65 Anno 17 - n. 1 PENSE MARAVE E · governo con una maggio-ranza solida non avrebbero contato quasi...

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Periodico bimestrale di cultura, informazione e dibattito PENSE MARAVE E E 65 Direttore responsabile Federico Rossi_ _Redazione: Sergio Gollino, Paolo Isola, Irma Londero, Piera Londero, Gianni Tonetto, Roberto Urbani_ _A questo numero hanno collaborato: Lorenzo Lon- dero, Maria Copetti, Sandro Venturini, Sandro Cargnelutti e tanti altri amici_ _A tutti un sentito grazie! _ _Aut.Tribunale di Udine 10/92 del 6/4/1992_ _Stampato su carta riciclata presso: Rosso Grafica e Stampa via Osoppo 135 - Gemona del Friuli_ _Proprietà: Associazione culturale Pense e Maravee, via Sottocastello 81 - 33013 Gemona del Friuli - UD_ _Consegnato in Tipografia il 17/03/2008_ _Tiratura: 5.000 copie_ _Distribuzione: spedizione in a.p.- art. 1 D.L. 353/2003 - Poste Italiane spa - Udine_ http://www.pensemaravee.it [email protected] marzo 2008 Anno 17 - n. 1 sommario L’inserto: David Maria Turoldo: testimonianze inedite Elezioni politiche e amministrative Facciamoci una bella passeggiata! Giovani talenti: Lucia e Ruben, glorie per il mondo Il Sfuei: Amnesty: 8 marzo il terrore dentro casa La solitudine della (vecchia) politica

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    PENSE MARAVEE E65

    Direttore responsabile Federico Rossi_ _Redazione: Sergio Gollino, Paolo Isola, Irma Londero, Piera Londero, Gianni Tonetto, Roberto Urbani_ _A questo numero hanno collaborato: Lorenzo Lon-dero, Maria Copetti, Sandro Venturini, Sandro Cargnelutti e tanti altri amici_ _A tutti un sentito grazie! _ _Aut.Tribunale di Udine 10/92 del 6/4/1992_ _Stampato su carta riciclata presso: RossoGrafica e Stampa via Osoppo 135 - Gemona del Friuli_ _Proprietà: Associazione culturale Pense e Maravee, via Sottocastello 81 - 33013 Gemona del Friuli - UD_ _Consegnato in Tipografia il17/03/2008_ _Tiratura: 5.000 copie_ _Distribuzione: spedizione in a.p.- art. 1 D.L. 353/2003 - Poste Italiane spa - Udine_

    http://[email protected]

    marzo 2008Anno 17 - n. 1

    sommarioL’inserto:David Maria Turoldo: testimonianze inedite

    Elezioni politiche e amministrative

    Facciamoci una bella passeggiata!

    Giovani talenti: Lucia e Ruben, glorieper il mondo

    Il Sfuei: Amnesty: 8 marzoil terrore dentro casa

    LLaa ssoolliittuuddiinneeddeellllaa (vecchia) ppoolliittiiccaa

  • Inutile negarlo, dopo lagrande speranza del cam-biamento, di una politica“normale” dopo anni dipopulismo, dopo la docciafredda del pareggio uscitodalle urne, dopo due anni dipiccolo e faticoso cabotag-gio, di mille compromessiche hanno soffocato la ten-sione ideale, di sostanzialerinuncia a tutti i grandi temiideali (l’allargamento deidiritti civili, una nuova eticapolitica, il passaggio da unapolitica della paura ad unapolitica della speranza), dipolitici narcisi più attentialla difesa della propriaidentità che a governare ilpaese, la voglia di votare èprobabilmente ai minimistorici, la tentazione di“farsi da parte”, rinuncian-do a illudersi, è forte e giu-stificata.Però….., se non ci lasciamosedurre dal “cupio dissol-vi” che sempre si agita alfondo dell’idealismo delu-so, le ragioni del voto sonosempre forti e convincenti.Innanzitutto il non voto,anche se animato dallemigliori intenzioni, è, neirisultati, inevitabilmentequalunquista: rinforza l’i-dea che “i politici sono tuttieguali”, che la politica puòsolo essere sporca (e sonoproprio i politici “sporchi”a gongolare quando gli elet-tori rinunciano a fare distin-zioni). L’indignazione è unapotente molla di cambia-mento, ma non quandodiventa rinuncia a ragionaree a scegliere.La delusione per quello chenon è stato fatto, non devefarci dimenticare che è,anche, ilfrutto di una brut-

    tissima legge eletterola.Prodi aveva una macchinasenza benzina. Ci siamolamentati di Mastella edella Binetti? Ma in ungoverno con una maggio-ranza solida non avrebberocontato quasi nulla.La delusione per questi dueanni non deve farci dimen-ticare l’indignazione per icinque anni precedenti.Vogliamo, non votando,regalare alla destra populi-sta non solo la vittoria (nonsicura, ma certo possibile eforse probabile) ma ancheuna maggioranza tale dagovernare senza controlli e

    contrappesi? Questa mag-gioranza l’ha già avutanella scorsa legislatura, eabbiamo visto che uso ne èstato fatto, un parlamentoche per cinque anni ha vota-to quasi solo leggi per risol-vere i problemi del premier(tanto che non ha trovatonemmeno il tempo di man-tenere la promessa diabbassare le tasse), unalegge elettorale fatta,dichiaratamente, al soloscopo di impedire al nuovogoverno di governare, unanuova Costituzione che, senon fosse stata bocciata daicittadini, avrebbe reso il

    paese ingovernabile. Chiera indignato allora, vuolealtri cinque anni così?Infine, pur con molte ambi-guità, per la prima voltadopo tanti anni negli ultimimesi il panorama politicosta mutando profondamen-te, con nuove aggregazionie con l’abbandono delleammucchiate elettorali. Partecipare è la prima ele-mentare regola per alimen-tare il cambiamento; la par-tecipazione al voto è dun-que fondamentale sevogliamo cambiare la poli-tica, ma in questo caso èaltrettanto importanediscernere a chi accordarela propria fiducia. Se lapolitica può cambiare,dipende anche da ciascu-no di noi.

    ELEZIONI 2

    ...contro la tentazione del non votoIl valore del voto

    Sono alle porte anche le elezioni politicheregionali che vedono contrapposti il Pre-sidente uscente Riccardo Illy (centro sini-stra) e lo sfidante Renzo Tondo (centrodestra). I gemonesi in lizza sono tre: VirgilioDisetti per il Partito Democratico e MorenoCasani per la Sinistra Arcobaleno chesostengono Illy e Claudio Sandruvi in lizzacon Renzo Tondo.

    Nel frattempo a Gemona, la giunta nata dallacrisi politica della maggioranza uscita vinci-trice dalle elezioni, ha deciso con la verificadi febbraio di portare a termine il mandatofino alla naturale scadenza del 2009.

    Gran movimento si è registrato inoltre incasa del neonato Partito Democratico:sabato 9 febbraio, si è tenuta l’assembleadel Partito a Gemona. Erano presenti 80persone circa. Dopo la presentazione deicandidati, con le urne aperte fino a sera, in280 hanno votato i 15 componenti delnuovo direttivo. Oltre ad alcune persone giàattive in politica, in particolare nelle forma-zioni della Margherita e dei DS, si sono can-didate e sono state elette anche personenuove interessate forse a mettersi in gioco inun partito nuovo. I piu’ votati sono risultati:Bianca Marini, Sandro Venturini, PatatLuisa, Mauro Vale e D’Angelo Paola. Gia-comino Dorotea è stato, successivamente,eletto Segretario dal nuovo direttivo all’una-nimità. Tutti si sono dichiarati d’accordosulla necessità di operare scelte di rinnova-mento della politica nei metodi e nelle per-sone. Questo sentire è stato anche condivisodai nuovi circoli del partito nel circondario.I primi problemi sono sorti con le candidatu-

    re alle regionali: la maggior parte dei consi-glieri uscenti della Margherita e dei DS sonostati confermati dal livello regionale, com-preso Virgilio Disetti. Il circolo di Gemonadel PD, unitamente ad altri circoli del cir-condario, aveva espresso invece la necessitàdi marcare un avvicendamento nelle candi-dature. Virgilio Disetti, ha dichiarato sulGazzettino «Rispetto alle persone che silamentano sulla mia candidatura, non so chisiano e non mi interessa. Quello che mi inte-ressa è parlare alla gente di tutto quello cheho fatto in questi anni».

    Minor travaglio, almeno apparente, si è regi-strato con la nascita del Partito delleLibertà, nuovo partito deciso da Silvio Ber-lusconi in risposta alla nascita del PD. Suquesto versante a rappresentare il PDL alleregionali, dopo 30 anni di attività trascorsain Comune e in Provincia, sarà Claudio San-druvi.

    Idue maggiori partiti di Gemona candidanopertanto due politici di lungo corso cheinsieme sommano più di 50 anni trascorsi inpolitica nelle Istituzioni. Ma perchè Gemona riesce ad esprimere soloMoreno Casani come nuovo candidato?Perché è così avara di nuove risorse? Perchèil ricambio è così difficile?Si sente quasi nostalgia delle vecchie scuoledi partito che riuscivano a mediare tra i pro-fessionisti navigati e giovani leve che cerca-vano di emergere. I vecchi politici dovrebbero lasciare lo spa-zio ai giovani. La loro esperienza può tor-nare utile, ad esempio, al servizio del volon-tariato.

    Manifesti pseudoelettorali:vogliono assicurarcio assicurarsi di farsi

    votare?

    Riflessioni sulle elezioni regionali

  • 3 LETTERE

    Rinnovamento: in attesa di evoluzione

    Gentile redazione, vorreicondividere con voi alcu-ne riflessioni e pensieri liberiche mi sto ponendo in meritoa Gemona. In diverse occasio-ni mi è capitato di dover trac-ciare a grandi linee gli aspetticaratteristici o le particolaritàdi Gemona; alla domandalegittima di chi non la cono-sce: "Cosa c'è da vedere?"quello che posso rispondere èun triste: "Poco". Non vogliosnocciolare semplicementequello che mi sembra nonfunzioni, non ci sia, o si fac-cia finta di non vedere. Nonvoglio che queste parole risul-tino essere sterili lamentelecircostanziali. Ma sento che èil momento di prenderecoscienza del potere d'azioneche ogni singolo cittadino puòavere a partire da una realtàcomunale. Quando decidiamodi andare da qualche parte delmondo e scegliamo una metain genere lo facciamo sullabase di quello che questa stes-sa meta avrà da offrici. Emolto spesso scegliamo lacaratteristica. Scegliamo,cioè, quello che fa di un luogo

    qualcosa di speciale. Hoavuto la fortuna di viaggiare evedere come in molte altrerealtà esista una valorizzazio-ne e tutela del territorio, unorgoglio di appartenenzapositivo e costruttivo. Sentitoda tutti. Sono realtà in cui ci siferma perché ci si sente appa-gati da una particolare atmo-sfera, perché unica... e neresta il ricordo, a volte peruna vita. Quello che mi chie-do è: ma perché a Gemona,pur essendoci le potenzialitàper rendere questa cittadinaunica, non si fa niente pervalorizzarla? Perché nessuno(o quasi nessuno) si lamentaquando chi sceglie per noicommette clamorosi errori?Dove e chi sono i gemonesi?Pochi giorni fa è stato inaugu-rato l'ennesimo centro com-merciale. A Gemona. Perché?Qualcuno ne sentiva la neces-sità? Sì, forse qualcuno. Manon penso la maggior partedei gemonesi. Per giustificarequesto tipo di opere si parla dicreazione di nuovi posti dilavoro, di riassorbimento, didinamicizzazione del contesto

    cittadino. Questa è la grande egeniale soluzione che si è riu-sciti a trovare? Questo il lun-gimirante progetto? Sappia-mo tutti che il destino deinegozi all'interno dei centricommerciali è solitamente dibreve durata. A volte sonosolo dei buchi neri dal puntodi vista economico. Purtroppomolto spesso di questi tempi.E quindi le mie domande: nonsarà semplicemente che dicentri commerciali imperso-nali ce ne sono troppi per unmercato che è sempre lo stes-so? Perché, se si vuolerischiare così tanto, non sirischia davvero su qualcosa diinnovativo e soprattutto dilunga durata? Perché nonriconvertire l'area in spazi diricerca per le imprese locali(vedi il positivo esempio del-l'area di Amaro), o destinare ilocali a giovani impresecostrette a pagare affitti trop-po alti? Per quanto ne so lamanifattura è stato un simbo-lo di riscatto. E' stata spesso ilfulcro lavorativo per moltigemonesi e un motivo di radi-camento sociale. Per quello

    che posso immaginare questocomplesso commerciale nonsostituirà niente di tutto ciò.Non creerà nuova occupazio-ne duratura e non renderà dicerto Gemona più interessan-te. Non sarà altro che l'enne-simo, anonimo e triste simbo-lo di questa economia malatae della politica d'interesse. Mi dispiace profondamenteleggere sul vostro periodicodei continui sprechi, delleinefficienze, dei folli progetticomunali, delle ingiustificatescelte urbane, ma ciò che piùmi rattrista è l'indifferenza ditutti noi di fronte alle ingiusti-zie che la nostra città subisce.Il mio pensiero è che ai gemo-nesi manchi il simbolo sottoal quale unirsi e trovare forza.Ed è lo stesso simbolo chegiace fra le erbacce da 31anni... Forse la domanda giu-sta è: a chi conviene tutto ciò? In ogni caso, colgo l'occasio-ne per augurare a tutti voibuone feste e, come sempre,buon lavoro! mandi,

    zàira

    Il simbolo che manca ai gemonesiDopo l’ennesimo centro commerciale

  • Quali sono le cause e quali i possibili rimedi? Abbiamocominciato a parlarne insieme, insegnanti, genitori e opera-tori dell’ASS n.3 interrogandoci su alcuni aspetti che ripor-tiamo.

    Perché fare educazione alimentare? Alcuni dati ci fanno riflettere.

    Nel mondo:* siamo in 6 miliardi di persone* produciamo cibo per 12 miliardi di persone* 800 milioni di persone muoiono di fame* 2 miliardi di persone sono sottoalimentate

    Nei paesi occidentali alimentarsi non è più una necessità mauno “stile”, che segue mode e crea tendenze; tutto ciò è bennoto all’industria ed alla pubblicità.

    Inoltre viviamo in una sorta di eterno conflitto: accanto adun continuo stimolo a consumare alimenti c’è un continuomartellamento di divieti, che alimenta questa psicosi nutri-zionale.

    Nel mondo occidentale accessibilità e disponibilità di cibosono in aumento, mentre diminuiscono necessità e pro-pensione a compiere attività fisica.L’obesità tende a manifestarsi nei contesti sociali più debo-li accentuando in questo modo i dislivelli, anche perché leclassi sociali meno abbienti hanno maggiore difficoltà adavere accesso all’informazione sui corretti stili di vita e glialimenti più economici sono quelli più ricchi di grassi ezuccheri.

    L’educazione alimentare è, nel mondo, la lotta di Davidecontro Golia (finora Davide ha perso).

    C’è inoltre una notevole sproporzione in campo:

    sproporzione di forze tra i fatti che cambiano lo stile divita e le parole di una campagna informativa

    sproporzione di mezzi tra le campagne pubblicitarie deigiganti dell’agro-alimentare, delfast-food, del soft-drink e le campagne istituzionali

    sproporzione di modi tra il linguaggio “seduttivo” dellapubblicità e il linguaggio “prescrit-tivo” dell’educazione alimentare

    E’ stato più volte analizzato il rapporto tra sovrappeso e tele-visione (pubblicità + sedentarietà).

    Prevalenza del fattore dirischio %

    Ore giornaliere passatedavanti alla TV tra 5 e 15anni e sovrappeso a 26 anni

    Un’indagine europea ha evi-denziato che se un adolescen-te guardasse la TV per 2ore al giorno (in Italia lo faper oltre 3) assorbirebbe33500 spot dei quali 5200 riferiti ad alimenti e bibite (in Ita-lia 7800).

    Sotto si riportano alcuni dati relativi a messaggi pubblicitaridi prodotti alimentari andati in onda in orari in cui i bambinie ragazzi sono di fronte alla TV (cosiddetta “fascia protetta”)nell’arco di un mese.Questa guerra contro le multinazionali alimentari è una lottaimpari, che vale comunque la pena di essere combattuta, per-ché qualche battaglia può essere vinta.Dobbiamo impegnare il maggior numero di risorse possibiliper diminuire la sedentarietà e aumentare in tutti i modi l’at-tività fisica. E’ importante trovare il tempo di parlarne insie-me per trovare insieme soluzioni.Il prossimo appuntamento che insegnanti, genitori, operato-ri ASS si sono dati, ma aperto naturalmente a tutte le perso-ne interessate, è con la Dottoressa Silvana Cremaschi Neu-ropsichiatra infantile su “Alimentazione, comunicazionee affettività” martedì 22 aprile.

    Alimentazione e stili di vitaA Gemona su 1116 bambini/ragazzi tra i 5 e i 13 anni 146 (il 13%) sono in sovrappeso

    UNA CITTA’ A MISURA DI BAMBINO 4

    raga

    zzi i

    n so

    vrap

    peso

    Perché parlare di obesità?Il 30% dei bambini e dei ragazzi ita-liani è in sovrappeso.IL 15-16% ha già superato la sogliadell’obesità.Un bambino obeso ha una forte pro-babilità di mantenere questa condi-zione da adulto.Oltre il 60% dei bambini in sovrap-peso sarà un giovane adulto con glistessi problemi.La prevalenza dell’obesità è cresciu-ta di almeno 3 volte rispetto al 1980.

    Rischi associatiall’obesità

    Malattie cardiova-scolari

    Diabete

    Problemi ortopedici

    Problemi psicologi-ci

    ore 3

    416 spot 349 spot 206 spot 176 spot 67 spot 42 spot

    Spot televisivi "alimentari" durante la fascia protetta (ore 16-19)In Italia, in un mese, 1256 spot, 77% trasmessi dalle reti commerciali, 23% trasmessi dalle reti pubbliche, unospot ogni 5 minuti

    (I dati riportati sono stati forniti dal Dipartimento di prevenzione e dal Servizio di pediatria dell'ASS n. 3 Alto Friuli)

  • 5 INTERVENTI

    Un giorno, mentre torna-vo a casa in treno, mi ècapitato di sedermi di fiancoa due signore che stavanoconversando. Non essendoun ficcanaso, in circostanzenormali non mi sarei interes-sato al loro discorso, ma eroseduto lì e non ho potuto farea meno di sentire quello chedicevano. Una delle duestava raccontando che, abi-tando sulla statale, lavoran-do durante il giorno, doven-do prendere la macchinaanche per andare a prendereil pane, non uscendo la seraperché troppo stanca, nonconosceva nessuno dei suoivicini, che vita sociale pote-va fare!? Non frequentavaneanche le chiese! Dovevaper forza stare davanti allatelevisione! Questa asserzio-ne mi ha fatto scattare unamolla nel cervello (difatti misono perso il resto deldiscorso), e mi sono chiesto:ma cosa sta succedendo?L’uomo non era un animalesociale, almeno secondopiero angela? Perché lanostra vita sociale dev’esse-re la tv? Al di là delle stru-mentalizzazioni a riguardo, èinnegabile che molti nostricomportamenti siano ricon-ducibili a quel mezzo dicomunicazione. A cosa miriferisco? Guardiamociattorno: ognuno di noi vuoledimostrare di essere “più”degli altri, “più” alla moda,“più” benvoluto, “più”importante, “più” ricco ecc.Se il nostro essere “sociali”

    si riduce a fissare uno scher-mo, quando torniamo nellavita reale per forza di coseadottiamo i comportamentivisti lì. Secondo il diziona-rio, una “città” è un insedia-mento umano stabile, matale definizione non implicané la “legge della giungla”,né l’individualismo/isola-mento. Anzi, si può dire chevivendo nella stessa zona, lepersone che vi abitanopotrebbero rapportarsi,anche per un fatto di soprav-vivenza, in un modo piùsimile all’approccio propo-sto nelle comunità. Collabo-rare è più difficile, ma dàmigliori risultati, piuttostoche sgomitare per arrivareprimi. Esempio palese diquanto siamo indifferentiagli altri: decine di SUV(sembrano moltiplicarsicome conigli!), che traspor-tano quasi sempre solo l’au-tista, e servono alle mammee ai papà per andare adaccompagnare il figlioletto ascuola (poco importa se que-sta si trova a due passi). Atutti sarà capitato di osserva-re all’uscita delle scuole l’in-credibile agglomerato di vei-coli che si forma nei cortili edintorni. Questo comporta,oltre al fastidioso ingorgo, equindi a una serie di tensionitra gli autisti, un impressio-nante emissione di gas discarico nell’aria, che è ditutti anche se per il momentonon si paga. La cosa diver-tente è che siamo tutti inbuona fede. Mi spiego: nes-

    suno vuole che il propriofiglio prenda freddo, o vadain macchina con sconosciutiche non si sa mai di sti tempicosa può succedere, o che siammali. Ma muovendoognuno la propria macchina(che per procedimenti incre-dibilmente complessi stadiventando sempre più simi-le a un camion che a un’au-tomobile), cadiamo in unospaventoso circolo vizioso.Stiamo facendo ammalare ibambini (vedesi i casi diasma dilaganti o le influenzesempre più frequenti, chi haa che fare con bambini losa), stiamo rendendo piùpericoloso girare per le stra-de (+auto, +pericolo per lastrada, -persone a piedi, menche meno bambini), siamopiù nervosi (a tutti capita diincontrare gli imbecilli inmacchina, e chissà perchésono sempre gli altri a guida-re male), siamo più stanchila sera e quindi viviamo dimeno con gli altri e di piùcon la televisione, che cipropone un mondo verosimi-le in cui crediamo e deimodelli di comportamentoche adottiamo più o menovolontariamente. Siamoancora in tempo per fermaretutto questo? Perché non riu-sciamo a pensare a noi stessicome membri di una comu-nità, visto che comunqueogni nostra azione, seppur inminima parte, influisceanche sulle persone che cistanno attorno? Perché nonorganizzare macchinate di

    bambini per il ritorno dallescuole? O accompagnarli apiedi? Perché non cercaredei modi per stare in compa-gnia invece di stare ognunoin casa sua? C’è un po’ que-sta idea, che “gli altri voglio-no mangiarmi, quindi oscappo o li mangio primaio”. Le numerose associazio-ni presenti a Gemona, che siimpegnano per migliorare lecose, testimoniano che non ècosì. Che una città puòdiventare un bel posto, bastasolo collaborare un po’ di piùe porsi obiettivi un po’ piùelevati del “sembraremigliore degli altri”. In dueparole, Essere Umani.Allora, cosa state aspettan-do? Facciamoci una bellapasseggiata!

    francesco patatvignetta di daniele missoni

    [e-mail: [email protected]]

    Facciamoci una bella passeggiata!Una città può diventare un bel posto, basta porsi obiettivi un po' più elevati

    LICHTBILDFETI-SCHIMUS

    In mostra presso LeMonelle le opere delfotografo di ViennaGregorius GreyAppuntamento con la foto-grafia e la moda nel centrostorico di Gemona. "Licht-bildfetischismus - Feticismoper immagini o feticismodelle immagini?" è il titolodella mostra fotografica del-l'artista viennese GregoriusGrey, che rimarrà in esposi-zione sino al 30 aprile 2008.Nella galleria di palazzo "DiPiazza-Crapiz" sono ospita-ti, nello stesso periodo, deimaniquen firmati dal nego-zio d'abbigliamento Sartor'sdi Tolmezzo. Nato a Viennanel 1978, dove vive e lavo-ra, questo giovane artista fala sua prima comparsa sullascena culturale austriacaalla fine degli anni '90 comeattore, narratore e regista.Approdato alla fotografianel 2003, dimostra una spic-cata propensione per le per-sone, i nudi, i soggetti dimoda fino alla sperimenta-zione surreale.

  • 6SCUOLA

    Alto Friuli

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    GEMONA DEL FRIULIVia Roma, 148 - Tel. 0432 970499dal lunedì a venerdì 8.30 - 12.30 e 14.00 - 18.00

    Fare i genitori è forse unodei compiti più impegna-tivi, una sfida continua nel-l’intento di crescere gli adul-ti di domani.Per sostenere la genitorialità,al termine dello scorso gen-naio la Direzione Didatticadi Gemona ha attuato il pro-getto “L’albero del fare -Giro giro tondo, laboratoriosulla relazione genitori-figliattraverso il gioco”. Ciò è stato possibile grazieal finanziamento del Servi-zio Sociale dei Comuni del-l’A.S.S. n. 3 “Alto Friuli” (ilprogetto fa parte del Piano diZona triennale) e al contri-buto economico e di risorseumane e materiali messo adisposizione dalla scuola. Si è trattato di un percorsoper trenta genitori e i lorobambini della scuola dell’in-fanzia del Circolo di Gemo-na, condotto dalla psicomo-tricista dott. Sandra Maran-

    zana.I trenta bimbi iscritti sonostati divisi in tre gruppi omo-genei per età.Il percorso è stato così strut-turato: un primo incontroformativo per i soli genitori,tre incontri in palestra “geni-tori e figli”, un secondoappuntamento formativo,quattro incontri in palestra“genitori e figli” e un incon-tro conclusivo. Ai genitori è stata offerta lapossibilità di giocare con ipropri figli nella palestradella scuola dell’infanzia diPiovega, un’ora a settimanain orario extrascolastico,seguiti dalla psicomotricista.Questo tipo di esperienza èstata proposta per offrire aigenitori un nuovo modo di“leggere” i propri figli,imparando a comprenderlinella loro espressione piùspontanea: il gioco e il movi-mento Può sembrare riduttivo sape-re che durante le sedute si èsemplicemente giocato, maciò è stato un significativomomento di crescita educati-va per le ventisette mamme ei tre papà e un investimentorelazionale molto forte.Adulti e bambini hannoapprezzato molto il progetto,che si è concluso alla finedello scorso marzo.

    Dai questionari di gradimen-to compilati dai genitori, èchiaramente emersa lavolontà di far proseguirequesta esperienza e la propo-sta di attivare percorsi di psi-comotricità anche durante ilprimo anno della scuola pri-maria, per accompagnare ibambini e le bambine neldelicato momento di passag-gio e di inserimento nellanuova realtà scolastica.Dopo un’attenta lettura deirisultati dei questionari econsiderato che nella primaattuazione del progetto sonostati esclusi una ventina digenitori con i loro figli, (ilaboratori erano a numerochiuso e i fondi insufficientiper accogliere tutte le richie-ste), la scuola ha rispostopreparando la seconda edi-zione di “Giro giro tondo”inoltrando una richiesta dicontributo al Comune diGemona. L’amministrazionecomunale si è dimostratasensibile e ha finanziatol’acquisto di cuscinoni ingomma piuma e materiali dipsicomotricità per attrezzareuno spazio adeguato per laprosecuzione del progettocon la possibilità di esten-derlo anche nella scuola pri-maria.Visto il positivo coinvolgi-mento dei partecipanti, l’i-

    dea è di seguire la stradaintrapresa a sostegno dellagenitorialità, anche grazieall’attenzione del ServizioSociale dei Comuni del-l’A.S.S. che finanzierà ancheil prossimo anno questo pro-getto.

    Lia CarlinReferente del progetto

    La pratica psicomotoria a sostegno della genitorialità

    Non andaredove ti portala strada.Va' piuttostodove non c'è strada,e lascia una traccia.Ralph Waldo Emerson

    ex libris

    Progetto “Giro giro tondo”

  • TERRITORIO7

    Colezion di fùfignis e matetâsContis di mont

    Ledis, anni ‘20. Prima della prima guerra mondiale illegname veniva trasportato a vallecon la tecnica delle stue (la stua, daltedesco Stauen, era un bacino artificia-le d’acqua fatto con piccole costruzionidi sasso o di legname da potersi svuota-re: vi si radunava il legname tagliato eaperto lo sbarramento, vi si faceva flui-tare il legname a valle). Dopo la guerra la ditta Pittini introdus-se l’uso della teleferica.Si racconta che un tal Michêl di Maia-ron, tipo particolare che viveva a“modo suo”, aveva chiesto a Pittini dilavorare per loro, in bosco. Avendoricevuto un diniego, per ritorsionetagliò la traente della teleferica mentrePietro Pittini si trovava nel cestello.Pietro rimase appeso sopra l’avvala-mento di Rio Moede alla confluenzadella Venzonassa, per tutta la giornata eper tutta la notte, in attesa che venisseriparata la fune. Non solo, Michêl diedefuoco anche a dellecataste di legna. Lamisura fu ritenutacolma. Venne portatoall’ospedale psichiatri-co di San Daniele.Fuggì subito e, si dice,arrivò a casa prima dicoloro che lo avevanoaccompagnato in Ospe-dale. La Direzione del-l’Ospedale Psichiatricodecise di alzare di unmetro il muro di cintaper evitare altre fughe.Da qui il detto famoso aVenzone: “Tu seis comechel cal a fat alzâ di unmetro il mûr”. Alla fine la ditta Pittini,rassegnata, lo assunse.

    Ledis, anni ‘50.

    Si racconta di questo fatto accadutonello stavolo di Copetti in Ledis(quello già sepolto dalla valanga del1909). Maleute, zia di Tilio Paschin,nubile e timorata di Dio, sentendo cheuno dei Copetti proponeva di portare lamanza alla monta col toro, che si trova-va nella stalla presso lo stavolo diScugjelars (Cuelams) o di Tichigne,intervenne subito “A no si insegne chesporcaris a manze” E andava avantiindietro pregando sul libri di Messe,affinché la manza rimanesse incinta(plene) e …vergine. I Copetti (Quartu-tis) mimavano spesso la scena facendo-si grosse e grasse risate.

    Le icone del Cristo

    In sella Foredor una volta c’era il“Crist” che si trovava, sotto la sellain direzione di Vedronza, in prossimitàdella così detta “strada comunale di

    Pers”. La quota piùbassa era stata sceltaprobabilmente perproteggere dal vento iviandanti o i contadi-ni che si fermavanosudati per ristorarsi,riposarsi o pregare.L’aveva messo lì eanche in Pozzolons,Zuan di Lor (Zonte),bisnonno di VelioCopetti e padre diBorec. Nel 1987Renato Sachete lo harestaurato. Recente-mente il “Crist” èstato spostato dallasua sede e collocatopiù vicino alla Sella.Perché?

    Renato Sachete, negli anni 80, si è pro-digato a sistemare il Crist di Siere e ilCrist che si trova agli inizi della stradaper San Agnese. Ivo Boezio lo ha, ulti-mamente, sistemato e abbellito e, Rine(proprietaria del terreno) lo ringraziamoltissimo “per questo piacere cheallieta la percorrenza del sentiero cheporta a san Agnese”.

    Plan di Zucat

    Vi ricordate, cari lettori, l’articolo diPM che ricordava l’omicidio diMeni Nole? Negli articoli dell’epoca sinominavano sia il luogo dell’efferatodelitto “il plan di Zucat” sia un sentie-ro nei pressi: il troi dal Predi. Infattil’articolo della “Patrie” il 6 di febbraiodel 1905 recitava: “Ad un’ora di cam-mino da Stallis, sur un fianco sinistrodel Monte Glemine havvi il cosi dettoPlan di Zucat, posizione per nulla peri-colosa, circondata da piccoli boschi dinoccioli, avente una estensione di circa20 metri quadrati.”Ma dove si trovano? Li potete identifi-care nella foto accanto. Il plan di Zucatè ricoperto dal bosco e il Troi dal Predi,è presente solo in tracce. Il sentiero eramolto frequentato nell’’800 e agli inizidel ‘900. Permetteva di salire rapida-mente, da Godo, ,nella valle del Glemi-neit e in Siere. In diverse occasionimentre percorrevo la valle ho potutoincontrare Renzo Tuti di Gemonaintento a sistemare il vecchio sentieroche corre sotto la creste del Glemine.Da solo. Mi dicono che ha ripristinatoanche altri sentieri. I vecchi sentieri, serisistemati con “buon senso”, aiutano amantenere la memoria e le vecchieidentità dei luoghi.

  • 8COSE PUBBLICHE

    Preg.ma Redazione, dopoaver letto l'articolo"Sistemazione di via Dante,quanto ci costi" a firma diLorenzo Londero "la talpa",debbo precisare quantosegue.Come riportato nell'articolo,nel maggio 2007 è statoapprovato il progetto defini-tivo. Il quadro economico,allegato allo stesso, rispettoal progetto preliminareapprovato il 26 maggio2004 ovvero tre anni prima,riporta per lavori ad appalto€ 807.031,33 in luogo di €737.410,00, € 48.500,00 perespropri in luogo di €13.160,00 inizialmente pre-visti, € 126.000,00 per for-niture in Amm.ne diretta inluogo di € 21.840,00, ed €116.605,47 per spese tecni-che generali invece di €105.814,68 previste nel pro-getto preliminare. Queste sono le cifre, e nonsolo l'estrapolazione di alcu-ne voci, in quanto ritengocorretto fornire tutte leinformazioni onde evitareequivoci fraintendimenti.La Giunta Comunale, dopoaver esaminato il progettodefinitivo, che rispetto alprogetto preliminare appro-vato nel 2004, contemplavamaggiori spese per lavori eper forniture pari ad €173.781,33, maggiori oneriper espropri per €

    35.340,00, maggiori spesetecniche per € 10.790,79 haformalmente approvato ilprogetto.Le spese tecniche generaliper i vari livelli di progetta-zione, per il coordinamentoper la sicurezza, per la dire-zione dei lavori, contabilitàe misura degli stessi, com-prensive di IVA, ammonta-no quindi a circa il 14% del-l'importo dei lavori adappalto.I passaggi, quali la predi-sposizione del disciplinaredi incarico, la verifica deglionorari, la validazione delprogetto, sono attribuiti perLegge al R.U.P. (Responsa-bile Unico del Procedimen-to), evitando qualsiasi inge-renza da parte dell'organopolitico che svolge funzionidi programmazione. Nelpresente caso, l'ing. EdoardoVales R.U.P., ha precisatoalla Giunta Comunale neldettaglio in proposito allaquestione sollevata dall'arti-colista relativamente allespese di progettazione.Per conto della GiuntaComunale tengo a ribadire ilcorretto svolgimento del-l'approvazione del progetto,valutato l'aumento dellespese tecniche generali con-tenuto in € 10.790,79 a fron-te del considerevole aumen-to delle somme per i lavorisopra riportato.

    Non solo, con la presente,rendo partecipi i lettorinostri concittadini, dellavolontà già manifestata inGiunta e presso gli Uffici dinon voler incrementare l'im-porto previsto per le spesetecniche, attribuendo possi-bilmente il compito dellaDirezione dei Lavori a per-sonale interno, ottenendo intal caso delle economie.Sulla lungaggine dei tempi,vista la programmazionedell'opera nel 2002 e l'ap-provazione del preliminarenel 2004, debbo anche ricor-dare che questa giunta è incarica solo dal febbraio2007 e nel maggio 2007 èstato approvato il progettodefinitivo. Nei mesi succes-sivi sono stati compiuti tuttii passaggi per giungereall'approvazione del proget-to esecutivo ed al conse-guente appalto dell'opera. Per quanto riguarda larichiesta del parere allaSoprIntendenza, la scorsaestate c'è stato un incontrocon il funzionario della stes-sa onde concordare modalitàdi intervento e tipologie deimateriali, ed è stato inoltratoil progetto definitivo per ilnecessario parere, giunto nelmese di gennaio 2008.Attualmente il professioni-sta sta redigendo il progettoesecutivo.Ringraziando per l'ospitalità

    che vorrete riservare porgodistinti saluti.Gemona, febbraio 2008Arch. GianPaolo LonderoAssessore Opere Pubbliche

    Comune di Gemona

    La risposta dell’Assessore G.P. LonderoSistemazione via Dante

    Apprezziamo le precisa-zioni dell'Assessore voltea "rendere partecipi i lettorinostri concittadini" dellavolontà di informarli sull'usotrasparente dei soldi pubbli-ci.Prendiamo atto che laresponsabilità dei tempi lun-ghi fra la programmazionedell'opera (anno 2002:Giunta Disetti) e l'approva-zione del progetto definitivo(maggio 2007) va attribuitanon all'attuale Assessore alleOpere Pubbliche, ma adaltre Giunte e ad altri Asses-sori. Prendiamo altresì attoche, pur tenendo conto delgiustificato aumento di €10.790,79 delle spese tecni-che, l’Assessore non chiari-sce i motivi del restanteincremento fino a €53.600,00 delle spese di pro-gettazione non comprensive,peraltro, della Direzione deilavori.Resta, infine, immutata eimprocrastinabile l'esigenzadi riorganizzare l'apparatotecnico progettuale del setto-re comunale Opere Pubbli-che al fine di ridurre sensi-bilmente i tempi di esecuzio-ne delle stesse e, di conse-guenza, i relativi costi.La Redazione (d'intesa conLorenzo Londero)

    Iob Silvano & C. Gemona del Friuli

  • 9 COSE PUBBLICHE

    L’accorpamento delle elezio-ni politiche e regionali, anti-cipate al 13 e 14 aprile, nonha consentito al Consiglioregionale di approvare lariforma del Servizio sanita-rio che prevedeva, fra l’altro,la riduzione a tre delle attua-li sei Aziende sanitarie ope-ranti in Regione.La Conferenza dei Sindacidell’Alto Friuli e il Consigliocomunale di Gemona hannopiù volte espresso posizionicritiche su questa riformaperché la stessa:1) non modifica il limite dei250 posti letto, né altri para-metri minimi di dotazioneper l’esistenza di un ospeda-le, parametri che non si ritro-vano in diversi ospedali direte della nostra Regione;2) non abroga l’articolo 21della legge 13/1995, colquale si era definita lasostanziale chiusura degliospedali di Gemona, Civida-le, Maniago e Sacile;3) non affronta in modo effi-cace il problema delle listedi attesa; a tal proposito nonsi prevede né la fissazioneperiodica di un minimo diprestazioni sanitarie gratuiteprima che i medici possanosvolgere la libera attività nel-l’ospedale, né si incentiva ilfunzionamento delle diagno-stiche (TAC, RMN, ecc.) supiù turni compreso il sabato;4) viene limitato il ruolo di

    1A.S.S. n. 3

    sarà soppressa?Gemona convo-chi i nuovi Con-siglieri regionalidell'Alto Friuli!

    Lorenzolatalpa

    di Lorenzo Londero “flec”

    2Troppo lenti

    i lavori pubblicicomunali: urgo-no interventi!

    indirizzo e di controlloattualmente svolto dallaConferenza dei Sindaci diogni Azienda sanitaria.Per questi e altri motivi ilConsiglio comunale diGemona, in data 25.10.2007,votò all’unanimità un docu-mento in cui:confermò la contrarietà allacreazione di un’Aziendasanitaria provinciale unica,che presuppone la soppres-sione dell’Azienda n. 3 del-l’Alto Friuli con sede aGemona;impegnò altresì il Sindaco aconvocare un Consigliocomunale aperto con la pre-senza di tutti i Consiglieriregionali dell’Alto Friuli, intempi brevi.Quest’ultimo impegno non èstato mantenuto; sollecitiamoil Sindaco a convocare inuovi eletti Consiglieri regio-nali dell’Alto Friuli invitan-doli a pronunciarsi pubblica-mente sulla prossima riformasanitaria regionale.

    Dalla stampa locale delMarzo 2007 si era appresoche:entro il Settembre 2007 par-tiranno i lavori di via Dante,di piazzetta Silans e di piaz-za del Ferro;entro il 2007 via S. Pietrosarà completamente ristrut-turata, con la sistemazione

    3Ex G.M.:

    il bowling non èattività produt-tiva!L’area industriale dell’exGemona Manifatture è anco-ra vuota. Dopo oltre due annie mezzo dalla chiusura dellafabbrica tessile, l’impegnoallora assunto dalla Regionee dal dott. Carlo Burgi(amministratore delegatodella G.M.) di “ favorirenuovi insediamenti produtti-vi nel sito” non è stato man-tenuto.Dalla Regione non è perve-nuta nessuna motivazione suquell’impegno disatteso;neppure il concittadino Con-sigliere regionale Disetti harisposto alle nostre ripetutesollecitazioni.Il dott. Burgi, invece, haavanzato l’ipotesi di destina-re gli oltre 20 mila metri qua-dri di area industriale dismes-sa a “uffici, residenze e atti-vità ludiche (un cinema mul-tisala e un bowling)” (Mes-saggero Veneto del 2 e 9marzo 2008).Con l’impegno di nuoviinsediamenti produttivi si eraespressa la volontà di crearenuovi posti di lavoro (perdonne e giovani) per pro-durre ricchezza, non perconsumarla giocando albowling.Ci permettiamo di ricordarloanche ai Consiglieri comu-nali di Gemona quandosaranno chiamati a decideredell’utilizzazione futura diquest’area.

    anche dell’area da destinarea sagre.Nessuna di queste promesseè stata mantenuta.Recentemente la Giuntacomunale:ha prorogato al 20.03.2009il termine dei lavori diristrutturazione di via Cjam-pon (il cui progetto definiti-vo fu approvato nel Maggio2000);ha approvato il progetto ese-cutivo dei lavori di asfaltatu-ra delle strade di penetrazio-ne del P.I.P. (Piano Insedia-menti Produttivi); questaasfaltatura era stata previstae finanziata nel 2003.Il Consiglio comunale diGemona, nella seduta del18.02.2008, ha approvato,fra l’altro, il programma diincarichi di studio, di ricercae di consulenza per l’anno2008; vi si prevede anche lanomina di un esperto inmateria di raccolta differen-ziata dei rifiuti solidi urbani;questi dovrà redarre uno stu-dio di fattibilità atto a razio-nalizzare il servizio e i rela-tivi costi.Visti i tempi (estremamentelunghi) di esecuzione delleopere pubbliche, la Giuntanon può sottovalutare questoproblema e dovrà adottareprovvedimenti che migliori-no l’efficacia dell’apparatotecnico comunale.Inoltre, nel programma diincarichi di consulenze asoggetti estranei all’Ammi-nistrazione, pare urgenteinserire la figura di un tec-nico che coordini e acceleril’esecuzione dei lavori pub-blici programmati dalComune.

  • 10CINETECA

    L’archivio cinema del Friuli V. G.Il 29 marzo l’inaugurazione e un convegno delle cineteche

    La Cineteca del Friuli eil Friuli Venezia Giuliahanno il nuovo archivio deifilm. La struttura, situatanella zona artigianale delComune di Gemona, è trale più all'avanguardia inEuropa. Con l'inaugurazio-ne ufficiale sono previstidue incontri - tra le mag-giori cineteche nazionali econ le cineteche dei paesieuropei più vicini - entram-bi volti a rafforzare la col-laborazione e gli scambi trale varie istituzioni.Realizzato con un contri-buto decennale dellaRegione di 1 milione e 200mila Euro (cui si è aggiun-to un ulteriore finanzia-mento di 250 mila Euro perl'ultimazione dei lavori), ildeposito potrà contenere econservare nelle miglioricondizioni cinquantamilapellicole, incluse quelle su

    supporto particolarmenteinstabile o facilmente dete-riorabile. Questo significache oltre a custodire gliattuali ottomila titoli acqui-siti in trent'anni di attivitàdalla Cineteca del Friuli(più di 4000 film di finzio-ne di corto e lungometrag-gio, in 16mm e 35mm, e3500 documentari e cine-giornali), l'archivio daràalloggio - come previstodalla recente legge regio-nale sul cinema a tutti imateriali filmici dellaRegione precedentementesistemati nell'ex sede dellaCineteca Regionale a Trie-ste.Potrà inoltre ospitare filmappartenenti ad archivipubblici e privati, dellaregione e delle regionilimitrofe, che non dispon-gono di un luogo dovemantenerli in sicurezza.

    Dopo l'accordo sottoscrittoda tempo con la RegioneVeneto, in base al qualesono già stati trasferiticirca duecento titoli appar-tenenti alla Mediateca diMestre-Venezia, sono incorso contatti e trattativecon altre istituzioni. Si tratta dunque di un passoavanti estremamenteimportante per la salva-guardia e la valorizzazionedel patrimonio cinemato-grafico, di quello regionalein particolare ma non solo."Strutture di questo tiponon nascono tutti i giorni"precisa il direttore dellaCineteca Livio Jacob, "inItalia ve ne sono solo unpaio di simili e siamo all'a-vanguardia anche in Euro-pa. Per la Cineteca si trattadi un traguardo e allo stes-so tempo di un ulterioreimpegno, anche in ragione

    della funzione di "polo diriferimento regionale per leattività di ricerca, raccolta,catalogazione, studio, con-servazione, valorizzazionee deposito legale del patri-monio filmico e audiovisi-vo del Friuli Venezia e Giu-lia" che le è stata ricono-sciuta e affidata dalla leggeregionale sul cinema.Motivo di orgoglio sonoanche il progetto del nuovodeposito, realizzato dagliarchitetti pordenonesiMichele De Mattio e Giu-liana Raffin, a cui hannopartecipato in qualità diconsulenti alcuni tra i mag-giori esperti al mondo inmateria di conservazionequali Paolo Cherchi Usai eDavid Francis, e l'eco-com-patibilità della struttura,dotata di un sistema diriscaldamento geotermicoe di pannelli fotovoltaici.

    Cari lettori i dati del vostro indirizzo sono stati tratti dalleliste elettorali del 2008 regolarmente richieste al Comune diGemona del Friuli. Informiamo voi e tutti gli elettori diGemona, come previsto dal D.Lgs. n. 196/2003, che i vostridati verranno utilizzati soltanto per la spedizione del perio-dico Pense e Maravee. In caso di non assenso all’utilizzo diquesti dati e, quindi, per la loro cancellazione o per usu-fruire degli altri diritti previsti dal decreto citato potete scri-verci o mandare un'e-mail a: [email protected].

    Batteria abbandonata sul Tagliamento. Si legge: “Tenerelontano dai bambini... acido corrosivo...gas esplosivi...”. E’da criminali abbandonare ancora rifiuti così, anche perché losmaltimento è gratuito (basta portarli presso la ricicleria diVia S.Daniele) e il piombo è pienamente riciclabile.

  • 16INVERNO

    Nell’ambito di SeradisNostranis, l’Associa-zione Taboga 13 ha presen-tato la farsa in friulano L’a-vocat e la lujanie e, per lasera dell’Epifania, il Prese-pe vivente con l’arrivo deiRe Magi, animato dai bambi-ni della borgata, dagli artigia-ni nelle loro botteghe, da unpiccolo gregge di pecore e daun simpatico asinello. E’ poiseguita l’accensione delMedîli, antica usanza moltodiffusa in tutti il Friuli, chia-mata anche Pignarûl, Pan eVin, la Femenate, la Foghe-ra… L’Epifania è l’ultimo diquel ciclo di giorni notocome il ciclo dei dodici gior-ni, che inizia il 25 dicembreper finire il 6 gennaio. E’questo un periodo, che vedeil continuo sovrapporsi diarcaiche tradizioni pagane adaltre, più recenti, cristiane. Ilsapere popolare vuole questoperiodo quale vera e propria

    proiezione anticipata dell’an-no entrante. Questi tipicirituali di passaggio hanno percomune denominatore ilfuoco purificatore e liberato-re, che distrugge quanto c’èdi più vecchio e inutile, can-cellando così simbolicamen-te il vecchio anno e permet-tendo alla comunità dicominciare purificata unnuovo ciclo annuale. Dalladirezione del fumo si traggo-no gli auspici: se ‘l fum al vàa sorêli jevât, cjape ‘l sac evà al marcjât, ma se ‘l fumal và a sorêli a mont, cjape ‘lsac e và pal mont. Se ilPignarûl Grant di Tarcento havisto il fumo andare in ognidove, che sta ad indicareun’annata turbolenta, alMedîli di Taboga il fumo èandato decisamente a sorêlijevât, segno che il 2008 saràun anno ricco e fecondo. Trail numeroso pubblico giravapure una spiritosa Befana!

    ...il Medîli di Taboghe

    Gemona sotto l’albero...

    Questa è la prerogativa,che l’Associazion Borcdi Plovie si è data per la Fie-ste di Sante Lussie. Il pro-gramma si è presentato moltovario con iniziative di ognitipo (teatro, musica, garesportive, il mercatino diSanta Lucia,…). Una serata èstata riservata al cinema friu-lano con la proiezione dei fil-mati della serie Farcadice,diari di viaç di Carlo DellaVedova e Luca Peresson:Charleroi (2006) e Umko-maas (2007), cioè l’emigra-zione dei friulani nelleminiere del Belgio e nellefabbriche del Sudafrica, rac-contata dagli stessi protago-nisti e dai loro discendenti.Questa serie è iniziata con undocumentario sull’Argentina(Colonia Caroya) ed è in fasedi montaggio quello realizza-to in Canada. Questi filmatifanno rivivere appieno tutti isentimenti contrastanti del-

    l’emigrazione: i sacrifici, ledifficoltà, a volte le umilia-zioni, …, ma anche la gioiadi ritrovarsi tra compaesani,la nostalgia del paese, il pia-cere di parlare la propria lin-gua… In una sala gremita dipubblico, la serata di multi-visione, curata dal GruppoFotografico Gemonese, èstata un vero successo. E’incredibile come questo dis-solversi di immagini sullenote di una qualche melodiapossa regalare vera poesia.Infine, gustosissimo è statolo spettacolo pomeridianocon i burattini di PierpaoloDi Giusto. Magicamente deipupazzi di pezza prendonovita, coinvolgendo i piccolispettatori nelle loro avventu-re tra brividi di paura e accla-mi, tra risate e consigli. Unplauso all’Associazion Borcdi Plovie per il lavoro svoltoe un invito a perseverare suquesta strada!

    ...la cultura in sagra

    pagina a cura di Maria Copetti

    Gemona ha voluto tributareun intero pomeriggio adon Antonio Bellina (1941-2007) e alla sua opera lettera-ria. E’ successo sabato 15dicembre. Questo omaggio aPre Toni Beline, insigne soste-nitore della cultura e della lin-gua friulana, è stato propostodall’Associazione S.A.C.Valentino Ostermann e cura-to da Gianfrancesco Gubiani.Al di là del convegno, a cuisono intervenuti, oltre almagnifico Rettore dell’Univer-sità di Udine, prof. Furio Hon-sell, anche esimi rappresentan-ti della cultura friulana, è statainaugurata, presso il Museodella Pieve, la mostra delle 70opere scritte da don AntorioBellina ed è seguita in duomol’audiodiffusione della suppli-ca E Madone de pietât, dedica-ta al Vesperbild di Venzone,paese nativo di Pre Toni; que-sto brano poetico, letto dall’at-tore Massimo Somaglino, fu

    trasmesso alla radio nel 1996dalla RAI di Trieste nel pro-gramma Cuant che la tiere atrime. Il pomeriggio si è con-cluso con una Messa officiatain friulano dal Parroco di Ven-zone. E’ da sottolineare l’im-pegno con cui l’Associazionesta portando avanti i suoi pro-positi statutari con, ad esem-pio, la catalogazione dei reper-ti archeologici ritrovati sulcolle del castello, con lo scavonel sito della chiesa di SantaMaria la Bella (Sant’Anna),con delle interessantissimeconferenze-dibattito, comequella su La chiesa ed il con-trollo del dissenso, con pertema l’Inquisizione in Italia ein Friuli (relatore Andrea DelCol – 31/10/2007), e I templa-ri in Friuli (relatore Pier CarloBegotti – 19/12/2007), que-st’ultima in collaborazione conil Gruppo per la ricostruzionedella Chiesa di Santa Maria laBella.

    ...omaggio a Pre Toni Beline

    Un’Epifania diversa que-sta del 2008! I figurantidel corteo storico dellaMessa del Tallero hanno sfi-lato tra gli stand di Choco-lando in Tour. Per la primavolta è approdata a GemonaLa Festa del CioccolatoArtigianale, patrocinata dalComune e dalla Pro Glemo-na, ad animare con golosebancarelle il Centro Storicogemonese nel week end del-l’Epifania. Seppur il tempopiovoso non sia stato moltoclemente (anche il Mercatinodelle Pulci e del Libro Usatoha contato la presenza diappena un paio di espositori),la partecipazione a questamanifestazione è stata discre-ta, soprattutto la domenicapomeriggio, quando il soleha fatto capolino. E’ simpati-co e giusto ricordare che lostand di Molfetta (BA) avevaconiato per l’occasione dei“cioccolatosissimi” talleri di

    Maria Antonietta, mentre inqualche altro si potevano tro-vare impressionati su tavolet-te di cioccolato i principalimonumenti di Gemona. Inquesti tre giorni c’è stataanche l’occasione di ascolta-re dell’ottima musica nellaloggia del Palazzo Botòn. Maanche la cultura non è man-cata con la presentazione deldocumentario Nûfcent diDorino Minigutti (già proiet-tato a Gemona nel dicembre2005 proprio dal Borc di Plo-vie e lo scorso marzo dallaCineteca del Friuli, nell’am-bito di un ciclo di incontri eproiezioni sul Friuli). A fareda testimonial dell’evento èstata invitata la nota campio-nessa di sci di fondo Gabriel-la Paruzzi. Questa prima edi-zione è partita un po’ in sor-dina, ma è pur sempre lode-vole il tentativo di proporrenuovi eventi, nuove idee,nuove iniziative.

    … Chocolando in Tour

    Come ogni anno Gemona è stata protagonista di numerosi eventi organizzati dal Comune, dalla ProGlemona, dalle diverse associazioni, dalle Parrocchie, dagli esercenti… in programma concerti, pre-

    sentazioni di libri, mostre, momenti dall'atmosfera natalizia rivolti ai bambini, ma non solo … e talune novità!Ecco solo alcune di queste strenne trovate sotto l'albero!

  • UN CJANTON PAI CONTADINS17

    Il settore primario, daquando è storia, risulta ilpiù succube alle leggi didomanda e offerta del merca-to, impossibilitato ad adegua-re i ricavi ai continui rincaridel costo di produzione soste-nuto. Basti solo pensare chele quotazioni dei cereali ealtre “commodities”, finoall’anno scorso, risultavanopressoché in linea con quelledi vent’anni fa, seppuraccompagnate da costantecrescita dei costi d’impresa,quali concimi, gasolio, contri-buti previdenziali e tutto ilresto. Un andamento a forbicedel bilancio, dove il divariotra costi e ricavi risulta sem-pre più sottile e solo con i“numeri” si resiste, ma gliinvestimenti costano e setroppo azzardati, mandanol’azienda con “i piedi all’a-ria”. Rimane quindi una solaalternativa: produrre di più, aparità di superficie. L’utiled’impresa si azzera sotto i120 q.li per ettaro di mais,guai se non si raggiungonorese di 35-40 q.li ad ettaro perla soja o 55-60 q.li/ha per ilfrumento. A questo punto verrebbe dadire: benvenuti OGM. Con ilmais btk, resistente alla pira-lide, non sarà più necessariol’intervento con inquinanti ecostosi trattamenti insetticidio la rinuncia di una parte diproduzione. E si potrà direaddio anche al martellanteproblema delle aflatossine,terribili sostanze canceroge-ne, conseguenza di questapatologia. Si potrà poi semi-nare la soja resistente algliphosate (un dissecante nonselettivo ndr.), che permette-rebbe il contenimento dellemalerbe con maggior praticitàe costi decisamente inferioriall’utilizzo delle tradizionali

    tecniche di controllo delleinfestanti. Una favola..... Pro-prio ciò che adesso serve perottenere un ridimensionamen-to dell’ utile conseguibile. Ein più, se le cose vanno bene,ci si potrà accontentare diprezzi inferiori, perché si pro-durrà con minori costi. Mi hanno insegnato che nontutto ciò che luccica è oro eche ogni medaglia ha il suorovescio.Un esempio: molte aziende

    conservano parte della produ-zione di soja dell’anno prece-dente come semente per lesemine di secondo raccolto.Non si potrà fare. Il casorisulta simile a quello di unagricoltore canadese, condan-nato in seguito a querela daparte di una importante casaproduttrice di sementi OGM,per aver riseminato un “pò disoja”, recuperata dalla produ-zione nei suoi fondi, che peròrisultavano contaminati dacolture OGM, coltivate inzone limitrofe. Le sementiOGM sono protette da unaspecie di “copyright”: più omeno come una canzone diLucio Battisti, chi vuole usar-la, deve pagare la SIAE, cioèi diritti d’autore. Alcunimovimenti ambientalisti con-dannano dal punto di vistaetico, l’etichettatura e la pro-prietà di una forma di vita,anche se a mio parere, questosarebbe il minore dei malirispetto a quello che potrebbesuccedere. Il governo Indiano si sta

    preoccupando per la tutela deisuoi agricoltori. Sta studiandoun metodo per brevettare levarietà di riso attualmentecoltivate in India, prima che icontadini indiani si trovinocostretti a dover utilizzare (epagare) sementi di riso OGM,in quanto con il tempo diver-rebbero le uniche disponibili.Dobbiamo tener presenteanche un particolare. Imigliori tecnici e ricercatorivengono ingaggiati propriodalle grandi imprese produt-trici, mentre quelli che lavo-rano per gli organi di control-lo, sono sottopagati e spessoprivi di strutture per svolgerein modo adeguato il lorolavoro. A titolo di esempio: cisono voluti decenni primache si potesse dimostrare chevari prodotti fitosanitaririsultavano cancerogeni equindi si rendeva necessariala revoca. Ma nel frattempo,quanto hanno incassato leindustrie che li producevano?Non mi risulta che parte diquesti introiti sia finito in un“fondo di solidarietà” a titolodi risarcimento, per quelliche ne hanno subito le conse-guenze...Nel caso venisse concessa lacoltivazione di OGM vengo-no promessi alcuni obblighiper gli utilizzatori, ad esem-pio la stipula di contratti assi-curativi per danni verso terzi.Infatti la vicinanza di tali col-ture a chi effettua coltivazionitradizionali o, peggio ancora,biologiche, potrebbe creare

    seri problemi di inquinamen-to genetico e determinare,quindi, la perdita dei requisiti.Ok, ma quale assicurazioneriuscirebbe a risarcire undanno di questo tipo se ciòavvenisse durante un lungoprocesso di recupero di unvecchio genotipo? Questa vicenda non ricordaforse quelle famose copertureper capannoni dal nome pres-soché “eterno”, che oggigior-no risultano un palla al piede,il cui solo smaltimento costapiù del ripristino con materia-li tradizionali? Ma anche se lovolessimo, come si potrà dire“no” alle colture OGM sePaesi terzi li consentirannospiazzando i mercati dei Paesicontrari con prezzi inferiori?Sarà resa disponibile al con-sumatore una tracciabilità checonsenta di poter rinunciareall’acquisto di un prodotto diderivazione OGM? A questo punto risulta giusti-ficato fare demagogia, nonper creare conflitti, ma soloper rendere più chiaro ciò acui andiamo incontro. Ricor-diamoci che con la geneticanon si scherza, non si tornapiù indietro, ma forse c’èqualcuno che ha già in manol’antidoto per farlo e rimarràlatitante fino a quando si pro-spetterà l’occasione per trarnelauti profitti. Come sempre,mettendo le mani nelle taschedegli agricoltori, dopo averliillusi per l’ennesima volta.

    Zamolo Pierantonio

    In questi ultimi mesi stiamo assistendo al braccio di ferro tra glischieramenti opposti sulla liberalizzazione delle colture OGM. Nelfrattempo, le case sementiere produttrici, accusano di demagogia isostenitori contrari

    Colture ogm, opportunità o imbroglio?

    FioreriaEmidia ManzanoVia Roma, 252tel. 0432 97069233013 Gemona del Friulie-mail: [email protected]

  • Questa volta mi concedo unapiccola digressione dalla miasolita rubrica di arti figurati-ve Giovani Artisti. Parleròcomunque di giovani ecomunque di arte: la musicae la danza nelle loro formepiù classiche. Si tratta di duegiovani gemonesi che con illoro talento, la loro tenacia,la loro disciplina, stanno por-tando con orgoglio il nome diGemona in giro per il mondo.

    Lucia Zazzaro è nata aGemona nell’agosto del1986 e abita nella campagnadella Taviele. Lucia è unaragazza semplice, acqua esapone, che da più di diecianni vive in simbiosi con ilsuo violino, con quelle settenote che l’hanno conquistatafin dall’età di nove anni,quando in terza elementare,nella scuola primaria di Pio-vega, la sua insegnante pro-pose un laboratorio musicale.Lucia rimase rapita dal violi-no, da quello strumento chepiù di ogni altro si avvicinaalle tonalità della voceumana, uno strumento, sipotrebbe dire, che “parla” alcuore. Impara le prime nozio-ni da Cristina Zanolla aGemona. In seguito, vista lasua grande passione, la fami-glia la iscrive al Conservato-rio Statale J. Tomadini diUdine, dove ha così la possi-bilità di frequentare le scuolemedie e il conservatorio nellastessa struttura. Lucia mi diceche non è stato per lei ungrosso sacrificio andare aUdine tutti i giorni già dal-

    l’età di undici anni, sebbenele sia dispiaciuto perdere leamicizie dell’infanzia e ilcontatto con il territorio, chetuttavia ha recuperato in que-sti ultimi anni. Ha poi fre-quentato il liceo classico J.Stellini, proseguendo nelcontempo gli studi al conser-vatorio. E’ stato difficile con-ciliare liceo e musica, soprat-tutto nel biennio del ginna-sio, ma ce l’ha fatta ed ora èiscritta al terzo anno delcorso di scienze e tecnologiedell’ambiente e della naturadella Facoltà di Agraria del-l’Università di Udine. Attualmente frequenta ilsecondo anno del trienniosperimentale del conservato-rio, significa cioè che è ad unpasso dalla Laurea di PrimoLivello, che spera di conse-guire entro l’anno; poi lemancheranno ancora dueanni per la Laurea in Conser-vatorio vera e propria. Il suostrumento è il violino, masuona anche il pianoforte e laviola. Collabora attivamentecon l’orchestra del conserva-torio. Ha suonato al teatro G.Verdi di Trieste nell’operaRigoletto, diretta dal M° D.Oren, con i cori Musicanovadi Magnano in Riviera, LisVilis di Coia di Tarcento edell’Accademia MusicaleCulturale Harmonia di Civi-dale del Friuli. Ha all’attivonumerosi saggi con quartetti,formazioni da camera, con-certi aperitivo e pomeriggimusicali. Nel dicembre 2006è risultata vincitrice del con-corso, indetto dal conservato-

    rio, per il prestito, della dura-ta di un anno, del prestigiosoviolino Sergio Peresson,costruito da questo famosoliutaio friulano. Grazie ad una collaborazionetra il conservatorio e la scuo-la di musica di Houston,superate le audizioni, nelmese di giugno 2007 con altritre italiani è volata negli StatiUniti dove ha partecipato alTexas Music Festival, fre-quentando importanti stageorchestrali con maestri inter-nazionali, unendo quindi stu-dio e concerti sia da camerasia con un’orchestra di bencento elementi (età media 25anni) provenienti da tutto ilmondo, ad un livello altissi-mo di preparazione: “E’ statoil top, un’esperienza bellissi-ma, che può succedere unasola volta nella vita e a me ècapitata”. Grazie al Progetto Erasmus

    alla fine del 2007 ha trascor-so 3 mesi di studio a Vilniusin Lituania, dove ha coltosoprattutto la determinazionee l’applicazione ferrea concui in quel Paese i giovani sidedicano alla musica. Lucia suona in media 4/5 oreal giorno, ma: “Non c’è maila perfezione, il traguardo èsempre molto lontano. Le dif-ficoltà del violino sono nel-l’uso dell’arco e della manosinistra, ma anche nell’inter-pretazione storica, epocale diun autore. Ho molti autoripreferiti da Bach a Brahms,per non parlare di Beetho-ven, che ha composto un con-certo per violino eccezionale.Ma alla fine suonando i pezzicolgo la bellezza di ognuno emi emoziono.” E il futuro?“Non si può vivere di solamusica o meglio in Italia suc-cede a pochi, perché s’inve-ste poco in questo settore,non come nei Paesi dell’Est,in Germania e in Austria, perrimanere in Europa. Il miosogno sarebbe suonare inuna bella orchestra; da solaancora non me la sento peruna questione di tensione,che devo impegnarmi a vin-cere. Mi piacerebbe insegna-re musica, perché trovoinconcepibile che le personenon sappiano suonare unostrumento musicale: ascolta-re è bello, ma conoscere ciòche si ascolta lo è anco-

    GIOVANI TALENTI

    Giovani gemonesi, glorie per il mondo18

    La violinista Lucia Zazzaro e il ballerino classico Ruben De Monte

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  • ra di più. Spero che a Gemo-na ci possa essere un giornouna struttura adeguata, unauditorium, anche per con-certi di musica classica senzadover andare in duomo o alGlemonensis, che vannobenissimo, ma non è la stessacosa…”. Con la speranza chetutto ciò accada… Intanto sipossono ascoltare Lucia e ilsuo violino anche nel gruppoSonoro, che propone coveritaliane e straniere: tenetelid’occhio, sono proprio bravi!

    Ultimamente molti gemo-nesi hanno imparato aconoscerlo leggendo dellasua bravura e dei suoi sognisia sulla stampa locale quan-to su quella nazionale, dalCorriere della Sera a Fami-glia Cristiana, e pure in tv,sia sulle reti RAI quanto suquelle di Mediaset. Sto par-lando di Ruben De Monte,nato a Gemona nel febbraiodel 1991 e abitante tal Borcdi Vile. All’età di quattro anni Rubenfrequenta già i corsi dellaSocietà Ginnastica Gemone-se, attività che pratica conpassione e, tra qualche gara,anche a livello interregiona-le, e la scuola, frequentatasempre con profitto, a undicianni Ruben giunge ad unbivio, influenzato anche dallatrasmissione televisiva Amicidi Maria De Filippi: la ginna-stica o la danza? Opta per laseconda e s’iscrive alla Scuo-la di Danza di Marina For-giarini. Marina lo prendesotto la sua ala protettriceforse perché sente che in quelbambino c’è qualcosa in piùe se lei gli dedica tempo eattenzione, Ruben ricambiacon impegno e tenacia. Eccoquindi che Ruben termina lascuola media inferiore e devescegliere un indirizzo scola-stico. Marina gli suggeriscedi provare l’audizione perentrare alla Scuola di DanzaIl Balletto di CastelfrancoVeneto, che gli dà l’opportu-nità di frequentare le regolarilezioni al Liceo Scientifico lamattina e la scuola di danza ilpomeriggio. Nel 2004 infattisi è avuta la creazione delLiceo Scientifico dellaComunicazione ad Opzione

    Coreutica (= dell’arte delladanza), nato dalla convenzio-ne tra Il Balletto e il LiceoParificato Maria Assunta diCastelfranco. Gli studenti difuori città sono alloggiati inun internato e seguiti a tempopieno da una “governante”,mentre Susanna Plaino, diret-trice da sempre della scuoladi ballo, ricopre il ruolo ditutor. Ruben supera l’audi-zione e nel settembre del2005 inizia la sua avventuratra libri e teoremi, scarpette ecalzamaglia. Il sacrificio èenorme, come si può benpensare, ma la passione è taleche la fatica diventa cosasecondaria; davanti ci sonomete, spettacoli, soddisfazio-ni… E di soddisfazioni Ruben nesta raccogliendo parecchie. AFaenza si è tenuta lo scorsodicembre la selezione euro-pea del Youth AmericaGrand Prix, uno dei contestdi danza classica e contem-poranea più ambiti e difficilia livello internazionale. Oltread un elenco lunghissimo dipremi e menzioni, Il Ballettoha vinto il primo e il secondopremio della categoriaensemble, tra i cui interpretic’è anche Ruben De Monte.Quindi dal 16 al 21 aprileRuben sarà a New York a bal-lare davanti ad un’importantegiuria, con il desiderio di vin-cere il primo premio assiemeai suoi compagni. A Rubenperò sono state assegnateanche quattro borse di studioper: la Hamburg Academy diAmburgo, la Royal BalletSchool di Londra, la JohnCranko School di Stoccarda,ma più che altro per la Ame-rican Ballet School di NewYork (Summer IntensiveCourse). Stoccarda e NewYork sono le mete più ambi-te. Sorge però il problemadelle spese, in quanto laborsa di studio copre soloquelle dei corsi presso questeprestigiose scuole, mentretutte le altre (viaggio A/R,vitto e alloggio) sono a caricodella famiglia. La direttricedella scuola di ballo si è pro-digata in tutti i modi in un’ar-dua opera di sensibilizzazio-ne, mandando comunicatistampa a varie testate, spe-

    rando in qual-che sponsoriz-zazione daparte di grosseditte private, einvitando glienti pubblici(anche ilComune diGemona) adistituire borsedi studio spe-ciali, perché“…Ruben èvenuto aCastelfrancoper potersipreparare ecosì realizzareil suo sogno didiventare unballerino pro-fessionista…Ruben ha ungrande talento,è serio, “puli-to”, rispettosoed è bravo siaa danza che ascuola…”. A quanto pare,Ruben potràrincorrere ilsuo sogno inparte grazie aduno sponsorprivato, maanche a varieiniziative loca-li. Ho chiesto aRuben quali sono i suoisogni: “Intanto mi piacereb-be raggiungere il professio-nismo e poi si vedrà.” E lesue paure? “E’ troppa lavoglia di andare avanti; certevolte ho paura di non riusci-re, ma sono determinato conme stesso e devo provare eriprovare finché non sonosoddisfatto. Ballare per me èuna continua sfida a supera-re le difficoltà e ne sono ripa-gato dalle soddisfazioni cheprovo poi sul palcoscenico.”Questo ragazzo si concedepoco, solo qualche week enda casa, sempre che non cisiano spettacoli da provare oda rappresentare, e qualcheuscita con gli amici dellascuola. Il tempo libero èpochissimo, lo studio è rele-gato alle ore serali e notturne.Gli ho chiesto cosa desiderache io scriva di lui in questo

    articolo: “Ci terrei molto aringraziare i miei genitori,Marina Forgiarini, che mi haspinto a frequentare questascuola, Susanna Plaino e ilmio insegnante Elias GarciaHerrera. E’ grazie a loro chesto vivendo queste belle emo-zioni.” Ruben è un ragazzo schivo, èperfino imbarazzato da quan-to gli sta capitando in questiultimi mesi. Personalmentegli auguro di realizzare questisogni, di volare negli U.S.A.,di diventare un professionistadella danza, di rendere orgo-gliosi i gemonesi di questoloro concittadino, ma gliauguro anche di rimaneresempre sé stesso, quello che èsempre stato, perché è soprat-tutto questo che stimo di lui,oltre al suo indiscutibiletalento.

    Maria Copetti

    19 GIOVANI TALENTI

    Ruben De Monte ne "Il Corsaro" fotografia di Stefano Silingardi

  • Alla presentazione dellibro Contis dal prâtincjantât (1/12/2007 - vedianche P&M n°64 del dicem-bre 2007)), l’autrice, Giulia-na Pellegrini, dopo i ringra-ziamenti ai vari collaborato-ri e all’amministrazionecomunale, nella persona delVicesindaco MariolinaPatat, si espresse in questomodo.“… O vuei ben a nestre tiere,ogni clap al fevele, ogni troi;ogni cjanton mi conte desanimis che a son passadis,dai siums che son restâtsingredeâts intai arbui, intesniulis, intai mûrs de faturedal vivi di ognidun.Lant atôr pe l’Italie o aidiscurvierzût che un grum dilôr a pensin al Friûl come aun puest là vie insom,dongje dai confins, lontan.Cualchidun s’impense daltaramot.Ju lassi dî, daspò o tâchi a

    fevelâ la marilenghe.O conti dai suns profonts,antics, dal sisteme di scrivi,dal fat che marilenghe nol èdome scrivi in maniere dife-rente, ma al è un codiç divite, une regule regalade dainestris vons. Cemût puedistufâ di mancul di pensâ asagece di tancj dets furlans;mi ven cumò il prin colp dimanarie nol fâs colâ l’arbul,la scjele no va lontane dal

    çoc, vivint s’impare a vivi,sarà ce che Diu volarà…Cussì, vinars passât a Vare-se, il president dal FogolârFurlan mi dîs: “Fevele di ceche tu vûs, ma fevelimi parfurlan” e alore o ai dit daltimp, des stradis, … di cevuelistu cjacarâ cuntun cheno si cognòs? Daspo o sinlâts indenant cui discors.Non vevi mai pensât a cetant afiet che a àn i nestrisfradis furlans ator pal montpe nestre lenghe, pe nestreculture, culture che no fâsbocjis, che si vistis scuasitsimpri di umiltât. Jo o seibraurose di jessi furlane.Dutis lis mês contis a sonleadis a nestre tiere, ainestris lûcs. O sai che dulàche al è un prât a son ancjelis sôs creaturis, ma chestisa son plui bielis: a son fur-lanis. E a viodin intune altremaniere, a vivin cun rispiet,come che o fasin nô. Mi plâspensâ che a puedin puartâun moment di serenitât, unlamp di contentece, un fre-gul di gjonde. Mi àndomandât se mi risulte miôrscrivi par talian o par fur-lan. O ai rispuindût che nocjâti dificoltât a scrivi partalian, ma che o preferisesprimimi in marilenghe,parcè che la marilenghe e jela lenghe de anime e daisiums.”

    Contis dal prât incjantâtANCORA SUL LIBRO DELLA PELLEGRINI

    LETTERE&LIBRI 20

    Ospedaletto di Gemona - Reperibilità continuata al 00443322 998833551177Appalto comunale recupero salme

    Comprendendo le complicazioni dovute ad un continuo aumentodei prezzi, vogliamo portare a conoscenza dei cittadini di Gemonache la nostra azienda si vuole impegnare a garantire un serviziofunebre completo e decoroso a

    EURO 1950,00

    Onoranze Funebri

    … è giunta questa lettera diMariute la Miole. Tre poe-sie di Maria Marchetti inSabot erano state inseritenel Lunari 2007 di P&M,mentre la sua biografia èstata pubblicata nel nume-ro 61 - maggio 2007.

    Natale 2007 - Gent.Sig.a Maria, siamo aNatale e il mio pensieroripassa veloce le tappe piùsignificative dell’anno2007, tra le quali, con unsenso di gioia, vedo erileggo sul libretto diPense e Maravee la bio-grafia della mia vita. Miha fatto piacere l’esser

    stata ricordata, così, senzaaccorgermi, sono rientratanel ricordo di tante perso-ne, che mi furono amiche,compagne di lavoro o soloconoscenti.Quando ricevo Pense eMaravee, leggo e assorboogni novità su Gemona,cercando nella mia memo-ria di ricordare luoghi,persone, strade, ma allevolte mi rendo conto che èdifficile retrocedere nelletracce del passato.Ammiro il vostro lavoro emi congratulo con Lei e ilsuo team per tutte le infor-mazioni, che portate all’e-migrante.Per un momento ci sembradi respirare l’aria diGemona e ci ritroviamo inmezzo a voi, ancora giova-ni, ancora festosi, ancoracon tante speranze… e traqueste c’è il rivedere ilnostro castello ricostruitoin tutta la sua magnificen-za, simbolo e orgoglio deiGemonesi.Assieme a Lei mi permettodi salutare tutti i Gemonesicon l’augurio di un BuonNatale e un prosperosoAnno Nuovo. Ricordando-La affettuosamente

    Maria Marchetti in Sabot

    Dalla lontana AustraliaLETTERE: EMIGRAZIONE

    SolidarietàCon la vendita dei libri Laprofuga e Conche Glemone‘a ere… di Lea Nicli D’An-drea (P&M n°60 – marzo2007), messi a disposizionedal figlio Alessandro D’An-drea, sono stati raccolti280,00 €, che verrannodevoluti alle missioni delleSuore Francescane nellaRepubblica Centrafricana, aricordo dell’affetto chelegava l’autrice alle suore.Si ringrazia per la collabo-razione Nerina Londerodella cartolibreria Il Papiroe Anna Maria Campanadella libreria Il Pensiero.

  • METEOROLOGIA

    Il 2007, l’anno più caldoOra abbiamo la confer-ma: la media delle tem-perature massime di tutto il2007 è stata di 19,95°, maicosì alta dal 1938. Nel grafi-

    co che riporta la mediaannuale delle temperaturedegli ultimi 70 anni possia-mo notare come la tendenzadelle temperature massime

    sia ad un sensibile aumento,mentre la tendenza delletemperature minime siaverso la diminuzione: la dif-ferenza tra le minime e le

    massime tende quindi adaumentare.Un grazie ad Andrea Venturinie Massimo Marchetti per lacollaborazione.

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    180Temperature minime e massimeMedia climatica temperature '77-'06Piogge giornaliere

    Dicembre 2007 Gennaio 2008

    T. C° P. mm

    Febbraio 2008

    Auguri a Pieri Gii per i suoi 80 anni e grande simpatia per ilsuo aiutante Andrea, cinque anni e mezzo, appassionato dianimali e molto amico della mucca "Maschera” che si intrav-vede nella foto. La mamma di Andrea è contenta della passio-ne del figlio e la ritiene molto piu' utile e salutare della televi-sione. Pieri è il contadino gemonese piu' anziano: ta stale al à ancjemò 8 vacjis e un torel.

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    temperature minimetemperature massimetendenza temp. minimetendenza temp. massime

    Media annuale delle temperature 1938 - 2007 Auguri PieriGii

    Contenitore di integratori energetici abbandonato sullastrada per Sant’Agnese. Spiace constatare che chi haassunto “energia rapida” non abbia assunto anche unabuona dose di “buon senso a lento rilascio”!

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    Riflessioni da un letto di ospedaleTRA DOLORE E SPERANZE

    Nel suo “De Profundis” il compianto Pre Antoni Beline(mancato proprio quest’anno [nel 2007]) ha scritto cheprima o poi ognuno di noi si dovrà confrontare con la morte econ la malattia che di solito la precede. E’ una realtà cui nessu-no può sfuggire. Ma Pre Antoni ha scritto anche che non si devepensare che la malattia sia la cosa peggiore di questo mondo.Spesso è la salute che fa emergere il peggio di noi, come la pre-potenza, l’invidia, la bramosia, la violenza. La malattia fa emer-gere il meglio di noi come la pazienza, la solidarietà, la spiri-tualità, la sensibilità….. Anche se ogni malato è povero. Qual-che volta di amici, qualche volta di speranza. Però è anche riccodi tempo per riflettere, per pregare e per intraprendere quelviaggio lungo e impegnativo verso il suo profondo e ultimodestino. E, per ironia della sorte, proprio mentre stavo leggen-do il “De Profundis”, lo scorso mese di agosto mi è stato dia-gnosticato (e in seguito eradicato, dopo due delicati interventichirurgici) un tumore maligno. Durante la mia lunga degenza inospedale ho riflettuto sul fatto che ogni cultura ha il suo mododi affrontare la malattia, la sofferenza e il dolore. Alla fine ilviaggio alla ricerca di una cura risolutiva si trasforma in unviaggio interiore alle radici divine dell’uomo. E’ questo che cicomunica Tiziano Terzani nel suo “Un altro giro di giostra”,ma lui ci insegna anche che niente succede per caso nelle nostrevite e che la cura di tutte le cure è quella di cambiare punto divista, di cambiare se stessi e dare in tal modo il proprio contri-

    buto alla speranza in un mondo migliore, ma anche ci insegna acredere che i miracoli esistono veramente, solo che ognunodeve essere l’artefice del proprio.E leggere “La città della gioia”, il grande romanzo di Domi-nique Lapierre, ha avuto per me l’effetto di un farmaco antido-lorifico. Le sofferenze di Hasari Pal (l’uomo cavallo) hannofatto sì che i miei dolori fossero più sopportabili. E ha lenito imiei dolori anche il solo fatto di pensare a tutti gli abitanti della“Città della gioia”, una bidonville di Calcutta, vero e proprioinferno di miseria e degradazione, nel quale cercano di soprav-vivere in mezzo a fame e malattie, tra la merda che scorre afiumi, ma soprattutto solidali gli uni con gli altri. Non voglio dilungarmi oltre, né approfittare dell'ospitalità con-cessami gentilmente da Pense e Maravee per esternare e rende-re pubblici i soliti ringraziamenti di rito (anche se doverosi), mavorrei tanto mi fosse consentito qui ricordare la giovane infer-miera dell'ospedale San Michele di Gemona che --dopo avermisorpreso in lacrime, accarezzandomi e senza dire una parola,ma con un grande slancio di empatia-ha saputo alleviare nonsolo i miei dolori, ma soprattutto le mie paure e la mia solitudi-ne. Vorrei tanto citarne il nome, ma preferisco custodirlo nelmio cuore.Mandi e ogni ben a ducj

    Claudio Gobbi

    A proposito di don Giuseppe Marchetti …Carlo Venturini ha fatto pervenire alla redazione di P&M unaserie di fotografie, che lo riproducono nelle varie fasi della rea-lizzazione del busto in bronzo di Pra Bepo Miôl, collocato nel-l’atrio d’ingresso dell’Istituto G. Marchetti. Era l'anno 1990.

    Lussemburgo agosto 1956Carpentieri, muratori e falegnami tutti di Gemona al lavo-ro in Lussemburgo nello stesso mese della tragedia diMar-cinelle. Si riconoscono diversi Forgiarini (Vale), Bizi,Patat, Piemonte, e altri. Foto di Patat Emilio

  • AAmmnneessttyy IInntteerrnnaattiioonnaall:: 88 mmaarrzzoo 22000088“Il terrore dentro casa - La violenza domestica nel mondo”

    Troppo a lungo la violenza contro ledonne, in modo particolare la vio-lenza domestica, è rimasta nascosta,ignorata ed esclusa dall’agenda deidiritti umani nonostante la sua preoccu-pante diffusione. Troppo a lungo è stataconsiderata una questione privata danascondere, per vergogna, tra le muradomestiche.Al contrario, essa rappresenta unagrave violazione dei diritti umani didonne e ragazze e come tale deve esse-re affrontata. Per questo Amnesty Inter-national (AI), nell’ambito della suacampagna mondiale “Mai più violenzasulle donne”, richiama gli Stati ai pro-pri obblighi internazionali di agire perprevenire, reprimere e punire la violen-za domestica e per garantire una ripara-zione adeguata alle vittime.Al tempo stesso, AI sostiene il lavorofondamentale e insostituibile svoltoormai da decenni dalle associazioni,dai centri antiviolenza, dalle case rifu-gio, dai servizi medici e legali e datutte le donne e gli uomini che concoraggio e dedizione lottano contro laviolenza sulle donne e per l’af-fermazione dei loro diritti intutto il mondo.La situazione mondiale è assaivariegata e per un approfondi-mento rimandiamo al rapporto:“Il terrore dentro casa. La vio-lenza domestica nel mondo”EGA editore, che può essererichiesto al n. 0432 974179.

    Per quanto riguarda l’Italia AIsegue con attenzione gli svi-luppi normativi e monitora i datisulla violenza domestica in Ita-lia. Secondo il rapporto Eures-Ansa 2006 su L’omicidio volon-tario in Italia, «la famiglia con-tinua (…) a costituire per ladonna il luogo a più elevatorischio di omicidi (…)» e «tratutte le donne uccise in Italia, inmedia sette su 10 trovano la

    morte proprio per mano di un familia-re o di un partner (ben il 71,5% nel2005, il 69,9% nel 2004)».Secondo l’indagine campionaria con-clusa dall’Istat nel febbraio 2007 suViolenza e maltrattamenti contro ledonne dentro e fuori la famiglia, in Ita-lia un terzo delle donne di età compre-sa tra i 16 e i 70 anni (il 31,9%, ossiasei milioni e 743 mila) ha subito “vio-lenza fisica” o “violenza sessuale” nelcorso della propria vita.Il 14,3% delle donne che hanno unrapporto di coppia in corso o ne hannoavuto uno in precedenza, è stato vitti-ma almeno una volta di violenza fisicao sessuale commessa dal partner o expartner. Nella loro vita, circa il 4,8%delle donne ha subito uno stupro o untentato stupro, di cui il partner o expartner è responsabile nella maggio-ranza dei casi (69,7%). Nei restanti,l’autore della violenza è quasi sempreun amico, un parente, un collega ocomunque un conoscente e solo il6,2% degli stupri è opera di uno sco-nosciuto.

    Secondo lo stesso rapporto oltre duemilioni e 77 mila donne (il 18% deltotale) hanno subito qualche forma distalking, cioè, nella definizione dell’I-stat, “comportamenti persecutori” tenu-ti dal partner che hanno colpito ledonne “al momento della separazione”e che le hanno “particolarmente spa-ventate”; come i casi in cui il partner oex partner ha cercato insistentemente diparlare con la donna contro la suavolontà, ha chiesto ripetutamenteappuntamenti per incontrarla, l’haaspettata fuori casa, scuola o lavoro,l’ha seguita o spiata.Nel 92,5% dei casi le violenze domesti-che non vengono denunciate. Oltre unterzo delle donne che hanno subitoabusi da parte del partner o ex partnernon ne ha parlato con nessuno; inoltrerisulta che solamente il 2,8% delledonne che hanno subito episodi ripetu-ti di abusi si sia rivolto a un centro anti-violenza.Soltanto il 18,2% delle donne chehanno subito violenza fisica o sessualein ambito familiare la considera un

    reato e solo il 44% “qualcosa disbagliato”.A livello normativo, la legge 5aprile 2001 n. 154, Misure con-tro la violenza nelle relazionifamiliari, prevede una serie diazioni per tutelare tutti queisoggetti che nell’ambito dome-stico subiscono sottomissioni eviolenze, non solo fisiche maanche morali, quali minacce,intimidazioni, pressioni emolestie psicologiche. Sia inambito penale che civile è pre-visto “l’allontanamento dallacasa familiare” del soggettoviolento, laddove «la condottadel coniuge o di altro conviven-te è causa di grave pregiudizioall’integrità fisica o moraleovvero alla libertà dell’altroconiuge o convivente».

    Associazioni aderenti al Coordinamento:A.C.A.T. (sezione di Gemona), A.T.Sa.M. - Associazione Tutela SaluteMentale, A.V.U.L.S.S. (sezione di Gemona), Amici del LaboratorioInternazionale della Comunicazione, Amnesty International - GruppoItalia 143, Associazione Musicologi, Buteghe dal Mont - Glemone,Gruppo Caritas della Parrocchia di S. Maria Assunta, Centro Giovani-le Parrocchiale Glemonensis, C.A.V. - Centro Aiuto alla Vita, C.I.D.I.della Carnia e del Gemonese, Clape di Culture Patrie dal Friûl, Comi-tato per la Costituzione, Comitato per la Solidarietà di Osoppo, FriûlAdventures - Fiore (Osoppo), Gruppo Scout AGESCI Gemona 1,Gruppo Special - Amici si può, Gruppo “Un blanc e un neri“, Pense eMaravee Associazione Culturale., A.U.S.E.R., Associazione SACV.Osterman.

    PAGINA DEL COORDINAMENTODELLE ASSOCIAZIONI CULTURALI E DIVOLONTARIATO SOCIALE DI GEMONA

    “Dai tre ai novantatre anni....

    le donne subiscono stupri”

  • Pense e Maravee è una voce libera e pluralista: sostieni la sua autonomia con il tuo contributo compila il bollettino di c.c. postale n. 16895336. Qualsiasi importo va bene!

    L’Associazione culturale Pense e Marvee e Legambien-te del FVG organizzano, a Gemona, un corso di avvici-namento alle tematiche dell’ambiente e della sosteni-bilità. L’iniziativa, gratuita, è finalizzata a migliorare laconoscenza delle persone e promuovere una partecipa-zione attiva e consapevole alla tutela e gestione dellerisorse del territorio. Non solo trasmissione di conoscen-ze, quindi, ma confronto, laboratori pratici, uscite, l’or-ganizzazione di un seminario e, per concludere, un inter-vento sul territorio.

    I TEMI L’EuropaApproccio normativo all’ambiente osservando l’Eu-ropa; il VI° programma di azione ambientale; i millevolti dello sviluppo sostenibile. L’ItaliaIl nuovo Codice dell’ambiente: principi, struttura econtenuti. Le novità per cittadini, Pubbliche Ammini-strazioni e imprese. Il Friuli V.G.La pianificazione territoriale in FVG: dal Piano Ter-ritoriale Regionale (PTR) alla pianificazione comu-nale: aspetti metodologici e di contenuto, criticità. Lavalutazione ambientale strategica al PTR. Il ruolo del-l’informazione ambientale e della partecipazione. L’energiaPolitiche energetiche e ambiente: dal protocollo diKyoto a …. m’illumino di meno. Le scelte locali: ilruolo degli Enti Locali e dei cittadini nella promozio-ne dell’efficienza e delle fonti rinnovabili.

    I rifiutiScenari futuri: finalità, principi e gestione nella bozzadi testo Unico approvato dal Parlamento Europeo.Laboratorio delle buone pratiche: come ridurre, alivello locale, la produzione di rifiuti e imballaggi(principio di prevenzione); come fare bene il compo-staggio domestico, come riconoscere le plastiche egestirle correttamente.Confrontiamoci: seminario aperto su “La gestione deirifiuti nella provincia di Udine, a un anno di distanzadalla crisi. Cosa è cambiato?” Il paesaggio della pedemontanaEscursione guidata con lettura integrata del territoriosotto il profilo paesaggistico, geo-morfologico e natu-ralistico, con particolare attenzione alle reti d’acqua.Sporchiamoci le maniIntervento sul territorio realizzando anche a Gemonal’iniziativa “Puliamo il mondo”, il più grande appun-tamento mondiale di volontariato ambientale.

    Il programma verrà presentato a Gemona giovedì 24 apri-le presso la sala della Comunità Montana alle h.20.30. Isingoli interventi, alcuni dei quali aperti al pubblico, sieffettueranno nel mese di maggio e giugno e si conclude-ranno a settembre; i relatori sono esperti dei temi trattati edè stata inoltre assicurata la partecipazione di Edo Ronchigià Ministro dell’Ambiente.Chi è interessato a partecipare o collaborare trasmetta unamail a [email protected] e [email protected] telefoni a Sandro Cargnelutti ore serali (0432970307).

    Con la prossima dichiara-zione dei redditi (730 emod. Unico) potete soste-nere Pense e Maraveesenza spendere nulla: bastaindicare la nostra comeassociazione a cui dare il 5per mille scrivendo nel-l’apposita casella ilcodice fiscale di P&M9 1 0 0 2 6 0 0 3 0 1

    A voi non costa nulla, a noiun piccolo aiuto. Tutti i

    fondi raccolti saranno devo-luti in progetti di solidarietà.Infine, poiché l'Associazio-ne Pense e Maravee è unaONLUS, tutte le sottoscri-zioni effettuate dal28/11/2005 sono deducibilidal reddito complessivo.Informate di tutto questo chivi fa la dichiarazione deiredditi. Per maggiori informazioniconsultate il sito www.pensemaravee.it.

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    5 x milleSostenerci non ti costa nulla!

    PrepaPrepa riaria momo ci ci al futuroal futuro

    del Friuli Venezia Giulia - onlus

    Associazioneculturale

    PENSE MARAVEE E

    Iniziative del Coordinamento delle Associazioni Cultu-rali e di Volontariato Sociale - Gemona del Friuli

    “I COLORI DEL VENTO” 2008Filo conduttore della manifestazione: la Costituzione inoccasione del 60° anniversarioGIORNATE DEL VOLONTARIATO incontri a temasulla legalità/giustizia, vecchie e nuove povertà, respon-sabilità, violazione dei diritti umani in Cina, a cura delleassociazioni. FESTA DEGLI AQUILONI 4 maggio- caratterizzazione dei banchetti delle associazioni che“adotteranno” anche un principio/articolo della Costitu-zione;- sostegno al Progetto Bolivia (collaborazione tra la Dio-cesi di Cochabamba e la Parrocchia di S. Maria Assunta);- mostra Energeticamente a cura di Pense&Maravee; - svolgimento di giochi per i bambini a cura dei volontaridella Parrocchia di S. Maria Assunta..