Web Magazine Komaros Sub n. 10

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un altro anno insieme

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forti delle esperienze fatte l’anno passato eccoci qui pronti a ripartire…!!! Idee e proposte in mente ne abbiamo tante e le stiamo valutando ed affinando in modo da proporre sempre qualcosa di nuovo e di stimolante… per trascorrere il 2013 insieme a fare bolle..!!!!! A partire da questo numero dedichiamo uno spazio ai soci che hanno la passione della fotografia subacquea. A tutti buona lettura….

WEB-MAGAZINE:

KOMAROS SUB ANCONA Gennaio – Marzo 2013 ANNO 3° numero 10 In copertina: foto di Marco Boncompagni LA REDAZIONE: Francesco Flores, Marco Boncompagni e Federico Betti

IN QUESTO NUMERO FOTO DI: Federico Betti, Marco Boncompagni, Marco Bonfitto, Daniele Grech, Alessandro Babbini,, Lorenzo Burattini Foto concesse da Sub Maldive Diving Center HANNO COLLABORATO: Federico Betti, Marco Boncompagni, Daniele Grech, Alessandro Babbini, Lorenzo Burattini e Roberto Bellardinelli E’ vietata la riproduzione parziale o integrale dei contenuti e delle immagini presenti nel web-magazine

NEWS

pag. 2

I NOSTRI INCONTRI SUBACQUEI Il travestimento della granceola

di Federico Betti pag. 9

IMMERSIONI PARTICOLARI Picchi di Pablo

di Roberto Bellardinelli pag. 13

I NOSTRI SOCI RACCONTANO Incontri Inusuali al Passetto

di Daniele Grech pag. 19

APPUNTI DI VIAGGIO Bali “ non solo sub “

di Marco Boncompagni pag. 21

SEZIONE BIOLOGIA Benthos e i suoi abitanti:

I Granchi Decoratori di Marco Boncompagni

pag. 29

SEZIONE FOTOGRAFIA Alessandro Babbini Portoflio

di Alessandro Babbini pag. 40

SEZIONE NUOTO Un saluto per Roberto Pelliccia

Allenatore Komaros Nuoto Master di Squadra Agonistica Komaros Nuoto Master

pag. 49

GADGETS KOMAROS pag. 53

è possibile tenersi informati sulle iniziative del club attraverso il gruppo KOMAROS FACEBOOK

A.S.D. Komaros Sub Ancona

- Mole Vanvitelliana 60125 Ancona Tel 071/204558 cell 337/640879 -mail [email protected] - www.komaros.it

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BBBRRREEEVVVEEETTTTTTAAATTTIII CCCOOORRRSSSIII AAANNNNNNOOO 222000111222

CORSI SUB ARA

Polloni Claudia

Pezzoli Silvia

Bartolucci David

Mereu Eleonora

Piaggesi Daniele

CORSO SUB 1 GRADO A.R. ( P1 )

De Angelis Gerardo

Graciotti Cristian

Latini Giada

Mancinelli Edoardo

Rossi Fabio

Salerno Vincenzo

CORSO SUB 2 GRADO A.R. ( P2 )

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CORSI SUB APNEA

Dardani Marco

Fiorini Emanuele

Fiorini Ferderico

Galassi Carlo

Mariani Cristian

Pezzoli Silvia

Pivena Julija

Polloni Andrea

Raponi Fabiano

Strappato Marco

CORSO SUB 1 GRADO APNEA ( Pap1 )

Zappalà Valeria

CORSI SUB SPECIALIZZAZIONE

De Angelis Gerardo

Graciotti Cristian

Latini Giada

Latini Valerio

Mancinelli Edoardo

Pezzoli Silvia

Pinat Giovanni Maria

Pivena Juljia

Polloni Andrea

Polloni Claudia

Rossi Fabio

Saccomani Jacopo

Salerno Vincenzo

IMMERSIONE NUTTURNA O CON SCARSA VISIBILITA’ ( Pnot )

Zappalà Valeria

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Dardani Marco

Fiorini Emanuele

Fiorini Ferderico

Mariani Cristian

Pivena Julija

Polloni Andrea

Raponi Fabiano

Strappato Marco

Fiorini Emanuele

Fiorini Ferderico

Mariani Cristian

Pivena Julija

Polloni Andrea

Raponi Fabiano

CORSO PESCA SUB IN APNEA ( PPs1 )

Strappato Marco

Squadra Agonistica Pesca Sub in Apnea 5 Classificata 2012 ( Mirco Barbotti, Lorenzo Cioffi, Sandro Galassi )

Gianluca De Grandis – Istruttore FIPSAS BIOLOGIA MARINA Cristiana Pavan – Istrutturice FIPSAS II GRADO ARA

A.S.D. Komaros Sub Ancona - Mole Vanvitelliana 60125 Ancona Tel 071/204558 cell 337/640879 e-mail [email protected]

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©©©MMMAAARRRCCCOOO BBBOOONNNFFFIIITTTTTTOOO

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‘O mare (Eduardo De Filippo – 1968)

“‘O mare fa paura” Accussì dice ‘a ggente guardanno ‘o mare calmo, calmo cumme na tavula. E dice ‘o stesso pure dint’ ‘e gghiurnate ‘e vierno quanno ‘o mare s’aiza, e l’onne saglieno primm’ a palazz’ ‘e casa e pò a muntagne. Vergine santa… scanza ‘e figlie ‘e mamma!

Certo, pè chi se trova cu nu mare ntempesta e perde ‘a vita, fa pena. e ssongo ‘o primmo a penzà ncapo a me: “Che brutta morte ha fatto stu pover’ommo, e che mumento triste c’ha passato”. Ma nun è muorto acciso. È muorto a mmare. ‘O mare nuna cide. ‘O mare è mmare, e nun ‘o sape ca te fa paura.

Io quanno ‘o sento… specialmente ‘e notte quanno vatte ‘a scugliera e caccia ‘e mmane… migliara ‘e mane e braccia e ggamme e spalle… arraggiuso cumm’è nun se ne mporta ca c’ ‘e straccia ‘a scugliera e vveco ca s’ ‘e ttira e se schiaffea e caparbio, mperruso, cucciuto, ‘e caccia n’ata vota e s’aiuta c’ ‘a capa ‘e spalle ‘e bracce ch’ ‘e piede e cu ‘e ddenoccie e ride e chiagne pecché vulesse ‘o spazio pè sfucà… Io quanno ‘o sento, specialmente ‘e notte, cumme stevo dicenno, nun è ca dico: “‘O mare fa paura”, ma dico: “‘O mare sta facenno ‘o mare”.

[accussì: così; gghiurnate: giornate; vierno: inverno; onne: onde; a palazz' 'e casa: alte come palazzi; scanza: risparmia; vatte: batte; arraggiuso: rabbioso; s' 'e ttira: le ritira; se schiaffea: si schiaffeggia; mperruso: puntiglioso; ddenocchie: ginocchia; sfucà: sfogarsi]

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C.O.N.I. - F.I.P.S.A.S. - C.M.A.S.

Komaros Sub Ancona - Mole Vanvitelliana ANCONA

Cari Soci,

ecco il programma del corso di ARA I Grado che si terrà da Mercoldì 6 Marzo 2013 con durata 7 settimane. Le lezioni verranno tenute dagli istruttori Andrea Sacchetti, Diego Fiori e Mauro Severini. Obiettivo del corso: Il corso vuole fornire all’allievo le conoscenze teoriche e pratiche di base dell’immersione con Autorespiratore ad Aria (ARA), utilizzo e la gestione delle attrezzature ARA, delle tecniche di base dell’immersione ARA e le norme comportamentali per la sicurezza in immersione e il primo soccorso.

Argomenti che verranno trattati: Presentazione del corso – attrezzatura di base

Cenni di fisica

Attrezzatura ARA

Cenni di Anatomia e Fisiologia

Tecnica di immersione 1 e 2

Emergenze e primo soccorso

Educazione all’ambiente e osservazione biologica

Presentazione Corso: Giovedì 21 Febbraio 2013 ore 19,30 c/o sede sociale Komaros (Ancona) INIZIO corso: Mercoledì 6 Marzo 2013 ore 19,30 c/o sede sociale Komaros (Ancona)

La quota Euro 330,00 (La quota comprende:Kit didattico, iscrizione al Komaros e alla FIPSAS per anno

2013 – Assicurazione – utilizzo delle attrezzature ARA durante il corso, e nel week-end degli esami; n.3

immersioni sottocosta di cui due da terra e una da gommone )

Strutture utilizzate: Pratica - Piscina di Ponterosso (Ancona) il lunedì - Piscina Federico II Jesi – il mercoledì Teoria - Sede sociale Komaros Sub Ancona – il mercoledì

P.S: le informazioni dettagliate del corso verranno date il giorno della presentazione

Per iscrizioni rivolgersi direttamente alla segreteria tel. 071/204558 o [email protected]

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vivi con noi

la tua nuova

avventura blu !!!!

presto usciranno i programmi suB !!!

OcchiO alle

e-mail e alla pagina Facebook

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IIILLL TTTRRRAAAVVVEEESSSTTTIIIMMMEEENNNTTTOOO DDDEEELLLLLLAAA GGGRRRAAANNNCCCEEEOOOLLLAAA di Federico Betti

Al di sotto della superficie del mare, la Riviera

del Conero è caratterizzata da una grande

abbondanza di specie animali, al punto che i

suoi fondali possono essere a ragione

considerati un “hot-spot di biodiversità”, ossia

un’area di estensione esigua in cui è

concentrato un elevato numero di specie.

Foto di Federico Betti

I cosiddetti “granchi decoratori” sono

sicuramente fra i gruppi animali più

rappresentati in zona, sia per numero di specie

che per abbondanza di esemplari; fra essi, il

più noto è certamente la granseola, Maja spp.

Con l’appellativo di “granchi decoratori” si

indicano le specie di crostacei appartenenti alla

superfamiglia Majoidea: si tratta di crostacei di

dimensioni variabili da pochi millimetri ad

alcune decine di centimetri, con corpo di forma

generalmente triangolare e appendici (chele e

zampe) molto lunghe e sottili.

Il carapace e gli arti sono sempre ricoperti di

corti peli uncinati, la cui funzione è

assolutamente peculiare: questi animali sono

infatti in grado di fissare su di essi organismi

diversi prelevati dall’ambiente, come alghe,

idroidi, spugne, briozoi e ascidie, allo scopo di

camuffarsi e sfuggire ai predatori.

Questa tecnica di difesa prende il nome di

“mascheramento”, ed è certamente molto

efficace: in molti sanno quanto sia complesso

scovare una granseola ferma sul fondo!

Ma come accennato, oltre alle granseole,

molto abbondanti nelle acque del Conero, i

fondali della zona sono popolati da diverse

altre specie di granchi decoratori: le più

comuni sono il granchio degli anemoni

Inachus phalangium, che prende il nome dalla

simbiosi che ha sviluppato con gli anemoni di

mare, il granchio ragno Macropodia sp., molto

esile e davvero campione di mascheramento,

e il granchio delle grotte Herbstia condyliata,

timido e avvistabile soprattutto durante le ore

notturne.

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Gli scogli del Conero, essendo fra i pochissimi

fondi duri presenti lungo le coste italiane

dell’Alto e Medio Adriatico, sono

completamente ricoperti di vita, e pertanto

costituiscono l’ambiente ideale per i granchi

decoratori che, una volta mascheratisi,

diventano un tutt’uno con il fondale,

scomparendo alla vista.

Un aspetto interessante è il fatto che gli

organismi prelevati dai granchi rimangono in

vita al di sopra di essi, vi svolgono il loro intero

ciclo vitale, e spesso ospitano a loro volta altri

organismi, trasformando i granchi decoratori

in “condomini” mobili!

Questi strani e curiosi animali sono

sicuramente fra i rappresentanti più tipici e

peculiari della Riviera del Conero, e

costituiscono solo uno dei tanti tesori che il

nostro mare custodisce gelosamente.

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PPPIIICCCCCCHHHIII DDDIII PPPAAABBBLLLOOO di Roberto Bellardinelli Siamo sul versante sud dell’isola d’Elba in

quello che viene definito come il versante più

colorato e ricco di vita dell’intera isola.

Di Fatto siamo proprio su uno dei punti

d’immersione pià ambiti per i subacquei che

arrivano su quest’isola, I Picchi di Pablo rimane

una delle immersioni più affascinanti dei oltre

60 punti d’immersione dell’isola.

L’immersione si svolge zigzagando su una

parete avanti e dietro a profondità diverse .

L’imbarcazione è agganciata ad una boa

galleggiante che funge da pedagno per la

nostra immersione, siamo a circa 100 metri

dall’isola, sotto di noi un grande monolite di

roccia completamente ricoperto di spugne,

margherite di mare, frastagliato da numerosi

anfratti che diventano tane e dimore per una

moltitudine di forme di vita bentoniche che

troveremo durante la nostra immersione.

Si scende ad una profondità massima di 38

metri che raggiungeremo percorrendo la parete

verticalmente del monolite, intorno al 6 minuti

d’immersione, dove incontreremo il più grande

degli anfratti, una piccola grottina g una grossa

musdea sembra fare da sentinella, l’arcata è

meravigliosa praticamente un insieme di colori

entusiasmanti non vorremmo mai andarcene

di li ma siamo già arrivati al 10 minuto

d’immersione e dobbiamo iniziare la risalita.

Risalendo fino a 28 metri in circa un minuto

iniziamo a percorrere parete in senso

contrario tenendo l’angolo di salita

leggermente inclinato verso la superficie,

tanto da raggiungere i 19 metri proprio alla

fine della parete sulla nostra destra un

esplosione di colore ci avvolge nella sua

bellezza mentre buttando lo sguardo verso il

blu un branco di barracuda incuriositi

sembrano volerci accompagnare nella nostra

immersione.

Ma le sorprese non sono ancora finite, a

questo punto facciamo di nuovo inversione di

marcia e mettiamo la parete sulla nostra

destra lasciando l’angolo di risalita costante

percorriamo di nuovo la parete a profondità

minore e ci si accorge che una moltitudine di

piccoli anfratti nascondono al loro interno

minuscole creature che sembrano controllarci,

uno spettacolo meraviglioso, galatee, gamberi

meccanici, aragostine , nudibranchi di vari tipi

insomma tutto questo sembra un dipinto su

tela di un pittore famoso, ma purtroppo il

tempo passa inesorabile e la catena della boa

e ormai prossima e la nostra immersine tende

al termine.

Un ora passata in un ambiente unico,

incontaminato e meraviglioso dove solo chi ha

visto può rendersi conto .

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Un grande

ringraziamento

a tutti i diving center

che hanno condiviso sul

Komaros sub Web

Magazine

“un’immersione

particolare”

La redazione

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IIINNNCCCOOONNNTTTRRRIII IIINNNUUUSSSUUUAAALLLIII AAALLL PPPAAASSSSSSEEETTTTTTOOO

di Daniele Grech

In febbraio, in uno dei miei consueti tuffi in

compagnia del mio amico subacqueo Igor,

abbiamo fatto degli interessanti incontri.

Niente di esagerato, non pensate subito a

squali bianchi, tonni o tartarughe, anche

perché seppur ce ne fossero stati, in molte

delle nostre immersioni sarebbe stato

molto difficile vederli, data la scarsissima

visibilità del periodo invernale.

Come di consueto però, provvisti di tanta

pazienza e un po’ di follia che ci accomuna

da sempre, ci ritroviamo un sabato mattina

al monumento, per “la passeggiata giù al

passetto”. Bombole, asciugamani,

attrezzature in spalla e poi giù per la

scalinata. Il mare è calmo e ancora c’è

poco sole, ma è una bella giornata, siamo

ottimisti. Arrivati in spiaggia all’altezza

delle grotte dopo l’ascensore, ci buttiamo in

acqua e puntiamo verso il largo in cerca di

profondità. La visibilità purtroppo è

pessima e l’acqua come si dice dalle mie

parti “marmata”….

Solito giretto tra i rigoni calcarei, per dare

un occhiata ai popolamenti rocciosi ed

ammirare le colonie dell’esacorallo

Epizoanthus arenaceus.

Decidiamo quindi di esplorare una zona

poco battuta da noi di solito, e dopo aver

ancorato un mulinello di filo su una roccia

per non perderci nella “nebbia”,

decidiamo di buttarci sul sabbione in

cerca di qualcosa di nuovo.

Sulla sabbia infatti, spesso capita di fare

incontri interessanti, specialmente qua in

Adriatico, dove i crostacei sono molto

comuni e spesso risultano facilmente

individuabili sui fondi sabbiosi, tanto che

anche qui si sta diffondendo la passione

per il “muck-dive”.

Improvvisamente infatti ci appare un

granchio dalla struttura piuttosto bizzarra:

estremamente quadrangolare e dotato di

peduncoli oculari molto lunghi. Devo

averlo già visto su qualche libro, ora che

mi ricordo è rinvenuto spesso anche dai

pescatori nelle calate con lo strascico, ma

sembra proprio un granchio tropicale,

simile per alcuni tratti a quelli del genere

Ocypode, che passeggiano sulle spiagge

degli atolli corallini. Il suo nome è

Genoplax rhomboides ed è un granchio

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non così comune da vedere. Solitamente

infatti, scava gallerie nei fondi fangosi e

sabbiosi, da pochi metri fino ad oltre 400

metri di profondità. Appena ci vede, si

mette subito sulla difensiva, ma riesco a

scattagli una foto mentre lui rapidamente,

con un movimento laterale avanti e indietro

si fa letteralmente profondare, lasciando

spuntare dalla sabbia solo i lunghi e

bellissimi occhi. Pochi passi più avanti, una

seppioletta (Sepiola sp.) cattura la nostra

attenzione: non è più grande di una noce,

ma i suoi vivaci colori dovuti alle migliaia di

cromatofori posizionati lungo tutto il corpo,

la trasformano in un gioiello luminescente.

Rimane con noi alcuni minuti, girandoci

intorno e schizzando in alto e in basso.

Giunti ormai a fine immersione, ci

imbattiamo in un piccolo animaletto, ci

sembra un pesce, ma si muove

camminando sulla sabbia. Cos’è? Un piccolo

esemplare di Triglide, probabilmente

Chelidonichtys lucernus, comunemente

chiamata gallinella, che qua in Adriatico ho

sentito chiamare anche testòla.

E’ un piccolo esemplare, lungo solamente

pochi centimetri, ma si fa ammirare per le

bellissime e grandi pinne pettorali di

colore blu vivace, dotate dei primi tre

raggi inferiori liberi, formati da segmenti

mobili per spostarsi sul fondo e con

funzioni sensorie: in pratica come delle

zampette e che permettono all’animale di

passeggiare lentamente sulla sabbia.

Dopo 80 minuti di immersione, anche

questa volta, usciamo dall’acqua battendo

i denti, indicati dalla gente di passaggio

sulla spiaggia e pensando già alla

prossima immersione Igor mi propone

“Bisognerebbe provare a spingerci oltre i

rigoni, che dici?”. Io lo guardo e già so

che nel tuffo successivo ci proveremo.

Devo dire la verità, per un subacqueo

come me, nato e cresciuto nel “comodo”

Tirreno, il mio arrivo subacqueo in

Adriatico è stato piuttosto brutale, ma con

il tempo ci ho fatto l’abitudine e la

passione incontrastata per il mare, che se

è vera alla fine emerge sempre, mi ha

insegnato che per divertirsi davvero,

spesso, non è necessario spingersi chissà

a quale profondità o latitudine. Quindi

buone immersioni a tutti, e perché no:

anche al Passetto !

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BBBAAALLLIII “““ NNNOOONNNSSSOOOLLLOOOSSSUUUBBB”””di Marco Boncompagni Accantonata la diceria che dipinge quest’isola solo come una meta da viaggio di nozze, diciamo che

se cercate una destinazione che offra interessanti incontri subacquei, ma non solo, allora Bali è il

posto che fa per voi.

Una decina di giorni dedicati alle immersioni e una settimana alle bellezze della terra ferma e si

ritorna a casa con una indimenticabile esperienza di viaggio, senza aver speso una fortuna.

Le zone di maggior interesse subacqueo sono nella parte settentrionale ed orientale dell’isola;

personalmente mi sono limitato alle aree di Pemuteran e Tulamben, che generalmente non tradiscono

le aspettative durante tutto l’anno, ma di questo parlerò poi.

Un“tour terrestre” di una settimana, credo sia un buon compromesso per vedere le cose più

interessanti senza correre

troppo. Ciò non di meno se

avete più tempo a

disposizione non c’è

sicuramente da annoiarsi,

mentre non limiterei a

meno di 5 giorni il giro,

perché rischierebbe di

diventare troppo serrato.

Bali è una sorta di enclave

religiosa, un’isola di induisti

all’interno del più popoloso

paese mussulmano.

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.

Questo fatto da solo rappresenta una particolarità interessante, per di più i bellissimi templi Indù

sono spesso animati da affascinanti cerimonie, vissute con uno spirito gioioso e leggero, tale da

consentire al turista di

comprendere più facilmente

certe complesse ritualità

della

religione induista. Sull’isola

tradizioni religiose e

culturali spesso si

intrecciano fino a fondersi,

mostrando una realtà

sociale veramente

particolare.

Da non perdere i paesaggi

degli altipiani, dai dintorni

di Ubud, al vulcano Agung

e dalle risaie a terrazzo di Tegallalang, ai laghi gemelli di Gobleg. Interessanti anche le varie zone

dell’artigianato del legno, della lavorazione dei metalli preziosi e del batik, nonché la folkloristica

danza del Barong.

Buono il rapporto qualità prezzo per alloggio e cibo e rimarchevole

la costante, piacevolissima cordialità e gentilezza. I Balinesi non

perdono occasione per offrire un sorriso.

Credo si possa organizzare il tour anche noleggiando

semplicemente un mezzo, ma le strade, soprattutto nell’interno,

sono abbastanza carenti di indicazioni e la gente per quanto

disponibile, non sempre parla inglese. In considerazione di ciò e

dei costi relativamente contenuti, consiglio di noleggiare

un mini van con autista e

magari anche una guida.

Soprattutto se si viaggia almeno

in due, il gioco vale la candela,

perché consente di sfruttare al

massimo il tempo a disposizione

e di comprendere meglio il reale

spirito di certe usanze e

caratteristiche locali (regola

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banale questa, che però a mio parere vale a maggior ragione quando si incontrano culture molto

diverse dalla propria).

Tornando alla parte di vacanza dedicata espressamente alla subacquea, ho trovato più interessante la

zona di Tulamben, rispetto a quella di Pemuteran.

Comunque a Pemuteran maritano sicuramente di essere segnalate le pareti dell’isola di Menjangan,

mentre Secret bay, spesso raccontata come muck dive di eccellenza, probabilmente a causa di una

pesante alluvione avvenuta alcuni anni fa,

non mi ha entusiasmato particolarmente.

C’è da dire che come muck dive da

Pemuteran si raggiunge agevolmente Puri

Jati e qui la cosa cambia completamente

aspetto.

Il punto di immersione è nel bel mezzo del niente, nel senso

che è un punto (abbastanza insignificante) sulla spiaggia

lungo la strada per Lovina; unico riferimento uno yoga resort

abbastanza famoso lo Zen. Si arriva sulla spiaggia e si

comincia a montare l’attrezzatura dopo averla scaricata dal

van; davanti agli occhi uno scenario anonimo e un’acqua non

limpidissima. Appena ci si immerge però comincia lo show e

allora si capisce perché il posto sia così affollato di pazzi

ricoperti di neoprene che camminano lungo la battigia con la

bombola in spalla e la fotocamera tra le mani.

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L’icona di Tulamben è invece sicuramente

il relitto del Liberty, una affascinante e

rigogliosa esplosione di vita a poca

distanza dalla riva. Un punto di

immersione che è capace di regalare

contemporaneamente un vortice di

carangidi, un barracuda solitario gigante,

pesci foglia, pesci ago fantasma, uno

stupendo giardino di anguille e dulcis in

fundo, gorgonie con cavallucci pigmei (a

poca distanza le une dalle altre ci sono

gorgonie con H. bargibanti ed altre con H.

denise).

Ovunque, nella maggior parte dei casi ci siamo immersi da riva, quindi i calzari con la suola possono

essere utili, anche se a Tulamben esiste una

tradizione assai curiosa, che vede

soprattutto donne all’opera, intente a

trasportare in equilibrio sulla testa le

attrezzature dei sub che vanno e vengono

dal punto di immersione al diving.

In entrambe le località, non mancano le

possibilità di alloggio per tutte le tasche.

Per le immersioni mi sono affidato al Bali

Diving Accademy, assolutamente

impeccabile (presente oltre che a Pemuteran

e a Tulamben anche a Sanur e Lembongan). Anche se parliamo di una struttura di rilevanti

dimensioni, tutto è organizzato a misura di singolo subacqueo e con la massima cura dei vari

interessi e/o necessità (specialmente

fotografiche).

Mettiamola così, sfogliando i libri di vari

autori famosi come Debelius, Allen o

Gossliner, buona parte delle foto sono

scattate a Bali, una ragione ci sarà!

Però attenzione, se cercate acqua con

visibilità di 40 metri, squali e grandi

pelagici in genere, probabilmente Bali

(come del resto buona parte

dell’Indonesia) non fa per voi.

Buone bolle.

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C.O.N.I. - F.I.P.S.A.S. - C.M.A.S.

Komaros Sub Ancona - Mole Vanvitelliana ANCONA

Cari Soci,

ecco il programma del corso di APNEA I Grado che si terrà da Lunedì 7 gennaio 2013, per 10

settimane. Le lezioni verranno tenute dagli istruttori Francesco Fiori, Alessandro Babbini e

collaboratore Lorenzo Cioffi.

Durante il corso vengono approfondite le conoscenze teoriche e pratiche sulla immersione in apnea,

le norme comportamentali specifiche per la sicurezza in mare ed il primo soccorso.

Argomenti che verranno trattati:

Attrezzature di base

Cenni di anatomia

Cenni di Fisica

Fisiologia per apneisti principianti

Emergenze e primo soccorso

Educazione all’ambiente e riconoscimento delle specie

PRESENTAZIONE CORSO: (verranno date tutte le informazioni dettagliate riguardanti il corso)

Giovedì 20 Dicembre 2012 ore 19,30 c/o sede Komaros Sub

INIZIO corso:

Lunedì 7 Gennaio 2013

La quota Euro 240,00

(La quota comprende:Kit didattico, iscrizione al Komaros e alla FIPSAS per anno 2013 – uscite in

mare)

Strutture utilizzate:

Pratica - Piscina di Ponterosso (Ancona) tutti i lunedì

Pratica - Piscina Federico II ( JESI ) tutti i mercoledì

Teoria - Sede sociale Komaros Sub Ancona

Per iscrizioni rivolgersi alla segreteria 071/204558 o [email protected] o

contattare direttamente Fiori Francesco 347.12.13.099 o [email protected]

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III GGGRRRAAANNNCCCHHHIII DDDEEECCCOOORRRAAATTTOOORRRIII di Marco Boncompagni

Si tratta di un modo comune di raggruppare un certo numero di granchi che vivono mimetizzati, grazie alla capacità di “decorare” il loro corpo con alghe ed altri organismi sessili (organismi incapaci di movimento, fissati in permanenza ad un substrato) con i quali condividono l’ambiente dove vivono. Sono presenti un po’ in tutti i mari del mondo. Volendo tradurre con linguaggio scientifico, si tratta della Superfamiglia Majoidea, uno dei raggruppamenti raccolti nell’Infraordine Brachyura, il gruppo in cui vengono classificati tutti i granchi. Parliamo di svariate specie di generi diversi appartenenti a famiglie diverse, ma tutte accumunate dalla capacità di adottare la stessa sorprendente strategia mimetica, quella del mascheramento. Raccogliere altri animali o frammenti di alghe ed appenderseli addosso, sapendo scegliere gli articoli più comuni e frequenti, se ci pensiamo bene, richiede un “ragionamento” considerevole. Farlo poi in maniera paziente e certosina, tanto da rendersi a volte praticamente invisibili, direi che è cosa che deve meritare l’attenzione di ogni subacqueo. Nelle righe che seguono, parleremo dei decoratori di casa nostra, che per la loro consistente e diversificata presenza, rappresentano una delle attrazioni sottomarine del Conero. A mio modesto avviso il posto d’onore spetta alla Pisa (Pisa spp.), un granchio capace di travestimenti a dir poco spettacolari e di rara efficacia. Ammesso che si riesca ad individuarlo (spesso ci si riesce solo grazie alla sua abitudine di arrampicarsi sugli spirografi come si può vedere anche dalla foto che la ritrae sotto) la sfida sta nel comprenderne le forme e capire dove stanno capo e coda.

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Consiglio di cominciare sempre con il cercare gli occhi e quando li avrete trovati, avrete anche la netta sensazione di essere osservati. Molto probabilmente Pisa vi sta osservando da tempo, da molto tempo e da molto prima che voi vi accorgeste della sua presenza, ma sicura della propria abilità di confondersi con l’ambiente, non si muove di un millimetro e questa è una bella fortuna per chi vuole osservarla.

Dal granchio dal naso prominente, passiamo ad un altro frequentatore dei nostri fondali con il vizio del travestimento, la Macropodia (Macropodia spp.). Molto diffuso, ma eccezion fatta per la forma adulta di una specie, così piccino da richiedere comunque di aguzzare la vista. Discretamente paziente nel farsi osservare, a volte assume una forma assai curiosa, grazie all’abitudine di allungare a dismisura il rostro con ramificazioni artificiali (vedi foto sopra). Molto meno paziente è invece un’altro tipico rappresentante del gruppo, la Granseola. Decisamente il più grande tra i decoratori di casa nostra, è abbastanza comune nelle acque del Conero, dove trova un habitat ideale ed è rappresentato con due specie, Maja squinado e Maja crispata, praticamente indistinguibili in immersione, se non per il fatto che come adulto M. squinado raggiunge dimensioni più consistenti. A volte la foresta di alghe ed idrozoi di cui si ricopre è così folta e credibile, da essere capace di ospitare i nudibranchi che si nutrono dei polipi degli idroidi appesi al suo carapace (vedi il caso dell’esemplare di sinistra nella foto di pagina seguente). Questo evidentemente non la rassicura comunque abbasta, perché ama tenere una certa distanza dal sub e cerca di farla rispettare con rapide fughe a zampe levate. Avvicinatevi quindi con molta calma e senza toccare il fondale, questo vi darà un pochino di prezioso tempo di osservazione in più.

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Passiamo ora al Granchio degli anemoni (Inachus phalangium).

Un tipo che ama la sicurezza, infatti si protegge dai predatori tra i pericolosi tentacoli degli anemoni (nella foto a fianco si tiene ben aggrappato all’amico che gli da ospitalità), ciò non di meno non disdegna di camuffarsi, per spostarsi con tranquillità qua e la sul fondale, come si può vedere nella foto riportata nella pagina successiva, dove è ritratto in

atteggiamento minaccioso.

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L’incredibile abilità di questi animaletti nel coprire ogni millimetro del proprio corpo, ritengo sia mostrata abbastanza bene nella foto macro scattata alla sola zona del carapace di un esemplare di Inachus phalangium. Come si può notare sotto, sono decine i piccoli pezzetti di organismi appesi.

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Eccoci arrivati al Granchio delle grotte (Herbstia condyliata). Il nome già tradisce la sua grande passione per il buio, vive appunto in grotte o anfratti non illuminati, dai quali esce di notte, anche se c’è da dire che dalle nostre parti, forse aiutato dalla torbidità delle acque, a volte vince la sua grande timidezza e fa capolino anche durante il giorno ai margini del suo rifugio. Ciò non di meno, l’immersione notturna resta il mezzo migliore per osservarlo con facilità. I caratteri che lo contraddistinguono sono le chele di colore sgargiante, dal rosato fino ai toni dell’arancio e gli occhi rosso vivo. Come si può vedere dalla foto a fianco, se non fosse per gli occhi e le chele che spiccano in mezzo al camuffamento del carapace, sarebbe un tutt’uno con l’ambiente. Anche questo animale è dotato di grande capacità valutativa per l’opera di mascheramento, sapendo scegliere l’abito giusto sia in una situazione grigia (come quella di lato), sia in una assai più colorata come quella del primo piano qui sotto. Dalla stessa foto risultano evidenti la particolare bellezza degli occhi e la solita “pignoleria” nel ricoprire ogni lembo del corpo. Un consiglio per poterlo osservare in tranquillità (che vale per tutti gli animali notturni), utilizzate illuminatori di potenza contenuta, altrimenti il bagliore lo farà scappare ancor prima che lo abbiate illuminato.

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Chiudo la carrellata con il più atipico della compagnia, il Granchio facchino (Dromia personata). A voler essere precisi non si tratterebbe di un granchio decoratore, infatti non è classificato nella Superfamiglia Majoidea, ma in quella Dromioidea. A differenza degli altri non dispone di comodi peletti dove appendere le cose, ma è dotato di due robuste paia di zampe (le ultime) specializzate. Girate sul dorso, riescono a trattenere pesi sopra il carapace, o se preferite sulla schiena e di qui il meritato “appellativo professionale”.

La logica alla fine è la stessa, ovvero coprirsi con qualcosa di cui l’ambiente circostante è ricco cercando anche con l’aiuto dell’immobilità, la massima condizione mimetica possibile. Sopra lo vediamo ritratto in una posa tipica, appeso “a testa in giù”, aggrappato alla parte inferire di un grosso masso ricoperto di mitili, camuffato con un sombrero realizzato con un grosso pezzo di spugna Chondrosia reniformis. Il granchio facchino predilige le spugne per nascondersi, con le robuste chele le stacca in grandi pezzi, avendo cura comunque che la dimensione del pezzo staccato sia sufficiente a coprirlo. Nel taglio dimostra solitamente grande senso delle proporzioni sin dalla più giovane età, quando a tradire la sua presenza spesso è solo la livrea arancio o in qualche caso gialla (come si può vedere dalla foto della pagina successiva) che poi nell’età adulta vira al tipico color fango (assai più adatto a mimetizzarsi sui nostri fondali). Può accadere che in assenza o scarsità di spugne, scelga alghe o ascidie per coprirsi, dimostrando come nel caso degli altri animali descritti, anche una notevole capacità di valutazione.

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Insomma scegliere la stoffa giusta che meglio si intona all’occasione, tagliarla e cucirsela addosso decorandola con gli accessori più consoni, è di sicuro un’abilità formidabile che merita la nostra attenzione. Cerchiamole allora queste fantastiche creature, fermiamoci ad osservarle con attenzione, lasciamoci stupire dai particolari, ma come al solito facciamolo con il giusto rispetto, evitando di toccarle. Per i fotografi, non accechiamole con decine di scatti inutili. Basta uno scatto per catturare l’immagine, poi se il soggetto ci consente i successivi, prima di scattare pensiamo all’inquadratura che vogliamo ottenere e controlliamo il risultato dello scatto prima di replicare con una raffica inutile, che magari contiene sempre lo stesso errore valutativo o tecnico. Buone bolle!

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C.O.N.I. - F.I.P.S.A.S. - C.M.A.S.

Komaros Sub Ancona - Mole Vanvitelliana ANCONA

Cari Soci,

ecco il programma del corso di ARA II Grado che si terrà da Mercoledì 9 gennaio 2013, per 10 settimane. Le lezioni verranno tenute dagli istruttori Francesco Flores, Paolo Bontempi, Carlo Alberto Neri e Marco Boncompagni. Durante il corso vengono approfondite le conoscenze teoriche e pratiche, già acquisite nel corso di I grado d’immersione con Autorespiratore ad Aria (ARA), l’utilizzo e la gestione delle attrezzature ARA completa, programmazione dell’immersione ARA e le norme comportamentali specifiche per la sicurezza in immersione e il primo soccorso. Argomenti che verranno trattati: Principi e Leggi di fisica

Anatomia del corpo umano

Attrezzature e strumenti subacquei

Fisiopatologia dell’immersione con ARA

Programmazione, Tecnica d’immersione

Emergenze e primo soccorso

Educazione all’ambiente e osservazione biologica PRESENTAZIONE CORSO: (verranno date tutte le informazioni dettagliate riguardanti il corso) Mercoledì 19 Dicembre 2012 ore 19,30 c/o sede Komaros Sub INIZIO corso: Mercoledì 9 Gennaio 2013 c/o sede Komaros Sub

La quota Euro 270,00 ( Immersioni escluse )

(La quota comprende:Kit didattico, iscrizione al Komaros e alla FIPSAS per anno 2013– utilizzo delle

attrezzature ARA durante il corso, e nel week-end degli esami)

Strutture utilizzate: Pratica - Piscina di Ponterosso (Ancona) tutti i venerdì Pratica - Piscina Federico II ( JESI ) tutti i mercoledì Teoria - Sede sociale Komaros Sub Ancona

Per iscrizioni rivolgersi alla segreteria 071/204558 o [email protected] o

contattare direttamente Flores Francesco 360.487170 o [email protected]

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Alessandro Babbini, nato il 30 11 1972 ad Ancona, ha cominciato ad andare sott’acqua nel 1997 e nel

1999 ha conseguito il primo brevetto Fipsas.Nel 2001 consegue il Nitrox 1 e 2 con la Padi e nel 2009

il brevetto di istruttore M1 Fipsas.

Ha cominciato a fotografare nel 2003 con una macchina Sea and Sea scafandrata, poi nel 2004 è

arrivata la mitica Nikonos V con flash sb 105 e subito dopo un 20 mm di obiettivo.

Dal 2005 la Nikonos è stata accompagnata in certe immersioni particolari da una piccola Olympus

Camedia digitale scafandrata.

Poi nel 2009 è passato ad una compatta digitale di livello superiore come la Nikon P7000 cool pix

scafandrata Ikelite con Flash esterno, mentre nel 2012 ha cominciato a fotografare con una reflex

Canon Eos 600d con custodia Easy Dive e doppio flash esterno Sea and Sea e Inon.

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Dopo un anno intenso pieno di soddisfazioni, vittorie e proficui allenamenti, mentre la stagione natatoria 2011-12 della Kòmaros Nuoto con la ventesima edizione del “Miglio del Passetto ” volgeva a termine, per dar spazio al meritatissimo riposo estivo, l’08.08.2012 arriva come un fulmine a ciel sereno una difficile e-mail in tutte le caselle postali degli atleti della Kòmaros Nuoto Ancona, sono le dimissioni del Nostro Allenatore, Preparatore Atletico nonché Amico Roberto Pelliccia. …”I motivi, queste le parole scritte dal Mister nella mail, sono fondamentalmente legati alla necessità di staccare da un impegno quotidiano che, pur ricco di soddisfazioni, era comunque diventato, dopo oltre vent’ anni, assai oneroso.” … “naturalmente la squadra master proseguirà il suo impegno. Il gruppo è solido e affiatato, ma certamente sarà necessario dare a Gianni Pinat la massima collaborazione. E’ inutile soffermarsi sul fatto che il rapporto di amicizia che ci lega rimarrà inalterato. Da parte mia continuerò a nuotare quando avrò tempo e certamente ci sarà occasione di rivederci in piscina.

Un brutto colpo per tutti i componenti della squadra che ha subito risposto con messaggi misti a ringraziamento- sconforto - comprensione per la sofferta decisione del Mister di cui vi scrivo le risposte con cui alcuni hanno voluto ringraziare e salutare Roberto per l’ottimo lavoro svolto: “Non ho parole se non… ripensaci!!Ciao”. Maurizio Marinelli “Mi prendo il pregio di scrivere in qualità di “VECCHIO” della Kòmaros in quanto ad anni di attività all’interno di questa gloriosa società ed apprendo con profonda tristezza questa notizia. Non mi permetto di entrare in quella che sono sicuro sia una decisione meditata e al tempo stesso sofferta. Penso che uno come Roberto non potrà essere rimpiazzato da nessuno. …..neanche la sonda Curiosity approdata su Marte può scovare uno come lui! Personalmente valuterò nel tempo se ci saranno i presupposti per continuare questa “avventura” natatoria o se si renderanno necessarie altre strade tipo:

- Cambiare società - Cambiare disciplina (quanto mi piace la pallanuoto e/o l’acqua gym???) - eventuali fusioni (e quindi anche spazi d’acqua) con altre società di Ancona.

Spero che i vertici della società si rendano conto che serve un coordinatore / allenatore / motivatore all’altezza. Chiaramente rimarrà immutata nel tempo stima e simpatia per il grande Mister al quale faccio i miei sinceri ringraziamenti per l’opera fin qui svolta. A presto” Paolo Gioacchini “ Ciao Roby sono molto dispiaciuto x la tua decisione ma naturalmente la rispetto!! Sei stato il mio Mister x tutti questi anni...e sempre lo sarai!!! Ci rivedremo in vasca a nuotare e scherzare come sempre con la speranza che tu un giorno possa cambiare idea e decidere di tornare alla riscossa!! :-) Un grande abbraccio. Il tuo fedele Amico e stilista della squadra ... :-)” Francesco “Tasso” Tassotti

“Mister!La notizia mi rattrista dentro. Sentivo nell'aria che c'era qualcosa che non quadrava, qualcosa di diverso. Speravo solo fosse solo stanchezza o in uno scherzo. Vabbè, capisco la situazione e mi adeguo alla tua decisione,seppur con molto dispiacere. Non trovo le parole giuste speriamo ci ripensi e che cmq verrai quando puoi a fare qualche notata con Noi!!!” Lorenzo “Foto” Burattini

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“Sono l’ultimo arrivato (non al traguardo, vero Tasso?) ma probabilmente mi dispiace più degli altri. Sono andato in piscina per il mal di schiena e quando ho saputo che costava meno fare le gare, ho optato per la scelta economicamente più vantaggiosa non prevedendo che sarebbe iniziato per me un periodo in cui l’impegno nelle cose apparentemente meno importanti (la battaglia con il cronometro) è una buona palestra per fare bene quelle fondamentali come gli impegni professionali o da genitore e Ti aiutano a migliorare la calma e la ponderazione nelle decisioni; il clima delle gare è anche una produttiva fonte di ammirazione e di imitazione verso gli altri. Di questo sono molto grato al (mi auguro non ex) mister che ha avuto per me sempre parole di incoraggiamento per questa nuova disciplina sportiva ed extra sportiva. Scrivo con un po’ di ritardo la risposta perché le reazioni interiori erano identiche a quelle di Paolo (non mi era venuto in mente Curiosity comunque…) ma ero un po’ titubante nell’esprimerle. Sono certo che le motivazioni di Roberto sono totalmente condivisibili (seppur giustamente solo accennate nella mail per ovvia discrezione) ma resta fondamentale ciò che rappresentano le persone in tutti gli ambiti della nostra vita, che continua comunque, ma un pochino più in salita (o controcorrente) di prima… Un caro saluto a tutti.” Andrea Buccolini “Ciao Roberto, E’ grazie a te se sono entrato nel mondo delle gare che poi ho trovato piacevole e stimolante e sapere che continuerò senza la presenza del mister mi addolora, eri un punto fermo per l’unità del gruppo e la tua aria tranquilla e sorridente mi mancherà e non sarà facile sostituirti. Personalmente sono convinto che superati i motivi che ti portano a tale decisione, un domani non molto lontano, ti rivedremo a bordo vasca a dettare quanti 400, 200, e via dicendo fare. Ancora grazie per l’impegno che ci hai messo ed un caloroso arrivederci” Maurizio Tajola Monina “Solo oggi e con tristezza apprendo la notizia delle dimissioni del Ns Mister che tuttavia comprendo. In ogni caso "mai dire mai"!!! Sono sicuro che in un futuro e non troppo lontano riceverò un sms con scritto un qualcosa del genere "ragazzi basta con panettoni e torroni, lunedì p.v si riprende a nuotare, vi aspetto tutti in piscina". Un abbraccio e a presto.” Fabrizio Naspi “Ciao Robi, ci mancherai..... e penso di poter parlare a nome di tutti.

A presto, spero, un bacione .”

Francesca Fidei

P.S.:Non preoccuparti la pastiera te la porterò in ufficio!!!!!

La conclusione migliore di questa lettera non poteva non esser ripescata nelle parole che lo stesso Roberto ha scritto nella sua, “un sentito ringraziamento a tutti per tutti i momenti condivisi e che ciascuno ne porterà dentro a perenne ricordo!”

“..E poi chissà che prima o poi non decida di tornare .Un caro saluto ed un augurio a tutti. Mi raccomando: continuerò a seguire le vostre imprese su Nuotomaster.it e sul web-magazine della società!!

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