2002

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per bambini e fanciulli

Un itinerario appassionante fino allafesta di Natale

Grazie a questo calendario, i vostri ragazzi vivranno uno straordinario periodo di Avvento (Formato del pannello: 84 X 88 cm!).

Questo calendario di Avvento comporta 3 elementi:

/ un blocco di 24 immagini,

colori, da staccare e da mettere i .. sieme, i1l U1I collage t.... gr::!i dimc?JJs!!w .

Supporto murale: ,I-di esso verra .... o aL te 24 i .... na~

L'idea:

Lib~-guida: 24 storie che terra1lno fanciulli e ragazzi col fiato ~so, 24 storie colme di tenerezza, ma anche (li "tic :,:i informazio '.

n calendario si presenta innanz itutto come un suppor­to murale vuoto. Ogni giorno dell'Avvento, a partire dal r dicembre, i ragazzi prendono un'illustrazione dal blocco delle immagini e la incollano sullo spaz io previ­sto dal supporto murale. Così, giorno dopo giorno, come in un grande puzzle, questo si trasformerà in un grande quadro. Nellibro-guida i ragazzi leggeranno ogni giorno la storia che corrisponde all'immagine. Questo racconto appassionante li condurrà fino al Natale. Per i Più piccoli, saranno i genitori, natural­mente, a leggere il racconto giorno dopo giorno.

La posta dei lettori Ecco la foto che vi mostra quanto sia bello il calendario di Avvento! S. Brand

••••••••••

Carissimi,

durante l'Avvento abbiamo realiz­zato una celebrazione partendo dal racconto della colomba Sulamit.

Nello stesso tempo il pannello murale si riempiva di episodi.

Immagini e testo erano ecceziona­li, e l'entusiasmo dei ragazzi alle stelle.

Con i nostri migliori auguri per il vostro lavoro.

Un parroco

Htt$&~

I messaggio della coromba

2 3 4 <III All'inizio dell'Awento

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Blocco di 24 immagini

Sui luoghi della Storia Sacra assieme alla colomba Sulamit La colomba Sulamit, è vissuta al tempo di Cristo. Questa storia fu tra­smessa, di secolo in secolo, o meglio "da becco a becco", secondo la tra­dizione dei racconti biblici.Viene narrata in modo cosÌ avvincente e rea­listico che il lettore vede sillare, come in un ftlm biblico, la vita e il modo di vivere del mondo di quell'epoca. il racconto, fatto dalla colomba Sula­mit, dall'origine del censimento della popolazione per ordine dell'im­peratore Augusto, è di una bruciante attualità. il censimento era un'idea geniale da parte dei consiglieri dell'imperatore perché permetteva di far entrare delle imposte supplementari nelle casse dell'impero: a quell ' epoca la colomba Sulamit si trovava ancora nella sua gabbia dorata nei giardini dell'imperatore, a Roma. Ma poi fu regalata all'astuto funziona­rio che aveva avuto l'idea del censimento e questi la condusse con sé, sulla nave che doveva portado in Palestina.

La colomba Sulamit, curiosa e desiderosa di viaggiare, volò su tutti i luo­ghi che furono teatro degli avvenimenti della Storia Sacra. In questo mo­do visse, uno ad uno, tutti gli episodi che condussero all'evento princi­pale, la nascita di Gesù: dall'annunciazione dell'angelo a Maria, alla visita di Maria ad Elisabetta, al turbamento di Giuseppe, all'annuncio del ruolo che lo attendeva.

il racconto di Sulamit termina con l'arrivo dei pastori nella stalla di Be­tlemme.

Nei 24 giorni del percorso Sulamit avrà senz'altro guadagnato la simpa­tia di tutti i ragazzi.

"II messaggio della colomba" Blocco di immagini + supporto murale + libro-guida

Prezzo dell'insieme: 26.500 Lire Rif.: 50lll

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie

10 gennaio 2002 Maria, Madre ,di Dio

Anno A Le 2, 16-21

SALMO DI RISPOSTA

Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto,

perché si conosca sulla terra la tua via, fra tutte le genti la tua salvezza,

Salmo 66

MARIA, MADRE DI DIO

Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. Le 2, 16-21

MARIA, MADRE DI DIO N'58

Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore Un'attualità caccia l'altra e noi dimentichiamo molto presto quello che è accadu­to ieri. I pastori sono i primi testimoni della nascita di Gesù. Vanno a Betlemme,

vedono il segno e raccontano quello che era stato loro annunciato riguardo al bambino.

Lodano Dio e fanno ritorno .. . alle loro abi­tudini. È possibile che il loro entusiasmo non sia durato molto.

Per Maria, invece, è un'altra cosa: è la ma­dre, serba nel cuore questi avvenimenti

e li medita, Serbare significa conservare nella memoria; meditare vuoI di­

re riflettere sul significato dell' accaduto, nel silenzio e nella

preghiera.

Come Maria, anche noi siamo invitati a serbare e a meditare questa strana nascita di colui che sarà chiamato Gesù.

Jean-Paul Ublhorn

La sua serva umile e fedele Dopo il tempo di Avvento e soprattutto dopo Natale il ritorno alla vita di ogni giorno non è facile. Maria deve aver provato la stessa cosa. Anche lei dovette voltare subito la pagina di questa nascita miracolosa, di questo momento eccezionale in cui i pastori e i magi si ritrovano attorno al suo figlio. Il tempo della fuga da Erode e poi della vita a Nazaret era già arrivato. Maria invita anche noi ad essere servi tori umili e fedeli. Se agiamo veramente così nel nostro quotidiano, possiamo rendere possibile il miracolo e la venuta di Gesù, il "Dio con noi"!

Thierry Larcher

~ .,

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• • • I,mmagl,nl, per le nostre p arrocchie

6 gennaio 2002 Epifania Anno A Mt 2,1-12

SALMO DI RISPOSTA

Nei suoi giorni fiorirà la giustizia .. . I re di Tarsis e delle isole porteran­no offerte, i re degli Arabi e di Saba

offriranno tributi.

Sal 71

EPIFANIA

Videro il bambino con Maria, sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro,

incenso e mirra. Mt 2,1-12

EPIFANIA N°58

Da 2000 anni il mistero è stato rivelato. Ma tu lo conosci? Lo vivi? Alcuni stranieri avevano visto un astro: qualcosa che confermava la loro ricerca: perché di fatto erano in ricerca ... e si cerca solo ciò che interiormente si è già tro­vato. E tu, sei disposto a lasciarti coinvolgere da alcuni interrogativi?

Partirono e lasciarono il loro paese. E tu? Quello che ti circonda è proprio tutto per te?

Approdarono alla città di Gerusalemme e posero una domanda, una domanda che riempiva il loro cuore: Dov'è il re dei Giudei che è nato? Ebbero il coraggio di chiedere. E tu sei pronto ad importunare, pur di trovare una risposta?

Per strada incontrarono una donna con un bambino, in una casa. Videro in questa scena quotidiana qualcosa di straordinario. E tu, sei an­cora capace di meravigliarti?

Tornarono, e non erano più come prima. La gioia che avevano nel cuore non veni­va meno. E tu, sei pronto a custodire la gioia del Natale?

Ben

yt'M7lbtf~ ~~ ~ la; a&!tav naacda; ~ dato ac:co& CM7U!/

Ml/Wo JIev~~~{}>~~.9

Una manifestazione non selettiva "Epifania" significa manifesta­zione. Ma il Dio della Bibbia non ha l'abitudine di manife­starsi agli uomini in un modo che non lascia scampo. Questa rivelazione prende del­le strade che talvolta ci stupi­scono. Così accade che tutti i popoli cammineranno alla luce che ri­splende su Gerusalemme, per­ché i pagani sono associati alla stessa eredità e alla condivisio­ne della stessa promessa. Charles Wackenheim

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• • • --tmmagtnt per le nostre parrocchie

13 gennaio 2002 BaHesimo del Signore

Anno A Mt 3, 13-17

SALMO DI RISPOSTA

Il Signore tuona sulle acque, il Signore, sull'immensità delle acque.

Il Signore tuona con forza, tuona il Signore con potenza.

Salmo 28

BATTESIMO DEL SIGNORE

Questi è il figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Mt 3, 13-17

BATTESIMO DEL SIGNORE tr58

Lo Spirito di Dio TI nostro Dio è sorprendente: ci prende lì dove siamo, ma è ... per condurci altrove, dove vuole lui. Così Gesù prende posto tra i peccatori e riceve, come loro, un bat­tesimo di conversione dalla mano di Giovanni il Battista. Questi annuncia l'estrema urgenza della conversione perché con il Messia arriva l'ora del giudizio e della sepa­razione deflnitiva tra giusti e peccatori. "La scure è ormai alla radice dell'albero ste­rile".

Ma, a partire dal suo battesimo, ricolmo di Spirito Santo, Gesù si presenta come un Messia diverso. Egli realizza quello che aveva annunciato il profeta Isaia: non fiùmi­na nessuno, non giudica dall'alto, non schiaccia colui che, ferito, si trascina per terra e non annienta colui che ha un compor­tamento non troppo brillante. Vuole aprire gli occhi dei cie­chi e liberare i prigionieri. Chiama e accompagna i peccatori, tutti i pecca­tori. Perché desidera che tutti siano salvi.

Prima di dire che Dio è "troppo buono", siamo anche noi coscienti di es­sere peccatori?

jean-Marie Bedez

Affermare la propria fede con rispetto e tenerezza Sull'esempio di Gesù, il popolo messianico "non griderà, né al­zerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce". È spiacevole che la Chiesa del Medioevo ab­bia voluto non solo far intendere pubblicamente la sua voce, ma anche imporre le sue credenze con la forza. Ma oggi non basta denunciare gli errori del passato. C'è un modo di "alzare la voce", di giocare di gomito, di rivendi­care i propri diritti, che non con­corda affatto con lo Spirito che Dio ha fatto discendere sul suo servo.

Charles Wackenheim

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• • • 1,mmag1,n1, per le n ostre parrocchie

20 gennaio 2002 2a Domenica Ordinario

Anno A Gv l, 29-34

SALMO DI RISPOSTA

Sul rotolo del libro, di me è scritto, che io faccia il tuo volere. Mio Dio,

questo io desidero, la tua legge è nel profondo del mio cuore.

Salmo 39

2a DOMENICA ORDINARIO

Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!... lo non lo

conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere

a Israele. Gv 1,29-34

20 DOMENICA ORDINARIO N'58

Giovanni ha visto ... e testimonia! All'inizio del nuovo anno, in questo mese di gennaio che consacriamo allo scambio di auguri, il Vangelo ci invita, ci domanda di seguire le tracce non di una persona qualsiasi, ma di Giovanni il Battista. Prima di vedere il Messia con i propri occhi, egli aveva già preparato il suo cam­mino, appianando la sua strada. Poi, prima ancora di incontrarlo e senza troppo saperlo, l'aveva battezzato nell'acqua del Giordano, nel fuoco dell'azione. Solo a questo punto egli attesta, con grande fede e convinzione, che Gesù è il Figlio di Dio. Come battezzati anche noi siamo chiamati a testimoniare e ad augurare al mondo intero un'evangelizzazione fruttuosa! Alain D onius

Lo sguardo della fede In questo racconto del vangelo di Giovanni noi troviamo per ben quattro volte il verbo "vedere". Si tratta innanzitutto dell 'uomo Gesù che si offre allo sguardo dei suoi contemporanei.A questo punto il Battista confessa che egli non lo "conosceva". Ma poi vede lo Spirito che discende e rimane su di lui: è l'illuminazione della fede che riconosce in quest'uo­mo l'inviato di Dio. Il nostro "riconoscimento" del Cristo è sempre un lungo cammi­no in cui i mo­menti di lu­ce intensa c o m p e nsa - _~-;- .aiil@l;;i~~~ no le fatiche _ della strada.

Charles Wackenheim

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocch ie

27 gennaio 2002 3a Domenica Ordinario

Anno A Mt 4,12-23

SALMO DI RISPOSTA

li Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura?

li Signore è difesa della mia vita, di chi avrò timore?

Salmo 26

3a DOMENICA ORDINARIO

Il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce;

su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata. Mt 4, 12-23

30 DOMENICA ORDINARIO N °58

~~Seguitemi!" li nostro Dio è un Dio che chiama. La sua passione è comunicare la vita, l'amo­re, la gioia! DaAbramo fino agli apostoli, passando per i profeti e Maria, noi con­statiamo questo desiderio che ha Dio di entrare in relazione con l'uomo, que­sto desiderio di stringere un'alleanza e di instaurare con lui un rapporto di amo­re. Proprio perché ama, proprio perché ci ama, Dio vuole avere bisogno di noi. Comincia col chiamarci in mille modi, poi ci affida una missione: "Vi farò pescatori di uomini". Gesù ci rivela il vero volto di Dio e ci manda a te­stimoniare: la vita vale la pena di essere vissuta, la morte è già vinta, l'amore ci apre un futuro di luce e ci fa comunicare fin d 'ora con il dinamismo della tenerezza di Dio!

Christian Kratz

Paolo e l'ecumenismo Paolo prende posizione di fronte alle divisioni che agitano la comunità di Corinto. In questa discordia egli vede un grande pericolo per l'annuncio del Vangelo. Oggi, fortunatamente, ci troviamo al punto in cui ogni Chiesa riconosce il valore del battesimo conferito dai ministri di un'altra Chiesa. Non sarebbe urgente trarre da quest'accordo fondamentale le conseguenze che ne derivano, per esempio in tema di benedizione nuziale o di ospitalità eucaristica? Charles Wackenheim

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• • • 'tmmag'tn't per le nostre parrocchie

10 ennaio 2002 Maria, Madre di Dio

Tutti quelli che udirono, si I stupirono delle cose che f "'\

i pastori dicevano. --"1../--Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.

Battesimo del Signore

Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una co­lomba e venire su di lui. Ed una voce dal cielo disse: "Questi è il mio figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto" .

27 ennaio 2002 3a domenica Ordinario

Gesù disse a Pietro e ad Andrea: "Seguitemi, vi farò pescatori di uomini".

Il IMMAGINI DOMENICALI

Epifania

Alcuni Magi giunsero \\ I ~ da Oriente a Gerusa- ~ ~~~

~]E~:~2~ra- ~ ---Abbiamo visto sorgere l ! \ la sua stella e siamo venuti per adorar­lo".

•• I I 2a domenica Ordinario

Giovanni rese testimonianza \ / dicendo: "lo non lo conosce- '-....... \ V vo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: l'uomo sul quale ve­drai scendere e rima­nere lo Spirito è co­lui che battezza in Spirito Santo".

N°58

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• • • 1,mmag1,n1" per le nostre parrocchie

Kyrie eleison

Lancia

Lazzaro

Gennaio 2002

Lebbra

58_0701 Lampada

Lavanda dei Piedi

58_0705 Lingua

I:ALFABETO IN~ IMMAGINI N°58

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• • • 'tmmag'tn't per le nostre parrocchie

Antonio il Grande (250 circa-356)

17 gennaio Santo molto popolare, viene spesso rappresentato con un piccolo maiale. Nato in Egitto, si

• ritira da giovane nel deserto. Davanti alle numerose tentazio­ni si immerge ancor più nel deserto, nella rinuncia e nella preghiera. Grazie al sostegno del suo ami­co Atanasio d'Alessandria, la sua influenza diventa considerevo­le. Per la sua azione nascono i primi gruppi di eremiti, che vi­vono in una stessa zona, sotto la guida di un abate. 58_o805

E Gennaio 2002 IL NOSTRO PASSATO

N"58

La rappresentazione della morte dell'apostolo Giovanni ci fa penetrare in una cappella privata del XVI secolo. L'autore dell'immagine è Luca Cranach.

Giovanni, l'evan­gelista, è un ve­

gliardo che, a pie­di nudi e in abiti liturgici, scende i

gradini della scala che si trova die­

tro il retablo dell' altare. Ha appena

celebrato la sua ultima Messa e si reca verso il suo

sepolcro, così come è racconta­

to nella Leggen da aurea.

58_o802

L'età d'oro . L'evoluzione sembra culminare nell'armoniosa bellezza

Sebastiano (morto verso il 300)

20 gennaio Romano, morì martire sotto l'imperatore Diocleziano. Secondo la leggenda degli Atti di san Sebastiano , sarebbe sta­to capitano della guardia di Dio­cleziano, che lo abbandonerà nelle mani dei suoi arcieri quan­do saprà che è cristiano. Ma Sebastiano sopravvisse e venne curato da una cristiana. Ritornato da Diocleziano, per rimproverargli il suo comporta­mento, venne fatto uccidere a colpi di bastone.

della donna e in questa coppia che, contrariamente al mondo animale, accede alla conoscenza (tutta relativa) di sé e dell'universo. auca Cranach, 1509) 58_o801

Agnese (IV secolo) 21 gennaio

All'inizio del IV secolo, all 'età di 12 anni,Agnese subisce il mar­tirio a Roma, piuttosto di rinun­ciare al suo voto di verginità. Per questo viene venerata co­me patrona della purezza. Sarebbe stata condotta a forza in un "lupanare", ma la sua ver­ginità sarebbe stata miracolosa­mente preservata. Fu gettata al­lora nel fuoco , che si sarebbe spento, e poi decapitata. È una delle sante più popolari. Una basilica a lei dedicata, a Roma, risale all'epoca costantiniana. 58_o804

Giovanni Bosco (1815-1888) 31 gennaio

Figlio di contadini, mentre va a scuola deve guadagnarsi da vi­vere. Prete nel 1841, si consacra interamente ai giovani dei quar­tieri poveri. Per loro aprirà a To­rino l'oratorio di San Francesco di Sales. Si circonda di preti educatori, fondando la Società di san Francesco di Sales (sale­siani) e poi l'Istituto delle Figlie di MariaAusiliatrice (salesiane) . Le fondazioni si moltiplicano in tutta l'Europa. Nel 1958 Pio XII lo proclama patrono degli ap­prendisti. 58_o806

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• • • 111 tmmagtnt per le nostre parrocchie Gennaio 2002 VARIAZIONI

La Chiesa è fatta

di ognuno di noi.

I santi vivono nelle fiamme,

i saggi accanto ad esse.

o Emil Cioran

Lodate e benedite il mio Signore e rendetegli grazie, e servitelo con grande umiltà.

Il silenzio è la Più grande deUe persecu­zioni· i santi non sono mai stati zitti

È invitato a ...

La Chiesa ha

bisogno di tutti

noi.

N'58

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• • • 'tmmag'tn't per le nostre parrocchie

Saremo in ritardo: un virus

blocca il nostro com­puter. I rea.ali segui­ranno al plU rreslo.

Firmato: Re magi.

Allora. hai trovato finalmente

dei mattoni?

Gennaio 2002

Fortunatamente gli uomini hanno

inventato i satelliti e il GPl!

Va me~lio. con gli anni arrivano

a aiscutere con calma ...

1m HUMOUR

N"58

Qual è l'espressione che si trova nella Bibbia?

C.Avere rapporti freddi con qualcuno.

r-------------------~~~~----_.

H.Aver freddo alle spalle.

D . Gelare qualcuno.

"!" • • _'-~~"",

58_1008

Risposta: Ap 3, 15

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Condurre i discepoli a Gesù I discepoli hanno udito la chiamata di Gesù, ma la strada che conduce a lui sembra complicata. Aiutali a raggiungere Gesù.

Preghiera: Tutti discepoli Come i primi discepoli anch'io. talvolta. ho un lavoro difficile. Troppe cose da studiare. troppi compiti da fare.

Come i primi discepoli aspetto anch'io il mio Maestro. Mi piacerebbe partire con lui, conoscere Dio e amare tutti gli uomini.

Come i primi discepoli getto anch'io le mie reti, per andare alla scuola del mio Maestro e scoprirvi nuovi amici.

:s :::: ~I

Rivista mensile per i ragazzi N°22 Gennaio 2002

~

Mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simo­ne, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori. E disse loro: "Seguitemi, vi farò pescatori di uomini". Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fra­telli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni, suo fratello, e li chiamò. Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono. (Mt 4. 18-22)

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~ :;::;'

La parola "discepolo" viene dal latino "di­scipulus" che vuoi dire "alunno". In greco la parola usata più frequentemente è "mathe­tès". Il discepolo, dunque, è uno che impara ascoltando e seguendo un maestro. È la stes­sa cosa che avviene a scuola: la storia o la matematica sono delle materie o "discipli­ne". Come per andare a scuola, così per di­ventare discepoli bisogna lasciare i genitori, la propria famiglia. Bisogna ascoltare quello che dice il maestro, capire quello che vuole insegnarci e fare gli esercizi che ci aiuteranno ad utilizzare le nuove conoscenze nella vita di tutti i giorni. Essere discepoli di Gesù non è sempre facile. Proprio come per la scuola: ci sono dei momenti in cui si vorrebbe restare a casa o con i propri amici , ci sono anche dei cattivi voti che ci vengono dati quando non siamo stati molto attenti. Ma essere discepo­li porta anche molta più gioia, fa conoscere nuovi amici e soprattutto insegna a conosce­re Gesù e a poterne discutere con la propria famiglia e con i propri amici. Gesù è un mae­stro che ci vuole tanto bene e che perdona sempre i nostri sbagli e le nostre dimentican­ze.

Per diventare discepoli basta seguire Gesù quando ti chiama. E lo fa spesso: nel giorno in cui hai catechismo, la domenica per la Messa, prima di ogni pasto quando spera che tu non ti dimentichi di ringraziare e di benedire il ci­bo che stai per prendere, e ancora nei diver­si momenti della giornata in cui gli piacereb­be che tu gli rivolgessi una breve preghiera o che gli raccontassi i vari momenti della tua giornata. Essere discepoli non vuoi dire ne­cessariamente lasciare tutto, ma accettare di mettersi alla scuola di Gesù per imparare a conoscere Dio e quindi ad amare di più quelli che vivono intorno a noi.

I primi discepoli di Gesù erano dei pescatori. Gesù dice loro: "Vi farò pescatori di uomi­ni". Questo non vuoi dire che imprigioneran-

Gesù chiama i suoi primi discepoli. Ma che cos'è un discepolo e come si diventa discepoli? E cosa vuoi dire "pescatore di uomini"? Chi sono questi uomini?

no degli uomini nelle reti come facevano con i pesci. Gesù annuncia loro subito che do­vranno a loro volta trovare dei discepoli. Non dei discepoli a cui far da maestri, ma dei dis­cepoli per Dio. Fin d 'ora essi non andranno più a pescare dei pesci che nutrono solamen­te il corpo, ma andranno ad incontrare degli uomini, a parlare loro di Dio e così si faranno degli amici e scopriranno che l'amore e l'ami­cizia sono delle ricchezze che nutrono sia il corpo che il cuore!

Simone è più conosciuto sotto il nome di Pietro. È uno dei primi discepoli chiamati da Gesù e figura sempre al primo posto sulla li­sta degli apostoli. Ha un carattere impetuoso e spesso agisce prima di riflettere . La sua fe­de diventerà molto solida quando vedrà che Gesù lo perdona anche dopo che lo ha rinne­gato per ben tre volte. Dopo la morte di Ge­sù, partirà per Roma, di cui sarà il primo ve­scovo e lì morirà martire.

Suo fratello, Andrea, era discepolo di Gio­vanni il Battista. Dopo aver ascoltato la testi­monianza del Battista, seguirà Gesù fedel­mente. Secondo la tradizione andrà ad evan­gelizzare la regione di Patrasso, in Grecia e morirà su una croce a forma di X.

Giacomo e Giovanni sono i figli di Zebedeo. Gesù li chiama "i figli del tuono", probabil­mente a causa del loro carattere piuttosto im­petuoso. Giacomo sarà, a Gerusalemme, uno dei capi della Chiesa primitiva. Erode Agrippa lo farà giustiziare e sarà uno dei primi apo­stoli a subire il martirio. Giovanni sarà molto vicino a Gesù, si dice anche che fosse il di­scepolo che Gesù amava di più . Sarà uno dei capi della Chiesa primitiva, poi partirà per Efeso. Scriverà il vangelo che porta il suo no­me e il libro dell'Apocalisse. A lui vengono at­tribuite anche alcune lettere.

Seguire Gesù Ecco un gioco molto semplice che vi farà scoprire alcune tappe della vita di Gesù e dei suoi discepoli. Ma prima di mettervi a giocare. dovete fabbricarvi il supporto. Vi occorre ...

Ti occorre: un pezzo di cartone abbastanza grande, un rettangolo di carta di 10 cm x 8 per ogni partecipante al gioco, delle matite colorate o dei pennarelli o anche del materiale per pitturare, un dado.

Dc)b\q~ Ogni giocatore prende il rettangolo di carta e lo piega, seguen­do attentamente quello che mostrano i disegni di destra. A questo punto prendete il cartone e disegnatevi sopra una scac­chiera con 5 caselle nel senso della larghezza e 7 in altezza. Numerate quindi le caselle dall', al 35.

~

dc) t6J c) &lJ<D Alcune caselle contengono delle illustrazioni, altre dei testi. Osservate bene il modello per sapere quello che bisogna fare. Se ognuno vi partecipa, il gioco sarà subito pronto.

La regola del gioco è molto semplice: ognuno, a turno, lancia il dado e fa avanzare la sua barchetta secondo il numero del dado e seguendo le indicazioni sulle diverse caselle.

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Strumenti per operatori pastorali L_..:::.::!!::...Ji!iaI!II��iiiiiiliiilììL:Jìii_Iii ____ .. __ iiiiE:::....;':

Posters

"Natività" di P. de Champaigne

Rifo: 301O()

Libretti

Leggi + colora

Formato: 14,8x21 cm 20 pagine, di cui 16

da colorare

"II racconto del Natale di Gesù"

Rifo: 40 I H2

La storia della nascita di Gesù è raccontata in modo chiaro ed avvin­cente. I bambini e i ra­gazzi potranno colorare facilmente i disegni in bianco e nero, seguen­do il proprio gusto e la propria fantasia. Ecco un' occasione per ascol­

"II miracolo nella grotta" di Barbara Helfer

Rifo: 30109

l libretto: 2.885 Lire tare, leggere o colorare. Veramente un bel regalo di

Natale!

n nostro servizio è stato ideato e sviluppato per ogni aUirità pastorale a tirafura limiWa

Per comunicare con IMMAGINI PER LE NOSTRE PARROCCHIE Redazione: Sac. Roberto Laurita, Italia o Telefono: 434 / 86116 Posta: EDIZIONI OBELIA o B.P.15· F-67610 La Wantzenau (Francia) Abbonamenti: Te\.: 800·781378 o Fax: 800-791375 (numeri verdi) o email: [email protected]

"La venuta di Gesù" di Barbara Helfer

Rifo: 30110

Page 17: 2002

Numero 59

• Contenuto:

Febbraio 2002

. AnnoA

11/200

• •

per le nostre parrocchie ----

Questa Immagine è disponibile come copertina (formato piegato: ASI per Il vostro bollettino parrocchiale_ Richiederla è facile: Tel. 800-781378 (numero verde) Fax 800-791375 (numero verde) e-mail : [email protected]

Page 18: 2002

EDITORIALE

n mio corpo così com'è, il mio corpo come lo sogno, il mio corpo come lo vedono gli altri ... So molto bene come vorrei essere, perché lo vedo . .. dentro di me! Ma, ahi­mé, sono la sola a saperlo. Eppure continuo a cercare i mezzi per diventa­re quella che mi piacerebbe tanto essere, quella che sarei capace di essere se . .. n. Sono parole tratte dal famoso "Diario" diAnna Franck. Questo mese noi affrontiamo un tema difficile: l'handicap. Handicap motorio o psichico, dalla nascita o provocato da un incidente, da una malattia. I porta­tori di handicap si trovano spesso ad essere emarginati, e talvolta sono essi stessi a non accettare la loro condizione. Nel campo della ricerca, poi, come in certi processi, si sta affermando sempre più un rifiuto dell 'handicap. Proprio per capire meglio i portatori di handicap e per sensibilizzarci alla loro situazione il padre Petitfrère - belga, che nel suo paese è responsabile di questa pastorale - ci propone una serie di testi e di disegni.

Sac. Roberto Laurita

I ragazzi scoprono la Bibbia Leggi Tr

La via della croce CO/OIfO J.-' KlEFFER

CH.POHSARD

Formato : 14,8 x 21 cm, 20 pagine di cui 16 da colorare

1 IibreHo: 2.885 Lire

Un percorso doloroso, drammatico

Una strada in salita verso il Cal­vario, la collina in cui verrà piantata la croce e sarà messo a morte. È la "via della croce". Itinerario di sofferenza, ma an­che d'amore. Gesù la percorre stremato, mentre sente su di sé l'odio, la cattiveria di molti. Ma il suo amore è sempre più for­te del male, degli insulti e dei tradimenti.

"La via della croce" Rif.: 40205

Richiederla è facile: I§.L 800-781378 (numero verde) Fax: 800-791375 (numero verde) e-mail: [email protected]

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Per comunicare con IMMAGINI PER LE NOSTRE PARROCCHIE

Redazione: Sac. Roberto Laurita, Italia, Telefono: 434 / 86116 Posta: EDIZIONI OBELIA, B.P.15 • F-67610 La Wantzenau (Francia) Abbonamenti: Te!': 800-781378 • Fax: 800-791375 (numeri verdi) • email: [email protected]

IL CALENDARIO &. ~~~~~-

Convegno nazionale al Palazzo dell'UNESCO

Mercoledì delle Ceneri - comincia lo Quaresima

"Vivere lo missione oggi" Sessione di riflessione e di condivisione per preti e diaconi, proposta dalla Missione di Francia

Riunione di lavoro della Commissione della Comunità di Chiese in missione, di ambito protestan­te.

~I

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3 febbraio 2002 4a Domenica Ordinario

Anno A Mt 5, 1-12

SALMO RESPONSORIALE

Il Signore rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati; egli libera i prigionieri. .

Salmo 145

4a DOMENICA ORDINARIO

Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

40 DOMENICA ORDINARIO N°59

, Cristiani di origine modesta I cristiani che, all 'epoca di Paolo, formano la comunità di Corinto, non avrebbe­ro senz'altro attirato l'interesse della stampa o della televisione (se non per qualche scandalo!). Parlando di loro, l'apostolo dice:"Non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili ... ". E continua: "Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato ... ". Nelle nostre assemblee le cose vanno forse diversamente? Se non trovate delle voci superbe per il canto e le letture, né dei geni letterari ed artistici per comporre le moni­zioni e per la decorazione, consolatevi facendo il paragone tra la vostra comu­nità e quella di Corinto. Sappiate però che lo Spirito Santo, proprio come un

Beati quelli che hanno un cuore di povero Paolo constata che Dio ha scelto i deboli del mondo per confondere i potenti e i furbi.

Un tale messaggio si scontra frontalment~ , oggi come allora, con la "sapienza" degli uomini.

Ma c 'è di più. L'appello alla povertà sconvolge l 'idea che i cristiani si fanno della grandezza e della perennità della Chiesa.

Il "povero" della Bibbia si affida totalmente alla fedeltà di Dio, nello spazio precario della sua

esistenza storica.

Cbarles Wackenbeim

buon maestro d 'artigiano, può trasfigura­re la modestia dei talenti e dei mezzi e permettere a tutte le nostre assemblee di gustare, fm d'oggi, le gioie promesse da Gesù nel Vangelo delle beatitudini. Marcel Metzger

59~Ol02

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10 febbraio 2002 5a Domenica Ordinario

Anno A Mt 5,13-16

SALMO RESPONSORIALE

Non temerà annunzio di sventura,

saldo è il suo cuore, confida nel Signore.

Salmo 111

Sa DOMENICA ORDINARIO

Voi siete la luce del mondo. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano

gloria al vostro Padre che è nei cieli.

50 DOMENICA ORDINARIO

Sale che dà gusto "Voi siete il sale della terra". Non dimentichiamolo troppo

j alla svelta. Proprio come il sale che rende saporiti i cibi, così anche noi diamo gusto al-la nostra vita quotidiana. Abbia­mo il coraggio, allora, con le nostre parole e i nostri gesti, di trasmettere que­sto sapore che rende ogni cosa più intensa. Che ne sarebbe della nostra alimentazione senza un pizzico di sale? Ce ne vuole così poco! Eppure è essenziale . . . Avvenga la stessa cosa nella nostra esistenza: abbiamo l'audacia di essere autentici in ogni co­sa che facciamo per riuscire a vivere più inten­samente. E non abbiamo paura di allargare la cerchia di quelli che amiamo, perché è questo l'essen­ziale ... Guardiamoci dall 'essere scipiti e mediocri. .. Siamo il sale della terra!

Christine Reinbolt

N°59

59 0206

Una parabola di condivisione Dalla: uSeconda lettera di Taiz~ al popolo di Dio"*

Tu che leggi questa lettera, giovane o anziano, affrettati a fare della tua vita una para­bola di condivisione, com­piendo dei gesti concreti, an­che se costosi. Condividi quello che hai e in questo scoprirai una nuova libertà. L'accumulo di riserve per te stesso o per i tuoi figli è l'inizio di un'ingiustizia. La condivisione suppone una relazione tra eguali, che non crea mai dipendenza.

* testo scritto dagli animatori del "Concilio dei giovani"

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l 7 febbraio 2002 l a Domenica di Quaresima

Anno A

59_0301

59_o303

Mt 4, 1-11

SALMO RESPONSORIALE

Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me

lilla spirito saldo ..

Salmo 50

l a DOMENICA DI QUARESIMA

Vattene, Satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo

rendi culto.

l a DOMENICA DI QUARESIMA N°59

La Parola e il diavolo La tentazione più terribile è quella della parola, la parola onnipotente. Parlo, e tutto quello che desidero compare, per rispondere ai miei bisogni. Faccio come Dio. Conosco come Dio. Sono come Dio. Vi sono in mezzo a noi persone che ritengono che la loro parola sia onnipotente. Fanno sentire la loro voce e ogni loro desiderio viene soddisfatto, un po' come il bambino che grida e vede arrivare il biberon! È quello che accadde all'inizio della nostra storia: "Se mangi questo ffiltto , sarai come Dio, conoscerai ogni cosa". O ancora:"Se sei il Figlio di Dio, di' che questi sassi diventino pane" . Un delirio nel quale l'uomo, talvolta, cade. Lui, invece, Gesù, resiste a questa tentazione.

Robert Riber

Un Padre benevolo Il Dio dell 'universo si prende cura della no­stra debolezza. Non permette che noi restiamo nella tristez­za, scoraggiati dalla no­stra debolezza. Ma non ci accorda nep­pure una pace costan­te , perché non soccom­biamo alla leggerezza e alla cattiveria. Ecco perché Dio agisce come un Padre benevo­lo: talvolta egli ci col­ma, talvolta egli ci pri­va, e questo per guarire la nostra anima. Giovanni Crisostomo

59_0306

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24 febbraio 2002 2a Domenica di Quaresima

Anno A Mt 17, 1-9

SALMO RESPONSORIALE

Retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera.

Egli ama il diritto e la giustizia, della sua grazia è piena la terra.

Salmo 32

2a DOMENICA DI QUARESIMA

Una nube luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva:

"Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo".

III 2a DOMENICA DI QUARESIMA

N°59

Gustare il silenzio di Dio È in disparte dalla folla, sulla montagna che il tuo Dio ti dà appuntamento. È là che tutto si illumina e che ti ritrovi un cuore di fanciullo. Tutto diventa semplice, tanto che si vorrebbe fermare il tempo. È là, sulla montagna, che la Parola può inftne nascere.

Ma a Dio non piace che ci si fermi, egli ti rimanda alle real­tà di ogni giorno. E tu non sei il solo, fratello mio. Pietro, Giacomo e Giovanni hanno ri­preso la strada mol­to prima di te. Ci sono tante cose da fare quaggiù! È lassù che ti dà ap­puntamento e se tu hai gustato il silen­zio di Dio, tu puoi ridi scendere per condividere la vita degli uomini.

Luc Stein

~~t/!ua;~ ~ ~./ ~nff/V~~ m&~~ t?~~{!/~t?tUo~

Una parola di Dio inculturata Il racconto matteano della Trasfigurazione non si collega solo alla fede pasqua­le della comunità primitiva, ma anche alle rappresentazioni religiose diffuse nell 'ebraismo dell 'epoca. Bisogna infatti ricordare che la predi­cazione apostolica e la parola di Gesù facevano corpo, fm dall'inizio, con un tessuto culturale molto particolare e allo stesso tempo composito. Non c 'è mai stata da una parte la parola di Dio e dall 'altra le culture storiche nel-le quali i credenti avrebbero in se­guito "tradot­to" questa pa­rola.

Charles Wackenheim

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3 febbraio 2002

Beati i poveri in spirito, perché di essi è il re­gno dei cieli. Beati i miti, perché eredite­ranno la terra.

17 febbraio 2002

4a Domenica Ordinario

\ \ //

1 a Domenica di Quaresima

E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaran­ta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò . ..

~.

_-€?~ : .-;b.

IMMAGINI DOMENICALI

10 febbraio 2002 5a Domenica Ordinario

V oi siete la luce del mondo . . . risplenda la vostra luce davanti agli uomini.

N°59

24 febbraio 2002 2a Domenica di Quaresima

G esù fu trasfigurato davanti a loro:

" Signo~e , è bello \ \ j / per nOI \. \ I restare qui". ~G\)" ? ----- ...----- \ _ --- ---- ----~ U~

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• • • zmmagznz p er le nostre parrocchie Febbraio 2002 L:AlFABETO IN IMMAGINI

N"59

Legge Lenzuolo

Libertà Libro (pergamena)

Libro (la Bibbia) Liturgie

Luca Luce

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• • • tmmagtnt p er le nostre parrocchie Febbraio 2002 TEMA: l:HANDICAP

N°59

Adulti portatori di un handicap mentale: queste pecore dimenticate dalla nostra pastorale

L'altro giorno cantavi: «Lasciati guardare

da Cristo". Ma è proprio per me che lo canti?

Tu non sai quanto vorrei che mi guardassero!

Se sono rinchiuso in me stesso? No. Sono

assorbito. Dalle immagini del mio

passato che risalgo­no alla mia memoria dal fiume della mia

infanzia, come altret­tanti fumetti. Lascia­temi il mio passato ... Anche se si allonta­na ... Difenderò tutto quello che mi si vuole

Noi non abbiamo sempre tenuto presente che i bam­bini dei nostri manuali sarebbero diventati degli adulti da catechizzare e , un giorno, degli anziani. Molti, nel loro percorso, perdono ogni legame con la fami­glia, ma conservano un passato che ha lasciato il segno. Dove e come invecchie­ranno? Non dimentichia­moci di fare quest'ultima parte del cammino assie­me a loro ... e nella gioia. Dove collocare la fede nel­la loro vita? Tocca a loro decidere. Non alla struttu­ra. Davanti ad una famiglia assente o in difficoltà, !'isti­tuzione non sia un rifugio stile internamento.

strappare.

Ma piuttosto una vera e propria comunità in cui possano vivere la loro vita adulta e conservare gelosamente i propri ricordi, la propria "storia sacra", relazionale e personale.

I miei due pugni sulle tempie. E poi la mia mano

che vola sul tuo volto, che amo.

Allora, capite che ho paura.

Ho male. Sto male.

Mi faccio male.

"Non di solo pane vive l'uomo". Ogni essere umano è capace di vivere una vita spirituale, anche il portatore di handicap più grave. Dio li ama. Doppiamente. Crede dunque in loro. Come essi credono in Dio.Anzi, sono i suoi preferiti. È anche questo il nostro Credo. Den­tro di noi sorge un primo interrogativo: hanno ricevuto o no un'educazione religiosa? Fre­quentarli, ascoltarli, avvicinarsi alla loro storia ci permetterà di scegliere il linguaggio ed i gesti che parleranno loro di Dio. Concretamente essi amano le parabole di ieri e di oggi, i colori e i ritmi, le feste e i mille punti di riferimento che ricordano loro che Cristo è un incontro offerto a tut­ti.

Talvolta grido: «Aiuto!". Soprattutto di notte. Talvolta di notte . ..

lo che abbatto lO banditi con una sventagliata! Grido . .. per sentire

che esisto.

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie Febbraio 2002 TEMA: L:HANDICAP

Spesso mi si dice: sono liberi di venire alle riu­nioni, ai laboratori, alle celebrazioni ... Ed io in genere rispondo: Ma sono felici di venirci? Sono accolti, considerati, chiamati per nome, invitati ad esprimersi? Hanno la sensazione di essere amati, da noi e da un Dio che non li lascia mai soli? Sanno che Dio è lì, con il suo perdono, già prima che scoppi la collera, anche la più sanguinosa, la più spettacolare? Sappiano che Dio veglia su di loro come su un tesoro e che nessuno potrà strapparli al suo af­fetto . Un Dio che guarisce è molto di più di una bella immagine. Una giustizia che non punisce, ma che restaura l'uomo nella sua bellezza, nella sua libertà. Devono saperlo. Se riescono a destare tenerezza in noi, che abbia­mo il cuore duro, che cosa accadrà al cuore del Padre che non li ha mai abbandonati?

Se conosco Gesù? Certo. E ne so­no orgoglioso. Mi aiuta a lavarmi, a mangiare ...

viene a sedersi accanto a me.

Si legge, si ascolta della

musica. lo co­nosco tutti

i Gesù. Un altro &~~t,. Gesù ~~~~~~~~~~~

N °59

Che la si finisca di dire che sono una ragazza.

È da più di 20 anni che sono ormai una donna. E sono io a scegliere quelli che possono dirmi «Cara". Siamo seri:

ci osservano. lo vivo per farvi piacere.

E sorrido quando vi amo.

Andrea mi mostra con insistenza la sua carta d 'identità. Mi vuole far leggere a voce alta: 65 anni! Andrea ha cominciato un trattamento "lungo e difficile", come si dice. Ma è il sorriso della sua casa. E oggi Andrea rivendica il diritto alla pen­sione (il che non cambia in nulla la sua vita "attiva") e assieme ad essa il diritto al rinfresco, all'orologio d'oro ecc. Come un bra­vo lavoratore! Guardandolo sor­ridere con insi­stenza, gli doman­do (ma senza dire una parola): Mio caro Andrea, ma quanti anni sono che sei in istituto? 30? 40? 50? Oh, no, non mi sono messo a piange­re. .. Ma quel gior­no, me ne ricor­do, c'è stato tanto freddo.

Petit Frère

Sono corsa verso di te e tu hai fatto un passo indietro. Tu non avevi capito la mia gioia.

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• • • zmmagznz p er le nostre parrocchie Febbraio 2002

1111 Il NOSTRO PASSATO

N°59

Jakob Lucius (1530 circa - 1597). n Battesimo del Cristo alla presenza di Lutero e della famiglia del Principe Elettore Johan­nes Friedrich. Sullo sfondo si scorge Wittenberg, il luogo in cui, secondo il testo che accompagna l'immagine, Lutero ha lavorato come successore del Battista.All'epoca il proprietario di questo esemplare, conservato a Basilea, ha preso le cose molto sul serio: ha ritagliato, dalla Trinità, un Dio Padre che probabilmente riteneva troppo "papista" a causa della sua tiara e lo ha sostituito con un Cristo che presiede al Giudizio finale, tolto da un'altra incisione. 59_0901

Presentazione di Gesù al Tempio

2 febbraio: Chiamata popolarmente "Can­delora", questa festa ricorda che, seguendo la legge ebraica, Gesù è stato presentato al Tem­pio di Gerusalemme quaranta giorni dopo la su nascita. Quel giorno, quando il vecchio Sinleone vide il bambino, fu il primo a chiamarlo "luce per il­luminare le genti". Ecco perché, durante la cele­brazione, si usano le candele.

Agata (morta nel 250)

5 febbraio: Palermo e Catania si contendo­no l'onore di averle dato i nata­li. Sarebbe stato martirizzata per aver respinto il governatore Quinziano. È diventata la patrona delle nu­trici e la si invoca in caso di ustioni. È divenuta celebre dopo che, secondo gli abitanti di Catania, essa li salvò da un'eruzione dell 'Etna.

Apollonia (morta nel 249)

9 febbraio: Diaconessa di Alessandria, di­venne martire perché si rifiutò di adorare gli dei pagani. Le furono strappati i denti e lei, per evitare di rinnegare la propria fede , si gettò nel rogo. Viene spesso invocata contro il mal di denti.

Valentino (morto verso il 270)

14 febbraio: Prete romano, fu arrestato e affidato alla guardia di un uffi­ciale romano, la cui figlia adot­tiva era cieca. Egli l'avrebbe guarita, conver­tendo il padre e tutta la sua fa­miglia. Venuto a sapere ciò, l'impera­tore lo fece decapitare. Secondo la tradizione il giorno di San Valentino è il giorno de­gli innamorati.

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• • • zmmagznz p er le nostre parrocchie Febbraio 2002

La Terra promessa è sempre dall'altra parte del deserto.

Havelock Ellis

Chi crede di diventare cristiano andando in chiesa si sbaglia. Così come si sbaglia chi crede che andando in un garage si diventa

un'automobile. Albert Schweitzer

lo so qual è la sorgen­te che sgorga e scorre

anche se è notte.

Comunione ai malati

Mercoledì delle ceneri

Riunione per adulti

1m VARIAZIONI

Riunione ecumenica

Impegni della Quaresima

Pulizie della chiesa

N °59

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie Febbraio 2002 HUMOUR E VIG!!I 36° giorno

Non ti vergo~ni? Non sai

che oggi è il mercoledì detle ceneri?

Certo, ma a Messa mi hanno

detto che quando si digiuna non biso~na

assumere un'aria triste.

Beh, guardando la faccia

cne ha la gente venuta in chiesa, mi sono detto che dovreste aver biso­gno di ~ueste pillole

della felicifà.

Quale espressione si trova nella Bibbia?

A.Ad ogni giorno basta la sua pena.

C. I suoi giorni sono contati.

r--------------------------------------,

D .Avere una cattiva giornata. 59_ 1108

Risposta: Mt 6, 34

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Ricetta: Una torta salata Oggi ti propongo di fare una torta sa­lata. Probabilmente tu sai già fare dei dolci ... ma io oggi voglio inse­gnarti a fare una torta salata che potrà servire per un aperitivo o, assieme ad un'insalata, per una cena. Una volta tanto sostitui­rai la mamma e farai una cosa gradita a tutta la tua famiglia.

Ti servono: 3 uova, 150 gr di farina, 1 sacchetto di lievito chimico , 10 cl di olio, 12 cl di latte, 100 gr di formag ­gio (grana o parmigiano reggiano) grat-tugiato, 100 gr di cipolla, 200 gr di pan- J ~ cetta affumicata, 1 cucchiaio di panna da ~ (Qj cucina, un po' di burro, sale e pepe. .~ ~O

Riscalda il forno finché arriva alla temperatu- O' .I ~ ra di 180°. Prepara le cipolle e mettile su una ~ GEl teglia, dove avrai messo del burro. Aggiungi sale e pepe. Quando le cipolle sono diventate bionde, aggiungi la pancetta e falla friggere un po­co. Poi togli dal fuoco ed aggiungi la panna. Sbatti le uova su una terrina, poi mescola insie­me la farina , il lievito, l'olio, il latte e il formaggio grattugiato. Aggiungi le cipolle , la pancet­ta e la panna. Metti su una teglia da forno e fa i cuocere per 45 minuti. Poi lascia raffredda­re. Buon appetito!

Preghiera: Come un faro Come un faro nella tempesta che rischiara la notte e guida le imbarcazioni, così tu, Gesù, sei per me una luce.

Mostrami il cammino, guidami verso gli altri, insegnami ad essere, ogni giorno, una luce. Insegnami ad essere una fiamma che riscalda, un chiarore in mezzo al buio.

Con te, Gesù,

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'"

non ho più paura dell'oscurità. Tu illumini la mia strada e sei sempre accanto a me per rendermi sicuro e forte. : .-?- :113 Ii-- ~~

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Rivista mensile per i ragazzi

N°23 Febbraio 2002 Testi , Christine Reinbol t

59_ /202

Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, si mise a par­lare ai suoi discepoli: "Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sa­pore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete lo luce del mondo; non può resta­re nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda lo vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli". (Mt 5. 13-16)

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~ Ciao, cari amici! Sono io, Luca! ;;;:, Oggi Gesù ci parla di sale e di luce ...

Si tratta di immagini semplici, facili da capire, prese dalla vita di tutti i giorni. Insieme cercheremo di comprendere quello che vuole dirci Gesù quando parla di sale e di luce ...

''"'

Sale: AI tempo di Gesù e per molto tempo ancora si aveva l'abitudine di mettere i cibi sotto sale per conservarli il più a lungo possi­bile. Del resto non c'erano né frigo, né conge­latori e neppure scatole di conserva .. . C'era solo il sale, questa sostanza insignificante che, tuttavia, acquista un'importanza notevo­le. Senza sale non si possono conservare gli alimenti ... E se noi fossimo proprio come il sa­le e offrissimo sapore a tutti quelli che, ogni giorno, sono attorno a noi? E se, come il sale negli alimenti, noi rafforzassimo il gusto di vivere e di amare?

Luce: Che cosa ne sarebbe di noi senza la luce? Andremmo fuori strada, e i nostri occhi cercherebbero invano .. . Senza luce noi siamo perduti. Pensa al faro, questa torre che si le­va sulla costa per rischiarare e guidare le im­barcazioni nella notte. Pensa alla fiamma di una candela che illumina, al sole che incanta il paesaggio, ai riverberi che rischiarano le

Trovare la strada

strade delle nostre città ... E se anche ognuno di noi fosse una luce che illumina la nostra vita e quella degli altri?

Moggio: È il nome di un 'antica misura di g randezza (corrispondente a circa 10 litri). Mettere sotto il moggio o conservare qualco­sa sotto il moggio è un'espressione che signi­fica "tener segreto". Gesù vuoi dire che, se si accende una luce, non è certamente per te­nerla nascosta: non avrebbe alcun senso. Se la luce brilla, è perché tutti ne possano appro­fittare, perché tutti ne siano rischiarati.

Rendere gloria al Padre che è nei cieli: Vuoi dire lodare Dio, ringraziarlo, cantarlo, pregarlo. Se siamo felici, se viviamo in modo limpido, se siamo una luce per gli altri, se tra­smettiamo il gusto di v ivere come il sa le dà sapore agli alimenti, allora sì, tutti quelli che ci stanno attorno saranno felici e vorranno ringraziare Dio per quello che siamo.

Trova la strada che porta verso il sale e la luce ... Attenzione agli ostacoli, però! Ci sono tante persone che attendono con impazienza \ I ./

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che tu venga a portare la luce che rischiara e il sale che dà sapore alla vita. Allora, in cammino!

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Bricolage: Un'idea "luminosa" Oggi Gesù ci invita ad essere luce per gli altri. Per questo ti propongo un lavo­retto semplice che ti permetterà di mostrare che sei un amico della luce.

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Prendi del cartoncino giallo, arancione e rosso e di­segna delle fiamme che poi ritaglierai con molta at­tenzione (guarda il modello).

Parla di questo lavoretto ai tuoi compagni che, come te, sono amici della luce. Proponi ad ognuno di loro di scrivere su una f iamma il suo nome.

Usando del cartone molto spesso e resistente co­struisci una ca ndela ci lindrica che potrai decorare a tuo gusto.

Poi ritaglia nel cartone un disco che servirà da base alla candela che vi incollerai sopra.

Prendi a questo punto tutte le fiamme, la tua e quelle dei tuo i am ici, e incollale sulla base , attorno alla candela.

Ogni volta che guarderai la cande la, ti po­trai ricordare come tu e i tuoi amici siete degli amici della luce e dovete rischiarare quelli che sono attorno a voi'

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~

~

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Davide La vita di Davide: Davide nasce

in un paese delle montagne di Giuda, a Betlemme, verso l'anno 1000 a. C.. Ultimo di sette fratelli, pascola a il gregge di suo padre. La sua vita assomiglia più a quella di un avventuriero che a quella del "buon re Davide" della nostre Storie sacre. Divenuto scudiero del re Saul, Davide suona la cetra per dis­sipare la melanconia del re. Esce vit­torioso da un combattimento singo­lare contro il gigante filisteo Golia,

si conquista il favore del popolo, l'amicizia del figlio di Saul, Gionata, e l'amore di sua figlia, Mikal.

~tto questo non fa che aumentare la gelosia .l del vecchio re, che cerca di sbarazzarsi di

Davide.A questo scopo dà l'ordine di imprigio­narlo, ma Davide si dà alla macchia e diventa il capo di una banda che scorrazza per il deserto di Giuda, dove protegge la popolazione. Dopo la morte di Salù, nella battaglia dei monti di Gelboé, Davide assume senza troppe difficoltà il titolo di re a Ebron, una città del sud. Poi, dopo una lunga guerra civile e l'eliminazione dei suc­cessori di Saul, le tribù del nord decidono di riconoscerlo come re di tutto Israele.

Egli comincia allora a trasformare le tribù israelite divise in un'unica nazione ben or­

ganizzata. Una sua decisione geniale è la scelta, come capitale, di lilla città non israelita, in mo-59_0005 59_0006

SII"'''." Febbraio 2002 PER MEDITARE

do che nessuna tribù la possa rivendicare. Questa città è Gerusa­lemme. Davide ne fa la sua residenza, ma anche il centro reli­gioso del regno. Vi fa condurre solenne­mente l'arca dell'Alle­anza, segno di lmione tra le tribù e garanzia della presenza di Yah­

N°59

59_0007

vé. In tal modo lega la religione tradizionale alla nuova capitale del re. li grande regno di Davide, però - reso possibile dalla debolezza degli imperi vicini - non durerà molto a lungo.Alla morte del suo successore, Salomone, le diseguaglian-

ze sociali si moltiplicano e il regno si divide.

I l ricordo di Davide: la Bibbia conserva lill ricordo realista, credente e nostalgico di

Davide. Realista, perché non nasconde né gli intrighi, né il sangue versato, né le debolezze del re (2 Samuele Il).

Credente, perché essa riconosce in Davide l'erede delle promesse fatte ad Abramo (2 Sam 7) e gli attribuisce lilla gran parte dei Salmi. Nostalgico, perché nei tempi di prova evoca l'immagine di un nuovo Davide che, per i cristiani, si chiamerà Gesù: "Oggi, nella città di Davide, vi è nato un Salvatore" (Lc 2, 11).

Albert Rari

Page 33: 2002

• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

Beati i poveri in spirito.

il Signore ridona la vista ai ciechi . . .

---..

Febbraio 2002 SALMO N°59

4a Domenica Ordinario - Salmo 145

Il Signore rende giustizia agli oppressi, Il Signore libera i prigionieri . .. da il pane agli affamati .. .

il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti . . .

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il Signore protegge lo straniero, egli sostiene l'orfano e la vedova ...

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Numero 60 • Marzo 2002

• Anno A

12/2001

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per le nostre parrocchie ----------------~

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Questa immagine è disponibile come copertina (formato piegato: ASI per il vostro bollettino parrocchiale.

RIchiederla è facile: Te/. 800-781378 (numero verde) Fax 800-791375 (numero verde) e-mail: edIItons.obe//[email protected]

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• • • zmmagznz p er le nostre parrocchie Anno A 3 marzo 2002 3a DOMENICA DI QUARESIMA

3 marzo 2002 3a Domenica di Quaresima

Anno A Gv 4,5-42

SALMO RESPONSORIALE

Venite, applaudiamo al Signore, acclatniamo alla roccia della nostra

salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclatniamo

con canti di gioia.

Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua che io gli darò,

non avrà mai più sete.

N ° 60

L~ultima parola Qual è la vera sorgente della pace e della gioia? Che cosa conferisce alla nostra vita un senso e un avvenire? Ecco gli interrogativi ai quali risponde l'apostolo Paolo nel brano della lettera ai Romani di questa domenica. Quello che egli afferma, però, va contro molte idee diffuse . L'importante non è ciò noi siamo o quello che facciamo o produciamo, ma quello che ci offre Dio: la sua grazia che è, per definizione, una gratuità immeritata. "La prova che Dio ci ama sta nel fatto che il Cristo è mor­to per noi", dichiara l'apostolo. Dio non è affatto come lo crediamo noi: non è né giudice, né gendarme, né inquisitore. Egli è nostro Padre . E la grazia è sempre la sua ultima parola.

Jean-Paul Uhlhorn

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~WlWnwd~CbadU;~/za~d'v ~d; vtvew. ~WlWIU&~ ~7WWlWd;1/wm;

~d;~dI&o~~~~~A~ .. ~ /_ CI/#ktf~~ vikv.·iC lOWJuv.

Il manicheismo e il rifiuto di chi "non ci crede". Il manicheismo è veramente una tentazione universale. Lo si voglia o no, ognuno figura come un non credente quando non condivide le opinioni di una persona. A tutte le latitudini i gruppi socialmente ed ideologica­

mente dominanti tendono a mettere ai margini e a squalificare i gruppi minoritari. E il processo di rifiuto continua finché la minoranza subisce o accetta la sua con­dizione di inferio­

rità. La crisi scop­

pia quando la situazio­

ne si capovol­ge.

Charles Wackenheim

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10 marzo 2002 4a Domenica di Quaresima

Anno A Gv 9, 1-41

SALMO RESPONSORIALE

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Su pascoli erbosi il Signore mi fa riposare.

Samo 22

4a DOMENICA DI QUARESIMA

rrItI]

Se sia un peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo.

La chiaroveggenza di un cuore puro

4a DOMENICA DI QUARESIMA N ° 60

Non mancanO persone che sannO cogliere nel mondo l'impronta del suo Creatore. Si tratta di una traccia tenue, talvolta nascosta, in altri momenti evi­dente, ma sempre indelebile. Bisogna essere chiaroveggenti per discernerla. Spesso i piccoli o quelli che lo SOnO di-ventati hanno questa capacità, perché i loro cuori non sono ottenebrati. Per vedere bene, infatti, ci vuole un cuore puro. E solo una conversione può renderlo chiaroveggente.

Ben

60_0206

Il nostro modo di comprendere i non credenti Giovanni descrive minuziosamente le reazioni di coloro che si trovano nella cerchia del cieco nato, dopo la sua guarigione. Ma faremmo male a basar­ci sulle annotazioni che ci vengono fornite per giudicare o condannare quelli che, attorno a noi, reagiscono negativamente all'annuncio del Van­gelo. Troppo facilmente noi fmiamo col pensare che queste persone manchi­no di qualcosa, mentre esse non si riconoscono affatto nella condizione in cui noi li dipingiamo. Questi non credenti non sono affatto contrari alla fede religiosa, ma semplicemente al di fuori di essa. Charles Wackenheim

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17 marzo 2002 5a Domenica di Quaresima

Anno A Gv 11,1 -45

SALMO RESPONSORIALE

lo spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua parola.

L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora.

Salmo 129

5a DOMENICA DI QUARESIMA

lo sono la risurrezione e la vita; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno.

50 DOMENICA DI QUARESIMA N° 60

Davanti alla morte La morte di una persona cara sconvolge la vita e sconvolge anche la fede . Anche quella di credenti convinte come Marta e Maria di Betania, che sono legate da ami­cizia a Gesù. il loro percorso - dai rimproveri fmo alla fede nuda - è, probabil­mente, anche il nostro. CosÌ fIDiamo col capire che: - gli avvenimenti non ci fanno cogliere immediatamente il loro significato; - nonostante le apparenze Dio resta accanto a coloro che soffrono, e partecipa, piangendo, alloro sconforto; - come noi anche Gesù, nonostante la sua paura della sofferenza e della morte, ha vissuto questa esperienza drammatica. E non gli è restato altro che la sua fede nel

~ Padre: No, il padre non può abbandonare il suo Figlio nelle mani della morte! E Cristo è risorto! Ora, nell'ora della nostra morte o di quella dei nostri cari, resta anche a noi solo . . . questa fede . J-M. Bedez

I

L'injluenza deUe religioni antiche e foriginalità deUa risurrezione di Gesù. Lungi dal disprezzare il mondo di quaggiù con il pretesto della soprav­vivenza o dell'immorta­lità dell'anima, l'uomo biblico vede nella dura necessità della morte il segno e il prezzo della sua vocazione storica. E la risurrezione? Se ne trova come un ac­cenno in molte religio­ni antiche: nei Veda, per esempio, o tra i Persiani. Detto in altro modo, nessuna delle rappresentazioni della nostra fede escatologica è esclusivamente cristiana. Ciò che è originale è la risurrezione di Gesù e la luce che essa proietta sul destino lùtimO di ogni uomo. Charles Wackenheim

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24 marzo 2002 Domenica delle Palme

Anno A Mt 26, 14-27, 66

SALMO RESPONSORIALE

Mi scherniscono quelli che mi vedono, storcono le labbra,

scuotono il capo: "Si è affidato al Signore, lui lo

scampi; lo liberi, se è suo amico". Salmo 21

DOMENICA DELLE PALME

La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava: "Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!".

la DOMENICA DELLE PALME

Acclamazioni e rifiuti sulla stessa aria di festa!

N ° 60

L'ingresso solenne di Gesù in Gerusalemme ci ricorda la sua grande popolarità. Che cosa possiamo leggere sul volto della gente? Attese, bisogni umani e poli­tici ... Domande di guarigione e di conforto ... Occhi illuminati dal potere di un uomo ... Sorrisi ritrovati a causa dei suo amore. Ma attraversando questa folla in festa, ascoltando le sue parole e i suoi deside­ri, noi ci spieghiamo subito l'indomani che ci smonta in modo terribile. Verso la fme di questa settimana questo stesso Gesù verrà crocifisso? Ma dove saran­no allora tutte queste persone entusiaste di Gerusalemme? Che cosa hanno fat­to dei loro rami, agitati in segno di festa? Stanno già intrecciando una corona di spine? Dobbiamo trovare un altro seguito a questo processo: Lo possiamo fare raggiungendo il Risorto nei cuore dei Padre! Alain Donius

Il servo sofferente La prima generazione cristiana rico­nobbe in Gesù i tratti del servo sof­ferente di Isaia. Il suo messaggio offre agli uomini una speranza capace di guarirli anche dalla miseria più profonda. Il contrario della salvezza è il pec­cato. Ed è per aver protestato contro il peccato - che è mancanza o rifiu­to di amore - che Gesù, da vero servo sofferente di Dio, subisce il martirio.

Charles Wackenheim

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28 e 29 marzo 2002 Giovedì e Venerdì Santo

Anno A Gv 13,1-15 e 18, l -19,42

SALMO RESPONSORIALE

Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?

A te offrirò sacrifici di lode e invocherò

il nome del Signore.

Salmo 115

VENERDì SANTO

Crocifissero Gesù e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. Pilato fece porre sulla croce di Gesù un'iscri-zione: "Gesù, il Nazareno, il re dei Giudei".

GIOVEDì E VENERDì SANTO N°60

Egli li amò sino allafine ... li nostro Dio è un Dio che si dona! Non è un principio astratto, o uno spirito lontano e insensibile, non è un mago capriccioso o un gendarme terribile .. . ma un Dio che è persona ed è vicino, pieno di amore e di misericordia. La lavan­da dei piedi, seguita dalla condivisione del pane e del vino sono i segni vivi di questo Dio. Tutto è cominciato con l'Incarnazione quando, in una povera stal­la, Dio è diventato uno di noi. Durante tutta la sua esistenza terrena Gesù ha continuato a donare, senza trattenere nul­la per sé. Ecco per­ché ha accettato, co­me ultima testimo­nianza di libertà e di amore, di offrire la sua vita, di donare il suo Corpo e il suo Sangue. ''Avendo ama­to i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fme ... " . La mangiatoia, la cro­ce, il pane e il vino. Nella povertà dei se­gni si manifesta l' on­nipotenza dell'Amo­re! mons. Christian Kratz

Il decreto del re Dimmi, se un re pubblicasse questo de­creto: "Chiunque fa questa o quella co­sa, verrà ammesso alla mia tavola" , voi non fareste di tutto per meritare un simile onore? Ma qui Dio ci invita alla tavola del più grande e del più ammira­bile dei re e noi, invece di accorrervi, continuiamo ad esitare.

Giovanni Crisostomo

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31 marzo 2002 Domenica di Pasqua

Anno A Gv 20, 1-9

SALMO RESPONSORIALE

La destra del Signore si è alzata, la destra del Signore ha fatto

meraviglie. Non morirò, resterò in vita

e annunzierò le opere del Signore.

Salmo 117

DOMENICA DI PASQUA

Il discepolo che Gesù amava entrò nel sepolcro, e vide e credette.

DOMENICA DI PASQUA N° 60

L'appuntamento della domenica Che cosa c'era da vedere nel sepolcro? Niente: il vuoto. Notiamo, tuttavia, alcu­ni segni rivelatori: la pietra pesante che ostruiva l'ingresso è rotolata via, il suda­rio è rimasto là, piegato, assieme alle bende. Sia il sepolcro che il sudario e le bende non servono più a nulla, se nona testimoniare la loro inutilità, perché erano destinati ad un morto, che non è più morto. Inoltre, la presenza del suda­rio piegato esclude il sospetto di un prelevamento, che era venuto in mente anche a Maria Maddalena, perché mostra come non vi siano stati né violenza, né disordine. In caso contrario chi avesse commesso l'operazione avrebbe por­tato con sé anche il sudario assieme al corpo.

I due discepoli riparto­no, dunque. Fortunata­mente - poiché è do­menica, il primo giorno della settimana - il Ri­sorto li attende in un altro luogo, assieme al gruppo dei discepoli, per alitare su tutti loro il suo Spirito di luce e di vita. È grazie allo Spi­rito , d 'ora in poi, che i discepoli comprendo­no le Scritture e parte­cipano a loro volta alla risurrezione.

Marcel Metzger

Ascoltare la parola di Dio il discepolo entrò nel sepolcro, "vide e credette". Anche noi vorremmo tanto vedere per credere. Quante volte ci capita di sfidare Dio: "Dammi questo o quest'altro e crederò in te! ". Ma dimentichiamo l'essenziale: Gesù è risorto, ha vinto la morte e nello stesso tempo anche la nostra paura più profonda e i nostri peccati più inconfessabili. Che cosa abbiamo ancora bisogno di vedere, allo-ra? Ormai non siamo più dei discepoli del Gesù terreno, ma dei discepoli del Cristo risorto, mandati a proclamare la Buona Novella e a nutrirci della parola di Dio!

Thierry Larcher

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3 marzo 2002 3a Domenica di Quaresima

Gesù disse alla samari­tana: "Chiunque beve di quest 'acqua avrà di nuovo sete, ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi l'acqua che io gli darò diven­terà in lui una sorgente di ac­qua che zam­pilla per la vita eterna".

17 marzo 2002 5a Domenica di Quaresima

Gesù gridò a gran voce: "Lazzaro, vieni fuori!". Il morto uscì con i piedi e le mani avvolti in ben­de, e il volto coperto da un sudario.

28 e 29 marzo 2002

E dopo aver ricevu­to l'aceto, Gesù disse:"Tutto è com­piuto!" . E, chinato il capo, spirò. Uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue ed acqua.

Giovedì e Venerdì Santo

IIJ IMMAGINI DOMENICALI I

1 O marzo 2002 4a Domenica di Quaresima

Egli testimoniò: "Quell 'uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango , mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto:Va' a Si­loe e lavati! lo sono anda­to e ho ac­quistato la vista" .

24 marzo 2002 Domenica delle Palme

N ° GO

G esù prese il pane, lo spezzò e lo diede ai disce­poli, dicendo: "Prendete e mangiate, questo è il mio corpo". Poi prese il calice e , dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per tutti in re­missione dei pec­cati".

31 marzo 2002 Domenica di Pasqua

Maria Maddalena vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e da Giovanni, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepol­cro e non sappiamo dove l'hanno posto!".

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchze

Mani

Marzo 2002

Magi

Male Maligno

Manna

l:ALFABETO IN IMMAGINI N"60

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• • • 1m zmmagznt per le nostre parrocchie Marzo 2002 Il NOSTRO PASSATO

Immagini che vengono dalla Riforma

Il riformatore svizzero Zwingli diede alla munici­palità di Zurigo alcune direttive per utilizzare le "immagini pie", senza farne degli oggetti di culto. Questa incisione, eseguita secondo le sue indica­zioni, illustra il testo di Mt Il, 28: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi. .. " .

Giovanni di Dio (1495-1550)

Festeggiato 1'8 marzo: Nato in Portogallo , conduce una vita molto avventurosa: è pastore, poi soldato e quindi mercante. A 42 anni si converte dopo aver ascoltato una predi­ca di Giovanni d 'Avila. Lo si crede allora matto e viene inter­nato. Uscito dal manicomio, si mette al servizio dei malati e fonda un ospedale a Granada. Alcuni discepoli si uniscono a lui e fondano l'ordine dei "Fratelli ospedalieri", detto di san Giovanni di Dio. È il patro­no dei malati e degli ospedali, e anche degli infermieri. 60_0904

Francesca Romana (1384-1440)

Festa locale il 9 marzo: Nata a Roma, viene data in spo­sa quando è ancora molto gio­vane. Ha molti figli , ma la mag­gior parte di essi muore in te­nera età. Durante la peste del 1414 si dedica, assieme ad alcune da­me romane, all'assistenza dei malati. È così che trova inizio una comunità di oblate bene­dettine , senza l'obbligo della clausura.

La dalmatica Veste liturgica presa dai Romani, che l'avevano a loro volta presa dai Dal­mati. Si tratta di una tuni­ca con due spacchi latera­li, che viene indossata dal diacono durante l'ufficio solenne. Durante il Me­dioevo fu anche la tenuta di gala dei re di Francia. In questa illustrazione, tratta da un manoscritto della fine dell 'XI secolo, il dia­

N °60

cono sta dietro il prete e tiene in mano la patena. La sua mano è coperta da un velo. È seguito da lill chierico che reca il "flabellun1". Utilizzato in origine come "scacciamosche", questo ventaglio liturgi­co era portato sopra la testa dei dignitari ecclesiastici.

L'Annunciazione Scultura di un capitello

di Notre-Dame-du-Port a Clermont (Francia)

Patrizio (390 circa - 461?)

Festeggiato il 17 marzo: Nato, con molta probabilità, in Gran Bretagna, viene fatto pri­gioniero dai pirati a 16 anni e condotto in Irlanda: Lì è co­stretto a fare il pastore. Ma do­po sei anni riesce a fuggire e ritorna in Inghilterra, dove rice­ve una formazione monastica. Verso il 432 diventa vescovo e parte, assieme ai suoi compa­gni, per evangelizzare l'Irianda. Fonda diversi monasteri, che diventano centri attivi di cristia­nesimo. È il patrono degli Irlan­desi.

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Giuseppe CI secolo) Festeggiato il 19 marzo:

Faceva l'artigiano a Nazaret ed apparteneva alla discendenza del re Davide. Era fidanzato con Ma­ria quando essa concepì Gesù. Se­condo le indicazioni ricevute dall'angelo prese con sé Maria e fece da padre a Gesù. Obbligato a fuggire in Egitto per trarre in sal­vo Gesù, ritornò dopo qualche tempo in Palestina e si stabili a Nazaret.Assiste naturalmente, alla presentazione di Gesù al tempio e anche quando, a dodici anni, Gesù si ferma nel tempio con i maestri della legge. Giuseppe è il patrono degli artigiani e degli operai.

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie

Se è Dio che fa il mio

vicino. perché questo qui conti­nua a guardare

attraverso lo spioncino?

Questa sorgente eterna è nascosta. Ma io so dove si trova. Anche quando è notte.

1m Marzo 2002 VARIAZIONI

Noi facciamo degli altri

degli amici o dei nemici,

ma è Dio che fa il nostro vicino.

G.·K. Chesterton

Se vuoi capire la parola 'lelicità" devi intenderla come ricompensa e non come scopo.

N°60

Antoine de Saint-Exupéry

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POSSO ancora sognare? Sogno un mondo senz'odio, un mondo che s'ama. Sogno un mondo senza disgrazie, un mondo di dolcezza. Sogno un mondo d'amore, e lo sogno da sempre. Sogno un mondo di condivisione, e lo sogno di età in età. Sogno un mondo in pace, e lo sogno per sempre. Sogno che quel che sogno non sia più un sogno. Sogno! Sogno! Sogno! O Posso veramente conti­nuare a sognare un mondo così? un catechista

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocch ie

Quale espressione si trova nella Bibbia?

Ma questa tor­ta è eccellente. Non ho mai man­giato 4n dolce

cosi buonol

A.Andare in brodo di giuggiole .

Hai dimenti­cato di nuovo 'a pento 'a su,

fuocol

D. Essere una vacca da latte . Risposta: Lam 4, 7

Marzo 2002 DI

HUMOUR E VIGNETTE N ° 60

Papà, come si sta quando si è con Dio?

Mi domando cosa ti insegnano durante l'ora di catechismo!

Sofos e Malù -Malù (volpe del deserto): Buongiorno, chi sei?

- Sofos (l'eremita): Mi chiamo Sofos e sono un eremita. Abito qui, nel deser­tO.E tu?

- Malù: Mi chiamo Malù e sono una volpe del deserto. Tu perché resti sempre solo? Perché non c'è mai nessuno con te?

- Sofos: Ma io non sto fug­gendo da nessuno. Mi sono completa­mente ritirato nel deserto per sentirmi più vicino a Dio.

:===================::::60_1109 -Malù:

o o

lo non conosco nes­sun Dio .. . Vuoi diventare mio amico e parlarmi del tuo Dio?

- Sofos: Certo! Vedrai: Dio ama pure gli ani­mali. .. anche quelli che si nascondono nel deserto.

'-__________________ -1 60_1flO

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:::: ~ Q51

Bricolage Oggi ti propongo di decorare delle uova, che sono anch'esse simbolo di vita.

Ti serve: alcune uova, un paio di forbici, degli stuzzicadenti, dei colori, un pennello, del filo e ... un po' di fantasia! Si comincia svuotando le uova . Con la punta delle forbici fai un buchetto sulla punta delle uova e poi allargalo finché avrà un diametro di 2 o 3 mm. Introduci uno stuzzicadenti e mescola il contenuto di ogni uovo. Così sarà più facile farlo uscire. Ora soffia forte ad una estremità e quindi pulisci bene il gu-o scio con dell'acqua calda . Prendi una scatola di acquerelli o di colori a tempera o, ancor meglio, dei colori acrilici in vasetti. Colloca l'uovo sulla tavola e, accanto, un libro della stessa altezza per poter posarvi la mano. Con un pennello

comincia la decorazione. Traccia, per esempio, un

corona di piccoli punti. Osserva comunque da vicino i '" cerchio di colore nel mezzo dell'uovo. Poi dipingi una /

modelli che ti proponiamo. Ma prova ad inventarne ;; anche di nuovi. ~I

Ti vorrà un po' di pazienza sia per la decorazione che 'O

per il tempo necessario a farla asciugare. Ora puoi spezzare in due gli stuzzicadenti ed attaccarvi, al centro, del filo . Introduci delicata-

Divertiti e , soprattutto, non che Dio ti propone.

mente lo stuzzicadenti dentro l'uo­vo. Una volta entrato, esso si

porrà di traverso e tu potrai quindi attaccare il tuo uovo decorato al ramo di un albero, ad un lampadario di casa

tua e a tutto quello che vorrai decorare.

dimenticarti dell'acqua viva

Preghiera: Cacqua che dà la vita Signore Gesù, fammi bere al pozzo del tuo Vangelo e fa' che condi­vida con altri questa sete che mi porta a conoscerti e a cercarti.

Signore Gesù, dammi il coraggio di attingere la tua acqua viva, come la Samaritana, e la forza di comunicare la mia sete di fede a quelli che incontro.

Signore Gesù, non lasciarmi mancare la tua acqua viva perché possa sentire in me la tua vita e diffondere la Buona Novella al mondo intero, come gli apostoli.

Risposta del gioco: Om bra n. 3

..... ..... N

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Rivista mensile per i ragazzi W24 Marzo 2002

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,.., é'P

Gesù arrivò ad una città della Samaria chiamata Sicàr. Stanco del viaggio, si mise a sedere presso un pozzo. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attinge­re acqua. Le disse Gesù: "Dammi da bere". Ma lo Samaritana gli disse: "Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva ... Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per lo vita eterna". La donna intanto lasciò lo brocca, andò in città e raccontò alla gen­te quello che le era accaduto. Molti Samaritani di quella città credettero in Gesù... (Gv 4 . 5 .. . 39)

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8

~I~!!!!~!!!!!!~ l!acqua: In tutto il mondo l'acqua è simbolo di vita. Senza di essa piante, animali e uomini non possono soprawivere. Saint-Exupéry diceva: "Quello che rende bello il deserto è che da qualche parte si nasconde un pozzo". L:acqua, però, è anche simbolo di morte. Basta pensare ad un'inondazione, a quello che awenne con il Diluvio. L:acqua, poi , è indispensabile per lavarsi e togliersi la sporcizia. Ecco perché al tempo di Gesù essa era molto utilizzata nei rit i di purifica­zione e battesimali. Del resto l'acqua del Bat­tesimo riprende i due significati : vita e morte. In quest'acqua muore l'uomo peccatore e da essa rinasce l'uomo nuovo, liberato da ogni peccato.

Il pozzo e l'acqua viva: L:acqua dei nostri poz­zi è generalmente chiara, pura e fresca. Ma al tempo di Gesù non era la stessa cosa. Nei pozzi si trovava in genere un'acqua "morta", stagnan­te, che rimaneva a lungo nella terra prima di nutrire il corpo. L:acqua che ci propone Gesù, in­vece, è un'acqua viva, cioè un'acqua che zampil­la, che sgorga fresca e limpida e disseta la no-

Gioco Ecco 4 disegni del pozzo, della Samaritana e di Gesù. Solo in uno, però, l'ombra è stata raffigurata in modo giusto. Aiutami a trovarlo! Ricordati l'ora in cui avvenne l' incontro!

Ciao, cari amici! Oggi Gesù ci parla di acqua, ma ho l'impressione che non si tratti dell'acqua che beviamo ogni giorno. Venite allora con me a scoprire questa acqua viva e la regione della Samaria.

stra anima. Quest'acqua è il simbolo della vita eterna che ci dona Gesù. Con essa noi diventia­mo dei viventi per l'eternità e non abbiamo più bisogno dell'acqua "morta" del pozzo.

La Samaria: Per andare dalla Galilea a Gerusa­lemme, Gesù e i suoi apostol i passano per la Samaria. È il percorso più breve: solo pochi gior­ni di cammino. Ma non è il più facile perché per gli ebrei la Samaria è una regione ostile ed essi non parlano volentieri con i suoi abitanti perché li considerano stranieri e distanti dalla loro reli­gione. Il gesto di Gesù che parla con questa Sa­maritana rimarrà impresso nella memoria.

l!importanza dell'incontro: Con il suo esem­pio, Gesù cerca di riunire i nemici di ieri, gli ebrei e i samaritani. In Gesù i samaritani scoprono un uomo che ha sete di vita, un profeta, quel Mes­sia che anch'essi attendevano, il Salvatore di tutti gli uomini. Tutti coloro che ascoltano que­sta storia possono scoprire, come la Samaritana, che Gesù ci offre l'acqua viva della vita eterna.

I!acqua nel paese di Gesù Collega tra loro i diversi punti" e scoprirai tutti i corsi d'acqua più importanti del paese di Gesù. Cerca poi d i situare il Mar Morto, il lago di Tiberiade, il Giordano e la Samaria. Troverai un aiuto nei numeri precedenti di "Luca e Chiara".

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Leggi & c o lo r a

Un percorso doloroso, drammatico. Una strada in salita verso il Calvario,

dove verrà piantata la croce e sarà messo a morte. Un itinerario

di sofferenza, ma anche d'amore. Gesù sente su di sé l'odio, la catti­

veria di molti. Ma il suo amore è sempre più forte del male.

"La via della croce" Rif.: 402415

- - - -

Questo splendido racconto, tratto

dal vangelo di Luca, narra la vita dei disce­

poli dopo la morte e risurrezione di Gesù.

In particolare presenta l'incontro del Cristo

con due discepoli, sulla strada che conduce

ad Emmaus. l.:=d~~g;;;;;;~

Formato: 14,8 x 21 cm • 20 pagine, di cui 16 da colorare • l libretto: 1,95 €

Ordine diretto> lei.: 800-781378 (numero verde) • Fax: 800-791375 (numero verde) e-mail: [email protected]

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

7 aprile 2002 2a Domenica di Pasqua

Anno A Gv 20,19-31

SALMO RESPONSORIALE

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Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci

ed esultiamo in esso.

Salmo 11 7

2a DOMENICA DI PASQUA

Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!

Tommaso, • • amIco mIo ...

Quando il dubbio abita i miei pensieri, quando la mia fede vacilla, quando sono raggiunto e sconvolto dalla paura, allora mi sento tanto vicino a Tommaso e anch'io grido: "Mio Signore e mio Dio!". Quando tutto sembra perduto perché le tenebre sbarrano i miei orizzonti, quando la mia speranza viene meno e crescono, invece, i timori, allora mi sento tanto vicino a Tommaso e anch 'io grido: "Mio Signore e mio Dio!". Quando manco di fiducia , quando la gioia ha abbandonato il mio volto, quando nel mio cuore affiora l'angoscia ed io cerco disperatamente il senso della mia vita, allora mi sento tanto vicino a Tommaso e anch'io grido: "Mio Signore e mio Dio!".

Christine Reinbolt

20 DOMENICA DI PASQUA N°61

Ama e vivrai! La garanzia della nostra nuova nascita è innanzitutto la fede nella parola di Gesù: "In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte" (Gv 8, 51). Ma la vera vittoria sulla morte è solo l'amore: "Noi sappiamo che siamo pas­sati dalla morte alla vita, per­ché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte" (1 Gv 3,14).

Charles Wackenheim

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14 aprile 2002 3a Domenica di Pasqua

Anno A Le 24, 13-35

SALMO RESPONSORIALE

Proteggimi, o Dio, in te mi rifugio. Ho detto a Dio:

"Sei tu il mio Signore".

Salmo 15

Stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!

30 DOMENICA DI PASQUA N °61

Camminava accanto a loro ed essi non se ne erano accorti ... Spesso il Signore è vicinissimo a noi, come la nostra ombra. Non lo si vede e non lo si intende, ma c 'è una presenza che l'occhio umano non riesce a di­stinguere e delle parole che l'orecchio più fme non è in grado di intendere. Il Signore è vicino quando disperiamo di noi stessi, nel profondo dell 'ango­scia, e allora ci rivela ciò che di più prezioso c 'è dentro di noi: la speranza. Il Signore è vicino quando la collera irrigidisce tutto il nostro essere, tanto da chiuderci ad ogni possibilità di relazione. È accanto a noi anche quando il nostro cuore s'apre all 'altro e la nostra ma-no si tende nel segno del perdono.

I È accanto a noi quando proviamo quell'assenza che ci tormenta, ma quando tentiamo di afferrar-lo, ci sfugge ine­sorabilmente, la-sciandoci però una traccia della sua presenza: il pane spezzato insieme, il suo Corpo.

Robert Riber

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c#/@% ~&u a~~~a~cWcA!odcv~not/~

I Leggere con il cuore "Stolti e tardi di cuore nel credere alla parola dei pro­feti! ". Anche noi, come i di­scepoli di Emmaus, faccia­mo fatica a credere. Non vediamo una connes-sione tra le promesse anti­che e la nostra vita quoti­diana, e dimentichiamo che Dio è sempre di parola. Riprendiamo, dunque, la lettura della Bibbia, ma con gli occhi del cuore, "comin­ciando da Mosé e da tutti i profeti" e Gesù ci spiegherà "ciò che si riferiva a lui in

I tutte le Scritture".

Charles Wackenheim

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21 aprile 2002 4a Domenica di Pasqua

Anno A Gv 10,1-10

SALMO RESPONSORIALE

li Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Se dovessi camminare in una valle oscura,

non temerei alcun male, perché tu sei con me. li tuo bastone e il tuo

vincastro mi danno sicurezza.

40 DOMENICA DI PASQUA

lo sono la porta delle pecore: se uno entra attraverso di me, sarà salvo.

40 DOMENICA DI PASQUA N"61

lo sono la porta lo sono la porta - dice il Signore - non aver paura di avvicinarti. Dietro questa porta si vive una storia di amicizia, di pace e di giustizia. Ciò che intendi è un cuore che pulsa allo stesso ritmo del tuo. lo sono la porta - dice il Si­gnore - non aver paura di aprirla. Essa ti lascia intrave­dere un immenso cantiere, tutto un avvenire da co­struire! Sei chiamato anche tu a rimboccarti le maniche e a portare delle pietre di vita, d 'amore e di speranza. lo sono la porta - dice il Si­gnore - non aver paura di oltrepassarla. Essa permet­terà alla tua fragilità umana di incrociare il mio sguar­do. Ti farà scoprire un Dio a portata di uomo.

Luc Stein

61_0302

Alcune caratteristiche del vero pastore Quando Giovanni ricorda le pa­role di Gesù, non può fare a me­no di pensare ai pastori della Chiesa. Se facciamo attenzione a ciò che accade nella vita delle co­munità, ci accorgiamo che l'im­magine del pastore, tratteggiata dal Vangelo, è ancora straordina­riamente attuale.Attuale, prima di tutto, il bisogno, la necessità di entrare in relazione, di trovare il tempo per incontrarsi, per parlar­si, per condividere ciò che attra­versa l'esistenza. Attuale la ricer­ca sincera del bene di ognuno, segnata dalla mitezza, dalla com­prensione, dalla generosità.

Roberto Laurita

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28 aprile 2002 Sa Domenica di Pasqua

Anno A Gv 14, 1-12

SALMO RESPONSORIALE

Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme,

su chi spera nella sua grazia, per liberarlo dalla morte

e nutrirlo in tempo di fame. Salmo 32

Sa DOMENICA DI PASQUA

lo sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

lo sono nel Padre e il Padre è in me.

• 50 DOMENICA DI PASQUA N °61

Ma dove andrà? Gli amici di Gesù sono sconvolti dalla prospettiva della sua partenza, della sua assenza. Non rischia di essere la fme di una bella storia? E come vivere, poi, senza di lui? Ma Gesù dice: "Se parto, è per andare a prepararvi un posto". Gesù ci precede nella casa del Padre, dove un giorno saremo assieme a lui. Ma nello stesso tempo egli rimane sempre accanto a noi. - come la via, la sola, che conduce al Padre. Imbocchiamola! - come la verità, trasmessa dalla sua Parola.Ascoltiamola! - come la vita, il soffio che fa nascere e rinascere. Accogliamola!

Jean-Paul Uhlhorn

61_0404

~e4Ùteda~~ &~~de$v~ca2a:

W~jUMJw~CV~~;UdwvWe;

~~Io sono la via" .d?

Un modo di comprendere questa parola di Gesù/; ;;Z, ":. :h '

consiste proprio nel rifiutarsi di irrigidire il sim- /~ r;(" ... )"jj I i· , bolismo d~lla strada. Se Ge~ù design~ se stes.s~ (g~~:1' ù ~. ~: . iiI; i

come la VIa, questo vuoI dIre che gli acceSSI, 1 ~ /" . .

para?gi ~evono ~ssere liberi. Si tratta ~i ~ma st~- Q,. -;' • ~ Il:/. } v; !/ / da difficile, rOCCIosa, ma aperta a tuttI, m ogru ,,~, i '/)!!; l.J0 momento, ad un'unica condizio- r ~: ' , é ~! ne: quella di aderire allo spirito il. ~" . ::ì th ~ delle Beatitudini. "Chi ha ~~~'''~~ . "6) :- ,..., 1 visto me. ha visto il Padre" , . a. ! . ~~ . ~ dice Gesù. Ma oggi noi . . -::r ~ / non possiamo vedere Ge- . ~~ / sù che sotto le sembianze dei fratelli. E chi oserebbe rivendicare l'esclusiva di un tale sguardo sugli altri?

Charles Wackenheim

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocch ie

7 aprile 2002 2a Domenica di Pasqua

Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!

3a Domenica di Pasqua

Gesù prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Ed ecco si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.

21 aprile 2002 4a Domenica di Pasqua

In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.

28 aprile 2002 5a Domenica di Pasqua

lo sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre.

IMMAGINI DOMENICALI fV0 61

--

Page 55: 2002

• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

Marco

Martire

Matteo

Mendicante

rile 2002

6L0606

/

Matrimonio

Mercanti del temPio

~ALFABETO IN IMMAGINI

Page 56: 2002

• • • zmmagznz per le nostre parrocchie A rile 2002

La domenica, un giorno diverso! Dopo il lavoro, ecco il momento del riposo. Dopo gli obblighi quotidiani legati al lavoro e alla pro­duzione, ecco il giorno da consacrare alla fa­miglia, agli amici, a Dio. Dopo il tempo della concorrenza spietata, ecco il giorno della condivisione e dell 'incontro. Dopo il tem-po dello stress e degli acquisti, ecco il giorno della libertà e della gratuità. La domenica, che chiamiamo "giorno del Signore", è anche il giorno del­la festa dell'uomo. Il giorno in cui l'uomo ritrova l'armonia e il suo posto nella creazione.

T. Larcher

Fede,Amore e Speranza

la TEMI : LA DOMENICA

N"61

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• • • zmmagznz p er le nostre parrocchie rile 2002 Il NOSTRO PASSATO

Immagini che vengono dalla Riforma Questa incisione su legno, che risale al 1430 circa, ha come tema "la buona e la cattiva preghiera". Delle linee collega­no uno degli oranti con le piaghe di Cri­sto, grazie all'aiuto di un angelo. Il secondo orante, invece, influenza da uno spirito cattivo, pensa solo ai beni di questo mondo. François Arnold

La passione di Cristo

In questa incisione (1511) Albrecht Diirer

libera la scena dal realismo per conferirle un

significato mistico.

Isidoro di Siviglia (morto nel 636)

Festeggiato il 4 aprile: Di famiglia nobile ebbe la pos­sibilità di ricevere un'eccellen­te formazione intellettuale e spirittlale, da parte del fratello maggiore, al quale succederà co­me vescovo di Siviglia nel 599. Compì un'opera considerevo­le, portando a termine la con­versione dei Visigoti dall'ariane­simo e presiedette a Toledo al­cuni nodi regionali. I suoi numerosi scritti costitui­scono una sintesi del sapere del suo tempo. È stato proclamato dottore della Chiesa nel 1722.

61_o804

Bernardetta Soubirous (1844-1879) Festa locale il 16 aprile:

Nata a Lourdes, fu testimone, all' età di 14 anni, di 18 apparizioni della Vergine Maria, in una grotta di Massabielle. La dOMa che le apparve disse di essere "l'Imma­colata Concezione", un titolo che Pio IX !e aveva da poco ricono­sciuto con la proclamazione del dogma. Alla straordinarietà delle apparizioni si aggiunge un altro fatto : sul luogo sgorga lilla sor­gente. Lourdes diventerà lill luo­go importante di pellegrinaggio. Bernardette, entrata in una con­gregazione religiosa, fu canoniz­zata nel 1933.

n piviale Veste liturgica costituita da un gran­de mantello, chiuso sul davanti. L'im­magine che presentiamo raffigura il vescovo Pietro di Roquefort (inizio del 14° secolo), sepolto a Carcasson­ne. li piviale è un mantello senza cappuccio, chiuso sul collo da un fermaglio circolare, sul quale è inci­so l'agnello. li vescovo porta i guan­ti e reca il pastorale al quale è attac­cato un pezzo di stoffa, il sudarium (una sorta di fazzoletto) il cui uso è testimoniato solo in qualche diocesi della Francia. Viollet le Duc, morto nel 1879, si di­Ilillga a parlare dei piviali dels uo tempo, che anche alcuni di noi han­no conosciuto: "I piviali usati oggi nella liturgia sono delle vere e pro­prie prigioni per il corpo tanto sono rigidi, pesanti e coperti di decorazio­ni e ricami. Le povere persone co­strette a portare questa veste, non possono neppure muovere le brac­cia . . . Quanto al cappuccio esso è stato sostituito da una specie di pic­colo grembiule quadrato, con fran­ge, dagli angoli arrotondati, simili ad elitre poco sviluppate ... ".

N°61

Giorgio (morto verso il 303) Festeggiato

il 23 aprile:

Marco CI secolo) Festeggiato il 25 aprile:

Era un soldato e sarebbe stato martirizzato in Palestina all ' epoca dell'imperatore Diocle­ziano.All 'inizio il suo culto non è molto diffuso. Si dice, tra l'al­tro, che avrebbe sconfitto un terribile dragone. Saranno i cro­ciati a sviluppare una grande devozione verso di lui, al loro ritorno in Europa. Diventa il pa­trono dei cavalieri, e poi dell 'In­ghilterra. È anche il patrono de­gli scouts.

Marco, il nome dell'evangelista è, di fatto , il soprannome greco di un ebreo di nome Giovanni. Gli Atti degli Apostoli mostrano i suoi rapporti con gli apostoli Pietro e Paolo. Accompagnerà Paolo nel corso del suo primo viaggio missionario, prima di rientrare a Gerusalemme. Scrive il suo vangelo dopo il martirio di Pietro. Una tradizione vuole che Marco sia il fondatore della Chie­sa di Alessandria, dove sarebbe morto martire. Le sue reliquie fu­rono portate, in modo rocambo­!esco, a Venezia. li suo emblema è un leone.

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie

Un problema senza soluzione è un problema mal posto.

Albert Einstein a

Rileggere non vuoI dire

ripetersi, ma offrire una prova

sempre nuova

di un amore infaticabile.

Daniel Pennac

rile 2002

Bisogna restar c.alml... c.1 de'l'essere ~na sohalonel

Non so la sua origine, perché in effetti non esiste. Ma so che da essa ogni

origine viene. Anche se fa notte.

111 VARIAZIONI

tr61

Conosco troppi uomini per poter

ignorare che spesso chi ha

ricevuto un'offesa perdona,

ma chi lo ha offeso non lofamai

Jean-Jacques Rousseau

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• • • 1m zmmagznz per le nostre parrocchie rile 2002 HUMOUR E VIGNETTE

Se non posso entrare , allora voglio che mi sia restituito tutto quello che ho donato alla

Chiesa e ai poveri.

che s ia per consolarci che Dio non ha avuto

più niente da fare a partire dal settimo

giorno della

Quale espressione si trova nella Bibbia?

Sono stanco di non essere preso

mai Sll\ serio qllando piango ...

UlIlIhl UlIlIhl

A. Piangere lacrime di coccodrillo.

Voglio lIn nllovo sa

B. Piangere a calde lacrime.

Padre nostro. che sei nei cieli ...

11 ricordi \0 scena di lotò che

rientra in casa piangendo?

C. Ridere fmo alle lacrime.

D .Tra molte lacrime.

Mamma. ma chi è questo

terribile Amen. da cui Dio dovrebbe

liberarci?

Basta, è troppo forte .. .

Ah, ahI

61_/007

Risposta: 2 Cor 2, 4

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Riflessione Vorrei proporti, come sempre, un lavoretto pratico. Ma prima, se vuoi, potremmo riflet· tere un poco insieme ... Gesù cammina accanto a noi ogni giorno, proprio come ha fatto con i due discepoli di Emmaus. Parla al nostro cuore e ci incoraggia. E si serve di altre persone che ti incoraggiano, ti amano, ti sostengono, ti aiutano ad andare avanti ... Su chi puoi contare veramente nella tua vita? Scrivi il nome di queste persone dove ti sugo geriscono le indicazioni che troverai qui sotto.

Bricolage Prendi un foglietto di carta colorata per ogni persona che vuoi ricordare. Su ognuno di essi scrivi il nome di chi spesso ti incoraggia e ti aiuta. Puoi anche tenta· re di fare un ritratto e magari scrivere accanto quello che la persona indicata fa per te. Metti tutti questi foglietti in una scatola (può trattar· si, per esempio, di una scatola per scarpe che avrai opportunamente decorato e abbellito). AI mattino o alla sera, quando preferisci, fa' uscire dalla scatola uno dei foglietti. Leggi il nome della persona indicata e le eventuali note scritte accanto, guarda il suo volto e, come i discepoli di Emmaus, anche tu ti ricorderai di non essere solo sulla strade della vita.

Preghiera: Resta con noi, Signore! Anch'io, come quei due discepoli, talvolta sono un po' triste. Quando scende la sera,

Anch'io, come quei due discepoli, talvolta sono scoraggiato. Quando non voglio più tentare niente,

~ ;O

quando è buio nel mio cuore, quando la cattiveria mi ferisce, vieni accanto a me, Signore,

quando sono senza forze e mi trascino a fatica, vieni accanto a me, Signore,

Resta con me: ho bisogno della tua presenza!

Anch'io, come quei due discepoli, talvolta sono come cieco. Quando cammino a testa bassa, quando passo vicino ai miei amici senza vederli, vieni accanto a me, Signore, non lasciarmi solo. Resta con me: ho bisogno della tua presenza!

mostrami la strada. Resta con me: ho bisogno della tua presenza!

"-~

1

'C) -I

;o

Rivista mensile per i ragazzi N°25 Aprile 2002

Testi: Christine Reinbolt

Il Signore è veramente

risorto!

~

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CI ..,.-

o .-.:.

<::::::)

~

Il terzo giorno dopo la morte di Gesù, due discepoli erono in cammino verso un villaggio di nome Emmaus. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapoci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: "Che sono questi discorsi che state facendo fra vai durante il cammino?". Si fermarono, col volto triste; una di loro gli rispose: "Tu solo sei così farestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?". Quando furon vicini al villaggio, essi insistettero: "Resta con noi perché si fa sera". Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconob­bero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino?". E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovaro­

-s..-

no riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: "II Signore è veramente risarto!". (Luca 24. 13-35)

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Ciao, amici! È una bella storia quella che ho la gioia di leggere con voi oggi. La stessa sera di Pasqua, due disce·

poli, tristi e scoraggiati dopo la morte di Gesù, '" lo incontrano sulla loro strada. Ad un certo

~ ~r~~!!!!!~

punto lo riconoscono e allora annunciano a tut· ti che Gesù è vivo. Per aiutarti a comprendere questo racconto, ti offro alcune spiegazioni.

~ r

~

Emmaus: È un villaggio situato a circa 12 km da Gerusalemme. Si trova nella parte meridionale della Palestina, in Giudea, una regione montuosa dal clima rigido e secco.

Prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò .•. : Spezzare il pane è il gesto del pa­dre di famiglia, che si prende cura dei suoi

Fumetto (nella pagina accanto)

figli. Anche Gesù compie questo gesto. La sera del Giovedì santo, mentre stava cele­brando la Pasqua ebraica, sapendo di andar incontro alla morte, Gesù prese il pane, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli, dicendo: "Prendete e mangiate: questo è il mio cor­po". Da quel giorno lo stesso gesto viene rinnovato ad ogni eucaristia. È Gesù che si dona per noi, suoi fratelli. Ed è proprio gra­zie a questo gesto che i discepoli riconobbe­ro Gesù.

Gerusalemme: È la capitale della Giu-dea. Ad ogni festa, e particolarmente in occasio­ne della Pasqua, folle di pellegrini si metto­no in viaggio, per raggiungerla. È qui che ri­siedono le autorità religiose e politiche: il sommo sacerdote, il governatore, il consi­glio del Sinedrio. È a Gerusalemme che Ge­sù sarà condannato e messo a morte.

Il Signore è risorto: Risorgere significa passare dalla morte alla vita . Gesù è ri -

sorto dai morti, e non morirà mai più. Egli è passato ad una vita nuova, non è solo un essere che è tornato in vita, ma prima o poi dovrà morire. Entrato

nella vita per sempre, egli apre anche a noi il cammino della vita.

La storia dei due discepoli di Emmaus è un po' la nostra storia ..• Anche noi camminiamo accanto a Gesù, ma i nostri occhi non lo riconoscono. Ecco perché ti propongo di completare e colorare questa storia.

Tieni sotto gli occhi il testo del vangelo: ti sarà di aiuto.

Resta con noi! È già sera.

6 /_ /104

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Leggi & c o lo r a

Un percorso doloroso, drammatico. Una strada in salita verso il Calvario,

dove verrà piantata la croce e sarà messo a morte. Un itinerario

di sofferenza, ma anche d'amore. Gesù sente su di sé l'odio, la catti­

veria di molti. Ma il suo amore è sempre più forte del male.

Questo splendido racconto, tratto

dal vangelo di Luca, narra la vita dei disce­

poli dopo la morte e risurrezione di Gesù.

In particolare presenta l'incontro del Cristo

con due discepoli, sulla strada che conduce

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Formato: 14,8 x 21 cm • 20 pagine, di cui 16 da colorare • 1 IibreHo: 1,95 €

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Page 63: 2002

EDITORIALE

Il tempo di Pasqua sta per concludersi. E non si tratta proprio di una chiusura in tono minore. Tutt'altro! La festa dell'Ascensione e quella di Pentecoste fanno vibrare il cuore dei cristiani di gioia e di entusiasmo. Il Signore che ascende al cielo non abbandona la terra. Gesù che si stac­ca dai suoi non li lascia tristi e senza punti di riferimento. Anzi, proprio perché egli vive ormai nella gloria del Padre può essere vicino ad ogni uomo e ad ogni donna, di ogni tempo e di ogni luogo. L'incontro con il Gesù terreno era, tutto sommato, limitato ad un tempo e ad un luogo ben definiti. L'incontro con il Signore risorto diventa possibile a tutti e in qualsiasi momento della storia. Non è il momento, allora, di tirar fuori i fazzoletti e magari di aggiungere: "Come sarebbe stato bello se avessi­mo potuto vederlo in carne ed ossa! ". C'è un modo nuovo di incontra­re Gesù, ma questo ora è un dono che viene fatto a tutti!

La Pentecoste spinge i cristiani fuori dalle loro chiese per andare a por­tare a tutti il Vangelo, la Buona Novella. La tentazione di chiudersi in una stanza, di restare fra di noi è quanto mai viva ed attuale anche oggi. Ma il fuoco dello Spirito ci spinge sulle piazze, a dire - nei diversi linguag­gi degli uomini di oggi - quella Parola che porta salvezza, quella novità che cambia la storia: "Cristo è risorto e noi ne siamo testimoni! ".

SCOPRIRE IL MISTERO DELLA PASQUA Se si vuole che un ragazzo entri den­tro una storia non resta che fargli passare del tempo su alcune immagi­ni che la presentano ... E come aiutarlo a guardare meglio quello che accade, se non facendo­gli colorare le immagini a suo piaci­mento? Il libretto "Sulla strada di Emmaus" (ideato per essere letto, raccontato e colorato) permette ai ragazzi di accostarsi a questo racconto che si trova nel cuore del Vangelo.

sac. Roberto Laurita

SuJJa strada di EhJhJaus

Questo splendido racconto, tratto dal vangelo di Luca, narra la vita dei discepoli dopo la morte e risurrezione di Gesù. In par­ticolare presenta l'incontro del Cristo con due discepoli, sulla strada che conduce a Emmaus. Saranno in grado di riconoscerlo?

"SULLA STRADA DI EMMAUS": 1,95 € lIIustr.: C.Carmona • Testi: Sac. Roberto Laurita

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IL CALENDARIO DEI.L' 20,·u,",t---.

21 0 Congresso mondiale dell'UNIAPAC (Unione internazionale delle Organizza­zioni della Stampa Cattolica) sul tema: "Equità e solidarietà: una sfida per il XXI secolo",

Festa della mamma,

Giornata mondiale delle Comunicazioni "Internet, nuovo mezzo d i comunicazio­ne per d iffondere il Vangelo",

440 Pellegrinaggio militare internazionale, Tema: Tacqua", uno dei simboli di Lourdes,

D nostro servizio è stato ideato e sviluppato per ogni aUività pastorale a Dratura limitata.

Per comunicare con IMMAGINI PER

LE NOSTRE PARROCCHIE Redazione: Sac. Roberto Laurita, Italia, Telefono: 434 / 86116 Posta: EDIZIONI OBELIA,

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Page 64: 2002

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5 maggio 2002 6a Domenica di Pasqua

Anno A Gv 14, 15-21

SALMO RESPONSORIALE

Acclamate a Dio da tutta la terra, cantate alla gloria del suo nome.

Salmo 65

60 DOMENICA DI PASQUA

"lo pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché

rimanga con voi per sempre: lo Spirito di verità"

60 DOMENICA DI PASQUA

Un giorno tu hai detto ""sì" L'amore che hai per Dio ha lasciato un segno nella tua vita. Un giorno tu hai detto "sì". Nel profondo del tuo cuore hai compiuto una scelta. Giorno dopo giorno accogli dentro di te questa novità che ti raggiunge. Tu la fai affiorare alla superficie della tua esistenza e ti impegni a farla vivere in te . Ed eccoti, un po' alla volta, trasformato. Nulla è bloccato e condannato a restare come sempre. L'Amore produce cambiamenti. Ma tu non sei l'unico che ha operato per questa trasformazione interiore: Qualcuno, prima ancora della tua scelta, ti chiamava e ti attendeva. Ben

Dei cristiani non violenti? Rendete ragione della vostra speranza con dolcezza e rispetto - dice Paolo nella lettera ai Romani (12, 17-21) - perché è meglio soffrire facendo il bene che facendo il male. Queste parole preconizzano la non violenza. E tuttavia non è del tutto sicuro che, nella nostra epoca, noi siamo riusciti veramente ad esorcizzare i demoni che un tempo suscitarono l'inquisizione e le guer­re di religione. La violenza moderna è quella del capitale, dello sviluppo tec­nologico, dei privilegi culturali e delle ideologie dominanti. Nelle tensioni e

nei conflitti in cui "la ragio­ne del più forte è sem­pre la migliore" i cri-

~ G;# ( stiani da che ~...-..- C \

'---

Charles Wackenheim

Page 65: 2002

• • • tmmagtnt per le nost?'e parrocchie

12 maggio 2002 Ascensione del Signore

Anno A

62_0201

62_o203

Mt 28,16-20

SALMO RESPONSORIALE

Ascende Dio tra le acclamazioni, il Signore al suono di tromba.

Salmo 46

ASCENSIONE DEL SIGNORE

"Andate dunque e anunaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando

loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato".

ASCENSIONE DEl SIGNORE N ° 62

Ascensione L'Ascensione di Gesù cambia le dimensioni della nostra vita e della nostra mis­sione. Noi crediamo che lui, il Figlio dell 'Uomo, il Crocifisso, non è solamente tornato in vita, ma vive della stessa vita di Colui che ha sempre chiamato col nome di Padre. E dunque quando ci dice che nella casa del Padre suo vi sono molte dimore e che egli ci prende con sé, egli ci sorprende e trasforma la no­stra esistenza. Quando ci manda in missione, come ha fatto con i primi discepoli inviandoli nel mondo intero ad annunciare la Buona Novella, capia­mo che non è proprio il momento di rinchiuderci nelle no­stre chiese o di con­tarci. Bisogna usci­re nelle piazze, andare al di là di tutte le frontiere , per raggiun­gere ogni uomo. L'amore di Dio non ha limi­ti. Per questo ci sorprende.

jean-Marie Bedez

62_0206

Restare fedeli allo spirito di Gesù "Insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato" (Mt 28, 20). Il messaggio di Gesù costituisce un tutto indivisibile che la Chiesa ha il compito di trasmettere integralmente. Ma dobbiamo essere precisi al riguardo. La parola di vita che Gesù ha affidato ai suoi discepoli non è uno scri­gno chiuso che si deve conservare intatto. La fedeltà richiamata dal testo di Matteo è una fedeltà allo spirito di Gesù. Charles Wackenheim

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• • • 1,mmag1,n1, per le nostre parrocchie

19 maggio 2002 Pentecoste

Anno A Gv 20,19-23

SALMO RESPONSORIALE

Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! La terra è piena delle tue creature. Tu mandi il tuo Spirito

e rinnovi la faccia della terra. Salmo 103

PENTECOSTE

Gesù alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete

i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete resteranno non rimessi".

Un Corpo animato daU'unico Spirito Tra tutte le immagini e le rappresentazioni che permettono di manifestare la realtà della Chiesa, nella sua totalità e nelle sue assemblee liturgiche, quella del corpo è la più suggestiva. Certo, anche l'immagine dell'edificio costruito con pietre vive, che poggia su dodici colonne, e quella del gregge, con i suoi pasto­ri, sono molto efficaci. Ma noi siamo qualcosa di più di un edificio o di un greg­ge. Siamo un corpo, il Corpo ecclesiale di Cristo. L'animazione di questo Corpo è una realtà continua, realizzata dal soffio dello Spirito Santo, dono del Signore

Risorto , ed è nel­le celebrazioni che avviene più inten­samente: nella pro­clamazione della Parola di Dio attra­verso le letture, nel­la preghiera comu­ne, sia proferita da una sola persona che espressa da tut­ta l'assemblea, e so­prattutto nella co­munione al Pane e al Vino, lo Spirito fa entrare in noi la stessa vita di Dio e ci santifica.

Marcel Metzger

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~ ~ J/ffi~wi.'~~ ~t/cok~tfv&o~

Le ragioni del cuore L'unità è un ideale difficile da vivere: è quanto testimonia in modo evidente la nostra epoca così tormentata. Non solo i blocchi di alleanze e le nazioni, ma anche i gruppi e gli individui fan-no fatica ad andare d 'accor­do. Sempre più spesso le di­versità sociali e politiche fanno sorgere dei conflitti, delle prove di for-za in cui ognu­no, accampando le sue certezze, esige la re­sa dell 'avversario. Ma l'unità possibile, dono dello Spirito, passerà attraver­so le "ragioni del cuore" che la ragione non conosce affatto.

Charles Wackenheim

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

26 maggio 2002 55. ma Trinità

Anno A Gv 3,16-18

SALMO RESPONSORIALE

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri. Benedetto il tuo nome glorioso e santo. Benedetto sei tu

nel tuo tempio santo glorioso. Benedetto sei tu che penetri con lo

sguardo gli abissi. Dn 3

SS. MA TRINITÀ

"Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna".

55.MA TRINITÀ N° 62

Tu sei un unico Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo Tu sei Dio, o Padre:

Creatore del mondo Generatore di vita Dono di tenerezza Presenza discreta Festa di misericordia Offerta quotidiana di amore.

Tu sei Dio, o Figlio: Uomo tra gli uomini Parola condivisa Pane spezzato e Sangue versato Vita offerta Morte attraversata Amore donato ad ognuno di noi.

Tu sei Dio, o Spirito Santo: Soffio di vita Fuoco che riscalda Respiro d 'amore Dono totale Vento del Vangelo Pace interiore.

Tu sei un unico Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo. Tu sei la Trinità della mia vita!

Christine Reinbolt

Un Dio che è Trinità, Dio di tenerezza e di pietà n Padre, il Figlio e lo Spirito Santo attesta una indivisibile unità nell 'uguaglian­za di una sostanza identica, tanto che non si tratta di tre dei, ma di un solo Dio. n Dio che Gesù chiama Padre è il Dio della tenerezza e della pietà, che si è rivelato a Mosé sulla montagna. Anche se difficile , il dialogo con gli ebrei sulla

nostra fede in Dio è co-munque indispensabi­

le e deve essere con­tinuamente ripreso.

Charles Wackenheim

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie

6a Domenica di Pasqua

S e mi amate, osserverete i miei comandamenti. lo pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi p er sempre: lo Spirito di verità.

19 ma io 2002 Pentecoste

Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo".

IMMAGINI DOMENICALI N ° 62

12 ma io 2002 Ascensione del Signore

Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.

~ ..... ~.,..: ... Ss. ma Trinità

D io non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.

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• • • zmmagznz p er le nostre parrocchie ~ALFABETO IN IMMAGINI

N" 62

Mare

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Messa Michele

Ministero Miracolo

Misericordia Mosé

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I~ Immaginate di aver appena partecipa 8 to alla Messa e che qualcuno,

dietro di voi, si metta a cri­ticare duramente quello che è appena avvenuto: "Uno ha fame, mentre gli altri sono ubriachi! ". Ma è lo stesso san Pao­lo che, nell 'anno 55 d.C,muove questi rilievi (prima lettera ai Corinzi Il, 21). Ma come si era giunti ad una cosa simile a poco tempo dalla ascensione di Gesù? Gli apostoli avevano ricevuto da Gesù il compito di ripetere il gesto che egli aveva compiuto nell'Ultima Cena, in sua memoria.

lo, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho tra­smesso: il Signore Gesù, nella not­te in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso graz ie, lo spez -z ò e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi;jate questo in memoria di me".Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il

calice, dicendo: "Questo calice è la nuova alleanz a nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne be­vete, in memoria di me". Ogni vol­ta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunz iate la morte del Signore finché egli venga. (1 Cor 11, 23-26)

Fedele a questo comando, la Chiesa primitiva celebrava ogni domenica, giorno della Pa­squa, la "Cena del Signore" . Le comuni­tà delle origini si consideravano come lma grande famiglia ed è stato in mo­do del tutto naturale che hanno ag­giunto alla Cena del Signore la condi­visione di un semplice pasto a cui tutti contri­buivano. Ma come si po­teva immaginare che questo pasto fraterno sarebbe in poco tempo degradato al punto che alcuni facevano bisboc-

Perciò la Chiesa si preoccupa vivamente che i fedeli cri-

eia, mentre i poveri sof­frivano la fame ... Gli apo­stoli si impegnarono, co­munque, a far ordine, co­me mostra tutto il capi­tolo Il della prima lette­ra ai Corinzi. Ben presto il pasto fraterno non fece più parte della litur­gia, mentre la lettura della Parola di Dio, il rac­conto della storia della salvezza, la lode e l'azio­ne di grazie verranno ad inquadrare la Cena del Signore. Poiché i disce­

stiani non assistano come estranei o muti spettatori a questo mistero di fede, ma che, con una comprensione p iena dei riti e de-Ile pregbiere, partecipino all'az ione sa-era consap evolmente, piamente ed attivamente, siano istruiti nella parola di Dio, si nutrano alla mensa del Corpo del Signore.. . Costituzione sulla Liturgia, n. 48

"Là dove due o tre sono -Ingresso riuniti nel mio nome io - Segno di croce e saluto sono in mezzo a loro n. -Atto penitenziale e perdono Riti di inizio - Orazione (Colletta)

Dio prepara la tavola della - la lettura sua Parola. - 2a lettu1'a Liturgia della Parola - Vangelo

- Omelia - Credo - Preghiera dei fedeli

Dio prepara per noi la tavola - Preparaz ione delle offerte con il Pane e il Vino. - Preghiera eucaristica con Liturgia della Cena - Consacrazione

- Comunione

I credenti tornano alle loro - Benedizione case per condividere con tutti - Congedo quello che hanno ricevuto.

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poli erano per la maggior parte ebrei, conoscevano bene la liturgia della sina­goga. Ecco perché la Cena del Signore verrà inserita nella stmttura della pre­ghiera sinagogale: saluto di accoglienza, tempo di riflessione, proclamazione della Scrittura, commentario, preghiera, benedizione e congedo. Questa com­binazione delle due parti della celebrazione eucaristica (cioè. Liturgia della Parola e Cena del Signore) era già stata fissata verso la metà del 2° secolo. E se, per quanto riguarda alcuni elementi secondari, ci sono stati dei cambiamenti, la forma è rimasta - in gran parte - la stessa fmo ai nostri giorni. Il Concilio Vaticano 2° ha insistito sull 'indissociabile unità delle due "tavole": la tavola della Parola e la tavola della Cena del Signore.

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• • • 'tmmag'tn't p er le nos tre parrocchie Ma io 2002

Strano oggetto liturgico Questi pettini erano destinati al rito della tonsura e permetteva­no di passare sotto le forbici delle piccole ciocche di capelli al flne di facilitare un taglio regolare. I pettini destinati anche agli usi profani sono spesso decorati con rafflgurazioni e dorature. Le scene rappresentate sono spes­so di carattere religioso: la Passione, episodi della storia della Vergine come l'Annunciazione, l'Adorazione dei Magi. li che starebbe ad indicare che l'azione di pettinarsi non era considerata come un gesto di vanità, ma come un dovere di gala­teo. li pettine che è rappresentato qui sopra riporta l'immagine dell'Anntmciazione. 62_o801

Atanasio (295-373) Festeggiato il2 maggio:

Nato ad Alessandria (Egitto), diventerà vescovo della stessa città. È conosciuto soprattut­to per la strenua lotta condot­ta contro l'eresia ariana, che negava la divinità di Cristo.Ta­le dottrina si era diffusa note­volmente ed Atanasio, proprio perché la combatteva, fu de­posto ed esiliato per ben cin­que volte. Lascia una produzione impor­tante che fa di lui un illustre Padre della Chiesa. Fu un sostenitore convinto del monachesimo.

Mattia (10 secolo) Festeggiato

il 14 maggio: Secondo gli Atti degli Apo­stoli, dopo l'Ascensione fu destinato a prendere il posto di Giuda Iscariota. Una tradizione lo presenta co­me evangelizzatore della Cap­padocia (attuale Turchia) do­ve sarebbe morto come mar­tire.

Hans Holbein

il Giovane in Erasmo

da Rotterdam, Stultitiae Laus, Basilea 1515.

Due donne accen­dono dei ceri davan­ti ad un'immagine della Vergine: il ge­sto viene qualiflcato come Superstitio­sus cultus imagi­num. In effetti Erasmo considera il culto cristiano delle im­magini come una superstizione ridi­cola.

Enrico (morto ne11160)

Festa locale il 18 maggio:

Re di Svezia nel 1150, cristia­nizzerà il suo paese e cerche­rà di convertire i Finlandesi, ricorrendo ad una crociata. Verrà ucciso ad Uppsala, du­rante una battaglia contro un principe danese. Considerato un santo dagli Svedesi, l 'anniversario della sua morte diventerà giorno di festa nazionale.

IL NOSTRO PASSATO W62

----_ ._~

Agostino di Canterbury (morto nel 604

o nel 605) Festeggiato

il 27 maggio: Nel 596, quand 'era priore del monasterO benedettino di Sant'Andrea a Roma, il papa lo inviò insieme ad altri qua­ranta monaci ad evangelizza­re l'Inghilterra. Saprà adattarsi ai costumi in­glesi e battezzerà il re Etelber-to . Sarà il primo vescovo di Can­terbury, dove fece costruire l'abbazia e la cattedrale.

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie Ma io 2002 VARIAZIONI

La sapienza è radiosa e indefettibile, facilmente è contemplata da chi l'ama e trovata da chiunque la ricerca. CSap 6,12)

~~

La rs pienza "-~

dei nostri giorni ha ancora lo

stesso peso di quella di un

tempo?

Sono convinto che non c'è realtà così bella, e che cieli e terra si abbeverano ad essa

anche quando la notte è fonda.

Grazie alla stampa cattolica si può conoscere meglio ciò che accade nella Chiesa.

Ascensione Pentecoste

Prima Comunione Cresima

N° 62

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie

Mi sono appena ricordato

che domani è la festa della mamma. Allora comprati un mazzo

di fiori!

Ma sì, non è stato lei a doman­darci di disegnare

qualcosa sull' Ascensione?

Ma io 2002 HUMOUR E VIGNETTE

Sono contenta di conoscerti, finalmente.

Sei proprio un bel bambino.

Non si preoccupi: Gesù ci ha detto che anche i nostri

errori possono arricchirci ...

N° 62

Quale espressione si trova nelkl Bibbia?

A. La lettera uccide, ma lo spirito dà vita.

Gli ho appeno detto di attac­care il posto.

C. Prendere una cosa alla lettera. D. Passare come una lettera alla posta. 62_1008

Risposta: 2 Cor 3, 6

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Un nodo borromeo Noi preghiamo spesso nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Per com· prendere meglio il mistero di ciò che lega insieme queste tre persone in una sola, eccoti un lavoretto che sembra quasi un gioco magico, ma che contribuisce ad avvi­cinarci al mistero della Trinità.

Ti serve: 3 pezzi di corda, lunghi ognuno almeno 15 cm (lacci, cordicella, lana piuttosto grossa o anche tre listelli di cartoncino larghi almeno 1

cm). Se ti è possibile cerca di averli in colori differenti, e poi armati di pazienza e di abilità.

Forma un primo cerchio che chiudi con un nodo o con della colla se si tratta dei listelli. Posa ora il cerchio sulla tavola.

Prepara il secondo cerchio e posalo leggermente a cavallo del primo.

Per formare il terzo cerchio sarà necessario, prima

stringere il nodo, di far passare la corda all'interno dei due primi cerchi,

seguendo attentamente quanto raffigurato qui accanto. Ora hai tre cerchi uniti tra loro. Se tagli uno di essi, vedrai che

anche gli altri due si liberano. ~

E proprio quanto awiene nella Trinità: le tre persone sono unite, inseparabili e ~I una non può esistere senza l'altra. ç;

Preghiera: Credo in Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo Credo in Dio, il Padre di tutti gli uomini che sono amati da lui con tutto il cuore come ama il suo Rglio.

Credo in Gesù, il Rglio di Dio, venuto sulla terra per farci conoscere il Padre suo perché noi viviamo tutti da fratelli.

Credo nello Spirito Santo, forza che Dio ci dona attraverso Gesù per farci vivere nell'amore del Padre, come ci ha insegnato il Rglio.

Risposta: Trovare l'intruso: La stella.

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Rivista mensile per i ragazzi

N°26 Maggio 2002 Testi : Thierry Larcher

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Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. (Gv 3, 16-18)

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- Dio!

o ll::::::::::::::::::::::::::::~ &"~;; ~) Oggi è la festa della Trinità. Trinità è una ~ "" f' parola piuttosto complicata. una parola un

po' misterioso. Ma è soprattutto qualcuno:

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Trinità: Per dire che Dio è amore, al punto che è tre persone pur rimanendo unico, un ve­scovo di Antiochia "inventò" una parola greca che noi traduciamo con "Trinità". Un termine che usiamo al singolare per dire la nostra fede in un solo Dio e precisare che questo Dio unico è in tre persone.

Per capire meglio guardo questo triangolo: i suoi tre angoli rappresentano le tre persone dello Trinità.

Ricordati che quando cominciamo la celebra­zione della Messa ed ogni volta che vogliamo pregare, noi diciamo: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Non facciamo sempre attenzione a quello che stiamo dicendo.

1, 1",

FIGLIO

E tuttavia in queste tre persone e nella loro relazione tutto è detto e tutto riceve luce.

Grazie alla Bibbia noi possiamo conoscere Gesù e la Buona Novella che egli annuncia. Gesù stesso ci fa conoscere Dio, suo Padre. Non possiamo pensare a Gesù senza pensa­re al Padre e non possiamo pensare al Padre senza pensare a Gesù. Quando l'apostolo Filippo domanda a Gesù di mostrargli il Padre, egli risponde: "Chi ha visto me, ha visto il Padre. Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?" (Gv 14, 9-10). E l'amore che unisce queste due persone è lo

Spirito Santo che permette a noi, gli uo­mini, di vivere ad immagine di Dio, rice­

vendo la sua forza e il suo amore.

SPIRITO SANTO

Le parole nascoste Ritrova le 24 parole del Vangelo di Giovanni che viene letto nella Festa della Trinità. Per aiutarti ecco le parole in ordine alfabetico e in ordine di lunghezza: DA, HA, IL, IL, IN, LA, MA, DIO, LUI, NON, SUO, DARE, VITA, ABBIA, AMATO, CREDE, MONDO, MUOIA, TANTO, ETERNA, FIGLIO, PERCHÉ, CHIUNQUE, UNIGENITO.

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Trova l'intruso Tra questi disegni trova quello che non rappresenta nes­suna persona della Trinità.

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. . . Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Senza di te non ho alcun bene. 'tmmag'tn't

per le 1toslre parrocch ie

Tu mi indichi il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza ... Salmo 15

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Maria N ell'arte, nella letteratura, nella

teologia, Maria viene spesso pre­sentata nella gloria, in compagnia degli angeli, con la testa coronata di stelle, mentre schiaccia con il suo tal­lone la testa del serpente.

I l più antico testo del Nuovo Testamento che parla di Maria è

molto sobrio: verso l'anno 56 Paolo ricorda che Gesù è "nato da una donna" (Gal 4,4). Qualche anno più tardi i vangeli fanno trasparire il ricor­do di lilla donna che vive semplice­mente e che si lascia interrogare da

62_0006

tutto ciò che accade al suo figlio: - porta un nome molto diffuso alla sua epo­

ca: Maria (Lc 1,27); - è fidanzata con lill uomo chiamato Giusep-

pe (Lc 1, 26); - è vergine (Lc 1, 34); - va a trovare sua cugina Elisabetta (Le 1, 39); - incinta, è sospettata di infedeltà (Mt I , 18

19); - si sottomette alla legge dell'occupante ro­

mano (Lc 2,1-2); - dà alla luce lill figlio mentre si trova in

viaggio (Lc 2,7); - obbedisce alla legge ebraica (Lc 2, 22); - con Giuseppe, suo marito, è preoccupata

per la "fuga" di Gesù adolescente (Le 2,48); 62_o005

Maggio 2002

- fa fatica a capire quello che dice e vuo­le suo figlio (Le 2, 50);

-lo vede lasciare Nazaret; - con i fratelli e le sorelle di Gesù cerca

di ricondurlo alla ragione e di riportar­lo a casa (Mt 3,21. 31-35);

- viene rimproverata da Gesù (Lc 2,49; Gv 2,4);

- è presente ai piedi della croce, quando Gesù muore (Gv 19,25);

- Giovanni, il più giovane apostolo, la prende con sé (Gv 19,27);

62_0008

PER MEDITARE N°62

62_0007

- si ritrova nel gruppo degli apostoli con i fratelli di Gesù (At 1, 14).

Si è ben lontani dagli angeli, dalla glo­ria, dalla corona di dodici stelle (Ap

12, 1). Se il vangelo suggerisce il miste­ro di Maria, lo fa proprio mettendoci con i piedi per terf'J., slilla terra in ClÙ viviamo.

A/bert Rari

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie

Gesù VIIole Dlaui fesfarsi al Dlondo attraverso di noi

• • nOI sIaDlo il suo

··ostensorio" •

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EDIT-ORIALE

Il canto dell'estate Giugno potrebbe essere considerato il mese del canto. Canta la liturgia, a voce spiegata, invitandoci a celebrare il Corpo e il Sangue del Signore, il dono stupendo che la comunità cristiana riceve di domenica in domenica per trovare forza e slancio nuovo nel suo pellegrinaggio. Canta la luce in queste giornate in cui il buio dell'inverno viene defInitiva­mente dimenticato perché il chiarore e il tepore del sole coprono la maggior parte delle nostre quotidiane ventiquattr'ore. Canta la natura, che dopo il risveglio della primavera, va verso il rigoglio e lo splendore dell'estate, donandoci spettacoli stupendi come i campi di frumen­to che biondeggiano al sole, trapuntati da rossi papaveri. Canta il cuore degli studenti che attendono con ansia le vacanze annuali per riporre libri e quaderni e godersi un tempo di libertà, di giochi, di lunghe scorrazzate all'aperto. Canta il cuore dei lavoratori che cominciano a tracciare i progetti delle loro ferie, sognando ad occhi aperti il riposo, la quiete oppure l'avventura e nuove scoperte. Canta la carità e la solidarietà grazie all'opera di tanti volontari che regalano il loro tempo ai più poveri della terra, nei Paesi del Terzo Mondo, ma anche a tutti quelli che hanno bisogno di un aiuto, di un sorriso, di una spinta, di un gesto di condivisione per andare avanti. Sapremo dare voce, nelle nostre celebrazioni, a questo canto che fa vibrare i cuori e che cerca di esprimersi, di farsi strada, tra mille rumori quotidiani? Sapremo dare parola, nelle nostre riunioni di preghiera, a queste melodie di lode e di impegno, di gioia e di speranza?

sac. Roberto Laurita

CD-ROM con i numeri 61-62-63 della Rivista "Immagini per le nostre parrocchie" È già pronto il nuovo CD-ROM di "Immagini per le nostre parrocchie": contiene la maggior parte delle immagini e dei testi di aprile, maggio, giugno 2002. Per facilitare il reperimento delle immagini apparse sulla rivista, accanto ad ogni imma­gine figurano i numeri di catalogazione. Le immagini sono in formato EPS (vettoriale), TIFF (bitmap) e GIP (bitmap, utilizzazione più facile di TIFF) che permettono la loro utilizzazione nella maggior parte dei software. I testi sono nel formato "testo" (TXT). Il CD-ROM è adattato contemporaneamente ai PC e ai Macintosh. Contiene un casellario "leggirni" con informazioni complementari.

TRE POSSmILITÀ:

• Il solo abbonamento alla rivista:

• L'abbonamento cumulativo (rivista e tutti i CD-ROM):

• L'acquisto di un CD-ROM su ordinazione per gli abbonati alla rivista:

NB: Il CD-ROM per i tre mesi non potrà essere invioJo che con la rivista del 3° (o tutt'al più del 2°) mese.

Tel.: 800-781378 (numero verde) • Fax: 800-791375 (numero verde)

e-mail: [email protected]

IL CALENDARIO

Festa del Corpo e Sangue del Signore

Natività di S. Giovanni Battista

D .-tro serrizio è stato ideato e mIappato per ogai aUirità .,.torale a dratara liIaibda.

Per comunicare con IMMAGINI PER

LE NOSTRE PARROCCHIE Redazione: Sac. Roberto Laurita, Italia, Telefono: 434 / 86116 Posta: EDIZIONI OBELIA,

B.P.15 F-67610 La Wantzenau (Francia)

Abbonamenti : Te!': 800-781378 Fax: 800-791375 (numeri verdi) email: [email protected]

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie Anno A ' 2 iu no 2002 CORPO E SANGUE DEL SIGNORE

N ° 63

2 giugno 2002 Corpo e Sangue

del Signore Gv 6,51-58

SALMO RESPONSORIALE

Dio ha messo pace nei tuoi confmi e ti sazia con fior di frumento. Manda sulla terra la sua parola, e il suo messaggio corre veloce.

Salmo 147

"lo sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo

pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita

del mondo".

Spezza il tuo pane e Dio sarà presente Lui, Gesù, ci ha pensato e ci ha fatto un dono straordinario. Ha preso del pane e del vino e ha detto: lo sono qui, presente, a tutto quello che fate, a tutto quello che siete, a tutto quello che dite , a tutto quello che sperate. Sono talmente presente e talmente vicino che sono il vostro pane di ogni giorno.

Sono questo pane offerto talvolta a prezzo del sangue, questo pane che manca alla tavola dei poveri e che è così abbondante sulle nostre tavole, allora quando prendi questo pane, quando bevi questo vino al sacro calice, sappi che tuo fratello ai miei occhi è ancor più sacro di questo calice. Se prima di venire alla mia mensa tu sei capace di perdonare, se apri le mani, le braccia e il cuore, allora puoi spezzare il pane e io sarò lì in mezzo a voi, più che al tempo del deserto, più che al tempo della manna. Perché questo pane fa di voi un popolo di fratelli.

Robert Riber

Anche noi dobbiamo portare la nostra croce li popolo della Chiesa attraversa il deserto del dubbio e della contestazio­ne. Nuovo Mosé, Gesù non si accontenta di offrire il pane della vita, ma è lui stesso questo pane spezzato e donato. Nella celebrazione eucaristica noi comunichiamo con il Cristo e siamo chiamati a formare un solo corpo. Ma l'azione rituale - il Vaticano II lo ricorda con forza - è inseparabile dalla vita: "Accettando di morire per tutti noi, Gesù ci insegna con il suo esempio

~Che anche noi dobbiamo porta-

D re quella croce

-fi1T O che la carne e

1ft il mondo fan­no pesare sulle

~ 1K O spalle ~i coloro

che ncercano (( l~~~:~:~: 63_o106

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie Anno A 9 iu no 2002 l Da DOMENICA ORDINARIO

9 giugno 2002 l Da Domenica Ordinario

Anno A Mt9,9-13

SALMO RESPONSÒRIALE

Offri a Dio un sacrificio di lode e sciogli all 'Altissimo i tuoi voti;

invocami nel giorno della sventura; ti salverò e tu mi darai gloria.

Salmo 49

100 DOMENICA ORDINARIO

"Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Misericordia

io voglio e non sacrificio".

N° 63

In buona compagnia Gesù si comporta decisamente in modo strano e per questo non esita ad atti­rarsi i rimproveri della gente per bene, irreprensibile dal punto di vista politi­co e religioso. Non solo chiama a seguirlo uno come Matteo, esattore delle imposte a servizio dell'occupante romano e tra l'altro non molto onesto, ma proprio assieme a lui va a mangiare in compagnia di persone malviste e poco frequentabili . Provate ad im­maginare la scena: Gesù, il Fi­glio di Dio, il capo della Chiesa, il Signore del suo popolo, che cerca la compagnia di perso­ne come quelle ... C'è una sola giustifica­zione: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati" , dice Gesù. C'è un'urgenza dunque: quella di gua­rire. E c 'è un interro­gativo che si pone anche a noi, di rimando: noi, chi è che frequentiamo?

Jean-paul Ublhorn

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Scandalizzare al modo di Gesù Quando apre la strada alla conversione lo scandalo è salutare, mentre è degno di rim­provero quando allontana da questa via i piccoli e i deboli. Ma è facile, per esempio, condannare Ca­millo Torres, il prete guerrigliero che è morto con le armi in mano. "Scandaloso", dirà qualcuno, coprendosi la faccia, inorridito. lo, però, che posizione ho assunto di fron­te a quella ingiustizia o a quella menzogna evidente di cui sono stato testimone? Ho avuto il coraggio di scandalizzare i ben­pensanti oppure ho preferito tacere, col pretesto della carità?

Charles Wackenheim

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• • • zmmagznz per le n ostre parrocch ie Anno A 16 iu no 2002 11 a DOMENICA ORDINARIO

N°63

16 giugno 2002 11 a Domenica Ordinario

Anno A Mt 9,36 - lO, 8

SALMO RESPONSORIALE Acclamate al Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza!

Salmo 99

11 a DOMENICA ORDINARIO

"La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della

messe che mandi operai nella sua messe!"

Mandati in missione ... Tutti, come gli apostoli, veniamo mandati in missione. Mandati ad essere la voce di quelli a cui non si domanda mai niente, di quelli che si obbliga a star zitti, di quelli che vivono sempre nell'ombra.

Mandati ad offrire il nostro cuore a tutti quelli che attendono un posto, a quel­li che sperano in uno sguardo di amicizia, in lill sorriso.

Mandati ad essere un raggio di speranza accanto a quelli che sono disperati e che vanno avanti con uno sguardo assente, accanto a quelli che non cre­

dono più nel futuro perché per loro il futuro è morto prima ancora di essere nato.

Il dire e il fare li mondo cristiano produce una quan­tità enorme di discorsi. Ci interroghia­mo, naturalmente, sulla ragion d 'esse­re, sulla funzione e sull'utilità reale di questo fiume di parole e di questa massa impressionante di scritti. Ma questa produzione non servirà per caso a coprire l'assenza della Chiesa da un impegno effettivo nelle grandi battaglie dell 'umanità, distraendosi in

gare verbali? Non si può evitare, a questo punto, una domanda: l'inflazione letteraria sta forse mostrando proprio una man­canza di idee o una grande confusio­ne di pensiero?

Charles Wackenheim

Mandati ad esprimere la nostra solida­rietà a tutti quelli che sono SlÙ­

le strade dell'esilio, a tutti ~~ quelli che lasciano una ~_\ terra di miseria, cercan-

o ~ •• do ::ag~~id~:~~~ti ~'''1f{--' ~~\ in missione: il cantie-_ '-.:. re è inunenso .. .

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie

23 giugno 2002 12a Domenica Ordinario

Anno A Mt lO, 26-33

SALMO RESPONSORIALE

Per te io sopporto l'insulto e la vergogna mi copre la faccia. Poiché mi divora lo zelo della tua

casa, ricadono su di me gli oltraggi di chi ti insulta. Ma io innalzo a te

la mia preghiera. Salmo 68

120 DOMENICA ORDINARIO

"Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti

al Padre mio che è nei cieli".

III 120 DOMENICA ORDINARIO

N° 63

Scegliere Dio, scegliere la vita ... Ci sono mille modi di tradire. Non aver il coraggio di dichiararsi credenti è forse un piccolo tradimento. Ma anche il grande tradimento ci è abituale. Non è più questione di parole, ma di vita. Si tratta di vivere da credenti. E io lo faccio, quando i valori del mondo sono diventati per me le cose più importanti? Sono

veramente dalla parte dei "pic­coli"? Dalla parte della carità, della compassione, dell'ascolto, della libertà? È nel vivo di queste scelte che Gesù mi attende. Prendendo

~~Non abbiate paura" Davanti alle persecuzioni, Matteo lo ripete come un ritornello: "Non abbiate paura". E per dare fondamento alla sua esortazione fa riferimento ad un moti­vo di peso: la forza che ha la parola di Dio proclamata con fede . "Non v 'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere

manifestato". Certo, bisogna evitare ogni concezione magica della parola.

Ma attraverso il messaggero è Dio stesso che si rivela: solo

lui è capace di cambiare i , cuori. Charles Wackenheim

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie Anno A 30 iu no 2002 130 DOMENICA ORDINARIO

30 giugno 2002 13a Domenica Ordinario

Anno A Mt lO, 37-42

SALMO RESPONSORIALE

Canterò senza fme le grazie del Signore, con la mia bocca annun­

zierò la tua fedeltà nei secoli, perché hai detto: "La mia grazia rimane per sempre". Salmo 88

"E chi avrà dato anche solo un bicchiere d'acqua fresca a uno di questi piccoli,

perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa".

TuUo Le esigenze che il Cristo pone davanti a chi vuole seguirlo sono radicali per­ché vanno al profondo del nostro es­sere e alle radici delle nostre relazioni. Ma allora si tratta di diventare come quegli estremisti fanatici che, nel no­me di Dio, disumanizzano la vita, ucci­dono e si uccidono? Nient'affatto! An­zi, è proprio il contrario. In Cristo tutto è per la vita, tutto al servizio del desiderio di vivere. Come per il bambi­no che viene alla luce, il desiderio di vivere spez­za tutti gli ostacoli, anche quelli che nel passato si so-no rive-

Scelte dijjicili

N ° 63

lati utili, benefici, apportatori di sicu­rezza. Le esigenze della chiamata, tut­tavia, si adattano all 'umiltà delle no­stre risposte. Nulla, infatti, andrà per­duto dei nostri sentimenti, dei nostri gesti di amore. Nulla, nemmeno un bicchiere d'acqua. j ean-Marie Bedez

Il progetto cristiano non coincide somigliare al suo maestro. né con un programma etico, né con Non deve dunque meravigliare che un sistema di idee. Porta il nome e i questo desiderio si trovi confronta-tratti di un uomo che ha saputo to con scelte dolorose: "Chi ama il "morire al peccato" subendo una padre o la madre più di me non è violenza ingiusta. Come ha ben hvm ... degno di me". capito Francesco d 'Assisi, il di- =----"" scepolo desidera soprattutto t:A.~'"1

(-: 2"

Charles Wackenheim

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• • • • zmmagznz per le nostre parrocchie Anno A Giu no 2002~'; ~ 7 IMMAGINI DOMENICALI

Corpo e Sangue del Signore

lo sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pa­ne vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo.

Il a Domenica Ordinario

Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d 'Israele. Strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni.

12a Domenica Ordinario

N on abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri! Chi dunque mi riconoscerà davan­ti agli uomini, anch'io lo riconosce-rò davanti al Padre mio che è nei cieli.

N° 63

9 iu no 2002 10a Domenica Ordinario

Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chia­mare i giusti, ma i peccato­ri.

30 iu no 2002 13a Domenica Ordinario

Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non

mi segue, non è degno di

VIGNETTE 63_0606

..... . -_ . •••• •••• •••• •••• •••• ••••

Corpo e Sangue del Signore Festa della parrocchia Confessione

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie Giu no 2002 rALFABETO IN IMMAGINI

N ° 63

Messi Mirra

Mistero Mondo

M onete Montagna

Morte Musica

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie Giu no 2002 TEMI : COPPIA - MATRIMONIO

N° 63

La vita è un lungo fiume tranquillo!

63_0807

La copPia è un cantiere. Un'opera d'arte realizzata dall'amore che i due modellano, modificano e correggono lungo tutta la loro vita.

Avere del tempo per il p roprio coniuge è molto Più importan-

00 te che avere del ~\ denaro da

dargli. Jean Fischart

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

Bonifacio (verso 673-754).

Festeggiato il 5 giugno: Entra nell'ordine benedettino e poi parte per andare a evange­lizzare i Sassoni, in Germania. Percorre quel paese in compa­gnia di Wtllibrord e poi da solo. Fonda alcune abbazie. TI papa Gregorio II gli dà il nome di Bo­nifacio e lo consacra vescovo. Diventa arcivescovo di Magon­za e stabilisce una rete di dioce­si, che affida a monaci. Nel 740 tiene il primo sinodo di Germa­nia. Nel 751 consacra Pipino, re dei Franchi. Verrà massacrato durante il suo tentativo di evan-gelizzare i Frisoni.

lPl Giu no 2002 IL NOSTRO PASSATO

N ° 63

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Antonio di Padova (1195-1231). Festeg-giato il 13 giugno:

Canonico regolare a Coimbra, entra poi nel 1220 tra i france­scani. Le sue doti di oratore e di controversista lo destinano ad un'intensa attività di predica­zione, in cui non mancano severi richiami alla giustizia, alla solidarietà e al perdono, contro l'usura e l'avarizia.Arriva quindi a Padova, dove muore a 36 an­ni. Verrà presto canonizzato e dichiarato dottore della Chiesa. Secondo una tradizione popo­lare egli viene invocato per ri­trovare gli oggetti perduti.

63_0904

Chiostro Fin dall'XI secolo le abbazie costruirono chiostri di grande ric­chezza e bellezza perché si trattava della parte più importante di questi edifici, dopo la chiesa. In quel luogo, infatti, i monaci passavano tutto il tempo che non era consacrato alla preghiera comune o ai lavori all'esterno e all'interno dell 'abbazia. I chio­stri non servivano dunque solo per collegare parti diverse della costruzione, ma erano luoghi di meditazione, nei quali si passeggiava. illus. : Chiostro di St. TroPhine d'Arles. 63_0901

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Capitello Svasatura superiore di un supporto architettonico. In alcune chie­se romaniche questi capitelli sono dotati spesso di una ricca deco­razione narrativa. fllustrazione: la moltiplicazione dei pani a St. Nectaire. 63_0902

Natività di San Giovanni Battista

CI secolo). Festa della Natività, il 24 giugnio: È uno dei pochi santi che viene ricordato in più feste . La Chiesa vuole sottolineare l'importanza della sua missione di precurso­re del Messia. Figlio di Zaccaria e di Elisabetta, si ritira nel deser­to, prima di annunciare la venu­ta imminente del salvatore. Ge­sù stesso si farà battezzare da lui. Come tutti i grandi profeti, denuncia le colpe e i crinùni del suo tempo. Arrestato, verrà decapitato e la sua testa verrà offerta ad Erodiade su un vas-soio.

Pietro (morto nel 64) Paolo (morto nel 67).

Festeggiati il 29 giugno:

Pietro: È uno dei primi ad esse­re chiamato da Gesù. 10 sguar­do che Gesù gli rivolgerà segne­rà un momento decisivo della sua vocazione. La sua missione lo porterà alla testa della Chie­sa. Andrà a Roma, dove morirà come martire nel 64, sotto il re­gno di Nerone. Paolo: Fariseo di tendenze radicali, si converte sulla strada di Damasco. Fonda­tore di numerose Chiese, viene fatto prigioniero e condotto a Roma dove verrà decapitato nel 67.

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie Giu no 2002

Quale uomo può cono­scere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore? Chi ha conosciuto il tuo pensiero, se tu non gli hai concesso la sapienza e non gli hai inviato il tuo santo sPirito dall'alto? (Sap 9, 13.17)

/)

Amate i vostri nemici e pre­gate per i vostri persecutori,

perché siate figli del Padre vostro celeste. (Mt 5, 44-45)

So bene che non si può raggiungerne il fondo e che nessuno può passarlo

a guado, anche se è notte. --..".,.,.,..",...,.,.-...,.1

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III VARIAZIONI

N ° 63

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

Spiegami cos'é un miracolo

Che cosa pensate di un uomo che cade dali' alto di una montagna ed arriva in

basso senza un graffio?

Li senti? Per una volta che fanno qual­cosa al Consiglio Pastorale!

Giu no 2002

E se sale di nuovo sulla montagna. torna a cadere e non si ferisce?

Perché il calore non vada alla testa, basta lasciare che il sole entri

DI HUMOUR E VIGNETTE

Ma se ritorna in alto. cade ancora e non si fa niente?

Che è molto abile. Ma il suo è un modo

piuttosto strano e pericolo­so di divertirsi!!!

N°63

Dopo il calore e la pioggia viene la benedizione di Dio.

Quale espressione si trova nella Bibbia?

C. Essere un giovane lupo.

B.Aver una fame da lupi.

Ho appena detLo che trovo losco questo tipo che affitta un lume ad un

garzone che è terribilmente strabico.

D . Parli del lupo e ne spunta la coda. 63_1/11

Risposta: Sof 3, 3

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Riflessione Oggi ti propongo un lavo retto, ma prima - se sei d'accordo - possiamo riflettere un po' insieme. Come ha fatto con i discepoli di Emmaus, Gesù cammina assieme a noi ogni giorno, ci aiuta e ci sostiene. Ma ci sono anche altre persone che ti incoraggiano, ti amano, ti sostengono, ti aiu­tano ad andare avanti ... Su chi puoi contare veramente? Scrivi il nome di ognuno su un pezzo di carta.

Bricolage Per ogni persona prendi un pezzo di carta di un colore diver­so. Su ognuno di essi scrivi il nome della persona che spes­so ti incoraggia. Accanto scrivi quello che questa persona fa per sostenerti. Se vuoi, puoi addirittura disegnarla!

Metti tutti questi pezzi di carta in una scatola (puoi utilizza-re una scatola da scarpe, dopo averla decorata per ren­

derla più bella) . Ogni mattina ed ogni sera tirerai fuori uno dei pezzi di carta. Guarderai la persona, leggerai

quello che è scritto e, come i discepoli di Emmaus, anche tu ti ricorderai che sei importante per que­sta persona, che essa ti accompagna per farti an­dare avanti sulla tua strada e che ti aiuta a resi­stere quando attraversi un momento difficile.

Preghiera: Sono un tuo amico, Signore Sirnone, Andrea, Giacorno ••• tutti voi che Gesù ha chiarnato suoi arnici, portaterni con voi sulla sua strada. Voglio annunciare anch'io la Buona Novella. Voglio seguire anch'io Gesù: Signore, volgi il tuo sguardo su di rne, sono un tuo arnico, un tuo discepolo!

Giuda Taddeo, Giovanni, Filippo •.• tutti voi che Gesù ha chiarnato suoi arnici, insegnaterni i gesti dell'arnore e della condivisione. Voglio offrire anch'io la gioia: Signore, volgi il tuo sguardo su di rne, sono un tuo arnico, un tuo discepolo!

Tornrnaso, Matteo, Bartolorneo ••• tutti voi che Gesù ha chiarnato suoi arnici, aiutaterni a regalare accoglienza e solidarietà. Voglio essere anch'io generoso: Signore, volgi il tuo sguardo su di rne, sono un tuo arnica, un tuo discepolo!

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Rivista mensile per i ragazzi N°27 Giugno 2002

Gesù chiama • • •• I SUOI amicI

Vedendo le folle, Gesù ne senti compassione, perché erano stanche e sfini­te, come pecore senza pastare. Allora disse ai suoi discepoli: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!". Chiamati a sé i dodici discepali, diede loro il patere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infer­mità. Disse loro: "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". (Gv 9, 36-38: lO, 8)

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Marco "un giovanetto seguiva Ge-

sù, rivestito soltanto di un lenzuolo, e lo fermaronò. Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via nu­do" (Mc 14. 51-52). Marco è l'uni­co a riportare questo particolare dell'arresto di Gesù. Questo "gio­vanetto" potrebbe essere dunque proprio lui.

Che cosa sappiamo di Marco? Sua madre si chiama Maria ed accoglie la comunità di Gerusalemme nella sua casa (At 12,12). Marco, o Giovanni Marco, non fa parte del gruppo dei Dodici, ma prende parte alle prime missioni di Paolo. Dopo uno scontro con lui, se ne separa (At 13,13-16). Più tardi ritroverà Paolo prigioniero a Roma (Col 4, lO). Marco lavora anche con Pietro (1 Pt 5, 13) ed è per questo che il suo vangelo ci presenta Gesù visto con gli occhi di Pietro. In effetti è il vangelo di Pietro, il vangelo più semplice. Non ci sono parole complicate.Vi si ritrova il linguaggio del pescatore del lago di Galilea. Tanto peggio per lo stile, il vocabolario e la grammatica.

Marco è il primo ad aver messo per iscritto un vangelo.

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Siamo a Roma negli anni 60. I cri­stiani sono perseguitati. I testimoni oculari della vita di Gesù scompaio-

" no uno dopo l'altro. Qua e là comin­ciano ad apparire alclme presenta­zioni strane della figura di Gesù. Per questo non si possono perdere i ri­cordi essenziali. Bisogna tornare coi piedi per terra. La maggior parte del­le lettere apostoliche sono già state scritte. Esse spesso si misurano con

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Giugno 2002

alClme grandi ri-flessioni teologiche. Marco vuole mostrare che Gesù è vissuto sulla terra, concreta­mente, tra gli uomini.

La sua opera non è una vita di Gesù, ma un "Vangelo", una Buona Novella. Il primo versetto ce ne offre subito la chiave di lettura:"lnizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio" (Mc 1, 1). Ma nei 16 capitoli del vangelo solo lm uomo riconosce chiaramente Gesù come il

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PER MEDITARE N ° 63

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Figlio di Dio. E non si tratta né di lm ebreo, né di un malato che è stato guarito, né di un apostolo. Si tratta di un pagano, di un roma­no, il centurione che si trova ai piedi della croce di Gesù: "Veramente quest'uo­mo era il Figlio di Dio" (Mc 15, 39). In questo modo Marco vuole dimostrare ai romani, in mezzo ai quali vive, che la Buona Novella è anche per loro. Noi non viviamo più tra i romani, ma la Buona Novella conti­nua ad essere un dono offerto a tutti, anche ai no­stri contemporanei che sembrano esserne lontani. Albert Hari

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• • immagtnt per le nostre parrocchie

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Numero 64 • Luglio 2002

• Anno A

04/2002

• •

per le nostre parrocchie _______ ....J

Questa immagine è disponibile come copertina (formato piegato: ASI per il vostro bollettino parrocchiale.

Richiederla è facile: Te/. 800-781378 (numero verde] Fax 800-791375 (numero verde] e-mali : edifions.obel/[email protected]

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EDITORIALE

Un tempo per ogni cosa E' bello vivere quest'ultimo scorcio di estate, che per molti coincide con le ferie annuali . Bello assaporare il calore del sole, l'acqua del mare, gli stupendi paesaggi che ci regalano le cime delle montagne.

Bello godersi giorni di pace insieme alla propria famiglia o insieme agli amici, liberi dalla tirannia degli orari, degli impegni, delle scaden­ze, dallo stress del traffico. Bello gustare la lettura di un libro, un incon­tro che si rivela interessante, una visita ricca di scoperte.

Ma è bello anche tornare a casa, riprendere con nuovo entusiasmo il lavoro e le occupazioni di sempre. Poter raccontare le nostre vacanze, poter ritrovare gli amici e i vicini di casa, i colleghi ed i compagni di scuola. In fondo anche la ripresa del lavoro e della scuola hanno un aspetto piacevole, dopo che ci si è ritemprati e si è ritrovata la voglia di costruire e di sognare.

Perché è nella vita di ogni giorno, dentro un paese o una città, in una comunità cristiana, che noi possiamo realizzare un mondo più giusto e più fraterno.

sac. Roberto Laurita

CD -RO M con i numeri 64-65-66 della Rivista "Immagini per le nostre parrocchie" È già pronto il nuovo CD-ROM di "Immagini per le nostre parrocchie": contiene la mag­gior parte delle immagini e dei testi di luglio, agosto, settembre 2002. Per facilitare il reperimento delle immagini apparse sulla rivista, accanto ad ogni immagi­ne figurano i numeri di catalogazione. Le immagini sono in formato EPS (vettoriale), TIFF (bitmap) e GIF (bitmap, utilizzazione più facile di TIFF) che permettono la loro uti­lizzazione nella maggior parte dei software. I testi sono nel formato "testo" (TXT). Il CD­ROM è adattato contemporaneamente ai PC e ai Macintosh. Contiene un casellario "leggirni" con informazioni complementari.

TRE POSSffiILIT À:

• Il solo abbonamento alla rivista: 4" ,.mn. • L'abbonamento cumulativo (rivista e tutti i CD· ROM):

• L'acquisto di un CD·ROM su ordinazione per gli abbonati alla rivista:

NB: Il CD·ROM per i tre mesi non potrà essere inviato che con la rivista del 3° (o tutt'al più del 2°) mese.

Tel.: 800-781378 (numero verde) • Fax: 800-791375 (numero verde)

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n nostro servizio è stato ideato e sviluppato per ogni adDità pastorale a tiratura limitata.

Per comunicare con IMMAGINI PER LE NOSTRE PARROCCHIE

Redazione: Sac. Roberto Laurita, Italia, Telefono: 434 / 86116 Posta: EDIZIONI OBELIA· B.P.15 • F-67610 LaWantzenau(Francia) Abbonamenti: Te!': 800-781378 • Fax: 800-791375 (numeri verdi) • email: editions.obelia@olÙine.fr

IL CALENDARIO E ~Uti,~~

Assunzione della Beata Vergine Maria

Incontro ecumenico internazionale delle religiose cattoliche ed orto­dosse

Ripresa della scuola e del catechismo

80 Forum delle Comunità cristiane: Decidere il nostro futuro - Come? Con chi? Per quali valori?

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie

4 agosto 2002 18a Domenica Ordinario

Anno A Mt 14, 13-21

SALMO RESPONSORIALE

Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.Tu apri la tua mano e sazi la fame di ogni vivente.

18a DOMENICA ORDINARIO

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Gesù prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la bene­

dizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli li distribuirono alla folla Thtti

mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati.

1 80 DOMENICA ORDINARIO N ° 65

Hanno fame Nella vita ognuno, prima o poi, incontra il deserto. Dopo tanto camminare, dopo i colpi della vita, quando si è giù di giri, ci si ritrova ad aver sete, a provare fame di pane, di incontri e di amore. Così, paradossalmente, noi rischiamo di morire di fame e di sete, ai bordi della strada, accanto all'abbondanza. Sì, perché siamo ricchi e non lo sappiamo. Infatti, se mettessimo in comune le nostre ricchezze, le nostre espe­

rienze, le nostre realizzazioni , allora forse , proprio come nel deserto, avverrebbe il mi­

racolo e noi saremmo ca­paci di condividere non

solo il pane, ma anche la parola, non solo il vino, ma anche l'entu­siasmo.

Tutto è possibile per co­loro che sanno aprire

le loro mani, la loro porta e il loro cuore. Ed è proprio questo il miracolo! Essere capaci di anda­re così lontano nell 'in­

contro e nella condivi­sione che Dio arriva ad essere a portata

di mano.

Robert Riber

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Il dono Più importante di Dio Paolo traduce in termini quasi mistici la sua fede nella generosità gratui- \))) ) ta di Dio. L'apostolo afferma che ~.!Y::: nulla potrà mai separarlo "dall ' ~~ amore di Dio", o meglio "dall ' amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore". Così egli mette -::::-­in evidenza quel dinamismo ~ /.._ che va da Dio verso gli uomi- :::=:: / =. -ni, attraverso il Cristo. Si trat-~ ta di un dono fondamentale, / ,;~;%:" gratuito, sovrabbondante e tal- ~ 'i ment.e forte che. ~eppure la ~ /:: peggIOre avverslta po­trà mai annientarlo.

Charles Wackenheim

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie

11 agosto 2002 190 Domenica Ordinario

Anno A

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Mt 14, 22-33

SALMO RESPONSORIALE

Misericordia e verità si incontreran­no, giustizia e pace si baceranno. La verità germoglierà dalla terra

e la giustizia si affaccerà dal cielo. Salmo 84

190 DOMENICA ORDINARIO

Pietro, scendendo dalla barca, si mise a cam­minare sulle acque e andò verso Gesù. Ma per la violenza del vento si impaurì e, cominciando

ad affondare, gridò: "Signore, salvami!". E subito Gesù lo afferrò e gli disse: "Uomo

di poca fede, perché hai dubitato?"

190 DOMENICA ORDINARIO N° 65

Fiducia Chi ha fiducia in Dio può avanzare senza paura sulle strade sinuose della vita perché incrocerà sempre il volto di qualcuno che gli vuole bene, intenderà sempre una parola di conforto, scorgerà sempre una traccia da seguire. Chi ha fiducia in Dio può affrontare senza timore le tenebre che cadono tal­volta molto presto, scoprirà sempre una stella, por-tatrice di speranza, che riscalderà il suo cuore. Chi ha fiducia in Dio può avventurarsi senza paura anche in mezzo alle tempeste della vita, perché può sempre aggrapparsi a questa boa o a questa mano tesa che permette di rimanere in piedi. Chi ha fiducia in Dio non ha più bisogno di avere paura perché sa di poter contare su di lui sia in pieno giorno che nella notte più buia.

Luc Stein

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Amare il Cristo non significa attenderne dei doni Paolo non amava il Cristo per i doni che poteva attendersi da lui, ma piuttosto amava questi a causa di Cristo. Ma allora che cosa dobbia­mo pensare di noi? Di fronte all'amore di Cristo, san Paolo non considerava neppure il cielo, mentre a noi accade di preferire a Cristo addirittura questo mondo fatto di fango e di ar-gilla! In rapporto a Cristo, Paolo attri­buisce poco valo­re addirittura al cielo, mentre noi non diamo impor­tanza allo stesso Cri­sto e apprezziamo solo quello che egli può do­narci. Charles Wackenheim

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

15 agosto 2002 Assunzione di Maria

Anno A Le l, 39-56

SALMO RESPONSORIALE Ascolta, figlia, guarda, porgi

l'orecchio, dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre.Al re piacerà la tua bellezza. Egli è il tuo Signore:

prostrati a lui. Salmo 44

ASSUNZIONE DI MARIA

"L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno

beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome".

Salve, Mar ia! Segno dei tempi o semplice casualità? In questo 15 agosto tocca a me, protestante, dire qual-cosa su Maria .. . "Tu sei benedetta fra tut­te le donne" dice Elisabetta a Maria. E ha ragione perché portare in grembo e dare alla luce il Figlio di Dio e il Salvatore del mondo è proprio un onore grandissimo. E perché proprio lei? Perché "Dio ha guardato l'umiltà della sua serva", dice Maria. Secondo il vangelo di Luca la madre di Gesù rivendica per sé solo questo titolo: umile serva. Né più, né me­no. Ed è proprio in que­sto che essa è sem­pre nostra sorella nella fede.

Jean-Paul Uhlhorn

La donna: un triplice simbolo Nel 12° capitolo dell 'Apocalisse, la donna è simbolo della Chiesa che, pur perseguitata, è sicura della vittoria fmale perché il Cristo ha già ferito a morte il dragone-serpente.

Ma questa interpretazione non esclude l'evocazione di Israele e di Maria.

Quali che siano state le intenzioni dell'auto­re dell 'Apocalisse, l'immagine della Chiesa che egli ci propone illumina retrospettiva­mente tutta la storia di Israele e suggerisce la figura di Maria, che per prima aderì al Van­gelo del suo Figlio.

Charles Wackenheim

ASSUNZIONE DI MARIA N°65

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• • • 'tmmag'tn't per le nostre parrocchie

18 agosto 2002 20a Domenica Ordinario

Anno A Mt 15, 21 -28

SALMO RESPONSORIALE

Ti lodino i popoli, Dio, ti lodino i popoli tutti.

Salmo 66

200 DOMENICA ORDINARIO

"Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri".

ID 200 DOMENICA ORDINARIO

N°65

Dio opera in noi Dove essere "gonfia" - certamente di Spirito Santo - per riporre tanta speranza e fiducia in quel Profeta che passava per la sua regione. Se noi crediamo in un Dio che si schiera dalla parte della Vita, allora un avveni­re è sempre possibile. Proprio per questo domandiamo allo Spirito un cuore pieno di speranza. Quella donna non era una credente, ma nulla ha impedito allo Spirito di "vivificarla" . Riconosciamo allora con gioia il nostro Dio che ope­ra in ogni essere vivente. Ben

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Siamo disposti ad accettare di essere diversi? Se [mo ad oggi Israele, a grande mag­gioranza, ha rifiutato di credere a Gesù di Nazaret, è perché non ha potuto cre­dere che le promesse del Dio di Abra­mo e di Mosé si fossero realizzate nel cristianesimo. Di fatto la Chiesa è diventata molto presto una società religiosa rivale della sinagoga. È accaduto come se i pagani che hanno costituito le prime genera­zioni cristiane avessero sentito il biso­gno di prendere una specie di rivinci­ta sul popolo dell 'antica alleanza.

Cha1"les Wackenhei m

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

25 agosto 2002 21 a Domenica Ordinario

Anno A Mt 16, 13-20

SALMO RESPONSORIALE

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole

della mia bocca. A te voglio cantare davanti agli angeli, mi prostro verso

il tuo tempio santo. Salmo 13 7

21 a DOMENICA ORDINARIO

"'fu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le

chiavi del regno dei cieli".

21 a DOMENICA ORDINARIO N° 65

La "Pietra" a fondamento della nostra fede Secondo le circostanze e gli interessi noi siamo continuamente tentati di costruirci il "nostro" Cristo. Ma 11 vero volto di Gesù è quello procla­mato da Pietro, sotto l'im-pulso del Padre: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". Gesù: l'uomo, il nostro fratello. Cristo: colui che è sta­to annunciato dai pro­feti, l'inviato da Dio a salvare l'umanità. Figlio di Dio: nel suo significa­to più forte , l'immagine visibile del Dio invisibi­le. Nell'ora del dubbio e della testimonianza, ec­co la "pietra" sulla quale fondere­mo la nostra fede.

jean-Marie Bedez

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Le ambiguità del potere Gesù rivolge a Simon Pietro una promessa singolare: "A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli" . Fin dalle origini del cristia­nesimo si continua a discutere sulla natura, sull'estensione e sui deposita­

ri di questo potere delle chiavi. Così vescovi e teologi di volta in volta hanno rac­

comandato tutta una serie di atteg­giamenti ai cristia­ni.

I/#I--- -§

Ma oggi, a che pun­to siamo?

Charles Wackenheim

Page 102: 2002

• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

18a Dom. Ord.

Gesù prese i cinque pani e i due pe­sci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuiro­no alla folla.Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati.

~\\l/

19a Dom. Ord.

P ietro gridò: "Signore, salvami! ". E su­bito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: "Uomo di poca fede, perché hai dubitato?" .

l1li IMMAGINI DOMENICALI

N°65

... ... Oiot:" .................... Assun. di Maria

Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le SUSStùtò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Bene­detta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo" .

18 a osto 02 20a Domenica Ordinario 21 a Domenica Ordinario

Gesù le disse: "Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini". "È vero, Signore - disse la donna - ma anche i cagnolini si cibano delle bri­ciole che cadono dalla tavola dei lo­ro padroni" . Allora Gesù le replicò: "Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri".

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Pellegrinaggio

"B eato te, Simone, figlio di Giona. Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non pre­varranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli."

PER LE CELEBRAZIONI

Ritiro in un monastero Battesimo di adulti

Page 103: 2002

• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

Obbedienza

Offerta

Olivo

'1 •

Osea (profeta)

A osto 2002 N"65

Occhio

Olio

Page 104: 2002

• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

Nonno, lo vita mi sembra molto compli­cata. Non è facile fro­

varIe ltn senso, neanche ~ Slt internetl

A osto 2002

Hai interrogato 1\ tltO cltore? 'fieni:

ecco ltn libro che mi hamolt~

Anche voi conoscete senz'altro una persona anziana che avrebbe bisogno di un po' di aiuto o di qualcuno che la

ascolti. Abbiate il coraggio di andare a farle visita!

ID TEMI: LA VECCHIAIA - INVECCHIARE

BANCA ALIMENTARE

N°65

Abbiamo attraversato tanti momenti diffìcili, ma ci amia­mo sempre, come il primo giorno. Anzi, forse di più!

Page 105: 2002

• • • zmmagznz p er le nostre parrocchie A osto 2002 IL NOSTRO PASSATO

N° 65

La cripta L'etimologia di questa parola (il verbo "nascondere") fa comprendere molto bene il suo significato. Le prime crip­te o grotte sacre sono state scavate nella roccia o costruite nel sotto suolo per nascondere agli occhi dei profani le tombe dei martiri. Più tardi, al di sopra di questi ipogei venerati dai primi cristiani, si edificarono delle cappelle o delle grandi chiese. Poi si fecero delle cripte, sotto gli edifi­ci destinati al culto, per custodirvi i corpi dei santi martiri, che erano stati recuperati dai fedeli. Molte delle nostre chiese antiche possiedono delle cripte che risalgono ad un' epoca lontana. 65_0901

Assistere i malati

e i morenti Uno dei primi promotori

della Controriforma, il gesuita Pietro Canisio (1521-1597), è l'autore di una piccola opera di edificazione, destinata ai preti che dovevano assistere i malati e i morenti negli ospedali della regione di Vienna; la

parabola del Buon Samaritano vi era indicata già nella pagina di copertina del libretto. Evitando evidentemente ogni allusione polemica, come accadde invece in molte pitture o

incisioni che raffiguravano questo racconto - in cui il sacerdote e illevita erano talora raffigurati come due membri del clero - Voghterr ci mostra solamente le cure che il

65_0902 samaritano presta al ferito e il momento in cui l'affida all 'albergatore.

Giovanni Maria Vianney (1786-1859) Festeggiato il 4 agosto: Nato nei pressi di Lione, da una famiglia povera, ma molto devo­ta.A causa della Rivoluzione fran­cese riceve un'istruzione religio­sa sommaria e per questo viene ben presto mandato via dal se­minario di Lione, a causa dei suoi brutti voti scolastici. Ma tiene duro e diventa vicario ad Ecully, prima di essere nominato curato diArs. Il suo insegnamen­to molto semplice, la bontà della sua accoglienza, le sue doti di guida spirituale, gli attirano le folle. Morirà spossato dalla sua completa donazione, dalla sua lotta contro il demonio. 65_0903

Domenico (1171-1221) Festeggiato 1'8 agosto: Nato a Burgos (Spagna), entra tra i canonici regolari di Osma e ac­compagna il suo vescovo in Da­nimarca. Attraversando la Fran­cia, si rende conto della grande diffusione che sta avendo l'ere­sia albigese. Il papa Innocenzo li lo manda proprio in quelle re­gioni a predicare la fede cattoli­ca. E cosÌ Domenico può consta­tare la rilassatezza di costumi del clero cattolico e la sua ignoran­za. Nel 1215, a Tolosa, fonda con alcuni compagni il primo con­vento dei Frati Predicatori. Na­sce in questo modo un nuovo ordine, consacrato essenzialmen­te alla predicazione. 65_0904

Teresa Benedetta della Croce (1891-1942)

Festeggiata il 9 agosto: Nata in una famiglia ebrea (Edith Stein), in un primo tempo si al­lontanerà da ogni credenza reli­giosa. Sarà una delle poche don­ne del suo tempo a frequentare l'università. Allieva di Husserl, i suoi lavori illosofici e poi la let­tura dell'autobiografia di Teresa d 'Avila la convincono ad entrare nella Chiesa cattolica. Insegnerà per IO anni, prima di entrare, nel 1933, tra le suore carmelitane. Morirà ad Auschwitz il 9 agosto 1942. È stata canonizzata l' 11 ottobre 1998.

Agostino di Ippona (354-430) Festeggiato

il 28 agosto: Nato a Tagaste (Algeria) da una madre cristiana (santa Monica) e da un padre pagano, compie i suoi studi a Cartagine. Insegnan­te di retorica, ha una vita piut­tosto sregolata. Prima manicheo, poi neoplatonico, diventa cristia­no grazie a sant'Ambrogio, ve­scovo di Milano, che lo battezze­rà. Tornato in Africa, diventa ve­scovo di Ippona nel 396. Pur gui­dando la sua diocesi, conduce una vita monastica. I suoi scritti in latino costituisco­no un'opera teologica conside­revole. Lottò contro molte ere-sie.

Page 106: 2002

• • • 'tmmag'tn't per le nostre parrocchie

Chi scruta il cielo alla ricerca della più piccola nuvola, non partirà mai in vacanza.

A osto 2002

Quest 'estate abbiamo trova­

to un luogo total­mente sconosciuto

al turismo di massa: il nostro balcone.

rr rr rr

Il corso d'acqua che nasce

1m VARIAZIONI

N"65

, .. (~ "\-lY--. ~.

Il mio corpo eia mia anima

riposano meglio quando

offro il mio tempo aDio.

da questa sorgente so che è tanto vasto e potente, anche se fa notte. ~~~~~""'-::"-..<I

Page 107: 2002

• • • ID I,mmagl,nl, per le nostre parrocchie A osto 2002 HUMOUR E VIGNETTE

Ammira questo luogo! Non trovi che sia un posto adatto

per mangiare?

Certo! Un migliaio di formiche non possono esser­

SI sbagliate ...

Quale espressione si trova nella Bibbia?

Jl( ~~.

A. La montagna partorisce lll1 topolino.

C. Solo le montagne non si incontrano.

Campionati mondiali di calcio 2002

Allora chi sa farmi l'elenco delle stagioni?

D . Raccogliere una montagna di oggetti.

N°65

65_1l08

Risposta: Mt 17, 20

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Gioco: Il percorso che conduce a Gesù

-~-

~ -- ---.......--~'-~--'--~~--

65_1207

Preghiera: In mezzo alla tempesta Capita anche a me, Signore, di trovarmi in mezzo alla tempesta. Il sole scompare e nel mio cuore c'è buio. Mi sento così solo •.. Ma tu, Signore, mi prendi per mano e mi dici: "Vienil".

Capita anche a me, Signore, di venir trasportato dar vento. Allora dubito, ho paura e mi allontano da te. Mi sento così solo ... Ma tu, Signore, mi prendi per mano e mi dici: "Vienil".

Capita anche a me, Signore, di essere sballottato dalle onde. Sono immerso nella nebbia, non vedo più nulla,

e perdo la fiducia. Mi sento così solo .•• Ma tu, Signore, mi prendi per mano e mi dici: "Vienil".

Rivista mensile per i ragazzi N°29 Agosto 2002

Testi: C. Reinbolt

65_1202

Subito dopo aver sfamato la folla, Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda. La barca distova già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. Versa la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo cam- " , minare sul mare, furono turbati e dissero: "È' un fantasma" e si misero a gridare dalla poura. Ma subito Gesù porlò loro: "Coraggio, sano io, non abbiate poura". Pietro gli disse: ''Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque". Ed egli disse: "Vienil". Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò Va versa Gesù. Ma per la violenza del vento, s'impourì e, cominciando ad affondare, gridò: "Signore, salvamil". E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: "Uomo di poca fede, per­ché hai dubitato?". Appena saliti sulla barca, il vento cessò. (da Mafteo 14, 22-32)

Page 109: 2002

~ '" ;1

I.!altra riva: Gesù vive in Palestina e si muo­ve a piedi lungo le strade della Galilea, per i villaggi, sulle rive dellago ... Talvolta ha voglia di solitudine, sente il bisogno di mettersi in comunione col Padre suo, di pregare. Allora si isola, si allontana dalla folla, desidera ritirar­si, lontano anche dai suoi discepoli che sono, tuttavia, i suoi amici. Così va sull'altra riva del lago, dove può stare solo.

Fiducia: Avere fiducia significa credere che non è tutto perduto. È come una luce, anche se debole, che ci ricorda che la vita esiste e che bisogna aggrapparsi ad essa. Quando si ha fiducia, si può lottare per andare avanti,

Ciao a tutti! Oggi scopriremo insieme una splendida pagina del vangelo. Gesù calma la tempesta, quella che si abbatte sul lago, ma anche la tempesta che si scatena dentro di noi... Per capire me· glio questo bel testo, cercherò di spie· garvi alcune parole.

sempre. E ci awolge nell'oscurità.

E tu, hai spesso paura? E perché?

Pietro: Prima di conoscere Gesù, Pietro si chiamava Simone. Faceva il pescatore sulle rive del lago di Galilea. Gesù lo chiama, as­sieme a suo fratello Andrea, e gli chiede di seguirlo. È allora che gli dà il nome di Pietro, che vuoi dire "roccia". Egli segue Gesù do­vunque; è felice di essere suo amico. Ma tal ­volta anche lui è disorientato ... Arriva addirit ­tura a rinnegare Gesù, la sera del suo arresto. E tuttavia Gesù gli vuole bene e gli dà fiducia.

anche se siamo abitati dalla paura; quando si Perché hai dubitato? Pietro è molto vicino ha fiducia, si possono superare le prove per- a Gesù: è un suo amico. Ma gli accade, come ché sappiamo di non essere soli: siamo amati anche a noi del resto, di fare fatica a seguir-ed è una cosa grande, meravigliosa! Gesù ha lo. Non capisce sempre quello che Gesù fiducia e questa fiducia vuole trasmettercela: vuole dire o quello che fa. Dubita ... egli non ci abbandonerà mai'f?1 ~ non è sicuro. Ma Gesù è sempre

.:::..L pronto a rassicurarlo, per dirgli E tu, quando hai fiducia e in chi? ..?~ quanto conta su di lui, quanto è

,ifç ". '. importante ai suoi occhi. Anche Pau,"," Ognuno di noi conosoe la pau" t( ~ - a noi capita di dubita"" e In quel ra .. . Ci tiene prigionieri, ci toglie la for- \ ~), \,r;:.. momenti ci ricordiamo che Gesù za necessaria per lottare e per batter- /-ç ~ - non ci abbandona mai, che è si. La paura fa battere il nostro "sempre accanto a noi per aiutar-cuore molto forte, come un .. ci a vincere le nostre paure. tamburo che picchia nel nostro petto. La paura ci paralizza, ci impedi-sce di credere che una luce esiste

~

Capita anche a te di du­bitare, come Pietro?

Bricolage: I biglietti di invito Gesù calma la tempesta, raggiunge i suoi amici sulla barca e rassicura Pietro, che ha paura ... è bello sapere che, anche nel cuore della tormenta, noi non siamo soli. Anche tu non sei mai solo ... Hai senz'altro degli amici sui quali puoi contare, degli amici che ti sono preziosi, che ti aiutano quando fai fatica ad andare avanti, che ti sostengono e ti circondano con il loro affet­to ... Ed ecco allora quello che ti propongo: se vuoi , puoi organizzare uno spuntino con i tuoi amici.

A questo scopo, prepara dei biglietti di invito: Ti serve: dei biglietti bianchi o colorati che serviranno da base, dei fogli di carta di ogni colore, della colla, un pennarello.

Disegna col pennarello, sul biglietto, un motivo (una barca sul mare e alcuni gabbiani nel cielo, per esempio, o qualsiasi altro soggetto che t i piace .. .) . Prendi i fogli di carta di diversi colori, riducili in pezzetti e attaccali sul disegno che hai appena fatto (il disegno qui ac­canto ti aiuterà a capire cosa devi fare) . Il tuo biglietto diventerà molto bello. AI suo inter­no, invita i tuoi amici, in­ventando un testo che faccia venir loro la voglia di stare insieme per un pomeriggio, condividendo l'amicizia e lo spuntino!

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Uno spuntino con le crepes

Ti serve: due crepes per persona (puoi comprarle già pronte), un barattolo di formaggio fresco cre­moso, dello zucchero, del cioccolato (Nutella) da spalmare.

Fa scaldare le crepes su un piatto coperto, per 5 minuti, nel forno caldo. Stendi il formaggio fre -

sco e lo zucchero sulla metà

-- /: ~ V-- -:·,' ~ .'? _' L , : '.

delle crepes e il cioccola­to sull 'altra metà.

Piega e arrotola le cre­pes e rimetti le nel forno per 5 minuti, prima di servirle ai tuoi amici. Buona merenda!

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie

l o seHembre 2002 220 Domenica Ordinario

Anno A Mt 16, 21-27

SALMO RESPONSORIALE

Quando penso a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all 'ombra

delle tue ali. Salmo 62

22a DOMENICA ORDINARIO

"Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero,

e poi perderà la propria anima?"

DJ 220 DOMENICA ORDINARIO

N"66

Croce o vita ... croce e vita! Con il mese di settembre ci lasciamo alle spalle le vacanze. Riprendono le atti­vità e riaprono le scuole. È come se tutta la società riprendesse vita, si rimettes­se in movimento. È l'ora di ridestarsi e di cambiare alcune abitudini. Il tempo del riposo e della distensione lascia il posto al lavoro. Lo stress, le tensioni e le preoccupazioni tor­nano ad assalire la nostra esistenza. Spetta a noi non farci vincere troppo presto dalla stanchezza .. . C'è il pericolo,

infatti, di credere che la nostra vita è troppo densa di dif­ficoltà. E che somiglia alla passione di Gesù, ad un cal­

vario continuo! ~ Oggi il Figlio di Dio ci invita a ( . I~~~ metterci sui suoi passi, cioè a ,J!J.I ." superare le prove e gli ostacoli .

..., ~..J I Condizione indispensabile per riuscire ad accogliere, a vivere e

~ condividere ... ........ '-- Da parte sua, Gesù ci as­

sicura la sua presenza pro­tettrice. Cammina davanti a noi per aiutarci a trovare la strada. Resta in

~ \ mezzo a noi per condividere gli ... \ " ' , l~ ti· 'd"

:-'ii . ....;...,.,c~ - . ~\\' .. \lr.l1f" ! i \ s orzt qUOti tam. " ';1/ ~ - .1/ ~ ; \ ' 'r A lain Donius ~ ... A) :...- , ~ 'i" .J <

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~@r~~~a~ (b ~~~ adcmdate-avan/t; ~· CMl/&

è-p:ù~l1iveW~~/

Un fuoco divorante TI profeta Geremia tenta di fare il punto sulla sua missione.Avrebbe tanto preferito

annunciare al popolo un messaggio di feli­cità e di benessere, ma il comportamento dei suoi compatrioti è tale da indurlo a parlare solo di violenza e di devastazione.

La parola di Yahvé lo ha reso "oggetto di scherno" . Allora nasce la grande tenta­zione: non pensare più a lui, non parla­

re più in suo nome! Ma Geremia con­fessa che Yahvé l'ha sedotto; la paro­la di Dio è nel suo cuore come un fuoco divorante che egli non riesce a contenere. Charles Wackenheim 66_1306

Page 111: 2002

• • • DI tmmagtnt per le nostre parrocchie Anno A Ii~sèttembre 2002 230 DOMENICA ORDINARIO

N°66

8 seHembre 2002 23a Domenica Ordinario

Anno A Mt 18,15-20

SALMO RESPONSORIALE

Venite, applaudiamo al Signore, acclamiamo alla roccia della nostra

salvezza. Accostiamoci a lui per rendergli grazie, a lui acclamiamo

con canti di gioia. Salmo 94

23a DOMENICA ORDINARIO

"In verità vi dico: tutto quello legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto

quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo."

Per una fede ecclesiale La fede non è mai un affare privato tra Dio e un individuo. O è ecclesiale oppu­re non esiste. Già sul piano semplicemente umano è impossibile vivere soli. Dipendiamo tutti gli uni dagli altri. . . Abbiamo bisogno, vitalmente bisogno, di rela­zioni, di comunicazione, di amare e di essere amati. Così come è vero che in alcuni momenti la solitudi-ne è necessaria, è altrettanto vero che l'isolamento è mortifero. Per la fede è la stessa cosa. Per accogliere il dono di Dio noi abbiamo bisogno della testimo-nianza di una comunità. La nostra fede noi non l'inventiamo, ma la riceviamo ed è sempre nella Chiesa che essa nasce, cresce, si svi­luppa, viene nutrita, sostenuta, regola­ta .. . Anche se talvolta la comunità dei cristiani ci fa soffrire, noi le dob­biamo tutto! Oggi è Gesù stesso che ce lo ricorda: "Quando due o tre so­no riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro".

Mons. Christian Kratz

~~tda~~~

~~7::7;~ dJY~ Sei tu la sentinella del tuo prossimo

Quello che ci sorprende nel contesto del vangelo di Matteo è l'assenza di ogni struttura gerarchica nella vita comunitaria. Ogni membro della comunità è come la sentinella alla quale, nel testo di Ezechiele, Dio paragona il

profeta: questi ha il compito di avvertire il mal-vagio perché abbandoni il suo comportamen­to cattivo.

Prima di portare una diatriba davanti alle auto­rità costituite, noi dovremmo esaurire tutte le no­stre risorse di persuasione e di mutua compren­

sione.

Charles Wackenheim

Page 112: 2002

• • • m 1,mmag1,n1, per le nostre parrocchie Anno A mrseit~ 240 DOMENICA ORDINARIO

15 seHembre 2002 24a Domenica Ordinario

Anno A Mt 18, 21-35

SALMO RESPONSORIALE Egli perdona tutte le tue colpe,

guarisce tutte le tue malattie. Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Salmo 102

24a DOMENICA ORDINARIO

"Non ti dico di perdonare al tuo fratello fino a sette volte, ma fino a settanta

volte sette".

N° 66

Per salvaguardare la fraternità li calcolo è semplice: 70 per 7 fa 490. È il numero di mancanze che uno può com­mettere contro il proprio fratello, senza perdere la speranza di essere perdonato. li numero è veramente alto. E sembra francamente eccessivo. Ma è proprio quello che Gesù voleva dire in conclusione: se il tuo fratello ti domanda il perdono, tu non puoi rifiutarglielo, anche se è recidivo. Come in tutti gli altri suoi insegnamenti riguardanti il comportamento dei discepoli, Gesù indica il modello da imitare, che è Dio stesso, e nella sua parabola lo presenta in modo estremamente concreto. li quadro è quello familiare. Dio si rivela come nostro Padre, un Padre misericordioso e , secondo il linguaggio della parabola, i fratelli sono i cristiani. È proprio così che noi ci chiamiamo a vicenda nella liturgia, davanti al Padre e domandiamo per noi il suo Spirito di Pace. Marcel Metzger 66_/502

La teologia delle ~~indulgenze:l:l di fronte al Vangelo La novità del Vangelo sta nell 'estensione illimitata che Gesù assegna al precet­to del perdono: "Non 7 volte , ma fmo a 70 volte 7". Le parole del debitore impietoso costituiscono un commento drammatico alla richiesta del Padre Nostro:"Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori" CMt 6, 12). Questo implica che noi abbiamo coscienza di

aver contratto nei o, ol. i~" confronti di Dio GOtA __

un debito conside- .1999 dII

revole, ma anche Av#UZlA

che noi rinuncia­mo in questo ambi­to ad ogni calcolo dei torti e dei meri­ti.

Charles Wackenheim

Page 113: 2002

• • • zmmagznz per le nostre parrocchie

22 seHembre 2002 25a Domenica Ordinario

Anno A Mt 20,1-16

........ ~ .n .. ~

.. ~ ~

SALMO RESPONSORIALE

Giusto è il Signore in tutte le sue vie, santo in tutte le sue opere. li Signore è vicino a quanti lo invocano, a quanti lo cercano con cuore sincero. Salmo 144

25a DOMENICA ORDINARIO

•••• "Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse

convenuto con me per un denaro? Oppure tu sei invidioso perché io

sono buono?"

m 25a DOMENICA ORDINARIO

N° 66

Dal primo all'ultimo ... Signore, ci sono dei giorni in cui la tua parola veramente mi sconvolge! Perché ricompensare allo stesso mo­do quelli che lavorano nella tua vigna

Dall'alba fmo al tramonto io sono qui per te. lo do all'ultimo come al primo: è questa la mia giustizia. Che è tessuta di amore e di bontà. Primo o ultimo

dall'alba e quelli che arrivano alla fme che tu sia, è la mia Parola, io sarò sem-della giornata? È giusto agire così? pre pronto ad accoglierti". Ma tu, Signore, mi obblighi a levare gli Christine Reinbolt occhi verso un'altra luce e mi __ ~ dici: "Guardati attorno, ab- ,/"'"-.-----bandona le tue abitudi- / ni. Non fossilizzarti. .J Esci dalla tua om- (-bra e supera i tuoi limiti. Perché mi rimpro- I

veri di essere buo­no?

66_1606

I sentieri dell'amore "I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie". Questo testo profetico, collegato al vangelo di oggi, met­te brutalmente in discussione le nostre rappresentazioni religiose e ftlosofiche di Dio. E tuttavia il capovolgimento non è totale. li nostro ragionamento e la nostra morale di uomini, infatti, non sono totalmente lontane da quel­lo che Gesù ci dice nei confronti di Dio. È vero, però: la nostra giu­stizia si trasforma facilmente in una prigione: non se ne esce at­traverso l'iniquità, ma grazie all' amore. Dio, da parte sua, non è in­giusto, è buono. c Wackenheim

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• • • tmmagtnt p er le nostre parrocchie

29 seHembre 2002 26a Domenica Ordinario

Anno A Mt 21,28-32

SALMO RESPONSORIALE

Buono e retto è il Signore, la via giusta addita ai peccatori;

guida gli umili secondo giustizia, insegna ai poveri le sue vie.

Salmo 24

260 DOMENICA ORDINARIO

"In verità vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di

Dio. È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli

hanno creduto".

Saper dire no Viviamo tempi duri, si sente dire in giro. Soprusi, violenze, droga. Al punto di credere che non c'è più legge e non ci sono più padri. Ed è vero che il compito di un padre oggi è terribil­mente difficile. Esiste ancora un rap­porto tra il padre di 50 anni fa e quel­lo della nostra epoca? Ma è proprio questa mancanza di "punti di riferi­mento" a favorire la tentazione di anni­darsi in luoghi caldi e piacevoli, talvol­ta fusionali.

Il 260 DOMENICA ORDINARIO

N° 66

Perché un giovane si costruisca ci vuole un tronco su cui "farsi" le un­ghie. Per questo è importante che qualcuno gli dica: NO! È proprio dicendogli NO che gli si permette di non restare nella fusione e nella con­fusione e di entrare, dunque, nel cam­po del linguaggio e della cultura. Semplice a dire, forse. Ma difficile da realizzare. Nel vangelo il figlio che di­ce SÌ a suo padre che gli chiede di an­dare nella vigna, non ha corrisposto, poi, alla sua attesa. Mentre, paradossal­mente, è colui che ha detto NO che ha fatto la volontà del padre suo.

Robert Riber

66_1702

66_1704

@ritod;~~~aff~M~ @ritod;~~aff~~~ Gesù ci vuole liberare dal peccato

La preferenza di Gesù va ai peccatori e agli 00_00" emarginati che, dopo aver detto "no", si

sono pentiti e hanno creduto alla paro­la profetica di Giovanni il Battista. Ma allora tutti devono cominciare col

~ . dire "no"? Ecco come Paolo pone la ~ ~ questione e la risposta che offre:

- (J "Continuiamo a restare nel " peccato perché abbondi la grazia? È assurdo! Noi che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel pec­cato?" (Rm 6, 1-2).

Charles Wackenheim

Page 115: 2002

• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie Anno A rSettembre~ f002

1°sett.2002 22aDom Ord.

Allora Gesù disse ai suoi discepoli:"Se qualcuno vuoI venire dietro a me rin­neghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la trove­rà".

8 setto 2002 23aDom Ord.

"In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro".

22 setto 2002 25a Domenica Ordinario 29 sett. 2002

ID IMMAGINI DOMENICALI

N° 66

15 setto 2002 24a Dom. Ord.

Auora il padrone disse: "Servo malva­gio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi for­se anche tu aver pietà del tuo compa­gno,così come io ho avuto pietà di te?".

26a Domenica Ordinario

Ma il padrone disse: "Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? Ma io voglio dare an­

"In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano

che a quest'ultimo quanto a te. Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso per-

ché io sono buono?". Così gli ultimi sa­ranno i primi, e i primi gli ultimi.

avanti nel regno di Dio. È venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute, invece, gli hanno creduto".

PER LE CELEBRAZIONI

Catechesi Ministranti Messa con i fanciulli

Page 116: 2002

• • • 'lmmag'ln'l per le nostre parrocchie Settembre 2002

Pace

Palestina ~ ~.

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Pane

~ o&;;J ~

f:Jj ~

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Pasqua ebraica

Paglia

66_1903 . Palma

Parabola

DJ L:AlFABETO IN IMMAGINI

N ° 66

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• • • I,mmagl,nl, per le nostre parrocchie Settembre 2002

La Riforma:

El IL NOSTRO PASSATO

N'66

San Pietro minaccia i sacrileghi che vogliono far affondare la barca (la Chiesa) Si riconoscono (da sinistra a destra): un dotto (con un libro), un gaudente (che porta un pantalone stretto, una spada ed una piuma sul cappello), Martin Lutero (con la Bibbia) e un contadino. Sulla riva opposta, san Pietro annuncia loro che saranno presto puniti, come lo sono stati, prima di loro, tutti gli eretici. 66_2001

L'assunzione della Vergine Notre-Dame-du-Port (Clermont) Cristo fa uscire la Madre sua dalla tomba, come un neonato che viene tratto fuori

dalla sua culla.

Giovanni Crisostomo (345 circa-407)

Festeggiato il 13 sett.: Nato ad Antiochia, viene battez­zato a 23 anni. Dapprima eremi­ta, è ordinato prete nel 386 e di­venterà in breve tempo famoso per la sua predicazione al punto da essere soprannominato "Boc­ca d'oro" (in greco "crisosto­mo")' Diventa patriarca di Co­stantinopoli nel 398. La sua fer­mezza gli costerà per ben due volte l'esilio. Muore in Cappado­cia, nel corso di una marcia for­zata. La sua opera immensa lo ha collocato tra i Padri greci del­la Chiesa. Patrono dei predicato­ri cristiani. 66_2003

Damiano (morto verso il 300)

Festeggiato il 26 sett.: Viene festeggiato con il fratel­lo, Cosma, assieme al quale ha subito il martirio in Siria. La tra­dizione li presenta come due medici, che curavano gratuita­mente i malati. Fin dal V secolo il loro culto sarà molto diffuso e molte chiese verranno dedi­cate a loro. Sono i patroni dei medici, dei chirurghi, dei far­macisti e delle ostetriche.

Vincenzo de' Paoli (1581-1660)

Festeggiato il 27 sett.: Nato a Pouy (nelle Lande), farà dapprima il pastore. Ordinato prete nel 1600, diventa precet­tore e fa il voto di mettersi al servizio dei poveri. Organizza così una prima Confraternita della Carità (gruppo di donne che si prestano ad aiutare i più poveri). Lavora tra i condanna­ti alle galere e poi tra i contadi­ni. Fonda la Congregazione dei Preti della Missione (i Lazzari­sti), e poi la Congregazione del­le Figlie della Carità. È stato pro­clamato patrono delle opere di carità nel 1885. 66_2005

Girolamo (345 circa-419/420)

Festeggiato il 30 sett.: Nato in Dalmazia, compie i suoi studi a Roma, prima di ritirarsi in Siria. Di ritorno a Roma, di­venta segretario del papa Da­maso, che gli domanda la revi­sione delle traduzioni della Bib­bia in latino ("Vulgata") . La maggior parte di quest'opera viene svolta a Betlemme. La sua vita ha ispirato molti artisti, co­me Raffaello , Diirer e Rem­brandt, che lo rappresentano spesso in meditazione nella sua stanza o in una grotta. È il dot­tore delle Sacre Scritture nella Chiesa latina. 66_2006

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• • • m I,mmagl,nl, per le nostre parrocchie SeHembre 2002 VARIAZIONI

N"66

È sorprendente come le ricchezze degli ecclesiastici siano cominciate con il voto di povertà.

MOlltesquieu

(( -r-----.A-----. Ora che ti sei riposato,

non dimenticarti che anche Dio

si rallegra di rivederti!

"O • .

Non dimenticare di iscriverti anche alla scuola di Dio .

Siamo tutti impazienti ""'"""'"--, di incontrarti!

~ La prossima riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale avrà luogo il ...................... .

66_2105

o O

Noi dobbiamo portare la Chiesa

tra gli uomini e non

gli uomini aUa Chiesa.

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• • • m tmmagtnt per le nostre parrocchie Settembre 2002 HUMOUR E VIGNETTE

N"66

Quale espressione si trova nella Bibbia?

A. Essere l'unico comandante a bordo, dopo Dio.

C. Essere padrone della situazione.

B. Tale il padrone, tale il servo.

D. Nessuno può servire due padroni. 66_2209

Risposta: Mt 6, 24

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Gioco: I grappoli d'uva Aiutami a ritrovare le parole del vangelo che sono nascoste nei grappoli d'uva. Una volta che le hai ricomposte, rimetti le nell'ordine in cui sono state pronunciate da Gesù.

Risposte: L.:ordine giusto:

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Preghiera: Operai nella vigna del Signore Tu ci chiami a lavorare nella tua vigna, Signore. E ci dai la forza per dire un "sì" vero.

Tu ci conosci fìno in fondo, Signore. Perdona le nostre stupidaggini e la nostra pigrizia.

Tu ci indichi il sentiero del Regno dei cieli, Signore. Aiutaci a fare sempre la volontà di Dio.

Risposta: Le parole che appaiono nei grappoli: lavorare, volontà, pubblicani, Signore.

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Rivista mensile per i ragazzi

N°30 Settembre 2002 Testi : T. larcher

Gesù diceva ai capi dei sacerdoti e agli anziani: "Che ve ne pore? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, va' oggi a lavarare nella vigna. Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. Rivaltosi al secondo, gli disse lo stes­sa. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò. Chi dei due ha compiuto lo valontà del podre?". Dicono: "[ultimo". E Gesù disse loro: "In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi possano avanti nel regno di Dio. È venuto a vai Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto". (da Matteo 21, 28-31)

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Ciao a tutti! Eccoci già a settem­bre: il mese in cui riaprono le scuo­le, il mese delle vendemmie ... Vediamo cosa dice questa parabo­la che abbiamo appena letto. Come possiamo rispondere all'invito di Gesù?

Lavorare nella vigna del Signore: Le viti domandano molta cura e molto lavoro ai vi­gnaioli, ma i grossi grappoli, dagli acini zuc­cherini, che si vedono in autunno, li ricom­pensano di tante fatiche. Le radici profonde delle vit i vanno a cercare l'acqua molto lonta­no; la linfa circola in tutti i rami e i chicchi gonfi di succo annunciano già il vino della fe­sta. Se vogliamo partecipare alla mensa del Signore, dobbiamo anche noi affrontare con impegno e costanza i nostri impegni quotidia­ni.

Fare la volontà di Dio: Quando voglio qual­cosa è perché la desidero e proprio per que­sto sono pronto a fare tutto il necessario per ottenerla. Ma noi non vogliamo sempre solo le cose buone: la nostra volontà talvolta è un capriccio, contrassegnato dall'egoismo (vo­glio tanti soldi, per esempio), dall'orgoglio (so­no più bravo di te) o dalla pigrizia (mi piace-

rebbe ... ma non vorrei fare troppi sforzi). Spes­so si ritiene che la volontà di Dio coincida con la nostra: così diciamo "sì", ma poi non fac­ciamo niente. La volontà di Dio, invece, non è mai un capriccio e non sono neppure belle parole per aria. Coincide piuttosto con quello che noi desideriamo nel più profondo del cuo­re: crescere, amare, essere amati, per vivere felici.

Amen: Ecco un termine della lingua ebraica, che Gesù ha pronunciato più volte e che noi stessi ripetiamo. Questa paro la significa: "D'accordo! È vero! Lo credo! È una certezza solida come la roccia!". Così, rispondendo "Amen" noi approviamo con tutte le nostre forze quello che è stato appena detto. t..:'amen è il sì di un popolo, per esempio dopo una pre­ghiera . La Bibbia dice che Gesù è 'Tamen, il sì di Dio", il che vuoi dire che possiamo con­tare sul Signore.

Il gioco delle ombre Osserva la vite qui sotto e la sua ombra. Fai attenzione: nell'ombra ci sono 5 (o anche di più) differenze rispetto alla vite. Cerca di trovarle.

~

66_2304 66_2305

Bricolage: Il tralcio della vite

, tt:?~ 66_2307

Oggi ti propongo di realizzare un piccolo albero che potrà assumere la forma di un tralcio di vite e che servirà per appendervi le foto delle persone a cui vogliamo bene e alle quali possiamo ris ­pondere "sì" per lavorare insieme nella vigna del Padre.

Ti serve: del filo di ferro fine (del filo verde da giardiniere, per esempio), della carta granulosa scura, delle piccole foto di famiglia, le forbici, la colla, un pennarello, ago e filo oppure dei fer­magli.

Prendi 3-4 fili di ferro (a seconda del loro spessore) di circa 20 cm di lunghezza e attorcigliali fino ad ottenere l'armatura di un tronco. Dagli la forma che preferisci (dritta o inclinata), sepa­ra i fili alla base in modo da ottenere le radi'ci che permetteranno al tuo albero di mantenere l'equilibrio.

Ripeti la stessa operazione con 3-4 fili di 10 cm di lunghezza per ottenere i rami principali, ai quali potrai aggiungere dei rami più piccoli. Se vuoi ricopri il tutto con la carta granulosa scura (per imitare il legno).

Ritaglia le foto a for­ma di medaglione, at­taccale al tuo albero, aiutandoti con il filo e l'ago oppure serven­doti di fermagli che attaccherai ai rami.

Ecco, ora il tuo capo­lavoro è terminato! Puoi collocarlo in ca­mera tua, per ricor­darti del brano del vangelo che abbiamo letto, oppure regalar­lo a qualcuno.

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Luca Fra i quattro evangelisti, solo

uno di loro ha scritto due libri: Luca. Infatti egli fa seguire al suo vangelo il racconto delle origini della Chiesa: gli Atti degli Apostoli.

Luca è un personaggio interessan­te. Si distingue da Matteo, da Mar­co e da Giovanni per la sua origi­ne e la sua cultura. Non è ebreo. Proviene dal mondo pagano e gre­co. Forse è originario diAntiochia, in Siria. Forse è addirittura un li­berto che proviene dalla Lucania (di qui il suo nome), una regione dell'Italia meridionale. In effetti alcuni schiavi domestici erano medici. Anche Luca lo era.

Si è convertito al cristianesimo molto presto, verso gli anni 40. E ha viaggiato assieme a Paolo. In occasione di questi viaggi ha pre­so - o ripreso - contatto con i po­

veri e gli schiavi delle città greche. Accompagna Paolo anche a Gemsalemme. E lo assiste più tardi durante la sua prigionia, a Roma.

Il suo vangelo è un capolavoro letterario. Luca, infatti, sa usare la lingua greca con eleganza. Legge l'Antico Testamento nella sua versione greca (la Settanta) ed è in grado di imitarne perfettamente lo stile. L'attenzione all'Antico Testamento e all'oggi sottintende tutta la sua opera (Lc 2, Il ; 3, 22; 4, 21; 5, 26; 13,33; 19,9; 23, 43). È un eccellente narratore. Una tradizione del 6° secolo lo vuole addirittura pittore. Ad ogni modo, quello che è certo è che i suoi racconti sono dei veri e pro­pri quadri. E hanno ispirato l'iconografia cristiana del Medioevo e del Rinascimen-65_0005

Agosto 2002

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to: Annunciazione, Visitazione, Ado­razione dei pastori, Presentazione di Gesù al tempio, Gesù fra i mae­stri della legge, con i discepoli di Emmaus. I temi del vangelo di Luca sono altrettanti percorsi che ci per­mettono di andare alla scoperta di Gesù: l'attenzione ai poveri, l'im­portanza della preghiera, il molo dello Spirito, il perdono ai peccato­ri, la gioia, il posto importante riser­vato alle donne: Maria, Elisabetta, Anna, Marta e Maria, le donne di Ga­lilea.

PER MEDITARE N°65

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Luca è l'unico evangelista che non ha conosciuto Gesù direttamente. Ma si è informato in modo accurato (Lc 1, 3).Trasmette un messaggio ricevuto e ripen­sato personalmente. E in questo è il più vicino a noi. Albert Hari

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Numero 67 • Ottobre 2002

• Anno A

07/2002

per le nostre parrocchie

Questa immagine è disponibile come copertina (formato piegato: ASI per Il vostro bollettino parrocchiale.

Richiederla è faci/e: Te/. 800·781378 [numero verde) Fax 800-791375 [numero verde) e-mail : edlt/[email protected]

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EDITORIALE

Progetti ... e speranze! Con ottobre la "macchina" delle attività parrocchiali si rimette del tutto in moto. Sonnacchiosa durante l'estate, essa ha ripreso a sbuffare nel mese di settembre. Ma ora è il momento di andare a pieno ritmo. Ottobre vede così un susseguirsi di riunioni e di incontri. Si tratta di stendere pro­getti, ma anche di trovare coloro che li prenderanno a cuore. Bisogna precisare fmalità, obiettivi, strumenti, ma soprattutto aprire gli orecchi - e il cuore - alle spe­ranze e alle attese che si avvertono nella comunità cristiana, tra i genitori e gli ado­lescenti, nel gruppo dei catechisti e degli operatori liturgici, nella Caritas e tra coloro che assicurano un buon funzionamento alle strutture parrocchiali. Un lavoro enorme che mette ogni anno alla prova la pazienza, l'impegno e le risor­se di una comunità. Un lavoro condotto da preti e laici, insieme, che ha nel Consiglio Pastorale Parrocchiale e nelle sue Commissioni un punto sicuro di riferi­mento. Mettere insieme progetti e speranze non è decisamente facile. C'è il rischio di cor­rere troppo in avanti, senza un'adeguata conoscenza della situazione. Oppure di finire coll'appiattirsi sull'esistente, tirando fuori "progetti fotocopia", uguali di anno in anno. Innovare, ma sulla strada del possibile. Cambiare, ma sforzandosi di cam­minare insieme. Sembra la quadratura del cerchio. E in effetti un poco lo è. Ma è proprio in questo caso che ci accorgiamo dell'azione dello Spirito. Buon lavoro!

Una candela decorata per un compleanno indimenticabile

Ci sono date che non si possono dimenticare. Costituiscono un traguar­do importante! Come festeggiare con un tocco di colore chi festeg­gia 70, 75, 80 anni? Ecco le nostre candele colorate e decorate e in modo splendido . . . regalarle è come dire: "la tua vita è per noi una luce, un dono prezioso!".

Seri grafia, due colori,

altezza 15 cm, "5 cm

Prezzo all'unità: 4,50€

da 10 pezzi: 4,30 € da 20 pezzi: 4,10 € da 40 pezzi: 3,90 € da 60 pezzi: 3,80 € da 100 pezzi: 3,70 € da 200 pezzi: 3,50 €

sac. Roberto Laurita

Richiederla è facile .... Tel.: 800-781378 (numero verde) Fax: 800-791375 (numero verde)

IL CALENDARIO DELltA-NN 2- 02

Festa di san Francesco d'Assisi, patrono d'Italia

Settimana missionaria mondiale

11 0 Congresso ortodosso dell'Europa occidentale

••••• Assemblea generale della C'f:VAA (grup­po che comprende 47 Chiese dell'Afri­ca, dell'Oceano Indiano, del Pacifico, dell'America Latina e dell'Europa). Tema: Soluzioni e progetti per far scomparire l'in­granaggio della violenza e della guerra.

D nostro serwizio è stato ideato e sviluppato per ogni atUvità pasrorale a tiraWra limitata

Per comunicare con IMMAGINI PER LE NOSTRE PARROCCHIE

Redazione: Sac. Roberto Laurita, Italia • Telefono: 434 / 86116 Posta: EDIZIONI OBELIA • B.P. 15

F-67610 La Wantzenau (Francia) Abbonamenti : Te!': 800-781378 • Fax: 800-791375

(nwneri verdi) email: [email protected]

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie Anno A 6 oHol:)re 2002 270 DOMENICA ORDINARIO

6 oHobre 2002 27a Domenica Ordinario

Anno A Mt 21,33-43

SALMO RESPONSORIALE

Dio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna,

proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato. Salmo 79

La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo ... Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà

dato ad un popolo che lo farà fruttificare

N°67

Un Regno per queUi che hanno coraggio ... La storia è sempre quella, dall'alba dell'umanità. Dio corre il rischio di fidarsi dell'uo­mo e l'uomo decide di fare di testa sua e si dimentica di aver ricevuto questo mondo in affido e di dover renderne conto. La storia è sempre quella, dall'alba dell'umanità. Dio manda i suoi servi e questi hanno l'audacia di arrischiare una parola. Osano proporre un percorso di vita e di speranza, cantare un mondo in cui la parola condivisione, misericordia e solidarietà sono le più importanti. Ma l'uomo non intende nulla perché non vuoI essere distur­bato. La storia è sempre quella, dall'alba dell 'umanità .. . È tempo di rendersi conto che il Regno di Dio viene donato a quelli che hanno il coraggio di partire lungo le strade del mondo per realizzare una parte di sogno, un ,I

po' di gioia sulla terra degli uomini. È tempo di / rendersi conto che il Regno di Dio viene donato a _ __ quelli che hanno il coraggio di fare ====-- -5" di ogni giorno un ~ -'~

nuovo tempo di ~.i -= J-'." ..--.. ~

semina, a colo- - ~ ro che hanno il l ~~~~c.....~~ coraggio di cre-dere che l'amore I è l'unica sfida che valga la pe- . . na di raccogliere veramente ...

LucStein

Il progresso tecnico al di sopra di tuUo? Se non siamo vigilanti, il mito tecnologico ci condurrà diritti alla catastrofe eco­logica. Il cristiano si domanderà qual è la vocazione cosmica dell'uomo in una congiun­zione come quella che stia­movivendo. In assenza di modelli prestabiliti, noi dobbiamo prendere parte al­le grandi lotte del nostro tempo a favore di una migliore" qualità di vita". Il Vangelo ci induce riso­lutamente a subordinare il pro­gresso tecnico al grande coman­damento dell'amore.

Charles Wackenheim

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie

13 oHobre 2002 28a Domenica Ordinario

Anno A Mt 28,16-20

SALMO RESPONSORIALE

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Salmo 22

28a DOMENICA ORDINARIO

Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora

ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.

280 DOMENICA ORDINARIO N"67

Festa di nozze Ma perché dunque quest'uomo, che era senza l'abito di nozze, si fa buttar fuori? li Regno di Dio della parabola non è forse per tutti? Si suppone che il vestito sia stato offerto all 'ingresso, ma che uno degli invitati l'abbia rifiutato, come per dire: "prendetemi come sono". Forse si tratta di un credente rivestito di tristezza e di severità . .. Ma questo è il momento di indos­sare la gioia e la speranza! Rivestire l'abito della festa significa aprirsi alla grazia, all'amore di Dio che ci viene offerto. Gratuitamente.

Jean-Paul Ublhorn

} ) ~fJe!tit~~ a~~d~ ~ta~~,

Lottare contro l'asservimento alla produzione

servito alla produzione. L'uomo non è fatto per il lavoro; egli si realizza attra­verso il lavoro solo se è in grado di pa­droneggiarne l'organizzazione. Charles Wackenheim

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• • • tmmagtnt per le n ostre p arrocchie Anno A ~ 290 DOMENICA ORDINARIO

20 oHobre 2002 29a Domenica Ordinario

Anno A Mt 22, 15-21

SALMO RESPONSORIALE Grande è il Signore e degno

di ogni lode. Dite tra i popoli: "TI Signore regna! ".

Salmo95

29a DOMENICA ORDINARIO

Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.

N°67

Nella tua vita chi comanda? a I beni che possiedi e che devi in qualche

modo difendere per conservarli? &:? O dei legami affettivi che ti legano, o

addirittura ti incatenano e ti impe-discono di andare avanti? O è il

tuo desiderio di successo, la tua voglia di importi agli occhi di tutti che ti guida?

Comincia col prendere coscienza del posto che ogni cosa occupa

nel tuo cuore e poi domanda a Dio di venirti in aiuto: ftnirai col diventare qualcuno, ma per lui.

O~? Sì, a cominciare da oggi, cerca ~ -4 di ridiventare padrone

- ,0"- / ~

'~>~-À della tua vita.

~ Ben i!q <. <>-

67_0304

!f5ff~~~~~~~

d'~.~~~~~

~tf&u;~~~ I cristiani e la politica Gesù rifiuta sia la confusione teocra­tica o cesaropapista che il dualismo militante degli zeloti. TI suo "Rendete a Cesare" esclude contemporaneamente tutte e due queste asserzioni: "Dio e Cesare sono tutt'uno" e "Dio è contro Cesare". Non possiamo fare a meno di misu­rare il disagio che portava l'afferma­zione di Gesù in un'epoca ed in un paese in cui l'alternativa "collabora­zione-resistenza" andava di pari passo con una dimensione religiosa consi­derata da tutti come essenziale. Ai nostri giorni, dopo aver lasciato da parte, disprezzato, combattuto, so­pravvalutato e canonizzato la politi­ca, noi forse cominciamo a prenderla sul serio. Charles Wackenheim 67_0306

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie Anno A ~ 30a DOMENICA ORDINARIO

27 oHobre 2002 30a Domenica Ordinario

Anno A Mt 22,34-40

AMERAI Il SIGNORE DIO TUO

CON TUTTO Il CUORE, CON TUTTA LA TUA ANIMA E CON TUTTA LA TUA MENTE.

SALMO RESPONSORIALE

Ti amo, Signore, mia forza, mia roccia, mia fortezza,

mio liberatore, mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo. Salmo 17

30a DOMENICA ORDINARIO

Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo

dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso.

N°67

Il tranello Coloro che riducono la loro fede alla pratica cultuale e all 'osservanza degli obblighi religiosi rischiano di falsare tutto: la loro vita e anche i loro giudizi sugli altri. Davanti ai farisei che l'interrogano per metterlo alla prova, Gesù rimette le co­se alloro posto. L'essenziale della fede si esprime quando, coscienti dell'amore di Dio per noi, noi ci sforziamo di amarlo con i fatti e secondo verità, quando, coscienti dell' amore di Dio per tutti gli uomini, doniamo loro - per quanto dipende da noi -ciò che permette loro di vivere e di crescere secondo dignità. Che lo vogliamo o no - anche se questo può rallegrarci, rattristarci o condan­narci - il cuore del cuore del cristianesimo è l'amore.

j ean-Marie Bedez

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I I I / I /1. ; / l; /

-

Soccorrere e riformare Gesù proclama che il primo comandamento è simi­le al secondo: tutto quello che c 'è nella Scrittura si collega all'amore di Dio e all 'amore del prossi-mo. C'è stato un tempo in cui una controver­sia assurda opponeva tra loro due gruppi di cristiani. Gli uni si occupavano dei "soccorsi" urgenti (doni materia-li, aiuto tecnico), mentre gli al-tri vedevano la salvezza solo nelle "riforme delle strutture" di ordine eco-nomico e politico. Questi due punti di vista non si escludono necessariamente tra loro. li breve termine risponde ai bisogni drammatici del mo­mento, mentre il medio o lungo termine si propone dei cambiamen-ti più difficili da operare, ma indispensa­bili. Charles Wackenheim

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie

6 oHobre 2002 27a Domenica Ordinario

C 'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe .. . poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. Da ulti­mo mandò loro il proprio figlio . Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: "Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità". Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli? Gli rispondo: "Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli".

20 oHobre 2002 29a Domenica Ordinario

Alcuni farisei volevano cogliere in fallo Gesù e gli dissero: "È lecito o no pagare il tributo a Cesare?" . Ma Gesù rispo­se: "Mostratemi la moneta del tributo. Di chi è questa immagine e l'iscrizione?". "Di Cesare" - gli risposero. Allora disse 10ro:"Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio".

IMMAGINI DOMENICALI

13 oHobre 2002 28a Domenica Ordinario

"II. banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze" .

27 oHobre 2002 30a Domenica Ordinario

N'67

Gesù rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il

primo e il più grande dei \ comandamenti. E il secondo

è simile al primo: \ Amerai il prossimo tuo come te stesso".

~~

-----

JfR LE CELEBRAZIONI

Festa del Ringraziamento Prima Messa

dopo l'ordinazione Raccolta di offerte

durante una celebrazione

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• • • 'tmmag'tn't p er le nostre parrocchie

Paolo

Paralitico

Pastore

Perdono

Ottobre 2002

Paradiso

Parola AGIRE

S~l,,~ll~ UOMINI VITA PAROLE __

CONDiViSiONE AMARE PERDONO

Pazienza

Povero

rALFABETO IN IMMAGINI N°67

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• • • 1,mmag1,n1, per le nostre parrocchie

Oggi voi riceverete lo Spirito Santo che fu donato agli Apostoli il giorno della Pentecoste. Siate come l'acqua, una sorgente di vita; siate come il vento, che soffia dove vuole; siate come il fuoco che brucia, riscalda e rischiara.

UNO UNiTO

UNiONE COMUNioNE

Ora potete capire meglio i tre significati di questa stessa parola:

- persone unite nella stessa fede; - ricevere l'Eucaristia,

dono di Gesù ai suoi discepoli; - persone che condividono idee,

sentimenti e pensieri ...

liJ Ottobre 2002 TEMI: PRIMA COMUNIONE E CRESIMA

Essere in comunione gli uni con gli altri

Ci sono molte situazioni, nella mia vita quotidiana,

in cui posso essere in comunione con coloro che mi circondano.

In tutti questi momenti io sono in comunione anche con Dio.

Ma posso avere anche altri momenti

importanti per incontrarlo personalmente:

I~

I

N" 67

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• • • 'tmmag'tn't per le nostre parrocchie

MA SIETE VOI LA CAUSA DI Tuno QUESTO .•• E NOI

DOVREMMO ANCHE PAGARE?

Una terra in miniatura

Ottobre 2002

Non facciamo una cattiva scelta f1n

dall'inizio?

TEMI: ECOLOGIA E RELIGIONE

La terra non è un'erediti. che 'asciamo

ai nostri figli, ma un prestito

che i nostri figli ci fanno.

N"67

Se si potesse ridurre la popolazione mondiale a 100 persone, conservando le proporzioni di oggi, ecco quello che accadrebbe:

Se non avete mai visto un membro della vostra fami­glia morire in guerra, se non siete mai stati schiavi, se non avete mai subito la tortura, avete più fortuna di 500 milioni di persone. - 61 asiatici

-12 europei - 13 africani - 14 americani (del nord e del sud) - 50 uomini e 50 donne - 26 sono bianchi, 74 non sono bianchi - 67 non sono cristiani, 33 sono cristiani - 6 persone possiedono il 56% di tutta la ricchezza - 80 persone vivono nella povertà - 14 non sanno leggere - 33 muoiono di fame - 7 persone andranno all'università - 8 possiedono un computer.

Se conservate i vostri cibi in frigo, i vostri vestiti in un armadio, se avete un tetto sopra la testa e un letto per dormire, siete più ricchi del 75% della popolazione che è sulla terra.

Se avete un conto in banca, fate parte dell'8% delle persone più ricche del pianeta. Se potete leggere queste parole, avete più fortuna di un miliardo di persone che non possono leggere.

(adattamento di un testo di DoneUa Meadows 1990)

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie Ottobre 2002

Heinrich Voghterr, il Vecchio - La Vergine e il Bambino con ai piedi

la luna, in una mandorla di rose, appaiono alla

duchessa di Sassonia e al suo seguito, 1515.

L'opera da cui è stata tratta questa incisione traccia la

storia leggendaria della crea­zione della Confraternita del

Rosario, in Germania, alla fine del XV secolo, da parte

dei Domenicani. Precisa soprattutto, con una grande

ricchezza di dettagli e di cal­coli complessi, le numerose

indulgenze che potevano essere ottenute dai membri

della stessa Confraternita. 67_0902

Angelo portacero, trat­to dalla "Vetrata Bella" di Chartres, XII secolo. Copia di Viollet Le Duc

~IiIWIij_Illi."IiIi_"_lIl1ìilìllìl!ll •• 67_0901

Francesco d'Assisi (1182-1226)

Festeggiato il 4 ottobre: Nato ad Assisi, da un ricco mer­cante di stoffe, da una vita giova­nile, spensierata e mondana, do­po aver usato misericordia ai leb­brosi, si convertì al Vangelo e lo visse con estrema coerenza, in povertà e letizia, seguendo il Cri­sto umile, povero e casto, secon­do lo spirito delle Beatitudini. Innamorato del Cristo, portò nel suo corpo i segni della Passione. E, da grande mistico, pur in mez­zo alle sofferenze, compose il "Cantico delle creature", un inno d'amore a Dio e un invito rivolto a tutto il cosmo a lodarlo.

Bruno (verso 1030-1101)

Festeggiato il6 ottobre: Nato a Colonia, è dapprima cano­nico nella sua città natale, ma poi raggiunge Reims, dove insegna la teologia. Passa quindi ad una vita eremitica di austera penitenza e di preghiera nella Grande Char­treuse, un massiccio montuoso vicino a Grenoble, che diventa per opera sua la culla dell'ordine certosino. Consigliere del papa Urbano II, suo antico discepolo, chiude la sua vita in una località solitaria della Calabria, detta La Torre, presso quella che oggi vie­ne chiamata Serra San Bruno.

Dionigi (morto verso il 320)

Festeggiato il 9 ottobre: Secondo la tradizione, fu il primo vescovo di Parigi, inviato in Gallia dal papa Fabiano nel 250. Muore martire sulla collina di Montmar­tre ("Mons martyrum") , decapita­to , assieme al diacono Rustico e al presbitero Eleuterio. Proprio per questo viene rappresentato con in mano la propria testa. Il suo culto è attestato molto pre­sto. Le sue reliquie vengono cu­stodite nella basilica che santa Genoveffa fece erigere nel 495. Accanto ad essa, nel secolo VII, sorse la celebre Abbazia che da lui prese il nome. Dionigi è il pa­trono della diocesi di Parigi.

67_0904

• IL NOSTRO PASSATO tr67

Teresa d'Avila (1515-1582) Festeggiata il 15 ottobre: Nata ad Avila, entra a 20 anni nel Carmelo. Ma al suo tempo la Rego­la non è molto osservata. Donna di eccezionali talenti di mente e di cuore, a partire dal 1557 conosce una serie di esperienze mistiche. Avvia, proprio a partire da Avila, una profonda riforma dei mona­steri carmelitani femminili e poi, assieme a san Giovanni della Cro­ce, anche di quelli maschili. Fedele alla Chiesa, nello spirito del Conci­lio di Trento contribuisce ad un profondo cambiamento della vita ecclesiale. I suoi scritti presentano una solida pedagogia della vita spi­rituale. È la prima donna ad esse­re stata proclamata "Dottore della Chiesa". 67_0905

Page 136: 2002

• • • zmmagznz per le nostre parrocchie Ottobre 2002

La cultura è ciò che resta quando dimentichiamo

Essa è là e chiama

tutte le creature

che a quest' acqua

si disse­tano, anche se nell'

oscurità, perché è notte.

quello che abbiamo imparato.

G. Halifax

Talvolta mi domandano se il popolo

è pronto per la

democrazia. lo rispondo a mia volta

con una domanda: Esiste un popolo

che è pronto per la

tirannia?

J. Russel

1m VARIAZIONI

N" 67

67_1002

I IO Comandamenti rivisti d~'~~ )

VIo~~ ~ -"' ., CommlSS~

Perché i lO Coman­damenti sono così

semplici, brevi, chiari . ~..... e comprensibili? Per-

- ché sono stati composti senza l'aiuto di una Commissione .. Ch. de Gaulle

Festa del Ringraziamento

Gli uomini

senz" '" fede sono come "'beri senz" foglie.

Le cose che contano veramente nella vita non possono essere comprate.

William Fau1kner

Page 137: 2002

• • • m 1,mmag1,n1, per le n ostre parrocchie OHobre 2002 HUMOUR E VIGNETTE

Allora, siate generosi! Pensate che 2 euro siano veramente troppi

per un'omelia?

Quale espressione si trova nella Bibbia?

C.Avere gli occhi e non vedere.

Oh. non preoccuparti mamma! Mi è venuta un'idea.

Inventeremo un gioco al proposito __ -::_s_u_lIa_nostra Playbox!

N°67

B.Aver gli occhi più grandi dello stomaco.

l~~NA~ lA FOTO?

D. Non tenere gli occhi in tasca. 67_1108

Risposta: Mc 8, 18

Page 138: 2002

Il gioco del labirinto Trova il percorso che ti conduce dal re per assistere alle nozze del suo figlio. Atten· zione. però. ai tranelli e agli ostacoli! In cammino!

" <:::>

'" ..., ,,1 'O

Preghiera: Signore, tu prepari per me una festa Signore. tu prepari una festa. e io frguro sempre tra gli invitati. E tuttavia qualche volta mi accade di non aver il cuore felice. Tu mi chiami alla festa. ma io ho lo sguardo triste. ho fatto baruffa con il mio compagno. ho della collera in fondo al cuore ... Così quel giorno io non voglio sedermi alla tua tavola!

Signore. tu prepari una festa. e io frguro sempre tra gli invitati. E tuttavia qualche volta mi accade di non aver il cuore felice. Mi annoio. nulla mi va bene.

tutto mi pesa e mi sento solo. Così quel giorno io non voglio sedermi alla tua tavola! ~~~

~~ ~~ Signore. tu prepari ~ \\ "' '" una festa. e io frguro sempre tra gli invitati. Aiutami ad essere nella gioia. pieno di vita e col sorriso

Sulle labbra. ! j~ Così quel giorno sarà una festa per me sedermi alla tua tavola! ~_/ '" ~

,,1 'O

Rivista mensile per i ragazzi N°31 Ottobre 2002

Testi : Chrlstlne Relnbolt

67_1202

Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: "II regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo. Ma costa­ro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affa­ri...Allora il re si indignò e disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali". (da Matteo 22.1·14)

Page 139: 2002

~

~~~~~ ,,' 'O

Ciao a tutti! Oggi Gesù ci racconta una storia un po' curiosa ... Un personaggio importante prepara la festa di nozze per il suo figlio. Ma gli invitati non vengono. Arrabbiato, decide di invitare tutte le persone che trova per la stra­da ... ricchi e poveri, conosciuti e sconosciuti, buoni e cattivi. Perché tu possa capire meglio questo brano voglio spiegarti alcuni termini.

Il Regno dei cieli: Gesù parla spesso del Regno dei cieli (talvolta lo chiama Regno di Dio). Vivere nel Regno significa che abbiamo il nostro posto in questa "casa", in questa "dimora" di Dio. Lì possiamo essere veramente felici. Gesù ci invita a vivere, fin da oggi, in questo Regno: non attendiamo oltre e cominciamo subito a fare della nostra vita "una casa in cui è bello vivere".

Una parabola: È una storia che Gesù ci rac­conta per farci meglio capire il suo insegna­

mento. Non era sempre facile per i disce­poli capire e accettare quello che Gesù

diceva. Allora Gesù ricorreva ad al­cune immagini per rivelare il si­

gnificato profondo del suo messaggio.

Un'idea

Tu conosci senz'altro qualcuna di queste pa­rabole: il seminatore che semina il grano, il figlio che se ne è andato di casa e che ritorna da suo padre dopo aver speso tutto il denaro che aveva ...

Gli invitati: Gesù utilizza una parabola (sto­ria) per parlarci del Regno dei cieli. In effetti è Dio che organizza una festa e ognuno di noi è un invitato ... Capita anche a noi di non aver voglia di far festa (perché si è tristi, arrabbia­ti, perché si è fatto baruffa, perché si è fatto del male ... ). A quel punto non abbiamo voglia di assistere alle nozze, anche se Dio ci invita con infinita gentilezza.

Buoni e cattivi: Il Regno di Dio, la sua "ca­sa" in cui ci invita con tanta ge­~ nerosità, è aperto a tutti. Egli ~. non fa differenze. Non im-

" ~ porta se siamo ricchi o po­veri, grandi o piccoli, neri o bianchi, malati o sani, onesti o disone­

sti ... Dio ama tutti gli uomini e vuole che ognuno sia

felice e contento.

Allora siatene certi: sa­remo sempre accolti a

braccia aperte!

2; '" -, ,,' 'O

Abbiamo appena capito cos'è una parabola. Da solo o assieme ai tuoi amici, ti pro· pongo di immaginare una storia, simile a quella che abbiamo appena letta. Così tu potrai capire meglio e far capire anche ai tuoi amici l'insegnamento di Gesù. Hai senz'altro immaginazione sufficiente per creare una storia ... E puoi, naturalmente, ispirarti anche a parabole che conosci già.

:§: ~ ,,' 'O

Una piccola festa per i tuoi amici Se hai un po' di tempo libero, ti propongo di organizzare una piccola festa a casa tua. Potrai invitare i tuoi compagni e le tue compagne per passare assieme del tempo in allegria. Cosa ne pensi?

Se ti prendi per tempo ti consiglio di preparare da te gli inviti che potrai decorare secondo i tuoi gusti e la tua ispirazione.

Nel programma potresti prevedere:

- un gioco di mimo o di teatro: da solo o con l'aiuto di qualche amico potrai rappresentare la storia.(parabola) che hai inventato ... Se siete numerosi potreste dividervi in piccoli gruppi di due o tre ed ogni gruppo potrebbe inventare una parabola e rappresentarla ~:l § davanti a tutti; ,,'

'O - una merenda da condividere insieme (come "gli invitati alle noz-ze").

Ti propongo due ricette originali, a base di frutta di stagione, facili da preparare.

Le mele al cioccolato Per ogni persona devi procurarti: 30 gr di cioccolato, un cucchiaio di miele, una mela e un po' di cioccolato grattugiato. Sbuccia la mela e togli il torsolo. Fai cuocere per due minuti nel forno a microonde. Ora fai fon­dere separatamente il miele e il cioccolato. Versa il cioccolato nella cavità delle mele e poi met­tici sopra il miele. Ricopri il tutto con il cioccolato grattugiato.

Coppette di uva Per 6 persone hai bisogno di: 1/2 litro di latte, 3 uova, un sacchetto di zucchero, un bel grappo­lo di uva e 6 coppette di vetro. Mescola le uova intere con il latte ed il zucchero vanigliato. Versa un po' dell'insieme in ogni cop­petta. Lava il grappolo di uva e disponi i chicchi in cerchio nelle coppette. Finisci di riempire le coppette con il prodotto che avevi mescolato. Metti a forno caldo per 30 minuti. Decora con un chicco di uva.

Dopo la merenda potreste illustrare la parabola (o con un disegno o con un fumetto o con del ­le immagini ritagliate da giornali e settimanali. .. a ciascuno di scegliere ciò che gli piace di più). Una volta terminati, tut­ti i disegni vengono rac­colti in un cesto e, pri­ma di partire, ognuno dei tuoi amici potrà sce­gliere un disegno per portare con sé il ricordo del bel pomeriggio pas­sato a casa tua.

Page 140: 2002

Parabola

67_0004

Gesù non ha voluto racchiudere la verità in alcune formule e definizioni, ma ha aperto

una strada verso la verità. Per questo ha usato un modo di esprimersi molto diffuso al suo tempo: la parabola Oetteralmente "paragone") . "Senza parabole non parlava loro" (Mc 4,34). Si tratta di un linguaggio concreto, pieno di immagini, vivo e nello stesso tempo comprensibile ed enigma­tico.

narte dalla vita di ogni giorno. Gli uccelli si r nutrono, gli alberi mettono le foglie, il seme viene seminato. li pastore cerca la pecora per­duta. li pescatore getta le reti. La donna di casa impasta la farina e vi mette il lievito, accende la lampada, spazza la casa, cerca la moneta perdu­

Ottobre 2002 PER MEDITARE N°67

67_0006

ta. li padre divide la sua eredità. li padrone paga gli operai. Gli amministratori gestiscono onestamente o diso­nestamente. I servi vegliano o sonnecchiano. li ladro viene all'improvviso. Gli invitati si mettono a tavola. li povero viene lasciato in disparte. Lo straniero-eretico viene preso per modello.

67_0005

guesti racconti pieni di vita mirano ad altro. Hanno un senso nascosto e noi dobbiamo sco­

prir o. Recano con sé lilla chiamata, lill invito a cui dobbiamo rispondere. li seme è la Parola. li grano che cresce è "come" il Regno. La veglia è l'attesa del Signore. li lievito nella pasta siete proprio voi.

Quando l'albero mette le foglie noi sappiamo che l'estate è vicina (Mc 13,28). Ma oggi, ai

nostri tempi, gli avvenimenti della nostra vita per­sonale, collettiva, mondiale verso dove ci portano? La strada della verità, aperta dalle parabole, non è ancora terminata. A/bert Hari

67_0007

Page 141: 2002

Un po' di colore . nella Vostra corrispondenza

ADESIVI Natale

"I!Annunciazione" RH.: 20614

ADES\V\ Natale

ADESIVI Natale

"Una luce nella notte" Rif.: 20613

"presepiO" Rif.: 20611

I .

Un foglio: 1,99 € A partire da 10 fogli: 1,78 € al foglio A partire da 25 fogli: 1,68 € al foglio A partire da 50 fogli: l,58 € al foglio A partire da 100 fogli: 1,48 € al foglio

"L a stalla" Ril.: 20615

I 2 adesivi per foglio, al fine di personalizzare la Vostra corri­spondenza personale o parrocchiale, i vostri regali ...

ADESIVI Natale

"Bosco" Ril.: 20612

Page 142: 2002

Numero 68 • Novembre 2002

• Anno A

08/2002

• •

per le nostre parrocchie ---~---

Questa immagine è disponibile come copertina (formato piegato: ASI per Il vostro bollettino parrocchiale.

Richiederla è facile: Tel. 800-781378 (numero verde) Fax 800-791375 (numero verde) e-mail : edif/ons.obel/[email protected]

Page 143: 2002

EDITORIALE

Novembre: per riflettere sulla vita e sulla morte "Chi nasce, muore. Chi muore, rinasce" - così dice un canto indù. Ed esprime in modo sintetico quello che ci viene ricordato in questo mese di novembre che - chissà perché - è spesso dipinto con colori grigi, e comunque scuri. Ci fa bene, in ogni caso, ahneno una volta all 'anno, essere messi di fronte alla nostra radicale povertà, fare i conti con la nostra vita, in cui è iscritta anche la morte. Non per cadere nella tristezza, o nell'angoscia, o nella paura, ma per ritrovare il vero senso della saggezza cristiana, che è colma di speranza. Il giorno dei santi e il giorno dei morti ci inducono, alla fm fme, ad un sano rea­lismo: se troviamo il coraggio di guardare in faccia anche al momento oscuro e doloroso della morte, è perché siamo certi che con la morte non è fmito tutto. Il nostro destino è la vita eterna. E la vita eterna comincia quaggiù grazie alla vita di Dio che, a partire dal batte­simo, scorre già nelle vene della nostra esistenza. Un motivo in più, allora, per vivere bene questa esistenza che sbocca non in un sepolcro, ma nell'eternità. Un motivo in più per fare di questo corpo, destinato ad essere trasfigurato dalla gloria di Dio, un riflesso continuo del suo amore e della sua tenerezza.

sac. Roberto Laurita

Cartoncini da colorare 2 formati disponibili: A3 (29,7 x 42 cm) :

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... "L'?d~razione dei ~a9i" ~A3.RH.:60107 - A2.RH.: 60108

IL CALENDARIO

Giornate di visita ai cimiteri

Giornata del ringraziamento

Incontro delle Federazioni Protestanti Europee

D nostro servizio è stato ideato e sviluppato per ogni attività pastorale a tiratara limitata.

Per comunicare con IMMAGINI PER LE NOSTRE PARROCCHIE

Redazione: Telefono: Posta:

Sac. Roberto Laurita, Italia 0434 / 86116 EDIZIONI OBELIA, B.P.15 F-67610 La Wantzenau (Francia)

Abbonamenti: Te!': 800-781378 • Fax: 800-791375 numeri verdi) email: editions.obelia@orùine.ir

Page 144: 2002

• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

10 novembre 2002 Tutti i Santi

Anno A Mt 5, 1-12

SALMO RESPONSORIALE

Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto,

Dio di Giacobbe.

Salmo 23

TUTTI I SANTI

"Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati i miti, perché erediteranno la terra"

fr 68

Colore fa rima con fiore! I colori della Festa di tutti i Santi sono un po' tristi: assomigliano al grigiore che è un po' tipico della stagione. Se guardiamo alle tombe dei cimiteri, però, dobbiamo riconoscere che esse presen­tano fiori dai mille colori! E quei fiori rappresentano una preghiera: li dove ci sono siamo certi che quella persona morta non è stata dimenticata. Certo: il ricordo non può limitarsi ad un mazzo di fiori , ma deve far nascere momenti di riflessione pro­fonda, di comunione e di dialogo. Seguendo il Cristo delle Beatitudini noi siamo chiamati a camminare verso la luce. Una luce che rischiara senza abbagliare, una luce che rimane presente, anche senza imporsi. La luce dei Santi e dei Beati, la luce dei Testimoni e dei Giusti. Lodiamo il Signore per tanta bontà, rendiamo grazie per i molteplici, numerosi frutti generati dalla Fede!

Alain Donius

Abbiamo ancora bisogno di santi? Molti cristiani considerano i santi del calendario come dei personaggi ana­cronistici, coperti di polvere come le statue e i quadri che li rappresentano. Ma vi sono generazioni di credenti che hanno trovato nell' esistenza e nel messaggio dei santi un'ispirazione decisiva per le scelte della loro vita. Dobbiamo forse ritenere che i nostri contemporanei siano sufficientemen-te "adulti" per fare a meno di modelli e di eroi? . Alcuni, è vero, lo affermano, ma non è proprio quello che constatiamo. Purtroppo sono ormai i personaggi dello spetta­colo che, nel secolo dei mass media, fanno e disfa­no le mode, i comporta­menti e addirittura il lin-guaggio.

Charles Wackenheim

Page 145: 2002

• • • zmmagznz per le nostre parrocchie

2 novembre

Giornata di preghiera per i defunti

LUCE Splenda su di essi, Signore, la tua luce e possano contemplare il tuo volto di Padre.

Splenda su di essi la luce di Cristo, il primogenito dei risorti, Colui che ha affrontato la morte a mani nude e l'ha sconfitta per tutti noi.

Roberto Laurita

Signore, ti affido tutti i miei morti, tutti quelli che mi hanno fatto del bene e anche quelli che mi hanno causato delle sofferenze.

Accoglili tutti nella tua misericordia. Dona loro la tua luce, colmali della tua pace. Trasfigurati con la bellezza del tuo amore, guariscili con la tenerezza della tua misericordia.

E fa' che un giorno io possa ritrovarli tutti nella tua casa.

Roberto Laurita

FIORI Ci sono tante cose

che vorrei dirti. Che questi fiori, con la loro bellezza, prendano il posto delle parole che non riesco a trovare.

E ti dicano tutto il mio affetto

e la mia riconoscenza.

Roberto Laurita

GIORNO DEI DEFUNTI

ACQUA Quest'acqua è segno del nostro Battesimo, di quella vita di Dio

che scorre nelle vene di ogni credente

come una sorgente che non viene mai meno.

Quest'acqua ci ricorda che se ci affidiamo a lui,

Dio ci disseta tutti

N° 68

con l'acqua della fonte della vita! Roberto Laurita

Page 146: 2002

• • • 'lmmag'ln'l per le n ostre parrocch ie Anno A ~002 31 a DOMENICA ORDINARIO

3 novembre 2002 31 a Domenica Ordinario

Anno A Mt 23,1-12

SALMO RESPONSORIALE

Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze . lo sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio

a sua madre. Salmo 130

31 a DOMENICA ORDINARIO

"E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi

chiamare "maestri" perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo."

N °68

La fede si mostra, si prega e si vive "Dicono e nOn fanno! " Questo rimprovero di Gesù nOn si applica forse molto facilmente agli uomini politici, ai capi e ai dirigenti, a tutti quelli che deten­gono una responsabilità, alle guide delle comunità cristiane e, in fondo , ad ognuno di noi, nella misura in cui vi è spesso una terribile distanza tra quello che diciamo, crediamo, professiamo . .. e quello che facciamo? Solo Gesù è stato coerente fmo in fondo. li suo insegnamento, la sua preghie­ra, i suoi comportamenti nOn sOnO mai contraddittori. Co­me cristiani noi siamo chiama­ti a testimoniare la speranza: dobbiamo metterei continua­mente in ascolto e alla scuola dell'unico Maestro che può insegnarci l'umiltà, lo spirito di servizio, l'impegno, il gusto della preghiera e il coraggio della fedeltà ... Perché anche per noi la fede è al contempo discorso, relazione viva, amore condiviso: essa si mostra, si prega e si vive ... nella vita di ogni giorno!

Mons. C. Kratz 68 0302

Annunciare il vangelo gratuitamente Paolo scrive:"Siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature. Così affezionati a voi, avremmo desidera­to darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari. Voi ricordate, infatti, fratelli, la nostra fati­ca e il nostro travaglio: lavorando gior­no e notte per non essere di peso ad alcuno, vi abbiamo annunziato il van­gelo di Dio" . Quanti pensano che ogni servizio ecclesiale debba, per quanto possibile, essere dis­sociato da un legame di dipen­denza economica hanno dunque perfettamente il diritto di richia­marsi a Paolo. Charles Wackenheim

Page 147: 2002

• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

l O novembre 2002 32a Domenica Ordinario

Anno A Mt 25,1-13

SALMO RESPONSORIALE o Dio, tu sei il mio Dio,

all'aurora ti cerco, di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne,

come terra deserta, arida, senz'acqua. Salmo 62

32a DOMENICA ORDINARIO

"U regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade,

uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge."

11'1 320 DOMENICA ORDINARIO

Accendere dei ceri Le cererie propongono alle parrocchie e ai santuari dei cartelli da esporre accanto ai porta-ceri, per indicare il significato che assume il gesto di accendere una candela. L'intenzione è buona, ma si ri schia di ridurre indebitamente la portata del gesto stesso. Sarebbe più giusto, forse , affidarsi alla liturgia che, nel corso dell 'anno, attraver­so letture e gesti, ci rischiara con la luce di Cristo. Con i ceri che accendiamo noi prendiamo posto, in effetti, nello stesso corteo delle dieci vergini invitate alle nozze, che partono, in piena notte, incon­tro allo sposo, che è Cristo. Abbiamo ricevuto la candela accesa il I

giorno del nostro Battesimo. La sua fiam­ma viene dal Cristo, rappresentato dal cero pasquale. Attraverso questa luce che ci viene affidata noi riconosciamo di es­sere diventati la luce del mondo (Sa do­menica tempo ordinario - A). Se il cero arde all 'interno di una chiesa, noi, però, dobbiamo portare la luce di Cristo tra gli uomini del nostro tempo.

Marcel Metzger

68_0402

lo resto e aspetto Potremmo compatire le giovani stolte per la loro sorte crudele. Nel suo commovente "Salmo della vergine folle", Marie Noel presta una voce dolorosa ad una di esse: "lo resto! n mio signore è dentro ed io l'aspetto, come una pazza. L'aspetto. Fedele e nell'ombra, come un cane che veglia e non chiede niente. L'aspetterò fino alla fine delle nozze e fino al giorno dopo. L'aspetterò fino alla morte e anche oltre e oltre ancora". Charles Wackenheim

... fedele e nell'ombra come un cane ...

N"68

Page 148: 2002

• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie

1 7 novembre 2002 33a Domenica Ordinario

Anno A Mt 25,14-30

SALMO RESPONSORIALE

Beato l'uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie.

La tua sposa come vite feconda nell 'intimità della tua casa;

i tuoi figli come virgulti d 'ulivo intorno alla tua mensa. Salmo 127

33a DOMENICA ORDINARIO

"A chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza, ma a chi non ha sarà

tolto anche quello che ha"

330 DOMENICA ORDINARIO

Servo buono e fedele Tu non hai paura, Signore, e metti dentro di me grandi speranze! Tu non hai paura, Signore, e mi accordi tutta la tua fiducia.

lo vengo a te con i frutti che ho raccolto. Guarda! Te ne offro un cesto pieno: un sorriso offerto per squarciare il grigiore, uno sguardo di dolcezza per riscaldare un cuore gelato, alcune parole per ridare coraggio, un po' di attenzione e di rispetto, il perdono donato per far guarire una ferita, una mano tesa, un po' di gioia condivisa, un cuore pacificato e un po' di bontà, di pazienza e di ascolto, e soprattutto molto amore offerto a dismisura .. .

Ecco i frutti del mio lavoro, Signore: c 'è voluto del tempo ma io vi ho investito tutto il cuore. Mi sono sforzato di essere un servo buono e fedele. Fammi conoscere la tua gioia!

jean-Marie Bedez

N°68

68_0506

La condivisione delle ricchezze Sappiamo che la Chiesa dell'Occidente nei secoli ha condannato non solo l'usura, ma il principio stesso del prestito con interesse. Max Weber ha mo­strato come la Riforma del XVI secolo, abbandonando questa dottrina, ha per­messo lo sviluppo capitalista dei paesi protestanti. Col passare del tempo la civiltà industriale ha portato i frutti avvelenati che oggi vengono denunciati dagli ecologisti. Come cristiani possia­mo proprio approvare senza alcuna riserva un sistema che si fonda sull 'autogenerazione del denaro a profitto di una minoranza di privi­legiati, mentre la massa dei lavoratori fatica du­ramente per assicurare la sua sussistenza?

Charles Wackenheim

Page 149: 2002

• • • 'tmmag'tn't per le nostre parrocchie

24 novembre 2002 Cristo Re Anno A

Mt 25,31-46

SALMO RESPONSORIALE

li Signore è il mio pastore: non manco di nulla;

su pascoli erbosi mi fa riposare.

Salmo 22

CRISTO RE

"Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero

e mi avete ospitato ... "

B CRISTO RE

N"68

Un Re diverso dagli altri TI nostro Re non ha un trono. E nemme­no quel tappeto rosso che mettono alla discesa da un jet privato. Per lui i primi non sono i grandi di questo mondo. Lui viene per i piccoli, i poveri, gli abbando­nati, gli esclusi.

TI nostro Re non ha scettro, né esercito per difendere i suoi territori. Nei solchi ancora fumanti, si piantano gli ulivi della pace.

TI nostro Re non ha corona. Solo una volta lo si è incoronato. La sua fronte in­sanguinata mostrava il terrore dei con­dannati. Quel giorno tutti gli esclusi del mondo si sono riconosciuti in lui.

TI nostro Re ha in mano un bastone da pastore, segno di una nuova regalità. Chiunque tu sia, anche se ti credi perdu­to, sappi che ha solo fretta di ritrovarti.

Robert Riber

La misericordia dei pagani L'affresco grandioso di Mt 25,31-46 cattura tutta la nostra attenzione. Si trat­ta di una parabola storica che sembra rivolta proprio ai discepoli di Gesù. Secondo t'opinione tradizionale qui i cristiani imparano che saranno giudicati su quello che avranno fatto per gli affamati, gli assetati, gli stranieri, quelli che erano nudi, malati o prigionieri. Ma è possibile fare anche un'altra esegesi. Così "tutte le genti" designa verosimilmente l'umanità che non conosce il Cristo e quel "fratelli" i discepoli di Gesù. In tal modo sono proprio i cristiani - affamati, stranieri, nudi, malati, car­cerati - che sono affidati, per così dire, alla misericordia dei pagani.

Charles Wackenheim

AFFAMAlI ASSEfAlI

S1RANIERl NODI

MAlAlI CARCERAlI

~:

Page 150: 2002

• • • I,mmagl,nl, per le nostre parrocchie

la IMMAGINI DOMENICALI

N"68

10 novembre 2002 Tutti i Santi 3 novembre 2002 31 a Domenica Ordinario

B eati i poveri in spirito . .. gli afflitti...i miti.. .Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli! VOTAT

E non fatevi chiamare maestri, perché uno solo è il vostro Mae­__ l stro, il Cristo. --r--. li più grande tra voi

10 novembre 2002 32a Domenica Ordinario

Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora.

Tutti i Santi

17 novembre 2002 33a Domenica Ordinario

Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.

Cristo Re

sia vostro servo; chi in­vece si innalzerà sarà ab­

bassato e chi si abbas­innalza-

24 novembre 2002 Cristo Re

Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le sue genti. ..

PER LE CELEBRAZIONI

Preparazione al matrimonio

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie Novembre 2002 L:ALFABETO IN IMMAGINI

N°68

Padre Peccato

Pellegrinaggio 68_o803

~\~ --

Pesca Persecuzione

Popolo

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie Novembre 2002 IL NOSTRO PASSATO

I santi sono una porta Portale sud della cattedrale di Strasburgo.

Leone Magno (morto nel 461)

Festeggiato il lO novembre:

Nato in Toscana, nel 440 viene eletto papa dal clero e dal po­polo romano e prende il nome di Leone I. Lotterà contro le eresie e soprat­tutto contro quella di Eutiche che riconosceva in Cristo solo una natura divina. Al concilio di Calcedonia, nel 451 , fa riconoscere la dottrina delle due nature, divina ed uma­na, nell'unica persona di Gesù Cristo. Si batte contro il paganesimo che continua a sopravvivere. La sua influenza si estende fino alla Gallia, alla Spagna, all'Africa.

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Martino (315 circa-397)

Festeggiato 1'11 novembre:

Nato in Pannonia, diventa milita­re e si trova con la sua guarnigio­ne ad Amiens quando si converte al cristianesimo. Secondo la tradi­zione questa avviene dopo che, in un giorno d'inverno, ha diviso il suo mantello con un mendi­cante e dopo che Gesù gli è ap­parso con lo stesso mantello.va a Poitiers e con l'aiuto del vescovo Dario fonda il monastero di Ligu­gé. Diventa poi vescovo di Tours, pur rimanendo monaco. Porta il cristianesimo nella Gallia occi­dentale e vi fonda molti mona­steri. Sarà il primo santo che vie­ne venerato pur senza aver cono­sciuto il martirio. 68_0904

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Tomba Fra tutti i monumenti le tombe sono forse quelli che presentano il campione di ricerca più vasto per gli ar­cheologi, gli etnologi, gli storici, gli artisti, e anche i ftlo­sofi. Le civiltà, a qualsiasi punto della loro esistenza, hanno manifestato la loro fede in un'altra vita proprio col mo­do in cui hanno trattato i morti. Si potrebbe scrivere la storia dell 'umanità servendosi delle tombe.

Illustrazione: Tomba del vescovo Pietro di Poitiers. Fontevrault, XIII secolo.

Alberto Magno (1200 circa-1280)

Festeggiato il 15 novembre:

Andrea (I secolo)

Festeggiato il 30 novembre:

Nato in Germania, compie i suoi Fratello di Simon-Pietro, è origi­studi a Padova. Entra nell'ordine nario di Cafarnao. Incontra Gesù domenicano ed insegna la ilio­sofia e la teologia a Colonia, a Friburgo, a Ratisbona, a Strasbur­go e a Parigi. Apre la strada ad una sintesi tra la iliosofia e la fisica diAristotele da una parte e la teologia dall'al­tra. Questa strada sarà poi seguita da uno dei suoi discepoli, Tom­maso d'Aquino. Fu vescovo di Ratisbona per due anni. Dottore della Chiesa, è pa­trono degli uomini di scienza, dei naturalisti e dei chimici.

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sulle rive del lago di Tiberiade. Discepolo di Giovanni il Batti­sta, ha inteso quest'ultimo desi­gnare Gesù come l'Agnello di Dio.Assieme a suo fratello, a Gia­como e Giovanni, forma il grup­po di apostoli più vicini a Gesù. Secondo una tradizione non molto sicura avrebbe evangeliz­zato la regione di Patrasso, in Grecia e sarebbe morto martire su una croce a forma di X. È pa­trono della Chiesa di Costanti­nopoli, di Grecia, di Russia e di Scozia.

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• • • 'lmmag'ln'l per le nostre parrocch ie Novembre 2002

1m TEMI: FESTA DEL RINGRAZIAMENTO

N"68

Seduti insieme a tavola, Signore, noi riconosciamo i tuoi numerosi doni. Giorno dopo giorno la terra ci dona i suoi frutti, nell'alternarsi delle stagioni. Certo, anche noi abbiamo fatto la nostra parte, ma non sarebbe venuto fuori nulla se la tua Provvidenza non ci avesse assistito.

Roberto Laurita

Ir'

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Pane e vino frutti della terra. Pane e vino risrutato

della fatica dell'uomo. Benedetto sei tu, Signore, Dio dell'universo: questo pane che si presenta in molti modi, con colori e profumi diversi, è il frutto della buona terra che ci hai affidato, del sole e della pioggia, dei semi che hai messo nelle nostre mani.

Roberto Laurita

Grazie, Signore, - per questo mondo meraviglioso

che non ci siamo costruiti. Insegnaci a rispettarlo e a farne un giardino

C::~~~~~~~~~~~!ì!~~ di fraternità e di giustizia.

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Un gioco di pazienza Oggi ti propongo un gioco di pazienza che potrai realizzare da solo e che richiederà la tua perseveranza, ma anche tanti altri talenti.

Ti serve: della pasta da modellare e 4 bi­glie di 2 colori diversi (ad esempio: 2 bian­che e 2 nere). Oppure della pasta di sale per costruire l'insieme e della pittura per colo­rarla. Se hai preso della pasta di sale, dai forma alle quattro biglie (che avranno 1 cm circa di diame­tro) e poi colorale. Costruisci una piastra di almeno 15 cm di lunghezza e 5 di larghezza. Poi, usando le dita o una biglia, lasciavi sopra, a distanza regolare, 7 impronte.

Regole del gioco: Puoi giocare da solo o assieme ad un altro gioca-tore. Le quattro biglie sono divise per colore alle due estremità. Lo scopo del gioco è quello di cercare di occupare con le proprie biglie lo spazio delle biglie dell'awersario. Ogni giocatore sposta una biglia alla volta e percorre un solo spazio alla volta. Solo quando entra in contatto con le biglie dell'altro giocatore può passare sopra la biglia/le biglie dell'awersario per rag­giungere lo spazio vuoto che è più vicino.

Un piccolo consiglio: Per vincere è meglio spostare la propria ultima biglia il più tardi possibile.

Preghiera: Grazie, Signore Prima di cominciare la preghiera, resta qualche momento in silenzio e cerca di fare l'inventario dei tuoi talenti, senza imbrogliare, senza aggiungerne, ma anche senza dimenti­carne. Compi questa operazione non per inorgoglirti, ma per ringraziare Dio.

Grazie, Signore, per la fiducia che mi accordi e per tutti i talenti che mi hai affidato.

Perdonami, Signore, se talvolta sono un servo pauroso, fannullone e anche cattivo.

Per favore, Signore, insegnami ad essere un servo fedele, che sappia far fruttificare i suoi talenti al servizio tuo e del prossimo.

Risposte: Il gioco degli errori: Vedi il disegno qui accanto. Il messaggio nascosto: Bene, servo buono e fedele, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.

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~ ~I

Rivista mensile per i ragazzi

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N°32 Novembre 2002 Testi: Thlerry Larcher

Che hai fatto del tuo talento?

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O 0~

Un uomo, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. Dopa molta tempa il padrone di quei servi tornò, e volle rego­lare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autoritò su molta; prendi parte alla gioia del tuo padrone. Colui che aveva ricevuto due talenti, li aveva anche lui fatti fruttificare, e fu ricompensato. Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro; per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. Il pcJ(lrone gli rispose: Servo malvagio e infingar­do, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha sarà dato e sorà nell'abbandanza; ma a chi non ha sorà tolta anche quello che ha. (da Mlltteo 25, 14-30)

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~ ~II!!!!!!!!~!!!!!!~!!!I.(

Signore: Quando si cerca la parola "Signo­re" nel testo ci si accorge che essa indica un uomo che conosce bene i suoi servi e che ha fiducia in loro, tanto da affidare proprio a loro i beni da custodire durante la sua assenza, tanto da mettere nelle loro mani la sua ric­chezza, a ciascuno secondo la sua capacità. Egli spera che ognuno abbia, a sua volta, fi­ducia nel suo padrone, che non abbia paura e che assuma le sue responsabilità, mentre egli è assente. Nel vangelo la parola "Signore" viene usata spesso per indicare Gesù o Dio stesso. Qui ancora una volta Gesù ci descrive il Regno dei Cieli e questa parabola ci insegna come abbandonare il nostro ruolo di servi per aver parte alla tavola del Signore, come "entrare nella gioia" dopo aver fatto fruttificare i no­stri talenti.

Servi: il servo è colui che è a servizio di qual­cuno verso il quale ha dei doveri, qualcuno a cui obbedisce. È quello che hanno fatto i pri­mi due servi, che hanno svolto il compito che era stato loro affidato. Il padrone si rallegra con loro: "Bene, servo buono e fedele . .. ". Anche a noi accade la stessa cosa. Grazie alle capacità che Dio gli ha affidato, ognuno di noi potrà fare cose meravigliose per sé e per gli altri. Si tratta di sviluppare i doni di Dio e di metterli al servizio degli altri. È que­sto il servizio che Dio ci domanda. Un servo fedele non cerca di essere più dota­to dell'altro, ma ha fiducia in se stesso e in Dio. Utilizza i doni che ha ricevuto per costruire un mondo ad immagine del regno di Dio, perché non gli venga rivolto il rimprovero: "Servo malvagio e infingardo, avevi tutto e non hai fatto niente ......

Ciao, amici! Nel testo che avete appena letto, si parla di un signore e del suo denaro, ma la cosa più importante è la fiducia che il ricco proprie­tario mostra nei confronti dei suoi servi. Accade la stessa cosa tra Dio e noi. Leggete queste spiegazioni per capire in modo più chiaro.

denaro era la paga quotidiana di un braccian­te agricolo!). Immagina quello che rappresen­tavano, dunque, 2 o 5 talenti: un grosso sacco pieno di monete! Ma un talento è anche una capacità particolare. Ognuno di noi, così, dispone di un vero teso­ro: un cuore per amare, un'intelligenza che ci permette di comprendere e di apprendere, due occhi per scoprire ogni cosa, due mani per scrivere e fabbricare, un'immaginazione per inventare ... Come accade nella parabola, Dio ripone in noi la sua fiducia, ci affida i suoi tesori meravigliosi, come anche la fede attra­verso la grazia del nostro Battesimo e il suo Vangelo che siamo chiamati a vivere e a pro­clamare. Ecco tutti i beni che ci fa condividere, chia­mandoci ad essere creativi e responsabili. In questo mese di novembre dovete ricordar­velo: siamo tutti chiamati a diventare santi!

Talenti: AI tempo di Gesù un talento ~ ~ ~ ~ ~ rappresentava una somma importante: ~ ~ ~I poiché aveva un peso che arrivava fino a ~ ~ 42 kg, poteva valere circa 6.000 denari (un ~

Il gioco degli errori Copiando il disegno del vangelo, il disegnato­re è rimasto stordito e ha ~ommesso

7 errori: osserva bene e cerca di scovarli.

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Il gioco dei talenti Sottolinea o colora i talenti che hai ricevuto e che pensi di far fruttificare per la gioia di Dio.

E~,

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Qual è la ricompensa che dà il padrone ai servi fedeli? Colora le X e le Y e la tro­verai.

XYBENEYVSERVOXXBUONOYXEYXFEDELEXXSEIXYSTATOXFEDELEX NELYVPOCOXXTIXDARÒXAUTORIT À YXSUXMOLTOYXPRENDIYXPARTE

XALLAYXGIOIAXDELYTUOXPADRONEYX

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Novembre 2002 PER MEDITARE N°68

68_0006

L'ultimo libro della Bibbia si chiama Apocalisse, "Rivelazione". Si tratta di lIDO scritto -sconvolgente, ricco di simboli e di allusioni, in cui bisogna continuamente leggere

dietro le parole e tra le linee. Ma perché questo linguaggio così enigmatico? I tempi sono duri. Gli imperatori romani - Nerone (54-68), poi Domiziano (81-96) - perseguitano i cristiani. L'autore dell'Apocalisse, Giovanni, il discepolo che Gesù amava, è lui stesso condannato ai lavori forzati nell'isola di Patmos.

Così scrive un libro incomprensibile per i persecutori. Un obbligo per chi si trova in clandestinità. Ma il suo messaggio è luminoso, portatore di speranza per i perse­

guitati. Essi, infatti, ne possiedono le chiavi di comprensione. Sanno che gli occhi signi­_ ficano conoscenza, le gambe stabilità, la corona potenza, la spada sterminio, il 7 la pie­

nezza, 144.000 (12 x 12 x 1000) una folla numerosa. Dietro la caduta di Babilonia scor­gono quella di Roma, nel trono di Satana il trono dell'imperatore, nella bestia che viene dal mare lo spirito di Roma, nel 666 il nome del persecutore, nell'agnello immolato il Cristo Crocifisso, nella stella del mattino il potere del Risorto.

/ S COnVOlgente, l'Apocalisse, ma anche appassionante. Cercando di penetrarne il signi­ficato, noi scopriamo l'eco di quell 'urto violento provato dalla Chiesa primitiva al

suo primo contatto con l'impero romano. Si è ben lontani da Paolo che domandava la

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sottomissione all'autorità. Entriamo nel­la prospettiva della storia lmiversale e il nostro sguardo è orientato contempora­neamente verso i problemi delle prime comunità (lettere alle Chiese) e verso un avvenire in cui l'universo intero ver­rà trasformato.

Albert Hari

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Un itinerario appassionante rtno a Natale

Grazie a questo calendario i ragazzi vivranno uno straordina­rio periodo diAvvento.

Ogni giorno dell' Avvento, a partire dall O dicembre, i ragazzi prenderanno un'illustrazione dal blocco delle immagini e la incolleranno sullo spazio previsto nel supporto murale. Così, giorno dopo giorno, come in un grande puzzle, questo si tra­sformerà in un grande quadro. Nel libro-guida i ragazzi legge­ranno ogni giorno la storia che corrisponde all'immagine. Questo racconto appassionante li condurrà fmo al Natale.

Per i più piccoli saranno i genitori, naturalmente, a leggere il racconto giorno dopo giorno.

\ Blocco

1""."f, ,i,,,IIfe I (88x92 cm)

Il messaggio della colomba Sui luoghi della Storia Sacra assieme alla colomba Sulamit

La colomba Sulamit, è vissuta al tempo di Cristo. Curiosa e desiderosa di viag­giare, volò su tutti i luoghi della Storia Sacra. In questo modo visse, uno ad

\ uno, tutti gli episodi che condussero all'evento pr incipale, la nascita di Gesù. ---

Il calendario (blocco di immagini

+ supporto murale + libro-guida)

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Numero 69 • Dicembre 2002

• Anno B

09/2002

• •

per le nostre parrocchie

Questa immagine è disponibile come copertina (formato piegato: ASI per Il vostro bollettino parrocchiale.

Richiederla è facile: Tel. 800-781378 (numero verde) Fax 800-791375 (numero verde) e-rnall : edlt/ons.obel/[email protected]

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EDITORIALE

Natale del Signore Gesù: lasciamoci inondare dalla sua luce! È utile, è necessario specificarlo. Non basta dire un generico: «Buon Natale!», augurarci un po' di tranquillità e di salute. No, quello che noi cristiani celebria­mo è il «Natale del Signore Gesù». La nostra festa, le nostre celebrazioni, la nostra gioia sono dunque legate alla venuta di una persona, Gesù di Nazaret, che nella fede riconosciamo come il Salvatore, il Figlio di Dio. È la sua luce che risplende nella nostra storia e dona a tutti coloro che l'accolgo­no una speranza viva e una pace profonda. È la sua parola che raggiunge i nostri cuori e offre guarigione e misericordia, chiamando a vivere una relazione di fiducia e di amore. Sono i suoi sacramenti che scandiscono la nostra vita e diventano punti luminosi capaci di sconfiggere qualsiasi tenebra. La festa diventi dunque un 'occasione per restare vicini a lui, per aprire il suo Vangelo, per riconoscerlo e soccorrerlo nei poveri, in tutti i poveri vicini e lonta­ni che bussano alla nostra porta e al nostro cuore. Buon Natale del Signore Gesù!

sac. Roberto Laurita

CD-ROM con i numeri 67-68-69 della Rivista "Immagini per le nostre parrocchie" Ecco finalmente il CD-ROM di "Immagini per le nostre parrocchie", che reca immagini e testi dei numeri di ottobre, novembre, dicembre 2002. Per facilitare l'utilizzo delle immagini accanto ad ognuna di esse figura un numero di catalogazione. Le immagini sono nel formato EPS (vettori al e), TIFF (bitmap) e GIF (bitmap, utilizza­zione più facile di TIFF), il che permette una facile utilizzazione da parte di tutti i softwa­re. I testi sono nel formato "testo" (TXT). Il CD-ROM è compatibile sia con i PC che con Macintosh.

TRE POSSffiILITÀ:

• Il solo abbonamento alla rivista:

• L'abbonamento cumulativo (rivista e tutti i CD-ROM):

• L'acquisto di un CD-ROM su ordinazione per gli abbonati alla rivista:

NB: Il CD-ROM per i tre mesi non potrà essere inviato che con la rivista del 3° (o tutt'al più del 2°) mese. Arriva ogni tre mesi: il prossimo sarà assieme al numero di marzo 2003.

Tel.: 800-781378 (numero verde) • Fax: 800-791375 (numero verde)

e-mail: [email protected]

o nostro senizio è stato ideato e !iViluPINlto per ogni attività pastorale a tiratura limitata.

Per comunicare con IMMAGINI PER LE NOSTRE PARROCCHIE Redazione: Sac. Roberto Laurita, Italia

Telefono: 434 / 86116 Posta: EDIZIONI OBELlA

B.P. 15 • F-67610 La Wantzenau (Francia) Abbonamenti : Te!': 800-781378 • Fax: 800-791375

(numeri verdi) email: [email protected]

IL CALENDARIO ELL' ANNO 2002

Intenzione di preghiera suggerita dal papa: "Perché il Natale c i spinga a rispet­tare e ad aiutare i poveri della terra"

Comincia il tempo di Aw ento.

Natale del Signore Gesù.

Festa della S. Famiglia festa delle famiglie cristiane

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie Anno B 10 dicembre 2002 l a DOMENICA DI AWENTO

N °69

10 dicembre 2002 1 a domenica di Awenfo

Anno B Mc 13,33-37

SALMO RESPONSORIALE

Dio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna,

proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato.

Salmo 79

1 a DOMENICA DI AWENTO

"Vegliate, dunque, perché non sapete quan­do il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giun­ga all'improvvi­so, trovandovi addormentati" .

Vegliate ... e lo vedrete! Vegliate, ma non restate lì, con gli occhi chiusi, senza far nulla. Vegliate, ma continuando a lanciare semi di bontà e di giustizia nei solchi di questa terra. Vegliate, accendendo luci di speranza sui davanzali delle finestre che si aprono sulla vita di questo mondo. Vegliate, portando agli uomini di questo tempo il pane necessario per fare del pasto una condivisione, versando il vino che invita ognuno alla festa della vita. Vegliate, unendovi al lungo corteo di quanti lottano per un avvenire migliore, diven­tando compagni di strada di quelli che zoppicano, curvi sotto il fardello della dispe­razione e della paura. Vegliate .. . e lo vedrete. Colui che viene arriva accanto a quelli che tengono gli occhi bene aperti, accanto a quelli che hanno scelto di impegnarsi. Luc Stein

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Tu non conosci l'ora in cui il padrone arriverà, ma sai bene qual è la strada che prenderà.

Non aspettare, allora, vagli incontro!

Una speranza attiva Nell'ambito della fede il passato, il presente e il futuro si trovato legati insieme e rimandano l'uno all'altro. Ma i passi della Bibbia che oggi ci vengono proposti dalla liturgia sono proprio agli antipodi della moderna "scien-za del futuro". Si parla della fedeltà di Dio e del ritorno inatteso di un uomo partito per un lungo viaggio. È come dire che agli occhi del credente la sto­ria è dominata da una promessa divina che chiama l'uomo ad una speranza attiva e sem­pre desta. Il tempo di Avvento ri­desta questa nostra attesa. Charles Wackenheim

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie Anno B 8 dicembre 2002 IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA

N°69

8 dicembre 2002 Immacolata Concezione

di Maria

Maria, donna della fiducia totale

Anno B Le 1,26-38

SALMO RESPONSORIALE

Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto prodigi.

Il Signore ha manifestato la sua salvezza

agli occhi dei popoli.

Salmo 97

Maria, creatura tutta bella, la tua esistenza è stata immune, fin dall ' origine, dal fango di quel primo peccato che ha sporcato la nostra storia e vi ha messo radici. In te la bellezza risplende in tutto il suo fulgore.

Maria, creatura tutta buona, la tua vita non reca alcuna traccia di quella cattiveria che influenza ogni creatura che viene in questo mondo e spesso la avvolge in un gorgo oscuro di fragilità. In te la bontà di Dio appare in tutta la sua dolcezza.

Maria, donna della fiducia totale, donaci di metterci ogni giorno nelle mani di Dio con la tua gioia e disponibilità.

Roberto Laurita

Tu sei il fiore più bello di questa terra. In te si riconoscono tutti quelli che amano Dio. A te si affidano quanti lo cercano con cuore di figli.

Roberto Laurita

Cosa potevi sapere, quel giorno, del destino che ti attendeva?

Ignoravi la trepidazione della fuga in Egitto, le gioie e i timori che avrebbero accompagnato

la sua crescita - da bambino a uomo -, lo strappo causato dalla sua partenza,

l'entusiasmo che avrebbe creato tra i poveri e i semplici,

il dolore lacerante che avresti provato ai piedi della croce,

la felicità indicibile della risurrezione. Ma con quel tuo "sì" andavi incontro a tutto,

sicura che Dio non ti avrebbe mai abbandonata.

Roberto Laurita

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• • • 'tmmag'tn't per le nostre parrocch ie

15 dicembre 2002 3a Domenica di Awenlo

Anno B Gv l, 6 ... 28

SALMO RESPONSORIALE L'anima mia magnifica il Signore

e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato

l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni

mi chiameranno beata. Le 1, 46-48

3a DOMENICA DI AWENTO

Giovanni rispose loro: "lo battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno

che voi non conoscete".

E tu, chi sei? Giovanni non era il Messia, né il grande profeta. Non viveva nel lusso o nell 'agiatezza. Non aveva un tetto che lo proteggeva o un letto su cui riposare.

Giovanni battezzava nell'acqua. Viveva sulle rive del Giordano, accogliendo quelli che venivano a lui e invitandoli alla conversione.

Giovanni era il precursore , la voce che grida nel deserto: Preparate le strade al Signore!

E tu, chi sei? Dove vivi e come vivi? Qual è la tua strada e il senso della tua esistenza?

30 DOMENICA DI AWENTO N°69

Una voce ti parla: la intendi? Qualcuno attraversa accanto a te i deserti di questo mondo: lo vedi? Sei diventato anche tu il Tempio di Dio?

E tu , chi sei? Dov'è il tuo Dio? È nei templi del consumismo? Oppure gli hai preparato una strada dentro il tuo cuore?

Thierry Lareher

I-

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Rallegratevi, il Signore è in mezzo

a voi. Aprite bene gli occhi. ,

CerLo, è piccolo e fragile, ma e qui! Abbandonare il vocabolario messianico La parola "messia" non ha sempre lo stesso significato e forse , proprio per questo, i cristiani dovrebbero rinunciare al vocabolario messianico quando parlano di Gesù. In tal modo il dialogo tra ebrei e cristiani verrebbe liberato da un ostacolo superfluo: non chiamiamo più "messia" colui che, chiaramente, supera in ogni aspetto i' attesa messianica di Israele. In questo modo Gesù non apparirebbe più agli ebrei come colui che, secondo la pretesa cristiana, nega ali' ebraismo il diritto di esistere dal momento che ha già portato a compi-mento, 2000 anni fa , le antiche pro-messe.

Charles Waekenheim Messia fiI889M ><

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• • • t,mmagt,nt, p er le nostre parrocchie

22 dicembre 2002 4a domenica di Awenfo

Anno B Le 1,26-38

SALMO RESPONSORIALE

Ho stretto un'alleanza con il mio eletto. Ho giurato a Davide, mio servo: stabilirò per sempre la tua discendenza, ti darò un trono che

duri nei secoli. Salmo 88

L'angelo Gabriele disse a Maria: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te .. .

Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà

dunque santo e chiamato Figlio di Dio".

III 40 DOMENICA DI AWENTO

N°69

Sua madre si chiamava Maria A qualche giorno del Natale non c'è nessun dubbio: sta per arrivare la gioia. Gioia per la venuta di un uomo generato da Maria e dallo Spirito Santo. Lei, Maria, è un "frutto di questa terra" e porta in sé tutta la storia dell'umanità, tutta la speranza di Israele. È una di noi e porta in sé tutte le nostre povertà e la condizione difficile che pesa sulle donne. Ma anche la nostra dignità! Lei è l'umile serva, che è così importante agli occhi del Signore. Tanto che egli la guarda e l'avvicina con un ( rispetto così grande! \\ -;:-\ ~ "Rallegrati, tu che sei ~ ~)~ amata da Dio! ". ~ ~ Lei, per prima, --..s-- \ I.~ vedrà che "Nulla è ___ ~ ;?} impossibile a Dio". 'cL: E che tutto è possibile §b all 'uomo quando dice ~t.1 "sì" a Dio e lo Spirito viene a trasformarlo. '

Jean·Marie Bedez

Maria, grazie a te

il Figlio di Dio f 1 cl Il' divenLerà anche i8 io e uomo.

Restate vigilanti Quello che vediamo affermato poten­temente dal Nuovo Testamento è la legge dell'incarnazione, e non solo un legame tangibile tra l'annuncio del Regno di Dio ed un'istituzione parti­colare. Spetta a tutti i cristiani esercitare, all'interno della Chiesa, una vigilanza ispirata dal Vangelo, che impedisce alle istituzioni di soffocare l'amore e la fede. Secondo l'espressione ripresa da Ire­neo di Lione,"la gloria di Dio è l'uomo vivente".

Charles Wackenheim

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie Anno B 25 dicembre 2002

25 dicembre 2002 Natale del Signore Gesù

Anno B MESSA DELLA NonE

Le 2,1-14

SALMO RESPONSORIALE

Annunziate di giorno in giorno la sua salvezza, in mezzo ai popoli narrate la sua gloria, a tutte le

nazioni dite i suoi prodigi. Salmo 96

NATALE

rangelo disse loro: "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia: oggi vi è nato

un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete

un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia".

N°69

La notte viene vinta dal giorno ... Ogni anno questo periodo si presenta con uno spirito di festa ed è caratterizzato da un ambiente familiare. Ma noi siamo chiamati ad andare oltre: a fare di questa me­moria un momento di ritorno in se stessi e verso il Signore. Perché il messaggio di gioia e di pace che irraggia dal volto del bambino della mangiatoia è innanzitutto un segno di novità e di giovinezza. Parola di gioia e gesto di amore che traboccano, e trasformano l'uomo, rendendolo più grande. Cielo stellato che invita a contem­plare l'universo, e quindi a riconoscere il Creatore nella sua azione. Fragilità di un bambino di Betlemme, adorato e riconosciuto per la sua potenza eterna e la sua umiltà visibile. Maria e Giuseppe, i pastori e i magi sono tutte persone che si mettono in cammi­no, senza aver paura della strada da fare . Il tutto ritmato dagli angeli del cielo e dalla luce di spe­ranza donata da una stella. È NATALE ogni volta che una donna, un uomo, un giovane, cercano di sostitui­re il grigiore quotidiano con i colori e i sapori della vita!

Alain Donius

Come abbiamo preparatod

l quest'anno, la festa e

Come la celebreremo

Natale? e quale traccia lascerà nella nostra vita?

Vengo anch'io, Maria e Giuseppe, a contemplare assieme a voi il bambino Gesù, deposto nella mangiatoia.

Vengo anch'io per lasciarmi inondare dalla sua luce e dalla sua bontà. Vengo per ritrovare la speranza e per provare una dolcezza inusuale. Vengo per ritrovare la forza di costruire ogni giorno giustizia, fraternità e pace.

Roberto Laurita

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• • • tmmagtnt per le nostre parrocchie Anno B 25 dicembre 2002 NATALE DEL SIGNORE

25 dicembre 2002 Natale del Signore Gesù

Anno B MESSA DELl:AURORA

Le 2, 15-20

SALMO RESPONSORIALE

Una luce si è levata per il giusto, gioia per i retti di cuore.

Rallegratevi, giusti, nel Signore, rendete grazie al suo santo nome.

Salmo 96

Notte di luce, quella notte. In mezzo al buio che copre ogni cosa con il suo spesso mantello brilla una luce nuova che avvolge i pastori. C'è un annuncio, rivolto proprio a loro, e con esso !'invito a muoversi, a mettersi per strada per andare a vedere il segno che Dio offre a tutti gli uomini.

Notte di gioia, quella notte. Notte di trambusto, certo, di passi rapidi in direzione di Betlemme, al chiarore delle lampade. N otte di meraviglia e di stupore, di una gioia che non può più essere taciuta, trattenuta per sé e allora viene gridata, trasmessa a tutti quelli che si incontrano.

Roberto Laurita

Venite, andiamo anche noi, insieme ai pastori. Lasciamo il nostro caldo cantuccio e affrontiamo il freddo della notte. Andiamo ad incontrare Colui che viene a donarci una vita nuova, a strapparci al potere del male, a guarire le nostre ferite più profonde, a coprirci della sua misericordia.

Roberto Laurita

Ti contemplo, Bambino Gesù, con gli occhi di Maria e di Giuseppe:

con la loro gioia e la loro trepidazione, con il loro affetto e la loro tenerezza.

Ti contemplo, Bambino Gesù, con gli occhi dei pastori:

con il loro stupore, la loro sorpresa, la sensazione di trovarsi davanti

ad una creatura straordinaria, che cambierà la storia.

Ti contemplo, Bambino Gesù, con gli occhi di tutti quelli

che ti cercano con cuore sincero e che vengono incoraggiati

dalla tua povertà e dalla tua fragilità, con gli occhi di tutti quelli

che attendono da te la gioia e la pace.

Roberto Laurita

N °69

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• • • tmmagtnt p er le nostre parrocchie Anno B 25 dicembre 2002 NATALE DEL SIGNORE GESÙ

25 dicembre 2002 Natale del Signore Gesù

Anno B MESSA DEL GIORNO

Gv 1,1-18

SALMO RESPONSORIALE

Il Signore ha manifestato la sua salvezza, agli occhi dei popoli

ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore,

della sua fedeltà alla casa di Israele.

Salmo 97

È lui, questo bambino la Parola eterna di Dio,

quella Parola che ha creato il cielo e la terra e ogni cosa, quella Parola che è risuonata

piena di amore e di vita nella storia di Israele

e che oggi si è fatta càrne.

L'inaudito diventa realtà Che cosa c'è di più diverso della santità di Dio? Non è forse questa nostra esistenza, questa nostra" carne" che troppo spesso è un grumo di debolezza, di cattiveria, di violenza? Eppure Dio si è fatto uomo, uno di noi, come noi!

Che cosa c 'è di più lontano dalla bontà di Dio? Non sono forse i nostri pensieri di uomini, i nostri progetti così modesti, i nostri calcoli così meschini? Eppure Dio si è fatto uomo, parla la nostra lingua, vive secondo le usanze del suo popolo!

Che cosa c 'è di più distante dalla potenza di Dio? \ Non è forse la nostra fragilità , \ intessuta di limiti , di compromessi, \ di paure e di ansie? Eppure Dio si è fatto uomo, ha piantato la sua tenda per sempre in mezzo a noi!

Roberto Laurita

Su questa terra bagnata di lacrime e sangue, su questa terra campo di battaglia, luogo di scontri e di contrasti,

N °69

noi possiamo contemplare il tuo volto, Figlio di Dio, Splendore della sua Grazia, Figlio dell'uomo, plasmato con la nostra fragile creta.

Roberto Laurita

Il bambino Gesù: Dio fatto uomo9_0705 Quando Luca e Matteo raccontano la nascita di Gesù vogliono render conto di un mistero che si inscrive, senza dubbio, nella storia, ma che è pienamen­te accessibile solo alla fede. Gli elementi meravigliosi che scandiscono i "vangeli dell'in­fanzia" esprimono in modo poetico una verità che anche ai giorni nostri non ha perduto nulla della sua provocante no­vità: nella persona del bambi­no di Betlemme ogni uomo di buona volontà è confrontato con Dio che si rende presente nella storia umana.

Charles Wackenheim

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• • • ID tmmagtnt per le nostre parrocchie Anno B 29 dicembre 2002 SANTA FAMIGLIA

N°69

29 dicembre 2002 Santa Famiglia

Anno B Le 2,22-40

SALMO RESPONSORIALE

Lodate il Signore e invocate il suo nome,

proclamate tra i popoli le sue opere. Cantate a lui canti di gioia,

meditate tutti i suoi prodigi. Sal 104

SANTA FAMIGLIA

Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme. come è scritto nella Legge

del Signore. Quando ebbero tutto compiuto, fecero ritorno in Galilea, alla loro città

di Nazaret.

La santa Famiglia, una famiglia esemplare A Natale avete senz'altro gustato la gioia di ritrovarvi davanti al presepio, nella dlie­sa parrocchiale o in una stanza della vostra casa.A noi piace, in genere, contempla­re la grotta di Betlemme, anche se in essa troviamo delle persone talmente ecce­zionali da sembrare irreali:"al di fuori" della corsa, almeno della nostra corsa, quella siamo obbligati ad affrontare all 'interno della famiglia, in mezzo a tutte le preoccu­pazioni che riguardano la salute, i soldi, il futuro . .. Ma non dobbiamo sbagliarci! Gesù non ha fatto finta di essere uomo e quindi ha conosciuto come noi le gioie fa­miliari, ma anche la povertà, le angosce dell' esilio, l'incompren­sione dei vicini. La santa Famiglia, però, è esem­plare perché ha saputo sempre rimettersi in cammino e ricono­scere nella sua storia le chiama­te, la presenza e l'azione di Dio. Anche le nostre famiglie saranno esemplari se noi sappiamo far posto a Dio e ci lasciamo guida­re da lui, attraverso ombre e luci, sui sentieri del Vangelo.

Mons. Christian Kratz

Dio stesso è fami8lia, Relazione, Trinità. Le nostre famiglie umane

sono state create a sua immagine ed in esse circola il suo i\more,

perché l'uomo possa trovarvi la vita e la gioia.

La famiglia: un dono Le relazioni di un bambino con i fratelli e le sorelle non sono meno impor­tanti del suo rapporto con i genitori. E se la famiglia gioca un ruolo così importante è perché noi non la scegliamo. La vera dedizione sociale, infatti, consiste nel sacrificarsi per ciò che noi non sce­gliamo, per ciò che può esserci sgradito, ma che in ogni caso si impone. È questo il vantaggio del­le piccole comunità, di quelle che sono a misura d'uomo. E per il bambino la famiglia è proprio questa piccola comunità per eccellenza, che egli non ha scelto, ma che Dio ha scelto per lui.

Charles Wackenheim

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• • • tmmagtnt p er le nostre parrocchie Anno B Dicembre 2002

10 dicembre 2002 la Domenica di Avvento

"V igilate , dunque, perché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte, o al canto del gallo o al mattino".

22 dicembre 2002 4a Domenica di Avvento

L'angelo Gabriele disse a Maria: "Non temere, Maria, perché hai trovato gra­zia presso Dio. Ecco concepirai un fi­glio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato figlio dell ' Altissimo".

Avvento

8 dicembre 2002 Immacolata Concezione di Maria

"T i saluto, o piena di grazia, il Signore è con te" .

25 dicembre 2002 Natale del Signore Gesù

Maria diede alla luce il suo primoge­nito , lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c 'era posto per loro nell' albergo.

Natale

IMMAGINI DOMENICALI N°69

15 dicembre 2002 3a Domenica di Avvento

Giovanni il Battista rispose: "lo sono voce di uno che grida nel deserto: Pre­parate la via del Signore, come disse il profeta Isaia".

29 dicembre 2002 Santa Famiglia

l'ER LE CELEBRAZIONI

Santa Famiglia

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• • • zmmagznz per le nostre parrocchie Dicembre 2002 L:ALFABETO IN IMMAGINI

N °169

Pietro Ponzio Pilato

Pozzo Pregare

Preghiera cantata Prigione

Profeta Prossimo

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• • • m zmmagznz per le nostre parrocchie Dicembre 2002 Il NOSTRO PASSATO

N °69

Incarnazione Come possiamo rappresentare Dio? Ecco un grande interro­gativo che si sono posti gli "iconoclasti" della Riforma. Ed ecco un esempio di risposta, edito a Strasburgo nel 1529. Dio è rap­presentato con il tetragramma, le quattro lettere che formano il suo nome in ebraico, l'Alfa e 1'0mega e il triangolo della Trinità. AI Padre è attribuita 1'0nnipotenza, al Figlio la Giusti­zia, allo Spirito Santo la Misericordia. Dio si manifesta attra­verso la creazione. Gli angeli sono a pieno titolo nel triangolo divino, mentre gli uomini - Adamo - fanno parte sia del mon­do di Dio che di quello della creazione terrestre 69_1101

Nicola (IV secolo) Festeggiato il 6 dic.:

La leggenda che avvolge la sua vita lo rese molto celebre. Si sa che fu vescovo a Mira, in Asia Mi­nore e che fu imprigionato du­rante la persecuzione di Diocle­ziano, che avrebbe partecipato al concilio di Nicea contro l'aria­nesimo (325) . La leggenda gli attribuisce la risurrezione dei tre bambini assassinati e messi nel sale da un albergatore oppure lo mostra mentre getta dalla fine­stra tre borse d'oro dentro la ca­sa di un vicino che, per mancan­za di denaro, rischiava di desti­nare le tre figlie alla prostituzio­ne. In Europa il 6 dicembre i ra­gazzi ricevono dolci e regali. È il patrono della Lorena, della Rus­sia e degli scolari. 69_1103

Ambrogio (340 circa-397) Festeggiato il 7 dic.:

Nato a Treviri, diventa governa­tore romano della Liguria. È ancora catecumeno quando il popolo lo elegge vescovo di Milano. Viene battezzato e ordi­nato vescovo in otto giorni (7 dicembre 374) . Numerosi sono i suoi sermoni e abbondante la sua produzio­ne scritta. Contribuisce alla conversione di Agostino, che battezza nel 387 . Impone una penitenza pubblica all'imperatore Teodo­sio dopo la sanguinosa repres­sione con cui era stata fermata la ribellione popolare di Tessa­Ionica. È un Padre della Chiesa Latina.

Incarnazione (seguito)

Diirer, invece, non ha alcun problema al riguardo. Nel 1511 egli firma questa incisione che rappresenta la Santa Famiglia. Questo piccolo bambino che Giuseppe e Maria presentano ai nonni, è Dio che si è manifestato in Gesù Cristo. I suoi genitori non vivo­no in Palestina al tempo del re Erode, ma sono dei bravi borghesi tedeschi del 16° secolo. La loro sembra quasi una passeggiata domenicale! Maria è vestita a festa, con un cappello di rose sulla testa. Giuseppe, invece, ha tolto, per rispetto il suo berretto di pel­liccia, mentre Gioacchino sgrana una cordicella per la preghiera, antenata del Rosario. 69_1102

Stefano (morto verso il 36)

Festeggiato il 26 dic.: Gli Atti degli Apostoli sono l'unica fonte che ci parla di lui. Si pensa che sia un ebreo elle­nista di Gerusalemme. Appartiene al gruppo dei sette diaconi, designati per sollevare gli apostoli di una parte dei lo­ro compiti e per seguire da vi­cino la distribuzione equa dei beni. Invita gli ebrei a convertirsi a Dio. Davanti al Sinedrio fa una infiammata professione di fede , che gli costerà la lapidazione. È il patrono di molte diocesi di Europa.

Caterina Labouré (1806-1876)

Festeggiata il 30 dic.: Nata in una famiglia di agricol­tori della Cote d'Or (Francia) , entra a 24 anni tra le Figlie della Carità. Fin dal suo primo anno di noviziato la Vergine le appa­re e le chiede di far coniare una medaglia che reca l'iscrizione: "O Maria, concepita senza pec­cato, pregate per noi che ricor­riamo a voi". Per tutta la sua vita sarà a servizio dei malati e degli anziani e le apparizioni che riceverà dalla Vergine ver­ranno divulgate solo dopo la sua morte. La medaglia, che la Vergine le richiese, viene chia­mata "miracolosa". Caterina è stata canonizzata nel 1947.

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Bricolage Se vuoi decorare la tavola natalizia, ti insegno come costruire un oggetto mol­to grazioso_

Ti serve del cartone metallizzato (dorato o argentato) . Ritaglia sul cartone tante stelle quanti sono gli invitati al pranzo di Natale. Scrivi su .ogni stella il nome di un invitato. Ritaglia della carta e poi incollala su uno dei lati della stella (come vedi nel modello). In­cidi la stella con un taglio. in modo da poter­la appoggiare saldamente su un bicchiere. Nel bicchiere metterai un piccolo cero da scaldavivande. Ecco: ora la tavola natalizia ha proprio un aspetto festoso.

Preghiera: Voglio preparare il mio cuore Natale è ormai vicino. E noi celebreremo la tua nascita, Gesù. Per questo voglio preparare il mio cuore.

Voglio pulire la mia strada, togliere tutti i sassi che impediscono di camminare bene. È il momento, ormai, di offrire gesti di perdono. È il momento, ormai, di far crescere la comprensione. È il momento, ormai, di vestire il mio cuore di luce, e di cacciare la collera che mi oscura e mi soffoca. È il momento, ormai, di far cadere le mura che mi separano dagli altri.

Natale è ormai vicino. E noi celebreremo la tua nascita, Gesù. Per questo voglio preparare il mio cuore.

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Rivista mensile per i ragazzi

N°33 Dicembre 2002 Testi: Ch,istine Re inbolt

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Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era lo luce, ma doveva render testimonianza alla luce. E questa è lo testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Geru­salemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: "Chi sei tu?". Egli confessò e non negò, e confessò: " lo non sono il Cristo". Allora gli chiesero: "Che cosa dunque? Sei Elia?". Rispose: "Non lo sono". Gli dissero dunque: "Chi sei?". Rispose: " lo sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate lo via del Signore, come disse il profeta Isaia. lo bat­tezzo con acqua, ma in mezzo a voi sto uno che voi non conoscete, uno che viene dopo di me, al quale io non san degno di sciogliere il legaccio del sandalo". (da Gv 1.6-8.19-28)

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Ciao. amici! Il vangelo di oggi ci fa scoprire un personag­gio che voi forse non conoscete ancora molto bene: Giovanni il Battista. Qui troverete alcu­ne spiegazioni che vi permetteranno di coglie­re la sua identità e la sua missione.

Giovanni: È figlio di Zaccaria e di Elisabetta, la cugina di Maria (la madre di Gesù). Giovanni avrebbe potuto diventare sacerdo­te al tempio, come suo padre, ma Dio ha deciso diversamente: sarà l'ultimo dei profe­ti, colui che prepara il popolo alla venuta di Gesù (alla venuta del "Messia", del "Salva­tore"). Giovanni va nel deserto per lasciarsi rischia­rare meglio dalla luce di Dio.

Luce: È difficile definire Dio, dire chi è veramente. Anche all'epoca di Gesù non era facile spie­gare Dio servendosi di parole umane. Allora, per capire meglio, si usano delle immagini: Dio è Amore, Dio è Luce, Dio è Via, Dio è Verità, Dio è Vita ... Giovanni ha il compito di preparare la strada per accogliere la Luce, cioè Gesù, il salvato­re, che viene sulla terra per illuminare ognu­no di noi.

Deserto: È un luogo arido e desolato. La vita è molto dura e difficile. La Palestina (la terra di Ge­sù) è circondata di deserti. Nella Bibbia il deserto è luogo di prova, ma anche di silenzio, di spoliazione, di preghie­ra, in cui si può incontrare Dio.

Profeta: È una persona che parla a nome di Dio. AI tempo di Gesù gli scritti dei profeti sono molto conosciuti e vengono letti nelle sina­goghe. Ecco i nomi di alcuni grandi profeti: Isaia, Geremia, Daniele ...

Elia: Elia è un grande profeta: è vissuta nel go secolo a.C .. Il suo nome significa: "Yahvé è il mio Dio" . La sua missione consisteva nel ri­stabilire la giustizia e nel difendere l'onore di Dio contro gli idoli.

Elia è stato condotto verso Dio, misteriosa­mente, su un carro di fuoco. AI tempo di Gesù si attende il ritorno di Elia e Giovanni il Battista viene considerato co­me il nuovo Elia, venuto a continuare la sua missione.

Isaia: Come Elia, anche Isaia è un profeta. Provie­ne da una famiglia importante di Gerusalem­me. Nel tempio riceve una visione da parte di Dio. Frequenta il re e i suoi consiglieri . Vuole che il popolo prenda coscienza della sua chiamata e si liberi dai tranelli della ric­chezza e dell'ingiustizia.

Preparate la via: Bisogna rendere la strada più piana e meno sassosa. Così si potrà camminare in modo più agevole. Bisogna togliere quegli ostaco­li che possono farci cadere. Spianare la strada al Signore significa to­gliere di mezzo tutto quello che ci impedisce di incontrarlo, raddrizzare i sentieri tortuosi del nostro cuore.

Battezzare con acqua: AI tempo di Gesù le persone vanno da Gio­vanni per farsi battezzare. Vogliono purifica­re (lavare) i loro corpi immergendosi nell'ac­qua del Giordano, ma desiderano soprattut­to cambiare vita, rendere nuovamente puro il loro cuore.

~~!~~~~~c~. Ogg; abb;amo ~perto Gòo~nn; ~~ il Battista: egli prepara la strada perché possiamo acco· Y/,6 gliere Gesù, la Luce che viene a rischiararci. Per questo ~~ ' ~/j voglio proporti la costruzione di una lanterna. J'-.. )"~ ~. '

~ ~ '-'-'-~ \1' 1. Riproduci il modello che vedi qui su un cartone molto forte. ~ O~' J 1 2. Ritaglia seguendo le linee nere. Attenzione! Non tagliare le ~ ~

parti tratteggiate (servono ad indicare la piegatura). ,,,'-..:/ L 3. Piega secondo le linee tratteggiate, in modo da costruire una lanterna. '-~~ /5 ,'--4. Prima di incollarla, cerca delle immagini, che saranno poi incollate sulle facce

della lanterna oppure disegna tu stesso sulle quattro facce della lanterna. Se vuoi, puoi ispirarti alla storia di Giovanni il Battista oppure rappresentare sulla lanterna tutte le realtà che rischiarano (il sole, la luna, le stelle ... una candela ... ) o anche decorare le diverse facce con motivi natalizi ... Scegli tu!

5. Ora puoi mettere insieme la lanterna, incollando tutti gli elementi che sono tratteggiati. 6. Fai un incavo all'interno dell'anello della lanterna (il manico) e annodagli un nastro:

ora potrai appendere questa bella lanterna in camera tua, o all'albero di Natale o nella sala da pranzo ... come vuoi.

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Dicembre 2002

Giovanni il Battista I vangeli hanno conservato un'immagine vigorosa e un po' enigmatica di Giovanni il

Battista. Per il popolo è chiaramente un profeta. Ma lui stesso afferma: "Non sono un pro­feta" (Gv 1,21). Per Gesù è "più di un profeta" (Mt Il,9). Ma chi è allora? I suoi genitori: Elisabetta, parente di Maria e Zaccaria, sacerdote al tempio di Gerusalemme (Lc 1,5-6). La sua nascita: raccontata in modo meraviglioso per far cogliere la missione che gli è stata affidata da Dio (Lc 1, 5-25). Il suo nome: imposto da un messaggero celeste, è Giovanni, cioè "Dio fa grazia" (Lc 1, 13), La sua educazione: lontano dal tempio, nel deserto. Giovanni ebbe probabilmente dei rap­porti con la comunità di Qumran, ma senza farsi recuperare da essa (Lc 1, 80) . La data della sua apparizione pubblica: l'anno 15° del regno di Tiberio Cesare (Lc 3, 1). L'anno 2r della nostra era. Il suo aspetto: un vestito di peli di cammello, una cintura di pelle (Mt 3, 4).

Cosa mangia: quello che si trova nel deserto: locuste e miele selvatico (Mt 3,4). Il suo messaggio: spesso duro (Lc 3, 7-9):"Cambiate il vostro cuore e il vostro modo di vivere, altrimenti perirete" (cf. Lc 3, 11-14) . Il suo metodo: un battesimo di penitenza nelle acque del Giordano (Lc 3,4-6). I suoi rapporti con Gesù: più vecchio di sei mesi, probabilmente suo cugino. Gesù comincia il ministero facendosi battezza­

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re da lui (Mt 3, 13-17) . La sua certezza: bisogna preparare la via del Signore (Lc 3,4). I suoi dubbi: È Gesù quello che deve venire? I suoi discepoli: pregano e digiunano. Si distinguono da quelli di Gesù che "mangiano e bevono" (Mt 11,2-15; Lc 5,33). Li si ritrova ancora qualche anno più tardi ad Efeso (Atti 18, 24-19,7). Le ragioni della sua incarcerazione: i vangeli segnalano i rimproveri lanciati ad Erode Antipa per la sua vita coniugale dissoluta (Mc 6, 17). Flavio Giuseppe (storico del l° seco­lo) ricorda la paura di Erode davanti all'impatto politico dei movimenti battisti. La sua morte: decapitato per il capriccio di una principessa (Mc 6, 19-29). Il suo posto nella storia: al vertice della prima Alleanza, alle soglie della nuova Alleanza (Lc 1, 14-17;Mt 11,7-15). La sua attualità: come possiamo, in questo 3° millennio, preparare la strada ad un'Umanità nuova, capace di vivere nella giustizia, nella pace, accogliendo Dio?

Albert Hari

PER MEDITARE N °69

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Posters) Ecco il necessario per abbellire la chiesa, l'ambone, la sacrestia, le sale del catechismo, l'oratorio.

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"L'annunciazione" di Barbara Helfer

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"II miracolo nella sfalla" di Barbara Helfer

"La venu a di Gesù" di Barbara Helfer

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