Misericordie d'Italia Dicembre 2011
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Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 2 - Tiratura 5.000 copie - Distribuzione gratuita
Anno VI I - n . 6Novembre/Dicembre 2011
bimestrale Misericordie d’Italia
reg. al tribunale di Firenzeal n° 5395 del 4/2/05CONFEDERAZIONE
NAZIONALE MISERICORDIEVia dello steccuto, 38
50141 FirenzeTel. 055 32611
Auguri al nostro
Movimento
Roberto Trucchi
Cari confratelli, ci avviciniamo ormai a lunghi passi verso il Natale e verso la fine di questo anno che ha visto molti ed importanti avveni-menti nel nostro Movimento. Voglio sinceramen-te augurare a tutti voi di trascorrere al meglio questo periodo, festeggiando la nascita del Fi-glio del Padre, sia in famiglia che nelle vostre Confraternite. L’augurio va anche al nostro Mo-vimento, perché il Natale è anche simbolo di unità e fratellanza e vorrei davvero che questi emblemi tornassero ad essere il simbolo del nostro essere Misericordie, realtà indipendenti, ma legate nei valori verso un unico scopo. Come avrete modo di leggere nelle prossime pagine, la Commissione istituita dall’Assemblea Nazionale nell’aprile scorso per redigere il nuovo Statuto della Confederazione ha terminato i propri lavo-ri consegnando al Consiglio Nazionale un testo sul quale ci sarà un confronto con le associate nell’Assemblea fissata per il prossimo febbraio. Questo percorso è stato condiviso anche con la Misericordia di Firenze che, in contemporanea con la sessione del Consiglio Nazionale, ha for-malmente approvato la bozza del nuovo Statuto indicando la propria volontà, su queste basi, di rientrare nella Confederazione. Invito dunque tutti ad una riflessione serena e approfondita, magari insieme alle Consorelle della propria zona o Regione. Come spiega nella sua relazione finale Mauro Giovannelli, Presiden-te della Commissione che ha redatto il testo, una positiva conclusione “si impone sia per la presen-za di realtà locali vive ed in piena operatività, sia per la necessità che l’assistenza alle persone si ispiri alla carità cristiana, ritrovando unità nelle sue radici storiche. Tali esigenze sono sollecita-te dal rispetto della dignità delle persone e dalla forte domanda di assistenza, di solidarietà e di carità che esse reclamano, ed infine dalla dif-ficile situazione socio-economica che il Paese attraversa, nella quale si rende indispensabile, anche per la tenuta sociale, la presenza del volontariato, specialmente di ispirazione cri-stiana, nei servizi alla persona. La storia della Nazione italiana di cui quest’anno si celebra il 150° anniversario, esalta il contributo delle opere cattoliche a costruire l’Italia unita ed individua in esse uno dei principali fonda-menti storici della solidarietà nazionale. Di quelle opere è parte significativa anche il Movimento delle Misericordie”. Riprendo le parole di Giovannelli e ne faccio un augurio a tutti voi, ma so-prattutto a tutti “Noi”.
Alluvioni in Lunigiana e all’Elba Gli interventi delle Misericordie
Il Movimento toscano, guidato dal responsabile della Protezione Civile
Federico Bonechi, è intervenuto con un numero straordinario di uo-
mini e mezzi per aiutare le popolazioni colpite. Testato nell’occasione
anche un nuovo “mezzo di prima sussistenza”, un fuoristrada che ha
portato caffè, tè caldo, cioccolata, coperte, acqua, latte e biscotti: il ser-
vizio è stato davvero molto apprezzato dalla cittadinanza sconvolta per
l’accaduto.
Alle pagine 4 e 5
A FEBBRAIO L’ASSEMBLEA
NUOVO STATUTO
Lo scorso 18 novembre il Consiglio Nazionale ha ap-
provato la proposta di nuovo Statuto della Confe-
derazione, fissando per l’11 febbraio l’Assemblea
nazionale in cui portare a compimento il percorso di revi-
sione. Lo stesso giorno, il Corpo Generale della Venerabile
Arciconfraternita di Misericordia di Firenze, alla presen-
za di Mons. Giuseppe Betori (nella foto), ha approvato il
medesimo testo, individuando un percorso di riunificazio-
ne con la Confederazione nazionale. Il nuovo testo è stato
formulato sulle indicazioni della Commissione presieduta
dall’avvocato pratese Mauro Giovannelli (nella foto), forte-
mente voluta proprio dalla Conferenza Episcopale Toscana
per ritovare l’unità nel Movimento.
A pagina 3
Misericordie e Camillian Task Force I primi stage formativi
nelle missioniinternazionali
Dopo il corso di formazione organizzato dal nostro Movi-
mento e dai Ministri degli infermi che si è svolto a Roma
tra aprile e maggio, tredici giovani sono partiti alla volta di
alcuni centri gestiti dai Camilliani nelle zone più disagiate del
mondo per accumulare esperienza da impiegare in caso di mis-
sioni internazionali, anche a carattere d’urgenza.
Nell’inserto centrale
CONFEDERALE
Auguri a tutti i confratellidi un Santo Natale
e Felice 2012
PRIMO PIANO2
Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011
PONtIfIcIO cONsIglIO cOR UNUM
Benedetto XVI incontra il volontariato d’Europa
In occasione dell’Anno Europeo del Volon-
tariato, il Pontificio Consiglio Cor Unum
ha organizzato un congresso dal titolo “Il
Papa e i volontari cattolici europei” che si è
svolto giovedì 10 e venerdì 11 novembre. Il
congresso è stato voluto proprio dal Santo Pa-
dre ed ha radunato 160 tra vescovi e rappre-
sentanti delle conferenze episcopali europee,
oltre ai responsabili degli organismi nazionali
e internazionali di volontariato, che sono stati
ricevuti da Papa Benedetto XVI. In rappresen-
tanza del nostro Movimento sono intervenuti
Il Presidente della Confederazione Nazionale,
Roberto Trucchi, e il Tesoriere, Roberto Mon-
ciatti. Durante il briefing di presentazione
tenutosi il martedì precedente, il cardinale
Robert Sarah, presidente del Pontificio Con-
siglio Cor Unum, aveva salutato il congresso
come un’azione che è segno di “comunione e
solidarietà in mezzo alle sofferenze” e l’inizia-
tiva è un segno dell’attenzione particolare che
Benedetto XVI, sin dall’inizio del suo pontifi-
cato, rivolge al mondo della carità, attenzione
espressa e ribadita anche nella sua prima en-
ciclica Deus Caritas Est. ll Santo Padre, che
l’11 novembre ha ricevuto i rappresentanti
del Volontariato, ha ringraziato gli intervenuti
per la loro opera e li ha incoraggiati nella loro
testimonianza. “Desidero esprimere profonda
gratitudine a voi e, quindi, ai milioni di volon-
tari cattolici che contribuiscono, con regolari-
tà e generosità, alla missione caritativa della
Chiesa nel mondo” ha affermato il Pontefice.
“Nel momento attuale, caratterizzato da crisi
e incertezza, il vostro impegno è motivo di fi-
ducia perché mostra che la bontà esiste e che
sta crescendo in mezzo a noi. La fede di tutti i
cattolici viene di certo rafforzata dal vedere il
bene che viene fatto in nome di Cristo”.
“Non dovremmo lasciarci sedurre da ideolo-
gie che vogliono cambiare il mondo secondo
una visione puramente umana “ ha continuato
il Pontefice. “Il poco che possiamo riuscire a
fare per alleviare i bisogni umani può essere
considerato come il buon seme che germoglie-
Si è svolto a metà novembre un congresso che ha radunato
vescovi e rappresentanti delle conferenze episcopali europee,
oltre ai responsabili degli organismi nazionali e internazionali
di volontariato ricevuti direttamente dal Pontefice
rà e recherà molti frutti. È un segno della pre-
senza e dell’amore di Cristo che, come l’albero
del Vangelo, cresce per dare riparo, protezio-
ne e forza a tutti coloro che ne hanno bisogno.
È questa la natura della testimonianza che
voi, in tutta umiltà e convinzione, offrite alla
società civile. Sebbene sia dovere dell’autori-
tà pubblica riconoscere e apprezzare questo
contributo senza distorcerlo, il vostro ruolo
di cristiani consiste nel prendere attivamen-
te parte alla vita della società, cercando di
renderla sempre più umana, sempre più ca-
ratterizzata da libertà, giustizia e solidarietà
autentiche”.
L’incontro con il Papa è avvenuto nel giorno
in cui la Chiesa celebra la memoria di San
Martino di Tours, che nella Deus Caritas Est
Papa Benedetto XVI descrive come un’icona
che “mostra il valore irrinunciabile della te-
stimonianza individuale della carità”.
Il Santo Padre ha concluso incoraggiando i
giovani a scoprire nel lavoro di volontariato un
modo per accrescere il proprio amore oblativo
che dona alla vita il suo significato più pro-
fondo. “I giovani reagiscono prontamente - ha
affermato - alla vocazione di amore. Aiutia-
moli ad ascoltare Cristo che fa udire la sua
chiamata nel loro cuore e li attrae a sé. Non
dobbiamo avere paura di presentare loro una
sfida radicale che cambia la vita, aiutandoli a
comprendere che i nostri cuori sono fatti per
amare e per essere amati. È nel dono di sé che
viviamo la vita in tutta la sua pienezza”.
MOvIMeNtO
Agostinelli dalle Misericordie sarde
Si è svolto lo scorso 24 ottobre presso la Sede della Mi-
sericordia di Cagliari “San Giuseppe”, nel quartiere
Pirri, l’incontro tra le Misericordie della Sardegna e la
Guida Spirituale della Confederazione Nazionale delle Miseri-
ordie d’Italia, S.E. Mons. Franco Agostinelli.
I lavori si sono aperti alle ore 17.30 con il saluto ai presenti
da parte del vice-presidente della Conferenza regionale Sar-
degna Marras a cui sono susseguiti i saluti del Correttore
della Misericordia di Cagliari “S. Giuseppe” Don Roberto, del
Governatore Misericordia di Dolianova e di Angelo Meloni, Co-
ordinatore zona Sud Sardegna, il quale ha presentato a Mons.
Agostinelli i rappresentanti di tutte le Misericordie parteci-
panti all’incontro.
Dopo una breve presentazione delle attività svolte quotidia-
namente dalle Misericordie sarde, ha preso la parola Mons.
Agostinelli che, salutato e ringraziato i presenti, ha descritto
l’importanza del ruolo del Correttore spirituale all’interno di
ogni singola Confraternita di Misericordia, per arginare pos-
sibili derive ricordando giornalmente l’identità cristiana della
Misericordia, seguendo allo stesso tempo le nuove problema-
tiche sociali. Mons. Agostinelli spera di poter arginare la man-
canza di Correttori in molte Misericordie, sollecitando i vari
Vescovi alle nomine dei Correttori stessi. Importante anche
che le Confraternite di Misericordia vivano attivamente la vita
delle parrocchie, insistendo anche sulla fondamentale impor-
tanza della formazione dei volontari.
Dopo le parole di Mons. Agostinelli, si è aperto il dibattito a
cui hanno partecipato alcuni dei presenti in sala sulle varie
problematiche dovute appunto all’assenza in alcune Miseri-
cordie della Sardergna della figura del Correttore. I lavori si
sono chiusi alle ore 19 e dopo la Santa Messa celebrata nella
Parrocchia di San Giuseppe, Mons. Agostinelli ha incontrato i
Giovani delle Misericordie della Sardegna, che hanno proposto
varie attività d’incontro e sottolineato il bisogno di continua
formazione per poter crescere insieme, oltre alla proposta di
creazione di una Consulta dei Giovani delle Misericordie d’Ita-
lia. S.E. Mons. Agostinelli ha accolto le richieste con molto
interesse, contento dell’entusiasmo di questi giovani.
Il Presidente
Roberto Trucchi
durante l’incontro
con il Santo Padre
Mons. Franco Agostinelli, Guida spirituale del Movimento Nazionale
Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011 PRIMO PIANO
cONsIglIO NAzIONAle
Al via le procedure per l’approvazione del nuovo Statuto
3
Il Consiglio Nazionale, riunitosi a Firen-
ze lo scorso 18 novembre, ha approva-
to la proposta di nuovo Statuto della
Confederazione, definendo il percorso e i
tempi per la sua valutazione e recepimento,
e individuando, al contempo, la data per il
rinnovo degli organi della Confederazione
stessa. La proposta di nuovo Statuto è sta-
ta trasmessa a tutte le Misericordie perché
possano approfondirla e valutarla sia nelle
specifiche norme che nell’impianto com-
plessivo.
Il Consiglio Nazionale ha infatti convocato
per il prossimo 11 febbraio, a Firenze, l’As-
semblea nazionale in cui portare a compi-
mento il percorso di revisione dello Statuto
ed ha dunque proceduto a fissare la data
per l’Assemblea elettiva in cui rinnovare
tutti gli organi della Confederazione, te-
nendo conto dello Statuto (almeno 6 mesi
dall’indizione) e della procedura arbitrale
in corso. L’assemblea si terrà a Roma il 23
Giugno 2012.
Nel corso della riunione è giunta anche la
notizia che il Corpo Generale della Vene-
rabile Arciconfraternita di Misericordia
di Firenze, riunito in contemporanea alla
presenza dell’Arcivescovo di Firenze mon-
signor Giuseppe Betori, aveva approvato il
medesimo testo statutario, individuando un
percorso di riunificazione con la Confedera-
zione nazionale.
L’annuncio è stato accolto da un sentito ed
entusiastico applauso.
In base alla richiesta arrivata dalla Conso-
ciazione nazionale donatori sangue e organi
Fratres (nata 50 anni fa in seno alle stesse
Misericordie) è stato anche deciso di riu-
nire congiuntamente i Consigli Nazionali di
Fratres e Misericordie d’Italia per definire
congiuntamente i rispettivi Statuti.
Per la proposta del nuovo Statuto il Consi-
glio Nazionale si è avvalso della bozza pre-
disposta dalla “Seconda Commissione Gio-
vannelli”, con alcune modeste integrazioni
e modifiche ritenute opportune per miglio-
rare l’armonia del testo. La Commissione,
presieduta appunto dall’avvocato pratese
Mauro Giovannelli, è stata composta dai
tecnici ed esponenti del Movimento Maria
Pia Bertolucci, Andrea Cavaciocchi, Giu-
seppe De Stefano, Israel De Vito, Andrea
Del Bianco, Roberto Monciatti, Stefano
Ragghianti, Alvise Revedin, Pasquale Ri-
becco, Paolo Sanchini, Maria Grazie Scatà
e Filippo Toccafondi, e si è riunita per la
prima volta il 12 maggio 2011 lavorando
in sottocommissioni sul testo redatto dalla
precendente Commissione, sempre presie-
duta da Giovannelli, che a dicembre scorso
aveva sottoscritto un testo contenente alcu-
ne importanti linee guida per l’unità del Mo-
vimento. La proposta di redigere quel docu-
mento era nata dalla stessa Confederazione,
A febbraio l’assemblea e a giugno le elezioni per il rinnovo degli organi,
mentre la Misericordia di Firenze sta individuando un percorso
di riunificazione con la Confederazione
sull’appello della Conferenza Episcopale
Toscana e del suo Presidente, l’Arcivescovo
di Firenze Mons. Betori, a ritrovare l’unità.
Ne era nato un documento che sottolineava
l’importanza e la storicità dell’ispirazione
cristiana del Movimento: autonomia degi
associati, rappresentazna generale della
Confederazione senza sostanziali funzioni
oprative, democrazia e partecipazione degli
organi confederali, aggregazioni territoriali
per una rappresentanza delle Misericordie
anche a livello regionale e zonale, compar-
tecipazione e trasparenza del finanziamen-
to, giurisdizione domestica, rinnovamento
e incompatibilità delle cariche confederali
erano, in sintesi, le linee indicate nell’atto
conclusivo, da cui prende spunto l’attuale
bozza di Statuto.
Il Consiglio nazionale convocato a Firenze lo scorso 7 ottobre,
dopo la verifica della sussistenza del numero legale, ha appro-
vato i verbali del 19 marzo, del 15 aprile e del 1° luglio del
corrente anno. Il Presidente ha posto in approvazione le delibera-
zioni d’urgenza adottate dal Consiglio di Presidenza concernenti il
commissariamento della Misericordia di Trappeto Nord, il commis-
sariamento della Misericordia di Carrara per la sostituzione del
Commissario già nominato e l’affiliazione di nuove associazioni di
Misericordia. Si è poi passati a trattare l’aggiornamento della col-
laborazione con i Camilliani (nell’inserto centrale, ndr): il Consiglio
Nazionale ha valutato molto positivamente l’esperienza che è stata
fatta e sta valutando l’opportunità di dare il via ad una seconda
edizione del corso di formazione e ad una revisione del protocollo
alla luce dell’esperienza condivisa negli ultimi due anni. Sarà anche
valutata la possibilità di costituire una cabina di regia interna al
Movimento per far crescere l’attenzione verso il volontariato inter-
nazionale e per dare consulenza a quelle Misericordie che vogliano
sviluppare questo tipo di iniziative.
Il Consiglio Nazionale ha poi affrontato il problema dell’affidamen-
to delle deleghe ai Consiglieri nazionali per la rappresentanza di
Confederazione ai tavoli del Forum ed all’Osservatorio nazionale del
Volontariato oltre ad altri Istituti del Volontariato come per esempio
la Protezione Civile, il Servizio Civile e le deleghe per le rappresen-
tanze presso le Regioni. Il Consiglio Nazionale ha infine deliberato la
nomina dei confratelli presso l’associazione Esculapio ed ha deciso,
per l’assemblea, di delagare Lucarelli Daniele (Empoli), Bilotta An-
tonio (Arezzo) e Dini Enrico (Crespina); per il consiglio di ammini-
strazione Monciatti Roberto (Viareggio), Poggini Paolo (Impruneta)
e Bacci Sergio (Quinto); per il collegio dei sindaci, invece, Lorenzo
Polvani (San Giovanni Valdarno).
Il Consiglio ha poi parlato del progetto da realizzare con la rac-
colta pro-terremotati di L’Aquila (circa 80 mila euro). I confratelli
hanno valutato alcune disponibilità ad operare sul piano di lavoro,
che dovrà essere realizzato e consegnato al più presto. Si è deciso
di delegare i confratelli D’Errico, Dini e Bonechi per un sopralluo-
go di valutazione per la costruzione della sede della Misericordia
dell’Aquila.
Il Presidente ha infine relazionato il Consiglio sull’intervento a Bet-
lemme, spiegando che esiste già un progetto in via di definizione. Il
Consiglio ha deciso di effettuare un sopralluogo con alcuni tecnici
individuati da Confederazione per definire la situazione e prendere
contatti con soggetti che conoscono la zona interessata.
AltRe RIUNIONI
Gli esiti del Consiglio del 7 ottobre
L’avv. Mauro Giovannelli che
ha presieduto la Commis-
sione per il rinnovo dello
Statuto.
Sotto, la sede storica della
Misericordia di Firenze in
piazza del Duomo.
PRIMO PIANO
4Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011
BOMBA d’AcqUA A MARINA cAMPO
Elba: “Non ci siamo mai sentiti isolati”
Uno stanziamento da cinque milioni di
euro dalla Regione Toscana, oltre ai
500mila già messi a disposizione per
finanziare e rimediare ai dissesti idrogeolo-
gici, ripristinare la funzionalità idraulica dei
corsi d’acqua, sistemare ponti e ripulire gli ar-
gini. E’ stato questo il bilancio economico del
disastro che il 7 novembre scorso, solo pochi
giorni dopo la Lunigiana e la Liguria, ha col-
pito l’isola dell’Elba, in particolare la zona di
Marina di Campo. Poche ore dopo la diffusio-
ne della notizia erano già sbarcate sull’isola
le prime squadre delle Misericordie toscane.
I primi ad arrivare sono stati 10 volontari
del coordinamento provinciale livornese con
idrovore, mezzi 4x4 e attrezzature specifiche.
Un secondo contingente, della Misericordia di
Pisa e del coordinamento della Versilia è par-
tito da Piombino con le attrezzature che Con-
ferenza toscana ha immediatamente messo a
disposizione. Le Misericordie dell’Elba - Por-
toferraio, Porto Azzurro, Rio Marina, Cavo e
Pomonte - si sono attivate da subito nel fron-
teggiare il maltempo. A guidare l’unità di crisi
del nostro Movimento è stato il governatore
della Misericordia di Portoferraio, Simone
Meloni, delegato dal responsabile regionale
Federico Bonechi.
“Nell’area del campese – ha affermato - c’è
stata una vera bomba d’acqua che ha fatto
esondare tutti i fossi, in particolare nella par-
te abitata del paese, sommergendo nella parte
centrale intere abitazioni. Il resto dell’isola è
stato toccato in modo marginale. Con la prote-
zione civile siamo riusciti a raggiungere tutte
le zone e anche tutte le case isolate. Alcune
persone sono rimaste inizialmente in abita-
zioni isolate, perché sono crollati dei piccoli
ponti, ma per scelta propria, perché tutti sono
stati raggiunti dalle squadre della protezione
civile. Le Misericordie elbane si sono subito
attivate, con idrovore, ambulanze e fuoristra-
da. Nel primo pomeriggio abbiamo ricevuto
l’aiuto della colonna provinciale da Livorno e
poi da altre squadre dalla colonna regionale
che sono arrivate in serata. Abbiamo passa-
to la notte ad assistere popolazione colpita.
Il territorio dell’Elba non è stato colpito per
Il rischio idrogeologico
In Italia il dissesto idrogeologico è diffuso in modo capillare e rap-
presenta un problema di notevole importanza.
Tra i fattori naturali che predispongono il nostro territorio ai disse-
sti idrogeologici, rientra senza dubbio la sua conformazione geologica
e geomorfologica, caratterizzata da un’orografia giovane e da rilievi in
via di sollevamento. Il rischio idrogeologico è fortemente condizionato
anche dall’azione dell’uomo. La densità della popolazione, l’abbandono
dei terreni montani, l’abusivismo edilizio, il continuo disboscamento,
l’uso di tecniche agricole poco rispettose dell’ambiente e la mancata
manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua hanno sicuramente ag-
gravato il dissesto e messo ulteriormente in evidenza la fragilità del
territorio italiano. La frequenza di episodi di dissesto idrogeologico,
che hanno spesso causato la perdita di vite umane e ingenti danni
ai beni, ha imposto una politica di previsione e prevenzione non più
incentrata sulla riparazione dei danni e sull’erogazione di provvidenze
com’era in passato, ma imperniata sull’individuazione delle condizioni
di rischio e sull’adozione di interventi per la sua riduzione.
Il rischio idrogeologico è espresso da una formula che lega pericolosi-
tà, vulnerabilità e valore esposto:
- la pericolosità è la probabilità che un fenomeno di una determinata
intensità si verifichi in un dato periodo di tempo ed in una data area;
- la vulnerabilità indica l’attitudine di un determinata “componente
ambientale”, come la densità della popolazione, gli edifici, i servizi,
le infrastrutture, etc,.a sopportare gli effetti dell’intensità di un dato
evento.
- il valore esposto o esposizione indica l’elemento che deve sopportare
l’evento e può essere espresso o dal numero di presenze umane o dal
valore delle risorse naturali ed economiche presenti, esposte ad un
determinato pericolo.
Il rischio esprime quindi il numero atteso di perdite di vite umane, di
feriti, di danni a proprietà, di distruzione di attività economiche o di
risorse naturali, dovuti ad un particolare evento dannoso.
Danni pesanti anche all’isola dell’arcipelago toscano.
Ha coordinato l’unità di crisi del nostro Movimento il
governatore della Misericordia di Portoferraio, Simone Meloni
delegato dal responsabile regionale Federico Bonechi
intero, ma il Comune di Campo ha avuto danni
pesanti. Nel centro di Marina di Campo abbia-
mo tolto fango, acqua nelle cantine e liberato
le abitazioni, gli scantinati e i tantissimi locali
danneggiati dall’evento”.
“Certamente – ha concluso Meloni - il fatto di
essere un’isola comporta delle difficoltà in più,
anche nell’organizzare e far giungere i soccor-
si, ma in questo caso il soccorso è stato imme-
diato da parte di tutti i volontari della Toscana,
delle istituzioni e dei Vigili del fuoco. I soccor-
ritori all’opera sono stati tanti, coordinati dalla
centrale operativa della Regione. Davvero non
ci siamo sentiti mai isolati.”
AULLA
93 Misericordie•
895 volontari•
10 TSK (mezzi antincendio serviti •
per lavare il fango)
1 autobotte•
2 scavatori•
2 gommoni•
43 gruppi elettrogeni•
63 idrovore•
10 pompe ad immersione•
33 punti luce•
115 brandine•
25 coperte•
300 teli termici•
2 tende pneumatiche utilizzate •
come mensa
Modulo segreteria•
ELBA
27 Misericordie•
155 volontari•
6 TSK•
19 gruppi elettrogeni•
31 idrovore•
5 pompe ad immersione•
15 punti luce•
Brandine e coperte•
I NUMeRI deI dUeINteRveNtI
È il 25 ottobre quando, dopo l’allerta
maltempo prevista nella Regione,
si segnala l’apertura della sala ope-
rativa provinciale a Massa Carrara per mo-
nitorare l’evento. Il Raggruppamento Apuo
Versiliese è già impegnato nel monitoraggio
in tutta la provincia, in particolare nella zona
di Pontremoli, dove vengono segnalate forti
precipitazioni e l’innalzamento dei livelli idro-
metrici. La sera cominciano ad arrivare noti-
zie poco confortanti: il fiume Magra ha eson-
dato e le squadre locali sono già impegnate
nei sopralluoghi e nei primi soccorsi. Sono
isolate tre località nei pressi di Pontremoli,
dove l’ospedale riporta anche gravi problemi
di allagamenti. Volontari e soccorritori stan-
no scavando sotto le macerie, dove si teme
ci siano delle persone. Poi arriva la notizia:
sono tre le vittime del crollo. Si tratta di due
coniugi e di una terza persona. Le operazioni
di soccorso sono ostacolate dalle frane che
rendono difficili i collegamenti. I soccorritori
hanno creato dei corridoi di emergenza per
far passare i mezzi. La gravità della situazio-
ne, infatti, impedisce anche la circolazione,
interrompendo la maggioranza delle arterie
autostradali della zona, ma alcune Miseri-
cordie sono riuscite ad intervenire sul posto.
La Sala della Protezione Civile della Regione
Toscana comunica inoltre che sono cinque i
ponti crollati e otto le frazioni isolate a cau-
sa del maltempo in Lunigiana. Nell’area sono
saltate luce, acqua e linee telefoniche.
Le Misericordie hanno attivato la propria sala
operativa regionale, sono presenti nella cen-
trale operativa e hanno attivato un punto di
coordinamento degli interventi ad Aulla, dove
sono arrivate alcune squadre di volontari, in
particolare due nuclei di valutazione, che han-
no raggiunto Pontremoli, e poi tre torri faro e
alcune idrovore. Proprio al Movimento tosca-
no, infatti, compete in questo mese la repe-
ribilità del CORV (Coordinamento Operativo
Regionale del Volontariato) di cui fanno parte
anche Anpas, Croce Rossa e Vab. All’inter-
no dell’unità di crisi istituita dal Decreto del
Presidente della Regione Toscana come no-
stro rappresentante regionale e responsabile
della funzione volontariato, viene nominato il
responsabile regionale della protezione civile
delle Misericordie, Federico Bonechi.
Sono ormai passati due giorni quando la Re-
gione Toscana diffonde i primi numeri degli
interventi: 350 volontari all’opera, in gran
parte afferenti al comitato operativo regiona-
le del volontariato (Anpas, Croce Rossa, Mi-
sericordia e Vab), ma il numero è destinato a
crescere. I mezzi e le attrezzature in funzione
sul posto sono 40 motopompe, 12 torri-faro,
6 gruppi elettrogeni, 3 ruspe (Bobcat), diver-
si moduli “Tsk” per operazioni di lavaggio, 2
autocarri pesanti per trasporto materiali, 1
unità per il trasporto e la distribuzione di ge-
neri di conforto, 5 fuoristrada per il raggiun-
gimento delle frazioni più disagiate. Ci sono
anche 2 unità sociosanitarie per assistenza e
supporto alle persone anziane ed è stata alle-
stita presso il centro sportivo una struttura di
accoglienza con 200 posti letto per volontari
e per gli abitanti che ne avessero necessità.
PRIMO PIANO
5Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011
eMeRgeNzA MAlteMPO
Lunigiana sott’acquaGli interventi delle MisericordieProprio al nostro Movimento competeva in quei giorni
la reperibilità del Coordinamento Operativo Regionale
del Volontariato di cui fanno parte anche Anpas,
Croce Rossa e Vab
Chiara Pietrella
Venerdì 28 sono state sgomberate e ripulite
dal fango e detriti diverse cantine, garages ed
una palestra e le nostre confraternite stan-
no operando da giorni presso la frazione di
Parana, isolata, per portare viveri di prima
necessità e assistenza socio-sanitaria con un
forte impegno in quanto l’unica via di accesso
è un vecchio sentiero forestale che è stato in-
dividuato insieme ai militari della folgore.
“Le nostre Misericordie - racconta a fine in-
tervento Federico Bonechi – sono immediata-
mente partite per Massa e da lì, d’intesa con
la Sala Operativa Regionale, si sono dirette
ad Aulla, dove erano segnalate le condizio-
ni peggiori. La situazione è apparsa subito
estremamente critica: una zona di territorio
era rimasta completamente isolata e, oltre
Sarzana, anche i collegamenti radiotelefonici
non funzionavano, tanto che per lungo tempo
non siamo riusciti a contattare le due Miseri-
cordie di zona, Mulazzo e Pontremoli. Abbia-
mo lavorato incessantemente insieme ai Vigili
del Fuoco e ai volontari. Ci sono voluti giorni e
giorni per ripristinare una situazione di “nor-
malità”, con la coscienza che zone così impor-
tanti del nostro territorio paesaggistico hanno
subìto un danno gravissimo, se non irrepara-
bile. Sono orgoglioso del lavoro svolto dalla
Sala Operativa Regionale delle Misericordie
che ha dovuto sopportare un grande impegno
per gestire sia questa emergenza che quella
dell’Elba che si è verificata solo pochi giorni
dopo. Tra l’altro, in queste due occasioni ab-
biamo anche avuto modo di testare un nuovo
servizio messo a punto dopo la nevicata dello
scorso dicembre: un “mezzo di prima sussi-
stenza”, un fuoristrada, cioè, che ha portato
caffè, tè caldo, cioccolata, coperte, acqua, lat-
te e biscotti. Il servizio è stato davvero molto
apprezzato da tutta la popolazione colpita dai
disastri”.
“Sono davvero soddisfatto – conlude Bonechi
– di aver visto così tante Misericordie e tanti
confratelli intevenire a portare il proprio con-
tributo. Si tratta di numeri davvero incredibi-
li e ringrazio, per questo, tutto il Movimento
toscano”.
La zona della Lunigiana colpita dall’alluvione vista
dall’elicottero (Foto di Gabriele Grasso)
NOtIzIe
6Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011
La Fondazione con il Sud ha approvato
a marzo scorso il progetto “DallaRE-
TEalleRETI” presentato dalla Confe-
derazione sul bando in scadenza a Novembre
2010. Il progetto è finalizzato a potenziare
e sviluppare la rete intra-associativa tra e
con le Misericordie delle regioni meridiona-
li - Campania, Puglia, Basilicata, Calabria,
Sicilia e Sardegna - ed è finanziato dalla
Fondazione Sud per l’80 per cento. Il pro-
gramma proposto cerca di cogliere piena-
mente le finalità del bando, rafforzando l’au-
tonomia territoriale delle strutture regionali
e provinciali, aumentando la loro capacità di
interlocuzione interna e di rappresentanza
esterna e implementando i servizi di sup-
porto e sviluppo decentrati. Gli altri obiet-
tivi sono quelli di consolidare e migliorare i
servizi centrali condivisi, in particolare per
quanto attiene il collegamento costante con
le strutture territoriali e la interrelazione
reciproca delle esperienze, favorire l’allar-
gamento della rete e l’adesione di nuove
associazioni, in particolare attraverso la
diffusione dei principi ispiratori e dei valori
di servizio, e promuovere infine lo scambio
inter-associativo a livello locale e la parte-
cipazione attiva, sia delle singole associate
che delle strutture di coordinamento, a per-
corsi, programmi ed organizzazioni di rete.
La strategia di intervento prevede il poten-
ziamento delle competenze locali attraverso
un’azione formativa finalizzata allo sviluppo
dei quadri dirigenti delle singole Misericordie
e delle figure con funzioni di coordinamento
della rete associativa e la strutturazione del-
la rete territoriale a livello inter-provinciale
e regionale, attraverso l’attivazione e la cre-
scita di “operatori di rete” dedicati al coor-
dinamento associativo. Tali figure dovranno
assicurare da un lato la “tessitura” della rete
territoriale (sviluppando i servizi, l’assisten-
za ed i collegamenti decentrati con le singole
Misericordie e sostenendo progettualità ed
svIlUPPO
Dalla Rete alle Reti: un progetto per favorireil decentramento al SudLa Fondazione con il Sud ha finanziato un progetto presentato dalla Confederazione
per sviluppare la rete tra associazioni e rafforzare l’autonomia delle strutture regionali
e provinciali delle Misericordie meridionali
FORNITORE UFFICIALEMISERICORDIE D’ITALIA
SEDE OPERATIVAVia Luigi Capuana, 40 - 95039 Trecastagni (CT)
Telefono: 095 6140991 - Cell. 340 2945466 - Fax: 095 [email protected] - www.emersystem.it
iniziative locali), dall’altro il miglior raccor-
do organizzativo tra la rete interassociativa
regionale con la sede centrale (attraverso
briefing nazionali almeno bimestrali) e con
altre reti e soggetti territoriali. Infine è
previsto un rafforzamento dell’impegno di
“amministratore di rete” della struttura na-
zionale, attraverso percorsi ed iniziative di
valorizzazione del decentramento organizza-
tivo: oltre a strutturare personale e servizi
centrali stabilmente dedicati a seguire le
articolazioni regionali, il programma preve-
de di sviluppare uno spazio web per ciascu-
na delle regioni meridionali nell’ambito del
sito www.misericordie.org e di dedicare uno
specifico “dossier Sud” in ciascun numero di
questo giornale, entrambi curati in sinergia
con le Conferenze-Federazioni regionali.
“La modalità adottata probabilmente non è
innovativa in termini assoluti – afferma il
Presidente Roberto Trucchi - ma sviluppa
per la rete delle Misericordie un impegno
totalmente nuovo di forte de-localizzazione
dei servizi. Inoltre, la valorizzazione delle
competenze e delle energie “dal basso”, e la
loro finalizzazione specifica alla costruzio-
ne di legami di rete, non solo all’interno del
Movimento, ma anche nella relazione con le
altre realtà del territorio, rappresenta una
ulteriore novità importante per le nostre
confraternite”.
“Il fatto che tale impegno sia realizzato di-
rettamente dalla Confederazione Nazionale
– conclude il Presidente - e vada in paral-
lelo con il processo di revisione statutaria
in senso decentrato rappresenta un ulterio-
re elemento di forza rispetto ad iniziative
specifiche assunte da una singola associata
od anche dalla struttura di coordinamento
locale”.
Il progetto ha preso il via a settembre, ma
vede in qesti giorni l’avvio di iniziative sul
territorio, con la realizzazione dei primi se-
minari regionali per quadri dirigenti. Il pri-
mo si è svolto sabato 26 ad Avellino, mentre
il giorno successivo si è tenuto ad Andria.
Il 3 e 4 dicembre, invece, è stato il turno
di Calabria e Sicilia, dove le Misericordie
si sono incontrate a Isola Capo Rizzuto e a
Letojanni.
cONtRIBUtI
Rendicontazione del 5 per mille Nuovi chiarimenti
In risposta ad un quesito formu-
lato dal Forum del Terzo Setto-
re, il Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali, ha chiarito che
le spese ammissibili che possono
essere portate in rendiconto sono
quelle sostenute dalla data di pub-
blicazione dell’elenco che riporta
le somme ripartite accanto a cia-
scun destinatario.
Nel caso del 5x1000 del 2008,
possono essere quindi rendicon-
tate le spese sostenute a partire
dal 18/03/2010. Il Ministero ha
annunciato ulteriori indicazioni
utili a supportare quelle già con-
tenute nelle “Linee guida per la
formulazione del rendiconto circa
la destinazione delle quote del 5
per mille dell’Irpef”.
I
MISERICORDIECAMILLIAN Task force
Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011
AttIvItà INteRNAzIONAlI
Confratelli nel mondo, accanto ai CamillianiDopo il corso di formazione organizzato dal nostro Movimento e dai Ministri degli infermi, 13 ragazzi sono partiti alla volta di zone “calde” del pianeta per accumulare esperienza da impiegare in caso di missioni internazionali, anche a carattere d’urgenza
A seguito degli interventi del
nostro Movimento ad Haiti
e in Cile a fianco dei Camil-
liani, la Confederazione e la
Camillian Task Force hanno organizzato
un corso di formazione sul tema delle
emergenze internazionali con l’obiettivo
di creare un gruppo di volontari, ade-
guatamente preparati, per comporre
gruppi di intervento da impiegare nei
futuri scenari che vedranno impegnato
il volontariato.
Il corso si è svolto tra aprile e maggio
a Roma, presso la casa madre dei Ca-
milliani, e ha visto la partecipazione di
confratelli provenienti da tutta Italia. Per
questa prima edizione è stata limitata la
partecipazione a due confratelli per cia-
scuna Misericordia, in modo da consen-
tire anche di “amalgamare” un gruppo
che potrebbe essere chiamato ad ope-
rare in contesti difficili con fraternità e
disponibilità.
Queste le Misericordie intervenute, per
un totale di 29 partecipanti: Caserta,
Vicopisano, Prato, Solopaca, Quarrata,
Impruneta, Patti, Milano, Arese, Vene-
zia, Livorno, Ascoli Piceno, Massa, Lido
di Camaiore, Antignano, Isola Capo Riz-
zuto, Monsummano Terme e Pisa.
A fine corso è stato selezionato un
gruppo operativo composto da 13 tra
confratelli e consorelle che, a gruppi di
due/tre persone, sono partiti per le Mis-
sioni Camilliane presenti in vari Paesi, in
modo da poter sperimentare sul luogo i
programmi operativi nei vari scenari in-
ternazionali.
I paesi di destinazione sono stati: Vie-
tnam (Ho Chi Minh City), Madagascar
(Fianarantsoa), Brasile (Fortaleza), India
(Bangalore), Colombia (Barranquilla) e
Filippine (Quezon City). In queste mis-
sioni i Camilliani sono prevalentemen-
te impegnati nell’assistenza sanitaria a
disabili, anziani e bambini e adulti sie-
ropostivi e nello sviluppo di progetti di
piccola imprenditoria e microcredito. In-
fine ci sono attività di risposta alle emer-
genze rivolte soprattutto agli sfollati del-
la violenza endemica e delle ricorrenti
catastrofi naturali.
Verso la fine di ottobre si è tenuto, pres-
so la Confederazione, un incontro al
quale hanno partecipato i confratelli e
le consorelle rientrati dalle missioni. Alla
presenza del presidente Roberto Truc-
chi, di Aldo Intaschi che ha seguito il
progetto e di alcuni responsabili della
Camillian Task Force, i volontari hanno
raccontato con emozione le loro espe-
rienze. Ognuno di loro, al rientro in Italia,
ha sentito la necessità di rendere parte-
cipe la propria comunità dell’esperienza
fatta e si è attivato per organizzare pic-
cole iniziative locali a testimonianza e a
sostegno dell’importante lavoro che si
svolge nelle missioni camilliane. L’augu-
rio è che queste iniziative non rimanga-
no isolate ma possano essere sostenute
e collegate in modo da diventare patri-
monio collettivo.
Nelle prossime pagine riportiamo le im-
magini e le esperienze dei confratelli
che hanno portato il loro contributo nei
centri Camilliani di queste zone difficili
del mondo, accumulando conoscenze
da impiegare in caso di missioni inter-
nazionali, anche a carattere d’urgenza.
le MIssIONI
BRASILECOSA:
Esperienza in centri per donne abusate o
in situazioni difficili
CHI:
Maria Irene Benedusi - Misericordia Arese
Daniela Buonopane - Misericordia Ascoli
Piceno
COLOMBIACOSA: esperienza in centri che svolgono attività
per anziani soli o affetti da deficit fisici o psichici,
assistenza e attività educative verso bambini di-
sabili, distribuzione cibo e progetti di educazione
alimentare, servizi sanitari di base, programmi di
salute, di maternità e di emergenza
CHI: Sergio Malgieri - Misericordia di Solopaca
Laura Nocentini - Confederazione Misericordie
FILIPPINECOSA: Esperienza in vari villaggi e co-
munità per attività pastorale, scuola per i
bambini, clinica di comunità di base, di-
fesa dell’ambiente, scolarizzazione per i
bambini, vaccinazioni
CHI: Filippo Bellini - Misericordia Prato
Lorenzo Bellini - Misericordia Impruneta
INDIACOSA:
Esperienza in un ospedale e in una scuola
per bimbi affetti da HIV
CHI:
Aurora Arena - Misericordia Patti
Andrea Chiti - Misericordia Quarrata
Andrea Pelle - Misericordia Arese
MADAGASCARCOSA:
Valutazione per la costruzione di un pronto
soccorso e il rimboschimento dell’isola
CHI:
Michela Piccinini - Misericordia Massa
Maurizio Serafini - Misericordia Milano
VIETNAMCOSA:
Esperienza in un orfanotrofio
CHI:
Davide Fermi - Misericordia Milano
Cecilia Nieri - Misericordia Vicopisano
II MISERICORDIE-CAMILLIAN TASK FORCE Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011
BRAsIle
“Ho imparato l’ascolto, pur non conoscendo la lingua”Mariairene Benedusi
A distanza di tre settimane non è diffi-
cile parlare del mio mese trascorso in
Brasile. Ho ancora davanti agli occhi
i volti delle persone che ho incontrato
e che spero un giorno di poter rivede-
re. Il nostro referente camilliano, padre
Adolfo, ha costruito in vent’anni quat-
tro centri, distribuendoli nelle città di
Quixada, Juazeiro do Norte e Fortale-
za. In questi centri le ragazze gravide
o in situazioni difficili (prostituzione,
abusi, orfane) sono accolte per essere
inserite nei corsi di tessitura, chitarra,
informatica, artigianato, dove possono
imparare un’attività e soprattutto ri-
scoprire la propria dignità come esseri
umani amati da Dio e da chi li accoglie
qui in Suo nome. Oltre a questi corsi,
nei centri vengono fatte visite gineco-
logiche gratuite da medici volontari
che si alternano in turni e che visita-
no le donne gravide prima nelle loro
case, dando poi loro un appuntamento
al quale presentarsi al consultorio dei
centri. Come spesso padre Adolfo ci ha
fatto notare uno dei problemi qui è la
mancanza di personale. Mancano vo-
lontari che si dedicano a questa vita e
a questa missione. E’ difficile reperire
infermieri, psicologi e assistenti sociali
che accompagnino queste ragazze. Si
cerca appoggio presso le università,
accogliendo i tirocinanti ma è sempre
più difficile trovare anche aiuti da que-
sto ramo. Per questo si cerca di pensa-
re ad una collaborazione anche con le
Misericordie, tenendo però conto che
la disponibilità a partire deve compren-
dere, come minimo, un paio di mesi. In-
nanzitutto per la lingua: è necessaria la
conoscenza del portoghese. Più volte
padre Adolfo, prima di partire ci aveva
chiesto di studiare un po’ di portoghe-
se da autodidatte. Se non lo avessimo
fatto saremmo state perse. Perché è
vero che comunque padre Adolfo sa
l’italiano e che in un mese si impara
a capire, a conoscere e a apprendere
la lingua ma questa è una missione di
ascolto. Noi come volontarie abbiamo
girato di casa in casa nelle favelas al
fianco delle suore, invitando a venire
ai corsi e ai centri, ascoltando le storie
delle ragazze e delle persone che vivo-
no in quelle case, che hanno bisogno
di essere ascoltate, che hanno bisogno
di una parola di conforto o anche solo
del silenzio. Perché come ho vissuto
sulla mia pelle, anche il solo ascolto
dà tanto a chi lo riceve e lascia tanto
a chi lo dà. E noi abbiamo fatto questo
e quando lo abbiamo fatto, ogni volta,
io sono tornata a casa stanca ma pie-
na di voglia di ricominciare, di ritornare
tra quelle persone a portare qualcosa,
anche solo un po’ di compagnia a don-
ne sole, con la disperazione scritta in
fronte.
Per questo sono felicissima dell’oppor-
tunità che mi è stata data e dell’espe-
rienza che ho vissuto. Pur non capen-
do molto il portoghese all’inizio, ho
ascoltato storie di vita che mi hanno
fatto crescere come persona e che mi
muovono oggi a promuovere questa
missione qui in Italia, singolarmente e
come Misericordia.
Ho conosciuto persone meravigliose
che si dedicano totalmente agli altri,
che ci hanno fatto vedere una speranza
e un modo concreto di mettere in prati-
ca gli ideali di giustizia e amore verso i
più piccoli, verso chi ha bisogno, verso
chi è abbandonato e ha bisogno anche
solo di una carezza, di un’attenzione,
di sapere che c’è un modo diverso di
vivere, di guardarsi allo specchio, di
amarsi e amare la vita.
Ho conosciuto una realtà, una cultura
e un popolo diverso che si può aiutare.
Con la raccolta fondi, con il volontaria-
to, con progetti alternativi che si pos-
sono pensare e affiancare alla missione
già esistente nel luogo, come l’aiuto di
primo soccorso che come Misericordie
si può portare anche lì.
Questa è la mia esperienza, questo è
stato il mio Brasile.
cOlOMBIA
“E chi lo sa (quién sabe)?”Laura Nocentini
Novembre: è lontano agosto, il mio
mese in Colombia. Non indosso più gli
abiti estivi e non c’è più la frutta carai-
bica ad aprire le mie giornate, ora ho
indosso i miei maglioni e la mattina mi
muovo grazie ad un caffè forte preso
con la dovuta fretta. In tre mesi è solo
il cambio d’abito la differenza che noto
in me? No, percepisco infatti che mol-
te sono le cose che effettivamente ho
addosso di quel mese, quello che è di-
venuto parte di me, e forse qualcosa ho
anche “perduto”, perchè rimasto laggiù.
Mi vengono in mente i volti, le persone.
Pensare di sintetizzare questa esperien-
za dandole un nome, una connotazione
secca, mi è impossibile: dico “Barran-
quilla” e subito sono travolta da tutti gli
sguardi, le voci, i sorrisi, le mani di chi
ho incontrato. L’ho scritto più volte nel
blog nel quale registravamo, io e Ser-
gio, la nostra avventura e qui lo ripeto:
sono fortunata e privilegiata, perché ho
potuto vivere in una realtà difficile ma
indubbiamente speciale, dove si vive
davvero in e la comunità, costruendola
e reinventandola ogni giorno con i pochi
mezzi a disposizione, in un contesto as-
sai complesso, dove i semi sono piantati
e coltivati con la volontà e i frutti raccolti
grazie alla tenacia, di molti. Questo è il
“segreto” della comunità in cui opera e
che ha costruito Padre Cyrilo, un uomo
che ha mille lezioni da impartire, ma che
si guarda bene dal darne anche solo
una, tanto che all’inizio mi è capitato di
sentirmi anche persa per la sua assen-
za di risposte ai miei dubbi, ma che in
breve ho imparato a “leggere” dai fatti:
un uomo che con cura e ostinazione è
riuscito a crescere e fiorire orchidee in
quel clima, ti ha già parlato abbastanza
così. C’è in me un forte senso di gratitu-
dine per questa esperienza, non ho tut-
tora ben chiaro come sia stato possibile
realizzarla e mi commuove ancora una
volta riflettere sul potere dell’Incontrar-
si. Alla domanda “perché?” ci sono tan-
te e diverse risposte, e tra queste forse
quella che sento più mia, è la necessità
di volta in volta di ricollocarsi, di rivedere
se stessi insomma, nella propria vita ma
anche rispetto al mondo. Ma forse ha
ragione ancora una volta Padre Cyrilo,
quando una sera a tavola parlando del-
la sua vita ad un certo punto a brucia-
pelo gli ho chiesto”¿Padre, Por qué la
Colombia?” e lui ha alzato gli occhi, ha
sorriso e mi ha risposto” ¿Laura, quién
sabe? Sólo Dios sabe”.
E infatti in fondo a tante riflessioni, alle
foto che scorro spesso sul mio compu-
ter, ai siti colombiani che sfoglio o alle
e-mail che scambio con qualche amico
laggiù, alla fine di tutto ogni tanto mi
fermo, lascio correre via le domande
e cerco il mio silenzio. E prego. Prego
per i miei amici di Barranquilla, per rin-
graziare perchè ci sono, ma soprattutto
perchè, mentre continueranno le loro
opere e le loro vite, possano mantenersi
così come sono, così come io li ho po-
tuti incontrare.
Un grazie davvero sincero va alla strut-
tura Confederale: al Presidente Trucchi
per l’opportunità concessami ad Al-
berto perché si è rivelato un amico più
che un capo nel concordare con me i
miei tanti giorni di ferie, ad Aldo perché
mi ha parlato di questa possibilità con
quel sorriso, ad Andrea per la pazienza,
a Silvia per l’incoraggiamento e a don
Simone perché la sua amicizia è servita
tanto, proprio là.
IIIMISERICORDIE-CAMILLIAN TASK FORCEMisericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011
fIlIPPINe
“Ho ricevuto più di quello che ho dato”Filippo Bellini
Siamo partiti il 16 settembre per que-
sta lunga ed intensa esperienza. Come
bagaglio tante emozioni diverse, forti,
alcune opposte. La curiosità per que-
sta esperienza tanto desiderata, la
stanchezza, la nostalgia (soprattutto
della mia Chiara…), la preoccupazio-
ne, la positività di un’esperienza che ci
avrebbe fatti tornare con la valigia si-
curamente più piena. Non mi ero voluto
fare nessuna aspettativa, mi ero ripro-
posto di provare a prendere il meglio da
quello che mi sarebbe capitato. Volevo
provare a prendere qualcosa di buono,
anche minuscola, da tutte le persone,
dagli occhi e dai posti che avrei incon-
trato.
Poi ci siamo immersi in un altro mondo.
Un mese in luoghi totalmente diversi,
dove i tifoni hanno un nome, tanto arri-
vano spesso, dove per raggiungere un
villaggio, anche popolato, è necessario
guadare un fiume che ti arriva al collo
o inerpicarti per strade dove il fango ti
arriva alle ginocchia. Abbiamo seguito
i Camilliani nelle loro attività in queste
particolari isole, portando vaccini, pa-
role di speranza e raccomandazione a
chi ne ha davvero bisogno. Abbiamo
pregato, organizzato seminari, cura-
to bambini, disabili e donne incinte. E
qualche volta abbiamo anche cucina-
to italiano, facendoci apprezzare non
poco.
E’ stata una delle esperienze più bel-
le che ho vissuto fino ad ora. Non na-
scondo che è stata anche tanto fatico-
sa, non tanto dal punto di vista fisico,
ma soprattutto da quello emotivo. Oltre
alla valigia grigia e al mio zaino rosso
(che mi ha accompagnato in ogni mo-
mento e in ogni angolo di questo viag-
gio, fiume compreso) ho riportato a
casa tantissime altre cose, tanti altri re-
gali: quei posti stupendi che non avevo
mai visto, il verde meraviglioso, il cielo
e le stelle diversi, gli occhi dei bambi-
ni, l’ospitalità e il calore delle persone
che ho incontrato, sempre pronte ad
aiutarmi ed a condividere quello che
avevano, che purtroppo spesso era
davvero poco, l’atmosfera che nasceva
intorno ad una tazza di caffè solubile
in una delle loro capanne. Devo essere
sincero: mi porto a casa anche il sen-
so di colpa di quando un bambino ruba
qualcosa, perchè nonostante sia anda-
to là con l’intenzione di dare una mano
secondo le mie capacità, ben presto mi
sono reso conto che in ogni momento
e in ogni occasione ho sempre ricevu-
to di più di quello che ho dato. E’ una
cosa che ho apprezzato tantissimo,
ma mi dispiace se non sono stato in
grado di dimostrare la mia gratitudine.
Mi rendo conto, inoltre, che riuscirò a
metabolizzare ed apprezzare al me-
glio questa esperieza solo tra un po’ di
tempo. So che dimenticherò i nomi dei
villaggi che ho visitato, le date e le po-
che parole in filippino che ho imparato,
ma sono sicuro che rimarranno sempre
con me, dentro il mio cuore, le emozio-
ni e le sensazioni che queste persone
e questi posti fantastici mi hanno fat-
to vivere. Mi hanno davvero colorato il
cuore e per questo non posso che dire
a loro e a chi ha reso possibile questa
avventura un sincero, vero e semplice
“salamat”, grazie!
INdIA
“Un sorriso a chi non ha nulla di cui sorridere”Aurora ArenaAndrea Chiti Andrea Pelle
La nostra esperienza è iniziata il 20 luglio
da Roma. Il giorno successivo, eravamo
già immersi nel Centro Snehadaan, seguiti
da Fratel Raju il quale ci ha aiutato a capire
il funzionamento dell’ospedale, dall’acco-
glienza dei pazienti a tutto l’iter che segue
per la cura dello stesso. L’impatto è stato
sicuramente forte ma positivo, vedendo il
duro lavoro che i Camilliani svolgono gior-
nalmente mantenendo costante la profes-
sionalità, l’ordine, la pulizia e il programma
di cura psico-fisica dei pazienti. L’ospe-
dale è suddiviso in un reparto femminile
ed uno maschile e il centro può ospitare
fino ad un massimo di trentacinque uomi-
ni e una ventina di donne. Il programma
che lo staff di professionisti svolge è stra-
biliante: si inizia dal conoscere il modo
di vivere del paziente prima di entrare
in reparto e si finisce con un periodo di
osservazione anche post- dimissione. Si
cerca d’infondere al paziente, e a tutta la
famiglia, i giusti comportamenti per man-
tenere la situazione sanitaria il più norma-
le possibile. Il nostro compito all’interno
dello Snehadaan iniziava ogni mattina,
dalle 8 fino alle 10: ci impegnavamo nella
cura dei pazienti, aiutandoli in ogni sorta
di attività, dall’igiene personale, all’ordine
nelle stanze con la relativa pulizia, ma so-
prattutto cercavamo di entrare in contat-
to, magari strappando loro qualche sorri-
so. I primi giorni sono stati duri, ma con
la buona volontà e la caparbietà le nostre
mani sono diventate più forti e meno inti-
morite. Il risultato è stato grandioso, certi
giorni gli occhi di alcuni di loro erano così
pieni di riconoscenza e le loro parole così
amichevoli che pensavamo non potesse
esistere premio migliore. Poi ci trasferiva-
mo alla scuola per bimbi affetti da HIV, lo
Sneah Care Home. Anche qui la gestione
del programma è veramente serrata e mi-
nuziosa. I maestri e le maestre la mattina
svolgono lezioni di qualsiasi genere fino
all’ora di pranzo. Noi ci siamo invece de-
dicati ad inserire questionari riguardanti i
bambini nei pc, documenti che serviranno
per una ricerca finanziata dall’Università di
Boston sull’HIV nei bimbi. Nel pomeriggio
partivano invece le attività esterne, dove
potevamo essere più presenti dedicando-
ci veramente a loro. Dopo l’accudimento
degli animali, la pulizia delle classi e del
giardino iniziavano i giochi: io sono subi-
to diventato l’allenatore della squadra di
calcio, Aurora giocava a trowble (simile al
volley) con le bambine ed Andrea un po’
qua e un po’ là, magari insegnando a di-
segnare a qualche bambino. Tutto questo
fino alle 18 del pomeriggio dopo di che,
sfiniti, ci prendevamo un po’ di tempo per
noi. I Camilliani stanno sviluppando un
progetto per la costruzione, a un centi-
naio di km da Bangalore, di una struttura
che possa ospitare questi bambini dopo
la fase adolescenziale, in modo da poter
iniziare a lavorare: si tratta di una scuola
professionale dove verranno insegnati vari
lavori. Tutto il campus sta vivendo grazie
a dei finanziamenti da parte dello Stato
Indiano che però finiranno a settembre.
Cosi, insieme al direttore della scuola e
ai padri abbiamo cercato di trovare una
collaborazione continua ed efficace che
possa aiutarli in qualsiasi modo, trovan-
do braccia che possano aiutare nella co-
struzione del nuovo centro e procurando
alcuni fondi per il buon proseguimento sia
del nuovo progetto ma anche e soprattut-
to per quello che esiste già.
Posso dire che si tratta dell’esperienza
più bella che abbia mai fatto e rivivrei
quest’avventura tutte le volte che mi si
presentasse l’occasione, perché non esi-
ste cosa più bella che riuscire a regalare
un sorriso a chi non ha nulla di cui sorri-
dere.
Iv MISERICORDIE-CAMILLIAN TASK FORCE Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011
MAdAgAscAR
“L’Africa è davvero un altro mondo…”Michela PiccininiMaurizio Serafini
Raccontare le emozioni e il bagaglio di esperienza
vissuti in Madagascar non è affatto semplice. La no-
stra esperienza aveva lo scopo di valutare la possi-
bilità di allestire un pronto soccorso e progettare il
rimboschimento.
Per farlo abbiamo sviluppato una analisi sulla tipolo-
gia sia del servizio offerto, nel pubblico e negli ambu-
latori, sia degli utenti che vi accedono, e da questa
analisi è emerso che la necessità non è di istituire un
pronto soccorso, che non sarebbe utilizzato viste le
strutture già esistenti, ma cercare di rendere le stes-
se accessibili alla popolazione che ora, per cause sia
territoriali sia economiche, ne rimane esclusa. Per
quanto riguarda le cause territoriali queste sono da
identificarsi in una totale mancanza di trasporto sa-
nitario: per raggiungere i centri i pazienti utilizzano i
taxi, ed alcune zone non sono raggiungibili dai tradi-
zionali veicoli a motore.
Guardando invece a quelle economiche appare ovvio
che in un contesto in cui la povertà mette in crisi la
stessa alimentazione giornaliera l’aspettativa di ave-
re del denaro da investire in una sanità che richiede
il pagamento, sia del trasporto sia del materiale ne-
cessario alla cura, è nulla. La nostra permanenza in
questa terra rossa, dove il modo di vivere e pensare
sono così lontani dal mondo occidentale, ci porta a
dire che l’Africa è davvero un altro mondo: oltre alla
povertà reale e fisica, si ha anche una povertà di pen-
siero sul domani, e questo crediamo sia un po’ il noc-
ciolo della fatica di un popolo che vive in un territorio
che potrebbe offrigli una crescita.
Abbiamo visitato strutture missionarie di Padri e So-
relle di ogni Ordine e in tutti abbiamo trovato persone
che hanno messo a disposizione la loro vita per aiuta-
re questa popolazione. Tra questi abbiamo visto molti
Malgasci che avvicinandosi al Cattolicesimo sono riu-
sciti a cambiare mentalità ed ora operano per aiutare
il loro paese a crescere.
Nel valutare tutte le situazioni ci siamo fatti una idea
di quali possono essere le cose prioritarie da fare in
questo Paese.
La prima è quella di aiutare ad insegnare i principi di
igiene e di conservazione dei cibi.
La seconda è quella di istituire un ambulatorio viag-
giante per riuscire a superare l’ostacolo di raggiunge-
re le strutture sanitarie.
La terza viene da un’idea di Padre Albert: aiutare, con
borse di studio, alcuni ragazzi a diventare infermieri
per poter avere del personale assunto dalla diocesi,
in modo da superare il vincolo dello Stato che per-
mette ai giovani di studiare solo a patto di lavorare
nelle proprie strutture.
Sulla tematica del rimboschimento, invece, possiamo
solo portare testimonianza dei fruttuosi risultati già
raggiunti negli ultimi cinque anni dall’inizio di questo
progetto, sia dal lato tangibile del reimpianto che sotto
il profilo dell’educazione della popolazione al rispetto
e alla cura dell’ambiente, dato confermato dal perio-
dico controllo dell’ispettore inviato dalla associazione
G.E.V foreste per sempre della città di Modena.
L’impegno della popolazione e di chi la sta aiutando
non si è limitato al rimboschimento, ma ad una riqua-
lificazione ecosostenibile dell’intero Paese che si sta
concretizzando nei progetti dell’allevamento e della
pescicoltura.
vIetNAM
“Vitamine e… niente paura”Cecilia NieriDavide Fermi
La nostra esperienza si è svolta in Vie-
tnam, ad Ho Chi Minh City, presso un
orfanotrofio gestito da un prete Camil-
liano, padre John. Siamo partiti il 10
Luglio e siamo tornati in Italia un mese
dopo. Per i primi 4-5 giorni siamo sta-
ti ospitati presso un albergo del centro
città, convenzionato con il Mai Tham,
nell’attesa che fosse libero un apparta-
mento adiacente all’orfanotrofio, di pro-
prietà di un’amica di Padre John. Mai
Tam House of Hope è un edificio di 4
piani, costruito nel 2005, grazie ai con-
tributi di alcune associazioni americane
e allo sforzo costante di Padre John a
reperire fondi. Durante la giornata, ospi-
ta circa una cinquantina tra bambini e
adolescenti. Le età vanno dai 25 gior-
ni del piccolo Phup, ai 14-15 anni delle
ragazze più grandi. La sera i bambini
vengono divisi in due gruppi: uno resta
a Mai Tam, l’altro si sposta nella casa
laboratorio, dove di giorno lavorano
come sarte alcune mamme e per questo
non possono seguire i bambini. I bam-
bini ospitati sono o orfani, di almeno un
genitore, o sono stati abbandonati, e la
maggior parte di loro è sieropositiva,
perciò necessita di cure farmacologiche
costanti, e di frequenti visite da parte
di specialisti. Dormono al centro circa
cinque “mamme”. Son chiamate così,
ma nessuna ha figli presso la struttura.
Son tutte malate. Alcune in fase “avan-
zata”, ma non ancora critica. Dormono
in stanze separate, tutte con circa sette
bambini fino ai 12 anni. Dorme al centro
anche Thu, la segretaria. Durante il gior-
no arriva un’altra segretaria ed un’infer-
miera. Tutti “retribuiti” da John. Poi ci
sono, a turno, due o tre (apprendisti)
camilliani e qualche volontario saltuario.
Una suora (pagata) fa lezione a qualche
bambino presso il centro.
Noi abbiamo principalmente “giocato”,
da mattina a sera. Abbiamo cercato,
piano piano, di alleggerire il carico di
lavoro delle mamme. All’inizio abbiamo
imparato a preparare i numerosi bibe-
ron di latte in polvere, poi le aiutavamo
nel darli ai bimbi. Spesso facevamo da
baby-sitter ai più piccoli mentre gli adul-
ti finivano di mangiare. Ci siamo inoltre
occupati di grandi pulizie: ventilatori,
finestre, porte e pavimenti. Infine abbia-
mo accompagnato i ragazzi all’esterno
del centro, all’ospedale o in piscina, una
volta anche al cinema. Abbiamo anche
provato a seguire i più grandicelli con i
compiti, ma i risultati per via della lingua
sono stati abbastanza fallimentari.
Durante la permanenza a Mai Tam, pa-
dre John ci ha portato anche a visitare
l’hospice per malati terminali di AIDS.
La struttura, al momento della nostra
visita, ospitava circa 10 adulti, ma pa-
dre John ci ha detto che il ricambio è
continuo, poiché le persone arrivano
al centro in uno stato troppo avanzato
della malattia e non sopravvivono più di
un mese.
Il problema più grande che abbiamo
dovuto affrontare, a parte la fatica e i
pianti ininterrotti dei bambini e il caldo,
è stata sicuramente la comunicazione.
E’ stato complicato farsi capire, anche
da quelle pochissime persone che “co-
noscevano” l’inglese. Con i bambini più
piccoli non c’era alcun problema, ma
con i ragazzi più grandi è stato diffici-
le allacciare i primi rapporti e valutarne
la salute mentale. Poi, con il tempo e il
gioco, siamo riusciuti ad interagire an-
che con loro.
Questi ragazzi, purtroppo, vivono “na-
scosti” da tutti: pochi sanno che è una
struttura per bambini sieropositivi. Nel
quartiere tutti sanno che è un’orfano-
trofio, ma non per bambini malati, poi-
ché si temono ripercussioni e razzismo.
L’inadeguatezza e la scarsità di infor-
mazione sull’AIDS creano infatti nella
popolazione una grande paura nei con-
fronti della malattia e dei soggetti che
ne sono affetti.
E’ stata sicuramente un’esperienza po-
sitiva per noi e se dovessimo dare un
consiglio a chi partirà dopo di noi, di-
remmo senz’altro: Polase, vitamine e...
niente paura.
NOtIzIe
7Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011
INcONtRI
Gratuità e solidarietà, mattoni della società futura AMMINIstRAzIONe
Accise: le nuovealiquote
Con la determina 127505 del 28 ot-
tobre 2011 l’Agenzia delle Dogane
ha previsto modifiche alle aliquote di
accisa relative alle benzine e al gasolio
usato come carburante; conseguente-
mente le nuove aliquote di accisa diven-
tano:
dal 1 novembre fino al 31 dicembre
2011:
benzina: €. 622,10 per mille litri
gasolio: €. 481,10 per mille litri
Restano invariate le aliquote applicabili
dal 1° gennaio 2012 fino al 31 dicembre
2013 e dal 1° gennaio 2014.
Resta invariata la quota che resta a ca-
rico delle associazioni di volontariato
che utilizzano ambulanze da sottrarre
alle sopraesposte aliquote di accise:
benzina: €. 359,00 per mille litri
gasolio: €. 330,00 per mille litri
Tali importi, dedotti dall’aliquota d’ac-
cisa vigente, danno quanto è possibile
ottenere a rimborso, con la prevista
procedura, presso gli uffici UTF compe-
tenti per territorio.
Gli uffici sono a disposizione per even-
tuali chiarimenti.
Centinaia di associazioni, volontari e
giovani da tutta Italia hanno parteci-
pato alla Giornata Internazionale del
Volontariato, che si è svolta lo scorso 5 di-
cembre a Roma alla presenza del Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano. La ma-
nifestazione, voluta da Forum Terzo Settore,
Consulta del Volontariato presso il Forum,
ConVol (Conferenza Permanente delle Asso-
ciazioni, Federazioni e Reti del Volontariato) e
CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri
di Servizio per il Volontariato) ha sottolineato
il forte valore che dono, gratuità e solidarietà
hanno per la costruzione della nostra società,
oggi come in passato: “Ci impegniamo ad af-
fermarli per affrontare le sfide etiche, prima
ancora che economiche e sociali, che il Paese
ha di fronte”, hanno dichiarato i promotori
della giornata. Per la Confederazione erano
presenti il Tesoriere Roberto Monciatti e il
Consigliere di Presidenza e Vice Presidente
della Conferenza delle Misericordie del Lazio
Giovanni Antonio Vanni. Elsa Fornero, Mini-
stro del Lavoro e delle Politiche Sociali, pre-
sente alla manifestazione, ha dichiarato che
“Il volontariato arricchisce il capitale umano
e sociale di chi lo pratica e di chi lo riceve,
rafforza il senso di appartenenza e coesione
alla società e favorisce comportamenti favo-
revoli alla crescita economica.” Il Ministro ha
inoltre rassicurato i presenti sull’impegno del
Governo a garantire efficienza nella gestione
e assegnazione dei fondi per il 5 per mille.
“Senza il volontariato non andiamo da nessu-
na parte – ha commentato poi Andrea Olive-
ro, Portavoce del Forum del Terzo Settore. “In
questo momento di particolare difficoltà del
nostro Paese abbiamo bisogno di persone che
siano in grado di assumersi le proprie respon-
sabilità come fanno ogni giorno i volontari”.
“Il volontariato e il terzo settore, con tutte le
loro forze, rappresentano un investimento da
sostenere,– ha affermato invece il Presiden-
te di CSVnet, Stefano Tabò – perché sono in
grado di moltiplicare le risorse a loro dispo-
sizione e di tradurle in atti e presenze con-
crete ed efficaci. E’ in questo la forte spinta
a superare la crisi, attraverso la proposizione
di nuovi modelli sociali basati sulla solidarie-
tà, la creatività, la responsabilità personale e
collettiva”.
Alla Giornata Internazionale del Volontariato, che si è svolta alla
presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
si è parlato dell’importanza del volontariato anche per favorire
la crescita economica
Napolitano saluta il portavoce del Forum del Terzo
Settore Andrea Olivero. Sotto la banda musicale che
ha aperto la Giornata
RegIONI
8Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011
Misericordie nel Lazio, una realtà sempre più radicata
INcONtRI e cONvegNI
Si è svolto lo scorso 27 ottobre presso la Sala “Mons. Di Liegro” della Provincia di Roma
il convegno della Conferenza Lazio dal titolo: “La tradizione toscana delle Confrater-
nite di Misericordia nella Regione Lazio: per un dialogo ed un confronto possibili tra
Volontariato ed Istituzioni”. L’obiettivo del convegno, realizzato grazie al supporto di Spes -
Centro di Servizio del Volontariato del Lazio, era quello di presentare la Conferenza regionale
delle Misericordie in una sede istituzionale e di riunire gli interlocutori di riferimento per
ragionare sui possibili scenari operativi e legislativi nella Regione. È infatti auspicabile nel
Lazio una legge regionale particolareggiata in materia di trasporto sanitario, che includa e
valorizzi molto di più le Organizzazioni di Volontariato, sul modello di altre Regioni, Toscana
su tutte.
All’incontro hanno partecipato personalità politiche, del mondo ecclesiatico e del Terzo setto-
re, oltre al Presidente della Confederazione Nazionale Roberto Trucchi e la Guida Spirituale
del Movimento Nazionale Mons. Franco Agostinelli. Sono intervenuti al dibattito il Consigliere
della Regione Lazio e membro UNITALSI Antonio Paris, l’Assessore provinciale alle Politiche
Sociali e alla Sanità, Claudio Cecchini, il direttore della Caritas di Roma Mons. Enrico Fero-
ci, il delegato della Caritas Lazio Mons. Mariano Parisella, il Dott. Marco Iazzolino e Padre
Renato Salvatore per i Camilliani, Rita Cutini della Comunità di Sant’Egidio, il Presidente
Nazionale dell’Associazione Medici Cattolici Italiani Enzo Saraceni, il Presidente dell’Anpas
Lazio Angelo Ballacci, il Vice Presidente di Spes Alberto Manni, il portavoce del Forum del
Terzo Settore Lazio Giovanni Palumbo e il Presidente del Banco Alimentare Lazio Onlus Anto-
nio Abbate. Il Governatore della Regione Lazio, Renata Polverini, ha inviato il proprio saluto
affermando che il Lazio ce la può fare ad uscire dal Commissariamento e diventare, con
l’impegno di tutti, una delle regioni più virtuose e più all’avanguardia per quanto concerne
la sanità. “Proprio per raggiungere questo obiettivo – ha dichiarato nella nota - penso sia
quanto mai necessario instaurare un rinnovato dialogo e una migliore collaborazione proprio
tra le istituzioni e il mondo del volontariato. È assolutamente necessaria una nuova sinergia
affinché si riesca realmente a valorizzare gli elementi di eccellenza del sistema sanitario.
La vostra Confederazione è una realtà importante per il nostro Paese ed in particolare per
la nostra Regione, dato che il Lazio è la quarta regione d’Italia per numero di sedi operative
attive”.
Ha inviato il proprio saluto anche Teodoro Buontempo, Assessore Regionale al Terzo Settore
e alla Sanità, sottolineando che l’impegno dei volontari, che si dedicano quotidianamente ad
aiutare chi soffre, è un esempio da seguire, un modo costruttivo per rispondere con i fatti alla
mancanza di attenzione che la politica e le istituzioni riservano al crescente disagio indivi-
duale e sociale dei cittadini. “Nel mio ruolo di Assessore al Terzo settore – si legge nella nota
– sono impegnato a sviluppare strumenti utili per sostenere concretamente attività sociali
indispensabili come appunto quella del volontariato. Non penso vi siano ricette particolari
per ottenere dei buoni risultati, se non quelle dettate dal buon senso e dalla voglia di fare e
ritengo che si possa mettere in campo una vera politica di supporto al Terzo settore. La mia
attenzione, in tal senso, non verrà mai meno”.
“Il compito di un’istituzioneè favorire l’armonizzazione”
lA cARItAs
Ho accolto molto volentieri l’invito
che gentilmente mi avete rivolto.
La Caritas non è una associazione,
ma esprime, nel suo servizio, le tre dimen-
sioni fondamentali della comunità ecclesiale,
principalmente la dimensione della carità.
Per questo, magari differentemente da come
viene generalmente percepita dall’opinione
pubblica, ricopre la funzione “prevalente-
mente pedagogica”. Certo, una pedagogia dei
fatti, ma comunque la sua attenzione deve
essere quella di sostenere la comunità eccle-
siale, nelle sue molteplici ricchezze di cari-
smi e istituzioni, nella crescita e animazione
della carità. Dunque, nell’ambito del “dialo-
go possibile”, auspicato dalla titolazione del
convegno, colloco la Caritas nell’area “Istitu-
zioni”. Compito di una Istituzione è favorire
l’armonizzazione delle varie componenti di
una collettività perché si possano raggiunge-
re quegli obiettivi che ogni singolo organismo
porta nella sua natura, ma che convergono
nella comune crescita di una società civile,
o anche della comunità ecclesiale, con l’ag-
giunta della testimonianza corale del mistero
stesso della Chiesa, che è mistero di comu-
nione.
Il valore del personale impegno nell’offrire
tempo ed energie a servizio di altri, ha una
valenza di crescita personale che certamen-
te è impagabile. Oggi l’opera del volontariato
incontra molteplici difficoltà. L’evidenziare i
nodi su cui mi sembra opportuno soffermar-
si, non vorrà assolutamente far passare una
visione pessimistica della realtà. Credo che
con ancora più forza, prendendo coscienza
sempre più del valore della sussidiarietà,
dobbiamo impegnarci nella costruzione di un
volontariato forte e diffuso. Proprio in que-
sto anno che l’Europa ha voluto dedicare al
tema del volontariato, dobbiamo rilanciarlo,
e lo facciamo convinti che esso continui a
rappresentare una sfida verso la possibilità
di un modo diverso e nuovo, di costruire la
città dell’uomo, avendo come modello la ci-
Il Movimento regionale ha riunito gli interlocutori di riferimento per concordare possibili
scenari operativi e legislativi futuri. È infatti auspicabile una legge particolareggiata in materia
di trasporto sanitario, che includa e valorizzi molto di più le organizzazioni di volontariato
viltà dell’amore, come ci ha insegnato Paolo
VI. Ma ci troviamo di fronte a degli indicatori
su cui dobbiamo interrogarci. In questi anni
il volontariato ha registrato un crescente nu-
mero di associazioni volontaristiche, ma si
riscontra la diminuzione dei numeri dei soci.
Il sogno di una società più coesa, umanizzata,
proprio del volontariato, non rischia di inde-
bolirsi di fronte ad un volontariato frantuma-
to, parcellizzato e in definitiva piuttosto sog-
gettivizzato? Poi troviamo un ulteriore nodo,
che per certi versi offre una riflessione posi-
tiva, cioè la professionalizzazione dei servizi.
Capita che un sodalizio su base volontaria
si trovi a vivere “ansietà” legate a proget-
tazioni, partecipazione a bandi. Ripeto che
la professionalità rappresenta una grande
ricchezza, ma allora dobbiamo rimodulare la
presenza, dignità e visibilità del volontariato
al suo interno. Restando nell’ambito di que-
sta riflessione va rilevato come la maggior
parte della nostre Caritas ha un volontariato
assunto più da adulti, generalmente neo pen-
sionati, che portano la loro professionalità,
con un impegno spesso limitato nelle ore e
nei giorni. Desidero ora accennare al mondo
Mons. Feroci, direttore della Caritas di Roma L’Assessore Provinciale alle Politiche Sociali e alla Sanità Claudio Cecchini
9Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011 RegIONI
l’INteRveNtO
Agostinelli: “L’anima cattolica non deve mai venire meno”
lA cONfeReNzA lAzIO
Antonio Paris ha invece tranquillizzato sulla concretezza delle risposte politiche. “È tempo
che si dia una risposta” ha dichiarato. “L’avete chiesta da tempo e a più giunte. Il saluto del-
la Polverini mi lascia sperare che siamo vicini a una risposta concreta rispetto all’apporto
che le vostre attività di volontariato sono disposte a dare, e già danno, nella Regione Lazio.
Il volontariato è la più grande risorsa che le istituzioni possono avere e dalla quale possono
attingere. Con voi ho preso degli impegni che sto portando avanti all’interno dell’Assessorato
alla sanità, dove ho invitato ad ispirarsi ad altri modelli, altrove già concretizzati e istitu-
zionalizzati. L’auspicio è che tra Misericordie e Regione Lazio si possa istituire un rapporto
istituzionalizzato. Sappiate che ci potete contare, non a parole ma con fatti concreti”.
Claudio Cecchini, assessore provinciale alle politiche sociali e per la Famiglia ha invece sot-
tolineato l’importanza di aprire un cantiere di lavoro per rielaborare il modello di welfare,
individuando il giusto ruolo del pubblico e il giusto ruolo del privato. “Sarebbe auspicabile
– ha affermato - un partenariato in cui ci sia una struttura pubblica che sappia definire il
quadro delle regole all’interno del quale, in nome del principio della sussidiarietà, le realtà
di volontariato si conquistino un ruolo e uno spazio. Il pubblico rischia di strumentalizzare il
volontariato, innanzitutto per risparmiare soldi ma a volte anche per quanto riguarda la con-
venienza sociale di trattare alcune tematiche meno popolari, e il volontariato rischia di non
mantenere la sua autonomia e sembrare quasi una struttura parastatale, perdendo così la
sua originalità e la sua specificità. Dobbiamo potenziare i servizi sul territorio, dove il ruolo
di organismi come le Misericordie ricoprono un ruolo strategico. Il vostro Movimento fa parte
del patrimonio e della storia del nostro Paese. Non usciremo da questo momento difficile se
non serrando le file e mettendo in campo, con rispetto reciproco, tutte le nostre energie”.
Angela Caprio, coordinatrice zonale, ha poi riportato i saluti dell’on. Antonello Iannarilli,
Presidente della Provincia di Frosinone, che sta sostenendo le associazioni di Misericordie,
nonostante le quasi insormontabili difficoltà che la normativa regionale comporta”.
Ha moderato il dibattito il Vice Presidente della Conferenza Lazio, Giovanni Antonio Vanni,
Vice Presidente della Conferenza Lazio delle Misericordie d’Italia, che nel ringraziare la
partecipazione degli esponenti delle istituzioni intervenute, ha concluso sottolineando l’im-
portanza di dare seguito a quanto dichiarato “innanzitutto con degli atti che regolamentino
maggiormente il settore del trasporto sanitario, ma anche con riforme normative, che risul-
tano quanto mai necessarie se solo si pensa che nel Lazio la legge di riferimento per l’utilizzo
delle ambulanze risale all’89, n. 49, ed è una delle più vecchie d’Italia”.
giovanile. I ragazzi che si affacciano al vo-
lontariato lo fanno coltivando più una dimen-
sione soggettiva, individuabile nella ricerca
di auto realizzazione, nell’ansia di provare
se stessi. Le esperienze rischiano di esse-
re limitate e in definitiva poco significative.
Dunque un impegno è quello di aiutare i gio-
vani a saper leggere le esperienze che fanno
e rendere tale lettura elemento unificante
della propria vita. Nel volontariato i giovani
vengono a contatto con il mondo adulto, un
mondo di adulti spesso diverso da quello che
normalmente appena sfiorano nella vita quo-
tidiana. Diviene importante che il rapporto
tra giovani e adulti sia ben collegato e mi
permetto di avanzare la proposta di predi-
sporre un percorso di formazione e condivi-
sione da riservare a quanti nelle varie asso-
ciazioni di volontariato possono assumere il
ruolo di tutor capaci di trainarli verso una
lettura significativa delle esperienze, perché
il volontariato sia pienamente vissuto quale
occasione luminosa di crescita.
Don Mariano Parisella
Delegato Regionale Caritas Lazio
Il BANcO AlIMeNtARe
“Il volontariato: un valore inestimabile”
La secolare storia delle Misericordie rappresenta un esempio fondamentale di sog-
getto generato dal tessuto sociale che svolge un servizio di interesse generale, av-
valendosi delle proprie forze di volontariato. Analogamente al caso del Banco Alimentare,
quindi, si tratta di un soggetto che le Istituzioni pubbliche sono chiamate, in un corretto
rapporto di sussidiarietà, a riconoscere nel suo valore e sostenere nella sua operatività.
Più in generale, il volontariato e la carità che attraverso di esso opera rappresentano,
propio in un momento di grave crisi come quello attuale, una risorsa di valore inesti-
mabile dal punto di vista sociale, culturale ed economico dal momento che, con la loro
attività, le varie Associazioni consentono al settore pubblico di risparmiare, in termini
di costi per i servizi erogati, somme ingenti. Il Banco Alimentare, con la sua lotta allo
spreco e la quotidiana raccolta di eccedenze alimentari da devolvere alla numerosissime
Associazioni assistenziali operanti sul territorio (fra le quali anche le Misericordie), cerca
di affrontare non solo il bisogno materiale del povero, ma ancho lo stato di solitudine
che inevitabilmente caratterizza chi si ritrova estromesso dal ciclo produttivo. C’è una
recessione dell’umano che è ancora più pericolosa di quella economica. Dentro la Chiesa
è possibile fare un’esperienza di carità che consenta di passare dal volontarismo spon-
taneo di un giorno al volontariato come dimensione culturale di una vita, come la storia
delle Misericordie testimonia attraverso la passione dei suoi tanti associati.
Antonio Abbate
Presidente del Banco Alimentare del Lazio Onlus
Al convegno era presente anche Mons.
Agostinelli, Guida Spirituale del Mo-
vimento Nazionale, che ha relaziona-
to i presenti sulla fondamentale importanza
del ruolo del Correttore all’interno di ogni
singola Confraternita di Misericordia, ricor-
dando appunto che l’anima cattolica delle
Misericordie non deve mai venire meno, per
garantire attraverso la formazione, che l’in-
tervento dei volontari possa andare oltre a
dove invece altri si fermano una volta com-
piuto il proprio compito. Le Confraternite di
Misericordia sono laiche, ma non laiciste, per
questo secondo Mons. Agostinelli, il Corret-
tore Spirituale deve vivere la vita della sua
Misericordia in modo attivo e costante, senza
intralciare i compiti del Governatore, ma vi-
gilando sempre evitando che certe scelte non
portino a dei contrasti con l’anima Cattolica
della stessa Confraternita. Altro punto tocca-
to da Mons. Agostinelli è quello dell’importan-
za della presenza di un membro della Miseri-
cordia all’interno del Consiglio Parrocchiale,
in quelle Parrocchie, appunto, dove esiste
una Confraternita di Misericordia, per poter
vivere al centro della vita della Parrocchia
stessa, dando anche un grosso contributo
nell’avvicinare i giovani al mondo del volon-
tariato. Prima di concludere, Mons. Agosti-
nelli ha fatto un breve appello all’importanza
dell’unità del Movimento, fondamentale per
guardare avanti in modo sereno e con precisi
obiettivi, guidati magari dal prossimo nuovo
Statuto Confederale.
La Conferenza regionale delle Misericordie del
Lazio, costituitasi nel 2009, raggruppa circa
30 Confraternite dislocate in tutte le province.
Alcune Misericordie operano nella Regione da
oltre un ventennio, altre appartengono al patri-
monio storico-culturale del Movimento essendo
tra le più antiche per data di fondazione (XV e
XVI secolo), come la Misericordia di Roma San
Giovanni Decollato e la Misericordia di Roma
San Giovanni de’ Fiorentini.
Il Vice Presidente della Conferenza regiona-
le delle Misericordie del Lazio è il Consigliere
nazionale Giovanni Antonio Vanni, Governato-
re della Misericordia di Bolsena. Sin dalla sua
nomina nell’aprile del 2009, a livello regionale
sono stati avviati una serie di importanti con-
tatti sia con la Curia romana che con le Asso-
ciazioni ed i Movimenti laici presenti nel Lazio
e “vicini” per cultura e sensibilità cristiana al
Movimento delle Misericordie.
Il Presidente Nazionale
Roberto Trucchi, il Con-
sigliere Nazionale e Vice
Presidente della Conferenza
Lazio Giovanni Antonio Vanni
e la Guida Spirituale del
Movimento Mons. Franco
Agostinelli.
A sinistra il Consigliere
regionale Antonio Paris
10Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011MIseRIcORdIe
cAstelfIOReNtINO
Premio letterario 2011Ha vinto Valter Ferrari
Ogni anno la festa si ripete. Con un pubblico singo-
larmente numeroso, attento e partecipe, si è con-
clusa a giugno la tredicesima edizione del Premio
Letterario Castelfiorentino di poesia e narrativa sul tema
“In Toscana: storie e impressioni”. La serata si è svolta
nella splendida cornice del Teatro del Popolo di Castelfio-
rentino. Tra gli storici promotori dell’iniziativa culturale,
posta sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubbli-
ca, era come sempre presente – al fianco del Comune di
Castelfiorentino, la Banca di Credito Cooperativo di Cam-
biano ed altri Enti – la nostra Confederazione.
Del concorso, impostosi tra i più apprezzati e ambiti su
scala nazionale, è risultato quest’anno vincitore lo scritto-
re di Tortona (Alessandria) Valter Ferrari con il racconto
“La scelta”. Al secondo posto Catia Ciofini di Perugia, an-
cora con un racconto, “La scimmia sulla schiena”, al terzo
Massimo Viganò di Casciana Terme (Pisa) con il poemetto
in versi “Ore delle colline pisane”. Tredici e geografica-
mente distribuite sul territorio nazionale – molta Tosca-
na naturalmente (da San Miniato a
Certaldo, da Vinci e Montespertoli a
San Casciano Val di Pesa), ma anche
Roma, Genova, Cuneo, Ancona e Forlì
– le segnalazioni di merito, consulta-
bili nel sito www.premioletterarioca-
stelfiorentino.it.
Il Premio speciale alla carriera 2011
è stato invece attribuito allo scrittore
Andrea Camilleri, che, impossibilitato
per motivi di salute a partecipare alla
serata, ha rivolto in diretta telefonica
un commosso e applauditissimo salu-
to al pubblico che gremiva il teatro.
A mitigare il rammarico per la sua
assenza, un’intervista filmata apposi-
tamente registrata giorni prima nella
sua casa romana e un’efficace lettura
dal romanzo “La presa di Macallè” dell’attore di origine
siciliana Giovanni Calcagno.
Vincitori del “Premio speciale” del “Castelfiorentino” nel-
le precedenti edizioni sono stati Mario Luzi, Maria Luisa
Spaziani, Edoardo Sanguineti, Dacia Maraini, Tonino Guer-
ra, Claudio Magris, Franco Loi, Vincenzo Cerami, Alberto
Bevilacqua e Alberto Arbasino.
Una delle più belle e note dimore nobiliari della
città diventerà entro i prossimi tre anni una
casa di accoglienza per anziani autosufficien-
ti. Si tratta di Villa Alvitreti, in zona Battente, scelta
dalla Confraternita di Misericordia di Ascoli per di-
ventare la sede di una struttura destinata alla terza
età.
La residenza dei marchesi Alvitreti, dove in passato
operava un ristorante, è immersa in una area verde
di circa tredici mila metri quadrati dove potranno sor-
gere anche piccole case di accoglienza, allo scopo di
poter far alloggiare familiari ed amici degli ospiti.
Il progetto messo in atto dall’associazione ascolana,
la quale ha opzionato in esclusiva l’acquisto della ma-
gione, prevede il ripristino strutturale che seguirà le
indicazioni fornite dalla facoltà ascolana di architet-
tura. Infatti, uno studio apposito che verrà effettuato
nei mesi che vanno da novembre a febbraio dai giova-
ni universitari seguiti dalla docente Enrica Petrucci,
darà vita nel prossimo marzo ai lavori di recupero e
all’adeguamento dell’antico edificio. Tuttavia, già nella
prossima primavera è previsto il servizio diurno degli
anziani nel parco e all’interno del gazebo, successiva-
mente ad una ripulitura della vegetazione cresciuta
selvaggiamente in questi ultimi mesi. Il progetto, oltre
alla riqualificazione muraria esterna della villa dovrà
adeguare l’interno per allestire le camere in grado di
ospitare le circa 50 persone previste, punta alla crea-
zione di numerosi servizi: dalla sala ristorante a quelle
destinate al benessere, dagli studi medici ai percorsi
esterni destinati alle passeggiate.
Questa trasformazione si è resa necessaria dall’au-
mento dei bisogni degli anziani che, secondo uno stu-
dio recentemente realizzato da esperti,
POPIglIO
A volte è l’abitoa fare il monaco…
Due giovani assegnati al Servizio Civile della Misericor-
dia di Popiglio in occasione di una cena dei volontari e
in prossimità del loro congedo hanno voluto ringraziare tut-
to il Consiglio direttivo mediante la consegna di vari omaggi
secondo gli incarichi che gli stessi Consiglieri rivestivano.
Ci piace pubblicare la lettera che hanno scritto al Presi-
dente della Misericordia Roberto Fini, una lettera che ben
sottolinea il loro operato all’interno dell’associazione. Con-
siderando la serata, considerando tutte le argomentazioni
edotte dai due “Civilini” viene spontaneo il detto: a volte è
proprio l’abito che fa il monaco. Dalle pagine del giornale
della grande famiglia delle Misericordie, ringraziamo Ivan
e Alessandro per averci dato tanto dalla loro missione di
Civilini. Ecco il testo della lettera:
Caro Presidente (con la P maiuscola),siamo quasi giunti al momento dei saluti, il tempo è volato da quando, a gennaio, siamo arrivati e siamo convinti che sarà dura non incontrarci più tutte le mattine in sede.Servizio dopo servizio, abbiamo imparato, anche grazie alla tua professionalità e alla tua presenza, che lavorare alla Misericordia di Popiglio è molto più divertente e appagante di quanto, da fuori, si possa immaginare. In questi mesi ci siamo sentiti veramente “a casa” e tra una risata, una gag e una vignetta il tempo è volato. Inutile negare che non potevamo chiedere di meglio, infatti, fin da subito, abbiamo legato con “l’Allegra Combriccola” a cui ci hai affiancato a partire dall’ormai storico Poli, P.G., Dario, Bracino, l’OLP e tutti gli altri, nessuno escluso. Un grazie davvero di cuore per questo anno a dir poco meraviglioso
I due Civilini
Alessandro e Ivan
AscOlI PIceNO
Recupero architettonico per una casa di riposoPresidenzaRoberto Trucchi, Roberto Monciatti, Ugo Bellini, Leonardo Sacco, Maria Petrà, Giuseppe Tresca, Luigi Cardini, Giovanni Vanni
Direttore ResponsabileChiara Pietrella
Coordinamento editorialeSilvia Messeri
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Comitato di redazioneRoberto Trucchi, Roberto Monciatti,Chiara Pietrella, Silvia Messeri
Hanno collaborato a questo numeroRoberto Trucchi, Roberto Monciatti, Giovanni Antonio Vanni, Andrea Frosini, Chiara Pietrella, Silvia Messeri, Mario Di Bella, Andrea Del Bianco, Eleonora Amici, Paolo Diani, Federico Bonechi, Alessandra Borselli, Laura Nocentini, Mariairene Benedusi, Filippo Bellini, Aurora Arena, Andrea Chiti, Andrea Pelle, Michela Piccinini, Maurizio Sera-fini, Cecilia Nieri, Davide Fermi
Progetto grafico Cristiano Pancani NTEImpaginazioneNTE
Misericordie d’Italia è la voce istituzionale del Movimento delle Misericordie. Esce con 5 numeri
l’anno e viene distribuito gratuitamente in 5.000 copie. Oltre che alle Confraternite (in triplice
copia) il giornale viene inviato anche: alle Asl italiane, alle centrali operative 118, ai centri per le
forniture sanitarie, ai vescovi, alle diocesi e alle parrocchie di riferimento delle Misericordie, ai
Prefetti italiani, ai presidenti delle Regioni e agli assessori alla salute, alle politiche sociali e alla
protezione civile, ai presidenti delle Province e agli assessori alla salute, alle politiche sociali e
alla protezione civile, ai Sindaci e agli assessori regionali alla salute, alle politiche sociali e alla
protezione civile, ai Ministeri, a Camera e Senato, alle associazioni sindacali e datoriali, alle
fondazioni bancarie, ai presidenti delle Casse di Risparmio, alle altre associazioni di volontariato
e alle onlus italiane. Misericordie d’Italia è anche scaricabile in pdf dal sito www.misericordie.org
alla sezione “Editoria e comunicazione”.
Misericordie d’ItaliaPeriodico della Confederazione Nazionale
Un’immagine dell’edizione 2010
11Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011 MIseRIcORdIe
vIAReggIO
Un nuovo mezzo, senza costi per l’utenza
Nuovo arrivo in vista per il parco
mezzi della Misericordia di Viareg-
gio. A pochi mesi dall’inaugurazione
della nuova ambulanza e del quad multiuso,
per l’Arciconfraternita arriva la possibilità
di accrescere il proprio potenziale di pron-
to intervento. Stavolta però attraverso una
strada partecipativa diversa.
Lo scorso 14 ottobre nella sala del Consiglio
della Misericordia si è tenuta una conferen-
za stampa per presentare il nuovo progetto
di solidarietà promosso dalla Misericordia
in collaborazione con la società MGG, ov-
vero Mobilità Garantita Gratuitamente. Il
progetto, già sperimentato con successo da
numerose realtà sociali, permetterà all’Ar-
ciconfraternita di avere a disposizione per
quattro anni un nuovo mezzo per il traspor-
to e l’accompagnamento di persone disabi-
li o anziani impossibilitati a spostarsi con
propri mezzi.
Fondamentale sarà la vicinanza delle re-
altà commerciali di zona. I costi del mezzo
saranno infatti coperti grazie al contributo
solidale di aziende, negozi, bar e ristoranti
che vorranno rendersi sponsor del mezzo e
finanziare in piccola parte il progetto. Un
piccolo grande aiuto economico che verrà
ricambiato attraverso la promozione delle
aziende sulla carrozzeria del mezzo stesso.
Un grande ritorno per chi sceglie questa
forma di pubblicità etica, e soprattutto
un’ottima opportunità per tutti i cittadini in
difficoltà che potranno usufruire gratuita-
mente attraverso la Misericordia di Viareg-
gio di tutta una serie di servizi alla persona,
trasporto ed assistenza.
“Un progetto importante” – ha spiegato
il Presidente della Misericordia Roberto
Monciatti – “in linea con quanto stabilito
dal Magistrato dell’Arciconfraternita nel
maggio scorso, volto al potenziamento dei
servizi sociali, centrando l’obiettivo di in-
crementare l’integrazione della popolazione
svantaggiata”.
Fondamentale il supporto logistico di MGG,
la quale riceverà in proprietà il mezzo sca-
duti i quattro anni convenzionati con la Mi-
sericordia.
Già nelle prossime settimane incaricati del-
la società Mobilità Garantita Gratuitamente
si attiveranno per proporre il progetto alle
realtà commerciali e artigianali della ter-
ritorio.
La distribuzione dei “panellini” benedetti”
è iniziata già sabato 5 novembre, quale
segno di solidarietà e carità ai bisognosi e
sofferenti e simbolo del rapporto di affetto
e di gratitudine che lega i fiesolani alla loro
Misericordia.
I soci che hanno rinnovato direttamente
presso la sede la quota annuale, hanno ri-
cevuto questo “pane” per l’intera giornata di
domenica unitamente al bollettino annuale
ed al calendario 2012. Nel corso di quest’an-
no le attività della Misericordia di Fiesole si
sono estese a sempre più numerosi settori
di vitale importanza per il tessuto sociale e
sanitario della Città. Oltre ai più noti ser-
vizi di ambulanza, sono anche in aumento
attività meno visibili, ma altrettanto utili e
impegnative. Da poco più di quattro mesi si
sono svolte le elezioni per il rinnovo degli
organi direttivi della Confraternita.
Il nuovo Magistrato ha presentato a metà
ottobre, durante un’assemblea straordiana-
ria, il programma di lavoro per il quadrien-
nio 2011 – 2015. Progetti ampi e comples-
si che richiederanno l’impegno di tutti per
dare sempre maggiori risposte positive alla
cittadinanza. La Misericordia è dunque un
“mondo di carità”, con volontari di tutte le
età, di tutte le classi sociali ed economiche
che sotto l’egida della secolare formula “Dio
te ne renda merito”, si mettono al servizio
dei bisognosi.
IsOlA cAPO RIzzUtO
Misericordia e Bersaglieriuniscono le forze
Lo scorso 25 ottobre a Isola Capo
Rizzuto è nata una nuova associa-
zione che viene ad arricchire la già
nutrita schiera di giovani che intendono
insieme costruire un futuro migliore per
la città. La Misericordia di Isola Capo Riz-
zuto, rappresentata dal Governatore Leo-
nardo Sacco, e la sezione locale dei Bersa-
glieri, rappresentata da Michele Proietto,
hanno siglato un protocollo d’intesa per
promuovere e partecipare ad iniziative di
protezione civile a livello locale e nazio-
nale; diffondere la cultura della solidarie-
tà, dell’accoglienza, dell’assistenza e del
volontariato; programmare e sviluppare
azioni congiunte per meglio perseguire i
propri comuni obiettivi statutari.
A presenziare all’evento, siglando anche
il protocollo, il Presidente Regionale della
Associazione Nazionale Bersaglieri Gene-
rale Mario Calabrese ed il Parroco di Isola
Capo Rizzuto don Edoardo Scordio.
Con la sottoscrizione di tale protocollo,
le parti si impegnano reciprocamente a
mettere a disposizione le proprie struttu-
re e i propri servizi nella prospettiva di
garantire la più efficace collaborazione
per il perseguimento delle proprie finalità
statutarie.
A tal proposito, quale primo passo per
un’azione congiunta nei predetti settori, la
Misericordia di Isola Capo Rizzuto, ospite-
rà i Bersaglieri presso la sede del Palaz-
zo Vescovile in Isola Capo Rizzuto alla Via
Giacinto Scalzi.
La cerimonia si è conclusa con l’allegra e
caratteristica fanfara per le vie del pae-
se.
fIesOle
Festa per S. Carlo Borromeo
cARRARA
Poker d’assi per l’unità cinofila
Si sono tenuti il 21 Ottobre scorso
gli esami di abilitazione di nuove
sei unità cinofile da soccorso UCIS
ente nazionale di Protezione Civile che
certifica,coordina e tutela le unità cino-
file da soccorso sul territorio nazionale
dettandone linee guida coerenti con i mi-
glior standards mondiali. Ente che colla-
bora attivamente con il Dipartimento e
la struttura Nazionale Ugem delle Mise-
ricordie.
Delle sei nuove unità cinofile da
soccorso brevettate, quattro appar-
tengono a quattro confratelli della
Misericordia di Carrara.
Il Campaccio ha fatto da corollario
ad una delle migliori e dure prove
di ricerca che si possono effettuare
nel comprensorio delle Alpi Apua-
ne. Un poker d’assi meritato visti
gli ultimi momenti difficili che tut-
ta la Misericordia di Carrara sta
vivendo. Mew, Ugo, Sandy e Zac,
questi sono i nomi dei cani abilitati
insieme ai loro conduttori.
Forte e sentito il coinvolgimento di altre
associazioni Anpas e Misericordie che
hanno assistito e gestito insieme nel mas-
simo dell’organizzazione e del far bene
gli esami. Presente alle prove di esame il
Presidente Nazionale dell’Ucis Piccinelli
insieme allo staff tecnico di esame. Non
presenti perchè impegnati ma sempre vi-
cini al gruppo i responsabili dei vari set-
tori dell’Ugem delle Misericordie d’Italia.
La firma del protocollo
di intesa
Le unità cinofile della
Misericordia di Carrara