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50 ANNI INSIEME Croce Bianca Milano Sezione di Cernusco sul Naviglio

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50 ANNI INSIEME Croce Bianca MilanoSezione di Cernusco sul Naviglio

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Testi di:Lucio AssiPierluigi AssiManuela AstoriVirginio BielliStefano BolgianiSr. Clemens BortolazziLuca CasliniMarco CiboldiGian Maria ColomboDon Ett ore ColomboEugenio CominciniAnnalisa ConfalonieriGiovanni CucchianiClaudio FedeliLaura GhezziLorenzo Giacomett iTina GrandeMons. Giuseppe LocatelliErnesto MaggioniLara MancinMargherita MerliSilvano Ratt iMarco SachetLorenzo Voltarel

Fotografi e:Archivio storico della Croce BiancaAntonella AssanelliMarco CavenagoLorenzo Giacomett iFerdinando PortaClaudio VariscoDaniele Volpi

Progett o grafi co:Pecora Nera ADV | www.pecoraneraadv.it

Impaginazione grafi ca:Lucrezia Pizzigoni Pett inari

Le foto e i testi qui pubblicatisono di proprietà della Croce Bianca, sezione di Cernusco sul Naviglio.È vietata la riproduzione, anche parziale.

AUTORILibro a cura di: Pierluigi Assi

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SALUTI5 Giovanni Cucchiani, Presidente Generale Onorario della Croce Bianca Milano6 Eugenio Comincini, Sindaco di Cernusco s/N7 Don Ett ore Colombo, Prevosto di Cernusco s/N8 Mons. Giuseppe Locatelli, Socio Fondatore della Sezione di Cernusco s/N9 Sr. Clemens, ultimo Assistente Ecclesiastico della Sezione di Cernusco s/N10 Marco Sachet, Presidente della Sezione di Cernusco s/N11 Marcherita Merli, Comandante della Sezione di Cernusco s/N

LA STORIA12 La Croce Bianca di Milano: più di secolo di storia16 La Storia della Sezione di Cernusco sul Naviglio20 Episodi di vita vissuta... intensamente

LE ATTIVITÀ22 Mezzi e att rezzature: pronti... partenza... via!!!26 La formazione29 I corsi nelle scuole32 Non solo “Divise Arancione” ma anche... “Collett i Bianchi”34 Le gare sportive36 Le manifestazioni38 Amici Croce Bianca

FATTI, ESPERIENZE, TESTIMONIANZE40 Quasi una famiglia41 Un’avventura nata (forse) per caso42 Non solo ambulanza per uscire dal fango44 In udienza dal Papa46 Un ragazzo come me47 C’è anche il dolore48 L’obiett ore di coscienza e il servizio civile49 Mangia e canta che ti passa50 ...ma ne vale la pena?51 I migliori anni della nostra vita52 Cinquant’anni ma non li dimostra

CHI SIAMO58 Organigramma 201359 Bacheca cariche sezionali 1963-201360 I nostri numeri: più di quatt ro volte il giro del mondo!61 Personale dipendente62 Elenco dei soci 201364 Statistiche

INDICE

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SALUTI

Ogni Volontario che ha dato in tutt i questi anni un po’ del proprio tempo per aiutare e soccorrere il prossimo è la radice del bellissimo albero in fi ore che è la Croce Bianca di oggi.

Il primo gennaio del 1963 prendeva uffi cial-mente vita le sezione di Cernusco sul Naviglio della Croce Bianca.Quest’anno il Consiglio di Sezione ha voluto fortemente ricordare la ricorrenza del 50° anno dalla fondazione dedicando tempo e risorse affi nché si realizzassero iniziative che ricordas-sero la storia e nello stesso tempo fossero segno evidente per i Cernuschesi di ciò che oggi è la Croce Bianca.In questo contesto è stato concepito il presente volume, che vuole rappresentare il sentimento dei volontari:

orgogliosi del passatoprotagonisti nel presenteimpegnati verso il futuro

L’opera è anche un doveroso ringraziamento per l’att ività svolta da migliaia di persone che hanno dato e danno vita, ovvero ‘fanno vivere’, la Sezione della Croce Bianca della nostra citt à.

La fase di preparazione e di allestimento del libro è durata oltre sei mesi, durante i quali ho cercato e trovato la collaborazione di nume-rose persone, dentro e fuori l’Associazione, a testimonianza di quanto ormai la Croce Bian-ca sia inserita nel contesto sociale di Cernusco.Realizzando questo libro ho voluto dare una grande importanza alle fotografi e: in esse ogni lett ore può vedere tante immagini e tanti dett agli che illustrano quanto è stato fatt o in questi 50 anni. Penso che in molti, queste

immagini ne evocano tante altre, invisibili agli occhi ma presenti e vivi nella mente di chi le osserva. In questo senso le pagine diventano un’opera viva, in grado di suscitare sentimenti veri, lieti, oserei dire ‘di appartenenza’ a questa nostra Associazione.Ne è così emersa la strutt ura, articolata in quatt ro parti essenziali:

la storia: che è il fondamento su cui aff ondia-mo le nostre radici, ‘il tronco’ su cui poggiamo le nostre iniziative e il nostro agirele att ività: ovvero ciò che nel tempo abbiamo imparato a fare per meglio concretizzare il nostro impegnole esperienze e le testimonianze dei volon-tari: è parte della nostra vita che condividiamo con i lett orichi siamo: una breve statistica del nostro operato, e i nostri nomi, perché in quello che facciamo siamo protagonisti con tutt a la nos-tra personalità.In apertura ho anche dato spazio a note e testi che mi sono pervenuti da persone che, in ruoli diversi, hanno voluto essere vicini in questa ricorrenza a tutt i i volontari.

In questi mesi mi sono passati tra le mani tanti att i generosi di benefatt ori, tanti interventi di amministrazioni comunali, di enti religiosi e di istituti di credito che ci hanno sostenuto e ci sostengono. È però evidente che tutt o ciò che è oggi la Croce Bianca, è sopratt utt o opera dei

soci volontari e ordinari, che con il loro infaticabile, gratuito e ininter-rott o contributo hanno permesso che si realizzasse quello che nes-suno avrebbe creduto e che noi stessi sten-tiamo a credere: un gruppo di persone che si è organizzato, preparato e reso disponibile ininterrott amente da cinquanta anni per aiu-tare chi è nel bisogno... qualcuno lo ha defi nito ‘un miracolo’.Sono doverosi, a questo punto, i ringrazia-menti a chi ha permesso la realizzazione di questo miracolo e di questo libro che vuole esserne una piccola testimonianza.Un ringraziamento particolare va a chi ha pre-parato i testi, a chi ha messo a disposizione le fotografi e, a chi si è occupato della grafi ca e a chi ha sponsorizzato la stampa: contributi tutt i essenziali che insieme hanno composto questa realizzazione.

Nella speranza che questo libro sia stimolo a tante persone che, come noi, vogliono credere nel mott o “ama il prossimo tuo come te stesso”, non possiamo che unirci al coro dei volontari che il 5 maggio di quest’anno, in occasione dei festeggiamenti a ricordo del cinquantesimo, hanno esclamato insieme: VIVA LA CROCE BIANCA!

PRESENTAZIONEdi Pierluigi Assi

Pierluigi Assi

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“IL DOMANI GERMOGLIA NEL PRESENTE E LA REALTÀ DI OGGI SI ÀNCORA AL PASSATO”

Ecco come vedo il cinquantesimo della sezione di Cernusco sul Naviglio della Croce Bianca.Il cinquantesimo è una meta signifi cativa per una libera associazione, att esta una operosità continua, è testimonianza di valori vissuti, di un servizio reso, è una festa.Ma la festa non può e non deve essere solo un ricordo, ma ricorrenza che interpella la nostra memoria e sollecita nuove progett ualità.Memoria, non tradizione, che fa tesoro del passato e si proiett a nel futuro, memoria che si fa storia.Una occasione, un momento, uno stimolo per lavorare insieme, per sentirci uniti in una tensione comune di ideali sempre più profonda e vincolante.

Lasciamo la visibilità esteriore per privilegiare qualcosa di più vivo, di più sentito, di più nostro.Ecco allora l’invito a scoprire la gioia del servizio att raverso l’impegno, il superamento di perplessità, di pigrizie, di indugi, per realizzare il nostro Patt o Associativo, per un comune “service above self ” ed il coraggio di stare al passo coi tempi, per seminare segni di speranza e di pace.

Scrive un anonimo:

“Finché abbiamo dei ricordi, il passato dura fi nché abbiamo delle speranze, il futuro ci att ende

fi nché abbiamo degli amici, il presente vale la pena di essere vissuto”.

Giovanni Cucchiani

SALUTI

Giovanni Cucchiani, Presidente Onorario di Croce Bianca Milano

Giovanni Cucchiani

A Cernusco durante i festeggiamenti del cinquantesimo

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50 ANI DI CROCE BIANCA, 50 ANNI DI SERVIZIO ALLA COMUNITÀ

In questi anni impegnati ad amministrare la nostra citt à ho avuto modo di vivere ancora più da vicino e di meglio ap-prezzare il servizio, la passione e la dedizione di molte persone che da sempre sono impegnate in ambito sociale. Cernusco sul Naviglio, in tal senso, si è sempre dimostrata sensibile ed att enta verso il prossimo e le diffi coltà di quest’ultimo: è certamente anche per questo che in citt à esistono numerose associazioni che si spendono per gli altri. Così ho avuto modo di apprezzare molte di queste generose realtà: tra quelle che maggiormente brillano per storia, coinvolgimento di volontari e importanza del servizio reso alla comunità, vi è certamente la Croce Bi-anca, un’associazione la cui opera è ed è sempre stata preziosa, per l’aiuto reso nel momento del bisogno, per l’accompagnamento nella soff erenza della malatt ia, nei diffi cili e drammatici momenti nei quali la vita se ne va.Questo volume illustra sapientemente i primi 50 anni di vita della locale sezione della Croce Bianca: è dal lontano 1963, infatt i, (nonostante nei primi anni sia esistita come sede distaccata di Milano), che si adopera in interventi di primo soccorso con le proprie ambulanze ed il preparato personale. I volontari sono impegnati incessantemente senza fare distinzioni tra giornate di festa e giornate feriali, orari di servizio diurni e nott urni, estati ed inverni: per tutt i loro sono altre le cose importanti della vita. Gli instancabili operatori della Croce Bianca in questi anni hanno anche saputo trovare il tempo per eff ett uare lezioni e dimostrazioni per gli studenti nelle scuole: la formazione e la prevenzione sono il miglior modo per prevenire certi incidenti e

dimostrano quanto si abbia cura del bene degli altri.Ecco perché, in occasione del 50° anno dalla sua fondazione, mi sento di ringraziare di vero cuore la Croce Bianca e tutt i i suoi volontari per quello che hanno fatt o, che fanno e che sono sicuro continueranno a fare per la nostra citt à e per tutt e le persone bisognose d’aiuto. Mi piace infi ne ricordare, a menzione degli innumerevoli volontari che in 10 lustri hanno servito la Croce Bianca e la citt à, la fi gura e l’impegno di Pio Mariani, uno dei fondatori della Croce Bianca, scomparso nel giorno di Pasqua: una persona dal cuore grande, che ha saputo testimoniare con tutt a la sua vita cosa signifi chi avere a cuore il bene degli altri, sopratt utt o di chi ha più bisogno. Rivolgo quindi un grazie par-ticolare a Pio, testimone dell’impegno civile a favore di una società più coesa e att enta ai bisognosi, un esempio che so essere particolarmente caro agli amici della Croce Bianca e che – loro tramite – voglio far giungere att raverso questa pubblicazione nelle case di tutt i i cernuschesi.Rinnovando i miei auguri per il felice anniversario, auguro alla Croce Bianca e a tutt i i suoi volontari di proseguire nell’azione di aiuto saggiamente ed umilmente costruita in 50 anni di storia.

Eugenio Comincini

SALUTI

Eugenio Comincini, Sindaco di Cernusco sul Naviglio

Eugenio Comincini

Un intervento durante una manifestazione della Croce Bianca

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SALUTI

Don Ett ore Colombo, Parroco di Cernusco sul Naviglio

Don Ettore Colombo

MEZZO SECOLO DI CROCE BIANCA: VOLONTARIATO, GRATUITÀ E ATTENZIONE AI BISOGNI

Raggiungere il traguardo di mezzo secolo di vita non è cosa da poco per una associazione, sopratt utt o se questa riguarda l’esercizio del volontariato ed è vissuta nella logica della gratuità, del servizio e dell’att enzione ai bisogni reali delle persone.Arrivando a Cernusco sul Naviglio nel gennaio del 2004, come parroco della comunità Madonna del Divin Pianto, ho avuto modo di incontrare la Croce Bianca att raverso le scuole di formazione per nuovi volontari che l’associazione svolgeva nei locali della parrocchia. E qualche anno dopo, ricoverato d’urgenza all’ospedale di Cernusco per un prin-cipio di infarto, io stesso ho potuto benefi care della premura e dalla att enzione che i volontari della Croce Bianca sanno vivere nei riguardi delle persone in diffi coltà.L’esercizio del volontariato vissuto all’interno di questa associazione mostra come sia vera l’esortazione riportata nella Prima lett era di Giovanni: “Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatt i e nella verità” (1Gv 3,18). È un invito a volere il bene degli altri sul serio, con i fatt i, non semplicemente a parole e con le buone intenzioni. Sul primato della realtà rispett o alle parole sta insistendo molto papa Francesco, in questo suo inizio di pontifi cato: basti

pensare al suo primo viaggio a Lampedusa e alla Giornata Mon-diale della Gioventù in Brasile.Ancora di più acquista valore questa att enzione ai reali bisogni degli uomini quando tutt o questo viene fatt o nella completa gratuità. La Croce Bianca, come ogni associazione di volon-tariato, non ha un tornaconto personale e non risponde ad alcuna logica utilitaristica. Semplice-mente si fa carico, gratuitamente, in ogni giorno dell’anno e in ogni ora del giorno, delle emer-genze e dei bisogni reali, con att enzione e discrezione. Ne è prova la solerzia e la cura con cui, ad esempio, anche durante le celebrazioni liturgiche – io stesso ne sono stato testimone più volte – i volontari della Croce Bianca intervengono per dare assistenza alle persone colte da improv-visi malori, senza creare diffi coltà o imbarazzo ai fedeli che stanno vivendo il momento rituale.Non meno importante è anche l’aspett o di coinvolgimento e di partecipazione inserito in ogni realtà associativa. Il fatt o che da 50 anni la Croce Bianca svolge questo prezioso servizio – e, mi auguro, continui a farlo – è perché ha saputo e sa coinvolgere sempre più persone nel dedi-care del proprio tempo, insieme, a servizio degli altri. Volendo prendersi cura delle persone in situazione di emergenza è assolutamente importante saper intervenire insieme e lavorare in comune accordo, per off rire il giusto servizio a chi è nella soff erenza.Cinquant’anni di storia sono anche il ricordo di persone concrete che, con umiltà e tenacia,

hanno saputo farsi carico del bene degli altri. Nessuno di loro venga dimenticato.A nome della comunità cristiana presente in Cernusco sul Naviglio, esprimo tutt o il mio ringraziamento per quanto la Croce Bianca ha operato in questi anni e lo accompagno con l’augurio di continuare ancora in futuro tale servizio, non solo venendo incontro ai diversi bisogni, ma anche educando le singole persone a vivere una esistenza di volontariato, coinvolgendo molti giovani e adulti della citt à.

don Ett ore Colombo

Offertorio durante una messa con la Croce Bianca

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LA CROCE BIANCATra un ispirato desiderio e una stupenda realtà

La Croce Bianca di Cernusco sul Naviglio celebra i 50 anni di vita.Non avrei mai immaginato di diventare assistente spirituale e animatore di questa istituzione di volontariato. La proposta e l’incoraggiamento mi vennero dal prevosto Monsignor Arcangelo Rossignoli.Lo sviluppo e la crescita della Croce Bianca è sopratt utt o dono del Signore e frutt o dell’apporto costrutt ivo ed opera-tivo di Peppino Mondonico, (a cui molto deve la vostra sezione) e di numerose altre persone, di ogni età e di diversa estrazione sociale. Molti hanno aderito all’invito di donare un po’ del loro tempo libero per il pronto intervento e per rendere sicuro e confortevole il trasporto degli ammalati, degli infortunati sul lavoro e sulla strada e nelle impreviste situazioni di urgenza presso gli ospedali.Fin dall’inizio della sua fondazione, nonostante la scarsità dei mezzi, le poche ambulanze obsolete, la mancanza di risorse economiche e di una sede opportunamente att rezzata, i risultati sono stati al di sopra di ogni aspett ativa; questo grazie all’entusiasmo, alla passione e alla preparazione professionale e spirituale dei militi che prestavano servizio 24 ore su 24.

Come assistente e animatore spirituale ho avuto modo di conoscere molte persone, soprat-tutt o giovani, che in “Sacer”, forse, non avrei mai incontrato. Dal loro esempio e dalla loro disponibi-lità al servizio, ho ricevuto molto più di quanto ho saputo dare loro nei momenti formativi e istrutt ivi.Anche a Magenta, dove mi sono successivamente trasferito perché nominato parroco in quella citt a, ho sempre mantenuto periodici contatt i con i dirigenti e i militi della Croce Bianca di Cernusco; proprio in virtù della positiva esperienza maturata con loro è nato in me il desiderio di fondare una nuova sezione anche a Magenta, sezione che, grazie a Dio, si è sempre distinta per l’operosità dei militi e dei simpatizzanti.Nel corso di tutt i questi anni la vostra sezione si è evoluta ed è diventata punto di riferimento di tante altre att ività e prestazioni, come richiesto dal nostro tempo e dallo sviluppo della tecnica e della scienza. E questo vi fa onore e degni di stima.Non dimenticatevi, però, della vostra origine e della vostra storia: pur operando con una maggiore e migliore disponibilità di mezzi e di att rezzature, non perdete mai di vista l’essenza e la fi nalità del volontariato.La celebrazione del 50° anniversario di fondazione della vostra sezione vi si presenta come occasione opportuna per rivisitare le motivazioni umane e cristiane di questa gloriosa istituzione ambrosiana.Il ricordo dei militi defunti e il loro esempio vi siano di stimolo per un rinnovato impegno di fe-deltà, fondato sulla gratuità e sull’amore verso il prossimo.E con l’amore non manchi mai il dono della vostra presenza aff abile, la preparazione tecnica e pratica, l’amicizia solidale e sincera tra di voi e con le persone assistite.Il Signore vi assista e vi benedica, renda sempre fecondo il vostro operato e vi conceda il dono del suo Amore.

Mons Giuseppe Locatelli

SALUTI

Mons. Giuseppe Locatelli, Socio Fondatore della Sezione di Cernusco sul Naviglio

Tra i volontari nel 1971

Don Giuseppe non ha mai smesso di seguirci. Qui con la maglietta del Centenario nel 2009

Mons. Giuseppe Locatelli

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RICORDI IN CROCE BIANCA

Ricordo con gioia, la mia presenza tra i volontari della Croce Bianca di Cernusco s/N, come un tempo bello, ricco di esperienza umana e spirituale. Nell’arco di cinque anni circa ho avuto modo di conoscere i volontari durante vari momenti dei turni di servizio: quando essi att endevano una chiamata o quando da essa tornavano. Quando c’era una chiamata li vedevo immediatamente in piedi avvicinarsi al centralino dove att endevano ordini, si assestavano la divisa e via di corsa verso la meta indicata. Quando tornavano dai loro volti capivo come era andata e ascoltandoli intuivo e ammiravo in loro lo spessore umano di partecipazione alla soff erenza altrui. In altri momenti di calma si poteva dialogare tranquillamente ed allora ci si conosceva a vicenda più a fondo.Ho trovato molto valido il tempo dato per la formazione etica, quando ero chiamata, durante i corsi di preparazione al 118. La motivazione di fondo negli allievi in genere era forte e notavo generosità, altruismo che nel tempo aveva modo di consolidarsi.Non sono mancati neanche momenti distensivi fuori dal servizio per uscite “culturali” nell’intento di conoscere me-glio Milano: ricordo la visita alla basilica di Sant’ Ambrogio. Il massimo è stato il viaggio a Roma con udienza del Papa in piazza S. Pietro e nominati presenti come Croce Bianca di Cernusco s/N da lui stesso e la visita in via di favore alla citt à antica scavata sott o la

basilica stessa.In questa celebrazione di 50° di fondazione oltre il mio ricordo nella preghiera per ciascuno di voi e per le vostre famiglie aggiungo un augurio di cuore: continuate con serenità e costanza questa vostra adesione ad una associazione gloriosa con un ideale di vicinanza semplice e fedele alla gente in momenti di soff erenza e disagio con umana e cristiana fortezza.

Con aff ett o vi saluto,Sr. Clemens

SALUTI

Sr. Clemens, ultimo Assistente Ecclesiastico della Sezione di Cernusco sul Naviglio

Con i volontari a Roma nel 2005

Sr. Clemens

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SALUTI

Marco Sachet, Presidente della Sezione di Cernusco sul Naviglio

PASSATO, PRESENTE E FUTURO SI INTRECCIANO QUANDO SI COMPIONO I PRIMI 50 ANNI

È un traguardo veramente importante per qualunque realtà. E lo è ancor di più per un’associazione di volontariato come la Croce Bianca di Cernusco sul Naviglio. È il frutt o dell’impegno di parecchie centinaia di persone.Allo stesso tempo piccoli angeli e grandi protagonisti. Spesso quasi sconosciuti proprio perché hanno donato senza chiedere nulla in cambio. Sono loro che hanno permesso all’idea originaria di trasformarsi in azione e di svilupparsi in att i di amore verso il prossimo che soff re, compiuti ogni giorno per 50 anni. Chiunque voglia dedicare una rifl essione a quest’ultima aff ermazione si renderà conto che si è verifi cata un’impresa umana prodigiosa. Un’immensa quantità di ore è stata dedicata al soccorso nella nostra citt à. Ho l’onore di presiedere la sezione proprio in occasione del cinquantesimo e sono consapevole che l’impegno espres-so da tutt e queste persone costituisce il valore più prezioso della nostra associazione. A loro e alle loro famiglie desidero rivolgere un sentimento di profonda gratitudine. Vivo un enorme senso di responsabilità nel portare il testimone che mi è stato passato dai Presidenti che mi hanno preceduto. Sento, infatt i, il dovere di consolidare le basi per altri 50 anni di positiva att ività.

Credo che proprio la presidenza debba saper salvaguardare tutt o ciò che è stato ott imamente costru-ito nel passato per adatt are alle richieste del presente tutt o ciò che è necessario e per proporre i cam-biamenti che proiett ino l’associazione nel futuro. Non è un compito facile in una realtà che è fragile per natura. L’associazione deve continuamente fronteggiare il problema che il volontario di oggi potrebbe non essere presente domani ma, il soc-corso deve essere svolto ugualmente. E chi assume responsabilità di gestione è egli stesso un volon-tario che normalmente deve conciliare il suo impegno in sezione col lavoro, lo studio, la famiglia e altri interessi.Compatibilmente con queste debolezze intrinseche, sto dedicandomi a dotare la sezione di un’organizzazione che individui obiett ivi, in qualche caso anche ambiziosi e raccolga su questi la mas-sima condivisione, interna alla nostra strutt ura e quando necessario anche esterna a essa. Sono convinto che affi ancando alla condivisione degli obiett ivi il giusto orgoglio per un volontariato veramente importante per tutt i i cernuschesi, la sezione saprà esprimere grandi energie anche nel suo futuro.Ai lett ori che ancora non si siano avvicinati alla Croce Bianca mi permett o di ricordare che l’att o di soccorrere chi abbia bisogno, mett endo in pratica il credo “Ama il prossimo tuo come te stesso”, è fonte di meraviglioso arricchimento personale. È un’esperienza intensamente umana che consiglio a tutt i e in particolare ai più giovani.

Marco SachetDurante i festeggiamenti del cinquantesimo

Marco Sachet

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SALUTI

Margherita Merli, Comandante della Sezione di Cernusco sul Naviglio

Durante i festeggiamenti del cinquantesimo

Margherita Merli

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CROCE BIANCA MILANO: PIÙ DI SECOLO DI STORIAdi Pierluigi Assi

All’inizio del secolo scorso, in una Milano ancora chiusa dai bastioni spagnoli, tra case basse, strade tor-tuose, i primi trasporti meccanici, le prime centrali elett riche e grandi industrie, il giovane sacerdote don Giuseppe Bignami era stato assegnato ad una parrocchia sorta da poco, al limite dei prati che circonda-vano la citt à.Al fi anco della parrocchia era sorto un oratorio: l’Oratorio S. Luigi in via Tagliamento 10; fu lì che la Croce Bianca ebbe la sua origine e la sua prima sede.Don Bignami voleva che i suoi giovani crescessero in un ambiente sereno e che si impegnassero ad aiutare gli altri. La fi nalità ultima fu sem-pre l’assistenza materiale e morale ad ogni soff erente.L’emblema del gruppo fu da subito una croce bianca su fondo blu. Nelle intenzioni dei fondatori, la croce doveva richiamare la soff erenza, cui l’azione dei volontari era rivolta, mentre i colori bianco e blu, usati anche per le coperte richiamavano il colore del manto della Madonna, che avvolge e consola la soff erenza degli uomini.Il nome “Croce Bianca” componeva inoltre, assieme alla Croce Rossa e alla nascente Croce Verde il tricolore di una giovane Italia alla quale si volevano legare i più nobili valori di miglioramento sociale.In quegli anni le ‘ambulanze’ erano poco più che carrett i traballanti sull’acciott olato, spinte a mano dai lett ighieri e annunciate da un campanello.I primi impegni della associazione furono legati ad assicurare il soccorso durante le manifestazioni sportive. Per la serietà e l’impegno dimostrato, nel 1907, l’Associazione fu dichiarata ‘Organizzazione citt adina’. Da allora le sue iniziative si sono moltiplicate: oltre al servizio di pronto intervento fu assicurata l’assistenza nott urna agli ammalati poveri, si istituirono corsi d’igiene e di pronto soccorso e si allestì un ambulatorio per le prestazioni ai poveri privi di librett o comunale di assistenza. La presenza della Croce Bianca cominciò ad essere

LA STORIA

La Croce Bianca Milano è un’Associazione Volontaria di Pronto Soccorso e di Assistenza Pubblica. Ecco i passi principali della sua storia ultracentenaria.

Presidio durante i moti di piazza nei primi del ‘900Il “carro di volata”

Don Giuseppe Bignani Il sintetico primo statuto della Croce Bianca

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richiesta nelle manifestazioni più importanti della vita citt adina.Nel 1909 si fece onore nel Concorso Internazionale Ginnastico che vide la presenza di 3000 atleti; il servizio prestato ott enne elogi dal Comitato Generale e dal Comitato Patronesse presieduto dalla contessa Elisa Triulzio.Nel 1910 partecipò al concorso ginnico dell’Arena, nel 1911 a Legnano, nel 1912 a Saronno.Sempre nel 1910 iniziò il servizio di trasporto per infermi a Lourdes che durò fi no al 1913.Nel 1914 si costituì il gruppo femminile, che aveva lo scopo di occuparsi delle att ività assistenziali e di organizzare corsi per infermiere volontarie. Nel 1915, con l’entrata in guerra dell’Italia, i corsi di preparazione infermie-ristica s’intensifi carono e le infermiere volontarie furono impiegate in molti ospedali citt adini: Ospedale delle Figlie del Sacro Cuore di via Caiazzo, Collegio S. Carlo, Albergo Popolare, Os-pedale Maggiore (nel padiglione di via Pace 9), Ospedale di via Ariberto, Ospedale di Vignola, Ospedale di viale Brianza, Albergo Mortara in corso S. Gott ardo, Collegio Orsoline di via Lan-zone (nel reparto oft almico), Ospedale di via Morosini, Ospedale Militare Francese di via Ber-gognone, i posti di soccorso della Sanità Militare di P. Sempione e di via Benedett o Marcello. Per le nuove necessità, e grazie alla carità del Conte Ambrogio Caccia Dominioni, fu aperto un proprio ambulatorio in via Giuseppe Meda 53. La preziosa e grande att ività ott enne diversi riconoscimenti ed è documentata nell’Album d’Oro dell’Assistenza Sanitaria in Milano e Lombardia.Il 15 novembre 1915 l’Associazione Liberale ha voluto onorare la Croce Bianca con una meda-glia d’oro per il lodevole servizio prestato in occasione della raccolta degli indumenti di lana per i soldati che si trovavano al fronte.Il 4 sett embre 1916 fu aperto il “Piccolo Collegio dei Militini” al quale potevano essere iscritt i i ragazzi delle classi III, IV e V elementare e gli alunni delle scuole tecniche e ginnasiali dietro il contributo di due Lire mensili. Scopo di questo collegio era di aiutare gli studenti a preparare gli esami di ripara-zione d’ott obre e di istruirli per mett erli in grado di eseguire le medica-zioni ed il soccorso d’urgenza. Sempre nel 1916 furono aperte le Sezioni di Caronno e Cassano d’Adda.Nel 1919 Milano conferì la medaglia d’oro alla crocebianchina Maria An-nunciata Meda Branca per l’opera instancabile di organizzazione, di dire-zione e di personale assistenza ai militari ammalati e feriti.Nello stesso anno fu conferita alla Croce Bianca la medaglia “Reconnais-sance Française” per il contributo dato all’impianto ed al funzionamento dell’ospedale militare Francese di via Bergognone.

La sede di via Disciplini

Foto di gruppo dei volontari

Infermiera nel periodo della Prima Guerra Mondiale

Adunata ai primi del ‘900

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Nel 1924 il giovane volontario laureando in ingegneria Luigi Cereseto, nel tenta-tivo di salire al volo sul tram per Monza con la cassett a di primo soccorso per giun-gere più velocemente sul luogo di un incidente, inciampò e morì sott o il convoglio. La madre di Luigi donò alla Croce Bianca un pezzo di lenzuolo intriso del sangue del fi glio; dalla forma della macchia, quel lenzuolo viene tutt ora chiamato “Cuore di Cereseto” e la sua custodia è assegnata ogni anno ad una Sezione dell’Associazione. Nel 1918 la sede fu trasferita in Via Disciplini dove rimase fi no a quando, nel 1929, il regime Fascista decise di sciogliere tutt e le Associazioni di pronto soccorso e di inca-merarne tutt i i beni. Nel 1945, grazie all’impegno di ex volontari, con ambulanze malridott e e utilizzando come sede alcune stanze dell’Azione Catt olica, la “Croce Bianca Società Volontaria di Soccorso di Pubblica Assistenza” riprese a partecipare att ivamente in tutt i i campi dell’assistenza sanitaria.I soci più anziani ricordano che in quel periodo il gruppo dei volon-tari era composto in gran parte dai tranvieri (preziosi perché conosce-vano le vie di Milano) e dai facchini della Stazione Centrale (preziosi per la loro abilità nel portare pesi nel migliore dei modi e nelle con-dizioni più diffi cili).Anche le donne ritornarono a partecipare att ivamente: fu soprat-tutt o grazie a una donna, Maria Casolo, che si organizzò nel 1947 il “Primo Corso Biennale Infermiere”.Ad esso seguirono ben 11 edizioni preparando più di 300 infermiere. Da allora in poi la Croce Bianca non ha mai smesso di intensifi care la sua partecipazione in tutt i i campi dell’assistenza pubblica, distinguendosi nei momenti più diffi cili e di gravi calamità come terremoti, alluvioni, carestie, ecc. Lo testimoniano gli interventi eff ett uati ad Agadir, Ungheria, Cavarzere, Vajont, Firenze, Val d’Ossola, Friuli, Irpinia, nelle alluvioni del Polesine nel ‘51 e del Piemonte nel ‘94, nei disastri ferroviari di Codogno e Monza e quelli aerei d’Olgiate Olona e Linate.

LA STORIA

Il “cuore di Cereseto”

Convoglio della Croce Bianca dopo l’alluvione del Polesine nel 1951

Corso delle infermiere della Croce Bianca

Intervento all’incidente aereo di Linate del 2001

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L’espansione e l’organizzazione aumentò di pari passo con le att ività e si cominciò ad aprire Sezioni in tutt a la Lombardia:

Melegnano (1953), • Milano Vialba (1958), • Besana Brianza (1960), • Cernusco Sul Naviglio (1963), • San Giuliano Milanese (1964), • Carate Brianza (1971), • Melzo (1971), • Giussano (1972), • Cesano Maderno e Sant’Angelo Lodigiano (1974), • Mariano Comense e Paullo (1975), • Biassono e San Colombano (1977), • Rivolta D’Adda e Seveso (1978), • Cassina de’ Pecchi (1982), • Binasco (1985), • Carugate (1987), • Magenta (1990), • Legnano (1983), • Brugherio (1995), • Giussago (1998), • Calusco e Ceriano Laghett o (1999), • Castello Brianza e Landriano (2000), • Bovisio Masciago, Locate, Merate e Missaglia (200l), • Ciserano (2009), • Mesero (2010),• Sedriano (2011).•

La Croce Bianca Milano è oggi considerata tra i protagonisti del terzo sett ore e una fra le più importanti organizzazioni di volontariato in Lombardia. I suoi oltre 5000 volontari percor-rono annualmente oltre 4 milioni di km per compiere più di 180 mila servizi, utilizzando oltre 200 automezzi. Dal 2001 la denominazione della Associazione è Croce Bianca Milano Onlus (Organizza-zione Non Lucrativa di Utilità Sociale).

Il periodico informativo della Croce Bianca

Il sito internet www.crocebianca.org

Il medagliere dell’Associazione

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LA STORIA DELLA SEZIONE DI CERNUSCO SUL NAVIGLIOdi Pierluigi Assi

Agli inizi degli anni sessanta a Cernusco sul Naviglio si riteneva fosse importante la presenza di una organizzazione che garantisse il pronto intervento per i casi di trasporto ammalati e di primo soccorso. L’iniziativa comune delle autorità locali, civili e religiose, e sopratutt o il noto att ivismo dell’allora as-sistente dell’oratorio Don Giuseppe Locatelli, fecero nascere nel 1963 il primo gruppo di volontari.Cernusco fu la terza Sezione della Croce Bianca nata in provincia, dopo Melegnano e Besana Bri-anza. Riviviamo i momenti principali.

1963 La Sezione di via Vett ab-bia in Milano presta una ambulanza, l’Amministrazione Comunale dà un con-tributo economico, l’ospedale Uboldo mett e a disposizione due locali e una per-sona stipendiata per aiutare nelle ore lavora-tive: così 23 giovani cernuschesi iniziano con entusiasmo l’att ività dell’Associazione.

1967 In pochi anni il numero dei volontari triplica e nel 1967 la Sezione è in grado di acquistare la sua prima ambulanza.

1970 La Sezione si dota di un impianto radio ricetrasmitt ente per consentire il col-legamento tra la sede e le ambulanze, che nel fratt empo sono diventate tre. La Sezione è premiata dall’Ospedale Uboldo con una medaglia d’oro in riconosci-mento del lavoro svolto a favore di Cernusco e dei paesi vicini.

1973 È un anno fondamentale per la vita della sezione, ricco di novità e cambiamenti. Anche le donne possono eff ett uare servizi di primo soccorso e svolgere il compito di centralinista.Con l’aiuto dei medici dell’Ospedale Uboldo e di Assistenti della Sede Centrale, viene tenuto il primo corso di Pronto Soccorso al quale partecipano circa un centinaio di volontari.

LA STORIA

La storia della nostra Sezione non può essere disgiunta dalla tantissime storie personali delle migliaia di persone che si sono impegnate in 50 anni, garantendo un servizio mai interrott o.

Queste le tappe principali.

Gruppo di volontari nel 1971

Gruppo di volontari nel 1969 davanti all’ambulanza color beige

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Si comincia a pensare a come ‘portare’ il soccorso nel posto in cui c’è il malato o il ferito e non sola-mente a portare il paziente al Pronto Soccorso più vicino: il Consiglio di Sezione delibera che, per migliorare le tecniche di servizio, tutt i i volontari devono frequentare il corso “A.I.S”. (Associazione Italiana Soccorritori) e superare l’esame fi nale.Per fronteggiare il notevole aumento dei servizi, sopratt utt o nelle ore diurne dei giorni feriali (dai 912 del primo anno ai circa 2000 servizi del 1972), si aumenta il personale dipendente portandolo a quatt ro unità.

1978 Si festeggiano i primi 15 anni.

1980 Inizia nell’estate la nostra collaborazione con il servizio gestito dal centralino dei Vigili Urbani di Milano, chiamato componendo l’ormai ‘storico’ numero 7733 (il precursore dell’att uale 118).Nello stesso anno iniziano le att ività per formare la delegazione di Cassina de Pecchi che diventerà Sezione autonoma nel 1982.

1983 Alcuni nostri volontari con una ambulanza partecipano alle operazioni di soccorso ai terremo-tati dell’Irpinia.

1985 Si organizza il primo corso di formazione sanitaria per la popolazione di Cernusco.

1987 Dopo la positiva esperienza con Cassina de’ Pecchi, la Sezione di Cernusco inizia la costitu-zione della delegazione di Carugate che diventerà Sezione autonoma nel 1992. Nello stesso anno si fi rma con il Ministero della Difesa la convenzione per avere l’assegnazione di ‘obbiett ori di coscienza’ da affi ancare ai dipendenti nei giorni feriali.

Garage nel parco dell’ospedale Uboldo Letti per il servizio notturno. Sono usati ancora oggi

Ogni anno, nella notte di Natale, i volontari partecipavano alla Messa in ospedane, e poi si festeggiava tutti assieme

Le tradizionali ‘Giornate sportive’. Qui un momento dell’edizione 1973

La Croce Bianca ha sempre accompagnato la tradizionale gita degli Oratori sulla neve

Corteo in occasione del quindicesimo anniversario

Una ‘classica’ riunione del Consiglio degli anni ‘80-’90

Pranzo sociale in occasione del venticinquesimo di fondazione

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1988 Si festeggiano i 25 anni sia con momenti uffi ciali che con una partecipatissima gita sociale.

1993 Inizia la collaborazione con gli insegnanti degli alunni di terza media per illu-strare le norme di Primo Soccorso ai ragazzi. Da allora questa esperienza si ripete e si arricchisce ogni anno: la Sezione è impegnata in att ività formative nelle scuole cit-tadine di ogni ordine e grado, dalle scuole materne alle superiori.

1994 Per oltre un mese una nostra delegazione è nel Piemonte per prestare soccorso nelle zone alluvionate.Nello stesso anno inizia la collaborazione con la Centrale Operativa di coordinamento delle emergenze/urgenze della provincia di Milano (il 118).

1996 Si att iva la prima autovett ura destinata al trasporto di organi ed emoderivati, questo permett e una più snella gestione del trasporto tra il Centro Trasfusionale di Melzo e l’Ospedale di Cernusco, lasciando libera una ambulanza per le emergenze.

1997 Si att iva il servizio di Telesoccorso in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, reso possibile anche grazie al contributo economico della Fondazione Cariplo che consente l’acquisto delle apparecchiature necessarie. Nello stesso anno terminano i lavori di ristrutt urazione dei locali della sede con il rifacimento della zona riservata al “Centralino diurno” e della zona “Ricreazione”.

1998 Per festeggiare il 35° Anniversario di Fondazione della Sezione, nell’estate si organizza una grande festa che per quindici giorni vede i nostri Soci e il personale dell’Oratorio Sacer collaborare strett amente organizzando ogni sera incontri, cene e manifestazioni. Per migliorare la qualità dei servizi e per fronteggiare l’aumento di richieste si aumen-tano i dipendenti che diventano sett e. Per la prima volta si superano i 10.000 servizi in un anno.

1999 Come previsto dalle nuove normative in fatt o di sicurezza e prevenzione degli infortuni, dal primo maggio anche nella nostra Sezione si abbandona il tradizionale camice bianco e si adott a la nuova divisa arancione.

2000 L’avvento del nuovo millennio rinnova gli entusiasmi e gli strumenti di comuni-cazione: a gennaio si apre il primo sito web.

Convegno organizzato dalla Croce Bianca Cernusco nel 1996

La squadra della nostra Sezione nel torneo di calcio del 1995

Le affollate assemblee di Sezione degli anni ‘90 (qui quella del 1994)

Nuovi volontari degli anni ‘90

Per anni il Babbo Natale della Croce bianca ha regalao dolci ai bambini

LA STORIA

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2003 In occasione del 40° Anniversario di Fondazione, i volontari, come segno di integrazione nella vita citt adina, organizzano per la citt adinanza dodici iniziative a caratt ere sociale e culturale, una ogni mese.

2005 Il dinamismo dell’assistente Sr. Clemens, presenza molto att iva in Sezione, orga-nizza visite culturali a Milano e una visita a Roma. La nostra presenza è ricordata dal Papa durante l’udienza del 5 ott obre.

2007 La nostra Sezione partecipa att ivamente all’organizzazione delle manifestazioni per il Centenario di fondazione dell’Associazione. Ha un rappresentate tra i sett e mem-bri del Comitato Promotore, è presente durante la messa in S. Ambrogio e nel servizio d’ordine.

2011 L’Amministrazione Comunale premia la nostra Sezione con l’assegnazione del “Gelso d’Oro”.

2013 I Soci della Sezione di Cernusco sono 282, di cui 209 volontari, 42 ordinari, 3 onorari e 28 allievi che si stanno preparando per entrare in organico.I 10 dipendenti, assieme ai soccorritori volontari, assicurano i servizi diurni.2139 famiglie cernuschesi sono vicine alla Croce Bianca aderendo all’iniziativa ‘Amici Croce Bianca’.L’autoparco, composto da 5 ambulanze e due automobili per il trasporto di organi ed emoderivati è att ualmente tra i più moderni ed att rezzati dell’interland milanese.Il 5 Maggio, con una cerimonia in Chiesa Prepositurale e nell’Oratorio Sacer, la Sezione ha festeggiato i suoi primi 50 anni.Oggi la Croce Bianca a Cernusco continua ad essere segno di altruismo e professio-nalità, sempre presente nel momento del bisogno e integrata nelle realtà sanitarie, civili e religiose della citt à.

Con la Fiaccola Olimpica nel 2006

Quasi ogni anno la Fraternità Della strada conferisce un riconoscimento ad alcuni dei nostri volontari

Rappresentanza di Cernusco nel gruppo organizzatore dei festeggiamenti del centenario di fondazione a Milano nel 2007.

Assegnazione del Gelso D’Oro nel 2011 Foto di gruppo nel 2006

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EPISODI DI VITA VISSUTA... INTENSAMENTEdi Marco Ciboldi

Riporto alcuni episodi, fra i tanti, che in qualche modo ricordano i tanti momenti che ho vissuto in Croce Bianca, alcuni importanti e altri meno, ma tutt i molto intensi: le prime radio portatili, l’avvento del 118, il centralino nott urno, la certifi -cazione... e molti altri. Diffi cile raccontare in poche righe sia l’esperienza di 25 anni di volontario, sia i vari anni in cui ho ricoperto il ruolo di Comandante: mi limiterò a ricordare alcuni momenti importanti, tramite episodi di vita vissuta... intensamente.

Le comunicazioni radio, ovvero “sun rivà”...In un certo momento della vita della Sezione è apparso chiaro che occorreva comunicare i propri spostamenti via radio al centralino in tutt e le varie fasi: i famosi “sul posto”, “in partenza”, “la macchina XXX va in...”, “in ospedale” ecc., di giorno e di nott e. A un certo punto sono state introdott e anche le famose radio portatili, oggi ormai obsolete e sostituite dai telefoni cellulari. La necessità di comunicare fu in generale ben compresa da tutt i, ma con alcuni particolari equipaggi fu una bella lott a, non per catt iva volontà degli stessi, ma semplicemente perché abituati a lavorare in un certo modo da molti anni. In particolare andai personalmente a inizio turno (era un sabato nott e) a spiegare all’equipaggio il funzionamento e, anche se non del tutt o convinti (queste robe moderne... e i rompiscatole che le vogliono), i volontari si impegnarono ad utilizzare il nuovo sistema di comunicazione. Arriva il primo servizio, l’equipaggio esce, ad un certo punto arriva il segnale di chiamata radio, il centralino pronuncia la mitica farse “Avanti per la Sede” e l’autista dice “sun rivà”... ho apprezzato lo sforzo e mi sono anche un po’ commosso. Da lì ho capito che TUTT I potevano comunicare via radio in modo corrett o.

Il primo centralino nott urno (abusivo...)Quando con l’avvento del 118 apparve necessario che il centralinista doveva essere presente anche di nott e (prima rispondeva un membro dell’equipaggio, solitamente il più giovane, ma a volte ci si dimen-ticava di mett ersi d’accordo prima e allora avvenivano “tamponamenti” nott urni tra i volontari che si precipitavano insieme a rispondere al telefono gridando vado io!). La cosa era stata già ventilata in Con-siglio, ma mancava l’approvazione uffi ciale; però occorreva iniziare al più presto, e così ci fu una “volon-taria” che si off rì di fare il primo centralino nott urno della storia della sezione, e per di più eff ett uato da una donna... (all’epoca le donne non potevano svolgere il servizio di nott e). Lo confesso solo oggi: non l’ho mai dett o al Presidente di allora, ma sono sicuro che mi perdonerà.

La certifi cazione 118A un certo punto la Centrale Operativa del 118 pensò bene che tutt i i volontari dovevano essere “certifi cati” ovvero possedere un bollino di qualità che att estava la conoscenza delle nozioni necessarie e delle abilità pratiche considerate necessarie per svolgere un buon servizio. Cosa giustissima dal pun-to di vista del citt adino, che ha diritt o di venire soccorso da personale preparato adeguatamente, indipendentemente che sia volontario o dipendente.

LA STORIA

Uno storico comandante della Sezione ricorda così, schiett i e immediati, alcuni momenti della nostra storia vissuti da protagonista.

Marco Ciboldi

La vecchia postazione radio presso il centralino

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Occorreva quindi “formare dei formatori” (uno all’inizio) che avrebbero poi dovuto istruire e preparare adeguatamente il primo gruppo di per-sone per poi fargli fare l’esame da parte di un istrutt ore del 118; il problema era che questa persona doveva frequentare un corso a Milano, superare l’esame e diventare quindi “certifi cato” per poi fare il corso di istrutt ore con relativo esame. Iniziò la ricerca di un candidato: indovinate a chi toccò? Vero era che lavoravo già dalle parti e dell’Ospedale Niguarda, sede della Centrale Operativa, e che quindi ero più “comodo”. I medici e il perso-nale del 118 si divertirono molto ad avermi come allievo... ma sopportai con pazienza le batt ute, in nome della CB...; poi si tratt ò di fare il primo corso e il risultato (tutt i promossi!) compensò le fatiche, e molti di quei primi volontari promossi certifi cati sono poi diventati validi formatori.

Autista donna... ahi!Quando ricevett i la prima candidatura di una donna per il ruolo di autista, mi fece estremamente piacere. Aveva diversi signifi cati positivi ed era ormai tempo. Ho ancora però impresso gli sguardi di alcuni volontari quando vedevano questa fanciulla uscire per le “guide” con l’istrutt ore e i commenti relativi che normalmente segui-vano (siete matt i a fare un’autista donna!), a cui rispondevo a tono. Devo onestamente dire che la maggioranza di queste persone ha poi cambiato idea una volta avuta l’occasione di svolgere il servizio con questa persona. Dopo la prima pioniera, altre hanno seguito la strada; la soddisfazione maggiore fu far guidare due fanciulle all’inaugurazione di una nuova ambulanza, tra lo sguardo meravigliato di molti cernuschesi...

Primo servizio: tieni fermo il morto...Ricordo ancora oggi il mio primo servizio (dicembre 1983): turno di nott e con due volontari esperti; non faccio in tempo a provare un camice di servizio che trovo in sede, che dobbiamo andare in urgenza a portare un bambino all’ospedale di Niguarda; l’ambulanza era un Volkswagen a tett o basso con la barella rialzata: macchina amata dagli autisti perchè si scaldava subito, maledett a dai militi perché bisognava alzare la barella ad altezza di spalle per poterla caricare. A causa della barella feci tutt o il percorso in piedi per tenere teso il tubo della fl ebo. Il secondo servizio fu tranquillo (Melzo... quante volte ho percorso in ambulanza quella strada!) mentre per il terzo si trat-tava di portare a casa un paziente “terminale” (solo sulla carta, in realtà molto di più: era una cortesia che si faceva all’epoca, oggi non si fa più). Le cinghie di contenimento sulle barelle dovevano ancora essere inventate, per cui, in quanto “pivello”, mi fu dett o di “tenere fermo il morto” durante il percorso, per evitare che cadesse dalla barella durante il tragitt o. Non ero mai en-trato in contatt o così dirett o con una persona deceduta e non fu divertente, tranne che per i miei due soci che si divertirono a prendermi in giro; per di più in un curva si aprì lo sportello laterale, chiuso male, per cui feci un bel tratt o con anche l’aria fresca (era dicembre...) che entrava nel vano posteriore, prima che l’autista si decidesse a fermarsi. Una nott e che non scorderò mai...

W le coppie della CB!Chi sostiene che la CB sia anche un’ “agenzia matrimoniale” ha ragione: quante coppie si sono formate in CB e quanti confett i ho mangiato... È normale: la CB accomuna persone di diverse idee ma di principi molto simili, disposti a sacrifi carsi per gli altri, e quindi... la scintilla scoccava, e scocca, spesso. Personalmente la cosa mi ha sempre fatt o piacere e inoltre è anche comodo: telefoni a casa per un cambio o un turno scoperto e ne becchi 2 (a volte di più...) con un colpo solo!

Autista Anna Sartori

...e molti altri