Vulture Magazine, 3 Febbraio 2012

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VULTURE MAGAZINE 1 Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata Sommario 3 Febbraio 2012 Via Anzio Riconfermato Carlo Lucia alla guida della Pro Loco di Lagopesole Melfi Il Vescovo Padre Gianfranco Todisco Invita I Giornalisti Quei nuovi profeti esagerati (nel prezzo) Venosa. Sindaci Di Banzi e Forenza su Vicenda Ospedale di Venosa Rionero. Presentazione del libro Cercando la vita Meridionalismo: Diciotto voci per l’Italia unita Addio a Theo Angelopoulos Ripacandida La Chiesa Di San Donato, Esclusa Dalle “Meraviglie D’italia”. Venosa. Rassegna Cinematografica “Emozioni D’autore” Calcio Seconda Categoria Pallavolo Serie C Maschile Presidente della Basilicata nomina la nuova giunta

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notizie dal cuore della Basilicata

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Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata

Sommario 3 Febbraio 2012 Via Anzio Riconfermato Carlo Lucia alla guida della Pro Loco di Lagopesole Melfi Il Vescovo Padre Gianfranco Todisco Invita I Giornalisti Quei nuovi profeti esagerati (nel prezzo) Venosa. Sindaci Di Banzi e Forenza su Vicenda Ospedale di Venosa Rionero. Presentazione del libro Cercando la vita Meridionalismo: Diciotto voci per l’Italia unita Addio a Theo Angelopoulos Ripacandida La Chiesa Di San Donato, Esclusa Dalle “Meraviglie D’italia”. Venosa. Rassegna Cinematografica “Emozioni D’autore” Calcio Seconda Categoria Pallavolo Serie C Maschile Presidente della Basilicata nomina la nuova giunta

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Riconfermato Carlo Lucia alla guida della Pro Loco di Lagopesole per il

triennio 2012-2014 È Carlo Lucia il Presidente della Pro Loco di Lagopesole che traghetterà l’associazione verso il traguardo dei trent’anni nel 2014. Lo affiancheranno nel suo secondo mandato consecutivo due riconferme: Luciana Pace alla Vicepresidenza e Marcello Romano nella veste di Tesoriere, entrambi con le stesse cariche esercitate nello scorso triennio. Quattro, invece, i nuovi ingressi nel neoeletto Consiglio Direttivo: Fabio D’Andrea che, ritornato nella sua terra di origine dopo aver lavorato per alcuni anni in Emilia Romagna, metterà a disposizione della Pro Loco le sue conoscenze ed il suo interesse per lo sviluppo territoriale; Angela Santamato ed Enzo Possidente, la prima di Lagopesole e il secondo di Possidente, due giovanissimi che legati alla propria Regione hanno deciso di continuare il percorso di studi in terra lucana e di adoperarsi per la promozione locale; Angelica Masi che, vissuta ad Avigliano e sposata e residente a Lagopesole da pochi anni, potrà mettere a servizio del paese in cui vive l’esperienza maturata nel campo lavorativo. “Questo nuovo Direttivo – fa sapere Carlo Lucia – si contraddistingue per la giovane età dei suoi componenti, per l’apertura territoriale e per l’affiancamento dell’esperienza dei veterani, caratteristiche necessarie per costruire un nuovo modello di sviluppo della comunità che, guardando al percorso intrapreso nell’ultimo triennio, sia nel contempo volto ad un nuovo rilancio turistico culturale di Lagopesole e del suo territorio.”

MELFI 31 GENNAIO 2012. DIOCESI DI MELFI-RAPOLLA-

VENOSA. IL VESCOVO PADRE GIANFRANCO TODISCO INVITA I GIORNALISTI A DIRE LA VERITA’

IN RICORDO DI SAN FRANCESCO DI SALES,

PATRONO DEI GIORNALISTI

Melfi. Il 31 gennaio il Vescovo della diocesi di Melfi-Rapolla e Venosa, padre Gianfranco Todisco ha incontrato i giornalisti. Questo incontro doveva tenersi lo scorso 24 gennaio, in ricordo di San Francesco di Sales, "Patrono dei giornalisti", ma il Vescovo era impegnato in Africa per conto della CEI. Dopo la celebrazione della Santa Messa in Cattedrale (celebrata dal Vescovo insieme a don Donato Labriola e don Mauro Gallo), nella sala degli Stemmi il direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi, Tonio Galotta ha riferito: “ringrazio tutti i giornalisti che collaborano e si impegnano con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrando, promuovendo e difendendo la cristiana dottrina. Questo incontro vuole sottolineare due aspetti, l’impegno della Chiesa Diocesana che vuole affrontare tematiche giovanili di scottante attualità, la sfida educativa, a tal proposito il prossimo 13 marzo a Rionero ci sarà un incontro su questo tema, l’altro aspetto riguarda il messaggio del Santo Padre, Benedetto XVI per la giornata mondiale

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delle comunicazioni sociali, prevista il prossimo 20 maggio: “Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione”. Silenzio e parola, due momenti della comunicazione che devono equilibrarsi, succedersi e integrarsi per ottenere un autentico dialogo e una profonda vicinanza tra le persone.

Educarsi alla comunicazione vuol dire imparare ad ascoltare, a contemplare, oltre che a parlare, e questo è particolarmente importante per gli agenti dell’evangelizzazione: silenzio e parola sono entrambi elementi essenziali e integranti dell’agire comunicativo della Chiesa, per un rinnovato annuncio di Cristo nel mondo contemporaneo”. Il Vescovo, padre gianfranco Todisco ha aggiunto: “ il giornalista ha un compito importante, dare notizie che servano a dare una parola buona. I messaggi devono rispecchiare la verità. I mezzi di comunicazione non solo devono informare, ma formare, permettendo ai lettori di cogliere quelle novità che li facciano crescere”. Sono intervenuti alcuni giornalisti, Giuseppe Orlando da Venosa: “ Da sempre la Chiesa ha promosso la comunicazione, un esempio è rappresentato dal messaggio: “Andate ed annunciate la buona novella”. Unire l’azione alla comunicazione. Non è sufficiente dare informazioni, ma bisogna far acquisire la consapevolezza e la motivazione di quanto si comunica”. Clemente Carlucci, componente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha

aggiunto: “siamo cronisti che il più delle volte non facciamo valutazioni ad ampio raggio. I giornalisti hanno delle colpe deontologiche precise, non a caso sono stati sanzionati direttori di testate importanti”. Raffaella Bisceglia, componente regionale dell’Ordine dei Giornalisti, ha riferito: “molte volte i giornalisti sono poco sinceri e leali”.

Don Ciro Guerra, Cancelliere della Diocesi e direttore del Museo Diocesano ha fatto visitare questo museo, inaugurato lo scorso mese di luglio alla presenza del Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza Episcopale Italiana. La serata si è conclusa con una foto di gruppo. Lorenzo Zolfo

Le foto riprendono un momento dell’incontro col Vescovo, i giornalisti presenti ed il museo diocesano ed una foto di gruppo.

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Quei nuovi profeti esagerati (nel prezzo)

Esagerato. Troppi sprechi.

Lo ripetiamo da anni, ma in questi tempi magrissimi sembrano oltremodo una offesa gratuita, quella si, verso i contribuenti onesti, verso i sudditi di quella dittatura soffice con il sorriso a trentadue denti. All’imminente festival della canzone di Sanremo si sono accordati: al guru Celentano 750 mila euro e spazio libero per dire ciò che vuole; non tanto per cantare (magari lo facesse, è l’unica cosa che sa fare bene) quanto per i suoi monologhi da santone che lo spettatore attende con ansia come se dovessero cambiare le sorti del mondo. Per dire: no-alla-guerra, puliamo-l’ambiente, i-politici-rubano e via proseguendo con inesauribili luoghi comuni. E’ un grande artista Celentano, è indiscutibile, uno dei grandi vecchi che hanno inciso (non solo sui dischi) la storia del costume e non solo da mezzo secolo in qua. Come le canta lui (le canzoni) non le canta nessuno. Ma 750 mila euro sono troppo, aggiunti poi ai 250 mila per Benigni di qualche settimana fa, ai due milioni a stagione per Fazio, ai tremila a sera per tre minuti di esternazioni per Ferrara, al milione e mezzo a stagione per Vespa, e cifre tonde per l’onnipresente Conti, alle Clerici e Carlucci. E poi sprechi indefiniti per programmi impudenti come le “Isole” di idioti, dove li chiamano naufraghi, senza rispetto per chi è naufragato davvero in questi giorni. Basta, non se ne può più. Altro che furbetti del quartierino o scilipotismi dell’ultima ora. Sembra che

questi ultimi replicanti del potere abbiano solo la nomea, ma poi, nei fatti concreti che grondano euro, quelli li facciano altri, e con la visibilità e il consenso dell’audience. Il profeta Celentano lo sappia, gode della sua immunità da artista, di quelli che la crisi è solo una parola. Ma profeta (recita l’etimo) è chi è avanti (pro) e dice cose illuminanti, non le ovvietà mascherate di sentenze. Costano troppo questi epigoni del nulla in nome dell’intrattenimento. Armando Lostaglio ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

SINDACI DI BANZI VERTONE E

FORENZA, MASTRANDREA: STRUMENTALE VICENDA OSPEDALE DI VENOSA

Venosa. Sulla vicenda dell’ospedale di Venosa si registrano le posizioni dei sindaci di Banzi e di Forenza, Nicola Vertone e Francesco Mastrandrea. In un comunicato stampa inviato anche a nome del sindaco di Forenza, Vertone fa sapere di non aver aderito “né ufficialmente né informalmente alle manifestazioni contro la chiusura dell’ospedale di Venosa essendo consapevole che si stava semplicemente strumentalizzando una vicenda a fini non proprio nobili sotto il profilo politico ed istituzionale”. “Più volte – si legge nel comunicato stampa - ho chiesto al Sindaco di Venosa, per il tramite del suo vice, di organizzare un incontro istituzionale (tra Sindaci) per

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approfondire gli argomenti legati non solo alla chiusura dell’ospedale ma alla medicina territoriale nell’ambito dell’Alto Bradano sulla quale certamente abbiamo qualcosa da dire e da ridire. L’incontro in parola è stato convocato e si è regolarmente tenuto a Venosa in data 26 gennaio 2012 alla presenza del Sindaco di quella città, del sottoscritto, dei Sindaci di Forenza e di Maschito. In quell’incontro abbiamo condiviso le proposte fatte al Direttore Generale e che attengono a tutt’altro e non alla riapertura dell’ospedale, cosa praticamente impossibile. Abbiamo avanzato e condiviso la proposta di convocare il Direttore Generale – si legge ancora - per un incontro con i sindaci dell’area per focalizzare gli interventi da porre in essere in ogni singolo comune per una sanità più efficiente ed efficace sul territorio anche per non vanificare gli investimenti Pois. Abbiamo quindi deciso di presentarci a Potenza esplicitando chiaramente la considerazione che né il sottoscritto, né il sindaco di Forenza condividevano le manifestazioni populistiche (nessuno di noi ha sottoscritto la petizione), offensive e strumentali (seppur legittime) poste in essere in quella città per rivendicare l’abrogazione dell’art. 20 atteso che, tutti sanno che è cosa praticamente impossibile. Siamo stati a Potenza in conferenza stampa per rivendicare e lo abbiamo fatto senza essere stati citati dagli organi di informazione la costruzione di un ospedale unico di eccellenza in c.da Boreano; l’utilizzo delle risorse rivenienti dalla chiusura dell’ospedale per la medicina sul territorio; l’apertura dei punti salute nei comuni ove non ci sono; il 118 medicalizzato sul territorio, oltre ovviamente alle richieste già fatte al dott. Marra. Questo è quanto pensano i Sindaci di Forenza e di Banzi. le polemiche politiche e la ricerca affannosa di visibilità la lasciamo ad altri che nulla hanno a che vedere con le istituzioni”. Lorenzo Zolfo

Cercando la vita

In occasione della 34^ Giornata nazionale per la vita della Conferenza Episcopale Italiana dedicata a “Giovani aperti alla vita” Presentazione del libro Cercando la vita di Dino Rosa

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Saluti Antonio Placido | Sindaco di Rionero in Vulture Introduzione Luigi Sasso | Vice Presidente Settore Giovani | Azione Cattolica Diocesi di Melfi Presentazione del filmato “L’uomo che nacque due volte” Interventi Don Sandro Cerone | Parroco SS.Sacramento di Rionero |

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Responsabile Pastorale Giovanile Diocesi di Melfi Dr.ssa Flavia Libutti | Psicologa Colloquio con l’autore Dr.ssa Nicoletta Altomonte | Giornalista Prof. Mario Santoro | Critico letterario Intervista Dino Rosa Conclusioni Maria Pinto | Presidente Consiglio Comunale di Rionero in Vulture E’ previsto l’intervento del Vescovo di Melfi S.E. Gianfranco Todisco :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Meridionalismo:

Diciotto voci per l’Italia unita

Può sembrare anacronistico e superato il dibattito sul meridionalismo, in un tempo che tende a “globalizzare” eventi e scelte politiche. Eppure vale sempre la pena ampliare e consolidare la conoscenza intorno alle ragioni che determinarono le tesi storiche di personalità come Fortunato, Nitti, Salvemini. E’ uscito di recente, nella Collana della Svimez - che l’editore “Il Mulino” pubblica da oltre vent’anni – una antologia dal titolo “Diciotto voci per l’Italia unita” che raccoglie “scritti di personalità che – scrive il curatore Sergio Zoppi – nell’arco di un secolo o poco più, hanno dedicato attenzione al Mezzogiorno, pur non essendo meridionali”.

Si tratta, infatti, di autorevoli figure di giuristi, sociologi, scrittori che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito a testimoniare i valori del meridionalismo, specie nel passaggio cruciale da quello classico ad un nuovo meridionalismo, sorto alla fine della seconda guerra mondiale, quando l’Italia faceva i conti con la ricostruzione materiale e civile. I diciotto autori sono: Antonio Mordini, Edmondo De Amicis, Leopoldo Franchetti, Giuseppina Le Maire, Luigi Einaudi, Giuseppe Donati, Piero Gobetti, Giuseppe Cenzato, Rodolfo Morandi, Ezio Vanoni, Adriano Olivetti, Massimo Severo Giannini, Giulio Pastore, Pasquale Saraceno, Mario Romani, Giorgio Ceriani Sebregondi, Carlo Emilio Gadda e Danilo Dolci. A partire dunque dall’Unità d’Italia, gli autori interpretano la vita pubblica e privata mediante un’attenta e vivace analisi dei processi culturali e sociali che sono il fondamento di un Mezzogiorno moderno. E’ di certo la tesi della industrializzazione uno spunto ineludibile della raccolta: la tesi del Saraceno evidenzia infatti che l’industrializzazione del Mezzogiorno è condizione necessaria anche se non sufficiente perché la questione meridionale sia portata a soluzione. Sembrerebbero tesi superate, viste le recentissime vicende (Fiat e non solo). Eppure è solo uno dei cardini del nuovo meridionalismo che la politica nazionale ha messo in sordina da diversi decenni. Un Sud insomma le cui potenzialità avrebbero (o dovrebbero ancora) concorrere ad una evoluzione complessiva del Paese. L’intento della raccolta di Zoppi sarà proprio quello di auspicare che le attese e le attuali questioni meridionali siano comunque al centro di riflessioni meramente politiche, per un più vigoroso impegno civile verso una nazione solidalmente unita. Armando Lostaglio

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Addio a Theo Angelopoulos

E' morto sul set., investito da un motociclista (un ex poliziotto). Così è morto Theo Angelopoulos, uno degli ultimi grandi del cinema di un tempo. Aveva 76 anni. Era al Pireo e stava girando l'ultimo suo film, quello sulla crisi economica della Grecia. Voleva fare un film dal di dentro, usando le tematiche che gli erano più famigliari, impiegando la macchina da presa per descrivere da vicino gli stati d'animo e le emozioni, quasi sempre forti, dei protagonisti delle sue storie, molte delle quali scritte assieme all'amico Tonino Guerra, con il quale aveva stabilito un sodalizio cinematografico, inferiore solo a quello che lo stesso Guerra aveva con Fellini. La Grecia, adesso, è ancora più povera e non avrà più gli occhi del suo vecchio e saggio Theo, forse l'ultimo grande regista di una generazione che ha sfornato registi, (De, Sica, Fellini, Visconti, Carnè, Bunuel, Dreyer, ecc) considerati fra i più importanti della storia del cinema europeo. Morto mentre lavorava, così com'era morto G. Maria Volontè, uno degli attori da lui preferiti assieme a Mastroianni e Antonutti. Instancabile nel lavoro, amava raccontare le storie a modo suo, con quei ritmi lenti, propri di un contastorie di altri tempi. Chi non ricorda l'inizio di un suo capolavoro" La sorgente del fiume", (2004) dove un gruppo di sfollati, valigie in mano, procedeva passo dopo passo fino ai limiti di un'improbabile frontiera? Aveva una

sensibilità particolare nel descrivere la Grecia, lontanissimo dagli stereotipi turistico - commerciale propri di certa cinematografia contemporanea. Dai suo film emergeva la scorza dura di un popolo, dove la sofferenza ha ancora un valore simbolico, così come il coraggio e l'orgoglio sono l'altra faccia della stessa medaglia. Stava girando "Altro mare" con Tony Servillo . "Sarà un film sul destino degli uomini, sui loro sogni" aveva detto in un'intervista poco tempo prima. Massimo Rosin Cinecircolo Cinit L. Visconti - Venezia ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: RIPACANDIDA 31 GENNAIO 2012.

LA CHIESA DI SAN DONATO, GEMELLATA CON ASSISI

ESCLUSA DALLE “MERAVIGLIE D’ITALIA”. PROTESTA IL

PRESIDENTE DELLA PRO-LOCO, GERARDO CRIPEZZI

Ripacandida. Nei giorni scorsi 14 Comuni della Basilicata hanno ottenuto un prestigioso riconoscimento dal Forum

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Nazionale dei Giovani, il bollino “Meraviglie D’Italia”. Attribuito per l’importanza artistica, culturale, monumentale e storica del paese. Rimasta esclusa da questo riconoscimento Ripacandida che dal 2004 è gemellata con la Basilica Superiore di Assisi grazie agli splendidi affreschi cinquecenteschi della chiesa di San Donato.Interprete di questa esclusione, il presidente della pro-loco di Ripacandida, Gerardo Cripezzi, artefice di questo gemellaggio con Assisi: “non riesco a capire l’esclusione di Ripacandida tra le Meraviglie D’Italia. Dopo il gemellaggio con Assisi, nel dicembre del 2010 è stato attribuito il riconoscimento Unesco alla Chiesa di San Donato, gemellata con la Basilica di San Francesco in Assisi, con la seguente motivazione: “Monumento messaggero di una cultura di pace”. Questa chiesa esaltata da Maria Luisa Stringa, presidente federazione italiana Centri e Club Unesco e membro del Consiglio Esecutivo mondiale Unesco.E’ dal 2004 che la chiesa di San Donato di Ripacandida è gemellata con Assisi, grazie al ricco ciclo degli affreschi che ricoprono per intero la chiesa in una complessa e vivace megalografia di carattere sacro, così per i tipi delle figure e delle scene come per la colorazione, nella quale, oltre ad episodi biblici, è rappresentata e largamente narrata la diversa sorte dell’anima dopo la morte. Pochi mesi fa, per due giorni (3 e 4 novembre 2011), in questa splendida chiesa si è svolta una ricerca scientifica congiunta tra l’Università “la Sapienza” di Roma e l’Istituto Nazionale di Astrofisica. Una ricerca che tende a mettere in luce i contenuti astronomici evidenti in alcuni affreschi, quelli raffiguranti la storia della Genesi, in special modo l’affresco che rappresenta una eclissi di luna. “Se questa ipotesi fosse vera sarebbe l’unico caso al mondo” ha riferito il dott. Ing.Vito Francesco Polcaro, dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Roma, presente a Ripacandida con l’equipe di studiosi. E’ stato proprio

l’ingegnere Polcaro a promuovere questa ricerca scientifica, in quanto ha visitato la chiesa di Ripacandida alcuni anni fa, mentre era invitato ad un convegno scientifico su Federico II a Lagopesole. La ripresa Rai 1 della messa in diretta, il 16 ottobre scorso ha sicuramente portato alla ribalta nazionale questa chiesa, rimasta, inspegabilmente esclusa dal titolo: “Meraviglia D’Italia”. Lorenzo Zolfo La foto ritrae la chiesa di san Donato con i suoi splendidi affreschi del ‘500. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

RASSEGNA CINEMATOGRAFICA

“EMOZIONI D’AUTORE” Cinema d'autore a VENOSA, presso il LOVAGLIO. Quattro film ben assortiti, capolavori assoluti come il film di KAURISMAKI "Miracolo a Le Havre" (programmato per il 16 e 17 febbraio), e il condidato all'Oscar THE ARTIST (di Hazanavicius, quel film francese che fa intenerire e fa invidia agli stessi cineasti americani per il coraggio di fare un film muto ed in bianco e nero.E' programmato per il giorno 9 e 10 febbraio. Infine il film in memoria della Shoa LA CHIAVE DI SARA (il 23 3 24 febbraio). Ma ad aprire la breve rassegna del cinema Lovaglio è il film di Venier con Fabio Volo IL GIORNO IN PIU', che un po' sfigura fra questi gioielli autentici del cinema internazionale. Armando Lostaglio

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CINEMA TEATRO LOVAGLIO - VENOSA

RASSEGNA CINEMATOGRAFICA “EMOZIONI D’AUTORE”

da giovedì 2 febbraio a venerdì 24 febbraio 2012

Associando l’attività creativa del

regista al talento dello sceneggiatore, radunando le conoscenze dello storico e la fantasia del romanziere, mescolando la virtuosità del musicista con l’imprevedibile estrosità del fotografo, combinando l’ecletticità dello scenografo con la genialità del coreografo, armonizzando la bravura del doppiatore con la poliedricità dell’attore, aggiungendo fascino, seduzione, suggestione, illusione, immaginazione, sorpresa…. ecco la magia indiscutibile del CINEMA.

Il cinema che ci regala sempre nuove emozioni.

EMOZIONI D’AUTORE ! Lidia

RECENSIONI IL GIORNO IN PIU’ “Il giorno in più” è tratto dall’omonimo romanzo scritto da Fabio Volo, letto da milioni di persone e tradotto in diciotto lingue, nonché primo suo libro a diventare un film. E nel film è proprio lui ad interpretare Giacomo, un uomo di successo sia sul lavoro, sia con le donne, ma con una tale paura di amare da non essere mai riuscito a creare alcun legame sentimentale duraturo. A rivoluzionargli la vita ci penserà l’amore, quello vero. Quello che ha il volto e la femminilità di Isabella Ragonese che nel film interpreta Michela, una ragazza che Giacomo incontra tutte le mattine sullo stesso tram e con la quale inizia un timido gioco di sguardi. Un’attrazione istintiva, ossessiva a cui è impossibile rinunciare, anche quando ci si mettono migliaia di chilometri di distanza per porre fine ad una storia mai iniziata. Michela si trasferisce a New York per lavoro e la forzata deviazione di un viaggio professionale di Giacomo lo porterà nella Grande Mela. Lì i due si incontrano, sempre impauriti dalla verità di piacersi, ma lui dovrà partire con un giorno di anticipo a causa di un imprevisto….. Il regista Massimo Venier ha realizzato una commedia romantica tipicamente americana, ricca di spunti comici ma anche di riflessioni sul rivoluzionario potere spiazzante dell’amore conferendo alla pellicola un ritmo brioso e un discreto dinamismo. “Ieri è storia, domani un mistero ma oggi per me è un dono che si chiama presente”. In questa frase di Fabio Volo è racchiuso anche il senso del libro/film dove nulla è scontato. THE ARTIST

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Nell’era della tecnologia avanzata, dell’alta definizione, della tridimensionalità, sedersi in sala per vedere “The Artist” è come tuffarsi in un’epoca che non c’è più, tempestata di ricordi in bianco e nero, senza voci, con cartelli scritti al posto dei dialoghi. Operazione nostalgia? Niente di più lontano dalla realtà, perché il regista Michel Hazanavicius con questo film ha il merito di raccontarci il passato con un tocco di contemporaneità, regalandoci una carrellata di personaggi dal sapore moderno, sintonizzando il ritmo del cinema che fu con la velocità dello spettatore di oggi. Nella Hollywood del 1927 George Valentin (Jean Dujardin), star del cinema muto, è l’idolo delle platee. Ma l’avvento del sonoro spingerà nell’oblio l’attore incapace di adeguarsi alla nuova epoca. Peppy Miller (Bérénice Bejo) si trova, invece, nel suo momento migliore: si sta preparando a diventare, da semplice comparsa, una vera diva. Fra i due nascerà un amore, ostacolato però dalle difficoltà che la fama e l’orgoglio porteranno nelle loro vite. Superati i primi minuti necessari a risintonizzarsi sulle frequenze del cinema delle origini a rapire l’interesse dello spettatore sono soprattutto gli attori che comunicano in modo chiarissimo utilizzando solo la mimica facciale. Emerge una cura dei dettagli minuziosa per sopperire all’assenza del parlato. In quest'epoca in cui siamo sommersi dal rumore, un film del genere può farci recuperare la nostra dimenticata capacità di comprenderci e capirci senza bisogno di parole. Un film d’altri tempi ma per nulla anacronistico, con una colonna sonora nostalgica che ci ricorda che più degli effetti speciali possono lasciare il segno storie appassionanti e personaggi capaci di emozionare. Jean Dujardin si è aggiudicato la Palma d’Oro per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes 2011. “The Artist” è candidato ai

Golden Globe come miglior film, migliore attore e migliore regista. MIRACOLO A LE HAVRE Uno sguardo diverso ed un approccio favolistico hanno illuminato l’ultimo Festival di Cannes dove “Miracolo a Le Havre” è stato presentato con un picco di applausi e lacrime tra gli spettatori. Più che un film, una favola. Aki Kaurismäki continua a puntare i riflettori sugli emarginati della società, da sempre protagonisti nelle sue pellicole, lasciando al cinema il compito di stravolgere la realtà e quindi alla speranza di prendere il posto della disperazione. E’ a Le Havre, tra case di periferia, vecchi bar, e container che affollano il porto, che Marcel Marx, un tempo scrittore e ora lustrascarpe che vive con la moglie Arletty e la cagnolina Laika. Il caso lo mette contemporaneamente di fronte a due novità di segno opposto: la scoperta che la moglie è malata gravemente e l'incontro con Idrissa, un ragazzino immigrato dall'Africa, approdato in Francia in un container e sfuggito alla polizia. Con l'aiuto dei vicini di casa Marcel si prodiga, tra mille difficoltà, per aiutare il giovane a passare la Manica e raggiungere la madre in Inghilterra. Ci riuscirà ? L’immigrazione clandestina dai paesi più poveri dell’Africa è diventata una delle tragedie più significative di questo decennio, basta vedere un telegiornale in un giorno a caso. Ma c’è chi, nel tentare di aiutare questi infelici, ne fa una ragione di vita e di impegno sociale nonostante i problemi personali. È tutto qui il miracoloso nodo di poesia e disincanto, ottimismo e amarezza di cui è fatto Miracolo a Le Havre Un film agrodolce che segna il graditissimo ritorno di un autore che ha diretto un’opera che trascende

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l’amarezza dell’esistenza per coltivare la speranza. LA CHIAVE DI SARA Sono molti i film che hanno raccontato l’Olocausto e il dramma della deportazione. Il regista francese Gilles Paquet-Brenner, ispirato dallo splendido romanzo di Tatiana De Rosnay, porta in scena un fatto scioccante di cui pochi sono a conoscenza: nel luglio del 1942, migliaia di ebrei furono prelevati dalla polizia francese e portati nel Velodromo d’Inverno parigino, tenuti lì per giorni in condizioni disumane e infine smistati in diversi campi situati nel nord della Francia. Inizia così “La chiave di Sara”: due bambini giocano spensierati sotto le coperte nella loro stanza quando la Storia irrompe prepotentemente in casa distruggendo per sempre la loro infanzia. La protagonista di questo tragico evento è la piccola Sara: quando la polizia arriva a casa sua, nasconde il fratellino Michel in un armadio promettendogli che tornerà a prenderlo. Lei e i genitori vengono portati al Velodromo e successivamente separati. Ma la piccola è caparbia e tornare a Parigi a liberare il fratellino è l’unica cosa che la tiene in vita…. ….XXI secolo: Julia Jarmond (Kristin Scott Thomas) è una giornalista ed è in procinto di scrivere un lungo articolo sui fatti dell’estate 1942. Da quel momento Julia inizierà a scoprire che ci sono alcuni aspetti della sua vita che la legano al destino di Sara. Il film si snoda attraverso queste vite che corrono parallele tra passato e presente. Una storia di coraggio e amore, un film che ricostruisce un drammatico fatto storico sconosciuto, soprattutto alle nuove generazioni, ed una profonda e indiscutibile verità: “Siamo tutti il prodotto della nostra storia”. Un film emozionante e intenso.. Una pagina nera della storia francese, per la

quale, nel 1992, l’allora Presidente Jacques Chirac, si scusò con un lungo discorso. “La chiave di Sara” è di una bellezza straziante: toccante e dolorosamente vivo. Alla regia stilisticamente curata e alla splendida fotografia, unisce un intreccio coinvolgente, che commuove ed emoziona. Di certo non un’opera distensiva ma un racconto per riflettere e per non dimenticare. :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: CALCIO SECONDA CATEGORIA. IL BARILE VINCE E SI MANTIENE IN SECONDA POSIZIONE AD UN

PUNTO DALLA CAPOLISTA MELFI

ASD BARILE 2 MONTEMILONE 1 ASD BARILE: Saracino, Corritore, Giordano, D’Adamo, Grimolizzi, Filidoro. Talia, Strozza, D'Urso, Barbaro Ro., Lomaestro All: Belluscio. MONTEMILONE Di Biase, Morgante, D'Amelio, Chirico, Falcone, Tagliente, Terrana M., Terrana V.,Fornelli, Balice, Santomauro. All.Domizio. ARBITRO: D'Aluisa di Venosa MARCATORI: 25' Santomauro(m), 41' Strozza(b), 60‘ Volonnino(b) Barile. Al “Donato Cefola” il Barile affronta l'ultima in classifica in formazione rimaneggiata schierando tre esordienti il

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portiere Saracino (buona la prova sicuro negli interventi in cui è stato chiamato,Corridore (95) ottima la prova del juniores come buona anche l'altra esibizione dell'altro juniores lo maestro (96) che non hanno fatto rimpiangere i titolari. Gia dai primi minuti il Barile mette alle corte il Montemilone e solo la bravura di Di Biase il risultato non si sblocca, le varie conclusioni di Talia, D'Urso, Barbaro, Lomaestro vengono respinte dal portiere ospite e dove non è arrivato lui ci ha pensato la traversa su un tiro ad incrociare di Strozza. Nell'unico attacco il Montemilone va in vantaggio su un calcio di punizione di Balice che trova solo in area Santomauro e con un tocco magico infila la porta. Subito il gol, il Barile continua l'attacco anche se è in dieci per una immeritata espulsione e trova il meritato pareggio con una combinazione tra D'Urso e Strozza che tutto solo davanti a Di Biase, lo sorprende.Il primo tempo finisce in parità, nel secondo tempo il Barile entra in campo deciso per fare suo l'intero bottino e continua ad attaccare e coglie il frutto al 60' con Volonnino.Il Barile in vantaggio, non corre rischi fino alla fine e continua a mantenere un punto di distacco dallo Sport Melfi di mister Battilana.Buono l'arbitraggio del sig. D'Aluisa anche lui un giovane esordiente che ben presto sentiremo ben parlare. Da elogiare l'ottima prova dei giovani esordienti del Barile:Saracino, Corritore e Lomaestro. Lorenzo Zolfo

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VENOSA 28 GENNAIO 2012. PALLAVOLO SERIE C MASCHILE.

LA MASTURZO PALLAVOLO CEDE TRE SET ALL’AMATORI

POTENZA MASTURZO PALLAVOLO VENOSA 0 (14-23-14) AMATORI POTENZA 3 (25-25-25)

ASTURZO VENOSA: Sinisi M. Gilio A. Caglia R. Caglia S. Ferrenti A. M. Zotta, Di Gilio P. Sinis E. Masturzo G. Masturzo V.Ditommaso N. All: Minutiello R. AMATORI POTENZA: Dandrea D. Orlando, Consoli, Falcone, Villano, Popolizio, Chieco, Bochicchio, D’Andrea, Delle donne, Pirozzi, Labella. All: Miglionico. Arbitri: Dolce V.di Potenza e De Biase A. di Maschito.

Venosa. Nella palestra “Battaglini” ennesima sconfitta della Masturzo Pallavolo contro un forte Amatori Potenza che in Chieco, autore di interventi prodogiosi e battute micidiali, ha avuto il suo migliore giocatore. Il Venosa deve ancora migliorare nei fondamentali. Il primo set, inizio euqilibrato, dopo il 4 pari, sbaglia Venosa sia in ricezione che in attacco ed il potenza si porta sul 9-4. Anche E.Sinisi sbaglia nelle schiacciate, seguito da M.Sinisi nella ricezione, 20-6 Potenza, che si rivela forte nei pallonetti. Anche Di Gilio si impapina e Potenza vince per 25-14. Nel secondo set, inizio

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sempre equilibrato, sul 5 pari, poi le disattenzioni di E.Sinisi (bravo, ma non ancora al top) e G.Masturzo portano il Potenza sul 9-5.Reagisce il Venosa, incitato dai tanti tifosi del Liceo Classico, e R.Caglia porta il punteggio sul 14 pari. A muro il duo M.Sinisi e R.Caglia non funziona ed il Potenza si riporta in vbantaggio 20-15. Ma per la prima volta i giocatori ospiti sbagliano in ricezione ed attacco ed il Venosa con Gilio si porta in parità 21-21. Ferrenti vincente nella schiacciata 23 pari. Ma un R.Caglia, che ingenuamente tocca la rete e Villano, pallonetto vincente, danno al Potenza un altro set, anche se sudato. Nel terzo set,in evidenza i pallonetti vincenti del Potenza e le battute vincenti col salto di Chieco 14-7 Potenza. Mister Minutiello chiama il time-out. Alla ripresa del gioco il Potenza macina gioco e spettacolo,19-10. A questo punto lo sponsor Masturzo dalla tribuna incita i giocatori che hanno una timida reazione 13-21. Ma Popolizio schiacciata vincente e V. Masturzo errore in ricezione portano il risultato sul 25-14 a favore degli ospiti. Lorenzo Zolfo

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Presidente della Basilicata nomina la nuova Giunta

A circa due anni dall’elezione della primavera del 2010, il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo (Pd) ha nominato in serata la nuova giunta regionale di centrosinistra, la seconda della consiliatura, con quattro assessori confermati e due nuovi ingressi. I quattro assessori confermati sono il vicepresidente Agatino Mancusi (Udc) che passa dall’Ambiente alle Infrastrutture; Attilio Martorano (esterno) confermato alla Sanità; Rosa Mastrosimone (Idv) dalla Formazione all’Agricoltura; Vilma Mazzocco (Api) dall’Agricoltura all’Ambiente. I due nuovi ingressi sono invece due consiglieri del Pd, Vincenzo Viti (ex capogruppo, da oggi assessore alla Formazione) e Marcello Pittella (nuovo assessore alle Attività produttive). Dal «De Filippo-bis» escono quindi Erminio Restaino (ex assessore alle Attività produttive, che torna a fare il consigliere del Pd) e Rosa Gentile (esterna, ex assessore alle Infrastrutture). «Il lavoro della Giunta riparte senza essersi mai interrotto - ha detto, attraverso l’ufficio stampa, De Filippo – e mettendo a disposizione della comunità due nuovi nomi di elevatissima caratura

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che si avvicendano con due esponenti di altrettanto valore a cui va il mio sincero ringraziamento e apprezzamento per il lavoro svolto. La staffetta a cui abbiamo dato vita – ha aggiunto il governatore lucano – non risponde ad altra esigenza che a un ricambio di esperienze nello spirito di una coalizione coesa verso la quale è immutato il senso di appartenenza di ciascuno indipendentemente dal ruolo svolto. E per l’aver testimoniato questo sono particolarmente grato a Rosa Gentile ed Erminio Restaino con cui sono certo – ha concluso De Filippo - non mancheranno in futuro occasioni di lavorare ancora insieme nell’interesse della Basilicata». (la gazzetta del Mezzogiorno) ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

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