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REGIONE LAZIO DISTRETTO SOCIO-SANITARIO FONDI –TERRACINA Fondi Terracina San Felice Circeo Sperlonga Lenola Monte San Biagio Campodimele azienda sanitaria locale – XXII comunità montana Ente Capofila Comune di FONDI PIANO DI ZONA PIANO DI ZONA AGGIORNAMENTO 2005 -2006

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REGIONE LAZIO

DISTRETTO SOCIO-SANITARIO FONDI –TERRACINAFondi Terracina San Felice Circeo Sperlonga Lenola Monte San Biagio Campodimele

azienda sanitaria locale – XXII comunità montanaEnte Capofila

Comune di FONDI

PIANO DI ZONA PIANO DI ZONA AGGIORNAMENTO

2005 -2006

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a cura dell’Ufficio di Piano

INDICE

A-Premessa ANALISI DEL CONTESTO

B- LIVEAS E RILEVAZIONE TERRITORIALE

C- PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI La pianificazione territoriale

D-AZIONI DI PIANO Strumenti per la programmazione delle specifiche aree di intervento socio- sanitario nel territorio del distretto

responsabilità familiari contrasto povertà disabilità anziani minori e adolescenti

E-I PROGETTI OPERATIVI

F-BUDGET di DISTRETTO - Le risorseTabelle: A1 – A2 – Ripartizione distrettuale delle risorse regionali per popolazione e macroarea B – Scheda di programmazione distrettuale per macroaree C – Scheda “PROGETTI” finanziamento e cofinanziamento

G-Il BILANCIO – contabilità distretto anni 2001-2004

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Premessa

Le presenti Linee di Pianificazione – Aggiornamento 2005-2006- sono state elaborate e realizzate, pur nella ristrettezza dei tempi, nel rispetto degli indirizzi guida espressi dalla Regione Lazio nella DGR n. 81/2006 ed utilizzando un budget finanziario distrettuale integrato dalle risorse del Fondo Unico Nazionale e del Fondo Regionale assegnate e trasferite ai Distretti con DT n. D0877/2006, nonché delle altre Leggi di settore.

La proposta di Pianificazione, scaturita dal lavoro e dall’esperienza diretta degli operatori dei vari servizi istituzionali, comuni, provincia, asl, comunità montana, scuola, e dalle esigenze affiorate nella concertazione con il contesto della comunità civile, terzo settore, sindacati, volontariato, che hanno affiancato questo difficile e complesso processo di costruzione di un Welfare di comunità condiviso, ispirato alla Legge n. 328/2000, può essere sintetizzata nei seguenti criteri di azione strategica.

1. Continuità funzionale di servizi ed interventi socio-assistenziali già avviati 2. Adeguatezza territoriale, promozione e potenziamento servizi per la costruzione

progressiva di un sistema dei LIVEAS rispondente alle reali esigenze della comunità3. Razionalizzazione della spesa e sostegno finanziario ai servizi di base4. Costruzione di un budget differenziato e attuazione principio del cofinanziamento5. Elaborazione ed individuazione progressiva dei livelli di integrazione socio-sanitaria:

operativa, istituzionale, funzionale, finanziaria6. Attenzione alla Governance di sistema, adeguando la stessa alle dinamiche organizzative e

gestionali caratteristiche del nostro distretto7. Potenziamento e nuova articolazione funzionale dell’Ufficio di Piano in risposta sia alle

complesse esigenze gestionali del sistema sia ai precisi indirizzi regionali

Alla luce del lavoro guidato da tali principi operativi è possibile affermare che la pianificazione contenuta nel presente Aggiornamento si configura come un “ulteriore passo avanti” nella strada della integrazione distrettuale avviata nel 2002. Tuttavia è da ritenere, naturalmente, che il processo incrementale costituito dal Piano di Zona, oltre a fornire soluzioni a problemi e difficoltà sociali complesse, favorisce la emersione di nuove criticità, nuovi problemi e nuove difficoltà. Riteniamo d’altra parte che il processo avviato è una dinamica irreversibile, incrementale e soggetta a continuo lavoro e miglioramento e rappresenta senza alcun dubbio la “sfida” del futuro per il nostro ambito distrettuale.

Il Comitato dei Sindaci

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A. ANALISI DEL CONTESTO

In questa sezione sono riportate le rilevazioni territoriali della presenza dei servizi ed interventi raccolti in griglie che permettono di valutare graficamente la rete di LIVEAS/AREA DI INTERVENTO.

I dati sono aggiornati al mese di dicembre 2005 e consentono una efficace lettura delle emergenze e criticità relative alla costruzione coerente dell’ offerta sociale nel Distretto Fondi – Terracina.

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B . LIVEAS E RILEVAZIONE TERRITORIALE

Liveas: segretariato sociale per informazione e consulenza al singoloai nuclei familiari e macro aree

Servizi e attivitàInformazioni su

opportunità rete dei servizi

Consulenza su problemi

familiari e sociali

Lettura dei bisogni

definizione del problema e

accompagnam. Percorsi

assistenza

Raccolta sistematica dati e

informazioni

Promozione reti sociali per

prevenzione rischi del disagio

sociale

Macro area responsabilità

familiari

                  

7/7 7/7 7/7 7/7 7/7         

Macro area anziani

                  

7/7 7/7 7/7 7/7 7/7         

Macro area contrasto alla

povertà

                  

7/7 7/7 7/7 7/7 7/7         

Macro area diritti dei minori

                  

7/7 7/7 7/7 7/7 7/7         

Macro area disabilità

                  

7/7 7/7 7/7 7/7 7/7         

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SEGRETARIATO SOCIALE

Nel Distretto è presente il Servizio?

-Si

Indicare in quali comuni è presente il servizio e per ciascun comune indicare il bacino di utenza:

FONDI –D – Sportello famiglia istituito nel Distretto ai sensi della L.R. n. 32/01 nel 2004 con competenza distrettualeTERRACINA – C Sportello Famiglia istituito nel 2006MONTE S. BIAGIO – CSPERLONGA – CLENOLA – CSAN FELICE CIRCEO – CCAMPODIMELE – C

Gli sportelli famiglia, diventeranno due “SERVIZI PER LA FAMIGLIA” al fine di offrire una funzionale risposta professionale al disagio dell’Area Famiglia/minori del distretto

Informazione sulle opportunità offerte dalla rete dei servizi e della comunità

-Si

Consulenza sui problemi socio-familiari:

-Si

Accoglienza della domanda individuale, collettiva, lettura del bisogno, accompagnamento nella attivazione nei successivi percorsi di assistenza:

-Si

Raccolta sistematica dei dati e delle informazioni:

-Si

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Promozione di reti solidali, anche ai fini della prevenzione dei rischi del disagio sociale:

-Si

Aiuto nella soluzione di problemi che non necessitano di presa in carico da parte di servizi specifici:

-Si

Liveas: servizio sociale professionale e macro aree

Servizi e attività

Sostegno e accompagnam. al singolo e alla

famiglia

Sostegno alle responsabilità

genitoriali

Mediazione familiare e

sociale

Consulenza sostegno

procedim.adozioni Nazionali e Internazionali

Collaborazioni con Autorità Giudiziaria

Sostegno socio educativo

collegato al disagio sociale

Sostegno socio

educ./disagio sociale/a rischio

Macro area responsabilità

familiari

             

      Sportelli famiglia      

7/7 7/7 7/7 ASL 7/7 7/7 7/7             

Macro area anziani

                          

7/7 / 7/7 Sportelli famiglia 7/7 7/7 7/7

      ASL      

Macro area contrasto alla

povertà

                          

7/7 7/7 7/7 Sportelli famiglia 7/7 7/7 7/7

      ASL      

Macro area diritti dei

minori

  

7/7 

  

7/7 

  

7/7 

SportelliFamiglia

ASL

  

7/7 

  

7/7 

  

7/7 

Macro area disabilità 7/7

 

  

7/7 

  

7/7 

SportelliFamiglia

ASL

  

7/7 

  

7/7 

  

7/7 

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SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

Nel Distretto è presente il Servizio?

-Si

Indicare in quali comuni è presente il servizio e per ciascun comune indicare il bacino di utenza:

FONDI – C – DTERRACINA – CMONTE S. BIAGIO – CSPERLONGA – CLENOLA – CSAN FELICE CIRCEO – CCAMPODIMELE – C

Sostegno alle famiglie e ai gruppi sociali

-Si

Destinatari:

-famiglie-Anziani-Minori

Persone con problematiche psico-sociali : disoccupati di lunga durata, madri nubili, adulti fuorisciti dal mercato del lavoro, donne sole in condizioni di esclusione sociale ecc…

-Si

Disabili

-Si

Immigrati

-Si

Tossicodipendenti

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-Si

Affiancamento e Affido Familiare

-Si

Destinatari:

-Famiglie-Si

-Minori-Si

Inserimento Lavorativo

-Si

Destinatari:

-Disabili

-Si

Persone con problematiche psico-sociali: madri nubili, adulti con problemi di esclusione, giovani a rischio di devianza, immigrati ecc..

-Si

Definizione del Progetto individuale di assistenza

-Si

Destinatari:

Disabili, Anziani, Persone con problematiche psico- sociali, immigrati, minori

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Liveas: servizio di pronto intervento socialeper le situazioni di emergenza personale e familiare e macro aree

Servizi e attività Accoglienza assistenza e cura alla persona

Prestazioni economiche

Ripristino delle possibili relazioni familiari e sociali

Macro area responsabilità familiari

          

1/7 1/7 1/7

     

Macro area anziani

          

1/7 1/7 1/7

     

Macro area contrasto alla povertà

          

1/7 1/7 1/7

     

Macro area diritti dei minori

          

1/7 0 1/7

     

Macro area disabilità

          0 0 0

     

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SERVIZIO DI PRONTO INTERVENTO SOCIALE PER LE SITUAZIONI DI EMERGENZA PERSONALE E FAMILIARE

Il Servizio è attivo come realizzazione di un progetto inserito nel Piano di Zona già presentato nel 2002, nel Comune di Monte S. Biagio.

Il Servizio ha un bacino di utenza distrettuale.

I destinatari del servizio sono cittadini dei Comuni del distretto in difficoltà temporanea ed in condizioni di emergenza sociale: famiglie, anziani, minori, disabili adulti, immigrati, donne in difficoltà , gestanti e madri.

Il Progetto, allegato al Piano di Zona 2002-2004, è già finanziato per due annualità dal fondo nazionale per la Legge 328/00 e cofinanziato dal Comune di Monte S. Biagio, e diventerà uno degli elementi centrali del sistema di interventi distrettuali per le emergenze e le esclusioni sociali.

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Liveas: centri di accoglienza residenziali o diurni a carattere comunitario e macro aree

Servizi e attività

Accoglienza assistenza e

cura alla persona

Attività di ristorazione

Attivita di socializz.

Attività di stimolo dei

rapporti interrelazi.

Attività di integrazione

con il contesto sociale

Sostegno psicosociale collegato al

disagio personale

sociale

Mediazione interculturale

per le popolazioni immigrate

Macro area responsabilità

familiari

                          

1/7 1/7 1/7 1/7 1/7 1/7 1/7

             

Macro area anziani

                          

3/7 3/7 3/7 3/7 3/7 3/7 0

             

Macro area contrasto alla

povertà

                          1 1 1 1 1 1 1

             

Macro area diritti dei minori

                          

2/7 2/7 2/7 2/7 2/7 2/7 2/7

Macro area disabilità 1/7 1/7 1/7 1/7 1/7 1/7 1/7

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STRUTTURE A CICLO RESIDENZIALE

STRUTTURE RESIDENZIALI PER MINORI

Nel Distretto è presente il Servizio?- Sì

-Comune di Fondi : Casa Famiglia che accoglie n. 6 + 2 minori maschi di età compresa tra 11 e 18 anni. - D-Comune di Terracina, Casa Famiglia “Gregorio Antonelli” - struttura privata

Destinatari- minori

Gruppo Appartamento – struttura intermedia per disagiati psichici

Terracina – “DOMUS CARMINIA” -disagiati psichici adulti dei comuni del distretto

n. utenti 6

-STRUTTURE RESIDENZIALI PER DISABILI

Nel Distretto è presente il Servizio?- Sì

-Comune di Terracina, Comunità Alloggio “21 Marzo” - D

Destinatari

Disabili psicofisici e disabili psichiatrici

√ STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI

Nel Distretto è presente il Servizio?- Sì

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Comune di Fondi, Casa di Riposo per donne anziane autosufficienti “Mater Domini” - CComune di Monte San Biagio – C –Villa LuciaComune di Terracina - C – I.P.A.B- Curzio Salvini – Villa EuropaComune di Lenola – Villa Minerva – struttura privata –

√ STRUTTURE RESIDENZIALI PER PERSONE CON PROBLEMATICHE PSICO-SOCIALI

CASA MALTRATTAMENTO DONNE – Centro Rifugio “Crisalide” gestita da cooperativa sociale nel Comune di Terracina

STRUTTURE SEMIRESIDENZIALI PER SOGGETTI CON FRAGILITA’ SOCIALE

1-STRUTTURE SEMI-RESIDENZIALI DI RIABILITAZIONE SOCIALE PER ANZIANI

2-STRUTTURE SEMI-RESIDENZIALI DI RIABILITAZIONE SOCIALE PER PERSONE CON PROBLEMATICHE PSICO-SOCIALI

3-STRUTTURE SEMI-RESIDENZIALI DI RIABILITAZIONE SOCIALE PER IL DISABILE ADULTO

Nel Distretto sono presenti i Servizi di cui sopra?- Sì

Indicare in quali Comuni sono presenti i servizi e per ciascun Comune indicare il bacino di utenza

Comune di Fondi, Centro Diurno DISABILI l “Allegra Brigata” – DComune di Terracina, Centro Diurno del DSM- DComune di Terracina Centro Diurno DISABILI DComune di Monte San Biagio “ Centro Diurno Disabili” località “Campo Marinello” D.

Centri Diurni socio-riabilitativi Destinatari- Sì pazienti psichiatrici adulti e disabili psicofisici

Centri diurni di terapia occupazionale Destinatari- Sì disabili psicofisici

√ STRUTTURE SEMIRESIDENZIALI EDUCATIVE PER MINORI (0-18 ANNI)

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Nel Distretto è presente il Servizio?- Sì

Comune di Fondi- C – Centro Diurno MinoriComune di Terracina – C – Centro Diurno MinoriComune di San Felice Circeo – Centro Diurno MinoriComune di Sperlonga, -C - LudotecaComune di Lenola – C -LudotecaComune di Monte S. Biagio – C LudotecaComune di Campodimele – C - Ludoteca

Asilo Nido- Sì

ALTRI SERVIZI

√ CENTRI SOCIALI PER ANZIANI

Nel Distretto è presente il Servizio?- Sì

Indicare in quali Comuni è presente il servizio e per ciascun Comune indicare il bacino di utenza

Comune di Terracina – CComune di Fondi – CComune di Lenola – CComune di S. Felice Circeo – CComune di Sperlonga – CComune di Monte S. Biagio - C

√ LUDOTECHE

Nel Distretto è presente il Servizio?- Si

Comune di Monte San Biagio Comune di Sperlonga

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Comune di Campodimele Comune di Lenola

√ CENTRI PERMANENTI DI AGGREGAZIONE PER ADOLESCENTI

Nel Distretto è presente il Servizio?- Sì

Comune di Lenola (località Vallebernardo)- DComune di Monte San Biagio (località Campo Marinello)- D

Liveas: assistenza domiciliare e macro aree

Servizi e attività

Assistenza e cura della persona

Governo della casa

Aiuto igiene personale

preparazioni pasti ecc..

Promozione e mantenimento

dei legami sociali/familiari

Sostegno socio educativo a

minori disabili

Sostegno e consulenza al

care giver

Macro area responsabilità

familiari

                      

4/7 3/7 3/7 5/7 4/7 0

           

Macro area anziani

                      

7/7 7/7 7/7 6/7 2/7 0

           

Macro area contrasto alla

povertà

                      

4/7 2/7 2/7 3/7 / 0

           

Macro area diritti dei

minori

                      

1/7 0 1/7 2/7 2/7 0

           

Macro area disabilità

                      

6/7 6/7 6/7 6/7 5/7 0

           

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SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE

Nel Distretto è presente il Servizio?

- Sì

Indicare in quali Comuni è presente il servizio e per ciascun Comune indicare il bacino di utenza

Comune di Fondi - C – Anziani e Disabili Comune di Terracina – C- A.D. – Anziani e Disabili e MinoriComune di San Felice Circeo - CComune di Lenola – C – Comune di Sperlonga – C – Comune di Monte San Biagio – C – Comune di Campodimele - C-

Persone in condizioni di non autosufficienza o ridotta autosufficienza, temporanea o protratta

- Si

- ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA

- Sì (l’A.D.I. garantita in tutti i Comuni del Distretto, in concerto con il CAD, ha come destinatari, i minori, gli anziani ed i disabili ed è rivolta alle persone con problematiche psico-sociali ed in condizioni di non autosufficienza o ridotta autosufficienza, temporanea o protratta).

E’ stato avviato il progetto “ Centro di Coordinamento del Servizio di Assistenza Domiciliare” con la funzione di conoscere, raccordare, uniformare, omologare ed integrare il servizio di assistenza domiciliare nel territorio del Distretto.L’ obiettivo è di assicurare, in prospettiva, il servizio di A.D. in modo uniforme ed efficiente per tutti gli utenti del distretto, con un unico centro di costo ed un'unica gestione finanziaria all’ interno del Budget distrettuale.

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C. PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI

La PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Area Minori e Famiglia

Il Distretto Fondi-Terracina ha già avviato da tempo una serie di interventi strutturali in funzione del sistema di servizi socio-assistenziali nella area “Responsabilità Familiari” a copertura del fabbisogno del territorio distrettuale. Ai servizi già presenti si vuole affiancare, in questa programmazione, un polo di “SERVIZI PER LA FAMIGLIA” dislocati nei due comuni più grandi, Fondi e Terracina, come naturale e funzionale trasformazione degli Sportelli Famiglia. I due servizi avranno sia una caratteristica operativa di interconnessione di rete con tutti i servizi territoriali e potranno sviluppare una azione professionale itinerante in accordo con i servizi sociali dei comuni più piccoli. L’esigenza di pianificazione resta comunque:

A -Promozione e sviluppo delle attività delle strutture e dei servizi a favore dei minori:1. Case Famiglia2. Centri Diurni3. Centri di aggregazione giovanile4. Ludoteche.

B-Sostegno e sviluppo dei servizi gia attivati:1. Prevenzione del maltrattamento e abuso minorile2. Creazione rete dei centri diurni3. Sostegno attività di affidamento familiare4. Adozione5. Estensione del Servizio di Assistenza Domiciliare Educativa

C-Cooordinamento organico ed integrato ai servizi di assistenza economica nuclei famigliari: assegni di maternità assegni nuclei familiari sostegno famiglie monoparentali attività socio-ricreativa e di socializzazione extra-didattica attività ed interventi di sostegno socio economico disagio familiare

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Area Anziani

Assicurare uniformità di prestazioni assistenziali e socio-integrate a tutti gli utenti anziani del distretto:1. Programmazione e sviluppo del servizio di assistenza domiciliare secondo criteri organizzativi

e gestionali omogenei, regolamentazione dell’ accesso alle prestazioni in modo organico ed uniforme in tutti i comuni del distretto, estensione del servizio di assistenza domiciliare ad anziani non autosufficienti;

2. Attività socio integrata e di ricovero in strutture di accoglienza per soggetti anziani autosufficienti e indigenti;

3. Sviluppo del Centro di coordinamento dei servizi geriatrici e dell’Assistenza Domiciliare, nel territorio del distretto;

4. Sviluppo del Servizio di Telesoccorso, Teleassistenza e Telecontrollo.5. Interventi integrati per la Non Autosufficienza.6. Potenziamento e sostegno servizi e attività socio-ricreative

Area Disabili

Formazione professionale ed integrazione socio-lavorativa

Sviluppo Interventi di socializzazione ed inserimento nel mondo del lavoro, anche attraverso la promozione di forme di imprenditorialità e gestione di cooperative sociali. Sostegno alla gestione della rete dei servizi semiresidenziali e diurni per i disabili.

Promozione Trasporto Sociale Centri Diurni Disabili- attività socio-integrative Assistenza Domiciliare Autogestita

Area Contrasto alla Povertà Disagio ed Esclusione sociale

Promozione e sviluppo interventi di inserimento socio-lavorativo per soggetti ad alta fragilità sociale in tutto il territorio del distretto.

Potenziamento e promozione servizio di pronto intervento sociale. Promuovere la istituzione di una comunità di pronta accoglienza per emarginati Sostegno socio-economico famiglie disagiate

Area Immigrati

L’orientamento, già espresso nel I° Piano di Zona, 2002-2004, del Distretto Fondi Terracina, in linea con gli indirizzi del Piano Nazionale degli Interventi Sociali e con gli indirizzi elaborati dalla commissione nazionale sulle politiche per gli immigrati, è di definire obiettivi riferiti all’ area in parola, compresi trasversalmente in tutte le aree citate.L’ intento è di evitare di organizzare servizi e prestazioni separate per gli immigrati che invece devono usufruire dei stessi servizi della popolazione autoctona, anche, se necessario, attivare strumenti e strategie per agevolare l’accessibilità e la fruizione da parte degli immigrati di detti servizi.

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In tale prospettiva, e nello specifico, si prevedono i seguenti obiettivi di attuazione:

Potenziamento servizi di consulenza, CDS immigrati del Comune di Fondi e Sportelli Immigrati gia realizzati. Promozione attività di integrazione socio-culturale, linguistica, giuridica ecc.

Promozione rete di servizi per immigrati.

Le misure adottate per realizzare l’ integrazione socio-sanitaria dei servizi

Individuazione delle linee di evoluzione di un reale Welfare condiviso, con servizi integrati e con una articolazione della spesa sociale e sanitaria precisa, oggettiva e chiara. Il processo si presenta indubbiamente lungo e difficoltoso ma il nostro distretto, che presenta una elevata sensibilità istituzionale nei confronti di questo problema, sta affrontando già da quest’anno la possibilità di sperimentare su un modello di servizio: IL CENTRO DIURNO PER MALATI DI ALZHEIMER, l’organizzazione integrata con budget finanziario definito con costi a carico dei comuni e della ASL.

Partecipazione degli operatori delle istituzioni del distretto alla elaborazione e stesura del Piano, attraverso L’Ufficio di Piano e i Tavoli di Programmazione e Progettazione per Aree di Intervento. INTEGRAZIONE OPERATIVA E FUNZIONALE

consultazione su particolari interventi e strategie. Potenziamento dell’ UFFICIO DI PIANO promozione di percorsi di formazione e aggiornamento tra operatori sociali e sanitari promozione della concertazione sociale e della sussidiarietà orizzontale nei comuni del

distretto e della partecipazione ai tavoli di programmazione

Modalità adottate per realizzare il coordinamento con gli altri organi dello stato e con la pluralità dei soggetti locali.

Le istituzioni del territorio, Provincia, XXII Comunità Montana, Scuola, Terzo settore, Volontariato e privato sociale hanno partecipato al percorso di formazione ed aggiornamento di cui sopra finalizzato alla elaborazione del I° Piano di Zona e tuttora partecipano ai gruppi di lavoro istituiti per la realizzazione dei programmi e per la nuova progettazione.

Le organizzazioni sindacali e le Associazioni delle famiglie e degli utenti sono coinvolte in modo permanente, nei tavoli di programmazione di area e attraverso incontri specifici nella pianificazione degli interventi, concordando con gli stessi l’importante apporto che possono fornire quale “capitale sociale” del territorio.

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Strumenti di valutazione dei risultati raggiunti, controllo, monitoraggio e verifica dei risultati raggiunti.

E’ stato adottato l’”Approccio Integrato e Quadro Logico, (Logical Framework) ovvero un modello progettuale e valutativo integrato che, accanto alla suddivisione e classificazione degli obiettivi in Obiettivi Strategici generali e specifici prevede la declinazione delle azioni necessarie per realizzarli e per ciò stesso impone che accanto e concomitante alla progettazione si pianificano le tre fasi della valutazione “ex ante” “in itinere” ed “ex post”.

Sono stati individuati tre rapporti matematici di valutazione per tutti i progetti ed esattamente:

l’indice di copertura l’indice di efficienza l’indice di successo

Innovazione organizzative, operative, gestionali e di sistema del Distretto.

Il modello di GOVERNANCE adottato dal Distretto, nell’Accordo di Programma e dettagliatamente enunciato nei Piani di Zona degli anni precedenti, si pone come strumento organizzativo ancora valido, funzionale, efficace e rispondente allo scopo.

Il Sistema circolare dei Livelli di Azione: DECISIONALE - (comitato dei Sindaci) – PIANIFICAZIONE – (Gruppo Tecnico di Coordinamento interistituzionale) – PROGRAMMAZIONE - (Gruppi di Area di intervento) – PROGETTAZIONE, VERIFICA, VALUTAZIONE L’Ufficio di Piano, con la funzione pivotale di coordinamento, organizzazione ed informazione, interconnette i livelli del sistema.

L’Ufficio di Piano, il cui progetto specifico è inserito più avanti nella sezione PROGETTI, quest’anno verrà potenziato, assumendo, oltre la funzione propria di Tecnostruttura amministrativa, anche la competenza più legata al coordinamento della PROGRAMMAZIONE SOCIALE, cosi come indicato nelle Linee Guida regionali. Inoltre nell’ Ufficio di Piano verranno fatte rientrare le azioni dei gruppi di progettazione monitoraggio e verifica valutazione.

Per la descrizione dettagliata dell’UFFICIO DI PIANO si rimanda alla sezione PROGETTI.

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D. AZIONI DI PIANO

STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE DELLE SPECIFICHE AREE DI INTERVENTO SOCIO-SANITARIO NEL TERRITORIO DEL DISTRETTO

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AREA RESPONSABILITA’ FAMILIARI

In Sintonia con le linee del piano socio-assistenziale nazionale 2002-‘04 e del piano socio-

assistenziale regionale, la strategia da seguire per la formulazione della programmazione dell’area

responsabilità familiare si concretizza nel promuovere e sostenere la libera assunzione di

responsabilità.

Le strade da percorrere per realizzare siffatta strategia sono quelle indirizzate a sostenere e

valorizzare le capacità genitoriali e certamente una politica efficace per sostenere le responsabilità

familiari richiede una effettiva integrazione dello stesso sistema dei servizi attraverso l’accordo di

programma in primo luogo e la riformulazione del piano di zona con un’ottica di integrazione a più

ampio spettro.

La mission dell’area responsabilità familiare si sostanzia in tutti quei servizi e prestazioni che

direttamente o indirettamente sostengono la famiglia nella funzione genitoriale, seguendo un approccio,

che superando la mera logica assistenziale, punti alla valorizzazione delle famiglie come risorsa.

Nel distretto Fondi-Terracina sono gia attivati servizi pubblici e privati, che espletano attività a

favore delle famiglie, un riferimento obbligatorio va ai consultori familiari del distretto sanitario, al

TSMREE del distretto sanitario, al Servizio Sociale presso i diversi Comuni del distretto, al Servizio

per la Famiglia distrettuale, al progetto sull’affido familiare distrettuale, ecc.

Pertanto, a livello operativo, in forza dei dati pervenuti, si è stabilito che occorre valorizzare

l’esperienza del Servizio per la Famiglia, i cui interventi si sono dimostrati essere strettamente

pertinenti a vecchi e nuovi bisogni, espliciti ed impliciti relativi al tema delle responsabilità familiari.

“Valorizzare”, vuol dire realizzare una nuova configurazione organizzativa, più funzionale a rispondere

ai suddetti bisogni, superando la parcellizzazione attuale degli interventi, attraverso la realizzazione del

“Centro per la Famiglia”, inteso come “luogo” in cui confluiscono e trovano integrazione tutte quelle

iniziative che concorrono a realizzare una politica globale a favore delle famiglie. Inoltre per espletare

al meglio la funzione di portare ad unità le diverse iniziative gia avviate, si è reso necessario

individuare due nuclei centrali, collocati uno nel comune di Fondi e l’altro nel comune di Terracina,

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aventi il ruolo di snodo di tutte le attività che caratterizzano una unitaria politica a sostegno della

famiglia.

La mission del Centro, in sintesi, è quella di agevolare l’assunzione delle responsabilità

familiari sostenendo, valorizzando ed integrando le capacità genitoriali, attraverso attività di:

□ Accoglienza, ascolto e segretariato sociale

□ Consulenza al singolo, alla coppia, ai genitori e ai figli e genitori insieme.

□ Mediazione Familiare

□ Consulenza Legale

□ Sostegno e sensibilizzazione all’affido e all’adozione nazionale ed internazionale

□ Gruppi di supporto alla genitorialità

□ Sostegno e rafforzamento della rete territoriale per la famiglia

In ultimo, dall’analisi dei casi giunti al Servizio per la Famiglia, è stato possibile constatare la

necessità di realizzare due nuovi progetti:

1. “Counseling domiciliare per famiglie con minori”, esso è rivolto a famiglie con

minori in situazione di disagio. Le attività previste in tale progetto, sono di supporto ad

una genitorialità più adeguata ed a favorire nei minori uno sviluppo socio-affettivo più

sano all’interno della propria famiglia d’origine, prevenendo anche l’eventualità di una

istituzionalizzazione. Gli interventi possono realizzarsi sia all’interno dell’abitazione

che sul territorio, per meglio rispondere ai diversi bisogni dei componenti il nucleo

familiare individuato come problematico.

2. “Servizio di Spazio Neutro per l’Ascolto Protetto del Minore”, nei casi in cui si

rende indispensabile sostenere la relazione genitore/i – figlio, in seguito ad un

allontanamento da parte del Tribunale per i Minorenni. Di fatto si è potuto constatare un

aumento della conflittualità tra genitori separati nella gestione dei rapporti con i figli

minori, conflittualità che induce a prescrivere incontri protetti tra figli e genitore non

affidatario, al fine di garantire la sicurezza dei minori stessi e favorire, quando ciò sia

possibile, la crescita delle capacità genitoriali nel padre e nella madre.

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Dall’analisi ambientale ai progetti operativi

ANALISI DELLA DOMANDA

Popolazione minori 0 -18 suddivisa in fasce quinquennali

(1982-1986) 15-19 aa. Tot. 6.896 M 3.536 F 3.360(1987-1991) 10-14 aa. Tot. 6.596 M 3.369 F 3.200(1992-1996) < 5- 9 aa. Tot. 5.139 M 2.674 F 2.465

Iscritti alla scuola dell’obbligo:Scuola dell’Infanzia n. 2047Scuola Primaria n. 4081Scuola Media I grado n. 2968Scuola Madia II grado n. 4814

________________TOTALE n. 13910

Tasso di disagio scolastico: 2.3 o di dispersione

Indice di affollamento : 9.3 per tipo di scuola Numero di alunni portatori di disagio e con handicap certificato iscritti suddivisi per tipologia di istituto:Scuola dell’Infanzia n. 28Scuola Primaria n. 116Scuola Media I grado n. 142Scuola Madia II grado n. 86 ________ TOTALE n. 372

Popolazione scolastica extracomunitaria : n. 132

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Risultato rapporto tra insegnanti di sostegno ed alunni con disagio certificato: Scuola dell’Infanzia: 1.91Scuola Primaria: 2.35Scuola Media I grado: 2.42

Portatori di disabilità fino a anni 18 UTENTI N. assoluto 924 – ( 300 Fondi - 624 Terracina)e per tipologia:

Ritardo mentale 150 - (60 Fondi – 90 Terracina) Disturbo dell’apprendimento 160 - (94 Fondi – 66 Terracina) Spettro psicotico 15 - (31 Fondi – 84 Terracina) Spettro nevrotico 202 - (38 Fondi –164 Terracina) Disturbo del comportamento 67 - (15 Fondi – 52 Terracina) Patologia neurologica 71 - (28 Fondi – 43 Terracina) Disturbo del linguaggio espressivo 70 - ( 34 Fondi – 36 Terracina) Certificati di sostegno 345 - ( 167 Fondi – 178 Terracina) Ritardo psicomotorio 89 - (solo Terracina)

N. alunni certificati con disagio o disabilità: 178 (Terracina + San Felice) 167 (Fondi)

Iscritti e suddivisi per istituti e patologia:

Problemi psichiatrici 288 Problemi fisici 25 Problemi uditivi 5 Problemi visivi 3

Suddivisione per scuola:

Scuole materne 11 Scuole elementari 62 Scuole medie 78 Scuole superiori 27 T o t. 178 alunni

Rapporto tra insegnanti di sostegno ed alunni certificati con disagio o disabilità a.s. 2004/2005

SCUOLA INFANZIA 1.92SCUOLA PRIMARIA 2.41SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO 2.45

Numero totale di alunni portatori di handicap psicofisico: n. 1464Numero totale di alunni portatori di handicap uditivo: n. 13Numero totale di alunni portatori di handicap visivo: n. 3

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INTERVENTI SOCIOSANITARI DEL CONSULTORIO FAMILIARE:

Prestazioni psicologiche: n. 745

Tipologia di interventi:- Disturbo di adattamento: ansioso n. 30- Disturbo di adattamento:distimico n. 25- Sindrome ansiosa depressivo da stress n. 40- Disturbi fobici da panico n. 20- Disturbi della sfera affettiva relazionale e problematiche relazionali e coniugali n. 80- Valutazioni e consulenze n. 35

Visite ginecologiche: n. 1054

Interventi pediatrici: n. 362

Interruzioni volontarie di gravidanze IVC: n. prestazioni 221 percentuale di IVC: 56 %

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ANALISI DELL’OFFERTA

Numero di asili nido comunali pubblici e privati: 5

Interventi per affidamenti preadottivi: n. 3

Interventi per affidamenti: n. 51

Minori assistiti in strutture protette: 27

Centri diurni per minori: 6

Numero di posti disponibili nei centri diurni: max. 25

Interventi psicosociali alle famiglie: 496

Interventi di assistenza economica a nuclei familiari: 103

Contributi per gli affitti: 213

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PROGETTI PREVISTI NEI PIANI DI ZONAMINORI

Totale dei progetti previsti: n. 3

1) TITOLO DEL PROGETTO: CENTRO DIURNO MINORI 6-12 ANNI

COMUNI CAPOFILA di PROGETTO: Fondi – Terracina – San Felice Circeo

FINANZIAMENTO PREVISTO (per i centri diurni di Fondi e Terracina): € 1400000.00FINANZIAMENTO PREVISTO (per il centro diurno di San Felice Circeo): € 830000.00

TARGET: minori di età compresa tra i 6 ed i 12 anni

OBIETTIVI: Offrire ai minori un ambiente in cui vivere con i propri coetanei per arricchire le proprie

capacità di socializzazione, di condivisione degli ambienti, dei momenti di gioco e di formazione psicofisica;

Rivalutare il rapporto che i ragazzi hanno con l’istituzione scolastica; Sostenere il percorso formativo e di apprendimento scolastico (percorsi individualizzati); Sostenere la genitorialità (rapporto genitori – figli).

DURATA: 1 anno

MODALITA’ DI VALUTAZIONE:Il progetto prevede una valutazione iniziale di conoscenza dei minori e delle risorse ambientali; una valutazione in itinere per la modulazione costante del progetto globale e dei percorsi individuali elaborati per ciascun minore al fine di adattare gli interventi alle esigenze emergenti; una valutazione finale per l’analisi del raggiungimento degli obiettivi.

____________________________________________________________________

2) TITOLO DEL PROGETTO: CENTRI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE

COMUNE CAPOFILA di PROGETTO:

FINANZIAMENTO PREVISTO - LEGGE 285/97 (per ciascun centro): € 40000.00

TARGET: minori (preadolescenti ed adolescenti)

OBIETTIVI:

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sostenere la crescita psicofisica dei giovani; potenziare la capacità di partecipazione attiva e responsabile dei giovani alle attività interne ed

esterne al centro (partecipazione sociale e protagonismo giovanile); potenziare le capacità aggregative ed associative dei giovani; sostenere la genitorialità; facilitare la relazione genitore - figlio; supportare individualmente il percorso di apprendimento scolastico; guidare i giovani nelle scelte dei percorsi formativi e professionali; prevenzione e riduzione del disagio giovanile attraverso interventi sociosanitari inseriti nella

rete dei servizi.

DURATA: 1 anno

MODALITA’ DI VALUTAZIONE:Il monitoraggio viene effettuato costantemente (in itinere) al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi predisposti dal piano di lavoro e previsti nei progetti individuali elaborati. Gli strumenti di valutazione (schede, questionari di gradimento, riunioni periodiche, etc.) sono condivisi da tutti gli operatori coinvolti nelle diverse fasi del progetto.

________________________________________________________________________________

3) TITOLO DEL PROGETTO: MALTRATTAMENTO: L’ESPERIENZA DI INTEGRAZIONE DEI SERVIZI

COMUNE CAPOFILA di PROGETTO: Terracina

FINANZIAMENTO PREVISTO (per ciascun centro): € 21000.00

TARGET: Operatori delle equipe multidisciplinari;Adulti e/o educatori.

OBIETTIVI: Aggiornamento delle equipes esistenti; Diffusione dell’informazione circa il fenomeno dell’abuso e del maltrattamento dei minori; Rinforzare la rete dei servizi volti alla tutela dei minori

DURATA: 1 anno

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PROGETTI PREVISTI NEL PIANO DI ZONARESPONSABILITÁ FAMILIARI

Totale dei progetti previsti: n. 3

1) TITOLO DEL PROGETTO: CENTRO PER LA FAMIGLIA

COMUNI CAPOFILA di PROGETTO: Fondi - Terracina

FINANZIAMENTO PREVISTO (per ciascun centro): € 80000.00

TARGET: Coppie;Famiglie;Minori;Coppie che intendono attivare adozioni nazionali e internazionali;Coppie coinvolte in affidi familiari;Operatori di enti pubblici;Terzo Settore;Educatori.

OBIETTIVI: Progettazione, gestione e valutazione di interventi formativi, di orientamento, di sostegno

all’individuo e alla famiglia; Realizzazione di soluzioni a misura nel processo di innovazione e coerenti con le risorse dei

Comuni; Promozione di un sistema epidemiologico del territorio e da utilizzare in modo progettuale; Tutela dei figli minori, bambini ed adolescenti nella situazione familiare; Rafforzamento delle capacità genitoriali degli adulti; Realizzazione di valutazioni ed azioni di sostegno alle dinamiche relazionali dei componenti

familiari; Sensibilizzazione e sostegno alla genitorialità finalizzata all’affido ed alla adozione; Affrontare le problematiche interculturali.

DURATA: 1 anno

MODALITA’ DI VALUTAZIONE:La valutazione viene effettuata tramite strumenti quali: riunioni periodiche e relazioni

__________________________________________________________________

2) TITOLO DEL PROGETTO: ASSISTENZA EDUCATIVA MINORI Counseling domiciliare per famiglia con minori

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COMUNI CAPOFILA di PROGETTO: Fondi - Terracina

FINANZIAMENTO PREVISTO (per ciascun centro per la famiglia): € 31000.00

TARGET: famiglie con minori in situazioni di disagio sociale e/o a rischio di istituzionalizzazione del minore.

OBIETTIVI: Prevenzione dell’istituzionalizzazione dei minori; Supporto del minore all’interno della propria famiglia d’origine; Sostegno alla genitorialità; Orientamento della famiglia verso le reti sociali formali ed informali; Rafforzare nel minore la motivazione allo studio e le capacità relazionali.

DURATA: 1 anno

MODALITA’ DI VALUTAZIONE:La valutazione viene effettuata tramite strumenti quali: riunioni periodiche e relazioni

________________________________________________________________________________

3) TITOLO DEL PROGETTO: SPAZIO NEUTRO PER L’ASCOLTO PROTETTO

COMUNE CAPOFILA di PROGETTO: Fondi

FINANZIAMENTO PREVISTO - LEGGE 285/97: € 50000.00

TARGET: FamiglieMinori

OBIETTIVI: Ascolto protetto dei minori e delle famiglie; Sostegno emotivo ed affettivo dei minori in situazioni di crisi familiare; Interventi di recupero delle responsabilità e capacità genitoriali.

DURATA: 1 anno

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AREA CONTRASTO ALLA POVERTA’

Dall’analisi ambientale ai progetti operativi Premessa

La programmazione relativa all’anno 2005/2006 deve essere ripensata in termini di processo e metodo ordinario di governo del sistema Socio-sanitario del distretto.In tale ottica è parso opportuno ricollegarsi al processo di pianificazione, programmazione e progettazione attivato nel 2001, che è partito dalla definizione di Obiettivi Generali a loro volta disaggregati in Obiettivi Specifici. Gli Obiettivi Generali e Specifici sono stati individuati a seguito dello sviluppo del profilo di Comunità e dopo aver correlato i bisogni emersi a livello locale con gli obiettivi Generali e Specifici previsti nella pianificazione nazionale e regionale, in tema di mantenimento e sviluppo dei livelli di benessere della collettività.In ossequio, quindi, alla metodologia della programmazione adottata già dal 2001, richiamiamo lo schema sintetico che descrive il susseguirsi delle fasi di una programmazione concepita “a spirale” che è il seguente:

Fase della conoscenza; Fase della scelta; Fase attuazione; Fase monitoraggio; Fase valutazione; Nuova programmazione.

Posto che per diversi motivi le fasi successive alla scelta ( attuazione, monitoraggio e valutazione) non hanno avuto modo di essere sviluppate compiutamente principalmente a causa del ritardo nell’avvio dei progetti ( fase della scelta) previsti nel Piano di Zona 2001 e successivi, abbiamo trovato utile ripartire dalla fase conoscitiva della nuova programmazione per l’anno 2005/2006 relativa all’area tematica “ Contrasto alla Povertà”.Nella fattispecie abbiamo suddiviso la fase conoscitiva in:

1. Analisi della Domanda,2. Analisi dell’Offerta.

L’Analisi della Domanda si avvale di una batteria di indicatori sociali estrapolati tra i più comuni ed accettati nella letteratura specialistica, che sono di ordine generale se in riferimento alla programmazione di tutta l’area tematica “ Contrasto alla Povertà” e di ordine più specifico se riferiti ai singoli progetti. Si precisa che in carenza di un efficiente “Sistema Informativo Sociale”, posto l’obiettivo di collaborare allo sviluppo dello stesso, è stato condiviso da tutto il gruppo di lavoro e dal consulente di restringere la fase della conoscenza ai dati attualmente disponibili.L’Analisi dell’Offerta comprende, oltre all’individuazione di servizi e prestazioni prodotti ed erogati da enti e organizzazioni presenti sul territorio distrettuale, anche i progetti previsti negli antecedenti Piani di Zona, rispetto ai quali si è verificato la stato di attuazione.Nella fase della scelta i criteri per una nuova progettazione sono stai individuati fondamentalmente in funzione delle criticità (intese come assenza di risposta) che emergono dal confronto tra i bisogni rilevati e l’offerta attualmente in essere per coprire i bisogni stessi.

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I FASE DELLA CONOSCENZA

ANALISI DELLA DOMANDA

Struttura della Popolazione Piramide dell’età

Popolazione attiva 15 - 64 anni

Occupati + Disoccupati Tasso di attività (per sesso e classi di età) -------------------------------x 100 Tot. Popolaz. ResidentePopolazione attiva 15-64 N 61381

Tasso generaleM 1,32%F 1,34%G 2,67% MASCHI40-44 0,35% RES. TOT. Popolazione attiva 6581

4,90% RES. PAR.

45-49 0,27% RES. TOT. Popolazione attiva 6139 4,02% RES. PAR.

50-54 0,24% RES. TOT. popolazione attiva 61803,62% RES. PAR.

55-59 0,47% RES. TOT. popolazione attiva 50584,21% RES. PAR.

60-64 0,21% RES. TOT. popolazione attiva 49133,92% RES. PAR.

FEMMINE

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40-44 0,5% RES. TOT. «  «  6,97% RES. PAR.

45-49 0,34% RES. TOT. “ “5,04% RES. PAR.

50-54 0,22% RES. TOT. “ “3,28% RES. PAR.

55-59 0,19 % RES. TOT. “ “3,34% RES. PAR.

60-64 0,08% RES. TOT. “ “1,5% RES. PAR.

Popolazione non attiva*Tasso di inattività per sesso ------------------------------x 100 Totale popol. Residente

Popolazione non attiva maschi 13171“ “ femmine 15976

Tasso inattività maschi 45,18%“ femmine 54,81%

OccupatiTasso di occupazione per sesso e classi di età ------------------------x 100 Totale popol. AttivaTasso occupati maschi40-44 0,02%

R. 0,19%

45-49 0,01% R 0,11%

50-54 0,003% R 0,80%

55-59 0,001% R 0,019

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60-64 0,001% R 0,02%

Tassi occupati femmine40-45 0,06%

S. 0,5%

45-50 0,04% R 0,43%

50-54 0,006% R 0,016 %

55-59 0,014% R 0,17%

60-64 0%

TOTALE OCCUPATI 0,16%“ “ FEMMINE 0,0128%“ “ MASCHI 0,039

Iscritti nelle listeIscritti nelle liste di collocamento 3,94% -------------------------x 100 Popolazione attiva

Pers. Disoccupate + Persone in cerca di prima occupazioneTasso di disoccupazione ------------------------------x 100 Totale popolazione attiva

TASSO DI DISOCCUPAZIONE 3,77%

Casalinghe 14.732.000

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Sommatoria Xi Fi (X = reddito F = frequenze)Reddito pro capite -------------------------------------------------------- N (N = Totale redditieri)

EURO 4368,00

Famiglie per numero di componenti 2,79

Sfratti eseguitiN° sfratti sul totale della popolazione --------------------------------------x 100residente Totale popolazione residente

Senza fissa dimora Numero assoluto 226

Delitti denunciati all’autorità giudiziariaDelitti denunciati ----------------- -----------------------------------x 100.000 Totale Popolazione residente

Provvedimenti penali per delitti di Valore assolutoCriminalità organizzata di stampo Mafioso per 100.000

Procedimenti civiliProcedimenti civili ------------------------------ x 100.000 Totale popolaz. Residente

Procedimenti Penali Procedimenti Penali ------------------------------x 100.000 Totale popolazione residente

Tossicodipendenti Tossicodipendenti in trattamenti presso i

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servizi sanitari pubblici e le strutture socioriabilitative in numero assoluto

Persone ammesse nei servizi Ammessi nei servizi psichiatrici per gruppi di cause tra cui le psicosi causate da alcolismo e tossicod. N° di suicidi e tentativi di suicidioSuicidi -----------------------------------------x 100.000 Totale popolazione residente

Note * casalinghe, studenti,ritirati dal lavoro……………..

ANALISI DELL’OFFERTA

- Numero di centri di accoglienza notturna in convenzione; NO

- N° di persone che hanno usufruito di accoglienza notturna; NO

- N° di centri di accoglienza diurna e notturna; NO

- N° di persone che hanno usufruito di accoglienza notturna e diurna;

- N° di mense sociali; NO

- N° di persone che hanno usufruito di mense sociali; NO

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- N° di nuclei familiari assistiti; N°592

- Contributi per l’affitto; 164

- Iniziative di promozione della salute

- Altro (CONSULENZE PSICO-SOCIALE) n° 400

PROGETTI PREVISTI NEI PIANI DI ZONA

Totale dei Progetti previsti : N. 3

1 – COMUNE DI SAN FELICE CIRCEOReinserimento socio-lavorativo di persone ad alta fragilità sociale – in collaborazione con Corpo Forestale dello Stato – Parco Nazionale del Circeo –

2- COMUNE DI SPERLONGAReinserimento socio-lavorativo di persone ad alta fragilità sociale – in collaborazione con WWF –

3-COMUNE DI MONTE SAN BIAGIO Servizio di pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personale e familiare”.

- Adesione di rete al Progetto coordinato da PROVINCIA DI LATINAPROGETTO DI SISTEMA “RELATIUM” Aumento della Occupabilità persone svantaggiate

TOTALE DEI PROGETTI CONCLUSI: N°

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Progetti in CorsoTITOLO DEL PROGETTO: Reinserimento socio-lavorativo di persone ad alta fragilità sociale – in collaborazione con Corpo Forestale dello Stato – Parco Nazionale del Circeo –

ANNO DI RIFERIMENTO: 2001 – 2002 – 2003 - 2004

COMUNE CAPOFILA: San Felice Circeo

FINANZIAMENTO PREVISTO: € 143.054,00 per ogni anno di gestione

STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGETTO: il Progetto avviato nel 2004 prevede altresì l’organizzazione di un Centro di Coordinamento dei Servizi per le categorie fragili nel territorio del distretto

TARGET: soggetti ad alta fragilità sociale, ex tossicodipendenti, disagiati psicosociali, disoccupati di lunga data ecc…

OBIETTIVI: favorire socializzazione e reinserimento lavorativo soggetti deboli

TITOLO DEL PROGETTO: Reinserimento socio-lavorativo di persone ad alta fragilità sociale – in collaborazione con WWF -

ANNO DI RIFERIMENTO: 2004

COMUNE CAPOFILA: Sperlonga

FINANZIAMENTO PREVISTO: € 50.000,00

STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGETTO: avviato

TARGET: soggetti ad alta fragilità sociale, ex tossicodipendenti, disagiati psicosociali, disoccupati di lunga data ecc…

OBIETTIVI: favorire socializzazione e reinserimento lavorativo soggetti deboli

DURATA

MODALITA’ DI VALUTAZIONE

TITOLO DEL PROGETTO: Servizio di pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza personale e familiare”.

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ANNO DI RIFERIMENTO: 2001, 2002,2003, 2004,

COMUNE CAPOFILA: Monte San Biagio

FINANZIAMENTO PREVISTO: € 95.259,20STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGETTO: avviato

TARGET: persone e/o famiglie presenti sul Distretto Fondi – Terracina che vengono a trovarsi in situazioni di emergenza sociale

OBIETTIVI: offrire, attraverso la messa in rete di vari servizi istituzionali e non, risposte organiche e strutturate all’emergenza sociale per ridurre lo stato di isolamento

II FASE DELLA SCELTA

Tra le principali criticità che emergono dall’analisi della fase conoscitiva (domanda e offerta) il gruppo ha scelto sulla base di tre criteri :

1. criterio dell’importanzaAttiene alla grado di pressione sociale rispetto alla soluzione del problema sotto analisi e alla conseguente priorità politica attribuita dal livello politico-amministrativo ( Comitato dei Sindaci ) alla soluzione del problema stesso.

2. criterio della fattibilità Riguarda il grado di possibilità di affrontare e risolvere il problema da parte degli operatori impegnati in tale campo.

3. criterio della diffusioneRiguarda la frequenza di diffusione del problema nella collettività.

Problemi PrioritariI ProblemaIl numero assoluto di 226 “senza fissa dimora” ( numero tra l’altro da considerare in difetto ), coniugato con la carenza di offerta strutturale alle emergenze sociali, orienta la scelta ad intervenire su tale problema.Nella pianificazione 2001 è stato già previsto un specifico progetto per rispondere alle emergenze sociali, ma il progetto è stato avviato solo nel 2005 il che impone di formulare la nuova progettazione partendo da quanto è in via di realizzazione, arricchendola di indicatori sociali specifici in grado di farci costruire una risposta graduale e strettamente pertinente al contesto del nostro distretto. II ProblemaIl dato della disoccupazione generale, pone il problema della “ fattibilità” intesa come possibilità da parte degli operatori impegnati nell’area contrasto alla povertà di incidere significativamente sulla possibilità di modificare questo importante indicatore di povertà. D'altronde lo stesso livello politico-amministrativo locale si vede ridotte nel breve periodo le possibilità di abbassare l’incidenza della disoccupazione. In forza di tale considerazione la scelta progettuale deve ricadere sul problema della

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disoccupazione riferita alle fasce più deboli ( tossicodipendenti , ex-detenuti, disoccupati ultra quarantenni, ecc.), riducendo quindi l’intervento ad una area ristretta e non a tutta l’area della disoccupazione.Nella pianificazione 2001-2002 la progettazione ha seguito la logica legata alla cultura assistenzialistica, che però è stata superata nella pianificazione 2003 con l’adesione alla logica di puntare allo sviluppo dell’empowerment ( essere messo in grado di……) dei soggetti interessati. La nuova progettazione ha puntato e punta a costruire la rete tra i soggetti coinvolti ( stakeholders) nella soluzione del problema: struttura produttiva distrettuale, agenzie formative, sistema sanitario, sistema servizi sociali, soggetti deboli.

III FASE DELL’ ATTUAZIONECome si evince dall’analisi dell’offerta sono stati tutte e tre i progetti attuativi delle linee programmatiche sviluppate negli antecedenti Piani di Zona, ciò ci permette di sostenere che la fase di attuazione è in pieno sviluppo. Per quanto detto in premessa, è opportuno sottolineare che nella fase di attuazione occorre superare la logica assistenzialistica, trasformando i progetti in strumenti idonei a promuovere l’empowerment.

IV e V FASE MONITORAGGIO e VALUTAZIONE

Ci si assume l’impegno di individuare e predefinire gli indici matematici in grado di valutare in itinere (monitoraggio) l’andamento del progetto e la realizzazione degli obiettivi intermedi oltre a predefinire indici matematici per valutare la realizzazione degli obbiettivi finali. La garanzia per effettuare un reale monitoraggio e una reale valutazione sarà affidata alla riformulazione dei progetti scelti secondo il modello “progettare per problemi-obbiettivi-risultati” e secondo il “metodo delle congruenze organizzative”così come previsto nel primo Piano di Zona 2001.

VI FASE NUOVA PROGRAMMAZIONE

In coerenza con quanto finora illustrato la nuova programmazione comprenderà il proseguo dei progetti aventi illustrati ridefiniti secondo quanto sostenuto nella fase della attuazione.

AREA DISABILITA’

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Dall’analisi ambientale ai progetti operativi

ANALISI DELLA DOMANDA

Popolazione Anziana : 65 > 65, suddivisa per quinquennio

(1902 – 1906) > 95 Tot. 85(1907 – 1911) 90-94 aa. Tot. 516(1912 - 1916) 85-89 aa. Tot. 1300(1917 – 1921) 80-84 aa. Tot. 2198(1922 - 1926) 75-79 aa. Tot. 4089(1927 – 1931) 70-74 aa. Tot. 5156(1932- 1936) 65-69 aa. Tot. 5589

Popolazione > 65 anni (18.550)Indice di vecchiaia 111,21 -------------------------------- x 100 Popolazione 0 – 14 anni (16.680)

Popolazione > 65 anni (18550)Indice di invecchiamento 15,94 ---------------------------------- x 100 Popolazione Totale (116.362)

Popol. < 15 + Popol. > 65 anni (81.132)Indice di dipendenza 43,42 --------------------------------------- x 100 Popolazione 15 – 64 anni

Popol. < 15 + Popol. > 65 anniIndice di carico sociale 30,28 -------------------------------------- x 100 Popolazione Totale

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Popolazione minori 0 -18 suddivisa in fasce quinquennali

(1982-1986) 15-19 aa. Tot. 6.896 M 3.536 F 3.360(1987-1991) 10-14 aa. Tot. 6.596 M 3.369 F 3.200(1992-1996) < 5- 9 aa. Tot. 5.139 M 2.674 F 2.465

Portatori di disabilità fino a anni 18 (dati T.S.M.R.E.E.) UTENTI N° assoluto 924 – ( 300 Fondi - 624 Terracina)e per tipologia:

o Ritardo mentale 150 - (60 Fondi – 90 Terracina)o Disturbo dell’apprendimento 160 - (94 Fondi – 66 Terracina)o Spettro psicotico 115 - (31 Fondi – 84 Terracina)o Spettro nevrotico 202 - (38 Fondi –164 Terracina)o Disturbo del comportamento 67 - (15 Fondi – 52 Terracina)o Patologia neurologica 71 - (28 Fondi – 43 Terracina)o Disturbo del linguaggio espressivo 70 - ( 34 Fondi – 36 Terracina)o Certificati di sostegno n. 345 - ( 167 Fondi – 178 Terracina)o Ritardo psicomotorio 89 - (solo Terracina)

N° alunni certificati con disagio o disabilità N° assoluto 178 (Terracina + San Felice) 167 (Fondi)iscritti e suddivisi per istituti e patologia:

o Problemi psichiatrici 288o Problemi fisici 25o Problemi uditivi 5o Problemi visivi 3

Suddivisione per scuola:

Scuole materne 11 Scuole elementari 62 Scuole medie 78

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Scuole superiori 27 T o t. 178 alunni

ANALISI DELL’OFFERTA

PROGETTI PREVISTI NEI PIANI DI ZONA

Totale dei progetti previsti n° 5Totale dei progetti avviati n° 2

Totale dei progetti da avviare n. 3

TITOLO DEL PROGETTO: INSIEME NEL FUTURO

ANNO DI RIFERIMENTO: 2001, (2002)

COMUNE CAPOFILA: Fondi

FINANZIAMENTO PREVISTO: anno 2001 - € 287.846,84 – (di cui 61.145,20 a carico del comune) - anno 2002 - € 287.846,84 – ( di cui 65.886,64 a carico del comune ) quest’anno tale progetto non verrà rifinanziato e dunque non inserito nel piano di zona, perché pur avviato con ritardo, è tuttora in corso ed esaurirà gli obiettivi progettati con i finanziamenti già destinati.

STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGETTO: avviato nel 2005

TARGET: disabili adulti gravi del distretto Fondi-Terracina

OBIETTIVI: Formazione e integrazione socio-lavorativa disabili

DURATA: due anni

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LEGGE 162/98

TITOLO DEL PROGETTO: Progetti di assistenza autogestita legge 162/98

ANNO DI RIFERIMENTO: 2003 e 2004

COMUNE CAPOFILA: tutti i comuni del distretto

FINANZIAMENTO PREVISTO: anno 2003 - € 65.000,00 – anno 2004 - € 76.245,09 – anno 2005 € 70071,00

STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGETTO: terminato il primo anno di progetto

TARGET: disabili adulti

RELAZIONE PROGRAMMATICA

Il gruppo di programmazione afferente alla macroarea disabilità del distretto socio-sanitario Fondi-Terracina, indica gli obiettivi strategici relativi agli interventi socio-sanitari da attuare nella programmazione futura regolamentata dalle nuove Linee Guida emanate dalla Regione Lazio con D.G.R. n°81/06.

Il gruppo di lavoro, sulla base del lavoro di verifica dei progetti attuati e quelli programmati nell’area disabili, nonché sull’analisi dei bisogni attuali del territorio, ha inteso basare la nuova programmazione sui seguenti punti:

- dare continuità al progetto “Domus Carminia” quale gruppo appartamento a medio-alta soglia di protezione per persone con disabilità psichiatrica, attualmente in itinere dal ottobre 2005 ed operativo nel comune di Terracina (comune capofila);

- il servizio di g.a. a protezione medio bassa previsto nel comune di Fondi, pur previsto nel Piano di Zona precedente, non verrà avviato in quanto ritenuto scarsamente strategico e funzionale nel territorio.

- Inclusione nel sistema dei servizi distrettuali previsti nel Piano di Zona 2005/2006 e Finanziamento per i Centri Diurni per disabili psico-fisici ubicati sul territorio distrettuale e loro messa in rete al fine di migliorare, potenziare ed omologare gli interventi operativi al loro interno;

- Dare continuità ai progetti di assistenza domiciliare personalizzata in itinere nonché incremento del numero dei soggetti beneficiari e del loro bacino di utenza (Legge n°162/98) al fine di programmare un sostegno alla persona ed alla famiglia, in base alle risorse stabilite dalla norma legislativa specifica

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AREA ANZIANI

Aspetti demografici

Popolazione Anziana : 65 > 65, suddivisa per quinquennio

(1902 – 1906) > 95 Tot. 85(1907 – 1911) 90-94 aa. Tot. 516(1912 - 1916) 85-89 aa. Tot. 1300(1917 – 1921) 80-84 aa. Tot. 2198(1922 - 1926) 75-79 aa. Tot. 4089(1927 – 1931) 70-74 aa. Tot. 5156(1932- 1936) 65-69 aa. Tot. 5589

Popolazione > 65 anni (18.550)Indice di vecchiaia 111,21 -------------------------------- x 100 Popolazione 0 – 14 anni (16.680)

Popolazione > 65 anni (18550)Indice di invecchiamento 15,94 ---------------------------------- x 100 Popolazione Totale (116.362)

Popol. < 15 + Popol. > 65 anni (81.132)Indice di dipendenza 43,42 --------------------------------------- x 100 Popolazione 15 – 64 anni

Popol. < 15 + Popol. > 65 anniIndice di carico sociale 30,28 -------------------------------------- x 100 Popolazione Totale

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ANALISI DELL’OFFERTA

PROGETTI PREVISTI NEI PIANI DI ZONA

Totale dei progetti previsti:1) Telesoccorso, Teleassistenza e Telecompagnia2) Centro di Coordinamento dei Servizi Socio-sanitari geriatrici3) Centro di coordinamento servizi assistenza domiciliare4) Progetto ANCHISE – Centro di socializzazione per malati di Alzheimer

Totale dei progetti avviati 1) Telesoccorso, Teleassistenza e Telecompagnia2) Centro di Coordinamento dei Servizi Socio-sanitari geriatrici3) Centro di coordinamento servizi assistenza domiciliare

Totale dei progetti da avviare: 1 Progetto ANCHISE – Centro di socializzazione per malati di Alzheimer

TITOLO DEL PROGETTO Telesoccorso, Teleassistenza e Telecompagnia

ANNO DI RIFERIMENTO (Esercizio Finanziario): Piano di Zona - 2002, 2003, 2004 COMUNE CAPOFILA : LENOLA

FINANZIAMENTO PREVISTO: € 54.757,00 per ogni anno di gestione

STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGETTO: il progetto (avviato nel dicembre 2004) proseguirà annualmente essendo stato inserito nella programmazione finanziaria del Piano fino al 2004 e verrà rifinanziato con le risorse del Piano 2005/2006

TARGET: Anziani ultrasessantacinquenni soli

OBIETTIVI: Evitare e ridurre il rischio di isolamento e abbandono dell’anziano

TITOLO DEL PROGETTO Centro di Coordinamento dei Servizi Socio-sanitari geriatrici

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ANNO DI RIFERIMENTO : 2002 - 2003

COMUNE CAPOFILA: TERRACINA

FINANZIAMENTO PREVISTO: € 48.500,00 + € 48.500,00

STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGETTO: il Progetto è avviato dal gennaio 2005 ed è stato programmato e finanziato per due anni; il Progetto si trasformerà ed evolverà nel Centro di Coordinamento dei Servizi di Assistenza Domiciliare che sarà trasversale per tutte le Aree di intervento

TARGET: Il Progetto prevede l’organizzazione di un “Centro” per il coordinamento dei servizi di livello comunale finalizzando il lavoro della equipe al raggiungimento di una strategia di servizio e di intervento unica per tutto il territorio del distretto.

OBIETTIVI : favorire e sostenere l’integrazione ed il livello di operatività in rete per i servizi geriatrici

DURATA : 2 Anni

MODALITA’ DI VALUTAZIONE: valutazione trimestrale dei risultati raggiunti attraverso l’analisi e il monitoraggio dei seguenti indicatori:

RELAZIONE PROGRAMMATICA

L’indicazione della Regione Lazio, secondo la quale tutti i distretti devono garantire all’interno del proprio piano territoriale la priorità dell’area organizzativa in favore degli anziani, è stata recepita dal Distretto “Fondi-Terracina”, che ha impegnato risorse e professionalità nella elaborazione di progetti finalizzati a migliorare la rete dei servizi che vengono garantiti ai cittadini anziani del comprensorio.

Alla luce delle indicazioni fornite dalle linee guida si vuole garantire l’assistenza domiciliare come LIVEAS e promuoverlo in tutti i comuni del distretto, con la precisazione che è trasversale a tutte le aree d’intervento.

Con il progetto “Centro di coordinamento dei servizi di assistenza domiciliare” si è proceduto ad uniformare la modulistica per l’accesso ai servizi di assistenza domiciliare e tutti gli operatori del gruppo di lavoro individuato hanno raccolto i dati per la creazione di un data base informativo necessario all’individuazione dei bisogni degli utenti. Questo progetto dovrà trasformarsi e confluire nel futuro progetto di Assistenza Domiciliare Distrettuale, con un unico regolamento e modalità di accesso e con un'unica struttura di gestione.

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La rete dei servizi offerti sarà integrata con il servizio di “Telesoccorso, Telecontrollo e Teleassistenza” e con il centro per i malati di Alzheimer “progetto Anchise”, appaltato ed in corso di attivazione.

In particolare, attraverso questi due progetti sarà raggiunto lo scopo di:- evitare la istituzionalizzazione ed il ricovero improprio degli anziani;- consentire la permanenza nel proprio ambiente abituale di vita, preservando quindi le relazioni

affettive e sociali;- costruire servizi di sollievo per i familiari degli anziani che sono impegnati nell’orario di

lavoro, sostituendoli nelle ore quotidiane;- fornire sostegno psicologico ai familiari e agli utenti;- realizzare centri a ciclo semiresidenziale.

La restante quota dei fondi, in linea con le attuali linee guida, sarà destinata al potenziamento del servizio di assistenza domiciliare comunale e, inoltre, all’integrazione dei casi con la L. 162/98. Questo in quanto è obiettivo dell’area realizzare interventi a favore di persone anziane in condizione di non autosufficienza e raggiungere gli scopi sopra elencati.

Con l’avvio dei progetti della macro area in questione e previsti nel piano di zona 2003, si procederà ad incentrare l’attenzione sull’anziano cittadino del distretto.

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AREA MINORI

RELAZIONE PROGRAMMATICA

Il lavoro di programmazione svolto dal gruppo della macroarea “Diritti dei minori” ha posto in risalto l’indispensabilità di garantire la prosecuzione di servizi già avviati, inseriti nei precedenti Piani di Zona, poiché rilevatisi funzionali nell’ambito dell’attuazione dei diritti dell’infanzia e degli adolescenti in quanto volti alla prevenzione, al recupero di situazioni di disagio psicosociale ed al sostegno delle funzioni di cura ed educative delle famiglie di appartenenza.

Pertanto, in seguito alla valutazione dei progetti operativi avviati, il gruppo della macroarea ha ritenuto opportuno inserire nuovamente nel Piano di Zona 2005/2006 progetti che diano continuità alle attività dei Centri diurni per minori di età compresa tra i 6 ed i 12 anni, risultati in grado di innescare processi armoniosi di crescita psicofisica.

Inoltre, la fase di programmazione ha posto in risalto il bisogno di dare continuità alla attività dei Centri di aggregazione giovanile per rispondere in modo appropriato ad una crescente richiesta adolescenziale di un punto di riferimento per una crescita responsabile individuale e collettiva, nonché delle proprie capacità relazionali; uno spazio in cui poter comunicare, esprimere e condividere bisogni, emozioni, etc.

La programmazione ha evidenziato, inoltre, la necessità di potenziare la presenza dei centri di aggregazione nel territorio distrettuale, istituendoli anche nei Comuni di Fondi e Terracina in considerazione del crescente bisogno di spazi “adeguati” di ritrovo giovanile e di un diffuso disagio degli adolescenti che spinge alla promozione di azioni di prevenzione e recupero dello stesso.

Nella fase di programmazione è stato considerato, inoltre, rilevante per la tutela dei minori promuovere azioni qualificate nell’ambito del trattamento (prevenzione e presa in carico) dei casi di abuso e maltrattamento attraverso un progetto che supporti gli operatori sociosanitari mediante supervisione.

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E. I PROGETTI OPERATIVI

GOVERNANCE DI SISTEMA AREA RESPONSABILITA’ FAMILIARI AREA CONTRASTO ALLA POVERTA’ AREA DISABILITA’ AREA ANZIANI AREA MINORI E ADOLESCENTI

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UFFICIO DI PIANO

REALIZZAZIONE SISTEMA INTEGRATO DI SERVIZI NEL DISTRETTO FONDI-TERRACINA COORDINAMENTO TECNICO E PROGRAMMAZIONE DI ZONA –

L’organizzazione gestionale e tecnico amministrativa delle attività del distretto Fondi-Terracina ha portato, fin dalla prima programmazione di ambito, nel 2002, alla istituzione di un Ufficio di coordinamento e promozione sociale del sistema distretto. L’esperienza diretta ed operativa di questi anni si riflette in un modello di GOVERNANCE del sistema sempre più funzionale e nel perseguimento di strumenti più efficaci per la gestione delle attività complesse avviate per la realizzazione del nuovo Welfare distrettuale.

Interpretando correttamente le disposizioni normative e gli indirizzi regionali questo Distretto ha da subito organizzato una “funzione” tecnico-amministrativa di coordinamento e di supporto in grado di garantire l’indispensabile scambio di informazioni tra i vari livelli della organizzazione distrettuale:

tra le istituzioni rappresentate nell’Accordo di programma distrettuale tra il distretto e la regione, la provincia, gli altri distretti, gli altri enti ecc.. tra il livello istituzionale e le comunità civili, le associazioni, il terzo settore, i sindacati ecc. tra i vari livelli del sistema stesso: decisionale, di pianificazione e programmazione,

progettazione e verifica.

Segue il diagramma di flusso con cui si intende descrivere il processo di Governance del sistema integrato dei servizi del distretto Fondi-Terracina.

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Diagramma di flusso

Enti Locali ASL Concertazione Consiglio Servizi territoriali Comunale UCAD Sindaci Direttore Sanitario Comitato dei Sindaci Sindacati

Rappresentanti Rappresentanti Comuni Distretto Sanitario

Struttura Volontariato

Ufficio Terzo settore Di Piano Scuola

etc

Gruppi di Progettazione/ Valutazione

Alla luce di quanto stabilito nelle linee guida regionali, il livello del gruppo tecnico di coordinamento ed i livelli di staff tecnico- progettuale- facilitatori di area di programmazione e di staff amministrativo- contabile- informatico rientrano nell’unica struttura “ Ufficio di Piano” ed assicurano tutte le funzioni analiticamente riassunte nelle linee guida regionali. Il livello di concertazione attiene a momenti di confronto sulle linee di politica socio-sanitaria distrettuale tra le organizzazioni sindacali ed il Comitato dei Sindaci, e a momenti di confronto sulle linee programmatiche tra organizzazioni sindacali, volontariato, terzo settore, e tutte le altre organizzazioni del territorio sociologicamente rientranti nella categoria di “ Capitale Sociale” ed Ufficio di Piano.

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Inoltre l’Ufficio di Piano rappresenta il necessario nesso distrettuale per la gestione del Budget delle risorse afferenti al Piano di Zona, con tutte le attività connesse alla ripartizione e attribuzione delle stesse alle aree di intervento, alla documentazione e acquisizione dei dati, alla messa a punto e elaborazione del Piano di Zona, alla verifica e rendicontazione delle attività svolte.

L’UFFICIO DI PIANO istituito presso il Comune di Fondi, capofila del distretto, ha sede nella ripartizione Servizi Sociali in via San Paolino da Nola.

La struttura organizzativa e l’organigramma dell’Ufficio di Piano è la seguente:

Dirigente Dr. Cosmo Mitrano

Coordinatore Dr. Gino De Angelis psicologo (qualif. Specialista psico-socio-educativo)Tel. 0771.5167911 – fax 5167915 – mail: [email protected]

Gruppo Tecnico di Coordinamento

Direttore sanitario distretto Referente Direzione generale Azienda ASL Referente Provincia di Latina Referente XXII° Comunità Montana “Monti Ausoni” Presidente Forum 3° settore distretto Referente Servizi Sociali Comuni del distretto

Staff tecnico-progettuale – facilitatori di Area di Programmazione e Progettazione

Area Disabili facilitatore / coordinatore Area Anziani facilitatore/coordinatore Area Minori facilitatore/coordinatore Area Famiglia facilitatore/coordinatore Area Contrasto Povertà facilitatore/coordinatore

Staff amministrativo-contabile- informatico

1 esperto informatico1 esperto amministrativo

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1 esperto gestione contabile e rendicontazione

Livelli e Funzioni dell’ufficio

LIVELLO della tecnostruttura

Il nucleo di operatori che assicura quotidianamente il funzionamento di questo livello è composto dal coordinatore e dallo staff tecnico-contabile-amministrativo:

Questo è il livello tecnico e amministrativo che assicura le seguenti funzioni all’interno del sistema: (svolge tutte le funzioni analiticamente riassunte nelle Linee guida Regionali)

assicura la gestione funzionale degli atti fondamentali del distretto, i rapporti con le istituzioni, con la Regione. Cura e amministra il budget complessivo e provvede ai trasferimenti delle quote agli altri comuni.

Rendiconta attività e movimenti di spesa alla Regione ecc…

Assicura e formalizza il passaggio delle informazioni tra i vari livelli operativi e gestionali

Organizza e provvede alla ricerca, acquisizione e documentazione dei dati e delle informazioni sulla situazione socio-sanitaria del distretto al fine di consentire una adeguata lettura del bisogno,della “domanda sociale”, e dunque una conseguente programmazione e aggiornamento del Piano.

LIVELLO del Coordinamento Tecnico

Il livello del C.T. dell’Ufficio di Piano assicura sostanzialmente la funzione, ben definita nelle linee guida regionali, di definire la pianificazione dei servizi e degli interventi da attivare sul territorio del distretto, individuando le risorse complessive del Budget e fornendo formali indicazioni di organizzazione del sistema e gestione delle risorse medesime. Promuove lo sviluppo complessivo del sistema integrato, favorendo la partecipazione e la concertazione del mondo civile, del terzo settore e dei sindacati. Individua priorità e carenze territoriali nell’ambito dei LIVEAS.

Il Livello del Coordinamento Tecnico è composto dal coordinatore e da tutti i referenti istituzionali sopra elencati, coadiuvato dallo staff tecnico. Si riunisce di norma 1 volta al mese ed ogni volta che il coordinatore lo ritiene opportuno e necessario per garantirne l’efficienza all’interno del processo.

Livello di programmazione di area, progettazione, monitoraggio, verifica e valutazione

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A questo livello afferiscono tutti gli operatori delle istituzioni e del mondo del terzo settore e dell’associazionismo che partecipano alla programmazione e alla concertazione sociale del territorio. I Gruppi e i vari tavoli tematici di programmazione permanente di area fanno capo ad un facilitatore/coordinatore che partecipa alle riunioni dell’Ufficio di Piano nei momenti di acquisizione delle informazioni, elaborazione delle strategie di indirizzo e di interventi di monitoraggio, verifica e valutazione delle attività avviate.

Tabella finanziaria dei costi

Finanziamento regionale cofinanziamento Totale

finanziamentoProvincia Comune Asl Altro

Costo risorse umane:

Tecnostruttura

Strutture organizzative: coordinamento tecnico, gruppi di programmazione, progettazione, verifica e valutazione

€ 60397,54 € 100000,00

Costo di funzionamento ufficio e spese tipografiche Piano di Zona- sito web - informatica

€ 10000,00

Totale € 70397,54 € 35090,57 € 100000,00

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AREA RESPONSABILITA’ FAMILIARI

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1. Titolo del progetto

Centro per la famiglia

2. Nuovo progetto

Il Progetto si configura come potenziamento funzionale e territoriale degli Sportelli Famiglia istituiti nei Comuni di Fondi e Terracina

3. Progetto già avviato

- Sì [x ]

4. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito territoriale e/o l’utenza di riferimento

Potenzia gli interventi individuati sul bacino di utenza distrettuale andando a istituire due poli ubicati il primo nell’ area Fondi,Monte S. Biagio, Campodimele, Lenola e il secondo nell’’area Terracina, San. Felice e Sperlonga.

5. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto (es. casa famiglia, comunità alloggio, servizio di assistenza domiciliare, ADI)

Centri per la famiglia al cui interno si realizzano i seguenti servizi:- attività di mediazione relazionale ( legale e psicologica)- ascolto e supporto alle coppie e ai minori- attività di segretariato sociale- attività di informazione,formazione e sostegno delle coppie adottanti- attività di sostegno alle funzioni genitoriali

6. Liveas

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Servizio Sociale Professionale- segretariato sociale

7. Macroarea

Responsabilità familiari

8. Costo del progetto (finanziamento regionale + cofinanziamento)

€ 80.000,00

9. Servizi/prestazioni erogati

Potenziare le capacità individuali, comportamentali e relazionali dei genitori non più coniugi, mantenendo le condizioni di maternità e paternità consapevoli;

Sostenere le coppie nella definizione dei propri obiettivi e dei propri progetti di vita; Promuovere e potenziare occasioni di incontro, confronto, informazione e formazione su temi

attuali riguardanti l’universo minorile, favorendo anche il mutuo aiuto tra le famiglie; Promuovere e mantenere un efficace sostegno alla genitorialità; Promuovere della cultura dell’adozione; Accogliere e formare le coppie e le famiglie all’adozione; Potenziarele capacità individuali, comportamentali e relazionali dei minori; Sostenere gli adolescenti nella definizione dei propri obiettivi e dei propri progetti di vita;

Tipologia degli interventi:

Informazione; Formazione e sensibilizzazione; Ricerca e autovalutazione; Consulenza Legale; Sostegno Psicologico; Segretariato Sociale; Sostegno legale; Gruppi di autoaiuto; Focus-group; Ricerca;

10. Bacino di utenza

- Distrettuale [ ]

Terracina ( Comune Capofila di progetto)- S.Felice Circeo, Sperolonga Fondi ( Comune capofila di progetto)- Monte San Biagio, Lenola, Campodimele I CENTRI pur istituiti strutturalmente presso i due comuni più grandi potranno sviluppare una funzione itinerante con i servizi sociali comunali sulla base di domanda specifica dell’utenza locale.

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11. Tipologia di utenza

Coppie Famiglie Minori Coppie che intendono attivare adozioni nazionali e internazionali Coppie coinvolte in affidi familiari Operatori di Enti Pubblici Terzo settore Educatori

12. Obiettivi del progetto

Progettazione.gestione e valutazione di interventi formativi, d’orientamento, di sostegno all’individuo e alla faiglia;

Realizzazione di soluzioni a misura nel processo di innovazione e coerenti con le risorse dei Comuni;

Promozione di un sistema epidemiologico del territorio e da utilizzare in modo progettuale; Tutela dei figli minori, bambini e adolescenti nella situazione familiare; Rafforzamento delle capacità genitoriali degli adulti, come sostegno alla genitorialità in un

rapporto coniugale e non più coniugale; Realizzazione di valutazione e azioni di sostegno alle dinamiche relazionali dei componenti

familiari; Sensibilizzazione e sostegno alla genitorialità finalizzata all’affido e all’adozione Affrontare le problematiche della interculturalità e multiculturalità;

2 13. Tempi di attuazione

12 mesi

14. Tipologia di strutture

Servizio Sociale Professionale

15. Numero utenti nel 2005 dello Sportello Famiglia [150]

16. Soggetto che gestisce

- Comune- Convenzione con cooperative mediante appalto concorso da espletare separatamente presso i comuni di Terracina e Fondi. -convenzioni con consulenti esperti esterni

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17. Utenza annuale prevista [300]

3

18. Personale coinvolto nel progetto- Amministrativi [2]- Assistenti Sociali [1]- Sociologi [1] - Psicologo coordinatore [1]- Psicologo- psicoterapeuta [1]

- Altre figure (specificare _ per consulenza legali_esperti in problematiche familiari [1] Educatore Professionale 1 Ricercatore Sociologo 1 Ricercatore psicologo 1 Psicoterapeuta sistemico-relazionale 1 Supervisore psicoterapeuta 1

19. Sede della struttura e/o dell’attività

1 Centro presso il Comune di Terracina- Servizi Sociali 1 Centro presso il Comune di Fondi – Servizi Sociali

20. Liste di attesa

- No

21. Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati?

- Sì [x ] Riunioni periodiche Relazioni

22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti?

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- No [x ]

23. Quali sono le modalità di integrazione con la Asl?

I centri si integreranno con le attività svolte dai servizi già esistenti della ASL ( T.S.M.R.E.E., Consultorio Familiare, G.I.L.L. ) Osservatori Regionali sulla famiglia

25. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi

La seguente Tabella si riferisce al costo complessivo per la realizzazione di ogni Centro

Costo complessivo

Finanziamento regionale residui L. 285/97

FinanziamentoL.328+LR 38/96

Cofinanziamento comunale

Costo risorse umane74.000,00 55000,00 17600,00 7400,00

Costo di funzionamento e gestione

4.000,00

Costo di struttura e di mantenimento

2.000,00

Totale80.000,00 55000,00 17600,00 7400,00

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1.Titolo del progetto

ASSISTENZA EDUCATIVA MINORI

Counseling domiciliare per famiglia con minori

2. Nuovo progetto

- Sì [x ]

3. Progetto già avviato

- No [x ]

4. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito territoriale e/o l’utenza di riferimento

Tale progetto dà continuità ai Servizi Socio-Sanitari e del terzo settore del distretto, che si occupano delle famiglie con minori in situazioni di disagio ed inoltre favorisce il raggiungimento di un maggior numero di utenza, attraverso la realizzazione di un Servizio domiciliare fin’ora mai realizzato. Di fatto, in precedenza, tali famiglie non erano raggiungibili dai diversi Servizi, inoltre si è spesso nella necessità di intervenire attraverso l’istituzionalizzazione del minore.

5. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto (es. casa famiglia, comunità alloggio, servizio di assistenza domiciliare, ADI)

Il Servizio è rivolto alle famiglie con minori che si trovano in una particolare situazione di disagio, esso è realizzato da educatori professionali, i quali avranno il compito di intervenire presso le abitazioni delle famiglie segnalate dai diversi Servizi socio-sanitari del distretto.E’ inoltre prevista la presenza di un coordinatore degli operatori domiciliari e la presenza di un supervisore con la qualifica di picologo-psicoterapeuta con il ruolo/compito di valutare l’andamento degli interventi e la qualità delle attività. Le attività previste, di seguito descritte, sono rivolte al supporto di una genitorialità più adeguata ed a favorire nei minori uno sviluppo socio-affettivo più sano all’interno della propria famiglia d’origine, prevenendo anche l’eventualità di una istituzionalizzazione. Le prestazioni possono essere realizzate sia

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all’interno dell’abitazione che sul territorio, per meglio rispondere ai diversi bisogni dei componenti il nucleo familiare individuato come problematico.

6. Liveas

Assistenza Domiciliare

7. Macroarea Responsabilità familiari

8. Costo del progetto (finanziamento regionale)

Il Servizio verrà attuato e gestito, per l’utenza dei sette comuni del distretto dai due Centri di Fondi e Terracina la spesa per l’avvio sperimentale del servizio e di € 31000,00 per ogni centro di gestione.

9. Servizi/prestazioni erogati

□ Assistenza domiciliare socio-educativa di supporto alle famiglie con minori □ Ascolto delle problematiche familiari, sia dei genitori che dei minori□ Osservazione ed individuazione delle dinamiche familiari disfunzionali□ Supporto alla genitorialità□ Sostegno scolastico e colloqui con gli insegnanti□ Attività di accompagno dei minori a scuola o presso altre attività extrascolastiche □ Orientamento della famiglia presso le reti territoriali formali ed informali di supporto□ Attività volte all’integrazione sociale della famiglia.

10. Bacino di utenza

- Distrettuale [×] 11. Tipologia di utenza

Famiglie con minori in situazioni di disagio sociale e/o a rischio di istituzionalizzazione del minore.

12. Obiettivi del progetto

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□ Prevenzione dell’istituzionalizzazione dei minori□ Supporto del minore all’interno della propria famiglia d’origine□ Sostegno ad una genitorialità più adeguata□ Orientamento della famiglia verso le reti sociali formali ed informali, che si

occupano di aspetti riguardanti la genitorialità. □ Rafforzare nel minore la motivazione allo studio e le capacità relazionali sia

all’interno del proprio nucleo familiare che all’esterno, avviandolo verso un processo di socializzazione adeguato e sano per il proprio sviluppo evolutivo.

2

13. Tempi di attuazione

12 mesi

14. Tipologia di strutture

15. Numero utenti nel 2005 [ ]

16. Soggetto che gestisce

-Comune [x]-Convenzione con cooperative [x]-Convenzione con Associazioni di volontariato [x]

17. Utenza annuale prevista [20]

18. Personale coinvolto nel progetto- Amministrativi [1]- Assistenti Sociali [1]- Sociologi [_] - Psicologo-Psicoterapeuta [1]-Pedagogisti [_]- Educatori professionali [5]

19. Sede della struttura e/o dell’attività L’attività si svolgerà sia presso l’abitazione della famiglia segnalata, che negli spazi esterni, frequentati dal minore.

20. Liste di attesa

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-Sì (specificare i motivi) [x]_Attualmente il servizio è stato avviato solo a livello comunale da Terracina

21. Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati?

-Sì (specificare quali) [x ] Riunioni periodiche Relazioni

22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti?

-No [x ]

23. Quali sono le modalità di integrazione con la Asl?

I centri si integreranno con le attività svolte dai servizi già esistenti della ASL( T.S.M.R.E.E., S.E.R.T. Consultorio Familiare, D.S.M. ) e del Terzo Settore ( Centro Diurno per minori)

25. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costin.b. I progetti afferenti alla legge 285/97 non sono cofinanziati dai comuni

Finanziamento totale

Finanziamento regionale Legge n. 285/97

Cofinanziamento

Costo risorse umane31000,00 31000,00

Costo di funzionamento e gestione

Costo di struttura e di mantenimento

Totale31000,00 31000,00

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1.Titolo del progetto

Spazio neutro per l’ascolto protetto

2. Progetto Il progetto di istituzione di uno spazio neutro per l’ascolto protetto amplia e sviluppa, integrando le

possibilità e l’offerta assistenziale, nonché di tutela nei confronti dei minori in stato di disagio familiare.

La finalità principale del servizio è rendere possibile e sostenere il mantenimento della relazione

trail bambino e i suoi genitori a seguito di separazione, divisione conflittuale, affido e altre vicende di

grave e profonda crisi famigliare.

La proposta progettuale consiste nella creazione nel distretto di un contenitore qualificato alla gestione degli incontri tra bambini e genitori in difficoltà relazionali.

La funzione di Spazio Neutro si definisce a partire dalla esigenza di garantire il diritto/dovere dell’esercizio di visita relazionale per i minori verso i quali sia stato emesso mandato coercitivo dal Tribunale dei Minorenni o dal Tribunale Ordinario. L’intervento del servizio si basa sul riconoscere il bisogno/diritto del bambino di veder salvaguardata la relazione con entrambi i genitori, anche quando sia limitata la potestà genitoriale, (o altre persone affettivamente significative) e i legami che ne derivano. E’ fondamentale che gli adulti vengano aiutati a riconoscere, mantenere e ricostruire una continuità genitoriale nei confronti dei propri figli, per i quali restano comunque un imprescindibile riferimento.

Schematicamente, gli obiettivi specifici del servizio sono così definiti: -mantenere o ristabilire la relazione con il genitore lontano -accompagnare i genitori a ritrovare la capacità di accoglimento del figlio e delle proprie emozioni -favorire il ricostruirsi del senso di responsabilità genitoriale e quando possibile sostenere l’organizzazione e la gestione autonoma degli incontri.

METODOLOGIA Nei confronti dell’utenza:

colloqui preliminari incontri di conoscenza con i minori realizzazione degli incontri colloqui di verifica con gli adulti coinvolti, sull’andamento degli incontri verifica finale e conclusione dell’intervento

Nei confronti degli altri servizi coinvolti:

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presentazione della situazione per la presa in carico definizione degli obiettivi dell’intervento verifiche in itinere e ridefinizione degli obiettivi

Nei confronti della Magistratura: ricevimento del Mandato relazione e restituzione

3. Macroarea Diritti dei minori 4. Costo del progetto (finanziamento regionale) Il costo totale del servizio ammonta ad € 50000.00 5. Servizi/prestazioni erogati Servizio di ascolto protetto 6. Bacino di utenza L’utenza è distrettuale e non 7. Obiettivi del progetto - ascolto protetto dei minori e delle famiglie - sostegno emotivo ed affettivo dei minori in situazioni di crisi familiare- interventi di recupero delle responsabilità e capacità genitoriali8. Tempi di attuazione 1 anno 9. Tipologia di strutture Spazio di ascolto protetto10. Soggetto che gestisce Comune di Fondi, Comune Capofila Distretto Fondi - Terracina 11. Personale coinvolto nel progetto Operatori professionali e personale tecnico della coop. sociale affidataria dei servizi; Referente amministrativo e tecnico del Comune Capofila; Operatori socio-sanitari del Distretto

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12. Sede della struttura e/o dell’attività Comune di Fondi 13. Esiste compartecipazione da parte degli utenti Non esiste compartecipazione

Finanziamento Costi Finanziamento regionale285/97

Spazio neutro di ascolto protetto € 50000.00€ 50000.00

Totale € 50000.00 € 50000.00

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AREA CONTRASTO ALLA POVERTA’

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1. Titolo del progetto

Inserimento e reinserimento socio-lavorativo categorie ad alta fragilità sociale - Sperlonga

2. Nuovo progetto

Si No [x]

3. Progetto già avviato

Si [x]No

4. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito Territoriale e/o l’utenza di riferimento

Tale progetto rappresenta una continuità con quanto in essere e con quanto previsto nella precedente progettazione, ampliandone, così come rilevabile dalla struttura operativa di seguito riportata, le azioni e le modalità di attivazione delle stesse. Per quanto concerne l’utenza si possono distinguere due livelli: la prima, identificabile come “utenza specifica”, rappresentata dall’elenco dei soggetti denominati “svantaggiati” dalla nuova legge Biagi, è costituita dall’utenza dei Servizi Specifici degli Enti Locali afferenti al presente Piano di Zona, ed in quanto tale nel numero di 8 soggetti; la seconda è invece individuabile nelle figure professionali attivanti la rete territoriale, atta alla rilevazione dei bisogni formativi, alla rilevazione delle esigenze per l’ingresso al mondo del lavoro, alla attivazione di percorsi e processi di interfaccia tra i vari nodi della rete allo scopo di ampliare le possibilità di inserimento o reinserimento sociale, formativo e lavorativo dei citati “soggetti svantaggiati”.

5. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto (es. casa famiglia, comunità alloggio, servizio di assistenza domiciliare, ADI)

Il presente progetto, proprio perché consequenziale al precedente, vede l'attuazione di un Centro di Coordinamento e la realizzazione delle seguenti attività:

Attivazione del Centro Documentale presso il Comune di Sperlonga, Comune capofila del Progetto, nella sede della Struttura Polivalente sita in via Romita – 04019 Sperlonga (LT);

Costruzione della rete con i Servizi Invianti, intesi come i Servizi preposti alla “Presa in carico” delle varie tipologie di “soggetti svantaggiati” così come censiti dalla Legge Biagi;

Formazione agli operatori dei servizi in merito alla modalità di invio, agli strumenti da utilizzare, alle procedure da seguire e a quanto previsto e descritto nel presente progetto;

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Sperimentazione di percorsi di orientamento al lavoro, di self.empowerment, di Copying, di Bilancio delle Competenze atti a costituire l’anello di congiunzione tra i percorsi terapeutico – riabilitativi e di sostegno attivati presso gli Enti invianti e le azioni organizzate dal Centro di Coordinamento atte a ridurre il gap tra le richieste del Mondo del Lavoro per l'inseribilità in esso ed i background formativi ed esperienziali dei soggetti " svantaggiati" in carico presso il Centro di Coordinamento stesso;

Mappatura delle figure professionali richieste dal mondo del lavoro, con particolare attenzione a quelle di difficile reperibilità al fine di individuare quelle nelle quali costruire percorsi di formazione tesi all'acquisizione delle stesse in modo da garantire l'innalzamento della soglia di inservibilità nel mondo del lavoro, uscendo quindi dalla logica di " inserimenti protetti" a favore dell'acquisizione, da parte dell'utenza rientrante nel gruppo bersaglio del presente progetto, di una reale competitività nel mondo del lavoro;

Ampliamento e consolidamento della rete con il mondo della formazione e del lavoro per la progettazione, l'attivazione di azioni mirate al reinserimento sociale dei soggetti svantaggiati, attraverso l'acquisizione di professionalità richieste dal mondo del lavoro e, conseguentemente, l'inserimento lavorativo.

6. Liveas

7. Macroarea

Contrasto alla povertà

8. Costo del progetto (finanziamento regionale)

9. Servizi/Prestazioni erogati

Servizio di accoglienza ed informazione sulle politiche attive del lavoro e su quanto attivato presso il Centro di Coordinamento. Tali prestazioni di servizio verranno erogate presso il Centro di Coordinamento, e saranno rivolte sia all'utenza direttamente fruitrice del Servizio, sia a quella inviata dai Servizi Territoriali.

Servizi di informazione e consulenza. Proposti alla rete con i Servizi Invianti, tesi alla omologazione e alla condivisione delle procedure di interfaccia per gli invii e la Presa in carico dell'utenza afferente nel Gruppo Bersaglio del presente Progetto;

Servizio di Formazione agli operatori dei servizi teso all'acquisizione di metodologie sinergiche con le azioni previste dal progetto;

Organizzazione di conferenze ed Incontri tesi alla condivisione del progetto; Erogazione di servizi di orientamento al lavoro, di self.empowerment, di Copying, di

Bilancio delle Competenze all'utenza Presa in carico dal Centro di Coordinamento; Costruzione della mappa delle figure professionali, nella logica esplicitata nel punto 5 del

presente Progetto anche con l'informatizzazione delle procedure e dei risultati; Ampliamento e consolidamento dei legami di scambio con il mondo della formazione e

del lavoro;

10. Bacino di utenza

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Distrettuale [x]

Sub-distrettuale (specificare i Comuni)

Comunale (specificare il Comune)

11. Tipologia di utenza

Persone disoccupate a bassa scolarizzazione o con percorsi di formazione non utilizzabili per l'inserimento lavorativo

Ex-tossicodipendenti ed alcolisti (previo invio Servizio Territoriale) Immigrati Invalidi psichici (previo invio Servizio Territoriale) Ex detenuti o persone ammesse a misure alternative (previo invio Servizio Territoriale)

12. Obiettivi del progetto

Creazione di opportunità concrete di inclusione sociale, inserimento o reinserimento sociale, formativo e lavorativo. Il presente Progetto mire all'attivazione di un modello operativo, di cui il Centro di Coordinamento si fa garante e promotore, anche in qualità di snodo catalizzatore della rete territoriale, che promuove politiche per l'inclusione sociale che spostino il baricentro dalla cultura dell'assistenzialismo a quella della attivazione della persona e alla produzione delle proprie risorse e capacità individuali. L'Orientamento strutturato e la costruzione di Percorsi Formativi e individualizzati e mirati, in relazione alle esigenze evidenziate dal mondo imprenditoriale, rispetto a figure professionali richieste ma di difficile reperibilità, garantiscono il raggiungimento dell'obiettivo descritto.

13. Tempi di attuazione

Anno 2006

14. Tipologia di struttura

Numero strutture: 1

Tipologia strutture:

- Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio - Comunità di prima accoglienza - Casa di riposo - Casa Albergo - Strutture semiresidenziali (specificare) - Altro: Centro di Coordinamento e Documentazione

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15. Numero utenti nel 2005 : 9

16. Soggetto che gestisce:

- Comune [x] - Convenzione con Cooperative - Convenzione con Associazioni di Volontariato - Altro

17. Utenza annuale prevista: 8

18. Personale coinvolto nel Progetto:

Amministrativi 1Assistenti sociali 1Sociologi 0Psicologi 1Pedagogisti 0Educatori professionali 0Operatori socio-sanitari 0Volontari 0Mediatori Culturali 1Altre figure: Informatico 1 Broker di imprese 1

19. Sede della struttura e/o delle attività

Struttura Polivalente Comune di Sperlonga - Via Romita I, 11 - 04029 Sperlonga (LT)

20. Lista di attesa: No

21. Esistono strumenti di monitoraggio e di verifica dei risultati: Si

22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti: No

23. Modalità di integrazione con la ASL:

Per la specificità del Progetto è prevista la possibilità di integrare la collaborazione con la struttura attraverso la compartecipazione degli operatori, mediante l'investimento di quota parte del proprio orario di lavoro, all'operatività del progetto

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PROGETTO “CONTRASTO ALLA POVERTÀ”

SCHEMA RIASSUNTIVO

UFFICIO DI COORDINAMENTO GESTITO PERSONALE INTERNI

PERSONALE UNITÀ TEMPOSETTIMANALE

COSTO ORA COSTO ANNUALE

Psicologo N° 1 h. 8 € 20,80 € 7.987,20

BORSE LAVORO

PERSONALEINSERITO

UNITÀ TEMPO COSTO ANNUALE

“UTENZA SPECIFICA” N° 8 ANNI N° 1 € 38.400

OPERATORI ESTERNI

PERSONALE UNITÀ TEMPOSETTIMANALE

COSTO ORA COSTO ANNUALE

MediatoreCulturale

N° 1 h. 3 € 17,00 € 2.448,00

Informatico N° 1 h. 4 € 18,46 € 3.544,32Broker N° 1 h. 5 € 20,80 € 4.992,00

TOTALE € 10.984,32

MATERIALE INFORMATICO

Computer completo di stampante,scanner, ecc.

€ 1.600,00

MATERIALE DIDATTICO

Cartelline, fogli, ecc. € 1.000,00

CONVEGNI

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EVENTO PERSONALE COSTO

N° 3 Convegni Docenti € 1.022,58

TOTALE COMPLESSIVO: € 60.994,10

Tabella finanziaria di cofinanziamento

Costo complessivo

Finanziamento regionale residui L. 285/97

FinanziamentoL.328+LR 38/96

Cofinanziamento comunale

Costo risorse umane 42942,50 18057,50

Costo di funzionamento e gestione

Costo di struttura e di mantenimento

Totale61000,00 42942,50 18057,50

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1. Titolo del progetto help-working

INSERIMENTO E REINSERIMENTO SOCIO LAVORATIVO CATEGORIA AD ALTA FRAGILITA’ SOCIALE. San Felice Circeo

2. Nuovo progetto

No ڤ

3. Progetto già avviato

Si ڤ

4. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito territoriale e/o l’utenza di riferimento

Tale progetto rappresenta una continuità con quanto in essere e con quanto previsto nella precedente progettazione, ampliandone, così come rilevabile dalla struttura operativa di seguito riportata, le azioni e le modalità di attivazione delle stesse. Per quanto concerne l’utenza si possono distinguere due livelli: la prima, identificabile come “ utenza specifica”, rappresentata dall’elenco dei soggetti denominati “svantaggiati” dalla nuova legge Biagi, è costituita dall’utenza dei Servizi Specifici degli Enti Locali afferenti al presente Piano di Zona, ed in quanto tale nello stesso numero di 20 pevisto nel progetto precedente ; la seconda è invece individuabile nei soggetti attivanti la rete territoriale, atta alla rilevazione dei bisogni formativi, alla rilevazione delle esigenze per l’ingresso al mondo del lavoro, alla attivazione di percorsi e processi di interfaccia tra i vari nodi della rete allo scopo di ampliare le possibilità di inserimento o reinserimento sociale, formativo e lavorativo dei citati “ soggetti svantaggiati” ( Unione Industriali, Centri Per L’Impiego, Imprese, Enti di Formazione, ….già individuati nel target della precedente progettazione al sotto obiettivo risultato 2B).

5. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto ( es. casa famiglia, comunità alloggio, servizio di assistenza domiciliare, ADI)

Il presente progetto, proprio perché consequenziale al precedente, vede l’attivazione ed il potenziamento del Centro di Coordinamento descritto nel sott’obiettivo risultato 2B come Azione Utile 1 e la cantierazione delle attività previste così come di seguito descritte:

Attivazione del Centro Documentale presso il Comune di San Felice Circeo, Comune capofila del Progetto, nella sede della Struttura Polifunzionale sita in via Sabaudia – 04017 S. Felice Circeo (LT);

Costruzione della rete con i Servizi Invianti, intesi come i Servizi preposti alla “ Presa in carico” delle varie tipologie di “ soggetti svantaggiati” così come censiti dalla Legge Biagi;

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Formazione agli operatori dei servizi in merito alla modalità di invio, agli strumenti da utilizzare, alle procedure da seguire e a quanto previsto e descritto nel presente progetto;

Condivisione e diffusione degli strumenti operativi di Invio e di Presa in Carico, già sperimentati dall’Unità Operativa Occupazione del Dipartimento 3D della ASL di Frosinone, oggetto del progetto RE.LA.IS., finanziato dal FSE nell’anno 2003 di trasferimento di “ Buona Pratica”;

Sperimentazione di percorsi di orientamento al lavoro, di self.empowerment, di Copying, di Bilancio delle Competenze atti a costituire l’anello di congiunzione tra i percorsi terapeutico – riabilitativi e di sostegno attivati presso gli Enti invianti e le azioni organizzate dal Centro di Coordinamento atte a ridurre il gap tra le richieste del Mondo del Lavoro per l’inseribilità in esso ed i background formativi ed esperienziali dei soggetti “ svantaggiati” in carico presso il Centro di Coordinamento stesso;

Mappatura delle figure professionali richieste dal mondo del lavoro, con particolare attenzione a quelle di difficile reperibilità al fine di individuare quelle nelle quali costruire percorsi di formazione tesi all’acquisizione delle stesse in modo da garantire l’innalzamento della soglia di inservibilità nel mondo del lavoro, uscendo quindi dalla logica di “ inserimenti protetti” a favore dell’acquisizione, da parte dell’utenza rientrante nel gruppo bersaglio del presente progetto, di una reale competitività nel mondo del lavoro;

Ampliamento e consolidamento della rete con il mondo della formazione e del lavoro per la progettazione, l’attivazione di azioni mirate al reinserimento sociale dei soggetti svantaggiati, attraverso l’acquisizione di professionalità richieste dal mondo del lavoro e, conseguentemente, l’inserimento lavorativo.

6. Liveas

7. Macroarea

Contrasto alla povertà

8. Costo del Progetto ( finanziamento regionale + cofinanziamento )

€ 127000,00

9. Servizi/ Prestazioni erogati

Servizio di accoglienza ed informazione sulle politiche attive del lavoro e su quanto attivato presso il Centro di Coordinamento. Tali prestazioni servizio verranno erogate presso il Centro di Coordinamento, e saranno rivolte sia all’utenza direttamente fruitrice del Servizio, sia a quell inviata dai Servizi Territoriali.

Servizi di informazione e consulenza. Proposti alla rete con i Servizi Invianti, tesi alla omologazione e alla condivisione delle procedure di interfaccia per gli invii e la Presa in carico dell’utenza afferente nel Gruppo Bersaglio del presente Progetto;

Servizo di Formazione agli operatori dei servizi teso all’acquisizione di metodologie sinergiche con le azioni previste dal progetto;

Organizzazione di conferenze ed Incontri tesi alla condivisione del Progetto, anche con riferimento al modello operativo sperimentato dall’Unità Operativa Occupazione del Dipartimento 3D della ASL di Frosinone, oggetto del progetto RE.LA.IS., finanziato dal FSE nell’anno 2003 di trasferimento di “ Buona Pratica”;

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Erogazione di servizi di orientamento al lavoro, di self.empowerment, di Copying, di Bilancio delle Competenze all’utenza Presa in carico dal Centro di Coordinamento ;

Costruzione della mappa delle figure professionali, nella logica esplicitata nel punto 5 del presente Progetto anche con l’informatizzazione delle procedure e dei risultati;

Ampliamento e consolidamento dei legami di scambio con il mondo della formazione e del lavoro ;

10. Bacino di utenza

Distrettuale ڤ

Sub-distrettuale ( specificare i Comuni) ڤ

Comunale ( specificare il Comune) ڤ

11. Tipologia di utenza

Persone disoccupate a bassa scolarizzazione o con percorsi di formazione non utilizzabili per l’inserimento lavorativo

Ex – tossicodipendenti ed alcolisti ( previo invio Servizio Territoriale) Immigrati Ex detenuti o persone ammesse a misure alternative ( previo invio Servizio

Territoriale)

12. Obiettivi del Progetto

Creazione di opportunità concrete di inclusione sociale, inserimento o reinserimento sociale, formativo e lavorativo. Il presente Progetto mira all’attivazione di un modello operativo, di cui il Centro di Coordinamento si fa garante e promotore, anche in qualità di snodo catalizzatore della rete territoriale, che promuove politiche per l’inclusione sociale che spostino il baricentro dalla cultura dell’assistenzialismo a quella della attivazione della persona e alla promozione delle proprie risorse e capacità individuali. L’ Orientamento strutturato e la costruzione di Percorsi Formativi individualizzati e mirati , in relazione alle esigenze evidenziate dal mondo imprenditoriale, rispetto a figure professionali richieste ma di difficile reperibilità garantiscono il raggiungimento dell’obiettivo descritto.’

13. Tempi di attuazioneUn anno

14. Tipologia di struttura

Numero strutture : 1

Tipologia strutture:

- Gruppo appartamento ڤ- Casa famiglia ڤ- Comunità alloggio ڤ- Comunità di prima accoglienza ڤ

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- Casa di riposo ڤ- Casa Albergo ڤ- Strutture semiresidenziali ( specificare) ڤ- Altro: Centro di Coordinamento e Documentazione

15. Soggetto che gestisce:

- Comune ڤ- Convenzione con Cooperative ڤ- Convenzione con Associazioni di Volontariato ڤ- Altro ڤ

Personale coinvolto nel Progetto:Amministrativi I_I_I1IAssistenti Sociali I_I_I1ISociologi I_I_I1IPsicologi I_I_I1IPedagogisti I_I_I_IEducatori Professionali I_I_I_IOperatori Socio – sanitari I_I_I_IVolontari I_I_I2IMediatori Culturali I_I_I IAltre figure: Informatico I_I_I I

Broker d’imprese I_I_I1I______________ I_I_I_I

19. Sede della struttura e/o delle attività

Struttura Polifunzionale Comune di San Felice Circeo – via SABAUDIA 04017 S. Felice Circeo (LT)

20. Lista di attesa : si

21. Esistono strumenti di monitoraggio e di verifica dei risultati: SI

Gli strumenti elaborati nell’ambito del Progetto RE.LA.IS. finanziato per l’anno 2003 dal FSE, di trasferimento “ Buona Pratica”.

22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti: NO23. Modalità di integrazione con la ASL:

Per la specificità del Progetto è prevista la possibilità di integrare la collaborazione già in essere attraverso il progetto RE.LA.IS ,con la formalizzazione attraverso un “Protocollo di Intesa”. Tale atto coinvolgerà non solo la ASL ma anche gli altri nodi della rete. Va sottolineato che, attraverso il Progetto RE.LA.IS., è già in essere una sperimentazione sinergica a quanto previsto dal presente Progetto. Tale sperimentazione costituisce, di fatto, la base per la ratificazione del Protocollo Di Intesa citato, dando ad esso una valenza operativa basata su una operatività già in essere, e che ha, quindi, visto fattivamente interfacciarsi tutti gli attori delle rete.

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L’integrazione con la ASl avviene di fatto anche attraverso le compartecipazione degli operatori, mediante l’investimento di quota parte del proprio orario di lavoro, all’operatività del progetto

PROGETTO AREA “CONTRASTO ALLA POVERTA’”

SCHEMA RIASSUNTIVO

OPERATORI ESTERNI

PERSONALE UNITA’ TEMPOSETTIMANALE

COSTO ORA COSTO ANNUALE

Amministrativo

N° 1 h. 10 € 15,11 €. 7.252,80

Assistente Soc.

N° 1 h. 15 € 17,00 €. 17.240,00

Psicologo N° 1 h. 15 € 20,8 €. 14.976,00Broker N° 1 h. 10 € 20,08 € 9.980,00TOTALE € 44.448,80

BORSE LAVORO

PERSONALE INSERITO UNITA’ TEMPO COSTO

ANNUALE“Utenza specifica”

N° 15ANNI N° 1 75.000,00

CONVEGNI

EVENTO PERSONALE UNITA’ COSTON°3Convegni

€. 1.022,58

Materiale didattico

€. 1.500,00TOTALE € 2.522,58

TOTALE COMPLESSIVO

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127.000,40

Tabella finanziaria di cofinanziamento

Costo complessivo

Finanziamento regionale residui L. 285/97

FinanziamentoL.328+LR 38/96

Cofinanziamento comunale

Costo risorse umane 89404,50 37595,13

Costo di funzionamento e gestione

Costo di struttura e di mantenimento

Totale127000,00 89404,50 37595,13

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SERVIZIO DI PRONTO INTERVENTO SOCIALE PER LE SITUAZIONI DI EMERGENZA PERSONALE E FAMILIARE

Per descrivere lo svolgimento del progetto abbiamo applicato il modello progettuale “Piano di Lavoro” .Tale modello permette di individuare in primo luogo l’obbiettivo generale che, a sua volta, viene disaggregato in sottobiettivi risultato o obiettivi specifici. Sia l’obiettivo generale che i sott’obiettivi risultato vengono declinati in modo da quantificare ai fini della valutazione il risultato che si prevede si possa raggiungere.Per ogni sott’obiettivo predefinito occorre individuare e descrivere tutte quelle azioni o attività necessarie per realizzare l’obbiettivo stesso.Per ogni attività o azione individuata è indispensabile descrivere le condizioni organizzative indispensabili per realizzare l’attività medesima.Per essere in grado di monitorare costantemente tutto il processo può tornare utile l’applicazione del “ Metodo delle Congruenze Organizzative” . In effetti tale metodo permette di descrivere in modo analitico e valutabile le azioni o le attività individuate per realizzare l’obiettivo specifico predefinito. In primo luogo si individua l’obiettivo (= di processo) dell’azione, tale obiettivo viene declinato con la triade: a) “popolazione servita”, b) “bisogno da soddisfare”, c) “prestazione offerta”. In secondo luogo si descrivono puntualmente i compiti da svolgere le relative conoscenze tecniche richieste dai compiti per essere svolti e le risorse professionali che devono svolgere i singoli compiti.Tale metodo prevede tre indici di monitoraggio del processo ( 1) indice di copertura; 2) indice di efficienza; 3) indice di efficacia).La puntuale applicazione del citato metodo delle congruenze organizzative richiede un non differente impegno in termini di ore lavoro.

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AREA CONTRASTO ALLA POVERTA’

Progetto di Pronto Intervento Sociale e Familiare per le situazioni di emergenze personali e familiari

15. Titolo del progettoServizio di pronto Intervento Sociale

16. Nuovo progetto

No17. Progetto già avviato

Si 18. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito

territoriale e/o l’utenza di riferimento

L’ambito territoriale rimane l’ambito distrettuale in riferimento all’utenza vengono inclusi anche gli immigrati .

19. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto ( es. casa famiglia, comunità alloggio, servizio di assistenza domiciliare, ADI)

L’ esperienza degli anni precedenti ha dimostrato che i problemi relativi all’area del Pronto Intervento Sociale sono di elevata complessità e sono caratterizzati da evidente “incertezza” sia sul versante della domanda, sia sul versante della chiarezza delle risposte da fornire e sia,infine, sul versante del reperimento delle risorse necessarie a fornire una adeguata risposta al bisogno. Per tale motivo troviamo restrittivo parlare di Servizio per cui l’approccio progettuale deve piuttosto fare riferimento a un processo o a una azione organizzativa costruita su criteri di flessibilità e di promozione di “scambi” reali tra le diverse organizzazioni del territorio. In coerenza con tale assunto il progetto prevede la creazione di un Centro di Promozione, di Coordinamento e di Regolazione degli scambi tra le organizzazioni pubbliche e private interessate al tema. Le specifiche attività riguardano interventi per rispondere all’emergenza alloggiativi, all’emergenza alimentare, all’emergenza vestiaria e all’emergenza sanitaria. Tali interventi richiedono quindi di individuare una sede logistica per il governo del processo e di costruire le relazioni di scambio tra le organizzazioni da includere nella specifica rete da attivare.

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20. Liveas Pronto Intervento Sociale

21. Macroarea

Contrasto alla povertà

22. Costo del Progetto ( finanziamento regionale+ cofinanziamento comunale)96.000,00 (novantaseimila euro ) per un anno

23. Servizi/ Prestazioni erogati attivazione equipe di accoglienza ; individuazione e convenzionamento con strutture alloggiative; regolamento per usufruire del percorso di assistenza alloggiativi, alimentare e di

vestiario; costruzione rete per rifornimento e distribuzione alimenti e vestiario; campagna di informazione sul percorso per avere risposte alle emergenza sanitaria.

24. Bacino di utenza

Distrettuale

25. Tipologia di utenza

Popolazione del Distretto sia autoctona che temporaneamente residente in emergenza sociale.

26. Obiettivi del ProgettoObiettivo generale :offerta di pronto intervento in situazione di emergenza sociale personale e familiare.Obiettivi specifici:

Realizzazione di pronto intervento in situazione di emergenza alloggio; Realizzazione di pronto intervento in situazione di emergenza alimentare; Realizzazione di pronto intervento in situazione di emergenza vestiaria; Realizzazione di intervento in situazione di emergenza sanitaria.

27. Tempi di attuazione

Un anno

28. Tipologia di struttura Sede logistica per l’equipe del centro di governo del processo.

15. Numero utenti nel 2005 : 5

16. Soggetto che gestisce:

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- Comune capofila del progetto ڤ

17. Utenza annuale prevista : 20

18. Personale coinvolto nel Progetto:

AmministrativiAssistenti Sociali 1SociologiPsicologiOperatori Socio – sanitari 2Volontari = > 10 Mediatori Culturali 1

22. Sede della struttura e/o delle attività

Comune di Monte San Biagio23. Lista di attesa : NO

24. Esistono strumenti di monitoraggio e di verifica dei risultati:

indici di copertura, indici di efficienza, indici di efficacia predefiniti per ogni attività prevista per realizzare gli obiettivi individuati.

22 Modalità di integrazione con la ASL:

Progettazione congiunta tra operatori dei comuni ed dell’ASL, utilizzazione del percorso elaborato dall’ASL per rispondere all’emergenza sanitaria.

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PROGETTO AREA “CONTRASTO ALLA POVERTA’”PRONTO INTERVENTOSCHEMA RIASSUNTIVO

UFFICIO DI COORDINAMENTO

PERSONALE UNITA’ TEMPOSETTIMANALE

COSTO ORA COSTO ANNUALE

Ass.Sociale 1 20 ore € 17,00 € 16.320,00Operatori 2 20 ore € 14,00 € 35.120,00Mediatore culturale

1 10 € 14,00 € 14.560,00

TOTALE € 66.000,00

Rette per strutture residenziali convenzionali

€ 25.000,00

materiale di cancelleria e spese di gestione

€ 5000,00

TOTALE COMPLESSIVO€ 96.000,00

Tabella finanziaria di cofinanziamento

Costo complessivo

Finanziamento regionale residui L. 285/97

FinanziamentoL.328+LR 38/96

Cofinanziamento comunale

Costo risorse umane 67581,64 28418,36

Costo di funzionamento e gestione

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Costo di struttura e di mantenimento

Totale96000,00 67581,64 28418,36

AREA ANZIANI

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Coordinamento Servizi di Assistenza Domiciliare

2. Nuovo progetto- No

3. Progetto già avviato

4. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito territoriale e/o l’utenza di riferimento

AMPLIA L’UTENZA, IL SERVIZIO SI COLLOCA COME LIVEAS, PERTANTO LE AREE COINVOLTE SARANNO TRE: ANZIANI, DISABILI E MINORI.

5. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto (es. casa famiglia, comunità alloggio, servizio di assistenza domiciliare, ADI)

IL CENTRO DI COORDINAMENTO HA’ LA FUNZIONE DI CONOSCERE, RACCORDARE, UNIFORMARE ED INTEGRARE I SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE DEL DISTRETTO LATINA CENTRO 6. Liveas

ASSISTENZA DOMICILIARE

7. Macroarea

ANZIANI – DISABILI – MINORI

8. Costo del progetto (finanziamento regionale + cofinanziamento comunale) € 51000,00

9. Servizi/prestazioni erogati

1) AMPLIARE LA CONOSCENZA TERRITORIALE CON I DATI RELATIVI AL BACINO DI UTENZA APPARTENENTE ALLE MACROAREE DISABILI E MINORI.

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2) OMOLOGARE LE PROCEDURE DI ACCESSO E LE MODALITA’ DI RISPOSTA DEI SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE DEL DISTRETTO CENTRO

3) COORDINAMENTO DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI DI ASSISTENZA DOMICILIARE

4) VERIFICA EX – ANTE, IN ITINERE ED EX – POST DEGLI INTERVENTI DISTRETTUALI

10. Bacino di utenza

- Distrettuale [X]

11. Tipologia di utenza

ANZIANI, DISABILI, MINORI A RISCHIO SOCIALE, UTENTI DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

12. Obiettivi del progetto

MESSA IN RETE DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE, INTEGRAZIONE

SOCIO SANITARIA DEL SERVIZIO.

13. Tempi di attuazione

UN ANNO

14. Numero utenti nel 2003 - 2004 [_750]

15. Soggetto che gestisce

- Convenzione con cooperative

IL CENTRO DI COORDINAMENTO E’ COSTITUITO IN FORMA INTEGRATA TRA IL TERZO SETTORE I COMUNI E LA ASL

16. Utenza annuale prevista [ca 400]

17. Personale coinvolto nel progetto

- Amministrativi [______]- Assistenti Sociali [__11__]*- Sociologi [______]

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- Psicologi [______]- Pedagogisti [______]- Educatori professionali [______]- Operatori socio-sanitari [______]- Volontari [______]- Mediatori culturali [______]- Altre figure (specificare _______________________________) [______]

*7 ASSISTENTI SOCIALI DEI COMUNI DEL DISTRETTO CENTRO; 1 ASSISTENTE SOCIALE DEL SERVIZIO CAD DELLA ASL 1 ASSISTENTE SOCIALE DEL SERVIZIO MATERNO INFANTILE DELL ASL 1 ASSISTENTE SOCIALE DEL CSM 1 ASSISTENTE SOCIALE DEL TERZO SETTORE IN CONVENZIONE

18. Sede della struttura e/o dell’attività

RESA DISPONIBILE DAL III SETTORE IN RETE CON LE STRUTTURE COMUNALE E DELLA ASL

19. Liste di attesa- No

20. Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati?

INDICATORI: N. DEI COMUNI CONTATTATI N. DI UTENTI SERVITI; INDICE DI SODDISFAZIONE DELL’UTENZASOMMINISTRAZIONE DI

QUESTIONARI SCHEDE DI RILEVAZIONE

RIUNIONI PERIODICHE DEI SOGGETTI COINVOLTI

21. Esiste compartecipazione da parte degli utenti?

- Sì, parzialmente 22. Quali sono le modalità di integrazione con la Asl?

IL CAD E’ PARTE ATTIVA DEL CENTRO DI COORDINAMENTO E L’INTEGRAZIONE SI REALIZZA ATTRAVERSO LA CONDIVISIONE DELLE PROCEDURE DI ATTIVAZIONE E VERIFICA DEGLI INTERVENTI A DOMICILIO

Tabella finanziaria di cofinanziamento

Costo complessivo

Finanziamento regionale residui L. 285/97

FinanziamentoL.328+LR 38/96

Cofinanziamento comunale

Costo risorse umane 35902,75 15097,25

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Costo di funzionamento e gestione

Costo di struttura e di mantenimento

Totale51000,00 35902,75 15097,25

Telesoccorso, Telecontrollo, Teleassistenza1. Nuovo progetto : no -

2. Progetto già avviato per gli anni 2001 – 2002 –2003 esteso a tutto il distretto Fondi Terracina

3. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito territoriale e/o l’utenza di riferimento

Si tratta di progetto intercomunale, per i 4 comuni di Lenola, Monte S. Biagio, Sperlonga, Campodimele , esteso a coprire l’ambito di utenza distrettuale

4. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto

Azione 1 Telesoccorso,: l’impegno di tecnologie “telematiche” presso gli anziani comporta vantaggi per il 118 o per le strutture preposte all’intervento sanitario d’emergenza attraverso:- una immediata ed automatica identificazione dell’utente presso cui interviene conoscendone

indirizzo completo, età e principali patologie (elementi che in presenza di urgenza e del comprensibile stato d’ansia da parte del chiamante, risultano particolarmente utili per “guadagnare” tempo e intervenire in modo più efficace);

- eliminazione di “falsi allarmi” (numerosissimi in questo campo);- una gestione dell’assistito più continua e meno episodica con conseguente risparmio per la

struttura sanitaria pubblica;- nell’invio dell’ambulanza in caso di bisogno;- nell’accettazione al Pronto Soccorso;- nei ricoveri ospedalieri.Azione 2 Teleassistenza: la possibilità di ottimizzare il servizio di assistenza domiciliare, anche in collaborazione con le strutture ASL, attraverso una maggiore flessibilità dovuta alla riduzione della frequenza delle visite periodicamente fissate a vantaggio di richieste ed esigenze specificatamente segnalate dalla centrale in contatto giornaliero con gli utenti assistiti.Azione 3 Telecompagnia o Telecontrollo: il sevizio prevede con frequenza almeno giornaliera, prevede telefonate tra l’operatore e l’assistito. Consente all’anziano di dialogare con l’operatore, riferendosi al contesto socio-ambientale noto ad entrambi. Le telefonate consentono una rapida “familiarizzazione” dell’anziano con il sistema di teleassistenza e con la centrale più in generale.

5. Liveas

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Assistenza domiciliare.

6. Macroarea

Anziani

7. Costo del progetto (finanziamento regionale + cofinanzimento comunale)

€ 55000,00

8. Servizi/prestazioni erogati

Telesoccorso teleassistenza e telecompagnia

9. Bacino di utenza

Distrettuale

10. Tipologia di utenza

Anziani soli parzialmente autosufficienti

11. Obiettivi del progetto

Obiettivo organizzativo: garantire il servizio di cui sopra a tutti gli utenti anziani che vivono in condizione di disagio, soli o in coppia, nei comuni del distretto

Obiettivo sociale e di salute: favorire l’autonomia degli anziani parzialmente autosufficienti ultra 65 enni soli o in coppia e sostenere il nucleo familiare.

12. Tempi di attuazione:

1 anno 13. Soggetto che gestisce

- Comune in Convenzione con cooperative sociali

14. Utenza annuale prevista N. 300 utenze

15. Personale coinvolto nel progetto

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- 1 amministrativo- 1 assistente sociale- 3 operatori socio-sanitari

16. Sede di gestione amministrativa del progetto

Comune di Lenola

17. Liste di attesa

- no

18. Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati ?- si

19. Esiste copartecipazione da parte degli utenti ?

- Si, parzialmente

20. Esistono modalità di integrazione con la ASL no

Tabella finanziaria di cofinanziamento

Costo complessivo

Finanziamento regionale residui L. 285/97

FinanziamentoL.328+LR 38/96

Cofinanziamento comunale

Costo risorse umane 38718,65 16281,35

Costo di funzionamento e gestione

Costo di struttura e di mantenimento

Totale55000,00 38718,65 16281,35

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Centro diurno socio-assistenziale per malati di Alzheimer“ Progetto Anchise”

2. Nuovo progetto

- Sì

3. Progetto già avviato

- No

4. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto (es. casa famiglia, comunità alloggio, servizio di assistenza domiciliare, ADI)

Fase 1 Formazione generale e specifica

Al momento della presa in carico, il personale qualificato e in formazione continua con tutor responsabili, tenuto conto delle varie competente, verrà inserito in un programma innovativo di assistenza per garantire una maggiore continuità nell’aiuto alle persone in difficoltà.La formazione del personale che è a carattere permanente e rappresenta lo strumento indispensabile per ogni operatore per offrire un servizio di vera qualità .

Fase 2 Obiettivi del servizio

Fornire un valido e concreto aiuto ai familiari, quotidianamente impegnati nel lavoro assistenziale, al fine di evitare lo stress psicofisico del paziente e di tutto il nucleo familiare.

Rallentare e contenere l’evoluzione della malattia, tentando di far mantenere le abilità residue ancora presenti ed operando un miglioramento dell’autonomia personale.

Migliorare la qualità di vita del malato e della sua famiglia. La partecipazione al centro consente agli ospiti di accrescere gli ambiti relazionali, l’autostima e permette ai familiari di essere sostenuti e vicariati nei propri compiti.

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Evitare o allontanare il momento di ricovero in istituti .

Il centro Diurno vuole rappresentare un livello intermedio tra il Servizio di Assistenza Domiciliare e il ricovero definitivo della persona in strutture assistenziali permanenti.

Gli interventi sono mirati alle attività di manipolazione ricreativa, alla riabilitazione motoria, alla rieducazione alla quotidianità, alla riorganizzazione spazio-temporale:

Gioco di memoria e di attenzione; Manualità e coordinazione di movimenti con piccoli attrezzi; Attività con ausilio della musica; Sensibilizzazione e riconoscimento schema corporeo; Attività ludiche; Attività di colore e creazione.

5. Macroarea

Area degli anziani

6. Costo del progetto (finanziamento regionale)

€ 143.000,00

7. Bacino di utenza

- Distrettuale X ]

8. Tipologia di utenza

Il Centro Diurno si rivolge a soggetti affetti da malattia di Alzheimer residenti nel distretto socio-sanitario Terracina –Fondi.Il Centro può ospitare fino ad un numero di 16 utenti al giornoIl Centro è aperto dalle ore 9,00 alle ore 13,00 dal Lunedì al Sabato.

Presso il Centro diurno vengono organizzati incontri di sostegno con i familiari degli ospiti, coordinati dalla psicologa. Il Centro Diurno ritiene indispensabile il coinvolgimento dei familiari, sia per la verifica dei progetti di intervento che per uno scambio di informazioni , garantendo il supporto ed interventi a tutela di situazioni di emergenza.

9. Obiettivi del progetto

I principali obiettivi che il progetto si pone di raggiungere sono:a) costruire un luogo di riferimento per i pazienti e per i familiari in cui possono essere messi a

conoscenza delle caratteristiche della malattia, trovare un aiuto sulle modalità di comportamento, soprattutto per i familiari , nei confronti del malato di Alzheimer, trovare un aiuto per progettare il cammino che li attende, verificare insieme agli operatori qualificati i percorsi individuali e i risultati raggiunti.

b) Educare e supportare le famiglie per consentire il mantenimento dell’anziano nel suo contesto il più a lungo possibile, contenere l’impatto emotivo che la demenza scatena nel

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soggetto colpito e nella sua famiglia, suggerire gli interventi gestionali atti a favorire il maggiore benessere psicofisico dell’anziano e abbassare il livello di ansia di chi lo assiste.

c) Il Centro avrà personale qualificato ed esperto in grado di trattare la patologia, neurologo, psicologo, terapista , consulenti esperti in musicoterapica, ginnastica motoria.

10.Tempi di attuazione12 mesi

11. Tipologia di strutture

Strutture semiresidenziali

Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n° posti) [__16___]

12. Soggetto che gestisce

- Convenzione con cooperative

13. Utenza annuale prevista [ 20_]

14. Personale coinvolto nel progetto

- Amministrativi [_____]- Assistenti Sociale/coordinatrice [ n. 1_]- Sociologi [______] - Psicologi [______]- Pedagogisti [______]- Educatori professionali [_n.1__]- Operatori socio-sanitari [______]- Volontari [______]- Mediatori culturali [______]- Altre figure (specificare):- Animatore [ n.1 ]- Musicoterapeuta [ n.1 ]- Assistenti Domiciliari [ n. 1 ]-Psicologo [ n. 1 ]

15. Sede della struttura e/o dell’attività

Il terzo settore avrà cura di individuare la sede per il Centro Diurno. Essa dovrà essere adeguata all’utenza e alla normativa vigente e ubicata nel comune di Terracina. Dovrà inoltre essere privilegiata una sede che garantisca accessibilità ai minori e alle loro famiglie.

16. Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati?

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- Sì La metodologia di lavoro usata per il Centro Diurno si base sul principio per il quale non è solo importante il “fare” l’attività , ma soprattutto “ come farla”. Tale metodologia si basa essenzialmente su 3 importanti presupposti:

1. Validation Therapy, il cui scopo non è l’autoanalisi o il confronto , dato che il malato di Alzheimer non è più capace di un pensiero logico.Risulta di notevole importanza l’uso dell’empatia per sintonizzarsi con la realtà interiore dell’anziano disorientato, inoltre si basa sul principio di una relazione significativa ed affettiva. Per riuscire ad empatizzare con l’anziano è necessario adottare accorgimenti comunicativi ,verbali ed analogici congrui, atti a legittimare le sue emozioni ed in grado di aiutarlo a comunicare i propri sentimenti.

2. Piani Assistenziali Individuali costruiti con un’ottica multidimensionale ed solistica, consento un approccio più approfondito con l’anziano malato di Azlzheimer , grazie all’identificazione dei singoli problemi ed all’uso di una metodologia comune a tutti gli attori della relazione .

3. Gentle Care si basa su un sistema protesico e si focalizza su tre componenti fondamentali:

Persone ( come parte de contesto umano capace di interagire in modo appropriato con il soggetto);

Ambiente ( che deve essere flessibile al mutare dei diversi stadi evolutivi della malattia);

Programmi di attività (tesi al raggiungimento del massimo benessere possibile della persona).

PersoneOgni persona con il proprio comportamento può creare disagio o benessere all’ospite del Centro. L’educatore interagisce con un’equipe specifica, e nell’interagire emerge la necessità di ruoli flessibili in cui il valore educativo sta nel possedere comportamenti e modalità congrue e coerenti da parte di tutti- familiari, personale, volontari . Ambiente E’ necessario riprodurre nell’ambiente del Centro spazi facilmente riconoscibili e familiari, cercando di ricreare un habitat più familiare possibile utilizzando anche varie risorse strumentali ( calendari, tovaglie colorate, vasi, fiori ) Gli ambienti devono essere colorati con colori pastelli differenziando le varie zone con diversi colori

Piano di lavoro

Nelle prime settimane di inserimento l’equipe si occupa di osservare e proporre diverse attività al nuovo ospite, con particolare attenzione a favorire la socializzazione e l’integrazione nel gruppo. Dopo circa un mese di frequenza si svolge una riunione degli operatori per la definizione di un piano di lavoro individualizzato e specifico, sulla base delle osservazioni del periodo di inserimento.

La negoziazione

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Ogni progetto può essere realizzato solo grazie alla “squadra” cioè grazie a tutti gli addetti ai lavori, a tutti i servizi necessari per l’attivazione delle risorse. Gli obiettivi devono essere condivisi, le risorse individuate , i risultati ottenuti devono essere costantemente monitorati e verificati

17. Esiste compartecipazione da parte degli utenti?

- Sì, parzialmente

18.Quali sono le modalità di integrazione con la Asl?

La Asl è parte attiva del Centro Diurno e l’integrazione si realizza sia nelle fasi di attuazione dei servizi sia in quelle di verifica dei risultati attesi.In particolare, in una prima fase sarà attivato un ambulatorio specialistico per la diagnosi neuropsicologica, l’elettroencefalogramma e neuroimmagini, altri esami di laboratorio per l’esclusione di eventuali altre cause, piani terapeutici per la prescrizione di farmaci anticolinesterasici.In una seconda fase si attiverà un protocollo con il Comune capofila del progetto per puntualizzare le modalità di intervento e migliorare la qualità del servizio.

Tabella finanziaria di cofinanziamento

Costo complessivo

Finanziamento regionale residui L. 285/97

FinanziamentoL.328+LR 38/96

Cofinanziamento comunale

Costo risorse umane 100668,48 42331,52

Costo di funzionamento e gestione

Costo di struttura e di mantenimento

Totale143000,00 100668,48 42331,52

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AREA DISABILITA’

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“DOMUS CARMINIA”protezione medio-alta

La residenzialità come aspetto fondamentale di una promozione verso l’autonomia.Realizzazione di un gruppo–appartamento finalizzato all’accoglienza di persone con

disabilità psichiatrica

TITOLO DEL PROGETTO

“Domus Carminia”

NUOVO PROGETTO

NO.Il presente progetto fonda le sue radici nella considerazione che alcune persone, a seguito di

un disturbo psichico, non hanno una completa autogestione per assenza o inadeguatezza di una famiglia in grado di svolgere una sufficiente funzione di protezione.

Le politiche dell’abitare in un Dipartimento di Salute Mentale si possono affrontare attraverso le questioni dei luoghi, dei modi dell’abitare di persone con disagio psichiatrico,dei contesti in cui le strutture sono inserite, per infine occuparsi delle soluzioni abitative determinate dal servizio per gruppi di utenti; vanno quindi dal diritto alla casa e all’abitare, all’habitat sociale e infine alle strutture residenziali.

L’abitare ha che vedere non solo con lo stare in un luogo, con l’avere dimora, ma anche con l’insieme delle norme che regolano lo stare o il dimorare, con l’insieme dei rapporti e delle relazioni che in quel luogo si istaurano, con gli oggetti che vi sono contenuti, con la proprietà.

Il superamento della cronicizzazione deve avvenire attraverso l’offerta di una qualità di vita rispondente in maniera dignitosa, all’esistenza dell’individuo, nella fattispecie al recupero di una dimensione abitativa consona e prossima ad un concetto di familiarità, che riattivi e stimoli il bisogno di riappropriazione dei propri vissuti.

Pertanto il presente progetto intende proporre il rifinanziamento del gruppo-appartamento attualmente esistente nel comune di Terracina secondo i criteri del progetto presentato nell’anno precedente.

SE IL PROGETTO DA’ CONTINUITA’A SERVIZI/STRUTTURE GIA’ATTIVATI, INDICARE SE AMPLIA L’AMBITO TERRITORIALE E/O L’UTENZA DI RIFERIMENTO

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Il progetto si propone di coprire una fascia di utenza appartenente all’area del disagio psichico con protezione medio-alta.

DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ DEI SERVIZI E/O PRESTAZIONI PREVISTE DAL PROGETTO (ES. CASA FAMIGLIA, COMUNITA’ ALLOGGIO, SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE, ADI)

Il progetto intende tutelare ed agevolare il disabile e la sua famiglia nel processo di integrazione sociale mediante l’attuale soluzioni abitativa. Tale struttura accoglie, attualmente sei utenti seguiti dal dipartimento di salute mentale ASL/LT con necessità di protezione medio-alta. Tali utenti provengono da una Comunità Alloggio (non distrettuale), che pur usufruendo di servizio di tipo alberghiero e di assistenza sanitaria, non contemplava il tipo di organizzazione socio-sanitaria prevista nel progetto Domus Carminia.Con tale progetto si è potuto constare a distanza di pochi mesi una differenza sostanziale rispetto alla qualità della vita di coloro che vi abitano e che vi operano:

il coinvolgimento degli utenti alla gestione quotidiana dell’appartamento in oggetto; il miglior intervento tra coloro che vi operano: Comuni, ASL e III Settore.

La metodologia attuata ha previsto un corso di formazione e la supervisione rivolta a tutti gli operatori coinvolti.

LIVEAS - Strutture socio-assistenziali residenziali

- Rimuovere gli ostacoli che aggravano le condizioni del disabile - Individuazione di soluzioni abitative adeguate

MACRO AREA

Disabilità

SERVIZI/PRESTAZIONI EROGATI

Inserimento persone con disabilità psichica in “Gruppo-Appartamento” adeguato, finalizzato a ridurre ulteriore cronicizzazione ed impoverimento delle capacità di integrazione sociale e di relazione.

BACINO DI UTENZA

Distrettuale

TIPOLOGIA DI UTENZA

Le tipologie di utenti individuate che potranno usufruire delle strutture progettate sono le seguenti:

Disabili con patologie psichiatrica grave con storia di ricoveri in O.P. o lunga storia di malattia che a causa dell’età o disabilità sopravvenuta, richiedono un supporto di copertura estesa durante l’arco della giornata per la riacquisizione della capacità di coabitazione;

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OBIETTIVI DEL PROGETTO

Tutelare ed agevolare il disabile e la famiglia nel processo di integrazione sociale mediante l’individuazione di soluzioni abitative adeguate.

TIPOLOGIE DI STRUTTURE

Gruppi - Appartamento con sei posti letto.Appartamento con le normali caratteristiche di una abitazione civile; nelle specifico caso sono necessarie tre camere idonee ad ospitare sei persone, doppio servizio, sala e cucina.

SOGGETTO CHE GESTISCE

Terzo Settore

UTENZA PREVISTA

L’ utenza prevista per il gruppo appartamento è di N° 6

PERSONALE COINVOLTO NEL PROGETTO

Personale in dotazione ASL per entrambe le tipologie di “gruppi appartamento”:

n°1 medico psichiatra (a carico della ASL/ DSM)n°1 psicologo (a carico della ASL/DSM)n°1 Assistente sociale (a carico della ASL/ DSM)n°2 infermieri (a carico della ASL/DSM)

Personale in dotazione del Comune:

n°1 referente del progetto del comune capofila della macroarea della Disabilità

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Personale in dotazione al Terzo Settore:

“Gruppo appartamento” con protezione medio-alta

PROGETTO GRUPPO APPARTAMENTO A MEDIO ALTA PROTEZIONE "DOMUS CARMINIA" DI TERRACINA        TEMPO OCCUPATO E COSTI DEL PERSONALE    FIGURE PROFESSIONALI ORE AL DI' ORE SETT. ORE MENSILI COSTO ORA COSTO AL DI' COSTO MENSILE COSTO ANNUOASSISTENTE DOMICILIARE 8 56 224 €.14,18 €.113,44 €. 3.441,013 €.41.292,16ANIMATORE SOCIO-CULTURALE 2 12 48 €.14,18 €. 28,36 €. 737,36 €. 8.848,32ADEST     10 €.13,19   €. 131,90 €. 1.582,80ASSISTENTE NOTTURNO 8     €.12,49   €. 3.032,50 € 36.470,80AUTISTA     10 €.13,19   €. 131,90 €. 1.582,80               TOTALE             €.89.776,88          COSTI MANTENIMENTO E GESTIONE APPARTAMENTO    AFFITTO €.14.400,00  UTENZA €. 5.000,00  VITTO €.12.000,00  MATERIALE DI CONSUMO €. 2.500,00       SPESE GESTIONE 10% €. 6.367,69       TOTALE €. 40.267,69    TOTALE COMPLESSIVO €.130.046,57                 

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ESISTONO STRUMENTI DI MONITORAGGIO E VERIFICA DEI RISULTATI

Gli strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati sono sia indiretti che diretti, quali :

1. uscire dall’istituzionalizzazione;2. combattere nuove forme di istituzionalizzazione in ambiti pubblici o privati compresi nei

servizi di diagnosi e cura;3. ostacolare e prevenire la cronicizzazione e l’abbandono;4. diminuire gli inserimenti in strutture non specificamente pertinenti alla situazione patologica

del paziente;5. somministrare di test e re-test psicodiagnostica6. diminuire la spesa socio-sanitaria

ESISTE COMPARTECIPAZIONE DA PARTE DEGLI UTENTI

Si - Parzialmente

SEDE DELLA STRUTTURA E/O DELL’ATTIVITA’

Appartamento esistente nel comune di Terracina, Distretto Fondi-Terracina.

QUALI SONO LE MODALITA’ DI INTEGRAZIONE CON LA ASL Il progetto è rivolto a pazienti segnalati dal DSM..Si prevedono degli incontri sistematici di verifica tra le diverse equipes territoriali per creare un sistema di rete attraverso il quale sia possibile monitorare l’andamento del progetto.

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CENTRI DIURNI PER DISABILI GRAVI

Nel territorio del Distretto Fondi-Terracina sono attivi e operativi 3 Centro Diurni per Disabili Gravi, ubicati nei Comuni di Fondi, Terracina e Monte San Biagio. I Centri costituiscono una rete di servizio diurno e semiresidenziale a cui affluisce tutta l’utenza dei comuni del distretto. Il Progetto inserito per la prima volta nel Piano di Zona è finalizzato al potenziamento del servizio e a dare continuità alla organizzazione delle attività di integrazione socio lavorativa, di riabilitazione, inserimento sociale e culturale.

DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’, DEI SERVIZI E/O PRESTAZIONI PREVISTE DAL PROGETTO :

Nel territorio del Distretto socio-sanitario Fondi-Terracina sono attualmente presenti n°3 Centri Diurni per Disabili così ripartiti:

- Fondi n°1 – Centro Diurno “L’allegra brigata”- Terracina n°1 – Centro Diurno Disabili- MonteSanBiagio n°1 – Centro Diurno di Campo Marinello

Nei centri si svolgono le seguenti attività :- attività educative, di socializzazione, animazione- attività espressive - attività didattica specialistica anche mediante l’utilizzo dei computer ed altri ausili- attività di giardinaggio, floricoltura- attività di falegnameria- attività di riabilitazione e socio-riabilitativa- attività di ludoteca- accoglienza, igiene e cura della persona- somministrazione pasti - trasporto sociale

Tali attività sono tutte orientate e mirate al recupero e al potenziamento delle capacità fisiche ed intellettive residue al fine di promuovere, favorire e stimolare l’inserimento e l’integrazione nella vita sociale.

LIVEAS

Il Progetto risponde al LIVEAS: Strutture semi-residenziali di cura-assistenza per il disabile adulto

MACROAREA

Disabili Gravi

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SERVIZI/PRESTAZIONI EROGATI

- Servizio di assistenza alla persona- Attività terapeutiche, riabilitative ed educative- Attività aggregative, ricreative e culturali- Ristorazione- Trasporto dal domicilio degli utenti al centro e viceversa- Igiene della persona

BACINO DI UTENZADistrettuale

TIPOLOGIA DI UTENZA

Disabili gravi - Disabili che hanno completato l’obbligo scolastico

OBIETTIVI DEL PROGETTO Sviluppo e organizzazione di spazi attrezzati per attività di socializzazione e promozione delle persone disabili Promuovere il senso di solidarietà e partecipazione della comunità locale alla vita e alle problematiche socio-integrative delle persone disabili

Potenziare l’autonomia dei disabili attraverso le varie attività socio-lavorative e di integrazione

Offrire sostegno, sollievo e supporto alle famiglie

TEMPI DI ATTUAZIONE

Il progetto si riferisce alle attività programmate per gli anni 2005-2006

TIPOLOGIA STRUTTURA

Strutture semiresidenziali: Centri Diurni Disabili distrettuali

CAPACITA’ DI ACCOGLIENZA DELLA STRUTTURA (n° posti)

- centro diurno disabili Fondi n° 30 posti- centro diurno disabili Terracina n° 20 posti- centro diurno disabili Monte San Biagio n° 25 posti

NUMERO UTENTI ANNO 2004

- Centro diurno disabili Fondi n°27- Centro diurno disabili Terracina n°14 anno 2005- Centro diurno disabili Monte San Biagio n°14

SOGGETTO CHE GESTISCE

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Cooperative Sociali in convenzione con i Comuni capofila di progetto: una cooperativa ogni Centro

UTENZA ANNUALE PREVISTA

- Centro diurno disabili Fondi n° 30 posti- Centro diurno disabili Terracina n° 20 posti- Centro diurno disabili Monte san Biagio n° 25 posti

PERSONALE COINVOLTO NEL PROGETTO

Il personale coinvolto nella rete dei Centri Diurni è il seguente:- n° 13 assistenti socio sanitari- n° 3 psicologi- n° 6 educatori professionali- n° 3 istruttori tecnici- n° 3 assistenti sociali - n° 3 referenti comunali area disabilità

SEDE DELLA STRUTTURA E/O DELLE ATTIVITA’

- Sedi dislocate sui territori comunali: Fondi, Terracina, Monte San Biagio

LISTE DI ATTESA

Solo per il Comune di Fondi allo stato attuale esiste una lista di attesa

ESISTONO STRUMENTI DI MONITORAGGIO E VERIFICA DEI RISULTATI?

Si- Relazioni di servizio- Colloqui – riunioni e supervisione con referenti comunali- Riunioni con referenti ASL – servizi di riferimento

ESISTE COPARTECIPAZIONE DA PARTE DEGLI UTENTI?

Si

QUALI SONO LE MODALITA’ DI INTEGRAZIONE CON LA ASL?

Integrazione con i servizi territoriali riabilitativi -CAD

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TABELLA FINANZIARIA – Costi di gestione del Centro Diurno di Fondi- N. 35 utenti

Finanziamento regionale cofinaziamento Totale

finanziamentoResidui area disabilità anno 2003-2004

Provincia Comune Asl AltroCosto risorse umane

153345,00 153345,00

Costo di funzionamento e gestione

57.000,00 57.000,00

Costo di struttura e di mantenimento

23.000,00 23.000,00

Totale 233345,00 233345,00

TABELLA FINANZIARIA – Costi di gestione del Centro Diurno di Terracina- N. 20 utenti

Finanziamento regionale cofinaziamento Totale

finanziamentoL.328/00 e LR 38/96 Provincia Comune Asl Altro

Costo risorse umane

35198,77 14801,23 50000,00

Costo di funzionamento e gestioneCosto di struttura e di mantenimentoTotale 35198,77 14801,23 50000,00

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TABELLA FINANZIARIA – Costi di gestione del Centro Diurno di Monte San Biagio- N. 25 utenti – la gestione del Centro è garantita con un vecchio finanziamento della Lett. C dell’accordo intercomunale fino al settembre 2006.

Finanziamento regionale cofinanziamento Totale

finanziamentoL.328/00 LR n. 38/96 Provincia Comune Asl Altro

Costo risorse umane

2119,26 8880,75 30000,00

Costo di funzionamento e gestione

Costo di struttura e di mantenimento

Totale 2119,26 8880,75 30000,00

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AREA MINORI

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1. Titolo del progetto CENTRI DIURNI PER RAGAZZI 6 - 12 ANNI

2. Trattasi di progetto già avviato per i Comuni di: Fondi, Terracina e san Felice Circeo

3. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto Le attività del centro diurno rappresentano lo strumento concreto dell’azione educativa e permettono di analizzare situazioni problematiche, nonché rilevare le risorse presenti.Esse consentono, inoltre, l’apprendimento di nuove strategie comportamentali e relazionali, permettendo ai minori di sviluppare esperienze all’interno di un contesto strutturato, di migliorare le proprie risorse individuali, di muoversi verso l’autonomia.Data l’importanza educativa riconosciuta alle attività, sono diversi gli scenari in cui queste possono essere realizzate:-laboratorio espressivo (produzioni grafico - pittoriche, espressioni corporee e tecnica musicale);-laboratori ludici (giochi di movimento, giochi individuali e di squadra, role playing);-laboratori cognitivi (percorsi di apprendimento e conoscenza, compiti scolastici);-inserimento in attività sportive e ricreative esterne al centro.Il lavoro con le famiglie è uno dei momenti importanti negli interventi del centro diurno. Esso si struttura come uno spazio di sostegno alla genitorialità, creando delle occasioni di incontro tra genitori e figli. In tali occasioni, la funzione del centro sarà di facilitazione della relazione tra adulti e bambini, e di incoraggiamento delle possibilità di cambiamento.Tra le prestazioni è prevista la mensa il cui costo è a carico dei Comuni.

6. MacroareaDiritti dei minori

7. Costo del progetto € 140000,00 per i Centri di Terracina e Fondi€ 83000.00 per il Centro di San Felice Circeo 8. Bacino di utenzaI centri diurni con una capacità di accoglienza di 25 minori saranno localizzati presso i Comuni di Terracina e Fondi, mentre la capacità del centro diurno del Comune di San Felice Circeo sarà di 12 minori. Il bacino di utenza sarà distrettuale.

9. Tipologia di utenza Minori di età compresa tra i sei e i dodici anni per i quali sono state individuate specifiche problematiche tra cui:-esistenza di uno stato di bisogno determinato da difficoltà del nucleo familiare a svolgere la funzione educativa;-presenza di difficoltà transitorie e temporanee anche scolastiche, affrontabili con un intervento di sostegno;-esistenza di circostanze che comportino situazioni a rischio di emarginazione e disadattamento;- minori segnalati dall’istituzione scolastica per evasione o abbandono;- minori segnalati dall’Autorità Giudiziaria.Piccoli gruppi intercambiabili verranno organizzati in base alle diverse attività ed ai diversi interessi.

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Il Centro Diurno dovrà dare possibilità di partecipazione alle attività specifiche e programmate ai bambini esterni al centro. Inoltre, il centro prevede la presenza di max. n. 3 minori portatori di handicap lievi.

10. Obiettivi del progettoLe attività del Centro Diurno si prefiggono quale obiettivo prioritario quello di rivalutare il rapporto che i ragazzi hanno con l’istituzione scolastica, sostenendoli nel percorso formativo e di apprendimento scolastico.Inoltre, il centro diurno intende offrire ai minori un ambiente in cui vivere con i propri coetanei per arricchire le proprie capacità di socializzazione, di condivisione degli ambienti, dei momenti di gioco e di formazione psicofisica.Tra i risultati attesi si sottolineano i seguenti:- perfezionare gli strumenti, già posseduti dagli operatori, per migliorare la lettura dei bisogni espressi dai minori;- sostenere i genitori e gli educatori nella relazione con i bambini;- sviluppare la comunicazione e la relazione di aiuto tra pari;- fornire informazioni, formazione e sostegno ai genitori;- favorire lo sviluppo di una rete sociale capace di ascoltare, sostenere ed aiutare gli operatori in difficoltà.Per quanto riguarda i minori immigrati da paesi stranieri, l’azione delle attività dei centri saranno pensate al fine di colmare le lacune nozionistiche che causano problemi di comunicazione, di espressione e di apprendimento scolastico. In tal senso, tra gli scopi del centro c’è l’offerta ai bambini stranieri di un ambiente che stimoli al contatto tra coetanei per superare le difficoltà di socializzazione dopo essere stati sradicati dalla loro terra. Al tempo stesso, gli interventi avranno quale fine la valorizzazione della cultura di origine dei minori stranieri e la promozione del concetto di diversità quale fonte indiscutibile di ricchezza. 11. Tempi di attuazioneIl progetto ha una durata di dodici mesi. Il Centro Diurno funzionerà 11 mesi all’anno (1 settembre-31 luglio) con il seguente orario di apertura: ore 13,00-19,00.Questo orario potrà subire variazione in base alla stagione dell’anno ed ai tempi delle attività organizzate.

12. Tipologia di struttureNumero strutture n. 2

Tipologia struttura- Strutture semiresidenziali (specificare Centro Diurno) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n. posti complessivi per n. 2 centri) 50

13. Numero utenti nel 2005 50

14. Soggetti che gestiscono il progettoComuneTerzo Settore 15. Utenza annuale prevista (n. 3 centri) 70

16. Personale coinvolto nel progetto (relativo a ciascun centro diurno)

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- n. 1 assistente sociale/ coordinatrice - n. 4 educatori professionali - n. 1 addetto all’infanzia/assistenti - n. 1 ludotecario/animatore - n. 1 psicologo - n. 1 mediatore culturale- n. 1 referente istituzionale di progetto

Queste figure potranno essere integrate da personale (anche volontario) esistente sul territorio con funzioni specifiche (istruttori sportivi e d’arte, insegnanti, artigiani, ecc.).

17. Sede della struttura e/o dell’attività Il terzo settore avrà cura di individuare la sede del centro diurno.La sede dovrà essere adeguata all’utenza ed alla normativa vigente, nonché ubicata nel Comune di Fondi. Dovrà, inoltre, essere privilegiata una sede che garantisca accessibilità ai minori ed alle loro famiglie.

18. Liste di attesaNon si sono create liste di attesa

19. Esistono strumenti di monitoraggio e verifica dei risultati?Il monitoraggio ha una caratteristica costante e tende a verificare il raggiungimento degli obiettivi (ex-ante, in itinere, ex-post) previsti nel progetto individuale elaborato al momento dell’ingresso del minore. Gli strumenti di valutazione (schede e riunioni periodiche) sono condivisi da tutti gli operatori coinvolti nelle diverse fasi del progetto.

20. Esiste compartecipazione da parte degli utenti?Sì, parzialmente, ossia esclusivamente per attività che prevedono la partecipazione dei minori ad attività esterne al centro diurno.

21. Quali sono le modalità di integrazione con la Asl?Sono previste attività di verifica e controllo dello stato di attuazione del progetto attraverso riunioni ed analisi delle dinamiche relazionali che si sviluppano all’interno della struttura.

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22. Finanziamenti e cofinanziamenti previsti: Centro di Terracina e Fondi

Costi Finanziamento totale Finanziamento regionaleL.328/00+LR 38/96

Cofinanziamento

Costo risorse umane 124.000,0098556,56 41443,44

Costo di funzionamento e gestione

6.000,00

Costo di struttura e di mantenimento

10000,00

Totale 140.000,0098556,56 41443,44

23. Finanziamenti e cofinanziamenti previsti: Centro di San Felice Circeo

Costi Finanziamento totale Finanziamento regionaleL.328/00+LR 38/96

Cofinanziamento

Costo risorse umane 63000,0058429,96 24570,04

Costo di funzionamento e gestione

10000,00

Costo di struttura e di mantenimento

10000,00

Totale 83000,0058429,96 24570,04

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1. Titolo del progetto MALTRATTAMENTO: L’ESPERIENZA DI INTEGRAZIONE DEI SERVIZI

2. Progetto già avviatoTrattasi di progetto già individuato nei precedenti Piani di Zona

3. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito territoriale e/o l’utenza di riferimentoIl progetto dà continuità a servizi già individuati nel I Piano di Zona ma non amplia l’ambito territoriale ne l’utenza, bensì tende a rinforzare la rete dei servizi

4. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto (es. casa famiglia, comunità alloggio, servizio di assistenza domiciliare, ADI)Le equipes multidisciplinari sono composte da professionalità diverse (Neuropsichiatri infantili, Psicologi, Assistenti Sociali) ed hanno il compito di raccordo con i servizi di appartenenza e di razionalizzazione delle energie.Il presente progetto si propone di effettuare un monitoraggio del fenomeno in termini qualitativi e quantitativi attraverso l’osservazione, studio ed analisi del fenomeno.La supervisione faciliterà le azioni delle equipes, omogeneizzerà le procedure di approccio e trattamento dei casi di abuso e maltrattamento.La consulenza legale sosterrà gli operatori nel rapporto con il Tribunale per i Minorenni e con il Tribunale Civile.

5. Obiettivo generaleRiqualificazione delle equipes esistenti.

6. Obiettivi specifici- omogeneizzare le procedure di rilevazione,segnalazione e trattamento dei casi di abuso e

maltrattamento in carico alle equipes multidisciplinari esistenti;- diffondere l’informazione circa il fenomeno dell’abuso e del maltrattamento dei minori;- modificare la metodologia di approccio adottato dagli operatori socio sanitari e del privato

sociale;- favorire l’emersione dei casi di abuso e maltrattamento sommersi;- rinforzare la rete dei servizi volti alla tutela dei minori, sia a livello professionale che

organizzativo, assicurando coerenza al complesso di azioni da realizzare e raccordo fra i programmi di intervento del servizio pubblico, del privato, del privato sociale e del volontariato.

7. MacroareaDiritti dei Minori

8. Costo del progetto ( finanziamento regionale + cofinanziamento) € 21000,00

9. Servizi/prestazioni erogati

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1) Organizzazione attività di supervisione 2) Organizzazione attività di consulenza legale

10. Bacino di utenza Distrettuale

11. Tipologia di utenza Operatori delle equipe multidisciplinari;Adulti e/o educatori.

12. Obiettivi del progettoAggiornamento delle equipes esistenti.Diffusione dell’informazione circa il fenomeno dell’abuso e del maltrattamento dei minori.Rinforzare la rete dei servizi volti alla tutela dei minori

13. Tempi di attuazione 12 mesi

14. Soggetto che gestisceConvenzione con cooperative

15. Personale coinvolto nel progetto- Amministrativi [___]- Assistenti Sociali [___]- Sociologi [___] - Psicologi [N. 1]- Pedagogisti [_ _]- Educatori professionali [_ _]- Operatori socio-sanitari [_ _]- Volontari [_ _]- Mediatori culturali [_ _]- Altre figure (specificare):Consulente Legale [n. 1 ]

16. Quali sono le modalità di integrazione con la Asl?Le equipes multidisciplinari sono costituite da operatori comunali e dell’ASL.

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17. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti:

Costi Finanziamento totale Finanziamento regionaleL. 328/00+LR38/96

Cofinanziamento

Costo risorse umane 19000,0014783,48 6216,52

Costo di funzionamento e gestione

1000,00

Costo di struttura e di mantenimento

1000,00

Totale 21.000,0014783,48 6216,52

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1. Titolo del progetto

CENTRI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE

2. Nuovo progettoNo

3. Progetto già avviatoIl progetto dà continuità a servizi esistenti sul territorio distrettuale

4. Se il progetto dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare se amplia l’ambito territoriale e/o l’utenza di riferimentoIl progetto amplia l’ambito territoriale di riferimento facendo assumere ai servizi una dimensione distrettuale.

5. Descrizione delle attività, dei servizi e/o prestazioni previste dal Progetto I Centri di aggregazione giovanile mirano a creare un servizio complementare ed integrativo alle istituzioni educative e formative quali la scuola e la famiglia, ponendosi come scopo prioritario quello di sostenere ed accrescere le capacità cognitive, relazionali, comunicative dei giovani, migliorando la qualità del tempo libero degli stessi.I Centri di aggregazione intendono offrire ai giovani uno spazio educativo, ricreativo e di socializzazione “adeguato”, che faciliti l’espressione di sé e favorisca la creazione di momenti di ritrovo collettivo utili all’apprendimento della capacità di ascolto reciproco, alla crescita individuale del senso di responsabilità, di appartenenza comunitaria e allo sviluppo dell’autonomia personale. Le attività che verranno realizzate saranno di natura ricreativa, sociale, culturale e sperimentale (laboratori) organizzate nel rispetto dei bisogni espressi dai minori e delle loro peculiarità evolutive.Le attività saranno svolte attraverso lo strumento concreto dell’azione educativa al fine di individuare ed analizzare le diverse situazioni in cui i giovani si trovano quotidianamente coinvolti, consentendo l’apprendimento di nuove strategie comportamentali e relazionali, promuovendo la comunicazione interpersonale e la nascita di relazioni significative con il gruppo dei pari e le figure adulte. 6. MacroareaDiritti dei minori

7. Costo del progetto (Finanziamento Legge 285/97)€ 40000,00 per ogni Centro di Aggregazione Giovanile

8. Bacino di utenzaDistrettuale

9. Tipologia di utenzaMinori (preadolescenti ed adolescenti)

10. Obiettivi del progetto sostenere la crescita psicofisica dei giovani;

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potenziare la capacità di partecipazione attiva e responsabile dei giovani alle attività interne ed esterne al centro (partecipazione sociale e protagonismo giovanile);

potenziare le capacità aggregative ed associative dei giovani; sostenere la genitorialità; facilitare la relazione genitore - figlio; supportare individualmente il percorso di apprendimento scolastico; guidare i giovani nelle scelte dei percorsi formativi e professionali; prevenzione e riduzione del disagio giovanile attraverso interventi sociosanitari inseriti nella

rete dei servizi.

11. Tempi di attuazioneIl progetto ha durata annuale. Le attività dei Centri di aggregazione sono pomeridiane. L’apertura pomeridiana è prevista dalle ore 15.00 alle ore 19.00. L’orario può subire variazioni in base alla stagione dell’anno ed ai tempi delle attività organizzate.

12. Tipologia di strutturaI Centri di aggregazione previsti nel Distretto sono complessivamente n. 3, ubicati presso i Comuni di Sperlonga, Lenola e Monte San Biagio.

Tipologia strutture: Centro di Aggregazione Giovanile – Struttura semiresidenziale per minori

13. Numero utenti nel 2005 : 20 utenti per ogni Centro 14. Soggetto che gestisce: - Comune - Terzo Settore

15. Utenza annuale prevista: 20 utenti per ogni Centro

16. Personale coinvolto nel Progetto:n. 2 Educatori professionali (per ciascun centro di aggregazione)n. 1 Referente istituzionale del progetto

17. Sede della struttura e/o delle attivitàLe attività dei centri di aggregazione vengono svolte presso la sede individuata dai soggetti gestori.

18. Esistono strumenti di monitoraggio e di verifica dei risultati: SiIl monitoraggio viene effettuato costantemente (in itinere) al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi predisposti dal piano di lavoro e previsti nei progetti individuali elaborati. Gli strumenti di valutazione (schede, questionari di gradimento, riunioni periodiche, etc.) sono condivisi da tutti gli operatori coinvolti nelle diverse fasi del progetto.

19. Esiste compartecipazione da parte degli utenti: Si

20. Modalità di integrazione con la ASL:Sono previste attività di verifica e controllo dello stato di attuazione del progetto attraverso riunioni ed analisi delle dinamiche relazionali che si sviluppano all’interno della struttura.

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21. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costiCosto complessivo per ogni Centro di Aggregazione

Costi Finanziamento totale Finanziamento regionaleL. 285/97

Costo risorse umane

Costo di funzionamento e gestione

Costo di struttura e di mantenimento

Totale40000,00 40000,00

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Servizio sociale professionale Comune di campodimele

1. Progetto già avviato e riproposto nell’ aggiornamento 2003 e 2004

2. Il servizio di cui sopra, organizzato secondo i modelli operativi già sperimentati negli altri comuni del distretto, prevede l’impiego di un’assistente sociale, convenzionata, per n. di ore 60 ore mensili al fine di apportare una più adeguata rispondenza al bisogno del territorio comunale

Liveas: Servizio Sociale Professionale

3. Macro Area : Avvio della Riforma

4. Costo del Progetto: € 18000.00

5. Servizi/prestazioni erogate : Segretariato Sociale Servizio di assistenza al nucleo e alle famiglie, partecipazione alla integrazione distrettuale socio-sanitaria

6. Bacino di Utenza Sub-Distrettuale ( Comune di Campodimele)

7. Tipologia di utenza: Cittadini in stato di bisogno assistenziale.

8. Obiettivi del progetto: consentire lo sviluppo di attività di sostegno socio-educativo ed assistenziale nella comunità, raccordo con le attività del distretto.

9. Tempi di attuazione: Avviato10. Soggetto che Gestisce : Comune di Campodimele in collaborazione con il distretto

13. Personale coinvolto: assistente sociale e operatore amministrativo in ruolo al comune

14. Sede della struttura: Comune di Campodimele

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15. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti:

Costi Finanziamento totale Finanziamento regionale

L. 328/00+LR38/96Cofinanziamento

Costo risorse umane 18000,0012671,00 5328,00

Costo di funzionamento e gestione

Costo di struttura e di mantenimento

Totale 18000,0012671,00 5328,00

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Interventi a favore delle persone con handicap grave, art. 39 – comma 2, lettere i bis e i ter della Legge 104/92, modificata

dalla Legge 162/98

Assistenza Domiciliare Autogestita

PROGETTI

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COMUNE DI TERRACINA

LEGGE 21 MAGGIO 1998 N. 162 - A -

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE

L’ UTENTE C. A. RESIDENTE A TERRACINA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE: Il bambino è affetto da microcefalia con grave ritardo neuro psicomotorio, non risponde a nessun tipo di stimoli.Alessio è l’unico figlio di una coppia giovane che sta rinunciando gradualmente a tutti i rapporti amicali e sociali.L’assistenza è svolta dal 2002.

B) AREE DI INTERVENTO:1) AREA DELLA MOTRICITA’:

Gravemente compromessa2) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E DELCONTROLLO SFINTERICO Assente. 3) AREA COMPORTAMENTALE:

Il bambino non è in grado di interagire con l’ambiente circostante.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA: L’intervento tende a ridurre la marginalità sociale e relazionale in cui vive la giovane coppia e a restituire uno spazio di elaborazione di nuova progettualità;

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI - Igiene e cura della persona;- Assistenza durante i periodi di frequenza del bambino nell’asilo nido comunale;- accompagnamento per passeggiate;

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLEMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTOGli interventi si svolgono tutti i giorni feriali per un anno.

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

L’utente usufruisce degli interventi integrati della ASL e del Comune.Inoltre è stato garantito l’ingresso presso l’asilo nido comunale;

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:

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Il servizio è gestito in forma indiretta sia dalla ASL che dal Comune attraverso l’affidamento al terzo settore.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMISILE DEL PROGETTO € 5.138,00

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI TERRACINA..SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETENTE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVETI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

IL COMUNE L’ASL IL DISABILE

Informativa- Ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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LEGGE 21 MAGGIO 1998 N. 162 – B -

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE

L’ UTENTE S.C. RESIDENTE A TERRACINA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE: L’utente è affetta da ritardo profondo ( ICD 10: F 73) in soggetto con grave cerebropatia, epilettogena e tetraparesi spastica. Grave ritardo motorio, cognitivo e relazionale, assenza della comunicazione verbale.

B) AREE DI INTERVENTO:4) AREA DELLA MOTRICITA’: COMPROMESSA 5) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E DEL CONTROLLO SFINTERICO

SUFFICIENTE 6) AREA COMPORTAMENTALE COMPROMESSA

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA: L’obiettivo prioritario è quello di prestare assistenza domiciliare di cura della persona e di ridurre l’emarginazione e l’isolamento del nucleo familiare.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI Assistenza alla persona

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLEMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO Gli interventi si svolgeranno tutti i giorni feriali per la durata di un anno.

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO: L’utente usufruisce degli interventi integrati della ASL e del Comune.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO: Il servizio è gestito in forma indiretta sia dalla ASL che dal Comune attraverso l’affidamento al terzo settore.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMISILE DEL PROGETTO € 5138,00

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

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L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI TERRACINA..SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETENTE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVETI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

IL COMUNE L’ASL IL DISABILE

Informativa- Ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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LEGGE 21 MAGGIO 1998 N. 162 – C -

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE

L’ UTENTE D.E.G. RESIDENTE A TERRACINA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE: L’utente è affetta da sindrome di Down con insufficienza mentale e difficoltà di deambulazione.La situazione familiare risulta particolarmente deprivata ed emarginata .

B) AREE DI INTERVENTO:7) AREA DELLA MOTRICITA’: COMPROMESSA 8) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E DEL CONTROLLO SFINTERICO

SUFFICIENTE 9) AREA COMPORTAMENTALE COMPROMESSA

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA: L’obiettivo prioritario è quello di ridurre l’emarginazione e l’isolamento oltre quello di favorire l’inserimento in contesti sociali adeguati. Sostenere la madre anziana.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI Accompagnamento per passeggiate

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLEMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO Gli interventi si svolgeranno tutti i giorni feriali per la durata di un anno.

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO: L’utente usufruisce degli interventi integrati della ASL e del Comune.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO: Il servizio è gestito in forma indiretta sia dalla ASL che dal Comune attraverso l’affidamento al terzo settore.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMISILE DEL PROGETTO € 5138,00

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I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI TERRACINA..SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETENTE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVETI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

IL COMUNE L’ASL IL DISABILE

Informativa- Ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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LEGGE 21 MAGGIO 1998 N. 162 – D -

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE

L’ UTENTE S. A. RESIDENTE A TERRACINA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE: L’utente è affetta da grave ritardo cognitivo profondo ( ICD10: F73) con encefalopatia infantile.Tale patologia comporta notevole disabilità nell’area motoria cognitiva e relazionale a causa della quale la ragazza non utilizza nessun tipo di linguaggio e non è autonoma. L’utente è assistita dal 2003.

B) AREE DI INTERVENTO:10) AREA DELLA MOTRICITA’: COMPROMESSA 11) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E DEL CONTROLLO SFINTERICO

SUFFICIENTE 12) AREA COMPORTAMENTALE COMPROMESSA

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA: L’obiettivo prioritario è quello di ridurre l’emarginazione e l’isolamento della ragazza e sostenere il nucleo familiare.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI Assistenza alla persona.Accompagnamento per passeggiate.

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLEMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO Gli interventi si svolgeranno tutti i giorni feriali per la durata di un anno.

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO: L’utente usufruisce degli interventi integrati della ASL e del Comune.

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G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO: Il servizio è gestito in forma indiretta sia dalla ASL che dal Comune attraverso l’affidamento al terzo settore.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMISILE DEL PROGETTO € 5138,00

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI TERRACINA..SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETENTE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVETI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

IL COMUNE L’ASL IL DISABILE

Informativa- Ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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LEGGE 21 MAGGIO 1998 N. 162 – E -

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE

L’ UTENTE C. S. RESIDENTE A TERRACINA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente è affetta da insufficienza mentale grave con psicosi di innesto e difficoltà di apprendimento.La situazione familiare risulta particolarmente deprivata ed emarginata .L’utente è assistita dal 2003. B) AREE DI INTERVENTO:13) AREA DELLA MOTRICITA’: COMPROMESSA 14) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E DEL CONTROLLO SFINTERICO

SUFFICIENTE 15) AREA COMPORTAMENTALE COMPROMESSA

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:L’obiettivo prioritario è quello di ridurre l’emarginazione e l’isolamento oltre quello di favorire l’inserimento in contesti sociali adeguati.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI Accompagnamento per passeggiate

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLEMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO Gli interventi si svolgeranno tutti i giorni feriali per la durata di un anno.

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

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L’utente usufruisce degli interventi integrati della ASL e del Comune.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO: Il servizio è gestito in forma indiretta sia dalla ASL che dal Comune attraverso l’affidamento al terzo settore.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMISILE DEL PROGETTO € 5138,00

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI TERRACINA..SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETENTE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVETI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

IL COMUNE L’ASL IL DISABILE

Informativa- Ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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COMUNE DI FONDI

LEGGE 21 MAGGIO 1998, N°162 – A -

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE:

L’utente D. T. residente in FONDI (LT)

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITÀ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARETetraparesi spastica da esiti di encefalopatia infantile. Vive in famiglia insieme alla madre e a due sorelle, in un appartamento di proprietà dello IACP di Latina, La madre lavora come portantina presso l’Ospedale civile di Fondi e viene aiutata dalla figlia maggiore per l’accudimento del ragazzo.Attualmente il ragazzo non frequenta nessun centro ricreativo e passa le sue giornate interamente a letto.

B) AREE DI INTERVENTO1) AREA DELLA MOTRICITÀ: Gravemente compromessa – Intervento fisioterapico2) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E CONTROLLO SFINTERICO:

Igiene personale e dell’ambiente3) AREA COMPORTAMENTALE: Intervento psico-educativo

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:L’obiettivo è quello di assicurare all’utente una condizione di vita dignitosa attraverso la cura della persona e dell’ambiente in cui vive. Favorire momenti aggregativi grazie all’intervento degli obiettori di coscienza che giornalmente visitano il ragazzo e lo aiutano ad integrarsi nel gruppo dei pari. Favorire l’intervento fisioterapico grazie all’integrazione con il servizio di fisioterapia dell’ASL.

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D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:- L’intervento si articola in una duplice fase riguardante l’igiene personale, compreso

l’ambiente in cui vive il soggetto, e la dimensione psico-educativo.

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLAMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO:Il servizio di assistenza si articola nei giorni feriali per la durata di 1 anno

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

- Servizio ASL per l’intervento fisioterapico;- Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione socio-educative

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:L’utente sceglie l’operatore che può essere di sua conoscenza o appartenere alla Cooperativa Sociale convenzionata con il Comune.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUNTO DEL PROGETTO:€.5138,00

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE: L’Amministrazione comunale di FONDI si impegna formalmente a fornire notizie all’Assessorato Regionale competente circa l’andamento e l’efficacia degli interventi, gli obiettivi conseguenti, nonché una dettagliata rendicontazione della spesa, ai sensi della normativa vigente.

- Allegare: certificazione ISEE (D.Lgs. n.109/98, come modificato dal D.Lgs n. 130/00)- Certificazione art.3 Legge n.104/92

IL COMUNE L’ASL per L’UTENTEF.to F.to F.to

Informativa: ai sensi del D. Lgvo n.196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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LEGGE 21 MAGGIO 1998, N°162 – B -

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE:

l’utente G.P. residente a Fondi

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITÀ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIAREGrave deficit intellettivo causato da encefalopatia perinatale. Vive in un contesto familiare conflittuale composto dalla madre ed una sorella minore. L’unica persona che si occupa dell’assistenza del ragazzo è la madre la cui condizione di salute è precaria a causa di problemi cardiopatici.

B) AREE DI INTERVENTO1)AREA DELLA MOTRICITÀ: Gravemente compromessa – Intervento fisioterapico2) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E CONTROLLO SFINTERICO:

Igiene personale e dell’ambiente3) AREA COMPORTAMENTALE: Intervento educativo finalizzati alla gestione di comportamenti problematici

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:L’obiettivo è quello di assicurare al soggetto una condizione di vita dignitosa attraverso la cura della persona. Favorire momenti aggregativi e di relazione con il gruppo dei pari attraverso forme di socializzazione: centro diurno ecc.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:- L’intervento si articola in una duplice fase relativa sia all’igiene personale ed all’ambiente in

cui vive il soggetto che alla gestione di comportamenti problematici

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLAMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO:Il servizio di assistenza si articola nei giorni feriali per la durata di 1 anno

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

- Servizio ASL per l’intervento fisioterapico;- Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione socio-educative

G) MODALITà DI GESTIONE DEL SERVIZIO:L’utente sceglie l’operatore il quale può essere di sua conoscenza o appartenere alla Cooperativa Sociale convenzionata con il Comune.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO:€.5138,00

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE:

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L’Amministrazione comunale di FONDI si impegna formalmente a fornire notizie all’Assessorato Regionale competente circa l’andamento e l’efficacia degli interventi, gli obiettivi conseguenti, nonché una dettagliata rendicontazione della spesa, ai sensi della normativa vigente.

- Allegare: certificazione ISEE (D.Lgs. n.109/98, come modificato dal D.Lgs n. 130/00)- Certificazione art.3 Legge n.104/92

IL COMUNE L’ASL per L’UTENTEF.to F.to F.to

Informativa: ai sensi del D. Lgvo n.196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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LEGGE 21 MAGGIO 1998, N°162 – C -

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE:

l’utente M. C. residente a Fondi

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITÀ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIAREGrave deficit cognitivo con disturbi del comportamento ed epilessia. Vive con la sua famiglia composta dai genitori ed una sorella in un appartamento di proprietà. Il minore frequenta la scuola media.

B) AREE DI INTERVENTO1)AREA DELLA MOTRICITÀ: Intervento fisioterapico4) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E CONTROLLO SFINTERICO:

Igiene personale e dell’ambiente 5) AREA COMPORTAMENTALE:

Interventi educativi finalizzati alla gestione di comportamenti problematici, all’organizzazione degli atti di vita quotidiani ed all’inserimento nel contesto sociale per favorire l’integrazione nel gruppo dei pari.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:L’obiettivo principale è quello di favorire momenti aggregativi e di relazione con il gruppo dei pari attraverso forme di socializzazione, ed assicurare l’igiene personale e l’aiuto alla famiglia.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:- L’intervento si articola in una duplice fase riguardante sia l’igiene personale e l’ambiente in

cui vive il soggetto che la gestione di comportamenti problematici.

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLAMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO:Il servizio di assistenza si articola nei giorni feriali per la durata di 1 anno

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

- Servizio ASL per l’intervento fisioterapico;- Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione socio-educative

G) MODALITà DI GESTIONE DEL SERVIZIO:L’utente sceglie l’operatore il quale può essere di sua conoscenza o appartenere alla Cooperativa Sociale convenzionata con il Comune.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO:€.5138,00

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I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE: L’Amministrazione comunale di FONDI si impegna formalmente a fornire notizie all’Assessorato Regionale competente circa l’andamento e l’efficacia degli interventi, gli obiettivi conseguenti, nonché una dettagliata rendicontazione della spesa, ai sensi della normativa vigente.

- Allegare: certificazione ISEE (D.Lgs. n.109/98, come modificato dal D.Lgs n. 130/00)- Certificazione art.3 Legge n.104/92

IL COMUNE L’ASL per L’UTENTEF.to F.to F.to

Informativa:ai sensi del D.Lgvo n.196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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LEGGE 21 MAGGIO 1998, N°162 – D -

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE:

l’utente J. A. residente a Fondi

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITÀ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIAREAcidemia propionica (errore congenito del metabolismo) grave ritardo neuromotorio. Il ragazzo frequenta la scuola elementare, vive con la madre ed un fratello più piccolo. La madre lavora ed è l’unica persona che gli presta l’assistenza.

B) AREE DI INTERVENTO1) AREA DELLA MOTRICITÀ:

Non raggiunta la deambulazione autonoma, intervento fisioterapico2) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E CONTROLLO SFINTERICO:

Igiene personale, necessita di aiuto negli atti quotidiani (alimentazione ecc) 3) AREA COMPORTAMENTALE: Gestione di comportamenti problematici, organizzazione degli atti di vita quotidiani inserimento nel contesto sociale per favorire la socializzazione

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:L’obiettivo principale è quello di assicurare l’autonomia di base e supportare la famiglia

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:- L’intervento si articola in una duplice fase riguardante sia l’igiene personale e dell’ambiente

in cui vive il soggetto che la gestione di comportamenti problematici

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLAMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO:Il servizio di assistenza si articola nei giorni feriali per la durata di 1 anno

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

- Servizio ASL per l’intervento fisioterapico;- Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione socio-educative

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:L’utente sceglie l’operatore il quale può essere di sua conoscenza o appartenere alla Cooperativa Sociale convenzionata con il Comune.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO:€.5138,00

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I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE: L’Amministrazione comunale di FONDI si impegna formalmente a fornire notizie all’Assessorato Regionale competente circa l’andamento e l’efficacia degli interventi, gli obiettivi conseguenti, nonché una dettagliata rendicontazione della spesa, ai sensi della normativa vigente.

- Allegare: certificazione ISEE (D.Lgs. n.109/98, come modificato dal D.Lgs n. 130/00)- Certificazione art.3 Legge n.104/92

IL COMUNE L’ASL per L’UTENTEF.to F.to F.to

Informativa: Ai sensi del D. Lgvo 196/03., i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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COMUNE DI LENOLA

LEGGE 21 MAGGIO 1998 N° 162 -

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTEL’UTENTE S. C. RESIDENTE A LENOLA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente è affetto da “paraparesi spastica con andatura atassica in soggetto affetto da

malattia demielinizzante a focolai multipli”. Nel frattempo la patologia si è aggravata ulteriormente, diventando tetraparesi spastica in corso di accertamento medico-legale. Il nucleo familiare è composto da lei, suo marito è da poco deceduto; manca assistenza diretta da altri familiari.

B) AREE DI INTERVENTO:

1) AREA DELLA MOTRICITA’: soggetto relegato su sedia a rotelle e affetta da parziale paresi agli arti superiori.

2) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE DEL CONTROLLO SFINTERICO: il controllo sfinterico è presente.

3) AREA COMPORTAMENTALE: la condizione fisica pregiudica molto la vita di relazione in rapporto ad una unità abitativa ubicata fuori dal centro abitato e dai servizi della comunità lenolese.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:Presenza di un operatore con la qualifica di assistente domiciliare o badante con una

presenza giornaliera di 24 h su 24 che possa assicurare alla persona il soddisfacimento di tutti i bisogni primari nonché un supporto alla gestione del menage familiare.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:L’operatore dovrà sovraintendere alla quotidiana igiene personale, alla preparazione dei

pasti, aiuto all’assunzione di farmaci. L’operatore dovrà affiancare l’utente anche nel disbrigo delle pratiche amministrative e qualora l’utente sarà impossibilitato, per motivi legati alla patologia stessa, dovrà l’operatore stesso effettuarli per conto dell’utente.

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLAMENTAZIONE DEL LAVORO SVOLGIMENTO:La presenza dell’operatore dovrà essere giornaliera per 24 ore di servizio al fine di

assicurare nell’arco dell’intera giornata le necessità primarie dell’utente al fine di mantenere il più possibile una conduzione di vita dignitosa.

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:Il progetto sarà seguito interamente dal servizio di assistenza sociale del comune di

Lenola e dagli operatori A.U.S.L. e CAD con visite domiciliari periodiche per la verifica della rispondenza del progetto e il buon andamento dello stesso.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:Il servizio potrà essere reso in forma indiretta tramite l’affidamento ad una cooperativa

e/o badante regolarmente assunta.

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H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO: €.5138,00

I) IMPEGNO DELL’AMINISTRAZIONE COMUNALEL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LENOLA SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

- ALLEGATA CERTIFICAZIONE ISEE (D. Lgs. n° 109/98, come modificato dal D.Lgs. n° 130/00);

- Certificazione art. 3 legge 104/92.

F.to F.to F.to l’UtenteIl Sindaco il CAD S.C.

Informativa: ai sensi dell’art. 13 della legge 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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COMUNE DI SPERLONGA

LEGGE 21 MAGGIO 1998 N. 162

PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE L’ UTENTE R. C. RESIDENTE A SPERLONGA.

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:

LA MINORE R.C., NATA DA PARTO GEMELLARE, PRESENTA, “ESITI DI ENCEFALOPATIA PERINATALE” CHE CARATTERIZZANO UNO STATO DI PERMANENTE GRAVE MINORAZIONE FISICO MOTORIA. IL NUCLEO FAMILIARE, COMPOSTO DALLA MINORE, DAI GENITORI E DALLA SORELLA GEMELLA, RISIEDE IN UN APPARTAMENTO DI PROPRIETA’. I CONIUGI R. SVOLGONO L’ATTIVITA’ DI RISTORATORI IN UN LOCALE DI CUI RISULTANO TITOLARI. CONSIDERATE LE GRAVI CONDIZIONI CHE PRESENTA LA MINORE, LA CUI SOPRAVVIVENZA E’ AFFIDATA ALLE CURE DEI FAMILIARI, LA STESSA NECESSITA’ DI ASSISTENZA CONTINUA.

B) AREE DI INTERVENTO:

16) AREA DELLA MOTRICITA’: DEFICIT DI POSTURA DEFICIT MOTORIO

DEFICIT DI LOCOMOZIONE 17) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E DEL CONTROLLO SFINTERICO:COMPLETAMENTE NON AUTOSUFFICIENTE E ASSENZA TOTALE DI CONTROLLO SFINTERICO 18) AREA COMPORTAMENTALE:

DIFFICOLTA’ DI RELAZIONE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO DIFFICOLTA’ DI COMUNICAZIONE E DI ADATTAMENTO ALL’AMBIENTE

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:AIUTO E CURA DELLA PERSONA – FAVORIRE LA PERMANENZA NEL PROPRIO NUCLEO FAMILIARE E PREVENIRE IL DISAGIO, L’ISTITUZIONALIZZAZIONE E L’EMARGINAZIONE.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI

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ASSISTENZA DOMICILIARE QUALE SUPPORTO ALLA FAMIGLIA

NELL’ACCUDIMENTO DELLA MINORE PER LA CURA E L’IGIENE DELLA PERSONA,

AIUTO NELL’ASSUNZIONE DEI PASTI, PASSEGGIATE ALL’APERTO.

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLAMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO

LA DURATA DEL SERVIZIO E’ PREVISTA IN N. 5 ORE GIORNALIERE X 7 GIORNI SETTIMANALI, ANCHE NEI GIORNI FESTIVI, COMPATIBILMENTE CON LE ESIGENZE DELLA FAMIGLIA.

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

L’AZIENDA ASL OFFRE SERVIZI INTEGRATIVI RELATIVI ALL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA DOMCILIARE ED INTERVENTI RIABILITATIVI E SPECIALISTICI AMBULATORIALI. SONO INOLTRE PREVISTI FORME DI INTEGRAZIONE CON LE O.N.L.U.S. IL VOLONTARIATO E IL PRIVATO SOCIALE, ECC.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:GESTIONE DIRETTA DA PARTE DELL’ENTE LOCALE IL QUALE PUO’ AVVALERSI DELLA COLLABORAZIONE DEL PRIVATO SOCIALE, DELL’ASSOCIAZIONISMO E DEL COOPERATIVISMO SOCIALE.

I) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMISILE DEL PROGETTO €.5138,00

IL SERVIZIO PREVEDE L’IMPIEGO DI UN ASSISTENTE DOMICILIARE E DEI SERVIZI TUTELARI. TRATTANDOSI DI INTERVENTO PERSONALIZZATO, FINANZIATO E AVVIATO NELL’ANNO 2003, L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, PER DARE CONTINUITA’ AL PROGETTO STESSO, PROVVEDERA’ AL COOFINANZIAMENTO CON ALTRI FONDI DI BILANCIO.

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SPERLONGA SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETENTE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI, GLI OBIETTIVI CONSEGUITI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

L’UTENTE IL COMUNE l ’ASL F.to R. P.

F.to R. A. i l CAD

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Informativa- Ai sensi della Legge 15/05, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

COMUNE DI SAN FELICE CIRCEO

LEGGE 21 MAGGIO 1998 N°162

A)Piano d’intervento dettagliato e personalizzato riguardante:Nome F Cognome L residente in San Felice Circeo in via Monte Circeo n°205 c.f. LRPFNC83E42L120B

B)Descrizione della disabilità:

Deficit cognitivo grave ( q.i. non valutabili); sindrome autistica, psicosi e ipoplasia del lobo temporale destro; comportamento stereotipato. L’utente risulta essere interdetta con sentenza n°80/03 del 29/1/2003 del Tribunale di Latina sessione distaccata di Terracina. C) Descrizione della situazione socio-familiare:

L’utente vive in famiglia, principalmente con la madre che gli assicura una presenza costante.La famiglia è composta dalla madre Lurepi Mara Gina nata a Terracina il 3/10/59 e dal Sig. Diamanti Roberto nato a San Felice Circeo il 10/12/60. La situazione familiare non presenta nessuna forma di disagio, il sig. Diamante pur non essendo il padre naturale di Francesca ha adottato comportamenti e atteggiamenti accoglienti ma nello stesso tempo educativi

D)Aree di intervento:

Area della motricità Area comportamentale

E)Obiettivo del progetto di aiuto alla persona:

L’obiettivo è assicurare e favorire momenti aggregativi che mirano a promuovere integrazione e socializzazione nel tessuto territoriale attraverso percorsi di accompagnamento e sostegno psico-sociale.

F)Descrizione degli interventi:

L’intervento si articola in una triplice fase riguardante:

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1) stimolazione dell’area neuropsicomotoria favorendo una maggiore autonomia del soggetto, soprattutto nell’ambito della cura di sé e dei bisogni primari;

2) stimolazione sensoriale e percettiva;3) stimolazione della relazionalità e della comunicazione.

G)Durata dei servizi e regolamentazione dello svolgimento:

Il servizio di assistenza si articola nei giorni feriali per la durata di 1 anno

H)Indicazione delle previste forme di integrazione e coordinamento con la rete dei Servizi esistenti nel territorio:

1) Servizio ASL per l’intervento fisioterapico;2) Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione socio-educative

I)Modalità di gestione del servizio

L’utente sceglie l’operatore che può essere di sua conoscenza o appartenente alla Cooperativa Sociale convenzionata con il Comune.

L)Indicazione del costo presunto del progetto: € 5138,00

M)Impegno dell’Amministrazione Comunale:

L’Amministrazione comunale di San Felice Circeo si impegna formalmente a fornire notizie all’Assessorato Regionale competente circa l’andamento e l’efficacia degli interventi, gli obiettivi conseguiti, nonché una dettagliata rendicontazione della spesa ai sensi della normativa vigente.

IL COMUNE L’ASL- CAD L’UTENTE F.to M.C. f.to D.M. f.to F. L.

In riferimento al D.Lgvo 196/03; i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e vengono utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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COMUNE DI CAMPODIMELE

LEGGE 21 MAGGIO 1998 N.162

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE

L’UTENTE M. G. NATO A CAMPODIMELE IL 15.11.1987 E RESIDENTE A Campodimele IN VIA Valle Funnana n.3

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE :Cerebropatia con tetraparesi spastica e deficit cognitivo-relazionale di entità grave. Tali disabilità hanno notevoli ricadute sulle autonomie di base e sulla vita di relazione. La famiglia, in cui vi è anche un altro figlio, vive in un contesto socio-culturale fortemente deprivato e risiede in un paese collinare logisticamente distante dai servizi socio-sanitari di base.

B) AREE DI INTERVENTO:1. AREA DELLA MOTRICITA’: La motricità è gravemente compromessa dalla disabilità di base: deficit di posatura; deficit motorio deficit di locomozione.2. AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E DEL CONTROLLO SFINTERICO: Tale autonomie non sono state raggiunte.3. AREA COMPORTAMENTALE:

Il ragazzo è parzialmente in grado di interagire con l’ambiente, ma la relazione è fortemente limitata dalle difficoltà di comunicazione verbale.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA Sostenere la famiglia per ciò che concerne l’accudimento del ragazzo e facilitarne il Processo di inserimento sociale.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI. Igiene e cura della persona Assistenza sia ante che pomeridiana Accompagnamento per uscite extra familiari E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLAMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO Gli interventi si svolgeranno tutti i giorni feriali per un anno

F) INDICAZIONI DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO.

L’utente fruisce degli interventi integrati dell’ASL e del Comune.

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G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO Il servizio sarà gestita in forma indiretta sia dall’ASL che dal Comune. H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO €.5138,00

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE.

L’Amministrazione comunale di Campodimele si impegna formalmente a fornire all’Assessorato Regionale competente notizie circa l’andamento e l’efficacia degli interventi.Gli obiettivi conseguenti, nonché una dettagliata rendicontazione della spesa,ai sensi della normativa vigente.

IL COMUNE L’ASL IL DISABILEF.to L.S. F.to D.M. F.to M.G.

Informativa - ai sensi dell’art.10 della Legge 675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzate esclusivamente per tale scopo.

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COMUNE DI MONTE SAN BIAGIOLEGGE 21 MAGGIO 1998 N.162 –A-

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE:L’utente S. P.

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’Deficit mentale grave con disturbo delirante cronico, parkinsonismo, grave limitazione dell’apprendimento relazionale, di adattamento all’ambiente. Orfano di madre, vive con il padre che è l’unica persona che si occupa di lei.

B) AREA DI INTERVENTO- AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E CONTROLLO SFINTERICOIgiene personale e dell’ambiente- AREA COMPORTAMENTALEIntervento educativofinalizzato alla gestione di comportamenti problematici

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONAL’obiettivo è quello di assicurare al soggetto una condizione di vita dignitosa attraverso la cura della persona. Favorire momenti aggregativi e relazionali di socializzazione.

D)DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTIL’intervento consiste nell’assistenza domiciliare

E) DURATA DEL SERVIZIO E REGOLAMENTAZIONE DEL SUO SVOLGIMENTO:Il servizio di assistenza si articola nei giorni feriali e precisamente:

- Il servizio avrà la durata di 28 settimane per un totale di 172 ore

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:- Servizio ASL e precisamente il CAD (servizio di assistenza sanitaria domiciliare) con visite periodiche del medico di base e altri specialisti;- Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione socio-ambientale e di sostegno alla persona.

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G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:L’intervento di assistenza domiciliare verrà assicurato da operatori qualificati appartenenti alla Cooperativa Sociale affidataria del servizio

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUNTO DEL PROGETTO: €.5138,00

Informativa: ai sensi dell’art. n.10 L.675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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LEGGE 21 MAGGIO 1998 N.162 –B-

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE:L’utente L. A..

B) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’Artistico grave, deficit di comunicazione e deficit motorio grave con difficoltà di deambulazione e di adattamento all’ambiente. Necessita di assistenza continua non essendo in grado di compiere atti di vita quotidiana.

B) AREA DI INTERVENTO- AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E CONTROLLO SFINTERICOIgiene personale.- AREA COMPORTAMENTALEIntervento educativo finalizzato alla gestione di comportamenti problematici

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONAL’obiettivo è quello di assicurare al soggetto una condizione di vita dignitosa attraverso la cura della persona.

D)DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTIL’intervento consiste nell’assistenza domiciliare

E) DURATA DEL SERVIZIO E REGOLAMENTAZIONE DEL SUO SVOLGIMENTO:Il servizio di assistenza si articola nei giorni feriali e precisamente:

- Il servizio avrà la durata di 28 settimane per un totale di 173 ore

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:- Servizio ASL e precisamente il CAD (servizio di assistenza sanitaria domiciliare) con visite periodiche del medico di base e altri specialisti;- Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione socio-ambientale e di sostegno alla persona.

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G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:L’intervento di assistenza domiciliare verrà assicurato da operatori qualificati appartenenti alla Cooperativa Sociale affidataria del servizio

I) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUNTO DEL PROGETTO:€.5138,00

Il Comune F.to B.M. il CAD D.M. l’Utente T.A.

Informativa: ai sensi dell’art. n.10 L.675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZAL.R. 11/2004

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COMUNE DI FONDI

FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA –A-

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO RIGUARDANTE:Il nucleo familiare De.G.A. e C. A. residenti a Fondi

A) DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE SOCIO-AMBIENTALESi propone l’intervento di assistenza domiciliare per il nucleo familiare suindicato composto da due persone anziane parzialmente autosufficienti: il sig. De. G. A., di anni 83, soffre di una emiparesi post-ictus ed ipertensione e la sig.ra C.A., di anni 86, con problemi di deficit deambulatorio per il quale percepisce l’indennità di accompagno. Vivono entrambi in una casa rurale situata in periferia, molto lontano dal centro abitato e da eventuali esercizi commerciali. La loro condizione fisica e la mancanza di parenti prossimi li costringe ad una vita di sofferenza e solitudine.

B) DESCRIZIONE DEL PROGETTO1) AREA DELL’AUTONOMIA:Gravemente compromessa per entrambi: emiparesi post-ictus, ipertensione, intervento chirurgico al femore per lui e grave deficit deambulatorio per lei.

C) OBIETTIVO DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONAL’obiettivo è quello di assicurare al nucleo una condizione di vita dignitosa attraverso la cura della persona e dell’ambiente in cui vive. Favorire se è possibile momenti di socializzazione con il vicinato.

D) DESCIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTIL’intervento si articola in una duplice fase, una riguardante l’igiene personale, compreso la pulizia dell’ambiente in cui vive il nucleo, l’altra la dimensione sociale cioè la possibilità di creare momenti di socializzazione con il vicinato. Con tale intervento si cerca di consentire al nucleo in questione di continuare a vivere nella propria casa assicurando quelle condizioni che possano prevenire ed evitare situazioni di rischio che porterebbero i coniugi all’ospedalizzazione definitiva in strutture sanitarie.

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E) DURATA DELL’INTERVENTO E REGOLAMENTAZIONE DEL SUO SVOLGIMENTOIl servizio di assistenza si articola nei giorni feriali e le ore saranno distribuite durante la giornata, il servizio avrà durata 1 anno

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI SUL TERRITORIO

- Servizio ASL e precisamente il CAD con visite periodiche del medico di base e di altri specialisti;- Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione socio-ambientale e di

sostegno alla persona.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIOL’intervento di assistenza domiciliare verrà assicurato da operatori qualificati appartenenti alla Coop. Sociale convenzionata con il comune o ad altre associazioni che si occupano di assistenza

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUNTO DEL PROGETTO€.5290

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONEL’Amministazione comunale di Fondi si impegna formalmente a fornire notizie all’Assessorato Regionale competente circa l’andamento e l’efficacia dell’intervento, gli obiettivi conseguiti nonché una dettagliata rendicontazione della spesa, ai sensi della normativa vigente.

Il Comune di Fondi F.to S.B. Il CAD D.M. L’Utente De G. A.Informativa: ai sensi del D.Lgvo 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo

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FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA –B-

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO RIGUARDANTE:il minore B.R. di anni 13, residente a Fondi

A) DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE SOCIO-AMBIENTALESi propone l’intervento di assistenza domiciliare per il minore R.B. non autosufficiente.Vive con la propria famiglia d’origine composta, oltre che dai genitori, da altri quattro fratelli. R. frequenta la scuola materna per quattro ore giornaliere assistito da un operatore di base ed è la madre si occupa della sua assistenza.

B) DESCRIZIONE DEL PROGETTO1) AREA DELL’AUTONOMIA:Gravemente compromessa:encefalopatia epilettogena, ipoacusia profonda con grave deficit neuropsicomotorioC) OBIETTIVO DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONAL’obiettivo è quello di assicurare, con il servizio di assistenza domiciliare, un sostegno alla madre del minore che si dedica alla cura del figlio. Favorire se è possibile momenti di socializzazione con il gruppo dei pari.D) DESCIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTIL’intervento si articola in un intervento riguardante la cura della persona compreso l’igiene personale, la pulizia dell’ambiente in cui vive il minore e ove è possibile si cerca di favorire la dimensione sociale attraverso momenti di socializzazione con il gruppo dei pari. Con tale intervento si cerca evitare situazioni di rischio che porterebbero il minore all’ospedalizzazione definitiva in strutture sanitarie visto il peggioramento delle sue condizioni fisiche.

E) DURATA DELL’INTERVENTO E REGOLAMENTAZIONE DEL SUO SVOLGIMENTOIl servizio di assistenza si articola nei giorni feriali e le ore saranno distribuite durante la giornata, il servizio avrà durata 1 anno

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI SUL TERRITORIO

- Servizio ASL e precisamente il TSMREE con l’intervento della fisioterapia

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- Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione scolastica attraverso la figura dell’assistente educativo.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIOL’intervento di assistenza domiciliare verrà assicurato da operatori qualificati appartenenti alla Coop. Sociale convenzionata con il comune o ad altre associazioni che si occupano di assistenza

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUNTO DEL PROGETTO€.5290

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONEL’Amministazione comunale di Fondi si impegna formalmente a fornire notizie all’Assessorato Regionale competente circa l’andamento e l’efficacia dell’intervento, gli obiettivi conseguiti nonché una dettagliata rendicontazione della spesa, ai sensi della normativa vigente.

Il Comune di Fondi Il TSMREE per L’Utente (la madre)F.to S.B. F.to S.S. S.S. Informativa: ai sensi del D.Lgvo /03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo

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FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA – C-

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO RIGUARDANTE:La minore M.di G. di anni 7 residente a Fondi

A) DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE SOCIO-AMBIENTALESi propone l’intervento di assistenza domiciliare la minore M di G., nata con una grave patologia: paralisi celebrale infantile da asfissia da parto. La minore vive con i suoi genitori ed una sorellina di otto anni in un’abitazione situata in una zona periferica. Fino al 2004 la minore frequentava la scuola materna assistita per quattro ore al giorno da un’assistente di base e successivamente una grave crisi respiratoria l’ha costretta ad una tracootomia per cui la bambina per poter sopravvivere è legata ad un respiratore, un aspiratore e ad un tubo per la nutrizione. Le condizioni della piccola M. hanno subito complicazioni assistenziali sia per lei che per la famiglia la quale si è trovata improvvisamente a dover gestire tutti gli atti della vita quotidiana della bimba, legate sia alla disabilità precedente che alla complessità degli atti di una persona tracheostomizzata in assistenza ventilatoria (24 ore su 24) B) DESCRIZIONE DEL PROGETTO1) AREA DELL’AUTONOMIA:Gravemente compromessa: Tetraparesi spastica da asfissia da parto, tracheotomia, ventilazione meccanica, alimentazione artificiale.C) OBIETTIVO DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONAL’obiettivo è quello di assicurare un sostegno ai genitori della piccola M. attraverso la cura della persona e dell’ambiente in cui vive. D) DESCIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTIL’intervento di assistenza domiciliare è diretto al sostegno alla famiglia che si occupa interamente dell’assistenza della minore.

E) DURATA DELL’INTERVENTO E REGOLAMENTAZIONE DEL SUO SVOLGIMENTOIl servizio di assistenza si articola nei giorni feriali e le ore saranno distribuite durante la giornata, il servizio avrà durata 1 anno

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI SUL TERRITORIO

- Servizio ASL e precisamente il TSMREE con visite periodiche della neurospichiatra infantile, pediatra di base e fisioterapia respiratoria;

- Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione socio-ambientale e di sostegno alla persona.

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G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIOL’intervento di assistenza domiciliare verrà assicurato da operatori qualificati appartenenti alla Coop. Sociale convenzionata con il comune o ad altre associazioni che si occupano di assistenza

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUNTO DEL PROGETTO€.5290

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONEL’Amministazione comunale di Fondi si impegna formalmente a fornire notizie all’Assessorato Regionale competente circa l’andamento e l’efficacia dell’intervento, gli obiettivi conseguiti nonché una dettagliata rendicontazione della spesa, ai sensi della normativa vigente.

Il Comune di Fondi F.to Il TSMREE F.to S.S. per L’Utente F.to Di G. A.

Informativa: ai sensi del D.Lgvo 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo

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FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- D -

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO RIGUARDANTE:il Sig. T.D.P.di anni 50 residente a Fondi

A) DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE SOCIO-AMBIENTALESi propone l’intervento di assistenza domiciliare per il Sig. T.della P.non autosufficiente a causa di una tetraplagia derivante da un incidente. Il sig. Della P. vive con i suoi anziani genitori in un appartamento popolare

B) DESCRIZIONE DEL PROGETTO1) AREA DELL’AUTONOMIA:Gravemente compromessa: tetraplegiaC) OBIETTIVO DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONAL’obiettivo è quello di assicurare un sostegno all’anziana madre che si occupa da sempre dell’assistenza di T. attraverso la cura della persona e dell’ambiente in cui vive. Favorire se è possibile momenti di socializzazione con il vicinato.D) DESCIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTIL’intervento si articola in una duplice fase, una riguardante l’igiene personale, compreso la pulizia dell’ambiente in cui vive il nucleo, l’altra la dimensione sociale cioè la possibilità di creare momenti di socializzazione con il vicinato.

E) DURATA DELL’INTERVENTO E REGOLAMENTAZIONE DEL SUO SVOLGIMENTOIl servizio di assistenza si articola nei giorni feriali e le ore saranno distribuite durante la giornata, il servizio avrà durata 1 anno

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI SUL TERRITORIO

- Servizio ASL e precisamente il CAD con visite periodiche del medico di base e di altri specialisti;- Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione socio-ambientale e di

sostegno alla persona.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIOL’intervento di assistenza domiciliare verrà assicurato da operatori qualificati appartenenti alla Coop. Sociale convenzionata con il comune o ad altre associazioni che si occupano di assistenza

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUNTO DEL PROGETTO€.5290

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONEL’Amministrazione comunale di Fondi si impegna formalmente a fornire notizie all’Assessorato Regionale competente circa l’andamento e l’efficacia dell’intervento, gli obiettivi conseguiti nonché una dettagliata rendicontazione della spesa, ai sensi della normativa vigente.

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Il Comune di Fondi F.to S.B. Il CAD F.to D. M. L’Utente F.to T. D. P.

Informativa: ai sensi del D.Lgvo 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo

COMUNE DI TERRACINA

FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- A -

A - PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE

L’ UTENTE A. S. RESIDENTE A Terracina

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente è affetto da tetraplegia con tracheotomia .L’alimentazione avviene per PEG.Impossibilità di deambulazione.L’utente è assistito sia dalla ASL che dal Comune. B) AREE DI INTERVENTO:

19) AREA DELLA MOTRICITA’: Assente

20) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E DELCONTROLLO SFINTERICOAssente.

21) AREA COMPORTAMENTALEGravemente limitata dalla difficoltà di comunicazione verbale.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:-Assistenza quotidiana per la cura della persona- creazione di una rete di relazioni umane e di servizi

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI - Igiene e cura della persona ;-Cicli periodici di fisioterapia che tendono a limitare l’irrigidimento degli arti;

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLEMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO- Il servizio si svolge durante le ore diurne;- La durata del servizio è prevista per l’intero anno;

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

L’utente usufruisce degli interventi integrati della ASL e del Comune

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO: L’Assistenza domiciliare è gestita in forma indiretta sia dalla ASL che dal Comune

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H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMISILE DEL PROGETTO € 7.053,00

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI Terracina..SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETENTE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVETI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

IL COMUNE L’ASL IL DISABILE

Informativa- Ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- B -

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE

L’ UTENTE G.G. RESIDENTE A Terracina

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente è affetto da siringomelia con tetraparesi .Impossibilità di deambulazione.L’utente è assistito sia dalla ASL che dal Comune. B) AREE DI INTERVENTO:

22) AREA DELLA MOTRICITA’: Assente

23) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E DELCONTROLLO SFINTERICOAssente.

24) AREA COMPORTAMENTALEGravemente limitata dalla difficoltà di comunicazione verbale.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:-Assistenza quotidiana per la cura della persona- creazione di una rete di relazioni umane e di servizi

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI - Igiene e cura della persona ;-Cicli periodici di fisioterapia che tendono a limitare l’irrigidimento degli arti;

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLEMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO- Il servizio si svolge durante le ore diurne;- La durata del servizio è prevista per l’intero anno;

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

L’utente usufruisce degli interventi integrati della ASL e del Comune

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G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO: L’Assistenza domiciliare è gestita in forma indiretta sia dalla ASL che dal Comune

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMISILE DEL PROGETTO € 7.053,00

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI Terracina..SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETENTE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVETI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

IL COMUNE L’ASL IL DISABILE

Informativa- Ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- C -

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE

L’ UTENTE V. M. RESIDENTE A Terracina

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente è affetto da tetraparesi spastica in esito a encefalite.Grave limitazione funzionale a carico degli arti inferiori e superiori.Il disabile , ormai privo di un nucleo familiare di convivenza, a causa sia del decesso dei genitori che dell’assenza di fratelli, è assistito totalmente dai servizi domiciliari integrati (ASL- Comune).L’utente è in assistenza dal 1990. B) AREE DI INTERVENTO:

25) AREA DELLA MOTRICITA’: Gravemente compromessa

26) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E DELCONTROLLO SFINTERICOAssente.

27) AREA COMPORTAMENTALEGravemente limitata dalla difficoltà di comunicazione verbale.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:-Assistenza quotidiana per la cura della persona- creazione di una rete di relazioni umane e di servizi

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI - Igiene e cura della persona e dell’ambiente;- Preparazione e somministrazione dei pasti;-Cicli periodici di fisioterapia che tendono a limitare l’irrigidimento degli arti;

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLEMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO- Il servizio si svolge durante le ore diurne e notturne e nei giorni festivi;- La durata del servizio è prevista per l’intero anno;

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F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

L’utente usufruisce degli interventi integrati della ASL e del Comune

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO: L’Assistenza domiciliare è gestita in forma indiretta sia dalla ASL che dal Comune

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMISILE DEL PROGETTO € 7.053,00

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI Terracina..SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETENTE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVETI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.-

IL COMUNE L’ASL IL DISABILE

Informativa- Ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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COMUNE DI MONTE SAN BIAGIO

FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- A -

PROGETTO AI SENSI DELLA DGR N. 1135 DEL 29/11/2004 “CRITERI E MODALITA’ PER L’UTILIZZAZIONE DEL FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA.

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO RIGUARDANTE:

La Sig. C.G. di anni 82

C) DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE SOCIO-AMBIENTALEIl nucleo familiare è composto dalla signora ed il marito di anni 81.

D) DESCRIZIONE DEL PROGETTO2. area dell’autonomia: gravemente compromessa per per C.G.: Meningioma spinale - non

autosufficiente

E) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONAL’obiettivo è quello di assicurare al nucleo una condizione di vita dignitosa attraverso l’aiuto per l’assistenza e la cura della persona.

F) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTIL’intervento consiste nell’aiuto alla famiglia riguardo all’assistenza e alla cura della persona.

E) DURATA DEL SERVIZIO E REGOLAMENTAZIONE DEL SUO SVOLGIMENTO:Il servizio di assistenza si articola nei giorni feriali e precisamente:

- Impegno orario settimanale di 12 ore- Impegno orario annuale di 144 ore

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- Il servizio avrà la durata di un anno

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:- Servizio ASL e precisamente il CAD (servizio di assistenza sanitaria domiciliare) con visite periodiche del medico di base e altri specialisti;- Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione socio-ambientale e di sostegno alla persona.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:L’intervento di assistenza domiciliare verrà assicurato da operatori qualificati appartenenti alla Cooperativa Sociale convenzionata con il Comune.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUNTO DEL PROGETTO:€ 5.250,00

I) L’Amministrazione Comunale di Monte S. Biagio si impegna formalmente a fornire notizie all’Assessorato Regionale competente circa l’andamento e l’efficacia dell’intervento, gli obiettivi conseguiti, nonché una dettagliata rendicontazione della spesa ai sensi della normativa vigente.

L’Assistente Sociale CAD L’Utente

F.to B.M. D.M. C.G.

Informativa: ai sensi dell’art. n.10 L.675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- B -

PROGETTO AI SENSI DELLA DGR N. 1135 DEL 29/11/2004 “CRITERI E MODALITA’ PER L’UTILIZZAZIONE DEL FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA.

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO RIGUARDANTE:

La Sig. P.M. di anni 78

G) DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE SOCIO-AMBIENTALEIl nucleo familiare è composto dal signore e la moglie di anni 73.

H) DESCRIZIONE DEL PROGETTO3. area dell’autonomia: gravemente compromessa per P.M.: - non autosufficiente

I) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONAL’obiettivo è quello di assicurare al nucleo una condizione di vita dignitosa attraverso l’aiuto per l’assistenza e la cura della persona.

J) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTIL’intervento consiste nell’aiuto alla famiglia riguardo all’assistenza e alla cura della persona.

E) DURATA DEL SERVIZIO E REGOLAMENTAZIONE DEL SUO SVOLGIMENTO:Il servizio di assistenza si articola nei giorni feriali e precisamente:

- Impegno orario settimanale di 12 ore- Impegno orario annuale di 144 ore- Il servizio avrà la durata di un anno

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F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:- Servizio ASL e precisamente il CAD (servizio di assistenza sanitaria domiciliare) con visite periodiche del medico di base e altri specialisti;- Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione socio-ambientale e di sostegno alla persona.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:L’intervento di assistenza domiciliare verrà assicurato da operatori qualificati appartenenti alla Cooperativa Sociale convenzionata con il Comune.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUNTO DEL PROGETTO:€ 5.250,00

II) L’Amministrazione Comunale di Monte S. Biagio si impegna formalmente a fornire notizie all’Assessorato Regionale competente circa l’andamento e l’efficacia dell’intervento, gli obiettivi conseguiti, nonché una dettagliata rendicontazione della spesa ai sensi della normativa vigente.

L’Assistente Sociale CAD L’Utente

F.to B.M. F.to D.M. F.to P. M.

Informativa: ai sensi dell’art. n.10 L.675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- C -

PROGETTO AI SENSI DELLA DGR N. 1135 DEL 29/11/2004 “CRITERI E MODALITA’ PER L’UTILIZZAZIONE DEL FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA.

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO RIGUARDANTE:

La Sig. C.A. di anni 73

K) DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE SOCIO-AMBIENTALEIl nucleo familiare è composto dalla signora.

L) DESCRIZIONE DEL PROGETTO4. area dell’autonomia: gravemente compromessa per C.A.: - non autosufficiente

M) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONAL’obiettivo è quello di assicurare al nucleo una condizione di vita dignitosa attraverso l’aiuto per l’assistenza e la cura della persona.

N) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTIL’intervento consiste nell’aiuto alla famiglia riguardo all’assistenza e alla cura della persona.

E) DURATA DEL SERVIZIO E REGOLAMENTAZIONE DEL SUO SVOLGIMENTO:Il servizio di assistenza si articola nei giorni feriali e precisamente:

- Impegno orario settimanale di 12 ore- Impegno orario annuale di 144 ore- Il servizio avrà la durata di un anno

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F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:- Servizio ASL e precisamente il CAD (servizio di assistenza sanitaria domiciliare) con visite periodiche del medico di base e altri specialisti;- Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione socio-ambientale e di sostegno alla persona.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:L’intervento di assistenza domiciliare verrà assicurato da operatori qualificati appartenenti alla Cooperativa Sociale convenzionata con il Comune.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUNTO DEL PROGETTO:€ 5.250,00

III) L’Amministrazione Comunale di Monte S. Biagio si impegna formalmente a fornire notizie all’Assessorato Regionale competente circa l’andamento e l’efficacia dell’intervento, gli obiettivi conseguiti, nonché una dettagliata rendicontazione della spesa ai sensi della normativa vigente.

L’Assistente Sociale CAD L’Utente

F.to B. M. D..M. C.A.

Informativa: ai sensi dell’art. n.10 L.675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- D -

PROGETTO AI SENSI DELLA DGR N. 1135 DEL 29/11/2004 “CRITERI E MODALITA’ PER L’UTILIZZAZIONE DEL FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA.

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO RIGUARDANTE:La sig.C.M. di anni 79

O) DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE SOCIO-AMBIENTALEil nucleo familiare è composto dal coniuge M.L.di anni 79 e la figlia di anni 53

P) DESCRIZIONE DEL PROGETTO5. area dell’autonomia: gravemente compromessa per per C. M.: diabetica – postumi malattia

celebro vascolari – scompenso cardiaco cronico – posumi frattura del femore – non autosufficiente

Q) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONAL’obiettivo è quello di assicurare al nucleo una condizione di vita dignitosa attraverso la cura della persona.

R) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTIL’intervento consiste nell’aiuto alla famiglia riguardo all’assistenza e alla cura della persona.

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E) DURATA DEL SERVIZIO E REGOLAMENTAZIONE DEL SUO SVOLGIMENTO:Il servizio di assistenza si articola nei giorni feriali e precisamente:

- Impegno orario settimanale di 12 ore- Impegno orario annuale di 144 ore- Il servizio avrà la durata di un anno

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:- Servizio ASL e precisamente il CAD (servizio di assistenza sanitaria domiciliare) con visite periodiche del medico di base e altri specialisti;- Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di integrazione socio-ambientale e di sostegno alla persona.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:L’intervento di assistenza domiciliare verrà assicurato da operatori qualificati appartenenti alla Cooperativa Sociale convenzionata con il Comune.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUNTO DEL PROGETTO:€ 5.250,00

IV) L’Amministrazione Comunale di Monte S. Biagio si impegna formalmente a fornire notizie all’Assessorato Regionale competente circa l’andamento e l’efficacia dell’intervento, gli obiettivi conseguiti, nonché una dettagliata rendicontazione della spesa ai sensi della normativa vigente.

L’Assistente Sociale CAD L’Utente

F.to B.M. D.M. C.M.

Informativa: ai sensi dell’art. n.10 L.675/96, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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COMUNE DI LENOLA

FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA

PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA –A-

L’UTENTE R. T. RESIDENTE A LENOLA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente è affetto da “atassia spino-cerebrale (malattia di Fridich) con compromissione

della statica e della deambulazione”. Il nucleo familiare è composto solo da lei; la rete familiare è poco presente.

B) AREE DI INTERVENTO:1) AREA DELLA MOTRICITA’: soggetto relegato su sedia a rotelle e affetta da

parziale funzionalità agli arti superiori.2) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE DEL CONTROLLO SFINTERICO: il

controllo sfinterico è presente.3) AREA COMPORTAMENTALE: la condizione fisica pregiudica molto la vita di

relazione in rapporto ad una unità abitativa ubicata fuori dal centro abitato e dai servizi della comunità lenolese.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:Presenza di un operatore con la qualifica di assistente domiciliare o badante con una

presenza giornaliera di 24 h su 24 che possa assicurare alla persona il soddisfacimento di tutti i bisogni primari nonché un supporto alla gestione del menage familiare.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:

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L’operatore dovrà sovraintendere alla quotidiana igiene personale, alla preparazione dei pasti, aiuto all’assunzione di farmaci. L’operatore dovrà affiancare l’utente anche nel disbrigo delle pratiche amministrative e qualora l’utente sarà impossibilitato, per motivi legati alla patologia stessa, dovrà l’operatore stesso effettuarli per conto dell’utente.

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLAMENTAZIONE DEL LAVORO SVOLGIMENTO:La presenza dell’operatore dovrà essere giornaliera per 24 ore di servizio al fine di

assicurare nell’arco dell’intera giornata le necessità primarie dell’utente al fine di mantenere il più possibile una conduzione di vita dignitosa.

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

Il progetto sarà seguito interamente dal servizio di assistenza sociale del comune di Lenola e dagli operatori A.U.S.L. e CAD con visite domiciliari periodiche per la verifica della rispondenza del progetto e il buon andamento dello stesso.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:Il servizio potrà essere reso in forma indiretta tramite l’affidamento ad una cooperativa

e/o badante regolarmente assunta.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO:€ 5.290,00

I) IMPEGNO DELL’AMINISTRAZIONE COMUNALEL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LENOLA SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

F.to F.to F.to l’UtenteIL SINDACO IL CAD ASL R.T.

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Informativa: ai sensi dell’art. 13 della legge 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA –B

L’UTENTE R. P. RESIDENTE A LENOLA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente è affetto da “paralisi flaccida arto interiore sx da P.A.A. con amputazione arto

inferiore dx”. Il nucleo familiare è composto da lei, da una sorella coniugata con un figlio a carico. La sorella non può adempiere all’assistenza verso la sorella, in quanto anche lei affetta da gravi problemi di salute. Il cognato lavora mentre il nipote è studente. Il nucleo vive nel centro storico cittadino su una casa a più piani non adeguata con la barriere architettoniche. La disabilità congenita, che la vede relegata su una sedia a rotelle, non le permette né un’autonomia personale né di relazionarsi con i servizi offerti dalla comunità.

B) AREE DI INTERVENTO:a. AREA DELLA MOTRICITA’: soggetto relegato su sedia a rotelle, mancante

degli arti inferiori ed affetta da parziale funzionalità agli arti superiori.b. AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE DEL CONTROLLO SFINTERICO: il

controllo sfinterico non è presente.c. AREA COMPORTAMENTALE: la condizione fisica pregiudica la vita di

relazione; l’abitazione è ubicata nel centro storico cittadino.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:Presenza di un operatore con la qualifica di assistente domiciliare o badante

regolarmente assunta con una presenza giornaliera di 24h su 24 che possa assicurare alla persona il soddisfacimento di tutti i bisogni primari nonché un supporto alla gestione del menage familiare.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:

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L’operatore dovrà sovraintendere alla quotidiana igiene personale, alla preparazione dei pasti, aiuto all’assunzione di farmaci. L’operatore dovrà affiancare l’utente anche nel disbrigo delle pratiche amministrative e, per motivi legati alla patologia stessa, l’operatore stesso dovrà effettuarli per conto dell’utente.

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLAMENTAZIONE DEL LAVORO SVOLGIMENTO:La presenza dell’operatore dovrà essere giornaliera per 24 ore di servizio al fine di

assicurare nell’arco dell’intera giornata le necessità primarie dell’utente al fine di mantenere il più possibile una conduzione di vita dignitosa.

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

Il progetto sarà seguito interamente dal servizio di assistenza sociale del comune di Lenola e dagli operatori A.U.S.L.-CAD con visite domiciliari periodiche per la verifica della rispondenza del progetto e il buon andamento dello stesso.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:Il servizio potrà essere reso in forma indiretta tramite l’affidamento ad una cooperativa

e/o badante regolarmente assunta.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO:€ 5.290,00

I) IMPEGNO DELL’AMINISTRAZIONE COMUNALEL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LENOLA SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

F.to SINDACO F.to ASL-CAD F.to UTENTE

Informativa: ai sensi dell’art. 13 della legge 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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RELAZIONE SOCIO-TERRITORIALE

Il Comune di Lenola si trova a fronteggiare un alto numero di anziani per i quali risulta necessaria l’assistenza domiciliare. Il reale bisogno del territorio è stato quantificato attraverso i dati forniti dal CAD e dai medici di base .La maggioranza dei casi beneficia dell’assistenza socio-sanitaria integrata. In considerazione dell’esiguità del fondo socio-sanitario destinato alla popolazione anziana, l’Ente ritiene di poter utilizzare il fondo con progettualità di importo minore rispetto all’indicazione fornite dal GTC del distretto “Fondi-Terracina”, al fine di soddisfare il più possibile il fabbisogno della popolazione anziana con una grave non autosufficienza. Tali importi verranno destinati a sostenere le spese gestionali affrontate dalla famiglia per l’assistenza, al fine di evitare l’istituzionalizzazione.Le progettualità hanno ricompresso indicatori quali:

situazioni di allettati gravi esistenza o meno della rete parentale situazione economica.

In caso di decesso del beneficiario, il contributo verrà erogato al coniuge superstite e/o familiare che alla data della formulazione del progetto espletava l’assistenza all’anziano

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FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA - 1

L’UTENTE M. G. RESIDENTE A LENOLA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente è affetto da “esiti da ictus”. Il nucleo familiare è composto da lui e dalla moglie.

La moglie non può adempiere all’assistenza verso il marito, in quanto la patologia necessita di cure e forza fisica che, in quanto anziana, non è in grado di assolvere. Il nucleo vive in appartamento non adeguato con la barriere architettoniche. La rete familiare è presente attraverso un figlio che vive nell’appartamento superiore. La disabilità, che pregiudica la vita di relazione, lo vede relegato su una sedia a rotelle, non gli permette né un’autonomia personale né di relazionarsi con i servizi offerti dalla comunità.

B) AREE DI INTERVENTO:a. AREA DELLA MOTRICITA’: soggetto relegato su sedia a rotelle, ed affetto da

parziale funzionalità agli arti superiori ed inferiori.b. AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE DEL CONTROLLO SFINTERICO: il

controllo sfinterico non è presente.c. AREA COMPORTAMENTALE: la condizione patologica pregiudica la vita di

relazione; l’abitazione è ubicata nel centro cittadino.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:Aituo alla famiglia che assiste il nucleo familiare e contribuzione al sostentamento delle

spese.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:Contributo economico destinato al sostentamento delle spese gestionali sostenute dalla famiglia per l’assistenza al familiare al fine di evitare l’istituzionalizzazione.

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E) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

Il progetto sarà seguito interamente dal servizio di assistenza sociale del comune di Lenola e dagli operatori A.U.S.L.-CAD con visite domiciliari periodiche per la verifica della rispondenza del progetto e il buon andamento dello stesso.

F) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:Assegnazione al familiare che provvede alla cura ed assistenza.

G) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO:€ 1.125,00

I) IMPEGNO DELL’AMINISTRAZIONE COMUNALEL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LENOLA SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

F.to SINDACO F.to ASL-CAD F.to moglie utente

Informativa: ai sensi dell’art. 13 della legge 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA -2

L’UTENTE D. F. G. RESIDENTE A LENOLA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente è affetto da “p.a.a. con dx ciondolantee inferiore sx notevolmente compromesso”.

Inoltre è presente una demenza senile avanzata e cecità. Il nucleo familiare è composto da lui e dalla moglie. La moglie non può adempiere all’assistenza verso il marito, in quanto la patologia necessita di cure e forza fisica che, in quanto anziana, non è in grado di assolvere. Quest’ultima ha un osteoporosi pronunciata. Il nucleo vive in appartamento non adeguato con la barriere architettoniche. La rete familiare è presente mediante due figli che risiedono e lavorano non nel territorio e per tali motivi non possono assicurare una presenza continua e costante. La disabilità, che pregiudica la vita di relazione, lo vede relegato su una sedia a rotelle, non gli permette né un’autonomia personale né di relazionarsi con i servizi offerti dalla comunità.

B) AREE DI INTERVENTO:a. AREA DELLA MOTRICITA’: soggetto relegato su sedia a rotelle, ed affetto da

completa assenza nella funzionalità agli arti superiori ed inferiori.b. AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE DEL CONTROLLO SFINTERICO: il

controllo sfinterico non è presente.c. AREA COMPORTAMENTALE: la condizione patologica pregiudica la vita di

relazione; l’abitazione è ubicata nel centro cittadino.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:Aituo alla famiglia che assiste il nucleo familiare e contribuzione al sostentamento delle

spese.

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D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:Contributo economico destinato al sostentamento delle spese gestionali sostenute dalla famiglia per l’assistenza al familiare al fine di evitare l’istituzionalizzazione.

E) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

Il progetto sarà seguito interamente dal servizio di assistenza sociale del comune di Lenola e dagli operatori A.U.S.L.-CAD con visite domiciliari periodiche per la verifica della rispondenza del progetto e il buon andamento dello stesso.

F) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:Assegnazione al familiare che provvede alla cura ed assistenza.

G) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO:€ 1.125,00

I) IMPEGNO DELL’AMINISTRAZIONE COMUNALEL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LENOLA SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

F.To SINDACO F.to ASL-CAD F.to figlio utente

Informativa: ai sensi dell’art. 13 della legge 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- 3

L’UTENTE M. D. A. RESIDENTE A LENOLA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente è affetto da “vasculopatia cerebrale cronica con grave deterioramento cognitivo –

paraplegico incontinenza sfinterica BPCO – stato depressivo”. Il nucleo familiare è composto da lui e dalla moglie. La moglie non può adempiere all’assistenza verso il marito, in quanto la patologia necessita di cure e forza fisica a cui, in quanto anziana, non è in grado di assolvere. Il nucleo vive in appartamento non adeguato con la barriere architettoniche ed ubicato fuori dall’agglomerato cittadino. La rete familiare è presente mediante due figli sposati che risiedono e lavorano nel territorio ed un’altra figlia che invece non è residente nel territorio e per tali motivi non può assicurare una presenza continua e costante. La disabilità, che pregiudica la vita di relazione, lo vede relegato su una sedia a rotelle, non gli permette né un’autonomia personale né di relazionarsi con i servizi offerti dalla comunità.

B) AREE DI INTERVENTO:a. AREA DELLA MOTRICITA’: soggetto relegato su sedia a rotelle, ed affetto da

completa assenza nella funzionalità agli arti superiori ed inferiori.b. AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE DEL CONTROLLO SFINTERICO: il

controllo sfinterico non è presente.c. AREA COMPORTAMENTALE: la condizione patologica pregiudica la vita di

relazione; l’abitazione è ubicata nel centro cittadino.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:

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Aiuto alla famiglia che assiste il nucleo familiare e contribuzione al sostentamento delle spese.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:Contributo economico destinato al sostentamento delle spese gestionali sostenute dalla famiglia per l’assistenza al familiare al fine di evitare l’istituzionalizzazione.

E) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

Il progetto sarà seguito interamente dal servizio di assistenza sociale del comune di Lenola e dagli operatori A.U.S.L.-CAD con visite domiciliari periodiche per la verifica della rispondenza del progetto e il buon andamento dello stesso.

F) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:Assegnazione al familiare che provvede alla cura ed assistenza.

G) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO:€ 1.125,00

I) IMPEGNO DELL’AMINISTRAZIONE COMUNALEL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LENOLA SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

F.to SINDACO f.to ASL-CAD F.to familiare utente

Informativa: ai sensi dell’art. 13 della legge 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA-4

L’UTENTE L. S. L. RESIDENTE A LENOLA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente è affetto da “diabete mellito” con conseguenti coma diabetico. Inoltre è presente

una demenza senile avanzata e cecità. Il nucleo familiare è composto da lei. Vive in appartamento nel centro storico non adeguato con la barriere architettoniche. La rete familiare è presente mediante una figlia che risiedono e lavorano fuori dal territorio e per tali motivi non possono assicurare una presenza continua e costante. La disabilità, che pregiudica la vita di relazione non gli permette di relazionarsi con i servizi offerti dalla comunità.

B) AREE DI INTERVENTO:a. AREA DELLA MOTRICITA’: soggetto privo di un arto.b. AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE DEL CONTROLLO SFINTERICO: il

controllo sfinterico non è presente.c. AREA COMPORTAMENTALE: la condizione patologica pregiudica la vita di

relazione in relazione ad una abitazione ubicata nel centro storico cittadino senza adeguamento con le barriere architettoniche.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:Aiuto alla famiglia che assiste il nucleo familiare e contribuzione al sostentamento delle

spese.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:Contributo economico destinato al sostentamento delle spese gestionali sostenute dalla famiglia per l’assistenza al familiare al fine di evitare l’istituzionalizzazione.

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E) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

Il progetto sarà seguito interamente dal servizio di assistenza sociale del comune di Lenola e dagli operatori A.U.S.L.-CAD con visite domiciliari periodiche per la verifica della rispondenza del progetto e il buon andamento dello stesso.

F) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:Assegnazione al familiare che provvede alla cura ed assistenza.

G) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO:€ 1.125,00

I) IMPEGNO DELL’AMINISTRAZIONE COMUNALEL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LENOLA SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

F.to SINDACO F.to ASL-CAD F.to figlia utente

Informativa: ai sensi dell’art. 13 della legge 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA-5

L’UTENTE C. O. e C. D. RESIDENTE A LENOLA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:Gli utenti sono affetti da epilessia genetica con invalidità al 100%. Gli utenti sono

completamenti allettati, il primo più grave rispetto alla seconda. Il nucleo familiare è composto dall’anziana madre vedova, dai due figli, un'altra figlia con una invalidità cognitiva, ed un’altra figlia sposata con tre figli che vive nell’abitazione attigua. Quest’ultima provvede alla cura ed all’assistenza dei fratelli ed all’igiene della casa. L’abitazione è situata in una frazione che dista 8 Km del territorio comunale posta fuori dall’agglomerato urbano e dai servizi della comunità lenolese. La parte abitabile della casa è posta tutta su un livello.

B) AREE DI INTERVENTO:a. AREA DELLA MOTRICITA’: soggetti completamente allettati.b. AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE DEL CONTROLLO SFINTERICO: il

controllo sfinterico è assente.c. AREA COMPORTAMENTALE: soggetti non in grado di relazionarsi con il

mondo esterno.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:Aiuto alla famiglia che assiste il nucleo familiare e contribuzione al sostentamento delle

spese.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:Contributo economico destinato al sostentamento delle spese gestionali sostenute dalla

famiglia per l’assistenza al familiare al fine di evitare l’istituzionalizzazione.

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E) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:Il progetto sarà seguito interamente dal servizio di assistenza sociale del comune di

Lenola e dagli operatori A.U.S.L.-CAD con visite domiciliari periodiche per la verifica della rispondenza del progetto e il buon andamento dello stesso

F) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:Assegnazione al familiare che provvede alla cura ed assistenza.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO:€ 1.570,00

H) IMPEGNO DELL’AMINISTRAZIONE COMUNALEL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LENOLA SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

F.to SINDACO F.to ASL F.to sorella utenti C.A.

Informativa: ai sensi dell’art. 13 della legge 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA-6

L’UTENTE M. A. RESIDENTE A LENOLA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente di anni 100, è affetto da cerebropatia con esiti da ictus e cecità. Soggetto relegato

su sedia a rotelle. L’utente vive in casa di una figlia sposata che provvede all’assistenza all’anziana madre. L’appartamento è disposto su un livello con scale d’accesso non adeguate con barriere architettoniche. Per tali motivazione

B) AREE DI INTERVENTO:a. AREA DELLA MOTRICITA’: soggetto non autonomo.b. AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE DEL CONTROLLO SFINTERICO: il

controllo sfinterico è assente.c. AREA COMPORTAMENTALE: la patologia pregiudica molto la vita di

relazione.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:Aiuto alla famiglia che assiste il nucleo familiare e contribuzione al sostentamento delle

spese.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:Contributo economico destinato al sostentamento delle spese gestionali sostenute dalla

famiglia per l’assistenza al familiare al fine di evitare l’istituzionalizzazione.

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E) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:Il progetto sarà seguito interamente dal servizio di assistenza sociale del comune di

Lenola e dagli operatori A.U.S.L.-CAD con visite domiciliari periodiche per la verifica della rispondenza del progetto e il buon andamento dello stesso

F) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:Assegnazione al familiare che provvede alla cura ed assistenza.

G) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO:€ 1.125,00

H) IMPEGNO DELL’AMINISTRAZIONE COMUNALEL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LENOLA SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

F.to SINDACO F.to L’ASL-CAD F.to figlia utente Q.L.

Informativa: ai sensi dell’art. 13 della legge 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA-7

L’UTENTE L. S. C RESIDENTE A LENOLA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente è affetto da diabete mellito e demenza senile. A ciò si aggiunge una situazione

posturale gravemente compromessa da non permettergli una postura eretta. Soggetto non autonomo. Il nucleo è composto da lei e dal marito, non hanno figli né una rete parentale. L’appartamento, fatiscente, è ubicato in una frazione distante 8 km dal centro cittadino disposto su più livelli non adeguate con barriere architettoniche.

B) AREE DI INTERVENTO:a. AREA DELLA MOTRICITA’: soggetto parzialmente autonomo.b. AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE DEL CONTROLLO SFINTERICO: il

controllo sfinterico è quasi assente.c. AREA COMPORTAMENTALE: la patologia pregiudica molto la vita di

relazione in relazione ad una unità abitativa posto fuori dall’agglomerato urbano e dai servizi della comunità lenolese.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:Aiuto alla famiglia che assiste il nucleo familiare e contribuzione al sostentamento delle

spese.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:Contributo economico destinato al sostentamento delle spese gestionali sostenute dalla

famiglia per l’assistenza al familiare al fine di evitare l’istituzionalizzazione.

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E) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:Il progetto sarà seguito interamente dal servizio di assistenza sociale del comune di

Lenola e dagli operatori A.U.S.L.-CAD con visite domiciliari periodiche per la verifica della rispondenza del progetto e il buon andamento dello stesso

F) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:Assegnazione al familiare che provvede alla cura ed assistenza.

G) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO:€ 1.125,00

H) IMPEGNO DELL’AMINISTRAZIONE COMUNALEL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LENOLA SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

F.to IL SINDACO F.to ASL-CAD F.to Marito

Informativa: ai sensi dell’art. 13 della legge 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA-8

L’UTENTE C. A. RESIDENTE A LENOLA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente, totalmente allettata, si è svegliata da un coma cerebrale. Soggetto non

autonomo. Il nucleo è composto da lei e dal marito, ed un figlio che lavora. L’appartamento, ubicato non proprio al centro cittadino, è disposto su un livello.

B) AREE DI INTERVENTO:a. AREA DELLA MOTRICITA’: soggetto completamente allettatato.b. AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE DEL CONTROLLO SFINTERICO: il

controllo sfinterico è assente.a. AREA COMPORTAMENTALE: soggetto non in grado di relazionarsi con il

mondo esterno.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:Aiuto alla famiglia che assiste il nucleo familiare e contribuzione al sostentamento delle

spese.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:Contributo economico destinato al sostentamento delle spese gestionali sostenute dalla

famiglia per l’assistenza al familiare al fine di evitare l’istituzionalizzazione.

E) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

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Il progetto sarà seguito interamente dal servizio di assistenza sociale del comune di Lenola e dagli operatori A.U.S.L.-CAD con visite domiciliari periodiche per la verifica della rispondenza del progetto e il buon andamento dello stesso

F) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:Assegnazione al familiare che provvede alla cura ed assistenza.

G) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO:€ 1.125,00

H) IMPEGNO DELL’AMINISTRAZIONE COMUNALEL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LENOLA SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

F.to SINDACO F.to ASL-CAD F.to Marito M. G.

Informativa: ai sensi dell’art. 13 della legge 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA-9

L’UTENTE G. G. RESIDENTE A LENOLA

A) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:L’utente di anni 97, totalmente allettata da anni 9, ha una frattura al femore sx, ha una

demenza senile ed affetta da cecità. Soggetto non autonomo. Il nucleo è composto da lei e dal figlio non sposato che abita al piano superiore. Gli altri figli, pur residenti nel territorio non provvedono all’assistenza all’anziana madre. L’appartamento, ubicato nel centro storico dell’agglomerato cittadino, con una scala d’accesso con ampi gradoni non adeguata con le barriere architettoniche.

B) AREE DI INTERVENTO:a. AREA DELLA MOTRICITA’: soggetto completamente allettatato.b. AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE DEL CONTROLLO SFINTERICO: il

controllo sfinterico è assente.b. AREA COMPORTAMENTALE: soggetto non in grado di relazionarsi con il

mondo esterno.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:Aiuto alla famiglia che assiste il nucleo familiare e contribuzione al sostentamento delle

spese.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI:Contributo economico destinato al sostentamento delle spese gestionali sostenute dalla

famiglia per l’assistenza al familiare al fine di evitare l’istituzionalizzazione.

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E) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:Il progetto sarà seguito interamente dal servizio di assistenza sociale del comune di

Lenola e dagli operatori A.U.S.L.-CAD con visite domiciliari periodiche per la verifica della rispondenza del progetto e il buon andamento dello stesso

F) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:Assegnazione al familiare che provvede alla cura ed assistenza.

G) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO:€ 1.125,00

H) IMPEGNO DELL’AMINISTRAZIONE COMUNALEL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LENOLA SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI, GLI OBIETTIVI CONSEGUENTI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

F.to SINDACO F.to ASL-CAD F.to figlio utente

Informativa: ai sensi dell’art. 13 della legge 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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COMUNE DI SPERLONGA

FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- A -

PIANO D’INTERVENTO DETTAGLIATO E PERSONALIZZATO RIGUARDANTE L’ UTENTE T. A. RESIDENTE A SPERLONGA.

B) DESCRIZIONE DELLA DISABILITA’ E SITUAZIONE SOCIO-FAMILIARE:

LA MINORE T.A., AFFETTA DA “SINDROME DI RETT”, NECESSITA’ DI ASSISTENZA CONTINUA IN QUANTO TOTALMENTE NON AUTOSUFFICIENTE, PERTANTO LA SUA SOPRAVVIVENZA E’ AFFIDATA ALLE CURE DEI FAMILIARI. IL NUCLEO FAMILIARE E’ COMPOSTO DAI GENITORI E DA DUE FIGLI MINORI. LA SIG.RA T. E’ IN ATTESA DEL TERZO FIGLIO.

B) AREE DI INTERVENTO:

28) AREA DELLA MOTRICITA’:

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DEFICIT DI POSTURA DEFICIT MOTORIO

DEFICIT DI LOCOMOZIONE 29) AREA DELL’AUTONOMIA DI BASE E DEL CONTROLLO SFINTERICO:COMPLETAMENTE NON AUTOSUFFICIENTE E ASSENZA TOTALE DI CONTROLLO SFINTERICO 30) AREA COMPORTAMENTALE:

DIFFICOLTA’ DI RELAZIONE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO DIFFICOLTA’ DI COMUNICAZIONE E DI ADATTAMENTO ALL’AMBIENTE

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA:AIUTO E CURA DELLA PERSONA – FAVORIRE LA PERMANENZA NEL PROPRIO NUCLEO FAMILIARE E PREVENIRE IL DISAGIO, L’ISTITUZIONALIZZAZIONE E L’EMARGINAZIONE.

D) DESCRIZIONE TIPOLOGIA INTERVENTI ASSISTENZA DOMICILIARE QUALE SUPPORTO ALLA FAMIGLIA

NELL’ACCUDIMENTO DELLA MINORE PER LA CURA E L’IGIENE DELLA PERSONA,

AIUTO NELL’ASSUNZIONE DEI PASTI, PASSEGGIATE ALL’APERTO.

E) DURATA DEI SERVIZI E REGOLAMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO

LA DURATA DEL SERVIZIO E’ PREVISTA IN N. 4 ORE GIORNALIERE X 5 GIORNI SETTIMANALI, COMPATIBILMENTE CON LE ESIGENZE DELLA FAMIGLIA.

F) INDICAZIONE DELLE PREVISTE FORME DI INTEGRAZIONE E COORDINAMENTO CON LA RETE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO:

L’AZIENDA ASL OFFRE SERVIZI INTEGRATIVI RELATIVI ALL’ASSISTENZA INFERMIERISTICA DOMCILIARE ED INTERVENTI RIABILITATIVI E SPECIALISTICI AMBULATORIALI. SONO INOLTRE PREVISTI FORME DI INTEGRAZIONE CON LE O.N.L.U.S. IL VOLONTARIATO E IL PRIVATO SOCIALE, ECC.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO:GESTIONE DIRETTA DA PARTE DELL’ENTE LOCALE IL QUALE PUO’ AVVALERSI DELLA COLLABORAZIONE DEL PRIVATO SOCIALE, DELL’ASSOCIAZIONISMO E DEL COOPERATIVISMO SOCIALE.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMISILE DEL PROGETTO€ 10580,00

IL SERVIZIO PREVEDE L’IMPIEGO DI UN ASSISTENTE DOMICILIARE E DEI SERVIZI TUTELARI.

I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SPERLONGA SI IMPEGNA FORMALMENTE A FORNIRE ALL’ASSESSORATO REGIONALE COMPETENTE NOTIZIE CIRCA L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI, GLI OBIETTIVI

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CONSEGUITI, NONCHE’ UNA DETTAGLIATA RENDICONTAZIONE DELLA SPESA, AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE.

IL COMUNE F.to l’Utente T. A. L’ASSISTENTE SOCIALE

F.to R. A.

Informativa- Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs 196/03, i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo

FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- B -

PROGETTO AI SENSI DELLA DELIBERA DI GIUNTA REGIONALE N.1135 DEL 29 NOVEMBRE 2004 “CRITERI E MODALITÀ PER

L’UTILIZZAZIONE DEL FONDO SOCIO-SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA”

UTILIZZO DISTRETTUALE DEL FONDO: Emergenze socio-assistenziali di anziani non autosufficienti residenti nei comuni del distretto, e con maggiori difficoltà finanziarie.

Il Servizio Sociale del Comune di Sperlonga offre attualmente assistenza domiciliare a n. 16 anziani.Gli anziani non autosufficienti individuati e destinatari del progetto relativo all’utilizzo del fondo socio-sanitario per la non autosufficienza sono i seguenti:

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- D. N. M.- F. L.- L. R. R.

AREE DI INTERVENTO:

- assistenza tutelare della persona;- igiene e cura della persona;- governo della casa e aiuto domestico;- attività di supporto alla famiglia;- attività di segretariato sociale;

OBIETTIVI DEL PROGETTO:

- aiuto e sostegno alla persona;- favorire la permanenza nel nucleo familiare esistente;- prevenire l’istituzionalizzazione;- prevenire il disagio e l’emarginazione sociale;

DURATA DEI SERVIZI E REGOLAMENTAZIONE DEL LORO SVOLGIMENTO:

Il servizio dovrà essere svolto generalmente nelle ore antimeridiane ed eccezionalmente anche in orario pomeridiano, da un minimo di 1 ad un massimo di 3 ore individuali.

INDICAZIONE DEL COSTO PRESUMIBILE DEL PROGETTO: € 10580,00

Il servizio prevede l’impiego di n. 2 assistenti domiciliari.

IL COMUNE L’ASSISTENTE SOCIALE

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COMUNE DI SAN FELICE CIRCEO

FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- A -

A)Piano d’intervento dettagliato e personalizzato riguardante:Nome A Cognome F residente in San Felice Circeo di anni 57

B)Descrizione della disabilità:Psicosi schizofrenica cronica , incontinenza urofocale.

C) Descrizione della situazione socio-familiare: L’utente vive sola con la madre anziana la quale non riesce a soddisfare le enorme richieste di assistenza che la figlia manifesta. Inoltre a causa della patologia l’utente vive continuamente in casa senza avere nessuna forma di interazione e di socializzazione se non con la madre.

D)

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Aree di intervento: Area dell’igiene della persona Area comportamentale

E)Obiettivo del progetto di aiuto alla persona: Area autonomia

Gestione dell’igiene personale, organizzazione degli atti di vita quotidiani Inserimento nel contesto sociale per favorire l’integrazione nel contesto sociale

Area familiare

Sostegno personale Sostegno familiare

F)Durata dei servizi e regolamentazione dello svolgimento:Il servizio di assistenza si articola nei giorni feriali e le ore saranno distribuite durante la giornata il servizio avrà durata 1anno

G)Modalità di gestione del servizioLa gestione del servizio di assistenza verrà effettuato dalla coop. che gestisce il servizio di assistenza domiciliare e prevede come operatore la figura dell’operatore socio sanitaria

H) Obiettivo del progettoIl progetto mira ad assicurare al nucleo familiare cura della persona e sostegno oltre a promuovere momenti di interazione e di scambio

L) Indicazioni delle previste forme di integrazione e coordinamento con la rete dei servizi esistenti nel territorio.

Servizio asl Dipartimento salute mentale per visite periodiche con lo psicologo. Servizio sociale comunale in relazione alle diverse forme di sostegno alla persona

I)Indicazione del costo presunto del progetto€ 5.290,00

Il comune L’ASl Assistito f.to l’Ass. Soc. f.to il CAD f.to A.F.

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In riferimento al D.Lgvo 196/03; i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e vengono utilizzati esclusivamente per tale scopo.

FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- B -

A)Piano d’intervento dettagliato e personalizzato riguardante:Nome B. M. Cognome F. residente in San Felice Circeo, minore

B)Descrizione della disabilità:Deficit cognitivo grave ( q.i. non valutabili); ritardo psicomotorio associato a miopia ipotomia a tratti d’isolamento

C) Descrizione della situazione socio-familiare:

L’utente vive in famiglia, principalmente con la madre che gli assicura una presenza costante.La famiglia è composta dalla madre e dal padre. La situazione familiare non presenta nessuna forma di disagio.

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D)Aree di intervento:

Area della motricità Area comportamentale

E)Obiettivo del progetto di aiuto alla persona:

L’obiettivo è assicurare e favorire momenti aggregativi che mirano a promuovere integrazione e socializzazione nel tessuto territoriale attraverso percorsi di accompagnamento e sostegno psico-sociale.

F)Descrizione degli interventi:

L’intervento si articola in una triplice fase riguardante:4) stimolazione dell’area neuropsicomotoria favorendo una maggiore autonomia del soggetto,

soprattutto nell’ambito della cura di sé e dei bisogni primari;5) stimolazione sensoriale e percettiva;6) stimolazione della relazionalità e della comunicazion

G)Durata dei servizi e regolamentazione dello svolgimento:Il servizio di assistenza si articola per due ore al giorno, esclusi i giorni festivi, per la durata di 1 anno

H)Modalità di gestione del servizioLa gestione del servizio di assistenza verrà effettuato dalla coop. che gestisce il servizio di assistenza domiciliare e prevede come operatore la figura dell’assistente educativoI) Obiettivo del progettoIl progetto mira ad assicurare al nucleo familiare cura della persona e sostegno al minore e favorire se è possibile momenti di socializzazione

L)Indicazioni delle previste forme di integrazione e coordinamento con la rete dei servizi esistenti nel territorio.

Servizio ASL Materno infantile per visite periodiche con lo psicologo e con il fisioterapista . Servizio sociale comunale in relazione alle diverse forme di sostegno alla famiglia

M)Indicazione del costo presunto del progetto€ 5.290,00

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Il comune L’ASl serv. Mat. Inf. Assistito f.to l’Ass. Soc. f.to f.to B.M. F.

In riferimento al D.Lgvo 196/03; i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e vengono utilizzati esclusivamente per tale scopo.

FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- C -

A)Piano d’intervento dettagliato e personalizzato riguardante:Nome C. Cognome D.G. residente in San Felice Circeo minore

B)Descrizione della disabilità:Deficit cognitivo grave ( q.i. non valutabili); con sindrome autistica

C) Descrizione della situazione socio-familiare:

L’utente frequenta la prima classe della scuola primaria. Vive in famiglia, principalmente con la madre, che gli assicura una presenza costante. Il padre lavora fuori porta ma nei momenti liberi dedica tempo e cura al minore . La situazione familiare non presenta nessuna forma di disagio.

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D)Aree di intervento:

Area della sensoriale Area comportamentale

E)Obiettivo del progetto di aiuto alla persona:

L’obiettivo è assicurare e favorire momenti aggregativi oltre quelli curriculari che mirano a promuovere una maggiore integrazione e socializzazione nel tessuto territoriale attraverso percorsi di accompagnamento e sostegno psico-sociale.

F)Descrizione degli interventi:

L’intervento si articola in una molteplici interventi riguardante sviluppo delle capacità di collaborazione e socializzazione; intervento educativo in ambito scolastico, concordato con gli insegnanti di sostegno da

svolgere a domicilio; stimolazione della relazionalità e della comunicazione stimolazione della sensorialità e della percezione.

G)Durata dei servizi e regolamentazione dello svolgimento:Il servizio di assistenza si articola due ore al giorno , esclusi i giorni festivi, per la durata di 1 anno

H)Modalità di gestione del servizioLa gestione del servizio di assistenza verrà effettuato dalla coop. che gestisce il servizio di assistenza domiciliare e prevede come operatore la figura dell’educatore

I) Obiettivo del progettoIl progetto mira ad assicurare al nucleo familiare cura della persona e sostegno al minore e favorire se è possibile momenti di socializzazione

L)Indicazioni delle previste forme di integrazione e coordinamento con la rete dei servizi esistenti nel territorio.

Servizio ASL Materno infantile per visite periodiche con lo psicologo. Servizio sociale comunale in relazione alle diverse forme di sostegno alla famiglia e di

integrazione socio-ambientale

M)

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Indicazione del costo presunto del progetto€ 5.290,00

Il comune ’ASl il serv. Mat. Inf. Assistito f.to l’Ass. Soc. f.to f.to D.G.

In riferimento al D.Lgvo 196/03; i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e vengono utilizzati esclusivamente per tale scopo.

FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA- D -

Nome A Cognome P. residente in San Felice Circeo di anni 93

Descrizione della situazione socio-ambientale Si propone l’intervento di assistenza domiciliare per l’utente sopraindicato la quale versa in situazione di parziale autosufficienza legata a una difficoltà a deambulare. Si rende noto che la sig.ra A.P. vive con i figli i quali per motivi oggettivi non riescono a coprire in modo totale l’assistenza che necessita la succitata. Il disagio non è di carattere sociale, ma è legato alla necessità di promuovere una assistenza che miri a ottimizzare e migliorare la qualità della vita dell’utente

Descrizione del progetto Area autonomiaGravemente compromessi le autonomie.

Gestione dell’igiene personale, organizzazione degli atti di vita quotidiani Disbrigo pratiche

Area familiare Sostegno al nucleo familiare

Descrizione degli interventi

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L’intervento si articola in una duplice fase, un riguardante l’igiene della persona e l’igiene ambiente in cui vive, l’altra la dimensione è di carattere sociale e di supporto familiare.Con tale intervento si cerca di consentire all’ utente di prevenire ed evitare situazioni di rischio sociale che potrebbero presentarsi.

Indicazione delle previste forme di integrazione e coordinamento con la rete dei Servizi esistenti nel territorio:

3) Servizio ASL per l’intervento fisioterapico;4) Servizio Sociale comunale in relazione alle diverse forme di sostegno

Obiettivo del progettoIl progetto mira ad assicurare al nucleo familiare cura della persona e sostegno nelle azioni e nelle pratiche burocratiche oltre a favorire se è possibile momenti di socializzazione.

Modalità di gestione del servizio Che l’intervento del servizio sarà assicurato da operatori qualificati appartenenti alla coop. sociale convenzionata con il comunePeriodicamente il Servizio Sociale verificherà il regolare uso del contributo attraverso i parametri di efficienza e di efficacia.

Indicazioni delle previste forme di integrazione e coordinamento con la rete dei servizi esistenti nel territorio.

Servizio ASL e precisamente il CAD ( servizio di assistenza domiciliare) per visite mediche specialistiche e fisioterapiche.

Servizio sociale comunale in relazione alle diverse forme di sostegno alla famiglia

Indicazione del costo presunto del progetto

€ 5.290,00

Il comune ASL Cad L’utentef.to l’Ass. Soc. f.to D.M. f.to A. P.

In riferimento al D.Lgvo 196/03; i dati riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richieste e vengono utilizzati esclusivamente per tale scopo.

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COMUNE DI CAMPODIMELE

FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA-A -

DESCRIZIONE DELLE SITUAZIONE SOCIO-AMBIENTALE

LA POPOLAZIONE DI CAMPODIMELE NELLA QUASI TOTALITÀ PUÒ ESSERE CONSIDERATA A RISCHIO DI FRAGILITÀ SOCIALE, IN QUANTO MANCANO SERVIZI E STRUTTURE CHE PERMETTANO DI RAGGIUNGERE OBIETTIVI DI INCLUSIONE E REINTEGRO NEL TESSUTO SOCIALE.QUESTO QUADRO DI GENERALE DISAGIO È AGGRAVATO DA DUE ULTERIORI FATTORI:

- UBICAZIONE TERRITORIALE DEL PAESE (SITUATO IN MONTAGNA E LOGISTICAMENTE POCO E MAL COLLEGATO AI PAESI LIMITROFI, COMPONENTI IL DISTRETTO SOCIO SANITARIO FONDI-TERRACINA);

- DISLOCAZIONE DELLA POPOLAZIONE NELLE ZONE RURALI TANTO DA PROVOCARE UN’ECCESSIVA DISPERSIONE ED UN PROLIFICARE DI POVERTÀ (VECCHIE E NUOVE) SOMMERSE.

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IL DISAGIO DELLE FASCE PIÙ DEBOLI (PORTATORI DI HANDICAP,MINORI IN DIFFICOLTÀ…) RISCHIA, IL PIÙ DELLE VOLTE, DI RIMANERE SOFFOCATO TRA “LE MURA DOMESTICHE” DEL PAESE IN QUANTO QUEST’ULTIMO PER LE MOTIVAZIONI GIÀ CITATE (LOGISTICO - TERRITORIALI), NON RIESCE A TRADURRE IN AIUTO CONCRETO LE RISORSE GIÀ OFFERTE, A LIVELLO DISTRETTUALE, DAL PIANO DI ZONA.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

A. A. PRESENTA IL PROPRIO AMBIENTE DAVVERO PARTICOLARE.NUCLEO FAMILIARE COMPOSTO DA QUATTRO ELEMENTI: GENITORI E DUE FIGLI, DI CUI UNO MINORE DI ETÀ.LA FAMIGLIA VIVE IN UNA ZONA RURALE, IN UNA ABITAZIONE NON IDONEA AD OSPITARE QUATTRO PERSONE E SOPRATTUTTO PRIVA DI SERVIZI.LA MADRE, INVALIDA, È ATTUALMENTE IN TERAPIA RIABILITATIVA, IN SEGUITO AD INTERVENTO CHIRURGICO, PER RECUPERARE LA CAPACITÀ DI DEAMBULARE.IL PADRE NON PROVVEDE AL SOSTENTAMENTO ECONOMICO DEL NUCLEO PER ALTERNATE VICISSITUDINI PARZIALMENTE INVALIDANTI, PER CUI LA FAMIGLIA È PRIVA DI MEZZI DI SOSTENTAMENTO.IL FIGLIO MINORE VIVE IN UNO STATO DI FORTE DEPRIVAZIONE DI ATTENZIONI E CURE EDUCATIVE A DIVERSI LIVELLI (FAMILIARE, SCOLASTICO, SOCIALE….), HA UN PRECARIO STATO DI SALUTE, CERTIFICABILE, ED UN LIMITATISSIMO GRADO DI INSERIMENTO SOCIALE.SI RILEVA, QUINDI, UN QUADRO GENERALE DI ESTREMA POVERTÀ ED EMARGINAZIONE.L’AMBIENTE IN CUI È COLLOCATA LA SUA ABITAZIONE RAPPRESENTA PER TUTTA LA FAMIGLIA IL PROBLEMA PIÙ GRAVE DA NON SOTTOVALUTARE IN QUANTO UNA TALE REALTÀ LASCIA DAVVERO SENZA PAROLE.QUESTO HA PORTATO A FARE UN ESAME BEN PRECISO DELLA SITUAZIONE E CERCARE DI RISOLVERE QUESTA PROBLEMATICA DANDO UNA SPERANZA AD UNA FAMIGLIA CHE NON NECESSITA DI NIENTE ALTRO CHE DI UNA STRUTTURA PRIMARIA ALL’INTERNO DELLA PROPRIA ABITAZIONE PER CONDURRE IN PARTE UNA VITA NORMALE COSÌ COME LO DEVE ESSERE PER OGNI ESSERE UMANO.OBIETTIVO DEL PROGETTOSI RITIENE DI DOVER INTERVENIRE PER POTER PERMETTERE ALLA FAMIGLIA DI USUFRUIRE DI QUESTO SERVIZIO ALL’INTERNO DELLA CASA MODIFICANDO L’AMBIENTE E SOPRATTUTTO CERCANDO DI INSERIRE QUELLE STRUTTURE CHE PERMETTINO ALLA SIGNORA A. A. DI POTERSI MUOVERE CON MAGGIORE FACILITÀ ALL’INTERNO DELLA PROPRIA ABITAZIONE CHE RAPPRESENTA PER OGNI PERSONA LUOGO DI CONFORTO E BENESSERE.

TIPOLOGIA D’INTERVENTO

LASCIARE CHE I SOGGETTI VIVONO NEL LORO AMBIENTE TRAMITE INTERVENTI NECESSARI ALL’IGIENE PERSONALE ASSISTENZA

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CONTINUA PER PERMETTERE LORO UNA VITA PIU’ ADEGUATA ALL’INSERMENTO SOCIALE.

DURATA DEL SERVIZIO E REGOLAMENTAZIONE DEL SUO SVOLGIMENTO

IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SI ARTICOLA NEI GIORNI FERIALI ESATTAMENTE:IMPEGNO ORARIO GIORNALIERO: 2 ORE GIORNALIERE PER TRE VOLTE LA SETTIMANA;IMPEGNO ORARIO ANNUALE : 319 ORE;IL SERVIZIO DURERA’ 1 ANNO.

FORME PREVISTE PER L’INTEGRAZIONE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO

SERVIZIO ASL CON VISITE PERIODICHE DI SPECIALISTI;SERVIZIO SOCIALE COMUNALE IN RELAZIONE ALLE DIVERSE FORME DI INTEGRAZIONE SOCIO-AMBIENTALI E DI SOSTEGNO ALLA PERSONA;

MODALITA’ DI GESTIONE

L’INTERVENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE VERRA’ ASSICURATO DA OPERATORI QUALIFICATI.

INDICAZIONE DEL COSTO PRESUNTO DEL PROGETTO € 10580,00

IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CAMPODIMELE SI IMPEGNA A FORNIRE NOTIZIE PER L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DELL’INTERVENTO, GLI OBIETTIVI CONSEGUITI AL COMUNE DI FONDI.

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IL DELEGATO SERVIZI SOC. L’ASSISTENTE SOCIALE

FONDO SOCIO-SANITARIO PR LA NON AUTOSUFFICIENZAPROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA-B -

PROGETTO “CRITERI E MODALITA’ PER L’UTILIZZAZIONE DEL FONDO SOCIO SANITARIO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA”

.

A) DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE SOCIO-AMBIENTALE

IL COMUNE DI CAMPODIMELE E’ UN PAESE CHE PRESENTA UN ALTO INDICE DI VECCHIAIA VISTO CHE LA POPOLAZIONE RAPPRESENTA IL 60% DEL TOTALE. DA CIO’ SI DEDUCE CHE GLI INDICI DI DIPENDENZA E DI CARICO SOCIALE PRESENTANO VALORI MOLTO ALTI.LA POPOLAZIONE NELLA QUASI TOTALITA’ PUO’ ESSERE CONSIDERATA A RISCHIO IN QUANTO MANCANO SERVIZI E STRUTTURE CHE PERMETTONO DI RAGGIUNGERE OBIETTIVI DI INCLUSIONE E REINTEGRO NEL TESSUTO SOCIALE.IL PROGETTO INTENDE MIGLIORARE IL SERVIZIO GIA’ ESISTENTE IN QUESTO COMUNE E AIUTA SOPRATTUTTO I SOGGETTI PIU’ A RISCHIO.UTENTI N3 ( 2 ANZIANI E 1 DISABILI) CON VARIEGATE PROBLEMATICHE..

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B) DESCRIZIONE DEL PROGETTO

GLI ANZIANI INCLUSI IN QUESTO PROGETTO (7) VIVONO CON PROBLEMI LEGATI ALL’IPERTENSIONE, DISFUNZIONE CARDIACA E SOLITUDINE, MENTRE I 2 DISABILI NECESSITANO DI CURE QUOTIDIANE PER PROBLEMI LEGATI A DISABILITA’ DI BASE ED ALTRO.

C) OBIETTIVI DEL PROGETTO DI AIUTO ALLA PERSONA

L’OBIETTIVO E’ QUELLO DI ASSICURARE ALLA FAMIGLIA UNA VITA DIGNITOSA TRAMITE LA CURA DELLA PERSONA E L’AMBIENTE IN CUI VIVE E FAVORIRE L’INSERIMENTO SOCIALE.

D) TIPOLOGIA ED INTERVENTI .

L’INTENTO E’ DI LASCIARE CHE I SOGGETTI VIVANO NEL PROPRIO AMBIENTE TRAMITE INTERVENTI NECESSARI PER L’IGIENE PERSONALE,ASSISTENZA CONTINUA ED ACCOMPAGNAMENTO PER USCITE EXTRAFAMILIARE PER GARANTIRE LA SOCIALIZZAZIONE.

E) DURATA DEL SERVIZIO E REGOLAMENTAZIONE DEL SUO SVOLGIMENTO

IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SI ARTICOLA NEI GIORNI FERIALI ESATTAMENTE:IMPEGNO ORARIO GIORNALIERO: 3 ore giornaliere per due volte la settimana.IMPEGNO ORARIO ANNUALE: 319 ore.IL SERVIZIO AVRA’ LA DURATA DI UN ANNOF) FORME PREVISTE PER L’INTEGRAZIONE DEI SERVIZI ESISTENTI NEL TERRITORIO.

SERVIZIO ASL CON VISITE PERIODICHE DI SPECIALISTI;SERVIZIO SOCIALE COMUNALE IN RELAZIONE ALLE DIVERSE FORME DI INTEGRAZIONE SOCIO-AMBIENTALE E DI SOSTEGNO ALLA PERSONA.

G) MODALITA’ DI GESTIONE DEL SERVIZIO

L’INTERVENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE VERRA’ ASSICURATO DA OPERATORI QUALIFICATI.

H) INDICAZIONE DEL COSTO PRESUNTO DEL PROGETTO.

€ 10580,00

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I) IMPEGNO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CAMPODIMELE SI IMPEGNA A FORNIRE NOTIZIE PER L’ANDAMENTO E L’EFFICACIA DELL’INTERVENTO, GLI OBIETTIVI CONSEGUITI AL COMUNE DI FONDI.

IL DELEGATO SERVIZI SOC. l’ASL L’ASSISTENTE SOCIALE

F.To L.S. F.to D.M. A.I.

F. IL BUDGET DI DISTRETTO

Le Risorse Tabelle :A1 –A2 –Ripartizione distrettuale delle risorse regionali per popolazione e macroareaB – Scheda di programmazione distrettuale per macroareaC – Scheda “PROGETTI” finanziamento e cofinanziamento

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G. IL BILANCIO

Contabilità distretto anni 2001-2004