Novembre 2014

12
Poste italiane spa, spedizione in abbonamento postale d.l.353/2003 (conv. il l. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 2 d.c.b. Ascoli Piceno Mensile della Compagnia dei Tipi Loschi del beato Pier Giorgio Frassati Anno XIX - n°10 Novembre 2014

description

 

Transcript of Novembre 2014

Page 1: Novembre 2014

Po

ste

ita

lian

e s

pa

, sp

ed

izio

ne

in

ab

bo

na

me

nto

po

sta

le d

.l.3

53

/20

03

(co

nv.

il l. 2

7/0

2/2

00

4 n

.46

) a

rt.1

co

mm

a 2

d.c

.b. A

sco

li P

ice

no

Mensi le del la Compagnia dei Tipi Loschi del beato Pier Giorgio Frassat i

Anno XIX - n°10 Novembre 2014

Page 2: Novembre 2014

SENZA DIO NONPOSSIAMO RAGIONARE“Noi avremmo tante cose da dirvi, tanti problemi daproporvi, tante gioie e dolori da comunicarvi; ma lasciate cheoggi noi osiamo parlarvi del tema più alto, più difficile, maanche di tutti più bello, il tema su Dio, il tema religioso pereccellenza, il tema della nostra fede, il tema della nostra vita.Parlare di Dio, sì, è il nostro primo dovere, la nostra felicità.Noi sappiamo che il pensiero moderno si professa ateo, cioèsenza Dio, in certe sue istanze ufficiali; e sappiamo cheproprio da questa posizione negativa comincia la nottedell’uomo: se la negazione di Dio sta alla radicedell’intelligenza e sta al vertice del cuore umano, la luce, lalogica del pensiero non regge più; l’essere, la vita, mancadella sua suprema ragione d’esistere. Noi invece sappiamo che Dio c’è! e che senza di Lui noi nonpossiamo veramente ragionare, né avere un plausibileconcetto dell’ordine e del bene; un motivo per pregare, peramare.Anzi noi crediamo in Dio. Questa certezza sorregga il nostrocammino nel tempo, nel lavoro, nella gioia e nel dolore; nellavita e nella morte”. (Sua Santità Paolo VI, all’Angelus Domini del 21 maggio 1978, Piazza San Pietro)

2 NOVEMBRE 2014

Page 3: Novembre 2014

Aprite la TV alle sette della mattina e ascoltateun TG. Già a quell’ora c’è un collegamentourgente in diretta davanti al Palazzo delGoverno (vuoto, ovviamente) e il giornalistache per cinque minuti non ci dice niente dinuovo (anzi, senza il “di nuovo”). Poi arrivanole notizie secondo cui un numero crescente dipersone, coi soldi pubblici, finanziano i propricapricci.E la domenica mattina presto, semprein TV, già trovate politici che litigano e siinsultano, non si sa su quale argomento delgiorno (tanto litigano su tutto, a prescindere).Questo in TV. Dietro lo schermo trovereteinvece numerose imprese costrette a chiudereanche per troppe tasse, un numero semprepiù alto di gente senza lavoro, città allagateperché chi deve non fa, cittadini che abitanoin zone invase da stranieri criminali,comunque senza servizi decenti, abbandonatea se stesse dallo Stato… In mezzo trovereteun’altissima percentuale di tasse da pagare(percentuale che nonostante le promesse diPinocchio, si alzerà verosimilmente anche ilprossimo anno).Questa è la cronaca dei fatti.Allora: chi ci salverà? Nessuno (se noninterviene direttamente Nostro Signore, masempre meno persone Lo prega e Gli vuolebene).

*Anni fa, quando parlavo di questi argomenti,dopo aver raccontato con toni come al solitoapocalittici, la catastrofe che viviamo in Italia,ventilavo sempre una speranzafinale,sostenendo che se i cattolici facesseroquello che dovrebbero fare, se il popolo fosseeducato bene da buoni maestri, tutto, prima opoi, sarebbe cambiato. Ora mi devo ricredere.

E come non ricredersi vedendo come molticattolici siano sempre più attrattidal“modernismo”?Bene, facciamo gli esempiallora. Recentemente un’Associazione cattolicanazionale giovanile (famosissima e pienazeppa di giovani) ha chiesto formalmente allaChiesa di “mettersi in discussione” (sic!) e diaprirsi “alla convivenza, al divorzio e allecoppie omosessuali” (e nessuno gli hacontestato nulla!). Alcuni Cardinali, con idovuti modi e termini, certamente nel rispettodel diritto canonico e dicendo le cosecorrettamente, hanno però di fatto messo indiscussione la Dottrina della Chiesa, creandocon ciò dubbi e perplessità nel popolo,sconcerto e forse anche “scandalo” (che, nelCatechismo, non è altro che uncomportamento che può indurre altri alpeccato). E ultimamente la TV nazionale deiVescovi aveva invitato un noto transessuale,noto anche per le idee molto distanti dalpensiero cattolico, a commentare le notiziedel giorno (intervista poi annullata, lastminute) e così dopo la Coroncina della divinamisericordia e quella del rosario da Lourdes, “ivescovi” ci volevano proporre la “benefica”corona dell’ideologia gender, non si sa peròcon quali benefici. (E queste sono solo leultime notizie). E’ vero o no che in tuttoquesto c’è qualcosa che non va (o sono soloio, brontolonee astioso di natura, a notarlo)?Cosa sta succedendo? Cos’è questo accordosempre più stretto tra “mondo” e “cattolici”,laddove proprio Gesù ci dice di essere “nel”mondo, ma non “del” mondo? Cos’è questavoglia di aprire brecce su un muro che haretto per duemila anni all’urto di ogni folliaumana? Non si capisce bene, c’è molta nebbia

(soprattutto in molti cervelli!), ma qualcosa èin corso e la puzza di zolfo sembra sentirlasalire alle narici. E chi ha a cuore la Chiesa echi vuole bene a Gesù, deve stare in allertaperché il rischio di confondersi e perdere lastrada, ora è altissimo.Il pericolo poi,con lanebbia, è anche di non vedere più l’ingressodella famosa “porta stretta” che ci diceva Gesù,per indicare com’è l’ingresso per andare inParadiso. Ma la paura maggiore invece è chequella puzza di zolfo la sentiremo sempre piùforte.

*Si parlava di brecce aperte sul muro.Maquando si apre una breccia, solitamente puòentrare di tutto: qualunque concetto,qualunque idea, qualunque ideologiaperniciosa o meno; senza un muro solido chela trattiene, tutto entra liberamente e “infetta”tutti quelli che sono rimasti dentro, poi la“moda” passa, ma l’infezione persiste ancoraper tantissimo tempo. Con l’apertura di breccesul muro l’intenzione è raggiungere le persone“al di fuori”, però spessoqueste non entrano,ma nel frattempo rischiano di uscire dallastessa parte quelli che da sempre efedelmente stavano dentro. Non è un belperiodo questo e non parlo solo della crisieconomica. “Piccolo gregge”.Ecco, facciamo ditutto per restare nel “piccolo gregge” degliamici stretti di Gesù, fedeli sino alla fine, finoall’ultimo giorno,fino all’ultima goccia disangue. Nel piccolo gregge, cerchiamo direstarci sempre fino alla fine della nostra vita,costi quel che costi. Così che, alla fine,potremmo felicemente dire con San Paolo “hocombattuto la buona battaglia, ho mantenutola fede”.

3 NOVEMBRE 2014

LA BRECCIA E LA BATTAGLIAdi Giulio Giustozzi

editoriale

Page 4: Novembre 2014

"Sospetto che il progresso non debba essereun continuo parricidio; perciò ho esaminato icumuli di polvere della storia, e in ciascuno diessi ho trovato un tesoro. Ho scoperto che perl'umanità buttare l'oro nei canali di scolo e idiamanti nel mare non è qualcosa di saltuario,bensì un'attività in cui è eternamente esistematicamente impegnata. (...) Ho pensato

che il compito principale dell'uomo, perquanto umile, sia difendere queste e altrecose".

"La causa che oggi blocca ogni progresso è ilsottile scetticismo con cui si sussurra a unmilione di orecchie che le cose non sonoabbastanza buone da meritare di essere

migliorate".

Gilbert Keith Chesterton, L'imputato

Poche cose ci sono da dire, dopo questeparole lapidarie e lancinanti che ci dicono chenon amiamo abbastanza ciò che abbiamointorno, ma tendiamo a buttare sempre viatutto.

Il nostro compito è salvare il tesoro, nonbuttare tutto nello sciacquone a cicli più omeno ravvicinati.

La storia del recente Sinodo sulla famiglia è infondo molto simile a quello che diceChesterton. Possiamo abbassare l'asticella ebuttare a mare la dottrina (magari senzatoccarla, ma allargando le maglie quando si va"sul pratico", nella "pastorale", quindirendendola di fatto inoperante), magari peravere un applauso in più dai giornaloni dovescrivono gli intellettualoni e l'illusione che ilpopolo scristianizzato e disinteressato a NostroSignore (popolo triste e cinico ma sempre incerca di qualcosa di vero e non di moscio)abbia un minimo rinnovato interesse per laChiesa, ma questo non toglierà il fatto che nonstiamo salvando, stiamo gettando via, e cichiediamo il perché le persone non si sposanopiù, perché i giovani non vogliono più faresacrifici, perché non si mettono più al mondofigli, perché si ha il terrore di morire soffrendo,perché non ci sono più tanti giovani chevogliono donare la vita a Dio nel sacerdozio...

Non è allungando un brodo buono e forte chesi nutriranno più persone, anzi, le personeprima o poi avranno a nausea questa "cosa"che non sa né di me, né di te. Questo già sivede.Allora il nostro compito è salvare il tesoro einvestirlo, investirlo seminando ancora,costruendo ancora, vivendo ancora secondoquanto la Chiesa ci ha insegnato per quasi2000 anni, puntando ancora sul fatto che igiovani, le famiglie e il popolo si appassioninoalla vita di Cristo così com'è, senza sconti.

Se qualcuno lo fa, e mostra che si può fare,tanti lo faranno. Provare per credere. Questa èla vera "nuova" evangelizzazione.

4 NOVEMBRE 2014

l’imputato

NON BUTTARE ROBABUONA NELLO SCARICO

di Marco Sermarini

Page 5: Novembre 2014

Quante volte ci capita di dire “sì” a quello checi viene proposto? Al giorno d'oggi viviamo inun mondo che non ha tempo, presi dai ritmiforsennati del lavoro, dedichiamo tutto noistessi alla carriera, alla voglia di arrivare aconquistare un posto d'élite nella società, cisentiamo tutti manager con l'attrazione per ildenaro. A volte siamo così concentrati suquesto che ci scordiamo quello che contaveramente. Ecco, cosa conta veramente? Forseda buoni cristiani sarebbe giusto porsela unadomanda del genere, cioè, conta più lacarriera, i master, il posto di lavoro importanteo conta di più Gesù Cristo? La risposta ce la dadirettamente Nostro Signore, nel Vangelo diSan Marco: “che gioverà all'uomo guadagnareil mondo intero se poi perde l'anima sua?”.Quindi le parole uscite dalla bocca di NostroSignore, ancora una volta non fanno unapiega!Nella nostra Compagnia , abbiamo la buonaabitudine di svolgere settimanalmente deipiccoli servizi, che vanno in ausilio alle nostreopere, e alle persone che ne hanno piùbisogno. Questa bella abitudine vieneindifferentemente svolta dai grandi ma anchedai più giovani, e il sottoscritto non ne èesente. Per me è partito tutto da qui, dall'averdetto un semplice si ad una cosa che mi èstata proposta! E questi piccoli servizi hannoacquisito sempre un peso maggiore

all'interno della mia vita, perché pensavoproprio che adempiere a questi compitipotesse farmi del bene... e infatti lo ha fatto.Da un primo “sì” se ne sono affilati altri, chehanno giovato al mio cuore e che mi hannoportato ad un cambiamento totale di vita.Quello che sicuramente mi ha fatto dare unagrossa sterzata è stato il si che ho detto allaproposta di Pump Street. Ecco.... Pump Streetè l'ennesima iniziativa, nata un po' persovvenire ai bisogni della Compagnia, un po'per dare possibilità ad alcuni ragazzi, diimparare un qualcosa che chissà, sarebbepotuto diventare in futuro una sorta di attivitàlavorativa. È un'iniziativa distributista perchénata dalla collaborazione di alcuni giovanicooperatori della Cooperativa sociale Hobbit,con la Società Chestertoniana Italiana, basatasul lavoro e sulle idee di chi la fa e che vuolefar conoscere al mondo le idee sociali epolitiche di Chesterton. Il nome Pump Street ,proviene dall'omonima via di Notting Hill percui Adam Wayne , il personaggio protagonistadel romanzo di G.K. Chesterton : “Il Napoleonedi Notting Hill” , scatena la sua lotta senzaquartiere. Chesterton nel romanzo la descrivecosì : Se Notting Hill era il cuore dell'universo,e Pump Street era il cuore di Notting Hill,questo era il cuore di Pump Street". Il cuore diPump Street erano cinque bottegucce che ilBig Business di una speculazione senza senso

voleva togliere di mezzo, ma quella era la viadove Adam Wayne era nato, era cresciuto e siera innamorato... I primi prodotti di PumpStreet, erano delle semplici t-shirt constampate delle frasi di Chesterton o del BeatoPier Giorgio Frassati, insomma era iniziatocosì, con la voglia di far conoscere Chestertonattraverso “semplici” magliette, perché comedice Marco Sermarini, “Chesterton ti cambia lavita” , e da li non ci siamo più fermati,abbiamo avuto la fortuna di poterpromuovere quest'iniziativa al Meeting diRimini, dove , soprattutto nell'edizione 2014,la gente iniziava a parlare di noi. Abbiamoiniziato a stampare di tutto, dalle sempre piùrichieste t-shirt di Chesterton, alle felpe con lefrasi del Beato Pier Giorgio, le bandiere con laN di Nazarat, simbolo con cui i musulmanistanno segnando le case dei Cristiani in Iraq.Non sazi, di quanto ci stava accadendo, eccoche interviene la Divina Provvidenza , cheattraverso l'assegnazione di un progetto , stadando la possibilità a Pump Street, diallargarsi.Infatti da qui in avanti Pump, non sarà solodotata di tecniche di stampa in termografia,ma sarà avviata anche una stampa serigrafica,dunque ne vedremo delle belle!

Valerio Addazi

5 NOVEMBRE 2014

E SE DICO SI? CHE SUCCEDE?Dire sì a una buona proposta può far cambiare anche la vita. E da qui puòanche nascere una buona opera. Pump Street nata per imparare ai ragazzidella Compagnia qualcosa di utile, può trasformarsi in un’attività lavorativa

Page 6: Novembre 2014

6 NOVEMBRE 2014

a cura di g.g.

Abbiamo apprezzato molto la lettera che ilnostro Vescovo, Mons. Carlo Bresciani, hascritto a ottobre scorso, al clero e ai fedeli dellaDiocesi di San Benedetto del Tronto,Ripatransone e Montalto,per mettere in chiaroquanto è uscito a seguito del recente Sinodostraordinario sulla famiglia. E così abbiamodavvero piacere a prendere alcuni stralci dellalettera per farveli leggere. Mons. Carlopremette “La stampa ha concentrato la suaattenzione solo su alcuni aspetti, che perquanto importanti, presi da soli risultanofuorvianti per la comprensione del progetto diDio sul matrimonio e sulla famiglia… Lastampa ha dato così origine a un sinodoalternativo a quello dei vescovi”. Premessoquesto, il vescovo ci insegna: “Il matrimonio ela famiglia sono voluti dal progetto creativo diDio, per questo la Chiesa è e resta impegnata,fedele alla volontà di Dio, a promuovere esostenere il matrimonio indissolubile e fedeletra un uomo e una donna”. E per questo Mons.

Bresciani vuole che sia chiaro che: “Chi si sposain Chiesa e chiede il sacramento non può nonaccettare la verità del Vangelo e impegnarsi inmodo esplicito e libero alla fedeltà,all’indissolubilità, all’unità del matrimonio,aperto alla generazione di nuove vite. Senzaquesti impegni, semplicemente non esistesacramento del matrimonio”. E su un puntotremendo per la mentalità moderna dicechiaramente e con coraggio che “Il matrimonioè solo tra un uomo e una donna, qualsiasi altraforma di convivenza o di relazione affettivanon è affatto paragonabile al matrimonio,neppure dal punto divista civile e sociale. Lasocietà è generata soltanto dalla differenzasessuale. Ogni essere umano è figlio di unuomo e di una donna”. Ma il puntofondamentale è che “Chi contrae matrimoniocome sacramento (quindi in chiesa) siimpegna ad essere segno dell’amore di Cristoper il proprio coniuge e per i propri figli: siimpegna cioè ad imitare il modo nel qualeGesù ama ciascuno di noi”.Ne discende che“Quando non si vive secondo queste verità, c’è

una situazione di peccato, cioè di rottura.Questa rottura ha sempre conseguenzegravemente negative e provoca profondesofferenze nei coniugi e nei figli, soprattuttonei figli minorenni”. Il vescovo vuole ancheessere di aiuto e di sprone“Il cristiano, anchenelle difficoltà relazionali che possonoverificarsi nel matrimonio, deve fare di tuttoper evitare rotture, non temendo di chiedereanche aiuto competente”.Inoltre “Lamisericordia e il perdono da esercitare sonoinnanzitutto verso il proprio coniuge e i proprifigli”. E prosegue con molta trasparenza“Coloro che hanno rotto il vincolomatrimoniale, anche per colpa propria, emagari sono passati a seconde nozze civili,non cessano di essere cristiani, a meno cheessi stessi lo vogliano”.Eallora vuole esserechiaro sul punto, dunque: “Nessun cristianoche viene meno ai doveri fondamentaliconnessi con il proprio essere cristiano puòaccostarsi alla comunione eucaristica.Ėrichiesta prima la confessione dei propripeccati e la conversione, che significa

IL MATRIMONIO E’ UN SACRAMENTO DELLA CHIESA“Il sacramento non è un bene individuale, ma della Chiesa”. “Chi si sposa in Chiesa e chiede il sacramento non può non accettare laverità del Vangelo”. “Il matrimonio è solo tra un uomo e una donna”. “Il cristiano, anche nelle difficoltà relazionali che possonoverificarsi nel matrimonio, deve fare di tutto per evitare rotture”. La bella lettera del nostro vescovo all’indomani del Sinodo sullafamiglia.

Page 7: Novembre 2014

7 NOVEMBRE 2014

diLoretta Sgariglia

Cari amici,come molti di voi sapranno nel mese diottobre i cardinali e i vescovi del dicasteroper le Cause dei Santi hanno confermato ilmiracolo attribuito all’intercessione diPaolo VI procedendo così alla suabeatificazione. Quello che alcuni non sanno è che anchequesto Papa aveva riconosciuto in PierGiorgio Frassati un esempio e un modelloda seguire per i giovani.La testimonianza di quanto detto sopra ècontenuta nelle primissime pagine del libro“Pier Giorgio Frassati. Lettere” a cura diLuciana Frassati dove è riprodotta questalettera di Paolo VI scritta a Luciana Frassatiper ringraziarla del volume ricevuto.

“Gent.ma Signora,terrò molto caro - per la dedica gentile, peril contenuto, per la cura pia e saggia con cuiqueste pagine sono state raccolte - il belvolume ch'Ella mi manda con le Lettere diPier Giorgio. Torna così a noi la Sua voce, laSua presenza: si riaccende il desideriodell'imitazione, dell'emulazione; ci confortala certezza che una giovinezza forte elimpida è possibile e vicina; si sentel'interiore anelito verso una bontà superiorecrescere nel cuore; e si pensa che tuttoquesto sia bene, e sia anche dovuto allepagine che introducono nella conoscenza diPier Giorgio, e quasi mettono inconversazione con lui. Dio La benedica diquest'opera buona; e possano con i Suoifiglioli tanti altri giovani avere di questatardiva ma ancor fresca testimonianzanuovo monito e confronto ad alto sentirecristiano.

Con ossequioDev.mo GB Montini”

impegno serio a cambiare vita”. E poi “Ilconiuge cristiano che vive separato, ma nonin una nuova relazione di tipo matrimoniale,se vive cristianamente come sopra ricordato,non può essere escluso dalla Penitenza e dallaEucaristia”. E sul punto cruciale di cui tanto sidiscute oggi, spesso a vanvera e ognuno,persino gli atei e i pagani pretende diritti dallaChiesa, Mons. Bresciani dice: “Per quantoriguarda l’ammissione dei divorziati risposatialla comunione eucaristica: bisogna ricordareche il sacramento non è un bene individuale,ma della Chiesa. Spetta solo alla Chiesadecidere dei sacramenti che Gesù le haaffidato. Il loro significato cristiano va protettoe salvato per il bene di tutti i fedeli attuali efuturi. Nessuno può, quindi, decidereautonomamente in questo campo, magari perun errato senso della misericordia. Poichésono sacramenti della Chiesa,vanno celebratie ricevuti solo in comunione con la Chiesa. Néil vescovo, né il sacerdote possono decidereautonomamente dei sacramenti,concedendoli in modo difforme da quantorichiede la Chiesa. I fedeli non possonochiedere al sacerdote quello che egli non puòe non deve dare”. Il vescovo poiconclude“Preghiamo per coloro che stannosoffrendo per la rottura del loro matrimonio,soprattutto per i figli che soffrono per laseparazione dei genitori”.

tipi loschinel mondo

Tanti auguri a...

Moriconi Elisa 4/12

Olivieri Stefano 5/12

Vallorani Maria Antonietta 11/12

Galiè Clementi Vincenza 12/12

Sermarini Maria Chiara 15/12

Giustozzi Teresa 14/12

Sermarini Mariachiara 15/12

Arienti Ivan 21/12

Olivieri Federica 22/12

Marasco Daniele 29/12

La Compagnia dei Tipi

Loschi si stringe con

affetto a tutta la famiglia

Sermarini per la

scomparsa di nonna

Graziana.

Un forte abbraccio da

tutti noi in particolare a

nonno Gino.

UNA BELLA GITA

Giovedì 9 novembre sono andato insieme alprimo e al secondo superiore dell'ipsia dellascuola chesterton a visitare una ditta a Stella diMonsampolo che produce schede per sistemi diantifurto. In realtà bisogna fare un preamboloparlando e chiedendo ai miei colleghi un giornoMichela Iobbi mi dice.. “Mio marito primalavorava all'INIM posso chiedere”, quindi hachiamato e abbiamo organizzato, in realtà nonsapevo molto di piu anche se volevo mostrare aimiei ragazzi che quello che studiano i varicomponenti non sono qualcosa di astratto ma inquesta ditta è pane quotidiano. In realtà la visitaè andata meglio di ogni previsione, intantosenza sapere ho re incontrato molte persone(genitori) che avevo conosciuto quest'anno alcentro estivo sportivo (provvidenza), inoltrel'ingegnere che ci ha accompagnato nella visitaè stato bravissimo si è soffermato molto sullostudio spiegando anche che l'inglese per quelladitta ma soprattutto con chi ha a che fare conl'elettronica è importantissimo. Inoltre è statomolto bravo nel spiegar chi come i diversi settoridella ditta collaborino tra loro, e senza questacollaborazione la ditta non andrebbe avanti! Hovisto ragazzi interessati che hanno fatto anchedelle domande a testimonianza che una Cosabella colpisce e colpisce sempre! Se possoconcludo con una frase di Niccolò Fabi... "è unamante fedele la bellezza" cioè ti spinge adamarla e soprattutto non tradisce mai!

Luca Olivieri

Il giorno 9 ottobre siamo andati a visitareun'azienda di nome INIM che facevacomponenti elettronici. Il giro che ci ha fattofare la nostra guida è stato un giro moltointeressante perché ci ha portato nel laboratoriodove abbiamo visto come si installavanocomponenti elettronici su delle schede. Dopo lavisita al laboratorio la nostra guida ci ha fattovedere degli uffici e siamo andati a vedere comefunzionavano le schede elettroniche e ci ha fattovedere anche uno strumento che si chiamaoscilloscopio. Insomma è stata una bella gita. La cosa che a me è personalmente piaciuta dipiù è stata la visita al laboratorio.

Jacopo Di Giacinti

Page 8: Novembre 2014

diAlexandra La Torre

Il 1 novembre ricorre la solennità di tutti iSanti: “tutta la storia della Chiesa è segnata daquesti uomini e donne, che con la loro fede,con la loro carità, con la loro vita sono stati deifari per tante generazioni e lo sono anche pernoi. I Santi manifestano in diversi modi lapresenza potente e trasformante del Risorto.(…) seguire il loro esempio, ricorrere alla lorointercessione, entrare in comunione con loro ciunisce a Cristo”(Benedetto XVI: La Santità,udienza 13 aprile 2011 ) .il 1 novembre è anche il nostro anniversario:quest’anno la Compagnia dei Tipi Loschi delBeato Pier Giorgio Frassati ha festeggiatoventuno anni!Come da tradizione, per celebraredegnamente questo giorno di festa, ci siamorecati in pellegrinaggio nella Santa Casa diLoreto. Qui abbiamo trascorso insieme una mattinaintensa, iniziata con il consueto incontrocomposto di tre momenti: la recita del SantoRosario, la lettura del magnifico passo di SanBernardo (Ufficio delle Letture del giorno) euna breve riunione.Citando Il Signore degli anelli di Tolkien,Sermarini ci ha ricordato che la nostra

Compagnia esiste perché il Signore “ci ha tiratofuori dai campi silenziosi e tranquilli perricordarci che è giunto il nostro momento, ilmomento di scuotere le torri e i consigli, ilmomento di scendere in battaglia per il NostroRe che reclama il mondo che Egli ha fatto”. Equesto possiamo farlo guardando al nostrocaro Pier Giorgio Frassati, che visse ognimomento, da quello apparentemente banaleal più doloroso, fedelmente attaccato a Gesù eper la Gloria di Gesù! Lui non si vergognò mai,non nascose mai il suo essere di Gesù, anzi!Portò la bandiera del suo Re in famiglia,all’Università, tra i suoi amici e tra i poveri chenon si stancava mai di aiutare materialmente espiritualmente; seguendo Pier Giorgio, noidobbiamo fare altrettanto ricordandoci che lanostra Compagnia è al servizio del Re! I Santi cidicono proprio questo: il Signore va servitocon la nostra vita, come Lui vuole e dove Luivuole.Terminato l’incontro e il tempo per leconfessioni, abbiamo portato tutte le nostreintenzioni di preghiera davanti alla Madonna,lì nel silenzio pieno dove iniziò la Storia, tra lepareti della Sua Casa . A seguire,partecipazione alla Santa Messa.

Nel pomeriggio sono proseguiti ifesteggiamenti del 1 novembre: mirabolanti

performance hanno catturato la nostraammirazione durante l’ H-Factor, l’ormainotissimo “show”di casa San Francesco. A prendervi parte sono state vecchie glorie enuovi volti: hanno partecipato con video edesibizioni live i talentuosissimi studenti dellaScuola Libera G.K. Chesterton, le “ragazzetoste” (gruppo medie e superiori), i “ragazzi delmartedi” (gruppo medie e superiori), diversiesponenti del “venerdì e ardimento”(universitari e lavoratori), il gruppo deisimpaticissimi bimbi ma, soprattutto, gli ospitistranieri! Dal video di Kevin, il nostro inviatospeciale del Minnesota alle splendideesibizioni del fantastico quartetto diseminaristi americani che hanno coinvoltotutto il pubblico!Prima delle premiazioni dei vincitori (tutti!),cena insieme in allegria!

Scherzi a parte, non posso non spendere dueparoline sui seminaristi e i neo sacerdotiamericani (in tutto erano undici) che hannopassato con noi il 1 novembre. Per me e pertutti i Tipi Loschi, la presenza di questi ragazziè molto importante. Solitamente davanti a questi giovanissimi (ilpiù vecchio tocca i trent’anni) la primareazione è di sorpresa, quasi d’incredulità: “macome fanno questi allegri, spiritosi (ediciamolo pure, bei) ragazzi a lasciare tutto perfarsi preti? Che bravi!”. Quasi fosse strano,difficile da credere, difficile da spiegarsi,difficile da fare. Eppure guardandoliattentamente, pensandoci bene non c’è nulladi strano: servono il Re come Lui vuole, come èstato chiesto ai Santi, come è chiesto a noi. La loro presenza ci testimonia, ci rendeevidente una volta di più che Il Signorechiama, tutti (come e dove Lui vuole); il puntoè la disponibilità, quella totale, della vita, ilrispondere sì, come la Madonna, come i Santi(servirLo). Allora capisco, che questi allegri ebei ragazzi non lasciano “tutto” per farsi pretima si fanno preti per seguire Il Tutto, hannoriconosciuto e detto sì a ciò che il Signore gliha messo nel cuore. Che bello! Il Signore civuole così bene che continua a chiamare pernoi “operai nella sua vigna”, ci ama, non ciabbandona e ce lo vuole far sapere! Non è unagrande grazia questa? In questo momento di grande confusione, orache il mondo vuole rischiare di deformare laTradizione e negare la Verità a favore dellapropria voglia, il Signore rassicura attraversogli incontri che ci fa fare ( dai monaci di Norciaa Gianfranco Amato, dalla scuola Chestertonamericana di Dale ai seminaristi che ci mandadon Spencer, da John Kanu alle, ora, animesante di Caldecott e Palmaro e il resto dellacompagnia cantante) ci ricorda che tanto, perquanto possano arrivarci vicino, alla fine“portae inferi non praevalebunt”!!

8 NOVEMBRE 2014

SANTI E AMICIIl Signore ci ha tirato fuori dai campi silenziosi e tranquilli per ricordarci che ègiunto il momento di scendere in battaglia per il Nostro Re che reclama ilmondo che Egli ha fatto.

Page 9: Novembre 2014

9 NOVEMBRE 2014

Oggi come oggi non siamo piu’ abituati apensare a delle belle storie, basta aprire tv egiornali per rendersene conto. Le belle storiesono quelle dei piccoli, le favole, dove sivivono storie meravigliose nelle quali ”visserotutti felici e contenti”. Voglio dimostrarvi che questo e’ possibilenella realta’. Penserete che sono pazza? No! Vivoglio semplicemente raccontare quello chemi e’ accaduto, la mia favola, una bella storialunga 21 anni!

C’era una volta una principessa che viveva nelsuo palazzo in attesa del principe azzurro,perche’ era cresciuta sapendo che lo scopoprincipale della vita di una principessa fossesposare un principe.Un bel giorno incontrò un principe ed insieme alui usci’ dal suo palazzo ed inizio’ a scoprire cosaci fosse fuori. A lei non interessava nullal’importante era il suo principe la sua solaragione di vita.Un giorno la portò nella contea di SanFrancesco. Era una giornata limpida esoleggiata. In quel luogo viveva gente buona,semplice, gente completamente dedita aconoscere amare e servire il loro Re. Era illontano 17 ottobre 1993.La principessa era felice perche’ avevaincontrato dei buoni amici ed un bel principepronto a sposarla.Trascorsero sei lunghi anni ma un bel giornoquesto principe se ne ando’ e la principessa sitrovo’ sola e triste e tutta quella felicita’ erasvanita. Allora decise di trasferirsi nella conteaperche’ vedeva che quella felicita’ assaporataprima, lì c’era sempre. Qualsiasi evento nefastotoccava la contea quella felicita’ continuava adesserci sempre tra i suoi abitanti. Pian pianino leicapì che nella contea la cosa speciale era il Recolui per il quale tutti spendevano la vita. Un bel giorno busso’ alla sua porta un uomobuono e la principessa rimase così sorpresa dallabonta’ di quest’uomo che se ne innamoro’ edanche l’uomo buono si innamoro’ di lei.Trascorsero altri quattro lunghi anni e i duedecisero di sposarsi consapevoli che la lorofelicita’ veniva dal loro grande e magnanimo RE,continuando a conoscere , amare e servire il loroRe. Era il 2 ottobre 2005.Il giorno del matrimonio fu grande festa per tuttigli abitanti della contea ed il Re sciolsel’incantesimo della contea e tutti ripresero le lorovere sembianze: erano tutti principi, principesse ela contea si trasformò in un paese ricco di ognibene, insomma un posto meraviglioso fatto dipace e di aiuto reciproco: una grande famiglia difamiglie, una Compagnia di amici. Anche l’uomobuono si trasformò nel bel principe azzurro cheera sempre stato.La loro vita fu allietata dall’arrivo di Stefano,

Mattia, Luca e Paolo e il palazzo fu pieno di gioiae felicita’. Allora la principessa capì che il principeazzurro che l’aveva tanto fatta soffrire in realta’era un messaggero del suo Re che voleva farsiconoscere per farle vivere una bella storiainsieme alla contea di San Francesco, ed alla suafamiglia al fianco del suo vero principe. Allora ilRe disse loro: io sono la Via, La Verita’ e la Vita...se seguirete me avrete il centuplo quaggiu’ equalche persecuzione. Siete disposti a vivere perme così?Loro risposero di sì e dal quel giorno promiserofedeltà al loro Re non smettendo mai diconoscerlo, amarLo e servirLo pur nelle fatichequotidiane. Ma il loro Re li ricolmo’ di doni. La ricchezza della contea, non era una ricchezzafatta di tesori e possedimenti. La vera ricchezzaera nei cuori degli abitanti di questa contea cheavevano un cuore buono ed agli occhi del lorounico Re, questo contava. Alla fine della storiavissero tutti felici e contenti!

Beh? Che vi avevo detto? E’ possibile viverecosì! Da quel lontano 17 ottobre 1993 sonotrascorsi 21 anni, il Signore mi ha dato ilprivilegio di incontrare la Compagnia dei TipiLoschi del Beato Pier Giorgio Frassati lo stressogiorno in cui questi ragazzi si sono incontratiper la prima volta non da scout. Il 1 novembre1993 l’allora vescovo Chiaretti ci chiamo’ pernome regalandoci la possibilità di festeggiarel’anniversario della Compagnia il giorno ditutti i Santi! Volevo ringraziare tutti della bellafesta iniziando dalle parole di Marco a Loreto,alla cena, ai seminaristi americani venuti atrovarci per concludere con la festa finale il cuititolo mi ha dato l’ispirazione………………bella storia! Cari amici auguro a tutti voi didiventare santi seguendo l’unico Re il nostroDio, così facendo vivrete una vita avventurosanon senza difficoltà ma con una grande gioianel cuore!

Meri

C’ERA UNA VOLTA...Vi racconto una bellissima favola che guardando bene, però, sipuò considerare una bella storia per chi l’ha vissuta davvero.

Page 10: Novembre 2014

Cari amici e lettori di Vivere!, stiamovelocemente entrando nel vivo dell’annosportivo, e diverse nostre squadre di calcio a 5e pallavolo hanno già iniziato i loro rispettivicampionati. Una citazione la meritanosicuramente i ragazzi della squadra open dicalcio a 5, allenati da Marco Nobili, che hannovinto fino ad oggi tutte le partite dicampionato disputate e sono primissimi inclassifica a punteggio pieno! Anche le giovanigagliarde dell’under 14 di pallavolo femminilehanno iniziato alla grande il loro campionato esi stanno togliendo tante belle soddisfazioni.C’è anche da dire che ha subito riscosso ungrande successo, con tanti iscritti sin dalleprime lezioni, il corso di avviamento allo sporte psicomotricità per bambini dai 3 ai 6 anni, lagrande novità di quest’anno gagliardo; il corsoè iniziato a fine ottobre ed è svolto dalla nostraallenatrice Federica Olivieri aiutata da SilviaLauri e alcuni nostri giovani ragazzi chesettimanalmente prestano volontariato.Proprio di Federica potete leggere unbell’articoletto che pubblichiamo di seguito,insieme ad altre testimonianze scritte daalcuni nostri tesserati che testimoniano contanta spontaneità la loro contentezza nel farparte della grande famiglia della Gagliarda.Per concludere volevo pubblicamenteringraziare un caro amico della Compagnia deiTipi Loschi e di tutta l’Opera Chesterton,ovvero Claudio “Caio” Andreassi di Gavardo, inprovincia di Brescia, che come sempre non famai mancare il suo prezioso aiuto alla nostra

società sportiva nella ricerca di sponsor epubblicità per sostenere le attività in favore ditanti bambini e ragazzi.Veniteci a trovare suhttp://polisportivagagliarda.blogspot.it,troverete i risultati delle nostre squadre e tantebelle cose da leggere sul mondo dello sport.Ciao a tutti!

Andrea Falcioni

A fine ottobre ho iniziato con la PolisportivaGagliarda un corso di psicomotricità edavviamento allo sport per bambini e bambinedai 3 ai 6 anni. Svolgo due lezioni settimanalida un’ora ciascuna e incontro con moltopiacere tanti bambini piccoli che si sono iscrittial corso, i quali attraverso il gioco possonocrescere e svilupparsi in modo sano esoprattutto bello. Gli allenamenti sono ilmartedì ed il venerdì dalle 17,00 alle 18,00presso la palestra numero 2 del Palazzettodello Sport di San Benedetto del Tronto. Perchi si fosse incuriosito e/o interessato puòchiamarmi al 328/4911375 e portare i propribambini a fare qualche prova o anche solo avedere, li aspetterò a braccia aperte!Perché svolgere un corso di psicomotricità edavviamento allo sport?Il bambino, attraverso il corpo ed ilmovimento, matura e cresce in modocomplessivo: infatti attraverso lapsicomotricità viene aiutato a prenderecoscienza di sé e ad interagire con gli altri.Quando poi l’attività si sviluppa sotto forma di

gioco, il bambino non può che esserne attrattoed ecco che attraverso le attività ludiche egliinizierà a conoscere altri tipi di movimento delcorpo e a prendere coscienza di alcuni sport.Non verranno insegnate le basi tecniche di talisport ma il bambino avrà modo di giocare conuna pallone da calcio, con una palla dapallavolo e così via, scoprendo quindi la

possibilità di nuovimovimenti attraverso ilproprio corpo. D’altronde aquest’età e sconsigliato farpraticare uno sportspecifico, poiché il bambinonon ha ancora una pienaconoscenza di sé e diquanto e capace di fare.Sarà dunque una bellaavventura per i nostri piccoligagliardi che, col passaredel tempo, conosceranno séstessi e, allo stesso tempo,comprenderanno quantecose potranno riuscire a fareinsieme agli altri ed ognivolta con uno strumentodiverso.

Federica Olivieri

Quest’anno come servizio aiuto FedericaOlivieri al corso di ginnastica per bambinipiccoli della Gagliarda. Già dalla prima voltache sono andato mi sono divertito tantissimoperché alcuni bambini sono davverosimpaticissimi e fanno tanto ridere. A mequesto servizio piace molto perché mi rendepiù responsabile: infatti devo essere semprepuntuale nell’orario e paziente coi bambiniche sono molto piccoli e a volte non ci stannoa sentire.Andando ad aiutare Federica so di fare delbene soprattutto a me stesso, infatti mi è statoinsegnato che aiutare gli altri ci fa guadagnareun piccolo pezzetto di Paradiso e ci allontana

sport

10 NOVEMBRE 2014

POLISPORTIVA GAGLIARDA

società cooperativa sociale sportiva dilettantisticaSede legale Via Val Sesia, snc63074 San Benedetto del Tronto (AP)Sede operativa C.da San Francesco di Paola, 2763066 Grottammare (AP)Codice Fiscale e P. IVA 02143490445Telefono e fax 0735/659365Cell. 347/6634447Mail [email protected] pec [email protected] http://polisportivagagliarda.blogspot.it

Page 11: Novembre 2014

dalle pene dell’inferno. Quando sono con i bambini in palestra li aiutonei giochi e di farli divertire con canti e balli.

Giovanni Pellei

Un giorno dello scorso settembre ho sentitoparlare di una squadra di pallavolo, così sonoandata nella palestra dove si allenavano e hochiesto cosa si doveva fare per potersiiscrivere. Dopo alcuni giorni io e delle mieamiche ci siamo presentate in palestra pronteper iniziare e abbiamo conosciuto leallenatrici Anna, Silvia e Federica, poi loro cihanno presentate alle nuove compagne disquadra. Prima di ogni allenamento facciamosempre una preghiera tutte insieme perchénon succeda niente di male. Gli allenamentistanno andando bene e ci stiamo preparandoper il campionato al quale parteciperemo.Io mi trovo benissimo alla Gagliarda sia con leallenatrici che con le mie nuove compagne disquadra; siamo un bel gruppo e spero tantoche tutte insieme impariamo presto a giocarebene senza avere tanta ansia. Sicuramentealle prime partite verrà fuori l’emozione pernoi che partecipiamo per la prima volta ad uncampionato, per fortuna ci saranno dellecompagne che hanno già giocato gli annipassati e che ci aiuteranno a noi nuove arompere il ghiaccio.Comunque noi giochiamo per divertirci,sperando sempre di fare delle bellissimepartite. Vi saluto augurando a tutti tantafelicità e divertimento!Grazie!

Leslie Jane Gambon

Ho cominciato a giocare a pallavolo circaquattro anni fa grazie ad una mia compagnadi scuola: all’inizio andavo ad allenarmi giustoper fare qualcosa di diverso, ma più passava iltempo e più la voglia di imparare a giocarecrescevano e presto la pallavolo è diventatauna vera passione da coltivare passo dopopasso. Devo dire che in quattro anni sono

migliorata tanto e perquesto devoringraziare soprattutto le mie care allenatriciAnna, Silvia e Federica della Gagliarda che mihanno aiutato tanto in questi anni.Questo nuovo anno procede molto bene, mialleno con le mie compagne di squadra e ilrapporto con loro sta crescendo piano piano.

Kamela Nacollari

Gioco nella squadra open di calcio a 5 dellaPolisportiva Gagliarda e quello che mi hastupito di più sin dal primo allenamento èstato il modo in cui sono stato accoltodall’allenatore e dai miei compagni di squadra:tutti infatti sono stati gentili con me e questomi ha aiutato tantissimo ad inserirmi subito ebene nel gruppo, durante la preparazione pre-campionato. Sono giovane e sicuramente èmolto bello e stimolante allenarmi e giocarecon dei compagni molto forti e più anziani chestanno da tempo in questa squadra. Avevobisogno di tornare a sentirmi importante, aprescindere dall'essere titolare o meno, saperedi poter essere utile, di poter risolvere unapartita in qualsiasi momento. Per quantoriguarda il mio ruolo lo deciderà Marco, ilnostro allenatore: io cercherò di dare sempre ilmassimo e di farmi trovare pronto, cercando diapportare il mio piccolo contributo, inqualsiasi ruolo lui vorrà farmi giocare.

Lorenzo Clementi

sport

11 NOVEMBRE 2014

POLISPORTIVA GAGLIARDA

società cooperativa sociale sportiva dilettantisticaSede legale Via Val Sesia, snc63074 San Benedetto del Tronto (AP)Sede operativa C.da San Francesco di Paola, 2763066 Grottammare (AP)Codice Fiscale e P. IVA 02143490445Telefono e fax 0735/659365Cell. 347/6634447Mail [email protected] pec [email protected] http://polisportivagagliarda.blogspot.it

Page 12: Novembre 2014

15 ottobre

SANT’ALBERTOMAGNOdi Paolo GulisanoQuesto religioso domenicano fu uno dei piùgrandi filosofi e teologi del medioevo, sia perla sua grande erudizione che per il suoimpegno a livello logico-filosofico nelconciliare fede e ragione, applicando lafilosofia aristotelica al pensiero cristiano. Fu,inoltre, il maestro di Tommaso d’Aquino.La Chiesa cattolica lo venera come santoprotettore degli scienziati e Dottore dellaChiesa.L'influenza esercitata da Alberto sugli studiosidei suoi tempi e su quelli degli anni seguentifu enorme.Questo frate medioevale in mezzo ai suoimolti doveri di religioso, come provinciale delsuo ordine, come vescovo e legato pontificio,come predicatore di una crociata, pureffettuando molti faticosi viaggi tra Colonia,

Parigi e Roma efrequentiescursioni in varieparti dellaGermania, fu ingrado di comporreuna veraenciclopedia,contenente trattatiscientifici su quasiogni argomentodello scibileumano, mostrandouna conoscenzadella natura e dellateologia chesorprese i suoicontemporanei, eancora suscital'ammirazione deidotti dei nostritempi. Fu,realmente, unDoctor Universalis. Alberto era nato inSvevia intorno al1205.Da giovane fumandato aproseguire i suoistudi pressol'Università diPadova, cittàfamosa per la sua

cultura delle arti liberali, per le quali il giovanetedesco aveva una speciale predilezione.Nell'anno 1223, dopo aver ascoltato i sermonidel beato Giordano di Sassonia, secondoMaestro generale dei Domenicani, decise dientrare nell'Ordine dei Predicatori.Completò i suoi lunghi studi a Parigi, pressol'università che più di ogni altra venivacelebrata come scuola di teologia.Durante questo periodo, trascorso tra Coloniae Parigi, ebbe tra i suoi discepoli Tommasod’Aquino, un giovane del quale riconobbesubito il genio.Dopo aver ricoperto vari importanti incarichinell’Ordine dei frati Predicatori, fondato da sanDomenico Guzman, Alberto nell'anno 1260 fuconsacrato vescovo di Ratisbona, diocesi cheresse per soli due anni, quando, dopo cheerano state accettate le sue dimissioni, ripresevolontariamente l'ufficio di professore pressolo Studium di ColoniaPer il resto dei suoi giorni si impegnò congrande passione e rigore di studioso nelcampo della teologia, della filosofia, della

medicina e delle scienze naturali, pubblicandoun numero impressionante di testi.Il suo corpo fiaccato da una vita austera diprivazioni e di lavoro cedette sotto il pesodegli anni e morì a Colonia nel 1280.Alberto dimostrò al mondo che la Chiesa nonè contraria allo studio della natura: la scienza ela fede possono andare di pari passo; la lorovita ed i loro scritti sottolineano l'importanzadella sperimentazione e dell'indagine.Fu anche uno scienziato di grande rigore:rifuggiva da ogni tentazione di usare i risultatidelle proprie ricerche per scopi che nonfossero di utilità all’umanità. Espressechiaramente il suo disprezzo per tutto ciò chesapeva di incantesimo o di arte magica, inun’epoca che vedeva il diffondersidell’alchimia con le sue utopie di potere. Il suo metodo di trattamento delle scienze fustorico e critico al tempo stesso. Raccolse inuna grande enciclopedia tutto ciò che eranoto ai suoi tempi e poi espresse le sueopinioni, seguendo il suo metodo che eraquello di un’attenta osservazione dei fenomeninaturali.Alberto venne beatificato da papa Gregorio XVnel 1622. Si dovettero attendere poi alcunisecoli per la canonizzazione, e come ulteriorericonoscimento del suo grande genio nel 1931papa Pio XI lo proclamò Dottore della Chiesa. Nel 1941, infine, il suo successore Pio XII lodichiarò patrono dei cultori delle ScienzeNaturali.

Periodico registrato presso il Tribunale di Fermo al n. 7/97 (decr.24.12.97) Proprietà Associazione Papa Giovanni Paolo II ONLUSContrada San Francesco- Grottammare (AP) DirettoreResponsabile: Laura Ripani Direttore: Giulio GiustozziComposizione: Federico Capriotti Foto: Marco CapecciStampa: M Graphic Service Via Sandro Pertini - Pagliare delTronto. [email protected] www.tipiloschi.com

Le foto presenti su “Vivere e non Vivacchiare” sono prese in parte da Internet e quindivalutate di pubblico dominio.

Abbonamenti: inviare la somma di 15 euro sul CCPn°12267639 intestato all’Associazione Papa Giovanni Paolo II ONLUSGrottammare (AP)

Per informazioni: [email protected]

Ai sens i del l 'ar t .13 D.Lgs.196/2003 in mater ia d i pr ivac y, infor miamoche i dat i personal i da le i volontar iamente confer i t i unitamente a lpagamento del l 'abbonamento, indispensabi l i per l 'at t ivaz ionedel l ’abbonamento a “ Vivere e non v ivacchiare” e da noi raccolt i so loper questo motivo, saranno t rattat i , ne l r i spetto d i quanto previstodal l 'ar t .11 del c i tato decreto, manualmente ed e lett ronicamentedal l ’Associaz ione Papa Giovanni Paolo I I Onlus, con sede inGrottammare (AP) cap 63013, C .da S . Francesco e saranno adottate lemisure idonee a garant i r ne la s icurezza e la r i ser vatezza , non sarannodif fus i o ut i l i zzat i per scopi d ivers i , r i tenendoci comunque da Leiautor izzat i con l ' inv io degl i s tess i e in adempimento a l rap por to diabbonamento. E ’ poss ib i le in ogni momento eserc i tare i d i r i t t iprevist i da l l 'ar t icolo 7 del D.Leg. 196/03.

il santodel mese