PSICOPATOLOGIA FUNZIONALE

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PSICOPATOLOGIA FUNZIONALE. L’uomo deve sapere che null’altro che dal cervello provengono gioie, piaceri, risate e divertimenti e dolori, tristezze, sconforto e lamenti… . grazie al cervello noi vediamo, sentiamo e a causa del cervello possiamo anche impazzire Ippocrate (460-370 a.C.). - PowerPoint PPT Presentation

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PSICOPATOLOGIA FUNZIONALE

L’uomo deve sapere che null’altro che dal cervello provengono

gioie, piaceri, risate e divertimenti e dolori, tristezze, sconforto e

lamenti…. grazie al cervello noi vediamo, sentiamo e a causa del

cervello possiamo anche impazzire

Ippocrate (460-370 a.C.)

Tutti i processi mentali, anche quelli psicologici più complessi,

derivano da operazioni del cervello

Eric R. Kandelpremio Nobel per la Medicina e le Neuroscienze

(2000)

Era il 13 settembre del 1848 quando Phineas Gage, operaio delle ferrovie del Vermont, commise un errore che avrebbe lasciato traccia nella conoscenza del cervello. Il bastone di ferro con cui aveva pigiato la polvere esplosiva in un foro della roccia destinata a saltare produsse accidentalmente una scintilla. Questa accese la polvere e il bastone divenne un proiettile, che attraversò la testa di Gage andando poi a terra a distanza di metri. Nonostante la gravità dell'incidente, Phineas Gage si riprese completamente. Ma non era più lo stesso Phineas, gentile e efficiente nel lavoro, che ricordavano gli amici. Era diventato irrequieto, volubile, violento. Oggi il suo cranio è esposto nel museo Warren della Harvard Medical School, insieme con il bastone che lo ha attraversato, a ricordo di quell'involontario esperimento in vivo che chiaramente collegava una regione del cervello ad un comportamento umano.

L’incredibile casodi Phineas Gage

“Il comportamento rappresenta il luogo privilegiato per il processo di comprensione dell’intera gamma delle espressioni della mente sana, e di quella malata,…

…l’osservazione dei comportamenti normali, e dei suoi correlati patologi, costituisce un punto di partenza necessario per l’indagine delle manifestazioni psicopatologiche”

Il presupposto delle neuroscienze

funzioni cerebrali comportamento

Le azioni del cervello sono alla base non solo di comportamenti

motori relativamente semplici, come il camminare e il mangiare,

ma anche di tutte le azioni cognitive complesse che noi

associamo a un comportamento specificamente umano come

l’agire o il pensare

Di conseguenza, i disturbi del comportamento che caratterizzano

la malattia psichiatrica sono disturbi delle funzioni cerebrali,

anche quando loro cause sono chiaramente di origine ambientale

funzioni cerebrali comportamento

«Oggetto della psicopatologia sono i processi psichici reali, le loro cause,

le loro conseguenze, le loro relazioni»

Jaspers

SCOPO DELLA PSICOPATOLOGIA

1. Ordina, in modo sistematico e descrittivo, le esperienze e i vissuti del paziente

2. Identifica nell’ambito dei fenomeni psichici gli elementi di deviazione dalla norma e li colloca nel continuum normalità-patologia

3. Definisce come “sintomi” insiemi di tratti elementari che fanno riferimento alla medesima alterazione

4. Stabilisce rapporti tra funzioni psichiche alterate e studia le loro cause e le loro conseguenze

5. Descrive, raggruppa e “classifica” le alterazioni della vita psichica dando origine e sistematicità alle esperienze “intrapsichiche” del paziente

OBIETTIVI DELLA PSICOPATOLOGIA

Psicopatologia attuale:

il retaggio della psicopatologia descrittiva

Il modo attuale di descrivere rappresentazioni interne in

ambito patologico, quali personalità, pensiero, emotività,

affettività, funzioni cognitive. Deriva dall' attitudine di

studiosi del XIX sec. ad individuare e descrivere le diverse

facoltà mentali (fenomenologia).

Di tutto questo bagaglio rimane una psicopatologia

“purgata”, rappresentata dal DSM, elenco di sintomi e

segni raggruppati a formare sindromi e disturbi, senza

alcun paradigma teorico (ateoreticità del sistema)

Procedere in termini descrittivi puri non tiene conto della

corrispondenza tra strutture cerebrali, loro

organizzazione funzionale ed espressioni mentali di tali

organizzazioni, soprattutto nelle condizioni disfunzionali

e patologiche

Articolo scannerizzato

(Andreasen NC, Science, 1997)

Obiettivi:• Identificare i meccanismi

neurali dei processi cognitivi normali

• Comprendere le disfunzioni nei disturbi mentali

Osservazione clinica, neuroimaging, neurofarmacologia, neuropsicologia, ecc.

ASSUNTI FONDAMENTALI

• Relazione fra mente e cervello

• Dal fenotipo all’endofenotipo (biotipo)

• Confini fra processi cognitivi normali e patologici: approccio categoriale vs dimensionale

• Disturbi vs sintomi

• Modelli cognitivi dei disturbi mentali

Ritualizzazione mentale ed agita di gioco d’azzardo, controllo rigidamente strutturato di azioni e titoli di borsa…

Lavaggio frequente delle mani con ritualizzazione delle azioni, comportamenti perfezionistici di ordine…

Perfezionismo e ritualizzazione dell’assunzione del cibo e del controllo del peso…

Controlli ripetuti e ritualizzati davanti allo specchio di una parte specifica del corpo…

Gioco d’Azzardo Patologico

Disturbo Ossessivo-Compulsivo

Anoressia Nervosa

Disturbo Dismorfismo

Corporeo

OSSERVIAMO QUESTE MANIFESTAZIONI COMPORTAMENTALI…

QUATTRO FENOMENI CON CARATERISTICHE

COMUNIDipendenze

Disturbi d’Ansia

Anoressia Nervosa

Disturbo Dismorfismo

Corporeo

OSSERVIAMO QUESTE MANIFESTAZIONI COMPORTAMENTALI…

Disturbi somatoformi

Disturbi dell’alimentazione

Gioco d’Azzardo Patologico

Disturbo Ossessivo-Compulsivo

4 fenomeni, sintomi di 4 differenti diagnosi appartenenti a gruppi diversi dell’Asse I

Classifichiamo questi fenomeni in modo diverso (approccio descrittivo) ma dobbiamo far riferimento a elementi comuni

(approccio funzionale)

Scelta TERAPIA

LA PSICOPATOLOGIA FUNZIONALE

CORTECCIAFRONTALE

GLOBO PALLIDOSOSTANZA NIGRA

STRIATO

I circuiti fronto-sottocorticali

TALAMO

Corteccia frontale

Talamo

Gangli dellabase

FUNZIONI• Attenzione• Perseveranza• Giudizio• Controllo degli impulsi• Organizzazione• Risoluzione dei problemi• Criticità del giudizio• Capacità di esprimere

emozioni• Apprendimento

dall’esperienza

PATOLOGIA• Distraibilità• Iperattività• Impulsività• Tendenza a

procrastinare• Disorganizzazione• Deficit di giudizio e

critica• Deficit della memoria a

breve termine• Ansia• Deficit di apprendimento

Corteccia frontale

FUNZIONI• Integrazione dei movimenti

con i sentimenti• Comportamento motorio

fine• Soppressione dei

comportamenti non voluti• Determinazione del livello di

ansia• Aumento della motivazione• Senso del piacere

PATOLOGIA• Tensione muscolare• Tremori• Cefalea• Ansia• Pessimismo• Tendenza all’evitamento• Eccesso o scarsità di

motivazione

Gangli della base

FUNZIONI• Regolazione dell’aspetto

emotivo dei pensieri• Filtra gli stimoli esterni• Immagazzina gli eventi

emozionali significativi• Modula la motivazione• Modulazione stati fisiologici

PATOLOGIA• Irritabilità• Depressione• Riduzione della motivazione• Percezione degli eventi in

senso negativo• Isolamento sociale• Alterazioni ritmi fisologici

Talamo

CORTECCIAFRONTALE

GLOBO PALLIDOSOSTANZA NIGRA

STRIATO

I circuiti fronto-sottocorticali

TALAMO

Orbitofrontalcortex

Cingulatecortex

Ventromedial caudate and nucleus accumbens

+

Globus pallidus interna

substantia nigrapars reticulata

-

Indirect basal ganglia control system

(globus pallidus externa,subthalamic nucleus)

-

-

++

+

-

Medial dorsal

thalamus

DIRECTPATHWAYINDIRECTPATHWAY

Orbitofrontalcortex

Cingulatecortex

Ventromedial caudate and nucleus accumbens

Medial dorsal

thalamus

Indirect basal ganglia control system

(globus pallidus externa,subthalamic nucleus)

Globus pallidus internasubstantia nigrapars reticulata

+

++

+

- -

--

BALANCEPATHWAY

Orbitofrontalcortex

Cingulatecortex

Ventromedial caudate and nucleus accumbens

Medial dorsal

thalamus

Indirect basal ganglia control system

(globus pallidus externa,subthalamic nucleus)

Globus pallidus internasubstantia nigrapars reticulata

+

++

+

- -

--

INBALANCEPATHWAY

IN OCD

- -

• Studi PET hanno evidenziato più elevate attività metaboliche negli emisferi

cerebrali, nel nucleo caudato e nel giro orbitale nei pazienti con DOC

rispetto ai controlli; ulteriori indagini hanno invece riscontrato per i pazienti

con DOC differenze rispetto ai controlli nella attività metabolica nella sola

corteccia frontale (Saxena et al., 2002). Dati analoghi per i soggetti affetti da

patologie dello spettro ossessivo-compulsivo

• Studi sulle modificazioni cerebrali di pazienti DOC, in relazione

all’esecuzione di compiti cognitivi che richiedono l’attivazione di specifiche

aree cerebrali, hanno permesso di osservare una maggiore attivazione a

livello delle aree corticali coinvolte durante l’esecuzione del test e una

difettosa soppressione di tale attivazione nel periodo successivo di riposo

funzionale, rispetto ai controlli (Saxena, 2004)

FISIOLOGIA

PSICOPATOLOGIA

FISIOPATOLOGIA

biologia

neuropsicologia

imaging

ImmagineAnatomica

ImmagineFunzionale

PSICOPATOLOGIA FUNZIONALE

Dal pensiero al comportamento

nella Psicopatologia Funzionale

PENSIERO

Pensiero

Attività mentale che comprende una serie di fenomeni come:

• ragionare• riflettere

• immaginare• fantasticare

• prestare attenzione• ricordare

Permette di essere in comunicazione con il mondo esterno, con se stessi, con gli altri e di costruire ipotesi sul mondo

Esistono diverse interpretazioni e definizioni sulla natura del pensiero che dipendono dai diversi orientamenti teorici e dalle diverse metodologie di indagine

COMPORTAMENTISMO

In base al modello stimolo-risposta riduce il pensiero ad una risposta alla stimolazione ambientale ed è identificato con il dato verificabile che è il linguaggio

PSICOANALISI

È interpretato come la facoltà del conscio che opera secondo il principio di realtà cioè di risposta ed adattamento alla realtà esterna

Pensiero

COGNITIVISMO

Parte dal presupposto che la mente non si limita a registrare informazioni ma le filtra e le elabora intervenendo in modo attivo

I concetti espressi non sono il risultato di una semplice risposta agli stimoli esterni ma l’espressione del modo con cui l’esperienza soggettiva è stata organizzata

Pensiero

COMPORTAMENTO

Insieme stabile di azioni e reazioni di un organismo ad una stimolazione che proviene da mondo esterno (stimolo) o

dall’interno dell’organismo stesso (motivazione)

● relazioni spaziali -> il comportamento è una mediazione tra uno spazio interno e uno spazio esterno organizzati in un sistema

Costitutive del comportamento sono:

Comportamento

● relazioni temporali -> il comportamento assume forma di continuità grazie alla memoria e si organizza intorno a questa

● relazioni di conoscenza -> il comportamento è un fenomeno osservabile e come tale si inserisce nella relazione tra osservatore e osservato

Comportamento

Esistono diverse interpretazioni e definizioni sulla natura del comportamento che dipendono dai diversi orientamenti teorici e dalle diverse metodologie di indagine

PSICOANALISI

Il comportamento è visto come la risultante del livello di conflittualità tra principio di piacere (quello che voglio) e principio di realtà (quello che devo) che impone l’adattamento all’ambiente, quindi tra istanze regressive infantili e istanze progressive e mature

Comportamento

COMPORTAMENTISMO

COGNITIVISMO

Il comportamento è attivato da un bisogno dell’organismo teso a provocare una modificazione dell’ambiente che permetta il soddisfacimento. Permette l’adattamento all’ambiente che si spiega con il modello del condizionamento classico e operante

Il comportamento è la risultante di progressivi aggiustamenti rispetto a quello che penso ed a quello che voglio, in modo adattativo rispetto all’ambiente circostante

Il pensiero precede il comportamento

Comportamento

Che relazione tra PENSIERO e

COMPORTAMENTO?

Il comportamento è l’espressione agita di un pensiero, di un’idea, di una credenza o di una preoccupazione

Questo stretto rapporto consente anche la comprensione di quadri psicopatologici soprattutto nei casi in cui è difficile accedere direttamente ad idee e pensieri

Il comportamento direttamente osservato o descritto da osservatori esterni (familiari, ecc …) ci fornirà la chiave di lettura del quadro psicopatologico e ci darà una direzione nelle valutazioni cliniche

Quale relazione?

Se è vero che alle volte il comportamento è lo specchio del pensiero, esistono casi in cui questa equazione non è

rispettata e pertanto le caratteristiche dell’ideazione non sono deducibili da ciò che osserviamo

COMPORTAMENTO PENSIERO

Quale relazione?

1- soggetti affetti da ideazione ossessiva e da comportamenti compulsivi

Sebbene più raramente, esistono soggetti con contenuti di contaminazione che, nonostante presentino una forte preoccupazione patologica per lo sporco, solo occasionalmente attueranno ritualità di lavaggio, rimandandoli il più possibile, soprattutto nel caso di situazioni sociali, preoccupati ed imbarazzati dall'agire di fronte ad altri. In questo caso il soggetto si sforzerà di mascherare l'incremento dell'ansia a cui si espone e cercherà delle strade compensatorie per uscire "indenne" dalla situazione in cui si trova.

Quale relazione?

2- sentimento di gelosia che può oltrepassare una situazione di normalità fino ad assumere connotati deliranti

Una coppia di giovani sposi, si presenta in ambulatorio e la moglie riferisce di aver portato il marito a fare una visita perché esasperata dal clima famigliare che da alcuni mesi è diventato insopportabile, poiché il marito crede di essere tradito e che essa abbia una relazione con un’altra persona. L’analisi del comportamento del marito non evidenzia elementi che possano destare sospetti di un’ideazione delirante, al di là di alcune generiche accuse mosse nei confronti della moglie, una certa irritabilità e sospettosità, e qualche domanda del tipo “come hai passato la giornata oggi?” quando torna a casa la sera. Se il comportamento può essere paragonabile a quello di un soggetto molto geloso, sarà solo l’analisi del contenuto e la valutazione del rapporto di realtà, condotta durante il colloquio, ad evidenziare un’ideazione delirante di gelosia, caratterizzata da certezza soggettiva, incorreggibilità e pervasività.

Quale relazione?