ZEPPI RICORDANDO PADRE FIORENZO · Padre Fiorenzo Losi. Padre r affaele r usso base della torre...

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il Nuovo Giornale - 02/04/2020 Copyright (c)2020 il Nuovo Giornale, Edition 02/04/2020 Aprile 2, 2020 9:48 am (GMT -2:00) Powered by TECNAVIA Copia ridotta al 62% del formato originale a4 della pagina RICORDANDO PADRE FIORENZO L’APPELLO DEL GAEP A FAVORE DELLA CROCE ROSSA DI PIACENZA Sono stati già raccolti 4.150 euro, mentre prosegue l’iniziativa di solidarietà. I soci si sono autotassati. Le attività del sodalizio sono state sospese ed è stato chiuso il rifugio Vincenzo Stoto a Selva di Ferriere H omo sum: nihil hu- mani a me alienum puto. Sono un uomo: niente di quel che capita agli uomini lo considero a me estraneo” (Publio Teren- zio). “La montagna ci fa spesso comprendere come la no- stra umanità dolorante si purifichi e si esalti soffren- do (Giuseppe Mazzotti)”. Con queste frasi il Gaep, Gruppo alpinisti escursioni- sti piacentini, ha voluto pubblicizzare l’iniziativa proposta dalla tesoriera Ri- ta Pironi di donare l’intero importo ricevuto dai soci per il rinnovo della iscrizio- ne annuale 2020 alla CRI di Piacenza. Questo momento di diffi- coltà per tutti - spiega il pre- sidente Roberto Rebessi - lo è anche per un’attività come quella del sodalizio che, in ottemperanza alle disposi- zioni regionali e nazionali, ha sospeso tutte le attività dal mese di marzo, compre- sa la gestione del rifugio Vincenzo Stoto. Consci dell’insegnamento di Sofo- cle che “l’opera umana più bella è di essere utile al prossimo” i consiglieri tutti hanno deciso di approvare e aderire all’iniziativa e si sono volontariamente e li- beramente autotassati. L’iniziativa è poi stata pubblicizzata sul sito www.gaep.it, inviando e- mail e messaggi WhatsApp a soci e sostenitori del GA- EP; in poche ore si è arrivati alla possibilità di fare oggi un bonifico di 4.150 euro. Il grazIe della CrI dI PIaCenza. Subito è ar- rivata la risposta di Michele Gorrini, delegato CRI del- l’area 3 - Preparazione e ri- sposta ad emergenze e disa- stri di Piacenza: “Grazie infi- nite da tutta la Croce Rossa”. le IndICazIonI Per eventualI versamen- tI. Il presidente del GAEP, Roberto Rebessi, lancia quindi un nuovo appello e chiede a tutti soci ed amici che si sentono coinvolti in questa emergenza. Eventua- li versamenti si possono ef- fettuare sul c/c del sodali- zio c/o Banca di Piacenza - Codice IBAN: IT63V05156 12600CC0000030934; causa- le: “Donazione pro CRI”. La speranza è di vedere crescere ancora questo aiuto e potere fare prossimamente un’ulteriore bonifico per potere dare aiuti a quelle persone che si stanno sacri- ficando per tutti noi. Nella foto, il rifugio Gaep “Vincenzo Stoto” in alta val Nure.

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il Giornale delle Valli26 Giovedì 2 aprile 2020

Dai Vicariati

ilnuovogiornale

Bobbio, quando nel Seicento fu chiusa la Cattedrale per la pesteI

l dramma del coronavi-rus ci fa ricordare altrepandemie del passato;tra queste la peste del

seicento di manzonianamemoria. a tal propositopubblichiamo l’interventodel prof. gian luigi olmi,studioso d’arte, su qualimisure si adottarono aBobbio per evitare il con-tagio che nel XvII secolodilaniò la città.

L’attualità delle misure diprofilassi legate al diffusoespandersi dell’epidemiadel coronavirus che inquie-ta i nostri giorni, mi ha por-tato per associazione diidee ad osservare quell’am-pia finestra posta alla basedella torre a destra delDuomo.

Anche tale apertura eraun’elementare misura diprofilassi perché, durante leepidemie dei secoli passati,permetteva di assistere allefunzioni religiose dallapiazza evitando assembra-menti all’interno della chie-sa che potessero favorire ilcontagio. Si ignora quandofu praticata questa ampiaapertura, ma non la ragionedi tale intervento certamen-te legato alle terribili pesti-lenze che flagellarono an-che la nostra città nei secolipassati. Chi oggi osserva la

La linea bianca indica l’apertura che fu fatta nel Seicento alla base del campanile del Duomo diBobbio per consentire ai fedeli di partecipare alle celebrazioni dalla piazza.

Venne fatta un‘apertura per consentire ai fedelidi seguire dall’esterno le celebrazioni liturgiche

RICORDANDO PADRE FIORENZOIl frate cappuccino, 85 anni, era originario di Casaliggio. Per oltre vent’anni

è stato superiore del convento di Santa Rita a Piacenza. è morto all’ospedale di Cento

P adre Fiorenzo Losi, cappuccino ciha lasciati il 19 marzo. È morto al-l'ospedale di Cento di Ferrara a

causa di complicazioni intervenute aseguito di un intervento chirurgico.Aveva 85 anni.

Era nato a Casaliggio di GragnanoTrebbiense il 28 novembre 1935. Dopouna breve esperienza vocazionale tra ipadri Lazzaristi, chiese di entrare tra iCappuccini di Santa Rita. Svolse l’an-no di noviziato nel convento di Fiden-za nel 1956 e fu ordinato sacerdote aReggio Emilia l’11 agosto 1963.

Padre Fiorenzo fu inviato nei variconventi dell’Emilia per attività pasto-rali di confessore e incaricato della sa-grestia.

fondò Il ConvItto unIver-sItarIo sullo stradone far-nese. Dal 1976 il convento di Piacen-za fu il luogo dove espresse la sua in-faticabile attività di animatore e fonda-tore del Convitto Universitario che og-

gi sorge sullo Stradone Farnese. Per ol-tre 20 anni fu superiore del conventodi santa Rita, direttore dei giovani uni-versitari e organizzatore della celebrefesta cittadina di Santa Rita. Padre Fio-renzo seppe unire la competenza edu-cativa alla spontanea collaborazionepastorale con i parroci della città, of-frendosi generosamente per le confes-sioni, celebrazione di messe e di fune-rali. Nel 2008 fu trasferito nel conventotoscano di Pontremoli, nel 2011 a Pa-vullo nel Frignano di Modena, nel2014 a Cento di Ferrara dove lo ha col-to “sorella morte”. Tra i confratelliCappuccini e il clero della diocesi diPiacenza-Bobbio lascia il ricordo diuna vocazione francescana limpida eforte. Si portò fino alla tomba il doloredella chiusura del convento di SantaRita nel 2014 da parte dei Superiori,dopo oltre 400 anni di una lunga pre-senza storica dei Cappuccini che resta-no ancora nel cuore di tanti piacentini.

Padre raffaele russoPadre Fiorenzo Losi.

base della torre noterà unastruttura ad arco in mattoniposta ad inserirsi nella mu-ratura in pietrame, certa-mente realizzata per garan-tire la statica del torrione epermettendo quindi di pati-carvi l’ampia finestra chedall’esterno della piazzaaggetta nella cappella diSan Sebastiano.

Per quale pestilenza fudecisa quest’opera di igienepubblica? Escludendo lapeste del 1348 narrata daBoccaccio nella Firenze diquell’anno, è più probabilesia stata realizzata al tempodel vescovo Francesco Ma-ria Abbiati per quella terri-bile pestilenza che funestòBobbio dal 1630 all’estatedel 1631. Di questa epide-mia si hanno notizie più si-cure e circostanziate tantoche possiamo immaginare ipochi e spaventati cittadinibobbiesi avvicinarsi aquell’apertura altro non po-tendo fare che affidarsi allamisericordia divina. Man-cando ogni supporto dellascienza medica che branco-lava nel buio, il morbo de-vastò la città.

Solo nella parrocchia di

San Colombano si contaro-no trecento morti e quasi al-trettanto in quella del Duo-mo.

Scarso rimedio fu l’istitu-zione da parte della Comu-nità di un Comitato di salu-te pubblica composto daBartolomeo Buelli, GiulioAurelio Olmi, G. BattistaTorri e dallo “speziale” Gio-vanni Gatti. Costoro, impo-tenti di fronte al flagello, as-soldarono, con alti compen-si, quattro monatti con uncarro per la raccolta deimorti, fissando per la lorosepoltura un’area vicino aCanneto prossima alla ghia-ia della Trebbia.

Quelli erano tempi vera-mente drammatici e dispe-rati. Oggi, al contrario, no-nostante le mascherine alvolto e il bombardamentodi inquietanti comunicatiche aggiornano la situazio-ne sanitaria, ci conforta lafiducia nei più evoluti sus-sidi della medicina e l’ado-zione delle consapevoli pre-cauzioni che aprono la spe-ranza ad un prossimo esau-rirsi di questa moderna ca-lamità.

gian luigi olmi

L’APPELLO DEL GAEP A FAVORE DELLA CROCE ROSSA DI PIACENZASono stati già raccolti 4.150 euro, mentre prosegue l’iniziativa di solidarietà. I soci si sono autotassati.

Le attività del sodalizio sono state sospese ed è stato chiuso il rifugio Vincenzo Stoto a Selva di Ferriere

“H omo sum: nihil hu-mani a me alienumputo. Sono un uomo:

niente di quel che capitaagli uomini lo considero ame estraneo” (Publio Teren-zio).

“La montagna ci fa spessocomprendere come la no-stra umanità dolorante sipurifichi e si esalti soffren-do (Giuseppe Mazzotti)”.

Con queste frasi il Gaep,Gruppo alpinisti escursioni-sti piacentini, ha volutopubblicizzare l’iniziativaproposta dalla tesoriera Ri-ta Pironi di donare l’interoimporto ricevuto dai sociper il rinnovo della iscrizio-ne annuale 2020 alla CRI diPiacenza.

Questo momento di diffi-coltà per tutti - spiega il pre-sidente Roberto Rebessi - loè anche per un’attività comequella del sodalizio che, inottemperanza alle disposi-

zioni regionali e nazionali,ha sospeso tutte le attivitàdal mese di marzo, compre-sa la gestione del rifugioVincenzo Stoto. Conscidell’insegnamento di Sofo-cle che “l’opera umana piùbella è di essere utile alprossimo” i consiglieri tuttihanno deciso di approvaree aderire all’iniziativa e sisono volontariamente e li-beramente autotassati.

L’iniziativa è poi statapubblicizzata sul sitowww.gaep.it, inviando e-mail e messaggi WhatsAppa soci e sostenitori del GA-EP; in poche ore si è arrivati

alla possibilità di fare oggiun bonifico di 4.150 euro.

Il grazIe della CrIdI PIaCenza. Subito è ar-rivata la risposta di MicheleGorrini, delegato CRI del-l’area 3 - Preparazione e ri-sposta ad emergenze e disa-stri di Piacenza: “Grazie infi-nite da tutta la Croce Rossa”.

le IndICazIonI PereventualI versamen-tI. Il presidente del GAEP,Roberto Rebessi, lanciaquindi un nuovo appello echiede a tutti soci ed amiciche si sentono coinvolti in

questa emergenza. Eventua-li versamenti si possono ef-fettuare sul c/c del sodali-zio c/o Banca di Piacenza -Codice IBAN: IT63V0515612600CC0000030934; causa-le: “Donazione pro CRI”.

La speranza è di vederecrescere ancora questo aiutoe potere fare prossimamenteun’ulteriore bonifico perpotere dare aiuti a quellepersone che si stanno sacri-ficando per tutti noi.

Nella foto, il rifugio Gaep“Vincenzo Stoto” in alta valNure.

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