Confederazione Nazionale delle Misericordie D'Italia - 4 ......Misericordie d’Italia, sempre...

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  • PAgina 4FOCUS

    MUSEI VATICANIAlla Misericordia i servizi sanitari

    10 PAgina

    14 PAgina

    SISMA CENTRO ITALIAL’opera straordinaria delle Misericordie

  • GialloCiano 3

    Confederazione Nazionale Misericordie d’ItaliaVia dello steccuto, 3850141 Firenze - Tel. 055 32611www.misericordie.it

    Consiglio di PresidenzaRoberto TrucchiUgo Bellini Maria Pia BertolucciIsrael De Vito Gianfranco GilardiAldo Intaschi

    Direttore ResponsabileChiara Parenti

    Coordinamento editorialeAndrea Del Bianco

    Segreteria di redazione055/[email protected]

    Comitato di redazioneAndrea Del BiancoChiara Parenti

    Hanno collaboratoa questo numeroGiuliana CantiniElisa MancinelliDonatella TurriSilvia Messeri Nicola De RosaGianfranco Marocchi

    Progetto grafico e impaginazioneMarco MasiniToscana Oggi s.c.

    Giallo Ciano è la voce istituzio-nale del Movimento delle Miseri-cordie. Esce con 4 numeri l’annoe viene distribuito gratuitamentein 5mila copie. La rivista nascecome strumento di approfondi-mento con cui le Misericordie sipresentano all’interno del Movi-mento ma anche all’esterno, suipiù importanti tavoli istituzionali,dall’Italia a Bruxelles. Un appro-fondimento “politico” dei princi-pali temi di nostra pertinenza:sanità, immigrazione, marginalità,giovani, volontariato.Lo scopo è quello di dare un pic-colo contributo al cambiamentoculturale, offrendo ai confratelli ealle consorelle, ma anche a tutti ilettori vicini al nostro mondo, unostrumento in più per informarsi eformare un proprio pensiero suitemi più caldi dei nostri giorni.“Giallo Ciano” è anche scaricabilein pdf dal sito www.misericor-die.org

    GialloCianoNews, storie e approfondimentidal mondodelle Misericordie

    L’EDITORIALE

    In Italia, oltre 1 milione di bambini vive in povertà assoluta.Sono ancora pochi servizi per l’infanzia e insufficiente la qualità dell’offertaeducativa, con conseguenze sull’acquisizione delle competenze soprattutto nellefasce più disagiate.Come emerge dal rapporto di Save the Children, sono la Sicilia e la Campania adetenere il triste primato delle regioni italiane con la maggiore “povertà educativa”,cioè quelle in cui è più scarsa e inadeguata l’offerta di servizi e opportunità educativee formative che consentano ai minori di apprendere, sperimentare, sviluppare e farfiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni. L’analisi di Save the Childrenconferma la stretta correlazione tra povertà materiale e povertà educativa: è proprionelle regioni ai primi posti della classifica sulla povertà educativa che si registrano itassi di povertà più elevati d’Italia. In Italia sono 1.045.000 i bambini che vivono inpovertà assoluta e si concentrano in particolare in regioni come la Calabria (quasi unosu quattro) o la Sicilia (poco meno di uno su cinque). Sono invece poco meno di due

    milioni quelli che vivono in povertà relativa (il 19%), ma ancorauna volta è il Sud a vivere la situazione peggiore, dove più di unterzo dei minori si trova questa condizione.La povertà educativa dei giovani e giovanissimi è quindi oggiuna delle più gravi emergenze del nostro Paese e per questo leMisericordie d’Italia, sempre presenti là dove c’è difficoltà, sisono attivate per offrire una risposta a questo bisogno.Sono sempre più numerosi e complessi i servizi di prossimità afavore di minori che vivono condizioni difficili e che non trovanoné nella propria famiglia, né nella rete amicale un sostegnoadeguato, portati avanti dalle nostre Misericordie in tutta Italia. Questi interventi meritano sicuramente maggiore attenzione: sitratta di servizi “nuovi”, che richiedono una sensibilità e unapreparazione specifiche, sia per collaborare con altri operatori especialisti (ad esempio: assistenti sociali, psicologi, educatori),sia per offrire alle persone il sostegno adeguato e puntuale dicui hanno bisogno. È richiesto il passaggio a forme di intervento più organiche e

    sostenibili, che possano concretizzarsi in percorsi di apprendimento-servizio (con iminori a partire dai 12 anni), azioni formative volte a sostenere un senso di“protagonismo giovanile” che possa riattivare la motivazione e il senso diappartenenza alla comunità.Confederazione ha avviato nel 2017 una riflessione in tal senso: partecipando allarete nazionale promossa dalla Federazione Cnos-Fap (Centro Nazionale OpereSalesiane / Formazione Aggiornamento Professionale) è parte attiva del progetto“POTERI ATTIVI” - Poli territoriali multiattore a contrasto delle povertà educative perl’attivazione e lo sviluppo integrale e integrato di minori a rischio di esclusione educativae sociale, attori del territorio e comunità locali, presentato l’8 febbraio 2017 in rispostaal bando “Adolescenza” finanziato dall’impresa sociale Con I Bambini. Nell’articolo diprimo piani, troverete tutti gli approfondimenti su questo delicato tema.

    *Presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia

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    Giovani e povertà educativa:la nuova sfida delle Misericordie

    di ROBERTO TRUCCHI*

    Sono sempre più numerosi

    e complessii servizi

    di prossimità a favore

    di minori che vivonocondizioni

    difficili

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    in questo numero3 L’editoriale del presidente

    Giovani e povertà educativa:la nuova sfida delle Misericordie

    10 MAXIEMERGENZEIl sisma in Centro Italia

    19 IMMIGRATIDecreto legge immigrazione:tutte le novità

    24 dal movimentoEmergenza freddo: «Le Misericordie, rifugio per i senzatetto»

    8 PRIMOPIANOPovertà educativa dei minori in Italia

    15 NOVItàIl ritmo delle Misericordie: un successo il video di Alocin

    20 terzo settoreDopo 2 anni di studio,ecco il Modello Misericordia

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    28 l’esperto rispondeDocumento programmatico della sicurezza:Diamo risposta alle domande più frequentiPag

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  • «Povertà» ormai è un termineusato per descrivere lacondizione di milioni dicittadini italiani. È un fenomeno grave epressante, che le autorità competenti daanni stanno tentando di aggredire construmenti diversi (ad esempio: ilSostegno per l’Inclusione Attiva – SIA,presentato su Giallo Ciano, n. 2 dimaggio-agosto 2016). Gli ultimi dativalidati dall’Istat, relativi al 2015,riportano che il 28,7% delle personeresidenti in Italia è a rischio di povertà oesclusione sociale ovvero, secondo ladefinizione adottata nell’ambito dellaStrategia Europa 2020, si trova almenoin una delle seguenti condizioni: rischiodi povertà, grave deprivazione

    materiale, bassa intensità di lavoro. Il Mezzogiorno è ancora l’area piùesposta: la stima delle personecoinvolte sale al 46,4% (rispetto al45,6% del 2014). La quota è inaumento anche al Centro (da 22,1% a24%), mentre al Nord si registra unlieve calo dal 17,9% al 17,4%.Tra i “poveri” ci sono anche molti,troppi, bambini e adolescenti. I dati Istatpubblicati nel 2016 mostrano come ilnumero dei minori che vivono incondizioni di povertà assoluta abbiaraggiunto quota 1 milione e 131 mila(pari al 10,9%. Anche se

    complessivamente l’incidenza nel 2015è rimasta stabile rispetto a 2014 e2013, si registra un aggravio dellacondizione dei bambini nella fascia dietà 4-6 anni: 13,4% nel 2015 conl’8,1% nel 2014). Similmente, èaumentato anche il numero dei minoriche vivono in condizioni di povertàrelativa, che arriva a 2 milioni e 110mila (pari al 19%). È chiaro come i minori siano il “soggettosociale” che, in termini di povertà edeprivazione, sta pagando il prezzo piùelevato della crisi. A partire da questidati, accompagnati da altri studi ericerche (merita di essere citato ilrapporto “Liberare i bambini dallapovertà educativa: a che punto siamo?”

    GialloCiano 7GialloCiano6

    di Save the Children, pubblicato nelmaggio 2016), è stata avviata in tutto ilPaese una riflessione partecipata e diampia portata. Alcuni punti sono diparticolare interesse e rilevanza, ancheper l’azione realizzata dal “mondo” delleMisericordie. Tra questi, la nozione di trasmissionegenerazionale delle condizioni dipovertà culturale, oltre che economica,comporta importanti implicazionipolitiche ed operative. La vulnerabilitàdei minori è fortemente associata allastruttura familiare, a livelli di istruzionee profili professionali poco elevati deigenitori (background familiare e sociale). In tal senso, la percentuale di lowachievers in matematica e lettura

    raggiunge rispettivamente il 36% e il29% fra i ragazzi che vivono in famigliecon un basso livello socio-economico eculturale, mentre scende al 10% e al7% tra gli adolescenti che vivono infamiglie con un alto livello socio-economico e culturale. Divari simili si osservano in relazionealla fruizione delle attività sportive(54% tra i minori che vivono in famigliesvantaggiate contro il 37% di chi vive infamiglie con risorse economicheadeguate) o delle attività ricreative eculturali come visitare musei (66%contro 49%), siti archeologici (78%contro 65%), o leggere libri (56%contro 45%). La povertà educativa, vale a dire la

    privazione per un bambino e unadolescente della possibilità diapprendere, di sperimentare le propriecapacità, di sviluppare e far fiorireliberamente i propri talenti e aspirazioni,è una deprivazione che spesso si saldacon quella economica e che puòcompromettere pesantemente non soloil presente ma anche il futuro di unbambino, a rischio di ritrovarsi da adultoai margini della società e del mondo dellavoro.Intervenire su questa “catena”,supportando le famiglie e aiutandole ademanciparsi, rappresenta un passaggioessenziale per le politiche di inclusione,capaci di interrompere il “ciclo ditrasmissione” dello svantaggio.

    PRIMO PIANO

    di ELISA MANCINELLI

    La povertà educativa, vale a dire la privazione per un bambino e un adolescente della

    possibilità di apprendere, di sperimentare le proprie capacità, di sviluppare e far fiorire

    liberamente i propri talenti e aspirazioni,è una deprivazione che spessosi salda con quella economica

    e che può compromettere pesantemente non solo il presente ma anche il futuro

    di un bambino, a rischio di ritrovarsi da adulto ai margini della società

    e del mondo del lavoro

    Il Mezzogiorno è ancora l’area più esposta:

    la stima delle persone coinvolte sale al 46,4%

    POVERTÀ EDUCATIVA DEI MINORI IN ITALIA

    Un’emergenzaper tutti

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    Da sempre le Misericordie sono a fianco delle persone piùvulnerabili, di coloro che vivono situazioni di crisi edifficoltà. In questi anni, anche le persone e le famigliepovere (che siano “povere” in senso “assoluto” o “relativo”) sonostate avvicinate ed accolte, grazie a un lavoro in rete realizzato

    con altri soggetti presenti nei territori. Così come lapovertà è una condizione multidimensionale,

    allo stesso modo gli interventi devonoattivare una molteplicità di

    competenze e servizi integrati.Di fronte ai dati sulla povertàminorile e alle richieste ricevutedirettamente, i volontari diMisericordia non sono restati fermia guardare. Sono sempre più spessochiamati ad impegnarsi in servizi diprossimità a favore di minori chevivono condizioni difficili e che nontrovano né nella propria famiglia, né

    nella rete amicale un sostegno adeguato.In tal senso, la finalità dell’azione delle

    Misericordie è semplice dascrivere, ma complessa da

    realizzare: riattivare lecomunità locali,

    rendendolecomunitàeducanti, in cuiciascunsoggetto siaresponsabilenel sostenerei percorsi dei

    singoli e delle famiglie per riappropriarsi della propria vita,accedendo ad opportunità di studio o formazione, lavoro,prevenzione e cura, socialità e crescita personale.Le sedi delle Misericordie rappresentano dei “presidi dicomunità”: aperte H24, accolgono in via informale giovani e non(molti sono anche gli anziani e i disabili, ad esempio). “Accoglienza informale” significa che non esiste un “progetto”specifico di inclusione che spinge ad ospitare, assistere edaccompagnare queste persone; i volontari e gli operatori,semplicemente, accolgono e cercano di dare un senso allegiornate di chi si presenta alla porta della Confraternita. Adesempio, in molti territori (in Sicilia, Toscana, Puglia, Campania,Lombardia, solo per citare alcune delle esperienze più note) inostri volontari realizzano servizi a supporto dei giovani incondizione di “povertà educativa” e sociale, implementandoprogrammi di dopo-scuola, sostegno allo studio, attività ludico-ricreative, accompagnamento sociale e sanitario. Molti i temi chevengono già affrontati informalmente, quali l’educazione allacittadinanza attiva, al soccorso sanitario, al prendersi cura dellacomunità, la promozione della salute e di stili di vita sani,l’azione del volontariato come presidio di partecipazione esolidarietà.Questi interventi meritano sicuramente maggiore attenzione: sitratta di servizi “nuovi”, che richiedono una sensibilità e unapreparazione specifiche, sia per collaborare con altri operatori especialisti (ad esempio: assistenti sociali, psicologi, educatori),sia per offrire alle persone il sostegno adeguato e puntuale dicui hanno bisogno. È richiesto il passaggio a forme di interventopiù organiche e sostenibili, che possano concretizzarsi inpercorsi di apprendimento-servizio (con i minori a partire dai 12anni), azioni formative volte a sostenere un senso di“protagonismo giovanile” che possa riattivare la motivazione e il

    senso di appartenenza alla comunità/al gruppo.Confederazione ha avviato nel 2017 una riflessione

    in tal senso: partecipando alla retenazionale promossa dalla Federazione

    Cnos-Fap (Centro Nazionale OpereSalesiane / Formazione

    Aggiornamento Professionale) èparte attiva del progetto “POTERI

    ATTIVI” - Poli territorialimultiattore a contrasto delle

    povertà educative perl’attivazione e lo sviluppo

    integrale e integrato diminori a rischio diesclusione educativa esociale, attori del territorio ecomunità locali, presentatol’8 febbraio 2017 in rispostaal bando “Adolescenza”

    finanziato dall’impresasociale Con I Bambini.

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    «SO-STARE»accanto ai minoriin difficoltà

    Davanti ai dati sulla povertà minorile e alle richieste ricevute, le Misericordie si adoperano oggi anche su questo fronte

    LE MISERICORDIE

    di ELISA MANCINELLI

    GLI OBIETTIVI DELLE MISERICORDIE: riattivare le comunità locali, rendendole comunità educanti, in cui ciascun soggetto sia responsabile nel sostenere i percorsidei singoli e delle famiglie per riappropriarsi della propria vita,accedendo ad opportunità di studio o formazione, lavoro, prevenzione e cura, socialità e crescita personale

  • Duemila cinquecento volontari, oltre200 mezzi e una serie di strutturedi ricovero e sostegno per lapopolazione. Sono passati più di 6 mesidalla prima scossa di terremoto in CentroItalia ma il ricordo di quella lunga notte èancora vivo nella memoria di tutti.A pochi minuti dall’evento sismico cheannientò Amatrice, le squadre delleMisericordie Italiane erano già in primafila per trovare i dispersi sotto le macerie,dare sollievo ai sopravvissuti, valutare idanni e da subito è stata attivata lacentrale operativa nazionale. Da allora,purtroppo l’emergenza non è maiterminata ed il lavoro dei Confratelli èstato instancabile. Sono stati circa 2500 i volontariimpegnati che hanno operato innumerose strutture del centro Italia, neicomuni laziali, prima e umbri emarchigiani successivamente, equindi anche in Abruzzo dopo leultime vicende legate almaltempo. Fra le strutture delleMisericordie più importantisicuramente il campo diSant’Angelo di Amatrice cheinizialmente ha accolto anche250 persone , la mensa diCascia che da ottobre agennaio ha erogato circa100.000 pasti con punte diUn bilancio

    della straordinaria attività

    delle Misericordie dalla prima scossa

    Tra nuove scosse e una forte on-data di gelo e neve, i territori delCentro Italia colpiti dal terremotosono stati messi a dura prova.“Ci siamo subito attivati per af-frontare le due nuove emergenze- racconta Alberto Corsinovi, re-sponsabile dell’Area Emergenzadella Confederazione Nazionaledelle Misericordie d’Italia-. Èstata nuovamente aperta la SalaOperativa Nazionale e sono statiinviati subito 75 volontari prove-nienti prevalentemente dalle Mi-sericordie di Toscana e Lazio, piùvicine alle zone colpite”. “I volontari e i materiali – conti-nua Corsinovi – sono serviti an-che da “rinforzo” alle strutturedelle Misericordie già presenti aAmatrice, Ussita e Cascia: qui laneve ha raggiunto anche il metrodi altezza con temperature po-lari. Le nuove scosse di terre-moto, poi, hanno portato un nu-mero maggiore di cittadini achiedere aiuto ai presidi già pre-senti nel territorio e i nostri vo-lontari erano lì per accoglierli esostenerli”.

    oltre 2000 al giorno, ed è servita anchecome punto di aiuto per le popolazioni, eil centro di accoglienza di PortoSant’Elpidio. Un discorso a parte fa fatto per il PASSpunto di assistenza sanitaria che ospitatutt’ora servizi sanitari e medici di base adAmatrice sulla via Salaria che ha erogatoben 6100 prestazioni, un vero e proprioesempio per tutto il mondo tanto che èstato visitato addirittura da unadelegazione Giapponese e ha ricevuto icomplimenti dell’Unione Europea.Le Misericordie hanno anche messo incampo oltre 200 mezzi tra ambulanze,squadre di ricognizione, mezzi di trasportoe, nell’ultima fase, spalaneve e frese

    antineve. In quei giorni di grande gelo, inparticolare circa 75 volontari sono statiimpiegati per la ricognizione nelle varielocalità rimaste isolate a causa del fortemaltempo. Ricordiamo anche che leMisericordie grazie all’aiuto di sponsorprivati hanno costruito tre scuoleantisismiche in appena un mese, in trecomuni colpiti dal sisma Cittareale, Gualdodi Macerata e Acquasanta ridando lasperanza alle comunità. Ma non è finitaqui tutto era anche già pronto peraffrontare l’allerta meteo che si stavaprospettando ed erano già prontiuomini mezzi evolontari delleMisericordie, chefortunatamente, nonsono serviti.

    Dopo il terremoto,anche l’emergenzaneve

    SISMAIN CENTRO

    ITALIA

    MAXI EMERGENZE

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    2.500 confratelli impegnati per alleviare il peso delle morti e delle macerie

    che hanno sconvolto l’Appennino ferito. Dal torrido e devastante 26 agosto che ha

    cambiato le vite di Amatrice e Accumoli, alla emergenza neve dell’ultimo periodo, ecco

    cosa è stato messo in campo dalle Misericordie

    75 uomini e mezzispalaneve in aiutoalle popolazioni in difficoltà

    di GIULIANA CANTINI

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    “Un posto dove sentirsi a casa” ericostruire i legami comunitari,questo saranno le “Case delleMisericordia e dellaSolidarietà” che laConfederazioneNazionale delleMisericordie d’Italia starealizzando ad Amatrice(nella frazione diSant’Angelo) e Cascia dueluoghi colpiti dai sismi diagosto ed ottobre.Dopo il primi momentidell’urgenza, oggi leesigenze dellepopolazioni colpite dallatragedia sono cambiate.In particolare in questomomento c’è il bisogno diricostruire i legami sociali

    e comunitari, venendo incontro inparticolare alle esigenze dei giovani edegli anziani. Per questo laConfederazione Nazionale ha pensato di

    costruire due centri di aggregazione indue luoghi dove l’azione delleMisericordie è stata maggiormentesignificativa: a Sant’Angelo di Amatrice(dove c’era la mensa curata daivolontari) e a Cascia. Le due strutturehanno l’obiettivo di costruire una rete direlazioni formali e informali, permettereai giovani di incontrarsi e confrontarsicome accadeva prima del sisma e,comunque offrire a tutta la popolazioneuno spazio “fisico” e sociale all’internodel quale progettare un nuovo modellodi comunità. All’interno delle Caseopereranno volontari delle Misericordie,ma anche quelli provenienti dalle realtàlocali e delle parrocchie. La “Casa” sarà anche un luogo di“servizio”: qui infatti troverà postol’ambulatorio del medico di base, unpunto di ascolto psico-sociale, una salariunioni a servizio della comunità e unospazio ricreativo. Le due strutture, cheavranno un costo di circa 150.000 eurol’una, potranno essere utilizzate per

    attività aggregative, feste, campi scuola,iniziative culturali spettacoli teatrali,conferenze concerti, attività caritative eformative, tutte quelle situazioni chepermettono di ricostruire una comunità.

    Per poter realizzare le due strutture,completamente antisismiche, laConfederazione Nazionale delleMisericordie d’Italia ha attivato unaraccolta di fondi. Per chi volesse fareuna donazione questo è il contocorrente IBAN: IT 96 K 03359 01600100000072296 con causale costruzionedella Casa della Misericordia e dellaSolidarietà”.

    Attiva la raccolta fondi per relizzare due luoghi dove ricostruire i legami comunitari

    A Cascia e Amatricele Case

    della Misericordiae della Solidarietà

    Novanta giorni intensi sempre in aiutodelle popolazioni colpite dal sisma,con il prezioso contributo dei cuochi dellecontrade del Palio di Siena. È durata tremesi a Cascia (Perugia) l’attività dellaMensa della Confederazione Nazionaledelle Misericordie d’Italia. Si è trattato diuna delle strutture più importanti messe incampo dalle Misericordie Italiane che haerogato circa in tre mesi 100.000 pasti

    con punte di oltre 2000 al giornoche è servita come punto di riferi-mento per le popolazioni. La mensa è stata a servizio di tutticoloro che vivevano a Cascia, glisfollati, chi nel territorio ha operatoa soccorso della popolazione (Vigilidel Fuoco, militari, volontari). Oltrea ciò, grazie al contributo delle as-sociazioni del territorio i pasti pre-parati venivano anche distribuitinelle tante frazioni del Comune, pervenire incontro anche ai numerosianziani presenti in quei luoghi.Per le Misericordie la gestione dellastruttura è stata un grande impe-gno, tantissimi sono stati le sorellee i fratelli che si sono avvicendatiprovenienti da tutta Italia, conguide di eccezione: i cuochi delleContrade del Palio di Siena che a

    turno sono arrivati a Cascia per dare il pro-prio contributo e mostrando davvero uncuore grande. La mensa di Cascia è stata un luogo im-portante per la comunità, perché non haofferto solo un pasto caldo, ma anche so-stegno morale, i fratelli sono sempre statidisponibili ad ascoltare, aiutare, tanto chesi sono costruiti rapporti e legami impor-tanti con gli enti locali del territorio, ma so-prattutto con i cittadini. Un segno pro-fondo, che, molto presto porterà allanascita, nei luoghi di Santa Rita, di unanuova Misericordia.

    MAXI EMERGENZE

    CASCIA

    CALORE UMANO OLTRE A PIATTI CALDIIl grande lavoro di una mensa da 100 milapasti in 90 giorni

  • Dal 1° marzo le Misericordiegestiscono i servizi sanitariall’interno dei Musei Vaticani. Ladecisione è stata ufficializzata con lafirma della convenzione traConfederazione Nazionale Misericordied’Italia e la Direzione Sanità e Igiene delGovernatorato di Città del Vaticano. Inparticolare i firmatari dell’atto sono statiRoberto Trucchi, Presidente dellaConfederazione Nazionale delleMisericordie d’Italia e il Dottor AlfredoPontecorvi Direttore della DirezioneSanità e Igiene del Vaticano.L’idea di concedere la gestione deiservizi sanitari alla Confederazione,nasce a seguito della positivacollaborazione tra Vaticano eMisericordie in occasione del Giubileo, esi è concretizzata anche grazie al lavorodell’Area Emergenza coordinata dalConsigliere Alberto Corsinovi. Ricordiamoche i volontari delle Misericordie hannogestito parte dei servizi di emergenza inpiazza San Pietro durante i numerosieventi legati all’anno giubilareterminato a novembre del2016. La ConfederazioneNazionale delleMisericordie gestisce inparticolare l’attività disoccorso tramite ambulanza

    per il trasporto verso le struttureospedaliere di eventuali visitatori deimusei colpiti da malore o infortunio.Oltre a questo i “Fratelli” si occupanodell’apertura presidio di infermeriapresente all’interno dei Musei stessi. I volontari in servizio, proverranno dalleMisericordie di tutta Italia e saranno adisposizione dei visitatori tutti i giorni eper tutto l’orario di apertura. Il necessarioper lo svolgimento del servizio è resodisponibile dalla

    Confederazione. “Siamo molto contenti per questoimportante incarico che ci vieneconcesso– Afferma Roberto TrucchiPresidente della ConfederazioneNazionale delle Misericordie d’Italia -. Nelperiodo del Giubileo i nostri volontari, inostri mezzi ed i nostri punti diassistenza sanitaria sono stati fortementeimpegnati per la sicurezza e la salute dicoloro che provenivano da tutto il mondoin Vaticano. La collaborazione è stataproficua ed ha portato risultati importantied è quindi sfociata in questo incarico

    che svolgeremo con lenostre sorelle ed i nostrifratelli con lo spirito diamore e solidarietà cheda 700 anni cicontraddistingue”.

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    MUSEI VATICANIAlla Misericordiail servizio di soccorsoSiglata la convenzione dal Presidente Trucchi e dal Dottor Pontecorvi della Direzione Sanità ed Igiene del Vaticano

    di GIULIANA CANTINI

    NELLA FOTO a lato, da SinistraGionata Fatichenti FunzionarioResponsabile Area Emergenzedella Confederazione Nazionale;Monsignor Franco AgostinelliCorrettore Nazionale dellaConfederazione; Roberto Trucchi; ilDottor Alfredo Pontecorvi e AlbertoCorsinovi Consigliere responsabiledell’Area Emergenza. Nella foto in basso il Presidentedella Confederazione RobertoTrucchi e il Dottor AlfredoPontecorvi della Direzione Sanità eIgiene del Vaticano alla firma dellaConvenzione.

    Si chiama Nicola Farnocchia, ha 24 anni e abitanella soleggiata Versilia. Al grande pubblico però èmeglio conosciuto come Alocin, lo scoppiettanterapper che racconta verità al ritmo di musica.È quello che ha fatto anche stavolta, con il suo ultimolavoro dal titolo “Tutto pesa la metà”, un tributo a tuttiquelli che, come lui, indossano con passione e orgoglio

    la divisa giallo ciano. Nicolainfatti è un volontario dellaMisericordia di Camaiore dal2012, quando seguendol’esempio di suo padreStefano, ha scelto di dedicareil suo tempo libero agli altri.Gli è entrata nel cuore, laMisericordia, e lui oggi hascritto una canzone su questoamore.Un pezzo che sul web staspopolando, un branoorecchiabile ma al tempostesso profondo, che in unrap incalzante racconta tuttala bellezza di donarsi agli altrie far parte della grandefamiglia delle Misericordie.Ma facciamo un passoindietro. Com’è nato Alocin?“È nato per gioco nel 2013insieme a uno dei mieimigliori amici, MatteoMastromei, grandissimobatterista del gruppo deiLamarea. Scrivevo pensieri, libuttavo giù e poi li registravo.Nell’estate del 2015 decisi diiniziare a fare sul serio. Il 18agosto di quello stesso annouscì il mio primo video“Vivere sul Serio” incollaborazione con un grandeamico d’infanzia, Matteo

    Benassi, in arte “Slevin” (il videosi trova sul canale YouTube diAlocin insieme a tutti gli altriprogetti, ndr). Non ho mai amatomolto la scuola, infatti homollato al terzo anno delle

    superiori, però amo lo studio; lo studio delle persone,del mondo che mi circonda, fonte costante einesauribile per scrivere le mie storie in musica.”Anche la Misericordia, crocevia di sguardi, gesti,

    emozioni, è senz’altrouna importante fonte diispirazione per Alocin.“Appena mi sono iscritto, ci ful’emergenza del terremoto in Emilia Romagna equella fu per me la prima esperienza con questa divisa.Un’esperienza intensa, emozionante, indimenticabile,ed è anche per quella che ho sentito l’esigenza discrivere “Tutto pesa la metà” e dedicarla a tutti quelliche ogni giorno donano agli altri pezzi del loro cuore.Spero davvero che il brano venga acquistato per dareun aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto delCentro Italia e costruire per loro una Misericordia.”È un concentrato di straordinaria e fresca energiaquesto video realizzato dal videomaker versilieseAlessio Favazza, un piccolo tributo per descrivere ciòche ci anima ogni giorno e per mostrarlo agli altri.“Esatto. Ho voluto creare questo brano per dare lapossibilità di capire quanto il volontariato sia unamagnifica, arricchente esperienza di vita, cercando cosìdi far passare l’invito ai miei coetanei e a chiunque lovoglia, di iniziare a farlo e innamorarsi di questomondo. Non è facile spiegare il significato e il valore di questadivisa in 4 minuti di canzone, perché bisogna viverlaogni giorno, ed è proprio questo che vorrei invitare afare.”Il volontariato ti cambia, darti agli altri con tutto testesso e senza riserve, ti cambia per sempre.Ma com’è nata l’idea di realizzare un videoclip sullaMisericordia?“Questo progetto è nato alla fine della scorsa estate:uno storico volontario della Misericordia di Camaiore,Alfredo Daddio, mi aveva lanciato l’idea. La colsi al voloe, grazie a Valentina Cagnoni, che ci ha creduto fin dasubito, oggi siamo qua.Sono molto contento e orgoglioso che sia diventato ilvideo scelto per la campagna di reclutamento volontari2017 della Confederazione Nazionale: abbiamodavvero messo il cuore in questo progetto e ringraziotutti quelli che ne hanno fatto parte.” “Tutto pesa la metà” è il suo progetto più importante adoggi, ma Alocin non si ferma: “A maggio io e il mio caroamico Lorenzo Mosti, in arte “Loking”, abbiamo inmente di fare uscire un nuovo video insieme, una verae propria Hit Estiva sulla scia di quella dello scorsoanno dal titolo ‘L’aria d’estate’.”È dunque un concentrato di sogni e di energia questogiovane artista versiliese, che unendo l’amore per lamusica e quello per il volontariato, le sue più grandipassioni, stavolta ha davvero fatto centro.

    CHIARA PARENTI

    Èpartita la campagna direclutamento volontaridelle Misericordie d’Italia cheha al centro proprio il nuovovideoclip di Alocin, “Tutto pesala metà”.Dal video sono stati estrapolatiuna piccola clip da veicolarevia social e alcuni frame chepossono essere utilizzati comelocandine da stampare eappendere nelle sedi dellesingole associazioni e/o farcircolare come card digitalisempre via social. Sul sito confederale sonodisponibili tutti i materiali dellacampagna, declinabili eutilizzabili a seconda delleesigenze di ciascunaassociazione.

    TUTTO PESA LA METÀse scegli il volontariato nelle Misericordie

    IL RITMO delle Misericordie Un successo

    il video di AlocinCon il ricavato sarà costruita una Misericordia nelle zone colpite dal terremoto del Centro Italia

  • Procedono a ritmo serrato gliincontri a livello regionale ezonale con i giovani delleMisericordie, con le G.eMMe, ilmovimento giovanile dellaConfederazione.La referente del progetto, SelenePera, ci racconta come sta andandoquesto tour in giro per l’Italia perfar conoscere l’iniziativa e uniresempre più ragazzi e ragazze almovimento.“La presenza numerica a questi

    incontri non èsempre costante,ma varia diregione inregione. In alcuniterritori,particolarmentesensibili, cihanno accoltoplatee di giovaninumerosi einteressati e conloro siamo riuscitia portare avanti il

    lavoro in maniera sostanziosa,delineando caratteristiche e attivitàche dovrebbero portare avanti leG.eMMe nel loro percorsoall’interno delle Misericordie e suiterritori.” Cos’è ad animare soprattutto questiragazzi?

    “La voglia di raccontare quanto siabello e arricchente indossare unadivisa giallo ciano. È proprio unanecessità la loro, la voglia genuina eprofonda di ‘contagiare’ conl’entusiasmo che li contraddistinguealtri giovani che ancora nonconoscono il mondo delleMisericordie. L’importanza deldonare un poco del proprio tempoagli altri, nel mettersi a servizio diun malato, di un anziano, di unmigrante, di un bambino, di unpovero, è il messaggio che i nostrigiovani confratelli e consorellevorrebbero prima di tutto lanciare aiterritori in cui vivono.”Cosa è stato fatto finora? “Siamo riusciti a reperire eregistrare ogni contatto diretto conogni singolo ragazzo incontrato, inmodo che anche la comunicazionerispetto ad iniziative ecomunicazioni future sia piùsemplice ed efficace.In questa rete di nuovi contatti chesta pian piano prendendo forma,molti giovani a livello regionale si

    sono conosciuti e sono diventatiamici; hanno riflettuto su temiattuali come ‘giovani e lavoro’,‘giovani e famiglia’, ‘giovani escuola’, ‘giovani e immigrazione’.Proprio in termini di immigrazionesiamo felici di aver visto ai nostriincontri anche giovani migrantiospiti nelle Misericordie e benintegrati all’interno della realtàdelle nostre associazioni.Cerchiamo di coordinare il lavoroorganizzando incontri frequenti emirati per tenere di conto delleparticolarità e delle diversità di ogniterritorio e per creare una fitta retedi giovani appassionati.L’entusiasmo e le aspettative diquesti ragazzi infatti sono unostimolo a migliorare ed affinaresempre più il lavoro, incentrandoloproprio su di loro.A breve sarà organizzato un eventoa carattere nazionale, in cui leG.eMMe di tutta Italia avranno lapossibilità di incontrarsi, conoscersi,familiarizzare, divertirsi e lavorareancora insieme.”

    GialloCiano 17

    A primavera si coltivano le G.e.MMe,

    di CHIARA PARENTI

    GialloCiano16

    Si intitola “Viste dal mare” l’instantbook che la ConfederazioneNazionale ha deciso di pubblicarein occasione dell’8 marzo per celebraretutte le donne che si impegnano nelleMisericordie e con la loro tenacia e conla loro intelligenza, con la capacità diempatia e di pace, le rendono migliori.Un libro piccolo, semplice, che porta,però, un messaggio fondamentaleoggi non solo per il Movimento maper tutti.Da un po’ di tempo, molteMisericordie in tutto il Paese hannoraccolto la sfida dell’accoglienza el’hanno concretizzata in progetti cheoggi costituiscono un voltoimportante dell’identità delle nostreorganizzazioni.I volontari, le volontarie sono là:sulle banchine dei porti quandogiovani vite toccano la terraferma

    dopo perigliosi viaggi in mare,raccolgono i corpi e se ne prendonocura, compongono le salme di chi nonce l’ha fatta e accompagnano il dolore ele esistenze di chi è rimasto vivo.

    Questo agile libretto racconta propriodi questa scelta epocale delleMisericordie, che ancora una voltahanno deciso di esserci, di nonchiudere gli occhi, di non chiudere ilcuore, e lo fa a partire dalle storie di chiquesta scelta la vive sulla propria pelle.Alla base c’è la convinzione chel’incontro abbia la capacità didissolvere le paure e i pregiudizi,l’incontro con alcune storie importanti:delle donne che sono state accolte edelle operatrici, delle volontarie chehanno preparato per loro una casa.Quelle raccolte non sono le storie piùimportanti e non sono le più belle.Sono solo una piccola finestra aperta suuna quotidianità fatta di avvicinamentidei cuori, piccoli passi di fiducia, in uncontinuo riconoscersi simili.Le donne soprattutto sono capaci diquesto dialogo intimo, che mette anudo e crea legami.Queste pagine sono il racconto di unasorellanza, che ha arricchito ilMovimento e ha cambiato anche lefacce dei suoi servizi.

    Per Info su come reperire il libro: misericordie .it

    La referente del progettoSelene Pera

    racconta comesta crescendo il movimento

    dei giovani

    IL VIVAIO DELLE MISERICORDIE di CHIARA PARENTI

    VISTE DAL MARE8 marzo: ecco l’instant book firmato Misericordie per celebrarel’accoglienza al femminile

  • Per un operatore del Centro “Sant’Anna”, assistere all’ingresso di nuovi migrantinella struttura è un’esperienza stravissuta. Ma alcuni neo-ingressi presentanoqualcosa di speciale. Toccano il cuore e desterebbero emozioni anche negli animipiù insensibili: sono i neonati, dati alla luce nell’ospedale di Crotone. Nel solo 2016sono state complessivamente 17 le nascite registrate nel Regional Hub di Sant’Anna,dove è operativa una vera e propria equipe dedita all’assistenza degli infanti. Fra ineonati dell’anno passato, la Nigeria è la nazionalità di origine più rappresentata conben 8 bambini; 6 sono eritrei, 1 somalo; 1 pakistano e 1 gambiano. In maggioranza sonoi maschietti, ben 11, rispetto alle 6 femminucce. Il nuovo anno, poi, ha già fattoregistrare un’ulteriore nascita lo scorso 11 gennaio, quando al San Giovanni di Dio diCrotone è stato dato alla luce un bimbo nigeriano. L’attività degli operatori dellaMisericordia che prestano servizio nel Centro è contraddistinta da un atteggiamentopremuroso e amorevole nei confronti delle neo-mamme, reso evidente dalladisponibilità e dal sostegno offerto anche durante la degenza ospedaliera. Sono tante lestorie in cui le operatrici, per mero spirito caritatevole, hanno sostenuto ed assistito lepartorienti, che altrimenti sarebbero rimaste sole durante la degenza. Come nonricordare la storia della piccola Testimoney, la nigeriana nata il 13 giungo 2015, adistanza di una settimana di tempo da quando la mamma era sbarcata a Crotoneassieme ad altri 610 migranti. In quella circostanza la madre e la sorellina Tristana sonostate assistite giorno e notte dalle operatrici della Misericordia.

    Tra personale medico e paramedico,assistenti sociali ed educatrici, ineonati presenti nel Centro, possonobeneficiare di un servizio diassistenza a tutto tondo: screeningpediatrici programmati, vaccinazioniperiodiche, programma alimentareappropriato e tutta una serie diservizi. Anche dopo il parto, lemamme sono costantementesupportate dallo staff sanitario, daimediatori culturali e dall’equipepsico-sociale, pronti a dispensareconsigli in base alle varie circostanze.In favore delle mamme sono infattiprevisti appuntamenti periodicipersonalizzati, finalizzatiall’apprendimento delle curematerne: in queste sedute, adesempio, vengono dispensatisuggerimenti su come allattare ilproprio bimbo o come lavarlo;consigli igienico-sanitari; informazionisugli orari delle poppate e sulle

    modalità si svezzamento. La professionalità messa in campo dall’equipe dei “Servizi allapersona”, operante nel Centro di Sant’Anna, nei confronti di categorie vulnerabili qualidonne e bambini, la si percepisce già dall’attenzione riservata alle donne in gravidanza.Nulla è lasciato al caso, ma a ciascuna viene garantito un accurato programma di visiteed esami specifici: dai test effettuati ad ogni trimestre, fino all’ecografia diaccrescimento del settimo mese, passando per la visita morfologica del quinto mese.

    GialloCiano 19GialloCiano18

    La Nigeriaè la nazionalità

    di originepiù rappresentata

    con ben 8 bambini; 6 sono eritrei,

    1 somalo; 1 pakistano

    e 1 gambiano

    Al C.A.R.A. di Sant’Annatrionfa la vita

    DICIASSETTENASCITE IN UN ANNO

    Dal 1 gennaio 2017 alla fine difebbraio sono sbarcati nel nostroPaese oltre 13.450 migranti,contro gli 8.900 registrati nello stessoperiodo lo scorso anno: +49,86%.Il fenomeno preoccupa, anche a frontedegli alti numeri già assicurati dalSistema Accoglienza Italia: oltre 176.600persone inserite nel programma diaccoglienza.Proprio per questo il Governo ha varatouna serie di provvedimenti nell’intento diefficientare le modalità attraverso lequali l’accoglienza è assicurata in Italia.Già nell’agosto del 2016 era statopromulgato un decreto che modificava leregole di funzionamento del Sistema diProtezione per Richiedenti Asilo eRifugiati (SPRAR).Il provvedimento ha l’obiettivo diconferire maggiore stabilità ai servizi diaccoglienza già avviati e semplificare ilprocedimento di accesso alfinanziamento da parte di nuovi entilocali. Il finanziamento da parte delFondo Nazionale per le Politiche e iServizi dell’Asilo (Fnpsa) può essereconcesso sino al 95%.Il 17 febbraio è stato poi pubblicato sullaGazzetta Ufficiale il testo del cosiddetto“Decreto Minniti” che vara una serie dimisure soprattutto in ordine allasemplificazione e velocizzazione dell’iterper l’esame delle richieste di protezione,istituendo in 14 tribunali ordinari dellesezioni specializzate, con giudici chesiano dedicati a questa attività, cheapplichino la legge partendo dallaconoscenza del fenomeno migratorio.Si limita poi la possibilità di reclamare lanegazione del diritto di asilo, che sarà

    unicamente ricorribile in Cassazione.Si prevede inoltre la possibilità per icomuni di procedere per l’utilizzazionevolontaria e gratuita per lavori dipubblica utilità.Infine, il decreto prevede la creazione,uno per regione, dei Centri dipermanenza per il rimpatrio: 1.600 postiin tutto, preferibilmente siti fuori daicentri urbani e vicino a infrastrutture ditrasporto, con potere di inchiesta per ilgarante dei detenuti, in sostituzione deivecchi CIE. Si prevedono inoltre disposizionifinalizzate a garantire l’effettività deiprovvedimenti di espulsione.Il testo del decreto è controverso ed èstato commentato con toni diversi dallemolte componenti della società civileche si occupano di accoglienza e dimigranti.A queste misure si aggiunge il recenteaccordo siglato dal Governo Italiano conil Governo Libico del primo ministroFayez al Serraj, l’unico riconosciuto dallacomunità internazionale e che controllasolo una parte del Paese.L’accordo ha l’obiettivo di megliocontrollare la rotta del Mediterraneocentrale, dal quale molti migranti tentanodi arrivare in Italia, e si componeprincipalmente di due azioni: supportotecnico e tecnologico agli organismi libiciincaricati della lotta control’immigrazione clandestina (cioè allaGuardia Costiera libica) e miglioramentodelle condizioni dei centri di accoglienzain territorio libico, finanziando l’acquistodi medicine e attrezzature mediche e laformazione del personale che ci lavora.Entrambi gli obiettivi sono stati giudicati

    molto complessi da raggiungere da partedegli analisti e degli esperti dimigrazione e di Libia.Si sa che i fenomeni di corruzioneall’interno della Guardia Costiera sonostati definiti addirittura “endemici” e lecondizioni dei centri di detenzione gestitidal governo o dalle tante milizie checontrollano parti territoriali libiche sonoterribili.Lo sottolinea anche l’ultimo rapportopresentato il 27 febbraio scorsodall’Unicef intitolato “A deadly journeyfor children” nel quale sono raccontate leviolenze che i migranti sono costretti asubire in Libia durante il loro viaggioverso l’Italia.Molti di loro, la maggior parte dei qualidonne e bambini, sono stati picchiati,violentati o ridotti alla fame, moltospesso proprio all’interno dei centri, chevengono descritti come “campi di lavoroforzato e prigioni improvvisate”.Finora in Libia sono stati individuati 34centri di detenzione, all’interno dei qualisono detenute tra le 4mila e le 7milapersone. Di questi, 24 sono gestiti daldipartimento del governo libico che sioccupa dell’immigrazione illegale.La questione migranti rimane dunque untema aperto, controverso, per il qualeindividuare politiche è difficile, ma alcontempo necessario e irrimandabile.Nel frattempo, prosegue l’impegno pergarantire accoglienza a chi arriva.Sempre più Misericordie si stannooccupando del fenomeno e, incollaborazione con le istituzioni locali ele Prefetture, organizzano servizi diospitalità e percorsi di integrazione.

    DECRETO LEGGEIMMIGRAZIONE

    di DONATELLA TURRI

    Ecco tutte le novità

    Un nuovo modello di accoglienza,

    asilo più veloce, rimpatri più facili

  • 21GialloCiano20 GialloCiano

    Dopo 2 anni di studio, ecco il MODELLO

    MISERICORDIA

    Da sempre nel Terzo settore, accanto al “fare”sono importanti “l’osservare” e il “leggere”.Leggere e osservare le dinamiche sociali, l’evo-luzione delle organizzazioni, i nuovi bisogni, la“salute” interna delle associazioni, il movimentonaturale della società civile che oggi spesso in-tuisce i cambiamenti prima di tutti.È importante allora avere un processo perma-nente attivo che dia stimoli “attuali” e “in tempo”per far sì che le organizzazioni sociali “facciano”attraverso la capacità di rimanere fedeli al pro-prio movente ideale in un processo virtuoso dimutazione.Il Centro Studi delle Misericordie intitolato ad Al-fredo Merlini sta provando a fare questo e daquesto numero avrà uno spazio all’interno diGiallo Ciano proprio con l’obiettivo di riportarequeste riflessioni, ricerche e approfondimenti at-traverso interviste, focus,estratti dai lavori di semi-nari e workshop.

    CENTRO STUDI MERLINIAl via la nuova rubrica

    L’ETÀ DELLE MISERICORDIE

    Si tratta sicuramente di organizzazioni che inparte traggono le proprie origini in tempiremoti, ma che nel 25% dei casi sono natedopo il 2000; e molte tra quelle storichesono andate incontro negli ultimi quindicianni ad evoluzioni di rilievo, che in diversicasi assumono il carattere di vere e proprierifondazioni. Insomma, le Misericordie sonoun movimento antico, ma al tempo stessoche mostra importanti elementi didinamicità.

    COSA FANNO

    Generalmente si è abituati ad identificare leMisericordie per le attività di trasportosanitario e di protezione civile. Questeattività costituivano il 63% di quelleintraprese più di dieci anni fa ma solo il 30%di quelle intraprese negli ultimi dieci anni, incui emergono l’accoglienza dei detenuti, leattività di banco alimentare, l’assistenzaanziani. Cosa ha guidato questa evoluzione,ci si potrebbe chiedere? Lettura dei bisognisociali? Opportunità di mercato? Casualità?

    Dopo quasi 2 anni di lavoro termina la Ricerca condotta da Gianfranco Marocchi e LucaFazzi sul Modello (i modelli potremmo dire) Misericordia. Un focus che ha approfonditoun numero considerevole di realtà locali in tutta Italia (230 i questionari e 120 intervisteindividuali) che rappresenta più di un terzo di tutto il Movimento nazionale.Oltre a quello descrittivo, molto importante e significativo è il secondo obiettivo: comprenderela variegata articolazione di un Movimento che ha sviluppi differenti, storie articolate esingolari, dinamiche territoriali specifiche.In questo inserto a firma di Gianfranco Marocchi sono estratte alcune parti riportatechiaramente in forma breve ma che seppur nella sintesi ci danno un quadro quanto maiinteressante che parte dai numeri dando però spazio ad alcune considerazioni e riflessioni.“La sfida della comunità” è una ricerca, in via di pubblicazione, che fotografa le Misericordiee prova a individuare i possibili scenari evolutivi che potranno essere percorsi nei prossimianni. Anche solo la fotografia riserva non poche sorprese e spunti di riflessione.

    Il Centro Studi Merlini

    presenta la ricerca di Fazzi e Marocchi

    sul mondo giallo ciano

    di GIANFRANCO MAROCCHI

  • GialloCiano22 GialloCiano 23

    DOVE SONO

    Le Misericordie, è noto, sonoun’esperienza nata e sviluppatasi inToscana e non a caso 311 delle 670Confraternite hanno appunto sede inquesta Regione. Ma in Toscana solo il6% delle Misericordie sono nate dopo il2000 e se consideriamo il totale delleMisericordie costituite dal 2000 inavanti la Regione più presente è laSicilia (18% dei casi), seguita da Lazio,Basilicata e Calabria, Campania e poi,solo al quinto posto con l’11% dei casi,la Toscana.

    L’ETÀ DI CHI VI OPERA

    Generalmente le Misericordie sonoassociate con l’idea di un volontariatofatto prevalentemente da personeanziane. Ma si può stimare che essecostituiscano meno di un quinto deivolontari totali e solo nel 2% dei casigli ultrasessantacinquenni risultanoprevalenti rispetto alle altre fasce di età.L’afflusso di giovani è abbastanzacostante anche grazie ad esperienze

    come il servizio civile e si assiste inmolti casi ad un ricambio generazionalenegli organi dirigenti.

    I VOLONTARI

    Le Misericordie si percepiscono comeorganizzazioni di volontariato ecertamente il volontariato rimane labase prevalente di chi opera in questeorganizzazioni; in media vi è unlavoratore ogni 20 volontari e innessuna Confraternita il lavororetribuito è prevalente. Ma d’altra parteva ricordato come la maggior partedelle Confraternite abbiano in misuramaggiore o minore personale retribuito;nelle Misericordie nate dopo il 2000 ilnumero di volontari per ciascunlavoratore è quasi dimezzato rispetto aquello delle Misericordie più antiche. Inmolti casi coloro che operano in modoretribuito evidenziano valorisovrapponibili a quelle dei volontari; ed’altra parte appare più difficile gestirenel contesto attuale organizzazionicome le Misericordie solo basandosi sulvolontariato.

    IL LEGAME CON IL MONDO ECCLESIALE

    Il radicamento ecclesiale delleMisericordie è indiscutibile. Ma altempo stesso il 60% delle Misericordieaggregano volontari sulla base di unadisponibilità alla solidarietà umanaindipendente dai valori religiosi e solopoco più del 10% richiede una esplicitaprofessione di fede cristiana.

    IL MODELLO ECONOMICO

    La gratuità offerta alle comunità locali èsenz’altro, in primo luogo,un’espressione di valori profondi efondativi per le Misericordie. Ma èanche un modello economico(funzionate, ma non sempreconsapevole). Donare alla propriacomunità suscita a sua volta donazioni,disponibilità volontarie, disponibilitàdiffusa a mettere a disposizione dellaConfraternita beni e servizi a condizionidi assoluto favore. Insomma, leMisericordie si sostengono grazie adazioni di generosità verso la propria

    comunità che generalmente sarebberoconsiderate antieconomiche.

    UN MOVIMENTO, TANTE ESPRESSIONI

    Le 670 Misericordie italiane mostranoindubbiamente elementi che accomunanole diverse Confraternite, primo tra tuttisentirsi parte di uno stesso sistema unitodalla comune mission solidaristica. Ma altempo stesso non dobbiamo dimenticare legrandi differenze interne al sistema; ad

    esempio per un quarto delle Misericordie ilvolume economico delle attività è inferiorea 12 mila euro, per un altro quarto èsuperiore a 355 mila, circa 30 volte tanto.Di qui si parte. E ci si può interrogare sucome confermarsi nei valori adeguando lemodalità operative ai tempi presenti evalutando rischi da evitare e opportunitàda cogliere. Ma il punto di partenza èrendersi conto che non si è (solo) quelloche sino ad ora pensato di essere e di quiprovare ad immaginare scenari dicambiamento.

    GIANFRANCOMAROCCHI

    Nato a Torino nel 1967,negli ultimi 25 anni haaffiancato attività diricerca economica esociale con l’impegnodiretto nel Terzo Settore.Ha pubblicato numerosilavori di ricerca su temiquali welfare, politicheattive del lavoro,imprenditorialità socialeterzo settore. È direttoredi Welfare oggi,periodico dedicato aitemi del welfare locale.

    LUCA FAZZI

    Professore ordinariopresso la Facoltà diSociologia e RicercaSociale dell’Università diTrento, il suo principalecampo di interesse è lostudio del Terzo Settoree delle organizzazionidella società civile.

    CHI SONO I DUERICERCATORI

    Il radicamento ecclesiale delle Misericordie è indiscutibile. Ma al tempo stesso il 60% delle Misericordie aggregano volontari sulla base di una disponibilità alla solidarietà umana indipendente dai valori religiosi e solo poco più del 10% richiede una esplicita professione di fede cristiana

  • GialloCiano 25GialloCiano24

    «In questi giorni di tanto freddo penso e vi invito apensare a tutte le persone che vivono per la strada,colpite dal freddo e tante volte dall’indifferenza». Così,nella prima settimana di gennaio, Papa Francesco si è rivolto aifedeli durante l’Angelus. Le temperature, estremamente rigideda diversi giorni, avevano già causato la morte di alcunisenzatetto. L’appello del Papa non rimane inascoltato: Alberto Corsinovi,responsabile dell’Area Emergenza della Confederazione, loestende a tutte le Misericordie d’Italia e ai loro volontari “Lesedi delle Misericordie Italiane diventino un rifugio per tutticoloro che stanno soffrendo a causa del freddo. Le nostreMisericordie – ha detto Corsinovi - devono diventare delle caseaperte per soccorrere e dare un tetto a tutti coloro che sonosenza casa e chiedono un aiuto per ripararsi. Tutte leMisericordie in tutta Italia risponderanno all’appello di PapaFrancesco, chiunque busserà troverà aperte le nostre porte”.La risposta delle Misericordie non si è fatta attendere. LaMisericordia di Firenze, dalla sera stessa, ha messo adisposizione, presso la sede di piazza Duomo, una decina diposti letto per i senza tetto mentre le Misericordie di Campi

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    Bisenzio, di S. Mauro a Signa e Sesto Fiorentino sono andateper strada a distribuire coperte, indumenti e bevande calde. Altre Misericordie, in tutta la Toscana, sono andate ogni notte acercare i senza tetto nei sottopassi, nelle stazioni, nei giardinipubblici per far conoscere loro questapossibilità di accoglienza ed hanno apertole loro sedi all’accoglienza notturnagarantendo un posto letto ed un pastocaldo: Massa, San Miniato, Pisa, Empoli,Camaiore, Lido di Camaiore, Capannori. A Viareggio e Montenero le Misericordiehanno inoltre messo a disposizione deilocali anche durante il giorno per chi avessevoluto ripararsi dal freddo in attesadell’orario di apertura delle strutturenotturne.Anche le Misericordie di Borgo a Mozzano, Poggibonsi eRapolano Terme hanno dato la loro disponibilità all’accoglienzaattivando ronde sul territorio e chiedendo ai cittadini disegnalare qualsiasi caso di difficoltà.In Sicilia le Misericordie di Valledolmo, Sant’Angelo di Brolo,

    Bompietro, Piana degli Albanesi, San Giovanni la Punta, SanPiero Patti, Pedara e Nicolosi si sono disposte ad accoglierechiunque avesse bussato alle loro sedi; la stessa disponibilità èarrivata anche dalla Misericordia di Isola Capo Rizzuto in

    Calabria.In Abruzzo i confratelli delle Misericordie diChieti e Guardiagrele, in collaborazione conl’associazione Aelion Quad, hanno raggiuntocon i quad luoghi isolati dalla neve perconsegnare medicinali salvavita mentre inEmilia Romagna le Misericordie di Valle delSavio e Sarsina hanno soccorso e assistitogli automobilisti rimasti bloccati dalla nevesulla E45.Una risposta corale e generosa quella delleMisericordie ma non “straordinaria” perché

    da secoli quotidiana e che si riassume nelle parole di unconfratello della Misericordia di Firenze impegnato, in queigiorni, ad assistere i senza tetto: “Dar da mangiare agli affamati,dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi: si cerca, nel nostropiccolo, di fare la nostra parte”.

    EMERGENZAFREDDO

    «Le Misericordie, rifugio per i senzatetto»

    «Le sedi delle Misericordie Italianediventino un rifugio per tutti coloroche stanno soffrendo a causa del freddo» è stato questol’appello di Alberto Corsinovi,responsabile dell’Area Emergenza della ConfederazioneNazionale delle Misericordie d’Italia, nei giorni del grande freddo a gennaio scorso

    ASCOLTATO L'APPELLO DI CORSINOVI

  • GialloCiano 27

    NOTIZIEin breve

    Una intera giornata dedicata alla ConfraternitaMisericordia di Andria per iniziare ifesteggiamenti del 25esimo anniversario difondazione. Una intera giornata, quella del 5febbraio, aperta in mattinata con la Messa in

    Cattedrale celebrata daDon Gianni Agresti e cheha visto la nutritapartecipazione divolontari, soci e cittadinima anche diverseautorità civili e militarioltre ad altreassociazioni diProtezione Civile. Altermine dellacelebrazione untoccante racconto dei25 anni di attività da

    parte della Governatrice dellaConfraternita andriese conclusa con un lungoapplauso per le diverse opere ed i tanti progetti incorso di esecuzione ed eseguiti nel corso deglianni. Tra passato, presente e futuro, poi, si è passati

    alla serata in cui vi è stata l’inaugurazionedell’Ambulatorio Solidale “Noi con Voi”.L’ambulatorio nasce grazie ad un’idea dellaMisericordia di Andria ed è risultata vincitrice unanno fa del bando “Orizzonti Solidali” diFondazione Megamark che ne ha finanziato la start-up. Da quel momento un intenso lavoro diprogrammazione ma anche di lavoro effettivo sulcampo grazie al contributo di diversi volontari epartner che stanno facendo crescere unaimportante rete solidale cittadina. Accanto allaMisericordia di Andria, infatti, ci sono giàl’Associazione Giorgia Lomuscio Tutto per Amore, ilRotary Club, l’Associazione Stomizzati della BAT, edanche un partner privato e cioè Midil Ceramiche.Nell’ambulatorio vi saranno prestazionicompletamente gratuite da parte di medici,infermieri ed oss volontari e sarà firmato unprotocollo d’intesa con la ASL BT. Per condividerel’idea dell’Ambulatorio stesso, è possibile aderirealle “visite sospese” e cioè alla possibilità di unapiccola donazione in modo da permettere a chi neha bisogno di ricevere la propria prestazione. Unpiccolo gesto ma di grande amore.

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    L’11 febbraio scorso al Teatro Verdi di Firenze sono stati consegnati gli attestatidi partecipazione a tutti i volontari che hanno prestato servizio presso i campiallestiti dalla Colonna Mobile della Regione Toscana a sostegno dellepopolazioni colpite dal sisma nel Centro Italia. Anche il Presidente Corsinovi non ha voluto far mancare il proprio ringraziamento atutti i fratelli e le sorelle: “Nei lunghi mesi che, dal 24 agosto in poi, ci hanno visti

    presenti nei paesi dell’ItaliaCentrale colpiti dalterremoto, ho avuto modopiù volte di visitare i campigestiti dai nostri fratelli esorelle. Li ho visti lavorare senzasosta sotto il sole e la neve, liho visti accogliere, consolare,nutrire, regalare sorrisi. E hosentito anche il grandeabbraccio silenzioso di chi

    non è partito ma, con il cuore, era insieme ai fratelli e sorelle impegnati sul posto. Ognuno di voi, che sia partito o sia rimasto, ha incarnato ancora una volta le paroledi Papa Francesco: ‘Siete proprio voi che ogni giorno, spesso nel silenzio e nelnascondimento, dare forma e visibilità alla misericordia. Voi siete artigiani dimisericordia: con le vostre mani, con i vostri occhi, con il vostro ascolto, con la vostravicinanza, con le vostre carezze’. A ognuno di voi il mio grazie più grande.”

    Due restauratrici delleMisericordie sonostate inviate a Cipro suinvito del Dipartimentodella Protezione Civileper il progettoPROMEDHE sullaprotezione dei beniculturali nelleemergenze. Oltre alloStato Italiano, a questoprogetto aderiscono:Cipro (paese che ospitaquesto corso), Israele,Giordania e Palestinaoltre ad alcuniosservatori di paesieuropei. Quanto appreso

    in questo corso dallerestauratrici (conesperienza in questoterremoto ed in quello deL’Aquila) verrà poi messoa disposizione delleMisericordie interessate asviluppare questaspecializzazione.L’avvicinamento al campodei Beni Culturali delleMisericordie ha trovatoconcreta espressionerecentemente proprio adAmatrice, la cittàemblema delladistruzione causata dalterremoto in Centro Italia.

    Su richiesta del Ministerodei Beni Culturali eDipartimento diProtezione Civile, unasquadra delleMisericordie ha operatoper alcuni recuperi diopere d’arte nella cittàlaziale. Assieme a Vigilidel Fuoco, CorpoForestale, CarabinieriTutela PatrimonioCulturale, sono statirecuperati alcuni beni daalcune chiesedanneggiate per esserericoverati al deposito diCittaducale.

    PROTEZIONE CIVILE

    PROTEZIONE BENI CULTURALI Misericordie a Cipro col Dipartimento

    Inaugurato l’ambulatorio

    solidale «Noi con Voi»

    della Misericordiadi Andria

    A Firenze la premiazione dei volontari impegnati per il terremoto

    Il 30 gennaio scorso, a Marradi, è stato inau-gurato il nuovo presidio 118 alla presenzadell’assessore regionale alla Salute StefaniaSaccardi. Giornata particolarmente importanteanche per la Misericordia di Marradi, presentealla cerimonia con il governatore Elide Laghi, lacui sede operativa sarà ospitata nella nuovastruttura. All’inaugurazione erano presentianche la Federazione con il direttore GianlucaStaderini ed un’ampia rappresentanza dell’areaemergenze ed Andrea Ceccherini, provveditoredella Misericordia di Firenze e presidente delneo costituito Coordinamento delle Misericor-die dell’Area Fiorentina.

    Inaugurato presidio 118MARRADI

  • QUESITO N. 1

    L’obbligo di tenuta del DocumentoProgrammatico per la Sicurezza,consistente in un atto scritto a cadenzaannuale e attestante la corretta adozionedelle procedure previste per iltrattamento dei dati personali, è statosoppresso con la L. n. 35 del 4/4/2012.Ricordiamo che la tematica della privacyè disciplinata dal D. Lgs 196/03 che,all’art. 2, definisce le finalità del codice,asserendo che esso “garantisce che iltrattamento dei dati personali si svolganel rispetto dei diritti e delle libertàfondamentali, nonché della dignitàdell’interessato, con particolareriferimento alla riservatezza, all’identitàpersonale e al diritto alla protezione deidati personali”.In esso si specifica, inoltre, all’art. 4comma 1 lettera a) che per “trattamento”si intende “qualunque operazione ocomplesso di operazioni, effettuati anchesenza l’ausilio di strumenti elettronici,concernenti la raccolta, la registrazione,l’organizzazione, la conservazione, laconsultazione, l’elaborazione, lamodificazione, la selezione, l’estrazione,il raffronto, l’utilizzo, l’interconnessione,il blocco, la comunicazione, la diffusione,la cancellazione e la distruzione di dati,anche se non registrati in una banca didati”.Risulta così evidente che qualsiasiorganizzazione che tratti dati personali,anche di natura “comune” e non

    necessariamente “sensibili” (cheriferiscono l’origine etnica e razziale, leconvinzioni religiose, politiche,filosofiche, l’appartenenza a partiti esindacati, lo stato di salute e la vitasessuale) o giudiziari, debba strutturarsial fine di garantire l’adozione di misureminime di sicurezza nella gestione deglistessi. Esse sono formate dall’insieme dellemisure organizzative, tecniche,informatiche, logistiche e proceduralivolte alla riduzione dei rischi di:• distruzione, alterazione o perdita,

    anche accidentale, dei dati,• accesso non autorizzato ai dati da

    parte di terzi;• trattamento dei dati non consentito o

    non conforme alle finalità dellaraccolta,

    • modifica dei dati in conseguenza diinterventi non autorizzati o nonconformi alle regole.

    Diviene a tal proposito fondamentaleprevedere il rispetto di specificiadempimenti, quali:• la nomina del titolare del trattamento

    dei dati, che generalmente coincidecon il Legale rappresentante;

    • la nomina dei responsabili deltrattamento dei dati;

    • la nomina degli incaricati altrattamento dei dati;

    • la nomina dell’amministratore disistema;

    • il rilascio di apposita informativa;• la preventiva richiesta del consenso al

    trattamento dei dati;• la notificazione al Garante della

    Privacy, quando ricorra l’obbligo;E’ chiaro che la mancata adozione dimisure di sicurezza comporta specificheconseguenze:• sanzione penale per omessa adozione

    delle misure minime, previstadall’articolo 169 del Codice (arrestosino a due anni);

    • risarcimento del danno, nel caso in cuile misure adottate non risultino idoneead evitare il danno, secondo quantoprevisto dall’art. 15 legge del Codiceche rimanda all’art. 2050 del CodiceCivile.

    QUESITO N. 2

    Il lavoro di pubblica utilità è unasanzione penale, consistente nell’attivitànon retribuita a favore della collettivitàda svolgere presso lo Stato, le Regioni, leProvince, i Comuni o presso enti oorganizzazioni di assistenza sociale o divolontariato, e disciplinata dal D.Lgs28/08/00, n. 274.Successivamente l’applicabilità di taleistituto sanzionatorio è stata allargata anumerose fattispecie penali, artt. 186 c.9-bis e art. 187 c. 8-bis del CdS, art.54del D.Lgs n. 274/00, art. 73 c.5 bis delDPR n. 309/90, art. 165 c.p. e all’art. 168bis del c.p. con la L. 28/04/14 n.67 cheapporta modifiche al codice penale inmateria di sospensione delprocedimento con messa alla prova. L’attività viene svolta presso gli Enti chehanno sottoscritto con il Ministero dellaGiustizia, o con i Presidenti dei Tribunalidelegati, le convenzioni previste dal DM26/03/01, o dal DM 8/6/15, n.88 chedisciplina le convenzioni in materia dipubblica utilità ai fini della messa allaprova dell’imputato.

    L’ESPERTOrisponde

    Per porre le vostre domande a uno dei nostri esperti scrivete a:

    [email protected]

    Relativamente all’applicazione dellanormativa in materia di salute esicurezza sul lavoro, il DM 26/03/01 all’art. 4 prevede che gli enti devonoassicurare il rispetto delle norme e lapredisposizione delle misure necessariea tutelare l’integrità fisica e morale deicondannati, mentre il DM 88/15prevede all’ art. 3 che gli entigarantiscano la conformità delle sedi incui il soggetto opera alle previsioni inmateria di sicurezza e di igiene degliambienti di lavoro; assicurano, altresì, ilrispetto delle norme e la predisposizionedelle misure necessarie a tutelare, ancheattraverso appositi dispositivi diprotezione individuale, l’integrità fisica emorale dei soggetti in messa alla prova,secondo quanto previsto dal D.Lgs.81/08.In cosa si concretizzano gli obblighi.Prendendo in considerazione il DM88/15 che fornisce qualche indicazionein più rispetto alla generica previsionedel DM 26/03/01, si chiede che il LPUsvolga attività presso una sededell’associazione che rispetti i requisitiper gli ambienti di lavoro previsti dalTitolo II del D.Lgs 81/08 quali stabilità,altezza, cubature, superfici, vie di esodoecc. ma, a giudizio degli scriventi anchecon impianti idro termo sanitari adeguatie munti di certificazione di conformità,seppur non ricadenti in modo specificosotto la previsione del citato D.Lgs81/08. Circa la seconda parte delprecetto sorgono dubbi maggiori sullamodalità di applicazione in quanto illegislatore non precisa se il LPU deveessere considerato un lavoratore o unvolontario ai fini dell’applicazione della

    normativa in materia di salute esicurezza sul lavoro. L’assenza di taleindicazione nell’art. 2 del D.Lgs 81/08,l’assenza di un orientamento di dottrinao di giurisprudenza e l’indicazione nelDM 88/15 “…omissis…a tutelare, ancheattraverso appositi dispositivi diprotezione individuale…omissis…”,sembrerebbero suggerire di estendere aiLPU le misure di sicurezza applicate aivolontari di cui all’art. 3 c. 12 bis delD.Lgs 81/08 che prevedono l’attuazionedelle disposizioni previste per ilavoratori autonomi (art. 21 DLgs 81/08).Pertanto i LPU, così come i volontari,dovranno utilizzare attrezzature di lavoroe dispositivi di protezione individuali inmodo conforme alle disposizionicontenute nel D.Lgs 81/08; inoltrerelativamente ai rischi propri delleattività svolte e con oneri a propriocarico, hanno facoltà di beneficiare dellasorveglianza sanitaria e di partecipare acorsi di formazione specifici in materia disalute e sicurezza sul lavoro, incentratisui rischi propri delle attività svolte,fermi restando gli obblighi previsti danorme speciali. Analogamente il LPU impiegato in attivitàdi protezione civile dovrebbe essereassoggettato alle specifiche norme delD.Lgs 81/08 per le organizzazioni divolontariato della protezione civilepreviste dall’art. 3 c. 3bis del D.Lgs81/08, dal successivo DIM 13/04/2011e dal DCDPC del 12 gennaio 2012.

    I presenti contributi sono frutto esclusivodel pensiero degli autori e no hannocarattere in alcun modo impegnativo perle amministrazioni di appartenenza.

    In questi ultimi tempi alcune associazioni di volontariato stanno sempre più insi-stentemente chiedendo pareri sui seguenti aspetti estremamente attuali: le asso-ciazioni di volontariato hanno l’obbligo di predisposizione del documentoprogrammatico della sicurezza ai fini dell’applicazione della normativa sulla privacy? Qual è la normativa di sicurezza applicabile ai lavoratori socialmente utili, quei lavo-ratori avviati presso le sedi delle associazioni per il cosiddetto sconto di pena?Proveremo a dare delle sintetiche risposte a ciascun quesito.

    GialloCiano28

    GEOM.NICOLA DE ROSA

    Ispettore tecnico del lavoro,responsabile area

    di vigilanza dellaDTL di MI-LO,coordinatoredell’attività di

    vigilanza in materiadi Radiazioni Ionizzanti, formatorefunzionari MLPS, componente del

    CTR Lombardia del Dipartimentodei Vigili del Fuoco.

    Da 25 anni si occupa di salute esicurezza sul lavoro nell’ambito

    delle associazioni di volontariato edi protezione civile. Autore dei manuali:

    “Volontariamente Sicuri” 1 e 2edizione editati da Confederazione

    Nazionale Misericordie d’Italia eAssociazione Nazionale

    Pubbliche AssistenzeE’ docente del I° Master in Risk and

    Disaster Management pressol’Università eCampus.

    DOTT.SSAANNA SIMEONE

    esperta incomunicazione di

    massa e in modellidi organizzazione e

    gestione ex D.Lgs231/01 .

    Documento programmatico della sicurezza

    Diamo risposta alle domande più frequenti

  • GialloCiano30

    Esaudire lavolontà diuna personapurtroppomalataterminale dipoter morire nella propriacasa. È quello che hanno fatto due soccorritori dellaMisericordia di Empoli che, assieme a un’infermiera,sono partiti per un  lunghissimo viaggio nel cuoredella Romania per esaudire l’ultima volontà di unamalata terminale originaria dell’Est Europa. Icolleghi  dell’infermiera hanno scritto una letterache pubblichiamo con piacere  ed alla qualeaggiungiamo la frase che racchiude il senso di ogniopera di Misericordia: Iddio ve ne renda merito.“Vorrei raccontarvi una storia che non parla dimalasanità ma di una  sanità fatta di solidarietà econdivisione, una storia che parla di solidarietàsilenziosa, senza clamore, che passa quasiinosservata a chi è troppo indaffarato nei fattiquotidiani. Un’infermiera, caposala del  reparto diMedicina dell’ ospedale di Empoli che si chiamaAdele, ha  compiuto un gesto che ha dato a noiinfermieri e operatori sanitari il  senso profondodella nostra professione. Questa dolce, delicatastraordinaria infermiera ha deciso di realizzare ilsogno di una malata  che voleva passare gli ultimimomenti della sua vita non nel letto di un  ospedale,lontano mille miglia dai suoi cari, ma a casa propriavicino  alla sua famiglia. Così, complice il silenzio e ilbuio della notte,  insieme a due giovani soccorritoridella Misericordia di Empoli e alla  figlia della donna,l’ha accompagnata a casa, in Romania. Un viaggioestenuante  durato più di ventiquattro ore. Ma chi dinoi non vorrebbe baciare e vedere la propria terra eriuniti i propri cari almeno un’ultima volta  prima diandarsene? Ebbene Adele l’ha fatto, lasciando che leparole, i  discorsi, la burocrazia cadessero ecedessero il posto al cuore,  linguaggio universale! Ilsuo gesto ci rende orgogliosi di essere  infermieri eci dà speranza. Grazie Adele e un grazie aigiovani  soccorritori della Misericordia di Empoli chel’hanno accompagnata con  l’ambulanza!I tuoi infermieri e operatori sanitari del 5 A1. “

    Sorrisi, abbracci, risate. E poi nottate in bianco, cene interrotte dallachiamata del 118. A parte i servizi, quanti momenti indimenticabilipassate ogni giorno con i vostri confratelli e consorelle? Raccontatecelo con un selfie!Inviateci le vostre foto su Facebook alla Pagina Ufficiale della“Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia”, le più cliccatesaranno pubblicate sulla rivista Giallo Ciano.Fateci scoprire quali sono i vostri migliori #momentidimisericordia!

    #momentidimisericordia!Inviateci i vostri migliori

    • SCRIVETECI!Per inviare le notizie dalle vostre Misericordie, per porredomande ai nostri esperti, raccontare la vostra esperienza daicolori Giallo Ciano e per far sentire la vostra voce, scriveteciall’indirizzo: [email protected].

    • NUMERI UTILI

    La SOM è a disposizione 24 ore su 24, 365 giorni l’anno al numero 055 414140 per:• segnalazioni emergenze• informazioni di protezione civile inerenti alle emergenze• altre informazioni con caratteristica di urgenza• situazioni in cui vi troviate in difficoltà e non riuscite a metterviin contatto con il personale delle misericordie sfruttando i normali contatti telefonici

    Per mettervi in contatto con la Sala Operativa a mezzo e-mailscrivete all’indirizzo: [email protected].

    Per eventuali comunicazioni fax il numero è 0553261411(attivo 24 ore su 24).

    Per tutte le informazioni in cui non c’è necessità di urgenza vi invitiamo a contattare direttamente la Confederazione Nazionale delle Misericordie al numero 055 32611 durante il normale orario di ufficio.

    «VOGLIO MORIRE A CASA»Volontari accontentano malata:da Empoli in Romaniain ambulanza