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N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 1
SOMMARIO
Editoriale pag. 1
Il nuovo Consiglio Direttivo pag. 2
La proiezione pag. 2
I “Fungaioli” pag. 3
Coscritti di ogni anno pag. 4
La Nêf pag. 5
Design & C. pag. 6
Le ricette pag. 7
L’ angolo della poesia pag. 8
Oltre le case, le mura, oltre i tuoi
Stessi passi pag. 9
Le cronache pag. 10
La fontana pag. 11
Dopo aver festeggiato il quinto anno di attività
della nostra associazione, nel 2012 sono state
anche rinnovate le cariche del consiglio
direttivo, a partire dal presidente…
In questo primo periodo l’ attività dell’
associazione è sempre progredita a gonfie vele
e per questo, dobbiamo innanzitutto
ringraziare Clara per l’ impegno e la dedizione
con cui ha svolto il suo incarico.
Inutile dire quindi, che il nuovo direttivo si
propone di proseguire nella direzione già
intrapresa; cercando magari, con la
collaborazione di tutti i soci, di migliorare
ancora. Continuando a essere un punto di
riferimento per il paese.
Infine colgo l’ occasione per invitare, chiunque
lo desideri, a partecipare alla realizzazione di
questo giornalino.
il Presidente
Mattia Primus
CLAVAJAS il nešti paiš
N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 2
IL NUOVO
CONSIGLIO DIRETTIVO
Il giorno sabato 18 agosto 2012 si è tenuta
nella sede “Villa Ines” l’ annuale Assemblea
Ordinaria dei soci, che prevedeva il rinnovo
delle cariche sociali; è stato quindi eletto con
votazione unanime il seguente Consiglio
Direttivo:
CONSIGLIO DIRETTIVO
1- PRESIDENTE Primus Mattia
2- VICEPRESIDENTE Zanier Mirco
3- CONSIGLIERE Da Pozzo Clara
4- CONSIGLIERE Not Denis
5- SEGRETARIA Primus Arianna
LA PROIEZIONE
Ecco una breve introduzione sul video
documentario che l’ Associazione Culturale
Clavajas, su proposta del nostro socio
Giacomo Biadene, ha intenzione di proiettare
prossimamente nella sede
DA ASIAGO A SREBRENICA:
la transumanza della pace
un film di Roberta Biaggiarelli
L’Altopiano di Srebrenica, in Bosnia è uno dei
luoghi martiri della guerra civile jugoslava.
Sebbene fosse zona protetta dalle Nazioni
Unite, nel luglio 1995 migliaia di musulmani
vennero trucidati dalle truppe serbo-
bosniache del generale Mladiç aiutate dalle
bande paramilitari di Arkan.
Un territorio, quello di Srebrenica, abitato
prevalentemente da agricoltori ed allevatori
musulmani; dove purtroppo stragi e pulizia
etnica non solo hanno lasciato odio, povertà,
lutti e dolore ma, avendo decimato gran parte
della popolazione maschile adulta, hanno
interrotto la catena di sapere ed esperienze
contadino-montanare che si trasmetteva
generazione dopo generazione.
Oggi gli abitanti dell’altopiano bosniaco sono
prevalentemente vedove, anziani, ragazzi e la
vita di alcuni di loro si è incrociata con quella
dell’Altopiano di Asiago altro luogo martire di
una delle innumerevoli guerre europee: la
Prima Guerra Mondiale.
Da lì, grazie all’attrice e regista Roberta
Biagiarelli ed all’agronomo forestale Gianni
Rigoni Stern (sì, è il figlio di Mario) che ha
messo a disposizione competenze ed
esperienza è partita verso l’Altopiano di
Srebrenica una transumanza di mucche,
risorse, conoscenze ed umanità.
Una bellissima esperienza che sta restituendo
cultura della montagna, speranze e dignità
alla gente di Srebrenica e che Roberta
Biagiarelli ha raccontato in un bel film
documentario a proposito del quale Ermanno
Olmi ha scritto: “Roberta Biagiarelli ci mostra con sguardo onesto, senza compiacersi del fare cinema, una piccola storia di transumanza che la poesia del suo narrare trasforma in epopea. E’ la scoperta che le genti semplici si riconoscono nella solidarietà e che tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri. Ed è così che Gianni Rigoni Stern, attraverso il suo esempio, ci testimonia che la pace è un bene di cui tutti possiamo renderci testimoni.”
mucche al pascolo in Požof
N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 3
I “FUNGAIOLI”
Ogni tipo di fungo, anche il più minuscolo, è
ormai esattamente conosciuto e classificato
scientificamente; alquanto empirica è invece l’
analisi e la classificazione dei “raccoglitori” o
“fungaioli” la cui numerosa famiglia
comprende una grande varietà di tipi. Ecco
innanzi tutto il caso-limite del fanatico
integrale: per tutto l’ arco dell’ anno, e
persino nei sogni, il suo animo vaga nel regno
dei funghi. Non appena i tepori primaverili
sciolgono l’ ultima neve egli si mette in moto
alle prime luci del giorno e incomincia a
rastrellare i boschi, frugando ogni angolo con
occhio di lince e riempiendo i panieri con tutti
i funghi che non siano decisamente velenosi.
Come interlocutore è temutissimo per largo
raggio all’ intorno. Quando compare in gruppo,
l’ effetto è catastrofico: armati di bastoni,
lui e i suoi simili battono a tappeto il bosco,
raccogliendo tutto ciò che è mangereccio e
distruggendo senza pietà ogni altro fungo. La
graziosissima amanita muscaria sembra
essere oggetto del loro odio più feroce: di
quale colpa si sarà mai macchiata?
Un secondo tipo di fungaiolo alquanto predace
è il “villeggiante esperto”: egli procede alla
raccolta sistematica senza risparmio di tempo
e di energie; il bottino viene subito
selezionato, pulito, essiccato e stipato sopra
e dentro l’ armadio, in attesa del trasporto in
città. Il valore commerciale corrispondente
viene detratto, nel bilancio familiare, dalle
spese per la villeggiatura.
Ci sono poi i raccoglitori di minifunghi,
specializzati nel cavare dal terreno
microscopici esemplari di finferli, il cui valore
è all’ incirca pari alla considerazione che
questi pseudo-fungaioli godono presso i
cercatori seri.
Del tutto innocuo per l’ ambiente ecologico è
il tipo del millantatore vanaglorioso. Non
appena il discorso cade sui funghi e qualcuno
lamenta l’ estrema penuria che regna in quel
periodo, egli si vanta di conoscere in esclusiva
dei posticini favolosi dove, proprio
ultimamente, ha dovuto lasciar perdere delle
bellissime brise avendo già panieri e sacchi
strapieni. Ma qualcuno sa già che la domenica
precedente il poveretto ha esplorato in lungo
e in largo un immenso bosco, dove poco mancò
che si incrodasse irrimediabilmente,
ricavandone in tutto un pugno di chiodini e una
dìtola di problematica commestibilità.
Il dilettante cautissimo raccoglie soltanto
quelle due o tre specie sulle quali non ha
dubbi di sorta. A casa egli riesamina tutto
con estrema attenzione onde scoprire qualche
vermicello clandestino, ed è inevitabile che in
tal modo gran parte del raccolto finisca nella
pattumiera; il resto seguirà la stessa sorte;
visto che con tre o quattro finferli è
piuttosto difficile preparare un piatto di
funghi…
l’ Amanita Muscaria
Merita infine un cenno l’ incontro nel bosco
tra fungaioli: ogni senso di presenza altrui è
di per se fastidioso per il cercatore e il dover
constatare che il suo posto “segreto” è già
noto ai concorrenti lo indispone alquanto,
sembrandogli una sleale intromissione. Si fa
tutto il possibile per evitare l’ indesiderato
incontro, ma se ciononostante esso avviene,
ognuno soppesa con sguardo inquieto la borsa
dell’ altro. Se questa appare meno gonfia della
sua, si tranquillizza, altrimenti, addio
buonumore!
N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 4
Infine, per fortuna, esiste ancora il tipo di
micologo disinteressato e romantico. Egli non
pensa affatto alla raccolta, ma trova uno
squisito piacere nell’ osservare le multiformi
creature che spuntano dal sottobosco. Ogni
tanto gli capita di scoprire un vecchio, grosso
porcino, ben celato tra le frasche e i mirtilli.
Acciaccato dall’ età e un po’ rosicchiato dalle
lumache, esso pare volersi asciugare il
cappello umidiccio al poco sole che passa tra i
rami degli alberi. Un simile incontro, che al
fungaiolo predatore ispira solo il rammarico
per non essere passato di là in tempo utile, è
invece motivo di soddisfazione per il
romantico, lieto che almeno quell’ esemplare
sia potuto sfuggire alla caccia spietata dell’
uomo.
Tratto dalla guida:
“funghi dei nostri boschi” di C. Mayr
COSCRITTI DI OGNI ANNO
A chi non è mai capitato, durante una breve
gita a Clavais, di notare sui muri degli edifici
del paese varie scritte del tipo “Viva il 1962”
oppure “W il 46 atomico” ecc. e in effetti ce
ne sono davvero tante sparse fra le case, la
maggior parte scritte in nero e sbiadite dal
tempo, alcune molto sfarzose e ricche di
decorazioni, altre invece, scarabocchiate
velocemente. Molte si sono perse negli anni,
cancellate dal tempo e dalle intemperie, ma
spesso anche perché gli edifici su cui erano
scritte sono stati demoliti o ristrutturati…
Al giorno d’ oggi è ricordato con certezza
nella memoria popolare solo uno degli autori
(o artisti?) delle scritte: Solaro Giobatta e
più precisamente della scritta W il 1928 che
si trova nell’ angolo smussato della casa di
Saulo, tutti gli altri rimangono tuttora
sconosciuti.
Questi segni che i coscritti di ogni epoca
hanno voluto lasciare, sono ormai parte
integrante delle facciate degli edifici del
paese. Un tempo la coscrizione, come ancora
oggi, era molto sentita, essa rappresenta il
passaggio dall’ adolescenza all’ età adulta.
Quindi quello può sembrare un gesto futile,
ha invece un significato autentico, e quasi
ogni coscrizione ha cercato di lasciare il
proprio ricordo a dimostrazione del forte
legame e affiatamento che si instaurava fra i
gruppi dei coscritti.
Sarebbe interessante indagare sugli autori
delle scritte, ma sicuramente non sarebbe
facile riuscire a scoprire qualcosa…
Per ora ci accontentiamo di avere questi
“reperti storici” che fanno delle vie di Clavais
una specie di museo all’ aperto!!
Mirco
N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 5
La nêf
Plombia e suta
tu colas,
cidina cidina,
e tu cj poias su dut:
su la cjera
ch' à cj šietava
par podê ponsâ;
sui trois ros di aršura
da un sec cença fin;
sui arbai štechîts
ch' ai samea implorâ,
cui lôr ramaz voltâts in su,
un alc dal cîl;
sui cuierts di planela
fats apuešta par ošpitacj;
sui mia monts
che cença di te
ai piert la lôr bieleça;
su me che cun fadìa
i ceir di štâ in peis
che inmò giòvent
i genôi ai mi clopa.
Cola pur
plombia e suta
cidina cidina...
il viodicji a mi uda a vivi
a mi prepara a murî.
Cola pur plombia e suta,
cidina cidina...
La neve
Pesante e asciutta
tu cadi,
silenziosa silenziosa,
posandoti su ogni cosa:
sul grembo della terra
che ansiosa ti aspettava
per poter riposare;
sui sentieri riarsi
dal secco senza colori;
sugli alberi stecchiti
che sembrano implorare,
coi loro rami rivolti in su,
qualcosa dal cielo;
sui tetti di tegola
fatti apposta per ospitarti;
sui miei monti
che senza di te
perdono il loro incanto;
su me che con fatica
cerco di reggermi in piedi,
che ancora giovane
mi sento vacillare...
cadi
pesante e asciutta,
silenziosa silenziosa...
il rivederti mi aiuta a vivere
e mi prepara a morire.
Cadi, pesante e asciutta,
silenziosa silenziosa...
tratta dalla raccolta del 1990 “Cjamina”
di Don Sandro Naiaretti, Prato Carnico, 9 giugno 1950 – 1 novembre 2006
N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 6
DESIGN & C.
di Giuliana Bonifacio
Allora siete pronti? Questa è una nuova
rubrica e C. ovviamente sta per Clavais.
Inizio io, Giuliana, ma sono sicura che in
futuro sarà ricca di idee da parte di tutti i
creativi dell’associazione!
Fai-da-te, riciclare, eco-design sono tutte
parole che vanno di gran moda, ma alla fine
era quello che facevano i nostri nonni:
recuperavano tutto, dal vecchio bottone al
chiodo arrugginito, si teneva tutto che “non si
sa mai”... e alla fine, con un po’ di ingegno
anche il pezzo di nastrino finiva su un vestito
e il chiodo trovava la sua collocazione.
Elaborare delle idee che ci sono venute in
mente o che abbiamo visto in giro, creare
qualcosa che ci piaccia fare e poi guardare e
usare, o che regaleremo, è veramente
emozionante.
Ecco cosa vi propongo per questo numero.
Lampada country
Potete utilizzare un vecchio abat-jour come
base, e realizzare un semplice ed elegante
rivestimento per l’ asta utilizzando qualche
bel pezzo di legno, come rami o radici
contorte, trovati magari, durante una
passeggiata nel bosco.
Pouf versatile
Questo pouf è molto semplice e simpatico.
L’ho fatto per il nostro amico Gigi. Si può
usare in vari modi: disteso a terra per
sdraiarsi o sedersi, come poltroncina con
tanto di braccioli, come pouf.
I bambini lo adoreranno!
Per realizzarlo serve della stoffa per fodera
interna (io ho riciclato delle lenzuola mai
usate), stoffa da arredamento o comunque
piuttosto pesante (anche qui ho trovato degli
scampoli), palline di polistirolo espanso (si
trovano nei negozi di materiali edili).
Cucire un rettangolo di circa 140x100cm (o
delle dimensioni che preferite) lasciando una
piccola apertura per riempirlo con le palline di
polistirolo. Usate un tubo di cartone tipo
imbuto per evitare di trovarvi pieni di palline
in tutta la casa! Provate il pouf per vedere se
l’imbottitura è sufficiente. Quando vi sentite
come su una nuvoletta è a posto. Cucite il foro
e passate alla parte esterna.
Cucite la parte esterna su tre lati lasciando
un lato corto aperto. Ripiegate il tessuto
verso l’interno per fare il bordo del lato
aperto. Cucite il bordo assieme a del velcro
per realizzare la chiusura. Ora infilateci
dentro l'imbottitura è avrete il vostro pouf.
In tutto 8 cuciture!
Con gli scarti ho anche fatto dei “cuscinoni”
che impilati o da soli formano un'altra seduta.
Buon divertimento!
Giuliana Bonifacio
N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 7
Le Ricette di Clara
MISTO DI MAIALE AFFUMICATO
CON CRAUTI
Ingredienti:
- 200 gr di puntine di miale
- 100 gr di pancetta affumicata
- 1 salsiccia affumicata
- 1 Kg di crauti
- 1 spicchio d’ aglio
- Olio d’ oliva
Scottare la salsiccia in acqua bollente in modo
che si ammorbidisca perdendo parte del
grasso per circa cinque minuti.
In una pentola scaldate un cucchiaio d’ olio,
con uno spicchio d’ aglio, versate i crauti,
eventualmente risciacquati se non piacciono
tanto acidi.
Mescolate, aggiungete la salsiccia, le puntine
di maiale e la pancetta affumicata. Cuocere il
tutto a pentola coperta per un’ ora circa, o
comunque, finché i crauti risultano cotti.
Mescolate di tanto in tanto e bagnate con
acqua se dovesse asciugare troppo. A fine
cottura regolate di sale e pepe visto l’ uso di
carne già salata.
Servite accompagnato da polenta o patate
lesse a piacere.
COTECHINO IN CROSTA
Ingredienti:
- Un cotechino già cotto
- Una rotolo di pasta sfoglia
- Un cavolo cappuccio
- Olio sale pepe
Tritare il cappuccio e farlo stufare in una
padella con un cucchiaio di olio,sale pepe per
una ventina di minuti.
Far raffreddare.
Stendere il rotolo di pasta sfoglia e metterci
sopra uno strato di cappuccio.
Porre sopra il cotechino senza pelle,chiudere
la pasta a formare un rotolo,bucherellare con
la forchetta e far cuocere in forno a 180°fino
a quando la pasta sarà dorata, circa venti
minuti.
Spegnere e servire.
Un giovane cuoco alla festa della neve 2011
due ricette dolci e semplici di una volta
LAS SOPAS
- pane “vecchio” - 1 uovo - latte, zucchero
Affettare nel senso della lunghezza del pane
raffermo.
Bagnare le fette nel latte e passarle nell’ uovo
sbattuto. Friggerle nel burro finché risultano
dorate, scolare e cospargere di zucchero
Una volta venivano fritte nel classico “ont” o
burro cotto, che ormai quasi nessuno prepara
più… era l’ unico dolce veloce da preparare
per i bambini.
Las sopàs vanno servite appena fatte,devono
risultare croccanti fuori ma non unte.
N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 8
ŽAVAIÒN
Questo zabaglione veniva servito a chi era
debole o ammalato allo scopo di “tirarlo un po’
su” Sbattere due tuorli con quattro cucchiai rasi
di zucchero e a piacere un bicchierino di
marsala o un bicchierino di caffè ristretto
fino a farli diventare spumosi e chiari.
Far cuocere a bagnomaria mescolando fino a
che la crema diventerà densa e spumosa.
Dividerla in calici o coppette e servire.
Una volta questo zabaione veniva preparato
anche con il vino rosso al posto del caffè o
marsala.
L’ ANGOLO DELLA POESIA
L’ASINELLO
EH SÌ, L’ASINELLO È PREOCCUPATO
PER ORE ED ORE HANNO VIAGGIATO
IL BLU DELLA NOTTE SI È PRESO IL CIELO
DA TERRA SALE PIAN PIANO IL GELO
NEMMENO UN ALLOGGIO HANNO TROVATO
EH SÌ, L’ASINELLO È PREOCCUPATO
CHE COSA FARANNO SE IL BIMBO NASCE
LA BELLA SIGNORA NON HA CHE DUE FASCE
LUI PUÒ SOLTANTO SCALDARLO COL FIATO
EH SÌ, L’ASINELLO È PREOCCUPATO
DI LÌ A POCO APPARE UNA STALLA
APPENA IN TEMPO È PRONTA LA CULLA
NASCE IL BAMBINO CHIAMATO GESÙ
E L’ASINELLO NON TEME PIÙ
PERCHÉ PER FORTUNA LÌ C’ERA UN BUE
COSÌ LO SCALDANO COL FIATO IN DUE
EH SÌ, L’ASINELLO ERA PREOCCUPATO
MA ORA SORRIDE IL PICCOLO NATO
Sandra Fabris
L’ABETE
IN FILA GLI ABETI – COME SOLDATI
ASPETTAVANO TUTTI – DI ESSER VENDUTI
IL PIU PICCOLINO – PREGÒ E SPERÒ
MA NESSUNO LO VOLLE – E DA SOLO RESTÒ
TRA VASI DI COCCIO – PIANTINE E FIORI
SPICCAVA L’ABETE – RIMASTO LÀ FUORI
MA ERA UN ABETE – MICA UN FUSCELLO
PERCIÒ NON SI ARRESE – SOLO PER QUELLO
TROVÒ I FIORELLINI – DENTRO I VASETTI
E SE LI POSE – QUA E LÀ SUI RAMETTI
POI GIUNSERO I PASSERI – A CINGUETTARE
E FU UN BEL NATALE – SPETTACOLARE
PASSATE LE FESTE - I SUOI VECCHI COMPAG
FINIRONO TUTTI – NEI CESTI DEI LEGNI
E L’ABETE FIORITO – LÌ SUL PIAZZALE
RIMASE PER SEMPRE – COME FOSSE NATALE
Sandra Fabris
Uno scorcio sui tetti di Clavais
NI
N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 9
OLTRE LE CASE, LE MURA, OLTRE I TUOI STESSI PASSI.
di Stefano Giacometti
Posare i propri passi sui selciati tracciati dal passaggio del tempo mai dimenticato è qualcosa di
più che un semplice passeggiare, passare oltre, attraversare.
E’ un immergersi in un ambiente sempre nuovo, carico di ricordi, pensieri, lacrime, gioie, corse
all’impazzata fra i campi rincorrendo un giovane amore mai scordato. Sedersi ai piedi di un
ciliegio, rinfrescandosi alla sua ombra, intagliare un rametto di sambuco per farne un fischietto,
voltarsi e vedere accanto a te, ancora presente il dolce volto di tuo padre che sorridente sembra
volerti dire… “Continua ragazzo mio, continua e non dimenticare, non dimenticare mai”. Il mio paese, posto remoto al mondo eppure così straordinariamente impresso nel cuore di chi
come me, l’ha profondamente vissuto.
Boschi, prati, ali di falco in picchiata, bicchieri di vino rovesciati, bestemmie lasciate alla durezza
della terra, alle braccia che l’hanno sapientemente lavorata, al sudore sceso dalle tempie sotto il
sole potente di una estate che non finisce mai, asciugato poi, dai gelidi venti di un inverno che
imbianca i nostri cuori lasciando dentro profumo intenso e desiderio di tornare ancora , ancora e
ancora.
Lei, spalle appoggiate al muro, noi nascosti dall’accondiscendente favore dell’amore, braccia che si
cingono ai suoi dolci fianchi, labbra sfiorate da giovane amore sincero, camminate infinite nel buio
della notte, sigarette bruciate nei polmoni dell’irruente giovinezza, discese e risalite, mai
stanchi, mai vinti e ancora il piacere e lo stupore di ritrovare, dopo l’ultima curva, la stessa
immagine, le stesse case, immortalate come in uno scatto d’epoca, mai sbiadito, ancor oggi
luccicante e splendente.
Oltre le case, le mura, oltre i tuoi stessi passi, di spalle Lui, mio padre, che, sguardo fiero
prosegue il cammino e invitandoti con la dolcezza di sempre, sembra volerti dire: “Continua ragazzo mio, continua e non dimenticare, non dimenticare mai”. E noi, orgogliosi di questo lascito, non dimenticheremo mai.
Questo è certo.
Scorcio di Via Moneana in uno dei quadri di Vitaliano Parussini
N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 10
LE CRONACHE
di Mattia
LA SAGRA DI SAN LORENZO
La sesta edizione della Sagra di San Lorenzo
a essere organizzata dall’ Associazione
Culturale Clavajas si è svolta in grande stile
tra il 10 l’ 11 e il 12 agosto 2012.
Per i cinque anni dell’ Associazione infatti
abbiamo deciso di festeggiare alla grande…
A differenza degli anni scorsi, in cui la sagra
si svolgeva tra sabato e domenica, quest’
anno è iniziata nella serata di venerdì 10
agosto con la proiezione sotto il tendone del
film “La Carnia Tace” di Dante Spinotti, ed è
proseguita nelle giornate di sabato e
domenica allietata dalla musica di “Alvio e
Elena” e del complesso “La contrada del
Folk”.
Un particolare ringraziamento va ad Odi
Gonano che ci ha dato una grossa mano per
quanto riguarda la proiezione de “La Carnia
Tace”
Ballerini alla Sagra
IL PRANZO DEL PAESE
Domenica 23 settembre si è svolto il classico
Pranzo del Paese. Sotto un sole tiepido di
fine estate i numerosi soci presenti hanno
potuto gustare le varie prelibatezze
preparate per l’ occasione: frico e salsiccia
alla griglia, funghi e verdure in padella ecc, il
tutto accompagnato dall’ immancabile polenta
preparata sul momento dal solito Ezio.
E per finire il dolce: l’ ormai famosa “Coppa
Carnia” di Tiziana che, dopo essere stata
lanciata alla Sagra di San Lorenzo, ha
conquistato tutti…
Mastro Ezio attorniato dai suoi aiutanti
LA CASTAGNATA
Quest’ anno l’ Associazione ha riproposto con
successo la “castagnata d’ autunno” Sabato
10 novembre infatti ci siamo ritrovati nella
sede Villa Ines a consumare un vero
banchetto: prima di arrivare alle castagne e
alla ribolla infatti era già stato servito il
minestrone accompagnato da patate lesse e
formaggi misti.
N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 11
È NATO GIULIO!
Finalmente una nascita a Clavais!
Il 3 ottobre 2012 all’ ospedale di Tolmezzo è
nato Giulio Camellini, anche se a Clavais ha
trascorso solo il periodo della gravidanza di
sua mamma, poiché tutta la famiglia è
rientrata a Cavezzo in provincia di Modena.
Aspettiamo di conoscerlo al più presto.
TANTI A AUGURI
Lo scorso 17 dicembre Luigi Raimondi
Cominesi (il marito di Paola Tavoschi) ha
raggiunto il traguardo dei 90 anni.
Classe 1922 ha combattuto nei corpi
partigiani durante la Seconda Guerra
Mondiale in varie battaglie per la liberazione
dell’ Italia.
Dopo il congedo nel 1947 si è laureto all’
Università di Padova e ha iniziato la carriera
di docente di lettere alla scuola Valussi, dove
ha insegnato fino alla quiescenza.
Luigi Raimondi da sempre attivissimo nell’
attività culturale, tra le sue numerose
pubblicazioni di contenuto storico, annovera
anche alcune opere su Clavais (dove ancora
viene appena gli è possibile) la più importante
è sicuramente: “Clavais: il territorio, gli
edifici, la chiesa – nelle carte Tavosco-
Fedele” opera basata sull’ esame dei
documenti appartenuti ad Aldo Tavoschi con
lo scopo di ricercare si le origini della
famiglia, ma anche di raccogliere
contemporaneamente notizie su Clavais.
A Gigi tanti Auguri da tutta l’ Associazione!
LA FONTANA
Ecco un’ idea per la nuova fontana che l’
Associazione si propone di ricostruire nella
piazzetta dove si trovava un tempo.
CHI SONO?
Riuscite a riconoscere i bambini in
questa foto senza guardare la
soluzione?
L’ ASSOCIAZIONE CULTURALE CLAVAJAS
AUGURA A TUTTI UN FELICE 2013