Per informare i cittadini sullandamento generale delleconomia i mezzi dinformazione usano spesso...

Post on 02-May-2015

215 views 2 download

Transcript of Per informare i cittadini sullandamento generale delleconomia i mezzi dinformazione usano spesso...

Per informare i cittadini sull’andamento generale dell’economia i mezzi d’informazione usano

spesso particolari termini:

PNL, PIL, REDDITO NAZIONALE, REDDITO PRO CAPITE

INDICI ECONOMICI

Se osserviamo i titoli delle pagine economiche di molti

quotidiamo, ci accorgiamo che stiamo attraversando un periodo

alquanto minaccioso.

Se osserviamo il passato più remoto, decine o anche centinaia di anni,

possiamo scoprire che i passi avanti in termini di benessere e di qualità

della vita sono stati enormi.

Alla metà del Settecento un nobile inglese, ossia un ricco del più avanzato paese dell'epoca, aveva una speranza di vita che non superava i 50 anni.

Oggi qualsiasi cittadino italiano, ricco o povero, può ragionevolmente sperare di superare i 77 anni se è maschio e anche gli 83 se è femmina.

Fino agli inizi del Novecento la base dell'alimentazione della gran parte degli italiani era costituita da pasta e pane e non sempre in quantità soddisfacente, mentre oggi, nei paesi industrializzati, anche persone di modesta condizione possono contare su una discreta varietà nutrizionale e la fame è un problema sostanzialmente scomparso.

L'aumento della produzione complessiva di un paese e del benessere individuale dei singoli cittadini, costituisce quello

che gli studiosi chiamano

CRESCITA ECONOMICA.

La tendenza di fondo (talvolta chiamata trend) dell'attività economica di paesi come l'Italia è orientata verso l'alto, verso la crescita. Questo vuol dire che al termine di ogni ciclo l'attività produttiva si trova, quasi sempre, a un livello superiore rispetto all'inizio del ciclo

trend

….ma l’andamento è assai poco regolare.

L’attività economica procede infatti lungo un sentiero accidentato alternando a fasi di espansione (cioè di forte crescita) , fasi di depressione ( cioè di crescita minore o addirittura negativa)

Questo alternarsi di periodo di crescita e di involuzioni prende il nome di

CICLO ECONOMICO

Nell'economia capitalista si sono distinte fasi alterne di espansione e di recessione, ciò si definisce ciclo economico intendendo la regolarità nel manifestarsi di questi eventi.

FASI DEI CICLI:

- Fase di espansione (Inflazione) : Aumento continuo del volume di produzione,di occupazione dei fattori produttivi,del livello generalizzato del prezzi e del reddito globale; - Fase di crisi (Regresso) :Momento nel quale s'interrompe il movimento di ascensione e ha inizio il punto di inversione superiore; - Fase di contrattazione o recessione :Accentuata diminuzione del volume della produzione, dell'occupazione dei fattori produttivi,del livello generale dei prezzi e del reddito globale; - Fase di ripresa : Nuova espansione in quanto il volume di produzione, sotto la spinta di un nuovo o maggior profitto, tende a riprendere un andamento ascensionale.

)

La fase ascendente del ciclo economico non è infinita poiché la capacità produttiva di un paese non può crescere oltre certi limiti.

Quando tutti, o quasi, i lavoratori sono occupati e le imprese marciano a pieno regime, eventuali aumenti della domanda non si traducono in un incremento della produzione, ma dei prezzi.

A questo punto cade la domanda

Gli imprenditori, di fronte alla constatazione che il mercato non assorbe più tutta la loro produzione, riducono l'attività e, se possono, licenziano una parte del personale, diminuiscono gli straordinari e così via; la quantità di salari e stipendi distribuiti ai lavoratori diminuisce e quindi i loro acquisti calano;il mercato registra una contrazione della domanda ancora più forte, spingendo altri imprenditori a diminuire l'attività e quindi l'occupazione e quindi i redditi distribuiti e quindi la domanda e così via .

Che cosa succede durante una crisi?

Dagli anni Trenta in avanti si è pensato di interrompere questo circolo vizioso con

l'intervento dello stato.

Se lo stato, nella fase iniziale della crisi, sostituisce il calo della domanda con la propria spesa (per esempio la spesa per le opere pubbliche) oppure riduce le imposte in modo da spingere i cittadini a consumare di più, può stroncare sul nascere il meccanismo della crisi.

La capacità produttiva complessiva di un paese si può condensare in un solo indicatore:

il Prodotto interno lordo (Pil),

ossia la somma del valore di tutte le merci e i servizi prodotti in un anno all'interno dei confini nazionali.

Misurare la crescita

Osserviamo che la crescita è stata molto lenta nella fase post-unitaria, ha subito una prima accelerazione all'inizio del secolo scorso, ha proceduto tra alti e bassi nel periodo fascista e ha registrato un crollo in corrispondenza della seconda guerra mondiale.Negli ultimi 50 anni , con alti e bassi, la cresciata del PIL è stata mediamente superiore al 4% annuo

Andamento del PIL dall’Unità d’Italia

Sviluppo e sottosviluppo

Differenza tra crescita e sviluppo

Viene definita sulla base di precisi indicatori economici: l'aumento del reddito globale e procapite, dei consumi, degli investimenti, dell'occupazione.

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

4

1971-1980

1981-1990

1991-2000

2001-2003

2003-2004

2004-2005

2005-2006

2006-2007

%

UEM

Italia

PIL: Variazioni % medie annuePIL: Variazioni % medie annue

La crescita

Lo sviluppo viene considerato in relazione alla qualità della vita: la disponibilità di risorse e di un’occupazione, il diritto all'istruzione, il godimento di diritti di libertà, ecc.

E’ invece un concetto più complesso che coinvolge non solo gli aspetti economici, ma anche quelli sociali e culturali ( per esempio il grado di istruzione) e quelli politico-istituzionali (in primo luogo il livello di democrazia)

Lo sviluppo

NOZIONE DI SVILUPPO

Aspetti quantitativi

Aspetti qualitativi

Crescita di fattorieconomici

Crescita di fattori extraeconomici

Culturali AmbientaliAssistenzialiSanitari

INDICI DI

BENESSERE

Il concetto di sviluppo

ha quindi un significato più

ampio rispetto a quello di crescita

economica.

GLI STRUMENTI DI MISURAZIONE DELLO SVILUPPO

Aumento quantitativo

Livello del PIL

Aumento qualitativo

Grado di scolarizzazione

Qualità del servizio sanitario e dei servizi pubblici in generale

La speranza di vita alla nascita

La mortalità infantile

Il tasso di inquinamento

Il tempo libero mediamente disponibile per ogni cittadino

L’assistenza ai malati, agli anziani,….

Vista la moderna concezione di sviluppo, inteso non solo come aumento di ricchezza materiale, ma anche come miglioramento delle condizioni di vita, il solo PIL quindi non risulta più una misura significativa.

• Anche nei Paesi sviluppati gli operatori utilizzano altri indici complementari al PIL per misurare le performances economiche.

• La determinazione stessa del PIL è ambigua per svariati motivi (esclusione delle economie non monetarie, sommerse, illegali etc.; problemi statistici; adozione di tassi di cambio poco indicativi; difficoltà di deflazione).

Il 30% del PIL Italiano

e il 10% di quello Statunitense

non è misurato dalla

contabilità ufficiale.

Un indicatore composito che fa riferimento a una situazione dello sviluppo umano sotto un profilo non nettamente economico, ma umano, cioè in rapporto al benessere

dell’uomo è

ISU

E’ elaborato dall’organizzazione delle Nazioni Unite a partire del 1990

L’ISU tiene conto di tre soli fattori, che a loro volta si basano su ulteriori indicatori:

1. livello di sanità

2. livello di istruzione

3. il reddito, rappresentato dal PIL pro-capite dopo una doppia trasformazione che tiene conto del reale potere di acquisto del paese.

Osservazioni

Il grado di sviluppo dei vari paesi secondo l’ISU appare notevolmente diverso da quello secondo l’indicatore tradizionale, il PIL. Casi più eclatanti sono Sri Lanka e Cina che risalgono la classifica di ben 44 e 44 posti, mentre paesi come l’Arabia Saudita e il Gabon scendono di 53 e 65 posti (dati del 1990).

UN PO’ DI NUMERI

PIL e Altri Indicatori

PAESEPIL

(2001)POPOLAZ.

(2001)PIL PROCAP.

(2001)TASSO MORTALITA'

(2000-05)mld US$ in milioni US$ Uomini Donne Uomini Donne %

Stati Uniti 10.516,22 278,1 37.815 nd nd 74,6 80,4 7Giappone 4.172,97 127,2 32.806 nd nd 77,8 85,0 3Germania 2.430,80 82,3 29.536 nd nd 75,0 81,1 5Cina 1.776,26 1.289,5 1.377 8,3 23,7 69,1 73,5 37Italia 1.273,85 57,5 22.154 1,1 2,0 75,5 81,9 5Russia 1.103,67 144,0 7.664 0,3 0,6 60 72,5 17India 823,02 1.028,1 501 31,5 54,6 63,6 64,9 65Brasile 789,36 168,4 4.689 14,9 14,6 64,7 72,6 38Svezia 309,23 8,9 34.745 nd nd 77,6 82,6 3Indonesia 270,25 213,9 1.263 8,1 17,8 65,3 69,3 40Sud Africa 174,90 43,3 4.040 14 15,4 46,5 48,3 59Nigeria 145,90 132,0 1.100 27,6 44,2 52 52,2 79Malesia 135,99 23,5 5.757 8,6 16,5 70,6 75,5 10Mozambico 4,84 18,1 267 39,9 71,3 37,3 38,6 128

%ANALFABETISMO (2000)

ASPETTATIVA DI VITA (2000-05)

PIL e PIL pro capite

-

5.000,00

10.000,00

15.000,00

20.000,00

25.000,00

30.000,00

35.000,00

40.000,00

PIL (2001) mld US$ PIL PROCAP. (2001) US$

PIL pro capite e aspettativa di vita

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

ASPETTATIVA DI VITA (2000-05) Uomini ASPETTATIVA DI VITA (2000-05) Donne

PIL PROCAP. (2001) US$ x 1.000

Pil pro capite e tasso di mortalità

0

20

40

60

80

100

120

140

TASSO MORTALITA' (2000-05) % PIL PROCAP. (2001) US$ x 1.000

PIL pro capite e analfabetismo

0

10

20

30

40

50

60

70

80

%ANALFABETISMO (2000) Uomini %ANALFABETISMO (2000) Donne

PIL PROCAP. (2001) US$ x 1.000