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Impatto degli IAS e di Impatto degli IAS e di Basilea II sul mercato dei Basilea II sul mercato dei
crediticreditidott. Dino Crivellari
UNIVERSITA’ degli STUDI di MACERATAFacoltà di Economia
Lezioni del 12 e 13 maggio 2005
2
Indice ArgomentiIndice Argomenti
L’applicazione dei principi contabili internazionali
I crediti nello IAS 39
Possibile scenario futuro del mercato dei crediti
Basilea II e IAS 39: un confronto
Il Nuovo Accordo sul Capitale
3
1975 – Si costituisce il Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria formato dai Governatori delle Banche Centrali dei Paesi del Gruppo dei Dieci il cui compito istituzionale è fornire raccomandazioni sulla vigilanza vincolante delle banche
1988 – Viene firmato l’Accordo sul Capitale che costituisce l’attuale sistema di vigilanza prudenziale
1996 – Viene regolamentato il rischio di mercato come integrazione dell’Accordo esistente
1999 – Si propone un nuovo schema di Regolamentazione del Patrimonio ed una revisione del sistema di misurazione dei rischi
2001 – Viene proposto un testo di Nuovo Accordo sui requisiti patrimoniali
2003 – Verifica delle proposte di revisione e predisposizione testo definitivo
2007 – Entrata in vigore del Nuovo Accordo sul Capitale
Tappe attraverso cui si è giunti al Nuovo Accordo sul Tappe attraverso cui si è giunti al Nuovo Accordo sul CapitaleCapitale
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Obiettivi della proposta di Nuovo Accordo sul CapitaleObiettivi della proposta di Nuovo Accordo sul Capitale
Assicurare che l’allocazione di capitale delle banche si maggiormente risk-sensitive
Introdurre requisiti patrimoniali per il rischio operativo
Migliorare il livello di convergenza tra capitale economico e capitale di vigilanza
Incoraggiare le banche all’utilizzo di sistemi interni per il calcolo dei rischi
Da Basilea I a Basilea II
1988 2003
In vigore dal 2007 per il rischio di credito si richiedono serie storiche di almeno 2/7 anni a
seconda dei parametri; di 3 anni le serie storiche inerenti il
rischio operativo
Considerazione solo dei rischi di credito e di mercato (dal 1996)
Capitale di Vigilanza “lontano” dal concetto di Capitale Economico (VaR) e “misleading” per l’allocazione del capitale e “mispricing”
Estensione dei requisiti patrimoniali per i rischi operativi
Avvicinamento del Capitale di Vigilanza al Capitale Economico (VaR) con l’introduzione di modelli avanzati anche per il rischio di credito e operativo
5
I Pilastri della nuova normativaI Pilastri della nuova normativa
I° PILASTRORequisiti
patrimoniali minimi
II° PILASTROControlli prudenziali
sull’adeguatezza patrimoniale
III° PILASTROInformazione al pubblico / disciplina di mercato
Costituiscono un insieme unitario e il Nuovo Accordo non può considerarsi attuato se non sono operanti insieme
6
Il primo PilastroIl primo Pilastro
BASILEA II
Requisiti patrimoniali, organizzativi e gestionali del gruppo bancario
Requisiti minimi di capitale
Vigilanza sui
Requisiti di
Capitale
Disciplina imposta
dal mercato
Vengono richiesti requisiti minimi di
capitale a copertura dei rischi
Il primo Pilastro è rivolto a definire le regole quantitative per la misurazione dei fabbisogni di capitale in relazione ai diversi profili di rischio
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Il secondo PilastroIl secondo Pilastro
BASILEA II
Requisiti patrimoniali, organizzativi e gestionali del gruppo bancario
Requisiti minimi di capitale
Vigilanza sui
Requisiti di
Capitale
Disciplina imposta
dal mercato
Vengono definiti processi di controllo prudenziale da parte
delle Autorità di Vigilanza
Il secondo Pilastro affianca alle regole quantitative un processo interattivo tra le
autorità di vigilanza a livello di Comitato di Basilea e soprattutto a livello nazionale con le
banche
8
Il terzo PilastroIl terzo Pilastro
BASILEA II
Requisiti patrimoniali, organizzativi e gestionali del gruppo bancario
Requisiti minimi di capitale
Vigilanza sui
Requisiti di
Capitale
Disciplina imposta
dal mercato
Vengono introdotte regole di trasparenza e
comunicazione che puntano ad ottenere un
accrescimento della disciplina di mercato
Il terzo Pilastro rafforza l’efficacia della normativa sulla trasparenza dell’informazione al fine di
premiare la buona gestione e penalizzare scelte e comportamenti carenti e troppo rischiosi
9
Tipologie di rischioTipologie di rischio
I Rischi aziendali sono al centro dell’attenzione delle Autorità di Vigilanza e di Basilea II
Rischio di Credito = rischio di perdita per
insolvenza del debitore
Rischio Operativo = rischio di perdita per
non aver agito in maniera corretta
Rischio di Mercato = rischio di perdita
per variazione valore strumenti finanziari
Altri Rischi
include include
Rischio legale: rischio di perdita a causa del mancato rispetto di leggi, regolamenti, normative, etcc.
Rischio di tasso: rischio di perdita per variazioni sfavorevoli tassi di interessi
Rischio di cambio: rischio di perdita per variazioni sfavorevoli tassi di cambio
Rischio azionario: rischio perdita per variazioni sfavorevoli corsi azionari
Rischio Strategico: rischio di perdita per non aver scelto di fare la cosa giusta (scelta strategica sbagliata)
Rischio Reputazionale: rischio di perdita per eventi che impattano sulla reputazione aziendale
Rischio di Business: rischio di perdita per la volatilità dei ricavi
Rischio di Real Estate: rischio di perdita per svalutazione del valore degli immobili
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Basilea II e il Rischio di CreditoBasilea II e il Rischio di Credito
RISCHIO DI CREDITO
Possibilità di subire una perdita a seguito dell’insolvenza, cioè del mancato rimborso del debito secondo gli obblighi contrattuali stabiliti con la Banca, di una controparte nei confronti della quale esiste un’esposizione creditizia
Le variabile del rischio di credito sono:
perdita attesa: è la stima di perdita che più verosimilmente avrà luogo in un anno
Analiticamente: PA = PD * LGD * EAD PA = perdita attesa
PD = probabilità di default
LGD = tasso di perdita data l’insolvenza
EAD = esposizione al momento del default
perdita inattesa: è la variabilità della perdita attesa e rappresenta la massima perdita ottenibile con un certo intervallo di confidenza
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Basilea II e il Rischio di CreditoBasilea II e il Rischio di Credito
Basilea II introduce un nuovo metodo di misurazione del Capitale Regolamentare basato sulla corretta quantificazione del rischio di
credito attraverso il sistema di rating
Il rating è la valutazione sintetica del merito di credito di una controparte (rating di controparte) o del profilo di rischio di una operazione (rating di operazione); nel primo caso si fa riferimento alle sole caratteristiche della controparte, e si misura la probabilità di insolvenza (PD), nel secondo si ha come oggetto di analisi l’operazione nel suo complesso (controparte, garanzie, durata, clausole accessorie) e si fornisce una misura comprensiva anche dell’esposizione al momento del default (EAD) e del tasso di perdita in caso di insolvenza (LGD)
Il sistema di rating è definito come un insieme strutturato e documentabile di metodologie, processi organizzativi e organizzazione delle basi dati, che permettono la raccolta delle informazioni rilevanti, la loro elaborazione e l’attribuzione di una valutazione sintetica del rischio connesso con un singolo credito, con l’obiettivo di pervenire ad una stima della perdita attesa
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Basilea II e il Rischio di CreditoBasilea II e il Rischio di Credito
La Normativa di Basilea determina direttamente il capitale come somma di perdita attesa ed inattesa
REQUISITO PATRIMONIALE
Perdita attesa
Perdita inattesa
+
Basilea II prevede più opzioni per la misurazione del rischio di credito
Rischi di credito
Approccio Standard
Approccio “IRB” basato
sui rating interni
Adotta pesi di rischio prestabiliti in base alla categoria del debitore
Variabili di calcolo
PA = perdita attesa
PD = probabilità di default
LGD = tasso di perdita data l’insolvenza
EAD = esposizione al momento del default
Maturity = durata residua
Metodo Base
Metodo Avanzato
PD stimata dalla Banca
LGD fissata da Aut. Vigilanza
EAD fissata da Aut. Vigilanza
PD stimata dalla Banca
LGD stimata dalla Banca
EAD stimata dalla Banca
Le stime di PD, LGD e EAD si devono basare su serie storiche significative
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Il Patrimonio di vigilanza detenuto dalle banche a fronte della copertura dei rischi su crediti è attualmente determinato secondo criteri stabiliti nell’Accordo di Basilea sul Capitale del 1988:
Coefficienti fissiCoefficienti fissiCoefficienti fissiCoefficienti fissi
Prevalentemente dipendenti da:
• Natura della controparte (Banche-Stati sovrani-Corporate-Consumer)
• Presenza di particolari garanzie
Non differenziati per l’effettiva rischiosità delle controparti
EFFETTI
Disallineamento tra CAPITALE REGOLAMENTARE e CAPITALE ECONOMICO Penalizzazione delle Banche virtuose, costrette ad allocare Capitale in eccesso, e premio alle
Banche meno virtuose, non obbligate a riservare idonee quantità di Patrimonio di Vigilanza
Le “attuali” regole per la determinazione del capitale di vigilanzaLe “attuali” regole per la determinazione del capitale di vigilanza
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EsposizioneEsposizione
Ponderazione
percoefficientidi rischiostandard
Ponderazione
percoefficientidi rischiostandard
Attivoponderato
Attivoponderato
Patrimoniodi vigilanza
=8%
dell’attivoponderato
Patrimoniodi vigilanza
=8%
dell’attivoponderato
Accordo di Basilea sul Capitale del 1988:
Le “attuali” regole per la determinazione del capitale di Le “attuali” regole per la determinazione del capitale di vigilanzavigilanza
Esposizione per cassa
Fattori di ponderazione
Attivo ponderato
Coefficiente patrimoniale
Requisito minimo di capitale
100 €0%-20%-50%-
100% 100 € 8% 8 €
L’assorbimento di capitale oggi è indifferenziato per TUTTE le esposizioni corporate:
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Le modalità con cui il sistema bancario concede credito subiranno nei prossimi anni profondi mutamenti a seguito delle ricadute legate all’applicazione dell’Accordo sul Capitale (Basilea II).
OBIETTIVO
L’Accordo è volto a misurare la quota minima di capitale che la Banca è tenuta a detenere a fronte del rischio di credito
L’Accordo è volto a misurare la quota minima di capitale che la Banca è tenuta a detenere a fronte del rischio di credito
ASSORBIMENTO DEL CAPITALE
ASSORBIMENTO DEL CAPITALE
Le “nuove” regole per la determinazione del capitale di Le “nuove” regole per la determinazione del capitale di vigilanzavigilanza
QUALITA’ DELL’ATTIVO
QUALITA’ DELL’ATTIVO
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Requisiti patrimoniali minimi (Primo Pilastro)
Il Comitato di Basilea permette alle Banche una scelta fra due metodi per calcolare i loro requisiti patrimoniali in relazione al rischio di credito
Approccio StandardApproccio Standard
Internal Rating Based (IRB) Foundation
Richiede che la Banca assegni un rating interno e una probabilità di insolvenza (PD) alle singole controparti. Le ponderazioni dipenderanno da tali valori e da parametri definiti, stimati dalle autorità di vigilanza, per l’esposizione a default (EAD), la perdita in caso di insolvenza (LGD) e la Maturity.
Internal Rating Based (IRB) Advance
Richiede che la Banca stimi anche i parametri di EAD, LGD e la Maturity.
Internal rating Internal rating
Modifica i vecchi pesi e consente l’utilizzo dei rating esterni
Le “nuove” regole per la determinazione del capitale di Le “nuove” regole per la determinazione del capitale di vigilanzavigilanza
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Esposizione (€)
PDRating esterno
Ponderazione attuale
Ponderazioni Standard
Ponderazioni IRB*
Capitale attuale
Capitale Standard
Capitale IRB*
100 0.03% AAA 100% 20% 14% 8 1.6 1.2100 0.10% A- 100% 50% 30% 8 4.0 2.4100 0.40% BBB- 100% 100% 63% 8 8.0 5.0100 0.75% BB+ 100% 100% 83% 8 8.0 6.6100 1.00% BB 100% 100% 92% 8 8.0 7.4100 2.00% BB- 100% 100% 115% 8 8.0 9.2100 10.00% B- 100% 150% 193% 8 12.0 15.4100 20.00% CCC 100% 150% 238% 8 12.0 19.0
* con l'ipotesi di LGD = 45%
Assorbimento di capitale e merito del credito: un confronto Assorbimento di capitale e merito del credito: un confronto tra esposizioni Corporate in Basilea 1 e Basilea 2tra esposizioni Corporate in Basilea 1 e Basilea 2
La PD collegata a ciascuna classe del sistema di rating interno è un driver fondamentale del requisito patrimoniale nell’approccio IRB (rating interni).
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Indice ArgomentiIndice Argomenti
L’applicazione dei principi contabili internazionali
I crediti nello IAS 39
Possibile scenario futuro del mercato dei crediti
Basilea II e IAS 39: un confronto
Il Nuovo Accordo sul Capitale
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IAS e contesto normativo di riferimentoIAS e contesto normativo di riferimento
La normativa contabile europea sta affrontando un importante processo di armonizzazione tendente a recepire sempre più i principi contabili internazionali IAS = International Accounting Standards e IFRS =
International Financial Reporting Standard
Il Regolamento dell’Unione Europea 1606/2002 ha stabilito che il primo bilancio consolidato da pubblicare secondo gli IAS è quello dell’esercizio 2005, pertanto:
I saldi del 1° gennaio 2004 e del 1° gennaio 2005 dovranno essere rideterminati sulla base degli IAS
a differenza degli altri IAS, lo IAS 39 si applica a partire dal 1° gennaio 2005
l’informativa periodica presentata nel corso del 2005 deve essere predisposta secondo principi contabili internazionali, raffrontata con i corrispondenti periodi del 2004, opportunamente rettificati a fini comparativi
20
L’applicazione dei nuovi principi contabili internazionaliL’applicazione dei nuovi principi contabili internazionali
Proprio in quanto gli IAS non costituiscono solamente un modello di valutazione (alternativo a quello tradizionale), la loro applicazione ha effetti pervasivi
1
2
3
4
5
6
Sull’offerta di prodotti finanziari alla clientela (e relativa contrattualistica)
Sull’offerta di prodotti finanziari alla clientela (e relativa contrattualistica)
Sui sistemi amministrativi (piani dei conti, procedure amministrative e contabili, budgeting e reporting
direzionale)
Sui sistemi amministrativi (piani dei conti, procedure amministrative e contabili, budgeting e reporting
direzionale)
Sui sistemi informatici di supporto ai sistemi amministrativi ed operativi
Sui sistemi informatici di supporto ai sistemi amministrativi ed operativi
Sui processi operativi e sugli orientamenti gestionali (es. risk management e segment reporting)
Sui processi operativi e sugli orientamenti gestionali (es. risk management e segment reporting)
Sulla cultura e sui modelli di informazione e comunicazione al mercato
Sulla cultura e sui modelli di informazione e comunicazione al mercato
Aspetti societari/fiscali/distribuibilità risultatiAspetti societari/fiscali/distribuibilità risultati
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Indice ArgomentiIndice Argomenti
L’applicazione dei principi contabili internazionali
I crediti nello IAS 39
Possibile scenario futuro del mercato dei crediti
Basilea II e IAS 39: un confronto
Il Nuovo Accordo sul Capitale
22
Categoria di iscrizione e metodi di valutazioneCategoria di iscrizione e metodi di valutazione
IAS 39 non prevede disposizioni specifiche per i crediti in quanto tali e si applica ai crediti in quanto strumenti finanziari
IAS 39 non prevede disposizioni specifiche per i crediti in quanto tali e si applica ai crediti in quanto strumenti finanziari
Loans and receivables
Available for sale
Financial Instruments at fair value through profit
and loss
Valutate al
Valutate al
Valutate al
Costo Ammortizzato per i crediti di durata superiore ai 18 mesi
Costo per i crediti che scadono nel breve periodo
Costo Ammortizzato per i crediti di durata superiore ai 18 mesi
Costo per i crediti che scadono nel breve periodo
Fair value
Profitti e perdite da rivalutazione a patrimonio netto
Fair value
Profitti e perdite da rivalutazione a patrimonio netto
Fair value
Profitti e perdite da rivalutazione a conto economico
Fair value
Profitti e perdite da rivalutazione a conto economico
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La categoria Loans and Receivables sarà la categoria più La categoria Loans and Receivables sarà la categoria più utilizzata alla fine della classificazione dei creditiutilizzata alla fine della classificazione dei crediti
CATEGORIA DI ISCRIZIONE
VALORE DI ISCRIZIONE
METODO DI VALUTAZIONE
Loans and Receivables: sono attività finanziarie con pagamenti fissi e determinati che non sono quotate in un mercato attivo, diverse da quelle per cui il detentore può non recuperare “sostanzialmente tutto” il suo investimento iniziale per ragioni diverse dal deterioramento creditizio della controparte. Queste ultime attività saranno clasificate in Available for sale
Loans and Receivables: sono attività finanziarie con pagamenti fissi e determinati che non sono quotate in un mercato attivo, diverse da quelle per cui il detentore può non recuperare “sostanzialmente tutto” il suo investimento iniziale per ragioni diverse dal deterioramento creditizio della controparte. Queste ultime attività saranno clasificate in Available for sale
Fair value del credito + Costi di transazione direttamente attribuiti all’erogazione: il fair value del credito è di norma pari all’importo erogato. Se il credito è erogato ad un tasso inferiore a quello di mercato il valore di iscrizione è determinato attualizzando i futuri flussi di cassa al tasso di mercato. La differenza fra l’importo così determinato e l’importo erogato è iscritto, quale componente negativo di reddito, a conto economico al momento dell’erogazione.
Fair value del credito + Costi di transazione direttamente attribuiti all’erogazione: il fair value del credito è di norma pari all’importo erogato. Se il credito è erogato ad un tasso inferiore a quello di mercato il valore di iscrizione è determinato attualizzando i futuri flussi di cassa al tasso di mercato. La differenza fra l’importo così determinato e l’importo erogato è iscritto, quale componente negativo di reddito, a conto economico al momento dell’erogazione.
Costo Ammortizzato: valore iniziale dell’attività finanziaria, al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dell’ammortamento complessivo utilizzando il metodo dell’interesse effettivo, delle differenze fra valore iniziale e valore finale e al netto di qualsiasi svalutazione a seguito di perdita durevole di valore
Costo Ammortizzato: valore iniziale dell’attività finanziaria, al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dell’ammortamento complessivo utilizzando il metodo dell’interesse effettivo, delle differenze fra valore iniziale e valore finale e al netto di qualsiasi svalutazione a seguito di perdita durevole di valore
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Analiticamente:Analiticamente:
COSTO AMMORTIZZATOCOSTO AMMORTIZZATO
=
VALORE DI ISCRIZIONE INIZIALE DEL CREDITOVALORE DI ISCRIZIONE INIZIALE DEL CREDITO
-
RIMBORSI DI CAPITALERIMBORSI DI CAPITALE
+/-
AMMORTAMENTO DELLE DIFFERENZE FRA VALORE INIZIALE E VALORE FINALE, UTILIZZANDO IL TIR *
AMMORTAMENTO DELLE DIFFERENZE FRA VALORE INIZIALE E VALORE FINALE, UTILIZZANDO IL TIR *
+/-
SVALUTAZIONE DA PERDITE DUREVOLI DI VALORE/RIVALUTAZIONI DA RIPRESE DI VALORE
SVALUTAZIONE DA PERDITE DUREVOLI DI VALORE/RIVALUTAZIONI DA RIPRESE DI VALORE
(*) Tasso interno di Rendimento
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Tasso interno di rendimentoTasso interno di rendimento
Il TIR è il tasso che uguaglia il valore attuale dei futuri cash flows attesi di uno strumento finanziario, fino alla scadenza attesa o fino alla prossima
data di ricalcolo del tasso, al valore contabile dello strumento stesso
Il TIR è calcolato:
Includendo, nei flussi di cassa, commissioni, costi di transazione, premi e sconti
Includendo, nei flussi di cassa, commissioni, costi di transazione, premi e sconti
Considerando i flussi di cassa attesi dallo strumento
Nel caso in cui non sia possibile stimare i futuri flussi di cassa è possibile utilizzare i flussi di cassa contrattuali
Considerando i flussi di cassa attesi dallo strumento
Nel caso in cui non sia possibile stimare i futuri flussi di cassa è possibile utilizzare i flussi di cassa contrattuali
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Valutazioni analiticheValutazioni analitiche
L’impresa deve determinare ad ogni data di chiusura del bilancio se esiste obiettiva evidenza di perdite durevoli di valore dei crediti in portafoglio
CASI DI OBIETTIVA EVIDENZA
Significative difficoltà finanziarie dell’obbligatoSignificative difficoltà finanziarie dell’obbligato
Violazione degli accordi contrattuali quali l’inadempienza oppure il mancato pagamento del
capitale o degli interessi
Violazione degli accordi contrattuali quali l’inadempienza oppure il mancato pagamento del
capitale o degli interessi
Elevata probabilità di fallimento o di altra riorganizzazione finanziaria del debitore
Elevata probabilità di fallimento o di altra riorganizzazione finanziaria del debitore
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Deperimento economico di attività al costo ammortizzatoDeperimento economico di attività al costo ammortizzato
PERDITA DUREVOLE DI
VALORE
PERDITA DUREVOLE DI
VALORE = PRESUNTO VALORE
DI RECUPEROPRESUNTO VALORE
DI RECUPERO - VALORE DEL CREDITO O DEL PORTAFOGLIO DI CREDITI
VALORE DEL CREDITO O DEL PORTAFOGLIO DI CREDITI
Alternativamente all’attualizzazione dei flussi di cassa futuri al TIR originario, il valore di recupero del credito e la perdita possono essere determinate sulla base del fair value del credito determinato utilizzando un prezzo di mercato
osservabile
PERDITA DUREVOLE DI
VALORE
PERDITA DUREVOLE DI
VALORE =
FAIR VALUE DEL CREDITO
FAIR VALUE DEL CREDITO - VALORE DEL CREDITO O DEL
PORTAFOGLIO DI CREDITIVALORE DEL CREDITO O DEL
PORTAFOGLIO DI CREDITI
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In presenza di riprese di valore:In presenza di riprese di valore:
Se in un periodo successivo alla rilevazione di un deperimento economico di un’attività, aumenta il valore di recupero/fair value del credito e tale aumento
può essere correlato oggettivamente ad un evento occorso dopo la svalutazione:
Occorre rilevare una ripresa di valore
RIPRESA DUREVOLE DI
VALORE
RIPRESA DUREVOLE DI
VALORE = PRESUNTO VALORE
DI RECUPEROPRESUNTO VALORE
DI RECUPERO-VALORE DEL CREDITO O DEL PORTAFOGLIO DI CREDITI
VALORE DEL CREDITO O DEL PORTAFOGLIO DI CREDITI
RIPRESA DUREVOLE DI
VALORE
RIPRESA DUREVOLE DI
VALORE =
FAIR VALUE DEL CREDITO
FAIR VALUE DEL CREDITO
-VALORE DEL CREDITO O DEL PORTAFOGLIO DI CREDITI
VALORE DEL CREDITO O DEL PORTAFOGLIO DI CREDITI
In alternativa
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Valutazione collettiva ed analiticaValutazione collettiva ed analitica
Schema:
Singolo credito
E’ individualmente significativo?
SI
Esiste perdita durevole?
SI
Deperimento economico a livello di singolo
credito
NO
Inserisco il credito in un portafoglio di
crediti aventi caratteristiche comuni
NO
Si valuta il portafoglio
Esiste perdita durevole?
NO
SI
Deperimento economico a livello di portafoglio
Non svalutato
Sopravvenuto deperimento economico per singolo credito del portafoglio
30
Indice ArgomentiIndice Argomenti
L’applicazione dei principi contabili internazionali
I crediti nello IAS 39
Possibile scenario futuro del mercato dei crediti
Basilea II e IAS 39: un confronto
Il Nuovo Accordo sul Capitale
31
E’ possibile ricondurre Basilea II e IAS 39 ad un unico approccio per la valutazione dei crediti?
E’ possibile ricondurre Basilea II e IAS 39 ad un unico approccio per la valutazione dei crediti?
Basilea II – IAS 39: un confrontoBasilea II – IAS 39: un confronto
Al momento sembrano esistere IMPORTANTI DIFFERENZE
32
Basilea II – IAS 39: un confrontoBasilea II – IAS 39: un confronto
Le principali differenze, che potrebbe portare a differenze nel calcolo dei tassi di perdita ai fini contabili da quelli ai fini del rischio, riguardano:
1
2
3
Modello di determinazione dell’accantonamento a fronte del rischio
generico su crediti in bonis
Modello di determinazione dell’accantonamento a fronte del rischio
generico su crediti in bonis
Modalità di calcolo del valore dell’esposizione creditizia
Modalità di calcolo del valore dell’esposizione creditizia
Definizione di defaultDefinizione di default
33
Modello di determinazione dell’accantonamento su crediti in Modello di determinazione dell’accantonamento su crediti in bonisbonis
IAS 39 BASILEA 2
Gli accantonamenti sono operati a fronte di
INCURRED LOSSES
Ossia perdite in cui esiste obiettiva evidenza di deperimento economico per eventi che si sono verificati solamente dopo l’iscrizione iniziale del
credito
Gli accantonamenti sono operati a fronte di
EXPECTED LOSSES
Ossia perdite che un intermediario finanziario si attende, mediamente, di conseguire a fronte di
uno o più crediti
La contabilizzazione delle incurred losses che si manifestano in un portafoglio di crediti omogenei richiede la contabilizzazione di una svalutazione solo se si verifica un evento che genera una
perdita
La contabilizzazione delle expected losses richiede l’inserimento del credito in una classe di
rating e l’iscrizione a conto economico di una svalutazione generica da contabilizzarsi già al
momento della rilevazione iniziale
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Da notare:Da notare:
Erogazione del credito
Deterioramento creditizio del portafoglio di appartenenza del creditoT0
Svalutazione collettiva a fronte di Expected Loss (Basilea 2)
Il valore dell’accantonamento è quindi diverso nei due metodi; l’importo, in entrambi i casi, dovrà essere
sottoposto a revisione ad ogni data di bilancioDeperimento collettivo a fronte di Incurred Losse (IAS 39)
Se risulta che:
INCURRED LOSSES < EXPECTED LOSSES
Per Basilea 2 tale differenza deve essere portata in deduzione dal patrimonio di vigilanza nel calcolo del requisito patrimoniale
In questo modo il patrimonio di vigilanza deve coprire quella parte di Expected losses non coperte dagli accantonamenti operati secondo IAS 39
Secondo quanto disposto dagli IAS invece la differenza dovrà essere accantonata attraverso la destinazione di utili non distribuiti
35
Modalità di calcolo dell’esposizione creditizia (EAD)Modalità di calcolo dell’esposizione creditizia (EAD)
In Basilea 2 il valore dell’esposizione creditizia è
calcolato come
In Basilea 2 il valore dell’esposizione creditizia è
calcolato come
In IAS 39 la valutazione in bilancio del credito avviene
al
In IAS 39 la valutazione in bilancio del credito avviene
al
Importo giuridicamente dovuto alla banca al lordo di commissioni
specifiche o di svalutazioni parziali
Questa regola si applica anche alle attività acquistate a un prezzo
diverso dall’importo dovuto giuridicamente
Costo Ammortizzato del credito
36
Confronto della definizione di defaultConfronto della definizione di default
BASILEA 2BASILEA 2 IAS 39IAS 39
La banca: effettua una svalutazione o un accantonamento specifico ritenendo che sia intervenuto un significativo scadimento della
qualità del credito successivamente all’assunzione dell’esposizione
include il credito tra le sofferenze e gli incagli
acconsente ad una ristrutturazione per realizzo del credito o al differimento dei
pagamenti
L’obbligato ha dichiarato fallimento o è stato posto in stato di fallimento o situazione assimilabile ove ciò impedisca o ritardi il
pagamento
cede il credito subendo una perdita economica dovuta al deterioramento della
qualità creditizia
Violazione degli accordi contrattuali, quali l’inadempienza, oppure il mancato
pagamento degli interessi o del capitale
Elevate probabilità di fallimento o di riorganizzazione finanziaria dell’obbligato
Significative difficoltà finanziarie del debitore
Esistenza di dati osservabili, indicativi di una diminuzione misurabile, rispetto all’iscrizione iniziale, nei futuri cash flow di un gruppo di attività finanziarie. Tali dati possono essere
rappresentati da variazioni negative nel payment status dei debitori nel gruppo,
insorgenza di condizioni nazionali o locali che sono correlate con default delle attività nel
gruppo
37
Osservazioni conclusiveOsservazioni conclusive
INCURRED LOSSINCURRED LOSS =Previsione di perdita al
momento dell’iscrizione iniziale
Previsione di perdita al momento
dell’iscrizione iniziale
- Previsione di perdita al momento della successiva
valutazione
Previsione di perdita al momento della successiva
valutazione
La necessità di riconciliare IAS 39 e Basilea 2 comporta:
Risulta quindi necessario che i sistemi preposti alla determinazione del deperimento economico di un credito siano in grado di mantenere memoria del rating creditizio inizialmente attribuito a ciascuna esposizione, al fine di
verificare l’eventuale miglioramento o peggioramento intervenuto alla successiva data di valutazione
38
Indice ArgomentiIndice Argomenti
L’applicazione dei principi contabili internazionali
I crediti nello IAS 39
Possibile scenario futuro del mercato dei crediti
Basilea II e IAS 39: un confronto
Il Nuovo Accordo sul Capitale
39
In conclusione:
•Tra il 2005 e il 2006 entreranno in vigore molte nuove norme e regolamenti destinati ad interagire fra loro, tra cui, come si è detto: i principi contabili internazionali e Basilea 2
• Gli effetti congiunti di queste novità costituiscono un ambito dai contorni ancora non sufficientemente delineati
• In particolare poco esplorati sono gli effetti che l’introduzione degli IAS potrà generare sull’applicazione di Basilea 2
• Eppure saranno effetti rilevanti poiché i nuovi principi contabili sono destinati a generare una maggiore volatilità dei risultati di bilancio e ai risultati contabili è legato tanto il patrimonio di vigilanza quanto il rating delle imprese affidate
IAS e Basilea 2 tracciano i nuovi scenari del mercato dei IAS e Basilea 2 tracciano i nuovi scenari del mercato dei NPLsNPLs
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Il maggiore effetto negativo degli IAS dovrebbe derivare dall’adozione del criterio del Costo Ammortizzato(che incorpora il concetto di time value del denaro) nella valutazione del presumibile realizzo delle sofferenze. Con questo criterio infatti, non importa solo quanto potrà essere recuperato, ma anche il quando, dunque contano il periodo e il tasso di attualizzazione
Le nuove regole di vigilanza di Basilea 2 avranno in generale un effetto positivo sul sistema bancario, in quanto le banche potranno accantonare meno liberando quindi capitale per nuovi impieghi
L’effetto congiunto imporrà vincoli e quindi comportamenti che porteranno le banche ad essere sempre più interessate a restare erogatori del servizio del credito
piuttosto che proprietari del credito stesso.
Quelle che fino ad oggi sono state operazioni “opportunistiche” (i.e. cessioni, cartolarizzazioni …) diventeranno operazioni sistematiche di snellimento degli attivi
Gli effetti nelle aziende di creditoGli effetti nelle aziende di credito
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Basilea 2 avrà in generale un impatto positivo sul sistema produttivo in quanto vi sarà più capitale disponibile per nuovi impieghi. Il comparto delle PMI sarà quello che ne trarrà i migliori benefici
La nuova regolamentazione avrà forti implicazioni sulla gestione finanziaria delle imprese, che dovranno dare maggiore importanza alla finanza e alla tesoreria, attrezzandosi in modo adeguato per non subire passivamente il cambiamento
Per anni nelle imprese italiane l’area Finanza è stata relegata a semplice esecutrice della parte finale dei cicli attivo e passivo, incassi e pagamenti. Solo nelle grandi aziende si è assistito negli ultimi anni a focalizzare la funzione Finanza sulla gestione proattiva delle performance e non solo alla gestione passiva della contabilità
E’ necessario che le PMI, in particolare, acquisiscano consapevolezza del ruolo strategico della Finanza andando ad esternalizzare qulle attività di tesoreria che dovranno considerarsi un supporto integrato che unisce competenze specialistiche, risorse dedicate all’attività operativa e tecnologie che l’azienda non è in grado di acquisire ed implementare direttamente per motivi di costo
Gli effetti nelle impreseGli effetti nelle imprese
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La quantità di portafoglio che verrà dimesso dalla gestione delle banche sarà considerevole, tanto che molti investitori internazionali si stanno affacciando su questo mercato. Gli asset verranno acquistati a condizioni prestabilite e verranno trasferiti all’esterno del circuito bancario propriamente detto
Il flusso di cessione dei crediti, non solo NPLs, da parte delle banche in via sistematica farà sì che si creeranno delle strutture intermedie che daranno continuità al mercato. Gli attuali servicer svolgeranno pertanto un ruolo sempre maggiore
La quantità di portafoglio che verrà dimesso dalla gestione delle banche sarà considerevole, tanto che molti investitori internazionali si stanno affacciando su questo mercato. Gli asset verranno acquistati a condizioni prestabilite e verranno trasferiti all’esterno del circuito bancario propriamente detto
Il flusso di cessione dei crediti, non solo NPLs, da parte delle banche in via sistematica farà sì che si creeranno delle strutture intermedie che daranno continuità al mercato. Gli attuali servicer svolgeranno pertanto un ruolo sempre maggiore
Il mercato si strutturerà in livelli diversi:
Compratori di crediti
Strutture che garantiscono al mercato regole di ingaggio, rating e valutazioni predittive
Strutture operative dedicate all’attività di recupero strictu sensu
Possibili scenari futuri del mercato dei creditiPossibili scenari futuri del mercato dei crediti
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Il mercato mondiale dei non performing loans NPL è stimato in Il mercato mondiale dei non performing loans NPL è stimato in circa 2.000 miliardi di dollaricirca 2.000 miliardi di dollari
NPL market size - Balance sheet NPLs, bn$, 2004 -
71
80
307
82
377330
Europe NorthAmerica
LatinAmerica
Asia andAustralia
Middle Eastand Africa
Italy
1 200 75 46 750 25
France
Germany
USA
Japan
China
Asset di proprietà di Banche
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Questo valore va aumentato di circa il 40% per stimare il totale dei Questo valore va aumentato di circa il 40% per stimare il totale dei crediti problematici, includendo aziende private e pubblica crediti problematici, includendo aziende private e pubblica amministrazioneamministrazione
Stima totale Non Performing Loans(2003, %)
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L’Italia è tra i Paesi che hanno nel tempo L’Italia è tra i Paesi che hanno nel tempo strutturalmente ridotto il peso dei NPLs strutturalmente ridotto il peso dei NPLs
Andamento del rapporto sofferenze/impieghi in Europa
Italia
Francia
Spagna
UK
Nor/Sw/Fin (AVG)
0%
2%
4%
6%
8%
10%
12%
14%
dic '98 dic '99 dic '00 dic '01 dic '02 dic '03
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17%16%
19%
Anno 1 Anno 2 Anno 3
Per le Banche il costo dei NPLs continua ad essere una delle Per le Banche il costo dei NPLs continua ad essere una delle principali voci negative del conto economico, con un’incidenza principali voci negative del conto economico, con un’incidenza pari a poco meno del 20% del margine di intermediazionepari a poco meno del 20% del margine di intermediazione
Perdite (cancellazioni nette e utilizzo fondi) / Margine di Intermediazione
Media su tre anni (%)
Media aritmetica
17,3
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Alcuni fattori rendono ancor più rilevante e urgente interventi di Alcuni fattori rendono ancor più rilevante e urgente interventi di miglioramento della performance di gestione dei NPLs in Europamiglioramento della performance di gestione dei NPLs in Europa
Miglioramento Miglioramento della della
performance di performance di gestione dei gestione dei
NPLs NPLs
Miglioramento Miglioramento della della
performance di performance di gestione dei gestione dei
NPLs NPLs
New IAS Guidelines
New IAS Guidelines
Economic Downturn
Economic Downturn
Basel II Requirements
Basel II Requirements
Rapid credit expansion
Rapid credit expansion
Market Pressure for
Cost Reduction
Market Pressure for
Cost Reduction
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- Ricerca di efficacia (riduzione delle perdite, aumentando il tasso di recupero)
- Ricerca di efficienza (riduzione strutture di costo operative)
- Migliorare credit origination
- Migliorare “early warning” e delinquency management
I driver per la creazione di valore nei NPLsI driver per la creazione di valore nei NPLs
CreazionCreazione di e di
valore valore
CreazionCreazione di e di
valore valore
Creare nuovi
modelli di gestione
Creare nuovi
modelli di gestione
Cessione stock
Cessione stock
Migliorare credit life-cycle
management
Migliorare credit life-cycle
management
- Liberazione di capitale
- Focus manageriale e gestionale su numero/tipologie di posizioni focalizzate
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Creare nuovi modelli di gestione …Creare nuovi modelli di gestione …
• NPLs gestiti come “business” e in logica di creazione di valore (massimizzando tassi di recupero e minimizzando costi)
• Piena responsabilità di conto economico
• Pieno controllo e responsabilità sulle leve decisionali e gestionali
• Graduale orientamento degli addetti a ruoli di gestori di portafogli o “asset managers”, con obiettivi e incentivi performance-based
• Strumenti di supporto alle decisioni basati su concetti di Net Present Value
• NPLs gestiti come “business” e in logica di creazione di valore (massimizzando tassi di recupero e minimizzando costi)
• Piena responsabilità di conto economico
• Pieno controllo e responsabilità sulle leve decisionali e gestionali
• Graduale orientamento degli addetti a ruoli di gestori di portafogli o “asset managers”, con obiettivi e incentivi performance-based
• Strumenti di supporto alle decisioni basati su concetti di Net Present Value
Alcuni principi base
Unità NPLs come service line
Unità NPLs come service line
Unità/società NPLs Unità/società NPLs specializzata con obiettivi di specializzata con obiettivi di
creazione di valorecreazione di valore
Unità/società NPLs Unità/società NPLs specializzata con obiettivi di specializzata con obiettivi di
creazione di valorecreazione di valore
Da A
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… … in una logica di gestione dei NPLs come businessin una logica di gestione dei NPLs come business
• Orientamento alla creazione di valore
• Gestione proattiva
• Specializzazione delle risorse
• Automatizzazione
• Capacità di controllo direzionale
• Sistemi di incentivazione orientati ai risultati
• Orientamento alla creazione di valore
• Gestione proattiva
• Specializzazione delle risorse
• Automatizzazione
• Capacità di controllo direzionale
• Sistemi di incentivazione orientati ai risultati
Gestione deiGestione deicrediticrediti
problematici problematici come come
““business”business”
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Cessione stock: a livello internazionale sta Cessione stock: a livello internazionale sta aumentando il numero di operatori interessati aumentando il numero di operatori interessati all’acquisto di portafogli di NPLsall’acquisto di portafogli di NPLs
Esempi di acquirenti di portafogli NPL - internazionale
Investment banks’distressed asset
business line
Industrial groups
Recovery companies
Local players
• Deutsche Bank
• Citigroup
• Goldman Sachs …
• GE Capital Global Financial Restructuring
• GMAC Commercial Holding Corp. …
• Abbott & Montgomery (Global)
• USA Capital Loan Group (US)
• MCS (France) …
Securitizationleaders
• JP Morgan Chase
• Deutsche Bank
• ABN Amro …
• Acquisto e gestione, facendo leva sulle capacità di gestione di asset e collaterals
• Acquisto e gestione, facendo leva sulle capacità di gestione di asset e collaterals
• Acquisto e gestione, facendo leva sulle capacità di gestione di asset e collaterals
• Alimentare la loro pipeline, facendo leva su structuring, underwriting and syndication capabilities
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Condizioni di successo per la vendita di NPLs
Definizione perimetro di portafoglio
Scelta timing cessione
Expected recovery model
• Analisi e segmentazione portafogli, con assessment del profilo finanziario e di rischio e del legal status delle posizioni
• Identificazione cluster vendibili
• Analisi comparata impatti economici e finanziari cessione vs mantenimento, in diversi scenari di timing
• Identificazione “optimum disposal date”
• Cooperazione (e riservatezza) tra attori interni (RM, risk, finance, tax and legal)
• Identificazione short list potential buyers
• Gestione efficace scambio informazioni e negoziazione con i bidders
• Utilizzo team interni per sviluppo di un expected recovery model
• Benchmark di esperienze /portafogli comparabili
• Analisi bidders’ pricing
Coordinamento stakeholders
interni ed esterni
La cessione di portafogli NPLs richiede un’attenta fase La cessione di portafogli NPLs richiede un’attenta fase di preparazione e gestione …di preparazione e gestione …
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……su un orizzonte temporale che può essere su un orizzonte temporale che può essere abbastanza lungoabbastanza lungo
Fase di implementazioneFasi
Fase di analisi e valutazione
Segmentazione del portafoglio
Modello finanziario
Data rooms (DRs)
Contratti di vendita
Comunicazione
Organizzazione e coordinamento Data Room
Assistenza nelle fasi di negoziazione contrattuale
Diagnosi e revisione dei modelli finanziari
Gestione della comunicazione con i partner (clienti interni, investitori, enti amministrativi, enti governativi)
Definire e strutturare un piano di trasferimenti
Trasferimento asset
Comunicazione
Ristrutturazione
Migrazione informazioni
Fino a 4 mesiFino a 3 mesiFino a 2 mesi
Tempi
Attività
Fase di preparazione
Fino ad 1 mese
Reperire informazioni da
risorse o dati elettronici
Definire fattori chiave/
svantaggi nella transazione
Pianificazione risorse per la
fase di analisi e valutazione
Contatti con gli investors
Contatti con potenziali idonei investitori e formazione di gruppi di investitori
Fasi di vendita
Revisione delle stima
Info sul programma di trasferimento
Go/ No Go
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In sintesi:In sintesi:
• Il settore dei NPLs va quindi visto come un’attività economica a se stante, con proprie peculiarità economiche e gestionali, con significative opportunità di creazione di valore per gli operatori che sanno gestire in modo efficace ed efficiente il business
• Il credito problematico continua a rappresentare un’area di elevata criticità per le banche europee, sia in termini patrimoniali sia reddituali
• Le dinamiche di mercato e normative stanno spingendo da un lato le iniziative di miglioramento della performance di gestione del credito problematico, dall’altro le operazioni di cessione di portafogli NPLs
• E’ sempre più chiara la tendenza alla creazione di operatori specializzati nei Non Performing Loans, con un ruolo via via più rilevante degli operatori internazionali
• Il settore della “gestione del credito problematico” sta quindi vivendo una fase di forte innovazione, con la creazione di nuovi modelli organizzativi e di gestione (ad esempio joint venture tra Banche e operatori specializzati), con l’ingresso di nuovi operatori (ad esempio aziende attive nel Real Estate), con l’innovazione dei modelli di business (banche che offrono il servizio di recupero crediti ad altre banche e alla propria clientela aziende).
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GRAZIE DELLA CORTESE ATTENZIONE
Impatto degli IAS e di Impatto degli IAS e di Basilea II sul mercato dei Basilea II sul mercato dei
crediticrediti
dott. Dino Crivellari