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Resoconti Parlamentari Assemblea Regionale Siciliana XII Legislatura 187“ SEDUTA 23 Settembre 1998 RESOCONTO STENOGRAFICO AS 187“ SEDUTA f MERCOLEDÌ 23 SETTEMBRE 1998 Presidenza del presidente CRESTAIDI INDICE Pag, Assemblea regionale Comunicazione del caiendario dei iavorì: PRESIDENTE...................................................... 7 Congedi ....................................................... -| Disegno di legge «Soppressione e liquidazione degli enti econo- mici regionali AZASI, EMS, ESPI» (413-458/A) (Seguito della discussione): PRESIDENTE.......................................... 11,16 GR]PPALDÌ, presidente della Commissione . . 11,14,15 CAPODICASA ( D S ) .............................. 17 DI MARTINO (M isto) ........................... 12,13,15,16 CASTIGLIONE, assessore per/'/ndusfr/a . . . 17 Interrogazioni (Rinvio): PRESIDENTE........................................... 6 Mozioni (Determinazione della data di discussione): PRESIDENTE..................................................... 1 Sul calendario dei lavori PRESIDENTE..................................................... 11 CAPODICASA ( D S ) ......................................... 7 DI MARTINO (M isto) ......................................... 9 BARBAGALLO SALVINO (C C D ) .................... 10 Sull’ordine del lavori PRESIDENTE..................................................... 6,7,18 CASTIGLIONE, assessore pe r/’/ndusfr/a . . . 6,7 SPEZIALE (D S ) ................................................. 6 CINTOLA (CDU)................................................. 7 STANCANELLI ( A N ) ......................................... 18 La seduta è aperta alle ore 11.45 PEZZINO, segretario ff., dà lettura del pro- cesso verbale della seduta precedente che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato. Congedi PRESIDENTE. Comunico che gli onorevoli Grippaldi e Mele hanno chiesto congedo per la seduta odierna. Non sorgendo osservazioni, i congedi si in- tendono accordati. Avverto, ai sensi dell’articolo 127, comma 9 del Regolamento interno, che nel corso della seduta potrà procedersi a votazione mediante sistema elettronico. Determinazione della data di discussione di mozioni PRESIDENTE. Si passa al secondo punto dell’ordine del giorno; Lettura, ai sensi e per gli effetti degli articoli 83, lettera d), e 153 del Regolamento interno, delle seguenti mozioni: numero 236 «Iniziative a tutela dei territori dei comuni del palermitano oggetto di gravi minacce mafiose», a firma degli onorevoli Scalia, Ricotta, Caputo, Granata e Stanca- nelli; numero 237 «Iniziative a sostegno della ver- tenza dei lavoratori Ericsson», a firma degli

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XII Legislatura 187“ SEDUTA 23 Settembre 1998

RESOCONTO STENOGRAFICO AS

187“ SEDUTA f

MERCOLEDÌ 23 SETTEMBRE 1998

Presidenza del presidente CRESTA IDI

INDICEPag,

Assemblea regionaleComunicazione del caiendario dei iavorì:

PRESIDENTE...................................................... 7

Congedi....................................................... -|

Disegno di legge

«Soppressione e liquidazione degli enti econo­mici regionali AZASI, EMS, ESPI» (413-458/A)

(Seguito della discussione):PRESIDENTE.......................................... 11,16GR]PPALDÌ, presidente della Commissione . . 11,14,15CAPODICASA ( D S ) .............................. 17DI MARTINO (M isto)........................... 12,13,15,16CASTIGLIONE, assessore per/'/ndusfr/a . . . 17

Interrogazioni(Rinvio):PRESIDENTE........................................... 6

Mozioni(Determinazione della data di discussione):PRESIDENTE..................................................... 1

Sul calendario dei lavoriPRESIDENTE..................................................... 11CAPODICASA ( D S ) ......................................... 7DI MARTINO (M isto)......................................... 9BARBAGALLO SALVINO (C C D ).................... 10

Sull’ordine del lavoriPRESIDENTE..................................................... 6,7,18CASTIGLIONE, assessore per/’/ndusfr/a . . . 6,7SPEZIALE (D S )................................................. 6CINTOLA (CDU)................................................. 7STANCANELLI (A N )......................................... 18

La seduta è aperta alle ore 11.45

PEZZINO, segretario f f . , dà lettura del pro­cesso verbale della seduta precedente che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato.

Congedi

PRESIDENTE. Comunico che gli onorevoli Grippaldi e Mele hanno chiesto congedo per la seduta odierna.

Non sorgendo osservazioni, i congedi si in­tendono accordati.

Avverto, ai sensi dell’articolo 127, comma 9 del Regolamento interno, che nel corso della seduta potrà procedersi a votazione mediante sistema elettronico.

Determinazione della data di discussione di mozioni

PRESIDENTE. Si passa al secondo punto dell’ordine del giorno; Lettura, ai sensi e per gli effetti degli articoli 83, lettera d), e 153 del Regolamento interno, delle seguenti mozioni:

numero 236 «Iniziative a tutela dei territori dei comuni del palermitano oggetto di gravi minacce mafiose», a firma degli onorevoli Scalia, Ricotta, Caputo, Granata e Stanca- nelli;

numero 237 «Iniziative a sostegno della ver­tenza dei lavoratori Ericsson», a firma degli

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onorevoli Forgione, Martino, La Corte, Ciotta, Morinello e Velia;

numero 239 «Deliberazione, entro il 24 set­tembre 1998, delle necessarie rimodulazioni del POP-FESR 1994-1999», a firma degli onore­voli Fleres, Grimaldi, Pagano e Cimino;

numero 240 «Richiesta al Governo nazionale di misure di ordine pubblico sul problema del­l’immigrazione clandestina», a firma degli ono­revoli Pagano, Cimino, La Grua e Scalia;

numero 241 «Istituzione del centro regionale per la diagnosi prenatale delle emoglobinopa- tie», a firma degli onorevoli Pagano, Cimino, La Grua e Scalia.

Invito il deputato segretario a dame lettura.

PF.7.7.TNO, segretario f.f.:

«L’Assemblea Regionale Siciliana

premesso che:

da diversi mesi, nonostante i duri colpi inferti dalle Forze dell’ordine e dalla Magistratura, a San Giuseppe Iato, comune della provincia di Pa­lermo, da tutti ritenuto ad alto rischio di infiltra­zioni e presenze mafiose, continuano a verificarsi atti estorsivi in danno di commercianti e incendi e danneggiamenti in danno di imprese impegnate nella realizzazione di opere pubbliche;

prima la ditta “COMEST”, impegnata nella realizzazione della metanizzazione nel territo­rio di San Giuseppe Iato, dopo aver iniziato i la­vori, ha subito nottetempo un mcendio che ha interamente distratto un escavatole, causando danni pari a circa 100 milioni;

successivamente, ed esattamente questa notte, e stato incendiato un altro escavatore dell’impresa “Salvatore Pio Li Manni”, impegnata a realizzare in contrada Dammusi, sede di terreni e case ap­partenenti ai Brasca, alcune strade interpoderali;

tutto ciò dimostra inequivocabilmente che, no­nostante l’arresto di Vito Vitale, dei suoi fian­

cheggiatori, e il contributo dato dalla collabora­zione di molti mafiosi arrestati, la mafia conti­nua ad avere il pieno controllo del tenitorio, riu­scendo con macabra puntualità a condizionare tutte le miprese che operano nel “suo” territorio;

gli amministratori ed alcuni dipendenti della Comest hanno espresso fortissima preoccupa­zione per rincolumità dei mezzi e degli operai, e molti di loro, nonostante la crisi occupazio­nale, hanno manifestato F intendimento di ab­bandonare il posto di lavoro;

considerato, pertanto, che i normali, anche se incisivi, interventi operati dai Carabinieri della compagnia di Mom-eale non sono serviti ad ar­ginare il fenomeno, che, anzi, appare estrema- mente diffuso e incontrollabile, si ritiene neces­sario un intervento straordinario di controllo ca­pillare del territorio, finalizzato principalmente a tutelare le imprese dei cantieri avviati in quel comune e in tutti gli altri ritenuti a rischio,

impegna il Presidente della Regione

a convocare, in via straordinaria, il Prefetto, il Questore e il Comandante provinciale del­l’Arma dei Carabinieri di Palermo, per avviare tutte le iniziative finalizzate alla tutela del terri­torio e, in particolare, a garantire un presidio mi­litare a tutte le imprese, operanti nei comuni della provincia di Palermo, ritenute a rischio di danneggiamenti ed estorsioni;

a chiedere un incontro con il Ministro degli Interni, Napolitano, per ottenere un incremento delle Forze dell’ordine in provincia di Palermo e, segnatamente, il ritorno dei Militari dei Ve­spri a presidio degli obiettivi “sensibili”;

a chiedere al Presidente della Commissione parlamentare nazionale Antimafia, onorevole Del Turco, di incontrare in Sicilia gli ammini­stratori dei comuni a rischio di mafia, per assi­curare, non solo la dovuta solidarietà, ma anche interventi straordinari a tutela dell’ordine pub­blico da parte dello Stato». (236)

S CALIA - R icotta - Caputo Granata - Stancanelli

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Resoconti Parlamentari - 3 - Assemblea Regionale Siciliana

XII Legislatura 187“ SEDUTA 23 Settembre 1998

«L’Assemblea Regionale Siciliana

premesso che:

rannuncio deli’«Ericsson» di volere, ancora una volta, procedere aU’«esternalizzazione» di altre attività, ritenute dalla Direzione aziendale non strategiche, rischia di diventare l’epilogo di una lunga serie di ristrutturazioni che, nell’arco di una decina di anni, nella sola Sicilia, hanno abbattuto roccupazione nella misura del 93%;

la scelta risulta chiaramente quella di mante­nere le sole attività commerciali in un’area, come quella siciliana, ove la quasi totalità delle tecnologie di telecomunicazione sono di bre­vetto svedese;

i lavoratori ed il sindacato hanno qualificato una piattaforma rivendicativa che pone come pregiudiziale un piano di rilancio industriale della costituenda impresa INFOTEL che andrà a rilevare le attività dismesse dell’Ericsson;

ritenuto che:

la vera garanzia dell’operazione sta nella ri­composizione, in un’unica grande azienda na­zionale, di un ciclo di lavorazioni che configu­rino la nuova impresa come un “partner tecno­logico”, un’interfaccia specializzata tra cosh-ut- tori e gestori;

un’impresa con tali caratteristiche e solidità sarebbe certamente in grado di candidarsi ad ac­quisire anche le attività che prevedibilmente i gestori, a privatizzazione avviata, cominceranno ad esternalizzare;

la formazione di una nuova e consistente nic­chia di mercato di dimensioni nazionali, costi­tuita dalle estemalizzazioni delle attività delle imprese fornitrici e delle attività che le aziende di gestione andranno estemalizzando, potrebbe costituire un’occasione sia per rimpresa che per il Paese;

considerato che:

i lavoratori chiedono un piano industriale che

configuri un’impresa nazionale sana, articolata, con capacità tecnologiche e sistemistiche di ele­vato livello e che costituiscono la vera garanzia di competere e sopravvivere al di là delle co­perture e delle assicurazioni verbali;

il Sud, piuttosto che registrare la creazione di nuovi posti di lavoro, vede ancora il sindacato e i lavoratori fortemente impegnati a difendere quelli esistenti;

le questioni occupazionali, industriali, non costituiscono solo un problema per i lavoratori in questione, ma riguardano anche il futuro del- Leconomia siciliana;

la politica e le istituzioni devono fare la loro parte a partire dall’incontro al Ministero del­l’Industria del 15 settembre p.v.,

impegna il Governo della Regione

a sostenere la vertenza dei lavoratori Ericsson;

ad attivai-si presso il Governo nazionale al fine di avviare il piano di rilancio industriale e ren­dere operativo quel processo tecnologico che consente di non disperdere quel patrimonio di co­noscenze e professionalità acquisite negli anni;

ad avviare le necessarie misure per consentire la risoluzione della vertenza dei lavoratori della azienda “Intelit” da mesi senza stipendio». (237)

Forgione - Martino - La Corte Liotta - Morinello - Vella

«L’Assemblea Regionale Siciliana

considerato che entro il 24 settembre 1998 la Giunta di Governo è improrogabilmente chia­mata ad effettuare i necessari aggiustamenti fi­nanziari sulle singole misure del POP-FESR 1994-1999 per garantire l ’operatività del mec­canismo di progettazione di sponda e scongiu­rare il pericolo della perdita delle risorse finan­ziarie relative alle annualità 1998 e 1999;

considerato che l’attivazione della spesa è stata sostanzialmente garantita dalle misure 1.2

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(Aiuti per l ’artigianato), 3.1 (Approvvigiona­mento idiàco) e 4.1 (Risanamento delle acque) in relazione alle quali si e fatto ricorso al pre­detto meccanismo di progettazione di sponda per un importo di aggiuntivi 200 miliardi ri­spetto alle dotazioni originariamente program­mate, supplendosi ai ritardi delle altre misure;

considerato altresì che tuttora esistono una serie di misure definite a rischio da patte dell’U- nione europea e che le stesse misure non hanno fatto registrare nei tempo alcuna sensibile pro­pensione alla spesa, malgrado le costanti assicu­razioni fomite dai singoli comparti circa l’im­mediata attivabilità dei progetti e delle istanze;

tenuto conto che, rispetto alle numerose istanze presentate nel 1998 da operatori siciliani a valere sulla legge n. 488 del 1992, solo una parte e stata ammessa a finanziamento;

ritenuto necessario dh'ottare le risorse del FESR disponibili verso le imprese siciliane i cui progetti hanno superato l’istruttoria prevista dalla legge n. 488, anche al fine di riequilibrare complessivamente nell’ambito del POP-FESR le dotazioni destinate ai lavori pubblici e quelle per l’imprenditoria privata,

impegna il Governo della Regione

a deliberare entro il 24 settembre 1998 le ne­cessarie rimodulazioni del POP-FESR 1994-1999, volte a garantire;

a) l ’incremento pari ad almeno 200 miliardi delle misure 1.2, 3.1 e 4.1, che hanno fornito il parco progetti di sponda che ha assicurato la presentazione dei giustificativi di spesa neces­sari per mantenere in vita l’intero POP-FESR;

b) rinserimento nel POP-FESR della previ­sione del finanziamento delle istanze delle im­prese siciliane inserite nella graduatoria per il 1998 che non siano già state soddisfatte con le dotazioni ordinarie;

c) la destinazione alla nuova previsione di fi nanziamento della legge n. 488 del 1992, di cui alla lettera b) di almeno 200 miliardi, prele­vando il relativo importo da tutte le misure ove siano disponibili risorse non impegnate, nonché rassegnazione alla stessa previsione delle

somme ancora disponibili sull’asse 2.3 del Q.C.S. “Aiuti ai servizi alle imprese” (circa 15 miliai'di)». (239)

Fleres - Grimaldi - Pagano - Cimino

«L’Assemblea Regionale Siciliana

premesso che;

nelle ultime settimane si è assistito ad un’au­tentica invasione di immigrati clandestini, spe­cie albanesi e africani;

gli immigrati clandestini, essendo nell’ordine di migliaia di persone, sono ovviamente orga­nizzati da strutture criminali;

le immigrazioni clandestine diventano mano­valanza della criminalità organizzata, specie nel campo dello spaccio di stupefacenti e della pro­stituzione;

la nostra legislazione in materia è la più per­missiva d’Europa;

solidarietà non significa illegalità, e che il Go­verno italiano sta trattando il fenomeno con las­sismo e disorganizzazione;

considerato che, per giungere ad una disci­plina efficace dei flussi d’ingresso, l’Italia non può avere una politica inefficace,

impegna il Governo della Regione

a chiedere al Governo nazionale le seguenti misure;

1) di attivare un monitoraggio da parte delle forze dell’ordine su tutto il territorio, al fine di impedire che gli immigrati clandestini che hanno ricevuto il foglio di via al termine del pe­riodo di accoglienza temporanea, alla fine re­stino nel territorio;

2) approvare un decreto-legge che preveda il reato, punito anche con l’espulsione, per il clan­destino che rifiuti di farsi identificare o che for­nisca generalità false;

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Resoconti Parlamentari - 5 - Assemblea Regionale Siciliana

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3) di far valere i necessari strumenti econo­mici commerciali di fronte ai Paesi che non col- laborano, soprattutto quelli che usufruiscono di aiuti economici da parte dell’Italia;

4) di operare un ferreo controllo attraverso le forze deir ordine verso gli immigrati clande­stini, non solo lungo le frontiere o lungo le coste italiane, ma anche su tutto il territorio nazionale, al fine di scoprire le sacche di illegalità e clan­destinità». (240)

Pagano - Cimino - La Grua - Scalia

«L’Assemblea Regionale Siciliana

premesso che:

il servizio Talassemia dell’ospedale “Cer­vello” opera dal 1983 nel settore della diagnosi prenatale di emoglobinopatia, eseguendo, al di­cembre 1997, oltre 2.200 diagnosi prenatali;

l ’attività del servizio Talassemia dell’ospe­dale “Cervello” è stata svolta per tutta la Re­gione siciliana ed ha contribuito, con l’inter­vento per lo screening del portatore sano di emoglobinopatia, ad una riduzione dell’80% delle natalità per morbo di Cooley;

considerato che:

il 27 maggio 1997 all’Assessorato Sanità si e svolta una conferenza di servizi presieduta dall’Assessore per la sanità prò tempore cui parteciparono anche i responsabili dei gruppi 48, 54, 9 ed una delegazione di ematologi rap­presentati dai dottori Mangano, Maggio, Rizzo, e che in quella riunione l’Assessore chiese la piena condivisione scritta della na­scita del centro regionale di riferimento presso l’ospedale “Cervello” da parte di tutti gli attori siciliani;

il 29 maggio 1997 tutti gli operatori regionali di servizi di talassemia inviarono all’Assessore per la sanità prò tempore una nota (la n. 157 Azienda ospedaliera “Cervello”) in cui era ri­chiesto il riconoscimento del servizio di talas­semia deU’Azienda “Cervello” quale centro re­

gionale per la diagnosi prenatale di emoglobi­nopatia;

il 24 settembre 1997, con nota Gab. 032/2, l ’Assessore per la sanità prò tempore inviava al dirigente coordinatore del gruppo 48 la nota del 29/5 sottoscritta dagli operatori dei servizi di ta­lassemia, al fine di predisporre apposito prov­vedimento finalizzato alla nascita del centro di riferimento e alle modalità di verifica dell’atti­vità da parte dell’Amministrazione regionale;

il 24 ottobre 1997 il dirigente del gruppo 21 (programmazione finanziaria) dell’Assessorato Sanità esprimeva il proprio parere favorevole ri­guardo all’individuazione dell’Azienda ospe­daliera “Cervello” quale centro di riferimento per la diagnosi prenatale delle emoglobinopa- tie, in quanto la prevenzione {screening) avrebbe consentito la riduzione della nascita di pazienti affetti dal Morbo di Cooley, con con­seguente riduzione della spesa e con un discreto vantaggio economico già nel medio periodo;

il 30 dicembre 1997 l’Assessore regionale per la sanità prò tempore convocava una nuova con­ferenza di servizi cui erano invitati tutti i diret­tori generali delle aziende ospedaliere e delle aziende unità sanitarie locali siciliane nonché i direttori generali delle aziende Policlinico di Catania e Messina al fine di individuare il cen­tro di riferimento per la diagnosi prenatale di emoglobinopatia;

il 16 gennaio 1998 si è svolta presso l’Ispet­torato regionale sanitario la conferenza dei ser­vizi dei direttori generali delle aziende ospeda­liere UU.SS.LL. e Policlinico e dei loro dele­gati, e che, ancora una volta airunanimità, gli stessi hanno concordato sulla necessità di far na­scere quanto prima il Centro di riferimento re­gionale nonché un’efficace rete regionale in grado di effettuare diagnosi, ricerca, cura e pre­venzione sulla talassemia,

impegna il Governo della Regione ed in particolare

l’Assessore per la sanità

ad istituire al più presto il Centro regionale di

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Resoconti Parlamentari - 6 - Assemblea Regionale Siciliana

XII Legislattjra 187" SEDUTA 23 Settembre 1998

riferimento per la diagnosi prenatale delle emo- globinopatie;

ad attivai'e una rete regionale in grado di ef­fettuare diagnosi, ricerca, cura e prevenzione sulla talassemia;

ad attribuire al predetto Centro di riferi­mento funzioni e prestazioni inerenti alla dia­gnosi, ricerca e terapia prenatali delle patolo­gie fetali nelle componenti diagnostiche di la­boratorio;

a creare un collegamento con l ’Ispettorato re­gionale sanitario al fine di pianificare, coordinare e monitorai'e gli interventi di prevenzione delle emoglobinopatie nel territorio regionale». (241)

Pagano - Cimino - La Grua - Scalia

PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, dispongo che le predette mozioni vengano de­mandate alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari perché se ne determini la data di discussione.

Rinvio dello svolgimento di interrogazioni

PRESIDENTE. Si passa al terzo punto del­l’ordine del giorno; Svolgimento, ai sensi del­l’articolo 159, comma 3, del Regolamento in­terno, delle interrogazioni della rubrica “Enti lo­cali” .

Onorevoli colleghi, informo l’Assemblea che è giunto un fonogramma urgente da parte del­l’Assessore per gli enti locali, onorevole Misu- raca;

«Comunicasi che, causa impegni istituzionali precedentemente programmati, scrivente est im­possibilitato presenziare trattazione interrogazioni propria competenza numeri 158,440 et 772, fis­sata mercoledì 23 settembre 1998, ore 11.00.

Richiedesi pertanto rinvio Misuraca - asses­sore regionale Enti locali».

L’Assemblea ne prende atto.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, si po­

trebbe passare al quarto punto dell’ordine del giorno, cioè alla discussione del disegno di legge relativo alla soppressione e liquidazione degli enti economici regionali, ma ricordo che disponiamo di pochi minuti essendo convocata per le ore 13.00 di oggi la Conferenza dei Pre­sidenti dei Gruppi parlamentari.

Chiedo, pertanto, il parere del Governo sul­l’opportunità di sospendere la seduta per ri­prendere i lavori nel pomeriggio di oggi.

CASTIGLIONE, assessore per Vindustria. Sarebbe più opportuno riprendere nel pomerig­gio.

SPEZIALE. Signor Presidente, poiché la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parla­mentari è prevista per le ore 13.00, potremmo proseguire per circa un’ora.

PRESIDENTE. Onorevole Speziale, se il Go­verno chiede la sospensione dei lavori d’Aula per consentire la riunione della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, per prassi la Presidenza la concede purché non vi siano mo­tivi ostativi.

SPEZIALE. Chiedo di parlare sull’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SPEZIALE. Signor Presidente, capisco che lei, secondo la normale prassi parlamentare, debba accogliere la richiesta del Governo, ma trattandosi di materia che è stata più volte por­tata in Aula e sulla quale sappiamo benissimo essere in corso uno scontro aperto all’interno della maggioranza, non vorrei che si utilizzasse la tecnica parlamentare come una furbizia per evitare che il disegno di legge già incardinato possa essere discusso.

A questo punto ho l’obbligo di fare una di­chiarazione; il Governo ha presentato un dise­gno di legge che ha ritenuto fondamentale, noi abbiamo lavorato anche nella nostra funzione di opposizione, ma, qualora il Governo, nella riu­nione della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, dovesse orientarsi per un ulteriore slittamento del disegno di legge rela­

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Resoconti Parlamentari 1 - Assemblea Regionale Siciliana

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tivo alla dismissione degli enti economici re­gionale, anche di sole ventiquattro ore, essendo io il relatore ed avendo il Governo annunciato più volte che ogni slittamento avrebbe compor­tato le dimissioni dell’Assessore (ma questo fino ad oggi non si e verificato), preannuncio fin da adesso le mie dimissioni da relatore.

DI MARTINO. Le assicuro che si dimette anche l’onorevole Castiglione!

SPEZIALE. Se il disegno di legge non do­vesse tornare in Aula dopo la riunione della Con­ferenza dei capigrappo ed il Governo dovesse mostrare ancora un atteggiamento dilatorio, non poti'ò fai-e altro che prendere atto della volontà del Governo di non proseguire nella discussione e, per protesta, mi dimetterò da relatore.

CINTOLA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CINTOLA. Onorevoli colleghi, molto breve­mente desidero rivolgere un appello al Presi­dente dell’Assemblea.

Signor Presidente, nel rispetto della sua fun­zione e del Regolamento chiedo che le sedute inizino all’orario da lei stabilito, indipendente­mente dalle difficoltà del Governo, dalla neces­sita delle riunioni dei capigruppo e, comunque, indipendentemente dall’atteggiamento di coloro i quali guardano al “potere per il potere”, senza preoccuparsi realmente di servire la Sicilia, così come si farebbe approvando importanti disegni di legge come quello all’ordine del giorno.

L’appello che le rivolgo dunque è quello che noi deputati si possa sapere che, se l’Aula è con­vocata per le ore 17.00, inizierà alle 17.01; se poi manca il numero legale o non c’è la volontà di andare avanti, l ’Assemblea e i deputati as­senti se ne assumeranno la responsabilità. In tutti i casi il Presidente dell’Assemblea credo non abbia bisogno di dilazionare i tempi, nè tanto meno di mancare di puntualità non rispet­tando gli orari di convocazione deH’Aula, da lui stesso fissati.

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Signor Presidente, ho chiesto di parlare per con­fermare l ’impegno del Governo ad andare avanti oggi pomeriggio nel varo del disegno di legge posto all’ordine del giorno e così permet­tere la convocazione della Conferenza dei Pre­sidenti dei Gruppi parlamentari che stabilirà il calendario dei lavori dell’Assemblea.

Confermo, quindi, la volontà del Governo a continuare oggi pomeriggio, senza ulteriore slit­tamento, la discussione del disegno di legge sulla soppressione e liquidazione degli enti eco­nomici regionali.

PRESIDENTE. Si prende atto delle dichiara­zioni del Governo. Vorrei pregare l’onorevole Speziale di non fare mancare all’Assemblea il suo prezioso contributo come relatore.

Ricordo che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, fissata per le ore 13.00, si terrà nella sala Pompeiana.

La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 17.30.

(La seduta, sospesa alle ore 12.15, è ripresa alle ore 18.17)

La seduta è ripresa.

Comunicazioni del calendario dei lavori

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, informo che la Conferenza dei Presidenti dei Grappi par­lamentari ha stabilito di confermare il calenda­rio dei lavori parlamentari ed il programma già deliberato, integrato con Tesarne dei disegni di legge relativi a pesca, commercio, riordino am­ministrazione, semplificazione procedure am­ministrative, antiracket, riforma bilancio, cre­dito al commercio, fascia costiera, sdemanializ- zazione, pozzi inigui, personale grappi, randa­gismo, carta diritti anziani, campi di golf, cen­tri di riferimento alta specializzazione, inter­pretazione legge 48/92.

Sul calendario dei lavori

CAPODICASA. Chiedo di parlare sul calen­dario dei lavori.

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PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CAPODICASA. Signor Presidente, come ella sa, il Grappo a cui appartengo, in sede di Con­ferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, ha espresso il proprio disaccordo rispetto al pro­gramma d’Aula e di Commissione con una mo­tivazione che non è tanto (o solo) riferita a que­sto programma di apertura della sessione au­tunnale quanto, in genere, al modo di procedere della Conferenza dei capigruppo e, quindi, anche alT atteggiamento del Governo e della maggioranza.

La Conferenza dei Presidenti dei Gruppi pai- lamentari viene svuotata da ogni funzione se non assolve con diligenza al dettato regolamen­tare che prevede tempi (quindi, un calendario) che siano i più rigorosi possibili ed un pro­gramma compatibile con il calendario.

Rilevo che il programma è vastissimo (com­prende più di venti disegni di legge), fa riferi­mento a un periodo di dieci giorni (o poco meno) destinato ai lavori delle Commissioni e ad un altro periodo di dieci giorni per i lavori d’Aula. Nell’arco di questi due periodi si dovrebbero esa­minare circa venti disegni di legge prima in Com­missione e poi in Aula. Se escludiamo i giorni fe­stivi, ci rimane la possibilità di tenere cinque o sei sedute sia per le Commissioni che per l’Aula. Con una miriade di disegni di legge mi pare chiaro che, alla fine, emergerà che il calendario stilato dalla Conferenza dei capigrappo è sicura­mente velleitario e, comunque, inattuabile.

In una situazione del genere ciò che si deter­mina è esattamente il contrario rispetto a quello che il Regolamento prevede e, cioè, una sele­zione, da parte della Conferenza dei Presidenti dei Grappi parlamentari dei disegni di legge che hanno una priorità e su cui poi Commissioni ed Aula si impegnano a lavorare.

In assenza di questo rigore, mi pare chiaro che la trattazione dei disegni di legge nelle com­missioni è affidata alla libera contrattazione o alla spinta (più o meno forte) che ogni disegno di legge riceve.

In un gioco di questo tipo, mi pare evidente che ad avere la meglio saranno i disegni di legge sostenuti dal Governo e dalla maggioranza men­tre quelli proposti dalla opposizione non trove­ranno mai ingresso.

Mi riferisco ad un nostro disegno di legge che per circa quattro o cinque mesi, e forse anche più, è risultato inserito nel progrannna dei lavori deciso dalla Conferenza dei capigruppo ma che non ha avuto mai la fortuna - dico mai - di es­sere posto all’ordine del giorno dei lavori della commissione, figuriamoci poi per la trattazione in Aula! Il disegno di legge a cui faccio riferi­mento riguarda i problemi del lavoro, lo snelli­mento di procedure per accelerare la spesa re­gionale e, quindi, consentire una maggiore oc­cupazione.

Mi pare chiaro che emerge un problema che non è legato a questo calendario, a questo pro­gramma ma, più in generale, all’andamento della vita assembleare, talché noi ci siamo spinti a chiedere che venga riunita ancora una volta la Commissione per il Regolamento perché af­fronti il seguito di quella prima parte che ab­biamo già approvato, come norma di riforma del Regolamento, e che abbiamo inteso approvare a stralcio del Regolamento organico.

La maggioranza può ritenersi soddisfatta di essere riuscita a ridurre i tempi degli interventi, i tempi della illustrazione degli emendamenti da parte dei deputati ma, ovviamente, l’Aula, il sin­golo parlamentare, oltre che i grappi di mino­ranza, non possono ritenersi soddisfatti perché non vedono riconosciuti i propri diritti di oppo­sizione che ogni regolamento di qualunque par­lamento democratico riconosce. Il problema, quindi, è insieme politico e regolamentare.

Noi non possiamo accettare un programma di questo genere, tanto più che, oltre ad essere vel­leitario, è impraticabile sia sotto il profilo della disponibilità di tempo sia sotto il profilo della copertura finanziaria; infatti, sino ad ieri mat­tina, l’Assessore per il bilancio e le finanze in sede di Commissione Bilancio ha comunicato per iscritto, oltre che verbalmente, che non ci sono più risorse disponibili per dare copertura finanziaria ai disegni di legge.

Allora, delle due Luna: se non ci sono più le risorse, non comprendiamo come sia possibile inserire all’ordine del giorno dei lavori delle commissioni e poi dell’Aula disegni di legge che comportano spesa; e, se le risorse invece ci sono, vogliamo sapere a quanto ammontano.

C’è una contraddizione tra quanto ha asserito ieri l’Assessore in sede di Commissione Bilan-

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Resoconti Parlamentari - 9 Assemblea Regionale Siciliana

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do e quanto, invece, il Presidente della Regione oggi ha dichiarato in Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari; mentre ieri l ’Assessore ha dichiarato che non c ’è più disponibilità fi­nanziaria nei fondi globali, oggi il Presidente della Regione ha detto che per alcuni disegni di legge, quali quello sulla pesca e forse anche quello riguardante il Parco archeologico della Valle dei templi e di Segesta, sarà possibile tro­vare i fondi.

Questo gioco a “nascondino” - i soldi ci sono e non ci sono, prima non ci sono e poi tornano ad esserci - mi pare che non possa essere ac­cettato dall’Aula. Le coperture finanziarie non le dà il Governo, bisogna che ci si renda final­mente conto di questa elementare verità; le co­perture finanziarie le dà la Commissione Bi­lancio.

Il Governo avanza la proposta di dare o non dare la copertura ma è la Commissione che, alla fine, decide e per decidere deve poter avere piena contezza di quanto effettivamente la Re­gione è in grado di disporne per coprire finan­ziariamente i testi legislativi. Questo è un punto di merito al quale non si può sfuggire.

Pertanto, il calendario e il programma a noi sembrano del tutto propagandistici e nascon­dono un vuoto di programmazione da parte del Governo e della maggioranza che noi non pos­siamo colmare con un malinteso senso della funzione istituzionale. Infatti, la funzione isti­tuzionale, in questo caso, finisce per sottendere e per occultare intenzioni politiche di parte. È questa la ragione per la quale abbiamo dichia­rato il nostro dissenso a questo programma, al quale daremo un voto contrario.

Abbiamo ribadito la necessità che si operi una razionalizzazione dei lavori e aggiungiamo adesso che esigiamo chiarezza per quanto ri­guarda le risorse finanziarie.

Abbiamo chiesto con insistenza e con forza che il Governo presenti il disegno di legge di va­riazioni di bilancio in modo tale da sapere su­bito quali sono le disponibilità finanziarie, ma il Presidente della Regione ha dichiarato oggi che il Governo, per il momento, non intende presentarlo. Si comprenderà, in modo del tutto chiaro ed evidente, che Paffermazione del Pre­sidente della Regione ha un solo scopo; tenere al buio l’Assemblea regionale, la Commissione

Bilancio, per operare secondo il gradimento della maggioranza.

A questo gioco non ci stiamo e voteremo con­tro quel programma e quel calendario.

DI MARTINO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DI MARTINO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho chiesto di intervenire per dichiarare il mio dissenso dalle determinazioni cui è giunta, a maggioranza, la Conferenza dei Presi­denti dei Gruppi parlamentari. Ci troviamo di­nanzi ad una situazione molto delicata; non riu­sciamo a capire se l’Assemblea viene imbro­gliata dall 'Assessore per il bilancio e le finanze ovvero dal Presidente della Regione.

Ritengo che, molto responsabilmente, l ’As­sessore per il bilancio e le finanze ha fatto sa­pere che non c’è la possibilità di stanziare una lira per l ’approvazione di disegni di legge.

Ricordo una trasmissione degli anni ‘70, con Mario Riva e Alighiero Noschese, che si chia­mava “Mario Pio” il quale dinanzi a tutte le dif­ficoltà gridava; “Sono Mario Pio e risolvo tutto io”. Il Presidente della Regione dà l’impressione di essere una specie di “Mario Pio”.

Ormai siamo alle ‘comiche’; l ’onorevole Drago si sente “Mario Pio”, risolve tutto e pro­pone tutto. Però, signor Presidente dell’Assem­blea, la situazione è molto più pesante di quello che appare.

Nessuno può negare il fatto che la Regione, facendo calcoli approssimativi, ha circa mille miliardi di debiti fuori bilancio, ciò significa la legge numero 27, i piani di inserimento profes­sionale, le norme per gli apprendisti, le riserve dello Stato. Al Presidente Drago - e mi dispiace che non sia presente - al quale mancando una moralità politica, evidentemente tutto sembra lecito, come ingannare o prendere in giro il Commissario dello Stato; il giorno prima della scadenza dell’impugnativa della legge sul bi­lancio riunisce subito la Giunta e approva le va­riazioni di bilancio. C’è una legge che dà prio­rità assoluta al bilancio nel mese di maggio, poi dichiara candidamente che non ha problemi per i mille miliardi di debiti fuori bilancio, non ha problemi per le variazioni di bilancio.

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Signor Presidente, qui si sta cercando di fai'e rispettare le leggi, di assicurare la regolarità contabile della Regione, per evitare che si com­mettano altri misfatti, come è accaduto in que­sta Assemblea; ricordiamoci quello che è acca­duto con la grande ‘infornata’ dei dipendenti dello Stato alla Regione; ricordiamoci quello che è accaduto con gli articolisti. Dopo tutte le vicende che abbiamo conosciuto, non possiamo tollerare che un assessore di questo Governo, l ’Assessore per il lavoro, con grande disinvol­tura, assuma impegni per conto della Regione — e già si parla di cifre astronomiche. Vogho ca­pire cosa bisogna fare. Signor Presidente, per bloccare questo pugno di irresponsabili, a chi dobbiamo rivolgerci? Noi vorremmo usare sol­tanto l’arma politica, che mi sembra la più cor­retta. Ma, dinanzi alla sordità, qualche soluzione dobbiamo pur trovarla.

Mi auguro che vi sia un linsavimento da parte di questi personaggi perché non è più possibile procedere così. Priorità assoluta dev’essere data ai disegni di legge di variazioni di bilancio. Deve finire questa allegra gestione della finanza regionale !

Signor Presidente, voglio arrivare alla conclu­sione: ho letto che lo scrittore tedesco Goethe era Ministro delle finanze di un Land tedesco. Dal­l’alto della sua esperienza diceva che la civiltà di un popolo si capisce dalla regolarità con la quale viene tenuta la contabilità della nazione e dalla cura con cui si gestisce il pubblico denai'o.

Questo è il segno del degrado ed io mi rivolgo ai deputati della maggioranza; ma voi vera­mente siete convinti di mantenere a galla, a capo di questo Governo, un personaggio simile, che sta affossando la Regione, la sta distruggendo e non vuole sapere niente? Il suo problema è esclusivamente quello di restare a galla.

C’è un precedente che è quello di Emiliano Zapata in Messico al quale, quando è stato chie­sto; “Presidente, le casse dello Stato non hanno più una lira” , lui, rivolgendosi al Governatore della Banca del Messico, ha detto; “stampate” . Ma Emiliano Zapata aveva delle attenuanti es­sendo un rivoluzionario contadino a cui dob­biamo portare rispetto e, quindi, era convinto che tutto si risolvesse stampando la moneta.

Abbiamo altri esempi nei paesi del centro Africa, dove si sono comportati esattamente

come il Presidente Drago e il suo Governo qui alla Regione. Gli esempi sono Ciombè,Bocassa e Mobutu e a quel comportamento si ispira il Presidente della Regione: invece di portai'e or­dine nella finanza siciliana va avanti in questo modo.

Mi chiedo e concludo: ci deve essere pure un giudice a Berlino? Personalmente non sono più disposto a tollerare questo andazzo e non vorrei fare cose che non ho fatto mai; chiamare alle proprie responsabilità politiche, contabili, am­ministrative e anche penali - vivaddio!. Non si riesce a capire, infatti, perché, se un commesso compie peculato se raba una penna si fa un pro­cesso mentre, se un Presidente della Regione, con molta allegria e disinvoltura, affossa la Re­gione ancora di più, tutto deve essere conside­rato lecito.

PRESIDENTE. Onorevole Di Martino, non è il caso di farlo arrestare!

DI MARTINO. Signor Presidente, ho un pro­blema: non penso che il patrimonio di Drago o di Briguglio ammonti a mille miliardi per cui, alla fine, non potrebbero pagare di tasca propria. Poi­ché presumo che il loro patrimonio sia modesto, qualcuno deve frenai'li e, allo stato attuale, mi pare che nessuno si muova in questa direzione; vuol dire che opereremo in modo tale da frenarli.

BARBAGALLO SALVINO. Chiedo di par­lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BARBAGALLO SALVINO. Signor Presi­dente, onorevoh colleghi, desidero solo qualche minuto di attenzione cercando di non apportare altra confusione che credo già regni sovrana in questo Parlamento. Signor Presidente, a propo­sito dei calendari dei lavori, volevo chiederle di farsi garante di un problema: noi affermiamo di volere rilanciare l’agricoltura, di volere rilan­ciare il turismo, del turismo facciamo uno slo­gan a ogni pie’ sospinto; poi, magari, con una legge (la legge numero 16), definiamo il di­scorso dei boschi, l’entità degli stessi e magari creiamo fasce di rispetto e vincoli che non per­mettono agli albergatori, a coloro i quali vo­

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Resoconti Parlamentari 11 - Assemblea Regionale Siciliana

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gliono impiantare qualche struttura turistico-al- berghiera, di poter tirare su un albergo. Per non parlare di alcune zone, poi, ricadenti all’interno dei parchi per cui un contadino non riesce nean­che a costruirsi una modesta casetta perché il terreno di proprietà è aH’intemo della fascia di duecento metri.

Signor Presidente, più di una volta ho propo­sto qualche emendamento e le chiedo cortese­mente di farsi garante, per evitare che io debba andare a mendicare a questo o a quell’altro as­sessore, atteso che mi pare di avere sentito che nel calendairio dei lavori è previsto un disegno di legge che riguarda la fascia costiera.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi,pongo in votazione il calendario dei lavori.

Chi e favorevole resti seduto; chi e contrario si alzi.

(E approvato)

Seguito della discussione del disegno di legge «Soppressione e liquidazione degli enti economici regionali AZASI, EMS, ESPI» (413-458/A)

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, si passa al quarto punto dell’ordine del giorno; Seguito della discussione del disegno di legge numeri 413-458/A: «Soppressione e liquidazione degli enti economici regionali AZASI, EMS, ESPI».

Invito i componenti la terza Commissione “Attività produttive” a prendere posto nel rela­tivo banco.

Si procede alPesame degli emendamenti pre­sentati all’articolo 1 e comunicati nella prece­dente seduta.

Si passa all’emendamento 1.21 degli onore­voli Costa ed altri.

Onorevoli colleghi, informo che, in caso di approvazione di tale emendamento, ne deca­drebbero molti altri ad esso collegati.

Onorevole Aulicino, conferma il manteni­mento dell’emendamento 1.21 che porta anche la sua firma?

AULICINO. Lo ritiro.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.

Si passa all’emendamento 1.22 degli onore­voli Aulicino ed altri.

AULICINO. Lo ritiro.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.Si passa all’emendamento 1.1 del Governo.

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Lo ritiro.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.Si passa all’emendamento 1.2 del Governo.Lo pongo in votazione. Il parere della Com­

missione?

GRIPPAUDl,presidente della Commissione. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

presidente della Commissione. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il Governo era stato da me sollecitato, in sede di illustrazione, a riferire in ordine al suo orientamento sulla mo­difica della parte finale dell’emendamento.

Allo stato, non so cosa ne pensi il Governo.

CASTIGLIONE, assessore per Vindustria. Il Governo insiste per il mantenimento dell’e­mendamento.

GBJPY’PsUDl,presidente della Commissione. Nella sua interezza?

Onorevole Assessore, sottolineavo che la parte finale dell’emendamento significa che qualunque scelta non passa dalla Commissione.

CASTIGLIONE, assessore per l 'industria. L’emendamento 1.2 è ritirato.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.Si passa all’emendamento 1.23 degli onore­

voli Aulicino ed altri.

AULICINO. Lo ritiro.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.Si passa all’emendamento 1.14 degli onore­

voli Speziale ed altri.

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Resocoìitì Parìamentari - 12 - Assemblea Regionale Siciliana

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CAPODICASA. Chiedo che la votazione av­venga per scrutinio segreto.

Votazione per scrutinio segreto dell’emendaniento 1.14

PRESIDENTE. Essendo la richiesta appog­giata, ai sensi del Regolamento interno, anche dagh onorevoli Di Martino, Lo Monte, Spagna, Zanna, Giannopolo, Pezzino, Speziale, Scalici, indico la votazione per scrutinio segreto dell’e- mendamento 1.14 degli onorevoli Speziale ed altri.

Chiarisco il significato del voto: chi vota sì preme il pulsante verde; chi vota no preme il pulsante rosso; chi si astiene preme il pulsante bianco.

Dichiaro aperta la votazione.

Prendono parte alla votazione: il Presidente e gli onorevoli Aulicino, Capodicasa, Casti­glione, Catania, Cintola, Cipriani, Di Martino, Fleres, Grimaldi, Giannopolo, Grippai di, La Grua, Liotta, Lo Monte, Martino, Morinello, Pe- trotta, Pezzino, Ricotta, Scalici, Scammacca della Bruca; Spagna, Stancanelli, Speziale, Tri- coli, Turano, Virzì, Zanna.

È in congedo: Mele.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la votazione.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo l’esito della vota­zione per scrutinio segreto:

Presenti 29

L’Assemblea non è in numero legale. Per­tanto, la seduta è sospesa per un’ora.

(La seduta, sospesa alle ore 18.48, è ripresa alle ore 20.05)

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, eravamo in fase di votazione dell’emendamento 1.14 degli onorevoli Speziale ed altri.

DI MARTINO. Ne chiedo Taccantonamento.

PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, dispongo Taccantonamento dell’emendamento 1.14 degli onorevoli Speziale ed altri e dell’e­mendamento 1.17 degli onorevoli Morinello ed altri, di analogo contenuto.

Onorevoli colleghi, prima di proseguire nel­l’esame degli emendamenti, comunico che, per mero disguido tecnico, nel programma dei la­vori, tra le priorità elencate non sono stati in­clusi il disegno di legge numero 776 concer­nente la proroga del Comitato radiotelevisivo, né la discussione della mozione numero 134 «Salvaguardia del sito archeologico delle “Mura Timoleontee” di Gela».

L’Assemblea ne prende atto.Non sorgendo osservazioni vengono accan­

tonati gli emendamenti 1.6 e 1.7 degli onorevoli Di Martino ed altri, 1.15.1 del Governo, 1.15 degli onorevoli Speziale ed altri, perché colle­gati ai precedenti emendamenti 1.14 degli ono­revoli Speziale ed altri e 1.17 degli onorevoli Morinello ed altri.

L’emendamento 1.11 degli onorevoli La Gma ed altri decade per assenza dall’Aula dei firmatari.

Si passa alTemendamento 1.5 degli onorevoli Di Martino e Piro.

DI MARTINO. Chiedo di parlare per dichia­razione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DI MARTINO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, francamente ritengo che ci sia molta leggerezza sia da parte del Governo che del Pre­sidente della Commissione. Bisogna capire il si­gnificato della dizione ‘con decreto del Presi­dente della Regione vengono nominati alla sca­denza i componenti dei collegi dei revisori dei tre enti soppressi’.

Qual è il ruolo dei revisori? È la rappresen­tanza, nelle società per azioni, del capitale a controllo degli amministratori. Negli enti pub­blici è quello di longa manus dell’amministra­zione dell’ente conferente per vigilare sull’atti­vità degli amministratori degli enti.

Se un ente va in liquidazione e si ha una con­catenazione di controlli, i revisori praticamente resterebbero con le mani in mano, perché ogni atto dei commissari liquidatori verrebbe (anzi

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Resoconti Parlamentari 13 Assemblea Regionale Siciliana

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viene) - sia nella liquidazione coatta ammini­strativa sia nella previsione della legge — con­trollato, esaminato, vagliato dall’Amministra­zione regionale. E allora, quale funzione hanno questi revisori? Si tratta soltanto di un modo per dare prebende a tre persone.

Parliamo tanto di risparmio pubblico, di ri­duzione della spesa pubblica e continuiamo in­vece ad operare in queste condizioni, per poi dire che non hanno senso.

Invito pertanto il Governo - se il suo obiet­tivo esclusivo non è quello di conferire pre­bende a propri clienti - ad eliminare la figura dei revisori che non avrebbe alcun significato perché essi non svolgerebbero alcuna funzione.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emen­damento 1.5 degli onorevoli Di Martino e Piro. Il parere del Governo?

CASTIGLIONE, assessore per Vindustria. Contrario.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione?

presidente della Commissione.Contrario.

PRESIDENTE. Chi è favorevole si alzi; chi è contrario resti seduto.

(Non è approvato)

Si passa alTemendamento 1.24 degli onore­voli Aulicino ed altri.

Per assenza dall’Aula dei firmatari, lo di­chiaro decaduto.

Si passa all’emendamento 1.3 del Governo.

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Lo ritiro.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.Si passa all’emendamento 1.25 degli onore­

voli Aulicino ed altri.Per assenza dall’Aula dei firmatari, lo di­

chiaro decaduto.Si passa all’emendamento 1.4 degli onorevoli

Di Martino ed altri.Lo pongo in votaizione. H parere del Governo?

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Contrario.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione?

GBJPVALDI,presidente della Commissione. Contrario.

CAPODICASA. È contrario che si applichi il Codice civile?

PRESIDENTE. No, le leggi dello Stato.

DI MARTINO. Chiedo di parlare per dichia­razione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DI MARTINO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, francamente non comprendo se vera­mente si vuole portare avanti l ’iniziativa legi­slativa che prevede le dismissioni e la conse­guente liquidazione degli enti.

In fondo, cosa diciamo? Tutto ciò che non pre­vede la legge - ed è naturale che non lo preveda - farà riferimento al Codice civile ed alle norme dello Stato sulla liquidazione coatta amministra­tiva. Il Codice civile prevede alcune norme ri­guardanti le liquidazioni ordinarie mentre la li­quidazione degh enti si riferisce agh enti pubbhci, alle società cooperative, alle assicurazioni (una volta c’erano pure le società dell’hi).

Non vi è dubbio che non è possibile, per noi, prevedere tutto in questa norma e, inoltre, non ci si può dichiarare - solo per partito preso - contraià alle cose più elementari dove non esi­ste alcuna polemica politica e che rappresentano scelte attuate solo dal buon senso.

Evidentemente la maggioranza e il Governo hanno - come suol dirsi - “il cai'bone bagnato” e non sanno come comportarsi, perciò si atte­stano su tali questioni che, sotto certi aspetti, sono anche puerili.

Cosa chiediamo in fondo? - e mi rivolgo al rappresentante di Alleanza nazionale. Chie­diamo il rispetto delle norme emanate nel pe­riodo fascista; e non penso sia scandaloso chie­dere questo!

Ebbene, c ’è un esponente di Alleanza nazio­nale che dichiara di non volere applicare quelle

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illìiSiSSiliii

Resoconti Parlamentari 14 Assemblea Regionale Siciliana

XII Legislatura 187“ SEDUTA 23 Settembre 1998

norme (a dirlo è un rappresentante del Governo, sostenuto da Alleanza nazionale) ma vuole ap­plicare norme che inventa per conto proprio. An­dando avanti cosi non riusch-ete a liquidare un bel niente perché tutto quello che accade sarà lipor­tato negh atti e, quando sorgeranno controversie, come certamente avverrà, l’Ajmrninistrazione re­gionale non sarà in grado di difendersi.

Si vogliono fornire gli sh'umenti per difendere r Amminisd'azione regionale, per difendere l’e- raiio, ma per partito preso questo Governo, che in altri tempi avremmo definito governo-fan­toccio (però, così facendo, offenderemmo i fan­tocci) è contrario. A questo punto fate ciò che volete; a noi non resta altro che prendere posi­zione.

GKLWALDl,presidente della Commissione. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GRIPPALDl,presidente della Commissione. Signor Presidente, onorevoli colleghi, suU’illu- strazione dell’onorevole Di Martino, ieri mi ero permesso soimnessamente di fare rilevare che non c’è un ostacolo o un antagonismo concet­tuale all’emendamento. Ci permettiamo di sen­sibilizzare l’Aula sul fatto che la terminologia “liquidazione coatta amministrativa” è ultronea e totalmente al di fuori dalla sostanza normativa al disegno di legge.

Noi siamo d’accordo che si ponga l’emenda­mento in positivo e venga accolto sino al punto in cui si dice; “applicazione delle disposizioni del Codice civile alle leggi dello Stato in mate­ria di liquidazione” .

La terminologia “coatta amministrativa” è estranea alla sostanza di questa norma, perché non siamo in presenza dei controlli tipici nelle procedure fallimentari previsti dalla legge sulle società commerciali o le società di capitali.

Quindi, per correttezza giuridica, propongo e chiedo che si presenti un subemendamento da parte del Governo perché sia eliminata la di­zione “coatta amministrativa”.

PRESIDENTE. La Commissione o il Go­verno possono presentare un subemendamento in tal senso.

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Accogliamo il suggerimento; il subemenda­mento, però, viene presentato dalla Commis­sione.

PRESIDENTE. Allora, togliendo la dizione “coatta amministrativa alle leggi dello Stato” si torna al comma 5 così come è scritto nel dise­gno di legge?

GPJFPALDI,presidente della Commissione. Suggerisce il titolare dell’emendamento di in­serire la dizione “di enti pubblici” , e con questa modifica possiamo dare, senz’altro, parere fa­vorevole.

DI MARTINO. ...allora diventa “liquida­zione di enti pubblici”.

GPJPPALDI,presidente della Commissione. È quasi ultroneo dire “di enti pubblici” , perché la norma riguarda proprio gli enti pubblici, quindi basta la dizione “le leggi dello Stato in materia di liquidazione” . Su questo siamo fa­vorevoli, signor Presidente.

PRESIDENTE. In questo caso il parere e le opinioni mi interessano relativamente. Non c’è ancora un emendamento presentato: lo presenti la Commissione.

GBJLVADDI,presidente della Commissione. Signor Presidente, elidendo la dizione “coatta amministrativa” rimahe “in materia di liquida­zione”; mi pare ultroneo specificare “di enti pubblici” .

DI MARTINO. Signor Presidente, non ha senso la proposta del Presidente della Commis­sione.

PRESIDENTE. Onorevole Grippaldi, lei in­tende presentare un emendamento aggiuntivo al comma 5 del disegno di legge o un emenda­mento modificativo, integrativo, sostitutivo al­l’emendamento 1.4?

GPIPPALDI,presidente della Commissione. Desidero presentare un emendamento con il quale si elida la dizione “coatta amministrativa” .

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Resoconti Parlamentari 15 - Assemblea Regionale Siciliana

XII Legislatura 187“ SEDUTA 23 Settembre 1998

PRESIDENTE. Allora formalizzi Temenda* mento.

Comunico che è stato presentato dalla Com­missione il subemendamento 1.4.1 alTemenda- mento 1.4:

Elidere dal testo dell’emendamento la dizione “coatta amministrativa”.

DI MARTINO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DI MARTINO. Signor Presidente, a mio modo di vedere F emendamento soppressivo presentato dal Presidente della Commissione non ha senso perché, di fatto, significa tornare al comma 5.

Ora, io chiedo al più grande giurista di que­sta Assemblea e della Sicilia: quale norma dello Stato o del Codice civile prevede le modalità per lo scioglimento degli enti pubblici?

Qualcuno me lo spieghi!10 posso capire se aggiungiamo la dizione “le

leggi dello Stato in materia di liquidazione di enti pubblici”, ma non che si preveda l’applica­zione delle disposizione del Codice civile - e mi rivolgo agli avvocati qui presenti - in materia di scioglimento e di liquidazione di enti pubblici.

11 Codice civile parla soltanto di liquidazione di società di capitale o di altro tipo di società. Per quale motivo tutti noi, deputati del Paiia- mento siciliano, dobbiamo farci considerare degli ignoranti?

Cerchiamo di fare le cose seriamente!Signor Presidente, se alla norma si aggiunge

la dizione ‘liquidazione di enti pubblici’, allora ha un significato. Altrimenti, se mi consente, sa­rebbe più elegante, più dignitoso lasciare le cose come sono.

Però, si sta togliendo all’Amministrazione re­gionale ogni arma per potersi difendere da even­tuali pretese di terzi nei confronti della Regione; e ciò non mi pare corretto.

Andate pure avanti in questo modo ma poi ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità.

GBJPI'Aì-Dl,presidente della Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALIDI,presidente della Commissione. Signor Presidente, mi sono soffermato a riflet­tere sul fatto che la terminologia “coatta ammi­nistrativa” non appartiene alla sostanza giuri­dica del disegno di legge.

Potrei anche addivenire a tale ulteriore ag­giunta della dizione “di enti pubblici”, ma la ri­tengo parimenti ultronea perché la norma che andiamo a votare riguarda esclusivamente enti pubblici. Pur non di meno, siccome il collega Di Martino si scandalizza per il fatto che non stiamo aggiungendo “di enti pubblici” , quasi fosse una necessaria superfetazione sostanziale della norma, non ho alcuna difficoltà ad inse­rirla qualora il Governo lo ritenga, per serenità personale dell’onorevole Di Maidino; ma con­sidero una sciocchezza la dizione “coatta am­ministrativa” che appartiene alle procedure con­corsuali e fallimentai'i del Codice civile.

Mi sembra più abnorme lasciare nel testo...

DI MARTINO. Non è possibile.

GKWFALDl,presidente della Commissione. Onorevole Di Martino, lei ha cominciato ad at­taccare sul piano personale, quasi che noi fos­simo dei giuristi eutigianali. Io non sono un giu­rista ma un modesto avvocato e le dico che, in una legge di scioglimento degli enti pubblici, paiiai'e di liquidazione coatta amministrativa è un fuor d’opera.

(interruzioni dell’onorevole Di Martino)

Onorevole Di Martino, lei ha parlato nell’e­mendamento di liquidazione coatta ammini­strativa ma ciò non ha niente a che vedere con gli enti pubblici, perché non c’è nessun tribu­nale che sta intervenendo per mettere in am­ministrazione controllata l’ESPI, l’EMS o FA- ZASI.

Insisto, pertanto, nella presentazione del­l ’emendamento e, qualora l ’onorevole Di Martino ritenesse di propon-e ulteriormente un suo emendamento modificativo dell’intero as­setto di quello originariamente presentato, la dizione “liquidazione degli enti pubblici” po­trebbe essere un’ulteriore specificazione, da me ritenuta ultronea ma tollerabile sul piano del concetto.

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Resoconti Parlamentari - 16 Assemblea Regionale Siciliana

DI MARTINO. Chiedo che la votazione av­venga per scrutinio segreto.

Votazione per scrutinio segreto del subemendamento 1.1.4

PRESIDENTE. Essendo la richiesta appog­giata, ai sensi del Regolamento interno, anche dagli onorevoli Morinello, Velia, Capodicasa, Liotta, La Corte, Martino, Spagna, Scalici, in­dico la votazione per scrutinio segreto del su­bemendamento 1.4.1 della Commissione all’e- mendamento 1.4 dell’onorevole Di Martino.

Chiarisco il significato del voto; chi vota sì preme il pulsante verde; chi vota no preme h pul­sante rosso; chi si astiene preme il pulsante bianco.

Dichiaro aperta la votazione.

Prendono parte alla votazione: il Presidente e gli onorevoli Adragna, Alfano, Basile Giu­seppe, Briguglio, Capodicasa, Castiglione, Cin­tola, Cuffaro, Fleres, Grippaldi, La Corte, Leanza, Liotta, Martino, Morinello, Nicolosi, Papania, Petrotta, Provenzano, Ricotta, Sanza- rello, Scalia, Scorna, Spagna, Stancanelli, Tri- coh. Turano, Velia, Virzì, Zanna.

È in congedo: Mele.

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la vota­zione.

Risultato della votazione

PRESIDENTE. Proclamo l’esito della vota­zione per scrutinio segreto:

P resen ti...................... 31

L’Assemblea non è in numero legale. Per­tanto, la seduta è sospesa per un’ora.

(La seduta, sospesa alle ore 20.27, è ripresa alle ore 21.39)

La seduta è ripresa.

Pongo in votazione il subemendamento 1.4.1 della Commissione.

11 parere del Governo?

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Favorevole.

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(È approvato)

Pongo in votazione Temendamento 1.4 del­l’onorevole Di Martino nel testo risultante.

Il parere della Commissione?

GPJPPPTLDl,presidente della Commissione. Favorevole.

PRESIDENTE. Il parere del Governo?

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Favorevole.

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(È approvato)

Non sorgendo osservazioni, dispongo l’ac- cantonamento degli emendamenti 1.18 degli onorevoli Morinello ed altri e 1.8 dell’onorevole Turano, perché collegati a precedenti emenda­menti ancora da esaminare.

Si passa all’emendamento 1.12.1 del Go­verno.

Preciso che l’emendamento, in caso di ap­provazione, richiederebbe da parte della Presi­denza un coordinamento del testo definitivo concernente il o i commissari liquidatori. In tal senso chiedo sin da ora la relativa delega.

Con la predetta precisazione, pongo in vota­zione l’emendamento,

DI MARTINO. Chiedo di parlare per dichia­razione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DI MARTINO. Signor Presidente, in una li­quidazione di enti non ritengo sia conducente stabilire un termine di tre anni, di quindici giorni o di vent’anni, perché tutto dipende dalla vo­lontà politica del Governo e dalla capacità ge-

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Resoconti Parlamentari - 17 - Assemblea Regionale Siciliana

X n Legislatura 187“ SEDUTA 23 Settembre 1998

stionale del liquidatore o dei liquidatori. Questo tipo di liquidazione può essere semplice ma anche complicato perché se ad un certo punto si procede alla vendita degli immobili e tutti i pac­chetti azionari si intestano all’Assessorato del bilancio e le finanze come prevede la legge, la questione si può chiudere in sei mesi.

Potremmo trovare, invece, uno strumento in­diretto per accelerare la liquidazione stabilendo i compensi entro un certo periodo e a tal fine ho presentato un emendamento; si potrebbe preve­dere, ad esempio, che l ’anticipo sugli emolu­menti abbia una durata limitata di sei, dodici, di­ciotto o ventiquattro mesi; fissare, però, subito il termine di tre anni, a mio avviso, è un errore politico e gestionale.

Chiedo, pertanto, che l’emendamento sia ac­cantonato.

PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, dispongo Taccantonamento dell’emendamento 1.12.1 nonché dell’emendamento 1.12 degli onorevoli La Grua ed altri perché connesso.

Si passa all’emendamento 1.9 dell’onorevole Turano.

Lo pongo in votazione.Il parere del Governo?

CASTIGLIONE, assessore per Vindustria. Contrario.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione?

GKIWPJJDI,presidente della Commissione. Si rimette all’Aula.

PRESIDENTE. Chi è favorevole si alzi; chi e contrario resti seduto.

(Non è approvato)

Si passa all’emendamento 1.26 dell’onore­vole Aulicino ed altri.

AULICINO. Anche a nome degli altri firma­tari, dichiaro di ritirarlo.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.Si passa all’emendamento 1.16 degli onore­

voli Silvestro ed altri.

Anche per questo emendamento vale la pre­cisazione circa la delega per il coordinamento da affidare alla Presidenza, così come per Te- mendamento 1.12.1.

Lo pongo in votazione.

CAPODICASA. Chiedo di parlare per di­chiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CAPODICASA. Signor Presidente, Temenda­mento 1.26 ha lo scopo di rendere la hquidazione coerente con i presupposti giuridici contenuti nella legge e nel Codice civile, a garanzia dei creditori dei vari enti. Infatti, così come recita l’attuale testo, le operazioni di trasferimento dei fondi da un ente aU’altro sono affidate ai commissari hquidatori (collegio o commissario, alla fine vedremo quale sarà), il che ovviamente non garantisce i creditori che in fase di hquidazione hanno, a garanzia dei loro crediti, degh appostamenti finanziari nel bi­lancio e nel patrimonio di ogni singolo ente.

PRESIDENTE. Onorevole Capodicasa, è ne­cessario che lei precisi che non si tratta di una autorizzazione al collegio dei liquidatori e che, per potere effetmare una operazione del genere, ci vuole una delibera di Giunta.

CAPODICASA. È in questo senso che va il nostro emendamento.

PRESIDENTE. L’emendamento prevede che una delibera di Giunta autorizza i liquidatori a farlo; se la delibera non c’è allora non si può fare.

CAPODICASA. Anche perché, in questo caso, il creditore, nel momento in cui sono spo­stati i fondi, è garantito dalla Regione. Non ca­pisco, quindi, perché il Governo dichiara di es­sere contrario all’emendamento.

CASTIGLIONE, assessore per Vindustria. Chiedo di parlare,

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CASTIGLIONE, assessore per Vindustria. Signor Presidente, a seguito delle precisazioni

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Resoconti Parlamentari - 18 Assemblea Regionale Siciliana

X n L egislatura 187" SEDUTA 23 Settembre 1998

dell’onorevole Capodicasa, il Governo esprime parere favorevole all’emendamento.

PRESIDENTE. Il parere della Commissione?

GRLVPALDl,presidente della Commissione. Favorevole.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emen­damento. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(È approvato)

L’emendamento 1.19 degli onorevoli Mori- neUo ed altri viene accantonato.

Si passa all’emendamento 1.27 degU onore­voli Aulicino ed altri.

AULICINO. Anche a nome degli altri firma­tari, dichiaro di ritirarlo.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. Si passa all’emendamento 1.10 dell’onore­

vole Turano.Lo pongo in votazione.Il parere del Governo?

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Favorevole.

PRESIDENTE. D parere della Commissione?

ALDI,presidente della Commissione. Favorevole.

PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.

(È approvato)

Si passa all’emendamento 1.13 degli onore­voli La Grua ed altri.

VTR7.T Anche a nome degli altri firmatari, di­chiaro di ritirarlo.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. Si passa all’emendamento 1.20 degli onore­

voli Costa ed altri.

AULICINO. Anche a nome degli altri firma­tari, dichiaro di ritirarlo.

PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. Onorevoli colleghi, si passa aU’esame degli

emendamenti accantonati.

CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Signor Presidente, chiedo una sospensione di cinque minuti.

PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, dispongo nel senso richiesto. La seduta è so­spesa per cinque minuti.

(La seduta, sospesa alle ore 21.48, è ripresa alle ore 21.50)

La seduta è ripresa.

Sull’ordine dei lavori

STANCANELLI. Chiedo di parlare sull’or­dine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

STANCANELLI. Signor Presidente, dopo un’attenta valutazione e considerato altresì che la discussione sul disegno di legge si è incanalata in modo positivo, sarebbe opportuna una sospen­sione o un rinvio alla prossima seduta per potere completare Viter sugh emendamenti stessi.

PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, dispongo nel senso richiesto. Pertanto, la seduta è rinviata a martedì 6 ottobre 1998, alle ore 17.00, con il seguente ordine del giorno:

I - Comunicazioni.

n - Affidamento temporaneo delle funzioni di deputato regionale supplente a seguito della so­spensione dell’onorevole Francesco Canino dalla carica di deputato regionale (articolo 3 legge numero 30/1994).

n i - Discussione della mozione:

numero 134 «Salvaguardia del sito archeolo-

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