LA CLASSE VA IN RETE E ACCORCIA LE DISTANZE 1 E 2B DIGITALI ISTITUTO COMPRENSIVO RAPALLO LA CLASSE...

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LA CLASSE VA IN RETELA CLASSE VA IN RETEE ACCORCIA LE DISTANZE E ACCORCIA LE DISTANZE

1 E 2B DIGITALI1 E 2B DIGITALIISTITUTO COMPRENSIVO RAPALLOISTITUTO COMPRENSIVO RAPALLO

LA CLASSE VA IN RETELA CLASSE VA IN RETEE ACCORCIA LE DISTANZE E ACCORCIA LE DISTANZE

1 E 2B DIGITALI1 E 2B DIGITALIISTITUTO COMPRENSIVO RAPALLOISTITUTO COMPRENSIVO RAPALLO

L’IC Rapallo è nato il1° settembre 2012.

Da quel momento, in questi anni abbiamo avviato diverse iniziative, sull’orientamento post scuola media, contro la dispersione e l’abbandono scolastico, sull’innovazione didattica, in particolare la didattica digitale.

DIDATTICA DIGITALE: UN’ESIGENZA SENTITAAbbiamo cominciato a parlare di didattica digitale a marzodello scorso anno, sull’onda dell’entusiasmo per una visitaalla prima “tecnoclasse” della Liguria, a Mele. Da tempo si era acceso a scuola il dibattito sulle nuovetecnologie e sul desiderio di alcuni di noi di far entrare in classe gli strumenti usati abitualmente fuori dalla scuola e condivisi con i nostrialunni.

L’ESPERIENZA DI MELEA Mele abbiamo visto una classe digitale: banchi non allineati ma disposti a isole per favorire il lavoro a gruppi, i ragazzi hanno tutti l’IPad aperto davanti, ma nessuno gioca o si distrae.La lezione del giorno è interdisciplinare scienze-geografia e la classe sta lavorando a unprogetto di monitoraggio delle possibili frane sul territorio dovuto alle ultime frequenti piogge.L’impressione è quella di una grande concretezza ed efficacia.

L’AGGIORNAMENTO

In primavera abbiamo partecipato al primo corso diaggiornamento con Pier Cesare Rivoltella, uno dei massimi esperti italiani di didattica digitale. Per la prima volta sentiamo parlare di apprendimento situato, di lezione dialogata e di “gamification”, che sarebbe far imparare ai ragazzi gli argomenti scolastici utilizzando le stesse logiche che loro usano nei videogiochi, come il try and error o le comunità di apprendimento.

UN APPROCCIO “SOFT”

Presa la grande decisione, di comune accordo stabiliamodi non partire con tutte le materie: un po’ per un fattocontingente - non tutti gli insegnanti sono disponibili alla sperimentazione - un po’ perché ci convince l’idea di un approccio “soft”, che da un lato valorizzi le nuovecompetenze, dall’altro mantenga l’attenzione su quelle “tradizionali”. Un’ideacondivisa anche dai genitori dei futuri alunni.

L’IMPEGNO DELLE FAMIGLIE

L’iniziativa suscita da subito interesse e in poco tempo laclasse è formata, grazie all’impegno - economico ma nonsolo - dei genitori, che partecipano con grandeentusiasmo alle riunioni organizzative della nuova classe,supportandoci con pazienza e coinvolgimento anchequando ci è sembrato di trovarci di fronte a problemiirresolubili, come la questione dei libri di testo: un po’cartacei, un po’ digitali, solo la minima parte veramenteinterattivi.

NASCE L’AULA DIGITALE…

L’estate è dedicata alla formazione dei docenti. Alla fine di luglio, grazie all’importante impegno economicodella scuola, abbiamo avuto 6 I Pad per gli insegnanti e alla fine di agosto l’aula allestita per la didattica digitalecon lavagna interattiva e una connessione“personalizzata” che ci consente di scaricare materiale da internet anche tutti insieme.

… E QUELLA VIRTUALE SUL WEB

A questo punto abbiamo allestito la nostra “aula virtuale” creando un sistema di cartelle condivise che ci permette di essere sempre in contatto con i nostri alunni e le loro famiglie. Uno degli obiettivi che ci siamo posti è stato anche quello di allargare lo spazio di interazione tra scuola e famiglia, superando il concetto tradizionale di “orario di ricevimento” ma favorendo un contatto più diretto e immediato.

LO SBARCO SUL WEB: I BLOG E FACEBOOK

Sul sito della scuola www.istitutocomprensivorapallo.gov.itabbiamo creato un blog dove raccontiamole esperienze più significative della nostra pratica didatticaper condividerle con i genitori e le altre scuole.

LA SCUOLA SI FA SOCIAL: IL BLOG

Sul blog antoinettelarose.over-blog.com l’insegnante di francese posta esercizi interattivi, videolezioni, registrazioni di brani in modo che gli alunni possano migliorare la loro pronuncia, ma anche notizie e video divertenti riguardanti la Francia e la sua cultura

LA SCUOLA SI FA SOCIAL: FACEBOOKSulla pagina Facebookdella classe postiamo avvisi, immagini, video, quiz interattivi da fare come un gioco, mappe concettuali e tutte quelle notizie alle quali magari si accenna in classe ma non c’è tempo di approfondire.

LA DIDATTICA: GLI EASDal punto di vista didattico abbiamo cercato di fare nostro ilconcetto di “Episodio di Apprendimento Situato” di cuici ha parlato Rivoltella, ribaltando il concetto tradizionale diapprendimento in cui si spiega un argomento, lo si dà dastudiare e poi lo si sente ripetere. Le nuove tecnologie cipermettono di accedere facilmente a qualsiasi notizia oargomento, quindi si può far “costruire” ai ragazzi la lezioneinvitandoli ad usare tutti gli strumenti a loro disposizione:internet, programmi di videomaking, podcast. Il giorno dopoin classe si discute insieme confrontando le notizie trovatee chiarendo i problemi emersi.

L’INSEGNAMENTO CAPOVOLTOL’idea è quella di “capovolgere” la classe - ovvero invertire il tradizionale schema di insegnamento e apprendimento, facendo dell’aula non più il luogo di trasmissione dellenozioni ma lo spazio di lavoro e discussione dove si imparaad utilizzarle nel confronto con i compagni e l’insegnante. Nella “flipped classroom”,l’insegnante fornisce ai ragazzi i materiali utili all’esplorazione autonoma dell’argomento di studio. Questi possono includere: libri, presentazioni, siti web, video tutorial e simili.

IN SINTESITRE MOMENTI

ANTICIPATORIO (situazione stimolo: video, immagine, situazione, testimonianza)

OPERATIVO (attività di produzione)

RISTRUTTURATIVO (fissare gli argomenti importanti)

COSA CAMBIARende i ragazzi indipendenti nello studio (diamo degli obiettivi, forniamo del materiale semplice e coinvolgente consultabile in qualunque momentoche permette ai ragazzi di studiare alla loro velocità)

Consente l’apprendimento significativo(i ragazzi arrivano già in classe con delle domande, diminuisce la lezione frontale e aumenta il tempo per seguirli personalmente)

Permette ai ragazzi di esprimere la loro creatività

IL MEDIOEVO… IN MINIATURAUn esempio del nostro modo di far lezione è stato il lavorosulle miniature, che ci ha permesso di costruire una Lezione sul Medioevo partendo da un argomento specifico. I ragazzi si sono divisi in gruppi contrassegnati dalle cinqueW del giornalismo (who, what, when, where, why) e hannocercato, aiutati da noi, informazioni e immagini.

IL MEDIOEVO… IN MINIATURAIl giorno dopo abbiamo analizzato tutti insieme le informazioni raccolte, correggendo gli eventuali errori e approfondendo gli argomenti più interessanti.

Poi abbiamo guardato due libri medievali in formato multimediale, The book ok Kells e Les très riches heuresdu Duc de Berry, in modo da confrontare ciò che avevamo imparato con due autentiche fonti storiche.

http://www.youtube.com/watch?v=mtRmZSWUyI0

IL MEDIOEVO… IN MINIATURAConvinte che la scuola debba spiegare ai ragazzi il mondo in cui vivonoe i loro simboli, abbiamo usato The book of Kells anche per unadiscussione sui simboli celtici più frequentemente usati nei tatuaggi, diventata poi una riflessione sull’immagine che si vuole dare di sestessi attraverso il corpo, l’abbigliamento, le scritte sulle magliette o sugli zaini, i profili sui social o le playlist musicali condivise

IL MEDIOEVO… IN MINIATURAAlla fine abbiamo raccolto i nostri lavori in un libro elettronico, cosa che poi abbiamo cercato di far diventare una prassi, almeno per gli argomenti più significativi.

NOTA: il lavoro dell’insegnantequi è fare una sceltadi argomenti e di insegnare un METODO replicabile piuttosto che una successione di argomenti.

Le lezioni non sono quasi mai frontali, i banchi si spostanospesso a “isole” per favorire il lavoro di gruppo, l’insegnante è raramente in cattedra. La maneggiabilità degli I-Pad fa sì che si possa far lezionepraticamente ovunque e questo ci permette di sfruttare al meglio i diversi ambienti della scuola, come la biblioteca, perfetta con la sua “tavola rotonda”.

IL SETTING D’AULA

Una volta alla settimana lavoriamo in compresenza Per favorire un approccio il più interdisciplinare possibileagli argomenti trattati.http://www.youtube.com/watch?v=lw2_HZTuQBE

LA COMPRESENZA

IN GITA CON L’I-PADDurante le uscite didattiche i ragazzi usano l’IPad per scrivere,fotografare, disegnare, riprendere: al ritorno in classe si dividono ingruppi, ognuno con un compito preciso (testi, riprese, foto, disegni) e realizzano una presentazione multimediale in modo che resti loroqualcosa di concreto dell’esperienza vissuta.

Chi è assente e vuole seguire le lezioni da casapuò farlo collegandosi con Skype, intervenendoproprio come se fosse in classe. Usiamo Skype anche per restare in contatto al di là delle ore di scuola, per segnalare un evento interessante sul territorio o commentare insieme una notizia apparsa sui social.

Una classe digitale è di fatto una comunità sempre in contatto e questo solidifica il senso di appartenenza e cambia la percezione che abbiamo dei nostri alunni e la loro di noi: ci lega un senso di affettuosa fiducia reciproca, che non viene maimeno, neanche nei momenti di “crisi”, quando l’abitudine al dialogo si mostra molto più efficace e risolutiva di note o punizioni.

LE LEZIONI VIA SKYPE

Quest’anno il gradimento e le richieste delle famiglie ci hanno permesso di aprire una nuova classe digitale

LA CLASSE DIGITALE RADDOPPIA

LE CRITICITA’Non c’è scuola digitale senza banda larga … e senza tecnici che la facciano funzionare: è urgente il bisogno di personale specializzato (anche uno per più scuole o rete di scuole) dal punto di vista tecnico che risolva i problemi che quotidianamente incontriamo

Libri “digitali”: ad oggi le case editrici non si sono ancora attrezzate per fornire un servizio semplice ed efficace agli utenti: abbiamo problemi di tutti i tipi (libri impossibili da scaricare se non dopo decine di tentativi, scaricati sul pc di classe che “scompaiono”) senza contare i falsi libri digitali (i PDF). La soluzione è chiaramente di fare i testi in proprio, eppure il libro di testo tradizionale una sua funzione la avrebbe…

LE CRITICITA’

La scuola aperta: si aprono canali nuovi nel rapporto con gli alunni(comunicazioni via mail, lezioni via skype per gli assenti, blog per ilripasso/recupero, ecc) e con i genitori, al di là delle ore “fisicamente”scolastiche

BUONE PRATICHE (replicabili…)

L’apprendimento collaborativo: la nostra esperienza di didattica digitaleincentiva la partecipazione attiva di ciascun allievo, attraverso il lavorosingolo, a gruppi, il brainstorming, la lezione rovesciata, con mutazionegenetica della funzione del docente.

BUONE PRATICHE (replicabili…)

La formazione dei docenti: abbiamo fatto a settembre un corso di formazione sulla didattica digitale, e sei docenti che lavorano con le nuove tecnologie (più un DS molto stimolante, Maria Garlando dell’IC Valle Stura) hanno formato più di 75 docenti. Se anche solo un quarto ponesse in atto qualcosa di ciò che hanno imparato, la scommessa sarebbe vinta. Ma il vero punto cruciale è FORMARE I FORMATORI, prevedendo un gruppo stabile da formare, riconosciuto dall’USR, e che a sua volta formi altri docenti.

BUONE PRATICHE (replicabili…)

GRAZIE PER L’ATTENZIONE E… UN SALUTO DALLE NOSTRE CLASSI DIGITALI!