Misericordie d'Italia Dicembre 2011

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Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 2 - Tiratura 5.000 copie - Distribuzione gratuita Anno VII - n. 6 Novembre/Dicembre 2011 bimestrale Misericordie d’Italia reg. al tribunale di Firenze al n° 5395 del 4/2/05 CONFEDERAZIONE NAZIONALE MISERICORDIE Via dello steccuto, 38 50141 Firenze Tel. 055 32611 Auguri al nostro Movimento Roberto Trucchi Cari confratelli, ci avviciniamo ormai a lunghi passi verso il Natale e verso la fine di questo anno che ha visto molti ed importanti avveni- menti nel nostro Movimento. Voglio sinceramen- te augurare a tutti voi di trascorrere al meglio questo periodo, festeggiando la nascita del Fi- glio del Padre, sia in famiglia che nelle vostre Confraternite. L’augurio va anche al nostro Mo- vimento, perché il Natale è anche simbolo di unità e fratellanza e vorrei davvero che questi emblemi tornassero ad essere il simbolo del nostro essere Misericordie, realtà indipendenti, ma legate nei valori verso un unico scopo. Come avrete modo di leggere nelle prossime pagine, la Commissione istituita dall’Assemblea Nazionale nell’aprile scorso per redigere il nuovo Statuto della Confederazione ha terminato i propri lavo- ri consegnando al Consiglio Nazionale un testo sul quale ci sarà un confronto con le associate nell’Assemblea fissata per il prossimo febbraio. Questo percorso è stato condiviso anche con la Misericordia di Firenze che, in contemporanea con la sessione del Consiglio Nazionale, ha for- malmente approvato la bozza del nuovo Statuto indicando la propria volontà, su queste basi, di rientrare nella Confederazione. Invito dunque tutti ad una riflessione serena e approfondita, magari insieme alle Consorelle della propria zona o Regione. Come spiega nella sua relazione finale Mauro Giovannelli, Presiden- te della Commissione che ha redatto il testo, una positiva conclusione “si impone sia per la presen- za di realtà locali vive ed in piena operatività, sia per la necessità che l’assistenza alle persone si ispiri alla carità cristiana, ritrovando unità nelle sue radici storiche. Tali esigenze sono sollecita- te dal rispetto della dignità delle persone e dalla forte domanda di assistenza, di solidarietà e di carità che esse reclamano, ed infine dalla dif- ficile situazione socio-economica che il Paese attraversa, nella quale si rende indispensabile, anche per la tenuta sociale, la presenza del volontariato, specialmente di ispirazione cri- stiana, nei servizi alla persona. La storia della Nazione italiana di cui quest’anno si celebra il 150° anniversario, esalta il contributo delle opere cattoliche a costruire l’Italia unita ed individua in esse uno dei principali fonda- menti storici della solidarietà nazionale. Di quelle opere è parte significativa anche il Movimento delle Misericordie”. Riprendo le parole di Giovannelli e ne faccio un augurio a tutti voi, ma so- prattutto a tutti “Noi”. Alluvioni in Lunigiana e all’Elba Gli interventi delle Misericordie I l Movimento toscano, guidato dal responsabile della Protezione Civile Federico Bonechi, è intervenuto con un numero straordinario di uo- mini e mezzi per aiutare le popolazioni colpite. Testato nell’occasione anche un nuovo “mezzo di prima sussistenza”, un fuoristrada che ha portato caffè, tè caldo, cioccolata, coperte, acqua, latte e biscotti: il ser- vizio è stato davvero molto apprezzato dalla cittadinanza sconvolta per l’accaduto. Alle pagine 4 e 5 A FEBBRAIO L’ASSEMBLEA NUOVO STATUTO L o scorso 18 novembre il Consiglio Nazionale ha ap- provato la proposta di nuovo Statuto della Confe- derazione, fissando per l’11 febbraio l’Assemblea nazionale in cui portare a compimento il percorso di revi- sione. Lo stesso giorno, il Corpo Generale della Venerabile Arciconfraternita di Misericordia di Firenze, alla presen- za di Mons. Giuseppe Betori (nella foto), ha approvato il medesimo testo, individuando un percorso di riunificazio- ne con la Confederazione nazionale. Il nuovo testo è stato formulato sulle indicazioni della Commissione presieduta dall’avvocato pratese Mauro Giovannelli (nella foto), forte- mente voluta proprio dalla Conferenza Episcopale Toscana per ritovare l’unità nel Movimento. A pagina 3 Misericordie e Camillian Task Force I primi stage formativi nelle missioni internazionali D opo il corso di formazione organizzato dal nostro Movi- mento e dai Ministri degli infermi che si è svolto a Roma tra aprile e maggio, tredici giovani sono partiti alla volta di alcuni centri gestiti dai Camilliani nelle zone più disagiate del mondo per accumulare esperienza da impiegare in caso di mis- sioni internazionali, anche a carattere d’urgenza. Nell’inserto centrale CONFEDERALE Auguri a tui i conatelli di un Santo Natale e Felice 2012

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Misericordie d'Italia Dicembre 2011

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Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 2 - Tiratura 5.000 copie - Distribuzione gratuita

Anno VI I - n . 6Novembre/Dicembre 2011

bimestrale Misericordie d’Italia

reg. al tribunale di Firenzeal n° 5395 del 4/2/05CONFEDERAZIONE

NAZIONALE MISERICORDIEVia dello steccuto, 38

50141 FirenzeTel. 055 32611

Auguri al nostro

Movimento

Roberto Trucchi

Cari confratelli, ci avviciniamo ormai a lunghi passi verso il Natale e verso la fine di questo anno che ha visto molti ed importanti avveni-menti nel nostro Movimento. Voglio sinceramen-te augurare a tutti voi di trascorrere al meglio questo periodo, festeggiando la nascita del Fi-glio del Padre, sia in famiglia che nelle vostre Confraternite. L’augurio va anche al nostro Mo-vimento, perché il Natale è anche simbolo di unità e fratellanza e vorrei davvero che questi emblemi tornassero ad essere il simbolo del nostro essere Misericordie, realtà indipendenti, ma legate nei valori verso un unico scopo. Come avrete modo di leggere nelle prossime pagine, la Commissione istituita dall’Assemblea Nazionale nell’aprile scorso per redigere il nuovo Statuto della Confederazione ha terminato i propri lavo-ri consegnando al Consiglio Nazionale un testo sul quale ci sarà un confronto con le associate nell’Assemblea fissata per il prossimo febbraio. Questo percorso è stato condiviso anche con la Misericordia di Firenze che, in contemporanea con la sessione del Consiglio Nazionale, ha for-malmente approvato la bozza del nuovo Statuto indicando la propria volontà, su queste basi, di rientrare nella Confederazione. Invito dunque tutti ad una riflessione serena e approfondita, magari insieme alle Consorelle della propria zona o Regione. Come spiega nella sua relazione finale Mauro Giovannelli, Presiden-te della Commissione che ha redatto il testo, una positiva conclusione “si impone sia per la presen-za di realtà locali vive ed in piena operatività, sia per la necessità che l’assistenza alle persone si ispiri alla carità cristiana, ritrovando unità nelle sue radici storiche. Tali esigenze sono sollecita-te dal rispetto della dignità delle persone e dalla forte domanda di assistenza, di solidarietà e di carità che esse reclamano, ed infine dalla dif-ficile situazione socio-economica che il Paese attraversa, nella quale si rende indispensabile, anche per la tenuta sociale, la presenza del volontariato, specialmente di ispirazione cri-stiana, nei servizi alla persona. La storia della Nazione italiana di cui quest’anno si celebra il 150° anniversario, esalta il contributo delle opere cattoliche a costruire l’Italia unita ed individua in esse uno dei principali fonda-menti storici della solidarietà nazionale. Di quelle opere è parte significativa anche il Movimento delle Misericordie”. Riprendo le parole di Giovannelli e ne faccio un augurio a tutti voi, ma so-prattutto a tutti “Noi”.

Alluvioni in Lunigiana e all’Elba Gli interventi delle Misericordie

Il Movimento toscano, guidato dal responsabile della Protezione Civile

Federico Bonechi, è intervenuto con un numero straordinario di uo-

mini e mezzi per aiutare le popolazioni colpite. Testato nell’occasione

anche un nuovo “mezzo di prima sussistenza”, un fuoristrada che ha

portato caffè, tè caldo, cioccolata, coperte, acqua, latte e biscotti: il ser-

vizio è stato davvero molto apprezzato dalla cittadinanza sconvolta per

l’accaduto.

Alle pagine 4 e 5

A FEBBRAIO L’ASSEMBLEA

NUOVO STATUTO

Lo scorso 18 novembre il Consiglio Nazionale ha ap-

provato la proposta di nuovo Statuto della Confe-

derazione, fissando per l’11 febbraio l’Assemblea

nazionale in cui portare a compimento il percorso di revi-

sione. Lo stesso giorno, il Corpo Generale della Venerabile

Arciconfraternita di Misericordia di Firenze, alla presen-

za di Mons. Giuseppe Betori (nella foto), ha approvato il

medesimo testo, individuando un percorso di riunificazio-

ne con la Confederazione nazionale. Il nuovo testo è stato

formulato sulle indicazioni della Commissione presieduta

dall’avvocato pratese Mauro Giovannelli (nella foto), forte-

mente voluta proprio dalla Conferenza Episcopale Toscana

per ritovare l’unità nel Movimento.

A pagina 3

Misericordie e Camillian Task Force I primi stage formativi

nelle missioniinternazionali

Dopo il corso di formazione organizzato dal nostro Movi-

mento e dai Ministri degli infermi che si è svolto a Roma

tra aprile e maggio, tredici giovani sono partiti alla volta di

alcuni centri gestiti dai Camilliani nelle zone più disagiate del

mondo per accumulare esperienza da impiegare in caso di mis-

sioni internazionali, anche a carattere d’urgenza.

Nell’inserto centrale

CONFEDERALE

Auguri a tutti i confratellidi un Santo Natale

e Felice 2012

PRIMO PIANO2

Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

PONtIfIcIO cONsIglIO cOR UNUM

Benedetto XVI incontra il volontariato d’Europa

In occasione dell’Anno Europeo del Volon-

tariato, il Pontificio Consiglio Cor Unum

ha organizzato un congresso dal titolo “Il

Papa e i volontari cattolici europei” che si è

svolto giovedì 10 e venerdì 11 novembre. Il

congresso è stato voluto proprio dal Santo Pa-

dre ed ha radunato 160 tra vescovi e rappre-

sentanti delle conferenze episcopali europee,

oltre ai responsabili degli organismi nazionali

e internazionali di volontariato, che sono stati

ricevuti da Papa Benedetto XVI. In rappresen-

tanza del nostro Movimento sono intervenuti

Il Presidente della Confederazione Nazionale,

Roberto Trucchi, e il Tesoriere, Roberto Mon-

ciatti. Durante il briefing di presentazione

tenutosi il martedì precedente, il cardinale

Robert Sarah, presidente del Pontificio Con-

siglio Cor Unum, aveva salutato il congresso

come un’azione che è segno di “comunione e

solidarietà in mezzo alle sofferenze” e l’inizia-

tiva è un segno dell’attenzione particolare che

Benedetto XVI, sin dall’inizio del suo pontifi-

cato, rivolge al mondo della carità, attenzione

espressa e ribadita anche nella sua prima en-

ciclica Deus Caritas Est. ll Santo Padre, che

l’11 novembre ha ricevuto i rappresentanti

del Volontariato, ha ringraziato gli intervenuti

per la loro opera e li ha incoraggiati nella loro

testimonianza. “Desidero esprimere profonda

gratitudine a voi e, quindi, ai milioni di volon-

tari cattolici che contribuiscono, con regolari-

tà e generosità, alla missione caritativa della

Chiesa nel mondo” ha affermato il Pontefice.

“Nel momento attuale, caratterizzato da crisi

e incertezza, il vostro impegno è motivo di fi-

ducia perché mostra che la bontà esiste e che

sta crescendo in mezzo a noi. La fede di tutti i

cattolici viene di certo rafforzata dal vedere il

bene che viene fatto in nome di Cristo”.

“Non dovremmo lasciarci sedurre da ideolo-

gie che vogliono cambiare il mondo secondo

una visione puramente umana “ ha continuato

il Pontefice. “Il poco che possiamo riuscire a

fare per alleviare i bisogni umani può essere

considerato come il buon seme che germoglie-

Si è svolto a metà novembre un congresso che ha radunato

vescovi e rappresentanti delle conferenze episcopali europee,

oltre ai responsabili degli organismi nazionali e internazionali

di volontariato ricevuti direttamente dal Pontefice

rà e recherà molti frutti. È un segno della pre-

senza e dell’amore di Cristo che, come l’albero

del Vangelo, cresce per dare riparo, protezio-

ne e forza a tutti coloro che ne hanno bisogno.

È questa la natura della testimonianza che

voi, in tutta umiltà e convinzione, offrite alla

società civile. Sebbene sia dovere dell’autori-

tà pubblica riconoscere e apprezzare questo

contributo senza distorcerlo, il vostro ruolo

di cristiani consiste nel prendere attivamen-

te parte alla vita della società, cercando di

renderla sempre più umana, sempre più ca-

ratterizzata da libertà, giustizia e solidarietà

autentiche”.

L’incontro con il Papa è avvenuto nel giorno

in cui la Chiesa celebra la memoria di San

Martino di Tours, che nella Deus Caritas Est

Papa Benedetto XVI descrive come un’icona

che “mostra il valore irrinunciabile della te-

stimonianza individuale della carità”.

Il Santo Padre ha concluso incoraggiando i

giovani a scoprire nel lavoro di volontariato un

modo per accrescere il proprio amore oblativo

che dona alla vita il suo significato più pro-

fondo. “I giovani reagiscono prontamente - ha

affermato - alla vocazione di amore. Aiutia-

moli ad ascoltare Cristo che fa udire la sua

chiamata nel loro cuore e li attrae a sé. Non

dobbiamo avere paura di presentare loro una

sfida radicale che cambia la vita, aiutandoli a

comprendere che i nostri cuori sono fatti per

amare e per essere amati. È nel dono di sé che

viviamo la vita in tutta la sua pienezza”.

MOvIMeNtO

Agostinelli dalle Misericordie sarde

Si è svolto lo scorso 24 ottobre presso la Sede della Mi-

sericordia di Cagliari “San Giuseppe”, nel quartiere

Pirri, l’incontro tra le Misericordie della Sardegna e la

Guida Spirituale della Confederazione Nazionale delle Miseri-

ordie d’Italia, S.E. Mons. Franco Agostinelli.

I lavori si sono aperti alle ore 17.30 con il saluto ai presenti

da parte del vice-presidente della Conferenza regionale Sar-

degna Marras a cui sono susseguiti i saluti del Correttore

della Misericordia di Cagliari “S. Giuseppe” Don Roberto, del

Governatore Misericordia di Dolianova e di Angelo Meloni, Co-

ordinatore zona Sud Sardegna, il quale ha presentato a Mons.

Agostinelli i rappresentanti di tutte le Misericordie parteci-

panti all’incontro.

Dopo una breve presentazione delle attività svolte quotidia-

namente dalle Misericordie sarde, ha preso la parola Mons.

Agostinelli che, salutato e ringraziato i presenti, ha descritto

l’importanza del ruolo del Correttore spirituale all’interno di

ogni singola Confraternita di Misericordia, per arginare pos-

sibili derive ricordando giornalmente l’identità cristiana della

Misericordia, seguendo allo stesso tempo le nuove problema-

tiche sociali. Mons. Agostinelli spera di poter arginare la man-

canza di Correttori in molte Misericordie, sollecitando i vari

Vescovi alle nomine dei Correttori stessi. Importante anche

che le Confraternite di Misericordia vivano attivamente la vita

delle parrocchie, insistendo anche sulla fondamentale impor-

tanza della formazione dei volontari.

Dopo le parole di Mons. Agostinelli, si è aperto il dibattito a

cui hanno partecipato alcuni dei presenti in sala sulle varie

problematiche dovute appunto all’assenza in alcune Miseri-

cordie della Sardergna della figura del Correttore. I lavori si

sono chiusi alle ore 19 e dopo la Santa Messa celebrata nella

Parrocchia di San Giuseppe, Mons. Agostinelli ha incontrato i

Giovani delle Misericordie della Sardegna, che hanno proposto

varie attività d’incontro e sottolineato il bisogno di continua

formazione per poter crescere insieme, oltre alla proposta di

creazione di una Consulta dei Giovani delle Misericordie d’Ita-

lia. S.E. Mons. Agostinelli ha accolto le richieste con molto

interesse, contento dell’entusiasmo di questi giovani.

Il Presidente

Roberto Trucchi

durante l’incontro

con il Santo Padre

Mons. Franco Agostinelli, Guida spirituale del Movimento Nazionale

Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011 PRIMO PIANO

cONsIglIO NAzIONAle

Al via le procedure per l’approvazione del nuovo Statuto

3

Il Consiglio Nazionale, riunitosi a Firen-

ze lo scorso 18 novembre, ha approva-

to la proposta di nuovo Statuto della

Confederazione, definendo il percorso e i

tempi per la sua valutazione e recepimento,

e individuando, al contempo, la data per il

rinnovo degli organi della Confederazione

stessa. La proposta di nuovo Statuto è sta-

ta trasmessa a tutte le Misericordie perché

possano approfondirla e valutarla sia nelle

specifiche norme che nell’impianto com-

plessivo.

Il Consiglio Nazionale ha infatti convocato

per il prossimo 11 febbraio, a Firenze, l’As-

semblea nazionale in cui portare a compi-

mento il percorso di revisione dello Statuto

ed ha dunque proceduto a fissare la data

per l’Assemblea elettiva in cui rinnovare

tutti gli organi della Confederazione, te-

nendo conto dello Statuto (almeno 6 mesi

dall’indizione) e della procedura arbitrale

in corso. L’assemblea si terrà a Roma il 23

Giugno 2012.

Nel corso della riunione è giunta anche la

notizia che il Corpo Generale della Vene-

rabile Arciconfraternita di Misericordia

di Firenze, riunito in contemporanea alla

presenza dell’Arcivescovo di Firenze mon-

signor Giuseppe Betori, aveva approvato il

medesimo testo statutario, individuando un

percorso di riunificazione con la Confedera-

zione nazionale.

L’annuncio è stato accolto da un sentito ed

entusiastico applauso.

In base alla richiesta arrivata dalla Conso-

ciazione nazionale donatori sangue e organi

Fratres (nata 50 anni fa in seno alle stesse

Misericordie) è stato anche deciso di riu-

nire congiuntamente i Consigli Nazionali di

Fratres e Misericordie d’Italia per definire

congiuntamente i rispettivi Statuti.

Per la proposta del nuovo Statuto il Consi-

glio Nazionale si è avvalso della bozza pre-

disposta dalla “Seconda Commissione Gio-

vannelli”, con alcune modeste integrazioni

e modifiche ritenute opportune per miglio-

rare l’armonia del testo. La Commissione,

presieduta appunto dall’avvocato pratese

Mauro Giovannelli, è stata composta dai

tecnici ed esponenti del Movimento Maria

Pia Bertolucci, Andrea Cavaciocchi, Giu-

seppe De Stefano, Israel De Vito, Andrea

Del Bianco, Roberto Monciatti, Stefano

Ragghianti, Alvise Revedin, Pasquale Ri-

becco, Paolo Sanchini, Maria Grazie Scatà

e Filippo Toccafondi, e si è riunita per la

prima volta il 12 maggio 2011 lavorando

in sottocommissioni sul testo redatto dalla

precendente Commissione, sempre presie-

duta da Giovannelli, che a dicembre scorso

aveva sottoscritto un testo contenente alcu-

ne importanti linee guida per l’unità del Mo-

vimento. La proposta di redigere quel docu-

mento era nata dalla stessa Confederazione,

A febbraio l’assemblea e a giugno le elezioni per il rinnovo degli organi,

mentre la Misericordia di Firenze sta individuando un percorso

di riunificazione con la Confederazione

sull’appello della Conferenza Episcopale

Toscana e del suo Presidente, l’Arcivescovo

di Firenze Mons. Betori, a ritrovare l’unità.

Ne era nato un documento che sottolineava

l’importanza e la storicità dell’ispirazione

cristiana del Movimento: autonomia degi

associati, rappresentazna generale della

Confederazione senza sostanziali funzioni

oprative, democrazia e partecipazione degli

organi confederali, aggregazioni territoriali

per una rappresentanza delle Misericordie

anche a livello regionale e zonale, compar-

tecipazione e trasparenza del finanziamen-

to, giurisdizione domestica, rinnovamento

e incompatibilità delle cariche confederali

erano, in sintesi, le linee indicate nell’atto

conclusivo, da cui prende spunto l’attuale

bozza di Statuto.

Il Consiglio nazionale convocato a Firenze lo scorso 7 ottobre,

dopo la verifica della sussistenza del numero legale, ha appro-

vato i verbali del 19 marzo, del 15 aprile e del 1° luglio del

corrente anno. Il Presidente ha posto in approvazione le delibera-

zioni d’urgenza adottate dal Consiglio di Presidenza concernenti il

commissariamento della Misericordia di Trappeto Nord, il commis-

sariamento della Misericordia di Carrara per la sostituzione del

Commissario già nominato e l’affiliazione di nuove associazioni di

Misericordia. Si è poi passati a trattare l’aggiornamento della col-

laborazione con i Camilliani (nell’inserto centrale, ndr): il Consiglio

Nazionale ha valutato molto positivamente l’esperienza che è stata

fatta e sta valutando l’opportunità di dare il via ad una seconda

edizione del corso di formazione e ad una revisione del protocollo

alla luce dell’esperienza condivisa negli ultimi due anni. Sarà anche

valutata la possibilità di costituire una cabina di regia interna al

Movimento per far crescere l’attenzione verso il volontariato inter-

nazionale e per dare consulenza a quelle Misericordie che vogliano

sviluppare questo tipo di iniziative.

Il Consiglio Nazionale ha poi affrontato il problema dell’affidamen-

to delle deleghe ai Consiglieri nazionali per la rappresentanza di

Confederazione ai tavoli del Forum ed all’Osservatorio nazionale del

Volontariato oltre ad altri Istituti del Volontariato come per esempio

la Protezione Civile, il Servizio Civile e le deleghe per le rappresen-

tanze presso le Regioni. Il Consiglio Nazionale ha infine deliberato la

nomina dei confratelli presso l’associazione Esculapio ed ha deciso,

per l’assemblea, di delagare Lucarelli Daniele (Empoli), Bilotta An-

tonio (Arezzo) e Dini Enrico (Crespina); per il consiglio di ammini-

strazione Monciatti Roberto (Viareggio), Poggini Paolo (Impruneta)

e Bacci Sergio (Quinto); per il collegio dei sindaci, invece, Lorenzo

Polvani (San Giovanni Valdarno).

Il Consiglio ha poi parlato del progetto da realizzare con la rac-

colta pro-terremotati di L’Aquila (circa 80 mila euro). I confratelli

hanno valutato alcune disponibilità ad operare sul piano di lavoro,

che dovrà essere realizzato e consegnato al più presto. Si è deciso

di delegare i confratelli D’Errico, Dini e Bonechi per un sopralluo-

go di valutazione per la costruzione della sede della Misericordia

dell’Aquila.

Il Presidente ha infine relazionato il Consiglio sull’intervento a Bet-

lemme, spiegando che esiste già un progetto in via di definizione. Il

Consiglio ha deciso di effettuare un sopralluogo con alcuni tecnici

individuati da Confederazione per definire la situazione e prendere

contatti con soggetti che conoscono la zona interessata.

AltRe RIUNIONI

Gli esiti del Consiglio del 7 ottobre

L’avv. Mauro Giovannelli che

ha presieduto la Commis-

sione per il rinnovo dello

Statuto.

Sotto, la sede storica della

Misericordia di Firenze in

piazza del Duomo.

PRIMO PIANO

4Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

BOMBA d’AcqUA A MARINA cAMPO

Elba: “Non ci siamo mai sentiti isolati”

Uno stanziamento da cinque milioni di

euro dalla Regione Toscana, oltre ai

500mila già messi a disposizione per

finanziare e rimediare ai dissesti idrogeolo-

gici, ripristinare la funzionalità idraulica dei

corsi d’acqua, sistemare ponti e ripulire gli ar-

gini. E’ stato questo il bilancio economico del

disastro che il 7 novembre scorso, solo pochi

giorni dopo la Lunigiana e la Liguria, ha col-

pito l’isola dell’Elba, in particolare la zona di

Marina di Campo. Poche ore dopo la diffusio-

ne della notizia erano già sbarcate sull’isola

le prime squadre delle Misericordie toscane.

I primi ad arrivare sono stati 10 volontari

del coordinamento provinciale livornese con

idrovore, mezzi 4x4 e attrezzature specifiche.

Un secondo contingente, della Misericordia di

Pisa e del coordinamento della Versilia è par-

tito da Piombino con le attrezzature che Con-

ferenza toscana ha immediatamente messo a

disposizione. Le Misericordie dell’Elba - Por-

toferraio, Porto Azzurro, Rio Marina, Cavo e

Pomonte - si sono attivate da subito nel fron-

teggiare il maltempo. A guidare l’unità di crisi

del nostro Movimento è stato il governatore

della Misericordia di Portoferraio, Simone

Meloni, delegato dal responsabile regionale

Federico Bonechi.

“Nell’area del campese – ha affermato - c’è

stata una vera bomba d’acqua che ha fatto

esondare tutti i fossi, in particolare nella par-

te abitata del paese, sommergendo nella parte

centrale intere abitazioni. Il resto dell’isola è

stato toccato in modo marginale. Con la prote-

zione civile siamo riusciti a raggiungere tutte

le zone e anche tutte le case isolate. Alcune

persone sono rimaste inizialmente in abita-

zioni isolate, perché sono crollati dei piccoli

ponti, ma per scelta propria, perché tutti sono

stati raggiunti dalle squadre della protezione

civile. Le Misericordie elbane si sono subito

attivate, con idrovore, ambulanze e fuoristra-

da. Nel primo pomeriggio abbiamo ricevuto

l’aiuto della colonna provinciale da Livorno e

poi da altre squadre dalla colonna regionale

che sono arrivate in serata. Abbiamo passa-

to la notte ad assistere popolazione colpita.

Il territorio dell’Elba non è stato colpito per

Il rischio idrogeologico

In Italia il dissesto idrogeologico è diffuso in modo capillare e rap-

presenta un problema di notevole importanza.

Tra i fattori naturali che predispongono il nostro territorio ai disse-

sti idrogeologici, rientra senza dubbio la sua conformazione geologica

e geomorfologica, caratterizzata da un’orografia giovane e da rilievi in

via di sollevamento. Il rischio idrogeologico è fortemente condizionato

anche dall’azione dell’uomo. La densità della popolazione, l’abbandono

dei terreni montani, l’abusivismo edilizio, il continuo disboscamento,

l’uso di tecniche agricole poco rispettose dell’ambiente e la mancata

manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua hanno sicuramente ag-

gravato il dissesto e messo ulteriormente in evidenza la fragilità del

territorio italiano. La frequenza di episodi di dissesto idrogeologico,

che hanno spesso causato la perdita di vite umane e ingenti danni

ai beni, ha imposto una politica di previsione e prevenzione non più

incentrata sulla riparazione dei danni e sull’erogazione di provvidenze

com’era in passato, ma imperniata sull’individuazione delle condizioni

di rischio e sull’adozione di interventi per la sua riduzione.

Il rischio idrogeologico è espresso da una formula che lega pericolosi-

tà, vulnerabilità e valore esposto:

- la pericolosità è la probabilità che un fenomeno di una determinata

intensità si verifichi in un dato periodo di tempo ed in una data area;

- la vulnerabilità indica l’attitudine di un determinata “componente

ambientale”, come la densità della popolazione, gli edifici, i servizi,

le infrastrutture, etc,.a sopportare gli effetti dell’intensità di un dato

evento.

- il valore esposto o esposizione indica l’elemento che deve sopportare

l’evento e può essere espresso o dal numero di presenze umane o dal

valore delle risorse naturali ed economiche presenti, esposte ad un

determinato pericolo.

Il rischio esprime quindi il numero atteso di perdite di vite umane, di

feriti, di danni a proprietà, di distruzione di attività economiche o di

risorse naturali, dovuti ad un particolare evento dannoso.

Danni pesanti anche all’isola dell’arcipelago toscano.

Ha coordinato l’unità di crisi del nostro Movimento il

governatore della Misericordia di Portoferraio, Simone Meloni

delegato dal responsabile regionale Federico Bonechi

intero, ma il Comune di Campo ha avuto danni

pesanti. Nel centro di Marina di Campo abbia-

mo tolto fango, acqua nelle cantine e liberato

le abitazioni, gli scantinati e i tantissimi locali

danneggiati dall’evento”.

“Certamente – ha concluso Meloni - il fatto di

essere un’isola comporta delle difficoltà in più,

anche nell’organizzare e far giungere i soccor-

si, ma in questo caso il soccorso è stato imme-

diato da parte di tutti i volontari della Toscana,

delle istituzioni e dei Vigili del fuoco. I soccor-

ritori all’opera sono stati tanti, coordinati dalla

centrale operativa della Regione. Davvero non

ci siamo sentiti mai isolati.”

AULLA

93 Misericordie•

895 volontari•

10 TSK (mezzi antincendio serviti •

per lavare il fango)

1 autobotte•

2 scavatori•

2 gommoni•

43 gruppi elettrogeni•

63 idrovore•

10 pompe ad immersione•

33 punti luce•

115 brandine•

25 coperte•

300 teli termici•

2 tende pneumatiche utilizzate •

come mensa

Modulo segreteria•

ELBA

27 Misericordie•

155 volontari•

6 TSK•

19 gruppi elettrogeni•

31 idrovore•

5 pompe ad immersione•

15 punti luce•

Brandine e coperte•

I NUMeRI deI dUeINteRveNtI

È il 25 ottobre quando, dopo l’allerta

maltempo prevista nella Regione,

si segnala l’apertura della sala ope-

rativa provinciale a Massa Carrara per mo-

nitorare l’evento. Il Raggruppamento Apuo

Versiliese è già impegnato nel monitoraggio

in tutta la provincia, in particolare nella zona

di Pontremoli, dove vengono segnalate forti

precipitazioni e l’innalzamento dei livelli idro-

metrici. La sera cominciano ad arrivare noti-

zie poco confortanti: il fiume Magra ha eson-

dato e le squadre locali sono già impegnate

nei sopralluoghi e nei primi soccorsi. Sono

isolate tre località nei pressi di Pontremoli,

dove l’ospedale riporta anche gravi problemi

di allagamenti. Volontari e soccorritori stan-

no scavando sotto le macerie, dove si teme

ci siano delle persone. Poi arriva la notizia:

sono tre le vittime del crollo. Si tratta di due

coniugi e di una terza persona. Le operazioni

di soccorso sono ostacolate dalle frane che

rendono difficili i collegamenti. I soccorritori

hanno creato dei corridoi di emergenza per

far passare i mezzi. La gravità della situazio-

ne, infatti, impedisce anche la circolazione,

interrompendo la maggioranza delle arterie

autostradali della zona, ma alcune Miseri-

cordie sono riuscite ad intervenire sul posto.

La Sala della Protezione Civile della Regione

Toscana comunica inoltre che sono cinque i

ponti crollati e otto le frazioni isolate a cau-

sa del maltempo in Lunigiana. Nell’area sono

saltate luce, acqua e linee telefoniche.

Le Misericordie hanno attivato la propria sala

operativa regionale, sono presenti nella cen-

trale operativa e hanno attivato un punto di

coordinamento degli interventi ad Aulla, dove

sono arrivate alcune squadre di volontari, in

particolare due nuclei di valutazione, che han-

no raggiunto Pontremoli, e poi tre torri faro e

alcune idrovore. Proprio al Movimento tosca-

no, infatti, compete in questo mese la repe-

ribilità del CORV (Coordinamento Operativo

Regionale del Volontariato) di cui fanno parte

anche Anpas, Croce Rossa e Vab. All’inter-

no dell’unità di crisi istituita dal Decreto del

Presidente della Regione Toscana come no-

stro rappresentante regionale e responsabile

della funzione volontariato, viene nominato il

responsabile regionale della protezione civile

delle Misericordie, Federico Bonechi.

Sono ormai passati due giorni quando la Re-

gione Toscana diffonde i primi numeri degli

interventi: 350 volontari all’opera, in gran

parte afferenti al comitato operativo regiona-

le del volontariato (Anpas, Croce Rossa, Mi-

sericordia e Vab), ma il numero è destinato a

crescere. I mezzi e le attrezzature in funzione

sul posto sono 40 motopompe, 12 torri-faro,

6 gruppi elettrogeni, 3 ruspe (Bobcat), diver-

si moduli “Tsk” per operazioni di lavaggio, 2

autocarri pesanti per trasporto materiali, 1

unità per il trasporto e la distribuzione di ge-

neri di conforto, 5 fuoristrada per il raggiun-

gimento delle frazioni più disagiate. Ci sono

anche 2 unità sociosanitarie per assistenza e

supporto alle persone anziane ed è stata alle-

stita presso il centro sportivo una struttura di

accoglienza con 200 posti letto per volontari

e per gli abitanti che ne avessero necessità.

PRIMO PIANO

5Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

eMeRgeNzA MAlteMPO

Lunigiana sott’acquaGli interventi delle MisericordieProprio al nostro Movimento competeva in quei giorni

la reperibilità del Coordinamento Operativo Regionale

del Volontariato di cui fanno parte anche Anpas,

Croce Rossa e Vab

Chiara Pietrella

Venerdì 28 sono state sgomberate e ripulite

dal fango e detriti diverse cantine, garages ed

una palestra e le nostre confraternite stan-

no operando da giorni presso la frazione di

Parana, isolata, per portare viveri di prima

necessità e assistenza socio-sanitaria con un

forte impegno in quanto l’unica via di accesso

è un vecchio sentiero forestale che è stato in-

dividuato insieme ai militari della folgore.

“Le nostre Misericordie - racconta a fine in-

tervento Federico Bonechi – sono immediata-

mente partite per Massa e da lì, d’intesa con

la Sala Operativa Regionale, si sono dirette

ad Aulla, dove erano segnalate le condizio-

ni peggiori. La situazione è apparsa subito

estremamente critica: una zona di territorio

era rimasta completamente isolata e, oltre

Sarzana, anche i collegamenti radiotelefonici

non funzionavano, tanto che per lungo tempo

non siamo riusciti a contattare le due Miseri-

cordie di zona, Mulazzo e Pontremoli. Abbia-

mo lavorato incessantemente insieme ai Vigili

del Fuoco e ai volontari. Ci sono voluti giorni e

giorni per ripristinare una situazione di “nor-

malità”, con la coscienza che zone così impor-

tanti del nostro territorio paesaggistico hanno

subìto un danno gravissimo, se non irrepara-

bile. Sono orgoglioso del lavoro svolto dalla

Sala Operativa Regionale delle Misericordie

che ha dovuto sopportare un grande impegno

per gestire sia questa emergenza che quella

dell’Elba che si è verificata solo pochi giorni

dopo. Tra l’altro, in queste due occasioni ab-

biamo anche avuto modo di testare un nuovo

servizio messo a punto dopo la nevicata dello

scorso dicembre: un “mezzo di prima sussi-

stenza”, un fuoristrada, cioè, che ha portato

caffè, tè caldo, cioccolata, coperte, acqua, lat-

te e biscotti. Il servizio è stato davvero molto

apprezzato da tutta la popolazione colpita dai

disastri”.

“Sono davvero soddisfatto – conlude Bonechi

– di aver visto così tante Misericordie e tanti

confratelli intevenire a portare il proprio con-

tributo. Si tratta di numeri davvero incredibi-

li e ringrazio, per questo, tutto il Movimento

toscano”.

La zona della Lunigiana colpita dall’alluvione vista

dall’elicottero (Foto di Gabriele Grasso)

NOtIzIe

6Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

La Fondazione con il Sud ha approvato

a marzo scorso il progetto “DallaRE-

TEalleRETI” presentato dalla Confe-

derazione sul bando in scadenza a Novembre

2010. Il progetto è finalizzato a potenziare

e sviluppare la rete intra-associativa tra e

con le Misericordie delle regioni meridiona-

li - Campania, Puglia, Basilicata, Calabria,

Sicilia e Sardegna - ed è finanziato dalla

Fondazione Sud per l’80 per cento. Il pro-

gramma proposto cerca di cogliere piena-

mente le finalità del bando, rafforzando l’au-

tonomia territoriale delle strutture regionali

e provinciali, aumentando la loro capacità di

interlocuzione interna e di rappresentanza

esterna e implementando i servizi di sup-

porto e sviluppo decentrati. Gli altri obiet-

tivi sono quelli di consolidare e migliorare i

servizi centrali condivisi, in particolare per

quanto attiene il collegamento costante con

le strutture territoriali e la interrelazione

reciproca delle esperienze, favorire l’allar-

gamento della rete e l’adesione di nuove

associazioni, in particolare attraverso la

diffusione dei principi ispiratori e dei valori

di servizio, e promuovere infine lo scambio

inter-associativo a livello locale e la parte-

cipazione attiva, sia delle singole associate

che delle strutture di coordinamento, a per-

corsi, programmi ed organizzazioni di rete.

La strategia di intervento prevede il poten-

ziamento delle competenze locali attraverso

un’azione formativa finalizzata allo sviluppo

dei quadri dirigenti delle singole Misericordie

e delle figure con funzioni di coordinamento

della rete associativa e la strutturazione del-

la rete territoriale a livello inter-provinciale

e regionale, attraverso l’attivazione e la cre-

scita di “operatori di rete” dedicati al coor-

dinamento associativo. Tali figure dovranno

assicurare da un lato la “tessitura” della rete

territoriale (sviluppando i servizi, l’assisten-

za ed i collegamenti decentrati con le singole

Misericordie e sostenendo progettualità ed

svIlUPPO

Dalla Rete alle Reti: un progetto per favorireil decentramento al SudLa Fondazione con il Sud ha finanziato un progetto presentato dalla Confederazione

per sviluppare la rete tra associazioni e rafforzare l’autonomia delle strutture regionali

e provinciali delle Misericordie meridionali

FORNITORE UFFICIALEMISERICORDIE D’ITALIA

SEDE OPERATIVAVia Luigi Capuana, 40 - 95039 Trecastagni (CT)

Telefono: 095 6140991 - Cell. 340 2945466 - Fax: 095 [email protected] - www.emersystem.it

iniziative locali), dall’altro il miglior raccor-

do organizzativo tra la rete interassociativa

regionale con la sede centrale (attraverso

briefing nazionali almeno bimestrali) e con

altre reti e soggetti territoriali. Infine è

previsto un rafforzamento dell’impegno di

“amministratore di rete” della struttura na-

zionale, attraverso percorsi ed iniziative di

valorizzazione del decentramento organizza-

tivo: oltre a strutturare personale e servizi

centrali stabilmente dedicati a seguire le

articolazioni regionali, il programma preve-

de di sviluppare uno spazio web per ciascu-

na delle regioni meridionali nell’ambito del

sito www.misericordie.org e di dedicare uno

specifico “dossier Sud” in ciascun numero di

questo giornale, entrambi curati in sinergia

con le Conferenze-Federazioni regionali.

“La modalità adottata probabilmente non è

innovativa in termini assoluti – afferma il

Presidente Roberto Trucchi - ma sviluppa

per la rete delle Misericordie un impegno

totalmente nuovo di forte de-localizzazione

dei servizi. Inoltre, la valorizzazione delle

competenze e delle energie “dal basso”, e la

loro finalizzazione specifica alla costruzio-

ne di legami di rete, non solo all’interno del

Movimento, ma anche nella relazione con le

altre realtà del territorio, rappresenta una

ulteriore novità importante per le nostre

confraternite”.

“Il fatto che tale impegno sia realizzato di-

rettamente dalla Confederazione Nazionale

– conclude il Presidente - e vada in paral-

lelo con il processo di revisione statutaria

in senso decentrato rappresenta un ulterio-

re elemento di forza rispetto ad iniziative

specifiche assunte da una singola associata

od anche dalla struttura di coordinamento

locale”.

Il progetto ha preso il via a settembre, ma

vede in qesti giorni l’avvio di iniziative sul

territorio, con la realizzazione dei primi se-

minari regionali per quadri dirigenti. Il pri-

mo si è svolto sabato 26 ad Avellino, mentre

il giorno successivo si è tenuto ad Andria.

Il 3 e 4 dicembre, invece, è stato il turno

di Calabria e Sicilia, dove le Misericordie

si sono incontrate a Isola Capo Rizzuto e a

Letojanni.

cONtRIBUtI

Rendicontazione del 5 per mille Nuovi chiarimenti

In risposta ad un quesito formu-

lato dal Forum del Terzo Setto-

re, il Ministero del Lavoro e delle

Politiche Sociali, ha chiarito che

le spese ammissibili che possono

essere portate in rendiconto sono

quelle sostenute dalla data di pub-

blicazione dell’elenco che riporta

le somme ripartite accanto a cia-

scun destinatario.

Nel caso del 5x1000 del 2008,

possono essere quindi rendicon-

tate le spese sostenute a partire

dal 18/03/2010. Il Ministero ha

annunciato ulteriori indicazioni

utili a supportare quelle già con-

tenute nelle “Linee guida per la

formulazione del rendiconto circa

la destinazione delle quote del 5

per mille dell’Irpef”.

I

MISERICORDIECAMILLIAN Task force

Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

AttIvItà INteRNAzIONAlI

Confratelli nel mondo, accanto ai CamillianiDopo il corso di formazione organizzato dal nostro Movimento e dai Ministri degli infermi, 13 ragazzi sono partiti alla volta di zone “calde” del pianeta per accumulare esperienza da impiegare in caso di missioni internazionali, anche a carattere d’urgenza

A seguito degli interventi del

nostro Movimento ad Haiti

e in Cile a fianco dei Camil-

liani, la Confederazione e la

Camillian Task Force hanno organizzato

un corso di formazione sul tema delle

emergenze internazionali con l’obiettivo

di creare un gruppo di volontari, ade-

guatamente preparati, per comporre

gruppi di intervento da impiegare nei

futuri scenari che vedranno impegnato

il volontariato.

Il corso si è svolto tra aprile e maggio

a Roma, presso la casa madre dei Ca-

milliani, e ha visto la partecipazione di

confratelli provenienti da tutta Italia. Per

questa prima edizione è stata limitata la

partecipazione a due confratelli per cia-

scuna Misericordia, in modo da consen-

tire anche di “amalgamare” un gruppo

che potrebbe essere chiamato ad ope-

rare in contesti difficili con fraternità e

disponibilità.

Queste le Misericordie intervenute, per

un totale di 29 partecipanti: Caserta,

Vicopisano, Prato, Solopaca, Quarrata,

Impruneta, Patti, Milano, Arese, Vene-

zia, Livorno, Ascoli Piceno, Massa, Lido

di Camaiore, Antignano, Isola Capo Riz-

zuto, Monsummano Terme e Pisa.

A fine corso è stato selezionato un

gruppo operativo composto da 13 tra

confratelli e consorelle che, a gruppi di

due/tre persone, sono partiti per le Mis-

sioni Camilliane presenti in vari Paesi, in

modo da poter sperimentare sul luogo i

programmi operativi nei vari scenari in-

ternazionali.

I paesi di destinazione sono stati: Vie-

tnam (Ho Chi Minh City), Madagascar

(Fianarantsoa), Brasile (Fortaleza), India

(Bangalore), Colombia (Barranquilla) e

Filippine (Quezon City). In queste mis-

sioni i Camilliani sono prevalentemen-

te impegnati nell’assistenza sanitaria a

disabili, anziani e bambini e adulti sie-

ropostivi e nello sviluppo di progetti di

piccola imprenditoria e microcredito. In-

fine ci sono attività di risposta alle emer-

genze rivolte soprattutto agli sfollati del-

la violenza endemica e delle ricorrenti

catastrofi naturali.

Verso la fine di ottobre si è tenuto, pres-

so la Confederazione, un incontro al

quale hanno partecipato i confratelli e

le consorelle rientrati dalle missioni. Alla

presenza del presidente Roberto Truc-

chi, di Aldo Intaschi che ha seguito il

progetto e di alcuni responsabili della

Camillian Task Force, i volontari hanno

raccontato con emozione le loro espe-

rienze. Ognuno di loro, al rientro in Italia,

ha sentito la necessità di rendere parte-

cipe la propria comunità dell’esperienza

fatta e si è attivato per organizzare pic-

cole iniziative locali a testimonianza e a

sostegno dell’importante lavoro che si

svolge nelle missioni camilliane. L’augu-

rio è che queste iniziative non rimanga-

no isolate ma possano essere sostenute

e collegate in modo da diventare patri-

monio collettivo.

Nelle prossime pagine riportiamo le im-

magini e le esperienze dei confratelli

che hanno portato il loro contributo nei

centri Camilliani di queste zone difficili

del mondo, accumulando conoscenze

da impiegare in caso di missioni inter-

nazionali, anche a carattere d’urgenza.

le MIssIONI

BRASILECOSA:

Esperienza in centri per donne abusate o

in situazioni difficili

CHI:

Maria Irene Benedusi - Misericordia Arese

Daniela Buonopane - Misericordia Ascoli

Piceno

COLOMBIACOSA: esperienza in centri che svolgono attività

per anziani soli o affetti da deficit fisici o psichici,

assistenza e attività educative verso bambini di-

sabili, distribuzione cibo e progetti di educazione

alimentare, servizi sanitari di base, programmi di

salute, di maternità e di emergenza

CHI: Sergio Malgieri - Misericordia di Solopaca

Laura Nocentini - Confederazione Misericordie

FILIPPINECOSA: Esperienza in vari villaggi e co-

munità per attività pastorale, scuola per i

bambini, clinica di comunità di base, di-

fesa dell’ambiente, scolarizzazione per i

bambini, vaccinazioni

CHI: Filippo Bellini - Misericordia Prato

Lorenzo Bellini - Misericordia Impruneta

INDIACOSA:

Esperienza in un ospedale e in una scuola

per bimbi affetti da HIV

CHI:

Aurora Arena - Misericordia Patti

Andrea Chiti - Misericordia Quarrata

Andrea Pelle - Misericordia Arese

MADAGASCARCOSA:

Valutazione per la costruzione di un pronto

soccorso e il rimboschimento dell’isola

CHI:

Michela Piccinini - Misericordia Massa

Maurizio Serafini - Misericordia Milano

VIETNAMCOSA:

Esperienza in un orfanotrofio

CHI:

Davide Fermi - Misericordia Milano

Cecilia Nieri - Misericordia Vicopisano

II MISERICORDIE-CAMILLIAN TASK FORCE Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

BRAsIle

“Ho imparato l’ascolto, pur non conoscendo la lingua”Mariairene Benedusi

A distanza di tre settimane non è diffi-

cile parlare del mio mese trascorso in

Brasile. Ho ancora davanti agli occhi

i volti delle persone che ho incontrato

e che spero un giorno di poter rivede-

re. Il nostro referente camilliano, padre

Adolfo, ha costruito in vent’anni quat-

tro centri, distribuendoli nelle città di

Quixada, Juazeiro do Norte e Fortale-

za. In questi centri le ragazze gravide

o in situazioni difficili (prostituzione,

abusi, orfane) sono accolte per essere

inserite nei corsi di tessitura, chitarra,

informatica, artigianato, dove possono

imparare un’attività e soprattutto ri-

scoprire la propria dignità come esseri

umani amati da Dio e da chi li accoglie

qui in Suo nome. Oltre a questi corsi,

nei centri vengono fatte visite gineco-

logiche gratuite da medici volontari

che si alternano in turni e che visita-

no le donne gravide prima nelle loro

case, dando poi loro un appuntamento

al quale presentarsi al consultorio dei

centri. Come spesso padre Adolfo ci ha

fatto notare uno dei problemi qui è la

mancanza di personale. Mancano vo-

lontari che si dedicano a questa vita e

a questa missione. E’ difficile reperire

infermieri, psicologi e assistenti sociali

che accompagnino queste ragazze. Si

cerca appoggio presso le università,

accogliendo i tirocinanti ma è sempre

più difficile trovare anche aiuti da que-

sto ramo. Per questo si cerca di pensa-

re ad una collaborazione anche con le

Misericordie, tenendo però conto che

la disponibilità a partire deve compren-

dere, come minimo, un paio di mesi. In-

nanzitutto per la lingua: è necessaria la

conoscenza del portoghese. Più volte

padre Adolfo, prima di partire ci aveva

chiesto di studiare un po’ di portoghe-

se da autodidatte. Se non lo avessimo

fatto saremmo state perse. Perché è

vero che comunque padre Adolfo sa

l’italiano e che in un mese si impara

a capire, a conoscere e a apprendere

la lingua ma questa è una missione di

ascolto. Noi come volontarie abbiamo

girato di casa in casa nelle favelas al

fianco delle suore, invitando a venire

ai corsi e ai centri, ascoltando le storie

delle ragazze e delle persone che vivo-

no in quelle case, che hanno bisogno

di essere ascoltate, che hanno bisogno

di una parola di conforto o anche solo

del silenzio. Perché come ho vissuto

sulla mia pelle, anche il solo ascolto

dà tanto a chi lo riceve e lascia tanto

a chi lo dà. E noi abbiamo fatto questo

e quando lo abbiamo fatto, ogni volta,

io sono tornata a casa stanca ma pie-

na di voglia di ricominciare, di ritornare

tra quelle persone a portare qualcosa,

anche solo un po’ di compagnia a don-

ne sole, con la disperazione scritta in

fronte.

Per questo sono felicissima dell’oppor-

tunità che mi è stata data e dell’espe-

rienza che ho vissuto. Pur non capen-

do molto il portoghese all’inizio, ho

ascoltato storie di vita che mi hanno

fatto crescere come persona e che mi

muovono oggi a promuovere questa

missione qui in Italia, singolarmente e

come Misericordia.

Ho conosciuto persone meravigliose

che si dedicano totalmente agli altri,

che ci hanno fatto vedere una speranza

e un modo concreto di mettere in prati-

ca gli ideali di giustizia e amore verso i

più piccoli, verso chi ha bisogno, verso

chi è abbandonato e ha bisogno anche

solo di una carezza, di un’attenzione,

di sapere che c’è un modo diverso di

vivere, di guardarsi allo specchio, di

amarsi e amare la vita.

Ho conosciuto una realtà, una cultura

e un popolo diverso che si può aiutare.

Con la raccolta fondi, con il volontaria-

to, con progetti alternativi che si pos-

sono pensare e affiancare alla missione

già esistente nel luogo, come l’aiuto di

primo soccorso che come Misericordie

si può portare anche lì.

Questa è la mia esperienza, questo è

stato il mio Brasile.

cOlOMBIA

“E chi lo sa (quién sabe)?”Laura Nocentini

Novembre: è lontano agosto, il mio

mese in Colombia. Non indosso più gli

abiti estivi e non c’è più la frutta carai-

bica ad aprire le mie giornate, ora ho

indosso i miei maglioni e la mattina mi

muovo grazie ad un caffè forte preso

con la dovuta fretta. In tre mesi è solo

il cambio d’abito la differenza che noto

in me? No, percepisco infatti che mol-

te sono le cose che effettivamente ho

addosso di quel mese, quello che è di-

venuto parte di me, e forse qualcosa ho

anche “perduto”, perchè rimasto laggiù.

Mi vengono in mente i volti, le persone.

Pensare di sintetizzare questa esperien-

za dandole un nome, una connotazione

secca, mi è impossibile: dico “Barran-

quilla” e subito sono travolta da tutti gli

sguardi, le voci, i sorrisi, le mani di chi

ho incontrato. L’ho scritto più volte nel

blog nel quale registravamo, io e Ser-

gio, la nostra avventura e qui lo ripeto:

sono fortunata e privilegiata, perché ho

potuto vivere in una realtà difficile ma

indubbiamente speciale, dove si vive

davvero in e la comunità, costruendola

e reinventandola ogni giorno con i pochi

mezzi a disposizione, in un contesto as-

sai complesso, dove i semi sono piantati

e coltivati con la volontà e i frutti raccolti

grazie alla tenacia, di molti. Questo è il

“segreto” della comunità in cui opera e

che ha costruito Padre Cyrilo, un uomo

che ha mille lezioni da impartire, ma che

si guarda bene dal darne anche solo

una, tanto che all’inizio mi è capitato di

sentirmi anche persa per la sua assen-

za di risposte ai miei dubbi, ma che in

breve ho imparato a “leggere” dai fatti:

un uomo che con cura e ostinazione è

riuscito a crescere e fiorire orchidee in

quel clima, ti ha già parlato abbastanza

così. C’è in me un forte senso di gratitu-

dine per questa esperienza, non ho tut-

tora ben chiaro come sia stato possibile

realizzarla e mi commuove ancora una

volta riflettere sul potere dell’Incontrar-

si. Alla domanda “perché?” ci sono tan-

te e diverse risposte, e tra queste forse

quella che sento più mia, è la necessità

di volta in volta di ricollocarsi, di rivedere

se stessi insomma, nella propria vita ma

anche rispetto al mondo. Ma forse ha

ragione ancora una volta Padre Cyrilo,

quando una sera a tavola parlando del-

la sua vita ad un certo punto a brucia-

pelo gli ho chiesto”¿Padre, Por qué la

Colombia?” e lui ha alzato gli occhi, ha

sorriso e mi ha risposto” ¿Laura, quién

sabe? Sólo Dios sabe”.

E infatti in fondo a tante riflessioni, alle

foto che scorro spesso sul mio compu-

ter, ai siti colombiani che sfoglio o alle

e-mail che scambio con qualche amico

laggiù, alla fine di tutto ogni tanto mi

fermo, lascio correre via le domande

e cerco il mio silenzio. E prego. Prego

per i miei amici di Barranquilla, per rin-

graziare perchè ci sono, ma soprattutto

perchè, mentre continueranno le loro

opere e le loro vite, possano mantenersi

così come sono, così come io li ho po-

tuti incontrare.

Un grazie davvero sincero va alla strut-

tura Confederale: al Presidente Trucchi

per l’opportunità concessami ad Al-

berto perché si è rivelato un amico più

che un capo nel concordare con me i

miei tanti giorni di ferie, ad Aldo perché

mi ha parlato di questa possibilità con

quel sorriso, ad Andrea per la pazienza,

a Silvia per l’incoraggiamento e a don

Simone perché la sua amicizia è servita

tanto, proprio là.

IIIMISERICORDIE-CAMILLIAN TASK FORCEMisericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

fIlIPPINe

“Ho ricevuto più di quello che ho dato”Filippo Bellini

Siamo partiti il 16 settembre per que-

sta lunga ed intensa esperienza. Come

bagaglio tante emozioni diverse, forti,

alcune opposte. La curiosità per que-

sta esperienza tanto desiderata, la

stanchezza, la nostalgia (soprattutto

della mia Chiara…), la preoccupazio-

ne, la positività di un’esperienza che ci

avrebbe fatti tornare con la valigia si-

curamente più piena. Non mi ero voluto

fare nessuna aspettativa, mi ero ripro-

posto di provare a prendere il meglio da

quello che mi sarebbe capitato. Volevo

provare a prendere qualcosa di buono,

anche minuscola, da tutte le persone,

dagli occhi e dai posti che avrei incon-

trato.

Poi ci siamo immersi in un altro mondo.

Un mese in luoghi totalmente diversi,

dove i tifoni hanno un nome, tanto arri-

vano spesso, dove per raggiungere un

villaggio, anche popolato, è necessario

guadare un fiume che ti arriva al collo

o inerpicarti per strade dove il fango ti

arriva alle ginocchia. Abbiamo seguito

i Camilliani nelle loro attività in queste

particolari isole, portando vaccini, pa-

role di speranza e raccomandazione a

chi ne ha davvero bisogno. Abbiamo

pregato, organizzato seminari, cura-

to bambini, disabili e donne incinte. E

qualche volta abbiamo anche cucina-

to italiano, facendoci apprezzare non

poco.

E’ stata una delle esperienze più bel-

le che ho vissuto fino ad ora. Non na-

scondo che è stata anche tanto fatico-

sa, non tanto dal punto di vista fisico,

ma soprattutto da quello emotivo. Oltre

alla valigia grigia e al mio zaino rosso

(che mi ha accompagnato in ogni mo-

mento e in ogni angolo di questo viag-

gio, fiume compreso) ho riportato a

casa tantissime altre cose, tanti altri re-

gali: quei posti stupendi che non avevo

mai visto, il verde meraviglioso, il cielo

e le stelle diversi, gli occhi dei bambi-

ni, l’ospitalità e il calore delle persone

che ho incontrato, sempre pronte ad

aiutarmi ed a condividere quello che

avevano, che purtroppo spesso era

davvero poco, l’atmosfera che nasceva

intorno ad una tazza di caffè solubile

in una delle loro capanne. Devo essere

sincero: mi porto a casa anche il sen-

so di colpa di quando un bambino ruba

qualcosa, perchè nonostante sia anda-

to là con l’intenzione di dare una mano

secondo le mie capacità, ben presto mi

sono reso conto che in ogni momento

e in ogni occasione ho sempre ricevu-

to di più di quello che ho dato. E’ una

cosa che ho apprezzato tantissimo,

ma mi dispiace se non sono stato in

grado di dimostrare la mia gratitudine.

Mi rendo conto, inoltre, che riuscirò a

metabolizzare ed apprezzare al me-

glio questa esperieza solo tra un po’ di

tempo. So che dimenticherò i nomi dei

villaggi che ho visitato, le date e le po-

che parole in filippino che ho imparato,

ma sono sicuro che rimarranno sempre

con me, dentro il mio cuore, le emozio-

ni e le sensazioni che queste persone

e questi posti fantastici mi hanno fat-

to vivere. Mi hanno davvero colorato il

cuore e per questo non posso che dire

a loro e a chi ha reso possibile questa

avventura un sincero, vero e semplice

“salamat”, grazie!

INdIA

“Un sorriso a chi non ha nulla di cui sorridere”Aurora ArenaAndrea Chiti Andrea Pelle

La nostra esperienza è iniziata il 20 luglio

da Roma. Il giorno successivo, eravamo

già immersi nel Centro Snehadaan, seguiti

da Fratel Raju il quale ci ha aiutato a capire

il funzionamento dell’ospedale, dall’acco-

glienza dei pazienti a tutto l’iter che segue

per la cura dello stesso. L’impatto è stato

sicuramente forte ma positivo, vedendo il

duro lavoro che i Camilliani svolgono gior-

nalmente mantenendo costante la profes-

sionalità, l’ordine, la pulizia e il programma

di cura psico-fisica dei pazienti. L’ospe-

dale è suddiviso in un reparto femminile

ed uno maschile e il centro può ospitare

fino ad un massimo di trentacinque uomi-

ni e una ventina di donne. Il programma

che lo staff di professionisti svolge è stra-

biliante: si inizia dal conoscere il modo

di vivere del paziente prima di entrare

in reparto e si finisce con un periodo di

osservazione anche post- dimissione. Si

cerca d’infondere al paziente, e a tutta la

famiglia, i giusti comportamenti per man-

tenere la situazione sanitaria il più norma-

le possibile. Il nostro compito all’interno

dello Snehadaan iniziava ogni mattina,

dalle 8 fino alle 10: ci impegnavamo nella

cura dei pazienti, aiutandoli in ogni sorta

di attività, dall’igiene personale, all’ordine

nelle stanze con la relativa pulizia, ma so-

prattutto cercavamo di entrare in contat-

to, magari strappando loro qualche sorri-

so. I primi giorni sono stati duri, ma con

la buona volontà e la caparbietà le nostre

mani sono diventate più forti e meno inti-

morite. Il risultato è stato grandioso, certi

giorni gli occhi di alcuni di loro erano così

pieni di riconoscenza e le loro parole così

amichevoli che pensavamo non potesse

esistere premio migliore. Poi ci trasferiva-

mo alla scuola per bimbi affetti da HIV, lo

Sneah Care Home. Anche qui la gestione

del programma è veramente serrata e mi-

nuziosa. I maestri e le maestre la mattina

svolgono lezioni di qualsiasi genere fino

all’ora di pranzo. Noi ci siamo invece de-

dicati ad inserire questionari riguardanti i

bambini nei pc, documenti che serviranno

per una ricerca finanziata dall’Università di

Boston sull’HIV nei bimbi. Nel pomeriggio

partivano invece le attività esterne, dove

potevamo essere più presenti dedicando-

ci veramente a loro. Dopo l’accudimento

degli animali, la pulizia delle classi e del

giardino iniziavano i giochi: io sono subi-

to diventato l’allenatore della squadra di

calcio, Aurora giocava a trowble (simile al

volley) con le bambine ed Andrea un po’

qua e un po’ là, magari insegnando a di-

segnare a qualche bambino. Tutto questo

fino alle 18 del pomeriggio dopo di che,

sfiniti, ci prendevamo un po’ di tempo per

noi. I Camilliani stanno sviluppando un

progetto per la costruzione, a un centi-

naio di km da Bangalore, di una struttura

che possa ospitare questi bambini dopo

la fase adolescenziale, in modo da poter

iniziare a lavorare: si tratta di una scuola

professionale dove verranno insegnati vari

lavori. Tutto il campus sta vivendo grazie

a dei finanziamenti da parte dello Stato

Indiano che però finiranno a settembre.

Cosi, insieme al direttore della scuola e

ai padri abbiamo cercato di trovare una

collaborazione continua ed efficace che

possa aiutarli in qualsiasi modo, trovan-

do braccia che possano aiutare nella co-

struzione del nuovo centro e procurando

alcuni fondi per il buon proseguimento sia

del nuovo progetto ma anche e soprattut-

to per quello che esiste già.

Posso dire che si tratta dell’esperienza

più bella che abbia mai fatto e rivivrei

quest’avventura tutte le volte che mi si

presentasse l’occasione, perché non esi-

ste cosa più bella che riuscire a regalare

un sorriso a chi non ha nulla di cui sorri-

dere.

Iv MISERICORDIE-CAMILLIAN TASK FORCE Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

MAdAgAscAR

“L’Africa è davvero un altro mondo…”Michela PiccininiMaurizio Serafini

Raccontare le emozioni e il bagaglio di esperienza

vissuti in Madagascar non è affatto semplice. La no-

stra esperienza aveva lo scopo di valutare la possi-

bilità di allestire un pronto soccorso e progettare il

rimboschimento.

Per farlo abbiamo sviluppato una analisi sulla tipolo-

gia sia del servizio offerto, nel pubblico e negli ambu-

latori, sia degli utenti che vi accedono, e da questa

analisi è emerso che la necessità non è di istituire un

pronto soccorso, che non sarebbe utilizzato viste le

strutture già esistenti, ma cercare di rendere le stes-

se accessibili alla popolazione che ora, per cause sia

territoriali sia economiche, ne rimane esclusa. Per

quanto riguarda le cause territoriali queste sono da

identificarsi in una totale mancanza di trasporto sa-

nitario: per raggiungere i centri i pazienti utilizzano i

taxi, ed alcune zone non sono raggiungibili dai tradi-

zionali veicoli a motore.

Guardando invece a quelle economiche appare ovvio

che in un contesto in cui la povertà mette in crisi la

stessa alimentazione giornaliera l’aspettativa di ave-

re del denaro da investire in una sanità che richiede

il pagamento, sia del trasporto sia del materiale ne-

cessario alla cura, è nulla. La nostra permanenza in

questa terra rossa, dove il modo di vivere e pensare

sono così lontani dal mondo occidentale, ci porta a

dire che l’Africa è davvero un altro mondo: oltre alla

povertà reale e fisica, si ha anche una povertà di pen-

siero sul domani, e questo crediamo sia un po’ il noc-

ciolo della fatica di un popolo che vive in un territorio

che potrebbe offrigli una crescita.

Abbiamo visitato strutture missionarie di Padri e So-

relle di ogni Ordine e in tutti abbiamo trovato persone

che hanno messo a disposizione la loro vita per aiuta-

re questa popolazione. Tra questi abbiamo visto molti

Malgasci che avvicinandosi al Cattolicesimo sono riu-

sciti a cambiare mentalità ed ora operano per aiutare

il loro paese a crescere.

Nel valutare tutte le situazioni ci siamo fatti una idea

di quali possono essere le cose prioritarie da fare in

questo Paese.

La prima è quella di aiutare ad insegnare i principi di

igiene e di conservazione dei cibi.

La seconda è quella di istituire un ambulatorio viag-

giante per riuscire a superare l’ostacolo di raggiunge-

re le strutture sanitarie.

La terza viene da un’idea di Padre Albert: aiutare, con

borse di studio, alcuni ragazzi a diventare infermieri

per poter avere del personale assunto dalla diocesi,

in modo da superare il vincolo dello Stato che per-

mette ai giovani di studiare solo a patto di lavorare

nelle proprie strutture.

Sulla tematica del rimboschimento, invece, possiamo

solo portare testimonianza dei fruttuosi risultati già

raggiunti negli ultimi cinque anni dall’inizio di questo

progetto, sia dal lato tangibile del reimpianto che sotto

il profilo dell’educazione della popolazione al rispetto

e alla cura dell’ambiente, dato confermato dal perio-

dico controllo dell’ispettore inviato dalla associazione

G.E.V foreste per sempre della città di Modena.

L’impegno della popolazione e di chi la sta aiutando

non si è limitato al rimboschimento, ma ad una riqua-

lificazione ecosostenibile dell’intero Paese che si sta

concretizzando nei progetti dell’allevamento e della

pescicoltura.

vIetNAM

“Vitamine e… niente paura”Cecilia NieriDavide Fermi

La nostra esperienza si è svolta in Vie-

tnam, ad Ho Chi Minh City, presso un

orfanotrofio gestito da un prete Camil-

liano, padre John. Siamo partiti il 10

Luglio e siamo tornati in Italia un mese

dopo. Per i primi 4-5 giorni siamo sta-

ti ospitati presso un albergo del centro

città, convenzionato con il Mai Tham,

nell’attesa che fosse libero un apparta-

mento adiacente all’orfanotrofio, di pro-

prietà di un’amica di Padre John. Mai

Tam House of Hope è un edificio di 4

piani, costruito nel 2005, grazie ai con-

tributi di alcune associazioni americane

e allo sforzo costante di Padre John a

reperire fondi. Durante la giornata, ospi-

ta circa una cinquantina tra bambini e

adolescenti. Le età vanno dai 25 gior-

ni del piccolo Phup, ai 14-15 anni delle

ragazze più grandi. La sera i bambini

vengono divisi in due gruppi: uno resta

a Mai Tam, l’altro si sposta nella casa

laboratorio, dove di giorno lavorano

come sarte alcune mamme e per questo

non possono seguire i bambini. I bam-

bini ospitati sono o orfani, di almeno un

genitore, o sono stati abbandonati, e la

maggior parte di loro è sieropositiva,

perciò necessita di cure farmacologiche

costanti, e di frequenti visite da parte

di specialisti. Dormono al centro circa

cinque “mamme”. Son chiamate così,

ma nessuna ha figli presso la struttura.

Son tutte malate. Alcune in fase “avan-

zata”, ma non ancora critica. Dormono

in stanze separate, tutte con circa sette

bambini fino ai 12 anni. Dorme al centro

anche Thu, la segretaria. Durante il gior-

no arriva un’altra segretaria ed un’infer-

miera. Tutti “retribuiti” da John. Poi ci

sono, a turno, due o tre (apprendisti)

camilliani e qualche volontario saltuario.

Una suora (pagata) fa lezione a qualche

bambino presso il centro.

Noi abbiamo principalmente “giocato”,

da mattina a sera. Abbiamo cercato,

piano piano, di alleggerire il carico di

lavoro delle mamme. All’inizio abbiamo

imparato a preparare i numerosi bibe-

ron di latte in polvere, poi le aiutavamo

nel darli ai bimbi. Spesso facevamo da

baby-sitter ai più piccoli mentre gli adul-

ti finivano di mangiare. Ci siamo inoltre

occupati di grandi pulizie: ventilatori,

finestre, porte e pavimenti. Infine abbia-

mo accompagnato i ragazzi all’esterno

del centro, all’ospedale o in piscina, una

volta anche al cinema. Abbiamo anche

provato a seguire i più grandicelli con i

compiti, ma i risultati per via della lingua

sono stati abbastanza fallimentari.

Durante la permanenza a Mai Tam, pa-

dre John ci ha portato anche a visitare

l’hospice per malati terminali di AIDS.

La struttura, al momento della nostra

visita, ospitava circa 10 adulti, ma pa-

dre John ci ha detto che il ricambio è

continuo, poiché le persone arrivano

al centro in uno stato troppo avanzato

della malattia e non sopravvivono più di

un mese.

Il problema più grande che abbiamo

dovuto affrontare, a parte la fatica e i

pianti ininterrotti dei bambini e il caldo,

è stata sicuramente la comunicazione.

E’ stato complicato farsi capire, anche

da quelle pochissime persone che “co-

noscevano” l’inglese. Con i bambini più

piccoli non c’era alcun problema, ma

con i ragazzi più grandi è stato diffici-

le allacciare i primi rapporti e valutarne

la salute mentale. Poi, con il tempo e il

gioco, siamo riusciuti ad interagire an-

che con loro.

Questi ragazzi, purtroppo, vivono “na-

scosti” da tutti: pochi sanno che è una

struttura per bambini sieropositivi. Nel

quartiere tutti sanno che è un’orfano-

trofio, ma non per bambini malati, poi-

ché si temono ripercussioni e razzismo.

L’inadeguatezza e la scarsità di infor-

mazione sull’AIDS creano infatti nella

popolazione una grande paura nei con-

fronti della malattia e dei soggetti che

ne sono affetti.

E’ stata sicuramente un’esperienza po-

sitiva per noi e se dovessimo dare un

consiglio a chi partirà dopo di noi, di-

remmo senz’altro: Polase, vitamine e...

niente paura.

NOtIzIe

7Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

INcONtRI

Gratuità e solidarietà, mattoni della società futura AMMINIstRAzIONe

Accise: le nuovealiquote

Con la determina 127505 del 28 ot-

tobre 2011 l’Agenzia delle Dogane

ha previsto modifiche alle aliquote di

accisa relative alle benzine e al gasolio

usato come carburante; conseguente-

mente le nuove aliquote di accisa diven-

tano:

dal 1 novembre fino al 31 dicembre

2011:

benzina: €. 622,10 per mille litri

gasolio: €. 481,10 per mille litri

Restano invariate le aliquote applicabili

dal 1° gennaio 2012 fino al 31 dicembre

2013 e dal 1° gennaio 2014.

Resta invariata la quota che resta a ca-

rico delle associazioni di volontariato

che utilizzano ambulanze da sottrarre

alle sopraesposte aliquote di accise:

benzina: €. 359,00 per mille litri

gasolio: €. 330,00 per mille litri

Tali importi, dedotti dall’aliquota d’ac-

cisa vigente, danno quanto è possibile

ottenere a rimborso, con la prevista

procedura, presso gli uffici UTF compe-

tenti per territorio.

Gli uffici sono a disposizione per even-

tuali chiarimenti.

Centinaia di associazioni, volontari e

giovani da tutta Italia hanno parteci-

pato alla Giornata Internazionale del

Volontariato, che si è svolta lo scorso 5 di-

cembre a Roma alla presenza del Presidente

della Repubblica Giorgio Napolitano. La ma-

nifestazione, voluta da Forum Terzo Settore,

Consulta del Volontariato presso il Forum,

ConVol (Conferenza Permanente delle Asso-

ciazioni, Federazioni e Reti del Volontariato) e

CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri

di Servizio per il Volontariato) ha sottolineato

il forte valore che dono, gratuità e solidarietà

hanno per la costruzione della nostra società,

oggi come in passato: “Ci impegniamo ad af-

fermarli per affrontare le sfide etiche, prima

ancora che economiche e sociali, che il Paese

ha di fronte”, hanno dichiarato i promotori

della giornata. Per la Confederazione erano

presenti il Tesoriere Roberto Monciatti e il

Consigliere di Presidenza e Vice Presidente

della Conferenza delle Misericordie del Lazio

Giovanni Antonio Vanni. Elsa Fornero, Mini-

stro del Lavoro e delle Politiche Sociali, pre-

sente alla manifestazione, ha dichiarato che

“Il volontariato arricchisce il capitale umano

e sociale di chi lo pratica e di chi lo riceve,

rafforza il senso di appartenenza e coesione

alla società e favorisce comportamenti favo-

revoli alla crescita economica.” Il Ministro ha

inoltre rassicurato i presenti sull’impegno del

Governo a garantire efficienza nella gestione

e assegnazione dei fondi per il 5 per mille.

“Senza il volontariato non andiamo da nessu-

na parte – ha commentato poi Andrea Olive-

ro, Portavoce del Forum del Terzo Settore. “In

questo momento di particolare difficoltà del

nostro Paese abbiamo bisogno di persone che

siano in grado di assumersi le proprie respon-

sabilità come fanno ogni giorno i volontari”.

“Il volontariato e il terzo settore, con tutte le

loro forze, rappresentano un investimento da

sostenere,– ha affermato invece il Presiden-

te di CSVnet, Stefano Tabò – perché sono in

grado di moltiplicare le risorse a loro dispo-

sizione e di tradurle in atti e presenze con-

crete ed efficaci. E’ in questo la forte spinta

a superare la crisi, attraverso la proposizione

di nuovi modelli sociali basati sulla solidarie-

tà, la creatività, la responsabilità personale e

collettiva”.

Alla Giornata Internazionale del Volontariato, che si è svolta alla

presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,

si è parlato dell’importanza del volontariato anche per favorire

la crescita economica

Napolitano saluta il portavoce del Forum del Terzo

Settore Andrea Olivero. Sotto la banda musicale che

ha aperto la Giornata

RegIONI

8Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

Misericordie nel Lazio, una realtà sempre più radicata

INcONtRI e cONvegNI

Si è svolto lo scorso 27 ottobre presso la Sala “Mons. Di Liegro” della Provincia di Roma

il convegno della Conferenza Lazio dal titolo: “La tradizione toscana delle Confrater-

nite di Misericordia nella Regione Lazio: per un dialogo ed un confronto possibili tra

Volontariato ed Istituzioni”. L’obiettivo del convegno, realizzato grazie al supporto di Spes -

Centro di Servizio del Volontariato del Lazio, era quello di presentare la Conferenza regionale

delle Misericordie in una sede istituzionale e di riunire gli interlocutori di riferimento per

ragionare sui possibili scenari operativi e legislativi nella Regione. È infatti auspicabile nel

Lazio una legge regionale particolareggiata in materia di trasporto sanitario, che includa e

valorizzi molto di più le Organizzazioni di Volontariato, sul modello di altre Regioni, Toscana

su tutte.

All’incontro hanno partecipato personalità politiche, del mondo ecclesiatico e del Terzo setto-

re, oltre al Presidente della Confederazione Nazionale Roberto Trucchi e la Guida Spirituale

del Movimento Nazionale Mons. Franco Agostinelli. Sono intervenuti al dibattito il Consigliere

della Regione Lazio e membro UNITALSI Antonio Paris, l’Assessore provinciale alle Politiche

Sociali e alla Sanità, Claudio Cecchini, il direttore della Caritas di Roma Mons. Enrico Fero-

ci, il delegato della Caritas Lazio Mons. Mariano Parisella, il Dott. Marco Iazzolino e Padre

Renato Salvatore per i Camilliani, Rita Cutini della Comunità di Sant’Egidio, il Presidente

Nazionale dell’Associazione Medici Cattolici Italiani Enzo Saraceni, il Presidente dell’Anpas

Lazio Angelo Ballacci, il Vice Presidente di Spes Alberto Manni, il portavoce del Forum del

Terzo Settore Lazio Giovanni Palumbo e il Presidente del Banco Alimentare Lazio Onlus Anto-

nio Abbate. Il Governatore della Regione Lazio, Renata Polverini, ha inviato il proprio saluto

affermando che il Lazio ce la può fare ad uscire dal Commissariamento e diventare, con

l’impegno di tutti, una delle regioni più virtuose e più all’avanguardia per quanto concerne

la sanità. “Proprio per raggiungere questo obiettivo – ha dichiarato nella nota - penso sia

quanto mai necessario instaurare un rinnovato dialogo e una migliore collaborazione proprio

tra le istituzioni e il mondo del volontariato. È assolutamente necessaria una nuova sinergia

affinché si riesca realmente a valorizzare gli elementi di eccellenza del sistema sanitario.

La vostra Confederazione è una realtà importante per il nostro Paese ed in particolare per

la nostra Regione, dato che il Lazio è la quarta regione d’Italia per numero di sedi operative

attive”.

Ha inviato il proprio saluto anche Teodoro Buontempo, Assessore Regionale al Terzo Settore

e alla Sanità, sottolineando che l’impegno dei volontari, che si dedicano quotidianamente ad

aiutare chi soffre, è un esempio da seguire, un modo costruttivo per rispondere con i fatti alla

mancanza di attenzione che la politica e le istituzioni riservano al crescente disagio indivi-

duale e sociale dei cittadini. “Nel mio ruolo di Assessore al Terzo settore – si legge nella nota

– sono impegnato a sviluppare strumenti utili per sostenere concretamente attività sociali

indispensabili come appunto quella del volontariato. Non penso vi siano ricette particolari

per ottenere dei buoni risultati, se non quelle dettate dal buon senso e dalla voglia di fare e

ritengo che si possa mettere in campo una vera politica di supporto al Terzo settore. La mia

attenzione, in tal senso, non verrà mai meno”.

“Il compito di un’istituzioneè favorire l’armonizzazione”

lA cARItAs

Ho accolto molto volentieri l’invito

che gentilmente mi avete rivolto.

La Caritas non è una associazione,

ma esprime, nel suo servizio, le tre dimen-

sioni fondamentali della comunità ecclesiale,

principalmente la dimensione della carità.

Per questo, magari differentemente da come

viene generalmente percepita dall’opinione

pubblica, ricopre la funzione “prevalente-

mente pedagogica”. Certo, una pedagogia dei

fatti, ma comunque la sua attenzione deve

essere quella di sostenere la comunità eccle-

siale, nelle sue molteplici ricchezze di cari-

smi e istituzioni, nella crescita e animazione

della carità. Dunque, nell’ambito del “dialo-

go possibile”, auspicato dalla titolazione del

convegno, colloco la Caritas nell’area “Istitu-

zioni”. Compito di una Istituzione è favorire

l’armonizzazione delle varie componenti di

una collettività perché si possano raggiunge-

re quegli obiettivi che ogni singolo organismo

porta nella sua natura, ma che convergono

nella comune crescita di una società civile,

o anche della comunità ecclesiale, con l’ag-

giunta della testimonianza corale del mistero

stesso della Chiesa, che è mistero di comu-

nione.

Il valore del personale impegno nell’offrire

tempo ed energie a servizio di altri, ha una

valenza di crescita personale che certamen-

te è impagabile. Oggi l’opera del volontariato

incontra molteplici difficoltà. L’evidenziare i

nodi su cui mi sembra opportuno soffermar-

si, non vorrà assolutamente far passare una

visione pessimistica della realtà. Credo che

con ancora più forza, prendendo coscienza

sempre più del valore della sussidiarietà,

dobbiamo impegnarci nella costruzione di un

volontariato forte e diffuso. Proprio in que-

sto anno che l’Europa ha voluto dedicare al

tema del volontariato, dobbiamo rilanciarlo,

e lo facciamo convinti che esso continui a

rappresentare una sfida verso la possibilità

di un modo diverso e nuovo, di costruire la

città dell’uomo, avendo come modello la ci-

Il Movimento regionale ha riunito gli interlocutori di riferimento per concordare possibili

scenari operativi e legislativi futuri. È infatti auspicabile una legge particolareggiata in materia

di trasporto sanitario, che includa e valorizzi molto di più le organizzazioni di volontariato

viltà dell’amore, come ci ha insegnato Paolo

VI. Ma ci troviamo di fronte a degli indicatori

su cui dobbiamo interrogarci. In questi anni

il volontariato ha registrato un crescente nu-

mero di associazioni volontaristiche, ma si

riscontra la diminuzione dei numeri dei soci.

Il sogno di una società più coesa, umanizzata,

proprio del volontariato, non rischia di inde-

bolirsi di fronte ad un volontariato frantuma-

to, parcellizzato e in definitiva piuttosto sog-

gettivizzato? Poi troviamo un ulteriore nodo,

che per certi versi offre una riflessione posi-

tiva, cioè la professionalizzazione dei servizi.

Capita che un sodalizio su base volontaria

si trovi a vivere “ansietà” legate a proget-

tazioni, partecipazione a bandi. Ripeto che

la professionalità rappresenta una grande

ricchezza, ma allora dobbiamo rimodulare la

presenza, dignità e visibilità del volontariato

al suo interno. Restando nell’ambito di que-

sta riflessione va rilevato come la maggior

parte della nostre Caritas ha un volontariato

assunto più da adulti, generalmente neo pen-

sionati, che portano la loro professionalità,

con un impegno spesso limitato nelle ore e

nei giorni. Desidero ora accennare al mondo

Mons. Feroci, direttore della Caritas di Roma L’Assessore Provinciale alle Politiche Sociali e alla Sanità Claudio Cecchini

9Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011 RegIONI

l’INteRveNtO

Agostinelli: “L’anima cattolica non deve mai venire meno”

lA cONfeReNzA lAzIO

Antonio Paris ha invece tranquillizzato sulla concretezza delle risposte politiche. “È tempo

che si dia una risposta” ha dichiarato. “L’avete chiesta da tempo e a più giunte. Il saluto del-

la Polverini mi lascia sperare che siamo vicini a una risposta concreta rispetto all’apporto

che le vostre attività di volontariato sono disposte a dare, e già danno, nella Regione Lazio.

Il volontariato è la più grande risorsa che le istituzioni possono avere e dalla quale possono

attingere. Con voi ho preso degli impegni che sto portando avanti all’interno dell’Assessorato

alla sanità, dove ho invitato ad ispirarsi ad altri modelli, altrove già concretizzati e istitu-

zionalizzati. L’auspicio è che tra Misericordie e Regione Lazio si possa istituire un rapporto

istituzionalizzato. Sappiate che ci potete contare, non a parole ma con fatti concreti”.

Claudio Cecchini, assessore provinciale alle politiche sociali e per la Famiglia ha invece sot-

tolineato l’importanza di aprire un cantiere di lavoro per rielaborare il modello di welfare,

individuando il giusto ruolo del pubblico e il giusto ruolo del privato. “Sarebbe auspicabile

– ha affermato - un partenariato in cui ci sia una struttura pubblica che sappia definire il

quadro delle regole all’interno del quale, in nome del principio della sussidiarietà, le realtà

di volontariato si conquistino un ruolo e uno spazio. Il pubblico rischia di strumentalizzare il

volontariato, innanzitutto per risparmiare soldi ma a volte anche per quanto riguarda la con-

venienza sociale di trattare alcune tematiche meno popolari, e il volontariato rischia di non

mantenere la sua autonomia e sembrare quasi una struttura parastatale, perdendo così la

sua originalità e la sua specificità. Dobbiamo potenziare i servizi sul territorio, dove il ruolo

di organismi come le Misericordie ricoprono un ruolo strategico. Il vostro Movimento fa parte

del patrimonio e della storia del nostro Paese. Non usciremo da questo momento difficile se

non serrando le file e mettendo in campo, con rispetto reciproco, tutte le nostre energie”.

Angela Caprio, coordinatrice zonale, ha poi riportato i saluti dell’on. Antonello Iannarilli,

Presidente della Provincia di Frosinone, che sta sostenendo le associazioni di Misericordie,

nonostante le quasi insormontabili difficoltà che la normativa regionale comporta”.

Ha moderato il dibattito il Vice Presidente della Conferenza Lazio, Giovanni Antonio Vanni,

Vice Presidente della Conferenza Lazio delle Misericordie d’Italia, che nel ringraziare la

partecipazione degli esponenti delle istituzioni intervenute, ha concluso sottolineando l’im-

portanza di dare seguito a quanto dichiarato “innanzitutto con degli atti che regolamentino

maggiormente il settore del trasporto sanitario, ma anche con riforme normative, che risul-

tano quanto mai necessarie se solo si pensa che nel Lazio la legge di riferimento per l’utilizzo

delle ambulanze risale all’89, n. 49, ed è una delle più vecchie d’Italia”.

giovanile. I ragazzi che si affacciano al vo-

lontariato lo fanno coltivando più una dimen-

sione soggettiva, individuabile nella ricerca

di auto realizzazione, nell’ansia di provare

se stessi. Le esperienze rischiano di esse-

re limitate e in definitiva poco significative.

Dunque un impegno è quello di aiutare i gio-

vani a saper leggere le esperienze che fanno

e rendere tale lettura elemento unificante

della propria vita. Nel volontariato i giovani

vengono a contatto con il mondo adulto, un

mondo di adulti spesso diverso da quello che

normalmente appena sfiorano nella vita quo-

tidiana. Diviene importante che il rapporto

tra giovani e adulti sia ben collegato e mi

permetto di avanzare la proposta di predi-

sporre un percorso di formazione e condivi-

sione da riservare a quanti nelle varie asso-

ciazioni di volontariato possono assumere il

ruolo di tutor capaci di trainarli verso una

lettura significativa delle esperienze, perché

il volontariato sia pienamente vissuto quale

occasione luminosa di crescita.

Don Mariano Parisella

Delegato Regionale Caritas Lazio

Il BANcO AlIMeNtARe

“Il volontariato: un valore inestimabile”

La secolare storia delle Misericordie rappresenta un esempio fondamentale di sog-

getto generato dal tessuto sociale che svolge un servizio di interesse generale, av-

valendosi delle proprie forze di volontariato. Analogamente al caso del Banco Alimentare,

quindi, si tratta di un soggetto che le Istituzioni pubbliche sono chiamate, in un corretto

rapporto di sussidiarietà, a riconoscere nel suo valore e sostenere nella sua operatività.

Più in generale, il volontariato e la carità che attraverso di esso opera rappresentano,

propio in un momento di grave crisi come quello attuale, una risorsa di valore inesti-

mabile dal punto di vista sociale, culturale ed economico dal momento che, con la loro

attività, le varie Associazioni consentono al settore pubblico di risparmiare, in termini

di costi per i servizi erogati, somme ingenti. Il Banco Alimentare, con la sua lotta allo

spreco e la quotidiana raccolta di eccedenze alimentari da devolvere alla numerosissime

Associazioni assistenziali operanti sul territorio (fra le quali anche le Misericordie), cerca

di affrontare non solo il bisogno materiale del povero, ma ancho lo stato di solitudine

che inevitabilmente caratterizza chi si ritrova estromesso dal ciclo produttivo. C’è una

recessione dell’umano che è ancora più pericolosa di quella economica. Dentro la Chiesa

è possibile fare un’esperienza di carità che consenta di passare dal volontarismo spon-

taneo di un giorno al volontariato come dimensione culturale di una vita, come la storia

delle Misericordie testimonia attraverso la passione dei suoi tanti associati.

Antonio Abbate

Presidente del Banco Alimentare del Lazio Onlus

Al convegno era presente anche Mons.

Agostinelli, Guida Spirituale del Mo-

vimento Nazionale, che ha relaziona-

to i presenti sulla fondamentale importanza

del ruolo del Correttore all’interno di ogni

singola Confraternita di Misericordia, ricor-

dando appunto che l’anima cattolica delle

Misericordie non deve mai venire meno, per

garantire attraverso la formazione, che l’in-

tervento dei volontari possa andare oltre a

dove invece altri si fermano una volta com-

piuto il proprio compito. Le Confraternite di

Misericordia sono laiche, ma non laiciste, per

questo secondo Mons. Agostinelli, il Corret-

tore Spirituale deve vivere la vita della sua

Misericordia in modo attivo e costante, senza

intralciare i compiti del Governatore, ma vi-

gilando sempre evitando che certe scelte non

portino a dei contrasti con l’anima Cattolica

della stessa Confraternita. Altro punto tocca-

to da Mons. Agostinelli è quello dell’importan-

za della presenza di un membro della Miseri-

cordia all’interno del Consiglio Parrocchiale,

in quelle Parrocchie, appunto, dove esiste

una Confraternita di Misericordia, per poter

vivere al centro della vita della Parrocchia

stessa, dando anche un grosso contributo

nell’avvicinare i giovani al mondo del volon-

tariato. Prima di concludere, Mons. Agosti-

nelli ha fatto un breve appello all’importanza

dell’unità del Movimento, fondamentale per

guardare avanti in modo sereno e con precisi

obiettivi, guidati magari dal prossimo nuovo

Statuto Confederale.

La Conferenza regionale delle Misericordie del

Lazio, costituitasi nel 2009, raggruppa circa

30 Confraternite dislocate in tutte le province.

Alcune Misericordie operano nella Regione da

oltre un ventennio, altre appartengono al patri-

monio storico-culturale del Movimento essendo

tra le più antiche per data di fondazione (XV e

XVI secolo), come la Misericordia di Roma San

Giovanni Decollato e la Misericordia di Roma

San Giovanni de’ Fiorentini.

Il Vice Presidente della Conferenza regiona-

le delle Misericordie del Lazio è il Consigliere

nazionale Giovanni Antonio Vanni, Governato-

re della Misericordia di Bolsena. Sin dalla sua

nomina nell’aprile del 2009, a livello regionale

sono stati avviati una serie di importanti con-

tatti sia con la Curia romana che con le Asso-

ciazioni ed i Movimenti laici presenti nel Lazio

e “vicini” per cultura e sensibilità cristiana al

Movimento delle Misericordie.

Il Presidente Nazionale

Roberto Trucchi, il Con-

sigliere Nazionale e Vice

Presidente della Conferenza

Lazio Giovanni Antonio Vanni

e la Guida Spirituale del

Movimento Mons. Franco

Agostinelli.

A sinistra il Consigliere

regionale Antonio Paris

10Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011MIseRIcORdIe

cAstelfIOReNtINO

Premio letterario 2011Ha vinto Valter Ferrari

Ogni anno la festa si ripete. Con un pubblico singo-

larmente numeroso, attento e partecipe, si è con-

clusa a giugno la tredicesima edizione del Premio

Letterario Castelfiorentino di poesia e narrativa sul tema

“In Toscana: storie e impressioni”. La serata si è svolta

nella splendida cornice del Teatro del Popolo di Castelfio-

rentino. Tra gli storici promotori dell’iniziativa culturale,

posta sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubbli-

ca, era come sempre presente – al fianco del Comune di

Castelfiorentino, la Banca di Credito Cooperativo di Cam-

biano ed altri Enti – la nostra Confederazione.

Del concorso, impostosi tra i più apprezzati e ambiti su

scala nazionale, è risultato quest’anno vincitore lo scritto-

re di Tortona (Alessandria) Valter Ferrari con il racconto

“La scelta”. Al secondo posto Catia Ciofini di Perugia, an-

cora con un racconto, “La scimmia sulla schiena”, al terzo

Massimo Viganò di Casciana Terme (Pisa) con il poemetto

in versi “Ore delle colline pisane”. Tredici e geografica-

mente distribuite sul territorio nazionale – molta Tosca-

na naturalmente (da San Miniato a

Certaldo, da Vinci e Montespertoli a

San Casciano Val di Pesa), ma anche

Roma, Genova, Cuneo, Ancona e Forlì

– le segnalazioni di merito, consulta-

bili nel sito www.premioletterarioca-

stelfiorentino.it.

Il Premio speciale alla carriera 2011

è stato invece attribuito allo scrittore

Andrea Camilleri, che, impossibilitato

per motivi di salute a partecipare alla

serata, ha rivolto in diretta telefonica

un commosso e applauditissimo salu-

to al pubblico che gremiva il teatro.

A mitigare il rammarico per la sua

assenza, un’intervista filmata apposi-

tamente registrata giorni prima nella

sua casa romana e un’efficace lettura

dal romanzo “La presa di Macallè” dell’attore di origine

siciliana Giovanni Calcagno.

Vincitori del “Premio speciale” del “Castelfiorentino” nel-

le precedenti edizioni sono stati Mario Luzi, Maria Luisa

Spaziani, Edoardo Sanguineti, Dacia Maraini, Tonino Guer-

ra, Claudio Magris, Franco Loi, Vincenzo Cerami, Alberto

Bevilacqua e Alberto Arbasino.

Una delle più belle e note dimore nobiliari della

città diventerà entro i prossimi tre anni una

casa di accoglienza per anziani autosufficien-

ti. Si tratta di Villa Alvitreti, in zona Battente, scelta

dalla Confraternita di Misericordia di Ascoli per di-

ventare la sede di una struttura destinata alla terza

età.

La residenza dei marchesi Alvitreti, dove in passato

operava un ristorante, è immersa in una area verde

di circa tredici mila metri quadrati dove potranno sor-

gere anche piccole case di accoglienza, allo scopo di

poter far alloggiare familiari ed amici degli ospiti.

Il progetto messo in atto dall’associazione ascolana,

la quale ha opzionato in esclusiva l’acquisto della ma-

gione, prevede il ripristino strutturale che seguirà le

indicazioni fornite dalla facoltà ascolana di architet-

tura. Infatti, uno studio apposito che verrà effettuato

nei mesi che vanno da novembre a febbraio dai giova-

ni universitari seguiti dalla docente Enrica Petrucci,

darà vita nel prossimo marzo ai lavori di recupero e

all’adeguamento dell’antico edificio. Tuttavia, già nella

prossima primavera è previsto il servizio diurno degli

anziani nel parco e all’interno del gazebo, successiva-

mente ad una ripulitura della vegetazione cresciuta

selvaggiamente in questi ultimi mesi. Il progetto, oltre

alla riqualificazione muraria esterna della villa dovrà

adeguare l’interno per allestire le camere in grado di

ospitare le circa 50 persone previste, punta alla crea-

zione di numerosi servizi: dalla sala ristorante a quelle

destinate al benessere, dagli studi medici ai percorsi

esterni destinati alle passeggiate.

Questa trasformazione si è resa necessaria dall’au-

mento dei bisogni degli anziani che, secondo uno stu-

dio recentemente realizzato da esperti,

POPIglIO

A volte è l’abitoa fare il monaco…

Due giovani assegnati al Servizio Civile della Misericor-

dia di Popiglio in occasione di una cena dei volontari e

in prossimità del loro congedo hanno voluto ringraziare tut-

to il Consiglio direttivo mediante la consegna di vari omaggi

secondo gli incarichi che gli stessi Consiglieri rivestivano.

Ci piace pubblicare la lettera che hanno scritto al Presi-

dente della Misericordia Roberto Fini, una lettera che ben

sottolinea il loro operato all’interno dell’associazione. Con-

siderando la serata, considerando tutte le argomentazioni

edotte dai due “Civilini” viene spontaneo il detto: a volte è

proprio l’abito che fa il monaco. Dalle pagine del giornale

della grande famiglia delle Misericordie, ringraziamo Ivan

e Alessandro per averci dato tanto dalla loro missione di

Civilini. Ecco il testo della lettera:

Caro Presidente (con la P maiuscola),siamo quasi giunti al momento dei saluti, il tempo è volato da quando, a gennaio, siamo arrivati e siamo convinti che sarà dura non incontrarci più tutte le mattine in sede.Servizio dopo servizio, abbiamo imparato, anche grazie alla tua professionalità e alla tua presenza, che lavorare alla Misericordia di Popiglio è molto più divertente e appagante di quanto, da fuori, si possa immaginare. In questi mesi ci siamo sentiti veramente “a casa” e tra una risata, una gag e una vignetta il tempo è volato. Inutile negare che non potevamo chiedere di meglio, infatti, fin da subito, abbiamo legato con “l’Allegra Combriccola” a cui ci hai affiancato a partire dall’ormai storico Poli, P.G., Dario, Bracino, l’OLP e tutti gli altri, nessuno escluso. Un grazie davvero di cuore per questo anno a dir poco meraviglioso

I due Civilini

Alessandro e Ivan

AscOlI PIceNO

Recupero architettonico per una casa di riposoPresidenzaRoberto Trucchi, Roberto Monciatti, Ugo Bellini, Leonardo Sacco, Maria Petrà, Giuseppe Tresca, Luigi Cardini, Giovanni Vanni

Direttore ResponsabileChiara Pietrella

Coordinamento editorialeSilvia Messeri

Società editriceNTE srl., Via Bruno Buozzi, 24Campi Bisenzio

Segreteria di redazione055/[email protected]

Comitato di redazioneRoberto Trucchi, Roberto Monciatti,Chiara Pietrella, Silvia Messeri

Hanno collaborato a questo numeroRoberto Trucchi, Roberto Monciatti, Giovanni Antonio Vanni, Andrea Frosini, Chiara Pietrella, Silvia Messeri, Mario Di Bella, Andrea Del Bianco, Eleonora Amici, Paolo Diani, Federico Bonechi, Alessandra Borselli, Laura Nocentini, Mariairene Benedusi, Filippo Bellini, Aurora Arena, Andrea Chiti, Andrea Pelle, Michela Piccinini, Maurizio Sera-fini, Cecilia Nieri, Davide Fermi

Progetto grafico Cristiano Pancani NTEImpaginazioneNTE

Misericordie d’Italia è la voce istituzionale del Movimento delle Misericordie. Esce con 5 numeri

l’anno e viene distribuito gratuitamente in 5.000 copie. Oltre che alle Confraternite (in triplice

copia) il giornale viene inviato anche: alle Asl italiane, alle centrali operative 118, ai centri per le

forniture sanitarie, ai vescovi, alle diocesi e alle parrocchie di riferimento delle Misericordie, ai

Prefetti italiani, ai presidenti delle Regioni e agli assessori alla salute, alle politiche sociali e alla

protezione civile, ai presidenti delle Province e agli assessori alla salute, alle politiche sociali e

alla protezione civile, ai Sindaci e agli assessori regionali alla salute, alle politiche sociali e alla

protezione civile, ai Ministeri, a Camera e Senato, alle associazioni sindacali e datoriali, alle

fondazioni bancarie, ai presidenti delle Casse di Risparmio, alle altre associazioni di volontariato

e alle onlus italiane. Misericordie d’Italia è anche scaricabile in pdf dal sito www.misericordie.org

alla sezione “Editoria e comunicazione”.

Misericordie d’ItaliaPeriodico della Confederazione Nazionale

Un’immagine dell’edizione 2010

11Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011 MIseRIcORdIe

vIAReggIO

Un nuovo mezzo, senza costi per l’utenza

Nuovo arrivo in vista per il parco

mezzi della Misericordia di Viareg-

gio. A pochi mesi dall’inaugurazione

della nuova ambulanza e del quad multiuso,

per l’Arciconfraternita arriva la possibilità

di accrescere il proprio potenziale di pron-

to intervento. Stavolta però attraverso una

strada partecipativa diversa.

Lo scorso 14 ottobre nella sala del Consiglio

della Misericordia si è tenuta una conferen-

za stampa per presentare il nuovo progetto

di solidarietà promosso dalla Misericordia

in collaborazione con la società MGG, ov-

vero Mobilità Garantita Gratuitamente. Il

progetto, già sperimentato con successo da

numerose realtà sociali, permetterà all’Ar-

ciconfraternita di avere a disposizione per

quattro anni un nuovo mezzo per il traspor-

to e l’accompagnamento di persone disabi-

li o anziani impossibilitati a spostarsi con

propri mezzi.

Fondamentale sarà la vicinanza delle re-

altà commerciali di zona. I costi del mezzo

saranno infatti coperti grazie al contributo

solidale di aziende, negozi, bar e ristoranti

che vorranno rendersi sponsor del mezzo e

finanziare in piccola parte il progetto. Un

piccolo grande aiuto economico che verrà

ricambiato attraverso la promozione delle

aziende sulla carrozzeria del mezzo stesso.

Un grande ritorno per chi sceglie questa

forma di pubblicità etica, e soprattutto

un’ottima opportunità per tutti i cittadini in

difficoltà che potranno usufruire gratuita-

mente attraverso la Misericordia di Viareg-

gio di tutta una serie di servizi alla persona,

trasporto ed assistenza.

“Un progetto importante” – ha spiegato

il Presidente della Misericordia Roberto

Monciatti – “in linea con quanto stabilito

dal Magistrato dell’Arciconfraternita nel

maggio scorso, volto al potenziamento dei

servizi sociali, centrando l’obiettivo di in-

crementare l’integrazione della popolazione

svantaggiata”.

Fondamentale il supporto logistico di MGG,

la quale riceverà in proprietà il mezzo sca-

duti i quattro anni convenzionati con la Mi-

sericordia.

Già nelle prossime settimane incaricati del-

la società Mobilità Garantita Gratuitamente

si attiveranno per proporre il progetto alle

realtà commerciali e artigianali della ter-

ritorio.

La distribuzione dei “panellini” benedetti”

è iniziata già sabato 5 novembre, quale

segno di solidarietà e carità ai bisognosi e

sofferenti e simbolo del rapporto di affetto

e di gratitudine che lega i fiesolani alla loro

Misericordia.

I soci che hanno rinnovato direttamente

presso la sede la quota annuale, hanno ri-

cevuto questo “pane” per l’intera giornata di

domenica unitamente al bollettino annuale

ed al calendario 2012. Nel corso di quest’an-

no le attività della Misericordia di Fiesole si

sono estese a sempre più numerosi settori

di vitale importanza per il tessuto sociale e

sanitario della Città. Oltre ai più noti ser-

vizi di ambulanza, sono anche in aumento

attività meno visibili, ma altrettanto utili e

impegnative. Da poco più di quattro mesi si

sono svolte le elezioni per il rinnovo degli

organi direttivi della Confraternita.

Il nuovo Magistrato ha presentato a metà

ottobre, durante un’assemblea straordiana-

ria, il programma di lavoro per il quadrien-

nio 2011 – 2015. Progetti ampi e comples-

si che richiederanno l’impegno di tutti per

dare sempre maggiori risposte positive alla

cittadinanza. La Misericordia è dunque un

“mondo di carità”, con volontari di tutte le

età, di tutte le classi sociali ed economiche

che sotto l’egida della secolare formula “Dio

te ne renda merito”, si mettono al servizio

dei bisognosi.

IsOlA cAPO RIzzUtO

Misericordia e Bersaglieriuniscono le forze

Lo scorso 25 ottobre a Isola Capo

Rizzuto è nata una nuova associa-

zione che viene ad arricchire la già

nutrita schiera di giovani che intendono

insieme costruire un futuro migliore per

la città. La Misericordia di Isola Capo Riz-

zuto, rappresentata dal Governatore Leo-

nardo Sacco, e la sezione locale dei Bersa-

glieri, rappresentata da Michele Proietto,

hanno siglato un protocollo d’intesa per

promuovere e partecipare ad iniziative di

protezione civile a livello locale e nazio-

nale; diffondere la cultura della solidarie-

tà, dell’accoglienza, dell’assistenza e del

volontariato; programmare e sviluppare

azioni congiunte per meglio perseguire i

propri comuni obiettivi statutari.

A presenziare all’evento, siglando anche

il protocollo, il Presidente Regionale della

Associazione Nazionale Bersaglieri Gene-

rale Mario Calabrese ed il Parroco di Isola

Capo Rizzuto don Edoardo Scordio.

Con la sottoscrizione di tale protocollo,

le parti si impegnano reciprocamente a

mettere a disposizione le proprie struttu-

re e i propri servizi nella prospettiva di

garantire la più efficace collaborazione

per il perseguimento delle proprie finalità

statutarie.

A tal proposito, quale primo passo per

un’azione congiunta nei predetti settori, la

Misericordia di Isola Capo Rizzuto, ospite-

rà i Bersaglieri presso la sede del Palaz-

zo Vescovile in Isola Capo Rizzuto alla Via

Giacinto Scalzi.

La cerimonia si è conclusa con l’allegra e

caratteristica fanfara per le vie del pae-

se.

fIesOle

Festa per S. Carlo Borromeo

cARRARA

Poker d’assi per l’unità cinofila

Si sono tenuti il 21 Ottobre scorso

gli esami di abilitazione di nuove

sei unità cinofile da soccorso UCIS

ente nazionale di Protezione Civile che

certifica,coordina e tutela le unità cino-

file da soccorso sul territorio nazionale

dettandone linee guida coerenti con i mi-

glior standards mondiali. Ente che colla-

bora attivamente con il Dipartimento e

la struttura Nazionale Ugem delle Mise-

ricordie.

Delle sei nuove unità cinofile da

soccorso brevettate, quattro appar-

tengono a quattro confratelli della

Misericordia di Carrara.

Il Campaccio ha fatto da corollario

ad una delle migliori e dure prove

di ricerca che si possono effettuare

nel comprensorio delle Alpi Apua-

ne. Un poker d’assi meritato visti

gli ultimi momenti difficili che tut-

ta la Misericordia di Carrara sta

vivendo. Mew, Ugo, Sandy e Zac,

questi sono i nomi dei cani abilitati

insieme ai loro conduttori.

Forte e sentito il coinvolgimento di altre

associazioni Anpas e Misericordie che

hanno assistito e gestito insieme nel mas-

simo dell’organizzazione e del far bene

gli esami. Presente alle prove di esame il

Presidente Nazionale dell’Ucis Piccinelli

insieme allo staff tecnico di esame. Non

presenti perchè impegnati ma sempre vi-

cini al gruppo i responsabili dei vari set-

tori dell’Ugem delle Misericordie d’Italia.

La firma del protocollo

di intesa

Le unità cinofile della

Misericordia di Carrara