Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 2 - Tiratura 5.000 copie - Distrbuzione gratuita
Anno VI I - n . 1Febbraio 2011
mensile Misericordie d’Italia
reg. al tribunale di Firenzeal n° 5395 del 4/2/05CONFEDERAZIONE
NAZIONALE MISERICORDIEVia dello steccuto, 38
50141 FirenzeTel. 055 32611
Versola ritrovata
unità
Gabriele Brunini
Il giorno 7 dicembre si è tenuta l’ultima riunio-ne della Commissione per l’Unità presieduta dall’avv. Mauro Giovannelli e fortemente voluta dall’episcopato toscano, in modo speciale dal suo Presidente, l’Arcivescovo di Firenze monsi-gnor Betori, e da monsignor Agostinelli, Vescovo di Grosseto e guida spirituale delle Misericordie d’Italia. In quella sede è stato redatto il documen-to che pubblichiamo nelle prossime pagine, sot-toscritto da tutti i componenti della Commissione stessa: Maria Pia Bertolucci, Paolo Sanchini, Al-ceste Santuari e Filippo Toccafondi, e i rappresen-tanti delle Misericordie di Firenze e Rifredi Alvise Revedin ed Emanule Spina. Sento il dovere di esprimere alla Commissione ed al suo autorevole Presidente il ringraziamento per il compito, certamente complesso, portato a conclusione, che è stato affrontato con atteggia-mento costruttivo di tutti, come era nei desiderata dell’Arcivescovo di Firenze e dei Vescovi toscani, che avevano auspicato l’apertura di un tavolo di confronto per riportare all’unità il Movimento delle Misericordie, che deve essere espressione autentica di volontariato cristiano, ispirato dalle opere di misericordia corporali e spirituali. Il Movimento intero aveva infatti vissuto con mol-to dispiacere l’uscita dalla Confederazione na-zionale della Misericordia più antica e la conse-guente disgregazione dell’unione tra le Confrater-nite italiane iniziata con la Federazione del 1899. Oggi, grazie anche al lavoro della Commissione, salutiamo con gioia l’opportunità di ritrovare fi-nalmente l’unità del Moviemnto, con la coscienza che è assolutamente necessario riprendere, spe-ditamente, la stesura di una proposta di statuto da presentare al giudizio dell’assemblea nazionale. Quest’ultimo dovrà sottolineare ancora di più i fondamenti cristiani dell’unità del Movimento e dovrà definire in maniera ancor più chiara l’or-ganizzazione interna e gli ambiti di autonomia delle strutture regionali e zonali. Proposta che, a mio avviso, è indispensabile approvare prima del prossimo rinnovo degli Organi fissato per la fine del 2011. Il Presidente della Commissione Mauro Giovan-nelli e la delegazione confederale hanno fatto un buon lavoro ed il risultato unitario rag-giunto fa ben sperare per il futuro del nostro lavoro, teso a rafforzare la presenza delle Misericordie nella società, al servizio delle comunità e dei bisognosi, secondo la tradi-zione secolare che ci contraddistingue.
SPECIALE
Gli “eroi”della Misericordia che hanno dato la vita per il servizio
Pareri a confronto sul coordinamento Ugem-Conferenze Regionali
8
Prima partecipazione alla Giornata Internazionale del Volontariato
9
GIOVANI
6-7
Unione tra leMisericordie
AMICI SENZA FRONTIERE
Parte il progetto estate 2011:le adesioni entro febbraio
10
PROTEZIONE CIVILE
Si riparte dalla commissione Giovannelli
Consegnata la relazione conclusiva.Ecco il documento integrale
Alle pagine 2, 3 e 4
RINNOVATOL’AQR TOSCANO
A seguito dell’approvazione della legge sull’emergenza urgenza, la Regione
ha pubblicato a dicembre il decreto che proroga per il 2011 l’Accordo
Quadro vigente relativo a tutto il sistema di trasporto sanitario. Si tratta
di un atto importante, necessario per consentire il mantenimento dei servizi alla
cittadinanza e la emanazione della regolamentazione tecnica sulla Legge nonché
la definizione dei percorsi condivisi per la governance regionale anche dei tra-
sporti “socio-sanitari” che non rientrano nella recente normativa.
A pagina 5COOPERAzIONE
INTERNAzIONALESpeciale accordo
Misericordie-Camilliani
Dopo i due interventi in siner-
gia, ad Haiti e in Cile, i due
Movimenti hanno siglato un
accordo per dare risposta alle possi-
bili emergenze di carattere interna-
zionale. Ma non solo.
NELL’INSERTO CENTRALE
PRIMO PIANO2
Misericordie d’Italia - Febbraio 2011
1. L’idea di una Commissione di esperti che
da un lato conoscessero le aggregazioni del
volontariato cristiano nelle diverse espressio-
ni e avessero, in particolare, esperienza del
Movimento delle Misericordie mentre dall’al-
tro possedessero competenze professionali
specifiche in materia giuridica, venne a più di
un responsabile delle organizzazioni federate
del medesimo movimento. Da tempo il mondo
delle Misericordie rivela una diversificazione
che supera la naturale e, se vogliamo, profi-
cua dialettica interna e finisce col rappresen-
tare anche all’esterno i segni di contrasti forti
ed accentuati.
2. Il punto focale di questa “diversità” è ap-
parso emblematico nella costituzione della
Compagnia delle Misericordie, quale aggre-
gazione federativa nata a Firenze il 28 luglio
2008 e diretta in primo luogo alle Misericor-
die toscane, ma potenzialmente idonea a rap-
presentare un soggetto giuridico di secondo
livello esteso a tutto il movimento delle Mi-
sericordie presente sul territorio nazionale.
Di contro il 5 dicembre 2009 nasceva la Fe-
derazione regionale delle Misericordie della
Toscana con specifica ipotesi di domandare
il riconoscimento della personalità giuridica
volendosi comunque collocare all’interno del-
lo Statuto della Confederazione anche se que-
sto non prevede, allo stato della sua vigenza,
un’articolazione regionale autonoma dotata di
personalità giuridica.
3. Prima di queste realtà federate, esisteva
ed esiste la Confederazione Nazionale delle
Misericordie d’Italia che, nata da una primi-
tiva federazione toscana nel lontano 1899, ha
assunto nel tempo una funzione di rappresen-
tanza generale di tutte le Misericordie d’Ita-
lia. Da essa tuttavia alcune associazioni locali
che hanno dato vita alla Compagnia delle Mi-
sericordie si sono distaccate.
4. Esistono poi alcune aggregazioni locali
(esempio: Siena soccorso e Pistoia soccor-
so) nate prevalentemente per lo svolgimento
di servizi in sede di area più vasta rispetto
a quella di operatività delle singole Mise-
ricordie che vi hanno dato vita. Anche sulle
aggregazioni locali corrispondenti a territori
omogenei, espressione di diverse Misericor-
die, su cui la Commissione si è pronunciata,
torneremo nella parte dedicata agli specifici
temi trattati.
5. La crisi che abbiamo in sintesi descritto
a livello solo istituzionale è, almeno in par-
te, generata dall’enorme sviluppo che il Mo-
vimento ha assunto (oggi si contano in Italia
oltre 750 Associazioni di Misericordia) facen-
do emergere problemi di interpretazione del
ruolo e di diversa valutazione dei compiti
e degli obiettivi.
Le attività che si svolgono all’interno
delle singole Misericordie sono le più
diverse: da quelle più propriamente caritative
ed assistenziali di prima ispirazione, al soc-
corso pubblico, al trasporto degli ammalati,
all’assistenza domicialiare e/o in residenze
protette, alle attività consultoriali, a quelle di
diagnosi e di cura, al prelievo e alla donazione
del sangue e degli organi, alla protezione civi-
le, alla lotta all’usura, fino al culto dei morti
attraverso le onoranze funebri e la sepoltura
in cimiteri autorizzati. Sicuramente un mon-
do di grande ampiezza e respiro; un mondo
vitale senza il quale, oltre ai deboli ed ai bi-
sognosi, anche la società italiana sarebbe più
povera. Tiene in tutti il riconoscimento sto-
rico dell’ispirazione cristiana, della fede nel
Salvatore e nel culto della madre di Dio, nella
centralità della carità evangelica.
6. Da questa comune ispirazione deve intra-
prendersi la via di una rifondazione del Mo-
vimento su basi autenticamente unitarie. La
frammentazione del Movimento, constatata
nelle cose e nelle iniziative di separazione,
ha attirato l’attenzione della Conferenza Epi-
scopale Toscana perché in questa regione è
più forte e radicato l’associazionismo di Mi-
sericordia e del suo Presidente, l’Arcivescovo
di Firenze. L’episcopato toscano ha visto con
preoccupazione la frammentazione verificata
e anche l’Arcivesvovo di Firenze ha suggerito
l’istituzione di una Commissione, espressione
delle parti in contrasto, che analizzasse i più
rilevanti problemi ed individuasse vie d’uscita
per un’unità da ritrovare. La Commissione si
è costituita con questo compito (di analisi e
di suggerimenti). Alla sua formazione hanno
concorso la Confederazione
Nazionale, la Misericor-
dia di Firenze e di
Rifredi, due delle più
rilevanti associazio-
ni (per storia, attivi-
tà, per presenza sul
territorio) che hanno
generato la Compagnia
delle Misericordie. La
Commissione è così
risultata com-
posta dai
s o t t o -
scritti
e a
pre-
sie-
derla è stato chiamato, di comune accordo,
persona estranea ai soggetti direttamente
coinvolti, sia pure con esperienza diretta
nell’associazionismo di Misericordia.
7. La Commissione è partita dalla constata-
zione che, storicamente in pratica dal 1899,
nel movimento delle Misericordie esiste un
livello associativo nazionale rappresentato
dalla Confederazione. Inoltre le materie nelle
quali prevalentemente operano le Associazio-
ni di Misericordia (assistenza sociale ed assi-
stenza sanitaria) sono essenzialmente mate-
rie di competenza regionale e locale. Sembra
allora indispensabile che il dialogo del movi-
mento di azione misericordiosa debba svol-
gersi non solo con lo Stato, ma forse ancora
di più con Regioni, Province e Comuni. Allora,
ci si è domandati, qual è il livello organizzati-
vo ottimale, quali i momenti di rappresentan-
za ed articolazione? Tale livello deve essere
valutato anche nel quadro di una riscoperta
sussidiarietà orizzontale tra pubblico e priva-
to, riaffermata in maniera forte dall’articolo
118 della Costituzione, per il quale l’autono-
ma iniziativa dei cittadini e delle loro aggre-
gazioni viene valorizzata per il perseguimen-
to di obiettivi di interesse generale. Insieme
al livello confederale, quindi, dovrà esistere
un’articolazione più decentrata delle Miseri-
cordie (regionale e locale)? Con quali carat-
teristiche di autonomia? Quali i rapporti con
la Confederazione e quali compiti e la rappre-
sentanza e soprattutto quale livello di diffe-
renziazione? Partendo dalla Confederazione
ci si è domandati se essa debba svolgere una
funzione prevalentemente di rappresentanza
delle realtà periferiche che la compongono
oppure debba avere anche funzioni ope-
rative e quali. Peraltro è essenziale met-
tere in guardia da una organizzazione
complessa burocratica e dal rischio di
una sua trasformazione in un soggetto
essenzialmente economico. La presa
d’atto della grande variabilità nelle
diverse realtà terri-
toriali delle Asso-
ciazioni di Mi-
seriocrdia,
ove ne
esistono alcune di grandi dimensioni per
numero di volontari, iscritti, di servizi resi,
organizzazione amministrativa, oltre che di
origine antichissima, insieme ad altre sorte
di recente e a volte di piccole e piccolissime
dimensioni pone il problema del peso che
esse debbono avere nell’aggregazione nazio-
nale. In altri termini, ciascuno vota per uno
o bisogna individuare meccanismi elettorali
che in qualche maniera facciano risaltare il
maggior rilievo delle Misericordie più grandi?
Al peso esercitato nel sistema, si correla la
partecipazione al finanziamento delle aggre-
gazioni individuate (nazionali e periferiche)
nel dilemma se alle dimensione all’apporto
dato al movimento delle Misericordie debba
corrispondere una proporzionale partecipa-
zione al finanziamento o se, invece, le quote
associative debbano essere di eguale dimen-
sione, legittimando così la scelta della parità
nella presenza, nel voto e nella rappresentan-
za di ogni soggetto aggregato. Una ulteriore
attenzione la Commissione ha dedicato alla
individuazione degli organi dell’aggregazione
confederale e ai sistemi elettorali, di com-
posizione dei conflitti e di controllo. Infine,
nell’attività di analisi, è stato constatato e
condiviso il codice storico dell’Associazioni-
smo di Misericordia nato dalla pietà e dalla
carità cristiana caratterizzata da un rapporto
permanente con la Chiesa Cattolica e con i
diversi livelli di organizzazione ecclesiastica,
con la presenza di un sacerdote assistente,
deputato essenzialmente alla formazione cri-
stiana degli aderenti.
8. Individuando i problemi accennati ed altri
apporti di interesse e di rilievo, la Commis-
sione ha percepito l’importanza del lavoro
da svolgere e, pur consapevole di non dover
scrivere una sorta di Statuto della Confedera-
zione perché questo è chiaramente il compito
degli organi statutari della stessa, ha ritenuto
che le indicazioni ed i suggerimenti che con
questo documento intende dare possono - se
accolti o nei limiti in cui fossero accolti - con-
tribuire a ritrovare una unità del Movimento,
superando le lacerazioni che si sono determi-
nate e che permangono. La Commissione ha
unanimamente condiviso che la conflittualità
in atto, con le divisioni esistenti ed in parte
descritte, produce danni gravi a tutto il siste-
ma delle Misericordie, rischia di accentuar-
si, mette - quindi - in crisi l’unità storica del
Movimento e produce inoltre un’immagine
esterna di una realtà separata ed indebolita.
Ai danni e ai rischi insiti nella situazione in
essere la Commissione condivide che occorre
porre immediato rimedio. La fase di riforma
della Confederazione, che si determinerebbe
con l’approvazione del nuovo Statuto, do-
vrebbe, dunque, auspicabilmente, prevedere
la serena disponibilità di ciascuna realtà ag-
Ecco la relazione conclusivadella “Commissione Giovannelli”
UNItà del MOvIMeNtO
L’avvocato Giovannelli
Pubblichiamo integralmente il testo per “l’unità” fortemente voluto dall’Arcivescovo di Firenze e dai Vescovi toscani. La commissione è stata presieduta dall’ex Governatore della Misericordia di Prato, Mauro Giovannelli, dalla delegazione confederale composta da Maria Pia Bertolucci, Paolo Sanchini, Alceste Santuari e Filippo Toccafondi, e dai rappresentanti delle Misericordie di Firenze e Rifredi Alvise Revedin ed Emanule Spina
Misericordie d’Italia - Febbraio 2011 PRIMO PIANO
3
gregativa locale (federale, locale e di coordi-
namento), che si è venuta creando in questi
anni, a fare un passo indietro in un’ottica di
ricomposizione unitaria che contempli la ria-
desione alla Confederazione delle Misericor-
die che se ne sono distaccate e la rifondazione
degli strumenti aggregativi periferici, secondo
gli indirizzi del nuovo Statuto.
9. Su queste permesse la Commissione ha
esaminato essenzialmente i seguenti temi:
a) storicità dell’ispirazione cristiana del Movi-
mento delle Misericordie e sue conseguenze.
b) riconoscimento dell’autonomia (statutaria,
regolamentare, organizzativa e finanziaria)
degli associati alla Confederazione
c) modalità di costituzione e di organizzazione
della Confederazione
d) organi della Confederazione. Giurisdizione
domestica e Consiglio dei saggi.
e) finanziamento della Confederazione e delle
altre organizzazioni territoriali
f) rappresentanza in assemblea, diritto di voto
e composizione del Consiglio nazionale. Even-
tuale riserva di rappresentanza a favore di ag-
gregazioni locali. Criteri di individuazione.
VALUTAZIONE SUI TEMI TRATTATI
A) storicità dell’ispirazione cristiana del Movimento delle Misericordie e sue conseguenze. 10. La Commissione condivide la valutazione
che il Movimento delle Misericordie, il quale
ha avuto la sua prima espressione nel 1244
con la costituzione della Misericordia di Fi-
renze, nasce dall’ispirazione e dalla pietà cri-
stiana e si conforma fin dalla sua origine ai
principi evangelici della Chiesa Cattolica. Il
servizio gratuito a favore dei fratelli in stato
di indigenza o di bisogno o più semplicemente
nella loro condizione umana va assunto come
segno di carità cristiana verso il prossimo e,
nel contempo, come opera di Misericordia per
il perfezionamento umano e spirituale di chi
lo compie. Ne discende che le Associazioni
che domandano l’adesione alla Confederazio-
ne nazionale dovranno manifestare, anche nei
loro atti di costituzione, la loro ispirazione ai
principi della dottrina della Chiesa Cattolica
e conformare ad essi la loro azione caritati-
va, unita alla preparazione e alla formazione
degli iscritti. Nella tradizione delle singole
realtà associative, nel movimento delle Mi-
sericordie e nella Confederazione è presente
la figura dell’assistente spirituale, altrimenti
detto Correttore, nominato d’intesa con l’au-
torità ecclesiastica, deputato all’assistenza e
alla formazione spirituale ed abilitato ad in-
tervenire, a volte con voto consultivo, altre
volte con voto deliberativo alle adunanze degli
organi delle stesse realtà associative
11. Lo Statuto della Confederazione dovrà ri-
affermare nei suoi primi articoli la storicità e
il valore fondante di questi principi e il conse-
guente obbligo di conformazione delle Miseri-
cordie Associate e della stessa Confederazio-
ne. La Commissione si è posta il problema se
debba essere un organo terzo, rispetto all’Am-
ministrazione della Confederazione, sia pure
interna alla stessa, cioè una sorta di Collegio
dei saggi ad esercitare il sindacato circa il ri-
spetto da parte delle singole realtà associate
dei principi fondamentali dell’adesione e sulla
permanenza dell’ispirazione cristiana e della
conformazione alla dottrina della Chiesa Cat-
tolica. Sul punto torneremo più avanti.
B) riconoscimento dell’autonomia (sta-tutaria, regolamentare, organizzativa e finanziaria) degli associati alla Confe-derazione12. L’aggregazione Confederale costituisce,
nella visione della Commissione, un modello
organizzativo di rappresentanza unitaria a
livello centrale del movimento delle Miseri-
cordie. Esso diffonde i principi portanti del-
le azioni delle Misericordie, ne documenta la
presenza storica sul territorio, sollecita ini-
ziative perché esso si diffonda, se ne fa por-
tavoce di fronte alle articolazioni dello Stato
centrale e a livello internazionale, lo rappre-
senta in modo unitario in occasione dei grandi
eventi nazionali. Non svolge, quindi, attività
meramente operativa e di prestazione di ser-
vizi a terzi. L’azione caritativa ed assistenziale
è riservata, quindi, alle singole Misericordie
locali. Esse procedono storicamente ed effet-
tivamente l’aggregato Confederale e ne costi-
tuiscono la base associativa.
13. Su questi enunciati la Commissione ritie-
ne che la Confederazione non abbia poteri di
intervento diretto sull’azione delle singole re-
altà associative locali, di cui quindi riconosce
ed esalta l’autonomia. L’intervento è limitato
alle aggregazioni federate a livello territoria-
le e/o regionale, perché siano da esse rispet-
tate le norme dello Statuto Confederale, da
cui ricevono legittimazione per la loro stessa
aggregazione e per l’esercizio delle relative
funzioni. Perciò la Commissione ritiene che
lo Statuto della Confederazione nei suoi primi
articoli debba riconoscere e proclamare la più
ampia autonomia delle Misericordie associate
e l’esercizio da parte delle stesse della loro
potestà statutaria, regolamentare, organizza-
tiva e finanziaria, senza sindacato di controllo
e con la sola riserva della sanzione di non ap-
partenenza o esclusione, qualora gli associati
violino i principi portanti del Movimento di
Misericordia, l’ispirazione cristiana, la con-
formazione alla dottrina della Chiesa Cattoli-
ca, il patto associativo.
C) modalità di costituzione e di organiz-zazione della Confederazione14. La Commissione ha ritenuto di particolare
importanza segnalare agli organi della Confe-
derazione il modello di costituzione ed orga-
nizzazione che potrebbe essere assunto. Circa
l’argomento ha, preliminarmente, rilevato che
i principali modelli presi in considerazione
sono stati sostanzialmente tre:
a) Il modello c. d. federale o di rappresentanza
di secondo livello, con accentuazione dell’ag-
gregazione degli associati su base regionale o
sub-regionale;
b) Il modello c. d. a cascata. La Confederazio-
ne come aggregazione delle associazioni loca-
li, con possibilità di istituire organizzazioni a
livello regionale e sub-regionale (aree territo-
riali omogenee) dotate di autonomia, ma a cui
vengono conferiti i poteri previsti dallo Statuto
Confederale tramite trasferimento di delega;
c) Il modello c. d. della doppia organizzazione,
centrale e regionale, come livelli paralleli, con
personalità ed autonomie distinte. La possi-
bilità di aggregazione a livello sub-regionale
sarebbe data secondo i principi e gli indirizzi
degli Statuti delle Federazioni regionali. Il col-
legamento si verificherebbe con la necessaria
appartenenza al livello nazionale per poter
costituire o aderire all’organizzazione regio-
nale o sub-regionale. Lo Statuto Confederale
dovrebbe indicare i principi generali su cui
l’azione dell’organizzazione si modella.
15. La discussione sul punto è stata molto
ampia e nei vari interventi si sono sottolineati
aspetti diversi, ritenuti rilevanti (organizza-
zione delle Misericordie anche a livello locale
o di AUSL a livello regionale; autonomia e le-
gitimmazione locale e regionale propria o per
delega; presenza dei presidenti regionali nel
Consiglio Nazionale; rappresentanza e poteri
a livello locale dei soli soggetti aggregati lo-
calmente). Alla Fine la Commissione ha con-
venuto sul seguente modello organizzativo che
la Confederazione dovrebbe assumere come
punto di orientamento per la compilazione del
proprio Statuto.
16. Le singole realtà associative costituiscono
il soggetto Confederale (la Confederazione), il
quale nel suo Statuto deve prevedere che le
singole Misericordie esprimano organismi ag-
gregativi locali autonomi per entità territoriali
omogenee, rilevate dalle funzioni pubbliche
che si esercitano sul territorio di competenza
(AUSL, aree vaste ecc. . . ).
Questi organismi locali o, alternativamente,
secondo una scelta di merito che lo Statu-
to deve fare, sempre le singole Misericordie
esprimono anche un secondo livello organiz-
zativo sul territorio regionale (o provinciale
per le province autonome). Le due aggrega-
zioni prefigurate, secondo il modello statuta-
riamente scelto, rigido e non derogabile, pur
non costituendo momenti obbligatori, ma da
conformare alle diverse realtà locali del ter-
ritorio nazionale, possono essere costituite
solo su autorizzazione del Consiglio Nazionale
della Confederazione a richiesta di un nume-
ro rilevante di Misericordie locali e ricevono
legittimazione ad operare sulla base di poteri
delegati - in forza di espressa previsione sta-
tutaria automatica - dalla stessa Confedera-
zione attraverso la precisa individuazione con-
tenuta sempre nelle norme statutarie, salvo il
controllo di legittimità che spetta ovviamen-
te al delegante circa l’esercizio della delega.
Si tratterà quindi di individuare una cornice
di competenze esclusive sindacabili, ma non
avocabili. Si precisa che il modello organizza-
tivo descritto deve riguardare con sufficiente
previsione anche i coordinamenti zonali e che
tali presupposti formali garantiranno una ope-
ratività periferica omogenea e coordinata.
17. Circa la funzione delle aggregazioni locali
(zonali e regionali) andrà specificato, sempre
nello Statuto confederale, che esse riguardano
tutte le attività che a quel livello di riferimento
si possono e devono esercitare, con formula
che contenga la specifica delle singole funzioni
e con chiusura finale che tutte le ricompren-
da. Il sistema dell’esercizio delle attività locali
per delega automatica confederale e quindi la
configurazione delle aggregazioni locali come
organismi della Confederazione esclude il ri-
conoscimento di esse come persone giuridiche
e semplifica il sistema, già di per sé non sem-
plice, senza il moltiplicarsi di realtà eccessi-
vamente strutturate ed articolate.
D) organi della Confederazione. Giuri-sdizione domestica e Consiglio dei sag-gi. 18. La valutazione della Commissione cir-
ca la previsione degli organi di governo e di
controllo della Confederazione non si discosta
sostanzialmente da quella che è la configura-
zione attuale. A parte la presenza necessaria
dell’Assemblea degli Associati, configurata
come obbligatoria, anche dagli artt. 20 e se-
guenti del Codice Civile, con previsione della
sua convocazione almeno una volta all’anno
per l’approvazione del bilan-
cio, si potrebbe continuare ad
individuare come organi di go-
vernance il Consiglio Nazionale,
il Consiglio Direttivo e la Presi-
denza Nazionale, con un riparto
di competenze misurate alla di-
mensione nazionale della Confe-
derazione e all’opportunità che
al Consiglio siano riservate le
deliberazioni regolamentari o
comunque quelle generali, di
programmazione e di indirizzo,
oltre all’approvazione del bilan-
cio preventivo e del conto con-
suntivo, riservando invece al
Consiglio Direttivo (da eleggere
dal Consiglio Nazionale) e alla
Presidenza Nazionale (da eleg-
gere direttamente dall’Assem-
blea Nazionale) i compiti più
propriamente esecutivi, di gestione ordinaria
e di amministrazione corrente. Le funzioni di
controllo interno, amministrativo, contabile e
di bilancio, saranno riservati ad un Collegio di
Sindaci, eletti dall’Assemblea, in possesso di
requisiti professionali idonei all’esercizio di
tali funzioni.
19. La giurisdizione interna alla Confederazio-
ne ed estesa al contezioso domestico dei singoli
associati, se i loro statuti o gli atti regolamen-
tari lo richiederanno, potrà essere affidata ad
un Collegio di Probiviri composto da confratel-
li con conoscenza diffusa del Movimento delle
Misericordie, anche per esperienze dirette
fatte nel volontariato o nel governo dei sog-
getti associati o delle loro aggregazioni locali
o regionali. A tale Collegio potrebbero essere
affidate tutte le controversie insorte tra gli
organi della Confederazione, anche per even-
tuali conflitti di attribuzione o di competenza
e soprattutto tra Confederazione ed associati
e tra associati della Confederazione tra loro
per tutte le materie concernenti l’interpre-
tazione e l’esecuzione delle norme statutarie
e regolamentari e delle delibere degli organi
della Confederazione, come su tutte le materie
concernenti la vita associativa confederale e
la sua manifestazione nell’ordinamento ita-
L’Arcivescovo di FirenzeGiuseppe Betori
4Misericordie d’Italia - Febbraio 2011PRIMO PIANO
liano, quando l’attività di un associato entra
in collisione con un altro associato o con la
Confederazione. Nel rispetto del principio di
autonomia dei singoli associati, proclamato in
modo forte anche nello Statuto Confederale,
le controversie interne alla singole Miseri-
cordie saranno normalmente risolte secondo
i rispettivi Statuti, ove il richiamo alla giuri-
sdizione domestica della Confederazione sarà
libero e quindi eventuale e potrà riguardare il
primo grado dei relativi giudizi o più opportu-
namente l’appello contro le decisioni interne.
20. Nell’elencazione dei compiti del Collegio
probivirale non è sfuggita alla Commissione
che la risoluzione dei conflitti interni, anche
di attribuzione e di competenza, potrebbe
comportare la possibilità di introdurre nello
Statuto un controllo di legittimità degli atti
degli organi confederali, quale sindacato su-
gli atti a posteriori, da riservare appunto al
Collegio dei Probiviri e da regolamentare in
modo puntuale sia per quanto riguarda i limi-
ti sia per quanto riguarda la legittimazione a
domandare un tale controllo.
La materia appare delicata e quindi la Com-
missione suggerisce alla Confederazione una
sua attenta valutazione discrezionale.
21. Invece la Commissione vedrebbe bene l’in-
troduzione tra gli organi della Confederazione
di un Consiglio di Saggi, i cui compiti non do-
vrebbero ovviamente sovrapporsi a quelli del
Collegio dei Probiviri, ma essere piuttosto li-
mitati ai c. d. grandi conflitti ed in particolare
al riscontro di conformità dell’operatività del-
le Misericordie associate rispetto ai principi
informatori del Movimento, quali risultano dal
testo dello Statuto, dalla prassi consolidata e
dalla dottrina della Chiesa Cattolica, a cui le
Misericordie si sono storicamente ispirate e
a cui dovranno continuare ad attingere. Lo
Statuto dovrebbe definire in modo puntuale
anche i profili di accesso alla pronuncia dei
Saggi (legittimazione strumentale) e gli effetti
delle relative determinazioni, cercando di non
gravare un organo così autorevole di questio-
ni di scarso rilievo e/o di una giurisdizione su
interessi generici o diffusi. In ragione della
particolare funzione di quest’organo e della
necessaria autorevolezza dei suoi componen-
ti, ai fini della loro elezione pare che non sia
possibibile immaginare altra soluzione che
una maggioranza assembleare rilevante e
particolarmente qualificata, metre i requisiti
soggettivi per l’elettorato passivo dovranno
essere individuati con particolare attenzione
perché gli eletti siano scelti tra i più auto-
revoli e qualificati esponenti del Movimento
delle Misericordie, per una funzione che li
erge sostanzialmente a custodi delle tavole di
fondazione della Confederazione e dei principi
che informano l’intero Movimento.
22. Va infine richiamato quanto esposto nelle
considerazioni preliminari ove si è sottoline-
ata la presenza nell’organizzazione confede-
rale e nelle singole Misericordie della figura
dell’Assistente Spirituale o Correttore con
compiti di formazione cristiana degli iscritti, di
presidenza delle funzioni religiose, di rapporti
con l’Autorità Ecclesiastica di riferimento.
E) finanziamento della Confederazione e delle altre organizzazioni territoriali23. La Commissione ha percepito l’impor-
tanza e la delicatezza del finanziamento della
Confederazione e attraverso di essa o, alter-
nativamente in via diretta, delle aggregazioni
locali e regionali da parte delle singole Mise-
ricordie Associate. La discussione sul punto
è stata di conseguenza e necessariamente
ampia. La Commissione ha valutato, secondo
ipotesi proposte dai suoi componenti, l’alter-
nativa tra un meccanismo contributivo basa-
to su una quota eguale per ciascuna Mise-
ricordia associata oppure su un sistema più
articolato e più perequativo, che tenga conto
delle rilevanti differenze nelle singole realtà
associative locali tra i relativi affiliati (tutti i
confratelli o i soli confratelli attivi) e delle di-
sponibilità patrimoniali, economiche e finan-
ziarie (in particolare delle realtà complessive
risultanti dal bilancio associativo di ciascuna
Misericordia).
24. La Commissione ha ritenuto di dover
suggerire l’opportunità della definizione dei
criteri di finanziamento della Confederazio-
ne ed eventualmente delle altre aggregazioni
territoriali di secondo livello in sede statu-
taria con il richiamo alle seguenti linee di
indirizzo:
- una quota fissa annuale, uguale per ciascu-
na Misericordia, il cui ammontare sia via via
determinato dal Consiglio Nazionale e delibe-
rato in sede di Assemblea,
- una quota proporzionale determinata per
scaglioni crescenti sulla base dei sinergici
criteri del numero dei fratelli attivi presso
ciascuna Misericordia e delle attività com-
plessivamente risultanti dal suo bilancio an-
nuale.
Per ragioni di tecnica redazionale e anche
per una più facile determinazione di aggiu-
stamento ai criteri di equa ripartizione e di
sostanziale giustizia che potrebbero manife-
starsi dopo le prime applicazioni del suddetto
metodo, la quota proporzionale potrebbe es-
sere più opportunamente definita da apposito
regolamento invece che nello stesso Statuto,
dando prevalenza al criterio aggregativo del
numero dei confratelli attivi (ad esempio una
proporzione del 70% della quota determina-
ta sulla base del numero dei confratelli attivi
e del 30% sulla base dell’attività risultante
dall’ultimo bilancio approvato).
F) rappresentanza in assemblea, dirit-to di voto e composizione del Consiglio nazionale. Eventuale riserva di rappre-sentanza a favore di aggregazioni loca-li. Criteri di individuazione. 25. I criteri di finanziamento sopra definiti,
la conseguente contribuzione alla vita asso-
ciativa centrale e a quella delle aggregazio-
ni locali di secondo livello, nonché il diverso
peso di rilevanza numerica di attività e di tra-
dizione storica di alcune Misericordie rispet-
to ad altre meno strutturate e di più recente
costituzione, hanno condotto la Commissione
a discutere il profilo della rappresentanza in
Assemblea Generale, negli organi confederali
e soprattutto nel Consiglio Nazionale. In pre-
messa si è convenuto sulla opportunità della
previsione statutaria di una duplice convo-
cazione annuale della Assemlbea Generale
delle Misericordie associate alla Confedera-
zione: la prima (obbligatoria per legge) dedi-
cata all’approvazione del bilancio consuntivo
di esercizio; la seconda all’approvazione del
bilancio preventivo e quindi all’individuazio-
ne del fabbisogno finanziario di esercizio an-
nuale. Questa seconda assemblea consentirà
di rendere effettivi, eventualmente anche con
l’adeguamento delle norme regolamentari, i
criteri di finanziamento. Viene ribadita la va-
lidità della regola generale presente
in ogni aggregato associativo, per cui
il diritto di voto in Assemblea com-
pete agli associati in regola con il
versamento della quota contributiva
relativa all’anno che precede lo svol-
gimento dell’assemblea. Lo Statuto
dovrà prevedere anche l’esclusione
da socio delle Associazioni di Miseri-
cordia ripetutamente morose.
26. La Commissione ha sottolineato
il dato che la rappresentanza degli
Associati in Assemblea spetta al ri-
spettivo rappresentante legale (Presidente
o in sua vece incaricato dall’organo ammini-
strativo) e che la delega di voto a terzi potrà
essere ammessa con forte limitazione, per
evitare fenomeni degenerativi ed incetta di
deleghe al solo fine di determinare, non sem-
pre in modo democratico e corretto, l’elezio-
ne degli organi rappresentativi, di governo o
di controllo. La Commissione ritiene che, se
ammessa, la delega debba essere rilasciata
dal legale rappresentante del delegante (Pre-
sidente, Governatore, Provveditore) al legale
rappresentante della Misericordia delegata,
il quale peraltro non potrà essere portato-
re di più di una delega. Si potrà ammettere
anche il voto per corrispondenza e, ancor di
più, attraverso l’introduzione sempre più am-
pia degli strumenti telematici, il voto per via
elettronica, valutando comunque la necessità
di collegare il sistema di voto ammesso con i
fodnamentali principi della piena informazio-
ne e della partecipazione almeno al dibattito
preelettorale.
27. All’interno della Commissione si è rile-
vata l’esigenza di individuare un meccanismo
elettivo dei Consiglieri Nazionali (e degli altri
organi) che tenga conto non solo delle realtà
regionali di appartenenza, ma anche del peso
e della rilevanza di alcune Misericordie. La
Commissione ha ritenuto l’inopportunità di
far riferimento, per questo specifico propo-
sito, ai criteri adottati ai fini della definizione
delle modalità di finanziamento della Confe-
derazione. Infatti è apparsa sconsigliabile
la sovrapposizione concettuale dei criteri di
rilevanza patrimoniale, economica e finan-
ziaria con i criteri che sovrintendono alla
disciplina della rappresentanza, ovvero tra
ciò che comunemente s’intende come peso
economico e come peso politico di un asso-
ciato, anche se qualcuno ha fatto rilevare che
in alcune realtà associative proprio di Mise-
ricordia il peso del voto rapportato al finan-
ziamento è stato introdotto senza eccezioni o
censure in sede approvativa e di controllo. La
Commissione si è peraltro orientata sul sug-
gerimento alla Confederazione di adottare un
meccanismo elettivo dei Consiglieri Nazionali
che preveda una quota (più consistente) di
eletti su base universale e una quota da eleg-
gersi dando specifico rilievo alla rappresen-
tanza regionale e alle compagini che abbiano
un numero di confratelli attivi di particolare
rilievo o che pesino sul generale movimento
delle Misericordie per qualità e quantità dei
servizi resi, per presenza e diffusione nel ter-
ritorio di appartenenza, per tradizione e co-
erenza storica. Il meccanismo elettorale per
dare spazio adeguato alla base universale e
alla base di attività di servizio e di tradizione
potrebbe essere costituito dalla sottoposizio-
ne al suffragio universale dell’Assemblea di
due liste elettorali. La previsione dovrà es-
sere contenuta nello Statuto mentre la sua
concreta attuazione potrà essere rimessa al
regolamento generale o elettorale.
CONSIDERAZIONI FINALI28. La Commissione ribadisce la propria con-
vinzione che l’assunzione dei principi e degli
orientamenti più sopra rappresentati nello
Statuto della Confederazione, da approvare
nell’Assemlbea delle Misericordie associate,
potrebbe costituire il presupposto - come la
Commissione auspica - per la ricomposizione
del conflitto in essere e per la ricostituzio-
ne dell’unità organica del Movimento. Nes-
suno dovrebbe ritenere che il superamento
dei problemi emersi sul ruolo, la funzione e
le attività della Confederazione Nazionale e
delle altre aggregazioni locali di secondo li-
vello, attraverso l’adozione di uno Statuto
che contenga gli indirizzi esposti e ridefini-
sca il rapporto tra le singole Misericordie e
le loro aggregazioni di rappresentanza nazio-
nale e locale, non comporti necessariamente
una ritrovata unità sostanziale, perché ri-
schierebbe di attribuire a questioni di prin-
cipio quelle che sono divergenze tra uomini,
spesso derivate dalla loro passione o da un
coinvolgimento eccessivo, anche se spesso
determinato dall’amore per il Movimento e
dall’afflato di cambiare per migliorare. Gli
uomini passano mentre l’associazionismo
di Misericordia ha risalenza secolare ed è
destinato a durare. Questi uomini cristiani
proprio per la loro vocazione, se ritengono
di mantenere opinioni dissenzienti e sostan-
zialmente ostative del condiviso processo di
riforma in atto, non possono tuttavia non sen-
tire la responsabilità morale della necessità
di una virtuosa professione di remissione e di
rinuncia. La Commissione che ha operato in
un confronto libero, dialettico ed amichevole
si augura, comunque, di aver offerto, quanto
meno, qualche spunto di riflessione e di ap-
profondimento ai responsabili del Movimento
delle Misericordie e delle loro associazioni
federate o aggregate a livello territoriale. La
presente relazione redatta in due originali,
conservati presso la Segreteria e presso il
Presidente, sarà inviata in copia alla Confe-
derazione Nazionale delle Misericordie d’Ita-
lia, alla Misericordia di Firenze e a quella di
Rifredi.
Sarà inoltre inviata all’Arcivescovo di Fi-
renze anche nella sua qualità di Presidente
della Conferenza episcopale Toscana perché
la rappresenti agli Ecc. mi Presuli della Re-
gione.
Fatta, letta e sottoscritta a Firenze
il 7 dicembre 2010.
5Misericordie d’Italia - Febbraio 2011 PRIMO PIANO
A seguito dell’approvazione del-la legge sull’emergenza urgen-za, la Regione ha pubblicato a
dicembre il decreto che proroga per il 2011 l’Accordo Quadro vigente re-lativo a tutto il sistema di trasporto sanitario. Si tratta di un atto impor-tante, necessario per consentire la emanazione della regolamentazione tecnica sulla Legge nonché la defi-nizione dei percorsi condivisi per la governance regionale anche dei tra-sporti c.d. “socio-sanitari” che non ri-entrano nella recente normativa. Una proroga giustificabile, anche di fronte alla Commissione Europea, come tem-po tecnico per portare definitivamente a re-gime il nuovo sistema dei trasporti sanitari e sociali in Toscana. Dopo l’approvazione della Legge Regionale ecco dunque il secondo passaggio che le Mise-ricordie e le altre asso-ciazioni di volontariato attendevano per poter continuare a garanti-re anche quest’anno i servizi ai malati, agli anziani e alle persone disabili. Questo atto dimostra la validità del lavoro svolto, ma anche la sensibilità e l’atten-zione che la Regione To-scana (specificamente l’Assessore Scaramuc-cia ma anche lo stesso presidente Enrico Ros-si) rivolge alle nostre associazioni, so-prattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo. La sede regionale impegnerà ogni sforzo per salvaguardare i servizi e nel contempo mantenere intatta l’au-tonomia del volontariato; alle asso-ciate chiediamo di accompagnarci in questo impegno anche ripensando il posizionamento strategico delle ener-gie e delle risorse umane, organizza-tive e finanziarie che impieghiamo nei diversi settori di intervento. Il Vice Presidente della Conferenza toscana, Alberto Corsinovi, ha inviato a stretto giro dalla proroga dell’AQR una circo-lare: “Si tratta – scrive Corsinovi - di un atto necessario per consentire la emanazione della regolamentazione tecnica sulla Legge nonché la defini-zione dei percorsi condivisi per la go-vernance regionale anche dei trasporti c.d. “socio-sanitari” che non rientrano nella recente normativa”.Il 2010 quindi si è chiuso con queste positive novità per il Movimento delle Misericordie toscane e questo nuovo anno deve vederci tutti impegnati a ri-pensare e ridefinire complessivamen-te il sistema.
La Regione proroga l’Accordo Quadro sul trasporto sanitario
tOSCANA
Si tratta di un atto importante per continuare a garantire i dovuti servizi ai
cittadini e per definire la regolamentazione tecnica sulla Legge e i percorsi
condivisi per la governance dei trasporti socio-sanitari
L’Assessore regionale alla Sanità della Tosca-
na, Daniela Scaramuccia, ha inviato una let-
tera diffusa da Vicepresidente della Conferenza
Regionale delle Misericordie della Toscana per
ringraziare le Centrali Operative 118 ed i vo-
lontari per l’impegno mostrato nel fronteggiare
l’emergenza neve di quel venerdì 17 dicembre
che ha messo a dura prova tutta la cittadinan-
za. Le Misericordie si sono attivate localmente in
tutta la Toscana già con l’arrivo dei primi fiocchi
di neve, spesso in accordo con le Amministrazio-
ni Comunali, e secondo le procedure previste per
gli eventi di tipo A (locali) dandone comunicazio-
ne alla S.O.M. affinché mantenesse aggiornate le
risorse ancora disponibili. Il rispetto delle proce-
dure del Regolamento di Protezione Civile confe-
derale si è rivelato ancora una volta “vincente”
al momento in cui è entrato in crisi di tutto il si-
stema dei trasporti che, nell’arco di pochissimo
tempo, ha elevato il livello di emergenza al tipo
B (regionale) ed immediatamente dopo al tipo C
(nazionale).
La Sala Operativa Misericordie ha costantemente
aggiornato, 24 ore al giorno, il quadro delle risor-
se disponibili per le attività di protezione civile del
Movimento, e nella serata di venerdì è diventato
anche un punto di riferimento per la popolazio-
ne dopo che l’agenzia giornalistica ANSA ne ha
diffuso il numero telefonico
055-414140.
Un riconoscimento, quindi,
quello dell’assessore regio-
nale alla sanità, meritato da
tutti i confratelli che anoni-
manente sono sempre pronti
ad intervenire mettendo a
disposizione la propria pro-
fessionalità ed esperienza
maturate nel corso di anni di
volontariato senza mai tirarsi
indietro.
eMeRgeNzA Neve
I ringraziamenti dell’assessore Scaramuccia alle Misericordie
Stanziati dalla Regione i contributiper i costi del servizio 118
ANNO 2009
La Regione Toscana ha finalmente deliberato il contri-buto straordinario per la copertura dei maggiori costi
sostenuti dal volontariato nell’anno 2009 per l’esecuzione del servizio 118. Il contributo è stato ripartito fra le ASL sulla base delle ore di stand-by degli equipaggi messi a
disposizione dal volontariato per il servizio 118 (PET). Poiché il contributo è ripar-tito fra le Organizzazioni di Volontariato titolari dell’AQR, le Misericordie dovranno ora stabilire nei rispettivi coor-dinamenti i criteri di riparti-zione complessivamente loro assegnata per ciascuna ASL.
L’Assessore regionale alla Sanita della Toscana
Daniela Scaramuccia
SPECIALE: EROI DELLE MISERICORDIE
6Misericordie d’Italia - Febbraio 2011
Ecco gli eroi delle MisericordieLe Misericordie, da sempre, hanno
mantenuto come servizio la preghie-
ra che unisce i vivi e i morti nella co-
munione dei Santi. Non conosciamo i nomi
di coloro che sono deceduti trasportando i
feriti e i morti delle pestilenze, né quelli di
coloro che morirono sulle linee del fronte di
guerra o nei soccorsi nelle città bombarda-
te. Vorrei ricordare in queste righe coloro
che negli ultimi cinquanta anni sono sta-
ti insigniti di onorificenze civili o coloro ai
quali è stata concessa la Croce al merito
della Carità per aver perso la vita in opere
di soccorso. Fratelli, che potremmo definire
“eroi”, e che hanno lasciato una traccia in-
delebile nel cammino della storia del nostro
grande Movimento. La cappa e la buffa non
sono oggi più in uso, se non nelle manifesta-
zioni religiose o per il rito della vestizione,
ma anche nelle variopinte divise di servizio
si può far conoscere, con un gesto, la parte
sana della nostra Italia e l’impegno giorna-
liero che i Fratelli e le Sorelle della Mise-
ricordia portano avanti sulla scia del Buon
Samaritano dei nostri giorni.
Paolo Diani
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sarà necessario arrischiare anche la vita per soccorrere
chi è caduto sotto i colpi del dolore e della sventura, per
strappare un uomo dall’artiglio della morte. Ebbene, ti senti
l’animo preparato a fare tutto ciò senza che sia conosciuto
il tuo nome; senza la lode ed il premio degli uomini, ma so-
lamente attratto dal premio che il Padre celeste ha promes-
so a coloro che nel Suo nome daranno a chi ha sete anche
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toscana nella difficile ricerca di una donna scom-
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camente la vita a seguito di un’improvvisa avaria
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presso l’Istituto Internazionale di Teologia Pastorale
Sanitaria “Camillianum
” ed i Centri di Pastorale ca-
milliani. L’am
pia disponibilità di risorse professio-
nali nel campo sanitario, im
pegna in particolare la
Confederazione delle Misericordie a realizzare corsi
specifici, disegnati sul bisogno dei destinatari, so-
prattutto nei PVS.
Una forma specifica di form
azione (school of chari-
ty) la si realizza nel vissuto esperienziale, attraverso
missioni internazionali periodiche, volti a sostenere
progetti umanitari in PVS, possibilm
ente laddove
esiste una presenza Camilliana.
Queste esperienze mirano alla form
azione spiritua-
le, umanitaria e sanitaria specifica sui tem
i propri
dell’identità e missione in scenari di disastro natu-
rale o provocato dalla mano dell’uom
o. Le parti si
impegnano anche ad organizzare eventi inform
ativi
su larga scala, allo scopo di presentare e diffondere
i progetti comuni avviati.
pastorale dei grandi disastri
e dell’emergenza
L’ampia
esperienza m
aturata dalle
Misericordie
ed il bagaglio di conoscenze pastorali proprie dei
Camilliani, im
pegnano le parti a promuovere una
riflessione sulla pastorale della emergenza. Questo
è un servizio alla Chiesa italiana ed universale, pun-
tando a creare presso la C.E.I. e/o nelle sedi com-
petenti una sensibilità verso l’oggetto attraverso
attività specifiche in tal senso (Convegni, Seminari,
Giornate di Studio).
I grandi temi teologici che hanno a che fare con il
mondo delle catastrofi sono pure oggetto di condi-
visa riflessione. La riflessione deve poi essere un
contributo alla Chiesa invitata a farsi prossimo, at-
traverso il proprio personale, nelle emergenze.
Cabina di regia
Le parti si impegnano a creare una “cabina di regia”
comune (steering com
ittee) che guiderà, in accor-
do e come piena espressione dei propri organi di
governo, i punti oggetto dell’accordo. La cabina di
regia è un comitato che svolge attività di pianifica-
zione e programm
azione degli interventi di emer-
genza e non, in riferimento al presente accordo.
Questo comitato operativo com
posto da tecnici di
entrambe le parti opera nel rispetto del presente
accordo e dei successivi protocolli e risponde di-
rettamente alle rispettive presidenze o segreterie
generali. Il comitato operativo ha il com
pito di ela-
borare proposte e di gestire progetti comuni; inol-
tre organizza eventi formativi ed inform
ativi rivolti
ai componenti delle due organizzazioni. Le parti si
impegnano entro e non oltre 30 giorni dalla firm
a
del presente accordo a concordare una program-
mazione articolata delle attività alm
eno di caratte-
re semestrale.
modalità di intervento um
anitario in grandi
emergenze naturali o provoCate dall’uom
o
Le parti si impegnano ad operare in sinergia, nel
rispetto delle reciproche competenze e all’interno
di una progettualità comune all’interno delle em
er-
genze umanitarie. Per rafforzare la com
une intesa,
le parti concordano un reciproco invito laddove una
o l’altra intendesse prestare il proprio intervento,
lasciando alla controparte piena libertà esecutiva.
Per questo si impegnano ad elaborare un protocol-
lo comune che dovrà regolare il rapporto fra le parti
ed a impegnare in via diretta o indiretta le risorse
necessarie alla progettualità concordata in risposta
alle stesse. Le parti si impegnano altresì a rendere
operativo un nucleo di valutazione (N.d.V.) che co-
noscendo e condividendo i reciproci valori e finalità
possa valutare e pianificare risposte agli eventi in
oggetto. Detto N.d.V. deve essere pronto a partire
verso il luogo dell’evento entro 48 ore dalla richie-
sta dell’intervento. Il N.d.V. deve essere apposita-
mente form
ato attraverso specifici percorsi forma-
tivi stabiliti dalla cabina di regia. Alcune specifiche
professionalità possono altresì essere richieste e
ricercate all’interno del movim
ento sulla base della
natura dei vari eventi.
dimensione Finanziaria
Le parti si impegnano a sostenere il presente ac-
cordo creando all’interno dei propri bilanci uno
specifico budget che risponda ai punti oggetto
dell’accordo. Tale fondo economico, ha lo scopo di
finanziare le future operazioni. Eventuali iniziative
comuni, com
e eventi formativi od altro, potranno
essere finanziati attraverso questo fondo, tenuto
conto comunque della possibilità im
provvisa del
verificarsi di eventi che richiedano un copertura
economica. In caso di eventi di estese dim
ensioni,
le parti si impegnano a prom
uovere iniziative rivol-
te alla raccolta di fondi per lo specifico evento.
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Tale accordo sarà oggetto di una apposita verifica
almeno annuale e i contraenti potranno di com
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accordo apporre integrazioni o indicare opportuni
adeguamenti.
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nazionali che
operavano ad
Haiti. E
’ quanto testimoniano i confratelli delle
Misericordie che hanno portato il loro contribu-
to nei mesi di febbraio e m
arzo alla struttura
ospedaliera San Camille, gestita dai Cam
illiani.
Dopo un prim
o sopralluogo del Nucleo di Valuta-
zione dell’Ufficio gestione E
mergenze di M
assa
(UG
EM
) delle Misericordie, il 24 febbraio sono
partiti cinque confratelli della Protezione Civile
coordinati da Tarcisio Coresi, responsabile del
Pronto Impego dell’U
GE
M. I confratelli hanno
dato il loro contributo soprattutto a livello lo-
gistico e organizzativo, aiutando la già efficien-
tissima struttura ad aum
entare i posti letto, ad
organizzare meglio alcuni settori e a trasportare
malati ed inferm
i dalla struttura alla nave ospe-
dale italiana “Cavour”, messa a disposizione dal
Dipartim
ento Nazionale di Protezione Civile.
“La struttura ospedaliera gestita dai Camilliani
è già una struttura d’eccellenza” ha affermato
Coresi di riotorno dalla spedizione. “Noi abbia-
mo solo portato il nostro piccolo contributo in un
mom
ento d’emergenza e di confusione per tutto
lo Stato di Haiti, già assai provato dalla povertà
e dall’indigenza. Abbiamo m
ontato dei gazebo
destinati alla riabilitazione e alla costruzione
delle protesi. I materiali sanitari e le attrezzatu-
re mediche che abbiam
o portato dall’Italia, inol-
tre, hanno permesso di am
pliare la struttura di
pronto soccorso. Ma non ci siam
o occupati solo
di questo. Le strumentazioni sanitarie e i gazebo
che avevamo spedito dall’Italia, infatti, ci han-
no messo più di sette giorni ad arrivare a causa
delle difficoltà interne aggravate dall’emergenza
terremoto. N
el frattempo abbiam
o aiutato i Ca-
milliani ad organizzare m
eglio gli spazi, riducen-
do ad un unico magazzino più efficiente i cinque
che erano in funzione prima, recuperando così
spazio per nuovi posti letto, e abbiamo dato una
mano anche ad altre strutture a spostare m
alati
ed infermi da un ospedale all’altro o sulla nave
militare “Cavour” con l’elicottero in dotazione
all’Esercito. M
a non solo. Ci siamo anche im
-
provvisati imbianchini e abbiam
o aiutato nella
sistemazione degli im
pianti elettrici. Si è tratta-
to insomm
a venti giorni davvero faticosi, ma si-
curamente ricchi di soddisfazione. U
n’esperien-
za che sicuramente rim
arrà impressa a lungo
nella nostra mem
oria”.
L’Ordine di S. Cam
illo è presente ad Haiti dal
1995 e dalla fine del 2001 è attivo con un centro
sanitario, il Foyer “S. Camille”, realizzato grazie
alla generosità ed alla collaborazione di tanti
volontari e benefattori italiani. Il Foyer è nato
per rispondere ai gravi problemi sanitari della
popolazione locale su un territorio densamente
popolato da una stragrande maggioranza di po-
veri. Il Centro, rivolto agli adulti e ai bambini, si
prende cura in modo particolare di questi ulti-
mi, i più colpiti dalla crisi che soffoca il piccolo
Paese caraibico e dove numerosi sono i bim
bi
denutriti, disabili a causa di malattie infantili o
d’incidenti, così come è altissim
a la percentuale
di giovani, bambini e donne colpiti dalla tuber-
colosi e dall’AIDS.
Oltre alle attività all’interno del Centro cam
illia-
no, i religiosi e le religiose sono impegnati in vari
programm
i sul territorio. Questi aiuti, indirizzati
a molte fam
iglie povere dell’area, permettono,
ad esempio, d’inserire alm
eno un figlio a scuola
(attraverso i “sostegni a distanza” sponsorizza-
ti da famiglie italiane) oppure di ricevere delle
derrate alimentari o di partecipare a program
-
mi di prevenzione sanitaria o ancora di ottenere
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personale e formazione ai form
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di accompagnam
ento spirituale dell’ospedale.
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di colpa: molti pazienti m
orirono nel crol-
lo dell’ospedale. Il carisma cam
illiano brilla
nell’attività pastorale CTF, brilla come la lam
-
pada del Vangelo, perché mostra che dietro
non ci sono doppi interessi, ma solo il bene di
povera gente. Brilla perché m
ostra la miseri-
cordia, la compassione, l’assistenza integrale
e continua, la carità operosa, la qualità del-
la relazione e comunicazione e soprattutto la
personalizzazione dell’intervento. Una cosa è
arrivare in un paese dimenticato e lasciare ai
carabinieri quello che uno ha portato, ed altra
cosa è stata la modalità CTF di bussare porta
per porta e consegnarlo personalmente con
una parola e un sorriso. Brilla anche perché in
quest’anno siamo riusciti a sm
ascherare, en-
trando nelle famiglie, tante situazioni di falsità
e conflitti che rendevano infelice la vita. L’in-
tevento CTF ha permesso a varie fam
iglie sa-
narsi, ad altre no, però è sempre stato un’oc-
casione di rimettersi in cam
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sia dentro che fuori.
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Le esperienze della Camillian
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in Indonesia, Sudan, Florida, Haiti.2005: 3 m
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Indonesia, Tailandia e India, Nias2006: 3 m
issioni CTF •
in Filippine, Indonesia (Yogkarya), e Indonesia (Kupang)2007: 1 m
issione CTF •
in Perù.2008: 2 m
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Abruzzo, Kenia, Filippine.2010: 4 m
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in Haiti, Cile, Pakistan, Tailandia.
I confratelli delle Misericordie insiem
e ai ministri
degli infermi della Cam
illian Task Force.
A sinistra l’ospedale di Cauquenes dopo il sisma
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Quella che ha colpito il Cile è sta-
ta una tragedia di imm
ani pro-
porzioni, che non ha colpito solo
città, paesi e costruzioni, ma il
cuore e la mente di un popolo intero. In questo
Paese i Camilliani sono stati presenti non solo
come una com
unità religiosa in una diocesi, ma
sono stati riconosciuti nel mondo della scien-
za e della cultura cilena: hanno evangelizzato
la cultura. La sinergia con il Movim
ento delle
Misericordie ha visto l’invio di un nucleo di
Valutazione dell’Ufficio G
estione di Massa del
Movim
ento, che ha poi finanziato, attraverso
Caritas Cile, un modulo pediatrico all’ospedale
di Parral capace di ospitare circa 2mila bam
-
bini l’anno e un modulo per m
alati oncologici
all’ospedale di Cauquenes capace di ospitare
2mila pazienti l’anno. M
a la vera forza dell’in-
tervento della Camillian Task Force (CTF) è
stato l’aiuto psicologico e spirituale. Pochissi-
mi gruppi, infatti, offrono oggi form
azione nel
post-terremoto su relazione d’aiuto in em
er-
genza. Nei congressi, tutti sono coscienti che
un terremoto è più di una distruzione di case
private e strutture pubbliche, il terremoto di-
strugge “paradigmi culturali” essenziali per
vivere. A nove mesi dal terrem
oto il 21,4% dei
santiaghini e il 22,9% di chi abita nella zona
dell’epicentro avevano ancora sintomi di stress
post-traumatico (disturbi di evitam
ento, agita-
zione, fobie, ansia cronica, angustia, incubi,
ricordi ossessivi, depressione). Su questi dati
i camilliani della CTF, il M
inistero della Salute,
caritas nazionale e due università si sono pro-
posti di studiare il fenomeno e intervenire in
maniera specialistica introducendo eserienze
di spiritualità integrale e sistemica nel post-
terremoto. G
ià il conferre cileno ebbe l’idea di
mettere varie religiose nelle tendopoli poste
fuori delle città distrutte dal terremoto per far
sentire le persone che avevano perso casa e
chissà quant’altro, accompagnate da D
io. Noi,
come Cam
illian Task Force, questo l’abbiamo
realizzato a vari livelli e per nove mesi. Con
la mobil clinic si arrivava nel paesino o nel
podere isolato, era un gruppo con infermiera
o medico, assistente sociale, psicologa, suora
camilliana con pastorale della salute o con te-
ologa, l’accompagnam
ento era integrale e nei
casi più difficili continuava nel tempo. L’anno
è stato una serie di incontri di preghiera, riti-
Gli in
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Nella foto in alto le rovine del terribile terremoto. Qui sopra
il disastro lasciato dallo tsunami conseguente al sism
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7Misericordie d’Italia - Febbraio 2011
Ecco gli eroi delle Misericordie
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Ma pensa che dovrai sacrificare i tuoi comodi, i tuoi ripo-
si, le tue ore più belle; dovrai esporti a disagi, a fatiche,
a strapazzi; dovrai sopportare l’inclemenza delle stagioni,
e l’ingratitudine degli uomini; verranno dei momenti in cui
sarà necessario arrischiare anche la vita per soccorrere
chi è caduto sotto i colpi del dolore e della sventura, per
strappare un uomo dall’artiglio della morte. Ebbene, ti senti
l’animo preparato a fare tutto ciò senza che sia conosciuto
il tuo nome; senza la lode ed il premio degli uomini, ma so-
lamente attratto dal premio che il Padre celeste ha promes-
so a coloro che nel Suo nome daranno a chi ha sete anche
un solo bicchiere di acqua?
(dalla formazione dei Maestri dei Novizi della Misericordia di Prato 1591)
Giuliano del Chiaro
Giovane eroe delle Misericordie -
Croce d'oro al valore della Carità
decretata dalla Confederazione
Nazionale delle Misericordie al confratello
diciassettenne Giuliano Del Chiaro della
squadra Pronto Soccorso Misericordia di
Viareggio.
"Generosamente dedicando la propria gio-
vinezza al cristiano messaggio della carità,
fu, benché appena diciassettenne, uno dei
fratelli più attivi della squadra volontaria di
pronto soccorso della Misericordia di Via-
reggio, esempio a tutti per dedizione e ardi-
mento. Accorso con la squadra del polmone
d'acciaio per un salvataggio di due stra-
nieri che stavano per annegare nel mare
sconvolto da turbinosa tempesta, effettua-
va unitamente ai confratelli della squadra
e ai Vigili del Fuoco una cordata a braccia,
esponendosi quale primo della cordata
sulle onde infuriate per trarre a riva i due
pericolanti ormai in preda al mare. Uno dei
pericolanti veniva raggiunto e salvato, ma,
mentre l'eroico giovane già stava afferrando
nelle onde il secondo, la tempesta lo traeva
al largo ove trovava nobile morte. Giova-
ne virgulto fiorito nell'albero plurisecolare
delle Misericordie sanguine fidem signavit,
sigillando nel suo spontaneo sacrificio la
perenne fecondità dell'ideale cristiano nelle
opere di fratellanza umana e dell'amore.
Mare di Viareggio, 21 Agosto 1963.
Nel 1964 il Presidente della Repubblica concesse al giovane la medaglia d'oro al va-lor civile «per il mirabile esempio di nobile altruismo spinto fino al sacrificio».
PaSQuale anTonini
Croce al merito della Carità alla memoria - Generosamente dedicando la
propria vita al cristiano messaggio della carità fu uno dei fratelli più attivi
e disponibili della Misericordia di Magione. Mentre stava cercando con la
squadra di mettere in sicurezza un cavalcavia che stava per essere travolto dalle
acque in piena - per effetto delle piogge torrenziali che si sono abbattute un po’
in tutta Italia e in Umbria in modo particolare - fu letteralmente travolto, fino a
precipitare in un piccolo fosso da dove non gli fu possibile sollevarsi. Giovane con-
fratello alla scuola della carità e dell’amore, col suo spontaneo sacrificio, dimostrò
la perenne fecondità dell’ideale cristiano della Misericordia.
Corciano (PG) 29 novembre 2010
SPECIALE: EROI DELLE MISERICORDIE
MISERICORDIE FEBBRAIO 2011.indd 7 10-02-2011 9:09:02
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8Misericordie d’Italia - Febbraio 2011
Il MOvIMeNtO CHe CReSCe
All’IVD celebrata la prima giornatadei Giovani delle Misericordie d’Italia
Domenica 5 dicembre 2010 è stata ce-
lebrata la ventiseiesima edizione della
Giornata Internazionale del Volonta-
riato (IVD) istituita dal generale delle Nazioni
Unite attraverso la Risoluzione 40/212 del 17
dicembre 1985. La IVD è oggi celebrata in tut-
to il mondo con migliaia di volontari impegna-
ti in una serie di iniziative tra cui conferenze,
mostre, e tante altre attività per valorizzare il
ruolo e il lavoro dei volontari nelle loro comu-
nità, sottolineando la differenza che per queste
fanno nella vita di tutti i giorni. I giovani volon-
tari delle Misericordie hanno così organizzato
un momento di incontro per ricordare questa
importante data dando vita alla prima giornata
dei giovani delle Misericordie, molto numerosi
tra quelle del Centro Sud. Calda ed ospitale l’ac-
coglienza riservata dalla Misericordia di Roma
San Romano che si è offerta di ospitare l’evento.
La giornata del 5 dicembre ha visto la parte-
cipazione istituzionale del Consigliere di Presi-
denza e responsabile dei Giovani della Confe-
derazione nazionale delle Misericordie d’Italia
Maria Petrà, il Consigliere nazionale Giuseppe
Tresca, il Governatore della Misericordia di
Roma San Romano Gian Piero Sbaraglia e Anto-
nio Teodosio, responsabile della pagina ufficiale
su Facebook “Giovani Misericordie d’Italia” e
Governatore della Misericordia di Montoro In-
feriore. Sono stati portati i saluti del Presidente
nazionale Gabriele Brunini, del Vice Presidente
di Conferenza Lazio Giovanni Vanni ed un saluto,
Durante la Giornata Internazionale del Volontariato i confratelli
del Movimento giovanile hanno deciso di ritrovarsi a Roma
per condividere un primo momento di confronto e di conoscenza
unito ad un momento di riflessione sul ruolo im-
portante svolto da questi ragazzi nelle loro vesti
di Volontari di Misericordia, è stato portato dal
Correttore della Misericordia di Roma San Ro-
mano Don Marco Fibbi che, durante la Santa
Messa, ha poi ricordato il Confratello Pasquale
Antonini recentemente scomparso durante un
servizio per l’emergenza maltempo in Umbria.
Nel pomeriggio è stato presentato il “Progetto
Betlemme” dall’operatrice umanitaria incarica-
ta dalla Confederazione, Sarah Lupu, che ha
raccolto le prime manifestazioni di interesse
dei presenti per garantire la presenza dei vo-
lontari in quei territori dove nascerà la nuova
Misericordia. E’ stato inoltre proiettato il video
sulle attività dei Giovani della Misericordia di
Isola Capo Rizzuto, i primi a far nascere que-
sto gruppo in seno alla Misericordia calabrese.
Molti i progetti futuri: tra questi la possibile
partecipazione di una delegazione dei giovani
alla prossima Giornata Mondiale della Gioven-
tù che si terrà a Madrid nel 2011. Presente an-
che Don Gianluca Vigorelli, Correttore regiona-
le della Conferenza Lazio, presente all’incontro
sin dal primo pomeriggio, ha dato la propria
disponibilità a seguire da vicino le prossime
iniziative dei Giovani delle Misericordie d’Ita-
lia, così come già ha fatto Don Simon Imperio-
si, Correttore delle Misericordie della Toscana,
partecipando all’incontro della Porrettana del-
lo scorso ottobre. Durante la giornata, e come
ulteriore spunto di riflessione, è stato inoltre
distribuito ai ragazzi il volume “Il profumo del-
la libertà” edito dal Ministero della Gioventù,
in cui sono raccolti alcuni contributi sull’opera
e la figura di Giovanni Falcone e Paolo Bor-
sellino (per i contenuti del libro, contributi e
riflessioni: www.ilprofumodellaliberta.it ). Un
ringraziamento all’Associazione Modavi Onlus
di Roma che ha reso possibile la distribuzione
di queste copie durante la giornata.
le IMPReSSIONI
UNA PARTENzA “COL PIEdE GIUSTO”
E’ stato un vero piacere ricevere i rappresentan-
ti dei Giovani delle Misericordie d’Italia presso la
nostra sede di Roma S. Romano. Guidati dall’entu-
siasmo del Governatore Antonio Teodosio i giovani
hanno dato testimonianza di interesse profondo
allo spirito innovativo delle Misericordie, volendo
ricoprire quel ruolo carico di ardore ed entusiamo
che dovrà caratterizzare gli anni futuri, rinvigoren-
do quei settori che fisiologicamente tendono oggi
all’indebolimento.
La partenza è col piede giusto se da parte sia degli
“anziani” che dei giovani si punta il dito ai valori
fondanti la Misericordia quale elemento impre-
scindibile per un volontariato qualificato e qualifi-
cante: il Vangelo è la regola che ci guida e le opere
di Misericordia Corporali e Spirituali il compito a
tutti noi assegnato dal fondatore. Perciò, corag-
gio nell’andare avanti anche se all’inizio le unità
appaiono poche e le difficoltà molte: “Si Deus
nobiscum, quis contra nos?”. Un grande augurio
ad Antonio con la certezza che da parte nostra,
confratelli più grandi, ci sarà tutto l’appoggio e la
fraterna collaborazione nell’affrontare le vie “tor-
tuose” di ogni cammino cristiano, come ci indica
il Vangelo di oggi.
Gianpiero Sbaraglia
Governatore della Misericordia di Roma
San Romano
UN’ESPERIENzA ChE CI AIUTA A CRESCERE
Mi chiamo Monica e sono una volontaria della Mise-
ricordia di Piazza di Pandola (Montoro Inferiore). Sono
iscritta alla Misericordia da tre anni circa e adesso
sono qui a scrivere alcune righe riguardanti la Prima
Giornata dei Giovani delle Misericordie che si è tenuta
il 5 Dicembre. Sono rimasta contenta della giornata
trascorsa insieme ad altri volontari (la maggior parte
coetanei). Si è parlato di progetti interessanti per le
varie popolazioni. Personalmente, ho notato che molti
giovani oggi fanno volontariato: sono esperienze in
più che nella vita ci aiutano a crescere. Un grazie par-
ticolare a coloro che hanno organizzato questa due
giorni ed anche al nostro Governatore della Miseri-
cordia, che tanto fa per noi.
Monica Faggiano
Consorella della Misericordia di Piazza di Pandola
LE PRIME BASI dI UN GRANdE PROGETTO
Sono molto contento dell’esperienza fatta perché
ho avuto la possibilità di comprendere appieno lo
spirito vero della Misericordia, così vivo nei ragaz-
zi. In questi due giorni si sono gettate le basi per
il movimento giovanile e questo grazie al grande
contributo della Confederazione che ha manife-
stato il suo sostegno con la presenza costante del
Presidente Nazionale, Gabriele Brunini, e dei consi-
glieri di Presidenza, Giuseppe Tresca e Maria Petrà.
Quest’ultima è stata la vera trascinatrice della ma-
nifestazione, in quanto, con la sua presenza duran-
te l’intero evento, ha suggerito numerose iniziative
ed ha favorito il confronto tra giovani provenienti
da diverse regioni. Nella due giorni i ragazzi hanno
avuto l’occasione di sentirsi parte integrante di un
progetto che li vede protagonisti.
Domenica, giornata clou dell’evento, i giovani
sono venuti a conoscenza del “progetto Betlem-
me” grazie alla presenza dell’operatrice umani-
taria Sarah Lupu, alla quale vanno i più sentiti
ringraziamenti per la disponibilità e la professio-
nalità manifestata. Questa iniziativa ha riscosso
molti consensi tra i partecipanti.
Il mio più sincero grazie alla Misericordia di Roma
San Romano che ci ha ospitati nel migliore dei
modi, al suo Governatore Gian Piero Sbaraglia
e al correttore spirituale Don Marco Fibbi, che
entrambi, con i loro interventi durante la discus-
sione, hanno dato ulteriori spunti di meditazione
sui veri valori che devono accompagnare noi vo-
lontari di Misericordia.
A Don Gianluca Vigorelli il mio plauso e la mia
riconoscenza per aver dato subito con grande
entusiasmo la sua disponibilità a seguire le ini-
ziative di noi giovani. Momenti di riflessioni han-
no accompagnato la presentazione del libro “Il
profumo della libertà”, edito dal Ministero della
Gioventù. Tantissime sono state le idee dei gio-
vani presenti, accompagnate dalla promessa di
incontrarci quanto prima per dar seguito a que-
sto Movimento. Non ultimo va il mio più sentito
grazie ad Eleonora Amici, che mi è stata sempre
vicina durante l’organizzazione con la sua pre-
senza e i suoi suggerimenti.
Antonio Teodosio
Governatore di Piazza di Pandola
(Montoro Inferiore) e responsabile della pagi-
na facebook “Misericordie Giovani”
Alcuni momenti della giornata
PROtezIONe CIvIle
9Misericordie d’Italia - Febbraio 2011
Il dIbAttItO
Ugem e livelli organizzativi decentrati:serve un maggior dialogo?Dati gli ultimi dibattimenti all’interno del Movimento sull’organizzazione della Protezione Civile
delle Misericordie, abbiamo chiesto un parere a Federico Bonechi, responsabile dell’Ufficio
Emergenze della Conferenza Regionale Toscana e a Paolo Diani, direttore dell’Ugem
L’Ugem nasce nel 1994 all’indomani della Legge Nazionale 225/92 e dopo una
lunga ed approfondita riflessione e la ripetuta verifica “sul campo”, durante le
emergenze di quegli anni, delle soluzioni organizzative che poi hanno trovato
posto nell’attuale Regolamento confederale.
La stessa struttura organizzativa dell’Ugem, suddivisa in settori, risponde per la parte di
competenza a quel “Metodo Augustus” che è tutt’ora lo schema organizzativo dello Stato
nella fase dell’emergenza.
Dunque il Regolamento confederale è tutt’oggi assolutamente parallelo e corrispondente
a quello disegnato dalla legge dello Stato ed è sicuramente per questo che quando inter-
vengono le Misericordie, nelle grandi come nelle piccole emergenze, l’efficacia della loro
azione viene unanimemente riconosciuta.
Tanto che dopo il terremoto dell’Aquila, il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile
ha voluto promuovere per le fasi di emergenza di tipo C, il potenziamento delle organizza-
zioni nazionali, tra queste anche la nostra Confederazione, con il cofinanziamento di una
struttura campale di gestione di un campo di accoglienza per 250/350 persone, per dare
una risposta ulteriore all’eventuale bisogno.
Negli anni recenti, e fino a quel momento,
il Dipartimento Nazionale aveva pensato di
poter affidare le risposte alle emergenze di
tipo C al concorso delle Regioni, contando sul
solo “principio di sussidiarietà” e limitandosi
al loro semplice coordinamento. Ma il “prin-
cipio di sussidiarietà” è appunto un principio
che, per quanto apprezzato ed apprezzabile,
non è uno schema od una struttura operativa.
Proprio per questo il Dipartimento ha dovuto
recuperare appieno lo spirito e la lettera del-
la L.N.225/92 riconoscendo nuovamente alle
cinque maggiori organizzazioni di volontaria-
to il ruolo di “strutture operative” previsto
dall’articolo 11 della legge, potenziandole e
finanziandone la ricostituzione.
Nel nostro Movimento la classificazione de-
gli ambiti di intervento ricalca dunque quel-
la dello Stato, dove l’emergenza di Classe A
viene affidata al Comune (per noi al Gruppo)
quella di Classe B alle Regioni ed alle Pro-
vincie (per noi al Raggruppamento od al Coordinamento dei Raggruppamenti da parte
delle nostre Conferenze regionali) e quella di Classe C allo Stato tramite il Dipartimento
Nazionale dei Protezione Civile (per noi all’Ugem).
Così come avviene per le articolazioni dello Stato, anche nel nostro Movimento un qual-
siasi impiego di risorse in emergenze di classe A e B, indipendentemente dalla responsa-
bilità operativa sul campo da parte del Sindaco (per noi il Capo Gruppo) e del funzionario
regionale o provinciale (per noi il Coordinatore regionale od il Capo Raggruppamento),
viene (o dovrebbe) essere comunicato alla Sala Operativa Centrale (SOM) perché tenga
aggiornate la quantità di risorse impiegate e quelle ancora disponibili in caso di ulteriori
necessità.
Perché ciò avvenga, è necessario che tutte le articolazioni locali, provinciali e regionali
adottino lo stesso linguaggio e le stesse procedure: per questo l’Ugem organizza corsi ed
esami in tutta Italia. Si tratta di un processo di formazione e di informazione che viene
costantemente ripetuto ed allargato. Può esservi talvolta qualche difficoltà di “comunica-
zione” fra la struttura centrale dell’UGEM e qualche articolazione regionale o locale, ma
questo è quasi sempre fisiologicamente legato ai tratti caratteriali e culturali delle per-
sone. Ciò non vuol dire che non ci si debba migliorare, e per farlo, noi delle Misericordie,
abbiamo un unico, ma potente strumento: quello della crescita dello spirito di servizio e
della fratellanza.
Paolo Diani
Direttore Ufficio Gestione Emergenze di Massa Misericordie d’Italia
Le Misericordie sono attualmente regolate da uno statuto in cui il de-
centramento è solo marginalmente previsto nell’art. 21 comma 10 del
Regolamento di esecuzione. Ai sensi del suddetto comma 10, in Toscana
si è sentita l’esigenza di strutturare una Conferenza dei Coordinamenti Zona-
li (detta per brevità Conferenza Toscana) vuoi per l’alto numero e la vitali-
tà delle nostre Misericordie, vuoi perché con la Regione esistono rapporti di
convenzione-collaborazione di lunga data, vuoi perché anche altre realtà, come
l’ANPAS, sono vive e particolarmente presenti, ed è quindi nostro dovere tenere
il passo.
Anche in base al successivo comma 11, la Conferenza Toscana ha delegato
propri rappresentanti a tenere contatti con le istituzioni di livello regionale, co-
struendo quelli che oggi sono diventati importanti rapporti di collaborazione.
Nel settore della protezione civile, la Conferenza Toscana non ha fatto altro che
adottare il principio fondante del sistema nazionale della protezione civile e
cioè il principio della “sussidiarietà”. Così come il primo responsabile della pro-
tezione civile in ogni Comune è il Sindaco,
che organizza le risorse comunali secondo
piani prestabiliti per fronteggiare i rischi
specifici del suo territorio, nel nostro caso
troviamo la singola Misericordia. Quando
si verifica un evento calamitoso, il Servi-
zio nazionale della protezione civile è in
grado, in tempi brevissimi, di definire la
portata dell’evento e valutare se le risor-
se locali siano sufficienti a farvi fronte.
In caso contrario, si mobilitano immedia-
tamente i livelli provinciali, regionali e,
nelle situazioni più gravi, anche il livello
nazionale, integrando le forze disponibili
in loco con gli uomini e i mezzi necessari.
Così noi ci siamo organizzati seguendo la
nostra “gerarchia”: Coordinamenti Zonali,
Conferenza Toscana ed Ugem. Ma soprat-
tutto si identificano da subito le autorità
che devono assumere la direzione delle
operazioni: è infatti evidente che una si-
tuazione di emergenza richiede in primo
luogo che sia chiaro chi decide, chi sceglie, chi si assume la responsabilità degli
interventi da mettere in atto.
Nei casi di emergenza nazionale questo ruolo compete al Dipartimento della
Protezione Civile, mentre la responsabilità politica è assunta direttamente dal
Presidente del Consiglio dei Ministri. Così anche nel nostro mondo l’Ugem do-
vrebbe seguire tutti gli aspetti di livello nazionale promuovendo al massimo la
nascita ed il funzionamento dei livelli Regionali cosiddetti delle Conferenze.
Fatta questa importante premessa è ingiusto dire che Conferenza Toscana non
parla con l’Ugem, sia perché organizza tutto quello che rientra nel al livello
regionale e non oltre, sia perché ogni giorno vive i territori e le problematiche
della propria regione, conoscendone i rischi, le risorse e l’organizzazione, cosa
che non potrà mai fare l’Ufficio Nazionale, perché sarebbe impossibile gestire
con perizia ed attenzione la vita di tutte le regioni italiane.
Pertanto il flusso, inizialmente, dovrebbe essere diverso, e cioè l’Ugem dovreb-
be scrollarsi da una vecchia posizione non più in linea con le normative ed i
sistemi attuali e collocarsi come il Dipartimento Nazionale si colloca rispetto al
modello italiano di organizzazione della protezione civile. Se così fosse il nostro
sarebbe davvero un modello di moderna organizzazione illuminata dalla carità
cristiana e dalla sussidiarietà.
Federico Bonechi
Responsabile Protezione Civile Conferenza Toscana
Federico Bonechi Paolo Diani
MISeRICORdIe
10Misericordie d’Italia - Febbraio 2011
PROgettI
“Amici senza frontiere” estate 2011Le adesioni entro febbraio
La Confederazione Nazionale informa
che continua anche quest’anno nel pe-
riodo estivo il progetto “Amici senza
Frontiere” destinato all’ ospitalità dei bambini
bielorussi. Le Misericordie che volessero par-
tecipare devono comunicare alla Confederazio-
ne la loro adesione entro il mese di febbraio.
Alla richiesta si prega di allegare la lista con
i nominativi o meglio ancora inviare un e-mail
a segreteria@misericordie. Ecco i documenti
richiesti
- Per la Questura serve la dichiarazione ri-
lasciata dai nuclei familiari ospitanti (Carta
semplice come mod. fax-simile che invieremo)
con allegate fotocopie di documenti di identità
validi (relative agli adulti residenti);
- Elenco delle famiglie contenente: cognome,
nome, data di nascita, via e luogo di residenza,
numero di telefono dell’intero nucleo familia-
re.
- Visto dell’elenco alla Questura del luogo di ac-
coglienza da farci pervenire prima possibile.
- In riferimento al periodo richiesto per il sog-
giorno si fa presente che la documentazione
sopra richiesta dovrà irrinunciabilmente per-
venire entro 90 giorni prima dall’arrivo degli
gruppi; ciò per consentire lo svolgimento delle
pratiche presso il Comitato Minori a Roma sen-
za pregiudizio per il rilascio del nulla osta.
- All’arrivo dei bambini portare con se il nulla
osta del Comitato da consegnare e fare tim-
Il Carnevale è arrivato e la Misericordia di Viareggio si
prepara a dare il proprio contributo per la promozio-
ne dell’edizione 2011 di Burlamacco. Anche quest’anno
infatti la famiglia della Misericordia, insieme a ReteVersi-
lia, Radio Versilia e Canale 39, ha realizzato il tradizionale
Manifesto del Carnevale di Viareggio, già presentato uffi-
cialmente al termine dei festeggiamenti dello scorso anno.
Immancabili anche quest’anno, oltre al manifesto, le tradi-
zionali cartoline e bandiere, per far sventolare sui terrazzi
di tutta Viareggio i colori e la magia di Burlamacco, e per
promuovere le date del Carnevale 2011 (20 e 27 febbraio, 6,
8 e 13 marzo) e addobbare così la città a clima di festa.
Bandiere, manifesti e cartoline del Carnevale, firmate Mise-
ricordia, Rete Versilia, Radio Versilia e Canale 39, sono di-
sponibili presso la segreteria della Misericordia, nella sede
storica di via Felice Cavallotti.
Anche quest’anno il ricavato delle vendite di bandiere e
cartoline sarà devoluto in beneficenza: la somma raccolta
andrà infatti all’istituto per l’infanzia Elisabetta De Sortis
di Varignano.
Il soggetto del manifesto 2011 è come sempre a firma del
maestro futurista viareggino Uberto Bonetti, grazie alla col-
laborazione e alla cortese disponibilità delle figlie Maria Elda
e Adriana, che hanno messo a disposizione un nuovo, inedito
bozzetto dell’artista, papà di Burlamacco. Sulla scia delle
celebrazioni avvenute nel 2009 per il centenario della sua
nascita, sarà un grande piacere e onore per la città poter go-
dere anche quest’anno di un originale e riscoperto capolavo-
ro del nostro Uberto Bonetti, maestro da sempre compianto
dai concittadini viareggini, il quale ha saputo dare grande
impulso e spettacolarità al Carnevale di Viareggio proprio
con l’invenzione della nostra maschera il “Burlamacco”, e
non di meno attraverso la sua prolifica profusione artistica,
dando una svolta importante all’Arte Futurista, all’archi-
tettura e alla cartellonistica pubblicitaria, di cui Bonetti è
stato maestro incontrastato. E così le figlie Maria Elda e
Adriana, unitamente alla Confraternita della Misericordia di
Viareggio, hanno voluto onorarlo ancora, prendendo come
emblema della sua arte un frontespizio di un testo del 1939,
per donarlo alla cittadinanza viareggina, quale emblema e
manifesto per il Carnevale del 2011.
vIAReggIO
La Misericordia presentail manifesto per il Carnevale
brare alla polizia di frontiera e controllare se
i nominativi sono quelli del nulla-osta dopo di
che confermare subito (possibilmente tramite
fax ) alla Confederazione l’entrata del gruppo
in Italia e le relative variazioni se ci sono.
- Due o tre giorni dopo l’arrivo dei bambini si
deve recarsi in Questura del luogo per svolgere
le pratiche per il permesso di soggiorno.
- All’uscita fare ritimbrare alla polizia di fron-
tiera il nulla osta per l’uscita e riconfermare
alla Confederazione il rientro in Bielorussia del
gruppo.
La Misericordia di Isola Capo Rizzuto, la
Fondazione Cavaliere del Lavoro Car-
mine Domenico Rizzo, la Società Ento
Pan e l’Università Europea di Roma si sono
uniti nel lavoro per l’affermazione della legali-
tà in Calabria e in tutto il Mezzogiorno d’Italia.
E soprattutto per la ricerca di soluzioni per il
reimpiego, con finalità sociali, dei beni e delle
aziende confiscati alle organizzazioni crimina-
li. Lo scorso gennaio è stata firmata a Roma,
presso la sede della stessa Università Europea
di Roma, la convenzione che dà il via a una
sinergia inedita fra il mondo accademico, una
delle fondazioni più impegnate (sin dal 1999)
nel perseguimento dell’obiettivo della legalità
in Calabria (amministrata da un calabrese il-
lustre, il Prof. Avv. Fabrizio Criscuolo, Ordinario
di Diritto Civile nell’Università della Calabria), la
Misericordia di Isola Capo Rizzuto, che ha ma-
turato, dal 2006 ad oggi, una significativa espe-
rienza di riutilizzo a vantaggio della collettività
dei beni sottratti ai clan, e una società privata
cui sono state affidate le azioni comunicative.
Hanno messo la loro firma in calce all’atto, che
giunge dopo mesi di intenso lavoro, di incontri
e di scambio di informazioni, oltre al Prof. Avv.
Fabrizio Criscuolo, legale rappresentante della
Fondazione Carmine Domenico Rizzo che ha
promosso l’iniziativa, il Governatore della Mise-
ricordia di Isola Capo Rizzuto, Leonardo Sacco,
il rappresentante legale della Società Ento Pan
S.r.l. ingegnere Marcello Iancarelli (che si occu-
perà degli aspetti comunicativi dell’iniziativa) e
il Rettore dell’Università Europea di Roma il Prof.
P. Paolo Scarafoni. All’incontro erano presenti
anche il Prof. Alberto Maria Gambino, Ordinario
di Diritto Privato presso l’Università Europea di
Roma, Francesco Cicione, Presidente dell’Ento
Pan S.r.l. nonché vicesindaco di Lamezia Terme,
e gli avvocati Pasquale Ribecco, Fabrizio Pon-
tieri e Gianluca Cortese. L’accordo prevede una
cooperazione molto ampia fra gli enti coinvolti.
Ma il cuore della convenzione è rappresenta-
to dall’impegno comune per ridare vita agli
immobili e soprattutto alle aziende confiscate,
destinate a essere studiate, comprese, risana-
te per ritornare nel circuito economico, legale
stavolta, con lo scopo di realizzare le esigenze
dei soggetti più deboli. La scelta della Miseri-
cordia come unico partner operativo locale - ha
sottolineato il Prof. Avv. Fabrizio Criscuolo - si
deve alla sua storia di soggetto in primo piano
nella lotta ai clan e nella gestione proficua dei
beni sottratti alla ‘ndrangheta ma anche alla
sua capacità di iniziativa economica in settori
socialmente delicati. Non a caso la Fondazio-
ne – si legge nell’accordo appena siglato - si
avvarrà, per il perseguimento di questi obiettivi,
sul piano della direzione e del coordinamento
dei progetti, delle competenze e della profes-
sionalità dell’Università Europea di Roma e sul
piano esecutivo - attuativo proprio della Mise-
ricordia di Isola Capo Rizzuto. Fra le attività cui
darà il suo importante contributo di conoscenze
la Misericordia, c’è anche il censimento e l’ag-
giornamento degli elenchi dei beni immobili e
delle aziende confiscate nel territorio calabrese:
non si tratta di sapere soltanto quanti sono, ma
di individuarne con precisione ubicazione, ca-
ratteristiche, dimensioni e potenzialità, mentre
su un piano diverso dovranno essere esaminate
e capite le esigenze della collettività e dei terri-
tori in cui si trovano i beni confiscati, in modo
da avviarli ad un utilizzo realmente utile e van-
taggioso. Sulla idoneità e sulla realizzazione dei
progetti vigilerà un Comitato Scientifico compo-
sto da professori universitari e da professionisti
di indubbia competenza e moralità.
I numeri del progetto natalizio
La Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia ha concluso in collaborazione con la Fondazione Bielorussa di Misericordia e Salute di Minsk il progetto “Amici senza fron-tiere” Natale 2010. Sono stati 135 i minori, provenienti dalla regione della Bielorussia, ospi-tati per il mese a cavallo del-le festività natalizie (da metà dicembre a metà gennaio) presso le famiglie italiane. Le Misericordie che hanno aderito sono:- Lazio: l’associazione dei Ca-stelli Romani - Campania: Mercato San Se-verino- Puglia : Melpignano
ISOlA CAPO RIzzUtO
Al via un’importante convenzione per l’affermazione della legalità nel Mezzogiorno
La firma dell’accordo
11Misericordie d’Italia - Febbraio 2011 MISeRICORdIe
1) Pulmino disabili; Marca: Fiat; Tipo: Ducato 2500 D tetto alto; Anno 1989; Moto-
re rifatto Km 16.000; Gomme: 50% Allestimento MAF; Carrozzeria da revisionare
2) Ambulanza tipo A; Marca Fiat; Tipo: Ducato 2000 Bz; Anno 1990; Km 160.000
3) Ambulanza tipo A; Marca Fiat; Tipo: Ducato 2000 Bz passo lungo; Anno 1996;
Km 203.000; Interni e carrozzeria buoni; Aria condizionata; Gomme al 60%;
Supporto barella
4)Ambulanza tipo A; Marca Fiat; Tipo: Ducato; Anno 1995; allestimento MAT; Km
74.000; Aria condizionata; Carrozzeria: buona; Gomme al 50%
5)Ambulanza tipo A; Marca: Fiat; Tipo: Ducato; Anno 1997; Km 138.000; Carroz-
zeria: buona; Interni: buoni; Gomme: ant 60% post 30%
6) Ambulanza tipo A; Marca: Fiat; Tipo: Ducato 2800 JTD; Anno 1997; Km
255.000; Motore rifatto (80mila km); Stato carrozzeria: ottimo; Interni: ottimi;
Gomme: 50%
Per ricevere informazioni sugli annunci è possibile scrivere all’ ufficio comunciazione della Confederazione all’ indirizzo [email protected] citando il numero di riferimento, oppure telefonare al numero 055 32611 tutti i giorni dalle 9 alle 13. Per inviare annunci, anche riferimenti a donazioni, è possibile scrivere una e-mail o inviare un fax al numero 055 3261261 indicando le seguenti caratteristiche: marca, tipo, allestimento, anno, km, stato carrozzeria, stato itnerni, gommatura accessori.
Mercatino dell’usato
Presidenza
Gabriele Brunini, Roberto Trucchi,
Roberto Monciatti, Ugo Bellini,
Leonardo Sacco, Giovanni Antonio Vanni,
Maria Petrà, Giuseppe Tresca, Luigi Cardini
direttore Responsabile
Chiara Pietrella
Coordinatore editoriale
Davide Belperio
Società editrice
NTE srl. , Via Bruno Buozzi, 24 - Campi
Bisenzio
Segreteria di redazione
055/3261325 (ore 9-13)
Comitato di redazione
Gabriele Brunini, Davide Belperio,
Chiara Pietrella
hanno collaborato a questo numero
Davide Belperio, Chiara Pietrella,
Paolo Diani, Federico Bonechi, Eleonora
Amici, Marco Iazzolino, Gianluca Staderini,
Gionata Fatichenti
Impaginazione NTE
Stampa Nuova Cesat
Misericordie d’Italia è la voce istituzionale del Movimento delle Misericordie. Esce con 10 numeri l’anno e
viene distribuito gratuitamente in 5.000 copie. Oltre che alle Confraternite (in triplice copia) il giornale viene
inviato anche: alle Asl italiane, alle centrali operative 118, ai centri per le forniture sanitarie, ai vescovi, alle
diocesi e alle parrocchie di riferimento delle Misericordie, ai Prefetti italiani, ai presidenti delle Regioni e agli
assessori alla salute, alle politiche sociali e alla protezione civile, ai presidenti delle Province e agli assessori
alla salute, alle politiche sociali e alla protezione civile, ai Sindaci e agli assessori regionali alla salute, alle
politiche sociali e alla protezione civile, ai Ministeri, a Camera e Senato, alle associazioni sindacali e datoriali,
alle fondazioni bancarie, ai presidenti delle Casse di Risparmio, alle altre associazioni di volontariato e alle
onlus italiane. Misericordie d’Italia è anche scaricabile in pdf dal sito www.misericordie.org alla sezione
“Editoria e comunicazione”.
Misericordie d’ItaliaPeriodico della Confederazione Nazionale
Grande partecipazione, domenica 23
gennaio 2011, all’apertura del Cen-
tenario. Presenti le Associazioni di
Volontariato del Valdarno, dalle Misericor-
die, Pubbliche Assistenze alla C.R.I. con i
labari che hanno sfilato da Piazza Cuoco fino
alla Chiesa della Trasfigurazione dove S.E. il
Vescovo Fausto Tardelli con il Proposto Don
Luciano Niccolai e il Diacono Enzo Mancini,
ha officiato la S.Messa, accompagnata dalla
Corale “ Mons. Balducci”.
Innumerevoli le Autorità che hanno voluto
testimoniare il loro sostegno all’Associazio-
ne in una data storica, carica di significato,
quale quella dei 100 anni, per un paese che
da sempre ha creduto nella “sua” Misericor-
dia sostenendola e aiutandola a crescere non
solo negli spazi, ma soprattutto nella capaci-
tà di dare risposte qualificate ai bisogni di un
territorio in continua espansione.
Erano presenti il Sindaco di San Miniato,
Vittorio Gabbanini, il Presidente della Fon-
dazione CRSM, Alessandro Bandini, il Presi-
dente della Confederazione Nazionale delle
Misericordie, Gabriele Brunini, il Presidente
della Federazione Toscana delle Misericor-
die, Alberto Corsinovi, il Direttore Ugem
della Confederazione Nazionale delle Mise-
ricordie, Paolo Diani, il Coordinatore Zo-
nale delle Misericordie, Pierluigi Maienza,
il Responsabile Dipartimento Emergenza-
Urgenza dell’A.S.L. 11, Stefano Pappagallo,
il Capitano della Compagnia Carabinieri di
San Miniato, Gianluca Rossini, il Marescial-
lo Capo della Compagnia Guardia Finanza di
San Miniato , Pasquale Paiotta, il Preside
dell’ I.T.C. “Cattaneo” di San Miniato, Salva-
tore Caruso.
In un clima di grande commozione, nella
Chiesa gremita, sono risuonate le belle paro-
le dell’ omelia del Vescovo che, richiamando
all’unità e alla condivisione, ha sottolineato
l’importanza, per il paese, di avere vicino,
in uno stesso spazio, la Chiesa e la Miseri-
cordia, accomunate da un progetto di carità
e di amore verso il prossimo, uno spazio “di
luce” in cui far incontrare le azioni concordi
della Chiesa e dell’Associazione a favore di
quanti si trovino in difficoltà. Le preghiere
dei fedeli, lette dai Volontari, presenti nume-
rosissimi, si sono richiamate in primo luo-
go a Walter Pellis e Giorgio Cervigni, i due
volontari rimasti vittime di un gravissimo
incidente mentre portavano soccorso alle
popolazioni terremotate dell’Aquila, una fe-
rita tuttora aperta per la Misericordia, solo
in parte risarcita dalle buone condizioni di
Walter, presente alla cerimonia e autore, a
fianco del Sindaco e del Governatore, del ta-
glio del nastro che ha inaugurato, al termine
della S. Messa, la nuova Jeep della Prote-
zione Civile, acquistata con l’aiuto della po-
polazione e di alcuni Istituti bancari locali,
destinata a sostituire quella danneggiata.
Venticinque anni fa, dopo il violento terremo-
to dell’80, che mise in ginocchio l’Irpinia, e
sull’esempio della Misericordia di Avellino,
nacque la Misericordia di Nusco. All’inizio si costi-
tuì come gruppo donatori di sangue e poi diventò
anche Misericordia. Gruppo Fratres e Misericordia
hanno percorso questi 25 anni di vita insieme, con-
siderate sempre come un’unica associazione. Non
poche sono state le difficoltà incontrate per diven-
tare punto di riferimento per tutto il paese. Nume-
rosi sono stati i passi fatti, diversi gli automezzi
che sono stati acquistati, per svolgere il servizio
sanitario, di protezione civile e servizi sociali.
Altro traguardo importante è la sede sociale, la
chiesa di San Rocco: una chiesa sconsacrata data-
ci in comodato d’uso dalla diocesi . Questa chiesa
fu distrutta dal terremoto e rimessa in piedi con
l’aiuto dei soci, della popolazione e soprattutto con
l’aiuto di Dio.
Quest’anno, dopo 25 anni, l’8 dicembre 2010, gior-
no dell’Immacolata, abbiamo festeggiato il nostro
venticinquennale. Un traguardo importantissimo.
Tante le Misericordie convenute da tutta la Cam-
pania e da altre regioni italiane. Molto suggestiva
la vestizione di 6 confratelli che hanno indossato
per la prima volta la “veste storica” in un clima di
emozione generale. L’emozione più grande è stata
proprio questa, perché una società dove i giovani
sono visti solo negativamente, questo può confer-
mare che ci sono giovani che liberano il loro tem-
po dedicandolo al volontariato e sono pronti ad
assumere l’impegno del “fratello esemplare”. Un
GRAZIE va alla popolazione che ha creduto e crede
nella Misericordia e ci dà sostegno costantemente,
sia economicamente che moralmente. Ci auguria-
mo di poter continuare questo nostro cammino nel
mondo del volontariato, che ci ha fatto maturare,
ci ha regalato e ci regala tante emozioni che non
hanno prezzo, ma ti gratificano l’animo, già con un
semplice sorriso di una persona alla quale hai teso
la mano nel momento del bisogno. Speriamo che
tanti giovani potranno conoscere questa splendida
realtà e diventare parte integrante della grande fa-
miglia della Misericordia.
I confratelli della Misericordia di Nusco
Venticinque candeline alla Misericordia
Celebrato il centenario della Confraternita
NUSCO
SAN MINIAtO bASSO
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