Vulture Magazine, 6 febbraio 2012

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VULTURE MAGAZINE 1 Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata Sommario 6 Febbraio 2012 Via Anzio SiderurgikaTv - Vasco Day Rionero - Chiusura Delle Scuole Rionero Innevata Gli Attentati A Mussolini Del 1926 E Le Reazioni In Basilicata Shoah, Ricordarla Per Non Dimenticare Dicesi Melfi. Incontro con gli Amministratori Locali Scalfaro A Venosa Nella Pax Oraziana Lavello. Per La Neve Chiuse Le Scuole Primarie E Medie Situazione Neve Vulture-Melfese Assemblea Delle Conferenze Episcopali Regionali Dell’africa Occidentale

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notizie dal cuore della Basilicata

Transcript of Vulture Magazine, 6 febbraio 2012

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Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata

Sommario 6 Febbraio 2012 Via Anzio SiderurgikaTv - Vasco Day Rionero - Chiusura Delle Scuole Rionero Innevata Gli Attentati A Mussolini Del 1926 E Le Reazioni In Basilicata Shoah, Ricordarla Per Non Dimenticare Dicesi Melfi. Incontro con gli Amministratori Locali Scalfaro A Venosa Nella Pax Oraziana Lavello. Per La Neve Chiuse Le Scuole Primarie E Medie Situazione Neve Vulture-Melfese Assemblea Delle Conferenze Episcopali Regionali Dell’africa Occidentale

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VASCO DAY LA RETE FESTEGGIA IL 60°

COMPLEANNO DELL’ICONA DEL ROCK ITALIANO

Una lunga maratona con documenti e interviste videotratte dall’archivio più prezioso sulla carriera del cantante. Un tributo dei fanse del web.

Martedì 7 febbraio Vivere o niente. Non solo l’ultimo album del rocker italiano campione di vendite nel 2011, ma anche il manifesto di una vita condotta senza mezze misure. Trent’anni di carriera che lo hanno consacrato icona del pop-rock italiano. Nell’anno più difficile per il cantante, che ha annunciato il suo ritiro dalle scene, la Rete decide di omaggiarlo festeggiando in diretta “a rete unificata” il suo 60° compleanno. Una lunga maratonaweb, condotta dall’amico Red Ronnie, che prenderà il via martedì 7 febbraio alle ore 12 per concludersi a mezzanotte. L’evento, promosso da Altratv.tv e Streamit in collaborazione con Roxy Bar Tv,sarà trasmesso in diretta “a rete unificata”su Roxy Bar tv, su Altratv.tv, Siderurgikatv.com e su centinaia di micro web tv, blog, videoblog e media locali digitali del network. Una lunga maratona con documenti e intervistetratte dall’archivio privato che Red Ronnie ha raccolto seguendo Blasco dal 1983 in tutta la sua carriera. Interviste, concerti dal vivo, momenti privati. Documenti per lo più inediti che saranno trasmessi esclusivamente durante la diretta “a rete unificata”, senza replica. Uno speciale con ospiti in studio, aperto al contributo del pubblico che potrà inviare i propri auguri collegandosi via skype all’account RoxyBarTv, scegliere il video migliore di Vasco attraverso la pagina facebook del Vasco Day e di Roxy Bar di Red Ronnie e la pagina twitter di Roxy Bar tv o twittare attraverso l’hashtag #vascoday.

Associazione Vibrazioni Lucane

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CCAAUUSSAA NNEEVVEE CCHHIIUUSSUURRAA DDEELLLLEE SSCCUUOOLLEE DDII OOGGNNII OORRDDIINNEE EE GGRRAADDOO PPEERR LLAA GGIIOORRNNAATTAA DDII MMAARRTTEEDDÌÌ 77 FFEEBBBBRRAAIIOO 22001122..

ORDINANZA N° 18

I L S I N D A C O

Premesso che l’eccezionale nevicata in atto dalle prime ore della mattina del 06 febbraio, sta determinando una situazione di grave difficoltà per la transitabilità delle strade del territorio comunale;

Rilevato che le condizioni della viabilità conseguenti alle predette eccezionali precipitazioni nevose non garantiscono la regolarità e la sicurezza di accesso, sia pedonale sia veicolare, alle sedi scolastiche;

Viste le previsioni meteo che localizzano anche per le prossime giornate abbondanti precipitazioni nevose con accentuati cali della temperatura che favoriscono il formarsi di ghiaccio sulle arterie stradali nonostante le stesse siano state oggetto di interventi di pulitura con mezzi meccanici e spargimento di sale;

Ritenuto pertanto necessario disporre, al fine di salvaguardare la pubblica incolumità, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale per il giorno 7 febbraio 2012;

Visti gli articoli 50 e 54 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 – Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali;

Visto il vigente Statuto Comunale;

O R D I N A

1. la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale per il giorno 7 febbraio 2012;

2. la trasmissione della presente ordinanza, per quanto di rispettiva competenza, al Prefetto, al Comando Carabinieri di Rionero in Vulture, al Comando di Polizia Municipale di Rionero in Vulture, al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Potenza, ai Dirigenti Scolastici;

3. la più ampia diffusione della presente ordinanza attraverso i mezzi ritenuti più idonei, tra i quali il sito del Comune di Rionero in Vulture (http://www.comune.rioneroinvulture.it).

Dalla Residenza Municipale, lì 6 febbraio 2012

IL SINDACO

dott. Antonio PLACIDO

Scuole chiuse a Potenza, Satriano, Ruvo del Monte, Rionero, Albano,

Anzi, Atella , Avigliano, Castelgrande, Savoia, Pietragalla, Pietrapertosa, Baraggiano, Melfi, Tolve, Castelmazzano, Epscopia, Latronico, San Fele, Viggianello,

Tricarico, Sasso di Castaldo e Oppido. Le scuole saranno chiuse

per oggi e domani. Il fenomeno nevoso dovrebbe intensificarsi nelle

prossime ore.

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Rionero Innevata

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Fatti storici poco conosciuti con risvolti che hanno interessato anche le nostre zone

GLI ATTENTATI A MUSSOLINI DEL 1926 E LE REAZIONI IN

BASILICATA

A Melfi Attilio Di Napoli si rifiuta di alzarsi al suono della marcia reale

L’11 settembre del 1926 Gino Lucetti, un marmista ventiseienne, nativo della Garfignana ed emigrato per ragioni politiche in Francia, di fede anarchica, scaglia contro l’autovettura sulla quale viaggia Mussolini una bomba. L’ordigno, dopo aver urtato contro la parte superiore dello sportello di destra, cade a terra esplodendo e ferendo ben otto persone. Anche a Potenza, come in tutta la regione, si tengono pubbliche manifestazioni per il fallito attentato. Durante una di queste tenute a Melfi, nel locale teatro, accade un fatto singolare: mentre venivano suonate la marcia reale e la canzone “Giovinezza” l’ex deputato Attilio Di Napoli ed il genero Mauro Salvatore si rifiutano di alzarsi, provocando la reazione dei fascisti presenti e riuscendo a stento a mettersi in salvo, protetti da agenti di Polizia. Singolare la spiegazione data dal Di Napoli al funzionario di Polizia intervenuto per proteggerlo: l’ex deputato sostiene di non conoscere alcuna disposizione normativa che imponga di alzarsi al suono della marcia reale. Salvo questo

episodio le “dimostrazioni di giubilo”, promosse dalle organizzazioni fasciste, non incontrano nessun ostacolo e la popolazione partecipa ordinata alle numerose celebrazioni religiose di ringraziamento per lo scampato pericolo di Mussolini, “ senza incidenti di sorta”, come dichiara, ad esempio, il rapporto dei reali carabinieri di Melfi al Prefetto del 3 dicembre: “ La sera del giorno 11 corrente mese nei Comuni dipendente giurisdizione ad opera dirigenti sezioni Fasciste vennero promosse manifestazioni di giubilo per lo scampato pericolo di S.E. il Primo Ministro.Non si verificarono incidenti di sorta”. Anche il precedente attentato al Duce per opera dell’anziana donna irlandese Violet Gibson, anch’esso fallito, del 7 aprile aveva trovato in Basilicata uguali “dimostrazioni di giubilo” e cerimonie religiose di ringraziamento. Il 18 aprile, ad esempio, nella Chiesa Madre di Avigliano si era tenuto un solenne “Te Deum” e l’Arciprete aveva reso grazie alla Divina Provvidenza per avere salvato il Capo del Governo, rievocandone anche “ le sue benemerenze”. Il 30 ottobre nuovo tentativo di uccidere Mussolini a Bologna da parte di Anteo Zamboni, un ragazzo di 16 anni figlio, di un tipografo noto per le sue idee anarchiche, che viene linciato dai fascisti.Anche questa volta il Capo del Governo esce illeso dal colpo di rivoltella esploso contro di lui mentre l’automobile, dirigendosi verso la stazione ferroviaria, aveva rallentato all’angolo di Piazza Nettuno e Via Indipendenza.Anche in Basilicata, in ossequio alle direttive romane, si tengono manifestazioni di gioia.Il Segretario Federale, Francesco D’Alessio, dispone che i segretari politici dei fasci locali solennizzino con adunate fasciste lo scampato pericolo ed ottengano anche che in ogni paese sia celebrato, con la maggiore solennità possibile, un ”Te Deum”di ringraziamento, a “cui è dovere fascista intervenire”.Gli edifici pubblici principali vengono illuminati e la bandiera viene esposta ”fino a nuovo ordine”, come impartito ai

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Prefetti, la sera del 31 ottobre, da parte del segretario Capo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e, successivamente, dal Ministro Federzoni.Lo stesso Ministro si era anche preoccupato di mettere in allarme le Prefetture per comunicare qualsiasi notizia degna di essere segnalata in relazione all’attentato.Anche questa volta la Basilicata risponde in conformità alle direttive delle Autorità Fasciste.Tutti i Comuni, in un modo o nell’altro, manifestano la propria felicità per lo scampato pericolo del Duce.A Melfi si tiene una “imponentissima unanime dimostrazione” ed il popolo acclama al”Duce Magnifico”.Anche a Rionero viene segnalato un “imponente corteo”, mentre a Barile la popolazione manifesta il suo giubilo “con serena composta dimostrazione e solenne cerimonia religiosa”.Un solenne “Te Deum” viene intonato nella Cattedrale di Rapolla dove “corteo numerosissimo disciplinato percorre il paese”. Non mancano neanche veri e propri festeggiamenti musicali come a Tolve dove le strade cittadine vengono attraversate dal complesso bandistico e la gente acclama Mussolini con canti ed inni fascisti.Lo stesso accade a Ripacandida dove si segnalano “oltre 1000 cittadini partecipanti religiosa imponente dimostrazione” insieme alla banda musicale e all’intero consiglio comunale.Indubbiamente le autorità fasciste, come dire, “calcarono un po’ la mano” nel descrivere la partecipazione popolare ma essa vi fu certamente ed il Duce non poté non essere soddisfatto anche delle notizie che gli giungevano dalla regione. L’8 novembre, infatti, Federzoni invia al Prefetto di Potenza il seguente telegramma: ” S.E. Capo del Governo ha molto gradito sentimenti devozione manifestati Vs personale dipendente popolazione cotesta Provincia occasione esecrando attentato e incarica porgere a tutti ringraziamenti vivissimi” Michele Strazza

SHOAH, RICORDARLA PER NON DIMENTICARE

Anche a Filiano, San Fele e a Rionero celebrata la “Giornata della Memoria”

"Voi che vivete sicuri/Nelle vostre tiepide case/Voi che trovate tornando a sera/Il cibo caldo e visi amici: /Considerate se questo è un uomo/Che lavora nel fango/Che non conosce pace/Che lotta per mezzo pane/Che muore per un sì o per un no./Considerate se questa è una donna/Senza capelli e senza nome/Senza più forza di ricordare/Vuoti gli occhi e freddo il grembo/Come una rana d'inverno./Meditate che questo è stato: /Vi comando queste parole/Scolpitele nel vostro cuore/Stando in casa andando per via, /Coricandovi alzandovi; /Ripetetele ai vostri figli./O vi si sfaccia la casa, /La malattia vi impedisca, /I vostri nati torcano il viso da voi.”. Primo Levi, "Se questo è un uomo". Martedì 25 Gennaio, la Pro-Loco di Filiano ha organizzato un incontro con gli studenti della Scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo di Filiano e due prigionieri di guerra sopravvissuti dei campi di concentramento: Michele Liberatore e Antonio Di Lucchio, originari di Rionero in Vuture. Presenti all’iniziativa, “Testimoni della Memoria”: Giuseppe Nella – Sindaco di Filiano, Maria Pinto – Presidente Giunta Comunale di Rionero, Tania Lacriola – Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo Filiano, Nicola Martinelli - Presidente della Pro-Loco di Filiano, Vito Sabia – Responsabile Biblioteca Comunale di

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Filiano, Giuseppe Grieco – Presidente Sezione Reduci e Combattenti Rionero. Nicola Martinelli ha ribadito l’importanza di questa iniziativa perché il ricordo sia sempre vivo. Per Giuseppe Nella le lezioni del passato sono occasione di riflessione sulle contraddizioni e sulle speranze del nostro tempo. Tania Lacriola, promotrice di quest’incontro con i deportati e internati nel lager tedeschi, ha sostenuto che questi incontri devono essere momenti comuni di narrazione dei fatti e riflessione, in modo particolare nelle scuole. Vito Sabia dopo aver letto un estratto di un “Apologo” della tradizione ebraica, si è interrogato: “Basterà la memoria storica? Come usare la memoria?”. Maria Pinto, dopo aver presentato brevemente il lavoro del Comune di Rionero, di recupero delle testimonianze attraverso la pubblicazione “I Quaderni della Memoria”, ha raccontato della strage nazifascista a Rionero in V. Un saluto è giunto anche Giuseppe Grieco, quale reduce e combattente su più fronti durante la Seconda Guerra Mondiale. Toccanti le testimonianze di Antonio Di Lucchio e Michele Liberatore; i ragazzi ammutoliti dalle loro testimonianze hanno ascoltato alcuni episodi tragici per poi rivolgere delle domande. Venerdì 27 Gennaio le scuole dell’Istituto Comprensivo di San Fele hanno organizzato una bellissima manifestazione che ha visto la partecipazione dei genitori e di tutta la cittadinanza di San Fele. Nell’atrio della Scuola i ragazzi si sono esibiti in canti, poesie, letture per non dimenticare il genocidio di milioni di ebrei. Il tentativo di annientamento degli ebrei d’Europa perpetrato dal nazismo e dai suoi alleati, nel segno di una ideologia criminale che si abbatté anche contro altre categorie, teorizzando la supremazia di uomini su altri uomini e portando l’Europa e il mondo ad una immane catastrofe, è una parte della nostra storia collettiva che scuote le coscienze,

spingendo le persone a chiedersi come possa essere potuto accadere. In conclusione la Dirigente dell’Istituto Comprensivo di San Fele, Lucia Cefola, ha ringraziato per l’ottimo lavoro le insegnanti e i ragazzi. Inoltre Lucia Cefola ha colto l’occasione per salutare e ringraziare l’Amministrazione Comunale, per l’aiuto e il sostegno che offre alla Scuola, i Parroci di San Fele, il Comando dei Carabinieri e i Vigili Urbani. Presenti alla manifestazione, ed intervenuti per alcune riflessioni sulla “Giornata della Memoria”, Adriano Fasanella - vicesindaco, Padre Alberto Secchione - Rettore Santuario Santa Maria di Pierno, don Francesco Consiglio – Parroco di San Fele, e il Maresciallo del Comando Carabinieri. Nella stessa giornata del 27 Gennaio a Rionero in Vulture i bambini della Scuola Primaria hanno incontrato Antonio Di Lucchio e Michele Liberatore con gli altri componenti della sezione Combattenti e Reduci e il Presidente Giuseppe Grieco. A termine di questi eventi celebrativi della “Giornata della Memoria”, Sabato 28 Gennaio a Rionero in V. presso il Campus si è svolto l’incontro: “Raccontare per non Dimenticare”, organizzato dall’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia –sezione Rionero), dal Comune di Rionero in Vulture, dall’Istituto Istruzione Superiore “Carlo Levi”, dall’Istituto Istruzione Superiore “Giustino Fortunato”. Alla Manifestazione sono intervenuti: Antonio Placido – Sindaco di Rionero in Vulture, Giuseppina Cervellino – Dirigente Scolastico I.I.S. “Giustino Fortunato”, Antonio Pallottino – Curatore del libro “I Sopravvissuti”, Giuseppe Grieco – Presidente Sezione Combattenti e Reduci, Antonio Di Lucchio e Michele Liberatore – deportati lager tedeschi. Ha coordinato i lavori Armando Urbino – Presidente ANPI Rionero. Presenti tutti i ragazzi delle Scuole Superiori e cittadini di Rionero. Giuseppina Cervellino ha voluto ribadire l’importanza delle tante storie di

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sofferenza che riaffiorano dalle testimonianza e dai ricordi dei reduci dei campi di concentramento. Testimonianze che vengono raccolte nel libro “I Sopravvissuti”. Una pubblicazione interessante perché è arricchita da un contenuto multimediale dove si può ascoltare dalla viva voce dei protagonisti i ricordi di quegli anni terribili. Inoltre Giuseppina Cervellino si chiede: “Perchè il genocidio? Perché continuano i massacri, le persecuzioni razziali e religiose”. Poi un monito ai giovani: “Attenti ai rigurgiti del passato che non sono ancora spenti”. Antonio Pallottino, curatore del libro “I Sopravvissuti”, ha raccontato in sintesi le vicende storiche che s’intrecciano nelle testimonianze di Liberatore, Di Lucchio e Chieppa. Inoltre Pallottino ritiene che le notizie e le storie che ci sono giunte, sono ancora poche; perché gran parte delle storie, dei documenti e delle testimonianze sono andate perse con il genocidio sistematico dei nazisti, e la distruzione che la guerra ha portato. Dopo la proiezione del film-documetario “Testimonianze dei prigionieri nei campi di concentramento tedeschi” Dvd (curato dall’Associazione Vibrazioni Lucane) allegato al libro “I Sopravvissuti”, è seguito l’intervento di Antonio Placido con l invito specialmente ai più giovani, di leggere il libro per non perdere la memoria. “L’importanza del ricordo per fronteggiare le contraddizioni delle scelte politiche di ieri e di oggi, contro i movimenti xenofobi che si risvegliano e contro le tentazioni nazionaliste che riaffiorano in tempi di crisi”. Continua Placido: “L’elaborazione di queste testimonianze e della “memoria” può far nascere la speranza di un’Europa di Pace, Solidarietà, Giustizia e Uguaglianza”. In chiusura anche i ragazzi delle Scuole Superiori di Rionero hanno posto delle domande a Michele Liberatore e Antonio Di Lucchio. Nella serata, presso il Teatro “La Piccola” a cura dell’Associazione cultura “Arcadia”

con la collaborazione della locale Pro Loco e il sostegno del Comune di Rionero, si è tenuto l’interessante spettacolo “I Sopravvissuti – giovani e adulti insieme, perché la memoria sappia guardare al futuro” ”, con testi di Andrea Gerardi, tratti dalle testimonianze dei deportati rioneresi e regia di Cristian Strazza. Tutte le storie sono state accompagnate dalla narrazione di Sabino Salvatore e intervallate dalle musiche di icone di quegli anni: dal Trio Lescano a Edith Piaf, a Madrilene Dietrich, interpretate da Maria Virna Grieco, Sara Paolino e Emiliana D’Andrea. Ottime le interpretazioni di Andrea Lapenna, Cristian Strazza e Sergio Greco nei panni rispettivamente dei deportati nel lager nazisti Michele Liberatore, Antonio Di Lucchio e Angelo Chieppa.

Pino Di Lucchio :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa

Incontro con gli Amministratori

Locali

Agli Amministratori Locali, Ai Dirigenti e Responsabili di Attività Culturali, Economiche e Sociali. Carissimi, come è consuetudine, in occasione della festa del nostro santo patrono S. Alessandro, il Vescovo incontra gli Amministratori Locali per uno scambio di idee sui principali temi che riguardano la nostra comunità diocesana.

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L’incontro avrà luogo giovedì 9 febbraio alle ore 17.30 nel Salone degli Stemmi del Palazzo Vescovile di Melfi. Il delicato momento che il Paese sta vivendo non riguarda solo l’aspetto economico, ma investe anche i principi ed i valori che sono alla base della convivenza umana, i soli capaci di promuovere lo sviluppo integrale della persona, e di costruire autentici rapporti di pace e di giustizia tra i popoli. Compito non facile, ma neppure impossibile, che richiede il coinvolgimento non solo dei genitori e degli insegnanti, ma anche dei politici, degli imprenditori e di tutti coloro che, come la Chiesa, hanno a cuore il bene comune, per il cui raggiungimento tutti devono impegnarsi a condividere risorse economiche e intellettuali, morali e spirituali, imparando ad affrontare insieme, in un contesto di reciprocità, i problemi e le sfide del Paese. Pertanto, Vi invito a questo importante appuntamento di riflessione comune sulla responsabilità che tutti abbiamo di dare il nostro contributo alla costruzione di una comunità aperta e solidale, attenta non solo ai propri bisogni, ma anche a quelli degli altri, per dare al nostro mondo un volto più umano e fraterno. L’invito è rivolto anche ai Vostri collaboratori. Al termine dell’incontro siete tutti invitati a visitare il Museo Diocesano, da pochi mesi riaperto al pubblico, dopo i lavori di restauro. In attesa di incontrarvi, vi saluto cordialmente, e vi auguro ogni bene nel Signore Gesù. P. Gianfranco Todisco

SCALFARO A VENOSA NELLA PAX ORAZIANA

Visita del Presidente della Repubblica a conclusione del Bimillenario Graziano

Bimillenario in pompa magna a venosa: Con il presidente della repubblica Oscar Luigi Scalfaro, che ha concluso il ciclo delle manifestazioni in onore di Quinto Orazio Flacco. Il 16 novembre scorso è stata indubbiamente una giornata memorabile per venosa e per la Lucania. La città oraziana ha accolto il capo dello0 Stato con il tripudio di folla entusiasta che ha fatto ala al passaggio dell’auto presidenziale acclamando ed agitando bandierine tricolori in segno di affetto e dio omaggio. Si è trattato di una visita breve, del tutto privata ma densa di significato quella che il presidente Scalfaro ha dedicato alla città lucana che ha dato i natali al “vate della Roma augustea”. Il capo dello Stato, accompagnato dal ministro per gli Affari esteri, Emili0o Colombo, e dal ministro per i beni culturali e ambientali, Alberto Ronchey, in rappresentanza del governo, ha fatto subito tappa nel palazzo Calvino, sede del municipio, dove ha incontrat0o i parlamentari lucani, i consiglieri regionali, gli amministratori locali e i sindaci del circondario, Qui ha ricevuto il saluto di benvenuto dell’on. Emilio Colombo e del presidente del Consiglio regionale, Antonio Potenza. Colombo ha evidenziato l’attaccamento del popolo

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lucano ai valori della democrazia e della repubblica. Il presidente Potenza, dal canto suo, non ha mancato di rappresentare al capo dello Stato9 in non pochi problemi della regione, come quelli legati alla ricostruzione. Ma la solennità è rimbalzata nella splendida Cattedrale di S. Andrea e S, Felice, ove il presidnete Scalfaro, accolto dal vescovo diocesano Cozza, ha assistito con intensa commozione all’intonazione da parte della Corale “Gesualdo da Venosa” (composta di ben 42 elementi tutti veraci venosini, diretti dal M° Pino Lioy del “Carmen saeculare”. Il sindaco di Venosa, Bruno Tamburriello, ha illustrato le fasi più importanti della storia millenaria della Città di cui restano significative testimonianze in località Notarchirico: Tamburriello ha poi donato al capo dello Stato la medaglia celebrativa di Orazio e l’“Opera Omnia” del poeta latino. Il rettore dell’Università della Basilicata, Cosimo Damiano Fonseca. ha rivolto, a nome della comunità accademica, il deferente saluto al presidente Scalfaro esaltando il ruolo esistenziale dell’Ateneo lucano nella crescita culturale della regione. “Nel ricordare Orazio – ha detto il presidente della Giunta regionale, Antonio Boccia, nel porgere il saluto a nome di tutti i lucani – noi ritroviamo tratti delle connotazioni proprie della nostra e riscopriamo parti importanti delle nostre radici. La lucanità – ha aggiunto Boccia – come valore, come cultura, come forza di un popolo produttivo che, da anni, lotta per uscire con dignità dalla condizione di assistenza – dipendenza, afferma la linea dello sviluppo autopropulsivo, difende strenuamente il proprio ambiente dagli attacchi provenienti da più parti, non ultima la malavita organizzata che opera tutto intorno ai nostri confini, vuole aprirsi verso l’esterno non come nel passato0, attraverso massicce ondate emigratorie, ma entrando nel mercato con l’esportazione di beni e servizi di qualità che, nei diversi settori, è in grado di offrire.”. Il ministro Ronchey, nel suo conciso intervento, ha ricordato l’opera

del poeta Auden “Gli Orazioni: Quando l’autorità non si degna di scendere nei sotterranei dei musei, là sono gli orazioni, custodi attivi della nostra cultura”. E’ seguita la dotta lezione del prof. Robert Schilling, dell’Università di Strasburgo ed accademico della Sorbona Parigi sul tema “Orazio e la religione romana”. In particolare ha messo in evidenza come “la poesia lirica offriva ad Orazio, quasi come complemento al messaggio di Vigilio, il poeta di Mantova, l’occasione propizia per rivolgersi direttamente e senza sotterfugi ai suoi destinatari”. Al termine della cerimonia ufficiale il presidente Scalfaro, derogando, nella generale simpatia dell’audience, al rigore del protocollo, ha voluto esternare la sua sentita riflessione sull’eccezionale avvenimento del Bimillenario Oraziano affermando, fra l’altro, che il messaggio più in sintonia con l’esigenza dell’uomo contemporaneo consiste in “un pensiero solo: che ognuno di noi possa adempiere il proprio dovere al servizio della comunità e lo possa fare con generosità e con amore, senza calcolo”. Successivamente il capo dello Stato si è diretto a visitare, sia pure fugacemente, la mostra archeologica “Da Leikania a Lucania” allestita in tre sale del restaurato castello “Pirro Del Balzo”, accompagnato dal sovrintendente Angelo Bottini e da Antonio Capano, direttore del Museo Archeologico. A conclusione della visita venosina il presidente Scalfaro ha ammirato lo stupendo Parco Archeologico e l’Incompiuta Trinità, ove è stato ambientato il film, made in Lucania, “Quinto Orazio “, scritto da Pasquale Tucciariello con la regia del giovane regista toscano, Giuseppe Ferlito. Nell’ottocentesco anniversario del fondatore, San Giovanni De Matha, l’Istituto dei Padri Trinitari, diretto da Padre Angelo Cipolline, con i suoi ospiti handicappati, amorevolmente assistiti, ha voluto festeggiare in un sobrio incontro il presidente della Repubblica a cui è stato

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donato un artistico piatto in ceramica realizzato da ragazzi ospitati nell’Istituto. Michele Traficante Articolo pubblicato il 22 novembre 1992 sul settimanale “CITTA’ domani” in occasione della visita a Venosa del presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, a conclusione delle celebrazioni del Bimillenario graziano. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

LAVELLO. 3 FEBBRAIO 2012. PER LA NEVE CHIUSE LE

SCUOLE PRIMARIE E MEDIE. LE SUPERIORI, CHE STANNO IN

PERIFERIA, NO. PROTESTANO GLI STUDENTI ED IL

PERSONALE DELLE SCUOLE SUPERIORI

Lavello. Il provvedimento di chiusura delle scuole firmato dal Sindaco di Lavello Antonio Annale nella mattinata del 3 febbraio ha suscitato qualche polemica. Il primo cittadino lavellese, visto l’accentuarsi delle precipitazioni nevose sul Comune Dauno verificatesi tra le ore 7 e le ore 10 del 3 febbraio, ha pensato bene di disporre la chiusura delle scuole con ordinanza, ma, non di tutte, solo delle scuole elementari e medie! Le scuole superiori invece, Liceo Classico, ITC e ITAS, non sono state oggetto di alcun provvedimento! Da precisare che le scuole di primo grado a Lavello sono tutte dislocate nel centro del

paese e quindi raggiungibili a piedi, mentre le scuole superiori, quelle in Via Aldo Moro in particolare, sono raggiunte da studenti, genitori e docenti con la macchina, per non parlare del gran numero di docenti e personale Amministrativo Tecnico e Ausiliario che per raggiungere le scuole giungono non solo dai comuni limitrofi, ma perfino da Potenza. Inspiegabile la decisione del Sindaco che ha lasciato allibiti studenti, genitori e personale docente e non docente, che nella confusione generale, dovuta anche alla mancata comunicazione da parte del Comune dell’aver differenziato gli ordini di scuola nel provvedimento di chiusura. Molti genitori, a conoscenza della chiusura delle scuole di primo grado, avendo figli anche alle scuole superiori, hanno giustamente pensato che il provvedimento avesse carattere generale e quindi si sono precipitati davanti all’ingresso delle scuole superiori per ritirati i figli più grandi, ignari del fatto che a Lavello, quando nevica, nevica in modo… differenziato. “Evidentemente il Sindaco, non riuscendo a differenziare i rifiuti solidi urbani, cerca di differenziare tutto il resto…”riferiscono i maligni. “La cosa più grave è stato-a detta di alcuni del Liceo- poi l’aver chiuso totalmente le scuole di primo grado, quindi anche gli uffici amministrativi e non solo la sospensione delle attività didattiche, quindi creando disparità di trattamento a livello giuridico ed economico al personale della scuola che è rimasto in parte comodamente a casa con la retribuzione assicurata, come prevedono le norme vigenti in materia, l’altra parte invece (quelli che hanno la sfortuna di lavorare in una scuola superiore) si è dovuta recare sul posto di lavoro mettendo a rischio la propria incolumità e quella altrui”. l.z.

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VULTURE-MELFESE. NEVE 6 FEBBRAIO 2012. A MASCHITO, PAESE RIMASTO SENZA SALE,

SCUOLE CHIUSE FINO A SABATO. IL COMUNE DI BARILE SPROVVISTO DI SPARGISALE

HA CHIESTO AIUTO ALLA REGIONE. IL COMUNE DI RIPACANDIDA LIBERA LA STRADA PER GINESTRA

Maschito-Ginestra-Barile-Ripacandida. E’ piena emergenza neve nel Vulture-Melfese. Alcuni Comuni, come quello di Maschito, hanno chiuso le scuole, per salvaguardare l’incolumità pubblica fino a sabato 11 febbraio. Avvicinato il Sindaco di Maschito, impegnato al Comune mentre stava predisponendo un piano di emergenza, ha riferito: “abbiamo attivato il C.O.C. (Centro Operativo Comunale) con le forze dell’Ordine, la Protezione Civile e la C.R.I. per dare immediata assistenza alle fasce deboli, gli anziani, che costituiscono la maggioranza della popolazione.

Agli stessi anziani abbiamo raccomandato di non uscire di casa in quanto sono in possesso di numeri telefonici del C.O.C. (nel quale sono impegnati circa 50 volontari) che possono a qualsiasi ora chimare in caso di necessità. Ho emesso l’ordinanza di chiusura delle scuole fino a sabato 11 febbraio per salvaguardare l’incolumità pubblica. Ringrazio la protezione civile per aver liberato dal pericolo ghiaccio le strade principali del paese ed alcune contrade, rimaste isolate. Questo lavoro rischia di essere vanificato per la mancanza di sale, stiamo provvedendo a metterci in contatto con Margherita di Savoia, il punto più vicino a noi, per far arrivare il sale. Gli spartineve e spargisale della Provincia si stanno sostituendo egregiamente alla mancanza di sale”. A Ginestra, il Sindaco Dott. Giuseppe Pepice ha chiuso le scuole fino a mercoledì 8 febbraio. Il paese è stato liberato da un privato col trattore adibito a spartineve, convenzionato col Comune. Le strade provinciali per Barile e Venosa sono state liberate dai mezzi spartineve della Provincia. Le poche macchine ferme su queste strade erano sprovviste di

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gomme termiche o catene. A Barile le scuole saranno chiuse fino a 7 febbraio ed i Carabinieri stanno mantenendo la situazione neve sotto controllo. Tre mezzi del Comune adibiti a spalaneve sono in opera dalla prima nevicata. Servono degli spargisali, a causa del ghiaccio. E’ stata richiesta alla Regione Basilicata, che nel primo pomeriggio giungerà nel paese arbereshe. Per finire a Ripacandida, le scuole resteranno chiuse fino all’8 febbraio. Con i mezzi comunali sono state liberate le provinciali per Rionero e per Ginestra. Il funzionario del Comune, Ragioniere Michele Di Sabato, responsabile della gestione contabilità, in un certo senso è felice per la neve caduta in questi giorni: “almeno copre le buche e le incrinature profonde che abbondano sulla strada provinciale per Ginestra. Sembrano sparite!”. Lorenzo Zolfo

Le foto riprendono la situazione sulla provinciale Ginestra-Venosa e gli interventi nei centri arbereshe.

GENNAIO 2012. DA MELFI ALL’ASSEMBLEA DELLE

CONFERENZE EPISCOPALI REGIONALI DELL’AFRICA OCCIDENTALE. COSTA

D’AVORIO 24 GENNAIO 2012. IL VESCOVO DELLA DIOCESI DI

MELFI.RAPOLLA-VENOSA, PADRE GIANFRANCO TODISCO

TOCCA CON MANO LA POVERTA’

Melfi. Il Vescovo della Diocesi di Melfi-Rapolla e Venosa, padre Gianfranco Todisco è stato nei giorni scorsi in Africa all’assemblea delle conferenze episcopali regionale dell’Africa Occidentale. Come portavoce della CEI Italiana ha portato questo messaggio: Cari Fratelli e Sorelle in Cristo, vi porto il saluto della Conferenza Episcopale Italiana, in qualità di segretario della Commissione per l’Evangelizzazione dei Popoli e la Cooperazione tra le Chiese. E’ la prima volta che vengo nell’Ovest dell’Africa, anche se nella diocesi da cui provengo, Melfi – Rapolla e Venosa, nel sud d’Italia, vi sono diversi immigrati che provengono dai Paesi di questa regione quali il Gana, la Costa d’Avorio, il Burkina Faso, il Mali e la Nigeria. Dalla vicinanza a essi, scopriamo non solo la ricchezza di valori umani, sociali e religiosi che questi nostri fratelli portano con sé, ma anche le difficoltà, le sofferenze ed i drammi dei familiari rimasti in Patria, in parte alleviati dalla rete di solidarietà che molte

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comunità cristiane italiane, da anni, hanno allacciato con altrettanto comunità africane. Alcune parrocchie e diocesi hanno anche stipulato un gemellaggio di solidarietà, inviando, oltre che aiuti materiali, anche volontari che offrono il loro servizio nel campo dell’evangelizzazione, della salute e dell’educazione. Il tema da voi scelto per questa Assemblea Plenaria Costitutiva della RECOWA/CERAO (Conferenza Episcopale Regionale dell’Africa Occidentale) “La Chiesa, famiglia di Dio, al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace” è di grande attualità, perché mai come in questo momento sentiamo il bisogno, come ha ricordato il Papa nel recente Messaggio per la Giornata della Pace, “ di destare le coscienze sulle questioni nazionali ed internazionali e sull’importanza di ricercare adeguate modalità di ridistribuzione della ricchezza, di promozione della crescita, di cooperazione allo sviluppo e di risoluzione dei conflitti”. Il compito della Chiesa, come ben sappiamo, non è quello di sostituirsi ai politici per risolvere i gravi problemi che affliggono l’umanità, ma di illuminare le menti ed i cuori dei governanti con la luce del Vangelo, perché a tutti venga riconosciuto il diritto di vivere dignitosamente ed in pace con tutti. Anche se non dobbiamo mai perdere di vista il Regno dei Cieli, la nostra Patria definitiva, non possiamo disinteressarci della realtà umana, che siamo chiamati ad abitare, ad illuminare con la nostra testimonianza di vita, e a condirla con il sapore di una vita riconciliata con la natura e con i fratelli, altrimenti non ci potrà mai essere vera pace e giustizia nel mondo. Nonostante la distanza del nostro Paese dai Vostri, seguiamo, attraverso il racconto dei vostri emigrati in Italia, le vicende dei vostri Paesi, alle quali i mezzi di comunicazione dedicano pochissimo spazio. Sono, invece, le agenzie di notizie missionarie - Misna, Fides, Emi, Zenit - a farci conoscere non solo il lavoro silenzioso che le Chiesa d’Africa

svolgono per costruire ogni giorno la pace e la giustizia nelle piccole o grandi comunità, ma le loro difficoltà, le sofferenze, le persecuzioni, i drammi che vivono tanti Paesi come i vostri, dove le divisioni, come ha ricordato Papa Benedetto ai Vescovi della costa d’Avorio in visita ad limina “costituiscono una ferita profonda nei rapporti fra le diverse componenti della società. Le violenze che ne sono derivate hanno gravemente minato la fiducia fra le persone e la stabilità del Paese, lasciando dietro di sé sofferenze difficili da sanare. Il ripristino di una pace vera sarà possibile solo attraverso il perdono generosamente concesso e la riconciliazione effettivamente realizzata fra le persone e fra i gruppi coinvolti..”(3 aprile 2006). I gravi atti di intolleranza religiosa avvenuti nelle settimane scorse in alcune zone del nord della Nigeria, che hanno causato la morte di numerosi cristiani e la distruzione delle loro case e delle loro chiese, non devono scoraggiare la Chiesa dal proseguire coraggiosamente il dialogo, per giungere a una convivenza pacifica con tutti, nella giustizia e nella verità. Tutti sappiamo che il cammino della pace è lungo e difficile, ma non è mai impossibile. Ma sappiamo anche che è responsabilità di tutti contribuire a instaurare relazioni armoniose e fraterne fra le persone e le comunità. Perché la realizzazione piena di questo obiettivo sia credibile, è necessario in primo luogo che all'interno della Chiesa sia vissuto un autentico amore, nell'unità e nella riconciliazione, seguendo così l'insegnamento del Signore. "Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13, 35). Spetta dunque ai cristiani lasciarsi trasformare dalla forza dello Spirito, per essere veri testimoni dell'amore del Padre, che vuole fare di tutti gli uomini un'unica famiglia. “ La loro attività, che mette al primo posto le sofferenze e i bisogni dei propri fratelli, ne sarà allora un'espressione convincente. Nelle vostre Chiese diocesane, di fronte alle tensioni

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politiche o etniche, Vescovi, sacerdoti e persone consacrate devono essere per tutti modelli di fraternità e di carità, e contribuire con le loro parole e i loro atteggiamenti all'edificazione di una società unita e riconciliata. ”(idem)L’esortazione post sinodale Africae munus, a cui anche alcuni di voi, in rappresentanza delle Chiese dell’Africa occidentale, hanno dato il loro prezioso contributo, ispiri il lavoro di questi giorni, perché il tesoro prezioso presente nell’anima di questo Continente, venga completamente alla luce, e benefici non solo coloro che vi abitano, ma diventi, come si augura papa Benedetto XVI, “un immenso “polmone” spirituale per un’umanità che appare in crisi di fede e di speranza”(13).Vi accompagnino le preghiere delle Chiese che sono in Italia, e la materna protezione della Vergine Maria, nostra Signora della Pace. Grazie”.

Lorenzo Zolfo

La foto riprende il Vescovo di Melfi padre Gianfranco Todisco con Mons. Barrigah Benissan, Vescovo di Atakpame (Togo) e Mons. Giacomo Longa, Vescovo di Kara (Togo)

È una produzione editoriale dell’Associazione Vibrazioni Lucane

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