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30 GIORNI Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Lo/Mi IL MENSILE DEL MEDICO VETERINARIO ISSN 1974-3084 ORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE VETERINARIA di FNOVI ed ENPAV Anno VII - N. 10 - Novembre 2014 Ddl Lorenzin PER LA SEN DE BIASI SARÀ VERA RIFORMA Premio Fnovi IL PESO DELLE COSE ARRIVA IN TANZANIA Enpav ASSEMBLEA DEI DELEGATI Farmaco LA FNOVI IN AUDIZIONE AL SENATO FRAGILE CONTIENE RIFORME

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IL MENSILE DEL MEDICO VETERINARIOISSN 1974-3084

ORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE VETERINARIA di FNOVI ed ENPAVAnno VII - N. 10 - Novembre 2014

Ddl Lorenzin PER LA SEN DE BIASI

SARÀ VERA RIFORMA

Premio Fnovi IL PESO DELLECOSE ARRIVAIN TANZANIA

EnpavASSEMBLEA

DEIDELEGATI

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Sommario30Giorni | Novembre 2014 |

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Editoriale5 Siamo a metà del cammino

di Gianni Mancuso

La Federazione6 Ci scrive la senatrice De Biasi

di Emilia Grazia De Biasi7 Il viaggio continua

di Marzia Novelli8 Quando fare il veterinario

è “certificato”di Marzia Novelli

9 Il premio “il peso delle cose”di Roberta Benini

13 Animali in cittàdi Elio Bossi e Dino Gissara

14 «Ask not what your country can do foryou; ask what you can do for yourcountry»di Mariarosaria Manfredonia

La Previdenza16 La cassazione interviene ancora

sull’applicazione del principio del proratadi Danilo De Fino

18 Una sintesi dei dati previsionali diBilancio per il 2015a cura di Giuseppe Zezze

20 Le opportunità offerte dalle Regioni di Sabrina Vivian

22 Assemblea dei Delegati Enpav a cura della Direzione Studi

INTERVISTA24 Troviamo la sintesi fra professionisti e

cittadinidi Federico Molino

ORDINE DEL GIORNO27 Presidente uscente

di Donatella Loni29 Puntare alla comunicazione per

valorizzare la professionedi Alberto Petrocelli

FARMACO31 Farmaco veterinario:

la Fnovi al Senato di Eva Rigonat

33 Lo smaltimento dei medicinaliveterinaridi Giorgio Neri

NEI FATTI36 Il secondo Bilancio Sociale della

Fondazione Onaosidi Serafino Zucchelli

EUROPA37 Un articolato ordine del giorno

di Mino Tolasi

LEX VETERINARIA38 La reputazione/decoro professionale

in ambito lavorativodi Maria Giovanna Trombetta

FORMAZIONE40 Dieci percorsi Fad

a cura di Lina Gatti e Mirella Bucca

IN 30GIORNI44 Cronologia del mese trascorso

a cura di Roberta Benini

CALEIDOSCOPIO46 Trasmissione del virus Ebola

a cura di Flavia Attili

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EDITORIALE

di Gianni MancusoPresidente Enpav

Siamo oramai a metà di questomandato gestionale e colgol’opportunità di parlare a tut-ti i colleghi dalle pagine del

nostro giornale per fare il punto suquanto è stato realizzato del pro-gramma presentato all’AssembleaNazionale dei Delegati Enpav almomento del nostro insediamento.Per quanto concerne l’obiettivo “Traspa-renza negli investimenti”, è stata comple-tata, e anche già attuata, la parte relativa alcomparto mobiliare. Con il Modello di Ge-stione Finanziaria sono state definite le fasidel processo di selezione e gestione degli in-vestimenti ed il prossimo obiettivo è l’ado-zione di un analogo iter procedimentale pergli investimenti immobiliari.Mi preme sottolineare, da Presidente, ma

anche da collega, l’attenzione posta dall’Entesulle modalità di versamento dei contributi,in considerazione della crisi che ancoramorde la nostra professione: è stato intro-dotto un nuovo sistema di rateazione deicontributi correnti, articolato per andare in-contro alle diverse esigenze, che va ad in-tegrarsi con nuove modalità operative di di-lazione dei contributi dovuti per gli anni pre-gressi.Parallelamente, è stato anche rivisto il si-stema sanzionatorio per i casi di ritardatae infedele comunicazione dei dati reddituali,nonché per il ritardo nel pagamento delleeccedenze contributive.Strettamente connessa a questo processo dirivisitazione del sistema di pagamento deicontributi è l’attività di recupero crediti, av-viata nel 2013, e che ha visto la realizzazio-ne di risultati estremamente positivi che an-dranno a consolidarsi con il prossimo bi-lancio consuntivo 2014. Il tasso di morosi-tà sul montante complessivo dei contribu-ti dovuti nel decennio 2003/2013 è di cir-ca il 3%.

Si può sin d’ora evidenziare che in esito alleprocedure messe in campo per il recuperodei crediti, incluso il progetto sperimentalerealizzato con il personale dipendente del-l’Ente, oltre il 70% degli inadempienti haregolarizzato, o cominciato un percorso diregolarizzazione della propria posizionedebitoria. L’obiettivo del Consiglio di Am-ministrazione è quello di continuare suquesta strada, anche giungendo all’estremasoluzione, peraltro già messa in atto, del-la richiesta della cancellazione dall’Albo pro-fessionale, iter che risulta essere in pienasintonia con le raccomandazioni date dal-la Corte dei Conti in materia di crediticontributivi.La sempre crescente importanza della mis-sione assistenziale dell’Ente ha portatoquesto Consiglio a dedicare particolare at-

tenzione alle tematiche del welfare.Di rilievo la nuova serie di interventi a fa-vore della genitorialità, in linea oltretuttocon la crescente femminilizzazione della no-stra professione. Il nuovo regolamentoprevede il rimborso delle spese relative al-l’asilo nido e al babysitteraggio, per agevo-lare il rientro al lavoro della madre veteri-naria.Inoltre, venendo incontro a una richiestadell’Assemblea, è stata implementata l’of-ferta di assistenza per i casi di non auto-sufficienza.Da sempre era mio desiderio ampliare i ser-vizi dell’Ente nei confronti degli iscritti inuna logica di long term care. L’allungamentodella vita media ci obbliga, infatti, a porciuna serie di nuovi quesiti e obiettivi assi-stenziali, cui queste nuove disposizioni ri-spondono con efficacia.La seconda parte del mandato, natural-mente, ci vedrà impegnati con ancor più de-terminazione nel portare avanti gli obiet-tivi che ci siamo dati, adoperandoci al me-glio per la nostra professione. ■

Siamo a metà del cammino

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di cani, tema di scottante attualità edi indubbia delicatezza. Viene poisancita la qualifica di ufficiali di po-lizia giudiziaria per i medici veteri-nari del Ministero della Salute. Ilcapo dedica molto spazio alle pro-blematiche inerenti le anagrafi e aisistemi informativi, prevedendo launificazione in una unica banca datidelle anagrafi zootecniche. In temadi informatizzazione, viene previstala istituzione del Sinvsa (Sistema In-formativo Nazionale Veterinariosulla Sicurezza Alimentare) e del Si-man (Sistema Informativo delle Ma-lattie Animali Nazionali), puntandoalla costituzione di un unico datawarehouse nazionale di interesse ve-terinario. Mi sembra che questapossa essere considerata una im-portante innovazione, che va nellalinea già enunciata della maggior tu-tela della salute pubblica attraversouna più approfondita conoscenzadella salute degli animali. Speriamosolo che questa proliferazione di si-stemi informativi, già vista in altrisettori della Sanità Pubblica, sia fo-riera di vero progresso e non solosegnale esteriore di modernità.

Quale sarà la ricaduta effettiva diquesto impianto normativo, nonnuovo ma certamente rinnovato,sulla vita professionale dei mediciveterinari è, come detto in premessa,difficile da immaginare. Il mio ruolo,in qualità di parlamentare e di presi-dente di Commissione, è quello didare un contributo per far sì che leleggi che regolano la nostra civileconvivenza siano il più possibile ri-spettose degli interessi della collet-tività e dei singoli, nel solco trac-ciato dall’art. 32 della nostraCostituzione. ■

lettera di Emilia Grazia De BiasiPresidente della XII Commissione

Igiene e Sanità del Senato

La risposta al quesito postoda Fnovi, “sarà vera ri-forma?” in merito al Ddl1324 cosiddetto “Omni-

bus”, comunemente chiama-to Lorenzin, è certamente oppor-tuna e non può essere univoca, per-ché tutti sappiamo che l’applicazio-ne delle leggi, nel nostro Paese, è con-dizionata soprattutto dai numerosidecreti applicativi che, di regola, leleggi quadro prevedono e che rara-mente vedono la luce con puntualità.In altre parole, l’efficacia delle leggi diincidere sulla realtà della vita quoti-diana è sempre da verificare sul cam-po.

Come è noto, il disegno di leggepresenta numerosi ambiti di appli-cazione che sono di interesse dei me-

dici veterinari. Il capo II è tutto de-dicato al riassetto regolamentare de-gli ordini professionali, oltre che allaistituzione di quelli relativi alle pro-fessioni sanitarie, fin qui configuraticome collegi. Anche il vostro ordinesarà soggetto a questa revisione, cheintende ammodernare una disciplinache risale al 1946. Gli ordini sarannod’ora in poi enti pubblici non econo-mici sussidiari dello Stato, al fine ditutelare gli interessi pubblici con-nessi all’esercizio professionale. Essipromuovono e assicurano l’indipen-denza, l’autonomia e la responsabi-lità dell’esercizio professionale, laqualità tecnico-professionale, la va-lorizzazione della funzione socialedelle professioni, la salvaguardia deiprincipi deontologici al fine di ga-rantire la salute individuale e collet-tiva. Viene rafforzato anche il ruoloche essi hanno nell’attività di forma-zione continua e nel rispetto dei co-dici disciplinari, creando un sistemadi allerta sulle violazioni. Anchel’esercizio abusivo della professione,all’art. 5 del capo II, viene più forte-mente stigmatizzato, con la previ-sione delle aggravanti e la confiscaobbligatoria dei beni mobili e immo-bili utilizzati per commettere il reato.

L’intero impianto va dunque nelladirezione di rafforzare i principi fon-danti dell’esercizio professionale e,in tempi in cui piaghe quali l’abusi-vismo sono tutt’altro che sconfitte,anche se questa non è una rivolu-zione normativa, possiamo atten-derci benefici effetti dalla applica-zione delle nuove regole.

Il capo V del Ddl attiene invecealla sicurezza veterinaria e dettanorme finalizzate alla tutela della in-columità pubblica dall’aggressione

CONSIGLIO NAZIONALE FNOVI

Ci scrive la senATRICE De BiasiIl Ddl Lorenzin rafforza i principi fondanti dell’esercizio professionale.

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“dettagli” come gli anni di durata incarica che passano da tre a quattro.«Potrebbero essere anche 5 secondome, per dare respiro ad un programmadi lavoro. In tre anni, un anno votanogli Ordini, l’anno successivo vota la Fe-derazione, poi c’è un anno vuoto, poisi torna di nuovo a votare... viviamocostantemente in un clima elettorale.Con quello che ne consegue». Poi, edè un aspetto molto importante e de-licato, il problema del praticantato. Daquando c’è il mondo i giovani hannosempre imparato dai più esperti. Ilpraticantato extracurricolare in strut-ture private è e resta una condizioneche non ha copertura normativa. Incaso di controlli della Guardia di Fi-nanza eseguiti in strutture veterina-rie private, nonostante i meccani-smi di tutela che la Fnovi ha messo incampo, sanziona l’ospitante e l’ospi-tato, perché ritiene di trovarsi difronte a condizioni illegittime di la-voro. È evidente dunque la necessitàdi normare questa fattispecie chedeve avere la dignità di essere trattataper quello che è: un apprendistato peri giovani, una vera e propria forma-zione sul campo. Due le vie seguitedalla Fnovi, la prima è quella di emen-damento al Ddl Lorenzin che istitu-zionalizza un praticantato facoltativoextracurriculare di un periodo mas-simo di 6 mesi. L’altra strada è quel-la di accreditare questi percorsi for-mativi in un ambito giuridicamentecorretto accreditando gli stessi nel si-stema di educazione continua in me-dicina. Dunque, le premesse perchéquesto Ddl rappresenti un punto disvolta per la professione dei mediciveterinari ci sono, certo, le ricaduteeffettive sul campo durante le fasi diapplicazione sono difficili da valuta-re a tavolino, la speranza è che il mot-to del Principe di Salina sia, almenoper questa volta, sbagliato e che la ri-forma sia non solo vera ma che ne gio-vi sia la professione del medico ve-terinario che la salute e il benesseredegli animali e dei cittadini che i me-dici veterinari tutelano ogni giorno sulcampo. ■

di Marzia NovelliAddetto stampa Fnovi

“Se vogliamo che tutto ri-manga come è, bisognache tutto cambi”, questo di-ceva il principe di Salina a

suo nipote Tancredi, nel famosolibro il Gattopardo, una frase che è di-ventata un motto molte volte citato,che bene rappresenta la cronica inca-pacità dei nostri tempi di cambiare. Inun’epoca e in un Paese dove le inno-vazioni sembrano susseguirsi inces-santemente, sempre più spesso le ri-forme necessarie e tanto decantate, dicui l’Italia ha bisogno, rimangono di-chiarazioni d’intento o, nella miglioredelle ipotesi, solo meri atti formali. Èdunque legittimo chiedersi se il Ddl Lo-renzin, che presenta numerosi ambitidi applicazione che sono di interessedei medici veterinari, rappresenteràuna vera riforma.

Come ha affermato Gaetano Penoc-chio, durante i lavori dell’ultimo Con-siglio Nazionale, a commento delleosservazioni della Senatrice De Biasi,il Ddl, nel suo complesso, trova il con-senso della Fnovi, anche se la Federa-zione così, come le altre professioni, haprodotto delle osservazioni che sonostate presentate alla Commissione.

L’attenzione, nell’excursus che ilPresidente ha sottoposto all’Assem-blea, è stata posta su alcuni punti inparticolare. Per primo quello dove siafferma che «gli ordini professionali con-tinueranno a dislocarsi secondo il livelloterritoriale delle province di riferimen-to fermo restando la possibilità delle fe-derazioni nazionali di disporre, quan-do ne ricorrono le condizioni, organismiinterprovinciali». Un’operazione questache da un lato potrebbe essere utile, so-

prattutto in relazione ai nuovi obblighiamministrativi in tema di trasparenzae anticorruzione. Da qui la necessità didisporre di livelli organizzativi e di di-sponibilità di personale che siano inuna quantità e in un peso adeguati perdare delle risposte compiute. Il pas-saggio fa riferimento ovviamente altema del più ampio riordino territorialedelle province e città metropolitane. «In-somma, come è facile immaginare, - haproseguito il Presidente - unire Ordinidi diverse province deve tener conto disituazioni diverse sotto molti profili, an-che finanziari. Sono condizioni chenon costituiranno un serio impedimen-to, ma che non agevoleranno una fu-sione volontaria».

Altro tema importante del Ddl èquello relativo alla funzione disciplinaree alla separazione tra la funzioneistruttoria e quella giudicante. «Questoè un tema scivoloso, la funzione giu-dicante non dovrebbe essere comunquein capo ai consigli degli Ordini, megliofare il contrario di quanto previsto nel-l’attuale testo del Ddl; l’Ordine faccial’istruttoria e si affidi la funzione giu-dicante ad un organismo terzo». Poi ilPresidente ha introdotto un argo-mento importante “la necessità di re-golamentare l’onere tra magistratura eOrdini professionali”. Gli Ordini de-vono dare tutto quello che hanno allamagistratura, mai viceversa. «Signifi-ca che non sappiamo quando nasce unprocedimento, quando finisce e comefinisce. È una grande debolezza del no-stro sistema che viene privato di in-formazioni essenziali, privati come sia-mo di strumenti sufficienti per fare quel-lo che siamo chiamati a fare... cioè, re-golare la funzione disciplinare».

In coda, il Presidente ha presenta-to quelli che lui stesso ha definito

CONSIGLIO NAZIONALE FNOVI

IL VIAGGIO CONTINUARiflessioni sul Ddl Omnibus.

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ha chiarito Silvia Tramontin, in pra-tica si tratta di valutare oltre il per-corso di studi del professionista, an-che la sua capacità ed abilità nel met-tere in pratica quanto ha studiato. Persintetizzare «si valuta il sapere, il sa-per fare e il saper essere».

I medici veterinari possono in so-stanza mettere in evidenza le com-petenze che sono, da una parte, ri-prese all’interno dell’Università condei percorsi di master o specializza-zione e che poi possono essere reseoggettivabili attraverso un percorsovolontario di certificazione.

La certificazione è riconosciuta a li-vello mondiale, in base a delle rego-le uguali in tutto il mondo perché ri-condotte all’interno di una norma Iso,la 17024, che va poi declinata an-dando a mettere in evidenza le par-ticolarità di una figura professionale.Il percorso di certificazione dell’in-gegnere sarà diverso da quello delmedico veterinario.

Le certificazioni, in Italia, sono ri-lasciate da Enti che sono sotto il con-trollo di Accredia, Ente unico di ac-creditamento, che a sua volta valutase gli Enti di certificazione soddisfa-no i requisiti della norma di riferi-mento. L’Europa, attraverso il rego-lamento 765, ha voluto che ogni Sta-to membro nominasse un unico Entedi accreditamento ed è per questoche in Italia Accredia opera a garan-zia dell’equivalenza dei certificati ri-lasciati dai diversi Enti.

Per il medico veterinario dunque,il percorso di certificazione, non è unulteriore orpello all’esercizio dellaprofessione, ma una opportunità perpresentarsi sul mercato offrendo aipropri clienti il massimo delle ga-ranzie possibili sulle proprie capaci-tà professionali. Una novità certo, checon ogni probabilità domani farà ladifferenza.

In sostanza, come afferma SilviaTramontin, «si tratta di uscire dal-l’autoreferenzialità per arrivare adun riconoscimento che, pur essendo piùcomplesso, ha sicuramente una mag-giore valenza». ■

di Marzia Novelli Addetto stampa Fnovi

Un tema importante quel-lo della certificazionedelle competenze e chetocca da vicino il futuro

prossimo della professionemedico veterinaria. Se ne è par-lato anche durante il Consiglio Na-zionale di novembre con Stefania Pi-sani, revisore dei conti Fnovi, e SilviaTramontin di Accredia.

Ma andiamo con ordine. Perché unmedico veterinario che ha già una lau-rea e magari anche un percorso di ma-ster alle spalle dovrebbe decidere diseguire un percorso di certificazionedelle competenze? La risposta ce

l’ha data Stefania Pisani affermandoche il mercato sta cambiando e gliutenti oggi vogliono sempre maggio-ri garanzie sulla qualità delle presta-zioni erogate, per questo un medicoveterinario certificato sarà in futuropiù competitivo.

Ed è per questo motivo che la Fno-vi ha deciso di creare i presupposti af-finché i medici veterinari possano ac-cedere a percorsi di qualificazione edi certificazione delle competenzeprofessionali. Ma cosa significa cer-tificazione delle competenze? Questoè un altro punto importante su cui ènecessario fare chiarezza. Proviamoa partire da cosa è la certificazione:è la garanzia da parte terza della ri-spondenza di una produzione, di unagestione, o anche di una competenza,a fronte di norme prestabilite o di di-sciplinari tecnici messi a punto.

Abbiamo, fondamentalmente, tretipi di certificazione.

Una dei sistemi di gestione, peresempio quando sentiamo parlare disistemi di gestione per la qualità, oper l’ambiente, o per la sicurezza ali-mentare. Una invece di prodotto,che certifica appunto un processoproduttivo e quindi un prodotto inparticolare. E abbiamo poi una cer-tificazione del personale: che guardale competenze che un determinatoprofessionista ha.

Per i medici veterinari, così come

CONSIGLIO NAZIONALE FNOVI

QUANDO FARE IL VETERINARIO È “CERTIFICATO”La certificazione è la garanzia da parte terza dellarispondenza di una produzione, di una gestione, o diuna competenza.

SILVIA TRAMONTIN, GAETANA FERRI E

STEFANIA PISANI

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di Roberta BeniniFnovi

Giuseppe Di Giulio è unesempio che Fnovi havoluto premiare rico-noscendo la peculiarità

e l’attualità della sua espe-rienza umana e professio-nale.

La strada che ha portato il colle-ga dalla Tanzania al Consiglio Na-zionale della Fnovi inizia molti annifa con una laurea in medicina vete-rinaria e lo sgomento che spesso ciassale quando, superato anchel’esame di abilitazione, si realizza dinon sapere nulla ma di essere, al-meno sulla carta, un dottore.

E quando alla fine del 1987 arriva,per un colpo di fortuna, il primo in-carico in Etiopia racconta Beppe,“comincia il mio viaggio infinito inme stesso e tra le sofferenze degli al-tri: diverse culture, diverse società,diverse religioni. Capii anche il si-gnificato di cooperazione e dei pro-getti, e i limiti dei loro obiettivi. Ca-pii ancora di più che non ero prepa-rato, professionalmente e cultural-mente!”.

Le polverose, spesso disastratestrade dei paesi africani saranno daquel momento la vita di un italianoche partecipa, con diverse Ong oistituzioni internazionali e compa-gnie di consulenze, a quelli che so-no comunemente definiti piani disviluppo e cooperazione oltre chealla gestione di emergenze, spessoponendosi domande: “Cosa sto fa-cendo? Chi ne trae beneficio”?

Tra un paio di rapimenti risoltidalle stesse comunità, senza aiutoesterno, il lavoro - sempre forte-mente strutturato da basi scientifi-che - su malattie, prevenzione, or-ganizzazione dei servizi veterinari edi orientamento verso la professio-ne veterinaria, Beppe incontra inZambia nel 1992 Lieve Lynen unacollega belga, e la sposa anche per-ché professionalmente meglio pre-parata e sa identificare le zecche co-

me nessun altro. Nel frattempo a800 km di distanza, altri lavoravanosul controllo della East Coast fever,malattia trasmessa dalle zecche so-lo ai bovini, utilizzando due vaccinie due scuole di pensiero diverse.

Racconta ancora il collega «C’eraun vaccino per questa malattia, sco-perto 30-40 anni prima ma che davaproblemi: il 4-12% degli animali svi-luppava la malattia ed il 3% morivaa causa del vaccino Muguga Cocktail(Mc). Nel 1998 dopo dieci mesi di ri-

cerca in Tanzania risolviamo il pro-blema del Mc e il vaccino cominciaad essere utilizzato su larga scala.Finalmente si potevano vaccinareanche 1.000 bovini al giorno, senzadover trattare gli animali che con-traevano la malattia. Il vaccino ga-rantisce una protezione del 98%,contro la mortalità del 40-80% neibovini ammalati.

A fine 1998 la difficile decisionedi lasciare moglie e due bambini pic-coli e uno stipendio 10 volte tanto

CONSIGLIO NAZIONALE FNOVI

Il premio“il peso delle cose”Se vuoi arrivare primo corri da solo. Se vuoi arrivarelontano guardati attorno e stringi una mano.

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quello di un dottorato di ricerca: tor-nare in Italia per un progetto sullezecche e malattie trasmesse dallezecche; 860 milioni (Progetto Opera-tivo Multiregionale). Allo stesso tem-po mi iscrivo in un’Università Ingle-se per un PhD in epidemiologia cheavrebbe consentito di analizzare idati risultato del progetto a costo ze-ro ed in un modo più professionale;da noi l’epidemiologia era unascienza “nascente”.

Lascio l’Italia nel febbraio del2000 e creo un progetto di ricerca al-l’interno del progetto che Lieve diri-geva. Finanziamenti 50% del proget-to e 50% privati (nostri). Nessunovoleva finanziare quella ricerca chealla fine è stata determinante per po-ter dire: il Mc funziona non solo inTanzania, ma anche nei paesi limi-trofi. È una ricerca che dura tre anni,con piccole interruzioni per breviconsulenze e discussioni dati in In-ghilterra. Nel 2001 termina il proget-to di Lieve, ma lei riesce a ottenerefondi dalla Cooperazione inglese per

studiare una malattia dei bovini chei Maasai chiamano Ormilo, malattiadella testa.

Lieve, con i fondi ricevuti e grazieal Direttore dei Servizi VeterinariTanzaniani, continua a dirigere, acosto zero, il progetto sulla Ecf. Gra-

zie alla collaborazione a titolo gra-tuito della facoltà di Veterinaria diTorino e quella di Utrecht, si indivi-dua l’agente della malattia e la mi-gliore terapia. Fine 2003, finisce ilprogetto e quindi il mio stipendio.Lieve decide di lasciare la coopera-

SILVIO BORRELLO CON CESARE PIERBATTISTI

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PREMIATO GIUSEPPE DI GIULIO

Assegnare un premio tra diversi candidati rappresenta il paradigma della condizio-ne umana che, nell’essere confinata, deve continuamente scegliere, laddove sce-

gliere significa da un lato percorrere e, dall’altro, abbandonare. Nel leggere alcune vite,tuttavia, veniamo rincuorati nello scoprire come “scegliere” generi onde, come il sas-so lanciato nello stagno, che ci ricollegano a tutte le rive. Anche a quelle che crede-vamo di aver lasciato. La vita del collega Di Giulio ne è insegnamento.

Il consegnare il premio a Giuseppe Di Giulio è consegnarlo a tutta la professione.Veterinario emerito, ci porta alle radici delle motivazioni del Premio per meriti pro-

fessionali esercitati nel settore pubblico in condizioni di grave rischio anche per la pro-pria vita, nel settore privato per le attestazioni di stima di cui è oggetto, nell’impegnoformativo prodigato non per lustro personale o passione accademica ma finalizzato alrendere benefici alla collettività e alla società “in senso lato”, come voluto dal Premioe da lui espanso a varie aree geografiche impervie e realtà umane non banali, non fa-cili e non scontate. Un comportamento di esempio per la professione e per la socie-tà di quella capacità di collegarsi con il mondo inteso non solo come l’Africa Centro-Sud-orientale, piuttosto che la Somalia, l’Etiopia, la Tanzania o il Kenya, ma anche aivari aspetti della nostra e di altre professioni quali quelle dei ricercatori, delle univer-sità, degli ingegneri, a trattare temi relativi alla sicurezza alimentare, alla sanità animalee all’eradicazione di malattie come la peste bovina e alla lotta contro la Febbre della Co-sta orientale ma anche all’accesso all’acqua e alla formazione delle popolazioni. È an-cora un esempio per la professione per quella determinazione nel forgiare se stessanella capacità di affrontare situazioni che rendano possibile l’applicazione della medi-cina veterinaria laddove questa sia impedita da motivi politici e logistici, partecipan-do di società per la ricerca, l’importazione, la distribuzione di vaccini quale quello perl’Ecf in Tanzania, in modo sostenibile e affrontando anche l’iter della sensibilizzazionepolitica prima, e delle popolazioni poi. Il leggere alcune vite incuriosisce e si vorreb-be poter sapere, al di là di una elencazione di fatti biografici, quali casualità, emozio-ni, pensieri, ragionamenti e finalmente “scelte” portano ad arrivare al riconoscimen-to di un Premio come quello de “Il Peso delle Cose”, voluto quale severo, rigoroso edimpegnato da una Federazione convinta che non sia scontata l’Arte di vivere la vita incui “l’uomo è insieme l’artista e l’oggetto della sua arte; lo scultore è il marmo, il me-dico è il paziente”[1]

[1] Aut. Erich Fromm-Dalla parte dell’uomo

zione e inizia l’attività veterinariaprivata. Io mi rimetto sul mercatodel lavoro. La famiglia è salva ma ilPhD rimane un sogno e i dati non so-no mai stati analizzati.”

Seguono altri anni di lavoro intanti altri Paesi africani e asiatici.“Divento sempre meno veterinario. Iprogetti hanno tantissime compo-nenti, anche e specialmente, nonstrettamente veterinarie: contatti isti-tuzionali, monitoraggio e valutazio-ni, elementi finanziari, etc. Insom-ma, si comincia e la testa gira a360”, come quella di una civetta, gliocchi si muovono come quelli di uncamaleonte.

Lieve, fonda una società privata,per far sì che il vaccino prodotto dal-l’International Livestock ReasearchInstitute (Ilri) in Kenya possa essereimportato e disponibile in Tanzania.Gli allevatori, anche quelli più pic-coli, vogliono il vaccino, lo pagano.Finalmente un progetto è diventatosostenibile: è stato privatizzato. Lanostra privatizzazione non significaarricchimento: è un fair trade, conun monitoraggio sul costo che gli al-levatori pagano ai vaccinatori: sechiedono più di quello stabilito, nonpotranno comprare più il vaccino danoi. È uno strano tipo di monopolioche dura dal 2003 al 2012. La colla-borazione con l’Ilri è anche sulla ri-cerca perché il vaccino ha bisognodi essere affinato.

Quello realizzato da noi, comedetto, è un modello sostenibile, mache avrebbe ancora bisogno di fondianche per essere esportato nei paesivicini. L’Ecf entra in Sud Sudan nel2006: muoiono almeno 5 milioni dianimali, nonostante si seguano altrisistemi di controllo più costosi e me-no efficaci. In Tanzania dal 2006,vengono vaccinati 120.000 bovini.Migliaia di Maasai raggiungono i piùche famosi «Millenium DevelopmentGoals» già in quell’anno. I donors, leorganizzazioni e i paesi Un, secon-do le conclusioni di un costosissimomeeting della Fao nel 2000, li avreb-bero dovuti raggiungere nel 2015,

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LA FEDERAZIONE ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

adesso sono stati posticipati al 2030.Questo è il lato oscuro della coo-

perazione allo sviluppo. Questa è lafaccia che, purtroppo, la maggiorparte dei progetti di cooperazione esviluppo ci mostra. Niente polemi-che, questa è la nostra esperienza.La cosa più importante è spendere isoldi, i risultati non sono importanti.L’importante è che tutto vada bene.Il 90-95% dei progetti sono sempreun successo!

La nostra vita è particolarmentelegata a questa parte di Africa. È co-me vivere due volte. La Tanzanianel 1995 era, per certi versi e con ledovute differenze, simile all’Italia

nel 1950 ma le tradizioni erano lestesse. I Maasi, non sono cambiati,ma come ci dicono, tra due genera-zioni scompariranno. Comunque,una delle cose più stimolanti dellavita è imparare e continuare ad im-parare. Vedere le cose con gli occhidi altre persone. Imparare ancora esempre, guardare, ascoltare, guar-dare, ascoltare e solo dopo parlare.

Se i Maasai non avessero insistitocon noi, gli esperti, dicendo che Ormilonon era Maj Moio (acqua nel cuore os-sia idropericardite infettiva), Ormilonon sarebbe mai stato scoperto. Sonostati loro a fornirci i cervelli degli ani-mali morti per la malattia”.

Nel corso della conversazioneseguendo un fiume di sensazioni eimmagini di una vita che molti vor-rebbero avere, Giuseppe Di Giulioha ricordato, citando una delle tan-te persone incontrate, una rifles-sione, che ben si addice alla realtàdella professione veterinaria maanche sulla vita nel suo complesso,che prende spunto dall’osservazio-ne degli animali.

“Coloro che condividono una di-rezione comune e un senso di co-munità arrivano dove vogliono an-dare più rapidamente e facilmente,perché viaggiano sulla spinta l’unodell’altro. Quando un’oca si staccadalla formazione, avverte improvvi-samente la resistenza aerodinamicanel cercare di volare da sola, e rapi-damente si rimette in formazione persfruttare la potenza di sollevamentodell’oca davanti. Se avremo altret-tanto buon senso di un’oca, rimar-remo in formazione con coloro cheprocedono nella nostra stessa dire-zione. Quando la prima oca sistanca, si sposta lateralmente eun’altra oca prende il suo posto allaguida. È sensato fare a turno nei la-vori esigenti, che si tratti di personeo di oche in volo verso sud (P. Io-nata).

Il senso del lavoro in team, del-l’assunzione di responsabilità, del-la fiducia verso i collaboratori edella formazione ai giovani chestanno imparando la professione:fattori fondamentali non solo neipaesi dove la salute degli animali èstrettamente e direttamente corre-lata alla salute e alla vita (dignito-sa) delle persone. L’esempio diBeppe ma anche e soprattutto ilsuo auspicio è che il patrimonio diesperienza e di dati scientifici chele sue scelte hanno prodotto non fi-niscano ma vengano divulgate econdivise. Lui è pronto, l’entusia-smo non è diminuito dalle difficoltàincontrate e l’obiettivo è chiaro.Ora possiamo davvero mettere inpratica il concetto One Health.

Camminando insieme. ■

NOTE LIETE

L’appuntamento musicale è diventato una piacevole presenza durante i lavori delConsiglio Nazionale. È uno stacco alle nutrite relazioni che permette a noi tutti,

melomani e no, di godere della musica, una delle più alte aspirazioni dell’animoumano. In particolare quest’anno è stata proposta una selezione di brani corali a cu-ra del Coro Polifonico della Basilica di Sant’Agnese fuori le mura Roma. Il direttoreRoberto Musto, l’organista Simone Temporali e i coristi hanno aperto la loro esibi-zione con “L’Inno d’Italia” di Mameli, momento significativo del senso di apparte-nenza di tutti al paese e di condivisione del bene comune. A seguire brani a tema religioso, testimonianze della cristianità e della glorificazio-ne di Dio nella secolare tradizione dossologica cristiana. Da Vivaldi a Beethovenpassando per Händel e G.P. da Palestrina immersi in un’atmosfera pregna di spiri-tualità. La chiusura con il coinvolgente “Inno alla gioia”, espressione del linguaggiouniversale della musica, portatore di ideali di libertà, pace e solidarietà tra i popoli.Scelto come inno dell’Europa Unita inizia “Gioia bella scintilla divina”… a significa-re come la gioia umana derivi da una visione d’insieme portata all’infinito attraver-so la condivisione dell’essere. Elio Bossi

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di Elio Bossi e Dino GissaraConsiglieri Fnovi

Legambiente, con il fine disviluppare una politica diattenta gestione demo-grafica delle accresciute

popolazioni di animali d’affe-zione, di riduzione dei casi di mal-trattamento degli stessi, di una im-portante contrazione del fenomeno delrandagismo e di riduzione dei costi so-ciali ed economici, anche quest’annoredigerà l’annuale rapporto Animali inCittà con un’indagine sviluppata at-traverso un questionario indirizzato aicomuni capoluogo di provincia e che,nel 2014, ha coinvolto anche tutte leAziende Sanitarie del nostro Paese.

Importante conoscere quanto in-vestono le Amministrazioni Comuna-li al fine di migliorare la convivenza incittà con gli animali di affezione e ri-durre i potenziali conflitti dovuti a pre-senza e gestione di specie sinantropein contesto urbano, il tutto attraversotre principali indicatori: servizi offer-ti al cittadino, benessere degli anima-li e costo per la collettività.

Al questionario inviato da Legam-biente a 104 Amministrazioni Comunalinel 2012 hanno risposto 81 Comuni ca-poluogo di provincia, il 78% del cam-pione generale. I capoluoghi sonostati suddivisi in tre gruppi per di-mensione geografica: 15 grandi cittàcon più di 200 mila abitanti, 44 mediecittà con popolazione tra 80 e 200 milaabitanti e 45 piccole città con meno di80 mila abitanti. È stato assegnato unpunteggio che ha quindi determinatouna classifica dei Comuni più o menovirtuosi, punteggio assegnato in basealla qualità complessiva delle città, alleregole date ai cittadini attraverso i re-golamenti comunali, all’organizzazio-

ne complessiva del servizio e alle ri-sorse economiche impegnate.

Sulla base di quanto dichiarato daicomuni per l’anno 2012 analizziamo,attraverso qualche esempio concreto,cosa è emerso dal questionario: a)l’86% dei Comuni capoluoghi dichiaradi avere un assessorato e/o un ufficioo altra struttura appositamente dedi-cata al tema animali d’affezione, anchese soltanto in 10 città su 81 hanno su-perato la sufficienza, a dimostrazionedel fatto che non sempre i Comuni for-niscono le risposte alle esigenze dei cit-tadini; b) l’83% dei Comuni ha dichia-rato di avere previsto nel bilanciocomunale uno specifico capitolo dispesa per gli animali d’affezione, conun importo medio di 2,87 euro/resi-dente, con differenze per le tre cate-gorie di città che vanno da un valoremedio di 1,58 euro/residente dellegrandi città, ai 2,95 euro/residentedelle medie, ai 3,47 euro/residentedelle piccole città. Costi molto diver-si e non sempre correlati ad una mag-giore qualità del servizio offerto; c) il72% dei Comuni ha risposto di cono-scere il numero dei cani presenti sulterritorio con una media di un caneogni 24 cittadini residenti, cifre ov-viamente al di fuori di ogni logica e chedimostrano le differenze di attuazionedell’anagrafe canina in Italia. Si va in-fatti da un cane ogni 160 cittadini di Pa-lermo ad uno ogni 8 cittadini di Vero-na per le grandi città, da un cane ogni293 cittadini di Catanzaro ad un caneogni 3 cittadini di Perugia nelle mediecittà, da un cane ogni 142 cittadini diTeramo a circa uno ogni 2 cittadini diCremona e Biella nelle piccole città; d)il 52% dei Comuni ha dichiarato di ave-re spazi aperti dedicati agli animalid’affezione, anche qui con differenzemarcate che mostrano una realtà dif-

forme tra Nord e Sud con, nelle gran-di città, uno spazio ogni 97.819 citta-dini di Catania ad uno ogni 12.376 cit-tadini di Firenze, nelle medie cittàuno spazio ogni 123.850 cittadini di Si-racusa ad uno ogni 4.523 cittadini diBolzano; e) solo il 26% dei Comuni hauna mappatura della biodiversità ani-male presente in città. La conoscenzadi questo fenomeno è alla base di unaazione di prevenzione mirata a ridur-re conflitti e danni pericolosi.

In rappresentanza della Fnovi chepatrocina l’evento abbiamo osservato:1) anagrafe canina: l’assenza di un le-game giuridico tra i cani e i rispettiviproprietari, assicurato dall’impiantodel microchip, garantisce a questi ul-timi la possibilità di disfarsi dell’ani-male senza correre alcun rischio di es-sere rintracciati. Non iscrivere il pro-prio animale in anagrafe, denota unatendenza inconscia ad abbandonarloquando dovessero mutare le condi-zioni o le aspettative familiari. Vannopromosse misure che incentivino leiscrizioni in anagrafe, con controlli piùincisivi sul territorio e l’erogazione disanzioni eque ai proprietari non in re-gola con le norme vigenti; 2) imple-mentare i percorsi formativi per i pro-prietari di cani e diffondere nella scuo-la primaria, al cittadino, agli operato-ri volontari e non, una seria cultura ani-malista. Fornire gli strumenti e le co-noscenze di base per instaurare un cor-retto rapporto uomo-animale nellapiena consapevolezza dell’importanzadel benessere animale; 3) ottimizzare,attraverso una sinergia tra medici ve-terinari pubblici e medici veterinari li-bero professionisti, il controllo delle na-scite della popolazione canina/felina,così come previsto dalle vigenti nor-mative regionali di recepimento dellalegge 281/91; 4) razionalizzare le risorsecon la partecipazione di tutte le figu-re coinvolte evitando che i fondi e leenergie vengano utilizzati per gestirele emergenze, impedendo o ritardan-do l’avvio dei programmi di preven-zione e attuando un monitoraggio co-stante da parte delle AmministrazioniComunali e delle Asl. ■

FNOVI E LEGAMBIENTE

ANIMALI IN CITTÀPer una miglior convivenza con gli animali in città.

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di Mariarosaria ManfredoniaConsigliere Fnovi

Èil 20 gennaio del 1961,John Fitzgerald Kennedydiventa il trentacinque-simo Presidente degli Sta-

ti Uniti e nel suo discorso diinvestitura a Washington, pro-nuncia, tra le altre, queste pa-role: “L’energia, la fede, la devozio-ne che apportiamo a questo sforzo il-lumineranno il nostro paese e tutti co-loro che lo servono. E il bagliore di quelfuoco può davvero illuminare il mon-do. E così, miei concittadini america-ni, non chiedete che cosa il vostro pae-se può fare per voi; chiedete che cosapotete fare voi per il vostro paese.” Sia-

mo in pieno rinnovo dei consigli di-rettivi: correndo il rischio di sembrareprovocatoria, mi chiedo, da vice pre-sidente di un Ordine e da consiglieredi questa Federazione nazionale,quanto ha senso, ancora, parlare dipolitica della professione? Occupar-sene, significa infatti dedicarsi albene della professione, lavorare se-condo i princìpi deontologici, facen-do rete con i colleghi, interloquire inmodo propositivo con le istituzioniperché sia tutelata e promossa la qua-lità della nostra professione. Unaprofessione che deve essere come ilcanto di un coro: ciascuno è respon-sabile di ciò che canta, deve prepa-rarsi e studiare, impegnarsi per can-tare nel modo più consono al perfe-

TUTELARE E PROMUOVERE LA QUALITÀ DELLA NOSTRA PROFESSIONE

«Ask not what your countrycan do for you; ask what youcan do for your country»Tra Kennedy, Cicerone e Anthony Giddens.

zionamento delle proprie capacità, epotrà essere tanto o poco dotato, informa più o meno smagliante, ma allafine il risultato dell’unione delle vocideve essere armonia. Meglio fa il sin-golo, più lavora anche per fondere lapropria voce con quella degli altri, mi-gliore sarà il risultato: valorizzerà ecoltiverà la propria arte, godrà per sé,per il coro e per il pubblico. Se, in-vece, a prevalere sono le diverse in-dividualità, il risultato sarà un cantostonato e disarmonico che non ap-porterà alcun beneficio, né al corostesso, né al direttore che lo dirige, nétantomeno al pubblico che ascolta.Da diversi anni l’affluenza alle as-semblee generali è esigua, la parte-cipazione agli eventi formativi anche,a meno che non si tratti di eventi a ca-rattere nazionale, organizzati in piùgiornate e da associazioni scientifi-che, non dagli ordini professionali, enon senza, in ogni caso, quella la-mentela di fondo del tipo “eh, ma gliordini non fanno niente”, che arrivaall’orecchio di qualche componentedel consiglio direttivo, mai diretta-mente. Qual è dunque il problema?Cosa allontana così tanto un iscrittodal suo consiglio direttivo? Gli Ordi-ni professionali sono percepiti comeun’inutile casta? In altre parole, chesuccede quando la contestazioneparte da dentro, senza indicare qualedovrebbe essere la via da seguire? Eperché, se la Federazione nazionale

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lancia un’iniziativa di partecipazionealla vita ordinistica ai giovani iscrit-ti, questi si precipitano ad inviare laloro candidatura, senza aver maipartecipato ad un’assemblea generaledel loro Ordine? Possiamo ancora fareaffidamento sull’impegno politico?Cicerone lo reputava l’espressione piùsignificativa della virtù umana. Fon-dandosi sulla tradizione filosoficagreca e ispirandosi ai valori di questa,concepì il progetto di uno Stato du-raturo nel quale gli uomini migliori eil senato da questi composto fosseroi custodi della concordia tra tutti i cit-tadini. D’accordo con i suoi ispirato-ri greci, secondo Cicerone l’impe-gno politico è qualcosa di naturaleper l’uomo che, in quanto essere vi-vente, è capace di usare il pensiero eil linguaggio e che, per questo, può as-surgere a una posizione di predomi-nio rispetto agli altri. Non si puòquindi ritenere quest’uomo sempli-cemente inserito in una struttura disviluppo naturale di carattere prov-videnzialistico: a lui spetta davvero laresponsabilità di un intervento di-retto, di un progetto da realizzare.

Di qui la concezione di uno Statoche, basato su valori eterni, deve ga-rantire lo sviluppo all’umanità e che,per questo, dev’essere stabile: “Lo Sta-to deve essere organizzato in manie-ra tale da essere eterno [... ] quandouno Stato va incontro alla crisi, allo sfa-celo e alla soppressione, è un po’ comese tutto questo intero mondo sprofon-dasse nella rovina e nella morte”. Qualera la via più efficace per promuovereun esito duraturo dello Stato? Ancheal tempo di Cicerone la repubblica eratale solo a parole e nella realtà eraquasi perduta; egli, però, seppe ancheindividuare con estrema lucidità ilnocciolo teorico da cui era derivatae da cui potrebbe ripartire con sicu-ra certezza di durata: è la comunan-za di interessi e l’accordo nell’osser-vare la giustizia. Come dire: nellaprospettiva di un vantaggio personalel’uomo deve impegnarsi per il van-taggio dello Stato; quindi associando-si (e a ciò egli per istinto è orientato)

e ricercando il consenso sulle neces-sarie giuste norme da adottare (Rep.1.39). Possiamo perciò parlare diuna crisi essenzialmente di natura«motivazionale», una crisi che ri-guarda le ragioni e i contenuti disenso attraverso cui si alimenta la«cultura dell’impegno»?

La cultura dell’impegno è l’ambitoentro cui sono racchiusi i sistemi divalore e le rappresentazioni socialiche motivano a livello individuale ea livello collettivo l’impegno politico.La veste tradizionale della cultura del-l’impegno viene identificata da An-thony Giddens nella emancipatory po-litics, secondo la quale la politica con-siste in un insieme di richieste diemancipazione del singolo indivi-duo da una serie di condizioni stori-che di ingiustizia e di costrizione. Siparla infatti di emancipazione dal do-minio economico, sociale e politico,emancipazione dalla tradizione mo-rale e da quella religiosa (Giddens1997). Questo ideale di liberazionecontenuto nell’emancipatory politicsha fornito le basi motivazionali del-l’impegno giovanile durante gli anniSessanta e Settanta; a partire daglianni Ottanta, nel mondo giovanile larilevanza di questa forma di «culturadell’impegno» appare sempre più indifficoltà per l’azione di due proces-si profondamente e reciprocamenteintrecciati: l’individualizzazione chealimenta un generale processo di di-sincanto verso le tradizionali appar-tenenze e identificazioni collettive eduna trasformazione dei contenuti edelle funzioni del sapere. Il tramontodelle ideologie ha portato con sé lafine di ogni tensione politica, nonchéla perdita di centralità della politicanella vita del singolo individuo. Nel-la società postmoderna, il progres-sivo sgretolarsi dei princìpi che stan-no alla base dei progetti, dei valori edegli ideali politici moderni rendesempre più difficile promuoverli per-ché non c’è modo di motivarli in ma-niera argomentata, di farli ricono-scere come «fondati», universali edunque degni di essere perseguiti.

Tuttavia io credo che la crisi delleideologie ponga una sfida alle rap-presentazioni sociali della politica, manon elimini del tutto il ruolo dell’at-tivismo politico; quella che appare es-sere una crisi di partecipazione, po-trebbe essere soltanto un distacco dauna forma politica che ha ben pocoda offrire. Le giovani generazioni sifanno portatrici di un bisogno di ra-dicale riformulazione della politica esoprattutto del modo di fare politica:la centralità dell’individuo e la ri-scoperta della soggettività costitui-scono il filo conduttore di questa ri-formulazione della politica e delle for-me di coinvolgimento politico. Que-sta è la sfida, ma per vincerla abbia-mo bisogno anche di trovare unmodo nuovo per parlare alle nuovegenerazioni, e non solo. Abbiamobisogno che gli iscritti ci indichinoqual è per loro la strada. Una stradache sia anche capace di ridisegnareil profilo degli Ordini professionali,magari più moderni e più “a misuradi iscritto”, laddove la “misura” è quelcanto armonioso in cui a prevalere èun’unica voce fatta di migliaia di sfu-mature timbriche. ■

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di Danilo De FinoCapo Area Previdenza

La Corte di Cassazione haconfermato l’applicazionedel pro rata attenuato,nel determinare i criteri

del calcolo delle prestazionipensionistiche, ma ha indi-cato degli sbarramenti tem-porali.

A breve distanza di tempo dallasentenza n. 17892/14, la Cassazione in-terviene ancora (sentenza n.24221/14) in tema di corretta appli-

cazione del pro rata temporis e sem-pre in riferimento ad un ricorso cheha interessato la Cassa Ragionieri.

La nuova pronunzia seguel’indirizzo consolidato della SupremaCorte e ribadisce sostanzialmentequanto affermato nella sentenza n.17892 (vedi articolo pubblicato sul n.8 - settembre 2014).

LA RIFORMA INTRODOTTADALLA CASSA RAGIONIERI

La Cassa Ragionieri fino al 2001

adottava un sistema di calcolo pen-sionistico retributivo che conside-rava quale base pensionabile la me-dia dei migliori quindici redditiprodotti nei venti anni precedenti ilpensionamento.

Nel biennio 2002/2003 aveva adot-tato una riforma strutturale dellapropria gestione previdenziale, fina-lizzata a garantire la stabilità finan-ziaria della gestione ed una maggio-re equità del sistema. Con detta ri-forma era avvenuto il passaggio al si-stema di calcolo delle pensioni perquote, l’una retributiva per le an-

LA P

REVI

DENZ

A

CASSA RAGIONIERI

LA CASSAZIONE INTERVIENEANCORA SULL’APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DEL PRO RATALa decisione è conforme all’applicazione del pro rata temporis adottata dall’Enpav.

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nualità sino al 2003, e l’altra contri-butiva per le annualità successive el’estensione a 24 anni della media red-dituale utilizzata per il calcolo dellaquota. La riforma ha comportatol’erogazione di pensioni più basse alfine, come evidenziato, di poter sod-disfare l’esigenza di assicurare l’equi-librio finanziario di lungo periodo del-la Cassa; i criteri più stringenti nel cal-colo della pensione sono stati appli-cati da subito, a partire dai tratta-menti pensionistici liquidati in quelperiodo. Ciò ha comportato il pro-blema del rispetto del pro rata, inte-so nella sua formulazione più rigorosaal tempo vigente.

IL PRINCIPIO DEL “PRO RATA”

Il principio del pro rata (“in baseal tempo”) ha subito un’evoluzionerispetto alla formulazione normati-va iniziale.

GARANZIA ASSOLUTA SUL “MATURATO PREVIDENZIALE”

Il detto principio è stato introdot-to per le Casse privatizzate dall’art.3, comma 12, della Legge 8 agosto1995, n. 335, e nella formulazioneoriginaria della norma, era inteso inmodo rigido e cogente: le modificheeventualmente introdotte nel siste-ma di calcolo della pensione dove-vano operare esclusivamente per ilfuturo, senza poter incidere in mo-do peggiorativo sulla posizione pre-videnziale già maturata.

GARANZIA ATTENUATA

Successivamente, con il dispostodell’art. 1, comma 763, della Legge27 dicembre 2006, n. 296, è interve-nuta un’attenuazione per cui il prin-cipio del pro rata diviene un para-metro di ponderazione unitamenteai criteri della gradualità e dellaequità fra generazioni, egualmente

meritevoli di tutela. Di conseguenzala sua applicazione viene temperatadall’esigenza di rispettare gli altricriteri menzionati. La Cassa così sivede riconosciuto uno spazio di in-tervento maggiore sicché “le esigen-ze di riequilibrio della gestione pre-videnziale ben avrebbero potuto ri-chiedere un sacrificio maggiore a chiera già assicurato a beneficio deinuovi assicurati...”.

Infine la legge di stabilità 2014(approvata con L. 147/2013) ha in-trodotto (art. 1, comma 488), con ri-ferimento all’articolo 1, comma 763,della legge n. 296/2006 sopra men-zionata, una norma interpretativaautentica, con efficacia retroattiva,stabilendo che gli atti e le delibera-zioni in materia previdenziale adot-tati dalle Casse e approvati dai Mi-nisteri vigilanti prima della data dientrata in vigore di tale legge(1.1.2007) si intendono legittimi edefficaci a condizione che siano fina-lizzati ad assicurare l’equilibrio fi-nanziario di lungo termine.

La retroattività della norma eragià stata censurata dalla Cassazionenella sentenza n. 17892/14, esclu-dendone l’operatività per il periodoantecedente all’entrata in vigoredella L. n. 296/06.

Adesso, sulla portata della clau-sola di salvaguardia introdotta dallanorma in questione la Cassazionecon la sentenza 24221/14, ha espres-samente evidenziato che “in assen-za di motivi imperativi di interessegenerale costituzionalmente rilevan-ti si avrebbe un contrasto con il di-vieto di introdurre ingiustificate di-sparità di trattamento e della tuteladell’affidamento legittimamente sor-to nei soggetti assicurati e già pen-sionati”, soltanto però con riferi-mento alle pensioni liquidate primadel 1° gennaio 2007 (e quindi primadell’entrata in vigore della legge n.296/06 che ha attenuato il pro rata),per le quali il parametro di riferi-mento è il pro rata nella versione ri-gida e stringente. La garanzia ap-prestata dal pro rata, ha precisato

la Cassazione, in tali casi riguardavanon solo il passaggio dal sistema re-tributivo a quello contributivo, maanche le modifiche in peius dellostesso sistema retributivo.

LE VICENDE PROCESSUALI

La Cassa è stata interessata, dopola riforma descritta, da svariatiricorsi presentati da ragioniericollocatisi in quiescenza conl’applicazione dei criteri menofavorevoli introdotti dalla stessa. Aseguito di tali ricorsi si è affermatae consolidata la posizione attualedella Cassazione secondo cuibisogna distinguere due periodi:• per i trattamenti pensionistici

liquidati anteriormente al 2007, lagaranzia costituita dal pro rata èassoluta e pertanto non possonoessere disattese le aspettativedell’iscritto relative alle anzianitàmaturate prima dell’introduzionedelle modifiche in peius;

• per le pensioni liquidate dopo, in-vece, è legittima l’applicazione at-tenuata del principio, essendo in-tervenuta nel frattempo la legge296/2006 e ricorrendo il fonda-mentale presupposto dei motivi diinteresse generale, individuato dalLegislatore del 2013 nell’equilibriofinanziario di lungo periodo.Tale posizione ha portato, con la

sentenza 24221/14, al rigetto del ri-corso di un ragioniere che lamenta-va l’applicazione dei criteri di calco-lo introdotti con la riforma del2002/2003, in quanto la pensioneaveva decorrenza dal 1 aprile 2008 equindi ricadeva pienamente sottol’applicazione attenuata del princi-pio del pro rata.

Con riguardo all’Enpav, la decisio-ne della Cassazione è conforme allamodalità di applicazione del pro ra-ta temporis finora adottata dall’En-te nel calcolo delle quote di pen-sione maturate dai veterinari sottola vigenza dei diversi regimi norma-tivi, succedutisi nel tempo. ■

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LA PREVIDENZA ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

a cura di Giuseppe ZezzeDirezione Amministrativa

IDelegati Enpav, riuniti in as-semblea a Roma il giorno29 novembre 2014, hannoapprovato il bilancio pre-

ventivo per l’esercizio 2015.Di seguito, una breve analisi dei dati

più significativi del documento diprogrammazione, confrontati con ilpreventivo 2014.

Preliminarmente, si evidenzia chesulle previsioni di bilancio hanno in-ciso gli interventi del legislatore in ma-teria di: • spending review, il cui onere è sta-

to innalzato dal 10% al 15% dei con-sumi intermedi 2010;

• nuovi adempimenti verso gli Organidi controllo e vigilanza, soprattut-to in ambito amministrativo e con-tabile, quali fatturazione elettroni-ca, Piattaforma di Certificazione deiCrediti della Pa, redazione del bud-get economico annuale ai sensidel Dm 27/3/2013, rendiconto fi-nanziario articolato per missioni,progetti e servizi istituzionali, ob-bligo di armonizzazione e raccor-dabilità dei bilanci civilistici degliEnti inclusi nell’elenco Istat;

• aggravi della tassazione, soprat-tutto sugli immobili (Imposta Uni-ca Comunale) e sulle rendite fi-nanziarie (se sarà confermato,

come sembra, l’innalzamento del-l’aliquota dal 20% al 26%).

RICAVI

I ricavi totali (106,6 milioni di euro)presentano un incremento del 12,31%rispetto al dato di preventivo 2014.

Tra questi, i contributi (98,9 mln)crescono nel complesso dell’11,83%;in particolare, i contributi soggettivi(67,3 mln) crescono dell’11,11%, icontributi integrativi (17,9 mln) del9,71%. La previsione è stata effettua-ta considerando l’adeguamento pe-requativo 2015 dello 0,6% che inter-viene su tutti i contributi. Limitata-mente al contributo soggettivo, si evi-denzia che le recenti riforme Enpavhanno previsto un graduale aumentodell’aliquota da applicare sia per la de-terminazione del soggettivo minimo(13% del reddito convenzionale), siaper la determinazione del soggettivoeccedente su un reddito che per il2015 sale a 92 mila euro.

I canoni di locazione (360 milaeuro) sono allineati a quelli del 2014ed afferiscono agli immobili gestiti di-rettamente dall’Ente. Sono stati pre-visti sulla base dei contratti di loca-zione attualmente in essere; ad oggitali immobili risultano quasi intera-mente locati.

La previsione di interessi e proventi

finanziari diversi (6,5 mln) è stata fat-ta in considerazione delle cedole daincassare sui titoli di Stato ed obbli-gazionari detenuti in portafoglio. Ilmercato viene costantemente moni-torato allo scopo di trovare prodot-ti finanziari sicuri e con redditività piùinteressante rispetto alla remunera-zione della liquidità che nella fase at-tuale è piuttosto bassa.

COSTI

Il volume totale dei costi previstiper il 2015 è pari a 62,6 milioni di euro(+6,96%).

L’incremento (4 mln) è da ricon-durre per i 2/3 alla voce “accanto-namento al fondo pensione modula-re”, che rappresenta contabilmenteil trasferimento dei contributi mo-dulari al rispettivo fondo, per l’ero-gazione futura della quota di pen-sione cosiddetta modulare.

Ciò premesso, si evidenzia chel’incremento reale dei costi (1,3 mln)è riconducibile quasi esclusiva-mente alle prestazioni pensionisti-che e assistenziali che si prevede dierogare nel 2015 (44,5 mln; +1,1mln). È stato confermato lo stanzia-mento di 900 mila euro per le prov-videnze e le assistenze; infatti, oltrealle provvidenze straordinarie e aisussidi per motivi di studio, dal 2014sono stati introdotti nuovi servizi diassistenza a favore degli associati,quali i sussidi alla genitorialità e leindennità di non autosufficienza (ilcui regolamento è in fase di appro-vazione).

L’aggiudicazione della gara euro-pea per la polizza sanitaria agliiscritti, valida per il biennio 2014-2015, ha determinato una riduzionedello stanziamento a 2,4 mln (-11,25%) rispetto al dato di previ-sione 2014.

In via residuale l’incremento deicosti è da attribuire alle spese co-siddette di funzionamento, che cre-scono del 3% ma sono funzionali amigliorare l’efficienza e la buona ge-

ASSEMBLEA DEI DELEGATI

Una sintesi dei datiprevisionali diBilancio per il 2015 Incidono sul bilancio gli interventi del legislatore.

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________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA PREVIDENZA

stione dell’Ente.Merita un cenno lo stanziamento

di € 181.160,00 per la spending re-view imposta dal legislatore alleCasse.

A fine 2013 era intervenuto l’art. 1,comma 417, della Legge 27 dicembre2013, n. 147 (Legge di stabilità 2014),che aveva innalzato l’aliquota dal10% al 12%. Successivamente, l’art.50, comma 5, del Dl n. 66/2014 con-vertito dalla L. 23 giugno 2014, n. 89,ha introdotto per le Casse la possi-bilità di assolvere alle disposizionivigenti in materia di contenimentodella spesa attraverso il riversa-mento al bilancio dello Stato di unimporto pari al 15% della spesa so-stenuta per consumi intermedi nel-l’anno 2010. Alla luce di tale ultimanovità, l’Ente ha già effettuato a giu-gno scorso il riversamento al bilan-cio dello Stato di € 181.160,00 perl’esercizio 2014 e nel bilancio pre-ventivo 2015 ha stanziato lo stessoimporto quale onere per l’esercizio2015.

Premesso quanto rappresentatoin tema di spending review, l’Entecontinuerà a perseguire obiettivi dicontenimento della spesa, pur con-siderando che esistono voci di costoincomprimibili ed essenziali alla ge-stione ordinaria.

In conclusione, l’avanzo econo-mico stimato per l’esercizio 2015 èdi 44 milioni di euro (+21%) e saràdestinato ad accrescere le riservedell’Ente.

Come di consueto, i due graficiche seguono illustrano la crescitapatrimoniale dell’Enpav nel periodo1996-2015.

Nel primo grafico viene rappre-sentata la crescita del patrimonionetto e delle riserve patrimonialicomplessive.

Patrimonio netto:• il dato di partenza (74 milioni di

euro) è relativo al primo anno di ge-stione dopo la privatizzazione;

• il dato finale (486 milioni di euro)

GRAFICO 1

GRAFICO 2

costituisce il patrimonio netto sti-mato al 31/12/2015.

Riserve patrimoniali complessive:• per il periodo 1996-2006 coincido-

no con il patrimonio netto; a partiredal 2007 (anno di star-up dellapensione modulare) il fondo pen-sione modulare costituisce una ri-serva patrimoniale aggiuntiva cheva sommata alle riserve di patri-

monio netto;• il dato finale (547 milioni di euro)

rappresenta quindi le riserve pa-trimoniali complessive stimate al31/12/2015 (486 milioni di patri-monio netto + 61 milioni del fondopensione modulare).Nel secondo grafico viene rappre-

sentato l’andamento del rapporto trariserve patrimoniali ed onere perpensioni correnti.

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LA PREVIDENZA ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

di Sabrina VivianDirezione Studi

La prima suddivisione datener presente, parlandodi fondi europei, è quellatra fondi diretti (erogati e

gestiti direttamente dalla Co-munità europea) e fondi indiret-ti, che sono sempre erogati dalla Co-munità, ma gestiti dai Paesi membrie, per quanto riguarda l’Italia, dalle Re-gioni.

I bandi dei fondi indiretti, quindi,sono dedicati ai residenti nelle regionispecifiche e, pur prevedendo finan-ziamenti di maggior misura rispettoai diretti, sono finalizzati a progetti diminore complessità e di più breve rea-

lizzo. Sul sito www.enpav.it i nostriiscritti possono trovare tutte le in-formazioni, ma vogliamo riassumeresu queste pagine alcuni dei bandi in-diretti di più recente uscita.

PROVINCIA BOLZANO

La Provincia Autonoma di Bolzanopropone delle agevolazioni per l’im-prenditoria femminile (tra le benefi-ciarie sono esplicitamente inclusele libere professioniste).

Sono previsti contributi a fondoperduto per promuovere lo sviluppodell’imprenditoria femminile, conparticolare attenzione alla creazioned’impresa, a modelli imprenditoriali

FONDI EUROPEI

Le opportunitàofferte dalle Regioni I fondi indiretti erogati dall’Ue sono gestiti dalleRegioni.

Rapporto patrimonio netto / pen-sioni correnti:• il dato di partenza (4,4) è relativo

al primo anno di gestione dopo laprivatizzazione;

• il dato finale stimato (12,7) si rife-risce al 31/12/2015.

Rapporto riserve patrimonialicomplessive / pensioni correnti:• per il periodo 1996-2006 coincide

con il rapporto precedente; a par-tire dal 2007, invece (anno di star-up della pensione modulare), ilrapporto è più alto in virtù del fat-to che il fondo pensione modularecostituisce una riserva patrimo-niale aggiuntiva che si somma alleriserve di patrimonio netto;

• il dato finale (14,4) rappresentaquindi il rapporto tra riserve pa-trimoniali complessive ed onereper pensioni correnti stimate al31/12/2015.In sintesi, nel periodo considera-

to (1996-2015), la patrimonializza-zione dell’Ente, evidenziata nel pri-mo grafico, si riflette nel progressi-vo miglioramento della sostenibili-tà complessiva dell’Ente (secondografico). ■

NOTA: Il patrimonio netto sicompone di due grandezze: la ri-serva legale e le altre riserve. La riserva legale (56,3 milioni dieuro) è pari a cinque annualità del-le pensioni in essere nel 1994 (cosìcome previsto dall’art. 59, comma20, della L. 27/12/1997, n. 449). Le altre riserve, invece, rappre-sentano gli avanzi di esercizio ac-cantonati negli anni.

Per maggiori dettagli sui bilanciconsuntivi e preventivi collegarsial link: http://www.enpav.eu/index.php?option=com_content&view=arti-c l e & i d = 1 6 8 : i - n u m e r i - d e l l -ente&catid=28:articoli-trasparen-za&Itemid=260

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________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA PREVIDENZA

innovativi, nonché alla qualificazioneprofessionale delle donne imprendi-trici, per favorire una partecipazionesempre più attiva delle donne al mer-cato del lavoro.

Sono ammesse ad agevolazione leseguenti iniziative:• creazione di impresa (start up)• nuova attività libero-professionale• rilevamento d’azienda e succes-

sione d’impresa• progetti innovativi (innovazione

di prodotto o di processo)• acquisizione di servizi di consu-

lenza• formazione.

Vengono agevolati gli investimentinella struttura.

La spesa minima è di Euro 3.500,00la spesa massima ammissibile è diEuro 150.000,00.

Oltre i 30.00,00 Euro è obbligatoriopresentare un business plan triennale.

È possibile ottenere contributi perinvestimenti solo in caso di creazio-ne di nuova impresa o di nuova atti-vità libero professionale (attività ini-ziata da non più di 24 mesi).

Sono ammesse a contributo lespese per: impianti, macchinari, at-trezzature e arredi solamente di nuo-va fabbricazione, creazione website,acquisto di brevetti, licenze, har-dware e software; acquisto del primoautomezzo, solo per agenti di com-mercio e venditrici ambulanti.

Non sono ammesse spese per: la-vori di costruzione o ristrutturazione,acquisto di terreni o edifici, acquistodi beni usati (salvo si tratti di su-bentro aziendale), beni di consumo,veicoli, pubblicità e simili, acquisto dibeni da noleggiare o affittare, costodell’avviamento.

Tutte le informazioni sono reperi-bili al link:http://www.provincia.bz.it/inno-vazione/servizi-aggiuntivi/imprendi-toria-femminile.asp

PROVINCIA TRENTO

La Provincia Autonoma di Trento

prevede, attraverso l’Agenzia del La-voro, un sostegno definito di Co-ma-nager. Incentiva i progetti che favo-riscono la conciliazione delle donneimprenditrici e delle lavoratrici au-tonome che hanno necessità di esseresostituite pro-tempore da una Co-ma-nager per motivi legati alla materni-tà o all’assistenza di familiari.

L’intervento prevede la concessio-ne di un contributo economico ero-gato a titolo de minimis fino a Euro25.000 per coprire il costo di sosti-tuzione di una Co-manager.

Tutte le informazioni sono reperi-bili al link:http://www.agenzialavoro.tn.it/lavo-ratori/donne/conciliazione

REGIONE TOSCANA

Con il Decreto 3402 del 29/07/2014,è stato approvato l’Avviso pubblicoper la concessione di contributi a fa-vore degli appartenenti alle profes-sioni ordinistiche e non ordinisticheper lo svolgimento di tirocini obbli-gatori e non obbligatori.

L’Avviso è entrato in vigore il 29agosto 2014.

Attraverso la misura dei pratican-tati retribuiti, è possibile per i soggettiospitanti richiedere il co-finanzia-mento regionale di 300 euro mensi-li nel caso in cui decidano di retri-buire con almeno 500 euro mensili igiovani che svolgono tirocini, obbli-gatori e non, finalizzati all’accesso alleprofessioni.

La presentazione della domanda diammissione avviene esclusivamenteon line utilizzando la piattaformaweb di Sviluppo Toscana. L’Avviso havalidità fino ad esaurimento fondi.Tutte le informazioni al linkhttp://www.giovanisi.it/2014/08/29/praticantati-retribuiti/

REGIONE TOSCANA-MICROCREDITO

La Commissione Sviluppo Econo-

mico della Regione Toscana ha ap-provato una proposta di modificaalla legge regionale 45 del 2013 con loscopo di allargare la categoria dei be-neficiari della misura ‘Microcreditoper lavoratori in difficoltà’.

La nuova misura prevede un so-stegno per tutti i lavoratori che han-no necessità di rivolgersi alle bancheper un piccolo prestito per fronteg-giare una fase di difficoltà. Per am-pliare la categoria di beneficiari si èanzitutto provveduto ad includere an-che i lavoratori autonomi con partitaIva individuale (che dovranno ave-re residenza in Toscana, essere tito-lari di partita Iva individuale da al-meno 2 anni precedenti alla presen-tazione della domanda, avere un red-dito Isee non superiore a 36.151,98Euro, non avere contratto o incarichidi lavoro autonomo né percepirecompensi da almeno 2 mesi, non es-sere imprenditori e non aver soste-nuto spese per lavoratori dipenden-ti o collaboratori nell’anno in corso).

In totale sono stati attivati finan-ziamenti per circa 800 mila Euro. LaRegione ha messo a disposizione 5milioni di euro per tre anni.

Tutte le notizie al link:http://www.regione.toscana.it/citta-dini/welfare/toscana-solidale

REGIONE LOMBARDIA

Si precisa, innanzitutto, che i ban-di regionali aperti alle Pmi e microa-ziende lombarde sono da considerarsiaperti anche ai professionisti.

Si segnala un bando di interesse.

BANDO RICERCA E INNOVAZIONE2014

Si premette che, nonostante la re-cente apertura del bando, alcunedelle misure previste hanno esauritoi finanziamenti (non è al momento si-curo il loro rifinanziamento), mentreve ne sono tre (di interesse per i Me-dici Veterinari) ancora disponibili.

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LA PREVIDENZA ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

MPMI FOR EXPOLa misura intende favorire la rea-

lizzazione di progetti di innovazionedi processo, prodotto e/o servizionelle seguenti, tra le altre, aree te-matiche:

AGROALIMENTARESicurezza e qualità alimentare: pre-

venzione e cura delle patologie deri-vanti da comportamenti alimentaridisordinati, studio dell’insorgenza dipotenziali pandemie di carattere ali-mentare, potenziamento dei controlliche rilevino elementi di sofistica-zione e adulterazione, tecniche pergarantire un approvvigionamento si-curo di cibo e acqua nei Pvs.

INDUSTRIA DELLA SALUTENuovi approcci terapeutici, dispo-

sitivi medici, biotecnologie, farmaci,attività di prevenzione, monitorag-gio e sistemi diagnostici per il mi-glioramento della salute e della qua-lità di vita, con particolare riguardoalla popolazione anziana e i disabili.

I progetti di questa misura de-vono obbligatoriamente prevederela collaborazione con uno o più cen-tri che abbiano completato, al mo-mento della presentazione della do-manda, la registrazione nel sistemaQuestio (www.questio.it) come cen-tro di ricerca o Crtt (Certified Re-spiratory Therapy Technician) cheeroga servizi di ricerca di base e/olaboratorio.

Si prevede il finanziamento per il50% delle spese ammissibili.

SUPPORTO ALLA PARTECI-PAZIONE A PROGRAMMI DELLACOMMISSIONE EUROPEA

La misura sostiene la partecipa-zione a bandi dei programmi Horizon2020 e Cosme aperti tra il 1 giugno2014 e il 31 maggio 2015.

La domanda va presentata diret-tamente online sul sito www.bandim-preselombarde.it fino ad esauri-mento risorse e, comunque, nonoltre il 25 marzo 2015. ■

a cura della Direzione Studi

Un’assemblea di bilanci enon solo contabili, quellache si è svolta sabato 29novembre all’Enpav. A

due anni e mezzo dall’insediamentodei nuovi Organi, il Presidente GianniMancuso in apertura di riunione ha vo-luto fare il punto della situazione su-gli obiettivi già realizzati e sulle nuo-ve progettualità. Il potenziamento deiservizi, l’attenzione al welfare, la sem-plificazione della comunicazione, la re-golamentazione e la trasparenza del-le procedure di investimento del pa-trimonio, nonché l’attivazione di stru-menti di monitoraggio del rischio e del-la redditività, le direttrici principali chehanno animato l’attività dell’Enpav ne-gli ultimi anni.

Impegnativo anche l’ordine del gior-no della riunione. I 92 Delegati presentihanno espresso il loro voto su alcunemodifiche al Regolamento di Attua-zione allo Statuto Enpav e sull’intro-duzione e la regolamentazione di unnuovo istituto, l’indennità di non au-tosufficienza.

Le modifiche approvate all’unani-mità dall’Assemblea hanno riguarda-to innanzitutto il sistema sanzionato-rio dei Modelli 1 e delle eccedenze con-tributive, completamente rivisto inun’ottica di equità e di proporzionali-tà rispetto all’inadempienza.

Sul fronte delle prestazioni, si è in-tervenuti sulle pensioni di reversibilità,prevedendo quote paritarie per cia-scun figlio nei casi in cui manchi il co-

niuge superstite. Attualmente, invece,in mancanza del coniuge o alla suamorte, viene riconosciuta la misura del60 per cento della pensione al primofiglio, con una aggiunta del 20 per cen-to per ogni altro figlio, fino ad arriva-re al 100 per cento.

Novità assoluta l’istituto dell’in-dennità di non autosufficienza che, se-condo il Regolamento approvato al-l’unanimità dall’Assemblea, vuole es-sere un aiuto economico concretoper i veterinari che ricevono dall’En-pav una pensione di inabilità e di in-validità e versino in stato di non au-tosufficienza. Un contributo mensileche si aggiunge al trattamento pen-sionistico.

Ora, sia le modifiche al Regolamen-to di Attuazione, sia il nuovo Regola-mento per l’indennità di non autosuf-ficienza devono essere trasmessi ai Mi-nisteri vigilanti per l’approvazionedefinitiva.

Passando agli adempimenti ordi-nari, l’Assemblea ha approvato a mag-gioranza, con due soli astenuti, il Bi-lancio preventivo 2015, di cui diamoconto in un articolo apposito su que-sto numero.

In sintesi, i conti dell’Enpav conti-nuano ad essere stabili e in linea conle proiezioni del Bilancio tecnico, checostituisce l’unico strumento di mo-nitoraggio della sostenibilità dei si-stemi previdenziali. Grazie alle riformeprevidenziali del 2010 e poi a quella an-cora più incisiva entrata in vigore nel2013, l’Enpav ha assicurato la stabili-tà della gestione fino ai prossimi cin-

SERVIZI TUTELE E SUPPORTO

Assemblea deiDelegati Enpav Il punto sugli obiettivi realizzati e sulle nuoveopportunità.

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________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LA PREVIDENZA

quanta anni. Inoltre, in linea con la strada già in-

trapresa del progressivo amplia-mento dei servizi a sostegno della fa-miglia, della professione e della salute,nella elaborazione del Bilancio si è te-nuto conto degli obiettivi program-mati per il 2015, che andranno ad in-teressare ancora il settore del Welfa-re, con lo studio di ulteriori forme ditutela e di supporto a favore dei gio-vani veterinari e la possibilità di am-pliare e rivedere, anche attraversol’offerta di moduli facoltativi, le ga-ranzie previste dall’attuale polizza sa-nitaria.

Nella sua relazione al Bilancio, ilPresidente Mancuso si è anche sof-fermato su alcuni interventi normativiche hanno inciso sulle previsioni dicosto. La spending review, il cui one-re è stato innalzato dal 10% al 15%; inuovi adempimenti verso gli Organidi controllo, soprattutto in ambito am-ministrativo e contabile, quali la fat-turazione elettronica, la piattaformadi certificazione dei crediti Pa, l’ob-bligo di armonizzazione e raccorda-bilità dei bilanci civilistici degli Entiinclusi nell’elenco Istat; i sensibili ag-gravi della tassazione, soprattutto su-gli immobili e sulle rendite finanzia-rie. Tutto ciò in evidente contrastocon le richieste del Governo di ridu-zione dei costi attraverso risparmi digestione che pure gli Enti previden-ziali perseguono.

Hanno portato il loro saluto all’As-semblea anche il Vice Presidente dott.Tullio Scotti, la prof.ssa Laura Piatti,Presidente del Collegio Sindacale e rap-presentante del Ministero del Lavoro,e il dott. Gaetano Penocchio, Presi-dente della Federazione degli Ordinidei Veterinari.

Il dott. Scotti si è soffermato sul-l’andamento del mercato mobiliare, lapositività degli indicatori di redditivi-tà del comparto mobiliare dell’Ente ele strategie in programma per il pros-simo anno.

La prof.ssa Piatti ha espresso lapiena soddisfazione per il lavoro del-l’Enpav che, ha confermato, “viene se-

gnalato dagli stessi Ministeri comeun’eccellenza per la trasparenza, latempestività delle risposte ai quesitiposti dalle istituzioni e la qualità deiquesiti che l’Ente pone”.

Gaetano Penocchio ha ripercorso gliultimi avvenimenti relativi al riordinodell’assetto organizzativo del Mini-stero della salute.

Il pomeriggio precedente alla riu-nione assembleare viene ormai dedi-cato all’approfondimento di alcune te-matiche specifiche.

In questa occasione, sono state il-lustrate le modifiche al sistema san-zionatorio che sarebbero state di-scusse in Assemblea il giorno suc-cessivo, con un breve excursus sullediverse riforme realizzate nel tempo.Ed un focus è stato dedicato alle nuo-ve modalità di pagamento dilazionatodei contributi minimi e delle eccedenzecontributive di cui si è già parlato an-che sui precedenti numeri di questa ri-vista.

Il sistema, introdotto per risponde-re alle difficoltà rappresentate dagliiscritti e percepite dall’Ente, di adem-

piere ai pagamenti secondo le sca-denze ordinarie, sarà già operativo peri contributi minimi del 2015 e le ec-cedenze contributive dovute per il Mo-dello 1/2014.

Un intervento questo che passatutto attraverso l’area riservata diEnpav Online, all’interno della qualecon pochi e semplici passaggi è pos-sibile richiedere le opzioni di paga-mento rateale. Il sistema in automati-co genera un numero di M.Av. corri-spondente alle richieste dell’iscritto.

L’efficace processo di digitalizza-zione realizzato per i Modelli di di-chiarazione e la generazione dei M.Av.ha prodotto solo nel 2014 risultati piùche soddisfacenti.

Questi i dati in base ad un’elabora-zione aggiornata alla fine del mese dinovembre:• 16.100 Modelli 1 acquisiti• 850 Modelli 2 acquisiti• 3350 Modelli 1 di anni pregressi che

hanno determinato eccedenze do-vute per 500.000 Euro

• 755 Rettifiche di Modelli 1• 128.939 i M.Av. emessi ■

ENPAV ONLINE1. Accedere all’Area Ri-

servata e selezionare,dall’Home Page del si-to www.enpav.it, nellasezione “Sportello on-line”, il link “AccessoIscritti”

2. Selezionare il tasto“Registrazione”

3. Compilare il modulo diregistrazione (è neces-sario che il codice fi-scale, il numero di telefono cellulare, l’indirizzo e-mail e il cap di residenzacorrispondano esattamente a quelli registrati presso gli archivi informaticidell’Ente)

4. A conferma dell’avvenuta iscrizione, viene inviato a) un sms, al numero di cellulare inserito, con un codice di verifica per ilprelievo della passwordb) un’e-mail di benvenuto con un link per il prelievo della password

5. Per completare la registrazione, selezionare il link presente nella e-mail ri-cevuta

6. Compilare il modulo per il prelievo della password inserendo il codice di ve-rifica ricevuto per sms.

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dei Medici Veterinari Italiani. Vuoitracciare per i lettori di 30giorni unbilancio di questi tre anni di attivi-tà appena conclusi? Quali sono sta-ti i principali risultati raggiunti e qua-li le criticità?

Marco Melosi - La consiliatura chesi è appena conclusa ha visto nasce-re e consolidarsi numerose iniziativeattraverso le quali l’associazione haperseguito i suoi obiettivi statutari.Questo secondo mandato gode del-l’unanime appoggio delle nostre as-sociazioni federate e lo considero unaconferma del lavoro che stiamo fa-cendo. Per me la loro fiducia è il pri-mo risultato raggiunto.

Nello specifico penso ai numerosiprogetti di valorizzazione del ruolodel medico veterinario nella socie-tà e tra questi mi piace ricordare, adesempio, il percorso formativo sullafigura del veterinario aziendale, pro-mosso in tutta Italia e frutto del pro-tocollo d’intesa Aia-Anmvi-Fnovi.

Speriamo ora in un decreto, datoche il veterinario libero professioni-sta è la vera sentinella epidemiologi-ca, in grado di raccogliere dati, di ela-borarli e di sistematizzarli attraversoil Des (Database Epidemiologico Sa-nitario) e il software Ddd, istituiti daSivar per verificare e misurare la ca-pacità di raccolta dei dati facentiparte del patrimonio di informazionisanitarie, accessibili solo al veteri-nario di fiducia, grazie alla sua pre-senza in stalla, al contatto con i capi

di Federico Molino

Marco Melosi è il presi-dente dell’Anmvi, l’As-sociazione NazionaleMedici Veterinari Ita-

liani. Il consiglio nazionaledell’Anmvi, tenutosi a PalazzoTrecchi sabato 11 ottobre 2014, lo ha

riconfermato alla presidenza fino al2017. Facciamo con lui un bilancio sul-la consiliatura appena trascorsa e cer-chiamo di capire le prospettive dellaconsiliatura futura.

Federico Molino - Marco sei ap-pena stato riconfermato alla Presi-denza dell’Associazione Nazionale

MARCO MELOSI CONFERMATO PRESIDENTE ANMVI

TROVIAMO LA SINTESI FRA PROFESSIONISTI E CITTADINISiamo troppi eppure pochi: la nostra categoria non deve autoparcellizzarsi in comparti sempre più piccoli e numericamente ininfluenti all’esterno. Programmi? Ci sono già. Bisogna crederci e portarli avanti.

INTE

RVIS

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_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ INTERVISTA

allevati e con le loro condizioni di sa-lute e benessere. Abbiamo poi ri-proposto, per quattro edizioni con-secutive, l’iniziativa in collaborazio-ne con l’editore Panini che ha coin-volto, anche economicamente, unmigliaio di veterinari nelle scuole, edu-cando le nuove generazioni al pos-sesso consapevole dell’animale ed alrapporto con esso. Siamo anche sta-ti presenti nell’iter di riforma del Co-dice della Strada, contribuendo agliaspetti strettamente professionalidella norma. Con Fnovi, poi, proprioper l’introduzione dell’obbligo di soc-corso animale, abbiamo lavo-rato al portale www.strut-tureveterinarie.it, unica ana-grafe ufficiale georeferenziatadelle strutture veterinarie, pub-bliche e private, autorizzate inItalia. Bisogna che chi non si èancora registrato lo faccia. Nonsi può infine dimenticare l’Ana-grafe Nazionale Felina, costan-temente implementata dai col-leghi che ormai la utilizzano re-golarmente e che conta un nu-mero altissimo di gatti. Finoad arrivare alla Banca Dati deiCani donatori di sangue e atutte le campagne-progressoche facciamo insieme alle azien-de per portare i proprietaridentro le nostre strutture.

Per quanto riguarda la difesadella professione, segnalo cheAnmvi, in sinergia con la Fnovi,ha partecipato ai tavoli mini-steriali per la programmazioneuniversitaria, chiedendo coninsistenza la riduzione del fab-bisogno di medici veterinari, iltutto supportato da dati e mo-tivazioni oggettivi.

Gli interlocutori ministeriali hannoascoltato in modo proattivo le ri-chieste della categoria e ridotto il nu-mero degli accessi ai dipartimenti dimedicina veterinaria: basti pensarealla riduzione dei posti che neglianni si sono dimezzati. La collabora-zione con il Ministero della salute, ol-tre alla definizione e formazione del

veterinario aziendale e alla collabo-razione nella riforma del codice del-la strada, si è concretizzata in pro-poste relative alla cessione del far-maco da parte del veterinario, arri-vando alla dispensazione dell’interociclo di terapia e non solo del suo ini-zio, sempre nell’ambito dell’acces-sorietà della prestazione veterinariaprincipale. Sarà bene che le nuovenorme europee mantengano inalte-rata la nostra titolarità prescrittiva equesta è una delle osservazioni per ilMinistero della salute che ha chiestoanche il nostro parere sulla proposta

della Commissione Europea.Anmvi ha sempre cercato di in-

staurare una rete di relazioni, non li-mitandosi a colloquiare solo con il Mi-nistero della salute, basti pensare agliottimi risultati del progetto testudo (fi-nalizzato al marcaggio di esemplari ditestudo) che ha visto un’intensa col-laborazione con il Ministero del-l’ambiente, senza dimenticare le piat-

taforme di concertazione intavolatecon i ministeri dell’Economia e del La-voro che, aderendo a Confprofessio-ni, si fanno sempre più concrete e as-sidue. Con Sivae, stiamo continuandoa tenere vivo il dialogo con il Mini-stero dell’ambiente. Con Sive si lavoraper il rilancio dell’ippica in Parla-mento e al Ministero dell’agricoltura,perché venga finalmente governatoun settore che ha grandi responsa-bilità verso il patrimonio equino na-zionale e quindi sul mercato del la-voro degli ippiatri.

Se dovessi individuare le principa-li criticità, devo purtroppoprendere atto che ancora nonsiamo riusciti a raggiungere i ri-sultati sperati in una delle no-stre battaglie storiche: la defi-scalizzazione delle prestazioniveterinarie, nonostante non sicontino più al Governo e in Par-lamento le promesse di inter-venire. Posso concludere sot-tolineando che la nostra pro-fessione, nonostante gli sforziprofusi ed il ruolo del sistemasalute, è di fatto poco consi-derata dal mondo della politi-ca e dal mondo istituzionale.

F.M. - Quali sono le lineeprogrammatiche e le prioritàdella tua presidenza nel pros-simo triennio, alla luce delladifficile congiuntura econo-mica che si prospetta per iprossimi anni?

M.M. - Non ci saranno mani-festi né documenti program-matici, perché le cose da faresono quelle che stiamo facen-do. Cercherò di assicurare una

continuità a tutte le nostre iniziativecon l’auspicio di coinvolgere nei no-stri progetti e nelle nostre battaglieil maggior numero di colleghi possi-bili.

F.M. - Quanto la tua esperienza or-dinistica, come Presidente di Ordi-ne, è di aiuto al tuo ruolo di Presi-dente di Associazione e come riesci

MARCO E MARTA MELOSI

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INTERVISTA ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

a conciliare compiti e ruoli, senza in-generare confusione e/o conflittidi interesse?

M.M. - Non mi sono mai trovato difronte a situazioni conflittuali: An-mvi e gli Ordini lavorano per unaprofessione migliore, ma con com-piti e ruoli differenti. Se l’Ordine na-sce per tutelare il cittadino, l’Anmvinasce per tutelare il professionista.Le due cose possono e devono an-dare di pari passo. È in questo la-voro di sintesi fra gli interessi dellasocietà e quelli dei professionisti chesi rende importante la concertazionefra espressioni associative ed espres-sioni istituzionali. Servono en-trambe.

F.M. - Le modifiche statutarie pro-poste e deliberate a luglio hannopromosso l’istituzione di una nuovafigura: il Coordinatore Nazionale(attualmente Carlo Scotti) con dele-ghe ai rapporti con Confprofessionie ai rapporti istituzionali. Qualisono esattamente i compiti del co-ordinatore nazionale e quali quellidel Presidente?

M.M. - Il presidente presiede e co-ordina il consiglio direttivo, compo-sto da 9 componenti in rappresen-tanza delle varie società specialistichee associazioni confederate. Il Presi-dente delega al coordinatore nazio-nale (che non ha diritto di voto)compiti particolari per i quali sono ne-cessarie specifiche deleghe. Tra que-ste ricordo la partecipazione attiva inConfprofessioni, che si propone comeparte sociale in grado di interfacciarsicon il mondo politico e istituzionale:un compito quindi di grande re-sponsabilità. Lo stanno assumendomolti colleghi nelle Confprofessioni re-gionali e questo richiede un coordi-namento, anche per via dei rapportiistituzionali ad ampio raggio cheConfprofessioni ha con tutta la poli-tica, come ho detto prima. In Conf-professioni la Veterinaria diventaProfessione con le altre Professioni eparte sociale.

È a quei tavoli che si gioca il nostro

peso economico di “imprese”, con ivantaggi che ne derivano, per esem-pio l’aver ottenuto l’accesso al cre-dito mediante i confidi, di esseresvincolati dalla presunzione di es-sere delle ‘false’ partita Iva, con tuttele conseguenze di controllo ispettivoche ne sarebbero derivate, senzaparlare poi delle semplificazionicome l’essere riusciti a scampare ilsistema Sistri. E poi c’è tutto il di-scorso degli Studi di Settore che civede impegnati sia come veterinariche come Confprofessioni nella di-scussione sulla loro possibile aboli-zione. Bisognerà capire bene cosa simuove all’Agenzia delle Entrate.

F.M. - Come sono i rapporti traAnmvi e Fnovi, tenuto conto chespesso sedete agli stessi tavoli na-zionali, seppur con ruoli distinti?Come si sono evoluti durante la tuaconsiliatura i rapporti con gli altriassetti organizzati della Categoriaed in particolare con i sindacati?

M.M. - I rapporti sono ottimi conFnovi e si sono ulteriormente raffor-zati attraverso strategie sinergichee progetti coordinati a quattro mani,come ho avuto modo di illustrareprima. Abbiamo, ovviamente, rap-porti molto stretti con Confprofes-sioni, ‘parte sociale’ delle libere pro-fessioni, che permette una visione atutto tondo del medico veterinariocome professionista; a tal propositoricordo che Carlo Scotti è il respon-sabile dell’Area sanitaria insieme aodontoiatri, medici di famiglia, psi-cologi e pediatri.

I rapporti con gli altri portatori diinteresse della veterinaria a mio giu-dizio possono migliorare, soprat-tutto quando la veterinaria, pub-blica e privata, subisce attacchiesterni o di disconoscimento dellecompetenze. Negli ultimi tempi, sisono viste situazioni che dovreb-bero suggerire una maggiore com-pattezza di categoria. Una catego-ria divisa danneggia sia i pubbliciche i privati e fa molto comodo a chivuole indebolirla. Ho già avuto

modo di dire che dobbiamo mettereda parte conflittualità anacronisti-che, abbiamo svoltato il Millennio epurtroppo ci sono nuovi nemici ele invasioni di campo le dobbiamoimpedire tutti insieme, possibil-mente con progetti sinergici fra pub-blico e privato che diano forza e cre-dibilità a una professione pertroppo tempo autoparcellizzatasi insettori e comparti sempre più pic-coli e numericamente ininfluenti.Non a caso Anmvi è una confedera-zione, un luogo di unità.

F.M. - A seguito del Dpcm 11 feb-braio 2014, n. 59, è stata promossauna riorganizzazione delle Dire-zioni centrali del Ministero dellasalute. La Fnovi ha ribadito l’im-prescindibilità delle competenzemedico veterinarie per la coperturadella Direzione suddetta. Qual è latua opinione in merito? Qual è lapossibilità di intervento?

M.M. - Ecco una bella occasionedi unità. Ma direi che l’abbiamo coltae siamo già intervenuti. Su questoaspetto, particolarmente critico,siamo assolutamente in linea conquanto sostenuto dalla Fnovi e daquanti hanno chiesto al Ministro diriorganizzare il Ministero conti-nuando a tenere presente che sullasicurezza degli alimenti di origineanimale bisogna avvalersi di mediciveterinari. L’auspicio è che la Dire-zione Generale dell’Igiene e sicurezzaalimentare continui a lavorare con imedici veterinari.

Aivemp ha chiesto la stessa cosaalle Regioni, specie a quelle che nonseguono il cosiddetto modello-Bal-duzzi. Se la materia è veterinaria,serve la competenza veterinaria, al-trimenti non si capisce perché lostesso Stato che ci abilita, in esclu-siva per giunta, ritenga poi di ser-virsi di profili abilitati a tutt’altro elaureati dal Ministero dell’Universitàa tutt’altro. Sarebbe paradossale chefosse proprio lo Stato a negarci la ri-serva che ci accorda sia nella Costi-tuzione che nel Codice Penale. ■

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ORDINE DEL GIORNOglie che sia inutile, prima ancora chesbagliata. Certamente molti colleghihanno sentito o pronunciato quantomi sono sentita ripetere io in questi12 anni di Consiglio dell’Ordine diRoma e dopo tre mandati come Pre-sidente: cosa fa l’ordine per me? Lamia risposta, da sempre, si trasformain una domanda: cosa hai fatto tu perl’Ordine? Nessun Ordine professio-nale può risolvere la crisi attuale o iproblemi dei singoli, dalla flessionedel lavoro dei medici veterinari dopoanni di una professione profittevolealla situazione ancor più problematicache investe i neo laureati. L’Ordine famolto. Gli Ordini non sono un sinda-cato o un’associazione di categoria,ma sono nati per garantire alla nostraclientela (nel settore privato o nel si-stema sanitario pubblico) la qualitàdella prestazione dei suoi iscritti, li-beri intellettualmente da interessicommerciali, a garanzia della salutedegli animali e dei cittadini.

L’Ordine di Roma per la sua consi-stenza (oltre 1500 iscritti) e per la suaposizione strategica nella capitale,dove sono presenti le più importantiistituzioni, gli organismi politici, gli entie le associazioni, è caratterizzato daun’attività molto complessa e signifi-cativa. Tutto questo comporta ungrosso impegno da parte del Consiglio,sia nello svolgere i suoi compiti ordi-nari che quelli di rappresentanza.

di Donatella LoniPresidente Omv di Roma

In genere viene chiesto discrivere un articolo per lanostra rivista, sull’attivitàsvolta dal proprio ordine, a

colleghi che sono attualmen-te impegnati o intendano im-pegnarsi come rappresentantifuturi in questa istituzione.Quando uscirà questo pezzo sarògià past President, ma ho accettatougualmente l’invito, perché credoche alcune riflessioni sulla mia espe-rienza possano essere utili a coloroche nel futuro intendano mettersi a di-sposizione della categoria, coprendoun ruolo complesso ed impegnativo,ma sicuramente fondamentale, inun’epoca di così grande incertezza edistacco verso le istituzioni.

Perché questo distacco? Le ragio-ni possono essere molte, a cominciaredalla scarsa formazione che viene for-nita a livello scolastico e universita-rio sullo Stato, sulla macchina am-ministrativa, sul suo funzionamentoe sulla sua complessità. Senza di-menticare che le istituzioni giornal-mente offrono uno spettacolo non pri-vo di zone d’ombra, suscitando mo-tivate critiche da parte dei cittadinie minando alla base la propria cre-dibilità.

Al tempo stesso dobbiamo rico-noscere che gli strumenti e le proce-dure attualmente a disposizione del-l’Ordine non sono più efficaci, cosìcome in passato.

Il titolo della mia relazione alla

mia ultima assemblea è stato «Passaredall’Io al Noi»: volevo spronare tutti,compresa me stessa, ad un approccioai temi della categoria che non deveessere più individuale ed esclusivo,ma anche inclusivo. Sembra un con-cetto ovvio, ma vi assicuro che nonlo è perché esiste di fatto un vero eproprio scollamento tra i colleghiiscritti e l’istituzione che ho rappre-sentato come Presidente.

Da alcuni anni, in modo sempre piùforte e percepibile, stiamo vivendouna fase di crisi economica e moraleche mette in pericolo le certezze ac-quisite da molte categorie profes-sionali; categorie più “pesanti” dellanostra vivono situazioni di difficoltàsimili a quelle che interessano i me-dici veterinari.

La tentazione di chiudersi nelladifesa del proprio particolare inte-resse è comprensibile, ma ciò non to-

ROMA CAPUT MUNDI, ANCHE DELLA VETERINARIA

PRESIDENTE USCENTEIl Presidente del terzo Ordine più grande d’Italia traccia un bilancio introspettivo sulla sua esperienza,descrivendo luci e ombre di una consiliaturaordinistica.

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ORDINE DEL GIORNO __________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Serve riflettere sulla nostra leggeistitutiva e sul regolamento attuativoche sono notoriamente ed ampia-mente desueti e sviluppare nuovistrumenti per rendere più efficace eattuale la gestione dell’ordine che, an-che se basata sull’impegno volonta-rio e non retribuito, costituisce di fat-to un vero lavoro e occupa molto delnostro tempo, sottratto alla profes-sione e alla nostra vita privata.

La funzione principale dell’ordine,oltre alla tenuta dell’albo, è quella del-la valutazione deontologica degliesposti pervenuti nei confronti del-l’operato degli iscritti; nel solo ultimotriennio sono stati valutati oltre 54esposti, condizionati da leggi nonsempre attuali e da una proceduraonerosa, imbalsamata da una rego-lamentazione complessa e subordi-nata alla giustizia ordinaria, che ren-de paradossalmente più snelli ed ef-ficaci i provvedimenti disciplinariverso situazioni meno gravi. Un pas-so avanti è stata la possibilità di ren-

dere pubblici i giudizi deontologici, unulteriore passo avanti sarebbe una ri-forma che permetta una più fruttuo-sa collaborazione tra le procure e gliOrdini, ciascuno nell’ambito delleproprie competenze.

Un altro importante impegno è sta-to assicurare opportunità di forma-zione gratuita rivolta a tutti i setto-ri, cercando di fornire nuovi strumentidi lavoro, puntando sulla qualità el’etica, sfruttando la sinergia conl’Istituto Zooprofilattico di Lazio e To-scana.

Il Coordinamento degli ordini delLazio, ha fornito uno strumento re-gionale, che ci ha impegnati su tavolitecnici e politici con l’assessoratoalla sanità sull’igiene urbana, im-plementazione dell’anagrafe cani-na, lotta al randagismo, corretta ge-stione sanitaria della leishmania; ri-cordo infine i due progetti speri-mentali sul veterinario aziendalenel sistema di epidemiosorveglianzadel settore ovi-caprino, bovino e

bufalino. La creazione di un rap-porto con l’assessorato dell’agri-coltura ha permesso il coinvolgi-mento degli ordini al tavolo di par-tenariato sul nuovo Piano di svilup-po rurale 2015-2020.

Non nascondo le difficoltà nel dia-logo con la parte politica, molto at-tenta ad accogliere consensi e menoattenta ad acquisire contributi tecnici,tenendo conto delle reali esigenze ter-ritoriali.

Abbiamo puntato molto sulla co-municazione attraverso il sito istitu-zionale, la pubblicazione dell’alboon-line, l’invio delle notizie tramitemail e la creazione di un forum di di-scussione sui social network. Ab-biamo anche cercato di migliorarela nostra presenza sui mass media,partecipando a numerose trasmis-sioni e dotando l’ordine di un ufficiostampa, come nella manifestazione«Amici miei cani, gatti…. ed altri difamiglia», che si è tenuta all’audito-rium della musica di Roma. La cam-pagna «VACCI PIANO» è stata rivoltaai bambini, sulla prevenzione dei ri-schi da morso del cane. La campa-gna a favore dell’iscrizione deglianimali d’affezione all’anagrafe ca-nina grazie al coinvolgimento diret-to dei veterinari liberi professionistiha visto un’impennata di registra-zioni in anagrafe.

La gestione ordinaria di un ordinerichiede grande impegno e risorse. Midomando come possano sopravvi-vere i piccoli Ordini rispetto a questamole di lavoro amministrativo. Ri-tengo che una riforma che accorpi lesedi ordinistiche a livello regionale,possa rafforzare le dotazioni dell’uf-ficio puramente amministrative esnellire gli oneri che attualmente de-vono essere svolti dai consiglieri e dairevisori.

Ora questi compiti toccano al nuo-vo consiglio direttivo. L’augurio chefaccio a tutti noi è di essere capaci diuscire dal legittimo individualismoper dare una mano a chi prenderà iltimone della nostra nave.

Buon lavoro. ■

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__________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ORDINE DEL GIORNO

Un secondo importante momentodivulgativo ha visto la luce nel 2003,con l’allora Presidente Dr. GianpaoloGrassi che intese proporre alla citta-dinanza, con la collaborazione dei re-sponsabili del servizi di igiene e delservizio veterinario dell’Ulss, un con-vegno sulla sicurezza alimentare alloscopo di comunicare, attraverso l’il-lustrazione di temi a carattere pratico,l’importanza del rispetto delle piùelementari condizioni di igiene nellaconservazione degli alimenti a tuteladella salute nell’ambiente domesti-co. Anche questa iniziativa risultò diparticolare interesse, anche se l’effi-cacia non fu pari alle aspettative, pro-babilmente per il taglio troppo tecni-co-scientifico dato da parte di alcunirelatori.

Le critiche costruttive, ricevute inquella occasione da parte dei “con-sumatori”, ci hanno poi guidato nellesuccessive iniziative divulgative.

Nel campo dell’informazione, l’Or-dine invece è stato messo a dura pro-va durante il periodo dell’emergenzarabbia che ha toccato le zone delNord-Est fra il 2009 ed il 2011.

Infondate affermazioni da parte dipolitici in cerca di visibilità e consen-so e alcune divergenze di opinioni al-l’interno della categoria hanno reso dif-ficile la corretta informazione al pub-blico sul reale pericolo potenzial-mente derivante da un non correttocontrollo della popolazione canina.

Tuttavia, lo sforzo profuso dall’Or-dine per sanare queste divergenze ave-va portato ad una stretta collabora-zione fra medicina veterinaria pubblicae privata, concretizzatasi in una seriedi comunicati stampa congiunti fra Or-

di Alberto PetrocelliPresidente Omv di Treviso

La recente campagna di co-municazione "C'è un ve-terinario nel tuo piatto" av-viata in agosto della Fno-

vi porta all’attenzione di ogniOrdine la necessità di poter far co-noscere correttamente all’opinionepubblica le molteplici attività in cui laprofessione è impegnata, non solo a fa-vore degli animali, ma anche a tuteladella salute pubblica.

L’Ordine di Treviso ha intrapresoquesto percorso già nel 1996, realiz-zando per la prima volta un incontrointerdisciplinare su un tema molto di-battuto riguardante la “criminalizza-zione” del gatto, individuato come ilprincipale pericolo per la trasmissio-ne della toxoplasmosi. L’evento “Ap-

proccio interdisciplinare all’infezio-ne toxoplasmica”, fortemente volutodall’allora presidente Dott. Sante Dal-l’Onore, portò ad un reale confrontofra i vari specialisti di due categorieprofessionali che quotidianamente sitrovavano, e si trovano tuttora, difronte ai diversi aspetti dell’infezionetoxoplasmica. Lo svolgimento dei la-vori vide una numerosa partecipazioneed un primo interessante dibattito mul-tidisciplinare tra i professionisti eportò alla pubblicazione di un opu-scolo divulgativo da poter utilizzare afavore degli ambulatori medici e ve-terinari, per agevolare la corretta at-tività informativa ai pazienti ed aiproprietari degli animali. È stato il pri-mo passo dello sviluppo di una stra-tegia di comunicazione per renderel’Ordine interlocutore attendibile perl’intera comunità.

DALL’OMV DI TREVISO

PUNTARE ALLA COMUNICAZIONE PER VALORIZZARE LA PROFESSIONEL’Ordine di Treviso illustra alcune sue buone pratichenella comunicazione mass-mediatica, frutto di unastrategia messa a punto già nelle consiliature passate.

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ORDINE DEL GIORNO __________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

dine e Ulss, lettere ai direttori delleprincipali testate giornalistiche, in-terviste radiofoniche a scopo infor-mativo, lettere di rettifica di afferma-zioni infondate ai rappresentanti di as-sociazioni protezioniste, associazionidi cacciatori e partiti politici che a di-

verso titolo erano intervenuti nel di-battito pubblico conseguente al-l’emergenza.

Questa collaborazione ha così per-messo di raggiungere il prezioso ri-sultato del controllo del rischio di dif-fusione della malattia, in tempi ragio-nevolmente brevi ed ha potuto dimo-strare l’importanza della funzione delmedico veterinario nella tutela della sa-lute pubblica, attraverso la tutela del-la salute degli animali.

In passato abbiamo concretizzatouna collaborazione stretta fra la par-te pubblica e privata della nostra pro-fessione, anche nella partecipazione atrasmissioni televisive divulgative suemittenti locali che hanno affrontatoproblemi inerenti alla professione, inparticolare il problema dell’abban-dono dei cani, del randagismo e dellaresponsabilità dei proprietari di ani-mali.

Infine, il più recente momento di co-

municazione al pubblico è stato ilcontributo professionale dell’Ordinenella realizzazione, per conto del Co-mune di Treviso, della “Piccola guidaper accogliere un animale in casa”,opuscolo informativo destinato agliscolari delle elementari per avere le piùcorrette informazioni in merito allascelta di tenere in casa un animale.

Una delle prossime sfide da vinceresarà proprio quella di dover affronta-re adeguatamente il problema della co-municazione rivolta all’esterno. In unmomento in cui la complessa situa-zione determinata dalla crisi econo-mica vede la progressiva erosionedelle competenze veterinarie da par-te di altre professionalità, è necessa-rio che si possa mettere in campo unamaggiore e più incisiva capacità in-formativa finalizzata a valorizzarequell’aspetto di responsabilità socia-le che l’esercizio della professioneintrinsecamente comporta. ■

AGENDA VETERINARIADIC - 1 2 3 4 5 6 7 - DO LU MA ME GIO VE SA - GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG

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coltura per i quali la Fnovi ha richia-mato l’attenzione dei Senatori relati-vamente ai rischi, anche ambientali, ditali scelte, dato che in quei settori ognitrattamento farmacologico viene fat-to all’animale per il tramite della dif-fusione ambientale del farmaco.

Altro tema scottante è quello dellatracciabilità del farmaco veterinarioper la quale la bozza aumenta a di-smisura gli oneri burocratici, tra l’al-tro con registri anziché con il ricono-scimento della validità delle registra-zioni a valle della filiera, ossia su al-levamenti e veterinari, senza tener nel-la giusta considerazione le criticità del-la distribuzione intermedia.

DETENZIONE DEL FARMACO PERIL VETERINARIO E SCORTE PERLE STRUTTURE

Inammissibile in quanto lesiva nonsolo dell’esercizio professionale ma an-che della salute degli animali, l’ipote-si che il documento europeo lascia in-travedere nel non volerla più regola-

di Eva RigonatCoordinatrice del Gruppo di lavoro

sul farmaco veterinario Fnovi

Si sono svolte il 18 e 19 no-vembre le audizioni rela-tive alla bozza del nuovoregolamento sul farmaco

veterinario messa on-line dal-la Ue per le consultazioni.

La Fnovi ha partecipato con una co-spicua documentazione, grazie all’im-pegno del Gdl farmaco, reperibile al sitodel Senato (www.senato.it/3688) assie-me a quella di altri soggetti chiamati aintervenire.

LA CHIAVE DI LETTURA FNOVIDELLA PROPOSTA

Nel confronto con i Senatori, la Fe-derazione ha voluto sottolineare come,in qualità di Ente sussidiario dello Sta-to finalizzato alla tutela degli interes-si pubblici connessi all’esercizio pro-fessionale, la disamina legislativa si sa-rebbe attenuta alla valutazione della

possibilità per la professione di poteresercitare in scienza, coscienza e pro-fessionalità e a quella del reale per-seguimento delle tutele previste dalleproposte, nei dettami indirizzati allaprofessione.

In questo quadro è stato espresso daparte della Federazione un giudiziocomplessivamente positivo della pro-posta di regolamento, sottolineandotuttavia ai Senatori presenti alcune cri-ticità.

CRITICITÀ E IMPATTO SULRUOLO DELLA PROFESSIONE

Tra le criticità forti rilevate nella pro-posta di Regolamento, e che vedonola Fnovi assolutamente contraria, laprima attiene al fatto che questo apre,anche se solo per situazioni partico-lari, rimettendo la decisione alla legi-slazione dei singoli Stati, alla possibi-lità di delegare a figure non veterina-rie atti di diagnosi e di terapia. Parti-colarmente colpiti da questa ipotesi isettori dell’acquacoltura e dell’api-

AUDIZIONE SULLA BOZZA DI NUOVO REGOLAMENTO SUL FARMACO VETERINARIO

Farmaco veterinario: la FNOVI al Senato Fnovi illustra le migliorie da apportare al testo europeo.

FARMACO

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mentare, come invece successo inprecedenza, di eliminare la possibili-tà di detenzione del farmaco da partedel veterinario.

Lo stesso dicasi per la scorta del-le strutture di allevamento e custo-dia di animali, seppur detenute sottola responsabilità di un medico vete-rinario, la cui scomparsa genereràsenz’ombra di dubbio un aumentostrepitoso dell’offerta della vendita in-ternet o porta a porta del farmaco innero, l’impossibilità di controlli effi-caci ed efficienti e, con l’uscita dellaprofessione veterinaria dalle aziende,il mancato controllo non solo della si-curezza alimentare, delle patologie edel benessere animale ma anche del-la Amr.

NO ALLA SPEREQUAZIONE TRAPROFESSIONISTI

Altra criticità sottolineata riguardal’uso in deroga. Pur riconoscendo la Fe-derazione che la proposta,nel modificare le regoledell’uso in deroga ha rida-to dignità e restituito mol-ta libertà terapeutica almedico veterinario, il rei-terarsi della mancata defi-nizione di “assenza” rischiadi perpetuare la sperequa-zione tra veterinari a se-conda del volere di ognisingolo Stato. Sempre intema di uso in deroga, sot-tolineata l’incomprensibilerigidità per chi esercita ne-gli animali d’affezione, inerente l’ac-cesso al galenico.

Un’altra definizione che scompare eche invece deve trovare il suo giustochiarimento senza ripercorrere le di-visioni applicative già viste tra i varipaesi europei, per non generare una si-tuazione invalidante dell’esercizio del-la professione, è quella dell’uso im-proprio in un impianto che ribadiscefrequentemente e con forza come laprescrizione debba essere sempre esolo aderente all’Aic.

LA TUTELA DELLA SALUTEPUBBLICA

Anche i vaccini hanno visto la Fe-derazione impegnata nello spiegarealla Commissione come il continuarea vincolare l’uso in deroga agli usi te-rapeutici e non preventivi del farma-co continuava a lasciare senza presi-di preventivi, tutelanti anche dell’usodegli Am e dunque della Amr, tutte lespecie minori tra cui furetti vaccinaticon vaccini per gatti, caprini con vac-cini per ovini, fagiani, oche, starne etacchini con vaccini per polli, bufali-ni con vaccini per bovini, orate convaccini per salmoni, ecc.

Altra preoccupazione condivisa coni Senatori è stata quella della delusio-ne, per l’Italia, paese più ippofagodel mondo, nel vedere immutato l’im-pianto normativo inerente gli equidi.Le storture che consentirono l’horse-gate sono tutte ancora presenti nellabozza europea.

L’apertura all’interesse dell’Euro-

pa per l’apicoltura è accolta da Fno-vi purtroppo con sospetto data lapoca chiarezza degli obiettivi di taleapertura che non si vorrebbero le-gati alla possibilità di registrazionidi farmaci antimicrobici ed antifun-gini per queste produzioni zootecni-che. Anche l’acquacoltura necessitadi chiarimenti e di modifiche, penarendere impossibile l’allevamentodelle specie orfane di farmaci speci-fici (es. orate) dato i tempi di so-spensione che scatterebbero per

questi settori con il nuovo impian-to.

Ha riscosso particolare interesse,da parte dei Senatori, la tematicadell’omeopatia, trattata purtroppoin modo molto stringato durante leaudizioni, ma che ha visto la Fede-razione impegnata nel depositareun documento che si può rinveniresul sito del Senato.

TUTTI I DOCUMENTI FNOVI

Tra gli argomenti depositati comedocumenti e non trattati in sede diaudizione, o affrontati in modo mol-to stringato, oltre all’omeopatia sipotrà trovare la proposta di Regola-mento commentata voce per vocenegli articoli di interesse della Fede-razione e diversi dossier inerentiapicoltura, acquacoltura, scorta inallevamento e strutture di detenzio-ne di animali, oltre ad un documen-to generale che agli argomenti di-

scussi il 18 novembre ag-giunge il tema degli stu-pefacenti, delle sanzionie della preoccupazionedella Federazione per lafacoltà della Commissio-ne, tramite atti delegati,di legiferare con ampiogrado di libertà e secon-do proprie tempistichesu diversi aspetti (Aic, fo-glietto illustrativo, medi-cinali veterinari generici,medicinali antimicrobici,procedura centralizzata,

medicinali veterinari omeopatici,ecc.) senza aver sentito le particoinvolte, imponendo decisioni dal-l’alto e senza nessuna possibilità direplica per gli Stati membri. È pare-re della Federazione che la delica-tezza della materia, le economie e letutele coinvolte, le diversità produt-tive e sanitarie dei paesi membri ne-cessiterebbero dell’attenta valuta-zione delle materie oggetto di pos-sibile regolamentazione con questodispositivo. ■

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di Giorgio NeriComponente il Gruppo di lavoro

sul farmaco veterinario Fnovi

Tempo fa è stato inoltrato alGruppo di studio sul far-maco Fnovi un quesitoche in estrema sintesi chie-

deva: “Quali sono le modalità dismaltimento dei medicinali e dei lorocontenitori, derivanti da attività vete-rinaria?”. “La risposta è un gioco da ra-gazzi!” ho pensato. Infatti per chi si in-teressa della materia la classificazioneè chiara: i medicinali citotossici e ci-

tostatici sono rifiuti pericolosi, gli altrimedicinali no, gli stupefacenti seguo-no modalità di smaltimento specifiche.L’analisi della normativa (sostanzial-mente riferibile al D. Lgs. 152/2006 eal Dpr 254/2003 per i rifiuti in generalee i rifiuti sanitari in particolare, e alDpr 309/1990 per i medicinali stupe-facenti) e la discussione che ne è se-guita tuttavia ha messo in evidenzache le cose non erano propriamentecosì semplici in quanto tutta una se-rie di ostacoli potenziali si frappone-va tra il povero veterinario, con il fla-cone usato in mano e il punto inter-

rogativo sulla testa, e il contenitore deirifiuti.

LA CACCIA AL TESORODELLE NORMATIVE LOCALI

La prima insidia è rappresentata dal-le disposizioni applicative della leg-ge. Ricordo che quando ero chiama-to dagli Ordini a parlare di normati-va dei rifiuti, era mia preoccupazioneper dare un’informazione più ade-rente, andarmi a cercare le linee gui-da regionali che disciplinavano la

LE COSE NON SONO AFFATTO SEMPLICI

Lo smaltimento dei medicinali veterinariUna normativa apparentemente chiara e lineare complicata da regolamenti regionalie disposizioni comunali.

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materia sulla base della normativa na-zionale. La ricerca era una vera e pro-pria caccia al tesoro che nella maggiorparte dei casi si risolveva con lasconfitta del sottoscritto. Mi chiedoallora come mai queste disposizioninon vengano diffuse attivamente, di-rettamente e capillarmente dagli entiemittenti, magari mediante inoltro agliOrdini professionali interessati. Oltre alle linee guida regionali ci sonopoi i regolamenti comunali che so-stanzialmente, per quanto ci interes-sa, vanno a definire quali rifiuti specialinon pericolosi possano essere classi-ficati come assimilati agli urbani, consensibile risparmio per il produttoredei rifiuti e con importante contribu-to al recupero di materia. In argomentonaturalmente, nelle mie relazioni nonmi era possibile altro che fare presentela loro esistenza e la loro funzione in-vitando tutti gli interessati a richie-derne copia presso il Comune terri-torialmente competente. Senza aspet-tarsi di certo che tale strumento fos-se sufficiente a dirimere qualunquedubbio. I flaconi vuoti sporchi di me-dicinali, per esempio, possono essereconferiti come tali? Ai veterinari, in oc-casione di un convegno a cui parteci-pava un rappresentante del Ministerodell’Ambiente, era stato detto di sì. Maandando a documentarsi da altre par-ti (le norme tecniche di cui dirò oltre)si legge che invece è necessario to-gliere con un’apposita pinza il tappodi alluminio e gomma e poi bisogna la-vare il flacone. E l’acqua di lavaggio a

sua volta deve essere considerata unrifiuto oppure no?

E DELLE NORMATIVE TECNICHE

E poi ci sono le norme tecniche. Il Co-dice dell’ambiente infatti prevedeche “il deposito temporaneo deve es-sere effettuato per categorie omoge-nee di rifiuti e nel rispetto delle rela-tive norme tecniche, nonché, per i ri-fiuti pericolosi, nel rispetto delle nor-me che disciplinano il deposito del-le sostanze pericolose in essi conte-nute” e che “devono essere rispetta-te le norme che disciplinano l’imbal-laggio e l’etichettatura delle sostan-ze pericolose”. Quanti veterinari co-noscono queste norme? A quanti èstata data, molto più prosaicamente,la possibilità di conoscerle?Per i medicinali citotossici e citosta-tici infatti è necessario utilizzare deicontenitori dedicati che, nel caso imedicinali siano pericolosi ancheper vaporizzazione degli stessi, de-vono essere a tenuta stagna. Inoltreè necessario inserire sul contenitorel’indicazione delle caratteristiche dipericolo dei rifiuti, che sono quei co-dici da H1 a H15 che possono varia-re da medicinale a medicinale, e chequindi devono essere ridefiniti infunzione dei medicinali di volta in vol-ta contenuti. E invece le parti taglientie pungenti (fiale di vetro aperte, par-te appuntita dei deflussori, aghi ecc.)devono essere inserite in un conte-

nitore di taglienti e pungenti da eti-chettarsi anche con la dicitura “ci-totossici e citostatici” e da inserire nelcontenitore principale. E che co-munque è sempre consigliabile spruz-zare sui rifiuti una soluzione di ipo-clorito di sodio che serve per inatti-vare le sostanze pericolose…

STUPEFACENTI E PSICOTROPIORFANI DI NORMATIVA

Infine, nella definizione della rispostada dare al quesito del collega, con imedicinali stupefacenti e psicotropi leproblematiche sopra esposte si sonoinvertite. Se nei casi precedenti infattiad una normativa nazionale chiara fa-ceva riscontro una disciplina parcel-lizzata ed irraggiungibile al “comunemortale”, in questo caso una disci-plina (comunque introvabile) andavaa fare le veci di una normativa assente.In materia di rifiuti derivanti da que-sta tipologia di medicinali la norma-tiva ambientale rimanda a quella suimedicinali stupefacenti, la quale pe-raltro si limita a trattare le sostanzestupefacenti, ovvero i principi attiviche servono per produrre i medicinali,nonché i medicinali stessi ma soloqualora detenuti a fini di commercio.In mancanza di una legge che aiutas-se a dirimere la questione, la rispostanon ha potuto fare altro che prende-re in considerazione una disciplinatanto consolidata nella pratica quan-to aleatoria a termini di legge (e chepertanto si avvicina molto alla con-suetudine) e che nonostante ciò va asurrogare una normativa inesistente.Così apprendiamo che i medicinali stu-pefacenti scaduti o inutilizzabili de-vono essere conferiti al Servizio far-maceutico dell’Asl che provvederà averbalizzare il conferimento alla pre-senza delle Forze dell’ordine e chesolo a quel punto (magari dopo anchepiù di un anno dalla produzione del ri-fiuto) allegando il verbale al registro,quale giustificativo di scarico, il pro-duttore del rifiuto potrà scaricare i me-dicinali conferiti. ■

La bozza di nuovo Regolamento sul farmaco veterinario, pubblicata dalla Commissioneeuropea per il dibattito, prevede agli articoli 10 e 12 che la confezione esterna del me-dicinale e il foglietto illustrativo siano comprensivi delle indicazioni di smaltimento.

FOGLIETTO ILLUSTRATIVODEI MEDICINALI VETERINARI

Per ogni medicinale veterinario è disponibile un foglietto illustrativo contenentealmeno le informazioni seguenti: “…la prescrizione di utilizzare sistemi di ritiro

per i medicinali veterinari, per lo smaltimento dei medicinali veterinari inutilizzati odei rifiuti derivanti dall’impiego di tali medicinali e, se del caso, precauzioni sup-plementari per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti pericolosi di medicinali ve-terinari inutilizzati o dei rifiuti derivanti dall’impiego di tali medicinali”.

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RIFIUTI DA MEDICINALI E LORO IMBALLAGGI, DERIVANTI DA ATTIVITÀ VETERINARIA

Tipologia

Medicinalistupefacenti epsicotropi

Imballaggi dimedicinalistupefacenti epsicotropi

Medicinali ingenerale -infettivi

Imballaggi dimedicinali ingenerale -infettivi

Medicinalipericolosi

Imballaggi dimedicinalipericolosi

Medicinali nonpericolosi

Imballaggi dimedicinali nonpericolosi

Classificaz. ai sensi del

DPR 254/2003

Sostanzestupefacenti ealtre sostanzepsicotrope

Imballaggi

Rifiuti infettivi

Medicinalicitotossici ecitostatici

Imballaggi

Medicinaliscaduti oinutilizzabili

Imballaggi

CodiceCER

==

180202

180207

==

180208

==

Caratteristichedi pericolo

==

H9

Da H1 a H 14 infunzione dellespecifichecaratteristiche dipericolosità deiprincipi attivicontenuti

==

==

==

Note

In materia la normativa èmolto lacunosa. Si ritieneche le particolari modalità diconferimento sianofunzionali alla regolarecompilazione del registro dicarico e scarico o di entrataed uscita degli stupefacentiper cui tali modalità diconferimento riguardinosolo i medicinali inclusinelle sezioni A, B e C dellacitata Tabella

Modalità di conferimento

Conservare i medicinali scaduti edinutilizzabili con le stesse modalità deglialtri medicinali stupefacenti e psicotropi.Contattare il Servizio farmaceutico dell’Asla cui dovranno essere conferiti i rifiuti.All’atto del conferimento verrà redattoapposito verbale che dovrà essereallegato al registro e servirà comegiustificativo per lo scarico dei medicinaliche potrà avvenire solo allora.La tempistica di conferimento è adiscrezione dell’Asl

Nel contenitore dei rifiuti infettivi.Il conferimento deve essere effettuatoentro 30 giorni dalla chiusura delcontenitore (termine ridotto a 5 giorni alraggiungimento di 200 lt di rifiuti infettivi)

Nel contenitore dei rifiuti infettivi taglientie pungenti. Il conferimento deve essereeffettuato entro 30 giorni dalla chiusuradel contenitore (termine ridotto a 5 giornial raggiungimento di 200 lt di rifiutiinfettivi)

In contenitori appositi in funzione dellecaratteristiche del medicinale (contenitoria tenuta ermetica qualora sussistanocaratteristiche di pericolo attraverso ivapori sprigionati). Il conferimento deveessere effettuato almeno una voltaall’anno

Raccolta differenziata ed indifferenziatadei RSU

Contenitori non predefiniti.Il conferimento deve essere effettuatoalmeno una volta all’anno

Raccolta differenziata ed indifferenziatadei RSU

Elenco esemplificativo e non esaustivo

Medicinali inclusi nella Tabella dei medicinali dicui all’art. 14 del Dpr 309/1990

Medicinali che siano contaminati da agentipatogeni per l’uomo o per gli animali oppure chesiano venuti a contatto con qualsiasi liquidobiologico secreto od escreto per il quale siaravvisato, dal medico veterinario competente, unrischio di patologia trasmissibile attraverso taliliquidi; vaccini ad antigene vivo per i quali siaravvisato, dal medico veterinario competente, unrischio di patologia trasmissibile

Contenitori di medicinali che siano contaminatida agenti patogeni per l’uomo o per gli animalioppure che siano venuti a contatto conqualsiasi liquido biologico secreto od escretoper il quale sia ravvisato, dal medico veterinariocompetente, un rischio di patologiatrasmissibile attraverso tali liquidi; flaconi vuotidi vaccini ad antigene vivo per i quali siaravvisato, dal medico veterinario competente,un rischio di patologia trasmissibile

Fiale aperte

Medicinali inclusi nell’elenco dei medicinalicitotossici e citostatici

Imballaggi visibilmente contaminati damedicinali inclusi nell’elenco dei medicinalicitotossici e citostatici

Imballaggi non visibilmente contaminati damedicinali inclusi nell’elenco dei medicinalicitotossici e citostatici

Tutti i medicinali non inclusi nei puntiprecedenti

Tutti gli imballaggi non inclusi nei puntiprecedenti

Nel caso in cui i rifiuti non siano inclusi nella sezione precedente …

Nel caso in cui i rifiuti non siano inclusi nelle sezioni precedenti …

Si veda alle voci “Imballaggi” di cui ai punti successivi

Nel caso in cui i rifiuti non siano inclusi nelle sezioni precedenti …

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di Serafino ZucchelliPresidente Onaosi

La nuova edizione del Bi-lancio Sociale Onaosi2012/2013, presentata alpubblico a giugno 2014 e

scaricabile dal sito internetdella Fondazione, fa seguitoalla prima edizione relativa al2011.

Con questo documento la Fonda-zione Onaosi dà continuità alla deci-sione di fare conoscere al propriomondo di riferimento (medici, odon-toiatri, veterinari e farmacisti, contri-buenti obbligatori e volontari, assistitie le loro famiglie) e alle istituzioni lo-cali e nazionali interessate, i progettiche si sono realizzati nel biennio, uni-tamente a quelli ancora in itinere, inmodo che tutti i portatori di interes-se possano giudicare l’adeguatezza deirisultati ottenuti, rispetto ai fini isti-tuzionali.

Nel 2012 è stato svolto un intenso la-voro a livello parlamentare, per pro-muovere l’adozione di una nuova leg-ge, promulgata nel novembre 2012 che,correggendo la preesistente normati-va, ha di fatto permesso l’abolizionedel fortissimo contenzioso giudiziarioall’interno delle categorie interessate.

Successivamente, per consolidare ilrapporto di fiducia con i contribuen-ti, questi verranno coinvolti in ungiudizio sull’operato della Fondazione.

Lo strumento che si è deciso di adot-tare con periodicità, rivolto ancheagli assistiti a domicilio e agli ospiti del-le strutture, consiste nella sommini-

strazione di questionari di misurazionedel gradimento; trattasi di una attivi-tà strutturata e in fase di continua evo-luzione di customer satisfaction.

Va poi ricordato che, dopo l’intro-duzione di una nuova modalità discelta degli Amministratori sancitanell’ultimo statuto, attraverso elezio-ni a cui hanno accesso tutti i contri-buenti, è continuata “l’operazione tra-sparenza”, rendendo disponibili tuttele informazioni gestionali attraverso ilsito web rinnovato e i nuovi canali invia di implementazione.

Degno di nota è il giudizio positivo,dato dalla Corte dei Conti, sulla ge-stione finanziaria dell’anno 2012, comeanche i livelli di redditività del patri-monio mobiliare, ottenuti attraversoimpieghi prudenti e strumenti non one-rosi.

Sotto il profilo della sostenibilità edei conti, un oculato utilizzo del bi-lancio, passato dalla gestione finan-ziaria a quella economico-patrimo-niale, ha permesso di incrementare leprestazioni senza chiedere aumentidella contribuzione.

Dal 2012 sono state incrementate lesomme destinate agli assistiti a do-micilio e attribuiti nuovi fondi dedicatiai contribuenti in condizioni di fragi-lità, come previsto dalla legge sul-l’Onaosi del 2007.

Anche per l’anno solare 2014 infat-ti, la Fondazione ha stanziato la cifradi € 500.000,00 per l’erogazione di con-tributi da destinare, a titolo di pre-stazione una tantum 2014, ai soggettidi cui all’art. 2 comma 3 dello Statutoin condizioni di difficoltà economica.

Sempre nella seconda metà del 2012si è proceduto ad una ristrutturazio-ne dell’offerta formativa a Perugiariorganizzando il collegio-convitto ditipo tradizionale che è evoluto versoil modello del centro formativo simi-le agli altri diffusi ed apprezzati sul ter-ritorio nazionale.

È stato aperto, nell’anno accademico2013-2014, un nuovo centro formativoa Napoli, per potenziare la presenzadell’ente nel sud e contribuire alla suacrescita.

Per rafforzare la presenza Onaosi inPerugia, il collegio-convitto di vialeOrazio Antinori sarà oggetto di un ban-do internazionale per un “concorso diidee” al fine di realizzare una nuovamodernissima struttura.

La Fondazione, in questi anni di gra-vissima crisi economica e sociale delPaese, rinnovandosi al suo interno nel-la ricerca di una maggiore efficienza,potenziando le sue prestazioni, ricer-cando un legame sempre più strettocon i propri contribuenti, vuole con-tinuare a svolgere il suo ruolo di wel-fare categoriale sussidiario, sempre piùnecessario nell’attuale crisi socio-eco-nomica e sempre rispettoso della suavocazione ultracentenaria.

Per conoscere le attività della Fon-dazione e per scaricare il bilancio so-ciale: www.onaosi.it ■

CUSTOMER SATISFACTION

Il secondo Bilancio Socialedella Fondazione OnaosiUno strumento per promuovere e rilanciare l’immagine e la conoscenza dellaFondazione.

NEI F

ATTI

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mare le prescrizioni. Ancora poi mo-nitoraggio e sburocratizzazione. Dellostesso tenore i commenti sulla terapiaper os con divieto dell’uso profilat-tico, ma apertura a quello metafilat-tico, divieto delle “post prescrizioni”ed obbligo di visita prima della ricet-tazione. Il documento deve essere co-munque discusso e sarà ripresentatoper l’approvazione in futuro.

Grande dibattito ha acceso il docu-mento preparato da Fecava (associa-zione dei veterinari di animali da com-pagnia) sul randagismo.

Il documento era stato votato nonsenza malumori alla Uevp (sezionedei veterinari pratici) ma è stato rite-nuto perfettibile da Fecava stessa inassemblea e, pertanto, è stato decisodi consentire la possibilità di inviareosservazioni e commenti prima dellavotazione. La delicatezza del tema el’opportunità di chiarire bene i ruoli ele responsabilità dei diversi ambitidella professione veterinaria, nonchéle diversità nei singoli paesi rendononecessarie alcune modifiche del do-cumento.

Molto interessante è stato l’inter-vento in Uevp, poi ripreso nel corsodell’Assemblea Fve, di un consulenteche ha spiegato cosa significa e comesi fa “lobby”. Ci vuole chiarezza discopo, tecnica ed organizzazione. Si-curamente suggerimenti che do-vremmo ascoltare per programmaremeglio le nostre azioni. ■

di Mino TolasiDelegato Fnovi in Fve

Gli effetti del perduraredella crisi economica inEuropa si sono respiratidurante i lavori della Ga

convocata a Brussels: il dibattitoè stato più acceso del solito forse per-ché l’ordine del giorno comprendevala votazione di cambiamenti dellostatuto, regolamento interno e del si-stema per individuare le quote diiscrizione annuale. A seguito di alcunichiari segnali di disapprovazione sul-l’incremento annuo e su disparità ec-cessive nella partecipazione finanzia-ria dei diversi Paesi, il Board avevaistituito a luglio una Task Force com-posta da sole 5 persone (tra le qualiuna proposta dalla Fnovi) con il man-dato di individuare le criticità e unnuovo sistema per la suddivisionedelle somme necessarie al funziona-mento della Fve. L’assemblea ha ap-provato tutte le raccomandazioni, giàapprovate dal Board, riconoscendo econdividendo i principi alla base delnuovo sistema di calcolo che entreràin vigore già dal 2015 e che prevedeuna quota base alla quale va aggiuntauna quota calcolata in relazione alnumero di medici veterinari correttada un fattore relativo al Pil.

Si è passati poi a dibattiti più pro-fessionali e quello sulla proposta diRegolamento sui farmaci ad uso ve-terinario e sulle medicazioni per os èstato senz’altro il più interessante. Laproposta del Regolamento dellaCommissione Europea su questi ar-gomenti è stata tenuta riservata finoalla sua pubblicazione, fatto abba-stanza inconsueto nelle procedureeuropee, quindi si è aperto solo asettembre il dibattito su commenti ecambiamenti da proporre e la Fnoviha attivato il proprio Gruppo di la-voro sul farmaco veterinario in un’at-tività di studio, di analisi finalizzatoa proporre osservazioni ed eventualimodifiche. Tornando in Fve e senzaandare troppo nel dettaglio, le posi-zioni sono state avanzate in un do-

cumento di programma preparatodal Board e dai risultati della ses-sione dedicata alla proposta di Re-golamento programmata in contem-poranea alla sessione dedicata a“wellness of the veterinary profes-sion” nei lavori dell’assemblea. L’an-tibiotico resistenza è il motivo trai-nante della discussione, anche sespesso questo preoccupante feno-meno viene utilizzato come pretestoper difendere il diritto alla vendita difarmaci da parte del medico veteri-nario nelle nazioni dove è consen-tito. Richiami sull’uso responsabiledegli antibiotici, limitazione dei Cia(antibiotici di importanza critica),l’abbandono della cascata che do-vrebbe essere però mantenuta pergli antibiotici ad uso umano, moni-toraggio e non preclusione alla ven-dita in internet a patto che siano ga-rantite tracciabilità e chiarezza diprescrizione: questi sono i fattori piùimportanti individuati.

È stata anche evidenziata la neces-sità di avere maggiore chiarezza neitesti per la definizione di medico ve-terinario, laureato, registrato, auto-rizzato. Sono termini che hanno si-gnificati diversi nelle diversesituazioni europee e possono dareadito a fraintendimenti o equivocispecialmente nelle diverse lingue Eu.È stata ipotizzata la costituzione diun database dei medici veterinari eu-ropei, legalmente riconosciuti a fir-

FNOVI ALLA GA FVE DI BRUSSELS

Un articolatoordine del giorno Come cambia la professione in Europa.

EUROPA

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di Maria Giovanna TrombettaAvvocato, Fnovi

La Federazione è stata re-centemente coinvolta inuno scambio di note conun Ordine provinciale al

quale un iscritto si è rivolto ri-tenendo di essere stato offe-so nel suo “decoro” in occasio-ne di un’operazione di trasferimen-to/trasloco dei suoi uffici all’internodella struttura pubblica presso laquale è in servizio ed opera.

L’istanza di intervento a sua tute-

la era argomentata citando il dettatodell’art. 3, lettera b) del D.Lgs.C.P.S.13-9-1946 n. 233 (Ricostituzione degliOrdini delle professioni sanitarie e perla disciplina dell’esercizio delle pro-fessioni stesse) che affida al ConsiglioDirettivo di ciascun Ordine il poteredi “vigilare alla conservazione deldecoro e della indipendenza dell’Or-dine e del Collegio”.

Quanto accaduto, offre lo spuntoper una riflessione per le volte in cuial Consiglio Direttivo capita di rice-vere richieste di intervento in difesadella reputazione/decoro professio-

nale degli iscritti in circostanze cheperò esulano dalla diretta sfera diazione dell’Ordine stesso.

Il parametro del “decoro profes-sionale” - espressamente indicatonel Codice deontologico come clau-sola generica cui deve conformarsi lacondotta del professionista (vedi art.12 del Codice deontologico) nonchécome obiettivo dell’attività di vigi-lanza sugli iscritti a cura dei ConsigliDirettivi (vedi art. 3, lettera b) delD.Lgs. C.P.S. n. 233/1946 - non deve es-sere confuso con il concetto di decoropersonale/professionale né con glistrumenti giuridici a difesa di questodiritto.

Tutti noi teniamo molto al nostrodecoro e/o reputazione in ambito la-vorativo che potremmo definire comel’immagine che un soggetto ha co-struito di sé nel proprio ambiente la-vorativo.

Se un collega o un superiore ge-rarchico lede la nostra dignità ed il no-stro prestigio, ed esempio diffon-dendo notizie false sulle nostre ca-pacità di svolgere determinate man-sioni, o ci mette in qualche modo “allaberlina” nel nostro ufficio, mostran-dosi sprezzante e arrogante nei nostriconfronti, davanti agli altri colleghi,ci sentiamo giustamente gravementeoffesi e danneggiati per il discreditoche tale comportamento reca al no-stro prestigio professionale.

L’onore, il decoro e la reputazionesono beni giuridici tutelati dall’ordi-

RESPONSABILITÀ E RISARCIMENTO

La reputazione/decoroprofessionale in ambito lavorativoRisarcimento del danno patrimoniale e non.LE

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_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ LEX VETERINARIA

namento e riconosciuti quali dirittidella persona e, pertanto, assoluti, in-disponibili e imprescrittibili.

Diretta conseguenza di quantoespresso è che ogni azione a tutela del“decoro” può essere promossa solodalla persona che ritiene di aver su-bito una lesione: l’Ordine non può far-si promotore di iniziative che sono in-vece di esclusiva competenza dellapersona che si ritiene offesa.

L’ordinamento italiano tutela inmaniera molto pregnante il diritto allareputazione, che viene garantitocome diritto della persona di rangoCostituzionale al pari di altri diritticome il diritto all’immagine, al nome,alla riservatezza, ecc., e la tutela ditale diritto avviene sia in ambito pe-nale che in ambito civile.

La reputazione può sempre esseredifesa penalmente, se esistono gliestremi del reato di diffamazione(art. 595 del codice penale), ma c’è an-che un ambito civilistico dove far va-lere la lesione del diritto alla reputa-zione, in particolare la reputazioneprofessionale.

La legge italiana distingue tra la re-putazione personale, intesa come di-ritto alla propria dignità e al proprioprestigio indipendentemente dall’at-tività lavorativa e la reputazione pro-

fessionale intesa come diritto al pro-prio decoro nell’ambiente di lavoro incui il soggetto opera.

L’offesa arrecata alla nostra repu-tazione professionale ha general-mente per conseguenza una diminu-zione della considerazione degli altriaddetti e delle persone che per mo-tivi di lavoro interagiscono con noi.

Questa lesione, che può colpireogni soggetto in ambito lavorativo,sia esso lavoratore subordinato, li-bero professionista, imprenditore,può dar luogo ad un risarcimento deldanno subito e la persona il cui di-ritto è stato leso può agire in giudi-zio per la difesa del proprio decoroprofessionale.

Se il Giudice accerta la lesione al di-ritto alla reputazione professionale, ilsoggetto che l’ha subita potrà otte-nere un risarcimento del danno, siapatrimoniale, che non patrimoniale,quest’ultimo inteso non solo comedanno morale ma in senso più ampiocome danno all’immagine, alla repu-tazione.

La lesione della reputazione per-sonale - intesa come onore e presti-gio, ossia la reputazione che il sog-getto gode come persona umana tragli altri consociati - deve essere va-lutata in abstracto, cioè con riferi-

mento al contenuto della reputazio-ne come si è formata nella comune co-scienza sociale di un determinatomomento e non quam suis, e cioè allaconsiderazione che ciascuno ha del-la sua reputazione (c.d. amor pro-prio).

Nel momento in cui viene provatala lesione, il danno è in re ipsa (c.d.danno evento), poiché si determinauna perdita analoga a quella previstadall’art. 1223 Codice Civile, ossia unadiminuzione della persona umanaalla quale il risarcimento deve esse-re commisurato. Per cui, qualora visia stata una lesione del diritto alla re-putazione personale, il danno deve ri-tenersi in re ipsa e deve essere ri-sarcito senza necessità dell’ulterioreprova della sua esistenza.

Il risarcimento potrà riguardaresia il danno patrimoniale sia quellonon patrimoniale e, nella liquidazio-ne di quest’ultimo, potranno esserepresi quali elementi di valutazione lecondizioni sociali del danneggiato ela sua collocazione professionale, inragione del fatto che il patema d’ani-mo e le sofferenze morali non pos-sono prescindere dal discredito chene può derivare al soggetto leso nelcontesto sociale e lavorativo in cuiesso vive. ■

DIPARTIMENTO DI MEDICINA ANIMALE, PRODUZIONI E SALUTE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

Iprocessi produttivi degli alimenti sono, oggi, molto articolati e complessi. Un igienista degli alimenti non può più ignorare gli aspet-ti tecnologici di questi processi e il ruolo che le superfici di lavoro e le macchine giocano nel condizionare la qualità igienica dei

prodotti.È aperto il bando per un Master di 2° livello che è il primo esempio del suo genere in Italia. Il Master sarà in “Progettazione igie-

nica per produzioni alimentari sicure ed efficienti” e si terrà nelle aule della Facoltà di Medicina veterinaria di Padova, viale dell’Università16, Legnaro (PD). È un corso annuale la cui frequenza esonera i Pubblici Dipendenti dall’obbligo di maturare i crediti formativi ECMper lo stesso anno. Responsabile del Corso è il prof. Valerio Giaccone.

Il corso è articolato in 300 ore di didattica frontale fatta da docenti di ruolo, con lezioni seminariali di esperti di livello profes-sionale internazionale, integrate visite guidate, esercitazioni e uno stage in industrie alimentari.

Le lezioni si terranno il venerdì e il sabato mattina da marzo a dicembre 2015, ogni 3 settimane. La frequenza è obbligatoria peril 70% delle lezioni.

Per ulteriori informazioni visitate il sito: www.unipd.it alla voce “dopo la laurea” o contattate la dott.ssa Elena Giora allo 049/8272560([email protected]) o il prof. Giaccone allo 049/8272976 ([email protected]).

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FORM

AZIO

NE

1. BENESSERE ANIMALEUN PROBLEMA DI LESIONI AGLI ARTI IN UN ALLEVAMENTOSUINO DA INGRASSO

di Guerino Lombardi(1),Francesca Battioni(2)

(1)Medico Veterinario, Dirigente Responsabile Crenba* dell’Izsler,(2)Medico Veterinario Crenba*dell’Izsler*Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale

In un allevamento suinicolo inten-sivo della Pianura Padana si rilevaun problema di lesioni agli arti ri-

guardante i suini di una specifica ca-tegoria produttiva.

L’allevamento è a ciclo aperto e laconsistenza è di 2200 scrofe e circa6000 suini all’ingrasso. Tutti i suiniappaiono in ottime condizioni ge-

nerali e si presentano puliti. Le in-terazioni tra i suini e tra questi e l’uo-mo sono positive, non vi sono segnidi aggressività né si evidenzianocomportamenti stereotipati. I com-portamenti di esplorazione dell’am-biente sono normalmente espressi.Il materiale manipolabile è costitui-to da legno a terra, che risulta esserepulito e utilizzato. Tutti i suini del re-parto ingrasso sono alimentati abroda tre volte al giorno. È a dispo-sizione acqua fresca e pulita trami-te succhiotti, distribuiti in numero diuno per ogni box.

Nel capannone 1 sono stabulati2500 maiali in baste delle dimensio-ni di 2 metri x 4 metri, ogni basta ospi-ta 8 capi di 160 kg. I pavimenti sonocostituiti da fessurato in calcestruz-zo con il travetto di 110 millimetri ela fessura di 30. L’usura delle pavi-mentazioni è evidente ed il granula-

to del cemento appare grossolano co-stituendo asperità. Si registra un solocaso di zoppia di lieve gravità. Non sievidenziano lesioni agli arti di altrotipo.

Il capannone 2 ospita 1500 suini inbaste da 11 capi che misurano 5,10metri x 2,10 metri. Il peso medio de-gli animali è di 85 kg. Le pavimenta-zioni hanno le stesse caratteristichedi quelle descritte per il capannone1. Si evidenzia un problema di zoppiadi media gravità che interessa oltre il15% dei soggetti e di callosità agli artinel 20%.

Nel capannone 3 sono stabulati1900 suini in box che misurano 5 me-tri x 4 metri, alla densità di 25 capi perbox. Il peso dei suini in questo ca-pannone va da 50 a 80 kg. La pavi-mentazione è fessurata in calce-struzzo con l’ampiezza delle fessuredi 25 mm e l’ampiezza dei travetti di100 mm. Anche la granulometria diquesto pavimento è abbastanza evi-dente. Tra gli animali riscontriamo 3casi di zoppia media/grave. Vi sonopoi 250 animali che presentano feri-te in corona sia a carico degli arti an-teriori che dei posteriori. Sono pre-senti risentimenti muscolo-tendineicon elevata incidenza di tendiniti ebursiti (circa il 50% dei capi), callositàagli arti nel 30% e ferite alla cute pre-valentemente degli arti nel 25% deicapi. Per quanto riguarda l’andaturadegli animali, si osservano appiombialterati ed in generale l’appoggio delpiede avviene caricando il peso sul-le punte come se camminassero “sul-le uova”.

WWW.FORMAZIONEVETERINARIA.IT

Dieci percorsi fadContinua la formazione a distanza del 2014. 30giorni pubblica gli estratti di altri dieci casi. L’aggiornamento prosegue on line.

Rubrica a cura di Lina Gatti e Mirella BuccaMed. Vet. Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna

Ogni percorso (benessere animale, quadri anatomo-patologici, igienedegli alimenti, chirurgia degli animali da compagnia e da reddito, far-macosorveglianza negli animali da compagnia e da reddito, alimen-tazione animale, legislazione veterinaria e clinica degli animali da com-

pagnia.) si compone di 10 casi ed è accreditato per 20 crediti Ecm totali.Ciascun caso permette il conseguimento di 2 crediti Ecm. La frequenza in-tegrale dei dieci percorsi consente di acquisire fino a 200 crediti. È possi-bile scegliere di partecipare ai singoli casi, scelti all’interno dei dieci per-corsi, e di maturare solo i crediti corrispondenti all’attività svolta.

I casi di seguito presentati proseguono su www.formazioneveterinaria.itdal 15 dicembre.

Sarà possibile rispondere al questionario di apprendimento e di va-lutazione fino al 31 dicembre 2014.

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___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ FORMAZIONE

2. QUADRI ANATOMO-PATOLOGICIUN PROBLEMA “ABOMASO"NELLA BOVINA

di Massimiliano Tursi(1),Franco Guarda(1),Giovanni Loris Alborali(2)

(1)Università degli studi di Torino,Dipartimento di patologia animale,(2)Izsler, Sezione Diagnosticadi Brescia

In un allevamento di bovine frisonesi riscontra la morte di una bovina,di 30 mesi, dopo aver manifestato

ipertermia, abbattimento e anoressia.L’animale viene sottoposto all’esamenecroscopico dove si osservava unostato di nutrizione nella norma, mu-cose congiuntivali iperemiche e al-l’apertura della cavità addominale ab-bondante deposizione di materialegiallastro, di consistenza in partesoda-elastica in parte friabile, adesoalla superficie peritoneale di quasi tut-ti gli organi addominali, in particola-re nel comparto craniale della cavitàperitoneale (Fig. 1). All’esame in sitodegli organi addominali si osservavaa carico della parete abomasaleun’ampia soluzione di continuo tran-smurale di circa 2,5-3 cm di diametro,attorno alla quale era presente lo stes-so materiale adeso alla superficieperitoneale (Fig. 2). All’apertura del-l’abomaso si confermava la presenzadi una soluzione di continuo tran-

smurale, di forma circolare, con mar-gini irregolari, moderatamente ispes-siti e di colore biancastro.

3. IGIENE DEGLI ALIMENTICOME SEGUIRE LA PISTA DEIGELATI, RISPETTANDO LA LEGGE

di Valerio Giaccone(1),Mirella Bucca(2)

(1)Dipartimento di Medicina Animale,Produzioni e Salute, Università diPadova, Legnaro (Pd)(2)Medico Veterinario - IstitutoZooprofilattico Sperimentale dellaLombardia e dell’Emilia Romagna

Un medico veterinario, che si oc-cupa di consulenza in materia diigiene degli alimenti per conto di

vari esercizi di ristorazione e di ven-dita di alimenti, si trova a dover af-frontare diverse problematiche le-gate ai reclami di alcuni OSA e, in par-ticolare, a quelle del proprietario diuna gelateria. Quest’ultimo conside-ra eccessiva la necessità di compila-re tutte le schede relative alla rin-tracciabilità (fornitura materie prime,lotto, data di scadenza, ecc.) e si ri-fiuta di compilarle. Il consulente cer-ca, quindi, di trovare una soluzioneper facilitare il compito al responsa-bile dell’autocontrollo della gelateriagarantendo però nel contempo il ri-

spetto della normativa vigente. Nel-lo specifico, come può garantire tut-ta la tracciabilità, dalla materia primaal prodotto finito, tenuto conto che lapreparazione dei gelati avviene usan-do preparati vari, a lunga scadenza,ma anche latte fresco e panna fresca?Infatti, ciò che risulta più complicatoè riuscire ad individuare queste ulti-me materie prime, dal momento chehanno una conservabilità molto bre-ve e vengono usate in produzionemolto rapidamente.

Una possibilità potrebbe esserequella di “sfruttare” le bolle di con-segna di latte e panna freschi indi-cando, sulla bolla stessa, la data diapertura (e di consumo) della mate-ria prima e apponendo sulla va-schetta del gelato pronto, la data dipreparazione. Potrebbe essere questoun buon metodo per ridurre la moledi lavoro al produttore e garantire larintracciabilità?

4. CHIRURGIA DEGLI ANIMALIDA COMPAGNIAPASSEGGIATA DOMENICALE

di Stefano Zanichelli,Paolo Boschi, Dott. Nicola RossiDipartimento di Scienze MedicoVeterinarie, Università di Parma,Unità Operativa di Chirurgiae Traumatologia Veterinaria

Il proprietario riferisce che Paco, me-ticcio, maschio, di 3,5 anni, di 25 kg,presenta una zoppia a carico del-

l’arto posteriore destro da circa unmese in seguito ad una lunga pas-seggiata domenicale. Nonostante ven-

FIGURA 1. ESAME DELLA CAVITÀ

ADDOMINALE: PRESENZA DI

ABBONDANTE MATERIALE AMORFO E

GIALLASTRO ADESO ALLA SUPERFICIE

PERITONEALE.

FIGURA 2. ESAME ESTERNO DELLA

PARETE ABOMASALE: PRESENZA DI

UN’AMPIA SOLUZIONE DI CONTINUO

CIRCONDATA DA ABBONDANTE

MATERIALE AMORFO GIALLASTRO ADESA

ALLA SUPERFICIE PERITONEALE. LA PARETE PRESENTA ANCHE AMPIE ED

IRREGOLARI AREE EMORRAGICHE.

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FORMAZIONE ____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

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ga trattato dal veterinario curante,con un ciclo di antinfiammatori percirca sette giorni, la zoppia permane.

5. CHIRURGIA DEGLI ANIMALIDA REDDITOIL MIO CAVALLO SANGUINA DAL NASO

di Stefano Zanichelli,Mario Angelone, Laura PecorariDipartimento di Scienze MedicoVeterinarie, Università degli Studidi Parma, Unità Operativa di Chirurgiae Traumatologia Veterinaria

Il cavallo, purosangue inglese, di 8anni, femmina, regolarmente, vac-cinato e sverminato, è stato riferi-

to d’urgenza presso l’Ovud (OspedaleVeterinario Didattico Universitario)della Facoltà di Medicina Veterinariadi Parma per la presenza di abbon-dante scolo nasale monolaterale ditipo emorragico (Fig. 1). L’assenza dirisposta alla terapia messa in atto dalmedico veterinario curante dopol’esordio della sintomatologia, avevaconsigliato il trasferimento presso laStruttura Universitaria.

L’anamnesi non riferiva di pre-gressi segni clinici riconducibili apatologie dell’apparato respiratorioe riportava l’insorgenza improvvisa ditale sintomatologia durante un pe-riodo di normale attività fisica. Il ca-vallo era scuderizzato in box con tru-ciolo e veniva alimentato con fieno emangime di mantenimento al suolo.

6. FARMACOSORVEGLIANZANEGLI ANIMALI DA REDDITOUN UNICO REGISTRO O PIÙREGISTRI?

A cura del Gruppo di LavoroFarmaco Fnovi

In una scuderia, il veterinario ri-scontra la presenza sia di cavalliDpa sia di cavalli non Dpa di diversi

proprietari. Vista la promiscuità de-cide di registrare in un registro azien-dale unico i trattamenti.

Essendo più proprietari decide diprevedere una pagina del registro perproprietario.

7. FARMACOSORVEGLIANZANEGLI ANIMALI DA COMPAGNIAINNOCENTI EVASIONI

di Giorgio NeriMedico Veterinario libero professionista componente delGruppo di lavoro Fnovi sul FarmacoVeterinario

Due anni a girare in lungo ed in lar-go l’Italia per fare cultura sulmedicinale veterinario. Decine e

decine di Ordini provinciali visitaticon partecipazioni sempre lusin-ghiere. Questa è stata una delle im-prese del Gruppo di lavoro Fnovi sulfarmaco veterinario. Nell’ambito deiquesiti di volta in volta rivolti ai re-latori durante le esposizioni e nei di-battiti che ne sono seguiti ricorre, neiprotocolli terapeutici che si vorreb-bero porre in essere per la cura deicasi clinici il desiderio, la tendenza ola predisposizione a ricercare solu-zioni “al confine della normativa”quando non chiaramente oltre con-fine. Alcune di queste azioni vengonoevidentemente ipotizzate in buonafede, nell’ignoranza delle disposizio-ni che regolano la specifica fattispe-cie. Altre rappresentano invece unestratto dal “libro dei desideri” econsistono in potenziali scorciatoie

che permetterebbero un più disin-volto esercizio della professione.

I quesiti che seguono raccolgonoun estratto del “cadere dalle nuvole”o addirittura dello “sprofondare sot-to terra” di chi si scopre, spessosenza saperlo, con uno “scheletro nel-l’armadio” della propria struttura ve-terinaria.

8. ALIMENTAZIONE ANIMALECONTROLLO DELLE LESIONIPODALI NELLE SCROFEMEDIANTE L’ALIMENTAZIONE

di Valentino Bontempo,Giovanni SavoiniDip. Scienze Veterinarie per la Salute,la Produzione Animale e la SicurezzaAlimentare, Università degli studi di Milano

Sono diversi gli allevamenti dovevengono segnalati casi di zoppiee debolezza agli arti nelle scrofe,

sia primipare che pluripare. Moltospesso queste situazioni si traduco-no in un aumento del numero di sog-getti riformati. La maggior parte del-le scrofe eliminate dalla produzionea seguito di problemi agli arti, pre-senta lesioni imputabili soprattutto afenomeni di osteocondrosi, artritiinfettive, fratture ossee, lesioni degliunghioni. Dati riportati in letteraturaevidenziano aumenti delle percentualidi riforma in seguito a lesioni podalidal 5% agli inizi degli anni ’90, al 10-15% nel corso dell’ultimo decennio(Anil et al., 2008; Rowles, 2008).

Le lesioni agli arti possono esseresuddivise in due categorie: settiche easettiche. In questo ambito ci occu-peremo soprattutto delle lesioni di na-tura asettica in quanto più spesso in-fluenzate dagli aspetti nutrizionali.Tuttavia, poiché non è infrequenteche lesioni podali di natura asettica ten-dano a diventare settiche, ai fini pre-ventivi, oltre all’apporto di sostanze nu-tritive e alle modalità di somministra-zione della razione, si dovrà prestareparticolare attenzione all’igiene dei

FIGURA 1. PRESENZA DI EPISTASSI

MONOLATERALE DESTRA.

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___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ FORMAZIONE

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ricoveri, alla razionalità ed efficienzadelle strutture, all’igiene del piede.

9. LEGISLAZIONE VETERINARIAIL VETERINARIO PUBBLICOUFFICIALE - LE FUNZIONIDI POLIZIA GIUDIZIARIA

di Paola FossatiDipartimento di Scienze Veterinarieper la Salute, la Produzione Animalee la Sicurezza Alimentare,Università degli Studi di Milano

Un commerciante offre in venditaformaggi stagionati, sopra unabancarella senza copertura e po-

sizionata quasi sul ciglio della strada,a poca distanza dalla carreggiata, inuna zona in cui esiste una forte cir-colazione di veicoli. In tal modo espo-ne i propri prodotti ad agenti atmo-sferici e inquinanti, come il gas di sca-rico dei veicoli in transito. I prodot-ti non sono protetti da alcun involu-cro né mantenuti entro vetrinette o al-tro contenitore chiuso e refrigerato.

A un controllo veterinario ufficialesi ravvisano condizioni dei prodotti ca-seari predisponenti a determinare inconcreto il pericolo di un danno o de-terioramento degli stessi, in quanto po-tenzialmente idonee ad alterarne lostato di conservazione. Sono, inoltre,individuate precarie condizioni igie-niche delle superfici di contatto.

Il commerciante viene denunciatodal veterinario ufficiale, nella sua

veste di ufficiale di polizia giudiziaria,ed è perseguito per violazione del-l’art. 5, lett. b, della Legge 283/1962recante disposizioni in tema di “Di-sciplina igienica della produzione evendita delle sostanze alimentari edelle bevande”.

10. CLINICA DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIAE SE L’ANAMNESI È MUTA…?

di Gaetano Oliva,Valentina Foglia Manzillo,Manuela GizzarelliDipartimento di Medicina Veterinariae Produzioni Animali, Universitàdegli Studi di Napoli “Federico II”

Mary è un cane meticcio femminasterilizzata di circa 5 anni (Fig.1). I proprietari l’hanno adotta-

ta da un canile situato in provincia diNapoli, due mesi prima della visita.Mary ha vissuto in canile dall’età dicirca un anno. Da quando è stata in-trodotta in canile è regolarmentevaccinata e sottoposta a trattamentiper endo ed ectoparassiti. Annual-mente Mary è stata sottoposta a pre-lievo di sangue per l’esecuzione deltest di immunofluorescenza indirettaper la ricerca di anticorpi (Ifat) anti-Leishmania infantum risultato semprenegativo. I proprietari l’hanno portataa visita per un esame clinico genera-le ed in particolare perché la cagno-lina, da quando è con loro, si presenta

abbattuta e con scarso appetito se-condo loro imputabile al cambia-mento di abitudini e di vita.

Ad una prima valutazione clinica diMary, l’esame obiettivo generale è ap-parso come segue: – sviluppo scheletrico e costituzione:

nella norma,– stato di nutrizione e tonicità mu-

scolare: soggetto magro (BCS 2/5),– stato del sensorio: depresso,– segni particolari: nessuno,– cute e sottocute: nella norma,– linfonodi esplorabili: aumentati di

volume,– mucose: rosate con presenza di

rare petecchie,– temperatura: 39,2°,– polso: nella norma,– respiro: nella norma,– grandi funzioni organiche: appeti-

to scarso.All’auscultazione del cuore e del to-

race, non è risultato alcun dato si-gnificativo mentre alla palpazioneaddominale splenomegalia. ■

200 CREDITI: COME OTTENERLI

L’attività didattica viene presentata ogni mese su 30giorni e continua sulla piattaforma on line www.formazioneveterinaria.it, do-ve vengono messi a disposizione il materiale didattico, la bibliografia, i link utili e il test finale. Su 30giorni viene descritto in

breve il caso e successivamente il discente interessato dovrà:1. Collegarsi alla piattaforma www.formazioneveterinaria.it2. Cliccare su “accedi ai corsi fad”3. Inserire il login e la password come indicato4. Cliccare su “mostra corsi”5. Cliccare sul titolo del percorso formativo che si vuole svolgere6. Leggere il caso e approfondire la problematica tramite la bibliografia e il materiale didattico7. Rispondere al questionario d’apprendimento e completare la scheda di gradimentoLe certificazioni attestanti l’acquisizione dei crediti formativi verranno inviate via e-mail al termine dei 10 percorsi formativi.

FIGURA 1. MARY, METICCIO FEMMINA,ANNI 5.

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a cura di Roberta Benini

03/11/2014> Il consigliere Fnovi Daniela Mulaspartecipa alla Conferenza interna-zionale “The State of Health of Vac-cination in the Eu” organizzata a Ro-ma da Ministero della Salute e Agen-zia Italiana del Farmaco. > I consiglieri Fnovi Raimondo Gis-sara ed Elio Bossi partecipano alprimo incontro del Comitato tecni-co-scientifico di lavoro per il rap-porto nazionale Animali in Città -Edizione 2014 di Legambiente.

rie e l’assegnazione del premio “ilpeso delle cose” a Giuseppe Di Giu-lio.

09/11/2014> Giornata conclusiva del Cn Fnovicon la relazione del presidente Pe-nocchio, l’intervento di FrancescoAvallone e l’analisi della propostadella Ue sul farmaco veterinario acura di Eva Rigonat.

12/11/2014> Si riunisce a Roma il Consiglio diAmministrazione della ImmobiliarePodere Fiume presieduto dal vice-presidente Enpav Tullio Scotti.

13/11/2014> Il presidente Enpav Gianni Mancu-so partecipa al Convegno «Casseprofessionali: sostenibilità, adegua-tezza, modelli gestionali», organiz-zato dalla Facoltà di Economiadell’Università di Roma “La Sapien-za”, dal Mefop e dall’Adepp, in col-laborazione con il Centro Studi Lo-

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07/11/2014> Si aprono i lavori del Consiglio Na-zionale della Fnovi con gli interven-ti di Silvio Borrello, Rossana Ugentie Sergio Bovenga. In sessione paral-lela il personale amministrativo de-gli Ordini viene aggiornato sullanormativa Ecm in collaborazionecon Cogeaps.

08/11/2014> Con gli interventi di GiuseppeRuocco e Gaetana Ferri si apre la se-conda giornata dei lavori del Consi-glio Nazionale in tema di accredita-mento delle competenze e recluta-mento nella Pa, ambulanze veterina-

cronologia del mese trascorso

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gica Previdenziale.

14/11/2014> Si svolge a Milano l’incontro dellavicepresidente Carla Bernasconicon una rappresentanza dei diplo-mati del College Europeo per la ve-rifica di fattibilità di proposte inanalogia con il modello francese. > La Fnovi chiede un incontro in me-rito alle criticità contenute nel ban-do per l’Assistenza veterinaria eprestazioni sanitarie ordinarie perle Unità Cinofile della Gdf.> Il presidente Enpav Mancuso, in-contra il Direttore generale Ministe-ro del lavoro e delle politiche previ-denziali, dr.ssa Ferrari. > La Fnovi invia al Ministro Lorenzinuna nota per ricordare che sui com-pensi professionali dei medici vete-rinari manca ancora il decreto mi-nisteriale con i nuovi parametri.

18/11/2014> La Fnovi partecipa alla tavola ro-tonda “Trasparenza e privacy. Lequestioni aperte e l’opportunità diun intervento normativo” organiz-zata dall’Anac a Roma.> Eva Rigonat partecipa all’audizio-ne dinanzi alla XII Commissione“Igiene e Sanità” sulla Proposta diRegolamento del Parlamento Euro-peo e del Consiglio relativo ai medi-cinali veterinari.> La vicepresidente Fnovi Carla Ber-nasconi prende parte ai lavori delForum dei Comitati Etici Europei(Nec Forum) convocato a Roma.

19/11/2014> Il presidente Mancuso, partecipaal gruppo di lavoro interno adAdepp, sul tema dei fondi europei afavore dei professionisti.

20/11/2014> Fnovi invia ai presidenti degli Or-dini una nota di chiarimenti in meri-to alla pubblicità sanitaria.> Il presidente Mancuso partecipaalla riunione del Comitato Tecnico

Eurelpro convocato a Parigi

21/11/2014> Il Sottosegretario De Filippo inviail riscontro alle osservazioni dellaFnovi sulle deroghe contemplatedal Regolamento Ue 576/2013: Movi-mentazione a carattere non com-merciale degli animali da compa-gnia.

21-22/11/2014> Gaetano Penocchio, Stefania Pisa-ni e Mino Tolasi prendono parte ailavori della General Assembly dellaFve riunita a Brussels: all’ordine delgiorno importanti modifiche statu-tarie e position paper da votare.

23/11/2014> Il presidente Penocchio partecipaalla riunione del Comitato di indiriz-zo Onaosi convocata a Perugia.

24/11/2014> La vicepresidente Fnovi Carla Ber-nasconi partecipa all’evento “Gior-nata internazionale contro la violen-za sulle donne” organizzata a Romadal Cup per dare risalto al valoredelle professioni.

24-25/11/2014> Il presidente Fnovi partecipa ai la-vori della commissione Ecm comerelatore alla sessione dedicata alla“La Formazione negli Istituti di Ri-cerca - Fattore strategico di svilup-po degli Irccs e Iizzss” programmatanei lavori della VI Conferenza Na-zionale sulla Formazione Continuain Medicina che si svolge a Roma.

25/11/2014> Gli Ordini di Mantova e Cremonaorganizzano a Crema un incontrodedicato alla Proposta di Regola-mento su farmaci a uso veterinario:Eva Rigonat, coordinatore del Gdlfarmaco Fnovi, analizza per i colle-ghi il testo rilasciato dall’Ue.> Il Presidente Mancuso partecipaal Convegno “Troppa sanità fa ma-

le” organizzato da Casagit.

26/11/2014> I Presidenti di Fnovi ed Enpav Pe-nocchio e Mancuso partecipano auna manifestazione organizzata dal-l’Ordine dei medici veterinari diFoggia.

27/11/2014> Il consigliere Fnovi Daniela Mulasprende parte alla riunione convoca-ta dal Ministero della Salute sulle ri-cadute del Regolamento 1099/2009nei macelli di volatili da cortile.> Si riunisce il Consiglio di Ammini-strazione dell’Edilparking Srl. pre-sieduto dal consigliere Enpav Alber-to Schianchi.

28/11/2014> La Fnovi partecipa al convegno“Produzione di Valore - L’industriadel farmaco: un patrimonio chel’Italia non può perdere” organizza-to a L’Aquila da Farmaindustria.> Si riunisce a Roma l’Organismoconsultivo Enpav comunicazione,composto dai delegati delle provin-ce di Gorizia, Lodi, Massa Carrara,Matera, Pavia e Roma.> Si svolge il Cda di Enpav e l’ap-puntamento formativo pre-assem-bleare, dedicato ai delegati provin-ciali, presso la sede dell’Enpav perapprofondire le tematiche relativealla rateizzazione dei contributi, ilsistema sanzionatorio e gli aggior-namenti di Enpav on line, che sonostate deliberate dalla And del 29 no-vembre. Sono presenti il presidenteFnovi e il presidente Enpav.

29/11/2014> Si riunisce l’Assemblea nazionaledei delegati Enpav durante la qualevengono approvate alcune modifi-che al Regolamento di attuazioneallo statuto, il Regolamento per ilriconoscimento di indennità di nonautosufficienza ed il Bilancio pre-ventivo 2015. Partecipa il Presiden-te Fnovi. ■

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e-mail [email protected] www.trentagiorni.it

Organo ufficiale della FederazioneNazionale degli Ordini Veterinari Italiani -Fnovi e dell’Ente Nazionale di Previdenza eAssistenza Veterinari - Enpav

EditoreVeterinari Editori S.r.l. Via del Tritone, 125 - 00187 Romatel. 06.485923

Direttore ResponsabileGaetano Penocchio

Vice DirettoreGianni Mancuso

Comitato di RedazioneAlessandro Arrighi, Carla Bernasconi,Antonio Limone, Laurenzo Mignani,Francesco Sardu

PubblicitàVeterinari Editori S.r.l.Tel. 06.49200229Fax [email protected]

Tipografia e stampaPress Point srl - Via Cagnola, 35 20081 Abbiategrasso (Milano)

Mensile di informazione e attualitàprofessionale per i Medici Veterinari

Registrazione Tribunale n. 580 del 21 dicembre 2007

Responsabile trattamento dati(D. Lvo n. 196/2003)Gaetano Penocchio

Tiratura 30.740 copie

Chiuso in stampa il 30/11/2014

a cura di Flavia Attili

Aseguito di una richiestadella Dg Sanco (Direzionegenerale per la salute e lapolitica dei consumatori)

del 6 Ottobre 2014, l’Efsa (Euro-pean Food Safety Authority), ha fornitoassistenza tecnico scientifica in meritoal rischio di trasmissione del virus Ebo-la (Ebov) attraverso la catena ali-mentare. Il virus Ebola si è diffuso inizialmentenell’uomo proprio tramite il contattocon carcasse di animali infetti o con iloro fluidi, e solo in un secondo mo-mento è avvenuta la trasmissione dauomo a uomo. In particolar modoEbola è stato ritrovato in carne di ani-mali selvatici nativi nelle foreste afri-cane, tra cui gorilla (Gorilla gorilla),scimpanzè (Pan troglodytes), Cefalofi-ni (Cephalophus spp.), alcune specie dipipistrelli della frutta del VecchioMondo (Epomops franqueti, Hypsigna-thus monstrosus, Myonycteris torquata),piccoli roditori (Mus setulosus, Praomysspp.) e in una specie di toporagno (Syl-

visorex ollula). Inoltre, gli anticorpi con-tro Ebov sono stati riportati in questee altre specie di pipistrelli della frutta[Epomophorus gambianus, Eidolon hel-vum, Micropterus pusillus, Mops (Mops)condylurus e gigas Hipposideros, Rou-settus aegyptiacus e Rousettus (Rou-settus) amplexicaudatus) e nei cani(Canis lupus familiaris). La caccia e la macellazione di anima-li selvatici africani comporta un rischioelevato per la trasmissione, ma tali pra-tiche non sono autorizzate nell’Ue, nétantomeno l’importazione delle carnidi queste stesse specie. Inoltre, adoggi, non sono stati segnalati casi di in-fezione da Ebola dovuti a manipola-zione, preparazione e consumo dicarne di animali selvatici importati il-legalmente nell’Ue.Alla luce dei dati disponibili e dellescarse conoscenze che si hanno sullasopravvivenza di Ebola in carni o pro-dotti derivati, sulla varietà di specie chesono in grado di trasmettere o tra-sportare il virus, e sull’esistenza di trat-tamenti fisici o chimici in grado di inat-tivare il virus nei prodotti di origine ani-

male, che si traducono in un livello diincertezza molto elevata, non è pos-sibile una stima esatta del rischio.Tuttavia, considerando tutti gli ele-menti a disposizione, si può presumereche il potenziale per l’introduzione e latrasmissione del virus Ebola con car-ne di animali selvatici in Europa sia at-tualmente da considerare basso.Nel rapporto scientifico, scaricabileall’indirizzo http://www.efsa.eu-ropa.eu/it/efsajournal/doc/3884.pdf,gli scienziati dell’Efsa hanno quindiconcluso che la misura più efficaceper impedire la trasmissione del vi-rus in Europa, tramite la carne di ani-mali selvatici, consiste nell’impediretutte le importazioni illegali di taliprodotti dal continente africano. ■

EFSA RISPONDE A DG SANCO

trasmissione del virus EbolaL’Efsa pubblica il suo parere sul rischio di trasmissione attraverso la carne di animaliselvatici.

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Il Consorzio FNOVI ConServizi nasce nell’aprile 2011, formato da 19 Ordini dei medici veterinari.Oggi conta 86 enti consorziati, compresa la Federazione Regionale degli Ordini dei mediciveterinari della Lombardia ed alcune Associazioni professionali.

Fnovi tramite il consorzio realizza formazione a distanza gratuita e non sponsorizzata. Una fad “istituzionale” che non ha fini commerciali, ma è un investimento per l’aggiornamentoprofessionale delle categorie alle quali è destinata. Una piattaforma ricca di servizi, tra i quali spazirelativi all’interazione con i docenti, forum, faq, bibliografia, link, magazzino dei file e glossario.

I corsi attualmente attivi sulla piattaforma FNOVI ConServizi (http://fad.fnovi.it) sono:

• Il benessere degli animali durante il trasporto: requisiti e controlli ufficiali (15 crediti ECM)Resp. Scientifico Dr. Giuseppe Lo Sacco

• Antibiotico resistenza (12 crediti ECM)Resp. Scientifico Dr.ssa Eva Rigonat

• Corso per l’accreditamento di base del veterinario FISE (10,5 crediti ECM)Resp. Scientifico Dr. Gianluigi Giovagnoli

• L’esercizio della professione veterinaria in apicoltura (15 crediti ECM)Resp. Scientifico Dr.ssa Giuliana Bondi

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