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Direzione, Redazione, Amministrazione: PONTIFICIO CONSIGLIO PER GLI OPERATORI SANITARI (PER LA PASTORALE DELLA SALUTE) 00120 CITTÀ DEL VATICANO; TEL. 06.698.83138, 06.698.84720, 06.698.84799 - FAX: 06.698.83139 e-mail: [email protected] www.holyseeforhealth.net DOLENTIUM HOMINUM N. 85 – anno XXIX – N. 2, 2014 RIVISTA DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER GLI OPERATORI SANITARI (PER LA PASTORALE DELLA SALUTE) Direttore S.E. MONS. ZYGMUNT ZIMOWSKI Redattore Capo MONS. JEAN-MARIE MUPENDAWATU Comitato di Redazione DOTT. ANTONINO BAGNATO DON MARCO BELLADELLI DOTT. DANIEL A. CABEZAS GÓMEZ SUOR ANNA ANTIDA CASOLINO PROF. MAURIZIO EVANGELISTA PADRE BONIFACIO HONINGS DOTT.SSA BEATRICE LUCCARDI DOTT.SSA ROSA MEROLA SIG. LUIGI NARDELLI MONS. JACQUES SUAUDEAU Pubblicazione quadrimestrale. Abbonamento: 32 compresa spedizione Realizzazione a cura della Editrice VELAR, Gorle (BG) In copertina: Vetrata di P. Costantino Ruggeri Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 2, DCB Roma

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00120 città del Vaticano; tel. 06.698.83138, 06.698.84720, 06.698.84799 - fax: 06.698.83139 e-mail: [email protected]

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DOLENTIUM HOMINUMN. 85 – anno XXIX – N. 2, 2014

rIvIsta del poNtIfIcIo coNsIglIoper glI operatorI saNItarI

(per la pastorale della salute)

DirettoreS.E. MonS. ZygMunt ZiMowSki

Redattore Capo MonS. JEan-MariE MupEndawatu

Comitato di Redazionedott. antonino Bagnato

don Marco BElladElli

dott. daniEl a. caBEZaS góMEZ

Suor anna antida caSolino

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Sig. luigi nardElli

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In copertina: Vetrata di P. Costantino RuggeriPoste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma 2, DCB Roma

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2 dolentium hominum n. 85-2014

Sommario

3 Sabato 22 novembre 2014 il Signore ha chiamato a Sé il Cardinale Fiorenzo Angelini

5 Fiorenzo Angelini Mons. Jean-Marie Mupendawatu

6 Visse intensamente e morì “vivo” S.E. Mons. José L. Redrado, OH

7 Il Cardinale Fiorenzo Angelini Padre Felice Ruffini, M.I.

8 Parole che risuonano, azioni che rifulgono Dott. Antonino Bagnato

9 Una testimonianza in memoria di sua Eminenza Fiorenzo Cardinale Angelini Prof. Bonifacio Honings, O.C.D.

10 Spiritualità – umanità – carità e azione: le grandi virtù di un cammino

sofferto e gioioso In ricordo del Cardinale

Fiorenzo Angelini Prof. Filippo M. Boscia

VIII AssembleA PlenArIA del PontIfIcIo consIglIo Per glI oPerAtorI sAnItArI

«fAr del bene con lA sofferenzA e fAr del bene A chI soffre» (sAlVIfIcI dolorIs, 30)24-26 mArzo 2014

14 Discorso del Santo Padre Francesco

15 Cronaca

16 Omelia del Segretario di Stato Cardinal Parolin

18 Dall’incontro con Dio vivente al cammino verso l’uomo bisognoso e sofferente.

Il “trittico” di Maria, Madre della vita S.E. Mons. Zygmunt Zimowski

21 Presentazione dell’Attività del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari: 2009-2014

30 Presentazione della Fondazione “Il Buon Samaritano”

Mons. Jean-Marie Mupendawatu

33 Le Giornate Mondiali del Malato Mons. Jean-Marie Mupendawatu

41 Il Comitato Internazionale delle Istituzioni Sanitarie Cattoliche

(CIISAC): genesi e prospettive

III conferenzA InternAzIonAle orgAnIzzAtA dAl network dellA PAstorAle dellA sAlute del PAtrIArcAto ecumenIco dI costAntInoPolI

rodI, 8-12 ottobre 2014

44 Cronaca Mons. Dariusz Giers

45 Intervento del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari Mons. Dariusz Giers

ArgomentI

48 Infanzia e antropologia del dolore Prof. David Le Breton

52 Il dolore dell’anziano: aspetti antropologici, clinici e teologici.

Nuova classificazione Prof. Pierluigi Zucchi, S.O. Prof. Bonifacio Honings, O.C.D.

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Sabato 22 novembre 2014 il Signore ha chiamato a Sé

il Cardinale Fiorenzo Angelini

CArDINALE FIOrENzO ANGELINI

• NatoaRomail1ºAgosto1916•Ordinatosacerdoteil3febbraio

1940• ConsacratoVescovoil29luglio

1956• PromossoArcivescovol’11feb-

braio1985• Creato Cardinale di Santa Ro-

manaChiesanelConcistorodel28giugno1991

• PresidentedelPontificioConsi-

gliodellaPastoralepergliOpe-ratoriSanitari,1985-1996

• AssistenteEcclesiasticoNazio-nale dell’Associazione MediciCattoliciItaliani,1959-1999

• BaccelliereinFilosofia• DottoreinTeologia• LettoreStraordinarioall’Univer-

sità“SanTommaso”diManila• Medagliad’oroalmeritoperla

sanitàpubblicainItalia,1961

• Medaglia d’oro per meriti so-cialinellalottacontrolatuber-colosi,1961

• Medagliad’oroperladonazio-nedelsangue,1966

• Professore straordinario di De-ontologiamedicaall’Università“ElSalvador”diBuenosAires,1969

• Medaglia d’oro dell’Organiz-zazione Mondiale della Sanità

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(O.M.S.)perlostudioel’attivi-tàcontrolemalattiesocialispe-cialmenteneiPaesiinviadisvi-luppo,1973

• Membro dell’Accademia dellescienzediNewYork,1983

• Premio “Umanizzazione del-la Medicina” dell’Universi-tà Georgetown di Washington,StatiUniti,1986

• Premio Sasakawa dell’O.M.S.,1990

• Laurea in Medicina “HonorisCausa” dell’Università Jagel-lonica di Cracovia, 1990 (perdesiderio del Papa GiovanniPaoloII)

• Laurea in Medicina “HonorisCausa”delMedicalCollegediWalhalla,NewYork,1991

• Estrella Kennedy dell’Univer-sitàArgentinaJohnF.Kennedy,1991

• PremioUmanitariodell’Istituto“AdvancedStudiesinImmuno-logyandAging”diWashington,StatiUniti,1992

• Laurea “Honoris Causa” inScienzeUmanedellaPontificiaUniversità Cattolica “Madre yMaestra”,SantoDomingo,Re-pubblica Dominicana, luglio1992

• Laurea“HonorisCausa”inMe-dicina all’Università CattolicadiSantiagodelCile,Settembre1992

• Laurea“HonorisCausa”inFar-maciaall’UniversitàdegliStudidiUrbino,ottobre1992

• Medaglia d’oro della saluteconferitagli dall’Organizzazio-ne Mondiale della Sanità, no-vembre1992

• CommendatorediSantoSpirito• ConferimentodelgradodiCa-

valierediGranCrocedell’Ordi-ne Equestre del S. Sepolcro diGerusalemme,1993

• Laurea in Medicina “HonorisCausa” dell’Università Catto-licaArgentina“SantaMariadelosBuenosAires”,1996

•Fondatore e Direttore della ri-

vista “Dolentium Hominum,Chiesa e Salute nel mondo”,1986-1996

• Promotore e Direttore di ven-ti corsi annuali di “Medicina eMorale”inRomaacaratterein-ternazionale,pressol’Universi-tà di Stato ed il Consiglio Na-zionaledelleRicerche

• Promotore e direttore di varieConferenzeinternazionaliinVa-ticanosutemivaridiMedicinaeMorale

• Fondatore e Presidente, dal 25Marzo 1997, dell’Istituto Inter-nazionalediRicercasulVoltodiCristo – Diciassette CongressiInternazionali.

• Presidente del Comitato eticodella Fondazione Santa Lucia,Roma.

• Fondatore dell’Associazione“Amici del Padre IldebrandoGregoriO.N.L.U.S.”dal21.06.2006

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Fiorenzo Angelini

Mons. Jean-Marie Mupendawatu Segretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari

Unuomodeisuoiedeinostritempi, consapevole delle re-

sponsabilità, forte e determinatoma umile nel suo dedicarsi allamissione ad gentes come operadiGiustiziaeCarità.Eccoun’im-maginediFiorenzoAngelini,na-toil1°agostodel1916epoidi-venuto, nei suoi oltre 98 anni divitaequasi75disacerdozio,donFiorenzo (1940), MonsignorAn-gelini(1956)e,infine,ilCardina-leAngelini(1991).Lasuaèstatae rimarràunafiguradecisamentefuori dell’ordinario nella molte-plicitàdeisuoiaspetticomeanchenellalongevità.Cihalasciatiil22novembre scorso, 98enne, pocheore prima dell’udienza concessadalPapaallepersonecondisturbidello spettro autistico e ai parte-cipantiallaXXIXConferenzaIn-ternazionaledelPontificioConsi-gliopergliOperatoriSanitari,dicuierastatoilprimoPresidente.

Ora riposa accanto al suo pa-dre spirituale, il venerabile pa-dre IldebrandoGregori,benedet-tino silvestrino e fondatore delleSuoreBenedettineRiparatricidelSantoVolto,nelConventodique-stoistitutoaBassanoRomano.

Fiorenzo Angelini che, unita-mente ad un fisico imponente,aveva decisamente quell’aspet-tocheaRomasidefiniscediun“marcantonio”, possedeva unagrande intelligenza e un’impres-sionante lungimiranza, come sedallasuaaltezza,alparidellagi-raffa nell’immaginario africano,potesserealmentevederepiùlon-tanodimoltialtri.

Vice-Parroco nel quartiere ro-manodiS.Lorenzo,fecedaguida

aPapaPioXIIquandoquestisire-cònellugliodel1943,avisitarelapopolazioneduramentecolpitadaun bombardamento degli alleati.Capita, di tanto in tanto, di rive-dereilfilmatodiquellavisitaeilgiovanedonFiorenzocheapreunvarcotralafollaperilpontefice.

Divenuto figura chiave del-la sanità capitolina ed in segui-to internazionale, intraprendevainiziative apparentemente ‘rivo-luzionarie’giàdaPresidentedel-laPontificiaCommissioneperlaPastorale degli Operatori Sani-tari,destinataadivenirePontifi-cio Consiglio nel 1988. Parlavail francese e conosceva l’ingle-se,eranatoaRomafigliodiunacoppia originaria diCarsòli, co-mune situato lungo il confinecheseparailLaziodall’Abruzzo,emigratanegliUsaepoirientratainItalia.

Èstatoforsepropriodallasto-ria familiare che aveva tratta lasua attitudine a viaggiare, ad in-contrarepersonedilingua,cultu-ra ed anche di fedi diverse. Co-me dimenticare i suoi viaggi adesempio in Russia, dove succes-sivamenteriuscìafarcostruireunospedale cattolicopediatrico conidoni ricevutiper l’elevazioneacardinale,eaCuba,entrambief-fettuatibenprimachesiincrinas-seroepoicrollasseroimuripoli-tici ed ideologicichedividevanolapoliticamondiale.

Fedelenelleamicizie,nonesitòamostrarsiinpubblicoconGiulioAndreottiancheneimomentipiùdiscussi della vita dell’ex-Presi-dentedelConsiglio.

In ambito ecclesiale fu un at-tuatore efficace del Concilio Va-ticanoII,acuiavevapartecipato,e seppe far valere l’importanzadelmondodellasofferenzaedel-la malattia, dei bisogni di chi siprendecuradeimalati, familiari,professionistievolontari.InPapa

GiovanniPaoloII,canonizzatoil27 aprile 2014, trovò una sinto-niamirabiledallaqualenacquerodocumenti, progetti e realtà isti-tuzionali. Fu infatti con la rifor-ma Pastor Bonus che la Pontifi-cia Commissione Pastorale degliOperatoriSanitariassurseaPon-tificioConsiglio.

Instancabile nel suo impegnoecclesiale,laseralasciavailDica-steroconunavaligettapienadila-vorocheilmattinosuccessivosa-rebbestatogiàsvolto,eraunabiletessitoredirelazioniinternaziona-li,finalizzateapromuoverelaSa-lus intuttoilmondo.Inmoltesueiniziative, nei progetti, ha sapu-toesprimerela‘mondialità’dellaChiesabeninanticiporispettoalcosiddettofenomenodellagloba-lizzazione.

Giuntoall’etàdella‘pensione’,avrebbe potuto riposarsi senzapreoccupazionealcuna.Avevafa-ma,onoriemeritiunitiallasereni-tàeconomica.Eccoperòcheinve-ce,a75annisuonati,volledonarsiall’alloraZaire,all’India,allaPo-lonia,allaRomania.Perrealizzareopere assistenziali ed evangeliz-zatriciintaliPaesi,ègiuntoadarevia tuttociòchedivaloreposse-deva, persino degli ori della ma-dre. È arrivato a rischiare ancheinprimapersona,nell’attraversa-reonelvisitarezonecaratterizza-tedaun’elevatainsicurezzacomein Congo Kinshasa, nell’agostodel1998,quandoriuscìfortunosa-menteasottrarsiaglieserciti tor-natiafronteggiarsi.

Lasuaultimaoperaterrena, la“CittadelladellaCarità”,testimo-niaquestograndeamoreedèlì,aButembo,nell’estdellaRepubbli-caDemocraticadelCongo.Nonèdel tutto compiutama certamen-telosaràperchéèunagrandeini-ziativavolutaeportataavantidalCardinale,unagrandepersonalitàdellaChiesaedelXXsecolo.

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Visse intensamente e morì “vivo”In RICORDO DEL CARDInALE FIOREnZO AnGELInI

s.e. Mons. José L. redrado, oH Segretario emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari

Mi è stato chiesto di scrivereun brevissimo ricordo del

CardinaleFiorenzoAngelini,unabreve testimonianza tra tante al-tre,mettendoinsiemeiricordi.

Fui chiamato da Papa Giovan-niPaolo II a far parte, comeSe-gretario, dell’allora “Commissio-neperlaPastoraledegliOperatoriSanitari”.Erail19gennaio1986.Mons. Angelini era il Pro-Presi-dentediquelnuovo“ministero”,eP.FeliceRuffini,religiosocamil-liano,neerailSotto-Segretario.

Iniziammo il lavoro partendodazero.Noncierastataassegna-tanessunasede,c’erasolounDe-cretoistitutivodelPapael’espe-rienzacheciascunodinoiportavaalla nuova missione. C’era peròmoltoentusiasmoeungrandede-sideriodilavorare,inventare,cre-areeaprirenuovestrade.

Edèquicheincontraiunagran-depersonalità,conlaqualeentraisubitoinsintonia.Loconsideraiunprivilegio, giacché cominciavamoalavorarenonsoloapartiredaunufficio,bensìdallavita.Iniziammo

quindi a viaggiare. Facemmo nu-merosiviaggierealizzammomol-te attività fuori sedeper conosce-re“insitu”ilcampodellasaluteedellamalattia, ilmondosanitario,e un esercito di tecnici e samari-tani. Accompagnando Mons. An-gelini in tutti quei viaggi per un-dicianni,hoavutol’opportunitàdiconoscere lasuacapacitàcreativaeanimatrice.Eglieraunmaestro,uninventorechenonsirisparmia-vanulla,che insegnava,chedavaechesidonava.Semprepresente,competente,entusiasta,credevainciòchefacevaeloamava;hoim-parato da lui a “sognare” e a tra-sformareisogniinrealtà.

Quella che incontrai era unapersonadalcarattereforte,domi-nanteepossente?Amoltipotevaapparire così, ma occorreva co-noscerlopiùnella realtà,nel suointimo;èquicheapparivalasuaautentica ricchezza, la sua capa-citàdiimpressionareediillustra-re;lasuapietà,lasuacapacitàdiessere in molti luoghi e arrivareatantepersone,comeuomoeffi-cace; ilsuoamoreperlaChiesa,perilmondosanitario;lasuaami-ciziacon tantepersone, tantodi-verse, lasuacapacitàdi lavorareedicreare“risorse”,diinventare,diricevereabbondantementeedidare con grande generosità, con

carità evangelica. Tutto questonon si vede da un ufficio, bensìprendendoparteaviaggidimoltichilometridovesihalapossibili-tàdiparlare,proporre,verificare,osservareeconoscerepiùprofon-damente. IlCardinaleAngelini èstato un “personaggio” “temuto”daalcuni,amatodamolti.

Almomentodelsuoritiro,quel-lo che lasciò il Pontificio Consi-glio era un seminatore che ci hadonato seme da coltivare. Eglistesso,per18annifinoallamorte,halottatoeinventato,viaggiatoreinstancabile e attivo, da un’altrapiattaforma.

Nella tappa finale l’ho vistocompiere, allo stesso tempo, uncammino di maturità spiritualeimportantedovelapersonaacqui-stamaggiorericchezzaeprofon-ditànell’essenziale.Lasuamortemihariportatoricordiindimenti-cabili,unavitavissutaconpassio-ne,unameditazioneprofondasul-lafragilitàdaunaparteesulDiod’amoredall’altra.Sinceramente,pur profondamente addolorato,allostessotempohogioitodellasuamorte,caricadiannie,soprat-tutto,attesa,preparata,accompa-gnataepregata.Morì“vivo”.Unfinale che fa riflettere.Anche inquestoèstatopermeunmaestrospirituale.Riposiinpace.

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Il Cardinale Fiorenzo Angelini

padre FeLice ruFFini, M.i.Sottosegretario emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari

Nonsose ilgiornalistachehascritto del Cardinale Fioren-

zoAngelinisulquotidiano“L’Av-venire” avesse o meno da tempopronto il suo “pezzo”, corredatoanchedi“titolo”,oseèstatalaRe-dazione del giornale. Comunquesia traquelli lettifinoadoggi ri-tengochesiaquellochehacentra-toinpienoilpercorsodivitafattodall’Em.Porporato:«Missionario della vita e della salute».

In sintesi mirabile ha centratoin pieno il percorso esistenzialedi questo eccezionale Sacerdote,che la Diocesi di Roma scopriràneltempo,ilqualehascrittopagi-nedistoriadaaffidarealla“Me-moria”delClerodellaChiesaro-mana.

I passi successivi che l’han-no portato poi ad essere investi-to dell’Episcopato, e successiva-mente Arcivescovo e Cardinale,li possiamo valutare “segni” distimaefiduciadeiPapichesiso-nosuccedutinellasuavita,mari-manelìquale“testata d’angolo”,il proclamarsi di essere solo un“prete romano”delVescovodel-laSedediPietro,fedelefinoallamortenelcoinvolgimentodiquelPrimatodella«Cattedra di Pietro, la quale presiede alla comunione universale di carità» [S. IgnazioM.,Ad Romanos].

Impostazionedivitacheinizie-rà decisamente un percorso piùvisibile e autorevole, quando ilVenerabilePioXIInel1956lono-mineràDelegatodelCardinaleVi-cario per la “Pastorale della Sa-lute” degli Ospedali e Luoghi diCuradellaDiocesidiRoma,echeportònoiCamillianiimpegnatinelserviziopastoralequaliCappella-ni,inquegliannipresentiinnume-rorilevante,astabilirecosìunrap-porto di collaborazione alquantointenso,eperalcuneattivitàspeci-

fichediuncertorilievodirespon-sabilitàconalcuniReligiosi.

Non è tempo, e né occasionequestadi stendereunastoriami-nuta, ma solo qualche breve ac-cenno, qualche breve paragrafoper “non dimenticare” la rivo-luzione che apportò al “servizio pastorale” nell’ambito della Sa-nitàRomana,preannuncioe“ro-daggio”diquellocheannidopo,con la fraterna amicizia e stimainstaurateconilSantoPapaGio-vaniPaoloIIportòallaistituzionedel “Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute”, evennepromossaintuttalaChiesa.

Ritengosiadapartemiadove-rososottolinearelasuaquotidianaattestazione,ovunqueandasseeinqualunque circostanza si trovas-se,delsuosentirsinelcuorelaco-stanteispirazionediciòchesgor-ga dal «carisma del Crocifisso a San Camillo»,echesottolaguidaspiritualedelVenerabileAbateIl-debrandoGregoridivenneunaco-stantedelsuoparlareedagire:ladevozionealSanto VoltodivenneimperativodellasuaazionediPa-storeinviatonelmondodellasof-ferenzaedeldolore,cosìdame-ritarsi da San Giovanni Paolo IIquestopassodiqualificazioneec-cellenteinoccasionedel“IICon-gresso” specifico: «Conoscere econtemplareilVoltodiDioèaspi-razione dell’uomo di tutti i tem-pi». La difficoltà, la diffidenza oildivietodiraffigurareladivinitàscaturiscono dalla consapevolez-zacheognitentativodiattribuireun’immagineaDioèinadeguato.Ciononostante, l’antica invoca-zionedelSalmo(4,7):“Risplendasudinoi,Signore,lalucedeltuovolto” introduceva profeticamen-te alla rivelazione di Cristo, poi-chéilDiodell’AlleanzasvelavalasuanaturadiEsserepersonale,an-zidiPadre,chenell’incarnazioneavrebbeassunto,inCristo,unvol-toumanoeinsiemedivino.ÈGe-sùstessoadichiararloall’apostoloFilippo:“Chihavistome,havistoilPadre”(Gv14,9).»

Sì, c’è da congratularsi conchiha coniato il titolodel servi-zio de “L’Avvenire”, – «Missio-nario della vita e della salute»–, perché, come riferiscono tantitestimoni,lasuadevozioneperil“Santo Volto”, divulgata ovun-que andava, non era per quellamedaglietta, anche se preziosaper la Sacra Effige scolpita, maper il suo vedere nel volto d’o-gni malato e sofferente «il voltodell’uomo,delFigliodiDio,delsofferente,delRisorto...»,epossobendirechenotoriamentefacevarisaltare spessonelle sueOmelieeDiscorsidiesseresempresullesuetracce.Losièvistopiùvolte,conlelacrimeagliocchi,sostareaccanto ai malati degli Ospedaliromani,einquellidipaesipoverichevisitava,opressoiferitidellastraziante guerra dei Balcani do-veSanGiovanniPaoloIIloavevainviatosuoRappresentante.

La cronaca di questi giorni cista rivelando che è nato in ago-sto del 1916 nel Rione di Cam-po Marzio... a qualche centinaiadimetridallaTombadiSanCa-millo: coincidenza?... bene melo si lasci dire, credo di vedereanche in questo un certo “segnopremonitore”, Lui che ci terrà aricordarcicheeral’ultimo“Com-mendatore di Santo Spirito”…sìl’ultimo…maquellochehapor-tatoalmassimoonorequestaanti-cadesignazionediunosplendidomonumento vivo della Carità dei Romani Pontefici inspazioconti-guoallaSedePetrina.

Nelsuostudio,accantoasé,hasempretenutoinevidenzaeono-redueimportantiReliquie:diSanCamilloediSanGiovannidiDioindistintipregiatireliquiari,ispi-ratoridellasua“vita consacrata”aimalatineiquali,–enonèba-naleretorica–,vedevaecontem-plavail“Volto sofferente del Cri-sto”,comequestidue suoi Santi.

Lihovistiaccantoallettodoves’eraaddormentatonel“sonno dei giusti” nelle prime ore di sabatomattina22novembre2014.

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Parole che risuonano, azioni che rifulgono

dott. antonino Bagnato Medico

Riflessioni raccolte da Francesca Cipriani Bianchini

Sono un medico. Ho studiatotutta la vita l’organismo uma-

no, ho imparato a riconoscere isintomidellesuemalattie,hoap-presolevieperpoterlocurare,perpoternealleviarelesofferenze.Po-ni tuttoquestoe tutto testessoalservizio di chi ha bisogno, senzanessunariserva.

Succedealcunevoltecheunpa-zientevengaamancare,alloraunapartedeltuocuoresoffreindicibil-mente.Speridiavere,all’albadelgiorno seguente,gli strumenti af-finchéquestonon si ripeta epre-ghiIddio,cheaccolgaluieaiutitenellatuamissione.

LaconoscenzaconSuaEminen-za ilCardinaleFiorenzoAngeliniera stata casuale quasi trent’annifa, lastimaed il rispettodaprin-cipio; la comprensione e l’affettosubitodopohannocreatoneglian-ni il legame forte di un’amiciziasincera.

Alcunevoltelafaticadegliannie il declino di questo nostro cor-poterrenotoccanochicièvicino,loaccudiamoallorasenzaposa,lorassicuriamo, cerchiamo di pro-teggerlo dalla sofferenza, speria-mo,maforseinvano,diprotegger-lodallaconsapevolezza.

Nei giorni che hanno precedu-toladipartitadaquestavitaterre-na,diSuaEminenza, sapevo,manonvolevoaccettare,mi ripetevochesarebbebastatopocoaffinchéil suo fisico si riprendesse, sape-vocheeragiàsuccessoaltrevolte,magariquestapotevaessere l’en-nesima,mamirendevocontocheognivolta la risalita era statapiùfaticosa e che sarebbe arrivata lacrisiirreversibile.

Sièspentonellanottefrailven-tunoeilventiduedinovembredel2014.

Quando succede l’aria si riem-piedistupore,ilsilenziosifaden-so, gli occhi si velano di lacrimetrattenuteche,veloci,corronosul-

legotecomecarezzaconsolatoriadichinonc’èpiù,perchirimaneattonitoestorditoallavita,perchihavisto ilbaratrodell’impossibi-lepassarevicinoeportarsiviaunapersonacaraalpropriocuore.

Nonsihaquasiconsapevolezzapiena che non si udirà più la suavoce, che l’aria non riechegge-ràpiùdellasuaallegrezzaedellasuafermezza,dellesueparole,deisuoimonitiedeisuoiprogetti.

Passano i giorni, tutto è com-piuto, chi rimane torna alle pro-prie attività, ma quando una serailpensierocorreveloce,sispalan-caunmondodi ricordi, di giornicondivisi, di insegnamenti diven-tati,dapprimafaronellanotte,poilucefulgidanellaqualegovernareil timone del proprio agire comeuomo, come medico e come cat-tolico.

La sua sceltadi essereprete inmezzoallagente,parrocoalservi-ziodellacomunitàeranatapreco-ce in questo giovane seminaristaromano, volenteroso e generoso.Poi arrivò la guerra, caddero lebombe su Roma. Si trovò fra lemacerie diSanLorenzo a conso-larefamiglie,asoccorrereferiti,adareestremeunzioniagliamici…oggisesipasseggianellazonain-tornoaSanLorenzo tutto è rico-struito, nessuna maceria, nessunatracciaevidentediquantoaccaddein quell’ormai lontano 1943, so-lo una targa di marmo, che biso-gnapurecercare…sonocertochequello fu un momento decisivo,checambiòilsuomododiessereprete.Lasuavitafinoaquelmo-mento era stata abbastanza tran-quilla,segnatacertodalledifficol-tàdellaguerracheavevapiegatolapopolazione,messoinginocchioilPaese,maquelgiorno lacrudeltàdell’uomo contro l’uomo, la bru-talità delle bombe che avevamosquarciatocase,corpi,cuori,loin-vestìcomeunadevastazione.L’a-riairrespirabiledifumoepolvere,satura di grida disperate, pregnadell’odoreacredellaMorte,glisiinsinuòneipolmoni,nellecellule,sottolapelle,edaquelgiornononglibastòpiùfareilparroco.

Unpensierounicoedadamanti-

nopermeòilsuooperato,daquelgiorno:aiutare tutti inognimodopossibile,aldilàdellepropriefor-ze, senza posa e senza conoscerestanchezza,esefossesopraggiun-ta,relegarladentrodisé.

Compresa la devastante sensa-zione di impotenza che pervadespesso l’operatodi chi è chiama-toadaiutare,asoccorrere.Lasoli-tudinedichi,ognigiornocercadicombattereesconfiggerelasoffe-renza,lamalattia,laMorte.

Gesù aveva detto “…ero infer-mo e mi avete soccorso…”. Luidecisediaiutarechierastatochia-mato ad alleviare le sofferenzedellegenti.

Sempre in prima linea accantoaglioperatorisanitari,funomina-to vescovo e responsabile per laPastoraleSanitariaper laDiocesidiRomaeassistenteecclesiasticonazionale dell’Associazione Me-diciCattoliciItaliani.

Con modestia, generosità, maanchetenacia,raccolselavocazio-nemissionaria del suopadre spi-rituale, il Venerabile Padre Ilde-brandoGregori.Sifecepromotoreattivo delle iniziative missionariedelleSuorebenedettineRiparatri-cidelSantoVoltointrecontinenti,perlatuteladell’infanzia,perildi-rittoall’educazioneelasalvaguar-diadellaterzaetà.

Fu un sodalizio straordinarioche lo portò ad affrontare viaggispessofaticosipurdivisitare,soc-correre e confortare popolazionicolpitedallaguerraedallapover-tà,macoraggiosenella loroquo-tidianalottaperlasopravvivenza.

Dall’incontro con San Giovan-niPaoloII,nacqueunprogettoin-credibile, cheaccomunavagli in-tenti di questi due grandi uominicresciuti in realtà tanto diverse,ma martoriate entrambe dalla se-conda guerra mondiale, che dettel’avvioalPontificio Consiglio per la Pastorale degli Operatori Sani-tari:permearelapropriavocazio-neall’aiuto,conilmessaggiocri-stianopiùautentico,anchesenonèsolounaquestionecristiana,cat-tolica,mapossiedeunaaccezioneuniversale di umana carità versochiènelbisogno.

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Mettere sempre e comunque ilmalato al centro della propria at-tenzione, specialmente in quellerealtà tecnologiche più avanzatedove spesso il macchinario aiutaalla sopravvivenza, ma non potràmai sostituire un sorriso, una pa-roladiconforto,ungestodivici-nanza.

Adempiere al proprio ministe-rodioperatoresanitario,guardan-dosemprenegliocchiilpaziente,senza farsi distrarre da idoli mo-derni.Vedere in ogni malato Ge-sùsofferentesullacroce,cercandodidaresempreilpropriomassimosenzarisparmiarsimai.

Nonaveretimorediandarenei

luoghi più impervi del Mondo,poiché la Sofferenza e la Mortenon conoscono confini geografi-cienonsi fannoscrupolidicol-pire dove già Povertà e Dispera-zione hanno piagato la vita dellepersone.

Accogliere chiunque e comun-que senza riserve, nella consape-volezza della sacralità della Vitainognisuaformaedetàe,quandolascienzamedicanonpuòpiùfarenulla, che la fretta o la distrazio-nenonlascinochelaMortetrovianche la Solitudine al capezzaledell’infermo.

Ilsuomessaggioèincisoneino-stricuoriedomaniadempiremoal-

le nostre mansioni con rinnovatovigore. Siamo certi di non averloperso,madi continuare ad essereguidati,nelnostrocaducopellegri-nare terreno,comepersone,comeoperatorisanitariecomecattolici,daunanimopreziosocomeilsuo.

Noncihalasciati,èandatoallacasadiDioedèinognunodinoi,nei nostri gesti, che si permeanodiMisericordiaediCompassionecomeluicihainsegnato.

…Lui purtroppo non c’è più,nonèpiùaccantoanoiperspro-narci, guidarci, custodirci, darcicoraggio, ma le sue parole risua-nanocometuoni,lesueazioniri-fulgonocomestelle.

Una testimonianza in memoria di sua Eminenza Fiorenzo Cardinale Angelini

proF. BoniFacio Honings, o.c.d.Professore emerito di Teologia Morale della Pontificia Università Lateranense e Urbaniana, Roma.Consultore del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, Santa Sede.Membro Ordinario ad vitam della Pontificia Accademia per la Vita, Santa Sede

Mi congratulo col PontificioConsiglio per gli Operatori

Sanitarichehadecisodidedicare,nellarivistaDolentium Hominum,unospazioallafiguradelCardinalAngelini. Ringrazio il segretario,mons. Jean-Marie Mupendawa-tu che mi ha voluto coinvolgereperricordaresuaEminenzacuilaChiesa e il mondo sanitario devetanta riconoscenza. Ho avuto lagraziadiaverconosciutosuaEmi-nenza Fiorenzo Cardinal Angeli-nipiùdiquarant’annifa.Quindiimiei ricordi sono tanti, ma ne ri-levosoltantoalcunichemihannoparticolarmente colpito. Prima ditutto, la sua convinzione di esse-

reunsacerdotedelSignorealser-viziodellaChiesaedell’umanità.In questo servizio sacerdotale miha insegnato soprattutto che, perlui,ogniOspedaleeraunachiesae ogni letto era un altare. Perciò,con grande umiltà entrava negliospedali e visitava e confortavai malati. Oltre a questo suo umi-le servizio sacerdotale – di cui ilSignore si è servito per quasi 75anni– (infatti il3e il17 febbra-iocelebreremoquestoricordo),mihacolpitolasuaprofondaedacu-taintelligenzaelasuatenacevo-lontà.IlPontificioConsigliodicuièstatopresidenteneha,permoltianni, ampiamente potuto usufrui-re.Maancheisuoiimmediaticol-laboratori.Eciòmipermetteunatestimonianzaperquantoriguardail suo carattere umanitario. Tan-tevolte, insiemeasuaeccellenzamons. Redrado, il primo segreta-rioeapadreFeliceRufini, ilpri-mo sottosegretario, stavamo conluiper ascoltare le sue tante illu-minantiesperienzedagiovanesa-cerdote,maturovescovoesaggiocardinale.Allora,cicolpivanoso-prattutto i suoi rapportidigrandeamiciziacolsettevolteprimomi-

nistro e senatore ad vitam, Giu-lio Andreotti. Durante questi in-contrimolto spontanei, ed eraunaspetto del suo carattere umani-tario, ascoltava volentieri anchequalchenostrointervento.Ciòmiportaall’ultimoricordodarileva-re: la sua personale amicizia. Damoltissimianni,finoaduegiorniprimadellasuamorte,hoavutoilprivilegiodipoterandareatrovar-lo quando volevo ed ero sempreaccolto con grande benevolenza.Il più delle volte parlavamo del-le conferenze sul Volto dei Volti.Eralui,ilgrandeideatorenonso-lodelleveramentesignificativete-matiche, ma anche della preziosaiconografia, che con la massimaregolaritàerapubblicataprimadiNatale. Per terminare questa miatestimonianza posso affermareche con la morte di sua Eminen-zahoperso,enonsoloio,datan-tipuntidivista,ungrandeamico.Lasuacasaeradiventataanchelamia.Ringraziodicuorelasuacaramadre generale, sr. Maria Mauri-ziaBiancucci,perchémihadetto:padre,questaèsemprelasuacasa.Eminenza reverendissima, graziedicuoreearrivederciincielo.

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Spiritualità – umanità – carità e azione: le grandi virtù di un cammino sofferto e gioioso In ricordo del Cardinale Fiorenzo Angelini

proFessor FiLippo M. BosciaPresidente Nazionale AMCI(Associazione Medici Cattolici Italiani)

La scomparsa di una “personamoltovicinaecara”potrebbe

indurre,nelricordarla,perunec-cessivocoinvolgimentoaffettivo,adesaltarneledotieipregio,co-mesuggerisconoilatini,diparlarbene di chi ci ha preceduto: “demortuis nisi bene“. Nel caso delnostro indimenticabile CardinaleFiorenzoAngelini ciònon sive-rificainalcunmodo.

Chiunque lo abbia conosciu-to o semplicemente incontrato,non può non essere rimasto col-pitodallesuenoncomunidotidigrande uomo, vero gigante dellafede, docile, disponibile, franco,dal temperamento fermo, avolteintransigente,prelatodinotevolecultura, pronto nell’elargire con-sigli,sempreponderatiesaggi.

Hoavutolagioiaeilprivilegiodi vivergli accanto per moltissi-mi anni, dapprima come Consi-gliere,poicomeVicePresidenteeinfinecomePresidenteNazionaledell’AMCI.

Inveritàneglianniprecedentiaquestamiaesperienzadidirigen-tenazionale, avevoavuto lapia-cevoleopportunitàdicollaborarecon luidaPresidentedell’AMCIdiocesanadiBariperunprogettodisolidarietàinternazionaleinfa-vore dei bambini della Bielorus-sia, nazione colpita dalla dram-matica esplosione del reattorenuclearediChernobylnellontanoaprile1986.

Grazieallasuaoperaumanitarianel mondo, 600 bambini prove-nientidall’areadiChernobyl,tutticon patologie da contaminazionenucleare, furono accolti e ospita-ti in gruppi di 60 in Puglia, nel-la diocesi di Bari-Bitonto, nell’i-

stitutoSanGiuseppediModugnorettodalleSuoreBenedettineRi-paratricidelSantoVoltodiCristo.

L’impegnoeraquellodicurar-li con amore e competenza nel-le strutture sanitarie, cattolicheenon,diBarieprovincia,offrendoloro per 10 anni consecutivi, damaggioasettembre,unperiododirelax ed elioterapia presso acco-glienti centribalnearidellacostaadriaticaejonica.

Furonoanniimpegnativiedin-tensissimi, durante i quali, coin-volgendo enti pubblici e privati,associazioni, gruppi ecclesiali etantiamici,miprodigaicontuttelemieforzeperfarfrontealdesi-deriodelCardinalechemiracco-mandavai“suoifigli,isuoibam-bini”.

Aquesti“figlidiDio”nonman-cò proprio nulla anche perché lacollaborazione,ladisponibilità,lagenerosità, la solidarietà, la sus-sidiarietà e il sostegno illimitatodei tanti miei fedeli e cari amicidiBariediPugliafuronodavveroesemplari.Fuunperiodofeliceefecondo, tuttoravivonelcuoreenelricordoditutti,vissutoconor-gogliodall’AMCIdiBari.

Con una carica esemplare dispiritualità, di equilibrio, buonsenso, affabilità, questo impe-gnativoprogettofececrescereneisociAMCI della diocesi di Barisentimenti di fraternità, condivi-sioneecollaborazionechehannocaratterizzatotuttoillungoperio-dodellamiapresidenzadiocesa-naaBari,duranteilqualesorserodiverseassociazionifamiliariperl’accoglienza dei bimbi di Cher-nobyl, tuttora operative. DirequantoilCardinaleabbiainfluen-zatolamiamaturazioneeforma-zionenonchélacrescitadellemiepersonali motivazioni significaspaziare in innumerevoli espe-rienze,contatti,operedicoopera-zione,partecipazioneadeventidinotevolevalenzaeticaesociale.

Fucosìcheebbimododicono-scereeapprezzarelasuafermez-zanelladifesadeivaloriirrinun-ciabili, ma anche di partecipareinsieme a Lui a progetti umani-tari, in ambito internazionale, inRussia, in India, in Polonia, inCongoaButemboBeni,inLiba-no, inCostad’Avorio, inMessi-co.Ricordomoltiepisodiineditieparticolarichepuntualmentepre-vedevanolavisitaeilsostegnoastrutture di accoglienza, l’incon-tro con i poveri e gli ammalati,con leassociazionidiassistenza,maanchelavisitaaicapidiSta-to nelle loro residenze sontuose,messeadisposizioneperleudien-zeistituzionali,previsteperlade-legazionepontificiadicuifacevoparte.

IlCardinalesiconfrontavaconipotentidella terra, si interessa-vaallequestionisociali,stempe-ravaletensioni,sanavadissapori,sensibilizzava le coscienze, por-tava ovunque la voce del SantoPadre e contribuiva ad ogni svi-lupposocialeconconcreteazionidifede,speranzaecooperazioneeconomica.

Affondanelle radici solidedelvangelodellaCaritàlamissiona-rietàtestimoniatadaquestogran-deCardinaledellaChiesadiRo-ma che, con straordinaria umiltàin diverse parti del mondo, hasaputo sempre chinarsi su tan-te fragilità, su ogni “creatura fe-rita”, per curare con amore ognipiagadel suocorpo,dellamenteedell’anima,ossiaprendersicura,comeerasolitoaffermare,“dellamalattiaglobale”diognipersona.

IlCardinaleAngelini,BuonSa-maritano,sièfattoprossimoatan-te persone emarginate, scartate,promuovendo nel mondo interoun’organicapastoraledellasoffe-renza,dellasalute,dellasalvezza.

Lohafattosensibilizzandouo-mini provenienti da ogni dove,potenti e non, fragili o soli, con

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quell’amore e quello spirito cri-stianochePapaFrancescoha ri-chiestoditestimoniare,ricevendonoi medici cattolici per il 70esi-moanniversariodallafondazionedell’Associazione.

IntantisiamogratialCardina-leperavercipropostoformeinno-vativedioperativitàchecihannopermesso di raggiungere impor-tanti risultati culturali epastoralinelnostrovolontariatolaicoere-ligiosoafavoredegliinfermi.

Ho vissuto personalmente conLui esperienze bellissime e con-divisoilsuoimpegnonelricono-scere e mantenere saldo e forteil ruolo dei medici cattolici ita-liani nella Feamc e nella Fiamc,sottolineando gli scopi contenutinei rispettivi statuti, difendendocon ferma intransigenza posizio-niriguardantiilrispettodellavita,dal concepimento fino al natura-ledeclino,valorizzandol’interio-rità, tutelando le famiglie, pro-muovendorispettoperlapersonaumana, soprattutto se fragile, in-difesa,ammalata,anchesespessoinguaribilemasemprecurabile.

Egli sosteneva apertamente leposizioni dell’AMCI senza ten-tennamentieaffermavaconcon-vinzionechel’esserecattolicinonsiriduceaun’etichettaoaundi-stintivo ma richiede una profon-daelimpidatestimonianzadife-deedeivalorichecaratterizzanoilcristianesimo,tuttisolidamenteincastonati nella “C di cattolici”insitanelnostrologo.

Ci ricordava che il quotidianoimpegnodeveessereprofusosen-zafartropporumore,senzaesal-tazioni personali, senza protago-nismi e senza trionfalismi: “Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”, so-levadire!

Moltissimisonoimedici,anchegiovani,cheattrattidalsuoesem-pioaderivanoall’AMCIesiispi-ravanoallasuagrandesaggezza,allasuafedesalda,alsuoillumi-natomagisteroeallasuaprofondaspiritualità.

IlCardinaleAngelinicihasem-pre raccomandato di alimentarecon la preghiera e con spirito diabnegazione ogni nostra azione,dioperareconcoerenteonestàin-tellettuale, di testimoniare senzaostentazione,peresseresaleolie-vitofralagente.

Umanità, spiritualità, carità eazione sono state le sue grandivirtù.

La sua vita, pur carica di dif-ficoltàedisofferenze,èstatauninnoalladignitàeall’inviolabili-tàdellapersonaconilsuograndeimpegnonelfar bene il bene.

Perben30anninell’AMCI,vi-vendoafiancodelCardinaleFio-renzo Angelini, assistente eccle-siasticoAMCI(dal1959al1998),abbiamoapprofonditoaspettiatti-nenti alla teologia, alla pastoralesanitaria,allaspiritualità,allapsi-cologia,allasociologia.

Abbiamovissuto conLui quellungo periodo di storia contem-poranea nel quale sono emersi igrandi problemi bioetici di cuiancora oggi si discute: aborto,clonazione, eutanasia, morte ce-rebrale, trapianti, stato vegetati-vo, testamento di vita, brevetta-bilitàbiologica,utilizzodicellulestaminali, di gameti eterologhiper fecondazioni assistite, anchecon trasferimenti in uteri surro-gati.Siamoinun’epoca incuisitentadi cancellare l’obiezionedicoscienza; emergono importantinormative sull’etica dei trapian-ti,mentre la riproduzioneumanaassistitaapre infiniteepolimorfequestionisulleteoriedelGender,che determinano profonde incer-tezze sull’essere famiglia, sullaveritàdellapaternità,maternitàesulsensodellagenitorialità.

In questo lungo periodo carat-terizzato da metodiche innova-tive di una medicina fortementetecnologizzata, ilCardinalecihasempreinvitatiariscoprireilno-stro ruolo e ad insegnare ai gio-vanimediciatutelareesostenerelavitainognisuafaseconazioniconcrete,avivereilvangelodel-lacuraedellamisericordia,apor-si alla sequela di Cristo medico,dando spazio alla parola di Dioper il benessere dell’uomo. Eglihaispiratola“Cartadegliopera-tori sanitari”, inaugurando nellapastorale sanitaria la stagione diunavera epropria “artepedago-gica” che conduce alla contem-plazionedelvoltodiCristorifles-soinogniuomo,soprattuttoinchisoffre. La Carta degli operatorisanitari restaoggiundocumentochecontempla“l’incommensura-bile dignità dell’essere umano ela sua natura trascendente, natu-

rachefedeeragionericonosconocomeassolutamenteinviolabile”.

A noi medici cattolici qualegrandeereditàcilascia!

Perchélanostramissionefossepiùfeconda,ilCardinalehatrac-ciato delle linee guida da segui-re:preghiera,abnegazione,disin-teresse per il carrierismo, umiltàintellettuale, apertura fiduciosaversoglialtri,compassioneecon-divisione.

Oggi, in aperto contrasto conderive disumanizzanti, possiamosostenere che malattia, dolore esofferenza non manifestano l‘as-senzadiDionellastoriadell‘uo-mo, ma viceversa esprimono lasua piena condivisione e assun-zione della nostra fragile condi-zione. Sin da giovane sacerdote,il CardinaleAngelini ha avuto ilmeritodisapercogliereisegnideitempi,rispondendoconprontezzae competenza alle nuove istanzeche si presentavano.Ancora po-co conosciuto, accompagnò nel-lestradediRomaferitaPapaPioXII, la cui veste bianca fu mac-chiatadisangue,esindaallorasiimpegnò, inmodototalizzante,atrasmetterequelpatrimoniodife-deedivitaereditatodagliaposto-liemartiriPietroePaolo.

Proprionegli annidello scom-piglio sociale, cooperando conPapaPioXII,lasuapassionesa-cerdotalesirivolseagliammalati,aipoveri,aifedelilaici,aimedici,agli operatori sanitari, cercandodi riorganizzare l’assistenza nel-la città di Roma, devastata dallaguerra, ricomponendo gruppi dipreghiera,maancheaggregazionidi uomini e donnedi ogni etnia,di cristiani fortemente impegnatinellasocietàper laconquistadeidirittiumaniecivili.

Da sacerdote, da vescovo, daCardinale ha sempre insegnato atutti l’alto valore del messaggiocristiano,cherichiedeilmassimoimpegno nel rimuovere le causeche determinano l‘esclusione el‘urgenza di partecipare a pienotitolo alla vita politica e socialedelPaese.

L’azione pedagogica rivoltaai medici cattolici in più di cin-quant’annidiappassionataattivitàformativaèstatadaluivissutaco-me preciso dovere, suscitando intante generazioni di giovani me-dici la capacità di discernere tra

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ciòcheèessenzialeeciòchenonloè.Hacolmatodispiritonuovostudenti,medici,professorieper-sonale paramedico perché sapes-serocogliere con sensibilitàognipalpitodisperanza,difede,dien-tusiasmo.Lasuatotalededizioneèoggiildonopiùpreziosochecipotesselasciare,avendocichiama-tiallapienezzadellavitacristianaeallaperfezionedellacarità.

RingraziandoilSignore,siamooggi in grado di dare alla nostrasocietàunvoltopiùumano,con-formeall’immaginediCristoSal-vatore e in tutto obbedienti allavolontàdelPadre.

La vita del Cardinale, limpi-damente e solidamente intrec-ciata con la vita della Chiesa edell’AMCI,èstataesaràsempremodellodiriferimentoperl’inte-roassociazionismonazionale.

Haprocuratoonoriecredibilitàallanostraassociazioneincamponazionale ed internazionale, pro-muovendo,sostenendoeincorag-giandounnostrosocio,giàsegre-tario nazionale, alla guida dellafederazionemondiale.

Estremamentemeritevolediat-tenzioneèilvolume“Lamiastra-da”,editodaRizzoli,incuideli-neaconchiarezzalesuecapacitàdecisionali, la sua pazienza, maanche la sua costruttiva impa-zienza,lasuacompletaedisinte-ressatagenerosità, la sua forza ecaparbietàripostainognisuoin-terventopurinepocheesituazio-nidifficili.

Dotatodigrande forzafisicaemorale si avventurava per i sen-

tieri complessi e ardui dell’apo-stolatomissionarionelmondo,inRussia, India, Romania, Congo,Filippine,mettendoadisposizio-ne ogni suo avere, ogni ricordopersonale,ognisuacrocepettora-le,ognisuoorologio,doni,dipin-ti,sculturediprestigiosipittorieartisti: sono stato testimoneocu-laredella suapiù completa edi-sinteressatagenerosità.

HaservitolaChiesaeiromanipontefici, donando loro massimacooperazione e fedeltà: ha infat-ti collaborato con ben otto papi,daPioXIaPioXII,daGiovan-niXXIIIaPaoloVI,daGiovan-niPaoloIaGiovanniPaoloII,daBenedetto XVI a Francesco, in-tessendo uno stretto rapporto tralaicatoegerarchie,mediandotal-voltadivergenzeculturaliedottri-nali.

Inluiilpensare,ilvolere,l’agi-re, il sentire hanno operato all’u-nisono in armonia permanente,orientataacostruirelegamiimpen-sabili,fontidigrandericchezza.

Il suo pensiero è stato semprerivolto a Dio, per cui ogni suaazione, guidata da scienza e sa-pienza, è stata indirizzata versotuttiifragili,consideratifiglipri-vilegiatidiDio.

Ha effettuato studi contempla-tivisulvoltodiCristo,compostodaunamiriadeditesseremusiveraffiguranti l’interaumanità,finoaduna“reductioadunum“.

Uno dei suoi scopi è statoquello di rafforzare la strutturadell’AMCI per immetterla nellasocietà italiana in continuo fer-

mentopolitico,inunmomentoincuisiandavaaffievolendol’asso-ciazionismo,perilsorgeredinuo-veprospettivedelineatedalCon-cilioVaticanoII.Hainfusonuovalinfa nella società italiana e inparticolarenell’AMCI,perchésa-pessecogliereinpienezzalospi-ritoconciliareedecumenico.

Mossodalsincerodesideriodioffrire un contributo leale e di-sinteressato all’unità delle for-ze cattoliche, intrecciava positi-virapporticonipoliticinelforteconvincimentocheicattolicipo-tesseroindividuareil lorocampod’interventoperrinnovarelavitafamiliare, professionale, sociale,politicadelPaese.

Eglihatenutoaltadavantianoiunaprospettivaessenzialedivitaschietta, sensibile, priva di egoi-smo.Personalmente,avendoavu-to il privilegio di essergli statomoltovicino,devomoltoaluidiciòcheoggisono.

Tuttiinsiemenoimedicicatto-lici,nell’esprimerelanostramas-simagratitudinealCardinale,cer-ti della Resurrezione, riteniamoche il Signore lo abbia accoltotra lesuebracciamisericordiose,concedendogliilpremiodellavi-taeterna,comecihapromessoesileggenelbranodiMatteo,Cap.XXV.

Ora il testimoneènellenostremaniperchéciascunodinoisap-piavivereconfedeltàecoerenzailmessaggioevangelicoacuiEglisièispiratoinvitaemantengavi-va la fiaccola della carità, dellasperanza,dellafortezza.

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VIII Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio

per gli Operatori Sanitariin occasione del

XXX Anniversario della Lettera Apostolica

Salvifici doloris

«Far del bene con la sofferenza e far del bene a chi soffre»

(Salvifici doloris, 30)

24-25-26 marzo 2014Città del Vaticano

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Discorso del Santo Padre FrancescoSALA CLEMEntInA, LunEDì, 24 MARZO 2014

Cari fratelli e sorelle,

vidoilbenvenutoinoccasionedellavostraSessionePlenaria,eringrazioMons.Zimowskiperlesueparole.AciascunodivoivalariconoscenzadelVescovodiRomaperl’impegnochepone-teversotantifratelliesorellecheportanoilpesodellamalattia,delladisabilità,diun’anzianitàdifficile.

IlvostrolavorodiquestigiorniprendespuntodaquantoilbeatoGiovanniPaoloII,trent’anniorsono,affermavacircalasofferenzanellaLetteraapostolicaSalvifici doloris:«Faredelbeneconlasofferenzaefaredelbeneachisoffre»(n.30).Questeparoleeglilehavissute,lehatestimoniateinmanieraesemplare.Ilsuoèstatounmagisterovivente,cheilPopolodiDioharicambiatocontantoaffettoetantavenerazione,riconoscendocheDioeraconlui.

Èvero,infatti,cheanchenellasofferenzanessunoèmaisolo,perchéDionelsuoamoremiseri-cordiosoperl’uomoeperilmondoabbracciaanchelesituazionipiùdisumane,nellequalil’imma-ginedelCreatorepresenteinognipersonaappareoffuscataosfigurata.CosìèstatoperGesùnellasuaPassione.InLuiognidoloreumano,ogniangoscia,ognipatimentoèstatoassuntoperamore,perlapuravolontàdiessercivicino,diessereconnoi.Equi,nellaPassionediGesù,c’èlapiùgrandescuolaperchiunquevogliadedicarsialserviziodeifratellimalatiesofferenti.

L’esperienzadellacondivisionefraternaconchisoffreciapreallaverabellezzadellavitaumana,checomprendelasuafragilità.Nellacustodiaenellapromozionedellavita,inqualunquestadioecondizionesitrovi,possiamoriconoscereladignitàeilvalorediognisingoloessereumano,dalconcepimentofinoallamorte.

DomanicelebreremolaSolennitàdell’AnnunciazionedelSignore.«Adaccogliere“laVita”anomedituttieavantaggiodituttièstataMaria,laVergineMadre,laqualehaquindilegamiper-sonalistrettissimiconilVangelo della vita»(GiovanniPaoloII,Lett.enc.Evangelium vitae,102).Mariahaoffertolapropriaesistenza,hamessotuttasestessaadisposizionedellavolontàdiDio,diventando“luogo”dellasuapresenza,“luogo”incuidimorailFigliodiDio.

Cariamici,nelquotidianosvolgimentodelnostroservizio,teniamosemprepresentelacarnediCristopresenteneipoveri,neisofferenti,neibambini,ancheindesiderati,nellepersoneconhandi-capfisiciopsichici,neglianziani.

Perquestoinvocosuciascunodivoi,sututtelepersoneammalateesofferenticonlelorofami-glie,comesututticolorocheseneprendonocura,lamaternaprotezionediMaria,Salus infirmo-rum,affinchéilluminilavostrariflessioneelavostraazionenell’operadelladifesaedellapromo-zionedellavitaenellapastoraledellasalute.IlSignorevibenedica.

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Cronaca

«Far del bene con la sofferen-za e far del bene a chi sof-

fre»:questeparoledelSantoPapaGiovanniPaoloII,trattedallasuaLetteraApostolicaSalvifici dolo-ris(n.30)sonodiventateiltemacentrale della VIII Sessione Ple-nariadelPontificioConsigliopergliOperatoriSanitari,svoltasidal24 al 26 marzo 2014 nell’AulaMagnadelPalazzoSanPioX.

L’AssembleaPlenariasièaper-tacon lacelebrazionedellaSan-ta Messa nelle grotte della Basi-licaVaticanapressol’AltaredellaTomba di San Pietro, presiedutadal Cardinale Pietro Parolin, Se-gretariodiStato,cheanomedelSanto Padre Francesco ha rin-graziatoipartecipantiperlaloropresenza e l’impegno quotidianoa favore dei malati, dei disabi-liedeisofferenti,significandoinparticolarequantoimportantesia,non solo la professionalità deglioperatorisanitari,maanchel’as-sistenza religiosa e spirituale ac-cantoall’infermo.

La Sessione anti-meridiana dilunedì24marzoèstata introdot-ta dal Presidente del PontificioConsiglio con un’ampia Presen-tazione delle attività svolte dalDicastero negli anni 2009-2014.Citando l’art. 152 della Costitu-zioneapostolicaPastor BonusdiGiovanni Paolo II, l’Arcivesco-voZimowskiha sottolineatocheilPontificioConsiglio«manifestala sollecitudine della Chiesa pergli infermi aiutando coloro chesvolgonoilservizioversoimalatiesofferenti,affinché l’apostolatodellamisericordia,acuiattendo-no, risponda sempre meglio al-lenuoveesigenze»,proseguendopoi con l’esposizione delle mol-teplici azioni sviluppate dal Di-castero, associando ciascuna adunspecificocompitoindicatoneiquattroparagrafidell’art.153del-laCostituzione.

DopoquestaRelazione, i par-tecipanti alla Sessione PlenariasisonorecatialPalazzoAposto-lico dove sono stati ricevuti inUdienzadaPapaFrancesco.Do-poilbrevesalutodelPresidente

del Dicastero, il Santo Padre haespresso la sua gratitudine ver-so tutti coloro che si prendonocura dei malati e dei sofferenti:«Aciascunodivoi–hadetto–va la riconoscenza del Vescovodi Roma per l’impegno che po-neteverso tanti fratelli e sorelleche portano il peso della malat-tia, della disabilità, di un’anzia-nitàdifficile».RiferendosipoialtitolodellaSessionePlenariahasottolineato:«Ilvostrolavorodiquesti giorni prende spunto daquanto il beato Giovanni PaoloII, trent’anni or sono, afferma-va circa la sofferenza nella Let-tera apostolica Salvifici doloris:“Fardelbeneconlasofferenzaefardelbeneachisoffre”(n.30).Queste parole egli le ha vissu-te, leha testimoniate inmanieraesemplare.Ilsuoèstatounmagi-steroviventecheilPopolodiDioharicambiatocontantoaffettoetanta venerazione, riconoscendocheDioeraconlui».

IlavoriinAulasonoripresinelpomeriggio con una discussionesullaRelazionedell’ArcivescovoZygmuntZimowskiespostanellamattinata. I Membri e i Consul-torihannoapprezzatol’ampiezzadell’operatodelPontificioConsi-glionell’ultimoquinquennio,va-lutando positivamente, in parti-colare, i due Convegni di naturapastorale e scientifica che si ce-lebrano rispettivamente nei mesidinovembreedimaggio.È sta-ta inoltre segnalata la necessitàdiunosforzopiùgrandedapartedelDicastero, inordineallapro-mozionedelleAssociazionicatto-liche degli operatori sanitari chestentanoadattirarenuovimembriinparticolareigiovani.

L’ultimo Intervento della ric-ca giornata è stato su: «La Fon-dazione “Il Buon Samaritano” - Attività e Progetti» svolto dalSegretario del Dicastero, Mons.Jean-Marie Mupendawatu, che èanche Delegato per la Fondazio-ne. Fra i progetti più importantidellaFondazionesonostati indi-cati:lottaall’HIV/AIDS–Proget-tomodelloinTanzania;Network

fraleFacoltàdiMedicinadisetteUniversitàCattolichedell’Africa;lottaallamalaria,lottaallacecità,donazione dei farmaci, centraledel farmaco, educazione alimen-tareperbambinieborsedistudiopersacerdoti,religioseelaici.

La Sessione anti-meridianadel secondo giorno, il 25 mar-zo, è stata preceduta dalla SantaMessa in occasione della Festadell’Annunciazione,nellaChiesadiSantoSpiritoinSassia,presie-duta dall’Arcivescovo Zimowskie concelebrata da tutti i vescovieisacerdotipartecipantiallaPle-naria. Il Presidente del Dicaste-ro ha tenuto l’omelia dal titolo:«Dall’incontro con Dio vivente al cammino verso l’uomo bisognoso e sofferente. Il “trittico” di Ma-ria, Madre della vita».

Ad introdurre i lavori dellagiornata è stato Mons. Jean-Ma-rieMupendawatuchehaespostoiltema:«Istituzione ed attuazione delle Giornate Mondiali del Ma-lato. Stato dell’arte e prospettiva della solenne Giornata Mondia-le del Malato nella terra Santa, 2016». Nella Relazione è statoricordato il documento istitutivodellaGiornataMondialedelMa-latodiGiovanniPaoloIIeinse-guitosonostateriassuntetutteleedizioni della Giornata dal 1993al2014.L’ultimapartedell’Inter-vento il Segretario l’ha dedicataallapresentazionedellaprossimaGiornata a livello continentale,cheavràluogoaNazarethinTer-raSantacercandodicoinvolgerein modo speciale tutti i Respon-sabili per lapastoraledella salu-te delle Chiese locali in MedioOriente.

Sempre ilSegretariodelDica-stero,dopounbrevefeedbackre-lativoalsuoprimointervento,hacontinuato con un secondo temadella Sessione: «Il Comitato In-ternazionale delle Istituzioni Sa-nitarie Cattoliche (CIISAC): ge-nesi e prospettive».Sitrattadiunorganismo nuovo che ha sostitu-ito quello denominato AISAC(AssociazioneInternazionaledel-le Strutture Sanitarie Cattoliche)

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cheilPontificioConsigliosostie-neepromuoveconloscopodiat-tuareunanuovaevangelizzazionedellestruttureospedaliere.

Nella Sessione pomeridianail Rev. P.Augusto Chendi, M.I.,Sotto-Segretario del Dicastero,ha illustrato quanto è stato ope-rato in ordine alla revisione eall’aggiornamento della Carta degli Operatori Sanitari, pubbli-cataoriginariamentenel1994.Inparticolare,ilSotto-Segretariohapresentatoneldettaglio l’iter in-trapresodalGruppodiStudiodalgiugno 2010, indicando le inte-grazionielemodificheapportatealtestooriginarioallalucedell’a-vanzamento delle scienze bio-medicheedelleloroapplicazioni,dei pronunciamenti magisterialispecifici,intervenutidopoil1995durante i Pontificati, rispettiva-mentediSanGiovanniPaoloII,diBenedettoXVIediPapaFran-cesco, nonché dei nuovi aspetti

(politico-legislativi,politico-eco-nomici),checoinvolgonoilmon-do sanitario. Durante il dibattitoseguitoallapresentazione,èsta-to significato, in specie, che laCartanonintendeessereesausti-vadituttiiproblemiedelleque-stionichesiimpongononell’am-bitodellasaluteedellamalattia,quasi dovesse essere un “pron-tuario etico”, ma intende offrirelinee-guidanelgiudiziomoraleilpiùpossibilechiarepersingoliepiùevidentiproblemietici,chesidevono affrontare nell’eserciziodellediversefigureprofessionalidelmondodellasaluteingenere,e laddove,delresto, talirispostegodono di un consenso raggiun-todalladottrinaedalMagisterodellaChiesa.

L’ultima Sessione dell’As-semblea, mercoledì 26 marzo,è stata avviata dall’Arcivesco-vo Zygmunt Zimowski con unaPresentazioneriguardante ipros-

simi progetti del Dicastero e piùprecisamente: la pubblicazionedell’Index delle Istituzioni Sani-tarieCattolichechepresenti l’at-tuale situazione della sanità cat-tolica nel mondo, la ConferenzaInternazionale sull’Autismo (20-22Novembre2014),propostedi‘temi’per leprossimeConferen-ze Internazionali, Istituzione del“Premio internazionale Pio XIIperlaterapiadeldolore”perimi-gliori contributiprodottidaigio-vaniRicercatori.

Chiudendo i Lavori della VIIISessione Plenaria, il PresidentedelDicasterohaavanzatolapro-postadiprepararelabozzadiunDocumento pontificio per il 30°anniversario della Lettera Apo-stolicaSalvifici Doloris.Lelineegenerali di tale documento so-nostatepresentatedaS.E.Mons.SergioPintor,VescovoemeritodiOzieri(Italia),Consultoredelno-stroPontificioConsiglio.

Omelia del Segretario di Stato Cardinal Parolin24 MARZO 2014

Eminenze, cari confratelli Ve-scovi eSacerdoti, cari fratel-

liesorelle,sonolietodicelebrareconvoiquestaSantaMessa, cheapre l’ottava Assemblea Plena-ria del Pontificio Consiglio pergliOperatoriSanitari, istituzionedellaSantaSedechiamataamani-festarelasollecitudinedellaChie-sa verso quanti soffrono e versocolorocheseneprendonocura.IltemadiquestovostroincontroloavetetrattodallaLetteraapostoli-caSalvifici dolorisdelbeatoGio-vanniPaolo II, a trent’annidallasuapromulgazione:«Faredelbe-neconlasofferenzae…faredelbeneachisoffre»(n.30).Essofarisaltarelaforzadell’evangelizza-zione,cheprogredisceanchegra-zieacolorochevivonoinprima

persona la sofferenza, e a coloroche,con la loroprofessionalitàepremura, assistono con carità gliinfermi.

La Chiesa ha sempre conside-ratoilservizioagliammalatieaisofferenti come parte integrantedella missione affidatale da Ge-sù,diannunciareilRegnodiDio(cfr Lc 9,2).Al riguardo, il San-to Padre, nell’Esortazione apo-stolicaEvangelii gaudium, affer-ma:«Gesù, l’evangelizzatorepereccellenza e il Vangelo in per-sona, si identifica specialmentecon i più piccoli (cfr Mt 25,40).Questociricordachetuttinoicri-stianisiamochiamatiaprendercicura dei più fragili della Terra»(n. 209). Pertanto, lo sguardo dipredilezionedeidiscepolidiGe-

sù non può non indirizzarsi agliemarginati,nelleperiferiefisicheedesistenzialidelmondo.

Questa missione, tuttavia, puòessereoffuscatadaombre,dade-bolezzeedastanchezze,chesia-mo chiamati a superare median-te una chiara testimonianza e uncammino personale e comunita-rio di conversione, specialmentein questo tempo quaresimale digrazia. Come ci ha ricordato laprima Lettura con l’esempio diNaamanilSiro,noi,coscientideinostri limiti e delle nostre debo-lezze, sentiamo il bisogno di es-seresanati,purificati,esappiamocheperquestodobbiamoaffidar-ciaDio;maperchéciòavvengaoccorrechescendiamodainostripiedistalli,ciabbassiamoeci la-

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sciamo raggiungere dalla graziadell’umiltàdiCristo,ilqualesièfattopoveroperarricchirciconlasuapovertà.

Solo a partire da questa espe-rienza dell’Amore che promanadalla Croce e della Risurrezionedel Signore possiamo poi volge-re lo sguardo verso gli altri, ri-conoscendoli nella loro dignitàdipersone, inparticolarequandosoffrono, come ci ricorda il Pa-pa Francesco nel suo Messaggioper questa Quaresima: «Noi cri-stiani – dice – siamo chiamati aguardare le miserie dei fratelli,a toccarle, a farcene carico e adoperare concretamente per alle-viarle. La miseria non coincideconlapovertà;lamiseriaèlapo-vertàsenzafiducia,senzasolida-rietà,senzasperanza.Difronteaquesta miseria la Chiesa offre ilsuoservizio,lasuadiakonia,perandareincontroaibisogniegua-rire queste piaghe che deturpanoilvoltodell’umanità.Neipoveri,negli ammalati e sofferenti,ene-gliultiminoivediamoilvoltodiCristo».

IlVangelo che abbiamo ascol-tato, con la figura paradigmaticadelBuonSamaritano,ci facom-prendere l’infinito amore di Dioversoogniessereumano,special-mentequandoècolpitodallama-lattiaedaldolore,eciindicaqua-le debba essere l’atteggiamentodiciascunodinoiversoilprossi-mo.«Noncièlecito“passareol-tre”conindifferenza,maoccorre“fermarsi”. Buon Samaritano èogni uomo che si ferma accantoallasofferenzadiunaltrouomo,qualunqueessasia.Quelfermarsichenonsignificacuriosità,madi-

sponibilità»(Giovanni Paolo II,Lett.ap.Salvifici doloris,28).

Glioperatorisanitarisonochia-matia farsiprossimiagliamma-lati,cercandosemprediaffianca-relapremuraallaprofessionalità.ÈciòcheSanCamillode’Lellischiedevaaisuoireligiosiconl’e-spressione «più cuore in quellemani!».Ilbinomioprofessionali-tà e carità si addice a tutti colo-rochesiaccostanoallesofferen-ze altrui, riconoscendo nel voltodiognipersonailineamentidiunfratelloediunasorellae,infon-do,diCristostesso.

La parabola evangelica indicaanche la via per una civiltà au-tenticamente umana, che oggi siconfrontaesiscontraconmodel-li culturali improntati al succes-so,all’efficienzaealladimensio-neprivatisticadellavita.Risulta,infatti,quantomaiattualeciòchePapa Benedetto XVI affermanell’EnciclicaSpe salvi:«Lami-suradell’umanitàsideterminaes-senzialmentenel rapporto con lasofferenzaecol sofferente.Que-stovaleperilsingolocomeperlasocietà.Unasocietàchenonrie-sceadaccettareisofferentienonè capace di contribuire mediantelacompassioneafarsìchelasof-ferenzavengacondivisaeportataancheinteriormenteèunasocietàcrudeleedisumana»(n.38).

In questa prospettiva si poneil servizio del Pontificio Consi-glioperlaPastoraledellaSalute,alqualeva il ringraziamentoperl’operasvoltaanomeeperman-datodelSantoPadre. Ilmio rin-graziamento va anche a tutti glioperatorisanitari,lefamiglieedivolontari,perilpreziososervizio

offertonell’alleviarelesofferenzedelprossimo.

Nel corso dei secoli sono sor-te molteplici Istituzioni cattoli-che, religiose e laiche, impegna-tenellapastoraledegli infermietante altre organizzazioni di me-dici cattolici, associazioni di in-fermieri,difarmacisti,divolonta-ri,organismidiocesani,nazionalieinternazionaliperrispondereaiproblemi della medicina e del-la salute. Il compito affidato dalbeatoGiovanniPaoloIIalvostroDicasteroconsistenelcoordinarequesterealtàcomplesse,favoren-dounacostanteformazioneetico-religiosa,anchedifronteainuoviscenaripropostidallescienzebio-mediche.

L’Assemblea Plenaria costitu-isce l’occasionepropiziaperunaverificadellavorosvoltoeperunconfrontosucomelaChiesapos-samegliorisponderealsuocom-pitodievangelizzazionenelcam-podellasalute.

Avoitutti,carifratelliesorel-le, augurodi essere animati dal-lo stesso spirito di Cristo, BuonSamaritano.Affidoquesta inten-zione all’intercessione di Maria,Salus infirmorum, a tutti i Santie Sante della carità, che costel-lano lastoriadellaChiesa,edelbeato Giovanni Paolo II. La suatestimonianza, soprattutto negliultimi anni, quando sperimentònella sua carne il peso e la fati-cadell’infermità, sia sempreperilvostroDicasteroepertuttimo-nito e incitamentoa fare il beneverso chi soffre e a dimostrareche si può compiere il bene an-chemediantelapropriasofferen-za.Amen.

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Dall’incontro con Dio vivente al cammino verso l’uomo bisognoso e sofferente. Il “trittico” di Maria, Madre della vitaOMELIA DI S.E. MOnS. ZyGMunt ZIMOwSkI, PRESIDEntE DEL POntIFICIO COnSIGLIO PER GLI OPERAtORI SAnItARI MARtEDì, 25 MARZO 2014, CHIESA DI SAntO SPIRItO In SASSIA

EccellenzeReverendissime, il-lustri Membri e Consultori

del Pontificio Consiglio per gliOperatori Sanitari (per la Pasto-raledellaSalute),abbiamoappe-naascoltatoilbranodelVangelodiLuca(Lc1,26-38)chedescriveil mistero della solennità che vi-viamooggi: l’AnnunciazionedelSignore. Ecco, cari fratelli e so-relle,allagiovanedonnadiNaza-retharrivailMessaggerodiDio,l’Arcangelo Gabriele, che le an-nunziaunanotiziatravolgenteedinaspettata: “Rallegrati, piena di grazia: ilSignoreèconte”,dicel’ArcangeloaMariacheloascol-ta,sicuramenteallibitaesbalordi-ta,masubitoprontaarisponderealla sua chiamata (…). “Non te-mere, Maria, perché hai trovatograziapressoDio.Edecco,con-cepiraiunfiglio,lodaraiallaluceelochiameraiGesù.SaràgrandeeverràchiamatoFigliodell’Altis-simo;ilSignoreDioglidaràiltro-nodiDavidesuopadreeregneràpersempresullacasadiGiacob-bee il suoregnononavràfine”.Maria, fiduciosa nella volontà diDio,dopoildialogoconl’Arcan-gelo,risponde:“EccolaservadelSignore:avvengapermesecondolatuaparola”(Lc 1,36).

Carifratelliesorelle,cometut-tisappiamo,laSolennitàodiernaè importantissima per la nostrafede!Dioentradirettamentenel-lastoriaumana.Èproprioquella“pienezzadel tempo”dicuipar-lasanPaolonellaLetteraaiGala-ti(Gal4,4):Dioassumelacarneumana,diventaunodinoi.Anchese tangibilmente si farà vederealmomentodelSantoNatale, inrealtàl’attodecisivoperlanostrasalvezzacompiutadaGesùCristocominciagiàdalmomentoincuiEgli viene concepito nel grembo

di Maria e questo accade graziealla sua disponibilità ed alla suacollaborazione con la grazia di-vina.Proprioperquesto ilBeatoGiovanniPaoloII,nell’EnciclicaRedemptoris Mater, ha sottoline-ato l’eccezionalità di quel mo-mento, unico nella storia dellasalvezzaedell’umanità.Hascrit-to ilPapa:“Mariavienedefiniti-vamenteintrodottanelmisterodiCristo mediante questo evento:l’annunciazionedell’angelo.Essosi verifica a Nazareth, in precisecircostanzedella storiad’Israele,ilpopoloprimodestinatariodellepromessediDio”(RM8).

Viviamo allora oggi il misterodell’incarnazionedelFigliodiDiocheassumelacondizioneumana.“Egli – come scrive l’Aposto-lodellegenti–puressendonellacondizionediDio,nonritenneunprivilegio l’essere come Dio, masvuotò se stesso, assumendo unacondizione di servo, diventandosimile agli uomini. Riconosciu-to come uomo dall’aspetto, umi-liòsestesso,facendosiobbedien-tefinoallamorteeadunamortedicroce”(Fil2,6-8).L’annuncia-zione significa, infatti, l’ingressodiDionellastoriaumana,maan-che il suoabbassamentoe la suaumiliazione.Ecco,ilFigliodiDioche–possiamodire – avevago-dutodella felicitàceleste,prendesudiséilcorpodiunuomo,diunpiccolobambino,silasciaperfino“chiudere”nelgrembodiunacre-atura, anche se santa e liberadalpeccato originale. Ecco l’umiltàdiDio,chesiesprimenell’obbe-dienzaneiconfrontidiMariachedaquelmomentodivennesuaMa-dreedallaqualeEgli,puressendoDio, doveva essere, appunto, ub-bidiente.Vogliamoalloraoggirin-graziare ilPadrechehamandato

ilsuoFiglioperchédivenisseno-stroFratelloeRedentore.QuestomisterodimostraanchelafiduciacheDioharipostanellaMadonnaSantissima!

Lasolennitàodiernacifacapirequantograndesial’amorediDioperl’umanità:Eglinonsolocihacreato,nonsolosiprendecuradinoi“dalontano”,dalcielo,maen-traproprionellanostravita.

ComehaaffermatoPapaBene-dettoXVI:“Nellacrisiattualecheinteressanonsolol’economia,mavari settori della società, l’Incar-nazionedelFigliodiDiocidicequantol’uomosiaimportanteperDioeDioperl’uomo.SenzaDiol’uomofinisceperfarprevalereilproprio egoismo sulla solidarietàesull’amore,lecosematerialisuivalori, l’avere sull’essere. Biso-gnaritornareaDioperchél’uomoritorni ad essere uomo. Con Dioanche nei momenti difficili, dicrisi,nonvienemenol’orizzontedella speranza: l’Incarnazione cidicechenonsiamomaisoli,Dioèentratonellanostraumanitàeciaccompagna”(OmeliaaLoreto,4ottobre2012).

Dobbiamosottolineare,carissi-mi fratelli e sorelle, come il mi-stero dell’incarnazione fu possi-bilegrazieaquesto“sì”diMaria,grazieallasuapienadisponibilitàallarealizzazionedellavolontàdiDio. “Eccomi, sono la Serva delSignore: avvenga in me secon-do la tuaparola” (Lc 1,36)eco-me la festa odierna deve essereanche l’occasione per esprimerelanostrariconoscenzaallaBeataVergineMariacheèdivenutaMa-drediDioeMadrenostra.Èsta-taproprioLeiarenderepossibileilpianodisalvezzaintrapresodaDio. Il Beato Giovanni Paolo IIhascrittoancora:“Mariaè«piena

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di grazia», perché l’incarnazionedelVerbo,l’unioneipostaticadelFigliodiDioconlanaturaumana,sirealizzaesicompieproprioinlei”(RM9).

Tuttavia, va anche detto chel’annuncio che l’Arcangelo Ga-briele rivolgeaMariaèsolo l’i-nizio della sua missione, anchese è fondamentale per l’ulterio-re svolgimento della storia dellasalvezza. Infatti l’incontro conil Messaggero di Dio sollecitaMariaauscire,uscireperincon-trare un’altra persona. Come ciracconta san Luca, Maria, appe-na appreso dall’Arcangelo (cfr.Lc 1,36)chelacuginaElisabettaaspettaunfigliopuressendogiàinetàavanzata,sirecaimmedia-tamente a visitarla. Va nella cit-tà che, secondo gli studiosi, sa-rebbe l’odierna Ain-Karim, nontroppo lontanadaGerusalemme,maabbastanzadistantedaNaza-reth. Per Maria però la distanzanonè importante.Ciò che contaè il desiderio di incontrare coleidellaquale leavevaparlato l’ar-cangelo.Èinteressantenotareco-me la Madonna dopo l’incontroconl’arcangelo,dopoaverecioèaccettato il mistero dell’incarna-zione,nonvadaal tempiooallasinagogaperringraziareilSigno-re del dono ricevuto, ma vogliacondividereconElisabettalagio-iadell’incontrodella realtàdivi-naconquellaumana,quasiavo-lerportarel’annuncioall’esterno.Maria,dopoilsalutoeilrecipro-co entusiasmo nel ritrovarsi conlacugina,pronuncial’innochia-matoMagnificat,cheèunveroeproprioattodi lodeediesultan-zaversoDio.Cosìpossiamoarri-vareaparlarediuncertotrittico:l’incontrodiMariaconDio–an-nunciazione;l’incontrodiMariaconun’altrapersona–visitazio-ne;l’esultanzadell’animanelSi-gnore–adorazione.

Cari fratelli e sorelle, MariaSantissima vuole pertanto inse-gnarci oggi che l’incontro quo-tidianoconDiodevespingerciacercare ilprossimo,auscire dal-lanostracasaallaricercadichisitrovainqualsiasinecessità,comefeceMariaandandodaElisabettaperaiutarla,per starlevicinonelmomentodellagravidanza(tantopiùcheElisabettanoneragiova-nissima!), per servire la vita na-

scente.Sicuramentequestogestocostò a Maria tanta fatica. Sicu-ramente sarebbe stato più facilee comodo restare a casa. Ma el-laèpiena di grazia, percuivuolecondividerequestagraziaegioiaconglialtri.Lofasiaconleparo-le,siacongesticoncretidicarità.Ecco quello che dobbiamo oggiimpararedaMaria:prima incon-trare sinceramente Dio, unirsi aGesùtramitelapreghiera,isacra-menti, in modo particolare l’Eu-caristiaperpoiportarLoaglialtri.Facendo così, diventiamo veri epropriapostolidiCristoemettia-moinpraticalesueparole: “Gra-tuitamenteavetericevuto,gratui-tamentedate!”(Mt 10,8).Sidiceche ilBeatoOzanam,dopoogniSantaMessaallaqualeavevapar-tecipato,visitavagliammalati.Lafede va crescendo in noi e portaalla carità quando la condividia-mocon gli altri. Il nostro amoreperGesùsimoltiplicaquandolotestimoniamoalnostroprossimo.Nonpossiamotenereildonodel-lagraziadiDioinnoistessi!Sia-mo chiamati a donarlo agli altri,anche se questo significa a voltefaticaesacrificio!Comenonfareorariferimentoai tantiappellidiPapaFrancesco,chenonsistancamaidiricordarciquestanecessitàdiuscire,diandarenelleperiferieesistenziali, per portare il RegnodiDiopropriolàdovecisonolepersoneemarginateedimenticatedalmondo,malateesofferenti.

Questoandareversoglialtride-veperòessereanticipatodall’in-contro con Dio. Non possiamoandareversoglialtrivuotieprividellapotenzadivina!D’altrapar-te,vaanchedettocheincontrandoglialtri,anchenoipossiamotro-vareGesù.ComeripetespessoilSanto Padre Francesco, noi pos-siamoperfino“toccare”Gesùin-chinandociaipoveriesofferenti,aimalati,cheperluisonolaveracarne di Cristo!, comeciharicor-datoancheieri,nelsuoDiscorso.A tal proposito, leggiamo anchenell’EsortazioneapostolicaEvan-gelii gaudium: “L’intimità dellaChiesaconGesùèun’intimitàiti-nerante,e lacomunione«sicon-figura essenzialmente come co-munione missionaria». Fedele almodellodelMaestro,èvitalecheoggilaChiesaescaadannunciareilVangeloatutti,intuttiiluoghi,

in tutte le occasioni, senza indu-gio,senzarepulsioniesenzapau-ra.LagioiadelVangeloèpertuttoilpopolo,nonpuòescluderenes-suno” (EG, 23); aggiunge PapaFrancesco:“Lacomunitàevange-lizzatrice si mettemediante ope-reegestinellavitaquotidianade-gli altri, accorcia le distanze, siabbassa fino all’umiliazione se ènecessario,eassumelavitauma-na,toccandolacarnesofferentediCristonelpopolo.Glievangeliz-zatorihannocosì«odoredipeco-re»equesteascoltanolalorovo-ce”(EG24).

Uscire significa dunque testi-moniare.Maquesta testimonian-za non deve essere limitata alleparole. Notiamo bene che Marianon solo racconta ad Elisabetta“legrandi cose” (Lc 1,49) che ilSignorehafattoperlei,masiren-dedisponibileperaiutarlaconcre-tamente,cercandodiagevolareildifficile periodo di attesa primadel parto. Maria ci insegna allo-racheevangelizzaresignificaso-prattuttoservire.Ellasirivelaco-mel’umileservadelSignorecheèdispostaaservireDionellaper-sonaumana!CosìperprimametteinpraticaleparolechedopodiràsuoFiglio:“Tuttoquellocheave-te fatto per i più piccoli, l’avetefattoame”(Mt 25,40).

Intalmodoabbiamovisto–percosì dire – due ali del trittico diMariaediciascunodinoi:annun-ciazioneevisitazione; incontrareDio, unirsi a Lui per poi incon-trareilprossimo:condividereconluilagioiadelVangeloeriempir-si di questagioia che emanada-glialtri.Cirimanealloralaterzapartediquestoparticolare“tritti-co”,quellacentralechesiesprimenell’adorazioneenelrenderelodealSignorecomefecelaMadonna,esultandoDionell’innochiamatoMagnificat. Chihaveramentetro-vatoDioepoihatrovatoGesùnelsuoprossimo,nonpuòfaremenodi lodarLo,perchéilsuocuoreèpieno di quella felicità che deri-va dal fatto che il Regno di Diovacrescendo,chelaterradiventa“l’angolodelparadiso”echeDiosconfiggeletenebredelMaligno.Mariaalloraci insegnacome lo-dare il Signore. Innanzitutto El-lalofainmanieraspontanea,manellostessotempobasandosisul-lasuaconoscenzadellaparoladi

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Dio.Maria infattiusa ilmodellodella ‘lode’, che esisteva già dasecoli nei salmi. Così possiamoevincerechelasuafedefossepro-fondaematura,anchesesempli-ceesincera.LafedediMariaeracostruitadall’ascoltodellaparoladi Dio, dalla meditazione e dal-lapreghiera.L’ecodiquestosuo“incontro”conDioloritroviamoappuntonel testodelMagnificat. PerlodareDiooccorreprimailsi-lenzio, lameditazionee, avolte,anche la fatica per approfondireilrapportostrettocon Lui,UnoeTrino.

L’importante è che si abbia ildesideriodilodareilSignore.Co-me spesso ci ricorda Papa Fran-cesco, noi cristiani solitamentecilimitiamoachiedereaDiocheci conceda qualche grazia, cheascolti le nostre preghiere. Mol-topiùraramenteLoringraziamo,e quasi mai Lo lodiamo. Invece,comeciharicordatopocotempofailSantoPadreinunadellesuepredichemattutineallaCasaSan-taMarta, quellodilodareDioèunnostroobbligoedè ilprimoattochedobbiamoripetereognigior-no.ÈproprioLuichecihadonatolavitaecelamantiene.Tuttociòcheabbiamo,lopossediamogra-zieaLui!Non lodobbiamomaidimenticare!

Ci troviamo qui riuniti nellaChiesadiS.SpiritoinSassiaedel-laDivinaMisericordia.Dobbiamoricordare allora che la chiavepercapirelafedediMariasantissimaè la Persona dello Spirito Santo.SanLucaciharicordatocheMariafupienadiSpiritodiDio.ÈstatoLuiafarconcepireilBambinonelsuogrembo.ÈstatopoiloSpiritoSantoadaverlaconvintaadanda-reatrovareElisabetta.Quell’ulti-maavvertelapresenzadiDionel-

lasuacasa.SanLucaevangelistaloaffermaconleseguentiparole:“Appena Elisabetta ebbe udito ilsaluto di Maria, il bambino sus-sultò nel suo grembo. Elisabet-ta fucolmatadiSpiritoSantoedesclamòagranvoce:«Benedettatufraledonneebenedettoilfrut-todeltuogrembo!Achecosade-voche lamadredelmioSignorevengadame?Ecco,appenailtuosaluto è giunto ai miei orecchi,il bambino ha sussultato di gio-ianelmiogrembo.Ebeatacoleiche ha creduto nell’adempimen-todiciòcheilSignorelehadet-to»”(Lc 1,41-45).Inpocheparo-le:l’incontrogioiosotraMariaedElisabetta fu il frutto dello Spiri-to Santo.Entrambefuronodonnedifede,piene,appunto,diSpiritoSanto.DaLuihannoottenutol’al-legriadell’incontroediltimorediDio, ricordandosidellasuamise-ricordia.

Infine vorrei sottolineare chela solennità di oggi deve esserevista anche come: la “Festa del-lavita”.Questoaspettoèpernoimolto importante. Maria è ap-punto la Madre della vita. Que-sto incontrodi duedonne incin-te ci deve far riflettere sul donodella vita che comincia già dalconcepimento,echevasostenu-to e protetto non solo in manie-rafisica,maancheinquellaspi-rituale.Cioè:ognipadreemadredovrebberopregareperilproprionascituro ed invitare il Signoreperchéloaccompagnipertuttalavita.InalcuniPaesi,comeinPo-lonia,oggisiorganizzapropriolaGiornata per la vita,perladifesadellavita.PreghiamoalloraMa-ria,Madredellavita,pertutteledonnecheaspettanounbambino,perchéabbianolecondizionigiu-steperportareabuonfinelaloro

gravidanza,preghiamopertuttiidifensori della vita perché il lo-rosforzogiungaallacostruzionedellacosiddetta“culturadellavi-ta”,controla“civiltàdellamorte”dellaqualeparlavaspessoilBea-toGiovanniPaoloII.

Allafinedella nostra riflessio-nevolgiamolosguardoaMaria,Madredellavita,conleparolediGiovanniPaoloII:

“OMaria,auroradelmondonuovo,Madredeiviventi,affidiamoaTelacausa della vita: guarda,oMadre,alnumerosconfinatodibimbicuivieneimpeditodinascere,dipovericuièresodifficilevivere,diuominiedonnevittimedidisumanaviolenza,dianzianiemalatiuccisidall’indifferenzaodaunapresuntapietà.Fa’chequanticredononeltuoFigliosappianoannunciareconfranchezzaeamoreagliuominidelnostrotempoilVangelo della vita. Ottienilorolagraziadiaccoglierlo comedonosemprenuovo,lagioiadicelebrarlo congratitudineintuttalaloroesistenzaeilcoraggioditestimoniarlo contenaciaoperosa,percostruire,insiemecontuttigliuominidibuonavolontà,laciviltàdellaveritàedell’amorealodeegloriadiDiocreatoreeamantedellavita”(EV,105).Amen!

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Presentazione dell’Attività del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari: 2009-2014

La Costituzione apostolica Pastor Bonus definisce la mis-sione del nostro Pontificio Con-siglio: «Manifesta la sollecitudi-ne della Chiesa per gli infermi aiutando coloro che svolgono il servizio verso i malati e soffe-renti, affinché l’apostolato del-la misericordia, a cui attendo-no, risponda sempre meglio alle nuove esigenze» (art. 152)

I compiti del Dicastero secondo l’art. 153:

§ 1. Spetta al Consiglio far co-noscere la dottrina della Chiesa circa gli aspetti spirituali e mo-rali della malattia ed il signifi-cato del dolore umano.

1.1 Messaggi del Santo PadreperlaGiornataMondialedelMa-lato

1.2MessaggidelPresidentedelDicastero

1.3 Conferenze Internaziona-lidelPontificioConsigliopergliOperatoriSanitari

1.4 Convegni Internazionali diStudio

1.5LarivistaDolentium homi-numealtrepubblicazionidelDi-castero

1.6 La comunicazione: Confe-renzeStampa,presenzaneimass-media,ilsitoWEBdelDicastero

1.7PartecipazioneaConferen-ze,Convegni,Congressi

1.8CollaborazioneconiDica-steridellaCuriaRomana

§ 2. Esso offre la sua col-laborazione alle Chiese loca-li, perché gli operatori sanita-ri possano ricevere l’assistenza spirituale nell’esplicare la loro attività secondo la dottrina cri-stiana, e perché inoltre a coloro che svolgono l’azione pastorale in questo settore non manchi-no i sussidi adeguati nel compi-mento del proprio lavoro.

2.1SinodideiVescovi2.2Visitead liminaealtrevisi-

teinsede

2.3 Gli Uffici della PastoraledellaSalutedelleChieselocali

2.4.CelebrazionedellaGiorna-taMondialedelMalato

2.5Viaggievisitepastorali2.6Contatticonicappellaniei

loroassistentipastoraliinsanitàeconleassociazionidimalatiedivolontari

2.7Pellegrinaggiemomentidipreghiera con operatori sanitari,assistentispiritualiemalati

§ 3. Favorisce l’attività teori-ca e pratica, che in questo cam-po svolgono in vari modi sia le organizzazioni cattoliche inter-nazionali, sia le altre istituzioni.

3.1Fondazione“IlBuonSama-ritano”

3.2Federazione InternazionaledelleAssociazioni Mediche Cat-toliche(FIAMC)

3.3 Comitato InternazionaleCattolico delle Infermiere e del-leAssistentiMedico-Sociali (CI-CIAMS)

3.4Federazione InternazionaledeiFarmacistiCattolici(FIPC)

3.5 Comitato Internazionaledelle Istituzioni Sanitarie dellaChiesa(CIISAC)

3.6IstitutidiVitaConsacrata3.7 Contatti con Associazioni,

Istituti e Organizzazioni cattoli-cheenon, impegnatenelmondodellasalute

§ 4. Segue attentamente le no-vità in campo legislativo e scien-tifico che riguardano la salute, al precipuo fine che se ne tenga opportunamente conto nell’o-pera pastorale della Chiesa.

4.1CollaborazioneconlaPon-tificiaAccademiaperlaVita

4.2 Collaborazione con Uni-versitàcattolicheenon,CentriedIstitutidiRicerca

4.3Attivitàdistudi

INTrODUzIONE

Questa nostra VIII Sessione PlenariadelPontificioConsiglioper gli Operatori Sanitari (per la

PastoraledellaSalute)vuoleesse-reprimadituttounostimoloeunincoraggiamento alla rinnovata ecoinvolgentepastoralesanitaria.

Ad un costante rinnovamentoed aggiornamento il Dicastero èstato chiamatodal suo fondatoreil Beato, e fra poco Santo, Gio-vanniPaolo II.NellaCostituzio-ne apostolica Pastor Bonus del28giugno1988egli ha afferma-to nell’art. 152 che il PontificioConsiglio «manifesta la solleci-tudine della Chiesa per gli infer-mi aiutando coloro che svolgono il servizio verso i malati e soffe-renti, affinché l’apostolato della misericordia, a cui attendono, ri-sponda sempre meglio alle nuove esigenze».Nell’articolosuccessi-vo,il153,sonostatiprecisatidalPonteficeicompitidelDicastero.

Questapresentazionedell’Atti-vitàsvoltadal2009al2014,sot-to la presidenza dell’Arcivesco-vo Zygmunt Zimowski, è divisain quattro parti relative ai quat-tro paragrafi dell’art. 153 dellaPastor BonusneiqualisonostatispecificatiicompitidelDicastero.AdogniparagrafosonocollegateleazionisviluppatedalDicastero.

Art. 153 § 1: Spetta al Consiglio far conoscere la dottrina della Chiesa circa gli aspetti spirituali e morali della malattia ed il significato del dolore umano

Peradempiereaquestocompi-to il Dicastero prepara e divulgai Messaggi del Santo Padre perleGiornateMondialidelMalato;pubblicaiMessaggidelPresiden-te del Dicastero; organizza Con-ferenzeInternazionalieConvegnidiStudio;pubblicalarivistaDo-lentium hominum e altre pubbli-cazioni;organizzaepartecipaalleConferenze Stampa ed è presen-teneimass-media;gestisce il si-toWEB;partecipa a conferenze,convegni e congressi; collaboraconglialtriDicasteridellaCuriaRomana.

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1.1 Messaggi del Santo Padre per le Giornate Mondiali del Malato

Ogni anno il Dicastero preparauna bozza del Messaggio da sot-toporrealSantoPadre.I temideiMessaggi corrispondono ai temisceltiperleGiornateMondialidelMalato.IlMessaggiovienediffu-so, tradotto, messo sul sito dellaSantaSedeedelnostroDicastero.IlPresidentepreparauncommentoteologicocherimaneadisposizio-neditutti.NostrapremuraècheiMessaggi sianopubblicatiquantoprimaperpoteressereutilizzatialpiùprestopossibilenellavoropa-storaledelleChieselocali.

Dal 2011 i Messaggi papalihannountitoloispiratodaunte-stodellaSacraScritturacosicché:

- nel 2011: «Dalle sue piaghe siete stati guariti(1Pt 2,24)»;

-nel2012:«Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!(Lc 17,19)»;

-nel2013«Va’ e anche tu fa’ lo stesso (Lc 10, 37)».

Il primo Messaggio di PapaFrancesco di quest’anno ha avu-topertema:«Fede e carità: “An-che noi dobbiamo dare la vita per i fratelli”(1 Gv 3,16)».

1.2 Messaggi del Presidente del Dicastero

I Messaggi del Presidente delDicasteroriguardanoeventicome:

–laGiornataMondialediLottaallaLebbra;

–laGiornataMondialediLottacontrol’AIDS;

–laGiornataMondialesull’Au-tismo;

–laGiornataInternazionalede-gliAnziani;

–laGiornataMondialedelDia-bete;

–laGiornataMondialedeiDi-sabili;

–laGiornatadellaRaccoltadeiFarmaci.

CisonoancheMessaggiindiriz-zati a varieAssociazioni e Istitu-zioniecclesiasticheneiqualivieneribadito ilMagisterodellaChiesasulle questioni della promozionedellavitaedellatuteladellasalu-te.Soltantol’annoscorsosonosta-tidiffusiiseguentiMessaggi:

– ai partecipanti al VI Collo-

quioInternazionaledell’Associa-zioneInternazionaledeiBioetici-stiCattolici;

– al Presidente della Catholic Health Association of India nel70oAnniversariodellafondazione;

– ai partecipanti della Confe-renzasull’obiezionedicoscienza,tenutasi presso l’Università Cat-tolicadiLublino.

Inoltre nel 2009, in occasionedell’Anno Sacerdotale, il Presi-dentedelDicasterohapubblicatolaLettera ai malati ed ai sofferen-ti del mondo. Essaèstatatradottain molte lingue, divulgata trami-teleConferenzeEpiscopali,iVe-scovi Responsabili per la pasto-ralesanitaria,leAssociazionideiMalatinonchédiffusaampiamen-teattraversoimass-media.

1.3 Conferenze Internazionali del Pontificio Consiglio

Le Conferenze Internazionali,organizzateannualmentenelme-sedinovembre,costituisconounadellesueiniziativepiùimportantipervenireincontroallenuoveesi-genzeeproblematichecheemer-gono nel campo sanitario e conlequaliglioperatorisanitariegliagenti pastorali in sanità devonomisurarsi.PermezzodiessesifaconoscereladottrinadellaChiesacircaidiversiaspettidellemalat-tieedeldoloreumano.Letema-tiche affrontatedal2009 sono leseguenti:

– 2009 – «Effatà! La persona sorda nella vita della Chiesa»,

– 2010 – «Caritas in veritate.Per una cura della salute equa ed umana»,

–2011 –«La Pastorale sanita-ria a servizio della vita alla luce del Magistero del Beato Giovanni Paolo II»,

–2012 –«L’Ospedale, luogo di evangelizzazione: missione uma-na e spirituale»,

–2013 –«La Chiesa a servizio della persona anziana malata: la cura delle persone affette da pa-tologie neurodegenerative».

Prima di ogni Conferenza In-ternazionaledelDicasterositieneunaConferenza StampanellaSalaStampavaticanaperdareunapiùampiadiffusioneall’evento. I la-voridelleConferenzesisvolgono

nellaCittàdelVaticano,nell’AulaNuovadelSinodo.Questi incon-tri radunanocentinaiadiparteci-pantienumerosirelatoridatuttoilmondo.Mediamentesono600-650personeda60-65Paesi.Ire-latori, prevalentemente cattoli-ci,sonoindividuatifraimiglioriespertinelcampoerappresentanovariegate realtà geografiche, cul-turali e religiose.Unasessioneèriservataallavisioneinterreligio-sa dellatematicatrattata.

Le Conferenze sono aperte atuttiegodonodiungrande inte-resseanchedapartedelleautori-tàcivilicomeMinistridellaSalu-te, Ambasciatori, Rappresentantidell’OMSealtreIstituzioniInter-nazionali.

I momenti culminanti delleConferenze Internazionali sonocostituitidaitoccantiincontriconilSantoPadre.Sitrattadimomen-tifortinonsolodalpuntodivistadottrinale ma anche emotivo, inparticolare per chi ha la possibi-litàdisalutareilPapaindividual-mente.Dal2012,alfinediviverlipiùprofondamente,questiincon-trisonoprecedutidamomentidiRiflessioneePreghieranell’AulaPaolo VI, alternati con toccantitestimonianzedivitaecanticora-li.OltreaipartecipantidellaCon-ferenza,viprendonoparteamma-lati,Associazioni di volontariatosocio-sanitario,studentidelleFa-coltà di Medicina e delle Scuoleinfermieristiche.

Segnaliamolaparticolaritàdel-laConferenzadel2009cheèstatadedicata alle persone non udenticon una loro numerosa presenzain aula che ha richiesto un forteimpegno organizzativo. A con-clusionedeilavori,eallalucedelDiscorsodelSantoPadre,èstatoredatto il testo delle Raccoman-dazioni finali dove si affermavalanecessitàdiintegrareleperso-nenonudentinellavitadellaco-munitàecclesiale.QuesteRacco-mandazioni sonostatetradotteinvarie lingue ed inviate a tutte leConferenzeEpiscopali.

1.4 Convegni Internazionali di Studio

Sono un’iniziativa nuova delPontificio Consiglio nata nel2010 con l’intento di organizza-re incontri di studio più ristretti

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rispetto alle Conferenze Interna-zionali.IConvegnisonopromos-si dalla Fondazione “Il BuonSamaritano” che opera all’inter-no del Dicastero. Finora si sonosvolteinVaticanoquattroedizio-nidelConvegno.

Il primo Convegno del giu-gno 2010 – «Effatà! La persona sorda, araldo e testimone dell’an-nuncio evangelico»–èstatounacontinuazione della ConferenzaInternazionale del 2009 dedica-ta alle persone non udenti nellaChiesa.All’evento, volto ad eli-minare “le barriere della sorditàfisica ma soprattutto spirituale”,hannocollaboratonumerosedio-cesi italiane sotto la guida dellaConferenza Episcopale Italiana.Un grande apporto è stato inol-trefornitodairappresentantidelleChiesestatunitense, spagnola, ir-landeseetedesca.

Il secondo Convegno del mag-gio 2011 – «La centralità della cura della persona nella preven-zione e nel trattamento della ma-lattia da HIV/AIDS» – ha intesopromuovere suquesto tema l’in-formazioneeladiscussionesulleterapie, in funzionedello svilup-po di un approccio “olistico” al-lamalattiaeallasuaprevenzione.L’obiettivoeralasintesidinuovestrategie di intervento, capaci diconiugarelescopertescientificheconlatuteladellavitaedelladi-gnitàdellapersonaumana.

All’evento hanno collaboratoistituzioni, organizzazioni e mo-vimenti ecclesiali e non, impe-gnati nell’assistenza e cura dellapersonaaffettadall’HIV/AIDS.

Frutto del Convegno è stato ilprogettoditest & treatmentdeimalatidiHIV/AIDSnellaDiocesidiShinyangainTanzania.

Il terzo Convegno del maggio 2012 –«La persona non vedente: Rabbunì, che io riabbia la vista(Mc 10,51)» – ha voluto appro-fondireitemidellaprevenzioneecuradellacecitàedell’ipovisionesecondo le nuove prospettive distudioediricerca,tenendocontoanchedell’esperienzamaturataat-traversogli approcci tradizionali.Inoltre, è stata un’occasione perpromuovere soprattutto l’aspettopastorale a favore delle personenon vedenti, ma anche per inco-raggiaretuttigliOrganisminazio-naliedinternazionali,ecclesialie

civili,perilconseguimentodiunodegliobiettiviprioritarinellalottaallacecità: l’accessouniversaleegratuitoallecure.Hacollaboratoall’eventolaChristian Blind Mis-sion Italia (le Missioni CristianeperiCiechinelMondo).

Per facilitare la fruizionedell’intera iniziativada parte deinonvedenti,sonostatiprevistidi-versi accorgimenti: tra questi lapubblicazione anche in sistemabrailledelprogrammael’esposi-zionedellariproduzioneinformadi bassorilievo di due opere delMuseo Diocesano di Mantova,arricchitedaunaguidaallacom-prensionescrittaancheinbrailleedaunaspiegazioneaudio.

Frutto del Convegno è stato ilprogetto nella Diocesi di Coroi-coinBoliviaperlaprevenzioneecuradelladisabilitàvisivatesaadevitarel’abbandonoscolasticodeibambiniperledifficoltàvisive.

Il quarto Convegno del mag-gio 2013 –«Il bambino come per-sona e come paziente. Approc-ci terapeutici a confronto» – siè svolto come preparazione allaGiornata dell’Evangelium vitae,celebratainVaticanoil15eil16giugnodell’annoscorsonell’am-bito dell’Anno della Fede. Sonoconvenutipiùdi200partecipantidaoltre30Paesidi tutti iConti-nenti.Gliinterventisonostatite-nutida41 relatori, frapsicologi,psichiatri,teologi,filosofi,bioeti-ci, farmacisti, ricercatori, econo-misti, ai quali si sono affiancaticonleloroesperienzerappresen-tantidelleChieselocalidell’Afri-ca,dell’AmericaSettentrionaleedell’America Latina, dell’Asia,dell’Oceaniaedell’Europa.

La Giornata dell’Evangelium vitae, organizzata dal PontificioConsiglioperlaPromozionedellaNuovaEvangelizzazioneincolla-borazioneconilnostroDicastero,è stato un momento importanteper ribadire l’impegno pastoralein favore dell’amore e del servi-zioallavitadalconcepimentoalsuonaturaletramonto.

1.5 La rivista DolentiumHominume altre pubblicazioni del Dicastero

Inquestiannidal2009al2014,nel diffondere il pensiero del-la Chiesa nel campo della salu-

te, ilPontificioConsigliopergliOperatori Sanitari ha continuatola pubblicazione della Rivista“Dolentium Hominum – Chiesa e Salute nel Mondo”chehape-riodicità quadrimestrale e vienestampatainquattrolingue:italia-no, francese, inglese e spagnolo.UnnumerodiessariportagliAt-tidellaConferenzaInternazionalechesisvolgeogniannoanovem-bre.UnaltronumerocontienegliAttidelConvegnodiStudioInter-nazionale che si svolge di solitotramaggioegiugno.Sulterzonu-mero trovano posto a partire dalMessaggiodelSantoPadre, testiattinenti all’annualecelebrazionedellaGiornataMondialedelMa-lato. Completano questo numeroaltritesticomeadesempiointer-ventiaconvegniotestiacaratterepastoraleoscientifico.

In preparazione alle GiornateMondiali del Malato del 2013 edel 2014 sono stati pubblicati deisussidi a carattere teologico-pa-storale-liturgico sui temi indica-tidalSantoPadreper laGiornataMondiale del Malato, sussidi cheintendevanooffrire aimalati, aglioperatori sanitari, agli operatoripastorali,allefamiglie,alleparroc-chieeaivolontari,spuntidirifles-sione teologici, approfondimentipastoralieformularidipreghiera.

Nel 2012 il Dicastero ha pub-blicatoil volume “Dio ha visita-to il suo popolo. Sulla via dell’uo-mo che soffre”.ItestiraccoltinelvolumesonostatipronunciatidalPresidentedelDicasteroinocca-sionipubblichediverseperconte-sti e importanza.Si tratta di unapubblicazione ricca di esperien-zapastoraleinmateriadisaluteemalattia.

Nel2013èstatopubblicatoun libretto dal titolo “La pastorale sanitaria e la nuova evangeliz-zazione per la trasmissione della fede” che costituisce un apportoalladiscussionesullanuovaevan-gelizzazione,unapportochevuolrispondere alle raccomandazio-ni formulate a conclusione dellaXIIIAssembleaGeneraleOrdina-riadelSinododeiVescoviedellaXXVIIConferenza Internaziona-le organizzata dal Nostro Dica-sterodal15al17novembre2012e avente per tema “L’Ospedale, luogo di evangelizzazione: mis-sione umana e spirituale”.

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Sono in preparazione due im-portantivolumi:lanuovaversio-ne della Carta degli Operatori Sanitari e l’InDEX delle Istitu-zioni Sanitarie della Chiesa Cat-tolica. Su questi due progetti cisarannodueinterventiaparte.

1.6 La Comunicazione: Conferenze Stampa, presenza nei mass-media, il sito wEB del Dicastero

Apartiredallafinedisettembre2009 lapresenzaneimass-mediadelDicasteroèstatadecisamenteincrementataseguendounapreci-sastrategiaeoffrendolamassimacollaborazionepossibileallaSalaStampaVaticana, che si è effica-cementeprodigataancheinfavoredellenostreiniziative.EffettuandounaricercainInternet,adesempiosuGoogleeusandocomechiaveilnomedelDicastero in italiano,compaionocirca60mila risultati;ininglesesonocirca90mila.Taledato costituisce un’eccellente in-dicazionesullaquantitàdiservizi,notizieecitazioniapparsineidi-versimass-media.

Ciò è stato ottenuto in un pe-riodo tutt’altro che facile perla Chiesa che negli anni passa-ti troppo spesso è stata obiettivodi critiche e attacchi nonostantel’immenso lavoro positivamen-te svolto. Questo risultato è sta-toottenutograzieallagrandefat-tivitàespressadalDicasteroedamateriale confezionato ad hoc,ad interviste mirate, a notizie edaMessaggichesonostatidiffusiovunque, nonché all’attenta ge-stionedei contatti congliopera-torideimass-media.

Le Conferenze Stampa tenu-te nel passato quinquennio sonostatesette,tutteorganizzatedallaSala Stampa Vaticana: le cinqueconlequalisisonopresentatelealtrettanteConferenzeInternazio-nalipiùleduelegatealleGiornateMondialidelMalatocelebrate informasolenne,dunquequelledel2010edel2013.

Èstatoinoltredigitalizzatol’ar-chivio fotografico del Dicastero.È stato prodotto un DVD con-tenente tutta la documentazioneutile alla Pastorale Sanitaria, daidocumentipontificiall’interacol-lezione della rivista Dolentium Hominum.

Il sito WEB del Dicasteroholyseeforhealth.net, è ricco dimateriale e potenzialmente mol-to fruttuoso sotto il profilo delladivulgazioneedecisamentemeri-tevolediessereulteriormentein-centivatoecurato.

1.7 Partecipazione a Conferenze e Convegni, Congressi

Ogni anno il Dicastero ricevenumerosi inviti per parteciparealle varie manifestazioni scien-tifiche, culturali e religiose cheaffrontano i temi relativiallavi-ta, alla salute e alla malattia. Sitratta di Conferenze, Convegni,CongressipromossidavarieIsti-tuzioniecclesialielaiche.IlPre-sidente,ilSegretarioeilSottose-gretarioedanchegliOfficialieiConsultoridelDicasterosi reca-no in Italia e all’estero per par-teciparea tali appuntamenti.Fraquesti possiamo indicare comeesempio

• le conferenze tenutesi a Ro-ma:

–dell’Associazione“DonGiu-seppe Dossetti” e dell’Associa-zioneArte eVita che si tengonopressolaCameradeiDeputati,

–dell’OsservatorioSanitàeSa-lutepressoilSenatodellaRepub-blica,

–dell’AssociazioneInternazio-naleCaritàPolitica,

–dell’IstitutoInternazionalediTeologiaPastoraleSanitaria“Ca-millianum” all’inizio dell’Annoaccademico,

–delMatercare International;• le conferenze tenutesi in Ita-

lia:–dell’IstitutoscientificoGasli-

niaGenova,–divarieAssociazionieIstitu-

zioniaVerona,–dell’UniversitàMagnaGræcia

aCatanzaro;• le conferenze tenutesi all’e-

stero:– del national Catholic Bioe-

tics Center incollaborazioneconiCavalieridiColombonegliUSA,

– dell’Università Cattolica diLublinoinPolonia,

– della Diocesi di Vitebsk, inBielorussia.

Circa100 èilnumerocomples-sivo di interventi del Presidentedel Dicastero fra lezioni magi-

strali, prolusioni e interventi piùbrevi.Alcunidei temitrattatiso-nostati:

–«ValueoftheHumanLifeinthe light of the Teaching of theChurch»;

–«InstitutionandActivitiesofthePontificalCouncil forHealthCareWorkersfromthePerspecti-veofits25Anniversary»;

– «Humanae Vitae and theChallenge to Healthcare Work-ers»;

–«Sacerdoteemass-medianel-la prospettiva della sofferenzaumana»;

– «La persona fragile: dimen-sionespirituale»;

– «La Teologia del corpo e laPastoraleSanitaria»;

–«IlBeatoGiovanniPaoloII:Papamarianointrepidodifensoredellavita».

TuttigliinterventidelDicaste-ro nell’arco di 5 anni sono staticirca160.

1.8 Collaborazione con i Dicasteri della Curia Romana

Sonostatimantenuti i rapporticon diversi Dicasteri della CuriaRomanachehannovistocoinvoltiiSuperioriegliOfficialidelno-stroPontificioConsiglio.

In primo luogo va menzionatalacollaborazionecon laSegrete-riadiStatonell’elaborazionedeiRapportisulleConvenzioni:

–Sui diritti del Fanciullo;–Contro la tortura o altre pene

o trattamenti crudeli, disumani o degradanti (CAT);

–Per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale(CERD).

Cisonostatipoimoltialtriin-contri, su varie tematiche di co-mune interesse, con Dicasteri edIstituzionidellaSedeApostolica,in modo particolare: Congrega-zioneper laDottrinadellaFede,Congregazione per gli Istituti diVitaConsacrataeSocietàdiVitaApostolica, Pontificio ConsiglioperlaGiustiziaeperlaPace,Am-ministrazionedelPatrimoniodel-laSedeApostolica (APSA),Pre-fettura per gliAffari Economici,PontificiaAccademia per la Vita(PAV),Governatorato.

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Art. 153 § 2: Esso offre la collaborazione alle Chiese locali, perché gli operatori sanitari possano ricevere l’assistenza spirituale nell’esplicare la loro attività secondo la dottrina cristiana, e perché inoltre a coloro che svolgono l’azione pastorale in questo settore non manchino i sussidi adeguati nel compimento del proprio lavoro

Il Dicastero realizza questocompito tramite: partecipazioneaiSinodideiVescovi;levisitedeiVescovi ad limina e altre visite;contatticongliUfficidellaPasto-raleSanitariadelleChieselocali;viaggi e visite pastorali; contat-ticoncappellanieloroassistentipastorali in sanità, collaborazio-necon leassociazionideimalatiedeivolontari;celebrazionedel-laGiornataMondialedelMalato;pellegrinaggi e momenti di pre-ghiera con operatori sanitari, as-sistentispiritualiemalati.

2.1 Sinodi dei Vescovi

Costituiscono momenti fonda-mentali di collaborazione con leChieselocali.Invistadiundeter-minatoSinodo,ilDicasterostudialaproblematicaattinenteeprepa-raunappositocontributochevie-ne poi presentato dal Presidentedel Dicastero, Membro di dirittodel Sinodo davanti l’Assembleasinodale.

Durante la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi su«La nuova evan-gelizzazione per la trasmissione della fede cristiana», l’Arcive-scovoZygmuntZimowskihasin-tetizzato le relative osservazionidel Dicastero nell’intervento daltitolo: «La diaconia della cari-tà verso i malati».Haaffermatotral’altrochenelcorsodellasuastorialaChiesahasempreavver-tito il servizio ai malati “comeparteintegrantedellasuamissio-ne evangelizzatrice”. Quindi ilbinomiomissioneeservizioagliinfermi è parte integrante dellapastorale d’insieme della Chiesasenzailqualel’apostolatodiven-tamonco.

Anche all’Assemblea Specia-le per l’Africa del Sinodo dei Vescovinel2009leosservazioni

delDicasterosonostateriassuntenell’InterventodelPresidentechehamessoinevidenzalanecessitàdelladifesaedelvaloredellavita;l’importanza della collaborazio-neinterreligiosanelcombatterelemalattiepiùdiffusee ilsostegnodei servizi sanitari della Chiesachesoventerimangonounicipun-tidi riferimentoneivasti territo-ricomeavvieneinAfrica,inAsiaedinAmerica.

DuranteilSinodoperl’Africa,sonostatidonatidalDicastero,incollaborazione con l’Ambasciatadi Taiwan presso la Santa Sede,alSantoPadreeaiPadriSinodali275kitsanitaridiprimosoccorso.

2.2 Visite adliminae altre visite in sede

Sono momenti di forte comu-nione fraterna e di scambio diesperienzenell’ambitodellasani-tàedellapastoraledellasaluteperconosceremegliol’attività,leini-ziativeeiprogettinelsettoredel-leChieselocali.

PersollecitarelevisitealnostroDicastero, appena la lista annua-ledelleConferenzeEpiscopaliinvisita ad limina è emessa dallaPrefetturadellaCasaPontificia,ilDicasteromandaairispettiviPre-sidentiunaletterad’invito.Inpre-parazionedellavisita,gliOfficialistudiano le Relazioni quinquen-nalicheiVescovisonoobbligatiasottoporrealSantoPadreestila-norapportiper facilitareunaco-mune deliberazione. Di solito civisitano delegazioni guidate dalVescovo incaricato per la Pasto-raledellaSalute.AvoltevengonoavisitarciintereConferenzeEpi-scopali, a volte, purtroppo, nonvienenessuno.Sonoquesteocca-sioni perdute di reciproca cono-scenzaecrescita!

Nonostante la mole di lavorosiamo contenti per la lunga listadellevisitead liminadell’annoincorso.Sitrattainfattidi26Confe-renzeEpiscopalicherappresenta-noilmondointero.

Riceviamoinsedeanchenume-rose altre visite di presuli, supe-riorimaggiori,accademiciepro-fessionisti,nonchéambasciatoriepoliticiimpegnatiindiverseorga-nizzazioninazionalieinternazio-nalinelsettoredellasaluteedellapastoralesanitaria.

2.3 Collaborazione con gli uffici della Pastorale della Salute delle Chiese locali

Talecollaborazioneècontinua-tainprimoluogoperviaepistola-re.GliUfficidellaPastoraledellaSaluteditutteleChieselocaliso-no stati informati sulle maggioriiniziativedelDicastero.Tra l’al-tro gli sono state inviate le Rac-comandazionipubblicatedopoleConferenzeeiConvegniInterna-zionali.

Il Pontificio Consiglio ha pro-mosso varie iniziative per infor-mare i Vescovi incaricati per laPastoraledellaSalutecircalacol-laborazione tra Chiesa e Stati inmateriadisanitàedell’ideologiadelgenderedellasaluteriprodut-tiva.Inquest’ambitoun’iniziativanotevole è stata la Riunione dei Vescovi incaricati per la pasto-rale sanitaria e dei loro Delega-ti, tenutasi inVaticano nel 2011,prima della XXVI ConferenzaInternazionale.Sonoconvenuti aRoma42Presulida39Paesioltread esperti e invitati. La riunioneèservitaperverificareinsiemelemodalità programmatiche e ope-rative per un miglior coordina-mento di intervento e di forma-zioneinuncampotantodelicatoe complesso qual’è quello dellasalute.

Un altro esempio di collabo-razione sono viaggi e visite deicomponentidelDicasteroperpar-tecipareavariincontriorganizza-tidagliUfficidellaPastoraledellaSalutenazionaliediocesani.

2.4 Celebrazione della Giornata Mondiale del Malato

Con la Lettera del 23 novem-bre2006,ilSantoPadreBenedet-toXVIhadecisochelaGiornataMondialedelMalatosiacelebra-tainformasolenneognitreanni,perconformarsiadaltreGiornatesimili,comequelladeiGiovaniedellaFamiglia.

In virtù di questa decisione laprima solenne celebrazionedellaXVIII Giornata Mondiale del Malato sièsvoltanell’anno2010 a roma in concomitanza delXXVAnniversario dell’istituzio-nedelPontificioConsigliopergliOperatoriSanitari.Inquest’occa-sioneneigiorni9-11febbraiosiè

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tenutoilSimposio«La Chiesa al servizio dell’amore per i sofferen-ti» con la partecipazione di 600personeda47Paesi.

LaSantaMessadell’11febbra-ioèstatapresiedutadalSantoPa-dreBenedettoXVIeconcelebratada numerosi cardinali, vescovi esacerdoti. Nel pomeriggio, lun-go via della Conciliazione, si èsvolta la processione au flambe-aux preceduta dal Reliquiario diSanta Bernadette e dalla Statuadella Madonna di Lourdes, ap-positamente giunte dalla Fran-cia.Vihannopartecipato imala-ti, accompagnati da infermieri evolontari, nonché i Superiori delDicastero. La manifestazione èterminata con la benedizione diBenedetto XVI dalla finestra delsuostudioprivato.

Comediconsueto,inoccasionedella“Giornata”sonostativisita-ti alcuni luoghi di cura come adesempiol’Ospedale“SantoSpiri-toinSassia”.

La XXI Giornata Mondia-le del Malato, celebrata in for-ma solenne, si è svolta dal7 all’11 febbraio 2013 nelle trediocesi di Baviera in Germania,terra natìa del Santo Padre Be-nedetto XVI. Per la circostanzail Papa ha nominato suo InviatoSpeciale l’Arcivescovo ZygmuntZimowski, Presidente del Dica-stero. Il programma delle cele-brazioni inBavierahaseguito loschema delle precedenti edizionisolenni della Giornata, cioè sud-diviso in tremomenti: teologico,con un Convegno presso l’Uni-versità Cattolica di Eichstätt-In-golstadt,pastorale,conlevisiteinvariestrutturesanitarie,comeadesempio, l’ospedale di Grossha-derncheospitalaClinicadell’U-niversità di Monaco, liturgico,con la solenneEucaristiadell’11febbraio presso il Santuario ma-riano di Altötting. La solenneLiturgia si è svolta nella Chie-sa grande, antistante la CappelladellaMadonnadelleGrazie.Conl’InviatoSpecialedelPapahannoconcelebrato numerosi vescovi esacerdoti tedeschi e stranieri.AimoltimalatièstatoamministratoilSacramentodegliInfermi.

La prossima celebrazione informa solenne avrà luogo a Na-zareth in Terra Santa nel 2016 e avrà come tema: «Affidarsi a

Gesù come Maria, “Fate quello che vi dirà!” (Gv 2, 5)”»,secon-doquantodecisodalSantoPadreFrancesco.

Perquantoriguardalacelebra-zionedellaGiornataMondialeinformaordinaria,valeadire,ali-vellolocale,sipuòaffermarecheessa è ormai una prassi usuale econsolidataintutteleChiesepar-ticolari.Nel2014siègiuntiallaXXIIedizionedellaGiornata.

Parleràpiùdettagliatamentesulsignificato della Giornata Mon-dialedelMalatoilSegretariodelDicastero,Mons.Jean-MarieMu-pendawatu.

2.5 Viaggi e visite pastorali

Sonounsegnotangibilediunacollaborazione con le Chiese lo-cali nell’ambito della Pastora-le della Salute. Numerosi invitirivolti al Dicastero provengonodalleistituzioniromane:ospedali,clinicheprivate,casedicuraeva-rieistituzionisanitarie.

Inoltre,inquesticinqueanni,ilPresidenteeilSegretariodelDi-castero hanno compiuto in tuttaItaliamoltiviaggipastoralisuin-vitodivariediocesieistituzioni.

Altri viaggi, sempre su invito,si sono svolti in Europa: Polo-nia,Svizzera,Germania,Francia,Spagna,Austria,Croazia,Slovac-chia,Lituania,Bielorussamaan-che viaggi più lunghi come ne-gliStatiUnitid’America,Taipei,Messico, l’Isola di Moloki, Ma-dagascar, l’IsoladellaRéunioneAustralia.

Tutti i viaggi comprendevanomomenti di preghiera, d’incon-tro con la gerarchia ecclesiasticae le autorità locali, visite pressolestrutturesanitariedellaChiesamaanchepubbliche,incontriconi malati, gli amministratori, glioperatorisanitari,icappellani.

Altriviaggi sonostati compiu-ti da Mons. Jean-Marie Mupen-dawatu come Segretario del Di-castero e come Delegato per laFondazione“IlBuonSamaritano”perpartecipareaCongressi,Riu-nionicomeancheperpromuoverelaFondazione:inItalia,Bielorus-sia,Slovacchia,Francia,Portogal-lo, Taiwan, Indonesia, Vietnam,RepubblicaDemocraticadelCon-go,RepubblicaUnitadiTanzania,Zambia,UgandaSud-Africa.

Il Sottosegretario del Dicaste-ro, P. Augusto Chendi, M.I. hacompiuto diversi viaggi in Ita-lia.InoltreeglihaaccompagnatoaBarcellonailIXPellegrinaggioNazionale dell’Unione naziona-le italiana trasporto ammalati aLourdes e santuari internazionali(UNITALSI)alqualehannoade-ritopiùdi900persone,tracuicir-ca160bambinidisabili.

2.6 Contatti con i cappellani e i loro assistenti pastorali in sanità e con le associazioni di malati e di volontari

La cappellania in sanità non èuna realtà omogenea nella Chie-sa.Alfinediconoscereisuoipro-fili attuali vogliamo organizzareunincontro internazionale.Conquesto intentoabbiamo inviatoatutteleConferenzeEpiscopalitredomande:

1)Esisteonoun’organizzazio-ne o associazione dei cappellaniospedalieriinsenoallaConferen-zaEpiscopale,nellediocesi,nelleparrocchie?

2) Quali sono le questioni, iproblemi e le sfide che incontraquest’organizzazione?

3)EsisteunProtocollod’intesafralaChiesaeloStatoperquan-to riguarda l’organizzazione del-lacappellanianeiluoghidicuraelostatutogiuridicodelpersonaledellacappellania?

Dalle risposte ricevute risul-ta che in alcuni Paesi la cappel-laniaèbenorganizzatamentreinaltriessafunzionaancora inma-nierainformale.Tuttigliinterpel-latiassicuranounacurapastoraleversoimalatimanonl’esistenzadi un’organizzazione propria deicappellani. Per questo motivo, ilPontificioConsigliosistaadope-randoperaiutareleChieselocaliacreareunaretedicappellaniaeil Convegno in preparazione perquestoscoposidovrebbesvolge-renel2015.Maprimadiarriva-re a creare questa rete mondialesarebbe tuttavia opportuno che alivellodellediocesiedelleCon-ferenze Episcopali ci siano inqualcheformaorganizzazionidelsettore.Siamoincontattoconnu-merose Associazioni internazio-nalienazionaliperseguirel’evo-luzionedellasituazione.

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Possiamo segnalare che è natoaCracovia,inPoloniaunIstitutodiformazioneincappellaniainsa-nitàdenominato:Scuola della Pa-storale Sanitaria di San Giovan-ni di Dio,perquestaistituzioneilDicasterosièmoltoimpegnato.

PerquantoriguardaleAssocia-zioni di malati durante il quin-quennio2009-2014abbiamocol-laboratomaggiormenteconquelledei non udenti e dei non veden-ti nel preparare una Conferenzae due Convegni Internazionali. Irapporti con l’Associazione In-ternazionaledeiSilenziosiOperaidella Croce si sono intensificatiprimadellabeatificazionedellorofondatoreMons.LuigiNovarese.

Nel2009inoccasionedell’An-no Sacerdotale il Presidente delDicasterosièrivoltoatutteleas-sociazionidimalaticonunaLet-tera pastorale chiedendoalorodipregareeoffrirelesofferenzeperlasantificazionedeisacerdoti.

Quanto alle Associazioni del volontariato cattolico in sanità cisonostatedigrandeaiutonellapreparazione delle nostre inizia-tive. Siamo particolarmente gra-ti all’Unione nazionale italianatrasporto ammalati a Lourdes esantuariinternazionali(UNITAL-SI),alSovranomilitareOrdinediMalta(SMOM)ealleMisericor-died’Italia.

L’UNITALSI che ha festeggia-tol’annoscorsoil110°anniversa-rio dell’istituzione, è molto attivanella preparazione delle GiornateMondialidelMalato,nelleudienzecon ilSantoPadreeneimomentidipreghieraaRomaeLourdes.

In vari modi, anche tramite iNunziApostolici,esortiamoiPa-storidellaChiesaaffinchéfavori-scanoquestotipodivolontariato,particolarmente, negli hospice enelleparrocchiefacendoattenzio-neaimalatisoli,poverieabban-donati.

2.7 Pellegrinaggi e momenti di preghiera con operatori sanitari, assistenti spirituali e malati

Nell’aprile 2010, in occasionedell’AnnoSacerdotalesièsvoltoil Pellegrinaggio Internaziona-le dei Cappellani Ospedalieri a Lourdes ed Ars, organizzatodalDicasteroeguidatodalsuoPresi-

dente, assistito dall’allora Segre-tario,S.E.Mons.JoséL.Redrado,O.H. Vi hanno partecipato circa50cappellani,religiosiediocesa-ni,originaridi13Paesidi4Conti-nenti.NeicinquegiornidelPelle-grinaggiolapreghiera,gliincontriconimalatinonchélecelebrazio-ni liturgiche, hanno contribuito aravvivare nei sacerdoti il sensodellalorovocazionesacerdotaleededizioneaimalatieaisofferenti.

Nell’ottobre 2013, prima dellachiusuradell’Anno della Fede, ilDicasterohaorganizzatoilPelle-grinaggio in Israele e nei Terri-tori Palestinesi. Il gruppo di 80persone, composto da personalereligiosoesanitariosottolaguidadel Segretario, Mons. Jean-Ma-rieMupendawatu,coadiuvatodalSottosegretario,P.AugustoChen-di,M.I.,haavutol’opportunitàdivisitareiLuoghiSanti.Ilpellegri-naggio ha compreso la visita adalcune significative strutture sa-nitarie cattoliche di Terra Santa.Nellagiornataconclusiva,ipelle-grinihannopartecipatoallasolen-ne Liturgia Eucaristica in onoredella Vergine Maria, Regina del-laPalestina,durantelaqualel’Ar-civescovoZygmuntZimowskihaannunciato ufficialmente che laprossima celebrazione in formasolenne della Giornata MondialedelMalatodel2016avràluogoaNazareth.Lanotiziaèstataaccol-ta con grande gioia e gratitudinealSignoredaoltreduemilafedeli.

UnaltroPellegrinaggiodelPon-tificioConsigliocompiutonell’An-no della Fede ècoincisoconl’An-nogiubilarecamilliano,indettoinoccasione del 400° AnniversariodallamortediS.CamillodeLel-lis.TuttoilpersonaledelDicasterosi è recato a Bucchianico, vicinoa Chieti, paese natale di San Ca-millo,cheèstatounodeimaggioripromotoridellacaritàedellamise-ricordiaversogliinfermi.

Art. 153 § 3: Favorisce l’attività teorica e pratica, che in questo campo svolgono in vari modi sia le organizzazioni cattoliche internazionali, sia le altre istituzioni.

Per mettere in pratica questocompito il Dicastero si avvaledellaFondazione“IlBuonSama-

ritano”;collaboraconletremag-giori Associazioni InternazionalidegliOperatoriSanitariCattolici:Federazione Internazionale delleAssociazioniMedicheCattoliche(FIAMC), Comitato Internazio-nale Cattolico delle Infermiere edelle Assistenti Medico-Sociali(CICIAMS), Federazione Inter-nazionaledeiFarmacistiCattolici(FIPC);cooperacongliIstitutidiVitaConsacrata;collaboraconleAssociazioni, gli Istituti e le Or-ganizzazionicattolicheenon,im-pegnatenelmondodellasalute.

3.1 Fondazione “Il Buon Samaritano”

La Fondazione è stata istituitadalBeatoGiovanniPaoloIIil12settembre2004persostenereeco-nomicamente gli infermi più bi-sognosi,inparticolareimalatidiAIDS.Coniltempol’attivitàdel-laFondazioneèprogressivamen-teaumentataeoggisiarticolaininiziativeteorico-pratichecome:

–organizzazionedeiConvegnidiStudioInternazionali;

–lottaall’HIV/AIDS;–donazionedifarmaci;– educazione alimentare per i

bambini;–borsedistudio.

Più dettagliatamente l’attivi-tàdellaFondazione“IlBuonSa-maritano”saràpresentatadalSe-gretario del Dicastero, Mons.Jean-MarieMupendawatucheèilDelegatoperlaFondazione.

3.2 Federazione Internazionale delle Associazioni Mediche Cattoliche (FIAMC)

La Federazione è stata sempreinvitata a partecipare alle attivitàdelDicastero.L’attualePresidente,dott.JoséMaríaSimónCastellví,èstatoinformatoecoinvoltointuttelenostremaggioriiniziative.

Il Presidente del Dicastero èstatoinvitato:

–nel2010alXXIIICongressoMondialedellaFIAMCsultema:«La nostra fede di medici»,tenu-tosiaLourdes;

– nel 2012 al XXV Congresso «Bioetica ed Europa Cristiana»,organizzatodallaFederazioneEu-ropeadelleAssociazioniMedicheCattoliche insieme all’Associa-

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zionedeiMediciCattoliciItaliani(AMCI)presso l’UniversitàCat-tolicadelSacroCuorediRoma.

– Nel 2012, Mons. Jean-Ma-rie Mupendawatu, si è recato aBali, in Indonesia alla XV Con-ferenza della Federazione del-le Associazioni dei Medici Cat-tolici dell’Asia, dedicato al tema:«the Challenges of Catholic Doc-tors in the Changing world».IlSegretariodelDicasterohatenu-tolaProlusione:«La missione del medico cattolico oggi».

–Afebbraio2014,inoccasionedellaXXIIGiornataMondialedelMalato,ilPresidentedelDicaste-rohaincontratoaCzestochowainPolonia gli aderenti alla Federa-zionedeiMediciCattoliciPolac-chi che hanno festeggiato il XXanniversariodell’istituzione.

Si osserva purtroppo che neiPaesi occidentali sono drastica-mente diminuite le adesioni alleAssociazioni mediche cattoliche,inparticolareperquantoriguardala presenza di giovani medici. IlDicastero sollecita continuamen-te i responsabili per la PastoraledellaSaluteperunmaggioreim-pegnoalfinedi suscitare “nuoviaderenti”alleAssociazionidiMe-diciCattolicineirispettiviPaesi.

Il Dicastero ha promosso nel2011, nella cornice della XIXGiornataMondialedelMalato,unSeminariosultema:«Associazio-nismo sanitario cattolico e cultu-ra della vita».UnasezioneèstatadedicataalleFederazioniInterna-zionali Cattoliche impegnate nelcampo della salute come quelledei Medici, Infermieri, Farmaci-sti, tutte rappresentatedai rispet-tiviPresidenti.

IlDicasterohamantenutoinol-tre buoni rapporti di collabo-razione con altre Associazionimediche: il Medicus Mundi In-ternational (MMI), il Collegio universitario Aspiranti Medici Missionari – Medici con l’Africa(CUAMM), l’Associazione deiMediciCattoliciItaliani(AMCI).

3.3 CICIAMS (Comitato Internazionale Cattolico delle Infermiere e degli Assistenti Medico-Sociali)

La collaborazione con il CI-CIAMS è molto importante per-

ché si tratta dell’organizzazionepiù numerosa fra le Associazio-ni Internazionali degli opera-tori sanitari cattolici. Inoltreil CICIAMS è l’unico organi-smo cattolico accreditato pres-so l’OMSepertantovieneforte-menteincoraggiatodalDicasteroa lavorare infavoredellaculturadellavita.L’Associazioneèstatasempre coinvolta nelle iniziativedel Dicastero nella persona delsuo Presidente Signora MaryleeJ. Meehan, sostituita dalla Rev.da SuorAnne John, RJM, elettanel2012.LaSuorahavisitatolasede del Dicastero in occasionedell’Incontro del Comitato Ese-cutivo del CICIAMS, tenutosi aRomanelgennaio2013.

Dal26al29maggio2012aLu-saka inZambia, ilSegretariodelDicasterohapresoparte alCon-gresso regionale dell’CICIAMSdei Paesi anglofoni dal tema:«Catholic nurses: Instruments of Healing».Vihannopartecipa-to300 infermiericattoliciprove-nientidatuttoilmondo.

Quest’anno il CICIAMS orga-nizzeràneigiorni23-26settembreaDublino,inIrlanda,ilXIXCon-gresso Mondiale sul tema: «Pro-tecting Family Life: the Role and Responsibilities of nurses and Midwives». L’Incontro costituiràun’ulterioreoccasioneper raffor-zareinostricontatti.IlSegretariodelDicasterorivolgeràaiparteci-pantiunaLezioneintroduttiva.

3.4 Federazione Internazionale dei Farmacisti Cattolici (FIPC)

ConilDott.PietroUroda,Pre-sidentedellaFIPC,irapportisonomoltofrequenti.LaFIPChapar-tecipato sempre e volentieri alleattivitàdelDicastero.Cisonosta-tinumerosiincontriconilNobileCollegio Chimico FarmaceuticodiRoma.

Inoltre, il Presidente del Dica-sterohapartecipatonelsettembre2009alleGiornateFederalidellaFIPCsul tema«La sicurezza del medicinale: Etica e coscienza per il farmacista», tenutesi in Polo-nia.ÈintervenutoconlaProlusio-nedaltitolo«La crisi economica mondiale e l’accesso alle medici-na per i più poveri, specialmente bambini».

Nelsettembre2012aParigi,inFrancia,ilSegretariodelDicaste-rohapresoparte,conunInterven-to di apertura, al Congresso In-ternazionaledellaFIPCsultema:«Farmacisti oggi: quale lavoro, quale avvenire, quale speranza?».

Il Dicastero appoggia forte-mente il diritto dei Farmacistiall’obiezionedi coscienza.Al ri-guardosonostatinumerosigliin-terventi del Presidente nei qualiha commentato la recente legi-slazione europea come ad esem-pio nella Lettera ai partecipan-ti delSimposio sull’obiezionedicoscienza,tenutosinelnovembre2013presso l’UniversitàCattoli-cadiLublino.

L’ultimainiziativarivoltaatut-tiifarmacistièstatalaLettera delPresidentedell’8 febbraio scorsoinoccasionedellaXIVGiornata di Raccolta del Farmaco che inItalia coinvolge oltre 3.400 far-macie a favore delle persone instatodipovertàsututtoilterrito-rionazionale.

3.5 Comitato Internazionale delle Istituzioni Sanitarie Cattoliche (CIISAC)

Il nuovo Comitato Internazio-nale delle Istituzioni SanitarieCattoliche (CIISAC) ha sostitui-to l’Associazione Internazionaledelle Strutture Sanitarie Cattoli-che (AISAC), istituita nel 1984percoordinareleistituzionisani-tarie cattolichedellaChiesaa li-vellomondiale.Sitrattadiunor-ganismopromotorediunanuovaRete che colleghi le varie Istitu-zioniSanitariecattolichedi tuttoilmondo.IMembridelConsiglioDirettivodelCIISAC,cherappre-sentanolemaggioriAssociazionidiIstituzioniSanitarieCattolichedeicinquecontinenti,sisonoin-contratianovembre2013inVati-canoperredigereilnuovoStatutodelComitatocheverràpresentatoprossimamente.

ParleràpiùdettagliatamentedelCIISAC il Segretario del Dica-stero Mons. Jean-Marie Mupen-dawatu che è il coordinatore delComitato.

3.6 Istituti di Vita Consacrata

Inprimoluogosidevesottoli-neare un’ottima collaborazione

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congliIstitutidiVitaConsacrata(Istituti religiosie Istitutisecola-ri)inparticolare:

– l’Ordine Ospedaliero di sanGiovanni di Dio, i Fatenebefra-telli;

– i Chierici Regolari MinistridegliInfermi,iCamilliani;

–iFratellidellaCarità;– le Suore Benedettine Silve-

strineRiparatricidelSantoVolto;– le Suore di Santa Francesca

Cabrini;– le Suore di Carità di Madre

TeresadiCalcutta;–leSuoreCamilliane.

Tra i Membri del Dicasteroper diritto sono presenti alcuniSuperiori(e)Generali.

Fin dagli inizi molti Istituti diVita Consacrata hanno offerto alDicasteroalcunidiloroperlavo-rare come volontari. Per il mo-mentoabbiamoduecollaboratorireligiosi:

–Suor Anna Antida Casolino delleSuoredellaCaritàdiSantaGiovannaAntidaThouretprestailsuogenerosoedefficaceserviziopressoilProtocolloel’Archivio.

–Frà Jaime Buitrago Gómez,deiFatebenefratellichefadatrait d’unioncon laChiesadell’Ame-ricaLatina.

IlPontificioConsiglioesprimesincera gratitudineversogli Isti-tutidiVitaConsacratachemetto-no a disposizione gratuitamentevolontariaserviziodelDicasteroedellaSantaSede.

3.7 Contatti con Associazioni, Istituti e Organizzazioni cattoliche e non, impegnate nel mondo della salute

IlPontificioConsigliosegueat-tentamenteillavoroeleiniziativedell’OrganizzazioneMondialedel-laSanità(OMS)perquantoriguar-dalapoliticasanitaria.Conquestoobbiettivo il Dicastero partecipaogni anno al Comitato Esecutivodell’OMSchesitieneagennaioaGinevra, in preparazione dell’As-semblea Mondiale della Salute.L’Assembleaallaqualepartecipa-noiMinistridellaSalutedeiPaesiMembrisisvolgeogniannoaGi-nevranelmesedimaggio. In taleoccasione il Presidente del Ponti-ficioConsiglioguidaladelegazio-

ne della Santa Sede e intervienesuitemiindiscussione,esponendolaposizionedellaChiesae le suepreoccupazioni circa i programmipropostiagliStatimembri.Fragliargomenti trattati dall’ArcivescvoZimowskisipossonoindicare:

– riduzione della mortalità in-fantile,

– accesso ai farmaci antiretro-viraliperimalatidiHIV/AIDS,

– la contraffazione e la falsifi-cazionedeiprodottimedicinali,

– l’accesso alle cure primariea tutti i cittadini soprattutto allepersonepovereesvantaggiate,

– l’educazione a stili di vita“sani”nellalottacontrolemalat-tienontrasmissibili,

–riconoscimentoesostegnodaparte degli Stati alle organizza-zionidifedeealleistituzionisa-nitariedellaChiesa.

Il Dicastero collabora anchecon le varie istituzioni dell’Or-ganizzazione delle Nazioni Uni-te impegnate nella lotta contro latossicodipendenza e la criminali-tàcollegataadessa:l’Ufficiodel-le Nazioni Unite per il Controllodella Droga e la Prevenzione delcrimine (UNODC), il ComitatoInternazionaleperilControllode-gliStupefacenti(INCB)elaCom-missione sulle Droghe e sui Nar-cotici (CND). Si tratta di esserepresentipressoquesteagenzieperdialogareecooperareafavoredel-lavitaedelladignitàdellaperso-na.L’OMSpromuoveprogrammidilottacontrolemalattieecontrola tossicodipendenza. La Chiesaèchiamataacollaboraresianellapianificazione che nell’attuazioneditaliprogrammi.IntantiPaesilaChiesa con le sue varie istituzio-nièunodegliattoriprincipaliperlo Stato nell’attuazione di questiprogrammi.IlPontificioConsigliohailcompitoprecisodiseguireleiniziativeditutteleorganizzazioniinternazionalinelcampodellasa-nitàancheperdenunciaretuttociòcheècontrarioalladottrinadellaChiesacattolica.

Nel quadro di questa collabo-razione laSantaSedehafirmatodue Convenzioni delle NazioniUnite:

–laConvezioneUnicasuiNar-coticidel1961,emendatanel1972(Single Convention on narcotic Drugs, 1961, amended in 1972);

– laConvenzionesullesostan-ze psicotropedel 1971 (Conven-tion on Psychotropic Subsatances 1971).

PerleNazioniUniteleautoritàcompetentiinmateriaperlaSantaSede,nonchégarantiper lames-sainazionediquesteconvenzio-nisonoilPontificioConsigliopergliOperatoriSanitarie laSegre-teriaGeneraledelGovernatoratodellaCittàdelVaticano.

In merito a questo incarico ilPontificio Consiglio ha organiz-zato in passato una ConferenzaInternazionalesullaDrogaeinse-guitopubblicatounmanualesulladroga,daltitolo:«Chiesa, droga e tossicomania».IlDicasteroconti-nuaadiffonderequestomanualeinvarieoccasioni.

Il 28 gennaio 2014, l’Arcive-scovo Zimowski ha incontrato ilPresidente del Comitato Interna-zionaleperilControllodegliStu-pefacenti per discutere la pros-sima revisione delle suddetteConvezioni da parte dei Paesimembriprevistoperil2016,vistoilrischiochesivadaversolalibe-ralizzazione.

Art. 153 § 4: Segue attentamente le novità in campo legislativo e scientifico che riguardano la salute, al precipuo fine che se ne tenga opportunamente conto nell’opera pastorale della Chiesa.

Nell’adempiere questo compi-to il Dicastero collabora: con laPontificiaAccademia per la Vita(PAV), con Università cattolicheenon,CentrieIstitutidiRicerca;inoltre porta avanti varie attivitàdistudio.

4.1 Collaborazione con la Pontificia Accademia per la Vita

LaPontificiaAccademiaproVi-ta (PAV)èstata istituita,dalBea-toGiovanniPaoloII,l’11febbraio1994, con il Motu Proprio «Vitae Mysterium» e raccogliendo le in-dicazioniespressedaimaggiorire-sponsabilidellapastoralesanitaria.

Pur autonoma secondo lo Sta-tuto, laPAVèdunque“collegataedoperainstrettorapporto”conilPontificioConsigliopergliOpe-

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Presentazione della Fondazione “Il Buon Samaritano”

Mons. Jean-Marie Mupendawatu Segretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari;Delegato per la Fondazione “Il Buon Samaritano”

Buongiornoegrazieperlavo-strapresenza.

Mi è qui gradito presentare laFondazione“IlBuonSamaritano”edillustraneleattivitàediproget-tiincorso.

IlBeatoPapaGiovanniPaoloIIhacostituitoil12settembre2004laFondazione“IlBuonSamarita-no”,pressoilPontificioConsiglio

per gli Operatori Sanitari, per laPastorale della Salute, allo scopodi sostenere economicamente gliinfermi più bisognosi, in partico-lare i malati di AIDS, che chie-dono un gesto di amore solida-ledellaChiesa.Perl’occasioneilSantoPadreinvitava“tuttigliuo-minidibuonavolontà,inspecialequelli dei Paesi economicamentepiù avanzati, a volere contribuirea tale fine”, riproponendo quellocheavevagiàscrittonellaLetteraApostolicaNovoMillennioIneun-te:“Èl’oradiunanuova«fantasiadella carità» che si dispieghi nontantoenonsolonell’efficaciadeisoccorsiprestati,manellacapaci-tà di farsi vicini, solidali con chi

soffre,cosìcheilgestodiaiutosiasentitononcomeoboloumiliante,macomefraternacondivisione”.

Con l’intento di corrisponde-repienamenteaquestomandato,findallasuacostituzione,laFon-dazione“IlBuonSamaritano”haprestato assistenza a centinaia dimigliaia di bisognosi nei diversicontinenti, dando sostegno eco-nomico a progetti variegati, de-clinati principalmente nei settoridell’assistenza sanitaria. Un im-pegno fondato sulla consapevo-lezzachelacooperazionemissio-naria parte da Gesù ed ha comedestinatario il malato, che ha ilvolto di Gesù stesso. In questaprospettiva “Il Buon Samarita-

ratori Sanitari nello studio di te-maticherelativeallavitachehan-no spesso rilevanza scientifica ebioetica,alfinediaiutareleChie-selocaliarisponderemeglioallenuovesfidecircalasacralitàeladifesadellavita.

Il Segretario del Dicastero,Mons.Jean-MarieMupendawatu,è Membro del Consiglio Diretti-vodell’Accademia,partecipaalleriunioniedatutteleiniziativedirilievodellaPAV.

InoccasionedelXXanniversa-riodellaPAV,celebratonelfebbra-ioscorso,siètenutal’AssembleaGenerale sul tema: «Invecchia-mento e disabilità». IlPresidentedel Dicastero è intervenuto con-cludendoilavoriconlarelazione«Chiesa e anziani malati».

4.2 Collaborazione con università cattoliche e non, Centri ed Istituti di Ricerca

Il Dicastero collabora con leUniversitàeinparticolareconleFacoltà e leScuolediMedicina,FarmaciaeScienzeInfermieristi-che,nonsolodellaChiesamaan-chelaiche.

Icontattipiùfrequentisonosta-tiaRomacon:l’UniversitàCatto-licadelSacroCuore,l’Università“TorVergata”el’IstitutoSuperio-rediSanità.

IlDicasterosegueleConferen-ze promosse a Roma dalle Uni-versità Pontificie: la Gregoriana,ilSerafico, l’Urbaniana, laSantaCroce,laReginaApostolorum.

All’esterocisonostatecollabo-razionicon:l’UniversitàCattolicadiLublinoediVarsaviainPolo-nia, l’Università Cattolica di Ei-chstätt-Ingolstadt in Germania econ ilNationalCatholicBioeticsCenternegliUSA.

Inoltre ci sono collaborazio-ni con le 7 Università Cattolicheafricane nell’ambito del Progettodenominato “Africae Munus”. SitrattadiunNetworkdisetteScuo-le di medicina dei seguenti Pae-si:Rep.Dem.DelCongo,Ugan-da,Tanzania,BurkinaFaso,Ciad,Mozambico,natoperfavorireunamutua e proficua collaborazionetraesseeleistituzionieduniver-sità cattoliche del mondo tramitela Fondazione “Il Buon Samari-tano”.Vi collaborano, fra l’altro,l’UniversitàCattolicadell’Austra-

liael’UniversitàCattolicadiLou-vain-la-Neuve.

4.3 Attività di studio

L’attivitàchemaggiormentehaimpegnato il Dicastero è stata larevisione e l’aggiornamento del-la Carta degli Operatori Sanita-ri. Il lavoro svolto saràpresenta-todalSottosegretario,P.AugustoChendi.

Nell’ambitodelDicasterosonostatiattivatialcunigruppidistu-dioformatidaespertiinbioetica,medicina, pastorale della saluteedaltredisciplineaffini.

Due gruppi si sono occupati, ilprimo della medicina naturale edell’accessoequoaifarmaci,ilse-condodellamedicinaperinatale,incollaborazione con l’Istituto dellaCuradell’InfertilitàdelPoliclinicoUniversitario“AgostinoGemelli”.

Regolarmente, molta attenzio-nevienerivoltaaidossiersealtridocumentitrasmessialDicasterodai Rappresenti Pontifici e dalleConferenzeEpiscopali.

Molte pratiche vengono invia-te per studio e pareri a Membri,Consultoriedesperti.

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no”intendedunqueservireCristonell’altrosofferenteefaredelBe-necomeLuihafatto.

Moltesonodunquelestrutture,sia ospedaliere che assistenziali,chehannopotutoportareavantiilloromeritorioimpegnograzieal-laFondazione.InAfrica,inAsia,in America Latina e in Europa.Unsostegno indirizzato inmodoparticolare ai malati affetti dal-la patologia dell’HIV/AIDS cheinsieme al male fisico sperimen-tano anche la sofferenza umana,l’umiliazioneelasolitudine,con-seguenzedellacecitàdellasocie-tàche liemargina, liabbandona,lidenigra,elirendedoppiamentevittime.Unaformadiesclusionesocialecheostacolaeavolteim-pedisce totalmente l’accesso allecure,ritardandolapresaincaricodeipazientielapossibilitàdial-leviarelelorosofferenze,fisiche,psicologiche,spirituali.

Ad oggi l’impegno della Fon-dazione “IlBuonSamaritano” siarticolaininiziativevariegate:

Lotta all’HIV/AIDS – Pro-getto modello in Tanzania. Nel2013 è entrato nel vivo il pro-getto di lotta all’HIV/AIDS pro-mosso della Fondazione Il BuonSamaritanonellaDiocesidiShin-yanga, in Tanzania, insieme conlaDiocesistessaelaConferenzaepiscopale della Tanzania, ed incollaborazioneconGileadScien-ces – leader mondiale nella pro-duzione di farmaci antiretrovira-li–econla“CatholicUniversityof Health & Allied Science” diMwanza. Il progetto è denomi-nato“Test&Treatment”.Natoinrisposta ad una richiesta d’aiutoproveniente dalla Chiesa locale,ilprogettocoinvolgequattrocen-trisanitaridiocesani–BugisiDi-spensary,NgokoloHealthCentre,BuhangijaDispensaryeMipaDi-spensary–acuiafferisconocirca300.000personeechesioccupa-nofral’altrodiprevenzioneecu-radell’AIDS.Ilpianodiinterven-to prevede la somministrazionegratuitaevolontariaditestperladiagnosi dell’HIV/AIDS a circa120.000personetracolorocheaf-ferisconoaiquattrocentrisuddet-ti,ediltrattamentoantiretroviralegratuitoper5anniacirca20.000malati, fra cui molti bambini aiquali si intendeoffrirecureanti-

retroviralipertuttalavita.Fraglialtri obiettivi si segnala anche lavolontàdicontrastare la trasmis-sionematerno-infantiledelvirus;creare e/o integrare l’attività dilaboratori e ambulatori destinatiallaprevenzioneecuradell’infe-zionedaHIV;promuoverelafor-mazione di operatori e managersanitariattraversopianidistudioetirocinioadeguati;sensibilizza-re la popolazione locale al temadell’HIV/AIDSancheconilsup-portodeimedialocali.

Anovembre2013laFondazio-neeGilead,inqualitàdientipro-motori, hanno firmato un accor-do di intenti (il “Memorandum of understanding”) che ha con-sentito l’avvio della preparazio-nedell’AccordodiprogettoedelPiano di azione 2014-2015, chesarannofirmatiabreve.

Nel febbraio 2014, in conco-mitanza con le celebrazioni perlaGiornataMondialedelMalato,istituita dal Beato Papa Giovan-niPaoloIIechericorrel’11feb-braio, alcuni rappresentanti dellaFondazioneIlBuonSamaritanoedi Gilead si sono recati in visitaaShinyangaeDarEsSalaamal-lo scopo di raccogliere elementinecessariastrutturareinmanieradettagliata il Progetto, a pianifi-carne le fasi e a precisare i ruo-lielecompetenzedelleParti.Lavisitaèstatainoltreunapreziosaoccasione per incontrare i refe-renti localidelProgetto, iverticidellaConferenzaEpiscopaledel-laTanzania, imedicieprofesso-riuniversitaricheoperanopressola Catholic University of HealthandAlliedSciencediMwanzaedilBugandoMedicalCentre,irap-presentanti del Governo e delleIstituzioni locali ed il rappresen-tanteWHOinTanzania.

Network delle Università Cat-toliche dell’Africa. Dopolavisi-tadiBenedettoXVIinBenin,nelnovembre2011,doveilSantoPa-dreportòl’EsortazioneApostolicaPost-Sinodale“AfricaeMunus”econsegnòaipastoridelcontinen-te ildocumentoconorientamentipastorali per la Chiesa in Africaperiprossimidecenni,fuchiestoaiDicasteridipoterfarequalcosa,ciascunonelpropriocampoese-condolapropriacompetenza,peraiutare i pastori locali ad attuare

gli orientamenti delSantoPadre.Per rispondere alla richiesta delSantoPadreedoffrireuncontribu-toconcretoinquestadirezione,laFBShaintesopromuoverelacre-azionediunNetworkfraleFacol-tàdiMedicinadisetteUniversitàcattoliche dell’Africa: l’Univer-sità Cattolica di Bukavu (UCB),nella Repubblica DemocraticadelCongo; l’UniversitàdeiMar-tiriUgandesi(UMU),aKampala,inUganda; l’UniversitàCattolicaperlaSaluteeleScienzeAssocia-te,aMwanza,inTanzania;l’Uni-versità San Tommaso d’Aquino,(USTA), con sede a Ouagadou-gou, in Burkina Faso; l’Univer-sitàCattolicadelGraben (UCG),aButembo,nellaRepubblicaDe-mocraticadelCongo;l’UniversitàCattolicadelMozambico(UCM),nella città di Beira; il Policlini-co Universitario “Le Bon Sama-ritain” di N’Djaména, in Ciad.Il progetto denominato “AfricaeMunusProject”nasceperfavori-re lacollaborazione tragliateneie con altri enti ed istituzioni ec-clesialiimpegnatinelmondodellaformazione e della ricerca di ca-ratteremedico,persvilupparepiùefficaciprogrammidiformazione,assistenza,curaericerca,inlineaconilMagisterodellaChiesa.Neldettaglio,l’iniziativaintendepro-muovere gli scambi scientifico-culturalitraleFacoltàdiMedici-nacollegate, lapromozionedellaformazione degli operatori sani-tari, del personale docente e deimanager,conparticolareriguardoall’etica, la bioetica e l’antropo-logia cristiana, il miglioramentodell’offertadidatticaedellaricer-ca,losviluppoelacondivisionedisaperiingradodielevaresensibil-mentelacapacitàdiemissionedidiagnosicerte.

Nelnovembre2013,adunannodall’avviodelProgetto,unincon-trointernazionaledistudioepia-nificazionehaintesoverificarelostatodiavanzamentodelleattivi-tà,sviluppareipercorsiintrapresiedidentificarenuoveeventualisi-nergie.Alsuddettomeetinghannopresoparteirettoridelleuniversi-tàafricanecoinvoltenelNetworke i responsabili delle rispettivefacoltà di medicina, insieme condocenti universitari e rettori diatenei presenti in altri continen-ti, per favorire il confronto sulla

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possibileistituzionedigemellag-giuniversitari.Nelcorsodel2013èstatoquindipianificatoeavvia-to ilpercorsodispecializzazionenelle discipline medico-sanitariedi quattro medici congolesi, fracuiuna suora,presso l’Universi-tàdeiMartiriUgandesi(UMU),aKampala.Percorsisimilarisaran-no avviati nel 2014 in favore dialtrimediciafricanicoinvoltinelNetwork“AfricaeMunus”.

Lotta alla malaria. In ordinealla sua missione di assistenza ecuradeimalatipoveri, laFonda-zione Il Buon Samaritano operaper contrastare la diffusione del-lamalarianeiPaesiinviadisvi-luppo, con particolare attenzioneall’Africa,eperdiffondereilprin-cipio dell’Accesso universale egratuitoallecure.Secondol’Omssonocirca207milioni i casi ac-certatidimalarianel2012ecirca627.000idecessi,dicuiil90%siverifica nell’Africa Subsaharianaeil77%riguardabambinisottoi5anni:nel2012lamalariahauc-cisocirca483.000bambinida0a5anni,chevuoldire1.300bam-biniognigiorno,oquasiunbam-binoogniminuto.Inoltre,sistimachesiano3,4miliardi lepersonearischiodicontrarre l’infezione.Eppurelamalattiaèprevenibileecurabile.Aquesto scopo laFon-dazione IlBuonSamaritano– incollaborazioneconmedici,istitu-zioniedespertidelsettore–operaperfavorirel’accessoadunnuovofarmacodicomprovataefficaciaedal costo estremamente inferiorerispettoaimedicinaliattualmentedisponibili, e sta sviluppando unprogettodiricercavoltoaridurrel’incidenzadellamalarianeibam-bini attraverso modalità di pre-venzione e cura innovative. Nel2013ilprogettoèstatoavviatoinBurkinaFasoeinGhana.

Lotta alla cecità. La Fonda-zioneèimpegnataanchesulfron-tedellalottaallacecitàneiPaesipiù poveri del mondo. Nel mag-gio2012sièsvoltounConvegnointernazionale di studio sul tema«La persona non vedente: “Rab-bunì,cheioriabbialavista”»,cheha visto l’approfondimento e ilconfronto sui temi della preven-zioneecuradellacecitàedell’i-povisione,conl’obiettivodipro-

muovere l’impegno di tutti gliOrganismi, nazionali e interna-zionali,ecclesialiedistituzionali,perfavorirelalottaallepatologiedellavistaeperfacilitarel’acces-so alle cure. In risposta a questaesigenza, in collaborazione conCBM Italia Onlus, la Fondazio-ne IlBuonSamaritanohaavvia-tounprogettofinalizzatoalladi-stribuzionedi occhiali di elevataqualitàedalcostoestremamenteridottoaimalatipoveridell’Afri-ca. Il progetto prevede anche unpiano di prevenzione e cura del-lepatologiedellavistaattraversounprogrammadivisitesanitarieecontrollidedicatiinparticolareaibambini,darealizzarsinellepar-rocchieenellescuole.

Inquestoambito rientraancheilprogettocheabrevesaràavvia-to in Bolivia, nel distretto di LaPaz,dovesi intende fornire sup-portoperlacreazionediunrepar-todiOculisticapressol’ospedale“LasYungas”diCoroico.L’obiet-tivodell’iniziativa–realizzataincollaborazione con CBM ItaliaOnlus e l’Università di Padova,econilsostegnodelRotaryClub– è quello di favorire la preven-zioneecuradelladisabilitàvisi-vaattraversomoltepliciattività:èprevisto un piano di formazionedipersonale locale specializzato,destinatoaoculistispecializzandiboliviani, operatori di comunitàboliviani e personale paramedi-co. Seguirà uno screening dellapopolazione per l’individuazio-nedeidifetti refrattivi,checoin-volgerà in particolare un gruppodi400bambinidietàpre-scolare(4-5anni)eunsecondogruppodiadulti composto da 300 presbiti(40-50 anni). Secondo le neces-sitàevidenziatedallavisita,bam-bini e adulti potranno infine ac-cedereaocchialipersonalizzatiabassocosto,assemblatisulposto.

FralealtreiniziativelaFonda-zioneharealizzatoancheuncen-simento dei progetti di lotta allacecitàpromossidallaChiesacat-tolicanelmondo.

Donazione di farmaci. LaFBSèimpegnatainoltreinunproget-totesoalladonazionedifarmaciepresidimediciallestrutturesani-tariepromossedallaChiesacatto-licanelmondo.Lametodicadegli

interventi prevede il coinvolgi-mento in ogni Paese delle Nun-ziatureApostoliche,leConferen-zeepiscopalinazionali,leDiocesie le congregazioni religiose pro-motricidiiniziativediassistenzaecurainambitosanitario.Avvia-tonelgiugnodel2010,ilprogettoè operativo in 13 Paesi del con-tinente africano. L’iniziativa èrealizzata in collaborazione conil Catholic Medical Mission Bo-ard (CMMB), un’organizzazionenon governativa, senza scopo dilucro, con sedenegliStatiUniti,impegnataafornireservizisanita-ridiqualità,materialesanitarioeprodotti farmaceutici senza alcu-na discriminazione di razza, ap-partenenzapoliticaoreligiosa,aimalati e allepersonechevivononel bisogno in tutto il mondo. IlCMMB opera in coordinamentocon ilConcilioSocialeeEcono-micodelleNazioniUniteeconisuoiprogrammi.

Centrale del farmaco.LaFon-dazione Il Buon Samaritano haavviato nel 2013 la costituzionedi una propria Centrale del far-maco,doveraccogliereestoccareperbreviperiodidi temposcortediprodottifarmaceutici,presidieattrezzature sanitarie. Materiale,fruttodidonazioni,cheviene in-viatoalleChiesedeiPaesi inviadisviluppo,perchésiadisostegnoagliinterventidiassistenzaecuradeimalatipiùpoveriassistitipres-so gli ospedali e i centri di salu-te promossi e gestiti dalle chieselocali.Neldonaretalifarmaci, laFondazione risponde a richiesteespliciteprovenientidaiVescoviedalleCongregazionireligiose.Nel2013 la Fondazione Il Buon Sa-maritanohapotutorispondereallarichiesta di sostegno provenientedaiVescovidelCongoBrazzavilleedha inviatouncontainerconte-nente farmaci edispositivimedi-cipericentrisanitaricattolicige-stitidallaChiesalocale,insiemeapubblicazioni, libri, sussidi e do-cumentazionedigranderilevanzaper la formazione degli operato-rinelcampodellapastoraledellasalute.Ilmaterialedonatoèstatosuddivisofraicirca40centrisa-nitari cattolici distribuiti nelle 7diocesiincuièsuddivisoilPaese.Unsecondocontainerèprontoperl’invioimminenteinMadagascar,

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Le Giornate Mondiali del Malato

Mons. Jean-Marie Mupendawatu Segretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari

Maria, Vergine Immacolata, Donna del dolore

e della speranza, sii benigna verso ogni persona che soffre e ottieni a ciascuno pienezza di vita.Volgi il tuo sguardo materno specialmente su coloro che in Africa sono nell’estremo bisogno, perché colpiti dall’AIDS o da altra malattia mortale.Guarda le mamme che piangono i loro figli; guarda i nonni privi di risorse sufficienti per sostenere i nipoti rimasti orfani.Stringi tutti al tuo cuore di Madre.Regina dell’Africa e del mondo intero, Vergine Santissima, prega per noi!

DalVaticano,8settembre2004

Conquestapreghiera allaVer-gine Maria si conclude l’ultimoMessaggiodiPapaGiovanniPao-loIIperlaXIIIGiornataMondia-le del Malato, sul tema: “Cristo,

speranzaperl’Africa”.Unaricor-renzacheilSantoPadrevolleisti-tuirenel1992conunaLettera in-dirizzata al Cardinale Fiorenzo Angelini, primo Presidente del Pontificio Consiglio della Pasto-rale per gli Operatori Sanitari.

Nella lettera, datata 13 maggio–giornoincuisiricordalaprimaApparizionedellaMadonnadiFa-tima,nel1917–ilPapaindicòco-medataperlecelebrazioniquelladell’11 febbraio, memoria litur-gicadellaBeataMariaVerginediLourdes,spiegandoche:“Lourdes,santuariomariano tra ipiùcarialpopolocristiano,èluogoeinsiemesimbolodisperanzaedigrazianelsegno dell’accettazione e dell’of-fertadellasofferenzasalvifica”.

Nella Lettera il Papa osservache la Chiesa, sull’esempio diCristo, sente il dovere del servi-zioaimalatieaisofferenti,el’ac-coglienza amorosa e generosa diogni vita umana, soprattutto sedeboleemalata,come“parteinte-grantedellasuamissione”,echein questa sollecitudine verso gliinfermi Essa sottolinea “l’indolesalvifica dell’offerta della soffe-renza,che,vissuta incomunioneconCristo,appartieneall’essenzastessadellaredenzione”.

PapaGiovanniPaolo II spiegapertantochelacelebrazionedellaGiornataMondialedelMalato“haloscopodisensibilizzareilPopo-lodiDioeleistituzionisanitariecattolichee lasocietàcivile,alla

necessitàdiassicurare lamiglio-reassistenzaagliinfermi;diaiu-tarechièammalatoavalorizzare,sulpianoumanoesoprattuttosuquello soprannaturale, la soffe-renza; a coinvolgere in manieraparticolare lediocesi, lecomuni-tàcristiane, leFamiglie religiosenellapastoralesanitaria;afavori-re l’impegnopreziosodelvolon-tariato; a richiamare l’importan-za della formazione spirituale emoraledeglioperatori sanitari e,infine,a farmegliocomprenderel’importanza dell’assistenza reli-giosaagliinfermidapartedeisa-cerdoti, nonché di quanti vivonoedoperanoaccantoachisoffre”.

A partire dal 1993, le GiornateMondiali del malato si sviluppa-nosecondounoschema ricorren-te articolato in tre giornate: adaprirelecelebrazioni,inunluogosceltodalSantoPadreperchépar-ticolarmente significativo vista lanaturadellaricorrenza–ingeneresiètrattatodialcunifraimaggioriSantuariMarianinelmondo–èunconvegno di carattere teologico-pastorale sui temi della pastoraledella salute, realizzato incollabo-razioneconleistituzioniecclesia-sticheeleuniversitàlocali.Seguo-no visite ai malati e alle strutturesanitariepromossedallaChiesalo-cale,mentreaconcludere legior-nateèunacelebrazioneeucaristicanel santuarioprescelto,durante laqualeèprevistalaletturadelMes-saggio del Papa e l’amministra-

infavoredeimalatiassistitipres-so i 157 centri sanitari promossidallaChiesamalgascia,distribuitinelle21diocesiincuièsuddivisoilPaese.

Educazione alimentare per bambini. LaFondazioneIlBuonSamaritanohainfasedistudiounprogettovoltoallapromozionediuna sana cultura alimentare deibambini,nellacertezzachelapre-venzionedellepiùdiffusepatolo-gie,neiPaesicosiddettisviluppa-

ti,devecominciareinetàprecoce,negliambientifamiliariescolasti-ci,epuntaresoprattuttoallapro-mozionediabitudiniecomporta-mentialimentarisaniecorretti.Alriguardo,presso laFondazioneèstatocostituitountavolodilavorocheriunisceespertinellediscipli-ne della nutrizione umana, inse-gnanti e associazioni conuna ri-conosciutaesperienzanelcampo.

Borse di studio. LaFondazio-neIlBuonSamaritanoèimpegna-

taperfavorireilpercorsoforma-tivo di sacerdoti, suore, religiosie religiose impegnati nel mondodella salute, alfinedi consentirelorol’acquisizionediconoscenzeecompetenzechepossanoabilita-re all’esercizio della professionemedica e infermieristica, di im-portanza fondamentale nei Paesiinviadisviluppodovesiregistrauna carenza diffusa di operatorisanitariqualificati.

Grazie per l’attenzione, buonlavoro.

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zionedelsacramentodell’unzionedegli infermi. Ogni anno il Mes-saggio papale diffuso alcuni mesiprima dell’evento aiuta le Chieselocalieparticolariallapreparazio-nedellaGiornatastessa.

Mentre in origine, le celebra-zionidellaGiornataMondialedelMalatosisvolgevanoogniannoinmaniera solenne, con la presenzadiundelegatodelPapanel luogoprescelto,inseguitoilPapahade-ciso che solo una ricorrenza ognitrehailcaratteredisolennità,men-tre le altre vedono celebrazioni“minori”neisingoliPaesi.Dall’i-stituzione della Giornata ad oggi,nelportareilMessaggiodelSantoPadreallechieselocalieparticola-ri,ilPontificioConsigliodellaPa-storalepergliOperatoriSanitariharaggiuntotuttiicontinenti.

In occasione delle ultime dueGiornateMondiali delMalato, ilPontificioConsigliopergliOpe-ratori Sanitari (per la Pastora-ledellaSalute)hapubblicatounSussidio, tradotto nelle diverselingue(francese,inglese,tedesco,spagnolo, portoghese, polacco) eutile per tutto l’Anno Liturgico,scandito in tre momenti fonda-mentali (Avvento-Natale, Gior-nata Mondiale del Malato nellaMemoria Liturgica della BeataVergine di Lourdes, Quaresima-Pasqua)einclusaincalceunaViaCrucis, peroffrire aimalati, aglioperatori sanitari, agli operatoripastorali, alle famiglie, alle par-rocchie e ai volontari spunti diriflessione teologica, approfondi-mentipastoralieformularidipre-ghiera.Iltestoèstatoredattosul-labasedeltemaaffidatodalSantoPadre per la suddetta Giornata,e viene reso disponile gratuita-mentedalDicasteroperlediver-se Conferenze Episcopali che nefannorichiesta,affinchélopossa-nopubblicarenellelororispettivelingueenelleCaseeditricilocali.

Temi delle giornate

1993 – I Giornata Mondiale del Malato

Nel Messaggio per la I Gior-nata Mondiale del Malato PapaGiovanniPaoloIItorna a sottoli-neare il significato della celebra-zione da lui stesso istituita:“Tale

Giornata vuol essere di richiamoper tutti a riconoscere nel voltodelfratelloinfermoilSantoVoltodiCristoche,soffrendo,morendoerisorgendohaoperatolasalvez-zadell’umanità”.Lamalattia,chenell’esperienza quotidiana è per-cepitacomeunafrustrazionedellanaturaleforzavitale,diventapericredentiunappelloa“leggere”lanuovadifficile situazionenell’ot-tica che è propria della fede. Aldi fuori di essa, del resto, comescoprire nel momento della pro-va l’apportocostruttivodeldolo-re?Comedaresignificatoevaloreall’angoscia, all’inquietudine, aimalifisiciepsichicicheaccompa-gnano la nostra condizione mor-tale? Quale giustificazione trova-reperildeclinodellavecchiaiaeperiltraguardofinaledellamorte?(…)Sì, soltanto inCristo,Verboincarnato,Redentoredell’uomoeVincitoredellamorte,èpossibiletrovarelarispostaappaganteata-lifondamentaliinterrogativi.AllalucedellamorteerisurrezionediCristo lamalattianonapparepiùcome evento esclusivamente ne-gativo:essaèvistapiuttostocomeuna“visitadiDio”,comeun’oc-casione “per sprigionare amore,per far nascere opere di amoreversoilprossimo”.

ConlacelebrazionedellaGior-nataMondialedelMalato,ilPapainvita inoltreadunrinnovatoim-pegnoinparticolareversolepopo-lazionideiPaesiinviadisviluppo,“nell’intentodicancellarel’ingiu-stizia oggi esistente mediante ladestinazione di maggiori risorseumane,spiritualiematerialiailo-robisogni”, edaffermache:“Perrenderepiùumanaepiùadeguatal’assistenzasanitariaèfondamen-tale potersi rifare ad una visionetrascendente dell’uomo, che met-tainlucenell’infermo,immagineefigliodiDio,ilvaloreelasacra-litàdellavita.Lamalattiaeildolo-reinteressanoogniessereumano:l’amoreversoisofferentièsegnoemisuradel gradodi civiltà ediprogressodiunpopolo”.

1994 – II Giornata Mondiale del Malato, Santuario mariano di Czestochowa, Polonia

In occasione della II GiornataMondiale del Malato il Papa ri-chiama l’attenzione sul tema del

“dolore salvifico”,cioèsulsigni-ficato cristiano della sofferenza,citandolaLetteraapostolicaSal-vifici doloris,daluistessopubbli-cata. “InCristo– scrive ilSantoPadre – anche il dolore è assun-tonelmisterodellacaritàinfinita,chesiirradiadaDioTrinitàedi-ventaespressionediamoreestru-mentodiredenzione,diventacioèdoloresalvifico.ÈinfattiilPadreche sceglie ildono totaledelFi-gliocomeviaperrestaurarel’al-leanzacongliuominiresaineffi-cacedalpeccato”.

Inoltre, continua Papa Giovan-ni Paolo II, “Perfetta rivelazionedelvaloresalvificodeldoloreèlapassionedelSignore:«NellacrocediCristononsolosiècompiutalaredenzione mediante la sofferen-za,maanche lastessasofferenzaèstataredenta».«Cristohaaper-to la sua sofferenza all’uomo» el’uomo ritrova in lui le propriesofferenze«arricchitediunnuovocontenutoediunnuovosignifica-to».Tutteletribolazionidellavitapossonodiveniresegniepremes-se della gloria futura, prolunga-mentodelmisterodellaRedenzio-ne,laquale,puressendocompletain Cristo, «rimane costantementeapertaadogniamorechesiespri-menell’umanasofferenza»”.

1995 – III Giornata Mondiale del Malato, Santuario di Maria Regina della Pace di yamoussoukro, Costa d’ Avorio

NelMessaggioper la IIIGior-nataMondialedelMalato,ilPaparicorda l’istituzione, l’11 febbra-io del 1985 – con il Motu pro-prioDolentium hominum–, dellaPontificia Commissione, che sa-rebbedivenutainseguitoPontifi-cio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari.Per l’oc-casione il Santo Padre riaffermalefinalitàchesonopropriedique-stoDicastero, il quale, attraversomolteplici iniziative, “manifestala sollecitudine della Chiesa pergli infermi aiutando coloro chesvolgonoilservizioversoimalatieisofferenti,affinchél’apostolatodellamisericordia, a cui attendo-no, risponda sempre meglio allenuoveesigenze”(GiovanniPaoloII,Pastor Bonus).

Le celebrazioni ufficiali dellaIII Giornata Mondiale del Mala-

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tosisonotenuteinCostad’Avo-rio, presso il Santuario di MariaReginadellaPacediYamoussou-kro, in occasione del centenariodell’arrivo dei primi missionari.In questa circostanza, il Papa hainteso invitare ad “una riflessio-nesulrapporto tra il dolore e la pace.“Sitratta–hascritto–diunrapportomoltoprofondo:quandononvièpace,lasofferenzadilagaelamorteallargailsuopoteretragliuomini.Nellacomunitàsocia-le,comepureinquellafamiliare,ilvenirmenodellapacifica inte-sa si traduce in un proliferare diattentatiallavita,mentreilservi-zioallavita,lasuapromozioneela suadifesa,ancheaprezzodelsacrificio personale, costituisco-nolapremessaindispensabileperun’autenticacostruzionedellapa-ceindividualeesociale”.

IlPapahaquindiesortatoima-lati e i credenti tutti ad offrire aDiolapropriasofferenzainnomedellaPace:“Sull’altaredellaquo-tidiana,trepidapreghieraessiso-nochiamati, insiemeaimalatidiogni parte del mondo, a presen-tarel’offertadellasofferenzacheCristo ha accettato come mezzoperredimerel’umanitàesalvarla.

1996 – IV Giornata Mondiale del Malato, Santuario di nostra Signora di Guadalupe, Città del Messico

Nel Messaggio per la IV Gior-nata Mondiale del Malato PapaGiovanniPaoloIIponeineviden-za la figura di Maria come “Sa-lus Infirmorum”,edilsuoruolodimediatrice fra Dio e gli uomi-ni.“LaMadrediGesùèesempioeguida–scrive–poichésiponetrasuoFiglioegliuomininellarealtàdelle loro privazioni, indigenze esofferenze.Siponeinmezzo,cioèfa da mediatrice non come un’e-stranea,manellasuaposizionedimadre, consapevolechecome ta-lepuò–anzihaildiritto–difarpresente al Figlio i bisogni degliuomini. La sua mediazione, dun-quehauncaratterediintercessio-ne:Mariaintercedepergliuomini.Non solo: come Madre desideraancheche simanifesti lapotenzamessianicadelFiglio,ossialasuapotenza salvifica volta a soccor-rere la sventura umana, a libera-rel’uomodalmalecheindiversa

formaemisuragravasullasuavi-ta”(Redemptoris Mater,21).

InoltreilPapaesortalaChiesa,nell’adempimento del suo com-pitomissionarioenell’espressio-nedella sua sollecitudinepergliinfermi e i sofferenti, a seguireil modello di Maria Santissima,checomeaglialboridellaChiesa,continuaadessereancheoggi“ilmodellodiquell’amorematerno,del quale devono essere anima-ti tutti quelli che nella missioneapostolica della Chiesa coopera-noallarigenerazionedegliuomi-ni”(Lumen gentium,65).

1997 – V Giornata Mondiale del Malato, Santuario di nostra Signora di Fatima, Portogallo

PerlaVGiornataMondialedelMalato ilPapasceglie ilSantua-rio di Nostra Signora di Fatima,inPortogallo.Unluogo,dicenelsuo Messaggio, “particolarmen-tesignificativoperme.Là,infat-ti,volli recarminell’anniversariodell’attentatoallamiapersona inPiazza San Pietro, per ringrazia-reladivinaProvvidenza,secondoil cui imperscrutabile disegno ildrammatico evento aveva miste-riosamente coinciso con l’anni-versario della prima apparizionedellaMadrediGesù,il13maggio1917,allaCovadaIria”.

Perl’occasioneilPapaaffermacheaFatimaMariasifaportavo-cedell’invitodiCristo:“Venite a me, voi tutti che siete affatica-ti e oppressi, e io vi ristorerò” (Mt11,28),eche“aFatimaque-storistorositrova:èavolteristo-rofisico,quandonellasuaprovvi-denza Dio concede la guarigionedallamalattia;èpiùspessoristorospirituale,quandol’anima,perva-sadallaluceinterioredellagrazia,trova laforzadiaccettare ilpesodoloroso dell’infermità trasfor-mandolo, mediante la comunio-neconCristo,servosofferente,instrumentodi redenzioneedi sal-vezzaperséeperifratelli”.

Il Papa osserva che “sono so-prattutto coloro che soffrono asentirsi attratti dalla prospettivadel«ristoro»cheilMedicodivinoèingradodioffrireachisirivol-geaLuiconfiducia”,epercosto-roalloraindicalaviadaseguire:“in questo difficile cammino, civieneindicatadallavocematerna

di Maria che, sempre, nella sto-riaenellavitadellaChiesa,mainmodoparticolarenelnostro tem-po,continuaa ripetere leparole:«Fate quello che vi dirà»”.

1998 – VI Giornata Mondiale del Malato, Santuario di Loreto, Italia

NelMessaggioperlaVIGior-nata Mondiale del Malato, Gio-vanni Paolo II si sofferma sulmistero dell’Incarnazione del Verbo.IlPapaaffermache:“TralemuradellaSantaCasadiLoretoconforzaparticolareGesùCristo,«ilDioconnoi»,ciparladell’a-moredelPadre(cfrGv3,16),chenell’Incarnazione redentiva hatrovatolasuapiùaltamanifesta-zione.Dioallaricercadell’uomoèdiventatouomoEglistesso,get-tandounpontetralatrascendenzadivinaelacondizioneumana”.

“Cristo–continua–nonève-nuto per togliere le nostre pene,ma per condividerle e, assumen-dole,conferireadessevaloresal-vifico: divenendo partecipe dellacondizione umana, con i suoi li-miti e i suoi dolori, Egli l’ha re-denta.Lasalvezzadaluicompiu-ta,giàprefiguratanelleguarigionidei malati, apre orizzonti di spe-ranza aquantisitrovanonelladif-ficilestagionedellasofferenza”.

Inoltre,ilPapaevidenziache“ilmisterodell’IncarnazioneèoperadelloSpirito”echeèproprio“loSpiritochedàalcuoreumanolaforza di affrontare le situazionidifficili e di superarle”. “Effusoneinostricuori,loSpirito Santocifaavvertireinmanieraineffabi-leilDiovicino.(…)Eglièilve-rocustode della speranza dituttelecreatureumaneespecialmentedi quelle che possiedono le pri-mizie dello Spirito ed aspettanolaredenzionedellorocorpo.Nelcuoredell’uomoloSpiritoSanto(…)diventadatoredeidoni,lucedeicuori,dolceospitedell’animacheportariposonellafatica,ripa-ronellacaluradelgiorno,confor-toinmezzoalleinquietudini,allelotteeaipericolidiogniepoca”.

UnoSpiritoacuimostrarsido-cili, come fece Maria, che deveessere contemplata e imitata “so-prattuttocomeladonnadocileallavocedelloSpirito,donnadelsilen-zio e dell’ascolto, donna di spe-

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ranza,cheseppeaccoglierecomeAbramolavolontàdiDio«speran-docontroognisperanza»”.

1999 – VII Giornata Mondiale del Malato, santuario di nostra Signora di Harissa, Beirut, Libano

La VII Giornata Mondiale delMalatohavistolesuecelebrazio-ni solenni inLibano,una terra–hascrittoilPapanelsuoMessag-gio–che“piùcheunPaeseèunmessaggioeunmodelloperl’O-riente e per l’Occidente”. Qualeluogo della terra, meglio del Li-bano–sichiedeGiovanniPaoloII–potrebbeoggiesseresimbolodiunitàtraicristianiediincontrodituttigliuomininellacomunio-nedell’amore?”.

Proprio in questa terra doveetnie, culture e religioni diverseconvivonospessonellapaceeneldialogo,ilPapaparladellaneces-sitàdipromuovereun“ecumeni-smo delle opere”che,nell’atten-zioneaimalati,aisofferenti,agliemarginati, ai poveri e privi ditutto, è lapiùurgente, e insiemelamenoardua,dellevieecumeni-che.Suquestavia–spiega–sa-ràpossibilenonsoltantoricercarela“pienaunità”traquantiprofes-sanoilnomecristiano,maancheaprirsialdialogointerreligiosoinun luogo come il Libano, dovecredenzereligiosediverse“hannoincomuneuncertonumerodiva-loriumaniespiritualiincontesta-bili”,chepossonospingere,anche“aldi làdelledivergenze impor-tantitralereligioni”,adiscernereinnanzituttociòcheunisce.

2000 – VIII Giornata Mondiale del Malato, Anno del Grande Giubileo

All’approssimarsi dell’VIIIGiornata Mondiale del Malato,l’11 febbraio del 2000, il San-to Padre nel Messaggio redattoper l’occasione guarda alla stra-da finora percorsa dall’umani-tàeafferma:“Altramontodelse-condo millennio non si può direche l’umanità abbia fatto quantoè necessario per alleviare il pe-so immensodella sofferenzachegrava sui singoli, sulle famigliee su intere società”. Il Papa re-gistra le“sofferenze inflittedalle

cattive scelte dei singoli e degliStati” e cita “le guerre che han-no insanguinato questo secolo”,“le forme di malattia largamentediffusenellasocietàcomelatos-sicodipendenza,l’AIDS,lemalat-tiedovutealdegradodellegrandicittàedell’ambiente”,lacrimina-lità e “le proposte di eutanasia”,maanchele“gravidisuguaglian-ze sociali nell’accesso alle risor-se sanitarie, quali ancora oggi siriscontranoinvasteareedelPia-neta,soprattuttoneiPaesidelSuddelmondo”.

Inoltre il Papa osserva che “innon pochi casi il progresso eco-nomico, scientifico e tecnico nonè stato accompagnato da un au-tentico progresso, centrato sullapersona e sulla inviolabile digni-tà di ogni essereumano.Le con-quiste nel campo della genetica,(…) diventano occasione di sele-zioni inammissibili, di insensatemanipolazioni, di interessi anti-tetici all’autentico sviluppo (…).Si registrano,daunaparte, sforziingenti per prolungare la vita edancheperprocrearlainmodoarti-ficiale;manonsipermette,dall’al-tra,dinascereachiègiàconcepitoesiacceleralamortedichinonèpiùritenutoutile.(…)Cisiriduceaconsiderarelavitaunasemplicemerce di consumo, determinandonuove emarginazioni per disabili,anziani,malatiterminali”.

Difronteatalescenario,ilSan-to Padre auspica che anche nelmondodellasofferenzaedellasa-lute si promuova“una purifica-zione della memoria” che portia“riconoscerelemancanzecom-piute da quanti hanno portato eportano il nome di cristiani”. InparticolareilPaparichiamaicri-stianiadue doveri: la difesa del-la vita e la promozione di una salute degna dell’uomo.

EccocheilPapadelineaicon-tornidell’approcciocristianoallamalattia: la cura integrale della persona. Scrive Giovanni PaoloII: “La visione cristiana dell’uo-mocontrastaconunanozionedisalute ridotta a pura vitalità esu-berante, soddisfatta della propriaefficienza fisica ed assolutamen-tepreclusaadogniconsiderazio-nepositivadellasofferenza.Talevisione,trascurandoledimensio-nispiritualiesocialidellaperso-na,finisceperpregiudicarneilve-

robene.Proprioperché la salutenonsi limitaallaperfezionebio-logica,anchelavitavissutanellasofferenza offre spazi di crescitae di autorealizzazione ed apre lastradaverso la scopertadinuovivalori. Questa visione della sa-lute, fondata inunaantropologiarispettosadellapersonanellasuaintegralità,lungidall’identificarsiconlasempliceassenzadimalat-tie, si pone come tensione versounapiùpienaarmoniaedunsanoequilibrio a livellofisico,psichi-co,spiritualeesociale”.

Infine,ilPapainvitaa“contem-plareilvoltodiGesù, divino Sa-maritanodelleanimeedeicorpi.L’esempiodiCristo,buonSama-ritano, deve ispirare l’atteggia-mentodelcredenteinducendoloafarsi “prossimo” ai fratelli e allesorelle che soffrono mediante ilrispetto,lacomprensione,l’accet-tazione, la tenerezza, la compas-sione,lagratuità”.

2001 – IX Giornata Mondiale del Malato, Cattedrale di Sydney, Australia

NelMessaggioperIXGiornataMondialedelMalatosultema“Lanuovaevangelizzazioneeladigni-tà dell’uomo sofferente” il Papaesortaadevangelizzare in modo rinnovato il mondo della sanità,“luogo particolarmente indicatoper diventare un prezioso labora-toriodellaciviltàdell’amore”,alloscopodi“favorirnel’orientamentoalbenessereintegraledellaperso-naealprogressoditutteleperso-neinognipartedelmondo”.

“Gli ospedali, i centri per am-malatioperanziani,edognica-sadovesonoaccoltepersonesof-ferenti,– rimarca Papa GiovanniPaolo II – costituiscono ambitiprivilegiatidellanuovaevangeliz-zazione,chedeveimpegnarsiperfarsìchepropriolìrisuoniilmes-saggiodelVangelo,apportatoredisperanza.SoloGesù,ildivinoSa-maritano,èperogniessereumanoin cerca di pace e di salvezza larispostapienamenteappaganteal-leattesepiùprofonde.ÈCristoilSalvatorediogniuomoedituttol’uomo.PerquestolaChiesanonsistancadiannunciarLo,perchéilmondodellamalattiaelaricercadella salute siano vivificati dallasualuce”.

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Anche in questa occasione ilPapatornaasoffermarsisullane-cessità di promuovere la salute integrale della persona:“Inque-sta prospettiva, si parla semprepiù di assistenza “olistica”, cioèattenta alle necessità biologiche,psicologiche, sociali e spiritualidelmalatoediquantilocirconda-no”.Inoltreribadisceche“inma-teriadifarmaci,terapieeinterven-ti chirurgici, è necessario che lasperimentazione clinica avvenganell’assoluto rispettodellaperso-na e nella chiara consapevolezzadeirischi,econseguentementedeilimiti,cheessacomporta.Inque-stocampoiprofessionisticristianisonochiamatiatestimoniarelelo-ro convinzioni etiche, lasciando-si costantemente illuminare dal-la fede”. Infine ilPapasottolineal’urgenza di promuovere “l’equadistribuzionedei beni, volutadalCreatore”,percontrastare“laper-durante ingiustizia che, soprat-tuttoneiPaesipoveri,privagranpartedellapopolazionedellecureindispensabiliallasalute”.

2002 – X Giornata Mondiale del Malato, Santuario della “Madonna della Salute” a Vailankanny, India

La X Giornata Mondiale delMalato ha visto le sue celebra-zioni ufficiali in India, nel San-tuario della “Madonna della Sa-lute” a Vailankanny, che il Papahadefinito“unpuntodiincontropermembrididiversereligionieunesempioeccezionalediarmo-nia e scambio interreligiosi”. InquestocontestoilSantoPadrehaosservato che “le varie religionidell’umanità hanno sempre cer-cato di rispondere alla questionedelsignificatodeldolore”,mache“sebbene la Chiesa ritenga chenelle interpretazioni non cristia-nedellasofferenzasianopresen-ti molti elementi validi e nobili,la sua comprensione del grande mistero umano è unica”.

“La risposta alla domanda sulsignificatodellasofferenza–scri-veilPapanelsuoMessaggioperlaGiornata–èstatadatadaDioall’uomo nella croce di Gesù Cristo. (…)Attraverso la soffe-renza sullaCroce,Cristohapre-valso sul male e permette anchea noi di vincerlo. Le nostre sof-

ferenze acquistano significato evaloreseuniteallesue.InquantoDioeuomo,Cristohaassuntosudisélesofferenzedell’umanitàein Lui la sofferenza umana stes-saassumeunsignificatodireden-zione”. In altre parole: “La fedeci insegna a ricercare il signifi-catoultimodellasofferenzanellaPassione,MorteeResurrezionediCristo”.InfineilSantoPadreevi-denziache“larispostacristianaaldoloreeallasofferenzanonèmaicaratterizzatadapassività.Spintadallacaritàcristiana(..)laChiesavieneincontroaimalatieaisof-ferenti, offrendo loro conforto esperanza”.

2003 – XI Giornata Mondiale del Malato, Basilica dell’Immacolata Concezione, washington D.C., Stati uniti

NelMessaggioperlaXIGior-nataMondialedelMalato, lecuicelebrazioni solenni hanno avu-to luogo negli Stati Uniti, il Pa-pa tratteggiaconpreoccupazioneunmodello di società in cui do-minano i potenti a discapito dei deboli marginalizzati, purtroppodiffusoinmoltepartidelmondo:“Pensoaibambininonnati,vitti-me indifese dell’aborto – scriveGiovanni Paolo II – agli anzianiedaimalatiincurabili,taloraog-gettodi eutanasia; ed ai tanti al-triesseriumanimessiaimarginidal consumismo e dal materia-lismo. Né posso dimenticare ilnon necessario ricorso alla penadimorte.(…)Unsimilemodellodisocietàèimprontatoallacultu-radellamorteedèperciòincon-trastocolmessaggioevangelico”.

Di fronte a tale realtà – con-tinuailSantoPadre–“èurgentecompito dei cattolici, che opera-no nel campo medico-sanitario,fare ilpossibileperdifendere la vita quando maggiormente è inpericolo,agendoconunacoscien-za rettamente formata secondoladottrinadellaChiesa. (…)Gliospedali cattolici siano centri divitaedisperanza,dovesi incre-mentino,insiemeallecappellanie,icomitatietici,laformazionedelpersonalesanitariolaicale,l’uma-nizzazione delle cure ai malati,l’attenzionealle loro famiglieedunaparticolaresensibilitàversoipoveriegliemarginati”.

IL Papa ricorda la sua Letteraapostolica novo millennio ineun-te: “Ilservizioall’uomociimponedigridare (...)chequanti s’avval-gonodellenuovepotenzialitàdel-lascienza,speciesulterrenodellebiotecnologie,nonpossonomaidi-sattendere le esigenze fondamen-talidell’etica,appellandosimagariad una discutibile solidarietà, chefinisce per discriminare tra vita evita, in spregio della dignità pro-priadiogniessereumano”.

“LaChiesa–sileggeancoranelMessaggio – aperta all’autenticoprogressoscientificoetecnologi-co,apprezzalosforzoeilsacrifi-ciodichi,condedizioneeprofes-sionalità, contribuisce ad elevarela qualità del servizio stesso of-ferto agli ammalati, nel rispettodellaloroinviolabiledignità.(…)E se nella tappa finale della vi-tapossonoessere incoraggiate lecurepalliative,evitandol’accani-mento terapeutico, non sarà mailecita alcuna azione o omissionechedisuanaturaenelleintenzio-ni dell’agente sia volta a procu-rarelamorte.(…)Postulatofon-damentalerestainfattichela vita va protetta e difesa dal suo con-cepimento fino al suo naturale tramonto”.

2004 – XII Giornata Mondiale del Malato, Santuario Mariano di Lourdes, Francia

Per la XII Giornata Mondia-ledelMalato,ilPapahasceltoilSantuariodiLourdes,inFrancia,inoccasionedel 150° anniversa-rio della proclamazionedel dog-ma dell’Immacolata Concezio-ne. A Lourdes Maria disse: “Iosono l’Immacolata Concezione”eproprioquestotemacostituisceilcuoredelMessaggiodelPapa.

“A Lourdes – scrive Giovan-niPaoloII–nonèdifficilecom-prenderequestasingolareparteci-pazione della Madonna al ruolosalvificodiCristo”.Proprio“conl’ImmacolataConcezionediMa-riahaavutoiniziolagrandeoperadellaRedenzione,chesièattuatanelsanguepreziosodiGesù.(…)L’ImmacolataConcezioneè,per-tanto,l’albapromettentedelgior-noradiosodiCristo”.

Inoltre, osserva il Papa, “seGesùè la sorgentedellavita chevince lamorte,Mariaè lamadre

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premurosacheviene incontroal-le attese dei suoi figli, ottenendoperessilasalutedell’animaedelcorpo.(…)Questoèilsignificatodelleguarigionicorporaliespiri-tualichesiregistranoallagrottadiMassabielle”:“dalgiornodell’ap-parizioneaBernadettaSoubirous–ricorda ilPapa–Maria inquelluogohacuratodoloriemalattie,restituendoatantisuoifiglianchelasalutedelcorpo.Prodigi,però,ben più sorprendenti ha operatonell’animodeicredenti,aprendoilloroanimoall’incontroconilsuofiglioGesù,rispostaveraalleatte-sepiùprofondedelcuoreumano”.Ildonodellaconversionedelcuo-re,fontedipaceedigioiainterio-re,“trasformalaloroesistenzaelirendeapostolidellacrocediCri-sto,vessillodisperanza,purfraleprovepiùdureedifficili”.

Infine il Santo Padre ricordache “il prodigio dell’Immaco-lata Concezione ricorda ai cre-denti una verità fondamentale: èpossibile conseguire la salvezzasolo partecipando docilmente alprogetto del Padre, che ha volu-to redimere il mondo attraversolamorteelarisurrezionedelsuounigenitoFiglio”.

2005 – XIII Giornata Mondiale del Malato – Santuario di Maria Regina degli Apostoli, a yaoundé, Camerun. tema: Cristo, speranza per l’Africa

Comedettoall’iniziodiquestointervento, il Papa ha inteso de-dicarelaXIIIGiornataMondialedelMalatoinparticolareall’Afri-ca. Ricordando le numerose pia-ghe che flagellano il Continente,dai conflitti armati alle disegua-glianze,dallapovertàallascarsitàdiciboemedicinali,allemalattie,ilSantoPadresièsoffermatosuldrammadell’AIDSchehadefini-touna“patologia dello spirito”.

“Per combatterla in modo re-sponsabile – ha scritto nel suoMessaggio–occorreaccrescernela prevenzione mediante l’edu-cazioneal rispettodelvalore sa-crodellavitaelaformazioneallapraticacorrettadellasessualità.Ineffetti, se molte sono le infezio-ni da contagio attraverso il san-gue specialmentenel corsodellagestazione– infezionichevannocombattute con ogni impegno –

benpiùnumerosesonoquellecheavvengonoperviasessuale,echepossonoessereevitatesoprattuttomedianteuna condotta responsa-bileel’osservanzadellavirtùdel-lacastità”.

Rivolto ai Vescovi delle Con-ferenze Episcopali degli altriContinenti,GiovanniPaolo IIhaesortato ad un impegno comunea sostegno dei Pastori dell’Afri-caper far fronte efficacemente aquestaeadaltreemergenze.Inol-treha ricordato il ruolodelPon-tificio Consiglio per la Pastoraledella Salute, chiamato a dare “ilpropriocontributopercoordinaree promuovere tale cooperazione,sollecitando l’apporto fattivo diogniConferenzaEpiscopale”.

BEnEDEttO XVI

2006 – XIV Giornata Mondiale del Malato, Cattedrale di San Francesco Saverio, Adelaide, Australia

Nel suo primo Messaggio perla XIV Giornata Mondiale delMalato,PapaBenedettoXVIpo-nel’accentosultemadeldisagiomentale, invitando le Comunitàecclesiali “a testimoniare loro lateneramisericordiadelSignore”.

“InmoltiPaesi–osservailPa-pa–nonesisteancoraunalegisla-zioneinmateriaedinaltrimancaunapoliticadefinitaper lasalutementale.C’èpoidanotarecheilprolungarsi di conflitti armati indiverseregionidellaterra,ilsuc-cedersi di immani catastrofi na-turali, il dilagare del terrorismo,oltreacausareunnumeroimpres-sionante di morti, hanno genera-to in non pochi superstiti traumipsichici,taloradifficilmenterecu-perabili.NeiPaesiadaltosvilup-poeconomico,poi,all’originedinuove forme di malessere men-tale gli esperti riconoscono an-chel’incidenzanegativadellacri-sideivalorimorali.Ciòaccresceil sensodi solitudine,minandoepersino sfaldando le tradizionaliformedicoesionesociale,adini-ziare dall’istituto della famiglia,edemarginandoimalati,partico-larmentequellimentali, conside-rati soventecomeunpesoper lafamigliaeperlacomunità”.

Di fronte a questa emergenzasocio-sanitaria il Santo Padre in-

coraggiaadintensificareglisforzi“perchéatuttiimalatidimentesiadatoaccessoallecurenecessarie”.Infatti,haosservatoconpreoccu-pazione,“inmoltepartidelmondoi serviziperquestimalati risulta-nocarenti, insufficienti o in statodidisfacimento.Ilcontestosocia-le non sempre accetta i malati dimenteconlelorolimitazioni,ean-cheperquesto si registranodiffi-coltànelreperirelerisorseumaneefinanziariedicuic’èbisogno”.

2007 – XV Giornata Mondiale del Malato, Seoul, Corea

NelMessaggioperlaXVGior-nata Mondiale del Malato, PapaBenedetto XVI richiama l’atten-zionesullacondizionedeimalati incurabili,presentiinogniconti-nente, in particolare in luoghi incuilapovertàeledifficoltàcausa-nomiseriaedoloreimmensi.

“Nonostante i progressi dellascienza–scrive–nonsipuòtro-vareunacuraperognimalattia,e,quindi,negliospedali,negliospi-zi e nelle case in tutto il mondoci imbattiamonellasofferenzadinumerosinostrifratellienumero-senostresorelleincurabiliespes-soinfaseterminale.Inoltre,moltimilionidipersonenelmondovi-vonoancoraincondizioniinsalu-brienonhannoaccessoarisorsemedichemoltonecessarie,spessodeltipopiùbasilare,conilrisul-tatocheilnumerodiesseriumaniconsiderato “incurabile” è gran-dementeaumentato”.

Il Santo Padre ha quindi riba-dito che “la Chiesa desidera so-stenereimalatiincurabiliequel-li in fase terminale esortando apolitiche sociali eque che possa-nocontribuireaeliminarelecau-sedimoltemalattie,echiedendocon urgenza migliore assistenzaperquanti stannomorendoeperquantinonpossonocontaresual-cuna cura medica. È necessariopromuoverepoliticheingradodicrearecondizioniincuigliesseriumani possano sopportare anchemalattie incurabili ed affrontarela morte in una maniera degna”.Quindi il Papa ha evidenziato lanecessitàdipromuovere“icentriper lecurepalliativecheoffranoun’assistenza integrale, fornen-doaimalatil’aiutoumanoel’ac-compagnamento spirituale di cui

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hannobisogno”.Rivoltoacolorochesoffronopermalattie incura-bili, il Santo Padre ha detto che“le sofferenze, unite a quelle diCristo, si dimostreranno fecondeperlenecessitàdellaChiesaedelmondo”.

2008 – XVI Giornata Mondiale del Malato, tema “L’Eucaristia, Lourdes e la cura pastorale dei malati”

LaXVIIGiornataMondialedelMalatosièsvoltainconcomitan-zacondueeventi importantiperlavitadellaChiesa:il150°anni-versariodelleapparizionidiMa-ria a Lourdes, e la celebrazionedel Congresso Eucaristico Inter-nazionale a Québec, in Canada.IltemadellaGiornataerainfatti:“L’Eucaristia, Lourdes e la curapastoraledeimalati”.

Nel suo messaggio il Papa in-tendeporre inevidenza lastrettaconnessione che esiste tra il Mi-steroeucaristico,ilruolodiMarianel progetto salvifico e la realtàdellasofferenzadell’uomo.

NelSacramentodell’Eucaristia–scriveilPapa–siavverteil“le-game inscindibile tra la Madre eilFigliogeneratonelsuosenoperopera dello Spirito Santo”: “LacarnenatadaMaria,venendodal-loSpiritoSanto,èilpanediscesodal cielo”. Citando san Pier Da-miani,BenedettoXVIspiegaan-corache: “Quel corpoche labe-atissimaVerginehagenerato(…)oraloriceviamodalsacroaltare,enebeviamoilsanguecomesacra-mentodellanostraredenzione”.

Inoltre il Papa osserva che:“Mariaèmodelloditotaleabban-dono alla volontà di Dio: ha ac-coltonel cuore ilVerboeternoelo ha concepito nel suo gremboverginale;sièfidatadiDioe,conl’animatrafittadallaspadadeldo-lore,nonhaesitatoacondividerela passione del suo Figlio rinno-vandosulCalvarioaipiedidellaCroce il “sì” dell’Annunciazio-ne”.BenedettoXVIinvitapertan-toa“lasciarsiprendereeguidarepermanodaLei,perpronunciareapropriavoltail“fiat”allavolon-tàdiDio,contuttal’esistenzain-tessutadigioieetristezze,dispe-ranzeedelusioni”.

Associata al Sacrificio di Cri-sto,Maria,MaterDolorosa,cheai

piedidellaCrocesoffreconilsuodivin Figlio, viene sentita parti-colarmentevicinadallacomunitàcristiana che si raccoglie attornoaisuoimembrisofferenti,iqualirecano i segnidellapassionedelSignore. Maria soffre con colo-rochesononellaprova,conessisperaedèloroconfortosostenen-doliconilsuomaternoaiuto.

Gesù Cristo presente nel Sa-cramentodell’altare–scriveBe-nedettoXVI–èquella “Speran-za chenondelude, (…) farmacodell’immortalitàchesanailfisicoelospirito”.Ilsuosacrificioèpertuttiepertantol’Eucaristiaspingeogni credente in Lui a farsi ‘pa-nespezzato’perglialtri”.Siamocosìincoraggiatiadimpegnarciinprimapersonaaservireifratelli,specialmente quelli in difficoltà,poiché la vocazione di ogni cri-stianoèveramentequelladiesse-re,insiemeaGesù,panespezzatoperlavitadelmondo.

2009 – XVII Giornata Mondiale del Malato

La XVIII Giornata Mondia-le del Malato è dedicata princi-palmente ai bambini malati e sofferenti. “A tutti quei bambini–si leggenelMessaggiodelPa-paper l’occasione–cheportanonel corpo le conseguenzedima-lattieinvalidanti,acolorochelot-tanoconmalioggiancoraingua-ribili, ai bambini feriti nel corpoenell’animaaseguitodiconflit-ti eguerre, edaltrivittime inno-centidell’odiodiinsensateperso-neadulte”.Ci sonopoi i ragazzi“privatidelcalorediunafamigliaedabbandonatiasestessi,eimi-noriprofanatidagenteabiettacheneviolal’innocenza(…);ibam-bini che muoiono a causa dellasete,dellafame,dellacarenzadiassistenza sanitaria, come pure ipiccoliesulieprofughidallapro-pria terra con i lorogenitori allaricerca di migliori condizioni divita.Datuttiquestibambini–os-servaBenedettoXVI–silevaunsilenziosogridodidolorechein-terpellalanostracoscienzadiuo-miniedicredenti.

Il santo Padre sottolinea poiche: “Poiché il bambino malatoappartiene ad una famiglia chene condivide la sofferenza spes-socongravidisagiedifficoltà,le

comunità cristiane non possononon farsi carico anche di aiutareinucleifamiliaricolpitidallama-lattiadiunfiglioodiunafiglia”.Inquestocontesti,“lacondivisio-ne della sofferenza si traduce inunutilesupportoallefamigliedeibambini malati, creando al lorointerno un clima di serenità e disperanza,efacendosentireattor-noalorounapiùvastafamigliadifratelliesorelleinCristo”.

Infine, il Papa evidenzia che:“Ladedizionequotidianae l’im-pegno senza sosta al serviziodei bambini malati costituisco-noun’eloquentetestimonianzadiamoreperlavitaumana,inparti-colareperlavitadichièdeboleeintuttoepertuttodipendenteda-glialtri”.

2010 – XVIII Giornata Mondiale del Malato

La XVIII Giornata MondialedelMalatohavistolacoincidenzaconil25° anniversario dell’isti-tuzione del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari.

Perl’occasioneilPapaintende“sensibilizzarelacomunitàeccle-sialecircal’importanza del ser-vizio pastorale nel mondo del-la salute” sottolineando che taleservizio è parte integrante dellamissione della Chiesa, “poichési inscrive nel solco della stessamissionesalvificadiCristo:Egli,Medicodivino,passòbeneficandoerisanandotutticolorochestava-nosottoilpoteredeldiavolo”.

Il Papa spiega chenell’UltimaCena,con ilgestodella lavanda dei piedi,Gesù“hainvitatoisuoidiscepoliadentrarenellasuame-desima logica dell’amore che sidona specialmente ai più picco-lieaibisognosi.Seguendoilsuoesempio,ognicristianoèchiama-to a rivivere, in contesti diversie sempre nuovi, la parabola delbuon Samaritano, il quale, pas-sandoaccantoaunuomolasciatomezzo morto dai briganti sul ci-gliodellastrada,“videeneebbecompassione. Gli si fece vicino,glifasciòleferite”.Conleparoleche concludono la parabola “Va’eanchetufa’così”–scriveilPa-pa–Gesùsirivolgeancheanoi.Ciesortaachinarcisulleferitedelcorpoedellospiritoditantinostrifratelliesorelle”.

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Guardando all’impegno dellaChiesa al servizio degli infermi,Benedetto XVI ricorda che “l’a-zioneumanitariaespiritualedel-la Comunità ecclesiale verso gliammalati e i sofferenti nel corsodeisecoli sièespressa inmolte-plici forme e strutture sanitarieanche di carattere istituzionale”(…).Sitrattadiunprezioso“pa-trimonio”rispondentealfattoche“l’amorehabisognoanchedior-ganizzazione quale presuppostoper un servizio comunitario or-dinato”.Pertanto–osserva–“LacreazionedelPontificioConsigliopergliOperatoriSanitari, rientraintalesollecitudineecclesialeperilmondodellasalute”.

Nell’attuale momento storico-culturale– conclude ilPapa– siavverteancoradipiù“l’esigenzadiunapresenzaecclesialeattentaecapillareaccantoaimalati, co-mepurediunapresenzanellaso-cietàcapaceditrasmettereinma-niera efficace i valori evangelicia tuteladellavitaumana in tuttelefasi,dalsuoconcepimentoallasuafinenaturale”.

2011 – XIX Giornata Mondiale del Malato, sul tema “Dalle sue piaghe siete stati guariti”

Nel suo Messaggio per la XIXGiornata Mondiale del Malato, ilPapa ricorda la visita pastorale aTorino,edinparticolarelasuaso-stainpreghieradavantiallaSacra Sindone.Contemplareilvoltosof-ferentediColuichehaportatosudisélapassionedell’uomodiognitempoediogniluogo,ancheleno-stresofferenze,lenostredifficoltà,i nostri peccati – scrive Benedet-toXVI–èuninvitoarifletteresuquanto scrive san Pietro: “Dalle sue piaghe siete stati guariti”.

“IlFigliodiDiohasofferto,èmorto,maèrisorto,eproprioperquesto – spiega – quelle piaghediventano il segno della nostraredenzione, del perdono e dellariconciliazione con il Padre; di-ventano,però,ancheunbancodiprovaper la fededei discepoli eperlanostrafede”,inquanto“perloro,comepernoi, la sofferenzarimanesemprecaricadimistero,difficile da accettare e da porta-re”. “Èproprioattraverso lepia-ghe del Cristo che noi possiamovedere,conocchidisperanza,tut-

tiimalicheaffliggonol’umanità.Risorgendo,ilSignorenonhatol-tolasofferenzaeilmaledalmon-do,malihavintiallaradice”.Ec-codunqueche,difronteaCristoche mostra le sue piaghe, persi-nol’increduloTommasoesprimeuna commovente professione difede:“MioSignoreemioDio!”.

All’approssimarsidellaGiorna-ta Mondiale della Gioventù, chesi è svolta nell’agosto 2011, Be-nedettoXVIharivoltounpensie-roparticolareaigiovaniammala-ti: “Spesso la Passione, la CrocediGesùfannopaura,perchésem-branoesserelanegazionedellavi-ta.Inrealtà,èesattamenteilcon-trario! La Croce è il “sì” di Dioall’uomo, l’espressionepiùaltaepiùintensadelsuoamoreelasor-gentedacuisgorgalavitaeterna”.

2012 – XX Giornata Mondiale del Malato, sul tema «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!»

Al centro della XX GiornataMondialedelMalatoPapaBene-dettoXVIhaposto l’accentosui«Sacramenti di guarigione»,cioèsulSacramento della Peni-tenza e della riconciliazione, esuquellodell’Unzione degli In-fermi.

IlvaloredellaPenitenza–scri-veilPapa–“consistenelrestituir-ciallagraziadiDiostringendocialuiinintimaegrandeamicizia.Ge-sù,nellasuavita,annunciaerendepresentelamisericordiadelPadre.Egli è venuto non per condanna-re,maperperdonareesalvare,perdare speranza anche nel buio piùprofondo della sofferenza e delpeccato,perdonarelavitaeterna”.Diomisericordioso“nonchiudeilcuoreanessunodeisuoifigli,mali attende, li cerca, li raggiungelàdoveil rifiutodellacomunioneimprigiona nell’isolamento e nel-ladivisione”.Eccochelaconfes-sione si configura pertanto comeunasortadi“medicina”perl’ani-ma,grazieallaquale“l’esperienzadelpeccatonondegeneraindispe-razione,maincontral’Amorecheperdonaetrasforma”.

D’altro canto, il Sacramento l’Unzione degli Infermi “porta acontemplareilduplicemisterodelMontedegliUlivi,doveGesùsiètrovatodavantiallaviaindicataglidal Padre, quella della Passione,

del supremoattodi amore, e l’haaccolta.Inquell’oradiprovaEglièilmediatore,assumendoinsélasofferenzae lapassionedelmon-do, trasformandola in grido versoDio. (…)Ma l’OrtodegliUlivi–continuaBenedettoXVI–èancheilluogodalqualeEglièascesoalPadre,èquindi il luogodellaRe-denzione”. Pertanto, “nell’Unzio-nedegliInfermi,lamateriasacra-mentale dell’olio ci viene offerta,qualemedicinadiDio,cheoracirendecertidellasuabontà,cideverafforzareeconsolare,mache,allostessotempo,aldilàdelmomentodellamalattia, rimandaallaguari-gionedefinitiva,allarisurrezione”.

Assieme a questi due Sacra-menti, il Papa sottolinea anchel’importanza dell’Eucaristia: ri-cevuta nel momento della malat-tia“associacoluichesinutredelCorpoedelSanguediGesùall’of-fertacheEglihafattodiSestessoalPadreperlasalvezzaditutti”.

2013 – XXI Giornata Mondiale del Malato, celebrazioni solenni presso il Santuario mariano di Altötting, Germania

Nel Messaggio per la XXIGiornata Mondiale del Malato,BenedettoXVIponel’attenzionesullafigura del Buon Samarita-no,dicuiparlailVangelodiSanLuca,ericordaleparoleconclusi-vedellaparabola:“Va’eanchetufa’lostesso”.

In questo brano evangelico –osserva il Papa – “il Signore in-dica qual è l’atteggiamento chedeve avere ogni suo discepoloversoglialtri,particolarmentesebisognosi di cura. Si tratta quin-didiattingeredall’amoreinfinitodiDio,attraversoun’intensarela-zioneconLuinellapreghiera, laforza di vivere quotidianamenteun’attenzione concreta, come ilBuonSamaritano,neiconfrontidichièferitonelcorpoenellospi-rito,dichichiedeaiuto,anchesesconosciutoeprivodirisorse”.

“VariPadridellaChiesa–spie-gaancorailSantoPadre–hannovistonellafiguradelBuonSama-ritano Gesù stesso, e nell’uomoincappato nei briganti Adamo,l’Umanità smarrita e ferita per ilproprio peccato (…). Gesù è an-cheColuiche“sispoglia”delsuo“abitodivino”,chesiabbassadal-

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lasua“condizione”divina,peras-sumereformaumanaeaccostarsialdoloredell’uomo,(…)eporta-resperanzaeluce.Eglinonconsi-derauntesorogelosoilsuoesse-reugualeaDio,ilsuoessereDio,masichina,pienodimisericordia,sull’abisso della sofferenza uma-na,perversarel’oliodellaconso-lazioneeilvinodellasperanza”.

PAPA FRAnCESCO

2014 – XXII Giornata Mondiale del Malato, sul tema “Fede e carità: «Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli»”

LafiguradelBuon Samarita-notornainprimopianoanchenelMessaggio per la XXII Giorna-ta Mondiale del Malato di PapaFrancesco.“In forzadelBattesi-moedellaConfermazione–scri-veilSantoPadre–siamochiama-ti a conformarci a Cristo, BuonSamaritano di tutti i sofferenti”.Pertanto – osserva – “quando ciaccostiamo con tenerezza a co-loro che sono bisognosi di cure,portiamo la speranzae il sorrisodi Dio nelle contraddizioni delmondo.Quandoladedizionege-nerosa verso gli altri diventa lostile delle nostre azioni, faccia-mospazioalCuorediCristoenesiamo riscaldati, offrendocosì ilnostrocontributoall’avventodelRegnodiDio”.

Inquestoatteggiamentocarita-tevoleversoilprossimosofferen-te,ilmodelloditenerezzaecarità

acuiguardareèMaria,MadrediGesùeMadrenostra,attentaallavocediDioeaibisogniedifficol-tàdeisuoifigli.“Maria–scriveilPapa – spinta dalla divina mise-ricordiacheinleisifacarne,di-menticasestessaesiincamminainfrettadallaGalileaallaGiudeaperincontrareeaiutarelacuginaElisabetta;intercedepressoilsuoFiglioallenozzediCana,quandovedechevieneamancareilvinodella festa; porta nel suo cuore,lungoilpellegrinaggiodellavita,leparoledelvecchioSimeonechele preannunciano una spada chetrafiggeràlasuaanima,econfor-tezzarimaneaipiedidellaCrocediGesù.LeisacomesifaquestastradaeperquestoèlaMadredituttiimalatieisofferenti”.

2016 – XXIV Giornata Mondiale del Malato, celebrazioni solenni a nazareth, in terra Santa

Nel 2016 il Pontificio Con-siglio per gli Operatori Sanita-ri, celebrerà, in forma solenne,la XXIV Giornata Mondiale delMalato che avrà luogo a Naza-reth,inTerraSanta,l’11Febbra-io2016coniltema:“Affidarsi a Gesù come Maria – «Fate quel-lo che vi dirà!» (Gv 2,5)”.

NellaXXIVGiornataMondia-ledelMalatovengonocoinvolte,come di consueto, le Chiese lo-cali non solo nella celebrazionedella Giornata stessa, ma ancheperlapreparazionedelConvegnoTeologico-Pastorale, il cui tema

rifletterà anche le problematichespecifiche del Medio-Oriente,quindi relative alla pace, alla ri-conciliazione e alla salute. Inol-tre,vieneorganizzatounincontroconiVescoviIncaricatidiPasto-raledellaSalutenellaRegione.

Durante il pellegrinaggio inTerraSanta,organizzatodalPon-tificioConsigliopergliOperatoriSanitari, in occasione dell’AnnodellaFede,siècelebrata laSan-ta Messa in onore della VergineMaria, Regina della Palestina aDeirRafat,alcui termineèstataannunciata ufficialmente da S.E.Mons.ZygmuntZimowski,Presi-dentedelDicastero,lacelebrazio-nedellaXXIVGiornataMondia-ledelMalato2016inTerraSanta.

Frutti di queste giornate

Negli anni, la celebrazionedel-le Giornali Mondiali del MalatoneidiversicontinentihapermessodidiffondereicontenutidelMagi-sterodellaChiesanelcampodellasalutefragliinfermieglioperato-risanitari;di favorire l’attuazionedellapastoralesanitaria;disolleci-tareunamaggioreconsapevolezzacirca l’esigenzadiporrealcentroladignitàdellapersonaumanaelatuteladellavitainognisuaforma,dalconcepimentoallasuafinena-turale;dipromuovereunconcettodi “cura integrale” che unisce insé l’aspetto medico-sanitario conquello psicologico, sociale, spiri-tualeepastorale.

Il Comitato Internazionale delle Istituzioni Sanitarie Cattoliche (CIISAC): genesi e prospettive

•IlComitatoInternazionaledel-le Istituzioni Sanitarie Cattoliche(CIISAC)èlanuovaorganizzazio-nechehasostituitol’AssociazioneInternazionaledelleStruttureSani-tarieCattoliche(AISAC).

•L’AISACfufondatanel1986

dallaPontificiaCommissioneperlaPastoraledegliOperatoriSani-tari, su incoraggiamento di PapaGiovanni Paolo II, al fine di co-ordinare le Istituzioni Sanitariecattoliche della Chiesa, a livellomondiale.

• Nel 1986 fu redatta la primabozza dello Statuto preparata dalComitato Provvisorio. Nel luglio1990 fu redatta una seconda ste-sura inviata dall’allora Arcive-scovo Fiorenzo Angelini alla Se-greteria di Stato, che nel gennaio

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1991 mandò le sue osservazioni.Nelgennaio1998sielaboròl’ulti-mabozzadelloStatuto,sullaqua-lenell’aprile1998laSegreteriadiStatoinviòleproprieosservazioni.

•Nel lugliodel1999idelega-tidi25nazionideliberanolacre-azione di un Consiglio Direttivocomposto di vari delegati conti-nentali, che potesse assistere ilPontificioConsigliopergliOpe-ratoriSanitarinelprocessodicre-scitadell’AISAC.

• Due gli obiettivi principalicheilPresidenteavevaindicato:

– i problemi economici da ri-solvere riguardo alla gestionedell’Ospedalecattolico;

– lanecessitàdi stabilire linee-guidaperunanuovaevangeliz-zazionedelleIstituzioniSanitariecattoliche.

•Vennesuggeritochel’AISAC,pur continuando a dipendere dalPontificioConsigliopergliOpe-ratoriSanitari,diventasseunaFe-derazionediAssociazioniSanita-rieCattoliche,alfinedistimolarelacreazionedinuoveassociazioninazionalierafforzareleiniziativediquellegiàesistenti.

•Dal 2000 al 2011 le riunioniprogrammatiche si sono svolteunavoltaall’anno,peraggiornareilDicasterosullasituazionedelleIstituzioniSanitarieCattoliche.Vihannopartecipato:iSuperioridelDicastero, i Vescovi delegati re-sponsabilidellaPastoraleSanita-riadeivaricontinenti,iSuperioridivari Istituti religiosied iRap-presentanti diAssociazioniSani-tariecattoliche.

• Nelle varie riunioni sonoemersiiseguentiobiettivi:

–Rafforzarel’identitàdellasa-nitàcattolica.

– Scambiare le informazionisullacondizionedella sanitàcat-tolicanelmondoelesfidechede-veaffrontare.

– Incoraggiare la formazionedegli operatori sanitari cattolici,specialmente sulle questioni dieticaepastoralesanitaria

– Mantenere le informazioni/

documentazionisull’assistenzasa-nitariacattolicapersostenereilla-voro del Pontificio Consiglio pergliOperatoriSanitari e l’associa-zioneinternazionale.

•Sirese,quindi,necessarioren-dere attuale ed efficace l’attivitàdigestioneinprecedenzaaffidataall’AISAC,prendendoattodi:

–sempremaggioricomplessitàorganizzativedellestrutturesani-tariemoderne;

– necessità di mantenere e/opromuoverel’umanizzazionedel-lecure;

–bisognodireperirenuoveri-sorseumaneefinanziarie.

• Il CIISAC vuole quindi es-sere un Comitato Internazionale,costituito da Istituzioni SanitarieCattolicheoEntirappresentatidailoroAmministratori,aventecomemissionel’attuazionediunanuo-vaevangelizzazionedellestruttu-reospedaliere.

•Percorrisponderea talemis-sione,ilCIISACintendepromuo-verecontatti,scambiesolidarietàtraisuoimembri,fornendoaire-sponsabiliedamministratoridel-le Istituzioni Sanitarie cattolichecontributi di formazione teologi-caespirituale,diricercapastora-le,diassistenzamoraleetecnico- professionale, con riguardo so-prattuttoaquantioperanoinareediparticolaredifficoltà.

• IlCIISAC,collegato alPon-tificioConsigliopergliOperatoriSanitari,traisuoicompiti,sipre-figgedipromuovere:

– l’educazione teologica e laformazione spirituale di colorochesonoimpegnatineilavoridel-leistituzionimembri;

– l’esecuzione di programmisocio-sanitari nel rispetto delleconcrete realtà socio-politiche,come pure l’insegnamento delmagistero e le raccomandazionipastoralidelPontificioConsigliopergliOperatoriSanitari;

– la nascita di nuove associa-zioniediistituzionisocio-sanita-rieintutteleregionidoveancoranonesistono;

–lacollaborazioneconleCon-ferenzeEpiscopaliaffinchéleas-sociazioni già esistenti venganopotenziateedincoraggiateadade-rirealCIISAC;

–iniziativevolteafavorireunaconsapevolezzacondivisadivarieesperienzeinmateriadiammini-strazioneegestionesanitariaali-vellomondiale;

– la creazione di un’adegua-tastrutturaperfornireaimembriun’appropriataassistenzatecnica,professionaleemoraleconparti-colareriguardoalleareechepre-sentanospecifichecriticità;

–pubblicazionioaltrimezzidicomunicazione, con programmidadeterminare.

•Atalefine,lastessaIstituzio-neintendeorganizzareConferen-ze su temi di amministrazione ediformazionesanitariasullabasedelladottrinacattolica.

• Il 23Novembre2013, a con-clusionedellaXXVIIIConferenzaInternazionale “L’Ospedale, luo-go di evangelizzazione, missione umana e spirituale”,promossadalPontificio Consiglio per gli Ope-ratori Sanitari, si è svolto un in-contro dei Membri del ConsiglioDirettivodelComitato.Eranopre-senti invitati provenienti da variPaesi(traglialtri,Brasile,Israele,USA)rappresentantidellepiùim-portantiassociazionidiIstituzioniSanitariecattolichedelmondo.

•Ilpuntocentraleall’ordinedelgiornodellariunioneèstataladi-scussione sulla bozza del nuovoStatutodelCIISAC,lacuistesuradefinitivadovràesserepresentataallaSegreteriadiStatoperlado-vutaapprovazione.

•Inquestasede,traivaripro-getti proposti, da inserire nellaprogrammazionedelleattivitàperil2014-2015,figurano:

– l’aggiornamento dell’Index delle Strutture Sanitarie Cattoli-che;

– la creazione di un Sito webediunnotiziariodelnuovoCo-mitato delle Istituzioni SanitarieCattoliche.

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III Conferenza Internazionale organizzata dal

Network della Pastorale della Salute del Patriarcato Ecumenico

di Costantinopoli

8-12 ottobre 2014rodi, Grecia

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Cronaca

Mons. dariusz giersOfficiale dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari

Nei giorni 8-12 ottobre 2014sièsvoltaaRodiinGrecia

laterzaedizionedellaConferen-zaInternazionaleorganizzatadalnetwork della Pastorale della Salute del Patriarcato Ecumeni-co di Costantinopoli.Hannopre-soparteall’eventooltre200par-tecipantiinrappresentanzadelleMetropoli,appartenentiammini-strativamenteespiritualmentealPatriarcatoEcumeniconelmon-do, delle Chiese autocefale or-todosse,delleScuole teologicheortodosse inGreciaeall’estero,degli operatori sanitari e deglioperatori pastorali nell’ambitodellasalute.

Fragliinvitatinonortodossial-laConferenzadalRev.P.StavrosKofinas, Coordinatore del sud-detto Network, si possono men-zionare: un rappresentante delConsiglio Mondiale delleChieseeunofficialedelPontificioCon-siglio per gli Operatori Sanitari,il Rev. Mons. Dariusz Giers. LapresenzadelPontificioConsiglioalle Conferenze di Rodi risaleall’anno 2008 e aiuta a rinsalda-reirapportidellaChiesaCattoli-caconquellaSorellaOrtodossainun campo così importante comequellodell’apostolatodellamise-ricordia.

LoscopodellaIIIConferenzadiRodi,oltreafavorireunasem-prepiùprofondacomunione traleChieseortodosse,èstatoquel-lo di prendere in considerazio-ne il tema racchiuso nel termi-negreco:“trauma”.Lasceltadiquestotema–haspiegatoilRev.P.KofinasaprendolaConferen-za–èstatamotivatadalcontesto

incuisitroval’umanitàcontem-poranea. L’uomo moderno vivel’illusionedelpassatoel’impas-sedioggichecausanoinluirab-bia,delusione, sconforto,dispe-razioneedepressione.Difrontea sempre più ampie fasce dellasocietàcolpitedaquestimali laChiesa di Cristo non può rima-nere indifferente. Essa possie-de la grazia di Dio che scaturi-scedall’amorediCristoedhalaforza di risanare tutte le umaneferite.

Agli eminenti relatori, prove-nientiesclusivamentedalmondogrecoortodosso,èstatoaffidatoilcompitodiindividuareleferitedegli uomini d’oggi, di classifi-carleediindicareimezziconiqualiessepossonoessereguari-te. Ilproblemaè statoanalizza-to dal puntodi vista delle variedisciplinecomemedicina,psico-logia e sociologia, ma anche inprospettivateologicaespirituale.

L’intervento introduttivo, daltitolo “Grande ferita – uomo”,è stato sviluppato dall’Archi-mandrita Theodoseos Martzou-chos, Metropolita di NicopolisePreveza cheha cercatodi da-relebasiteologicheefilosofichedell’argomentotrattato.

Nelle12sessionisuccessiveso-nostatitrattatidiversiargomenticome: il significato psicologi-co del trauma, le ferite derivatedall’erosedallecomplesserela-zioni umane, i traumi provocatidaun’incorrettaeducazionereli-giosa, i traumidell’adolescenza,i traumi posteriori all’interventochirurgico,itraumiprovocatidaabusisulledonneesuibambiniequellilegatiagliincidentistrada-li.Èrisultatochelepersonesonoesposteadiversitipiditraumiinognistadiodellavita,einparti-

colarequandonellaloroesisten-za entrano la malattia fisica, gliabusi, idisastrinaturali, lecala-mità,leviolenze,gliattacchiter-roristici. Un trauma particolareviene generato dalla guerra checomporta tutte le sofferenze im-maginabilicomelaperditadellavita,della salute,della famiglia,della casa.Al riguardo una toc-cantetestimonianzaèstatariferi-tadalRev.P.BassamNassif,do-cente dell’Università TeologicadiBallaminLibanodoveicampiprofughiperirifugiatipalestinesisonoormaisull’orlodelcollassoacausadelmassiccioafflussodeisirianinegliultimimesi.

LaConferenzaèstatariccadispuntiediideeoffrendounava-sta panoramica nell’ambito deltema trattato. Sono stati identi-ficati i traumichevivono leca-tegoriedipersonepiùvulnerabi-licomedonneebambiniespostialle violenze e agli abusi fisiciepsichici.Sonostati segnalati itraumiaiqualisonosottoposti imedici, i terapisti e persino glistudenti di medicina che subi-scono stress e pressione provo-cati dallo studio impegnativo efaticoso. Il penultimo interven-to,trattatoampiamentedaS.Em.Metropolita Paolo di Sisanios eSiatista,èstatodedicatoallefe-ritedelclerochenondiradopor-tanoiministridiDioasituazionidicrisiinteriore,disfiduciaediburnout.

Nel Programma dell’Incontroerano previsti momenti di pre-ghiera sia nell’Aula, che nellaCattedrale dell’Annunciazionedi Rodi nonché in un santua-rio locale dove la preghiera dei“grandivespri”èstataoffertaperimalatieperglioperatorisani-tari.

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Intervento del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari

Mons. dariusz giersOfficiale dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari

Signor Cardinale, MetropolitadiRodiCirilloePresidentedi

questaConferenza,Eccellenze Rev.me, Rappre-

sentantidelleMetropolicheap-partengono al Patriarcato Ecu-menico,

Caro P. Stavros Kofinas, Co-ordinatore del Network e delComitatoOrganizzativo,

Distinti partecipanti a questaConferenza, cari Operatori sa-nitari,

Èunagrandegioiaeunono-re per me rappresentare ancoraunavoltailPontificioConsigliopergliOperatoriSanitariaque-staterzaConferenzaInternazio-naledelNetworkdelPatriarca-toEcumenicodiCostantinopolisulla Pastorale della Salute. Viporto i saluti e la benedizionedelnostroPresidente, l’Arcive-scovo Zygmunt Zimowski, cheèmoltogratoperquestoinvito.Egli è convinto della necessitàche le nostre due Chiese sorel-lecollaborinoassiemenelcam-po della pastorale della salute,inquantoentrambesvolgonolamissione della cura e guarigio-ne, nel nome di Cristo, di tutticolorochesoffronoesonoafflit-tidaldolore.

Il tema di questa Conferen-za“Laferita”e leparoleespli-cative del Patriarca EcumenicoBartolomeo, “servire la ‘gran-deferita’e il‘grandemiracolo’– l’uomo”,sonoalcentrodellanostramissione.Èvero,l’uomocreatoaimmagineesomiglian-zadiDioèungrandemiracolodellacreazionedivinaeoccupauna posto speciale nel creato.Egli pertanto esige rispetto per

lasuadignitàelasuavita,ede-ve essere assistito con amore ecompassione.

ParlandodelruolodellaChie-saoggiedelleprioritàdellasuaazione pastorale, Papa France-sco, in un’intervista ad ampioraggio rilasciata al direttore diCiviltà Cattolica, rivista italia-nadeiPP.Gesuiti,hasottoline-atoche“lacosadicuilaChiesahapiùbisognooggièlacapacitàdicurareleferiteediriscaldareilcuoredeifedeli,lavicinanza,laprossimità.IovedolaChiesacomeunospedaledacampodo-pounabattaglia.Èinutilechie-dereaunferitogravesehailco-lesterolo e gli zuccheri alti! Sidevonocurarelesueferite.Poipotremoparlaredituttoilresto.Curare le ferite, curare le feri-te…Ebisognacominciaredalbasso”(19,23,29agosto2013).

Primaditutto,secondoilPa-pa, dobbiamo tornare a procla-mareilVangeloconun“annun-cio di tipo missionario [che] siconcentrisull’essenziale,sulne-cessario,cheèancheciòcheap-passionaeattiradipiù,ciòchefaardereilcuore,comeaidisce-polidiEmmaus”.Edhasottoli-neatonellastessaintervistache“iministridellaChiesadevonoinnanzitutto essere ministri dimisericordia”.

Un esempio costante di que-sto ministero di misericordiaci viene offerto dalla parabo-ladelBuonSamaritano(Lc10,25-37), che ci mostra perfetta-mente il tipo di approccio chedovremmo avere nei confrontidell’uomo ferito. Il samaritanonon chiede nulla, la sofferenzadelprossimoglispezzailcuoreeluinehacompassione.Veden-dol’uomoinquellecondizioni,si muove in maniera visceraleconsentimentidipietà,profon-damente toccato. Nel compor-

tamento del buon samaritano iferitieisofferentinonsonoav-vicinaticoncriterisociologicioideologici, ma con un approc-cio personale. Le persone feri-te hanno bisogno di vicinanza,compassione e sostegno. Nellasofferenzachetormentaciòcheconta è l’essenziale: la presen-za,esserelìperglialtri,equestoè un ministero che deve essererecuperato. Un sacerdote, unasuora,unvolontario,ifamiliari,gli operatori sanitari, tutti pos-sono diventare buoni samarita-nieprendersicuradimoltideinostricorpiedellenostreanimeferite(cfr.BenedettoXVI,GesùdiNazareth,cap.VII).

Dobbiamoaverepresentenel-la mente l’esempio del nostroSignore e Maestro, Gesù BuonSamaritano per eccellenza, chesi spoglia del suo abito divino,che si abbassa dalla sua condi-zionedivinaperassumereformaumana(Fil 2,6-8).Eglisièav-vicinato all’umana sofferenza,fino al punto di scendere negliinferi,perportaresperanzaelu-ce.NoncustodiscegelosamentelasuauguaglianzaconDio(cfr.Fil2,6),ma,pienodicompas-sione, si china sull’abisso del-lasofferenzaumana,perversa-re l’oliodellaconsolazionee ilvino della speranza sulle feritedell’umana sofferenza (cfr. Be-nedetto XVI, Messaggio per laXXIGiornataMondialedelMa-lato,Va e anche tu fa’ lo stesso,11/02/2013).

Desidero infine riaffermarel’impegno del Pontificio Con-siglio a collaborare con il Net-work del Patriarcato Ecumeni-co sulla Pastorale della Salute.Con questo spirito ho invitatoi rappresentanti del Patriarca-toEcumenicoapartecipareallaXXIXConferenzaInternaziona-le del Pontificio Consiglio per

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gliOperatoriSanitari,chesiter-rà inVaticano dal 20 al 22 delprossimomesedinovembre,sultema:“La persona con disturbi dello spettro autistico: animare la speranza”.

Spinti dalloSpiritoSanto im-pariamogliunidaglialtricomecurare i corpi e le anime ferite

deinostricontemporaneie“saràancorapiùspeditoilnostrocam-minoepiùagilelacollaborazio-neintanticampidellavitaquo-tidiana che già ora felicementeci unisce” (Francesco, Discorsoalla delegazione del PatriarcatoEcumenicodiCostantinopoli,28giugno2014).

Auguro a tutti voi le benedi-zioni del Signore, perché pos-siatecontinuareassiduamenteilministeroperifratellielesorel-le malati, nei momenti delicatidella loro vita. Grazie per l’at-tenzione.

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ArGOMENTI

Infanzia e antropologia del dolore

Il dolore dell’anziano:aspetti antropologici, clinici e teologici.

Nuova classificazione

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Infanzia e antropologia del dolore

proF. david Le BretonProfessore di sociologia all’università di Strasburgo, membro dell’Istituto degli Studi Avanzati dell’università di Strasburgo, membro dell’Istituto Universitario di Francia

La tolleranza del dolore dipende dal significato che riveste per la persona

Perl’antropologiaildolorenonèsoltantounfattobiologico.C’èun’altra dimensione che inter-ferisce in permanenza nella suatolleranza, quella del senso cheloattraversa,cioèciòche ines-soprovienedall’individuocomeesseresingolare,dal sociale,dalculturale, dal contesto, dall’in-conscio, e soprattutto dalla suastoriadivita…Ildolore,ineffet-ti,nonriguardasoloilcorpo,matutta la persona. Quando colpi-sce,noninteressasolounorgani-smoenonèconfinatoadunafra-zionedel corpooaunpercorsonervoso,masegnaunindividuo,haconseguenzesulsuorapportoconilmondoenonsiconcepiscesenza una ripercussione morale;èdunquesofferenza,anchequan-do si tratta di un bambino. Puressendounfenomenoneurofisio-logico, non è soltanto questo inquanto è sempre un individuo aprovarloeamodularnel’impattoattraversoilsignificatocherive-steperluieglistrumenticheuti-lizza per controllarlo, che sianomedicioprovenganodallesueri-sorseinteriori.Ildolore,dunque,nonèlapuraconseguenzafisio-logica di un’alterazione organi-ca.Essoèpercepitosecondounagrigliad’interpretazioneinerenteall’individuo.Ildolorenonèso-losensazione,maancheemozio-ne e lascia dunque emergere laquestionedelsenso;essoèanchepercezione,cioèattivitàdiletturadiséenondicopiadiun’altera-

zionesomatica(LeBreton,2004;2010). In questo senso le cu-re non possono accontentarsi diun’azionepuramente tecnicaneiconfrontidelpaziente,soprattut-to se si tratta di un bambino; siimpone quindi un accompagna-mento, una qualità di relazionecon lui per placare le sue pauremaancheperpotenziarela tera-pia.

Il dolore del bambino segnato dalla relazione con la madre e con l’ambiente che lo circonda

UnostudiodelLancetsudon-ne incinte tra 20 e 34 settima-ne, mostra la sofferenza dei fe-tiquandosonosottoposti acureaggressive. Da duecento prelie-vidisanguefetalesonoapparsesostanze biochimiche legate al-lo stress. La psicanalisi lo dice-vafindall’origine,inparticolarecon Otto Rank, G. Groddeck, opiù di recente Françoise Dolto.Nelleincubatrici,ilbambinosot-toposto a cure aggressive pian-ge, fa smorfieo si agita. Ilneo-nato soffre, come testimonianolesuegrida, i suoipianti, il suorifiutodicontatto,lasuaincapa-citàdigiocare,lasuaagitazioneoprostrazione.Noncisonoparo-leperdareunsignificatoprecisodiciòcheprova.L’esperienzadiun dolore intenso, vissuto comeuna violazione di sé, impregnalasensibilitàpersonalecomeunaferita chenon si chiudemaideltutto.Ognidolore impostodallaviolenzaoincomprensibileperilbambinolasciaunacicatricenel-la memoria. Per lungo tempo lamedicinaoccidentalehaoperatoi bambini di tonsille o adenoidisenza utilizzare alcun analgesi-co,conilpretestocheilbambinononsoffriva,inquantoilsuosi-stemaneurologicoeraincomple-to.Certo,ibambinipiangevanoesi dimenavano, restavano a lun-gosegnatidalla loroesperienza,mainnomedellascienzailme-dicononpotevasbagliarsi.Innu-

merevolitestimonianzeattestanoil trauma creato da un dolore edaunaviolenzaimpensabileperquesti bambini, con l’aggiuntadel tradimento da parte dei lorogenitori. L’evento è visto comeunaviolenzasenzanomechein-duceunasofferenzaduraturachenonerastataespressadaigenitoriodalmedico.

Tuttavia, nelle circostanze or-dinarie dell’esistenza, le reazio-nidell’ambientedi frontealdo-loredelbambinoincomincianoaformarelasuasensibilità.Igesti,le parole di conforto prodigate,le cure prestate o l’indifferenzaneisuoiriguardi,isignificatiper-cepitineidiscorsi che lo riguar-dano, l’ambienteaffettivo incuivive,imprimonounsigilloorigi-nalealsuorapportoconildolore.Lamanieraconcuiunindividuoreagiscedifronteadessosiradi-ca,ingranparte,neiprimiannidivitaenellaqualitàdiattenzionedeigenitorialleferiteoallema-lattiedell’infanzia.

Lafamigliaèluogointensodisocializzazione ove si costrui-sce il rapporto con il corpo e ilmondo del bambino. Che le in-tenzionisianoomenoeducative,nelcorsodegliannileinterazio-ni familiari delimitano il campodellepercezioni edelle emozio-ni,ne educanoene ritualizzanol’espressione per se stessi o perglialtri(LeBreton,2010).Ilto-no della voce e la qualità dellapresenza soprattutto della ma-dre,coniuganolaloroinfluenzaeconduconoilbambinoamodella-reapocoapocolasuaesperien-zainunlinguaggio.Lamadredànome al dolore e contribuisce aiscriverlo in un tessuto di sim-boli, calma la paura o l’aumen-taconunatteggiamentoinadattoo l’indifferenza. Il suo atteggia-mentoincoraggiaodissuade,cal-maoalimentaildolore.Beninte-so,ellanonèsola,perchéanchel’ambiente familiareo le equipemediche e infermieristiche con-tribuiscono a dare al bambinogli strumenti di comprensionee di lotta contro il dolore. Cre-

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scendo, ilbambinomoltiplica leesperienze dolorose e sviluppalapropriaconsapevolezzaneilo-ro confronti: primi denti, cadu-te,malattie,ferite,ecc.;egli im-paraacoordinareimovimenti,aprevenireirischidifarsimale,atrattareildolorerivolgendosiadun interlocutore che lo capisca.Egli esplora così il suo ambien-teedelimitalasuasovranitàsulmondo le cui apparenze pacifi-chedissimulanotrappolemortalie richiedono precauzioni d’uso.L’accessoallinguaggiol’autoriz-zaadaffinarelapropriaesperien-za soggettiva, ad organizzare lasuaconoscenzapercomunicarlaaglialtri.Delresto,leparoledeldoloresonotraleprimeadentra-re nel suo vocabolario. Essendooggettodiattenzionedapartedelsuoambientequandosoffre,ote-stimonedeldoloredeglialtri, lasuarelazioneconildoloreacqui-sta,nel tempo,unaformarelati-vamenteprevedibiledeimodelliculturali. Le interazioni con glialtrimembridellacomunitàedelvicinato, inparticolaredella suagenerazione,rafforzanoquestiti-pi di comportamento, accompa-gnandolidaunasortadievidenzanaturale.Mataliorientamentila-scianounmarginedi variazionelegatoallasingolaritàdeipercor-siindividuali;ilbambinointera-gisceconquesteinfluenze,edes-senonsiripercuotonoinmanierameccanicasudilui.

Nelle nostre società, l’educa-zionedeifiglièstataalungocon-trassegnata(eprobabilmenteloèancoraoggi)dallevarieimmagi-niassociatealragazzocomefu-turocapofamiglia,eallaragazzacomefuturasposa.L’educazionefamiliare e scolastica privilegia,perilprimo,lafermezzadifrontealdoloree incoraggiaalcontra-riol’affettivitàdellaseconda.Laconsolazioneèlaregoladifronteal dolore della ragazzina invita-taadabbandonarsialsuodolore.Selasensibilitàèattributodellaseduzione femminile, al ragaz-zinovieneordinatodi“mostrarecheèunuomo”edinonderoga-reaivaloriaffermatidagliadulti.Èunaregolachel’uomostringamaggiormenteidentidifrontealdoloreperevitaredipassareperuna “femminuccia”. Ma questoschemanonèmaidel tuttouni-

voco,senonaltroperleinfluenzeeducativechesicombattonoreci-procamente.

Assenza di preparazione del bambino al dolore

Difronteall’esperienzadell’av-versità, l’individuo contempora-neoèspessonudo.Raramentegliadultipreparanoilbambinoadaf-fermarelepropriedifesepersona-li.Egli impara inmaniera infor-malechelecosenonsonosemprecomodeecheèmeglioquindiaf-frontarle.Tuttavia,più ilbambi-no è indifeso a questo riguardo,piùildoloreavràpresasudilui,sia solo a causadi un’ansia chel’aumenta.Menodell’1%deige-nitori di 994 bambini del norddella California, sottoposti a in-tervento chirurgico o a un epi-sodiodolorosoche richiedeva ilricoveroinospedale,hannopre-parato ilfiglioallaprovasubita.Unnumerobassissimodiloroharicevuto indicazioni o un soste-gnoattivoperaiutarloasoppor-tareilsuodolore,seglianalgesi-ciolecuresonoinsufficientipercancellarlo.Su68genitoriinter-rogati nessuno vuole affrontarela domanda. Rimosso dalla loropreoccupazione,ildoloreloèan-che dalla loro educazione versoi loro figli, anche se in manie-ra informale. Nessuna intenzio-neparticolareèmessainattoperformare il bambinoamobilitareancheleproprierisorseinteriori.Solo 213 bambini elaborano inmaniera creativa la lotta controildolore:93utilizzano ladiver-sione (pensare ad altro, contarel’alfabeto al contrario, ecc.); 91stringonoipugniosonotesifisi-camente;29ricorronoall’imma-ginariomentaleoalrilassamentoper mantenere il controllo dellasituazione. Se ci si riferisce al-le dichiarazioni dei bambini, glialtri non dispongono di nessunarisorsaperopporsiallorodolore(Ross,Ross,1984).

Uno studio effettuato su ado-lescenti afflitti da dolore croni-cobenignohamessoinrelazioneil loroatteggiamentoconquellodella madre. Quelle che hannoadottatounatteggiamentodilot-tasenzasmetterediincoraggiarei figli, sostenendoli instancabil-

mente,rafforzanolalorovolontàdifarfronteedimostrarsiall’al-tezzadellaprova(DunnGaieretales,1986).Impegnatiinunalot-taattivacontro ildolore,essi losentonomenodeilorocompagniincliniallapassivitàeaccompa-gnatidaunamadreconatteggia-mento rassegnato e cheunisce ipropri lamenti a quelli dei figli.Questiultimiraramentetermina-nogli eserciziprescrittidaime-diciperaffrettare il sollievo.Lacapacitàdicontegnodellamadreèundatodecisivopercompren-derelacombattivitàdelbambino.

C’è un altro dato essenzia-le che si mescola per una par-teallapercezione, soprattutto inmateria di vulnerabilità al dolo-re,esonolecondizioniaffettivedelbambino.Unostudiomostracheunfrancesesutredichiaradiaveraffrontatodifficoltàaffettivecontinue nell’infanzia. Diventa-teadulte,questepersonedichia-rano il 43% in più di malattiedi coloro che non hanno avutogli stessi problemi. La disugua-glianza nella sofferenza e nellamalattia, all’età di uomo, è ra-dicata anche nelle disuguaglian-zedelclimaaffettivochehannogovernatol’infanzia.Inconfron-to,einmanierasorprendente,ledisuguaglianzesocialiinrelazio-neallasaluteappaionodiminoreimportanza. Lo studio individuavari problemi affettivi che han-nopesatoalungosugliindividui.Lamancanzadiaffettosi tradu-ce statisticamentecon il49%dimalattie supplementari, il 57%delle quali colpiscono l’appara-to respiratorio e digerente, e il76%disturbidiespressionemen-tale.Ilconflittodeigenitoricor-risponde al 45% delle dichiara-zionidiulteriorimalattie.Laloroassenzaprolungataportaal36%.Una malattia grave, una disabi-litàounincidentedellamadreodel padre, danno una media del26%didichiarazionisupplemen-tarinelprimocasoedel23%nelsecondo. L’esperienza precocedellamortediungenitoreodel-laloroseparazioneriducequestavulnerabilità.Ilnumerodimalat-tiedichiaratedaquesti individuiequivale approssimativamente aquellodellapopolazioneingene-rale. I lavoratori o gli impiegatihannounaspiccatasensibilitàper

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i problemidell’infanzia eper leulterioridifficoltàdi salute.Sta-tisticamente, queste persone piùsegnate delle altre dalle condi-zioni affettive dell’infanzia, so-no anche quelle che consultanomeno i medici e sono meno at-tenteallalorosalute(Menahem,1994). Uno studio americano ègiunto a conclusioni simili. Dei63pazienticondolorecronico,il40%hannosperimentatonell’in-fanzialaseparazionedeigenito-ri, mentre il 23% sono stati ab-bandonati. L’82% ammette unagravemancanzaaffettivadurantel’infanzia,il63%unrifiutoaper-to,e il19%indifferenzaeman-canza di disponibilità dei geni-tori. Il 33% sono stati picchiati(Violin, 1982). Naturalmente,ciò che conta non sono tanto lecondizioniaffettivemaciòchelepersonenefannonelcorsodellalorostoriapersonale.

Accompagnare il bambino durante cure dolorose

L’accompagnamentodel bam-bino da parte dei genitori o deipropricaridurantelecureoilri-coveroinospedale,comepurelaqualità di presenza delle equipeassistenziali,valgonoadattenua-relasofferenza.Unostudioclas-sico, con valore di paradigma,mette in evidenza la percezio-nedeldoloree le reazionipost-operatoriedeibambiniricoveratiper l’asportazione delle tonsille.Laricercasiconcentrasullasim-bologiadel corpo emisura l’in-fluenza dell’atteggiamento dellamadre sulle percezioni dolorosedel bambino durante il ricoveroinospedale.Sipresumecheunamadretranquillaoinquietaabbiauneffettodimoderazioneodiac-centuazionedellostresssulfiglio.L’esperienzaquotidianalodimo-stra abbondantemente. L’orga-nizzazione delle cure ospedalie-refavoriscel’ansiasottoponendol’utente aduna routine in cui lapropria singolaritàvienecancel-latae la suaangoscia raramentepresa in considerazione. Tranneeccezioni,essanondàspiegazio-ni che permettano di gestire inmaniera propizia i suoi dolori olesuecure.Pertestarel’influen-zadellamadresulfiglio,vengo-

no isolati due gruppi. I bambinichehannogiàavutoun’esperien-zadi ricovero inospedaleocherischiano complicazioni medi-che, ne sono esclusi. Tra i duegruppivienecercataunaconfor-mitàottimale.L’inchiestariguar-da un totale di 80 bambini. Nelprimo gruppo un’infermiera ac-coglielemadriesisforzadicre-are fin da subito un clima di fi-duciaconloromentreilorofiglivengono sottoposti ad una seriediesamimedici.Vengonoforni-te loro le informazioni necessa-rie ad una buona comprensionedelle condizioni del soggiorno,e vengono descritte le sequenzedell’operazionechirurgicaedellaconvalescenza.Essesonoinvita-teadesprimereipropri timoriea formularegli interrogativi chele preoccupano. L’infermiera ri-spondeconcuraadognidoman-da. Durante queste conversazio-ni, il bambino è presente, senzaessere interpellato direttamente.Nell’altrogruppo,invece,lema-drieibambinisonosottopostial-la routine ospedaliera, senza unparticolare sforzo di comunica-zione.

Nei giorni successivi all’ope-razione, le madri riempiono unquestionarioincuivalutanoillo-ro livellodistressprimaedopol’operazione,descrivono l’atteg-giamento del figlio e, soprattut-to,rendonocontodellasuacon-valescenza una volta tornati aldomicilio familiare. Un secon-doquestionario relativoai com-portamenti del bambino duranteil ricovero inospedalevienedi-stribuitoalleinfermiere(chenonsannocomesonocompostiiduegruppi).Irisultatisonosignifica-tivi.Lemadrichehannobenefi-ciatodellespiegazionidettagliatesononettamentemenoansiosediquelle dell’altro gruppo. Diste-seefiduciose,controllanola lo-roapprensione,elalorocalmaeparole di conforto hanno un ef-fettodisollievosulbambino.Se-gni fisici incontestabili indicanoilminorestressdiquestibambi-ni: la temperaturae lapressionesanguignanonvarianoaffattodalnormale;ilsonnoèmigliore;nonhanno incubi e ritrovano prestounsonnoregolare;piangonoesilamentanomenoduranteedopoil ricovero, restano in ospedale

menoa lungo. Invece,nell’altrogruppo, l’ansia delle madri chenon dispongono di informazio-ni sullo svolgimento dell’ospe-dalizzazione, raddoppia quelladeifigli: ritmocardiacoelevato,febbre,cattivaqualitàdelsonno,doloripiùvivamenteaccusati.Iltraumadiun’esperienzamaleas-similatasi traduce in incubi fre-quenti. Lo studio è preoccupan-te per quanto riguarda i servizichemettonoinattocuredirouti-ne, lasciandoimalatinell’incer-tezzadellalorocondizioneodeimedicinali che assumeranno.Leapplicazioni etiche e pratiche diquestaconstatazionesaltanoagliocchi (Skipper, Leonard, 1968).Lo studio mostra anche quantoilbambinosoffraanzituttonellosguardodellamadre,quantoque-stamoduli,asuainsaputa,ilrap-portodelfigliocon ildoloreat-traverso leproprieemozioni.Laprimadifesacontroildolore(olamalattia)stanelsignificatochelapersona,nelnostrocaso ilbam-bino,glioppone.Quandononc’ènientechelofacciaentrareinuninvolucrodisensoodivalore,es-soèvissutoanudo,laceraespes-soprovocascoraggiamentoode-pressione.

Nell’alleviare il dolore, il ri-corso giudizioso agli analgesicivadiparipassoconl’ascoltodellamento, con un accompagna-mento e una qualità di presen-zaallettodelmalato.Ilsollievodall’angoscia legata adognido-lore e all’evoluzione della ma-lattia,l’instaurarsidiunafiduciatra il bambino e l’equipe medi-ca,l’implicazionedeigenitorie,inparticolare,dellamadre, con-corrono a rafforzare l’efficaciadeimorfinici.Lecuremedicheeinfermieristiche richiamano l’at-tenzioneallaspecificitàdiunma-latocheèilsoloapotertestimo-niare ciò che prova. Il sollievoefficace del dolore richiede unamedicina centrata sulla personae non più soltanto su parametribiologici. Il riconoscimento delmalatoinquantosoggettoècon-dizionedell’efficaciatotaledellecurericevute.

Il dolore del bambino non siesprime sempre a parole, maspesso si traduce nell’immobili-tà, nel rifiuto a giocare. Occor-reanchedecifrareunlinguaggio

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del corpo. Il bambino ha diffi-coltà a tradurre il dolore con leparole.Ilcompitodeglioperato-ri sanitariconsistenelprodigarelecure senzaprogettare iproprivalori e comportamenti per giu-dicare i suoi atteggiamenti. Nu-merosi lavori indicano, in effet-ti,unafrequentesottovalutazionedeldoloredapartedeglioperato-ri sanitari, inparticolarequandosi trattadibambiniodianziani,cioè le persone più vulnerabi-li e meno inclini a lamentarsi oarivendicare(LeBreton,2010).Un operatore sanitario in buonasaluteeattivononè ingradodigiudicarelasofferenzadell’altroe rischia di proiettare la propria

psicologiaascapitodiquelladelpaziente.Bisognacurarel’uomoinquantouomo,nellasuasingo-larità.Sul suodolore ilpazientehasempreragione.Comescrive-va René Leriche, l’unico doloresopportabileèildoloredeglial-tri. Nel sollievo del dolore nonbastaprestaredellecure,bisognasoprattuttoprendersenecura.

David Le Breton è Autore in particola-redi: Anthropologie du corps et modernité (PUF), Expériences de la douleur. Entre de-struction et renaissance (Métailié), Eclats de voix. une anthropologie des voix (Métai-lié), La chair à vif. De la leçon d’anatomie aux greffes d’organes (Métailié), En souf-france. Adolescence et entrée dans la vie (Métailié).

Bibliografia

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Le Breton D., Expériences de la dou-leur. Entre destruction et renaissance, Pa-ris,Métailié,2010.

Le Breton D.,Anthropologie de la dou-leur,Paris,Métailié,2004.

Menahem G., Problèmes de l’enfance, statut social et santé des adultes, Paris,CREDES,1994.

Ross D. M., Ross S. A.,«Childhoodpain:the school-aged child’s view point», Pain,n°20,1984.

Skipper Jr JK., Leonard R. C., “Chil-dren,stress,andhospitalization:afieldex-periment”,Journal of health social behav-ior,n°9,1968.

Violin A., “Theprocessinvolvedinbe-comingachronicpainpatient”, inR.Roy,E.Tunks(eds.),Chronic pain: psychosocial factors in rehabilitation, Baltimore, Wil-liamsandWiltkin,1982.

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Il dolore dell’anziano: aspetti antropologici, clinici e teologici. Nuova classificazione

proF. pierLuigi zuccHi, s.o.Docente di Fisiatria e di Malattie dell’Apparato Locomotore della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Firenze e di Fisiopatologia e Terapia del Dolore e delle Cefalee dell’Università Campus Bio-Medico di Roma

proF. BoniFacio Honings, o.c.d.Professore Emerito di Teologia Morale della Pontificia Università Lateranense, Roma.Consultore del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari e Membro Ordinario ad vitam della Pontificia Accademia per la Vita, Santa Sede

Dedica

Al Reverendissimo Monsigno-reAngioloLivi(Firenze,31Mar-zo 1914 - Firenze, 28 Dicembre2014), Priore Mitrato dell’Insi-gneBasilicadiSanLorenzodiFi-renze,checostituisceunpreziosoesempio valoriale e di speranzaperciascunapersona,chehaavu-to il privilegio del Suo incontro,gliautori,aLuiispirati,dedicanoquestolavoro.

Fragmenta Paradigmatica Bo-nae Vitae. Dallavita integerrimadiMonsignorAngioloLivinasceuna guida per il ben-essere delcorpo (soma), della mente (psy-che)edell’anima(pneuma):

1)Averecapacitàdiascolto;2)Immedesimarsi empatica-

mentenellacondizionealtrui;3)Aiutareipiùpiccoliegliin-

difesi(Mons.LiviharealizzatoilCentrodiaiutoallavita“Cristina Ogier”);

4)Aiutare i piùpoveri (Mons.LiviharealizzatoilCentrodiaiu-to(“niccolò Stenone”);

5)Dareaccoglienza(Mons.Li-viharealizzatolaCasa-FamigliadiviaFaenzaaFirenze);

6)Aiutare le persone anziane(Mons.Liviha realizzato ilCen-tro-Anziani a Taybet – Gerusa-lemme);

7)Avereunaqualitàdivitagiu-staedessere incontinuodialogoconDio,tramitelapreghiera,perriceverelalucedelcamminoquo-tidianodaseguire;

8)Seguireunadietaequilibratacomeformaprincipalediterapia;

9)Seguirecureappropriateealmomentogiusto,ossianonsegui-reterapie“nuove”ederoiche;

10)Scegliereunmedicogiusto,ossia un medico accorto e com-petente, con fisionomia etica digrandeumiltàefede.

Presentazione

Sono ben lieto di presentare illavoro “Il dolore dell’anziano: aspetti antropologici, clinici e teo logici”deiChiarissimiProfes-soriPierluigiZucchieBonifacioHonings.

Nellapartegeneralesonorima-sto favorevolmente colpito dalladefinizionediinvecchiamentochei due Illustri Ricercatori danno echeapportaundatocompletamen-tenuovonellaletteratura;l’invec-chiamento, infatti, iniziafindallanascitaeproseguefinoall’obitus.

Altrodatointeressanteèl’ana-lisi che essi fanno del dolore, lacuipercezione, secondogli studiriportati, può essere presente findallaVIIsettimanadigestazione,nella quale compaiono nel cavooraleenellapiantadelpiedeipri-mirecettorideldolore.

I due Ricercatori evidenzianoche dal periodo fetale-neonataleal65°annodi età, lapercezionealgicaèlastessa,ancheseglistu-di da Loro eseguiti prendono in

esame soggetti a partenza dal 5°annodietà,rimandandoperipe-riodianagraficiantecedentiaidatidellaletteratura.

Nel capitolo inerente l’antro-pologiadeldolorecheesaminaildoloreinrapportoalleculture,sievidenzia comecondizionimoti-vazionali importanti (fenomenodella couvade; rito di iniziazio-nedelcapotribù)possanocrearenell’organismomomenti,neiqua-li il dolore viene percepito conunasogliapiùalta.

Nel capitolo della neurogenesi del cervello anziano sicompren-de perché l’anziano, non affetto,ovviamente,dapatologieencefa-liche, neurologiche o vascolari,possaessere lucidoeserenofinoadunattimoprimadelladipartitaper una rigenerazione neuronalecontinua,ancheselenta,facilitatadaunaqualitàdellavitaeticamen-tecondotta.

Nel Fenomeno della memoria del dolore viene riportato comeun episodio traumatico lontanoneltempopossacreare,insegui-toalripetersidellanoxa,inquellastessa parte del corpo preceden-temente colpita, una condizionealgica molto importante, rispet-toauntraumaequivalentechesipuòverificarenellazonaomologacontrolaterale.

Gli Autori affrontano, inoltre,l’aspetto del dolore empatico edel piacere empatico offrendodell’empatia una classificazioneoriginale.

NelFenomeno delmirror neu-ronse anzianosievidenziascien-tificamente come il migliora-mentodellaqualitàdellavitasiaottenutocircondandocidaamicieambientipiacevoli.

Rilevo,inoltre,chevienesotto-lineato che l’impostazione etica-spirituale condiziona il corpo e,quindi,anchelemalattieelaper-cezionedeldolore.

Comemedicoeteologomorali-starilevoanchechetuttelespie-gazioni medico-teologiche date

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sul dolore dell’anziano dagli Il-lustri Autori sottolineano ancoraunavoltacomel’Ordo Creationisstia sempre in continuo rapportoconl’Ordo Redemptionis,enticherappresentano in maniera strettaglielementicostitutividell’essereumano,neiqualil’etàcronologicaavanzatadelcorpononcondizio-naminimamentel’anima,mapuòdaquestaessernemigliorata.

Mi piace, inoltre, rilevare ledefinizionieleinterpretazionifi-siopatologiche che vengono datedel dolore, dell’anziano, dell’ef-fetto-fede, dell’effetto-preghiera,dell’effetto placebo, dell’effet-to nocebo, dell’effetto carezza,dell’effetto musica (o nuovo ef-fettoMozart)edellaterapiaetica,riportate e sottolineate con studistatisticiancheinaltrilavori,pre-cedentementepubblicati.

Nella parte speciale viene ri-portato il Fenomeno della pre-sbialgiaconunaoriginaleclassi-ficazionea tregradinideldoloredell’anziano, nella quale si evi-denzia l’intensità e la frequenzadeidiversi tipididolorepercia-scungradinodietà.

Auguro,quindi,agliAutorichequesto importante lavoro, chearricchisce la letteratura medi-ca e quella teologica, soprattuttonell’ambitodelleNeuroscienzeedellaNeuro-Teologia,possaesse-reconosciuto inmanieracapilla-re a livello internazionale, comed’altrocantomerita.

S.Em.Card.WillemJacobusEijkArcivescovodiUtrecht

PrimatediOlandaPresidentedelConsiglio

EpiscopaleOlandese

Parole chiavi/key words:

Anziano, Dolore, Breakthrou-gh Pain (o Dolore Episodico In-tenso), Dolore empatico, Piacereempatico,Classificazionedeldo-loredell’anziano,Classificazionedell’empatia, Effetto Fede, Ef-fetto Preghiera, Effetto Placebo,Effetto Nocebo, Effetto Carezza,Effetto Musica (o nuovo effet-toMozart),MemoriadelDolore,Mirror neurons (Neuroni Spec-chio), Neurogenesi, Terapia Far-macologica,TerapiaEtica.

INTrODUzIONE

GliAutorihannodivisoillavo-ro in due parti: parte generale epartespeciale.

Nellapartegeneralevengonori-portatigliaspettistorici,etno-an-tropologici, anatomici, fisiopato-logicieeticideldolore.Vengonoesaminaticonparticolareriguardogliaspetti inerenti laneurogenesielaplasticitàdelSistemaNervosoCentrale e Periferico: queste dueultime condizioni sono facilitate,soprattutto,daambientiepersonegraditeall’anziano.

Nellapartespecialesidescrive:1)lanuovaclassificazioneatre

gradinidell’anziano,conlediver-setipologiedidolorepiùfrequen-tipergradinoasecondadelledi-versefascedietà.

Nel PRIMO GRADINO vieneriportata la percezione del dolo-re(intensità)apartiredalperiodofetale-neonatalefino al 65° annodi età. Per quanto riguarda l’on-togenesielafilogenesideldoloreapartiredalfetofinoacinquean-nidietàcisiamoavvalsideidaticomparsirecentementeinlettera-tura(Bellieni,Anand).

Inquestogradinoildoloreconfrequenza e intensità maggiore èrappresentatodalDOLOrE VA-SCOLArE (40%) rispetto aglialtritretipididolorerappresenta-ti,perfrequenzaeintensitàinor-dinedecrescente,daldolorecen-trale (25%), oncologico (20%),somatico(15%).

Nel SECONDO GRADINO(66-85 anni) il dolore con fre-quenza e intensità maggiore ap-partiene al gruppo dei pazientiaffettidaDOLOrE ONCOLO-GICO(40%)rispettoaipazienticonglialtritretipididolorerap-presentati, inordinedecrescente,daldolorevascolare(30%),soma-tico(20%),neurologico(10%).

Nel TERZO GRADINO(86-oltre 100 anni) il dolore confrequenza e intensità maggioreappartiene al gruppo dei pazien-ti con DOLOrE SOMATICO (70%)rispettoaipazienticonglialtritretipididolorerappresenta-ti, in ordine decrescente, dal do-lorevascolare(15%),neurologico(8%),oncologico(7%).

2) chedalprimoalterzogradi-no l’intensitàdeldolorenei suoidiversi tipi tende a diminuire in

maniera direttamente proporzio-nale all’aumentare dell’età delsoggetto(Cfr.V.A.S.).

3) chenonesistevariabilitàdeldolore dovuta al sesso all’inter-nodeigruppidipazientipresiinesame;

4)chel’invecchiamentodell’or-ganismoedelSistemaNocicettivoinizianofindallanascita;

5) chelapercezionedeldoloreelaqualitàdivitapossonoesserenettamente migliorati dallo stiledivita,peresempioriposandoe/oascoltandomusica inmanierasi-stematica,oquandositienecontodi parametri etici, che si rifannoapratichereligiose,qualiesegui-relaletturameditatadiunbranoevangelico.

PArTE GENErALE

“Amo sopra ogni cosa l’aspet-to della gente che è invecchiata senza fare violenza alle usanze,lasciandosi andare alle leggi del tempo”.

Questo eponimo di PaulCézanne(impressionista,Aix-en-Provence, 1839-1906) sottolinealacoerenzadell’uomoequilibratonell’accettazionedeltempo.

Definizione del processo di invecchiamento secondo la letteratura

In letteratura si riscontra chel’invecchiamento inizia quandol’individuohaterminatoilperio-dodellosviluppofisico,cheèri-tenutoverificarsiall’etàdi25an-ni.Aquestosegueunperiododipieno sviluppo della giovinezza(25-40anni)alqualesubentral’e-tàadulta(40-50anni)elamaturi-tà (50-65 anni).Al terminedellamaturitàinizialavecchiaiaoseni-lità,checaratterizzalaclassedeigiovani anziani,soggettidi65-75anni, alla quale subentra la clas-sedeglianziani,soggettidi76-85anni,allaqualeseguelaclassedeimolto anziani,soggettidi86-100,120annicheèraggiuntadall’obi-tusfisiologico.

Tuttavia, secondo parametriconvenzionali, l’invecchiamentoiniziadal65°annodietà(Comita-toEspertiOMS,9,1990).

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Definizione del processo di invecchiamento di zucchi e Honings

L’invecchiamentoèunfenome-nonaturalegraduale(Ordo Crea-tionis) che, inizia dal neonato eprocede fino all’obitus per tuttigli organi, compreso il sistemanervoso, anche se, soprattutto inquest’ultimo,siverificaunaripro-duzione cellulare (neurogenesi)chetendeacompensare,inmisu-radecisamenteinferiore,laperdi-tafisiologicadeineuroni.

Definizione di anzianità-vecchiaia da un punto di vista clinico

Anzianitàevecchiaiasonoter-mini usati come sinonimi, anchese il primo è usato soprattuttonell’ambitoumano(peresempio:un uomo anziano), mentre il se-condo nell’ambito animale (peresempio:uncanevecchio).Quan-doilterminevecchiovieneusatonell’ambitoumanoacquisisceunaaccezionenegativa.

L’anzianità (vecchiaia) è unfenomeno universale, naturaledell’esistenza,incuièpiù frequen-tel’incidenzadisituazionipatolo-gichepredispostedall’etàavanza-ta,acausadelladiminuzionedellacapacità di adattamento a solle-citazioni e modifiche di carattereesogeno.Lacomparsadisituazio-nipatologichepuòpiùfacilmenteinterromperelasalutecreandosta-tidisofferenzaedimalattia.

È bene tenere anche presen-te che, talvolta, l’anzianità fisica(obiologica)equellapsicologicanon coincidono. È frequente, in-fatti,osservareunanzianolucido,maconmalattie,disolitoosteoar-ticolari,moltoimportanti.

Definizione medica (clinica-algologica) di anziano

L’anziano è una persona nellaquale la soglia fisica (algos) deidiversi tipi di dolore (somatico,vascolare,neurologico,oncologi-co) tende ad aumentare gradual-mente a seconda delle diversefascedietà(fenomenodellapre-sbialgia).

Classificazione ISTAT dei diversi tipi di anziano, dai 65 anni di età:

Anziani giovani: soggetti peri quali l’età è un semplice fattoanagrafico.Rappresentanoil30%dellapopolazionesoprai65anni.

Anziani attivi: soggetti che la-mentano qualche disturbo, mapartecipanoallavitasociale.Rap-presentanoil32%.

Anziani ritirati:soggettichesiconsiderano “vecchi” e si autoe-scludonodalcontestosociale.Co-stituisconoil19%.

Anziani emarginati: soggettiche sono isolati dal contesto so-ciale e familiare, spesso disabili,econlimitatedisponibilitàecono-miche.Costituisconoil19%.

Definizione antropologica-teologica di anziano

L’anziano è un paradigma dicomunicazione semantica e cul-turale.Eglirappresentaunarisor-sa,undono,unaricchezzaumanaesociale, ilvaloredellagratuità,dellastoria,dell’identitàdiappar-tenenza, dell’esperienza, dell’in-terdipendenza (perché ciascunoha bisogno dell’altro). Egli for-nisce nell’ambito del quotidianoun indirizzo etico e antropologi-co fondamentali, sottolineandol’importanza dell’essere rispettoall’azioneeall’attività,indicandoilsilenziocomeformadidialogoempaticoconl’altro.

L’evoluzioneelaqualitàdivitadiunasocietàsievidenziadalri-spettorivoltoversol’anzianochediventaintalmodoindicediagno-sticodisalutedellasocietàstessa.

Definizione antropologica di dolore

La ScuolaAlgologica Fiorenti-na definisce “il dolore una entitàpsicofisicaconvalenzeuniversali,nellacuipercezionesonoincausafattoriindividuali,culturaliereli-giosidiversiealcuiinquadramen-topartecipanononsololebranchedellamedicinaedellabiologia,maanche quelle delle scienze uma-ne (Filosofia e Psicologia)” (P.L.Zucchi,Algologia,11983,41-82).

Definizione medica di dolore

Il Comitato per laTassonomiadell’Associazione Internazionaleper lo Studio del Dolore (IASP)definisce“ildoloreunaesperien-za sensoriale ed emotiva spiace-voleassociataaundannorealeopotenziale del tessuto o descrittainterminiriferentisiataledanno”(Subcommittee of IASP for theTaxonomy,1979,1982).

Questa definizione appare par-ziale perché non prende in con-siderazione la persona che nonpuòesprimersiochenonricorda(Fenomeno della Memoria),con-dizioniclinichecosìpresenti,so-prattutto,nelpazienteanziano.

Definizione teologica di dolore

Ildoloreèunaentitàvalorialenella cuifisionomia si compene-tranotraloro,sianell’Ordinedel-la Creazione sia in quello dellaRedenzione, obbligatoriamente,gli elementi costitutivi dell’uo-mo: soma (corpo), psiche (ani-ma), pneuma (spirito) (Zucchi-Honings,2013).

Questa definizione desiderasottolinearelevalenzedeldoloredal punto di vista antropologicoinunavisioneolistica.

L’essere umano, infatti, non èuna entità dualista separata, maunaentitàdualeunitaria.

Glielementicostitutivi sono ilcorpo e l’anima; quindi, l’uomononhauncorpoeun’anima,maècorpoeanimainsieme.

Il filosofo francese MerleauPonty(1908-1961),atalproposi-to,hadetto:“Le corps c’est moi”,ilcorposonoio.

Perdistinguerel’uomo“essen-zialmente” dalle altre creaturedellaterra,lepianteeglianimali,DioCreatorehavolutoche l’uo-mo, maschio e femmina, avesseun corpo umano, un corpo cioèanimatoconun’animaspirituale,immortale.Loinsegnanoesplici-tamenteiPadridelConcilioVati-canoII(cfr.GS,14).

Perquestoaffermiamocheitreelementi – corpo (soma), anima(psyche),spirito(pneuma)–sonoobbligatoriamente tra loro con-nessi.

Questaconnessione,però,può

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rendere l’uomo carnale o spiri-tuale.

Lo rende, infatti, carnale se imovimenti sensuali del suo cor-po–lepassioni–hannoilsoprav-ventonellasuavita,determinan-dolostiledelsuocomportamentoedelsuomododivivere.

La connessione tra soma, psy-che,pneumalorende,invece,unuomo spirituale, se i movimentidell’anima–ipensieridellamen-teeglieffettidellavolontà–sonoragionevolievirtuosi.Ora,appli-cando questa antropologia teolo-gicaaldolore,siaildolorecorpo-rale,psichicoespiritualepossonodiventare entità valoriali nell’or-dinedella redenzione:ordinedeldolore,dellamorteedellarisurre-zionedell’uomo.

Aspetti Storici

L’anziano nella Sacra Scrittura

Diverse sono le posizioni chel’anziano ha assunto nel corsodellastoriainfamigliaenellaso-cietà.

In tutta laSacraScrittura l’an-ziano merita grande rispetto: nellibro del profeta Daniele, Diostessoèchiamato il “Vegliardo”.Nella società israelitica l’anzia-no svolgeun ruolopreminente edeve prendere decisioni impor-tantinellavitapoliticaesociale;nelDeuteronomiosisottolinealafunzionegiuridicadiprimopiano(Dt 19). La vecchiaia è definita“corona del giusto”(Pr 10,27).

NeiSalmi (Sal92,15) si legge“I giusti nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e ri-gogliosi”. Il giustomuore “sazio di giorni” (Gen, 25,8) coscienteche la suavita è stata piena (Sir 44,14-15). Un esempio è Tobiamorto a 112 anni: aveva 62 an-niquandodivennecieco:dopolasua guarigione visse nella felici-tà,praticòl’elemosinaecontinuòsempre a benedire Dio e a cele-brarelasuagrandezza(tb14,2).La morte è vissuta nella benedi-zionericonoscente,attorniatadaifigli e dai nipoti, ai quali vienedatoesempioanchenelmorire(v.Giacobbe, Gen 49). La morte èvissutaanchecomeserenomarti-rio,lasciandocosìnobileesempioaigiovani“preferendo una morte

gloriosa a una vita ignominiosa”(v.Eleazaro,Mac6,23-28).

InunpassodelLibrodellaSa-pienza(Sap 4,7-16)ilsaggioiden-tifica la longevità con la maturi-tà spirituale: “Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo. Vecchiaia veneranda non è la longevità, ma sta nella sapien-za”.L’onoreda rendereall’anzia-noèstrettamenteconnessoalquar-to comandamento: “Onora tuo padre e tua madre”. NelLevitico(Lv 19,92)silegge“Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona dell’anziano e temi il tuo Dio. Io sono il Signore”.

L’apostolo Paolo prescrive aTimoteo: “non riprendere du-ramente un uomo anziano, ma esortalo come fosse tuo padre; i più giovani come fratelli; le don-ne anziane come madri e le più giovani come sorelle, in tutta pu-rezza”(1tm 5,1-2).NellibrodelSiracide (8,6) si legge: “non di-sprezzare un uomo quando è vec-chio perché anche di noi alcuni invecchieranno”.

Per sottolineare il rispetto cheè dovuto all’anziano, i popoliorientali,per indicarelafamigliadiappartenenza,fannoriferimen-toimmediatoalpropriogenitore:Isacco figlio diAbramo, a diffe-renza dei popoli occidentali, cheusanoilcognomedellafamiglia.

Nella Bibbia, manuale dellapreghiera per eccellenza, si rile-vachesolochihaimparatoari-tagliarsispaziadeguatinellasoli-tudineenelsilenziononproveràtediodurante la vecchiaia, seglicapiteràdiviveredasolo.

NelSacraScrittura,purtroppo,c’èanchequalcheesempionega-tivoriguardantel’anzianochedi-vental’emblemadellamalvagità,della dissolutezza, dell’empietà.Questitrattinegativisonopresen-tinellastoriadiSusanna(Dn13)enellavicendadelladonnaadul-tera(Gv 8,1-11).

L’anziano nelle diverse società e culture

Nellesocietàprimitivenonesi-stevaunadistinzionedeisoggettiperfascedietà,maperfascela-vorative con considerazione di-versaasecondadeidiversigruppietnicidiappartenenza.

Inalcunigruppi,infatti, l’indi-

viduo era preso in considerazio-nefinchépotevalavorareedesse-reproduttivo,mentrenellafascianonlavorativanoneraconsidera-to ed attendeva, abbandonato datutti,lamorte.Primaditaleeven-to,inalcunepopolazioni,soprat-tuttodell’Africaedell’India,ve-nivano celebrati riti propiziatori,e,successivamente,l’anzianove-nivalasciatomoriredifameo,ad-dirittura,sepoltovivo.

Inaltrigruppi,invece,dell’an-ziano veniva ritenuta preziosa laconoscenza dei metodi per cac-ciareecoltivarechepossedevaelaculturaacquisitanelcorsodeglianni,cherappresentavaunpontefondamentaletraunagenerazioneel’altra;intaligruppieraamato,stimato e seguito con venerazio-ne fino all’exitus. Questo atteg-giamento di particolare attenzio-neneiconfrontidell’anzianoera,soprattutto,presentenellepopola-zioniorientali.

Nonsolonelle societàprimiti-ve,maanchenell’AnticaGrecia,ad Atene e a Sparta, esistevanoposizioni differenti nei confrontidell’anziano. Ad Atene non ve-niva accettata la condizione de-cadentedell’anzianoesipreferi-vachenonfossepresenteneivariambitidellavitasociale.

ASparta,invece,lapersonaan-zianagodevadi unpostoprivile-giatotantocheerastatacostituitala Gerusia, ossia l’assemblea de-gli anziani, chepossedeva imas-simi poteri nell’ambito della leg-geedell’educazioneassurgendoalruolodigiudicenellecontroversie.

Anche Omero (forse IX sec.a.C.), nell’Iliade e nell’Odissea,poemi epici scritti in esametri, in24 libri, tra il X e l’VIII secoloa.C., ritiene che l’anziano debbaessere tenuto in grande conside-razione,soprattuttoperlasuasag-gezza.

Diverse sono le posizioni neiconfronti dell’anziano anche dapartedeiduegrandifilosofi,Ari-stoteleePlatone.

Aristotele (filosofo greco, di-scepolo di Platone, Stagira 384- Calcide 322 a.C.) escludeva lapresenza degli anziani dal go-vernodellapolis,mentrePlatone(filosofo greco, discepolo di So-crate,Atene428-347a.C),neLa Repubblica, sosteneva che devo-noesseresologliuominianziani

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aesprimereilgiudiziofinalenel-lesituazionidifficili.Allabasediquesta impostazionesta ladiver-sitàdell’ideafilosoficasull’uomodapartedeiduepensatori.

PerAristotele l’uomo presentaanimaecorpounitieindivisibili,diconseguenzaaldeterioramentodiuno,decadeanchel’altro.

Platone, invece, nonprende inconsiderazione la decadenza delcorpo, perché ritiene che le vir-tùsianonell’animaecheilcorpocostituiscaunmerocontenitore.

Mimnermo(poetagreco,Smir-ne VII secolo a.C. - prima metàdel VI secolo a.C.) definisce lavecchiaia in maniera negativa eafferma che preferirebbe morire,piuttostocheinvecchiare.

Saffo(poetessagreca,Lesbofi-ne VII sec. - prima metà VI seca.C.) affronta l’aspetto femmini-ledell’invecchiamento,quasimaipresoinconsiderazione,eaffermache la vecchiaia rappresenta unaferitaallafisionomiadellaimma-ginedelladonnachesideteriora.

Solone (legislatoreepoeta ate-niese,ca630-560a.C.)haneicon-frontidellavecchiaiaunaposizio-neambigua;infatti,vienedefinitadaluiunperiodonelqualel’uomohaancoravogliadifareedicono-scere e, quindi, la morte sarebbeauspicabile intorno agli anni ot-tanta. Al termine morte, tuttavia,vengonodatidiversiattributicon-trastanti: ricurva, rugosa, annosa,esangue,malata.Aquestiaggettiviconsignificatochiaramentenega-tivodellamortevengonocontrap-postialtriconsignificatopositivocomebianca,candida,venerabile.

Focilide di Mileto (n. a Mileto560a.C.ca-m.?)inSentenze, libro XLII, ammonisce: “Rispetta i ca-pelli bianchi: rendi alvecchio sa-vioquegliomaggistessichetributiatuopadre”.Originaleèanchelasuaconcezionesullafisionomiadiciascuntipodidonnachelafade-rivaredaunanimaleparticolare:labelladalcavallo,l’indifferentedalmaiale,l’operosadall’ape.

Nella tragedia greca si sottoli-nea,daunlatoladecadenzafisicaementalepresentenellavecchiaia,dall’altrolasaggezzaelaricchez-zadellospirito,propriadell’età.

Nellacommediadelmondola-tinolavecchiaiavienerappresen-tatacontuttelecarenzefisicheementalidacuièaccompagnata.

MarcoTullioCicerone(Arpino106-Formia43a.C.)nelDe Se-nectute,nellaqualeesaminal’artedel saper invecchiare, scrive chel’anzianonondeveabbattersiperilpesodeglianni,perchéèdepo-sitariodiunpatrimoniodicono-scenza indispensabile alle gene-razioni future; tuttavia, tende aevidenziaregliaspettinegativi.

Infatti scrive: “…in realtà, quando esamino il problema sot-to tutti gli aspetti, trovo quattro motivi che fanno sembrare la vec-chiaia infelice. Primo: allontana dalle attività. Secondo: indeboli-sce il corpo. terzo: priva di tutti i piaceri. Quarto: è un passo dalla morte”(De Senectute).

LaposizionediCiceroneècri-ticanei confrontidellavecchiaiacomeperiodocronologicodell’e-sistenza umana, ma non certa-mente nei confronti dell’anzianoche invita a partecipare alla vitapoliticaaffermando:“…le grandi cose non si fanno con la forza o con la velocità o con l’agilità del corpo, ma con la saggezza, con l’autorità, con il prestigio, delle quali virtù la vecchiaia non solo non è priva ma anzi ne è arricchi-ta”(De Senectute).

Cicerone, nel De Senectute,suggerisce anche lo stile di vitachedovrebbeessereconsonoperuna persona anziana, ossia dedi-carsioltreadattivitàintellettualiepolitiche,ancheadattivitàagresti,comelacuradiunpodere.Questostile di vita, nel mondo latino, èstato scelto da molti aristocraticieborghesinell’etàavanzata.

PublioOvidioNasone(n.aSul-monail20Marzo43a.C.-m.aTomi-Costanza,sulMarNero,at-tualeRomania,il17d.C.,inFa-sti, lib. V, v. 57) afferma:“Gran-deerauntempolariverenzaperilcapocanuto”.

Seneca Lucio Anneo (filosofolatino,Córdobaca.4a.C.-Roma65d.C.)ritienechel’uomodebbaarrivare fino al suicidio, quando,daanziano,deveandareincontroadunavitachenonsiadegnadiesserevissuta,perildolorefisicoelesofferenzemoralichedovreb-beaffrontare.Sottolineaildecadi-mento fisico che l’uomo subisceinvecchiando e, così si esprimenelle Lettere Morali a Lucilio:“Ma se il corpo non assolve più le sue funzioni, non è meglio libe-

rare l’anima dalle sue sofferenze? E forse bisogna agire un po’ pri-ma del dovuto perché, arrivato il momento, non ci si trovi nell’im-possibilità di farlo; il pericolo di vivere male è maggiore del peri-colo di morire presto”(Epistulae Morales ad Lucilium).

TerenzioAfroPublio(poetaro-mano, ca. 190 - ca 160 a.C.) haalimentato pregiudizi sulla vec-chiaia, affermando che senectus ipsa morbus.

Nel Medioevo (periodo storicoche va dall’antichità all’età mo-derna,ilcuiinizioè,dallacronolo-giatradizionale,fissatoallacadutadell’ImperoRomanodiOccidente(476d.C.)elacuifineèfattacoin-cidere con l’anno della scopertadell’America–1492) l’anziano ètenutoinconsiderazione.

Dante Alighieri (Firenze 1265- Ravenna 1321) nel Convivio(1304-1307)descrive le fasidel-lavita,affermandochelamaturi-tàèquelperiodochevadai25ai45anni,e,dopotaleetà,inizialavecchiaia.

RuggeroBacone(Ilchester1214- Oxford 1292), monaco france-scano, teologoe scienziato ingle-se, ritiene che l’invecchiamentosialegatoallostiledivitaadottatodurantelagiovinezza.

Nel XV e XVI secolo l’anzia-no,soprattuttodicetosocialeal-to, ricoprivaun ruolo importantealivellosocialeepolitico.

NelXVIIsecoloilpotereège-stitodaigiovanie lepersonean-ziane, soprattutto di alto ceto,sonoriconosciuteportatricidicul-tura ed esperienza, ritenute utiliperiposteri.Aglianzianidibassoceto e inattivi viene riservato untrattamentoconnotatodall’abban-donoedall’emarginazione.

NelXVIIIsecololaChiesa,par-ticolarmente sensibile ai proble-mi dei poveri, soprattutto anzia-ni, crea i primi ospizi. Nel 1700nascono le prime industrie conmiglioramento delle condizio-ni sanitarie e alimentari.Tuttaviai vantaggi derivati dallo sviluppoeconomico erano a vantaggio so-lodelleclassiprivilegiate;ipoveripotevanousufruiresolodegliospi-ziedelleassociazionidicarità.

NelXIXsecoloinEuropasihaunnotevoleaumentodellapopo-lazione chepassada187milioniagli inizi del 1800 a 300 milioni

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nel1870,periodonelquale lafi-guradell’anzianovienerivalutata.

Nel XX secolo si ritorna a unconcetto utilitaristico dell’indivi-duochevalesoloperlasuapro-duttivitàeutilitàsiaperlasocie-tà che, purtroppo, anche per lafamiglia che tende a sbarazzarsidell’anzianopercollocarloinca-sedicurafinoaltrapasso,leden-do la loro dignità e tendendo difattoallaloroemarginazione.

Nel1960inFranciafuconiatoiltermineterzaetà(troisiemme age)pertoglierealladefinizionedian-zianoqualsiasiconnotazionenega-tiva,e,colorocheeranoautonomipotevanofrequentareleUniversitàperanzianinateinquelperiodo.

Nel 1999 Giovanni Paolo II(Wadowice18maggio1920-CittàdelVaticano2aprile2005)ribadi-sceche l’anziano rappresentaunapresenzasignificativaedunaentitàvalorialeimportantinellaChiesaenellaSocietàealn.9dellaLettera agli Anziani(1Ottobre1999)cosìsiesprime:“Nelpassatosinutrivagranderispettoperglianziani(…)eoggi?Secisoffermiamoadana-lizzare la situazione attuale, con-statiamo che presso alcuni popolilavecchiaiaèstimataevalorizza-ta;pressoaltri, invece, loèmoltomenoacausadiunamentalitàcheponealprimopostol’utilitàimme-diata e la produttività dell’uomo.Perviaditaleatteggiamento,laco-siddettaterzaoquartaetàèspessodeprezzata,eglianzianistessiso-noindottiadomandarsiselaloroesistenzasiaancorautile.

Sigiungepersinoaproporreconcrescente insistenza l’eutanasia,come soluzione per le situazio-ni difficili. Il concetto di eutana-sia,purtroppo,èvenutoperdendoin questi anni per molte personequellaconnotazionediorrorechenaturalmente suscita negli ani-misensibilialrispettodellavita”(Lettera agli anziani,n.9).

Èovvioche,senellanostraso-cietàeculturavienepostoafon-damento dell’esistere l’avere, ilpotere, il piacere, l’apparire, lapersona venga valutata non piùper quello che è, ma per quellocheha,chefa,cheproduce.Lafi-sionomiadiunatalesocietàecul-tura pone l’anziano in una con-dizione di netta emarginazione,creandoipresuppostiperlatenta-zioneeutanasica.

Giovanni Paolo II al n. 64dell’Evangelium Vitae afferma:“Oggi,inseguitoaiprogressidel-lamedicinaeinuncontestocul-turalespessochiusoallatrascen-denza, l’esperienzadelmoriresipresenta con alcune caratteristi-che nuove. Infatti, quando pre-valelatendenzaadapprezzarelavitasolonellamisuraincuiportapiacereebenessere,lasofferenzaappare come un sacco insoppor-tabile,dicuioccorreliberarsiadognicosto.Lamorte,considerata“assurda”se interrompeimprov-visamenteunavitaancoraapertaaunfuturoriccodipossibiliespe-rienze interessanti, diventa inve-ce una “liberazione rivendicata”quando l’esistenza è ritenuta or-maiprivadisensoperchéimmer-sa nel dolore e inesorabilmentevotata ad un’ulteriore più acutasofferenza.

Inoltre,rifiutandoodimentican-do il suo fondamentale rapportocon Dio, l’uomo pensa di esserecriterio e norma a se stesso e ri-tienediavere ildirittodichiede-reancheallasocietàdigarantirglipossibilitàemodididecideredel-lapropriavitainpienaetotaleau-tonomia.È,inparticolare,l’uomochevivenei paesi sottosviluppatiacomportarsicosì(...).Inuntalecontesto si fa semprepiù forte latentazionedellaeutanasia,cioèdiimpadronirsi della morte, procu-randolainanticipoeponendocosìfine“dolcemente”allavitapropriaoaltrui. In realtà,ciòchepotreb-besembrarelogicoeumano,vistoin profondità si presenta assurdoe disumano. Siamo qui di frontea uno dei sintomi più allarmantidellaculturadimorte,cheavanzasoprattuttonellesocietàdelbenes-sere,caratterizzatedaunamenta-lità efficientistica che fa appariretropponumerosoe insopportabileilnumerocrescentedellepersoneanzianeedebilitate.Essevengonomoltospessoisolatedallafamigliae dalla società, organizzate quasiesclusivamentesullabasedicrite-ridiefficienzaproduttiva,secondoiqualiunavita irrimediabilmenteinabilenonhapiùvalore”(Evan-gelium Vitae,n.64).

Giovanni Paolo II ribadisceche “è nell’amore alla vita uma-na, specie se debole e sofferentechesisvelanelmodopiùlumino-so e convincente come al centro

diogniculturastal’atteggiamen-to che l’uomoassumedavanti almistero più grande: il mistero diDio”(Centesimus Annus,n.24).

Al contrario, “quando si ne-gaDioesivivecomeseeglinonesistesse,ocomunquenonsi tie-necontodei suoicomandamenti,sifiniscefacilmentepernegareocompromettere anche la dignitàdella persona umana e l’inviola-bilitàdellasuavita”(Evangelium Vitae,n.96).

Daidati statisticiemersi indi-versi studi, è bene rilevare che,mentreilsecoloXXèstatoilse-colo della crescita demografica,il secolo XXI rappresenta quellodell’invecchiamento delle popo-lazioni.

Aspetti epidemiologici

La nostra società sta viven-do una sorta di “rivoluzione de-mografica”. Nel 2000, nel mon-do c’erano circa 600 milioni dipersone con più di 60 anni. Nel2025cene saranno1miliardo e200milionie2miliardinel2050.Inoltre,ledonnevivonopiùalun-godegliuominiintuttelesocietà.

Diconseguenzanella fasciadipopolazione molto anziana (85-100anni)ilrapportofradonneeuominièdi2a1.InEuropa,co-meinaltrezonericchedelpiane-ta,1personasu5hapiùdi60an-ni.Questorapportoscendea1su20inAfricae,comeinaltreareeinviadi sviluppo, ilprocessodiinvecchiamento della popolazio-neèpiùrapidocheneipaesi“svi-luppati”.

L’invecchiamentodellapopola-zioneètipicamenteaccompagna-todaunaumentodelcaricodellemalattie non trasmissibili, comequelle cardiovascolari, il diabe-te, lamalattiadiAlzheimereal-tre malattie neurodegenerative,tumori,malattiepolmonaricroni-cheostruttiveepatologiemusco-loscheletriche.Come logicacon-seguenzalapressionesulsistemasanitario mondiale aumenta. Lemalattiecronicheimpongonoallapopolazioneanzianaunpesoele-vato in termini di salute ed eco-nomicoacausadellalungaduratadi queste malattie, della diminu-zionedellaqualitàdellavitaedeicostiperlecure.

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Prevenzione delle malattie dell’anziano

Sebbene il rischio di malattieaumenti con l’età, i problemi disalutenonsonounaconseguenzainevitabile dell’invecchiamento.Infatti,sepermoltepatologienonsi conoscono misure preventiveefficaci,peraltre, invece,giàso-nonote.Fraquestec’èl’adozionediunsanostiledivita,cheinduceunaregolareattivitàfisica,unasa-naalimentazioneedunaelimina-zionedelfumo.

Lemisurediprevenzioneinclu-dono indaginiclinicheper ladia-gnosiprecoce,comenelcasodegliscreening per il tumore del seno,della cervice uterina, del colon-retto, del diabete e relative com-plicazioni,edelladepressione.

Aspetti etno-antropologiciCultura e natura. Dolore e Culture. Soglia algica. Dolore nell’uomo e nella donna anziani.

Il fattore antropologico-cul-turale come il fattore biologico-ambientale influiscono sulla per-cezione del dolore. Infatti, nelnostrostudiosièrilevatoche:

1)personesocialmentepiùpo-vere e meno istruite avvertonomeno il dolore rispetto a quellesocialmente e culturalmente piùevolute;

2)lasogliadeldoloreèlastes-sainpersonedirazzadiversa;

3)ladifferenzatrauomoedon-nasihasoltantoinbasealsesso,manonperquantoriguardalaso-gliadeldolore;tuttavia,imodidifronteggiareiproblemielacomu-nicazionecircaildoloreelama-lattiaesaltanoivaloridellediver-se tradizioni culturali, come nelFenomeno della Couvade e nelRito di iniziazione del capo tribù.

Fenomeno della Couvade

Fra le tribù indiane dell’Ame-ricaLatina e delCentroAfrica efra gli abitanti dei Paesi Baschi,ladonnachestaperpartorirecon-tinuaalavorareneicampi,finoapocoprimadellanascitadelfiglio,mentreilmaritosimettealettoecomincia a lamentarsi, durante ilparto della moglie, come se av-

vertisseveramentedolore(doloreempatico).Dopolanascitaladon-na ritornaa lavorarenei campiel’uomoaccudisceilneonato.

Cerimonia di iniziazione del capo tribù

Lacerimoniadiiniziazionedelcapotribùèunaltroesempiochedimostra come la tradizione cul-turalee l’acquisizionediunruo-loimportantepossanoinunindi-viduo influenzare la percezionedeldolore.Inalcunepopolazionidell’Indiaedell’AmericaLatina,infatti,all’uomochevienesceltotragliabitantidellatribùcomela-toredelpoteredeglidei,vengonointrodotti neimuscoli di entram-bi i lati deldorsogancidi ferro,ai quali vengono attaccate dellefuni,conlequaliilsoggettopre-scelto viene portato alla sommi-tà di un palo di un carro, da cuibenedice le popolazioni dei varipaesi,pressolequaliècondotto.

L’uomo, in queste condizioni,nonsolosembranonavvertiredo-lore,ma,quandoglivengonotoltiigancidallaschiena,leferiteci-catrizzanorapidamente.

Questidueesempievidenzianocome fattori emozionali,motiva-zionali ed affettivi possano sti-molarepartidell’encefalo(Ipota-lamo, Sistema Limbico, nucleus Accumbens;Amigdala)che,attra-verso impulsi corticofughi, sonocapacidiprevenirelatrasmissio-nedegli impulsinocicettivinellecornadorsalieindifferentilivellidelnevrasse,innalzandolasogliadipercezionedeldolore.

Questi due esempi offrono an-che un insegnamento antropolo-gicomoltoimportanteperché,tra-slatoinambitomedico,soprattuttogeriatrico,cisuggerisconodimet-terealcentroilmalatoemotivarneilruolocomepersona,cuifarcon-vergereogniformadiattenzione.

Aspetti di Neurofisiologia Clinica neurogenesi del cervello adulto (anziano)

Ilcervello,einparticolareilcer-vello umano, è stato, tradizional-mente,considerato un organononsoggettoa rinnovamento.Adiffe-

renzadelle altre celluledel corpoumano, i neuroni che costituisco-noilcervellosonostaticonsideraticelluleperennichenasconoemuo-ionoconl’individuocuiapparten-gono.Ilprincipioche“nel cervel-lo adulto le vie nervose sono finite e immutabili, ciascuna di essa può morire ma nessuna può essere ri-generata”, introdottodaRamonyCajal (Santiago 1852-1934) allafine del XIX secolo, ha costituitol’asseportantedellaneurobiologiae della medicina fino ai dati spe-rimentaliottenutineglianni2000,anche se i primi studi risalgonoaglianni’60.Tuttaviaimoltistu-di eseguiti negli anni ’60 rimase-roinascoltatianchedifronteadatisperimentalichedimostravanochenelcervellodipiccolimammiferi,diuccelliodianfibipossonoesse-regeneratinuovineuroni.

Il concetto dominante nellascienza medica sottolineava cheuna popolazione permanente dineuroni era il presupposto indi-spensabileperl’apprendimentodinuoveinformazioni,dallacuista-bilitàsarebbedipesalasopravvi-venzadell’individuo.

Neglianni’90venivadimostratasoloperregionidelcervellofiloge-neticamenteanticheenoncogniti-ve,comeilbulboolfattorio,enonperregionicerebralisuperiori,l’e-sistenzadiunapopolazionerinno-vabiledineuroniedeilorocircuiti.

Nel1998Eriksson(1959-2007),neurologo di Goteborg, dimostra-vachequantovistoneglianimalisirealizzavaanchenell’uomo.L’illu-strericercatoreanalizzòpost-mor-tem ilcervellodi5pazientiaffettidacancroaiquali,ancora invita,aveva somministratobromo-deos-si-uridina(brdu)perscopidiagno-stici.Questoanalogodellatimidi-nachevieneincorporatonelDNAdi cellule in divisione, offriva la dimostrazione definitiva che nuo-vineuronivenivanogenerati a li-vellodell’IppocampoedellaZonaSubventricolaredeiventricolilate-ralianchenelcervellodell’uomo.Oggisappiamocheognigiornoal-cune migliaia di nuovi neuroni siaggiungonoalnostrocervello.

È una quantità trascurabile ri-spetto ai 100 miliardi di neuronichecostituisconol’encefalo.Tut-tavia questo fenomeno che duratuttalavitaimplicacostantiegra-dualicambiamentistrutturali.

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Sideve,quindi,affermarecheilcervello,dalperiodofetaleaquel-lopre-morte,èunorganoaltamen-te plastico, soggetto a continuemodificazionimolecolariecellu-lari,equestaneurogenesirappre-sentaunulteriorestrumentodellarisposta adattativa dell’individuoneiconfrontidell’ambienteester-noedinterno,soprattutto,quandoinvecchia.

zone anatomiche coinvolte nella neurogenesi a livello dell’encefalo

La generazione di nuovi neu-roni nel cervello di mammiferoadulto si realizza in due regioni(Fig.1):

1) laZonaSubventricolaredeiVentricoliLaterali;

2)laZonaSubgranularedelGi-roDentatodell’Ippocampo.

Tuttavia, è stato evidenzia-to che regioni normalmente nonneurogenetiche, come per esem-piolaCortecciaeloStriato,inri-spostaaparticolaristimoli,comela stessa neurodegenerazione emorte cellulare, possono modifi-careilloromicroambienteedes-sere indotteadiventareneuroge-netiche.

Anche noi riteniamo che nelcervello adulto (anziano), ol-trealledue regionianeurogene-si cosiddetta costitutiva, esistanoregioni non-neurogenetiche cherispondonoa stimoli che trasfor-mino queste zone neurogene si-lenti in zone neurogenicamenteattive.

Neurogenesi e plasticità del sistema nervoso

Lacapacitàdelcervelloadultodigenerarenuovecellulenervosenonèsoltantounmeccanismocuiilcervelloricorreperripararel’u-sura del tessuto, ma rappresentailpiùsolidosupportoalconcettodiplasticitàdelSistemaNervoso.Questosignificacheilnumerofi-naleeilrealedestinodellecelluleneoformatenonèfisso,malegatoinognimomentoafattorifisiolo-giciepatologici.

Neurogenesi nel cervello dalla nascita alla senescenza: l’ambiente e lo stile di vita

L’interazione con l’ambiente(econiproprisimili),comepureunostiledivitaequilibrato(attivi-tàfisica,impegnoculturaleerife-

rimentivalorialieticiespirituali)sonoallabasedel benesserefisi-co,psichicoespiritualediciascunindividuo e costituiscono gli sti-moli fisiologici più incisivi sullaneurogenesi.

Nel neonato la neurogenesi èquantitativamente diversa a se-condadellaqualitàdellavitacuièsottoposto; infatti nei ratti, comenell’uomo,cisonopiccolialleva-tidamadrichepassanogranpar-tedeltempoadaverecuradiloroepiccolichesolosporadicamentevengonoaccuditi.

Laneurogenesièsignificativa-mentepiùaltaneiprimi rispettoaisecondi.Anchelaseparazionedelpiccolodallamadrepertem-

pi prolungati crea una riduzionedella neurogenesi, mentre breviperiodinoninfluisconosullaneu-rogenesi.

La separazione del neonatodallamadreper tempiprolungativieneutilizzatacomemodellodidepressioneunavoltacheilsog-gettoèdiventatoadulto.

Conl’invecchiamento laneuro-genesi,soprattuttoalivellodell’Ip-pocampo e della Zona Subven-tricolare, va incontro a drasticariduzioneresponsabilepresumibil-mentedeldeclinocognitivoepuòesseremigliorataconl’eserciziofi-sicoel’interazioneconglistimoliprovenientidall’ambiente.

zone neurogenetiche a livello del midollo spinale

La maggiore lentezza nella ri-produzioneneuronalechesiattuanellafasciadietàtra86e100an-ni (gradino 3) porta a una dimi-nuitaplasticitàcheconduceaunfisiologicoinnalzamentodellaso-gliadeldoloreasecondadell’in-teressamentodellezoneinnervatedaquellecelluledelcornoposte-riore del midollo che risiedonoincorrispondenzadellatesta(se-de dei centri esterocettivi: cute),del collo (sede dei centri propri-ocettivi:muscolo),dellabase(se-de dei centri interocettivi: visce-ri)(Fig.2).Questospiegaperchéuna diminuita neurogenesi in al-cune aree dell’encefalo (Ventri-coli Laterali, Ippocampo) e delmidollo spinale possa dar luogoa una sintomatologia dolorosamodesta o addirittura assente inpatologie importanti come: 1) legravi ustioni (per riduzione del-la neurogenesi delle cellule del-latestadelcornoposteriore,sededeicentriesterocettivi:cute);2)itraumi(perriduzionedellaneuro-genesi delle cellule del collo delcorno posteriore, sede dei centripropriocettivi: muscolo, articola-zioni); 3) l’infarto delmiocardioolaperforazionedeivisceriaddo-minali(perriduzionedellaneuro-genesidellecelluledellabasedelcorno posteriore, sede dei centriinterocettivi).

Laneurogenesideineuronidelcorno anteriore è di gran lungamoltopiùlentaedigradoinferio-rerispettoaquelladeineuronidel

Zone neurogenetiche a livello dell’encefalo: Zona Subventricolare dei Ventricoli Laterali e Zona Subgranulare del Giro Dentato dell’Ippocampo.

Fig. 1. zone anatomiche coinvolte nella neurogenesi a livello dell’encefalo.

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cornoposteriore.Questacondizio-nespieganelgrandeanziano(86-100anni,eoltre)ilverificarsi,tar-divamente, di patologie articolarimoltogravi(neuro-artropatie).

Fenomeno della memoria del dolore

Gliaccadimentitraumatici,chepossonoverificarsiancheingio-vaneetà,creanounalesione,chedàluogoadun’areaiperalgesica,chesiproiettaalivellodeicircui-ti cerebrali corrispondenti. Talecondizione centrale e periferica,adistanzaanchedianni,puòes-sereattivataper sollecitazionidinoxaevarieinmanieramoltopiùrapidaperilfenomeno della me-moria del dolore. Questa situa-zionespiegal’abbassamentodel-la sogliadel dolore (iperalgesia)indeterminateareedelnostroor-ganismo,rispettoadareeomolo-ghecontrolateralinormali,ancheperstimolisottoliminali(fenome-no dell’allodinia).Schematizzan-dosipuòaffermarechelamemo-riadeldolore:

1) è influenzata dall’intensi-tàdello stimolopercepitoedalleconseguenzechenesonoderivate;

2) di per sé può agire comestimolo doloroso e determinareun’esperienza dolorosa anche inassenzadistimolidolorosi(feno-menodell’allodiniapsichica);

3)puòinfluenzaresignificativa-mente lapercezionediunnuovo

stimolodolorosoinquell’areadelcorpo pregressivamente danneg-giata(fenomenodell’iperalgesia);

4)puòdeterminareun’esperien-zadolorosainpresenzadistimoli

chenormalmentenonlosono(fe-nomenodell’allodiniafisica);

5)inbiologiaesistenonsoloalivello encefalico ma anche a li-vellospinale.

Il fenomeno della memoriaha un risvolto positivo non solonell’ambitodellepatologiedolo-rose,perchécrealecondizionidiun avvertimento precoce del do-lore,maèdigrandeutilitàanchein ambito neurologico. Infatti, ilpazientepuòaddiritturausciredaalcune forme di coma, con l’a-scolto di determinate musiche aluicarequandostavabene.

Meccanismi fisiopatologici alla base del fenomeno della memoria

Ricordi spiacevoli o collegati asensazionedidolorevissutiprece-dentementepossonoattivareparti-colariareedelcervello,qualorasipresentiunnuovoevento trauma-tico, fisico o psichico, in manieranon proporzionale all’entità dellanoxa,mamoltopiùampia.Incon-dizioniparticolarididolorepsichi-co,nellequalisiapresente timoreo addirittura paura, viene attivataanchel’Amigdala(Fig.3),chiama-

tacosìperlasuaformaamandor-la, che provoca risposte corporee(tachicardia, tachipnea) e rispostecomportamentali(fuga,difesa,ag-gressione).

Fig. 3. Amigdala, sede del cervello che elabora la paura, l’aggressività e il dolore.

L’ablazionedell’amigdalaridu-celapaurael’aggressività,men-tre la sua stimolazione può con-durre a uno stato di aumentatavigilanzaeattenzione.

La ricerca attuale è prote-sa a modulare o bloccare l’atti-vità dell’amigdala, cercando intal modo di eliminare il ricordodell’esperienza spiacevole ini-bendo anche le conseguenti rea-zionidirisposta.

Lamodulazionedell’amigdala,secondostudiinatto,potrebbees-sererealizzatatramitestimolipia-cevoli(musica)ingradodilibera-resostanzeneurochimichecapacidifaruscireilpazienteaddiritturadadeterminateformedicoma.

Sperimentalmenteèstatoosser-vato che agendo a livello dell’a-migdaladei topièpossibilecan-cellarelapauracheessihannodeigatti anestetizzati, portandoli adavvicinarsicontranquillità.

Questi dati scientifici portanoinevitabilmente a considerazionimolto importanti di natura etica,perché se da un lato può esiste-re un miglioramento della qua-lità della vita del nostro pazien-te agendo su ricordi spiacevoli(pregresso episodio doloroso) opiacevoli (ascoltodimusicagra-dita),dall’altro la ricercapotreb-be diventare strumento di vere eproprie manipolazioni dell’indi-viduo,soprattuttoanziano.

Fig. 2 - rappresentazione schematica dei Centri Sensitivi (Esterocettivi nella testa, Propriocettivi nel collo, Interocettivi nella base) del Corno Posteriore e dei Centri Motori (Visceromotori nella base, Somatomotori nella testa) del Corno Anteriore della Sostanza Grigia del midollo spinale.

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Anziano, neuroni specchio (mirror neurons), dolore, empatia, preghiera

Lacondivisionedimomentidivita con persone veramente ami-che crea le condizioni necessarieaffinché si attivino parti del no-stro cervello alla percezione del-le emozioni altrui, espresse conmotidelvoltoecongesti inunaveraepropriapartecipazioneem-patica:piùprecisamenteglistessineuroni, collocati vicino all’areadi Broca, attivati dall’esecutoredurante l’azione, vengono attiva-tianchenell’osservatoredellame-desimaazione(neuroni specchio).Èbene,quindi,frequentareperso-neeticamentecorretteebenpre-parateperchégranpartedelnostrocomportamento e dell’apprendi-mentoavvienetramitel’imitazio-neelasimulazionedelcomporta-mentoaltrui.

Questidatisonostatievidenziaticonesamistrumentalimoltoraffi-natitipo:laTomografiaaEmissio-nediPositroni(PET),laRisonan-zaMagneticaFunzionale (fMRI),la Stimolazione Magnetica Tran-scranica (TMS), laMagnetoence-falografia(MEG)(Singer,2004).

Conglistessiesamièstatoevi-denziato che anche durante lapreghiera rivolta a Dio vengonoattivate le stesse aree cerebrali,soprattuttoquelleprefrontali,chesi attivano durante una normaleconversazioneconun’altraperso-na,perché ladimensionemisticaè una dimensione dialogica, in-sita inogniessereumano,ancheagnosta,che,comunque,èperso-nafattaaimmagineesomiglian-zadiDioenelquale,ovviamente,nonesistonocondizionicostituti-vediverserispettoalcredente.

Èbene, tuttavia, rimarcarechequeste indagini radiologiche cheevidenziano l’attivazione di areecerebralidurantelapreghieranondimostranoovviamentechesiailcervelloacrearelafede.

Entità dell’empatia a secondo dell’età

A seconda dell’età possiamorilevare gradi di empatia diversi(Fig.4).

Questo grafico mostra come illivellomassimodiempatia si in-

stauritraisoggettiappartenential1°eal3°gradinodellaclassifica-zione(Fig.15).Èproprio,infatti,nell’infanzia-giovinezza(5-15an-ni)enell’etàmatura(86-100anni)chesiverificaquestofenomeno.

Misurazione del quoziente di empatia (Q E): basso, medio, alto

Perlamisurazionedelquozien-tediempatia(positivo:+,onega-tivo:-)ènecessarioseguirealcuniparametriclinico-semeiologici:

1) valutazione dell’emozionedell’incontroinpiacevole(empa-tiapositiva:+)ospiacevole(em-patianegativa:-);

2) valutazione dell’espressio-ne,soddisfatta(+)osofferente(-),delvolto,cherappresentalaformavisibile dell’unione indissolubileconl’anima,apparentemente,invi-sibile(Il dolore e la semiologia del volto,Zucchi-Honings,inpress);

3) valutazione della fluidità,abbondante (+) o scarsa (-), dellinguaggio nell’indagine anam-nestica, che evoca accadimentidolorosi(doloreempatico)opia-cevoli(piacereempatico);

4)valutazionedeltono,alto(+;empatia positiva; effetto place-bo)obasso(-;empatianegativa;antipatia;effettonocebo)dellin-guaggio;

5) valutazione dell’accarezza-mentoconilrisultatodell’effettocarezza(positivo:+)odell’effettoallodinico(negativo:-)conretra-zionedellapartedelcorpocheèstataaccarezzata;

6)ilquozientediempatia(QE)èottenutodalnumerodei+odei-.Un+ crea unQEbasso; 2 ++unQEmedio;da3+++insuunQEalto.

Aree cerebrali interconnesse e attivate durante il rapporto empatico

Ineuroradiologi,tramitelaRi-sonanza Magnetica funzionale(functional magnetic resonan-ce imaging, fMRI) hanno potu-to evidenziare l’attivazione diareecerebralidurante il rapportoempatico. Esse sono: 1) Cortec-cia Mediale Prefrontale (Medial Prefrontal Cortex) suddivisa inuna parte dorsale (Dorso-Medial Prefrontal Cortex)einunaparteventrale (Ventro-Medial Prefron-tal Cortex);2)GiroFrontaleInfe-riore(Inferior Frontal Gyrus);3)PorzioneCaudaledellaCortecciaCingolataAnteriore (Caudal An-terior Cingolate Cortex); 4) In-sulaAnteriore (Anterior Insula);5) Giunzione Temporo-ParietaleDestra (Right temporo-Parietal Junction); 6) Porzione Posterio-

Fig. 4. Distribuzione della percentuale di empatia a seconda dell’età.

Empatia (%)

10

1º gradino(5-65 anni)

2º gradino(66-85 anni)

3º gradino(86-100 annie oltre)

5-15 15-50 50-65 66-75 75-85 86-100Età(anni)0

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re del SolcoTemporale Superio-re (Posterior Superior temporal Sulcus);7)CortecciaSomatosen-soriale(Somatosensorial Cortex);Amigdala(Fig.5).

TaniaSingereisuoicollabora-toridiZurigohannoevidenziato,conRisonanzaMagneticafunzio-nale che, quando una persona haricevutounostimolodolorososul-lapropriamano,o,quando lo ri-cevelamanodiunapersonacara,vengonoattivatelestesseareece-rebralisiacheildoloresiaprovatoinprimapersonasiachesiapro-vato dalla persona cara. Le areecerebralisuddettevengonoattiva-te anche nell’osservatore quandovede soffrire qualcuno che con-sidera corretto e simpatico. Que-steareenervosevengonoattivateinmisuraminorequandol’osser-

vatorevedesoffrirequalcunocheconsiderascorrettooantipatico.

Meccanismo nervoso analogoè stato evidenziato nell’animaledalgruppodi ricercadelProfes-

sorRizzolattidellaScuoladiPar-ma, che, introducendo elettrodinellepartidelcervellocitate, re-gistravano l’attivazione di neu-roni(neuronispecchio)diquestearee non solo quando l’anima-le eseguiva un’azione, ma anchequandoosservavaunaltroanima-leeseguirelastessaazione.

Sipuò,quindi,affermarecheineuroni attivati nel rapporto em-patico siano neuroni specchio(mirror neurons).

Zucchi-Honings nella classifi-cazione che hanno voluto offriredell’empatia, biologica, medica,teologica, inseriscono nell’empa-

tiateologicalaspiegazionedeldo-loreempaticoedelpiacereempa-tico,mettendo instretta relazionel’Ordo Creationis conl’Ordo Re-demptionis, sottolineando comenelrapportointimo(empatico)conilCreatoretramitelapreghiera,onelrifarsiaentitàvaloriali,sicrei-no le condizioni di innalzamen-todellasogliadeldolore(Zucchi,Honings,1996,2001,2004,2005,2008,2011,2013).

Empatia e Anziano. Nuova classificazione dell’empatia: biologica (somatica), medica (psichica), teologica (pneumatica)

In qualsiasi ambito, somatico,psichico,pneumatico,ilrapporto:soggetto,persona-soggettoelabo-rato, medico-paziente, Creatore-creatura,divieneimportante,sesisviluppacomerapportoempatico.Questorapporto,fratuttelefasced’età,èimportantesoprattuttonelpazienteanziano.

Atalpropositoproponiamounanuovaclassificazionediempatia:biologica,medica,teologica.

L’Empatia Biologica (somatica, estetica) èquellacondizionechesiverificainunapersonadifronteaun evento di straordinaria bellez-za, nel quale il soggetto-personasiidentificanelsoggettoacquisito(opera d’arte, musica, paesaggio)senza, però, arrivare a fenomenidi allucinazione, come si verifi-ca nell’Effetto Stendhal, descrittodal medico-psichiatra fiorentinoGraziella Magherini (1989), ma,vivendo l’opera d’arte come im-medesimazione neuro-estetica in-teriorecheportaaunacondizionedipiacerenelnuovosoggettoela-boratoconliberazionediendorfineeinnalzamentodellasogliaalgica.

Nell’ambito di una condizionedolorosa (terremoto, apprendi-mento della morte di una perso-nacara,crackeconomico)accadeesattamente lo stesso fenomeno,vissuto,però,inmanieraopposta,ossia con valenze negative, cheportano nell’organismo a una si-tuazionedidoloreconliberazionedi sostanze algogene e abbassa-mentodellasogliaalgica(Fig.6).

L’Empatia Medica (psichica)è quella condizione di immedesi-mazione del dolore-piacere altrui,

Fig. 5. Aree cerebrali interconnesse e attivate durante il rapporto empatico. Superficie laterale e mediale dell’encefalo.

Superficie laterale dell’Encefalo

Superficie mediale dell’Encefalo

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che,sevissutaecondivisainma-nieranegativa(anti-patia),condu-ce alla depressione (Empatia Ne-gativa; Dolore-Piacere empatico;Dolore-Piacerespecchio)esevis-sutaecondivisainmanierapositi-vaconduceallaCinestesi(EmpatiaPositiva; Dolore (sublimato)-Pia-cere empatico (Gioia, Felicitas);Dolore-Piacere specchio) o statodi benessere psico-fisico-pneuma-tico.Lasimpatiacrealecondizioniperchél’entitàempatiapassidaunrapportobinomialetraduepersoneaunrapportocoralecondivisotrapiù persone. In questa ermeneuti-casiattualasintesineurofenome-nologica tra Max Scheler e EdithStein(Fig.7).

L’Empatia Teologica (pneuma-tica, estasica) ha come fine l’in-terpretazionedeldoloreempaticodiDio-uomoedelpiacereempati-co (Gioia-Felicitas)diDio-uomo.Sotto il profilo teologico possia-mo,quindi,affermarecheDio,di-venuto uomo come noi, si è resoempatibileinGesùdiNazarethedin ciascun uomo. Sotto il profiloclinico questo rapporto empaticodiDionell’uomo-Cristoenell’uo-mosofferente-orantecrealecondi-zionidiinnalzamentodellasogliadeldoloretotale:fisico,psichicoespirituale. In Cristo nell’Orto delGethsemani, tramite un rapportoempatico immediato (diretto) conDio Padre e, nell’uomo comune,altamentesofferente,attraversolapreghiera (empatia mediata, indi-retta)sicreanolecondizionidiim-medesimazionediDionel doloredelfiglioCristo-uomoeneldoloredell’uomocomune(Fig.8).

Come in Cristo agonizzante sicreano le condizioni di un pas-saggio più sereno al Padre, cosìnell’uomo comune le condizioniper la sopportazionepiùdignito-sadeldolore,soprattutto,quandoquesta entità si verifica nel fine-vita.

Nella condizione del Piace-re Empatico (Gioia-Felicitas) diDio-uomo,lagioiadellacreaturadivieneempatibileconlaFelicitàdelproprioCreatore. InfattiDio,tramite laGraziaattuale, trasfor-manell’uomoilpiaceresensitivoinGioiaspirituale,diventandolacreaturaempatibileconlaFelicitàdelproprioCreatore,comeGesùnelPadre,nelgiornodellaResur-rezione-Ascensione(Fig.9).

SOGGETTO-PERSONA immedesimazione modulazioneDOLORE-PIACERE ALTRUI NUOVA ENTITÀ PERSONALESOGGETTO ACQUISITO SOGGETTO ELABORATO INTERIORE

EMPATIA NEGATIVA/NEGATIVE EMPATHY

Em-patia Sim-patia Anti-patia (Burn-Out) Immedesimazione Condivisione Dolore-Piacere Empatico; del Dolore-Piacere del Dolore-Piacere Dolore-Piacere specchio altrui altrui (Algos)-(Voluptas) (Depressione)

EMPATIA POSITIVA/POSITIVE EMPATHY

Em-patia Sim-patia Sin-estesi (Cinestesi) Immedesimazione Condivisione Dolore-Piacere del dolore-piacere del dolore-piacere Empatico altrui altrui Dolore-Piacere Specchio

(Pathos)-(Felicitas) (stato di benessere psicofisico)

Fig. 6. Empatia Biologica. La Persona (soggetto) si immedesima in una condizione di dolore o di piacere altrui (soggetto acquisito) che modula in una nuova entità-personale (soggetto elaborato interiore).

Fig. 7. Empatia Medica: positiva e negativa.

Fig. 8. Empatia Teologica. Interpretazione del dolore empatico di Dio-uomo. Empatibilità di Dio nel dolore di Cristo-uomo e nel dolore dell’uomo comune.

Fig. 9. Empatia Teologica. Interpretazione del piacere empatico di Dio-uomo. Empatibilità della gioia della creatura con la Felicità del proprio Creatore.

DOLORE EMPATICO DI DIO-UOMO

empatia empatia mediata immediata tramite la preghiera (diretta)

Equivalenza del Dolore

Dolore Dolore di Cristo-uomo dell’uomo comune

PIACERE (FELICITAS) EMPATICO DI DIO (Creatore)-UOMO

Grazia attuale Empatibilità

PIACERE SENSITIVO GIOIA SPIRITUALE dell’uomo dell’uomo (creatura)

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Nell’uomo queste tre formedi empatia, biologica (somati-ca), medica (psichica), teologica(pneumatica),vengonovissuteinmaniera diversa a seconda dellediverse fasce di età, delle diver-seopportunitàe,soprattutto,del-ladiversaformazioneetica-spiri-tualeepossiamotrovareinquestetreentitàempaticheunaprocessofisiologico, interattivo dal somaallapsicheallopneuma(Fig.10).

Percezione del dolore dell’anziano

Idatiriportatiinletteraturasul-la percezione del dolore dell’an-ziano non sono di univoca in-terpretazione. In base agli studiclinicicondottidalnostrogruppodistudioriteniamochel’anzianoabbiaunasogliapiùaltaneicon-fronti dei diversi tipi di dolore,soprattuttoperquantoriguardaildoloredacalore(radiante).

Nell’anziano la diminuzionedellapercezionedeldolore(pre-sbialgia) non è espressione, sol-tanto, di un danno recettorialecomenellapresbiacusia(présbus=vecchio;akoùein =udire),odiuna alterata accomodazione del-lostimolocomenellapresbiopia(présbus = vecchio; òpsis = vi-sta), ma è la conseguenza di unprocessopiùcomplessochecoin-volge:

a)levienervoseditrasmissio-neemodulazionedell’inputnoci-cettivo;

b)icentriintegrativicorticaliesottocorticali;

c) laformazioneeticadelsog-getto;

d)lastoriadidolorevissutadaquelsingolosoggetto;

e)ilcontestosocio-culturale.

Aspetti cliniciEffetto Fede, Effetto Preghiera, Effetto Musica o nuovo Effetto Mozart, Effetto Placebo, Effetto nocebo, Effetto Carezza, terapia etica e Dolore dell’anziano

Stilidivitaeticamentecorrettiechesirifannoamomentispiri-tuali vissuti con gioia, non solocreanocondizionidivitapiùlon-geva,maancheinfluisconosulsi-stemanocicettivo,migliorandolapercezionedeldoloreinognisog-getto,soprattuttoanziano.

AtalpropositogliAutoridesi-derano offrire le seguenti defini-zioni di Effetto Fede, di Effetto Preghiera, di nuovo Effetto Mo-zart,diEffetto Placebo,diEffet-to nocebo,diEffetto Carezza editerapia Etica.

L’Effetto Fede è il risultato diquellacondizionenellaqualeipa-zienticredenti rispettoagliagno-stici presentano una minore per-cezione del dolore e rispondonomeglio al trattamento farmacolo-gico(Zucchi-Honings,1996;Zuc-chi,Honings,Voegelin,2001).

L’Effetto Preghieraèilrisulta-todiquellacondizionenellaqua-lesiaipazienticredenticheipa-zienti agnostici, che liberamentehanno accettato di eseguire unaletturameditatadiunbranoevan-gelico, presentano una migliorerisposta terapeuticafinaleal trat-tamento(farmacologico),rispetto

ai pazienti (credenti e agnostici)chenonavevanoaccettatolalet-turameditatadiunbranoevange-lico (Zucchi, Honings, Voegelin,2001).

Ilnuovo Effetto Mozart (Effet-to Musica) è il risultato di quel-lacondizioneclinicanellaqualeipazientiaffettidasindromidolo-rose presentano una minore per-cezionedeldoloreeunpotenzia-mento del risultato della terapiaantalgica, unendo alla preghie-ra l’ascolto di musica piacevo-le,solitamenteclassicaoreligio-sa (Zucchi, Honings, Voegelin,2005).

Il Placebo è una preparazionefarmaceutica sprovvista di prin-cipi attivi e contenente soltantosostanzeinerti.Vieneprescrittaascopopsicoterapeuticoopergiu-dicareperconfrontol’azionerea-ledeimedicamentipresentatisot-to forma identica al placebo coniqualivienealternataall’insaputadelmalato(provaincieco).

L’Effetto Placeboèilrisultatopositivoprodottodaunasostan-za biomedica inerte sulla perce-zione del dolore, che risulta di-minuita,analogoaquellochesiverificaconlasomministrazionedel farmacovero.L’E.P. è im-portante in ambito algologico,soprattuttonell’anziano,nellete-rapiedilungadurataedhaunef-fettoinferiorerispettoallaletturameditataevangelica(Zucchi,Ho-nings, Voegelin, 2008). Placebo edEffetto Placebo rappresentanoun vero e proprio ossimoro, os-sia quella condizione semanticanellaqualeesistel’accostamentodidueparoleconsignificatoop-posto.

Ilnocebo èunasostanza iner-te che crea una reazione nocivanell’organismo.

L’Effetto nocebo (che finoranonsièverificatonellanostraca-sistica)èilrisultatonegativocheun soggetto manifesta in seguitoalla somministrazione di un far-maco, completamente inerte, madalpazientepercepitonocivo;so-litamentesiinstauraperuncattivorapporto medico-paziente (Zuc-chi,Honings,Voegelin,2008).

L’Effetto Carezza è il risultatodiunattoetico,perlapersonachelocompieeterapeuticoperlaper-sonacheloriceve,chediminuiscela percezione del dolore. È bene

ORDO REDEMPTIONIS

PNEUMA EMPATIA TEOLOGICA (PNEUMATICA)

ORDO CREATIONIS

PSICHE EMPATIA MEDICA (PSICHICA)

SOMA EMPATIA BIOLOGICA (SOMATICA)

Fig. 10. Processo fisiologico, interattivo dell’empatia: dal soma, alla psiche, allo pneuma.

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ribadirechelacute,oepidermide,chericopretuttoilcorpoumano,non ha solo una funzione ester-na di difesa microbiologica, marappresentaancheunacomplessainterfacciaconilSistemaNervo-so.Infatti,embriologicamente,lacute deriva dallo stesso foglietto(embrionale) denominato ecto-derma, dal quale deriva il Siste-maNervosoCentraleePeriferico.L’accarezzamento, inbaseaino-stristudi,proprioperlastessaori-gineembriologicadellacuteedelcervello, da noi definiti gemelli ectodermici,diminuiscelaperce-zionedeldolore(sogliadeldolo-repiùalta)favorendolaliberazio-nediendorfinee laneurogenesi.In ambitopediatrico favorisce lacrescitadelpiccolo,inambitoge-riatricofavoriscelacinestesidellapersonaanziana.

Laterapia Etica è il risultatodiquellacondizionecaratterizza-ta dal potenziamento del tratta-mento terapeutico, di solito far-macologico, sia nei credenti chenegli agnostici, che avevano ac-cettatoliberamentedieseguirelaletturameditataevangelica(Zuc-chi, Honings, 1996, 2001, 2005,2008,2011).

Diversa frequenza del dolore acuto e cronico con l’età

“Invecchiare è un privilegio e una meta della società, è anche una sfida, che ha un impatto su tutti gli aspetti della società del XXI secolo”(O.M.S.).

Esiste una diversa frequenzadeldoloreacutoecronicocon iltrascorreredell’età.

Il dolore acuto, di recente in-sorgenza, diminuisce con l’a-vanzare dell’età, mentre aumen-ta quello cronico. Il ricorso alleprestazioni sanitarie per doloreacuto raggiunge un picco tra laprimae lasecondametàdella5ªdecade di vita, mentre il ricorsoalmedicoperdolorecronicoau-menta linearmente fino a 65 an-ni,perpoidecresceredai66anniinavanti,ancheseilverodecre-mentosihadopogli86anni(Cfr.Fig.15.Classificazionedeldoloredell’anzianoatregradini).

È interessante notare come lecondizioni cliniche che più fre-quentemente determinano dolore

nell’etàgiovane-adulta(emicrania,cefalea,ulcerapeptica,doloread-dominale, dolore cardiaco) dimi-nuiscanonell’etàavanzata,mentreaumentano le condizioni clinichedolorose riguardanti l’apparatoosteoarticolare, l’apparato respi-ratorio, l’apparato urogenitale, lesindromi da immunodeficienza(herpes zoster) che accompagna-no,solitamente,leneoplasie.

Qualità della vita nell’anziano con dolore. Iter etico-religioso

DOLOrE NON TrATTATO

Ildolore,tuttavia,ancheseper-cepito dall’anziano in forma mi-norerispettoasoggettidietàpiùgiovane,deveessere, comunque,trattato;invece,spesso,èsottosti-matoe,quindi,sottotrattato.

Di conseguenza il dolore nontrattato,anchenelsoggettochesiaffidaallapreghiera,determina ilpeggioramentodellaqualitàdivitadeipazienticausandolecondizio-niriportateintabellaII(Tab.II).

Mitiefattisuldolorenell’anzianoMiti:“Se non si lamentano, si-

gnifica che non hanno dolore”.Fatti:cisononumeroseragioni

percuiglianzianisonoriluttantialamentaredolore,ancheseildolo-reriducesignificativamenteil lo-roumoreeillorostatofunzionale.

Motivipercuiilpazienteanzianononraccontailpropriodolore

1)pauradiesseresottopostoadindaginidiagnostiche;

2)pauradellemedicine;

Dal presente studio si può affermare che la lettura meditata evangelica offre nel paziente anziano con patologie dolorose (5-65 anni: gradino 1; 66-85 anni: gradino 2; 86- 100 anni: gradino 3), le seguenti condizioni positive:1) potenziamento dell’azione dei farmaci antalgici assunti (Zucchi,

Honings, Voegelin, 2001;2) riduzione della quantità dei farmaci da assumere (Zucchi, Honings,

Voegelin, 2001);3) riduzione nella percezione del dolore fisico e psichico (innalzamento

della soglia fisica e psichica del dolore, Zucchi, Honings, Voegelin, 2001);

4) miglioramento della qualità di vita e, quindi, dello stato di salute (Zucchi, Honings, Voegelin, 2001);

5) miglioramento delle condizioni interiori, delle valutazioni verso l’altro e dei propri modi di comportarsi, (Zucchi, Honings, Voegelin, 2001);

6) maggiore soddisfazione di vita, maggiore autostima, maggiore ottimismo, migliori prospettive (Zucchi, Honings, Voegelin, 2001);

7) durata di vita più lunga del 20% rispetto a coloro che non seguono pratiche religiose (Zucchi, Honings, Voegelin, 2001);

8) riduzione dei valori sisto-diastolici della pressione di soggetti con ipertensione; riduzione della frequenza respiratoria e cardiaca (Lagi e Coll., 2001);

9) rischio ridotto di morte per malattie cardiovascolari o polmonari (Lagi e Coll., 2001);

10) effetti salutari più incisivi rispetto all’effetto musica (Zucchi-Honings, 2005);

11) effetti salutari più efficaci rispetto all’effetto placebo (Zucchi-Honings, 2008).

1) riduzione delle relazioni sociali;

2) depressione;3) ansia;4) ipo/malnutrizione;5) disturbi del sonno;6) aumento della disabilità;7) maggiore ricorso ai servizi

sanitari e sociali.

Tab. I. Condizioni positive che si ottengono tramite la lettura meditata evangelica in patologie dolorose e cardiovascolari trattate anche farmacologicamente.

Tab. II. Condizioni di peggioramento della qualità della vita nel paziente anziano con dolore non trattato.

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3)pauradellacausadeldolore;4) percezione del fatto che il

medico spesso è troppo impe-gnato;

5)crederechenullapuòessereosaràfatto.

Tuttavia il più sicuro indicato-redeldoloreedellasuagravitàèla descrizione fatta dal pazientestesso.

Obiettividelmedicodifrontealpazienteanzianocondolore:

1)anamnesiaccurataperiden-tificazionedellecause (quandoèpossibile; indagine su precedentimalattieedusodifarmaci);

2) valutazione etno-antropolo-gicaesociale;

3) valutazione psicologica contestisticapsicometrica;

4)valutazioneclinico-fisicaconfocus sul dolore somatico (siste-ma muscolo-scheletrico: partico-lare riguardo alla palpazione deitriggerpoints);

5) valutazione strumentale: te-stisticaalgometrica(V.A.S.;ipe-ralgesia; teletermografia; accet-tanza;sostanzealgogene:radicaliliberi:d-roms-test;bap-test;acidolattico;acidoascorbico;pcr;omo-cisteina;idrossiprolina;PTH).

6) Identificazione degli aspettiqualitativi equantitatividelcon-trollodeldolore.

Valutazione del dolore geriatrico

“Il dolore geriatrico è sotto-stimato e sottotrattato”Bernabei,R.,etcoll.,Jama,279(1998)237-249.

Ilcontrollodeldolorenelfeto,nelneonato enell’adulto (uomo,

donna) ha ricevuto grande atten-zionenegliultimi30anni;alcon-trarionelpazienteanzianoildolo-reèstatopocostudiato.

Puntida tenerpresentineldo-lore geriatrico: morbilità (insie-medimalattiechehannocolpitounindividuo)ecomorbiditàoco-morbosità(patologieassociate).

1) L’aumento di aspettativa divita significa possibilità di au-mentodellamorbilità;

2)ildolorerappresentaunpara-metrochepuòinfluenzarelamor-bilità;

3)ildoloreèlapiùtemutacom-plicanzadellamalattia;

4) ildoloreè ilprimosintomochevieneriferitoalmedico;

5) spesso il dolore è sottodia-gnosticatoesottotrattato;

6)ildoloremodifical’umore,lostatofunzionaleelaqualitàdivita;

7) il dolore aumenta l’uso diservizisanitari.

Breakthrough Pain (BP) o Dolore Episodico Intenso (DEI) e anziano

ConiltermineDolore Episodi-co Intenso (DEI)oBreakthrough Pain (BP)siintendeunaumentoimprovviso e di norma non pre-vedibiledeldoloreinunpazienteintrattamentocondoloredibasebencontrollato.

NellacasisticadanoiesaminatailBPèpiùfrequenteneipazientiappartenentiallafasciadietàdelprimogradinoconunaincidenzamassimaintornoai50anni;èpre-sente,tuttavia,ancheneipazientiappartenentiaglialtriduegradini,ma con incidenza molto minore.Trai4tipididoloredelprimogra-dinopresiinesamenellaclassifi-

cazione da noi proposta (doloresomatico,neurologico,vascolare-viscerale,oncologico)ilBPèpiùfrequente nei pazienti con dolo-reneurologico(40%;emicrania),oncologico (30%; tumore gastri-co,tumoredell’apparatogenitou-rinario,tumoredeldistrettootori-nolaringoiatrico(ORL),vascolare(20%)e,confrequenzaminore,inquellosomatico(10%).

Etiologia del BP

Il BP può essere causato da:movimenti, colpi di tosse, cam-bidiposizione,(DoloreEpisodi-coIntensoIncidentePrevedibile);oppure da: distensione delle vieurinarieointestinali(DoloreEpi-sodicoIntensoImprevedibile).Inalcunicasinonvienericonosciutaunaveraepropriacausa(BPIdio-patico).

Caratteristiche del BP

IlBPècaratterizzatoda:dolo-re improvviso,dinotevoleinten-sità,lancinante,bruciante.Lase-de,spesso,èquelladeldoloredibase,prevalentementenotturnoediduratabreve(dai10ai30mi-nuti). Il trattamento del BP deveessere considerato una prioritàclinica ed etica perché è un tipodidolorecheminalaqualitàdellavita. La gestione del BP può es-sereraggiuntainmanieraottimaleconl’aggiustamentodellaterapiaincorso,solosuperandoatteggia-menticulturalinoncorrettieab-bastanzadiffusitraipazientichesostengonodidoversopportarelecrisididoloreacuto,dopocheèstatainstauratalaterapiadibase.In ambito oncologico il BP creaunaprognosiancorapiùinfausta.

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PArTE SPECIALESperimentazione clinica

Aspetti etico-religiosi

In questa sezione del lavorovienepresoinconsiderazioneco-mel’elemento trascendentedellafedeinsiemeconlaletturamedi-tatadiunbranoevangelicopossainfluire sulla soglia di percezio-nedeldoloreesulpotenziamen-to della risposta terapeutica far-macologicanelpazienteanziano,credente e agnostico, affetto dapatologiedolorosecroniche.

Impostazione clinico-statistica sull’efficacia terapeutica di un “nuovo” farmaco

Per valutare l’efficacia di unfarmacoX(preghiera)suunade-terminata patologia, si selezionaungruppoGdipazientiaffettidaquella patologia, si separa G induesottogruppiG1eG2,sitrattaG1conunfarmacoFdinotaeffi-caciaeG2colfarmacoFeconilfarmacoXinstudio.

La gravità della patologia vie-nevalutataconunindiceobietti-voP,chevienemisuratoall’inizio(P1)eallafinedellaterapia(P2).Siricavanoduevariabiliindipen-dentiP1,comeindicedellagravi-tàdellapatologiainizialeeDP=P1-P2,comeindicedelmigliora-mentodiquesta.

L’indagine statistica consistenelvalutareseesisteunadifferen-za significativa del valore di DPneiduesottogruppiG1eG2,os-siaseilnuovofarmacoXpoten-ziailmiglioramento.

Unaulterioreindaginesulleca-ratteristichedelfarmacoXimpie-gatoconsistenelvalutareseilmi-glioramentoda essoprodotto siamaggiore quando la gravità del-lapatologiaèmaggiore,ossiaseesiste una correlazione positivatraDPeP1.

Tuttiipazientivenivanosotto-postiaunadichiarazionedicon-sensoinformato.

Parametri fondamentali dello studio

Lo studio prende in esame la

relazioneesistentedicinquepara-metrifondamentali:

1) Effetto Fede (valutazionedell’intensità iniziale del dolorepercepitoV1edel risultato tera-peuticoVDinfunzionedelpara-metroFede);

2)EffettoPreghiera(valutazio-nedelmiglioramentoterapeuticoVDinfunzionedelparametrolet-turameditataevangelica);

3)V1(intensitàinizialedeldo-loreprimadeltrattamento);

4)VD(intensitàdeldoloreallafinedeltrattamento);

5) Correlazione VD/V1: rap-portotrailmiglioramentodell’in-tensitàdeldoloreVDedildoloreinizialeV1 in funzionedeipara-metriFedeePreghiera.

Dichiarazione di consenso informato

Iosottoscritto………………………………

dichiaro di avere ricevuto dalDottor

………………………………

esaurientispiegazioniinmeritoallarichiestadellamiapartecipa-zioneallostudiosperimentaleso-pradescritto.Copiadellapresen-te scheda informativa mi è statadata.

Dichiarodiaverpotutodiscute-retalispiegazioni,diaverpotutoporredomandeediaverericevutorisposteinmeritosoddisfacenti.

Dichiaro,inoltre,diavereavu-to lapossibilitàdi informarmi inmerito ai particolari dello studioancheconaltrepersonedimiafi-ducia.

Accetto,quindi,liberamentedipartecipare alla ricerca, avendoperfettamente compreso tutte leinformazionisoprariportate.

Sono consapevole che la miapartecipazioneallaricercasiavo-lontariaecheholafacoltàdiriti-rarmiinqualsiasimomento,senzache tale fattopregiudichi le curemedichedicuipotreinecessitare.

Sono stato informato del miodirittodiavereliberoaccessoal-ladocumentazionerelativaallari-cerca.

Sono, inoltre, consapevole chesecondo il rispetto della norma-tivavigente imieidatipersonalisaranno utilizzati esclusivamenteperscopidiricercascientifica.

Data………………………………

FirmadelPaziente………………………………

Data………………………………

FirmadelMedicoRicercatore………………………………

Sperimentazione clinica

Per quanto riguarda il doloreprenatale, neonatale e pediatricoci siamo riferiti ai dati riportatinellaletteratura(Bellieni,Anand,Phil,Hickey,Fisk)chedimostra-no che il feto percepisce dolorefindallaVIIsettimanadivita,concomparsa di recettori sensitivinell’areaperiorale,nelpalmodel-la mano e nella pianta del piede(Gleiss,1970);tuttavia,nonostan-te l’evidenza dei dati scientifici,alcuni ricercatori (Enghelhardt,Derbyshire)sostengonocheilfe-toavvertadoloresoloquandoas-sumelaposizionedineonato.

AtalpropositocipiaceribadireciòcheilCatechismodellaChie-sa Cattolica afferma al n. 2274:“L’embrione, poiché fin dal con-cepimento deve essere trattato come una persona, dovrà essere difeso nella sua integrità, curato e guarito, per quanto è possibile, come ogni altro essere umano”.Riconoscere, infatti, che il fetopuò sentire dolore è un passo inavantinelriconoscerlocomeper-sona.Dalmomentocheriteniamoche il fetoed ilneonatoabbianolastessapercezione,neiconfron-ti del dolore, dell’adulto (5-65anni), per un completamento delSistemaNocicettivo,abbiamoin-serito nella sperimentazione an-chepazientiinetàpediatrica.

I dati del dolore riferiti all’etàpediatricapartonodaosservazio-

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ni su soggetti dall’età di 5 anniinsu,periododietànelqualeerapossibile verificare il potenzia-mento dell’efficacia dei farmaciconlapreghiera.

Ilcampionedeisoggettiappar-tenentialprimogradino(5-65an-ni)eracostituitoda120persone,dicuiunapiccolaparte(1/6)nel-la fasciadietà tra5e i10anni.Negliappartenentialgradino1lepatologiepiùfrequentieranoafa-voredeldolorevascolare,adiffe-renzadiquellocheaccadevaneisoggetti del gradino 2, dove eraprevalentelafrequenzadeldoloreoncologicoedelgradino3,doveeraprevalente ildoloresomatico(articolareemuscolare).

I soggetti appartenenti ai tregradini(Giovani-Anziani:Young-Old,5-65anni,Gradino1;Anzia-ni: Old-Old, 66-85 anni, Gradi-no2;MoltoAnziani:Oldest-Old,86-oltre100anni,Gradino3)af-fettidapatologiedolorosecroni-che, inparte ricoverati in repartidiMedicinaInternaeinpartevi-sitatiinambulatoridiCentriSpe-cialisticidiFirenzeedell’Univer-sitàCampusBiomedicodiRoma,sonostatiarruolati in cieco,cioèsenza conoscere a priori la con-vinzione religiosa delle personeinesame.

All’ingressoinrepartooinam-bulatorio,venivaverificatalapa-tologia responsabile del quadroalgico. Le diverse patologie do-lorosevenivanodivise inquattrogruppi:di tipocentrale(neurolo-gico),ditiposomatico(articolare–miofasciale),di tipovascolare,ditipooncologico.

I pazienti venivano, quindi,suddivisisecondouncriterio ran-dom (assegnazione casuale deipazienti)induegruppi,S(studio:trattamento con farmaci e pre-ghiera)eC(controllo:trattamen-tosoloconfarmaci).

Tutti i pazienti erano ampia-menteinformatisullasperimenta-zioneclinicaeconsenzienti.

PREVALENZADELTIPODIDOLORE DEI 120 PAZIENTIAPPARTENENTI A CIASCUNGRADINO.

ALGRADINO1(SOGGETTITRA5EI65ANNI);ALGRA-DINO2(SOGGETTITRAI66EGLI85ANNI);ALGRADINO3(SOGGETTITRAGLI86EI100ANNIEOLTRE).

Tab. III. Suddivisione per frequenza di dolore prevalente in ordine decrescente (dolore vascolare, neurologico, oncologico, somatico) nei 120 soggetti appartenenti al gradino 1: YOUNG-OLD (5-65 anni). All’interno dei 4 tipi di dolore il rilievo V. A. S. (10/9 –›5/4) è sovrapponibile.

Tab. IV. Suddivisione per frequenza di dolore prevalente in ordine decrescente (dolore oncologico, vascolare, somatico neurologico) dei 120 pazienti appartenenti al gradino 2: OLD-OLD (soggetti tra i 66 e gli 85 anni). All’interno dei 4 tipi di dolore il rilievo V. A. S. (8/7 –›4/3) è sovrapponibile in ciascun gradino.

Tab. V. Suddivisione per frequenza di dolore prevalente in ordine decrescente (dolore somatico, vascolare, neurologico, oncologico) dei 120 pazienti appartenenti al gradino 3: OLDEST-OLD (soggetti tra gli 86 e i 100 anni). All’interno dei 4 tipi di dolore il rilievo V. A. S. (7/6 –›3/2) è sovrapponibile.

Ad entrambi i gruppi, S (stu-dio)eC(controllo),appartenentiaitregradini,1(5-65anni),2(66-85anni)e3(86-100anni),venivasomministratauna terapia farma-cologica“F”abasediF.A.N.S..

IlgruppoSveniva,inoltre,in-vitato alla lettura meditata di unbranoevangelico(preghiera),pri-ma dell’inizio del trattamento,cheavevaunaduratadi10giorni.

Alprimo,alquintoealdecimogiornoisoggettideiduegruppi,SeC,deitregradini,1,2e3,veni-vanosottopostiadunavalutazio-nepsicofisicadeldolore,dueoreprima e dopo la somministrazio-ne del trattamento, che consiste-vanellasomministrazionedelfar-maco F al gruppo di controllo edelfarmacoFinsiemeallaletturameditatadelbranoevangelico,algruppodistudio.

Perisoggettipiùpiccolilapre-ghieravenivaeseguita,spesso,al-lapresenzadiuntutorpiùadulto,solitamenteunodeigenitori.

Lavalutazionedeldoloreveni-vaeffettuatamediantescalavisi-vaanalogica (V.A.S.) (Zucchi,Honings,Voegelin,2008).

LaV.A.S. iniziale costituiscelavariabileV1,indicedellapato-logiadolorosae ladifferenza trail rilievodellaV.A.S. inizialeequellodellaV.A.S.finalecosti-tuiscelavariabileVD,indicedelmiglioramento.

Al termine del trattamento,cioè alla fine del decimo giornodidegenza,venivachiestoaipa-zientisefosserocredentiono,ot-tenendo in talmodo, inciascunodeitregradini,duegruppidisog-getticonrispostadiversaallatera-pia,asecondaanchedellapropriaimpostazionespirituale.

Dolore vascolare (40%): 48 soggetti (32 S e 16 C)Dolore neurologico (25%): 30 soggetti (20 S e 10 C)Dolore oncologico (20%): 24 soggetti (20 S e 4 C)Dolore somatico (15%): 18 soggetti (10 S e 8 C)

Dolore somatico (70%): 84 soggetti (45 S e 39 C)Dolore vascolare (15%): 18 soggetti (10 S e 8 C)Dolore neurologico (8%): 9,6 soggetti (4 S e 5 C)Dolore oncologico (7%): 8,4 soggetti (6 S e 2 C)

Dolore oncologico (40%): 48 soggetti (20 S e 28 C)Dolore vascolare (30%): 36 soggetti (10 S e 26 C)Dolore somatico (20%): 24 soggetti (14 S e 10 C)Dolore neurologico (10%): 12 soggetti (7 S e 5 C)

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Tab. VI. Sottogruppo dei pazienti affetti da DOLOrE NEUrOLOGICO (o CENTrALE). Gradino 1: 5-65 anni.

Tab. VI A. Sottogruppo dei pazienti affetti da DOLOrE NEUrOLOGICO (o CENTrALE). Gradino 2: 66-85 anni.

Tab. VI B. Sottogruppo dei pazienti affetti da DOLOrE NEUrOLOGICO (o CENTrALE). Gradino 3: 86-100 anni

ESAME DEI SOTTOGRUPPI AL TERMINE DELLA TERAPIA. C1= 5 credenti trattati con preghiera e terapia farmacologica;C3= 4 credenti trattati solo con terapia farmacologica;A2= 15 agnostici trattati con preghiera e terapia farmacologica;A4= 6 agnostici trattati solo con terapia farmacologica.

C1= 4 credenti trattati con preghiera e terapia farmacologica;C3= 3 credenti trattati solo con terapia farmacologica;A2= 3 agnostici trattati con preghiera e terapia farmacologica;A4= 2 agnostici trattati solo con terapia farmacologica.

C1= 2 credenti trattati con preghiera e terapia farmacologica;C3= 3 credenti trattati solo con terapia farmacologica;A2= 2 agnostici trattati con preghiera e terapia farmacologica;A4= 2 agnostici trattati solo con terapia farmacologica.

Dolore Centrale (Neurologico)Gradino 1 (5-65 anni)

V. A. S.

109 87 6 5 4 3 2 10

T0 T5 T10

V. A. S.

109 87 6 5 4 3 2 10

T0 T5 T10

V. A. S.

109 87 6 5 4 3 2 10

T0 T5 T10

Fig. 11 A. Dolore Centrale (Cefalea, Emicrania, Nevralgia Trigeminale, Esiti Ictus ischemico o emorragico, Morbo di Alzheimer, Demenza multinfartuale, Morbo di Parkinson) in pazienti del 1° Gradino. (5-65 anni).

Fig. 11 B. Dolore Centrale (Cefalea, Emicrania, Nevralgia trigeminale, Esiti ictus ischemico o emorragico, Morbo di Alzheimer, Demenza multinfartuale, Morbo di Parkinson) in pazienti del 2° Gradino. (66-85 anni).

Fig. 11 C. Dolore Centrale (Cefalea, Emicrania, Nevralgia trigeminale, Esiti ictus ischemico o emorragico, Morbo di Alzheimer, Demenza multinfartuale, Morbo di Parkinson) in pazienti del 3° Gradino. (86-100 anni).

A4A2C3C1

A4A2C3C1

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Dolore Centrale (Neurologico)Gradino 2 (66-85 anni)

Dolore Centrale (Neurologico)Gradino 3 (86-100 anni)

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70 dolentium hominum n. 85-2014

Tab. VII. Sottogruppo di pazienti affetti da DOLOrE ONCOLOGICO. Gradino 1 (5-65 anni).

Tab. VII A. Sottogruppo dei pazienti affetti da DOLOrE ONCOLOGICO. Gradino 2 (66-85 anni).

Tab. VII B. Sottogruppo dei pazienti affetti da DOLOrE ONCOLOGICO. Gradino 3 (86-100 anni).

V. A. S.

109 87 6 5 4 3 2 10

T0 T5 T10

V. A. S.

109 87 6 5 4 3 2 10

T0 T5 T10

V. A. S.

109 87 6 5 4 3 2 10

T0 T5 T10

Fig. 12 A. Dolore Oncologico di pazienti del gradino 1 (5-65 anni).

Fig. 12 B. Dolore Oncologico in pazienti del gradino 2 (66-85 anni).

Fig. 12 C. Dolore Oncologico in pazienti del gradino 3 (86-100 anni).

A4A2

C3C1

A4A2C3C1

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Dolore OncologicoGradino 2 (66-85 anni)

Dolore OncologicoGradino 1 (5-65 anni)

Dolore OncologicoGradino 3 (86-100 anni)

C1= 6 credenti trattati con preghiera e terapia farmacologica;C3= 3 credenti trattati solo con terapia farmacologica;A2= 4 agnostici trattati con preghiera e terapia farmacologica;A4= 11 agnostici trattati solo con terapia farmacologica

C1= 9 credenti trattati con preghiera e terapia farmacologica;C3= 12 credenti trattati solo con terapia farmacologica;A2= 11 agnostici trattati con preghiera e terapia farmacologica;A4= 8 agnostici trattati solo con terapia farmacologica.

C1= 3 credenti trattati con preghiera e terapia farmacologica;C3= 1 credenti trattati solo con terapia farmacologica;A2= 3 agnostici trattati con preghiera e terapia farmacologica;A4= 1 credenti trattati solo con terapia farmacologica.

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Tab. VIII. Sottogruppo dei pazienti affetti da DOLOrE VASCOLArE del gradino 1 (5-65 anni).

Tab. VIIIA. Sottogruppo dei pazienti affetti da DOLOrE VASCOLArE. Gradino 2 (66-85 anni).

Tab. VIII B. Sottogruppo dei pazienti affetti da DOLOrE VASCOLArE. Gradino 3 (86-100 anni).

V. A. S.

109 87 6 5 4 3 2 10

T0 T5 T10

V. A. S.

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T0 T5 T10

V. A. S.

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T0 T5 T10

Fig. 13 A. Dolore Vascolare in pazienti del gradino 1 (5-65 anni).

Fig. 13 B. Dolore Vascolare in pazienti del gradino 2 (66-85 anni).

Fig. 13 C. Dolore Vascolare in pazienti del gradino 3 (86-100 anni).

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Dolore VascolareGradino 2 (66-85 anni)

Dolore VascolareGradino 1 (5-65 anni)

Dolore VascolareGradino 3 (86-100 anni)

C1= 20 credenti trattati con preghiera e terapia farmacologica;C3= 6 credenti trattati solo con terapia farmacologica;A2= 12 agnostici trattati con preghiera e terapia farmacologica;A4= 10 agnostici trattati solo con terapia farmacologica.

C1= 4 credenti trattati con preghiera e terapia farmacologica;C3= 10 credenti trattati solo con terapia farmacologica;A2= 6 agnostici trattati con preghiera e terapia farmacologica;A4= 16 agnostici trattati solo con terapia farmacologica.

C1= 4 credenti trattati con preghiera e terapia farmacologica;C3= 3 credenti trattati solo con terapia farmacologica;A2= 6 agnostici trattati con preghiera e terapia farmacologica;A4= 5 agnostici trattati solo con terapia farmacologica.

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Tab. IX. Sottogruppo di pazienti affetto da DOLOrE SOMATICO (Articolare-Miofasciale). Gradino 1 (5-65 anni).

Tab. IX A. Sottogruppo di pazienti affetto da DOLOrE SOMATICO (Articolare-Miofasciale). Gradino 2 (66-85 anni).

Tab. IX B. Sottogruppo di pazienti affetto da DOLOrE SOMATICO (Articolare-Miofasciale). Gradino 3 (86-100 anni).

C1= 6 credenti trattati con preghiera e terapia farmacologica;C3= 5 credenti trattati solo con terapia farmacologica;A2= 4 agnostici trattati con preghiera e terapia farmacologica;A4= 3 agnostici trattati solo con terapia farmacologica

C1= 9 credenti trattati con preghiera e terapia farmacologica;C3= 6 credenti trattati solo con terapia farmacologica;A2= 5 agnostici trattati con preghiera e terapia farmacologica;A4= 4 agnostici trattati solo con terapia farmacologica

C1= 30 credenti trattati con preghiera e terapia farmacologica;C3= 19 credenti trattati solo con terapia farmacologica;A2= 15 agnostici trattati con preghiera e terapia farmacologica;A4= 20 agnostici trattati solo con terapia farmacologica.

V. A. S.

109 87 6 5 4 3 2 10

T0 T5 T10

V. A. S.

109 87 6 5 4 3 2 10

T0 T5 T10

V. A. S.

109 87 6 5 4 3 2 10

T0 T5 T10

Fig. 14 A. Dolore Somatico (Articolare- Miofasciale; Artriti, Artrosi; Cervicalgia; Dorsalgia; Lombalgia) in pazienti del Gradino 1 (5-65 anni).

Fig. 14 B. Dolore Somatico (Articolare-Miofasciale: Artriti; Artrosi; Cervicalgia; Dorsalgia; Lombalgia) in pazienti del Gradino 2 (66-85 anni).

Fig. 14 C. Dolore Somatico (Articolare-Miofasciale: Artriti; Artrosi; Cervicalgia; Dorsalgia; Lombalgia) in pazienti del Gradino 3 (86-100 anni).

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Dolore SomaticoGradino 2 (66-85 anni)

Dolore SomaticoGradino 1 (5-65 anni)

Dolore SomaticoGradino 3 (86-100 anni)

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risultati e conclusioni

Daidatiesaminatinellostudioèstatoevidenziatochelavariabi-litàdell’intensitàdeldoloreècor-relata:

1)all’età:glianzianidelgradi-no3(86-100anni)avvertonome-nodolorerispettoaquellidelgra-dino2(65-85anni)edelgradino1(5-65anni);

2)alfattorefenotipicoambien-tale: ambienti meno confortatipredispongono a una maggiorepercezionedeldolore;

3) alla cultura: ceti di culturapiù bassa e persone con fisiono-miapiùumiletolleranomeglioildolore e rispondono meglio alleterapie rispetto alle persone piùacculturateearroganti;

4)perquantoriguardailsesso,nonesistonovariazionisignifica-tive nella percezione del doloretrauomoedonna,ancheanziani,comegiàstatoevidenziatoinstu-di precedenti (Zucchi-Honings,2005).

Caratteristiche dei diversi tipi di dolore nei tre gradini

Dallo studio è, inoltre, emersoche:

1)alcuneformeclinichedido-lore vascolare-viscerale (infartomiocardico silente e malattia ul-cerosacomplicata)rappresentanopatologieconsintomatologiado-lorosadiintensitàminimaneipa-zientidietàgeriatricadelgradino3(86-100anni)rispettoaigruppideipazientidelgradino1e2.

In queste patologie il dolorevascolare-viscerale si presentaquando vengono raggiunti livel-lisufficientidiimpulsiafferentiequandosihaunaappropriataatti-vazionedellevieascendenticen-trali.Neglianzianiasintomaticisiverificherebbe una insufficientestimolazionetissutaleconunare-lativadiminuita trasmissionemi-dollare e consequenziale minoreintegrazionecorticale.

2) nel gradino 3 le condizionicliniche di dolore vascolare-vi-scerale,insiemeconquelledido-lorecentraleedidoloreoncologi-co,sipresentanoconunaminorefrequenza,comedatoepidemiolo-gico, rispetto alle forme clinichedidoloresomatico (artrosi,artri-ti,fratture,herpeszoster,ustioni)moltobenrappresentatenellaca-sisticadiprestazionimedicheediricoverieseguitialprontosoccor-sodegliospedalididiversecittà.

3)ipazientidelgruppodistudio(S)equellidelgruppodicontrollo(C)delgradino3richiedonomino-riquantitatividi farmaciantalgiciedioppioidi,neiquattrotipidido-lore(Somatico,Vascolare,Neuro-logico,Oncologico),rispettoaipa-zienti(SeC)deigradini2ed1.

4) lo strumento della letturameditata evangelica (preghiera)potenziaglieffettideifarmacian-talgici in tutti e tre i gradini deipazientipresi inesame,anchesemaggiormente a favore di quellidel terzo gradino per una condi-zione fisiologica di minore per-cezione del dolore dovuta ancheadimpostazionidistilidivitapiùconsapevoli.

Èbenesottolineare,quindi,chel’intensitàdeidiversitipididolo-reall’internodellediversefascedietàdeisoggettiappartenentiacia-scunodeitregradinitendeadimi-nuiredalgradino1algradino3.

Classificazione (a tre gradini) del dolore dell’anziano

Inbaseaidatiottenutidalpre-sente studio abbiamo formulatola scala a tre gradini del doloredell’anzianoperoffrireunanuo-

Fig. 15. Classificazione a tre gradini della soglia dei vari tipi di dolore a seconda dell’età.

DOLORE SOMATICO (70%) V. A. S. 7/6 –› 4/2 DOLORE VASCOLARE (15%) V. A. S. 7/6 –› 3/2 DOLORE NEUROLOGICO (8%) V. A. S. 7/6 –› 3/2 DOLORE ONCOLOGICO (7%) V. A. S. 7/6 –› 4/2

OLDEST-OLD (PERSONA: 86-100 ANNI) V. A. S. 7/6 –› 3/2= uomo e donna DOLORE ONCOLOGICO (40%) V. A. S. 8/6 –› 5/3 DOLORE VASCOLARE (30%) V. A. S. 8/7 –› 5/4 DOLORE SOMATICO (20%) V. A. S. 7/6 –› 4/3 DOLORE NEUROLOGICO (10%) V. A. S. 7/6 –› 5/4 OLD-OLD (PERSONA: 66-85 anni) V. A. S. 8/7 –› 4/3= uomo e donna

DOLORE VASCOLARE (40%) V. A. S. 10/8 –› 6/4 DOLORE CENTRALE (NEUROLOGICO) (25%) V. A. S. 10/8 –› 5/4 DOLORE ONCOLOGICO (20%) V. A. S. 10/9 –› 5/4 DOLORE SOMATICO (15%) V. A. S. 8/7 –› 5/4 YOUNG-OLD V. A. S. 10/9 –› 5/4= uomo e donna (FETO-PERSONA: 5-65 anni)

Gradino 1

Gradino 2

Gradino 3

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va classificazione che esaminal’intensità e la frequenza dei va-ritipididoloreinbaseall’etàdelpaziente. Questa condizione po-neilfeto(dallasettimasettimanadigestazione)edilneonatonellostessogradinodellapersonaadul-ta (65 anni), perché a parità diquestapossiedonolostessoappa-ratonocicettivoe,quindi,lastes-sapercezionedeldolore(minimavariabilitàdellaV.A.S.all’inter-nodelgradino).

Conclusioni Frequenza dei vari tipi di dolore (vascolare, neurologico, oncologico, somatico) e media dell’intensità (V.A.S.) in base all’età del soggetto all’interno di ciascun gradino

L’etàesaminatanelprimogra-dino in base alla percezione deldolore parte dal feto fino all’etàdi65anni.Perquantoriguardalapercezionedeldolorenelperiodofetaleeneonatalecisiamoavval-sideidaticomparsiinletteratura,esaminandonellanostracasisticapazientiapartiredall’etàdi5an-ni. L’età del secondo gradino vada66 anni a85 anni, e l’etàdelterzogradinovada86anniadol-tre100anni.L’andamentodeldo-lore evidenza un decremento deisuoiparametri, (intensità,durata,frequenza) man mano che salia-moigradiniconl’età.

All’interno di ciascun gradinosi identifica non solo l’andamen-to, con piccole variazioni, dellaV.A.S.peri4tipididoloreinbaseall’età,maanchelafrequenzadeltipodidoloreprevalente:nelpri-mo gradino al primo posto com-pare il dolore vascolare, dove laV.A.S.vadaunvalore10/9aunvalore5/4;nelsecondogradinoalprimopostocompareildolore on-cologico,dovelaV.A.S.vadaunvalore8/7aunvalore4/3;nelter-zogradinoalprimopostocompareildolore somatico,dovelaV.A.S.va da un valore 7/6 a un valore3/2. In ciascunodei tregradini ilvalore V.A.S. (intensità del dolo-re)èugualesianell’uomochenel-ladonnaeconpiccoledifferenzeall’internodei4tipididolore.

Ipazientidi tutti e tre igradi-ni,oltrelaterapiafarmacologica,

sonostatiinvitatiadeseguirean-chelaletturameditatadiunbra-noevangelicoconpotenziamentodell’effettoterapeuticoneidiversitipididolore.

Abbiamovolutoinquestaclas-sificazione del dolore dell’an-ziano fornire una visione globa-le dell’uomo partendo dal feto,per dare a questa entità dignitàdipersona,cheavvertetuttiise-gnalidolorosiequivalentiaquellidell’adulto,ribadendochelaper-cezionedeldoloredell’uomoini-zia dal suo Essere Fetale e chel’invecchiamento inizia dal suoEssere neonatale.

In questo lavoro ci piace sot-tolineare come la percezione deldoloretendaadiminuireconl’au-mentare dell’età e che questoparametro si presenta con fisio-nomia più evidente nei credentirispettoagli agnosticineidiversitipididoloreesaminatiinciascungradino. Questo rilievo è impor-tantenonsolosottoilprofilocli-nico, ma anche etico, perché di-mostracomeunavitaimprontatasui valori della sobrietà e dellafede-preghieraaiutiacorroborareilnostroorganismoanchesottoilprofiloalgico.

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ringraziamenti

GliAutoridesideranoporgereunpartico-lareringraziamentoaBenedettaZucchiperipreziosisuggerimentisullaparteiconogra-ficadelpresentelavoro.

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