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Il "Progetto TBC" visto dall'ASL di Sassari
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Dott. Francesco Sgarangella – Responsabile Servizio di Sanità AnimaleDott. Giuseppe Bitti – Servizio di Sanità Animale
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L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima, infatti, che circa un terzo della popolazione mondiale sia infettato dal bacillo tubercolare e che, annualmente, si verifichino quasi 9 milioni di nuovi casi di TBC.
In occasione della Giornata mondiale contro la tubercolosi del 24 marzo l’AMCLI (associazione microbiologi clinici) ha affermato che La TBC è tra le prime 3 cause di morte tra le donne tra i 15 e i 44 anni ed ha ribadito l’importanza di accrescere la rete di controllo e vigilanza contro questa malattia.
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Secondo l'ultimo report la tubercolosi, con quasi 10 milioni di nuovi casi ed 1,5 milioni di decessi nel solo 2014, occupa a livello globale il primo posto fra le cause di morte nell’uomo da malattia infettiva curabile, con un'incidenza, in aree come l'Africa sub-sahariana, di 356 casi/100 000 persone per anno. Di questi, l'11% colpisce bambini di età inferiore ai 15 anni
La tubercolosi rappresenta una patologia emergente anche nei paesi industrializzati. La mancanza di un vaccino efficace, l’incremento dei flussi migratori e la presenza di ceppi MDR ci induce a alzare la guardia nei confronti di tale patologia di estrema rilevanza in età pediatrica (Federazione Italiana Medici Pediatri)
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La tubercolosi è una Zoonosi, malattia infettiva dell’uomo e degli animali a decorso per lo più cronico caratterizzata da processi produttivi granulomatosi con formazione di noduli (tubercoli) e da processi essudativi. L’agente causale della TBC bovina è il Micobacterium Bovis.
E’ malattia conosciuta nell’uomo e nel bovino da tempi antichissimi. Ancora nel passato recente la tubercolosi, sia bovina che umana, era una delle più comuni cause di morte nell’uomo per malattie infettive non epidemiche.
Si valuta che agli inizi del secolo per lo meno il 10% dei casi di infezione dell’uomo fosse sostenuto da Micobacterium Bovis. La percentuale diveniva di gran lunga più elevata in certe zone agresti fortemente infette.
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La politica sanitaria Veterinaria punta all’eradicazione della tubercolosi dal patrimonio bovino nella sua globalità.
Essa si basa sull’identificazione degli animali che mostrano reattività alla prova di intradermoreazione tubercolinica ed alla loro eliminazione.
E’ pertanto vietata qualsiasi forma di terapia o di prevenzione farmacologica dell’infezione tubercolare .
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Piano di eradicazione
Qualifica Ufficialmente Indenne
Quadro normativo:
Divieto di cura
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IL “PROGETTO TBC“ VISTO DALL’ASL DI SASSARI
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Dopo alcuni casi di tubercolosi bovina da mycobacterium bovis registrati nel 1998 in Sardegna, nel 2007 i Veterinari della Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Sassari hanno evidenziato numerosi focolai TBC, con maggiore incidenza nell’area del Goceano, che ha interessato il territorio di 11 comuni.
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TUBERCOLOSI NEL GOCEANO
1° Focolaio maggio 2007
Agosto 5 focolai
Settembre 11 focolai
Ottobre 27 focolai
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Patrimonio Zootecnico Asl - Sassari
• N°66 ComuniAL 31/08/2008
• N°7.584 Aziende registrate in BDN:– n°2.032 Aziende Bovini per n°53.902 capi totali– n°3.336 Aziende Ovine per n°981.570 capi totali– n°3.662 Aziende Suini per n°42.305 capi totali– N°1.175 Aziende equine
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L’area oggetto del risanamento straordinario era di 482 Km2 con oltre 11.000 capi bovini allevati in n°511 aziende zootecniche.
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Patrimonio Zootecnico zona di attenzione “Tubercolosi”
• N°11 Comuni
• N°511 Aziende (24%)
• N°11.562 Capi (21%)
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Vincoli Ambientali
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Aree gestite dall’ente foreste
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Pascoli Comuni
• Territori pubblici di proprietà comunale o demaniale, gestiti dal Comune o dati in concessione ad altri Enti, nei quali è autorizzato il pascolo degli animali domestici.
• In cui pascolano periodicamente bovini provenienti da varie aziende.
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In data 19 novembre 2007 facendo seguito alle indicazioni tecniche espresse da un gruppo di esperti costituito al fine di una puntale esamina della situazione epidemiologica, col Decreto dell’Assessorato Igiene e Sanità n. 30 recante “Misure urgenti nei confronti della tubercolosi bovina nel territorio della ASL n. 1 di Sassari” si definiva una “zona di attenzione” all’interno della quale applicare misure straordinarie di controllo finalizzate alla ricerca e all’eradicazione delle fonti di infezione e allo studio epidemiologico della malattia.
Lo studio della popolazione animale, della orografia del territorio, delle abitudini e consuetudini degli allevatori, e di tutti i fattori di rischio impedivano un rapido ed efficace risanamento del territorio interessato e sono state decise le necessarie azioni correttive.
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Decreto Assessorato Sanità 30/2007• le coordinate geografiche della sede principale dell’azienda e registrano, se
esistenti, le pertinenze secondarie in Banca Dati Nazionale (BDN); le consistenze degli animali e la georeferenziazione riferite ad ogni pertinenza aziendale sono inserite nel sistema informativo della Banca Dati Locale.
• I pascoli comuni devono essere censiti, geograficamente caratterizzati e registrati in BDN con un codice aziendale apposito assegnato all’ente gestore del pascolo. Le coordinate del pascolo sono registrate in BDN facendo riferimento al centroide geografico
• Tutti i capi bovini presenti nella zona di attenzione, con priorità nei confronti dei capi presenti nelle zone di pascolo, devono essere identificati elettronicamente a cura della ASL mediante l’inserimento di un transponder endoruminale entro il 30.06.2008
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Le criticità riscontrate riguardavano:
1) Il sistema d'identificazione bovina;
2) Frammentazione aziendale;
3) Uso comune dei pascoli pubblici con conseguente promiscuità tra bovini di diverse aziende e tra bovini e cinghiali;
4) limiti nell’utilizzo della sola IDT-bovis nei focolai.
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Identificazione degli Animali
• Sistema attuale– Marche auricolari su entrambe le orecchie dei
capi
• Criticità– Durata temporale limitata– Possibile contraffazione o manipolazione
dell’identificazione
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Marche Auricolari
TEMPO MEDIO DI DURATA500 GIORNI
(ASL N°1 DATI BDN)
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Identificazione Elettronica
• Codice univoco non modificabile
• Transponder passivo in bolo ruminale da 70g
• Per “imbolatura” si intende l’operazione di inserimento nel prestomaco del bovino, o dell’ovicaprino, di un oggetto di materiale ceramico contenente un Tag/RFid (ovvero uno dispositivo elettronico che, una volta “interrogato” da un lettore invia un codice di riconoscimento univoco e immodificabile).
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Codice univocoSVANTAGGI
• Allineamento registri• Maggiori costi• Rimarcatura capi già
identificati 317/96• Identificazione rimonta
VANTAGGI
• Facilità di lettura• Anagrafe in ordine• Velocità e precisione
nell’imputazione del dato in BDN
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Imbolatura
eVet “infomobile”
marche auricolari
bolo elettronico
lettore/ antenna per boli elettronici di identificazione
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Parcellizzazione delle Aziende (Pertinenze)Concetto di “Pertinenza” espresso dall’art. 817 Codice Civile:
• Le pertinenze sono cose destinate in modo durevole a servizio od ornamento di un’altra cosa. Pertanto la Pertinenza è caratterizzata da un rapporto di subordinazione funzionale rispetto alla cosa principale protratto nel tempo...
Definizione di Pertinenza: Appezzamento di terreno, non contiguo al corpo aziendale principale, in cui pascolano bovini appartenenti alla medesima azienda di origine.
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Esempi di Pertinenze (zona di attenzione)
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Georeferenziazione
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Pertinenze
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Fase 2: Identificazione Elettronica
Fase 4: Registri informatici e regolamentazione delle movimentazioni BDN O BDL
BDN
BDN
Fase 3: Posizionamento Capi
BDL PERTINENZABDN AZIENDA E PASCOLO
RAS
Descrizione del ProcessoFase 1: Georeferenziazione Aziende, Pertinenze e Pascoli
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ATTIVITA’ DEL SERVIZIO DI SA
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Sono stati intensificati i controlli sanitari, con test IDT ogni 6 mesi, su tutti i circa 10.000 bovini presenti in quell’area al fine di consentire in tempi brevi il rilevamento di eventuali nuovi casi , ed è inoltre stato utilizzato in aggiunta il test del Gamma-Interferon in tutti i bovini di età superiore ai 6 mesi presenti nei focolai per consentire una più rapida estinzione degli stessi.
Tutti capi positivi alla intradermo-reazione (ppd bovina), tutti i positivi e anche i non negativi al gamma-Interferon sono stati macellati (circa 1000 capi) e sottoposti a ispezione e ad esame colturale sui linfonodi prelevati e inviati al laboratorio di riferimento (Istituto Zooprofilattico della Sardegna).
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Sono stati sottoposti a test IDT tutti i bovini in ingresso ed in uscita dagli allevamenti.
sono stati effettuati controlli al fine di evidenziare lesioni tbc-simili sulla fauna selvatica di quel territorio, utilizzata quale bio-indicatore dello stato di contaminazione del territorio da Mbovis.
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SI E’ CERCATO DI MIGLIORARE L’EFFICACIA E L’EFFICIENZA DEL SERVIZIO DI S.A. ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI STRUMENTI INFORMATICI INNOVATIVI CHE CONSENTISSERO ANALISI GEO-SPAZALI PER LA ADOZIONE DI STRATEGIE DI INTERVENTO E E IL MONITORAGGIO DELLE ATTIVITA’
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• N°52 Focolai di TBC ancora attivi• N°8 Focolai di TBC revocati (tutti focolai veri)• N°13 Aziende “Positive” o “Non discriminante” al Gamma
Interferon (3 diventano focolai per lesioni al macello)• N°3.046 Capi presenti all’interno dei focolai di cui:
– n°528 capi positivi o non discriminati al gamma interferon (70 pos+448 ND)
– n°206 capi positivi alle tubercoline– N°682 positivi a una o più prove
• N°409 capi abbattuti• N°102 capi con lesioni riferibili
Focolai TBC 2007 – 2008
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Risultati
Dal 2007 al 2012, nella zona del Goceano, sono stati evidenziati e denunciati dai veterinari della Asl n°75 allevamenti sede di focolaio da Mbovis.
Tutti i bovini, presenti nell’area, sono stati interessati dalle attività straordinarie con intensificazione dei controlli da parte dei Veterinari.
L’ utilizzo di test in parallelo e di innovativi sistemi informativi hanno consentito di identificare , tracciare e rintracciare in maniera efficace i bovini e i loro spostamenti.
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La prevalenza degli allevamenti focolaio nel territorio della Provincia di Sassari, è costantemente diminuita, dal 2.4% del 2007 allo 0,10% del 2012. I 75 focolai aperti dal 2007 in poi sono stati progressivamente revocati sino al dicembre del 2010 quando solo 3 risultavano ancora in essere.
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Nel 2013 e 2014 sono stati sottoposti a test della tubercolina tutti i capi prima delle movimentazioni ottenendo comunque un attendibile monitoraggio dello stato sanitario degli allevamenti del territorio della Provincia di Sassari.
Nel 2015 sono stati sottoposti a IDT AD OGGI CIRCA 42.000 BOVINI CONTROLLATI IN 1500 AZIENDE CIRCA.
2 CASI POS 1 da AVIUM e 1 IN ATTESA DELLA COLTURA
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ConclusioniLe azioni correttive ai punti critici esaminati, previste nel Piano Straordinario e adottate nell’area del Goceano, hanno evidentemente consentito il risanamento dal Mbovis nel patrimonio zootecnico del territorio.
Fattori di rischio che permangono e che legati ai limiti del test impongono misure sanitarie rigorose necessarie nella nostra Provincia e in particolare nell’area del Goceano per evitare nuovi casi di infezione dal Mbovis, patogeno subdolo e per il quale non bisogna abbassare l’attenzione.
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Anche una recente Ordinanza Ministeriale del 28 Maggio 2015 ribadisce l’importanza di una sicura identificazione dei capi, della tracciabilità e rintracciabilità di tutti gli spostamenti e quindi di un sicuro posizionamento spazio-temporale, e la necessità di controlli sanitari efficaci e rigorosi sia negli allevamenti che nei macelli.
Rimane importante il monitoraggio della fauna selvatica cacciata che può dare utili informazioni quale bio-indicatore della contaminazione di un territorio da Mbovis.
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Lo Studio che descrive il risultato dell’azione di risanamento straordinario effettuata dai veterinari del Servizio di Sanità Animale della ASL di Sassari dal 2007 ad oggi nell’area del Goceano sarà presentato al Congresso Mondiale di Buiatria in programma a Dublino nel luglio 2016
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Grazie per l‘attenzione