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Dalla Genomica

alla

Medicina Molecolare

Post-GenomicaMedicina Molecolare

Chimica BiochimicaBiologia

Decodificazione Genoma Umano

PatogenesiTerapiaDiagnosi

Biologia Molecolare

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La CELLULA…

Mangia e beve …

Respira …

Parla …

Ascolta …

Segnala …

Coordina …

È coordinata …

… vive

La CELLULA…

Nasce …

Si sviluppa …

Differenzia ed impara a

fare una funzione …

Muore ad un tempo

prefissato in condizioni

normali …

Viene sostituita da nuove

cellule figlie …

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Ensembl Human StatisticsLast Update: 27-02-2003

Ensembl gene predictions: 24847

Genscan gene predictions: 58770

Ensembl gene exons: 248449

Ensembl gene transcripts: 37347

Contigs: 33840

Clones: 26759

Base Pairs: 3.242.415.757

Golden Path Length: 2.860.891.108

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Genoma

&

Ambiente

Adattamenti continui

Differenze Individuali

predisposizione

resistenza

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Il Genoma è in continuo dinamismo per ricevere e fornire

informazioni alle diverse cellule dell’organismo, in

relazione con l’ambiente.

La stessa informazione genetica varia nel corso della

vita, dal momento in cui lo zigote singola cellula, derivato

dalla fusione del nucleo dello spermatozoo con l’ovocita,

attiva il programma unico del nuovo individuo.

Dalla fecondazione alla morte dell’individuo, una serie di

geni vengono progressivamente attivati e repressi

mentre il genoma nel suo complesso evolve lentamente

mediante diverse modificazioni

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Qual è la Base Genetica delle Differenze Individuali?

Si calcola che nel nostro genoma esistano circa 700.000 differenze di

un singolo nucleotide all’interno delle sequenze regolative (pSNP) e

nelle sequenze codificanti (cSNP) correlate ai diversi geni.

A questo numero vanno ancora aggiunte un numero ancora

imprecisato di varianti SNP nelle regioni intergeniche (rSNP).

Queste minime differenze di sequenza sono correlate a differente

funzionamento dei geni e/o dei corrispondenti prodotti genici.

Queste minime differenze di espressione o di funzionamento

comportano una parte significativa della variabilità che ognuno

sperimenta nella interazione in senso lato con l’ambiente (fattori

fisici, chimici, ambientali, infettivi, alimentazione, etc.)

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I geni che presentano varianti alleliche nella

popolazione sono detti polimorfici

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Tali polimorfismi sono spesso a carico di

singole basi e vengono pertanto definiti

SNP

Single Nucleotide

Polymorphisms

Si definiscono polimorfici tutti quegli alleli (o

loci) che sono presenti almeno nell’1% della

popolazione

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Tali polimorfismi sono spesso a carico di singoli nucleotidi

(SNP)

Si definiscono polimorfici tutti quegli alleli (o loci) che sono

popolazione

Single Nucleotide

Polymorphisms

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I polimorfismi o gli aplotipi

(combinazione di

polimorfismi) identificati

vengono utilizzati in studi di

associazione allelica per

verificare se essi correlino

con un determinato

profilo genetico

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Struttura Generale di un Gene Eucariotico

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CONTROLLO DELL’ESPRESSIONE GENICA

1) TRASCRIZIONALE

2) POST – TRASCRIZIONALE

3) TRADUZIONALE

4) POST - TRADUZIONALE

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40.000

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MUTAZIONI

SOMATICHE

O

GERMINALI

GENICHE Incidenza teoriche (sperimentale) per alleli

recessivi = 10-6 per allele/generazione

CROMOSOMICHE 0.5% dei neonati di origine caucasica; 1/3

degli aborti spontanei

GENOMICHE In genere incompatibili con la vita se in

cellule germinali; frequenti nei tumori

N.B. - Non tutti i difetti informazionali determinano una

alterazione fenotipica identificabile;

- Esiste sempre un equilibrio tra meccanismi di

riparazione del danno molecolare genico ed influenze

ambientali ed endogene

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MUTAZIONI PUNTIFORMI

1 SOSTITUZIONE A – transizioni purina purina A G

B – transversioni purina pirimid C Tcorrezione per reversione

2 INSERZIONI

3 DELEZIONI

4 DUPLICAZIONI

5 INVERSIONI

EFFETTI FUNZIONALI SUL PRODOTTO GENICO

A – SEQUENZE CODIFICANTI • sostituzioni mutaz. senso

non senso

missenso

effetto funzionale sul prodotto

•Inserz. Delez. Frame shift

effetto su sintesi del prodotto

B – SEQUENZE REGOLATIVE ALTERAZIONI: - livello d’espressione

- controllo della trascriz.

- allungamento

- stabilitàwww.slidetube.it

MUTAZIONI CROMOSOMICHE

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Una delle cellule dell’embrione, durante le fasi precoci dell’embriogenesi allo stadio di morula o blastocisti, può subire una

mutazione o un’alterazione genetica. Questa alterazione verrà ereditata esclusivamente dalla progenie cellulare derivante da

quella singola cellula. Alla fine dello sviluppo embrionale solo alcuni tessuti avranno ereditato la mutazione. Se la mutazione

coinvolge un tessuto dove il gene mutato non viene espresso, la mutazione sarà silente. Viceversa, se la mutazione viene

ereditata da un tessuto esprimente quel gene allora sia avrà manifestazione di malattia.

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La sindrome di Down è una malattia citogenetica checolpisce 1 su 700 bambini nati vivi ed è la causa geneticaprimaria di ritardo mentale nel mondo

Le malattie citogenetiche sono causateda Mutazioni Cromosomiche: determinano alterazioni dei cromosomi.

Alterazioni qualitative

Alterazioni quantitative

Nel 95% dei casi la sindrome di Down puòessere identificata con la trisomia 21.

Trisomia: cariotipo aneuploide con trecopie di un cromosoma invece di due

( alterazione quantitativa)

Silvia Irina Briganti

Davide Colistra

Lorenza Romani

III anno Medicina

AA 2009-2010

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Nel 4% dei casi la sindrome di Down è dovuta ad una traslocazionerobertsoniana (alterazione qualitativa) dicui è portatore uno dei due genitori.

Questa determina il trasferimento del braccio lungo del cromosoma 21 su un altro cromosoma acrocentrico, moltospesso il 14

46 XX, rob (14q21q) o 46 XY, rob (14q21q)

Nell’1% dei casi i soggetti con sindromedi Down sono dei MOSAICI

Il mosaicismo è dovuto ad errori mitoticipost-zigotici che portano ad una non-disgiunzione del cromosoma 21. si ha unacombinazione di cellule con 46 e con 47 cromosomi nello stesso individuo

Non basta capirequali sono i genipresenti sulcromosoma 21 e la loro funzione ma è necessariocomprenderel’effetto di unatriplice copia diquesti geni

Numerosi quadri clinici : moltedi queste varianti cliniche sonoattribuite alla presenza dipolimorfismi sia sul cromosoma21 che su cromosomi diversi dal21

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PREPARAZIONE DI UN CARIOTIPO

Soluzione acida ipotonica con cui i nuclei, una volta caduti sul vetrino riversano il contenuto

cromosomico Colchicina, aggiunta alle cellule di coltura dopo cca 12-20 ore. Blocco in metafase

Cromosomi non si uniscono in fuso mitotico e quindi visibili separatamente

Fissazione del preparato sul vetrino con acido acetico al 60% vol per immagini nitide

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Interazione tra Informazione Genetica e

Programma Epigenetico

Informazione Genetica:

Genoma, DNA, cromosomi

Informazione scritta sulla sequenza del DNA

Unica, Irripetibile, relativamente Stabile

Programma EpiGenetico: modificazioni stabili e tramandabili del DNA e delle proteine

metilazione di DNA e di proteine attraverso una specie di “codice”acetilazione di proteine, microRNA,

lunghezza telomeri

Informazione Genetica: Dati

Programma EpiGenetico: Programma Operativo

SIN DALLA FORMAZIONE DELLO ZIGOTE

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FATTORI ENDOGENI

PATOLOGIA GENETICA

> 4500 malattie genetiche a trasmissione mendeliana (Mc Kusick)

ogni individuo è portatore di più di 5 geni alterati

5 < x < 8 mutazioni recessive

80 – 85% MUTAZIONI FAMILIARI

20 – 15% NUOVE MUTAZIONI

1) Geni recessivi o dominanti

2) espressione parziale in eterozigoti (tratto, “trait”)

espressione completa in omozigoti (malattia)

3) Codominanza dei due alleli (HLA e gruppi sang.)

4) Pleiotropismo di espress. (1 gene alterato: diversi eff.)

5) Eterogeneità genetica (mutaz. a diversi loci: stesso eff.)

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MODELLI DI TRASMISSIONE MENDELIANA

1 AUTOSOMICO DOMINANTE

Affetto: eterozigote

omozigote

- frequenti nuove mutazioni (relazione con alterazioni

capacità riproduttiva)

- Penetranza

- Frequente insorgenza ritardata

Geni prevalentemente affetti:

PROTEINE NON ENZIMATICHE

- regolaz. di complesse vie metaboliche., spesso controllate a feed-back

(recettori di membrana, proteine di trasporto)

- fondamentali proteine strutturali

(collagene, spectrina)

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Esempi di patologie a

trasmissione

AUTOSOMICA DOMINANTE

SISTEMA DIFETTO

Metabolico ipercolesterolemia familiare

Nervoso malattia di Huntington, neurofibromatosi,

distrofia miotonica

Urinario rene policistico

Gastrointestinale poliposi del colon

Scheletrico sindrome di Marfan

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Gameti paterni

Gameti

materniA a

a

a

Aa

(malato)

aa

(normale)

Aa

(malato)

aa

(normale)

Quadro Punnett per l’ereditarietà autosomica

dominante

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AUTOSOMICO RECESSIVO2

- il tratto normalmente non si manifesta nei genitori

- affetto il 25% progenie

- bassa freq. Nella popolazione matrimoni tra consaguinei

a. Espressione uniforme

b. Penetranza completa

c. Indorgenza precoce

d. Rare nuove mutaz. cliniche

Geni prevalentemente affetti:

PROTEINE ENZIMATICHE

Quasi tutti gli errori congeniti del metaboismo

SISTEMA DIFETTO

METABOLICO fibrosi cistica

fenilchetonuria

galattosemia

EMOPOIETICO anemia falciforme

talassemie

B- MODELLI DI TRASMISSIONE MENDELIANA

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3 TRASMISSIONE LEGATA ALLA X

SISTEMA DIFETTO

Sangue emofilia A e B

Scheletrico distrofia musc. di Duchenne

Neurologico daltonismo

Metabolico favismo

MODELLI DI TRASMISSIONE MENDELIANA

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(Anemia falciforme)

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