Vulture Magazine, 22 febbraio 2012

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VULTURE MAGAZINE 1 Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata Sommario 22 Febbraio 2012 Via Anzio Banzi. 6 ore dei Templari Monticchio 1932. Le Mura di Sant’Ippolito Ripacandida. Non puo’ portare la Figlia Disabile a Scuola perche’ Il Comune Non Libera la strada Rionero. Presentazione del libro Cercando la vita Venosa. Ritorna Il Carnevale 2012 28° Calendario Turistico della Pro Loco Castel Lagopesole Chieri. Due Nuove Unita’ Urbane A Due Grandi Personaggi Arbereshe Ambiente: Ecoshopper; Fareambiente, Verifica Danni A Salute Sottrazioni di partito. E di futuro Bella. Medico Di Ginestra Per Circa 30 Anni, una Lettera Agli Amici Calcio A 5 Serie C 2 Volley. Campionato Di Ii Divisione Femminile Campionato calci Lucano

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notizie dal cuore della Basilicata

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Blog: Notizie dal VULTURE - il cuore della Basilicata

Sommario 22 Febbraio 2012 Via Anzio Banzi. 6 ore dei Templari Monticchio 1932. Le Mura di Sant’Ippolito Ripacandida. Non puo’ portare la Figlia Disabile a Scuola perche’ Il Comune Non Libera la strada Rionero. Presentazione del libro Cercando la vita Venosa. Ritorna Il Carnevale 2012 28° Calendario Turistico della Pro Loco Castel Lagopesole Chieri. Due Nuove Unita’ Urbane A Due Grandi Personaggi Arbereshe Ambiente: Ecoshopper; Fareambiente, Verifica Danni A Salute Sottrazioni di partito. E di futuro Bella. Medico Di Ginestra Per Circa 30 Anni, una Lettera Agli Amici Calcio A 5 Serie C 2 Volley. Campionato Di Ii Divisione Femminile Campionato calci Lucano

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Il manifesto della IV Edizione della 6 Ore dei Templari è ormai nella sua versione definitiva. Una versione pulita ed essenziale che, senza fronzoli, punta dritto al nocciolo comunicativo.

Da qui al 5 maggio, è l’icona che accompagnerà l’insieme degli stakeholders (come si dice oggi!) che ruotano intorno alla manifestazione: i proponenti, i sostenitori, gli organizzatori, i partecipanti podisti e la realtà sociale che accoglie. Il manifesto, come le mille altre cose di cui è fatto un evento, ha una funzione informativa, ma serve a dare una motivazione in più a chi è già convinto di essere parte interessata, vuol fornirne alcune a chi ancora non lo è.

La premessa di fatto della 6 Ore è che la gara si svolge intorno al borgo badiale di Banzi che costituisce il centro del piccolo paese. E allora, l’idea grafica di fondo è una curva spezzata che si fa e percorso di gara e abbozzo di una abbazia. Una associazione che ci è apparsa subito come qualcosa di più della pur non banale coincidenza tra una gara podistica e la location che la ospita. Lo sfondo è un cielo grigio futurista che vien fuori da intersezioni di semipiani e che disegnano, anch’essi, percorsi ad altre quote. Il cielo, inoltre, viene delimitato da un barra

(un orizzonte?) di un colore che ricorda le nostre ciliege maggioline. Il tutto suggellato da una un aforisma di William Shakespear (Vivi per essere meraviglia!) che conferma che non di sola suggestione religiosa si tratta ma di qualcosa di ancora più generale.

Ma di quale meraviglia vogliamo parlare e respirare? Della meraviglia dell’Assoluto? In una gara podistica evocarla non sarebbe proprio un delitto, sia per i traguardi che si vogliono e che si possono raggiungere sia per i tanti record che si conseguono. No, ciò di cui vogliamo parlare è qualcosa di più semplice e che non è riservata a pochi, ma che è alla portata di tutti. Non è la meraviglia dell’assoluto ma la meraviglia del relativo: quella che è prossima a noi stessi. Tante sono le immagini possiamo evocare di questa manifestazione che ci hanno consentito di superare quel gap esistente tra noi e ciò che ci sta intorno (la prossimita, appunto). Io ne ho in mente una, nitida, ripresa da una fotografia o, forse, da un video amatoriale: un ragazzino che corre e si affianca al podista inglese Richard Whitehead per chiedergli qualcosa e Richard rallenta per dargli la risposta.

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Monticchio 1932 (Le Mura di Sant’Ippolito)

Monticchio. Si deve alla neve e a Padre Carlo Palestina se ci siamo oltremodo addentrati nella storia che gravita intorno al bacino lacustre di Monticchio che, in pochi chilometri quadrati, conserva un patrimonio monumentale e naturalistico di così incomparabile valore. Per restare a Padre Carlo, storico ostinato da quasi mezzo secolo in qua (di cui in parecchi possono vantare di essere stati suoi chierichetti ed avviati alla passione per la storia) si trovano molte sue pubblicazioni, testi e riviste (Radici - Conoscere il Vulture) di assoluta valenza accademica. Su una delle ultime dal titolo “Monticchio: il Cenobio la Badia il Convento” (STES, 2006 ) Padre Carlo scrive in epilogo: “Se può servire a risvegliare l’interesse per la “Svizzera” di Basilicata, è bene riportare alla memoria dei pochi che non lo sanno che, a conclusione della Conferenza internazionale tenutasi a Merano, nel lontano 12 gennaio 1932, il nome di Monticchio è stato iscritto nell’Albo d’oro delle zone turistiche internazionali”. Il 1932, dunque: una data che ci porta lontani nel tempo, quando cioè, pur in clima di regime e nella imminenza di una devastante guerra, ci si riuniva a livello europeo per decretare il futuro turistico di località ritenute - già allora - di indiscutibili risorse culturali e naturalistiche. In piccolo, probabilmente, una sorta di UNESCO di oggi.

Ed invece, quel luogo così ammirato da cultori e intellettuali dell’epoca, è stato nei decenni a venire scarsamente considerato se non addirittura devastato. Basti solo pensare che si realizzò la strada statale che conduce all’Ofantina proprio sopra le millenarie Mura di Sant’Ippolito, un antichissimo convento di cui il testo di Padre Carlo rende una minuziosa opera di ricostruzione storico-religiosa. Tagliando tragicamente in due distinti siti, il manto d’asfalto violava quei sacri ruderi che tanta storia hanno vissuto e raccontato. Solo da una ventina di anni, quello scempio è stata interrotto, grazie anche ad una azione di giornalisti e scrittori sensibili a tale vistosissima deturpazione. Vennero avviati quindi i lavori di recupero da parte della Sovrintendenza, che in parte ancora continuano, malgrado i fondi vengano destinati col contagocce. Ci capitava, una decina di anni or sono, di accompagnare intorno ai due Laghi, alcuni docenti e ricercatori tedeschi di paleoclimatologia, che studiano periodicamente i fondali del Lago Grande, i quali, alla vista della strada interrotta davanti alle Mura, chiesero il perché si bloccava in quel punto e riprendeva subito dopo, intuendo la precedente dissacrazione. E poi, che ci facevano quelle rivendite e ristoranti a ridosso di quei monumenti? (insistevano). Fra un imbarazzo e l’altro, si è cercato di arginare la loro curiosità, malgrado fosse evidente la inciviltà perpetrata ai danni di quegli enormi giacimenti di storia e religiosità. Ma cosa rappresentano quelle Mura, sono una ennesima Pompei dell’oblio? E’ probabile che, se si approfondisse la loro storia come fa Padre Carlo, ci si rende conto dell’importanza di questo luogo edificato sull’istmo dei Laghi vulcanici, ben prima dell’anno Mille. Secoli nei quali le lotte interreligiose e politiche si consumavano fra chiesa d’oriente (con i Basiliani) e quella latina d’occidente (con i Benedettini). Secoli floridi e travagliati, lotte politiche fra Costantinopoli e Roma

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che si ripercuotevano anche nel Mezzogiorno: dominazioni bizantine e poi normanne e sveve ed ancora angioine; insediamenti clericali fra culti e pellegrinaggi, e poi le presenze mistiche nel Vulture di santi come San Vitale e San Guglielmo da Vercelli. Ed ancora, il culto di San Michele nelle grotte ed eremi a picco sul Lago Piccolo, secoli prima che si edificasse la maestosa abbazia con l’indentificare la badia di San Michele anche quando si trattava di quella di Sant’Ippolito. Ed ancora il Castello di Monticchio dei Normanni situato su un vicino rilievo rivolto verso la valle dell’Ofanto, a difesa del territorio lacustre dei monaci.

E poi il declino per i benedettini di Monticchio che ha avuto inizio con le Costituzioni federiciane di Melfi del 1231, con le quali si tenterà di sottomettere i beni ecclesiastici allo Stato. Infine i terremoti (terrificante quello del 1456 che seppellì oltre 50 monaci) con un susseguirsi di storie che hanno segnato fino all’oblio questo patrimonio inestimabile del Mezzogiorno, cui Giustino Fortunato ha dedicato appassionati studi e pubblicazioni. Scriverà l’illustre meridionalista: “Se nella pace, se nella contemplazione dello specchio delle acque colorate e del verde dei faggi e dell’azzurro del firmamento, una voce pare sussurri al viandante: soffermati, queste Mura che nessuno più abita, hanno pure tante cose da dire. La mole dei ruderi, che fitte macchie di spini ricoprono, si allunga assai triste, assai

monotona, su per l’angusta lingua di terra che i due laghi separa, al di sotto della cupola luminosa del cielo, che solo il volo degli uccelli di preda, lento e maestoso, traversa ad intervalli.” Armando Lostaglio ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

RIPACANDIDA. 19 FEBBRAIO 2012. RIONE CANTONE. LIBERA

LA NEVE DA SOLO DAVANTI CASA, MA NON PUO’ PORTARE LA FIGLIA DISABILE A SCUOLA

PERCHE’ IL COMUNE NON LIBERA LA STRADA COMUNALE

Ripacandida. Finita l’emeregenza neve, nel piccolo centro del vulture, l’emergenza è costituita dalle strade comunali non tutte liberate dal Comune. E’ il caso del rione Cantone dove abita la famiglia Di Biase, con una figlia disabile, Anna Fatima,che dallo scorso 17 febbraio non può andare a scuola per colpa della strada comunale ancora innevata. Marco Di Biase, il capofamiglia, ha liberato il passaggio-neve dall’abitazione fino al parcheggio della macchina, ma non è sufficiente per portare la figlia Anna Fatima in carrozzina fino alla macchina e se la prende col Comune: “nessun mezzo spalaneve del Comune si è fatto vedere dopo le abbondanti nevicate dei giorni scorsi, è come se questo rione non

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esistesse! Ho comprato personalmente 10 chili di sale per far sciogliere il ghiaccio e liberare la strada, insieme agli anziani, per il passaggio di almeno una persona. Come faccio a portare mia figlia, invalida al 100% con la carrozzina a scuola? Anche una ragazza frequentante la scuola media, figlia di una vicina di casa, ha trovato le stesse mie difficoltà. Gli amministratori comunali conoscono molto bene la mia situazione familiare, evidentemente ritengono i cittadini di questa questa zona di serie B, che non hanno gli stessi diritti degli altri! Se c’è un tracciato su questa strada, questo l’ho fatto io col trattore! Da quando la scuola è stata riaperta, mia figlia, a causa della strada non liberata dal Comune, non è andata a scuola, nonostante l’insegnante di sostegno l’aspettasse. E’ una vergogna!”. Lorenzo Zolfo

Le foto riprendono la strada comunale non liberata dal Comune (da questa strada doveva passare Anna Fatima con la carrozzina) e l’abitazione della famiglia Di Biase. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

In occasione della 34^

Giornata nazionale per la vita

della Conferenza Episcopale Italiana

dedicata a “Giovani aperti alla

vita”

Presentazione del libro

Cercando la vita di Dino Rosa

SSAALLOONNEE DDEELLLLAA CCAASSAA DDEELLLLAA GGIIOOVVEENNTTÙÙ

RRIIOONNEERROO IINN VVUULLTTUURREE || SSAABBAATTOO 2255 FFEEBBBBRRAAIIOO 22001122 || OORREE 1177,,0000

Saluti Antonio Placido | Sindaco di Rionero in Vulture Introduzione Luigi Sasso | Vice Presidente Settore Giovani | Azione Cattolica Diocesi di Melfi Presentazione del filmato “L’uomo che nacque due volte” Interventi Don Sandro Cerone | Parroco SS.Sacramento di Rionero | Responsabile Pastorale Giovanile Diocesi di Melfi Dr.ssa Flavia Libutti | Psicologa Colloquio con l’autore Dr.ssa Nicoletta Altomonte | Giornalista Prof. Mario Santoro | Critico letterario Intervista Dino Rosa Conclusioni Maria Pinto | Presidente Consiglio Comunale di Rionero in Vulture

E’ previsto l’intervento del Vescovo di

Melfi S.E. Gianfranco Todisco

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VENOSA. RITORNA IL CARNEVALE 2012 IL PROSSIMO

26 FEBBRAIO. A CURA DELL’ASSOCIAZIONE “LA LENTE

SDU VENOSA”. POSSONO PARTECIPARE ANCHE

MASCHERE E CARRI DEI CENTRI LIMITROFI. APERTE LE

ISCRIZIONI

Venosa. Nella cittadina oraziana si è messa già in moto la macchina organizzativa del Carnevale 2012. A promuoverlo ancora una volta l’associazione culturale, “La Lente su Venosa”. Dopo la sfilata dello scorso anno di carri e parate, nella quale si è vista una partecipazione massiccia di tutta Venosa, sia come protagonista, che da spettatore. Sembrava di assistere al Carnevale di Putignano in miniatura, soprattutto quando via Appia era un fiume in piena di maschere e carri allegorici. Gli organizzatori fanno sapere che la sfilata dei carri allegorici è stata rinviata al 26 febbraio visto sia le non favorevoli condizioni atmosferiche che per la difficile praticabilità delle strade della cittadina che non garantiscono la sicurezza dei partecipanti.A questa sfilata possono partecipare tutti, dalle scuole, alle associazioni con un proprio carro o tema. L’invito di partecipazione è rivolto anche ai centri limitrofi. Montemilone ha già dato adesione. Questa quarta edizione del Carnevale prevede partenza ed arrivo in

piazza Castello. Saranno premiati i migliori carri e gruppi allegorici. Per iscriversi basta contattare i componenti dell’associazione dalle 18 alle 20. Cell.3392915192. Lorenzo Zolfo Le foto riprendono il logo dell’evento ed un momento della passata edizione. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

28° Calendario Turistico della Pro Loco Castel Lagopesole

Nuovi scatti e nuove angolazioni nel 28° Calendario Turistico della Pro Loco Castel Lagopesole, il biglietto da visita con cui l’istituzione castellana si presenta e fa conoscere il maniero di Federico II ogni inizio anno al grande pubblico, agli Enti e agli operatori turistici del panorama nazionale e internazionale. Affascinati paesaggi naturali dalle digradanti tonalità tra effetti di luce naturale e artificiale sono il leitmotiv del Calendario 2012. Una scelta artistica più che un vero e proprio scadenziario caratterizza i 12 mesi: vedute sempre diverse, incastonate su pagine bianche come tele in mostra su candide pareti museali, scandiscono lo scorrere del tempo nell’immutabilità dello spazio di Castel Lagopesole. Il Calendario, quindi, è la formula di promozione turistica ideata dalla Pro

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Loco sin dalla sua costituzione che è diventato un prodotto promozionale con una validità di 365 giorni all’anno.

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CHIERI (TO). FEBBRAIO 2012. L’AMMINISTRAZIONE

COMUNALE DELIBERA DUE NUOVE UNITA’ URBANE A DUE

GRANDI PERSONAGGI ARBERESHE: MADRE TERESA DI

CALCUTTA E GIORGIO CASTRIOTA SKANDERBEG.

SODDISFATTA L’ASSOCIAZIONE CULTURALE CULTURALE,

“VATRA ARBERESHE”

Chieri. La piccola cittadina alle porte di Torino, Chieri, di solo 36 mila abitanti, avrà due unità urbane con nomi legati alla storia antica e recente dell’ Albania: quello di Madre Teresa di Calcutta e di Giorgio Castriota Scanderbeg, due grandi personaggi della storia e cultura albanese. Per la prima nominazione, quella di Madre Teresa di Calcutta, il sindaco di Chieri, dr. Francesco Lancione ha proposto alla Giunta Comunale della Città di deliberare e di

rendere effettiva la nuova denominazione, nell’ area di fronte alla sede di Vigili del Fuoco, a fianco della Croce Rossa. La Giunta cittadina ha già deliberato in data 8 febbraio e a breve, entro questo mese lo stesso iter sarà seguito anche per l’ altra unita con il nome dell’ eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Scanderbeg. "Abbiamo motivo di sentirsi felici e orgogliosi noi arberesh e albanesi del Piemonte- dice prof. Vincenzo Cucci, consigliere comunale e presidente dell' associazione di coordinamento degli arberesh- Giorgio Castriota Scanderbeg e Madre Teresa di Calcutta sono considerate le due figure più importanti della storia albanese e Chieri è la prima città del Piemonte ad avere una piazza e una via in memoria di queste due figure. L’ Associazione culturale “Vatra Arbëreshe” Onlus di Chieri (TO), attiva sulle tematiche della socializzazione, dell’educazione, dei rapporti generazionali, della cittadinanza attiva e solidale, fin dalla sua fondazione avvenuta nell’anno 2000, ha tenuto costanti rapporti con tutte le Istituzioni delle comunità albanofone d’Italia. Ha promosso la conoscenza delle radici storiche degli arbëreshë, valorizzando fatti, personaggi e tradizioni culturali generali e specifiche dei vari paesi, consolidando le relazioni profonde con il confronto su valori e stili di vita, aprendo le porte alla storia, convinti che chi ascolta entra in contatto e si mette in relazione tra passato, presente e futuro. Qui sotto la motivazione della delibera della Giunta Comunale su Madre Teresa di Calcutta: “Al secolo Agnese Gonxhe Bojaxhi, (Scopje, 26 agosto 1910- Calcutta,5 settembre 1997) è stata una religiosa albanese di fede cattolica, fondatrice della Congregazione religiosa di Missionarie della Carità. Il suo lavoro tra le vittime della povertà di Calcutta, l’ ha resa una delle persone più famose al mondo. ha vinto il premio Nobel per la Pace nel 1979 e il 18 ottobre 2003 è stata

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proclamata beata da papa Giovanni Paolo II.”

A Maggio, su proposta dell’ associazione "Vatra Arberesh" con sede a Chieri, e del suo presidente, Vincenzo Cucci, originario di Maschito, centro arbereshe della Basilicata,ci sarà la festa di inaugurazione in città, con la presenza delle varie associazioni italo- albanesi in Piemonte e delle autorità albanesi e italiane. Lorenzo Zolfo Le foto riprendono Madre Teresa di Calcutta e Giorgio Castriota Skanderbeg. ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

AMBIENTE: ECOSHOPPER; FAREAMBIENTE, VERIFICA DANNI A SALUTE (ANSA)

ROMA, 15 FEB -Verificare se i sacchetti biodegradabili 'sono dannosi per l'ambiente e nocivi alla salute'. Lo chiede

Fareambiente in un'audizione in commissione Ambiente della Camera. L'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) 'in una sua determinazione scientifica, esaminata dalla Conferenza Stato-Regioni - ha detto Erica Botticelli, vicepresidente nazionale di Fareambiente, nel corso dell'audizione - precisa che la14432 non serve a definire la biodegradabilita' in generale ma soltanto quella in centri di compostaggio industriali. Significa che -ha aggiunto Botticelli - se dispersi nell'ambiente o trattati in altro modo, non assicurano la biodegradabilita''. 'Secondo l'Ispra - ha proseguito la rappresentante di Fareambiente - l'utilizzo di amidi per la produzione di plastiche biodegradabili (sono utilizzati soltanto nel mater-Bi) sarebbe piu' dannoso per l'ambiente fino a 10 volte e piu' tossico per l'uomo sino a cinque volte la tossicita' delle normali plastiche biodegradabili prodotte con additivi certificati biodegradabili'. 'Come Fareambiente - ha detto ancora Botticelli - riteniamo indispensabile che venga previsto nel decreto legge e successivamente nel decreto interministeriale, che un istituto scientifico terzo e prestigioso possa valutare attraverso specifiche ricerche eventuali danni alla salute derivanti dalla dispersione di tutti i sacchetti biodegradabili, innanzitutto quelli a base di mais, attualmente in commercio. Il legislatore non puo' varare norme obbligatorie - ha sottolineato Botticelli - che potrebbero mettere in pericolo la salute dei cittadini'. In tal senso, ha riferito, 'e' in discussione in commissione Ambiente del Senato un emendamento che prevede proprio la salvaguardia della salute. Su questo argomento coinvolgeremo le strutture europee di tutela della salute'. OLTRE 2MILA LE AZIENDE ITALIANE A CONCRETO RISCHIO CHIUSURA' Sono oltre 2mila le aziende italiane a concreto rischio chiusura se dovesse essere approvato l'art. 2 del decreto Rifiuti relativo ai sacchetti di plastica biodegradabile. E il

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totale dei posti di lavoro che si perderebbero superano le 20.000 unita', a fronte di non oltre 1.000 unità che potrebbero crearsi'. Lo ha dichiarato Marco Banini, del Comitato nazionale Plastiche Biodegradabili, creato da Fareambiente, durante l'audizione nella commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Si tratta, ha aggiunto, 'dell'instaurazione di un monopolio nella produzione dei sacchetti biodegradabili; ancora piu' grave se si considera che nell'azionariato dell'unica azienda in grado di produrre i sacchetti secondo le specifiche indicate - Mater Bi Spa - figurano tra gli altri Banca Intesa (socio di maggioranza) ed alcune società estere portoghesi, di Malta e del Lussemburgo. C'è una coincidenza strana: la norma tecnica non giuridica presa a riferimento EN 13432, e' stata varata dal Cen, struttura belga che si avvale dello staff di Novamont, ovvero del nuovo monopolista¯, ha concluso Banini. PATRIZIA BACCARI Coordinatrice Regionale Fare Ambiente Basilicata ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

Sottrazioni di partito. E di futuro

“Là ci sono anche i miei soldi” (Dà ngi so’ pure i soliti mii”) ripete con rabbia rafforzata dal dialetto Giovanni P., ex iscritto della Margherita. Si facevano sottoscrizioni oltre dieci anni fa, da 15

euro in poi. E come lui anche Antonio L., Michele D. e Teresa P. Credevano nelle nuove sorti di un grande partito che usciva dalle diaspore democristiane. Credevano, e in buona fede si lasciavano prendere da un nuovo corso di politica “pulita”. Credevano, e come loro in centinaia nel Vulture come a Potenza e a Matera. Quella sottrazione di 13 milioni di euro proprio non va giù. Ad Antonio come a Michele come a Teresa. L’ha fatta grossa quell’anonimo (almeno fino a dieci giorni fa, un Lavitola qualsiasi) di senatore PD, quel Lusi che col suo faccione rubicondo ha pure il coraggio di patteggiare, di offendersi per le posizioni di “cacciata” imposte dal partito. “Lui è colpevole , lo ha ammesso – accentua Michele – ma lo è altrettanto il suo ex segretario Rutelli che subito mette le mani avanti della sua improvvida innocenza.” Sono meno che cinquantenni, molti anni li hanno spesi nelle sezioni e non solo nei periodi elettorali. Hanno aderito sempre ai dettati di partito, nonostante gli eventi che si susseguivano non fossero sempre rincuoranti. “Ma dico io – sostiene Antonio L. – come si fa a fare sparire 13 milioni senza che il comitato dei garanti, dei revisori e il segretario Rutelli non si accorgevano della enorme sottrazione di denaro così ingiustificata? O erano creduloni e fresconi che si fanno soffiare sotto il naso così tanti soldi, oppure sono conniventi, cioè hanno speculato anche loro. Speriamo che l’inchiesta porti a buoni risultati, che li mettano dentro e non si facciano scudo con la immunità parlamentare. Perché delle due ipotesi, l’una, non si scappa: o incapaci o ladri. Quindi dimissioni anche per Rutelli, in attesa dei chiarimenti della magistratura”. “Ma tu vedi in mano a chi abbiamo affidato la nostra fiducia, e il futuro del paese. Mica 13 mila euro che pure sono una cifra: è quanto guadagna in un anno un operaio medio della Fiat. Ma 13 milioni fanno troppa impressione. Chissà che c’è dietro. Almeno per ora dimissioni, caro

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Rutelli, con la tua faccina da chierichetto smaliziato che mangia “pane e cicoria”, mentre tua moglie (Palombelli) lancia sentenze in televisione in maniera così antipatica, dall’alto della sua presunzione e saccenteria. Non ci dobbiamo rassegnare”. Sostiene con rancore la signora Teresa, operaia dell’indotto. “Ci hanno sottratto il futuro dei figli, con quei soldi trafugati quante attività di sviluppo avrebbero potuto realizzare a favore dei giovani, per il lavoro che manca specie in questo particolare periodo di crisi?” Uomini di buona volontà, anche dalla nostra piccola regione, dovrebbero ricordare a quei politicanti furfanti e cialtroni che occupano le alte sfere, quanto suggerivano don Sturzo e Giorgio La Pira, un secolo fa (che sembra un abisso): “Dovremmo considerare il bisogno, le malattie e lo squallore come nemici di noi tutti, e non come nemici con i quali ogni individuo può cercare una pace separata”. No, siamo convinti - concordano gli ex iscritti Margherita – quel Lusi non sa neppure chi sono. Armando Lostaglio

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BELLA (PZ). 7 FEBBRAIO 2012. MUORE IL DOTT.GUGLIELMO

SANSONE, COLPITO DA INFARTO. L’AMBULANZA A

CAUSA DELLA NEVE NON HA FATTO IN TEMPO A

SOCCORRERLO. MEDICO DI GINESTRA PER CIRCA 30 ANNI. HA LASCIATO UNA LETTERA:

“SALUTATE GLI AMICI DI GINESTRA, CUI TANTO HO DATO E DA CUI TANTO HO RICEVUTO”

Ginestra. Il 7 febbraio scorso è morto il dott.Guglielmo Sansone di Bella, medico condotto per circa 30 anni a Ginestra. Aveva 89 anni ed il suo cuore vecchio e malandato non ha retto ad un infarto. La sua vita è stata difficile fin dall’infanzia ed anche nell’ultimo momento della sua vita è stato, come ha ben detto il parroco Don Antonio nell’omelia funebre, sottoposto ad una dura prova. Certo è uno strano destino che chi come lui, nella sua vita di medico condotto, ha dovuto arrampicarsi sui trattori per portare soccorso a pazienti isolati nelle campagne, abbia vissuto l’ultimo momento della sua vita nel tentativo di raggiungere un’ambulanza in una trincea di neve. Il figlio Vincenzo, a nome delle sorelle Maria Rosaria, Giuseppina e del fratello Gigino, nei suoi anni trascorsi a Ginestra, ricorda il padre: “lo stesso giorno della morte di papà Gugliemo, leggendo una lettera in cui dettava le disposizioni per la sua sepoltura, ho trovato questo capoverso: “sarebbe mio desiderio avvisare il

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Comune di Ginestra della mia dipartita desiderando ricevere l’estremo saluto da quella gente cui tanto ho dato e da cui tanto ho ricevuto” A dire la verità mi sono sentito imbarazzato ad adempiere a questa richiesta, tuttavia una telefonata da un amico di Ginestra mi ha consentito di onorare il mio debito. Certo i lunghi anni trascorsi a Ginestra dai primi anni cinquanta alla fine degli anni settanta sono stati per mio padre i più importanti dal punto di vista umano e professionale.E’ qui che ha cresciuto la sua famiglia, è qui che ha svolto la sua attività di medico in un’epoca in cui gli strumenti scientifici erano pochi e la responsabilità del medico condotto grandi. Dai sui racconti, soprattutto i primi anni furono difficili, tante cose che oggi vengono eseguite negli ospedali erano nelle sue mani, certamente era suo dovere, un dovere al quale credo non si sia mai sottratto.Quali erano i suoi ricordi? Al di là dei singoli episodi, credo che non si possa distinguere tra il legame personale e quello professionale con le persone del suo paese adottivo, posso solo immaginare quel legame basato sulla fiducia, sulla speranza in tanti momenti difficili e la felicità di poter riportare la serenità in una famiglia, persone che si vedevano poi quotidianamente in un paese così piccolo. Quel che è certo è che fino agli ultimi anni ha sempre conservato nel suo cuore il ricordo di quelle persone a cui lo legavano esclusivamente vincoli di stima e di affetto.“ Chissà cosa fanno” “chissà chi è rimasto e chi non c’è più” “ mi hanno voluto bene”, queste erano le parole che mi ripeteva sempre”. Alla notizia della morte del dott. Sansone, l’amministrazione comunale di Ginestra, guidata dal Sindaco dott. Giuseppe Pepice, a nome anche di tutta la cittadinanza, ha inviato alla famiglia Sansone un telegramma di condoglianze. Maria Ciriello, responsabile del servizio tesoreria del Comune di Ginestra, ha

avuto modo di conoscere il dott. Sansone: “si distingueva per la sua generosità, buon consigliere, sempre disponibile all’ascolto. Trovava sempre la soluzione giusta ad ogni problematica medica. Infatti, ha curato personalmente un familiare, colpito da infarto, senza ricorrere all’ospedale. Un occhio particolare lo riservava alle famiglie bisognose, che non potevano pagarsi le medicine”. Lorenzo Zolfo Le foto riprendono il dott. Guglielmo Sansone, medico condotto per circa 30 anni a Ginestra.

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CALCIO A 5 SERIE C 2. L’ESSEDISPORTVENOSA BATTE

IL FOGGIANO MELFI E CONSOLIDA IL 6° POSTO IN

CLASSIFICA

ESSEDISPORT VENOSA 9 FOGGIANOMELFI 6 ESSEDISPORT: Nardulli, Ferrenti, Paulangelo, Crudele, Bochicchio, De Musso, Santoliquido, Del Cogliano, Dichirico, Checa, Antonacci. All. Di Napoli FOGGIANO MELFI: Todisco, Antonaglia, Barbetta, Marmo, Di Lalla, Quaranta, Gresia, Vasca, Lomio, Iodice, Alfano, Castellano. All. D' Anghela.

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ARBITRO: Acito di Matera MARCATORI: Del Cogliano (4), Checa (2), Ferrenti, Paulangelo, Dichirico perl' Essedisport, Lomio (2), Iodice (2), Vasca, Antonaglia per il Foggiano. Venosa. Grande vittoria per i ragazzi di mister Dichirico che con una prestazione super, soprattutto nei primi 15 minuti, battono un Foggiano Melfi troppo nervoso e consolidano il 6° posto in classifica. La parita vede l' esordio dal primo minuto di Ferrenti, che riprende il suo posto in difesa accanto a Paulangelo, alle loro spalle il portierone Nardulli, mentre in avanti accanto al talento Del Cogliano, si posiziona Checa, a disposizione il secondo portiere Antonacci, Bochicchio, Santoliquido, De Musso e Dichirico,mentre Crudele, arriverà solamente nel secondo tempo (per fortuna). Dopo 2 minuti Ferrenti bagna l' esordio con il gol del vantaggio, ma nell' azione successiva dimostra la sua bontà regalando la palla del pareggio a Lomio. Da quel momento in poi è solo un monologo dei padroni di casa che giocano alla grande, arrivando in porta con estrema facilità, ma sbagliando anche molto in fase di realizzazione, tuttavia al 16’ di gioco il punteggio vede l' Essedisport in vantaggio per 5 a 2 grazie alle reti di Del Cogliano (2), Checa e Paulangelo, intervallate del gol del melfitano Antonaglia. Nei 7-8 minuti successivi la gara diventa un pò nervosa soprattutto per colpa degli ospiti che, sotto nel punteggio e nel gioco, non riescono a far di meglio che cercare di far perdere la concentrazione ai padroni di casa e protestando continuamente nei confronti dell' arbitro, riuscendo in parte a raggiungere l'obiettivo, infatti il gioco dei bianco-verdi è calato mentre l' arbitro è letteralmente andato in confusione, giungendo al 24’ ad espellere, senza un apparente motivo valido, il difensore Ferrenti. L'Essedisport rimasto in campo con Checa, Santoliquido e De Musso, ha stretto i denti ed è riuscita nei due minuti

di inferiorità numerica a non subire gol, nei secondi finali sono arrivate due reti una per parte, Dichirico per i venosini e Lomio per i melfitani, che hanno fissato il punteggio del primo tempo sul 6 a 3. Nella ripresa,al 31’ il Melfi ha cercato di riaprire la gara andando subito in gol con Vasca (bravo giocatore ma troppo attaccabrighe) ma l' Essedisport ha subito rimandato al mittente l' idea di rimonta e con il bomber Del Cogliano ha segnato due gol che hanno riportato il distacco a distanza di sicurezza, anche questa volta il Foggiano ha cercato di riportara la gara sui binari del nervosismo, ma stavolta nessuno è cascato nel giochino, anzi a farne le spese è stato Lomio, esplulso dal direttore di gara, a quel punto il Melfi ha esaurito le cartucce a disposizione e la partita è scivolata con i padroni di casa che hanno controllato facilmente, creando ancora azioni da gol, ma finalizzandone solo una con Checa al 29°, anche il Melfi sul finire della gara è andato in gol due volte con Iodice, al fischio del Signor Acito registriamo il 9 a 6 conclusivo. Piccola nota polemica: l' assenza di molti giocatori ospiti al terzo tempo organizzato come sempre dall' Essedisport, peccato perchè una grande squadra si vede anche nelle sconfitte, già una grande squadra... Lorenzo Zolfo ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

VOLLEY. CAMPIONATO DI II DIVISIONE FEMMINILE. MELFI.

INIZIA BENE LA PALLANDIA MELFI. BATTE IL LAVELLO PER

3-0 PALLANDIA MELFI 3 LAVELLO VOLLEY 0 SCUOLA PALLAVOLO PALLANDIA MELFI:Quaranta, Petito, Ciaco, Albis-M.G.,Urbano, Di Laus, MairroS.,Mairro R., Colella, Cacalano. Allenatore:.Urbino-

Page 14: Vulture Magazine, 22 febbraio 2012

VULTURE MAGAZINE 14

Enzo LAVELLO VOLLEY: Bellino, Bisceglia, Bisceglia g, Di Chicco, Di Noia, Nitti, Pennella, Rosco, Santosuosso, Rosa. Allenatore: Bisceglia-F. Parziali:3-0 per il Melfi 25-6/25-10/25-5 Arbitri:Manniello-Alvisi Segnapunti:Amarena-Donato Spettatori:90 circa. Melfi. Dopo ben 2 rinvii delle gare causa neve,nelle giornate di sabato 18 e domenica 19 febbraio si e' giocata la terza di campionato. La scuola di pallavolo Pallandia Melfi ha iniziato con un netto successo ai danni della societa' Lavello volley,che non ha impensierito per niente la societa' melfitana allenata dal tecnico Urbino-Enzo. Veniamo alla gara:un primo set iniziato subito in avanti dalla formazione melfitana che con una buona battuta e soprattutto un buon gioco in attacco si sono portate con un primo parziale di 16 a 4. Dopo pochi minuti la squadra melfitana chiude il primo parziale 25 a 6. Secondo set in pratica una fotocopia del primo set che con una determinata capitana Quaranta Letizia e una buona prova di Urbano Filomena alzatrice della squadra, si portano nuovamente in netto vantaggio con un punteggio di 17 a 5.La squadra lavellese mai andata in partita e con una carenza effettiva sia in ricezione che in difesa hanno dato molti punti al Melfi che chiude 25 a 10.Terzo set idem, con una buona prova di Sara Mairro che insiame alle due centrali:Petito e l'esperta Ciaco hanno fatto la differenza chiudendo il set e partita 25 a 5. Urbino dedica questa vittoria al presidente Antonio Quaranta scomparso alcuni mesi fa: “ dedichiamo questa vittoria al caro presidente Antonio Quaranta, che sicuramente ci seguiva dal cielo, con l’immancabile cappello. Ringraziamo la presenza in palestra della moglie Giovanna che non ha voluto far mancare l’affetto e l’attaccamento per questa squadra.E' una squadra giovane che insieme ad alcune veterane del volley

sicuramente faranno parlare.Il nostro obiettivo, e' quello di far fare esperienza alle piu' giovani,in modo tale da farle crescere e superare le difficolta' che troveranno nel prosieguo del campionato”. Lorenzo Zolfo ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

CAMPIONATO DI CALCIO LUCANO

19 febbraio 2012

ECCELLENZA LUCANA

Atletico Potenza - Policoro 3-2 Pisticci - Vigiano 0-2 Tanagro - Real Tolve 0-2 Moliterno - Avigliano 5-0 Murese - Picerno 0-0 Real Metapontino - Atella 3-0 Vultur Rionero - Gr Valdiano 0-3

PROMOZIONE LUCANA

Tursi - Grottole 6-1 Miglionico - Bernalda 2-0 Pescopagano - Balvano 0-1 Irsina - Controsenso Potenza 4-2 Rotondella - Pignola 0-2 Santarcangiolese - Latronico 0-1 Lagonegro - Ferrandina 0-2

Page 15: Vulture Magazine, 22 febbraio 2012

VULTURE MAGAZINE 15

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