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Guida alle elezioni presidenziali 2016 negli Stati Uniti: implicazioni per gli investimenti Chi sono e cosa vogliono i candidati alla Presidenza? Hillary Rodham Clinton è il candidato del Partito Democratico. È stata First Lady del 42° Presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton (1993- 2001). Dopo essere stata senatore per New York (2001-2009), è diventata Segretario di Stato (2009-2013). Programma politico: Innalzare il salario minimo federale a 12 dollari all’ora. Mantenere il regime fiscale attuale, aumentando le imposte per i contribuenti più ricchi. Incentivare le aziende a riportare i posti di lavoro dall’estero verso gli Stati Uniti. Oggi si oppone all’accordo di libero scambio transpacifico (TPP), mentre inizialmente lo aveva sostenuto. Riforma sull’immigrazione: istituzione di un percorso per ottenere la cittadinanza, chiusura dei centri di detenzione degli immigrati gestiti da privati. Conservare Obamacare e applicare rigorosi controlli sull’aumento dei prezzi dei farmaci soggetti a prescrizione. Il magnate e imprenditore Donald J Trump è il candidato del Partito Repubblicano (noto anche come GOP, Grand Old Party). È al timone del consiglio di amministrazione e presidente della Trump Organization che ha ereditato dal padre, Fred Trump. Dal 2004 al 2015 ha presentato una trasmissione popolare in TV, “The Apprentice”. Programma politico: Riforma delle imposte attraverso la semplificazione delle fasce di reddito da sette a tre. Ridurre le aliquote dell’imposta sul reddito e sulle società. Proteggere e tutelare attivamente gli interessi commerciali degli Stati Uniti; contrastare la Cina attraverso l’imposizione di dazi doganali, leggi sulla proprietà intellettuale e la protezione del lavoro. È contrario al TPP. Costruire un muro al confine con il Messico, limitare l’immigrazione ed eliminare il diritto di cittadinanza per i bambini nati da stranieri negli Stati Uniti. Abolire Obamacare e imporre la trasparenza dei prezzi a tutti i fornitori di prodotti e servizi sanitari. Cosa succederà e quando? Gli americani esprimeranno la loro preferenza martedì 8 novembre 2016, ma fino a quel momento i candidati porteranno avanti la campagna elettorale negli Stati chiave, presenzieranno agli eventi, alle raccolte fondi e sui mezzi di comunicazione. I dibattiti ufficiali in televisione sono fissati in queste date: Lunedì 26 settembre – Primo dibattito presidenziale, Hempstead, New York Martedì 4 ottobre – Dibattito dei vice presidenti, Farmville, Virginia Domenica 9 ottobre – Secondo dibattito presidenziale, St Louis, Missouri Mercoledì 19 ottobre – Terzo dibattito presidenziale, Las Vegas, Nevada In concomitanza con l’elezione del Presidente, l’8 novembre saranno eletti anche i membri della Camera dei Rappresentanti, del Senato, ci saranno inoltre molte elezioni statali e locali. Verranno assegnati 34 dei 100 seggi al Senato e saranno eletti i Rappresentanti di tutti i 435 distretti congressuali in 50 Stati. w KNOWLEDGE. SHARED Cosa dobbiamo sapere sulle elezioni presidenziali 2016 negli Stati Uniti? In una serie di domande e risposte, Ryan Boothroyd del team multi-asset di Henderson illustra i temi che caratterizzano la campagna elettorale, le questioni da monitorare attentamente e le asset class che potrebbero risentire maggiormente di una vittoria di Trump o della Clinton. Destinato esclusivamente a investitori professionali

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Guida alle elezioni presidenziali 2016 negli Stati Uniti: implicazioni per gli investimenti

Chi sono e cosa vogliono i candidati alla Presidenza?

Hillary Rodham Clinton è il candidato del Partito Democratico. È stata First Lady del 42° Presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton (1993-2001). Dopo essere stata senatore per New York (2001-2009), è diventata Segretario di Stato (2009-2013).

Programma politico:• Innalzare il salario minimo federale a 12 dollari

all’ora. Mantenere il regime fiscale attuale, aumentando le imposte per i contribuenti più ricchi.

• Incentivare le aziende a riportare i posti di lavoro dall’estero verso gli Stati Uniti. Oggi si oppone all’accordo di libero scambio transpacifico (TPP), mentre inizialmente lo aveva sostenuto.

• Riforma sull’immigrazione: istituzione di un percorso per ottenere la cittadinanza, chiusura dei centri di detenzione degli immigrati gestiti da privati.

• Conservare Obamacare e applicare rigorosi controlli sull’aumento dei prezzi dei farmaci soggetti a prescrizione.

Il magnate e imprenditore Donald J Trump è il candidato del Partito Repubblicano (noto anche come GOP, Grand Old Party). È al timone del consiglio di amministrazione e presidente della

Trump Organization che ha ereditato dal padre, Fred Trump. Dal 2004 al 2015 ha presentato una trasmissione popolare in TV, “The Apprentice”.

Programma politico:• Riforma delle imposte attraverso la

semplificazione delle fasce di reddito da sette a tre. Ridurre le aliquote dell’imposta sul reddito e sulle società.

• Proteggere e tutelare attivamente gli interessi commerciali degli Stati Uniti; contrastare la Cina attraverso l’imposizione di dazi doganali, leggi sulla proprietà intellettuale e la protezione del lavoro. È contrario al TPP.

• Costruire un muro al confine con il Messico, limitare l’immigrazione ed eliminare il diritto di cittadinanza per i bambini nati da stranieri negli Stati Uniti.

• Abolire Obamacare e imporre la trasparenza dei prezzi a tutti i fornitori di prodotti e servizi sanitari.

Cosa succederà e quando?Gli americani esprimeranno la loro preferenza martedì 8 novembre 2016, ma fino a quel momento i candidati porteranno avanti la campagna elettorale negli Stati chiave, presenzieranno agli eventi, alle raccolte fondi e sui mezzi di comunicazione. I dibattiti ufficiali in televisione sono fissati in queste date:

• Lunedì 26 settembre – Primo dibattito presidenziale, Hempstead, New York

• Martedì 4 ottobre – Dibattito dei vice presidenti, Farmville, Virginia

• Domenica 9 ottobre – Secondo dibattito presidenziale, St Louis, Missouri

• Mercoledì 19 ottobre – Terzo dibattito presidenziale, Las Vegas, Nevada

In concomitanza con l’elezione del Presidente, l’8 novembre saranno eletti anche i membri della Camera dei Rappresentanti, del Senato, ci saranno inoltre molte elezioni statali e locali. Verranno assegnati 34 dei 100 seggi al Senato e saranno eletti i Rappresentanti di tutti i 435 distretti congressuali in 50 Stati.

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DCosa dobbiamo sapere sulle elezioni presidenziali 2016 negli Stati Uniti? In una serie di domande e risposte, Ryan Boothroyd del team multi-asset di Henderson illustra i temi che caratterizzano la campagna elettorale, le questioni da monitorare attentamente e le asset class che potrebbero risentire maggiormente di una vittoria di Trump o della Clinton.

Destinato esclusivamente a investitori professionali

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Attuale composizione del Congresso degli Stati UnitiCamera dei Rappresentanti (camera bassa) I seggi vengono assegnati per Stato, in base alla popolazione. Attualmente i Repubblicani hanno una maggioranza di 60 membri. Il potere politico della Camera è più fluido rispetto al Senato dato che tutti i Rappresentanti vengono eletti ogni due anni.

Legenda:

= Democratici = Repubblicani = Indipendenti

Senato (camera alta) I 50 stati hanno diritto a due seggi ciascuno. Il Senato in genere ha tempi più lunghi rispetto alla Camera, infatti un terzo dei candidati viene eletto ogni due anni (il mandato dura sei anni).

Legenda:

= Democratici = Repubblicani = Indipendenti

Il Collegio elettoraleI cittadini statunitensi non eleggono direttamente il Presidente e il Vice presidente ma un gruppo di “grandi elettori” (funzionari eletti su base statale, leader di partito o con stretti legami con un candidato) che si impegnano a votare per determinati candidati. Il numero di elettori qualificati assegnati a ogni Stato equivale al numero dei membri della delegazione congressuale: uno per ogni membro della Camera dei Rappresentanti, più due per ogni senatore. La maggior parte degli Stati adotta un sistema maggioritario che assegna tutti i voti dello Stato al candidato presidenziale vincente, ad eccezione del Maine e del Nebraska che adottano un sistema proporzionale. Il Collegio elettorale è composto attualmente da 538 elettori. È necessario ottenere una maggioranza di 270 voti per eleggere il Presidente e il Vice presidente che prestano giuramento durante una cerimonia inaugurale il 20 gennaio.

Intervista a Ryan Boothroyd, Team Multi-Asset di HendersonD. Come si differenziano le posizioni di politica interna dei due candidati? All’inizio della campagna, la politica della Clinton veniva considerata come la continuazione dell’amministrazione Obama. Ma la popolarità inaspettata del senatore di sinistra Bernie Sanders durante le primarie ha portato all’adozione di una filosofia maggiormente orientata agli aspetti sociali. Hillary Clinton si è impegnata in una serie di politiche del welfare, tra cui l’aumento del salario minimo, e ha scelto la linea dura sulla regolamentazione delle grandi società, come le banche di Wall Street e le grandi aziende farmaceutiche.

Anche Donald Trump si è impegnato ad adottare una politica fiscale più accomodante. La differenza principale è che, mentre i Democratici si sono concentrati sugli aumenti della spesa previdenziale e sociale, Trump punta sui tagli fiscali. Questo fattore potrebbe avere un impatto rilevante sulle aziende locali, considerato il livello relativamente alto delle imposte sulle società negli Stati Uniti rispetto ad altre economie sviluppate. Nello specifico, la sua proposta di uno sconto una tantum sul rimpatrio della liquidità dall’estero (per esempio quella della controllata irlandese di Apple) libererebbe una fonte importante di fondi per le aziende americane. A parte i tagli fiscali e la spesa per infrastrutture, è più difficile prevedere le politiche che potrebbe adottare Trump poiché manca di chiarezza e anche di una base ideologica forte. L’incertezza politica dovrebbe aumentare con entrambi i candidati.

D. Quali altri temi hanno definito finora la campagna elettorale?A parte i contrasti con gli esperti della politica, gli scambi commerciali hanno dominato la campagna elettorale. Sia i sostenitori di Trump che della Clinton hanno espresso il loro scetticismo sugli effetti economici positivi della globalizzazione e degli scambi internazionali sulla vita degli americani. Di conseguenza, molti analisti prevedono un approccio più protezionista da parte degli Stati Uniti in futuro. Alcuni importanti accordi commerciali, come il TPP (Asia) e il Transatlantic Trade and Investment Partnership (Europa) su commercio e investimenti, sono a rischio mentre la retorica contro l’immigrazione di Trump potrebbe avere ripercussioni negative sui lavoratori stranieri e sulla flessibilità del mercato del lavoro negli Stati Uniti.

D. Cosa suggeriscono i sondaggi? I sondaggi danno Hillary Clinton in vantaggio di 1-2% su Donald Trump. Queste indicazioni si traducono in una possibilità di vittoria del 60%, considerando i dati statali e le elezioni precedenti1. Ultimamente sono aumentati gli oppositori della Clinton e il suo vantaggio è inferiore alle medie prima della convention. Questo implica un margine di vittoria di circa 45 voti del Collegio elettorale, circa 80 in meno rispetto a quelli ottenuti da Barack Obama nel 2012. Mentre Trump guadagna terreno, sembra non riesca a superare il tetto del 44% circa dei voti popolari, molto probabilmente per fattori demografici (v. figura).

La media su 10 sondaggi RealClearPolitics

Fonte: RealClearPolitics, a settembre 2016. 1 Fonte: FiveThirtyEight.com, al 19 settembre 2016.

Guida alle elezioni presidenziali 2016 negli Stati Uniti: implicazioni per gli investimenti

100

435

35

38

41

44

47

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TrumpClinton

Giu 16Mar 16Dic 15Set 15Giu 15

45.3%

43.7%

%

246

3

186

54

2

44

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Guida alle elezioni presidenziali 2016 negli Stati Uniti: implicazioni per gli investimenti

D. Quali sono i fattori chiave da monitorare prima delle elezioni?

1. Fattori demografici Le dinamiche demografiche generalmente sono il fattore predittivo più affidabile per determinare le intenzioni di voto. Tuttavia, dato che Trump non è un Repubblicano tipico, in termini demografici i suoi sostenitori sono diversi dal classico elettore repubblicano.

Secondo diversi sondaggi, Trump è popolare tra gli elettori maschi, bianchi e con un grado di istruzione più basso. D’altra parte, le sue dichiarazioni hanno allontanato molte donne e le minoranze etniche. Per esempio, in un recente sondaggio dell’Economist/YouGov (27-29 agosto), solo il 26% delle donne si è espresso a favore di Trump, e solo il 5% degli afroamericani. Se non conquisterà più sostegno da parte di questi segmenti fondamentali della popolazione, è estremamente difficile che Trump diventi Presidente.

2. Gli stati tradizionalmente in bilicoLa campagna del 2016 ha portato divisioni anche in seno a Democratici e Repubblicani. La lealtà di partito si è affievolita e alcuni stati storicamente rossi (Repubblicani) o blu (Democratici) potrebbero cambiare bandiera. Un recente sondaggio del Washington Post indica che il Texas, tradizionalmente repubblicano, rappresenta un potenziale fattore di vulnerabilità per Trump che continua inoltre a ottenere risultati inferiori a quelli di Mitt Romney nel 2012 negli Stati più religiosi come lo Utah.

Nonostante queste frizioni, secondo gli analisti dei sondaggi, i cosiddetti swing state ovvero gli Stati tradizionalmente in bilico come Florida, Ohio e Pennsylvania possono essere decisivi per il risultato elettorale. Anche se in questo momento tutti e tre gli Stati propendono per i Democratici, i sondaggi mostrano comunque un testa a testa. La Florida è uno Stato cruciale poiché ha a disposizione tra il doppio e il triplo dei voti nel collegio elettorale degli altri Stati indecisi.

3. Le elezioni dei candidati al CongressoPoiché i mezzi di informazione si concentrano sulla corsa alla Presidenza, spesso è facile dimenticare che gli elettori a novembre sono chiamati ad eleggere anche i membri del Congresso. È un fattore estremamente importante poiché determina la capacità del Presidente di portare avanti il suo mandato. In questo momento, entrambe le camere del Congresso sono controllate dai Repubblicani. Tale fattore ha ostacolato il Presidente Obama nell’applicazione di alcune leggi importanti.

Secondo i sondaggi, il risultato al Senato è molto incerto mentre è probabile una maggioranza risicata dei Repubblicani alla Camera dei Rappresentanti. A prescindere da chi verrà eletto, è probabile che il Congresso avrà meno potere nel raggiungere alcuni obiettivi politici, tra cui gli stimoli fiscali. Gli investitori probabilmente dovranno rivedere le loro aspettative di una politica più espansiva nell’eventualità di una spaccatura al Congresso.

4.I candidati indipendenti Come candidati presidenziali, Trump e Clinton hanno il più alto tasso di disapprovazione della storia. Gli indecisi sono più numerosi della media, così come i sostenitori dei candidati indipendenti. I sondaggi presentano dati contrastanti, tuttavia sembra chiaro che i candidati indipendenti stanno sottraendo più consensi a Hillary Clinton che a Donald Trump. In alcuni stati il candidato del Partito Libertario Gary Johnson ha un consenso del 25%, mentre gli elettori indecisi a livello nazionale sono intorno al 10%, per cui ci sono ancora molti voti in gioco.

5. Le “incognite note”Ci sono ancora molti ostacoli da superare da oggi a novembre. I dibattiti presidenziali, imprevedibili eventi geopolitici ed eventuali scandali che coinvolgono i candidati potrebbero ancora cambiare il corso delle elezioni.

D. Quali tipologie di investimento risentiranno maggiormente delle elezioni? Storicamente, l’incertezza politica creata dall’elezione di un Presidente non in carica in genere fa indebolire il dollaro americano nel breve periodo. Secondo molti analisti, l’effetto sarà particolarmente pronunciato nell’eventualità di una vittoria di Trump poiché è il candidato che si distanzia maggiormente dallo status quo. Inoltre, le sue dichiarazioni sugli scambi commerciali sono estremiste e il suo programma politico relativamente sconosciuto. Comunque crediamo che gli stimoli fiscali proposti e il potenziale rimpatrio in massa della liquidità aziendale rendano meno chiaro lo scenario generale. Quel che invece è più certo è l’impatto di una vittoria di Trump sul prezzo dell’oro che probabilmente salirà, considerata la sua condizione di “porto sicuro” in momenti di incertezza.

Se il nuovo Presidente riuscirà a far approvare importanti politiche fiscali, le obbligazioni probabilmente ne risentiranno poiché l’aumento degli stimoli spingerà la Federal Reserve verso un rialzo dei tassi. Inoltre, un eventuale aumento del deficit di bilancio negli Stati Uniti potrebbe far salire i premi per il rischio per i titoli governativi. Altrettanto rilevanti saranno gli aspetti distributivi di un’eventuale espansione fiscale. Per esempio, i settori con i salari più bassi, come alberghi e ristoranti, probabilmente risentiranno in misura sproporzionata di un aumento del salario minimo.

Infine, l’approccio normativo del Presidente influirà sui prezzi degli asset. La Clinton si è già impegnata a ridurre il potere di determinazione dei prezzi del settore farmaceutico e difficilmente si dimostrerà tollerante nei confronti delle grandi banche. Questo potrebbe gravare sulle prospettive di utile di entrambi i settori in caso di una vittoria dei Democratici.

In ogni caso, l’impatto di tutti questi fattori dipenderà dal margine della vittoria. Se la vittoria sarà schiacciante e il Congresso unito, il nuovo Presidente avrà molto più potere e l’impatto sul mercato sarà più significativo rispetto a una vittoria per il rotto della cuffia.

Nulla di quanto contenuto nel presente documento va inteso o interpretato come una consulenza. Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante possono diminuire o aumentare, ed è possibile che agli investitori non venga restituita l’intera somma originariamente investita. Commenti aggiornati al 22 settembre 2016.

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