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1. ORIGINI DEL CONCETTO DI DOMESTICATION 1.1 Introduzione Il termine “domestication” è stato elaborato alla fine degli anni Ottanta nell’ambito degli studi sui media britannici, media studies, e da allora è un punto di riferimento teorico imprescindibile per lo studio dei processi di appropriazione e incorporazione delle tecnologie mediali nei contesti familiari. Il quadro interpretativo basato sul concetto di domestication ha migliorato la comprensione del rapporto tra media, tecnologia e vita quotidiana, diventando un riferimento molto presente nelle ricerche qualitative sull’uso della televisione, Internet ed altri mezzi di comunicazione. Il concetto è nato dalle radici di una ricerca realizzata a partire dal 1987 da Roger Silverstone (prima Brunel University poi University of Sussex). Lo scopo era di ricercare sulla relazione tra famiglie, unità domestiche e le loro tecnologie di informazione e della comunicazione. Due erano le esigenze primarie: - comprendere quali fattori sociali e culturali influenzavano l’adozione e l’uso delle nuove tecnologie; - capire quali dinamiche e conseguenze comportavano la loro adozione e il loro uso. Nella fine degli anni ottanta il settore dei media registrava un cambiamento dei prodotti e dei processi di consumo! Cambiamenti accompagnati da due atteggiamenti contrastanti: - ruolo positivo dei media: vengono integrati nelle unità domestiche; - ruolo negativo: discriminati perché provocano isolamento sociale. La ricerca prendeva in esame la complessità della vita quotidiana e il posizionamento delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, TIC, all’interno della sua organizzazione. I ricercatori hanno analizzato i fattori che incoraggiavano o limitavano l’acquisto e l’integrazione di TIC nelle case e il modo di relazionarsi delle persone ad essi e fra di loro / loro e l’esterno con / a causa di essi. Come mai questa ricerca? Perché farla? La ricerca mirava ad indagare la relazione tra sfera pubblica e sfera privata domestica e il ruolo rivestito dai TIC in questo rapporto. Alla base due idee speculari: - un modello delle pratiche e delle relazioni all’interno dell’unità domestica non può ignorare come le persone usano gli oggetti; - un modello di come le persone usano gli oggetti non può ignorare le pratiche e le relazione all’interno dell’unità domestica.

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1. ORIGINI DEL CONCETTO DI DOMESTICATION

1.1 Introduzione Il termine “domestication” è stato elaborato alla fine degli anni Ottanta nell’ambito degli studi sui media britannici, media studies, e da allora è un punto di riferimento teorico imprescindibile per lo studio dei processi di appropriazione e incorporazione delle tecnologie mediali nei contesti familiari. Il quadro interpretativo basato sul concetto di domestication ha migliorato la comprensione del rapporto tra media, tecnologia e vita quotidiana, diventando un riferimento molto presente nelle ricerche qualitative sull’uso della televisione, Internet ed altri mezzi di comunicazione.Il concetto è nato dalle radici di una ricerca realizzata a partire dal 1987 da Roger Silverstone (prima Brunel University poi University of Sussex). Lo scopo era di ricercare sulla relazione tra famiglie, unità domestiche e le loro tecnologie di informazione e della comunicazione. Due erano le esigenze primarie:- comprendere quali fattori sociali e culturali influenzavano l’adozione e l’uso delle nuove tecnologie;- capire quali dinamiche e conseguenze comportavano la loro adozione e il loro uso. Nella fine degli anni ottanta il settore dei media registrava un cambiamento dei prodotti e dei processi di consumo! Cambiamenti accompagnati da due atteggiamenti contrastanti:- ruolo positivo dei media: vengono integrati nelle unità domestiche;- ruolo negativo: discriminati perché provocano isolamento sociale.La ricerca prendeva in esame la complessità della vita quotidiana e il posizionamento delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, TIC, all’interno della sua organizzazione. I ricercatori hanno analizzato i fattori che incoraggiavano o limitavano l’acquisto e l’integrazione di TIC nelle case e il modo di relazionarsi delle persone ad essi e fra di loro / loro e l’esterno con / a causa di essi.

Come mai questa ricerca? Perché farla?La ricerca mirava ad indagare la relazione tra sfera pubblica e sfera privata domestica e il ruolo rivestito dai TIC in questo rapporto. Alla base due idee speculari:- un modello delle pratiche e delle relazioni all’interno dell’unità domestica non può ignorare come le persone usano gli oggetti;- un modello di come le persone usano gli oggetti non può ignorare le pratiche e le relazione all’interno dell’unità domestica. Le Tic sono sì oggetti, ma sono mezzi di comunicazione, che sottostanno a diverse logiche. Le cose si complicano! Come oggetti sono scelti e comprati per la loro funzione, qualità, estetica, piacere che generano; ma come tecnologie hanno un impatto sull’ordine sociale ed economico del nucleo familiare; come mezzi di comunicazione hanno un significato funzionale perché forniscono collegamenti tra i membri dell’unità, con le altre unità e il resto del mondo. Le Tic si articolano inoltre all’interno di contesti culturali pubblici e privati! Dobbiamo quindi analizzare due elementi chiave:- la significatività delle Tic nell’ambiente domestico;- l’unità domestica (household).

1.2 Le TIC nell’ambiente domestico Bisogna anzitutto studiare la famiglia in sé (cultura, abitudini) per poi comprende il modo in cui questa si appropria delle Tic. È necessario tener conto delle relazioni che si instaurano tra pubblico e privato, passando da un livello micro di analisi (la famiglia) ad un livello macro (la società), ponendo l’attenzione sul ruolo che le Tic rivestono nel creare una base per la costruzione dell’identità individuale e collettiva.

Le Tic correlate alla vita quotidiana della famiglia scandiscono il ritmo delle attività di un’unità domestica e ne influenzano le abitudini. Il significato delle Tic e il ruolo che assumono viene negoziato tra i membri della stessa unità. Silverstone e i suoi hanno rivolto l’attenzione al problema della “genderizzazione” (processo attraverso cui un comportamento è determinato o modificato dal genere, dall’identità sessuale, considerato come un elemento che definisce i processi d’identità e di creazione di significato. Quindi genere inteso come costruzione sociale ed ideologica, non biologica. In questo caso il genere può definire lo stile di fruizione così come il processo di appropriazione e significazione) della tecnologia, come un aspetto della sua costruzione attraverso le relazioni di genere all’interno del nucleo familiare. Il consumo della tv fatto da uomini e donne è differente come il significato che le attribuiscono. Occorre tener conto del consumo come modo per identificare i meccanismo di appropriazione degli oggetti da parte degli individui dell’unità domestica; bisogna considerare come tale appropriazione contribuisca a definire “posizioni” degli individui e delle unità domestiche nella sfera pubblica e privata.

1.3 L’unità domestica come economia moraleUnità domestica intesa come unità economica coinvolta nell’economia pubblica tramite l’attività di produzione e consumo dei suoi componenti. È morale perché i membri agiscono dentro e fuori casa secondo conoscenze, valori, e rituali che li contraddistinguono dagli altri individui e famiglie. Ogni famiglia ha una propria “cultura” ed è in scambio con l’economia che la circonda, creando un sistema basato su relazioni economiche e sociali nell’ambito della sfera pubblica. Il nucleo familiare partecipa all’economia formale appropriandosi delle sue merci. Dietro l’economia oggettiva delle transazioni vi è una negoziazione di significato da cui deriva un realtà simbolica che accompagna lo scambio di beni o il mondo dell’informazione e delle comunicazione. La stessa negoziazione di merci e lo stesso consumo di informazione avvengono all’interno della sfera domestica, negoziazione che è articolata e definita nella concezione di “economia morale dell’unità domestica”. Silverstone e i suoi hanno usato l’idea di “biografia della cosa”, secondo la quale le cose hanno biografie come noi, e che ben si adatta allo studio dell’ambiante domestico e a quello del ruolo delle tic. Per le tic i livelli di biografia sono vari e le diverse biografie di una tic si intersecano e ne tracciano il contesto sociale e culturale della creazione e della ricreazione. Inoltre le tic essendo sia oggetti che media contengono ulteriori biografie: evoluzione di programmi o software ad esempio. Cosa lega l’idea delle biografie degli oggetti con l’idea di nucleo familiare come economia morale?L’unità è economica e le attività economiche sono basate e costituite dalle biografie del nucleo familiare e dei suoi membri, dai rituali che definiscono il nucleo familiare come unità sociale e culturale. Considerare un’unità domestica come economia morale serve a capire come le famiglie si rapportano col sistema sociale e il mondo. In questo senso le tic, tecnologie e media, oggetti e significanti, si pongono come elemento trasversale tra la sfera pubblica e quella privata. Le tic si pongono come mediatori delle conoscenze sociali e culturali all’interno dell’unità domestica, che è dinamicamente coinvolta nel mondo pubblico della produzione e dello scambio di merci e significati. Moores sintetizza (idea di nucleo familiare come economia morale): gli usi e le interpretazioni delle tecnologie e dei testi mediali in contesti domestici restano negoziabili, in quanto dipendono dalle risorse materiali e discorsive che sono a disposizione delle famiglie e dei loro membri. Il nucleo familiare dunque è un’entità economica, che produce beni e servizi, ed al suo interno si creano relazioni di fiducia e di “sicurezza ontologica”. Nel momento in cui significati e oggetti passano dalla sfera pubblica a quella privata definiscono un particolare universo semantico per il nucleo familiare stesso. Affinché questo avvenga, oggetti e significati attraversano un processo valutativo e partecipano alla creazione del senso di sicurezza e fiducia che delimita la vita domestica. Il processo di costruzione della sicurezza ontologica è minato e reso complesso dall’ingresso nell’ambiente domestico delle tic, perché esse

pongono problemi di mantenimento e controllo del confine tra esterno e interno, sia in quanto media sia per i contenuti che offrono, portando il nucleo a scelte di inclusione ed esclusione. 1.3.1. Le dinamiche dell’unità domesticaQuindi! Le tic sono parte del sistema di transazione che regola il rapporto con le merci, sono doppiamente coinvolte grazie al loro status di oggetti e di media e alla loro doppia articolazione nell’economia e nella cultura. Doppia articolazione: modo in cui le tic sono mezzi (media) per negoziare significati tra la sfera pubblica e quella privata e il modo in cui creano senso attraverso il consumo. Offrono un percorso di consumo e di appropriazione dei contenuti che sono successivamente rielaborati e scambiati sia all’interno dell’unità domestica sia all’esterno di essa. Il sistema transazionale che regola l’economia morale dell’unità domestica è costituito da quattro elementi non separati tra di loro, ma parte di un unico processo:- appropriazione: si ha quanto un oggetto è venduto e un individuo / unità domestica se ne impossessa e passa quindi dall’economia formale all’economia morale. L’appropriazione può evidenziare le caratteristiche di un individuo o di un nucleo familiare. L’appropriazione può essere riferita sia agli oggetti (tecnologie, media), sia ai contenuti mediali (programmi, app web) e determina una particolare attribuzione di significato da parte del nucleo familiare che non corrisponde necessariamente a quella prevista dalla sfera pubblica. L’appropriazione di determinate tic fornisce una base per comprendere le dinamiche del nucleo familiare stesso. L’appropriazione di una tecnologia non è lineare: richiede agli utenti di riconfigurare le proprie disposizioni, le pratiche d’uso e l’universo di relazioni sociali nel quale sono immersi. A volte l’appropriazione delle tecnologie non giunge a compimento e l’utente si trasforma in “non-utente”. L’unità domestica con l’appropriazione delle tic le ridefinisce secondo i propri valori e interessi partendo dai suoi obiettivi d’identità, di sicurezza e di status. - oggettivazione: disposizione fisica degli oggetti e loro uso all’interno dell’ambiente domestico. Due livelli: oggettivazione degli oggetti fisicamente intesi (hardware) che si inseriscono nell’ambiente contribuendo ad una sua costruzione / oggettivazione dei contenuti mediali (software) che può essere rilevata nelle conversazioni all’interno del nucleo familiare e che fornisce elementi per l’identificazione e la rappresentazione degli individui stessi. Sono oggettivati quando contribuiscono a scandire il ritmo della vita quotidiana di un nucleo familiare, influenzandone le abitudini. - incorporazione: modo in cui gli oggetti sono usati e come vengono collocati nelle abitudini quotidiane e quali sono le funzioni che assolvono. L’incorporazione dipende dal genere e dall’età, così come dal rafforzamento dello status. È alla base di un processo di creazione dell’identità domestica, differenziazione e identificazione, esterno e interno al nucleo. - conversione: relazione tra il nucleo familiare e il mondo esterno. Il nucleo familiare si esprime all’esterno, attraverso le conversazioni generate dalle tic : parlare di un programma televisivo, di musica … le tic facilitano la conversazione e sono oggetti stessi della conversazione, attuando un processo di conversione tra il mondo interno dell’unità domestica, la sua economia morale e il mondo esterno. Tutto ciò aiuta a mettere in luce che per comprendere la cultura tecnologica dei nuclei familiari è importante tenere conto delle differenze di genere, classe ed evoluzione del nucleo stesso. Il ruolo occupato dalle tecnologie nell’unità domestica è il prodotto di un insieme dinamico di condizioni storiche e sociali, sia interno alla famiglia e al suo ambiente prossimo sia inserito nel più ampio quadro del cambiamento tecnologico della società. 1.3.2. La vita quotidianaAltro concetto fondamentale: everyday life. Luogo in cui gruppi ed individui agiscono insieme e separatamente in armonia e in conflitto. È nella vita quotidiana che assumono importanza ed entrano in gioco le strutture della società. È nella vita quotidiana che ciascun individuo si confronta con le più profonde ambiguità., contraddizioni, insicurezze.

La vita quotidiana come area di ricerca si imposta in ruolo sistematico solo recentemente, ma è una tradizione che nasce in tempi lontani. Ci riferiamo in particolare all’attenzione per le piccole cose di Simmel, a Parks e alla scuola di Chicago e all’attenzione nei confronti della città. Livingstone: nella prospettiva degli studi sul consumo dei media si è giunti alla sesta fase: ethnographic turn, che coinvolge un dettagliato studio della “cultura del quotidiano”, basandosi su estese descrizioni e analisi degli aspetti rituali, culturali e di comunicazione il cui significato viene riprodotto nella vita quotidiana. È fondamentale occuparsi della vita quotidiana perché in essa gli individui e i gruppi interagiscono con le tic influenzando relazioni familiari e sociali.

1.4 Il significato di domesticationIl termine deriva dal latino “domesticus” : addomesticamento di un animale selvaggio. In relazione alle tic è usato metaforicamente per indicarne appunto l’addomesticamento: tecnologie estranee e selvagge piegate al contesto domestico e integrate nelle abitudini quotidiane degli individui, nel loro ambienti, nelle loro strutture sociali. Sussiste un percorso di domestication attraverso il quale gli individui elaborano le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e se ne appropriano, inserendole nella vita di tutti i giorni. L’individuo attribuisce significati simbolici all’artefatto tecnologico. Individui e gruppi fanno delle scelte in base alle percezioni dei propri bisogni e valori e sulla base di una struttura inconscia che guida le loro azioni. Non tutti gli individui riescono però a metabolizzare in poco tempo le nuove tecnologie e su questo punto ci si deve concentrare se si vuol parlare di domestication, cioè processo diacronico per il quale le nuove tic entrano nella vita quotidiana del fruitore. Alcuni media poi sono completamente integrati nella vita quotidiana, altri parzialmente, altri affatto. La domestication coinvolge l’unità domestica e ciò che la circonda, sfera privata e sfera pubblica, così come l’economia morale dell’unità domestica stessa e l’economia formale del mondo circostante. 1.4.1 La domestication e lo studio delle ticLa domestichescion si distacca dall’idea del potere trasformativo della tecnologia, concentrandosi sulle dinamiche di adozione e di inclusione delle tecnologie all’interno della vita quotidiana, anziché sullo studio dell’innovazione e della sua diffusione. Fino alla metà degli anni ottanta: teoria del diffusionismo: si concentra sull’adozione di innovazioni da parte degli individui o da altre unità decisionali a livello micro, e sulla diffusione delle innovazioni all’interno di un sistema sociale a livello macro. L’adozione è un razionale “processo di innovazione-decisione” in più tappe:- conoscenza dell’innovazione;- formazione della propria attitudine nei confronti dell’innovazione;- accettare o rifiutare l’innovazione;- implementazione della nuova idea;- conferma della decisione. Questa teoria è stata accusata di eccessiva linearità e razionalità; inoltre esso propone uno sviluppo delle tecnologie come una variabile indipendente dalla società, ma che la può però cambiare. Un approccio che oltrepassa questo limite è quello costruttivista SCOT (Social Construction of Technology) : parte da una critica al determinismo tecnologico e considera le tecnologie come costruzioni sociali dove una rete estesa di attori e fattori sociali, economici e politici ne modella lo sviluppo. Gli utenti giocano un ruolo nella costruzione della tecnologia. L’approccio della domestication si ispira all’approccio Scot, ma anche alla ricerca sull’utente negli studi dei media e della sociologia e antropologia della vita quotidiana, dato che si concentra sull’integrazione culturale delle tic nella vita quotidiana. Studia il ruolo attivo che gli individui assumono nella formazione dell’innovazione tecnologica.

L’apporto originale degli studi sulla domestication vanno oltre all’indagine del ruolo dei tic nella società, oltre lo studio delle tecnologie: la domestication osserva anche cosa significhi per le persone la presenza o l’assenza delle tic nella vita quotidiana e le opportunità che esse offrono. Diciamo che la domestication contrasta anche il determinismo tecnologico sviluppato all’interno della ricerca sulle tecnologie e considera anche la natura contenutistica della tecnologia, rifiutando una sorta di determinismo testuale che ha caratterizzato a lungo la ricerca sui media. L’approccio della domestication inoltre supera un limite tradizione sugli studi dei media, che è quello di prendere in considerazione un media alla volta. Fino alla fine degli anni ottanta si studiava un solo medium per volta e soprattutto la televisione. Ma il gruppo della Brunel University ha individuato la necessità di continuare a concentrarsi sullo studio della tv, ma ri-concettualizzandolo in un più ampio contesto. Nonostante la tv non fosse ancora una piattaforma multi servizio quale è oggi, alla fine degli anni ottanta c’erano le prime trasformazioni: videoregistratore, console videogiochi ecc. la tv è quindi il centro della famiglia ma è anche potenzialmente multiforme. È necessario capire qual è il ruolo dei vecchi e dei nuovi media e come questi si integrino nell’ambiente domestico, come cambino le pratiche di consumo.

2. DOMESTICATION E METODOLOGIA DELLA RICERCA Organizzazione metodologica che ha dato vita al concetto di domestication. Ripetiamo: tale concetto è stato sviluppato a partire dal lavoro di Silverstone iniziato nel 1987 che mirava a studiare gli usi delle tic all’interno dell’unità domestica. Ecco come la ricerca è stata condotta da Silverstone, Hirsch e Morley. Un approccio etnografico per lo studio delle tic (vedi riquadro pagina 31).

2.1 Lo studio etnografico del consumo delle ticProspettive della ricerca HICT (Household Uses of Information and Communication Technologies): sociologica, antropologica, psicosociale per lo studio delle tic nell’unità domestica. La scelta metodologica: realizzare uno studio etnografico all’interno delle unità domestiche. Alla fine degli anni ottanta c’erano pochi esempi di ricerche su cui basarsi, dunque hanno escogitato nuove procedure. Quali problemi hanno incontrato nella progettazione della ricerca? Insufficiente sviluppo di ricerche che:- si basassero su indagini interne a nuclei famigliari;- analizzassero il consumo dei media e delle tecnologie nella loro complessità sociale e culturale;- prendessero in considerazione le relazioni con tecnologia e media delle famiglie;- studiassero approfonditamente le dinamiche sociali e psicologiche dell’appropriazione ed uso di oggetti.Dunque: territorio inesplorato.

La scelta etnografica si è imposta dunque per fare luce sulle specificità delle relazioni che circondano l’uso dei media e delle tic nella cultura domestica. Quali erano le domande della ricerca a cui il gruppo di S voleva rispondere? Il gruppo della Brunel University mirava a comprendere:- dinamiche relazionali delle famiglie, dei media e delle tecnologie considerandoli come sistemi su due livelli:a) in relazione alla struttura della famiglia;b) le relazioni della famiglia con la società esterna, amici parenti, e considerando l’uso dei media e delle informazioni.- ruolo delle tic nell’integrare o isolare i nuclei familiari oltre l’unità domestica:a) ruolo delle tic nella mediazione tra sfera pubblica e privata;b) ruolo delle tic nel mantenere l’unità della famiglia, la propria sicurezza ontologica.

Obiettivo di natura metodologica: ricerca etnografica sì, ma tenendo conto del televisore e delle altre tecnologie senza isolarle, superando i problemi metodologici dei precedenti studi. Necessità di ottenere risposte attraverso il coinvolgimento dei ricercatori nelle vite di altre persone.

2.2 La scelta e il reclutamento delle famiglieHanno scelto la famiglia come unità di studio. In questa scelta hanno scoperto come la famiglia fosse l’unità domestica singola più grande della società britannica e che occupava una posizione rilevante nella cultura britannica a livello ideologico. Quali caratteristiche dovevano avere le famiglie per partecipare a questo studio?- nuclei con figli in età scolare;- alto livello di tecnologia: avere almeno tre delle quattro tic principali (tv, telefono, computer, videoregistratore);- essere, per praticità, di lingua inglese.

Due fasi di reclutamento:- agenzia di ricerca: selezionate quattro famiglie che hanno ricevuto compenso. Controllo di reclutamento insoddisfacente;- reclutate direttamente attraverso le scuole. Il campione selezionato era socialmente bilanciato e geograficamente distribuito tra metropoli e provincia.

Così come il reclutamento anche le fasi di ricerca sono state due e distinte.

2.3 La prima fase di ricercaObiettivo principale: registrazione delle attività di una settimana tipo.I ricercatori hanno passato del tempo con le famiglie, non strutturato, limitandosi ad osservare la loro vita quotidiana. Ai membri della famiglia è stato chiesto di compilare un diario settimanale sull’uso del tempo, per vedere le attività svolte e l’uso delle tic. In seguito una ricercatrice ha trascorso un periodo di osservazione partecipante, prendendo appunti e trascrivendo le conversazioni quando ritenuto utile ed appropriato. Dopo le due settimane la famiglia è stata intervistata. La ricerca ha dato esiti insoddisfacenti, sia per evidente limitazione di tempo e dei metodi. Silverstone ed i colleghi avevano la sensazione che la ricerca fornisse solo un resoconto superficiale. Le difficoltà erano soprattutto nella settimana di vita partecipante che:- non offriva un’analisi sistematica dell’interazione tra famiglia e tecnologia;- non creava base per il confronto familiare;- non contestualizzava la famiglia in modo appropriato nelle relazioni spazio – temporali.Inoltre la ricercatrice mollò e venne sostituita da un ricercatore. L’uomo osservante complicava probabilmente le cose rispetto ad una donna. Sorgono quindi interrogativi a livello epistemologico, metodologico. Nuovo impianto metodologico.

2.4 La seconda fase di ricercaNuovi strumenti metodologici: ridotto il periodo di tempo partecipante e ogni famiglia è stata coinvolta per parecchi mesi, ma seguendo i tempi della quotidianità di ciascuna famiglia.Effetti:- ricerca più rilassata e meno intrusiva;

- approfondisce meglio la conoscenza delle famiglie;- permette di condurre la ricerca su più famiglie contemporaneamente;- porta benefici nella conoscenza del quartiere delle famiglie e del loro coinvolgimento;- permette di raggiungere ricorsività e riflessività nella struttura dello studio.In tutto dura un anno, per 16 famiglie, ciascuna vista 9 volte, per un tempo di 2 – 6 ore, nell’arco di almeno 6 mesi. Arco che permise di verificare cambiamenti, pratiche legate alla stagione ecc.

Quali strumenti furono utilizzati?

2.5 Gli strumenti della ricercaDescriviamo la progettazione e indichiamo per la raccolta di quale tipo di informazione sono stati usati determinati strumenti, mettendo in luce poi le loro relazioni.

2.5.1. Intervista preliminareBasata su un questionario semistrutturato per raccogliere informazioni socio demografiche e di altro genere. Durata: 3 – 4 ore. Ha permesso di:- verificare come i componenti della famiglia si esprimono sulle attività casalinghe legate e non alle tic;- “ “ il bilanciamento dei poteri all’interno della famiglia;- cogliere l’ideologia e i valori della famiglia, almeno sommariamente;- abituare i membri a parlare di sé e a relazionarsi col ricercatore.

2.5.2. Osservazione partecipante Strumento principe della ricerca etnografica: il ricercatore osserva e partecipa interagendo, in modo da essere coinvolto nella costruzione del mondo sociale e quindi di comprendere le azioni degli individui studiati. Nella nostra ricerca sono stati fatti questi periodi nonostante S la reputasse difficile, perché necessaria anche se insufficiente. Fatta ogni volta che il ricercatore passava del tempo in famiglia e oltre a focalizzarsi sui componenti della famiglia e sul loro agire, l’osservazione si è concentrata anche sull’ambiente domestico, sui gusti, sull’organizzazione degli spazi. Accanto a questo sono state raccolte informazioni “in diretta” sull’uso delle tic e sulle relazioni tra queste e i membri della famiglia.

Altri metodi di raccolta di informazioni / dati:2.5.3. Diario time-useDiario sull’uso del tempo, cioè sulle attività svolte in giornata, registrate dagli intervistati per una settimana. Grande impegno perché devono essere compilati con attenzione, e sono tanto interessanti quanto complicati e difficili da amministrare ed analizzare. S richiese di registrare un diario settimanale diviso in fasi temporali di mezz’ora. Problemi nei diari che hanno influenzato gradi di codifica:- grado di compilazione;- modo di compilazione.Aspetti positivi:- dati oggettivi rispetto le attività svolte durante una settimana;- incrociare questi dati con altri raccolti attraverso altri strumenti;- base oggettiva per una discussione tra intervistato e ricercatore;- informazioni legate al genere degli individui e alla loro cultura domestica;

- indicazione sulla geografia spaziale e temporale della casa.

Come è stata fatta l’analisi dei diari? - sono state prese in considerazione le attività e ciò ha permesso dia) individuare i movimenti degli individui;b) osservare l’attitudine degli intervistati a stare soli, in compagnia, di chi;c) osservare l’attività degli intervistati in relazione alle tic.- sono stati analizzati in relazione alla discussione che ha seguito la compilazione, attraverso commenti, con i quali si hanno vantaggi per la codifica dei dati e anche maggiori informazioni.

2.5.4 Mappe dell’unità domesticaParte del gruppi di strumenti “visuali”, realizzate dai partecipanti. Mappe di un luogo o di una situazione che consentono di ottenere informazioni circa la percezione che il soggetto ha e il soggetto stesso. Per approfondire il tema della relazione spaziale nell’unità domestica, ogni componente della famiglia ha creato una mappa della casa riportando per ogni stanza gli oggetti importanti. Perché?- per raccogliere info sulle parti della casa a cui il ricercatore non ha accesso;- registrare la posizione delle tic e oggetti significativi nello spazio domestico. Cosa ne è emerso?- il modo di rappresentare lo spazio in relazione al genere (maschio o femmina) e all’età;- dimenticanza di alcune tecnologie;- tendenza a far sparire il telefono giudicato scontato;- accuratezza dei disegni delle donne rispetto a quelli degli uomini.

2.5.5. Diagrammi delle relazioniSempre strumento visuale, il diagramma è usato per raccogliere informazioni sulle relazioni. Viene chiesto ai soggetti di fare un diagramma per rappresentare in modo visivo le proprie relazioni con un gruppo di persone. Si raccolgono info spesso inaccessibili per altre vie. Nella nostra ricerca sono stati chiesti due tipi differenti di diagramma:- uno per registrare la distanza geografica delle persone con cui l’unità domestica si relazione. È stato chiesto di inserire gli individui con cui si hanno relazioni in base alla distanza fisica dall’unità domestica e di distinguere tra relazioni positive e negative;- uno per registrare la distanza affettiva, quindi è stato chiesto di indicare sul diagramma gli individui con cui si hanno relazioni in base al significato emotivo di questi e all’intensità delle comunicazioni e con quali media si tenessero i rapporti.Dati e risultati in merito:- all’oggettivazione delle caratteristiche che ciascuna famiglia attribuiva alle sue molteplici relazioni significative;- al modo in cui la famiglia costruisce la propria identità;- al ruolo della tecnologia nel sostenere le relazioni;- al modo in cui gli affetti significativi definiscono il modello d’uso di media e tecnologie. I diagrammi sono serviti per i rapporti col quartiere, amici, parenti e come l’unità domestica si estende oltre i confini fisici dell’abitazione.

2.5.6. Album fotografico di famigliaVisione di fotografie: immagini di situazioni o di soggetti passati + punto di partenza per farsi raccontare qualcosa sull’oggetto dello studio.

Anche nella nostra ricerca il ricercatore ha chiesto che gli venissero mostrati album di famiglia. Il ricercatore ha potuto registrare come la famiglia sceglieva, organizzava e si mostrava, in quali e quante occasioni ecc. gli album hanno rappresentato una via per inoltrarsi nell’identità della famiglia.

Dunque: diario, mappa, diagramma, foto elementi caratterizzanti della metodologia utilizzata in questa ricerca. Hanno raccolto info spazio – temporali, interne ed esterne all’unità domestica, e info sulla significatività delle tic sia in sé sia nell’articolazione di spazio e tempo.Le info sono state considerate unitamente perché:- singolarmente ogni strumento avrebbe fornito ben poco;- le triangolazioni hanno fornito la base per descrivere e presentare il carattere di ciascuna family. ricchezza della ricerca HICT (Household Uses of Information and Communication Technologies).

2.5.7. Lista delle tecnologieÈ stata fatta una lista delle tecnologie domestiche, 49 elementi, in cui i componenti della family dovevano indicare:- presenza / assenza in casa;- modello;- età;- quantità;- collocazione;- acquirente;- utilizzazione.Spazi vuoti per eventuali altre tecnologie.Per:- misurare la ricchezza tecnologica e misurare la “genderizzazione”;- cogliere aspetti sull’uso delle tecnologie, sulla rivendicazione di possesso;- raccogliere informazioni sulle biografie degli oggetti- tecnologie e su come venivano incorporati.

Tutti questi dati confrontati ed uniti con dati emersi da altri strumenti usati nella ricerca hanno consentito l’approfondimento di ulteriori temi come:- comprensione qualitativa e quantitativa della significatività delle tecnologie in ciascuna unità domestica;- percezione delle tecnologie;- differenze tra famiglie nell’appropriazione delle medesime tecnologie.

2.5.8. Repertory Grid testElaborata da Kelly negli anni ’50, la psicologia dei costrutti personali basa le rilevazioni su questi tipo di intervista, che fa emergere le dimensioni semantiche rilevanti per una persona, attraverso le quali entra in rapporto con la realtà e attribuisce significato alla propria esistenza. Anche nella nostra ricerca è stata usata questa intervista per capire come i componenti della famiglia costruiscono i propri universi tecnologici. Interessante il confronto tra costrutto maschile e femminile delle tecnologie domestiche. È stato chiesto di descriversi in relazione ai sentimenti per le varie tecnologie presenti nelle abitazioni:- informazioni importanti sugli aspetti della relazione tra individuo e tecnologia;- info per triangolazione complessiva dello studio;- è emersa genderizzazione delle tecnologie nell’uso domestico.

2.5.9. Intervista finaleColloquio per esplorare tematiche non completamente coperte e come sommario / chiusura della ricerca. Temi: identità familiare, aspettative future, scenari e pratiche di consumo, estetica domestica … È servita per far riflettere le famiglie sul loro coinvolgimento nella ricerca. Il grado di confidenza con il ricercatore ha permesso ai familiari di affrontare temi e questioni con disinvoltura e di esprimere commenti e pareri, riassumibili nei punti seguenti:- lo studio si è sviluppato in modo divrso dalle aspettative e questo ha generato preoccupazioni;- per molti non è stato chiaro il motivo di tanta attenzione alla loro vita;- per molti è stata stimolante;- nessuno ha confermato la preoccupazione dei ricercatori che ci fosse squilibrio tra quanto da loro chiesto e quanto da loro offerto.

Dati raccolti attraverso strumenti messi a punto per altri scopi: è il caso dell’uso dei media! È stato studiato attraverso le informazioni registrate nei diari e con la presenza del ricercatore nell’unità domestica. Inoltre gli scenari di uso sono stati discussi con ciascun adulto separatamente, considerando la visione televisiva di una settimana tipo, per capire quali programmi e per quali programmi si trovava il tempo, quante volte … È importante ricordare che lo studio dell’uso dei media ed in particolare dell’uso della televisione ha rappresentato uno snodo cruciale in questa ricerca per:- ridefinire lo studio dell’audience fino a quel momento effettuato, considerando l’uso dei media e la loro considerazione nell’ambiente sociale in cui sono usati;- la questione della “doppia articolazione” delle tic. Per la relazione delle tic e vita quotidiana, S e i suoi si sono interessati alle risorse economiche delle famiglie, per capire:- il potere economico dell’unità e dei singoli componenti;- la relazione tra disponibilità economica e dotazione tecnologica;- la relazione tra disponibilità economica e pratiche di consumo;- come le famiglie percepivano il proprio status economico anche in relazione alle famiglie del loro gruppo sociale di appartenenza. Scopo: avere un resoconto della posizione economica delle unità domestiche considerate sia per creare la base per l’analisi della loro economia morale, sia per poter comprendere la significatività della posizione economica come determinante in una cultura.

2.6 I risultati della ricercaNonostante le famiglie fossero venti, la grande quantità di materiale raccolto è stata tale da rendere difficoltosa la sistemazione e la classificazione. I soli dati resi disponibili sono quelli pubblicati da Hirsch nel 1992 (lo studio ha comunque fornito un apporto molto importante per lo studio di rapporti tra media, tecnologie e vita quotidiana / fattori che influenzano l’adozione delle nuove tecnologie / quali dinamiche hanno adozione ed uso / nuovi metodi di ricerca) elaborati dal singolo caso della famiglia Simon: caso di studio molto interessante. [ Pag. 50 ] esempio della famiglia Simon.

3. EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI DOMESTICATION

3.1 IntroduzioneIl concetto di domestication non è unitario, nel senso che assume connotazioni differenti a seconda del gruppo di ricercatori, dall’area geografica …Dalla ricerca presa in esame fino ad ora (HICT del 1987 domesticatio: processo di fruizione delle tic percepite come oggetti simbolici, espressioni di valori e desideri appartenenti alla vita pubblica e privata, e che facevano da collante tra il livello micro sociale e quello macro) si sono sviluppati studi differenti: evoluzione del concetto di domesticatio. Due trasformazioni negli anni Novanta e nel nuovo millennio hanno influenzato gli studi sulla domestication:- trasformazione dell’unità domestica;- avvento di nuove tecnologie, come internet e il cellulare.

La maggior parte degli studiosi su tale concetto adotta un approccio olistico, prendendo in esame un’ampia gamma di tic.L’attenzione viene rivolta a tutti quei processi che si instaurano dopo l’acquisto delle tic e alle relazioni che i singoli individui instaurano con esse nel tempo; dunque non è stato posto l’accento sul processo di acquisizione dei mezzi di comunicazione e sul fatto che il processo di addomesticamento implica prima dell’acquisto uno sforzo ad immaginare il luogo dove collocare il medium. Questo ha attirato l’attenzione non solo degli studi accademici, ma anche delle società commerciali.

3.2 L’evoluzione della domestication in ambito britannico Un secondo procetto dell’HITC viene avviato nel 1991, finanziato dall’Economic and Social Reserch Council. Scopo: osservare le relazioni tra unità domestiche e tic concentrandosi per su alcune tipologie di unità domestiche:- telelavoratori;- monoparentali;- giovani anziani;Ricercatori furono Silverstone e Haddon presso la Sussex University; la ricerca si concentrava su un arco di tempo piuttosto lungo (tre anni) perché l’obiettivo era quello di verificare i cambiamenti all’interno delle unità domestiche che modificavano la relazione dei singoli con le tecnologie. Nel corso degli anni si era assistito a diversi cambiamenti che avevano modificato il processo di integrazione delle tic nelle unità domestiche, riconducibili a tre livelli:- socio tecnologico;- sociale;- dell’unità domestica.

3.2.1 Le famiglie di telelavoratoriH e S hanno osservato le relazioni tra le tic e i telelavoratori, cioè coloro che lavorano da casa e si servono delle tic per il proprio lavoro. Considerato il ruolo fondamentale delle tic in queste circostanze e tenuto conto dell’ambiente in cui essi erano soliti lavorare, le tic assumevano significati e collocazioni differenti all’interno della propria unità domestica. Per esempio il telefono viene principalmente considerato uno strumento di lavoro, ci si approccia in modo diverso e anche soluzioni diverse (doppie linee, segreteria telefonica). Assumono anche collocazioni differenti le tic: la tv ad esempio è spostata in vani più lontani, così da non distrarre il telelavoratore.

3.2.2. Famiglia monoparentaliGB anni Novanta: erano il 15% delle famiglie totali, per lo più composte da madri. S e H rilevano più o meno i processi delle famiglie bi – parentali. Il telefono diventa centrale per le situazioni di emergenza, per il controllo. Per quanto riguarda la tv non hanno notato grandi differenze. Diciamo che la tv diventa una sorta di compagna qualora il genitore si trovi solo, magari di sera.

3.2.3. Famiglie di giovani anzianiCoppie sposate, in pensione anticipata o formate da una sola persona, dai 65 ai 74 anni. Erano negli anni Novanta un gruppo poco studiato ma in crescita nella popolazione. Si indaga l’influenza che le esperienze di vita precedenti potevano avere nelle relazioni con le tic; capire attraverso le singole biografie degli individui come le tic avessero modificato l’attuale stile di vita. H e S hanno sottolineato la scarsa omogeneità di comportamenti, ribadendo come il processo di domestication delle tic variasse molto a seconda della vita passata e presente degli individui.

3.3 L’evoluzione della domestication in NorvegiaUn importante filone di ricerca si è sviluppato in Norvegia, che all’inizio degli anni Novanta ha permesso al concetto di domestication di consolidarsi. I norvegesi hanno studiato la domestication delle nuove tic nella società in senso lato. Hanno studiato la tecnologia partendo dagli utenti, dai fruitori, e si sono riallacciati agli storici economici come Rosenberg per indagare la “scatola nera” della tecnologia.Si sono ispirati alla “Actor-Network Theory” (ANT) per la quale ogni idea scientifica, artefatto tecnologico o anche un semplice fatto sociale sono il prodotto di una rete intricata di relazioni in cui agiscono attori sociali umani e non umani e hanno cercato di sviluppare un approccio semiotico allo studio della tecnologia. Secondo tutto questo la domestication non è solo socializzazione della tecnologia, bensì anche co-produzione del cambiamento sociale e tecnico. Essa deve tener conto di tre caratteristiche fondamentali:- costruzione di un set di pratiche correlate all’artefatto (routine del suo uso ad esempio);- costruzione del significato di artefatto;- i processi cognitivi correlate all’apprendimento delle pratiche e al loro significato.Sorensen è uno degli esponenti del filone norvegese e si è concentrato su ciò che accadeva nella società. Ricerca condotta da S sull’addomesticamento dell’automobile: perché proprio questo? - permette di evidenziare che il processo di domestication è fortemente legato alla visione del mondo di ogni individuo;- è una tecnologia che fa da mediatore tra la sfera pubblica e la sfera privata. La macchina fu un oggetto contestato inizialmente e poco desiderabile. Era vista come una minaccia all’ordine naturale e si pensava che avesse un impatto distruttivo sulla circolazione. Però c’era chi la invocava in quanto progresso. Tuttavia la progressiva crescita del possesso di automobili ha dimostrato che esse erano diventate ormai un bene per le famiglie, e tra gli anni sessanta e settanta il loro possesso divenne scontato. Comunque S dimostra come il processo di domestication dell’automobile si è dovuto scontrare e confrontare con la morale degli individui, perché in Norvegia guidare una macchina era motivo di preoccupazione. Essa incontrò forti resistenze, guidare una macchina era visto come un problema, perché si poteva fare a meno di lei, anche se era riconosciuta come una cosa “normale”. Domestication del dilemma morale norvegese!3.4 Altri studi sulla domestication

L’evoluzione del concetto si basa sul ripensamento del rapporto tra unità domestica e tecnologie e si focalizza sui nuovi mezzi di comunicazione : Internet e telefono cellulare. Esempi: vedi libro, da pag. 67

3.5 Evoluzione dell’unità domesticaGià dalle prime pagine di questo libro abbiamo sottolineato l’importanza di considerare l’addomesticamento delle tic all’interno dell’unità domestica, sia perché esso si pone come il naturale e principale contesto di fruizione, sia perché le tic influenzano profondamente la quotidianità della famiglia e le sue abitudini. Analizzando l’unità domestica è possibile considerare anche le relazioni che si instaurano tra i suoi componenti a partire dalla presenza e dall’uso delle tic nell’abitazione. Quali sono state le principali trasformazione che l’unità domestica ha subito e che l’hanno modificata?Durante il terzo millennio queste sono diventate tendenzialmente virtuali, perché al loro interno i mezzi di comunicazione hanno rivestito un ruolo sempre maggiore; le relazioni sociali assumevano spesso un carattere superficiale. Le vecchie tic come televisione e videoregistratore aumentando di numero in una stessa unità hanno dato luogo alla cultura personale e locale della camera da letto, mentre le nuove tecnologie come cellulare ed internet superano il consumo sedentario e creano legami con lo spazio pubblico. I confini tra sfera pubblica e privata sfumano e perdono significato col tempo. I confini stessi della casa sono sempre più liberi e superano i limiti della stabilità domestica.Sotto l’impatto delle nuove tic la casa non è più chiusa in sé. Il regno del lontano entra nel regno del vicino. Con questi cambiamenti si può ancora parlare di economia morale? Silverstone dice che questa sono i modi in cui gli esseri umani si relazionano tra di loro e si orientano nel mondo. Le sfide che i nuovi media pongono rendono la moralità ancora più complessa e difficile da considerare. S ha evidenziato che l’unità domestica tradizionale si è frammentata e che i mezzi di comunicazione al suo interno sono sempre più pervasivi. La sfera familiare continua ad essere un pto di riferimento fondamentale e S ha sottolineato che questa può rigettare le novità; la domestication dovrebbe quindi essere considerata come una risposta conservativa alle sfide tecnologiche, come un modo per far fronte a ciò che può minacciare lo spazio morale privato. Vedi pag. 77 e 78 per doppia articolazione.

3.6. Domestication e televisione: un nuovo approccioSeconda metà anni Novanta: nuove tecnologie sono diventate oggetti di studio della domestication e il medium per antonomasia (tv) ha assunto nuove forme.La ricerca sulla tv deve tenere conto del nuovo sistema mediatico che si sta sviluppando e la tv deve essere intesa come uno dei mezzi presenti nell’unità domestica. Silverstone ha elaborato tre assunti da tener ben presenti:- lo studio della televisione non ha mai tenuto conto degli altri mezzi di comunicazione;- col passare degli anni la tv è diventata una delle tic dell’unità domestica;- la convergenza tra informatica, telecomunicazioni e contenuti, digitalizzazione dell’informazione, la crescente interattività, stanno trasformando l’ambiente sociale e culturale in cui la tv viene vista e in cui avviene il suo addomesticamento.Per comprendere il processo di domestication della tv si deve prendere in esame anche quella degli altri mezzi all’interno delle pratiche quotidiane della vita degli individui: approccio etnografico per considerare anche il consumo domestico e la natura e i significati che il consumo delle tic ha nell’unità domestica.

Unità domestica: economica e culturale, formata da una rete di relazioni; per studiare il consumo della tv e degli altri mezzi di comunicazione è fondamentale conoscere l’unità domestica, poiché le tic sono profondamente coinvolte nella relazione tra la sfera domestica e la sfera pubblica.

Secondo Morley dagli anni novanta i mezzi di comunicazione e la tv in particolare sono entrati in una fase di de-domestication: dai luoghi pubblici la tv è entrata nelle case, poi nei suoi interstizi, e alla fine ne è uscita di nuovo: Mobile tv la tv è un mezzo domestico ed extradomestico.

4. LA DOMESTICATION E IL NUOVO SCENARIO DELLA FRAMMENTAZIONE TELEVISIVALa domestication dunque dalla fine degli anni ottanta offre una griglia interpretativa per lo studio dei media, della loro adozione e del loro uso. Oggi con le tecnologie digitali i media sono investiti da una forte trasformazione. Il mezzo in cui l’innovazione si presenta ancora più forte è sempre la tv ed è proprio dai cambiamenti che l’hanno investita alla fine degli anni ottanta che è stato elaborato il concetto di domestication, modello ancora utile per comprendere i cambiamenti ancora in atto.

4.1 Elementi del nuovo scenarioNell’ultimo decennio in Europa si sono create le basi per lo sviluppo di una nuova fase dei media e della tv in particolare. Moltiplicazione di canali, diversificazione di piattaforme tecniche e delle modalità di finanziamento e di accesso ai programmi: nuove opportunità d’uso della tv. Forte espansione della scelta tra canali e quindi delle condizioni di consumo. Più questi vantaggi sono apprezzati e sfruttati dalle famiglie, più il rapporto tra tv e società si trasforma. La tv sta diventando un mezzo che riflette e rafforza sempre più la distinzione culturale e la frammentazione sociale. L’avvio del nuovo ciclo è spinto e spesso definito da scelte politiche; le opzioni tecnologiche sono molte e tra loro alternative ed incompatibili, c’è ancora forte incertezza sui nuovi prodotti e servizi, c’è la percezione del rischio; una parte di pubblico dimostra una propensione all’acquisto inferiore alle attese e un interesse contenuto a sfruttare le nuove possibilità e hanno difficoltà ad integrare i nuovi servizi / prodotti tra i consumi abituali. Tanto che i governi europei hanno sviluppato dei programmi per far entrare tutte le famiglie nella società dell’informazione, garantendo l’accesso universale ai servizi associati ad Internet. Due casi di rilievo poi sono: il digitale terrestre e le reti a banda larga: in entrambi i casi interventi che perseguendo obiettivi economici e sociali hanno impatti diretti sul sistema televisivo. 4.2 Che cosa cambia?Ci sono almeno cinque effetti rilevanti manifestati tra le “famiglie multicanale” e le giovani generazioni nate con Internet:- modifica dei comportamenti di consumo, dato che si trovano a poter scegliere tra un’offerta sempre più vasta;- fine del rapporto biunivoco tra contenitore e contenuti, tra tv e programmi: i telespettatori possono accedere ai programmi attraverso vari contenitori;- spostamento del fulcro economico del mercato televisivo: non sono più le imprese con la pubblicità, ma le famiglie e gli individui con il pagamento diretto e spontaneo;- ubiquità e frammentazione del consumo televisivo;- aumento delle possibilità di scelta e delle modalità di consumo dei prodotti e servizi offerti dagli schermi televisivi: crescente distinzione tra le famiglie e gli individui basata sulle condizioni economiche, sociali e culturali. L’Italia non mostra una posizione troppo difforme dal resto dei principali paesi europei sul fronte delle famiglie multicanale.

4.2.1. La tv digitale terrestrePrimo tra i fattori che hanno accelerato la “nuova televisione”: TDT. Per scelte politiche ed economiche entro il 2012 ha sostituito in tutto il paese la tv di vecchia generazione. Aumento dei canali, dei servizi interattivi, accesso ai servizi associati ad Internet, portabilità / mobilità della televisione, televisione ad alta definizione. Importante per due elementi:- possibilità di occupare in modo più efficiente le frequenze occupate dai canali tv vecchi;- possibilità di considerare Internet un servizio aperto a tutti per offrire alle famiglie l’accesso ad una vasta gamma di servizi.Il potenziamento attraverso il digitale terrestre ha portato a tutte le famiglie italiane ampie possibilità di scelta tra servizi gratuiti e canali e servizi a pagamento. La definizione di un percorso verso tutto in digitale abbandonando la via analogica è stato difficile, ma l’intervento diretto dello Stato ha promosso e agevolato il processo di domestication delle tv digitale nel nostro paese. Inizialmente le famiglie italiane apparivano per varie ragioni poco interessati ai nuovi canali e servizi digitali. Tuttavia chi per scelta, chi per necessità ha comprato o la tv apposta o il decoder e oggi la tv digitale è in tutte le case, introducendo un cambiamento notevole: processo di domestication dei nuovi apparecchi e delle nuove funzioni / servizi, cambio della propria routine mediatica.

4.2.2. La tv digitale via satelliteSecondo elemento di accelerazione per il passaggio alla “nuova televisione”, importante ma meno potente del primo perché non imposto a tutte le famiglie, ma lasciato alla loro libera scelta: Sky Italia. Quindi arrivo in I di un’impresa internazionale, il settore della tv a pagamento è stato rilanciato. Era stato avviato all’inizio degli anni novanta per iniziativa di Telepiù, al quale alla metà dei novanta si era affiancata Stream (filiale di telecom italia). Telepiù e Stream passarono poi al digitale satellitare, ma avevano tassi di crescita molto bassi. Solo con la fusione delle due e l’acquisto da parte di News International, gruppo mediale su scala mondiale, la tv a pagamento è riuscita ad accelerare la sua penetrazione nelle case italiane. Inizio 2009: famiglie abbonate a Sky Italia quasi 5 milioni. SI è, inoltre, il primo operatore ad aver sfruttato in Italia le potenzialità della televisione digitale nel campo dei servizi interattivi anche se non sembra che queste applicazioni abbiano avuto chissà quale successo. Comunque sia proprio la possibilità di offrire attraverso la televisione servizi interattivi del tipo Internet è stata una delle principali motivazioni adottate dai governi Europei per sostenere lo sviluppo del digitale terrestre, in modo da rendere Internet un servizio ad accesso universale. Finora non sembra che i servizi interattivi costituiscano un elemento forte nell’attrarre gli abbonati, per motivi contenutistici o promozionali o di difficoltà d’uso. Quello che attrae di più gli abbonati è la gamma assai più ampia di canali tra cui scegliere e solitamente non ci sono incertezze qualora giunga il momento di rinnovare l’abbonamento. Solo il 10% di solito decide di non rinnovarlo:- principalmente per una questione di costo;- o perché usa poco il servizio;- pochi perché insoddisfatti dalla qualità dei canali e dei servizi.

4.2.3. L’IPTV e la banda largaTerzo elemento. La banda larga è anch’essa basata sulle scelte spontanee delle famiglie, ma sostenuta da incentivi di vario tipo da istituzioni pubbliche nazionali e regionali. La rete a banda larga offre un servizio di trasmissione più veloce e di maggiore qualità.

Perché la banda larga è rilevante per la nostra analisi? La combinazione di Internet e della banda larga permette di ricevere canali televisivi con immagini di buona e ottima qualità secondo la velocità di trasmissione. Due sono le modalità: IPTV e Web Tv. -IPTV : simile al servizio via cavo di altri paesi, anche se si basa su tecniche di trasmissione diverse (il protocollo di Internet). In cambio di un abbonamento si accede a canali tv e altri servizi interattivi che possono estendersi anche al telefono fisso e all’accesso Internet.

Televisione digitale terrestre, televisione digitale via satellite, IPTV sono oggi le tre piattaforme principali che moltiplicando e diversificando l’offerta di canali e servizi interattivi hanno sollecitato e favorito la crescita delle famiglie multicanale. grado di incertezza da parte delle famiglie che in molti casi non hanno le competenze per valutare la portata dei nuovi servizi e per inserirli nell’uso abituale. Ogni tic deve trovare la giusta collocazione all’interno della vita quotidiana degli individui e delle unità domestiche. Il processo di integrazione può essere più o meno lento e condizionare in misura maggiore o minore le abitudini individuali e sociali. Occorre acquisire le competenze d’uso e addomesticare il mezzo in relazione alla propria routine, è un lavoro di consumo che richiede tempo ed attenzione per orientarsi al ventaglio di opportunità che si aprono.

4.3 Il rilievo della frammentazionePer connotare il nuovo ciclo televisivo usiamo il termine “frammentazione”: dell’offerta e del consumo. Aspetti positivi su entrambi i fronti! Su quello dell’offerta:- aumento della concorrenza e dell’innovazione dei prodotti e dei servizi tv.Su quello del consumo: - maggiore possibilità di scelta e quindi migliori condizioni di accesso e di fruizione televisiva.Nel nuovo modello che avanza:- viene abbandonata definitivamente l’universalità del servizio televisivo in favore di un uso selettivo;- la moltiplicazione delle imprese e la frammentazione dell’offerta impediscono la formazione di imprese forti, fattore rilevante sia dal punto di vista culturale che economico.

Ci sono però problemi di vario tipo sul versante del consumo:- la tv diventa un fattore di distinzione e di separazione sociale, quindi non più funzione integratrice;- l’audience media per canale si riduce, perché il pubblico televisivo si distribuisce di più potrebbe portare ad un calo d’investimenti medi per canale, con conseguente influenza sulla qualità dei contenuti. La televisione nella sua forma tradizionale continuerà ad occupare una posizione rilevante nella dieta mediale, ma perde nel sistema la sua egemonia sociale ed economica.

4.4 Domestication e frammentazione: altri nuovi mediaAd accelerare la frammentazione del pubblico televisivo concorrono anche altre piattaforme che sono in grado di allargare l’accesso alla televisione e agli altri servizi di comunicazione: Internet, cellulari, lettori VHS e DVD. Internet è certamente la piattaforma più importante. Le statistiche sono basate agli inizi del 2009 (in tutto il capitolo): un terzo degli “internauti” italiani utilizza siti che offrono contenuti televisivi tra i quali il più seguito è YouTube. 4.5 La frammentazione televisiva: effetti verosimili4.6 Una riflessione sui servizi interattivi + Conclusione