1.Gianni Rusconi_Scenari di mercato_L'Impresa Agile&Mobile | 26 settembre 2013

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Scenario di mercato

Gianni Rusconi - Sole 24 Ore

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L’azienda mobile...

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L’azienda agile fra mobile, persone e processi

Rivoluzione mobile e trasformazione dei processi: due priorità in una.

L’azienda è chiamata a essere più flessibile e agile per rispondere a tutte le complessità del business;

l’adozione dei device e delle app mobili è una strada irrinunciabile. Ma alle spalle ci devono essere

processi strutturati e misurabili. E soluzioni tecnologiche adeguate.

Il fattore “umano”: efficienza ed efficacia nei processi e cost saving sono anche sinonimi di pervasiva

integrazione delle persone (gli information worker) in un contesto gestionale ben organizzato e

funzionale.

Il paradigma mobile: protesi individuale per migliorare l’impiego delle competenze personali e per

migliorare la flessibilità organizzativa e l’assunzione di responsabilità.

Le criticità: sviluppare un’app è semplicissimo ma il rischio di “insoddisfazione” è elevato se il processo

di business e di back office non è strutturato e se l’azienda non è in grado di misurarlo, modificarlo e

migliorarlo in modo costante nel tempo.

La chiave del cambiamento: Mobile - Change Management – Hr - Business Process Management

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I Cio e la mobility

La maggior parte (79%) ritiene che la mobility sarà uno dei settori che in futuro produrrà significativi

profitti e investirà tra il 31 e il 40% del budget in queste tecnologie.

Il prossimo anno il mobile sarà la priorità assoluta per il 34% dei Cio, mentre il 42% lo include tra le

prime 5 priorità. Il 73% ritiene che questo settore rivoluzionerà il modo di fare business, allo stesso

modo o più di quanto non abbia fatto Internet alla fine degli anni Novanta.

Solo il 23% ha adottato una strategia specifica prima di adottare soluzioni di mobility.

La gestione dei dispositivi mobili (27%), la collaborazione (25%) e la condivisione di conoscenze

(23%) sono le tre caratteristiche principali di una strategia avanzata per l’adozione del mobile.

La gestione delle risorse umane, la sicurezza, l’interoperabilità e il fenomeno del BYOD (bring your

own device) sono le sfide chiave. Il 52% delle aziende tenderà a investire in formazione per

aggiornare il personale esistente sulle strategie mobile, mentre il 37% assumerà dall’esterno risorse

full-time con competenze specifiche in applicazioni mobile.

La sicurezza (45%), i limiti di budget (41%) e la scarsa interoperabilità con i sistemi esistenti (31%)

rappresentano ancora i principali ostacoli alla mobility.

*survey Accenture 2013 CIO Mobility, condotta su oltre 400 Cio di tutto il mondo

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Mobile information worker italiani insoddisfatti Come giudicano dipendenti e responsabili It l’approccio aziendale ai dispositivi, ai software e alle

policy riguardanti il mobile? Il 65% dei professionisti italiani ritiene di non ricevere dalla propria

organizzazione gli strumenti mobili o le applicazioni capaci di renderli produttivi ed efficienti.

Il 45% di It manager italiani è convinto che il proprio dipartimento non sappia rispondere

adeguatamente alle esigenze di mobilità del personale. Il problema principale: l’incapacità di far

fronte alla richiesta di accesso alle applicazioni (posta elettronica, Intranet aziendale, social network

come Yammer) da più dispositivi mobili.

Se non ci sono le policy, subentra il “fai-da-te”: il 57% degli intervistati ha ammesso di aver inoltrato,

ricevuto o modificato un documento aziendale utilizzando il proprio dispositivo personale.

L’81% dei responsabili It nostrani (il dato più alto in Europa, dove la media è del 72%) dichiara di aver

implementato o di avere in programma di implementare soluzioni a sostegno del Byod.

Il 62% afferma che entro la fine di quest’anno nella propria azienda saranno predisposti sistemi e

policy che assumano come norma, e non come eccezione, la possibilità di accesso ai dati da remoto.

Il 70% dei decisori aziendali è consapevole del problema legato ai dati di business sensibili conservati

negli smartphone, ma la cosa non li preoccupa o non pensano sia una priorità.

*ricerca VMware – Vanson Bourne su 1.500 IT decision makers e 3.000 office worker di aziende europee (Italia compresa) con

100 e 5.000+ dipendenti

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Il Byod? Può essere un baco milionario

Il 50% dei cosiddetti “information worker” utilizza uno smartphone, il 10% il proprio. Il 16% lavora con

un tablet e il 7% ricorre alla propria tavoletta.

Oltre 11 ore a settimana vengono sprecate da ciascun lavoratore rispetto al totale della sua

produttività personale da desk.

Due ore per recuperare documenti smarriti o errati, altrettante per cercare documenti, sette servono

per unire tra loro file e fonti in un unico documento e per risolvere problematiche legate ai documenti

cartacei.

Il tempo perso relativamente ai processi di collaborazione è di oltre 12 ore settimanali per attività quali

la raccolta e l’analisi dei feedback (circa sette ore), la gestione dei processi di approvazione e il

consolidamento dei dati presenti nei diversi moduli applicativi.

Il totale delle inefficienze alla voce produttività (che costituiscono il 19,5% del tempo degli information

worker) potrebbe costare a un’azienda media fino a 15,9 milioni di dollari l’anno – da calare nella

realtà italiana/europea.

*studio Adobe – Idc “Bridging the Information Worker Productivity Gap: New Challenges and Opportunities for IT” su 1.200 addetti

(di cui 360 professionisti It) di aziende con un minimo di 50 dipendenti con pastazione pc dedicata

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Quali app mobili per aziende e system integrator? Quali applicazioni aziendali saranno rese mobili nel 2013? Applicazioni Office (Microsoft o Google) nel

39% dei casi, applicazioni di business (37%) e di collaboration (14%).

Propensione all’implementazione di un Enterprise Application Store per permettere ai dipendenti di

accedere a tutte le risorse aziendali in qualsiasi momento, con qualsiasi dispositivo e da qualsiasi

luogo, in assoluta sicurezza: il 55% degli intervistati ha risposto affermativamente. Tra i partner di

canale la propensione raggiunge il 61%, tra gli utenti finali il 45%.

Intenzione di offrire ai propri collaboratori un accesso totale o parziale ai dati aziendali: con il 93% di

“Si’” questa si rivela un’area certa di azione. In particolare, il 28% di loro offrirà un accesso completo

“come dall’ufficio”, il 56% un accesso ristretto in base al profilo e ruolo dell’utente, mentre il 9%

permetterà l’accesso solo alla posta e al calendario.

Presenza in azienda di soluzioni e strumenti per incentivare la mobility: il 59% dei rispondenti afferma

di non avere ancora a disposizione soluzioni e strumenti di incentivazione della mobility.

Freni allo sviluppo della mobility in azienda: il 33% degli intervistati considera il costo come il

principale ostacolo allo sviluppo di soluzioni aziendali che agevolino la mobility, il 27% la sicurezza e il

24% lo scarso interesse del management.

*sondaggio condotto da Citrix in Italia fra oltre 200 partner e utenti finali nei mesi di febbraio e marzo 2013 nell’ambito

dell’iniziativa Mobile Tour 2013

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La chiave del cambiamento.....

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