Voce amica V - Parrocchia di Tarzo · di Federico De Rosa È leggero il volo di un gabbia-no. Tutta...

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V Il lo della collana Spesso, parlando ai giovani, chiedo loro quale sia la differenza tra un mucchietto di perline racchiuse nel palmo della mano e una collana che si porta al collo: “Il lo”, mi sento subito rispondere. “E come deve essere il lo”, aggiungo ... Un attimo di riessione e poi la risposta incalzante: “Forte e resistente!” E da qui mi sgorga subito una riessione sul senso della vita e il ruolo della fede. Se c’è il lo, che non deve essere bello come le per- line, ma forte e resistente, nessuna perlina viene perdu- ta. Senza lo, invece al primo scossone tutte le perline sfuggono dalla mano e cadono, perdendosi in mille di- rezioni. Così è della vita. Ogni giorno Dio aggiunge alla no- stra vita, giorni sempre nuovi. Giorni belli e giorni tristi. Momenti luminosi e spazi bui, tristi. Co- lori scuri e colori chiari. Perline mescolate secondo un ordine che non tocca a noi decidere. A noi invece spetta la gioia di inlare, giorno dopo giorno,le perline dei nostri giorni in unica grande collana. Ma il lo? Il lo è Gesù Cristo, cioè Colui che da senso alla tua vita, che raccoglie tutti i tuoi giorni. Per parte mia, come parroco, trovo che un luogo in cui riesco a inanellare tali giorni con sapienza e grazia è proprio la meditazione personale, il luogo in cui la storia s’incrocia con la Parola di Gesù, come l’ordito con la trama. È li che imparo ad inlare i tanti avvenimenti della mia vita di prete nella volontà di Dio. A tutti il mio saluto, con auguri di bene, il ricordo e la preghiera, don Zeno, parroco San Zenone (Mauritania, 300 circa – Verona, 12 apri- le 380), per i veronesi San Zeno, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Secondo le fonti agiograche visse in austerità e semplicità, tan- to che pescava egli stesso nell’Adige il pesce per il pro- prio pasto. Preoccupazione primaria di Zeno fu quella di confer- mare e rinforzare clero e po- polo nella vita della fede, so- prattutto con l’esempio della sua carità, umiltà, povertà e generosità verso i bisognosi. Persona colta ed erudita, si era formato alla scuola di re- torica africana i cui maggiori esponenti furono Apuleio di Madaura, Tertulliano, Ci- priano e Lattanzio. Sono giunti no a noi vari suoi sermo- ni che testimoniano come egli, nella sua opera di evangeliz- zazione, si confrontò con il paganesimo ancora diffuso e si applicò per confu- tare l’arianesimo. L’eleganza dello sti- le, accomunata alle espressioni sovrabbondanti e alla mescolanza di lingua letteraria e di volgare, fece si che san Zeno fosse denito Novembre-Dicembre 2015 - Anno LII - numero 6 [email protected] Bollettino Parrocchiale di Tarzo Arfanta Corbanese Voce amica SANTO DEL MESE San Zeno (o Zenone) Sommario Comunità cristiana 1-6 Notizie varie 7-8 Arfanta: paese mio 9-10 Voce di Corbanese 11-12 Parrocchia di Tarzo 13-15 Alpini 16-17 Ricordi 18 Anagrafe 19 Angolo dei ricordi 20 i i bb d i Patrono di Verona e dei pescatori di acqua dolce Etimologia: Zeno = divino, che viene da Zeus (Giove) Emblema: Bastone pastorale, Pesce segue a pag. 2 BUON ANNO A TUTTI I NOSTRI CARI LETTORI E SOSTENITORI

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  • «Voce amica»

    Il fi lo della collanaSpesso, parlando ai giovani, chiedo loro quale sia la

    differenza tra un mucchietto di perline racchiuse nel palmo della mano e una collana che si porta al collo:

    “Il fi lo”, mi sento subito rispondere.“E come deve essere il fi lo”, aggiungo ...Un attimo di rifl essione e poi la risposta incalzante:

    “Forte e resistente!”E da qui mi sgorga subito una rifl essione sul senso

    della vita e il ruolo della fede.Se c’è il fi lo, che non deve essere bello come le per-

    line, ma forte e resistente, nessuna perlina viene perdu-ta. Senza fi lo, invece al primo scossone tutte le perline sfuggono dalla mano e cadono, perdendosi in mille di-rezioni.

    Così è della vita. Ogni giorno Dio aggiunge alla no-stra vita, giorni sempre nuovi. Giorni belli e

    giorni tristi. Momenti luminosi e spazi bui, tristi. Co-lori scuri e colori chiari. Perline mescolate

    secondo un ordine che non tocca a noi decidere.A noi invece spetta la gioia di infi lare, giorno dopo

    giorno,le perline dei nostri giorni in unicagrande collana.Ma il fi lo?Il fi lo è Gesù Cristo, cioè Colui che da senso alla tua

    vita, che raccoglie tutti i tuoi giorni.Per parte mia, come parroco, trovo che un luogo in

    cui riesco a inanellare tali giorni con sapienza e grazia è proprio la meditazione personale, il luogo in cui la storia s’incrocia con la Parola di Gesù, come l’ordito con la trama.

    È li che imparo ad infi lare i tanti avvenimenti della mia vita di prete nella volontà di Dio.

    A tutti il mio saluto, con auguri di bene, il ricordo e la preghiera,

    don Zeno, parroco

    San Zenone (Mauritania, 300 circa – Verona, 12 apri-le 380), per i veronesi San Zeno, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Secondo le fonti agiografi che visse in austerità e semplicità, tan-to che pescava egli stesso nell’Adige il pesce per il pro-prio pasto.

    Preoccupazione primaria di Zeno fu quella di confer-mare e rinforzare clero e po-polo nella vita della fede, so-prattutto con l’esempio della sua carità, umiltà, povertà e generosità verso i bisognosi. Persona colta ed erudita, si era formato alla scuola di re-torica africana i cui maggiori esponenti furono Apuleio di Madaura, Tertulliano, Ci-priano e Lattanzio. Sono giunti fi no a noi vari suoi sermo-ni che testimoniano come egli, nella sua opera di evangeliz-zazione, si confrontò con il paganesimo ancora diffuso e si applicò per confu-tare l’arianesimo. L’eleganza dello sti-le, accomunata alle

    espressioni sovrabbondanti e alla mescolanza di lingua letteraria e di volgare, fece si che san Zeno fosse defi nito

    Novembre-Dicembre 2015 - Anno LII - numero 6 [email protected]

    Bollettino Parrocchiale di

    TarzoArfantaCorbanese

    Voce amica

    SANTO DEL MESE

    San Zeno (o Zenone)

    S o m m a r i oComunità cristiana 1-6Notizie varie 7-8Arfanta: paese mio 9-10Voce di Corbanese 11-12Parrocchia di Tarzo 13-15Alpini 16-17Ricordi 18Anagrafe 19Angolo dei ricordi 20

    i i bb d i

    Patrono di Verona e dei pescatori di acqua dolceEtimologia: Zeno = divino, che viene da Zeus (Giove)Emblema: Bastone pastorale, Pesce

    segue a pag. 2

    BUON ANNO

    A TUTTI I NOSTRI CARI

    LETTORI E SOSTENITORI

  • pagina 2 Novembre-Dicembre 2015«Voce amica»(segue da pagina 1)

    il “Cicerone cristiano”. Con-dusse vivaci battaglie contro i Fotiniani (ariani) e la rinascita del paganesimo (dovuta so-prattutto all’apostasia di Giu-liano);. Le sue prediche erano affollate da neoconvertiti, ma anche da pagani, attratti dalla sua abile oratoria, ma le sue battaglie più vivaci le combat-té contro il demonio di cui i suoi agiografi raccontano vari episodi.

    Nulla si sa di preciso della sua origine, qualcuno ipotizza che fosse fi glio d’un impie-gato statale, fi nito nell’Italia settentrionale a seguito delle riforme burocratiche volute dall’imperatore Costantino (280-337); altra ipotesi è che si trovasse al seguito del pa-triarca d’Alessandria, Atana-sio, esule e in visita a Verona nel 340. Comunque, arrivato nella bella città veneta, Zeno-ne, avrebbe fatto vita monasti-ca, fi no a quando nel 362, fu eletto successore del vescovo Cricino (dal 357 al 362), dive-nendo così l’ottavo vescovo di Verona. Il suo episcopato durò fi no alla morte il 12 aprile del 380 e fu sepolto lungo la via Gallica, nella zona dell’attua-le chiesa dove vi era un cimi-tero e sulla tomba fu edifi cata una piccola chiesetta da Teo-dorico il Grande (454 - 526). La prima testimonianza su di lui si trova in una corrispon-denza fra sant’Ambrogio (337 – 397) vescovo di Milano e il vescovo Siagrio (undicesimo vescovo di Verona dal 390 al 395), che lo nomina come un presule “di santa memoria”. Petronio, (sedicesimo vesco-vo di Verona fra il 412 e il 429 e sepolto in Santo Stefano) ne ricorda le grandi virtù e con-ferma la venerazione che gli era già tributata. La conferma del culto di san Zeno, si ha anche da un antico documen-to, il “Rhytmus Pipinianus” o “Versus de Verona”, un elo-gio in versi della città, scritto fra il 781 e l’810, e poi c’è il

    cosiddetto “Velo di Classe”, dell’ottavo secolo, una pre-ziosa tovaglia conservata a Ravenna, in cui sono ricamati i ritratti dei vescovi veronesi, fra i quali san Zeno.

    La sua festa è fi ssata nel martirologio al 12 aprile, ma la diocesi di Verona la cele-bra il 21 maggio, giorno della traslazione del corpo, fatta dai santi eremiti Benigno e Caro, dalla Cattedrale alla cripta dell’attuale Basilica avvenuta il 21 maggio 807. La Basilica di San Zeno a Verona è uno dei capolavori del romanico in Italia. Si sviluppa su tre livelli e l’attuale struttura fu impostata nel X-XI secolo, mentre il campanile fu eretto verso il 1045 per iniziativa

    dell’abate Alberico. La chiesa fu danneggiata dal terremoto del 3 gennaio 1117, che col-pì e danneggiò gravemente molte città del nord Italia, e nel 1138 venne ricostruita e ingrandita. La sistemazione che è arrivata ai giorni nostri fu fi nita nel 1398 a cura degli architetti Giovanni e Nicolò da Ferrara con rifacimenti del soffi tto e dell’abside in stile gotico. A San Zeno sono stati attribuiti molti miracoli par-ticolarmente in lotta contro il diavolo. Nella basilica vero-nese esiste una bella vasca di porfi do, pesantissima, che la tradizione vuole regalata dal generale Gallieno al vescovo, il quale volendo punire l’im-pertinente demonio, gli ordinò

    di trasportarla fi no a Verona; il demonio obbedì, ma con tanta rabbia da lasciare sulla vasca l’impronta delle sue unghiate. Il fatto più straordinario è rife-rito da papa Gregorio I e narra dello straripamento delle ac-que dell’Adige, del 17 otto-bre 589, che sommerse buona parte della città, al tempo del re Longobardo Autari. Le ac-que arrivarono alla cattedrale dove il re, il 5 maggio, aveva sposato la bella principessa Teodolinda, che fu testimone oculare del prodigio, come racconta il monaco Coronato. Si narra che la devastante pie-na dell’Adige si bloccò sulla soglia della chiesa, rispar-miando i fedeli. Paolo Diaco-no riporta l’evento nella sua Historia Langobardorum,

    «un diluvio d’acqua [...] che si ritiene non ci fosse sta-to dal tempo di Noè. Furono ridotti in rovina campagne e borghi, ci furono grosse per-dite di vite umane e animali. Furono spazzati via i sentieri e distrutte le strade; il livello dell’Adige salì fi no a raggiun-gere le fi nestre superiori della basilica di San Zeno martire, che si trova fuori le mura della città di Verona [...] Anche una parte delle mura della stes-sa città di Verona fu distrutta dall’inondazione.»

    San Zeno durante le sue peregrinazioni si recò nel circondario a evangelizzare le comunità, in alcune villae lasciò dei sacelli cristiani che diventarono importanti chiese romaniche. La dominazione veneta sulla città e provincia di Brescia ne hanno diffuso il culto, tanto che san Zeno (o Zenone) è patrono in ben 17 parrocchie della diocesi, fra le quali spiccano San Zeno Na-viglio e quella di Sale Mara-sino, sul Lago d’Iseo. Il culto del santo è presente anche in Provincia di Milano, è patro-no di Cambiago e compatro-no della parrocchia centrale della città di Cassano d’Adda dove il santo è venerato il 9 dicembre. La pieve dedicata a

    San Zeno, è la più antica del-le chiese di Lonato del Garda. Da molti secoli San Zenone è anche patrono di San Zenone degli Ezzelini che lo celebra il 9 dicembre, giorno della sua ordinazione. La Cattedrale di Pistoia è dedicata a San Zeno, per un miracolo ricevuto per intercessione del Santo.

    Abbiamo ricordato San Zeno di Verona, ma nella sto-ria della chiesa vi sono vari santi, almeno una trentina, con il nome Zeno o Zenone o il diminutivo Sisinio, fra questi ricordiamo San Sisinio della Val di Non e San Zeno soldato martire per la fede come i suoi 10.000 mila com-pagni.

    di Federico De Rosa

    È leggero il volo di un gabbia-no. Tutta la sua vita vola molto legge-ra. Non si chiede cos’era prima della propria nascita e cosa sarà di lui dopo la sua morte. Il gabbiano è materia programmata per volare, il Dna è il suo programma e contiene due grandi software: l’istinto di sopravvivenza e quello di riproduzione. Sono così po-tenti questi due software della mate-ria che lui sa sempre cosa deve fare, in ogni istante della sua vita. Si impegna per non morire ma non sembra che si interroghi su questa morte, né che se ne preoccupi. Il Dna è una software house potente e non prevede mai do-mande all’operatore.

    Il gabbiano è autarchico. Tutto ciò di cui ha bisogno lo ha già dentro come dotazione iniziale, gli serve solo un po’ di cibo per rimpiazzare la materia che dentro di lui il software tramuta in energia. Per il resto il mondo potreb-be anche non esistere. E non vola per cercare la libertà, ma per cercare sicu-rezza, cibo o una compagna, secondo i momenti.

    Il gabbiano si basta sempre e l’uomo non si basta mai.

    Non vuole morire, ha paura della morte e si interroga sul dopo. L’esse-re umano non sopporta il tempo che fugge e ad ogni istante deve trovare un signifi cato fuori di sé. L’essere umano è l’unico vivente a cui il corretto fun-zionamento del suo software biologi-co non basta, anzi lo inquieta perché sa che tale software punta a chiudere

    L’essere umano

  • Novembre-Dicembre 2015 pagina 3«Voce amica»

    un ciclo e poi lo restituirà alla polvere.E l’essere umano è l’unica macchina

    biologica che non vuole terminare la sua corsa.

    Ed allora si proietta oltre sé, verso una grande idea come la giustizia o verso altri esseri umani come i fi gli. Il gabbiano si basta e l’essere umano ha invece bisogno di trascendersi per andare oltre la propria fi ne. Diffi cile incontrare una persona che non cre-da a qualcosa fuori di sé, fosse anche solo il potere ed il denaro, anche que-ste sono realtà fuori di noi e chi vuole solo il piacere sta drammaticamente cercando di eludere la domanda di senso oltre il proprio sé, che spinge dal profondo del proprio cuore. Ci è impossibile non credere in qualcosa fuori di noi e questa è la radice umana della nostra fede. Riconosciuta que-sta spinta ineludibile che è dentro di noi, avendola riconosciuta, essendoci specchiati e riconosciuti in essa, al-lora ben vale cercare a lungo questo senso trascendente, cercando sempre più profondo e durante tutta la nostra vita.

    Dio soffi ò nelle nostre narici la nostra vita spirituale, come dice la Bibbia, e così facendo instillò in noi il bisogno di relazione con lui, un attimo prima di nascondersi ai nostri occhi per sommo amore della nostra liber-tà. E per questo se il gabbiano vola, l’essere umano cerca senza posa e solo drammaticamente illudendosi può smettere di cercare. Per quanto si possa essere avanti nel cammino non si è mai alla meta durante questa vita.

    cerca senza posa

    La Chiesa Italiana si è riu-nita a Firenze per celebrare il suo 5° convegno ecclesia-le nazionale, dopo 10 anni dall’ultimo convegno di Ve-rona.

    Il senso di questo ritrovarsi è quello di rifl ettere insieme sul cammino che la Chiesa sta percorrendo e, con la guida dello Spirito Santo, nel tempo in cui viviamo, se questo cam-minare è conforme alla volon-tà del suo Signore.

    La nostra Chiesa diocesana di Vittorio Veneto ha parteci-

    pato con otto delegati guidati da S.E. il Vescovo Corrado. Tema del convegno: “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. L’apertura lunedì 9 novem-bre, nel pomeriggio, con l’av-vio delle processioni dei circa duemilacinquecento delegati dalle quattro Basiliche (Santa Croce, Santa Maria Novella, Santo Spirito e Santissima Annunziata) con ingresso nel-la Cattedrale di Firenze per la celebrazione dei Vespri.

    Il giorno successivo i dele-gati, riuniti nella Cattedrale, si sono incontrati con Papa Francesco che ha illuminato l’Assemblea con un discorso che è stato poi la linea guida dei lavori dei giorni seguenti. Il Santo Padre ci ha invitati a guardare il volto di Gesù che è simile a quello di tanti no-stri fratelli poveri e umiliati. Dio ha assunto il loro volto; e quel volto ci guarda. Se non ci abbassiamo a vedere questo volto e ad accettarlo non ca-piremo nulla dell’umanesimo cristiano e le nostre parole saranno belle, colte, raffi na-te, ma non saranno parole di fede. I nostri sentimenti devo-no essere quelli di Cristo Gesù e il Papa ce ne ha presentati tre: Umiltà. Disinteresse. Be-atitudine.

    Ci ha ripetuto che preferisce una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie si-curezze. Ci ha invitato ancora una volta a guardare ai tratti del volto di Gesù e ai suoi ge-sti. Vediamo Gesù che mangia e beve con i peccatori; con-templiamolo mentre conversa con la Sammaritana; spiamo-lo mentre incontra di notte Ni-codemo; gustiamo con affetto la scena di lui che si fa ungere i piedi da una prostituta; sen-tiamo la sua saliva sulla punta della nostra lingua che così si

    scioglie.Guidati da queste parole

    mercoledì sono iniziati i lavo-ri secondo le cinque vie indi-cate:

    Uscire. Annunziare. Abi-tare. Educare. Trasfi gurare.

    I duemilacinquecento dele-gati sono stati suddivisi per gruppi. Ogni gruppo era gui-dato da un facilitatore; ogni dieci gruppi c’era un mode-ratore. I lavori dei singoli gruppi, sono convogliati nelle relazioni fi nali di venerdì mat-tina 13 novembre.

    Il convegno si è svolto in un clima sereno, di partecipa-zione gioiosa, di offerta e di ascolto delle diverse esperien-ze di chiesa particolare, in uno sforzo comune di farci guida-re dalla vera umanità che è quella di Gesù Cristo.

    Ecco, allora, tutti insieme vescovi, presbiteri, diaco-ni, religiosi, religiose, laici in un cammino sinodale che ha coinvolto tutte le diocesi d’Italia e nel quale la presen-za dei laici ha superato il 50% del totale dei delegati.

    Alcuni spunti sulle cinque vie:

    1. Uscire. La chiesa deve essere una chiesa in uscita: verso gli altri e da se stessa, da facili sicurezze o da pau-re. L’uscire non è un’attività particolare accanto ad altre, ma rappresenta lo “stile” con-forme all’umanità di Cristo. L’incontro con gli altri sia volta per volta e volto per vol-to, altrimenti è superfi ciale.

    L’uscita non è solo per dare un’occhiata ma per impegnar-si nel viaggio senza ritorno in-sieme a Gesù che illumina la strada verso l’autentica uma-nizzazione.

    2. Annunziare. È condivi-dere la propria gioia; la Chiesa non cresce per proselitismo, ma per attrazione. La parola si è fatta carne, è viva, sa inquie-tare, è tenera e si chiama Gesù Cristo.

    3. Abitare. Non si abitano solo luoghi, ma soprattutto re-lazioni. Farsi abitare da Cristo per saper fare spazio all’altro.

    4. Educare. L’educazione cristiana si conforma all’edu-care di Cristo, sia quanto a contenuto (dignità della per-sona, sua unicità, irripetibili-tà. ) sia quanto a metodo (re-lazione ed incontro personale, attenzione alle attese, fragili-tà, bisogni ….).

    5. Trasfi gurare. Gesù nei suoi incontri quotidiani non ha mai lasciato le persone come le aveva trovate, ma le ha trasfi gurate: le ha fatte nuove. Le nostre fatiche sono: attivismo pastorale: talvolta eccessivo; insuffi ciente inte-grazione tra liturgia e vita.

    E’ sempre più urgente che le nostre liturgie siano capaci di ricreare quel tipo di relazione che Gesù sapeva creare con le persone che incontrava, trasfi -gurandole.

    Il convegno rappresenta fi n d’ora un nuovo punto di par-tenza per il cammino delle nostre comunità e dei singoli credenti. Ad ogni Chiesa par-ticolare il compito di assume-re il percorso del convegno e di mettersi in gioco, in un im-pegno di conversione fi naliz-zato ad individuare le parole più effi caci e i gesti più auten-tici attraverso i quali portare il Vangelo nel nostro tempo agli uomini di oggi.

    Un delegato diocesano Mario Introvigne

    5° CONVEGNO ECCLESIALE NAZIONALE5° CONVEGNO ECCLESIALE NAZIONALEIN GESU’ CRISTO IL NUOVO UMANESIMOIN GESU’ CRISTO IL NUOVO UMANESIMO

    Firenze, 9 – 13 Novembre 2015

  • pagina 4 Novembre-Dicembre 2015«Voce amica»

    Il giorno lunedì 14 dicembre, alle ore 20.30, presso la Sala del Caminetto, sita nella canonica di Tarzo, si è riunito il Con-siglio Pastorale parrocchiale per trattare e deliberare sopra il seguente ordine del giorno:1. Momento di preghiera;2. Informativa sul rinnovo degli Organi di

    partecipazione pastorale;3. Varie ed eventuali.a. Informativa sulla situazione debitoria del-

    la parrocchia (relazione di Franco Introvi-gne).

    b. Informativa sulla situazione dell’asilo par-rocchiale (relazione di Maria Gallo).

    Al Consiglio risultano presenti il parro-co, il diacono Mario, il vicepresidente Ca-sagrande R., il segretario Casagrande D., e i membri: Fabris A., Gallo M., Pizzin S., Pradella F., Stevanato A.; il membro Ca-sagrande Dario risulta assente giustifi cato verbalmente.1-Dopo la recita della preghiera del Giubi-

    leo della Misericordia, si decide di antici-pare la relazione informativa del membro del C.A.E. F. Introvigne, che dovrà lascia-re il Consiglio pastorale in anticipo, a cui seguirà quella di M. Gallo.

    a. La situazione economica della parrocchia di Tarzo è gravissima: i mutui attualmen-te accesi sono due per un totale di € 374.000, così suddivisi: € 50.000 per il mutuo di Villa Mondini e € 324.000 per il mutuo della chiesa arcipretale e del cam-panile. Le rate mensili per il mutuo sono di € 2.700, le entrate pressappoco vicine allo zero. Si fa notare come, dopo la mor-te di don Francesco le offerte abbiano subito un considerevole tracollo.Il giorno 15 dicembre 2015, oltre alla

    rata del mutuo, scade anche la rata dell’as-sicurazione sul patrimonio immobiliare della parrocchia; la rata è di € 9.000, il fatto è che, in cassa, la parrocchia ha attualmente € 1.900, per cui non si riuscirà a pagare l’assicurazione, salvo una riduzione netta dei massimale, senza contare che, con l’at-tuale situazione economica, non si riesce neppure a sostenere l’ordinaria ammini-strazione (che va avanti grazie a interventi gratuiti e pagamenti di piccoli interventi da parte dei fedeli).

    Dal prestito grazioso sono arrivati, in la-sciti e donazioni, circa € 69.000, la mag-gior parte dei quali da parte delle sorelle di don Francesco, a cui va il nostro senti-tissimo ringraziamento.

    È stata avanzata la proposta di “sospen-dere” il mutuo, ma la sospensione obbli-gherebbe comunque al pagamento degli interessi, che ammontano a € 830 al mese: è, dunque, una strada non conveniente né praticabile.

    Don Zeno fa notare che la situazione economica incresciosa è ormai comune a moltissime parrocchie: alcune anzi stanno addirittura chiudendo per via della man-canza di offerte e l’impossibilità di coprire le spese fi sse (luce, gas…). Il parroco ci informa di essere stato a Venezia: la So-vrintendenza ai Beni Culturali ha garantito

    l’arrivo di € 70.000, ma tra tre anni; per quanto riguarda i fondi della Regione Ve-neto, anch’essi attesi, si dovrà attendere almeno marzo 2016.

    Se tutti i fondi che attendiamo arrivasse-ro, il mutuo scenderebbe a € 150.000, con conseguente abbassamento degli interessi e della rata mensile, la copertura delle quali risulterebbe molto più sostenibile.a. La situazione economica dell’Asilo, pur

    essendo seria, non è così grave come quella della parrocchia. Il 30 novembre la maestra Elisa ha lasciato l’incarico all’Asilo di Tarzo: attualmente la scuola è frequentata da 44 bambini, e la maestra Laura si è assunta l’onere della direzione didattica. I contributi regionali, calati di circa il 60%, sono al minimo storico, ma le offerte e le donazioni (anche testamen-tarie) sono in aumento.Con i pochi bambini il problema è quel-

    lo dei costi fi ssi: la parrocchia e il parroco sono invitati, anche a nome dell’ammini-strazione comunale, che risulta interessata all’operazione, di farsi promotore della riu-nifi cazione degli asili di Corbanese e Tarzo.2. Il momento di preghiera, rimandato per

    consentire al membro del C.A.E. di infor-mare sullo stato debitorio della parroc-chia, è integrato da una breve rifl essione

    di Mario Introvigne, delegato diocesano al convegno di Firenze, riguardo il mede-simo convegno. È stato un bell’incontro di chiesa, la visita

    e il discorso di papa Francesco sono stati incredibilmente profondi: si invita tutti a leg-gerlo e a rifl ettere su di esso.

    Il punto centrale è la centralità del volto di Gesù, vero Uomo, per un nuovo umanesi-mo cristiano basato su umiltà, disinteresse e beatitudine. Il risultato è stato incentrato sulla necessità di privilegiare le relazioni umane piuttosto che le forme e le strutture gerarchiche.

    Don Zeno invita a scoprire il nuovo modo di essere Chiesa proposto da Francesco: tornare, cioè all’essenziale.3. Il nuovo C.P.P. dovrà essere eletto il 17

    gennaio. Le candidature dovranno per-venire entro il 6 gennaio 2016. I membri di diritto sono il parroco, il diacono, un membro del C.A.E. e il presidente di A.C.. I parrocchiani dovranno eleggere 5 mem-bri, che si auspica provengano dai vari gruppi parrocchiali. La preparazione delle schede, la custodia dell’urna elettorale il giorno delle votazioni, le operazioni di scrutinio e di proclamazione degli eletti, sono demandate alla cura della Segrete-ria.Il consiglio, dopo la preghiera, è sciolto

    alle ore 22.00.

    VERBALE DEL C.P.P DEL 14 DICEMBRE 2015

    chia, è integrato da una breve rifl essione

    I Fioretti di Papa Luciani Due signori, capitati nello studio di Scrooge, lo interpellano: «E’ Nata-

    le, miglia di persone mancano del necessario, Signore.» Risponde Scro-oge: «E non ci sono le prigioni? E gli ospizi di mendicità non funzionano ancora?» «Ci sono e funzionano, ma ben poco possono fare per rallegra-re gli spiriti e i corpi in occasione del Natale. Abbiamo pensato di rac-cogliere fondi per offrire ai poveri cibi, bevande e combustibili. Per che cifra posso iscrivervi?» «Per nessuna. Desidero essere lasciato in pace. Io non festeggio il Natale e non mi permetto di lusso di farlo festeggia-

    re ai fannulloni. Pagando la tassa sui poveri do il mio aiuto alle carceri, agli istituti di mendicità; chi è nella miseria vada là. E poi scusatemi, queste cose non mi riguardano.»

    Gli affari! Avere umanità dovrebbe essere l’affare di ognuno: carità, elemosina e bene-volenza, tutto questo dovrebbe essere l’affare di un uomo. Perché camminare tra la folla dei nostri simili, cogli occhi rivolti a terra, senza mai alzarli su quella Stella Benedetta che condusse i Magi alla Capanna? Non ci sono anche altre case dove potrebbe guidarci la stessa luce?

    Luciani raccontaMaksim Gorkji racconta che un giorno, sulla spiaggia di Crimea, sorprese il vecchio

    Leo Tolstoj in dialogo con una lucertola, che si scaldava al sole vicino a lui. Chiedeva lo scrittore al rettile: Sei tu felice?Il rettile non rispondeva, naturalmente, ma Tolstoj confessava alla lucertola: Io no!La felicità è semplice, non è complicata. Scrive Santa Teresa d’Avila: «I nostri desideri sono i nostri tormentatori!»E San Francesco di Sales: «Che giova fabbricare con la fantasia castelli in Spagna, se

    poi dobbiamo vivere in Francia?»E Giacomo Leopardi: «Gli uomini di grande merito hanno sempre le maniere più sem-

    plici».Goethe: «Se non vuoi che i corvi stridano attorno al tuo capo, cerca di non essere la

    punta del campanile della tua chiesa».Più si va su più si è esposti alle critiche; i posti alti portano una certa felicità solo se

    sono occupati per servire!

    leooanarererrcoccicIoI

  • Novembre-Dicembre 2015 pagina 5«Voce amica»

    248. BENEDETTO XIV – 17.09.1740 – 03.05.1758Nato Prospero Lambertini, nacque a Bologna nel 1675 e fu educato dai Padri

    Somaschi; notato nel 1691 da papa Innocenzo XII, al qua-le Prospero aveva dedicato un’omelia, ne ricevette un benefi cio che gli consentì di studiare diritto a Roma.

    Nel 1724 fu ordinato prete, l’anno dopo divenne cardinale e

    nel 1731 divenne arcivescovo metropo-lita di Bologna. Nel 1740, alla morte di Clemente XII, fu eletto papa al 255 scru-tinio. Uomo neutrale in campo politico e moderno nell’affrontare i rapporti con gli atei e coi non cattolici, Benedetto XIV mise in pratica una serie di decreti volti a colmare le lacune politico-ammi-nistrative lasciate dai pontefi ci prece-denti. Fautore di un mecenatismo non soltanto umanista, ma anche scientifi co, papa Lambertini mutò atteggiamento a partire dagli anni ‘50, quando si fecero sempre più allarmanti le tendenze anti-clericali dell’illuminismo, il quale vedeva come suo principale antagonista l’ordine dei Gesuiti. Oggetto di una vivace disputa storiografi ca, divisa tra storici favorevoli al papa bolognese per il suo spirito profe-tico nell’amministrazione della Chiesa, ed intellettuali critici nei suoi confronti per la sua arrendevole politica concordataria nei confronti delle grandi monarchie eu-ropee. Morì sospirando: “Sic transit gloria mundi”, consapevole che la sua politica di riforme sarebbe stata presto abbandona-ta.

    249. CLEMENTE XIII – 06.07.1758 – 02.02.1769Carlo della Torre di Rezzonico nacque a Venezia nel 1693, si laureò in diritto a Bologna e divenne prete nel 1713, fu creato cardinale nel 1737 e nominato ve-scovo di Padova a 1743. Il nuovo papa, nonostante la mitezza e affabilità del suo carattere retto e moderato, non poteva essere più diverso dal predecessore. Se Benedetto fu uomo lungimirante, aperto

    e attento ascoltatore delle varie voci provenienti dal mondo moder-

    no, Papa Clemente fu inve-ce pudico fi no all’eccesso, tanto da essere sopranno-minato Papa Braghettone in

    quanto ordinò di coprire, sia in statue sia in dipinti, le parti

    intime dei soggetti raffi gurati in Va-ticano. Furono quindi evirate le statue e furono coperte da pittura le parti intime negli affreschi della Cappella Sistina. Il suo pontifi cato venne disturbato da contese perpetue circa la richiesta di soppressio-

    ne dei Gesuiti che provenivano dai circoli dell’Illuminismo francese. Morì il giorno prima di un concistoro in cui si propone-va di sopprimere i Gesuiti.

    250. CLEMENTE XIV – 28.05.1769 – 22.09.1774Giovanni Vincenzo Antonio Lorenzo Ganganelli nacque a Santarcangelo di Ro-magna nel 1705, primo papa nato nel se-colo XVIII, ed entrò da ragazzo nell’ordi-ne dei Francescani. Nominato consigliere dell’Inquisizione da papa Benedetto XIV, divenne cardinale per interessamen-to di Clemente XIII. Nel 1769 fu eletto papa al 180 scrutinio e, non essendo vescovo, fu con-sacrato prima della in-coronazione. La sua azione più signifi cativa fu la soppressione del-la Compagnia di Gesù nel 1773, atto accolto con gaudio dagli intellettuali illuministi e dai sovrani “illuminati” tra cui Maria Teresa d’Austria. Morì l’anno dopo, terrorizzato di essere avvelenato e, per testamento, stabilì che sul suo corpo fosse effettuata l’autopsia: la morte, tuttavia, avvenne per cause naturali.

    251. PIO VI – 15.02.1775 – 28.08.1799Angelo Giovanni Antonio Braschi nacque a Cesena nel 1717 e nel 1735 si laureò in diritto presso l’Università di Cesena. Nel 1753 divenne segretario di Benedetto XIV. Nel 1758 fu ordinato prete, nel 1773 divenne cardinale; due anni dopo fu elet-to papa. Allo scoppio della Rivoluzione francese, Pio VI vide la confi sca di tutti i possedimenti ecclesiastici in Francia. Nel 1796 Napoleone invase l’Italia e puntò contro lo Stato Pontifi cio. Il 15 febbraio 1798, deposto il Papa, Napoleone entrò a Roma e vi proclamò la repubblica. Pio VI fu fatto prigioniero e, il 20 febbraio, venne scor-tato a Siena e quindi a Firenze. Nel marzo del 1799 venne deciso di trasferirlo nuovamente. Napoleone allora decise di portarlo a Bologna, cre-dendola città anticlericale, ma quando i francesi lo esposero al popolo, Pio VI venne acclamato. Fu allora decretata la sua carcerazione in Francia. Il Papa, quasi ottantaduenne, venne internato prima a Grenoble, poi a Valence, capoluogo della Drôme. Logorato dai patimenti Pio VI si spense in prigione il 29 agosto 1799, so-spirando: «Signore, perdonali». Egli sarà l’unico papa esiliato e morto in cattività nell’età moderna.

    Circolo Musicale di Tarzo

    Anche il 2015 appena trascorso si è chiuso per il Circolo Musicale di Tarzo in musica. Da anni nel periodo prenatalizio organizziamo dei mo-menti musicali dedicati agli allievi più piccoli, alcuni anche al primo anno di studio. L’occasione è ottima per vedersi e farsi gli auguri, ma lo è soprattutto per gli allievi per esibirsi in pubblico. Si legge la concentrazione negli occhi dei ragaz-zi e l’orgoglio negli occhi dei genitori; si legge, soprattutto, la mancanza di competizione. Nella musica non ci sono classifi che e podi. Ognuno dei nostri allievi sa che può sempre migliorare ed ognuno di noi sa che quello che stanno facendo è frutto di un lavoro e di un impegno lungo e te-nace: ognuno ha il suo tempo e la musica ha un tempo per tutti. Non è un caso infatti che siano cresciute le iscrizioni di adulti. Persone che per vari motivi non hanno potuto in passato approc-ciare lo studio dello strumento ma che hanno con-servato nel cuore questo desiderio. E ci stanno provando adesso, da grandi, ben sapendo che non diventeranno dei musicisti professionisti, ma con l’impegno derivante da una passione vera. E ve-dere che i risultati arrivano, piano piano come per i ragazzini, da una enorme spinta per continuare. Stiamo lavorando anche per chi la musica non la fa ma la ascolta. Nei giorni 13, 20 e 27 Gennaio presso la Sala Corte Interna del Municipio di Tar-zo (Sala biblioteca) si terranno tre serate dedicate all’ascolto guidato dal titolo “IL SUONO CHE CI CIRCONDA”. Si tratta di un progetto di anali-si delle musiche che hanno attraversato il XX se-colo, il periodo che ha generato più cambiamento a causa, o per merito, del cambio di tecnologia. Si è passati dagli strumenti acustici agli strumen-ti elettrici e si è passati dalla musica “vista”, nel senso che per ascoltare musica bisognava essere fi sicamente presenti dove uno o più musicisti fi -sicamente suonavano, alla musica diffusa. Oggi la musica la ascoltiamo per radio, via internet, su supporti di vario tipo. C’è anche quando non la ascoltiamo, ad esempio diffusa in un centro commerciale: non notiamo la sua presenza ma la sua assenza ci mette un po’ a disagio. Passeremo in rassegna la storia della canzone e scopriremo come sono nati dei brani memorabili, che hanno potuto essere famosi nel mondo anche grazie alla tecnologia. Queste attività sono possibili perché, oltre all’impegno quotidiano dei nostri soci, sia l’Amministrazione Comunale e Banca Prealpi ci sostengono e a loro va un sentito ringrazia-mento. Abbiamo ancora tante idee da proporre e sviluppare e speriamo di riuscire a trovare le risorse umane per poterle realizzare. Esortiamo quindi chi voglia avvicinarsi alla nostra realtà a contattarci. Non serve essere musicisti, nemmeno musicanti, serve solo la volontà di voler dedicare un po’ di energia e di tempo, senza andare fuori tempo! A presto.

    Diego A.

    I PAPI DELLA CHIESA

    pne per poterle realizzare. Esortiamo

    voglia avvicinarsi alla nostra realtà a Non serve essere musicisti, nemmenonoooooo erve solo o o lalalalalaalaa volontà di voler deedididdddddddddddddddddddddddd cacacaaacacaaaacaaaac rererereererere

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  • pagina 6 Novembre-Dicembre 2015«Voce amica»

    (Continuazione)

    - ERECHIM, Stato di Rio Grande do Sul (Brasile)

    Nella diocesi di Erechim esiste una chiesa moderna dedicata a Santa Augu-sta. La notizia è dell’avv. Victor Nardel-li, originario dello Stato di Santa Cata-rina dove si trova il Santuario di Braço do Norte. Il sig. Nardelli studiò teologia presso i missionari della Consolata a To-rino; in quell’occasione venne, anche, a Vittorio Veneto presso il Seminario della Consolata, in Via Rizzera

    - CRICIUMA Stato di Santa Catarina, un quartiere ed un Carcere dedicati a San-ta Augusta.

    Nel 1954 don Guerrino Cescon, allora rettore del santuario di Santa Augusta, pubblicò a Torino un opuscolo che ebbe vasta diffusione SANTA AUGUSTA vergine e martire serravallese. Nel 1987 venne tradotto in portoghese dalla

    Comunità di Braço do Norte in occasio-ne del Centenario del locale Santuario di Santa Augusta, visitato dal parroco nel maggio 1992. Nel 1998 l’opuscolo di don Guerrino ebbe una nuova traduzione in portoghese.

    …….”Nel mio viaggio in Italia acqui-stai un libro la cui autrice è Emanuela Da Ros; il libro è intitolato: Benvenuti

    a Vittorio Veneto; leggendolo ho sco-perto che esisteva un libriccino dal titolo: Santa Augu-sta vergine e mar-tire serravallese, di G. Cescon. Questo libriccino è quello che offro, tradotto dall’italiano in por-toghese, a tutti gli abitanti del quartiere di Santa Augusta, ai suoi devoti e specialmente ai reclusi del carcere Santa Augusta, suoi fervidi am-miratori, e a tutti quelli che si dedicano al lavoro all’interno del carcere”. Jorge DAROS

    Altri ricordi dobbiamo ancora alla penna di mons. Paolo Carrer:

    ……. quando giunsi a Criciuma il 30 dicembre 2001, fui accolto e ospitato con ogni premura dalle Irmas escolares de Nossa Senhoza, in particolare da Suor Miriam Della Giustina, originaria di San-ta Giustina. L’indomani partecipai alla Concelebrazione per la pace, presieduta dal Vescovo di Criciuma, mons. Paolo Antonio De Conto, di fronte all’Oceano, in una struttura balneare allestita sulla spiaggia nella zona di Rincao. Il Vesco-vo mi disse che nel novembre del 2002 sperava di poter visitare la terra dei suoi antenati, Campea di Miane. Sarà una fe-lice occasione di averlo anche tra noi: nel nostro duomo ci sono i due angeli ado-ranti dello scultore Marco Casagrande, di Campea di Miane e, soprattutto, c’è la Chiesa madre di Santa Augusta, venerata anche nella sua diocesi.

    - CONCÒRDIA Stato di Santa Cata-rina un nuovo Santuario

    Una città di ottantamila abitanti situa-

    ta a sudovest di San Paolo e a circa 600 chilometri da questa metropoli. Concordia, fu fondata 60 anni fa da italiani, quasi tutti provenien-ti dal Veneto e in particolare dalla provincia di Treviso. ….. Ora Vit-torio Veneto e Concordia saranno più vicine! A fare da fi lo conduttore sarà ancora una volta la patrona di Serravalle: Santa Augusta. Perché il Santuario di Santa Augusta ver-rà fedelmente riprodotto e costrui-to in Brasile, proprio a Concordia grazie al lavoro del fotografo vit-toriese Carlo Del Puppo, che ha fotografato il Santuario riprodu-

    cendolo da varie angolazioni e con tanti dettagli. Inoltre, grazie alla disponibilità del preside del Collegio Dante di Vittorio Veneto, don Gino Buttazzi, si è inserita in questo lavoro anche la classe quarta geometri dell’Istituto, che come annuale esercitazione scolastica ha rilevato com-pletamente tutto il complesso architetto-nico sotto la guida dell’ingegner Fabio Gallo, insegnante di topografi a nel corso geometri.

    Hanno disegnato in scala la pianta, le sezioni e i prospetti di cui copia è stata inviata in Brasile come riferimento e au-silio alla progettazione. «Un’occasione questa - spiega il professor Gallo - che ha spinto i ragazzi anche a rifl ettere sul signifi cato dell’emigrazione e a cogliere la nostalgia di quelle popolazioni verso i paesi di origine».

    La Pala per la chiesa, opera di Luigi Cillo, realizzata dalla Parrocchia di Ser-ravalle con il contributo dell’allora Cassa Marca, e benedetta dal Vescovo Mons. Magarotto è stata inviata a Concordia nel 2001. Nel quadro sono felicemente colle-gate le due città: Serravalle e Concordia.

    Notizie tratte da“L’Eco di Santa Maria Nova” e da L’Azione”.

    Grazie al dott. Vittorino Pianca per le informazioni

    Santa Augusta nel Mondo

    Giovani che si fanno onore

    Marco Cesca si è lau-reato il giorno 09.12.2015 presso l’Università degli Studi di Padova ed ha con-seguito la Laurea Magistrale in Farmacia con votazione 104/110. Ha svolto una tesi sperimentale di carattere far-macoeconomico e farmaco-epidemiologico presso Isti-tuto Oncologico Veneto di Padova, dal titolo: “Analisi

    dell’utilizzo di ipilimumab nel trattamento del melano-ma avanzato in centri di rife-rimento regionale in Italia”.Relatore: prof.ssa M. Cecilia Giron

    STARE BENE INSIEME E....IMPARARENel borgo di Colmaggiore di Sotto si terranno nella sede

    del “Va dee Femene” incontri per trovarsi insieme e im-parare a fare bambole di pezza, gattini di lana, borse e porta cellulari. Non c’è limite di età! Basta avere voglia di fare, di ascoltare, di fare quattro “ciacole” in compagnia.

    Munirsi di stoffe anche riciclate, nastri merletti pezzi di lenzuo-la bianche o rosa (per il corpo delle bambole). Si accetta volen-tieri chi sa raccontare barzellette allegre, perché il ridere fa buon sangue. Ben vengano le nonne con le loro esperienze, le mamme, le zie e le ragazze. La sede è ampia e ben riscaldata, resa preziosa dai volontari un punto di incontro importante.

    Per informazioni chiamare: Mirko 3409034066 Renata 3336831617 oppure sonar el campaneo!

  • Novembre-Dicembre 2015 pagina 7«Voce amica»wwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww....cccccccooooooommmmmmmmmmuuuuuuuuuuuunnnnneeeeeeeeeeee..........ttttttaaaaarrrrzzzzzzzzooooooooooo......ttttttttttvvvvvvvvv....iiiiiiiiittttttttt ssssssssiiiiiiiiccccccccc@@@@@@@@@@@@@cccccoooooooooommmmmmmmmmmmmuuuuuuuuuunnnnnnnnnnneeeeeeeeeee........ttttttaaaaaaaaaaaarrrrrrrrzzzzzzzooooooooooo..........ttttttttttttvvvvvvvvvvvv....iiiiiiiitttt

    Notizie dal Comune

    NOTIZIE DAL COMUNECelebrazione del IV Novembre

    Una stupenda domenica d’autunno, l’8 Novembre, ha fatto da cornice alle Celebrazioni per la giornata delle Forze Armate e per la ricorrenza della Vitto-ria italiana della Grande Guerra di cui in questi anni, sino al 2018 si ricorda il centenario. Il vessillo del Comune di Tar-zo, assieme a labari e bandiere dell’As-sociazione Combattenti e Reduci, dei Gruppi Alpini di Tarzo e Corbanese, della Sezione Fanti di Tarzo, dell’ANPI, dei Trevisani nel mondo si sono stretti vicino ai tre monumenti ai caduti di Cor-banese, Arfanta, Tarzo e presso la chie-setta alle Rive di San Pietro. Le stesse

    bandiere hanno inoltre presenziato alla Santa Messa celebrata da don Zeno, nuovo parroco di Tarzo, Corbanese e Arfanta, in memoria e suffragio di tutti coloro che in armi, nei vari confl itti, han-no dato la propria vita per un ideale di unità e pace. Quest’anno su iniziativa della Sezione Fanti sono stati letti tutti i nomi, ben 149, dei giovani caduti del nostro comune che si sono sacrifi cati sui diversi fronti del confl itto mondiale senza dimenticare il carico di dolore e sofferenze dei loro famigliari rimasti a Tarzo. Le toccanti parole dell’orgoglio-samente “nostro” Antonio Pancot, clas-se 1922, sono state un monito ed una viva testimonianza di tragici momenti da cui è però germogliato il seme della nostra attuale Italia democratica e re-

    pubblicana; una lezione che, come ha sottolineato il Vicesindaco Sacchet, deve diventare patrimonio delle giovani generazioni perché ne facciano teso-ro riconoscente. Un doveroso plauso all’Amministrazione comunale che in tutti questi anni non ha fatto mai man-care il proprio sostegno all’iniziativa e all’Associazione Combattenti e Reduci, cuore pulsante di questa Celebrazione; per non parlare del contributo insostitu-ibile dei Gruppi Alpini del comune che hanno sempre dato grande dignità e solennità a queste cerimonie, affi ancati in questi ultimi anni dalla ricostituita Se-zione Fanti.

    Stefano D.M.

    IV NOVEMBRE Festa delle FF.AA.

    PERCHE SI SUONA L’INNO DEL PIAVE PER ONORARE I CADUTI

    Il cerimoniale uffi ciale della Repubbli-ca Italiana prevede che nel momento in cui si rendono gli onori ai Caduti per la Patria, si deve suonare sempre ed esclusivamente l’Inno del Piave. Così fu deciso da Re Vittorio Emanuele III che, dopo il 1918, dispose la sostituzio-ne della “Marcia Reale”, in precedenza adottata nella resa d’Onori ai Caduti, con l’Inno del Piave. L’Inno del Piave, espresso nella sola versione musicale (mai cantata) è stato scelto perché si volle ricordare un determinato luogo e un particolare periodo storico, dove

    i soldati d’Italia, supportati idealmente ed attivamente da un intero popolo, si impegnarono in una strenua resistenza, per difendere i confi ni della Patria.

    Se Caporetto fu la disfatta di un eser-cito, il Piave ne fu la riscossa!

    Sul Piave giunsero i Fanti superstiti della terribile ritirata, giunsero gli Arti-glieri, oramai privi di cannoni, poi i Ca-valleggeri che, scesi da cavallo, imbrac-ciarono i fucili; giunsero i Granatieri, i Bersaglieri, i Carabinieri e sulle monta-gne si schierarono gli Alpini e i Finan-zieri. Alla foce del Piave, sul litorale di Jesolo, i marinai d’Italia contrastarono gli ultimi metri di laguna che aprivano la strada di Venezia; dall’alto gli aviatori iniziarono a mitragliare, a volo raden-te le avanguardie austriache arrivate sull’argine sinistro del Piave.

    Ma il miracolo non si esaurì solo sul Piave, sul Grappa e sulle altre vette del-le Alpi. Nelle offi cine donne, fanciulli e vecchi lavoravano a ritmo intenso per assicurare ai soldati il giusto rifornimen-to di armi, di cibo, di indumenti. Tutto un popolo unito ai soldati formò contro il nemico quella “barriera” che salvò l’Ita-lia. Nacque, quindi, quel popolo di Fan-ti, con o senza armi, che schierandosi materialmente e idealmente sul fi ume Piave, costituì quella fraterna unione che consolidò l’entità nazionale dell’Ita-lia nata dal Risorgimento. “No, disse il Piave, no dissero i Fanti che il nemico non faccia un passo avanti”.

    Vittorio Emanuele III, il Re Soldato, affascinato da quella unione del suo popolo che non volle piegarsi allo stra-niero, dispose dal 1918 fosse esegui-to l’Inno del Piave nella resa d’Onori ai Caduti: dalla guerra d’indipendenza, ai Caduti di Adua, dell’Abissinia e della Libia e poi, anche, i Caduti della secon-da guerra mondiale e tutti coloro che sono morti nel nome dell’Italia. L’Inno, nella cerimonia di resa d’Onori, viene eseguito nelle prime battute equivalen-ti al tempo tecnico impiegato ai “porta corona” per raggiungere e depositare la corona al monumento.

    Tratto dal periodico “Il Nastro Azzurro”

  • pagina 8 Novembre-Dicembre 2015«Voce amica»INIZIATIVE Assessorato alla Cultura

    • MOSTRA MERCATO DEL LIBRO dal 23 Gennaio al 14 Febbraio 2016Presso saletta corte interna del Municipio• PRESENTAZIONE DEL LIBRO LA SCALA A CHIOC-

    CIOLA DI ANNAROSA MARIA TONIN Sabato 30 Gennaio ore 17.30

    Presso biblioteca comunale• IN OCCASIONE DELLE GIORNATE DELLA CON-

    TEA: PREMIO ARTISTICO: CONTEA DI CENEDA E TARZO - CERIMONIA DI PREMIAZIONE E INAU-GURAZIONE DELLA MOSTRA DELLE OPERE VINCI-TRICI

    Martedì 2 Febbraio • PRESENTAZIONE DEL LIBRO I SEGRETI DEL MA-

    ESTRO COSTA DI ANDREA PALADIN, E GIULIO CATULLO

    Sabato, 13 febbraio ore 17.30 Presso biblioteca comunale• CORSO DI SCACCHI dal 13 gennaio al 10 feb-

    braio, tutti i mercoledì dalle ore 17.30 alle ore 19.

    Corso riservato agli alunni della scuola primaria e secondaria di 1° grado, previa iscrizione. info presso la Biblioteca co-munale di Tarzo - Via Roma, 42

    p gpaginaaaaaanaaaaaaaaaaaaaanaaaaaaaanaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaannnaaaaaaannnnaaaannaaaaaaanannnaaaaaannaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaannnaaaaannnaaanaaa 8 8 8 8888888888888 888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888888

    INAa

    Sabato 23 gennaio 2016Giornata dello Scolaro presso luna park

    Premiazione 17° Concorso di disegno delle Scuole Medie di Tarzo.

    Domenica 24 gennaio34° S f i l a t a C a r r i m a s c h e r a t i

    in caso di maltempo la sfi lata si terrà sabato 3030 gennaio

    Giornata dello Scolaro 31 gennaio

    6^ edizione Festa della FamigliaLa festa viene fatta in collaborazione

    con la parrocchiaIl gruppo Orienteering di Tarzo

    organizza la2° Prova “Tour Trevigiano’’

    dì orientamento2 febbraio

    Giornata dello Scolaro ore 10,30 e 18,30

    S. Messe della candelora nella Chiesa di Tarzo

    ore 22 estrazione della lotteria 1° premio Auto Opel Corsa 1.2

    Stella al merito sportivo del C.O.N.I.

    Lunedì 30 novem-bre nella Sala degli Af-freschi di Palazzo Rinaldi a Treviso si è tenuta la cerimonia di consegna delle onorifi cenze confe-rite dal CONI Nazionale a Società, Dirigenti, Tec-nici ed atleti della provin-cia di Treviso, promossa dal CONI Provinciale, in collaborazione con il Comune di Treviso.

    Su proposta della Sezione A.I.A.- F.I.G.C. di Conegliano, è stato premiato, alla presenza del Prefetto di Treviso S.E. Laura Lega, del Presidente Regionale del CONI Gianfranco Bardelle, del Delegato Provinciale Giovanni Ottoni, del Consigliere Provinciale allo sport Paolo Speran zon e del Sindaco di Tarzo Gianangelo Bof, con la “Stella di bronzo al meri-to sportivo” l’ex presidente non-ché Arbitro Benemerito France-sco Introvigne con la seguente motivazione: “Dirigente dal 1991. Segretario per 6 anni, vice Presi-dente per 10 e Presidente per 7 della Sezione A.I.A. D. Battistella di Conegliano. Presidente della Commissione Disciplina Regio-

    RICORDO NEL CENTENARIO Tra le tante celebrazioni programmate per il centenario della Grande Guerra,

    ricordiamo anche quella organizzata per i nostri caduti sepolti in Austria. Domenica 25 ottobre una delegazione di Follina, (dove si trova il cimitero Austro/Ungarico, voluto dal ex Sindaco rag. Marcello Tomasi nostro compaesano in collaborazione con la “Croce Nera” austriaca) una delegazione di Bassano del Grappa e il Vice Capogruppo degli Alpini di Tarzo Franco Introvigne, hanno partecipato ad una cele-brazione, plurietnica e plurireligiosa, in un cimitero di guerra nella campagna pres-so Lebring (Stiria), dove riposano 1233 soldati Austro Ungarici ed Armeni, 805 Bosniaci e 437 fra Italiani, Rumeni e Russi. Una lapide posta dall’Ass. ne Naz. le

    Alpini – Sezione di Vittorio Veneto” cosi riporta: “Qui giacciono le spo-glie dei soldati ita-liani che lontano dalla patria hanno trovato sepoltura.

    Lapide ricordo caduti italiani

    nale A.I.A. dal 2004 al 2008 e di quella del Triveneto dal 2008 al 2012. Dal 1991 è ispettore della Lega Italiana Calcio Professionisti-co (ex serie C)”.

    Il Sindaco G. Bof consegna l’onorifi cenza a Franco

  • Novembre-Dicembre 2015 pagina 9«Voce amica»

    EMIGRANTI IN FESTA

    Martedì 8 dicembre nella solen-nità dell’Immacolata, il Gruppo Emigranti si è radunato, come da tradizione, per una giornata di fe-sta insieme. Il tutto è iniziato con la santa Messa solenne alle ore 9 celebrata da mons. Adriano Sant. Poi il rinfresco con rinnovo delle tessere e il pranzo sociale presso il ristorante da Tullio. Una giornata in cui rispolverare ricordi ed espe-

    rienze passate in compagnia di tan-ti amici, tornando con piacere nella propria terra natale. Ringraziamo tutti i presenti per la partecipazione e gli aspettiamo nell’appuntamento del 2016.

    Per il Gruppo emigranti - Salvatore

    VVoce amica Arfanta Paese mioNOTIZIE NATALIZIE

    L’AVVENTO VISSUTO DAI BIMBI DEL CATECHISMOL’Avvento è un tempo di attesa che ci prepara alla venuta del

    Bambino Gesù, fattosi piccolo anche oggi, per Amore di ogni persona. In queste quattro settimane i fanciulli del catechismo durante le S. Messe domenicali, hanno rivolto la loro preghiera al Signore e creato il “Banco Alimentare”, un donare, attraverso qualche rinuncia, a chi ha più bisogno.

    Le catechiste

    CATECHISMOSabato 7 novembre è iniziato il nuovo anno catechistico con

    questo calendario:• 2a elementare: unifi cata, in oratorio a Corbane-

    se, dalle 14.30 alle 15.30 con Paola;• 4a - 5a elementare in canonica dalle 14.30 alle

    15.30 con Valentina, gli incontri saranno a cadenza quindicinale tranne nei periodi forti dell’anno liturgico, Avvento e Quaresima, in cui l’appuntamento sarà settimanale.Raccomandando la partecipazione assidua alla S.

    Messa domenicale, fonte e culmine della vita di ogni cristiano e la collaborazione dei genitori alla crescita cristiana dei propri fi gli, a tutti buon cammino!

    Le catechiste

    CHE EMOZIONE…S. NICOLO’!

    Anche quest’anno ad Arfanta è ar-rivato S. Nicolò, accompagnato dal suo inseparabile asinello e da tanti collaboratori. Ha portato regali e caramelle per tutti i bambini. I piccini hanno emanato gioia e stupore nel ricevere i doni tanto attesi da questo vecchietto con la barba ed il mantello rosso.

    Una serata passata all’insegna delle risate, in compagnia di grandi e piccoli. Un grazie al Gruppo Ricreativo, alla Parroc-chia, ai genitori e nonni, che hanno contribuito ad allietare la serata con un ottimo rinfresco!

    Grazie S. Nicolò, ti aspettiamo anche il prossimo anno!Luana

    histico con

    a

    e

    Ringraziamenti e auguriE’ passato un altro anno. Il 2015 si è chiuso con gli avvenimenti di violen-

    za che hanno turbato gli abitanti delle nostre borgate e l’opinione pubblica del mondo. Notizia positiva l’apertura delle molte porte Sante per il Giubileo della Misericordia che hanno fatto più novità rispetto alla normalità delle feste nata-lizie e di fi ne anno. Cogliamo l’occasione, con questo numero, per ringraziare tutti coloro che hanno permesso il proseguimento dell’attività, senza modifi che sostanziali, del giornalino Voce Amica nel corso del 2015: Don Angelo Gran-ziera, il diacono Elio Cao, don Adriano Sant e i molti benefattori (enti e privati) che hanno sostenuto la pubblicazione.

    Il grazie della Redazione va anche ai volontari che si prestano per la prepara-zione, la sua consegna a domicilio e per la raccolta delle offerte. Grazie a don Zeno che, in punta di piedi, è entrato e ci accompagna in questa nuova esperien-za.

    Ringraziamo quanti si adoperano per organizzare iniziative a sostegno della parrocchia di Arfanta, in particolare chi impegna il proprio tempo per la pulizia e il mantenimento della Chiesa Parrocchiale, i vari Oratori e i locali della ex Canonica.

    Ci scusiamo se abbiamo dimenticato qualcuno e auguri per il nuovo anno, che sarà nel segno della Misericordia. Quest’anno è anno bisestile, avrà un giorno in più, giorno utile per recuperare quel ritardo che sembra esserci adesso! Quando torneremo in stampa, con il numero primo numero del 2016 (gennaio – feb-braio), la Quaresima sarà iniziata già da qualche settimana e ricordiamo che la Santa Pasqua sarà il 24 marzo. (coinciderà con l’arrivo dell’ora legale)

    Auguri a tutti!!La Redazione di Arfanta

  • pagina 10 Novembre-Dicembre 2015«Voce amica»

    BOTTECCHIA TERESA di Roberto e Grosso Valen-tina nata a Vittorio Veneto il 20 marzo 2015, dopo il rito di accoglienza è stata bat-tezzata nella nostra chiesa parrocchiale il 15 novem-bre. Madrina: Santarossa Anna

    BE LLUSSI Agata Luce di Emanuele ed Eliana, nata a Monte-belluna il 23 luglio 2015 Ha ricevuto il battesimo domenica 29 novembre 2015. Madrina: Chiara Cattelan di Spresiano

    DE MARCHI Alessio di Andrea e Nicole Chiarel, nato a Vitto-rio Veneto il 21 luglio 2015. Ha ricevuto il battesimo domenica 29 novembre 2015Madrina: Tamara Carlet di Soligo

    «VV

    Battesimi I GIOVANI E LA MISERICORDIA

    Nell’anno giubilare dedicato dalla chiesa mondiale alla Misericordia, anche i giovani della forania si sono ritrovati per sperimentare personalmente l’Amore di Gesù.

    Lunedì 21 dicembre alle 20.30 nella chiesetta di S. Fran-cesco a Cison hanno potuto, attraverso una celebrazione penitenziale in preparazione al Natale, accostarsi al Sa-cramento della Riconciliazione, scoprendo la gioia del Per-dono del Padre.

    A tutti i nostri ragazzi e alle loro famiglie i più sinceri auguri di un sereno S. Natale e un Buon 2016!

    Valentina – Commissione Giovani “La Vallata”

    RESERA 2015Anche quest’anno, il 30

    novembre, e stata celebrata la Santa Messa per ricordare il primo patrono del nostro piccolo borgo: S. Andrea. Per questa occasione la Messa è stata celebrata da don Zeno, il nuovo parroco, che è stato impressionato positivamente

    dagli affreschi che decora-no questo “vecchio oratorio” e ha sottolineato il valore storico e artistico di tutta la chiesetta. Da un’infi nità di anni ormai, la festa paesana viene celebrata il 15 agosto (San Rocco), ma non si è mai trascurata la data del 30 novembre, anche con la sola Messa, per ricordare l’apo-stolo, fratello di san Pietro. Inoltre, alcuni volontari si sono organizzati per addob-bare un alberello in piazza e a preparare un particola-rissimo presepe all’interno della chiesa. Ricordiamo che la chiesetta resta aperta il sa-bato e la domenica per chi la vuole visitare.

    Carla e Paola

    PRESEPE PARROCCHIALEQuest’anno il presepe parrocchiale è stato allestito dalla 4

    a e 5 a elementare del catechismo assieme alla catechista e ad alcuni genitori. Ecco i giorni e gli orari di apertura al pubbli-co: fi no a domenica 31 gennaio 2016 ogni domenica e festi-vi, dalle 8.00 alle 10.00 e dalle 14.30 alle 15.30. Per chi lo desidera c’è anche la possibilità di fermarsi per la S. Messa.

    Lina e Pietro PolNel nono anniversario della vostra scomparsa, il ri-

    cordo ed il buon esempio rimangono sempre vivi nei nostri cuori. Dal cielo continuate a sostenerci nel cam-mino della vita terrena. Con tanto affetto, le vostre fi -glie, generi, nipoti e pronipoti.

  • Novembre-Dicembre 2015 pagina 11«Voce amica»VVoce amicaLa Voce di Corbanese MESSA DELLA NOTTE

    DI NATALEGiovedì 24 dicembre Vigilia del San-

    to Natale il nostro parroco Don Zeno ha celebrato la prima messa della notte Santa. È sempre commovente partecipare a questa cerimonia, pensando all’evento successo duemila anni or sono, quando due giovani sposi dopo un tragitto faticoso si ritrovano a veder nascere il loro bambino in una stalla, riscaldata da un bue e da un asinello. La celebrazione nella nostra bella chiesa illu-minata a festa e stata resa più solenne per la partecipazione del nostro coro parrocchiale.

    Francesco B.

    Programma attività anno 2016

    Gennaio: il giorno 17 Commemorazione Battaglia di Nikolaiewka a Solighetto. Il 27 Assemblea dei Soci

    Febbraio: il giorno 6 Banco Farmaceutico, il 9 Ultimo di Carnevale.

    Marzo: il giorno 9 Assemblea delegati al “Dina Orsi, il 12 pulizia del Calvario per la Settimana Santa. Il 19 Santa Messa alla Chiesetta di San Giuseppe.

    Aprile: il giorno 25 Anniversario della Liberazione.Maggio: giorno 8 Annuale pranzo alpino, dall’13 al 15

    ADUNATA NAZIONALE ad Asti. Domenica 29 Assem-blea dei delegati a Milano

    Giugno: il giorno 2 Festa della Repubblica, dal 17-19 Raduno triveneto a Gorizia, il 26 Annuale Gita Alpina Cerimonia a Cima Vallona per il 45° anniversario.

    Luglio: il giorno 10 pellegrinaggio nazionale all’Ortiga-ra, il 17 Festa del Redentore sul Calvario.

    Agosto: il 5 santa Messa alla Madonna della neveSettembre: il 4 a Cison per il 43° Raduno al bosco del-

    le Penne Mozze. Il 22 Commemorazione san Maurizio a Falzè di P.

    Ottobre: il giorno 9 Cerimonia Madonna del Don, a fi ne mese castagnata per le scuole materne ed elementari.

    Novembre: il giorno 6 Anniversario della Vittoria e delle FF.AA., l’11 San Martino, il 19 Santa Messa e cena sociale ed il 26 colletta alimentare.

    Dicembre: il giorno 3 Cena sezionale, il 5 San Nicolò, il 24 Vigilia del Santo Natale distribuzione pinza e vin brulè.

    Gara di bocceLa nostra coppia sul gradino più alto del podio

    Nell’ ambito della sezione alpini di Conegliano, il gruppo di Pieve di Soligo si è fatto carico, lo scorso 22 novembre, nell’or-ganizzare la 24a edizione del torneo di bocce a coppie al quale hanno partecipato quasi tutti i 30 gruppi della sezione. Il nume-ro di coppie partecipanti per gruppo non era omogeneo, alcuni erano rappresentati da una sola coppia, altri come il gruppo di Corbanese da tre coppie qualifi cate e brave, infatti, due di queste si sono aggiudicate il podio con il terzo posto dalla coppia Salton Giuliano - Franceschet Francesco mentre al 1° posto è salita la coppia Battiston Gianantonio – Casagrande Gino. La nostra terza coppia è uscita con onore dal campo di gara, eliminata da forti concorrenti. La giornata, dal punto di vista meteorologico, non era ottimale e le varie fasi eliminatorie si sono svolte al mat-tino in Bocciodromi coperti della sinistra Piave, mentre la fi na-le, nel pomeriggio, al Bocciodromo Da Ciotta a Solighetto. Pur essendo una manifestazione sportiva a livello sezionale, questo risultato da lustro non solo al gruppo, ma all’intera comunità di appartenenza.

    IL Capogruppo Sergio Meneghin

    Il capogruppo Meneghin con in mano la coppa della terza coppia qualifi cata, al centro la coppia vincitrice con il trofeo.

    CARRO MASCHERATOGruppo “Fon Fierun” CorbaneseVi invitiamo a seguirci alle seguenti sfi late:Domenica 24 Gennaio a Tarzo ore 14:30Sabato 30 Gennaio a San Vendemiano ore 14:30Sabato 30 Gennaio a Santa Lucia ore 20:30 Domenica 31 Gennaio a Pieve di S. ore 14:30Domenica 7 Febbraio a Vittorio V. ore 14:30Martedì 9 Febbraio a Conegliano ore 14:30Sabato 13 Febbraio a Sernaglia della B. ore 20:30Domenica 14 Febbraio a Maron di Brugnera ore 14:30Il gruppo Fon Fierun ringrazia la Banca Prealpi, la Pro Loco di Corbanese e tutti coloro che ci sosten-gono con vari contributi; ringrazia i supporters per l'en-tusiasmo e la partecipazione con cui seguono le nostre sfi late.

    GRUPPO ALPINI CORBANESEG

  • pagina 12 Novembre-Dicembre 2015«Voce amica»

    BATTESIMI7. Galbusera Tommaso di Andrea e di Zanette

    Marina, nato a Pordenone il 16.08.2105 e Battezzato nella nostra chiesa il 6 dicembre 2015.

    Residente a Pinidello di Cordignano.Padrino: Caula Gabriele di Fontanafredda8. Dal Puppo Mia di Giampietro e Dal Piva Mara,

    nata a Vittorio Veneto il 3 aprile 2015Battezzato nella nostra chiesa il 6 dicembre 2015. Madrin: Dal Piva Claudia e Stella Giuliano di Pieve

    di Soligo9. Tamai Giacomo di Ivo e Pessotto Lisa, nato a

    Vittorio V. il 14 febbraio 2015Battezzato nella nostra chiesa il 6 dicembre 2015. Padrino: Battiston Roberto di Corbanese10. Pasin Cecilia di Mauro e Da Ros Gessica, nata

    a Padova il 6 agosto 2015 Battezzato nella nostra chiesa il 20 dicembre 2015.

    Residente a Ceneda.Madrina: Da Ros Marika e Olivotti Mario di Corba-

    nese

    Nella casa del Padre11. ZANETTE CARMELA di anni 92. Era nata a

    Colle Umberto il 15.07.1923 ed è deceduta il 5 no-vembre 2015 all’ospedale di Vittorio V.. Donna sem-plice e cordiale ha svolto la sua missione di madre con il marito Ettore Zava e le fi glie Annarita e Lorena. I suoi funerali si sono svolti nella nostra Parrocchiale il giorno 7 novembre ed ora riposa nel nostro campo-santo. Lascia nel dolore oltre le fi glie, i generi e i nipoti e i pronipoti.

    12. DE MARTIN GISELDA in Pilat, di anni 81, era nata a Tarzo il 14 dicembre 1933 ed è deceduta a Tarzo il 26 novembre 2015. Dopo una lunga vita tra-scorsa per la famiglia e con grande dedizione al suo lavoro di pasticciera lascia nel rimpianto il marito Vit-torio, il fi glio Ivan con Irene e il nipotino Lucas. Il suo funerale è stato celebrato nella parrocchiale di Corba-nese il 28 novembre ed ora riposa nel nostro cimitero.

    13. DAL MOLIN TIZIANO di anni 63. Era nato a Conegliano il 16.07.1952 ed è deceduto all’Ospeda-le di Conegliano il 29 dicembre 2015. Tiziano ha lavo-rato nel settore degli autotrasporti, ma già da qualche anno aveva problemi di salute. Lascia nel dolore i fi gli Andrea ed Antonio, i fratelli e parenti. I suoi funerali sono stati celebrati nella nostra chiesa parrocchiale il 2 gennaio 2016 ed ora riposa nel camposanto di Madonna di Loreto.

    ANAGRAFE

    RECRUCOLO Antonietta in Da Ros

    Alla bella età di 90 anni Anto-nietta ci ha lasciati. Ci ha lascia-to senza mai perdere la forza di pregare e ringraziare il Signore per questa sua vita. Assidua fre-

    quentatrice della parrocchia partecipava ogni sera alla recita del santo Rosario e poi alla Messa. Per lei prega-re era fondamentale e le riempiva la vita. È stata anche perpetua del parroco don Giocondo Savaris. Ora lascia un caro ricordo ai suoi fi gli, nuore, nipoti, pronipoti e a quanti l’hanno conosciuta.

    CASAGRANDE Teresam. 22.12.2003

    Il tempo passa, ma la tua pre-senza è sempre forte e dolce in tutti noi che ti sentiamo vicino.

    I tuoi cari

    RicordiRRiin

    ntopp

    Opere d’arte nella chiesa di Corbanese (i numeri indicano la posizione delle opere d’arte)

    1. Tela di Silvestro Arnosti datata 1614: “Madonna col Bambino fra i patroni, S. Floriano e S. Antonio abate “

    2. Statue di marmo dei patroni, dello scultore di Falcade Giovanni Marchiori (1696-1778)

    3. Tela settecentesca: “Madonna del Rosario fra S. Domenico e S. Rosa da Lima”

    4. Sul soffi tto affresco del pittore cenedese G.B. Dal Colle del 1775: “Gloria dei SS. Gervasio e Protasio e altri Santi”

    5. Altare della Madonna del Rosario, con statua in legno di artista del-la V. Gardena del 1927

    6. Tela settecentesca di S. Antonio abate7. Altare di S. Giuseppe, con pala: “Madonna col Bambino, S. Gio-

    vannino e S. Giuseppe” del 1758 del veneziano Jacopo Marieschi (1711-1794), (per altri del Dall’Oglio)

    8. Quadro di S. Carlo Borromeo di Silvestro Arnosti9. “Martirio dei SS. Gervasio e Protasio” di Silvestro Arnosti10. Altare di S. Caterina, con quadro del vittoriese Giovanni Sasso

    (1839-1894): “S. Caterina fra S. Apollonia e S. Lucia”11. Tela settecentesca di S. Agostino12. Altare dì S. Antonio da Padova, con statua in legno dello scultore zol-

    dano Valentino Pancera “Besarel” (1829-1902)13. In sagrestia statue lignee di S. Rocco e di S. Antonio abate, opera dei

    fratelli Ghirlanduzzi di Ceneda (1670).statue lignee di S. Rocco e di S. Antonio abate, operlanduzzi di Ceneda (1670).

  • Novembre-Dicembre 2015 pagina 13«Voce amica»

    UN POMERIGGIO CON SAN NICOLO’

    Anche se con qualche giorno di an-ticipo, venerdì 4 dicembre alle 14 nella nostra scuola dell’infanzia, San Nicolò è venuto a farci visita portando la sua alle-gria e la sua gioia di stare in mezzo a noi.

    I bambini lo attendevano con impazien-za e appena hanno sentito il suono della campanella i loro volti

    si sono illuminati di felicità e di curiosità. Quando sono arrivati nel salone hanno accolto San Nicolò con en-tusiasmo chiedendo subito dove aveva lasciato il suo asinello.

    Per prima cosa San Nicolò ha chiesto ai bambini se du-rante l’anno erano stati bravi o birichini, ma sapendo che tutti hanno cercato di fare del loro meglio per essere più buoni e obbedienti, San Nicolò ha portato tanti bei pacchetti colorati che a piccoli grup-pi i bambini hanno aperto scoprendo: il banco da lavoro, la valigette degli attrez-zi, la cucinetta, giochi di legno e una casa

    arredata con i componenti della famiglia. Poi San Nicolò è pas-sato con una cesta piena di ca-ramelle e di mandarini per tutti i bambini.

    Prima di aprire i regali i bam-bini hanno recitato una poesia dedicata a San Nicolò e una canzone; hanno, inoltre, re-galato i loro disegni, che San Nicolò metterà nel suo uffi cio. Dopo averlo salutato i bambini hanno continuato la festa con

    un piccolo rinfresco a conclusione di que-sto bel pomeriggio.

    Ringraziamo tutti coloro che, con il loro contributo, hanno permesso di ren-dere felici i bambini con i giochi portati da San Nicolò e di rendere così speciale questa giornata di festa. Grazie di cuore.

    Il Comitato dei Genitori e il Teatro dei Balocchi.

    Voce Amica Tarzo

    GRAZIE, PRO LOCO!

    Già da alcuni anni nella nostra scuola viene proposta ai bambini la psicomo-tricità, un’esperienza motoria dove i bambini attraverso il gioco con materia-li strutturati vivono le loro emozio-ni superando paure e confl itti.

    Quest’anno si è potuto riproporla grazie al contributo dato dalla pro loco di Tarzo, che ha colto l’impor-tanza e il valore educativo di tale percorso psicomotorio.

    GIORNATA NAZIONALE DEI DIRITTI DEI BAMBINI

    Il 20 novembre è la giornata mondia-le dei diritti dei bambini e per questo i bimbi della scuola dell’infanzia di Tarzo hanno vissuto una giornata diversa dal solito, infatti non sono rimasti a scuola, ma con una passeggiata lungo la stra-da principale di Tarzo hanno raggiunto l’auditorium del- la banca Prealpi

    per vedere il fi lm d ’ a n i m a z i o n e “La gabbianella e il gatto”.

    I bambini sono rimasti entusiasti di questa nuova esperienza e han-no apprezzato il cartone visto, dove è stato col-

    to il valore del prendersi cura di qualcu-no e del rispetto della diversità.

    Ringraziamo la Banca Prealpi che ci ha aperto le porte dell’auditorium e ci ha permesso di stare seduti sulle poltro-ne come quando si va al cinema!!!

    SCUOLA APERTASabato 30 gennaio dalle ore 16 alle 18. Le insegnanti accolgono i genitori dei ragazzi che devono

    iscriversi nell’anno scolastico 2016/2017 per illustrare le attività didattiche e per altre informazioni

    sull’andamento della scuola

  • pagina 14 Novembre-Dicembre 2015Presepi 2015

    Forlin Francesco e Filippo

    Pradal Lucia

    Zanetti Dario e Celeste

    Tomasi Tommaso e Dennis

    Piaia Simone e Alessandro

    Introvigne Elvis

    Casagrande Riccardo

    Introvigne Sita

  • Novembre-Dicembre 2015 pagina 15«Voce amica»Lascito alla nostra scuola materna

    Riportiamo la lettera ricevuta.Spett. le SCUOLA MATERNA TANDURA MONDINI Via Roma

    - Tarzoe. p.c- Avv, Pietrella Maria Teresa - Vittorio Veneto Oggetto: disposizioni volontarie della sig.ra Da Re MarilenaLa sig.ra Da Re Marilena, vedova Tornasi Bortolo. Nata il

    07.04.1928 in Vittorio Veneto, ivi deceduta il 11.07.2015, dopo una vita totalmente dedicata all’insegnamento ai ragazzi dì Arfanta, ci ha incaricato di consegnarvi 5.000 (cinquemila euro) quale suo contribu-

    to all’infanzia di Tarzo.Sinceri salutiBianchini dr.ssa Maria Grazia - Ing. Giuliano

    Mazzer

    Grati e riconoscenti per il lascito ricordiamo ai nostri lettori che il maestro Bortolo Tomasi, morto nel 1998, è ancora ricordato da molti tarzesi e non solo, per la sua verve, la sua ironia e le sue feste

    ad Arfanta e poi nella loro casa di Reseretta, mentre la signora Ma-rilena Da Re, deceduta nel luglio scorso, è ricordata come brava e severa insegnante. La maestra ed il marito avevano insegnato insie-me per alcuni decenni nella scuola di Arfanta. Con la chiusura del plesso di Arfanta nel 1973 il mastro è andato in pensione mentre lei ha continuato l’attività educatrice nella scuola elementare di Tarzo. Ringraziamo la dott.ssa Bianchini e l’ing. Mazzer per la inaspetta-ta e gradita comunicazione. Ricorderemo la maestra Da Re per il grande gesto di solidarietà con cui ha voluto disporre il lascito per la nostra scuola di infanzia.

    La Madonna della salute a Reseretta

    Mercoledì 2 dicembre Don Zeno Pessotto, alla presenza di un bel gruppo di persone arrivate nel soleggiato pome-riggio da diverse parti del pa-ese, ha celebrato, per i molti devoti a questa Madonna, la santa Messa presso il prege-vole capitello del borgo.

    Dopo la funzione religiosa, dolci e vin brulè per tutti presen-ti (come da tradizione) offerti dalle signore del posto, hanno riscaldato i partecipanti che si sono fermati a far quattro chiac-chiere tra loro e con il Parroco, in questa prima visita di Don Zeno a Reseretta.

    Al prossimo anno!! Bruno M.

    PANE E TULIPANI Raccolta viveri per i poveri

    La raccolta fatta da “Pane e Tulipani” nel plesso scolastico di Tarzo, classi elementari e medie, ha dato ottimi risultati. L’albero della solidarietà ha germogliato i suoi frutti. Ringra-zio, come presidente del Banco alimentare della San Vin-cenzo, Conferenza Santa Chiara di Assisi, i genitori degli alunni, gli alunni stessi che hanno portato borse generose per i bisognosi. Un grazie agli insegnanti che con sensibilità e tatto hanno parlato dell’importanza del donare. Ringrazio, inoltre, tutte le persone che hanno riempito di prodotti la cesta messa in chiesa, le catechiste e il Diacono Mario, sempre presenti. Grazie a quanti hanno donato alla San Vincenzo, per far fronte a situazioni critiche dei nostri assistiti. Un grazie a quelle perso-ne che generosamente regalano generi alimentari deponendoli nel negozio di Tarzo che ringraziamo per la generosa collabo-razione. Grazie anche alla Banca Prealpi che ha portato i viveri nella sede del Banco Alimentari di via Roma. Quanto raccolto, verrà distribuito in base al nucleo famigliare. La carità e la solidarietà è amore verso il prossimo e non si condivide solo a Natale, ma tutto l’anno. La San Vincenzo De Paoli, ha fondato il Banco Alimentari e da 26 anni è impegnata nella lotta allo spreco ed al recupero di alimenti da distribuire a chi si trova in stato di bisogno. La famiglia è scuola di “umanità”, scuola che insegna mettere il cuore nelle necessità degli altri, ad essere attenti alla vita degli altri. Grazie

    Per la San VincenzoRenata Sopracordevole Lanzi

    Concerto di NataleSabato 19 dicembre nella nostra chiesa Arcipretale si è te-

    nuta, con la partecipazione del Coro Livenza di Sacile, la 31a edizione del Concerto di Natale. I presenti sono stati coinvolti dalle musiche natalizie in maniera veramente speciale.

    Nel silenzio della sera, mentre tutti si aspettavano l’ingres-so dei coristi dalla sagrestia, si sono sentite all’esterno della chiesa le note della famosa pastorale Tu scendi dalle stelle, si sono aperte le porte e, lentamente suonando e cantando, sono entrati una ventina di pastori, cosi infatti erano vestiti i coristi. I successivi brani sono poi stati eseguiti in chiesa, sotto la dire-zione del maestro Toni Colombera. Il canto successivo Adeste Fideles, poi Caro Gesù e Lieti pastori. La serata è continuata con la struggente Ultima notte, canto dedicato agli Alpini nella ritirata di Russia del Natale del 1942, poi con un canto Friulano ed uno sar-do e dopo vari altri canti natalizi con Happy Birthday.

    Il pubblico presente ha apprezzato l’esibizione del Coro Livenza con ca-lorosi battimani, unica nota “stonata” la scarsa partecipazione.

  • pagina 16 Novembre-Dicembre 2015«Voce amica»

    INCONTRO CON GLI ALPINI DI PAGANICA

    Il nostro Capogruppo Giovanni con il Sindaco Bof, Raffaele Capogruppo di Paganica e Daniele Consigliere de L’Aquila

    Il gemellaggio col Gruppo di Paganica, celebrato nel 1995 e consolidato con la sciagura del terremoto del 2009, rivive e si rinnova. sabato 5 settembre, vigilia della ceri-monia al Bosco delle Penne Mozze di Cison, alla quale la delegazione Abruzzese è fedele partecipe. Nel conviviale presso la nostra sede, ci siamo scambiati ricordi ed auspici a testimonianza che il motto da noi coniato per l’adunata di Latina “Tarzo e Paganica - due Gruppi un cuore solo” vive in perfetta simbiosi. Hanno partecipato, oltre a Paga-nica, delegazioni di Camarda (L’Aquila), Catania, Reggio Emilia e Mansuè.

    143° Anniversario Truppe Alpine

    Venerdì 16 ottobre è stato celebrato, presso la chiesetta “alpina” di San Pietro, il 143° anniversario di fondazione delle Truppe Alpine. Nella S. Messa si è pregato per gli Alpini “andati avanti” e per tutti i caduti nelle tante, troppe e devastanti guerre, ancor oggi purtroppo presenti in tante parti del mondo. Durante la santa Messa è stato anche ri-cordato don Francesco Taffarel, presenza fi ssa e preziosa a questa ricorrenza, ad un anno dalla sua scomparsa. E’ stato dato il benvenuto al nuovo parroco don Zeno Pessotto, che ha così conosciuto un altro volto del suo nuovo “gregge” ed una delle tante opere preziose (la Chiesetta reca la data del 1492) sparse sul nostro territorio a testimonianza della nostra millenaria civiltà cristiana.

    Celebrazione nella chiesetta di San Pietro

    CASTAGNATA

    Sabato 24 ottobre presso le scuole di Tarzo, Alpini, docenti ed allievi si sono ritrovati per la tradizionale castagna-ta. L’incontro, sempre apprezzato, rievoca gli usi ed i costumi della vita agreste d’un tempo: quelli che i ragazzi più

    GRUPPO ALPINI TARZO Introvigne Franco

  • Novembre-Dicembre 2015 pagina 17

    L’Alpinismo semiserio di un giovane matematico

    Nell’accogliente spazio dell’Audito-rium Banca Prealpi, lo scorso 5 dicem-bre, il Gruppo Alpini ha organizzato il tradizionale appuntamento di fi ne au-tunno con la montagna. Al centro della serata l’alpinismo raccontato da Luca Vallata, un giovane di Soverzene (BL), venticinquenne, fresco di una laurea in matematica. Ai più, ma anche a tanti fre-quentatori della montagna, il suo nome non è noto. Eppure Luca può già vantare un percorso alpinistico di notevole leva-tura tanto da esser inserito nella lista dei candidati al prestigioso riconoscimento del “Piolets d’Or”, assegnato annual-mente a chi, in campo alpinistico, ha saputo distinguersi per l’eccezionalità delle imprese compiute. Bonatti e Mes-sner sono, fra i più noti alpinisti, che in passato si sono potuti fregiare di que-sto prestigioso premio. Con spontanea semplicità ed in maniera scanzonata, Luca ha commentato le immagini del-le sue imprese: dalle dolomiti di casa, frequentate già a quattordici anni all’insaputa dei genitori, all’Agner e in Marmolada, alla sfi da dell’Eigher sulle Alpi Svizzere, una montagna sulla cui parete Nord diversi alpinisti sono morti nel tentativo di scalarla, e tante altre imprese ancora. Ma è sulla Patagonia, all’estremità me-ridionale dell’America del Sud, fra Argentina e Cile, dove Luca si sof-ferma. Ne è attratto. Sogna in quella

    sperduta area del mondo un’esperienza di alpinismo fuori dagli schemi. Poche regole e tanta avventura. Il suo modo di essere. Al limite del possibile, con improvvisati compagni incontrati negli sperduti villaggi insediati alla base dei gruppi montuosi di quella parte di Sud America, arrampica sulle estreme vie del Fitz Roy e del Cerro Torre. Ne ri-ceve un piacere inebriante, esclusivo di chi vive la montagna in quel modo, dif-fi cilmente trasmettibile, condividendo l’esperienza con chi ha lo stesso modo di pensare, consolidando amicizie vere ed inesauribili. Solo la morte spezzerà quei legami. Morte che arriva, è messa in conto. Poco tempo dopo infatti Cory, canadese, compagno di cordata di Luca, è travolto da una valanga in Perù. Sem-pre in montagna, sempre arrampicando. È l’unico momento di tristezza che si sente in Luca contro un commento es-senziale, brillante e senza retorica che tiene desta l’attenzione dei presenti. La

    serata, come di consuetudine, si era aperta con la proiezio-ne delle immagini riguar-danti l’attività di cammino e alpinistica svolta nel corso dell’anno dagli appassionati del Gruppo. Grazie al lavoro

    di raccolta, scelta e montaggio della do-cumentazione in digitale di Leonardo, Loris e Luca, sono scorse in rapida se-quenza le foto ed i fi lmati ripresi duran-te i percorsi: da Tarzeggiando, un’ini-ziativa promossa dalla locale Pro Loco per divulgare la conoscenza paesaggi-stica ed enogastronomica del territorio, all’escursione sulle Prealpi trevigiane dal Visentin al Pian de Le Femene. Poi le Marmarole: in invernale, al Chiggia-to e nel periodo estivo in arrampicata al Pupo nel gruppo del Ciastelin; e ancora sull’Adamello con il CAI, e sul Monte Piana, due escursioni di carattere stori-co oltre che alpinistico per ricordare le migliaia di giovani soldati morti nel Pri-mo Confl itto Mondiale. Poi le dolomiti sopra e oltre Cortina sul Cristallo e sul Fanes, per concludere sul misterioso e selvaggio gruppo del San Lucano situa-to nella zona nord orientale delle Pale di San Martino. L’apprezzata esecuzione della Corale dei Laghi, per l’occasione alla prima uscita dopo il cambio di di-rezione passato ora al M.ro Pierangelo Callesella, intervenuta fra la prima e la seconda parte del programma, propo-neva inizialmente alcuni brani di mon-tagna in tema con la serata e successi-vamente chiudeva il suo intervento con dei brani natalizi, porgendo a tutti, con il canto, gli auguri per le festività di fi ne anno.

    Geremia

    non vivono e che pochi tramandano. L’occasio-ne è anche un’opportunità per l’attività di studio e di approfondimento culturale e per consolidare l’amicizia tra gli Alpini, i ragazzi e il mondo della scuola. Ricordiamo che, grazie allo sforzo delle Istituzioni locali e delle Associazioni di categoria, il raccolto della castagna autoctona ha visto una netta ripresa. Sembra, infatti, superata la crisi che aveva quasi azzerato la produzione di questo im-portante prodotto dei nostri boschi, causata dalla “vespa cinese”, combattuta e vinta grazie alla lotta biologica.

    Alpini con i “ferri” di cottura

  • pagina 18 Novembre-Dicembre 2015«Voce amica»

    Casagrande Vittorio27.05.1946 – 14.04.2005

    Caro Vittorio è il decimo Natale sen-za di te e la nostalgia è sempre più grande semplicemente perché eri un uomo speciale. Siamo sicuri che sa-rai l’Angelo custode per il tuo nipotino

    Martino che imparerà a conoscerti attraverso i nostri racconti. Ti porte-remo sempre nel nostro cuore assieme alla tua mamma Augusta che da due anni ti ha rag-giunto.

    Con amore la tua famiglia

    Feregotto Luciana in Riva13.06.1941 - 10.09.2011

    Il marito Antonio con Tiziana, i nipoti Serena, Aurora ed Ivan che tu sicura-mente proteggi dal cielo, con grande rimpianto ti ricordano assieme ai tanti amici del paese.

    VILLA BIANCA RICORDA

    SUOR EMMA MARCONNata il 17.11.1926 a Campocroce

    di Mirano (VE), il Signore l’ha chiama-ta all’alba del 7.11.2015, primo saba-to del mese,. Aveva iniziato il noviziato a S. Maria delle Grazie di Preganziol l’8 aprile 1949 e nello stesso santua-rio il 7.4.1953 emetteva la Professio-ne perpetua. Sr. Emma ha vissuto la sua vita Religiosa e Professionale di infermiera con fedeltà ed eroismo. Sua guida e sua forza erano le paro-le di Gesù: “Qualunque cosa avrete fatto a uno di questi piccoli l’avete fatto a me.” Ha vissuto in Villa Bianca per quasi 50 anni ininterrotti, a servi-zio degli ammalati e delle consorelle con tanta dedizione, senza rispar-miarsi mai. Nessun sacrifi cio era per lei gravoso. L’ammalato era sempre al primo posto; essergli accanto era preghiera; lei veniva dopo. Sr. Emma non parlava molto e a volte il suo at-teggiamento autorevole poteva incu-tere soggezione, ma bastava un suo sorriso anche solo accennato, per infondere fi ducia e sicurezza nella persona ammalata. Visse un breve periodo, anche, in Guinea Bissau e ricordava sempre il volto di tutti quei bambini ai quali aveva offerto le sue cure. L’Obbedienza poi le ha chiesto di passare nella fraternità di Santa Maria delle Grazie a Preganziol e suc-cessivamente in Casa Madre a Vene-zia. Ritornata a Tarzo in “Villa Bianca” il 1 ottobre 2015 dopo soli 40 giorni si incontrò con il Signore. Ripeteva spesso:”Il Signore è mio custode, la Madonna mi guida e mi accompagna e so che verranno a prendermi. Io or-mai sono arrivata al capolinea”.

    SUOR FLAVIA - DOMITILLA VAL-LE. Dopo lunga malattia, accolta e sopportata con serenità e coraggio, il 25 settembre 2015 è ritornata alla Casa del Padre la nostra consorella

    suor Flavia. Nata a Padova, aveva co-nosciuto la nostra famiglia religiosa grazie al lavoro del papà, medico del-le suore in via san Francesco. Impe-gnata e semplice, sapeva stare con la gente, infatti era attenta, accogliente, sempre pronta ad andare incontro alle necessità delle consorelle. So-lerte educatrice, ha insegnato per di-versi anni, utilizzando anche il metodo Montessori per aiutare i bambini ad apprendere con curiosità e acquisi-re capacità e competenze per la vita. Diceva: “Qualsiasi cosa, va fatta con amore senza tante parole, ma in sin-cerità e carità”

    SUOR NATALINA DE GIUSTI è salita al cielo il 16 ottobre 2015. Dopo 48 anni trascorsi nella sofferenza e immobilità, possiamo ben considerar-la un’altra suor Serafi na. La sua ade-sione alla volontà del Signore avven-ne lentamente, ma pienamente come conferma il suo testamento spirituale da cui prendiamo questo passo. «Alla scuola di Gesù Crocifi sso ho impa-rato ad essere paziente, a sopportare la malattia, a offrire la mia vita per i giovani, i bambini, i miei parenti, le consorelle. Ho imparato a sopportare il male, a vivere in adorazione davanti al Santissimo Sacramento in Chiesa e davanti al Crocifi sso….. Lui mi ispi-ra fi ducia e mi infonde pazienza. Con la preghiera si è rafforzata in me la carità e l’amore verso l’umanità. Con la forza che mi è venuta da Dio, ho costruito la mia vita sui voti religio-si, sull’Eucaristia e sulla Passione di Gesù».

    SUOR CANZIANILLA PICCOLI in silenzio, senza disturbare se n’è tornata alla Casa del Padre il pome-riggio del 30 ottobre 2015. Nata a Lonigo (VI), in una famiglia numero-sa e povera, ma molto unita e serena come erano spesso le nostre famiglie di un tempo. Attraverso i Frati fran-cescani aveva conosciuto la nostra famiglia religiosa. Era felice della sua vocazione e aveva già celebrato con tanta gioia e gratitudine il suo 70° di vita religiosa. Donna molto gioiosa, sorridente e comunicativa, con un ca-rattere forte e deciso, aveva una gran-de venerazione per i sacerdoti.

    Ricordi

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  • Novembre-Dicembre 2015 pagina 19«Voce amica»

    DEFUNTI

    34. CARPENE’ BENITA era nata a Revine Lago il 20.02.1931. Sposatasi con Leonida Pizzin, lasciò il paese na-tale e si trasferì a Fratta in località Mo-lino. Nella sua esistenza dovette sop-portare la tragica prematura morte del fi glio Tiziano. Lascia i fi gli Eros e Luigi-no e le sorelle Paola, Enrichetta e Ber-tilla. Bennita è deceduta a Conegliano il giorno 8 dicembre 2015 e i suoi fu-nerali sono stati celebrati nella nostra parrocchiale il giorno 11 dicembre. Ora riposa accanto ai suoi cari nella tomba di famiglia.

    35. ZUANELLA TERESA fu France-sco e Mattiuz Cesira, era nata a Tarzo il 21.04.1949 e è deceduta all’ospedale di Conegliano il 19 dicembre 2015. La sua morte improvvisa ha lasciato sgo-menti tutti coloro che la conoscevano e la stimavano. Teresa ha dedicato mol-ti anni al catechismo dei bambini e di questo la parrocchia ne è riconoscen-te. Lascia nel dolora la sorella Augusta e i numerosi parenti. Le sue esequie sono state celebrate, con grande par-tecipazione, nella nostra chiesa il gior-no 21 dicembre e ora riposa nel nostro cimitero.

    36. SUOR BRUNA TREVISAN era nata il 26 giugno 1930 a San Donà di Piave ed è andata a celebrare il Nata-

    le in Paradiso, accolta dal canto degli angeli, il 24 dicembre 2015. Ci piace ricordarla così nel silenzio e nella gio-ia del Natale, proprio come è vissuta. Nei suoi 63 anni di vita consacrata, si è dedicata soprattutto all’educazione dei bambini della scuola materna, ha sapu-to armonizzare fermezza e dolcezza, ed educare ai valori della vita e della fede. Suor Bruna, attiva e intraprendente, si è presa cura, anche, delle consorelle anziane e malate. Negli ultimi anni di infermità e sofferenza era serena e la preghiera l’ha accompagnata fi no all’ul-timo respiro. Ringraziamo il Signore per il dono che è stata per la nostra fami-glia religiosa e per la testimonianza si-lenziosa della sua vita, impreziosita di offerta, di servizio, di sofferenza. I suoi funerali sono stati celebrati nella Chie-sa di Villa Bianca e riposa nel cimitero del suo paese natale insieme ai suoi cari.

    37. PAGAN BRUNO di anni 86, è venuto a mancare dopo breve malattia il giorno 30 dicembre 2015 a Vittorio Veneto. Bruno si era stabilito a Fratta di Tarzo oltre cinquanta anni or sono e risiedeva nella sua casa in via dell’Emi-grante. Giovanile e simpatico aveva sa-puto crearsi molte amicizie nel paese ed ora lascia nel dolore la moglie Nadia Di Marcantonio, parenti ed amici. Il suo funerale si è celebrato sabato 2 genna-io 2016 nella nostra chiesa arcipretale.

    Anagrafe

    BATTESIMI

    BALDASSAR Nora di Loris e di Bot-tega Marta, nata il 27 giugno 2015 a Vittorio Veneto e dopo il rito di acco-glienza battezzata nella nostra Chiesa il 13 dicembre 2015.

    Madrina: Faraon Santina

    CASAGRANDE Gioia di Massimo e di Breda Roberta, nata a Vittorio Veneto il 26 febbraio 2105, dopo il rito di ac-coglienza è stata battezzata nella nostra chiesa arcipretale il 13 dicembre 2015

    Padrini: Magagnin Yuri di Tovena e Si-mon Cristina di Valmareno

    Il Rosario di Louis Pasteur

    Un giovane studente universitario entra nello scompartimento di un tre-no e si siede accanto ad un anziano. Dopo un po’ si accorge che costui sta recitando il rosario, sgranando la corona con le dita. Lo studente lo guarda per qualche istante e poi dice: «.Vedo, egregio signore, che lei cre-de ancora in quelle favo le».

    «Sì, caro giovanotto. Tu non ci credi?».

    «Io?» - rispose lo studente ridendo. «No, non ci credo da molto tempo. Seguite il mio esempio, brav’uomo, e buttate via quel rosario. Mettetevi a stu diare la nuova scienza».

    «La nuova scienza?» domandò l’anziano. «Non so di che si tratta! Potre sti aiutarmi a capirla?».

    «Certamente, volentieri» - disse lo studente. «Mi dia solo il suo indiriz-zo e le manderò un libro adeguato».

    L’anziano signore tirò fuori dal portafoglio il suo biglietto da visita e lo diede al giovane.Questi lesse: «Louis PasteurIstituto di Ricerche Scientifi che. Parigi».

    Voce Amica ringrazia tutti coloro che la sostengono.

    Prega i collaboratori di fornire i testi in formato (word)e le foto in (jpg) per

    VOCE AMICA

  • Redazione e Collaboratori di questo numeroParrocchia di Tarzo: don Zeno Pessotto, diacono Ma-

    rio Introvigne, don Adriano Sant, Nicola De