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Pietravairano, 11 agosto 2014 Festa di Santa Chiara d’Assisi Monastero S. Maria della Vigna e degli Angeli Omelia di S. E. Mons. Arturo Aiello *** L’amore non può essere episodico, non può essere l’accadimento di un giorno, e se autentico, deve essere per sempre.Questo è il senso, tra gli altri, di questo invito accorato di Gesù nel caldo e nell’intimità del Cenacolo, rivolto ai discepoli e, attraverso di essi, ai credenti di tutti i secoli: Rimanete nel mio amore, perché un amore che passa non è un amore, o un amore che ci lasciamo sfuggire è la condanna all’infelicità per sempre; per questo bisogna rimanere, fondarsi, abbracciare, decidersi, andare incontro - come abbiamo cantato - allo Sposo: Ecco lo Sposo, andate incontro a Cristo Signore. Vorrei, brevemente, rileggere con voi quella che negli atti per la canonizzazione di Santa Chiara viene indicata come conversio, cioè come “giorno della conversione”. Noi indichiamo sempre un giorno per la conversione degli uomini, delle donne, dei santi… In realtà la conversione è un cammino, ma ci sono delle date importanti, delle date decisive, delle pietre miliari nella vita di ciascuno di noi, e anche di Chiara. Quel giorno, indicato come conversio, come giorno della conversione, è la domenica delle Palme. È possibile leggere ciò che Chiara fece quel giorno, e nel restante dei giorni della sua vita (era giovanissima, diciottenne), alla luce della liturgia che si celebrava e si celebra tutt’ora la Domenica delle Palme. È difficile trovare una celebrazione così contraddittoria come quella della Domenica delle Palme, fatta di giubilo e di dolore, dei rami agitati degli ulivi benedetti, dalle folle osannanti, e la proclamazione del racconto della Passione. Nella Domenica delle Palme si incontra la gloria e il dolore, l’innalzamento e l’abiezione di Gesù; e Chiara, forse d’intesa con Francesco e forse anche col Vescovo, decise quella data liturgica, la Domenica delle Palme, per il suo ingresso, la sua conversione, il suo taglio netto con la vita di prima. Per questo, quella mattina, indossò gli abiti più belli: doveva essere per lei il giorno nuziale. Ecco lo Sposo, andate incontro a Cristo Signore! Bisogna andare incontro allo Sposo che viene vestiti con gli abiti della danza, con gli abiti nuziali, con gli abiti della sposa. Forse i genitori

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Pietravairano, 11 agosto 2014

Festa di Santa Chiara dAssisi

Monastero S. Maria della Vigna e degli Angeli

Omelia di S. E. Mons. Arturo Aiello

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Lamore non pu essere episodico, non pu essere laccadimento di un giorno, e se autentico, deve essere per sempre.Questo il senso, tra gli altri, di questo invito accorato di Ges nel caldo e nellintimit del Cenacolo, rivolto ai discepoli e, attraverso di essi, ai credenti di tutti i secoli: Rimanete nel mio amore, perch un amore che passa non un amore, o un amore che ci lasciamo sfuggire la condanna allinfelicit per sempre; per questo bisogna rimanere, fondarsi, abbracciare, decidersi, andare incontro - come abbiamo cantato - allo Sposo: Ecco lo Sposo, andate incontro a Cristo Signore.

Vorrei, brevemente, rileggere con voi quella che negli atti per la canonizzazione di Santa Chiara viene indicata come conversio, cio come giorno della conversione. Noi indichiamo sempre un giorno per la conversione degli uomini, delle donne, dei santi In realt la conversione un cammino, ma ci sono delle date importanti, delle date decisive, delle pietre miliari nella vita di ciascuno di noi, e anche di Chiara. Quel giorno, indicato come conversio, come giorno della conversione, la domenica delle Palme. possibile leggere ci che Chiara fece quel giorno, e nel restante dei giorni della sua vita (era giovanissima, diciottenne), alla luce della liturgia che si celebrava e si celebra tuttora la Domenica delle Palme. difficile trovare una celebrazione cos contraddittoria come quella della Domenica delle Palme, fatta di giubilo e di dolore, dei rami agitati degli ulivi benedetti, dalle folle osannanti, e la proclamazione del racconto della Passione. Nella Domenica delle Palme si incontra la gloria e il dolore, linnalzamento e labiezione di Ges; e Chiara, forse dintesa con Francesco e forse anche col Vescovo, decise quella data liturgica, la Domenica delle Palme, per il suo ingresso, la sua conversione, il suo taglio netto con la vita di prima. Per questo, quella mattina, indoss gli abiti pi belli: doveva essere per lei il giorno nuziale. Ecco lo Sposo, andate incontro a Cristo Signore! Bisogna andare incontro allo Sposo che viene vestiti con gli abiti della danza, con gli abiti nuziali, con gli abiti della sposa. Forse i genitori di Chiara ritennero eccessiva la sua eleganza quel giorno (Chiara resta una donna, con tutte le doti che le donne possiedono: nastri, raso, gioielli). Tir fuori dai suoi armadi il meglio che possedeva per presentarsi alla messa nella cattedrale di Assisi, per sedere tra i posti riservati ai nobili, ai maiores (la Chiesa ha avuto sempre un debole per i potenti di turno, ieri come oggi!); chiam a raccolta tutte le sue ancelle per lacconciatura di quel giorno, e scusate se indugio su questi particolari femminili, ma sono importanti per quello che accadde poi la sera.

Ritenne quello, per lei, un giorno di gloria, e la Domenica delle Palme ha questo senso di esultanza, dei bambini che accorrono, delle palme che si agitano, mentre Ges incede regalmente sulla groppa di un asino ed entra nella Citt Santa; quellingresso era stato previsto come un giorno glorioso nei sogni dei profeti, e quindi si stendono mantelli, si strappano rami per rendere solenne quellingresso.

Il Vescovo aveva la consuetudine di consegnare ai nobili di Assisi una palma benedetta, e Chiara non si presenta, forse volutamente, forse anche qui dintesa col Vescovo, perch proprio lui a muoversi dalla sua Cattedra per avvicinarsi alla giovane che non si presentata, perch lui, il Vescovo a recarle la palma al suo posto: lei la sposa e non pu mischiarsi con le altre, con gli altri. un gesto di predilezione, di paternit, che il Vescovo manifester anche in seguito difendendo Chiara dagli intenti usurpatori dei suoi genitori e dei suoi parenti. Forse, tornati a casa da quella celebrazione: Ma com che non ti sei presentata? Perch? Abbiamo fatto una cattiva figura, il Vescovo venuto a riparare la tua assenza portandoti al tuo posto la palma. Chiara rest coi suoi abiti sontuosi per tutta la giornata, come una sposa, perch la sposa veste elegantemente per tutta la giornata, da mattina a sera. E forse i suoi genitori le indicavano di assumere abiti pi feriali, ora che era finita la festa. Ma la festa era appena cominciata per Chiara.

Poi comincia una dimensione di passione, nel duplice senso di passio, cio di sofferenza, e anche di compassione, di ardore, di amore, con il calar della sera, quando bisognerebbe smettere gli abiti della festa e indossare i pigiami, indossare abiti per la notte. Non ci sar questa notte per Chiara: il suo letto rester intonso, lo troveranno cos i suoi genitori, il mattino dopo, per una fuga damore attraverso la porta del morto (era una porta secondaria che forse veniva utilizzata solo per le bare, perch labitudine di non mischiare morte e vita c sempre stata). Per la porta del morto Chiara esce in una notte di luna piena - siamo in una notte della Settimana Santa, dunque c una luna piena come quella di questi giorni - meravigliosa, rotonda, a illuminare la sera, la notte, i passi di questa donna in fuga. Comincia la Passione di Chiara, comincia la Passione di Ges, la Sua Passione anticipata nellorto, il tradimento, il Suo essere catturato, condannato, burlato. questo il senso di quelle chiome che cadono sul pavimento rustico della Porziuncola, come un abbandono. Quanto lavoro le ancelle hanno dedicato a quelle chiome che adesso cadono impietosamente sotto le forbici che Francesco utilizza, segno di morte: comincia la seconda parte della Domenica delle Palme e della Settimana Santa, che il tempo della Passione.

Ci che stato mostrato con orgoglio, ci che tutti hanno ammirato (le vesti, i capelli meravigliosi della giovane ragazza che tutti vogliono prendere in moglie) adesso viene abbandonato: cadono le vesti, cadono i capelli, cade la sera Cade il velo sulla divinit di Ges.

Tutto quello che segue, per tutti gli anni della lunga vita di Chiara, va letto, in qualche maniera, alla luce di quel momento: comincia il nascondimento, comincia il Dio nascosto, comincia labiezione, la persecuzione, il silenzio, la tomba, in attesa della Resurrezione.

Quanto tempo c voluto? Pi di quarantanni, perch il Cristo condannato potesse risorgere nella vita di Chiara - 1253 lanno della sua morte - tutti anni vissuti ai piedi della Croce, nel nascondimento di San Damiano, con il capo rasato, con le chiome ormai abbandonate, con le vesti del giorno del matrimonio che sono state deposte dai frati con cura, forse conservate come reliquie di un abbandono, di una dolce malattia che dagli uomini passata alle donne, che dai frati sarebbe passata a Chiara e alle sue figlie, anche quelle che ci ospitano questa mattina.

Ecco lo Sposo: andiamo incontro a Cristo Signore. Questa la conversione di Santa Chiara, speriamo anche la nostra, speriamo anche noi di andare incontro a Cristo Signore con gli abiti migliori, con i propositi migliori, con le pi belle preghiere, con i canti pi melodiosi, con i profumi pi intensi, pi dolci, sapendo che dalla gloria si passa allabiezione, e dallabiezione alla Resurrezione. Ges risorto il terzo giorno, la resurrezione di Chiara avverr dopo decenni e decenni di solitudine, di nascondimento nelleremo di San Damiano. Prendiamo esempio: non lesiniamo sulla ricchezza degli abiti nuziali, ma non ci tiriamo indietro quando bisogna abbandonare gli abiti e gli ori per abbracciare lo Sposo crocifisso e piagato. Amen.

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Il testo, tratto direttamente dalla registrazione non stato rivisto dallautore.