Post on 06-Mar-2016
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Rivista on-line gratuita Numero 3 - giugno 2013
Gianluca Chiavarie il monogomma Michelin
RACINGIRLSPassione al femminile
90cc. di scooter che di orig-
inale ha solo il telaio!
MARCOVAZZOLER
Pubblicato nel rispetto dell’articolo 3 bis della legge 103 del 16 luglio 2012.
Tutti i diritti sono dei rispettivi proprietari.
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IN QUESTO NUMERO:
Intro
Pilota: Marco Vazzoler
RacinGirls
Pilota: Gianluca Chiavari
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Forse è arrivata la stagione del motoci-
clista da bar, il cattivo tempo dovrebbe
averci lasciato e questa strana specie,
dalla moto lucidissima, potrebbe fare
ritorno sulle piazze dei paesi italiani!
Stiamo portando avanti dei test sul sito
con la finalità di aprire un’area ded-
icata a Team e organizzatori, prossima-
mente vi daremo maggiori informazioni.
Come seguirci:
sito - burnedfuel.altervista.org/
Facebook - www.facebook.com/BurnedFuel
www.facebook.com/groups/burnedfuel/
email - burnedfuel@gmail.com
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Marco VazzolerSfida a 90 cc.
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- Normalmente i primi passi nel mondo
delle due ruote (a motore) si muovono
con i “cinquantini”, sui quali si sper-
imentano le prime modifiche per farli
andare decentemente.
Fino ad arrivare al punto che le dif-
ferenze tra i mezzi stradali e da gara
risiedono solo nelle gomme, poi c’è
chi, crescendo, aumenta la cubatura e
chi come Marco Vazzoler persevera con
“zippetti” modificati.
Cosa hai da dire a tua discolpa?
“Ho iniziato la mia carriera agonisti-
ca nel lontano 2007, provando a parte-
cipare ad alcune gare motociclistiche,
con un’Aprilia RS125 convertita da
stradale a pistaiola; ero spinto dalla
passione, ma le gare erano troppo cos-
tose per le mie tasche, così tra anni fa
ho deciso di provare una nuova avven-
tura.
Aiutato dal Team Comix Performances mi
sono imbattuto nelle gare con gli scoot-
ers, sicuramente più accessibili, in
termini economici, per un operaio come
me e devo dire di essere restato stupito
dal divertimento che questi mezzi re-
galano, con sensazioni del tutto simi-
li a quelle regalate dalle moto.
All’interno del paddock, durante il
week-end, si respira ancora un’aria
di passione, fatta di ragazzi che hanno
voglia di divertirsi e di dare gas!!!”
- Ci sei arrivato per “necessità”,
ma hai scoperto un mondo che non ti 8
aspettavi, quali sono stati i momenti
che ti hanno lasciato, nel bene o nel
male, ricordi più marcati?
“Il momento più bello è stato sicura-
mente la mia prima vittoria allo scooter
week-end l’anno scorso a Varano, ma di
momenti straordinari ne ho passati un
sacco: dalla prima pole position, alla
rimonta dall’ultimo al secondo posto a
Precenicco.
Anche le sfortune mi hanno un po’ as-
sistito, sono stato vittima di svari-
ate cadute in gara che, lo scorso anno,
mi sono costate il campionato all’ul-
tima gara a Viterbo; ma alla fine son
proprio le cadute che mi han aiutato a
crescere.”
- Secondo te quali cambiamenti si po-
trebbero fare per migliorare organ-
izzazioni e cambiamenti nelle gare di
scooters?
“La cosa migliore, a mio parere, sareb-
be unire i vari campionati (Polini,
Stage6, Malossi) e creare un campion-
ato unico; unire le varie classi (ama,
exprert, etc. etc.) e dividere le gare
per tempo (gara a, b, c), cosi da creare
un campionato italiano più numeroso e
con più visibilità.
Si limiterebbero così le discussioni
sui tempi tra le varie classi e, magari,
limitando il numero di gomme utilizz-
abili per week-end, si limiterebbero
i costi, nel mio caso non sarebbe un
problema, in quanto uso un treno per
entrambe le gare.”
- Uno stile di guida economico!
Potrebbero prendere spunto da cate-
gorie “superiori” dove gareggiano con
classi miste, allargando il parco pilo-
ti e il pubblico.
Questa stagione quale campionato stai
affrontando e come sono andati gare e
test?
“Quest’anno sto affrontando il campi-
onato stage 6 cup nella categoria open
(cilindrata fino a 95cc.), la prima
gara è stata accompagnata dalla sfor-
tuna con una caduta e un ritiro in gara
2; ma la seconda gara a Ortona, lo scor-
so mese, è andata molto meglio, con un
secondo posto finale e una vittoria in
gara due (nonostante sia stato steso
mentre ero in testa).
Sono molto contento dei risultati an-
che perché questo inverno non ho corso
e, prima della gara, ho fatto una sola
uscita, quindi sono partito ad occhi
chiusi con un motore tutto nuovo e molto
più impegnativo da guidare..”
- Che cosa puoi dirci su questo nuovo
motore e quali modifiche hai apportato
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al tuo zip per renderlo più competiti-
vo?
“Il nuovo motore è da 90 centimetri cu-
bici e, a differenza del precedente mo-
tore da 70cc., è molto più potente e ag-
gressivo, più adatto a uno scooter, tipo
Yamaha Jog, con ruote da 12 più gesti-
bili.
Il mio stile di guida molto brusco,
con frenate e ripartenze, sfrutta bene
questo motore anche se montato su uno
Zip.
Oltre al motore sono state cambiate
sospensioni, impianto frenante e ra-
diatori, di serie resta esclusivamente
il telaio!!!”
- Tutto è rimasto, come dire... street
legal!
Il tuo impegno nelle gare ti ha porta-
to a correre anche in un contesto meno
conosciuto come lo scootercross che,
vista la tipologia dei veicoli, po-
trebbe apparire alquanto improbabile;
cosa pensi di questa disciplina e come
hai vissuto questa esperienza?
“Lo scooter è un mezzo molto più adatto
a una pista asfaltata che allo sterra-
to, dove non è lontanamente paragona-
bile a una moto, sia come fragilità che
come rendimento; finché si tratta di un
tracciato fettucciato senza salti è an-
cora utilizzabile ma su un tracciato da
cross ai primi salti emergono i punti
deboli.”
- Bene... meglio tornare su asfalto al-
lora!
Tra poco inizia il vivo della stagione,
ci aspettiamo qualche novità interes-
sate?
“Di novità non ce ne sono molte visto che
quest’anno ne ho già avute abbastanza,
speriamo di continuare così e di rius-
cire a concretizzare quello che abbia-
mo fatto di buono le gare scorse, cono-
scendo il mio team sono sicuro che di
migliorie sullo scooter ne arriveranno
sicuramente.”
.: Omix :.10
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Per rimanere aggiornati sulla stagione
di Marco, seguite il Team Comix:
www.comixperformances.it
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- A fine 2009 nasce il gruppo delle Rac-
inGirls, ne parliamo con Katia Di Egid-
io, fondatrice e presidente del grup-
po.
Cosa vi ha spinto a creare il gruppo?
“Il gruppo delle RacinGirls nasce
dall’idea di offrire alle motocicliste
che condividono la passione per le due
ruote occasioni di aggregarsi, con par-
ticolare attenzione alla sicurezza e al
divertimento. Dal 2009 ad oggi abbiamo
portato avanti diverse iniziative in
particolare in pista (dove ci esprim-
iamo al meglio), ma anche in strada e
qualche volta con le gambe sotto un ta-
volo. L’idea è quella di unire la stessa
passione in diverse declinazioni così
da fare gruppo.
Le motocicliste sono più di quel che
si pensa e stanno crescendo, ma molto
spesso non si conoscono tra loro, noi
facciamo in modo che succeda.”
- Quali sono stati gli eventi e i tra-
guardi che vi hanno dato più soddisfazi-
one?
Gli eventi che ci hanno dato maggiore
soddisfazione, a livello di associazi-
one, sono quelli che definiamo “Serali
RG”, come quello appena terminato do-
menica 26 Maggio 2013, arrivando alla
sua 5° Edizione. Si tratta di due ore di
pista dedicate alle motocicliste, dal-
la pilota alla neofita, con briefing di
sicurezza, supporto degli istruttori
della Riding School di Luca Pedersoli e
suddivisione in due gruppi per capac-
ità; così da ottimizzare utilizzo del-
la pista e garantire il divertimento e
la sicurezza. Nelle diverse edizioni
si sono alternate tante ragazze, per-
ché sempre di nuove si affacciano alla
pista e sempre più gremito diventa il
gruppo delle irriducibili sempre pre-
senti. L’evento garantisce poco traf-
fico, peculiarità molto apprezzata,
perché insieme alla divisione in gruppi
favorisce la riduzione dei rischi con-
nessi al divario tra le partecipanti,
fornendo un ambiente sicuro dove es-
primersi ognuna per il proprio poten-
ziale. Ci sono anche molte pilote che
sfruttano questa occasione per girare
divertendosi senza la pressione di al-
tre situazioni legate a prove libere o
gare.
L’appoggio di una scuola con istrut-
tori qualificati permette anche di far
provare la pista a chi non vuole subi-
to affrontare il costo di un corso, che
comunque poi diventa automaticamente
il secondo step, per poter passare dai
primi rudimenti ad apprendere in modo
più strutturato le tecniche di guida
in pista. L’obiettivo è proprio quel-
lo di portare sempre più motocicliste
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a provare la pista, sia come possibil-
ità di acquisire sicurezza nella guida,
sia come occasione per affacciarsi al
mondo delle gare.
In quest’ottica di avvicinamento alla
pista, come possibilità di acquisire
sicurezza nella guida, per questo 2013
abbiamo anche iniziato una nuova av-
ventura, ossia l’organizzazione di
corsi di guida su strada, dove, gra-
zie all’esperienza di Fausto Ricci, si
va a creare il corso su misura per la
singola motociclista, con gruppi molto
limitati di partecipanti che vengono
raggiunte sulle strade vicino casa,
per non fermarsi solo a quanto appreso
con la scuola guida ed il consiglio di
amici più esperti, diventando padro-
ne del mezzo e capire come viaggiare in
sicurezza anche in strada.
Insieme a questi eventi di diffusione
del motociclismo in pista ed in stra-
da nel mondo femminile delle due ruote,
abbiamo avuto ottimi riscontri anche
nelle gare. Nel 2010 con la classifi-
ca RacinGirls all’interno del Tro-
feo Bridgestone, dove si sono alter-
nate diverse pilote RG e non, per poi
proseguire nelle due prove uniche del
Trofeo Esordienti Beatrice Bossini e
del Trofeo Femminile FMI.
Nel 2011 e 2012 la Federazione ha or-
ganizzato il Trofeo Femminile FMI con
prove nei maggiori circuiti italiani
dando la possibilità a diverse pilote
RacinGirls di distinguersi andando a
podio nelle varie gare e quindi anche
nelle diverse classifiche finali. Il
2013 non ha più il Trofeo Femminile FMI
e quindi le varie pilote si sono sparse
in altre manifestazioni.
Le portacolori RacinGirls 2013 sono im-
pegnate nel National Trophy al CIV con
Francesca Favorini e nel Trofeo Mini-
Open con Elena Barolo. Altre pilote si
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stanno preparando a fare qualche wild
card confidando che si possa riavere il
Trofeo Femminile nelle prossime sta-
gioni.
- Collegandoci alle ultime informazio-
ni sul mondo delle gare, possiamo con-
siderare che gli sport motoristici
hanno, storicamente e per motivi cul-
turali, il retaggio di essere esclusi-
vo appannaggio degli uomini; negli ul-
timi anni, grazie anche a realtà come
la vostra, le cose stanno cambiando e
molte donne sono impegnate contro gli
uomini con ottimi risultati.
Come vivete questo cambiamento e quan-
to ancora c’è da fare, soprattutto per
voi motocicliste?
“Fondamentalmente noi non sentiamo di
dover in qualche modo fare qualcosa di
diverso dai colleghi maschi, ma sem-
plicemente capiamo che abbiamo delle
peculiarità rispetto a questo sport.
Serve comunque un trampolino di lan-
cio e quindi riuscire a fare un Trofeo
Femminile, che sia studiato sulle esi-
genze delle motocicliste, sarebbe una
possibilità di far nascere talenti che
siano poi competitive anche nel mondo
“maschile”. Per questo pensiamo che ci
sia necessità di un percorso formati-
vo che guidi e permetta, a diversi liv-
elli, di sperimentare la passione per
questo sport, perché non ci sono solo
le gare. Stiamo lavorando al progetto
“RacinGirls Driving Accademy”, ma non
possiamo svelarvi tutto.
Siamo in numero inferiore rispetto ai
colleghi maschi e le difficoltà sono le
medesime perché si tratta di una prat-
ica costosa, sia per quello che attiene
la strada, ma in particolare per chi de-
cide di affacciarsi alla pista. In gen-
erale c’è molto da fare per gli sport
motoristici perché in Italia, vivia-
mo tanto di calcio e questo oscura la
bellezza di altri sport che hanno sem-
plicemente una diversa valenza, ma ap-
punto solo diversa. Come associazione
ci stiamo impegnando a dare opportu-
nità alle motocicliste di potersi unire
e capire quali siano le diverse opzioni
che possono far diffondere questo sport
sempre di più tra le ragazze, che magari
sono solo timorose di provare, per poi
scoprire che hanno un talento che può
portarle a competere a diversi livelli,
senza che questa sia l’unica ragione
per praticare questo sport perché sp-
esso serve solo passione e divertimen-
to, tralasciando la competizione come
ogni sport che si rispetti.”
.: Omix :.
Ecco i contatti per scoprire tutte le
iniziative: www.racingirls.it
staff@racingirls.it
Gruppo FB: www.facebook.com/groups/
racingirls/
Pagina FB: www.facebook.com/pages/
Racingirls/163937707093173
Twitter: @RacinGirls_IT 17
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Gianluca Chiavari
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- Presidente del Lake’s Biker Team, Gi-
anluca Chiavari, quest’anno è impegna-
to nella categoria 600 Open del Nation-
al Trophy.
Com’è andato l’inizio di stagione?
“Esatto Emiliano, quest’anno ho deciso
di passare dalle solite “garette” amato-
riali (pareggiamenti) alle gare vere,
dopo qualche giorno di consultazioni,
insieme alla pilota di punta del team
Alessia Falzoni (la Furia Romagnola),
abbiamo scelto il National Trophy, io
con il monogomma Michelin.
La stagione non è iniziata nel migliore
dei modi, infatti i test sono sta-
ti ridottissimi a causa delle avverse
condizioni meteo che, tra l’altro,
hanno caratterizzato anche la prima
gara del Mugello tenutasi il 7 aprile.
Gara in cui non ci siamo fatti mancare
nulla, il venerdì abbiamo avuto prob-
lemi con l’elettronica della mia moto
e non ho potuto guidare al meglio, du-
rante le qualifiche la pista era molto
scivolosa e sono andato in griglia con
un tempo non proprio ottimo, ma fortu-
natamente nella gara tutto è migliorato
e, anche se non sono stato davanti come
Alessia, mi ritengo soddisfatto perché
ho tolto un secondo al mio precedente
best lap.”
- La creazione di categorie miste e
campionati raggruppati in un’unica
sessione di gara, negli ultimi anni, ha
consentito di avere griglie di parten-
za più folte, premiazioni multiple per
singola gara e un risparmio da parte de-
gli organizzatori che si associano; dal
punto di vista del pilota invece com’è
l’impatto con questa formula ?
“Come detto prima per me questo anno è
il primo di gare “vere” quindi non sono
proprio il pilota adatto a cui rivolgere
la domanda. In ogni caso, provenen-
do dagli amatori, posso dire che unire
le classi non è la migliore situazione
per noi piloti, infatti condivido pi-
enamente la scelta degli organizzatori
del National Trophy di mantenere
separate le due classi, sia per una 20
questione di sicurezza che di spettaco-
lo per chi segue le nostre gare.
Certo avere griglie di partenza con
poche moto per categoria non è il mas-
simo dello spettacolo e ha anche costi
più elevati ed è per questo, credo, che
molti organizzatori si associano.
Pur avendo poca esperienza di gare
fino ad ora mi sono sempre trovato bene
a gareggiare contro avversari di pari
classe e credo che, anche per i prossimi
anni, cercherò di scegliere il trofeo a
cui partecipare anche in base a questo
aspetto.”
- Per questa stagione hai scelto di
partecipare al monogomma Michelin,
come ti trovi con queste gomme?
“Dopo anni di pista con Pirelli
quest’anno ho deciso di provare a cam-
biare pneumatico, la scelta è ricadu-
ta su Michelin in primo luogo per una
questione economica visto che facendo
il MotoXRacing Cup le gomme sono in co-
modato.
In principio, prima di poterle provare,
cercavo informazioni dai piloti che le
usavano già o sulla rete, ma ne senti-
vo soltanto parlare male, ma sono molto
pignolo e finché non tocco non giudi-
co. Le ho provate per la prima volta al
Mugello il 24 marzo, in una giornata di
test a dir poco disastrosa, con tempo
freddo e pioggia battente per tutta la
notte, ma io sono riuscito, pur aven-
do problemi con il settaggio del mono,
a replicare subito il mio tempo dello
scorso anno, poi, anche in gara il 7
aprile, mi sono addirittura migliora-
to.
Quindi per me e per il mio modo di gui-
dare sono coperture valide, sicura-
mente migliorabili ma non così pessime
come ne sentivo parlare.
Una cosa è certa, passare a Michelin mi
ha stravolto la moto a livello di geom-
etrie e idraulica, infatti, sopratutto
nelle prime uscite, distruggevo un pos-
teriore con solo due turni di libere.
Ovviamente hanno un rovescio della
medaglia, tendono un po’ troppo a
scivolare e per ben due volte sono 21
caduto a causa della perdita di aderen-
za del posteriore.
Ma io sono caparbio e non mi acconten-
to facilmente, ad ogni uscita, che sia
gara o allenamento, insieme al mio am-
ico Alessandro Vaghi, in arte Ghigno,
pilota e persona molto preparata, cer-
chiamo di migliorare l’assetto per tro-
vare il buon compromesso e poter girare
ancora più forte.”
- Tra i circuiti italiani quale prefer-
isci?
“In molti anni di piste, italiane e non,
ne ho girate molte, parlando di circu-
iti italiani e avendoli provati quasi
tutti, isole comprese, credo che quella
che mi piace di più, quella che ad ogni
giro dico “ok l’ultimo e poi esco”, è
decisamente il Mugello.
Non vorrei sembrare scontato, ma è una
pista bellissima da guidare ed estrema-
mente sicura, lasciando cosi modo di
poter osare, giro dopo giro, sempre
un pelino di più,è veloce e io adoro
le piste veloci dove bisogna tuffarsi
dentro a testa bassa.
Oltre il tracciato mi piace anche l’im-
pianto, molto spazioso, ben organiz-
zato e pulito; i box sono ampi e tutti
con bagno, insomma nulla è lasciato al
caso. Ha solo un difetto, o meglio due,
il primo è geografico, essendo circon-
dato da montagne spesso, forse anche
troppo, piove; il secondo è che quan-
do si entra da spettatore, come pilota
o come accompagnatore bisogna pagare e
questo non lo concepisco.”
.: Omix :.22
Per seguire Gianluca e il Lake’s Biker Team
potete consultare la loro pagina facebook:
www.facebook.com/LakesBikerTeam
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