56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO...

35
Resoconti Parlutnentari X L egislatura 2157 — 56” SEDUTA Assemblea Regionale Siciliana 12 M arzo 1987 RESOCONTO STENOGRAFICO 56" SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987 Presidenza del Vicepresidente DAMIGELLA indi del Presidente LAUKICELLA INDICE Disegno di legge; *’.?*S* 22 aprtle MSe, Za» („48/A> (Discussione): presidente TRINCANATO* (DO. presiaente a .m fusione e relatore NICOLOSI NICOLÒ * (DC) PALILLO (PSl) BARtoli (PCI) . ; GULINO (PCI) PIRGA (MSI-DN) CAPODICASA * (PCI) natoli (PHD . PIRO % (Op) * (PHD , ; PAR?s ^ per la sanità Co SAN0®°Slf! ^A2Z agl IA (PSI) . ............................. (RUum7“ nominale) . . iHJsuiteto della votazione) . . . ; ' Pag. 'Wwogazìow (Svolgimento): P residente P^LlLLO (Psij ^ ^ ^csocontf.^ f. 292 i lavori pubblici . 2183, 2185 2161 2163 2164 2165. 2166 2166 2172 2176 2178. 2184 2181 2182 2184, 2185 2185 218S 2185 2181 2186 2186 2157, 2159 2168. 2160 2159 2160 Sull’ordine dei lavori: PRESIDKNTE , LA RUSSA (DC) CUSIMANO (MSI - DN) PARISI GIOVANNI * (PCI) LAUDANI (PCI) . , ' * ' TraNCANA?o®tDC?' m ia Meaion. natoli (PRI) 2176, 2186, 2189, 2190 2174, 2187 2175, aias 2176, 2189 2187 2188 2190 2176 (*) Intervento corretto dall'oratore. La seduta è aperta alle ore 16,30. MACALUSQ, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta precedente che WovatZ^^° osseruazioni, si intende api Sxrolgimento di interrogazioni dei giorno Teca; bvolgameato, lai seinai deirarticolo 159, com- { 500 )

Transcript of 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO...

Page 1: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlutnentari

X L egislatura

2157 —

56” SEDUTAAssemblea Regionale Siciliana

12 M arzo 1987

RESOCONTO STENOGRAFICO

56" SEDUTA(P omeridiana)

g i o v e d ì 12 MARZO 1987

Presidenza del Vicepresidente DAMIGELLA indi

del Presidente LAUKICELLA

INDICE

Disegno di legge;

*’ .? *S * 22 aprtle MSe,■ Za» („48/A> (Discussione):

p r e s id e n t e

TRINCANATO* (DO. presiaente a .m fusione e relatore

NICOLOSI NICOLÒ * (DC)PALILLO (PSl)BARt o l i (PCI) . ;GULINO (PCI)PIRGA (M SI-D N )CAPODICASA * (PCI) n a t o l i (PHD .PIRO % (Op)

* (PHD , ;

PAR?s per la sanitàCo ■S A N 0 ® ° S l f !^A2Za g l IA (PSI) . .............................

(RUum7 “ nominale) . .iHJsuiteto della votazione) . . . ; '

Pag.

'W wogazìow (Svolgimento):

Presidente

P LlLLO (Psij ^

csocontf. f. 292

i lavori pubblici

. 2183, 2185

216121632164 2165. 2166 2166 2172 2176

2178. 2184 2181 2182

2184, 2185 2185 218S2185 2181

2186 2186

2157, 21592168. 2160

21592160

S u ll’ord ine dei la vo ri:

PRESIDKNTE ,LA RUSSA (DC)CUSIMANO (MSI - DN)PARISI GIOVANNI * (PCI)LAUDANI (PCI) . , ' ’ * ' ■

TraNCANA?o®tDC?' m ia Meaion.n a t o l i (P R I)

2176, 2186, 2189, 21902174, 21872175, aias2176, 2189

21872188 2190 2176

(*) In terven to co rretto dall'oratore.

La seduta è aperta alle ore 16,30.

MACALUSQ, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta precedente che W o v a tZ ^ ^ ° osseruazioni, si intende api

Sxrolgimento di interrogazioni

dei giorno Teca; bvolgameato, lai seinai deirarticolo 159, com-

{500)

Page 2: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2158 Assemblea Regionale Siciliana

X LEGISU4TURA 56’ SEDUTA 12 M aezo 1987

ma terzo, dei Regolamento interno, di inter­rogazioni.

Invito il deputato segretario a d are let­tura deir interrogazione numero 85, degli onorevoli Vizzini e La Porta.

MACALUSO, segretario:

« A l Presidente della Regione e aiil’Asses- sore per i lavori pubblici, per sapere se il Governo .regionale è a conoscenza delle drammatiche condizioni di vita della popo­lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac­qua potabile a turni di circa due ore per ogni 7-8 giorni.

Per sapere quali provvedimenti il Gover­no della Regione abbia adottato o mtenda adottare per venire mcontro alle esigenze della popolazione dd Alcamo e, in particala- ire, per quanto concerne:

— la concessione a derivare acqua dalle sorgenti ” Cannizzaro ” che in atto si perde a mare ;

— il finanziamento del nuovo serbatoio idrico;

— il finanziamento della rete idrica cit­tadina dato che quella esistente in diversi tratti è pressocché fatiscente e si intreccia con la rete fognaria causando pericoli di in­quinamento per interi quartieri » (85).

VizziNi - L a P orta.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare T onorevole Assessore per i lavori pubblici per rispondere airinterrogazione.

SCIANGULA, Assessore per i lavori pub­blici. Signor Presidente, onorevoli colleghì, gli onorevoli Vizzini e La Porta chiedo­no di conoscere quali provvedimenti sia­no stati adottati o siano da adottare per mi­gliorare la situazione idrica della città dì Alcamo.

Premesso che li comune gestisce autono­mamente Tapprowigìonamento idrico della città e premesso che in data 15 dicembre 1986 l ’Assessorato, per una corretta linter- pretazione dei rapporti parlamentari e quin­di con gli onorevoli interroganti, aveva già trasmesso per iscrìtto la risposta all’interro­gazione, tutto ciò premesso ritengo dovero­

so riferire che le sorgenti Cannizzaro che approvvigionano la città di Alcamo ricadono in territorio di Balestrate, provincia di ^Pa­lermo, e in atto hanno una potenzialità di em-ungimento dà circa 70 litri secondo. lil co­mune 'dii Alcamo ha fatto richiesta per la ooncessd'one di derivare acqua direttamente, tale richiesta si trova in atto presso iruffìcio del Genio 'dvile di Palermo, ed è liin avan­zata fase istruttoriia. L ’ingegnere Tal'amone del Genio civile mi ha eomunioato proprio ■in mattinata che sono state superate tutte le difficoltà compresa Topposizione del co­mune di Partinico e quindi la concezione dovrebbe essere rilasciata in tempi estrema- mente brevi.

Non appena esaurita la -fase istruttoria, darò notiziia lagli onorevoli interroganti del- l ’iemanazione del provvedimento.

Nello stesso tempo il comune di Alcamo (magari perché Tattuaie sindaco è un vigile •dei fuoco) ha pressato sul Ministero -della protezione cavile, il quale a sua volta ha autorizzato l ’Agenzia per la promozione del­lo sviluppo del Mezzogiorno, in deroga alle procedure previste, ad assumere quelsiasi iniziativa tendente a realizzare opere di cap- ■tazione, solevamento e trasporto delle ac­que alla rete cittadina, sempre dalle sorgenti per le quali il comoine di Alcamo ha chie­sto la concessione.

Con decreto del 23 dicembre 1986, già re­gistrato .dalla Corte dei conti, è stato am­messo a finanziam-ento òl progetto 'relativo ■al nuovo -serbatoio idrico cittadino per un importo di un màiliardo e mezzo, -prelevan­do tale finanziamento dalla legge numero 24 del 1986. -Quindi, onorevole Vizzini, ri­spetto alle informazioni da me fornìte^ il 15 -dicembre 1986, c’è quest’altra novità.

Una volta ottenuta la concessione per il prelievo diretto -deira-cqua -da parte dal co­mune di Alcamo, una volta che l ’Agenzia per Tintervento straordinario n-el Mezzogior­no -avrà completato la progettazion-e delle opere di capitazione -e di 'quelle di adduzio­ne, si potrà ragionevolmente affermare che i-a situazione nel comune di Alcamo sara migliorata, situazione che è atipica irispetto a quella di altri comuni della provincia di Trapani perché alcuni di questi -si approv­vigionano alle sorgenti del monte Scuro, altri al Brisciana, mentre Alcamo -si ap­provvigiona alle fonti del Cannizzaro.

Page 3: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare T onorevole Vizzini per 'diciuiarare se sia sod- distatto o meno della risposta doirAssessore.

V IZZIN I. Onorevole Presidente, mi di­chiaro insoddisfatto per ;le ragioni che mol­to brevemente esporrò.

Prima di tutto voglio dare -atto aliTAsses- sore_ di avere fornito in tempi molto rapidi te .risposta ohe. oltre tutto, non era tenuto a f o ^ r e e quindi è .andato .anche al di là del Regolamento; e questo forse potrebbe essere un suggerimento .alla Presidenza del- il Assemblea per anticipare d tempi di discus­sione degli atti aspettivi, perché è dimostrato che, quando do vogliono, gli assessori pos­sono procedere a fornire gli elementi richie­sti rapidamente.

Detto questo, e non mi pare poco, debbo aggiungere che da grave situazione della oit- ta di Alcamo, che in tempi .normali riceve l aequa due are ogni otto gionnti, sfugge ad un attenta e giusta considerazione del Go­verno: dell’assessore Sciangula, come delle deone di assessori che, prima di .lui, sono stati preposti ai lavori pubblici.

Ricordo all’onorevole Sciangula che molti 'anni ra d onorevole B.er.nardo Mattarelk in una campagna ©lettorale molto importan.te era già stato ministro, s ’impegnò per un in­tervento deciso sul Governo, per far si che iiisojiportabile .situazione deirapprowiErio-

uamento idrico di Alcamo e di Oastellam- mare venisse .risalta; .sono passati deoenmd e ancora siamo ai preliminari di un’ini­ziativa. L ’iassessore Sciangula ha detto una cosa .cdi.e è-anche sulle pagine di ,tutti i gior-

Ministero dalla protezione civile sta - reenendo. Questo è certamente positivo

perche se ministro Zamberletti può alle- ‘ lanche di poco, da oonddzione -di grave

®sagio degli alcamesi, tanto meglio, però è ^ tatto grave sul piano paliitico, perché c’è aa domandarai che cosa .abbia impedito al-

«are quello che il mi- aistro Zamberietti vuol fare o dàce di volar " p corso 'di poche .settìmane.E in .realtà, si -tratta di -oose molto ©em-

Puei, d comune di Alcamo deve prendere orlfiin- * .abbiamo trattatonsM interrogazione) dovrebbe prendere ac-

Pioppoma .e -poi, tramite un dai m a .istituirla .all’agricoltura,

modo da -compensare il prelievo. L ’inter­

vento relativo alla .sorgente Carmizzaro è m- tepahvo;_tale sorgente dispone di una por- tata da cu-ca 70 ditri di acqua .al secondo che non viene utilizzata; questo è l ’esem­pio classico di una situazione nella quale la gente soffre la sete, ma ci sono risorse

non tali da soddisfare tutte le esigenze, consentirebbero, però un qualche margine di manovra e non per un giorno o due, ma per molti anni.

Ecco allora la ragione della mia .insoddi- tazione: manca ancora un'azione del Go­

verno relativam'ente all'emergenza-sete che non e solo dei mesi estivi, ma che .si re- gistra .anche .ad Agrigento, che è -la città dell Assessore, nonostante l ’Assessore abMa tatto molto per quella città in questi mesi pero non in modo tale da .risolvere d pro- bleim da_ fondo, che vanno affrontati con int6x^©ii1d molto più iiiotti.

Penso dì aver chiarito -le ragioni per le quah .sono assai preoccupato; è cosa posi­tiva .avere finanziato il serbatoio, ma si par­lava anche, onorevole Sciangula, della rete Idrica: è -evidente che l ’acqua, se non di­spone di una irete di distribuzione adeguata SI perde e non arriverà mai. La prego, ono­revole Assessore, di volere considerare che 1 emergenza di Alcamo, che è comune a an e altre città siciliane, è una questione

che menta un’attenzione e una considera­zione particolare da parte sua e da parte del Governo.

PRESIDENTE. Per assenza dalTAula del- 1 interrogante, all’interrogazione numero 161; « Appropriate iniziative in ordine alle mo- ahta del trasporto del marmo delle cave

con riferimento al decreto ministeriale 3 gemalo 1984 », dell’onorevole Grillo sarà data risposta scritta.

Si passa aH’interrogazione numero 203 dell onorevole Palillo.

Invito dii deputato .segretario a darne .let­tura.

MACALUSO, segretario:

« A3 Presidiente della Regione, alTAsses­sore per T.agricoltura e -le foreste -e al-l’As- se^are per i lavora pubblici, premesso che al maltempo registratosi partioo3armente nei giorni 11 -e 12 del corrente mese ha arre­cato iroepmabili danni -al comprensorio agri­colo di Ribera ed dn particalar modo alle

Page 4: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2160 Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56" SEDUTA 12 M arzo 1987

valli dei fiiuni Verdura, Magazzolo e Pilata- lù, pregiudicando talora l ’intera ^annata agra­ria e che, tra le altre colture, ad essere principalmente colpiti sono stati gli aranceti ” Washington Navel ” deWìiinterland ribe- rese, dove si sono contati addiràttura ^arbu- sti rasi al suolo dal fortissimo vento; con­siderato, inoltre, che la tempesta del mare ha distrutto imbaroaziorà, stabilimenti bal­neari ed .altre strutture di eervizi — tra cui un’area adibita ad eliporto — nella località balneare di San Leone e neirintera costa, da Licata a Menfì; orbene, ricorrendo gli estremi per ila dichiarazione di pubblica ca­lamità, chiedo di conoscere quali immediati provvedimenti si intendono adottare per i suddetti eventi meteorologici che cosi gra­vemente hanno colpito e danneggiato il ter­ritorio agrigentino » (203).

Palillo .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l ’ono­revole Assessore per rispondere alla inter­rogazione.

SCIANGULA, Assessore per i lavori pub­blici. Signor Presidente, Tinterirogazione è rivolta a tutto il Governo, all’Assessore per l ’agricoltura, a quello per i lavori pubblici e al Presidente della Regione, io .risponderò per ila parte relativa .all’Assessorato al quale sono stato preposto, per .dire -che effettiva­mente quanto .lamentato dalTonorevole Pa­lillo si è verificato durante il maltempo del gennaio 1987.

Per quanto riguarda il’Assessorato regio­nale dei lavori pubblici, non soltanto per la provincia di Agrigento, ma per tutto .il ter­ritorio delia regione, ho linteressato i pre­fetti, gli uffici provinciali del Genio .civile e in qualche caso te province, per avere un quadro dei danni subiti. Avute queste infor­mazioni, abbiamo trasmesso alla Presidenza della Regione l ’elenco dei danni e il rela­tivo ammontare. Infatti, poiché sono danni riferibili a calamità naturali, era corretto che attraverso ila Presidenza della Regione fos­se linteressato Èl Governo nazionale .e, per esso, 'il Ministero della protezione civile, che è immediatamente intervenuto per alcune opere daimeggiate nella Campania e nel Lazio. E’ probabile che, se non questo, il futuro Governo, emetta un provvedimento che riguarderà anche la Sicilia.

Per .quanto riguarda io specifico, iTonore- vole interrogante pania di San Leone, di Agrigento, della costa ch.e va da Licata a Menfi, e in realtà Tinterrogazione è molto precisa, perché questi daoni si sono effet- tivam.ente verificati, essi mi sono stati lan­che segnalati dal Genio civile opere miarit- .time, perché sono danini notevoli che com­portano una spesa complessiva di circa sei miliiardi per ile sole iriparazioni.

Assumo l ’impegno che per alcuni casi in­terverremo, mentre per alcuni, anzi, stiamo già predisponendo le perizie per consentire l ’intervento, debbo con estrema lealtà dire all’onorevole Palillo, che abbiamo un po’ tem­poreggiato .perché laspettiamo l ’mterv’ento dal Governo nazionale, anche se, secondo ì ’ ufficio del Genio .civile opere marittime, malgrado si siamo avuti danni, per quanto riguarda te opere a mare, non 'Oi sono gli estremi .per te dichiarazione di pubblica oa- ilamità, che, dm quanto dichiarazione .di me­rito, non attiene alla valutazione politica del- iTAssessorato, ma ad organi .tecnici.

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare T onorevole Pa lilo per dichiariarsi soddisfatto 0 meno dela risposta dell’Assessore.

PALILLO . Signor Presidente, te risposta .deirassessore Sciangula è parziale, poiché rinterrogazione ri,guardava, per molti aspetti, ile competenze dell’Assessorato lall’agricoltu- ra, tanto più che l’altro ieri si sono verifi­cati nella provincia di Agrigento, specìal- m.ente a Licata (è già stata preseaitata una interrogazione dalTonorevole Trincanato), ul­teriori danni che hanno aggravato la situa­zione delTeconomia agricola di quella pro­vincia.

Quindi non c’è un’omissione, m.a una ca­renza oella risposta. Per quanto iriguarda il merito della risposta mi .dichiaro modera­tamente soddisfatto, .anche se debbo dire che per alcuni problemi non credo .sia possibile aspettare al decreto del Governo, come per esempio per te zona dì San Leone, località balneare di grande ricbdiamo, che oggi per­de più del 50 per .cento del suo potenziale. Sulla dichiarazione di pubblica calamità cre­do pffl che ci sia da discutere, visto che è rimasta coinvolta tutta una parte .dalla co­sta agrigentina. Tuttavia sul ripristino del­le oondizioni di lagibilità .di questo ©nomie

Page 5: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari

X L egislatura

— 2161

56* SEDUTA

Assemblea Regionale Siciliana

12 M arzo 1987

tratto di spiaggia, dove ;iii alcuii'e pairii era­no state poste barriere frangiflutti, credo che 1 Assessore debba rivedere la sua posizione per consentire che, nella prossima estate, questa spiaggiia possa essere nuovamenite fre­quentata dagli agiigentiini.

Discussione del disegno di legge: « Modifica alla legge regionale 22 aprile 1986, n. 20» (248/A).

PRESIDENTE. Si passa al secondo punto dell’ordine del giorno: Discussione del disegno di legge: « Modifica 'aite (legge regionale22 aprile 1986, numero 20 (248/A)._ Invito i componenti la settima Commis­

sione la prendere sposto lal banco alla me­desima assegnato.

Dichiaro aperta la discussione generale. Ha facoltà di parlare l ’onorevole Trinca­

nato, per svolgere la relazione del disegno di legge.

TRINCANATO, Presidente della Commis­sione e relatore. Signor Presidente, onore­voli oolileghi, il 30 ottobre 1986, il Governo ha presentato il disegno di legge numero Ilo , riguardante la riorganizzazione territo­riale delle unità sanitarie locali, al quale 1 Assemblea accordò la procedura d’urgenza.

I motivi che spinsero lil Governo a pre- sentare fi disegno di legge sono molteplici; nell ampia relazione allegata al testo del ^ s e ^ o di legge e®o fa ài punto della .si­tuazione, tesmando conto soprattutto dello scandalo relativo alla cosiddetta "tru ffa dei farmaci ’’ ovvero ’’ scandalo delle fustelle ’’ nonché deli’.es(ige!nzia di procedere lad un lac- corpamento delle unità sanitarie locali esi­stenti in Sicilia.

II disegno di legge dava una impostazio­ne nuova, piu_ agile >a tutto quanto il set- ora sanitario in Sioilia. Esso venne ail’esa-

della Commisione con notevole ritardo, 'anche perché eravamo à i attesa di un prov­vedimento legislativo nazionale che desse Una nuova luce .aH’jintera questione.

disegno di legge numero 110, il iebbraio 1987 il Governo ha presentato il

segno di legge numero 245 .riguardante il plano sanitaaTio regionale; in commissione ab- Diamo esaminato la possibilità dì abbinare

due disegni dì legge sìa al fine di avere

un orientamento unitario sia .al fine di te­nere conto di questo importantissimo stru­mento che .fi Governo ha sottoposto alTesa- me dell Assemblea. Per la prima volta in Sicilia ci troviamo nelle condizioni di af­frontare di tema della sanità non in modo framm'entardo, ma in modo globale e razio­nale. Il piano sanitario regionale prevede •altresi oltre dodici progetti obiettivi relativi a singole materie: per alcune di esse, pe­raltro, l ’Assemblea ha già legiferato, per al­tre dovrà, invece legiferare, al fine di dare una risposta concreta alle esigenze sanitarie ■dei siciMiam. Via sottolinieato positivamente che da nostra è la prima Regione che, a se­guito deirindirizzo legislativo .nazionale, pre­senta un proprio piano sanitario.

L oppoirtunità — dicevo — dell’abbinamen­to dei disegno dà ilegge munero 110 e del piano sanitario regionale ha comportato T esigenza di rinviare l ’elezione delle assem­blee delle unità sanitarie locali.

Il 17 febbraio del 1987 la Commissione, dopo un ampio dibattito, presenti anche 1’ Assessore ^er la sanità e il Presidente della Regione, a maggioranza (essendosi registrati aperti contrasti), ha approvato una risoluzio­ne ed è giusto che l ’Assemblea ne vengia informata, an-che se la stampa ha già dato ampio (risalto ad essa. Con tale risoluzione chiedevamo al Governo una pausa di rifles­sione in .relazione aU’.abbmamento dei due disegni di legge e in relazione 'anche agli indirizzi di ordine generale che dovraamo venire dal .legislatore nazionale.

La Commassione cosi si è espressa;« Considerato che il Presidente della Re-

gion-e siciliana, su proposta dald’A>ssessore al­la sanità, ha presentato un apposito diìsegno dà legge concernente la riorganizzazione ter- ritoriaie delle unità sanitarie locali per una piu fmiz].onale ed efficiente organizzazione dei presidi sanitari; considerato che per det­to disegno di legge, racante il numero 110, per il quale è stata votata la procedura d’ur- genzB, 1 esame da parie dell’Assernblea deve concludersi -entro il 28 febbraio prossimo ven­turo, come presoritto dal programma bime- steale di lavoro adottato dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari, ai sensi dell -articolo 98 ter del Regolamento intemo; considerato che il disegno di legge in pa­rola^ prevede la riduzione del numero delle unità sanitarie locali, una .radicale rimodu-

Page 6: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2162 Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura56* SEDUTA 12 M arzo 1987

dazione dei presidi sanitari con strutture ter- ritoriaiì ehiamate a dare risposte di lassisten- za immediata ai cittadini e che, conseguen­temente, diversa da quella prevista dalle norme vigenti, risulterà anche la struttura e la composizione degli organi di gestione ordinaria »...

CHESSARI. L ’onorevole Trinoanato è sta­to velocissimo!

TRINCANATO. Onorevole Chessari, l ’ar­gomento è molto importante, siamo stati a discutere in commissione dalle dodici fino alle venti; ora non voglio ripetere ciò e quindi debbo dare all’Assemblea ogni ele­mento utile a una consapevole valutazione delle motivazioni che ci inducono >a. chiede­re il rinvio dell’elezione delle assemblee del­le unità sanitarie locali.

Continuiamo: Considerato che il Gover­no della Regione siciliana ha predisposto e presentato all’Assemblea regionale siciliana il piano sanitario regionale con ciò mostran­do la chiara volontà di ovviare alle carenze collegate alla mancanza di detto strumento e di rimediare con una disciplina globale della materia, attraverso il metodo della program­mazione, a tutte quelle manchevolezze ikio- ra addebitate anche all’attuale strutturazio­ne degli organismi di gestione previsti dalla legge .istitutiva delle unità sanitarie locali in Sicilia; ritenuto che le elezioni per il rin­novo delle assemblee generali, fissate per il 15 marzo prossimo venturo, andrebbero inevitabilmente a perpetuare le disorarie e le inefficienze lamentate, se si svolgessero sotto rimperio deirattuale normativa, am­piamente contestata a livello politico e di opinione pubblica con il Governo ha ma­nifestato di voler modificare con il disegno di legge numero 110 e con la presentazione del piano sanitario regionale.

Per le motivazioni anzidetto, ai sensi del­l ’articolo 158 ter del Regolamento interno, esprime il’aw iso che alle elezioni degli or­gani di gestione ordinariie delle unità sani­tarie locali si provveda in una fase succes­siva a quella della rimodulazione ter.ritori)ale dei presidi sanitari, allo scopo di evitare una dupli'Oazione di consultazione che contrasta, per le considerazioni sopra ^espresse, anche con i criteri di economicità e snellezza cui deve uniformarsi illazione ammirristraiiva e

pertanto manifesta ila risaliizione volta ad impegnare ài Governo della Regione a pro­muovere lanche 'Oon iniziative legislative gli adempimenti necessari .affinché io .svolgimen­to delle lelezìonii degli organi di gestione nel delicato settore venga rigorosamente coor­dinato con i ’eniananda mormatìva dallo stes­so Governo proposta con il disegno di legge numero 110 e nell’ottica della programma­zione degli m terventi dì cui ai piano isani- tario regionale che come in tutti i Bettoli deve informare l ’azione amministrativa ».

Tale risoluzione veniva approvata -a mag­gioranza. Sulla base di questa risoluzione il Governo, in data 20 febbraio 1987, presen­tava il disegno di legge numero 248, riguar­dante ila modifica alla legge elettorale 22 aprile 1986, numero 20. Per il disegno di leg­ge veniva chiesta la procedura d urgenza. Esso veniva, infine, discusso ed esitato per l ’Aula il 26 dello scorso mese di febbraio.

Con questo disegno di legge -vengono so­spese le disposizioni di cui alla legge re­gionale 22 aprile 1986, numero 20, riguar­dante le elezioni delle lassemblee delle uni­tà sanitarie locali, sino al 20 settembre e contemporaneamente vengono sospesi .anche i ipkiinovi dei comitati di gestione in quelle unità sanitarie locali che .coincidono in tutto o on parte con i comuni.

Il discorso che qui è stato fatto, meglio che è stato fatto in commissione, è stato quello di avere un ampio orizzonte e per- veniire, entro il mese di settembre, a ll’ap- provazione del piano sanitario iregionale, in maniera tale che tutti quan'tì possiamo ave­re validi punti di riferim ento, in modo da non ripetere gli errori che nel passato iSO.no stati commessi. Non dobbiam’O dimenticare che la riform a &anitari.a ha rappresentato un fatto estremamente positivo nel Paiese e in Sicilia eravam.o nelle oondizioni di poterci avvalere .delle esperienze deMe altre regioni, dato che -da noi sono state istituite con tre anni di ritardo. Purtroppo inveoe non ab­biamo .avuto modo di prendere ónsegnamen- to e .ci siamo ritrovati a ripetere gli stessi errori, tanto è vero che abbiamo un numero eccessivo di unità sanitarie loca i, tanto è vero che ci sono unità .saniitariie che man­cano di ospedali, tanto è vero .che siamo (usi­le condizioni dà non potere nemm'eno 'ini­ziare un’azione -di .accorpam'^to per la rea­zione idei comuni lìntBreesati.

Page 7: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2163 Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56“ SEDUTA 12 KLahzo 1987

In Siicillia ogni azione di deoentramento ha un suo Vialone e .una sua potenzialità; qual­che giorno fa la televisione ha riferito che in un comune della nostra Isola, sol per­ché era .stata soppressa una direzione didat­tica o sol perché era stata soppressa una pretura, vi era stata una dimostrazione di piazza. Tanto più ora, dn un momento :in cui si .comincia a parlare di accorpamiento dalle unità sanitarie locali. E infatti ila commis­sione ha ri.cevu.to tutta una serie di tele­grammi le di irichi'este di audizione, perché ammmàstratori .locali, lainministratori e di­pendenti delle unità sanitarie che >sd trovano in determinate sedi vogliono far sentire la loro voce per oeroare di non arrivare ai- iraccorpamento.

Questo è un fatto che ci deve -far ri0et- tere soprattutto se faremo Tacoorpamento senza riferimento al pd'ano sanitario iregio- nale. Il piano sanitario iregìonale irappresen- ta una svolta (e avremo occasione di sof­fermarci ampiamente su questo), .cosi come ha detto TA^essore in occasione della pre­sentazione del piano medesimo presso la Ca­mera di commercio di Palermo, rappresenta una hovità, una razionalizzazione e un poten- zmmento dei servizi, soprattutto dei servizi di base, che spesso dn alcune realtà non ab­biamo la possibilità di prestare. Per tutto questo la Commissione, a maggioranza, ritiene che il piano samtaino regionaile e l ’iaccorpa- mento siano temi di grande importanza che hanno bisogno di i^sere 'approfonditi, nelle sedi competenti._ Noi .ancora aspettiamo da parte della Pre­

sidenza delTAssemblea .il piano saini'tario re­gionale che è stato depositato dal Governo d 12 febbraio; a questo proposito do solle­cito lei, aiignor Presidente delTAssemblea, a ’aircà pervenire, con una certa urgenza, que­sto piano, perché solo in questo modo po­tremo mettere !ailTo.rdinie dal giorno .della pi'osàina .settimania il .disegno di legge al fi- ^6 di iniziarne la trattazione.

E questo un disegno di legge molto vo- unuino» e se a ciò aggiungiamo d progetti-

opiettivi è evidente la necessità .di uno stu- 10 molto attento; la commissione ha bi-

^gno di un .mom'0n.to idi pausa e .di .rif[.es- sione per esaminare con la dovuta attenmo- “ e il .intero .disegno di .legge.

Signor Presidente, il problema che aff.ron- lanro stase.ra è di grande iriievanza politica.

in quanto noi riteniamo che il rinvio delle elezioni, che può sembrare un fatto nega­tivo, ci può permettere in questo momento di affrontare in modo veramente razionale e per la prima volta in modo abbastanza se­rio tutto il tema della sanità .in Sdcffia, in quanto sono convin.to che quelle potenzialità che sono state espresse dal mondo sanitario potranno essere recuperate se noi sapremo dare mciirizzi.

Io sono convinto che le unità sanitarie lo- oaii hanno avuto alcune carenze molto cera­vi, ma molte dà esse sono state dovute a la mancanza di indirizzi di ordine legislativo e aimiinistrativo. Con.dudendo, .ribadisco che abbiamo bisogno .dà tempo, ciò .noi .ritenia­mo indfepensabile per potere ‘presentar.e al- TAssemblea uno strumento che, accanto al tema della iniorganizzaaione terri,tori!aile, .af­fronti quelo degli ospedali e degli .indirizzi sanitari, perché la situazione .non rim.anga cosi carente, dato che abbiamo anche pos- 'sibdlità finanziarie tali da permetteroi di af­frontare qu®to dolioatìssimo e vitale settore.

PRESIDENTE. Onorevole Trincanato, .in merito alla richiesta da lei avanzata alla Presidenza, relativa all’invio alla Commis­sione di copia del piano sanitario regio­nale, per informazioni assunte, le posso pre­cisare che il Governo ha mandato una sola copia del piano sanitario regionale alTAs- semblea e che, per avere le copie da di­stribuire ai componenti della Commissione, ci .si è irivoltì alla tipografia, .che le farà per­venire lentro venti giorni.

CUSIMANO. Ma questo piano è ài pos- isesso di qualsiasi siciliano, tranne che dai componenti della commissione.

NICOLOSI NICOLO’. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICOLOSI NICOLO’. Signor Presidente, onorevoli coileghi, il disegno di legge che stiamo discutendo, seppur contenuto in po­chissime (righe, riveste particolare dmportan- 253 perché affronta im tema, quello della sa- .mtà, .che in S.i:Cilia preseu'ta laspetti dì par­ticolare urgenza per .le caratteristiche che la sanità ha nella nostra Regione. Noi ab­biamo vissuto un periodo abbastanza trava-

Page 8: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari — 2164 Assemblea Regionale Siciliana

X L egisl.w u h a 56* SEDUTA 12 M akzo 1987

gliato, d ie è quello rappresentato dalla co­stituzione e dalla istituzione delle unità sa­nitarie locali, ,e per la verità, se i rimedi che noi abbiamo pensato dovessero far riferimen­to aH’esperieiiza vissuta con le unità sani­tarie locali, devo dire 'die siamo su una strada completamente sbagliata.

Una cosa è certa: questa realtà, che ab­biamo istitiuto anche in virtù della legge statale, non ha dato i OTSultati che noi spe­ravamo. N-eC'essita quindi, come è stato iiùile- vato da più parti, un riaccorpamento terri­toriale delle unità sanitarie locali e mi pare che S Governo in questo senso già si sia impegnato, presentando un apposito disegno di legge. Necessita che la :sanità sia riorga­nizzata in marnerà più speoìfìoa e più ade­guata e anche in questo senso il Governo ha dato prova 'di sensibilità con la presentazio­ne di un piano regionEtle che, seppure non è, probabilmente, completamente 'adeguato a quello d ie vogliamo fare, tuttavia rappre­senta una base abbastanza importante per uai'a migliore organizzazione -e un miglior 'li­vello della sanità regionale. Per tutto questo ritengo che il Governo e la Commissione han­no lavorato in mani'era seria, per consen­tire :airAssemblea una valutazione più ap­profondita, sulla base degM elemsenti fomiti, perché la samtà venga più razionalmente or­ganizzata, perché il livello delle pres'tazioni non sia rappresentato da quello che spesso awiene o da quello che la gente dice .e cioè dairopportunità spesse volte avvertita di farsi curare fuori dalla Sicilia. In questo senso rm'a pausa di omque o 'Sei mesi per un ri<esame della vicenda 'attraverso le pro­poste di ri'accorpam'anto territoiiale, 'Conte­nute nel disegno di legge, attraverso una va­lutazione seria, con un incontro con gli ope­ratori sanitari, con un raccordo spedfico con le popolazioni per verificarne le esigenze, sulla base delle esperienze già vissute, po­trebbe servire a fare in modo che in questa nostra Regione si legiferi in maniera attenta e in maniera razionale.

La sanità iiiguarda tutti, lanche per lil iso­lo momento della prevenzione, e tutti siamo interessati a fare in modo ohe la qualità dalla vita '6 della salute àn Sicilia sia al più 'alto 'livello.

In questo senso il sostegim 'della Demo­crazia cristiana alle iniziative proposte è pieno e va inteso non soltanto come un ap­

poggio alle indicazioni date, ma 'oom'e un contributo perché le cose -che vanno 'prepa­randosi 'Siiano dal miglior livello possibàle.

PRESIDENTE. E’ ÓBcaitto a parlare d’ono- irevode Pialàll'O. Ne ha 'facoltà.

PALILLO . Signor Presàidente, onorevoli colleghi, credo che il diisegqo di legge que­sta sera in 'discussione, pur se 'consta sol­tanto di due articoli, meniti la più grande attenzione, perché tratta un tema che è sta­to forse il più 'discusso in quest’Aula dal­l ’inizio di questa legìsltatura, e io 'oredo che non à possa 'dire si o no ad esso, se non si iricorda tutto l ’iter degli avvenimenti che bann'O portato alla 'Scelta del Governo e del­la Commissione di rinviare l ’elezione per il iriirm'ovo idei comitati 'di gestione delle unità sanitarie 'locali.

Innanzi tutto, .questo 'disegno di legge 'Scon­figge la tesi 'di >chi a suo tempo propugnava la scelta dei commissari, ed io, che sono sta­to il primo in .quest’Aula a dire che .ero con­tro à commi'ssa'pi, prendo atto con 'soddiisfa- zione...

CUSIMANO. E’ contro l ’Assessore .alora?

PALILLO . Io sono contro nessuno, per­ché l ’Assessore era d’accordo con me.

CRISTALDI. Questo io apprendi.amo oi'a.

PALILLO . Era d ’acooirdo con m-e: sub! T iniziativa completiva del pentapartito, per onore di verità.

Chiedo, quindi, che la scelta dei .commis­sari che era stata fatta — io 'dico con poca prudenza — oggi, con 'la presentazione di questo disegno di legge, è stata, se non scon­fìtta, certamente relegata in un 'angolo '6 cre­do che .essa non avrà sucoeto, perché il termine previsto 'dal disegno 'di legge per il rinnovo delle unità sanitarie locali è certa- m'snte breve.

Credo, qumdà, .che la disputa che è lavvie- nuta in Commissione tra maggioranza ed op- posàzìone non abbia motivo 'di 'essere .ripe­tuta in quest’Aui'a, perché ritengo che n » non possiamo proporre di irinnovare >quialle 'assemblee, in presenza dei fatti politi'OÌ .ri- levanti che isono 'stati ricordati .dal prenden­te 'della Commi'ssionje,. onorevole Trinoanato.

Page 9: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2165 Assemblea Regionale Siciliana

X L egisijitora 56* SEDUTA 12 M arzo 1987

La Regione, per da prima volta, ha un pro­prio piano sanitao-io, che è stato sottoposto a la valutazione delie forze politiche e del­le forze sindacali; l ’Assessorato della sanità sta prediisponendo im piamo di 'riorgamzza- zione territoriale che oertanuente non con­sente, poiché questo paiano è innovatore, idi votare il semplice rinnovo. Infatti il dise- gno ispiratore delle uinità sanitams locali, che imirava ad lailiargaone gli spiazi di demo­crazia lanche nel comparto della sanità, a rendere più vicino il cittadino alla sanità stessa, non ha trovato un riscontro nella realtà.

Sono d’accordo con quanito diceva il ccil- ilega Lrinoanato e oioè che molto spesso le di’isposiziioni ilegislative, pur se incontoaiio il favore della pubblica opinione, .al momento deirattu-azione iai scontrano con mille diffì- coltà. La soalta di istituire sessantadue uni­tà sanitarie ilocald in Sicilia è stata obietti­vamente sbagliata da parte di quel Governo e di quell’Assemblea. E su ciò non vi fu­rono grosse differenziazioni...

CUSIMANO. L ’Assessore sempre sociali­sta era...

PALILLO. Si, d’accordo, ma l ’ha votato 1’ Aula, collega Cusimano...

CUSIMANO. Su proposta deH’Assessore.

PALILLO. Credo quindi che di fronte a una realtà fatta di discrasie, di difficoltà, di remore, la scelta della riduzione delle unità sanitarie tlooali sia un fatto importante. Ac­canto a ciò bìsogin.a tener conto della ne­cessità, forse, dì scorporare d maggiori ospe­dali; >e su questo c ’è un dibattito a livello nazionale.

Neirottioa di una programmazione com­plessiva di questi interventi, credo che un rinvio di isai m-esi, dopo quattro aiimi di

cspeaienza di -questi organismi, non sia con- trario allo spìrito della demooraziia e non iratardi la riforma, ma dia invece la possi- bifità di una onesta e pacata riflessione che tutta il’Assemblea deve fare se vuole chiu­dere una pagina con le sue luci e le sue ombre ed aprimie um’ialtra che speriamo sia migliore della ppeoedente.

PRESIDENTE. E ’ iscritta a parlare l ’ono- ’svole Bartoli. Ne ha facoltà.

BARTOLI. Signor Presidente, onorevole Assessore, onorevoli colleghi, quando ci si occupa o ci ai preoccupa di provvedimenti iPiguardanti la sfera della sanità, a mio av­viso bisogna stare molto attenti, attenti so- praittutto a non andare <3 sbattere contro T ‘incomprensione o la disapprovazione della società adoiliania.

Oggi si parla tanto di qualità delia vita, ma questa bella espressione, che somma in sè il roncetto di progresso ed il concetto di civiltà, in Sicilia è iridotta -ad ama for­mula priva di significato, tanto più se la si vuole irdferire alla sanità, perché, onorevole Presidente e onorevole Assessore, da sanità non igi occupa solo di prevenire la malattia, ma si riferisce, si occupa, si preoccupa prin­cipalmente di curare la malattia. Voglio dire che la sanità attraverso la salute parla alla sofferenza dei cittadini. E sulla sofferenza dei cittadini non si può fare facile e gra­tuita demagogia.

Questo disegno di legge che oggi viene portato alirattenzione dairAssemblea dà 1’ impressione dì -essere stato progettato senza aver tenuto insl debito conto quelle che so­no te aspettative -e -le laspirazionii dei sici- Oianii in relazaone alla loro -salute. Io credo che sarebbe opportuno che noi tutti oi ricor­dassimo che ifl Ministro della sanità ha ac­cusato -il. sistema sicàh-ano di 'assistenza far­maceutica di essere, non solo non trasparen­te, ma addirittura truffaldino.

I comitati di gestione delle unità sanita­rie locali attualm-ente in carica non hanno certo bxàili-ato per efficienza e capacità im- prenditord-ale, miantenerM sine die -in vita si­gnifica quasi voler da,re loro la possibilità, roppox'tuniità di coprire il copribiìe del mal­fatto. Come è a tutti noto alcuni comitati dii .gestione aion sono completi, non -essen­done stati 'sostituiti li componenti che per le più svariate ragioni non ne fanno più par­te. Alcune unità .sanitarie locali sono g-ià state commissariate per varie -ragioni, tracie quali, non ultima, l ’intervento dalla magi- istratuna. L ’opiniione pubblica è sensibile al cattivo funzionam-ento di certi organismi -elet­tivi e poi la -gente è stanca di fare la coda nelle Saub senza potersi spiegare il motivo dalle disfunzioni che è costretta a subire e non -comprende perché, se -non ha le possi­bilità finanziard-e per anticipare le spese, non

•Resoconti, f. 293 (500)

Page 10: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari — 2166 — Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56“ SEDUTA 12 M arzo 1987

debba potere neEroche recarsi in un centro 'altamente 'spedalizzato fuori della Sicilia o ■anche iaH’estero dove potersi curare i ma- l-anm. Ed è triste apprendere dalla stampa di qualche caso parti<colarm.einte pietoso e urgente risolto daida solidarietà social'e e non dairìntervento dell’Assessorato della sa­nità, doè dalla ” sanità lamioa ” , lespre^o- ne felice, ma .ancora tutta d-a realizzare. Non Ila senso -quindi che, alle soglie del 2000, un qualdasi dttadino debba avere problemi per la salute quando -non ha la possibilità fkian- zà-arda -di affrontare la spesa che gli permet­ta dà usufruire di altre strutture ^edailiz- zate o di un ospedale -che dal punto di v i­sta della comodità assicuri ài minimo lin-di- spensabde alla dignità del 'm-aiato, mi -riferi­sco a quanto manca in alcuni, anzi molti, dei nostri ospedali: dalla biancheria, alle po­sate, alla garza, 'alle dnmgbe, alle -maschere per Tossigeno, ma mi riferisco >anche lad -tem­pi dà degenza.

Io mi sono viista arrivare con tanta sod­disfazione l ’imponente pubblicazione del piano sanitario, ma ad essere coerenti con le ^con­suete giuste previsioni, quel piano potrà es­sere approvato non prima diell’autu-nno (inol­trato. E allora, medio tempore, i siciliani do­vranno continuare -ad avere come punto di life-rùnento -della ” sanità amica ” i già sca­duti e chiacchierati, a diritto o a torto, co­mitati di gestione -delle unità sanitarie lo­cali? A l pimto in cui siamo credo che gli stessi componenti -dei comitati -di gestione m sentano demotivati, frustrati ed -.anche mor- tìfìcatì.

Non mi pare quindi che possa afferm-arsi ropportumtà di procrastinare il rinnovo di questi organflBmi, :cri>stallizzando -cosi una (si­tuazione di palese .illegàttimità, (in aperto con­trasto, mi pare, con l ’-aff-ermata necessità di dare trasparenza all’attività della pubblica Amministrazione.

Il disegno di legge in -esame (ripropone la vecchia -e mai suffici-entemente d-eprecata abi­tudine di stravolgere le regole democratiche, finendo cosi col creare potentati feu-daiM ina­movibili, attraverso proroghe, non sempre giustificabili, <dà inearichi e -nonffime. Ncm ha senso, qumdi, rinviare le oleziom alla ri­strutturazione territoriale delle unità aani- taire locali, stante che — come -ben sappia­mo -— secondo le mveterate abitudàinà della nostra Regione, tale termine -non dà alcuna

ragionevole certezza. N-on mi sembra edifi­cante far dire lall-a gente -che con questi àn- giustificati e inutili rinvii l ’Assemblea offra ai comitati di gestione il tempo sufficiente per coprire il traffico delle fustelle false.

Io vorrei, (inoltre, spiegato bene ài signi­ficato del primo comma dell’articolo 1 di questo disegno di jlegge che cosi recita: .« Le disposizioni di cui all’articolo 6 della legge regiontal-e 22 aprile 1986, noim-ero 20 , non si applicano fino ;ai 20 -settembre 1987 ». Questo « non si applicano fino al 20 -sett-em- bre 1987 » mi resta -oscuro; per -quanto r i­guarda la parte implicita non capisco qual è la data certa dopo il 20 ; infatti -quelle di­sposizioni « dopo il 20 » si -potrebbero ap- plioare anche neiU’-ultnno giamo deiriattuiEde legislatura, -con -grande gioia, dmmagino, dei componenti dei comitati idi gestione e .il (so­lito scorno del -cit-tadiino, Bem.pr!e più solo, sempre piu nudo -nel suo -soffrire malgrado le intenzioni di "buona amicìzia” della sanità.

PRESIDENTE. E’ .iscritto a parlare Tono- ravole Gufino. Ne ha facoltà.

GULINO. Signor Presidente, onorevoli -col- ilegbi, stasera (ritorna lin Aula ila questione sanitaria e v i ritomia con -questo disegno di (legge governativo tendente -a rinviare an­cora u(n-a volta le elezioni nelle umtà sani- t-ari-e locali. Tutta questa vicenda, iniziata nel 'lontano ottobre 1986, ise non .attenesse ad una m-ateria alquanto seria potremmo -de- finàrla una tragiiicommedàa, dove .la .tragedia sta nel fatto che il Governo oontrinua a -gio­care -con la salute -del -popolo -sì-ciiliano e la comicità invece sta nei fatto che la maggio­ranza dà pen-tap-arfito ha dimostrato e -dimo­stra .nei fatti dà noia avere una politica sa- niiitaiiTia coerente nonostante le .cose -che so­no state dette daH’onorevole Palillo. Anzi in tutti questi mesi, dì fronte iaOile precìse pro­poste avanzate dal Gruppo comunista, si è tentato di risponde-re npa nel m-eirito m-a creando polveroni e spostando su un .altro terreno tutta la questione; infatti basta pen­sare alle dichiarazioni che fece in quest’Aula ài Presi-dente -deila -Regione nel /lontano ot­tobre 1986, che poi lontano non è, a fronte 'della forte denuncia fatta -dal Gruppo comu­nista -per il -rispetto della legge 20 che fis­sava le elezioni al 30 novembre 1986. L ’ono-

Page 11: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2167

X L egislatura 56“ SEDUTA12 M arzo 1987

revole Nicolosi idichiarò allora che l ’azione dei comunisti era mirata a portare avanti un’offensiva nei confronti dell’iniziativa legi­slativa del Governo che voleva dare una ri­sposta al malessere che aveva raggiunto 1’ apice con io iscandalo delle fustelle false. I fatti, lin questi mesi, hanno dimostrato in­vece la doppiezza dii quelle dichiairazicHii e, aiei contempo, la serietà e ila giustezza dalle valutazioni che allora il Gruppo comunista fece, proponendo, lanche par venire incon­tro ad ,alcune esigenze di rivedere tutta la normativa, che sarà anche disponibile a sta­bilii e una durata nel tempo dei nuovi orga­nismi di gestione e contentire aU’Assemblea di discutere e approfondire un nuovo pro­getto di legge _ tendente a migliorare tutta l ’assistenza sanitaria in Sicilia.

Adesso, con questo disegno di legge, viene affermato un principio che molti mesi fa maggioranza e Governo non hanno voluto accettare e cioè che una legge può essere modificata soltanto dall’Assemblea, anche se ciò avviene con un ritardo di sei mesi. Que­sto disegno dà legge sanoiBce iFtiHegiilitìmità di tutti gli atti .ohe lin questó mesi .sono stati compiuti primia dal Governo e successiva­mente dall’Assessore .per gli enti locali con i decreti di .rinvio della data dalle elezioni. JNello stesso tempo questo prowedimiento suffraga la nostra denunzia deH’ottobre 1986 con cui abbiamo palesato la volontà di que­sta maggioranza e di questo Governo che non intendeva o non ha la forza di modifi­care il sistema di potere che si è aggregato attorno a questi organismi., Infatti, da parte del Presidente della Re-

gione e dell’Assessore per la sanità, anche in PUbbhche dichiarazioni, se ne sono dette tan-

nei confronti di questi organismi: che sono Toppo numerosi, che sono scadeontì dal pun-

_ da, vista .della professionalità e dalle com- pe enze. Però nel momento in cui J’Assem-

a, nel ilontano 1986, doveva tener conto oormatàva oazionaiie che Impone a

e i e iregìonà 'di adeguare la propria nor- giorni, e .dà iridunre ài nu-

stinr? componenti dal comitato dd ge- ^ comunque, .dovevano possederenistr^^^™°- competenza tearaica e ammà-

ìGoverno e ila maggioranza di

attua?mrn?t glionutati di gestione e ora propongono

la scadenza del 20 settembre 1987. Ma an­che attorno a questa data si può discutere, perché è solo strumentail.e; infatti non è che ài 20 settembre d consigli comuniali elegge­ranno nuovi organiismi, ma « fino al 20 set­tembre 1987 » non sd lapplioa la legge nu­mero 20 , per cui isolo dopo scattano tutti i meccanismi previsti d.alla tegge numero 20 , i quali non dmplioano date certe. Per cui,' in iMnea teorica, può anche essere superato tutto ili 1987 e larrivare ad .aleggere d .nuovi organismi solo per ila metà del 1988.

Io ritengo che questa sia una scelta gra­ve, mi rendo conto del motivo di essa: ai oinque partiti viene diffidile rieleggere nuo­v i organismi, dove ài .numero si 'riduce, per­ché sono costretti a togliere, a spazzare cer­catori di voto, galoppini e cosi via, anche perché la legge chiiaram'ente questa volta prevede lalcund .criteri di competenza e di professionalità.

Perciò si è scelta la strada del congela­mento. Quello d ie non mi convince e che diventa offensivo deH’intelligenza di ogni cit­tadino è volere giustificare questa scelta col fatto che vi è la necessità di unificare <i due disegni .di legge: il .disegno di legge che ri­duceva di .numieax) delle unità sanitarie .lo­cali con .1 piano .regionale sanitario. Ora, le due cose, anche a lume di naso, sono com­pletamente diverse. Una cosa è l ’elezione degli organismi di gestione, un’altra cosa è il piano regionale sanitario, che è uno stiu- mento di .programmazione, .per cui non vedo il motivo per abbinarle.

Qual è la realtà lo diceva l ’onorevole Pa­llilo quando ha testé dichiarato che né lui né TAssessore per la sanità condivìdevano quel disegno di legge in sui si parlava sia degli ac­corpamenti sia di un'eventuale gestione com­missariale. Ciò è strano anche perché quel disegno di legge porta la firma dell’Assessore, onorevole Sardo Infiirri, ch.e doveva anche esserne convinto; non si .può ora venire qui .a distanza di sei mesi e .dire: quel disegno di legge l ’abbiamo subito perché il penta­partito ce lo ha imposto. Bisognerebbe piut­tosto avere ila coerenza -e ila correttezza di far risaltare .eventuali diffarenziaziond nel momento àn 'cui ‘Si presentano ì .disegni dì legge e non dopo a distanza idi mesate nel momento .in cui bisogna giustificare un’al.t!ra man.ovra .politica. Ma .la .cosa più grave, ono- nevolii .colileghi, onorevole Rreaidente e ano-

Page 12: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2168 Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56' SEDUTA 12 M arzo 1987

revole A^essore, è che ^ancora urna volta la Sicilia dà di sè una brutta immagine: quella di unia regione che non vuole cambiare, di una regione che non vuole nemmeno ade­guarsi aha precisa normativa della legge na­zionale, in attesa di una normativa più ge­nerale che affronterà il problema dalle unità sanitarie locali.

Ora questo disegno di legge viola quella nomiativa e secondo me vi à potrebbero anche scorgere gli estremi della illegittim i­tà costituzionale. Ma questo chiaramente at­tiene aH’aspetto giuridico, il nostro è invece un giudizio sull’aspetto politico ed è forte­mente negativo nei confronti di un Governo che la distanza di mesi continua a cambiare posizione su un argomento molto importan­te e nel merito delle questioni non ha preso ima posizione seria e corretta.

Vorrei fare solo un esempio prima di chiudere questo mìo breve mtervento. In queste settimane sul giornale La Sicilia so­no comparsi una serie di :articoM a propo­sito della ” visita ” del ministro della sani­tà, Donat Oattin, all’ospedale ” Vittorio Ema­nuele ” di Catania. Per cinque giorni La Si­cilia ha parlato di questa visita, àpartando interviste, ■interventi e giudizi, ebbene l ’As­sessore non ha espresso una propria valu­tazione, non ha detto niente; per cui ora vor­rei sapere se quanto denunziato dal mini­stro Donat Cattin risponde a verità, cosi co­me io ritengo risponda a verità, anche per­ché più volte in commissione abbiamo sol­levato questa questione, e unia volta la com­pagna, onorevole Bartoli Costa, propose al­l ’Assessore r&tìtuzione dì una commissione di indagine sulla gestione degli enti ospeda­lieri in Sicilia; a questa richiesta fu irisposto che, bene o male, la 'samtà in Sicilia fun­ziona. Ora abbiaino i l piano sanitario re­gionale che dovrebbe risolvere tutti d nostri mali, ma io sono convinto, invece, che esso ■non risolverà tutti i mali, se non ci saran­no alcuni iinterventi nel merito. Dicevo, quin­di, che l ’Assessore o il ■Governo devono dire se irispondono a verità le oeservazioni del Ministro; l ’Assessore, anzi, dovrebbe pro­muovere un’indagine e poi riferire tali’As­semblea al fine di conoscere il tipo di ge­stione degli ■ospedali e di 'erogazione dei ser­vizi sanitari in generale, perché ciò sta :as- sumendo aspetti molto allaTmanti.

Per tutto ciò concludo aff-ermando che

questo 'disegno di legge non 'Ci convince..

PRESIDENTE. E ’ lìsoritto -a parlare Tono- revole Virga. Ne ha facoltà.

VIRGA. Signor Presidente e onorevoli col- leghi, questo disegno 'dà legge, esitato dalla oommiissione dopo uno strano iter, arriva fi­nalmente dm Aula, e v i arriva già carico di amare oonsiderazioni e -di giudizi negativi.

Dico dopo un tortu’oso iter perché, tessen­do 'entrato in vigore il nuovo Regolamento, si è escogitato dì convocare la Commissione e in quella sede far presentare da parte della maggioranza un ordine del giorno teso a raccomandare al Governo (e abbiamo avu­to l ’onore di avere presente il Presidente della Regione) di postergare la data delle elezioni, stabilita dal decreto dell’Assessore per igli enti locali, dopo la decisione del Go­verno adottata ai sensi della legge numero 20. V i fu anche un’approfondita discussione su una questione di natura regolamentare. La maggioranza si dimostrò compatta in quell’occasione nel portare avanti quella ri­chiesta che venne subito accettata dal Go­verno, che cosi trovò il salvacondotto per presentare il disegno di legge di proroga del termine stabilito dalla legge numero 20 .

A questo punto le consid'Brazioni diven­tano maggiorm'ente amare, non tanto per­ché 'Oi iSi offre Toccagione di parlare su tutta la problemiatica sanitaria in Sicilia, ma prin­cipalmente di dovere constatare -—■ da si­ciliano lo dico con notevole amarezza — lo stato confusionale del Governo e la costan­te indecisione nel 'prendere determinate ini­ziative, per cui, ad esempio, per l ’applica­zione della legge numero 20 , si sono suc­ceduti tre decreti dell’Assessore per gli enti locali che hanno stabilito tre date diverse, postergando di volta in volta la data delle elezioni per ài rinnovo delle assemblee e quindi anche dei comitati di gestione.

Vero è, onorevole Palillo, che la legge nu­mero 20 è stata una legge sofferta e molto probabilmente accettata da talune parti per­ché bisognava tener conto delle esigenze della maggioranza di pentapartito, ma gran­de e piena di appetito di potere...

ilnterruzioni)

... visto >e conBÌdBrat'O che le unità sani-

Page 13: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2169 A.ssemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56* SEDUTA12 M arzo 1987

larie locali hanno avuto finora un solo ri- conoscimeoito, causilo icM essere il meccani­smo elettorale non solo dei portaborse dei vari partiti, ma principalmente -di quella classe -dirigente che avrebbe dovuto far -de­collare <la riforma isan-itaria -e con essa la struttura sarnitari-a, ma che iinveoe (l’ha af­fossata, con il iabbasBiamenito dolila qualità del­le prestazioni e -con il depauperamento delle strutture sanitarie preesistensti che avevano tamto ben meritato, quanto meno per à nom; prestigiosi che le avevano dirette nel passato.

Queste cortaiderazioni portano a dovere sostenere che ila situazione aami-taria lin Si­cilia è molto più che amara, è drammatica, tanto che, per -esempio, per cercare di -di­strarre l ’opinione pubblica sii è voluto, an­che in campo nazionale, cavalcare ila tigre di dietermina-ti scandali. Md riferisco, per esempio, -al grosso problema delle fustelle farmaceutiche che fece sgranare gli occhi a tutù, perché <si affermava ohe sulla sanità VI -erano grosse speculazioni attraverso il ri- ciolaggio -delte fustelle con -potenti orgaaiiz- zazaoni anche -cniminali che gestivano la ifcruf- fe. Non si è, però, mai voluto -affondare il msturi su dete-rmiinati programmi o -su de­terminati hi-lanci: non -si è mai voluto -in- dapre sui bilanci di un qualsiasi ente ospe­daliero siciliano, o romano o toscano o par­tenopeo; non si è voluto stabilire, per esem­pio, quanto incida la spesa farmaceutica pei ogni ammalato, per ogni ciclo di malattia e per ogni degenza. Ebbene, onorevoli colle- gm, io vi prego di ascoltare attentamente: un ammalato all’ospedale Civico di Palermo, ol­tre a venire a costare, secondo il bilancio consuntivo dello stesso ospedale, 280 mila lire prò capite-pro die, costa mediemente 250 mi-

tire al giorno dii spesa farniaceu-tioa. A l­lora, ®e il proM-ema delle fustelle è vera­mente reale, come m-aà non si è voluto dn- agare sulla spesa f-armaceutìoa, d-ncomin-

w-ando a -eser-citar-e il controllo nei iluoghd Regione o ilo Stato lianno -preoiae

P -està e possibilità di eseroitare lil control- , per farne affiorare non. solo la verità, ma

gn -elem-enti probanti, per cercare -di por- rljiLi . hi certe -affermazioni -che dn-

denigrano gli operatori sani-

soprattutto, doveva -ddsto- deli “ ®’R®2a'Onie -da -detemimate malefatte 'locnv diiiùg-ente -deU-e unità eanitaii'ie

1 e porre l ’atteinaione sulle fustaHe, ma

questo caso -era già stato sollevato tre a-nni prima, già vi -era stata un’inchiesta da par­te della guai dia di finanza e a Palermo vi era stato un procedimento penale a carico dd -alcuni m-edici i quali vennero poi pro­sciolti p-e-r non aver commesso il fatto e la storia si chiuse li. Ora, però, siccome la struttura delle unità isan-itarie iocald stava scadendo di qualità e di credito, bisognava dare un colpo che coinvolgesse non solo -le strutture -e gli operatori, m-a -anche lo s t ^ o cittadino per spostare l ’attenzione e distrar­re dial fatto vero che è ài fallimento che 1’ ente pubblico doveva registrare nel momen­to in cui doveva presentare -il consuntivo della realizzazione della -riforma sanitaria. AMora venne fuori questo problema delle fu- ste-M-e, -anzi, prima -ancora vennero fuori giu­dizi -negativi molto pesanti nei riguardi dei dirigenti d e le unità sanitarie locali, sulla lo­ro inefficienza, ma nessuna azione, -nessuna inchiesta venne condotta da parte dell’As­sessorato o degli o-rgani di controllo, tranne che d-a parte dal Minàstero del tesoro e della guardia -di fin-a-nza, per cui, per -esempio, noi a Palermo abbiamo avuto -rinchiesta suU’Uni- tà sanitaria -locale num-ero 61, sostenuta e mdirizzat-a -dai revisori dei -conti attraverso <1-1 Ministero del tesoro, ma da parte d-eU’As- sessorato nessun controllo in precedenza era stato esercitato. L ’operazione del commis- riamento è venuta in ultimo, ma essa è stata gravata da un ricorso, in seguito al qual-e al Trdbimale amministrativo regionale ha -dato -r-agione ai ricorrenti, facendo deca­dere il commiiffiario -e ripristinando gli stessi amministratori.

Ciò sta a dimostrare che si vuole gestire la sanità alla giornata, che non c’è program­mazione, non un programma di riferimento, nessuna meta da raggiungere, nessuna fina­lità da presentare aH’opinione pubblica e alle forze politiche per dire: la Sicilia do­vrebbe raggiungere questo livello, anche per­ché a poco a poco si cominciava a dire che in Sicilia doveva essere elaborato un piano sanitario regionale, piano che era stato de­finito « l ’araba fenice ». Ora è rimasto « il pwno arabo », perché è difficile da capire, e bisogna ben approfondirlo per cercarne il collegamento con le strutture esistenti, per vedere come vengono valorizzate, potenziate o trasformate dala nuova politica sanitaria.Cj.0, nonostante il fatto che fino ad oggi, pur avendo recepito la 833, ancora non abbiamo

Page 14: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

2170 Assemblea Regionale Siciliana

X L eg isla tu ra56* SEDUTA 12 M arzo 1987

recepito la parte concernente la sanità pub­blica, il controllo sugli alimenti,^ suba loro produzione, il controllo sul territorio e su determinate situazioni che hanno anche ri­flessi ecologici e quindi aumentano notevol­mente i rischi per la salute di tutti noi.

In realtà iai Siciha si è creato uri orgEmi- smo pletorico con sessantadue umtà sanita­rie locali, manche se non tanto diSorme da quanto è stato realizzato mal iresto d ’Italia.Il contrasto principalie in SidiMa era deter­minato dal fatto d ie noi avevamo etrutore ospedaliere fatiscenti assegnate alle unità_ sa­nitarie locali che cosi non potevano assicu­rare né funzionalità né continuità nell’ero- gazione dell’assistenza né il miglioramen­to della qualità. Forse le nostre strutture sanitarie sono preparate a dare subito una risposta al grande pericolo dell’Aids che va comparendo anche all’orizzonte della Si­cilia? Forse le strutture sono in grado, at­traverso un’azione di medicima prevenitiva, attraverso lo screening sulla fascia a mag­giore rischio, di delimitare te zone e daire la po^ibbità di un controllo epidemiologico e quindi trafforzare, con i ’iinformia2àone e I ’ educazione sanitaiiia, te cosiddette barriere per evitare di dilagare del fenomeno? In real­tà, le strutture hanno avuto un abbassamien- to culturale, gli operatori sono demotivati perché esse sono state gestite in cattivo modo da una classe dirigente « in tutt’al­tre faccende affaccendata », tanto è vero che non si è mai parlato di oopriDe i posti vuoti nelle piante organiche, che non si è mai portato -avanti un programma di valo- .rizzazione delle ienergie presenti; si è fatta semplicemente te ” caccia abe appareccMa- ture ” che, molto spesso, non sono state neanche utilizzate.

Altro esempio; l ’Assemblea aveva stan­ziato una certa cifra per la tomografìa as­siale computerizzata già nel lontano 1976-77; ebbene, pare che le apparecchiature siano state realizzate solo da -poco tempo.

Poi v i sono te famose camere dperbariche. Il problema ritornerà da qui a pochi mesi, perché ogni anno a luglio e agosto si 'riaf­faccia il problema delle camere àperhariche per le quali la Begione ha approvato la spesa e stabilito anche l ’ubicazione tuttavia ancora non siamo in grado di assicurare il funzionamento delle camere iperbaricbe, le

quali, anche quando non dovessero essere utilizzate per gli incìdenti dovuti a decom­pressione, oggi possono essere utilizzate an­che per altre patologie e salvare ammalati che inesorabilmente andrebbero incontro al- l ’exites se j non usufruiscono delle camere iperbaricbe, come gli ammalati di cancrena gassosa o di certe malattie cerebrali o di altre ancora.

Nel momento in cui .affronteremo da di- scussiooe dal piaino sainiitario regionale, al­lora iràpmnderò iil .discorso delie disorasie, delle disfunzioni e priìncipalmeinte che te Sà- dblia ha un notevole ritardo suite altre re­gioni, perché determinate strutture _ ospeda- tli’sre ancora non sono state messe in grado di decollare, per esempio da clinica di car­diochirurgia a Palermo, dove non si fanno interventi pur .essendo ón -grado {.e -questo va a merito della équipe palermitana) di affrontare anche il trapianto cardiaco, che oggi viene considerato il non plus ultra.

Ebbene questa struttura oggi non può fym- zionare a pieno, m-eintre noi dobbiamo im­pinguare continuamente la legge numero 66/77 che consente ai nostri ammalati di far­si curare fuori dalla Sicilia. Se certe strutte- re ospedaliere non sono in condizioni di de- collare sul piano della qualità Io sì deve, in­dubbiamente, a questa discrasia tra 1 organo erogatore che ha anche compiti programma- tori e l ’organo esecutore che è questa classe politica che è stata chiamata a gestire la sa­nità e che non è stata in grado di rece­pire né la fìlosofia deBa 833, né ài -discorso nuovo che bisognava portare avanti ne a. nuovo senso di responsabilità che occorreva sul pi.ano della -ahn.eg-azione personale per mettere te proprie -capacità al 'servizio del i ’iammaliato.

Vogliamo ancora ,ritardare ^que^o p roo«- so? vogBamo -continuare così e ” cristalhz- zare ” questa incapacità, questa presunzione, questa .ki.ettitu.dme? Il pentapartito non ha raggiunto l 'accordo sulle oircoscriziom t ^ n toràiali .dalle unità sanitarie locali, d smdaci e sM amministratori locali sono in rabeihO' oe e stanno sfoderando il loro municapah- smo in ^ tm d o sul mantenimento di detCT- minate unità sanitarie, venendo roeno_ cos a una logica che 'senza essere tenda a una maggiore funzionahta. Abbia­mo visto -che il pentapartito, todeciso se ac­cettare .le sollecitazionà o respingerle, ha scei-

Page 15: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Besoconti Parlamentari 2171 Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatuha 56' SEDUTA 12 M arzo 1987

to Ja istrada del .rimviio. Il 20 settembre do­vrebbe essere la data storica della « breccia di Porta Pia », cioè quella in cui potrebbe ve­rificarsi liil mconoscimento dello sfasoio del pentapartito, perché, cai'o onorevole Niatoli, ilei che è tanto legato alla data del 20 set­tembre, quella rappresenta di momento di rottura fra le due forze componenti ài pen­tapartito; la forza papale e la forza laica. Oggi aressuno ha 11 coraggio di dichiararsi papalino, però con mi’acoezion>e molto tra­slata potremmo configtirare noi pentapartito la presenza di queste due forze e 11 20 set­tembre può rappresentare ila breccia di Por­ta Pia. Del resto ce ,ne sono i prodromi, tanto è vero che nel pentapartito, nel momento in cui è stato presentato un disegno di ristrut­turazione delle unità sanitarie locali, si sono prese le distanze, ai sono iriunite le forze faiebe e hanaio formulato determànati emen­damenti, perché non condivàdewano iFimpo- stazione data dal Governo, cioè oinoomìncdò a farsi i ” distinguo ciò ha comportato una mai'cia indietro da parte del Governo e ili rinvio dalle elezioni al 20 settembre...

CUSIMANO. Non è che si rinviano le ©le­zioni, non si applica ila legge nmnaro 20.

VIRGA. Il 20 settembre può avvenire la rottura. Io sono convinto — e mi si consenta questa battuta — che il pentapartito sicilia- uo è affetto da Aids, visto che si arriva a situazioni in cui non si vuole trovare il punto d incontro, sono peiianto convinto che dii 20 settembre rappresenterà un momento di rot­tura nella maggioranza: oe n>e -sono già i prodromi e ci sono i fermenti Interni nei paa-tìti.

Ma qual è la ifinea da condurre? O si ha fi coraggio .di colpire l ’attuale .d>asse .diri­gente delle unità sanitarie locali ànoolpan- ola e mettendola con le spalle al muro,

Educandone te responsabilità e limpedendole 1 .ritornare .ad .amministrare e quindà con­

vocando subito à comizi per il irdninovo .del- a gestì.Qne o si ha, dinvece, la paura .di do- e-re subire le riipercussiond, d rimproveri di

questi dirigeinti, i quali ” devono ” ancona <es- ^ i-e mantenuti nalle doro poltrone onde po-

continuare .ad laniiaiimstnape seccxndo il i®egno del padrone dei vapore.

® la iogioa di ima gestione olien-■ non certo quella 'di uma saana politica

sanitaria .per assicurare una migliore qualità della vita .ai cittadini. C’è solo la preoccu­pazione di dare alle clientele determinate .risposte. Se questa è la situazione noi -non 1 accettiamo perché non ne siamo convinti, e lo diremo anche fuori da quest’Aula per dimostrare che questa classe politica e -il Governo regianale hanno sempre disatteso 1 3o.ro obblighi lin materia sanitaria, perché hanno saputo solo amminiistrare in. maniera clientelare. Ricordo per tutti un solo esem­pio. tempo fa .ìistituunmo lin un capoluogo della Sicilia una divisione di chirurgia ge- .n-erale; dopo un laamo e mezzo tutte te for­ze politiche di queilla provànaa sono venute lin commissione .a .pregare .di istituire una nuova divisione di chirurgia d’urgenza, per­ché il primario deilla precedente ©ra meglio che se me fosse stato a casa, perché 'aveva fatto più d'anno della spagnola o deirosiafica. Cioè, visto che in prima tetanza .non si era saputo scegliere sui piano della qualità si doveva ricorrere al irimedio dà iraddoppiare te divisaoni ospedaliere per tamponare la si­tuazione. Questa è stata la politica sanitaria!

Sd è sempre più dequalificate l ’assnstenza! Cosa si è avuto .in cambio? Non lo dico perché sono interessato personalmente, ma perché culturalmiante sono convinto die la struttura privata ha un .suo valore e un suo ’Sigmfìoato, come .elemento di supporto alla 'Struttura pubblica. E, in questo caso, .la strut­tura privata in Sioiliia ha m.ant©nuto livelli di qualità e di supporto tali da permettere 'Slla stessa struttura pubblica di .non preci­pitare, perché ha sopperito alle deficienze e ai ritardi, dando risposte in termini di as- siste>nza qualificata. Ebbene, se ora si vuole trascurare iFurgenza e .i problemi del settore sanitario .e procrastinaire il tutto .al 20 set­tembre, noi .non ilo accettiamo! Le forze po­litiche abbiano coraggio, prendano ccscien- za, 'sd chiamino a raccolta te propri© forze migliori e si vada al rinnovo delle -assem­blee dell© unita sanitairie locali e dei comi­tati di gestione.

L ’Assemblea (regionale venga chiamata al più pi'esto, sia pure con il piano 'Sanitario .regionale, la ima programmazione degli in- terv'enti mal settore sanitario, ai dia la pos- 'àbilità .ai nostra giovani medici e operatori sani'tarì di poter coaicorrere al più pi^^to per tutti d pos'M. ilàberi nell© piante organiche e .cosi di .essere utilizzati ..nella struttura pub-

Page 16: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

'U iiyaatiuaeitisias

Resoconti Parlamentari 2172 Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56“ SEDUTA 12 M arzo 1987

blica per una migliore qualità del serwzio.La maggiotTanza dice di ■linviasre al 20 set­

tembre rapplicazione della legge, ma la leg­ge non pone in terrnina perentori la data delle elezionà: la legge numero 20 stabili­sce che è demandato alla Giunta di governo di stabilire con un decreto deirAssessore per gli enti locali la data di indizione dei comìzi elettorali, per cui il pentapartito ài 20 set­tembre, se non sarà ancora guarito dalle sue malattie interne, potrà benissimo dele­gare l ’Assessore per gli enti locali a stabilire la data delle elezioni a distanza di 30 o di 60 giorni.

Si dovrebbe, piuttosto, avere il coraggio di abrogare quella norma e stabilire ami da questo momento la data precisa e improro­gabile delle elezioni, senza subordinarila al decreto dell’Assessore per gli enti locali, an­che perché abbiamo assistito al succedersi di decreti, e cioè a una confusione di idee, aH’ìn- capacità di portare avanti un discorso chiaro.

Tutto questo sta a denotare la volontà di far confusione, perché il Governo ha stabi­lito di rinviare al 20 settembre ila discus­sione sul rinnovo, non ha stabilito, però, in termini cbiari quali devono essere le strut­turazioni. Si è detto di procedere all’accor- pamento delle unità sanitarie locali e dive­dere la loro perimetrazione territoriale; ma si devono tener presenti le condizioni del nostro territorio, le strade di oomundoazio- ne fra i vari paesi, la situazione delle zone montane e delle isole.

Non si è •stabilito (e questo si evinceva dalla legge numero 833, da noi recepita con la legge numero 87) dà ìncomin'Ciare le con­sultazioni rispettìvamante con d sindaoi, i consiglieri comunali, le province, le comu­nità montane, gli operatori sanitari, per ve­dere quali potevano essere i nuovi 'C o e fira

delle unità sanitarie locali. Invece, d’imperio, il Governo ha già indicato il numero deille unità sanitarie, poi, però, si è visto 'Che al­cune forze polìtiche non erano disponibili, allora qualcuno ha 'risposto che ‘Si potevano anche aumentare; ciò è possibile perché non si ti'ene presente quali sono 'le necessità lo­cali. Si è poi parlato dal piano sanitario, non entrerò nel merito, perché ci vogliono settimane intere per approfondirlo; ,il piano sanitario deve essere discusso in commissio­ne, ci dovrà essere l ’audizione di tutti i soggetti interessati. Ebbene, se non ci saran­

no elezioni 'antìdpate e crià del Governo regionale, se tutto va bene, questo 'disegno 'di legge non sarà .approvato prima 'di un .anno, cioè nel 1988, quasi aBa vigilia delle eleziond comunali, oonsiderato che abbiamo due turni, per cui determinati irdnnovi pos­sono andare la cambiare la configurazione politica di qualche unità .sanitaria locale.

Io dico, si abbia, invece, il coraggio di por­tare avan-ti ia breve termine la linea del rias­setto, deB>a riqualificazione e del decollo tra­mite il rinnovo delle lanaministraziiani e dei loro organi .dà gestione e principalmente dm- postando 'determiniate linee di pdM'tica sani­taria che possono essere stabilite diali’Asses­sorato di cancerto con la commissione. Si parla, infatti, dei coaiddetti ” obiettivi fina­lizzati l ’obiettivo della te.rza età, l ’obiet­tivo della prima età, l ’obi'ettivo degli .han­dicappati, l ’obiettivo della 'salute m'entale, gli obiettivi dalla protezione della materni­tà e del controllo delle nascite, obiettivi che sono on'di'Cati nella stessa 'legge, 'Che sono poi quelli del piano sanitario nazionale.

Ebbene, pur 'avendo fatto il piano per gli handicappa.ti, il piano per ia terza età, quel­lo 'per d consultori familiari, ian.cora non riu­sciamo, sul piano del controllo statistico epi­demiologico, a quantificare il lavoro che si sarebbe .dovuto .realizzare perché è .ancora tutto fermo; iregna ili .disoitiine.

A fronte di questa situaz'ìonie stanno le aspettative dei nostri gdovand medi.oi ed ope­ratori 'Sanitari .e di quanti finora hanno .la­vorato in stato di precarietà normativa e che aspirano attraverso una sanatoria a m-ette- re tutte le proprie energie al servizio della •sanità pubblica. Con questo -disegno -di leg­ge si apportano ulteriori 'ritardi e noi siamo contrari a ciò, siamo linveoe pronti stasera ste'esa a iniziare questo discorso e a portarlo .avanti, 'affinché s-i stabilisca la data delle ele­zioni per il rinn-ovo dalle assemblee delle unità sanitarie locali.

PRESIDENTE. E’ iscritto a parlare l ’ono­revole Capodicasa. Ne ha facoltà.

CAPODICASA. Signor Presi-dente, onore­voli colleghi, solo qualche considerazione, per consentire alTAssemblea questa isera, per lo meno, di incardinare il successivo disegno di legge all’ordine del giorno, soprattutto per fa.re qualche sottol.ìn©atura, sul piano -polì-

Page 17: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti PaTlamentari — 2173 Assemblea Regionale Siciliana

X L egisla tu ra 56“ SEDUTA 12 M arzo 1987

tico e BU quello del merito, senza voler ri­percorrere tutte le argomentazioni sulla po­litica sanitaria che abbiamo già avuto occa­sione di esporre im questa Aula e di ra i avre­mo aincora occasione nel futuro.

D’altra parte, proprio su questo disegno di legge in Commissione abbiamo avuto F opportunità di fare una lunga, lunghiìssima discussione, che ha dato iFopportunità ai gruppi paldtioi di approfondiire gli argomenti inerenti al disegno di, legge. L ’intervento di stasera è soprattutto tendente a sottolineare ed a riassumere le posizioni che abbiamo espresso (in. quella isede e che dn questo di­battito sono state riprese dagli dntsrvienuti.10 credo che questo disegno di legge -altro non sia -che iFiinglorìoso epilogo di un’offen­siva m-oralizzatrioe, o pretesa tale, -del Go- v-amo e del ssuo Rresidente, inaugurata a seguito dello scandalo delle fustelle false, che aveva colpito Fopinion-e pubbhca (isola­na -e nazionale e che irichi-edeva, proprio per11 grande impatto psicologico che ebbe sulla gente, una pronta -risposta da parte delle forze politiche.

Il Governo ritenne -di dare una risposta in chiave d-em-agogica, dnaugurando un.-a don­chisciottesca campagna per Faccorpamento e per i commissariamenti che, attraverso vie tortuose, ha portato, alla fine, a rinviare di­verse volte il rinnovo dei comitati di ge­stione delle unità sanitarie locali e quindi pervenire all’attuale disegno di legge che ol­tretutto sta a testìmoni-are uno scandaloso vuoto di direzione palitìoa nel campo della ®anatà, appena .riempito daliFimprovvisazione -e daO)Fdmpron1jitudki>e (di questa m-aggioranza._ Credo che proprio 'Sul terreno della po­

litica sanitaria tutti li contrasti e i faillimenti del pentapartito abbiano trovato olamorosa confeima; ne è testimonianza questo pro­cedere lansimante dalla maggioranza, che in varie occasioni ha mostrato da corda -e che qu-esta sera si mostra (a noi nuda di fronte

a gravissima situazione del ■sei'vizìo -saiaì- ario siciliano, proponendoci, -scandalo de­

g l soandald, il’es-atto contrario di quanto il ^residente -della Regione -in un -dibattito -a

‘ tani-ssetta aveva perorato con determi- azione. Ci viene proposta cioè la proroga

m abbastanza d-ungo, non già -perq^a-che -mese, degli a-ttuald comitati di ge-

soaduti, ormai lin-oapad -di go- i-nare, ormai falcidiati dalle dimòmioni, in­

quisiti, in molte parti della Sicilia, dalla ma­gistratura; ahimè, questa sera ci si propo­ne di mantenerli ancora in servizio fino al mese di settembre, per lo meno, senza pre­vedere cosa potrà avvenire dopo.

E -allora perché questa legge? In realtà il Governo ha sentito -il bisogno di un-a co­pertura legislativa -ad un atteggiamento il- 'legittimo^ che aveva mantenuto sino ad -og­gi. Le vicende sono note; noi, in occasione dei ripetuti rinvii fatti in via amministra­tiva su deliberazione della Giunta (ricorren­do a specàoai motivi) e con decreto dell’As­sessore per gli enti locali, avevamo impugna­to di fronte al Tar, tali decreti di rinvio ad- ducendone la illegittimità manifesta, perché fatti in violazione della legge nazionale nu- m-ero 4, dalla quale -era scaturita la -legge numero 20 dell’apriie 1986.

Ci sembra che landi-e questo disegno di •legge ripercorra la linea finora seguita, vio- ■lando i -termini -perentori della legge naaio- na-le che per noi costituisce pun-to -dì -riferi­mento. Ebbene, noi riteniamo che Favere fat­to -ricorso, come ha fatto -la m-aggioranza e com-e qui ci ha -illustrato il presidente della Comm-?ssion-e, onorevole Trincanato, a que­sta alla Commissione e strappata in viola- è (ritenuto di -potersi coprire sui piano del­la 'legittimità), che è la risoluzione, -richie­sta alla Commissione è strappata in viola­zione —- noi riteniamo — del Regolamento, manifesti la ” coda di pagli-a ” della mag­gioranza nell’affrontare questo problema.

Quale bisogno m sarebbe stato, se tutto fosse stato lineare, se tutto fosse stato tran­quillo, di arrivare ad una risoluzionfe cosi concepita, piena di contraddizioni, -in molte parti faciimiente -attaccabile, criticabile da parte di chi non Fba condivisa, -se non si fosse ritenuto, come in effetti è, -die la pro- oedura fino -a questo momento seguita d-alla maggioranza, -dei ripetuti rinvii per via -am- minastrativa -e -adesso attraverso un -disegno di -legge, non 'sia chiaram-ente illegittima?_ La -Tìsaluzion-e che -cà ha ilustrato il pre­

sidente d-ella Commó^one è prova e -testi­monianza di -dò; -essa si aggrappa ad una se­rie di argomenti che nulla hanno a die vedere con quello che noi qui stiamo trat­tando, che è il rinnovo degli organi di ge­stione delle unità sanitarie locali.

L ’Assessore in varie circostanze, anche in Commissione, ha teso a sottolineare ii col-

Resocónti, f. 294(500

Page 18: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti ParlamentaTi — 2174 — Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56“ SEDUTA 12 Marzo 1987

legamento tra il disegno di legge numero 110 per il riaccorpamento delle unità sanitarie locali e la discussione del piano sanitario regionale. Orbene noi, senza entrare nel me­rito di questa tesi sostenuta dalla miaggio- ranza le dall’Assessore, vogliamo far notare innanzitutto che, se di collegamento stretto, anzi ineludibile ■— come fvìene proposto dalla maggioranza — tra il disegno di legge nu­mero 110 e il piano sanitario regionale do­vesse essere mantenuto, d casi sono due: o noi non approveremo il piano sanitario .re­gionale entro ài mese di settembre perché, con tutta ila buona volontà e con tutte le promesse che qui possono lessare fatte, non è possibile arrivare all’approvazione di esso entro il mese di settembre, a meno che non si vogliano mettere di fronte a una sorta di « prendere o lasciare » le categorie, gli ope­ratori, le forze sociali e le forze politiche; oppure nel mese di settembre dovremo tor­nare a scindere i due momenti: quello del­l ’approvazione del piano sanitario regionale e quello del rinnovo dei comitati di gestione. A meno che a settembre il Governo non ci vorrà riproporre un ulteriore rinvio.

La realtà è questa, isignor Piresidente e onorevoli colleghi: noi siamo di frante ad un atto èllegittimo, che sfida dii buom senso delle forze politiche le della gente comune.

C’è un disegno di legge predisposto dial- l ’uffìcio studi e legislazione del Ministero della sanità, che riguiarda una sorta di mini- riforma della 833, irelativam>ente alla que­stione delle unità .sanitarie locali; in esso sono contenute norme che, se dovessero es­sere approvate dai Parlamiento, imporirebbe- ro airAssemblea di tornare a legiferare in materia di riorganizzazione territoriale e isti­tuzionale.

Allora, il punto è questo: se il nostro orizzonte legislativo è quello del disegno di legge nazionale, che dovrebbe essere trasfor­mato in legge e che non è prevedibile (data anche la vicenda che sta travagliando il quadro politico) possa essere approvato en­tro il mese di settembre, noi, se non rinno­viamo i .comitati dì gestione, se non appli­chiamo la legge numero 20, alla fine del mese di settembre ci troveremo ,o a dover ricorrere nuovamente ad un rinvio ;e ad una proroga degli attuali comitati di gestione (con tutte le carenze ed i limiti che ben cono­sciamo) oppure dovremo legiferare in una

materia tanto complessa e difficile, probabil­mente per un arco temporale di qualche me­se, perché poi la legislazione nazionale nuo­vamente intervenuta ci costringerebbe ad adeguarci. Allora, se la situazione è questa, non sarebbe .stato più giusto sul piano poli­tico e sul piano della certezza del diritto, per diradare la confusione, la sovrapposizione di norme, che contraddistingue nella nostra re­gione il settore della sanità, andare oggi al rinnovo dei comitati di gestione? Non sarebbe stato giusto, cioè, dare applicazione alla legge numero 20, arrivare quindi alla ridu­zione del numero dei piembri dei comitati di gestione, alla loro qualificazione, alla co­stituzione del comitato di direzione, che avrebbe dovuto snellire le procedure am­ministrative?

Io credo che tutto questo avrebbe potuto costituire una misura tesa, per lo meno in questa fase, a tamponare le falle aperte nel­la sanità aicàliana.

Se è questa la situazione, noi iritemamo che l ’avere proposto questo disegno di leg­ge che rimviia, senza nessuna garanzia per il futuro, òli ràninovo idei comitati di gestio­ne, sia un ulteriore atto di irresponisabiltà di questa maggioranza. Lo diciamo piena­mente consapevoli dei termini che usiamo, perché ci sembra che, di fronte alla situa­zione in cui versa la sanità, non sìa possibile per nessuno accampare speciosi motivi. Non ci sono giustificazioni che tengano: neanche l ’awiciiniarsi di un turno tìlettorale proba­bilmente gan^erale, neanche ila difficoltà del­la maggioranza a darsi un proprio .assetto di potere nelle unità isanitarie locali. Non ci sono giustificazioni che tengano di fronte lall’emergenza eanitariia, di fronte lal degra­do in cui ‘essa versa!

SuH’ordme dei lavori.

LA RUSSA. Chiedo di parlare suirordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

L A RUSSA. Signor Presidente, onorevoli coHeghi, intervengo surordine dei lavori poi­ché mi pare che si stia svolgendo una di-

Page 19: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2175 — Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56* SEDUTA 12 M arzo 1987

scussdone molto interossaote ed approfondi­ta, ma ohe non irdflette l ’intesa naggiunta sul- rorganizzazi'one dei lavori.

Da parte mia non ci vuole essere alcun richiamo, non ne avrei titolo, c’è però l ’esi­genza di giungere .entro i tempi che ci .sda­mo prefissati a discutere quanto avevamo stabd.H'to.

Allora io cnedo che sul disegno di legge numero 224 che è al suooessivo punto al- Tordine del giorno oi sia un’intesa -di mas­sima par un maggiore approfondimento, con­siderato anche che sono stati pr esentati tanti eniendam.enti. Esso, tuttavia, va dnoardinato, ronorevole irelatone svolgerà la sua iralario- ne e credo che ila discussione generale sarà piuttosto stringata. Sul disegno di legge ora al nostro esame credo che ile posizioni sia­no quanto mai* chiare: ài Gruppo oomuni- sta e quello del Movimento sociale hanno ampiamente -espresso d loro punti di vista. Mi permetto, pertanto, dà rivolgere il mio '^Ppsllo ai deputati della maggioranza di li- indtare i loro interventi, se è possibile...

CUSIMANO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CUSIMANO. Signor Presidsnte, ho ascol­tato l ’intervento dal capogruppo della De­mocrazia oiistiana, onorevole La Russa, e mi sono meravigliato perché mi pare che SI stia svolgendo un dibattito sereno che dura...

V IZZIN I. Da un’ora e tre quarti...

M AZZAGLIA. Bisogna sostenere ila pro- pnsta del Governo.

LA RUSSA. ... atteso che c ’è d’esiganza di sostenere questo disegno di ilegge che ser­ve al Governo come strum'snto operativo ma di sostenerlo otì fatti, ■anziché con le parole, perché verta volani e noi abbiamo bisogno di un atto conoreto, di .un voto .de- hberativo definitivo d e l ’Assemblea. E allo- ra .ribadisco — mi rivalgo alla maggdo- ranza perché tutti quanti, con una iMimita- zione 0 m'eglio .rinunziando a intervenire, contribuiamo a concludere l ’esame del dise­gno di. legge in oggetto entro questa sera

n 1 approvazione definitiva, con l ’incardi- mento del disegno di legge numero 224 e quindi con il rispetto del calendario.

Anche perché te stesura del oailen.dario è un .lavoro che da Conferenza dei oa-

Pigruppo svolge salo per il gusto di fairlo e P 1 dascdiare ohe d vari gruppi do ri-spettieo

meno: ài oadiendario è un’organiizzazione igida dei nostri llavoià. Questo mi perm.etto di dire .e voriei icbie- ere scusa a le opposizioni perché .aredo die aiscorso riguardi soprattutto ila magaio-

ed dd Governo.

CUSIMANO. appunto, da un’ora e tre quarti, su un fatto di estrema importanza, pOTché con un disegno di ilegge .che da mag- gdorariza ha presentato isd vuole impedire ai 'cansàgìHeri comunali di votare ed .eleggere le assemblee e, nei consigli comunali dove .lassemMiea oomcdde con il consiglio comu­nale, di eleggere i componenti dei comitati di gestione. Non voglio qualifi-care de as­semblee e i comitati .di gestione che sono attualmente in oarica, voglio dire soltanto che si è dapprima fissata da data delle ele- zteni per il 15 marzo e ora con un ulte­riore decreto è .stata irdnviHta ad 15 aprile. Non si sta discutendo di un.a ileggina di po­co mom>ento, si sta discutendo su ima que­sti one di principio.

Il cad.en'd.a.rio stabàlàsoe solo in lin.ea di mas­sima, perché il Regol'am-ento va letto per intero e do -respingo l ’-interpretazione .in ba­se adda quale -il calendario possa contingan- tare^ i tempi: i tempi non possono .essere contingentati! L ’unico contàn-g-entam-ento è quello dedla durata d-eglì -interventi che non può superare nalte discussione generale i quarantacinque miinutd. Quindi, mi .sembra strano iTintervento delTonorevole La Russa, che è rivolto all’Assemblea e poi -ai col.le- ghi della maggioranza. A i suoi colleghd di miaggioranza -egli può di-re tutto qued-lo che vU’Ole, è un fatto d-ntemo, ha fatto, perù, un .richiamo a un -altro .disegno -di legge, quello a favore dei precari. Io avrei capito, ono- irevodie La Russa, -e ll’avrai potuto an-che se­guire, se lei avesse proposto di sospendere dJ .dibattito -su questo -dd'segno di .legge .e .avesse chiesto ài praH-evo del disegno di leg­ge sui precari; proprio per questo io le an- tid.po, onorevole La Russa, ch-e ài Gruppo -del Movimiento sooiail-e voterà a favore del prelievo e quindi .della 'sospensionie dald’esa-

Page 20: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2176 Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56" SEDUTA 12 M arzo 1987

me del disegno idi legge dm discussione. Bi­sogna andare .avamtì avendo àd quadro com­pleto dalla aituaziome, messumo può fare il ” Pierino ” , perché noi non siamo disposti a toHerare àmpo-stazioni del genere.

PAR IS I GIOVANNI. Chiedo di pardiare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAR IS I G IOVANNI. Signor Presidieinte, onorevoli colleghi, lanch’io ho trovato str-ana (la proposta daironorevole La Russa, perché credo che una discussicaie non pc»sa essere •limitata, la mieno che iT'Oiiorevole La Russa chieda, a tenninà di Regolamento, ila chiu- 'sura della discussiome generale. Se questo disegno di legge ohe stiamo discutendo mon è reputato àmportamte ed è iaiveoe piu im­portante l ’ialtro (ed amch’ào consideTO molto più limportante quello che segue, che è re­lativo (alla sistem-azìme dai preoani dalla sa- mtà), ■.anch’io convengo sull'opportunità di sospendere Tesarne di questo prowedim'ento e inizàare la discussione delTialitro disegno di legge. Altrimenti la discussione oontimui normalmente, senza strozzature. Noi comu­nisti non abbiamo intenzione di continuare a parlare, i nostri, interventi M abbiamo fatti, ma se vi sono tanti colleghi della mag­gioranza che vogliono parlare probabilmen­te è perchè hanno cose da dire diverse da quelle che dice il Governo, se no non si sa­rebbero iscritti a parlare.

NATOLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NATOLI. Signor Presidente, onorevoli col­leghi, non sono d’accordo con il collega Cu- sìmano e con il collega comunista di sospen­dere iTesame di questo disegno di legge e incardinare i ’altro perché è più importante di questo: tutte le leggi sono importanti o meno importanti secondo iTottiea del poeta spagnolo, cioè secondo il calore della mente con cui si guarda. Io ritengo che i lavori debbano continuare accogliendo la proposta del collega La Russa di dare concretezza agli interventi, pertanto annuncio che non farò un intervento nel merito del pia­no sanitario. Solo conclusa 'la discussione ge­nerale, onorevole Presidente, onorevoli col-

leghi, si laffrontì. Tialtro disegno idi legge, per non fare il salto dellia quaglia, avanti e lin- dietro.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, non mi pare che sia stata formalizzata una propo­sta idi prelievo del 'disegno di legge al suc- cessdvo punto delTordìne del giorno.

La Presidenza intende sottolineare che si deve rispettare il calendario dei lavori sta­bilito che vede per stasera la discussione e Tapprovazione dei due disegni di legge al­l ’ordine del giorno e la votazione finale di altri otto disegni di legge.

Riprende l’esame del disegno di legge numero248/A.

PRESIDENTE. E ’ iscritto a parlare l ’ono- rex'ole Natoli. Ne ha facoltà.

NATOLI. Signor Rresidenite, onorevdld ctìl- ieghi, il 'disegno di legge «fi nostro .esame propone che 'Si sposti la .data delle lalezioni delle unità sanitarie locali. Io ho sempre sostenuto che ciò che è stabilito con legge va modificato dalla legge ed allora, onore­vole Presidente, onorevoli 'Oolleghi, se ho preso la .parola non è per dire solo che il disegno di legge mi va bene sul piano for­male, procedurale e .sostanziale, ma perché ritengo che debbano 'essere dette .alcune al­tre cose la mio avviso .importanti, perché in questa vicenda 'Si è già consumiato uno dei fatti politici più gravi e più pericolo^ di questa legislatura 'ed lo porrò delle questionà al Presidente della Regione >e >al Governo in maniera lestrem'amente chiara, perché tutti dobbiamo chii.ar.iroi. le idee.

L ’iintervento del collega La Russa mi ha fatto venire un dubbio. Conosco la provenien­za culturale dal collega La Russa 'e penso che c’è sempre una 'base fideistica nel cat­tolico, però non credo che il collega La Rus­sa abbia scoperto una nuova Bibbia: Bego- ,lamento, calendario, orario. In .sostanza, io vorrei che questa sera il Presid'snte éeìi^ Regione o TAssessore mi togliesse questo dubbio: c’è questo 'decreto a firma 'de'lTAs- sessore per gli enti locali? è stato veramente firmato? 'oppure non è isitato nemmeno

Page 21: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2177 Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56* SEDUTA 12 M/iRZO 1987

mato? Perché su questa viicenda abbiamo letto cose strane, infatti la stampa ha an­ticipato (e ovviamente l ’ha fatto perché le saranno state passate informazioni) che le ele­zioni erano Tinviate con deoreto.

Seconda domanda: che cosa significa que­sto decreto? Il IGoverno della Regione non può emanare decreti legge. Se si mette ad emanare decreti legge è un Governo fuori legge. E allora mi spieghi, a norma dello Statuto, come si è arrivati alla firma del de­creto.

Io ho appreso che dopo la delibera deila Giunta di governo per il rinvio della data, le forze politiche della maggioranza in Com­missione hanno presentato un documento per chiedere il (rinvio dalle elezioni.

Onorevole Presidente dairAssemblea, ono­revoli collegbi, onorevole Presidente della Regione, onorevole collega La Russa, auto­revole esponente e capogruppo demooràstìa- no, ile commissioni ilegiislatiive debbono occu­parsi di leggi. Nelle sedi delle commissioni legislative non ci si presenta — e lo dico ■anche al capogruppo del mio partito — con ordini dal giorno. Gli ordini dal giorno si presentano e si discutono in Aula. E non vale che l ordine del giorno poi non sia sta­to discusso e votato e invece si sia appro­vata una raccomandazione, una risoluzione cioè una copertura politica, come qualcuno mi ha detto. Ma che copertura politica? una legge va modificata con un’altra legge! iNon c’è copertura politica che tenga._ E andiamo anche a questa delibera di irin-

vio della Giunta .di governo. Ma par deli­berare di rinvio lo strumento è la legge: quella che stiamo lesamitiaiido! Se ila legge e 'anteriore alla data delle .eleziond, nulla quaestio, ma la legge dnveoe interviene og­gi,_ dopo che le ©lezioni sono state .indette e i consiglieri comunali avevano iricevuto la scheda elettorale per ài 15 marzo. A questo

desidero leggere il telegramma che è atojinviato dal Presidente della Regione,

c-e e veramente un capolavoro, onorevole •residente e onorevoli collegbi.

« comunica chefpKK . regionale, molla seduta del 17_ oralo habet deliberato -spostamento data fis 'assemblee unità sanitamie ilocali, già Giu t' marzo con precedente dalibera di

nta. Relativo decreto 'assessoriale .dì '©se­zione predetta dalibera est àn corso di de -

finizione ». Questo per me è un po’ di co­lore oscuro, perché che significa: è dm cor­so di definizicEie ài decreto assessoriale? Po­ti ei interpretarlo: abbiamo presentato un di­segno di legge che sarà approvato nel giro di pochi giorni, dopo di che arra vara il de­creto. 1 telegramma continua: « Deoretopredetto preciserà nuova data fissata da Giunta regionale. Firmato Nicolosi Presi­dente ».

A che cosa ha portato questo telegram­ma? Che alcuni segretari comunali si sono rifiutati di accettare le iliiste che pure ve­nivano presentate ;in base alla legge vigen­te. Ebbene, io chiedo al Governo: in nome di cosa viene emesso xm deoreto legge? in nome di che cosa si è fatto questo tele­gramma, mettendo alcuni 'segretari comunali :in condizione di essere denunziati per es­sersi (rifiutati di adempiere -a un loro pre­ciso dovere?

Il Partito 'repubblicano ha presentato li­ste 'in parecchi posti e sono state accettate a Patti, a Sant’Agata di M ihtelo, a Messi­na, ma rifiutate, per esempio, a Taormina; nonostante un ‘autorevole intervento il se­gretario coimmale sì è rifiutato dicendo; do non mi prendo pezzi di carta...

VIZZINI. E’ l ’aiuto podestà.

NATOLI. Onorevole Presidente, onoi*evoli colleghi, anorevale Vizaini che mi interrom­pe, questi per me sono fatti politici, di una gravità eccezionale, come lo stesso brusio delTAssemblea che rni sembra dovuto a, di- strazionie...

COLAJANNI, Non siamo disfatti.

NATOLI. Non mi riferisco a chi con mol­ta cortesia e responsabilità mi segue, ma ci sono altri che mi pare facciano diversa- mente: il Presidente del Governo ritieiie che queste siano argom-entaziorà dì poco conto ed io mi auguro, perché desidero una sua risposta, che demolisca le mie os­servazioni nelTinteresse del diritto, perché, come ho detto in un convegno culturale in polemica con uno dei piu maggiori espo­nenti 'dela storia repubblicana di questì qua-

Page 22: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2178 — Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56“ SEDUTA 12 Marzo 1987

ranfanili; mafia è soprattutto assenza del­lo Stato di diritto e poi tutto il resto.

Onorevole Presidente, onorevoli colleglli, questo è un fatto idi estrema gravità poli­tica: nelle commissioni si compiono atti pre­varicatori; il’invito che lùvoìgo al Presidente dell’Assemblea è che episodi del genere non abbiano più a verificarsi. Esprìmo il mio dissenso nei confronti di tutti per questo, che è un iatto di prevaricazione delle prero­gative del Parlamento, e chiedo di conoscere chi ha firmato questo deoreto: il Presiden­te della Regione, l ’Assessore per gli enti lo­cali, FAssessore per la sanità, questo decreto misterioso, se ne aveva d poteri e in base a quale legge.

Bisogna che si iriientri tutti, onorevoli col- leghi, nella legafità repubblicana, democra­tica e autonomistica. Non farò un lungo in­tervento e non entrerò nel merito del piano sanitario, del trionfo che i baroni delle cli­niche pubbliche e private celebrano in se­guito a questi dibattiti per festeggiare la loro vittoria contro tutte le forze riformatrici. Non parlerò, non mi addentrerò, però non si cal­pesti il diritto.

A l segretario ed al capogmppo del mio par­tito avevo chiesto l ’autorizzazione per un do­cumento ispettivo (che per altro, quando pro­prio lo ritengo opportuno, mi prendo in no­me dello Statuto dalla Regione e deiressere prima deputato eletto dal popolo 'sdoiliano e poi màlitante nel partito in cui mi ’Onoro dà militare), perché quello che è avvenuto non poteva passare sotto silenzio e quello che mi ha colpito è te tante volte che da stampa ha anticipato, prima e dopo ài 15 marzo, che te elezioni erano rinviate, che do strumento era il decreto legge. E allora davanti a que­sto disegno di legge che iegdttimamiente mo­difica un’altra legge, con cui si fa ora quel- ilo che 5i doveva fare prima, io voterò a favore, salvo ad attendere cosa avverrà ài 20 settembre, come diceva il collega Virga. D’altronde il nostro è un Paese che è passato da una breccia aU’altra; prima la breccia di Porta Pia; poi ce n ’è stata un’altra con una legge famosa, che ha inciso sulla salute: la "breccia” delle persiane chiuse, che non so se è stato un fatto importante per la salute dei giovani, nel bene e nel male; ci sarà una breccia degli ospedali, del sistema; vedremo! Il mio invito, che peraltro rivolsi anche dì persona al Presidente della Regione in quei

giorni, è quello di rimettersi sul binario della legalità, di non indulgere a pressioni. In fondo, se c’è la volontà di fare, per quale motivo non si rinnovano i consigli cosi come sono e si accelerano le procedure per modi­ficarli, ma senza creare vuoti, senza creare confusione, discredito? Credete che sia ve­ramente una via producente, colleghì della maggioranza?

PRESIDENTE. E ’ iscritto a parlare l ’ono­revole Piro. Ne ha facoltà.

PIRO. Signor Pceridente, avrei volentieri nmunciato al mio àntervento se sd fosse clide- sto il prelievo del disegno di legge succes­sivo, poiché questo non è avvenuto mi si consenta di parlare.

Parafrasando una frase celebre si può di­re; la iriforma sanitaria im Sicilia è morta, le unità sanitairiie ilooali sono morte e, se de­vo dire la verità, neanche io mii sento trop­po bene. E poiché in qualche modo si sta celebrando un funerale, credo che si potreb­be leggere una 'paginetta di storia che è lan­che un epitaffio della politica sanitaria in Sicilia.

« Come è noto, i fini che la riforma si •pre­figgeva sono stati in gran parte disattesi, per cui il livello qualitativo delle prestazioni è risultato in molti casi inferiore a quello in precedenza offerto dal sistema mutuali­stico, mentre la spesa ha raggiunto livelli imprevedibili e pressoché incontrollabili, co­stituendo una delle voci più rilevanti del di­savanzo pubblico. La politicizzazione e la ple- toricità degli organi delle unità sanitarie lo­cali, unitamente a ll’imperfetto sistema dei controlli formali, sono stati individuati co­me la causa principale della crisi del siste­ma. Per ovviare a tali inconveri.enti, in at­tesa di una completa riforma istituzionale, la Regione emanò la legge 52 del 1985 con­cernente: "Disposizioni transitorie per la ge­stione e nuove norme per i controlli sugli atti delle unità sanitarie locali” . Le fun­zioni delle assemblee e dei comitati di ge­stione vennero attribuiti a comitati di ge­stione straordinaria composti da sette mem­bri, i quali avrebbero dovuto essere nomi­nati con decreto del Presidente della Regio­ne entro q-uarantacinque giorni dall’entrata in vigore della legge. A l fine di evitare re­more nelle nomine venne stabilito che tra-

Page 23: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari— 2179

Assemblea Regionale SicilianaX L egislatura

56* SEDUTA12 M arzo 1987

scorso tale termine nessuna deliberazione o atto p a tta to dai vecchi organi di gestione avrebbe p o^ to impegnare l ’unità sanitaria locale o la Regione.

Lo Stato con la legge numero 4 del 15 gennaio 1986, in attesa di procedere alla r i­forma istituzionale, soppresse l ’assemblea generale affidandone le funzioni ai consiqli comunali o alle assemblee delle comunità montane o delle associazioni intercomunali e modifico le strutture del comitato di ge­stione, riducendone il numero dei membri per i quali si richiedeva anche il possesso di esperienza di amministrazione e direzio­ne documentata da un cumculum.

I l legislatore regionale, sia per l ’esistenza delle consuete difficoltà dA scelta connesse alla lottizzazione, sia per la constatata di- uerata della struttura organizzativa creata dalla legge statale, al fine di evitare la pa- ralm della gestione, con la legge numero 8 deZ 28 febbraio 1986, prorogò di venti gior- ni it termine per la nomina dei componenti dei comitati di gestione straordinaria e, con una valutazione pessimistica delle intenzio­ni e delle capacità operative deU’ammini- strazione, stabili che restavano salvi gli atti posti in essere dai vecchi comitati di ge- stione anche successivamente alla scadenza del suddetto termine. A conferma della pre- ueggenza del legislatore i nuovi comitati non vennero mai costituiti e anzi arrivò un ’ul­teriore proroga di trentacinque giorni di- sposta con l ’articolo 17 della legge 28 mar- zo 1986 numero 16. Con la legge numero

del 22 aprile 1986 vennero abrogati, ab origine gli articoli 1, 2 e 3 della legge 52 cne aveva appunto, istituito tali organi. Con

afata Zegge numero 20, sempre in attesa , ^ niforrna istituzionale, le attribuzioni

nfsn secchia assemblea genemle sono state maate ai consigli comunali o ad un’assem-

coT7 * r ° quaranta membri eletta dai’ 9Lten dei comuni partecipanti aU’asso-

terru^^- 1 comuni compresi nell’ambito cali ,^^9ole unità sanitarie lo­da r 'gestione saranno composti

° membri eletti dai consigli^ h o dalle suddette assemblee.

le disciplinato minuziosamentestion elezione degli organi in que-fermm elezione, ha con-Tnini i- ° “ gestione i vecchi organi di am-

razione, alla cui inattività e cattiva

amnimistrazione era stato addebitato lo sta-e te rna sanitario.

Altrettanto emblematico dello stato di as­soluta incertezza in cui versa la disciplina del s.stema e il criterio adottato per la so- uzione del problema dei controlli, general­

mente riconosciuti come inefficienti.L ’articolo 4 della citata legge 52, da un

cunto ha istituito il comitato regionale di con^ollo sugli atti delle unità sanitarie lo­cali e dall’altro ha rinviato ad una legge successiva l ’emanazione delle normo relati­ve alla composizione ed al funzionamento del covutato stesso, nonché alle modalità dei controlli. Provvisoriamente (e la legisla­zione regionale è ricca di disposizioni che dichiarate espressamente transitorie, conti­nuano da anni ad esplicare i loro effetti] i controlli sugli atti sono stati affidati per in­tero alle commissioni provinciali di control-

organi, già onerosamente gravati del controllo sugli enti locali, non sono stati adeguatamente potenziati in personale e strutture per fare fronte ai nuovi compiti.

Le mcende suesposte sono il sintomo^più evidente dello stato di incertezza e di con­fusione _ regnante nel settore dell’assistenza sanitaria. E ’ certo che il servizio sanitaro come qualunque altro servizio pubblico, per funzionare deve essere gestito con criteri professionali e di managerialità. Pertanto se si vogliono raggiungere le finalità che là riforma si proponeva, è necessario che i par­titi ridimensionino drasticamente la loro in ­gerenza nel settore, limitandosi alla fissazio­ne degli indirizzi, mentre gli organi ammi­nistrativi dovrebbero godere della più am.- pia autonomia operativa ».

Quanto ho appena ietto è la parte che da Corte dei conti, nel rendiconto generale per 1 esercizio 1985, quindi in sede di parifica­zione del rendiconto ideila Regione, ha de­dicato aM’A'Ssessorato della sanità, ’ed esat­tamente sono ile pagine 250, 251, 252, 253 254. Io credo che migliore giudizio e,’ con­temporaneamente, migliore epitaffio per 1’ attività dei governi regionali che si sono succeduti, per quanto iriguarda la sanità non oi potrebbe essere.

E già questa parte, che ho testualmente ripreso dìalla relazione della Corte dei conti sarebbe sufficiente per dimostrare quanto’ purtroppo,^ :siia fragile d’animo umano e quan- xo slaDiiId saaxìo aoche i più profondi convin-

Page 24: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2180 — Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56‘ SEDUTA 12 M arzo 1987

cimenti, se questi convincimenti sono del Go­verno deda Regione siciliana. Il Governo, infatti, si è infilato dentro un percorso or­mai inestricabile e denso di contraddiiaiond. Nel mese di settembre, intervenendo in Com­missione sanità, l ’assessore Sardo Infìrri dis­se: non possiamo procedere alla 'riduzione del numero delle unità sanitarie locali, per­ché abbiamo quasi pronto un piano sanita- irio e abbiamo, invece, operante un piano ospedaliero che è modellato sulla esistenza delle sessantadue attuali unità sanitarie; non possiamo ora rifare dalle fondamenta un pia­no sanitario ed un piano ospedaldero. Ap­pena un mese, un mese e mezzo dopo, il Governo, invece, a quanto pare disattenden­do le convinziom deU’onorevole Sardo In- fìrri, stando a quanto poco fa ci ha dichia­rato in maniera ufficiale l ’anorevole Pialiillo, ha presentato un disegno di legge dove le unità sanitarie invece vengono ridotte a ven­tinove, numero che, come tutti sanno, è del tutto opinabile, perché non è agganciato a nessuno studio preliminare e presenta al­tresì la possibilità che vengano nominati commissari in conseguenza del rinvio delle elezioni, fissate per il 30 novembre.

Qualche mese più tardi, a seguito delle moltissime polemiche ed anche delle battaglie che si sono scatenate in Aula, il Governo cambia idea, rkiuncia >ai commissari e pro­clama al popolo, facendosi precedere da un invito della Commissione, votato a maggio­ranza, che bisogna cambiare ulteriormente idea, che la riforma e i ’acco:rpamento delle unità sanitarie ed -il piano sanitario regio­nale devono cammàinare darsieme. Cosa che era stata sostenuta fino a quel momento in­vano dalle opposizioni in quest'Aula e che ài Governo aveva sdegnosamente respinto co­me una proposta paradossale e immotivata.

A questo pmito, è evidente che il problema principale è la dissociazione mentale e po­litica del Governo regionale che, mentre pre­tende di porre rimedio al precariato del per­sonale dìpmdente delle unità sanitarie, pro­cede con rapidài^mi passi alla formazione di un precariato fra le fila degli ammmi- stratori delle stesse, precariato che tra l ’al­tro non è destinato a finire tra pochi giorni, 0 tra qualche tempo, ma che linveoe è de­stinato a durare non si sa fino a quando. Infatti, riuscirà il Governo a 'sopprimere le unità sanitarie rioonosciute superflue, visto

che c’è stata una generale levata di scudi in quasi tutte le unità sanitarie locali che dovrebbero essere soppresse? Chi fra d prodi del Governo riusokà -a portare a compimen­to tale accorpamento? Quanto durerà l ’esa­me del piano sanitario che — come ha detto poco fa l ’onorevole Tirinoanato — non è lan- cora anrivato .in commissione? Quanto tem­po ancora reggerà .il governo Nicolosi? Ci saranno le eleziond anticipate? C’è in realtà un panorama politico « s a i nebuloso d ie cer­tamente non depone a favore della brevità dei tempi.

Sono, questi, interrogativi legittimi che de­pongono tutti .insieme a favore della tesi che —■ come dicevo prima — d tempi non Baimtno brevi, ma al contrario saranno piut­tosto lunghi.

E’ chi.aro dunque che il Governo ha in­nescato un meccanismo pei’verso per il quale le attuali unità sanitarie non moriranno, ma non iriuscdìranino neanche a vivere ed essere alFiaitezza dei compiti istituzionàlà loro affi­dati. Anche perché oggi c’è um’ampia ed eterogenea configurazione .delle unità sani­tarie: alcune non si rininovano dal 1981, e sono in carica praticamente da oltre sei mi­ni, nonostante nel frattempo si sia rinno­vata la maggioranza dei consigli comunali, questo evidentemmle in aperta violazione della legge, visto che qui si è fatto ampio riferimento alla correttezza amministrativa. Vi sono assemblee che non si riuniscono da oltre due lamfi; altre che sono state rinno­vate da qualche anno o .negli ultimi tempi; comitati di gestione .incompleti ohe non solo non riescono a rinnovargi, ma neanche a completarsi proprio per la nebulosità po­litica che v i è a livello .delle assemblee, le quali dovrebbero procedere al loro rinnovo. Si verificano sempre più dì frequente (d’al­tro .canto, questo fenomeno è un portato del­la situazione 'adesso descritta) veri e propri casi di presidenzialismo da .parte dei presi­denti 'dei comitati di gestione che, con le pro- .prie deliberazioni, tendono a isoppiantare non isolo l ’iattìvità dei comitati di gestione, p® anche delle assemblee e, sebbene incontrino qualche ostacolo, .certamente non incontrano gli ostacoli che sarebbero necessari da par­te daHe commissioni provinciali di control­lo che — come detto poco fa 'in qual riMe- vo dèlia Corte dei conti — oberate dal la' voro ordinario non riescono a soddisfare lo

Page 25: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2181 Assemblea Regionale Siciliana

X L egisla tu ra 56“ SEDUTA 12 U aszo 1987

eaigenzse dd controllo onche sugli atti delle Uinità sanitarie locali.

Vi sono uaità saindtarde coniinàssa!riat.e — cinedo molte — e chi sa quante, linvec-e, avrebbero bisogno che lo fossero. Ecco, al­lora, perché alla luce di queste considera­zioni, credo inìoontestabili, era veram'ente giusto, e continua ad essere perfettamente logico iadesso, che si proponga di iriinnovare le assemblee e i comitati di gestione, di isti­tuire e far funzionare di Coreco, dnsomma di procedere a tutti quegli atti che aweb- bero messo in 'condizione te unità 'sanitaide locali di funzioniare, di essere realmente 'espressione della cO'r-rettezza 'amministrativa, procedendo 'COintemporan'eamiente, senza l ’as­sillo di dover ràcorrere a decreti che si sus­seguono, integraiidosì e 'sostituendosi, al va­ro del piano sanitario regionale, attraverso un percorso aperto, democratico, parteoipa- to, un percorso cioè che realizzasse -im’am- pia '6 non forniate, ma sostanziale, consul­tazione con forme anche di 'decisionalità da parte delle istituzioni docali, 'dei cittadini e delle _ organizzazioni dei ilavoiFatori, da paa-- te, cioè, di tutte quelle struttere della so­cietà civile che dal varo del 'piano saraitario regionale si aspettano molto e che su di esso hanno diritto 'di esprim-ere te loro opi­nione e dì decidere per quanto dd loro com­petenza.

Questo era, credo, un percorso possibile,1 unico percorso possibile. Il Governo regio­nale, invece, si è comportato come quel gio­catore di -poker che si muove fra cip, buio e parole, ma, alla fine, è costretto a calarele carte e a iscopriire il suo gioco: tutto un bluff.

Peccato però — ©d è questo il vero lele- tti'snto grave e preoccupante — che il Go­verno stia giocando non con d suoi soldi ma con i soldi — per dirla cosi.— dei siciliani.

Bidente e onorevoli colleghi, visto che pri­ma di m'6 per ài mio gruppo è intervenuto l ’onorevole Natoli.

Alla presentazione da parte del Governo del disegno di legge numero 110 noi abbia­mo 'espresso tempestivamente le nostre per­plessità ed abbiamo detto che quello non era di modo di risolvere il problema della sanità, ma che andavano 'affrontati ben più importanti >e più gravi nodi, oltre quello del­la ridistribuzione nel teriitorio delle unità sa­nitarie, quale il recepimento dei nuovi orien- tam’enti niazianali per mettere gli ospedali più importanti dn condizione di funzionare an-ohe in modo autonomo perché si potesse- ■ro collegare m'eglio 'al mondo della ricerca e della medioina universitaria, per mettere i teonìoi, i m-edici e gli operatoli sanitari in oondìzione di avere capacità di proposta e capacità di decisione. Dicemmo cioè che avremmo presentato 'emendamantà, che pun­tualmente abbiamo presentato, per incana­lare la normativa della sanità sulla via di una riforma vera che concretizzasse quaaito il Governo, 'attraverso la \mce dall’Assesso­re, diceva di voler fare: la ” sanità ami- o a l a sanità che non sperpera, la sanità che funziona; obiettivo che non si raggiun­geva attraverso quel disegno dd legge. Ab­biamo detto che era necessario maggior tem­po per rivisitare tutta la 'normativa, relati­va agli organi d’amxninistrazione, ai con-

PRESIDENTE. E’ iscritto a parlare tr-ono- levole Mazzaglia. Ne ha facaltà.

MAZZAGLIA. Rinuncio ialla parola, con- te ristrettezza dei tempi che non

“1 consente di landare oltre.

E’ iscritto a pantere l ’ono- vole Platania. Ne ha facoltà.

PLATANIA. Brevissimamente, signor Pre-

trolli, ai sistemi di-reclutamento, 'Eì sistemi di funzionamento, alla 'distrettualizzazione, agli accorpamenti, alla prevenzione dn uno 'alla diagnosi e alla cui’a. E per queste cose esprimevamo perplessità su quel disegno di legge, per i suoi limiti, senza con ciò espri- mei-e sfiducia, ma muovendo critiche costrut­tive, farnendo un contributo di idee e d'ì proposte che -da ogni parte possono essere fornite, ma che sono doverose 'alPinterno del­la maggioranza.

Allorché il Pa*.esidente della Regione par­tecipò alla più volte citata riunione della Commiissione sanità, noite quale si ,invitò .il Governo a presentare questo disegno di .leg­ge, .egli 'piiese l ’impegno di rivisitai-e te nor­mativa sanitaria alla luce della nuova conce­zione e delle reali .esigenze. In questa di­rezione di progetto — e desidero qui diia- marilo ” progetto ” , onorevo-le Asse^ore e onoievole P,res<id©nte — di piano 'Sanitario regionale deve essere approfondito, discus-

•Resoconti, f. 295(500

Page 26: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2182 — Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56* SEDUTA 12 Marzo 1987

SO e, molto probabilmente, dovrà anche su­bire notevoli variazioni.

Ed è perciò che neh’affermazìonie del Pre­sidente della Regione noi vedìiamo il rico­noscimento implicito delia giustezza della nostra posizione, preannunoiata ben tre me­si fa e pimtuaimente concretizzatasi e che •mcHede il rinvio deirelezione degli organi di gestione, iatteso che è necessaria la rivà- sìtazione della normativa relativa laMe unità sanitarie locali. Peraltro Titenà'amo che og­gi l ’elezione degli organi di gestione potrebbe portare ad un rallentamento della riforma. Il à iv io a tempi brevi, come quelli previ­sti dal disegno di legge, considerate ‘anche le gravi incombeoize e la ponderosità della normativa che dovremo varare, ci trova perciò perfettamente d’accordo in vista dì una xd- forma seria e concreta della sanità e non di quella che si stava per fare. E quindi, as­sieme ali'onorevole Natali, che queste stesse cose ha detto, annunzio, così come abbia­mo già fatto in Commissione, di nostro voto favorevole.

SARDO INFIRRI, Assessore per la sanità. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SARDO INFIPi-RI, Assessore per la sanità. Signor Presidente e onorevoli colleghi, farò ricorso alle mie, sia pur modeste, capacità di sintesi, per ridurre àn tempi brevi de con­siderazioni che mi sembrano 'pertinenti e strettamente necessarie alla condlusione di un dibattito che ha dato spunti ‘di grao'de rilievo per le decisioni che appartengono a questa Assemblea.

Innanzi tutto perché questo disegno di legge? Questo disegno di legge viene — qual­cuno ha fatto intendere o anche argomen­tato — perché non si sarebbe convinti della legittimità del provvedimento con cui è stata rinviata la data dell’elezione delle as­semblee delle unità sanitarie. Devo dire che il Governo si è mosso nel rispetto del diritto, nel 'liispetto e neirambdto delle pro­prie prerogative. D ’altra -parte si è trattato •non ‘di una modifica .della legge attraverso un decreto, ma semmai dal irinvio dà una data -che era stata fissata con laltro ‘decreto. Ma 3a ragione di questo dibattìto, -di questo disegno di legge sta nella volontà dì espli­

citare nella sede - più alta quello . che è rm fatto di riilevanza politica che non può passare ànosservato, un’iniziativa -clie aion può essere mioimizzata, cioè ila presentazio­ne 'del piano sanitario regionale. Esso si isox'ive fra le ideazioni più notevoli del G-o- vem-o della Regione di fronte ad una evo­luzione in campo nazionale che, -sia pur non annunciata ancora in fomaa di disegno di legge, è tuttavia un messaggio da oomm- ci-are a tenere in considerazione.

Di fronte a questi fatti, per la .necessità di unificare ii disegno di legge num-ero 110 della rimoduiazione dalle unità sanitarie -con ii piano sanitario regionale, che prevede la rimodulazione stessa, il Governo ha ritenu­to, legiittìm-amiente e doverosamente, 'Che il rinvio detirolezione delle assemblee, e quin­di dei comitati di gestione, era necessario per potere rendere organicamente coerente l ’insieme delle iniziative già ennunziiate. Questa è la ragione molto semplice par cui si è operato il rinvio e per cui, portando in Aula questo dd-segno 'dà legge, si ‘.annuncia in maniera esplid-ta che v i è l ’impegno del Go­verno di portare a conclusione l ’elaborazio­ne del piano sanitario regionale. Tutto il re­sto ‘dobbiamo 'considerarlo di non priimaria importanza: che per pochi mesi -d siano an­cora gli stessi comitati di gestione, è un prezzo che va pagato perché al momento T ‘introduzione di nuovi comitati sarebbe con­traddittoria con questa pi'oposta di modifi­ca complessiva, una modifica che tutti invo­cano, ma che 'poi al mome-nto oon-creto dà luogo a .riserve o a manovre ostili. Infatti l ’accorpamento, la riduzione delle unità sani- tai'ie, che è stata sempre sostenuta -da tutte le forze politiche, oggi, 'iinvece, 'Stranamente viene contrastata in maniera asplioita, ma certam-ente in maniera che tutti intendiamo.

Un ‘Coaifronto su questi punti, che sono la premessa indispensabile per una .svolta decisiva mal settore .della sanità, -per creare quello che noi chiamiiamo ” dia sanità .ami­ca ” , tutto questo credo non possa passare .in .seconda linea, deve invece .essere per noi un impegno 'prioritario, iaiS'9olutam.en)te 'prio­ritario e a questo impegno devono essere coordinati tutti i co.mportam'e.nti, anche sul piano delle .iniziative ilegislative.

Noi non stiamo violando nessmi pri.‘iTdp.io. stiamo vivendo quella che è l ’.evaluzione 'del­la legge 833, i .cui principi noi ribadiamo,

Page 27: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2183 Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56‘ SEDUTA 12 M arzo 1987

V0IW queile rimodiiiliazicHm -che ®ono neces­sarie per un servdzào adeguiato.

Per queste inagiom md laffido .alla sensdbd- lità poilti'tica deìirAssemblea, perché si ipossa, anche entro questa serata, defiaùre e appro­vare questo 'disegno di (legge che è fonda- mentailie per oui lassetto ordinato nella sanità dalla nostra regione.

PjRESIDE'NTE. D.ichiaro chiusa la disous- sione generale.

Pongo in votazione ài passaggio all’esame degli articoh.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­trario si alzi.

(Clamori. Proteste nei settori di destra e di > sinistra per l ’ingresso in Aula di deputati della maggioranza)

(E ’ approvato)

Invito il deputato segretario a dare let­tura dell’articolo 1.

MACALUSO, segretario:

« Articolo 1.

Le disposizioni di .cui all'articolo 6 della legge -regionale 22 laprile 1986, numero 20, non sd applicano fino .al 20 settembre 1987.

Il^dinnovo -dei comitati di. gestione delle nmtà sanitarie locali, .comprese quelle il cui territorio coincide con quello del comune o parte di esso, secondo le disposizioni della legge regionale 22 aprile 1986, nunioro 20, deve avere luogo lentro il temniaie .inter-oor- rente fra il 20 settembre ed il 20 ottobre 1987 ».

PRESIDENTE. Comunico che 'Sono stati presentati d seguenti ©miendam'enti:

■ Dall’onorevole Parisi Giovanoi:

L ’articolo è soppresso;

~~ dalTonarevole Piro;

L articolo è soppresso.

Sub emendamento: .Ilpresso;

primo comma e sop-

sub emendamento: I l secondo comma èsoppresso,-

— dagli onorevoli Cushnano ed altri:

A l primo comma sostituire le parole: « 20 ottobre 1987 » con le parole: « 30 apri­le 1987 »; ^

al secondo comma sostituire le parole: « 20 settembre » e « 20 ottobre 1987 » r i­spettivamente con le parole: « 20 marzo1987 » e « 30 aprile 1987 »;

dal Governo, emendamento aggirmtivo;

« Nelle more delia riforma istituzicEiale delle unità 'sanitarie locali di cui -alla legge regi.anale 22 aprile 1986, numero 20, la di­sciplina di cui 'all'articolo 30 della legge re­gionale 12 agosto 1980, numero 87 e suc­cessive modifiche si applica con le seguenti modificazioni;

di 'pr.imo -e secondo comma sono sosti­tuiti dal seguente:

” Qualora per normale scadenza o 'in .re­lazione alTipotesi di cui (all’articolo 14, ul­timo comma, occorra procedere alla rinno­vazione del comitato di gestione e l ’Assem­blea non provveda (entro trenta giorni, .il Presidente della Regione, su proposta del- TAssessore regionale per la sanità, prema deliberazione dalla Giunta regionale, prov­vede (alla nomina di un commiissario straor­dinario con ih potare di compiere ogni .atto necessario per la prowisoria gestione del- Tunità (sanitaria locale, 'al fine di ass(icu.rare la continuità dei servizi

— ài nono, decimo e undicesimo comma sono sostituiti dal seguente;

” Qualora il oomitato di gestione adotti ripetutamente provvedimenti contrari alla legge 0 contrastanti con le prescrizioni del piano sanitario (regionale, o ai trovi neH’(im- possibilità di funziontare, il Presidente dalla Regiione, su proposta deH’Assessore regiona­le per la sanità, previa deliberazione d'eia Giunta regionale, pi’owede a la nomkia di un cominissaiPio straordinario con i compiti indicati nel primo comma. L ’assemblea del­l ’unità sandtari'a iooal'e deve procedere alla nomina del nuovo oomitato dì gestione en­tro i tre mesi successivi. Ove rasseniblea non provveda entro il predetto termine, si applicano 'le 'disposizioni 'di cui ai commi 4,6 (0 8 dairrartieolo 30 ” ».

Page 28: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari — 2184 Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56” SEDUTA 12 M arzo 1987

A norma deH’ìarticolo 111 del Regolamen­to, dichiaro improponibile 'remendamento ag­giuntivo presentato dal Governo in quanto non corrispondente ialio specifico oggetto del disegno di -legge.

Si inizia l ’iesame degli emendamenti co­minciando da quelli soppressivi.

PARISI GIOVANNI. Chiedo dì panlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PARISI GIOVANNI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, òli senso dei nostro em-en- damento è chiaro; noi -siamo nettam-ente contrari a questo progetto dà legge che con­sta di un solo articalo; -sà>anio contrari per­ché con esso non ^soltanto -si viola una legge dell’Assemblea regionale che obbligava il Governo -al •rhmovo delle assemblee e dei comitati di gestione -delle unità samitairie, non soltanto è -stata -rinviata questa scaden­za diverse volte e oggi -ci troviamo — co­me giustamente ha detto iTonorevole Natoli — in una situazione di illegalità, con un -de­creto che Tinvi-a -Telezione a data da desti­narsi, ma perché qu-esto progetto di legge è la conclusione di una manovra politica ar­rogante del Governo, che è partita alcuni mesi fa sull’onda di una iniziativa demago­gica che era quella del commissariamento generale di tutte -le unità sanitarie.

Allora, secondo il Governo, tutti i comi­tati di gestione -erano disabilitati ad -ammd- mstrare, per ragioni aimninistrative, per -ra­gioni giudiziarie, perché erano comitati di ” fustellari tante altre cose, tanti epìteti, furono detti in quelle settim-ane. La conolu- -sione -di questa off-ensiva contro quei comi­tati -di gestione qual è? Qual è il bai risul­tato -che il Governo si prefigge? Con questa -legge -il Governo vorrebbe mantenere in ca­rica per altri mesi quei comitati di g-estìtme su cui fu sferrata i ’off-ensiva! Sìa chiaro, noi quando abbiamo chiesto .ih rispetto -della leg­ge e delle elezioni, partivamo non -da 4ina form-ale vdsioTBe dal rispetto -della legge, -an­che quello, ma dal fatto che propr-i-o noi siamo convinti che gli attuali comitati di gestione vanno rinnovati e vedevamo liella legge votata l ’aitmo scorso un modo per -co­minciare -a cambiare le cose: óntanto di ri­durre della metà, a sette o lanche a cinque, d componenti dei comitati di gestione che

attualmente sono tredici, e poi di comincia­re ad introdurre .alcuni -elementi di novità, ad lawàare un primo cambiamento.

Abbiamo avanzato .pure proposte interme­die, dioendo: -si iiùspetti ila legge, si -elegg-a- no i nuovi comitati iiù-dotti nel num-ero, con i nuovi poteri e -ai mantengano in vigore un laen-o, tm -ann-o e m-ezzo e nel frattempo si operino quelle rif-orme che sono neoes- sard-e e che non possono -esser fatte senza avere dinanzi un -quadro complessivo, lan­che con rifeirimento a quello nazionale.

Invece, si è voluto insistere nel violare la legge e ila conclusione è -questa norma che dice che quei comitati di gestione staranno almeno fino al 20 ottobre 1987. Io mi con­gratulo con il Governo, con ichi iniziò la bat­taglia a -Caltanissetta contro questi comitati di gestione e che ora presenta un provvedi­mento per mantenerli ancora per diversi mesi.

E ’ per ques-ta ragion-e -che noi presentia­mo Temendam-ento soppressivo, perché chi-e- dianio anco-ra oggi il -rispetto -di quella leg­ge, chiediamo che si -inizi lad operare in vista delle modifiche previste in quella leg­ge. Nel frattempo, si faccia veramente una riforma, i cui termini sono noti nelle linee generali, su cui si potrebbe andare avanti soltanto se ci fosse un quadro di rispetto della legalità -che attualmente non c’è.

PIRO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PIRO. Signor Presidente, c’è un punito -che è stato -evidenziat-o -e -che io credo -esempld- fichd -in mamd'sra perfetta la situazi-onie. Si è detto -che la -sanità in SicEi-a sta vivendo una aiituazi-crae .di illegalità diffusa; io credo che questa legge faccia diventare dii isàstema sanitario, dal punto di vista amministrati­vo, qualcosa -di più, una specie idi Bronx, in 'Cui non -si .oapisoe più quali sono d -con­fini della legalità, i confina istituzionali, in cui chi ha più -forza va avanti, chi ha meno forza soocx)mbe. -Non si ti-ene conto -delle mo- ddfi-cbe che -sono state apportate -dalla legi- sliazione mazionale -e, -di tómando, da una le­gislazione -regionale àa pure -confu-sa, -e che si è -ripetutamiente contraddetta -essa stessa con i provvedàmen-tó che si -sono sucoeduti. Tuttavia, era stato dindàviduato un filone, una

Page 29: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2185

X L eg isla tu ra 56“ SEDUTA12 M arzo 1987

cMaw, àa pure non definitiva, ni>a certa­mente utile, di soluzione di alcuni problemi: si abolivano le assemblee di terzo ;Mvello, iadove con ” terzo , .livello ” non si fa sol­tanto irifemmento ad sistema di elezione, ma anche al ilivello del personale politico che all intemo di queste assemblee è stato proiet­tato, catapultato dalle segret-eriie dei partiti; si passavano le competenze .alte istituzioni locali, ai comuna o ladle associazionii dei co­muni; era stata pure individuata una chia­ve di soluzione d.el problema dei comitati di gestione, tentan'do di renderli più pro- fessioniali, sgan'càandold dalFessere rappre­sentativi delle correnti dei partiti e delle spartizioni.

Ebbene, ise questi tentativi, sono stati fatti, se questa poteva essere una chiave di solu­zione, lo slittamiento dei termini che è stato presentato con questo disegno di legge, en­tra dd tutto in contraddizione con questo progetto e fki’soe con iraggravare pesante­mente la situazione, la quale, ripeto, pre­senta aspetti non .salo gravi, ma molto .di­versificati, perché il fenomeno di unità sa­nitarie che sono 'State elette nel 1981 e che fino ad ora non sono state .nkmovate (no­nostante la maggioranza dei consigli comu­nali siano stati irinnovati) doveva .essere già <airattenzione del Governo. Per cui, quando il Governo propone di 'rendere più sanzìo- natorio il .regime, questo non può che es­sere un aspetto da cogliere con favore, ma c è da chiedersi quale ruolo finora abbia avu­to il Governo ed in particolare l ’Assessorato della sanità in tutto questo.

Se i comitati di gestione hanno rappre­sentato terra di conquista in cui .si è fatto e disfatto di tutto, in particolare finché non e esistito alcun controllo formale, questa è una TesponBabilità politica ineludibile. Se ancora oggi .non è stato istituito, potenziato e reso funzionante il Core co e .parim'enti non SI e proceduto al (rafforzam'ento delle com- niissioni provinciali di controllo, questa è unaesponsabilità pioldtica.Questi sono problèmi che comunque esi- ono e che con il disegno di legge .dal Go-

_ mo verranno aggravati, anziché e®ere ® soluzione. Il disegno .che era stato

'^pettate; quello di procedere «1 irìnnovo ®. assemblee e dai coinàtati di gestione

tu'tt sistemi, era veram'ente ad èora iruaico sistema pratioabile, irundeo

sistema possibile. Ecco perché ho presentato questi .emendamenti, uno principale e due subemendamenti 'soppressivi del]’>articolo co­si formulato dal Governo.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, si pas­sa alla votazdone per il mantemmento del- Farticolo 1.

PARISI GIOVANNI. Chiedo la votazione la scrutinio segreto.

RUSSO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RUSSO. Signor Presidente, volevo sapere se con la bocciatura dell’emendamento si possa riproporre o no l ’emendamento del­l ’onorevole Cusimano.

NICOLOSI ROSARIO, Presidente della Regione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICOLOSI ROSARIO, Presidente della Regione. Signor Presidente, per d rilievo che riveste l ’approvazione di questo articolo, rispetto a una serie di decisioni che abbiamo portato avanti, il Governo pone la fiducia sul mantenimento dell’articolo.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, a nor­ma dell articolo 121 guingiiies del Regola­mento, nel caso in cui il Governo pone la fiducia su un articoilo gli emendam'entì pos- 'sono venire illustrati, se Fartìcolo sarà ap­provato, gli emendamenti si intenderanno tutti respinti.

Ha facoltà di parlare l ’onorevole Cusima- oo per illustrare d propri emendam-enti.

CUSIMANO. Signor Presidente, onorevoli cxjllegM, abbiamo presentato due emenda­menti: uno a] primo comma e l ’altro .al se­condo comma. E ’ stato già abbondantemen­te chiarito che questo disegno di legge non àndioa ila data delFielezione, dice .soltanto che « Le disposizioni di cui all’articolo ... non sì .appHoano fino al 20 settembre 1987 », ciò significa che ài procedimento .elettoirale per­le assemblee non può .avere inizio prima del

Page 30: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2186 — Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56* SEDUTA 12 Marzo 1987

20 settembre 1987 e può, teorioamente, av­venire anche tra un ianino. Ma già ia data del 20 settembre 1987 è molto lontana ri­spetto alle neoe^ità che sono istate qui espo­ste! Noi oi troviiamo, cioè, con assemblee dia tempo scadute, -.altre -che coinoidono con il consiglio comunale (credo si tratti di due a Catania e di tre a Palermo) e che dovreb­bero soltanto procedere >ala ledezione del co­mitato di -gestione. Quindi, fermo restando che noi voteremo a favore d e l ’emendamen- to soppressivo, lin subordine voteremo per questi nostri emendamenti ohe, per lo me­no, lawicinan-o -,la data -delle elezioni.

Votazione per appello nominale.

PRESIDENTE. Indico la votazione per ap­pello nominale sulla questione di fiducia sul mantenimento deirarticolo 1 .

Chiarisco él significato dal voto: si, favo­revole -al mantenimento; no, contrario.

Invito il deputato segretario a procedere all’appello.

MACALUSO, segretario, procede a ll’ap­pello.

Rispondono si: Alaimo, Barba, Brancati, Burtone, Burgaretta Aparo, Canino, -Capi- tummino, Caragliano, Coco, Culdcchia, Di­quattro, Di Stefano, Errore, Ferrante, Fer­rara, Ga-ldpò, Giuliana, Gorgone, Granata, Graziano, Grillo, Grillo Morassutti, La Rus­sa, L-eanza Salvatore, Leanza Vincenzo, Lo Giudice Diego, Lombardo Salvatore, Macaiu­so, Martìno, Mazzaglia, Merlino, Mulè, Na­toli, Nicolosi Rosario, Palìllo, Parisi Fran­cesco, Petralia, Platania, Purpura, Rizzo, Santacroce, Sardo Infuri, Seiangula, Spoto Puleo, Stomelo, Trincanato.

Rispondono no: Aiello, Altamore, Dartoli, Bono, Oapodioasa, Cbessari, Colaj.annd, Co­lombo, Consiglio, Gristaldd, Cusim-ano, Da­migella, D’Urso, GueM, GuMno, Da Porta, Laudani, Paolone, Panisi Giovanni, Piro, Ra­gno, Risicato, Russo, Tricoli, Virga, Viiiiiin- zi, Vizzkti.

PRESIDENTE. Dichiaro .chiusa la vota­zione.

invito il deputato isegretario a pnocedere al computo dei voti.

{ Il deputato segretario procede al computo dei voti)

Risultato della votazione.

PRESIDENTE. Proolamo il iràsultato d.ella votazione per appello nominale:

Presen-ti . . .Votanti . . .Maggioranza . .Hanno risposto siHanno risposto no

{L ’Assemblea approva)

Gli .emendamienti airartieoilo si -.intendono, pertanto, respinti.

Invito il deputato isegretario la dare let­tura .deirarticolo 2.

MACALUSO, segretario:

« Arti.calo 2.

La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regi-one siciliiana >ed .entrerà m vigore il giorno stesso dalla sua pubblioazdone.

E’ fatto obbligo a chiunque inetti di os­servarla e di farla osservare come legge del­la Regione ».

PRESIDENTE. Lo .pan.go in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è oon-

trario si alzi.(E’ approvato)

Sull’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Onorevoli oollegbi, credo che si possa passare alla votazione finale di questo disegno di .legge, visto che da -parte del Governo ne è stata sottaMraeata .l’Uir- g-enza.

E’ chiaro infatti che, a questo punto, ren-

Page 31: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2187

X L eg isla tu ra 56“ SEDUTA12 M arzo 1987

dare compatibili id icalendardo dai ilavord e gli orari stabiidti non è più possibile, cioè non credo che sia possibile compleijare irim- tero programma pneviisto per a’attuale ise- duta. Allora credo che sia iinveoe possibile procedere a la votaizone finale di questo di­segno di legge e dii un altro che mi -viene indicato come molto urgente che è quello relativo a « Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 31 dicembre 1985, numero 54 » ed eventualmente dncardinare il secon­do disegno di legge a l ’ordmie del giorno e infine dare la parola sulle comunicazioni ai due deputati che me l ’hanno chiesta.

LA RUSSA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LA RUSSA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che d disegni di legge che so­no iscritti alTordme del giorno per ài voto finale siano tutti parimenti ;importantd, le chiedo quindi che questo provvedimento, di cui abbiamo testé completato Tesarne, ven­ga regolarmente iscritto lairudtimo punto al- 1 ordine del giorno, perché noi dobbiamo e f­fettuare una votazione ordinata, senza pre­lievi e senza confusione. Chiedo formalmente che si prosegua nel-

l ’ordine del giorno con la discussione dal successivo disegno di legge numero 224. Chie­do che questa proposta sia messa ai voti.

LAUDANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LAUDANI. Signor Presidente, se mi è consentito fuori dalla metafora, credo che il Governo accusi una difficoltà che è politica e forse anche qualche ingenuità sul terreno -regolamentare.

Presidenza del Presidente LAURICELLA

'fiducia su quelTartioolo, ^ unico del disegno di legge, forse

lan Possib-ffità che il Rego-l'ento consente in sede di voto finale, de­

vo dire che o è una prova sbagliata di pre­potenza o è mancanza di conoscenza del Re­golamento, :ìn ogni caso è polìticamente co­sa che non giova a questo Governo. Quanto poi a ll’ulteriore espediente delTonorevole La Russa, per cui non 'à deve procedere ades­so al voto finale, esso è discutibile sul pia­no regolamentare perché il Regolamento vuole che al termine del voto sugli lartìcold si passi al voto finale. Se cosi non dovesse essere, per le cose che già il Presidente del- 1 Assemblea aveva detto e per quanto lo stes­so onorevole La Russa ha (richiamato, resta inteso che se questa sera vogliamo comple­tare la parte delTordine del giorno relativa alla votazione finale dei disegni di legge, li voteremo tutti, però pregherei Tonorevole La Russa di ricordare le disposizioni del Re­golamento, che — ripeto — prevede che al termine della discussione dell’articolato si proceda 'al voto finale. Spesso non lo possia­mo fare perché ila maggioranza non c’è e allora siamo costretti a concentrare in un’ unica tornata tutte le votazioni finali.

Sie questa sera procederemo -alle votazioni finali nell ordine che il Presidente riterrà, tenuto -conto di quello che ho (appena det­to, resta inteso che d/1 voto finale lo si darà -su tutti i disegni di legge, compreso aatu- ralmente quello che è stato appena esami­nato.

Signor Presidente, sono -intervenuta per­ché se non si dicono le cose -con un po’ di chiarezza, -in quest'Aula e fuori d-a questa Aula, da-wero si smarrisce fi (senso di quan­to avviene. Si discute una .richi(esta di pro­roga degid attuali comitati dì gestione, i co­munisti e altre forze di questa Assemblea non 'sono d’accordo, perché traggono le con­seguenze da un giudizio di £alJiim.ento, di dif­ficoltà (estrema di quegli organismi preposti alla gestione della sanità in Sicilia; il Go­verno chiede la fiducia per mantenere in v i­ta questi — da lui (stesso tanto deprecati — organi -di gestione. E’ giusto che d comunisti che sono contro costringano fi Governo al voto di fiducia. Si può sottrarre con questi lespediienti -e con questi intervanti delTono- irevole La Russa questo? Il Governo -resta scoperto in ogni caso, perché il Governo è (arrivato al punto di iemanare un decreto di proroga (senza termine, alTòn-finito, -di questi organi di gestione. Allora, sia che questa se­ra si -chiuda sia che non si chiuda, il Go-

Page 32: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2188 Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56“ SEDUTA 12 M arzo 1987

■verno resta scoperto. Volete eTOtare il voto finale? Restate scoperti per una parte! La contraddizione è politica — lo abbiamo chia­rito — tra chi (come la Democrazia cristiana e ì parti-tà del pentapartito) non è .in. grado di smuovere uno solo dei propri rappresen­tanti, presso d comitati -di gestione per quan­to squalificati e inefficaci siiano e chi questi organismi li -vuole rinnovare. Questa è la differenza.

Su questo il Governo chiede la fiducia, quando può; quando non può... siamo spia­centi.

NICOLOSI ROSARIO, Presidente della Regione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NICOLOSI ROSARIO, Presidente della Regione. S.ignor Presidente, precisando che T'animoso fervorino delTonorevole Laudami mi lascia assolutamente indifferente cosi co­me mi lasciano indifferente alcune preoccu­pazioni pelose che ci sono nei confronti del Governo, del destino e della sorte del Go­verno, vorrei semplicemente chiederle 'dà r i­spettare 'rigorosamente l ’ordine 'del -gromo. L ’ordine del giorno, tra l ’altro, è sempre stato rispettato alla luce del Regolamento e alla luce di una prassi costante, checché me dica Tonorevole Laudani.

Abbiamo completato l ’esame del primo disegno di legge, ’aH’ordine del giorno ce n’è un altro; « Nuove norme in materia di personale e di organizzazione dei servizi e delie unità sanitarie locali », 'chiedo, quindi, che venga rispettato To'rdine del giorno e che si passi 'alT esame di questo disegno di (legge che considero tanto importante quan­to il primo.

CUSIMANO. Chi'edo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CUSIMANO. Signor Presidente, qualche ora fa, in seguito alTiatervento deironore- vdle La Russa, ho chiesto se questi inten­desse proporre Tinv'e'rsione dielTordàne del giorno e il prelievo dell’altro disegno 'di leg­ge, per intenderci quello a favore 'dei pre­cari, a cui — come è noto — tutta l'Assem­blea è interessata, per vari motivi.

Per la verità ad les'so sono stati presentati diversi emendamenti che, in base al Regola- lamento, sono stati 'trasmessi imm'edìatamen- te al Presidente della Commissione ed al Go­verno per ima valutazione approfondita, cal­de arrivare all’approvazione dal provvedi­mento in tempi oeleri. Credo che la volontà del Governo e della Commissione sia ora quella di richiedere il rinvio in Commissio­ne del diisegno di legge per Tesarne di que­sti emendamenti, cosa che si può fare in base Ed Regolamento, -senza bisogno di pro­lungare oltremodo i tempi 'stabiliti dalla Conferenza ..dai capigruppo, che —- com-e è noto — prevede non -solo un calendario, ma anche degli -orali, che vaaino ^rispettati oel- Tinteresse di -tutti.

Mi sembra pertanto strana la -richiesta del- Tonorevole La Russa circa il prosieguo dei lavori. Qualche giorno fa su un 'd i«gno di legge, iesattamente quello -sud tassi da -pra- ti'oare alle 'bEaicbe, ài Governo ha chiesto — io dico giustam-ente, in base al Regolamen­to — la votazione fkiaile immediata, non ap­pena ultimiato T-esam-e delTaa-tìcalato, pur lessendooi 'aH’oTdinie -del giorno altri sei di­segni idi legge per la votazione finale. Eb­bene, la maggioranza non può prendere una strada sul disegno di legge relativo -agli in­teressi bancari e im’altr.a -strada -su un laltro disegno -di legge: bisogna 'essere coerenti! Né ogni volta, onorevoli coleghi, Topposi- zione deve -essere costretta a prendere la parola per fare rispettare il Regolamento, nella lettera, oltre -che nella sostanza: è un fatto che -oì umilia, ma non è possibile nem­meno accettare che la maggioranza, di volta -in volta, -secondo i propri interessi d-el mo­mento, sposti d termini del prohlema: que­sto non è tollerabile! n.oi non lo accettiamo!

Per noi -che si voti subito, che si votiiio tutti .ì disegni di legge, è imdiff-erente, dn- ten-diam-o però sottolimeare un atteggiamen­to politicamente non corretto, -che è quello di scegliere di volta dn_ volta la rirada da seguire. La strada -deve essere uoioa, ono­revole Presidente -delTAssemblea, e mi ‘ri­volgo -a lei quale Presidente di tutta l'As­semblea, (al di là delle tessere -di partito -che ognuno 'dd noi può avere dm tasca. Il -rispetto del Begolamen-to deve a^olutam-en-te semp-re essere -tenuto presente, -perché garantisce tutti, maggioranza ed opposizione. S-e -non c’è una regola, non c’è libertà, non c’è de-

Page 33: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2189

12 M ahzo 1987

mocrazia, non c’è niente, c’è soltanto il’ar- bitrio dela maggioranza. E (l’onorevole La Russa ha fatto 'rifenimento a questo arbi­trio quando ha detto; io fomnaldzzo da mia richiesta. Una richiesta da isottoporre lal vo­to dell Assemblea e cioè della maggioran­za. Accettare una simile impostazione si­gnifica solo ima cosa: non tenere conto del Regolamento e della prassi che si è seguita.

Mi appello, quindi, a dei onorevole Presi­dente, per il rispetto del Regolamento, degli orari e di una prassi costante che deve ser­vire sempre per tutti, maggioranza ed oppo­sizione.

PARISI GIOVANNI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PARISI GIOVANNI. Signor Presidente, onoievoli colleghi, al di là dei fatti regola­mentari c’è un clamoroso fatto politico: il Governo ha presentato questo come un progetto di legge di estrema urgenza (e questo perché deve coprirsi, se non si co­pre con decreto si deve coprire con legge) pressa sulla Commissione, facendola riunire anche durante d lavori d ’Aula o manche di notte, chiede la relazione orale, esercita for­zature varie; fìn^ailmente questo progetto di ' (Scavalcandone tanti altri, arriva in Aula; Bi fa la discussiQne; vi sono interventi critici, molto critici, anche da parte di com­ponenti della maggioiranza; ad ogni modo il Governo, suirunico articolo di cui consta la ' sgge, ottiene la fiducia. A questo punto nnisoe tutta irurgenza dì approvare la leg­ge, non c ’è bisogno di un voto finale per rendere legge quello che sino ad ora è un

segno di legge! Ma, signor Presidente del­ia Regione, non pensa che lei e il suo Go­verno siete coperti dal fatto che questa As- seniblea ha votato stasera qu e l’articolo, per- iibe sinora esso non è legge...

Ad ogni modo sia chiaro che per noi si può continuare...

NICOLOSI ROSARIO, Presidente della Regione. Mi (aspettavo questa sua intuizio­ne politica.

PARISI GIOVANNI. E mi stupivo del fat­to che lei o i suoi consulenti non pensaste a quello che state combmando, a come state calpestando tutto.

Ad ogni modo, par noi si può pure con­tinuare. Siamo stati noi, due o tre ore fa, (3 proporre di sospendere quella discussione ed iniziare il disegno di legge sui precari. Non abbiamo obiezioni da fare, ma sia chia­ro che, se la legge non è votata stasera, lei sa che non è coperto da nulla. Quindi, sia chiaro, al di là dei fatti regolamentari, che io lascio alla discrezione e ai poteri del Pre­sidente, c è un fatto politico; che avete eser­citato tante forzature e ora, di fronte al voto finale, vi ritirate.

PRESIDENTE. Onorevoli colleghì, do vor­rei riportare le cose alla nostra consuetu­dine. Sono state fatte una (serie dà solleci­tazioni al fine della votazione immediata del disegno di legge, poi è stato fatto un richia­mo al Regolaménto. Il Regolamento, inter­pretato in modo (asettico e neutrale, com­porterebbe ila votazione immediata del dl- isegno di legge, cosi come (si dovrebbe fare sempre, però nella consuetudine, nonché a livello di Conferenza dei capigruppo, allor­ché si formulano li programmi dei lavori, si

destinata (sempre una giornata alla vota- zi on(e di tutti i (disegni di legge.

COLOMBO. Ed è queila di oggi.

NICOLOSI ROSARIO, Presidente della 9^one. La ringirazio delTutile consulenza.

GIOVANNI. Vod state forzando zan.rì 'r’®gQlam>0nti le regole, state for­mo ™ 1 q u e s t o non so se dovre-

'in qualche altra sede che (non. quella parlamiantare.

PRESIDENTE. Se ai vota ai dovranno vo­tare 'tutti i provvedimienti, non 'Solo alcuni.

COLOMBO. Questo discorso si poteva fa­re .amclre a proposito del provvedimento sui tassi bancari.

PRESIDENTE. SI, quan(do c’è stato l ’ac- oordo si è fatto cosi, però normalm'ente tutti i disegni di legge vengono acoaìntonati per il voto finale, che (avviene par tutti nella stessa giornata.

^^SOCOìlti, f 206(500)

Page 34: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari — 2190 Assemblea Regionale Siciliana

X L egislatura 56“ SE D U T A 12 M arzo 1987

COLOMBO. Perché non c’è SI aiuin>ero le­gale.

PRESIDENTE. Siccome, aM’ordkie del gior­no dell’Assemblea c’è un terzo punto: Vo­tazione finale di disegni di legge, questo disegno di legge ^dene iscritto a questo ter­zo punto.

Se stasera si deve procedere .alila votazio­ne, vi 9i procederà per tutti, secondo Tor- dine stabilito. D'.altronde c’è anche stato un richiamo airopario. Penso, pertanto, che si procederà alla votazione di questo prow e- dim.ento quando avverrà quella degli laitii disegni di legge. A l momento .siamo al pun­to 2 del secondo punto dell’ordine del gior­no; « Nuove norme in materia di persona­le ... » Questo provvedimento sarà iscritto all’ordine del giorno della prossima seduta e, quindi, nella seduta di giovedì, che è stata ordinariamente destinata al voto finale dei disegni di legge, saranno isordtti airordine del giorno i disegni di legge che saranno già stati approvati nell’articolato.

T.RINCANATO. Ghd.edo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TRINCANATO. Signor Presidente, valevo solo enervare che ai disegno di legge cui lei ha fatto riferimento, quello sui precari, sono stati presentati un certo numero di emendamenti, circa cinquanta, .e siccome noi lo dobbiamo richiamare in Commissione, la vorrei pregare e vorrei pregare nello stes­so senso gli onorevoli colleghi (che già han­no sollecitato dalla tDibuna Ekioardiniamento di questo disegno di legge) di farmi svol­gere in pochi minuti la relazione, ovvero mi rimetterò al testo, in modo tale da poter poi chiamare in Commissione gli emenda­menti presentati, sicché entro il mese di aprile (dato che ci sono scadenze che coin­volgono alcuni di questi precari) si possa .ap­provare defi-ffii-tivamente la 'legge. Diversa- mente ci troveremmo in grosse difficoltà.

PRESIDENTE. Su questo occorre un ac­cordo generale, altrimenti poi ci saranno gli interventi che non possono certo esaere proibiti.

Io iSuggerirai di evitare di aprire ia di­scussione generale, poniamo 41 disegno dà

legge al primo punto deirordine del giorno della prossima seduta e nel frattempo la Commissione può informalmente esaminare gli em^endamentì in modo che alla ripresa si possano .avere i pareri .ed d coordiinamenti necessari.

TRINCANATO. Ma si può apriire la di­scussione

PRESIDENTE. Onorevole Trincamato, nel momento in cui si apre la discuseione ge­nerale dovrò dare la parola a quanti la cMe- deraaino.

TRINCANATO. Signor Presidente, mi r i­metterei al testo e poi la .discussione gene­rale potrà continuaiie nella prosima ‘seduta.

M AZZAG LIA . Non può impedire .agli al­tri di parlare.

TRINCANATO. Io non lo dmpedìBco a nes­suno.

NATOLI. Chiedo di parlare per ricM-amo al .Regolamento.

PRESIDENTE. Richiamo dei Regalam^en- to per che cosa?

NATOLI. Questa disputa, a mio .avviso, va regolata ta norma del secondo comma del- ir.artdcoio 120 .del Regolamiento.

TRINCANATO. Non c’è nessuna .disputa, onorevole Natoli.

PRESIDENTE. L ’Assemblea è rinvi!aita a venerdì 13 marzo 1987, alle ore 10,00, con il seguente ordine dei .giorno:

I — Comunicazioni.

II — Discussione della mozione numero 18: « Convocazione di una riimione dei .parlamentari eletti in Sioiiia e dei capigruppo deir Assemblea allo scopo di mettere .a punto una strategìa po­litica a difesa delle prerogative sta­tutarie e degli interessi socio-eeono- mici della Sioiilia peti;aiMzzati dalle scalte del Governo nazionale », degh

Page 35: 56 SEDUTA (P omeridiana) giovedì 12 MARZO 1987w3.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/ResSteno/10/10_1987_03_12_056_… · lazione di Alcamo che vi'ene servita idi ac qua potabile a turni

Resoconti Parlamentari 2191

X L eg isla tu ra 56* SEDUTA12 Marzo 1987

onorevoli CuEdmano, Bono, Cristaldi, Paolone, Ragno, Tricoli, Virga, Xiumè’

in — Discussione della mozione numero 19: « Iniziative presso il Governo nazio­nale affìnclié assicuTi condizioni di certezza, uguaglianza ed efficienza -al sistema fiscale e finanziario dello Sta­to », degli onorevoli Cusimano, Bono, CriiStaldi, Paolone, Ragno, TricoM, Vir­go, Xiumè.

IV Discussione della mozione numero 14: « Definizione dtìle modalità dei settori dd intervento delle partecipa­zioni statala in Sicilia », degli onore­voli Parisi Giovanni, Consiglio, Alta- more, Adello, Bartold, Capodicasa, Chessari, Colaj'aami, Colombo, Dami-

V

gena, D’Urso, Gueli, Gulino, La Por­ta, Laudani, Risicato, Russo, Virlinzi, Vizzini.

Discussione della mozione numero 25: « Interventi in materia di vitivi­nicoltura », degli onorevoli Cristaldi, Cusimano, Bono, Paolone, Ragno, Tri- coli, Virga, Xiumè.

La seduta è tolta alle ore 20,50.

DAL SERVIZIO RESOCONTI

A rti Grafiche A. RENNA - Palermo