Pink Magazine #3

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sdwwg.it Pinkultur noi siamo l’avanguardia creativa! #ispirazioni #contaminazioni #condivisioni C’ERA UNA VOLTA IL BLOG AGENZIA FOR DUMMIES CMS O FRAMEWORK? David Bowie Vs. Calimero

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Il magazine che presenta le migliori attività dell'agenzia.

Transcript of Pink Magazine #3

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sdwwg.it

Pinkulturnoi siamo

l’avanguardia creativa!

#ispirazioni

#contaminazioni#condivisioni

C’ERA UNA VOLTA IL BLOG

AGENZIAFOR DUMMIESCMS O FRAMEWORK?

David Bowie Vs. Calimero

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L’EDITORIALE DI PAOLO DAGRADA( (

Amore per la comunicazionee le mille sfaccettature della cultura, ecco in poche parole

cosa accomuna due generazionidi pubblicitari.

Il mondo, il metodo di comunicare e soprattuttoil modo di ascoltare sono cambiati, ciò che restaè la nostra capacità di porci in modo critico in un

mondo del lavoro sempre più cosmopolitae carico di tendenze.

La generazione di mio padre era ricca di menti fervide,

artisti, scrittori, poeti, e potevano giocare con

la comunicazione e le immagini. Io ho a che fare con un mondo

che cambia allavelocità della luce,

un mondo che mi tiene costantemente connesso

per tracciarei mutamenti della società

e delle persone.

Potevamo litigare, picchiarci o insultarci, invece abbiamo trovato questo amore comune, la cultura e la comunicazione, e continuiamo quotidianamente ad alimentare

questa alchimia.

Paolo Dagrada@dagrada

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News

M2E Projects “People havethe power. We have the people”

case history

Condividiamo: PinKulturdi Luca Pacchiarini

We are hiring!di Elena Brenna

Marco Bergamaschiper Sgariboldi

case history

Steve Jobs insegnadi Elena Brenna

Gum Base Co.case history

Clicco Ergo Sumdi Luca Pacchiarini

C’era una volta il Blogdi Fiorella Fiorini

Creatività innata?di Elena Brenna

Dire, fare, profilare!di Fiorella Fiorini

CMS Vs. Frameworkdi Davide Simonatto

Buzzi in Fieracase history

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Steve Jobsinsegna

08We arehiring!

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MEGADIRETTORE CREATIVOPAOLO DAGRADA

DIRETTORE MARKETINGLUCA PACCHIARINI

PURCHASINGELEONORA SIRACUSA

ART DIRECTORFEDERICA MANTICA

PHOTO CLAUDIO SABATINELLI

? Agenziafor dummies

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newsSOCIAL NETWORK AZIENDALEPer un nostro cliente abbiamo progettato e implementato due social network. Facebook è nato come rete sociale dell’Università di Harvard e oggi, benché la piattaforma si sia evoluta a rete globale, molte aziende adottano questo sistema in sostituzione delle più tradizionali reti intranet. Il Social Network Aziendale apporta vari benefici, come per esempio la riduzione dell’utilizzo dell’email o la stimolazione del senso di community tra i dipendenti. Stai valutando questa soluzione anche per la tua azienda? SDWWG ti aspetta!

GRUPPOBUZZI UNICEM Buzzi Unicem S.p.A e Unical S.p.A, leaders in Italia nella produzione di cementi e calcestruzzi, hanno

scelto SDWWG per la realizzazione del proprio stand alla fiera SAIE 2015 di Bologna. Il progetto d’agenzia ha voluto presentare le due importanti realtà italiane raccontando la storia di un gruppo di successo che dal 1907 caratterizza il nostro Paese, presentando progetti innovativi grazie a un costante impegno in ricerca e sviluppo.

ERMOINglass S.p.A., leader mondiale nella realizzazione di stampi per la fanaleria auto e camere calde, ha indetto una gara per la realizzazione del logo di ERMO, azienda francese acquisita dalla capogruppo e specializzata in stampi multi componente ad alta precisione. Scopo della gara: lanciare il nuovo progetto di rebranding aziendale che vedrà una nuova definizione della struttura

commerciale del gruppo. SDWWG si è aggiudicata la vittoria e il conseguente inserimento nell’albo dei fornitori.

UNIDRO A SDWWG è stato affidato il rebranding degli strumenti di marketing e comunicazione di Unidro S.p.A, società italiana di ingegneria specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione a livello mondiale di impianti di trattamento acque nei settore oil & gas, chemical ed energia. Per assegnazione diretta, l’agenzia si è occupata della realizzazione delle attività di restyling del logo, della strategia e del nuovo sito web.

M2E PROJECTSM2E Projects, azienda leader nel recruiting e staff leasing a livello mondiale nel settore oil & gas, ha scelto SDWWG

per la realizzazione della propria nuova immagine Adv a livello global. L’azienda ha definito insieme all’agenzia le nuove linee guida della comunicazione del prossimo futuro. Il primo step è stato realizzare la nuova pagina Adv, che verrà pianificata sulle principali testate di settore.

PROGRAMMATIC ADVERTISING Progettate per accrescere la visibilità dei clienti on-line, le campagne che utilizzano la Programmatic Advertising sonouno dei nostri servizi più innovativi di marketing digitale.Permettono di automatizzare l’acquisto di spazi pubblicitari sul web per raggiungere il maggior numerodi utenti profilati!

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newsm2eprojects.com

People have the power. We have the people.

M2E Projects provides human resources to satisfy company’s services, offering recruitment and staff leasing servicesof highly qualified personnel.

Oil&Gas Renewable PowerDrilling Nuclear Mining

Milan - Italy

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Cosa accomuna persone così diverse all’interno di uno stesso spazio, uno spazio che chiamiamo ufficio, posto di lavoro o agenzia? La risposta è più semplice di quanto mi aspettassi: noi non condividiamo uno spazio, noi condividiamo del tempo e condividiamo delle storie, anche «storie di tutti i giorni» (come cantava Riccardo Fogli a San Remo nel 1982).

Mia nonna lo chiamava il “bagaglio culturale” di ciascuno di noi, ed è proprio questo bagaglio che, ogni mattina, tutti noi portiamo tra le mura di uno spazio, scambiandolo con gli altri ogni volta che lavorando viene richiesta condivisione. Il nostro lavoro ci dà la possibilità di esprimerci, confrontarci, discutere, litigare, a volte perfino urlare, e lo facciamo, cazzo se lo facciamo, perché crediamo nel nostro lavoro, lo facciamo perché il nostro lavoro è parte del nostro quotidiano. Perché noi non facciamo i pubblicitari, noi siamo pubblicitari!

Siamo curiosi, stimolati dalle novità, e lo siamo quotidianamente. Mettiamo in tavola ogni giorno la storia dell’arte, insieme alle peggio pagine di pubblicità degli ultimi anni. All’inizio forse ridiamo, ma alla fine ne traiamo ispirazione. La strada del pensiero creativo è segnata dalla cultura, dalla discussione, e noi partiamo dal presupposto che «non c’è nulla di certo in questo mondo, tranne la morte e le tasse» (cit. Benjamin Franklin).

Da questa parola apparentemente semplice, cultura, è nato il nostro nuovo modo di lavorare, pensare, contaminare ogni nostra giornata. Ascoltare, ecco cosa

facciamo, noi ascoltiamo tutto quello che ci circonda: parole, pubblicità, David Bowie...

Per noi PinKultur significa sapere che il nostro lavoro ci obbliga ad aprire ogni giorno una finestra sul mondo e ogni sera un libro e, anche se «sono un po’ stanchino» (cit. “Forrest Gump”, 1995), concludere con un po’ di zapping. PinKultur significa che non possiamo permetterci di perdere una mostra, un film al cinemao l’ultimo mostruoso reality show che la televisione nazionale ci propone.

La cultura modifica il modo di vedere le cose, così come cambia il modo di esprimersi delle persone. Fermati e pensa: “Il commissario Montalbano” è cultura, Paolo Bonolis è cultura, EXPO Milano è cultura, e potrei andare avanti per ore per farti capire che tutto quello che ci circonda inevitabilmente ci contamina. Solo capendo cosa sta succedendo intorno a noi avremo la capacità di parlare al nostro target,che avrà a sua volta una propria cultura.

Da ormai qualche settimana ne parlavo, prima da solo (ma questo fa parte del mio quotidiano), poi condividendo l’argomento con i miei colleghi,gli ormai celebri “nativi digitali”e i “tradizionali” colleghi coetanei...o quasi.

Condividiamo:

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Luca PacchiariniMarketing

Manager 3.0

PinKultur

PinKultur è lo stimolo che ci aiuta a ricordare che il bello lo si può trovare in ogni cosa, che la saggezza e l’esperienza non dipendono dal

numero di lauree conseguite ma dalla capacità di interagire con gli altri, di confrontarsi per giungere ogni giorno a un risultato migliore. Per noi di

SDWWG, la cultura, la PinKultur, è il modo per cercare di avvicinarsi ogni giorno sempre di più all’eccellenza.

E adesso scusatemi ma vi devo salutare,perché sta per cominciare l’ultima puntata

di “The Walking Dead”! (cit. Luca Pacchiarini)

Condividiamo:Per noi PinKultur

significa sapereche il nostro lavoro

ci obbliga ad aprire ognigiorno una finestra

sul mondo e ogni seraun libro e, anche se

«sono un po’ stanchino(cit. “Forrest Gump”, 1995),

concludere conun po’ di zapping

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WE ARE HIRING

Quando un’agenzia ti considera una risorsa perché il tuo background è opposto al resto del team

Forse qualcuno storcerà il naso alla sola lettura del titolo di questo articolo, ma le cose stanno proprio così. Da un pugno di settimane, l’agenzia SDWWG mi ha assunta come figura senior pur non avendo io alcuna esperienza in campo pubblicitario. Scrittrice narrativa, imprenditrice editoriale, fotografa e in un certo modo anche giornalista, il mio background non solo è diverso da quello richiesto in un’agenzia pubblicitaria, ma mi azzarderei a definirlo diametralmente opposto. Affidare clienti e attività di copywriting a qualcuno che neppure conosce la terminologia basilare del mestiere è un bel rischio. Eppure, secondo l’agenzia, questa è anche una decisione vantaggiosa.

“Perché la diversità incrementa la creatività”

Lo scorso venerdì pomeriggio tutto il team dell’agenzia si è riunito per un paio d’ore di brainstorming, un collegamento tira l’altro e così ci siamo ritrovati a domandarci l’un l’altra chi avremmo voluto essere o a chi ci ispirassimo per fare comunicazione creativa. Le risposte dei miei colleghi sono state per lo più in linea tra loro. Chi ha nominato Jacques Séguéla, pubblicitario francese tra i più importanti al mondo, chi si è acceso con Seth Godin, luminare del marketing e del pensiero alternativo, e chi ha parlato di Armando Testa, sua è la più grande agenzia pubblicitaria italiana, ma non credo abbia bisogno di presentazioni.

La mia risposta ha invece provocato un momento di disorientamento generale, sorprendendo però poco il collega che mi ha assunta in agenzia. Era naturale che non avrei citato alcun grande pubblicitario, essendo piuttosto incompetente in materia, ma quando ho nominato David Bowie come mia più grande fonte d’ispirazione per la comunicazione, la sorpresa è stata evidente.

La risposta lascia perplessi se si conosce David Bowie superficialmente e ci si limita a considerarlo un cantante e un musicista. Il Duca Bianco non è soltanto molto più di questo, ma mi riesce addirittura difficile considerarlo innanzitutto un cantante.

Come David Bowie mi ha fatto ottenere un lavoro nel campo pubblicitario senza avere esperienza nel settore

*ElenaBrennaContent Manager

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“David Bowie è uno spirito avanguardista e teatrale, che tradotto in termini di settore della comunicazione diviene spirito innovatore ed estroso”

Se ripercorriamo la geniale carriera dell’uomo dalle innumerevoli sfaccettature scopriamo ch’egli può addirittura insegnare qualcosa agli esperti di comunicazione. Basti pensare al momento più memorabile nella storia di David Bowie come artista, quando l’ultimo concerto del tour all’Hammersmith Odeon di Londra il 3 luglio 1973 si trasforma nell’ultimo concerto della sua carriera. Bowie annuncia il ritiro dalle scene lanciando nel panico i fan, ma ciò che realmente sta facendo è “uccidere” Ziggy Stardust, il suo alter ego, proprio quand’è all’apice del successo.

“David Bowie ci insegna a cambiare strategia al momento giusto,e il momento giusto è quello che anticipa il declino”

Si torna poi al nostro concetto secondo cui la tecnologia non è il propulsore della creatività, ma il suo spirito risiede nel confronto tra le menti che genera innovazione e genio. Proprio quel confronto, quella collaborazione artistica è stata uno dei propulsori che ha portato David Bowie a cambiare la propria immagine e la propria musica dopo il periodo difficile vissuto a Los Angeles.

Dal 1976 al 1979 lascia gli Stati Uniti e si trasferisce a Berlino Ovest. Qui vive con Iggy Pop e con lui inizia una stretta collaborazione artistica che condurrà lui a realizzare la trilogia di Berlino (Low, “Heroes” e Lodger) e porterà Iggy Pop a scrivere uno dei suoi più celebri pezzi, The Passenger.

“David Bowie ci insegna a spezzare i circoli viziosi che ci bloccano nel nostro percorso di crescita e ci insegna a collaborare con chi ha prospettive diverse dalla nostra per realizzare qualcosa che altrimenti non arriveremmo a produrre”

Una delle più importanti lezioni che Bowie può impartire a chi si occupa di comunicazione è l’importanza di avere un background diversificato, ovvero costruirsi qualcosa come un catalogo di conoscenze che spazino in tutti i campi. Il marziano di Brixton nasce come attore, ottiene successo come musicista, approda sul grande schermo come attore, scrive opere teatrali, diviene un’icona della moda...Innegabile è la sua attenzione ai cambiamenti del vento delle tendenze.

“David Bowie ci insegna a confrontarci con chi ha un background diverso dal nostro così da ricevere input nuovi e costruire la nostra personale e diversificata cultura, in modo tale da non restare fermi ma evolverci e innovare”

Oggi non si parla più di semplice comunicazione, ma di content. Tornando a Seth Godin, egli disse:

“Il content marketing è l’unico marketing rimasto”Tra siti internet, blog e social network, le aziende oggi hanno una serie di canali ben diversi tra loro con i quali comunicare il proprio business. Sono canali che chiedono contenuti ad hoc che necessitano di strategie di marketing focalizzate proprio su di essi. Le competenze del passato che venivano richieste ad un marketing manager o ad un esperto di comunicazione non sono più sufficienti, ed è qui che scende in campo la diversità.

Ispirarmi a ciò che per il resto del team è atipico è stato stranamente accettato, e visto come un’opportunità da cogliere al volo, perché l’ambiente di lavoro è fondato sulla diversità e sul confronto. Qui gli scontri diventano un aspetto positivo della nostra filosofia.

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Cosa significa fare comunicazione in un settore come quello dell’agricoltura e dell’allevamento?È un settore molto particolare con specifiche esigenze, spesso molto diverse da paese a paese e anche da cliente a cliente. Normalmente a farla da padroni sonole grandi case produttrici di trattori e mietitrebbie,che dettano mode e schemi di comportamento.La mia ditta rappresenta una nicchia, quella zootecnica, che ha peculiarità quasi uniche e di conseguenza risulta difficile trovare il modo migliore per fare breccia con marketing e comunicazione, al tempo stesso però risulta molto interessante e divertente.

Com’è cambiata la comunicazione in azienda da quando ricopri il tuo ruolo?Nessuno prima di me ha ricoperto in azienda questo specifico ruolo, anche perché le esigenze stesse dell’azienda erano più limitate (non si andava oltre il sito internet e i flyer delle singole macchine prodotte). La crescita dell’azienda e il doversi confrontare con concorrenti agguerriti in tutto il mondo ha fatto nascere

TechnicalDepartment

Sgariboldi

BergamaschiMarco

IL CLIENTEFINALE ORMAI SIÈ “RINGIOVANITO” E GUARDA MOLTO, OLTRE CHE ALPRODOTTO,AL BRAND

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BergamaschiSDWWG SGARIBOLDILA CAMPAGNA ON E

OFF-LINE DAL TONO

FRESCO E SFRONTATO

CHE AGGIUNGE UN

TOCCO DI INNOVAZIONE

E IRRIVERENZA AL

LINGUAGGIO TECNICO

DEL SETTORE.

l’esigenza di una gestione marketing a livello globale,e al tempo stesso la definizione di strategie e di attività push non solo sui canali classici, ma anche sfruttando le nuove tecnologie e i nuovi modi di fare comunicazione. Tutto questo unito a una maggiore consapevolezza e a maggiori esigenze e richieste da parte del cliente finale, che ormai si è “ringiovanito” e guarda molto, oltre cheal prodotto, al brand.

In generale c’è stato un cambiamento nel settore della zootecnia?Dovendoci interfacciare con mercati molto diversi si puòdire che i cambiamenti siano stati molti. La globalizzazione e i social network sono una realtà ormai globale e il solo non essere presenti è già un punto a sfavore per un’azienda. Ci sono poi mercati che sono esplosi in questi ultimi anni, come la Cina che deve essere gestita in un modo tutto suo perché è un nuovo mercato, ma con la capacità economica di uno consolidato come potrebbe essere quello europeo o nordamericano. Ci sono poi zone che non hanno nemmeno idea di cosa si intenda

con zootecnia, ma che meritano attenzione e potrebbero portare anche numeri di tutto rispetto.

Quale dovrebbe essere il “giusto” approccio alla comunicazione?Parto sempre dal presupposto che la comunicazione oltre che spiegare debba anche attrarre. Se qualcosa non ti attrae al primo impatto, difficilmente verrà letto o comunque verrà trattato sommariamente. Da quello dipende l’attenzione che il cliente darà a quello che vuoi comunicare. Il secondo passaggio però deve essere una comunicazione completa, esaustiva e frizzante: se sei riuscito ad accattivarti il cliente, non dovrai poi assolutamente deluderlo o annoiarlo. Per fare questo ci deve essere una continua analisi dei proprio prodotti e dei propri punti di forza, ma al tempo stesso rendere queste informazioni interessanti più che tecniche, accattivanti ma precise e semplici. Bisogna entrare al volo nella testa del cliente e poi fare di tutto per mantenere viva l’attenzionee l’interesse.

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Steve Jobs ha ideato iMac, iTunes, iPhone, iPad e iCon, ma quello che forse non tutti sanno è che lo stesso Steve Jobs vietava ai suoi figli di utilizzare i prodotti che lo hanno portato a essere considerato “genius by design” e a cambiare radicalmente il mondo in cui viviamo.

Eppure i genitori stanno prendendo un approccio opposto a quello dell’ex CEO di Apple, spingendo i figli a imparare, fin dalla tenera età, a utilizzare tutti i dispositivi tecnologici presenti sul mercato, diventati oggi sostituti dei giochi più tradizionali con i quali sono cresciuti i bambini di tutte le generazioni passate.

Innovazione, passione e soprattutto una creatività geniale sono stati i tratti distintivi di Steve Jobs, e proprio per questo il suo metodo ha probabilmente ragione di essere creduto valido. In fondo, la creatività è un mezzo per arrivare a un fine e, ugualmente, anche la tecnologia è uno strumento che ci permette di realizzare i nostri obiettivi, e non il propulsore della creatività, come si tende erroneamente a credere.

Per dirla in parole povere, avere un iMac e saperlo usare non fa di noi un creativo. Iniziamo a sviluppare la creatività quando ci vengono messi a disposizione i mezzi giusti, quelli pensati per lo scopo preciso di farci crescere e

SSteve Jobsinsegna:

la tecnologianon è il

propulsoredella creatività.

Lo spiritodella

creativitàè nel

confrontotra le menti

progredire mentalmente: i giochi tradizionali.

Frank R. Wilson, celebre neurologo e scrittore specializzato nello studio dei movimenti della mano abile, durante una conferenza disse che i cervelli dei bambini non si sviluppano pienamente quando viene loro impedito di disegnare. Non è un caso, allora, che la maggior parte dei figli di personalità creative di spicco frequentino scuole sperimentali, nelle quali l’uso del computer è sostituito da pennarelli e pastelli, fogli e tutti quegli strumenti che stimolano la creatività.

“Il gioco è una continua testimonianza della capacità creativa del bambino. Il contributo degli adulti si può estrinsecare […] nell’insegnare ai bambini i giochi tradizionali, senza perciò limitarne o corromperne la capacità creativa” - D. W. Winnicott

Guardando i nostri figli giocare, riconosciamo la loro intelligenza creativa: progrediscono, acquisiscono manualità, sviluppano l’immaginazione lavorando di fantasia. E non è solo il disegno tradizionale ad aiutarli in questo sviluppo, basti pensare per esempio ai pupazzi o alle bambole, con i quali i bambini inventano storie e personaggi, mondi fantastici che non sono altro che frutto della loro creatività.

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“Il gioco è una continua testimonianza della

capacità creativadel bambino.

Il contributo degli adulti si può estrinsecare […]

nell’insegnare ai bambini i giochi tradizionali,

senza perciò limitarne o corromperne la capacità

creativa” - D. W. Winnicott

Gli psicologi si chiedono da tempo cosa sia quel qualcosa che rende diversi gli innovatori e i creativi. I ricercatori di Harvard, addirittura, hanno trascorso sei anni e hanno intervistato 3.000 dirigenti per scoprirlo e ciò a cui sono arrivati, pensate un po’, è di nuovo Steve Jobs.Come egli disse quindici anni prima:

“La creatività è semplicemente connettere le cose”

La capacità della nostra mente di creare connessioni, affrontare nuove esperienze e pensare lateralmente, uscendo dagli schemi ai quali è abituata per osservare le cose da una nuova prospettiva, è un’attività soggettiva e personale, che la mente svolge in autonomia. Molto spesso, però, è qualcosa d’altro che ci permette di generare nuove idee e avere quel maggior potenziale per trasformare, creare e innovare.

Qui entra in gioco il ruolo di un’agenzia di comunicazione, un ruolo che nessun nuovo device tecnologico e nessuna banca immagine può assumere. Qui risiede lo spirito della creatività, nel confronto tra le menti che genera innovazione e genio.

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Leader nel mercato della produzione di gomma base sceglie SDWWG per il restyling del sito web.

WEB DEVELOPERDAVIDE SIMONATTO

WEB DESIGNERMAURO CAPPELLETTI

DIREZIONE CREATIVAPAOLO DAGRADA

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Ripensando alla frase di qualche tempo fa: “Se non sei online non esisti”, sorrido e oggi, guardando adulti distratti chattare al volante, giovani scattarsi sempre più selfie e bambini divoratori di tablet, inorridisco!

Il Social ci rende sempre meno social e più schiavi del “mobile device”, ma oltre al dramma di natura antropologica, è necessario mettere in conto l’incapacità da parte delle aziende di cavalcare il mezzo digitale, che è diventato lo strumento principale di un marketing mix di qualità.

CliccoErgo sum

Generare e gestire un buon ecosistema digitale non è una cosa da “giovani smanettoni

improvvisati”. Implica analisi, capacità strategiche e nozioni tecnologiche sempre al passo coi tempi. Solo le strutture ben organizzate possono offrire un risultato tangibile e misurabile.

La “guerra” all’ultimo post è cominciata, bisogna schierare le menti migliori e le tecnologie

più moderne. Facciamo quattro chiacchiere o continui a postare su Facebook pensando di fare la cosa giusta?

Luca @lucapakkiarini

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Quali sono le strategie di marketing più efficaci per crescere in autorevolezza e lead generation? Curare un blog scegliendo i giusti contenuti e il giusto partner in

comunicazione sono alcune delle scelte vincenti…

Secondo il colosso americano di software per

il marketing, Hubspot, gestire un blog offre alle aziende il 68% in più di possibilità di aumentare la popolarità e i contatti con i potenziali clienti.

Ma gestire un blog è una vera sfida. Se l’azienda si occupa di prodotti universalmente

“attraenti” come viaggi, cibo, moda, il compito non è poi così complicato… basta mostrare belle immagini, luoghi

incantati, l’ultima invenzione dello chef…. Ma se il mercato di riferimento è invece, mettiamo… i servizi finanziari, le

assicurazioni, i software, in questo caso inizia a diventare un po’ più difficile.

Alcuni studi dimostrano che il 60% dei lettori interrompe un articolo poco dopo la metà. Evidentemente nella maggior parte dei casi non c’è abbastanza interesse. Come trovare gli argomenti

*Fiorella FioriniContent Manager

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giusti? La formula è semplice: chiediti sempre quali info e consigli puoi offrire per risolvere un problema, parlane in modo competente e avrai molte chance di trasformare il tuo lettore in cliente. Ecco alcuni punti:

EDUCARE I LETTORIChi visita il tuo blog è interessato al tuo business. La tua occasione è proprio qui: offri informazioni di valore, accrescerai la tua credibilità e autorevolezza nel settore. Nel momento del bisogno non potrà che chiedere a te!

RISOLVERE UN PROBLEMASe il tuo lettore ha un problema, ricevere una mano fa comodo. Non importa che il tema sia divertente o noioso: se il lavandino gocciola, bisognerà ripararlo e l’aiuto di qualcuno è interessante.

CREARE COINVOLGIMENTOPer pubblicizzare una polizza assicurativa sembrerebbe scontato scrivere di argomenti legati al mondo della sicurezza e della prevenzione. Ma, scendendo alla radice della questione, è facile intuire che tutti coloro che comprano una polizza hanno di certo in comune certi “timori”.

“19 Things You Probably Didn’t Know About Death”, un articolo scritto dell’esperto di marketing Neil Patel, racconta i 19 più assurdi modi di morire. Il pezzo ha generato centinaia di condivisioni e ha portato l’azienda Life Insure al terzo posto nei risultati di Google con la parola “life insurance”.

INSERIRE IL PRODOTTO IN UNA STORIARaccontare il brand attraverso “storie fatte ad arte” crea un coinvolgimento emotivo che aumenta la risposta del pubblico. Pensiamo alle vendite di Ray-Ban prima e dopo “Top Gun”: con l’uscita del film sono aumentate del 40%.

COMMENTARE LE NOTIZIE DI SETTORENuovi regolamenti, cambiamenti tecnologici, un’importante fiera… Da questi approfondimenti è possibile condurre l’attenzione dei tuoi lettori, nonché potenziali clienti, verso il tuo prodotto.

INTERVISTARE I “GURU” DEL SETTORESarà facile trovarli sui social, un po’ meno riuscire a coinvolgerli in una iniziativa, ma le strategie per farlo non mancano. Queste persone hanno molti follower… grazie a loro i tuoi contenuti riceveranno la massima esposizione.

SOLO CONTENUTIDI VALOREÈ essenziale scrivere contenuti che ti permetteranno di rimanere interessante per il tuo pubblico. E se continueranno a seguirti, al momento più opportuno sarai il primo a fare la tua proposta.

Se non si fosse capito, la nostra agenziasi occupa di Content Marketing.

Se vuoi scoprire come possiamo aiutarti, contattaci!

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UN PENSIERO NATO TRA LE SCRIVANIE DELL’AGENZIA

LA CREATIVITÀ È OPPURE NOUNA CARATTERISTICAconnaturata in tuttigli esseri umani?

Critico in Graphic Design alla Yale School of Art e partner del celebre studio grafico Pentagram dal 1990, Michael Beirut è una delle figure più importanti al mondo quando si parla di arti grafiche. Dal MoMa al San Francisco Museum of Modern Art, i lavori di Beirut sono esposti in mostre permanenti anche nei musei d’Europa. Suoi sono i rebranding di Billboard, MIT, The Atlantic, United Airlines e suo è il logo di Hillary Clinton, per citare solo alcuni dei suoi lavori che, nel corso degli anni, hanno vinto oltre cento premi.

Una breve introduzione per poter pensare a quanta creatività deve possedere Michael Beirut per aver realizzato un lavoro continuativo che ha fatto storia e per crearlo ancora oggi senza mai dare l’impressione di mancare di inventiva artistica. Eppure, in un’intervista per Wired, il graphic designer ha rivelato il suo più privato pensiero:

Michael Beirut non credenella creatività

Come anche Nick Cave disse in un’intervista radiofonica su NPR del 2014, «il processo artistico sembra essere parecchio mitizzato in qualcosa di molto più grande di quello che realmente è», così Michael Beirut definisce la creatività nel graphic design come un cruciverba. Bisogna utilizzare le informazioni presenti per arrivare alla migliore soluzione e più indizi si hanno a disposizione, più facilmente si lavorerà per arrivare a una risposta.

Ma allora, esiste? Che cos’è e da dove ha origine la creatività?

Qui in SDWWG il dibattito si è acceso. Da una parte abbiamo chi sostiene che la creatività sia innata e dote di una sola parte della popolazione, quella fetta di talentuosi delle arti che fin dall’infanzia ha espresso il proprio estro fino a farne il filo conduttore della propria vita. Dall’altra parte, invece, c’è chi ritiene che, proprio perché i bambini sono tutti fantasiosi, la creatività sia una caratteristica connaturata in tutti gli esseri umani ma che, lungo la strada, in alcuni si affievolisce fino a dissiparsi (o forse restare solo sepolta?).

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Page 19: Pink Magazine #3

“Il focolaio della creatività sono le idee,che come piccoli semi vanno lasciate fermentare per

un periodo di tempo a noi sconosciuto, che arriverà al suo termine naturale lasciando spazio al momento della

fioritura. Allora ci renderemo conto del potenziale di quell’idea e saremo creativi”

Solo creando alternative possiamo raggiungere la creatività che ci permette di essere innovativi, ma solo guardando le cose da prospettive diverse possiamo creare alternative

Tra un’opinione e l’altra, siamo arrivati alla fine della pausa pranzo e a una prima conclusione che ha messo d’accordo tutti:

“Il focolaio della creatività sono le idee, che come piccoli semi vanno lasciate fermentare per un periodo di tempo a noi sconosciuto, che arriverà al suo termine naturale lasciando spazio al momento della fioritura. Allora ci renderemo conto del potenziale di quell’idea e saremo creativi”.

A questo punto è sorta un’altra domanda: e le idee, da dove nascono? Darci una risposta, in questo caso, è stato assai più facile, perché le idee sono chiaramente il risultato di una visione nuova, della capacità di guardare alle cose da una prospettiva differente, sia rispetto a come noi stessi le abbiamo sempre guardate, sia rispetto al punto di vista degli altri.

“Solo creando alternative possiamo raggiungere la creatività che ci permette di essere innovativi, ma solo guardando le cose da prospettive diverse possiamo creare alternative”.

Innata in ognuno di noi oppure prerogativa di pochi, quel che è certo è che la creatività non vive di vita propria, ma ha bisogno di stimoli e di azioni precise volte a generare idee nuove.

“ “

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Dire, fare,profilare!MARKETING AUTOMATION

Contatti, LEADS, opportunità di business, comunque li si chiami, i NUOVI CLIENTI sono da sempre l’obiettivo principe di ogni strategia di crescita aziendale.

Queste “opportunità di contatto” sono oggi immerse in uno scenario che diventa sempre più digitale. Gli ultimi dati ci dicono che il 60% degli italiani è multicanale. Anche per il consumatore italiano quindi sta sparendo la distanza tra fisico e digitale: il viaggio tra brand, prodotti e servizi avviene in un’unica soluzione di continuità.

Chi si occupa di NEW BUSINESS si accorge però che, lo sforzo umano di seguire il lead, on-line e off-line, e guidarlo alla conversione è molto elevato, e spesso il gioco non vale la candela. Ma su questo fronte oggi la TECNOLOGIA offre opportunità fino a qualche tempo fa impensabili, e in grado di dare una mano concreta alla forza vendita aziendale.

Le attività tradizionalmente svolte di persona si possono oggi AUTOMATIZZARE pianificando delle vere e proprie strategie on-line. Il lavoro di profilazione che poteva essere fatto “manualmente” e per pochi contatti alla volta può quindi diventare automatico.Con risultati più massivi, redditizi e soprattutto continui nel tempo.

“È possibile pianificare strategie on-line per generare LEADS CONTINUI NEL TEMPO”

“Le aziende che automatizzanola gestione dei leads hannouna crescita del 10% o superiore delle entrate in 6-9 mesi”Gartner Research 10%

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Page 21: Pink Magazine #3

“Il 60% degli italiani è multicanale”

“Le aziende che utilizzanola marketing automation

per azioni di nurturing verso i prospectottengono un aumento fino a +451%

di leads qualificati”The Annuitas Group

leadsqualificati

+ 451%

Alla base di tutto ci sono le piattaforme di MARKETING AUTOMATION che, attraverso strumenti di analisi dei comportamenti reali e strategie di comunicazione e di ingaggio evolute, consentono di intraprendere azioni strategiche mirate al target di interesse.

MULTICANALITÀ, infatti, significa riuscire a intercettare le informazioni relative alla SHOPPING EXPERIENCE di ogni singolo consumatore, potendo prendere decisioni di relazione e comunicazione in tempo reale a supporto del business.

Ma l’abilità reale sta nella strategia, nella sua pianificazione e realizzazione. Attività affrontabili solo da un team preparato e ben sintonizzato sulla multicanalità e le sue evoluzioni.

Come il nostro!

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Se vogliamo metterla sul piano sportivo, è un po’ come cercare di decretare quale sia la squadra di calcio migliore: Inter o Milan? La verità è che non esiste un vincitore assoluto e potremmo discuterne per ore senza mai arrivare a una conclusione che soddisfi tutti.

Vogliamo fare un altro paragone? Implemetare un sito in Wordpress è come acquistare abbigliamento da quel celebre brand spagnolo considerato “low-cost” eppure in grado di accontentare le richieste di tutte le fasce della popolazione. Un sito web costruito tramite framework è l’equivalente di un abito su misura cucito da un sarto.

La scelta più giusta per il proprio business dipende dalle attese che si hanno, dal tipo di progetto e dal budget a disposizione. Scegliere è per questo una fase delicata, soprattutto se non si hanno profonde conoscenze in ambitodi programmazione web, e per farlo al meglio è necessario affidarsi ad un’agenzia che possa guidare il cliente versola soluzione migliore per le proprie necessità.

SDWWG ha le competenze per sviluppare tanto siti web in Wordpress quanto soluzioni custom altamente personalizzate. Non finisce qui: l’agenzia offre anche la possibilità di sviluppare soluzioni che inglobano le due possibilità!

Standard o personalizzato? Con SDWWG fai sempre la scelta giusta

CMS vs FRAMEWORK…è un dubbio che attanaglia programmatori e amministratoridi siti web: è meglio Wordpress (CMS) oppure una soluzionecostruita ad hoc tramite uno dei numerosi frameworkpresenti oggi sul mercato?

WORDPRESS (CMS)Un Content Management System,

ovvero un sistema installato su server che permettedi creare e gestire i contenuti di siti web. Le applicazioni

e le funzioni non integrate possono essere aggiuntetramite plug-in installabili con un click. Facile da utilizzare,

appesantisce però i siti e può comportare problemidi sicurezza e prestazioni.

FRAMEWORKUn insieme di istruzioni codificate che insieme

permettono di creare siti web altamente personalizzatie professionali, lasciando al programmatore massima

libertà sulla programmazione di funzioni e applicazioni.Nessun codice inutile all’interno del sito,che sarà dunque più leggero, più sicuro

e dalle massime prestazioni.

? Agenziafor dummies

*Davide SimonattoWeb Developer

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“Lavorare con la dottoressa Chiara Artosi, responsabile marketing e comunicazione del gruppo Buzzi Unicem S.p.A., ci ha dato la possibilità di raccontare la storia di successo di un’azienda al 100% italiana che dal 1907 innova e arricchisce il nostro Paese esportando nel mondo casi di successo. Inoltre, poter dar forma e valore a materiali come il cemento e il calcestruzzo, è sempre una sfida stimolante”

MARKETING MANAGERLUCA PACCHIARINI

ART DIRECTORDEBORAH CORBELLI

DIREZIONE CREATIVAPAOLO DAGRADA

Il progetto d’agenzia ha voluto presentare

le due importanti realtà italiane raccontando

la storia di un Gruppo di successo che dal 1907

caratterizza il nostro Paese, presentando progetti

innovativi grazie ad un costante impegno

in ricerca e sviluppo.

Le pareti di fondo dello stand sono state utilizzate

per rappresentare due timeline aziendali indicanti

le pietre miliari del loro lavoro. All’interno dello

stand, un percorso formativo e di comunicazione

realizzato con dei pannelli raccontava con

particolare attenzione i diversi plus dell’azienda

e dei risultati ottenuti.

A conclusione della presentazione aziendale

non potevano mancare i prodotti: una serie

di espositori presentava oltre 50 campionature

(per citarne solo alcune) di materiali e di novità

presentate al mercato nazionale ed internazionale.

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STAY PINK STAY FOOLISHOffline, Online, Outlines Strategies. An advertising agency.

Corso Sempione, 8 - Milan - Italy

sdwwg.it