2006 sinc
-
Upload
guido-filippi -
Category
Health & Medicine
-
view
291 -
download
1
Transcript of 2006 sinc
CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI NEUROFISIOLOGIA CLINICA
Palermo, 24-26 maggio 2007
MODIFICAZIONI PERSISTENTI DELL’ECCITABILITÀ CORTICALE INDOTTE DA UN NUOVO PARADIGMA DI VIBRAZIONE MUSCOLARE IN SOGGETTI SANI E PAZIENTI CON ICTUS CRONICO.
C. Pecchioli1, G.M. Filippi
2, F. Camerota
3, V.M. Saraceni
3, G. Koch
1, C. Caltagirone
1 and B. Marconi
1
1. Lab. di Neurologia Clinica e Comportamentale I.R.C.C.S. Fondazione S. Lucia, Roma
2. Ist. di Fisiologia umana, Università “Cattolica del Sacro Cuore”, Roma
3. Ist. di Medicina Fisica e Riabilitazione, Università di Roma “La Sapienza ”, Roma
Lo scopo dello studio è stato quello di valutare, mediante TMS, l’effetto che di un
particolare protocollo di vibrazione muscolare (MV) sull’eccitabilità corticale di 10
soggetti sani (HS) e 5 pazienti con ictus cronico (SP). La soglia motoria (rMT), l’ area, il
volume e la SICI/ICF sono stati studiati prima (pre-MV), 15 (post-1), 30 (post-2) 60
(post-3) e 90 giorni (post-4) dopo l’applicazione della MV dai seguenti muscoli: il FCR
muscolo trattato con MV (target), un m. sinergico (FCU) ed un m. antagonista (EDC).
Nei HS la MV è stata applicata mentre il soggetto manteneva uno stato di contrazione
isometrica del m. trattato (FCR) pari al 20% della contrazione massimale. Nei HS la MV
ha indotto modifiche significative dell’eccitabilità corticale, persistenti fino a 15 giorni,
mentre nessun cambiamento è stato osservato in nessuno degli altri punti del time corse.
Le modificazioni al post-1 nei HS hanno riguardato: 1) una diminuzione del volume del
m. target (FCR) e del suo sinergico (FCU); 2) un aumento del volume del m. antagonista
(EDC); 3) un aumento della SICI nel m. target FCR e nel FCU; 4) una diminuzione della
SICI nel EDC. Il medesimo protocollo di MV e la relativa valutazione con TMS sono
stati effettuati su pazienti con ictus cronico (> di 6 mesi) che hanno avuto come esito una
spasticità dell’arto superiore da moderata a severa. Tutti i pz sono stati valutati attraverso
la scala di Ashworth, la Motricity Index (M.I.) (arto superiore) e la Wolf motor function
test (WMFT). Modificazioni significative nei vari indicatori di eccitabilità corticale e
punteggi nelle scale validate sono state osservate fino a 3 mesi dopo la fine del
trattamento (post-1, post-2 e post-3) in tutti i pz: 1) abbassamento della rMT; 2) aumento
dell’area e del volume di tutti i muscoli (FCR, FCU ed EDC); 3) aumento della SICI nel
m. FCR e nel FCU; 4) diminuzione della SICI nel m. EDC; 5) diminuzione della
spasticità (diminuzione nei punteggi ottenuti alla scala di Ashworth); 6) aumento
dell’outcome motorio (aumento nei punteggi della M.I. e WMFT). In conclusione la MV
è in grado di modificare in modo persistente e non invasivo l’assetto corticale
eccitatorio/inibitorio, probabilmente attraverso meccanismi di “inibizione intracorticale
reciproca”. Se questi dati preliminari dovessero essere confermati, potrebbero costituire
un valido substrato neurofisiologico per un recupero funzionale motorio oltre il concetto
di cronicità, e la vibrazione muscolare potrebbe risultare uno strumento utile e non
invasivo da combinare opportunamente con le tradizionali metodiche riabilitative.