Articolo Bianca Brotto
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7/24/2019 Articolo Bianca Brotto
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di Bianca Brotto 22 settembre 2015
BENEDETTO TELEFONINO
Irrinunciabilestrumento di comunicazione, è diventato parte integrante della vita di tutti. Per la prima voltanella storia dell’umanità, una tecnologia consumer è stata prodotta ed è utilizzata attivamente
per un totale che ha eguagliato e supererà, visto l’andamento delle vendite, il numero totale diabitanti sulla terra.
Gartner, società multinazionale leader mondiale nella consulenza strategica, ricerca e analisi nelcampo IT, ha dichiarato che nel 2015 le vendite di PC, smartphone e tablet dovrebbero sfiorare i
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2,5 miliardi di pezzi nel mondo, in
particolare sono gli smartphone atotalizzare il record di preferenze
grazie alle sempre maggiori
funzionalità e performance.
Due i principali fattori che stanno
determinando il boom dei dispositivismart in tutto il mondo: il crollo dei
prezzi di oggetti che sono ormaidiventati veri e propri PC tascabili, e
la diffusione delle reti di quartagenerazione (4G). Una sempre
maggiore (e fino a poco tempo fainimmaginabile) velocità di trasferimento dati, sta infatti rendendo gli smartphone sempre più
efficaci e attraenti: è grazie al telefonino che si risponde alle e-mail, si naviga su internet, sieffettuano pagamenti, si inviano documenti, fotografie, video, immortalando, in presa diretta,
istanti di vita e trasferendoli a chiunque si desideri, ovunque si sia.
Tutto ciò è parte della rivoluzione tecnologica in atto e che se da un lato ha migliorato la vita diquesta generazione, dall’altro ha consegnato all’umanità uno strumento da utilizzare con
qualche accortezza per non incorrere in rischi alla salute dai quali fonti autorevoli ci mettono inguardia.
LE RADIOFREQUENZE SONO CANCEROGENE?
Una ricerca degli scienziati svedesi guidati da Lennart Hardell del Dipartimento di oncologia
dell'ospedale universitario di Orebro (Svezia), ha calcolato che usare per più di dieci annitelefonini o apparecchi senza fili (cordless), appoggiati sempre allo
stesso orecchio, moltiplica da tre a cinque volte e mezzo il rischio
di ammalarsi di glioma, una forma di cancro al cervello.
Si è ufficialmente espressa anche la IARC (Agenzia Internazionale
per la Ricerca sul Cancro) che classifica le radiofrequenze comepossibili cancerogene per l'uomo (classe 2B).
C’è poi il caso di Innocente Marcolini, un ex direttore finanziario di
una multinazionale bresciana che, avendo utilizzato per anni ilcellulare per motivi di lavoro,
si è ammalato gravemente di tumore
al trigemino (nervo dell’area della testa dove teneva il telefonino acontatto);
la sentenza
ha confermato il nesso causa-effetto per cui l’INAIL ha dovuto ritenerlo
invalido all’80% e corrispondergli una rendita. In questo caso specifico l’INAIL si è rivalsa sul
datore di lavoro e sul responsabile per la sicurezza che non avevano preso specificheprecauzioni sul rischio fisico generato dai campi elettromagnetici.
La IARC
classifica le
radiofrequenze
come possibili
cancerogene
per l’uomo
(classe 2B)
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Il datore di lavoro è infatti tenuto, in forza del Decreto Legislativo numero 81 del 2008 all’art.
28 (ribadito relativamente agli agenti fisici all’art.181) nella valutazione di tutti i rischi per la salutee la sicurezza dei lavoratori, inclusi quelli derivanti da esposizioni a campi elettromagnetici,
all'attuazione di appropriate misure di tutela, a decorrere dal 1 gennaio 2009 (art. 306).
Il 26 giugno 2013 è stata approvata la nuova direttiva 2013/35/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei
lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici ( campi elettromagnetici ) che ha abrogato la
direttiva 2004/40/CE a decorrere dal 29 giugno 2013. Gli Stati membri dovranno conformarsi
alla direttiva entro il primo luglio 2016.
L’acquisto dei nanoprocessori Skudo®Wave utilizzati in ambiente di lavoro, è interamente
deducibile dai costi.
COSA SUCCEDE QUANDO SI ACCOSTA IL CELLULARE AL CORPO
Per comprendere il motivo delle raccomandazioni delle case produttrici di tenere il telefonino a
1-2 cm di distanza dal corpo e per valutare in cosa consista il rischio derivante dall’esposizioneai campi elettromagnetici, analizziamo gli effetti
sull'organismo delle radiofrequenze e della batteria inseritaall’interno dell’apparecchio (batteria che in molti cellulari
non è estraibile).
Se il telefonino è spento, ma con la batteria inserita,
questa genera comunque un minimo di emissioneelettromagnetica; quando il cellulare è acceso in stand byo perché lo stiamo utilizzando per telefonare (maggiore è il
tempo impiegato per una telefonata, maggiore saràl’energia che la batteria dovrà cedere), l’eccitazione della
batteria aumenta e viene trasmessa alla materia, cioè atutte le componenti del telefono. A livello atomico questa
trasmissione causa un salto di orbita degli elettroni.
L’energia della batteria per tenere il telefono attivo,
unitamente all’energia che serve al telefono per agganciarela cella di un ripetitore, raggiunge un determinato valore che si trasmette sulla testa di chi sta
telefonando. Il trasferimento dell’energia è dovuto in gran parte al salto quantico degli elettronieccitati dall’emissione elettromagnetica della batteria stessa.
Vediamolo nel dettaglio: la materia è costituita da atomi che a loro volta sono composti da un
nucleo di protoni e neutroni attorno al quale ruotano, su un numero limitato di orbitali, glielettroni. In genere gli elettroni in natura sono stabili sulla loro orbita a meno che non
intervengano interferenze (ad esempio a causa della batteria inserita nel telefonino) che vannoad alterare il loro stato di equilibrio rendendoli instabili e facendoli passare da un’orbita a un’altra
ricevendo o emettendo (a seconda del tipo di salto) “quanti di energia” sotto forma di fotoni.Questi fotoni presentano una “polarità levogira”, polarità che è incompatibile con l’organismo
Sono questi fotoni,
generati dal salto di
orbita degli elettroni
eccitati dallabatteria che
irradiano la testa
generando un
disturbo che può
diventare un danno
biologico al DNA
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umano, quindi dannosa (è interessante notare come i virus, i batteri, i parassiti e le radiazioni
artificiali lavorino con spin levogiro mentre gli enzimi e le sostanze nutritive con spin destrogiro).
Sono questi fotoni, generati dal salto di orbita degli elettroni eccitati dalla batteria, che irradiano
la testa generando un disturbo che può diventare un danno biologico al DNA.
Il ricercatore di Novara Nicola Limardo ha studiato il problema e creato un filtro di stabilizzazione
(il convertitore d’onda Geoprotex inserito nel nanoprocessore Skudo® presente all’interno del
dispositivo Skudo®Wave) che agisce sugli elettroni, in parte riducendone l’eccitazione che portaal salto orbitale, in parte cambiando la polarità dell’elettrone (da levogiro a destrogiro)
rendendola compatibile con le cellule del nostro DNA (vedi tabella).
Le prove in vitro effettuate dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Perugia,
hanno evidenziato, con l’utilizzo del test della cometa, la vitalità delle cellule linfoblastoidi diderivazione umana (Jürkat) dopo l’esposizione al campo elettromagnetico generato dal telefono
acceso in trasmissione in presenza del dispositivo Geoprotex, rilevando che tale campo nonproduce effetti citotossici; la conclusione è emersa esaminando i valori di vitalità delle cellule
che, in tutte le prove effettuate, sono risultati sempre superiori al 75%.
La conclusione del Dr. Massimo Moretti del laboratorio di Tossicologia Genetica dell’Universitàdi Perugia Sezione Sanità Pubblica è stata pertanto la seguente: “Il dispositivo Geoprotex è
Tabella tratta da: “Tecnologia Quantistica” di Nicola Limardo Anima Edizioni
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risultato in grado di ridurre significativamente gli effetti genotossici conseguenti
all’esposizione alle radiofrequenze prodotte da un telefono cellulare, riducendone il danno
primario al DNA causato dal telefono in trasmissione a livelli praticamente sovrapponibili a
quelli del controllo negativo”.
Per abbattere quindi il rischio di danno biologico al DNA nel quale si incorre utilizzando ilcellulare (l’Ipad, il PC…), è sufficiente applicare il nanoprocessore Skudo® (inserito all’interno del
dispositivo Skudo®Wave).
È importante sottolineare che il prodotto Skudo®Wave agisce come un filtro distabilizzazione e non come un sistema per la riduzione dei campi elettromagnetici
artificiali perché, se così fosse, il danno arrecato dalla batteria sarebbe ancora maggiore
in quanto costringerebbe il telefonino a ricercare continuamente nuove celle alle quali
agganciarsi, con un aumento conseguente dell’eccitazione della batteria e quindi
dell’intensità delle onde elettromagnetiche.
Bisogna quindi diffidare dai prodotti che agiscono sulla riduzione delle radiofrequenze perché,
oltre a interferire con la funzionalità del telefono stesso (se diminuisco le radiofrequenze rendodifficoltoso il telefonare), innescano un danno maggiore in quanto costringono la batteria ad una
maggiore attività con il conseguente aumento del campo elettromagnetico generatodall’instabilità degli elettroni.
• RIDURRE IL NUMERO DELLE TELEFONATE (dose
elettromagnetica) ED UTILIZZARE VIVAVOCE o
AURICOLARE A FILO.
• APPLICARE SISTEMA DI PROTEZIONE CHE RIPORTI
NEL LIBRETTO DI ISTRUZIONI LA CAPACITA’ DI RIDURRE
SIGNIFICATIVAMENTE IL DANNO AL DNA CHE PUO’
ESSERE GENERATO DALL’UTILIZZO DEL TELEFONINO.
• EVITARE L’APPLICAZIONE DI PRODOTTI INUTILI DI
PROTEZIONE IN QUANTO POTREBBERO ANCHE
AMPLIFICARE IL RISCHO (es. riducendo il campoelettromagnetico che interferisce con il collegamento
teefonino/ripetitore).
• EVITARE L’USO DEL TELEFONINO AI MINORI DI 12 ANNI
Tabella tratta da: “Tecnologia Quantistica” di Nicola Limardo Anima Edizioni
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COME VERIFICARE IL FUNZIONAMENTO DEL NANOPROCESSORE SKUDO®?
Scrive Nicola Limardo nel testo: “Tecnologia Quantistica” edito da Anima Edizioni: “Per
osservare la funzione del nanoprocessore Skudo®, è sufficiente uno “spettrofotometro”: si
tratta di un apparecchio in grado di “vedere”, anche in modo indiretto, gli effetti di un campo
elettromagnetico generato, per esempio, da un telefono cellulare sulla materia.
Esiste anche un metodo diretto di “osservazione”, che comporta l’impiego di una
strumentazione molto sofisticata presente nei centri ospedalieri più attrezzati: si tratta della PET
con utilizzo del liquido di contrasto, che permette di evidenziare il quantitativo di glucosiopresente nel cervello. I risultati ottenuti sono consultabili anche su internet (riferimento studio del
National Institute of Helath di Bethesda, USA, pubblicato nel 2011 su Jama - Journal of the American Medical Association). I risultati ottenuti dimostrano che, durante una telefonata, si ha
in corrispondenza della parte del cervello più vicina alla posizione del telefonino, un aumentoabnorme di glucosio (unico alimento di cui si nutre il nostro Sistema Nervoso Centrale), mentre
se non telefoniamo tutto questo non avviene!”. (…)
Skudo®wave “ … va a “informatizzare” gli atomi dell’apparecchiatura con i quali viene a
contatto direttamente e, poi, tutti gli altri atomi immediatamente vengono “informatizzati” daiprimi; si utilizza quindi l’effetto di trasmissione “a cascata”. Ecco perché, per esempio, quando si
applica un nanoprocessore Skudo® su un angolino del computer, immediatamente tutta la
“massa” ne assume gli “ordini”. Tale sistema è meglio definito scientificamente “a cascataquantica”. Così operando, facciamo in modo che gli elettroni presenti nella materia che
compone il telefonino non diventino caotici e, per quanto è possibile, tendano a essere inequilibrio con le Leggi Fondamentali della Natura”.
PERCHÈ LE CASE PRODUTTRICI DI CELLULARI NON INSERISCONO SKUDO®WAVE
ALL’INTERNO DEI LORO TELEFONI?
Quando Edil Natura ha fatto testare il nanoprocessore Skudo®
negli Stati Uniti, due giganti della telefonia si sono interessati al
prodotto al punto da portarlo ad una grossa fiera a Los Angeles: le
reazioni del pubblico sono state entusiastiche. A seguire è
intervenuto il loro studio legale che ha sconsigliato l’applicazione
nei telefoni del nanoprocessore Skudo® in quanto lo stesso
risultava “in grado di ridurre notevolmente il danno al DNA emesso
dal cellulare” e, applicandolo all’interno, significava confermare
tutto ciò da parte di chi generava il danno, ossia i produttori di
telefonini (anche se dal canto loro si erano tutelati inserendo nel
foglio illustrativo la precauzione di tenere il cellulare ad almeno 1
cm dal corpo).
Vi era quindi il rischio di una Class Action da parte di tutti coloro che avevano acquistato il
telefonino. È stata allora esaminata la possibilità di modificare la dicitura da “danno” a “disturbo”
ma, dato che i certificati parlavano chiaro, ossia di “danno”, confermato anche dalla PET, il
rischio era troppo alto.
Perché le case
produttrici di
cellulari non
inserisconoskudo®wave
all’interno dei
loro telefoni?
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SIAMO QUOTIDIANAMENTE IMMERSI NELLE ONDE ELETTROMAGNETICHE, PERCHÈ
PREOCCUPARCI DI QUELLE EMESSE DAI CELLULARI?
Il telefonino lo appoggiamo all’orecchio quando telefoniamo
mentre gli altri dispositivi (ad esempio le radio) non sono a
contatto con la testa: il vero pericolo è dato dal fotone di tipo
gamma che ha una “gittata” di alcuni millimetri (ecco perché i
produttori scrivono di non tenere addosso il telefonino).
Anche se siamo immersi in un campo elettromagnetico, i
fattori veramente nocivi per la nostra salute sono la vicinanza
della fonte al nostro corpo (specie la testa, il cuore e gli organi
genitali), la dose di radiazione elettromagnetica e il tempo di
esposizione.
SUL MERCATO SE NE SONO GIA’ VISTI DI PRODOTTI CHE SI PROPONEVANO IN MODO
ANALOGO PER POI RIVELARSI DEI FLOP
L’azienda produttrice Edil Natura, senza avere conseguenze di alcun tipo, vende dal 2008 un
prodotto che, come dichiara a chiare lettere, “è in grado di
ridurre il danno al DNA che può essere generato dal telefonino”.
Se ciò non fosse vero gli organi di controllo competenti
avrebbero già bloccato il prodotto e invece, ad esempio, i NAS
di Torino nel gennaio del 2014 si sono complimentati con Edil
Natura dopo aver effettuato un controllo proprio su questo prodotto e averne verificato la serietà.Nessun produttore di telefonini si è mai lamentato per il danno di immagine quando sul mercato è
comparso Skudo®Wave. Se il danno al DNA fosse una bufala, il prodotto non potrebbe essere
venduto perché si tratterebbe di una truffa; al contrario il nanoprocessore Skudo® esiste anche
nel settore medicale e tanti medici non sanno che il bisturi che usano sono dotati di questo
processore che li protegge mentre operano.
In conclusione, grazie alle scoperte di Nicola Limardo, è oggi possibile utilizzare il cellulare
(l’Ipad, il PC, …) in tranquillità eSkudo®Wave, 100% Made in Italy,diventa come il casco che si indossa per
andare in motocicletta o la cintura che siallaccia per viaggiare in automobile.
La moderna tecnologia è una valore
aggiunto alla nostra vita e gli strumentidi cui disponiamo sono i mezzi che, in
tutta serenità, possono migliorarci
l’esistenza se adoperati con l’ausilio diqualche accortezza.
Siamo immersi
nelle onde
elettromagnetiche,
perché
preoccuparci di
quelle dei
cellulari?
Non sarà
l’ennesima
bufala?