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UIL Confederale Il sistema previdenziale: quale futuro? Settore Telecomunicazioni Call center e clausola sociale Produzione Culturale Cinecittà: le ragioni del nostro dissenso Settore Emittenza – Radio – Tv Emittenze radio-TV: facciamo il punto 32016www.uilcom.it Anno XXIV (141) Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale 70% Roma – DCB Roma

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UIL ConfederaleIl sistema previdenziale: quale futuro?

Settore Telecomunicazioni Call center e clausola sociale

Produzione CulturaleCinecittà: le ragioni del nostro dissenso

Settore Emittenza – Radio – TvEmittenze radio-TV: facciamo il punto

32016www.uilcom.itAnno XXIV (141)Poste Italiane SpASpedizione in abbonamento postale 70% Roma – DCB Roma

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Direttore responsabile Marco TrozziDirettore editoriale Bruno Di ColaEditor Elsa GnataE-mail [email protected]

Redazione Fabio Benigni, Roberto Di Francesco, Fabio G. Gozzo, Rossella Manfrini, Pierpaolo Mischi, Roberta Musu, Salvatore UgliaroloHanno collaboratoRoberto Retrosi e Pierpaolo BombardieriRedazione e amministrazionec/o Comunicazione Lavoro SrlServizi - Ricerche - Promozioni00198 Roma, largo A. Ponchielli, 4Tel. 06 45686880 - Fax 06 85353322

Amministratore delegatoRossella ManfriniSito [email protected]

Progetto grafico e impaginazioneStudio Ruggieri Poggi, www.ruggieripoggi.it

StampaC.S.R. srl00131 Roma, Via di Salone, 131

3 EditorialeSalvatore Ugliarolo

4 Settore Produzione CulturaleFabio BenigniCinecittà: le ragioni del nostro dissenso

6 Settore TelecomunicazioniFabio G. GozzoCall center e clausola sociale

10 Settore Grafico – Cartario - CartotecnicoRoberto Di FrancescoPerché la Previdenza Complementare

14 Settore Grafico – Cartario - CartotecnicoRoberto RetrosiWolters Kluwer: evoluzione continua

18 Settore Emittenza – Radio – TelevisionePierpaolo MischiEmittenze Radio-TV: facciamo il punto

22 Animula vagula blandulaElsa GnataMaria Montessori: quando l’educazioneincontra la scienza

24 Pari Opportunità e Politiche di GenereRoberta Musu“Humus” sapiens

29 UilIl sistema previdenziale: quale futuro?

34 UilPierpaolo BombardieriLavoro: una passione che non passa

sommario

Pubblicazione trimestrale dell’Unione Italiana Lavoratori e Lavoratrici della Comunicazionen. 3/2016, Anno XXIV (141)

Autorizzazione Trib. di Roma n. 118-93 - Reg. della Stampa 22-3-93, spedizione in abb. post. D. l. 353/2003 (Conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 Comma 1 - Dcb Roma

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CIAOPAOLA!Salutiamo Paola, la donna, l’amica, la collega,chiunque l’abbia conosciuta ha di lei il proprio ricordo, tutti indistintamente hanno l’immagine del suo sorriso.

Il suo sorriso trasmetteva la generosità, la sensibilità e la disponibilità che la caratterizzavano.

Paola era fiera e generosa, leale e coraggiosa e ad ogni persona, qualsiasi fosse il legame,seppur breve, non dava mai un senso di fugacità.

Tenace ed in qualche modo ribelle, aveva conservato negli anni la forza della coerenza con se stessa, con gli ideali che l’hanno guidata e le scelte che ha fatto.

L’amicizia per lei era il legame più importante a cui si accostava con sensibilità, attenzione e rispetto.

Quando difendeva le proprie idee lo faceva con appassionata tenacia, Paola era presente in tutti i sensi, era impossibile non vederla, impossibile non sentirla e sarà impossibile dimenticarla.

Con affetto e stima la salutiamo ancora una volta “Ciao Paola!”

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A due anni dal nostro Congresso Nazionale ci apprestiamo a celebrareun nuovo appuntamento che vedrà la nostra Federazione nuovamenteriunita in assise per la IV Conferenza Nazionale di Organizzazione UIL-COM.Fare un bilancio di questo tempo trascorso insieme non è semplice per-ché troppi avvenimenti si sono succeduti e molto lavoro è stato fatto.Il Gruppo Dirigente Uilcom, ad ogni livello, si è sempre distinto per com-petenza, affezione all’Organizzazione e, soprattutto, spirito di abnega-zione nei confronti del mandato che le Lavoratrici ed i Lavoratori cherappresentiamo ci hanno assegnato.Abbiamo vissuto e continuiamo a vivere tempi difficili.Nel corso dei mesi si sono succedute vertenze importanti quali quellerelative ad Aziende quali Burgo, Gruppo Telecom, Seat Pagine Gialle,Infocontact, Almaviva solo per citarne alcune ed in ognuna di esse laUilcom, insieme ad altre OO.SS, è riuscita a “portare a casa qualcosa”.Sicuramente, molti dei nostri detrattori diranno che questo “qualcosa”è di poco conto, ma per noi è importante ribadire sempre il concettoche per ogni singolo licenziamento che viene ritirato per noi è una vit-toria perché dietro ai numeri ci sono le PERSONE e dietro le persone cisono delle VITE, degli AFFETTI, delle STORIE individuali e famigliari.È proprio questo che noi portiamo ai tavoli di confronto pertanto, sesicuramente i numeri contano, gli individui contano di più e noi lavo-riamo per OGNUNO di quelli che rappresentiamo.Sicuramente il nostro lavoro non comprende solo la gestione delle ver-

tenze, delle difficoltà, ma anche la progettazione di tutte quelle attivitàche comportano un investimento sempre e comunque sulle PERSONE.Dal mese di gennaio ha preso il via il nostro corso di “formazione performator*”, un corso patrocinato dalla Segreteria Nazionale e gestitocon maestria, professionalità e passione dalle nostre Colleghe RobertaMusu e Michela Rusciano e che ha visto coinvolte 22, tra RSU e Fun-zionari Uilcom, provenienti da diversi territori.Un corso nel quale noi tutti crediamo fermamente e sul quale siamocerti di poter porre le basi per futuri professionisti al servizio della Fe-derazione, delle RSU e, di conseguenza, dei Lavoratori e delle Lavora-trici.Un forte riconoscimento al nostro impegno ci è giunto dai risultati po-sitivi delle elezioni RSU tenutesi in questo biennio: Telecom Italia, Vo-dafone, RAI, Teatro dell’Opera di Roma, La Nuova Sardegna, Burgo,Telecontact solo per citarne alcuni ci hanno offerto nuova linfa vitaleper poter continuare a lavorare sodo e lavorare bene.Collaborazione, strategie, confronto e competenza sono elementi es-senziali per la buona riuscita della nostra attività, elementi senza i quali,indistintamente, qualunque azione verrebbe vanificata.Il prossimo appuntamento “istituzionale” per tutto il popolo UIL saràla Conferenza di Organizzazione Confederale (3/5 novembre 2016) se-guita dalla nostra Conferenza Nazionale di Organizzazione che si terrànel febbraio 2017 ma, al di là delle celebrazioni, in qualsiasi momento,NOI SIAMO QUI.

Salvatore Ugliarolo

Motum perpetuum

editoriale

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Da oltre quattro anni, attraverso varie dichia-razioni di stato di crisi formalizzate dal GruppoCinecittà, si sono succeduti numerosi inter-venti delle Istituzioni pubbliche, quali:

leggi di sistema, crediti d’imposta a favoredegli investimenti nella produzione;fondi tematici, specificatamente destinatialla ristrutturazione ed al rilancio del sito, progetti tematici, con il concorso di fondipubblici (MIAC);rinegoziazioni a favore degli Studios delle

esposizioni debitorie verso la proprietà Isti-tuzionale del Ministero dei Beni e dell’Atti-vità Cultural gestita dall’Istituto Luce;concessioni di ammortizzatori in deroga;

ed altri interventi, subiti dai lavoratori, quali:

destrutturazioni del gruppo, spacchetta-mento in tante scatole societarie;licenziamenti;decurtazione delle retribuzioni, contratti disolidarietà;sostituzione dei contratti collettivi nazionaliapplicati;cessione e affitti dei rami d’azienda.

A fronte di questi interventi economici, e di im-pegni e sacrifici sostenuti, frutto di accordicondivisi, il Gruppo Cinecittà, ha risposto conun contributo del tutto negativo:

lo spostamento delle attività appannaggiodegli Studios e della produzione cineaudiovi-siva alla società dedicata all'intrattenimento;il completo fallimento delle politiche com-merciali per l’acquisizione di nuove com-messe;

Settore Produzione Culturale

Cinecittà:le ragioni del nostro dissenso

La Uilcom sempre a difesa della storia, del patrimonio culturalee professionale della “fabbrica deisogni” a cura di Fabio Benigni

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il mancato rispetto dei nuovi accordi suldebito raggiunti con il MIBACT e l’Isti-tuto Luce;gli inadempimenti reiterati nel paga-mento dei canoni di locazione e altri im-pegni contrattuali che hanno portatoalla diffida da parte dell’Istituto Luce;il perseguimento delle finalità industrialisull’intrattenimento anziché sulla mis-sion Istituzionale a cui è dedicata l’areadel comprensorio;la perdita del valore aggiunto rappre-sentato da quella precedente unicitàdell’impresa nell’offerta dell’intero cicloproduttivo del prodotto cineaudiovisivo,dall’ideazione al prodotto finito;la dispersione del patrimonio economicodestinato alle attività di produzione ci-nematografica, in favore di altre societàdel gruppo finalizzate all’intrattenimentoe ai serivizi anziché alla produzione (Pa-

pigno, Cinecittà World, LUNEUR);la dispersione del patrimonio professio-nale (i lavoratori del restauro della pel-licola, del digitale e dei mezzi tecnici diCDF, dell’ex Sviluppo e Stampa e di Pa-nalight fra cessioni, affitti di ramo,cassa integrazione e licenziamenti);i disservizi a scapito delle rare produ-zioni ospitate (compresa RAI);la riduzione degli spazi utilizzabili per laproduzione cinematografica, sacrificatialle attività di entertainment e di altreattività di vario genere;la fatiscenza e la mancata manutenzionedegli spazi della produzione, che ne rendeancor più difficile l'utilizzo nelle rare oc-casioni di commesse internazionali.

Con tali condizioni, si rende assolutamentenecesssario un ripensamento delle politi-che e degli interventi messi in campo dal

MIBACT, in forza della funzione di controlloin capo ad esso sulla salvaguardia e pro-mozione della vocazione culturale e pro-duttiva affidata al complesso di Cinecittà,e confermato dall’impegno contenuto nellalettera d’intenti sottoscritte dal MinistroFranceschini.La UILCOM, nella disponibilità a valutaretutte le opzioni che vadano nel senso dellatutela occupazionale e del rilancio di Cine-città, individuando soluzioni percorribili perun sito che riveste importanza nazionale einternazionale e rappresenta la più impor-tante struttura di produzione cinemato-grafica in Italia e in Europa, propone eprivilegia, come da tempo ed in ripetuteoccasioni sostenuto, un radicale cambia-mento della governance del sito supe-rando l’attuale gestione, ad esempiotramite un atto di indirizzo del MIBACT cheampli le competenze e la sfera di attivitàdell’Istituto Luce oppure attraverso la co-stituzione di una NewCo a maggioranzapubblica composta da Istituto Luce, RAI Ci-nema, Film Commisions ed aperta ad altrisoggetti che acquisisca il controllo delleaziende operanti nel comprensorio.

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Call center e clausola sociale: nuove procedure

successione di imprese nel contratto di appaltocon il medesimo committente e per la medesimaattività di call center, il rapporto di lavoro conti-nua con l’appaltatore subentrante”. (Vedi testinei riquadri).In questi primi mesi di vigenza di questa nuovalegge, fortemente propugnata e voluta da partesindacale per regolare un mercato “selvaggio”quale quello dei call center in outsourcing, sonostate risolte vertenze importanti (Datacontact,Global Network) con diverse centinaia di lavo-ratori coinvolti che hanno potuto continuare asvolgere le proprie attività con nuovi datori dilavoro a seguito di cambio appalto. Ed i principicontenuti nella legge sono stati anche quelliche hanno guidato le salvaguardie previstedall’accordo siglato per i lavoratori di GepinContact, la cui vertenza è iniziata nel 2015 eche vede purtroppo tutta la vicenda ancora in-cagliata nei ricorsi al TAR tra società parteci-panti scaturiti a seguito della “brutta” gara diPoste Italiane dello scorso anno. Al contempo si stanno profilando situazioni dimercato per le quali le gare di appalto sem-brano improvvisamente essere scomparsementre i committenti, soprattutto quelli piùgrandi, sembrano voler ricorrere sempre più a

La Clausola Sociale applicata al settore dei Call Center, una Legge tutta da applicarea cura di Giuseppe Fabio Gozzo

Il 30 maggio scorso un importante accordofirmato dalla Uilcom-Uil unitamente a Slc-Cgile Fistel-Cisl ha dato applicazione contrattualenel CCNL delle Telecomunicazioni alla cosìdetta “Clausola Sociale per i Call Center”, ov-vero alla norma di Legge approvata a gennaio2016 che regola i cambi di appalto in tale set-tore. Come parti sociali si è data così prontaattuazione a quanto previsto dalla normastessa che demandava appunto ai contratticollettivi nazionali di lavoro le modalità e lecondizioni di cambio appalto, atteso il principiofondamentale da essa stabilito che “in caso di

Settore Telecomunicazioni

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“proroghe” di contratti già esistenti ma conrichiesta di ulteriori sconti agli outsourcer.Di fatto sembra delinearsi la tendenza aduna elusione della norma, con scenari cheanche se creano di per sé continuità occu-pazionale (non c’è cambio d’appalto) difatto configurano una tensione non soste-nibile sulle condizioni di prezzo che gene-rano sempre gli stessi problemi di soste-nibilità economica del costo del lavorocontrattuale.Come Uilcom siamo intenzionati a porrecon grande determinazione questa que-stione in tutte le sedi deputate, istituzionali,datoriali e sindacali.Intendiamo, in primis, richiedere al Mini-stero del Lavoro di fare suoi ed estendere“erga omnes” i dettami contenuti nell’ac-cordo del 30 maggio 2016 dando così aquesti forza di legge generale (così comeprevisto dall’art. 1 comma 10) e ad Assteled Assocontact di fare la loro parte, conchiare prese di posizione e condotte con-seguenti. Sarebbe intollerabile ed assai grave cheuna legge voluta per regolamentare il mer-cato, garantire la stabilità occupazionale

ed anche l’ottimizzazione delle risorsepubbliche volte alla effettività delle politi-che passive del lavoro e non al finanzia-mento (indiretto) degli utili di bilancio digrandi committenti si rivelasse non appli-cata ed inutile.

CLAUSOLA SOCIALE PER I CALL CENTERLegge n. 11/ 2016, art. 1 comma 10

In caso di successione di imprese nel contratto di appalto con il medesimo committentee per la medesima attività di call center, il rapporto di lavoro continua con l’appaltatoresubentrante, secondo le modalità e le condizioni previste dai contratti collettivi nazionalidi lavoro applicati e vigenti alla data del trasferimento, stipulati dalle organizzazionisindacali e datoriali maggiormente rappresentative sul piano nazionale. In assenza di specifica disciplina nazionale collettiva, il Ministero del lavoro e delle po-litiche sociali, con proprio decreto adottato sentite le organizzazioni datoriali e sindacalimaggiormente rappresentative sul piano nazionale, definisce i criteri generali per l’at-tuazione del presente comma. Le amministrazioni pubbliche e le imprese pubbliche o private che intendono stipulareun contratto di appalto per servizi di call center devono darne comunicazione preventivaalle rappresentanze sindacali aziendali e alle strutture territoriali delle organizzazionisindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale.

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Nuova Procedura “Clausola Sociale” del CCNLTelecomunicazioni

1 In relazione a quanto previsto dall'art. 1comma 10, della Legge n. 11 del 2016,le parti condividono di adottare, nel-l’ambito del Contratto Collettivo Nazio-nale di Lavoro per il personaledipendente da imprese esercenti servizidi telecomunicazione (di seguito CCNLTLC) la seguente disciplina per la prose-cuzione dei rapporti di lavoro subordi-nato in caso di successione di impresein occasione dei cambi di appalto con ilmedesimo committente e per la mede-sima attività di call center.

2 L'impresa committente che intende sti-pulare un nuovo contratto di appaltoche potrebbe determinare un cambio difornitore rispetto a quello già utilizzato,almeno 60 giorni prima fornirà una in-formazione sulle caratteristiche dell’ap-palto e sulle sue eventuali variazioni allestrutture territoriali delle OrganizzazioniSindacali stipulanti e le RSU costituiteai sensi dell’Accordo Interconfederaledel 10 gennaio 2014 ovvero, per leaziende più complesse e secondo laprassi esistente, alle Organizzazioni

sindacali nazionali stipulanti e le RSU oil Coordinamento nazionale delle RSUeletto dalle RSU nell’ambito dellestesse per le materie ad esso deman-date dagli specifici accordi aziendali.

3 In caso di successione di imprese nelcontratto di appalto con il medesimocommittente e per la medesima attivitàdi call center, l’Azienda fornitriceuscente ne darà comunicazione pre-ventiva, successiva all’aggiudicazioneentro 30 giorni dall’inizio delle attività,alle Organizzazioni Sindacali territorialie/o nazionali stipulanti unitamente allaRSU fornendo altresì informazioni sullaconsistenza numerica degli addetti in-teressati al netto del personale che puòessere reimpiegato su altre attività, sulrispettivo orario settimanale, indicandoquelli impiegati in via continuativa edesclusiva nell’appalto in questione daalmeno 6 mesi. Analoga comunicazionesarà inviata dall’impresa aggiudicatricea conferma dell'aggiudicazione stessa,entro 30 giorni prima dell’inizio delle at-tività. Dette comunicazioni potrannoavvenire congiuntamente o disgiunta-mente e potrà essere altresì compren-siva della successiva comunicazione dicui al comma 5.

4 In caso di cambio di appalto così comedefinito al comma 2, il rapporto di lavoroprecedentemente costituito con l’appal-tatore uscente continua con l’appalta-tore subentrante, secondo quantoprevisto dall'art. 1 comma 10, dellaLegge n. 11 del 2016 e alle modalità econdizioni previste dalla presente proce-dura, nel rispetto del quadro legislativodi provenienza. A tal fine, nell’ambitodella procedura descritta nei commi 3, 5e 6, sarà definita a livello aziendale, per isingoli rapporti di lavoro interessati, lavariazione del datore di lavoro senza cheper quest’ultimo derivino oneri aggiuntivie non riconducibili alle finalità della sud-detta disposizione di legge, prevedendola manleva in favore dell'azienda forni-trice subentrante. La presente disciplinatrova applicazione anche nel caso in cuipresso l’Azienda subentrante sia in corsol’utilizzo di ammortizzatori sociali.

In caso di cambio di appalto possono veri-ficarsi due casi:a Subentro nell’appalto a parità di termini,

modalità e condizioni contrattuali con ilcontestuale assorbimento del perso-nale dipendente dall’impresa fornitriceuscente, già addetto alle medesime at-

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tività di call center risultante da docu-mentazione probante che ne attestil’impiego in via continuativa ed esclu-siva da almeno 6 mesi.

b Subentro nell’appalto con variazionedelle modalità e delle condizioni relativealla gestione dei rapporti di lavoro su-bordinato, definendo le tempistichedell’inserimento del personale prece-dentemente impiegato su tale attività.

5 Successivamente e comunque almeno30 giorni prima della data del subentro,le aziende appaltatrici interessate co-municheranno alle Organizzazioni Sin-dacali così come sopra individuate, lecondizioni, le modalità e le tempisticherelative all’assorbimento del personaleinteressato, anche secondo quantoprevisto al successivo comma 7.

6 Entro i successivi 5 giorni dal ricevi-mento delle comunicazioni di cui alcomma precedente, le strutture sinda-cali potranno richiedere un incontro conl’Azienda fornitrice subentrante edeventualmente con l’Azienda fornitriceuscente per individuare le opportunesoluzioni finalizzate a raggiungereun’intesa nell’ambito di quanto previstoal comma seguente; la procedura di

esame congiunto si intenderà comun-que utilmente esperita entro 20 giornidalla sua attivazione.

7 Nel caso di cui al comma 4 lett. b), la pro-cedura descritta nei commi 3, 5 e 6, potràessere attivata, a livello aziendale, per unesame della situazione, al fine di renderecompatibili le esigenze dell’impresa su-bentrante con le esigenze di continuitàlavorativa dei lavoratori, tenuto contodelle condizioni professionali e di utilizzodel personale impiegato, facendo ricorso,alla variazione dell’attività da svolgere,ovvero a strumenti quali part-time, ridu-zione orario di lavoro, flessibilità dellegiornate lavorative. Restano ferme le ul-teriori condizioni normative vigenti al-l’atto della costituzione del rapporto dilavoro con il fornitore uscente. In sede diaccordo aziendale saranno previste letempistiche dell’inserimento del perso-nale. Le parti convengono, comunque,che nell’assorbimento del personale in-teressato, i livelli inquadramentali di de-stinazione e le relative retribuzione nonpotranno essere inferiori al 3° Livello se-condo quanto previsto dall’art. 23 delCCNL TLC per il disimpegno delle man-sioni connesse allo svolgimento direttoovvero di coordinamento delle attività di

call center interessate dalla successionedi imprese nel contratto di appalto. Sonofatte salve le assunzioni precedente-mente effettuate dal fornitore uscente al2° livello inquadramentale in forza e nelrispetto di quanto previsto dalla “nota averbale” di cui all’art. 23.

Resta facoltà dell’Azienda subentranteescludere dal processo di riassorbimentodi personale, i lavoratori che svolgono fun-zioni indirette di supporto alle attività ope-rative, ivi compresi coloro che svolgonofunzioni di direzione esecutiva, di coordi-namento e di controllo. I team leader im-piegati in via continuativa nella commessaoggetto dell’appalto in questione da al-meno 6 mesi potranno essere adibiti adattività operative, con il conseguente in-quadramento, livello retributivo e orario dilavoro di riferimento.

In caso di successione di imprese nelcontratto di appalto con il medesimocommittente nell’assorbimento delpersonale si terrà conto del relativoambito territoriale in cui opera ilpersonale.

8 Decorso il termine di cui al comma 6 laprocedura si intende esperita.

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Perchéla Previdenza Complementare

Occorre informare i giovani sui vantaggi, soprattutto quelli fiscali,dell’adesione ai Fondi pensione. a cura di Roberto Di Francesco

Settore Grafico•Cartario•Cartotecnico

Il ciclo di vita delle persone è scandito da esi-genze diverse tipiche di ogni età. Il saldo trareddito e consumi varia nel tempo ma ognunodi noi agisce facendo conto implicitamentesulla ricchezza totale della propria vita e tendea mantenere costante il consumo per lunghiperiodi. L’investimento è dunque il differimentodel consumo. Franco Modigliani (Premio Nobelper l’economia 1985).Il Regime contributivo per tutti dal 1 gennaio2012 ha comportato una riduzione sostanzialedel tasso di copertura, detto anche tasso di so-stituzione, comunemente indicato dal rapporto

fra la prima rata di pensione e l’ultimo stipen-dio percepito.Se prendiamo per esempio un padre e un figliocon lo stesso lavoro. La stessa carriera e lostesso reddito, dopo 40 di lavoro il padre andràin pensione con il 74% dell’ultima retribuzioneil figlio con il 53%. I più giovani tendono a sottovalutare il pro-blema e quando percepiranno l’effetto saràtroppo tardi.È quindi sempre più urgente e necessario perle Organizzazioni sindacali ripartire dall’infor-mazione e dall’educazione finanziaria.E’ necessario far emergere il bisogno previden-ziale.Senza un’adeguata informazione sui tassi disostituzione che saranno offerti dal primo pi-lastro, difficilmente i lavoratori più giovani ac-quisiranno consapevolezza circa la necessitàdi aderire ai fondi pensione.Occorre informare i giovani sui vantaggi, so-prattutto quelli fiscali, dell’adesione ai Fondipensione. La riduzione della pensione obbligatoria (si la-vorerà di più ma i coefficienti di trasformazionesi adegueranno per tenere conto dell’aspetta-tiva di vita dei lavoratori) renderà necessaria

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una prestazione pensionistica aggiuntiva.Per assicurare più elevati livelli di coperturaprevidenziale (Art. 1 D.lgs 252/05“… i lavoratori hanno diritto che siano prov-veduti e assicurati mezzi adeguati alle loroesigenze di vita in caso di infortunio, ma-lattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazioneinvolontaria…” Art. 38, co. 2 Costituzione;le forme di previdenza complementaresono veicoli preferenziali per ottenere gliobiettivi previdenziali. Oggi, soprattutto dopo la riforma Fornero,occorre colmare il gap previdenziale (diffe-renza fra l’ultimo reddito percepito e lapensione attesa).Questo si può ottenere attraverso unapensione aggiuntiva a quella erogata dagliistituti di previdenza obbligatoria.Le caratteristiche principali di un fondopensione sono anche i suoi punti di forzasono:

L’adesione a un fondo pensione è liberae volontaria – ogni lavoratore può de-cidere se e dove aderire.È complementare al I pilastro – non so-stituisce la pensione pubblica- aiuta araggiungere un adeguato tenore di vita

dopo il pensionamento.La capitalizzazione è individuale.Le singole posizioni sono effettiva-mente accantonate e investite su unconto personale.Non sono utilizzate per pagare le pen-sioni di altri.La contribuzione è definita.

È definita l’entità della contribuzione manon l’ammontare delle prestazioni. Questedipendono da diversi fattori fra i quali:

dall’entità della contribuzione;dagli anni di contribuzione;dai rendimenti;dalla rendita pensionistica che si sce-glierà al termine della fase di accumulo.

Oggi la legislazione vigente consente diaderire a diversi Fondi di previdenza com-plementare, che possono essere di diversitipi:Fondi Collettivi: Fondi pensione contrat-tuali, Preesistenti, Aperti ad adesione col-lettiva.Individuali: Fondi pensione aperti ad ade-sione individuale, PIP (piani individuali diprevidenza).

I fondi contrattuali sonoquelli che nascono all’internodi un sistema contrattuale:Sono associazioni senza fini di lucro.Nascono in base ad un contratto collettivodi lavoro o ad un accordo aziendale.Sono chiamati anche chiusi perché si rivol-gono a una popolazione circoscritta e deli-mitata. Gli iscritti sono associati al Fondo.I punti di forza dei Fondi Contrattuali sono:Sono disciplinati da un proprio statuto con-tenente le caratteristiche e le regole di fun-zionamento sottoposto all’approvazionedella COVIP.Le parti sottoscrittrici di CCNL, accordi col-lettivi e accordi aziendali.Hanno una struttura di governo indipen-dente.Minimizzano i costi.Danno rappresentatività agli aderenti daparte degli organi del fondo.Molti sono i vantaggi dell’adesione ad unFondo di previdenza contrattuale,i principali sono: Contributo da parte del datore di lavoro:chi si iscrive al Fondo versando oltre al TFRanche il proprio contributo, ha diritto ancheal contributo dell’azienda. I vantaggi fiscali:Il risparmio previdenziale gode di incentivi fi-scali (deducibilità dei contributi, tassazioneagevolata dei rendimenti e delle prestazioni).Costi più bassi rispetto a prodotti similari of-ferti dal mercato bancario e assicurativo:i costi incidono molto sul futuro rendi-mento della nostra previdenza comple-mentare.

È sempre importante controllarel’indice sintetico dei costi di un Fondo.

L’ISC misura quanto incidono annualmentetutti i costi che sostieni aderendo a unaforma pensionistica complementare inpercentuale sulla tua posizione individuale.In media un Fondo negoziale ha un ISC cheva in media da un0,9 per iscrizioni di dueanni a 0,2 per 35 anni di iscrizione alFondo.Un Fondo aperto va da 2,0 a 1,1. La diffe-renza di un punto porta anche ad una dif-ferenza del 16% di rendita nei tempi lunghi. Maggiore potere contrattuale per una col-

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lettività di soci.La struttura di governo più trasparente econtrollata, al servizio esclusivo dei soci.La possibilità di dialogo con i propri rappre-sentanti presenti negli organi del Fondo.La possibilità di consultare la propria posi-zione on line sul sito del Fondo.Il monitoraggio assiduo e puntuale sullagestione finanziaria.Possibilità di richiedere anticipazioni, riscattidella posizione o trasferirsi a un altro fondopensione.Possibilità di scegliere il giusto mix di pre-stazioni tra rendita e capitale.I pro della previdenza complementare in

sintesi:Ne lungo periodo (10 anni) il montante ge-nerato dai FPC è superiore alla rivaluta-zione del TFR (+22%).Il contributo datoriale, gli sgravi fiscali el’abilità dei gestori finanziari fanno la diffe-renza.Anche in termini di costi il differenziale èevidente:mediamente, sul lungo periodo, differenzeanche piccole nei costi producono signifi-cativi effetti sulla prestazione finale;ad esempio, su un orizzonte trentennale lamaggiore onerosità media rispetto ai fondipensione negoziali si traduce in una pre-stazione finale più bassa del 17% nel casodi fondi aperti e del 23 per i PIP (fonteCovip 2011). Altro fattore estremamente importante èla possibilità di utilizzare in toto o in parteil Tfr ai fini della previdenza complementare.Il TFR è la somma pagata dal datore di la-voro al lavoratore nel momento in cui ter-mina il rapporto di lavoro.Il TFR si calcola accantonando per ciascunanno di servizio una quota pari al 6.91%della retribuzione lorda per l’anno stesso;la somma accantonata viene rivalutatasulla base di un tasso costituito dall’1,5%in misura fissa più il 75% dell’aumento del-l’indice istat dei prezzi al consumo rilevatoa dicembre dell’anno precedente.Il versamento del TFR a un Fondo com-porta l’adesione alla previdenza comple-mentare.Per i lavoratori già iscritti a previdenza ob-bligatoria alla data del 29 aprile 1993 siprevede che:Qualora risultino già iscritti a una forma diprevidenza complementare, possono sce-gliere entro 6 mesi se mantenere il proprioTfr residuo in azienda o trasferirlo intera-mente presso il fondo a cui sono già iscritti.

Qualora non siano già iscritti a un FondoPensione dovranno scegliere se mante-nere il proprio Tfr in azienda.Anche per questi lavoratori vale il principiogenerale in base al quale, in caso di silenzioprotratto per 6 mesi, il proprio Tfr verrà in-tegralmente e tacitamente destinato allaforma collettiva di riferimento.Con la legge finanziaria del 2007 è statostabilito che i TFR esplicitamente lasciati inazienda dai lavoratori nelle aziende con al-meno 50 addetti andrà in un appositofondo/conto della Tesoreria dello stato, ge-stito dall’Inps.Il dlgs 252/2005 introduce un ampio prin-cipio di libertà di contribuzione, in base alquale il lavoratore potrà decidere libera-mente e individualmente se destinare aprevidenza complementare il solo TFR oanche la contribuzione a proprio carico.Il dlgs 124/1993 prevede, invece, per i la-voratori di prima occupazione successivaal 28 aprile 1993, il versamento dell’interoTFR nel caso aderiscano volontariamentead un Fondo Pensione.Per i lavoratori con data di assunzione an-tecedente al 28 aprile 1993, oltre al TFRmaturando possono versare al Fondoanche il TFR maturato precedentemente,ma solo se il datore di lavoro si renda di-sponibile alle risorse accantonate a titolodi TFR.Nel caso in cui si decida di versare ancheun contributo, questo non può essere in-feriore al minimo determinato dall’accordoistitutivo.

In caso lavoratore aderisca al Fondocon il proprio contributo, scatteràanche il contributo a carico deldatore di lavoro, nella quantitàstabilita nel contratto nazionale

Esempio di adesione a Previdenza comple-mentare:Il signor Giannini è un lavoratore dipen-dente che aderisce a uno dei Fondi di Pre-videnza negoziale (Telemaco, Byblos, ecc).con un reddito di 30.000 euro.Dal primo anno versa un contributo annuodel 1,5% e l’azienda un altro 1,5% e il Tfr.Quindi verserà lui 450 euro l’azienda altri450 euro e 2073 euro di TFR (il 6.91% dellaretribuzione lorda).Tot versato al Fondo 2.973 euro.Un altro vantaggio notevole, per quanto miriguarda probabilmente il principale è la fi-scalità di vantaggio che accompagna la pre-

videnza complementare.Deduzione dei contributi, contributi reinte-gratori e trasferimento del TFRSecondo quanto previsto dall’art. 8 d.lgs252/2005, possono essere dedotti dalreddito complessivo i contributi o premiversati ad una forma pensionistica com-plementare entro il limite di:5.164,57 euro annuiOvvero un importo più alto per i neo occu-pati dal 1 gennaio 2007 ed entro un limitetemporale. I contributi reintegratori ecce-denti il limite di deduzione godono di uncredito di imposta. Fino ad un massimo co-munque di 7.746,86 euro annui.Al fine del raggiungimento del limite di de-duzione si computano:

I contributi ordinari del lavoratore e/odel datore di lavoro.I contributi per la copertura delle speseamministrative (quota di iscrizione equota associativa)I contributi reintegratori della posizioneindividualeLe quote destinate alla copertura delleprestazioni per invalidità, premorienzae long term care (laddove previste).

Al fine del raggiungimento del limite di de-duzione non si computano:

il TFRla rivalutazione del TFRrivalutazione delle quote di TFR in sededi prima applicazione del d.lgs.

se i contributi o premi versati ad unaForma pensionistica complementare sonodirettamente trattenuti dal datore di lavorotali somme non saranno più oneri deduci-bili dal reddito complessivo ma elementiche non concorrono a formare il reddito di la-voro dipendente o assimilato a questo,fermo restando il limite di deduzione di5.164,57.Altro vantaggio è che per i contributi de-dotti e direttamente trattenuti dal datoredi lavoro l’iscritto ad una FPC potrà bene-ficiare anche di ulteriori agevolazioni fiscalio di natura sociale (detrazioni inversa-mente proporzionali al reddito o assegninucleo familiare). Versamento dei contributi per familiari fi-scalmente a carico.E’ possibile versare contributi nell’inte-resse di persone fiscalmente a carico, inquesto caso spetta al soggetto nei con-fronti del quale dette persone dono a ca-rico la deduzione per l’ammontare nondedotto dalle persone stesse, fermo re-stando l’importo di euro 5.164,57.

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La riforma d.lgs 252/2005 ha confermatoil principio del rinvio dell’imposizione dellatassazione sul risparmio previdenziale chepostula la deducibilità dal reddito comples-sivo entro un limite (5.164,57), affinché talicontributi versati al fondo pensione scon-tino l’imposizione solo quando vengonopercepiti a titolo di prestazione. Questovale anche per le somme del TFR destinateal Fondo.Questo modello viene denominato ETT.Il fatto che le risorse siano deducibili si con-figura come un prestito concesso dallo statoa un tasso di interesse pari a zero.Inoltre la tassazione a cui il risparmio pre-videnziale, sia in forma di contributi che diTfr, sarà assoggetto al momento della pre-stazione sarà notevolmente più basso equindi estremamente conveniente per illavoratore.Il montante contributivo sarà al momentodella prestazione tassato con una ritenutaa titolo di imposta:

con aliquota del 15%, ridotta di unaquota pari a 0,30 punti percentualiper ogni anno eccedente ilquindicesimo anno di partecipazioneal Fondo con un limite massimo di 6punti percentuali.

Quindi da un massimo del 15% ad un mi-nimo del 9% anziché le aliquote attuali del-l’Irpef che vanno da un minimo del 23% adun massimo de 43% (oltre alle addizionaliregionali e comunali).Il suddetto decreto è entrato in vigore il 1gennaio 2007Per i soggetti che risultino iscritti ad unaFPC prima di tale data

il nuovo regime di deduzione dei contri-buti si applica ai contributi versati dal01.01.2007

Il nuovo regime di tassazione delle presta-zioni si applica alle prestazioni corrispon-denti al montante accumulato dal01.01.2007

vecchio regime di tassazione per laparte di prestazione corrispondente almontante accumulato al 31.12.2006.

Prestazioni Anticipazioni,Riscatti In riferimento al Decreto legislativo 5 di-cembre 2005, n. 252 art. 11 – il diritto allaprestazione pensionistica si acquisisce almomento della maturazione dei requisiti di

accesso alle prestazioni stabiliti nel regimeobbligatorio di appartenenza, con almenocinque anni di partecipazione alle formepensionistiche complementari.Le prestazioni basilari sono:

Prestazioni pensionistiche complemen-tariIn capitale e/o rendita

Anticipazioni Per spese sanitariePer acquisto/ristrutturazione primacasaPer ulteriori esigenze

RiscattiParziale al 50%Totale Per perdita dei requisiti di partecipa-zione alla fpc.

TrasferimentoMantenimento in quiescenza della po-sizione individuale.Cessazione dei requisiti di partecipa-zione e portabilità nonché al riscattoparziale o tale delle posizioni individuali.La portabilitàSe il lavoratore cambia lavoro può tra-sferire la sua posizione contributiva alnuovo fondo di appartenenza.

Se invece perde il lavoro o cambia lavoro enon esiste una forma collettiva di riferi-mento, non può trasferire i suoi contributiad una forma individuale prima che sianotrascorsi due anni.Anticipi

Per spese sanitarie- a seguito di gravis-sime situazioni relative all’iscritto, al co-niuge e ai figli, l’anticipazione puòessere richiesta in qualsiasi momento,per un importo non superiore al 75%.L’aliquota è del 15% riducibile sino al 9%Per acquisto prima casa per sé o per ifigli o in caso di ristrutturazione l’anti-cipazione non superiore al 755 del ca-pitale può essere richiesta decorsi ottoanni di maturazione. L’aliquota in que-sto caso è del 23%.Per ulteriori esigenze – l’anticipo è del30% e l’aliquota applicata è del 23%.

RiscattiPer invalidità permanente che comportila riduzione della capacità lavorativa ameno di un terzo o a un periodo minimodi occupazione.Per premorienza – da parte degli eredi100% del capitale versato.

Nei casi di inoccupazione per un periodo ditempo non inferiore ai 12 mesi e non su-periore a 48 mesi, ovvero in caso di ricorso

da parte del datore di lavoro a procedure dimobilità, cassa integrazione ordinaria ostraordinaria, è consentito il riscatto par-ziale del 50% con una ritenuta del 15% sinoal 9%. Prestazione in forma capitaleLe prestazioni pensionistiche possono es-sere erogate in capitale, fino ad un mas-simo del montante finale accumulato, e inrendita. Nel computo dell’importo com-plessivo erogabile in capitale sono detrattele somme erogate a titolo di anticipazioneper le quali non si sia provveduto al reinte-gro. Nel caso in cui la rendita derivantedalla conversione di almeno il 70% delmontante finale sia inferiore al 50% dell’as-segno sociale di cui all’art. 3 commi 6 e 7,della legge 8 agosto 1995, n. 335 la stessapuò essere erogata in capitale.

I modelli gestionali Dopo avere aderito a un fondo pensioneoccorre comprendere le caratteristichetecniche che differenziano la scelta di unmodello da un altro e capire quale è il mo-dello più adatto alle proprie esigenze.La scelta deve essere adeguata per defi-nire la migliore asset strategica (raggiun-gere gli obiettivi previdenziali con il mixmigliore tra rischi e rendimento).Il rischio finanziario: l’investimento dei ri-sparmi previdenziali potrebbe non pro-durre i rendimenti attesi e quindicostringere a modificare quanto era statoprogrammato.Ogni Fondo Pensione può decidere di of-frire una o più linee di investimento (mo-nocomparto o multi comparto).L’obiettivo della previdenza complemen-tare è quello di assicurare al lavoratore ilraggiungimento di un determinato livello diprestazione pensionistica complementarecoerente con la prestazione di primo pila-stro. Quindi occorrerebbe definire l’obiet-tivo in termini di gap tra tasso disostituzione del primo pilastro, avere poiuna gestione coerente con il mandato epianificare e monitorare l’evoluzione dellaposizione per apportare le dovute modifi-che in funzione del raggiungimento del-l’obiettivo di rendimento.IL compito delle organizzazioni sindacali ri-mane quello di favorire l’adesione dei lavo-ratori, soprattutto dei più giovani, maanche di implementare un’educazione fi-nanziaria di tutti i lavoratori, oggi semprepiù necessaria.

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Wolters kluwer: evoluzione continua

Wolters Kluwer nasce in Olanda nel 1836 dal-l'intuizione di Abele Kluwer e Jan-Berend Wolters,che colgono l'esigenza presente nel mercato diuna casa editrice in grado di fornire strumentidi informazione creati ad hoc per il mondo pro-fessionale.

Partendo dall'obiettivo di migliorare la qualitàdei materiali didattici, Wolters Kluwer ha for-mato nel corso della sua storia intere genera-zioni di professionisti, diventando unamultinazionale quotata in Borsa.

Con Headquarter ad Alphen aan den Rijn, PaesiBassi, Wolters Kluwer dopo 175 anni continuaa essere leader a livello globale e la compren-sione dei bisogni e dei trend di mercato è stata,fin dagli inizi, la chiave del successo del Gruppo.

È leader a livello globale nella fornitura di ser-vizi per il mercato legale, fiscale, del lavoro, fi-nanziario e healthcare, è tra i primi fornitori disoftware, informazioni e servizi per il mondodei professionisti che operano nell’area fiscale,del lavoro e piccola e media impresa attraversoi brand di prodotto IPSOA, OSRA e ARTEL.L'azienda, che impiega circa 19.000 persone alivello globale, ha attività in Europa, Nord Ame-rica, regione Asia Pacifico e America Latina, nel2015 Wolters Kluwer ha registrato un fatturatodi 4.2 miliardi di Euro.

IL Gruppo ha sede a Alphen aan den Rijn, PaesiBassi, è quotato a Euronext Amsterdam negliindici AEX e Euronext 100.

In un panorama globale e complesso comequello attuale, Wolters Kluwer offre un valoreaggiunto nei mercati dove opera, fornendo aipropri clienti l'accesso a informazioni utili, stru-

Un’Azienda leader nel settore che offre sviluppo, soluzioni econtinuitàa cura di Roberto Retrosi

Settore Grafico•Cartario•Cartotecnico

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menti intelligenti di produttività e un ser-vizio personalizzato per aiutarli a far frontealle proprie necessità professionali.

L'acquisizione di IPSOA nei primi anni No-vanta segna l'ingresso di Wolters Kluwer inItalia: da allora il Gruppo è cresciuto in ma-niera significativa sia in termini di fatturatoche di qualità dei servizi, infatti ad oggi puòcontare su 14 sedi dislocate in tutto ilsuolo Nazionale ed ha in forza più di 900dipendenti. Grazie all'acquisizione di una serie diaziende leader nel settore professionale,Wolters Kluwer oggi può contare in Italia suun'offerta articolata di editoria, software eformazione ed è in grado di offrire ai propriclienti soluzioni integrate che permettonodi ottimizzare le attività professionali.

Si occupa di monografie, manuali,trattati, commentari, formulari eguide operative redatti dai piùautorevoli esperti della materia.

Si occupa di prodotti editoriali realizzati susupporti sia cartacei che digitali i cui con-

tenuti sono raccolti anche negli scaffali di-gitali de La Mia Biblioteca, la prima biblio-teca professionale in the cloud che offre unmodo nuovo di ricercare tra i libri e di con-sultare il parere e le soluzioni degli esperti,sia da PC che da tablet.

Lavora riviste che compongono un cata-logo ricco di contributi autorevoli e un'of-ferta completa tale da consentire al clientedi essere costantemente aggiornato e diavere sempre a disposizione gli approfon-dimenti che permettono di procedere inmodo sicuro nell'operatività quotidiana,dando la possibilità di accedere ed effet-tuare ricerche agli articoli delle riviste,mentre il numero cartaceo è ancora in fasedi stampa.

Wolters Kluwer Italia fornisce non solo icontenuti più completi e autorevoli maanche una ricca offerta di banche dati esuite integrate anche con le soluzioni soft-ware on premise e in the Cloud. Soluzioni chegarantiscono al cliente, alle aziende e allaPubblica Amministrazione aggiornamentie approfondimenti di qualità e coniugano

la semplicità d'uso con le performance el'innovazione tecnologica, garantendo l'af-fidabilità delle fonti e l'autorevolezza deicontenuti.

Il Gruppo, è il punto di riferimento in Italiaper l'informazione professionale, ed è Edi-tore di una serie di portali per il segmentogiuridico, tributario e amministrativo cheforniscono informazioni aggiornate du-rante tutta la giornata grazie al QuotidianoIPSOA, Quotidiano Giuridico e Diritti e Ri-sposte (in collaborazione con il Corrieredella Sera) e per il segmento tecnico con ilportale Teknoring.

L’Azienda offre inoltre una gamma com-pleta di soluzioni software per commercia-listi, consulenti del lavoro, avvocati, notai,associazioni e imprese, per gestire con ef-ficienza gli adempimenti, le attività profes-sionali e i processi aziendali checonsentono la collaborazione tra Profes-sionisti ed Aziende. Tra le soluzioni soft-ware Wolters Kluwer troviamo anche quellededicate ai professionisti della “sicurezzasul lavoro” che comprende Suite Sicurezza

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Lavoro, un programma web specifico per i“Consulenti della sicurezza”.

La filosofia comune è realizzare strumenti che,utilizzando al meglio dati e informazioni interne ed esterne,semplifichino la gestione, riducendo i margini di errorenell’esecuzione delle attività e recuperando redditività nel work flow quotidiano, facciano approdare ad un modo di lavorare più efficiente e produttivo.

Professionisti e imprese trovano nelle so-luzioni Wolters Kluwer Italia semplicità diapprendimento e di utilizzo, tempestivitàdegli aggiornamenti normativi, comple-tezza funzionale e integrazione tra i diversimoduli software.

Inoltre, la totale sinergia con le componentieditoriali e informative mette a disposi-zione di ogni operatore indicazioni norma-tive e interpretative al momento giusto,strumenti che permettono ai professionistidi offrire nuovi servizi a valore aggiunto conqualità e competenza.

Le piattaforme tecnologiche, le diverse mo-dalità di distribuzione, comprese quelle piùinnovative "in the cloud" nonché la fruibilitàanche su tablet e smartphone, consentonoa professionisti e aziende la scelta più ade-guata alle specifiche esigenze operative.

L’Azienda opera nel settore grafico edito-riale che in questo momento sta attraver-sando un momento di pesantissima crisima Wolters Kluwer che è un gruppo polie-drico e in continua evoluzione riesce amantenersi competitivo e rispondente alleesigenze di un mercato che si fa se sempre

più esigente.

Nel mese di maggio si e tenuto un incontropresso la sede di Confindustria di Milanotra i dirigenti di di Wolters Kluwer Italia e leSegreterie Nazionali di SLC – CGIL, Fistel-CISL e UILCOM- UIL insieme alle segreterieterritoriali e tutte le RSU.

L’incontro era stato pianificato per avviareun confronto sulla riorganizzazione di al-cune attività del Gruppo e le mansioni di al-cune figure professionali che richiedevanouna discussione per trovare delle soluzionicomuni.

Purtroppo, però, a seguito di una comuni-cazione aziendale di riorganizzazione diuna attività del Gruppo, con la conse-guente soppressione di alcuni posti di la-voro ed il trasferimento di alcune unità daRoma a Milano l’ordine del giorno previstoè stato stravolto.

Le Segreterie Nazionali hanno evidenziatoche è arrivato il momento di fare un saltodi qualità nelle relazioni sindacali all’internodel Gruppo a partire da un confronto chenon può prescindere da un quadro di infor-mazioni puntuali e complete.

L’azienda, cogliendo la richiesta sindacale,si è quindi impegnata ad inaugurare unnuovo modello di condivisione, almeno unavolta l’anno, verrà fatto un incontro speci-fico per informare e condividere le aree dicriticità che potranno essere coinvolte,nell’anno successivo, da processi di riorga-nizzazione.

In tal modo si cercherà di condividere glieventuali percorsi e di prevenire situazionianaloghe a quella subita dai lavoratori in-teressati al trasferimento.

Dalla riunione è emerso inoltre che, nelcomplesso, non ci sono piani strategici chepossono sconvolgere l’organizzazione ge-nerale del gruppo per tutto il 2016, se nonqualche piccolo assestamento organizza-tivo di cui le OO.ss. saranno informate pre-ventivamente.

In Wolters Kluwer si sta cercando incontrodopo incontro di far capire ai lavoratori delGruppo l’utilità del Sindacato che serve so-prattutto a tutelarne i diritti che in talunicasi non sanno neanche di avere.

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Emittenze Radio/Tv:facciamo il punto

A metà luglio 2016 si è svolta la consueta As-semblea Generale delle Radio/tv e broadcastingpatrocinata da Confindustria tv che ha vistoanche la nostra partecipazione in qualità diosservatorio del settore.

Come non mai quest’anno il sommario è statoparticolarmente interessante sia per gli argo-menti in agenda sia per la nutrita partecipazionedi tutta la filiera del settore.

“Televisioni e radio broadcastinge oltre” Si parte da qui: si evidenzia infatti la nuovacentralità radiotelevisiva, il campo su cui i com-petitors si confrontano sono plurimi con visionie forze differenti che perciò rappresentanouna vera ricchezza di sistema. Benefici fiscali alle tv ed alle radio locali, la Raiquale perno centrale del sistema.Questi sono alcuni primi spunti della relazioneintroduttiva del Presidente Franco Siddi.

La DigitalizzazioneL’agenda digitale rappresenta una occasionefondamentale non solo per l’ammodernamentodelle infrastrutture delle reti quale piano stra-tegico futuro del sistema paese, ma dovrà es-sere anche la via maestra per il nuovo pianodelle frequenze.Partiamo quindi dall’Agenda Digitale.La strategicità dell’argomento è nota cosi comei ritardi accumulati negli anni che ci vedono in-dietro nei confronti degli altri stati europei.Per una volta, lo gridiamo come UILCOM, oc-correrebbe distinguerci, fare “sistema“ sul serio,quindi da un lato le infrastrutture di Rete cavoe mobile al passo con i tempi dall’altro laCabina di Regia del Governo non può più

Pluralismo ed innovazionedell’informazione saranno glielementi determinanti per garantirel’occupazione e lo sviluppo stesso del settorea cura di Pierpaolo Mischi

Settore Emittenza•Radio•Televisione

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ignorare l’industria TV elemento di produ-zione e veicolo dei contenuti determinantiper un pieno successo dell’intero progettoprovando cosi a recuperare il gap con ilresto dell’Europa.

Avere a disposizione unmodernissimo oleodotto senza ilpetrolio da distribuire…. A cosaservirebbe?

I Numeri L’industria Radiotelevisiva Italiana ha pro-dotto nel 2014 ricavi per circa 9,5 mld dieuro (-3%) con una sostanziale tenuta sul2015 (alcuni Bilanci sono ancora in fase diapprovazione definitiva, dati ConfindustriaTV). Sul fronte occupazione il settore conta25000 addetti anche in questo caso lacontrazione che si è registrata è stata di -1,6% come dato generale ma la crisi eco-nomica persistente ha colpito principal-mente le locali.

Tutto il settore basa la sua sostenibilità sutre pilastri: le risorse del canone Rai oggi19% del totale, la pubblicità 44%, abbona-menti 37% le restanti risorse anche se in

crescita costante determinano percentualimarginali.

Un approfondimento va dato rispetto aifreddi numeri sul fattore “Canone”. Propriodal mese di settembre inizia infatti il pa-gamento con la nuova formula a seguitodel recente decreto governativo attraversoil pagamento in bolletta “energia”; da quila possibilità di ricondurre all’intero settorequota parte degli introiti derivanti dal bal-zello.

Quanto alla pubblicità i ricavi hanno finalmenteinvertito la rotta e già a partire da fine 2015e primo semestre 2016 (+3,5% perimetroNielsen, +5,1% perimetro Nielsen esteso ov-vero con le componenti Search e Social in-ternet) segnano una lieve ripresa, se con-frontati con gli anni precedenti, ovviamenteben lontani dai numeri pre-crisi economica.A questo aggiungiamo un ulteriore focussulla crescita pubblicitaria e sui dati di utilizzodi nuove piattaforme primo fra tutti il Web.

Proprio in questi giorni si stanno elaborandole nuove proiezioni sul tempo speso suimedia digitali rispetto alle piattaforme tra-

dizionali, che siano carta stampata piuttostoche radio e tv.

Il tempo di utilizzo secondo gli ultimi ri-scontri di eMarketer sulle abitudini degliadulti americani conferma una maggiorepropensione verso i nuovi sistemi, anchese il fatidico sorpasso statistico non ci siaancora stato e lo si prevede non primadel 2018.

A questo punto anche noi Uilcom riteniamoche non sia più rinviabile un intervento or-ganico e di riordino delle contribuzioni pub-bliche.

Il disegno di legge approvato in questigiorni al Senato, per tornare in terza letturaalla Camera, prevede la costituzione di unfondo specifico per “il pluralismo e l’inno-vazione dell’informazione “dovrà esseredeterminante per garantire l’occupazionee lo sviluppo stesso del settore. Anche quiconcordando con le criticità espresse daConfindustria TV, riteniamo come Uilcomuna anomalia che tale fondo possa esserepatrocinato dal solo prelievo forzoso suiricavi pubblicitari.

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Infatti se si considera ancora debole la cre-scita della pubblicità acuita da marginalitàsempre più ridotte introdurre questo ulte-riore aggravio alle imprese televisive e ra-diofoniche accentuerebbe ancor più il giàampio divario competitivo a favore degliOTT multinazionali in grado di sfuggire,ancora una volta alla normativa, nonostantela permanenza nel perimetro del SIC.

Altro focus necessita una evidenza sullerisorse pubbliche destinate alla EmittenzaLocale ed in particolare al presidio del plu-ralismo culturale.

Bisognerebbe evitare il perseverare in unainutile, anzi oseremmo dire dannosa con-tribuzione a pioggia che andrebbe sostituitainvece da meccanismi che premino il pro-dotto in termini di qualità offerta all’utentefinale e soprattutto verso imprese che ab-biano una vera struttura di azienda a co-minciare da una occupazione censita e“reale”.

Questo argomento è stato più volte oggettodi confronti con il Sindacato con l’obiettivodi produrre avvisi comuni da inviare alle

istituzioni preposte ma purtroppo è statooggetto di documenti articolati ma no uni-voci.

Non nascondiamo di aver perso unaghiotta occasione di fare “sistema”nel settore.

Per chiudere sulle Locali vorrei soffermarmiun momento su alcune frasi estrapolatedal Presidente FRT Dott Giunco il qualesostiene, dimostrandolo la qualità e l’in-novazione delle prime 100 emittenti localiche si ritrovano in questo dato, molto si-gnificativo: 180mila ore di prodotto d’in-formazione ogni anno l’opinione del Presi-dente continua, sostenendo che “la Tvlocale è la finestra del cittadino aperta sulmicrocosmo che lo circonda”.

Possiamo come Uilcom tranquillamenteconfermare la bontà di tale affermazionee bene ha fatto ad evidenziare che sonosolo 100 le “vere” tv locali il resto non sibene cosa sia; da qui la necessità di unvero riordino delle Frequenze soprattuttodopo l’avvento del digitale ed a salvaguardiadi ciò che accadrà nel 2022, anno in cui ci

sarà a regime il programma di migrazionedelle frequenze (da 800 mhz a 700 mhz) epotranno quindi essere utilizzate solo 14a livello nazionale con banda 700 Mhz.(oggi post switch-off sono ben 400, con800 Mhz).

Infatti l’avvento del digitale impone unforte adeguamento tecnologico che facciaconvergere la multimedialità presente datempo nei grandi player anche sulle locali(smart tv- applicativi), sta cosi prendendoavvio un progetto mirato quale Team TVche concentra le migliori tv regionali in unaunica piattaforma. In diretta o “on demand”sarà possibile vedere in tutta Italia attraversoTeam TV qualsiasi servizio o programmadelle tv appartenenti al progetto.

Le 100 tv locali va inoltre sostenuto a granvoce rappresentano ben il 70% dell’interaoccupazione (95% degli ascolti- 92% delfatturato) del comparto le altre 3100 neesprimono il restante 30%. Per questo mo-tivo anche nel contesto del rinnovo con-trattuale ed ancor prima alle istituzioni laUilcom, il Sindacato nel suo complessochiede la salvaguardia del perimetro e lacertificazione del settore.

C’è un grande lavoro da svolgere ci saràuna vera e propria rivoluzione in terminitecnologici, di consumo da parte dell’utentespettatore, ma ci sarà altresì una grandeopportunità da cogliere e da sostenere acominciare dai grandi Network nazionaliimpegnati anch’essi in grandi manovre,possibili nuove alleanze e nuovi scenariorganizzativi, ma le opportunità ci sarannoanche per i lavoratori del settore e per noiche vogliamo rappresentarli.

Per concludere vorrei utilizzare una fraseche ha espresso recentemente il sottose-gretario On. Giacomelli riferendosi a questosettore: “questo settore potrà essere ancoraprotagonista a patto che mantenga la ca-ratteristica di quaranta anni fa, quando siè affermato perché era innovativo e rivo-luzionario”.

Mi permetto di condividerla appieno ag-giungendo un ulteriore appendice da Sin-dacalista: “perché gli uomini che erano esono in questo settore hanno l’innovazionee la professionalità nel proprio DNA”, perquesto motivo vanno ulteriormente sal-vaguardati e tutelati.

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Maria Montessori: quando l’educazione incontra la scienza

Quando Maria Montessori fondò la prima "Casa dei Bambini" nel 1907 a San Lorenzo inRoma era già nota in Italia per essere stata una delle prime donne laureate in medicina inItalia, per le sue lotte femministe (grande clamore suscitò in Europa il suo intervento alCongresso femminile di Berlino: 1896, lo stesso anno in cui si laurea) e per il suo impegnosociale e scientifico a favore dei bambini handicappati.

Il metodo della pedagogia scientifica, volume scritto e pubblicato a Città di Castello(Perugia) durante il primo Corso di specializzazione (1909), fu tradotto e accolto in tuttoil mondo con grande entusiasmo: per la prima volta veniva presentata una immaginediversa e positiva del bambino, indicato il metodo più adatto al suo sviluppo spontaneo edimostrata la sua ricca disponibilità all'apprendimento culturale, i cui possibili risultati nonerano stati mai prima immaginati e verificati. Un altro fenomeno che interessò l'opinionepubblica di tutto il mondo fu quello di poter osservare un gruppo di bambini dedito allavoro liberamente scelto da ciascuno di essi in un clima di tranquilla collaborazione.Questo insospettato successo determinò un profondo cambiamento nella vita di MariaMontessori che iniziò il suo pellegrinaggio scientifico in ogni parte del mondo, ovenascevano e si sviluppavano le sue scuole e dove altrettanto grande era l'esigenza di unanuova preparazione degli insegnanti. A partire dal 1913, anno del 1° Corso Internazionale svoltosi a Roma, Maria Montessorivisitò ripetutamente gli Stati Uniti, la Spagna, l'Olanda e tanti altri paesi per approdare inIndia ove restò molti anni anche a causa del secondo conflitto mondiale. In Italia tornò nel 1947, dopo averla lasciata nel 1934, costretta insieme a suo figlio Marioa dimettersi dall'Opera Nazionale Montessori che ella aveva fondato nel 1924. Ciòavvenne a causa del tentativo del regime fascista di orientare l'Opera e il pensiero dellasua Autrice in una direzione incompatibile con i principi ideali ed educativi di MariaMontessori, la cui immagine e i cui libri vennero dati alle fiamme prima a Berlino e poi aVienna negli anni del dominio nazista.

Ogni bambino

che nasce

è in qualche misura

un genio,

così come un genio

resta in qualche

modo un bambino

(A. Schopenhauer)

Animula vagula blandula…a cura di Elsa Gnata

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Per oltre 40 anni Maria Montessori sarà presente non solo nella diffusione del metodo, ma anche nella ricerca scientifica in vista della liberazione dell'infanzia ("la vera questione sociale del nostro tempo") e della difesa del bambino, l'essere fino ad oggi dimenticato e sostituito dall'adulto.

Dopo Il metodo, ora conosciuto come La scoperta del bambino, altre opere vedono la luce:Antropologia pedagogica, L'autoeducazione nelle scuole elementari, Il bambino in famiglia,Psicoaritmetica e Psicogeometria, tutte tradotte all'estero dove il metodo va intantodiffondendosi in modo sempre più vasto. Nel 1929 fu fondata l'A.M.I., l'AssociazioneInternazionale Montessori, nata per una esigenza di unità e identità del movimentomontessoriano.Ma nuovi interessi si dischiudono alla mente creativa di Maria Montessori, che nelle suedecennali osservazioni ha scoperto e valorizzato i "nuovi caratteri" del bambino e la suainsostituibile funzione nella conservazione e nel perfezionamento dell'umanità ("ilbambino padre dell'uomo"). Di pari passo nuove opere accompagnano il lavoro della Montessori: tra le altre Il segretodell'infanzia, Dall'infanzia all'adolescenza, Come educare il potenziale umano, La mentedel bambino.Due nuove conquiste intellettuali e scientifiche sono il risultato di questa incessante

esplorazione: la pace e l'educazione cosmica, due visioni che portano l'educazione e lapedagogia ad un livello di interpretazione della formazione umana, mai osato nel passato.Ammirata in tutto il mondo e dai massimi esponenti del nostro secolo (Ghandi, Freud,Tagore, Marconi, Piaget, Edison, Herriot, Masaryk, Adenauer, etc.), Maria Montessorimuore a Noordwijk (Olanda) a 82 anni dalla nascita avvenuta il 1870 a Chiaravalle diAncona.

testo a cura di O.N.M.www.operanazionalemontessori.it

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Pari Opportunità e Politiche di Genere

“Humus” sapiens

Nel 1989 Raf cantava “Cosa resterà di questianni 80’”, parafrasando quel titolo di canzonepossiamo chiederci: cosa resterà del “Ferti-lity Day”?

Tante polemiche e un’occasione persa, l’occa-sione di affrontare il tema del calo delle nascitein modo serio, con un’analisi seria dei motivi,alla quale dovrebbero in teoria corrispondereazioni mirate.

Chi si è preso il disturbo di andare sul sito del

Ministero della Salute a guardare il materialemesso on line e non si è fermato alle chiac-chere da Social, avrà potuto leggere info sullecause principali di infertilità maschile e femmi-nile, opuscoli su stili di vita, mangiare sano,praticare sport ecc.., oltre a statistiche e datiipoteticamente interessanti.

Purtroppo l’infelice scelta comunicativa del Mi-nistero della Salute ha trasmesso messaggiconfusi, si è parlato di sessismo, razzismo, in-competenza, insomma un altro assurdo bal-letto in cui alla fine non si riesce mai a stabiliredi chi sia la responsabilità.

Stendiamo dunque un velo pietoso su tutto ciò che riguarda la comunicazione utilizzata per questacampagna: immagini, slogan epropaganda, archiviamo questo infelicecapitolo e dedichiamoci al problema,quello vero del calo delle nascite nelnostro Paese o, almeno, proviamoci.

Viviamo in una Nazione che non ha ancora rag-giunto una cultura di vera condivisione deicompiti di cura; le donne sono i soggetti che

…Perché una volta che aspettate un figlio, assicuratevi di avereun reddito, possibilmente tutti i mesi…a cura di Roberta Musu

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gestiscono la maggior parte dei carichi difamiglia, con un tempo dedicato ai lavori dicura che è mediamente il 60% in più diquello degli uomini (Dati Istat e OCSE).

A questo si aggiunge l’assoluta inadegua-tezza di un sistema di welfare a sostegnodelle famiglie, a partire dagli asili nido, sinoad arrivare alle problematiche da affron-tare quando sono chiusi asili e scuole.

A quel punto le alternative sono poche edhanno dei costi che non tutte le famigliesono in grado di sostenere, si passa dallebabysitter agli oratori/campi estivi, sinoall’utilizzo di strutture private, chi è fortu-nat* può contare sui nonn*. Ecco appunto,parliamo dei nonn*, perché mi pare chiaroche forse qualcuno non si è accorto che inonn* sempre meno possono prendersicura dei/delle nipoti perché ancora impe-gnati attivamente nel mondo del lavoro.

Non apriamo il capitolo delle discrimina-zioni che spesso una lavoratrice madresubisce sul posto di lavoro: dalle dimis-sioni in bianco al part time involontario, si

avete letto bene INVOLONTARIO, ossiadonne costrette a ridurre il proprio orariodi lavoro perché “spontaneamente” pro-posto dall’azienda, oppure costrette acausa dell’impossibilità di conciliare oraridi lavoro con la cura della prole. La quotadi part time involontario nel nostro Paeseè più del doppio di quella europea (DatiISTAT), ma ancora ci sono persone chequando si parla di discriminazioni di ge-nere storcono il naso e liquidano il temacon sufficienza, come se il problema nonesistesse.

Tutto ciò che abbiamo detto sinora è alnetto dei/delle giovani che vivono situa-zioni di precarietà e instabilità lavorativa, diconseguenza instabilità economica e sonotantissimi e sempre di più.

In questo contesto, mi sembra corretto ci-tare alcuni dati che il Ministero della Saluteci mette a disposizione, cito testualmente:il 13% dei casi di infertilità può essere colle-gato agli effetti dei composti chimici del fumo,1,6 maggiore il rischio di infertilità nelle donnefumatrici. Il fumo fa male, condivido l’impe-

gno del Ministero a sottolineare anche inquesta circostanza le conseguenze che ilfumo può avere ma rimango un po’ per-plessa nel vedere che materie plastiche,pesticidi e sostanze inquinanti – catalogaticome “fattori ambientali” – scivolino velocicon qualche dato di riferimento.

Non abbiamo dati a disposizione che ci di-cano, quanto i cosiddetti fattori ambientalipossano incidere sull’infertilità. Forse facomodo non pubblicarli? La Harvard T. HChan School of Public Health di Boston(USA) ha fatto delle ricerche sul rapportotra infertilità e pesticidi, dalle quali èemerso che i pesticidi incidono significati-vamente sulla fertilità maschile, stessaopinione espressa anche dall’InternationalSociety of Doctors for the Environment(ISDE) associazione riconosciuta dalle Na-zioni Unite e dall’Organizzazione Mondialedella Sanità (OMS).

Non è chiaro comunque, nel materiale delMinistero, come difendersi dai rischi am-bientali e quali sono le iniziative che il Mi-nistero ha messo o metterà in atto

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congiuntamente ai Ministeri preposti (Mi-nistero delle Politiche Agricole e dell’Am-biente) a tutela delle persone. Forse è soloun problema di comunicazione e mi è sfug-gito qualcosa.

La perplessità cresce nel constatare chenon si fa cenno allo Stress Lavoro-Corre-lato, anche se è stato ampiamente di-scusso e dimostrato come i fattori distress da lavoro abbiano ricadute pesantisulla salute delle persone ed anche sullaloro fertilità.

Questo tema però non si affronta.

Intervenire sui ritmi e carichi di lavoro ab-bassa la produttività, non vorremmo ri-durre i profitti degli imprenditori a tuteladella salute delle lavoratrici e dei lavora-tori? Per carità…

Quindi basta con le polemiche, affrontiamola verità.

Decidere e avere un/a figlio/a inItalia è facile, lo dice il Ministerodella Salute.

Basta non bere, non fumare, non dro-garsi, rispettare l’orologio biologico -tictactictactictac - evitare i pesticidi, leradiazioni, l’inquinamento e poi, atten-zione alla linea, né troppo magri nétroppo grassi.

Se avete fatto tutto questo, maancora non riuscite ad avere figli,non preoccupatevi, andatetranquillamente a fare delle analisi,mediamente ci metterete un anno afare tutte le visite specialistiche perpoter accedere a terapie chedureranno e costeranno non si saquanto e, sicuramente, non poco…

Una volta che aspettate un figlioperò assicuratevi di avere un reddito,possibilmente tutti i mesi, che viconsenta di poter cresceredignitosamente la prole e affidarvi astrutture private in caso i nonni e lenonne siano ancora impegnati alavorare.

Se il padre poi decide di usufruire dei con-gedi, oltre ad avere problemi con l’Azienda,aspettatevi la messa alla gogna da partedei colleghi – curareifiglisonocosedadonne.

Se il datore di lavoro vi fa notare chevi assentate troppo, perché si sa i/lebambini/e si ammalano, senza faretroppe storie dite addio alla carriera -se avevate qualche ambizione - anzimeglio se passate part time e meglioancora se vi licenziate, rendiamo piùfluido questo mercato del lavoro. E ri-cordate che le discriminazioni di ge-nere non esistono, basta con questesciocchezze femministe!

Accettate il vostro destino, lo vuole il Mini-stero della Salute.

Ironia a parte, trovo triste che l’attuale Mi-nistro della Salute sia una donna che abbiatrattato un tema così importante e delicatomancando di rispetto alle donne, ma ancheagli uomini.

Persone che desiderano avere figli ma chespesso non possono economicamente so-stenere questa scelta.

Persone che desiderano avere figli e sonocostretti a sottoporsi a lunghi anni di co-stose cure, talvolta andando all’estero per-ché hanno problemi di salute che qui inItalia verrebbero affrontati con tempi bi-blici.

Donne che hanno scelto consapevolmentedi non avere figli perché una delle conqui-ste importante delle donne è quella di es-sere riconosciute prima di tutto comepersone, non esclusivamente come merefattrici.

Salute, tutela dell’ambiente, occupazionee welfare, solo affrontando questi temi, suiquali il Sindacato ha sempre fatto e conti-nuerà a fare proposte per trovare le giustesoluzioni, potremo parlare di “Giorno dellaFertilità”, perché anche il titolo ha la suaimportanza e non basta dirlo in inglese perdire cose intelligenti.

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Confederale

Il sistema previdenziale: quale futuro?

L’accordo siglato in data 29 settembre 2016 tra Governo e Sinda-cati è molto importante ed è il risultato di un anno di mobilitazionea seguito della definizione della piattaforma unitaria Cgil Cisl e UILCambiare le pensioni dare lavoro ai giovani, che i sindacati hanno pro-dotto per chiedere il ripristino di flessibilità per il pensionamentoe per rendere più equa la previdenza in Italia, sia per i lavoratoriche per i pensionati.

Grazie a queste azioni ed alla continua pressione delle organizza-zioni sindacali a giugno è stato avviato un tavolo tra Governo eparti sociali con l’obiettivo di intraprendere un confronto sui temiprevidenziali.

In netta discontinuità con il passato il Governo si è dichiarato di-sposto ad avviare un dialogo con il sindacato. Si è, quindi, adottatoun nuovo modo di gestire il confronto, lontano dai riti del passato,che ha consentito, in poco più di due mesi, di arrivare ad un docu-mento conclusivo in forma di verbale d’intesa nel quale sono indi-cati gli interventi che il governo si impegna ad adottare perrisolvere una parte rilevante delle questioni sollevate nella piat-taforma rivendicativa del sindacato.

Nel verbale le parti hanno concordato di suddividere gli interventi indue fasi: i primi saranno varati con la prossima Legge di Bilancio; unsecondo gruppo di misure sarà oggetto di un ulteriore confronto.

L’estensione della no tax area a tutti i pensionati e l’allargamentodella platea sono interventi importanti ma che non completano il

Analisi e commento del verbalesiglato da Governo e sindacati in merito agli interventi sul tema pensionistico

processo di riduzione della pressione fiscale sulle pensioni che, inItalia, è tra le più alte d’Europa. Per la UIL bisogna procedere concoraggio su questa strada.

Sono stati poi concordati una serie di interventi che porterannouna maggiore flessibilità di accesso alla pensione, favorendo la ri-congiunzione dei contributi, allargando le maglie della norma suilavori usuranti, prevedendo la pensione a 41 anni per determinatecategorie di lavoratori precoci.

Per quanto concerne l’Ape i sindacati hanno chiesto che venis-sero introdotte tutele per alcune categorie di lavoratori con l’in-troduzione di bonus o agevolazioni volti ad azzerare il peso dellarata di restituzione del prestito. Bisogna però ancora ben defi-nire la platea e la soglia massima di trattamento previdenzialein relazione alla quale l’agevolazione sarà piena. Su questi temicontinua il confronto tra le parti. Inoltre, la sperimentazionedell’Ape sarà di 2 anni lasciando, in questo modo, ancora apertoil tema della flessibilità in uscita che per essere affrontato nelsuo complesso ha bisogno di ulteriori interventi di più ampio re-spiro.

Per questo abbiamo concordato con il Governo di mantenereaperto il confronto anche in materia di sostenibilità delle pensionifuture, di previdenza complementare, di valorizzazione del lavorodi cura, di revisione del meccanismo dell’adeguamento alla spe-ranza di vita e di separazione della spesa previdenziale da quellaassistenziale.

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Analisi

La prossima Legge di Bilancio conterrà le seguenti misure:1. Riduzione dell’Irpef per i pensionati mediante equiparazione

della not tax area con quella valevole per i lavoratori attivi2. Aumento dei trattamenti pensionistici di importo basso me-

diante un incremento della quattordicesima ai soggetti chegià la percepiscono ed una sua estensione ai soggetti chehanno redditi pari a due volte il minimo Inps (1.000 euro men-sili)

3. Cumulo gratuito e senza vincoli dei contributi versati in più ge-stioni in modo da consentire una pensione finale calcolata proquota e secondo le regole di ciascuna gestione

4. Eliminazione in via definitiva delle penalizzazioni per chi accedealla pensione anticipata prima dei 62 anni e possibilità di ac-cesso alla stessa con 41 anni di contributi per i lavoratori pre-coci che siano in stato di disoccupazione e senzaammortizzatori sociali ovvero che abbiano disabilità o chesvolgano attività particolarmente gravose

5. Eliminazione di alcuni vincoli e barriere per l’accesso alla pen-sione da parte dei lavoratori che hanno svolto attività usu-rante

6. Uscita flessibile dal mercato del lavoro mediante l’anticipopensionistico (Ape), un reddito ponte assicurato medianteprestito che accompagna fino all’età di pensionamento il la-voratore con almeno 20 anni di contributi ed un’età non infe-riore a 63 anni. Il prestito è restituito in 20 anni, con ratemensili trattenute sulla pensione. Sono tre le tipologie di Ape:a. Ape agevolata: possono accedervi i lavoratori che hanno

perso il lavoro o che svolgono lavori gravosi o che sonoimpegnati in attività di cura verso parenti di primo gradoconviventi e con disabilità grave. Per questi lavoratori icosti dell’Ape sono a carico dello Stato in caso di redditi dapensione non superiori ad un limite da definirsi a seguitodi confronto

b. Ape contrattuale: le imprese possono accollarsi in tutto oin parte i costi dell’Ape secondo criteri definiti da accordisindacali, con particolare riferimento alla gestione di pro-cessi di turnover aziendali

c. Ape volontaria: i lavoratori che scelgono di accedervi sifanno carico per intero degli oneri di restituzione

7. Rendite integrative temporanee anticipate di previdenza com-plementare (RITA), possono essere richieste dai lavoratoriiscritti alla previdenza nella fase che precede il compimentodell’età pensionabile anche al fine di compensare, in tutto o inparte, i costi dell’Ape.

Il Governo si impegna a proseguire il confronto per la definizionedi ulteriori misure in tema di:

Introduzione di un pensione contributiva di garanzia legata aglianni di contributiInterventi di rilancio e sostegno della previdenza complemen-tare che prevedano anche la rimozione delle disparità di trat-tamento fiscale dei lavoratori pubblici rispetto ai lavoratori delsettore privatoFlessibilità di pensionamento nel sistema contributivo anchecon una riduzione del livello minimo di importo (2,8 volte l’as-segno sociale) della pensione anticipata

Tutela del lavoro di curaDifferenziazione o superamento dell’adeguamento alla spe-ranza di vita dei requisiti di accesso alla pensione per alcuneparticolari categorie di lavoratoriSeparazione tra previdenza ed assistenza a fini statistici ai finidella corretta rappresentazione della spesa previdenziale a li-vello internazionaleRipristino del sistema di perequazione delle pensioni per sca-glioni secondo il modello vigente con la legge 388/2000 e va-lutazione della possibilità di revisione dell’indice dirivalutazione delle pensioni maggiormente rappresentativodella tipologia di consumi dei pensionati.

Segue l’analisi dettagliata e, in corsivo, il commento dei contenutidel verbale.

Equiparazione no tax area

È stata concordata la necessità di equiparare la no tax area pertutti i pensionati a quella dei lavoratori dipendenti (pari a 8.125euro).Questo intervento già avviato con la Legge di Stabilità 2016 per i pen-sionati con età superiore a 74 anni, verrà portato a compimento conla prossima Legge di Bilancio estendendo il beneficio a tutti i pensio-nati. Un primo passo per ridurre la pressione fiscale, tra le più alte inEuropa, sulle pensioni italiane.

Estensione della “quattordicesima”

Verrà estesa la “quattordicesima” ai pensionati con redditi fino a1.000 € ( circa 1,2 milioni di persone) ed al contempo sarà incre-mentata la somma che attualmente è percepita dai pensionati conredditi fino a 1,5 volte il minimo (750 €).Accogliendo una proposta che i sindacati e la UIL in particolare hannoavanzato, si è ripreso il percorso di rivalutazione delle pensioni in es-sere che fu avviato dall’allora Governo Prodi e dalle parti sociali con laLegge n. 127/2007 attraverso una valorizzazione degli anni di contri-buzione effettivamente versata.

Recupero della piena indicizzazione

Il Governo si è impegnato affinché dal 2019 venga ristabilita lapiena perequazione delle pensioni, inoltre si valuterà nel prose-guimento del confronto l’utilizzo di un nuovo paniere per l’indivi-duazione dell’indicizzazione che tenga conto in modo più precisodella tipologia dei consumi dei pensionati, da sostituire all’attualeindice che fa riferimento alle Famiglie di Impiegati ed Operai (FOI).Su richiesta dei sindacati il governo si impegna anche a recuperarecon un intervento una tantum parte della mancata rivalutazionedovuta ai blocchi di questi anni.Questi interventi, seppur non immediati, sono importanti per resti-tuire potere d’acquisto agli assegni previdenziali. È da tempo, inol-tre, che i sindacati chiedono che venga individuato un nuovo indiceche tenga anche conto dei consumi per beni e servizi in ambitosocio sanitario, consumi che, come si sa, aumentano con il crescere

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dell’età e possono determinare lo scivolamento verso la povertàdelle famiglie di anziani, soprattutto in caso dell’insorgere di pato-logie croniche e invalidanti e del verificarsi di condizioni di non au-tosufficienza.

Cumulo contributivo gratuito

Per la maturazione del diritto e dalla misura della pensione, siaanticipata che di vecchiaia, sarà consentito il cumulo gratuito deicontributi maturati in periodi non coincidenti; l’assegno previden-ziale sarà così calcolato pro-rata in base alle regole vigenti in cia-scuna gestione.Al fine di valorizzare ogni contributo versato dai lavoratori nel corsodella loro carriera viene introdotta la possibilità di percepire una pen-sione pro quota da ogni gestione nella quale sono stati versati contri-buti. Si tratta di una possibilità in più per questi lavoratori che nonsaranno costretti a ricorrere alla totalizzazione con la pensione calco-lata per intero con il metodo contributivo se non possono permettersidi pagare gli oneri della ricongiunzione che il Governo Berlusconi nel2010 rese per tutti onerosa, anche in caso di trasferimento dei contri-buti all’assicurazione generale obbligatoria dell’Inps e che prima erainvece gratuito.

Pensioni anticipate “lavoratori precoci”

Viene concordato che il requisito contributivo minimo per la pen-sione di anzianità sarà di 41 anni per quei lavoratori che abbianolavorato almeno 12 mesi prima del 19° anno di età e che si trovinoin una delle seguenti situazioni lavorative o personali:

disoccupati senza ammortizzatori sociali;occupati in lavori particolarmente gravosi o faticosi;disabilità.

Questa misura si muove nella giusta direzione di stabilire una pensioneanticipata con un requisito contributivo pari a 41 anni, la misura è par-ziale ma da una prima risposta alle persone che si trovano in condizionidi disagio o che hanno particolari situazioni familiari. Il tavolo di con-fronto resta comunque aperto al fine di individuare una soluzioneanche per altri lavoratori precoci.

Si è concordato, poi, di eliminare strutturalmente la penalizzazioneper chi accede alla pensione anticipata prima del 62° anno di età.Già parzialmente bloccata con le Leggi di Stabilità 2015 e 2016, su ri-chiesta delle parti sociali, si è stabilito di eliminare strutturalmente que-sta penalizzazione.

Il Governo ed i sindacati hanno deciso che nel corso della secondafase del confronto venga valutata la revisione del requisito di im-porto minimo (pari a 2,8 volte il trattamento minimo) previsto perl’accesso alla pensione anticipata con il sistema contributivo.Questo requisito limita fortemente l’accesso alla pensione anticipatae penalizza i lavoratori che hanno avuto carriere più discontinue o conredditi mediamente bassi. I sindacati chiederanno anche che il limitedi reddito venga eliminato per la pensione di vecchiaia (per la quale èpari ad 1,5 volte il minimo), poiché anche in questo caso sono i lavo-ratori con redditi più bassi e carriere discontinue ad essere penalizzati

vedendosi posporre il pensionamento ben oltre l’età di vecchiaia nor-malmente richiesta.

Lavori usuranti

Per semplificare l’accesso alla pensione per i lavoratori che svol-gono mansioni usuranti, dal 2017 sarà istituito un doppio criterioalternativo per la maturazione del diritto. L’accesso al beneficiopotrà essere conseguito sia avendo svolto una mansione usu-rante in sette degli ultimi 10 anni, ma non necessariamente inquello di pensionamento, sia se si è svolta una mansione usurantein metà della carriera lavorativa.È stato inoltre concordato di abolire la finestra mobile che pospo-neva l’accesso alla pensione di 12 mesi per i dipendenti e di 18 pergli autonomi.Viene, poi, stabilita l’eliminazione dell’automatismo dell’adegua-mento alla speranza di vita dei criteri per l’accesso alla pensione.Infine si valuterà la possibilità di semplificare la documentazione

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che il lavoratore deve produrre per la certificazione del diritto allapensione.Con questa semplificazione si intende facilitare l’accesso alla pensionedei lavoratori che svolgono attività usuranti, eliminando alcuni dei pa-letti che hanno fortemente depotenziato questa possibilità. I sindacaticontinueranno ancora il confronto al fine di ottenere ulteriori modifichesoprattutto per quanto concerne il lavoro notturno.

Anticipazione Pensionistica (APE)

Per introdurre elementi di flessibilità di accesso alla pensione ilGoverno introdurrà il meccanismo finanziario dell’AnticipazionePensionistica (APE). Questa misura da la possibilità ai lavoratoricon più di 63 anni di età di lasciare il lavoro con un anticipo mas-simo di 3 anni e 7 messi sull’età di pensionamento percependo unprestito commisurato alla futura pensione che sarà erogato in 12dodici mensilità annuali, fino alla maturazione del diritto alla pen-sione. Tale prestito e gli oneri connessi, interessi ed assicurazionecontro il rischio di premorienza, saranno poi restituito in 20 annidal momento del pensionamento.

APE AgevolataI sindacati hanno chiesto ed ottenuto dal Governo che venisse isti-tuito un meccanismo di Anticipazione che tuteli determinate ca-tegorie di lavoratori tramite l’istituzione di agevolazioni fiscali obonus, così da compensare il costo della rata di ammortamentofino ad un limite che dovrà essere definito nel corso del confrontotra governo e sindacato, ferma restando la possibilità per chi neabbia diritto di chiedere importi superiori. Questo intervento age-volativo interesserà le persone in stato di disoccupazione, lavora-trici e lavoratori che svolgono attività ritenute particolarmentefaticose o usuranti, lavoratrici e lavoratori in particolari condizioni

di salute, o per chi svolge lavoro di cura assistendo un familiaregravemente disabile.

APE ContrattualeA seguito di accordi tra le parti sarà inoltre possibile per i datorisostenere i costi dell’APE sia direttamente che tramite appositifondi bilaterali.

APE VolontariaPossono comunque accedere all’Ape tutti i lavoratori con più di 63anni anche se non rientrano nelle categorie salvaguardate (ApeAgevolata) o non sono interessati da appositi accordi con i datori(Ape contrattuale). Questi lavoratori dovranno sostenere total-mente gli oneri di restituzione.

R.I.T.A.Contestualmente sarà modificata la normativa inerente alla pre-videnza complementare così da consentire ai lavoratori iscritti dipoter attingere al montante accantonato per ottenere, prima degliattuali termini di pensionamento, una rendita integrativa tempo-ranea anticipata (RITA) per il periodo che manca al raggiungimentodel diritto a pensione. Questa rendita sarà tassata in modo più fa-vorevole rispetto alle altre anticipazioni e secondo le regole oggivalevoli per la pensione complementare in forma di rendita.

Su richiesta dei sindacati l’Ape avrà una durata sperimentale didue anni.

Il confronto sulla flessibilità rimarrà aperto. La UIL e le altre sigle sin-dacali pur non approvando la totalità della misura ritengono che il mec-canismo dell’Ape agevolata se ben strutturato potrà offrire

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un’alternativa alle categorie di lavoratori tutelati. Restano comunqueda chiarire molti punti, come l’ammontare della somma per la qualesarà prevista piena copertura degli oneri, l’elenco delle mansioni rite-nute faticose o usuranti, ed altri particolari tecnici sulle norme che co-stituiranno il complesso dell’Ape. Inoltre, il periodo sperimentale di dueanni consente alle parti di tenere ancora aperto il tema della flessibilitàin uscita che si punta a rendere strutturale. Per questi motivi sull’anti-cipo pensionistico il confronto rimane ancora aperto.

Ulteriori interventi

Vengono demandati ad una seconda fase del confronto i temi ine-renti alle misure da adottare per correggere l’attuale sistema con-tributivo al fine di rendere più adeguate le pensioni future e dandoal sistema maggiore equità e flessibilità.

In particolare la discussione rimarrà aperta al fine di:valutare la possibile introduzione di una pensione contributivadi garanzia;operare un rilancio della previdenza complementare, favo-rendone le adesioni, equiparando la normativa tra dipen-denti pubblici e privati in materia di accesso alle prestazionie di tassazione, stimolando investimenti nell’economia realedel Paese;valorizzare e tutelare il lavoro di cura;modificare l’attuale sistema di adeguamento del requisitoanagrafico per il pensionamento all’aspettativa di vita tenendoconto delle peculiarità delle diverse mansioni svolte;procedere alla separazione della spesa previdenziale da quellaassistenziale.

È importante che il Governo si sia impegnato a mantenere aperto ilconfronto su un tema che non può essere esaurito con pochi inter-

venti e merita un’attività di predisposizione di misure di più ampiorespiro.Devono essere previste e varati provvedimenti per il sostegno del fu-turo previdenziale delle giovani generazioni sia prevedendo forme ditutela per chi ha avuto carriere fortemente discontinue, come la pen-sione di garanzia, sia operando correzioni strutturali che tutelino ilmontante contributivo da svalutazioni del Pil. Va inoltre ripensata e ri-formata la tutela previdenziale assicurata dalla gestione separata fa-vorendo una ridefinizione più equilibrata delle aliquote contributive.Molto importante per la sostenibilità delle future pensioni sarà laprevidenza complementare che deve essere opportunamente pro-mossa dalle istituzioni. In questi anni abbiamo sviluppato un si-stema che è all’avanguardia nel mondo, ma è il momento diprocedere ad alcune revisioni e, soprattutto, di rilanciare le adesioni.Per questo crediamo che debba essere ripristinata un’aliquota fi-scale agevolata per le rendite finanziarie in misura non superioreall’11%. Sarà, poi, importantissimo procedere all’equiparazione dellanormativa tra settore pubblico e privato, sanando in questo modouna grave ingiustizia che penalizza i lavoratori del pubblico impiego.La revisione del meccanismo di adeguamento alla speranza di vitaè doverosa poiché come sostiene la UIL non si possono fare partiuguali tra diseguali. Bisogna procedere ad una diversificazione ba-sata sulla mansione svolta. Inoltre andrà affrontato il tema deicoefficienti di trasformazione così come in Italia calcolati e applicatiindipendentemente dalla coorte di riferimento, generano, infatti, di-storsioni e iniquità nel sistema.La separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale èuno dei passi primari da compiere. In questo modo si potrà valutarecon più oggettività il peso ed il costo della previdenza. Fornire undato più preciso inoltre eviterebbe distorsioni che portano a quanti-ficare il peso della spesa pensionistica al 16,1% del Pil, quando essopuò essere quantificato nel 10,1% se si escludono gli oneri assisten-ziali e si considera la spesa al netto delle imposte che costituisconouna partita di giro.

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Lavoro:una passione che non passa

Mancano pochi giorni all’appuntamento con la IX Conferenza diOrganizzazione della UIL che quest’anno si terrà a Roma , il 3-4-5 novembre. Tutto è quasi pronto, i motori sono caldi, i documentisono stati elaborati e distribuiti per tempo (trovate tutto qui:http://www.uil.it/organizzazione/ixconferenzauil/), i delegatisono stati nominati, gli invitati contattati. Tutti coloro che seguonola macchina organizzativa definiscono, affinano, ultimano, affin-ché in questi tre giorni di dibattito e confronto si possano esami-nare tutte le diverse questioni organizzative, analizzare quanto

La passione per il lavoro al centro della Conferenza di Organizzazionea cura di Pierpaolo Bombardieri Segretario Organizzativo UIL

realizzato in questi anni su questo piano, mettere a fattor comunei migliori risultati conseguiti e recuperare ritardi nell’attuazioneladdove si è rimasti indietro. L’elemento centrale della Conferenzaè chiaro: fissare nuovi obiettivi organizzativi per il nostro sinda-cato per avere una macchina organizzativa in grado di reggere lesfide del mondo del lavoro che cambia e le rinnovate istanze deicittadini. Ci incontreremo tutti, sindacaliste e sindacalisti, delegate e dele-gati, operatrici ed operatori dei servizi, funzionari, tutta “la squadraUIL”, quella che ogni giorno affronta nei territori e in tutti luoghidel lavoro, faccia a faccia con la propria gente, le problematiche,le richieste, cercando di dare risposte chiare, adeguate e quandoè possibile anche soluzioni.

Abbiamo scelto uno slogan carico di significato per questo in-contro, “lavoro, una passione che non passa”, perché crediamoche chi lavora nel nostro Paese mette passione in ciò che fa,perché crediamo che da questa passione e dalla conoscenza na-scano professionalità, mestieri ed eccellenze che caratterizzanonon solo il nostro made in Italy e quindi le nostre fabbriche , maanche le nostre scuole e l’agricoltura, gli uffici pubblici e gli ospe-dali, i servizi e la ricerca. Non è un caso, infatti, che quest’annoabbiamo voluto dare voce e immagini alle storie dei lavoratori,iscritti o semplicemente attenti alla UIL, attraverso il concorsodi scrittura e di fotografia , non solo per conservare una memo-ria di ciò che siamo, di ciò che abbiamo compiuto, ma anche peravere una maggiore partecipazione e consapevolezza da partedi tutti. Perché la singola storia di un lavoratore o un gruppo di

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Confederale

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lavoratori, ovunque accada sui nostri territori o nei contesti dilavoro, non è solitaria, ma è un’eredità che appartiene alla Uil ecostituisce “il capitale umano” del nostro sindacato e del mondodel lavoro italiano.

Molte storie sono ancora da scrivere, lo sappiamo benissimo noi della UIL.

Lo sappiamo a tutti i livelli; lo sa il delegato di fabbrica, lo sa il se-gretario di categoria, il dirigente confederale territoriale, il segre-tario generale regionale o nazionale. Sono quelle dei pensionati indifficoltà o quelle degli immigrati vessati, discriminati, esclusi, sonole storie dei tanti giovani che hanno la passione e le capacità ade-guate per scrivere una “bella storia”, ma che spesso sono costrettia portare il loro bagaglio di cultura, sogni ed aspirazioni altrove.Sono le storie dei precari, che vorrebbero dare dignità piena allaloro passione, al loro lavoro.

Il 3-4-5 di novembre ci vediamo anche per quelle storie non an-cora scritte, anzi, soprattutto per quelle. Capite bene, allora, che in questa Conferenza di Organizzazioneuna precisa caratterizzazione della UILCOM è indispensabile: perla vostra capacità di organizzare i giovani lavoratori dei call cen-ter, per i tanti quadri giovani, colti e scolarizzati, appassionati eattivi, tecnologicamente evoluti e connessi con il mondo, chemilitano nelle vostre fila; per il ruolo strategico che assume,anche nelle politiche organizzative della UIL, la comunicazione(e voi rappresentate, per l’appunto, i lavoratori di tutto questocomparto che va dallo spettacolo alla carta stampata, dalle te-levisioni alla telefonia…). Un elemento distintivo della vostra Ca-tegoria, peraltro, è aver saputo iscrivere sempre più lavoratori,valorizzare nuovi delegati nei luoghi di lavoro, includere nuoveesperienze professionali e umane avvicendando, in modo equi-librato e responsabile, i gruppi dirigenti nel territorio e al centro.C’è, in buona sostanza, una qualche continuità tra il percorso da

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voi intrapreso e perseguito in questi anni e le politiche organiz-zative che la UIL ha promosso e vuole rilanciare nella prossimaassise nazionale. Gli obiettivi che ci poniamo, anche in questa occasione, sono am-biziosi ed importanti. La macchina organizzativa della UIL va raf-forzata ed efficientata per raggiungerli.Molti di questi ambiziosi progetti li proponemmo e li fissammo aBellaria quattro anni fa. Da lì è cominciato il nostro iter verso latrasformazione della UIL , affinché il nostro sia un sindacato all’al-tezza dei mutamenti esterni, dei cambiamenti di una società e diun mercato del lavoro con nuove esigenze, nuove richieste e anchenuovi diritti. La nostra sfida è importante e si chiama cambia-mento.Questo cambiamento lo abbiamo deciso noi; non abbiamo agitoin questa direzione per rispondere ai tempi nuovi o andare dietroalle nuove suggestioni, né per ovviare alle contraddizioni e alle ir-responsabilità della politica, tantomeno alle richieste dell’Europa,seppur talvolta cocciuta e cieca. Noi abbiamo deciso il cambia-mento per riempire lo spazio di sfiducia tra lavoratore e i soggettidell’agire collettivo, i soggetti della rappresentanza. Cambiamo noianche per evitare che siano gli altri a cambiarci e a stringerci in unruolo inadeguato, svuotando la nostra mission. A Bellaria decidemmo insieme di valorizzare le presenze nei luoghidi lavoro, di rafforzare l’insediamento sui territori, di ottimizzarel’impegno in Europa, di ammodernare le strutture orizzontali, dimettere in sinergia il sistema delle categorie, di realizzare l’inte-grazione dei servizi UIL, di coordinare le politiche di proselitismo,di qualificare gruppo dirigente, di potenziare il sistema comunica-tivo e di valorizzare in maniera oculata ed attenta l’uso delle ri-

sorse economiche. Alcuni passi avanti sono stati compiuti e in numerosi territori econtesti categoriali quelle strategie sono state perseguite, moltiobiettivi sono stati raggiunti, ma ancora tanto c’è da fare. E sucome, quanto, quando fare dibatteremo e decideremo presto. Perriprendere il cammino iniziato a Bellaria, continuato nel congressodel 2014, praticato finora. Dobbiamo essere convinti e lungimiranti nelle nostre azioni, ancheperché la UIL, il Sindacato, è stato già attaccato su più fronti ,penso al taglio delle agibilità sindacali, al taglio di risorse ai Caf eai Patronati, così come al mancato rinnovo dei contratti di cate-gorie importantissime della produzione e del lavoro nel nostroPaese. Le “debolezze” strutturali, quindi, non possiamo e nondobbiamo permettercele.A Roma il 3-4-5- novembre prossimi ci proponiamo di raffor-zare il rapporto della rete con gli iscritti, di coinvolgere più for-temente i delegati, di valorizzare la partecipazione e lademocrazia nel sindacato, di presidiare il territorio arricchendoal contempo le competenze dei livelli regionali, di rilanciare tuttii servizi , di ottimizzare la gestione economica e finanziaria fis-sando regole precise per le quali pretendere il rispetto da partedi chi opera nel sindacato. Io credo che, tutti noi e tutti assieme, siamo all’altezza del cam-biamento che vogliamo. Io credo che abbiamo tutti la volontà, lacapacità per pensarlo e poi attuarlo, anche per la responsabilitàche avvertiamo verso i lavoratori ed i pensionati, ma anche versonoi stessi. Si perché, se abbiamo scelto di fare il sindacato, sen-tiamo che anche il nostro è un impegno determinato, una pas-sione che non passa.

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