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CAPITOLO 1: LA GRANDE GUERRA (Prima Guerra Mondiale) QUANDO : 1914-1918 DOVE : combattuta prevalentemente in territorio europeo ma coinvolse anche Giappone e Stati Uniti COME : In campo erano stati messi eserciti mai stati così grandi con grande potenziale distruttivo, ingigantito dal massiccio uso bellico degli apparati industriali e delle tecnologie che avevano avuto tanto sviluppo nei secoli precedenti. CAUSE : politiche, economiche, sociali e culturali Quadro generale ---> Europa nel primo decennio del XX secolo Tensione tra gli Stati Maggiori: situazione delicata, divisa in blocchi contrapposti pronti allo scontro TRIPLICE ALLEANZA (Germania, Austria, Italia, 1882) TRIPLICE INTESA (Inghilterra, Francia, Russia, 1905) 1. Politica aggressiva della Germania guglielmina (imperialismo) Pressante concorrenza tedesca nei confronti dell’economia britannica e francese. Forte potenziamento della flotta e dell’esercito. Preoccupazione degli Stati confinanti e l’Inghilterra sentiva minacciata la propria supremazia. La politica mondiale di partenza perseguita dalla Germania, postulava la conquista di un’egemonia continentale inaccettabile per l’Inghilterra, la cui leadership poggiava sulla conservazione di un ruolo arbitrale in Europa e quindi su un equilibrio tra Francia e Germania. 2. Contrasto franco-tedesco per la riconquista di Alsazia e Lorena. La Francia era animata da un forte spirito di rivalsa a causa della sconfitta franco-prussiana subita nel 1870/71. 3. Contrasto austro-russo per il contrario dei Balcani. Fragilità dell’Impero Turco che perde il controllo: a. Africa (buona parte dell’Africa settentrionale): [1 e 2 guerra marocchina] Marocco dal 1911 sotto il dominio francese, Libia 1911/12 sotto dominio italiano. b. Balcani (“polveriera”): guerra per la spartizione della Macedonia desiderata da Serbia (appoggiata dalla Russia), Bulgaria (appoggiata dall’Austria) e Grecia, Stretto Dardanelli sotto dominio inglese e Costantinopoli rimane turca. Austria e Russia interferiscono nei Balcani perché volevano conquistare uno sbocco sul Mediterraneo (nello specifico l’Austria aspirava a salvare l’integrità del suo impero e la Russia mirava ad espandersi verso Costantinopoli). 4. Rivalità coloniale tra Francia e Germania 1 e 2 crisi marocchina (1905/1911) – contesa delle colonie in Africa e Asia tra gli Stati Maggiori. 5. La rivendicazione nazionale dei serbi (irredentismo) Gli slavi volevano l’indipendenza e desideravano riunire sotto un unico stato tutta l’etnia slava. 6. Crisi economica degli anni ’80 dell’Ottocento 1

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CAPITOLO 1: LA GRANDE GUERRA (Prima Guerra Mondiale)

QUANDO: 1914-1918

DOVE: combattuta prevalentemente in territorio europeo ma coinvolse anche Giappone e Stati Uniti

COME: In campo erano stati messi eserciti mai stati così grandi con grande potenziale distruttivo, ingigantito dal massiccio uso bellico degli apparati industriali e delle tecnologie che avevano avuto tanto sviluppo nei secoli precedenti.

CAUSE: politiche, economiche, sociali e culturali

Quadro generale ---> Europa nel primo decennio del XX secoloTensione tra gli Stati Maggiori: situazione delicata, divisa in blocchi contrapposti pronti allo scontro TRIPLICE ALLEANZA (Germania, Austria, Italia, 1882) TRIPLICE INTESA (Inghilterra, Francia, Russia, 1905)

1. Politica aggressiva della Germania guglielmina (imperialismo)Pressante concorrenza tedesca nei confronti dell’economia britannica e francese. Forte potenziamento della flotta e dell’esercito. Preoccupazione degli Stati confinanti e l’Inghilterra sentiva minacciata la propria supremazia. La politica mondiale di partenza perseguita dalla Germania, postulava la conquista di un’egemonia continentale inaccettabile per l’Inghilterra, la cui leadership poggiava sulla conservazione di un ruolo arbitrale in Europa e quindi su un equilibrio tra Francia e Germania.

2. Contrasto franco-tedesco per la riconquista di Alsazia e Lorena. La Francia era animata da un forte spirito di rivalsa a causa della sconfitta franco-prussiana subita nel 1870/71.

3. Contrasto austro-russo per il contrario dei Balcani.Fragilità dell’Impero Turco che perde il controllo:a. Africa (buona parte dell’Africa settentrionale): [1 e 2 guerra marocchina] Marocco dal 1911 sotto il dominio francese,

Libia 1911/12 sotto dominio italiano.b. Balcani (“polveriera”): guerra per la spartizione della Macedonia desiderata da Serbia (appoggiata dalla Russia),

Bulgaria (appoggiata dall’Austria) e Grecia, Stretto Dardanelli sotto dominio inglese e Costantinopoli rimane turca.Austria e Russia interferiscono nei Balcani perché volevano conquistare uno sbocco sul Mediterraneo (nello specifico l’Austria aspirava a salvare l’integrità del suo impero e la Russia mirava ad espandersi verso Costantinopoli).

4. Rivalità coloniale tra Francia e Germania1 e 2 crisi marocchina (1905/1911) – contesa delle colonie in Africa e Asia tra gli Stati Maggiori.

5. La rivendicazione nazionale dei serbi (irredentismo)Gli slavi volevano l’indipendenza e desideravano riunire sotto un unico stato tutta l’etnia slava.

6. Crisi economica degli anni ’80 dell’OttocentoCrisi di sovrapproduzione che ha portato a un cambiamento delle regole di mercato ---> forti tensioni economiche.

EFFETTI:

Primo: provoca la scomparsa di 4 imperi:

1. Impero russo : abbattuto nel 1917 da una rivoluzione2. Impero degli Asburgo : da cui sorsero nuovi stati nazionali3. Impero tedesco : lasciò il posto ad una repubblica democratica4. Impero turco

Secondo: Stati Uniti soppiantarono la Gran Bretagna nel ruolo di superpotenza mondiale.

Terzo: i contrasti politici in Europa nel dopoguerra segnarono:

la definitiva sconfitta dell’antico regime l’avvento della moderna società di massa

Quarto: da questa guerra avrebbero tratto forte impulso i movimenti nazionalisti di liberazione dei popoli coloniali del cosiddetto Terzo Mondo.

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COSA SCATENO’ IL CONFLITTO: il 28 giugno 1914 venne assassinato a Sarajevo l’arciduca Francesco Ferdinando, futuro erede al trono d’Austria-Ungheria, insieme alla moglie Sofia.Il gesto terroristico avvenne ad opera Gavrilo Princip, uno studente bosniaco (di origine serba) membro della Mlada Bosna (Giovane Bosnia) - gruppo irredentista slavo che mirava all’unificazione con la madrepatria dei territori sottoposti al dominio straniero; in particolare, quello sorto in Italia dopo il 1866 per liberare le terre italiane ancora soggette all'Austria -.Venne svolta un’inchiesta sull’attentato da una commissione mista e il governo austro-ungarico reputò i serbi colpevoli dell’accaduto (accusa mai dimostrata).La Serbia era il punto di riferimento del nazionalismo slavo nei Balcani.(Balcani = la Bulgaria, la Grecia, parte della Turchia [Tracia orientale], la Serbia [capitale Belgrado], il Montenegro, l'Albania, la Macedonia, la Bosnia [capitale Sarajevo], la Croazia e la Slovenia, Romania)La Serbia era considerata un pericolo perché nelle guerre del 1912-13 aveva conquistato molti territori.L’attentato fu un pretesto per dare una lezione alla Serbia e ridimensionare l’influenza in tale area.Austria ottiene l’appoggio dei tedeschi suoi alleati, ed impose a Belgrado (Serbia) un ultimatum con la richiesta di una serie di misure per far cessare ogni attività antiaustriaca in quel paese.

CONSEGUENZA ATTENTATO =ULTIMATUM = era di carattere provocatorio perché:

Esigeva risposta entro 48 ore Pretendeva che i rappresentanti austriaci partecipassero all’inchiesta sull’attentato e richiedeva lo scioglimento delle

associazioni irredentistiche. In tal caso, la Serbia avrebbe rinunciato alla propria sovranità ed infatti la sua replica fu negativa ---> motivo di scoppio della guerra tra Austria-Ungheria e Serbia.

Così l’impero austro-ungarico dichiara guerra alla Serbia (scatta il sistema delle alleanze).

CHI ENTRA NEL CONFLITTO:

RUSSIA: Sosteneva la Serbia perché entrambi erano di religione ortodossa, per mire egemoniche sulla penisola balcanica e per la propria strategia di controllo nel Mediterraneo.

GERMANIA: 1. Chiese alla Russia di revocare il provvedimento e alla Francia di impegnarsi alla neutralità. Ricevendo risposte negative

da entrambe la Germania muove guerra sia alla Russia sia alla Francia.2. Invase il neutrale Belgio, che non intendeva lasciar attraversare il territorio dal suo esercito, come esigevano i piani

militari tedeschi.

ITALIA: Apparteneva alla triplice alleanza, si era dichiarata neutrale, ma il conflitto era ormai generalizzato.

GIAPPONE: Muove guerra alla Germania per scalzarne le posizioni in Estremo Oriente.

TURCHIA (a fianco della Triplice Alleanza): si appoggia agli Stati che appaiono “forti”.

2 anni dopo entrano: BULGARIA a fianco della TRIPLICE ALLEANZA (durata dal 1882 fino al 1915, è un patto militare che l’Austria-Ungheria, la

Germania e l’Italia firmarono il 20 maggio del 1882, a Vienna. Di carattere puramente difensivo, tale accordo prevedeva il reciproco aiuto in caso di invasione esterna, con particolare riferimento alla Francia, di uno qualsiasi dei tre firmatari).

ROMANIA STATI UNITI DAL PORTOGALLO ALLA CINA MOLTI STATI DELL’AMERICA LATINA

CHI PORTO’ LA RESPONSABILITA’ DELLA GUERRA?

1. Aggressione tedesca = causa scatenante della guerra.

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2. Responsabilità = Austria e Germania che cercarono di imporre alla Serbia e alla Russia la propria volontà, i due imperi svilupparono nei loro confronti una politica coercitiva che implicava la possibilità di una guerra e condussero tale strategia di rischio fino alle estreme conseguenze.

3. Francia e Russia : opponendosi stettero al gioco.4. Gran Bretagna: opta per il negoziato, ma il suo tentativo fu incerto e si scontrò contro l’intransigenza degli altri stati.

La storiografia più recente ha concentrato la propria attenzione sulla condotta concreta dei singoli stati nazionali.Ogni ceto politico e dirigente opera le proprie scelte di politica estera in un quadro teorico e pratico dominato dal dilemma della sicurezza: accrescere la propria sicurezza spesso significa aumentare l’insicurezza degli altri e indurli a fare altrettanto, innescando una spirale di tensioni e di corsa agli armamenti.Fondato su reciproche ostilità, questo meccanismo fece sì che l’Austria percepisse come un pericolo il rafforzamento della Serbia e che la sua iniziativa incutesse alla Russia un timore uguale e contrario.

1.2 UNA GUERRA NUOVA

PIANO SCHLIEFFEN: piano strategico dello Stato Maggiore tedesco - caso più famoso di disposizione strategico – offensiva - concepito nel 1905 in previsione di una guerra su due fronti (da est contro la Russia, ad ovest contro la Francia e la Gran Bretagna), guerra che la Germania temeva di dover prima o poi affrontare in seguito all’alleanza tra Francia, Russia e Gran Bretagna.Prevedeva una campagna veloce e risolutiva contro la Francia. Per realizzarla occorreva attraversare il Belgio. Ma prima ancora che l’invasione del Belgio provocasse l’intervento inglese, quel piano influì sulla crisi prefigurando un preciso tipo di guerra, dando così al potere politico tedesco la misura del rischio e accelerando i tempi delle decisioni.Tedeschi fermati dagli anglo-francesi così non riuscirono a mettere in atto l’annientamento auspicato.Russi: fallirono negli attacchi sul fronte orientale.Inglesi: spedizione nei Dardanelli fallimentare.

Si prevedeva una guerra lampo, di movimento ---> 6 mesi di guerra (“Blietzkrieg”, lampo/guerra)Invece…Fu una guerra di trincea, di posizione (Fronte di 800 km) ---> 1914-1918Altissimo numero di vittime: 2 milioni di morti.

GUERRA MODERNA, DI MASSA, TOTALE:

Moderna: utilizzo di nuove tecnologie ---> gas asfissiante, aerei da caccia, sottomarini, polvere da sparo senza fumo, cannoni a tiro rapido senza rinculo, mitragliatrici portatili.

Di massa: coinvolge 60 milioni di soldati. Totale: interessa la totale economia dei paesi belligeranti e interni.

Comunicazioni:Nonostante l’uso massiccio di telefoni e dal telegrafo la grande novità fu costituita dalla scala delle operazioni. Ruolo importante delle ferrovie per trasportare truppe e approvvigionamenti anche se non era nuovo (già usato in guerra civile americana).

Carattere totale della mobilitazione dei paesi belligeranti:Più che sul campo di battaglia le sorti della guerra si giocarono sulla capacità di ciascuno di essi di sostenere uno sforzo umano, sociale ed economico immane. Mandare al fronte sempre nuove truppe, produrre sempre più velocemente armi e munizioni, alimentare ed equipaggiare gli eserciti: all’interno di ogni paese tutta la vita fu riorganizzata intorno a questi obiettivi.La vittoria sarebbe andata a chi fosse riuscito a portare l’avversario allo stremo, non solo i soldati ma l’economia e le stesse popolazioni.Risultò decisiva la guerra per mare: l’Inghilterra più forte dei tedeschi in mare cercò di battere la Germania impedendole con un blocco navale il rifornimento di materie prime e generi alimentari all’estero. La Germania vinse e intervennero gli Stati Uniti.Dopo varie battaglie la Germania chiede l’armistizio. BATTAGLIA DI AMIENS 1918: importante per l’introduzione dei carri armati, segna la fine della guerra.I FRONTI E LE BATTAGLIE:

Luglio 1914: Austria-Ungheria VS Serbia + si alleano Russia e Francia

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Agosto 1914: Germania VS BelgioLa Germania interviene dichiarando guerra alla Russia e alla Francia. Aggredisce il Belgio neutrale (4 agosto) e dopo averlo attraversato, attacca alle spalle la Francia (per tagliare sui tempi). All’inizio della guerra, per circa i primi 2 anni, gli imperi centrali (Germania e Austria) attuano una potente invasione che arriva quasi a Parigi e fino in Russia.

Agosto 1914: Il Giappone dichiara guerra alla Germania. Guerra nei territori coloniali, occupazione di alcune colonie tedesche in Africa.

1915: operazioni nei Balcani a favore della Triplice Alleanza. Dal 1916: eserciti numerosissimi di uomini che si fronteggiano ancor, a breve distanza l’uno dall’altro. Anno duro

per tutti i belligeranti ---> nessun mutamento importante ma grandi perdite di uomini e crescenti difficoltà di approvvigionamento. Forte sviluppo del fronte interno.

1917: anno terribile. Uscita dal conflitto della Russia ---> duro colpo per l’Intesa, che subisce una concentrazione degli eserciti austro-tedeschi sul fronte occidentale. In seguito, fece il suo ingresso degli Stati Uniti in soccorso all’Inghilterra con un notevole apporto di uomini e mezzi.

Tra le varie atrocità della guerra vi era anche il genocidio. Ad esserne vittima fu il popolo armeno, accusato di disfattismo, fu usato dal governo turco come capro espiatorio delle sconfitte belliche sfruttando l’antico contrasto religioso che divideva i cristiani armeni dai turchi mussulmani.

1. Il Belgio ostacola per quasi 2 settimane l’avanzata tedesca e la Francia ha la possibilità di difendere il nuovo fronte. 6/12 settembre 1914, Battaglia della Marna ---> i tedeschi vengono respinti sul fiume Aisne e diventa una guerra di posizione (trincee).Battaglia di Verdun (febbraio/luglio ’16) e della Somme (giugno/novembre 1916) ---> stragi senza nessun risultato decisivo.Nella battaglia dell’Atlantico (1915-1918) la Germania ricorre ai sommergibili ---> guerra sottomarina VS flotta britannica e francese intrapresa in maniera intermittente (affondarono navi mercantili senza preavviso, non furono risparmiate navi dei paesi neutrali).Crisi della Germania e dell’Austria ---> sconfitte nella battaglia della Marna (luglio 1918) e nella battaglia di Amiens (agosto 1918).

2. La Russia occupa la Prussia orientale e viene fermata dai tedeschi nelle Battaglie di Tannenberg (26/29 agosto 1914) e dei laghi Masuri (8/10 settembre 1914).

3. L’esercito italiano, con al comando Luigi Codorna, entra in azione proprio mentre era in atto la rottura del fronte russo. Le 11 battaglie dell’Isonzo (giugno/dicembre 1915).“Strafexpetion” (spedizione punitiva, 15 maggio/27 giugno 1916) sugli altipiani vicentini per vendicare il “tradimento”. Inizialmente hanno successo e il fronte italiano arretra, ma riesce a recuperare le posizioni perse grazie all’intervento dei russi.Sconfitta il 23/24 ottobre 1917 a Caporetto [12 battaglia dell’Isonzo] per l’Italia. (Richieste di pace della Turchia e della Bulgaria) Battaglia sul Piave e controffensiva terminata con disfatta austriaca a Vittorio Veneto (3 battaglia del Piave, 24 ottobre 1918). Firma dell’armistizio. L’impero tedesco e austro-ungarico dichiarano decaduti i rispettivi regnanti e si trasformano in repubbliche.

1.3 STATO, INDUSTRIA E SOCIETA’ NELLA GUERRA

DURANTE LA GUERRA:

1. Crescita delle industrie di: Armamenti Acciaierie Cantieri navali Aziende chimiche Automobili

2. Le industrie aumentarono di dimensioni, addetti e di numero

3. Uso di tecnologie e forme di organizzazione avanzate ne moltiplicarono la produttività.

2. FRONTE ORIENTALE Germania VS Russia3. FRONTE MERIDIONALE Austria VS Italia1. FRONTE OCCIDENTALE

Germania + Austria VS Francia + Inghilterra

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Nei paesi meno progrediti, come la Francia e l’Italia, fu proprio la guerra a portare a compimento il processo d’industrializzazione. Ciò che serviva per la guerra, veniva garantito mettendo sotto controllo la produzione intervento dello stato nell’economia (approvvigionamenti).Si concentrarono così le imprese maggiori, si chiusero le meno efficienti e se ne aprirono di nuove. Tutto ciò porta alla modificazione dei rapporti tra stato, economia e società.

4. Rafforzamento di trust e cartelli provoca concentrazione industriale e finanziaria e creandone di nuove a danno delle imprese minori. Tuttavia non ci furono mutamenti qualitativi nel quadro strutturale dell’industria.

Maggiori alterazioni si verificarono nel campo della finanza:

Per pagare i costi della guerra c’erano 3 modi:1. Imporre tasse2. Contrarre debiti3. Stampare carta moneta

L’aumento delle imposte indirette non dette i risultati sperati perché i consumi crollarono con l’abbassarsi del tenore di vita e con l’ascesa dei prezzi.I prezzi erano alzati dall’inflazione a sua volta incrementata dall’aumento del denaro circolante. E poiché neppure il lancio dei prestiti garantì un gettito adeguato, sul fronte dell’Intesa la guerra fu finanziata con un complesso sistema di prestiti internazionali che vide i paesi più deboli indebitarsi con quelli più forti e tutti quanti con gli Stati Uniti: così alla fine della guerra gli americani si trovavano a vantare molti crediti rispetto agli avversari, L’Europa aveva perso la sua supremazia.

Cambiarono gli stati nazionali:

Assunzione di specifiche funzioni imprenditoriali. Coordinamento di un’economia sempre più regolamentata. Smette di esserci il modello elitario liberale e liberista.

Effetti della partecipazione dello stato nell’economia:

Moltiplicazione del numero degli uffici, degli organi e degli enti pubblici Risultato = dilatazione della burocrazia e della creazione di centri decisionali esterni alle istituzioni rappresentative

Effetti dell’emergenza bellica:

Svuotamento del ruolo dei parlamentari Concentrazione del potere nelle mani dei governi Aumento del peso delle gerarchie militari Regimi di censura e di controllo nei confronti della stampa Governi e vertici militari si dotarono di uffici per la propaganda per il rafforzamento del morale patriottico di soldati e di

civili.

In Europa:

Si instaurarono meccanismi di tipo autoritario connessi all’eccezionalità del momento.Sorse quindi uno stato centralizzato, burocratico e interventista sia per le esigenze dell’economia sia per l’ampiezza della mobilitazione di massa cui fu sottoposta la società civile.L’intervento statale nella società fu caratterizzato da un intreccio di repressione e ricerca del consenso. Si toglieva qualcosa dando qualcos’altro. Es. alle restrizioni delle libertà individuali, di associazioni e di stampa corrispose il moltiplicarsi di enti pubblici e privati, laici e religiosi con funzioni miste di propaganda, assistenza e controllo sociale.La società era diventata di massa. Vi fu un cambiamento nella condizione femminile, per ovviare la carenza di manodopera creata dallo sviluppo dell’industria e dall’arruolamento di milioni di lavoratori, le donne vennero inserite nella produzione e il loro ruolo nella società cambiò di conseguenza.

1.4 IL FRONTE INTERNO

I popoli europei accolsero la guerra con entusiasmo.Perché:

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▪ La tensione accumulata dai contrasti internazionali aveva predisposto l’opinione pubblica ad avvertire la guerra come un fatto liberatorio.

▪ Una lunga abitudine alla pace aveva diffuso insofferenza per la normalità borghese del vecchio mondo liberale.▪ La fiducia in un progresso illimitato e nella soluzione razionale dei conflitti si era incrinata cedendo il passo al mito della

violenza come strumento di liberazione.

DA DOVE NASCE L’IDEA DELLA GUERRA COME IMPRESA RIGENERATRICE?

Dalla cultura europea influenzata da pensatori come Nietzsche.Insieme alle correnti irrazionaliste ci fu la crescita di movimenti antidemocratici che manifestarono l’amor di patria attraverso un nazionalismo aggressivo. Tali fenomeni riguardavano i ceti medi colti (parte influente ma minoritaria della società). I contadini, più spesso sottomessi che integrati negli stati, ne rimasero immuni subendo la guerra come una sorta di calamità naturale.

In pochi rifiutarono la leva, vi furono deboli manifestazioni per la pace e i contrasti interni passarono in secondo piano.Perché:▪ I popoli europei erano relativamente ignari della tragicità della guerra perché da decenni erano stati impegnati in

conflitti brevi e in genere non molto cruenti.▪ I principali mezzi di comunicazione (scuola e l’esercito) non avevano solo trasmesso valori e sentimenti nazionali, ma

sparso una retorica patriottica e imperialistica intrisa di ostilità per l’altro.

Aspetto politico:

Tutti i maggiori partiti si schierarono a favore del conflitto TRANNE i partiti socialisti dei paesi NEUTRALI:▪ ITALIA▪ STATI UNITI▪ RUSSIA

TRA GLI EFFETTI DELLA GUERRA: ▪ Divisione per linee nazionali e per le linee interne (tra favorevoli e contrari al conflitto) del movimento operaio

europeo.▪ Fallimento della II Internazionale▪ Lacerazioni in altre e più radicate istituzioni sovranazionali religiose (pace = imperativo etico).

Man mano che la guerra andava avanti il fronte interno si accese di contrasti. Ci furono varie lotte operaie e proteste spontanee. Col tempo anche tra gli intellettuali si estese il disgusto per la guerra.

1.5 L’ITALIA IN GUERRA

Lo scoppio della guerra colse l’Italia in una fase di transizione.La crisi del sistema giolittiano aperta dalla guerra in Libia e dal suffragio universale maschile aveva lacerato la classe dirigente liberale, mentre interessi economico-finanziari premevano per una politica espansionistica.1914: SETTIMANA ROSSA: rivolta popolare in Romagna e nelle Marche espressione di uno spirito di ribellione contro le autorità, ma le preoccupazioni che suscitò si unirono a quelle già esistenti per l’ascesa della conflittualità operaia.Per tale contesto l’Italia si proclamò neutrale anche se faceva parte della Triplice Alleanza, ma il primo ministro Salandra contrattò le condizioni dell’intervento.

Favorevoli alla guerra Spingevano per la neutralità

Stato maggiore: primo ministro Salandra (governo) + re Vittorio Emanuele II Liberali giolittiani: la guerra danneggia il paese

Nazionalisti (D’Annunzio): “La Grande Italia”

Cattolici: pur non volendo la guerra colse l’occasione per completare il proprio reinserimento nello statoContegno bifronte: univa l’obbedienza patriottica all’universalismo del papa e al non alienarsi il consenso delle masse popolari

Futuristi: giovani che si ribellano ai padri e vogliono fare la guerra Socialisti: masse popolari (gli operai devono lavorare per avere uno stipendio fisso)

Irredentisti trentini: unificare l’Italia, manca Trento e Trieste

Interventisti democratici: volontà di sconfiggere autoritarismo e militarismo negli imperi centrali

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Fuoriusciti dal Partito socialista (Mussolini, prima socialista e poi fascista)

24 maggio 1915 l’Italia entra in guerra a fianco dell’Intesa: l’entrata in guerra fu decisa da Salandra e dal ministro degli esteri Sonnino con una sorta di colpo di stato contro la maggioranza del parlamento e del paese. Il ruolo del re fu incerto, il governo venne esautorato e la Camera convocata solo a cose fatte.L’Italia non disponeva dei mezzi appropriati per affrontare una guerra (esercito ancora ottocentesco).Gli intellettuali si fanno portavoce ---> D’Annunzio le chiama “Radiose giornate di maggio” (conferenze pubbliche).

OBIETTIVI DELL’INTERVENTO SUL PIANO INTERNO:

Affossare il sistema giolittiano. Affermare un blocco di potere conservatore. Battere il movimento operaio.

POLITICA ESTERA:

Il trattato di Londra – 26 aprile 1915 -, con cui l’Italia era già stata segretamente impegnata ad entrare in guerra con L’intesa, mostra che l’obiettivo di un’espansione nei Balcani e nel Mediterraneo contava più della conquista di Trento e Trieste. La scelta di campo maturò soltanto dopo che i tedeschi furono fermati sulla Marna.

Il patto, firmato dal ministro degli esteri Sonnino, garantiva agli alleati il proprio intervento entro 30 giorni; mentre gli alleati le riconoscevano il diritto di estendere il proprio territorio sino a parte della Dalmazia e un equo compenso coloniale dei possedimenti tedeschi in Africa.

1917: Italia venne sconfitta a Caporetto e perse il Friuli.Il trauma di Caporetto fece sì che si formasse un nuovo governo.Governo di prima = presieduto da Emanuele Orlando e Cadorna.NUOVO = presieduto da Armando Diaz, la cui guida dell’esercito portò alla vittoria finale nel 1918 a Vittorio Veneto.

1918 = tregua sociale che subentrò alla protesta contro il caroviveri e la guerra.

STATO LIBERALE ENTRA IN CRISI PERCHE’:

Malcontento popolare Il caro prezzi e l’inflazione minarono lo status degli impiegati e dei percettori di piccole rendite. Si acuirono le divisioni tra i gruppi sociali. Sradicamento degli ex combattenti. L’aumento degli organici e l’ampia delega lasciata agli istituti religiosi in materia di assistenza (in uno stato ancora

oligarchico: “oligarchia è il sistema di governo di una minoranza, di un gruppo ristretto di persone”). L’intervento statale sull’economia fu anche attuato con una subordinazione degli interessi pubblici al potere economico.

Se in Italia i cambiamenti portati dalla guerra risultarono più pesanti che in altri paesi europei, ciò si dovette alla maggiore arretratezza istituzionale, sociale ed economica che la caratterizzava quando vi entrò.L’Italia uscì ‘vittoriosa’ dal confitto.

1.6 LA RIVOLUZIONE IN RUSSIA

SITUAZIONE QUANDO ENTRA IN GUERRA:

Regime autocratico: Le basi dell’autocrazia (forma di governo in cui un singolo individuo detiene un potere illimitato, governato in modo assoluto dagli Zar - dinastia Romanov -) e del potere semifeudale, la disuguaglianza giuridica delle minoranze nazionali, la burocrazia e la corruzione erano appena state toccate dalle riforme di Stoplyn.

Paese arretrato: prevalentemente agricolo (1861: abolizione della schiavitù della gleba). Rapidità di uno sviluppo industriale circoscritto a poche aree e molto dipendente da capitali esteri (fattore di squilibri). Nicola II voleva attuare lo svecchiamento del paese.

o Politica di espansione coloniale: 1904/5: conflitto con il Giappone per la Manciuria e conseguente sconfitta che portò povertà e miseria.

o Riforma politica: Concessione di Duma (Parlamento): fine autocrazia e inizio di una monarchia parlamentare (nomina a suffragio ristretto di Duma). Da 1095 al 1917 il parlamento viene sciolto 5 volte (Parlamento debole).

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PartitiKD (cadetti – costituzionale democratico) Partito di

populistiPartito Social Democratico

Simile al partito liberale ---> diritti civili e politici e suffragio universale ristretto

Menscevichi Bolscevichi (Lenin)

La Russia aderisce con entusiasmo alla Prima Guerra Mondiale (1914) disponendo un grosso esercito zarista, ma mal preparato al combattimento su tutti i fronti (equipaggiamento, armamenti…) e perciò subisce una grande sconfitta.Inoltre, lo Zar sperava in un compattamento della nazione, ma non fu così.

EFFETTI DELLA GUERRA SUL POPOLO:

Cala la produzione agricola per chiamata alle armi dei contadini. Ne furono toccate le famiglie non agiate per il gran numero di morti e prigionieri, già messe a dura prova dalla scarsità dei

generi alimentari. Crescita degli scioperi.

I partiti liberali e moderati si riunirono in un blocco progressivo chiedendo delle riforme (e la cessazione della guerra) che lo zar Nicola II non concesse rimanendo sempre più isolato assieme alla Corte, perfino la chiesa ortodossa se ne distaccò.

1917: RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO (per i Russi di Marzo)

Punto di rottura causato da agitazioni spontanee a Pietroburgo (Pietrogrado in slavo) che sfociò in un grande sciopero generale in cui la città era in mano agli insorti.

I soldati vengono mandati a placare la rivolta, ma si solidarizzano con la folla e ne prendono parte (si formava un consiglio degli operai e dei soldati).

Nicola II si trova costretto ad abdicare, deposto dal governo russo (cede il posto al fratello Michele che rinuncia). Si crea un governo liberale moderato provvisorio: Duma (unica assemblea rappresentativa legale del paese) costituì un

governo provvisorio con a capo il principe liberale L’Vov (borghese ---> interessi della borghesia).

ERA PRESENTE UN DOPPIO POTERE:

Governo espresso dal PARTITO COSTITUZIONAL-DEMOCRATICO (o cadetto): voleva instaurare una democrazia parlamentare e proseguire la guerra.

SOVIET - assemblea di soldati, contadini e operai (organizzazioni di stampo socialista) - dove prevalevano il PARTITO MONSCEVICO E I SOCIALISTI RIVOLUZIONARI = Sola autorità riconosciuta dalle masse popolari perché il governo provvisorio era molto debole.

FENOMENI RIVOLUZIONARI NELLA PERIFERIA DI PIETROGRADO:

Disfacimento dell’esercito Rivolta dei contadini Lotte operaie Spinte delle nazionalità non russe (dall’Ucraina alla Finlandia)

Solo chi avesse risolto i grandi nodi della guerra e della fame di terra dei contadini avrebbe potuto conquistare o conservare il consenso delle grandi masse.

Il governo provvisorio proseguì l’impegno bellico e rinviò la riforma agraria all’Assemblea costituente.I depositari del consenso e delle aspirazioni popolari, i soviet e i partiti che li guidavano rinunciarono ad assumere il potere, accodandosi al partito borghese.Così: MONSCEVICHI: la cui condotta nasceva dal convincimento che in Russia non esistessero le condizioni per il socialismo. I SOCIAL RIVOLUZIONARI: che con l’obiettivo della terra ai contadini accantonarono il cardine del loro programma.Si divisero e persero influenza nel paese e fu così che crebbero i BOLSCEVICHI, che in principio erano in netta minoranza rispetto ai soviet e non si erano distinti dagli altri partiti socialisti.CAPO DEI BOLSCEVICHI = LENIN torna dall’esilio in Svizzera (torna in Russia grazie all’“aiuto” dei tedeschi che speravano di vedere crollare la Russia).

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a. Lenin voleva la rivoluzione e pubblica “Le tesi di Aprile” (1917) in cui teorizza: Opposizione al governo provvisorio La dittatura del proletariato (rivoluzione proletaria) La cessazione della guerra La nazionalizzazione delle industrie e delle terre Caldeggiare una repubblica dei soviet anziché un regime parlamentareEbbe vari consensi fra operai, soldati e contadini.

b. Kerenski (socialrivoluzionario di destra) sostituisce al governo L’Vov ---> viene abbattuta la repubblica moderata (borghese) e diventa Repubblica Socialista Sovietica (URSS) ≠ governo provvisorio (debole). Scatena la repressione contro i Bolscevichi. Lenin andò in Finlandia e altri leaders vennero arrestati, il partito tornò

alla clandestinità. Crea nuovo governo di coalizione ma non riuscì ad avere autorità.

c. Nel luglio del 1917 Generale Kornilov (conservatore di destra) fece un tentativo di un colpo di stato controrivoluzionario, che poté essere sventato solo grazie alla mobilitazione del soviet di Pietrogrado e all’appoggio dei bolscevichi, così questi ultimi ottennero la maggioranza all’interno dei soviet. I Bolscevichi assunsero così la presidenza dei soviet di Mosca e di Pietrogrado.

1917: RIVOLUZIONE DI OTTOBRE (Rivoluzione bolscevica)Armata rossa (rivoluzionari con Lenin, Stalin, Trotskij) VS. Armata Bianca (conservatori ---> nobiltà, cosacchi, contadini, …)

Lenin, ormai convinto che uno sviluppo pacifico del progresso rivoluzionario fosse impossibile e occorresse instaurare una dittatura degli operai e dei contadini, giudica la situazione adatta per la conquista violenta del potere del proprio partito.Torna dalla Finlandia e fissa un’insurrezione per il giorno in cui era convocato il congresso dei soviet.La stessa sera dell’insurrezione venne proclamata la REPUBBLICA SOVIETICA che approvò due decreti per: Pace immediata Confisca delle terre con restituzione ai contadini Tali decreti andarono incontro alle attese delle masse popolari e furono fondamentali per consolidare il potere dei bolscevichi.

Le prime misure del governo presieduto da Lenin (al quale avrebbero aderito i social rivoluzionari di sinistra) ribadirono: Decreti sulla pace e sulla terra Controllo operaio sulle fabbriche Nazionalizzarono le banche, le ferrovie e alcune industrie Concessero l’indipendenza alla Finlandia e alla Polonia Sancirono il diritto dell’autodeterminazione dei popoli del vecchio impero

1917: Elezione per l’Assemblea Costituente ---> 40% menscevichi (socialisti democratici) VS. 20% bolscevichiLenin ordinò lo scioglimento (atto autoritario) e in questo modo scatenò una guerra civile.L’assemblea costituente si riunì nel 1918, non riconobbe il potere sovietico e venne sciolta. Ciò è il primo segno di un atteggiamento autoritario e intollerante dei bolscevichi.Era sul problema della guerra che si sarebbero giocate le sorti della rivoluzione d’ottobre.Incapace di reggere lo sforzo bellico. Il nuovo governo aveva ottenuto un armistizio, ma poi esitò perché le condizioni di pace poste dalla Germania erano durissime.Lenin però poi firmò l’armistizio nel 1918 a causa della ripresa delle ostilità ---> 3 marzo 1918, Pace di Brest-Litovski con gli imperi centrali.

REPUBBLICA DI SOVIET cede:

Finlandia Polonia Province baltiche Ucraina Parte della Bielorussia e della Russia… accettando dure condizioni di pace.

Giudicando tale pace una resa all’imperialismo tedesco i social rivoluzionari di sinistra uscirono dal governo.

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1.7 DALL’INTERVENTO AMERICANO ALLA FINE DELLA GUERRA

EFFETTI DELLA GUERRA:

Gli alti comandi e i governi non ressero all’intensità e alla durata della guerra.Cambiano i generali: Francesi TedeschiGoverni: Muore Francesco Giuseppe imperatore dell’Austria-Ungheria, importante elemento di coesione. In Inghilterra il governo liberale ha ceduto il passo ad un gabinetto di coalizione con i conservatori. 1917 si dimette il cancelliere tedesco, ciò aprì la strada ad una dittatura dello stato maggiore militare.

EFFETTI DEI CAMBI DI GOVERNO E DEI GENERALI:

Governi più forti e autoritari Maggior potere per i vertici delle forze armate Conduzione meno avventata delle operazioni militari

A imprimere al conflitto una svolta decisiva fu L’INTERVENTO DEGLI STATI UNITI a fianco della Triplice Intesa il 6 aprile 1917.Il presidente democratico WILSON voleva la neutralità. Il suo atteggiamento cambiò per la condotta sottomarina tedesca, che colpiva anche i convogli e gli interessi americani violando il diritto internazionale.L’intervento degli Stati Uniti rafforzò l’Intesa anche dal punto di vista ideologico.Persuaso che la guerra dipendesse non solo dall’autoritarismo delle potenze centrali, ma anche dai metodi della diplomazia segreta ESPRESSE IN 14 PUNTI (discorso pronunciato l’8 gennaio 1918) IL SUO PROGRAMMA PER LA PACE E PER UN ORDINE MONDIALE CHE SCONGIURASSE NUOVI CONFLITTI. Libertà di commercio. Riduzione degli armamenti. Autodeterminazione del popolo. Rispetto delle minoranze e formazione di una società della nazione che componesse le controversie internazionali.= principi informatori dei 14 punti, che indicavano anche soluzioni immediate per il nuovo assetto europeo.Le speranze di una pace negoziata furono sepolte dalla pace firmata da Lenin: si ridusse la disponibilità a un accordo da parte degli imperi centrali e il conflitto ne uscì trasformato in una guerra a oltranza.Sconfitte turche: posto le basi del futuro predominio inglese nel mondo arabo, il limite della capacità di resistenza si avvertì nel 1918 quando si avvertì il peso dell’apporto americano.Quando fu la volta dell’Austria il suo impero non esisteva più perché alcune nazioni se ne erano distaccate.Germania: aveva chiesto di trattare la pace in base ai 14 punti, il Kaiser Guglielmo II dovette abdicare prima che venisse firmata la capitolazione del paese, con l’armistizio che pose termine al conflitto.

Gli Stati Uniti intervengono sia per motivi economici (aveva concesso dei fondi all’Inghilterra) e per motivi ideali (difendere gli ideali di libertà). Alla fine della guerra (novembre 1918), gli Stati Uniti sostituiscono l’Inghilterra nel ruolo di nazione leader a livello mondiale.

QUINDI:Vincitori: Italia, Francia, Gran Bretagna e Stati UnitiPerdenti: Germania, Russia, AustriaPS: l'Italia non può essere considerata "vincitrice" visto che è stata usata come campo di battaglia è rimasta quasi completamente distrutta...

ORIGINI E NOVITA’ DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE (RIQUADRO)

Il dibattito sulle origini della guerra ebbe inizio con la guerra stessa e da questa origine ha tratto implicazioni politico-ideologiche.Due interpretazioni destinate a maggior fortuna:1. Marxista di una guerra tra opposti imperialismi: scaturì dalla convinzione, da tempo consolidata nel movimento socialista,

che le guerre fossero insite nella natura del capitalismo (es. Lenin vide come diretta conseguenza lo spartirsi delle materie prime, i mercati e le aree di investimento nel mondo).

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2. Anticipata dall’idea di una guerra democratica contro l’autoritarismo e il militarismo, fu accreditata dalla potenze vincitrici, che addossarono la responsabilità alla Germania e ai suoi alleati: il conflitto era stato causato dalla politica di potenza tedesca per il predominio mondiale.

La grande influenza del wilsonismo negli anni ‘20 accreditò la tesi che la guerra fosse conseguenza della diplomazia segreta e del sistema di relazioni internazionali che aveva diviso l’Europa in due blocchi, ma le accuse alla Germania non vennero meno.

RENOUVIN = pose l’accento sulle cause anziché sulle colpe e documentò: Il carattere limitato e locale degli scopi perseguiti dall’Austria nei Balcani. La miopia dimostrata dalla diplomazia francese nel ricercare a tutti i costi la rivincita e l’accerchiamento della Germania.

FISHER: reimpostò la questione della responsabilità della Germania.La Germania era entrata in guerra a fini egemonici e la sua politica avrebbe avuto una coerente prosecuzione nel nazismo e nello scatenamento della seconda guerra mondiale.

RITTER: restituisce autonomia alle scelte strategiche compiute dai governi tedeschi nella crisi dell’Agosto 1914 e ridimensiona l’influenza esercitata su di esse dai vertici militari.

Anni ‘80 = un quadro internazionale denso di tensioni ricorrenti e fondato sul bipolarismo USA - URSS suggerì analogie con il primo quindicennio del secolo e si sospettò una terza guerra mondiale:

Ciò orientò il dibattiti in 2 direzioni: Riscoprire simmetrie e parallelismi tra i due fronti del conflitto, riproponendo la tesi marxista sulla prima guerra mondiale

come guerra imperialistica Riporta alla ribalta la dinamica della crisi del 1914 e i suoi processi decisionali.

JOLL = ciascuno dei fattori indicati come cause possibili della Prima Guerra Mondiale sembra aver dato il proprio contributo alle decisioni che vennero preso durante la crisi finale del 1914: Scelte concrete operate dai governi Strutture costituzionali più o meno democratiche Interessi economici organizzati Orientamenti dell’opinione pubblica

Ciò però non ci permette di dare una spiegazione generale delle origini della Prima Guerra Mondiale, per questo si domanda se non sia necessario rassegnarci ad una specie di storia a due piani: Fenomeni impersonali e di lungo periodo come lo sviluppo economico. Il mondo nel quale le decisioni di singoli capi possono influenzare la vita delle persone.

RUSCONI: studio più centrato sulle dinamiche concrete della crisi del 1914, vi applica diverse categorie:

Dilemma della sicurezza Strategia di rischio Politica coercitiva Disposizione strategica offensiva

Secondo questo approccio è essenziale mettere a fuoco le strutture di conoscenza che presiedono ai diversi comportamenti di governi: Quadri strategici elaborati in precedenza Tipo d’immagine dell’avversario introiettata e condivisa dai circoli dirigenti Calcolo razionale dei costi e ricavi legati a ogni singola questione Interessi e preferenze dei diversi centri di potere

KEEGAN: insiste sul carattere evitabile del conflitto e considera il piano Schlieffen importante perché ebbe implicazioni ed effetti tali da condizionare la vita politica ed europea di tutta la prima parte del secolo.

VI È STATA UNA RICADUTA SUGLI STUDI DELLA GRANDE GUERRA LEGATA AI MUTAMENTI INTRODOTTI NELLA PSICOLOGIA DI MASSA. INOLTRE SI È INDAGATO I MUTAMENTI INTRODOTTI DAL CULTO DEI CADUTI IN GUERRA NELLA CULTURA CONTEMPORANEA E GLI EFFETTI DELLA VITA DI TRINCEA SULLA PSICOLOGIA DELLE TRUPPE.

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La guerra ha provocato sconvolgimenti materiali e psicologici che hanno mutato i quadri mentali di un’intera generazione, fino a fare della guerra un momento costitutivo di un nuovo modo di elaborare e percepire la realtà.

Fu la prima esperienza della dimensione di massa della società (Fussel). Rendendo normale l’orrore alimentò miti, rituali e superstizioni in risposta agli aspetti perversi della modernizzazione e introdusse il disprezzo per la vita, l’individualità e l’intimità, nonché il facile ricorso alla violenza.

Nacque la dicotomia tipica della trincea (noi/loro, amico/nemico).

LEED: approfondisce le stesse tematiche servendosi di categorie interpretative tratte dall’antropologia.L’esperienza della guerra è vista come rito di passaggio che allontanò il combattente dalla società, nella terra di nessuno. Qui il sodato subì l’evento che ne alterò la personalità, le nevrosi, i miti e i riti con cui i combattenti reagirono all’intollerabilità non furono forme di regressione, ma aspetti della modernità di una guerra coerente con la società industriale che la produsse.La disillusione, il rancore e il senso di alterità dell’esperienza ostacolarono il reinserimento dei sopravvissuti nella società. Resi inclini alla violenza e convinti di aver subito un’ingiustizia, gli ex combattenti riprodussero nella società postbellica la polarità tra pace e guerra.

Questi temi sono stati ripresi da MOSSE che ha colto nel mito dei caduti della Prima Guerra Mondiale il convergere di diversi filoni culturali: sullo shock traumatico determinato dalla morte di massa si innestò il culto di una mascolinità anonima legata al sacrificio.

HYNES: la grande guerra produsse una polarizzazione delle culture popolari e nazionali tra chi visse l’esperienza della trinca e chi la evitò. L’esperienza della guerra si presenta come il laboratorio di una comunità fondata sul rischio quotidiano e antagonista rispetto al mondo borghese e alla politica degli affari.

Anche in Italia si sono fatti strada indirizzi analoghi, volti a sottolineare come la guerra avesse trasformato il modo di pensare e di comunicare.

CAPITOLO 2 IL DOPOGUERRA IN EUROPA: RIVOLUZIONE, REAZIONE, STABILIZZAZIONE

2.1 VERSAILLES: SPERANZE E REALTÀ DEL DOPOGUERRA

Nel 1919 i delegati dei paesi vincitori si riunirono a Parigi per ridisegnare l’assetto dell’Europa, vennero esclusi i paesi vinti, cui i trattati di pace (pace punitiva voluta dalla Francia) vennero imposti senza possibilità di discussione.≠ dal Congresso di Vienna (1814/15)La nuova sistemazione del continente europeo venne sancita con 5 trattati di pace. Il più importante fu il TRATTATO DI VERSAILLES 1919.

Gli avvenimenti più significativi furono:1. Punti di Wilson: autodeterminazione dei popoli, principio di nazionalità, NASCITA DELLA SOCIETA’ DELE NAZIONI

nell’aprile del 1919 (a cui non aderiscono USA e URSS, non volute Germania e Austria) Nascono nuovi stati: Jugoslavia (Serbia, Bosnia, Montenegro, Croazia e Slovenia), Ungheria (che dovette cedere la

Transilvania ai rumeni e la Slovacchia ai ciechi ---> NACQUE LA REPUBBLICA CECOSLOVACCA) e la Romania guadagna l’indipendenza (Trattato di Trianon con l’Ungheria, il 4 giugno 1920: stabiliva la nascita dello stato ungherese che tuttavia dovette cedere territori alla Jugoslavia, alla Romania e alla Polonia).

2. Crollano gli imperi: austriaco, russo, turco e tedesco3. La Germania (Trattato di Versailles) perde tutte le colonie (Prussia orientale e occidentale), la propria flotta (che doveva

esser consegnata all’Inghilterra) e deve pagare a Francia e Inghilterra – che si spartiscono le colonie tedesche (alcuni territori in estremo Oriente concessi al Giappone) - l’indennità di guerra. Deve ridurre il proprio esercito a 100 mila uomini, viene obbligata a smilitarizzare la Renania e viene istituito il corridoio di Danzica (dichiarata città libera sotto il controllo internazionale), ai confini con la Francia, per assicurare alla Polonia uno sbocco sul mar Baltico. Per 15 anni, il bacino minerario della Saar fu amministrato dalla Francia.

4. Annullamento del Trattato di Brest-Litovsk con la Russia, il che sottrasse alla Germania i territori baltici ed altri strappati alla Romania: NACQUERO LE REPUBBLICHE DI LITUANIA, ESTONIA, LETTONIA E FINLANDIA.

5. L’Italia guadagna Trento e Trieste – sulla base del Trattato di Saint Germain con l’Austria vera e propria, firmato il 10 settembre 1919) - e parte dell’Istria (non viene invece ceduta la Dalmazia, Fiume e le colonie in Africa).

6. La Francia riacquista l’Alsazia e la Lorena (privata alla Germania).

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7. Libano e Siria sono affidati all’amministrazione esterna della Francia, mentre la Palestina e l’Iraq finiscono nelle mani degli inglesi, che mantengono un sfera di influenza anche su Arabia e Yemen (paesi indipendenti).

8. L’impero turco perde tutti i territori del vicino Oriente, concessi a Francia e Inghilterra, e rimane solo Istanbul e la penisola anatolica che diventa la Turchia (Trattato di Sèvres, 10 agosto 1920). Conseguente internazionalizzazione degli stretti dei Dardanelli e di Bosforo.

9. Si stabilisce un equilibrio fragile.

Ma tracciare i confini nelle regioni centro-orientale non era possibile perché: Le divisioni etniche attraversavano aree economicamente unitarie. Le diverse nazionalità si erano intrecciate e sovrapposte nei secoli.

A tali risultati concorse la volontà delle potenze vincitrici di far valere i propri interessi economici-politici e di impedire la rinascita della Germania: Vasti territori tedeschi furono annessi alla Cecoslovacchia alla Polonia. All’Austria venne vietato di unirsi alla Germania.

Il nuovo assetto europeo scaturì da un compromesso fra la politica imperialistica della Gran Bretagna, della Francia e gli orientamenti di Wilson.

WILSON FECE INTRODURRE NEL TRATTATO DI VERSAILLES L’ATTO COSTITUTIVO DELLA SOCIETÀ DELLE NAZIONI, la quale avrebbe dovuto risolvere i conflitti internazionali con un’opera di arbitrato, ricorrendo, se necessario, a sanzioni e all’uso della forza. La società non svolse di fatto tali funzioni, rimase di fatto sottomessa agli interessi imperialistici di Francia e Inghilterra.CIO’ DIPESE: Disinteresse giapponese e dalla intenzionale esclusione di Germania e Russia. Dal fatto che infliggendo a Wilson uno smacco. Il Senato americano non raggiunse la maggioranza per ratificare il trattato,

cosicché gli Stati Uniti non aderirono la Società.QUINDI: non fu costruito un nuovo ordine europeo ma vennero invece creati nuovi motivi di antagonismo che si aggiunsero alle insoddisfazioni, nutrite dalle attese inappagate.La Germania prova rancore e desiderio di rivincita per le clausole del trattato di Versailles.Tale trattato contribuì a indebolire la repubblica democratica tedesca. Inoltre, la questione delle riparazioni aggravò la crisi finanziaria tedesca, ostacolando una piena ripresa economica e costituendo un grave motivo di instabilità.1923: FRANCIA di fronte al ritardo dei pagamenti occupò il più importante bacino industriale tedesco (RUHR) con L’EFFETTO di aggravare l’inflazione in Germania e accrescendo la tensione sul piano internazionale.

EQUILIBRIO EUROPEO PRECARIO ANCHE PER:

Frammentazione economica e instabilità politica dei nuovi stati centro-orientali. Scontento dell’Italia per non aver ottenuto la Dalmazia e le acquisizioni di Medio Oriente previste dal trattato di Londra. La Russia sovietica non riuscì ad estendere la sua rivoluzione in Europa. In breve tempo, però, sarebbe diventata un

importante punto di riferimento per i popoli extraeuropei che premevano per uscire dal proprio stato di soggezione coloniale attraverso l’applicazione di quel principio di autodeterminazione del popolo che Wilson aveva posto alla base della Società delle Nazioni.

La Turchia mise in discussione il nuovo assetto: esautorò il sultano, cacciò i greci dall’Anatolia e nel 1922 istituì una repubblica laica.

Già negli anni ‘20 i motivi dello scoppio dello scoppio della seconda guerra mondiale erano presenti.

2.2 LA GUERRA CIVILE RUSSA E IL “COMUNISMO DI GUERRA”

1918/21: Guerra civile in Russia subito dopo la presa del potere dei bolscevichi (novembre 1917) Leva di massa (“che i giovani si armino”) Economia di guerra:

- Confisca derrate alimentari (razionato cibo, acqua, ecc…)- Nazionalizzazione dei mezzi di produzione- Economia di stato ---> stabilisce come, quando e quanto produrre

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CHI LA SCATENA: opposizioni di destra e social rivoluzionari con l’appoggio delle potenze dell’Intesa.Essa fu favorita da una terribile carestia, che unita al collasso dell’industria alienò molti consensi ai bolscevichi.

BOLSCEVICHI: furono ROVESCIATI in nome dell’ASSEMBLEA COSTUITUENTE ma il governo formatovi dai social rivoluzionari ebbe vita breve perché incontrò scarso seguito tra i ceti popolari.

MOLTO PIÙ PERICOLOSA PER LE SORTI DEL REGIME BOLSCEVICO SI RIVELÒ LA REAZIONE DEGLI ALTI GRADI DELL’ESERCITO: In diverse zone del paese alcuni generali zaristi riuscirono a instaurare delle dittature militari. Truppe dell’Intesa sbarcarono in varie località: il loro diretto impegno militare fu limitato, ma il sostegno alleato dei

controrivoluzionari (i bianchi) sottolineò l’isolamento internazionale della repubblica sovietica.

Nel 1918 i social rivoluzionari scatenavano un’ondata di terrorismo. I bolscevichi riuscirono a superare quel momento grazie alla formazione di un efficiente esercito regolare.

INTANTO: S’intensificarono i sequestri, cercando di far leva sui contadini più poveri contro i meno poveri. Le opposizioni furono dichiarate fuorilegge. I soviet furono esautorati dall’instaurarsi di una dittatura di partito (nel 1918 prese il nome di partito comunista). Venne reintrodotta la pena di morte. CEKA (commissione straordinaria panrussa per la lotta alla controrivoluzione e al sabotaggio) diveniva strumento primario

di un regime di terrore, di cui rimasero vittime anche l’ex zar Nicola II e la sua famiglia.

ROSSI = comunisti e rivoluzionari (bolscevichi)BIANCHI: monarchici I controrivoluzionari attuarono il terrore bianco nei confronti dei rivoluzionari: sommosse, saccheggi e fenomeni di banditismo durante la guerra civile. Fu ucciso il capo della CEKA di Pietrogrado e venne attentata la vita di Lenin nel il 30 agosto del 1918.In risposta al terrore bianco, i bolscevichi si opposero con il terrore rosso: campagna di arresti di massa, deportazioni ed esecuzioni indirizzate verso i controrivoluzionari.

Nel 1919 viene minacciata Pietrogrado, ma i crescenti successi dell’Armata Rossa portarono alla riconquista di quasi tutti i territori occupati dai controrivoluzionari.Nel frattempo, nel 1920, la repubblica sovietica sostenne un conflitto con la Polonia, il cui esercito invase l’Ucraina. Ma i russi persero.Nel 1921 si “conclude” la guerra civile (in realtà i combattimenti si protrassero fino al ’23) con la vittoria dell’Armata Rossa.I bolscevichi pagarono la vittoria a caro prezzo. Tra il 1914 e il 1921 guerra mondiale e civile, epidemie e carestie abbiano ucciso milioni di persone e determinato un prolungato blocco delle nascite.Catastrofe demografica e crisi economica provocarono un generale processo di ruralizzazione della società a scapito dell’industria che fece regredire il paese.

COMUNISMO DI GUERRA: nome dato al sistema economico instauratosi in Russia in questi anni scaturì per:

Esigenza di sopravvivere in una situazione così difficile. Utopismo dei dirigenti bolscevichi che s’illusero di poterne approfittare per bruciare le tappe della trasformazione del

paese in senso comunista. Officine più modeste vennero nazionalizzate. Abolizione del libero commercio interno. Si razionarono i pochi generi alimentari e di consumo. Si praticò su larga scala il lavoro obbligatorio. Si abolì la moneta, reintroducendo lo scambio in natura.LA VITA ECONOMICA SI CONCENTRA NELLE MANI DELLO STATO, CHE DETENEVA TUTTI I MEZZI DI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE.

Fu un fallimento perché calò la produzione agricola, ci fu una decadenza dei trasporti e delle piccole imprese e un tracollo della grande industria. Inoltre, contribuì a tale esito il blocco economico deciso da Francia e Inghilterra che azzerò il commercio con l’estero e la guerra civile che assorbì grandi risorse e distrusse i rapporti economici all’interno del paese.Ad aggravare il tutto vi fu una burocrazia enorme, lenta e inefficiente che ebbe come effetto la diminuzione della produttività del lavoro, vi fu un peggioramento qualità delle merci e i contadini reagirono ai sequestri dei raccolti riducendo le semine al minimo indispensabile.

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In risposta a questa situazione vi furono rivolte e scioperi a Pietrogrado per il malcontento popolare per la fame, la mancanza di combustibili da riscaldamento e burocratizzazione autoritaria del regime.1921: ribellione dei marinai della piazzaforte di Kronstad che chiedevano: Fine della dittatura del partito Libere elezioni dei soviet Eliminazione degli aspetti più opprimenti del comunismo di guerra Maggiore libertà economica dei contadini.EFFETTO RIVOLTA: accelerazione, da parte dei bolscevichi, del varo di una nuova politica economica (NEP) in cui si spingeva per l’abolizione dei sequestri, ma venne schiacciata nel sangue.

Lenin istituì nel 1921 la NEP, un sistema di riforme economiche in parte orientate al libero mercato. Essa rappresentò una soluzione temporanea e di riparazione dopo i disastri economici del comunismo di guerra e della guerra civile russa.NEP (1921-29): sistema di economia mista, ibrida, più leggermente liberale. Fine delle requisizioni delle derrate alimentari, sostituite da un’imposta fissa in natura Parziale liberazione dell’attività industriale Repressione religiosa Lotta all’analfabetismo Educazione delle masse attraverso l’insegnamento marxista Diffusione della letteratura e delle arti

Il 21 gennaio 1924 morì Lenin (crisi alla dirigenza del partito bolscevico) e salì al potere Stalin. Egli voleva portare il socialismo al mondo. Non applicò il marxismo-leninismo, ma instaurò una dittatura comunista (autoritarismo). Si pose come guida del partito ed eliminò i suoi oppositori politici. Creò uno stato totalitario forzando l’industrializzazione del paese e sfruttando la forza lavoro. Questo permise una crescita economia all’interno dell’URSS.1. Collettivizza le campagne2. Crea i piani quinquennale ---> pianificazione del lavoro per aumentare la produzione3. Crea una vera e propria dittatura4. Controlla i mezzi di comunicazione5. Si crea un culto della sua personalità

2.3 LA RIVOLUZIONE IN EUROPA E L’INTERNAZIONALE COMUNISTA

Tra il 1919-1920 vi fu un forte aumento delle tensioni sociali, unito allo spirito rivoluzionario dell’esempio russo, sulle masse europee, che fece apparire tale periodo come un biennio rosso.

I conflitti di quegli anni, pur avendo forti contenuti politici, acquisirono portata rivoluzionaria solo nei paesi dove l’instabilità istituzionale era stata minata dalla guerra.INGHILTERRA e FRANCIA = non crisi rivoluzionariaEX IMPERI CENTRALI = ci fu crisi rivoluzionaria

In GERMANIA prima dell’armistizio si diffusero consigli degli operai e dei soldati (forma di rappresentanza alternativa a quella parlamentare, come i soviet russi).1918 = movimento consiliare dilagò nel paese togliendo l’iniziativa alle forze moderate.L’iniziativa andò: Ai socialdemocratici maggioritari Socialdemocratici del partito indipendente (nato nel 1917)Travolto dalla sconfitta e mobilitazione popolare, l’imperatore Guglielmo II abdicò l’incarico di cancelliere passando l’incarico al leader socialista maggioritario Ebert.Nel 1919 la Spartakusbun (lega spartaco di estrema sinistra): Dichiarò l’insurrezione a Berlino Insurrezione repressa dal governo socialdemocratico che all’elezione dell’assemblea costituente ottennero anche la

maggioranza dei voti. Consigli degli operai e dei soldati furono soppressi. Repubblica consiliare in Baviera venne schiacciata nel sangue.Rivoluzione tedesca nel 1918 fu politico istituzionale: la Germania si trasformò in una repubblica parlamentare, mantenendo il sistema economico-sociale preesistente, sia la burocrazia che l’esercito.

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Il nuovo stato si fondava sull’alleanza tra queste forze e i socialdemocratici maggioritari, che operarono con ogni mezzo per arginare la rivoluzione.

L’AUSTRIA sorta dalle ceneri dell’impero asburgico: la transizione alla democrazia venne gestita dalla socialdemocrazia in accordo con i partiti borghesi senza che i consigli esercitassero alcun controllo sul potere politico.

In UNGHERIA scoppiò la rivoluzione. Il governo di coalizione tra liberali e socialdemocratici, formato nel 1918, da Karolij fu travolto dal malessere scatenato dalla fame, dalla disoccupazione e dalla perdita di vasti territori sancita dai trattati di pace. Nel 1919 sotto la spinta degli operai organizzati nei consigli, il partito comunista e quello socialdemocratico si unirono per creare un nuovo governo guidato da KUN (comunista) che PROCLAMO’ LA REPUBBLICA SOVIETICA. Ma anche tale tentativo fallì perché l’Ungheria fu assalita dai rumeni e dai cechi, appoggiati dall’Intesa.KUN si dimette.BUCAREST occupata dai rumeni.HORTHY (ammiraglio) instaurò una dittatura controrivoluzionaria.La caduta della repubblica sovietica ungherese segnò la fine della rivoluzione in Europa, ma non delle speranze bolsceviche, che fondarono nel 1919 l’internazionale Comunista(COMINTERN). Nel 1920 I Bolscevichi al II congresso del Comintern imposero ai suoi aderenti di separarsi dai socialisti riformisti; una svolta decisiva si ebbe nel giugno 1921 con il III Congresso, che inaugurò la politica del ‘fronte unico’, tra comunisti e socialisti.

2.4 IL CASO ITALIANO: LA CRISI DEL DOPOGUERRA E L’AVVENTO DEL FASCISMO

PROBLEMI DELL’IMMEDIATO DOPOGUERRA:

1. Deficit dello Stato2. Problema della ricostruzione3. Problema dei reduci e questione femminile (le donne vogliono essere integrate)4. Inflazione alta5. Scioperi e proteste ---> i borghesi temevano una rivoluzione di stampo sovietico

a. “Vittoria mutilata” e irredentismo:- Non ottengono le colonie promesse dal Patto di Londra (no Istria e Dalmazia)- Occupazione di Fiume (12 settembre 1919): D’Annunzio con dei soldati occupa la città e la proclama città

d’Italia (dopo un mese viene cacciato). Viene firmato il Trattato con la Jugoslavia. b. Scioperi operai e contadini: biennio rosso ---> esplosione delle lotte sociali, in particolare del movimento di sinistra

(socialista) che presero sia le fabbriche che vennero occupate sia i terreni incolti (sciopero dei contadini contro i proprietari terrieri).1920: sciopero bianco ---> serrata industriale, 600 fabbriche occupate a Milano, Torino e GenovaGiolitti tenta di mediare il conflitto concedendo ai lavoratori 8 ore lavorative, aumenti e cercando di coinvolgere degli operai nella gestione delle fabbriche, ma fallisce e il malcontento dilaga. Gli industriali devono cedere la gestione delle fabbriche nelle mani degli operai e gli operai avrebbero desiderato maggiori diritti.

PARTITI DI MASSA:

PPI (1919, Don Luigi Struzzo) PSI (1892, Partito socialista italiano) PNF (1919, Partito nazional fascista)

AconfessionaleInterclassista ---> collaborazioneNel ’43 diventa DC (Democrazia Cristiana).

21 gennaio 1921 nasce il PCI (Partito comunista italiano) come scissione dal PSIFondato da Gramsci e Togliatti, Bordiga

In precedenza si chiamava “movimento dei fasci da combattimento”Benito Mussolini, ex direttore dell’Avanti, allontanato dal partito socialista23 marzo in Piazza San Sepolcro, Milano

Il socialismo italiano era nettamente diviso tra: I massimalisti che avevano la maggioranza del PSI (partito socialista italiano) e si proclamavano rivoluzionari. Riformisti che auspicavano una politica di collaborazione con le classi dirigenti. Il contrasto tra i 2 gruppi impedì al partito di operare con efficacia sia per la rivoluzione sia per le riforme. Inoltre i consensi non erano uniformi nel paese.

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Nel 1919 oltre 1/5 dei suffragi andò al PPI (Partito popolare italiano) fondato da Sturzo che inaugurò un’autonoma presenza dei cattolici nella vita politica italiana.Sulla carta PSI e PPI avevano la maggioranza della camera ma nella realtà erano antagonisti: PSI: anticlericale PPI: aconfessionale ma molto dipendente dalla chiesa

- erano presenti gruppi moderati con una componente democratica - svolse un ruolo di argine contro i socialisti, spalleggiando i governi.

Giolitti non fu in grado di gestire la situazione. Indusse nuove elezioni sperando di esser favorito e bloccare così i socialisti, ma non fu così e nel 1921 si allontanò dalla scena politica.Intanto le fabbriche vennero occupate e fu così arginata l’intraprendenza degli imprenditori, decisi a ridimensionare il movimento operaio e sempre più propensi all’instaurazione di uno stato forte capace di ripristinare l’ordine.NEL 1919 NACQUE UNA NUOVA FORZA POLITICA, FONDATA DALL’EX SOCIALISTA MUSSOLINI, IL FASCISMO (il fascismo si allinea al nazionalismo e opera varie manifestazioni pubbliche).Il programma si rifaceva alla tradizione democratica e socialista, come la richiesta di una assemblea costituente e la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese.

Programma di San Sepolcro (ambiguo): Istaurazione della repubblica con ampie autonomie regionali e comunali Istituzione del referendum popolare Abolizione del Senato in quanto di nomina regia Eliminazione dei titoli nobiliari, della polizia politica e della coscrizione obbligatoria Pagamento dei debiti dello Stato da parte delle classi più abbienti Lotta alle speculazioni borsistiche e bancarie La terra ai contadini La partecipazione dei lavoratori agli utili delle aziende La concessione di industrie e servii pubblici a organizzazioni operaie La riduzione dell’orario di lavoroMussolini raccolse un insieme di posizioni generiche ed eterogenee.Il 15 aprile del 1919 fa incendiare la sede dell’Avanti. Crea un movimento che dà voce ai nazionalisti, ai reduci, ai malcontenti, … Il PNF è appoggiato dalla piccola borghesia, dagli industriali e agrari. Era ben visto anche perché si opponevano ai sindacalisti e socialisti, rimuovendo le occupazioni.

Nel 1921-22 l’impotenza dei successori di Giolitti al governo fece sì che si compose un nuovo blocco sociale che si saldava intorno al fascismo. Tale blocco era composto dai ceti medi ma egemonizzato dal patronato agrario e industriale.Marcia su Roma (28 ottobre 1922): Mussolini fece convergere su Roma decine di ‘camicie nere’, con il re Vittorio Emanuele Orlando III; che ne sancì il successo e incaricò Mussolini di formare un nuovo governo. Si trattò di un colpo di stato reazionario appoggiato da tutti i poteri forti della società italiana (chiesa cattolica, apparati statali, corona). Arrivando al potere senza la maggioranza parlamentare, ma con l’uso della repressione e del consenso.

I° Governo Mussolini (che si impegnava a mantenere lo Statuto Albertino)+ giolittiani + fasci + liberali + moderati.Blocco nazionale per impedire l’ascesa dei socialisti.Inizialmente vi furono quasi parità di voti alle elezioni e questo non portò a nulla di buono. Si presenta come un governo di coalizione, mentre i suoi squadristi continuano a perpetrare violenze contro gli oppositori

politici. Non aveva abbastanza potere in Parlamento. Nel 1923 fu istituito il Gran Consiglio del Fascismo e venne modificata la legge

elettorale (Legge acerbo, 18 novembre 1923) a suo favore e indice nuove elezioni nell’aprile del 1924 Mussolini le vinse. Elimina i suoi avversari politici (Delitto Matteotti, 10 giugno 1924). Sopprime le libertà costituzionali e l’Italia diventa una dittatura con l’appoggio della monarchia.

2.5 LA STABILIZZAZIONE DEL CONTINENTE EUROPEO

All’Europa dopo la guerra rimasero 3 alternative: rivoluzione, reazione e stabilizzazione.La Russia optò per la rivoluzione, l’Italia per la reazione. In Europa centro- orientale si formarono regimi autoritari e conservatori.Le istituzioni rappresentative erano instabili (Jugoslavia, Grecia, Bulgaria, Romania), si dettero costituzioni democratiche e

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variarono riforme elettorali e agrarie, ma l’arretratezza economica e sociale, la scarsa coesione e i nazionalismi impedirono alle istituzioni liberali di attecchirvi. Spagna e Portogallo in preda a gravi crisi finanziarie furono soggette a diversi tentativi di colpi di stato. La stabilizzazione seguita alla crisi postbellica fu realizzata nella maggior parte dei paesi europei con corposi mutamenti dei loro assetti politici. In particolare la stabilizzazione riguardò Francia e Gran Bretagna, che grazie ai loro sviluppati sistemi economico-sociali e alla solidità dei loro assetti costituzionali, superarono il cataclisma della guerra senza le drammatiche conseguenze, che colpirono gran parte dell’Europa.

LA RIVOLUZIONE RUSSA (RIQUADRO):

L’Ottobre bolscevico contraddisse l’idea che solo un avanzato livello di sviluppo capitalistico avrebbe reso possibile la rivoluzione proletaria (tesi marxista).

I MONSCEVICHI fedeli a tale concezione non ritenevano la Russia pronta per il socialismo e quindi si mossero in funzione di una rivoluzione democratico-borghese escludendo la possibilità di una conquista diretta del potere.

LENIN: giudicò necessario spezzare la catena imperialista nel suo anello più debole, pur essendo anch’egli scettico sulle chance di una rivoluzione socialista in Russia, vi vedeva il preludio della rivoluzione mondiale da lui prevista come conseguenza della guerra.

Tale previsione si rivelò illusoria e presto i BOLSCEVICHI scelsero la strada di una forzatura autoritaria delle strutture dello stato che accentuò gli aspetti dittatoriali del loro potere.

Su tali contraddizioni si basano i dilemmi della rivoluzione d’Ottobre e i termini del dibattito del 1917.

CHAMBERLIN e CARR = l società russa non aveva i presupposti per una democrazia parlamentare e la vera alternativa era tra il bolscevismo e una dittatura militare.

HILL = decisiva per le sorti della rivoluzione era la capacità di Lenin di rompere il rapporto di consenso e fiducia che legava gli strati contadini ai social rivoluzionari.

HAIMSON = dimostra come gli scioperi verificatisi negli stabilimenti prima del 1917 avessero già messo in mostra il consenso operaio attorno ai bolscevichi.

MEDVEDEV = sottolinea il carattere storicamente prematuro dell’esperimento socialista sovietico e la conseguente necessità di concessioni politiche ed economico ai contadini.

LEWIN = la categoria di arretratezza non è sufficiente per capire la Russia zarista, il cui sistema sociale è definito dalla coesistenza di forme molto arretrate, molto avanzate e dai loro condizionamenti reciproci. Il persistere di ceti contadini e proprietari precapitalistici dovuto alla mancata trasformazione dell’agricoltura dopo il1861 impedì la modernizzazione dello stato ma contemporaneamente si verificò un accelerato sviluppo industriale che portò all’impoverimento dei contadini. E’ proprio la tensione fra questi due poli del sistema a spiegarne l’instabilità e le crisi ricorrenti nel 1905 e 1917.Tali contraddizioni passarono al nuovo regime e lo influenzarono.

GRAMSCI (1918): la rivoluzione bolscevica era contro la previsione marxiana di una rottura socialista. Ne veniva esaltato il ruolo soggettivo del partito rivoluzionario.

FIGES: contesta la lettura in chiave giacobina e soggettivistica del fenomeno bolscevico.Sono i contadini a schierarsi in larga maggioranza dalla parte dei bolscevichi nel corso della guerra civile, decretandone la vittoria finale.

LE ORIGINI DEL FASCIMO IN ITALIA (RIQUADRO)

Dibattito sulle origini del fascismo è nato nel corso degli eventi e ha continuato a muoversi su 2 poli opposti:

CROCE = vede nel fascismo una sorta di malattia morale scaturita dalla guerra che produce il collasso dello stato liberale.

GOBETTI: interpreta il fascismo come una rivelazione, per uscire dal carattere elitario del Risorgimento che ha prodotto uno stato oligarchico e lontano dai cittadini.

TASCA: origini = Guerra18

EFFETTI in cui vengono individuati i presupposti del successo fascista: Una crisi economica e dello stato Crisi delle classi medie Acutizzarsi della lotta di classe Relativo equilibrio delle forze politiche

Per Tasca lo sbocco della crisi non era obbligato; l’Italia era pronta per una rivoluzione democratica e fu il fallimento di questa ad aprire la strada al fascismo.Tasca mette al centro della propria ricostruzione la responsabilità dei socialisti, non trascurando altri fattori quali: Carattere dell’organizzazione armata Doti tattiche di Mussolini Complicità dello Stato Paralisi del regime parlamentareImportante è l’apporto del patronato agrario: reazionario e antipopolare, il fascismo ha infatti le sue basi nelle classi medie, ma è il suo saldarsi a un’offensiva capitalistica che ne garantisce il successo (= altra polarità che si intreccia al fascismo di Croce e di Gobetti = rapporti tra fascismo e reazione capitalistica)

Queste tesi sono state respinte dalla maggior parte degli studiosi, per i quali l’ideologia nazionalista e l’antisocialismo qualificano il fascismo in senso reazionario.

Dopo gli anni ‘60: dibattito si sposta sul fascismo al potere.GENTILE = ha insistito sulla grande guerra come luogo di incubazione per una nuova religione politica fondata sul mito della violenza e della morte.

VIVARELLI approfondisce il tema delle origini: attua una riflessione su tutta la storia dell’Italia liberale, si schiera con le tesi dell’interventismo democratico per cui la guerra fu uno scontro tra militarismo e democrazia. E ne deduce che la vittoria dell’Intesa avrebbe aperto la strada al principio della sovranità popolare.Se la crisi del dopoguerra si risolve con l’avvento del fascismo lo si deve alla classe dirigente liberale e all’opposizione socialista.

CLASSE LIBERALE: viene meno ai suoi compiti non risolvendo la questione contadina e il problema della nazionalizzazione delle masse.OPPOSIZIONE SOCIALISTA: è l’espressione di un’arretrata società rurale che è sempre stata dominata da istanze massimaliste incompatibili con le istituzioni liberali.

CAPITOLO 3 ECONOMIA E SOCIETA’ NELLE GUERRE

3.1 LA NASCITA DELLA SOCIETÀ DI MASSA

Nella grande guerra l’economia, la società e lo Stato ne erano usciti trasformati perché avevano acquisito una dimensione di massa.La società di massa che si affermò come il connotato fondamentale del Novecento presentava dei tratti distintivi, determinati da: Sviluppo dell’industria Contrazione dell’agricoltura e da una spettacolare crescita del settore terziario.

Tra gli effetti: Nascita di un nuovo tipo di classe operaia. Crescita quantitativa dei ceti medi (causa = sviluppo industriale + espansione del terziario + ampliamento delle funzione

dello Stato) = fenomeno più caratteristico di questa fase storica.

Le divisioni della società furono meno nette che nel passato perché vennero attenuate e compensate dai processi di unificazione del corpo sociale attivati dallo Stato e dai nuovi mezzi di comunicazione di massa.La società massificata si affermò con tempi, forme e intensità variabili, legate al grado di modernità delle diverse società occidentali. Tale società era di tipo dicotomica, basata sulla centralità di due classi, destinate ad assorbire tutte le altre: proletariato e borghesia.

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Nel Novecento furono i ceti medi ad avere un ruolo centrale, proiettando sull’intero corpo sociale i loro valori e modelli di comportamento.

Vi fu un cambiamento delle professioni liberali (avvocati, medici e insegnati). Nacquero nuove figure legate alla crescita dei bisogni urbani e delle funzioni municipali.Si svilupparono le associazioni di categoria e gli ordini professionali per controllare l’accesso e il loro servizio, tali organismi divennero i garanti dell’autonomia dei loro associati.Tra le varie posizioni lavorative vi erano dislivelli di reddito e di status che sottolineano il carattere ambiguo della categoria di ceto medio.

VEICOLI DELL’UNIFICAZIONE: Il ceto medio si distingueva dai lavoratori manuali. Imporsi di un modello produttivo basato sui consumi, sollecitato dalle aspirazioni dei ceti medi che ne furono i principali

destinatari.Lo sviluppo dei consumi di massa fu impetuoso tanto che gli strati inferiori della società mostrarono una propensione a imitare i modelli di comportamento dei ceti medi.

Tra le 2 guerre mondiali la CLASSE OPERAIA crebbe e in Occidente divenne la componente maggioritaria della forza lavoro. Cambiò la sua composizione interna (aumentarono i lavoratori non qualificati, rispetto a quelli di mestiere). La ristrutturazione aziendale e le nuove forme di organizzazione del lavoro introdotte nella grande industria modificarono

le caratteristiche di entrambe le categorie e i loro rapporti reciproco. I ritmi di lavoro e le mansioni dei non qualificati furono subordinati alle macchine . Operai qualificati persero il loro ruolo di addestramento e di direzione dei non qualificati.

CAUSA: accentuata frammentazione del ciclo produttivo e della conseguente parcellizzazione del lavoro.

EFFETTI:

Definitiva affermazione del sindacato d’industria. Diminuzione degli addetti all’agricoltura. Ridimensionamento del settore primario.

Oggetto di contrattazione = salarioCome sottolinea il sociologo Bauman tra Ottocento e Novecento l’attenzione del movimento operaio, passò dalla lotta per la modifica dell’organizzazione del lavoro a quella per la conquista di redditi più alti, per poter accedere al consumo delle merci rese disponibili dalla produzione industriale di massa a costi vantaggiosi.

COSA CONTENNE IL DECLINO?

Il risarcimento del tributo pagato ai contadini allo sforzo bellico mirato a una stabilizzazione economica e sociale delle campagne.In tutti i principali paesi europei lo Stato cercò di aiutare la formazione della piccola proprietà contadina e ne tutelò la sopravvivenza, anche se il suo intervento si rivelò insufficiente ad arrestare l’esodo rurale.

STATI UNITI: mito del MELTING POT per indicare il processo d’integrazione di gruppi diversi per etnia, cultura, provenienza e tempi d’immigrazione. Il fenomeno fu mediato dallo sviluppo economico e dai processi accelerati di crescita dei consumi privati e di mobilità sociale.

Nei VARI STATI EUROPEI nacque un moderno ‘stato sociale’, che oltre a chiedere ai cittadini l’assolvimento dei compiti degli obblighi di leva, pagamento imposte, interveniva per migliorare le condizioni di vita dei ceti più deboli, offrendo ai cittadini occasioni e strumenti di vita collettiva. Per questi obiettivi lo Stato dette il via al processo di ‘nazionalizzazione delle masse’, avvalendosi dell’uso dei mezzi di comunicazione di massa (stampa, cinema e radio).

3.2 PRODUZIONE IN SERIE, NUOVA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E SVILUPPO ECONOMICO

Fra guerra e dopoguerra negli Stati Uniti si attivò un circolo virtuoso tra produzione e consumo: la produzione in serie di beni di consumo durevole (auto, elettrodomestici), tenevano bassi i prezzi di queste merci, mentre occupazione e salari alti

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consentivano l’acquisto anche alle classi lavoratrici. Condizione del consumo di massa era la produzione in serie di oggetti standardizzati, ovvero contraddistinti da un numero limitato di modelli e formato.La produzione in serie di oggetti standardizzati, si ebbe con le prime catene di montaggio.

TALI CAMBIAMENTI SI REALIZZANO INSIEME AD ALTRI CAMBIAMENTI: Ricorso a forme di energia come l’elettricità e il petrolio al posto del carbone. Ridimensionamento dell’industria postbellica più legata alla guerra a favore di settori come quello chimico e

metalmeccanico. Intensificazione dei processi di concentrazione economica e finanziaria. Accanto ai trust e ai cartelli comparvero le holdings che concentrano nelle proprie mani i pacchetti azionari delle maggiori

imprese, accentuando l’intreccio tra banca e industria.

STATI UNITI: leggi anti trust che limitavano il potere delle maggiori corporation difendendo la possibilità delle imprese più piccole di operare sul mercato.EUROPA: lo sviluppo economico si fondò sulla contrattazione tra grande impresa e sindacati, mediata dallo Stato.

RISULTATI: Gli imprenditori riuscirono a far accettare alla controparte l’organizzazione “scientifica” del lavoro. Operai ottennero aumenti salariali.

Negli Stati Uniti si inizia a parlare di ‘CAPITALISMO ORGANIZZATO’, riferendosi al patto sociale tra poteri dell’economia e della politica, dal quale restavano esclusi gli operai di piccole e medie aziende, lavoratori non qualificati, e la massa dei disoccupati.

Nel dopoguerra in Europa regnava il debito pubblico e l’inflazione, diminuendo la produzione e il potere d’acquisto dei consumatori. Il paese più sofferente fu la Germania (generando un clima di paura e incertezza favorevole per l’avvento di Hitler). Per risolvere l’insolvenza tedesca (che non pagava il debito della prima guerra mondiale, che servivano alle potenze europee per saldare i debiti con gli USA), gli Usa vararono nel 1924 IL PROGRAMMA DI INVESTIMENTI ‘’DAWES’’, attivando un flusso di capitali dagli Stati Uniti alla Germania e da esse alle sue potenze creditrici, e da queste di nuovo agli Usa. Tale meccanismo sorresse la ripresa europea ma contribuì a determinarne la fragilità. L’intervento statunitense rispondeva agli interessi del mondo imprenditoriale e non metteva in discussione la scelta isolazionista dei governi repubblicani.

Sistema del GOLD EXCHANGE STANDARD (1925): politica monetaria della Gran Bretagna che prevedeva che all’oro si affiancasse la sterlina come mezzo di pagamento internazionale ---> le banche centrali di ogni nazione potevano ancorare il valore della propria valuta alla sterlina oltre che all’oro).SCOPO: controllo inflazione e assestamento del bilancio statale.EFFETTO: rigidità nei rapporti di scambio tra le valute e limitò gli spazi di manovra delle autorità monetarie nazionali per controllare i rispettivi cicli economici attraverso le leve del tasso di interesse e della svalutazione.

3.3 LA CRISI DEL 1929 (crollo di Wall Street)

Il 24 ottobre 1929 l’indice della borsa di New York crollò verticalmente, ribassando del 50% il valore dei più significativi titoli azionari scambiati. Tutto ciò fu il risultato di una febbre speculativa che aveva raggiunto livelli elevatissimi negli anni precedenti.

1928: Gli investitori acquistavano azioni con l’obiettivo di rivenderle a breve scadenza nella certezza di lucrare facili guadagni. La crescita del mercato della borsa era perciò maggiore di quella della produzione e del consumo: il valore dei titoli si gonfiava senza alcun rapporto con i valori economici reali.

EFFETTO CROLLO DELLA BORSA: Ripercussioni sul sistema bancario: in preda al panico, i risparmiatori corsero a ritirare i propri depositi, provocando il

fallimento di migliaia di istituti di credito e il blocco degli investimenti. Effetti pesanti nell’industria, la cui produzione venne dimezzata in 3 anni, i prezzi dei prodotti industriali vennero

dimezzati. Calo della produzione agricola rese insufficiente l’approvvigionamento delle città. Dal punto di vista sociale, produsse un aumento forte della disoccupazione. Si propagò su scala nazionale l’assenza di un centro regolatore del sistema economico mondiale di fondava sui rapporti di

interdipendenza tra le diverse economie nazionali.

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CHI NE RIMASE PIU’ COLPITO: Germania, dove erano maggiori la dipendenza dagli investimenti americani e la fragilità del sistema economico. Paesi produttori ed esportatori di materie prime e derrate agricole, come Argentina e Brasile.

COSA EMERSE: sviluppo ineguale del sistema economico mondiale che penalizzava i paesi periferici, costretti ad esportare a prezzi sempre più bassi e non più in grado di importare manufatti dai paesi più forti.

GRAN BRETAGNA: risolsero la crisi creata dal Gold Exchange standard grazie alle misure di svalutazione delle monete con cui i governi cercarono di contrastarla. Nel 1931 la Gran Bretagna svalutò la sterlina. Tali provvedimenti miravano a favorire le esportazioni, ma furono accompagnati da politiche volte a difendere i rispettivi prodotti. EFFETTO: crollo del commercio internazionale che avrebbe ricominciato a crescere al termine della seconda guerra mondiale.

Nel ’29-’32 gli USA vararono un progetto di riforma del sistema capitalistico ‘New Deal’: Assegnò allo Stato compiti di regolamentazione dell’economia e di intervento a sostegno delle fasci più deboli della

popolazione; Ridimensionò il potere delle grandi cooperazioni . Costruì un modello di stato sociale, introducendo assicurazioni contro le malattie, indennità di disoccupazione e altri

ammortizzatori sociali. Le opere pubbliche crearono nuovi posti di lavoro rialzando il livello di salari e consumi.

Tuttavia nel breve periodo, la riforma del capitalismo nei paesi democratici risollevò parzialmente gli equilibri economico-sociali provocati dalla crisi.

3.4 LA CULTURA DEL NOVECENTO. LA FERITA DELLA GUERRA.

Numerosi sono gli autori di opere letterarie di spicco, che riguardavano il tema della guerra. Nel 1927 mentre Hitler muoveva i primi passi, il francese Benda scrisse ‘Tradimento dei chierici’ alludendo agli intellettuali che avevano appoggiato, gli odi razziali, l’intolleranza politica, il fanatismo di massa della guerra. Pirandello nei ‘Sei personaggi in cerca d’autore’ (1921) evidenziava lo spaesamento del ceto medio italiano e europeo, alla vana ricerca di punti di riferimento nel proprio percorso individuale e collettivo. Mentre Spengler nel ‘Il tramonto dell’Occidente’ raccoglieva l’eredità della guerra come un segnale di esaurimento del ciclo vitale dell’intera civiltà Europea, per lasciare il passo ad altri popoli e culture. Il grande successo per tali opere così diverse tra di loro, stava nella loro sintonia, nel loro senso comune (grande voglia di rifuggire dalla scena pubblica dell’impegno civile e politico senza rimedio dalla tragedia della guerra). In ‘’Viaggio al termine della notte’’ Ferdinand Celine ebbe grande successo per lo stile dissacrante e anarchico del protagonista, ma anche per l’importanza decisiva che il romanzo attribuiva alla guerra come censura epocale del tempo moderno. Importante fu anche nel 1913 le parodie dell’attore Charlie Chaplin, la musica jazz statunitense e i romanzi di Ernest Hemingway: ‘Addio alle armi (1929)’ dedicato alla partecipazione americana alla grande guerra; e ‘’Per chi suona la campana (1940)’ che rappresentò l’epopea repubblicana antifranchista con nuovi accenti, lontani dall’ideologia e dalla propaganda.

CAPITOLO 4: GLI STATI UNITI

4.1 GLI STATI UNITI COME UNA POTENZA MONDIALE.

Il primo conflitto mondiale segnò una svolta nei rapporti di forza economica tra gli Stati Uniti e il resto del mondo. I paesi europei erano indebitati fino al collo per sostenere lo sforzo bellico, soprattutto con gli Stati Uniti. Inoltre, vi furono vari investimenti esteri da parte dell’Europa.Gli Stati Uniti ebbero meno morti rispetto al resto delle nazioni ed il suolo del paese rimase immune da ogni devastazione.Oltre a tali motivi gli Stati Uniti sono diventati una superpotenza per: Trasformazioni strutturali dell’economia. Importanti mutamenti del commercio internazionale.Tale aumento d’importanza economica si accompagnò a una politica di isolazionismo.CAUSA: paura e diffidenza per le condizioni politiche dell’Europa.La radicalizzazione dei conflitti sociali che si erano scatenati nei diversi paesi europei alla fine della guerra alimentò tale paura, aggiungendovi il timore che un contagio rivoluzionario si propagasse dalla Russia dei soviet anche negli Stati Uniti.Tendenze come ‘la paura dei rossi’ si combinarono con ‘l’americanismo’, sviluppando un sentimento di orgoglio nazionale, misto a un senso di rivincita e separazione dalla civiltà europea. Tutto ciò portò a un forte risentimento nei confronti del

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presidente democratico Wilson e la sua politica estera che tendeva ad assegnare agli Stati Uniti il ruolo attivo di custode e garante di un nuovo ordine internazionale.Nel 1920 la maggioranza repubblicana del Senato respinse il trattato di Versailles e non ratificò l’adesione alla Società delle Nazioni, voluta da Wilson (presidente dal 1913-1921). Il nuovo presidente Harding (1921-1923) confermò la spinta isolazionista. Nel 1921 vennero approvate misure protezionistiche come l’aumento dei dazi doganali sulle importazioni e le leggi sull’immigrazione.Dal 1919 al 1933 la fu vietata la fabbricazione e la vendita di alcoolici. L’insieme di questi provvedimenti esprimeva una preoccupazione per l’integrità e la saldezza morale americana.Nacque il ‘Ku klux klan’ coniugava la difesa dell’americanismo col razzismo, praticando la violenza nei confronti degli avversari nemici. Il proibizionismo favorì la diffusione di organizzazioni criminali (gangester), dedite al contrabbando di alcoolici e gestione del gioco d’azzardo e della prostituzione (Al Capone).

4.2. IL BOOM DEGLI ANNI VENTI: AMERICANISMO E FORDISMO

La vera ragione del nuovo ruolo economico internazionale degli Stati Uniti stava nella crescente potenza del loro apparato industriale, ci fu un abbassamento della disoccupazione e un importante incremento della produttività.Decisive furono le innovazioni tecnologiche applicate alla produzione di serie e una razionale organizzazione del lavoro, il ‘taylorismo’. Specialmente nei nuovi settori industriali, particolarmente in quello automobilistico, l’applicazione del taylorismo si accompagnò a una crescita degli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature. Tale sistema economico, si basava sull’idea di una crescita spontanea dell’economia e si trovò del tutto impreparato ad affrontare il crollo della borsa nell’ottobre del ’29. Il presidente Hoover (presidente dal 1929-1933) dopo aver scongiurato l’accaduto, riducendolo ad una crisi congiunturale, nel giugno del ’30, nel disperato tentativo di proteggere l’industria nazionale, alzò le già consistenti barriere doganali contro l’importazione di merci straniere, per proteggere l’industria nazionale e bloccare la disoccupazione (tentativo inutile e disperato). La recessione si estese rapidamente (13 milioni di disoccupati) tra il ‘32-‘33. Nel Novembre ’32 le elezioni furono vinte da una maggioranza molto ampia dal democratico Franklin Delano Roosevelt.

4.3 ROOSEVELT E IL NEW DEAL

Dal 1928 ROOSVELT: governatore dello stato di New York.

Nel suo discorso inaugurale il nuovo presidente propose al popolo degli Usa, un New Deal “nuovo patto” perché occorreva abbandonare il liberismo dei governi repubblicani e impegnare lo stato in una lotta contro la disoccupazione.

I provvedimenti più urgenti furono: Svalutazione del dollaro Riordino della circolazione monetaria per controllare l’inflazione. Introduzione di controlli sul mercato azionario Venne creata una società pubblica per le garanzie assicurative dei piccoli risparmiatori, approvata una legge per

l’agricoltura per regolare la produzione ed evitare gli eccessi. Agricoltura: venne creata una legge che prevedeva l’intervento dello stato per regolare la produzione ed evitarne gli

eccessi e per finanziare le ipoteche su case e terreni limitando i fallimenti dei contadini. Le agevolazioni al lavoro agricolo si combinarono a facilitazioni creditizie che dilaniarono l’attività delle campagne.

TENNESEE VALLEY AUTHORITY: ente pubblico incaricato di grandi opere idrauliche, di rimboschimento e irrigazione per regolare le acque del Tennessee e sfruttarle per la produzione di energia elettrica.EFFETTO: il suo successo incoraggiò Roosevelt a dirottare consistenti quote di bilancio nei lavori pubblici per creare occupazione e quindi di sostenere i consumi e la produzione.

Nel ’33 con una LEGGE NATIONAL INDUSTRIAL RECOVERY ACT; venne creata un agenzia governativa preposta alla politica industriale, i cui compiti andavano dalla definizione di nuove norme in materia di conflitti sindacali, allo stilare dei codici di comportamento per una concorrenza ‘leale’ tra le imprese.

35 legge dichiarata anticostituzionale perché lesiva all’autonomia dei singoli stati e della libertà d’impresa.Fu uno dei momenti di maggior conflitto tra la politica del nuovo presidente e gli interessi del decennio rpubblicano.Da tale sconfitta emergeva la FILOSOFIA DI FONDO DEL NEW DEAL: idea di un capitalismo democratico che costituisce

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un’alternativa di sistema sia alle dittature fasciste sia al socialismo sovietico. Si trattava di un capitalismo parzialmente regolato dall’intervento statale x attenuare le differenze e le sofferenze sociali più gravi.Senza toccare i principi della libertà economica e politica, il potere esecutivo si impegnò in un’opera di mediazione tra gli interessi :

Delle grandi corporation

Della massa dei salariati dell’industria

Dei piccoli proprietari terrieri.

ROOSVELT dovette fronteggiare anche la crescente opposizione di una sinistra populista che sosteneva la ridistribuzione delle ricchezze attraverso provvedimenti autoritari di esproprio e nazionalizzazione delle grandi potenze economiche.

In vista della scadenza del mandato presidenziale, Roosevelt accelerò la realizzazione del suo programma; con tre importanti provvedimenti nel ’35(SECONDO NEW DEAL).

EFFETTO = tre provvedimenti:

1) costruzione di un ente governativo per il coordinamento di un piano sistematico di opere pubbliche2) il ‘Wagner Act’ che rispose al veto della Corte Suprema ‘National Industrial Recovery act’, difendendo la libertà delle organizzazioni sindacali, stabilendone i criteri di rappresentanza, legittimandone il ruolo istituzionale nella contrattazione collettiva dei rapporti di lavoro. 3) Social Security Act , che stabilì un regime di collaborazione tra autorità federale e singoli stati per costruire fondi per anziani, disoccupati, invalidi. Attraverso imposte sui salari e contributi dei datori di lavoro fu così attuato il principio dell’assicurazione pensionistica, anche se limitatamente ai lavoratori dell’industria.

EFFETTO: rafforzamento del potere contrattuale dei lavoratori sul piano delle relazioni industriali sia sul piano economico.SOSTENITORI DEL NEW DEAL: movimento sindacale che recuperò la forza e l’autorità perduta nel decennio repubblicano.CHI SI SENTI’ MINACCIATO: i grandi imprenditori34 i profitti delle imprese ricominciarono a salire.

Dopo la conferma del proprio mandato(nel ’36 )la strada non fu in discesa. Si avviò una politica di contenimento della spesa per ridurre il deficit di bilancio, in notevole aumento. Nel ’37 una nuova congiuntura recessive fece alzare la disoccupazione e crescere l’opposizione repubblicana (nel ’38). Nel gennaio del 1939 Roosevelt chiese al Congresso un significativo aumento delle spese militari: per riassorbire la disoccupazione e potenziare l’industria bellica(necessità impellente visto il precipitare della situazione internazionale).

IL NEW DEAL (RIQUADRO)

Scuola progressista ha tracciato una distinzione tra :

primo New Deal. Compreso nell’ottica della ricostruzione e della ripresa economica in termini tradizionali

Secondo New Deal avviato nel 35 che mise in moto un processo riformatore in senso antimonopolistico.

IDEA LIBERALE:sostenuta da Flynn. Nella trasformazione dello stato in accumulatore e investitore , avvenuta con il New Deal, si espresse una deviazione dello stato estranea alla tradizione liberista americana e + vicina alle esperienze dittatoriali europee.

POSIZIONE INTERMEDIA: SCUOLA DEL CONSENSO che ha sottolineato l’eccezionalismo della storia degli USA rispetto ai modelli europei.Tale visione della storia americana ne ha enfatizzato i dati peculiari:

Assenza di stratificazioni giuridiche feudali e quindi di ceti nobiliari

Capacità di comporre profonde diversità etniche e culturali in un quadro comune di cittadinanza democratica.

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HOFSTADTER: In accordo con tali orientamenti ha visto nel New Deal il frutto della strategia politica di Roosvelt tra gli interessi contrapposti delle organizzazioni sindacali e delle grandi corporation.

PUNTO DI NOVITA’ DEL NEW DEAL: nuova alleanza tra mondo intellettuale ed economico, resa necessaria dalla crisi del 1929.PUNTO DI CONVERGENZA: società senza classi entro la quale ciascuno potesse essere artefice del proprio futuro.

SHLESINGER: sintesi tra teoria progressista e quella di Hosftadter.

Ha ricollegato la dicotomia tra popolo e monopoli ai due partiti tradizionali, quello democratico e quello repubblicano.

Ha sottolineato la natura sperimentale e antideologica della politica di Roosvelt.

Seconda metà anni 60 New Deal criticato da parte della nuova sinistra studentesca e giovanile.

LEUCHTENBURG: la politica di Roosvelt rappresentò solo una mezza rivoluzione, incapace di aggredire e modificare i meccanismi di fondo, i rapporti di potere e le gerarchie sociali dell’economia americna.

HAWLEY: ha visto nei mandati presidenziali di Roosvelt il succedersi di tre fasi distinte corrispondenti al prevalere di altrettanti orientamenti diversi:

Fase di pianficazione ( fino al 1935)

Lotta consapevole al monopolio ( tra 34 e 37)

Applicazione degli indirizzi keynesiani in materia di spesa pubblica alla vigilia della guerra.

Secondo Hawley furono le regole dello scambio politico a impedire il predominio di un orientamento sugli altri.

COMKYN: ha ricondotto l’insufficienza riformatrice della politica della politica di Roosvelt a una carenza di fondo della cultura progressista americana che rimase dipendente dalla logica del profitto e finì quindi x assumere come priorità il rilancio dell’impresa pvt piuttosto che obiettivi di trasformazione sociale.

5. L’EUROPA TRA DEMOCRAZIA E AUTORITARISMO

5.1 LA GRAN BRETAGNA

Nel periodo tra le due guerre la Gran Bretagna = modello di sistema politico democratico, fondato sull’alternanza dei partiti di governo.

1918 una riforma elettorale fece alzare considerevolmente il numero degli elettori, per la prima volta votarono anche le donne con più di 30anni, insieme a strati consistenti della classe operaia EFFETTO= vittoria della coalizione dei conservatori e liberali guidata da Lloyd George.

Il partito laburista perse a causa di una legge elettorale rigidamente uninominale.Si consolidò il moderatismo del movimento operaio, mentre il partito comunista fondato nel 1920 rimase sempre una forza irrilevante.

La capacità inclusiva del sistema politico trovò un limite nella questione irlandese. La guerra aveva fatto rinviare L’HOME RULE ( autogoverno concesso nel 1914) e una rivolta scoppiata nel 1916 fu repressa.

1919 proclamata indipendenza dell’Irlanda , scatenando la repressione inglese terminata nel ’21 col riconoscimento delle stato libero d’Irlanda, riconosciuto come dominion ( comunità associata all’impero britannico, ma con un proprio parlamento e poteri autonomi) da Londra.

La recessione e la disoccupazione portò alle elezioni del ’22-’23 all’avanzamento dei laburisti col governo McDonald nel ’24.

I conservatori tornati al governo col premier Baldwin e il ministro Churchill, attuarono una politica economica di rigore per restituire alla sterlina la supremazia internazionale: ci fu il raggiungimento della parità aurea e la valuta inglese potè riprendere la propria funzione guida nel gold Exchange standard.

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EFFETTO = per le miniere l’impiego di nuove fonti di energia, la contrazione dei mercati esteri e i riflessi negativi sulle esportazioni di una sterlina nei mercati esteri ipervelalutata costituirono fattori di crisi.

Il rigore dei Conservatori,che esclusero misure protezionistiche a favore dell’industria nazionale, non riuscirono a portare il paese fuori dalla stagnazione economica(nel ’31 aumentarono disoccupazione, e il debito della banca d’Inghilterra e il bilancio dello stato era in ‘rosso’). MacDonald formato un governo di unità nazionale(4laburisti, 4 conservatori, 2 liberali), adottò pesanti tagli alla spesa pubblica,prelievi sugli stipendi pubblici.

1931 abbandonata la parità aurea la sterlina si svalutò di un terzo, con l’aumento degli investimenti e delle esportazioni e la creazione del Commonwealth.

1935 MacDonald fu sostituito alla guida del governo dal conservatore Baldwin e due anni dopo ci fu CHAMBERLAIN

5.2 LA FRANCIA

La Francia aveva vinto la guerra ,ma non ne era uscita in condizioni molto migliori della Germania.Per pagare la ricostruzione Parigi dipendeva in buona misura dalle riparazioni di guerra pagate dalla Germania e dai prestiti degli alleati. Non riuscivano a coprire le uscite.

Il governo di centro destra avviò una politica deflattiva di riduzione delle spese e stabilità monetaria e sciolse la Confederazione generale del lavoro.EFFETTO: non si ridusse il deficit di bilancio inoltre, la radicalizzazione sociale e i limiti della politica governativa spinsero gli investitori a disfarsi dei capitali in valuta francese, cosicchè i prezzi salirono e il franco si deprezzò.EFFETTO: favorì il cartello delle sinistre formato dai socialisti e radicali che nel 1924 conquistarono la maggioranza.HERRIOT: la sua politica di governo fu incerta e la richiesta socialista di un prelievo fiscale sui capitali venne osteggiata dal mondo finanziario e dal Senato.

1925:

CADE IL GOVRENO

La sterlina si alzò vertiginosamente

POIMCARE’ alla guida dell’esecutivo che formò un governo di unità nazionale senza i socialisti.

1928:ottenuti i consensi necessari per invertire la politica economica il franco venne svalutatoEFFETTI:

Maggiori esportazioni

Bilancio dello Stato tornò in attivo

1930:

Aumento degli immigrati che fa crescere la popolazione.

Intorno alle grandi città nascevano i sobborghi operai.

Mondo rurale rimase legato alla piccola proprietà e orientato all’autoconsumo.

EFFETTI CRISI DEL 29: ( wall strett in Usa che ebbe ripercussioni su tutto il mondo)

Sterlina e dollaro si svalutarono penalizzando le esportazioni,

La produzione industriale scese sotto i livelli postbellici e i conti pubblici erano in rosso.

Dal ’29-’32 :

Si succedettero 8 governi di centro-destra,che cercarono di evitare una crisi occupazionale, con misure protezionistiche e severe limitazioni delle uscite a scapito di pensioni e stipendi pubblici.

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Varata l’assicurazione contro le malattie,anzianità e infortuni,

EFFETTI:

Diminuzione della disoccupazione.

Redditi e salari reali scesero , ne derivò un malcontento del ceto medio che fece salire le opposizioni di sinistra.

I dissensi tra radicali e socialisti aprirono una fase d’instabilità, mentre la vittoria di Hitler dava nuovo impulso all’estrema destra.

Nel ’34 sotto la guida di THOREZ, il PARTITO COMUNISTA, strinse un patto di unità d’azione con i socialisti ( fino ad allora considerati nemici della classe operaia) formando il Fronte popolare con a capo il leader Blum (socialista) promosse:un accordo sindacati-imprenditori, che portò ad:

Aumenti salariali

40 ore di lavoro settimanale

La nazionalizzazione dell’industria bellica e un ufficio del grano che regolamentò i prezzi e il mercato dei cereali.

Nel ’37 il governo Blum si dimise, (per il senato che respinse la richiesta di poteri fiscali straordinari); gli accordi di Monaco firmati dal nuovo premier Daladier, posero fine al Fronte popolare, perché i radicali li approvarono, i socialisti si astenettero e i comunisti vi si opposero.

5.3 LA GERMANIA DI WEIMAR

DOPO ELEZIONE DELL’ASSEMBELA COSTITUENTE: governo tedesco affidato ad una coalizione tra socialdemocratici e partiti di centro.

SITUAZIONE:

La congiuntura economica era stata aggravata dal trattato di Versailles

In parlamento vi erano opposizioni di sx e dx che non riconoscevano piena legittimità alla repubblica

Comunisti puntavano ad una rivoluzione proletaria

A destra il Partito Nazionale tedesco del popolo e il Partito tedesco del popolo esprimevano un risentimento reazionario contro la Repubblica, che ritenevano corresponsabile della pace punitiva imposta al pese

La costituzione promulgata nel 1919 dette alla Repubblica di Weimar un regime federale, dando larga autonomia ai 17 stati regionali(lander).

Il parlamento era :

Bicamerale con un Reichstag eletto a suffragio universale maschile e femminile

Un Reichsrat composto dai delegati dei Lander. (stati federali)

Il presidente della repubblica era eletto direttamente, con ampi poteri, che gli consentivano di emettere ordinanze con valore di legge.

IL PRIMO OBBIETTIVO DELLA REPUBBLICA fu il ripristino della tutela della legalità.

1920: i gruppi paramilitari che avevano represso nel 1919 l’insurrezione dell’estrema sinistra , guidati da Kapp ( politico di estrema destra) tentarono senza successo un colpo si stato.

Alle successive elezioni la SPD (partito socialdemocratico tedesco) fu sconfitta, mentre crebbero le opposizioni di sinistra e di destra.

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Il PARTITO CATTOLICO DEL CENTRO ruppe l’alleanza con i socialisti e costituì un governo minoritario, assieme al Partito Tedesco del Popolo.

DIFFICLTA’ POLICA ESTERA AGGRAV0’ I CONFLITTI CHE PONEVANO IL PAESE SULL’ORLA DI UNA GUERRA CIVILE: Nel ’23 l’occupazione della Ruhr, da parte delle truppe franco-belghe, per ritorsione per il mancato pagamento delle riparazioni, umiliò la repubblica, minandone il consenso, lasciando piombare la Germania in una inflazione e disoccupazione mai vista prima.

Solo grazie a Stresemann che avviò una politica di risanamento finanziario, creando una nuova valuta Rentenmark, (convertibile su ipoteche e immobili), l’inflazione tornò nella norma, col sostegno del suo ‘creditore’ principale ovvero, gli Stati Uniti, inoltre le venne ridata la Ruhr.

Nel ’25 il Trattato di Locarno sancì una distensione dei rapporti franco-tedeschi, sancendo l’intangibilità delle frontiere tra Germania, Francia e Belgio e la smilitarizzazione della Renania.

La Germania firmò degli arbitrati con: Francia, Gran Bretagna,Belgio, Cecoslovacchia e Polonia ed entrò a far parte della società delle Nazioni.

Alle elezioni presidenziali del ’25 la vittoria di Hindenburg, segnò lo spostamento a destra dell’elettorato, ma l’instabilità dei governo repubblicani non venne meno.: dal 19 al 28 i tedeschi andarono 5 volte alle urne, col parlamento paralizzato dall’opposizione delegittimante della sinistra comunista e della destra nazionalista.

5.4 L’EUROPA CENTRO-ORIENTALE

La sistemazione postbellica aveva lasciato molti problemi nei paesi dell’Europa centro-orientale. I nuovi stati costruiti anche in funzione antitedesca erano deboli e spesso minati da contrasti etnici interni, che in alcuni casi(Polonia, Ungheria) prendevano a bersaglio le minoranze ebraiche. La struttura sociale rispecchiava, in genere un agricoltura arretrata, dominata da una proprietà autoritaria e chiusa all’innovazione. Solo in Romania e Bulgaria la distribuzione delle terre ebbe dimensioni rilevanti. In tale quadro fecero eccezione l’Austria e la Cecoslovacchia, contraddistinte da una importante base industriale, ma ciò non valse ad evitare la fine della democrazia alla prima e la perdita dell’indipendenza alla seconda.

Austria: forte divisione tra città e campagna.1919: alle elezioni vinsero i socialisti ma nel 21 furono espulsi dal governo e ci fu una situazione economico-sociale pessima.

RIPERCUSSIONE IN AUSTRIA DELLA CRISI DEL 29:

Crollo di un’importante banca

Accentuazione delle propensioni filotedesche e filonaziste dei nazionalisti

1932:

Sale al governo il partito nazista tedesco (vince le elezioni di Vienna)

Governo cristiano-sociale DULFUSS vara una costituzione che attribuiva poteri dittatoriali al governo e scioglie il partito nazista e socialista.

1934: insurrezione delle forze di sinistra venne repressa e segnò la sconfitta del movimento operaio. DULFUSS assassinato nel corso di un fallito colpo di stato nazista.

IL NUOVO CANCELLIERE SCHUSCHNIGG :

Ne proseguì l’opera inserendo la Heimwer (raggruppamento, poi partito politico, di estrema destra sorto in Austria dopo la prima guerra mondiale e basato su formazioni paramilitari di carattere regionale) nella struttura statale,

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Ma l’asse tra Roma e Berlino stipulato nel 1937(Patto d'amicizia formale e vago, ma di grande valore politico, sanciva il primo concreto avvicinamento tra i due paesi, divisi in precedenza dalla questione austriaca e dalla collocazione rispettiva nel quadro delle potenze europee) privò l’indipendenza austriaca del sostegno che l’Italia le aveva garantito in funzione antitedesca.

CECOSLOVACCHIA:

Consolidò la democrazia

Politica di riforme

Sistema amministrativo fondato sulle autonomie delle province che permise di contenere le tensioni derivanti dalle differenze etniche , religiose e culturali del Paese.

1930: conflitti etnici si aggravarono per effetto della crisi economica.

POLONIA:

Con trattato di Versailles aveva frontiere sicure a occidente ma senza confini definiti ad est

La linea di Curzon assegnava la sovranità del paese a regioni abitate in maggioranza da polacchi , ma il movimento nazionalista ( guidato da Pilsudski)rivendicò i territori orientali anticamente appartenuti alla Polonia impegnando nel 20 in una guerra senza risultati con la Russia sovietica.

PIlsudski fa colpo di stato e instaura una dittatura.La Polonia rinase un regime autoritario anche dopo la sua morte (1936)

UNGHERIA:

Horthy proclamato reggente = instaurò regime autoritario che si oppose con successo ai tentativi di un colpo di stato della dx fascista e nazionalista, fautrice di una revisione dei trattati di pace.

Problema di fondo rimase la questione agraria

Movimento nazista delle croci frecciate si affermò come la maggiore forza di opposizione.

ROMANIA:

Problema della questione agraria, dove x tutti gli anni 20 si contrapposero:

+ partito liberale di Bratianu

+partito contadino di Maniu

Introduzione di leggi antisemite (1937): preludio allo “strappo” con cui il re Carol:

+ sospese la costituzione,

+ mise fuorilegge i partiti e formò un governo di unità nazionale

Anche in:

Jugoslavia (Re Alessandro I sciolse il parlamento e i partiti per domare la ribellione indipendentista di croati e sloveni.Vittima di attentato ad opera degli insorti sostenuta dal fascismo italiano)

Bulgaria ( il leader contadino Stambolijski, che si era impegnato in una politica di riforme fu rovesciato e ucciso nel 1923 da un colpo si stato militare sostenuto dal re Boris III, che limitò la libertà dei partiti e ridusse il parlamento ad organo consultivo)

Grecia(l’asse corona-militari funzionò in modo analogo)

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L’involuzione autoritaria avvenne da parte del sovrano.

(Riquadro pg 90)

6. IL FASCISMO

6.1 LA COSTRUZIONE DEL REGIME.

Il governo Mussolini dopo la marcia su Roma, poteva contare solo su 34 deputati fascisti, ma godeva di una larga maggioranza alla Camera grazie al ‘fiancheggiamento’ dei liberali e di parte dei cattolici, oltre che della corona.

Mussolini s’impegnò in un’opera di trasformazione delle istituzioni liberali:

1922 fu costituito il Gran Consiglio del Fascismo, organo consultivo, col compito di elaborare la linea d’azione del governo.

1923 fu istituita la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, corpo militare che inglobava le ‘camicie nere’.

Dopo l’introduzione di una legge elettorale maggioritaria, alle elezioni del ’24 ottennero una vittoria schiacciante.

Nello stesso anno il fascismo visse il suo momento di crisi, per l’uccisione del leader socialista Giacomo Matteotti, da parte di un gruppo di squadristi,x le accuse per i brogli elettorali,

EFFETTO: ‘SECESSIONE DELL’AVENTINO’ dell’opposizione ( i partiti di opposizione abbandonarono il governo), che chiese invano un intervento del re Vittorio Emanuele III.

EX NAZIONALISTA ROCCO VARO’ UNA SERIE DI LEGGI:

Ripristinata lettera dello statuto libertino.

Svincola il governo dal voto di fiducia del Parlamento.

Abolisce la distinzione tra i poteri affermatosi nello stato liberale.

Superata la crisi Mussolini nel ’26 introdusse una legge ‘per la difesa dello Stato’ :

Con pesanti restrizioni alla libertà personale e alla vita politica:

Scioglimento dei partiti antifascisti,

Confino di polizia per gli oppositori,

Un Tribunale speciale per la difesa dello Stato composto da ufficiali della Milizia e dell’esercito.

Pena di morte x chi attentasse alla sicurezza dello stato

Soppressione delle libertà di associazione e di stampa

Si intervenne anche con decisioni sindacali,nel ’25 Patto di Palazzo Vidoni, tra Confindustria e i sindacati fascisti, che escludeva dalla firma di accordi contrattuali tra le altre organizzazioni sindacali.

L’anno dopo il patto fu sancito da una legge che:

+ proibì lo sciopero,

+ riservò ai soli sindacati fascisti il diritto di stipulare contratti collettivi ,

+istituì la magistratura del lavoro per derimere le controversie individuali tra lavoratori e imprese = primo passo per l’elaborazione del sistema corporativo, disegnato nella Carta del Lavoro redatta nel 27.

Tale sistema venne presentato come l’alternativa fascista al capitalismo e al socialismo: superata la lotta di classe, si mirava a ottenere il concorde contributo dei produttori allo sviluppo economico e al progresso sociale raggruppando capitalisti, lavoratori e tecnici in rappresentanze professionali unitarie in nome del superiore interesse dello stato.

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Col varo di una nuova legge elettorale nel ’28,che prevedeva una lista unica da approvare o respingere in blocco, si completò la costruzione delle stato fascista.

Contraddittorio fu l’atteggiamento della santa sede, nel 23 su linea antifasciste(don Luigi Sturzo); nel ’29 Pio XI sancì ‘’i Patti Lateranensi’’ che sancirono il reciproco riconoscimento tra il Regno d’Italia(con Roma capitale) e della Città del Vaticano, assicurando a quest’ultimo un congruo riconoscimento per la rinuncia allo Stato Pontificio.

6.2 IL REGIME: REPRESSIONE E CONSENSO.

Per comprendere le caratteristiche e limiti del consenso goduto dal fascismo, bisogna considerare la natura antidemocratica, gerarchica e repressiva del regime.

La repressione si abbatté su l’opposizione politica antifascista(leggi eccezionali del ’26), e la proroga del Tribunale speciale fu prorogata fino al 43.

La repressione del dissenso non si limitò ai militanti politici dichiarati, ma su vari livelli: nella conflittualità operaia, disciplina sindacale, ‘’manifestazioni sedizione’,e della morale cattolica. Collegato alla repressione del dissenso fu il tentativo di coinvolgere le masse nella vita pubblica, organizzandole e mobilitandole per ottenere il consenso, i contenuti furono quelli del’ ideologia totalitaria ispirata al nazionalismo, al militarismo, gerarchia e all’esaltazione del duce.

L’adesione al regime fu crescente, con Achille Starace, segretario da ’31-’39 il PNF raggiunse 2.5 milioni di iscritti, svolgendo una funzione, propagandistica, clientelare e assistenziale.

Il controllo del regime si ebbe sul sistema scolastico,sull’organizzazione della cultura(minculpop);su studenti universitari, donne e bambini.

L’ideologia fascista si basava sul mito della patria,con i modelli di efficientismo, gerarchia e obbedienza. Alla stessa ideologia va ricondotta la politica antiebraica del regime, sviluppata dal ’36 culminata con le leggi ‘per la difesa della razza’’ del ’38, che esclusero gli ebrei dalla scuola e dagli impieghi pubblici, vietando i matrimoni ‘misti’.

6.3 ECONOMIA E SOCIETÀ.

Mussolini salì al potere quando la crisi economica postbellica era stata ormai superata a livello internazionale.

Il ministro dell’economia De Stefani impostò una politica economica di riduzione salariale, forte pressione fiscale, diminuzione delle spese statali e larghi favori alle imprese.

Il mutamento del clima economico internazionale dovuto alle scelte protezionistiche di molti governi europei si ripercosse anche in Italia dove fu reintrodotto il dazio su alcune importazioni.

DE Stefani fu sostituito da Misurata

Mussolini rivaluta la lira nei confronti della sterlina per lanciare un segnale di forza e di stabilità agli investitori internazionali e ai risparmiatori italiani, ma i suoi effetti sul piano produttivo furono pesanti.

1927 si avviò una RECESSIONE, causata dal crollo delle esportazioni, dalla caduta della domanda interna per consumi privati; ciò portò a una svolta protezionistica che negli anni ’30 fu accompagnata da un massiccio intervento dello stato nell’economia.

Si costituirono:

IMI (istituto mobiliare italiano) ente pubblico che concentrò nelle sue mani la concessione di finanziamenti a medio e lungo termine alle imprese.

IRI(Istituto per la ricostruzione industriale) compagnia finanziaria statale che provvide al salvataggio delle principali banche miste.

Banca d’Italia fu trasformata da una riforma in ente di diritto pubblico con rafforzati poteri di controllo sulle altre banche, tramite il quale il denaro dei risparmiatori fu rastrellato in cambio di titoli obbligazionari di stato e immesso nel circuito degli investimenti industriali.

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Una scelta per sviluppare la produzione agricola fu compiuta e propagandata nel ’26 con la ‘BATTAGLIA DEL GRANO’= tentativo di estendere la superficie coltivata e proteggere la produzione nazionale con tariffe doganali sulle importazioni.

Tuttavia l’obiettivo di conseguire l’autosuff alimentare del paese non fu raggiunto e l’aumento della terra coltivata a grano avvenne a danno di altre colture e dell’allevamento, producendo un impoverimento collettivo del settore.

Le politiche interventiste degli anni trenta ebbero aspetti innovativi e lo sviluppo economico dell’Italia, fu rilevante) il Pil aumentò come la produzione industriale .Le condizioni economiche e il tenore di vita del Mezzogiorno peggiorarono drasticamente a causa del regime.

6.4 LA MODERNITÀ DEL FASCISMO.

Fu fondato nel ’27 l’ente italiano audizioni radiofoniche (Eiar), che curò i programmi della radio alternando l’informazione ufficiale con programmi leggeri di musica, canzoni e varietà.

I cinegiornali furono proiettati in tutte le sale cinematografiche, mentre il regime si impegnava anche nel sostegno dell’industria del cinema.

Quanto alle POLITICHE SOCIALI NEL CAMPO DELLE ASSICURAZIONI dei lavoratori si affermò un sistema che destinò le pensioni e i regimi previdenziali contro infortuni, malattie e disoccupazione, penalizzando specialmente l’agricoltura e il lavoro femminile.

Il SISTEMA SANITARIO fu frammentato in molteplici casse mutue,

Il sistema previdenziale, unificato nel ’33 nell’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro(INAIL) e nell’istituto nazionale fascista per la previdenza sociale,venne riordinato nel ’35 conservando i suoi caratteri di fondo.

SOSTEGNO DEL REGIME PER L’INCREMENTO DEMOGRAFICO :

Nasce l’OMNI (opera nazionale maternità e infanzia) (1925) fornì assistenza alle madri e favorì la professionalizzazione femminile nella pediatria e nell’ostetricia, ma espresse una politica che relegava le donne al ruolo di madri di famiglia e riproduttrici della razza

Premiate le donne più prolifiche.

Incremento demografico doveva avvenire soprattutto nelle campagne e furono presi provvedimenti x scoraggiare l’urbanizzazione, ma senza buoni risultati.

POLITICA ‘URBANISTICA’: Prevedeva l’abbattimento dei quartieri fatiscenti nelle zone periferiche, dove crebbero borgate prive dei servizi essenziali, tali scelte favorirono la speculazione edilizia, ma non mancarono realizzazioni importanti ( stazione di Firenze).

Dipendenti pubblici incrementarono i salari.

Mussolini si scontrò contro il carattere imbelle degli italiani, mentre il ruolo della chiesa favorì il consenso e temperò i tratti più aggressivi e intolleranti del regime.

6.5 LA POLITICA ESTERA.

Pur attraversando fasi diverse ,la politica estera del fascismo fu caratterizzata da elementi di continuità che sono stati interpretati a seconda che si insistesse:

1. Coerenza ideologica interna al regime

2. Interessi strategici dell’Italia

Storici che hanno sottolineato il primo aspetto: hanno messo in evidenza la rottura operata da Mussolini nella tradizione diplomatica italiana con il suo tentativo di attuare un disegno imperialista, sprovvisto di adeguate basi economiche e militari. La partecipazione dell’Italia ala seconda g.m fu l’epilogo coerente di un’aggressiva politica di potenza che ne fece un costante fattore di destabilizzazione degli equilibri europei.

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Storici che hanno sottolineato il secondo aspetto ;hanno distinto varie fasi della politica estera fascista, leggendone le oscillazioni del peso che il paese poteva esercitare a seconda delle alleanza continentali (prima con la Francia poi con la Germania).Il crescente allineamento di Mussolini a Hitler nel corso degli anni trenta fu in larga misura strumentale e la sua entrata in guerra a fianco della Germania fu il risultato contraddittorio di scelte non convinte) .

La politica estera del fascismo fu volta ad accreditare all’Italia un ruolo di mediazione tra le potenze e di mantenimento degli equilibri europei.Mussolini era in cerca di una legittimizzazione internazionale, che in qualche misura ottenne partecipando nel 25 assieme all’Inghilterra alla conferenza di Locarno.

Stabilizzatosi il regime e recuperato il controllo della Libia, crebbero le ambizioni espansionistiche negli anni ’30.

1933 l’Italia firmò un patto con Francia, Gran Bretagna e Germania, che espresse la volontà di inserire il nuovo regime hitleriano nel concerto europeo, ma l’uscita della Germania dalla Società delle Nazioni unite e l’avvio del riarmo tedesco tolsero spazio alla funzione mediatrice dell’Italia.

La minaccia tedesca all’indipendenza dell’Austria costuituì un forte motivo di attrito tra Italia e Germania, quando Dolfuss fu assassinato (pg 35) Mussolini manifestò la sua volontà di tutelare l’Austria avvicinandosi alla Francia.

Nel ’35 l’Italia partecipò con Francia e Gran Bretagna a una conferenza delle nazioni vincitrici della Grande Guerra a Stresa e ne ribadì l’intenzione di respingere le violazioni dei trattati del 19 e i pericoli per la pace dell’Europa.

Però l’Italia fascista preparò l’azione che mutò la sua politica estera: l’attacco all’Etiopia. Nel maggio del ’36 venne piegata la resistenza etiopica guidata dal Negus Selasies, con una ‘guerra totale’ che scatenò la dura reazione da parte della Società delle Nazioni, disponendo sanzioni economiche, bloccando i rifornimenti esteri dell’industria bellica.

La guerra d’Etiopia rovesciò gli equilibri europei, l’Italia ottenne la solidarietà della Germania, nell’ottobre del ’36 la nascita dell’asse Roma-Berlino consacrò l’intesa tra i due dittatori assegnando a Germania e Italia aree d’influenza diverse (Germania verso Oriente,Italia nel Mediterraneo)

Passi successivo alla politica estera italiana: (1937-38)

Firma col patto antisovietico tra Germania e Giappone

Uscita dell’Italia dalla società delle Nazioni

Annessione dell’Austri al Terzo Reich.

Conferenza di Monaco apre la strada all’occupazione tedesca della Boemia e della Moravia, seguita dall’annessione dell’Albania all’Italia.

PATTO D’ACCAIO tra Roma e Berlino impegnò le due potenze ad entrare in guerra l’una a fianco dell’altra.

TOTALITARISMO (RIQUADRO)

Da ricerche e studi condotti da Arendt, Fromm e Adorno si arriva alla conclusione che nelle società moderne individuali deboli costituivano la forma ed esprimevano un bisogno di forte identità di gruppo, sul quale aveva facilità di innestarsi l’azione organizzativa e propagandistica di movimenti e regimi totalitari:la categoria di totalitarismo interpretava le dittature del 900 come esperienze politiche monolitiche, legate al tentativo di annullare ogni differenza individuale e ogni libertà della persona; per converso la democrazia si oppose per ridare valore a quelle differenze e a quelle libertà.

Brzezinski: i tratti comuni al fascismo italiano, al nazismo tedesco e allo stalinismo sovietico venivano identificati in:

Presenza di un dittatore

Presenza di un partito di massa

“ di una polizia politica

“ di un’ideologia assoluta

concentrazione dei poteri economici nelle mani dello stato.33

Lascia in ombra i contenuti concreti dell’azione politica svolta dai regimi totalitari ( quali fossero gli interessi sociali garantiti e le basi di consenso conquistate ,.quali i rapporti di burocrazia con lo stato…).

Sono stati approfonditi i rapporti tra fascismo italiano,il nazismo tedesco e altri movimenti reazionari che si sono sviluppati tra le due guerre mondiali: il primo esperimento del fascismo italiano fu assunto come modello dal nazismo. L’estrema destra aderì al fascismo e al nazismo.

Affinità ideologiche e politiche tra il fascismo, il nazismo e movimenti e regimi autoritari sono state registrate nel sistema austriaco,spagnolo e portoghese, a cui si aggiunsero durante la seconda g.m la Francia di Vichy e i movimento e regimi collaborazionisti (olandese, norvegese, slovacco…)

Ci si è domandato se sia possibile considerare il fascismo come un fenomeno storico complessivo a carattere internazionale, pur tenendo conto delle differenze che distinguono i casi nazionali.DE FELICE e BRACHER = hanno contestato tale generalizzazione perché essa rischia di cancellare differenze essenziali come quella politica dello sterminio razziale (solo nazista).

COLLOTTI: favorevole alla generalizzazione poiché trova dei tratti comuni nei diversi movimenti e regimi fascisti:

1.rifiuto della democrazia parlamentare,2. opposizione al movimento operaio e bolscevismo, 3. costruzione di uno stato totalitario, 4. organizzazione gerarchica dello stato e della società. 5. tentativo di organizzare le masse con strumenti di partecipazione e mobilitazione6..carattere imperialista

7. IL NAZISMO

7.1 L’AVVENTO DI HITLER. (GERMANIA)

L’ascesa del nazionalsocialismo è stata vita in due modi dagli storici:

via particolare della Germania alla modernità

intrecciarsi delle cause del dopoguerra

Tali interpretazioni non sono necessariamente contrastanti

Il blocco nazionalconservatore della Germania guglielmina ( industriali, commercianti, latifondisti, gran parte dell’esercito e della burocrazia statale) era ostile al parlamentiamo e alla democrazia cui poi si saldarono settori consistenti della piccola borghesia, dei contadini e degli operai.Tale schieramento minacciò la stabilità della repubblica di Weimar (5.3) ,a delegittimarla ci si mise anche l’estrema sinistra.

Crisi del 29 fece peggiorare la crisi della repubblica ( produzione industriale dimezzata e crescita della disoccupazione).

Ultimo governo di coalizione tra : SPD ( partito socialdemocratico tedesco), Centro cattolico e Partito democratico guidato da Muller ( socialdemocratico), si divise sull’alternativa tra tutelare con sussidi i disoccupati e difendere il bilancio statale e il valore del marco. Si dimise nel 30.

Governo di Bruning ( leader del centro) cercava sostegno a dx e a sx perché privo di maggioranza parlamentare.COSA FA:

politica economica deflazionistica del contenimento del debito pubblico e dell’inflazione

non riesce ad attenuare gli effetti della crisi sui ceti + poveri e – protetti

x ovviare a mancanza della maggioranza ricorse all’art 48 della Costituzione: consentiva al cancelliere di legiferare senza il controllo parlamentare, esautorando così le istituzioni rappresentative

non si oppose alle violenze della dx eversiva

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E’ in tale congiuntura che va inquadrata l’ascesa dei nazionalsocialisti. Tra i motivi di questo grande successo vi furono le divisioni e l’impotenza delle altre forze politiche.La repressione dei moti comunisti attuata dal governo socialdemocratico (pg19)aveva scavato un solco di risentimento.

La loro contrapposizione rifletteva inoltre una diversa composizione sociale:

SOCIALDEMOCRATICI rappresentavano la classe operaia sindacalizzata delle big fabbriche

COMUNISTI: avevano seguito tra i disoccupati.

DIFFERENZE POLITICHE :

SPD: intendeva salvaguardare la legalità democratica.

COMUNISTI: ispiravano a infrangerla con una rivoluzione.

L’ascesa nazista fu favorita da altre formazioni di destra La vittoria si ebbe per aver compreso e utilizzato la nuova natura della politica di massa. La conquista dell’egemonia della NSDAP si ebbe tramite quattro risorse decisive:

1)Una tattica legalitaria; 2) Un’ efficiente organizzazione paramilitare della violenza sul modello del fascismo italiano; 3) Un ‘abile propaganda attuata con nuovi mezzi di comunicazione; 4) un leader carismatico che nelle parole e nei comportamenti esprimeva l’adesione totale a un’idea.

L’organizzazione della NSDAP era diffusa capillarmente nei diversi stati federali della Germania in base a un criterio gerarchico di obbedienza dal suo duce .

Alle strutture di partito si affiancarono organismi di massa(organizzazioni paramilitari S.A- sezioni militari d’assolto- violenti contro comunisti e socialisti), nel ’26 vi erano le SS(guardie del corpo di Hitler).

IDEOLOGIA NAZISTA DI HITLER: per sopravvivere il popolo/nazione aveva bisogno di uno stato vitale in cui abitare preservando la sua purezza dalla contaminazione di altre razze che lo avrebbero indebolito e condannato all’estinzione.Controparte negativa degli ariani era il popl ebreo perché occupava lo spazio degli altri popoli.Gli ebrei erano indicati come i responsabili della prostrazione della Germania(assieme ai socialisti e ai comunisti).

Per Hitler antisemitismo e antibolscevismo erano collegati e fornivano la piattaforma ideologia dei progetti di POLITICA ESTERA. La Germania doveva conquistare il suo spazio vitale con una spinta verso est contro il nemico russo, asiatico e comunista.

Moto del nazionalismo fu l’idea di riscossa per l’umiliazione subita dalla Germania con la sconfitta nella guerra mondiale e la pace punitiva inflitta dai vincitori. Vi era, una comunità nazionale organizzata secondo rigidi modelli militari di gerarchia e obbedienza, che escluse gli ebrei e le sinistre. Con tali premesse la NSDAP guadagnò ampi consensi tra i contadini, gli operai,dopo l’affermazione del ’30, anche tra i ceti medio-alti:imprenditori,aristocratici,esponenti dell’alta burocrazia. Dopo le violenze delle S.S contro i comunisti, fatto sì che la NSDAP divenne il primo partito, il 30 gennaio del ’33 Hitler venne incaricato di formare il governo e costituì un gabinetto di coalizione.

7.2 IL TERZO REICH

I nazisti seppero creare un nuovo regime in soli sei mesi, servendosi della decretazione d’urgenza.

1933 fu sciolto il parlamento e fu incendiata la sede del parlamento,(attentato attribuito ai comunisti, altre vite perse) .

EFFETTI:

Vennero arrestati i principali esponenti del partito comunista

Hindenburg (presidente del Reich) firmò un nuovo decreto che soppresse a tempo indeterminato la libertà di stampa,di opinione e associazione e autorizzò il governo centrale a intervenire nei confronti di quelli regionali.

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Dopo le elezioni del ‘33 dove la NSDAP ottenne il 44%,la stessa percentuale dell’opposizione so cialdemocratica, comunista e cattolica, Hitler formò un altro governo di Coalizione con il Partito Nazionalpopolare. Con una legge che conferiva i pieni poteri del governo, approvata dal nuovo parlamento,il governo poteva :

Legiferare in contrasto con la costituzione,

Riservare la gestione dei trattati internazionali

Attribuire al cancelliere la facoltà di firmare decreti al posto del presidente.

EFFETTI.

Sottopose le istituzioni pubbliche e pvt al controllo degli uomini della NSDAP (partito nazista)

Partiti operai furono distrutti

Patrimonio del movimento associativo e ricreativo fu confiscato

Dirigenti dei sindacati arrestati

Partito Cattolico del centro si sciolse dopo la firma di un concordato tra la chiesa e il regime (33)

Poteri dei governi regionali passarono a governatori nominati dal centro.

Allineamento dell’agricoltura e dell’industria avvenne in base a un accordo con le associazioni patronali: espulsi gli ebrei dalle cariche direttive, la stessa associazione degli industriali rinunciò alla propri autonomia, accettando di integrarsi in uno stato che garantiva la fine di ogni opposizione sindacale.

Radio divenne la voce del regime

Censura della stampa e soppressione delle pubblicazioni non allineate.

1934:

notte dei lunghi coltelli’ ( prendendo a prestesto le notizie di un colpo di stato organizzato dalle SA)dove furono eliminati esponenti politici, come il capo di Azione cattolica Klausener, oppositori di Hitler come Strassner , tale notte venne accolta con favore dalla popolazione.

con la morte di Hindenburg, Hitler divenne presidente della repubblica e il suo potere divenne illimitato(terzo reich ultimato).

FRENKEL: quello nazista si qualificò come un doppio stato:

normativo: espresso dalla burocrazia, rispettoso delle regole e impegnato ad applicarle

discrezionale: che agiva in odo arbitrario avvalendosi di strutture e sistemi di partito

Col tempo vinse la concezione discrezionale: l’elemento dinamico della trasformazione fu il partito, attraverso gli uomini immessi nell’apparato amministrativo e la creazione di organi nuovi che prevaricarono i centri tradizionali del potere = ELEMENTO DI DIFFERENZA CON CASO ITALIANO dove il dualismo tra stato e partito si risolse a favore dello stato.Quindi il nazismo affermò la supremazia del partito allo stato, senza eliminare la concorrenza tra i diversi organismi per ottenere l’approvazione di Hitler.

Il nazismo si basava sull’allineamento della magistratura, pena di morte, efficienza gestapo, delle S.S; e su una politica razziale, che sosteneva l’incremento demografico; perseguitava gli ebrei in campi Lager di sterminio con strutture dedicate alla morte di massa.

CONLEGGE DEL del ’33 furono allontanati gli ebrei impiegati nelle amministrazioni statali,professori universitari,avvocati,medici ecc.

Il parlamento approvò le Leggi di Norimberga, che vietarono i matrimoni misti tra ariani ed ebrei, esclusero dalla cittadinanza chi non fosse di sangue tedesco, privando tutti gli ebrei dei diritti civili.

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7.3 LA POLITICA ECONOMICO-SOCIALE E L’ORGANIZZAZIONE DEL CONSENSO.

Il regime nazista dovette affrontare una pesante crisi economica e un altissima disoccupazione.

Hitler affidò la soluzione del problema a Shacht ministro dell’economia, che attuò una politica dirigista di intervento statale, finanziata col debito pubblico(favorendo l’edilizia pubblica e privata e le industrie che lavoravano al potenziamento militare).

Inoltre grande importanza ebbe la scelta del riarmo, che occupava un posto cruciale nel programma nazista Ciò fece spendere un sacco di soldi e Scacht, che non condivideva tale forzatura fu sostituito da Goring,Da allora ebbe molta importanza la preparazione militare.

EFFETTO: intreccio tra pubblico tra pvt: lo stato controllava il mercato e ne derivò una forte dipendenza dei pvt dalle scelte della burocrazia pubblica i cui vertici erano spesso occupati da rappresentanti di alcune grandi imprese, tanto da accreditare l’idea di una privatizzazione della politica economica statale.

Nulla fu fatto per la grande proprietà latifondista dell’est, che esercitò un ruolo dominante nella produzione di generi alimentari(patate e cereali). + La piccola proprietà venne tutelata e controllata con una legge sulla successione dei poderi, legando i contadini alla terra, imponendone il passaggio immediato ai discendenti.+ Pressochè inesistente fu la meccanizzazione e la modernizzazione delle campagne.+ Ma i contadini erano allettati dalle promesse di una colonizzazione dello spazio vitale a est con la prospettiva di entrare in possesso di grandi estensioni di terra.

Obiettivo dell’autarchia (autosufficienza economica della Germania) si dimostrò tuttavia illusorio.

La politica di Schact di accordi commerciali bilaterali( prima di essere abbandonata cn la scelta del riarmo) modificò i consumi pvt, inoltre aumentò il deficit dello stato e mancavano materie prime e generi alimentari.

Hitler optò per l’entrata in guerra per uscire dalla crisi, alla vigilia della guerra non vi erano disoccupati in Germania

Motivi x cui regime ebbe tanto consenso:

a )Si bandirono lo sciopero e gli strumenti tradizionali di difesa dei lavoratori.b) Venne introdotta una rigida gerarchia nelle fabbriche,c) ripristino dei salari come prima della crisi ma perché si lavorava di + , d) cibi caldi in mense aziendali,e)colonie estive x figli dei lavoratori, f)aumento delle ferie retribuite ( gestione statale del tempo libero),g) promozione del cinema e dello sport.

Passività del popolo tedesco x : alleanza stabilita con la grande industria e le forze armate.

POSIZIONE CHIESA CATTOLICA: Mentre la chiesa cattolica inizialmente contraria al nazismo, cambiò posizione con la firma del concordato della Santa Sede nel ’33.

PRESSIONE SU CHIESA DA PARTE DEL REGIME attraverso violazioni del concordato e dell’autonomia di tutte le confessioni.Enciclica (1937) di Papa Pio XI condannò l’ideologia nazionalsocialista ( contro mito della razza ariana).

7.4 L’IMPERIALISMO NAZISTA

A spiegare il consenso del popolo tedesco al regime nazista contribuì anche la sua politica estera aggressiva e alle annessioni territoriali a partire dal 1935.

1933: Germania esce dalla Società delle Nazioni: il regime nazista intendeva perseguire una revisione della pace di Versailles facendo affidamento sulla forza.Hitler allora intraprese una politica di accordi bilaterali con gli stati confinanti ad est.Fallì il primo tentativo di annessione all’Austria ma la Germania perseguì ugualmente il tentativo di riunire tutti i tedeschi nel

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suo territorio.35 riottengono il Saar grazie a un plebiscito popolare.Violando il trattato di Versailles iniziò la sua politica di riarmo.

La prima dimostrazione di forza si ebbe nel ’36 con l’ingresso senza ostacoli nella Renania, che la Conferenza di Versailles stabilì invece dovesse essere smilitarizzata.

Hitler dopo aver indicato come obiettivi iniziali di guerra(Austria e Cecoslovacchia), nei documenti del processo di Norimberga, ribadì la priorità strategica dell’espansione a est per conquistare lo ‘spazio vitale’ necessario, non escludendo un conflitto con Francia e Gran Bretagna, esponendo il concetto di ‘guerra lampo’.

Nel ’38 allontanati dai centri decisionali del potere gli ultimi uomini conservatori, che avevano aiutato Hitler nella conquista del potere perché si opponevano ai suoi obiettivi; il primo settembre del ’39, con l’invasione della Polonia, la Germania nazista scatenò la seconda guerra mondiale.

LEVIATHAN O BEHEMONTH? STATO, PARTITO E FUHRER NEL NAZIONALSOCIALISMO (RIQUADRO)

TERZO REICH: società totalitaria, nella quale i vertici politici del partito nazista erano riusciti a sottomettere gli apparati dello stato e ad esercitare attraverso di essi un controllo totale sulla società.

Nel corso della guerra era stata avanzata un’interpretazione diversa.NEUMANN: riprese l’immagine dei due mostri della tradizione ebraica: Leviathan e Behemoth, nei quali Thomas Hobbes aveva rispettivamente raffigurato lo stato, ovvero:

un sistema politico di coercizione in cui sono conservate le tracce del dominio della legge e dei diritti individuali. (L)

Un non stato, un caos, una situazione d’illegalità, disordine e anarchia. (B) punto in cui Neumann assimilava il nazismo, individuando nella dittatura tedesca la coesistenza di 4 tipi di poteri :partito, esercito, burocrazia e industria.

BRACHER: si rifà alla categoria di totalitarismo, rifiutandosi di considerare il nazismo come appartenente alla famiglia dei fascismi.Legge la storia del nazismo culminata nello sterminio degli ebrei come una realizzazione coerente e consequenziale delle intenzioni dichiarate dal dittatore.Per questo la sua proposta è stata definita INTENZIONALISTA.

FUNZIONALISTI:

storici che , riallacciandosi a Neumann, individuano nei rapporti tra gli apparati della Germania nazista la manifestazione di spinte e tendenze diverse. ( Boroszat, MasonKershaw).

Sarebbero i rapporti di forza e i conflitti tra i vari centri potere del sistema (esercito, SS, burocrazia statale e di partito) a determinare le scelte del regime.

Potere di Hitler sarebbe il prodotto di una straordinaria popolarità e di un ruolo di arbitro tra le varie parti del sistema.

Fanno distinzione tra i primi anni del regime e la fase che si è aperta con la preparazione della guerra.Prima fase: scelte di Hitler sarebbero state bilanciate e condizionate dai settori conservatori e tradizionalisti dello stato e dalle forze armate.Seconda Fase = (1937-38) i posti chiave dell’amministrazione sarebbero stati occupati dai seguaci del dittatore.

Intenzionalisti accusano i funzionalisti di aver banalizzato il fascismo, perché la loro definizione farebbe riferimento a funzioni del sistema e rinuncerebbe a un giudizio morale nei confronti del nazismo, equiparando la dittatura di Hitler ad altri sistemi di potere complessi.

Funzionalisti accusano intenzionalisti di ridurre la storia del regime all’ideologia demoniaca di Hitler, non sottolineando la corresponsabilità delle vecchie classi dirigenti nell’avvento del regime.Più in generale è stato loro rimproverato di non prendere in considerazione il problema della continuità della storia tedesca.Hitler è solo una parentesi in quadro positivo della storia tedesca.

NOLTE = il sistema dei campi di concentramento sovietici precedette il lager nazista cme modello di riferimento.Il Nazismo , inoltre, si presenta come il difensore dell’Occidente dalla minaccia asiatica portata dal comunismo sovietico. In tal caso l’accusa di voler banalizzare ( normalizzare) il nazismo in chiave occidentale è stata ritorta contro Nolte e gli altri storici che hanno invitato a liberare l’identità odierna della Germania dal peso del passato nazista.

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8. LA RUSSIA SOVIETICA

8.1 LA NEP E Il SOCIALISMO IN UN PAESE SOLO

NEP = nuova politica economica per far riprendere la Russia dalle vicende dei 1914-20

ATTI DI TALE POLITICA:

Settore Agricolo: revoca delle acquisizione dei generi alimentari e la loro sostituzione con un’imposta in natura, pagata la quale i contadini potevano disporre dei loro prodotti.

Autorizzare i contadini a vendere le loro eccedenze significava reintrodurre il mercato.Inoltre, l’inefficienza degli scambi diretti di merci spinse il governo a sostituire l’imposta in natura sui prodotti agricoli con una tassa in denaro, ripristinando un’economia monetaria.

settore industriale: la NEP abolì il lavoro obbligatorio, favorì gli investimenti di capitale straniero, incoraggiò il commercio privato, mentre l’economia di mercato si limitò al settore agricolo.

EFFETTI: risanamento delle finanze statali,eliminazione dell’inflazione,stabilizzazione del rublo ancorandolo al gold standard.

La Nep fu un’economia mista, in cui le forze del mercato convivevano con l’iniziativa pubblica.Si svilupparono la cooperazione e molti imprenditori e commercianti, ma lo stato mantenne il controllo dei settori chiave dell’economia, assumendo anche un ruolo di pianificazione.

RISULTATI POSITIVI:

Crescita della popolazione

Economia recupera

Emerse un nuovo ceto di piccoli imprenditori e commercianti.

Campana: si accentuarono le differenze tra braccianti e contadini poveri, medi e ricchi, tra i quali si sviluppò uno strato di piccoli imprenditori rurali.

L a società e l’economia Russa erano dominate dal settore rurale, dalla piccola produzione autonoma, e dalle piccole unità commerciali a cui si accompagnavano l’industria e l’amministrazione statale.ELEMENTO DI NOVITA’: consolidarsi del ruolo dello stato e del partito comunista nella società sovietica, che controbilanciò la democratizzazione dei rapporti economico e sociali portati dalla NEP.

La priorità della crisi economica spinse il regime a trascurare fattori di sviluppo decisivi come la lotta all’analfabetismo e la crescita culturale. La gestione della società e la pianificazione economica furono piene di errori e ritardi, che incepparono i meccanismi della NEP lasciando incerte le prospettive del a paese.

Passi per consolidare il regime furono attuati nel 1922 con la partecipazione dello stato dei soviet alla CONFERENZA INTERNAZIONALE DI RAPALLO, stipulando un accordo commerciale con la Germania.

Russia, Bielorussia,Ucraina e Transcaucasia costituirono L’UNIONE DELLE REPUBBLICHE SOVIETICHE(URSS).

1924 Muore Lenin EFFETTO: lotta nel gruppo dirigente bolscevico x la successione.Bolscevichi (corrente del Partito Operaio Socialdemocratico Russo nato nel congresso di Londra nel 1903) sostenevano che il nuovo regime, per sopravvivere doveva contare solo sulle proprie forze.

Di diverso avviso era sinistra guidata da Trockij (Fu presidente del Soviet di Pietroburgo durante le rivoluzioni del 1905 e del 1917) puntava sulla riapertura del ciclo rivoluzionario internazionale e proponeva una forte pressione sulle campagne per realizzare l’accomulazione necessaria a industrializzare rapidamente il paese.Per i fautori della Nep, favorevoli ad una politica filo contadina lo sviluppo doveva derivare dalla liberalizzazione dei mercati.Tali posizioni furono sostenute da un ampio schieramento di cui faceva parte anche Stalin (che voleva attuare una dittatura comunista) coniò la formula del “socialismo in un paese solo” per affermare che costruire il socialismo in Russia era possibile anche in assenza di una rivoluzione nei paesi + avanzati.

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1925 = perde Troskij (democratico socialista, i socialisti sono di sinistra).

Stalin = lancia una leva leninista per il reclutamento di nuovi militanti. Restituendo una dimensione di massa al partito, ne assunse il pieno controllo e ne accentuò l’autoritarismo interno.1927 il XV Congresso del partito comunista espulse Troskij e altri esponenti della sinistra.

VITTORIA DI STALIN coincide con la crisi della NEP: la produzione agricola non era aumentata e risultava sempre più inadeguata alla domanda della popolazione che era cresciuta., facendosi portatore della tesi secondo la quale la lotta di classe si sarebbe intensificata con l’avanzare del socialismo,era incline a risolvere il problema della trasformazione delle campagne con la forza e deciso a bruciare le tappe dell’industrializzazione.

BUCHARIN voleva fare le cose gradualmente e voleva preservare la NEP, correggendone gli errori con provvedimenti a sostegno dei contadini e con una politica fiscale ed economica che si limitasse a influenzare il mercato,Ma tra il 28 e il 30 rinunciò a dare battaglia ev enne emarginato Risultato = Stalin iniziò ad attuare la sua strategia.

8.2 INDUSTRIALIZZAZIONE FORZATA E COLLETTIVIZZAZIONE DELLE CAMPAGNE

SI CERCÒ DI FORZARE I TEMPI DELL’INDUSTRIALIZZAZIONE E COLLETTIVIZZARE L’AGRICOLTURA, tali obbiettivi vennero raggiunti con tre 3 piani quinquennali: il primo nel ‘28-32, il secondo fino al ’37, il terzo interrotto dalla seconda guerra mondiale. Dal ’28-32 la produzione manifatturiera aumentò costantemente, facendo divenire l’Urss la terza potenza industriale del mondo(dopo USA e Germania).( In Europa e America c’era la crisi Wall Street) Importante fu il processo di ‘ruralizzazione’, molti contadini divennero operai.

Alla fine del ’29 STALIN lanciò un ‘OFFENSIVA PER LA COLLETTIVIZZAZIONE FORZATA DELL’AGRICOLTURA, tentando di costringere i contadini a entrare in aziende cooperative(Kolchoz) e statali(sovchoz); inoltre si mirò ad eliminare i kulachi ( i contadini agiati) come classe. Tali risultati si ottennero con mezzi repressivi, dall’esproprio dei fondi alla deportazione di massa e fucilazione; con la reazione contadina che dimezzarono le semine e ridussero il bestiame, lavorando il minimo possibile. Per sopperire alla mancanza di rifornimenti delle città si ricorse alle ‘campagne per gli ammassi’(violente requisizioni di grano) i cui proventi furono destinati in parte alle città e in parte all’esportazione in cambio di macchine per l’industria. Per attuarla lo stato fece una guerra sociale ai contadini, intaccando:quota riservata all’autoconsumo e quelle destinate all’allevamento e ai nuovi raccolti.Privati di ogni diritto i contadini risposero lavorando x il minimo salariale.Così la produzione agricola declinò Risultato fu carestia , ma il potere sovietico non fece nulla x alleviarla ma continuò a sottrarre grano ai contadini con le requisizioni.In molti morirono di fame.

8.3 LO STALINISMO

Fino alla metà degli anni ’30, Stalin fu l’espressione di un gruppo dirigente e il suo potere non fu assoluto. Lo stato e il partito comunista assunsero una struttura gerarchica e centralizzata, dove obbedienza e conformismo divennero virtù e strumenti di promozione sociale.

1. crebbe apparto burocratico2. La politica e l’economia vennero gestite con metodi amministrativi3. I sindacati furono ridotti a organi della pianificazione4.Statilismo diventò il tratto saliente di tutto il sistema4. Lo stato rimodellò la società con la repressione di massa e con un capillare sistema di controlli sociali5.il dissenso fu giudicato come un complotto

Il termine ‘deviazionista’ venne usato per accusare i vecchi oppositori, nuovi dirigenti, costretti ad autocritiche umilianti per evitare l’espulsione e l’esilio in Siberia. Il conformismo ideologico non risparmiò neanche la vita culturale.Con Stalin socialismo e statalismo coincisero: obiettivo era quello di uno ‘stato onnipotente’,tutore del sistema gerarchico prodotto dall’industrializzazione.Nonostante tutto ci furono tensioni e conflitti in campo economico.All’inizio degli anno 30 acquistarono vari consensi coloro che, contro il parere di Stalin, volevano rallentare i ritmi di industrializzazione. Così il XVII congresso del partito optò x una

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crescita moderata per allentare le tensioni generate dal primo piano quinquennale.L’esigenza di normalizzazione era sostenuta da vari elementi dell’oligarchia stalinista, ma Stalin attaccò alla burocrazia.

Nuova fase caratterizzata dall’autocrazia, Stalin si basò su un rapporto diretto con la polizia politica, esercitando un controllo illimitato sull’amministrazione statale e su un partito ormai privo di potere.

Nel ’34 con l’assassinio di Kirov, e un ondata repressiva contro i ‘trockisti’, iniziò il periodo delle ‘purghe’(espulsione dal partito con la perdita del lavoro), che divenne più brutale nel ’36 con il processo-farsa contro 16 oppositori che portò a giustiziare tutti gli imputati.

Poi toccò a Bucharin nel 37-38, e a trockij nel ’40, oltre alla vecchia guardia bolscevica, nelle purghe scomparve gran parte della dirigenza stalinista(arrestata e deportata nei campi di lavoro forzato).

Il sistema concentrazionario sovietico, prese nel ’31 il nome di Gulag ( amministrazione centrale dei campi,dove il tasso di mortalità, per stenti ed epidemie raggiunse il 30%).Erano campi con forza lavoro schiavizzata , tutti i reclusi erano giovani r con un’alta scolarizzazione: segno che il terrore fu rivolto soprattutto contro i quadri intermedi dello stato, del partito e del sindacato, per evitare che sorgessero nuclei di opposizione.Stalin eliminò ogni vincolo al suo potere.Nacque un vero e proprio culto della personalità del dittatore e di un apparato ideologico che lo legittimasse.Il marxismo – leninismo fu ridotto a un sistema dogmatico di credenze e contaminati da un forte recupero di valori patriottici e religiosi. Così si affermarono un’ortodossia laica e una liturgia di massa, basate sul culto di Stalin. Nel ’38 la destituzione e l’esecuzione di Nikolaj Ezov (capo delle NKVD che aveva diretto la fase culminante della repressione), segnò la fine del ‘Grande terrore’.NKVD = Commissariato del popolo per gli affari interni, era un commissariato governativo dell'Unione Sovietica che gestiva un'ampia gamma di affari di stato.

8.4 LA POLITICA ESTERA DELL’URSS E IL COMUNISMO INTERNAZIONALE

Negli anni ’20 l’URSS adottò una politica estera per normalizzare le relazioni internazionali con gli stati capitalistici, senza rinunciare al ruolo di perno della rivoluzione mondiale.L’ambiguità che ne derivò fu dissolta nel 1928 al VI Congresso internazionale dove Stalin sostenne che l’incombere di una grave crisi economica capitalistica avrebbe aperto nuove prospettive rivoluzionarie e che in tale situazione il nemico principale della classe operaia era la socialdemocrazia. Tali posizioni entrano in relazione con il rifiuto della NEP e dettero inizio alla lotta contro Bucharin (presidente del Commintern)

In seguito i partiti comunisti dei diversi paesi, allineati alle direttive di Mosca dal V Congresso del ’24,furono allontanati e interamente subordinati alla politica estera sovietica. Negli anni del primo piano quinquennale l’URSS si chiuse in un isolamento da cui uscì nel ’34.

1929:venne enunciata una teoria secondo cui la socialdemocrazia era considerata socialfacismo, ciò esasperò le divisioni del movimento operaio con conseguenze pesanti in Germania, dove la divisione tra socialisti e comunisti aggravò la crisi della repubblica di Weimar e facilitò la vittoria di Hitler.

L’aggressività e l’antisovietismo della Germania nazista e del Giappone spinsero Stalin a una politica estera distensiva e di apertura alle democrazie occidentali.(politica dei ‘fronti popolari’ per l’alleanza tra comunisti,socialisti e radicali creatasi in Francia nel ’34) (pg33).

Negli anni successivi si ebbe una svolta nella politica estera, nel ’39 dopo l’invasione tedesca della Cecoslovacchia, Stalin stipulò un trattato di non aggressione alla Germania, per la sua diffidenza per Francia e Gran Bretagna e per l’impreparazione dell’armata rossa decimata dalle purghe.

Il protocollo segreto allegato al patto, che fissava le sfere di influenza assegnando all’Urss Polonia, Estonia; lettonia… dimostra che la mossa di Stalin non aveva un semplice carattere difensivo ma ob = politica di potenza.( PATTO RIBBEMTROB-MOLOTOV) ebbe delle CONSEGUENZE:

Screditò la politica unitaria dei comunisti europei

Disorientò i movimenti antifascisti per la pace

Facilitò aggressione nazista alla Polonia.

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Tale patto non servì ad evitare l’attacco tedesco nel ’41 all’URSS, non avendolo previsto, e solo dopo tale aggressione venne ripresa la politica della lotta per la libertà dal fascismo.

1943: Stalin sciolse il Commintern x rassicurare gli alleati sul fatto che la rivoluzione mondiale non era più tra gli obiettivi dell’Unione Sovietica.

LO STALINISMO (RIQUADRO)

Vi sono state varie correnti di pensiero:TROCKIJ : stalinismo è stato un tradimento della rivoluzione e una forma di restaurazione capitalistica.ARENDT = si è servito del totalitarismo per individuare le peculiarità dello stalinismo nel controllo sociale della massa ad opera di una dittatura autocratica e distinguerlo così sia dai sistemi democratici, sia dalle forme tradizionali di autoritarismo, accostandolo ai regimi fascisti. Tale approccio ha dato origine alla SCUOLA SOVIETOLOGIA ANGLOAMERICANA, che ha visto nello stalinismo una dittatura fondata sul terrore.Nazismo e stalinismo, condividono in tale visione, privano le persone dei diritti individuali e di ogni possibilità di scelta, piegate all’obbedienza e costrette alla sospensione della propria coscienza umanitaria.

LEWIN: posizione meno ideologica .Identifica come fenomeni costitutivi dello stalinismo l’industrializzazione e la collettivizzazione delle campagne.Il dispotismo,il culto della personalità, la burocratizzazione e il nazionalismo che ne furono i tratti distintivi appaiono come l’esito di un cortocircuito determinato dalla coesistenza nella soc russa di forme economiche sociali avanzatissime e altre arretrate :elitè di tecnocrati e burocrati creata dall’industrializzazione e mondo rurale.Lo stato che sorse dallo stalinismo nasce dalla tensione tra questi due poli ed è anche lo strumento per dominarla.

Per LEWIN l’autocrazia di Stalin è l’incarnazione dello squilibrio: attraverso lo stato si espresse l’incapacità del sistema, in tempi di transazione e crisi, di adattarsi ai cambiamenti da lui stesso prodotti.

REVISIONISTI: posero l’accento sull’articolazione di poteri interna al regime, sull’esistenza di divergenze e conflitti tra centro e periferia e tra i diversi settori dello stato.Tali ricercatori hanno tentato di ricostruire una storia della società sovietica sotto lo stalinismo con particolare riguardo alla realtà delle comunità locali e non solo alle scelte e alle lotte dell’eleitè emergente.

AA 30.: apice repressivo del grande terrore raggiunto dal sistema staliniano.Il grande terrore causò la morte di migliaia di persone.1993 lavoro di ricerca tramite il quale si è arrivati ad avere un quadro più concreto del sistema di terrore staliniano.I Gulag erano solo l’anello centrale di una catena reclusiva che comprendeva anche penitenziari e colonie di confino per misure detentive temporanee.Il vero obiettivo della repressione sembra piuttosto l’èlite della cultura e delle professioni.

CAP 9 ASIA, AFRICA E AMERICA LATINA TRA LE DUE GUERRE

9.1 I PRIMI MOVIMENTI ANTICOLONIALI

La prima guerra mondiale aveva sparso vittime anche tra i soldati indiani e magrebini.Quei soldati avevano assistito ad un massacro che aveva incrinato il mito di una civiltà europea superiore, al tempo stesso avevano incontrato idee di indipendenza e libertà applicabili anche allo stato di soggezione e sfruttamento dei loro paesi d’origine.

Tra i 14 punti di Wilson come base x un ordine internazionale vi era il mandato, che stabiliva il principio della salvaguardia degli interessi dei popoli nativi delle colonie e attribuiva alla potenza coloniale europea un ruolo di sostegno per il raggiungimento della capacità di autogoverno.

Il blocco commerciale connesso alla guerra aveva portato a uno sviluppo degli scambi tra le colonie e la loro madrepatria, ma l’arretratezza economica di quei paesi li rendeva inefficienti come mercati x le merci europee in eccedenza.Si poneva così il problema di un’organizzazione più razionale del dominio coloniale, che non si fondasse sulla spoliazione di materie prime.L’art 22 dello statuto della società delle nazioni indicava una soluzione preventiva ponendo tre tipi di mandato:1. periodo transitorio di tutela istituzionale x il raggiungimento della piena indipendenza2. un’amministrazione coloniale sotto la supervisione della società delle nazioni3. un’incorporazione nel dominio della madrepatria.

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La guerra mondiale aveva indebolito la forza e l’autorità degli imperi.Tra i principi del nuovo regime sovietico Lenin aveva posto anche l’autodeterminazione dei popoli e nel corso degli anni venti nacquero partiti affiliati all’Internazionale comunista in India,Cina, Indonesia,Sudafrica, Egitto, Palestina e Siria.Ognuno di questi partiti ‘s identificava come difensore degli interessi delle masse rurali più povere ( proletariato dei paesi preindustriali), ma era pronto ad appoggiare le rispettive borghesie nazionali x una comune lotta antimperialista contro il dominio coloniale.

Prima ancora dei partiti comunisti si erano sviluppati movimenti anticoloniali borghesi che assunsero posizioni nazionaliste o adattarono ideologie sovranazionali tendenti ad affermare identità diverse da quella europea.(seconda opzione in mondo islamico e arabo).

RISPOSTE DELLE POTENZE COLONIALI EUROPEE: Impero Britannico e Francese si ispiravano a un comune pregiudizio secondo il quale le popolazioni extraeuropee non erano preparate a in sistema democratico indipendente, estraneo dalla loro storia ( fatta eccezione di èlite indigene educate in Occidente)In particolare, la sovranità assoluta della madrepatria era difficile da applicare dove esistevano consistenti popolazioni di razza bianca, dal p.d.v culturale e produttivo non molto più arretrate di quella inglese.

SOLUZIONE: 1931 lo STATUTO DI WESTMINSTER: trasformò in legge del Regno Unito i risultati di una conferenza imperiale . La Gran Bretagna e i suoi dominions (Canada,Australia, Nuova Zelanda,Sudafrica e Terranova) furono definite

comunità autonome dell’impero britannico unite solo dalla fedeltà alla Corona e liberamente associate in quanto membri del Commowealth Britannico (associazione volontaria di 54 Stati indipendenti ognuno dei quali viene ritenuto formalmente colonia britannica, fatta eccezione per il Mozambico e il Regno Unito.)

EFFETTI: Superamento del principio che limitava l’autonomia delle colonie alla sola politica interna. Le leggi approvate dal Parlamento inglese potevano essere rifiutate da quelli dei dominions. La conferenza di Ottawa (1932) stabilì un regime di preferenza nel Commonwealt x raggiungere un’autosufficenza

economica dal resto del mondo. Importazioni ed esportazioni in Gran Bretagna salirono. La sovranità politica delle ex colonie si combinava con la loro subordinazione economica Ci fu una democrazia parlamentare nei paesi del Commowealth.

9.2 IL GIAPPONE.

Era presente il PANASIATISMO : parola d’ordine propagandistica che puntava ad eliminare ogni influenza straniera in un continente asiatico unificato sotto l’autorità del Giappone.Dopo la guerra il Giappone rafforzò la propria presenza nella Manciuria e combattè contro l’armata rossa a fianco dei “bianchi” in Siberia.

La spinta all’espansione era in sintonia con i mutamenti dell’economia del paese:

Gli anni di guerra avevano sviluppato l’industria Popolazione attiva era in maggioranza rurale. Crebbero le esportazioni di prodotti finiti e le importazioni di materie prime e di macchinari. Crescita del prodotto nazionale lordo.

Un territorio ristretto, montagnoso e pressochè privo di risorse naturali fissava tuttavia forti limiti alla crescita del mercato interno, ponendo il Giappone alla mercè delle politiche doganali delle altre nazioni.Vi furono interessi di mire espansionistiche che condizionarono gli indirizzi governativi.Il partito al potere, il SEIYUKAI varò una politica di forte sviluppo della flotta militare.Il Giappone divenne così la terza potenza navale dopo gli Stati Uniti e la Gran Bretagna.

EFFETTO: HARDING (presidente USA) convocò nel 1921 una conferenza dei ministri degli esteri di tutte le potenze marinare:

alla flotta di guerra di ogni nazione venne fossato un tetto minimo di tonnellaggio (volume, in tonnellate di stazza lorda, di una nave mercantile)

Giappone restituì la regione dello Shantung alla Cina

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Giappone stipulò un accordo con Gran Bretagna,Usa, Francia che impegnava i partner nell’osservanza dei rispettivi diritti.

Giappone mantenne la sua superiorità nell’Oceano Pacifico, mentre Gran Bretagna e Stati Uniti dovevano divide le proprie forze tra il Pacifico e l’atlantico.

MODERNIZZAZIONE DEL GIAPPONE DATA DA: Politica di potenza 1925 suffragio universale maschile. Forte impulso alla scolarizzazione primaria.

CULTURA DI BASE DI TALI SVILUPPI:

Fondata sui valori della morale confuciana: lealtà e obbedienza come basi x l’armonia. Ideologia del Tenno, ovvero il culto dell’imperatore in quanto discendente degli dei fondatori del Giappone e

incarnazione del principio divino di autorità, Il sistema nazionale era concepito come sistema organico ( non era contemplata l’esistenza di classi o interessi sociali

contrapposti)

EFFETTI CRISI DEL 29: crollo dei prezziCOSA SI FECE: 1931 ministro delle finanze Takahaschi varò una politica d’intervento statale che dette impulso alle spese militari e alle esportazioni, svalutando lo yen ( moneta nazionale).RISULTATO: rafforzamento dei legami tra zaibatsu (concentrazioni industriali e finanziarie), governo,Corte imperiale ed esercito.

1931:in Manciuria l’armata Giapponese, di propria iniziativa,innescò un incidente con le truppe nazionaliste cinesi e occupò la città di Mukden (in Cina).1932: fu proclamata l’indipendenza del Manciukuo(Lo Stato si estendeva sui territori che oggi costituiscono Manciuria e parte della Mongolia interna, ed era nominalmente governato dall'ultimo imperatore cinese Qing Pu Yi, anche se l'amministrazione locale era in mano ai giapponesi) stato controllato dai giapponesi.EFFETTO: la Società delle Nazioni condannò l’iniziativa e non riconobbe il nuovo stato.EFFETTO: 1933 Giappone uscì dalla Società delle Nazioni.

Intanto cresceva la Kodoha, la fazione della via imperiale, che propugnava l’assoluta fedeltà e la cacciata dei civili dal governo della nazione.1932: alcuni cadetti della marina appartenenti alla fazione uccisero il primo ministro Inukai: fu solo il primo di una serie di atti terroristici che culminarono in un tentativo di colpo di stato nel 36 ma l’azione fallì.Cmq il nuovo esecutivo presieduto da Hirota fu molto condizionato dal potere militare,1936: HIROTA FIRMA IL PATTO ANTICOMINTERN con la Germania nazista.1937: GIAPPONE DETTE INZIZIO ALLA CONQUISTA DELLA CINA 1938: una legge di mobilitazione nazionale attribuì pieni poteri allo stato nella vita economica della nazione.I sindacati vennero sciolti e sostituiti con una associazione patriottica industriale di stampo corporativo.

9.3 LA CINA E IL SUDEST ASIATICO

SITUAZIONE DOPO LA GRANDE GUERRA:

La repubblica cinese :istituita nel 1912 non godeva di un adeguato consenso popolare e il controllo del paese rimase nelle mani dei governatori militari delle province il cui potere si accrebbe dopo il primo conflitto mondiale.Inoltreagricoltura :

Arretrata e fondata sull’autoconsumo.Tuttavia la penetrazione occidentale commercializzò almeno parzialmente l’economia rurale, favorendo la formazione di latifondi basati sulla proprietà pvt.

A questo strato di proprietari si contrapponevano i MINIFONDI: insieme di piccoli appezzamenti di terra della maggioranza dei contadini e quasi sempre insufficienti a garantire la sopravvivenza.

Forte incremento demografico x abbassamento della mortalità, dovuto alle vaccinazioni e ad alcuni miglioramenti igenici. ( aggrava situazione dei scarsità del terreno)

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REAZIONE(DOPO LA GUERRA) ALLA PRESENZA OCCIDENTALE E ALLA DISGREGAZIONE DEL PAESE:

1919: studenti, impiegati e commercianti manifestarono contro la subordinazione della Cina agli interessi stranieri. 1921 fu fondato il partito comunista a Shangai. Partito nazionale del popolo ( Guomindang) con presidente YAT SEN radicalizzò la propria battaglia x l’indipendenza

nazionale e promosse una collaborazione con i comunisti cinesi e con l’Unione Sovietica Successore Chiang lanciò nel 1926 una spedizione a nord ponendo fine all’alleanza con i comunisti, che vennero massacrati.

Chiang sostenuto dai grandi proprietari terrieri, dai ceti sociali medio-alti e dalle potenze straniere che lo appoggiavano in funzione antisovietica e antigiapponese, instaurò il proprio governo nazionalista a Pechino.

Diverse zone del paese però sfuggivano ancora al controllo del partito nazionale del popolo e il partito comunista si riorganizzò nelle campagne sviluppando le proprie basi sociali tra i contadini poveri.1930: chiang sferra armate contro i comunisti.Vincono comunisti con a capo Ma Zedong.Importante fu il contributo dei contadini.In contrasto con Stalin e il Comintern, che concepivano la lotta antinazionale come alleanza tra proletariato industriale e borghesia nazionale, mao identificava nel proletariato rurale il soggetto decisivo di una battaglia sociale (per una radicale riforma agraria che desse la terra ai contadini) e antimperialistica ( per liberare la Cina dall’occupazione giapponese).

Nel 1936 Chiang tratta con il rappresentante comunista Enlai, (costretto dai generali del partito nazionale del popolo)Ne nacque una strategia comune contro il Giappone.

DOPO SECONDA GUERRA MONDIALE :

Con la resa del Giappone la Cina avrebbe dovuto rimanere nell’orbita occidentale sotto il governo di Chian, almeno secondo il progetto di spartizione concordato tra Stalin,Roosvelt e Churchill.Fedele a tale consegna nel 46/47 Chian portò ripetuti attacchi militari alle basi del partito comunista nelle campagne cinesi.RISPOSTA DI MAO: intensificazione della politica di confische di terre ai danni dei contadini ricchi, ciò rafforzò il consenso del suo partito anche nelle zone della Cina meridionale dove non si era radicata la resistenza antigiapponese.1948 = comunisti sconfissero in guerra le truppe nazionaliste e nel 1949 entrarono a Pechino mentre Mao e la parte a lui fedele del Guomindang si rifugiavano a Taiwan.1949: PROCLAMATA LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE.

In Asia e nei paesi che erano sottoposti ai regimi coloniali diretti vi era un nesso tra: Questione nazionale e questione sociale Lotta contro la soggezione allo straniero e per una riforma agraria che espropriasse i latifondi e distribuisse la terra ai

contadini.

INDOCINA FRANCESE:1927 venne creato un partito nazionale ispirato al Guomindang, i cui rappresentanti erano privi di poteri effettivi.Opponendosi alla strategia di collaborazione del Partito nazionale. Nel 1931 Ai Qoq fondò il Partito comunista del Vietnam e organizzò la rivolta indipendentista tra i soldati e i contadini.

Si riprodusse una dialettica politica analoga a quella cinese, tra un partito moderati ( espressione di una borghesia nazionale propensa all’accordo con la potenza coloniale) e un partito radicale (espressione dei contadini poveri e fautore di una rivoluzione sociale nelle campagne da raggiungere assieme all’indipendenza).

Lo scoppio della seconda guerra mondiale e la sconfitta della Francia (11.1) rafforzarono le posizioni del partito comunista. 1941: per iniziativa dei comunisti si costituì il Vietmith, il fronte per l’indipendenza del Vietnam, che alla resa del Giappone si mosse verso le campagne e le montagne del nord x effettuare un’insurrezione nazionale.Il governo provvisorio di Minh proclamò l’indipendenza del Vietnam.

COLONIA OLANDESE DELL’INDONESIA:

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Il risveglio del sentimento nazionale venne guidato da un partito musulmano, il Saraket Islam a cui, negli ann 20, si contrappose il partito comunista indonesiano.1927 fu fondato il Partito nazionale che sotto la guida di Sukarno si pose l’obiettivo di un’indipendenza limitata alla politica interna.L’olanda respinse tale richiesta -e mise fuorilegge il Partito nazionale e imprigionò Sukarno.Con la dominazione giapponese durante l seconda guerra mondiale Sukarno fu prima costretto all’esilio, poi chiamato a far parte del governo di occupazione Giapponese nel quadro della “sfera di coprosperità della grande Asia orientale”. (11.2)Dopo la resa Giapponese Sukarno proclamò l’indipendenza dell’Indonesia , ma le truppe alleate inglesi e australiane restaurarono il potere coloniale dell’Olanda.

Movimenti nazionalisti si svilupparono anche nelle Filippine. Nel Siam (Thailandia nel 1939) l’avvento di un regime costituzionale fu accompagnato da una politca volta a limitare lo sfruttamento delle risorse del paese da parte delle potenze occidentali (anni 30).

9.4 L’INDIA

Le campagne erano ancora più povere di quelle cinesi, i profitti economici ( dati dalla commercializzazione dell’agricoltura e dall’industria) erano assorbiti dall’èlite di ricchi possidenti cointeressata alla gestione del potere coloniale di Londra.Nonostante la miseria, il regime coloniale britannico prosperava perché sfruttava la divisione religiosa esistente tra hindu e musulmani, appoggiandosi ai musulmani perché li riteneva più moderati sul problema dell’indipendenza nazionale.

Il movimento anticoloniale indiano era dominato dalla figura di Gandhi.

Alla fine del 1919 la Gran Bretagna concesse all’India una nuova costituzione che fissava la diarchia tra il parlamento indigeno e il governo ( rispondeva del suo operato sol a Londra)

1919=. Seguaci di Gandhi che volevano l’indipendenza conquistano la maggioranza nel Partito del Congresso, l’associazione che riuniva i rappresentanti dell’èlite indiana legata agli inglesi.

VISIONE DI GANDHI DELL’INDIPENDENZA: ricerca di una via di sviluppo alternativa a quella occidentale, fondata sul rifiuto della civiltà industriale e sul rilancio della filatura e tessitura a mano.Gandhi si battè anche per gli aspetti + arcaici del costume religioso indiano (estrema subordinazione della donna…)

1929 Gandhi arrestato insieme ad altri x la disobbedienza civile.Dopo un altro arresto il governo inglese sceglie di negoziare.1930-31 si tennero a Londra due Conferenze della Tavola rotonda ( alla seconda partecipò Gandhi) ma non si raggiunsero risultati definitivi.EFFETTO: Gandhi riperse la disobbedienza civile e nel 32 fu ancora arrestato. Fa sciopero della fame che fa riprendere il negoziato che nel 35 condusse all’elaborazione di una nuova costituzione che ampliò l’autonomia e i poteri legislativi dei governi provinciali eletti dagli indiani.

Rimase la diarchia tra governatorato inglese e autogoverno indiano.Nel partito del congresso si fece strada un’opposizione guidata da NEHRU, vicina ai modelli del socialismo europeo e fautrice della piena indipendenza della Gran Bretagna e di un moderno sviluppo industriale.Negli anni della guerra mondiale andò contro Gandhi che nn collaborava.nahru sostenne le ragioni del sostegno agli eserciti alleati contro la minaccia giappnese.

1945: al governo di Londra c’è Attllee , laburista che era favorevole ad una ripresa delle trattative.Tali trattative si conclusero nel 47 con la costituzione di due dominions separati: L’unione indiana ( Hindu) e il Pakistan ( musulmana).

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9.5 IL MEDIO ORIENTE E IL MAGHREB

(DOPOGUERRA IN MEDIO ORIENTE)

Durante la prima guerra mondiale gli inglesi avevano fomentato la rivolta dei popoli arabi contro l’impero ottomano promettendo loro l’indipendenza MA la conferenza di sanremo e il trattato di Sevres tradirono tali aspettative.EFFETTO = l’intera regione meridionale venne spartita in mandati coloniali affidati a francia e Gran Bretagna. (rif 2.1).

1923: IMPERO OTTAMANO SISTITUITO CON REPUBBLICA TURCA, nella quale KEMAL( che dopo la guerra mise in discussione i nuovi assetti del trattato di Versailles, esautorò il sultano, cacciò i greci dall’Anatolia, e nel 22 istituì una repubblica laica < da 2.2.Il tutto accadde in Turchia):

instaurò un autoritario regime monopartitico spinse il paese verso lo sviluppo economico avviò un processo di radicale modernizzazione e laicizzazione.

1928:

Islam cessò di essere la religione di Stato.Tra le varie misure la più importante fu l’abolizione del califfato ( la max autorità temporale musulmana) che nel 1924 pose fine all’unità religiosa e politica dell’Islam.

EFFETTO: radicalizzazione in senso politico della religione musulmana. = nasce il PANISLAMISMO fondato su un’ideologia politica universalistica di totale opposizione al predominio occidentale.

Fondazione della società dei fratelli musulmani :imputava il ritardo della nazione araba a un allontanamento dalla religione e proponeva un modello di società alternativa, priva di partiti politici, legata alla legge canonica fissata nel Corano (Secondo la legge canonica il mondo è diviso in due zone: dar al- Islam (casa dell’Islam) e dar al-harb (casa della guerra, cioè tutti i paesi non musulmani) e all’educazione religiosa, ispirata a un controllo della morale dei cittadini da parte dello Stato.

Tra gli estremi del panislamismo e del nazionalismo si svilupparono vari movimenti e idee che univano in modo diverso l’identità islamica fondata sulla fede con la partecipazione alle lotte per l’indipendenza dei vari paesi.Ciò aggravò la situazione di un mondo già diversificato tra sciiti e sunniti.SCIITI: il califfo doveva essere lettoSUNNITI: sostennero la deignazone del genero del profeta, Alì e dei suoi discendenti.

1921: al potere sale KHAN , nel 25 sostituì il vecchio imperatore ed instaurò un GOVERNO AUTORITARIO.Khan si scontrò con l’opposizione degli sciiti razionalisti e varò un programma di modernizzazione riducendo solo in parte l’influenza britannica sul paese, rinominato Iran nel 35.

Si diffusero: Nazionalismo Panarabismo (è sia un movimento politico sia un'ideologia: lo scopo principale è la visibilità sulla scena mondiale come

soggetto politico autonomo dell'insieme dei popoli arabofoni.)Il mito di una nazione araba unita dalla lingua e comprendente popoli di diverse fedi prese piede in Siria e Libano ma si scontrò con:

Politica della Francia e della Gran Bretagna Rivalità tra i personaggi che ambivano a costruire un grande regno arabo.

Solo l’Arabia costruì un regno indipendente.(1932 prende il nome di Arabia Saudita)

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POLITICA DELLA FRANCIA IN MEDIO ORIENTE: frammentazione delle diverse comunità.

Comunità sunnita fa rivolta contro le autorità francesi in Siria.( nonostante relativa autonomia concessa alle minoranze)( Francia aveva il mandato).

POLITICA GRAN BRET IN MEDIO ORIENTE: accorda indipendenza nel 28 alla Transgiordania e dopo all’Iraq, mantenendo il controllo del petrolio e una posizione dominante.

SIONISMO: movimento d’opinione che puntava ad una soluzione politica del problema ebraico (ovvero un popolo senza patria, poiché erano sparsi nel mondo) SI SCONTRA CON:

Orientamenti assimilazionisti: ( ebrei liberali e socialisti) favorevoli all’integrazione nelle diverse regioni di appartenenza

Correnti religiose ortodosse: escludevano il ritorno a Gerusalemme in assenza di un intervento divino.Indipendentemente da questo, BALFUOR ( ministro degli esteri inglese) affermò i diritti degli ebrei sulla Palestina ( 1917).

A causa dei numerosi tumulti degli ebrei in Palestina : WALLESLEY elaborò un piano di spartizione che prevedeva la creazione di:

Uno stato ebraico Uno stato arabo Una zona sotto mandato britannico comprendente Gerusalemme.

RESPIINTO DA STATI ARABI, APPROVATO DAI SIONISTI.STATI ARABI = contrapposero la creazione di un unico stato palestinese alleato alla Gran Bret, che tutelasse la minoranza ebraica ma ponesse fine ad ogni ulteriore immigrazione ebraica nella regione.

La delegazione d’Egitto: si affermò come la maggior forza politica del paese in opposizione al predominio della Gran Bretagna. 1922 proclamò l’indipendenza dell’Egitto facendone una monarchia costituzionale elezioni conquistò la maggioranza governando a lungo il paese non riesce ad emancipare il paese dalla Gran Bret.

LIBIA: italiani provano a conquistarla ( dopo il primo tentativo in guerra) ma perdono.Anni dopo: fu varato un programma di intensa colonizzazione, che portò in Libia molti italiani.

POLITICA DI INSEDIAMENTI COLONICI DELLA FRANCIA IN: Algeria Tunisia Marocco

Che erano suoi protettorati. (è uno stato o un territorio controllato (protetto) da uno stato più forte (protettore) il quale si riserva di rappresentarne integralmente la personalità nell'ambito del diritto internazionale. Dal punto di vista del diritto interno, invece, lo Stato protetto mantiene una certa autonomia per quanto riguarda gli affari interni e non è un possedimento dello stato protettore (in senso stretto, così come la colonia), il quale si impegna a tutelarne gli interessi e di solito ne dirige gli affari esteri e la difesa.)

ALGERIA: movimento anticoloniale puntava su: Riappropriazione della lingua araba Riappropriazione della cultura musulmana

Obiettivo=indipendenza

ALTRA ALA DEL MOVIMENTO ANTICOLONIALE: Partito Destur + partito alegerino = vicini per contenuti ideali e forme organizzative alle sinistre del parlamento

francese

10.LE ORIGINI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE.48

10.1 UN CONFLITTO ANNUNCIATO

A differenza della prima, la seconda guerra mondiale fu un evento previsto.Le previsioni traevano origine principalmente dai trattati di pace della prima g.m, che non avevano risolto le divisioni del continente europeo ma contenevano le premesse di nuovi conflitti.

Le vicende internazionali tra due guerre furono contraddistinte da una contraddizione insanabile: le potenze europee non erano + in grado di risolvere da sole i conflitti, ma gli USA decisero di restringere la loro sfera di influenza al continente americano e al pacifico.Sugli equilibri continentali pesò anche l’assenza dell’URSS.

OB DI MANTENERE LA PACE : venne perseguito dalle varie potenze alla luce dei loro interessi politici, territoriali ed economici.DIVISIONE:

Vincitori e vinti Soddisfatti e chi voleva una revisione (revisionisti) degli assetti di Versailles.

FRANCESI: paese che tentò nel modo + rigido di imporre il rispetto dei trattati perché voleva avere un ruolo egemone nel continente dopo il crollo della potenza tedesca.

EUROPA: zone nevralgiche x la pace erano: area centro-orientale e quella danubiano-balcanica = zone in cui vi erano stati mutamenti + radicali imposti dai trattati. Tali aree instabili erano imp x contenere la pressione tedesca (perché Austria e Cecoslovacchia confinavano con la Germania) e il possibile ritorno dei sovietici ( perché la Polonia confinava con L’URSS).

FRANCIA e ITALIA: volevano combattere i revisionisti. Francia x salvaguardare la posizione di vantaggio acquisita a Versailles Italia x kiudere la questione dell’Alto Adige (strappato all’Austria) e le mire jugoslave sui territori di confine.

Inoltre vi era il PROBLEMA DELLA RIPRESA ECONOMICA + STABILITA’ E DURATA DEL SISTEMA DELL’ECONOMIA DI MERCATO: gli sconvolgimenti subiti dalle economie europee ad opera della guerra e le difficoltà di assicurare una ripresa significativa della produzione industriale richiedevano un impegno collettivo che contrastava la tendenza a privilegiare gli interessi nazionali e venne ostacolato dall’opzione isolazionalistica degli Stati Uniti.

1923 il cancelliere tedesco Strasemann, annunciò la fine della ‘resistenza passiva’, all’occupazione francese della Ruhr (rif 5.3), mostrandosi disponibile a ricontrattare il pagamento dei debiti e allentando la tensione europea.

1924 Stati uniti attuarono il loro isolamento d’accordo con Gran Bretagna, Francia, Germania,(piano Dawes).La questione delle riparazioni venne così collegata al rilancio dell’economia internazionale, mirando a chiudere il circolo vizioso che si era determinato tra i debiti della Germania nei confronti dei paesi europei vincitori e quelli di vincitori nei confronti degli USA.

1925 TRATTATO DI LOCARNO: confermò l’intangibilità delle frontiere tra Germania,Francia e Belgio e la smilitarizzaizione della Germania. Se ne resero garanti la G.Bret e l’Italia.

FRANCIA: stipulò trattati di alleanza con:Cecoslovacchia e PoloniaGERMANIA: firma arbitrati con Francia, G.Bret e, Belgio, Cecoslovacchia, e Polonia.

La normalizzazione franco-tedesca e il ritorno degli Stati Uniti sulla scena europea favorirono una ripresa produttiva, ma il mutamento del clima non fu duraturo perché:

Trattato di Locarno non prese in considerazione le frontiere sudorientali della Germania, lasciando spazio alle future rivendicazioni tedesche.

La Francia continuò a perseguire un’egemonia continentale. Gran bret tentò di bilanciare il peso francese con quello di una Germania normalizzata. Italia i ntervenne nell’area centroeuropea :

+riavvicinandosi alla Jugoslavia. +intervenendo in Albania. +sostenendo il revisionismo ungherese.

Unione Sovietica: esclusa da Locarno,interpretò il trattato come un assenso alle rivendicazioni tedesche verso est e dunque come una minaccia.

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L’anessione della Bessarbaia alla Romania fu cista allo stesso modo Perquisizione della missione commerciale sovietica a Londra portò alla rottura delle relazioni diplomatiche tra i due

paesi Il ritorno degli Stati Uniti in Europa si limitò al versante finanziario e fu poi rivendicato dalla crisi del 29.

Con tali premesse: patto firmato nel 28 da Briand e da Kellog ( americano) che escludeva la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, non potè avere alcun effetto concreto.

Una svolta negativa si ebbe nel ’29-’30 (3.3)la crisi economica evidenziò un sistema finanziario interdipendente, che favorì la diffusione mondiale, non coesistendo con il protezionismo commerciale, impedendo la circolazione delle merci.

La conferenza sul disarmo di Ginevra nel ’32 registrò l’apertura di un conflitto tra le potenze vincitrici, sulle tematiche revisioniste ( nel 33 la Germania si ritirò dalla conferenza e abbandonò la società dele nazioni)

L’avvicinamento alla guerra fu segnato :

dall’aggressione giapponese alla Cina in Manciuria, e

dall’aggressione dell’Italia all’Etiopia, che decretò l’alleanza tra Italia e Germania(asse Roma-berlino nel ’36 per la preminenza degli interessi tedeschi a Est, di quelli nel Mediterraneo per l’Italia)

la causa decisiva per il conflitto fu la determinazione di Hitler a rompere con la forza gli equilibri europei.

uscita dalla Società delle Nazioni, la Germania nazista infranse le clausole dei trattati di pace

nel ’36 vi fu l’ingresso delle truppe tedesche nella Renania smilitarizzata.

10.2 La PENISOLA IBERICA E LA GUERRA DI SPAGNA

Rimasta neutrale durante la prima guerra mondiale, a Spagna era un paese diviso.-sviluppo dell’industria( per incremento domanda estera connesso allo sforzo bellico) dove ci fu un movimento autonomista.( nord)

- resto del territorio agricoltura arretrata in mano ad un’aristocrazia nazionalista (ricchi al contrario della popolazione rurale legata a un’economia di autoconsumo)

ASPETTO POLITICO:

- ceto politico governava sotto la guida di Alfonso XIII. Espressione di oligarchia che si poggiava sulla chiesa e sulle forze armate.

- crisi aperta da un sanguinoso smacco inferto dai ribelli in Marocco che si risolse nel 23 con un colpo si stato effettuato da DE Rivera con l’appoggio del re.

-proclamata la legge marziale-istituita la censuraIl dittatore non cancellò le conquiste degli anni precedenti e ottenne la collaborazione di Caballero( segretario del sindacato socialista) , in base ad un disegno di sostituzione degli istituti parlamentari con un sistema corporativo, mai compiutamente definito.

- si ingigantisce il debito pubblico x politica di lavoro pubblici molto ambiziosa MA si riduce la disoccupazione e si diede nuovo impulso alla produzione industriale

- Grazie all’alleanza con la Francia tra il 25 e il 27 DE Rivera portò a termine la repressione della rivolta anticoloniale in Marocco.

Tali successi non arrestarono il malcontento x la miseria delle masse rurali e per le aspirazioni democratiche che si diffusero nelle università e nelle forze armate.

1930 Rivera si dimette.

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Alfonso XIII abbandonò il paese per una disfatta subita dai monarchici alle elezioni del 31.

In elezione x assemblea costituente vince alleanza formata dai socialisti e dai repubblicani di sx.

Venne promulgata una Costutuzione repubblicana che:-stituì il suffragio universale-sancì la libertà religiosa-introdusse la separazione tra stato e chiesa.

32-33: il governo guidato dal repubblicano AZANA:- sciolse ordine dei gesuiti- chiuse le chiese cattoliche-approvò lo statuto rivendicato dagli autonomisti, che attribuiva alla Catalogna organi costituzionali propri con ampi poteri fiscali e amministrativi.

Problema della riforma agraria: la struttura sociale delle campagne era divisa in: estesi latifondi e un minifondo.Concordi nell’espropriare le terre non coltivate socialisti e repubblicani la pensavano diversamente sulla loro destinazione:socialisti = uso collettivorepubblicani = proprietari indipendenti.

Legge di compromesso con risultati limitati. La repubblica perse un’occasione per estendere le proprie basi sociali e fornì un’arma potente ai suoi avversari.La caduta della popolarità del governo fu resa evidente da una sommossa organizzata dal movimento anarchico.

Alla divisione e radicalizzazione delle classi popolari faceva riscontro la volontà di reazione dell’aristocrazia terriera e della chiesa a cui si unì la borghesia imprenditoriale e dei ceti urbani.

1933 alle elezioni vince la destra.

Biennio nero: - le sinistre risposero con scioperi generali.

-Rivolte sotto la spinta di anarchici e comunisti ed anche il partito di Caballero si spostò su una linea rivoluzionaria tentando un’insurrezione ma senza successo.

EFFETTO INSUCCESSI: le sinistre spagnole si unirono in un fronte popolare che raccolse repubblicani, socialisti, comunisti e parte degli anarchici.

1936 alle elezioni il fronte ha la maggioranza EFFETTO: cattolici abbandonano l’idea di una conquista pacifica del potere.Tale scelta rafforzò i partiti estremi che stilarono un programma vicino a quello del fascismo italiano e fondato su: autorità,gerarchie e ordine.

1936 le guarnigioni del Marocco e di molte città spagnole si sollevarono conto il governo dando inizio ad una lunga guerra civile. (sostenta da Italia e Germania)

I ribelli conquistarono vaste zone della Spagna con al comando Franco.Madrid, Barcellona e le regioni più ricche e industrializzate rimasero in mano ai repubblicani.

SCHIERAMENTI DEI PARTITI:

1937 i partiti di destra si unificarono nella falange ( strumento di propaganda di ideologia di Franco e dell’esercito).Partiti repubblicani furono minati da contrasti interni.,Anarchici e alcune forme di sx privilegiavano misure rivoluzionarie di socializzazione della terra.I comunisti davano priorità alla conduzione della guerra.

1937 scontro militare a Bracellona

Tali divisioni e il venir meno degli aiuti internazionali assieme a una minore efficienza militare, segnarono le sorti della repubblica spagnola.

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Guerra civile si concluse con la caduta di Madrid.Franco aderisce all’asse tra Italia, Germania e Giappone, mantenendo però nel conflitto mondiale una posizione di neutralità.

(?) portogallo

10.3 LA VIGILIA DELLA GUERRA

Per molti aspetti la guerra civile spagnola fu una sorta di laboratorio di quella mondiale, anticipandone gli schieramenti che si sarebbero affrontati tra il 1939 e 45.Il suo contesto diplomatico venne definito da: riavvicinamento italia e germania, e tra Germania e Gran Bret.

La G.B si rifiutava di spalleggiare la Francia nella ricerca di una sicurezza collettiva del continente europeo e perseguiva una politica di apertura nei confronti di Italia e Germania, per dirottarne l’aggressività verso i governi di sx di Francia,Spagna e Unione Sovietica.

Scoppiata la guerra civile in Spagna Mussolini e Hitler si impegnavano nella sedizione franchista

G.B indusse la Francia al non intervento.

Fino al 1934 la prospettiva dell’unificazione dell’Austria alla Germania aveva incontrato l’opposizione delle potenze europee.

Italia si riavvicina alla Germania ( dopo guerra di Etiopia).

Francia perde peso internazionale

G.B segue politica lineare di appeasement.( scopo di placare le mire espansionistiche di Hitler e conseguentemente scongiurare l'intervento militare contro la Germania.)

AUSTRIA: non aveva + protettori in Europa e venne imposto da Hitler l’ingresso al ministero degli interni del nazista austriaco Inquart

EFFETTO: maggiori disordini causati dai nazisti austriaci in favore dell’annessione alla Germania , cancelliere austriaco opta x referendum popola rema Hitler gli lancia un ultimatum minacciando la guerra.Cosi’ il cancelliere accettò Inquart,

’38 Hitler entrò a Vienna, accolto dalla folla.

Dopo l’anschluss (l'annessione dell'Austria alla Germania per formare la "Grande Germania" nel 1938) il fuhrer si impegnò nella questione dei Sudeti, una regione cecoslovacca di confine abitata da molti tedeschi,dove vi era un movimento irredentista incoraggiato dalla Germania.La G.B si oppose dando vita ad una schermaglia diplomatica che si concluse con un ultimatum di Hitler alla cecoslovacchia perché cedesse alla Germania i Sudeti e altri territori rivendicati da Polonia e Ungheria.

Chamberlein ( presiedeva il governo conservatore inglese)convoca la CONFERENZA DI MONACO (1938) dove ci fu un accordo x concedere i Sudeti alla Germania .Tale accordo spezzò i residui legami diplomatici della ‘Piccola intesa” , il sistema di alleanze creato dalla Francia in Europa Orientale.

Nel ’39 la Cecoslovacchia venne divisa in un protettorato di Boemia e Moravia sotto controllo tedesco e in una Slovacchia formalmente indipendente, governata da Tiso che la pose sotto la protezione della Germania.La Rutenia venne annessa all’Ungheria. Hitler occupò la città di Memel in Lituania.

Nel ’38 il ministro degli Esteri tedesco Von Ribbentrop chiese alla Polonia, la cessione di Danzica. tale pretesa di Hitler fu respinta dal governo polacco, e Francia e Gran Bretagna, garantirono l’aiuto militare alla Polonia in caso di guerra. REPLICA DI HITLER: dichiarò decaduto il patto di non aggressione stipulato con la Polonia nel 34.

Nel ’39 Mussolini invase l’Albania, per bilanciare l’iniziativa tedesca, e strinse il ‘Patto d’acciaio’ che impegnava l’Italia ad entrare in guerra a fianco dei tedeschi.

PROBLEMA: Una strategia antihitleriana per essere efficace, doveva coinvolgere l’URSS per porre Hitler di fronte alla minaccia di una guerra su due fronti: a oriente con l’URSS, a occidente con Francia e Gran Bretagna.

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Con il Neutrality Act (votato nel ’35 e confermato nel ’39), gli USA confermarono il loro isolazionismo(la legge stabiliva che non si potessero vendere armi ai paesi belligeranti). Tuttavia le clausole di quella legge avevano subito modifiche nel corso del tempo.Nel 37 era stata inserita la formula: cash and carry (gli acquirenti di merci americane dovevano acquistare in contanti, provvedendo da soli al trasporto nei paesi di destinazione).

Roosvelt si espresse in favore di aiuti per i paesi aggrediti dalla Germania e, dopo le annessioni di Cecoslovaccia e Albania, diffidò Hitler e Mussolini dal compiere atti di aggressioni x almeno 10 anni.Gli Stati uniti si tennero fuori dalle controversie europee.

Hitler convinto della necessità di agire in fretta per bruciare sul tempo il riarmo francese e britannico, strinse un patto di non aggressione con Stalin (il 23 agosto del ’39)= PATTO RIBBENTROP-MOLTOV, procedendo alla definizione delle rispettive zone d’influenza:

Germania aveva libertà sulla Polonia a Ovest,

Urss aveva libertà sulla Polonia orientale,parte degli Stati baltici e Bessarabia.

Nel 1° settembre ’39 i tedeschi varcarono il confine della Polonia, provocando il 3 settembre la dichiarazione di guerra di Francia e Gran Bretagna.

LE ORIGINI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE (RIQUADRO)

La guerra era stata un atto d’immotivata crudeltà sia per gli scopi si x i mezzi usati, compiuta x conquistare il mondo.Fin dall’inizio il dominio di Hitler si era fondato su un progetto imperialistico di espansione militare del terzo areich su scala continentale.(paradigma di Norimberga)

Due scopi di tale piano interpretativo:

Circoscrivere le colpe e scagionare la popolazione dall’accusa di corresponsabilità nelle persecuzioni attuate dal regime nazista nei confronti delle popolazioni civili e principalmente degli ebrei favorire la ripresa democratica della nuova Germania

Accusare l’appeasement ch aveva guidato le democrazie occidentali , e in particolare la G:B e la Francia, nei loro rapporti diplomatici con Hitler.

TAYLOR: critica questa interpretazione spogliando la questione da ogni pregiudizio etico-politico e esaminando la politica estera di Hitler come la strategia di una grande potenza per riconquistare il suo ruolo internazionale.Spettava alla Francia e alla G.B predisporre un equilibrio europeo che assicurasse alla Germania sconfitta il proprio posto e neutralizzasse la sua voglia di rivincita.Invece la Germania venne umiliata.E’la pace di Versailles la vera responsabile del consenso di massa riscosso dalla propaganda di Hitler e della sua ascesa al potere.Per Hitler la guerra rappresentava un piano espansionistico che restituisse alla Germania una posizione continentale predominante.

11. IL SECONDO CONFLITTO MONDIALE

11.1 GUERRA SU DUE FRONTI: 1939-1940

Prima g,m Seconda g.m

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Le operazioni belliche si erano svoltein larga misura nel vecchio continente.

Le operazioni belliche assunsero una dimensionemondiale.

Differenze in contenuti politici e militari:delimitata dagli eserciti Coinvolse le popolazioni

Dopo il 1939 si ebbe una ‘guerra totale’:

Di movimento: i cui fronti attraversarono continenti ed oceani x effetto dell’impiego di aviazione e mezzi corazzati veloci, che resero obsolete fortificazioni e trincee

Ideologica: fondata sulla contrapposizione di sistemi politici.

Venne combattuta per annientare il nemico e non (come la prima) per spostare frontiere e guadagnare territori.

MODIFICO’ gli equilibri internazionali, segnando il tramonto della centralità dell’Europa e l’inizio del dominio degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica ( entrarono in guerra dopo i primi due anni).

PRIMA FASE DELLA GUERRA: (p.d.v ideologico) contrapposizione tra nazismo tedesco e democrazie occidentali, con la neutralità del comunismo sovietico

Dopo l’aggressione della Germania all’URSS (1941) e quella del Giappone agli Stati Uniti la guerra divenne uno scontro mondiale tra fascismo e antifascismo

l’OFFENSIVA DELLA GERMANIA PARTÌ DALLA POLONIA per poi estendersi ai paesi scandinavi, concentrandosi contro Belgio, Olanda e Francia. I successi tedeschi furono il risultato della strategia militare del Blitzkrieg ‘; la ‘guerra lampo’ , bruciando i tempi: attaccando il nemico con campagne brevi, con mezzi corazzati e aerei( x bruciare i tempi); i territori conquistati erano fonte di materie prime, fabbriche, manodopera per incrementare la produzione PERCHE’ tale strategia (pianificata nel 37)teneva conto del fatto che una guerra lunga sarebbe stata decisa sulla superiorità produttiva e tecnologia.

1939: POLONIA non poté contare sull’aiuto di Francia e Gran Bretagna, così cadde Varsavia; la conquista della Polonia segnò una rottura delle convenzioni internazionali.

Caduta la Polonia Hitler decise di puntare sui paesi scandinavi per il controllo del Baltico con l’attacco a Danimarca e Norvegia(la prima non riuscì a resistere, la seconda cedette il 9 giugno).

BATTAGLIA GERMANIA CONTRO FRANCIA: Sul fronte occidentale si ebbe la drole de guerre, ‘guerra farsa’, con i tedeschi superiori in uomini e in corazzate, contro la Francia arretrata dal punto di vista strategico(fu eretta la linea Maginot alla frontiera tra Germania e Svizzera). L’attacco tedesco si ebbe secondo un piano che prevedeva offensive secondarie verso l’Olanda e il Belgio, i tedeschi sfondarono al centro lo schieramento alleato, conquistandole.

Tedeschi raggiunsero la Manica costringendo alla ritirata le truppe alleate e circa un mese dopo le truppe naziste occuparono Parigi;il maresciallo Pétain, divenne capo del governo dopo la firma dell’armistizio, la Francia fu divisa in due (il nord sotto il controllo tedesco, il sud e le colonie sotto l’amministrazione collaborazionista di Pétain, con capitale Vichy).

INGRESSO DELL’ITALIA: L’Italia entrò in guerra il 10 giugno del ’40 con l’armistizio con la Francia;

Sul territorio europeo la vittoria tedesca era completa,l’ultimo ostacolo rimaneva la Gran Bretagna, dove Churchill aveva assunto la guida di un governo di coalizione(conservatori e laburisti), che chiese e ottenne aiuti e armi dagli Usa.

Denunciata l’alleanza con la Francia collaborazionista, la G.B ne attaccò la flotta in Algeria e instaurò un blocco navale nell’Atlantico e nel Mediterraneo.

Le truppe tedesche non incalzarono con decisione gli alleati a Dunkerque e il piano d’invasione dell’Inghilterra fu rinviato, grazie alla resistenza della popolazione, all’efficace difesa dell’aviazione e delle postazioni antiaeree inglesi(col radar). La ‘battaglia dell’Atlantico’ portò allo scontro tra la flotta britannica e i sottomarini tedeschi, che tra il 39-41, affondarono navi alleate.

11.2 DALLA GUERRA EUROPEA ALLA GUERRA MONDIALE.

54

La sconfitta della Francia e l’ingresso dell’Italia avevano allargato l’area del conflitto perché vi coinvolsero le rispettive colonie.

Nell’agosto del ’40 gli ITALIANI invasero la Somalia britannica e attaccarono l’Egitto, per acquistare il controllo delle aree petrolifere del Medio Oriente e del nodo Strategico di Suez. Le truppe italiane avanzarono in Egitto ma furono bloccate dalla G.B.

All’insaputa di Hitler l’Italia invase la Grecia, dopo alcuni successi iniziali l’esercito fascista subì la controffensiva greca e venne ricacciato in Albania.

1941: uno sbarco britannico a Salonicco portò Mussolini a richiedere l’intervento dei tedeschi,che fu risolutore e modificò a favore delle forze dell’Asse la situazione in Africa del nord.

Jugoslavia abbattuto il governo di Belgrado, con un colpo di stato militare, l’azione nazista portò alla resa dell’esercito jugoslavo, e lo stato federale creato nel ’19 fu smembrato tra Croazia e Serbia, Germania e Italia si divisero la Slovenia.

L’intera area passò sotto il controllo tedesco e anche la Grecia subì la stessa sorte. Altri successi furono conseguiti dall’Asse in Africa del nord.

G.B occupando l’Iraq e liberando la Siria e il Libano, riuscì ad allontanare dal Medio Oriente la minaccia tedesca.

ITALIANI costretti dalla controffensiva britannica ad abbandonare l’Etiopia. 1941: le sorti del conflitto erano favorevoli alle potenze dell’Asse, fino all’intervento di Usa e Urss nella seconda metà del ’41.

Per Hitler una vittoria sui sovietici avrebbe costretto la Gran Bretagna alla pace, scoraggiando un intervento Americano.

OPERAZIONE BARBAROSSA iniziò nel 1941(fu la più colossale operazione mai realizzata),con l’armata rossa che non resse l’urto e i tedeschi giunsero in qualche settimana vicino Mosca,dove l’offensiva si arrestò. Hitler assegnò la priorità al fronte sud, per aprirsi la strada verso: grano dell’Ucraina, carbone di Donetz, petrolio del Caucaso. In cui vincono i tedeschi.

Dopo aver occupato Kiev e Crimea, Hitler ordinò di riprendere l’avanzata verso Leningrado e Mosca, arrestandosi l’8 dicembre, per la controffensiva sovietica .Bloccato il fronte sovietico in attesa della primavera, la guerra si estese al pacifico.

Il 7 dicembre del ’41, senza dichiarazione di guerra, I GIAPPONESI ATTACCARONO LA BASE DI PEARL HARBOR nelle Hawaii, infliggendo un duro colpo alla flotta americana in cui vincono i Giapponesi ed ebbero mano libera nel pacifico perché sconfiggono gli americani. Le conseguenze furono determinanti per le sorti del Conflitto; nel dicembre del ’41 Usa e Gran Bretagna dichiararono guerra a Giappone, Germania e Italia agli USA.

Parteciparono al conflitto:America del Nord,Australia e Nuova Zelanda.

11.3 IL CONFLITTO IN ASIA E L’INTERVENTO AMERICANO

L’espansionismo giapponese presentava analogie con quello nazista, basato su di un’ideologia fondata sulla superiorità razziale del Sol Levante sui colonizzatori bianchi, mirando(come Germania e Italia) a ricavare una ‘spazio vitale’, liberandosi dell’accerchiamento da parte degli imperi coloniali europei e della presenza americana nel Pacifico. La guerra di aggressione contro la Cina, (’31- ripresa nel ’37), rappresentò la direttrice dell’espansionismo giapponese, verso i territori orientali dell’ URSS. Nel ’40 dopo aver imposto un protettorato sulla Thailandia, venne firmato un patto di alleanza con Germania e Italia, anche se Tokyo si mantenne neutrale nel conflitto Europeo e nel ’41 stipulò un trattato di non aggressione all’Urss.

Intervento stati uniti Pearl Harbor:

Pearl Harbor pose fine all’isolazionismo degli Stati Uniti.

Dopo la disfatta francese Roosvelt (presidente Usa) aveva individuato nella Germania il nemico principale e nell’Europa e nell’Atlantico i settori prioritari di un eventuale impegno militare.

1941 approvato il Lend-Lease Act legge su ‘Affitti e prestiti’ che autorizzava le forniture belliche ai paesi amici a condizioni vantaggiose.

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Roosevelt e Churchill vararono la Carta Atlantica,che fu poi sottoscritta da tutti i paesi in lotta contro le potenze del patto tripartito.(sottoscritto nel 40 a Berlino dal governo del III Reich tedesco, dal Regno d'Italia e dall'Impero del Giappone al fine di riconoscere le aree di influenza in Europa ed Asia).

CARTA ATLANTICA: venivano definiti i principi e progetti x un nuovo ordine internazionale fondato sul rifiuto delle guerre di aggressione e di conquista, sul rispetto dell’autodeterminazione dei popoli e sulla libera circolazione delle merci e dei capitali e il libero accesso alle materie prime.

Il coinvolgimento degli Stati Uniti ebbe così un riflesso sul piano degli schieramenti contrapposti, definendo il conflitto come una lotta politica tra fascismo e antifascismo.

Conferenza a Washington: gettò le basi delle Nazioni Unite: una grande alleanza antifascista tra gli stati che sottoscrivevano la Carta Atlantica ed erano decisi a combattere fino alla vittoria le potenze fasciste.

Venne anche imposto l’embargo sul petrolio e sull’acciaio destinati al Giappone, nel luglio del ’41, gli Usa sequestrarono i beni giapponesi esistenti nel paese, per preparare il terreno all’ingresso in guerra, insistendo sull’aggressività del Giappone e fronteggiandone con durezza le iniziative.

L’intervento degli Usa sancì il fallimento della ‘guerra lampo’ e costrinse la Germania a dare assoluta priorità alla produzione di armi, spostando il baricentro dell’economia mondiale dall’Europa agli Usa, che ebbe il vantaggio di non subire distruzioni.

11.4 IL ‘NUOVO ORDINE EUROPEO’ E LA SHOAH

La dominazione tedesca presentò il suo volto più feroce nei Balcani, Polonia e nei territori sovietici. In tali aree avvenne lo sterminio delle ‘razze inferiori’, in primis ebrei, anche slavi e zingari, nella parte polacca, in mano ai tedeschi le direttive emanante nel ’39 prevedevano il trasferimento coatto degli ebrei dalle campagne in recinti edificati nella maggiori città(i ghetti). Dopo l’attacco all’Urss si avviò l’elaborazione di un ‘Piano generale dell’est’ che programmò la deportazione in Siberia di 31 milioni di persone. Gli ebrei (che dall’ottobre del ’41 provenivano dalla Germania, Boemia, Moravia,Austria e Lussemburgo), arrivavano nei ghetti polacchi, dove le condizioni di vista erano insostenibili, portando a numerose vittime, anche con fucilazioni di massa da parte delle S.s.

1941 un decreto chiamato ‘notte e nebbia’ dispose le deportazioni nei Lager di parte dei prigionieri di guerra e di tutti i sospetti di resistenza al terzo Reich.

Polonia vennero edificati imponenti campi di concentramento come Auschwitz nel ’40 in Slesia, (con capienza di 100.000 prigionieri) e Birkenau dove entrarono in azione le camere a gas nel ’41.

La soluzione finale del ‘problema ebraico’, pianificata il 20 gennaio del ’42, dai massimi gradi di S.s, polizia, ministeri,partito nazista e del governatorato della Polonia(Himmler), portò al rastrellamento degli ebrei a est e ovest, per trasferirli in Polonia. Qui decimati da stenti e malattie, i rimanenti venivano eliminati perché ‘pericolosi’; tutto ciò è stato definito Shoah (distruzione di 6 milioni di persone), cancellando gli insediamenti Ebraici nell’Europa orientale, della loro cultura e della loro lingua. Nonostante tutto ciò trapelasse in occidente tramite il governo polacco esiliato a Londra, regnava una forte indifferenza.

11.5 LA GUERRA TOTALE. VITTIME CIVILI, COLLABORAZIONISMO E RESISTENZA.

La guerra di sterminio condotta del nazismo sul fronte orientale determinò una rottura di civiltà, che non mancò di avere effetti sui suoi stessi nemici. L’Armata rossa uccise circa 800.000 vittime civili tedesche.I bombardamenti anglo americani avevano il fine di fiaccare il morale delle popolazioni.Negli USA i cittadini di origine giapponese vennero chiusi in campi di concentramento.

1945: gli Usa nell’agosto sganciarono la bomba atomica sulle città di Hiroshima e Nagasaki(provocando 200.000 vittime civili).

Collaborazionismo e resistenza mostrano la faccia della guerra vissuta attivamente da uomini politici, governi e semplici cittadini.

Le vicende degli stati e dei collaborazionisti europei furono diverse per:

Specifiche tradizioni nazionali

Situazioni geopolitiche particolari

Tempi diversi della dominazione tedesca56

Diverso peso esercitato dall’estrema dx nella vita politica.

Tratti comuni:

Scarsa o nulla autonomia del terzo reich

Antisemitismo e persecuzione degli ebrei

Durezza della repressione contro gli oppositori e la popolazione civile

Intreccio tra un nazionalismo contraddittorio ( perché combinato con la soggezione all’occupante tedesco) e un’appartenenza religiosa intollerante e persecutoria.

POLITICA COLLABORAZIONISTA: in Norvegia e Olanda, politica basata su una convinta adesione al nazismo e su comuni pregiudizi razziali e antibolscevichi.

SLOVACCHIA E CROAZIA: connubio tra nazionalismo e cattolicesimo, che alimentò lo sviluppo di regimi di tipo fascista antisemiti.

UNGHERIA: politica collaborazionista dove la soluzione fascista era stata combattuta prima della guerra da governi nazionali autoritari, costretti ad arrendersi nel 44 all’occupazione tedesca.

Slovacchia, Ungheria e Romania si schierarono a fianco dell’Asse.

FRANCIA di Vichy: caso più complesso x l’antagonismo con la Germania. I tedeschi estesero l’occupazione in tutto il paese.Il maresciallo Pétain, simbolo della vittoria contro i tedeschi nella Grande Guerra, fu prima fu presidente del consiglio e poi capo di uno stato con una nuova Costituzione,segnando la fine della terza repubblica.

Regime di vichy: sintetizzò un modello di stato autoritario e corporativo che si ricollegava a una tradizione antidemocratica di dx.Godette di gran consenso durante la prima fase.

Poi nel ’42 con Laval capo del governo, il collaborazionismo divenne totale(legislazione semita molto severa, Francia e Ungheria deportarono ebrei da zone non occupate dalle truppe tedesche).

In risposta al collaborazionismo, c’era la Resistenza, un comportamento di opposizione attiva per ragioni esistenziali, politiche, sociali, di dignità nazionali. Essa pur essendo un movimento di minoranza, fu importante per l’esito della guerra;(per le azioni di sabotaggio, scontri a fuoco col nemico,impegnando il nemico, ottenendo la solidarietà della popolazione).

La Resistenza si sviluppò con caratteristiche diverse:

Urss come una guerriglia di appoggio all’Armata rossa,

Balcani dividendosi tra fiancheggiatori e oppositori dell’Armata Rossa.

Anche in Francia e in Italia fu forte la partecipazione dei comunisti alla resistenza

In Francia l’unità del movimento fu incarnata in De Gaulle, col tenente Moulin principale organizzatore della lotta nel paese.

In GERMANIA invece, la Resistenza ebbe gravissime difficoltà a crescere e non riuscì a unire forze politiche contrapposte dai tempi della repubblica di Weimar.Qui la repressione durissima, la passività e il consenso diffusi ostacolarono la nascita di una forte opposizione.Con obiettivi diversi, gruppi della vecchia opposizione nazional-conservatrice, esponenti socialdemocratici e comunisti fecero un attentato a Hitler nel 44 dove rimase illeso e scatenò una brutale vendetta, condannando a morte migliaia di persone.

11.6 GLI ULTIMI ANNI DI GUERRA.

Nella primavera del ’42 ripresero le operazioni belliche, con i tedeschi che sul fronte orientale lanciarono un offensiva a sud, che raggiunse il fiume Don.

Hitler centellinò le forze per raggiungere tre obiettivi:

1)raggiungere Stalingrado; 2)indirizzare l’offensiva principale a sud,(verso il Caucaso); 3)conquistare Leningrado nell’estremo nord.

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SCOPO: conseguire un vantaggio strategico prima del prevedibile intervento americano.

Raggiunte tramite il Caucaso l’Iran e l’Iraq e minacciando le posizioni britanniche nel Vicino Oriente le truppe tedesche avrebbero dovuto incontrare quelle giapponesi provenienti dall’Iran:la tenaglia sarebbe stata poi chiusa a ovest dalle truppe italo-tedesche.

Si ebbe la dispersione delle armate naziste in territorio russo, favorendo l’infiltrazione dei partigiani sovietici, che accerchiarono il nemico a STALINGRADO.

1942 gli Usa dopo aver bombardato Tokyo, inflissero perdite pesanti alla flotta giapponese nella battaglia nelle isole Midway che segnò la fine dell’iniziativa giapponese nel Pacifico

Cominciò una guerra che consentì agli Stati Uniti di rimontare le conseguenze di Pearl Harbor: la battaglia di Guadalcanal, nelle isole Salomone ( inizio 42 fine 43) conclusa con la ritirata giapponese

1942: CONTROFFENSIVA SOVIETICA A STALINGRADO, che provocò la ritirata delle truppe tedesche.

La BATTAGLIA DI STALINGRADO segnò una svolta nella guerra.( SVOLTA 1943)

Le truppe Britanniche comandate dal generale Montgomery, reagendo all’offensiva sfondarono le linee a El Alamein.

le truppe di Eisenhower ( generale angloamericano)sbarcarono in Sicilia

25 Luglio 43 l’arresto di Mussolini su ordine del re d’Italia segnò la CADUTA DEL FASCISMO. Successore = Badoglio siglò un armistizio con gli alleati.(11.7)

L’unità della coalizione non era priva di tensioni e di problemi.Le strategie di guerra degli Stati Uniti,G.B e Unione sovietica si intrecciarono con quelle relative al futuro assetto del mondo liberale dalla minaccia fascista.Entrambe vennero affrontate in un primo incontro tra Roosvelt ( presidente USA), Churchill ( britannico) e Stalin svoltosi a Teheran (43).

INCONTRO TEHERAN: si prefigurarono le future zone d’ influenza delle tre potenze, stabilendo di porre l’Italia sotto il controllo degli eserciti che l’avessero liberata.Fu deciso di aprire un secondo fronte in Europa perchè non si poteva assalire la Germania dall’Italia e dai Balcani.

Fallito il tentativo di Stalin di pace con Hitler nel 1944 gli occidentali aprirono il secondo fronte con lo SBARCO IN NORMANDIA

La linea difensiva tedesca cedette, aiutata dai partigiani francesi, provocando ad agosto l’entrata degli alleati a Parigi, col governo provvisorio di De Gaulle.

SOVIETICI: erano giunti a Varsavia, dove si fermarono senza intervenire a sostegno dell’insurrezione nella città, scoppiata su ordine del governo polacco di Londra.Tedeschi distussero la città e deportarono migliaia di xsone:di questo crimine la strategia del dittatore sovietico portò quindi una parte di responsabilità.

I tedeschi(con l’appoggio di Polonia, Italia, Cecoslovacchia, Ungheria), fallirono un disperato attacco nelle Ardenne

1945 con l’avanzamento sovietico si ebbe il crollo del Terzo Reich.

Cadute l’Italia, Vienna e assediata Berlino; Hitler si uccise, e venne firmata la resa della Germania

Tra il ’45 e il ’46 i grandi criminali di guerra nazisti furono giudicati dal tribunale Militare Internazionale( di Norimberga). ( rif. processo di Norimberga-riquadro-)

Intanto i sovietici l’8 agosto entrarono in guerra contro il Giappone avanzando in Manciuria, Corea e isole Kiruli .Venne sganciata la BOMBA ATOMICA SU HIROSHIMA (dagli Stati Uniti) e un’altra su Nagasaki.

1945: Giappone si arrende

La bomba atomica era il risultato del PROGETTO MANHATTAN .

Bomba atomica terminata dopo la morte di Roosvelt nel 45, in principio era stato suggerito si sperimentarla in una zona deserta, ma Truman propose invece di utilizzarla direttamente sul Giappone.

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La decisione di lanciare la bomba è stata considerata da alcuni studiosi come uno strumento di pressione degli USA nei confronti dell’URSS, ma in realtà essa fu presa per indurre il Giappone alla resa e risparmiare le vite dei soldati americani.Il possesso della bomba atomica provocò una svolta nei rapporti tra gli alleati, squilibrandone i rapporti di forza a favore degli USA e minando le prospettive di una coesistenza pacifica tra le grandi potenze nel dopoguerra.L’uso della bomba atomica(progetto Manhattan) fu una novità di rilievo nella storia dell’umanità, rafforzando il primato tecnologico, economico, degli Usa, per divenire leader nel mondo postbellico.

11.7 L’ITALIA IN GUERRA E LA SCONFITTA DEL FASCISMO.

Dopo l’iniziale ‘non belligeranza’(l’Italia si confermava alleata della Germania, ma x il momento non partecipava alle operazioni belliche); Mussolini si risolse all’intervento, dove l’Italia recitò una posizione subalterna rispetto all’iniziativa tedesca.

La vita quotidiana fu profondamente segnata dalla guerra, l’unica città che riuscì a crescere fu Roma, iniziò nel ’42 a maturare un ostilità nei confronti del fascismo, e nel ’43 si registrarono gli scioperi di massa nelle città del triangolo industriale(per rivendicazioni economiche e richiesta della pace).

Il Fascismo cadde per una congiuntura di palazzo da parte, di gerarchi dissidenti, vertici dell’esercito sotto la direzione della monarchia.’

43 messo in minoranza nel Gran Consiglio, Mussolini fu fatto arrestare dal re, che affidò il governo al maresciallo Pietro Badoglio; che proseguì la guerra, nonostante l’euforia per la pace nel paese. Badoglio ottenne l’armistizio con le truppe angloamericane, che venne annunciato l’8 settembre del ’43 dagli alleati, provocando la fuga dello stesso Badoglio e del re a Roma, lasciando il paese in balia delle truppe tedesche, che riuscirono facilmente a conquistare la capitale. Il 9 settembre all sbarco a Salerno le truppe alleate furono duramente, contrastate dai tedeschi e il fronte si attestò sulla ‘ linea Gustav’.

L’Italia del sud restò sotto la giurisdizione del governo Badoglio, sotto la tutela angloamericana, nel ’43 dichiararono di voler liberare l’Italia dal Fascismo.

I partiti antifascisti dettero vita al Comitato di liberazione nazionale, per organizzare la resistenza, pur soffrendo di grande debolezza politica, il CLN, chiese invano l’allontanamento del re, cui attribuiva gravi responsabilità a partire dall’ascesa al potere del Fascismo.

Una svolta si ebbe nel ’44, con il riconoscimento del governo Badoglio da parte dell’Urss, con cui i partiti del CNL entrarono al governo del sud per estendere l’unità del fronte antifascista e non contrastare la volontà degli alleati. Intanto Mussolini liberato dai tedeschi formò uno stato collaborazionista, contrapposto a quello del sud(la repubblica sociale italiana), insediato il 23 settembre ’43 a Salò sul lago di Garda.

La RSI ( repubblica sociale italiana), composta da migliaia di fedeli all’alleanza tedesca, ebbe scarso successo. La politica fu una componente decisiva della Resistenza,(i partiti ne assunsero la guida, e le formazioni partigiane si differenziarono per le linee di appartenenza politica). Alla fine del ’44 il comitato di liberazione dell’alta Italia(CLNAI) ottenne l’appoggio degli alleati e controllò le repubbliche partigiane. Nonostante le feroci rappresaglie a Boves (Piemonte), Marzabotto(Emilia) e a Roma, il movimento partigiano superò le difficoltà preparando l’insurrezione nazionale in concomitanza con l’offensiva angloamericana del 1° aprile ’45.

12.BIPOLARISMO E GUERRA FREDDA

12.1 IL MONDO NUOVO DEL DOPOGUERRA

Il ciclo di conflitti conclusosi con la seconda guerra mondiale aveva segnato la definitiva scomparsa dell’antico regime e dei grandi imperi multietnici, cancellati dalla Grande guerra.

Pace di Versailles = teatro della contrapposizione tra spinte opposte:

Proposta del presidente USA Wilson di un nuovo ordine mondiale legato alla società delle nazioni.

Rivendicazioni degli Usa vincitori, tesi ad ampliare la propria sovranità territoriale e il proprio potere politico ed economico a spese dei paesi sconfitti.

ASPETTO POLITICO:

Nuovi nazionalismi, da ci erano scaturiti regimi totalitari in Germania e Italia e molte dittature in altre aree europee.59

Unione sovietica = autocrazia.

STATI UNITI: avevano aperto lo sviluppo ad una moderna società di massa e dei consumi, della quale la crisi del 29 aveva messo in luce le fragilità.

Seconda g.m segna la fine di un periodo pieno di catastrofi contrassegnata dalla concentrazione nelle mani dello stato di una capacità di controllo e di una potenza tecnologica senza precedenti nella storia umana.

Fase che si aprì nel 1945: avvio di un nuovo ciclo economico in Occidente con crescita dei consumi e della produzione.

CAMBIARONO GLI EQULIBRI MONDIALI:

baricentro delle potenze mondiali = USA e Unione Sovietica.

Il mondo è spartito a metà in zone d’ influenza degli Usa e Unione Sovietica , depositarie di armi nucleari che dettero corpo ad una guerra fredda sempre sul punto di scaldarsi in un conflitto armato.

TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO TRA POLITICA INTERNA ED ESTERA:L’egemonia delle due superpotenze non si limitava al loro predominio militare ma si traduceva in modelli politico-istituzionali e di crescita economica al quale rifarsi: scegliere la protezione e l’alleanza diplomatica di una delle due significava optare x un’idea precisa di società.

Dovettero effettuare tale scelta anche i nuovi stati-nazione sorti dalle ceneri del dominio coloniale:Africa e Asia che divennero indipendenti con risultati diversi sul piano delle crescita e del benessere. Inoltre vi furono conflitti e instabilità in Corea, Vietnam e in Medio Oriente.

Tali processi raggiunsero il culmine tra la fine aa 60 e inizio aa 70:

Baby boom generation: nata dopo la fine della guerra, ora è adulta e congestiona le strutture formative e produttive.

Sconfitta USA i Vietnam aprì una nuova fase d’instabilità negli equilibri internazionali:Unione Sovietica ne approfitta x cercare di espandersi militarmente dando vita ad una seconda guerra fredda.

Imprese multinazionali e nuovi mercati potenziarono le proprie reti di scambio commerciale e produzione industriale, mettendo in crisi la capacità della valuta statunitense di funzionare da moneta base della nuova economia mondiale.

Dopo quasi 30 aa di stabilità del sistema monetario internazionali ( grazie agli accordi di Woodes,il sistema entra in crisi.

Trasformazioni delle economie + sviluppate.

12.3 LA DEFINIZIONE DELLE SFERE D’ INFLUENZA E LE ORIGINI DELLA GUERRA FREDDA.

Gli assetti attorno ai quali sarebbe ruotata la storia dell’Europa e del mondo nel cinquantennio successivo alla seconda g.m furono stabiliti in una serie di incontri fra Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Sovietica, che si svolsero tra il ’43-’45 (il conflitto era ancora in corso).Quindi,tali assetti, prima ancora di rispecchiare gli esiti della guerra, risentirono dell’andamento e delle esigenze delle operazioni militari.Il terzo incontro definì le condizioni di pace.

PRIMO INCONTRO: teheran 1943:

si posero le premesse degli accordi x gli anni successivi.

Roosvelt (sostenitore della necessità di costruire un ordine internazionale fondato sui principi della Carta Atalantica)(11.3) espose la sua teoria dei 4 polizziotti che avrebbero dovuto reprimere ogni tentativo di alterare con la guerra gli equilibri internazionali ( il quarto poliziotto era la Cina nazionalista di Kai Shek).La pace doveva essere garantita dalle 4 potenze .

Gli equilibri mondiali dovevano essere ridisegnati rifiutando il protezionismo doganale rimanendo in secondo piano gli aggiustamenti ispirati alle logiche della diplomazia tradizionale.

QUESTIONE DELL’ASSETTO ELL’EUROPA POSTBELLICA ( cominciando dalla sorte dei paesi sconfitti):60

Le sfere d’influenza delle potenze vincitrici furono dettate dalla situazione militare.

In Polonia e Romania l’URSS si vide riconoscere le frontiere del 1914 e governi soggetti alla sua influenza.

Alleati occidentali:primo interesse era mantenere la compattezza della coalizione ( x questo erano accondiscendenti nei confronti di Stalin).

Angloamericani: impegnarono Stalin a rispettare i risultati delle elezioni da tenersi nell’Europa Orientale, ritenendo che la loro prosecuzione della loro alleanza avrebbe reso possibile qualche forma di controllo sul loro svolgimento.

USA e Unione Sovietica: auspicavano che la collaborazione bellica proseguisse e lo provarono con la conferenza di San Francisco nel 1945 dove costituirono l?organizzazione delle nazione unite (ONU).

ACCORDI TRA STALIN, ROOSVELT E CHURCHILL prevedevano che:

gli stati bellici rimanessero all’URSS.

Le frontiere polacche avrebbero coinciso a est con quelle fissate dal patto russo-tedesco nel 1919, mentre a Ovest sarebbero state tracciate lungo la linea dei fiumi Oder e Neisse. A spese della Germania.

SORTE DELLA GERMANIA: A Yalta ( secondo incontro) si decise di mantenere unita la Germania, dividendola provvisoriamente in quattro zone di occupazione, una delle quali fu affidata alla Francia.La Germania sarebbe stata inoltre gravata di pesanti spese per riparazioni di guerra.

Ma se Yalta rappresentò il passaggio tra guerra e dopoguerra, il vero incontro al vertice tra le potenze vincitrici, fu la conferenza di Potsdam nel 1945 ( terzo incontro); anche se sul pacifico la guerra era ancora in corso. Roosevelt e Churchill, furono sostituiti da Harry Truman e il laburista Attlee.

Il confine tedesco-polacco restò provvisoriamente fissato sulla linea Oder-Neisse;

Prussia orientale divenne parte dell’Urss, così come le regioni orientali della Polonia.

Successivamente in seguito a piccoli episodi scoppiò la ‘guerra fredda’, che oppose Usa e Urss nel dopoguerra.

Il 9 febbraio del ’46, Stalin dichiarò l’inevitabilità di un conflitto tra mondo socialista e mondo capitalista,

1947 la G.B annunciò di non poter + fornire aiuti finanziari e militari alla Turchia e alla Grecia , dove era in atto una guerra civile tra i comunisti e il governo monarchico tornato al potere nel 44 con l’appoggio degli Inglesi.

Chiedendo agli USA di autorizzare un aiuto finanziario in quei paesi nel ’47 il presidente americano enunciò la DOTTRINA ‘TRUMAN’ che fu considerata come la dichiarazione formale della guerra fredda:gli Usa si sarebbero sentiti minacciati da ‘qualunque’ aggressione contro la pace e la libertà ed avrebbero aiutato in ogni modo i popoli liberi a difendersi dai tentativi di asservimento di minoranze o pressioni interne. In pratica tale dottrina era un indirizzo di politica estera per il contenimento del comunismo e dell'espansione sovietica.

CONTENIMENTO DEL COMUNISMO:

Con l’avanzamento elettorale del comunismo in Romania, Polonia, Ungheria tra il ’46-’47, e in Cecoslovacchia tra il ’47-’48 il disprezzo di Stalin per le libertà politiche e per l’indipendenza dei popoli danubiani e balcanici aumentò, anche se la sua politica non aveva un espresso carattere espansionistico.

Con la politica del containement, del‘contenimento’ dell’Urss entro i confini della sua area d’influenza, gli Usa intendevano impedire con ogni mezzo, che la sfera d’influenza sovietica si allargasse, contaminando le regioni limitrofe.

Stati Uniti volevano contenere il comunismo espandendo i mercati sui quali vendere i propri prodotti e acquistare materie prime ( in URSS).

12.4 IL PIANO MARSHALL E LA NASCITA DELLE DUE GERMANIE.

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Tre mesi dopo l’enunciazione della dottrina Truman, il segretario di stato americano, generale George C. Marshall emanò un piano di aiuti economici all’Europa (PIANO MARSHALL) Tale piano fu lo strumento principale dell’attuazione della dottrina Truman e della politica del containement.

Gli Usa erano convinti della loro egemonia e l’imposizione delle proprie regole Finanziarie e commerciali; scegliendo il terreno degli aiuti economici per definire e rafforzare il loro coinvolgimento politico in Europa.

In vista di una conferenza aperta a tutti i paesi interessati, convocata a Parigi nel 47, il ministro degli esteri Molotov si dichiarò favorevole ad aiuti bilaterali, ma rigettò le proposte americane e respinse la costituzione di un comitato anglo-russo-francese che compilasse un rapporto sulle priorità e i bisogni dei singoli stati. L’Urss temeva che qualsiasi forma di controllo indebolisse la sua influenza sull’Europa Orientale e paventava la minaccia rappresentata da una Germania ricostruita.

Il piano Marshall si rivolgeva anzitutto ai paesi occidentali, ma presto si prospettò la possibilità che vi aderissero anche quelli dell’est europeo e la stessa Unione Sovietica.

RIGIDITA’ DI MOLOTOV: provocò il ritiro dalla conferenza di Polonia, Romania , Ungheria e Cecoslovacchia. EFFETTO = rafforzamento della convinzione occidentale che il comunismo costituisse una minaccia alla libertà dell’Europa e che lo si sarebbe combattuto meglio stringendosi attorno alla potenza industriale, finanziaria e commerciale statunitense.

Quindi il piano segnò la nascita del ‘blocco occidentale’ che con il Patto Atlantico nel 1949 si sarebbe anche dotato di un organismo militare, la NATO.

Da wikipedia: ( PATTO ATLANTICO: è un trattato puramente difensivo stipulato tra le potenze dell'Atlantico settentrionale a cui poi aderiranno anche paesi non geograficamente atlantici (ossia senza sbocchi sull'Oceano Atlantico) come l'Italia, la Grecia, la Turchia ed altri.

Il Patto Atlantico viene firmato a Washington, negli Stati Uniti, il 4 aprile 1949. Le 12 nazioni che lo siglarono e che saranno poi anche le prime fondatrici della NATO furono:

▪  Stati Uniti d'America▪ Gran Bretagna▪  Canada▪  Francia▪  Italia▪  Portogallo

▪  Paesi Bassi▪  Belgio▪  Lussemburgo

▪  Danimarca▪  Islanda▪  Norvegia

La chiave di lettura più importante del trattato risiede nell'articolo V in cui viene dichiarato che ogni attacco ad una nazione tra quelle appartenenti alla coalizione verrà considerato come un attacco alla coalizione stessa.)

La nascita dell'accordo trova origine dal timore, molto radicato in quel periodo, di un possibile attacco dell'Unione Sovietica a una delle nazioni dell'Europa occidentale)

’47 i delegati di 9 partiti comunisti si riunirono in Polonia dando vita al Cominform come risposta politica dei sovietici al piano Marshall, rivolgendosi :

Ai paesi occidentali, dove la ricostruzione avrebbe incontrato ostacoli politici e sociali

Paesi centro-orientali: rivolgeva un monito di abbandonare le vie nazionali al socialismo e a riconoscere la completa egemonia dell’URSS.

Balcani = partiti comunisti erano giunti al potere autonomamente.Romania , Polonia, Ungheria: le coalizioni tra comunisti, socialisti e partiti contadini emarginarono e misero fuori legge i partiti ostili sovietici.I comunisti dettero vita a partiti unificati con le forze a collaborare con loro, rafforzando il proprio dominio e procedendo a una sovietizzazione delle forze armate, dell’amministrazione e dell’economia.

CECOSLOVACCHIA: i comunisti raggiunsero il monopolio del potere.COLPO DI STATO PRAGA 1948:

Si registrò una perdita dei consensi del partito comunista, mentre i socialisti contrari alla fusione con i comunisti rafforzavano le proprie posizioni.Ne seguirono forti tensioni nel governo e nel 48 alcuni ministri non comunisti si dimisero nella speranza che il presidente della repubblica BENES (socialdemocratico) formasse un governo senza comunisti.Invece Bes sostituì i ministri

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che si erano dimessi per paura di un intervento dell’URSS e lasciò che si formasse un governo di uomini federali.Alcuni giorni dopo il ministro degli esteri MASARYK fu trovato ucciso 16.3. Il colpo di stato di Praga si concluse con le dimissioni di Benes.

Nella primavera-estate i due blocchi sembrarono sul punto di scontrarsi perché USA e URSS avevano posizioni diverse sul futuro della Germania ( che tutti auspicavano riunificata).

BLOCCO DI BERLINO 1948-1949: (prima crisi si Berlino)

Dopo che inglesi e americani avevano creato un governo provvisorio nelle zone controllate, da loro e dai Francesi, nella notte tra il 23-24 giugno Berlino venne isolata dal resto della Germania orientale, posta sotto il controllo sovietico( le vie di comunicazione furono interrotte, e la parte occidentale della città, in mano agli alleati, venne esclusa dai rifornimenti energetici e militari, sopperendo solo grazie ad un ponte aereo americano che ogni giorno scaricò a Berlino migliaia di tonnellate di merci, mentre le potenze occidentali interrompevano le forniture di carbone e acciaio alla Germania orientale)

Tale blocco durò fino al maggio del ’49, portando alla divisione del paese:

Ovest la Repubblica federale tedesca,

Est la Repubblica democratica tedesca.

La crisi di Berlino portò ad un sistema ideologico(enfatizzato per raccogliere consensi),favorendo una contrapposizione frontale e globale in cui prevalsero toni forti, e la capacità di mantenere i nervi saldi.

Questi favorirono a loro volta una polarizzazione dell’opinione pubblica e il predominio di posizioni rischiose per la pace e gli equilibri post bellici.

12.5 LA GUERRA DI COREA E LA STABILIZZAZIONE DELLA GUERRA FREDDA.

1950: guerra di Corea: presupposti dello scoppio = vittoria di Mao Zedong in Cina e la protezione che l’Urss concedeva agli stati ‘fratelli’ .

Il paese si divise in due parti ( dopo occupazione americane e sovietiche):

Nord il regime comunista della Repubblica democratica popolare di Corea,

Sud autoritario e filoamericano della Repubblica di Corea guidata da Rhee.

L’esercito nordcoreano (convinto di poter contare sull’appoggio cinese e sovietico)attraversò il 38°parallelo(che segnava il confine tra i due stati, conquistando per intero il sud del paese),

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, autorizzò allora un’azione militare contro gli aggressori, che gli Stati Uniti organizzarono e gestirono quasi da soli.

In due settimane la situazione venne ribaltata da MacArthur (14.5) e gli eserciti americani e sudcoreani si spinsero alla frontiera tra Corea e Cina. I dirigenti cinesi inviarono propri volontari a sostegno della Corea del nord, consentendo e una nuova nordcoreana e cinese di respinse americani e sudisti al confine.

Mac Arthur, escludendo una soluzione diplomatica propose di attaccare direttamente la Cina, coinvolgendo l’esercito di Kai Sheck e minacciò l’uso della bomba atomica x vincere,

Benchè le due superpotenze fossero impegnate in una battaglia propagandistica, Truman era preoccupato quanto Stalin x evitare un allargamento del conflitto e richiamò in patria Mc Arthur. Iniziarono le trattative x l’armistizio.

La guerra finì il 27 luglio del ’53, senza modificare la situazione coreana,

FINE DELLA GUERRA DI COREA: lasciò intatte le preoccupazioni degli Stati Uniti dell’estensione del comunismo in Indocina.

1953:

Berlino venne scossa da manifestazioni operaie.

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Morte di Stalin: introdusse elementi di stabilità e di distensione, infatti i nuovi leader del Cremlino, furono propensi ad una politica di ‘coesistenza pacifica’ con l’occidente.

Segretario di stato americano DULLES valutava tali novità come espedienti x dividere le potenze occidentali e affermò la necessità i una nuova strategia della politica estera degli USA opponendo alla dottrina di Truman il ROLL BACK: controffensiva per ridimensionare l’influenza sovietica nel mondo.

La guerra fredda fu inoltre segnata da una forte corsa agli armamenti. Le perplessità per il carattere asimmetrico e ineguale dell’alleanza militare e diplomatica con gli Usa, portarono la Francia nel ’54 a rinunciare al trattato per la Comunità europea di difesa, l’alleanza militare sottoscritta nel ’52 (assieme a Italia, Gran Bretagna, Olanda, Lussemburgo, Belgio, e Germania occidentale).

Dpo la comunità del carbone e dell’acciaio formata nel 51 da Francia, Germania , Italia e Benelux, la comunità di difesa europea rappresentò il tentativo di dotare il vecchio continente di un apparto difensivo autonomo, anche se integrato alla NATO.

I problemi del riarmo tedesco e della protezione nucleare statunitense trovarono nuove soluzioni con:

l’ingresso della Germania alla NATO

la creazione nel 54 dell’Unione europea occidentale: un’agenzia per il controllo degli armamenti nazionali che comprendeva Germania e Italia, finalizzata al mantenimento degli equilibri in Europa.

A questa sistemazione del vecchio continente il sistema difensivo USA affiancò una serie di trattati:

1954 SEATO: univa USA, Australia, Nuova Zelanda, Filippine, Thailandia

1955 PATTO DI BAGHDAD: tra G.B, Turchia, Iraq, Iran e Pakinstan

1955

Si stabilizzò la divisione in Europa, e gli otto paesi dell’Est stipularono il Patto di Varsavia: un trattato di cooperazione e mutua assistenza che stabilì un comando militare sotto la guida di Mosca.

Conferenze internazionali x sancire la stabilizzazione.La seconda ( + imp) fu estesa alla Cina comunista riconoscendo il ruolo egemone di Pechino nel Sudest asiatico.Si raggiunse una situazione provvisoria:divisione del Vietnam lungo il 17 parallelo in due autonome entità statali appartenenti alle opposte sfere d’influenza:

+ Nord: fedele al blocco sovietico+ sud in appoggio alla presenza francese e alla crescente influenza americana. (13.3)

Il rischio di rimanere isolati, piegandosi alla forza delle due superpotenze, portò i paesi ‘non schierati’, (India e Indonesia e 29 paesi) a riunirsi a Bandung(Indonesia), per sottoscrivere un documento che ribadiva i principi della Carta delle Nazioni Unite (limitazione armamenti, sul diritto dei popoli all’autodeterminazione e sul rispetto della sovranità degli Stati).

12.6 EQUILIBRIO BIPOLARE ED EUROPA UNITA.

1956: la stabilizzazione europea sembrò sul punto di andare in frantumi a causa delle contraddizioni del blocco orientale.

Cruchev ( nuovo leader del Cremlino) denuncia i crimini di Stalin

Furono soppresse sommosse operaie in Polonia

L’Armata rossa pose fine ad una rivolta antisovietica in Ungheria (16.4)

Nonostante il new look di Dulles, Gli Stati Uniti rinunciarono ad ogni intervento diretto nella crisi.

FORMAZIONE STATO D’ISRAELE:

Dal ’48 nella regione del Medio Oriente riorganizzata su indicazione delle Nazioni Unite fu formato lo stato di Israele, (per la pressione dell’opinione pubblica mondiale, cercando di rimediare alla Shoah).

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visto con diffidenza dagli stati arabi confinanti, portando nel ’48-‘49(Egitto, Giordania, Siria, Iraq e Libano) ad attaccare gli israeliani, che ebbero la meglio.

sotto la leadership del socialista David Ben Gurion, venne consolidato un regime democratico da un’originale esperienza di colonizzazione del deserto attraverso strutture collettivistiche(kibbutz).

EGITTO ( stato arabo): nel ’52 aveva istaurato un regime militare nazionalista, sotto la guida di Nasser, che aspirava alla piena indipendenza economica .

aderì alla conferenza di Bandung, stringendo relazioni con il blocco orientale, offrendo appoggio all’Urss.( perché si era rivolto agli USA per averne forniture militari ma americani non accettarono x via dei rapporti privilegiati che avevano con Israele)

1956 annunciò la nazionalizzazione del canale di Suez,(ancora controllato dalle truppe britanniche),per intimorire G.B e Francia.

Truppe egiziane attaccate da israeliani e paracadutisti anglo-francesi vennero lanciati nella zona del canale.

USA presentarono all’assemblea delle nazioni unite una risoluzione che chiedeva il ritiro degli aggressori.La cui approvazione sancì l’isolamento di Israele, Francia e G.B.

l’ordine venne ristabilito dall’ONU, con un grande successo(a dicembre i ‘caschi blu occuparono le Fasce di Frontiera tra Egitto e Israele, garantendo il cessate il fuoco).

EFFETTI DECOLONIZZAZIONE: (CAP 13)

Alterò gli equilibri interni e il ruolo politico dell’assemblea dell’ONU.

Fine aa 50: l’ingresso dei paesi ex coloniali nell’organizzazione pose fine all’egemonia degli Stati Uniti e dette vita ad una nuova maggioranza più vicina all’Unione Sovietica.EFFETTO: maturò nelle Nazioni Unite un dualismo tra:+ Assemblea: non allineata al bipolarismo+Consiglio di Sicurezza: bloccato dal diritto di veto delle due superpotenze.

Il mutamento dei rapporti di forza dell’ONU era il riflesso dei problemi di egemonia che la rivoluzione anticoloniale apriva alle superpotenze.

Anche x tali ragioni il movimento dei paesi non allineati incontrò molte difficoltà.

Tra il ’57-’58, si tenne al Cairo, una seconda conferenza, con la partecipazione di 44 delegazioni, decretando l’ascesa dei paesi africani alla testa di uno schieramento meno neutralista e più antiamericano.

Fu una terza conferenza nel ’61 a Belgrado, ristretta ai paesi non appartenenti a nessuna alleanza militare, ad evidenziare i limiti di un movimento troppo debole e politicamente eterogeneo, per tradurre il ‘non allineamento’ da fatto negativo in una posizione attiva, per rompere gli equilibri bipolari.

DECENTRAMENTO DELLA GUERRA FREDDA: restituì libertà di movimento all’iniziativa europea:

Presidente CECA ( Monnet-francese-)=processo di integrazione europea.

PROGETTO MONNET: allargare la sfera di integrazione comunitaria alle politiche industriali del comparto siderurgico..

1957: firmati i trattati per la costituzione dell’Euratom e della Comunità europea ( CEE).

EURATOM: si fondava sulla previsione che la principale fonte di energia del futuro sarebbe stata quella nucleare e che prevedeva che i sei stati partecipanti ( It, Fr, Germania occ; belgio, Olanda e Lussemburgo) mettessero in comune le risorse necessarie al suo sfruttamento x scopi pacifici

CEE: istituì una commissione di 9 membri ( due x Italia,FR, Germania, uno x Belgio, Olanda e Lussemburgo) che affiancò un consiglio dei ministri degli esteri con il compito di armonizzare le politiche economiche dei paesi aderenti x liberalizzarne gli scambi tra i paesi membri e programmarne le capacità produttive.

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L’Europa dei sei era ancora lontana dall’essere un soggetto politico unitario in grado di rompere l’equilibrio bipolare.Quest’idea fu perseguita da De Gaulle ( 14.3) tornato al potere nel ’58, tentò di aggirare gli organismi comunitari, con un rapporto diretto tra i maggiori governi europei, per guadagnare autonomia anche rispetto all’Alleanza atlantica.

12.7 LE CRISI DI BERLINO E DI CUBA.

A partire dalla metà degli anni cinquanta Usa e Urss ridussero la quota di bilancio destinata alle forze armate tradizionali, incrementando quella dedicata a mantenere l’equilibrio del terrore atomico.

L’emergere di un potenziale antagonista all’interno della propria sfera d’influenza spinse l’Urss a una maggiore intransigenza che si scaricò a Berlino;( seconda crisi di berlino)

nel ’58, su pressione della Germania orientale, Chruscev annunciò che entro 6 mesi avrebbe consegnato la parte della città sotto il suo controllo alla Germania est.

Eisenhower ( presidente USA) scelse la via della moderazione, nel ’59, invitò Chruscev negli Usa,e lasciò che l’ultimatum cadesse silenziosamente. Con l’assistenza economica o con la forza la Casa Bianca era riuscita a mantenere i regimi populisti dell’America latina nell’ambito dell’anticomunismo e di un difficile equilibrio tra lotta al latifondo improduttivo e difesa dei grandi proprietari terrieri (13.6)

Nel ’59 la rivoluzione castrista a Cuba mise gli Usa davanti ad un’alternativa:

Sostenere gli anticastristi

Sostenere il nuovo regime

Eisenawer optò x la prima così Castro cercò la protezione dell’URSS che giunse nel 1960.

La reazione di Washington fu nel proclamare un embargo delle importazioni di zucchero cubano; nel 1961 fallito un tentativo di sbarco di volontari anticastristi, il presidente Kennedy ( nuovo presidente americano) varò l’alleanza per il progresso(programma di aiuti economici a tutti i paesi latinoamericani, Cuba esclusa, modellato sul paino Marshall).

CRISI DEI MISSILI:

1962: il patto di Chruscev e Castro, rafforzato dalle propensioni aggressive degli USA, venne esteso al piano militare con l’installazione di basi missilistiche nell’isola.URSS acquisiva così un vantaggio strategico decisivo che alterava gli equilibri bipolari del mondo.Kennedy ordinò alla marina americana di bloccare le navi dirette a Cuba cn rifornimenti militari a brdo.Tale crisi fu risolta cn un compromesso: le basi missilistiche dell’isola sarebbero state smantellate e gli USA avrebbero riconosciuto l’indipendenza di Cuba e ritirato i propri missili dalla Turchia e dall’Italia.

1961: lo svantaggio USA derivante dal fallimento dell’invasione di Cuba era stato sfruttato da Chruscev per riaprire la questione di Berlino x affidarne il pieno controllo alla repubblica democratica tedesca. (vd Blocco berlino)

1961: MURO DI BERLINO: muro che divide la città.PERCHè: La questione tedesca rimaneva il maggior elemento di attrito fra Stati Uniti e Unione Sovietica e in particolare Berlino, continuava a dare problemi. Berlino Ovest grazie agli aiuti della Germania  Federale e degli USA era divenuto in breve tempo una città ricca mentre le Germania Federale era diventata la più forte potenza Europea,all’opposto Berlino Est era diventata povera. Questo rapporto, Berlino est-Berlino Ovest, così vicino faceva apparire il comunismo come perdente nei confronti del capitalismo Americano. Questo fece irritare molto Mosca e i governanti della Germania Democratica. Berlino Ovest però era diventata la principale porta per uscire dal comunismo, infatti Berlino Ovest perse in dieci anni dal 1948 al 1958 circa 2 milioni di abitanti. Per porre fine a questo esodo di gente Kruscev fece erigere nell’agosto del 1961 un muro tra la parte Orientale e quella Occidentale. Questo fu denominato “Il muro di Berlino” presso il quale persero la vita numerosi tedeschi dell’Est in fuga verso l’Ovest. Questo muro fu il simbolo della “Guerra Fredda”.( da Internet) ( parte bipolarismo guerra fredda da internet è molto + chiaro!!!) (http://www.istitutopesenti.it/Tesina_dallara/Dati/Storia.htm) IN allegato

12.8 LA DIFFICILE COESISTENZA DEGLI ANNI SESSANTA.

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1963 firma di un trattato per la sospensione degli esperimenti nucleari da parte degli Usa, Urss e Gran Bretagna = il primo vistoso segnale di un inversione di tendenza.

Il rifiuto di firmarlo di Cina e Francia, evidenziò l’insufficienza dei due blocchi a garantire la pace(senza fermare la corsa agli armamenti).

Europa:fu la Francia a farsi portavoce della protesta contro l’egoismo statunitense. De Gaulle :1)dette impulso ad un programma nucleare indipendente2)’63 si oppose all’ingresso della Gran Bretagna nella CEE e promosse un avvicinamento alla Germania occidentale.

Prima scelta: motivata da:

Rapporti militari preferenziali intrattenuto da Londra con Washington

rete britannica di rapporti commerciali internazionali.

Seconda scelta: suggellata da un trattato tra De Gaulle e Adenauer.MA il Parlamento tedesco aggiunse un preambolo che riaffermava l’importanza degli USA e dell’Alleanza Atlantica.EFFETTO: tornarono alla luce i problemi mai risolti del processo d’integrazione europea.

’65 la Francia si ritirò dal comando militare della NATO.Ai paesi dell’Europa dei sei ( e quindi anche alla Fr) i trattati di Roma avevano concesso il diritto di veto dolo in via straordinaria e dal 66 il consiglio comunitario dei ministri avrebbe potuto prendere decizioni a maggioranza semplice, cui Parigi, una volta messa in minoranza, non avrebbe potuto oppoorsi.

Temendo di trovarsi coinvolta in scelte limitative la Fr adottò la politica della ‘sedia vuota’, astenendosi dal partecipare alle riunioni comunitarie.

Intransigenza gollista riproponeva alla comunità Europea il conflitto tra:

organismi e politiche comunitarie

interessi e sovranità nazionali

La posizione Fr era isolata cancellato sulla carta il diritto di veto rimaneva in vigore.

1966: Nuovi accordi a Lussemburgo imposero uno stop al processo d’integrazione e ribadirono la preminenza degli stati nazionali sulle istituzioni comunitarie.

La sedia vuota fu rioccupata dai delegati fr, ma da allora la CEE procedette sulla strada dell’unificazione doganale: una strada + neutra e senza implicazioni politiche , che implicava la rinuncia temporanea a ogni proposito d’incidere sugli equilibri mondiali.

( rif guerra vietnam)Eisenhower appoggiò il regime sudvietnamita di Dinh, nel ’60 si costituì nel Vietnam del sud un Fronte nazionale di liberazione chiamato Vietcong(appoggiato dal nord)che attivò una guerriglia.

perché LO APPOGGIA: per teoria del dominia = ogni passo indietro degli USA nel Sudest asiatico rischiava di provicare effetti a catena,azzerando l’egemonia ossidentale nell’intera area.

La svolta si ebbe nel ’68, con un offensiva in grande stile dei nordvietnamiti che minò le certezze dell’opinione pubblica americana; giungendo all’apertura di negoziati di pace, che si avviarono a Parigi nel maggio del ’68. Fu in seguito avviata dal nuovo presidente Nixon, e il suo segretario Kissinger, la linea di un graduale disimpegno americano e di ‘vietnamizzazione’ del conflitto.

1973 fu raggiunto l’accordo per il cessate il fuoco, ponendo fine all’impegno militare statunitense, lasciando il Vietnam del sud abbandonato al suo destino.

Un importante focolaio restava in Medio Oriente, dove le popolazioni arabe evacuate nel ’48 dai territori occupati dal nuovo stato israeliano, mantennero la loro identità palestinese, con alcuni movimenti politici(Al Fatah guidato da Yasser Arafat).

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Ciò che avevano in comune tali sviluppi = ostilità verso Israele

1964 si formò l’organizzazione per la liberazione della Palestina(OLP concentrati tra Gaza e Cisgiordania).

Mentre nella prima metà degli anni ’60 Nasser aumentò le tensioni aggravando l’insicurezza di Israele EFFETTO:1967 l’Egitto a chiuse il golfo di Aquaba alle sue navi, portando Israele ad attaccare di sorpresa(Egitto,Giordania e Siria) = GUERRA ‘DEI SEI GIORNI’; dove un milione di arabi furono inclusi nello stato di Israele, ignorando una soluzione diplomatica posta dall’Onu nel ’67 ( invitò Israele a ritirarsi dai territori occupati e ad aprire trattative con gli stati arabi sulla base di un reciproco riconoscimento).

Unione Sovietica, aveva sostenuto militarmente e politicamente i paesi arabi, sconfitta di questi aggrava le difficoltà derivanti dalle sue tensioni con la Cina.

LA CRISI NEL BLOCCO COMUNISTA ESPLOSE nell’Europa orientale , dove fprti spinte riformatrici presero corpo nel 68.

CECOSLOVACCHIA 68: invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia, repressero ‘la primavera di Praga’, segnalando la fragilità del blocco sovietico, a conferma della quale nel ’70 si ebbero diversi moti operai in Polonia.

13. LA DECOLONIZZAZIONE

13.1 IL DIRITTO ALL’AUTOGOVERNO.

Alla vigilia del conflitto, 710 milioni di persone erano sottoposti al dominio coloniale, rispetto al ’14 il diritto all’autodeterminazione dei popoli era stato riconosciuto solo in minima parte. Il principio del mandato coloniale, istituito dalla Società delle Nazioni, e concepito come strumento finalizzato al raggiungimento delle capacità di autogoverno, restò inapplicato.

La Carta delle Nazioni Unite nel ’45 riconobbe l’esistenza di territori(non autonomi), attribuendo ai governi coloniali il carattere di amministrazioni fiduciarie temporanee.

Vennero introdotti controlli periodici(da commissioni d’inchiesta)nominate dall’ONU, per accertare i progressi compiuti verso l’indipendenza. Le principali potenze coloniali si mostrarono ben disposte a osservare gli obblighi previsti dalle Nazioni Unite, ma gli sviluppi della guerra superarono in Asia, il quadro istituzionale delineato dalle Nazioni Unite.

1973 in Cina l’invasione giapponese determinò forti movimenti di resistenza nazionale

1941-’42,sconfisse e umiliò le potenze coloniali(Francia in Indocina, Olanda in Indonesia e Gran Bretagna in Birmania). I leader dei movimenti anticoloniali in Vietnam, lottarono armati fino al raggiungimento dell’indipendenza, (come in India nel ’47).

13.2 I MOVIMENTI DI LIBERAZIONE IN ASIA

Dopo la proclamazione dell’Indipendenza nel’47, l’India si confrontò con due gravi problemi: 1)le tensioni religiose fra maggioranza hindu e minoranza islamica, 2)lo sviluppo economico,(lotta contro la fame).

ll contrasto tra induisti e mussulmani mirava a integrare la popolazione di fede islamica in uno stato indiano unitario(voluto da Gandhi), ma gli islamici che costituirono la lega mussulmana (organizzazione x lottare contro gli inglesi), rivendicavano la creazione di una nazione separata.

Il conflitto esplose dopo la guerra dando luogo a scontri e massacri.

All’atto d’indipendenza venne adottata la soluzione ‘provvisoria’ di costituire 2 stati:

1) L’unione indiana induista 2)il Pakistan mussulmano.

Gandhi fu assassinato nel ’48 da un fanatico hindu che lo accusava di eccessiva tolleranza verso gli islamici..

Si ebbero diversi scontri tra i due stati per:

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1) la regione a prevalenza musulmana del Kashmir, assegnata all’India nel ’47;2) nel ’71 per la scissione del Bengala orientale dal Pakistan, per formare il Bangladesh.

L’India dopo l’indipendenza fu governata per 40anni dal partito del congresso, e il primo ministro Nehru(dal ’47-’64) (9.4) con l’appoggio degli Usa:

1) avviò la modernizzazione del paese,2)soppresse il sistema delle caste, 3)stabilì l’uguaglianza giuridica dei cittadini e la parità dei sessi, 4) riforma agraria, 5)varò una programmazione economica prevedendo un ruolo molto attivo dello stato.

Le Filippine proclamate repubbliche nel ’46, furono il primo paese asiatico a raggiungere,l’indipendenza. La Gran Bretagna nel ’45 promise lo stato di dominion alla Birmania, fu più tenace in Malesia, concedendo l’indipendenza nel ’57, per debellare la guerriglia comunista .In Indonesia di Sukurano, proclamata indipendente con la resa del Giappone, il compito di restaurare il dominio olandese fu assunto dalle truppe anglo-australiane.

1948 venne istaurato un governo di soviet nella città di Maduin sull’isola di Giava, provocando la repressione armata olandese, contro comunisti e Sukurano(accusato di tradimento e incarcerato).

1949 il consiglio di sicurezza dell’Onu, ordinò la fine delle ostilità,entro l’anno l’Olanda riconobbe l’indipendenza dell’Indonesia.

13.3 LA LUNGA GUERRA IN VIETNAM.

La costituzione francese ,che concesse la cittadinanza a tutti i suoi sudditi, evitava ogni riferimento all’indipendenza delle colonie.PROBLEMA: In Indocina nel ’45 il leader comunista Ho Chi Minh (9.3):1) proclamò l’indipendenza del Vietnam ( che faceva parte DELL’INDOCINA FRANCESE)2)annunciò l’elezione di un’ Assemblea costituente, 3)introdusse la giornata lavorativa di otto ore, 4)introdusse l’eguaglianza dei sessi e un sistema d’istruzione pubblica(per una popolazione all’80%analfabeta).

Invece la Francia intendeva creare una federazione dei suoi possedimenti che le che le riservasse il potere di mediare fra i 5 paesi della penisola ( Concinina, Annam,Tonchina, Cambogia e Laos = INDOCINA FRANCESE).la difesa militare, l’emissione di moneta, la politica estera e quella economica.

1945: Questa posizione ebbe l’appoggio di : USA, G.B,Cina ( disarmò i giapponesi presenti in Vietnam).Per i FR. La presenza dei cinesi era una garanzia contro il predominio del Vietmith ( fronte x l’indipendenza del Vietnam) creato dai comunisti nel 1914.

Con l’appoggio delle truppe britanniche, i francesi conquistarono il sud del paese, reprimendo i Vietminh e creando le condizioni per restaurare il proprio potere su tutta la regione.

La pressante minaccia cinese e l’indifferenza sovietica portarono Ho Chi Min a fare una trattativa tra la Francia e la Repubblica democratica del Vietnam del nord che portò ad una tregua militare.

INZIO GUERRA INDOCINA:

I francesi d’Indocina, preoccupati per l’indecisione di Parigi, passarono all’azione e nel novembre ’46 il quartiere cinese della città fu bombardato,un mese dopo i vietnamiti del comandante Giap, attaccarono la capitale del Vietnam del nord.

1949 la Francia costituì nel sud del paese uno stato vietnamita sotto la guida di Bao Dai:+ riconosciuto da USA e G.B mentre Unione Sovietica e Cina popolare riconoscevano la Repubblica del nord+trovò sostegno finanziario negli Usa(’53 sostenevano 2/3 delle spese di guerra).

1953

FR: tentò soluzione militare lanciando un’offensiva in tutta l’Indocina.Fr perdono.69

Dopo la conferenza internazionale di Ginevra, ( per trovare una soluzione negoziata del conflitto e una sistemazione diplomatica sulla questione vietnamita e coreana):+ Cina e Unione Sovietica riuscirono a imporre la presenza nel Vietnam del Nord+con le pressioni di Cina e Urss, la soluzione portò a costituire due stati indipendenti divisi dal 17° parallelo.

Gli accordi di Ginevra proibivano agli stati vietnamiti la stipula di alleanze militari e prevedevano lo svolgimento di elezioni entro 2 anni, nella prospettiva di una pacifica riunificazione.

Gli accordi di Ginevra non furono rispettati, aprendo nel sud una fase di instabilità politica, scalzando nel ’55 Bao Dai,istituendo una repubblica.

Nel ’60 col ritorno al potere di Dinh, alcune fazioni si riunirono sotto il nome di vietcong(comunisti vietnamiti)nel fronte di liberazione nazionale del Vietnam del sud, che l’anno dopo lanciò un offensiva armata nella regione del fiume Mekong,

EFFETTO:la reazione degli Usa, con un intensa attività antiguerriglia contro i Vietcong.Ma la politica religiosa di Diem contro i buddisti portò all’occupazione di alcuni templi e all’arresto di molti monaci, alcuni dei quali si dettero fuoco pubblicamente x protesta.

EFFETTO: Stati Uniti si allontanarono da Diem, che fu rovesciato e ucciso da un golpe militare attuato dai capi + intransigenti delle forze armate con l’appoggio degli USA.

Niente riuscì a fermare l’offensiva dei Vietcong: l’ipotesi di una riunificazione del Vietnam per via militare era diventata reale.

Per non perdere la loro ultima base nel Sudest asiatico, gli Usa intervennero direttamente, ponendo il Vietnam del nord sotto pesanti bombardamenti, inviando un milione e mezzo di soldati in Indocina. Dopo una controffensiva imponente dei vietcong nel ’68, a marzo gli Usa posero fine ai bombardamenti e avviarono negoziati di pace, condotti da Nixon fino al ’73; anche se la guerra civile vietnamita durò fino al ’75, quando le forze del Nord conquistarono Saigon unificando il paese.

Guerra del Vietnam aveva coinvolto anche il Laos e la Cambogia che si risolse con il successo dei comunisti.In Indocina dopo la guerra rimase una forte tensione Tra URSS e Vietnam e tra Cina e Cambogia.

13.4 I PAESI ARABI E ISRAELE

La guerra aveva accresciuto il movimento panarabo (Il panarabismo è sia un movimento politico sia un'ideologia: lo scopo principale è la visibilità sulla scena mondiale come soggetto politico autonomo dell'insieme dei popoli arabofoni = da wikipedia), le cui potenze coloniali dominanti ( FR e GB) avevano promesso l’indipendenza in cambio dell’appoggio bellico contro la Germania.

Alla fine della guerra gli anglo americani se ne andarono dalla Siria e dal Libano, che rimasero nelle mani dei movimenti nazionali.Inoltre venne creato lo Stato d’Israele .(12.6)

Le oscillazioni della politica inglese e la guerra radicalizzarono gli ebrei in Palestina che nel 45 fecero una lotta armata. ( protagonisti = gruppi terroristici)

1947: L’ONU si espresse a favore della divisione della Palestina in due stati ( uno ebraico e uno palestinese) ma gli scontri armati nn si arrestarono.

1949:Israele si estendeva su un territorio + vasto rispetto a quello fissato dall’Onu e ciò che rimaneva della Palestina ( Cisgiordania e striscia di Gaza)venne annesso alla Transgiordania e all’Egitto .

EGITTO: re Faduk fu deposto nel 52 .Si instaurò la repubblica e al potere salì Nasser.(12.6).

NUOVO REGIME:

Sciolse e represse il movimento panislamico dei fratelli musulmani (9.5)

56 nazionalizzò il canale di Suez per finanziare l sviluppo del paese.

SEGUI’: crisi internazionale che determinò la preminenza anglo americana nell’area (12.6).

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Metà aa 50: PROCESSO DI DECOLONIZZAZIONE AVEVA DATO VITA AD UNA SERIE DI NUOVI STATI:

Indipendenza Libano, Siria e Transgiordania(46)

Indipendenza Libia (51)

Piena emancipazione Egitto (52)

Conferenza di Bandubg: 1956 indipendenza Marocco e Tunisia

I paesi arabi cercarono di costruire alleanze e unificazioni sovranazionali per il sogno panarabo.

Ma nessuno dei progetti resse alle crisi legate al conflitto israeliano e ai contrasti x l’egemonia che vi erano tra i paesi arabi.

ALGERIA: ultimo paese arabo ad uscire dal dominio coloniale, contraddistinta da una forte presenza dei coloni fr.:

1954 GUERRA contro il governo coloniale ( FR)1)Algerini furono deportati in centri di raggruppamento.2) sviluppo dello spionaggio dei servizi segreti3) 1957 la guerriglia si spostò ad Algeri

NUOVA FASE con ritorno al potere di De Gaulle.La scoperta del petrolio spostava la politica fr dalla difesa degli interessi dei coloni alla progettazione di un piano d’investimento per industrializzare l’Algeria.

1962 indipendenza dell’Algeria Ma la conquista della liberà non risolse i problemi del paese perché:

il nuovo governo dovvette affrontare la resistenza armata di capi locali che facevano leva su antiche rivalità etniche.

Dovette affrontare anche l’arretratezza del paese.

COSA SCATURì: regime monopartitico

MEDIO ORIENTE: regimi autoritari.

13.5 L’AFRICA SUBSAHARIANA. (x spartizione allegato da internet..tra cui anke portogallo)

Indipendenza: dopo metà anni 50 (eccezioni rilevanti furono il Kenya e Congo dove l’indipendenza fu accompagnata da una guerra civile).

La fragilità dei nuovi stati africani, che mantennero rapporti di dipendenza dalla Gran Bretagna e dalla Francia(come lingue ufficiali), fece prevalere gli orientamenti nazionali.

1961 creazione dell’Unione degli Stati africani da Ghana, Guinea e Mali fu sciolta nel ’63.

La debolezza degli stati africani favorì un’involuzione autoritaria.

1960-61 x una violenza tribale 13 stati emanarono le loro Costituzioni x rafforzare i poteri del presidente e del governo inoltre, si affermarono regimi a partito unico.

Tra 63 e 79 vi furono + di 30 colpi di stato militari.

EFFETTI FRAGILITA’ DEI NUOVI STATI AFRICANI:

La stabilità politica non era compatibile con il pluripartitismo che si tradusse in una forma di rappresentanza etnica e religiosa e quindi veicolo di eversione dell’unità statale.Le identità tribali prevalsero sulle appartenenze politiche.Si determinò una simbiosi tra stato e partito unico.

L’accesso agli impieghi pubblici divenne il principale canale di promozione sociale, formando un nuovo ceto definito come borghesia ‘nazionale’, ‘burocratica’, di ‘stato’.

Persistenza di forme neocoloniali di subordinazione e sfruttamento.

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La dipendenza dai mercati e dai capitali internazionali condizionò lo sviluppo dei paesi africani, che rimasero esportatori di materie prime.

Indipendenza del sudafrica e della Rhodesia del Sud dalla GB fu proclamata dalle minoranze bianche dei due pesi x preservare il proprio potere.

In Sudafrica la vittoria elettorale conseguita nel ’48 dal partito nazionalista inaugurò un lungo predominio degli afrikaner,che negli anni’50 stabilirono con delle leggi il regime dell’apartheid:

segregando milioni di neri in distretti urbani,

estendendo il sistema delle riserve autonome destinate ai diversi gruppi etnici dalla popolazione di colore.

I movimenti d’opposizione della maggioranza nera fecero aumentare proteste e rivolte, il più forte di tali movimenti si ebbe nel ’60, l’African National Congress(ANC), fu messo fuori legge e passò alla lotta armata, ma il suo gruppo dirigente fu arrestato nel ’64(tra cui Nelson Mandela). L’isolamento del regime dell’apartheid non impedì alla Repubblica del Sudafrica di intraprendere un forte sviluppo economico.

13.6 L’AMERICA LATINA:POPULISMO, GUERRIGLIA, DITTATURE. (anni 50-60-70)

Per i paesi dell’America Latina il problema dominante, era dato dalla dipendenza economica dagli interessi stranieri, soprattutto statunitensi che li relegava nella posizione di paesi di esportatori di materie prime e importazioni di prodotti finiti.

PER RISOLVERE IL PROBLEMA: regimi populisti promossero sviluppo industriale,Il populismo trovò nel dopoguerra il suo p..d.rif in Argentina dove PERON realizzò nel 46 una dittatura fondata sul Partido laburista espressione dei sindati.

PERON; esiliato nel 55 da un golpe militare.

A caratterizzare il panorama nel continente fu la piena egemonia degli Usa, sancita da accordi bilaterali e dall’Organizzazione degli Stati americani fondata nel ’48,

1954 un golpe gestito dai servizi segreti statunitensi rovesciò il presidente guatemalteco Guzmàn, il cui programma di riforma agraria minacciava gli interessi della multinazionale (United Fruit).

Importante fu la RIVOLUZIONE CASTRISTA A CUBA, dove si sviluppò un movimento di guerriglia contro il nuovo regime guidato da FIDEL CASTRO, che ottenuto l’appoggio delle masse rurali, nel ’59 costrinsero alla fuga il dittatore.

Ottenuto l’appoggio e la difesa dell’Urss, nel ’61 Castro optò per il socialismo.

Cuba non firmò la Carta dell’alleanza x il progresso ( un programma d’investimenti pubblici e pvt voluto da Kennedy x aumentare il reddito pro capite della regione) firmata invece da tutti i paesi latinoamericani.L’isola fu espulsa dalla conferenza degli stati americani.

LA GUERRA FREDDA CONDIZIONO’ LE SCELTE DEL REGIME CASTRISTA che accentuò la propria politica repressiva instaurando un controllo poliziesco su ogni forma di dissenso e riservando all’esercito un ruolo dominante.

Castro fece una serie di riforme istituzionali e una costituzione nel ’75, che lasciava autonomia alle amministrazioni locali. Ci fu una crescita economica x :1)liberalizzazioni del commercio al dettaglio2)dei mercati dei beni di consumo3)crescita economica in abitazioni

La vittoria della guerriglia castrista affascinò i movimenti rivoluzionari latinoamericani; tale fascino era simboleggiato dalla figura di Ernesto ‘Che’ Guevara, medico argentino compagno d’armi di Castro(alla Conferenza tricolore che riunì nel ’66 a L’Avana le formazioni antimperialiste del terzo mondo, lanciò l’obbiettivo di <<creare due, tre, molti Vietnam>>Guevara morì in uno scontro con le truppe boliviane).

In Brasile dove i populisti conservarono il potere, nel ’64 un golpe instaurò un regime militare ventennale, liberalizzato solo nel ’74.

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In Argentina 2 colpi di stato nel ’62 e nel ’66 portarono ad una gestione del potere delle forze armate. Violento fu il golpe, con cui nel ’73 il generale Pinochet rovesciò, con l’appoggio degli Usa il governo di ‘unità popolare’ costituito nel ’70 dal socialista Salvador Allende.

ALLA METÀ DEGLI ANNI 70 le istituzioni rappresentative e la democrazia erano quasi completamente scomparse dal continente latinoamericano.

14. L’OCCIDENTE

14.1 ANTICOMUNISMO E SVILUPPO: L’AMERICAN WAY OF LIFE.

Alla pace seguì una forte inflazione(i prezzi aumentarono al 50%), Truman reagì nel ’45 lanciando il Fair Deal(patto onesto):un piano che prevedeva l’aumento dei minimi salariali, lo sviluppo edilizio popolare e ospedaliero; a cui si oppose la minoranza repubblicana, che riconquistò la maggioranza alle elezioni del ’46.

Truman vinse le elezioni nel ‘48(grazie al voto dei sindacati), ma non riuscì a imporre il Fair Deal; i due partiti furono accumunati da un acceso anticomunismo.

Nel ’50 venne approvato l’international security act, che legalizzò la schedatura dei sospetti di simpatie comuniste,

1954 il partito comunista fu messo fuori legge, tutto ciò consentì ai repubblicani di tornare al potere, ponendo alla presidenza il generale Eisenhower, che dopo la morte di Stalin nel ’54 assecondò la chiusura della fase maccartista.

Il presidente non diminuì la spesa pubblica, ma assunse orientamenti liberisti(salario industriale medio a 5.300 dollari, raddoppiamento occupazione femminile), si ebbe l’American way of life con un potente aumento dei consumi e dei servizi privati, esso fu un modello da esportare nel mondo.

Il fenomeno riguardava specialmente la gente di colore, milioni di neri emigrarono dal sud agricolo alle aree industriali e urbane del nord, ma la prima emergenza che Eisenhower affrontò fu quella della segregazione razziale negli stati del sud (l’intervento delle truppe federali non risolsero il problema), gli stati del sud continuarono a disattendere la delibera della Corte suprema. Tardivamente rispetto al lancio del satellite russo Sputnik nel ’57 e al lancio del primo astronauta nel ’61 Jurij Gagarin, gli Usa imputarono tali ritardi al peso condizionante dell’industria bellica.

14.2 GLI STATI UNITI DA KENNEDY A NIXON

Le elezioni del ’60 furono vinte, dal giovane candidato democratico John F.Kennedy, che sostenne le ragioni del cambiamento contro quelle della continuità perorate da Nixon.

Kennedy non riuscì a realizzare i suoi progetti in campo assistenziale e assicurativo, migliore fu la sua politica economica, pur non potendone vedere gli esiti(per l’attentato nel ’63).

Nel ’64 fu approvato un piano di riduzione delle tasse per stimolare gli investimenti e nel ’67 per liberalizzare gli scambi internazionali, fu rinegoziato il General Agreement on Tariffs and Trade.

La morte impedì a Kennedy di estendere i diritti civili, nel ’63 col suo sostegno, la battaglia per i diritti civili, giunse all’apice con una grande marcia a Washington, dove il leader nero Martin Luter King, auspicò una società priva di discriminazioni.

Eletto nuovo presidente Johnson si impegnò in una massiccia opera riformatrice nel ’64, abolì la segregazione razziale e le restrizioni al diritto di voto con 2 leggi nel ’64-’65. I risultati furono rilevanti(crebbe la scolarizzazione, si ridussero le differenze tra bianchi e neri, la povertà scese dal 21% del ’59 all’11% del ’73).

Tra il ’65-’67 il malessere dei ghetti neri delle metropoli del nord esplose in tante rivolte, la dirigenza non violenta del movimento fu contrastata dall’ascesa di leader radicali contrari all’integrazione, come Malcom X.

Alle elezioni del ’72 l’assassinio di Martin Luter King e del candidato democratico Robert Kennedy, evidenziarono le difficoltà del partito democratico, le elezioni furono vinte da Nixon. Confermando la linea moderata del paese, si ebbero segni involutivi nell’economia(nel ’70-’71 il volume delle importazioni superò quello delle esportazioni, furono introdotte tariffe protezionistiche, inutilmente visto la fine del boom economico). Nixon si dimise nel ’74 per lo scandalo del ‘Watergate’.

14.3 GERMANIA E FRANCIA.

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La Germania in quattro zone di occupazione: inglese, francese, americano e sovietico.

Dopo il ritiro delle truppe inglesi(’47-’48), nel ’49 venne costituita la Repubblica federale tedesca, tali elezioni dettero una maggioranza rosicata all’Unione cristiano-democratica(CDU), sul Partito socialdemocratico(SPD).

Il cancelliere moderato Adenuar poggiò la ricostruzione del paese sul piano Marshall e sulla Westpolitik: una politica di integrazione occidentale fondata su rapporti privilegiati con Stati Uniti e Francia.

Nel ’63 Adenanuer fu sostituito con Erhard, che indebolì la CDU, e nel ’66 fu costretto a varare una ‘grande coalizione’ con la SPD.

Il nuovo cancelliere Brandt dette una svolta alla politica estera(Ostpolitik), linea di apertura verso il blocco orientale,così nel ’70 Brandt firmò due trattati di amicizia e collaborazione con l’Urss e la Polonia. I rapporti tra le due Germanie si distesero sino all’ammissione di entrambe alle Nazioni Unite nel ’73.

La Francia uscita divisa dalla guerra, nel ’45 elesse De Gaulle, a capo di un governo di coalizione. Dopo la disfatta Indocinese(’45), la crisi di Suez, la guerra d’Algeria divise l’opinione pubblica. Nel ’58 De Gaulle tornò al potere e stilò una costituzione che prevedeva l’elezione a suffragio universale ristretto di un presidente. Le elezioni della quinta repubblica andarono a vantaggio dei partiti di destra, De Gaulle risolse la questione algerina, concedendo l’indipendenza nel ’62. Nel ’60 nel Sahara esplose la prima bomba atomica francese, e nel ’66 ritirò il proprio contingente dal comando militare della NATO.

14.4 LA ‘RIVOLUZIONE LABURISTA’ IN GRAN BRETAGNA E IL WELFARE STATE SVEDESE.

Nel ’45 gli inglesi elessero il partito laburista di Attlee, che si oppose al warfare state,gettando le basi per un nuovo Welfare state, che proteggesse ogni cittadino con un sistema sanitario, e scuole pubbliche gratuiti, oltre che una rete di sussidi statali contro la disoccupazione.(tra il ’46-’48 fu creato il Servizio Sanitario nazionale).

Per finanziare tale ‘rivoluzione laburista’ il governo ricorse ad una politica di austerità, che non evitò il gravoso indebitamento, nei confronti degli Usa.

Nel ’51 con una maggioranza di 16 seggi Churchill tornò al potere, lasciando intatta la struttura del Welfare state, laburista. (Dimessosi per motivi di salute lo succedettero prima Eden nel ’57 e poi Macmillan); la Gran Bretagna preferì restare fuori dalla Comunità economica europea, dando vita nel ’59 al libero scambio concorrente(con Svezia, Danimarca, Norvegia,Austria e Portogallo).

La situazione interna restò difficile, con l’aumento di inflazione e disoccupazione, nel ’64 i conservatori persero e Wilson costituì un governo laburista, alle prese con una grave recessione economica, che ebbe però importanti successi nell’ambito dei diritti civili(abolendo pena di morte, liberalizzando il divorzio e l’aborto).

1973 maturò l’ingresso nella CEE. Rispetto a Danimarca e Norvegia la Svezia restò neutrale nel conflitto mondiale e alle elezioni del ’48 trionfarono i socialdemocratici. Capace di modernizzare la propria agricoltura,grazie al Welfare state.

In politica estera la Svezia mantenne inalterata la propria posizione: restò neutrale fino al ’53, adoperandosi per la costituzione di un Consiglio del nord tra i paesi dell’area scandinava. Alle elezioni del ’70 il Partito socialdemocratico guidato da Olofe Palme, perse la maggioranza assoluta e fu costretto a formare un governo di coalizione col partito comunista.

14.5 L’EUROPA MEDITERRANEA

1947 Franco restaurò formalmente la monarchia, riservandosi il ruolo di reggente a vita e della scelta del successore, ponendosi come punto di equilibrio tra forze armate, la Falange, la chiesa cattolica.

1953b fu rafforzata da un concordato con la Santa Sede che dichiarò la religione cattolica <<unica religione del popolo spagnolo>>. Con la crisi dei tre pilastri del franchismo(falange, esercito, chiesa), intervenne come fattore scatenante l’azione terroristica dell’ETA,(gruppo che rivendicava l’indipendenza delle provincie basche).

Alla morte del dittatore, nel ’75 il potere venne assunto Juan Carlos, designato da Franco; che aprì con decisione la strada della democrazia, legalizzando i partiti e indicendo libere elezioni.

In Portogallo il processo di involuzione autoritaria del potere di Salazar, portò alla ‘rivoluzione dei garofani’,che restituì il Portogallo alla democrazia.

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Dopo la morte di Salazar, Caetano non risolse i problemi del paese, e nel ’74 si ebbe un colpo di stato da parte di ufficiali democratici.

Nel ’52 Grecia e Turchia entrarono a far parte della Nato, costituendo il punto di forza strategico nel Mediterraneo Orientale. In Grecia le forze di occupazione inglesi appoggiarono la destra monarchica, reprimendo il movimento partigiano(egemonizzato dai comunisti), nel ’45 fu firmato l’armistizio, e nel ’47 gli USA, subentrarono alla Gran Bretagna nel ruolo di ‘tutore’ politico-militare del paese, il partito comunista fu messo fuori legge. Nel ’67 il colonnello Papadopulous rovesciò il governo con un colpo di stato.

14.6 IL GIAPPONE DALLA TUTELA AMERICANA AL MIRACOLO ECONOMICO.

Il Giappone posto sotto il governo del Supreme Commando f the Allied Powers(SCAP), guidato dal generale americano MacArthur, agiva affiancato da un consiglio di controllo, secondo le indicazioni di una commissione per L’Estremo Oriente(11 nazioni).

1946 Entrata in vigore una costituzione ispirata al modello americano,trasferì la sovranità dall’imperatore al popolo, garantendo i diritti individuali e favorendo le autonomie locali.

La SCAP, nel ’46 pose delle misure limitative dei diritti sindacali, (’47 proibizione sciopero generale). Con le elezioni del ’46-47 la maggioranza spettava al Partito liberale e al Partito democratico, assegnando una quota minima ai comunisti.

La divisione del mondo in blocchi portò gli Usa a sviluppare una politica di aiuti economici(sostegno alla domanda interna giapponese, riforma agraria, rinunzia ai crediti di guerra nel ’50 con un patto di sicurezza reciproca).

Si ebbe la distinzione tra un settore forte con alti salari e un settore debole più esteso e precario. All’inizio degli anni ’70 solo 1/3 degli addetti all’industria era sindacalizzato(fu accolta la rivendicazione della settimana lavorativa di 43 ore, il salario femminile era la metà di quello maschile). Nel ’55 liberali e democratici si fusero nel Partito liberaldemocratico, e dai primi anni del dopoguerra il sistema politico giapponese si attestò su un bipartitismo senza alternanza(socialisti, comunisti). Dal ’50-’73 lo sviluppo economico del Giappone era simile a quello occidentale(espansione preponderante dell’industria, commercio,e dei servizi sull’agricoltura). Ma la scarsità di materie prime pose il Giappone in una condizione d’ indipendenza dalle importazioni fino agli anni ’60.

15. L’ITALIA REPUBBLICANA(DOPOGUERRA ANNI ’70)

15.1 LA NASCITA DELLA REPUBBLICA

Dopoguerra in EUROPA si aprì con due fenomeni:

ciclo di mobilitazione popolare aperto dalla Resistenza, che in ogni nazione si tradusse in sommovimenti elettorali e in modifiche costituzionali.

Controllo esercitato dagli eserciti angloamericani o sovietici sui diversi paesi.

ITALIA:

Nel dopoguerra, il processo di integrazione(delle masse popolari nelle istituzioni politiche), non fu interrotto,e dette luogo ad una nuova Costituzione.

1945 era divisa:1) meridione: + il pane costava il doppio x il precoce ritorno all’economia di pace. + l’autorità della monarchia non era mai venuta meno. + la presenza dei partiti antifascisti era più dispersa e frammentata.

2) Nord: la lotta partigiana aveva conferito autorità alle forze del CLN ( comitato di liberazione nazionale), incutendo la paura di un governo di sx.

I partiti erano molto cambiati rispetto al periodo fascista.

1943 il partito comunista diretto da Palmiro Togliatti, divenne PCI(partito comunista italiani),

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il partito socialista di Nenni divenne PSIUP(Partito socialista di unità proletaria).

La Dc (democrazia cristiana), costituita nel ’42, mirava a organizzare politicamente i cattolici, ricucendo i rapporti con la Santa Sede, grazie ad Alcide De Gasperi.

Dx era occupata dal Partito liberale e dalla democrazia del lavoro

Riconosciuto un sindacato unitario, la confedera zio e generale italiana del lavoro (CGIL)

Nel ’45 col governo Parri,(PSIUP e PDA –partiti d’azione- sostennero ‘tutto il potere ai CNL’), si affrontarono le emergenze più gravi(tassazione dei profitti di guerra, ristabilimento del potere centrale sull’Italia del nord governata dagli alleati).

SUD: movimento dell’uomo qualunque guidato da Giannini, sulla base di un rifiuto della politico, dello stato e delle tasse

Caduto Parri nel ’45, sostituito con De Gasperi, il nuovo presidente offrì agli alleati migliori garanzie di mantenere l’Italia nella sfera d’influenza angloamericana.

Nel ’44-’45 vi furono diverse manifestazioni(scioperi, occupazione e rivendicazione delle terre, fiorirono leghe, cooperative, organizzazioni contadine);in tali episodi di conflittualità sociale si ritrovava parte del popolo italiano, che credette nella Resistenza come guerra di classe per trasformare i rapporti di potere nella società.

Le rivendicazioni dei ceti popolari si scontrarono però :1) con le necessità della ricostruzione e con i danni sofferti dalla base produttiva industriale e agricola2)opposizione degli imprenditori, fautori di unos viluppo economico a carattere liberistico.

Imprenditori e proprietari che avevano tratto grandi profitti con il passato regime mantenendo intatto il proprio potere economico.Facendosi forti dell’argomento secondo cui l’intervento dello stato in economia era stato un tratto tipico della dittatura, essi sostennero la necessità di lasciare mano libera agli imprenditori pvt secondo i settami del liberismo.

I primi anni della Repubblica furono dominati da un ideologia liberista(come quella di Luigi Einaudi, nel ’47 nominato Presidente della repubblica).

EFFETTI POLITICA LIBERISTA:

Disoccupazione max rispetto a Fr e GB

L’Italia si divise tra un nord industriale e ricco, e un sud agricolo impoverito.

Non si attenuò la conflittualità sociale ( num scioperi + alto dì Europa).

Governo De Gasperi: il sostegno del liberismo significò l’abbandono delle aspirazioni al cambiamento sociale presenti nella resistenza.

Dc si mosse per togliere contenuto politico alle tensioni sociali(ottenendo il referendum popolare per la scelta tra monarchia e repubblica).

1946: referendum istituzionale ed elezioni per l’Assemblea Costituente incaricata di redigere una nuova carta costituzionale.

Trionfò la repubblica,con la Dc partito con più consensi, precedendo PSIUP (Partito Socialista di Unità Proletaria) e PCI ( partito comunista italiano).

15.2 L’ASSEMBLEA COSTITUENTE E LA ROTTURA DELL’UNITÀ ANTIFASCISTA.(si collega a cap 12) 1940 in Italia

La Costituente fu una svolta storica per il popolo italiano, che partecipò per la prima volta in forma indiretta, eleggendo i propri rappresentati. La Costituente fece incontrare le culture politiche e civili cattolica,liberale e marxista.

Il testo prevedeva:

un patto tra cittadini fondato sul lavoro, sulla difesa della società civile, da una ingerenza dello stato.

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la creazione di nuovi strumenti per il controllo della legittimità delle leggi(Corte Costituzionale) e per il decentramento amministrativo(Regioni)

la centralità di un parlamento bicamerale perfetto rispetto al potere esecutivo

L’indipendenza e l’autonomia della magistratura(legge elettorale proporzionale)

L’attività dell’assemblea costituente fu coronata dall’entrata in vigore della nuova costituzione nel 1948.Essa costituì x i partiti antifascisti un motivo di unità , ma a metterla in crisi ci fu il mutare della situazione internazionale e l’avvio della guerra fredda ( EFFETTO GUERRA FREDDA) cap 12

Col piano Marshall 12.4 l’Italia entrò nel sistema di alleanze diplomatiche e militari dell’Occidente, ufficializzato nel ’49 con l’adesione alla NATO.

NASCITA GOVERNO CENTRISTA:

La spinta collaborativa di De Gasperi con gli Usa(dopo un viaggio negli Stati Uniti), consentì un distacco del governo dai partiti di sinistra; alleandosi con repubblicani, liberali, socialdemocratici di Saragat. Nacque cos’ un equilibrio politico contrassegnato da governi centristi a guida democristiana .Opposizione = dx di monarchici e neofascisti, sx PSI ( partito socialista italiano) e PCI ( partito comunista italiano).

ELEZIONI 1948: 47: Gli uomini del bandito mafioso Guiliano spararono ad un comizio in Sicilia provocando dei morti .Era una risposta ai risultati delle elezioni amministrative regionali siciliane in cui aveva vinto il blocco del popolo formato da PCI; PSI e PDA ( partito d’azione), ma fu anche un segnale evidente della tensione nel clima politico.Contro la prospettiva di una vittoria delle sx e di un ingresso dell’Italia nell’area di influenza sovietica si costituì un saldo blocco sociale ( ceti padronali compromessi dalla dittatura e componenti moderate dello schieramento antifascista).Le elezioni si tennero nel 48 e furono dominate da una scelta tra est e ovest.Piano Marshall = incarnava una visione del futuro fondata sull’espansione dei consumi privati.D’altra parte il colpo di stato di Praga (12.4 pg 20) rese evidente l’involuzione autoritaria imposta da Stalin nell’Europa orientale.

1947 il papa Pio XII e la Chiesa si schierarono per la Dc, a alle elezioni del ’48 prevalse la Dc(sfiorando la maggioranza assoluta),su PCI e Psi uniti nel Fronte popolare(prevalse la paura del salto nella sfera di influenza sovietica).

15.3 GLI ANNI DEL CENTRISMO. ( 1950-54 in Italia)

Dopo l’attentato a Togliatti ( x esasperazione causata dalla contrapposizione tra i due schieramenti politici), scoppiarono gli scioperi e le manifestazioni dei lavoratori,placcate dal buon senso dei dirigenti comunisti e socialisti.

Successivamente venne fondata la libera CGIL, che due anni dopo si trasformò in Confederazione italiana dei sindacati lavoratori(CISL), da essa si divise nel ’50 l’Unione sovietica del lavoro.

Piano economico: la linea liberista di Einaudi fu sostenuta da Pella.Tale continuità dette all’imprenditoria italiana la possibilità di godere del contributo statale alla ricostruzione e di effettuare una serie di interventi pubblici di sostegno all’industria.

Tra il ’48-’49 i morti (oppositori)ad opera delle forze dell’ordine nel corso di manifestazioni di piazza furono 65, diversi furono i licenziamenti nelle industrie(Fiat compresa), ci fu quindi una persecuzione ai danni degli operai comunisti e socialisti.Per contrastarla la CGIL lanciò un PIANO DI LAVORO , mobilitando rappresentanze popolari e di fabbrica, economisti e intellettuali x imporre al governo e alla classe dirigente una serie di iniziative economiche pianificate che garantissero la crescita dell’occupazione.La risposta del governo e della CONFINDUSTRIA fu negativa ma dietro di essa maturarono cambiamenti importanti.Il più importante =la riforma agraria del ministro Segni nel ’50 che prevedeva la distribuzione di terre e la creazione di una vasta area di piccola proprietà contadina, con sostegno creditizio,che servì al duplice scopo di togliere vigore alle lotte per la terra del Mezzogiorno e di dare uno scossone decisivo al ceto dei proprietari terrieri meridionali.

Salì il potere dell’esponente locale del partito di governo.A porre le sue basi furono i componenti della DC che non si identificavano con la sx democristiana, sensibile alle necessità sociali e ostile a un liberismo puro.DC=

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Promozione di piani x lo sviluppo delle opere pubbliche dei comuni e x l’edilizia popolare

Cassa x il mezzogiorno (50) = finanziare gli interventi x dotare il mezzogiorno di tutte le infrastrutture occorrenti x l’impianto di imprese agricole, industriali e commerciali.

1951-52 : successo della dx in elezioni amministrative x crisi tra Dc e proprietari terrieri causata dalla riforma agraria.

Nel ’53 venne approvata una nuova legge elettorale maggioritaria,(con premio di seggi per coloro che ottenessero il 50%), per consolidare la coalizione centrista, ma alle elezioni dello stesso anno la Dc perse notevoli consensi a FAVORE DEI PARTITI DI DESTRA(PCI e PSI migliorarono le loro posizioni).

Nel ’54 con la morte di De Gasperi si ebbe L’AFFERMAZIONE NELLA DC DI FANFANI (imp x il processo di rafforzamento del partito attraverso la leva degli enti pubblici e la politica economica del governo). Nel ’52 la costituzione dell’Eni, esemplificò il processo di crescita di un nuovo capitalismo(spaziando sul libero mercato in modo competitivo).

15.4 IL ‘MIRACOLO ECONOMICO’. ( tra 50 e 70 in Italia)

Tra il ’51-’61 l’Italia entrò in una fase di accelerata modernizzazione della sua base economica ( nel processo industriale, mentre in quello rurale vi fu xdita di posti di lavoro), il processo di industrializzazione partì dal triangolo industriale ‘Milano-Torino-Genova’, estendendosi al Veneto e all’Emilia, senza toccare in profondità il Mezzogiorno.

Inserita nel contesto internazionale attraverso la politica governativa di liberalizzazione degli scambi, l’Italia partecipò allo sviluppo economico dei paesi industrializzati(affermandosi nel settore chimico e petrolchimico

Dal ’55 al ’71, 9 milioni di persone abbandonarono la loro regione d’origine(dal sud al nord, dalle campagne alle città),la mezzadria(patto agrario che regolava la vita nelle campagne) entrò in crisi, le giovani generazioni abbandonarono la campagna per le città, trovando nuovi impieghi nel commercio e nella piccola industria.

15.5 GLI ANNI SESSANTA E IL CENTROSINISTRA.

53 : il fallimento del tentativo di rafforzare la maggioranza attraverso la riforma elettorale aveva messo in luce la debolezza del centrosx, minacciato da una dx risorgente e da una sx nn piegata dalla sconfitta del 48.A far superrare questa fase di blocco intervenne il mutare degli equilibri internazionali:

Si aprì una nuova fase politica grazie al disgelo dei rapporti tra USA e URSS .

Si manifestò un rapporto organico tra politica interna ed estera.

Nell’elaborazione delle propria strategia ogni ceto politico doveva tener conto dei vincoli e delle opportunità derivanti dai suoi rapporti internazionali o con gli Usa o con l’URSS.

DAL CENTRISMO AL CENTRISINISTRA:

La denuncia dei crimini di Stalin da parte di Chruscev e l’invasione sovietica dell’ Ungheria (16.4), portarono alla rottura dei rapporti tra il PSI che denunciò l’intervento dell’Urss e il PCI che ribadì il suo legame di ferro con Mosca.

Si iniziò a parlare di ‘APERTURA A SINISTRA’ cioè collaborazione governativa tra DC e PSI.

A SPINGERE IN TALE DIREZIONE:

Max disponibilità nel mondo cattolico, dove la morte di Pio XII favorì la messa in discussione delle rigidezze dottrinali del suo pontificato,a partire dalla scomunica dei comunisti avvenuta nel 49.

Nuovo papa Giovanni XXIII annunciò la convocazione di un concilio e affermò la conciliazione di una chiesa + collegiale al proprio interno e più aperta alle altre confessioni e al mondo laico.

Impegno della santa sede x la pace nel mondo attraverso il superamento della guerra fredda,

Con presidenza di Kennedy gli USA attenuarono la loro intransigenza nei confronti di uno spostamento dell’Italia verso sx.

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In tal modo la guerra fredda si trasformava in in un sistema di interazioni tra centro e periferia delle aree di influenza USA e Urss, fornendo impulsi positivi alla definizione di nuovo equilibri politici.

CAMPO ECONOMICO:

Con la firma dei trattati di Roma nel ’57 e il varo della CEE (12.6) si rafforzarono le forze che premevano per una maggiore programmazione pubblica per la ripresa produttiva, provocando un espansione delle industrie di stato(con però una stagnazione dei consumi x basso livello dei salari). Lo stato si sostituì alla domanda pvt cm sogg attivo e fattore di crescita economica mediante lo sviluppo di industrie e di opere pubbliche.

NASCITA CENTROSNISTRA X RIVENDICAZIONE CENTRISMO: Dopo il ’56 si ebbe un riavvicinamento tra Nenni e Saragat(alleanza tra Dc, partiti minori di centro e Psi= centrosinistra xkè rivendicavano la sostituzione del centrismo), generando una reazione aspra delle forze conservatrici(Vaticano e Washington). PERCHE’ settori politici ed economici + legati al centrismo ritenevano ke il centrosinistra fosse un odo x reintrodurre i comunisti nello stato e nel governo.(NON VOLEVANO I COMUNISTI!!!)

1960 con l’uscita del partito liberale si costituì un governo democratico guidato da Tamboni, che accettò i voti dell’estrema dx del Movimento sociale italiano. la crisi politica che ne seguì si concluse con la sconfitta delle destre.

Tamboni si dimise e Fanfani costituì un nuovo governo con l’astensione dei monarchici e PSI.

1962 governo Fanfani ( xkè si riteneva ke il centrosinistra fosse l’unica prospettiva x sbloccare senza pericoli il quadro italiano) Si iniziò a nazionalizzare i settori centrali dell’economia( perché si riteneva che il solo interesse pvt non potesse garantire uno sviluppo coerente con le esigenze della comunità nazionale), costituendo l’ENEL.

Ma buona parte dei proventi furono utilizzati in operazioni finanziarie e borsistiche.

RIFORMA DELLA SCUOLA:obbligo scolastico fu portato ai 14 anni e venne cancellata la discriminazione con cui i ragazzi più poveri erano stati avviati precocemente al lavoro e privati di ogni opportunità di ascesa sociale.

Con centrosinistra maturò un travaglio nell’opposizione di sinistra(scissione dal PSI dando vita al PSIUP ( partito socialista di unità proletaria).

1964 con la morte di Togliatti i limiti del centrosinistra emersero, alla metà del decennio, con l’economia che entrò in una fase di rallentamento che ridusse le risorse necessarie per continuare sulla strada delle riforme. Gli impegni di rilievo annunciati dai governi presieduti da Moro ( segretario della DC) non ebbero mai concreta attuazione, si rafforzò un’ opposizione conservatrice e molte città meridionali crebbero in modo incontrollato(con la speculazione mafiosa).

15.6 CONTESTAZIONE GIOVANILE E CONFLITTI SOCIALI. ( + 17.2)

Anche in Italia si ebbero le lotte studentesche, a partire dalle università(Torino, Milano, Roma) gli studenti avviarono nella primavera del ’68 una serrata contestazione,del sistema scolastico e della cultura dominante nelle università. Alle lotte studentesche si affiancarono quelle operaie(autunno caldo del ’69).

Dal 68 al 74: rivendicazioni in Italia:

Riforma dal basso del sindacato attraverso nuove strutture elettive formate dai delegati di reparto.

Un monte ore retribuito da destinare allo studio e alla formazione

Il rifiuto di mansioni e ambienti di lavoro nocivi x la salute

il sistema delle pensioni fu incrementato

EFFETTI:

Le leggi a tutela della maternità furono migliorate

Venne introdotta la legge sul divorzio

Nel ’70 si costituirono le Regioni(con proprie giunte e assemblee elettive

Statuto dei lavoratori garantì:

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1)legittimazione dei consigli di fabbrica2)maggiore democrazia nelle fabbriche3)impedì i licenziamenti arbitrari

74 fu riformato il sistema fiscale con introduzione imposta sul reddito delle xsone fisiche (irpef)

si posero le basi x il SSN secondo criteri di universalità e gratuità.

Per la prima volta il sistema politico sembrò aprirsi alle richieste della società civile.Ma questa fase di apertura venne segnata da conflitti.

La fine della convertibilità del dollaro, e la guerra di Kippur, aumentarono il prezzo del petrolio, generando una spinta inflazionistica nell’economia mondiale (17.4)(in Italia al 10%)provocando conflitti sociali.

Nei paesi industrializzati i costi dello stato sociale per l’assistenza sanitaria e pensionistica crebbero in modo incontrollabile.

Ci furono scontri tra la massa e le forze dell’ordine.

Nel ’69 con lo scoppio della bomba nella banca nazionale dell’agricoltura di Milano venne inaugurata una stagione di stragi promossa da organizzazioni neofasciste con la collaborazione dei settori dei servizi segreti dello stato, per creare un clima di tensione e spostare a destra gli equilibri politici.

Le brigate rosse (estrema sx) dagli anni settanta, colpirono presunti simboli dello stato, passando dall’intimidazione violenta all’assassinio.

Recessione economica e terrorismo si collocavano in un quadro politico caratterizzato da una crescente debolezza delle forze del cdentrosx r da uno spostamento a dx dell’elettorato.

1975: vince la sx alle elezioni

Sul colpo di stato del Cile Berlinguer elaborò una strategia che puntava a un accordo di governo tra le democrazie popolari(comunisti, socialisti, cattolici) =compromesso storico. I comunisti italiani, francesi, spagnoli elaborarono la visione di una via al socialismo lontana da quella sovietica, fondata sul pluralismo e fu chiamata ‘eurocomunismo’. Le elezioni del ’76 DC e PCI fecero il pieno dei voti, continuando a fronteggiarsi.

16. IL MONDO COMUNISTA.

16.1 L’UNIONE SOVIETICA DA STALIN A CHRUSCEV.(secondo dopoguerra URSS)

Nel dopoguerra i punti di forza per ricostruire il paese erano l’apparato industriale, e i territori occupati a occidente dell’Armata Rossa.

1946 fu varato il quarto piano quinquennale(mentre si avviava la ‘sovietizzazione’ dei paesi dell’Europa centro-orientale), con l’obiettivo di superare del 50% i livelli produttivi prebellici(venne privilegiata l’industria pesante acciaio,carbone, petrolio ecc… insieme alle grandi opere pubbliche).Le spese militari continuarono ad assorbire il 25% del bilancio statale e buona parte dei macchinari dell’Est europei fu trasportata nell’URSS per sostituire quelli distrutti dalla guerra.A fare le spese di questa politica furono l’agricoltura e il tenore di vita dei contadini.

L’abolizione del razionalismo si accompagnò a una riforma monetaria che svalutò il rublo, con il risultato di azzerare il debito pubblico, ma anche di un aumento dei prezzi e di un peggioramento della qualità di vita.

Popolazione rurale: il regime conseguì alcuni risultati con l’estensione delle terre coltivate e l’avvio di grandi opere pubbliche di rimboschimento, irrigazione e costruzione di entarli idroelettriche.

Rafforzamento dei controlli sui sovchoz (tipo di azienda agricola statale creata in Unione Sovietica in seguito alla collettivizzazione delle terre e dei mezzi di produzione avvenuta intorno agli anni trenta -primo piano quinquennale-) e i kolchoz (cooperative agricole nelle quali i contadini lavoravano collettivamente la terra, condividendo anche strumenti e macchinari agricoli.)

Crebbe la pressione fiscale sugli appezzamenti personali.

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I prezzi dei prodotti agricoli vennero fissati a livelli + bassi del dovuto.

RISULTATO: si mantenne bassa la produttività

MA nel ’51 Stalin annunciò un bilancio soddisfacente del piano quinquennale(rispetto al ’40 la produzione industriale aumentò del 73% inoltre, la base industriale del paese era stata stabilizzata, la rete dei trasporti rinnovata e il problema dell’approvvigionamento energico era stato risolto),fu adottata la bomba atomica.

QUINTO PIANO QUINQUENNALE con l’obiettivo di aumentare la produzione industriale al 70%,

La morte di Stalin aprì un periodo di lotte per il gruppo dirigente,importante fu lo scontro e l’avvicendamento al potere tra Malenkov e Cruschev, che avviò una distensione tra potere politico e società.

1956, al XX Congresso(smantellati i gulag) del PCUS Cruschev denunciò il ‘culto della personalità’, le violazioni della legalità e i crimini compiuti da Stalin, provocando un trauma per i comunisti di tutto il mondo. (DESTALINIZZAZIONE che però fu parziale perché la colpa venne addossata a Stalin e le strutture del potere sovietico nn vennero messe in discussione).CONSEGUENZE DESTALINIZZAZIONE: rapporti tra USA e URSS:

venne sciolto il Cominform

In Polonia e Ungheria si svilupparono tendenze riformatrici (limite fissato dalla repressione della rivolta ungherese) 16.4

PIANO INTERNO: lo strappo del XX congresso portò allo smantellamento del GULAG (Direzione principale dei campi di lavoro correttivi è stato il ramo del polizia politica dell'URSS che costituì il sistema penale dei campi di lavoro forzato. Benché questi campi fossero stati pensati per la generalità dei criminali, il sistema dei Gulag è noto soprattutto come mezzo di repressione degli oppositori politici dell'Unione Sovietica.) e alla riorganizzazione della polizia politica del KGB ( comitato x la sicurezza dello stato), guidato da funzionari di partito e alle dirette dipendenze del governo.

Il sesto piano del ’56 ( istituzioni di regione autonome sospeso nel 57) fu sostituito da un settimo di prospettiva, meno rigido nel fissare gli obbiettivi della produzione(nuovo piano edilizio popolare, macchine agricole vendute ai Kolchoz).

Gravi problemi si ebbero in politica estera, la crisi ungherese del ’56 minò il principio di autorità nel campo socialista;e la delusione per l’esito della crisi di Cuba; mentre cresceva l’insoddisfazione per l’aumento della produttività, senza una adeguata espansione dei consumi. Crushev fu deposto nel ’64, senza opposizioni da una trojka, composta da Breznev, Kosygin e il nuovo capo del governo Podgornij.

16.2 LA RESTAURAZIONE BREZNEVIANA.

In politica estera la caduta di Crushev si tradusse in un rinnovato impegno diplomatico in Asia, attraverso una politica di aiuti al Vietnam e alla Corea del Nord. Si aprirono spazi alla collaborazione commerciale con in paesi occidentali(’66 accordo per la costruzione di uno stabilimento della FIAT in Urss). la stabilizzazione della caduta di Chruscev prese la forma di un nuovo patto sociale, riducendo di molto il terrore repressivo, garantendo ai cittadini sicurezze(casa, lavoro, sanità,scuola a basso livello qualitativo). Garante del patto sociale fu la nomenclatura(la burocrazia di stato e partito, depositaria del potere e responsabile della pianificazione economica). La crescita del malcostume che minò il prestigio della nomenclatura andò di pari passo con lo sviluppo di una ‘seconda economia’, parallela a quella ufficiale legata al mercato nero. Dopo che nel ’70 l’economia sovietica rallentò, la nomenclatura tentò il rilancio di una politica estera di potenza, sfruttando la momentanea debolezza degli Stati Uniti, in seguito alla sconfitta del Vietnam(portando al collasso dell’intero regime).19.1

16.3 LA SOVIETIZZAZIONE DELL’EST EUROPEO.

Gli accordi tra le potenze vincitrici prevedevano che negli stati dell’est si tenessero libere elezioni, ma nell’Est europeo, le zone d’influenza da essi delimitate tenevano conto delle esigenze di sicurezza e di ricostruzione dell’Urss.

I sovietici prevedevano forti resistenze in Polonia, dove il governo polacco in esilio a Londra (antisovietico), fu sostituito nel ’45 da un esecutivo comunista.

In Romania venne formato un governo di coalizione guidato dal filosovietico Fronte democratico nazionale(che varò nel ’45 una riforma agraria).

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In Bulgaria alle elezioni alle elezioni del ’45 trionfò la lista del Fronte unitario patriottico, controllata da Mosca(nel ’46 un referendum proclamò la repubblica con Dimitrov primo ministro).

In Ungheria nel ’45 trionfò il partito anticomunista dei piccoli proprietari, guidato dal generale Tildy.(con un governo di coalizione nel quale i comunisti non erano in posizione preminente).

In Cecoslovacchia in continuità della democrazia paranazista nel ’45 si formò un governo di coalizione a guida socialdemocratica, con i comunisti emarginati(che poi vinsero nel ’46).

La fase aperta con la fine della guerra terminò nel ’49 con la nascita della Repubblica democratica tedesca, formando nell’est europeo un blocco omologati al modello sovietico, controllati da organismi di polizia.

16.4 IL BLOCCO ORIENTALE TRA CRISI E STAGNAZIONE.

Scomunica del socialismo jugoslavo decretata dal Cominform nel 49.PERCHE’ vittoria di Tito aveva garantito alla Jugoslavia un’autonomia maggiore di quella degli altri stati dell’area e Tito si era candidato al ruolo di leader nell’area del Danubio, sostenendo le ragioni di uno sviluppo economico non subordinato alle necessità dell’ URSS per tale motivo il suo partito venne espulso dal Cominform. L’accusa di titoismo ( scarsa fedeltà all’URSS) venne usata nell’Est europeo in una serie di processi ed epurazioni.I dirigenti comunisti + sensibili all’indipendenza nazionale dei loro paesi vennero sostituiti con militanti fedeli a Stalin.

(da wikipedia: tito: politico jugoslavo, a capo della Repubblica Jugoslava dalla fine della seconda guerra mondiale sino alla morte.Durante la seconda guerra mondiale, Tito organizzò il movimento antifascista della Resistenza jugoslava. Alla sua leadership viene imputata la responsabilità dei massacri che nell'immediata fine della seconda guerra mondiale colpirono i collaborazionisti degli occupatori dell'Asse e le loro famiglie, nonché una serie di oppositori politici. In questo quadro si imputano a Tito anche i massacri delle foibe e l'esodo istriano. Tito fu uno dei membri fondatori del Cominform[1]; ma resistette all'influenza sovietica (cfr. Titoismo) e divenne uno dei maggiori promotori del Movimento dei Non-Allineati.)

Questa nuova ondata di terrore politico non era sufficiente a dare compattezza al blocco sovietico.

1949 CREAZIONE COMECON = comitato di assistenza economica tra i paesi dell’est europeo, come risposta al piano Marshall, che incoraggiò i rapporti orizzontali tra gli stati membri, il cui volume di scambi nel ’50 aumentò di 6 volte(rispetto al ’39).

PATTO DI VARSAVIA = promosso nel 1955 dai sovietici perché temevano che scaturissero intese regionali estranee ai loro interessi (trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza).Tale patto confermò la divisione dell’Europa in zone di influenza e istituì un comitato consultivo che di fatto cancellava la possibilità di accordi bicamerali esterni all’ingerenza e al controllo sovietici.Esso apparve come il sintomo di una crisi latente.

INDIZI DELLA CRISI: in Germania est e Cecoslovacchia che + soffrivano la subordinazione agli interessi sovietici perché industrialmente + progredite.Tali interessi minavano a scapito dei consumi e della produttività delle industrie. Scoppiarono varie rivolte contro la riforma del governo Gottwald che x arginare la crisi inflattiva decise x la svalutazione monetaria.Questi campanelli d’allarme, uniti ai primi passi del disgelo in URSS, segnarono l’avvio di un PRIMO PROCESSO DI DIVERSIFICAZIONE ECONOMICA DEI PAESI DELL’EST EUROPEO.

Il processo di cambiamento aumentò con la denuncia di Stalin effettuata da Chruscev al XX Congresso del PCUS (partito comunista dell’unione sovietica)

. Nel ’56 uno sciopero degli operai di Poznan, in Polonia, divampò in rivolta, domata dalla polizia con 50 morti, il movimento trasmesso alle università, mirava a reintegrare al vertice del partito Gomulka, rimasto vittima nel ’48 delle PURGHE STALINIANE. 8.3 (Con il termine Grandi purghe s’intende una vasta repressione nell'URSS della seconda metà degli anni trenta, voluta e diretta da Stalin dopo l'omicidio di Kirov, per epurare il partito comunista da presunti cospiratori.)

Nel ’56 Gomulka, venne nominato segretario del partito, che illustrò un compromesso per il rafforzamento dell’alleanza con l’Urss e la possibilità x una via polacca’ al socialismo fondata sulla libertà religiosa e sulla democratizzazione del partito(evitando lo scontro tra Urss in Polonia grazie alla capacità del partito di rappresentare i sentimenti popolari e dal carattere antisovietico ma non antisocialista del movimento di massa)<<< tali elementi mancarono in Ungheria.

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RIVOLTA UNGHERESE: (12.6<<g,fredda)

lotta x la destalinizzazione che contrappose: Ràkosi (luogotenente di Stalin) e kadar ( capo opposizione interna) + Nagy (ex primo ministro,espulso dal partito nel 55).

Kàdar venne destituito, ma rimase la contrapposizione tra innovatori e conservatori.

Manifestazione di lavoratori e studenti chiese di affidare il governo a Nagy,appena riammesso nel partito.

Comitato centrale del partito nominò Nagy primo ministro ma affidò all’armata rossa il compito dir idtabilire l’ordine, tale oscillazione fece precipitare la situazione.

Folla coinvolta in violenti scontri.

Nagy cercò di recuperare la situazione ottenendo:+ ritiro delle truppe sovietiche+ scioglimento della polizia segreta+formazione di un nuovo governo nel quale rientrò uno dei capi degli insorti , il generale Mèleter.

Movimento di piazza impose al governo il ritorno del pluripartitismo e l’uscita dal patto di Varsavia.

Per la leadership dell’armata rossa era una sfida inaccettabile: così l’armata rossa attuò una dura repressione con molti morti.

Nagy e i suoi ministri furono arrestati e condannati a morte nel 58.Al loro posto venne insediato Kàdar che ricostituì la polizia segreta e proseguì l’opera di normalizzazione del paese.

Il soffocamento della rivolta ungherese chiuse ogni ipotesi di liberalizzazione nel blocco sovietico.

1968:

Lo sviluppo dell’innovazione tecnologica e della produttività fu perseguito in Germania est, Ungheria, Cecoslovacchia e Jugoslavia. Prese forma un socialismo fondato sull’autogestione, anche se il miglioramento del tenore di vita nei paesi dell’est non evitò LE RIVOLTE NEL ’68 IN POLONIA E CECOSLOVACCHIA. In Cecoslovacchia la sostituzione di Novotny con il leader dei comunisti slovacchi DUBCEK innescò nel 68 un nuovo corso che fu definito come LA PRIMAVERA DI PRAGA.Il programma dei riformatori prevedeva un nuovo modello di socialismo dal volto umano fondato su:

separazione tra partito e stato,

autonomia delle nazionalità ceca e slovacca ,

abolizione della censura ,

libertà x le organizzazioni sindacali e giovanili.

Il Nuovo corso non poneva in discussione l’appartenenza del paese al Patto di Varsavia ed era diretto dal partito comunista.Dovette però affrontare una dirigenza sovietica egemonizzata dall’apparato militare , alla ricerca di una vittoria sugli stati Uniti impegnati nel Vietnam e poco disposta a tollerare un distacco eccessivo e potenzialmente contagioso dal modello sovietico.

Il 21 agosto del ’68 le truppe del patto di Varsavia entrarono in Cecoslovacchia e vi imposero un regime di occupazione militare, Dubcek e i suoi compagni optarono per la non violenza, e dopo mesi di negoziati ad aprile nel ’69 fu costituito un governo con a capo Husak(protagonista della primavera di Praga) e Dubcek fu espulso dal partito. Dalla crisi del ’68 i paesi dell’Est europeo uscirono con piccoli aggiustamenti di politica economica, evitando le riforme(non dimenticando la forte disparità di condizioni di vita e di opportunità tra i paesi dei due blocchi).

16.5 LA REPUBBLICA POPOLARE CINESE.

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All’atto della sua proclamazione, nel ’49, la Repubblica popolare cinese era retta da un consiglio amministrativo popolare centrale, presieduto da Mao Zedong. All’inizio il sistema maoista si presentava come ‘ un sistema di nuova democrazia’ fondato su una politica di alleanze tra forze comuniste e non comuniste. Primo imperativo del governo Mao fu la prosecuzione della riforma agraria, come in Urss la radicalizzazione del regime nei confronti della grande proprietà terriera ne accentuò i tratti dittatoriali e illiberali(permesso di residenza legato all’acquisizione di un posto di lavoro, repressine per la malavita, emancipazione delle donne nel ’50 con la legge sul divorzio). A suffragio universale fu eletta un assemblea nazionale per redigere una Costituzione, che nel ’54 diede forma alla repubblica presidenziale, con parlamento monocamerale(a immagine dello stato sovietico a partito unico). L’avvio del primo piano quinquennale nel ’53 stabilì un riallineamento del paese al modello sovietico(favorendo l’industria pesante). Nelle campagne Zedong adottò una politica di modernizzazione graduale(ceti più poveri impiegati nella realizzazione di opere pubbliche, numero di posti di lavoro in crescita). Nel ’55 dopo aver disteso i rapporti con gli Usa per Taiwan(partecipando alla conferenza di Bendung), si cercò di liberalizzare la vita culturale con la politica dei ‘cento fiori’. Si ebbe un rilancio dell’iniziativa statale nell’economia, tentando il ‘grande balzo’ ossia l’obbiettivo del raddoppio annuale della produzione industriale e agricola(nacquero le comuni che ebbero scarso successo ma rafforzarono l’egemonia del partito). Al fallimento della vita economica si accompagnò la fine della collaborazione con l’Urss(blocco scambi commerciali). La Cina con un rilanciò la lotta all’imperialismo delle superpotenze, scatenando la rivoluzione culturale; i sostenitori della svolta moderata vennero imprigionati(Den Xiaoping, segretario del partito, fu mandato a lavorare, Shaoqui morì in prigione nel ’69.(il caos divampò nel paese). All’esercito riorganizzato si appoggiò nel ’69 il IX Congresso del Partito comunista cinese che proclamò la necessità di tornare all’ordine. Mao rimasto alla guida del partito avviò la riabilitazione degli intellettuali, tecnici,burocratici (tra cui Xiaoping). La rottura con l’URSS, si aggravò ulteriormente nel ’72, in seguito alla visita in Cina del presidente Nixon.

CAP 17 LA SVOLTA

17.1 PRODROMI DI UNA SVOLTA EPOCALE

Per molti aspetti la goldene age del 1945-73 incrementò l’interdipendenza e la globalizzazione nel mondo.

Crebbe la prosperità dell’occidente

Guerra fredda inserì anche i paesi + periferici entro una logica bipolare che semplificò le dinamiche e gli equilibri della politica mondiale.

La decolonizzazione introdusse la struttura dello stato nazione in aree geografiche in precedenza non l’avevano conosciuta o sperimentata.

L’espansione dei consumi di massa produsse un’omogeneizzazione degli stili di vita.

Le nazioni unite affermarono la logica e i principi di un nuovo diritto internazionale x impedire i conflitti armati e ridurre le disuguaglianze sociali.

Aa 70 tali processi che si erano avviati sul finire della seconda g.m giunsero a un punto culminante, producendo tendenze di segno contrario che si tradussero in una svolta.

Globalizzazione del sistema monetario internazionale si risolse in una nuova stabilità e tornarono ad affermarsi i protezionismi nazionali.

La moltiplicazione degli stati nazione mise a dura prova il rigido equilibrio bipolare della guerra fredda e le sue superpotenze apparvero sempre meno capaci di controllare il mondo con la sicurezza dimostrata in passato.

Una nuova generazione di giovani si rivoltò contro il comunismo e la società del benessere.

In tale crisi si posero le premesse x una trasformazione.

Ribalta delle donne sulla scena pubblica.

Nuove tecnologie informatiche

Industrializzazione in asia e america latina

Unione sovietica e i paesi del suo blocco entrarono in una fase di crisi che si concluse nella DISGREGAZIONE DEL’URSS E DEI REGIMI DELL’EST EUROPEO.

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CROLLO DEL COMUNISMO pose fine alla guerra fredda e al sistema bipolare uscito dalla seconda g.m.

17.2 LA BABY BOOM GENERATIONE E IL SESSANTOTTO.

Le guerre provocarono una diminuzione delle nascite che ebbero un’esplosione ( baby boom) alla loro fine.Tale esplosione delle nascite determina un grande accrescimento delle fasce d’età + giovani.Tra consumismo e contestazione giovanile si stabilì un nesso.Per comprenderlo occorre considerare che lo sviluppo della società dei consumi non si tradusse nella semplice soddisfazione di desideri e bisogni materiali.Esso dette grande impulso alla volontà dei cittadini di autodeterminare identità e progetti individuali in piena autonomia rispetto ai legami e alle strutture gerarchiche della tradizione e nello stesso tempo rispetto alla volontà prevaricatrice dello stato.Al consumismo questa generazione partecipò sviluppando una propria cultura specificamente giovanile che ebbe il suo centro nella musica (rock).Il mutare dei gusti musicali fu parte di un cambiamento + generale . che si tradusse nell’affermarsi di stili di vita anticonformisti radicalmente critici nei confronti delle vecchie generazioni e dell’ organizzazione sociale. ( abbigliamento con blue jeans, capelli lunghi dei ragazzi minigonne nelle ragazze).

Occidente: tale protagonismo ebbe il suo epicentro nelle università, investite da una scolarizzazione di massa.Le rivendicazioni studentesche avevano un carattere liberatorio che si esplicò nella richiesta di luoghi nei quali discutere assieme e nel rifiuto delle gerarchie, dell’autoritarismo e del puritanesimo della società adulta.Tema centrale: liberalizzazione dei consumi sessuali.

Tali movimenti si verificarono anche:

USA insieme alle lotte contro la segregazione razziale e la guerra del Vietnam.

MESSICO: la ribellione scaturì da una situazione di sottosviluppo.

CINA E CECOSLOVACCHIA: fu collegata all’azione dei vertici del potere istituzionale.

OCCIDENTE: primi protagonisti furono i figli della borghesia operaia urbana

Nonostante tali differenze i movimenti giovanili degli anni 60 ebbero un carattere globale.Tra le ideologie più pervasive del 68 vi fu il TERZOMINDISMO nutrito dal sostegno dei popoli asiatici,africani e latinomericani contro l’imperialismo delle due superpotenze.

GIAPPONESI: manifestavano contro le basi militari USA nel loro paese.VARSAVIA: contro la censura del regime comunista, che proibì una rappresentazione teatrale che pareva antirussa.POLONIA: contro la poliziaCECOSLOVACCHIA: partecipavano alla primavera di Praga.PARIGI: chiedevano spazi permanenti di libero dibattito.

Assassinio Marther Luther King scatenò una ribellione nei ghetti in vari città degli USA.Il 68 non ebbe rivendicazioni negoziabili e nell’immediato non produsse effetti tangibili in termini di riforme degli ordinamenti scolastici e delle istituzioni.

EFFETTI:

Dappertutto il movimento venne sconfitto,

Provocando spesso uno spostamento a dx dell’elettorato e del sistema politico.

Trasformazioni profonde nelle mentalità e nei consumi.

L’antiautoritarismo che era stato l’ispirazione di fondo e il tratto unificante della rivolta giovanile dette una forte spinta :+ alla liberalizzazione dei rapporti di potere all’interno delle istituzioni e delle famiglie. +All’affermazione dei diritti umani e civili e all’accettazione delle differenze.

Ne derivò una tendenza alla democratizzazione della società che fece sentire i suoi effetti su:democrazie parlamentari in Occidente,dittature militari in Europa meridionale dell’America latina, sia sui regimi comunisti.

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17.4 INSTABILITA’ INTERNAZIONALE,STAGFLAZIONE E INNOVAZIONE TECNOLOGICA.

Aa 60 = economia dà segni d’inversione di tendenza ,a partire dall’America:

Perdita di slancio del capitalismo USA.

Processi d’internazionalizzazione:le grandi aziende si trasformarono in compagnie multinazionali con sedi ed impianti in tutti i continenti.

RISULTATO: espansione delle masse di valuta statunitense circolanti sui mercati esteri.Ci fu un deficit della bilancia dei pagamenti e uno commerciale: gli Usa importavano + merci di quante ne esportavano e in alcuni settori la prevalenza di prodotti stranieri era vistosa.Così gli USA si trovarono in una condizione di debolezza vittima di un’inflazione crescente.NE DERIVO’: sospensione della convertibilità del dollaro (71),svalutazione e adozione di politiche protezionistiche che segnalarono un ridimensionamento del ruolo di nazione guida

degli USA in Occidente USA = disimpegno in Vietnam FR di De Gaulle e Germania di Brandt (14.3) emerse una politica estera autonoma .

Atto di Helsinky = 1975 sottoscritto da 33 paesi europei dall’Est all’Ovest che convennero sui prìncipi:

dell’inviolabilità dei confini.

Della rinuncia all’uso della forza nelle controversie internazionali.

Sebbene USA e URSS figurassero tra i firmatari dell’atto, con esso l’Europa auspicata da DE Gaulle prendeva una vaga forma diplomatica, con una petizione di principio che affermava il proprio diritto a non essere il semplice luogo di scontro di una guerra fredda.

TRATTAO SALT:stipulato (1972) da Nixon con Mosca per contenere spese militari al fine di superare la congiuntura economica.Tale trattato congelava x 5 anni gli arsenali nucleari delle due superpotenze.

SALT II: perfezionò i termini del primo stabilendo il principio di uguaglianza concordata nei rispettivi armamenti.

1972:normalizzazione delle relazioni diplomatiche con la Cina ( visita di Nixon a Pechino).Tale apertura alla Cina permise agli USA di limitare i danni nel Sudest asiatico.

1973: GUERRA DEL KIPPUR (conflitto arabo-israeliano) scatenata da Al Sadat ( successore di Nasser alla guida dell’Egitto) x rivendicare la sconfitta del 1967 (12.8 guerra dei sei giorni) (wikipedia = la Guerra dei sei giorni fu combattuta tra Israele da una parte ed Egitto, Siria e Giordania dall'altra, e risultò in una rapida e totale vittoria israeliana. Al termine del conflitto Israele aveva sottratto la Penisola del Sinai e la Striscia di Gaza all'Egitto, la Cisgiordania e Gerusalemme Est alla Giordania e le alture del Golan alla Siria. L'esito della guerra, la condizione giuridica dei territori occupati e il relativo problema dei rifugiati influenzano pesantemente ancora oggi la situazione geopolitica del Medio oriente).

L’esercito israeliano, colto di sorpresa venne messo in difficoltà ,mentre l’insieme dei paesi arabi decretava il blocco delle forniture di petrolio in Occidente.Contrattacco israeliano portò ad un accordo, x cessare il fuoco che ripristinò in confini antecedenti al 67,restituendo all’Egitto il Sinai ma non la striscia di Gaza ( PACE TRA EGITTO E ISRAELE)

Si questa base furono intavolate trattative sotto la supervisione degli USA che portarono nel 1978 alla PACE DI CAMP DAVID firmata da Sadat e dal leader israeliano Begin.Per la prima volta uno stato arabo riconosceva ad Israele il diritto di esistere lasciando però irrisolto il problema dello stato palestinese.L’egitto fu espulso dalla Lega dei paesi arabi e nel 1981 Sadat pagò con la vita l’isolamento del suo paese, rimanendo ucciso in un attentato organizzato da estremisti islamici.

GUERRA DEL KIPPUR priva di effetti sugli asseti della regione portò alla ribalta l’OPEC , il cartello dei paesi produttori di petrolio dalle cui esportazioni dipendevano quasi tutti i paesi industrializzati.Per effetto delle sue decisioni volte a danneggiare l’economia dei paesi filoisraeliani, il prezzo del petrolio fu

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quadruplicato.EFFETTO: crescita della forza contrattuale dei paesi arabi anche se l’offensiva Opec si tradusse in un nulla di fatto.

Economia mondiale entrò in una recessione e il petrolio divenne un bene prezioso soggetto a razionamento..

Shock del 73 innescò un ciclo inflattivo che dagli Usa si estese in Occidente.USA crebbe la disoccupazione per la chiusura di molti impianti industriali (deindustrializzazione dell’America).La stlagfazione (si verifica quando in un certo mercato è presente sia un aumento generale dei prezzi (inflazione) che una mancanza di crescita dell'economia in termini reali (stagnazione)) produceva disoccupazione e in occidente vennero meno le basi le basi del patto sociale del trentennio precedente:

Le classi lavoratrici videro messo a rischio il loro impiego

Riduzione salari

Ridotto il potere d’acquisto dei salari sul mercato.

EFFETTI:

conflitti sociali e ripresa degli scioperi.

Inflazione abbassò il prezzo reale delle materie prime che incontravano difficoltà a essere vendute sui mercati per la diminuzione della domanda. EFFETTO: +peggioramento delle ragioni di scambio sul mercato internazionale dei paesi in via di sviluppo esportatori di materie prime.+Si allargò il divario tra nord esud. +Sviluppo del terziario specialmente nell’informazione ( crescita in Usa dei mass media,radio, tv, tecnologie comunicazione telefonica,agenzie pubblicità e di marketing).Si svilupparono nuove tecnologie(PC, apple II, progenitore del mac, nuovo pc in grado di scrivere, comporre immagini…, nasce la Microsoft con Bill Gates,fotocomposizione <nascono le fotocopiatrici,fotocomposizione elettronica,videoterminali, telefax,tecnologia laser,teletext).

Delocalizzazione dei posti di lavoro dalle aree + sviluppate a quelle + povere, dove la manodopera era meno costosa, meno protetta e meno sindacalizzata.( multinazionali finalizzarono i propri investimenti non solo al controllo e allo sfruttamento delle materie prime nel terzo mondo ma anche all’impianto di stabilimenti produttivi in loco).

18 LA RIPRESA DELL’OCCIDENTE

18.1 Un mondo instabile.

Per i sovietici l’invasione dell’Afghanistan si risolse in un disastro, mentre alla fine del decennio, Gran Bretagna e Stati Uniti, misero in atto una drastica svolta alle politiche economiche in senso neoliberista(fondata sulla lotta all’inflazione, contenimento della spesa pubblica, contrazione di prezzi e salari).

Cile fu rovesciato il governo di Salvador Allende, da un golpe militare di Pinochet, con responsabilità anche degli Usa. In Grecia, Spagna, Portogallo, = fuoriuscita dei regimi dittatoriali(si ebbe a metà degli anni ’70); Urss approfittò della liberazione delle colonie africane del Portogallo per estendere la propria area di influenza(ad Angola, Mozambico, si aggiunse l’Etiopia dove nel ’74 fu assassinato il negus Selassie). L’elezione del democratico Carter come presidente degli Usa(’76) dette l’impulso all’idea di una riforma basata sui principi di libertà e rispetto dei diritti umani. L’Iran si trasformò in una repubblica islamica fondata sui precetti del Corano e per più di un anno l’ambasciata Usa a teheran venne tenuta in ostaggio da manifestanti antiamericani.

Per bloccare ogni contagio della rivoluzione iraniana ai propri confini, nel dicembre del ’79 L’URSS INTERVENNE MILITARMENTE IN AFGHANISTAN. La spedizione si risolse in un insuccesso: sul piano diplomatico mondò in fumo un decennio di buoni rapporti con gli USA , che reagirono duramente; sul piano interno si rivelò un disastro militare .Mosca fu costretta a ritirarsi abbandonando l’Afganistan alla guerra civile.La lunga guerriglia condotta dai mujadin afgani con l’appoggio USA agì da potente richiamo x i movimenti fondamentalisti del mondo arabo che ne fecero uno strumento di propaganda e mobilitazione.Furono in gran numero i combattenti che accorsero in Afganistan da molti paesi islamici.

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Gli anni 70 si chiudevano con sintomi di guerra e precarietà:

la crisi petrolifera aveva messo in luce sintomi e debolezze dello sviluppo economico occidentale

le due superpotenze avevano scelto strade opposte x la gestione del proprio ruolo imprenditoriale

gli equilibri bipolari avevano perso rigidità

nuovi soggetti politici erano apparsi nella scena internazionale

il costante ribasso dei prezzi delle materie prime complicava la vita di molte economie dei paesi in via di sviluppo.

18.2 IL NEOLIBERISMO: STATI UNITI E GRAN BRETAGNA.

CARTER ( presidente americano):non invertì il corso della distensione con l’URSS, che anzi vide nel 79 la firma di un nuovo accordo x la limitazione degli armamenti (salt II)17.4.

Il presidenza Carter nel complesso ebbe delle incertezze in politica estera, avviata su una strada di disimpegno e di democratizzazione, max risultato accordi con la pace Egitto-Israele.17.4 ma obbligata a tornare sui propri passi dalle mosse di Mosca.

Nell’ 80 fu eletto presidente il repubblicano Ronald Reagan, spingendo la riscossa dell’orgoglio nazionale, tentando di risollevare il paese dell’inflazione e da quello della disoccupazione.

In politica economica :politica monetarista fondata su un + alto costo del denaro. Priorità = lotta alla disoccupazione e dell’inflazione.

POLITICA DI REAGAN: REAGANOMICS = politica economica fondata sul ridimensionamento del ruolo economico dello stato, attraverso la riduzione delle tasse sui redditi e un rilancio delle spese militari x fronteggiare il rivale sovietico.+ paura del nemico, identificato nel comunismo e nell’impegno del male moscovita.

Licenziamento di massa dei controllori di volo degli aeroporti americani responsabili di uno sciopero non autorizzato = primo segnale di un’offensiva volta a riaprire il mercato all’iniziativa pvt = cancellazione di tutti i vincoli sindacali, contabili e fiscali che gravavano sulle aziende + diminuzione del carico tributario sui redditi medio-alti.

RISULTATO AUSPICATO: investimenti capaci di estendere la base produttiva del paese e creare occupazione.Al tempo stesso lo stato avrebbe ridotto il proprio bilancio.

In Inghilterra nel ’79 Margaret Thatcher divenne primo ministro(prima nella storia). La sua ascesa corrispose ad un mutamento del partito conservatore, che dai circoli aristocratici si estese alla piccola e media borghesia urbana.

Anche x il governo Tatcher il primo nemico da battere furono le centrali sindacali.A divverenza di quella Usa l’economia britannica aveva conosciuto un’estensione dei compiti dello stato sia sul settore assistenziale sia in quello produttivo.La Tatcher voleva ritrarre lo stato da tali settori x rimetterli nel pvt.

La Thatcher fece appello al sentimento nazionale con la guerra delle isole Falkland(dall’1833 colonia britannica al largo delle coste argentine), costituendo un corpo di spedizione navale che ripristinò con la forza la sovranità inglese sull’arcipelago.

18.3 L’EUROPA DEGLI ANNI OTTANTA.

La riscossa liberista non si ebbe in tutti i paesi europei: Francia il leader gollista D’Estaing, salito al governo nel ’74 dopo de Gaulle, tentò di reagire alla crisi petrolifera dando

impulso alla produzione di energia nucleare e riducendo il ruolo dello stato nei settori siderurgico e minerario. Nell’81 l’unione delle sinistre portò alla presidenza dalla repubblica il socialista Mitterrand(il nuovo governo comprendeva

ministri comunisti),che varò una serie di riforme(abolizione pena di morte e decentramento amministrativo). In Germania i governi socialdemocratici di Brandt e Schmidt, riuscirono a proteggere il paese dalle conseguenze della crisi

petrolifera, ma la scarsità delle risorse, mise alla prova il consenso dei ceti medi, nel ’82 il piccolo partito liberale ruppe la coalizione con la socialdemocrazia, favorendo l’ascesa al governo del democristiano Helmut Kohl.

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Fu applica una politica di rigore monetario tagliando oneri e prestazioni sociali per risanare il bilancio federale, in politica estera Kohl affermò l’impegno europeista(asse con Francia).

Dopo l’introduzione dello SME(Sistema monetario europeo) nel ’79, lo stesso anno si ebbero le elezioni a suffragio universale del Parlamento europeo e (nell’81-’85 fecero il loro ingresso nella CEE, Grecia, Spagna e Portogallo).

Dalla metà degli anni ’70 l’Urss avviò un piano di dispiegamento dei missili nucleari SS20(il cui bersaglio era l’Europa). USA di reagan assunsero come priorità il recupero di una posizione di forza militare << venne messa sul tappeto la

questione degli euromissili. ’79 il consiglio dei ministri degli esteri europei e della NATO decise come contromisura l’installazione di 500 missili

americani.

18.4 IL RIARMO.

1981 a Ginevra erano iniziati i negoziati sovietico-americani per decidere la sorte finale degli euromissili delle due parti.Trattative rallentate da morte di Breznev e dei successori Andropov e cercenko, mentre Reagan veniva rieletto dìnell’84.Ciò provocò instabilità del gruppo dirigente sovietico alle prese con la caduta del tasso di crescita economica.

1986 la rottura del reattore nucleare di Chernobyl, evidenziò l’arretratezza tecnologica dell’Urss.

1980 aumento dei prezzi aprì un focolaio di ribellioni in Polonia.

Influenza della chiesa cattolica polacca era stata rafforzata nel 78 dall’elezione di Woiytila (primo papa non italiano) che riprese la repressione della libertà religiosa nei paesi dell’est. Ciò rendeva ancor + problematico un diretto intervento dell’URSS, le cui forze armate erano impegnate in Afghanistan.Per scongiurare tale pericolo, l’ala riformatrice di Jruzelski fece un colpo di stato, mettendo fuori legge l’opposizione.

Anche in ragione del disorientamento sovietico,Reagan rilanciò il confronto militare tra Usa e Urss, con i nuovi piani di riarmo, scatenando una competizione difficile per l’URSS. Tra l’83 e l’88 le spese militari americane raddoppiarono, e nell’ 83 fu lanciato il progetto SDI(un sistema integrale di armi satellitari a tecnologia laser che avrebbe garantito la sicurezza assoluta del territorio degli Usa).

Si evidenziarono le differenze economiche e strategiche con gli Usa, Reagan propose ai negoziati di Ginevra l’ ‘opzione zero’, l’annullamento dei sistemi missilistici puntati in Europa da Usa e Urss, da punto di vista statunitense ciò equivaleva al rifiuto di assumere la difesa nucleare del territorio europeo.

Di contro i maggiori paesi europei furono indifferenti alla questione afghana, ai problemi del Golfo Persico(dove nell’80 l’Iraq di Saddam Hussein, scatenò una sanguinosa guerra con l’Iran)

Nell’82 invece si registrò l’intervento coeso di reparti americani, francesi, staliniani nel focolaio della crisi del Libano.(18.6).

18.5 VITTORIE E INCERTEZZE DELL’OCCIDENTE.

L’insuccesso della missione in Libano, evidenziarono l’appannamento dell’ONU che nella seconda metà degli anni 80 venne approfondito dal rilancio di trattative al vertice tra USA e URSS

DIALOGO CON GLI USA E GLI ACCORDI X IL DISARMO:

Per Gorbacev, una ripresa della distensione era una scelta obbligata, e avviò una politica di riforme, USCENDO DALLA SPIRALE DEL RIARMO, chiedendo a Reagan di rinunciare al progetto SDI, confessando implicitamente la propria inferiorità.

La Casa Bianca consapevole della crisi del sistema sovietico, accettò tali condizioni. Nell’ ’85 l’incontro a Ginevra tra i due, inaugurò un clima di reciproca fiducia tra i due leader. Due anni dopo un nuovo vertice a Washington portò alla firma di un trattato(che portò a distruggere il 3-4% dell’arsenale missilistico delle due potenze).

Importante fu anche il ritiro dall’Afghanistan nell’89, e l’annuncio di un ritiro unilaterale delle forze armate sovietiche dai paesi del Patto di Varsavia, aprì un formidabile ciclo di rivoluzioni pacifiche, culminate nel novembre ’89 col crollo del muro di Berlino che riunificò la Germania.19.3

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Parallelamente a tali episodi distensivi, restava la volontà degli Usa di conservare l’ordine, anche con la forza, nell’emisfero occidentale(nel’86 l’aviazione degli USA bombardò le città libiche di Tripoli e Bengasi, nell’89 a Panama fu arrestato il generale Noriega per complicità internazionale nel traffico di droga).Vi era una vasta incertezza nel blocco sovietico ( x transizione dagli esiti incerti) e in Occidente x (scarsità di lavoro)

18.6 DAL MEDIO ORIENTE AL SUDAFRICA: UNA FASE DI TRANSIZIONE.

A diffondere la sensazione di incertezza contribuì anche il Medio Oriente.GUERRA DEL KIPPUR: aveva aggravato x Israele il problema della sicurezza militare e territoriale 17.4. Per tale motivo le elzione del 77 videro la sconfitta del partito laburista e il successo della coalizione di dx (LIKUD) guidata da Begin.

LA PACE DI CAMP DAVID garantiva l’integrità delle frontiere tra Israele e Egitto, al quale fu restituita nel’82 la penisola del Sinai. La parte araba di Gerusalemme e le alture del Golan vennero annesse a Israele. Il nuovo governo di Tel Aviv favorì una politica di nuovi insediamenti di coloni israeliani in quei territori, irrigidendo il proprio atteggiamento di chiusura nei confronti delle popolazioni arabe della Palestina.Il problema del riconoscimento di uno stato palestinese rimase irrisolto.

.Nel ’77 l’organizzazione per la liberazione della Palestina, insieme a l’ostilità dei paesi arabi x la Pace del presidente egiziano Sadat, costituì un ‘Fronte della Fermezza’ contro Israele . INVASIONE LIBANO: A catalizzare queste tensioni fu il LIBANO, da sempre diviso tra musulmani e cristiani, i cui equilibri interni erano stati alterati dall’afflusso di profughi palestinesi.

A metà degli anni ’70 una guerra civile falcidiò il Libano (sostenuta da Siria ed Israele in modo indiretto).Israele era interessato a sterilizzare i campi profughi del sud da cui provenivano frequenti attacchi nel suo territorio. 82 esercito di Tel Aviv intervenne nel conflitto. Intervento di una forza multinazionale di pace sotto la protezione dell’ONU consentì l’evacuazione delle milizie dell’OLP

ma non impedì il massacro dei profughi palestinesi. 1983 ritiro della forza multinazionale seguita dall’esercito israeliano perché oggetti di sanguinoso attentati. La Siria rimase padrona della situazione libanese.

L’iniziativa politica e militare dell’OLP ripartì dai territori occupati da Israele, dove si verificarono nuove proteste di massa delle popolazioni palestinesi, che sfociarono in scontri con la popolazione israeliana, scioperi e altre forme di disobbedienza civile. Tale movimento di protesta fu denominato INTIFADA (rivolta) essa era il simbolo dell’autogoverno palestinese. Tale crescita di consapevolezza politica fu la base di una svolta importante: NELL’88 L’OLP ANNUNCIÒ LA NASCITA DI UN NUOVO STATO PALESTINESE A GAZA E IN CISGIORDANIA E RICONOBBE LO STATO DI ISRAELE.

Le elezioni del ’92 portarono al governo in Israele il laburista Rabin.

1993: Israele e OLP firmarono a OSLO degli ACCORDI, ponendo le basi di un’AUTORITA’ NAZIONALE PALESTINESE (ANP)= governo autonomo nei territori occupati, che si costituì nel 94.

’96 in Palestina si tennero le prime elezioni a suffragio universale, che confermarono Arafat nel ruolo di presidente dell’Autorità nazionale.

NASCITA ANP = segnò una vittoria temporanea della componente palestinese + laica e moderata, favorevole ad una pace duratura.

IN AMERICA LATINA dal’ 82 all’89 tornarono al potere governi civili che ripristinarono le libertà fondamentali. A cuba la crisi del prezzo dello zucchero negli anni ’80 portò all’emigrazione di massa verso gli Usa. NEL CONTINENTE AFRICANO emblematici furono i cambiamenti in Rhodesia e in Sudafrica; tra il ’76-’78 la mediazione di Usa e Gran Bretagna portò in Rhodesia dopo le trattative tra maggioranza nera e minoranza bianca fu concesso il diritto di voto alla popolazione di colore. Mentre in Sudafrica una svolta si ebbe nel’89 quando il primo ministro De Klerk, avviò trattative con i rappresentanti della popolazione nera, nel ’90 il leader storico dell’African National Congressn(Nelson Mandela) venne scarcerato e nel ’94 le prime elezioni paritarie tra bianchi e neri assegnarono la maggioranza al suo partito,diventando presidente della Repubblica.

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18.7 IL MIRACOLO ASIATICO.

Oltre al Giappone col suo ‘modello giapponese’ che ebbe una crescita imponente, dal ’73 al ’92 con l’aumento delle esportazioni( in settori tecnologicamente avanzati, fotografia, automobile), anche Honk Kong e Singapore crebbero fortemente. Si parlò di Tigri Asiatiche(NICS paesi di recente industrializzazione), che approfittarono del prezzo competitivo dei loro prodotti, chiusero i propri mercati alle merci estere, e promosse un efficace sistema di istruzione superiore. Però in tali paesi vi era una forte limitazione dei diritti civili, (capitalismo senza democrazia), conquistando successi grazie a un basso costo della forza del lavoro ottenuto con la cancellazione dei diritti sindacali(Es. Cina comunista, con un duro ciclo espansivo, con una politica autoritaria, culminata nel ’89 nella sanguinosa repressione di piazza Tian’anmen). Tale modello di capitalismo senza democrazia negli anni ’90 si estese anche in Malesia, Thailandia e Indonesia.

18.8 IL CASO ITALIANO.

In Italia dal ’75 al ’80 per far fronte al crescente deficit di bilancio si ricorse a un espansione del debito pubblico emettendo Buoni ordinari del tesoro(Bot) a rendimenti convenienti. 1977 le università furono percosse da un movimento di rivolta, favorito dalla crescente disoccupazione giovanile, che mostrò la vicinanza di frange consistenti dell’estrema sx ai gruppi terroristici.

La consapevolezza dell’emergenza era maturata anche nei settori della Dc presieduta da ALDO MORO che spinse per un accordo col PCI,

PCI entrò ufficialmente nella maggioranza sostenendo il Governo Andreotti (leader democristiano), qualche giorno dopo MORO FU RAPITO E UCCISO DALLE BRIGATE ROSSE. Con quell’impresa il terrorismo giungeva al culmine segnando la nascita da un governo di solidarietà nazionale che assunse come priorità l’obiettivo di stroncare il terrorismo.= LOTTA CONTRO IL TERRORISMOLa dura legislazione repressiva adottata negli ANNI DI PIOMBO (per anni di piombo si intende in Italia quel periodo, che comprende gli anni settanta e il principio degli anni '80, in cui si verificò un'estremizzazione della dialettica politica che si tradusse in violenze di piazza, in lotta armata e terrorismo .In allegato) suscitò + di un allarme x lo stato della democrazia italiana, ma solo a partire dal 1980 con l’adozione di decreti che premiavano con riduzioni di pena i collaboratori di giustizia e il fenomeni dei pentiti, il terrorismo subì colpi sempre + pesanti. D’allora l’azione dello stato estirpò il fenomeno alla metà degli anni 80.

PIANO POLITICO:

L’inclusione del PCI nella maggioranza durò poco, la mancanza di alternanza al governo bloccava il sistema dei partiti, che favorì lo svilupparsi di fenomeni di corruzione.(a cui si aggiunsero le inchieste dell’Irpinia e nel’81 sulla loggia massonica P2, per spostare a destra la situazione politica).PCI tornò all’opposizione e la Dc continuò a governare .

Eletto nel ’76 segretario del PSI, BETTINO CRAXI. La DC perse la guida dell’esecutivonell’83 Craxi costituì un governo pentapartito (DC, PSI, PRI,PSDI E PLI).

1984 Craxi decise un taglio di 3 punti della scala mobile,= meccanismo di adeguamento automatico dei salari al costo della vita, portando il Pci a manifestare in piazza contro quel provvedimento.Il Psi voleva rimodernizzare il paese.

PIANO INTERNO: al ridimensionamento del potere sindacale non fece riscontro alcun disegno organico di riduzione del ruolo dello stato nell’economia.

Il disegno di modernizzazione del Psi imitò i metodi di governo della Dc(l’indebitamento statale coprì il riprodursi dei fenomeni di clientelismo, inefficienza e di parassitismo che caratterizzavano l’amministrazione pubblica). Gli investimenti pubblici nelle aree depresse portarono allo sviluppo della criminalità organizzata nel mezzogiorno,(mafia in Sicilia, camorra napoletana,ndrangheta calabrese, sacra corona unita in puglia), che deteneva un peso importante nelle zone del paese, condizionando il potere centrale. Si avviò una ristrutturazione industriale, proliferarono piccole e medie imprese, nell’industria leggera(terza Italia che diede impulso alla crescita del PIL). Dopo un lentissimo declino della Dc, e lo sviluppo della Lega, il Pci guidato da Achille Occhetto si trasformò in Patito Democratico della sinistra, scindendosi dai comunisti di Rifondazione. Il referendum del ’93 pose fine al sistema politico che governò il paese per 50anni.

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19. FINE DEL COMUNISMO

19.1 IL BLOCCO SOVIETICO DA BREZNEV A GORBACEV.

Negli anni Settanta il potere di Breznev (fu l'effettivo presidente assoluto dell'Unione Sovietica dal 1964 al 1982, anche se all'inizio in collaborazione con altri. È stato il Segretario Generale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica dal 1964 al 1982, ed è stato due volte a capo del Presidium del Soviet Supremo (Capo dello Stato), dal 1960 al 1964 e dal 1977 al 1982) si rafforzò grazie a un compromesso tra i gruppi dominanti, che aveva paralizzato sempre + lo sviluppo della società.EFFETTO: prevalse un conservatorismo esasperato, mentre la disciplina di partito prendeva il sopravvento sulle esigenze dei ceti tecnico scientifici.La crisi del sistema ebbe inizio attorno alla metà degli anni 70.

SITUAZIONE: L’Urss era un paese urbanizzato (in questa fase diminuirono produttività e investimenti). Una serie di raccolti disastrosi (per il clima e insufficienze nei trasporti) aumentò la crisi dell’agricoltura, unita alla

stagnazione.

Breznev favorì il crescere della corruzione e dei privilegi della nomenklatura ("elenco di nomi", indicava in origine l'elenco delle posizioni o dei lavori di maggiore responsabilità, i cui occupanti dovevano essere approvati dal Partito Comunista dell'Unione Sovietica).

La distanza tra il partito e la società si accentuò assieme alle disuguaglianze sociali ed economiche.

La lotta contro il dissenso divenne + ampia e costante, mentre in politica estera prevaleva un nuovo orientamento aggressivo ed espansionista.

Prima metà degli anni settanta il trattato di limitazione delle armi nucleari e la conferenza di Helsinki ( in cui l’Urss si era impegnata a non usare i partiti comunisti per indebolire il capitalismo e a riconoscere, ma solo formalmente, i diritti civili ai propri cittadini in cambio del riconoscimento dell’ordine sovietico all’est)segnarono l’apice della distensione con l’Occidente seppure per poco tempo. L’Urss sviluppò una politica di mondializzazione che la condusse in Medio oriente , in Africa e all0invasione dell’Afghanistan.Alla sua morte nel ’82, Breznev fu sostituito da :+ Andropov(ex KGB polizia politica dell’Urss), che morì poco dopo, + da Cernenko, + Gierek che a seguito di una rivolta nel ‘70(la polizia polacca aprì il fuoco contro gli operai dei cantieri navali di Danzica),andò incontro alle richieste degli operai e introdusse una serie di miglioramenti nel tenore di vita della popolazione.

Nel ’76 Gierek aumentò i prezzi e represse le manifestazioni di protesta, portando alla nascita in Polonia nel ’79 dei Solidarnosc(primo sindacato libero di un paese socialista), di fronte al quale il governo minacciò un intervento militare, dichiarando lo stato di guerra e arrestando i dirigenti di Solidarnosc. Negli ultimi anni di Brezev la normalizzazione sembrava compiuta, una svolta al mutamento si ebbe nel ’85 con la nomina di Michael Gorbacev a segretario generale del PCUS.

19.2 GORBACEV, LA RIFORMA IMPOSSIBILE E LA FINE DELL’URSS.

Gorbacev e parte della dirigenza sovietica erano convinti che occorressero profonde riforme per far uscire l’Urss dalla crisi, ma proprio nei ceti dirigenti vi erano forti resistenze. Le parole chiave della riforma furono: perestroika(ristrutturazione): si cercava di rivitalizzare l’economia dando maggiori responsabilità e autonomia ai dirigenti e

ai diversi settori, lasciando libertà ai produttori per favorire la nascita di un mercato aperto e dinamico. glasnost(trasparenza) si volevano evitare le menzogne e la sfiducia esistente tra il potere e la società, accettando la libertà

di informazione e rendendo pubblico il discorso politico e culturale.I fautori delle riforme erano divisi e lo stesso Gorbacev incontrava ostacoli all’interno dell’URSS(principale = nomenklatura, contro la quale si rivolgeva il malcontento della magg.dei cittadini)

Cercò di imporre un compromesso alle due ali del partito(riformista e restauratrice),scontentandole e senza evitare una politica contraddittoria.

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Gorbacev era convinto che la società fosse incapace di esprimere una propria autonomia e che solo una profonda riforma del partito e dello stato avrebbe permesso all’Urss di uscire dalla crisi.

L’auspicato compromesso tra:+ pianificazione e mercato+ efficacia economica e sostegno socialediede luogo a caos e incertezze, carenza di merci e aumento della corruzione e dell’arbitrio..Al blocco della crescita industriale si accompagnarono la ripresa dell’inflazione e del debito pubblico, rendendo problematica la nascita di un vasto movimento di appoggio alle sue riforme.

Ambito meno efficace della sua politica =questione nazionale = conflitti nazionali furono la + pericolosa e inattesa delle tensioni innescate dalla glasnost.Dietro le affermazioni ufficiali di autonomia e uguaglianza, nell’Urss era sempre prevalsa una tendenza imperiale e russo centrica nei confronti delle diverse nazionalità e repubbliche.Gli spazi di libertà e informazioni introdotti da Gorb. Favorirono l’esplodere di tensioni che si erano accumulate (mentre Breznev aveva cercato di integrare le èlite locali cooptandole nei vertici del partito).

In molte zone la lotta x l’autonomia si trasformò in lotta x l’indipendenza, anche la crisi economica accentuò gli antagonismi etnici.

Il governo di fronte ciò fu debole e favorì il rafforzarsi di nazionalismi estremisti, spesso guidati dalle dirigenze comuniste.

La mobilitazione etnica portò al nazionalismo nei paesi baltici(Lituania, Estonia, Lettonia),annessi all’Urss dalla seconda guerra mondiale. Alle elezioni dell’ 88-89 paesi baltici si proclamarono sovrani, dandosi delle costituzioni e spingendo per l’indipendenza. Conferiti ampi poteri al presidente dell’Urss con una legge dell’88, l’anno dopo le elezioni vide vincitori i fautori delle riforme.

1990 il Congresso elesse Gorbacev presidente dell’Unione Sovietica MA le sue riforme non avevano risolto la crisi, divenuto sempre meno poplare nel paese G. si appoggiò alle forze conservatrici del partito lasciando che i democratici trovassero un nuovo p.d.rif in Beltzi, presidente del parlamento russo.+ il parlamento della Lituania proclamò l’indipendenza, seguito da Estonia e Lettonia (ank difficoltà sulla questione nazionale)

REAZIONE GOVERNO CENTRALE = blocco economico,ma la Repubblica russa e i sindaci di Mosca e Leningrado appoggiarono i secessionisti.Gorbecev ordinò alle truppe di intervenire ma gli rispose una mobilitazione sia ll’interno che all’esterno.Così Gorbacev rutrò l’esercito e promise un referendum sul trattato che avrebbe dovuto ricostruire l’URSS su nuove basi, ma non riuscì xkè venne sconfitto.

Lo scontro tra Gorbacev e Elstin: Gorbacev = respinse un piano di riforme economiche presentato da Eltsin preferendone uno + mpderato che rinviava al futuro le scelte + urgenti. RISPOSTA DEL CONGRESSO = legge che sottraeva all’Urss la proprietà delle sue risorse naturali.

A giugno Elstin eletto presidente della Repubblica russa, fallì il dialogo con i riformatori, lasciando il potere nelle mani delle singole repubbliche.

GORBACEV: impose al partito una serie di riforme per frenare la crescente perdita di consensi e rese noto il testo del Nuovo TRATTATO DELL’UNIONE che fu visto dai conservatori come una liquidazione dell’Urss e del partito comunista.

Il 19 agosto un Comitato per lo Stato di emergenza(composto da 8 uomini potenti nominati da Gorbacev), depose il presidente e proclamò lo stato di assedio. Di fronte alla risposta popolare che appoggiò Elstin, l’esercito si divise, e fallì il colpo di stato. Nei giorni successivi 8 repubbliche si proclamarono indipendenti, e a dicembre i presidenti di Russia, Ucraina, Bielorussia decretarono la fine dell’Urss, dando vita ad una comunità di stati indipendenti(dove confluirono le 8 repubbliche).Alla fine dell’anno Gorbacev si dimise dalla presidenza si uno stato che non esisteva +.

Fino a pag. 388

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