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03-06-2019 Media Monitoring per Rassegna stampa del 03-06-2019

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03-06-2019

Media Monitoring per

Rassegna stampa del 03-06-2019

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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona 1 ................................................................................ 03/06/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO

Furbi della sosta all'ospedale Ruggi Presidio della Cgil 1 ......................................................... 03/06/2019 - CRONACHE DI SALERNO

Parcheggi, presidio di protesta al "Ruggi" 2 ............................................................................. 02/06/2019 - WWW.LACITTADISALERNO.IT

Il parcheggio del Ruggi è affare per furbi 3 ............................................................................. 02/06/2019 - SALERNOSERA.IT

Salerno, assunzioni sospette all’Asl e al Ruggi 5 ...................................................................... 02/06/2019 - WWW.SALERNONOTIZIE.IT

Salerno: in mostra le opere realizzate dai pazienti di Psichiatria del Ruggi 7 ........................... Sanità Salerno e provincia 8 ..............................................................................................................

03/06/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)Esami e diagnostica: stop convenzioni da oggi nei laboratori di analisi si paga 8 ....................

Sanità Campania 10 ............................................................................................................................. 03/06/2019 - L'ECONOMIA DEL CORRIERE DELLA SERA (ED. MEZZOGIORNO)

«ECCO PERCHÉ LA POLITICA DEVE STAR FUORI DALLA SANITÀ» 10 .......................................... 03/06/2019 - IL MATTINO

LA BUONA SANITÀ C' È BISOGNA SOLO PARLARNE 14 ............................................................... 03/06/2019 - CRONACHE DI CASERTA

Rischio declassamento, raccolta firme a tappeto per l' ospedale 16 ......................................... 03/06/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)

Tragedia al «Rummo» Andrea non ce la fa disposta l'autopsia 17 ............................................ Sanità nazionale 19 .............................................................................................................................

03/06/2019 - IL GIORNALEA rischio le detrazioni delle spese sanitarie 19 .........................................................................

03/06/2019 - IL MESSAGGERO«Un raggio laser disintegrerà i piccoli tumori» 21 ....................................................................

03/06/2019 - IL TEMPOCancro al pancreas, ora c' è una cura 24 ...................................................................................

03/06/2019 - CORRIERE DELLA SERA - ECONOMIADalle «smart cities» alla sanità digitale 25 ...............................................................................

03/06/2019 - IL MATTINODormivano in corsia: 3 infermieri licenziati 27 ..........................................................................

03/06/2019 - IL TEMPOFuggi -fuggi dei medici dal Lazio 28 ..........................................................................................

03/06/2019 - CORRIERE DELLA SERAIl team dai grandi traguardi che studia i microrganismi 30 ......................................................

03/06/2019 - LA VERITÀTraballa la Grillo E scatta il totonomi per il ministero 32 ..........................................................

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03/06/2019 La Città di Salerno

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 5

Furbi della sosta all'ospedale Ruggi Presidio della Cgil

Si allarga la protesta per i furbetti dellasosta al Ruggi: dopo il Nursid a prendereposizione Cgil Funzione pubblica.Mercoledì, dalle 7.45 alle 9 del mattino,si terrà una manifestazione persollecitare interventi rapidi rispetto aduna situazione che per il sindacato «nonè più sostenibile». Molti operatoriricordano che da quando il Ruggi èdiventato sede universitaria sonoaumentati gli accessi di personale epubblico e specie in alcune ore al giorno;e sostare è diventato impossibile, tantoche spesso alcuni dipendenti litigano perun posto auto o lasciano le vettureanche sui posti riservati ai disabili.«Nonostante una petizione che haraccolto numerosissime adesioni, enonostante gli impegni ad intervenireassunti dal direttore generale in piùoccasioni scrivono dal sindacato - , nonsi registra ancora nessun atto concreto»; se non la collocazione di paletti dissuasori «che pur essendo giustificatidall'esigenza di limitare il caos del parcheggio selvaggio, di fatto hanno limitatoulteriormente la possibilità di sosta». E così si è costretti a lasciare le auto nei pressidello stadio Arechi dove operano i parcheggiatori abusivi. Altri si sono invece dotatidi telecomandi taroccati, riuscendo così a superare le sbarre all'ingresso.

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03/06/2019

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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Parcheggi, presidio di protesta al "Ruggi"

MERCOLEDÌ / Un' odissea trovare postoper dipendenti e cittadini Sollecitareinterventi rapidi per una situazioneormai insostenibile. È l' obiettivo delpresidio di protesta promosso a Fp Cgil,in programma il 5 giugno, dalle 7.45 alle9, presso il parcheggio dell' ospedaleSan Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona. Idipendenti ed i cittadini che usufruisconodei servizi dell' azienda affrontanoquotidianamente una vera e propriaodissea per la ricerca di un posto auto.Una situazione che i sindacati definiscoindegna per un' Azienda di rilevanzanazionale. Nonostante una petizionerecante precise proposte promossa dallaFunzione Pubblica Cgil, che ha raccoltonumerosissime adesioni, e nonostantegli impegni ad intervenire assunti daldirettore generale in più occasioni, nonsi registra ancora nessun atto concreto.II di Napoli, moderati da Giancarlo RigonNeuropsichiatra, è seguito un' interessante quadro di Giangennaro Coppola, decanodella Npia, sui minori immigrati e la salute mentale che ha esposto l' attualesituazione dell' immigrazione minorile e degli effetti psicopatologici di questacondizione. Giuseppe Scialla, Autorità Garante per l' Infanzia e l' Adolescenza dellaRegione Campania, ha trattato della bioetica per l' infanzia e della lotta alledisuguaglianze in Campania. Franca Bottiglieri psicologa e psicoterapeuta delservizio Npia del Dsm Asl Salerno ha esposto le criticità dei minori sui temi delpresente digitale e di come le nuove TIC, se non ben controllate, possano aggredirepsichicamente i minori. Titty Ficuciello.

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02/06/2019 lacittadisalerno.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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Il parcheggio del Ruggi è affare per furbi Telecomandi “taroccati” per alzare le sbarre e ingressi di favore per gli “amici”: ilreportage fotografico va al manager Un reportage fotografico in cui vengonoimmortalati auto, scooter e moto fermi in doppia fila, negli stalli riservati ai disabili onei pressi delle sbarre d'accesso all'ospedale Ruggi.È quanto ha presentato aldirettore generale e a quello amministrativo del nosocomio di via San Leonardo e alsindaco Vincenzo Napoli dal segretario territoriale del Nursid, Biagio Tomasco, perevidenziare i problemi della sosta nell'area della principale struttura sanitaria dellacittà d'Arechi. Il rappresentante sindacale, poi, lancia dure accuse nei confronti dialcune persone solite a frequentare il Ruggi che si sarebbero addirittura procurate idispositivi elettronici per aprire le sbarre d'accesso all'area interna dell'ospedale.«Da anni si verifica lo sconcio delle vetture di personale sanitario con tanto distemma sul cruscotto che sosta negli spazi destinati ai disabili: è mai possibiletollerare una cosa del genere? Poi basta agitare un tesserino da lontano chevengono aperte le sbarre, come ho fatto per prova anche io. Circola voce che ci siachi abbia acquisto telecomandi taroccati per alzare le sbarre d’ingresso alle aree disosta interne. È necessario, quindi, anche un controllo dei mezzi parcheggiati con larimozione di quelli non autorizzati o in sosta vietata», l'affondo di Tomasco. Ilproblema nasce dalla carenza di posti auto per i dipendenti, per coloro che devonorecarsi in ospedale per una prestazione sanitaria e per chi deve far visita a unconoscente. «Si tratta ormai di una vergognosa consuetudine - specifica Tomasco -,grazie alla quale il più furbo o l’amico degli amici parcheggia e poi si fanno storiecon utenti affetti da difficoltà motorie per farli entrare. Pensiamo agli ammalati dicuore che devono farsi la salita a piedi per arrivare alla torre cardiologica, dopo averlasciato l’auto nel parcheggio Aci oppure a chi accompagna un conoscente o unparente al pronto soccorso e non sa dove lasciare l’auto mentre viene effettuato iltriage». Dal rappresentante del sindacato degli infermieri adesso arriva unaproposta per porre porre rimedio alla cronica mancanza di posti auto, della sostaselvaggia e dell’azione dei soliti furbetti del parcheggio. Nella lettera inviata alleistituzioni cittadine e a quelle del Ruggi, infatti, viene proposta la creazione di un“fast park” per raddoppiare il numero degli stalli a servizio della struttura sanitariadi via San Leonardo. Un progetto simile fu già proposto dall’allora dg Nicola Cantonema ritenuto al momento irrealizzabile. Un parcheggio costruito con tubolari di ferro,facilmente, velocemente ed economicamente realizzabile, e che può raddoppiare ilnumero dei posti auto. Un “fast park” funzionante c'è a Nocera Inferiore da oltrevent'anni, in via Barbarulo, in pieno centro cittadino, assolvendo al suo compito inmodo efficace. «Una soluzione pratica e veloce e che potrebbe far risparmiare lacollettiva e garantire introiti all’azienda ospedaliera, semmai abbassando anche ilcosto per la sosta, considerando che molti utenti sono costretti a prendere l’auto per

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raggiungere il Ruggi, stando la sua posizione», spiega Tomasco che dettaglia anchealtri disagi registrati per la sosta in ospedale. «Restano i problemi disovraffollamento, il parcheggio selvaggio, gli ingressi incontrollati da parte dei soliti“fortunati” che tra l’altro hanno l’appannaggio di posti auto dedicati. C'è poi anche ilpersistere della querelle con l’Aci circa la gestione dell’area parcheggio antistante lastruttura, la fattispecie per cui numerosi dipendenti debbano giocoforzaparcheggiare la loro auto nei pressi dello stadio Arechi, con le indubbie conseguenzedi disagio soprattutto nelle ore notturne, non dimenticando - conclude Tomasco -che la questione parcheggio sia stata additata come una delle cause del famigeratofenomeno dei “furbetti del cartellino”». Salvatore De Napoli ©RIPRODUZIONERISERVATA

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02/06/2019 salernosera.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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Salerno, assunzioni sospette all’Asl e al Ruggi

Nella sanità campana dovrebbe decidereil commissario-governatore De Luca, masecondo i precari sono i direttori generalia seguire ciascuno la propria linea. Unbizzarro quadro d’anarchia emerge dalleparole di Giovanni Severino, portavocedel Comitato Avvisisti OperatoriSociosanitari. E nel mirino finisce ancheil Ruggi D’Aragona. La graduatoria delRuggi D’Aragona. «Abbiamo due graduatorie, una al Ruggi e l’altra all’Asl Napoli 2nord. – spiega il portavoce degli avvisisti – L’Asl Salerno dice che non riesce areperire operatori socio sanitari ed ha acquistato un software per il reclutamento dilavoratori interinali, e tra poco uscirà un avviso per questo personale. Noi ci stiamoopponendo, perché ci sono due graduatorie attive e una lettera del governatore-commissario De Luca invita ad attingere lì». Severino si chiede «perché aprire altregraduatorie, fare un alto avviso e sperperare altro denaro pubblico? E perchéilludere altre persone per un lavoro che comunque non c’è?». Il coordinatore degliavvisisti sostiene: «Il mio sospetto è che lo facciano per poter inserire persone delterritorio salernitano. Altrimenti dovrebbero prendere personale dalla graduatoriadell’Asl Napoli 2 nord». L’invito disatteso di De Luca. L’altra faccia della medaglia èproprio il rapporto tra la Regione e le aziende sanitarie locali. Nella missiva di DeLuca ai manager si legge: «Giungono notizie che per alcune figure di comparto, inparticolare modo per gli OSS, continua a ricorrersi all’utilizzo di contratti disomministrazione lavoro per il tramite di agenzie interinali». Notizie fondate, aquanto pare. «Al riguardo – scrive il commissario-governatore – si segnala, ancorauna volta, che tali procedure sono in netto contrasto con le indicazioni di questaAmministrazione che, al fine della progressiva riduzione del fenomeno, indirizzanoverso processi ordinari di reclutamento, anche attraverso l’utilizzo di graduatorievigenti. I richiamati indirizzi risultano, peraltro, pienamente coerenti con il recentesblocco del turn-over, che consente alle Aziende di promuovere i necessarireclutamenti nelle forme ordinarie». Invece, all’Asl Salerno sembrano derogare alleindicazioni. «Si dispone, pertanto – ingiunge De Luca – che le SS.LL valutino in viaprioritaria l’utilizzo di graduatorie vigenti, anche di altre Amministrazioni, nei casi esecondo le modalità consentite dalla legge, per evidenti motivi di speditezza edeconomicità dei processi assunzionali». Ma questi motivi non paiono tanto evidenti,a chi continua a ricorrere ai lavoratori interinali, appellandosi a ragioni di celerità nelreclutamento. Il potere dei direttori generali. Severino se la prende con i direttori

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generali («hanno un potere troppo forte»). Ma non risparmia De Luca: «Ilcommissario che li ha nominati, non può dettare una linea? La verità è che pure allaRegione fanno orecchie da mercante». In tutto questo, la lotta dei precari si infrangecontro un muro di gomma. «I direttori generali – afferma il coordinatore – dicono dinon essere obbligati a seguire la lettera di De Luca. Anzi aggiungono di non poterscorrere in convenzione dalle graduatorie già attive, se sono a tempo determinato.Questo è vero, lo dice la Cassazione. Però così è stato fatto da tutte le parti. E allora,quando conviene dire che non si può fare, ci si ricorda che sarebbe illegittimo, edicono di no. Altre volte invece si fa, e la legge si bypassa, come nel caso del Ruggid’Aragona, che ha mandato 450 persone a lavorare, e non se le è prese tutte quantel’ospedale di Salerno. Sono andate anche all’ospedale del mare, al Cardarelli, all’AslNapoli 1». E Severino punta ancora il dito contro la gestione dell’ospedale di Salerno.«L’avviso pubblico deve essere di durata breve – dichiara-, perché dopo l’avviso sideve fare il concorso. Le leggi ti permettono di farlo quando devi reperire subitopersonale disponibile, però nelle more di un concorso da espletare. Ma sempre alRuggi sono 3 anni che hanno questo avviso pubblico e non si prendono la briga difare il concorso». Anche su questa vicenda, le risposte di Palazzo Santa Lucia nonsoddisfano i precari. «La Regione – aggiunge Severino – ci risponde che non si puòquantizzare il tempo intercorrente dall’avviso al concorso. Però sicuramente 3 anni,secondo me, è una cosa gravissima. L’Asl Napoli 2 nord ha fatto l’avviso e dopo 2mesi ha fatto il concorso. Il Cardarelli ha fatto l’avviso prendendo dal Ruggi inconvenzione, ma lo step successivo è stato il concorso. Il Ruggi è da 3 anni conquesto avviso e non fa il concorso, e continua a scorrere la graduatoria, ha mandatoa lavorare 450 persone. Io sono contento che le abbiano mandate a lavorare, che èla cosa più importante. Ma c’è una disparità con l’Asl Napoli 2 nord, emarginata, esembra che nessuno voglia prendere quegli operatori». L'articolo Salerno, assunzionisospette all’Asl e al Ruggi sembra essere il primo su SalernoSera.

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02/06/2019 salernonotizie.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 872Lettori: 10.300

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Salerno: in mostra le opere realizzate dai pazienti diPsichiatria del Ruggi

Dal 4 Giugno al 13 Giugno 2019, pressole Sale della Provincia di Salerno,saranno in esposizione le opererealizzate (attraverso un Laboratorio diManualità di Arti Visive) dai pazienti delReparto di Psichiatria dell’Ospedale diSalerno (S.P.D.C. Asl Sa) diretto dal Dott.Davide Amendola, L’evento, frutto di unacollaborazione tra il Dipartimento diSalute Mentale diretto dal Dott.Corrivetti e l’Associazione Laboratoriodei Pensieri Scomposti guidata daRosanna Giannino, presenterà tutti ilavori con una esposizione dal carattereelegante ed armonioso, circa 50 opere, che porteranno in primo piano le enormicapacità che “il mondo di chi vive il disagio fisico e mentale” riesce ad esprimere. Leopere in esposizione, divise tra il pittorico, la scultura e il bassorilievo, sono ilrisultato di un cammino di due anni, peraltro ancora in corso, i cui stimolanti risultatispingono le realtà coinvolte in un impegno sempre maggiore. Alle 16,30 di Martedì 4Giugno ci sarà l’apertura della Mostra a cui parteciperanno oltre al Dottori Corrivettied Amendola, l’Ingegnere Lorenzo Criscuolo Presidente Lions Club Salerno Host, lacui presenza sottolineerà l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini e ildott. Umberto Flauto responsabile del Progetto. CuoriLiberiRibelli, promossodall’Associazione Laboratorio dei Pensieri Scomposti, e oramai pronto a diventareappuntamento di rilievo nel panorama sociale del “Rapporto Arte e Paziente” e siriallaccia nelle sue linee guida, a forme artistiche molto conosciute all’estero e chehanno nel museo di Losanna la loro massima espressione. Il gruppo di lavoro, messoin campo in questo settore, ed in continua crescita da diversi anni, sta maturandoesperienze professionali ed umane importanti ed interessanti. La squadra è formatada: Santa Rossi Rosanna Giannino Umberto Flauto Orsola Carletti Mario Lo BiancoGianluigi iovino ognuno per le proprie competenze

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03/06/2019 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 23 EAV: € 4.457Lettori: 107.296

Esami e diagnostica: stop convenzioni da oggi nei laboratoridi analisi si paga

LA SANITÀ LA SANITÀ Sabino RussoConfermato l' alt alle convenzioni per gliesami di laboratorio. Da stamattinainfatti, saranno a totale carico degliutenti le prestazioni nei laboratoriprivati, altrimenti non resta che iscriversinelle liste d' attesa delle strutturepubbliche, con i consueti tempi giàdilatati. Lo stop di oggi segue di pochigiorni il blocco giunto da parte dell' Asldi Salerno per cardiologia, medicinanucleare, radioterapia, radiologia,diabetologia e le visite specialisticheambulatoriali. «Sono anni, ormai, cheandiamo dicendo che la coperta è troppocorta, perché il finanziamento è di granlunga insufficiente rispetto alle reali edocumentate necessità dei cittadinicampani sostiene Gennaro Lamberti,presidente nazionale Federlab Ilmonitoraggio trimestrale della spesa, ilgeniale marchingegno creato in viaSanta Lucia a Napoli è servito nei fatti,solo ad anticipare le criticità di un meseogni trimestre». Da quest' anno infatti, è arrivato questo nuovo sistema di controllo,bypassato lo scorso anno a Salerno che almeno nelle intenzioni, doveva finalmenteevitare il consueto blocco estivo agli esami e alle visite in convenzione, mantenendosotto controllo la spesa, ma che per ora ha solo contribuito ad anticipare le criticità.Se fino allo scorso anno il mese di settembre ha rappresentato la fine annuale delleconvenzioni con la sanità accreditata, lasciando scoperti gli ultimi 4 mesi, dagennaio la linea di confine si è spezzettata in 4 (marzo, giugno, settembre,dicembre). «Quel che è accaduto a Salerno prosegue il presidente di Federlab è giàrealtà, da giorni nel resto delle Asl campane. Insomma, il sistema ambulatorialedella nostra regione sta andando in black out per colpa della cecità della Regione».Da qui l' appello «lanciato al governatore-commissario De Luca: la distribuzione delfondo va fatta tenendo presente quello che è il reale fabbisogno delle prestazioni,

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evitando inoltre, di fare «parti diseguali tra uguali così da superare, una volta e pertutte, anche questo paradossale squilibrio di risorse tra le diverse Asl territoriali (sulquale, non a caso, la Corte dei Conti ha acceso i riflettori) in modo da garantiredefinitivamente a tutti i cittadini, le stesse modalità di accesso alle cure». Il casodella disparità di tetto di spesa, come detto, è anche al centro di una inchiesta dellaCorte dei Conti per possibile danno erariale provocato dal beneficio assegnato all'Asl di Salerno di fondi aggiuntivi al limite stabilito per il 2018 per gli esami effettuatiin regime di convenzione. L' autorizzazione di De Luca a finanziare, in via dianticipazione con fondi propri, le prestazioni di analisi dei laboratori accreditatigiunse nei primi di settembre dello scorso anno per evitare l' interruzione dei servizisanitari offerti ai cittadini. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/06/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 62 EAV: € 4.790Lettori: 29.750

«ECCO PERCHÉ LA POLITICA DEVE STAR FUORI DALLASANITÀ»

Roberto Russo

Professore Remuzzi, lei che è tra imaggiori esperti di sanità europei, ci puòspiegare cosa bisogna fare per garantireLea adeguati in regioni come Calabria eCampania e più in generale nel Sud? «Lasanità nel Mezzogiorno stenta agarantire Lea adeguati, regioni comeCalabria e Campania, in particolare, sonoafflitte da gravissime carenze. Vivere inSicilia o in Piemonte non è la stessa cosaspecialmente per la salute. Le differenzecolpiscono tutte le fasce di età, tra gliabitanti del Sud è il 20% ad essere inprecarie condizioni di salute, contro il17,7% di quelli del Centro-Nord. Esecondo l' Istat, nel Sud chi rinuncia allecure è il 13,2% degli abitanti, più deldoppio rispetto al 6,2% registrato alNord. Le ragioni della rinuncia sonosoprattutto economiche, ma un po'dipende anche dall' offerta, non è cosìfacile accedere ai servizi specie per chinon ha possibilità economiche. E poi c' èuna questione di "cultura e civiltà". Attenzione, però, questa non è solo unaprerogativa della sanità del Nord: ci sono al Sud gruppi di grande valore, capaci diconiugare l' efficienza con la qualità delle cure. E ci sono bravi medici e braviinfermieri. Ma la cattiva organizzazione, gli affarismi, le scelte degli uomini fatte piùsulla base di appartenenze politiche che delle competenze rendono difficile il lavoroanche ai medici migliori. È questo che si dovrebbe soprattutto provare a cambiare,ma per moltissime ragioni non lo si è mai fatto con impegno e passione, che sono leuniche due cose importanti per far sì che le cose funzionino quando si tratta dellasalute della gente». La Campania è ancora commissariata da anni, la Calabria idem.Secondo il governatore De Luca però i Lea raggiunti dovrebbero determinare la finedel commissariamento. «Il Ministero della Salute pubblica ogni anno un rapportosulla "Verifica adempimenti Lea". L' ultimo di questi rapporti riguarda il 2015, è statoreso pubblico nell' ottobre 2017 e indica chiaramente come ci siano grandi

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differenze fra le Regioni nella capacità di raggiungere gli obiettivi stabiliti con i Lea.Per il ministero sono cinque le regioni giudicate "inadempienti" rispetto agli obblighiistituzionali verso i cittadini. Quali? Puglia, Sicilia, Campania, Calabria e Molise; e learee dell' assistenza in cui queste regioni risultano inadempienti sono levaccinazioni, gli screening, l' assistenza agli anziani ed ai disabili e l' appropriatezzanell' assistenza ospedaliera (per esempio numero di parti cesarei, numero di pazienticon frattura del femore operati entro 2 giorni). Le prestazioni e i servizi contemplatinei Lea dovrebbero essere forniti in condizione di appropriatezza, di qualità, diefficienza e di efficacia a tutti i cittadini e a tutti coloro che vivono sul nostroterritorio, tutti da nord a Sud. Questo in teoria, in pratica come abbiamo visto non èaffatto così». In molti ospedali del Sud l' età media dei medici e del personaleinfermieristico risulta abbastanza se non molto alta. «È un problema grave, nonriguarda soltanto gli ospedali del Sud ma più in generale il nostro paese. I nostriospedali hanno ormai medici ultra cinquantenni (l' età media è intorno ai 55 anni, lapiù alta d' Europa), 80.000 di loro nel giro di dieci anni dovranno lasciare, non c' è unminuto da perdere, se no tante competenze che fanno grandi certi nostri ospedaliscompariranno. Quello che si dovrebbe fare a questo punto (e lo si deve fare subito)è tornare a investire sui giovani così che la loro disponibilità e il loro entusiasmodiventino il motore per riqualificare il Servizio sanitario nazionale. A questi giovani sichiederà di lavorare solo per la sanità pubblica e di farlo nell' arco delle 12 ore e diconsiderare il sabato come tutti gli altri giorni. Così non ci saranno più liste d' attesané corsie preferenziali per chi paga, a patto che i nuovi assunti siano in numeroadeguato per far fronte alle esigenze e siano retribuiti come si deve (ci si dovrebbeavvicinare almeno un po' alla retribuzione degli altri Paesi d' Europa). E le risorse perfare tutto questo? Si potranno liberare dalle due azioni fondamentali: chiudere ipiccoli ospedali (tutti, non solo qualcuno) e accreditare il privato solo per ciò per cuiil pubblico è carente». A Napoli è stato aperto l' Ospedale del Mare dopo anni diattesa, eppure non è ancora utilizzato pienamente. «L' Ospedale del Mare non l' hovisto mai, ma mi dicono che sia bellissimo e, ancora più importante, è retto da unmanager capace. Anche questa struttura, però, soffre in generale dei problemi delSud. La mancanza di una progettualità adeguata fa sì che il parco delle attrezzaturenon sia stato completato, medici ed infermieri ci sono ma non tutti quelli cheservirebbero, lo stesso vale per le attrezzature, la tecnologia, l' informatica. Non èsolo un problema dell' Ospedale del Mare, vale per molti ospedali del Sud e per certiversi anche il Nord soffre delle stesse carenze (il caso più evidente è quello dell'informatica). Quanto all' Ospedale del Mare, lo stesso direttore generale hadichiarato recentemente che servono almeno altri 45 infermieri ma che su 100lettere di assunzione dalla graduatoria di mobilità hanno risposto solo in 32. Peccatoperché il governatore De Luca ha dichiarato anche recentemente che problemifinanziari non ce ne sarebbero. Speriamo che tutto questo si possa risolvererapidamente». In Calabria ci sono situazioni di degrado estremo nella sanità, lei dadove partirebbe per affrontarle? «La prima cosa da fare dovrebbe essere quella diriuscire a separare la politica dalla gestione. Questo vale per la Calabria ma ancheper molte altre regioni. In Calabria c' è un' altra situazione difficile, ed è l' incontrotra tre circostanze che insieme concorrono alla "ricetta del disastro". Queste sono: la

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mancanza di governo del sistema che in Calabria è ancora più evidente che nellealtre regioni del Sud, la corruzione e il rapporto tra criminalità organizzata eistituzioni. Al punto che il decreto approvato all' unanimità dal Consiglio dei ministri,il Governo ha di fatto esautorato la Calabria dalla gestione della sanità regionale conpoteri speciali per un piano di rientro e per le nomine. Si tratta di porre rimedio aduna situazione che lo stesso prefetto di Reggio Calabria descrive così: "C' è caosamministrativo-contabile" e non ci sono "dirigenti economico-finanziari competenti".Si sono liquidati e pagati "ingentissimi interessi moratori su debiti pregressi esistentida anni", causando un depauperamento delle risorse economico-finanziarieattribuite all' ente. Non si fanno gare per l' acquisto di beni e servizi e si procedeancora per affidamento diretto". Il problema di separare la politica dalla gestione chein Calabria e nelle altre regioni del Sud (con l' eccezione della Puglia) è drammaticoalmeno per certi versi riguarda però tutti gli ospedali del nostro paese e la figura deidirettori generali». È un problema di selezione? «Si diventa direttori generali solo sevicini a questo o quel partito. La questione dell' appartenenza ad un partito nonriguarda solo il dg. A loro volta i direttori generali scelgono i primari e i direttori diDipartimento privilegiando il criterio di appartenenza politica piuttosto che lecompetenze. È forse il problema più grave della sanità italiana. Tutto questo non ènell' interesse dei cittadini, va cambiato. Direttori di ospedali e funzionari vannoscelti sulla base delle competenze e il finanziamento agli ospedali andrebbe erogatosulla base dei risultati ottenuti (con valutazioni obiettive che oggi è facile fare), cosìnessuno avrebbe interesse a prendere persone mediocri per meriti che sono al difuori di quelli richiesti a un bravo manager o a un bravo medico. Ci potrebbe essereun sistema semplicissimo perché tutto cambi: vincolare direttori generali, direttorisanitari e direttori amministrativi a farsi curare e, quando serve, a farsi operare daglistessi medici che loro hanno scelto a capo della loro organizzazione. È una cosasemplice che dovrebbe suggerire anche il senso comune. Per limitare il potere deldirettore generale (che oggi molti giudicano eccessivo) non c' è bisogno di tornare alConsiglio di amministrazione, basta valorizzare il Collegio di direzione (che c' è giàper legge) e la Direzione sanitaria. Vuol dire, per il direttore generale, progettare leattività e verificare i risultati insieme al direttore sanitario, ai direttori didipartimento e ai direttori di Unità operativa e cioè a chi in definitiva ha laresponsabilità della cura degli ammalati». Secondo lei esiste un problema di baronieuniversitarie nel Sud dietro il mancato ricambio nell' ambito dei medici ospedalieri?Esistono condizionamenti? «Non mi pare proprio che sia l' Università a condizionarenegativamente il servizio sanitario, anzi i medici e gli specialisti di oggi, quelli cheescono dalle nostre scuole di medicina, sono molto più bravi di quelli di dieci o ventianni fa, segno che la formazione che ricevono è adeguata e ad alto livello. Però aquesti neo-laureati e a chi si specializza bisogna dare la possibilità di lavorare dasubito se no questi ragazzi li perdiamo». L' emigrazione sanitaria dal Sud verso ilNord non finisce per alimentare una spirale perversa nei bilanci sanitari delle regioniche perdono contemporaneamente pazienti e risorse per finanziare la loro sanità?«Secondo un' indagine del Censis, la percezione dell' efficienza del Servizio sanitarionazionale nella regione di residenza dimostra che quasi il 50 percento di chi sirivolge ai servizi di salute nel Nord-ovest si dichiara soddisfatto, per il Nord-est la

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percentuale sale al 55 percento, nel centro chi è contento dei servizi della propriaregione non arriva al 30 percento, al Sud solo l' 11 percento la giudicapositivamente. Da cosa dipende? Un po' dalla riforma del titolo V della Costituzione,che ha affidato alle Regioni il compito di riorganizzare tanti servizi sanitari diversi(ciascuna si organizza e si gestisce il suo) in un Paese dove il Nord è ricco come laGermania e il Sud è più povero di molti paesi dell' est. Con quella riforma si volevariportare sanità e altri servizi vicini ai cittadini. Chi è entrato in questo spirito e l' hamesso in pratica ce l' ha fatta, per le Regioni che erano già in difficoltà è stato undisastro. Oggi nascere in una delle Regioni meridionali - ci ricorda Walter Ricciardinel suo libro "La battaglia per la salute" - "significa nascere in un Paese molto similealla Romania o alla Bulgaria; se uno nasce a Milano è come se fosse nato in Svezia".È facile che in una situazione così la gente del Sud, perlomeno chi ne ha lapossibilità, tenda a farsi curare al Nord. Bisogna anche dire che tante strutture delNord - in particolare le strutture private - non fanno nulla per evitare i "viaggi dellasperanza", anzi li incoraggiano, anche quando non ce ne sarebbe bisogno, dalmomento poi che il conto lo pagano le Regioni di provenienza e in questo modo ilSud si impoverisce sempre di più. Le risorse per finanziare la sanità saranno sempremeno e gli ammalati del Sud finiranno per essere curati sempre peggio. Ci vuole ungrande senso di responsabilità da parte di tutti per arrestare questo declino. Ilregionalismo differenziato aumenterà il divario tra le due sanità? «Certo. Bastavedere cosa vorrebbero fare Lombardia e Veneto dell' attuazione di questi principi.Stop a tetti di spesa su formazione e accesso alle scuole di specializzazione,contratti in autonomia con le Università per i medici ospedalieri e per l' attivitàlibero professionale di questi ultimi; vorrebbero trattare direttamente con l' Aifa ilproblema dell' equivalenza terapeutica tra i farmaci, vorrebbero poter gestire fondisanitari integrativi, cioé aprire alle assicurazioni senza nessuna forma di controllo,vorrebbero avere le mani libere per intervenire sul patrimonio edilizio. È propriotutto il contrario di quello che prevede la Costituzione e del principio che ha ispiratol' istituzione del servizio sanitario nazionale. Eppure garantire cure adeguate a tuttinon costa nemmeno tanto: secondo i dati pubblicati nel rapporto annuale 2017 dell'Ocse, spendiamo in media per curarci 3.391 dollari all' anno, meno della Francia chene spende quasi 4.600 e della Germania che arriva a 5.500, per non parlare degliStati Uniti che spendono circa 9.400 dollari. Dobbiamo perciò fare di tutto perconservarlo il nostro servizio sanitario, e difenderlo correggendolo eventualmente làdove è necessario, migliorandolo ancora, ma senza venire meno ai suoi principicostitutivi. Come faccia poi tutto questo ad andare d' accordo con le dichiarazionidel Governo secondo cui tutelare il Servizio sanitario nazionale è la priorità pergarantire a tutti l' equità nell' accesso alle cure e uniformità dei livelli essenziali diassistenza è davvero difficile da capire. A me ha fatto molta impressione l'intervento via Skype del ministro Grillo al Comitato di Presidenza del ConsiglioSuperiore di Sanità ha indicato quattro priorità che dovrebbero informare i lavori delConsiglio, la prima era che si elaborassero delle proposte per eliminare le differenzefra Nord e Sud per quanto riguarda la salute dei cittadini. Sono rimasto colpito moltofavorevolmente, ma come la mettiamo con la parte dello stesso Governo chevorrebbe invece il regionalismo differenziato?»

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03/06/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 21 EAV: € 4.912Lettori: 107.296

LA BUONA SANITÀ C' È BISOGNA SOLO PARLARNEMaurizio Bifulco

Ancora e solo malasanità in Campania, èun continuo clamore di articoli suigiornali e servizi televisivi che quasiquotidianamente rimbalzano sui media econtinuano a fare notizia. I cittadini,impotenti, non possono che indignarsi. Aimalati e alle loro famiglie non resta chescoraggiarsi e così prosegue senza sostail flusso di tanti campani che emigrano inaltre regioni, del nord in particolare, conun costo aggiuntivo per le casse dellanostra Regione. La salute e la sanitàpubblica rappresentano un temafondamentale, sempre fonte didiscussioni e polemiche, complice unsistema di interessi e di inefficienze chesi protrae da tempo e per il quale latrasformazione in malasanità si èconsolidata a livello strutturale. Lasciarsiandare a generalizzazioni impropriefacendo di tutta l' erba un fascio, seppurcomprensibile quando si parla di untema sensibile come la salute, purtropponon porta lontano. La sfiduciageneralizzata fa facilmente presa sui cittadini e viene sfruttata politicamente senzariuscire però a rafforzarne in maniera costruttiva lo spirito critico. E così lapercezione pubblica del settore non sempre è attendibile e non rispecchia una realtàcomplessa, che ha anche degli aspetti positivi e delle punte di eccellenza a livellonazionale. La nostra Sanità è certamente e senza alcun dubbio da migliorare nel suocomplesso attraverso opportuni interventi di gestione ed ottimizzazione dellerisorse, ma non è da demonizzare sempre e comunque. La sfida è quindi quella diaffrontare le criticità presenti nella sanità campana, ma anche di sostenerne edincoraggiarne la ripresa e la crescita partendo da quello che di buono giá c' é.Smettiamola di parlare solo male della nostra sanità. Diamo voce per una voltaanche ai tanti bravi medici, alle strutture all' avanguardia, alle cose che funzionanobene nella nostra Sanità, in modo che anche i casi di buona sanità facciano notizia esiano conosciuti dai cittadini. Invitiamo tutti i giornalisti che si occupano di medicinaa andare contro tendenza e mettere in evidenza soprattutto i casi di buona sanità,

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schierandosi a favore dei tanti medici che svolgono il proprio lavoro con coscienza,professionalità, passione e dedizione, e delle strutture efficienti in cui operano.Diamo spazio e facciamo conoscere al grande pubblico quelle eccellenze del mondodella sanità, che pure sono presenti nella nostra regione, ma di cui pochi sono aconoscenza proprio perché il buono' non fa notizia, riavvicinando i cittadini alsistema e cercando di riconquistarne la fiducia. E l' occasione iniziale è quella delmiracolo dell' Ospedale Santobono, dove un valoroso e coraggioso teaminterospedaliero di sei medici provenienti anche dal Monaldi e Cotugno, con un'operazione e assistenza complessa, hanno salvato la vita alla piccola Noemi.Parliamo così sempre di più delle cose buone esistenti, delle strutture efficienti, chea costo di enormi sacrifici ed a dispetto dei bilanci, anche in un contesto negativo,riescono a raggiungere buoni livelli di prestazione. Bisogna potenziarle e fare inmodo che il loro esempio diventi contagioso e coinvolga positivamente altrestrutture meno efficienti, creando una solida rete territoriale che riesca a contenerel' esodo dei tanti campani al nord per curarsi. E speriamo anche così, anche conpiccole testimonianze positive di sanità sul territorio e senza fare grandi proclami, didare una spinta e poter contribuire a determinare un' immagine diversa della nostraSanità in Campania. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/06/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 19 EAV: € 640Lettori: 29.750

Rischio declassamento, raccolta firme a tappeto per l'ospedale

Il comitato non ha ancora ricevutorisposte dalle istituzioni PIEDIMONTEMATESE - Nel silenzio della politica ilcomitato continua la sua battaglia persalvare il nosocomio matesi no dal depotenziamento. "Risposte ufficiali dallaRegione, dai politici, non ne abbiamoricevute", hanno fatto sapere dalcomitato 'Art. 32', che ormai dasettimane si batte per il salvataggio dell'ospedale. La lotta degli attivisti continua,a Piedimonte come nei vicini comuni,serviti dal presidio. La raccolta di firmeormai abbraccia tutti i paesi delcomprenso rio. "Sono sorti dei piccoligruppi di attivisti un po' dovunque",continuano dal comitato. Anche ieri eraaperto il gazebo in piazza Vescovado, neipressi del Municipio di Alife, perraccogliere nuove adesionieri. Sabatosera durante l' evento 'Illuminarti' nesono state raccolte molte. Nei prossimigiorni sono previsti incontri informativi sul territorio. Intanto molte associazionihanno deciso di sposare la battaglia. Nelle ultime ore si sono aggiunti anche l'associazione culturale 'I Briganti del Matese' e 'Lega Consumatori di Caserta'. "Ladifesa del nostro ospedale non ha colore politico, è una battaglia di tutti i cittadini.Noi ci crediamo e continuiamo a crederci", è uno degli slogan in difesa dell'ospedale.

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03/06/2019 Il Mattino (ed. Benevento)

Argomento: Sanità Campania

Pagina 22 EAV: € 4.915Lettori: 107.296

Tragedia al «Rummo» Andrea non ce la fa dispostal'autopsia

LA SANITÀ Luella De Ciampis Ieri mattinaalle 5.50 ha cessato di battere il piccolocuore di Andrea (questo il nome sceltoper lui da mamma e papà), il bimboricoverato venerdì subito dopo la nascitapresso la Tin dell' ospedale «Rummo.Non ce l' ha fatta, nonostante nella tardaserata di sabato i medici della Terapiaintensiva neonatale avessero registratopiccoli segnale di ripresa che avevaacceso un barlume di speranza in tutti,soprattutto nei giovanissimi genitori di26 e 24 anni. La salma del bimbo, sudisposizione della Procura che coordina l'indagine affidata ai carabinieri delcomando di Benevento, è stata trasferitapresso l' obitorio dell' ospedale doverimarrà sotto sequestro fino a quandonon sarà effettuato l' esame autoptico.«Abbiamo fatto un' integrazione diquerela spiega Mario Itro, legale dellafamiglia in cui chiediamo l' autopsia, checomunque è già stata prevista d' ufficio.La famiglia è determinata a far luce sullavicenda, perché è convinta che i medici, prima di ricorrere al parto cesareo, abbianoatteso 5/6 ore, nel corso delle quali erano già state registrate difficoltà. Tanto che igenitori della ragazza hanno chiesto più volte di praticarle il cesareo, per porre finealle sofferenze della figlia. Quando finalmente si sono decisi a farlo, il bimbo è natoasfittico e senza battito cardiaco, mentre gli esami successivi hanno evidenziato un'emorragia cerebrale e una grave compromissione a livello renale. Se avesseropraticato il cesareo un' ora prima, probabilmente le cose sarebbero andatediversamente. Sarà tuttavia l' esame autoptico, a cui parteciperà anche un medicolegale come consulente di parte della famiglia, a stabilire la verità». Una bruttavicenda, quella cominciata con il ricovero del neonato in Tin, che ha avuto unepilogo terribile. Per la giovane primipara, ricoverata in preda alle doglie, si eraprospettato un parto naturale, ma nell' ultima fase del travaglio e dopo aver fatto

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uso della ventosa, i medici si sarebbero resi conto dell' impossibilità di far nascere inquesto modo il bimbo, che non era in posizione corretta. LA COMMISSIONE«Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia dice Giovanni Di Santo, direttoresanitario dell' azienda ospedaliera consapevoli del dramma che sta vivendo. Ladirezione strategica ha messo in atto tutte le procedure per far luce sulla vicenda,istituendo ad horas una commissione, di cui io stesso faccio parte, che giàstamattina dovrà fornire una relazione dettagliata e completa dei fatti. Nei giorniscorsi abbiamo monitorato ininterrottamente le condizioni del bambino, rimanendoin contatto costante con Francesco Cocca, primario dell' unità di Terapia intensiva, eaffideremo alla commissione referente per il rischio clinico l' avvio di audit clinicimultidisciplinari e multiprofessionali. Tuttavia, siamo sicuri delle elevate capacitàprofessionali delle équipes che operano sia in Ostetricia e Ginecologia che inNeonatologia e Tin, reparti di elevata competenza scientifica». LE INDAGINI Ilsostituto procuratore della Repubblica Maria Colucci affiderà l' incarico dell' autopsiagiovedì al medico legale Lamberto Pianese. Da oggi il magistrato individuerà tutticoloro che erano in servizio durante il parto. Solidarietà alla famiglia è stataespressa, con uno striscione davanti all' ospedale, anche dagli ultras del Benevento.© RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/06/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 8 EAV: € 6.850Lettori: 163.650

A rischio le detrazioni delle spese sanitarieAnS

SPENDING REVIEW INEVITABILE Il Mefstudia il dossier spese fiscali. Nel mirinocrediti di imposta e benefici «duplicati»Roma Vero che nella lettera inviata dalgoverno alla Commissione europea -ultima versione - non c' è il taglio delwelfare, ma solo i risparmi provenientida Reddito di cittadinanza e Quota 100(3,5 miliardi). Ma è vero anche che ilwelfare resta nel mirino del governo. Ilministero dell' Economia sta lavorando inparticolare per individuare laduplicazione di alcune prestazioni diWelfare. Nel groviglio delle taxexpenditures, più di 500 agevolazioniche si sono stratificate nel tempo ecostano nel complesso 161 miliardi, cisono detrazioni e deduzioni cheriguardano la spesa sanitaria sostenutada cittadini presso strutture private. Seci sono duplicazioni nel welfare,riguardano questo tipo di agevolazioni.Forse non la deducibilità delleassicurazioni sanitarie, ma è possibile che i tagliatori di spesa prendano di mira ladetrazione per spese sanitarie, spese mediche e di assistenza che sono previsteanche dal servizio sanitario nazionale. Se così fosse, sarebbe una stangata sullaclasse media non da poco, se si tiene conto che gli italiani pagano di tasca propria lasanità per circa 40 miliardi. E che, fatta l' eccezione delle cure dentali e per gliacquisti di farmaci, sono in gran parte prestazioni già fornite dalla sanità pubblica. Ilmeccanismo per limitare le spese fiscali potrebbe essere quello di legare al redditole agevolazioni fiscali, aumentare la franchigia oppure rimodulare la percentuale deibenefici. Le voci si rincorrono perché gli spazi per tagliare la spesa sono sempre piùstretti, tra veti della maggioranza e regole europee rigide. Le tax expenditures nonpotranno che essere toccate dalla legge di Bilancio 2020. In particolare se la LegaNord terrà duro sulla flat tax. Al ministero dell' Economia sono stati istituiti dei tavoliper individuare i possibili risparmi. Oltre alle «spese fiscali», sulle scrivanie deitecnici ci sono dossier sui crediti di imposta, gli affitti della pubblicaamministrazione. Tra le misure destinate ad essere ridimensionate resta anche il

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bonus da 80 euro di Matteo Renzi. Permetterà il recupero di quasi 10 miliardi,necessari a finanziare la flat tax di Matteo Salvini. Progetti che riguardano ilprossimo anno. Ma già la scorsa legge di Bilancio prevede dei tagli. Sono ottomiliardi di euro in tre anni. Uno in programma già quest' anno, dai risparmi delreddito di cittadinanza. Il prossimo anno il sussidio fortemente voluto dal Movimentocinque stelle dovrebbe fare risparmiare circa 3 miliardi. Risparmi in vista anche daQuota 100, che alla fine potrebbe riguardare poco più di 300 mila ex lavoratori e noni 900 mila preventivati dal governo. Anche questi sono risparmi del welfare.Dovranno andare a riduzione del deficit e non è pensabile che vengano riutilizzatiper coprire altre misure. Il M5s preme per il decreto famiglia, bloccato proprio perproblemi di copertura. Con la prossima legge di Bilancio i cinque stelle vorrebberopuntare sul quoziente familiare, da affiancare alla flat tax di Salvini. Ogni misura,dovrà essere coperta. Anche tagliando lo stato sociale. AnS.

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03/06/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 17 EAV: € 21.942Lettori: 292.828

«Un raggio laser disintegrerà i piccoli tumori»

Un raggio laser per disintegrare i tumori.Un' operazione di pochi secondi graziealla quale sarà possibile bruciare alcunitipi di carcinoma con l' uso di fasci dielettroni. L' idea può sembrarefantascientifica, ma è più reale di quantosi possa credere, ed è destinata - asentire i suoi inventori - a rivoluzionare ilsistema di cura di alcune neoplasie.Tutto nasce a pochi chilometri da Praga,al Centro di ricerca Eli Beamlines doveun' équipe di scienziati italiani habrevettato il dispositivo. Gabriele MariaGrittani, Carlo Maria Lazzarini e TadzioLevato sono partiti dagli studi sui laserultracorti grazie ai quali lo scorso annosono stati conferiti tre premi Nobel per laFisica all' americano Arthur Ashkin, alfrancese Gérard Mourou (coordinatoredella fase preparatoria del progetto Eli) ealla canadese Donna Strickland, primadonna a distanza di oltre mezzo secolo aottenere il massimo riconoscimentoscientifico nel campo della fisica dal1963, quando a vincere fu Maria Goeppert-Mayer (prima di lei, nel 1903, l' unicoaltro Nobel per la fisica assegnato a una donna era stato quello conferito a MariaCurie). Lazzarini, in cosa consiste esattamente il dispositivo? «Si basa sull'interazione laser-plasma, resa possibile grazie all' avvento dei laser ultracorti. Questilaser, a differenza degli acceleratori convenzionali a radiofrequenza, permettono diridurre drasticamente le dimensioni necessarie per accelerare particelle a energieutili per trattamenti medici». Come funziona la disintegrazione del tumore? «Avvienetramite irraggiamento da elettroni. Il processo che consente l' accelerazione deisuddetti elettroni si basa sull' utilizzo di fasci laser impulsati di durata di decine difemtosecondi (un milionesimo di miliardesimo di secondo, ndr.) di altissima potenza,parliamo di migliaia di miliardi di watt localizzati in dimensioni micrometriche». Percapirci meglio? «Mentre la luce di un laser impiega circa 3 secondi per viaggiaredalla Terra alla Luna e ritorno, mentre questi impulsi devono percorrere solo unadistanza quanto un centesimo di capello umano in un tempo infinitesimale. L'

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impulso laser viene concentrato su un target gassoso, il quale vieneimmediatamente ionizzato, generando le cosiddette onde di plasma (non dissimilidalle onde che vediamo sulla superficie del mare), con campi elettrici cosi forti dapoter accelerare in pochi millimetri pacchetti di elettroni in maniera stabile ecollimata. Fasci che possono essere usati per bombardare le cellule tumorali». Dovesta l' innovazione? «Nell' enorme vantaggio dato dalla possibilità di sincronizzare iltrattamento con un sistema di imaging che consente di monitorare in tempo reale iltarget (ad esempio il tumore) ad ogni sparo. Questo è possibile proprio grazie all'utilizzo della tecnologia a laser impulsati di durata brevissima e consentirebbe aldispositivo di essere potenzialmente più veloce ed efficace rispetto alle tecnologieesistenti». Per quali tipi di tumore potrebbe funzionare il nuovo sistema? «Su tumoridi piccole dimensioni (nell' ordine di centimetri) e situati in aree del corpo soggette amovimento, a esempio polmoni e prostata». Ma i normali ospedali potranno ospitareun simile macchinario? «Questa tecnologia potrebbe risultare competitiva rispetto aquella convenzionale, sia per l' utilizzo dei suddetti laser, sia per una riduzione deitempi del trattamento e dei costi del macchinario. Non solo, si tratta di unamacchina di dimensioni ridotte, trasportabile, che potrebbe essere ospitata anche incentri ospedalieri di piccole e medie dimensioni». Ancora una volta giovani scienziatiitaliani in prima fila nella ricerca che oggi apre scenari finora impensabili e digrandissime speranze... «Sì, il brevetto è stato il frutto del lavoro congiunto di ungruppo di scienziati italiani, costituente il team di ricerca sull' accelerazione dielettroni da interazione laser-plasma, supervisionato direttamente dal direttorescientifico del nostro centro di ricerca Georg Korn. Il centro è una user facility conlaboratori di ricerca di primissimo piano a livello mondiale, che offrirà la possibilità diutilizzare diversi laser ultracorti, unici in termini di potenza di picco e di frequenza diripetizione». Grittani, ma a che punto siamo con lo sviluppo del progetto e cosamanca ancora? «Siamo adesso in una fase di sviluppo attivo del prototipo, nellaquale ci stiamo interfacciando con esperti del settore medico e radioterapeutico, perpoter arrivare al più presto a fare test sperimentali in vitro e successivamente invivo, i quali potranno validare le effettive potenzialità dell' invenzione permettendodi procedere con test clinici e certificazioni». Qual é il costo di una macchina delgenere? «Il prototipo potrebbe oscillare in un range di 10-15 milioni di euro, ma ilcosto di una macchina del genere funzionante per strutture sanitarie potrebberidursi fino a un terzo del prezzo del prototipo, diventando così appetibile e allaportata di strutture sanitarie anche di piccole dimensioni». In pratica il sistemasarebbe in grado di rivoluzionare l' attuale protocollo di cura? «Decisamente sì,perché i fasci di elettroni necessari al trattamento possono essere generati inpochissimi spari del laser (nell' ordine di pochi secondi), inoltre perché il sistema diimaging integrato permette di monitorare e ottimizzare in tempo reale l' efficacia deltrattamento». Che tempi ci sono tra la costruzione del prototipo e i primi test clinici?«Al momento occorre ancora completare la raccolta di fondi. Dal momento in cui cisarà la disponibilità economica, il prototipo con i primi test che dimostrano lapotenzialità dell' intervento potrebbe essere completato nel giro di quattro/cinqueanni. Qualche altro anno potrebbe essere necessario per ottenere le certificazionimediche necessarie alla commercializzazione. Molto dipende comunque dalla

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eventuale partecipazione al progetto di una grossa azienda medica». RiccardoTagliapietra © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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03/06/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 13 EAV: € 1.316Lettori: 46.925

Cancro al pancreas, ora c' è una cura

Per la prima volta nel tumore delpancreas una cura migliora lasopravvivenza libera da progressionedella malattia. Si chiama olaparib, l'inibitore dell' enzima Parp, e, neipazienti con mutazione dei geni Br ca e/oBrca2 , i cosiddetti geni «Jolie» dal nomedell' attrice che ha deciso di operarsipreventivamente, ha ridotto del 47% ilrischio di progressione della malattia. Adue anni, il 22,1% delle persone trattatecon olaparib era libero da progressionedi malattia (rispetto al 9,6% conplacebo). Sono i dati principali dellostudio internazionale di fase III Polo,presentati ieri in seduta plenaria al55.esimo congresso Asco (AmericanSociety of Clinical Oncology) in corso aChicago e pubblicati sul «New EnglandJournal of Medicine». Polo è il primostudio randomizzato di fase III «astabilire un approccio guidato daibiomarcatori nel trattamento dellametastasi del cancro del pancreas, e apre le porte a una nuova era di curapersonalizzata per questo tumore difficile da trattare », ha sottolineato l' autoreprincipale dello studio Hedy L. Kindler, professore di Medicina, Università di ChicagoMedicine. Lo studio vede protagonisti per l' Italia Giampaolo Tortora, professoreordinario di Oncologia Medica all' Università Cattolica e direttore del ComprehensiveCancer della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, e MicheleReni, responsabile dell' Area di ricerca sui tumori del pancreas dell' Ospedale SanRaffaele Irccs di Milano. Lo studio è iniziato ed stato in buona parte svolto dalprofessor Tortora presso l' Università di Verona, dove era ordinario di OncologiaMedica e Direttore della Oncologia dell' Azienda Ospedaliera Integrata di Veronaprima di approdare a Roma all' Università Cattolica e al Gemelli dove la ricerca èstata completata. Polo è uno studio randomizzato di Fase III con placebo, in doppiocieco in pazienti con adenocarcinoma del pancreas con mutazione nei geni Brcal e/oBrca2 (gBrcam) sottoposti per almeno 16 settimane a chemioterapia e non hannoavuto una progressione di malattia.

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03/06/2019

Argomento: Sanità nazionale

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Dalle «smart cities» alla sanità digitale

Accordo tra Acea, Policlinico Gemelli eCdp Telecure a domicilio, telemedicina,ricette inviate via web e servizi di smarthealth. È quanto permetterà la nuovapiattaforma digitale di e-health chenasce da un accordo tra Acea, lamultiutility romana dell' energia, acqua,gas e ambiente, la Fondazione PoliclinicoUniversitario Agostino Gemelli e Cassadepositi e prestiti (Cdp). Le tre societàhanno siglato un Memorandum ofUnderstanding per lo sviluppo di servizidi smart health innovativi, con l'obiettivo di migliorare le prestazionisanitarie come le attività di prevenzione,le diagnosi, le terapie per combattere lemalattie, rafforzando i sistemi sanitari emigliorando l' accesso dei cittadini allecure. «La sperimentazione punta aridurre i tempi di attesa del paziente inospedale e a seguire il malato anchequando viene dimesso, con controlli adistanza di telemedicina grazie a kit chepermetteranno di monitorare patologie come ad esempio diabete, asma, pressione»,afferma Massimiliano Garri, responsabile Innovation Technology di Acea. Pensiamoalle prescrizioni mediche. «Si potrà mandare un avvertimento al malato tramitebraccialetto per ricordargli, per esempio, di prendere le medicine o di misurare lapressione. La sperimentazione partirà dapprima nella città di Roma per poiestendersi a tutta Italia con l' intenzione di coinvolgere nel progetto di digital healthulteriori partner, ad esempio aziende farmaceutiche, che potranno in questo modovendere farmaci sulla piattaforma. Verrà inoltre creata una società terza per gestirequesti servizi». La nuova società avrà a disposizione un enorme patrimonio di dati,importantissimi in questo momento per migliorare i servizi e consentire analisi evalutazioni sulle patologie. In particolare nell' ambito delle smart cities. Per Acea, l'iniziativa s' inquadra nella strategia di sviluppo di «Smart Energy Services», uno deipunti chiave del Piano industriale 2019-2022 dell' azienda messo a punto dall'amministratore delegato Stefano Donnarumma che prevede «un investimento di 500milioni solo per l' innovazione. Nel piano rientrano investimenti in open source,

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tecnologie innovative, scouting su startup - aggiunge Garri -. Acea continuerà adavere come core business le infrastrutture, ma nell' ambito del piano industriale èprevista un' ampia gamma di servizi digitali che serviranno proprio a migliorare lavita delle persone. Senza tecnologia, infatti, le città avranno grandi difficoltà agarantire servizi capillari su infrastrutture che diventano sempre più grandi ecomplesse. In Israele, un sistema integrato simile a questo ha ridotto dell' 80% leospedalizzazioni», conclude Garri. In Italia c' è un problema di interoperabilità tra leRegioni che può essere un ostacolo e di cui si dovrà tener conto. Barbara Millucci.

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03/06/2019

Argomento: Sanità nazionale

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Dormivano in corsia: 3 infermieri licenziati

Anziché essere a disposizione deipazienti, durante il turno di notte,dormivano in una stanza. Uncomportamento che ha portato l'Azienda sanitaria di Bologna a usare ilpugno duro nei confronti di dueinfermieri e un operatore socio-sanitariodel reparto di Medicina dell' OspedaleMaggiore (due uomini e una donna, tuttitra i 30 e i 40 anni) che sono statilicenziati in tronco. Il provvedimento èarrivato dopo un' inchiesta internadurata cinque mesi, partita dallasegnalazione di alcuni dipendenti. Nellanotte tra il 14 e 15 gennaio alcunipazienti che necessitavano assistenzasuonarono il campanello interno senzaavere risposta. Così furono costretti achiamare il centralino: altri operatoridell' ospedale, allarmati dalla situazione,andarono a vedere cosa stessesuccedendo nel reparto di medicina etrovarono i tre che stavano dormendo inuna stanza del reparto. Da unasegnalazione di alcuni dipendenti è scattata l' indagine interna all' azienda, sonostati ascoltati i testimoni e, ovviamente, anche gli accusati che si sono difesispiegando che non stavano dormendo, ma stavano seguendo le notizie sul cellulare.L' azienda sanitaria tuttavia ha deciso di applicare la massima sanzione possibile inquesti casi, ovvero il licenziamento. Il loro comportamento infatti ha fatto infuriare ivertici della sanità bolognese e creato scompiglio fra i lavoratori dell' ospedale.

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03/06/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 14 EAV: € 2.134Lettori: 46.925

Fuggi -fuggi dei medici dal Lazio

Non è un paese per medici. Boom diespatri dei neo laureati, soprattutto dalLazio, che però è anche la Regione conla più alta emorragia di camici bianchi(ha perduto un quinto degli organici in 7anni: -20%) e con più richieste diingaggio verso i medici stranieri. La fugaverso i paesi che offrono retribuzioni econdizioni di lavoro migliori ha comedestinazione per il 25% l' Europa(Inghilterra, Belgio, Scozia, Germania) eil 30% i Paesi Arabi (Arabia Saudita,Qatar, Emirati Arabi, Dubai e Kuwait). Èquesta la fotografia che sta emergendodagli Stati generali della Professionemedica, organizzati dalla Fnomceo, laFederazione nazionale degli Ordini deiMedici. E i risultati di un sondaggio,realizzato tra gli iscritti all' Ordine,spiccano come ulteriore sintomo dellasofferenza profonda della categoria: alladomanda «Stai pensando di andare all'estero?» ben il 71% di chi ha risposto,medici e odontoiatri sotto i 55 anni, ha scritto: «Sto valutando l' ipotesi» o «l' ho giàdeciso». Negli ultimi 5 anni sono arrivate più di 5 mila richieste da parte di mediciitaliani che desiderano trasferirsi all' estero. «Le 5 mila richieste sono arrivate per il65% da giovani, per il 25% da pensionati, per il 15% da medici in attività e per il 5%da associazioni e comunità che si occupano di cooperazione. Le richieste hannoavuto un' im pennata del 40% dal primo gennaio del 2018 e sono arrivatemaggiormente da Lombardia, Veneto, Piemonte, Lazio, Puglia, Campania, EmiliaRomagna, Umbria e Sicilia», quantifica Foad Aodi, consigliere dell' Ordine dei Medicidi Roma, che avverte: «Bisogna riflettere e trovare soluzioni urgenti per combatterela fuga dei cervelli e creare le condizioni sia lavorative che di ricerca universitaria(urgono 10 mila borse di spe cializzazione) combattendo la sottopaga, losfruttamento lavorativo e la burocrazia nell' ambito dell' esercizio della professionemedica per frenare questa grave emorragia che sta dissanguando il nostro ServizioSanitario Nazionale, indebolendo tutte le sue forze e che non può garantire tutte leprestazioni ai pazienti nelle varie Regioni». Eppure nel Lazio è proprio la Città

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Metropolitana di Roma Capitale ad aver ospitato, nel febbraio scorso, «la selezionedi 8 assistenti medici che effettueranno un percorso di specializzazione presso laclinica tedesca, la Katholisches Krankenhaus di Hagen, per 5 anni, con un salariomensile di circa 4.400 euro» tra 80 candidati italiani selezionati dalla società inhouse dell' ex Provincia, la Capitale Lavoro Spa, il cui ramo d' impresa è stato oraaffittato dalla Regione. E proprio nel Lazio, tra blocco del turn -over e tagli, l'emorragia dei camici bianchi è già difficile da tampona re: «Per i medici il primatonegativo è del Molise, che ha perso un professionista su tre dal 2010, seguito dalLazio, dove la diminuzione equivalente a un medico ogni cinque (-20%)», sottolineail nuovo Rapporto Sanità stilato dal Centro Studi Nebo, che così registra ildimagrimento subito da tutto l' organico sanitario in 7 anni: «Dopo la Campania(-9300) il Lazio fa registrare una diminuzione di oltre 8.800 unità di personale, pari auna perdita del 17,4%, collocandosi al secondo posto». Anche per queste carenze ilpaese che più esporta medici (più di uno su 2 in Europa è italiano, pari al 52%) sitrova, a sua volta, ad importare camici bianchi: nell' ultimo anno sono state 3 mila lerichieste di assunzioni internazionali. «Le maggiori richieste sono pervenute dalVeneto (400), seguito da Piemonte (350), Lombardia (350), Puglia (300) e Lazio(250)», quantifica Aodi. Ant. Sbr.

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03/06/2019

Argomento: Sanità nazionale

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Il team dai grandi traguardi che studia i microrganismi

Humanitas, tra gli obiettivi un vaccinoanticancro. Laboratori avveniristici Allostudio hanno anche un vaccino per lacura del melanoma e del sarcoma. E laterapia è stata sviluppata partendo daglistudi sul microbiota. «È quello cheveniva chiamato flora intestinale, oggisappiamo che governa la nostra salute»,spiegano nel Centro di ricerca diHumanitas. Qui lavora il gruppo diImmunologia delle mucose e Microbiota.«Si tratta di miliardi di microrganismi, evivono anche su pelle e mucose. È unorgano vero e proprio, con più funzioni,oltre quella della digestione: ilmicrobiota è importante per lamaturazione del sistema immunitario eper la terapia antitumorale», dice MariaRescigno, professore di Patologiagenerale, con studi e ricerche fra Milano,Cambridge, Cnr, Bicocca e Ieo, chiamatanel 2018 a guidare il gruppo. Nel centrouniversitario costruito nel campus dietrol' ospedale di Rozzano sono oltre trecento gli studiosi impegnati in ricerche sulsistema immunitario. Rescigno, con un team di venticinque specialisti, punta sulmicrobiota. Fra gli obiettivi ci sono diagnosi precoce, prevenzione e terapie per ilcancro. Il gruppo è impegnato su tre aree di ricerca: «La prima è sulle patologieneoplastiche. Abbiamo visto che c' è un collegamento fra il microbiota e il processodi crescita dei tumori del colon retto. Alcuni batteri possono avere un ruolo sullaformazione di metastasi, altri possono indurre la produzione di metaboliti in grado dibloccare la crescita del tumore». Altri studi sono condotti sul ruolo della dieta:«Modifica il microbiota, che è responsabile della malattia». E c' è il programma(finanziato da Airc con fondi del 5x1000) per mettere a punto il vaccino contro lemetastasi: «Tra un anno e mezzo partirà la sperimentazione nei pazienti conmelanoma, fra tre anni quella per il sarcoma», informano a Humanitas. Spiega laricercatrice che questi studi sono iniziati dieci anni fa con l' avvento delsequenziamento del genoma. «Oggi sappiamo che il microbiota ha funzioni nonsoltanto sull' intestino ma anche a distanza, può influenzare attività cerebrali,

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cardiovascolari, e il nostro umore. Deve essere in equilibrio, quando prende ilsopravvento un batterio più aggressivo si determina una malattia. Si è scopertoanche che i bambini autistici hanno un microbiota diverso rispetto agli altri».Humanitas per questo gruppo ha realizzato laboratori con strumenti all'avanguardia, dagli incubatori ai microscopi. «È uno dei pochi centri in Italia e all'estero dove è possibile completare lo studio del microbiota: dall' analisi genomicaall' isolamento del ceppo, alla caratterizzazione», sottolinea Rescigno. E mostra gliincubatori: «Cappe speciali dove possiamo coltivare i batteri che crescono inassenza di ossigeno. Con queste tecniche sono state identificate più di mille specie,fino a dieci anni fa ne conoscevamo meno di quaranta». Poi presenta la squadra, conricercatori, dottorandi e studenti impegnati nella tesi. E aggiunge che il gruppo haavviato una startup per lanciare prodotti postbiotici: «Secondo uno studio appenapubblicato saranno il futuro della medicina personalizzata. E con i proventifinanziamo la ricerca». La startup ha già prodotto un integratore per la primainfanzia: «È in arrivo anche un prodotto per cani e gatti. Poi creme per curaremalattie infiammatorie della pelle e anche anti età. E ogni formula si basa sui nostristudi sul microbiota». Il traguardo resta la cura per il cancro: «Abbiamo identificatoun batterio con proprietà antitumorali, contiamo di arrivare alla sperimentazioneentro cinque anni».

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03/06/2019

Argomento: Sanità nazionale

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Traballa la Grillo E scatta il totonomi per il ministeroroberto nuvola

«Com' è triste Venezia soltanto un annodopo», diceva una celebre canzone deglianni Sessanta, per descrivere latristezza, la desolazione e la strazio chepuò suscitare il luogo un tempo amatoquando cambiano le condizioni e i motiviper cui lo si abita. E la scorsa settimanaper i 5 stelle è stato quello lo stato d'animo, dopo la scuffia elettorale alleeuropee. C' è chi si è mostrato pallido inTransatlantico, chi più sorridente delsolito, quasi a elemosinare simpatia, chiinvece ha tentato di risultare invisibile,per evitare le domande dei cronisti. Unanostra fonte all' interno del Movimento ciha confidato della presa di coscienza deipentastellati: «Alcuni di noi hanno capitoche uno non vale uno», ha ammesso conle gote arrossate e scuotendo la testa.«Forse prima eravamo ignoranti, era unproblema di cultura, ma adesso, in unanno, abbiamo imparato cosa vuol direfare politica, essere politici». Ok, maforse è troppo tardi, proviamo a dirgli. Dopo una lunga pausa ci risponde così:«Temiamo che il Movimento non si risolleverà più, siamo davvero sconfortati,sappiamo che ognuno di noi tornerà alle proprie professioni». Capannello azzurrocon TajaniSempre nella galleria dei passi perduti, nel cuore pulsante di Montecitorio,è capitato che la scorsa settimana si sia formato un capannello, come fosse uncampo da rugby, attorno al vicepresidente di Forza Italia e presidente delParlamento europeo, Antonio Tajani. In cerchio, stretti stretti, vari forzisti: SimoneBaldelli, Annagrazia Calabria, Renata Polverini, Benedetta Fiorini, Andrea Ruggieri ealtri. Si parlava di Giovanni Toti e della sua cena con Giorgia Meloni? Non è datosaperlo, anche perché parlavano a voce bassa. Ministro Grillo sempre più in bilicoCerto che Giulia Grillo non sta proprio (politicamente) simpatica quasi a nessuno.Men che meno dopo la sua sfuriata in Aula della scorsa settimana, quando èscoppiato il caso delle prossime nomine dei direttori delle Asl e le sono piovuteaddosso le accuse che il M5s sia ormai una specie di riedizione in chiave digitaledella Dc. Non sono queste le parole, ma il senso è che in molti segnalano una strana

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metamorfosi grillina: da paladini della trasparenza alle care e vecchie abitudini daPrima Repubblica. Nel frattempo corre di nuovo la voce che il ministero della Salutestia per registrare un avvicendamento, forse in chiave leghista, ma è possibile ancheche vada a un tecnico senza colore politico. Si era parlato della senatrice MariaDomenica Castellone (M5s), molto stimata non solo nel suo partito ma anche dallealtre forze. Però sembra improbabile. Tornano i socialisti In tanti rimpiangono i tempidi Gianni De Michelis, leader socialista recentemente scomparso, in particolareStefania Craxi, ora vicepresidente della commissione Esteri del Senato, che incompagnia di Pier Ferdinando Casini, Giuliano Amato, Maria Elisabetta AlbertiCasellati e Giorgio Napolitano renderà omaggio alla sua politica estera.