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Elementi di conservazioneDipartimento di Storia

Corso di bibliografia e biblioteconomia 2007-2008

Mariella Magliani

A esclusivo uso didattico per gli studenti del corso

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Le parti del libro (antico)

Compagine (carte, corpo del testo)

Legatura

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La legatura I libri erano usualmente venduti slegati A piegare i fogli e a mettere insieme i fascicoli

seguendo scrupolosamente le segnature, spesso indicate nel registro stampato alla fine del libro ci pensava il legatore che solo raramente, nelle officine più grandi e organizzate, aveva sede nella stessa bottega del tipografo

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Registro

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La legatura

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La legatura

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Legatura: elementi

Piatti e coperta Cucitura

Elementi di raccordo (carte di guardia, cuciture, nervi, capitelli …)

Elementi di protezione (borchie, cantonali …)

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Legatura: materiali Piatti: legno, cartone Coperta: pelle, cuoio, stoffa, pergamena, cartone,

carta, elementi misti (mezza pelle …) Cucitura: fili di cotone, canapa, seta … Nervi: pelle, pergamena, spago, elementi misti

(pergamena con anima in canapa …) Rinforzi della legatura (maculature …) Carte di guardia: carta, pergamena Capitelli: cotone, seta; neutri, colorati ...

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Conservazione Per conservazione si intende il complesso

delle azioni, dirette e indirette, volte a rallentare gli effetti della degradazione causata dal tempo e dall’uso sulle componenti materiali dei beni librari e archivistici

C. Federici, A, B e C: dialogo sulla conservazione di carte vecchie e nuove, Roma, Carocci; Venezia, Regione del Veneto, 2005

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Conservazione

La conservazione comprende la prevenzione e il restauro

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Prevenzione

La prevenzione è un’azione di salvaguardia che non comporta l’alterazione della consistenza fisica dei beni librari

La prevenzione si articola in prevenzione indiretta e diretta

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Prevenzione indiretta

La prevenzione è indiretta se l’azione preventiva esclude il contatto materiale con l’oggetto

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Esempi di prevenzione indiretta

condizionamento ambientale dei magazzini

schermatura delle finestre per ridurre il degrado provocato dalle radiazioni luminose

educazione dell’utente al trattamento del materiale

…

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Prevenzione diretta La prevenzione è diretta se l’azione

preventiva implica il contatto materiale con l’oggetto

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Esempi di prevenzione diretta spolveratura reggilibri adeguati copertinatura realizzazione di custodie di protezione …

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Restauro

Il restauro comporta l’intervento chimico e/o fisico sui materiali e sulle strutture dei beni culturali e, di conseguenza, la loro alterazione anche se in vista di un decremento dei processi degradativi

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Prevenzione vs Restauro Le misure preventive permettono di assicurare

un rapporto costi/benefici di gran lunga più conveniente di quello conseguibile con il restauro: non comportano alterazioni del bene le cui

conseguenze non sono valutabili con certezza sono molto meno costose sono più facili da applicare permettono il coinvolgimento responsabile del

personale della biblioteca e degli stessi utenti

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Restauro vs Prevenzione È evidente comunque che l’intervento di

restauro non potrà essere sempre evitato se lo stato di conservazione del bene è tale da mettere a repentaglio la sua concreta sopravvivenza

L’intervento di restauro, una volta giudicato inevitabile, andrà però calibrato nella invasività che comunque esso comporta

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Piccolo restauro

Sempre più diffusa è la pratica del cosiddetto piccolo restauro, che prevede tecniche il meno invasive possibile, atte a bloccare il danno conservando gli elementi originali (deacidificazione non per via acquosa, restauro senza smontaggio, recupero coperte e carte di guardia…)

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Alcune considerazioni

Rallentare Componenti materiali Conoscenza del bene Beni culturali/oggetti d’uso

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Rallentare

Il complesso delle azioni che costituiscono la conservazione rallentano ma non possono bloccare o far regredire il processo di degradazione, anzi, il restauro comporta comunque una forma di degradazione

Il restauro non è restituzione (C. Federici)

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Componenti materiali

La conservazione agisce solo sulle componenti materiali del bene

Si conserva la materia La riproduzione quindi non è una forma di

conservazione: serve a documentare, a tramandare il testo (immateriale), contribuisce alla conservazione perché può sostituire l’uso del materiale

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Conoscenza del bene

Attraverso le azioni della conservazione possiamo studiare e conoscere le componenti materiali del bene e trarne informazioni (supporti, inchiostri, caratteristiche di manifattura …)

Archeologia del libro

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Beni culturali/oggetti d’uso

Quando il libro, che nasce come oggetto d’uso più o meno durevole, diventa bene culturale ?

Quando e come conservare ? Quando restaurare ?

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Beni culturali/oggetti d’uso

Missione e politica della biblioteca Si restaura solo quando non intervenire

comporta la sicura rapida perdita dell’oggetto

Il restauro deve essere reversibile

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Oggetti

Libri manoscritti Libri a stampa Documenti Giornali Disegni Incisioni Mappe ...

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Oggetti

Fotografie Lastre Pellicole Supporti audiovisivi ...

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Fattori di rischio Umidità relativa Luce Temperatura Inquinamento atmosferico e pulviscolare Infestazioni (muffe, insetti, roditori) Modalità di collocamento nei depositi Modalità di uso (personale e utenti) Riproduzione Mostre

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Umidità relativa

Rapporto tra il vapore d’acqua contenuto effettivamente in ogni metro cubo di aria dell’ambiente preso in considerazione (ovvero l’umidità assoluta) diviso per la saturazione e poi moltiplicato per 100, per avere il valore percentuale

Formula: UR = UA : S x 100

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Umidità relativa Principale fattore di rischio interagisce con la temperatura provoca sviluppo di muffe provoca alterazioni chimiche dei materiali,

soprattutto della carta (idrolisi)

“Forchetta” consentita: dal 40% al 65 % materiali reagiscono in maniera diversa (+ UR

pergamena, - UR carta)

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Umidità relativa: che cosa fare ? va monitorata per tempi lunghi (ambienti nuovi

almeno 12 mesi prima di collocare i materiali) va tenuta sotto controllo assieme alla

temperatura vanno evitate brusche variazioni (umidificare /

deumidificare) vanno scelti locali idonei e isolati per i depositi

(no sottoterra, no sottotetto)

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Luce Secondo fattore di rischio Radiazioni visibili e non visibili (ultravioletti e

infrarossi) sia della luce solare sia di quella artificiale che provocano degradazione (scolorimento, ingiallimento e altre alterazioni chimiche)

Effetto ad accumulo (più lunga l’esposizione alla luce, maggiore l’irradiazione)

Valore prescritto entro 200 lux Sale di lettura max 200-300 lux Depositi 50-200 lux

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Luce: che cosa fare? Monitorare Depositi bui o con finestre oscurate Tenere le luci spente nei depositi Finestre con filtri Sale con illuminazione individuale per gli utenti

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Temperatura Non è pericolosa tanto per sé quanto perché

interagisce con l’umidità relativa Che cosa fare ? Vanno evitate brusche variazioni, anche tra il

microclima dei depositi e quello delle sale Va monitorata e tenuta sotto controllo

assieme all’umidità relativa “Forchetta”: 20°-30° a seconda delle stagioni

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Inquinamento atmosferico e pulviscolare

Provoca danni chimici Che cosa fare ? Depositi senza finestre o apertura delle

finestre solo nelle ore di minor inquinamento esterno (traffico, polvere, gas)

Spolveratura

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Infestazioni

Muffe e microrganismi (causate dall’umidità relativa o da danni da acqua)

Insetti (tarli, lepismatidi o pesciolini d’argento, termiti …)

Roditori Altri animali (uccelli …)

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Infestazioni: che cosa fare ? Prevenzione: spolveratura, pulizia, monitoraggio ambienti da

parte del personale, trappole

Disinfestazioni e disinfezioni: ambientali del materiale gassose anossiche con azoto

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Modalità di collocamento nei depositi: che cosa fare ?

Scaffali adatti No libro piccolo accanto a libro alto Formati grandi e giornali possibilmente

collocati orizzontalmente Uso di reggilibri Uso di contenitori per materiale fragile,

rovinato, legature preziose o con borchie Conservazione sottovuoto

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Modalità d’uso da parte del personale: che cosa fare? Carrelli e contenitori per trasporto adatti Non prendere mai il volume dalla cuffia

superiore Quando si prendono più volumi contigui usare

reggilibri come sostegno momentaneo degli altri rimasti sul palchetto

Non mettere troppi volumi di piatto uno sopra l’altro

Non collocare i libri rovesciati con il dorso in alto

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Modalità d’uso da parte del personale: che cosa fare? Monitorare i depositi relativamente ai fattori

ambientali Controllare le raccolte e segnalare i problemi

di conservazione Intervenire con operazioni di “pronto

soccorso”: custodie, contenitori, copertine di carta e cartoncino non acidi anche di poco prezzo (carta alga) per contenere il danno

Mai usare nastro adesivo

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Modalità d’uso da parte degli utenti: che cosa fare ?

Non appoggiarsi sui libri Non toccare la scrittura e la decorazione Non scrivere (su altro supporto) sopra i libri Usare possibilmente matite morbide e non penne Non aprire il libro a 180° ma a seconda di quanto

permetta la legatura Usare supporti (leggii) per l’apertura e la lettura,

possibilmente adattabili Non inserire segnacoli o peggio altri oggetti (penne,

occhiali …) nei libri

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Riproduzione: che cosa fare ?

No fotocopiatura di libri fragili: non è tanto la luce quanto l’operazione di capovolgere il volume e di fare forza sul dorso

Sì alla riproduzione dall’alto, alla luce naturale (controllando l’esposizione alla fonte di luce) e utilizzando supporti e pesi per tener fermo il libro

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Mostre

Fattori di rischio: trasporto modalità di esposizione lunghezza dell’esposizione restauro “estetico” in vista dell’esposizione

e/o in presenza di finanziamenti

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Mostre: che cosa fare ? Valutare bene il rapporto costi benefici della

concessione del prestito Stabilire e verificare condizioni di trasporto e di

esposizione (tipologia bacheche, sorveglianza) Stabilire e verificare condizioni microclimatiche

e di luce a seconda del pezzo esposto: di solito 40%-55% UR per la carta, anche fino a 60%-65% per la pergamena, max 50 lux indiretti

Non superare i 3 mesi di esposizione

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Mostre: che cosa fare ? Non esporre mai il volume aperto a 180° ma

regolare l’apertura a seconda della legatura (120°-90°), su supporto protetto, con dorso sostenuto adeguatamente a seconda che si tratti di dorso attaccato o staccato

Si possono fermare le pagine con fascette di polietilene o poliestere o carta giapponese

Possibilmente, cambiare pagina esposta durante la mostra

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Istituti di riferimento tecnico

Istituto Centrale di Patologia del Libro (1938) Centro di Fotoriproduzione Legatoria e

Restauro degli Archivi di Stato (1963) dipendono dal Ministero per i Beni e le Attività

Culturali, che ora li ha unificati (2007) attività di ricerca, studio, sperimentazione;

linee guida

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Procedure tecniche restauro Analisi Decisione Scheda di progetto Progetto preliminare Progetto esecutivo Intervento Verifica in corso d’opera Collaudo finale

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Scheda di progetto

Vari modelli (ICPL, CFLR …) Fondamentale collaborazione tra bibliotecario-

conservatore e restauratore Fondamentale, nella parte a cura del

bibliotecario-conservatore, la storia del pezzo analizzato nel contesto della raccolta

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Danni Di origine biologica (infestazioni di muffe,

infestazioni di insetti, attacchi di roditori ...) Di origine chimica (mutamenti causati dalle

caratteristiche endogene dell’oggetto e dalle sue interazioni con l’ambiente, p. es. idrolisi della carta, acidità carta e inchiostri …)

Di origine meccanica (strappi, urti, sfregamenti …)

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Interventi di restauro

Senza smontaggio Con smontaggio

Trattamenti per via umida (lavaggi e deacidificazioni)

Risarcimenti Rifacimenti