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1 LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE L’ORGANIZZAZIONE È LA RISPOSTA DEGLI UOMINI ALLA COMPLESSITÀ Nel percorso logico-cronologico di sviluppo delle TO la chiave di lettura è l’evoluzione della razionalità Si assume cioè che le differenze tra i modelli organizzativi siano riconducibili alla diversa concezione delle capacità umane di conoscere, prevedere, predeterminare, controllare e governare la realtà … che è appunto COMPLESSA

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE

L’ORGANIZZAZIONE È LA RISPOSTA DEGLI UOMINI ALLA COMPLESSITÀ

Nel percorso logico-cronologico di sviluppo delle TO la chiave di lettura è

l’evoluzione della razionalità

Si assume cioè che le differenze tra i modelli organizzativi siano riconducibili alla diversa concezione delle capacità

umane di conoscere, prevedere, predeterminare, controllare e governare la realtà …

che è appunto COMPLESSA

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE

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Con animazioni prima nulla evidenziato poi raz. Ass., scuola classica

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità assoluta – Scuola classica

RAZIONALITÀ ASSOLUTAControllo completo e definitivo della realtà

Le TO assumono le caratteristiche di grandi utopie

dando un ordine ed un assetto razionale a tutti gli elementi della complessità

Sebbene oggi siano superati i contributi della scuola classica sono comunque di alto livello e geniali se si pensa alla situazione allora esistente,

al grado di conoscenze, alla tecnologia ed alla cultura disponibile SIAMO ALL’INIZIO DEL VENTESIMO SECOLO

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità assoluta – Scuola classica

TAYLOR La situazione: -moltitudine di operai, privi di qualificazione, richiamati in America dalla crescita delle fabbriche-allontanamento del vertice proprietario dalle maestranze, che ha creato un vuoto di quadri non adeguatamente preparati

Proposta:“sistema di organizzazione basato sull’attribuzione di compiti prefissati e ben definiti”

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità assoluta – Scuola classica

TAYLOR (continua)Principi:-sviluppo di conoscenze su basi scientifiche-selezione scientifica della manodopera-addestramento e perfezionamento dei lavoratori su basi scientifiche-intima e cordiale collaborazione fra dirigenti e manodopera

Il tutto teso alla ONE BEST WAY

Il modo migliore (soluzione certa e definitiva)per risolvere ogni problema

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Introduzione del concetto di programmazione delle attività produttivee commerciali

Elaborazione Ed Attuazione Di Piani a Diversa Scadenza Temporale, Raccordati Tra Loro

LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità assoluta – Scuola classica

FAYOL(contemporaneamente a Taylor, però in Europa – Francia)CAMPO DI INTERESSENon solo i processi produttivi, ma l’intero sistema organizzativo

TEORIA GENERALE DELL’AMMINISTRAZIONEPRINCIPI-unità di comando ogni dipendente deve ricevere ordini da un solo superiore-unità di direzione l’azione complessivamente diretta ad uno scopo deve avere un unico capo ed un unico programma

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità assoluta – Scuola classica

WEBER

Un’organizzazione è fatta di personale più un capo più un insieme di norme che regolano i comportamenti.

La distinzione del ruolo di chi comanda e di chi deve obbedire determina l’ordine amministrativo e l’esercizio del

POTERECapacità di far valere la propria volontà in una relazione sociale, ottenendo

obbedienzaNon può essere basato sulla forza se si vuol far durare nel tempo l’organizzazione:

i costi della coercizione e del controllo sarebbero insostenibiliIl potere deve essere legittimato diventando AUTORITÀ

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità assoluta – Scuola classica

WEBER (continua)

AUTORITÀ: capacità di un ordine di ottenere obbedienza spontanea, poiché il destinatario lo ritiene legittimo

Su quali basi?-Carisma-Tradizione-Legge

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità assoluta – Scuola classica

WEBER (continua)Organizzazione burocratica (caratteristiche):

-membri liberi, rispettano solo i doveri impersonali del loro ufficio

-netta gerarchia di uffici

-funzioni degli uffici chiaramente specificate

-funzionari nominati sulla base di un contratto

-scelti in base a qualificazione professionale accertata mediante esame

-hanno salario monetario commisurato alla posizione gerarchica

-il lavoro del funzionario costituisce la sua unica occupazione

-percorso di carriera per anzianità e per merito, concessa in base al giudizio del superiore

-il funzionario non è proprietario né della carica, ne delle risorse

-soggetto ad un controllo e ad un sistema disciplinare unificati

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità assoluta – Scuola classica

… QUINDI

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità assoluta – Scuola classica

TAYLOR NON VA CONFUSO COL TAYLORISMO

Più vicino alla parcellizzazione della catena di montaggio tipicamente fordista

FAYOL NON VA CONFUSO CON I “DECALOGHI DI BUONA AMMINISTRAZIONE”

I suoi sono suggerimenti da applicare con saggezza tenendo conto delle specifiche realtà operative

WEBER NON VA CONFUSO CON LA BUROCRAZIA

Lui stesso si preoccupa di denunciare che gli uomini stavano costruendo “macchine infernali” i cui ingranaggi li avrebbero stritolati

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità assoluta vs Razionalità limitata

CRISI DELLA RAZIONALITÀ ASSOLUTA

DUE VARIABILI IRROMPONO SULLA SCENA

IL FATTORE UMANOCaratterizzato da : -emotività, che allarga il ventaglio delle leve incentivanti-socialità, che spinge gli uomini a cercare i propri simili e ad aggregarsi -decisionalità, che mette in discussione la distinzione tra chi decide e chi esegue, constatando che il comportamento umano è sempre la conseguenza di una decisione

L’AMBIENTESi passa ad una situazione di turbolenzaIl sistema è riconosciuto come aperto ed esposto alle pressioni, ai vincoli, ai problemi, alle contingenze …

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Fattore umano

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Raz limitata

Ft umano

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Relazioni umane

AVVIO DELLA SCUOLA (MAYO)1924 – programma di esperimenti di stampo tayloristico volti a verificare

le relazioni tra illuminazione e produttività di operaie addette al montaggio di interruttori automatici

Ciò che la scuola delle relazioni umane sviluppa è il 4° principio di Taylor

“l’intima e cordiale collaborazione tra dirigenti e manodopera” (trascurato

dai tayloristi)

SEBBENE:-non spostano l’equilibrio dei rapporti di potere nelle fabbriche-la tecnologia continua ad essere considerata come variabili indipendente-a comandare continuano ad essere coloro che gestiscono la tecnologia

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Relazioni umane

Le qualità manageriali passano DA:

Industriosità, prudenza,calcolo,perseveranza (metà ottocento)

Intelligenza, abilità, entusiasmo, onestà, correttezza (1918)

Autorevolezza

Disponibilità nei confronti dei subordinati

Apertura nei confronti delle informazioni provenienti da loro

Attenzione al loro sviluppo

Capacità di riconoscere i propri errori e di accettare le critiche

(1928)

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Relazioni umane

Si arriva così all’

ORGANIZZAZIONE INFORMALE

Ogni organizzazione ha:

-bisogno della capacità di pensare e di decidere delle persone

-bisogno che questa capacità venga impiegata per farla funzionare

-il problema di come motivare le persone a comportarsi in questo modo

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Motivazionalisti

“Le persone servono alle organizzazioni, ma non è facile ottenere da esse il contributo necessario”

MASLOW

I bisogni sono i fattori motivazionali

I bisogni emergono in successione

Un bisogno soddisfatto non è più motivante

Ogni persona ha una

personale scala di priorità

Autoaffermazione e autorealizzazione

Riconoscimento dell’individualità

Sicurezza

Sopravvivenza

Socialità

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Motivazionalisti

ARGYRIS

Analisi di tipo prettamente psicologico

“mentre l’individuo cresce, dall’età infantile all’età adulta, cambiando sostanzialmente i propri schemi di riferimento e le aspettative di riconoscimento e di relazione con gli altri, nelle organizzazioni (produttive) i metodi di gestione sono

tali da continuare a trattarlo come se fosse rimasto bambino”

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Motivazionalisti

Quindi McGREGOR

partendo da quella che egli chiama TEORIA X (ad indicare che non si tratta di una sua proposta, ma del risultato di una rilevazione delle convinzioni diffuse in quel contesto)

-l’essere umano ha un’avversione innata per il lavoro e se può lo evita-per ciò le persone devono essere costrette, guidate,controllate,minacciate-l’essere umano evita le responsabilità, ha ambizioni modeste, vuole soprattutto sicurezza

arriva a formulare la TEORIA Y (ad indicare che era ricavata in contrapposizione speculare alla teoria X)

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Motivazionalisti

TEORIA Y -il compiere uno sforzo fisico e mentale è altrettanto naturale quanto il giocare e il riposarsi

-l’uomo eserciterà l’autoguida e l’autocontrollo al servizio di quegli obiettivi che si è impegnato a perseguire

-la più significativa delle ricompense è la soddisfazione delle esigenze dell’io e dell’autorealizzazione

-l’uomo non solo accetta le responsabilità, ma perfino le cerca

-è diffusa tra la gente la capacità di esercitare, nella soluzione dei problemi, un grado piuttosto elevato di immaginazione, ingegnosità e creatività

-nelle condizioni della vita industriale moderna, i potenziali intellettuali dell’essere umano medio sono sfruttati solo in parte

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Motivazionalisti

HERZBERG FATTORI DI IGIENE FATTORI DI MOTIVAZIONE

Rifiuto Indifferenza Identificazione

-ambiente di lavoro -sicurezza -rapporti col capo -status -retribuzione

-qualità del lavoro -visibilità dei risultati -carriera -crescita professionale -riconoscimento del merito

Quindi gli incentivi dati “a pioggia” non sono motivanti!

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Motivazionalisti

LIKERTIMPORTANZA dello stile con il quale il capo esercita l’autorità

PERCHÈ

il capo è l’interfaccia diretta dell’organizzazione con il personale

Il capo è influenzato dal sistema manageriale:-autoritario-sfruttatorio-autoritario-benevolo-consultivo-partecipativo di gruppo

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Neorazionalisti

BARNARD

“PARABOLA DEL MASSO”Non è necessario pretendere la condivisione dei fini organizzativi da parte di tutti quelli che sono chiamati a cooperare

Basta offrire loro la possibilità di soddisfare i propri moventi individuali

Quindi si tratta di trovare un equilibrio tra contributi ed incentivi (piano contrattuale)

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Neorazionalisti

SIMON

L’azione Organizzativa È Un’azione Che Si Sviluppa Attraverso Decisioni Continue

Visto Che Le Decisioni Vengono Prese Dalle Persone

Bisogna Studiare Il Loro Comportamento Quando Sono Alle Prese Con Una Decisione

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Neorazionalisti

SIMON La ricerca della soluzione migliore possibile, secondo una logica di razionalità assoluta, COSTA

COSTA in termini economici, di ricerca di informazioni aggiuntive (e di tempo impiegato per cercarle)

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Neorazionalisti

COSTA in termini psicologici, provoca cioè ansia per una ricerca infinita

Quindi è meglio seguire il criterio della soddisfattorietà (e non dell’ottimalità)

La scelta “razionale” è la prima alternativa che si dimostra capace di soddisfare le premesse

“per cucire non mi serve l’ago più aguzzo; me ne basta uno

abbastanza aguzzo da permettermi di soddisfare la mia esigenza”

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Neorazionalisti

TUTTI decidono

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L’unica differenza è che mano a mano che si scende nella scala gerarchica da A verso E aumenta il peso dei vincoli

sotto forma di premesse date dalla struttura

DECISIONI NON PROGRAMMATE: non (o meno) vincolate, che prevalgono al vertice

DECISIONI PROGRAMMATE: soggette a vincoli

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Neostrutturalisti

MERTON

FUNZIONI MANIFESTE

Producono conseguenze soggettivamente volute ed ammesse

FUNZIONI LATENTI

Sono alla base di conseguenze soggettivamente non volute né ammesse ma di fatto plausibilmente operanti

… spiega gli esperimenti di Hawthorne

… spiega la contraddizione di fondo della burocrazia

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Neostrutturalisti

GOULDNER

SITUAZIONI LAVORATIVE DIVERSE RICHIEDONO MODELLI BASATI SU CRITERI ORGANIZZATIVI CORRISPONDENTEMENTE DIFFERENTI

Processi Modelli basati su…

Operativi routinari e tranquilli Disciplina(capi legittimati dall’alto)

Movimentati e rischiosi Competenza(capi riconosciuti ed accettati dal basso)

Ricerche Condotte in Una Miniera Di Gesso

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Neostrutturalisti

SELZNICK

LE ORGANIZZAZIONI SONO PLASMATE DA FORZE INTERNE (le

persone che vi lavorano, con le loro criticità da gestire) E DA

FORZE ESTERNE (i diversi interlocutori variamente interessati

all’esistenza e all’azione dell’organizzazione)

L’AMBIENTE entra nelle teorie organizzative

come oggetto specifico di analisi

come fattore determinante della complessità organizzativa

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Neostrutturalisti

CROZIER

Porta all’estremo la critica al modello burocratico:

“l’incapacità addestrata dei burocrati di adattarsi ai mutamenti li rende incapaci di apprendere dall’esperienza, quindi di correggere i propri errori. Di fronte a problemi nuovi tendono ad applicare sempre le stesse regole formali, innescando circoli viziosi interrompibili solo con interventi (traumatici) dall’esterno”

La complessità non può essere eliminata con regole formali,

ma può essere affrontata e gestita grazie all’intervento umano attraverso le dinamiche di potere

Il POTERE è una relazione di scambio asimmetrica basata sul controllo dell’incertezza

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Ambiente Teoria Dei Sistemi

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Raz limitata

Ft umano

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Ambiente Teoria Dei Sistemi

VON BERTALANFFY

SISTEMI CHIUSI SISTEMI APERTI

Legano la propria sopravvivenza alla esclusione

di qualsiasi rapporto con l’esterno, e alla protezione

contro i disturbi che ne derivano

Vivono dell’interscambio con l’ambiente in cui vivono

TUTTE LE ORGANIZZAZIONI SONO SISTEMI APERTI

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Ambiente Teoria Dei Sistemi

PARSONS

SISTEMA SOCIALE

Valori: assunti ideali su cui

poggiano norme e ruoli

Ruoli: prescrizioni specifiche dei

comportamenti attesi da parte di

ciascun componente

Risorse: necessarie per sopravvivere

Norme: prescrizioni

generali comuni a tutto il sistema

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Ambiente Teoria Dei Sistemi

KATZ & KAHNOGNI SISTEMA APERTO E’ CARATTERIZZATO DA:-Input-Attraversamento-Output-Ciclicità-Entropia negativa-Feedback-Omeostasi dinamica-Differenziazione-Equifinalità

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Ambiente Teoria Delle Contingenze

TRIST

SISTEMA SOCIO TECNICO

L’organizzazione non è più necessariamente dettata ed imposta solo dalla tecnologia, ma vanno tenute presenti anche le aspettative sociali

WOODWARD

Più complessa è la tecnologia

Più i processi di lavorazione sono predeterminati

Meno rilevante è l’apporto umano

Più articolata risulta la struttura organizzativa

(n° livelli gerarchici, rapporto lavoratori diretti/indiretti)

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Ambiente Teoria Delle Contingenze

Gruppo di ASTON

Tanto più l’organizzazione è grande

Tanto maggiori sono la specializzazione, la standardizzazione, la formalizzazione

LAWRENCE & LORSCH

Studiano l’influenza dell’ambiente sull’assetto organizzativo

“quanto più l’ambiente di riferimento è prevedibile, tanto più l’organizzazione che si confronta con esso è strutturata in unità organizzative formalizzate”

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INTERDIPENDENZA RECIPROCA dei rapporti

organizzazione/ambiente

LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Ambiente Teoria Delle Contingenze

THOMPSON

L’organizzazione è un sistema aperto, ma i rapporti che intrattiene sono selezionati e riguardano le componenti del task environment

I confini non sono definiti una volta per tutte, ma possono cambiare

Non c’è mai un solo decisore

isolato, ma è una COALIZIONE DOMINANTE

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità limitata – Ambiente Teoria Delle Contingenze

MINTZBERG

La progettazione organizzativa deve essere finalizzata al raggiungimento “di un’armonia o una coerenza interna e nel contempo anche una coerenza di fondo con i fattori situazionali”

È importante considerare …

età

dimensioni

tecnologia

potere

elementi ambientali

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità plurime

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Raz limitata

Ft umano

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità plurime

FILONE INDETERMINISTA

“Le scelte sono più il risultato della combinazione più o meno casuale di eventi fortuiti e di dati di contesto, più che di un processo intenzionalmente razionale”

La RAZIONALITA’ PRATICABILE E’ QUELLA RICOSTRUIBILE A POSTERIORI

Strumento analiticoSTORIE DI CASI

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità plurime

FILONE CULTURALE

Studio dei miti, riti, storie, linguaggi

PERCHE’ … ciò che interessa è la

CULTURA ORGANIZZATIVA

Risultato dell’azione di un gruppo sociale

Accumulazione progressiva di valori, modelli,

simboli trasmissibili

Che condizionano nel tempo il comportamento

delle persone

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità plurime

FILONE NEOISTITUZIONALISTA

Rivalutazione alla centralità delle strutture formali …

… in quanto capaci di influenzare l’azione individuale

LOGICA DELL’APPROPRIATEZZA

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LO SVILUPPO DELLE TEORIE ORGANIZZATIVE Razionalità plurime

FILONE NUOVA ECONOMIA ISTITUZIONALE

M - MERCATO

B- gerarchia burocratica

C – clan

La scelta dipende dalle condizioni di specificità,

frequenza, incertezza entro cui si svolgono le transazioni