Misericordie d'Italia Febbraio 2011

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Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 2 - Tiratura 5.000 copie - Distrbuzione gratuita Anno VII - n. 1 Febbraio 2011 mensile Misericordie d’Italia reg. al tribunale di Firenze al n° 5395 del 4/2/05 CONFEDERAZIONE NAZIONALE MISERICORDIE Via dello steccuto, 38 50141 Firenze Tel. 055 32611 Verso la ritrovata unità Gabriele Brunini Il giorno 7 dicembre si è tenuta l’ultima riunio- ne della Commissione per l’Unità presieduta dall’avv. Mauro Giovannelli e fortemente voluta dall’episcopato toscano, in modo speciale dal suo Presidente, l’Arcivescovo di Firenze monsi- gnor Betori, e da monsignor Agostinelli, Vescovo di Grosseto e guida spirituale delle Misericordie d’Italia. In quella sede è stato redatto il documen- to che pubblichiamo nelle prossime pagine, sot- toscritto da tutti i componenti della Commissione stessa: Maria Pia Bertolucci, Paolo Sanchini, Al- ceste Santuari e Filippo Toccafondi, e i rappresen- tanti delle Misericordie di Firenze e Rifredi Alvise Revedin ed Emanule Spina. Sento il dovere di esprimere alla Commissione ed al suo autorevole Presidente il ringraziamento per il compito, certamente complesso, portato a conclusione, che è stato affrontato con atteggia- mento costruttivo di tutti, come era nei desiderata dell’Arcivescovo di Firenze e dei Vescovi toscani, che avevano auspicato l’apertura di un tavolo di confronto per riportare all’unità il Movimento delle Misericordie, che deve essere espressione autentica di volontariato cristiano, ispirato dalle opere di misericordia corporali e spirituali. Il Movimento intero aveva infatti vissuto con mol- to dispiacere l’uscita dalla Confederazione na- zionale della Misericordia più antica e la conse- guente disgregazione dell’unione tra le Confrater- nite italiane iniziata con la Federazione del 1899. Oggi, grazie anche al lavoro della Commissione, salutiamo con gioia l’opportunità di ritrovare fi- nalmente l’unità del Moviemnto, con la coscienza che è assolutamente necessario riprendere, spe- ditamente, la stesura di una proposta di statuto da presentare al giudizio dell’assemblea nazionale. Quest’ultimo dovrà sottolineare ancora di più i fondamenti cristiani dell’unità del Movimento e dovrà definire in maniera ancor più chiara l’or- ganizzazione interna e gli ambiti di autonomia delle strutture regionali e zonali. Proposta che, a mio avviso, è indispensabile approvare prima del prossimo rinnovo degli Organi fissato per la fine del 2011. Il Presidente della Commissione Mauro Giovan- nelli e la delegazione confederale hanno fatto un buon lavoro ed il risultato unitario rag- giunto fa ben sperare per il futuro del nostro lavoro, teso a rafforzare la presenza delle Misericordie nella società, al servizio delle comunità e dei bisognosi, secondo la tradi- zione secolare che ci contraddistingue. SPECIALE Gli “eroi” della Misericordia che hanno dato la vita per il servizio Pareri a confronto sul coordinamento Ugem-Conferenze Regionali 8 Prima partecipazione alla Giornata Internazionale del Volontariato 9 GIOVANI 6-7 Unione tra le Misericordie AMICI SENZA FRONTIERE Parte il progetto estate 2011: le adesioni entro febbraio 10 PROTEZIONE CIVILE Si riparte dalla commissione Giovannelli Consegnata la relazione conclusiva. Ecco il documento integrale Alle pagine 2, 3 e 4 RINNOVATO L’AQR TOSCANO A seguito dell’approvazione della legge sull’emergenza urgenza, la Regione ha pubblicato a dicembre il decreto che proroga per il 2011 l’Accordo Quadro vigente relativo a tutto il sistema di trasporto sanitario. Si tratta di un atto importante, necessario per consentire il mantenimento dei servizi alla cittadinanza e la emanazione della regolamentazione tecnica sulla Legge nonché la definizione dei percorsi condivisi per la governance regionale anche dei tra- sporti “socio-sanitari” che non rientrano nella recente normativa. A pagina 5 COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Speciale accordo Misericordie-Camilliani D opo i due interventi in siner- gia, ad Haiti e in Cile, i due Movimenti hanno siglato un accordo per dare risposta alle possi- bili emergenze di carattere interna- zionale. Ma non solo. NELL’INSERTO CENTRALE

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Misericordie d'Italia Febbraio 2011

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Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 2 - Tiratura 5.000 copie - Distrbuzione gratuita

Anno VI I - n . 1Febbraio 2011

mensile Misericordie d’Italia

reg. al tribunale di Firenzeal n° 5395 del 4/2/05CONFEDERAZIONE

NAZIONALE MISERICORDIEVia dello steccuto, 38

50141 FirenzeTel. 055 32611

Versola ritrovata

unità

Gabriele Brunini

Il giorno 7 dicembre si è tenuta l’ultima riunio-ne della Commissione per l’Unità presieduta dall’avv. Mauro Giovannelli e fortemente voluta dall’episcopato toscano, in modo speciale dal suo Presidente, l’Arcivescovo di Firenze monsi-gnor Betori, e da monsignor Agostinelli, Vescovo di Grosseto e guida spirituale delle Misericordie d’Italia. In quella sede è stato redatto il documen-to che pubblichiamo nelle prossime pagine, sot-toscritto da tutti i componenti della Commissione stessa: Maria Pia Bertolucci, Paolo Sanchini, Al-ceste Santuari e Filippo Toccafondi, e i rappresen-tanti delle Misericordie di Firenze e Rifredi Alvise Revedin ed Emanule Spina. Sento il dovere di esprimere alla Commissione ed al suo autorevole Presidente il ringraziamento per il compito, certamente complesso, portato a conclusione, che è stato affrontato con atteggia-mento costruttivo di tutti, come era nei desiderata dell’Arcivescovo di Firenze e dei Vescovi toscani, che avevano auspicato l’apertura di un tavolo di confronto per riportare all’unità il Movimento delle Misericordie, che deve essere espressione autentica di volontariato cristiano, ispirato dalle opere di misericordia corporali e spirituali. Il Movimento intero aveva infatti vissuto con mol-to dispiacere l’uscita dalla Confederazione na-zionale della Misericordia più antica e la conse-guente disgregazione dell’unione tra le Confrater-nite italiane iniziata con la Federazione del 1899. Oggi, grazie anche al lavoro della Commissione, salutiamo con gioia l’opportunità di ritrovare fi-nalmente l’unità del Moviemnto, con la coscienza che è assolutamente necessario riprendere, spe-ditamente, la stesura di una proposta di statuto da presentare al giudizio dell’assemblea nazionale. Quest’ultimo dovrà sottolineare ancora di più i fondamenti cristiani dell’unità del Movimento e dovrà definire in maniera ancor più chiara l’or-ganizzazione interna e gli ambiti di autonomia delle strutture regionali e zonali. Proposta che, a mio avviso, è indispensabile approvare prima del prossimo rinnovo degli Organi fissato per la fine del 2011. Il Presidente della Commissione Mauro Giovan-nelli e la delegazione confederale hanno fatto un buon lavoro ed il risultato unitario rag-giunto fa ben sperare per il futuro del nostro lavoro, teso a rafforzare la presenza delle Misericordie nella società, al servizio delle comunità e dei bisognosi, secondo la tradi-zione secolare che ci contraddistingue.

SPECIALE

Gli “eroi”della Misericordia che hanno dato la vita per il servizio

Pareri a confronto sul coordinamento Ugem-Conferenze Regionali

8

Prima partecipazione alla Giornata Internazionale del Volontariato

9

GIOVANI

6-7

Unione tra leMisericordie

AMICI SENZA FRONTIERE

Parte il progetto estate 2011:le adesioni entro febbraio

10

PROTEZIONE CIVILE

Si riparte dalla commissione Giovannelli

Consegnata la relazione conclusiva.Ecco il documento integrale

Alle pagine 2, 3 e 4

RINNOVATOL’AQR TOSCANO

A seguito dell’approvazione della legge sull’emergenza urgenza, la Regione

ha pubblicato a dicembre il decreto che proroga per il 2011 l’Accordo

Quadro vigente relativo a tutto il sistema di trasporto sanitario. Si tratta

di un atto importante, necessario per consentire il mantenimento dei servizi alla

cittadinanza e la emanazione della regolamentazione tecnica sulla Legge nonché

la definizione dei percorsi condivisi per la governance regionale anche dei tra-

sporti “socio-sanitari” che non rientrano nella recente normativa.

A pagina 5COOPERAzIONE

INTERNAzIONALESpeciale accordo

Misericordie-Camilliani

Dopo i due interventi in siner-

gia, ad Haiti e in Cile, i due

Movimenti hanno siglato un

accordo per dare risposta alle possi-

bili emergenze di carattere interna-

zionale. Ma non solo.

NELL’INSERTO CENTRALE

PRIMO PIANO2

Misericordie d’Italia - Febbraio 2011

1. L’idea di una Commissione di esperti che

da un lato conoscessero le aggregazioni del

volontariato cristiano nelle diverse espressio-

ni e avessero, in particolare, esperienza del

Movimento delle Misericordie mentre dall’al-

tro possedessero competenze professionali

specifiche in materia giuridica, venne a più di

un responsabile delle organizzazioni federate

del medesimo movimento. Da tempo il mondo

delle Misericordie rivela una diversificazione

che supera la naturale e, se vogliamo, profi-

cua dialettica interna e finisce col rappresen-

tare anche all’esterno i segni di contrasti forti

ed accentuati.

2. Il punto focale di questa “diversità” è ap-

parso emblematico nella costituzione della

Compagnia delle Misericordie, quale aggre-

gazione federativa nata a Firenze il 28 luglio

2008 e diretta in primo luogo alle Misericor-

die toscane, ma potenzialmente idonea a rap-

presentare un soggetto giuridico di secondo

livello esteso a tutto il movimento delle Mi-

sericordie presente sul territorio nazionale.

Di contro il 5 dicembre 2009 nasceva la Fe-

derazione regionale delle Misericordie della

Toscana con specifica ipotesi di domandare

il riconoscimento della personalità giuridica

volendosi comunque collocare all’interno del-

lo Statuto della Confederazione anche se que-

sto non prevede, allo stato della sua vigenza,

un’articolazione regionale autonoma dotata di

personalità giuridica.

3. Prima di queste realtà federate, esisteva

ed esiste la Confederazione Nazionale delle

Misericordie d’Italia che, nata da una primi-

tiva federazione toscana nel lontano 1899, ha

assunto nel tempo una funzione di rappresen-

tanza generale di tutte le Misericordie d’Ita-

lia. Da essa tuttavia alcune associazioni locali

che hanno dato vita alla Compagnia delle Mi-

sericordie si sono distaccate.

4. Esistono poi alcune aggregazioni locali

(esempio: Siena soccorso e Pistoia soccor-

so) nate prevalentemente per lo svolgimento

di servizi in sede di area più vasta rispetto

a quella di operatività delle singole Mise-

ricordie che vi hanno dato vita. Anche sulle

aggregazioni locali corrispondenti a territori

omogenei, espressione di diverse Misericor-

die, su cui la Commissione si è pronunciata,

torneremo nella parte dedicata agli specifici

temi trattati.

5. La crisi che abbiamo in sintesi descritto

a livello solo istituzionale è, almeno in par-

te, generata dall’enorme sviluppo che il Mo-

vimento ha assunto (oggi si contano in Italia

oltre 750 Associazioni di Misericordia) facen-

do emergere problemi di interpretazione del

ruolo e di diversa valutazione dei compiti

e degli obiettivi.

Le attività che si svolgono all’interno

delle singole Misericordie sono le più

diverse: da quelle più propriamente caritative

ed assistenziali di prima ispirazione, al soc-

corso pubblico, al trasporto degli ammalati,

all’assistenza domicialiare e/o in residenze

protette, alle attività consultoriali, a quelle di

diagnosi e di cura, al prelievo e alla donazione

del sangue e degli organi, alla protezione civi-

le, alla lotta all’usura, fino al culto dei morti

attraverso le onoranze funebri e la sepoltura

in cimiteri autorizzati. Sicuramente un mon-

do di grande ampiezza e respiro; un mondo

vitale senza il quale, oltre ai deboli ed ai bi-

sognosi, anche la società italiana sarebbe più

povera. Tiene in tutti il riconoscimento sto-

rico dell’ispirazione cristiana, della fede nel

Salvatore e nel culto della madre di Dio, nella

centralità della carità evangelica.

6. Da questa comune ispirazione deve intra-

prendersi la via di una rifondazione del Mo-

vimento su basi autenticamente unitarie. La

frammentazione del Movimento, constatata

nelle cose e nelle iniziative di separazione,

ha attirato l’attenzione della Conferenza Epi-

scopale Toscana perché in questa regione è

più forte e radicato l’associazionismo di Mi-

sericordia e del suo Presidente, l’Arcivescovo

di Firenze. L’episcopato toscano ha visto con

preoccupazione la frammentazione verificata

e anche l’Arcivesvovo di Firenze ha suggerito

l’istituzione di una Commissione, espressione

delle parti in contrasto, che analizzasse i più

rilevanti problemi ed individuasse vie d’uscita

per un’unità da ritrovare. La Commissione si

è costituita con questo compito (di analisi e

di suggerimenti). Alla sua formazione hanno

concorso la Confederazione

Nazionale, la Misericor-

dia di Firenze e di

Rifredi, due delle più

rilevanti associazio-

ni (per storia, attivi-

tà, per presenza sul

territorio) che hanno

generato la Compagnia

delle Misericordie. La

Commissione è così

risultata com-

posta dai

s o t t o -

scritti

e a

pre-

sie-

derla è stato chiamato, di comune accordo,

persona estranea ai soggetti direttamente

coinvolti, sia pure con esperienza diretta

nell’associazionismo di Misericordia.

7. La Commissione è partita dalla constata-

zione che, storicamente in pratica dal 1899,

nel movimento delle Misericordie esiste un

livello associativo nazionale rappresentato

dalla Confederazione. Inoltre le materie nelle

quali prevalentemente operano le Associazio-

ni di Misericordia (assistenza sociale ed assi-

stenza sanitaria) sono essenzialmente mate-

rie di competenza regionale e locale. Sembra

allora indispensabile che il dialogo del movi-

mento di azione misericordiosa debba svol-

gersi non solo con lo Stato, ma forse ancora

di più con Regioni, Province e Comuni. Allora,

ci si è domandati, qual è il livello organizzati-

vo ottimale, quali i momenti di rappresentan-

za ed articolazione? Tale livello deve essere

valutato anche nel quadro di una riscoperta

sussidiarietà orizzontale tra pubblico e priva-

to, riaffermata in maniera forte dall’articolo

118 della Costituzione, per il quale l’autono-

ma iniziativa dei cittadini e delle loro aggre-

gazioni viene valorizzata per il perseguimen-

to di obiettivi di interesse generale. Insieme

al livello confederale, quindi, dovrà esistere

un’articolazione più decentrata delle Miseri-

cordie (regionale e locale)? Con quali carat-

teristiche di autonomia? Quali i rapporti con

la Confederazione e quali compiti e la rappre-

sentanza e soprattutto quale livello di diffe-

renziazione? Partendo dalla Confederazione

ci si è domandati se essa debba svolgere una

funzione prevalentemente di rappresentanza

delle realtà periferiche che la compongono

oppure debba avere anche funzioni ope-

rative e quali. Peraltro è essenziale met-

tere in guardia da una organizzazione

complessa burocratica e dal rischio di

una sua trasformazione in un soggetto

essenzialmente economico. La presa

d’atto della grande variabilità nelle

diverse realtà terri-

toriali delle Asso-

ciazioni di Mi-

seriocrdia,

ove ne

esistono alcune di grandi dimensioni per

numero di volontari, iscritti, di servizi resi,

organizzazione amministrativa, oltre che di

origine antichissima, insieme ad altre sorte

di recente e a volte di piccole e piccolissime

dimensioni pone il problema del peso che

esse debbono avere nell’aggregazione nazio-

nale. In altri termini, ciascuno vota per uno

o bisogna individuare meccanismi elettorali

che in qualche maniera facciano risaltare il

maggior rilievo delle Misericordie più grandi?

Al peso esercitato nel sistema, si correla la

partecipazione al finanziamento delle aggre-

gazioni individuate (nazionali e periferiche)

nel dilemma se alle dimensione all’apporto

dato al movimento delle Misericordie debba

corrispondere una proporzionale partecipa-

zione al finanziamento o se, invece, le quote

associative debbano essere di eguale dimen-

sione, legittimando così la scelta della parità

nella presenza, nel voto e nella rappresentan-

za di ogni soggetto aggregato. Una ulteriore

attenzione la Commissione ha dedicato alla

individuazione degli organi dell’aggregazione

confederale e ai sistemi elettorali, di com-

posizione dei conflitti e di controllo. Infine,

nell’attività di analisi, è stato constatato e

condiviso il codice storico dell’Associazioni-

smo di Misericordia nato dalla pietà e dalla

carità cristiana caratterizzata da un rapporto

permanente con la Chiesa Cattolica e con i

diversi livelli di organizzazione ecclesiastica,

con la presenza di un sacerdote assistente,

deputato essenzialmente alla formazione cri-

stiana degli aderenti.

8. Individuando i problemi accennati ed altri

apporti di interesse e di rilievo, la Commis-

sione ha percepito l’importanza del lavoro

da svolgere e, pur consapevole di non dover

scrivere una sorta di Statuto della Confedera-

zione perché questo è chiaramente il compito

degli organi statutari della stessa, ha ritenuto

che le indicazioni ed i suggerimenti che con

questo documento intende dare possono - se

accolti o nei limiti in cui fossero accolti - con-

tribuire a ritrovare una unità del Movimento,

superando le lacerazioni che si sono determi-

nate e che permangono. La Commissione ha

unanimamente condiviso che la conflittualità

in atto, con le divisioni esistenti ed in parte

descritte, produce danni gravi a tutto il siste-

ma delle Misericordie, rischia di accentuar-

si, mette - quindi - in crisi l’unità storica del

Movimento e produce inoltre un’immagine

esterna di una realtà separata ed indebolita.

Ai danni e ai rischi insiti nella situazione in

essere la Commissione condivide che occorre

porre immediato rimedio. La fase di riforma

della Confederazione, che si determinerebbe

con l’approvazione del nuovo Statuto, do-

vrebbe, dunque, auspicabilmente, prevedere

la serena disponibilità di ciascuna realtà ag-

Ecco la relazione conclusivadella “Commissione Giovannelli”

UNItà del MOvIMeNtO

L’avvocato Giovannelli

Pubblichiamo integralmente il testo per “l’unità” fortemente voluto dall’Arcivescovo di Firenze e dai Vescovi toscani. La commissione è stata presieduta dall’ex Governatore della Misericordia di Prato, Mauro Giovannelli, dalla delegazione confederale composta da Maria Pia Bertolucci, Paolo Sanchini, Alceste Santuari e Filippo Toccafondi, e dai rappresentanti delle Misericordie di Firenze e Rifredi Alvise Revedin ed Emanule Spina

Misericordie d’Italia - Febbraio 2011 PRIMO PIANO

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gregativa locale (federale, locale e di coordi-

namento), che si è venuta creando in questi

anni, a fare un passo indietro in un’ottica di

ricomposizione unitaria che contempli la ria-

desione alla Confederazione delle Misericor-

die che se ne sono distaccate e la rifondazione

degli strumenti aggregativi periferici, secondo

gli indirizzi del nuovo Statuto.

9. Su queste permesse la Commissione ha

esaminato essenzialmente i seguenti temi:

a) storicità dell’ispirazione cristiana del Movi-

mento delle Misericordie e sue conseguenze.

b) riconoscimento dell’autonomia (statutaria,

regolamentare, organizzativa e finanziaria)

degli associati alla Confederazione

c) modalità di costituzione e di organizzazione

della Confederazione

d) organi della Confederazione. Giurisdizione

domestica e Consiglio dei saggi.

e) finanziamento della Confederazione e delle

altre organizzazioni territoriali

f) rappresentanza in assemblea, diritto di voto

e composizione del Consiglio nazionale. Even-

tuale riserva di rappresentanza a favore di ag-

gregazioni locali. Criteri di individuazione.

VALUTAZIONE SUI TEMI TRATTATI

A) storicità dell’ispirazione cristiana del Movimento delle Misericordie e sue conseguenze. 10. La Commissione condivide la valutazione

che il Movimento delle Misericordie, il quale

ha avuto la sua prima espressione nel 1244

con la costituzione della Misericordia di Fi-

renze, nasce dall’ispirazione e dalla pietà cri-

stiana e si conforma fin dalla sua origine ai

principi evangelici della Chiesa Cattolica. Il

servizio gratuito a favore dei fratelli in stato

di indigenza o di bisogno o più semplicemente

nella loro condizione umana va assunto come

segno di carità cristiana verso il prossimo e,

nel contempo, come opera di Misericordia per

il perfezionamento umano e spirituale di chi

lo compie. Ne discende che le Associazioni

che domandano l’adesione alla Confederazio-

ne nazionale dovranno manifestare, anche nei

loro atti di costituzione, la loro ispirazione ai

principi della dottrina della Chiesa Cattolica

e conformare ad essi la loro azione caritati-

va, unita alla preparazione e alla formazione

degli iscritti. Nella tradizione delle singole

realtà associative, nel movimento delle Mi-

sericordie e nella Confederazione è presente

la figura dell’assistente spirituale, altrimenti

detto Correttore, nominato d’intesa con l’au-

torità ecclesiastica, deputato all’assistenza e

alla formazione spirituale ed abilitato ad in-

tervenire, a volte con voto consultivo, altre

volte con voto deliberativo alle adunanze degli

organi delle stesse realtà associative

11. Lo Statuto della Confederazione dovrà ri-

affermare nei suoi primi articoli la storicità e

il valore fondante di questi principi e il conse-

guente obbligo di conformazione delle Miseri-

cordie Associate e della stessa Confederazio-

ne. La Commissione si è posta il problema se

debba essere un organo terzo, rispetto all’Am-

ministrazione della Confederazione, sia pure

interna alla stessa, cioè una sorta di Collegio

dei saggi ad esercitare il sindacato circa il ri-

spetto da parte delle singole realtà associate

dei principi fondamentali dell’adesione e sulla

permanenza dell’ispirazione cristiana e della

conformazione alla dottrina della Chiesa Cat-

tolica. Sul punto torneremo più avanti.

B) riconoscimento dell’autonomia (sta-tutaria, regolamentare, organizzativa e finanziaria) degli associati alla Confe-derazione12. L’aggregazione Confederale costituisce,

nella visione della Commissione, un modello

organizzativo di rappresentanza unitaria a

livello centrale del movimento delle Miseri-

cordie. Esso diffonde i principi portanti del-

le azioni delle Misericordie, ne documenta la

presenza storica sul territorio, sollecita ini-

ziative perché esso si diffonda, se ne fa por-

tavoce di fronte alle articolazioni dello Stato

centrale e a livello internazionale, lo rappre-

senta in modo unitario in occasione dei grandi

eventi nazionali. Non svolge, quindi, attività

meramente operativa e di prestazione di ser-

vizi a terzi. L’azione caritativa ed assistenziale

è riservata, quindi, alle singole Misericordie

locali. Esse procedono storicamente ed effet-

tivamente l’aggregato Confederale e ne costi-

tuiscono la base associativa.

13. Su questi enunciati la Commissione ritie-

ne che la Confederazione non abbia poteri di

intervento diretto sull’azione delle singole re-

altà associative locali, di cui quindi riconosce

ed esalta l’autonomia. L’intervento è limitato

alle aggregazioni federate a livello territoria-

le e/o regionale, perché siano da esse rispet-

tate le norme dello Statuto Confederale, da

cui ricevono legittimazione per la loro stessa

aggregazione e per l’esercizio delle relative

funzioni. Perciò la Commissione ritiene che

lo Statuto della Confederazione nei suoi primi

articoli debba riconoscere e proclamare la più

ampia autonomia delle Misericordie associate

e l’esercizio da parte delle stesse della loro

potestà statutaria, regolamentare, organizza-

tiva e finanziaria, senza sindacato di controllo

e con la sola riserva della sanzione di non ap-

partenenza o esclusione, qualora gli associati

violino i principi portanti del Movimento di

Misericordia, l’ispirazione cristiana, la con-

formazione alla dottrina della Chiesa Cattoli-

ca, il patto associativo.

C) modalità di costituzione e di organiz-zazione della Confederazione14. La Commissione ha ritenuto di particolare

importanza segnalare agli organi della Confe-

derazione il modello di costituzione ed orga-

nizzazione che potrebbe essere assunto. Circa

l’argomento ha, preliminarmente, rilevato che

i principali modelli presi in considerazione

sono stati sostanzialmente tre:

a) Il modello c. d. federale o di rappresentanza

di secondo livello, con accentuazione dell’ag-

gregazione degli associati su base regionale o

sub-regionale;

b) Il modello c. d. a cascata. La Confederazio-

ne come aggregazione delle associazioni loca-

li, con possibilità di istituire organizzazioni a

livello regionale e sub-regionale (aree territo-

riali omogenee) dotate di autonomia, ma a cui

vengono conferiti i poteri previsti dallo Statuto

Confederale tramite trasferimento di delega;

c) Il modello c. d. della doppia organizzazione,

centrale e regionale, come livelli paralleli, con

personalità ed autonomie distinte. La possi-

bilità di aggregazione a livello sub-regionale

sarebbe data secondo i principi e gli indirizzi

degli Statuti delle Federazioni regionali. Il col-

legamento si verificherebbe con la necessaria

appartenenza al livello nazionale per poter

costituire o aderire all’organizzazione regio-

nale o sub-regionale. Lo Statuto Confederale

dovrebbe indicare i principi generali su cui

l’azione dell’organizzazione si modella.

15. La discussione sul punto è stata molto

ampia e nei vari interventi si sono sottolineati

aspetti diversi, ritenuti rilevanti (organizza-

zione delle Misericordie anche a livello locale

o di AUSL a livello regionale; autonomia e le-

gitimmazione locale e regionale propria o per

delega; presenza dei presidenti regionali nel

Consiglio Nazionale; rappresentanza e poteri

a livello locale dei soli soggetti aggregati lo-

calmente). Alla Fine la Commissione ha con-

venuto sul seguente modello organizzativo che

la Confederazione dovrebbe assumere come

punto di orientamento per la compilazione del

proprio Statuto.

16. Le singole realtà associative costituiscono

il soggetto Confederale (la Confederazione), il

quale nel suo Statuto deve prevedere che le

singole Misericordie esprimano organismi ag-

gregativi locali autonomi per entità territoriali

omogenee, rilevate dalle funzioni pubbliche

che si esercitano sul territorio di competenza

(AUSL, aree vaste ecc. . . ).

Questi organismi locali o, alternativamente,

secondo una scelta di merito che lo Statu-

to deve fare, sempre le singole Misericordie

esprimono anche un secondo livello organiz-

zativo sul territorio regionale (o provinciale

per le province autonome). Le due aggrega-

zioni prefigurate, secondo il modello statuta-

riamente scelto, rigido e non derogabile, pur

non costituendo momenti obbligatori, ma da

conformare alle diverse realtà locali del ter-

ritorio nazionale, possono essere costituite

solo su autorizzazione del Consiglio Nazionale

della Confederazione a richiesta di un nume-

ro rilevante di Misericordie locali e ricevono

legittimazione ad operare sulla base di poteri

delegati - in forza di espressa previsione sta-

tutaria automatica - dalla stessa Confedera-

zione attraverso la precisa individuazione con-

tenuta sempre nelle norme statutarie, salvo il

controllo di legittimità che spetta ovviamen-

te al delegante circa l’esercizio della delega.

Si tratterà quindi di individuare una cornice

di competenze esclusive sindacabili, ma non

avocabili. Si precisa che il modello organizza-

tivo descritto deve riguardare con sufficiente

previsione anche i coordinamenti zonali e che

tali presupposti formali garantiranno una ope-

ratività periferica omogenea e coordinata.

17. Circa la funzione delle aggregazioni locali

(zonali e regionali) andrà specificato, sempre

nello Statuto confederale, che esse riguardano

tutte le attività che a quel livello di riferimento

si possono e devono esercitare, con formula

che contenga la specifica delle singole funzioni

e con chiusura finale che tutte le ricompren-

da. Il sistema dell’esercizio delle attività locali

per delega automatica confederale e quindi la

configurazione delle aggregazioni locali come

organismi della Confederazione esclude il ri-

conoscimento di esse come persone giuridiche

e semplifica il sistema, già di per sé non sem-

plice, senza il moltiplicarsi di realtà eccessi-

vamente strutturate ed articolate.

D) organi della Confederazione. Giuri-sdizione domestica e Consiglio dei sag-gi. 18. La valutazione della Commissione cir-

ca la previsione degli organi di governo e di

controllo della Confederazione non si discosta

sostanzialmente da quella che è la configura-

zione attuale. A parte la presenza necessaria

dell’Assemblea degli Associati, configurata

come obbligatoria, anche dagli artt. 20 e se-

guenti del Codice Civile, con previsione della

sua convocazione almeno una volta all’anno

per l’approvazione del bilan-

cio, si potrebbe continuare ad

individuare come organi di go-

vernance il Consiglio Nazionale,

il Consiglio Direttivo e la Presi-

denza Nazionale, con un riparto

di competenze misurate alla di-

mensione nazionale della Confe-

derazione e all’opportunità che

al Consiglio siano riservate le

deliberazioni regolamentari o

comunque quelle generali, di

programmazione e di indirizzo,

oltre all’approvazione del bilan-

cio preventivo e del conto con-

suntivo, riservando invece al

Consiglio Direttivo (da eleggere

dal Consiglio Nazionale) e alla

Presidenza Nazionale (da eleg-

gere direttamente dall’Assem-

blea Nazionale) i compiti più

propriamente esecutivi, di gestione ordinaria

e di amministrazione corrente. Le funzioni di

controllo interno, amministrativo, contabile e

di bilancio, saranno riservati ad un Collegio di

Sindaci, eletti dall’Assemblea, in possesso di

requisiti professionali idonei all’esercizio di

tali funzioni.

19. La giurisdizione interna alla Confederazio-

ne ed estesa al contezioso domestico dei singoli

associati, se i loro statuti o gli atti regolamen-

tari lo richiederanno, potrà essere affidata ad

un Collegio di Probiviri composto da confratel-

li con conoscenza diffusa del Movimento delle

Misericordie, anche per esperienze dirette

fatte nel volontariato o nel governo dei sog-

getti associati o delle loro aggregazioni locali

o regionali. A tale Collegio potrebbero essere

affidate tutte le controversie insorte tra gli

organi della Confederazione, anche per even-

tuali conflitti di attribuzione o di competenza

e soprattutto tra Confederazione ed associati

e tra associati della Confederazione tra loro

per tutte le materie concernenti l’interpre-

tazione e l’esecuzione delle norme statutarie

e regolamentari e delle delibere degli organi

della Confederazione, come su tutte le materie

concernenti la vita associativa confederale e

la sua manifestazione nell’ordinamento ita-

L’Arcivescovo di FirenzeGiuseppe Betori

4Misericordie d’Italia - Febbraio 2011PRIMO PIANO

liano, quando l’attività di un associato entra

in collisione con un altro associato o con la

Confederazione. Nel rispetto del principio di

autonomia dei singoli associati, proclamato in

modo forte anche nello Statuto Confederale,

le controversie interne alla singole Miseri-

cordie saranno normalmente risolte secondo

i rispettivi Statuti, ove il richiamo alla giuri-

sdizione domestica della Confederazione sarà

libero e quindi eventuale e potrà riguardare il

primo grado dei relativi giudizi o più opportu-

namente l’appello contro le decisioni interne.

20. Nell’elencazione dei compiti del Collegio

probivirale non è sfuggita alla Commissione

che la risoluzione dei conflitti interni, anche

di attribuzione e di competenza, potrebbe

comportare la possibilità di introdurre nello

Statuto un controllo di legittimità degli atti

degli organi confederali, quale sindacato su-

gli atti a posteriori, da riservare appunto al

Collegio dei Probiviri e da regolamentare in

modo puntuale sia per quanto riguarda i limi-

ti sia per quanto riguarda la legittimazione a

domandare un tale controllo.

La materia appare delicata e quindi la Com-

missione suggerisce alla Confederazione una

sua attenta valutazione discrezionale.

21. Invece la Commissione vedrebbe bene l’in-

troduzione tra gli organi della Confederazione

di un Consiglio di Saggi, i cui compiti non do-

vrebbero ovviamente sovrapporsi a quelli del

Collegio dei Probiviri, ma essere piuttosto li-

mitati ai c. d. grandi conflitti ed in particolare

al riscontro di conformità dell’operatività del-

le Misericordie associate rispetto ai principi

informatori del Movimento, quali risultano dal

testo dello Statuto, dalla prassi consolidata e

dalla dottrina della Chiesa Cattolica, a cui le

Misericordie si sono storicamente ispirate e

a cui dovranno continuare ad attingere. Lo

Statuto dovrebbe definire in modo puntuale

anche i profili di accesso alla pronuncia dei

Saggi (legittimazione strumentale) e gli effetti

delle relative determinazioni, cercando di non

gravare un organo così autorevole di questio-

ni di scarso rilievo e/o di una giurisdizione su

interessi generici o diffusi. In ragione della

particolare funzione di quest’organo e della

necessaria autorevolezza dei suoi componen-

ti, ai fini della loro elezione pare che non sia

possibibile immaginare altra soluzione che

una maggioranza assembleare rilevante e

particolarmente qualificata, metre i requisiti

soggettivi per l’elettorato passivo dovranno

essere individuati con particolare attenzione

perché gli eletti siano scelti tra i più auto-

revoli e qualificati esponenti del Movimento

delle Misericordie, per una funzione che li

erge sostanzialmente a custodi delle tavole di

fondazione della Confederazione e dei principi

che informano l’intero Movimento.

22. Va infine richiamato quanto esposto nelle

considerazioni preliminari ove si è sottoline-

ata la presenza nell’organizzazione confede-

rale e nelle singole Misericordie della figura

dell’Assistente Spirituale o Correttore con

compiti di formazione cristiana degli iscritti, di

presidenza delle funzioni religiose, di rapporti

con l’Autorità Ecclesiastica di riferimento.

E) finanziamento della Confederazione e delle altre organizzazioni territoriali23. La Commissione ha percepito l’impor-

tanza e la delicatezza del finanziamento della

Confederazione e attraverso di essa o, alter-

nativamente in via diretta, delle aggregazioni

locali e regionali da parte delle singole Mise-

ricordie Associate. La discussione sul punto

è stata di conseguenza e necessariamente

ampia. La Commissione ha valutato, secondo

ipotesi proposte dai suoi componenti, l’alter-

nativa tra un meccanismo contributivo basa-

to su una quota eguale per ciascuna Mise-

ricordia associata oppure su un sistema più

articolato e più perequativo, che tenga conto

delle rilevanti differenze nelle singole realtà

associative locali tra i relativi affiliati (tutti i

confratelli o i soli confratelli attivi) e delle di-

sponibilità patrimoniali, economiche e finan-

ziarie (in particolare delle realtà complessive

risultanti dal bilancio associativo di ciascuna

Misericordia).

24. La Commissione ha ritenuto di dover

suggerire l’opportunità della definizione dei

criteri di finanziamento della Confederazio-

ne ed eventualmente delle altre aggregazioni

territoriali di secondo livello in sede statu-

taria con il richiamo alle seguenti linee di

indirizzo:

- una quota fissa annuale, uguale per ciascu-

na Misericordia, il cui ammontare sia via via

determinato dal Consiglio Nazionale e delibe-

rato in sede di Assemblea,

- una quota proporzionale determinata per

scaglioni crescenti sulla base dei sinergici

criteri del numero dei fratelli attivi presso

ciascuna Misericordia e delle attività com-

plessivamente risultanti dal suo bilancio an-

nuale.

Per ragioni di tecnica redazionale e anche

per una più facile determinazione di aggiu-

stamento ai criteri di equa ripartizione e di

sostanziale giustizia che potrebbero manife-

starsi dopo le prime applicazioni del suddetto

metodo, la quota proporzionale potrebbe es-

sere più opportunamente definita da apposito

regolamento invece che nello stesso Statuto,

dando prevalenza al criterio aggregativo del

numero dei confratelli attivi (ad esempio una

proporzione del 70% della quota determina-

ta sulla base del numero dei confratelli attivi

e del 30% sulla base dell’attività risultante

dall’ultimo bilancio approvato).

F) rappresentanza in assemblea, dirit-to di voto e composizione del Consiglio nazionale. Eventuale riserva di rappre-sentanza a favore di aggregazioni loca-li. Criteri di individuazione. 25. I criteri di finanziamento sopra definiti,

la conseguente contribuzione alla vita asso-

ciativa centrale e a quella delle aggregazio-

ni locali di secondo livello, nonché il diverso

peso di rilevanza numerica di attività e di tra-

dizione storica di alcune Misericordie rispet-

to ad altre meno strutturate e di più recente

costituzione, hanno condotto la Commissione

a discutere il profilo della rappresentanza in

Assemblea Generale, negli organi confederali

e soprattutto nel Consiglio Nazionale. In pre-

messa si è convenuto sulla opportunità della

previsione statutaria di una duplice convo-

cazione annuale della Assemlbea Generale

delle Misericordie associate alla Confedera-

zione: la prima (obbligatoria per legge) dedi-

cata all’approvazione del bilancio consuntivo

di esercizio; la seconda all’approvazione del

bilancio preventivo e quindi all’individuazio-

ne del fabbisogno finanziario di esercizio an-

nuale. Questa seconda assemblea consentirà

di rendere effettivi, eventualmente anche con

l’adeguamento delle norme regolamentari, i

criteri di finanziamento. Viene ribadita la va-

lidità della regola generale presente

in ogni aggregato associativo, per cui

il diritto di voto in Assemblea com-

pete agli associati in regola con il

versamento della quota contributiva

relativa all’anno che precede lo svol-

gimento dell’assemblea. Lo Statuto

dovrà prevedere anche l’esclusione

da socio delle Associazioni di Miseri-

cordia ripetutamente morose.

26. La Commissione ha sottolineato

il dato che la rappresentanza degli

Associati in Assemblea spetta al ri-

spettivo rappresentante legale (Presidente

o in sua vece incaricato dall’organo ammini-

strativo) e che la delega di voto a terzi potrà

essere ammessa con forte limitazione, per

evitare fenomeni degenerativi ed incetta di

deleghe al solo fine di determinare, non sem-

pre in modo democratico e corretto, l’elezio-

ne degli organi rappresentativi, di governo o

di controllo. La Commissione ritiene che, se

ammessa, la delega debba essere rilasciata

dal legale rappresentante del delegante (Pre-

sidente, Governatore, Provveditore) al legale

rappresentante della Misericordia delegata,

il quale peraltro non potrà essere portato-

re di più di una delega. Si potrà ammettere

anche il voto per corrispondenza e, ancor di

più, attraverso l’introduzione sempre più am-

pia degli strumenti telematici, il voto per via

elettronica, valutando comunque la necessità

di collegare il sistema di voto ammesso con i

fodnamentali principi della piena informazio-

ne e della partecipazione almeno al dibattito

preelettorale.

27. All’interno della Commissione si è rile-

vata l’esigenza di individuare un meccanismo

elettivo dei Consiglieri Nazionali (e degli altri

organi) che tenga conto non solo delle realtà

regionali di appartenenza, ma anche del peso

e della rilevanza di alcune Misericordie. La

Commissione ha ritenuto l’inopportunità di

far riferimento, per questo specifico propo-

sito, ai criteri adottati ai fini della definizione

delle modalità di finanziamento della Confe-

derazione. Infatti è apparsa sconsigliabile

la sovrapposizione concettuale dei criteri di

rilevanza patrimoniale, economica e finan-

ziaria con i criteri che sovrintendono alla

disciplina della rappresentanza, ovvero tra

ciò che comunemente s’intende come peso

economico e come peso politico di un asso-

ciato, anche se qualcuno ha fatto rilevare che

in alcune realtà associative proprio di Mise-

ricordia il peso del voto rapportato al finan-

ziamento è stato introdotto senza eccezioni o

censure in sede approvativa e di controllo. La

Commissione si è peraltro orientata sul sug-

gerimento alla Confederazione di adottare un

meccanismo elettivo dei Consiglieri Nazionali

che preveda una quota (più consistente) di

eletti su base universale e una quota da eleg-

gersi dando specifico rilievo alla rappresen-

tanza regionale e alle compagini che abbiano

un numero di confratelli attivi di particolare

rilievo o che pesino sul generale movimento

delle Misericordie per qualità e quantità dei

servizi resi, per presenza e diffusione nel ter-

ritorio di appartenenza, per tradizione e co-

erenza storica. Il meccanismo elettorale per

dare spazio adeguato alla base universale e

alla base di attività di servizio e di tradizione

potrebbe essere costituito dalla sottoposizio-

ne al suffragio universale dell’Assemblea di

due liste elettorali. La previsione dovrà es-

sere contenuta nello Statuto mentre la sua

concreta attuazione potrà essere rimessa al

regolamento generale o elettorale.

CONSIDERAZIONI FINALI28. La Commissione ribadisce la propria con-

vinzione che l’assunzione dei principi e degli

orientamenti più sopra rappresentati nello

Statuto della Confederazione, da approvare

nell’Assemlbea delle Misericordie associate,

potrebbe costituire il presupposto - come la

Commissione auspica - per la ricomposizione

del conflitto in essere e per la ricostituzio-

ne dell’unità organica del Movimento. Nes-

suno dovrebbe ritenere che il superamento

dei problemi emersi sul ruolo, la funzione e

le attività della Confederazione Nazionale e

delle altre aggregazioni locali di secondo li-

vello, attraverso l’adozione di uno Statuto

che contenga gli indirizzi esposti e ridefini-

sca il rapporto tra le singole Misericordie e

le loro aggregazioni di rappresentanza nazio-

nale e locale, non comporti necessariamente

una ritrovata unità sostanziale, perché ri-

schierebbe di attribuire a questioni di prin-

cipio quelle che sono divergenze tra uomini,

spesso derivate dalla loro passione o da un

coinvolgimento eccessivo, anche se spesso

determinato dall’amore per il Movimento e

dall’afflato di cambiare per migliorare. Gli

uomini passano mentre l’associazionismo

di Misericordia ha risalenza secolare ed è

destinato a durare. Questi uomini cristiani

proprio per la loro vocazione, se ritengono

di mantenere opinioni dissenzienti e sostan-

zialmente ostative del condiviso processo di

riforma in atto, non possono tuttavia non sen-

tire la responsabilità morale della necessità

di una virtuosa professione di remissione e di

rinuncia. La Commissione che ha operato in

un confronto libero, dialettico ed amichevole

si augura, comunque, di aver offerto, quanto

meno, qualche spunto di riflessione e di ap-

profondimento ai responsabili del Movimento

delle Misericordie e delle loro associazioni

federate o aggregate a livello territoriale. La

presente relazione redatta in due originali,

conservati presso la Segreteria e presso il

Presidente, sarà inviata in copia alla Confe-

derazione Nazionale delle Misericordie d’Ita-

lia, alla Misericordia di Firenze e a quella di

Rifredi.

Sarà inoltre inviata all’Arcivescovo di Fi-

renze anche nella sua qualità di Presidente

della Conferenza episcopale Toscana perché

la rappresenti agli Ecc. mi Presuli della Re-

gione.

Fatta, letta e sottoscritta a Firenze

il 7 dicembre 2010.

5Misericordie d’Italia - Febbraio 2011 PRIMO PIANO

A seguito dell’approvazione del-la legge sull’emergenza urgen-za, la Regione ha pubblicato a

dicembre il decreto che proroga per il 2011 l’Accordo Quadro vigente re-lativo a tutto il sistema di trasporto sanitario. Si tratta di un atto impor-tante, necessario per consentire la emanazione della regolamentazione tecnica sulla Legge nonché la defi-nizione dei percorsi condivisi per la governance regionale anche dei tra-sporti c.d. “socio-sanitari” che non ri-entrano nella recente normativa. Una proroga giustificabile, anche di fronte alla Commissione Europea, come tem-po tecnico per portare definitivamente a re-gime il nuovo sistema dei trasporti sanitari e sociali in Toscana. Dopo l’approvazione della Legge Regionale ecco dunque il secondo passaggio che le Mise-ricordie e le altre asso-ciazioni di volontariato attendevano per poter continuare a garanti-re anche quest’anno i servizi ai malati, agli anziani e alle persone disabili. Questo atto dimostra la validità del lavoro svolto, ma anche la sensibilità e l’atten-zione che la Regione To-scana (specificamente l’Assessore Scaramuc-cia ma anche lo stesso presidente Enrico Ros-si) rivolge alle nostre associazioni, so-prattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo. La sede regionale impegnerà ogni sforzo per salvaguardare i servizi e nel contempo mantenere intatta l’au-tonomia del volontariato; alle asso-ciate chiediamo di accompagnarci in questo impegno anche ripensando il posizionamento strategico delle ener-gie e delle risorse umane, organizza-tive e finanziarie che impieghiamo nei diversi settori di intervento. Il Vice Presidente della Conferenza toscana, Alberto Corsinovi, ha inviato a stretto giro dalla proroga dell’AQR una circo-lare: “Si tratta – scrive Corsinovi - di un atto necessario per consentire la emanazione della regolamentazione tecnica sulla Legge nonché la defini-zione dei percorsi condivisi per la go-vernance regionale anche dei trasporti c.d. “socio-sanitari” che non rientrano nella recente normativa”.Il 2010 quindi si è chiuso con queste positive novità per il Movimento delle Misericordie toscane e questo nuovo anno deve vederci tutti impegnati a ri-pensare e ridefinire complessivamen-te il sistema.

La Regione proroga l’Accordo Quadro sul trasporto sanitario

tOSCANA

Si tratta di un atto importante per continuare a garantire i dovuti servizi ai

cittadini e per definire la regolamentazione tecnica sulla Legge e i percorsi

condivisi per la governance dei trasporti socio-sanitari

L’Assessore regionale alla Sanità della Tosca-

na, Daniela Scaramuccia, ha inviato una let-

tera diffusa da Vicepresidente della Conferenza

Regionale delle Misericordie della Toscana per

ringraziare le Centrali Operative 118 ed i vo-

lontari per l’impegno mostrato nel fronteggiare

l’emergenza neve di quel venerdì 17 dicembre

che ha messo a dura prova tutta la cittadinan-

za. Le Misericordie si sono attivate localmente in

tutta la Toscana già con l’arrivo dei primi fiocchi

di neve, spesso in accordo con le Amministrazio-

ni Comunali, e secondo le procedure previste per

gli eventi di tipo A (locali) dandone comunicazio-

ne alla S.O.M. affinché mantenesse aggiornate le

risorse ancora disponibili. Il rispetto delle proce-

dure del Regolamento di Protezione Civile confe-

derale si è rivelato ancora una volta “vincente”

al momento in cui è entrato in crisi di tutto il si-

stema dei trasporti che, nell’arco di pochissimo

tempo, ha elevato il livello di emergenza al tipo

B (regionale) ed immediatamente dopo al tipo C

(nazionale).

La Sala Operativa Misericordie ha costantemente

aggiornato, 24 ore al giorno, il quadro delle risor-

se disponibili per le attività di protezione civile del

Movimento, e nella serata di venerdì è diventato

anche un punto di riferimento per la popolazio-

ne dopo che l’agenzia giornalistica ANSA ne ha

diffuso il numero telefonico

055-414140.

Un riconoscimento, quindi,

quello dell’assessore regio-

nale alla sanità, meritato da

tutti i confratelli che anoni-

manente sono sempre pronti

ad intervenire mettendo a

disposizione la propria pro-

fessionalità ed esperienza

maturate nel corso di anni di

volontariato senza mai tirarsi

indietro.

eMeRgeNzA Neve

I ringraziamenti dell’assessore Scaramuccia alle Misericordie

Stanziati dalla Regione i contributiper i costi del servizio 118

ANNO 2009

La Regione Toscana ha finalmente deliberato il contri-buto straordinario per la copertura dei maggiori costi

sostenuti dal volontariato nell’anno 2009 per l’esecuzione del servizio 118. Il contributo è stato ripartito fra le ASL sulla base delle ore di stand-by degli equipaggi messi a

disposizione dal volontariato per il servizio 118 (PET). Poiché il contributo è ripar-tito fra le Organizzazioni di Volontariato titolari dell’AQR, le Misericordie dovranno ora stabilire nei rispettivi coor-dinamenti i criteri di riparti-zione complessivamente loro assegnata per ciascuna ASL.

L’Assessore regionale alla Sanita della Toscana

Daniela Scaramuccia

SPECIALE: EROI DELLE MISERICORDIE

6Misericordie d’Italia - Febbraio 2011

Ecco gli eroi delle MisericordieLe Misericordie, da sempre, hanno

mantenuto come servizio la preghie-

ra che unisce i vivi e i morti nella co-

munione dei Santi. Non conosciamo i nomi

di coloro che sono deceduti trasportando i

feriti e i morti delle pestilenze, né quelli di

coloro che morirono sulle linee del fronte di

guerra o nei soccorsi nelle città bombarda-

te. Vorrei ricordare in queste righe coloro

che negli ultimi cinquanta anni sono sta-

ti insigniti di onorificenze civili o coloro ai

quali è stata concessa la Croce al merito

della Carità per aver perso la vita in opere

di soccorso. Fratelli, che potremmo definire

“eroi”, e che hanno lasciato una traccia in-

delebile nel cammino della storia del nostro

grande Movimento. La cappa e la buffa non

sono oggi più in uso, se non nelle manifesta-

zioni religiose o per il rito della vestizione,

ma anche nelle variopinte divise di servizio

si può far conoscere, con un gesto, la parte

sana della nostra Italia e l’impegno giorna-

liero che i Fratelli e le Sorelle della Mise-

ricordia portano avanti sulla scia del Buon

Samaritano dei nostri giorni.

Paolo Diani

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si, le tue ore più belle; dovrai esporti a disagi, a fatiche,

a strapazzi; dovrai sopportare l’inclemenza delle stagioni,

e l’ingratitudine degli uomini; verranno dei momenti in cui

sarà necessario arrischiare anche la vita per soccorrere

chi è caduto sotto i colpi del dolore e della sventura, per

strappare un uomo dall’artiglio della morte. Ebbene, ti senti

l’animo preparato a fare tutto ciò senza che sia conosciuto

il tuo nome; senza la lode ed il premio degli uomini, ma so-

lamente attratto dal premio che il Padre celeste ha promes-

so a coloro che nel Suo nome daranno a chi ha sete anche

un solo bicchiere di acqua?

(dalla formazione dei Maestri dei Novizi della Misericordia di Prato 1591)

ROMANO BERTOLACCINI

Medaglia d'Oro al Merito Civile alla me-

moria - Volontario della Protezione Civi-

le, impegnato, unitamente ad un collega,

a sorvolare con un aereo ultraleggero la campagna

toscana nella difficile ricerca di una donna scom-

parsa da casa da circa venti giorni, perdeva tragi-

camente la vita a seguito di un’improvvisa avaria

al motore del veicolo. Fulgido esempio di elette

virtù civiche, di altruismo e di incondizionato sen-

so del dovere.

Fucecchio (FI) 24 febbraio 2002

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alit

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anch

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iose

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illia

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e a

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2011

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gnia

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bri d

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ano

aver

e co

me

mo-

dello

Cri

sto,

che

dis

se:

“Non

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nuto

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ito,

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ire

e da

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vit

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Infe

rmi s

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mon

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Cam

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ni. L

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uito

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iosi

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ugua

li di

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i e

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i st

essi

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lighi

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L’O

rdin

e, c

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ilisc

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e, s

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ica

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ma

di

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i co

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elle

ope

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i m

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icor

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i” e

fa s

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ell’a

tten

zion

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l mon

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ll’O

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e co

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a

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izio

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rmi,

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pe-

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lle l

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iri-

tual

i, pu

r se

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chio

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dove

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ciò

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io”.

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ra l

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tuto

si

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e m

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ele

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he s

e gl

i in

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nel

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do.

La C

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li e

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e da

ll’az

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ana

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com

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nte

sost

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anit

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, sa

nita

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e pa

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stor

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lare

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com

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man

o

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do a

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tico

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CTF

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zion

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anit

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Chi

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aliz

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issi

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aver

so l

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lo s

piri

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fiore

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oni

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stev

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i. Pu

r ri

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amen

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di

una

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ta o

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ia

e do

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he te

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a ra

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quei

sol

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“Co

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” po

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este

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are

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zane

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n le

qua

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liere

i m

alat

i de

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ittà

acco

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gnan

doli

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ospi

zi d

i cu

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sent

imen

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popo

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izio

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gnia

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dia.

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da, a

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tita

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tutt

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li, e

sist

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zion

i sto

rich

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Mis

eric

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a, q

uella

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Fire

nze,

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dend

o

il M

ovim

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la

più

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ca f

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a di

vol

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riat

o ri

cono

sciu

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do.

Le C

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i

Ogg

i la

Con

fede

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Naz

iona

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ti s

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iali,

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nza

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soc

cor-

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4h,

la p

rote

zion

e ci

vile

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ppi

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ezza

ti e

spe

cific

amen

te

adde

stra

ti, l

e on

oran

ze fu

nebr

i, la

ges

tion

e ci

mit

eria

le, l

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stio

ne

di a

mbu

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ri s

peci

alis

tici

, la

ges

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e di

cas

e di

rip

oso,

i s

ervi

zi

di e

mod

ialis

i aut

oges

titi

, l’a

ssis

tenz

a do

mic

iliar

e ed

osp

edal

iera

, il

tele

socc

orso

e la

tele

assi

sten

za, l

a pr

even

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e de

ll’us

ura,

i co

nsul

-

tori

fam

iliar

i, il

serv

izio

di t

elef

ono

amic

o, l’

assi

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za a

car

cera

ti,

anzi

ani,

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ti, p

orta

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di h

andi

cap,

tos

sico

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ti, m

alat

i

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IDS

e in

fine

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oni

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zion

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2011

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SPECIALE ACCORDO MISERICORDIE CAM

ILLIANI

VII

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ra

io 2

011

so a programm

i da elaborarsi, in comune sintonia,

presso l’Istituto Internazionale di Teologia Pastorale

Sanitaria “Camillianum

” ed i Centri di Pastorale ca-

milliani. L’am

pia disponibilità di risorse professio-

nali nel campo sanitario, im

pegna in particolare la

Confederazione delle Misericordie a realizzare corsi

specifici, disegnati sul bisogno dei destinatari, so-

prattutto nei PVS.

Una forma specifica di form

azione (school of chari-

ty) la si realizza nel vissuto esperienziale, attraverso

missioni internazionali periodiche, volti a sostenere

progetti umanitari in PVS, possibilm

ente laddove

esiste una presenza Camilliana.

Queste esperienze mirano alla form

azione spiritua-

le, umanitaria e sanitaria specifica sui tem

i propri

dell’identità e missione in scenari di disastro natu-

rale o provocato dalla mano dell’uom

o. Le parti si

impegnano anche ad organizzare eventi inform

ativi

su larga scala, allo scopo di presentare e diffondere

i progetti comuni avviati.

pastorale dei grandi disastri

e dell’emergenza

L’ampia

esperienza m

aturata dalle

Misericordie

ed il bagaglio di conoscenze pastorali proprie dei

Camilliani, im

pegnano le parti a promuovere una

riflessione sulla pastorale della emergenza. Questo

è un servizio alla Chiesa italiana ed universale, pun-

tando a creare presso la C.E.I. e/o nelle sedi com-

petenti una sensibilità verso l’oggetto attraverso

attività specifiche in tal senso (Convegni, Seminari,

Giornate di Studio).

I grandi temi teologici che hanno a che fare con il

mondo delle catastrofi sono pure oggetto di condi-

visa riflessione. La riflessione deve poi essere un

contributo alla Chiesa invitata a farsi prossimo, at-

traverso il proprio personale, nelle emergenze.

Cabina di regia

Le parti si impegnano a creare una “cabina di regia”

comune (steering com

ittee) che guiderà, in accor-

do e come piena espressione dei propri organi di

governo, i punti oggetto dell’accordo. La cabina di

regia è un comitato che svolge attività di pianifica-

zione e programm

azione degli interventi di emer-

genza e non, in riferimento al presente accordo.

Questo comitato operativo com

posto da tecnici di

entrambe le parti opera nel rispetto del presente

accordo e dei successivi protocolli e risponde di-

rettamente alle rispettive presidenze o segreterie

generali. Il comitato operativo ha il com

pito di ela-

borare proposte e di gestire progetti comuni; inol-

tre organizza eventi formativi ed inform

ativi rivolti

ai componenti delle due organizzazioni. Le parti si

impegnano entro e non oltre 30 giorni dalla firm

a

del presente accordo a concordare una program-

mazione articolata delle attività alm

eno di caratte-

re semestrale.

modalità di intervento um

anitario in grandi

emergenze naturali o provoCate dall’uom

o

Le parti si impegnano ad operare in sinergia, nel

rispetto delle reciproche competenze e all’interno

di una progettualità comune all’interno delle em

er-

genze umanitarie. Per rafforzare la com

une intesa,

le parti concordano un reciproco invito laddove una

o l’altra intendesse prestare il proprio intervento,

lasciando alla controparte piena libertà esecutiva.

Per questo si impegnano ad elaborare un protocol-

lo comune che dovrà regolare il rapporto fra le parti

ed a impegnare in via diretta o indiretta le risorse

necessarie alla progettualità concordata in risposta

alle stesse. Le parti si impegnano altresì a rendere

operativo un nucleo di valutazione (N.d.V.) che co-

noscendo e condividendo i reciproci valori e finalità

possa valutare e pianificare risposte agli eventi in

oggetto. Detto N.d.V. deve essere pronto a partire

verso il luogo dell’evento entro 48 ore dalla richie-

sta dell’intervento. Il N.d.V. deve essere apposita-

mente form

ato attraverso specifici percorsi forma-

tivi stabiliti dalla cabina di regia. Alcune specifiche

professionalità possono altresì essere richieste e

ricercate all’interno del movim

ento sulla base della

natura dei vari eventi.

dimensione Finanziaria

Le parti si impegnano a sostenere il presente ac-

cordo creando all’interno dei propri bilanci uno

specifico budget che risponda ai punti oggetto

dell’accordo. Tale fondo economico, ha lo scopo di

finanziare le future operazioni. Eventuali iniziative

comuni, com

e eventi formativi od altro, potranno

essere finanziati attraverso questo fondo, tenuto

conto comunque della possibilità im

provvisa del

verificarsi di eventi che richiedano un copertura

economica. In caso di eventi di estese dim

ensioni,

le parti si impegnano a prom

uovere iniziative rivol-

te alla raccolta di fondi per lo specifico evento.

veriFiCa

Tale accordo sarà oggetto di una apposita verifica

almeno annuale e i contraenti potranno di com

une

accordo apporre integrazioni o indicare opportuni

adeguamenti.

Inserto Centrale.indd 7

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SPECIALE ACCORDO MISERICORDIE CAM

ILLIANI

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ra

io 2

011

E’ stata un’em

ergenza nell’emer-

genza, il

terremoto,

per gli

abitanti e le strutture inter-

nazionali che

operavano ad

Haiti. E

’ quanto testimoniano i confratelli delle

Misericordie che hanno portato il loro contribu-

to nei mesi di febbraio e m

arzo alla struttura

ospedaliera San Camille, gestita dai Cam

illiani.

Dopo un prim

o sopralluogo del Nucleo di Valuta-

zione dell’Ufficio gestione E

mergenze di M

assa

(UG

EM

) delle Misericordie, il 24 febbraio sono

partiti cinque confratelli della Protezione Civile

coordinati da Tarcisio Coresi, responsabile del

Pronto Impego dell’U

GE

M. I confratelli hanno

dato il loro contributo soprattutto a livello lo-

gistico e organizzativo, aiutando la già efficien-

tissima struttura ad aum

entare i posti letto, ad

organizzare meglio alcuni settori e a trasportare

malati ed inferm

i dalla struttura alla nave ospe-

dale italiana “Cavour”, messa a disposizione dal

Dipartim

ento Nazionale di Protezione Civile.

“La struttura ospedaliera gestita dai Camilliani

è già una struttura d’eccellenza” ha affermato

Coresi di riotorno dalla spedizione. “Noi abbia-

mo solo portato il nostro piccolo contributo in un

mom

ento d’emergenza e di confusione per tutto

lo Stato di Haiti, già assai provato dalla povertà

e dall’indigenza. Abbiamo m

ontato dei gazebo

destinati alla riabilitazione e alla costruzione

delle protesi. I materiali sanitari e le attrezzatu-

re mediche che abbiam

o portato dall’Italia, inol-

tre, hanno permesso di am

pliare la struttura di

pronto soccorso. Ma non ci siam

o occupati solo

di questo. Le strumentazioni sanitarie e i gazebo

che avevamo spedito dall’Italia, infatti, ci han-

no messo più di sette giorni ad arrivare a causa

delle difficoltà interne aggravate dall’emergenza

terremoto. N

el frattempo abbiam

o aiutato i Ca-

milliani ad organizzare m

eglio gli spazi, riducen-

do ad un unico magazzino più efficiente i cinque

che erano in funzione prima, recuperando così

spazio per nuovi posti letto, e abbiamo dato una

mano anche ad altre strutture a spostare m

alati

ed infermi da un ospedale all’altro o sulla nave

militare “Cavour” con l’elicottero in dotazione

all’Esercito. M

a non solo. Ci siamo anche im

-

provvisati imbianchini e abbiam

o aiutato nella

sistemazione degli im

pianti elettrici. Si è tratta-

to insomm

a venti giorni davvero faticosi, ma si-

curamente ricchi di soddisfazione. U

n’esperien-

za che sicuramente rim

arrà impressa a lungo

nella nostra mem

oria”.

L’Ordine di S. Cam

illo è presente ad Haiti dal

1995 e dalla fine del 2001 è attivo con un centro

sanitario, il Foyer “S. Camille”, realizzato grazie

alla generosità ed alla collaborazione di tanti

volontari e benefattori italiani. Il Foyer è nato

per rispondere ai gravi problemi sanitari della

popolazione locale su un territorio densamente

popolato da una stragrande maggioranza di po-

veri. Il Centro, rivolto agli adulti e ai bambini, si

prende cura in modo particolare di questi ulti-

mi, i più colpiti dalla crisi che soffoca il piccolo

Paese caraibico e dove numerosi sono i bim

bi

denutriti, disabili a causa di malattie infantili o

d’incidenti, così come è altissim

a la percentuale

di giovani, bambini e donne colpiti dalla tuber-

colosi e dall’AIDS.

Oltre alle attività all’interno del Centro cam

illia-

no, i religiosi e le religiose sono impegnati in vari

programm

i sul territorio. Questi aiuti, indirizzati

a molte fam

iglie povere dell’area, permettono,

ad esempio, d’inserire alm

eno un figlio a scuola

(attraverso i “sostegni a distanza” sponsorizza-

ti da famiglie italiane) oppure di ricevere delle

derrate alimentari o di partecipare a program

-

mi di prevenzione sanitaria o ancora di ottenere

Gli in

te

rv

en

ti in

sin

er

Gia

Haiti, un’em

ergenza nell’emergenza

Inserto Centrale.indd 2

10-02-2011 9:51:58

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11

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anita

rie,

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amill

iani

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ordi

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alità

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alità

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pro

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ti di

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mer

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eric

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e al

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nze

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nica

, enf

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zion

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ndo

ricor

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SPECIALE ACCORDO MISERICORDIE CAM

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io 2

011

ri, liturgie ecumeniche, form

azione a tutto il

personale e formazione ai form

atori dell’unità

di accompagnam

ento spirituale dell’ospedale.

Abbiamo educato persone che altrim

enti era-

no completam

ente bloccate da dolorosi sensi

di colpa: molti pazienti m

orirono nel crol-

lo dell’ospedale. Il carisma cam

illiano brilla

nell’attività pastorale CTF, brilla come la lam

-

pada del Vangelo, perché mostra che dietro

non ci sono doppi interessi, ma solo il bene di

povera gente. Brilla perché m

ostra la miseri-

cordia, la compassione, l’assistenza integrale

e continua, la carità operosa, la qualità del-

la relazione e comunicazione e soprattutto la

personalizzazione dell’intervento. Una cosa è

arrivare in un paese dimenticato e lasciare ai

carabinieri quello che uno ha portato, ed altra

cosa è stata la modalità CTF di bussare porta

per porta e consegnarlo personalmente con

una parola e un sorriso. Brilla anche perché in

quest’anno siamo riusciti a sm

ascherare, en-

trando nelle famiglie, tante situazioni di falsità

e conflitti che rendevano infelice la vita. L’in-

tevento CTF ha permesso a varie fam

iglie sa-

narsi, ad altre no, però è sempre stato un’oc-

casione di rimettersi in cam

mino e cam

biare,

sia dentro che fuori.

Padre P

ietro Magliozzi

Ministro degli Inferm

i

Le esperienze della Camillian

Task Force2004: 4 m

issioni CTF •

in Indonesia, Sudan, Florida, Haiti.2005: 3 m

issioni CTF in •

Indonesia, Tailandia e India, Nias2006: 3 m

issioni CTF •

in Filippine, Indonesia (Yogkarya), e Indonesia (Kupang)2007: 1 m

issione CTF •

in Perù.2008: 2 m

issioni CTF in •

Maranm

ar, Filippine.2009: 3 m

issioni CTF in •

Abruzzo, Kenia, Filippine.2010: 4 m

issioni CTF •

in Haiti, Cile, Pakistan, Tailandia.

I confratelli delle Misericordie insiem

e ai ministri

degli infermi della Cam

illian Task Force.

A sinistra l’ospedale di Cauquenes dopo il sisma

Inserto Centrale.indd 5

10-02-2011 9:52:13

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SPECIALE ACCORDO MISERICORDIE CAM

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011

Quella che ha colpito il Cile è sta-

ta una tragedia di imm

ani pro-

porzioni, che non ha colpito solo

città, paesi e costruzioni, ma il

cuore e la mente di un popolo intero. In questo

Paese i Camilliani sono stati presenti non solo

come una com

unità religiosa in una diocesi, ma

sono stati riconosciuti nel mondo della scien-

za e della cultura cilena: hanno evangelizzato

la cultura. La sinergia con il Movim

ento delle

Misericordie ha visto l’invio di un nucleo di

Valutazione dell’Ufficio G

estione di Massa del

Movim

ento, che ha poi finanziato, attraverso

Caritas Cile, un modulo pediatrico all’ospedale

di Parral capace di ospitare circa 2mila bam

-

bini l’anno e un modulo per m

alati oncologici

all’ospedale di Cauquenes capace di ospitare

2mila pazienti l’anno. M

a la vera forza dell’in-

tervento della Camillian Task Force (CTF) è

stato l’aiuto psicologico e spirituale. Pochissi-

mi gruppi, infatti, offrono oggi form

azione nel

post-terremoto su relazione d’aiuto in em

er-

genza. Nei congressi, tutti sono coscienti che

un terremoto è più di una distruzione di case

private e strutture pubbliche, il terremoto di-

strugge “paradigmi culturali” essenziali per

vivere. A nove mesi dal terrem

oto il 21,4% dei

santiaghini e il 22,9% di chi abita nella zona

dell’epicentro avevano ancora sintomi di stress

post-traumatico (disturbi di evitam

ento, agita-

zione, fobie, ansia cronica, angustia, incubi,

ricordi ossessivi, depressione). Su questi dati

i camilliani della CTF, il M

inistero della Salute,

caritas nazionale e due università si sono pro-

posti di studiare il fenomeno e intervenire in

maniera specialistica introducendo eserienze

di spiritualità integrale e sistemica nel post-

terremoto. G

ià il conferre cileno ebbe l’idea di

mettere varie religiose nelle tendopoli poste

fuori delle città distrutte dal terremoto per far

sentire le persone che avevano perso casa e

chissà quant’altro, accompagnate da D

io. Noi,

come Cam

illian Task Force, questo l’abbiamo

realizzato a vari livelli e per nove mesi. Con

la mobil clinic si arrivava nel paesino o nel

podere isolato, era un gruppo con infermiera

o medico, assistente sociale, psicologa, suora

camilliana con pastorale della salute o con te-

ologa, l’accompagnam

ento era integrale e nei

casi più difficili continuava nel tempo. L’anno

è stato una serie di incontri di preghiera, riti-

Gli in

te

rv

en

ti in

sin

er

Gia

Cile, al prim

o posto il “soccorso spirituale”

Nella foto in alto le rovine del terribile terremoto. Qui sopra

il disastro lasciato dallo tsunami conseguente al sism

a

Inserto Centrale.indd 4

10-02-2011 9:52:08

7Misericordie d’Italia - Febbraio 2011

Ecco gli eroi delle Misericordie

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Ma pensa che dovrai sacrificare i tuoi comodi, i tuoi ripo-

si, le tue ore più belle; dovrai esporti a disagi, a fatiche,

a strapazzi; dovrai sopportare l’inclemenza delle stagioni,

e l’ingratitudine degli uomini; verranno dei momenti in cui

sarà necessario arrischiare anche la vita per soccorrere

chi è caduto sotto i colpi del dolore e della sventura, per

strappare un uomo dall’artiglio della morte. Ebbene, ti senti

l’animo preparato a fare tutto ciò senza che sia conosciuto

il tuo nome; senza la lode ed il premio degli uomini, ma so-

lamente attratto dal premio che il Padre celeste ha promes-

so a coloro che nel Suo nome daranno a chi ha sete anche

un solo bicchiere di acqua?

(dalla formazione dei Maestri dei Novizi della Misericordia di Prato 1591)

Giuliano del Chiaro

Giovane eroe delle Misericordie -

Croce d'oro al valore della Carità

decretata dalla Confederazione

Nazionale delle Misericordie al confratello

diciassettenne Giuliano Del Chiaro della

squadra Pronto Soccorso Misericordia di

Viareggio.

"Generosamente dedicando la propria gio-

vinezza al cristiano messaggio della carità,

fu, benché appena diciassettenne, uno dei

fratelli più attivi della squadra volontaria di

pronto soccorso della Misericordia di Via-

reggio, esempio a tutti per dedizione e ardi-

mento. Accorso con la squadra del polmone

d'acciaio per un salvataggio di due stra-

nieri che stavano per annegare nel mare

sconvolto da turbinosa tempesta, effettua-

va unitamente ai confratelli della squadra

e ai Vigili del Fuoco una cordata a braccia,

esponendosi quale primo della cordata

sulle onde infuriate per trarre a riva i due

pericolanti ormai in preda al mare. Uno dei

pericolanti veniva raggiunto e salvato, ma,

mentre l'eroico giovane già stava afferrando

nelle onde il secondo, la tempesta lo traeva

al largo ove trovava nobile morte. Giova-

ne virgulto fiorito nell'albero plurisecolare

delle Misericordie sanguine fidem signavit,

sigillando nel suo spontaneo sacrificio la

perenne fecondità dell'ideale cristiano nelle

opere di fratellanza umana e dell'amore.

Mare di Viareggio, 21 Agosto 1963.

Nel 1964 il Presidente della Repubblica concesse al giovane la medaglia d'oro al va-lor civile «per il mirabile esempio di nobile altruismo spinto fino al sacrificio».

PaSQuale anTonini

Croce al merito della Carità alla memoria - Generosamente dedicando la

propria vita al cristiano messaggio della carità fu uno dei fratelli più attivi

e disponibili della Misericordia di Magione. Mentre stava cercando con la

squadra di mettere in sicurezza un cavalcavia che stava per essere travolto dalle

acque in piena - per effetto delle piogge torrenziali che si sono abbattute un po’

in tutta Italia e in Umbria in modo particolare - fu letteralmente travolto, fino a

precipitare in un piccolo fosso da dove non gli fu possibile sollevarsi. Giovane con-

fratello alla scuola della carità e dell’amore, col suo spontaneo sacrificio, dimostrò

la perenne fecondità dell’ideale cristiano della Misericordia.

Corciano (PG) 29 novembre 2010

SPECIALE: EROI DELLE MISERICORDIE

MISERICORDIE FEBBRAIO 2011.indd 7 10-02-2011 9:09:02

gIOvANI

8Misericordie d’Italia - Febbraio 2011

Il MOvIMeNtO CHe CReSCe

All’IVD celebrata la prima giornatadei Giovani delle Misericordie d’Italia

Domenica 5 dicembre 2010 è stata ce-

lebrata la ventiseiesima edizione della

Giornata Internazionale del Volonta-

riato (IVD) istituita dal generale delle Nazioni

Unite attraverso la Risoluzione 40/212 del 17

dicembre 1985. La IVD è oggi celebrata in tut-

to il mondo con migliaia di volontari impegna-

ti in una serie di iniziative tra cui conferenze,

mostre, e tante altre attività per valorizzare il

ruolo e il lavoro dei volontari nelle loro comu-

nità, sottolineando la differenza che per queste

fanno nella vita di tutti i giorni. I giovani volon-

tari delle Misericordie hanno così organizzato

un momento di incontro per ricordare questa

importante data dando vita alla prima giornata

dei giovani delle Misericordie, molto numerosi

tra quelle del Centro Sud. Calda ed ospitale l’ac-

coglienza riservata dalla Misericordia di Roma

San Romano che si è offerta di ospitare l’evento.

La giornata del 5 dicembre ha visto la parte-

cipazione istituzionale del Consigliere di Presi-

denza e responsabile dei Giovani della Confe-

derazione nazionale delle Misericordie d’Italia

Maria Petrà, il Consigliere nazionale Giuseppe

Tresca, il Governatore della Misericordia di

Roma San Romano Gian Piero Sbaraglia e Anto-

nio Teodosio, responsabile della pagina ufficiale

su Facebook “Giovani Misericordie d’Italia” e

Governatore della Misericordia di Montoro In-

feriore. Sono stati portati i saluti del Presidente

nazionale Gabriele Brunini, del Vice Presidente

di Conferenza Lazio Giovanni Vanni ed un saluto,

Durante la Giornata Internazionale del Volontariato i confratelli

del Movimento giovanile hanno deciso di ritrovarsi a Roma

per condividere un primo momento di confronto e di conoscenza

unito ad un momento di riflessione sul ruolo im-

portante svolto da questi ragazzi nelle loro vesti

di Volontari di Misericordia, è stato portato dal

Correttore della Misericordia di Roma San Ro-

mano Don Marco Fibbi che, durante la Santa

Messa, ha poi ricordato il Confratello Pasquale

Antonini recentemente scomparso durante un

servizio per l’emergenza maltempo in Umbria.

Nel pomeriggio è stato presentato il “Progetto

Betlemme” dall’operatrice umanitaria incarica-

ta dalla Confederazione, Sarah Lupu, che ha

raccolto le prime manifestazioni di interesse

dei presenti per garantire la presenza dei vo-

lontari in quei territori dove nascerà la nuova

Misericordia. E’ stato inoltre proiettato il video

sulle attività dei Giovani della Misericordia di

Isola Capo Rizzuto, i primi a far nascere que-

sto gruppo in seno alla Misericordia calabrese.

Molti i progetti futuri: tra questi la possibile

partecipazione di una delegazione dei giovani

alla prossima Giornata Mondiale della Gioven-

tù che si terrà a Madrid nel 2011. Presente an-

che Don Gianluca Vigorelli, Correttore regiona-

le della Conferenza Lazio, presente all’incontro

sin dal primo pomeriggio, ha dato la propria

disponibilità a seguire da vicino le prossime

iniziative dei Giovani delle Misericordie d’Ita-

lia, così come già ha fatto Don Simon Imperio-

si, Correttore delle Misericordie della Toscana,

partecipando all’incontro della Porrettana del-

lo scorso ottobre. Durante la giornata, e come

ulteriore spunto di riflessione, è stato inoltre

distribuito ai ragazzi il volume “Il profumo del-

la libertà” edito dal Ministero della Gioventù,

in cui sono raccolti alcuni contributi sull’opera

e la figura di Giovanni Falcone e Paolo Bor-

sellino (per i contenuti del libro, contributi e

riflessioni: www.ilprofumodellaliberta.it ). Un

ringraziamento all’Associazione Modavi Onlus

di Roma che ha reso possibile la distribuzione

di queste copie durante la giornata.

le IMPReSSIONI

UNA PARTENzA “COL PIEdE GIUSTO”

E’ stato un vero piacere ricevere i rappresentan-

ti dei Giovani delle Misericordie d’Italia presso la

nostra sede di Roma S. Romano. Guidati dall’entu-

siasmo del Governatore Antonio Teodosio i giovani

hanno dato testimonianza di interesse profondo

allo spirito innovativo delle Misericordie, volendo

ricoprire quel ruolo carico di ardore ed entusiamo

che dovrà caratterizzare gli anni futuri, rinvigoren-

do quei settori che fisiologicamente tendono oggi

all’indebolimento.

La partenza è col piede giusto se da parte sia degli

“anziani” che dei giovani si punta il dito ai valori

fondanti la Misericordia quale elemento impre-

scindibile per un volontariato qualificato e qualifi-

cante: il Vangelo è la regola che ci guida e le opere

di Misericordia Corporali e Spirituali il compito a

tutti noi assegnato dal fondatore. Perciò, corag-

gio nell’andare avanti anche se all’inizio le unità

appaiono poche e le difficoltà molte: “Si Deus

nobiscum, quis contra nos?”. Un grande augurio

ad Antonio con la certezza che da parte nostra,

confratelli più grandi, ci sarà tutto l’appoggio e la

fraterna collaborazione nell’affrontare le vie “tor-

tuose” di ogni cammino cristiano, come ci indica

il Vangelo di oggi.

Gianpiero Sbaraglia

Governatore della Misericordia di Roma

San Romano

UN’ESPERIENzA ChE CI AIUTA A CRESCERE

Mi chiamo Monica e sono una volontaria della Mise-

ricordia di Piazza di Pandola (Montoro Inferiore). Sono

iscritta alla Misericordia da tre anni circa e adesso

sono qui a scrivere alcune righe riguardanti la Prima

Giornata dei Giovani delle Misericordie che si è tenuta

il 5 Dicembre. Sono rimasta contenta della giornata

trascorsa insieme ad altri volontari (la maggior parte

coetanei). Si è parlato di progetti interessanti per le

varie popolazioni. Personalmente, ho notato che molti

giovani oggi fanno volontariato: sono esperienze in

più che nella vita ci aiutano a crescere. Un grazie par-

ticolare a coloro che hanno organizzato questa due

giorni ed anche al nostro Governatore della Miseri-

cordia, che tanto fa per noi.

Monica Faggiano

Consorella della Misericordia di Piazza di Pandola

LE PRIME BASI dI UN GRANdE PROGETTO

Sono molto contento dell’esperienza fatta perché

ho avuto la possibilità di comprendere appieno lo

spirito vero della Misericordia, così vivo nei ragaz-

zi. In questi due giorni si sono gettate le basi per

il movimento giovanile e questo grazie al grande

contributo della Confederazione che ha manife-

stato il suo sostegno con la presenza costante del

Presidente Nazionale, Gabriele Brunini, e dei consi-

glieri di Presidenza, Giuseppe Tresca e Maria Petrà.

Quest’ultima è stata la vera trascinatrice della ma-

nifestazione, in quanto, con la sua presenza duran-

te l’intero evento, ha suggerito numerose iniziative

ed ha favorito il confronto tra giovani provenienti

da diverse regioni. Nella due giorni i ragazzi hanno

avuto l’occasione di sentirsi parte integrante di un

progetto che li vede protagonisti.

Domenica, giornata clou dell’evento, i giovani

sono venuti a conoscenza del “progetto Betlem-

me” grazie alla presenza dell’operatrice umani-

taria Sarah Lupu, alla quale vanno i più sentiti

ringraziamenti per la disponibilità e la professio-

nalità manifestata. Questa iniziativa ha riscosso

molti consensi tra i partecipanti.

Il mio più sincero grazie alla Misericordia di Roma

San Romano che ci ha ospitati nel migliore dei

modi, al suo Governatore Gian Piero Sbaraglia

e al correttore spirituale Don Marco Fibbi, che

entrambi, con i loro interventi durante la discus-

sione, hanno dato ulteriori spunti di meditazione

sui veri valori che devono accompagnare noi vo-

lontari di Misericordia.

A Don Gianluca Vigorelli il mio plauso e la mia

riconoscenza per aver dato subito con grande

entusiasmo la sua disponibilità a seguire le ini-

ziative di noi giovani. Momenti di riflessioni han-

no accompagnato la presentazione del libro “Il

profumo della libertà”, edito dal Ministero della

Gioventù. Tantissime sono state le idee dei gio-

vani presenti, accompagnate dalla promessa di

incontrarci quanto prima per dar seguito a que-

sto Movimento. Non ultimo va il mio più sentito

grazie ad Eleonora Amici, che mi è stata sempre

vicina durante l’organizzazione con la sua pre-

senza e i suoi suggerimenti.

Antonio Teodosio

Governatore di Piazza di Pandola

(Montoro Inferiore) e responsabile della pagi-

na facebook “Misericordie Giovani”

Alcuni momenti della giornata

PROtezIONe CIvIle

9Misericordie d’Italia - Febbraio 2011

Il dIbAttItO

Ugem e livelli organizzativi decentrati:serve un maggior dialogo?Dati gli ultimi dibattimenti all’interno del Movimento sull’organizzazione della Protezione Civile

delle Misericordie, abbiamo chiesto un parere a Federico Bonechi, responsabile dell’Ufficio

Emergenze della Conferenza Regionale Toscana e a Paolo Diani, direttore dell’Ugem

L’Ugem nasce nel 1994 all’indomani della Legge Nazionale 225/92 e dopo una

lunga ed approfondita riflessione e la ripetuta verifica “sul campo”, durante le

emergenze di quegli anni, delle soluzioni organizzative che poi hanno trovato

posto nell’attuale Regolamento confederale.

La stessa struttura organizzativa dell’Ugem, suddivisa in settori, risponde per la parte di

competenza a quel “Metodo Augustus” che è tutt’ora lo schema organizzativo dello Stato

nella fase dell’emergenza.

Dunque il Regolamento confederale è tutt’oggi assolutamente parallelo e corrispondente

a quello disegnato dalla legge dello Stato ed è sicuramente per questo che quando inter-

vengono le Misericordie, nelle grandi come nelle piccole emergenze, l’efficacia della loro

azione viene unanimemente riconosciuta.

Tanto che dopo il terremoto dell’Aquila, il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile

ha voluto promuovere per le fasi di emergenza di tipo C, il potenziamento delle organizza-

zioni nazionali, tra queste anche la nostra Confederazione, con il cofinanziamento di una

struttura campale di gestione di un campo di accoglienza per 250/350 persone, per dare

una risposta ulteriore all’eventuale bisogno.

Negli anni recenti, e fino a quel momento,

il Dipartimento Nazionale aveva pensato di

poter affidare le risposte alle emergenze di

tipo C al concorso delle Regioni, contando sul

solo “principio di sussidiarietà” e limitandosi

al loro semplice coordinamento. Ma il “prin-

cipio di sussidiarietà” è appunto un principio

che, per quanto apprezzato ed apprezzabile,

non è uno schema od una struttura operativa.

Proprio per questo il Dipartimento ha dovuto

recuperare appieno lo spirito e la lettera del-

la L.N.225/92 riconoscendo nuovamente alle

cinque maggiori organizzazioni di volontaria-

to il ruolo di “strutture operative” previsto

dall’articolo 11 della legge, potenziandole e

finanziandone la ricostituzione.

Nel nostro Movimento la classificazione de-

gli ambiti di intervento ricalca dunque quel-

la dello Stato, dove l’emergenza di Classe A

viene affidata al Comune (per noi al Gruppo)

quella di Classe B alle Regioni ed alle Pro-

vincie (per noi al Raggruppamento od al Coordinamento dei Raggruppamenti da parte

delle nostre Conferenze regionali) e quella di Classe C allo Stato tramite il Dipartimento

Nazionale dei Protezione Civile (per noi all’Ugem).

Così come avviene per le articolazioni dello Stato, anche nel nostro Movimento un qual-

siasi impiego di risorse in emergenze di classe A e B, indipendentemente dalla responsa-

bilità operativa sul campo da parte del Sindaco (per noi il Capo Gruppo) e del funzionario

regionale o provinciale (per noi il Coordinatore regionale od il Capo Raggruppamento),

viene (o dovrebbe) essere comunicato alla Sala Operativa Centrale (SOM) perché tenga

aggiornate la quantità di risorse impiegate e quelle ancora disponibili in caso di ulteriori

necessità.

Perché ciò avvenga, è necessario che tutte le articolazioni locali, provinciali e regionali

adottino lo stesso linguaggio e le stesse procedure: per questo l’Ugem organizza corsi ed

esami in tutta Italia. Si tratta di un processo di formazione e di informazione che viene

costantemente ripetuto ed allargato. Può esservi talvolta qualche difficoltà di “comunica-

zione” fra la struttura centrale dell’UGEM e qualche articolazione regionale o locale, ma

questo è quasi sempre fisiologicamente legato ai tratti caratteriali e culturali delle per-

sone. Ciò non vuol dire che non ci si debba migliorare, e per farlo, noi delle Misericordie,

abbiamo un unico, ma potente strumento: quello della crescita dello spirito di servizio e

della fratellanza.

Paolo Diani

Direttore Ufficio Gestione Emergenze di Massa Misericordie d’Italia

Le Misericordie sono attualmente regolate da uno statuto in cui il de-

centramento è solo marginalmente previsto nell’art. 21 comma 10 del

Regolamento di esecuzione. Ai sensi del suddetto comma 10, in Toscana

si è sentita l’esigenza di strutturare una Conferenza dei Coordinamenti Zona-

li (detta per brevità Conferenza Toscana) vuoi per l’alto numero e la vitali-

tà delle nostre Misericordie, vuoi perché con la Regione esistono rapporti di

convenzione-collaborazione di lunga data, vuoi perché anche altre realtà, come

l’ANPAS, sono vive e particolarmente presenti, ed è quindi nostro dovere tenere

il passo.

Anche in base al successivo comma 11, la Conferenza Toscana ha delegato

propri rappresentanti a tenere contatti con le istituzioni di livello regionale, co-

struendo quelli che oggi sono diventati importanti rapporti di collaborazione.

Nel settore della protezione civile, la Conferenza Toscana non ha fatto altro che

adottare il principio fondante del sistema nazionale della protezione civile e

cioè il principio della “sussidiarietà”. Così come il primo responsabile della pro-

tezione civile in ogni Comune è il Sindaco,

che organizza le risorse comunali secondo

piani prestabiliti per fronteggiare i rischi

specifici del suo territorio, nel nostro caso

troviamo la singola Misericordia. Quando

si verifica un evento calamitoso, il Servi-

zio nazionale della protezione civile è in

grado, in tempi brevissimi, di definire la

portata dell’evento e valutare se le risor-

se locali siano sufficienti a farvi fronte.

In caso contrario, si mobilitano immedia-

tamente i livelli provinciali, regionali e,

nelle situazioni più gravi, anche il livello

nazionale, integrando le forze disponibili

in loco con gli uomini e i mezzi necessari.

Così noi ci siamo organizzati seguendo la

nostra “gerarchia”: Coordinamenti Zonali,

Conferenza Toscana ed Ugem. Ma soprat-

tutto si identificano da subito le autorità

che devono assumere la direzione delle

operazioni: è infatti evidente che una si-

tuazione di emergenza richiede in primo

luogo che sia chiaro chi decide, chi sceglie, chi si assume la responsabilità degli

interventi da mettere in atto.

Nei casi di emergenza nazionale questo ruolo compete al Dipartimento della

Protezione Civile, mentre la responsabilità politica è assunta direttamente dal

Presidente del Consiglio dei Ministri. Così anche nel nostro mondo l’Ugem do-

vrebbe seguire tutti gli aspetti di livello nazionale promuovendo al massimo la

nascita ed il funzionamento dei livelli Regionali cosiddetti delle Conferenze.

Fatta questa importante premessa è ingiusto dire che Conferenza Toscana non

parla con l’Ugem, sia perché organizza tutto quello che rientra nel al livello

regionale e non oltre, sia perché ogni giorno vive i territori e le problematiche

della propria regione, conoscendone i rischi, le risorse e l’organizzazione, cosa

che non potrà mai fare l’Ufficio Nazionale, perché sarebbe impossibile gestire

con perizia ed attenzione la vita di tutte le regioni italiane.

Pertanto il flusso, inizialmente, dovrebbe essere diverso, e cioè l’Ugem dovreb-

be scrollarsi da una vecchia posizione non più in linea con le normative ed i

sistemi attuali e collocarsi come il Dipartimento Nazionale si colloca rispetto al

modello italiano di organizzazione della protezione civile. Se così fosse il nostro

sarebbe davvero un modello di moderna organizzazione illuminata dalla carità

cristiana e dalla sussidiarietà.

Federico Bonechi

Responsabile Protezione Civile Conferenza Toscana

Federico Bonechi Paolo Diani

MISeRICORdIe

10Misericordie d’Italia - Febbraio 2011

PROgettI

“Amici senza frontiere” estate 2011Le adesioni entro febbraio

La Confederazione Nazionale informa

che continua anche quest’anno nel pe-

riodo estivo il progetto “Amici senza

Frontiere” destinato all’ ospitalità dei bambini

bielorussi. Le Misericordie che volessero par-

tecipare devono comunicare alla Confederazio-

ne la loro adesione entro il mese di febbraio.

Alla richiesta si prega di allegare la lista con

i nominativi o meglio ancora inviare un e-mail

a segreteria@misericordie. Ecco i documenti

richiesti

- Per la Questura serve la dichiarazione ri-

lasciata dai nuclei familiari ospitanti (Carta

semplice come mod. fax-simile che invieremo)

con allegate fotocopie di documenti di identità

validi (relative agli adulti residenti);

- Elenco delle famiglie contenente: cognome,

nome, data di nascita, via e luogo di residenza,

numero di telefono dell’intero nucleo familia-

re.

- Visto dell’elenco alla Questura del luogo di ac-

coglienza da farci pervenire prima possibile.

- In riferimento al periodo richiesto per il sog-

giorno si fa presente che la documentazione

sopra richiesta dovrà irrinunciabilmente per-

venire entro 90 giorni prima dall’arrivo degli

gruppi; ciò per consentire lo svolgimento delle

pratiche presso il Comitato Minori a Roma sen-

za pregiudizio per il rilascio del nulla osta.

- All’arrivo dei bambini portare con se il nulla

osta del Comitato da consegnare e fare tim-

Il Carnevale è arrivato e la Misericordia di Viareggio si

prepara a dare il proprio contributo per la promozio-

ne dell’edizione 2011 di Burlamacco. Anche quest’anno

infatti la famiglia della Misericordia, insieme a ReteVersi-

lia, Radio Versilia e Canale 39, ha realizzato il tradizionale

Manifesto del Carnevale di Viareggio, già presentato uffi-

cialmente al termine dei festeggiamenti dello scorso anno.

Immancabili anche quest’anno, oltre al manifesto, le tradi-

zionali cartoline e bandiere, per far sventolare sui terrazzi

di tutta Viareggio i colori e la magia di Burlamacco, e per

promuovere le date del Carnevale 2011 (20 e 27 febbraio, 6,

8 e 13 marzo) e addobbare così la città a clima di festa.

Bandiere, manifesti e cartoline del Carnevale, firmate Mise-

ricordia, Rete Versilia, Radio Versilia e Canale 39, sono di-

sponibili presso la segreteria della Misericordia, nella sede

storica di via Felice Cavallotti.

Anche quest’anno il ricavato delle vendite di bandiere e

cartoline sarà devoluto in beneficenza: la somma raccolta

andrà infatti all’istituto per l’infanzia Elisabetta De Sortis

di Varignano.

Il soggetto del manifesto 2011 è come sempre a firma del

maestro futurista viareggino Uberto Bonetti, grazie alla col-

laborazione e alla cortese disponibilità delle figlie Maria Elda

e Adriana, che hanno messo a disposizione un nuovo, inedito

bozzetto dell’artista, papà di Burlamacco. Sulla scia delle

celebrazioni avvenute nel 2009 per il centenario della sua

nascita, sarà un grande piacere e onore per la città poter go-

dere anche quest’anno di un originale e riscoperto capolavo-

ro del nostro Uberto Bonetti, maestro da sempre compianto

dai concittadini viareggini, il quale ha saputo dare grande

impulso e spettacolarità al Carnevale di Viareggio proprio

con l’invenzione della nostra maschera il “Burlamacco”, e

non di meno attraverso la sua prolifica profusione artistica,

dando una svolta importante all’Arte Futurista, all’archi-

tettura e alla cartellonistica pubblicitaria, di cui Bonetti è

stato maestro incontrastato. E così le figlie Maria Elda e

Adriana, unitamente alla Confraternita della Misericordia di

Viareggio, hanno voluto onorarlo ancora, prendendo come

emblema della sua arte un frontespizio di un testo del 1939,

per donarlo alla cittadinanza viareggina, quale emblema e

manifesto per il Carnevale del 2011.

vIAReggIO

La Misericordia presentail manifesto per il Carnevale

brare alla polizia di frontiera e controllare se

i nominativi sono quelli del nulla-osta dopo di

che confermare subito (possibilmente tramite

fax ) alla Confederazione l’entrata del gruppo

in Italia e le relative variazioni se ci sono.

- Due o tre giorni dopo l’arrivo dei bambini si

deve recarsi in Questura del luogo per svolgere

le pratiche per il permesso di soggiorno.

- All’uscita fare ritimbrare alla polizia di fron-

tiera il nulla osta per l’uscita e riconfermare

alla Confederazione il rientro in Bielorussia del

gruppo.

La Misericordia di Isola Capo Rizzuto, la

Fondazione Cavaliere del Lavoro Car-

mine Domenico Rizzo, la Società Ento

Pan e l’Università Europea di Roma si sono

uniti nel lavoro per l’affermazione della legali-

tà in Calabria e in tutto il Mezzogiorno d’Italia.

E soprattutto per la ricerca di soluzioni per il

reimpiego, con finalità sociali, dei beni e delle

aziende confiscati alle organizzazioni crimina-

li. Lo scorso gennaio è stata firmata a Roma,

presso la sede della stessa Università Europea

di Roma, la convenzione che dà il via a una

sinergia inedita fra il mondo accademico, una

delle fondazioni più impegnate (sin dal 1999)

nel perseguimento dell’obiettivo della legalità

in Calabria (amministrata da un calabrese il-

lustre, il Prof. Avv. Fabrizio Criscuolo, Ordinario

di Diritto Civile nell’Università della Calabria), la

Misericordia di Isola Capo Rizzuto, che ha ma-

turato, dal 2006 ad oggi, una significativa espe-

rienza di riutilizzo a vantaggio della collettività

dei beni sottratti ai clan, e una società privata

cui sono state affidate le azioni comunicative.

Hanno messo la loro firma in calce all’atto, che

giunge dopo mesi di intenso lavoro, di incontri

e di scambio di informazioni, oltre al Prof. Avv.

Fabrizio Criscuolo, legale rappresentante della

Fondazione Carmine Domenico Rizzo che ha

promosso l’iniziativa, il Governatore della Mise-

ricordia di Isola Capo Rizzuto, Leonardo Sacco,

il rappresentante legale della Società Ento Pan

S.r.l. ingegnere Marcello Iancarelli (che si occu-

perà degli aspetti comunicativi dell’iniziativa) e

il Rettore dell’Università Europea di Roma il Prof.

P. Paolo Scarafoni. All’incontro erano presenti

anche il Prof. Alberto Maria Gambino, Ordinario

di Diritto Privato presso l’Università Europea di

Roma, Francesco Cicione, Presidente dell’Ento

Pan S.r.l. nonché vicesindaco di Lamezia Terme,

e gli avvocati Pasquale Ribecco, Fabrizio Pon-

tieri e Gianluca Cortese. L’accordo prevede una

cooperazione molto ampia fra gli enti coinvolti.

Ma il cuore della convenzione è rappresenta-

to dall’impegno comune per ridare vita agli

immobili e soprattutto alle aziende confiscate,

destinate a essere studiate, comprese, risana-

te per ritornare nel circuito economico, legale

stavolta, con lo scopo di realizzare le esigenze

dei soggetti più deboli. La scelta della Miseri-

cordia come unico partner operativo locale - ha

sottolineato il Prof. Avv. Fabrizio Criscuolo - si

deve alla sua storia di soggetto in primo piano

nella lotta ai clan e nella gestione proficua dei

beni sottratti alla ‘ndrangheta ma anche alla

sua capacità di iniziativa economica in settori

socialmente delicati. Non a caso la Fondazio-

ne – si legge nell’accordo appena siglato - si

avvarrà, per il perseguimento di questi obiettivi,

sul piano della direzione e del coordinamento

dei progetti, delle competenze e della profes-

sionalità dell’Università Europea di Roma e sul

piano esecutivo - attuativo proprio della Mise-

ricordia di Isola Capo Rizzuto. Fra le attività cui

darà il suo importante contributo di conoscenze

la Misericordia, c’è anche il censimento e l’ag-

giornamento degli elenchi dei beni immobili e

delle aziende confiscate nel territorio calabrese:

non si tratta di sapere soltanto quanti sono, ma

di individuarne con precisione ubicazione, ca-

ratteristiche, dimensioni e potenzialità, mentre

su un piano diverso dovranno essere esaminate

e capite le esigenze della collettività e dei terri-

tori in cui si trovano i beni confiscati, in modo

da avviarli ad un utilizzo realmente utile e van-

taggioso. Sulla idoneità e sulla realizzazione dei

progetti vigilerà un Comitato Scientifico compo-

sto da professori universitari e da professionisti

di indubbia competenza e moralità.

I numeri del progetto natalizio

La Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia ha concluso in collaborazione con la Fondazione Bielorussa di Misericordia e Salute di Minsk il progetto “Amici senza fron-tiere” Natale 2010. Sono stati 135 i minori, provenienti dalla regione della Bielorussia, ospi-tati per il mese a cavallo del-le festività natalizie (da metà dicembre a metà gennaio) presso le famiglie italiane. Le Misericordie che hanno aderito sono:- Lazio: l’associazione dei Ca-stelli Romani - Campania: Mercato San Se-verino- Puglia : Melpignano

ISOlA CAPO RIzzUtO

Al via un’importante convenzione per l’affermazione della legalità nel Mezzogiorno

La firma dell’accordo

11Misericordie d’Italia - Febbraio 2011 MISeRICORdIe

1) Pulmino disabili; Marca: Fiat; Tipo: Ducato 2500 D tetto alto; Anno 1989; Moto-

re rifatto Km 16.000; Gomme: 50% Allestimento MAF; Carrozzeria da revisionare

2) Ambulanza tipo A; Marca Fiat; Tipo: Ducato 2000 Bz; Anno 1990; Km 160.000

3) Ambulanza tipo A; Marca Fiat; Tipo: Ducato 2000 Bz passo lungo; Anno 1996;

Km 203.000; Interni e carrozzeria buoni; Aria condizionata; Gomme al 60%;

Supporto barella

4)Ambulanza tipo A; Marca Fiat; Tipo: Ducato; Anno 1995; allestimento MAT; Km

74.000; Aria condizionata; Carrozzeria: buona; Gomme al 50%

5)Ambulanza tipo A; Marca: Fiat; Tipo: Ducato; Anno 1997; Km 138.000; Carroz-

zeria: buona; Interni: buoni; Gomme: ant 60% post 30%

6) Ambulanza tipo A; Marca: Fiat; Tipo: Ducato 2800 JTD; Anno 1997; Km

255.000; Motore rifatto (80mila km); Stato carrozzeria: ottimo; Interni: ottimi;

Gomme: 50%

Per ricevere informazioni sugli annunci è possibile scrivere all’ ufficio comunciazione della Confederazione all’ indirizzo [email protected] citando il numero di riferimento, oppure telefonare al numero 055 32611 tutti i giorni dalle 9 alle 13. Per inviare annunci, anche riferimenti a donazioni, è possibile scrivere una e-mail o inviare un fax al numero 055 3261261 indicando le seguenti caratteristiche: marca, tipo, allestimento, anno, km, stato carrozzeria, stato itnerni, gommatura accessori.

Mercatino dell’usato

Presidenza

Gabriele Brunini, Roberto Trucchi,

Roberto Monciatti, Ugo Bellini,

Leonardo Sacco, Giovanni Antonio Vanni,

Maria Petrà, Giuseppe Tresca, Luigi Cardini

direttore Responsabile

Chiara Pietrella

Coordinatore editoriale

Davide Belperio

Società editrice

NTE srl. , Via Bruno Buozzi, 24 - Campi

Bisenzio

Segreteria di redazione

055/3261325 (ore 9-13)

[email protected]

Comitato di redazione

Gabriele Brunini, Davide Belperio,

Chiara Pietrella

hanno collaborato a questo numero

Davide Belperio, Chiara Pietrella,

Paolo Diani, Federico Bonechi, Eleonora

Amici, Marco Iazzolino, Gianluca Staderini,

Gionata Fatichenti

Impaginazione NTE

Stampa Nuova Cesat

Misericordie d’Italia è la voce istituzionale del Movimento delle Misericordie. Esce con 10 numeri l’anno e

viene distribuito gratuitamente in 5.000 copie. Oltre che alle Confraternite (in triplice copia) il giornale viene

inviato anche: alle Asl italiane, alle centrali operative 118, ai centri per le forniture sanitarie, ai vescovi, alle

diocesi e alle parrocchie di riferimento delle Misericordie, ai Prefetti italiani, ai presidenti delle Regioni e agli

assessori alla salute, alle politiche sociali e alla protezione civile, ai presidenti delle Province e agli assessori

alla salute, alle politiche sociali e alla protezione civile, ai Sindaci e agli assessori regionali alla salute, alle

politiche sociali e alla protezione civile, ai Ministeri, a Camera e Senato, alle associazioni sindacali e datoriali,

alle fondazioni bancarie, ai presidenti delle Casse di Risparmio, alle altre associazioni di volontariato e alle

onlus italiane. Misericordie d’Italia è anche scaricabile in pdf dal sito www.misericordie.org alla sezione

“Editoria e comunicazione”.

Misericordie d’ItaliaPeriodico della Confederazione Nazionale

Grande partecipazione, domenica 23

gennaio 2011, all’apertura del Cen-

tenario. Presenti le Associazioni di

Volontariato del Valdarno, dalle Misericor-

die, Pubbliche Assistenze alla C.R.I. con i

labari che hanno sfilato da Piazza Cuoco fino

alla Chiesa della Trasfigurazione dove S.E. il

Vescovo Fausto Tardelli con il Proposto Don

Luciano Niccolai e il Diacono Enzo Mancini,

ha officiato la S.Messa, accompagnata dalla

Corale “ Mons. Balducci”.

Innumerevoli le Autorità che hanno voluto

testimoniare il loro sostegno all’Associazio-

ne in una data storica, carica di significato,

quale quella dei 100 anni, per un paese che

da sempre ha creduto nella “sua” Misericor-

dia sostenendola e aiutandola a crescere non

solo negli spazi, ma soprattutto nella capaci-

tà di dare risposte qualificate ai bisogni di un

territorio in continua espansione.

Erano presenti il Sindaco di San Miniato,

Vittorio Gabbanini, il Presidente della Fon-

dazione CRSM, Alessandro Bandini, il Presi-

dente della Confederazione Nazionale delle

Misericordie, Gabriele Brunini, il Presidente

della Federazione Toscana delle Misericor-

die, Alberto Corsinovi, il Direttore Ugem

della Confederazione Nazionale delle Mise-

ricordie, Paolo Diani, il Coordinatore Zo-

nale delle Misericordie, Pierluigi Maienza,

il Responsabile Dipartimento Emergenza-

Urgenza dell’A.S.L. 11, Stefano Pappagallo,

il Capitano della Compagnia Carabinieri di

San Miniato, Gianluca Rossini, il Marescial-

lo Capo della Compagnia Guardia Finanza di

San Miniato , Pasquale Paiotta, il Preside

dell’ I.T.C. “Cattaneo” di San Miniato, Salva-

tore Caruso.

In un clima di grande commozione, nella

Chiesa gremita, sono risuonate le belle paro-

le dell’ omelia del Vescovo che, richiamando

all’unità e alla condivisione, ha sottolineato

l’importanza, per il paese, di avere vicino,

in uno stesso spazio, la Chiesa e la Miseri-

cordia, accomunate da un progetto di carità

e di amore verso il prossimo, uno spazio “di

luce” in cui far incontrare le azioni concordi

della Chiesa e dell’Associazione a favore di

quanti si trovino in difficoltà. Le preghiere

dei fedeli, lette dai Volontari, presenti nume-

rosissimi, si sono richiamate in primo luo-

go a Walter Pellis e Giorgio Cervigni, i due

volontari rimasti vittime di un gravissimo

incidente mentre portavano soccorso alle

popolazioni terremotate dell’Aquila, una fe-

rita tuttora aperta per la Misericordia, solo

in parte risarcita dalle buone condizioni di

Walter, presente alla cerimonia e autore, a

fianco del Sindaco e del Governatore, del ta-

glio del nastro che ha inaugurato, al termine

della S. Messa, la nuova Jeep della Prote-

zione Civile, acquistata con l’aiuto della po-

polazione e di alcuni Istituti bancari locali,

destinata a sostituire quella danneggiata.

Venticinque anni fa, dopo il violento terremo-

to dell’80, che mise in ginocchio l’Irpinia, e

sull’esempio della Misericordia di Avellino,

nacque la Misericordia di Nusco. All’inizio si costi-

tuì come gruppo donatori di sangue e poi diventò

anche Misericordia. Gruppo Fratres e Misericordia

hanno percorso questi 25 anni di vita insieme, con-

siderate sempre come un’unica associazione. Non

poche sono state le difficoltà incontrate per diven-

tare punto di riferimento per tutto il paese. Nume-

rosi sono stati i passi fatti, diversi gli automezzi

che sono stati acquistati, per svolgere il servizio

sanitario, di protezione civile e servizi sociali.

Altro traguardo importante è la sede sociale, la

chiesa di San Rocco: una chiesa sconsacrata data-

ci in comodato d’uso dalla diocesi . Questa chiesa

fu distrutta dal terremoto e rimessa in piedi con

l’aiuto dei soci, della popolazione e soprattutto con

l’aiuto di Dio.

Quest’anno, dopo 25 anni, l’8 dicembre 2010, gior-

no dell’Immacolata, abbiamo festeggiato il nostro

venticinquennale. Un traguardo importantissimo.

Tante le Misericordie convenute da tutta la Cam-

pania e da altre regioni italiane. Molto suggestiva

la vestizione di 6 confratelli che hanno indossato

per la prima volta la “veste storica” in un clima di

emozione generale. L’emozione più grande è stata

proprio questa, perché una società dove i giovani

sono visti solo negativamente, questo può confer-

mare che ci sono giovani che liberano il loro tem-

po dedicandolo al volontariato e sono pronti ad

assumere l’impegno del “fratello esemplare”. Un

GRAZIE va alla popolazione che ha creduto e crede

nella Misericordia e ci dà sostegno costantemente,

sia economicamente che moralmente. Ci auguria-

mo di poter continuare questo nostro cammino nel

mondo del volontariato, che ci ha fatto maturare,

ci ha regalato e ci regala tante emozioni che non

hanno prezzo, ma ti gratificano l’animo, già con un

semplice sorriso di una persona alla quale hai teso

la mano nel momento del bisogno. Speriamo che

tanti giovani potranno conoscere questa splendida

realtà e diventare parte integrante della grande fa-

miglia della Misericordia.

I confratelli della Misericordia di Nusco

Venticinque candeline alla Misericordia

Celebrato il centenario della Confraternita

NUSCO

SAN MINIAtO bASSO