UILCOMunica - UILCOM Sicilia

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O ggi per Uilcom Sicilia è un giorno importante. Dopo al- cuni mesi di varie peripezie buro- cratiche ancora da definire, “parte” il nostro giornale regio- nale UilComunica, con la pubbli- cazione del primo numero mensile sperimentale. Un progetto editoriale fortemente voluto dal “parlamentino” regio- nale della Uilcom, che nasce affi- dato ad un gruppo di volenterosi disposti a mettersi in gioco sotto la sapiente regia di Totò Ferro ed Enzo Di Giovanni, vecchi militanti provenienti dal settore del giorna- lismo professionista. In un contesto di riferimento che vede affidare la comunicazione al mondo del multimediale, dove il web la fa da padrone, i social net- work hanno sostituito in pieno “la vecchia Agorà Ateniese”, crogiolo della democrazia e della partecipa- zione, può sembrare anacronistico puntare sul vecchio “giornalino del sindacato”stampato in tipogra- fia e distribuito nei posti di lavoro. Invece noi crediamo che questo strumento di comunicazione con- serva immutate negli anni tutte le sue potenzialità nel comunicare, fissare, approfondire, denunciare un fatto o un fenomeno, un tema, ma sopratutto quello che cambia velocemente intorno a noi. In un mondo che si muove alla ve- locità del suono, ogni tanto c’è bi- sogno di fermarsi e riflettere, capire, elaborare, costruire una proposta,verificare, confrontarsi e ripartire. Ecco perché la scelta di puntare su un mensile in grado di focalizzare alcuni temi e porli al- l’attenzione dei nostri iscritti, dei nostri lettori di tutti i lavoratori impegnati nella filiera della comu- nicazione. ANNO 0 - NUMERO 0 MARZO 2012 UILCOMunica Il segretario regionale “Un’Agorà di carta Ecco il giornale di tui noi” Giuseppe Tumminia* Illustrazione: Mauro Mandalari. Story: Salvatore Ferro Noi informiamo così Scelte, scommesse e lotte al tempo della crisi C omunicazione, silenzio. Nel gioco dei contrari, è questa la no- stra scelta. Definizione aperta, come aperti sono i nostri ingombri grafici, che impegna un’autorevole e grande- mente rappresentativa organizza- zione sindacale - la Uilcom - a una scommessa delle meno quotate, nel taccuino di immaginari bookmaker. Mezzo antico, il giornale periodico, come antiche sono tutte le cose che non svaniscono, che impegna chi di comunicazione dichiara di appassio- narsi, intendersi, capire, a una coe- renza metodologica, ancor prima che, irrinunciabilmente, sostanziale. Lo spazio di un giornale anziché le im- maginifiche quanto talvolta aleatorie vertigini infinite del web. Semmai, accanto. Determinatezza che diventa determi- nazione, nell’informare capillarmente di novità contrattuali, vertenziali, socio-economiche. Di umori e speranze. Servizio nei ser- vizi. Àncora di espressione e opi- nione nella crisi che incede, contrastata dalle cento anime che al mondo della comunicazione danno respiro. Questo vogliamo essere, que- sto saremo. Il lungo cammino per la stabilità: nasce oggi “Uilcomunica” Lottare e pensare, insieme L’impegno della Uilcom dai tavoli sindacali alla redazione “aperta” In azienda Almaviva, il gigante e la “solidarietà” L a certezza è fuggita, ma spero di non finire disperata e neanche po- vera e pazza. Queste parole di folle ironia mi sovvengono nel constatare che l’azienda per la quale lavoro da ben 11 anni, sta attraversando un mo- mento di grande difficoltà. Debora Salomone a pag. 2 Tempo determinato Nuove norme dall’Europa S e è vero che il trend sui tassi di occupazione è intimamente le- gato a un concetto di valore/lavoro vero, creato, esibito e talvolta “spac- ciato” per tale, allora dobbiamo ne- cessariamente svolgere una semplice considerazione. Angelo Bondì a pag. 3 Contrai & Desini Idenikit del L.A.P. lavoratore invisibile L. A.P. è l’acronimo di lavoratore a progetto, termine ormai en- trato nel nostro linguaggio quotidiano. Tanti, giovani e non, sono assunti dalle aziende con questa forma con- trattuale. Giuseppina Fidone a pag. 2 segue a pag. 2 Sergio Profeta* M arzo 2012: “battesimo” della pubblicazione del giornale della Uilcom Sicilia”. Scrivere sulla nostra testata regionale mi suscita grande soddisfazione e orgoglio. Inoltre, offre l’opportunità di descri- vere ciò che accade nel mio territorio, per dare contenuti e informazioni, non solo per gli addetti ai lavori, ma per tutti i lavoratori appartenenti ai settori da noi rappresentati. In un’epoca caratterizzata dell’imme- diatezza dell’informazione con il web, mi sembra utile fare una sorta di riflessione sul significato, di sicuro importante, che può avere un gior- nale. Attraverso il quale manife- stiamo e rappresentiamo il territorio in cui ci muoviamo, lavoriamo, vi- viamo e che, noi della Uilcom, conti- nuiamo a significare, e all’interno del quale rimaniamo la prima organizza- zione sindacale. Certo, dire che sono tutte rose e fiori sarebbe una grande bugia. Oggi ci muoviamo in un contesto di mille difficoltà, all’interno del quale, tuttavia, cerchiamo di combattere con una serie di problematiche che la co- siddetta “periferia” si è vista addebi- tare negli anni. Nell’ultimo decennio, i lavoratori di Telecom Italia di Cal- tanissetta ed Enna sono stati investiti da una serie di ristrutturazioni socie- tarie che hanno dato un duro colpo al- l’occupazione. Dapprima con le chiusure delle sedi di lavoro, che hanno interessato lavoratori a giorna- lieri spostamenti verso altre sedi, (vedi Enna), poi, per effetto della legge 223/91, con le mobilità volon- tarie. Circostanze che hanno depau- perato ulteriormente questa area geografica della Sicilia centrale. Una boccata d’ossigeno arriva nel 2001; quando in una zona adibita a eliporto nasce il call center più grande della Sicilia centrale. Si chiamava Atesia e nessuno avrebbe scommesso mai che a distanza di dieci anni, dalle ceneri di quell’azienda, sarebbe nata Telecontact: una società in grado di garantire stabilità occupazionale a circa cinquecento lavoratori: noi della Uilcom ci abbiamo creduto. segue a pag. 3 Salvatore Ferro

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Oggi per Uilcom Sicilia è ungiorno importante. Dopo al-

cuni mesi di varie peripezie buro-cratiche ancora da definire,“parte” il nostro giornale regio-nale UilComunica, con la pubbli-cazione del primo numero mensilesperimentale.Un progetto editoriale fortementevoluto dal “parlamentino” regio-nale della Uilcom, che nasce affi-dato ad un gruppo di volenterosidisposti a mettersi in gioco sotto lasapiente regia di Totò Ferro edEnzo Di Giovanni, vecchi militantiprovenienti dal settore del giorna-lismo professionista.In un contesto di riferimento chevede affidare la comunicazione almondo del multimediale, dove ilweb la fa da padrone, i social net-work hanno sostituito in pieno “lavecchia Agorà Ateniese”, crogiolodella democrazia e della partecipa-zione, può sembrare anacronisticopuntare sul vecchio “giornalinodel sindacato”stampato in tipogra-fia e distribuito nei posti di lavoro.Invece noi crediamo che questostrumento di comunicazione con-serva immutate negli anni tutte lesue potenzialità nel comunicare,fissare, approfondire, denunciareun fatto o un fenomeno, un tema,ma sopratutto quello che cambiavelocemente intorno a noi.In un mondo che si muove alla ve-locità del suono, ogni tanto c’è bi-sogno di fermarsi e riflettere,capire, elaborare, costruire unaproposta,verificare, confrontarsi eripartire. Ecco perché la scelta dipuntare su un mensile in grado difocalizzare alcuni temi e porli al-l’attenzione dei nostri iscritti, deinostri lettori di tutti i lavoratoriimpegnati nella filiera della comu-nicazione.

ANNO 0 - NUMERO 0 MARZO 2012

UILCOMunicaIl segretario regionale

“Un’Agorà di cartaEcco il giornale

di tui noi”

Giuseppe Tumminia*

Illustrazione: Mauro Mandalari. Story: Salvatore Ferro

Noi informiamo cosìScelte, scommesse e lotte al tempo della crisi

Comunicazione, silenzio. Nelgioco dei contrari, è questa la no-stra scelta. Definizione aperta, comeaperti sono i nostri ingombri grafici,che impegna un’autorevole e grande-mente rappresentativa organizza-zione sindacale - la Uilcom - a unascommessa delle meno quotate, neltaccuino di immaginari bookmaker.Mezzo antico, il giornale periodico,come antiche sono tutte le cose chenon svaniscono, che impegna chi dicomunicazione dichiara di appassio-narsi, intendersi, capire, a una coe-renza metodologica, ancor prima che,

irrinunciabilmente, sostanziale. Lospazio di un giornale anziché le im-maginifiche quanto talvolta aleatorievertigini infinite del web. Semmai,accanto.Determinatezza che diventa determi-nazione, nell’informare capillarmentedi novità contrattuali, vertenziali,socio-economiche.Di umori e speranze. Servizio nei ser-vizi. Àncora di espressione e opi-nione nella crisi che incede,contrastata dalle cento anime che almondo della comunicazione dannorespiro. Questo vogliamo essere, que-sto saremo.

Il lungo cammino per la stabilità: nasce oggi “Uilcomunica”

Lottare e pensare, insiemeL’impegno della Uilcom dai tavoli sindacali alla redazione “aperta”

In azienda

Almaviva, il gigantee la “solidarietà”

La certezza è fuggita, ma spero dinon finire disperata e neanche po-vera e pazza. Queste parole di folleironia mi sovvengono nel constatareche l’azienda per la quale lavoro daben 11 anni, sta attraversando un mo-mento di grande difficoltà.

Debora Salomone a pag. 2

Tempo determinato

Nuove normedall’Europa

Se è vero che il trend sui tassi dioccupazione è intimamente le-gato a un concetto di valore/lavorovero, creato, esibito e talvolta “spac-ciato” per tale, allora dobbiamo ne-cessariamente svolgere una sempliceconsiderazione.

Angelo Bondì a pag. 3

Contrai & Desini

Idenikit del L.A.P.lavoratore invisibile

L.A.P. è l’acronimo di lavoratorea progetto, termine ormai en-trato nel nostro linguaggio quotidiano.Tanti, giovani e non, sono assuntidalle aziende con questa forma con-trattuale.

Giuseppina Fidone a pag. 2segue a pag. 2

Sergio Profeta*

Marzo 2012: “battesimo” dellapubblicazione del giornale

della Uilcom Sicilia”. Scrivere sullanostra testata regionale mi suscitagrande soddisfazione e orgoglio.Inoltre, offre l’opportunità di descri-vere ciò che accade nel mio territorio,per dare contenuti e informazioni,non solo per gli addetti ai lavori, maper tutti i lavoratori appartenenti aisettori da noi rappresentati.In un’epoca caratterizzata dell’imme-diatezza dell’informazione con ilweb, mi sembra utile fare una sorta diriflessione sul significato, di sicuroimportante, che può avere un gior-nale. Attraverso il quale manife-stiamo e rappresentiamo il territorio

in cui ci muoviamo, lavoriamo, vi-viamo e che, noi della Uilcom, conti-nuiamo a significare, e all’interno delquale rimaniamo la prima organizza-zione sindacale. Certo, dire che sonotutte rose e fiori sarebbe una grandebugia.Oggi ci muoviamo in un contesto dimille difficoltà, all’interno del quale,tuttavia, cerchiamo di combattere conuna serie di problematiche che la co-siddetta “periferia” si è vista addebi-tare negli anni. Nell’ultimo decennio,i lavoratori di Telecom Italia di Cal-tanissetta ed Enna sono stati investitida una serie di ristrutturazioni socie-tarie che hanno dato un duro colpo al-l’occupazione. Dapprima con lechiusure delle sedi di lavoro, che

hanno interessato lavoratori a giorna-lieri spostamenti verso altre sedi,(vedi Enna), poi, per effetto dellalegge 223/91, con le mobilità volon-tarie. Circostanze che hanno depau-perato ulteriormente questa areageografica della Sicilia centrale.Una boccata d’ossigeno arriva nel2001; quando in una zona adibita aeliporto nasce il call center più grandedella Sicilia centrale. Si chiamavaAtesia e nessuno avrebbe scommessomai che a distanza di dieci anni, dalleceneri di quell’azienda, sarebbe nataTelecontact: una società in grado digarantire stabilità occupazionale acirca cinquecento lavoratori: noi dellaUilcom ci abbiamo creduto.

segue a pag. 3

Salvatore Ferro

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Il sogno infranto della stabilità. E una crisi che ha radici profonde

Almaviva, il colosso in affannoSeimila dipendeni in Sicilia, la crisi e il “salvagente” del contrato di solidarietà

Beh, non sarebbe né la primane’l’ultima a barcollare, ma è

l’azienda della mia realtà lavorativa edi altri 6.000 siciliani. Anni di studioe finalmente il sogno si realizza: lavo-rare in un’azienda, quella del grandeGruppo Almaviva, colosso interna-zionale leader nella fornitura di ser-vizi, che in Sicilia ha il più grande callcenter.Mio padre che mi scoraggia dicen-domi: “Dove vai? Quelle spremonocome limoni! ma tu sei libera di sce-gliere”. Io ho potuto scegliere e nonho rimpianti, anche se un po’ spre-muta, effettivamente, mi sento. Il callcenter sfianca. Vita frenetica. Un annolì dentro equivale a cinque in un altroufficio, quasi quasi, a conti fatti, iosarei già pronta per la pensione.Ahimé... È ancora lontana,ma ci arri-verò? Le mail su eventuali ipotesi diaccordo per contrastare la crisi si ac-cavallano sul mio telefonino, neanchefossero dei bollettini di guerra, e tutteportano a una proposta plausibile: ilcontratto di solidarietà. Bella parola,mi ricorda l’sms che esorta a inviare

economisti che negli ambienti politiciper gli investimenti all’estero, comele temute delocalizzazioni, che po-trebbero dare margine di ricavo al-l’imprenditore che in Sicilia oggiricorre agli ammortizzatori sociali.E domani? La tesi più accreditata èche la crisi attuale sia di natura strut-turale e non congiunturale, vale a diredipenda da una mancata politica disviluppo d’ampio respiro fin dai primidecenni del secondodopoguerra e chesi è adesso particolarmente aggravatain un’epoca cruciale per i futuri assettipolitico-economici del Vecchio Con-tinente.E noi, nella realtà dimensionata deicall center siciliani, cosa possiamofare? Non possiamo abbandonare lanave proprio adesso, anche perché at-torno c’è un mare di disoccupazione.Dobbiamo continuare a offrire para-metri qualitativi sempre più elevati,così da eccellere nel mercato e attirarenuovi investitori; è un giro vorticosodi patti e alleanze che dovrà garantirelo sviluppo occupazionale in Siciliaper non ripetere le sorti di TerminiImerese.

un contributo a sostegno di questa oquella causa. Per l’amor di Dio, tuttevalide, tutte meritevoli di aiuto...Forse basterebbe che tutti ne invias-sero uno per salvare la mia società.Il contratto di solidarietà, cui si ègiunti tramite l’accordo stipulato tral’azienda e le rappresentanze sinda-cali, coinvolgerà probabilmente i di-pendenti in percentuali diverse e perun periodo di tempo di dodici mesi, senon per tutto il tempo necessario persalvare una situazione in bilico traaltre soluzioni più cupe e irreversibili.Forse si sperava di rimanere immuni

dall’eco dell’attuale situazione econo-mica italiana, che si caratterizza per ilprogressivo e inarrestabile degrado ditutti i fondamentali apparati indu-striali e dei servizi che hanno soste-nuto sinora il tessuto socio economiconazionale. Ma non è stato così e, ben-ché le promesse e le illusioni di stabi-lità abbiano attirato in passato tantiesponenti della politica locale e nazio-nale, oggi sono forse loro i primi anon supportare chi ha investito in Si-cilia e ora volge lo sguardo oltreoceano. A tale riguardo si diffondonole più varie analisi, sia da parte degli

Il giornale che vogliamo: piazza di idee e partecipazioneIl segretario regionale Uilcom: “Ecco Uilcomunica, nell’era del web è fondamentale fermarsi e rifletere”

Il progetto editoriale prevederà a regime al-cuni spazi dedicati ad altrettante aree temati-che: previdenza, welfare e consulenza, con unesperto che risponderà a tutti i quesiti posti dailettori sul nostro sito, una bacheca virtuale ri-volta al tempo libero e ai piccoli annunci dei no-stri lavoratori. In ogni numero successivo aquesto ospiteremo con una intervista un “perso-naggio” che abbia attinenza con il nostro

Debora Salomone dalla prima

Giuseppe Tumminia dalla prima

Vita da L.A.P.: chi è e quanto gli costa la “libertà”

mondo ma, sopratutto, il giornale sarà aperto atutte le sollecitazione che i lettori vorranno man-dare alla redazione, che si arricchirà dei contri-buti delle strutture provinciali del sindacato, alfine di dare voce alle piccole realtà che spessovivono problematiche articolate di forte rile-vanza sociale diverse dalle dinamiche propriedelle aree metropolitane.In qualità di segretario regionale della Uilcom,non posso che impegnarmi pubblicamente nel

supportare con ogni mezzo possibile tale inizia-tiva, garantendo sempre la pluralità delle ideeche sono il vero patrimonio della nostra Orga-nizzazion. Nnon mi resta che incrociare le dita,fare i migliori auguri di buon lavoro a tutta laredazione e darvi appuntamento già al prossimonumero.Un caloroso Buon Lavoro.

* Segretario Uilcom Sicilia

“Progetto” precarietàGiuseppina Fidone dalla prima

Una proposta di collaborazionecontinuata e continuativa, cioè,

in cui si stabiliscono i tempi, il pro-getto e la retribuzione, non condizio-nata a vincoli di lavoro subordinato.Essere lavoratori a progetto, in Italiae nel 2012, manifesta la volontà e ildesiderio di autonomia ,che rende i ra-gazzi meno “bamboccioni” di quantosi voglia pensare, perché i guadagni,a volte, non sono elevati, ma consen-tono il soddisfacimento di bisogniquali le sigarette, la benzina e la pizzadel sabato sera (incrollabili necessitànell’immaginario collettivo perchésimbolo di indipendenza) che puoiancora mangiare accompagnando alconto presentato,la carta per lo sconto.E così muoviamo l’economia e riem-piamo i ristoranti, ma quella è un’altrastoria. Sì, i ragazzi non riescono a ri-nunciare ai loro bisogni perché co-munque si vive una volta sola... E poi,

con 500 euro di stipendio, dove vuoiandare? Non certo in banca a chiedereun mutuo, perché non ci sono garan-zie. Si può benissimo dire: “Direttorecarissimo, questa è la mia busta paga,questo è il mio contratto, sono unL.A.P, per tre mesi sto qui, per seimesi sto lì, gli altri mesi… mi affidoalla Provvidenza! Però, signor diret-tore è sicura una cosa: non mi anno-ierò mai...”.Tacciati di voler stare attaccati allegonne di “mammà”, gli italiani conti-nuano a non voler lasciare il nido,anche a quarant’anni; eredi di quellagenerazione che cantava “mammamia dammi 100 lire, che in Americavoglio andar”. Noi non possiamo per-metterci di continuare la tradizione, eperché ci hanno tolto le lire e perchéanche in America non se la passanopoi così bene. Restiamo quindi a casa,ringraziando sempre i genitori che cisovvenzionano, con i loro stipendi,

ormai appena sufficienti a finire ilmese, sperando in un futuro migliore.O nei Maya.Non saranno i Maya, ma i tempi di at-tesa per una definitiva assunzione apreoccupare Cosimo e Giusy: 38 annilui e 34 lei, coniugi, laurea in linguestraniere lui e maturità classica lei,hanno un figlio, anni di esperienza la-vorativa alle spalle, vivono alla gior-nata, fra tanti sacrifici; si recano sulposto di lavoro da altra città, speranonel futuro, vivendo il presente in unostato di immobilità. E, ,come lorotanti altri danno il massimo, senten-dosi tuttavia “figli di un dio minore”,

perché sono parte di un’azienda, macon una forma contrattuale che ne li-mita il senso di appartenenza. Anna-lisa, invece, single, 29 anni, maturitàclassica, da un lato apprezza, del suocontratto, la possibilità di gestire i suoiorari, essere padrona di se stessa,dall’altra pensa che, a livello pensio-nistico, non ha alcuna garanzia, nes-suna tutela.Il futuro è un mistero, il presente èun‘incognita. Cosa sarà di noi? Con-fidiamo nelle parole di Buddha: noninseguire il passato e non perderti nelfuturo. Il passato non è più e il futuronon è ancora arrivato.

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UILCOMunica

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Cosa cambia con le nuove norme comunitarie

News a tempo determinato

Buona parte di questo concetto, algiorno d’oggi è rinvenibile esclu-

sivamente o quasi in forme alterna-tive, rispetto a quella classicadell’indeterminato, e cioè la sommi-nistrazione di lavoro a tempo determi-nato o permanente. Quella forma cheper molti costituisce un passaggio ob-bligato per l’ingresso nel mondo dellavoro (quello vero, indeterminato),una di quelle situazioni nelle quali siè quasi obbligati ad aderire, per ten-tare di dimostrarsi competitivi all’in-terno del sovrastrutturato mercato dellavoro. Eppure, il contratto di sommi-nistrazione lavoro, frutto di espe-rienze di successo nei paesinordeuropei e a cascata sul resto delVecchio Continente, ha da sempre su-scitato accesi dibattiti: visto dai piuscettici come l’anti-permanent, il ne-mico della solidità del posto di lavoro,della “sicurezza”, diremmo noi ita-liani. Sono numerosi i settori lavora-tivi ivi comprese la comunicazione ele telecomunicazioni, disciplinatidalla suddetta forma contrattuale chesi contraddistingue nelle forme “a ter-mine” ed “indeterminata o staff lea-sing”. In entrambi i casi non si èdipendenti dell’azienda utilizzatrice,ma di quella fornitrice, che opera inpieno quale prestatore di forza lavoro.Ecco le novità salienti poste in esseredi recente dal recepimento della diret-tiva europea n.104/2008. Rispetto alla

Angelo Bondì dalla prima

Sergio Profeta

Torniamo bambini,saremo più fori

Fabrizio Noto

Viviamo tempi difficili. Questo èchiaro ed evidente a tutti, così

come è evidente che la mancanza diprospettive future sta contribuendo afar cadere velocemente qualsiasi li-vello di ottimismo in una pericolosaspirale verso il basso. Eppure è in mo-menti come questo che bisogna ritro-vare la forza e l’intelligenza perguardare le cose da una diversa pro-spettiva e cercare di salvare il salva-bile per ripartire e invertire la rotta.Faccio tesoro della mia esperienzaquotidiana, prendendo spunto da ciòche vedo nell’ufficio in cui lavoro, pertestimoniare il profondo clima disconforto, pessimismo e rassegna-zione che ogni giorno accompagna icommenti dei colleghi. Anche queipochi momenti di relax durante lepause, sono incentrati sulle poche cer-tezze che il futuro ci riserva. I minutiscorrono veloci tra parole su scadenzedi mutui da pagare, bollette, rette discuole sempre più alte, scioperi con-tinui e continui disagi. Però il solopiangersi addosso senza null’altrofare, tipico di noi siciliani, è facile einfruttuoso, non serve a niente ricor-dare solo quello che non va, rima-niamo legati ad uno sterile eserciziocritico che non ci sposta di un milli-metro dalla situazione di degrado incui viviamo. Trovo sia più utile ve-dere quello che funziona, prenderlo adesempio e fare funzionare anche ilresto. Se riuscissimo a farlo ognunonella propria vita forse potremmo spe-rare in un cambiamento. Sarebbe tuttopiù facile se imparassimo a sorridereanche, o soprattutto, davanti alle av-versità, se tornassimo ad affrontare iproblemi come fanno i bambini con iloro giochi. Ci girano intorno finquando capiscono come usarli, comegiocare, come misurarsi con la vita eil più delle volte i loro giochi fini-scono con il sorriso sulle labbra. Nonavrei mai pensato che mio figlioavrebbe saputo darmi una lezionetanto importante. Provate a guardareun bimbo che ride, sorriderete anchevoi. Io il mio sorriso l’ho ritrovato.Fate altrettanto nelle vostre vite e riu-sciremo a cambiare le cose. Buon di-vertimento e buona lettura, del nostronuovo giornale, a tutti.

“Obieivo stabilitàanche in periferia”

Sergio Profeta dalla prima

Opportunamente bisogna ricor-dare gli importanti accordi rag-

giunti, in questa nuova società, suiquali si è lavorato: il part-time a seiore, i passaggi di livello e, non ul-timo, l’accordo sul PdR. Oggi TCCè a tutti gli effetti una società a totalepartecipazione di Telecom Italia. Al-l’interno del site non ci sono più la-voratori precari, poiché comeUilcom abbiamo lavorato nella giu-sta direzione, rappresentando unadelle battaglie sulle quali la nostraorganizzazione sindacale ha postoun particolare impegno alla stabiliz-zazione di tutte le unità. E che rap-presenta una svolta di benesseresocio-economico, in una provinciache da questo punto di vista nonoffre grandi sviluppi occupazionali.

* Segretario generaleUilcom Caltanissetta

“Saldi” occasionaliVoucher lavoro: accordo Inps-Poste Italiane

L’Inps annuncia la sigla di un ac-cordo con Poste Italiane per ge-stire la vendita dei voucher lavoroche, dal 27 febbraio, sono disponibilipresso tutti i 14mila uffici postalid’Italia. Il datore di lavoro può acqui-stare i buoni lavoro in contanti o tra-mite Postamat, presentando la tesserasanitaria per la verifica del codice fi-scale o comunicando la partita Iva,per un limite giornaliero di acquistodi 5.000 euro lordi. È possibile acqui-stare e riscuotere i buoni lavoro per la-voro occasionale e accessorio(voucher) presso i 14.000 uffici po-stali d’Italia. Poste Italiane e Inpshanno così esteso la fase sperimentale

precedente disciplina, in materia disomministrazione a tempo determi-nato, ove l’azienda utilizzatrice do-veva con la precedente normativagiustificare la scelta mediante l’indi-cazione di una causale dettata da mo-tivazioni di carattere tecnico,organizzativo, produttivo o sostitu-tivo, oggi viene meno l’obbligo di di-chiarare la causale di assunzione dipersonale in affitto per tre specifichee distinte situazioni: utilizzo di perso-nale già percettore di trattamenti so-ciali, quali la cassa integrazione, lamobilità, la disoccupazione oppurealtri trattamenti in deroga; per l’uti-lizzo di “lavoratori svantaggiati”,come da regolamento comunitario800/2008. Tra essi vengono ricom-presi le persone con figli a carico, i di-soccupati di lunga durata e i lavoratoriextracomunitari; ultima situazione, lacosiddetta autonomia delle parti, chenella contrattazione collettiva potràdeterminare le forme e le casistiche diesonero nell’utilizzazione di tale forzaIl nostro paese finalmente si adeguaall’ordinamento internazionale. Nonsolo in un’ottica di progressiva eman-cipazione da tutte le sovrastrutturetese a priori a restringere quei dirittinegati a una così vasta platea di pos-sibili fruitori, ma in una ottica di wel-fare sociale si estendono le tutelecontrattuali a soggetti ritenuti svan-taggiati, che si affacciano al mondodel lavoro con ritrovata speranza e fi-ducia.

nostro servizio a tutto il territorio nazionale. I vou-cher sono in vendita negli uffici po-stali nel valore nominale di 10, 20 e50 euro e disponibili anche in carnetda 25 pezzi. I buoni lavoro potrannoessere incassati presso tutti gli ufficipostali sul territorio nazionale dal se-condo giorno successivo alla finedella prestazione di lavoro occasio-nale. Per riscuotere, il lavoratore devepresentarsi con la propria tessera sa-nitaria per la verifica del codice fi-scale. I prestatori potranno riscuoterei buoni lavoro entro due anni dalgiorno dell’emissione. Il committenteche non utilizza i buoni lavoro acqui-stati, potrà chiederne il rimborsopresso le sedi dell’Inps.

Mensile di informazione

sindacale della Uilcom

Palermo e Sicilia

DiretoreGiuseppe Tumminia

Diretore editorialeEnzo Di Giovanni

Diretore responsabileSalvatore Ferro

Comitato di redazioneEtore Anania (Telecom Italia)Angelo Bondi (Wind)Rosa Contorno (Almaviva)Giuseppina Fidone (Alicos)Francesca Lombardo (Almaviva)Fabrizio Noto (Accenture)Debora Salomone (Almaviva)

IllustrazioniMauro Mandalari

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il 45 per cento

Stampa: Sprint di Schiera Giuseppe

Via A. Telesino, 18/a - Palermo

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I rilievi del nostro sindacato sul provvedimento approvato il 23 febbraio

Milleproroghe, la Uil dice la suaL’analisi del decreto nel documento del Servizio Politiche fiscali e previdenziali

Il Servizio Politiche Fiscali e Pre-videnziali della Uil ha dedicatouna nota di approfondimento al de-creto legge 29 dicembre 2011 n.216, il cosiddetto Milleproroghe,per le principali questioni di ordinefiscale e previdenziale riguardantii lavoratori. La Camera ha appro-vato il decreto in via definitiva il23 febbraioProfili fiscali . 1. Soggetti non re-sidenti: detrazioni per carichi difamiglia. La detrazione fiscale percarichi di famiglia in favore di sog-getti non residenti viene prorogataall’anno 2012, purché le personeinteressate: A) non posseggano unreddito complessivo superiore a2.849,51 euro, al lordo degli onerideducibili, compresi i redditi pro-dotti fuori del territorio dello Stato;B) non godano, nel paese di resi-denza, di alcun beneficio fiscaleconnesso ai carichi familiari.L’estensione del diritto di detra-zione in questione, introdotto conla finanziaria 2007 e sempre proro-gato, costituisce una deroga all’art.12, 3° comma del Dpr n. 917del 22dicembre 1986 (TUIR). Ai sensi diquest’ultimo i soggetti non resi-denti, cioè coloro che, italiani omeno, non risultino iscritti per lamaggior parte del periodo d’impo-sta nelle anagrafi della popola-zione, non hanno diritto alledetrazioni per carichi di famiglia.SLe detrazioni per carichi di fami-glia sono riconosciute in presenzadel coniuge, di figli, indipendente-mente dalla loro età, e dagli altrisoggetti di cui all’art. 433 del co-dice civile - genitori, generi enuore, suoceri e suocere, fratelli esorelle germani o unilaterali - chesiano a carico del contribuente inquanto titolari di redditi propri nonsuperiori all’importo sopra ricor-dato di 2.850,51 euro. Limite, pe-raltro, fermo ormai da oltre undecennio e che la Uil chiede datempo di elevare almeno a 5.000euro; richiesta che verrà ripropostain occasione della riforma fiscale;2. Addizionali regionali Irpef: de-roga allo Statuto dei diritti del con-tribuente. Il decreto legge haprorogato al 31 dicembre 2011 iltermine per deliberare, per l’annod’imposta 2011, l’aumento o la di-minuzione dell’aliquota dell’addi-zionale regionale dell’Irpef, daapplicare all’aliquota di basedell’1.23%. Viene inoltre previstoche le maggiorazioni già vigentialla data di entrata in vigore del de-creto si intendono applicate sullapredetta aliquota. Al riguardo si ri-corda che il decreto legge n. 201del 2011 -a modifica al decreto le-gislativo 68/2011 relativo al fede-ralismo fiscale regionale - hastabilito l’aumento dell’aliquotabase dell’addizionale regionaleall’Irpef dallo 0,9% all’1,23% a de-

di giudizio viene differito dal 1°maggio 2011 al 31 dicembre 2011.Di conseguenza viene prorogatodal 30 novembre 2011 al 31 marzo2012 anche il termine per il versa-mento delle somme che consen-tono di aderire alla chiusura delleliti fiscali pendenti. Si tratta, inparticolare, della proroga del de-creto legge n.98/2011 che, al finedi ridurre il numero delle pendenzegiudiziarie, ha disposto specifichemisure per le liti fiscali di valorenon superiore a 20.000 euro. Liti incui è parte l’Agenzia delle Entratee pendenti alla data del 1°maggio2011 dinanzi alle commissioni tri-butarie o al giudice ordinario inogni grado del giudizio. In partico-lare il decreto prevede: a) per le litiil cui valore non supera i 2.000euro, un pagamento di 150 euro; b) per le liti superiori a 2.000 euro,un pagamento pari a: il 10 percento del valore della lite in caso disoccombenza dell'Amministra-zione finanziaria nell'ultima ounica pronuncia giurisdizionalenon cautelare; il 50 per cento delvalore della lite in caso di soccom-benza del contribuente; -il 30 percento nel caso in cui, alla mede-sima data, la lite penda ancora nelprimo grado di giudizio e non siastata già resa alcuna pronuncia giu-risdizionale non cautelare sul me-rito ovvero sull’ammissibilitàdell’atto introduttivo del giudizio.Un provvedimento che non condi-vidiamo perché, al di là dei possi-bili effetti di snellimento, peraltrotutti da verificare, nella sostanza sitratta di una fattispecie di condonoper le liti fiscali fino a 20.000 euro;4. Irpef: proroga franchigia fronta-lieri. La franchigia di esenzioneper i redditi di lavoro dipendenteprestati all’estero in zone di fron-tiera viene fissata per il 2012 in6.700 euro. Per fruire dell’agevola-zione è necessario: essere personefisiche residenti in Italia; prestarelavoro dipendente in via continua-tiva e come oggetto esclusivo delrapporto; prestare tale lavoro inzone di frontiera o in paesi limi-trofi. Per quanto riguarda l’ambitodi applicazione della norma si ri-corda che l’Agenzia delle Entrate,con la circolare 15 gennaio 2003 n.2, che ribadiva quanto già conte-nuto nella circolare 3 gennaio 2001n. 1, ha precisato che la disposi-zione in questione si riferisce aisoli redditi percepiti dai lavoratoridipendenti che sono residenti inItalia e quotidianamente si recanoall’estero in zone di frontiera (qualiad esempio, Francia, Austria, Re-pubblica di San Marino.

(1- segue)

Servizio Politiche fiscalie previdenziali della Uil

I numeri alla Camera per il Decreto “Milleproroghe”

correre dall’anno di imposta 2011.Tale misura deroga la norma delloStatuto del contribuente che pre-scrive che le modifiche introdottesi applicano solo a partire dal pe-riodo d’imposta successivo aquello in corso alla data di entrate in vigore delle di-sposizioni che lo prevedono. LaUil ha più volte evidenziato l’im-portanza di elevare a rango di leggecostituzionale alcuni principi con-tenuti nello Statuto, principi che in-

vece vengono spesso derogati. Cir-costanza che si è verificata anchein questo caso, introducendo lasuddetta deroga;3. Definizione liti fiscali pendenti:proroga dei termini. Nel corso deilavori parlamentari di conversionedel decreto legge, è stata introdottauna proroga per la definizione delleliti fiscali pendenti. In particolare,il termine della pendenza della litedinanzi alle commissioni tributarieo al giudice ordinario in ogni grado

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