Il campo elettrico - University of Cagliari · 2020. 7. 28. · Il campo elettrico Supponiamo che...

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  • Il campo elettrico❑ Quando due cariche elettriche “entrano in contatto”, ciascuna esercita sull’altra una reciproca forza di Coulomb, in conformità col 3° principio della dinamica. Ma cosa significa “entrare in contatto” ?

    ❑ La forza agisce a distanza con legge 1/R2, dunque essere “in contatto” vuol dire che la distanza R tra le cariche non deve essere così grande da rendere la forza trascurabile

    ❑ C’è un altro modo di descrivere ed interpretare l’interazione tra le particelle: possiamo dire che una carica genera un campo di forze (il CAMPO ELETTRICO) nello spazio circostante; in assenza di altre cariche interne al campo, nessuna forza viene esercitata

    ❑ Nel momento in cui una seconda carica ENTRA nel CAMPO di FORZE generato dalla prima, si genera una forza tra le due cariche

    ❑ Il concetto di CAMPO di FORZA fu elaborato dai grandi scienziati britannici M. Faraday e J.C. Maxwell, padri dell’elettromagnetismo classico

    Michael Faraday(Londra, 1791 – 1867)

    James Clerk Maxwell (Edimburgo 1831-1879)

  • Il campo elettricoUna carica Q MODIFICA lo SPAZIO CIRCOSTANTE, generando un CAMPO ELETTRICO attorno a sé; in un punto distante R dalla carica Qquesto campo vale:

    Ma G r

    R=

    Il campo è come una RETE dispiegata nello spazio;

    quando una seconda particella entra nel campo,

    essa subisce la forza dovuta all’azione del campo

    Q

    R

    E

    rR

    QkE ˆ

    2=

    il campo elettrico è del tutto analogo al campo gravitazionale generato da una massa M:

  • Il campo elettricoSupponiamo che una carica q di segno opposto entri all’interno del campo generato da Q; essa subisce una forza data dal prodotto della propria carica q per il campo generato da Q; se R è la distanza tra le cariche, la forza è:

    mMF ma G r

    R= =

    Q

    qF qE=

    qQF qE k r

    R= =

    Se al posto delle cariche q e Q ponessimo due masse m ed M, l’espressione della forza gravitazionale analogamente sarebbe:

  • Il campo elettrico

    C’è una differenza tra i due campi: nel caso del campo gravitazionale, la ‘RETE’ è sempre attrattiva, ovvero cattura le altre masse; nel caso del campo elettrico, può essere attrattiva o repulsiva

    Q

    q

    Qq

    Q, q di segno differente Q, q di segno uguale

  • Il campo elettrico✓ Si noti che il principio di azione e reazione vale per la forza, ma NON per il

    campo: il campo è proprietà di UNA specifica carica, per cui cariche diverse generano campi diversi

    ✓ Possiamo descrivere la stessa forza tra q e Q considerando la forza che agisce sulla carica Q dovuta al campo elettrico generato da q; abbiamo:

    q

    QF QE=

    2 2ˆ ˆ

    q qQE k r F Q E k r

    R R= = =

    ✓ Chiaramente, l’espressione della forza non cambia, è sempre la forza di Coulomb reciprocamente esercitata dalle due cariche

    campo generato da q: forza su Q:

  • ✓ le linee di flusso (o linee di forza) sono un modo semplice e geniale inventato da Faraday per raffigurare il campo elettrico nello spazio

    ✓ Le linee sono tali per cui in ogni punto la direzione del campo è sempre tangente la linea; la freccia indica il verso del campo, mentre la densità delle linee di flusso indica l’intensità del campo

    Linee di flusso del campo elettrico

    ✓ il campo elettrico generato da una carica puntiforme ha simmetria radiale: le linee sono raggi rettilinei che dalla carica si estendono nello spazio

    ✓ il verso del campo è USCENTE dalla carica generatrice Q se essa è positiva, ENTRANTE se Q è negativa (ciò vale per qualsiasi campo, non soltanto per quello della carica puntiforme)

    ✓ le linee si diradano allontanandosi dalla carica generatrice; questo diradamento raffigura l’andamento 1/R2

    +Q

    -Q

  • Consideriamo una carica q0 all’interno del campo generato da Q:

    Relazione tra campo e forza

    EqF

    0=

    ✓ campo e forza elettrica sono grandezze proporzionali, per cui hanno sempre la stessa direzione

    ✓ il loro verso è concorde o discorde a seconda che la carica q0 sia positiva o negativa

    +QF

    0q

    F0q

    -Q

    F0q

    F0q

  • Unità di misura del campo elettrico

    F N

    E Eq C

    = → =L’unità di misura del campo elettrico nel Sistema Internazionale è Newton su Coulomb

    ✓ All’interno dell’atomo, vicino al nucleo icampi elettrici sono enormi

    ✓ all’esterno dell’atomo neutro il campo elettrico si annulla a causa della compensazione di carica di protoni ed elettroni

    ✓ Con tempo sereno i campi presenti in atmosfera sono 102 N/C, ma in caso di temporali sono mediamente 103 N/C

    ✓ Quando il campo raggiunge 3106 N/C (rigidità dielettrica dell’aria) si generano i fulmini: nonostante l’aria sia isolante, il campo è così grande da produrre scariche elettriche dalle nuvole al suolo

    Alcuni valori tipici di campo elettrico (N/C)

  • Coppia di cariche puntiformi identiche

    ✓ Nel piano intermedio tra le due cariche il campo totale si annulla, poiché le cariche generano campi uguali in modulo ed opposti in verso

    ✓ A corta distanza dalle cariche il campo elettrico ha simmetria cilindrica rispetto all’asse che congiunge le cariche

    +Q

    ✓ A grande distanza dalle cariche il campo diventa uguale a quello di una carica puntiforme +2q, dunque riacquista simmetria radiale

  • Coppia di cariche uguali in modulo ma di segno opposto: il dipolo elettrico

    ✓ Nel dipolo le linee di flusso sono chiuse: escono dalla carica positiva ed entrano (in ugual numero, essendo le cariche uguali in modulo) nella carica negativa

    ✓ Nella regione tra le cariche il campo è molto intenso, ma allontanandosi dal dipolo, le linee si diradano rapidamente, ovvero il campo tende rapidamente a indebolirsi, causa compensazione delle cariche

  • Il dipolo elettrico nelle molecoleIl dipolo elettrico è una quantità di estrema importanza nella fisica e chimica dello stato solido e molecolare. Molti fenomeni elettrici nei solidi e nei liquidi infatti coinvolgono non cariche singole ma dipoli

    Ad esempio nella molecola dell’acqua H2O i due idrogeni tendono a perdere gli elettroni, i quali si spostano verso l’ossigeno; in un modello semplificato la molecola quindi si può descrivere come un dipolo, il cui il polo negativo (carico -2e) è l’atomo O, ed polo positivo (carico +2e) è in posizione intermedia tra gli ossigeni

    2O −

    1

    2H+

  • Campo elettrico generato dal dipolo

    ( )( )2

    ˆ( )/ 2

    qE z k z

    z d+ =

    Il campo generato da +q nel punto z è:

    ( )( ) ( )( )2 22

    1 1

    1 / 2 1 / 2

    kq

    z d z d z

    = − − +

    Il campo del dipolo è troppo complesso per poter essere valutato ANALITICAMENTE in un punto qualsiasi; ci limitiamo a considerare il campo nei punti dell’asse dipolare (problema unidimensionale); sia z l’asse del dipolo, e d la distanza tra le cariche; poniamo l’origine z=0 nel centro del dipolo

    ( )( ) ( )( )2 2

    ( )/ 2 / 2

    q qE z k k

    z d z d= −

    − +

    ( )( )2

    ˆ( )/ 2

    qE z k z

    z d− = −

    +

    -q

    +q

    z

    2

    dz −

    0

    E+

    E−

    2

    dz +

    La somma dei due è il campo totale in z; in modulo:

    Il campo generato da -q nel punto z è:

  • Esercizio: calcolo del campo del dipolo nei punti dell’asse distanti dal dipolo

    ✓ Abbiamo calcolato il campo generato da un dipolo di carica in un punto qualsiasi lungo il suo asse; come esercizio di analisi, calcoliamo il campo in un punto dell’asse z molto distante dalle cariche, ovvero per z molto maggiore della lunghezza d del dipolo

    ✓ A tale scopo, nella formula generale operiamo il cambiamento di variabile x=d/(2z) cosicché:

    1 11 1

    1 1x x

    x x + −

    − + ( ) ( )2 2

    1 14

    1 1x

    x x −

    − +

    ( ) ( )2 22

    1 1( )

    1 1

    kqE z

    z x x

    = −

    − +

    ✓ Nella nostra ipotesi si ha che x

  • Momento di dipolo elettrico

    3ˆ( ) 2

    q dE z k z

    z=

    ✓ Il prodotto della carica q per la distanza tra le cariche d si definisce momento di dipolo elettrico, e si indica con P(chiaramente si misura in Coulomb m)

    ✓ P è un vettore diretto lungo la congiungente delle cariche e avente come verso quello che va da –q a +q:

    ✓ P ed E sono paralleli lungo l’asse z, ma non in generale nelle altre zone dello spazio (si vedano le linee di flusso del campo di dipolo)

    ✓ notiamo la dipendenza da z-3: allontanandosi dal dipolo, il campo di dipolo svanisce molto prima di quello della carica puntiforme

    ˆP q d z q d= =

    ✓ Riportando indietro x al suo valore in termini di z, si ottiene (utilizziamo l’espressione vettoriale):

    3( ) 2

    PE z k

    z=

    ✓ dunque il campo elettrico lungo l’asse del dipolo, in punti zlontani dal dipolo, può scriversi:

    P

    E

  • Il campo elettrico uniforme

    ✓ Il campo elettrico più semplice che si possa immaginare è quello uniforme, ovvero costante in modulo, direzione, e verso

    ✓ Il campo uniforme si disegna con lineerette equispaziate, tutte di ugualeverso; in figura vediamo le linee di flusso di un campo uniforme di direzioneorizzontale, e verso che va da sinistra adestra

    ✓ Il campo elettrico uniforme può essere generato mediante un importantissimo dispositivo elettronico: il condensatore a piatti piani paralleli

    E

  • Dipolo all’interno di un campo uniforme

    ✓ Consideriamo un dipolo di carica rigido (ad esempio una molecola dipolare); siano +q e –q le cariche del dipolo, e P=qd il momento di dipolo

    ✓ Poniamo il dipolo all’interno di un campo elettrico uniforme: le forze esercitate dal campo elettrico su +q e –q causano la rotazione del dipolo e l’allineamento di P alla direzione del campo

    ✓ Una coppia di forze uguali ed opposte esercitata su un oggetto rigido genera un momento torcente tendente a ruotare l’oggetto rispettoall’asse perpendicolare al piano di rotazione (nell’esempio in figura l’asse di rotazione è perpendicolare alla pagina)

    P E d F = =

    Il momento torcente è un vettore perpendicolare al piano di rotazione, uguale al prodotto vettoriale di momento didipolo e campo elettrico:

    F qE=

    E

    F qE= −

    q+

    q−

    P

  • Dipolo all’interno di un campo uniforme

    ( ) ( )P E sen d F sen = =

    Dunque, un dipolo di carica P all’interno di un campo elettrico subisce una torsione data dal prodotto vettore del dipolo per il campo elettrico (NB: ciò è vero in generale, non solo per un campo uniforme !)

    P E d F = =

    Dalla formula del prodotto vettore calcoliamo il modulo del momento torcente:

    F qE=

    E

    F qE= −q+q− P

    Per =0 (ovvero P ed E paralleli) si ha =0, ovvero quando il dipolo si allinea con il campo, la torsione cessa ed il sistema è in equilibrio

  • Riepilogo: carica puntiforme vs. dipolo

    P E =

    Campo generato dalla carica Q:

    dipolo: P Qd=

    3

    2kE P

    z=r

    r

    QkE ˆ

    2=

    Carica puntiforme: Q

    Campo generato dal dipolo:

    F QE=

    La carica Q all’interno di un campo elettrico E subisce una forza:

    Il momento di dipolo P all’interno di un campo elettrico E subisce una torsione:

  • Esercizio

    Consideriamo 3 cariche in figura con q1=-q, q2 = 2q, q3 =-2q, q=1 mC; sia a =3 cm.a) Calcolare le componenti lungo gli assi Ex, Ey del campo elettrico totale generato dalle 3 cariche nel punto P (x=0, y=a)b) Poniamo una quarta carica nel punto P,q4= 3q; calcolare le componenti lungo gli assi Fx, Fy della forza esercitata dal campo elettrico sulla carica q4.c) Di questa forza, calcolare modulo F e angolo a che la forza forma con l’asse x. d) Disegnare con una freccia la forza in figura, indicando approssimativamente direzione e verso.

    2q 1qa x

    y

    3q

    a

    P

    a

    2q 1qa x

    y

    3q

    a

    4q

    a

  • Esercizio

    ya

    qkE ˆ

    21−=

    ya

    qkx

    a

    qkE oo ˆ)45sin(

    2

    2ˆ)45cos(

    2

    2222

    +=

    2 2

    2ˆ ˆ

    q qE k x k y

    a a= −

    C

    N

    cm

    C

    C

    NmEx

    7

    22

    29 1041.1

    )3(

    2109 ==

    m

    C

    N

    cm

    C

    C

    NmEy

    7

    22

    29 100.1

    )3(

    1109 −=−=

    m

    ya

    qkx

    a

    qkE oo ˆ)45sin(

    2

    2ˆ)45cos(

    2

    2223

    −=ararar 2;2; 321 ===

    2q 1q

    x

    y

    3q

    o451E

    3E

    2E

    o45

    Consideriamo separatamente i campi generati nel punto P dalle 3 cariche, espressi in coordinate cartesiane:

    La geometria ci dice che:

    Il campo totale in coordinate cartesiane è quindi:

  • Esercizio

    NNF 9.5110323.4 22 =+=

    NC

    NCEqF xx 3.421041.13

    7

    4 === m

    NC

    NCEqF yy 30100.13

    7

    4 −=−== m

    Fa

    2q 1qa x

    y

    3q

    a

    4q

    a

    o

    x

    y

    F

    F3.3571.0)tan( −=−== aa

    Forza sulla carica q4 in coordinate cartesiane:

  • Distribuzioni continue di cariche

    Finora abbiamo considerato distribuzioni di cariche discrete, ovvero un insieme di cariche puntiformi in punti specifici dello spazio. Quando si ha a che fare con moltissime cariche, la descrizione in termini di cariche puntiformi è poco utile

    In un cubo di materia di lato 1 cm vi è circa una mole di sostanza; una mole corrisponde a NA = 610

    23 atomi (NA è detto numero di Avogadro). Immaginiamo quanto tempo occorrerebbe per sommare i campi elettrici dovuti a tutti gli atomi carichi nel cubo…

    1 cm

  • Distribuzioni continue di cariche

    =

    3)(

    m

    C

    dV

    dqr r

    1 cm1 nm

    In un punto r interno al cubo, immaginiamo di considerare un volumetto dV così piccolo (ad esempio 1 nm di lato) che la carica contenuta in esso (dqr) sia uniforme; definiamo la densità di carica nel punto r:

    dV

    In molti casi pratici, le cariche non sono distribuite nello spazio casualmente (disordinatamente), ma secondo una certa simmetria: in questi casi è conveniente passare dal formalismo discreto al formalismo del continuo. Ciò comportai): l’utilizzo del calcolo infinitesimale; ii) l’utilizzo del concetto di densità di carica al posto della carica

  • Distribuzioni continue di cariche

    =

    3)(

    m

    C

    dV

    dqr r

    =

    2)(

    m

    C

    dA

    dqr r

    =

    m

    C

    dS

    dqx x)(

    3D

    2D

    1D

    dA dS

    2D 1D

  • Campo di un anello carico

    Nel punto P, dS genera un campo:

    Calcoliamo il campo elettrico lungo l’asse dell’anello. Sia dq la carica contenuta nel segmento infinitesimale dS

    dq ds=

    2 2 2 2

    dq ds dsdE k k k

    r r z R

    = = =

    +

    Sommando i contributi di tutti i ds si vede che la componente perpendicolare all’asse z è nulla poiché il contributo di ogni segmento ds è controbilanciato dal ds collocato dalla parte opposta dell’anello; dunque soltanto la componente Ez parallela all’asse dell’anello è non nulla. Si ha:

    cos( )zdE dE =

  • Campo di un anello carico

    ( )3/22 2 2 2

    z

    z zdE dE k ds

    z R z R

    = =

    + +

    ( ) ( )3/2 3/2

    2 2 2 2(2 )z z

    C C

    z zE dE k dS k R

    z R z R

    = = =

    + +

    ( ) 2/322 Rzzq

    kEz+

    =Se q è la carica totale dell’anello, si ha:

    Per calcolare il campo totale basta integrare il campo infinitesimale lungo la circonferenza dell’anello, ovvero integrare in ds da s=0 a S=2R

    La geometria ci dice che:2 2

    cos( ) cos( )z z

    r zr z R

    = = =+

  • Campo di un anello carico

    ( ) 2/322 Rzzq

    kEz+

    =

    ✓Com’è il campo nel punto z=0?✓Se la carica dell’anello fosse negativa cosa cambierebbe?✓Per un punto P lontanissimo dall’anello (z>>R), come diviene il campo lungo l’asse ??

    Quiz: