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BELLEZZA, PARTECIPAZIONE, INCLUSIONE.

analisi antropologica e progetto di riqualificazione degli spazi di accoglienza notturna per cittadini senza dimora

26 giugno 2014dott.ssa Valentina Porcellana

Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione Università di Torinoarch. Cristian Campagnaro

DAD_Dipartimento di Archiettura e Design Politecnico di Torino

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SENZA DIMORA“Abitare senza casa” non significa non abitare nessun luogo significa costruire la propria esistenza in rapporto a spazi diversi spesso provvisori e condivisi con persone sconosciute

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ABITARE IL DORMITORIOLa ricerca-azione “Abitare il dormitorio” si inserisce nella riflessione sulla capacità dei luoghi di determinare lo stato di benessere di chi li abita …

un benessere (Dominioni 2006) che va oltre l’assenza di disagio, di malat-tia e sofferenza, per tendere invece ad un comfort psicofisico in cui l’elemen-to umano sia centrale.

La ricerca è orientata allo sviluppo di soluzioni, strumentali, di processo e di servizio, a supporto dell’accoglienza in strutture notturne

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ABITARE IL DORMITORIOintegra saperi e strumenti dell’antropologia e del design,

entra e vive nei contesti e ingaggia relazioni con le organizzazioni che li gestiscono

promuove visioni partecipate, complesse e non riduttive delle differenti utenze coinvolte.

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NE ABITARE IL DORMITORIO

Nell’ambito delle azioni svolte dal 2009

_alcune sono più legate all’analisi delle relazioni d’uso tra spazi e utenti: SEI MAI STATO IN DORMITORIO a Torino, ATELIER GHEDINI a Torino

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NE ABITARE IL DORMITORIO

Nell’ambito delle azioni svolte dal 2009

_altre hanno previsto fasi di maggiore ingaggio con l’operatività dell’inter-vento tecnico e qualitativo nei contesti, con attenzione ai processi parteci-pativi e inclusivi: SOCIAL COLORS OF HOUSING in Via Sacchi a Torino, LA BELLEZZA VINCE SEMPRE a Verona

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NE ABITARE IL DORMITORIO

Nell’ambito delle azioni svolte dal 2009

_altre hanno o hanno avuto a che fare con le relazioni di comunità tra centro di ac-coglienza, senza dimora, operatori e contesti di vicinato: TAVOLO CIRCOSCRI-ZIONALE GHEDINI a Torino, il LABORATORIO GRANATA ad Agrigento

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Nell’ambito delle azioni svolte dal 2009

_altre ancora, si confrontano con processi di empowerment delle compe-tenze delle persone senza dimora per tramite di processi partecipativi di progetto e di manifattura: COSTRUIRE BELLEZZA nell’ambito del progetto Snodi a Torino e 4-HOPE per fondazione SANZENO a Verona

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PROGETTARE BELLEZZALa qualificazione degli spazi e la loro trasformazione in luoghi progettati ricchi di contenuti simbolici e funzionali e di opportunità di relazione

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PROGETTARE BELLEZZALa qualificazione degli spazi e la loro trasformazione in luoghi progettati ricchi di contenuti simbolici e funzionali e di opportunità di relazione

contribuisce a migliorare la qualità della vita delle persone che vivono forme di disagio

stimola negli operatori sociali la consapevolezza di svolgere un compito strategico e apprezzato

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ALTRIMENTI SI ABITUANO...ribaltare un atteggiamento culturale di molti che sostengono che il bello sia un lusso per chi si trova in difficoltà, addirittura deleterio per il percorso di “reinserimento” :

«Altrimenti si abituano e non vanno più via»,

«Non dobbiamo farli sentire troppo a casa, troppo comodi…»

«Il dormitorio non deve essere un albergo a 5 stelle».

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OPPORTUNITÀ PER ESPERIENZEUn luogo bello, che si percepisce essere “pensato” e voluto per il benessere spiazza positivamente chi ha introiettato un’immagine negativa di sé.

La bellezza stimola a prendersi cura di sé, degli spazi, degli altri e lo «spazio diventa un sistema di opportunità per esperienze possibili» (Fortunati 2008).

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ASCOLTAREla ricerca-azione si sviluppa mettendosi in ascolto di ciò che le persone senza dimora che frequentano i dormitori pubblici desiderano, dei bisogni che esprimono

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ASCOLTAREla ricerca-azione si sviluppa mettendosi in ascolto di ciò che le persone senza dimora che frequentano i dormitori pubblici desiderano, dei bisogni che esprimono

L’ascolto attivo su temi inediti che valorizzano i saperi e le competenze, la partecipazione diretta e la condivisione delle scelte riguardo a spazi e oggetti

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ASCOLTAREla ricerca-azione si sviluppa mettendosi in ascolto di ciò che le persone senza dimora che frequentano i dormitori pubblici desiderano, dei bisogni che esprimono

L’ascolto attivo su temi inediti che valorizzano i saperi e le competenze, la partecipazione diretta e la condivisione delle scelte riguardo a spazi e oggetti

innesca meccanismi positivi nell’intero sistema di accoglienza e si trasforma in un gesto di attenzione e di cura.

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come l’architettura è in grado di facilitare i servizi di accoglienza

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OSPITAREla ricerca indaga

come l’architettura è in grado di facilitare i servizi di accoglienza

come gli ospiti interagiscono con i luoghi e le attrezzature di queste strutture

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OSPITAREla ricerca indaga

come l’architetturaè in grado di facilitare i servizi di accoglienza

come gli ospiti interagiscono con i luoghi e le attrezzature di queste strutture

come i luoghi dell’accoglienza possano interagire con le biografie di utenti e operatori agevolare un processo di re-inclusione e coesione sociale efficaci

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“EDUCARE” CON...Spazi, arredi e strumentisono indagati e sono oggetto di un successivo ripensamento progettuale

come parte integrante di un lavoro educativo multidimensionale.

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BELLEZZA E CAMBIAMENTONei dormitori non c’è bellezza né si percepisce un immaginario di bellezza;

le utenze hanno perso la capacità e la forza di immaginare qualità e prospettive di cambiamento in cui l’elemento umano torni ad essere centrale.

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BELLEZZA E CAMBIAMENTO Gli utenti si accontentano dell’offerta, qualunque essa sia, e sentono di aver contratto un debito, soffrendone il peso.

Ne nasce un rapporto ambivalente

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BELLEZZA E CAMBIAMENTOGli operatori dei servizi subiscono la pressione di esigenze prestazionali e quantitative quotidiane,

limitandosi a fornire spesso riposte “di emergenza” ad altrettante istanze urgenti.

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RESTITUIRE PROTAGONISMOi progetti di trasformazione di questi spazi in luoghi di senso, di possibilità e di benessere emergono dal confronto fra progettisti, utenti, educatore e giovani studenti

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RESTITUIRE PROTAGONISMOlavorando insieme

superano la rigida definizione di ruoli e condividono un percorso e un risultato che si traduce in

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RESTITUIRE PROTAGONISMOlavorando insieme

superano la rigida definizione di ruoli e condividono un percorso e un risultato che si traduce in

linguaggi, strumenti, componenti, accessori e prodotti utili a concretizzare migliori prestazioni del servizio di accoglienza

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RESTITUIRE PROTAGONISMOlavorando insieme

superano la rigida definizione di ruoli e condividono un percorso e un risultato che si traduce in

linguaggi, strumenti, componenti, accessori e prodotti utili a concretizzare migliori prestazioni del servizio di accoglienza

rappresentazioni del cambiamento possibile.

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RIPENSARE SE STESSILe azioni mirano a promuovere, attorno alla persona senza dimora,

contesti di benessere

percorsi di co-progettazione e co-costruzione di nuovi orizzonti di senso

rispetto alla residenzialità di cui beneficianoanche nell’ottica di ripensare se stessi.

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UN CAMBIAMENTO POSSIBILE

Le soluzioni di design parlano il linguaggio positivo della trasformazione

rappresentando una realtà di azioni, gesti e comportamenti a cui tendere nel ripensare il servizio di accoglienza.

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STRATEGIE DI INTERVENTO

Designer e antropologi, condividendo e integrando le reciproche competenze,

agiscono il progetto attraverso il dialogo e l’approccio costruttivo

orientando i linguaggi della creatività a generare le condizioni di contesto e di processo utili a

promuovere un’idea di bellezza

favorire la costruzione di una prospettiva e una progettualità che vadano oltre l’emergenza quotidiana

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GLI ESITI PROGETTUALI

Gli interventi mirano a

dare qualità alla permanenza transitoria

agevolare il servizio di assistenza/educazione erogato dagli operatori

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GLI ESITI PROGETTUALI

rispetto a questi temi

i bisogni primari, convivere e condividere, quotidianità e tracce di sé, abitare ed essere cittadini, la gestione del servizio e gli operatori

... ne emerge un sistema di microinterventi adattabili ai contesti d’uso

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METODOLOGIAAntropologia e Design agiscono la ricerca-azione condividendo, ciascuno per il proprio repertorio di strumenti e linguaggi disciplinari, un metodo che prevede tre importanti fasi:

OSSERVAZIONE PARTECIPANTE ED ETNOGRAFIA DEGLI SPAZI

DESIGN PARTECIPATIVO

ACCOMPAGNAMENTO E FOLLOW UP;

le tre fasi “sfumano” l’una nell’altra e conducono a definire prima e soddisfare poi la domanda di progetto.

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WORKSHOP PROGETTUALILo strumento e la modalità operativa per lo sviluppo dei percorsi partecipativi è quindi quella del workshop progettuale. come acceleratore dei processi di sviluppo, facilitatore di confronto, su specifiche tematiche, in questo caso attinenti le biografie dei senza dimora.

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WORKSHOP PROGETTUALILo strumento e la modalità operativa per lo sviluppo dei percorsi partecipativi è quindi quella del workshop progettuale. come acceleratore dei processi di sviluppo, facilitatore di confronto, su specifiche tematiche, in questo caso attinenti le biografie dei senza dimora.

Li caratterizza una logica inlcusiva che è quella con cui vengono coinvolti i soggetti: operatori senza dimorastudentivolontariprogettisti

mettendoli sullo stesso piano nel momento della ricerca progettuale e delle successive fasi di realizzazione, produzione, valorizzazione

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LA BELLEZZA VINCE SEMPRENell’ambito del progetto DESIGNING WITH HO.PE. il workshop “La bellezza vince sempre” ha previsto un periodo di residenzialità di 5 giorni (6/2 – 2/3 2013) presso le strutture di accoglienza per persone senza dimora gestite dalla Cooperativa “Il Samaritano” Onlus a Verona

Studenti in Design e Comunicazione Visiva del Politecnico di Torino educatori professionali laureati presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino

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LA BELLEZZA VINCE SEMPRENell’ambito del progetto DESIGNING WITH HO.PE. il workshop “La bellezza vince sempre” ha previsto un periodo di residenzialità di 5 giorni (6/2 – 2/3 2013) presso le strutture di accoglienza per persone senza dimora gestite dalla Cooperativa “Il Samaritano” Onlus a Verona

Studenti in Design e Comunicazione Visiva del Politecnico di Torino educatori professionali laureati presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino

hanno vissuto gli ambienti e alcuni momenti della quotidianità delle per-sone senza dimora

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LA BELLEZZA VINCE SEMPRENell’ambito del progetto DESIGNING WITH HO.PE. il workshop “La bellezza vince sempre” ha previsto un periodo di residenzialità di 5 giorni (6/2 – 2/3 2013) presso le strutture di accoglienza per persone senza dimora gestite dalla Cooperativa “Il Samaritano” Onlus a Verona

Studenti in Design e Comunicazione Visiva del Politecnico di Torino educatori professionali laureati presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino

hanno vissuto gli ambienti e alcuni momenti della quotidianità delle per-sone senza dimora

hanno collaborato con questi ultimi e attraverso una serie di focus-group guidati da antropologi

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NE

LA BELLEZZA VINCE SEMPRENell’ambito del progetto DESIGNING WITH HO.PE. il workshop “La bellezza vince sempre” ha previsto un periodo di residenzialità di 5 giorni (6/2 – 2/3 2013) presso le strutture di accoglienza per persone senza dimora gestite dalla Cooperativa “Il Samaritano” Onlus a Verona

Studenti in Design e Comunicazione Visiva del Politecnico di Torino educatori professionali laureati presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino

hanno vissuto gli ambienti e alcuni momenti della quotidianità delle per-sone senza dimora

hanno collaborato con questi ultimi e attraverso una serie di focus-group guidati da antropologi

sono giunti a definire gli aspetti emotivi e percettivi della fruizione degli spazi della struttura di accoglienza e le relative criticità.

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LA BELLEZZA VINCE SEMPREil workshop è proseguito per sviluppare

le strategie e le forme degli interventi sugli ambienti della struttura i concept di prodotto volti a facilitare la fruizione dello spazio letto e degli spazi dedicati alle attività diurne

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CONDIVIDERE E INCLUDEREi progetti, sulla zona mensa, sul centro diurno e caffetteria, sulle aree laboratorio e gli spazi ricreativi esterni, sono stati concordati con l’equipe, con gli ospiti e con i volontari.

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FARE INSIEMEnegli interventi di wall painting

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FARE INSIEMEnel sistema di icone del progetto di information design

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FARE INSIEMEnella prototipazione delle attrezzature per l’uso dello spazio diurno.

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CO-COSTRUIREIl percorso di sviluppo e concretizzazione dei progetti ha perseguito processi di autoproduzionevolte a valorizzare le biografie, le competenze e le professionalità degli utenti del servizio.

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CO-COSTRUIREnelle soluzioni di arredo della zona notte

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SOLLECITARE LA CURA

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MOLTIPLICARE E NON SOTTRARRE

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SCOPRIRE LUOGHI

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TÀ D

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RIN

OD

IPAR

TIM

ENTO

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ILO

SOFI

A E

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DEL

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NE

ABILITARE LINGUAGGI

POLI

TEC

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I TO

RIN

OD

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RA

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la bellezza

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DEL

L’ED

UC

AZIO

NE

la bellezzail processo partecipativo

il progetto che si sente proprioperché ad esso si è contribuito personalmente

è protagonismo, senza deleghe, senza crediti, senza debiti

è l’aspirazione a qualcosa a cui si pensa di non aver diritto

è la riscoperta di emozioni dimenticate e di capacità sopite

è uno spazio, un’occasione, per discutere e incontrare “qualcuno che vuole fare con te e non per te