Clavajas - il nesti pais n° 14

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N° 14 dicembre 2012 Clavajas il nešti pai š pag. 1 SOMMARIO Editoriale pag. 1 Il nuovo Consiglio Direttivo pag. 2 La proiezione pag. 2 I “Fungaioli” pag. 3 Coscritti di ogni anno pag. 4 La Nêf pag. 5 Design & C. pag. 6 Le ricette pag. 7 L’ angolo della poesia pag. 8 Oltre le case, le mura, oltre i tuoi Stessi passi pag. 9 Le cronache pag. 10 La fontana pag. 11 Dopo aver festeggiato il quinto anno di attività della nostra associazione, nel 2012 sono state anche rinnovate le cariche del consiglio direttivo, a partire dal presidente… In questo primo periodo l’ attività dell’ associazione è sempre progredita a gonfie vele e per questo, dobbiamo innanzitutto ringraziare Clara per l’ impegno e la dedizione con cui ha svolto il suo incarico. Inutile dire quindi, che il nuovo direttivo si propone di proseguire nella direzione già intrapresa; cercando magari, con la collaborazione di tutti i soci, di migliorare ancora. Continuando a essere un punto di riferimento per il paese. Infine colgo l’ occasione per invitare, chiunque lo desideri, a partecipare alla realizzazione di questo giornalino. il Presidente Mattia Primus CLAVAJAS il nešti paiš

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pubblicato il 30 dicembre 2012

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N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 1

SOMMARIO

Editoriale pag. 1

Il nuovo Consiglio Direttivo pag. 2

La proiezione pag. 2

I “Fungaioli” pag. 3

Coscritti di ogni anno pag. 4

La Nêf pag. 5

Design & C. pag. 6

Le ricette pag. 7

L’ angolo della poesia pag. 8

Oltre le case, le mura, oltre i tuoi

Stessi passi pag. 9

Le cronache pag. 10

La fontana pag. 11

Dopo aver festeggiato il quinto anno di attività

della nostra associazione, nel 2012 sono state

anche rinnovate le cariche del consiglio

direttivo, a partire dal presidente…

In questo primo periodo l’ attività dell’

associazione è sempre progredita a gonfie vele

e per questo, dobbiamo innanzitutto

ringraziare Clara per l’ impegno e la dedizione

con cui ha svolto il suo incarico.

Inutile dire quindi, che il nuovo direttivo si

propone di proseguire nella direzione già

intrapresa; cercando magari, con la

collaborazione di tutti i soci, di migliorare

ancora. Continuando a essere un punto di

riferimento per il paese.

Infine colgo l’ occasione per invitare, chiunque

lo desideri, a partecipare alla realizzazione di

questo giornalino.

il Presidente

Mattia Primus

CLAVAJAS il nešti paiš

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N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 2

IL NUOVO

CONSIGLIO DIRETTIVO

Il giorno sabato 18 agosto 2012 si è tenuta

nella sede “Villa Ines” l’ annuale Assemblea

Ordinaria dei soci, che prevedeva il rinnovo

delle cariche sociali; è stato quindi eletto con

votazione unanime il seguente Consiglio

Direttivo:

CONSIGLIO DIRETTIVO

1- PRESIDENTE Primus Mattia

2- VICEPRESIDENTE Zanier Mirco

3- CONSIGLIERE Da Pozzo Clara

4- CONSIGLIERE Not Denis

5- SEGRETARIA Primus Arianna

LA PROIEZIONE

Ecco una breve introduzione sul video

documentario che l’ Associazione Culturale

Clavajas, su proposta del nostro socio

Giacomo Biadene, ha intenzione di proiettare

prossimamente nella sede

DA ASIAGO A SREBRENICA:

la transumanza della pace

un film di Roberta Biaggiarelli

L’Altopiano di Srebrenica, in Bosnia è uno dei

luoghi martiri della guerra civile jugoslava.

Sebbene fosse zona protetta dalle Nazioni

Unite, nel luglio 1995 migliaia di musulmani

vennero trucidati dalle truppe serbo-

bosniache del generale Mladiç aiutate dalle

bande paramilitari di Arkan.

Un territorio, quello di Srebrenica, abitato

prevalentemente da agricoltori ed allevatori

musulmani; dove purtroppo stragi e pulizia

etnica non solo hanno lasciato odio, povertà,

lutti e dolore ma, avendo decimato gran parte

della popolazione maschile adulta, hanno

interrotto la catena di sapere ed esperienze

contadino-montanare che si trasmetteva

generazione dopo generazione.

Oggi gli abitanti dell’altopiano bosniaco sono

prevalentemente vedove, anziani, ragazzi e la

vita di alcuni di loro si è incrociata con quella

dell’Altopiano di Asiago altro luogo martire di

una delle innumerevoli guerre europee: la

Prima Guerra Mondiale.

Da lì, grazie all’attrice e regista Roberta

Biagiarelli ed all’agronomo forestale Gianni

Rigoni Stern (sì, è il figlio di Mario) che ha

messo a disposizione competenze ed

esperienza è partita verso l’Altopiano di

Srebrenica una transumanza di mucche,

risorse, conoscenze ed umanità.

Una bellissima esperienza che sta restituendo

cultura della montagna, speranze e dignità

alla gente di Srebrenica e che Roberta

Biagiarelli ha raccontato in un bel film

documentario a proposito del quale Ermanno

Olmi ha scritto: “Roberta Biagiarelli ci mostra con sguardo onesto, senza compiacersi del fare cinema, una piccola storia di transumanza che la poesia del suo narrare trasforma in epopea. E’ la scoperta che le genti semplici si riconoscono nella solidarietà e che tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri. Ed è così che Gianni Rigoni Stern, attraverso il suo esempio, ci testimonia che la pace è un bene di cui tutti possiamo renderci testimoni.”

mucche al pascolo in Požof

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I “FUNGAIOLI”

Ogni tipo di fungo, anche il più minuscolo, è

ormai esattamente conosciuto e classificato

scientificamente; alquanto empirica è invece l’

analisi e la classificazione dei “raccoglitori” o

“fungaioli” la cui numerosa famiglia

comprende una grande varietà di tipi. Ecco

innanzi tutto il caso-limite del fanatico

integrale: per tutto l’ arco dell’ anno, e

persino nei sogni, il suo animo vaga nel regno

dei funghi. Non appena i tepori primaverili

sciolgono l’ ultima neve egli si mette in moto

alle prime luci del giorno e incomincia a

rastrellare i boschi, frugando ogni angolo con

occhio di lince e riempiendo i panieri con tutti

i funghi che non siano decisamente velenosi.

Come interlocutore è temutissimo per largo

raggio all’ intorno. Quando compare in gruppo,

l’ effetto è catastrofico: armati di bastoni,

lui e i suoi simili battono a tappeto il bosco,

raccogliendo tutto ciò che è mangereccio e

distruggendo senza pietà ogni altro fungo. La

graziosissima amanita muscaria sembra

essere oggetto del loro odio più feroce: di

quale colpa si sarà mai macchiata?

Un secondo tipo di fungaiolo alquanto predace

è il “villeggiante esperto”: egli procede alla

raccolta sistematica senza risparmio di tempo

e di energie; il bottino viene subito

selezionato, pulito, essiccato e stipato sopra

e dentro l’ armadio, in attesa del trasporto in

città. Il valore commerciale corrispondente

viene detratto, nel bilancio familiare, dalle

spese per la villeggiatura.

Ci sono poi i raccoglitori di minifunghi,

specializzati nel cavare dal terreno

microscopici esemplari di finferli, il cui valore

è all’ incirca pari alla considerazione che

questi pseudo-fungaioli godono presso i

cercatori seri.

Del tutto innocuo per l’ ambiente ecologico è

il tipo del millantatore vanaglorioso. Non

appena il discorso cade sui funghi e qualcuno

lamenta l’ estrema penuria che regna in quel

periodo, egli si vanta di conoscere in esclusiva

dei posticini favolosi dove, proprio

ultimamente, ha dovuto lasciar perdere delle

bellissime brise avendo già panieri e sacchi

strapieni. Ma qualcuno sa già che la domenica

precedente il poveretto ha esplorato in lungo

e in largo un immenso bosco, dove poco mancò

che si incrodasse irrimediabilmente,

ricavandone in tutto un pugno di chiodini e una

dìtola di problematica commestibilità.

Il dilettante cautissimo raccoglie soltanto

quelle due o tre specie sulle quali non ha

dubbi di sorta. A casa egli riesamina tutto

con estrema attenzione onde scoprire qualche

vermicello clandestino, ed è inevitabile che in

tal modo gran parte del raccolto finisca nella

pattumiera; il resto seguirà la stessa sorte;

visto che con tre o quattro finferli è

piuttosto difficile preparare un piatto di

funghi…

l’ Amanita Muscaria

Merita infine un cenno l’ incontro nel bosco

tra fungaioli: ogni senso di presenza altrui è

di per se fastidioso per il cercatore e il dover

constatare che il suo posto “segreto” è già

noto ai concorrenti lo indispone alquanto,

sembrandogli una sleale intromissione. Si fa

tutto il possibile per evitare l’ indesiderato

incontro, ma se ciononostante esso avviene,

ognuno soppesa con sguardo inquieto la borsa

dell’ altro. Se questa appare meno gonfia della

sua, si tranquillizza, altrimenti, addio

buonumore!

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Infine, per fortuna, esiste ancora il tipo di

micologo disinteressato e romantico. Egli non

pensa affatto alla raccolta, ma trova uno

squisito piacere nell’ osservare le multiformi

creature che spuntano dal sottobosco. Ogni

tanto gli capita di scoprire un vecchio, grosso

porcino, ben celato tra le frasche e i mirtilli.

Acciaccato dall’ età e un po’ rosicchiato dalle

lumache, esso pare volersi asciugare il

cappello umidiccio al poco sole che passa tra i

rami degli alberi. Un simile incontro, che al

fungaiolo predatore ispira solo il rammarico

per non essere passato di là in tempo utile, è

invece motivo di soddisfazione per il

romantico, lieto che almeno quell’ esemplare

sia potuto sfuggire alla caccia spietata dell’

uomo.

Tratto dalla guida:

“funghi dei nostri boschi” di C. Mayr

COSCRITTI DI OGNI ANNO

A chi non è mai capitato, durante una breve

gita a Clavais, di notare sui muri degli edifici

del paese varie scritte del tipo “Viva il 1962”

oppure “W il 46 atomico” ecc. e in effetti ce

ne sono davvero tante sparse fra le case, la

maggior parte scritte in nero e sbiadite dal

tempo, alcune molto sfarzose e ricche di

decorazioni, altre invece, scarabocchiate

velocemente. Molte si sono perse negli anni,

cancellate dal tempo e dalle intemperie, ma

spesso anche perché gli edifici su cui erano

scritte sono stati demoliti o ristrutturati…

Al giorno d’ oggi è ricordato con certezza

nella memoria popolare solo uno degli autori

(o artisti?) delle scritte: Solaro Giobatta e

più precisamente della scritta W il 1928 che

si trova nell’ angolo smussato della casa di

Saulo, tutti gli altri rimangono tuttora

sconosciuti.

Questi segni che i coscritti di ogni epoca

hanno voluto lasciare, sono ormai parte

integrante delle facciate degli edifici del

paese. Un tempo la coscrizione, come ancora

oggi, era molto sentita, essa rappresenta il

passaggio dall’ adolescenza all’ età adulta.

Quindi quello può sembrare un gesto futile,

ha invece un significato autentico, e quasi

ogni coscrizione ha cercato di lasciare il

proprio ricordo a dimostrazione del forte

legame e affiatamento che si instaurava fra i

gruppi dei coscritti.

Sarebbe interessante indagare sugli autori

delle scritte, ma sicuramente non sarebbe

facile riuscire a scoprire qualcosa…

Per ora ci accontentiamo di avere questi

“reperti storici” che fanno delle vie di Clavais

una specie di museo all’ aperto!!

Mirco

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N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 5

La nêf

Plombia e suta

tu colas,

cidina cidina,

e tu cj poias su dut:

su la cjera

ch' à cj šietava

par podê ponsâ;

sui trois ros di aršura

da un sec cença fin;

sui arbai štechîts

ch' ai samea implorâ,

cui lôr ramaz voltâts in su,

un alc dal cîl;

sui cuierts di planela

fats apuešta par ošpitacj;

sui mia monts

che cença di te

ai piert la lôr bieleça;

su me che cun fadìa

i ceir di štâ in peis

che inmò giòvent

i genôi ai mi clopa.

Cola pur

plombia e suta

cidina cidina...

il viodicji a mi uda a vivi

a mi prepara a murî.

Cola pur plombia e suta,

cidina cidina...

La neve

Pesante e asciutta

tu cadi,

silenziosa silenziosa,

posandoti su ogni cosa:

sul grembo della terra

che ansiosa ti aspettava

per poter riposare;

sui sentieri riarsi

dal secco senza colori;

sugli alberi stecchiti

che sembrano implorare,

coi loro rami rivolti in su,

qualcosa dal cielo;

sui tetti di tegola

fatti apposta per ospitarti;

sui miei monti

che senza di te

perdono il loro incanto;

su me che con fatica

cerco di reggermi in piedi,

che ancora giovane

mi sento vacillare...

cadi

pesante e asciutta,

silenziosa silenziosa...

il rivederti mi aiuta a vivere

e mi prepara a morire.

Cadi, pesante e asciutta,

silenziosa silenziosa...

tratta dalla raccolta del 1990 “Cjamina”

di Don Sandro Naiaretti, Prato Carnico, 9 giugno 1950 – 1 novembre 2006

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DESIGN & C.

di Giuliana Bonifacio

Allora siete pronti? Questa è una nuova

rubrica e C. ovviamente sta per Clavais.

Inizio io, Giuliana, ma sono sicura che in

futuro sarà ricca di idee da parte di tutti i

creativi dell’associazione!

Fai-da-te, riciclare, eco-design sono tutte

parole che vanno di gran moda, ma alla fine

era quello che facevano i nostri nonni:

recuperavano tutto, dal vecchio bottone al

chiodo arrugginito, si teneva tutto che “non si

sa mai”... e alla fine, con un po’ di ingegno

anche il pezzo di nastrino finiva su un vestito

e il chiodo trovava la sua collocazione.

Elaborare delle idee che ci sono venute in

mente o che abbiamo visto in giro, creare

qualcosa che ci piaccia fare e poi guardare e

usare, o che regaleremo, è veramente

emozionante.

Ecco cosa vi propongo per questo numero.

Lampada country

Potete utilizzare un vecchio abat-jour come

base, e realizzare un semplice ed elegante

rivestimento per l’ asta utilizzando qualche

bel pezzo di legno, come rami o radici

contorte, trovati magari, durante una

passeggiata nel bosco.

Pouf versatile

Questo pouf è molto semplice e simpatico.

L’ho fatto per il nostro amico Gigi. Si può

usare in vari modi: disteso a terra per

sdraiarsi o sedersi, come poltroncina con

tanto di braccioli, come pouf.

I bambini lo adoreranno!

Per realizzarlo serve della stoffa per fodera

interna (io ho riciclato delle lenzuola mai

usate), stoffa da arredamento o comunque

piuttosto pesante (anche qui ho trovato degli

scampoli), palline di polistirolo espanso (si

trovano nei negozi di materiali edili).

Cucire un rettangolo di circa 140x100cm (o

delle dimensioni che preferite) lasciando una

piccola apertura per riempirlo con le palline di

polistirolo. Usate un tubo di cartone tipo

imbuto per evitare di trovarvi pieni di palline

in tutta la casa! Provate il pouf per vedere se

l’imbottitura è sufficiente. Quando vi sentite

come su una nuvoletta è a posto. Cucite il foro

e passate alla parte esterna.

Cucite la parte esterna su tre lati lasciando

un lato corto aperto. Ripiegate il tessuto

verso l’interno per fare il bordo del lato

aperto. Cucite il bordo assieme a del velcro

per realizzare la chiusura. Ora infilateci

dentro l'imbottitura è avrete il vostro pouf.

In tutto 8 cuciture!

Con gli scarti ho anche fatto dei “cuscinoni”

che impilati o da soli formano un'altra seduta.

Buon divertimento!

Giuliana Bonifacio

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Le Ricette di Clara

MISTO DI MAIALE AFFUMICATO

CON CRAUTI

Ingredienti:

- 200 gr di puntine di miale

- 100 gr di pancetta affumicata

- 1 salsiccia affumicata

- 1 Kg di crauti

- 1 spicchio d’ aglio

- Olio d’ oliva

Scottare la salsiccia in acqua bollente in modo

che si ammorbidisca perdendo parte del

grasso per circa cinque minuti.

In una pentola scaldate un cucchiaio d’ olio,

con uno spicchio d’ aglio, versate i crauti,

eventualmente risciacquati se non piacciono

tanto acidi.

Mescolate, aggiungete la salsiccia, le puntine

di maiale e la pancetta affumicata. Cuocere il

tutto a pentola coperta per un’ ora circa, o

comunque, finché i crauti risultano cotti.

Mescolate di tanto in tanto e bagnate con

acqua se dovesse asciugare troppo. A fine

cottura regolate di sale e pepe visto l’ uso di

carne già salata.

Servite accompagnato da polenta o patate

lesse a piacere.

COTECHINO IN CROSTA

Ingredienti:

- Un cotechino già cotto

- Una rotolo di pasta sfoglia

- Un cavolo cappuccio

- Olio sale pepe

Tritare il cappuccio e farlo stufare in una

padella con un cucchiaio di olio,sale pepe per

una ventina di minuti.

Far raffreddare.

Stendere il rotolo di pasta sfoglia e metterci

sopra uno strato di cappuccio.

Porre sopra il cotechino senza pelle,chiudere

la pasta a formare un rotolo,bucherellare con

la forchetta e far cuocere in forno a 180°fino

a quando la pasta sarà dorata, circa venti

minuti.

Spegnere e servire.

Un giovane cuoco alla festa della neve 2011

due ricette dolci e semplici di una volta

LAS SOPAS

- pane “vecchio” - 1 uovo - latte, zucchero

Affettare nel senso della lunghezza del pane

raffermo.

Bagnare le fette nel latte e passarle nell’ uovo

sbattuto. Friggerle nel burro finché risultano

dorate, scolare e cospargere di zucchero

Una volta venivano fritte nel classico “ont” o

burro cotto, che ormai quasi nessuno prepara

più… era l’ unico dolce veloce da preparare

per i bambini.

Las sopàs vanno servite appena fatte,devono

risultare croccanti fuori ma non unte.

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ŽAVAIÒN

Questo zabaglione veniva servito a chi era

debole o ammalato allo scopo di “tirarlo un po’

su” Sbattere due tuorli con quattro cucchiai rasi

di zucchero e a piacere un bicchierino di

marsala o un bicchierino di caffè ristretto

fino a farli diventare spumosi e chiari.

Far cuocere a bagnomaria mescolando fino a

che la crema diventerà densa e spumosa.

Dividerla in calici o coppette e servire.

Una volta questo zabaione veniva preparato

anche con il vino rosso al posto del caffè o

marsala.

L’ ANGOLO DELLA POESIA

L’ASINELLO

EH SÌ, L’ASINELLO È PREOCCUPATO

PER ORE ED ORE HANNO VIAGGIATO

IL BLU DELLA NOTTE SI È PRESO IL CIELO

DA TERRA SALE PIAN PIANO IL GELO

NEMMENO UN ALLOGGIO HANNO TROVATO

EH SÌ, L’ASINELLO È PREOCCUPATO

CHE COSA FARANNO SE IL BIMBO NASCE

LA BELLA SIGNORA NON HA CHE DUE FASCE

LUI PUÒ SOLTANTO SCALDARLO COL FIATO

EH SÌ, L’ASINELLO È PREOCCUPATO

DI LÌ A POCO APPARE UNA STALLA

APPENA IN TEMPO È PRONTA LA CULLA

NASCE IL BAMBINO CHIAMATO GESÙ

E L’ASINELLO NON TEME PIÙ

PERCHÉ PER FORTUNA LÌ C’ERA UN BUE

COSÌ LO SCALDANO COL FIATO IN DUE

EH SÌ, L’ASINELLO ERA PREOCCUPATO

MA ORA SORRIDE IL PICCOLO NATO

Sandra Fabris

L’ABETE

IN FILA GLI ABETI – COME SOLDATI

ASPETTAVANO TUTTI – DI ESSER VENDUTI

IL PIU PICCOLINO – PREGÒ E SPERÒ

MA NESSUNO LO VOLLE – E DA SOLO RESTÒ

TRA VASI DI COCCIO – PIANTINE E FIORI

SPICCAVA L’ABETE – RIMASTO LÀ FUORI

MA ERA UN ABETE – MICA UN FUSCELLO

PERCIÒ NON SI ARRESE – SOLO PER QUELLO

TROVÒ I FIORELLINI – DENTRO I VASETTI

E SE LI POSE – QUA E LÀ SUI RAMETTI

POI GIUNSERO I PASSERI – A CINGUETTARE

E FU UN BEL NATALE – SPETTACOLARE

PASSATE LE FESTE - I SUOI VECCHI COMPAG

FINIRONO TUTTI – NEI CESTI DEI LEGNI

E L’ABETE FIORITO – LÌ SUL PIAZZALE

RIMASE PER SEMPRE – COME FOSSE NATALE

Sandra Fabris

Uno scorcio sui tetti di Clavais

NI

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OLTRE LE CASE, LE MURA, OLTRE I TUOI STESSI PASSI.

di Stefano Giacometti

Posare i propri passi sui selciati tracciati dal passaggio del tempo mai dimenticato è qualcosa di

più che un semplice passeggiare, passare oltre, attraversare.

E’ un immergersi in un ambiente sempre nuovo, carico di ricordi, pensieri, lacrime, gioie, corse

all’impazzata fra i campi rincorrendo un giovane amore mai scordato. Sedersi ai piedi di un

ciliegio, rinfrescandosi alla sua ombra, intagliare un rametto di sambuco per farne un fischietto,

voltarsi e vedere accanto a te, ancora presente il dolce volto di tuo padre che sorridente sembra

volerti dire… “Continua ragazzo mio, continua e non dimenticare, non dimenticare mai”. Il mio paese, posto remoto al mondo eppure così straordinariamente impresso nel cuore di chi

come me, l’ha profondamente vissuto.

Boschi, prati, ali di falco in picchiata, bicchieri di vino rovesciati, bestemmie lasciate alla durezza

della terra, alle braccia che l’hanno sapientemente lavorata, al sudore sceso dalle tempie sotto il

sole potente di una estate che non finisce mai, asciugato poi, dai gelidi venti di un inverno che

imbianca i nostri cuori lasciando dentro profumo intenso e desiderio di tornare ancora , ancora e

ancora.

Lei, spalle appoggiate al muro, noi nascosti dall’accondiscendente favore dell’amore, braccia che si

cingono ai suoi dolci fianchi, labbra sfiorate da giovane amore sincero, camminate infinite nel buio

della notte, sigarette bruciate nei polmoni dell’irruente giovinezza, discese e risalite, mai

stanchi, mai vinti e ancora il piacere e lo stupore di ritrovare, dopo l’ultima curva, la stessa

immagine, le stesse case, immortalate come in uno scatto d’epoca, mai sbiadito, ancor oggi

luccicante e splendente.

Oltre le case, le mura, oltre i tuoi stessi passi, di spalle Lui, mio padre, che, sguardo fiero

prosegue il cammino e invitandoti con la dolcezza di sempre, sembra volerti dire: “Continua ragazzo mio, continua e non dimenticare, non dimenticare mai”. E noi, orgogliosi di questo lascito, non dimenticheremo mai.

Questo è certo.

Scorcio di Via Moneana in uno dei quadri di Vitaliano Parussini

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LE CRONACHE

di Mattia

LA SAGRA DI SAN LORENZO

La sesta edizione della Sagra di San Lorenzo

a essere organizzata dall’ Associazione

Culturale Clavajas si è svolta in grande stile

tra il 10 l’ 11 e il 12 agosto 2012.

Per i cinque anni dell’ Associazione infatti

abbiamo deciso di festeggiare alla grande…

A differenza degli anni scorsi, in cui la sagra

si svolgeva tra sabato e domenica, quest’

anno è iniziata nella serata di venerdì 10

agosto con la proiezione sotto il tendone del

film “La Carnia Tace” di Dante Spinotti, ed è

proseguita nelle giornate di sabato e

domenica allietata dalla musica di “Alvio e

Elena” e del complesso “La contrada del

Folk”.

Un particolare ringraziamento va ad Odi

Gonano che ci ha dato una grossa mano per

quanto riguarda la proiezione de “La Carnia

Tace”

Ballerini alla Sagra

IL PRANZO DEL PAESE

Domenica 23 settembre si è svolto il classico

Pranzo del Paese. Sotto un sole tiepido di

fine estate i numerosi soci presenti hanno

potuto gustare le varie prelibatezze

preparate per l’ occasione: frico e salsiccia

alla griglia, funghi e verdure in padella ecc, il

tutto accompagnato dall’ immancabile polenta

preparata sul momento dal solito Ezio.

E per finire il dolce: l’ ormai famosa “Coppa

Carnia” di Tiziana che, dopo essere stata

lanciata alla Sagra di San Lorenzo, ha

conquistato tutti…

Mastro Ezio attorniato dai suoi aiutanti

LA CASTAGNATA

Quest’ anno l’ Associazione ha riproposto con

successo la “castagnata d’ autunno” Sabato

10 novembre infatti ci siamo ritrovati nella

sede Villa Ines a consumare un vero

banchetto: prima di arrivare alle castagne e

alla ribolla infatti era già stato servito il

minestrone accompagnato da patate lesse e

formaggi misti.

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N° 14 dicembre 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 11

È NATO GIULIO!

Finalmente una nascita a Clavais!

Il 3 ottobre 2012 all’ ospedale di Tolmezzo è

nato Giulio Camellini, anche se a Clavais ha

trascorso solo il periodo della gravidanza di

sua mamma, poiché tutta la famiglia è

rientrata a Cavezzo in provincia di Modena.

Aspettiamo di conoscerlo al più presto.

TANTI A AUGURI

Lo scorso 17 dicembre Luigi Raimondi

Cominesi (il marito di Paola Tavoschi) ha

raggiunto il traguardo dei 90 anni.

Classe 1922 ha combattuto nei corpi

partigiani durante la Seconda Guerra

Mondiale in varie battaglie per la liberazione

dell’ Italia.

Dopo il congedo nel 1947 si è laureto all’

Università di Padova e ha iniziato la carriera

di docente di lettere alla scuola Valussi, dove

ha insegnato fino alla quiescenza.

Luigi Raimondi da sempre attivissimo nell’

attività culturale, tra le sue numerose

pubblicazioni di contenuto storico, annovera

anche alcune opere su Clavais (dove ancora

viene appena gli è possibile) la più importante

è sicuramente: “Clavais: il territorio, gli

edifici, la chiesa – nelle carte Tavosco-

Fedele” opera basata sull’ esame dei

documenti appartenuti ad Aldo Tavoschi con

lo scopo di ricercare si le origini della

famiglia, ma anche di raccogliere

contemporaneamente notizie su Clavais.

A Gigi tanti Auguri da tutta l’ Associazione!

LA FONTANA

Ecco un’ idea per la nuova fontana che l’

Associazione si propone di ricostruire nella

piazzetta dove si trovava un tempo.

CHI SONO?

Riuscite a riconoscere i bambini in

questa foto senza guardare la

soluzione?

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L’ ASSOCIAZIONE CULTURALE CLAVAJAS

AUGURA A TUTTI UN FELICE 2013