Clavajas - il nesti pais n° 13
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N° 13 agosto 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 1
SOMMARIO
Editoriale pag. 1
I cinque anni dell’ Associazione pag. 2
Cinque anni per Clavais pag. 4
Le ricette pag. 4
I šcarpets di Tita pag. 6
Componimento originale: “Clavajas” pag. 7
Le cronache pag. 8
Il mio grande amico Claudio pag. 9
Chi sono? pag. 9
Una stazione meteorologica a Clavais pag. 10
I boschi della nostra regione pag. 11
Inšieme pag. 12
Siamo giunti al quinto anno di attività della
nostra associazione!
Proprio così. Il 12 Maggio scorso abbiamo
“compiuto” cinque anni da quando, spronati da
Giacomo e non senza timori, visti i precedenti,
abbiamo deciso di costituire un’associazione
per continuare ad organizzare la tradizionale
Sagra di S. Lorenzo.
All’inizio il nostro impegno era concentrato
sulla festa di S. Lorenzo ma visto l’entusiasmo
di tutti i soci via via è arrivato, il pranzo del
paese, il giornalino, la castagnata, la sagra da
nêf e dal purçit in collaborazione con il CAI di
Ravascletto… Per noi questo è un traguardo
importante anche perché fino ad ora abbiamo
lavorato assieme, con entusiasmo e
soddisfazione. Ci auguriamo di poter
continuare così con l’ aiuto e la collaborazione
di tutti.
Clara
Clavais dal parapendio foto di Danilo Palmano
N° 13 agosto 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 2
I CINQUE ANNI DELL’
ASSOCIAZIONE
QUEST’ ANNO L’ ASSOCIAZIONE
CULTURALE CLAVAJAS FESTEGGIA
I SUOI PRIMI CINQUE ANNI DI
ATTIVITÀ!!!
Fondata ufficialmente il 6 maggio 2007 in
realtà l’ associazione stava nascendo già nel
giugno 2006 con il primo Pranzo del Paese “ta
Cort di Batista” in cui venne presentato il
primo numero di questo giornalino; poi l’
iniziativa del Calendario di Clavais distribuito
il 31 dicembre di quell’ anno durante la
bicchierata nell’ ex-latteria. Nell’ agosto 2007
la neonata associazione organizzò con
successo la sua prima Sagra di San Lorenzo.
Il 1° giugno 2008 venne inaugurata, dopo
lunghi lavori di ristrutturazione, l’ attuale
sede di “Villa Ines”.
Ed infine il 6 maggio 2012 abbiamo
festeggiato insieme i cinque anni di attività
con una cena per tutti i soci.
In questi cinque anni l’ associazione clavajas
ne ha organizzate di feste e grigliate!
Spesso il ricavato è stato devoluto per
sostenere associazioni di beneficienza in
particolare l’ A.G.M.E.N di Trieste e l’
associazione “Friuli Mandi Namastè”.
A nome dell’ Associazione ringraziamo
tutti coloro che hanno contribuito a
realizzare tutti gli obiettivi che ci siamo
posti e le iniziative che abbiamo
intrapreso.
Ecco alcune foto delle feste più importanti e,
nella pagina seguente, l’ elenco di tutti i
principali eventi organizzati dall’ Associazione
in questi primi cinque anni:
Domenica 21 febbraio 2010 “Sagra da nêf e dal purçit” si aspetta l’ arrivo dei primi concorrenti.
Domenica 2 gennaio 2011 bicchierata di inizio anno e presentazione del 10° numero del giornalino e del 5° calendario di Clavais.
Domenica 5 settembre 2010 prima “Festa dei Casari” Lorenzo e Ranieri danno dimostrazione della lavorazione del latte.
N° 13 agosto 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 3
Associazione Culturale Clavajas
ANNO DATA EVENTO
1
20
06
domenica 11 giugno Pranzo del Paese
2 domenica 31 dicembre Bicchierata di fine anno
3
20
07
domenica 6 maggio Fondazione dell’ Associazione Culturale Clavajas
4 mercoledì 30 maggio Chiosco per il Giro d’ Italia
5 sabato e domenica 11-12 agosto Sagra di San Lorenzo 33° edizione
6 sabato 29 dicembre Bicchierata di fine anno
7 2 0 0 8
domenica 1 giugno Pranzo del paese (Inaugurazione sede)
8 Sabato 2 agosto 1° assemblea ordinaria dei soci
9 sabato e domenica 9-10 agosto Sagra di San Lorenzo 34° edizione
10 sabato 15 novembre Castagnata
11 sabato 27 dicembre Bicchierata di fine anno
12
2 0 0 9
domenica 8 febbraio Sagra da nêf e dal Purçit
13 domenica 14 giugno Pranzo del Paese
14 sabata 1 agosto 2° assemblea ordinaria dei soci
15 sabato e domenica 8-9 agosto Sagra di San Lorenzo 35° edizione
16 domenica 1 novembre Castagnata
17 sabato 21 novembre Cena collaboratori Sagra
18 domenica 27 dicembre Bicchierata di fine anno
19
2 0 1 0
domenica 21 febbraio Sagra da nêf e dal Purçit
20 domenica 23 maggio Chiosco per il Giro d' Italia
21 domenica 27 giugno Pranzo del Paese
22 sabato 31 luglio 3° assemblea ordinaria dei soci
23 sabato e domenica 7-8 agosto Sagra di San Lorenzo 36° edizione
24 domenica 5 settembre Festa dei Casari
25 sabato 13 novembre Castagnata
26
2 0 1 1
domenica 2 gennaio Bicchierata di inizio anno
27 domenica 27 febbraio Sagra da nêf e dal Purçit
28 domenica 15 maggio Corz, Cjanivas e Formadis
29 sabato e domenica 6-7 agosto Sagra di San Lorenzo 37° edizione
30 mercoledì 10 agosto 4° assemblea ordinaria dei soci
31 domenica 28 agosto Pranzo del Paese
32 Sabato 12 novembre Cena collaboratori Sagra
33 venerdì 30 dicembre Bicchierata di fine anno
34
20
12
domenica 15 gennaio festa di San Ilario
35 domenica 25 marzo Sagra da Nef e dal Purçit
36 sabato 12 maggio Festa per i 5 anni dell’ Associazione
37 10-11-12 agosto 2012 Sagra di San Lorenzo 38° edizione
N° 13 agosto 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 4
CINQUE ANNI PER CLAVAIS
Sembra ieri, quando nella tavernetta dietro
casa, un manipolo di giovani decise di
intraprendere con molta spontaneità e
intraprendenza, quello che molte società
definiscono il “tramandare” delle usanze e
delle tradizioni del territorio.
Ci vollero più incontri, con la gioventù e i
residenti del posto, per cercare di capire le
intenzioni, ma soprattutto se c’ era la voglia
di continuare a portare avanti la sagra di
San Lorenzo patrono di Clavais, l’ interesse
se ben il paese non conta tante anime fu
accolto in maniera positiva sia dai locali sia
dai forestieri e simpatizzanti del paese.
In men che non si dica, creare uno statuto e
far aderire molti soci non fu un problema
anche perché sulle ali dell’ entusiasmo le
cose più difficile diventano molto più
semplici di quanto sembra; era l’ anno 2007
quando tutto ebbe inizio ed ora che l’
Associazione compie i suoi primi cinque anni
di attività culturali che si sono spinte al di
là della sagra di San Lorenzo con pranzi
paesani, calendari, brindisi di fine anno e
quant’ altro, il tutto nella nostra ormai
“storica” sede villa da Ines.
Va ricordato anche l’ impegno della nostra
presidentessa Claretta Da Pozzo, che con
semplicità e dedizione è riuscita, se così si
può dire, a “mandare avanti” un pezzo di
storia di Clavais.
Sperando che questa attività possa avere un
seguito, non tanto come socio ma come
persona mi auspico che le cose vadano ben
oltre l’ essere o no un abitante di Clavais,
ma che ognuno di noi trovi un po’ di quel
“sociale” che è in noi per la continuazione
dell’ attività dell’ associazione
Mirco
LE RICETTE
Primi piatti
PASTA CON LE SARDE (Lisa)
Le sarde o sardoni costituiscono un cibo
sano e a buon mercato. Peccato che la
pulizia richiede parecchio tempo. Ma
utilizzando il seguente metodo, la fatica si
riduce notevolmente.
Ingredienti per 4 persone:
- 400 g di pasta corta, - 200 g di sarde, - 5 pomodorini piccoli, - pangrattato, - aglio, olio
Lavate le sarde e buttatele intere per
qualche minuto in una padella con un po'
d'olio. Dopo averle tolte dalla padella, le si
taglia la testa, si tagliano a meta' per il
lungo e a questo punto la lisca centrale viene
via molto facilmente. Si riduce la carne in
poltiglia. Rimettere il pesce nella padella con
lo spicchio d'aglio, i pomodorini tagliati, un
cucchiaio di pangrattato e lasciare andare
ancora per qualche minuto. Buttare la pasta,
aggiungere una cucchiaiata dell'acqua alla
salsa di pesce. Condire la pasta aggiungendo
eventualmente ancora un filo d'olio.
CJARŠONS DI LINÇ (Tiziana)
Ingredienti:
- 200 g di pane di segala raffermo - 100 g di ricotta affumicata - 100 g di ricotta fresca - 200 g di uva sultanina - 150 g di prezzemolo - 100 g di zucchero - 1 cucchiaio d sale - 1 cucchiaino di cannella - la buccia di un limone non trattato - 1 tuorlo d’ uovo - 300 g di farina “00” - burro cotto “ont”
N° 13 agosto 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 5
Per il peštum
Grattugiare il pane di segala, tritare il
prezzemolo e rosolarlo nel burro. Mettere il
tutto in una terrina e aggiungere, ricotta,
sale, cannella, limone, tuorlo d’ uovo e l’ uva
sultanina. Mescolare il tutto per ottenere
un impasto abbastanza consistente. Lasciare
riposare il ripieno per tutta la notte.
Per la pasta
In una terrina metter la farina e il sale al
centro aggiungere l’ acqua bollente e, con la
forchetta, mescolare finché il composto
risulta consistente. Lavorare la pasta e
stenderla con il mattarello. Tagliare con un
bicchiere abbastanza grande dei cerchi e in
ognuno mettere un bel cucchiaino di pestum.
Chiudere i cjaršons con le mani nella loro
forma tradizionale.
Far cuocere i cjaršons in acqua bollente
salata, scolarli e spolverarli con un miscuglio
di cannella sale pepe zucchero, biscotti
secchi, ricotta affumicata e formaggio
stagionato e condire con il burro fuso “ont”.
Dolce
STRUDEL DI PERE E CIOCCOLATO
(Clara)
Ingredienti per la pasta:
- 250 gr di farina - 1 uovo - 2 cucchiai d’olio - Una presa di sale
- Olio e burro fuso per spennellare - Farina per stendere l’impasto
Ingredienti per il ripieno:
- 1 kg e mezzo di pere tipo kaiser - 200 gr di cioccolato fondente - Biscotti sbriciolati - 2 cucchiai di grappa
Preparare la pasta dello strudel facendo
attenzione che riesca elastica e senza
grumi,usando la farina,l’uovo,il sale,l’olio,e
circa un decilitro di acqua tiepida.
Date alla pasta una forma sferica,
spennellatela con l’olio fatela riposare per
almeno mezz’ora,dopo averla coperta.
Preparate il ripieno:
tagliate le pere a fettine fini bagnatele con
la grappa e tritate grossolanamente il
cioccolato. Riprendete la pasta appoggiatela
sopra un foglio di carta forno e tiratela con
il mattarello in una sfoglia sottilissima,
infarinando bene affinché non si rompa.
Pennellate la pasta con il burro fuso,
distribuite i biscotti sbriciolati su tutta la
superficie,proseguite distribuendo le pere e
sopra il cioccolato.
Arrotolate lo strudel aiutandovi con la carta
da forno e infornate a 180° per 35 minuti.
Fate intiepidire e servite.
I dolci preparati in occasione della
festa della neve
N° 13 agosto 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 6
I šcarpets di Tita
Una vôlta, dal ort, la mê šcjala
a leva jù dreta, fin quasi ta štrada
e la corsa dal mûr a lava sù a pâri
un biel toc plui in fûr viers il Fâri
e insomp sul cjanton cuant che il mûr al
[finiva]
al špuntava inclinât un cuiert pa lišiva
un cuiert dut di šcuarz di lesenas di larç
cal coreva lunc via las cavoças di Mia.
Una dì a buinora chi tornavi da mont
m’ incuintri cun Tita sudât e strafont
ch’ al lava girant fra ierbas e pezz
a foncs in šcarpets,
šcarpets travanâts da rosada dai prâts.
Tabaiant plui o mancul dal biel da zornada
duc’ i doi i sin tornâts indevûr par chê
[štrada]
e belplan sin rivâts in tal mieç dal paîš
che forsi no erin passadas las dîš.
Difûr da sô cjasa a puartada di man
and’ era dôs bancjas sištemadas i plan
un pôc sot i šcurs fissadas tai mûrs.
e Tita a ši senta a gjavâ dai cjalcins
las ierbas dai prâts e la riscla dai pins.
Pôc dopo, infilâts i šcarpets t’ una maça
e cerût un cjanton riparât di chê plaça
al decit di suiâju in biela maniêra
tal cjâlt dal sorêli sul cuiert da foghêra
tal sigûr, tal lontan, tal ricess,
dulà che la int a no veva l’ aces
cussi dopo un pôc, dopo vê bazilât
ši è propi convint di vê dut sištemat.
Ma al era Fedêl ch’ al gjoldeva da cort
Il biel di chê scena di flanc dal sò ort
e apena che Tita finît chel implànt
al è lât da Tizia ch’ a lu štava clamànt,
cun fâ da burlon e par ridi in famea,
par šlugja la štoria e butâla in mateç
al clauda i šcarpets sul ruvit da brea
cun t’ una puntina batuda tal mieç.
Vignuda la sera sul lâ dal sorêli,
al torna fûr Tita cu la solita maça
par movi i šcarpets e tirâju ta plaça
ma i šcarpets ai ši špošta, ši movin parben
ma no par štacâši da šcuarça dal len,
a lavina a gještra, ši alçavin in su
ma mai cu la voia di tornâ a šbrišâ jù.
Ši pode savê ce gjaul ch’ al sucêt
cun chešta facenda a cemût ch’ a procêt?
No l’ era pušibil di rindiši cont
Dal štrani bredèi sucedût lassù in somp.
E Vigji pardopngja al rideva in našcôš,
Fedêl par confondi al alçava la vôš
e Franco e Bepi aj štava a špietâ
la moda che Tita al podeva inventâ
par rompi l’ enigma e cjatâ soluzion
da jušta maniêra di movi il bašton
fin cuant che ducj cuancj chei ch’ a erin ta
[štrada]
a j an fat in côro una granda ridada
e Tita indacuart di chei gjaui di dišpiets
‘l è lât viers da l’ ort a šclaudaši i šcarpets.
Lassù da corsia da cavoças di Mia,
encje lui divertît al rideva sotvia.
Ennio Giacometti
Una rara foto ritrovata da Clemes Solaro risalente al 1932 in cui si vede la lišivera: in primo piano Tita (fratello di Clemes) da bambino con sua madre Letizia Dell’ Oste e suo padre Giacomo Solaro alle spalle del quale sulla sinistra si intravede la piccola tettoia di cui si parla nel testo.
N° 13 agosto 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 7
COMPONIMENTO ORIGINALE:
Clavajas
Paišut elegant e graciôs
intaiât cassù insomp
denti il cîl da culina armoniôsa
poiât jù dongja il bošc
in ta suağa di plans di rosada
e di cretas doradas
dal sorêli indolcît da buinora!
Io i cj cjâli enfra rôšas di prât
ch’ i tu tens par bieleça ai tiei pîš
e a mi ingropa il seren da tô mûsa
e i tiei vôi di balcons insumîts
la tô pâš a mi suna tal cûr
divorant chel cidin ch’ al ši šfanta
sôra i bocui dai nûi vaporôš
denti l’ arc infinît dai tiei cîj.
No mi impuarta se il timp ‘l’e mudât,
né s’ a mancjin i afiets da mê int
ch’ animavi il cjâlt das tôs vôs,
né sa tašin i cjants das fontanas
di chel vivi ingegnôs di fadia,
no mi impuarta se i curtifs a son vueits
s’ a no ‘ndè glài ch’ ai svèa a buinora!
Chel sorêli ch’ al ješ e a ši poja
modelant il mudâ d’ ogni dì
e chê luna ch’ a viešt cul so arint
ogni nota incjantada dal timp,
a continuin tal gîr simpi gnûf
a dišmovi un profont sentiment
e un grant brivit tal cûr.
Tu tu reštas, paisut, tal cidin
Un brandel da mê štoria ch’ a vîf,
la mê scuna dai sums cassù insomp
fintramai ch’ a mi šiera ogni lûš
una dôlça orazion di cjampanas.
TRADUZIONE LIBERA:
Clavais
Paesino elegante e grazioso
intagliato quassù in cima
dentro il cielo della collina armoniosa
adagiato accanto al bosco
nella cornice di piani di rugiada
e di rocce dorate
dal sole indolcito del mattino!
io ti guardo fra i fiori di prato
che tieni per bellezza ai tuoi piedi
e mi commuove il sereno del tuo volto
e i tuoi occhi di finestre assonnate
la tua pace mi risuona ne cuore
divorando il silenzio che si dissolve
sopra i riccioli delle nuvole vaporose
entro l’ arco infinito dei tuoi cieli.
Non importa se il tempo è cambiato
ne se mancano gli affetti della mia gente
che animavano il caldo delle tue voci,
ne se tacciono i canti delle fontane
di quel vivere di ingegno e fatica,
non mi importa se i cortili sono vuoti,
se non ci sono galli a svegliarti al mattino!
Quel sole che si leva e tramonta
modellando il mutare d’ ogni giorno
e quella luna che riveste col suo argento
ogni nota incantata del tempo,
continuano nel giro sempre nuovo
a svegliare un profondo sentimento
e un grande brivido nel cuore.
Tu rimani paesetto, nel silenzio,
un brandello della mia storia che vive,
la mia culla dei sogni quassù in alto
fino a quando chiuderà ogni mia luce
una dolce preghiera di campane.
Ennio Giacometti Udine 19 febbraio 2011
N° 13 agosto 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 8
LE CRONACHE
FESTA DELLA NEVE
Dopo aver tanto aspettato la neve, che
quest’ inverno non è arrivata, si pensava di
far saltare per quest’ anno la
manifestazione… Invece su proposta del
CAI di Ravascletto è stata organizzata, in
collaborazione con l’ Associazione Culturale
Clavajas, una festa della neve senza neve in
cui i concorrenti, al posto della solita
discesa dal monte Zoncolan, si sono
cimentati nella salita a piedi del versante
clavajano lungo un percorso con partenza da
Villa Ines, giro di boa in località Cjadin a
1380 m di quota e ritorno in paese.
I concorrenti in Cjadin
Certo senza neve e senza l’ arrivo dei
concorrenti sugli sci e sulle “olgias” l’
atmosfera della manifestazione ne ha
risentito… ma la bella giornata e il clima
primaverile ci hanno sicuramente aiutato e
la festa è stata comunque un successo.
TORNEO DAS FRAZIONS
Quest’ anno la squadra formata da Clavais e
Lenzone, pur avendo rinfoltito la propria
rosa, non ha ottenuto grandi risultati nell’ 8°
edizione del “Torneo das Frazions,
chiudendo con un bilancio di una vittoria, un
pareggio e due sconfitte. Inseriti in un
girone molto difficile abbiamo perso la
prima partita contro l’ Ovaro per 4-2, nel
secondo incontro invece abbiamo vinto il
sentito derby contro il Liariis per 6-4, poi il
pareggio contro “Cela-Negrons” e la
sconfitta con l’ Ovasta ci hanno impedito il
passaggio del turno.
La finale disputata il 21 luglio ha visto la
vittoria per il secondo anno consecutivo dell’
Ovaro sulla formazione del “Mione-Luint”
con un netto 6-0.
ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI:
Ricordiamo tutti i soci che sabato 18 agosto
2012 dalle ore 18:00 si terrà, nella sede
“Villa Ines”, l’ annuale Assemblea ordinaria
dei soci dell’ Associazione Culturale
Clavajas. Per discutere il seguente ordine
del giorno:
1. Lettura del bilancio consuntivo
approvato il 31 marzo 2012 dal Consiglio
Direttivo;
2. Illustrazione del bilancio preventivo;
3. Rinnovo delle cariche sociali;
4. Illustrazione delle attività
dell’Associazione;
5. Varie ed eventuali.
NOTIZIE TRISTI
Il 2 aprile 2012 all’ età di 89 anni si è
spento Luigi Longhino “Vigji” marito di
Adriana con cui era sposato da oltre 50 anni
Domenica 22 luglio 2012 è mancata Caterina
Lorenzini madre della signora Carla che
assieme a suo marito Nello Cammellini da
qualche anno sono nostri compaesani.
N° 13 agosto 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 9
Il mio grande amico Claudio
Alle volte il ricordo va a ritroso ne tempo e,
quasi sempre ci si sofferma in quella che
tutti chiamano “estate calda, del cuore”, la
parte di vita in cui, da ragazzi, si vive in una
totale spensieratezza, ma soprattutto ciò
che rimarrà di bambino in noi quando si
diventerà adulti. Ecco questo mio periodo
l’ho vissuto nelle vacanze estive e invernali
degli anni ’80 quando andavo a scuola, e le
passavo con un mio grande amico e coetaneo
Claudio Zampol, che ha condiviso con me
questo periodo di totale abbandono delle
regole quotidiane della vita, che tutt’ ora
siamo costretti a rispettare.
Anche se lui ora abita in Germania ad
Amburgo a quasi 1200 Km di distanza e ci
sentiamo di rado, i nostri ricordi (se pur
siamo ancora giovani) vanno sempre a quei
periodi in cui alle volte ci si inoltra troppo e
si finisce per essere nostalgici… periodi
fatti di scherzi, passeggiate, giochi e tanto
ridere e tutto sempre a contatto con la
natura e con i nostri compaesani, ma
soprattutto in quella cornice che è Clavais
stesso a regalare a pochi prediletti.
Claudio Zampol (in basso a destra con la maglietta blu) e, andando in senso orario Dario, Francesca Rotter, e Mariagrazia Zampol sorella di Claudio.
Mi ricordo le partite a pallone andate a
giocare a Ravascletto a piedi verso i primi di
gennaio passando per il “bošc dai lofš”, le
gite in malga Pozôf, e le scorrazzate per i
boschi a funghi o a fare legna che da noi si
dice “fâ una stangja”, e tante altre
cosiddette “avventure” che ci tornano alla
memoria quando ci sentiamo per telefono.
L’ ho sempre considerato, e sempre lo
considererò un grande amico, di amici ne ho
avuti tanti e tanti li ho persi, o perduti di
vista ma, con Claudio ho vissuto sempre un
rapporto speciale.
Ho approfittato di uno spazio del giornalino
per scrivere di amici che, anche se non
vivono più a Clavais, hanno un ricordo
bellissimo del nostro paese, tanto che
appena possono, anche se stanno a mille
miglia da qui, trovano sempre un momento
per ricordarsi di questo angolo di mondo.
Claudio è uno di questi, o meglio UNO DI
NOI!!
Mirco
CHI SONO?
Scolaresca di Clavais
Foto risalente ai primi anni del dopoguerra
(tra il 1947 e il 1949)
N° 13 agosto 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 10
UNA STAZIONE
METEREOLOGICA A CLAVAIS
Ecco un immagine della stazione
meteorologica tecnologicamente avanzata,
che Gianni Tulisso ha fatto installare nel
proprio cortile:
Essa è costituita semplicemente da una
pietra appesa ad un pezzo di corda grazie
alla quale possono essere analizzate le più
svariate condizioni climatiche seguendo la
semplice tabella annessa:
ŠTAZIÒN METEOROLOGJICHE:
La pière ši môf di bessole: - àjar fuarte
La pière je ferme: - calme di àjar
La pière je bagnade: - al plûf
La pière je sute: - sec
La pière je invisibil: - fumàte
La pière e mande òmbre: - sorèli
La pière je blancje: - al nevee
La pière je colade ju: - taramòt
No je plui la pière: - a è štade rubade
Tu viòdis dôs pieris: - tu as bevût mase
I BOSCHI DELLA NOSTRA
REGIONE
Di Roberto Del Favero
Articolo tratto dalla rivista di cultura del
territorio “Tiere Furlane” dell’ aprile
2012.
Chi è chiamato a gestire un territorio, o
anche solo dei boschi, deve avere ben
presente il fatto che, in natura, l’
ecosistema forestale è quello dotato di
maggiore complessità, caratteristica che
costituisce una fondamentale risorsa per
l’uomo. In questo breve articolo, di
carattere divulgativo, si cercherà di
descrivere alcuni aspetti della complessità
forestale del Friuli-Venezia Giulia, la cui
conoscenza costituisce il fondamento su cui
si basa la gestione sostenibile di questi
sistemi.
In generale, la vegetazione forestale può
essere interpretata secondo diverse chiavi
di lettura. Fra queste ve n’è una che la
considera come la risultante dell’ influenza
di vari fattori ambientali che, là dove si
mantengano costanti, creano delle unità
vegetazionali omogenee. Ciascuna di queste
unità può essere considerata come una
tessera di un mosaico. La complessità di
quest’ ultimo sarà tanto maggiore quanto più
alta sarà la variabilità dei fattori ambientali
attivi. Così, là dove vi è un qualche fattore
ambientale limitante o condizionante attivo
su un’ ampia superficie, il mosaico sarà
notevolmente semplificato. Un semplice
esempio varrà a chiarire quest’ importante
concetto. La vegetazione forestale presente
negli ampi territori prossimi ai circoli polari
è piuttosto omogenea, poiché le avverse
condizioni climatiche (soprattutto le basse
temperature) rendono possibile la vita solo
di quelle poche specie arboree (pino
silvestre, abete rosso e betulla)
particolarmente adatte a sopportare tali
condizioni avverse. Là dove, invece, i fattori
N° 13 agosto 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 11
ambientali cambiano in poco spazio e
nessuno è veramente limitante, il mosaico
appare molto complesso, tanto che talvolta
potrà essere difficile comprendere perché
in un dato posto vi sia un tipo di bosco
piuttosto che un altro.
Passando da questa breve introduzione
teorica a riferimenti specifici, si può
affermare che il territorio della regione
Friuli-Venezia Giulia è assai vario grazie al
frequente cambiamento delle
caratteristiche ambientali. Ne consegue
che, anche la vegetazione forestale
presente è, nel suo insieme, piuttosto varia.
Tanto più se si considera che alla
complessità ambientale si è aggiunta nel
tempo l’ attività dell’ uomo che ha alterato,
anch’ essa l’ assetto delle formazioni
forestali.
Nonostante questo si può cercare di
evidenziare i fattori ambientali
maggiormente influenti così da poter
individuare almeno alcuni grandi gruppi di
boschi a composizione simile.
Nel Friuli-Venezia Giulia, com’ è a tutti noto,
vi sono delle importanti differenze
climatiche fra i territori costieri e quelli
montani. Nel complesso si ha un
abbassamento della temperatura che si
verifica sia al variare della latitudine (dalla
pianura verso i monti) sia al variare dell’
altitudine (dalla fascia basale a quella
subalpina). Ad esempio le basse
temperature invernali mantengono per lungo
tempo il terreno gelato e coperto di neve.
Questo fatto ha notevoli ripercussioni sulla
vegetazione forestale. Gli alberi infatti,
quando il suolo è gelato, non possono
assorbire l’ acqua indispensabile per tutti i
processi vitali che quindi, potranno essere
svolti solo nel periodo in cui la neve se ne
sarà andata e l’ acqua tornerà a circolare ne
suolo. Se questo periodo è molto breve,
perché il suolo si mantiene gelato per lungo
tempo, le piante in generale, e quelle
forestali in particolare, non potranno vivere.
In realtà sarebbe più corretto dire che
avranno più probabilità di vita quelle specie
che riusciranno a compiere i processi vitali
in minor tempo. Fra le strategie più
importanti per “risparmiare” tempo vi è
quella di non ricostruire ogni anno l’ intero
apparato fogliare, come fanno le latifoglie.
Ne consegue che, quando la temperatura
media annua scende sotto una certa soglia,
tendono a prevalere le conifere che,
appunto, non “sprecano” ogni anno tempo per
ricostruire l’ apparato fogliare.
Così anche nel territorio della nostra
regione è possibile, almeno in prima
approssimazione, distinguere tre grandi
regioni forestali:
- quella a netta prevalenza di latifoglie che
comprende tutta la pianura e l’ area
collinare
- quella dei boschi misti di conifere e
latifoglie (regione mesalpica) nella quale la
N° 13 agosto 2012 Clavajas – il nešti paiš pag. 12
temperatura media annua è condizionante
(ma non limitante)
- quella, molto ristretta a netta prevalenza
di conifere (regione endalpica) dove invece
la temperatura è limitante per le latifoglie.
In particolare, il territorio del Friuli si
caratterizza per la ridotta ampiezza di
quest’ ultima regione. Ciò dipende dal fatto
che, in montagna, il clima è mitigato dalla
risalita delle correnti caldo-umide
provenienti dal mare, che si incanalano lungo
le stratte vallate della Carnia e del Canal
del Ferro, che funzionano, per il clima, come
una sorta di camino. Questa particolarità
climatica determina nei boschi della regione
la quasi ubiquità del faggio, diversamente da
quanto avviene nelle altre regioni alpine
italiane.
Gli alberi, per svolgere i processi vitali
hanno bisogno di una sufficiente quantità di
elementi nutritivi e di acqua, entrambi
presenti nel suolo. Quindi anche il tipo di
suolo forestale e in particolare il tipo di
substrato sono determinanti per le
possibilità si sviluppo delle varie specie
arboree. I substrati alterabili carbonatici e
silicatici che prevalgono nel comune di
Ovaro fanno si che le condizioni per la vita
degli alberi siano piuttosto favorevoli. La
morfologia se non alterata dai frequenti
movimenti franosi è nel complesso piuttosto
dolce e i suoli sono solitamente profondi e
capaci di garantire un costante rifornimento
per le piante forestali. Queste condizioni
ambientali consentono, inoltre, una notevole
diversificazione della vegetazione.
In conclusione, già da questa sommaria
descrizione di alcune caratteristiche dei
boschi della regione dovrebbe trasparire,
da un lato, l’ elevato livello di biodiversità
presente nel paesaggio regionale, che
costituisce certamente una ricchezza, e
dall’ altro lato, la necessità d’ attuare, per la
cura di tale risorsa, una gestione sostenibile
massimamente rispettosa del naturale
funzionamento di questi ecosistemi.
INŠIEME
INŠIEME a ši à fuarçe
ši sint contenteçe,
si viôt in ta vite jmò la bieleçe.
Pasâ la peraule
cjalaši tai voi
e pàr chel momènt nò jesi besoi.
INŠIEME a ši vîf
in pâš e alegrie
e par dut il mont ši sint simpatie.
INŠIEME las poures
no tegnin cjaveçe
e tu t’ al to cur tu viôs la bieleçe
INŠIEME a l’ è biel,
ti par di vei il nît
il timp a ti pase, no tu ses avilît.
INŠIEME a ši pense,
ši diš une idee,
cusì tu ti sintis di gnûf in famee.
e se dopo il timp,
a l’ è propit grîš…
INŠIEME al devente un biel paradîš.
Nilda Vecile
Nilda Vecile è la promotrice e coordinatrice
del progetto “Insieme” che ha lo scopo di
riunire una volta alla settima gli anziani della
Carnia per passare qualche ora in compagnia.
Nicola e Alessia preparano la pasta dei crostoli per la sagra di San Lorenzo.