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Source: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/03_Marzo/07/estinzione.html

08 marzo 2006

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Da uno studio britannico La mappa del pericolo d'estinzione Ecco le regioni del pianeta dove vivono le prossime specie animali a rischio: prevenire l'estinzione è meglio che piangerla.

LONDRA (Regno Unito) – L'allarme «natura» continua a preoccupare gli scienziati, che lanciano al mondo un nuovo S.O.S nel tentativo di aiutare le tante specie che (presto o tardi) rischiano di sparire definitivamente dalla faccia della Terra. Questa volta a tornare sull'argomento è un gruppo di ricercatori londinesi che invitano le comunità a preoccuparsi degli animali che già rischiano l'estinzione, prestando però attenzione anche a quelli che potrebbero a loro volta esserne minacciati.

LA MAPPA - Gli scienziati hanno infatti realizzato una mappa in cui sono evidenziate le 20 aree del globo in cui vivono le tante specie «a rischio latente di estinzione», ovvero quelle per le quali in un futuro non lontano sarà sicuramente acceso l'allarme rosso: in tutto circa 1.500 mammiferi non marini. Le regioni a rischio includono la Groenlandia, la tundra siberiana, le isole caraibiche e alcune aree dell'Asia sud-orientale. Gli animali «a rischio latente» sono di solito quelli dalle dimensioni più grandi, che vivono in aree ristrette e che si riproducono con minore frequenza. Tra questi vi è la renna nordamericana, il bue muschiato che popola le regioni fredde di Canada e Groenlandia, la volpe volante delle Seychelles e il lemure marrone.

PREVENZIONE – Il problema è che l'attività dell'uomo e il suo scarso rispetto per la natura rischiano di velocizzare significativamente il processo che metterà a rischio tali specie. Si pensi per esempio alla scimmia urlatrice del Guatemala: nel 2000 era stata classificata come «di scarso interesse» in relazione al rischio estinzione, ma nel 2004 era già passata nella lista degli animali in pericolo. E tutto per via della rapida distruzione delle foreste in cui vive. È per questo motivo che gli esperti invitano alla prevenzione, perché un intervento tempestivo potrebbe essere fondamentale e permetterebbe anche un notevole risparmio di risorse. Alessandra Carboni