1 L INTEGRAZIONE ORGANIZZATIVA. 2 Ogni attività umana organizzata comporta due esigenze...
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L’ INTEGRAZIONEORGANIZZATIVA
2
Ogni attività umana organizzata comporta due esigenze fondamentali e
opposte:
1. La divisione del lavoro, dei compiti, delle attività, delle responsabilità
2. Il coordinamento di questi compiti e attività divise
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• contenuto dei ruoli – delle funzioni
• obiettivi (di ruolo – di funzione)
• competenze – specializzazioni
• priorità – attenzioni
DIFFERENZIAZIONE E INTEGRAZIONE
La “differenziazione” genera esigenze di coordinamento (integrazione) per conseguire gli obiettivi dell’organizzazione
Organizzare significa dividere e differenziare:
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LE ESIGENZE DI DIFFERENZIAZIONE E DI INTEGRAZIONE AUMENTANO IN
RELAZIONE A:
• Grado di variabilità – complessità del contesto
• Dimensioni del sistema organizzativo
• Livello di interdipendenza tra le attività
Più la realtà è complessa, più le differenze sono un’esigenza ed una ricchezza dell’organizzazione
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LA DIFFERENZIAZIONE COSA DETERMINA NEL TEMPO?
Con il tempo le persone facendo cose diverse
sviluppano “mappe mentali” diverse
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DIVERSITÀ RELATIVE A:
Queste diversità: Sono un fenomeno inevitabile Sono una ricchezza dell’organizzazione
• Esperienze fatte e memorizzate
• Conoscenze – competenze
• Capacità – abilità • Schemi interpretativi• Intuizioni • Riferimenti esterni
rilevanti• Obiettivi • Abitudini
• Linguaggio• Fattori e criteri di
valutazione• Approccio ai problemi• Soluzioni
sperimentate • Orientamenti –
atteggiamenti• Preoccupazioni • Interessi professionali
e personali
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La differenziazione è una esigenza e una ricchezza
MAcomporta difficoltà nell’integrazione
L’INTEGRAZIONE
Come fare affinché funzioni/ruoli/persone “diverse” riescano a operare insieme per fini
comuni?
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le organizzazioni hanno sperimentato 3 modi per fare integrazione:
1. Attraverso la gerarchia (i capi)
2. Attraverso soluzioni organizzative:• Compiti prescritti e procedure rigide• Obiettivi – programmi• Ruoli di integrazione (project manager, coordinatori,
ecc.)• Strumenti di integrazione (comitati, task force,
progetti, gruppi di lavoro, ecc.)
3. Attraverso adattamento reciproco e comportamenti integrativi
Le tre soluzioni sono compresenti tuttavia più la realtà da affrontare è complessa più diventano rilevanti l’adattamento reciproco ed i comportamenti integrativi
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INTEGRAZIONE PER ADATTAMENTO
RECIPROCO
QUANDO ?
(Mintzberg)
• Quando a priori nessuno può essere del tutto certo di cosa deve essere fatto e come.
• Questa conoscenza si sviluppa a mano a mano che l’attività si realizza.
• Il successo dipende dalla capacità di adattarsi al lavoro e agli altri lungo un percorso non predefinito.
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1. Obiettivi comuni
2. Chiarezza organizzativa – Processi
3. Informazioni
4. Conoscere e accettare le diversità
5. Comunicazione / Ascolto / Dialogo
6. Comportamenti collaborativi
PER FARE INTEGRAZIONE
SONO NECESSARI :
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Ascolto Attivo
Chi ascolta:
si astiene dal giudicare
è aperto a capire pensieri e sentimenti dell’interlocutore
sospende i propri pensieri per concentrarsi all’ascolto dell’altro
ha un atteggiamento di conferma, dà riconoscimenti all’altro
fa attenzione all’intera comunicazione, anche non verbale
Interloquisce con domande “pertinenti”
Fa sintesi finale