4 – Giornalino di Luglio 2012

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Giornalino di Luglio 2012

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LA PARTITA DELL’AMORE

Domenica 10 Giugno, dopo la Santa Messa ci siamo recati presso l’impianto spor-tivo “Salvemini” per la parti-ta del cuore, coinvolgendo tutti i ragazzidell’associazione ad un di-vertimento semplice e sano vissuto nella gioia dell’amicizia serena.Attraverso il gioco abbiamo potuto manifestare entusia-smo, felicità allegria, voglia di stare insieme ma soprattut-to ha scaturito una moltitudi-ne di sorrisi.

E’ stato un vero esempio di donazione totale e fratellanza a favore anche di qualche ra-gazzo più bisognoso di at-tenzione e di accoglienza.Inizialmente tutti eravamo un pò pessimisti, a causa del tempo atmosferico e della scarsità di mezzi per poter raggiungere la destinazione (in quanto la partita si svol-geva fuori paese) ma alla fine graziegrazie alla provvidenza di DIO tutto si è svolto nel mi-gliore dei modi ed anche il

sole ha trasmesso il suo calore.QuestoQuesto ci porta a capire quanto DIO è grande manife-standosi anche nelle cose più semplici. Tutto ciò ha scatu-rito in noi svariate emozioni e sensazioni; ho potuto cosi capire come una semplice partita… PUO’ RENDERE FELICE !!!

Raffaella IanniniGabriella Leone

ANNO 2 N°4 LUGLIO 2012

AGAPEGIORNALINO A CURA DEI GIOVANI DELL’ORATORIO

ASSOCIAZIONE “DON BOSCO”

EMAIL: [email protected] WEB: salettadonbosco.wordpress.com

i due Padri caritatevoli, a Si-ponto località situata a qualche kilometro da Manfredonia, ab-biamo l'onore di avere anche noi una seconda casa, o comu-nemente chiamato ospizio ''Stella Maris''. Struttura apposita, che dona a chi non ha abi-tazione propria: alloggio, cure,e assistenza da infermieri.I ragazzi dell'Oratorio Don Bosco nel pomeriggio del giorno 05/06/2012, hanno fatto visita, grazie all'approvazione e l'ospitalità della direttrice della casa, ai tanti anziani che riem-piono con quel tocco di dolcez-za e pizzico di saggezza, quella struttura apparentemente stati-ca, ma di una forte carica di energia, che scaturiva all'infuo-ri di quei tanti volti segnati da una vita di sacrifici, gioie e dolori.Nonostante le varie avversità sia fisiche che mentali, alcuni anziani avevano cosi tanta voglia di comunicare con noi. Sia con il linguaggio verbale, che del corpo.UnaUna vecchia canzone può ripor-tare alla mente mille ricordi... ricordi che col tempo sono vivi

dentro di noi... VIVI DENTRO DI LORO.DifattiDifatti una signora e un si-gnore, appena hanno visto alcuni di noi, non hanno fatto altro che esprimere la propria gioia nel vedere giovani ra-diosi che gli dedicavano un pò di attenzione, cantandoci e ballandoci la celebre canzone ''Rose Rosse per te'' di Massi-mo Ranieri. Come tanti altri che ci raccontavano un pò dei loro frammenti di vita passa-ta. Commovendosi e lascian-doci commuoverci da quei tanti brevi ma intensi bei rac-conti.Per un momento mi è sembra-to di vivere una scena del film ''Patch Adams'', quando il clown parlando con una vec-chia signora, cercò di realiz-zare un suo desiderio. Quello d'immergersi in una vasca piena di spaghetti.Per me invece è stato quello di realizzare, immergendomi in un disegno di un fondale marino che avevamo dinanzi, una pesca di pesci e gamberi, per una signora che da molto non mangiava una bella zuppazuppa di pesci. Che a lei molto piaceva. Allora in quel momento mi ero improvvisa-ta sia pescatore che cuoca. E' direi che il piatto è riuscito è piaciuto alla grande!!Ma ancor di più direi che questa uscita alla Stella Maris, è riuscita alla grande! Che grazie all'amore e all'aiu-to di Dio, i tanti giovani,che come i discepoli, hanno saputo condividere e portare concon se, il comandamento che Gesù stesso ci ha lasciato: AMARE IL PROSSIMO.

Carmen Guerra

''DISCEPOLI VERI, NATI DALLA SPERANZA E DALL'AMORE''

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Domenica 6 giugno è stata celebrata la solennità della festa del “CORPUS DOMINI”. Ma che cos’è il “CORPUS DOMINI” e come nascequesta festa.LaLa Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Gesù fù istituita da Papa Urbano IV nel 1264 per ricordare in modo so-lenne l’istituzione del Sacra-mento del Corpo e Sangue di Cristo la vigilia della sua Passione. La festa è infatti stretta-mente legata al Giovedì Santo, giorno nel quale la liturgia è però segnata dalla lavanda dei piedi e dalla Passione del Si-gnoreL'introduzione di questa festi-vità nel calendario cristiano la si deve principalmente a una donna, Suor Giuliana di COR-NILLON, monaca agostiniana che nel 1208 in seguito ad una visione in cui le sarebbe apparso Gesù stesso, che le chiese di adoperarsi perché ve-nisse istituita la festa del San-tissimo Sacramento, per ravvi-vare la fede dei fedeli e per espiare i peccati commessi contro il Sacramento dell'Eucarestia.Fatta questa introduzione, la comunità di Manfredonia dalla Chiesa Cattedrale, dopo la Messa solenne officiata dal nostro amato Vescovo Miche-le Castoro, ha seguito la Pro-cessione del Corpus Domini in un intenso momento di testi-monianza di fede e di religio-sità popolare.

Credo che si da poca impor-tanza a questa processione eppure è la più importante di tutte le processioni in quanto è Gesù stesso che cammina per le strade della città.Come vuole la tradizione anche in questa occasione siamo stati chiamati ad ac-compagnare gli ammalati

dell’U.A.L.(Unione Amici di Lourdes) in processione, affiancati dalle dame.PiccoliPiccoli gesti, i nostri, che in forza della fede e del parti-colare carisma di carità, ci proponiamo di aiutare le persone ammalate, disabili e in difficoltà.Nella processione del “Corpus Domini” è Gesù che cammina accanto a noi e si fà compagno di ognuno di noi per sciogliere i nostri dubbi e le nostre incertezze e rivelare la Sua presenza nel pane spezzato. nel pane spezzato. Gesù apri i nostri occhi perché sappiamo vedere la Tua presenza nei più biso-gnosi che spesso, senza che ce ne rendiamo conto sono accanto a noi desiderosi delle nostre attenzioni.

Angelica Damiano

LA PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI A MANFREDONIA

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Giovedì 07 giugno presso la Chiesa Madre “Santa Maria Assunta” di Vico del Gargano, alle ore 18.00 è stata celebrata la solennità del “Corpus Domini” presieduta da Mons.Mons. Michele CASTORO arcivescovo, e concelebrata da tutti i Sacerdoti e reli-giosi della Diocesi.Noi ragazzi dell’Associa-zione San Giovanni Bosco non potevamo mancare, perché come disse mons. Michele CASTOROnell’ultimonell’ultimo convegno dio-cesano: <<la Chiesa è come un corpo e noi siamo membra di questo unico corpo che è la Chiesa e Gesù è il capo>> Fatta questa premessa, il sottoscritto insieme a Don Saverio Papicchio, Leonar-do D’ercole, Giampio Ca-stigliego, Salvatore Di Candia, Antonella Fiorile, Marcella Lombardi e Angelica Damiano, alle ore

15,00 siamo partiti dalla sede dell’Associazione.Arrivati a Vico con largo anticipo, abbiamo appro-fittato del tempo a disposi-zione per conoscere il Paese:“Vico del Gargano” è un comune di quasi 8.000 abi-tanti soprannominato il "paese dell'amore", fa parte del Parco Nazionale del Gargano e della Comunità Montana del Gargano. È unouno dei comuni de "I Borghi più belli d'Italia". Fa parte della rete delle "Città sane". La sua frazio-ne San Menaio è una rino-mata località balneare.Inoltre, in Vico del Garga-no, esiste un vicolo che si chiama: “Vicolo del Bacio”: si tratta di un vicolo che collega S. Giu-seppe al Rione Terra ed è lungo una trentina di metri e non più largo di 50 centi-metri.

Alle ore 18,00 ci siamo recati in Chiesa per la cele-brazione Eucaristica.Nell’omelia il Vescovo Mi-chele CASTORO ha detto: “Il Corpus Domini è la festa dell’eucarestia, festa che segue la festa della san-tissima trinità (della

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domenica precedente), festa dell’Ostia Santa. Questo è il fondamento cristiano, il nostro Signore s’è fatto PANE per essere nutrimento spezzato e condiviso, per darci la vita, la sua stessa vitavita divina. Questo Sacra-mento d’amore è nato nell’ultima cena ed ha rag-giunto il fine nella morte di croce; ecco perché San Paolo dirà (1Cor 11,23-26) «Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore», perché quel pane che Gesù ha con-diviso nell’ultima cena è lo stesso corpo di Gesù che ar-riverà fino alla morte di croce.” Il Vescovo ci ha ricordato che la messa del Giovedì Santo si chiama in Coena Domini. Perché essa attua-lizza e commemora l’Ultima Cena di Gesù, durante la quale il Signore Gesù istitu-isce il sacerdozio e l’eucarestia.In conclusione il nostro Ve-scovo ci ha invitati ad una “COERENZA EUCARI-STICA”. A esplicitare la re-lazione tra Mistero Eucari-stico e impegno sociale in quanto l'Eucaristia è sacramento di comunione tra fra-telli e sorelle che accettano di riconciliarsi in Cristo, il quale ha fatto di ebrei e pagani un popolo solo, ab-battendo il muro di inimici-zia che li separava. Dopo la Celebrazione Euca-ristica è seguita la proces-sione del “Corpus Domini”Concludo col ringraziare il Signore perché ci ha regala-to questa magnifica giorna-

ta, ed al nostro vescovo, perché come buon pastore della nostra diocesi ha la-sciato un segno nei nostri cuori. Gianluca Spagnuolo

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PARTITA DEL CUORE LUGLIO 2012 ANNO 2 N°4 ANNO 2 N°4 LUGLIO 2012

PARTITA DEL CUORE

10/06/2012

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UNA LETTERA PER TE SIGNORE GESÙ

O mio Signore è la prima volta che ti scrivo, per me è dif-ficile parlare con te: tu sei il Divino, sei la persona che decide la nostra vita. Ti scrivo per dirti che ti voglio molto bene; sono contento di averti conosciuto,conosciuto, piano piano stai cambiando la mia vita, come fa-

resti con un bambino quando lo aiuti a crescere, a farlo diventa-re sempre più forte giorno per giorno. Solo Tu conosci la mia vita, sai quante difficoltà ho passato, quante persone mi hanno fatto del male. Anche quandoquando non ti conoscevo bene, tu hai sempre agito nella mia vita, con grazia e amore come tu sai fare: grazie Gesù. Mio Signore, fa' che tutta la gente povera, le persone che non stanno bene, che soffrono tutti i giorni, i bambini che non possono mangiare e muoiono, tienili stretti tra le tue braccia; quelli che hanno delle malattie brutte,brutte, i disabili,i depressi, tutte queste persone chiedono il tuo aiuto. Aiuta questo mondo, donaci un mondo nuovo. A volte mi chiedo perché non ci fai morire tutti per poi ricre-arci con un cuore nuovo, con il tuo cuore Signore Gesù. Non voglio più delinquenti, pedofili, persone che ammazzano i bam-bini; non le voglio proprio più quelle persone, ho il cuore a pezzi mio Signore. I miei occhi non ce la fanno più a guardare tutte queste immagini violente, uomini che violentano ragazze, bambine. Fermali, fermali! Prima che possano compiere altro male. Gesù ascolta queste parole, lo so che la mia parola è povera al tuo cospetto, però tu la puoi arricchi- re. Gesù volevo dirti un'altra cosa, troppe cose voglio dirti; elimina, eli-mina tutte le guerre del mondo,

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ma non sei un amico qual-siasi, ma il mio migliore amico, un amico che non mi tradirà mai: lo dovevo capire molti anni fa ma allora io non ti amavo, per me eri solo un'immagine. AdessoAdesso no, i miei occhi stanno imparando a guarda-re più lontano nuovi oriz-zonti. Prima di arrivare nelle tue mani devo rag-giungere prima il tuo cuore. Ne devo fare di strada per arrivare a te, ci vuole il tuo aiuto! Però sono io che devo venire incontro a te, sono io che ti devo cercare. Io voglio solo essere perdo-nato da te, ma oltre ad essere perdonato insegnami a perdonare, incomincian-do da oggi. Solo cosi potrò avere una vita serena, di pace e di amore per tutta la vita.

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Il 10 giugno il sottoscritto e tutti i ragazzi appartenenti al gruppo San Giuseppe Moscati dell’oratorio San Giovanni Bosco ci siamo recati in ritiro spirituale, a San Giovanni Ro-tondo (FG), presso il convento didi Santa Maria delle Grazie dove San PIO da Pietrelcina è vissuto per circa mezzo secolo. Guidati da don Saverio Papic-chio, questo ritiro spirituale nel cuore del convento, ha avuto lo scopo di farci com-prendere meglio la spiritualità e la figura di San Pio. Alle 08,30 ci siamo ritrovati presso la sede dell’ Associa-zione e insieme, dopo una breve presentazione fatta da Don Saverio, il quale ha speci-ficato che i luoghi che avrem-mo visitato nel convento non erano luoghi accessibili a tutti i visitatori, siamo partiti per San

Giovanni Ro- tondo gioiosi di iniziare questo ritiro spirituale. Arrivati a San Giovanni Ro- tondo siamo en- trati nel con- vento di San Pio, subito don Saverio ci ha fatto visitare l’orto dovepadrepadre Pio amava trattenersi con i frati e il viale dei cipressi dove padre Pio amava cammi-nare e pregare da solo. Entrati nella clausura abbiamo visitato i due REFETTORI dove padre Pio condivideva concon i frati il pranzo e la cena. Qui in questo luogo, don Save-rio ci ha raccontato che era abi-tudine di padre Pio arrivare in ritardo a causa del fatto che era impegnato per le confessioni e colloqui. Dopo aver visitato altre stanze come il focone, siamo giunti nella “SALET-TA” dove San Pio incontrava le alte autorità come i Cardina-li i Vescovi oppure i medici della “Casa Sollievo della Sof-ferenza” e i suoi figli spirituali.Nella “SALETTA” don Save-rio ha commentato una lettera che padre Pio aveva scritto a Maria Golgoni, una sua figlia

spirituale. In questa lettera San Pio specifica i punti cardi-ni per condurre una vita santa da veri cristiani. Tra questi consigli San Pio sottolinea l’importanza giornaliera della meditazione con la parola di Dio.Dio.Dopo aver visitato la “SALET-TA”, abbiamo sostato una decina di minuti nella cappella della clausura detta “SACEL-LUM” dove San Pio amava raccogliersi in preghiera e du-rante i due anni di segregazione padre Pio celebrava la messa. Durante i dieci minuti trascorsi nella “SACELLUM” abbiamo potuto offrire una preghiera in silenzio. Usciti dalla clausura ci siamo recati nel coro, dove San Pio ha rice-vuto il dono delle “Stimmate”. L’ultima tappa della giornata è stata la visita alla cripta di San Pio, dove la nostra guida ci ha spiegato la simbologia dei mo-saici e la struttura della chiesa. Verso le ore 12.30 siamo ripartiti per Manfredonia, soddi-sfatti di aver trascorso una giornata in compagnia di San Pio, ma allo stesso tempo an-siosi di condividere questa rara esperienza con il resto dell’oratorio. Concludo con una frase di Padre Pio: << L'umiltà e la carità vanno di pari passo. L'una glorifica mentre l'altra santifica. L'umiltà e la purezza dei costumi sono ali che eleva-no fino a Dio e quasi divinizza-no. Perciò sii sempre e in tutto umile, serbando sempre gelo-samente la purezza del tuo corpo e del tuo cuore. >>.

Luigi RicucciAntonio Lauriola

UNA GIORNATA PASSATA CON SAN PIO

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Il problema dell’aborto procurato e della sua legalizzazione è tema di pesanti discussioni. Questi dibattiti risulterebbero meno gravi se non si trattasse della vita umana, valore pri-mordiale da proteggere. L’aborto sta diven-tando la principale causa di morte nel mondo; infatti, si compiono all’incirca 50 Milioni di aborti all’anno, 50 milioni di crimini. Con il termine aborto si intende l’interruzione pre-coce della gravidanza. Questa può avvenire per cause naturali (aborto spontaneo) o indot-ta artificialmente (aborto provocato o interru-zione volontaria). Tra i diversi metodi aborti-vi, ricordiamo: l’aspirazione (con un aspiratore il bambino viene tagliato a pezzi e poi as-sorbito), dilatazione (il feto viene asportato con un cucchiaio chirurgico), cesarea (dopo il taglio del cordone ombelicale il bambino è depositato nella pattumiera), dispositivo in-trauterino (modifica il rivestimento interno dell’utero rendendolo inadatto alla vita). L’introduzione della pillola abortiva Ru486 che ha moltiplicato i dati già sconvolgenti del ricorso all’aborto, soprattutto fra le adole-scenti, rappresenta forse il definitivo compi-mento di un piano diabolico che ha avuto inizio più di trent’anni fa.Il dottor Bernard Nathanson, noto abortista, filmando uno dei suoi aborti ha dimostrato che esso può implicare emorragie, infezioni, perforazioni dell’utero, coaguli, aumento della sterilità del 10%, senza tener conto che le sofferenze del bambino sono intollerabili. La paura di un giudizio, la capacità paura di un giudizio, la capacità economica, la paura dei 9 mesi di gravidanza, sono tutte cause dell’aborto. Qualunque sia la causadell’aborto, la Chiesa difende saldamente la propria posizione

sull’argomento: l’aborto è un omicidio, “poiché il figlio di DIO si è fatto uomo, non c’è uomo che non sia suo fratello in quanto uomo”. LeLe donne che compiono questo gesto sono vere e proprie omicide, poiché con l’aborto assassinano il frutto del loro grembo. Nella Didachè è detto chiaramente : “Tu non ucci-derai con l'aborto il frutto del grembo e non farai perire il bimbo già nato”. Cosi come Tertulliano affermò: “E’ un omicidio antici-pato impedire di nascere. E’ già uomo colui che sarà”.La Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana. Concludiamo con le parole della Madonna di Medjugorie: “I bambini uccisi nel seno ma-terno sono ora come piccoli angeli intorno a Dio. Milioni di bambini continuano a morire a causa dell’aborto. La strage degli innocenti non è avvenuta soltanto dopo la nascita di mio Figlio. Si ripete ancora ogni giorno”.

Maria Grazia RinaldiDenise Troiano

ABORTO: OMICIDIO UNA STRAGE DA FERMARE

«Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai intessuto nel seno di mia madre. Io ti lodo perché mi hai fatto in modo meraviglioso; sono stupende le tue opere. Tu conosci a fondo la mia vita; non ti fu ignota la mia natura, quando venni creato nel profondo e venni formato nell'occulto»

(Sal 138, 13-14)

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ANORESSIA: UN TUNNEL SENZA USCITA?

Sono passati quasi due anni dalla tremenda notizia della morte di una celebre modella francese Isabelle Caro,28 anni. A stroncare questa giovane vita è stata l’anoressia, fenomeno sempresempre più diffuso nella so-cietà odierna. La ragazza, già da tempo in uno stato di de-perimento fisico, pesava 31 chili per un’altezza di 1,64. Questo è uno dei tanti casi di morte per anoressia. Infatti, secondo alcuni dati recenti, solo in Italia il 9% degli ado-lescenti è anoressico e, fra questi, uno su dieci è ma

schio. I malati di anoressia sono perennemente scontenti del loro peso e non accettano il proprio corpo, perciò si sot-topongono a diete ossessive, arrivando a rifiutare total-mente il cibo. La ragazza o il ragazzo cominciano ad avere una tensione ossessiva e ripe-tuta che riguarda l’alimentazione. È un conti-nuo chiedersi “che si mangia a pranzo”, “come farò stasera a cena fuori con gli amici”. La giornata è invasa da questi pensieri. Non è facile uscire da questa malattia ma è possi-bile con l’aiuto dei propri cari e di uno specialista. Nei centri di cura i pazienti sono sottoposti a terapie psiconutrizionali cioè a cure che ana-lizzano prima i disturbi della psiche, cercando di indivi-duare le motivazioni che in-ducono un giovane a rifiutare il cibo. Su questo argomento si potrebbero scrivere pagine e pagine, ma la cosa impor-tante da sottolineare è che la società ha un ruolo fonda-mentale in questa malattia: ad esempio la televisione, che

dovrebbe essere oggetto di di-vertimento, svago e crescita, offre dei modelli totalmente sbagliati ai giovani, modelli troppo competitivi ed i ragaz-zi, per sentirsi integrati, sono pronti a seguirli a qualunque costo, mettendo a rischio anche la loro stessa vita. Forse si dovrebbe capire che non bi-sogna seguire nessun modello. E’ necessario invece essere se stessi fino in fondo, vivendo nell’amore e nella piena accettazione da parte della propria famiglia, cosi da guardarsi allo specchio e poter dire: “Va bene così!”. Concludo dicendo che l’anoressia è un incubo da cui non è facile uscire, ma si può essere belle anche con qualchequalche chilo in più, non im-porta ciò che è fuori, ma ciò che è dentro di noi.

Damiano Denise