Clavajas il nesti pais n° 16

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    N 16 - Gennaio 2014 Clavajas il neti pai pag. 1

    SOMMARIO

    Editoriale pag. 1

    La mia infanzia a Clavais pag. 2

    Il nuovo libro di Luigi Raimondi pag. 4

    Il nostro aiuto all A.G.M.E.N. pag. 5

    La neta Riserva di Cjaa pag. 6

    Le Ricette pag. 8

    Las cjareias di Meni pag. 10

    Un reperto del B-25 pag. 11

    Le cronache pag. 12

    Una lettera al Presidente pag.13

    Fin dalla sua nascita l Associazione CulturaleClavajas si impegnata a realizzare ilCalendario di Clavais, pubblicandolo inoccasione delle festivit natalizie assieme alnumero invernale del giornalino.Quest anno invece ci siamo presi una pausa

    (anche perch dopo sette calendari c era ilrischio di essere ripetitivi ) ma solo perrealizzare qualcosa di diverso e pi originalel anno prossimo! A questo proposito sonogradite le idee di tutti.A nome dell Associazione auguro a tutti unfelice 2014 e vi invito a visitare il nostro sitoall indirizzo:http://mattiaprimus.wix.com/clavajas.

    Il PresidenteMattia Primus

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    LA MIA INFANZIA A CLAVAIS

    Era lanno 1948, avevo un anno e mezzo e miopadre Berti decise di mandare la famiglia invacanza a Clavais, paesino da lui conosciutodurante un campo scout.Da quella volta per diciassette anniconsecutivi la nostra estate si svolse inCarnia, nel paese che ci entr cos nel sangueassieme ai suoi abitanti, alle sue tradizionied ai suoi paesaggi.La prima sistemazione avvenne nella casa chesi affaccia sulla piazza del paese, quella diWilma che oggi, da quello che mi risulta,

    frequentata dal figlio Elio. Ci fu poi unperiodo nella casa di Ligjo (di fronte allafontana che si trova all inizio della stradache porta in bosco).Infine la nostra sistemazione definitivaavvenne in casa di Quinto e Rosina Zanier,con i figli Bruno, Graziella ed Egle. Io e miasorella Valdemara siamo vissuti assieme aloro ed io in particolare scorrazzavodappertutto in compagnia dei ragazzi del

    paese; il richiamo di mia mamma per il pranzoa volte mi coglieva sui prati di Tauz e alloravpoi gi per i campi fino a casa.Attenzione per a non uscire dal sentieroper non sentirsi gridare Non stait a talpinin ta jerba! da chi era in procinto ditagliarla con la falce.E stata indubbiamente uninfanzia felice lamia a Clavais, turbata solo dallobbligo di

    andare a dormire il pomeriggio e pi tardi difare i compiti per le vacanze.La cucina era comune e si mangiava tuttiassieme a tavola; lunico disagio era il lavarsi(nella caneva) ed il gabinetto.Ho tantissimi ricordi di Clavais, inparticolare ne cito alcuni:Il viaggio in corriera da Trieste prevedeva ilpassaggio a Duino attraverso il confine tra il

    G.M.A. e lItalia; poi la sosta a Tolmezzo perun panino ed infine larrivo ad Ovaro. Nonsapevamo esattamente chi veniva a

    prenderci ma abbiamo sempre trovatoalmeno due signore con le gerle che sicaricavano le nostre valige sulle spalle e ciaccompagnavano lungo la strada sino aClavais. Pi tardi Martinis istaur il serviziodi macchina pubblica ed allora ci si serviva dilui per raggiungere la nostra destinazione.Mi ricordo ancora il profumo della pelle deisuoi sedili frammischiato allodore acre dellapolvere stradale bianca e finissima che siinfiltrava dappertutto.Mia mamma Graziella era molto conosciuta inpaese, si intratteneva a parlare con tutti edava consigli soprattutto sui dolci fatti in

    casa, utilizzando magari il contenuto deipacchi del G.M.A.

    Alla sera era dobbligo ritrovarsi con tutti iragazzi del paese nella piazza, seduti su deitronchi alla luce di un unico lampione, pergiocare daNel silenzio totale del paese era facilesentire il rumore di una macchina in arrivo, sicorreva allora tutti a vedere di cosa si

    trattava.Larrivo del camioncino di Severino daverdura era seguito dallannuncio al

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    megafono: E in arrivo il carico della fruttae verdura fresca, melanzane, peperoni,fagiolini, pesche, patate ecc. ripetuto poianche in dialetto locale. Seguivo conattenzione la pesa dellacquistato fattotramite una stadera.Cera poi anche un camioncino che pi di radoportava articoli per il cucito e biancheriaintima. Facevo ridere i miei compagniscimiottando: E in arrivo il carico dellemutande fresche ..Drammatico invece larrivo allalba delcamioncino del pesce seguito da suono ditrombetta e dal richiamo Pesce, pesce,

    frescooo.

    Quinto era sempre via a lavorare nei boschi.Il suo rientro per qualche fine settimana eraprevisto ed allora, dopo cena, si andava sulsentiero della Braida ad attenderlo. Adintervalli regolari, nel buio, lanciavamo ilnostro richiamo: Quintooo continuando finoa che non vedevamo una tenue fiammella inlontananza, era laccendino di Quinto che ci

    segnalava il suo arrivo. Ricordo ancora larude saggezza delluomo, il suo fissarmi congli occhi profondi, labilit di intagliare illegno creando dei ventagli di legno ed altrioggetti.

    scorribande: ricordo ancora lammirazioneper i ragazzi del paese che si tuffavano inquelle acque gelide, i terrazzamenti fattidagli alpini che l fissavano il campo estivo edi mulinelli di legno che lasciavano lungo ilpercorso del ruscello che giravanovorticosamente.La vecchia latteria con la sua campana era un

    richiamo irresistibile; quanti tentativi difare suonare la campana colpendola con iclaps. Purtroppo una volta qualcuno mi haconvinto che la vecchia scuola era resnullius per cui dalla campana siamo passatiai vetri delle finestre, rompendone alcune.Ricordo ancora la visita serale di Zarabarache relazionava a mia madre le mie prodezzee presentava il conto.Un giorno Ennio Giacometti ci fece entrare

    nella sua corte e ci stup tutti preparandosiuno zabaione con un uovo di colombo! Ancoraoggi mi chiedo se fosse vero o se ci avevagabellato un uovo di gallina americana perquello di colombo.Alla sera le mucche venivano portateallabbeverata sulle fontane del paese; era,per noi bambini, tutto un fuggi fuggi perchce nera sempre qualcuna un po bizzarra chepartiva al galoppo, sorda ai richiami dellapadrona.Il ritorno a Trieste alla fine dellestateavveniva portandomi dietro un souvenir delluogo: le numerose e spesse croste sullegambe dovute alle molteplici cadute sullestrade bianche, concimate dalle mucche.La festa di San Lorenzo era attesissima;salivo le scale in legno del campanile persuonare le campane tenendo il batocchio in

    mano; Don, din, din, din. Don, din,din, din.Alla sera si andava a Liariis a portare il latte(ora al posto della latteria c una pizzeria)

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    ed una sosta al CRAL sovrastante eradobbligo per comperare qualcosa. Per noibambini lattrazione era costituita dallebibite fatte con lo sciroppo e lacqua frescache scorreva sempre nellacquaio, dallebustine di citrato e dai diavolini. Se si volevaper un gelato bisognava scendere sino adOvaro.Durante i pochi giorni che mio padre sifermava con noi a Clavais successe una voltache fu convinto ad andare a portare lemucche in Arvenis. Ritorn il giorno dopomolto divertito, ci raccont che era lunicomaschio ma le signore non si erano

    risparmiate con le barzellette e battutepiccanti !Ogni volta che si faceva la polenta era unafesta, sia che si mangiasse nel latte fresco

    era un evento pi raro e per averla bisognavarivolgersi a Gino. Labitudine acquisita alradicchio di montagna, consistente edamaro, mi spinge ancora oggi a ricercarlo.Credo che lultima mia vacanza a Clavais sia

    stata nel 1964; sono ritornato per nel 1966per il matrimonio di Graziella con Ezio. Ero,con mio grande orgoglio, in divisa di sergenteA.U.C. della Julia.Da quella volta poche sono state le visite alpaese, anche in funzione della progressivaperdita dei riferimenti; tra le ultime con imiei genitori ricordo quella dove mio padreera gi alle prese con i problemi dellavecchiaia. Il richiamo di Clavais per mesempre presente e questanno, leggendo ininternet il giornalino del paese, si fattocos potente che sono dovuto salire inmacchina con mia moglie per passare unagiornata tra i ricordi dellinfanzia.

    Gabrio Merson

    Il nuovo libro di Luigi Raimondi

    Il nostro compaesano Luigi RaimondiCominesi, nato a Fiume nel 1922, sposato conPaola Tavoschi di Clavais, oltre a numerosepubblicazioni sulla Resistenza partigiana inFriuli, e una ventina di raccolte di poesie, hascritto vari libri e saggi di caratteretecnicoculturale su Clavais, (dei quali alcunibrani sono gi stati pubblicati anche neigiornalini dell Associazione) tanto da essereconsiderato lo storico ufficiale del paese.Il suo ultimo lavoro edito recentemente daKappa Vu si intiola:

    I SOLDATINI DI PIOMBO DEL SIGNORLAZZARO FERRARI

    L'autore nel libro racconta con moltasensibilit e un pizzico di ironia partedell'infanzia di Lazzaro Ferrari, personaggioparzialmente autobiografico. La storia sisvolge nella Fiume degli anni '30 (oggiRijeka, Croazia), quando la citt era ancoraitaliana e si percepivano gi le tensioni chepoi sarebbero sfociate nella seconda guerramondiale. L'autore immerge il lettore nelracconto attraverso uno dei giocattoli piamati dai ragazzini: i soldatini, allora solo dipiombo.

    Soldatini di piombo che nascono eleganti e

    impettiti nella Vienna del primo dopoguerrae muoiono a Fiume fra le mani di un bambinoirrequieto, ma anche soldatini veri che

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    passano nel Risorgimento italiano,alimentando i dubbi e le scelte di un ragazzodi ventanni che combatte per la Libert.Sullo sfondo si snoda la vicenda della BellaEbrea, ambito punto di acquisto di scatolecolor sangue di bue bordati di color isabella.Dentro, vite di metallo mai vissute.Parzialmente autobiografico, con dure analisidei severi comportamenti materni edelincomprensione per gli aspetti negativi diun patriottismo di facciata.Sul tema del libro stato realizzato ancheun DVD (un cortometraggio di 12 min) dallostudio di produzione JokerImage.

    Nel video "I soldatini di piombo del signorLazzaro Ferrari", Raimondi decide diritornare nella sua citt natale, Fiume, perrivedere i luoghi della sua infanzia e riviverequei momenti di felicit indimenticabili.

    Il libro e il DVD sono stati presentati per la

    prima volta il 26 ottobre 2013 al LiceoCaterina Percoto di Udine; a questapresentazione-proiezione ne sono seguitemolte altre: a Trieste, Gorizia, Cividale,Gemona, Tricesimo, Fiume ed anche, il 7novembre, a Ovaro.Nei prossimi mesi con l aiuto di RobertoMario Cuello ha in programma di continuare alavorare ad altre pubblicazioni perraccontarci le numerose vicende vissute nel

    corso della sua vita. Dagli amici dellAssociazione Culturale Clavajas quindi imigliori auguri di buon proseguimento

    Il NOSTRO AIUTO ALL AGMEN

    Nella giornata di domenica 11 agosto 2013durante i festeggiamenti della Sagra di SanLorenzo, abbiamo allestito un piccolomercatino dell usato e non che ha riscossoun discreto successo. Il ricavato, assieme aquello del Pranzo (per un totale di 300 ) stato devoluto in beneficienza allAssociazione Genitori di Malati EmopaticiNeoplastici per lo studio e la cura dibambini con tumore o malattie del sangue, lacui sede si trova nell ospedale BurloGarofalo di Trieste.

    La nostra Associazione ha gi sostenuto lA.G.M.E.N. in diverse occasioni e si proponedi continuare a farlo anche in futuro; ilmercatino in occasione della Sagra stataun idea improvvisata all ultimo momento.Il prossimo anno quindi ci proponiamo diorganizzarlo in grande stile!

    Tiz

    Tiziana e Reginetta la mitica sostenitrice dell AGMEN

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    La neta Riserva di cjaaDi Toni Crosilla

    Entrant a Davar passant pal plan diOmbladina e rivant in Clapiz, a samea che ilmont si viergi; forsi a nol just di a sameaparc che veramenti la val a si vier,mostrant cuss il paesa in duta la sograndea e in duta la so bielea, provait apensa qual chal il cumun in Cjargna che,come a Davar, metinsci tal mie e girant atorator, a si po viodi l inteir perimetro dal soconfin, che naturalmenti al encje il cunfinda nesta biela riserva di Cjaa

    I podn propi comen cul cunfin dal Colgentidul che, passant il cjavrl,s' nol cji tocja al cji passa a fl.Puartani sul Cucasitcjalant via in Norvnesa i po viodi la serai cjavri a la a dincnescjalant via un pc plui bastal troi dal Cret Nria i po viodi i cjamosponets tal sorli.Lant a l' opot j sinin somp da creta di Pogifdul ca i domina dut Ravasclte l' inteir Boc dai Lof.Da Pogif a caltatu pos la via in bicicletae non faint nissun rumr

    viodi la selvagjina a giu tra di lr.Passant ta mont da Mine lant su pa tentariaa i riva tal Crit di Forcjadul che la selvagjina s' savs cjacara i podares crivi una conta traordenaria.Da Mion tu vas in Valinia,tu moles il cjan e dopo un pcdai Tamarots tu sints una parada vegni jtu fas una granda corsa viers il fracae il cjavrl al cji passat a doi patu cj' inecuarz nomo quant

    ch'a cji passa il cjan parant.Tornant j ta Mioaj podin la via in Cjanaiadul che vincj agns fa

    j vin molt quaranta mini-jeurspar un eperiment che secont i eperztant a vevin da prolificche par ducj and' era da cjainvece poc timp dopo il lancioj sin lts par fa un bilancioe saveiso tro chand' retz?Nomo cinc murz tal prt!Da Mion i lin a Davata e quindi in Samairdul che las parades

    a colint come intun coladr.A bisugna certamenti save la di puetase no tu vous ch' a cji retipar una setemana indigjesta.Tu vas dopo in ta Pinadae tu cjalas su in somp la cretatu viouz la cerva ch' a ta cuieta.Alido ch' al simpi atreztuna foto ai' catt:a vegnuda tant biela e grandache come fotografoa si fat un grump di propaganda.Puartani ta chel ati versant da Riservaj viodin parti dos grandes tradesdutas dos faltades;forsi cheta ultima cjatada(da tancj di lr bramada)a tada la ruvinach' fat codern duta la selvagjina.

    Partint propri in Cjanivisnsdul ch' j vin un alevamnt di visonsche in qualchi zornadanon i sint nencje una parada,tra il gnaul dai visonsil craa dai octsil baia dai cjansa i sint un concert fin insomp Colmesn;a mancja nomo la cavalerizapar jessi como l' 11 di novembre in San Martial marcjt tal mie da int.

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    S'j lin sot il Cret Nri ta Stalti cjamoz a cji samea di tocjaiu cul dttornnt ju in Versolne proseguin pa trada di Gioncolnj cjatn plui di un scialconcedts non sai parcertamenti no par lavrma par f comut a un grump di lr.Dopo 6 Km a i riva in Pogifin t malga a fain agriturismodul che ducj a vn a mangja cot che qualchi vacja ju vada a cuarn;certamenti in mont dut al' bnencje si tu mangjes ena pirn.

    In Pogif tu pos riv tant d'etat che d'invitu sintars simpi musica a cl davirt.Continunt pa trada faltadaprin di riv ta caletadi front tu as ds malgascu la visul perfeta;la mont di Norvenutasa l' an adibida a rifugjo alpinoe cuss d' etat al un corr contnuo.Immagjnini cemt che la selvagjinaa po' t in ta chst ambintdul che la int a cuss invadnt.Ed eco par che no, pur cun bra cjansi cjapn ben pc in dut il timp da l'ant.Certamenti, dopo, par furtunaj vin i riservicj di Comeglinsch'a pdin abati encje la mula.immagjinait e ch' a nu retaquant che la situazion a cheta.

    Par furtuna ch' j sin tats compensazno tr anzians cjaadrs furtunzcun chel cerf paromp ch'j vin cjapat.Certamenti tai agns indovour la neta monta era cjaa par jeurs e polmppar chet no i vegniva mai a cjasacu las mans cjassnt.I tn a f notche la granda part dai cjaadrsa ripetavant la pueta che un ati al ocupava;o magari cun ripietal domandava s'al podeva ta dongja cuiet.

    Forsi al veva let ben il libridal bon comportamentch' a i veva dat il nesti President.Mi eri impromett di no crivi dut chet

    ma alora il dut al nol vars vut set.Pensada, crita e regjitrada dal tess autrch'al encje cjaadr.

    Toni Crusila di Fides fu Vigji di GutaLiaries 1998

    CACCIATORI DI IERI E DI OGGI:

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    LE RICETTEdi Clara e Lisa

    SFORMATINI DI PROSCIUTTO COTTO

    Frullare il prosciutto cotto nel robot dacucina tenendo in parte due fette o un po didadini per la decorazione.Unire al composto frullato il burro afiocchetti, poco alla volta continuando afrullare per amalgamare bene il tutto.Aggiungere sale e pepe bianco, unire uncucchiaio di vino Porto, aggiungere sempremescolando tanta panna quanta ne serva perottenere un composto liscio e cremoso.Spennellare linterno degli stampinimonodose da muffins con del vino porto,

    trasferirvi il composto di prosciutto, tenerein frigo per almeno 6 ore.Per servire,immergere gli stampini in acquacalda e capovolgere sui piatti da portata,decorare con foglie di lattuga, olive ecubetti o striscioline di prosciutto cotto ecrostini di pane.

    PAPPARDELLE CON TREVIGIANA ESCAMORZA

    In una padella antiaderente larga scaldarelolio con lo spicchio daglio, rosolare il

    radicchio tagliato a striscioline, fino a farloappassire, sfumare con un po vino rosso e 20

    gr di zucchero. Cuocere per circa 3 minuti,salare e pepare.Lessare le pappardelle in acqua salata escolarle al dente, metterle nella padella delcondimento, aggiungere la scamorzagrattugiata e far saltare per amalgamare iltutto.La scamorza non deve essere assorbita dalcondimento ma serve a dar il sapore alpiatto.

    PASTA E FAGIOLI

    Ingredienti:- 200 g di fagioli borlotti secchi

    - 150 g di tagliatelle- 100 g di cotenna di maiale- Una carota e una costa di sedano- due cucchiai dolio di oliva

    Mettere i fagioli a bagno in acqua freddaper una notte e scolarli.Tritare la cipolla, la carota e il sedano.Trasferire i fagioli in una casseruolaricoprirli di acqua e unire il trito di verdure

    e la cotenna. Portare ad ebollizione ecuocere per circa unora e mezza a fuocobasso o finch i fagioli saranno teneri.Salare solo a fine cottura.Passare al setaccio met dei fagioli,poi unireil passato al resto della minestra, aggiungerele tagliatelle spezzettate. Quando la pastasar cotta,togliere la cotenna e servire lazuppa irrorata a piacere con un filo dolioextravergine di oliva.

    POLPETTE ALLE OLIVE CON SALSA

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    Scolare le olive dalla salamoia. In una terrinaamalgamare la carne tritata, le uova, 3-4cucchiai di parmigiano grattugiato sale epepe. Formare delle polpettine avvolgendoogni oliva con circa una noce di macinato,rotolare le polpettine nella farina, nelluovosbattuto e poi nel pangrattato. Friggere lepolpettine in abbondante olio diarachidi,sgocciolare e servire calde.

    - Ai peperoni: cuocere due peperoni rossi astriscioline in un soffritto di olio e cipolla.Frullare e aggiungere due cucchiai di pannada cucina prima di servire.

    - Alle acciughe: cuocere uno spicchio dagliosbucciato nel latte finch risulta quasisfatto ed il latte quasi tutto evaporato.Schiacciare laglio e unire a fuoco dolce duecucchiai di pasta di acciughe, incorporaresempre mescolando tanto olio quanto bastaper ottenere una salsa fluida. Servire calda

    Ecco due ricette di piatti al forno. Facili dafare ma di bell'aspetto, ideali per i giorni

    invernali dopo le feste:

    INSALATA BELGA AL FORNO

    Togliete il fondo e il cuore (con un coltellinopiccolo aguzzo) dell'insalata senza rompereil cespo. Cuocete i cespi da 15 a 25 min(secondo la grandezza) in acqua salata.Fateli asciugare bene, anche strizzandoli conle mani, una volta raffreddati.Avvolgete ogni cespo in una o pi fette diprosciutto cotto tagliato non troppo sottile.

    Allineateli in una pirofila da forno imburrata.Fate la besciamella con il burro, la farina, illatte, sale e pepe (o noce moscata),

    aggiungete il formaggio. Infornate a 180per circa 30 minuti finch si forma lacrosticina.Si serve con riso in bianco o patate lesse.

    DOLCE DI MELE AL FORNO

    Questo dolce tipico della Svezia conosciuto in diverse varianti pi elaborate;vi do la mia ricetta preferita.

    Cuocete le mele (sbucciate o non) con labuccia di limone e un po' di acqua finch non

    si ammorbidiscono, il tempo dipende dellaqualit. Riducetele ad una purea con uncucchiaio di legno e incorporate lo zuccheroe la cannella.Mettete la purea in una pirofila imburrata.In una padella fate sciogliere il burro, poiaggiungete il pangrattato, mescolateaffinch prenda un bel colore; attenzioneche non si bruci! Dividete il pangrattato sullapurea; aggiungete ancora qualche noce di

    burro. Infornate a 180 per circa 30 minuti.Si serve ancora caldo con gelato o salsa allavaniglia.

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    LAS CJAREIAS DI MENIMeni al era un bon gjaulsui cinquanta o pc pluima ai faeva dipiet

    s a nondera ripiet.Al veva forsi pc flttant che a n, nu parva intimpt.Al viveva cu la sour in Tramontinain che cjasa di flanc di me cuinaparsora il gno puartndul che a sera al luiva il barcn.Alc al darpava simpie al veva la paiondi cur las insedascun granda dedizionma nol era poste pess a i sentavadifur a cjap flt.Al tigniva un bearch al motrava il so fuarcun quatri inc melariasdi buina cualitte cualchi cjarearia

    samenada pal prt.Pardongja il troi da gleiasul comena da riba,tal prat di ior Aldoche Meni al seava,un biel cjarer al regnava spavaldoe a al vintulavapar dongja un nuire quant ch a rivavala sagra da gleia,

    la seconda di lujviers il vot o pc pluila ponta a luiva di flocs di cjareiase la chioma impetidaa lanciava la fida.La vea da sagran fruts plui granduzi lavin sul torpa campanotadae cuant ch j finivin di f la sunadaj tornavin a bas par uia venti a tor.A son tats ducj chei oucs

    a motrnus chei loucsa puartnus pai cjamps

    a voltnus pal troipar cuc ches cjareias

    cu la voia dai vi,fin che Bepi ch al era cun n

    par difasi das sos tentazinosal decit di fruiai i bregns

    e cun brazz e cun p e cun gjambatrassinati sul but e la panzacoronnt fint insomp il so fat

    i ingript su pal tronc como un gjtsu chel tronc cuss avr

    di chel grant cjarear.

    Cuss Elio, viodnt chel implantnol tat dissigur pardibante cjapani pas ansas dal tronc

    al le lt t un moment fint insomp.E par che i pi a j poiassin perfz

    l molt in tal prt i carpetsencje Vico viodint che baldanzai subit convertt a che danza

    e passant sra quatri gropzal lt fin sui ultimps ramz

    cul idea di gjoldii il premie gut las cjareias di Meni.

    J no eri dal dut soddifatdi ret coinvolt tar chel fat

    e po forsi no vevi la fuarad imbrincami cuss su che squara

    e alora mi soi contenttdi pojami imbanda tal prt.

    Adriana ch a era cun ni sentada dovour da me chenama pc dopo a parida da scenapar torn pc plui tart a sotegni

    ch al sares rivat dongja encje Meni.A no erin passts di mintsche gia Meni nu veva jodts

    e al vegniva indevnt ju pal troicu la rabia fin sora dai voj

    e cjalant viers chel arbul maetsal voava cun f da nervs

    al trengeva ta man un batonminaiant chei canais pc di bon.J fer fer dut paurt ma cuit

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    j ai crodt di cjatmi tal tret,par fortuna ch a nol veva pensta chei fruts ch ai sentava tal prt.Bepi e Elio tal fuar di capicemt ielgi un cjantn par fuaj comen a gir come gjzpar calai sui ultimps ramz

    uja la partidai lancit cun t un salt ju pa ribarincort dal sun di un lavedisigr di paltada di pe.Cuss Vico, no podint plui platino savint indula rampinaisi tuft ju pa riba in tal bot

    ch al someava ch al foss gia dut rot.E maim (par contla cidins),al lt da so mari in cjalcins.Elio invece ch al si era paurtpar chel vual cuss alt viers di Vtal cjapva il coragjo ta manpar riv a calai tal planma dal puet nol podeva plui jeicena v plui legnadas sul cresse appena atert a musada

    cu l idea di svignla corint,prima im di pod cjap timp,i becada la maa saladapar dopo pari da chs tradast una fuga a gjamba ievadae fin dut paurt e cuitcu la crodia tacada tal jet.Meni intant comedant la bartapar concludi in biel mt la vendetabrundulant como un cl in tampietae domandani e usanaa ch a e cheta,dopo il ft di chei salts da giupets,i puartt ta so cjasa i carpetscuant che Vilma cert di capcemt mai di chel fat di so f,a cuigt recep la lezinche in chet mont s a i campa coretsno i pirt ne l onr ne i carpets.

    A cuss ch a finida la toriadai biei di ch aj nu reta in memoria.

    Ennio Giacometti

    UN REPERTO DEL B-25

    Lo scorso 11 dicembre avvenuto unimportante ritrovamento riguardante il B-25Mitchell precipitato ta Scaleta nel 45 (dicui abbiamo pubblicato un approfonditoarticolo nel giornalino numero 15).Massetto e Olivo Soravito, dietro casa diquest ultimo hanno trovato, mezza sepoltanel terreno una piastra di acciaio di notevolidimensioni (alta 1 metro e mezzo per un cm.di spessore) che risultata essere una partedella corazzatura anteriore a protezione deidue piloti del bombardiere.

    Il reperto rimasto nel cortile di Livo per

    68 anni senza tuttavia risentire dellacorrosione del tempo, a parte un po diruggine superficiale la piastra intatta.Mentre la perlustrazione del sito delloschianto con il metal detector non haprodotto risultati; la ricerca fra i pochiabitanti di Liariis e Clavais che ancoraricordano qualcosa di potrebbe portare allascoperta di nuove parti dell aereo.

  • 8/13/2019 Clavajas il nesti pais n 16

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    N 16 - Gennaio 2014 Clavajas il neti pai pag. 12

    L INCENDIO IN CHIESA

    La Nostra chiesa di Clavais statagravemente danneggiata in seguito ad unprincipio di incendio avvenuto in una notte difine novembre. Quella sera il maltempoaveva causato diversi problemi alle lineeelettriche, provocando dei sovraccarichi ealcuni brevi black-out, senza comunque farpreoccupare nessuno o causare veri e propridanni.Invece la mattina dopo, quando Don Gianniha aperto la chiesa per la Santa Messa delsabato, si trovato di fronte uno scenario a

    dir poco catastrofico: la chiesa era (ed tuttora) completamente ricoperta da unsottile strato di fuliggine depositataovunque, sui pavimenti, sui banchi, suitappetti ecc. La cosa strana che di fattonulla ha preso veramente fuoco. Tutto partito dal meccanismo elettrico per lecampane che, incendiatosi, fusolentamente provocando questa nube nera cheoltre alla sacrestia (dove il danno

    maggiore) ha coinvolto anche l intera chiesa.La natura del guasto non stata chiarita, limpianto elettrico era praticamente nuovovisto che la chiesa stata ristrutturatacompletamente nel 2000, e questo rende ildanno ancora pi grave.

    PRANZO DEL PAESE

    Una foto del Pranzo del Paese del 28settembre, come al solito stato un

    successo grazie anche alla splendidagiornata.

    GITA IN POGIF

    Dopo il successo della gita in Pogif di unanno fa abbiamo deciso di replicarla anchequest anno. Il 1 dicembre siamo partiti dibuon ora da Clavais, ma la camminata si rivelata pi impegnativa del previsto a causa

    del particolare itinerario e della molta neve(50 cm. a 1600 metri di quota) caduta lasettimana prima.

  • 8/13/2019 Clavajas il nesti pais n 16

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    N 16 - Gennaio 2014 Clavajas il neti pai pag. 13

    UNA LETTERA AL PRESIDENTEdi Toni Covassi

    Caro amico Mattia e nostro stimatissimo

    presidenteComincio subito col dirti che la nota (e moltodiffusa) sindrome del pentitismo ha colpitoanche me, dopo appena ventiquattro ore daldichiarato impegno a collaborare al vostrogiornalino periodico, da tutti moltoapprezzato.Ho anche ricevuto con raccomandata a manoil gentile invito alla bicchierata epifanica!Ringrazio innanzitutto il vostro direttivo peravermi concesso di far parte (dopo ilprevisto periodo di osservazione oquarantena...) del vostro sodalizio!Ho raggiunto e superato il traguardo degliottant' anni e devo riconoscere che lamemoria storica non mi manca; qualchemedico filosofo va dicendo che i ricordi sonoi reumatismi dell' anima! Fatto sta cheClavais (o Clavajas) e tutti i suoi abitanti

    dagli anni della mia infanzia ad oggi sono vivie presenti negli affetti e nella mia stimaincondizionata!Ti ho detto altre volte che buona parte dellemie radici sono profondamentecompenetrate in Fedel (casa Tavoschi) dadove mio bisnonno Vittorio si spost aTolmezzo con la, allora importante, attivitdi conceria oggi definita inquinante eincompatibile con i centri urbani!

    Sono nato a Ovaro nel 1932 e ringrazio miopadre di aver scelto la Val di Gorto comeculla della sua attivit sanitaria e del suonido familiare. I cos definiti Altins daClavajas sono entrati a far parte della miaconvivenza sociale fin dai primi anni di vita: igiochi, la scuola, le passeggiate, le sagre e levertiginose discese invernali con slittini obiciclette di legno di costruzione artigianalesono limpidi ricordi che riportano sempreverso Clavajas e la so int.Il vostro paesino ha sempre rappresentato

    per me e la mia famiglia un prezioso scrignocolmo di valori assoluti! cio custode dimemorie, tradizioni, ingegnosit e culturaregalati dagli antenati.

    Fate bene oggi a rovistare in questopatrimonio e riproporre a noi, non pi giovani(e anche a quelli che ancora lo sono)immagini, scritti, opere e metodologie che aipi possono sembrare superate ed obsolete.Continuate su questa strada e tanti tanti

    auguri non per un anno, ma per una solida efortunata esistenza e resistenza dellavostra Associazione.Mandi

    Toni