Voce amica - Parrocchia di Tarzo...memoria, trattato di mnemotec-nica che riscuoterà un successo...

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L’ipocrisia, forma di menzogna che infastidisce e che purtroppo si trova ovunque: nella politica, nella cultura, nelle relazioni sociali e personali, anche nelle relazioni religiose. La forma più rozza è quella del “fingere” che pone una frattura netta fra ciò che si vive e ciò che si mostra, fra ciò che si dice e ciò che realmente si pensa. Sono abili attori che fingono passioni che non hanno, mostra- no drammi che non vivono; uomini con la maschera. Una seconda forma di ipocrisia è la “furbizia” nel cambiare le carte in tavola per aver sempre ragione. Gli ipocriti fanno sempre coincidere la verità con le pro- prie abitudini, la giustizia con i propri interessi. Una terza forma di ipocrisia è quella di cercare il male dove non c’è: sia nelle cose, che negli altri; evitan- do in tal modo di cercarlo e snidarlo dove veramente si trova, cioè dentro di noi. Questi puliscono l’esterno del bicchiere e non si ac- corgono che l’impurità è all’interno. Ipocrita è anche l’uomo che ostenta le cose che fa. Qualunque cosa faccia sale sul palcoscenico e cerca la popolarità e l’applauso. Oggi all’ipocrisia si aggiungono l’indifferenza, la fretta che ignorano ogni attesa, si vuole “tutto e subito” e, la mancanza di inibizioni che spezza ogni freno. - Genitori ed educatori pretendono che i figli o gli allievi corrano prima che di aver imparato a cammina- re. Non sono mai troppo piccoli per andare a musica, danza, sport; magari si comincia ancor prima di andare all’asilo. Invece si aspetta che il figlio sia grande per in- contrarsi con Gesù, privandolo così dell’esperienza di vita del catechismo. - Giovani che smaniano ritenendosi già maturi e si ribellano ai sani principi che potrebbero educarli e for- marli. Corrono verso il divertimento, le discoteche e poi ……. troppo spesso si piange! Questi sono comportamenti che Gesù ha stigmatiz- zato ed ancor oggi ci direbbe: - Non siate sepolcri imbiancati. - Togliete la trave dal vostro occhio per vedere bene la pagliuzza in quello di tuo fratello. - Se fate qualcosa di buono non suonate la tromba, non mettetevi in vista. - Siate umili e non occupate i primi posti. - Figli obbedite ai vostri genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. (Col. 3,20). - Padri non esasperate i vostri figli, perché non si scorag- gino. (Col. 3.21) d. F. Xitai Li Madou (Continuazione) I n Cina da 12 anni, per esperienza padre Ricci si è convinto che per diffondere l’idea cristiana occorrono due condizio- ni: l’approvazione ufciale per predicarla e, per i cinesi, la libertà di abbracciarla e professarla pubblicamente. Approvazione e libertà dipendenti dalla corte imperiale, all’epoca imperatore era Wan Li. Isolamento e xenofobia dominano poli- tica e società; l’imperatore ha poteri asso- luti sulla vita pubblica e privata dei suoi sudditi, comprese le loro aspirazioni reli- giose. «Intesi sempre che non si può fare nien- te di buono in questo regno no a tanto che non facciamo stanza in Pechino» scri- ve il missionario. L’occasione si presenta nell’aprile del 1595, quando un potente mandarino, deve recarsi nella capitale, per guidare la guerra contro il Giappone, che aveva invaso la Corea, Stato tributario della Cina. Il dignitario chiede al Ricci di accompagnarlo, ma arrivato a Nanchino, il missionario è sospettato di essere una spia e viene cacciato; ripiega su Nanchang (1.500 km da Pechino), capoluogo del Jan- gxi, dove fonda la terza missione. Qui risiedono due principi di sangue imperiale con i quali egli stringe subito amicizia. Uno di essi, il principe Kienan, invitatolo a pranzo lo prega di mettere per iscritto ciò che i dotti europei hanno det- to sull’amicizia. «Raccoltomi per alcuni giorni in loco secreto, misi insieme quante cose avevo udito di questa materia sin dal- la mia fanciullezza» racconta il Ricci; così alla ne del 1595, nasce il suo primo libro in cinese, intitolato Chiaoieu Lüen, Trat- tato sull’amicizia. Il libretto contiene 100 brevi sentenze di autori greci e latini e di santi ed ha un successo enorme. Il principe lo fa trascrivere per donarlo ai propri ami- ci; le ristampe si susseguono senza chie- dere l’autorizzazione all’autore. «Questa Amicizia mi ha dato più credito a me et alla nostra Europa di quanto abbiamo fat- to nora» scriverà nel 1599. L’amicizia per il missionario non è solo un argomento losoco, ma la sua vita, lo stile del suo apostolato. E per conquistare amicizia e condenza non rifugge dai col- pi ad effetto, come sottoporsi a una prova di memoria. Invitato a pranzo dal suo me- dico egli invita i commensali a scrivere a casaccio 4-500 ideogrammi cinesi, li legge una sola volta e poi li ripete in ordine dal Sommario Comunità cristiana 1-7 Cronaca locale 8-9 Notizie dal Comune 10 Arfanta: paese mio 11-12 Voce di Corbanese 13-18 Parrocchia di Tarzo 19-21 Cronaca di Tarzo 22 Anagrafe 23 Offerte e Angolo dei ricordi 24 (Continua a pagina 2) Settembre-Ottobre 2010 - Anno XLVII - Numero 5 www.parrocchiaditarzo.it Atteggiamenti fastidiosi! Xitai Li Madou (C ) Xitai Li Madou Matteo Ricci a adit tar ar ar ar r ar ar arz z zo z zo zo o o o o.i i .i i i .i .i it t t t t t t t t Bollettino Parrocchiale di Tarzo Arfanta Corbanese Voce amica I GRANDI MISSIONARI Trattato dell’amicizia

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L’ipocrisia, forma di menzogna che infastidisce e che purtroppo si trova ovunque: nella politica, nella cultura, nelle relazioni sociali e personali, anche nelle relazioni religiose.

La forma più rozza è quella del “fi ngere” che pone una frattura netta fra ciò che si vive e ciò che si mostra, fra ciò che si dice e ciò che realmente si pensa. Sono abili attori che fi ngono passioni che non hanno, mostra-no drammi che non vivono; uomini con la maschera.

Una seconda forma di ipocrisia è la “furbizia” nel cambiare le carte in tavola per aver sempre ragione. Gli ipocriti fanno sempre coincidere la verità con le pro-prie abitudini, la giustizia con i propri interessi.

Una terza forma di ipocrisia è quella di cercare il male dove non c’è: sia nelle cose, che negli altri; evitan-do in tal modo di cercarlo e snidarlo dove veramente si trova, cioè dentro di noi.

Questi puliscono l’esterno del bicchiere e non si ac-corgono che l’impurità è all’interno.

Ipocrita è anche l’uomo che ostenta le cose che fa. Qualunque cosa faccia sale sul palcoscenico e cerca la popolarità e l’applauso.

Oggi all’ipocrisia si aggiungono l’indifferenza, la fretta che ignorano ogni attesa, si vuole “tutto e subito” e, la mancanza di inibizioni che spezza ogni freno.

- Genitori ed educatori pretendono che i fi gli o gli allievi corrano prima che di aver imparato a cammina-re. Non sono mai troppo piccoli per andare a musica, danza, sport; magari si comincia ancor prima di andare all’asilo. Invece si aspetta che il fi glio sia grande per in-contrarsi con Gesù, privandolo così dell’esperienza di vita del catechismo.

- Giovani che smaniano ritenendosi già maturi e si ribellano ai sani principi che potrebbero educarli e for-marli. Corrono verso il divertimento, le discoteche e poi ……. troppo spesso si piange!

Questi sono comportamenti che Gesù ha stigmatiz-zato ed ancor oggi ci direbbe:

- Non siate sepolcri imbiancati.- Togliete la trave dal vostro occhio per vedere bene la

pagliuzza in quello di tuo fratello. - Se fate qualcosa di buono non suonate la tromba, non

mettetevi in vista.- Siate umili e non occupate i primi posti.- Figli obbedite ai vostri genitori in tutto; ciò è gradito al

Signore. (Col. 3,20).- Padri non esasperate i vostri fi gli, perché non si scorag-

gino. (Col. 3.21)

d. F.

Xitai Li Madou(Continuazione)

In Cina da 12 anni, per esperienza padre Ricci si è convinto che per diffondere

l’idea cristiana occorrono due condizio-ni: l’approvazione uffi ciale per predicarla e, per i cinesi, la libertà di abbracciarla e professarla pubblicamente. Approvazione e libertà dipendenti dalla corte imperiale, all’epoca imperatore era Wan Li.

Isolamento e xenofobia dominano poli-tica e società; l’imperatore ha poteri asso-luti sulla vita pubblica e privata dei suoi sudditi, comprese le loro aspirazioni reli-giose.

«Intesi sempre che non si può fare nien-te di buono in questo regno fi no a tanto che non facciamo stanza in Pechino» scri-ve il missionario. L’occasione si presenta nell’aprile del 1595, quando un potente mandarino, deve recarsi nella capitale, per guidare la guerra contro il Giappone, che aveva invaso la Corea, Stato tributario della Cina. Il dignitario chiede al Ricci di accompagnarlo, ma arrivato a Nanchino, il missionario è sospettato di essere una spia e viene cacciato; ripiega su Nanchang (1.500 km da Pechino), capoluogo del Jan-gxi, dove fonda la terza missione.

Qui risiedono due principi di sangue imperiale con i quali egli stringe subito amicizia. Uno di essi, il principe Kienan, invitatolo a pranzo lo prega di mettere per iscritto ciò che i dotti europei hanno det-to sull’amicizia. «Raccoltomi per alcuni giorni in loco secreto, misi insieme quante cose avevo udito di questa materia sin dal-la mia fanciullezza» racconta il Ricci; così alla fi ne del 1595, nasce il suo primo libro in cinese, intitolato Chiaoieu Lüen, Trat-tato sull’amicizia. Il libretto contiene 100 brevi sentenze di autori greci e latini e di santi ed ha un successo enorme. Il principe lo fa trascrivere per donarlo ai propri ami-ci; le ristampe si susseguono senza chie-dere l’autorizzazione all’autore. «Questa Amicizia mi ha dato più credito a me et alla nostra Europa di quanto abbiamo fat-to fi nora» scriverà nel 1599.

L’amicizia per il missionario non è solo un argomento fi losofi co, ma la sua vita, lo stile del suo apostolato. E per conquistare amicizia e confi denza non rifugge dai col-pi ad effetto, come sottoporsi a una prova di memoria. Invitato a pranzo dal suo me-dico egli invita i commensali a scrivere a casaccio 4-500 ideogrammi cinesi, li legge una sola volta e poi li ripete in ordine dal

S o m m a r i oComunità cristiana 1-7Cronaca locale 8-9Notizie dal Comune 10Arfanta: paese mio 11-12Voce di Corbanese 13-18Parrocchia di Tarzo 19-21Cronaca di Tarzo 22Anagrafe 23Offerte e Angolo dei ricordi 24

(Continua a pagina 2)

Settembre-Ottobre 2010 - Anno XLVII - Numero 5 www.parrocchiaditarzo.it

Atteggiamenti fastidiosi!

Xitai Li Madou(C )

Xitai Li Madou

Matteo Ricciaadittararararrarararzzzozzozooooo.ii.iii.i.iittttttttt

Bollettino Parrocchiale di

TarzoArfantaCorbanese

Voce amica

I GRANDI MISSIONARI

Trattato dell’amicizia

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pagina 2 Settembre-Ottobre 2010«Voce amica»

primo all’ultimo e vicever-sa, lasciando tutti a bocca aperta.

Molti gli chiedono di in-segnare loro l’arte di svi-luppare la memoria, molto importante per ricordare le migliaia di caratteri della lingua cinese e il governa-tore della città gli ordina di mettere le regole per iscrit-to. Nasce così Palazzo della memoria, trattato di mnemotec-nica che riscuoterà un successo enorme.

Nel febbraio del 1599 si stabili-sce a Nanchino, capitale del sud, dove fonda una quarta missione e nel giro di un anno registra i primi battesimi. Ora, grazie ai contatti con molti grandi e illustri lettera-ti, il missionario si sente più sicu-ro, come scrive lo stesso anno al padre Costa: «Da quando la Cina è Cina mai vi è memoria che nes-sun forestiero stesse in essa come noi stiamo. Stiamo qui con la no-stra legge in molta reputazione di tutti, e alcuni, il che sia detto a gloria di Dio, ci tengono per i maggiori santi che furono nella Cina, che miracolosamente qua venissimo di tanto lontano».

Dialogo tra civiltàMa padre Ricci decide di ritor-

nare a Pechino, siamo nel maggio del 1600, egli prepara i regali per l’imperatore, si munisce di la-sciapassare e raccomandazioni di amici. Parte nel mese di mag-gio insieme a padre Pantoja e un fratello cinese. Dopo 1.700 km di navigazione sul canale che colle-ga Nanchino a Pechino, vengono

I fioretti di PAPA LUCIANIEra il giorno di Natale: Il vescovo Luciani ritornava a

casa dopo il Pontifi cale celebrato nella Cattedrale.Disse al suo segretario: “Oggi è Natale…..Natale con i

tuoi;..va a pranzo con i tuoi genitori….saranno contenti di vederti e di stare insieme…porta anche il dolce che mi hanno regalato….e salutali tanto da parte mia…Io inviterò a pranzo con me quel sacerdote, che è solo ed anche malato…anche a lui farà piacere avere un po’ di compagnia…Tu puoi ritornae per i Vespri in Cattedrale. Dopo andremo a trovare alcuni sacerdoti anziani e do-mani, dopo la celebrazione della Cresima, sarà bene che anche il vescovo vada trovare i suoi…”.

E nell’omelia della Messa Luciani aveva concluso con le parole dell’usu-raio Marley, descritto da Charles Dickens in “Canto di Natale in prosa”: “Gli affari! Avere umanità avrebbe dovuto essere il mio affare! Il benessere generale avrebbe dovuto essere il mio affare: carità, clemenza e benevolen-za, tutto questo avrebbe dovuto essere il mio affare. Perché ho camminato tra la folla dei miei simili con gli occhi rivolti a terra, senza mai alzarli su quella stella benedetta che condusse i Magi ad una capanna? Non c’erano forse altre povere case verso cui la sua luce avrebbe potuto guidarmi? Ogni casa povera è il mondo intero, che ha tanto bisogno di Dio!”

(Segue dalla prima pagina)

Papa Luciani racconta

Un pellegrino arriva ad un castello e chiede alloggio per una notte. Sul ponte levatoio, ritto sul suo destriero, il castellano risponde:

- Il mio castello non è un albergo!Il pellegrino si ravvolge nel suo mantello, e poi dice:- Prima che io parta, permettete una domanda: Chi abitava qui nel ca-

stello prima di voi?- Mio padre!- E prima di suo padre?- Mio nonno!- E dopo di voi chi abiterà in questo castello?-Mio fi glio!- E dopo vostro fi glio?- Mio nipote!-Ma allora questo castello è proprio un albergo: ciascuno dei padroni vi

abita per un po’ di tempo, poi cede il posto all’altro; è davvero un albergo di passaggio”.

Quel pellegrino traduce le parole della Bibbia: “Non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura”.

Nella Messa diciamo: “Siamo chiesa pellegrina, in attesa della venuta” del Signore. “Beati quei servi, ha detto Gesù, che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli!”.

Il primo fu disegnato nel 1584 per il governatore di Zhaoping,Wang Pan, che gli ave-va chiesto una carta del mondo come quella da lui ammirata nel-la casa dei due missionari. Negli anni seguenti, nelle edizioni di Nanchino e Pechino, essa venne sempre più ingrandita (m 3,75 x 1,80) e perfezionata. La prima carta conteneva una trentina di nomi di paesi stranieri, oltre la Cina; l’ultima edizione (1602) riporta più di mille località stra-niere e illustrazioni di animali di vari paesi. L’imperatore stesso ne fu talmente entusiasta che nel 1608 ne fece fare la ristampa e ne chiese 12 copie per sé stesso.

Ma non fu un’impresa facile. Occorreva soprattutto delicatez-za e diplomazia. A quei tempi la

Cina si chiamava «Tianxia», lette-ralmente «tutto ciò che è sotto il cielo», nel senso che fuori dei con-fi ni dell’impero non c’era alcuna civiltà, e la sua mappa era un grande quadrato, attorno al quale comparivano i nomi dei popoli «barbari» confi -nanti. Per non offendere la sen-sibilità cinese, bisognava trovare un nome appropriato, poiché ciò che è sotto il cielo è più grande della Cina, e giustifi care che essa era molto più piccola di quanto l’imperatore potesse percepire. Il Ricci ripescò il termine «Zhong guo» (Terra o Regno di mezzo), nome dato in tempi antichissimi agli stati delle pianure centrali

e poi usato dalla dinastia Song meridionale (1127-1279) per di-stinguersi dai mongoli e altre po-polazioni del nord. Inoltre, pose il «Regno di mezzo» al centro del mondo, con l’Europa e l’Africa a sinistra, le Americhe a destra, cosa che compensava la sua ri-stretta dimensione.

I mappamondi segnarono un evento epocale per la storia della Cina; essi servirono prima di tut-to ad aprire la mente dei cinesi e dissipare i loro pregiudizi verso i popoli fuori dell’impero, ritenuti rozzi e incivili.

bloccati e sequestrati dal capo degli eunuchi incaricati della sicurezza imperiale e vengono liberato solo dopo sei mesi per l’intervento di mandarini amici.

Finalmente il 24 gennaio 1601 arriva la convocazione per pre-

sentare all’imperatore i doni del «Maestro del grande Occidente»: mer-letti, prismi, quadri a olio, due orologi meccanici che suonano le ore e un cla-vicembalo. Egli presenta pure un memoriale in cui dichiara di mettere gra-tuitamente a servizio del «fi glio del cielo» tutte le sue conoscenze scientifi -che. La risposta è più che positiva. L’imperatore gli accorda la sua protezione,

il titolo di mandarino e lo man-tiene insieme ai suoi compagni, a spese del pubblico erario. Ora Xitai Li Madou (Xitai = Mae-stro del grande Occidente, Li - Ricci, Madou - Matteo) ha libero

accesso alla «città proibita». Tut-tavia, non avrà mai il privilegio di vedere in faccia l’imperatore Wan Li. In compenso fa amicizia con i suoi familiari e l’anziana madre, con autorità, dignitari e accademici di corte, suscitando in loro l’interesse verso l’ideale cristiano.

Molte persone di alto rango si fanno battezzare. Il mandarino Xu Guangqi, battezzato col nome di Paolo, sarà futuro cancelliere dell’impero e traduttore, sotto la guida del Ricci, dei primi sei libri di Euclide. Un’opera che servirà a formare generazioni e genera-zioni di cinesi e segnerà l’inizio del rinascimento in Cina, secon-do i dotti locali.

(Continua)

Mappamondi

Monimento di Shangai - Padre Matteo Ricci e Paolo Xu Guangqi

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Settembre-Ottobre 2010 pagina 3 «Voce amica»

PIANO PASTORALE DIOCESANOIl piano pastorale diocesano è un concreto punto di riferimento

che aiuta la chiesa diocesana a compiere passi spirituali e operativi, rispondendo alle reali esigenze di un territorio.

Il cammino pastorale della nostra diocesi è arrivato alla terza tappa di un triennio dedicato al Battesi-mo. Il tema di quest’anno: “Chia-mati a riscoprire e a vivere la dignità battesimale”. Nell’anno pastorale 2008 – 2009 abbiamo ri-fl ettuto sulla nuova realtà suscita-ta in noi dal Battesimo: “Figli nel Figlio e fratelli nella Chiesa”. Nel 2009 – 2010, ci siamo soffermati sulla vocazione e ministerialità che deriva dal Battesimo: “Chiamati a valorizzare e promuovere le voca-zioni e i ministeri nella comunità”.

La missione di Cristo e della Chiesa è evangelizzare

Il mondo è amato da Dio che, per la sua salvezza, invia il Figlio. La missione è soprattutto dono: da parte del Padre che dona il Figlio e da parte del Figlio che dona se stesso al mondo. Scopo della missio-ne del Figlio è offrire ad ogni uomo la possibilità di vivere secondo l’amore di Dio. Gesù risorto dai morti, dà ai suoi discepoli il man-dato di andare in tutto il mondo, per ammaestrare e battezzare tutti i popoli. La Chiesa continua l’opera di evangelizzazione di Gesù ed offre la testimonianza della sua resurrezione. Solo perché Cristo è risorto ha senso evangelizzare. La più bella notizia da comunicare è proprio questa: Cristo è risorto.

Il Battesimo ci impegna, come Chiesa, a offrire agli uomini di oggi, in un mondo in grande trasformazione, la notizia di una vita conforme al Vangelo. Gesù è il dono del Padre per la salvezza di ogni uomo, quindi è nostro compito, che tutti lo conoscano, sia co-loro che lo possono scoprire per la prima volta, sia coloro che lo hanno smarrito.

Affermava Paolo VI: “Le moltitudini hanno il diritto di cono-scere la ricchezza dl mistero di Cristo, nel quale crediamo che tutta l’umanità può trovare, in una pienezza insospettabile, tutto ciò che essa cerca a tentoni su Dio, sull’uomo e sul suo destino, sulla vita e sulla morte, sulla verità. Per questo la Chiesa mantiene il suo slancio missionario e vuole, anzi, intensifi carlo nel nostro momento storico”.

(continua...)

Diocesi di Vittorio Veneto Anno Pastorale 2010-2011

Chiamati a riscoprire e a vivere Chiamati a riscoprire e a vivere

la DIGNITÀ BATTESIMALE:la DIGNITÀ BATTESIMALE:

il singolo battezzato il singolo battezzato

e la comunità cristianae la comunità cristiana

in missione in missione

nel mondonel mondo

Beatifi cato il 19 settembre 2010 durante il viaggio apostolico di Benedetto XVI in Gran Bretagna.

John Henry Newman nacque a Londra, il 21 febbraio 1801. Cre-sciuto in una famiglia anglicana, sperimentò la conversione religiosa nel 1816 quando, sotto l’infl uenza di un ministro evangelico, scoprì la realtà di un Dio personale. Dopo gli studi a Oxford, a 21 anni divenne membro dell’Oriel College e rima-se legato all’Università di Oxford per più di 20 anni, come accade-mico e come ministro della Chiesa d’Inghilterra. Il suo ambito di studi era sulla Chiesa dei primi secoli.

Dopo un viaggio in Italia, dove rischiò di morire per una grave ma-lattia contratta in Sicilia, al suo ri-torno in Inghilterra divenne famoso come scrittore, predicatore e leader del Movimento di Oxford, che si proponeva di ricondurre la Comu-nione anglicana a una maggiore armonia con le antiche tradizioni spirituali e sacramentali. A poco a poco, il suo studio della storia della Chiesa e della teologia fece nasce-re in lui alcuni dubbi sulla validità della “via media», in forza della quale l’anglicanesimo si conside-rava un saggio compromesso tra le posizioni «estreme» del cattoli-cesimo romano e quelle del prote-stantesimo. Il 9 ottobre 1845, dopo anni di discernimento, Newman chiese di essere accolto nella Chie-sa cattolica. Dopo un anno di studi teologici al Collegio di Propaganda in Roma, fu ordinato sacerdote, en-trò a far parte della congregazione dell’Oratorio e tornò in patria per fondare un Oratorio a Birmingham. All’inizio degli anni cinquanta, fu invitato a diventare rettore di una nuova Università cattolica a Dubli-no, dove tenne alcune celebri con-ferenze. Tuttavia la nuova istituzio-ne non ebbe successo ed egli diede le dimissioni nel 1858. Visse alcuni anni diffi cili, sentendosi inutile e venendo criticato per alcuni suoi scritti. Poi, nel 1863, trovò nuova energia nel difendersi contro l’ac-cusa di disonestà nella Apologia pro vita sua, un libro che riscosse un enorme successo e ristabilì la sua reputazione sia tra gli angli-cani sia tra i cattolici. Nel 1870

Newman pubblicò il suo libro più importante in difesa della certezza della fede: Un saggio in sostegno di una grammatica dell’Assenso. La sua ortodossia fu in parte messa in dubbio poiché aveva manifesta-to una certa esitazione sulla defi -nizione dell’infallibilità pontifi cia durante il Concilio Vaticano I (egli non aveva alcun dubbio sul conte-nuto del dogma). Nel 1879 la sua lunga vita di servizio alla Chiesa venne riconosciuta quando papa Leone XIII lo nominò cardinale. Visse un altro decennio di serena vecchiaia, in contatto con molte persone, e morì 1’11 agosto 1890.

Il cardinale J. H. Newman era considerato anche dai suoi contem-poranei uno dei giganti del dician-novesimo secolo. Quando morì, all’età di 89 anni, quotidiani e ri-viste inglesi gli dedicarono molti

elogi, nei quali si riconosceva che con lui si era spenta una grande fi -gura spirituale di pensatore. Il Ti-mes lo descrisse come un uomo che aveva vissuto un’esistenza elevata «in costante e consapevole comu-nicazione con l’Invisibile». Il Man-chester Guardian lo defi nì «il più grande maestro della lingua ingle-se del nostro tempo» e riconobbe il contributo unico da lui offerto al problema della fede: «Egli ha reso impossibile alle persone colte re-spingere la religione quale miscu-glio di assurdità che non meritano

Il beato Newman

IL CREATORE HA CREATO GLI ANIMALICON IL MUSO RIVOLTO VERSO IL BASSO;

GLI UOMINI LI HA, INVECE, VOLUTI CON UN VISOCHE GUARDA VERSO L’ALTO

ED HA ORDINATO LORODI SCRUTARE IL CIELO E LE STELLE.

(OVIDIO)

(segue a pag. 4)

I SACRAMENTI DI GESU’ E I BAMBINI

Il centenario del Decreto “Quam singulari” è un’occasione provvidenziale per ricordare e in-sistere di prendere la prima comunione quando i bambini abbiano l’età dell’uso della ragione. Non è dunque raccomandabile la prassi che si sta introducendo sempre più di elevare l’età della prima comunione. Di fronte a quanto sta acca-

dendo con i bambini che crescono in un ambiente così avverso, non pri-viamoli del dono di Dio. Può essere garanzia della loro crescita come suoi fi gli, rigenerati dai sacramenti di santa madre Chiesa. La grazia del dono di Dio è più potente delle nostre opere e dei nostri piani e programmi.

La prima comunione per i bambini è l’inizio di un cammino insieme a Gesù. Quando S. Pio X anticipò l’età della prima comunione, insistette anche sulla necessità di una buona formazione, di una buona catechesi. Oggi dobbiamo accompagnare questa anticipazione con una nuova e vi-gorosa pastorale. Le linee tracciate dal Catechismo della Chiesa Cattolica, dal Direttorio Generale per la catechesi e da quello per le Messe dei Fan-ciulli sono una guida imprescindibile.

(Card. Antonio Liovera, Prefetto Congregazione per il Culto e dei Sa-cramenti- 8 Agosto 2010

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pagina 4 Settembre-Ottobre 2010«Voce amica»

di essere prese in considerazione». Un commento sorprendentemente benevolo apparve su The Freethin-ker, un periodico per non credenti: «Un ateo convinto potrebbe quasi rimpiangere la necessità di dissen-tire da lui ... Ecco, ci siamo detti, uno che è più di un cattolico, più di un teologo; uno che ha vissuto una profonda vita interiore, che com-prende come pochi il cuore umano, che segue il lavorio più sottile della mente umana, che aiuta il lettore a comprendere se stesso».

La passione che animò la sua lun-ga vita fu dare un senso alla visione cristiana, in un’epoca in cui la fede in Dio sembrava in grave crisi. Sem-pre attento alle correnti della cultu-ra del suo tempo, Newman dedicò una grande attenzione al processo di maturazione della fede cristiana, e lo fece in modi diversi, spaziando dai sermoni alle conferenze, alle ri-fl essioni fi losofi che, all’autobiogra-fi a, alla poesia e ai romanzi. L’ori-ginalità del suo approccio infl uenzò sin d’allora la rifl essione sulla fede religiosa, ed egli rimane il precurso-re di quanto è stato argomentato di meglio in materia di teologia della fede nell’ultimo secolo. Radicato nella sua conoscenza dei primi se-coli del cristianesimo, aveva una sua versione istintiva di quella che oggi viene defi nita «consapevolez-za storica». Analogamente radicato in una profonda vita spirituale, egli insisteva nell’affermazione che la miglior prova dell’esistenza di Dio si trova dentro di noi, specialmente nella nostra esperienza di coscien-za. Nel 1991, l’allora cardinale Rat-zinger, affermò che nessun teologo dopo Agostino aveva dedicato tanta attenzione al soggetto umano.

(Da “Civiltà Cattolica,3847, 0ttobre 2010)

RUTL’accoglienza

Noemi emigra da Betlemme alla terra di Moab e lì uno dei fi gli si sposa con Rut. Il marito muore e Rut, che era una moabita, ri-masta vedova e senza fi gli, sceglie di seguire la suocera Noemi che decide di ritornare a Betlemme. Rut, uscendo dalla sua terra ha davanti un’oscura prospettiva di straniera. Lasciare un destino incerto per abbracciare un destino più negativo e in compagnia del-la suocera, appare un gesto eroico. Noemi cerca di scoraggiarla, ma Rut è decisa e lega il suo destino a quello di Noemi. Rut incar-na un ideale di dedizione di sé che appare incondizionato e, prima di essere accolta all’interno di Israele, accoglie dentro di se l’anziana suocera, dedicandole attenzione

affettuosa, concreta ed effi cace. Rut verrà pian piano inserita nella comu-

nità di Betlemme, si guadagna la stima. La generosità di Booz, che inizialmente le per-mette di spigolare nei suoi campi e che arri-verà anche a prenderla in moglie, è un gesto di stima. La sua disponibilità nei confronti della straniera viene di fatto “premiata” alla fi ne del libro in cui si parla del fi glio Obed che Rut genera, fi glio che diventerà un non-no di Davide.

Il messaggio che l’autore del Libro di Rut

vuole mandare ai suoi lettori, che molto probabilmente vivevano nel periodo po-stesilico e che erano tentati di chiudersi e di chiudere i confi ni diventa chiaro: se ci si chiude di fronte all’altro ritenendolo una minaccia, si viene privati della possibilità di essere fra gli antenati del Messia.

Perché avvenga l’incontro con Cristo è necessario lavorare e coltivare in se quel-le virtù di accoglienza e di ospitalità che hanno caratterizzato Rut. L’accoglienza

e l’ospitalità non sono a senso unico, ogni persona dà e riceve. La stessa Noemi che all’inizio era passiva e sembrava nemme-no di accorgersi della presenza di Rut e nemmeno la apprezzava, piano piano viene come ridestata alla vita dalla compagnia del-la nuora e comincia a sua volta ad attivarsi per trovare una soluzione ai problemi pratici della vita.

(Da Donatella Scaiola, Identità ed accoglienza in La Rivista del clero italiano, 6, 2010).

L’Associazione “Il DanteCon la presente siamo lieti di comunicarvi che in data 27 settembre

2010, con il sostegno da parte della Diocesi, si è costituita l’Associa-zione “Il Dante”, con sede in Vittorio Veneto, Via Tommaseo n. 10, tel. 0438-551641.

L’associazione è nata dalla volontà e dall’impegno di genitori, inse-gnanti, ex allievi ed imprenditori che desiderano gestire e continuare la tradizione del Collegio Vescovile Dante Alighieri. L’intento è di fon-dere storia, tradizione, esperienza e conoscenza del Dante nel nome del Futuro.Principali fi nalità dell’Associazione:

- promuovere la Scuola Cattolica;- organizzare e sostenere attività scolastiche e culturali all’interno del-

la Scuola Cattolica di ogni ordine e grado; - programmare ed organizzare incontri di studio

per gli operatori delle Scuole Cattoliche e delle as-sociazioni ad ispirazione cristiana presenti in Diocesi;

- favorire e creare momenti di incontro con gli stessi, in vista di un confronto aperto, aggregante e costruttivo.

COMUNICATO DEL VESCOVO

Cari fedeli,come vostro Vescovo vi do no-

tizia di una lettera dei Vescovi del Triveneto nella quale annunciamo la convocazione di un Convegno di tutte le Diocesi della nostra re-gione ad Aquileia, nei giorni 13-15 aprile 2012. Si tratta del secon-do convegno che si svolgerà ad Aquileia, luogo dal quale è parti-ta l’evangelizzazione delle nostre terre. Il primo è stato celebrato nel 1990. A vent’anni di distanza, alla luce delle profonde trasforma-zioni avvenute anche nel nostro territorio, è sembrato opportuno rinnovare questo evento:

- per riconoscere e condivide-re ciò che il Signore ha operato in questi anni;

- per discernere quanto oggi «lo Spirito dice alle Chiese» (Ap 2,7) del nostro Triveneto;

- per delineare un cammi-no di rinnovamento e di rilancio dell’azione pastorale,ed impe-gnarsi anche ad operare per il bene comune nel territorio del Nordest.

Il primo anno di preparazio-ne (nel quale in ogni diocesi si cercherà di fare memoria del cammino che il Signore ha do-nato di percorrere in questi anni) sarà segnato dalla visita di Papa Benedetto XVI che il 7 maggio 2011 incontrerà i Consigli Pasto-rali Diocesani delle nostre Diocesi nella chiesa madre di Aquileia. Vi esorto a vivere questi eventi con fi ducia nel Signore che guida la sua Chiesa, a sentirvi coinvolti e a pregare perché diventino un’espe-rienza di grazia per tutto il territo-rio del Nordest.

Vi saluto con affetto e invoco su di voi la benedizione del Signore.

Corrado Pizziolo Vescovo

(segue da pag.3)

I SACRAMENTI DELL’INI-ZIAZIONE CRISTIANA

Si può essere salvati senza Battesimo?Poiché Cristo è morto per la salvezza di tutti, possono

essere salvati anche senza Battesimo quanti muoiono a causa della fede (Battesimo di sangue), i catecumeni ed anche tutti coloro che sotto l’impulso della grazia, senza conoscere Cristo e la Chiesa, cercano sinceramente Dio e si sforzano di compiere la sua volontà (Bat-tesimo di desiderio). Quanto ai bambini morti senza Battesimo, la Chiesa nella sua liturgia li affi da alla misericordia di Dio.

Quali sono gli effetti del Battesimo?Il Battesimo rimette il peccato originale, tutti i peccati personali e le

pene dovute al peccato; fa partecipare alla vita divina trinitaria mediante la grazia santifi cante; la grazia della giustifi cazione che incorpora a Cristo e alla sua Chiesa; fa partecipare al sacerdozio di Cristo e costituisce il fondamento della comunione con tutti i cristiani; elargisce le virtù teo-logali e i doni dello Spirito Santo. Il Battezzato appartiene per sempre a Cristo: è segnato, infatti, con il sigillo indelebile di Cristo (carattere).

Quale signifi cato assume il nome cristiani ricevuto nel Bat-tesimo?

Il nome è importante, perché Dio conosce ciascuno per nome, cioè nella sua unicità.

Con il Battesimo, il cristiano riceve nella Chiesa il proprio nome, pre-feribilmente quello di un santo, in modo che questi offra al battezzato un modello di santità e gli assicuri la sua intercessione presso Dio.

(Da “Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica).

o?tutti, possono muoiono a causa ed anche tutti coloro

oscere Cristo e la Chiesa,

ANGOLODEL CATECHISMO

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Settembre-Ottobre 2010 pagina 5 «Voce amica»

Mamma Margherita citata in tribunale

Margherita rimase vedova a 29 anni con tre fi gli, la suocera semi-paralizzata, vigne e campi appena suffi cienti alla sopravvivenza, una casupola che da stalla bisognava riadattare a casa di abitazione. Con la forza della fede si rimboccò le maniche e riprese a lavorare. Da maggio a novembre Margherita, fa-cendosi aiutare da due lavoranti, ri-uscì a portare a termine la stagione di mezzadria e a salvare al meglio i raccolti. Dall’11 novembre 1817 il rapporto di mezzadria tra i padroni Biglione e la famiglia Bosco cessò, ma questi citarono in tribunale «gli eredi di Francesco Bosco» perché i terreni erano stati trascurati e i raccolti risultavano più esigui del previsto. Una famiglia di avvoca-ti contro una giovane vedova che aveva appena seppellito suo marito, non sapeva né leggere, né scrivere e doveva recarsi a piedi alle varie udienze del tribunale. La sentenza condannò Margherita a pagare una penale di lire 22,50. Dovette accet-tare fi rmando nell’unica maniera che sapeva, tracciando una croce.

Zio Michele, in quei mesi, ce la mise tutta a trasformare la casupola da deposito e stalla in casetta abi-tabile e l’11 novembre Margherita si trasferì con i tre fi gli e la nonna. Nonostante gli sforzi di Michele, quella casa rimase la più povera di tutti i dintorni.

Fu questo il tempo più duro: aveva perso il marito; abbandona-va una casa per ammucchiarsi in 5 persone in una casupola costruita per essere una stalla-fi enile. Do-veva mettersi in fretta a lavorare la poca terra lasciatale dal marito per mantenere i fi gli e dieci mesi dopo aver perso il marito perse anche la sua cara mamma Domenica, nel marzo del 1818. C’era da disperarsi per una donna di 30 anni.

Margherita però aveva una fede grande in Dio e un amore grande per i suoi fi gli. Ed ebbe la forza di tirare avanti. I lavori più pesanti (l’aratura, la mietitura, il lavoro di zappa attorno alle viti) le sciupava-no le mani. Ma quelle mani sciupa-te dal lavoro sapevano accarezzare con dolcezza i suoi bambini.

La carestia. Scrive don Bosco: “Quello stesso anno che aveva portato la morte del babbo portò miseria e fame. Dopo una stagio-ne in cui pioveva sempre, venne un’estate senza sole. I raccolti furono scarsissimi. Le colline del Monferrato, come tutto il Pie-

monte, la Lombardia e la Liguria, furono colpite da una carestia dura”.

Nei paesi ci fu la fame, la fame vera, quella che faceva trovare i mendicanti morti nei fossi, con la bocca piena d’erba.

Torino, la capitale del Piemonte, nel 1817 è descritta come una città invasa da gente miserabile che ha abbandonato la terra ed è venuta ad accamparsi davanti alle chiese e ai palazzi dei signori. Il governatore di Genova scriveva al re del Pie-monte: «La fame va distruggendo intere famiglie». Nella Lombardia, per lo scarso fogliame dei gelsi, crollò la coltura dei bachi da seta, magro sostentamento di tante fami-glie contadine.

Sempre Don Bosco scrive: «I raccolti dell’annata, unica nostra risorsa, andarono falliti. I comme-stibili giunsero a prezzi favolosi. Mia madre mi raccontò più volte che diede alimento alla famiglia fi nché ne ebbe. Un giorno non ave-vamo mangiato quasi niente e mia madre andò dai vicini per farsi imprestare qualcosa, ma nessuno fu in grado di aiutarci. Allora sen-za perdersi di coraggio ci disse: “Papà, morendo, mi disse di ave-re fi ducia in Dio. Quindi inginoc-chiamoci e preghiamo”. Dopo una breve preghiera si alzò e disse an-cora: “Nei casi estremi si devono usare estremi rimedi”. Con l’aiuto di Bernardo Cavallo (un vicino di casa) andò nella stalla, uccise un vitello, ne fece subito cuocere una parte e ci diede da cena. Eravamo affamati fi no allo sfi nimento».

Nelle famiglie piemontesi di campagna uccidere un vitello era un atto da momenti estremi. Il vi-tellino che ingrassava nella stal-la era l’investimento che poteva permettere, con la sua vendita al mercato, il superamento di una congiuntura diffi cilissima, come la malattia di un familiare (non esiste-va la mutua), un incendio.

«Nei giorni che seguirono - con-tinua Don Bosco - la mamma riuscì a far arrivare del grano da paesi lontani, a carissimo prezzo».

A dirla tutta, questa fu la versio-ne «addomesticata» raccontata da Mamma Margherita. La verità era un po’ più squallida: il grano non fu fatto arrivare da paesi lontani, ma comprato da un prete vicino, don Vittorio Amedei. Lo vendet-te a quella vedova a un prezzo da mezzo strozzino: quattro mine a lire 9,17 l’una, mentre il prezzo uf-fi ciale sul mercato di Torino era di

lire 7,43. «Ognuno può immaginare quan-

to abbia dovuto soffrire e faticare mia madre in quella calamitosa annata», scrive ancora Don Bosco. «Ma con un lavoro indefesso, con un’economia costante, con una speculazione nelle cose più minu-te, e con qualche aiuto veramen-te provvidenziale si poté passare quella crisi annonaria. Questi fatti mi furono più volte raccontati da mia madre e confermati dai vicini parenti ed amici».

Soltanto un anno dopo Marghe-rita fu in grado di saldare il conto con lo speziale Giannella di Caste-lnuovo «per i medicinali spediti al suo defunto marito». Gli versò lire 6,15 (il lavoro di un’intera giornata

di un contadino era pagato 1 lira). E solo a rate, negli anni seguenti, poté saldare il conto con il notaio Montalenti per il testamento e l’in-ventario dei beni di Francesco Bo-sco: lire 32.

lo sono la madre dei miei fi gli Passata quella terribile penuria, e

ritornate le cose domestiche in mi-gliore stato, venne fatta a mia ma-dre la proposta di risposarsi in una maniera convenientissima; ma ella rispose costantemente: “Dio mi ha dato un marito e me lo ha tolto; morendo egli mi affi dò tre fi gli, ed io sarei madre crudele, se li abban-donassi nel momento in cui hanno maggior bisogno di me”.

Le fu replicato che i suoi fi gli sa-rebbero stati affi dati a un buon tu-tore, che ne avrebbe avuto grande cura. “Il tutore è un amico”, rispo-se la generosa donna, “io sono la madre dei miei fi gli; non li abban-donerò giammai, quando anche mi si volesse dare tutto l’oro del mondo”.

Sua massima cura fu “di istruire i suoi fi gli nella religione, avviarli all’ubbidienza e occuparli in cose compatibili a quella età”.

(Da “Vita di Mamma Margherita”, LDC)

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Vita della mamma di don BoscoVita della mamma di don Bosco

158. PASQUALE II – Bieda (Ravenna) 13.8.1099 – 21.1.1118

Il successore di Urbano II fu un monaco Vallombrosiano. Eletto in un clima favorevole, non godette di un pontifi cato tranquillo, perché gli fu-rono opposti tre antipapi: Teodorico, Alberto, Silvestro IV dall’irriducibi-le Enrico IV e da suo fi glio Enrico V. Pasquale II visse momenti diffi cili, tanto da pensare di tornarsene al suo monastero. Cercò di battersi per una chiesa povera. L’imperatore rivendicò i beni appartenenti a Ma-tilde di Canossa. Da qui nacque un contenzioso che portò nel 1110 En-rico V a calare in Italia con propositi minacciosi verso il pontefi ce. Dopo un accordo raggiunto, a causa di nuovi tumulti Enrico V fuggì, ma por-tò con se come ostaggio il papa, che alla fi ne fu costretto ad incoronare Enrico V in San Pietro. Il papa cedet-te per evitare ai romani ritorsioni e saccheggi. Il papa ritornò a Roma da Benevento, ma era stanco e deluso. Cercò invano la concordia. Morì il 21 gennaio 1118.

SECOLO XII

159. GELASIO II, Gaeta, 24.1.1118 – 28.1.1119

Venne eletto il monaco benedetti-no Giovanni Castani. Appena eletto fu arrestato da Cengio Frangipane,

liberato dal popolo fu condotto in Laterano. Il suo insediamento fu impedito dall’arrivo di Enrico V, che obbligò il papa a lasciare Roma e a rifugiarsi a Gaeta sotto la prote-zione dei normanni. Nel frattempo l’imperatore impose come antipapa Burdino con il nome di Gregorio VIII. Quando Enrico V lasciò Roma, Ge-lasio II rientrò in sede di nascosto, ma il 23 ottobre 1118 fu di nuovo aggredito dai Frangipane mentre ce-lebrava la Messa nella chiesa di Santa Prassede. All’inizio del 1119 convo-cò un Sinodo. Si ammalò e si ritirò a Cluny, dove morì e venne sepolto nella locale abbazia.

160. CALLISTO II, Guido di Borgogna, 2.2.1119 – 13.12.1124

Era arcivescovo di Vienne nel Delfi nato. Eletto Papa a Cluny il 2.2.1119, prese il nome di Callisto II. A Vienne convocò un concilio di ve-scovi francesi e condannò come ere-sia l’investitura ecclesiastica da parte dei laici. Nel Concilio di Rems sco-municò Enrico V. Con il Concilio di Worms del 1122 ottenne la rinuncia da parte dell’Imperatore ad interfe-rire nella scelta e nella nomina dei vescovi. Morì a Roma il 13 dicembre 1124.

(Da “Dizionario dei Papi, Elle U Multimedia).

I PAPI DELLA CHIESA

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pagina 6 Settembre-Ottobre 2010«Voce amica»

Alle famiglie, dirigenti e docenti della scuolaAlle comunità civili e religioseAlle amministrazioni locali e responsabili politici, del la-

voro dei mass media

All’inizio di un nuovo anno scolastico desideriamo rivol-gerci con affetto e stima al grande mondo della scuola, espri-mendo sentimenti di fi ducia e speranza per tutti gli alunni, a partire dai più piccoli, che per la prima volta iniziano il per-corso scolastico. ……Esprimiamo una profonda riconoscenza a tutti coloro che nella scuola operano un fedele, paziente e prezioso servizio educativo alle giovani generazioni. Iniziare un nuovo anno è sempre un evento ricco di attese, ma anche carico di preoccupazioni. ……. E noi, come Pastori, desideriamo essere vicini a voi e ai vostri ragazzi, insieme alle nostre comunità cristiane, perché sappiamo quanto impor-tante e decisiva è la scuola non solo per i giovani ma per tutta la società.

Come Chiesa italiana, inoltre, abbiamo deciso di dedicare l’intero decennio 2010-2020 al tema educativo e ci auguriamo che questo diventi stimolo per promuovere quella necessaria alleanza tra tutte le realtà che operano sul territorio a servizio delle nuove generazioni.

Sappiamo che oggi la scuola vive un periodo delicato e decisivo per le grandi e profonde riforme in atto; per le restrizioni di risorse a causa del-la crisi economico-fi nanziaria che attraversa il nostro Paese; per i ritardi alla piena attuazione del processo di autonomia e di parità; per la grande sfi da multiculturale che investe la nostra società. …….. Siamo solidali,

in particolare, con tutti i docenti che ogni giorno si prendono cura, con passione e competenza, sia come singoli sia come aggregazioni profes-sionali, dell’educazione dei giovani; con le famiglie che con tanta preoc-

cupazione e fi ducia affi dano i loro fi gli alla scuola; con le scuole cattoliche paritarie di ogni ordine e grado e con i centri di for-mazione professionale che, continuano ad offrire, nonostante tante diffi coltà economico-fi nanziarie, il loro prezioso e deter-minante servizio. Invitiamo i responsabili della società civile e politica, a creare le condizioni affi nché tutta la scuola sia messa in grado di operare e di realizzare la propria speci-fica ed indeclinabile fi nalità educativa; a sostenere la qualità professionale dei docenti; a risolvere, su vie di giustizia e di

solidarietà, il problema dei precari; a rimuovere gli ostacoli per la realizzazione della piena autonomia, della parità scolastica e la libertà della scelta educativa. Per dare voce a questo appello …… desideriamo porre due momenti pubblici di incontro, sensibilizzazione e dibattito con la società e le istituzioni, sulla situazione di tutta la scuola nel Triveneto. Il primo evento è la “Giornata della scuola, comunità educante”, fi ssato per domenica 28 novembre 2010.

L’altro evento è la “Seconda Conferenza sulla scuola”, nella prima-vera del 2011. Come Chiese del Triveneto desideriamo offrire, a tutti i responsabili ed operatori della scuola a livello regionale, un momen-to di rifl essione alto e signifi cativo sulle attuali esigenze del mondo del-la scuola, per il bene delle famiglie e l’educazione dei fi gli. Vi salutiamo tutti con affetto e riconoscenza, augurando un buon anno scolastico.

Vescovi della Conferenza Episcopale TrivenetoZelarino, 14 settembre 2010

Il periodo della prima infanzia ( < 6 anni ) è fondamentale e determinante nella formazione morale, umana e spirituale della persona umana. La scuola dell’infanzia e i servizi socio educativi contribuiscono in modo determinate al perseguimento di tale obiettivo.Si tratta di una presenza storica di servizi voluti, realizzati, fi nanziati, sostenuti e gestiti dalle comunità locali, con la partecipazione di famiglie, benefattori, sacerdoti e religiose. La scuola dell’infanzia paritaria di ispirazione cristiana ha un doppio valore:• la connotazione ecclesiale, in quanto espressione della comunità parroc-

chiale che si è assunta e si assume spontaneamente di soddisfare l’esigenza sociale della educazione prescolare;

• la connotazione civile come soggetto istituzionale che concorre, nella parità scolastica, alla formazione e alla educazione dei bambini.

Il Veneto è la Regione che ha la più elevata concentrazione di scuole dell’infanzia paritarie, le frequentano due bambini su tre dai 3 ai 6 anni.

I NUMERITabelle dimostrative della situazione delle scuole dell’infanzia nel Veneto (A.S. 2007/2008):INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEI BAMBINI PORTATORI DI HANDICAP

In caso di bambini disabili la Scuola deve sostenere un ulteriore onere per l’as-sunzione dell’insegnante di sostegno:• Costo (medio) l’anno per il docente specialistico € 15.000,00

• Contributo del MIUR (Stato) 2009-2010 €1.606,00• Contributo regionale 2010 € 1.616,00 Totale contributi € 3.216,00Differenza a carico della Scuola €. 11.784,00

UTILI RAFFRONTI (fonte OCSE 2006)

quanto spende lo Stato all’anno per un bambino nellascuola dell’infanzia STATALE

€ 6.116,00

Quanto spende lo Stato all’anno per un bambino nellascuola dell’infanzia PARITARIA

€ 584,00

RISPARMIO DELLO STATO per bambino per anno € 5.532,00

NEL VENETO lo Stato risparmia ogni anno con le scuole dell’infanzia paritarie: € 5.532 x n° 93.000 bambini = € 514.476.000

QUESTIONI APERTE.I - attuazione della parità scolastica:a) fi nanziamento adeguato (non contributo “grazioso”) a rimborso delle spese del perso-nale; b) completamento della normativa di trasfe-rimento alle Regioni della materia dell’istru-zione in particolare quella dell’infanzia;II - sistema scolastico regionale:a) la Regione come istituzione deputata alla pianifi cazione e alla programmazione del sistema anche per quanto riguarda le risorse economiche e del personale; b) fase di transizione (in attesa del fede-ralismo): riordino del sistema con il coin-volgimento degli enti locali con lo scopo di creare da subito una rete di servizi all’infanzia di qualità ed equo (in parti-colare per quanto attiene alle rette a cari-co delle famiglie);III - le comunità locali.Impegno dei gestori, delle istituzioni, del-le famiglie, delle comunità a riscoprire le ragioni sociali, storiche, culturali delle

scuole dell’infanzia “di comunità”, originale elemento della comunità veneta.

FISM VENETOLE SCUOLE DELL’INFANZIA PARITARIE E I SERVIZI DELLA PRIMA INFANZIA

Indicazione Totale generale Statali Paritarie di cui FISMAlunni 135.759 100% 42.893 31,6% 92.866 68,4% 85.255 61,6%

Unità scolastiche (scuole) media alunni/scuola

1.746 56076,74

1.18678,30

1.09278,07

Sezioni 5.814 1.819 3.994 3.675

Alunni/sezione 23,36 23,58 23,25 23,20

Docenti 3.649 - 5.134

Disabili 1.266 680 560

Stranieri 5.566 13,00% 9.500 7.100 8,00%

Province BL PD RO TV VE VR VI Tot. Regione

Paritarie 2.475 19.963 3.01* 19.206 12.628 18.29! 17.277 92.866

Statali 2.851 5.46J 2.20£ 6.049 9.94C 7.695 8.681 42.893TOTALE 5.326 25.432 5.226 25.255 22.568 25.994 25.958 135.75S

% paritar/statali 46,47% 78,5% 57,3% 76,26% 55,96% 70,4% 66,6% 68,4%

Conferenza Episcopale Triveneto

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Settembre-Ottobre 2010 pagina 7 «Voce amica»

Festa degli AnzianiDomenica 19 settembre è stata celebrata la 25^ Festa degli Anziani,

promossa e patrocinata da: Pro Loco di Corbanese e di Tarzo, Comita-to festeggiamenti di Arfanta, Banca Prealpi, Consigli pastorali parroc-chiali di Tarzo, Corbanese e Arfanta e Comune di Tarzo. La manife-stazione ha visto la partecipazione di 380 cittadini con più di 70 anni, con signifi cative delegazioni delle locali Case di riposo “Padre Pio” e “Villa Bianca”. La Regia è stata curata dall’inossidabile Antonio Pan-cot che, nel suo intervento, si è soffermato, con approfondite argomen-tazioni, sul signifi cato delle comuni espressioni degli anziani “si fa quel che si può” e “mi accontento”, quali stati d’animo di chi gioisce del proprio trascorso e dell’accettazione del tempo presente e dei limiti

che esso comporta. Dopo la S. Messa,

presieduta da don Angelo, celebrata nella parrocchiale di Corbanese, è stato consumato il pranzo, preparato con mae-stria dalla Pro Loco di Corbanese preso lo stand di Via Olim-pia, al quale ha fatto seguito un ricca lot-teria. I saluti di rito sono stati portati dal Sindaco, G. Bof, dal Presidente di Banca

Prealpi Carlo Antiga e dai due Presidenti delle Pro Loco G. Tomasi e L. Piaia. E’ stata una giornata di festa, di ritrovo tra vecchi coetanei, occasione di scambio di aneddoti e di esperienze della vita passata, anche dei tempi ormai remoti, visto che i due più anziani presenti, ai quali è stato consegnato un omaggio, portano sulle spalle ben 96 anni De Biasi Maria Albina di Arfanta (cl.1913) e Andrea Gregoletto (cl.1914) di Resera. Una targa è stata consegnata ad Antonio Pancot, per i 25 anni di promozione della festa, mentre a tutti è stato fatto dono di una stampa del pittore Grava, che riproduce una fontana di Colmaggiore.

Franco I.

Ora il tempo del silenzio è fi ni-to. Un silenzio di aspettativa du-rato cinque lunghi mesi. L’Uni-versità degli Adulti “Don Bosco” ha aperto i suoi battenti con degli incontri di preparazione mensili.

Dopo una lunga attesa ci siamo ritrovati, con i volti sorridenti, pieni di speranza, martedì 19 ot-tobre scorso nell’ascolto di due simpatiche favole la cui lettura era sospesa, ad arte, prima del termine, per dare modo agli in-tervenuti di indovinarne l’epilo-go. Una Giuria valutava le rispo-ste date, premiando la migliore.

Ripresa la lettura, con grande attenzione dei presenti, i fi nali si sono rivelati, poi, alquanto fan-tasiosi. La morale delle favole si può riassumere in questi termini: “Chi si accontenta gode” e “Chi troppo vuole nulla stringe”.

E’ stata, questa, un bella espe-rienza che ha coinvolto tutti fi no all’ora del pranzo. Il prossimo incontro avverrà martedì 16 no-vembre per ascoltare: “Parole e musica”.

I suoni di voce recitante e di melodie hanno un potere magico, aprono il cuore e fanno star bene.

Il terzo di questi incontri è sta-to fi ssato per il 14 dicembre con la celebrazione della S. Messa in preparazione del S. Natale e la presentazione del programma del 22° anno dell’ateneo la cui apertura è stata programmata per l’11 gennaio 2011 con lezioni a cadenza settimanale.

Le fi nalità che l’istituzione

persegue sono mirate alla forma-zione culturale, d’ordine scienti-fi co, sociale, legislativo, medico, fi losofi co, e soprattutto a dare risposta alle esigenze vivamente sentite di socializzazione da par-te degli anziani ma anche dei più giovani.

Aldo Vallini medico emato-logo ed oncologo, nel suo “Elo-gio alla Vecchiezza” scrive: “La cultura rappresenta un fattore di mediazione per l’adattamento dell’uomo alla società e l’Uni-versità della Terza Età dà un contributo perché ognuno trivi, nella conoscenza, motivo e modo per migliorare la propria condi-zione umana e sociale e stimolo per impegnarsi e sentirsi parte attiva della società, nella con-sapevolezza che tutti, giovani e meno giovani, debbono contribu-ire a collaborare per un mondo di pace, giustizia e fratellanza”.

Se è importante esercitare la mente su conoscenze come quel-le di contenuto umanistico e sa-nitario, è altrettanto signifi cativo avere l’opportunità di incontrar-si, di dialogare con chi vive gli stessi problemi, di sentirsi parte di un sistema organizzato.

Alto è sempre risultato l’in-teresse ai corsi e vivace ne è la partecipazione a testimonianza che questa istituzione esercita un’opera di grande valore e vali-dità socio-culturale.

Antonio Pancot

Giovani che si fanno onoreSabato 16 ottobre 2010, presso la facoltà di Biologia

dell’Università degli studi di Trieste, FRANCE-SCO BEZ di Maurizio e Annamaria Fabris si è laureato in Neuroscienze con il voto 107/110 discutendo in inglese la tesi “Analysis of the premotor cortex: a combined TMS and EEG approach” Relatore Prof. Piero Paolo Batta-

glini.

DENNIS COMINETTI di Giancarlo e Danila si è laureato pres-so l’Università degli Studi di Udine in Economia Aziendale. Il ne-olaureato, supportato dal Chiarissimo Dott. Rubens Pauluzzo, ha elaborato e sviluppato la tesi dal titolo “Il Web 2.0 & Il vantaggio competitivo per le Imprese”.

Una tesi attualissima in quanto incentrata sul-le potenzialità della rete e sul suo utilizzo per fornire servizi nonché per fi delizzare i con-sumatori; tutte prerogative per giungere ad un concreto vantaggio competitivo.

Ai nostri giovani formuliamo i migliori auguri e congratulazioni e “AD MAIO-RA”.

dell’USCladpap

gli

er

Martedì 23 novembre 2010 ore 20 primo appuntamento gastro-nomico

“Ristorante il Capitello “ a Corbanese di Tarzo.Giovedì 20 gennaio 2011 ore 20 secondo appuntamento gastro-

nomico“Ristorante Ai Pini a Tarzo.Giovedì 24 febbraio 2011 ore 20 terzo appuntamento gastro-

nomico“Ristorante Al Ponte Maset a Corbanese di Tarzo.Domenica 20 marzo 2011 ore 20 quarto appuntamento gastro-

nomicoRistorante Belvedere da Tullio – Arfanta di TarzoLunedì 9 maggio 2011 ore 20 presso la struttura della Pro

LocoSerata Finale della XI° edizione di Tarzo a Tavola

Tarzo a tavola

UNIVERSITA’ DEGLI ADULTI “Don Bosco”

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pagina 8 Settembre-Ottobre 2010«Voce amica»papapapapapapapapapaapappaaapapapappppap gigigigggigggigggiggigg nanannnnnnnnn 8 SeSeSeee ttttttttttttttttememememmememmememememeememeemmmememmmbrb e-e-Ottot brrrrrbrrrrrrrrrrbrrrrb e e e ee eeeeee eeee e eee 20202020202020200202020220200200022202202220200101010101010101010100101010101011010100110001001SPOVP«VORTVVVoce amRca» TSSSSPVVOVVVV mmSPORica»ica» TOe e P RVALLATA VOLLEY…. SEMPLICEMENTE…

Tarzo, Domenica 3 ottobre 2010, ore 17.00

A volte le cose o i fatti ci scor-rono davanti semplicemente, e quasi non ci rendiamo conto di quel che accade…, anzi è acca-duto, che quel pomeriggio di domenica, la Palestra di Tarzo ospitasse un evento della Vallata Volley come una semplice pre-sentazione di una stagione spor-tiva pallavolistica per un settore giovanile femminile e da un paio d’anni anche maschile.

Erano presenti circa 80 ragazze/i nel bel mezzo del par-quet, in età compresa tra i 6 e 18 anni, 300 persone sugli spalti, una ventina di autorità politiche e sportive, e 3 atleti della più blasonata Serie A di Volley, non-ché nazionali.. la SPES VOLLEY di Conegliano e la SISLEY VOLLEY di Treviso.

Il tutto semplicemente come le emozioni più sincere e spontanee che hanno fatto brillare gli occhi dei genitori che hanno visto “palleggia-re” i loro fi gli con delle “nazionali”, dopo che le stesse, quasi timidamente e con mirabile dispo-nibilità, si sono prestate al gioco delle domande delle ragazze/i. Risposte sempli-ci, simpatiche, ma molto chiare di atlete che da pro-fessioniste dello sport non hanno perso il contatto ed i ricordi del-le loro emozioni giovanili, di quelle semplici e vitali sensazioni che fi n da piccole continuano a por-tarsi dentro, e che si fanno sentire prima di ogni partita, o in allenamento dentro una palestra, come fossero in fondo esse stesse ancora pic-cole. Una domenica di festa sportiva, sempli-cemente riuscita… tutti contenti assieme a fe-steggiare, dopo gli autografi sulle magliette, alla Festa della Castagna, e a brindare alla prossima stagione sportiva, semplicemente…!

MEMORIAL CHRISTIAN ROBERTI Domenica 12 settembre gli amici e la famiglia

di Christian Roberti e l’associazione sportiva VALLATA VOLLEY, hanno organizzato l’ormai consueto torneo di pallavolo a lui dedicato.

Nel campetto parrocchiale di pallavolo a Corbanese, le nostre atlete di Tarzo e Cor-banese si sono divertite nel disputare questo torneo, giocando contro le squadre della vici-

na EFFERRE AURORA di Rua, guadagnandosi il primo e il terzo posto. Anche i più “maturi”, ca-richi dell’entusiasmo del-le giovani, hanno giocato qualche set; gli amici di Christian hanno “schiac-ciato” i dirigenti Vallata Volley lasciando poche possibilità di far punti! Presenti anche numerose autorità di Tarzo, il Sin-daco G. Bof, l’ assessore allo Sport Lino Bianco, gli

assessori Sacchet e Franceschet, i quali si sono uniti alla cena conclusiva di questo bel pome-riggio di fi ne estate, allo stand della Pro Loco a Corbanese. Ringraziamo calorosamente per la generosa disponibilità la famiglia Roberti per i trofei e la cena, naturalmente gli amici di Cor-banese, il Parroco per il campetto, e tutti quanti hanno contribuito per mantenere vivo il ricor-do del nostro caro amico Christian, che amava come tutti noi la pallavolo.

VALLATA VOLLEY – TARZO

TRITTICO VENETO 2010 Turrin vince la tappa Col San Martino – TarzoCol San Martino, un paese ridente, baciato

dal sole, circondato da verdi colline atte alla cultura del biondo prosecco, vino di indubbia qualità, che stuzzica il palato di giovani e vecchi, ha ospitato anche quest’anno il Trittico Veneto.

L’anno scorso l’arrivo, quest’anno la partenza. Il Trittico Veneto sa cogliere i messaggi di que-sta realtà, e transita tra il verde dei vitigni con i colori variopinti dei suoi atleti.

Le salite dello Zuel e del San Lorenzo portano a Tarzo una sparuta pattuglia di atleti che sprintano per la conquista della maglia rossa della classifi ca ge-nerale. Tra il lago ed i monti che in esso si specchiano, trova la sua collocazione Tarzo. E dove la strada, raggiunge il suo culmine, collegando una valle all’altra, il Trittico pone il suo traguardo. Il pubblico aspetta l’incerto arrivo, che neppure il collegamento ra-dio riesce a snocciolare, e con uno sprint ristretto, Turrin rom-pe gli indugi e si candida per il trionfo fi nale.

Nella piccola piazza, dove sgorga limpida l’acqua dell’unica fontana, di fronte allo sponsor di giornata, gli atleti si godono quei

pochi attimi di gloria dopo la fatica, a loro ri-servati con la cerimonia di premiazione. Poi in albergo il tempo è tiranno ed il pensiero guarda al giorno che verrà.

L’organizzatore, Lillo Zussa

A.S.D. SPORTING CLUB VIGOR HESPERIA CONEGLIANO

con la collaborazione del Comune di Tarzo Assessorati allo Sport e alle Politiche Giovani-li INVITA al MINIBASKET - Pallacanestro per bambini dai 6 ai 10 anni.

Prima giornata ludica Giovedì 23 settembre 2010 - ore 16,30/18,00 Presso palestra comu-nale di Via Trevisani nel Mondo. Si raccomanda:

- scarpe da ginnastica pulite, - pantaloncini corti e maglietta, - bottiglietta d’acqua

Per ulteriori informazioni Maurizio Sarcinelli cell. 348 3354435 e presso Biblioteca comunale di Tarzo.

Anno da incorniciare per l’Orienteering Tarzo A.S.D.

Siamo quasi alla chiusura dell’anno agonistico 2010 e per l’Ortarzo è stata un’altra annata da incorniciare. Per il secondo anno consecutivo siamo la società Italiana con il maggior numero di iscritti, 103 nel 2009, 110 nel 2010. Grazie a questi numeri, nella classifi ca nazionale (su 180 società affi liate alla FISO) siamo al 12° in clas-sifi ca generale, 10° in classifi ca settore assolu-to e 12° nel settore giovanile, tutto ciò grazie all’impegno nella preparazione e alla costante

GABRIELE MARUOTTI Giocatore della SISLEY VOLLEY DI TREVISO SERIE A

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Settembre-Ottobre 2010 pagina 9 «Voce amica»

partecipazione alle gare. L’Orienteering Tarzo, ad oggi, ha totalizzato oltre 800 presenze su 51 diverse manifestazioni a cui ha partecipato. Numeri che dovranno essere aggiornati in quanto sono oltre 50 gli iscritti sia per la trasferta di Treviso di domenica 7/11, sia per il meeting internazionale di Venezia del 14 novembre p.v.

Si è perso il conto dei risultati di prestigio e dei titoli vinti nel corso di questi due anni, basti pensare all’8° posto ai mondiali di Roland Pin, al 1° posto di Loris D’Errico nel trofeo Nazionale Centri Storici, ai numerosi titoli regionali e provinciali, alla convocazione in nazionale per i mondia-li Juniores di Michael Baggio, alle selezioni Giovanili Nazionali di Loris D’Errico, Denise Baggio e dei due giovanissimi talenti emergenti Elena Bernardi e Alessandro De Noni.

Il lavoro svolto nelle scuole e dal nostro Preparatore Roland Pin sta dando i frutti sperati e grandi soddisfazioni a tutti i membri della Società. Continuano intanto i corsi pomeridiani nella scuola media, vera fucina di nuovi talenti da avviare a questa splendida disciplina.

Silvano B.

Istituto Comprensivo di Tarzo434 gli allievi nell’anno scolastico 2010/2011

Elementari Tarzo Corbanese Revine Lago1^ 25 17 212^ 21 20 133^ 20 17 194^ 12 15 225^ 15 21 11Tot. 93 90 86Totale Scuole elementari: 269 scolari

Scuola media1^ A 19 1^ B 19 1^C 19 572^ A 19 2^ B 20 2^C 20 593^ A 24 3^ B 25 49Totale scuola media: 165

I disturbi delle funzioni

intestinaliNoi che siamo dei semplici

erboristi, o, come si diceva un tempo, dei «botanici», non di-stinguiamo, come meglio fareb-be un medico, fra “colite spasti-ca”, “colon irri-tabile”, “enterite cronica” e così via, ma abbiamo fatto esperienza che molto spesso a questi frequenti disturbi funzio-nali dell’intestino in genere si può ugualmente ov-viare, oltre che con una dieta di riguardo, con semplicissimi ri-medi erboristici alla portata di tutti.

Ottima prova in questo senso fornisce una miscela di fi nocchio e camomilla, in parti uguali, dota-ti, il primo, di spiccata proprietà di contenere la formazione dei gas della digestione e, la secon-da, soprattutto di quei poteri antispastico e antinfi ammatorio, che – ricordati più volte in que-sti scritti – ci sono ormai fami-liari.

L’infuso va assunto al mattino e a mezzogiorno, dopo i pasti, e ancora alla sera, tra la cena e il

tempo di coricarsi. Spesso è già suffi ciente il semplice infuso di camomilla, preparato nel modo che sappiamo, come cura siste-matica per alcune settimane. E’ essenziale protrarre a lungo questo trattamento.

Se contemporaneamente si presenta stitichezza, oltre alle

indispensabili mi-sure dietetiche, si possono tenere presente soprattut-to i semi di psillio o i semi di lino, sui quali avremo modo di ritornare in uno dei prossimi nume-ri.

C’è infi ne, molte volte anche in alter-nativa ai rimedi so-praindicati, un par-ticolarissimo pre-parato, un estratto liquido ottenuto dai germogli di mirtil-

lo rosso, che, sotto il nome di Vaccinium vitis idaea, può essere acquistato nelle erbo-risterie o che i più volenterosi possono anche preparare da sé (nel mese di maggio) con le mo-dalità che abbiamo indicato su questo bollettino (n. 3/2008). Dà normalmente buoni risultati nei suddetti disturbi, assumendone di media 40-50 gocce in un po’ d’acqua, 1 o 2 volte al giorno.

Piero C.

La fi toterapiaLa fi toterapia

“Riflessi dell’anima”L’amministrazione comunale (assessorato cultura) e la Pro

loco di Tarzo, hanno invitato lo scorso 2 ottobre la scrittrice Rita Azzalini a presentare il suo libro “Rifl essi dell’anima”.

La scrittrice nata a Belluno nel 1942 ha trascorso la sua gio-ventù a Puos d’Alpago. Trasferitasi successivamente a Vittorio Veneto, conosce Gianpiero Zuanetti che sposa nel 1970; abitò per lunghi anni in Comune di Tarzo sulle Perdonanze.

Pranoterapeuta, attualmente insegna pranopratica presso la scuola di formazione per operatori del settore “Settimo Cielo” di Vittorio Veneto.

Grazie alla sua profonda fede cristiana è sempre riuscita a su-perare le diverse diffi coltà che la vita le ha riservato; tali avve-nimenti, in particolare, hanno risvegliato in lei una particolare sensibilità emozionale che ha voluto trasmettersi proprio con le pagine di “Rifl essi dell’anima”, ricche di saggezza e ricordi autobiografi ci.

La lettura di alcuni capitoli del libro e la presentazione dell’autrice, curata da Carlo Celso (animatore dell’associazio-ne Settimo Cielo), è stata l’occasione per una rifl essione sulla nostra esistenza, la ricchezza di una vita vissuta bene, sulla spe-ranza che deve animare ciascuno di noi.

Certa che i miei lettori gradiscono la stampa a colori, ringrazio i collaboratori e quanti mi sostengono. Il vostro contributo sarà prezioso anche in futuro.Noi ci rivedremo a gennaio 2011. Vi anticipo il Buon Natale.

Voce Amica

INAUGURAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA COMUNALE

SABATO 13 NOVEMBRE Ore 15.00 - Letture animate con la Compagnia teatrale“La Colonna Infame” (per i più piccoli)Ore 16.00 - Letture animate con Carla, Daniela, Nives e AlessandroOre 17.00 Inaugurazione Biblioteca e consegna palio dei ComuniOre 17.30 Rinfresco e Castagnata Per informazioni e adesioni: Biblioteca civica - Via Roma, 42 - tel.

0438/9264208 e-mail: [email protected]

Gli alunni del corso di Orienteering nella Scuola Media di Tarzo

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Notizie dal Comune“Tutti all’asilo”

Vorrei fare chiarezza su un’iniziativa promos-sa dal Comune e dalle Scuole Materne che mi piacerebbe chiamare “Tutti all’asilo”. Il progetto nasce da una scelta amministrativa non politica, ma pragmatica e tesa ad ottenere risultati molte-plici, potrei dire che tende a risolvere numerosi problemi, ma non fa parte di me, io preferisco parlare di opportunità non di problemi. Vi è una problematica sostanziale legata al numero degli iscritti nelle Scuole Materne, e sappiamo che i numeri, ai fi ni dell’ottenimento dei contributi re-gionali sono molto importanti. Verifi cata ed ana-lizzata la questione, ci siamo accorti che 14 bam-bini del Comune non frequentavano l’asilo, quasi tutti per problemi legati al reddito delle famiglie. Spesso mi viene segnalato dai cittadini, che non vi è suffi ciente integrazione fra bambini “diversa-mente italiani” e bambini “italiani”; si nota spesso ad esempio nei parchi giochi la netta separazione e molti mi sollecitano di risolvere questo proble-ma. Altra questione che spesso mi viene posta è legata al fatto che molti bambini “diversamente italiani” iniziano la scuola elementare con una scarsa preparazione linguistica, questo provoca inevitabilmente un rallentamento dei piani didat-tici, che vanno a gravare su tutti i bambini. Con il contributo alle scuole parrocchiali non si vuole dare l’asilo gratis, ma si vuole dare un sostegno necessario alle scuole per permettere a tutti l’accesso all’asilo, per i motivi sopra descritti. Sa-ranno poi i responsabili delle scuole a valutare la capacità contributiva dei singoli casi. Ricordo che i 10.000 € non coprono interamente le ret-te di 14 bambini, ma è un contributo a fronte di un progetto, quindi nessuno deve sentirsi le-gittimato a non pagare. Vorrei inoltre tenere in considerazione il fatto che il servizio erogato dalle Scuole Materne parrocchiali in termini di costi generali per la collettività (Stato, Regione, Comune) ci permette di poter dare un servizio alla comunità ad un costo di gran lunga inferiore a quello che spenderebbe lo Stato per lo stes-so servizio. Proprio in questi momenti diventa importante supportare queste ini-ziative come segno di responsabilità per l’interesse generale del nostro Paese. Per quanto riguarda la richie-sta dell’aumento delle rette presso l’asilo di Corbanese, non è conse-guenza di questa iniziativa, ma bensì l’applicazione del regolamento per i contributi comunali ordinari agli asili, che prevede come condizione per l’erogazione del contributo il fatto che le rette dei due asili siano uguali. Un proverbio recita: vi sia un’età per usare il cuore e un’età per usare il cer-vello. Bene io mi sento di dire che il giorno che smetterò di fare politica sarà quel giorno che mi accorgerò di usare il cervello senza ascoltare il cuore.

Il vostro Sindaco Gianangelo Bof

LAVORI PUBBLICIRendicontare anziché annunciare è stata

la scelta che questo Assessorato, in accordo con la Giunta, ha privilegiato per un rapporto corret-to con i cittadini evitando il più possibile spot di cui è già piena la cronaca, elenchiamo pertanto quanto completato.

ZONA ARTIGIANALE DI CORBANESE A 30 anni dalla sua prima urbanizzazione la

Z.A ha avuto bisogno di essere ripresa per mano soprattutto per il rifacimento del manto stra-dale, della segnaletica e della fornitura elettrica adeguata, il risultato è stato positivo anche se in questo periodo le attività produttive hanno biso-gno di ben altro.

VIA BRESSALa linea di illuminazione pubblica è stata pro-

lungata con altri 5 punti luce fi no all’incrocio con via degli Alpini, altri punti luce sono stati installati a Corbanese via Siviglia e a Costarut di Arfanta.

COMPLESSO SCOLASTICOCon suffi ciente puntualità, i lavori di messa in

sicurezza e manutenzione della parte vecchia (anni 1980) delle scuole in via Trevisani nel Mon-do è stata completata in coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico. La spesa di circa 300.000 € ha visto il rifacimento completo di impianti elettrici, corpi illuminanti, isolamenti, impianti an-tincendio, ripristino a regola d’ arte del manto di copertura e altre innovazioni. Tali adeguamen-ti permetteranno di rendere utilizzabile l’intera struttura dal 2011 e fi nalmente potrebbe ospita-re oltre agli studenti di Tarzo e Revine Lago an-che una parte di quelli di Cison come era previ-sto già in fase di progettazione (1977). Imponen-te l’opera sostenuta dal CIT per l’installazione di pannelli fotovoltaici in silicio monocristallino sull’intera copertura della Palestra e delle

Scuole per complessivi mq.440 ed un importo di 240.000 € che a regime garantiranno una po-tenza di 60 KW di energia completamente pu-lita; seguirà a breve analoga installazione presso le scuole di Corbanese. E’ da augurarsi che la co-pertura della Palestra non abbia riportato danni.

Dei consistenti lavori in corso presso Muni-cipio, Campo Sportivo di Corbanese, muri di sostegno a Nogarolo e marciapiedi a Fratta e Colmaggiore riferiremo quando l’ avanza-mento degli stessi sarà più tangibile, sperando di non dover allungare l’elenco dei probabili danni causati dal maltempo in corso mentre scriviamo queste righe.

Ennio Casagrande Vice Sindaco /Ass. LL.PP. e Patrimonio.

GIORNATE PROVINCIALI DELL’AMBIENTE 2010

Anche quest’anno l’Amministrazione Co-munale ha aderito alle Giornate Provinciali dell’Ambiente promosse dalla Provincia di Tre-viso.

Tre le iniziative organizzate: una giornata eco-logica denominata Prealpi pulite in collabo-razione con l’Istituto Comprensivo di Tarzo e la Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane messa in programma per sabato 18 settembre e rinviata causa maltempo. La domenica seguente con l’associazione Va Dee femene è stata invece organizzata una pedalata ecologica con par-tenza presso il parco di Colmaggiore e destina-zione Cison di Valmarino lungo la pista ciclabile della Vallata. Il terzo appuntamento (martedì 21 settembre) si è svolto presso la nuova biblio-teca comunale dove c’è stata la presentazione del libro “Il valore dell’acqua”, ospiti della serata l’autore Claudio Bertorelli, il presidente dell’Aato Nord Orientale Graziano Panighel e diverse autorità locali. Nel calendario comu-nale sono state inserite anche le escursioni nei sentieri naturalistici di Tarzo del 3÷10 ottobre e la passeggiata tra i castagni del 16 ottobre organizzate dalla Pro Loco di Tarzo all’interno della Festa della castagna.

NUOVA GUIDA ALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Sono disponibili presso il municipio (uffi cio ambiente e segreteria) i nuovi opuscoli per spiegare come svolgere correttamente la Rac-colta Differenziata dei rifi uti domestici.

Diverse le novità, la principale sicuramente la traduzione in lingua inglese e francese, per faci-litare gli stranieri presenti nel territorio a svol-gere una corretta differenziazione dei rifi uti.

Un nuovo servizio è stato inoltre introdotto, il ritiro a domicilio del materiale ingombrante e degli oggetti voluminosi alle persone anziane o non automunite. La prenotazione va fatta chia-mando l’uffi cio ambiente il lunedì mattina dalle ore 8 alle 10.

Si ricorda inoltre che l’Ecocentro comunale è aperto con il nuovo orario invernale il mer-coledì dalle ore 14 alle ore 16 ed il sabato dalle 9 alle 14.

Per qualsiasi altra informazione chiamare l’uf-fi cio ambiente allo 0438.9264200 o scrivendo una e-mail a

[email protected]

COMUNI RICICLONI 2010

Il Ministero dell’Am-biente e Legambiente Italia hanno conferito anche quest’anno al Co-mune di Tarzo il premio Comune Riciclone 2010. L’Amministrazione Co-munale soddisfatta del risultato coglie l’occasio-ne per ringraziare la cit-tadinanza tutta per l’im-pegno e l’attenzione mo-strata per questo delicato “mondo dei rifi uti”.

Assessore Vincenzo Sacchet

Via I Maggio messa a nuovo

Pannelli fotovoltaici su Scuole e Palestra.

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Settembre-Ottobre 2010 pagina 11 «Voce amica»VV i Arfanta

Paese mioA

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NUOVI ORGANISMI PARROCCHIALICome in ogni parrocchia della Diocesi, anche nella nostra comunità

lo scorso giugno si è provveduto al rinnovo degli organismi parroc-chiali: Consiglio Pastorale e Consiglio per gli Affari Economici. Sono organi che operano per il bene della parrocchia, al servizio della co-munità, di cui il parroco ne è la guida per mandato del Vescovo, con corresponsabilità e comunione con la Chiesa.

Consiglio Pastorale Parrocchiale, oltre a don Angelo Lucchetta, presidente e membro di diritto, sono stati eletti per il quinquennio 2010-2015 i consiglieri: De Zanet Adriana, Mel Nerina, Pol Graziel-la, Pol Luigina, Resera Valentina, Rizzo Valeria, Tessari Giovanni e Tomasi Maria Teresa.

Consiglio per gli Affari Economici organo, chiamato a collaborare con il parroco nell’amministrazione economica della comunità, sarà composto per i prossimi cinque anni, da: Faraon Adriano, Pol Noè, e Tessari Giovanni. Tessari è il rappresentante del Consiglio A.E nel C. P. P.. Nell’incontro del 23 settembre scorso, abbiamo analizzato insie-me il nuovo Piano Pastorale per il 2010/2011 sul tema: “Dal Battesimo alla Missione” che ci invita alla collaborazione ed unità di intenti per far crescere al meglio la nostra Parrocchia. Abbiamo poi provveduto alla nomina delle cariche: De Zanet è la vice-presidente (eletta con scrutinio segreto), la segreteria è composta, oltre che dal parroco, da Mel Nerina (segretaria) e Rizzo Valeria. L’Equipe dell’Unità Pastorale Vallata-Est è composta da Mel N. e Resera Valentina. Quest’ultima avrà anche il compito di guidare i giovani della parrocchia e rappre-sentare la stessa in Commissione Giovani Foraniale, mentre. Tomasi Maria Teresa è invece responsabile per la liturgia.

Auguriamo a tutti un buon cammino nella gioia di Cristo. Segreteria Consiglio Pastorale Parrocchiale

CALENDARIO ATTIVITA’ PASTORALIANNO 2010/2011 Venerdì 22/09/10 Incontro formazione presso la Casa della Dottrina

Cison V.no sul tema: “Il buon samaritano”. Relatore don Gian-pietro Zago

Venerdì 19/11/10 Veglia di preghiera presso la Chiesa S. Lorenzo – Valmareno

Venerdì 10/12/10 Incontro formazione presso la Sala della Parrocchia di Follina sul tema: “Parabole della Misericordia”. Relatore pa-dre Emilio Bedont

Venerdì 28/01/11 Veglia di preghiera presso la Chiesa Parrocchiale di Tarzo

Venerdì 25/02/11 Incontro formazione presso l’Oratorio Farrò sul tema: “Il seminatore”. Relatore don Eugenio Posmon

Venerdì. 25/03/11 Veglia di preghiera presso la Chiesa Parrocchiale di Corbanese

Venerdì 08/04/11 Via Crucis Foraniale a TovenaVenerdì. 20/05/11 Incontro formazione presso Sala Parrocchia di Revi-

ne sul tema: “I talenti”. Relatore don Piergiorgio Camilotto.

Gli incontri e le veglie di preghiera si svolgeranno sempre alle ore 20,30

Per essere sempre aggiornati sulle nostre iniziative, esprimere com-menti, opinioni, scriveteci a [email protected] oppure sulla pagina di Facebook dedicata al nostro gruppo. “Commissione Giovani La Vallata”

Vi aspettiamoLa Commissione Giovani Forania “La Vallata”Cristina, Giorgia, Luca, Valentina e…don Ezio

Il Gruppo Ricreativo in collaborazione con il Consiglio Pastora-le Parrocchiale invita tutti i nostri lettori ad assistere al “5° Con-certo strumentale e vocale aspettando Natale” che si terrà nella nostra Chiesa Parrocchiale di S. Bartolomeo Apostolo DOMENI-CA 5 DICEMBRE alle ore 16.00. Per l’occasione si esibiranno: all’organo Callido il M°. S. Carnelos e per la parte canora il sopra-no P. Tomasi e i “Cantori di S. Tomaso di Canterbury”.

La manifestazione si concluderà con un momento conviviale per tutti i presenti alle ex-scuole elementari. Vi aspettiamo numerosi! Gli organizzatori

Nozze d’oroDomenica 31 ottobre con la Santa Messa celebrata da Don Celesti-

no Mattiuz nella Chiesa Parrocchiale di Arfanta. Giovanna e Aurelio Faraon, hanno festeggiato il 50°anniversario del loro matrimonio, ce-lebrato a Rolle il 29 ottobre 1960.

Al termine del canto della comunione i fi gli di Aurelio e Giovanna hanno voluto rendere omaggio al Bene Supremo leggendo un estratto della Lettera di San Paolo ai Corinzi.

Prima della Benedizione e del brano musi-cale fi nale Don Celestino ha ripreso le parole di S. Paolo “…L’Amore è la vera energia della vita “

Cinquant’ anni di vita insieme, non poche le diffi coltà soprattutto i primi anni, non po-che le prove da superare, tante gioie e una Luce sempre accesa ha guidato la loro vita: l’Amore,

Amore che va oltre il rapporto fra coniugi, nelle varie manifestazioni: Pazienza, Bontà, Generosità, Umiltà, Gentilezza, Dedizione, Tolleranza, Innocenza, Sincerità: doni che interessano ciascuno di noi, le nostre vite quotidiane. L’oggi e il do-mani, l’Eternità. “L’Amore è la vera energia della vita”

La cerimonia in chiesa si è conclusa con gli auguri dei presenti e qualche foto con a seguire il pranzo in compagnia e allegria. Fin qui la cronaca di questa giornata. La vera festa sta’ nel cogliere il bene supre-mo che è dentro di noi ed esternarlo nelle azioni, non sono le parole a dare la gioia ma l’azione che ne consegue, se le parole sono sincere!

Le parole non seguite dalle azioni danno origine a delusioni e ma-lintesi.

Ma le Azioni - quelle Buone – non hanno bisogno di tante parole! Il vissuto è l’esempio.

E noi, cosa possiamo dire a questi genitori e nonni poco invadenti, riservati ma disponibili alle richieste che vengono loro rivolte: grazie! Grazie per esserci! Figli, nipoti e famigliari

Il Gruppo Ricreativo in ccollaborazione con il Coonsnsigigglililiooo PaPPaPaaP ststststtst

Giovanna e Aurelio hanno ringraziato il Signore per tutti gli anni che hanno con-diviso, attorniati dal gruppo di amici, oltre ai fi gli, genero, nuora e nipoti.

La serenità di questa immagine sia monito ad ogni tristezza futura!

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pagina 12 Settembre-Ottobre 2010«Voce amica»A

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Anche quest’anno Lina Gallon in De Biasi signora (al centro con gli occhiali), ospite della Casa di Riposo “S. Giuseppe” di

Follina, ha voluto unirsi con altri ospiti all’Unitalsi per recarsi in pellegrinaggio a Lourdes nel giugno scorso.

Dopo essere stata rinviata per maltempo si è disputata dome-nica 24 ottobre a Colmaggiore la “3° Pedalata della Casta-gna” valida come ultima pro-va del “Trofeo Livenza Bike”. Nonostante la concomitanza di un’altra gara c’è stata una par-tecipazione di 250 amanti della mountain-bike di cui 60 ragazzi con meno di 16 anni.

“La Vallata MTB” ringrazia la Pro Loco di Tarzo che, nono-stante i festeggiamenti fossero terminati, ha messo a disposi-zione i locali e i volontari per il pasta-party e le premiazioni fi nali.

A queste ultime erano pre-

senti i famigliari e la fi danzata di Michele Naibo componen-te e segretario de “La Vallata MTB” tragicamente scomparso nel maggio scorso a causa di un incidente stradale. Gli amici lo ricordano con molto affetto e vicinanza alla sua famiglia de-dicando a lui questo evento.

“La Vallata MTB” sempre at-tenta al sociale ha voluto dona-re una parte del ricavato della gara al Presidente del CEOD di Cozzuolo, centro diurno dove vengono ospitate persone con gravi di disabilità

Luciano Resera per “La Vallata MTB”

(n. 10/06/1979 – m. 10/10/1997)Sabato 2 ottobre, in anticipo rispetto alla data del 13° an-

niversario dalla sua prematura ed improvvisa scomparsa, ci siamo incontrati nel ricordo del nostro amico Eros. I ragazzi di Arfanta e Resera hanno giocato l’ormai tradizionale “Me-morial x Eros”, giunto alla sua 13° edizione. Per la cronaca, nonostante gli “sforzi” anche quest’anno l’ha spuntata Re-sera per 11-9. In serata ci siamo ritrovati alle ex-scuole ele-mentari per condividere insieme la cena con pizza per tutti. La S. Messa è stata invece celebrata domenica 26 settembre alle ore 9.15.

Questo è per tutti noi un appuntamento da non mancare, una tradizione da vivere in allegria, nonostante il triste ricor-do che ci unisce, sappiamo che Eros quel giorno ha sorriso con noi e ci protegge dal Paradiso.

Un caloroso abbraccio lo rivolgiamo infi ne a mamma Ar-cangela, al fratello Fabio con Elisabetta e ai piccoli France-sco ed Antonio.

Gli amici di Eros

EROS NEI NOSTRI

CUORI...PER SEMPRE

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Settembre-Ottobre 2010 pagina 13 «Voce amica»

Domenica 17 ottobre don Angelo, per il 50esimo di sacerdozio, è stato festeggiato con grande solennità dalle parrocchie di Arfanta e Corbanese che guida dal 17 ottobre 1999. Don Angelo era convinto che l’anniversa-rio passasse senza grande clamore, invece i suoi parrocchiani hanno voluto festeggiarlo in grande stile, consapevoli che guidare due parrocchie, oltretutto molto scomode per la confi gurazione del territorio, non sono un compito semplice per un sacerdote che, sep-pure ancor giovane nello spirito, ha superato la settantina.

La chiesa di Corbanese, bella ed addobbata a festa, era piena di fedeli che hanno voluto essergli vicino in questo giorno e mostrargli il loro affetto in un periodo delicato per la sua salute.

Veramente confortante, la numerosa presen-za di chierichetti e di giovani che dimostrano di avere sentimenti di cristiana religiosità.

Nelle preghiere dei fedeli: Un grazie parti-colare al Signore per questo servo fedele che da ben cinquant’anni annuncia la tua paro-la e guida il tuo popolo. Infondi in lui la tua grazia e sorreggi il suo cammino. Grazie don Angelo per il lavoro generoso, per l’impegno profuso, per l’affetto riversato su tutti noi.

Nella sua omelia don Angelo ha ricordato brevemente i fatti salienti della sua vocazione e della vita sacerdotale: nato a Sernaglia del-la Battaglia nel 1934, dopo il corso di studi in Seminario, fu ordinato sacerdote nel duomo di Serravalle a Vittorio Veneto da mons. Al-bino Luciani il 29 giugno 1960, festa di SS. Pietro e Paolo.

Giovane prete prestò il suo servizio come cappellano a Codognè, Pianzano, Bocca di Strada e Santa Giustina di Vittorio e poi come parroco a Stabie, Marziai, Villa di Villa e Cordellon di Mel e per 16 anni a Moriago della Battaglia.

Ha ricordato, inoltre, le parole dette da mons. Luciani quella mattina del 29 giugno di 50 anni fa: Il sacerdote non è un impiega-to. Egli pronuncia in nome di Cristo la parola dell’assoluzione dai nostri peccati e cambia la situazione della nostra vita. Pronuncia sul pane e sul vino le parole di Cristo, che rendo-

no presente il Suo Corpo e il suo Sangue. Il sacerdo-zio non è un uffi cio, ma un sacramento. Dio si serve di un povero uomo al fi ne di essere, attraverso lui, presente per gli uomini e di agire in loro favore.

Ed ancora: Dio ci è vi-cino e voglio ringraziarlo perché sopperisce alla de-bolezza del suo ministro.

Gli chiediamo il dono della vocazione al sacerdozio: i giovani rispondano alla sua

chiamata. Speriamo che il Signore dia ancora operai per la sua vigna.

Fra le normali diffi coltà dovute anche alla sempre maggiore laiciz-zazione dei fedeli, qualcosa di buo-no, sia materiale che spirituale, è stato realizzato e se il Signore mi darà forza e salute continuerò ad essere guida e punto di riferimento per tutti voi.

Ha, infi ne, ringraziato tutti i presenti che, sfi dando il tempo inclemente, non hanno vo-luto mancare alla cerimonia. Un grazie parti-colare al gruppo Alpini ed alla Pro Loco che hanno organizzato la festa. Grazie al consi-glio Pastorale, alla Schola cantorum e all’or-ganista che rendono più solenni le celebra-zioni eucaristiche, ai chierichetti che hanno egregiamente servito la Santa Messa e così numerosi da riempire il coro.

Poi è seguito il pranzo comunitario e don Angelo è stato circondato dall’affetto del fra-

tello e delle tre sorelle, di mons. Francesco Taffarel e di molti ex parrocchiani. Nutritis-sima la partecipazione della popolazione di Arfanta e Corbanese che ha riempito lo stand

della Pro loco.

Alla fi ne, in un breve intervento, ha rinnovato i ringraziamenti a tutti i presenti ed agli assenti per motivi di impegni familiari.

Il Sindaco di Tarzo Gianangelo Bof gli ha portato l’augurio dell’Ammi-nistrazione e di tutta la Comunità, consegnandogli una targa a ricordo dell’anniversario. Il Presidente della Pro Loco G. Tomasi a nome anche degli alpini gli ha rinnovato la stima

e l’affetto di Corbanese e poi unitamente a Renata Damian e Liviana Favero, che si sono

maggiormente impegnate nell’organizza-zione, gli ha consegnato un orologio e un registro con carta pergamena, gentilmen-te fornito dall’antica legatoria Graziano Sarcinelli di Conegliano, sul quale i pre-senti alla festa hanno apposto la loro fi r-ma con simpatici messaggi augurali.

Auguri vivissimi. La comunità parrocchiale

VV iLa Voce di Corbanese

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Ringrazio tuttiL’aver ricordato il mio 50mo di ordinazione sacerdotale il 17 ottobre è stato per me un mo-

mento importante e suggestivo. Molti hanno fatto sentire la loro gioia e l’impegno per preparare e poi per vivere questa festa nonostante l’inclemenza del tempo. Una celebrazione eucaristica “Coi fi occhi”, grazie anche alla nostra Schola Cantorum, dal pranzo ricco e prelibato, da una numerosa partecipazione. Ringrazio tutti tramite questo bollettino: il Consiglio pastorale, i chie-richetti e catechisti, il gruppo alpini e la Pro-Loco. Concludendo la S. Messa così ho pregato con il salmo 118 “Bontà e fedeltà mi saranno compagni tutti i giorni della mia vita”. Di nuovo grazie.

Don Angelo

50 ° di SACERDOZIOAUGURI A DON ANGELO!

Consiglio pastoraleSi sono offerti ed hanno accettato di far

parte del nostro Consiglio Pastorale Parroc-chiale le seguenti persone: Casagrande Renata, Damian Renata, De Pizzol Francesco, Dal Piva Gabriella, Mattiuz Augusta, Mattiuz Lucia (segre-taria), Polletto Stefania (vice presidente), Stringher Giovanni, Tomasi Cesare.

È stato chiesto a loro: corresponsabilità e collaborazione. Non si chiedono miracoli, ma piccoli passi insieme nel cammino del Regno di Dio in questa nostra parrocchia, per il bene della nostra comunità, con fantasia, con libertà, in armonia con il Parroco. Per loro, ma aperto a tutti, ogni martedì alle ore 20,20 in canonica incontro sulla Bibbia e Vangelo della domenica.

Fanno parte del Consiglio Parrocchiale per gli affari economici: Pol Dario (referente), Tomasi Cesare, Battiston Antonio, Meneguz Bruno (segre-tario).

GRAZIE a tutti per aver accettato questo servizio a favore di questa nostra comunità.

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nese SCUOLA DELL’INFANZIA

“S. ANTONIO” CORBANESE

“casa dolce casa ”Un altro anno scolastico è già iniziato e, con grande gioia da parte di

tutti, il numero dei bambini iscritti è aumentato e sono state formate, come di consueto, le due sezioni.

Con noi quest’anno c’è anche la maestra Laura, fresca di laurea e già entrata a pieno ritmo nel fervore scolastico! BENVENUTA!

Il progetto educativo e didattico scelto dal nostro collegio docenti, quest’anno, tocca il tema della CASA: la casa è l’ambiente nel quale i bambini vivono la loro quotidianità. Oltre ad essere luogo di relazioni affettive e interpersonali, è un luogo fi sico, che merita di essere ana-lizzato. E’ un modo per potenziare la curiosità e la spinta a esplorare e capire, il gusto della scoperta, la meraviglia e lo stupore che coglie quando si scoprono i segreti di alcuni oggetti, la motivazione a met-tere alla prova il proprio pensiero. Questi traguardi sono raggiunti dai bambini soprattutto attraverso la manipolazione, l’osservazione con l’impiego dei cinque sensi, l’esercizio di semplici attività manuali e costruttive, l’uso di un lessico specifi co…

Siamo partiti analizzando la nostra scuola… anche questa è una “casa”: le stanze che la compongono, ognuna con le sue specifi cità, le regole, le persone che ci lavorano… è anche un modo per aiutare i più piccoli a conoscere questa realtà per loro nuova, nella fase dell’am-bientamento.

Durante l’anno scolastico passeremo ad esaminare la “nostra” casa, le case del mondo, le case degli animali, l’evoluzione della casa nel

tempo e la Chiesa, casa di tutti i cristiani, tema che sarà ripreso più vol-te, soprattutto in occasione di festività liturgiche, nella partecipazione alle Messe e durante le nostre visite alla Chiesa. Anche il nostro amico Gesù nacque in una casa, anche se era un’umile capanna! Quest’anno poi, che sorpresa!! Abbiamo una nuova amica che si chiama Postalina: è una magica cassetta della posta che ci fa trovare a scuola tanti mes-saggi, racconti, fi lastrocche… le sorprese non fi niscono mai!!

L’attività scolastica sarà ulteriormente arricchita da percorsi speci-fi ci tenuti da professionisti esterni: psicomotricità, musica, danza, let-ture animate; e poi le uscite: la prima, la castagnata, è già avvenuta e cogliamo l’occasione per ringraziare i genitori e i nonni di Aurelisa e Benedetta che ci hanno ospitato e cucinato le deliziose castagne!

Tante idee, tanti contenuti: noi cercheremo di condurre al meglio la nostra MISSIONE: gettare un seme che possa mettere salde radici nella mente e nel cuore dei “nostri” bambini.

Buon anno scolastico a tutti! Maestra Michela

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tempo e la Chiesa casa di tutti i cristiani tema che sarà ripreso più vol

Mi presento sono Laura e sono la nuova maestra della scuola materna S. Antonio, che affi ancherà la maestra Michela in questa nuova avventura scolasti-ca. Nonostante diversi tirocini e diverse attività di animazione con i bambini questa è la mia prima esperienza e posso dire di essere “al settimo cielo”. Dentro di me quante sensazioni si mescolano, e penso: “Che gioia poter inse-gnare a dei bambini a scoprire il mondo!” Un po’ di preoccupa-zione nei primi giorni ammetto di averla avuta, e molti pensie-ri vagavano nella mia mente…come sarà lavorare qui? Come sarà la mia collega e il persona-le? Domande che in pochi giorni hanno avuto subito la loro rispo-sta! Grazie a Michela, ottima per-sona e insegnante, a Don Angelo, che mi ha accolto con gentilezza e fi ducia, e al personale mi trovo proprio bene.

I primi giorni di scuola sono stati un momento di osserva-zione e di ambientazione sia da parte mia sia dei bambini…occhi che si guardano e scrutano, nomi che si ripetono, lacrime che scen-dono dai visi dei nuovi bimbi, sor-risi e risate che riecheggiano nel salone e in un attimo la scuola si

riempie di voci e canzoni gioio-se…mentre un mare di emozioni mi avvolge.

L’autunno è già arrivato, gli al-beri si trasformano e i colori che la natura ci regala sono meravi-gliosi: il rosso e il giallo delle fo-glie, il marrone delle castagne e il verde dell’erba sono tutti colori vivaci che rappresentano i bam-bini nelle giornate che si susse-guono.

Ogni bambino, piccolissimo, piccolo, medio o grande che sia, con il proprio carattere, la fanta-sia, la spigliatezza, la creatività e a volte anche con i capricci, dà alle giornate un tocco di serenità, dove la noia lascia spazio all’alle-gria e al piacere di stare insieme e dove giorno dopo giorno s’im-parano regole, comportamenti e attività nuove che permettono di crescere e di vivere in modo sereno.

Sono felice di aver avuto la possibilità di insegnare in questa scuola e sono certa che insieme porteremo a termine questa av-ventura con successo, perché i bambini sono il nostro futuro e la loro educazione e formazione è la cosa che ci sta più a cuore.

Laura

FESTA DELLA FAMIGLIAAnche quest’anno il 5 settembre si è svolta la festa della Fami-

glia. Riunire le coppie con la sacralità del vincolo del matrimonio, la testimonianza con tanti anni di vita coniugale. L’importanza della famiglia e la forza dell’amore. Tutte queste cose hanno reso questa festa speciale.

La giornata è iniziata con la S. Messa cantata; il coro parrocchiale accompagnato dalle note dell’organo, diretto con passione dalla Sig.ra Rossana Pradal, con il soprano Mara Tarolli. che ha cantato l’Ave Maria di Schubert è stata ancora più solenne e resa più suggestiva.

Al termine della Santa Messa è stato donato ad ogni coppia un ricordo.

La giornata è proseguita piacevolmente con il pranzo comunitario presso lo stand della Pro Loco. A tutte ll coppie partecipanti rinno-viamo gli auguri per i traguardi raggiunti e le ringraziamo per aver partecipato.

Il Comitato parrocchiale

Una nuova esperienza

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Santa Cresima

Giorno di festa è stato per la nostra Comunità domeni-ca 10 ottobre. Durante la santa Messa presieduta dal

nostro vescovo Corrado Pizziuolo, hanno ricevuto il Sacra-mento della Confermazione 6 ragazze: Favero Andrea, Pol Eleonora, Andreetta Vanessa, Giordano Betti, Meneguz Beatrice, e Tomasi Camilla, in un clima festoso e circondati da genitori, parenti ed amici in una chiesa gremita. Il vesco-vo durante l’omelia ha ricordato a queste ragazze che il dono dello Spirito Santo se accolto e coltivato nella fede ci aiuta a vivere più uniti a Cristo come i tralci alla vite. Abbiamo poi pregato per tutti, per la nostra parrocchia, per il nostro Papa, per il Vescovo e per don Angelo. Che possa essere di esempio ed aiuto quando ne abbiamo bisogno.

Le cresimande

E’ iniziato l’anno catechisticoCosa devo dire ai ragazzi a catechismo? Come accompagnarli? Sono

capace di parlare a loro?Sono domande che ogni catechista si pone all’inizio dell’anno, ben consa-

pevole che il suo compito è seminare, ma chi fa crescere è Dio.Anche il catechista sa che la catechesi (un’oretta alla settimana!!) non

è suffi ciente da sola a plasmare un cristiano, che è indispensabile il con-tributo della famiglia, che non è pensabile una buona catechesi senza la partecipazione della comunità e senza una continuativa partecipazione alla S. Messa domenicale.

Ogni credente deve, per quanto può, impegnarsi in questo grande com-pito.

C’è dunque bisogno di persone che parlino di Dio, che lo facciano cono-scere, che annuncino la Sua Parola !

Essere catechisti è un atto di fede. Non può essere una scelta di una attività come tante altre!

Ringrazio di cuore quanti, in quest’anno e nel passato, si sono prestati e mettono a disposizione il loro tempo. Quanto si fa perché Dio venga conosciuto e amato è una grande opera. La fatica (non sempre dovuta ai ragazzi!) sarà presto dimenticata. Il premio sarà la gioia di aver fatto conoscere al mondo il mistero di Cristo! Il premio fi nale è segreto di Dio.

CalendarioOgni lunedì ore 15.301a elementare con Luigina 2a elementare con Gabriella 3a elementare con Lidia 4a elementare con Augusta e Olivanna Pilon5a elementare con Lucia e Edj

Ogni martedìore 15 1a media con Renata e Isabelore 14,30 2a media con Stefania ore 15 3a media con Don Angelo o persona disponibile

ore 16.00 1 a superiore con Suor Paola.

Sabato ore 15.00 (ogni 15 giorni)2a e 3a superiore con Assunta Gioia

SSSSeeSSetttte

FESTA SETTEMBRINAMercoledì 8 giorno della Natività di Maria alla sera nella Chiesa

Parrocchiale come una veglia di preghiera si è tenuto un concerto vocale e strumentale in preparazione alla nostra festa Mariana.

Con la partecipazione del coro di Barbisano diretto dal maestro Rinaldo Padoin e all’organo il maestro Roberto Padoin.

Al termine del concerto il coro di Barbisano ha voluto ricordare Silvia Da Ros dedicandogli un brano all’organo. E’ stato un momen-to commovente ricordando la sua prematura scomparsa.

La partecipazione è stata abbastanza buona.Domenica 12 Santa Messa Solenne cantata dalla nostra Schola

Cantorum, poi processione con la statua della Madonna lungo le vie del paese, dove durante il tragitto si sono svolti canti e preghiere. In-fi ne un festoso suono di 4 campane ha concluso una bella mattinata.

Francesco Borsoi

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Possamai Celeste e Antoniazzi Palmira11−10.1991 10.4.2007

Passano gli anni, ma i nostri cari sono ricordati con grande affetto e nostalgia. Figli e i nipoti.

Ricordi

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Rancio alpinoDomenica 29 Agosto presso lo stand della Pro

Loco si è svolto il tradizionale pranzo alpino. Come normalmente accade in queste occasioni è stata celebrata una S. Messa dal nostro parroco Don Angelo, animata dal Coro parrocchiale.

A nome di tutto il Gruppo vogliamo ringraziare la Pro Loco per l’ospitalità ricevuta, il parroco ed il coro per aver reso più solenne la S. Messa e tutti

coloro che ci hanno aiutato.Al pranzo hanno partecipato, oltre agli alpini

della Sezione di Conegliano, altre varie rappre-sentanze di Gruppi Alpini nostri amici, e rappre-sentanti dell’amministrazione Comunale e della Banca Prealpi. La giornata è trascorsa con un bel sole, tra ricordi e canzoni tradizionali e si è conclu-sa con una lotteria di benefi cienza.

La partecipazione della gente del paese è stata notevole e calorosa, tutto ciò ci rende orgogliosi e ci hanno detto ancora una volta, anche se non serviva, che gli Alpini sono sempre amati e ben voluti da tutti.

Giornata sui montiIl giorno 18 Agosto i consiglieri del Gruppo Al-

pini con le rispettive signore si sono dati appunta-mento di buon mattino, presso la sede, per trascor-rere una giornata insieme.

Da Corbanese ci siamo portati verso Valdobbia-dene, dove ci siamo fermati per uno spuntino, con destinazione Malga Mariech in cima alle “Pianez-ze”.

Arrivati sul posto, anche se le condizioni meteo non erano delle migliori a causa delle nubi bas-se che avvolgevano la cima, abbiamo passato una piacevole giornata, deliziati anche dall’ottimo menù propostoci dai gestori. In conclusione della giornata, dopo aver anche giocato a carte, ci siamo apprestati a rientrare in sede.

Torneo di bocce sezionaleSabato e Domenica 2-3 ottobre si è svolto a Cor-

banese l’annuale torneo di bocce sezionale, della sezione Alpini di Conegliano, torneo itinerante che ogni anno viene organizzato da un gruppo diverso della sezione. Quest’anno il comitato organizzato-re ha voluto inserire una serata di cori per dare più risalto a questa bella manifestazione.

In particolare i cori che hanno partecipato sono: Coro ANA Val di Scalve (BG) ed il Coro Alpino Col di Lana di Cozzuolo. L’esibizione dei due cori è stata magnifi ca e come al solito il tempo è volato via in men che non si dica.

La domenica di primo mattino è cominciato il vero e proprio torneo che ha visto la partecipa-zione di 25 coppie, le quali han-no gareggiato non solo davanti alla nostra sede, ma per motivi logistici e di tempo anche pres-so il bocciodromo di Coneglia-no.

La giornata è trascorsa piace-volmente il tempo per fortuna ha tenuto e ci ha consentito di

poter effettuare tutte le partite, nel pomeriggio, dai quarti sino alla fi nale.

Da segnalare il terzo posto della coppia di casa composta da Francesco Franceschet – Dario Pol, a loro i nostri più sentiti complimenti per i bel ri-sultato.

Il comitato or-ganizzatore ed il consiglio direttivo del Gruppo Alpi-ni di Corbanese ringraziano tutti coloro che con la loro opera si sono resi disponibili in quei giorni, inoltre si ringraziano tutti gli sponsor che con il loro contributo hanno reso possibi-le l’organizzazione dell’even-to.

De Nardo Davide

Gli alpini sempre disponibili

Domenica 24 ottobre le famiglie delle persone diversamente abili che frequentano il Centro di Lavoro Guidato della Cooperativa Fenderl di San Giacomo di Veglia si sono trovate a Corbanese per il pranzo e la castagnata.

Gli alpini hanno dato la disponibilità della loro Sede.

E’ stata una bella iniziativa, dove il clima di cor-dialità e gioia ha contribuito a rallegrare tutti.

I genitori ringraziano di cuore gli alpini soprat-tutto Davide, Gianantonio e Sergio per la vicinan-za la sensibilità dimostrata nei confronti dei nostri fi gli.

Un grazie a Don Angelo per aver condiviso con noi questo momento.

Se passate per San Giacomo di Veglia fermatevi al negozio Terra Fertile dove la Cooperati-va Fenderl vende le verdure bio-logiche coltivate dai nostri ra-gazzi con l’aiuto degli operatori.

I GENITORI

GRAZIECari Alpini tramite Voce

Amica vi voglio ringraziare per avermi dato la possibilità di trascorrere una domenica veramente speciale assieme ai miei amici e compagni di lavoro.

Ci siamo divertiti tanto giocan-do a bocce cantando col il karaoke e anche mangiando le cose buone che ci hanno preparato alcune mamme. Grazie ancora Alpini

Francesco Borsoi

Il coro alpino Val di Scalve

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Ho diciott’anni e l’idea di partire come volontaria mi

aveva sempre affascinato. Solo quest’anno però mi si è presen-tata l’occasione: tre settimana a Criciuma in Brasile, facendo par-te di un progetto sportivo. Infatti, da ben sette anni la mia professo-ressa organizza dei corsi di nuoto, basket, calcio e pallavolo, aiutata ogni anno da volontari che, mae-stri in queste discipline, portano a compimento le varie attività. Nonostante fossi a conoscenza di che tipo di progetto fosse e non essendo io insegnante di nessun di questi sport, chiesi ugualmente se ci fosse la possibilità di poterne fare parte. La risposta fu positiva e fui, in un secondo momento, af-

fi ancata ad un’altra ragazza, con la quale avrei svolto le lezioni di pallavolo. Quando però arrivò il momento di decidere se partire realmente oppure no la scelta non fu facile poiché questo viaggio avrebbe dovuto sostituire le im-mancabili vacanze estive con gli amici. Dopo alcuni giorni però mi decisi. Ricordo che i momenti prima della partenza furono ca-ratterizzati da pianti e angoscia all’idea di andarmene così lonta-na da sola. Questo stato d‘animo però non se ne andò neanche du-rante la prima settimana che tra-scorsi lì; il freddo e la mancanza di riscaldamento all’interno del seminario dove dormivo non mi aiutarono di sicuro.

La vita dei bambini. Con l’ini-zio della mia attività però iniziò anche la mia integrazione e tutto diventò più facile. Passavo tutto il giorno nella scuola sebbene le mie lezioni mi occupassero sola-mente 3 ore al giorno. Quel posto era magico, non ti permetteva di staccartene. C’erano ovviamente i giorni in cui ero distrutta, per-ché quei bimbi ti tolgono tutte le energie; non puoi permetterti di passare in mezzo a loro inosser-vata, ma devi fermarti a baciarli tutti, sia chi conosci, sia chi no. Nel frattempo avevo conosciuto un sacco di bambini, in partico-lare, una mattina,conobbi Thia-go. Ancora oggi non so quanti anni abbia, lui dice 5 ma deve averne di più. Iniziò tutto quan-do gli chiesi se potevo fargli una foto e da quel momento non ci siamo più lasciati. Mi ha rubato il cuore senza parole. Infatti, es-sendo solo in prima elementare non riusciva a decifrare il mio portoghese e viceversa. Penso di aver sentito la sua voce solo pa-

recchi giorni dopo il nostro incontro. “La sua storia?” “un disastro” mi risponde Giuliana, la coordinatrice, il giorno che andia-mo a prendergli le scarpe. “vive nel-la favela lungo la

ferrovia”. A queste parole rabbrividisco; ne ho già sentito parlare molto, è la peg-giore. Poi continua “il papà e la mamma sono drogati e non li in-teressa il lavoro. Vogliono stare a casa a drogarsi. Lui e tutti i suoi fratelli vengono al Bairro solo per mangiare” “ e quanti fratelli ha? Io ne conosco solo 3!” ,sco-pro invece che ce ne sono altri 4. “Una storia come tante insomma, inutile che mi dispero”, cerco di convincermi. Quando però que-ste storie toccano i bambini a te cari, i bimbi con cui passi tutto il giorno, ecco, quando vieni a sa-pere che sono anche le loro sto-rie, allora ti senti morire. Guardo Thiago felice per le sue nuove scarpe e me lo immagino torna-re a “casa” e vorrei tanto portarlo via con me, lontano da tutto quel marciume. Gli ultimi giorni sono molti i bambini che vorrei porta-re con me, ma non per “salvare” loro, ma per salvare me, per non soffrire della loro lontananza.

Isabel Morandin(continua)

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Esperienza in Brasile

con Anderson sulle spalle, il bambino che ho deciso di adottare

io con altri bimbi

Curiosità storicheCampanile e campane

Non ho trovato precise notizie circa il campanile di Corbanese nell’archivio parrocchiale.

Nel settimanale ”l’Azione” del 15 aprile 1922 n. 15 si riporta un articolo dell’allora Arciprete don Giuseppe Faè riguardante la resti-tuzione delle campane asportate durante l’invasione Austriaca.

“Dopo 55 mesi di silenzio, furono restituite le tre campane e da esso vi-

brarono le prime voci di lode, di riconoscenza, di pace, di armonia a Dio,

all ’Italia, ai caduti, ai reduci”.Vennero fuse dalla premiata Ditta De Poli di Vittorio Veneto (tra-

slocata ora a Revine) e le consacrò S.E. Eugenio Beccegato, vescovo di Vittorio Veneto.

Su tutte le campane si trova incisa la scritta:”ME FREGIT FU-

ROR HOSTIS AB AERE REVIXIT ITALIAM CLARA VOCE DU-

MQUE CANENS – MCMXXVII”.

La campana grande

Nota musicale “Re”. Scritta incisa ”TUI FAMULI SUBVENI,

ORATE PRO NOBIS” è dedicata ai Ss. Gervasio e Protasio, Im-macolata, S. Tiziano, S. Paolo, Gesù buon pastore, S. Antonio da Padova. Rappresenta i padri e le madri di Corbanese.

La campana mezzana

Nota musicale”Mi”. Scritte infuse:” AB OMNI MALO LIBERA

NOS. A FULGURE ET TEMPESTAE LIBERA NOS MALO.” Ed è dedicata a S. Rocco, S. Antonio da Padova. Rappresenta la gioventù di Corbanese.

La campana mezzana piccola

Nota musicale “Sol”. Scritte infuse: BEATO MUNDO CORDE.

UBI PETRUS IBI ECCLESIA. Dedicata a S. Luigi, S. Caterina, S. Pietro. Rappresenta l’innocenza di Corbanese.

La campana mezzana piccola

Nota musicale “La”. Pesa Kg. 360. Scritte: “ FORTITER IN RE”(forza nelle cose), SUAVITER IN MODO (dolcezza nel compor-

tamento), NIHIL SINE DEO (niente senza Dio). Dedicata al Papa Giovanni XXIII con l’ostensorio, Madonna con il Bambino, Cristo Risorto, ostensorio dell’anno Eucaristico 2005. Dedicata o intenzio-ne: unire l’Eucaristia alla famiglia. Non ci può essere famiglia cristia-na senza l’Eucaristia e viceversa.

La campana piccola

Nota musicale “Si”. Di recente acquisto. Pesa Kg. 260. Immagine dedicata a Maria Immacolata.

Sono poi stati aggiunti ad ogni campana dei martelli che permet-tono il suono del cariillon, cioè di poter suonare o ascoltare varie canzoni religiose e non religiose; ad esempio E’ l ’ora che pia... Andrò a vederla un dì, Tu scendi dalle stelle, Laudato sii mio Signore, La leggenda del Pia-

ve... e altre...

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pagina 18 Settembre-Ottobre 2010«Voce amica»

Battesimi 3. GRAZZINI LORENZO

di David e di Pradal Elisabetta, nato a Milano 1.04.2010 e bat-tezzato il 19 settembre 2010 nella nostra parrocchiale. Abita in via Ghette, n. 8.

Madrine: Maddalena Grazzini e Pradal Mariavittoria.

4. COLLODEL NICOLE di Cesarino e di Simonovic Mirja-na, nata a Vittorio Veneto il 16 maggio 2010 e battezzata il 19 settembre a Corbanese dove abita in via Piave 31/A.

Madrina: Tatiana Prastalo Borislav da Roverbasso di Co-dognè.

Matrimoni1. SANTIN PAOLO da Co-

negliano con TAMAI MARIKA hanno celebrato il loro matrimo-nio nella nostra chiesa arcipreta-le il giorno 24 aprile 2010.

Testimoni: Laurenti Gianluca, De Martin Lisa, Tamai Ivo, Pes-sotto Lisa.

2. VOLTANI DANIELE da Bo-logna con LAZZARIN ANNA, si sono sposati il giorno 4 settem-bre 2010 a Corbanese.

Testimoni: Moreschi Annalisa da Bologna, Fant Michela da Modena, Manni Cristian e Mos-suto Giuseppe da Bologna.

Nella casa del padre

13. MORANDIN PIETRO coniugato con Luca Noemi. Abitava in Borgo Molini. Viveva immerso nella vita della natura, circondato dai fi ori. All’impegno per il lavoro univa l’amore alla famiglia. La malattia lo stroncò il 3 settembre 2010, a 86 anni. Il funerale fu celebrato solenne-mente il giorno 4 e poi tumulato nel nostro cimitero in attesa della risurrezione.

14. MENEGUZ ANGELO di 90 anni coniugato con Possa-mai Celestina. Nonostante l’età avanzata non venne meno la voglia e la grinta di voler vivere, senza abbattersi di fronte alle dif-fi coltà. Passò da questo mondo terreno al mondo di Dio il 9 set-tembre 2010 e dopo le esequie religiose tumulato nel cimitero di Corbanese l’11 settembre.

15. PRADAL LUCIANA fu Germano e fu Dal Col Irene. For-mò la sua famiglia celebrando il matrimonio con Favero Umberto. Sopportò fatiche e disagi per as-sicurare un avvenire dignitoso e sereno alla sua famiglia. Le gior-nate passarono in un alternarsi di soddisfazioni e speranze, ma il male ebbe poi il sopravvento e così morì a 69 anni il 20 settem-bre 2010. Il suo funerale venne celebrato il 22 settembre e ac-compagnata al cimitero, nella speranza della risurrezione.

16. BATTISTON PIETRO di anni 82, coniugato con Nardin Liliana. Abitava in via Callesel-la. La sua non fu una vita facile, sempre bisognoso di cure me-diche, per l’incapacità di espri-mersi, causato da un intervento alle corde vocali. La malattia e gli anni indebolirono il suo fi sico e il 22 settembre 2010 concluse la sua esistenza; il giorno 24 set-

tembre dopo le funzioni religio-se venne portato nel cimitero di Corbanese.

17. DAMIAN INES ved. Fave-ro Giuseppe, di anni 84. È stata assistita con amorevolezza nei suoi ultimi anni, dopo aver perso un po’ di memoria e salute. Non le è mancata l’assistenza spiri-tuale e riceveva spesso la S. Co-munione. Concluse il suo viaggio terreno il 25 settembre 2010 e dopo le esequie celebrate nella nostra chiesa venne tumulata il 27 settembre nel cimitero di Corbanese.

18. MICHELON ANGELO fu Francesco e fu Giovanna De Coppi. Risiedeva in via Madonna di Loreto con la moglie Prevedel-lo Maria. La sua esistenza di 81 anni si snodò nella professione di lavoratore della madre terra. Non solo vide il meraviglioso e stupendo alternarsi delle stagio-ni: tante primavere, estati, autun-ni ed inverni, ma anche spetta-tore di un alternarsi di problemi civili, con il carico pesante di cambiamenti fi scali, economici (quote latte, stalla, uva...). Ange-lo faceva parte dell’Associazione Gruppo Alpini di Corbanese con i quali condivideva ispirazioni e iniziative di solidarietà e di amici-zia e al suo funerale vi fu una nu-trita presenza di penne nere con

molti labari, Concluse improvvisamente la sua vita il 7 ottobre 2010, per collasso cardiaco, lasciando nel dolore non soltanto i famigliari, ma anche molti di noi. Parte-cipato il suo funerale da tanti amici e conoscenti, e con emozione accom-pagnato al nostro cimite-ro il giorno 9 ottobre in attesa della risurrezione.

19. STRINGHER DANILO fu Giovanni e fu Battiston Augusta, e

ved. De Zanet Antonia. Noi co-nosciamo bene la data di nascita di una persona, ma non prevedia-mo quella della morte, che può capitare improvvisamente. Così è stato per Danilo: giornate belle e serene, ma anche tristi e grigie. Improvvisamente, il 14 ottobre 2010, vicino casa, all’aria aper-ta lo colse un malore. La Messa esequiale il giorno 16 ottobre a Corbanese e poi accompagnato al cimitero nell’attesa di ritrovarsi ancora insieme con i suoi cari.

20. MATTIUZ AUGUSTA di 89 anni, fu Giuseppe e fu Regi-na Dall’Anese. Assieme al marito Dei Svaldi Enrico, Augusta ri-empì le proprie giornate di tanto lavoro perché le necessità erano grandi e le entrate sempre limita-te. La sua vita era arricchita dalla preghiera, dalla fede in Dio, dalla partecipazione alla Messa, dalla frequenza ai sacramenti, in modo particolare alla Santa Comunio-ne che riceveva spesso e negli ultimi ogni mese nel 1° venerdì dedicato al S. Cuore. La salu-te l’ha accompagnata per anni, ma poi si fece fragile e debole e come candela si consumò il 18 ottobre 2010. Il suo funerale fu celebrato a Corbanese il 20 ottobre e poi accompagnata al cimitero.

Anagrafe

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se LAUREAValentina Rizzà il giorno 14 ot-

tobre presso l’Università degli Studi di Udine ha conseguito la laurea quadrien-nale in Scienze della Formazione Prima-ria con la tesi dal titolo” Iperattività: in-dicatori precoci e intervento educativo”. Relatore chiar.mo prof. Daniele Fedeli.

Congratulazioni alla neodottoressa che ha resi felici papa Sergio, mamma Carla ed anche al nonno Sandro Dall’Ava.

FRECCETTE

Grandi soddisfazioni per un grande campione Provinciale e Regionale. Un grosso in bocca al lupo per altre vincite.

Vittorino Dal Cin sei grande!!I tuoi amici

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Settembre-Ottobre 2010 pagina 19 «Voce amica»

I genitori sentitamente ringraziano le Associazioni che nelle ultime setti-mane hanno dato la possibilità di raccogliere fondi a favore della nostra Scuola Materna.Pro Loco, U.C. Vallata MTB e Calcio a 5 hanno ricavato uno spa-

zio all’interno delle loro manifestazioni dimostrando sensibilità e attenzione alle problematiche che sta vi-vendo la scuola parrocchiale a cui lo Stato sta tagliando i contributi. Ringraziamo per la generosità e la consape-volezza che hanno circa l’im-portanza della preparazione e dei valori dati da questa Istituzione ai nostri bambini. Cogliamo anche l’occasione per ricordare che nel mese di dicembre sarà aperto un mercatino con tante idee re-galo create dalle famiglie dei bambini che frequentano l’asilo e da loro sostenitori. I genitori

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Scuola maternaLa festa della castagna

Anche quest’anno i bambini della scuola dell’Infanzia hanno avuto l’invito di andare presso lo stand della Pro Loco per “castagna-ta”. Sono stati accolti dal presidente Luciano Piaia che ha rivolto a tutti i bambini, inse-gnanti e personale il suo saluto di benvenuto, esprimendo anche la gioia di stare con i suoi collaboratori in mezzo a noi e a servirci. A questo invito annuale, divenuto ormai tradi-zionale, per i nostri bambini è giorno di festa, perché tutti possono esperimentare il trasporto del pulmino, di uscire per fare un’esperienza diversa, e per vedere cucinare le castagne.

Alla Pro Loco di Tarzo va la nostra rico-noscenza, perché da la possibilità alla nostra scuola di poter godere di questa realtà pre-sente in territorio, non solo, ma di offrire ai bambini conoscenze… e gustare i frutti della nostra terra.

Sr. Leontina F.

“A volte sembra che il successo di una vita si misura in base alla quantità di denaro che si riesce ad accumulare o sul ruolo di potere che si raggiunge, più che sul fatto di poter esprimere e mettere a frutto le proprie capacità e qualità, e al tempo stesso poter costruire relazioni signifi -cative e vitali con le persone che incontriamo.”

E’ un passaggio signifi cativo, questo, che si accoglie visitando gli ospiti dell’Opera della Provvidenza “S. Antonio” a Sarmeola (PD).

L’uscita del quattro settembre, offerta ai ra-gazzi che si preparavano a ricevere il sacramen-to della Confermazione, accompagnati da una mamma e dalla catechista, è stata un’occasione privilegiata di confronto accanto a persone che la nostra società mette ai margini perché non produttive e non consumistiche, ma che sanno invece essere autentici maestri alla scuola della vita, nella ricerca dei valori fondamentali su cui fondare una intera esistenza.

I nostri ragazzi dopo questo incontro si sono così espressi:

E’ stata un’esperienza unica, ho visto una casa dove ospita le persone bisognose e in dif-fi coltà. Mi hanno aiutato a comprendere cosa vuol dire “Vivere e perché”.(Michele)

In questo giorno ho scoperto una realtà di-versa che mi ha fatto comprendere che ognuno ha il diritto di vivere e che la vita è un dono.(Islinda)

Le persone ci hanno accolto con affetto, un affetto che nel mondo esterno è invisibile, o se c’è è sotterrato da cumuli di odio e di stress da persone che sfuggono, che cercano, ma non ti amano perché si fermano alle apparenze, si dimenticano di vivere perché cercano una vita utopica, perché fatta senza accorgersi di situa-zioni diverse, d’amore.( Salomè)

Oggi abbiamo imparato e capito molte cose sulle persone diversamente abili. Abbiamo sco-perto perché tutte le persone hanno bisogno di amore e di una famiglia. Queste persone sono molto gentili con gli altri e interagiscono e ci fanno capire molte cose. (Elisa P.)

Questa giornata mi ha fatto capire che l’aspetto esteriore non è importante. La vita è un dono d’amore. (Enrico)

Oggi abbiamo conosciuto delle persone che non sono come noi e hanno bisogno di affetto. Con questa esperienza ho capito che bisogna amare chi ci sta vicino per dare un senso alla vita.(Elena)

Grazie a questa esperienza ho capi-to che è bene aiutare gli altri e che nella vita non è importante l’aspetto esteriore, ma i piccoli gesti che si

fanno per gli altri con il cuore.(Claudia)Mi ha colpito di questa giornata, il fatto che

tutti i “fratelli” esternavano tantissima gioia e tanto amore. (Beatrice)

Oggi ho visto tante persone che lottano per la vita. Quest’opera è molto importante anche per noi stessi, perché è una grande famiglia che combatte la nostra società, che vede tutto nega-tivo. (Alessandra)

Oggi ho veramente capito e compreso il vero signifi cato di Provvidenza, e che ogni persona merita di vivere nonostante i propri disagi e problemi che rendono a volte soli. (Anna )

Con questa esperienza ho capito che ci sono persone che hanno bisogno di essere amate e che molti lo fanno. (Lisa)

Mi è piaciuto il modo in cui questa opera è organizzata. Tutte quelle persone che sono in “disagio” possono offrirci tanto, soprattutto essere felici e godere di un clima di famiglia. (Xhesina) L’esperienza di oggi mi è servita per capire che purtroppo non tutte le persone sono fortunate come noi. E nonostante questo, hanno un cuore per manifestare l’affetto, e tutti insie-me formano una grande famiglia. (Serena )

Ci auguriamo che questa giornata, trascorsa in questo luogo di Provvidenza… non rimanga un buon ricordo, ma che a tutti sia di aiuto per crescere come singoli e come gruppo ad aprire i nostri cuori e le nostre menti ad orizzonti più ampi, più veri come ci ha insegnato Gesù.

Sr. Leontina Fabbro

Sarmeola, 08.09.2010M.R. Parroco di TarzoEsprimo un sentimento di profonda gratitudine per l’offerta di €

50,00, accompagnata da generi alimentari, elargita a benefi cio della no-stra Opera in occasione della visita dei ragazzi della Cresima. Possa il Signore, per intercessione di S. Antonio, patrono della nostra Casa, ri-compensare generosamente Lei, i ragazzi e le loro famiglie per questo gesto di carità. Assicurando un particolare ricordo nella preghiera e in-vocando la benedizione di Dio onnipotente, con animo grato, porgo cordiali saluti.

Il Direttore Mons. Roberto Bevilacqua

L‛esperienza dei cresimandi a Sarmeola.

GRAZIE

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arzo Cresimati

Nella nostra chiesa, il 24 ottobre 2010, hanno ricevuto il Si-gillo dello Spirito Santo nel Sacramento della Confermazione celebrato dal Vescovo di Vittorio Veneto Monsignor Corra-do Pizziolo: De Polo Claudia, Pizzin Elisa, Gava Beatrice, Tomasi Serena, Gappu Elsheba, De Polo Alessandra, Lovat Salomè, Rukp Xhesina, Casagrande Enrico, Da Re Michele, Andreon Elisa, Feratay Islinda, Pradal Anna, De Coppi Ele-na, De Polo Lisa, Cunial Lorenzo.

A Refrontolo il 27 Giugno 2010: Pradal Alice.

Settembre-Ottobre 2010«««VVVVVVVVVVoce amica»

ANNO CATECHISTICO 2010-2011 1^ elem. Lunedì De Toni Luca 14.30 Asilo2^ elem Lunedì Tomasi Luigina

Zuanella Luigina14.30 Asilo

3^ elem Lunedì Busetti GraziellaGrava Lara

14.30 Asilo

4^ elem Lunedì Fava Orietta 14.30 Oratorio5^ elem Lunedì Rosano Rossana 14.30 Oratorio1^ media Mercoledì Sant Caterina

Sartor Silvia14.40 Canonica

2^ media Martedì Suor IgnaziaSant Caterina

14.30 Canonica

3^ media Martedì Suor Leontina 16.15 Canonica

LAVORI IN PARROCCHIAPRESTITO GRAZIOSORicordiamo , ancora, che la Parrocchia confi da sempre

nella generosità di tutti. Ai donatori verrà rilasciata ri-cevuta numerata e fi rmata dal Parroco. Il rimborso non avverrà prima di 24 mesi (salvo necessità particolari). Ditte e Imprese per i loro contributi possono usufruire del benefi cio fi scale deducibile dal reddito d’impresa.

Modalità per la contribuzione: Direttamente in Cano-nica (tel.0438 586205) o con bonifi co bancario presso la B.C.C. Prealpi di Tarzo o sue fi liali o altra Banca, con le seguenti coordinate: C/C n.15584 intestato a “Parrocchia della Purifi cazione della Beata Vergine di Tarzo”

Portare, poi, la ricevuta del bonifi co in Canonica per avere il titolo che sarà rimborsato.

60° di professione religiosaDomenica 12 settembre, le Suore Ancelle Missionarie hanno festeg-

giato il 60mo di professione Religiosa di Sr. Lorenza Bontorin. La Santa Messa di ringraziamento, per questo traguardo è stata celebrata da Mons. Martino Zagonel e dal Parroco Mons. Francesco Taffarel. Punto di attenzione per tutta l’assemblea è stato quando il Sacerdote guardando tutti disse: Vedete questa sorella, oggi celebra una data di fedeltà, 60 anni di professione religiosa, di donazione al Signore con lo spirito del Carisma proprio dell’Istituto “Donare la propria vita per i

missionari e le missioni tutto al fi ne della chiesa universale”.

Lei la nona di quattordici fratelli fi n dalla giovinezza ha fatto la scelta di seguire Cristo unico ideale della sua vita con fedeltà, perseveranza e amore. Fedeltà e perseveranza virtù da imitare in qualsiasi stato di vita che DIO ci chiama, come anche formare una buona fa-miglia. Questa è la più bella risposta che ogni chiamato può dare.

90 AnniDe Favari Giovanni, ved. di De Polo Maria, residente a a

Fratta è stato festeggiato, l’11 ottobre, dalla fi glia Domenica, dal genero Adriano, dai nipoti Steven e Nicolas, parenti ed amici in occasione del suo novantesimo compleanno. Giovanni ha ancora grinta da vendere e fi no a poco tempo fa lavorava il suo orto.

Gli auguriamo buona salute e di trascorrere ancora molti anni nel-la sua casa.

Buttiamo via il cibo di una seconda ItaliaIndagine dell’Università di BolognaAllarme sullo spreco alimentare in Italia: circa 20 milioni di tonnellate di cibo buttato.Si sfamerebbero ogni anno 45 milioni di persone; un danno economi-co di 37 miliardi di euro.- Agricoltura: vengono perse 17,7 milioni di tonnellate di prodotti.- Cooperative: 75.000 tonnellate buttate solo di frutta e verdura.- Centri agroalimentari: vengono sprecate 109 mila tonnellate di cibo.- Industria: vengono buttate 2,2 milioni di tonnellate.- Dettaglio: gli sprechi ammontano a 244 mila tonnellate.- Famiglie: si spreca circa il 10% della spesa pari a oltre 500 euro/famiglia.Nei campi rimangono quasi 18 milioni di tonnellate di frutta, verdura e cereali, oltre il 3% della produzione. In particolare nella frutta e ver-dura lo spreco a qausi pari a quanto viene consumato. Equivoci: rebus delle scadenze da “consumarsi entro” a “preferibil-mente entro”.Dal 1974 ad oggi lo spreco alimentare in Europa, come del resto del mondo è aumentato del 50%.Chi recuperaBanco alimentare.Nel 2009 recuperando 80 mila tonnellate sono state sfamate oltre 1. 400.000 persone.Last minute marcketDal 2003 recuperando cibo ha fornito quasi 4 milioni di pasti e recu-pera farmaci e libri (solo nel 2004 80.000 libri destinati al macero).

Inchiesta di Avvenire - 20.10.2010

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Partenza da Tarzo ore 6.20, sotto una piog-gia battente, che non faceva sperare nulla di positivo. Invece lungo la strada della Val-sugana, il tempo è migliorato e il sole ci ha accompagnato tutto il giorno. Ci sembrava impossibile, che Don Francesco non avesse prenotato come il solito, anche il bel tempo. Dopo Pergine abbiamo raggiunto l’altopiano di Pinè e arrivati alla meta a quota 1300 m. Ci è apparso un panorama meraviglioso, le montagne del Trentino. Entrati in una picco-la vallata, abbiamo ammirato il monumento eretto a ricordo dell’apparizione della Ma-donna a Domenica Targa, una pastorella. La Madonna appare quasi sempre, a persone semplici dal cuore puro. In questa località piuttosto sconosciuta, durante la bella stagio-ne, arrivano pellegrini da ogni parte d’Italia. Abbiamo bisogno tutti di trovare, un luogo di pace e di ritrovare un po’ di quella fede, che i fatti della vita ci portano via.

Entrati nella chiesa, ci è apparsa subito la scala Santa, che si poteva salire solo in ginoc-chio. Ma con l’età avanzata non era il caso di

mettere a dura prova le nostre articolazioni. Ma da un’altra scala siamo arrivati nello spa-zio dedicato alla Santa Messa, che abbiamo ascoltato con devozione. Belle le parole di Don Francesco: “Trovare con il dialogo con tutti, un rapporto umano, che ci aiuti nelle tante diffi coltà della vita”.

Aspettando l’ora del pranzo, abbiamo visi-tato il paese di Montagnaga.

Un paese che dai vicoli antichi, grazie al turismo si è rinnovato.

In chiesa si trovano le testimonianze dei tanti Miracoli, che anche qui la Madonna ha erogato.

Presso il ristorante “Alla Comparsa”, ab-biamo consumato l’ottimo pasto. Poi par-tenza per raggiungere Asiago. Lasciata la Valsugana, percorrendo una strada piuttosto pericolosa, con venti tornanti, siamo arrivati a vedere l’altopiano di Asiago con i suoi sette comuni. Ad Asiago ci aspettava la guida, che ci ha accompagnato ed illustrato i punti più importanti della città. Per primo siamo entrati nel municipio, ricostruito dopo la guerra ‘15

– ‘18. In sala consigliare, la guida ci ha parla-to delle origini di questa città. Asiago fi n dai tempi antichi era abitato dai Cimbri, popolo indipendente che governava l’altopiano. La popolazione viveva di pastorizia, agricoltura e commercio del legname. Poi verso il 1400 stipulò con Venezia un patto di dedizione. Veniva richiesto solo l’impegno, di difesa nei confronti della pianura. L’altopiano ha dovuto sopportare periodi duri di guerra e invasioni. Durante la prima guerra mondia-le gli abitanti furono costretti a sfollare ver-so la pianura. Difatti nel vicino Cansiglio e il altre località della Pedemontana, vivono ancora dei Cimbri. Finita la guerra gli sfol-lati sono rientrati, sperando di trovare ancora le loro case e i loro poderi. Invece era stato tutto distrutto e solo dopo con tanti sacrifi ci nel 1926 Asiago è tornata ad essere una bel-la città. Dopo una breve visita alla chiesa in stile neoclassico, dedicata a S. Matteo, abbia-mo percorso i punti più interessanti. In lonta-nanza abbiamo visto il Sacrario Militare che domina la città; eretto nel 1934. Qui riposano 57.591 caduti, oltre la metà dei quali ignoti. In una lapide in questo posto, sono nominate tutte le località dove si è combattuto. Il ritor-no è stato tranquillo e siamo giunti a destina-zione verso le 20. Grazie Don Francesco per darci la possibilità di visitare luoghi interes-santi e di trascorrere in serenità, una giornata lontano dagli impegni quotidiani.

Aspettiamo il prossimo anno per un nuovo incontro.

Silvia F.

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AL BOSCO DELLE “PENNE MOZZE”

Domenica 5 settembre la valle incantata di San Daniele a Cison di Valmarino ha vissuto il 39° raduno al Bosco delle Penne Mozze. Tra le migliaia di alpini convenuti dal Veneto, dal Piemonte, dalla Lom-

bardia, dall’Abruzzo, dal Molise e dalla Sicilia, c’eravamo anche noi, di Tarzo, a rendere omaggio agli ol-tre 2.500 caduti, ognuno rappresen-tato da altrettante stele disseminate nel suggestivo luogo. Il Presidente del Bosco P.M., Claudio Trampetti, nell’intervento di saluto e di rin-graziamento, ha ricordato anche

i recenti lutti e mancavano quelli del successivo, purtroppo, 9 otto-bre. Dopo la S. Messa, celebrata dal cappellano militare gen. mons. Agostino Balliana, il consigliere nazionale Nino Geronazzo ha por-tato il saluto del presidente Corra-do Perona.

138° ANNIVERSARIOVenerdì 15 ottobre, 138° anniver-

sario della fondazione delle truppe alpine, il Gruppo, come da tradizio-ne, ha celebrato una S. Messa nella chiesetta alpina alle Rive di S. Pie-tro. Sono stati ricordati, in partico-lare, Francesco Gianmarco, Marco e Sebastiano, gli Alpini della Julia, appartenenti al 7° Rgt. di stanza a Belluno, caduti sabato 9 ottobre in Afghanistan in missione di pace. La funzione, sentita e partecipata, è stata offi ciata dal parroco Mons. F.Taffarel.

CASTAGNATASabato 23 ottobre è stato consu-

mato il rituale della “castagnata” per i ragazzi dell’Istituto Com-prensivo delle scuole elementari e medie di Tarzo. L’incontro, come sempre gradito, si prefi gge di rievo-care gli usi ed i costumi della vita

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Si ripete anche quest’anno quel rito ancestrale che la natura ci offre, i ricci così spinosi si aprono rila-sciando quel frutto così apprezzato e amato: i mar-roni. Aprono così le danze della 40^ Festa della Ca-stagna di Colmaggiore organizzata dalla Pro Loco di Tarzo.

Si inizia con il consueto Convegno che quest’anno ha voluto mettere in risalto i molteplici ruoli che le Pro Loco ricoprono. Ospiti della serata: la Pro Loco di Zero Branco che da ben 43 anni valorizza i pepero-ni e la Pro Loco di Monfumo che con l’Amministra-zione Comunale promuove la loro mela. Presenti il Sindaco Bof, per la Provincia l’Assessore all’agricol-tura Prosdocimo ed il gastronomo Danilo Gasparini che ha tracciato un divertente percorso delle realtà delle Pro Loco.

Una serata è dedicata alla scrittrice Rita Azzalini. Le domeniche ricche di iniziative cominciano con la visita guidata ai borghi della vallata e sono state inserite nell’iniziativa provinciale “Le giornate am-bientali”.

Queste passeggiate rappresentano la volontà della Pro Loco di valorizzare il territorio anche fuori dal confi ne comunale considerando i molteplici luoghi da visitare, e allo stesso tempo il desiderio di riappro-priarci dei nostri paesi, delle nostre borgate: Sotto-croda, Fratta, Soller sono i borghi visitati e apprezzati dai molti partecipanti.

La prima domenica è continuata con il motoraduno “II’ Memorial Paolo” organizzato dal gruppo mo-tociclistico I RATTI VOLANTI, che ha viso molti centauri compiacersi dell’ottimo percorso, dell’otti-ma cucina uniti a spazi comodi e confortevoli.

È stata molto apprezzata anche la birra di castagne e le caldarroste.

L’esibizione della scuola di ballo Frenesy ha poi animato il pomeriggio, richiamando molti appassio-nati e concludendo la serata con musica e danze.

Abbiamo coinvolto l’Istituto comprensivo di Tar-zo in una passeggiata educativa, con il sempre di-sponibile professor Silvano Bernardi, coadiuvato da insegnanti che hanno accompagnato gli alunni della I^ media alla scoperta del loro paese, tra sentieri e stradine, tra boschi e borgate, rendendoli consapevo-li di cosa Tarzo offre, ma anche protagonisti di un contatto diretto con la natura. Passeggiata apprezzata

e conclusa con una castagnata preparata dall’associazione.

La settimana successi-va ha visto l’inaugurazione dell’opera di Giuseppe “Bepi” Grava, nuova opera all’in-terno del progetto “Via dei Murales”. Il graffi to, tecnica usata dall’artista, aiutato dal-la fi glia, rende omaggio alla Festa della Castagna, rap-presentando l’interno della medaglia fatta da lui stesso nel 1978. Tecnica, quella del graffi to, unica, che da un valore aggiunto a que-sto progetto, ed un’ulteriore consacrazione, se mai ne fosse necessario, a questo

poliedrico artista da Revine. Un omaggio da parte della Pro Loco, a Bepi Grava, considerata la stima e le molte collaborazioni effettuate. Sono intervenuti, in rappresentanza del consiglio d’amministrazione della Banca Prealpi, la dott.ssa Patrizia Casagrande e il sindaco Bof in rappresentanza del amministrazione comunale. Questi i due enti che partecipano in ma-niera attiva al progetto “Via dei Murales”, percorso di opere tra le due frazioni di Fratta e Colmaggiore. Il giorno successivo la visita guidata ha visto molte persone godere del percorso che parte dalla Chiesetta di Fratta, per continuare di opera in opera fi no a Col-maggiore.

La domenica dedicata ai bambini ha visto molta af-fl uenza allo spettacolo dei burattini ed è terminata con il laboratorio didattico avente come tema, quest’an-no, il pane. Con le mani in pasta i bambini si sono divertiti nel lavorare e formare il pane. Rendendosi conto di cosa signifi chi fare il pane in casa. Il pro-gramma prevedeva anche una parte sportiva, con la pedalata organizzata in collaborazione con la Vallata Mountainbike. Purtroppo la giornata piovosa ci ha costretti a posticipare la gara alla domenica succes-siva. Il percorso è stato gradito dai molti partecipanti che domenica 24 ottobre si sono complimentati per la scelta del percorso. Conclude, come da tradizione il concorso fotografi co, arrivato alla 21^ Edizione. La Pro Loco vuole promuovere e valorizzare l’arte della fotografi a, dando spazio ai molti partecipanti che il giorno della premiazione erano presenti a testi-monianza della forte passione. Le opere presentate, suddivise in due sezioni ‘Colore’ e ‘Bianco e Nero’, erano su un tema specifi co, ‘Passioni in movimento’ assegnato dai curatori.

La parte da leone l’ha fatta la nostra cucina che ha proposto i molti piatti della tradizione, apprezzati da moltissime persone che hanno potuto usufruire di spazi consoni, comodi e ben riscaldati, che uniti alla nostra ospitalità determina il successo della festa.

Un sentito ringraziamento va ai numerosi volontari che per tre settimane si sono alternati consentendo che tutto il programma si svolgesse senza intoppi. Un vero grazie agli sponsor, a Banca Prealpi ed al Comu-ne parti attive di questa manifestazione.

La Pro Loco, nel salutarvi, vi invita alle prossime iniziative: domenica 14 novembre con la vendita di mele, il cui ricavato andrà alla Casa Maria Adelaide e giovedì 25 novembre con la prima tappa di ‘Tarzo a Tavola’ arrivato all’undicesima edizione. Ed infi ne il 18 dicembre nella chiesa di Tarzo il CONCERTO DI NATALE in collaborazione con il circolo Musicale.

Arrivederci a presto.Per info: www.prolocotarzo.com

Per la Pro Loco Il Presidente Luciano Piaia

«VVoce amicccaaaaa»»

agreste d’un tempo, ora riscoperta e valorizzata, e consolida l’amicizia tra gli Alpini, i ragazzi ed i docenti, dalla cui collaborazione nascono, durante l’anno, momenti di cultura e di aggregazione.

CHIESETTA DI “COLLALDRA’”

E’ proseguita, dopo i lavori di fi ne inverno scorso, l’attività della boni-fi ca del territorio intorno alla Chie-setta di Collaldrà, dedicata all’An-nunciazione della Beata Vergine Maria. Sono state, infatti, tagliate le sterpaglie abbondantemente cre-sciute nel periodo primaverile ed estivo, grazie anche alle copiose precipitazioni. La Parrocchia, Ente proprietario, ha nel frattempo av-viato la procedura di salvaguardia per i beni protetti. Nel tempo, e con gli auspicati contributi, ci sia augu-ra di portare al pieno recupero ed al ripristino della normale fruibilità il santuario, luogo di storia e di fede da tempo immemore.

Francesco Introvigne

40a Festa dellaCastagna

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Settembre-Ottobre 2010 pagina 23 «Voce amica»

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Defunti

20. FAVERO PIERINA era nata a Tarzo il 23 dicembre 1923 in una famiglia numerosa di 7 fra-telli di via Colmaggiore di Sotto. Sposata con Paolo De Polo aveva goduto della nascita dei suoi fi gli Caterina, Giovanni e Franca. La vita non fu per lei facile; il lavoro cercato e vissuto con umiltà e sofferenza non fu sempre a portata di mano. Sofferse per la morte della fi glia Caterina e del marito Paolo nel 1981. La sa-lute non le fu sempre favorevole, spesso era bisognosa di aiuto e di assistenza, accompa-gnata dalla grande voglia di vivere. Pierina concluse la sua vita a 86 anni all’Ospedale di Vittorio Veneto il 31.8.2010 e il suo funerale fu celebrato nella Chiesa di Tarzo il 2 settem-bre e poi accompagna al cimitero nella fede delle promesse del Signore.

21. TOMASI CARMELA nata a Nogarolo il 22 gennaio 1926 e concluse la sua esistenza a 84 anni l’11 settembre 2010. Trascorse la sua fanciullezza con i fratelli Attilio e Anto-nio, entrambi morti, e con le sorelle Giulia-na e Battistina. La sua fu una vita semplice e tranquilla che, nei vari lavori della casa e dei campi, seguiva il sorgere e il tramonto del sole e l’alternarsi delle stagioni. Celebrò il matrimonio con Andreon Raffaele ed ebbero la gioia dei fi gli Antonio, Pietro e Giuseppe. Dopo la morte del marito e dopo che i fi gli si erano formato la loro famiglia, Carmela vi-veva da sola nella sua casa di Nogarolo. Pie-na di coraggio voleva essere autosuffi ciente, seppure assistita dalla presenza dei suoi cari. Con l’età sia arrivarono gli acciacchi e i ma-lanni che la portarono alla conclusione della sua esistenza all’Ospedale De Gironcoli di Conegliano. Il suo funerale venne celebrato nella Chiesa di Tarzo il 14 settembre e poi, nella fede del Signore Risorto, accompagnata al cimitero.

22. GALLINA SILVIO. Era nato ad Adria il 14.3.1952. Con la sua famiglia, a circa 17 anni, era arrivato a Conegliano dove, nel 1973, celebrò il matrimonio con Donat Lore-na ed ebbero la gioia della fi glia Maura. Tutta la famiglia nel frattempo cercò un avvenire migliore in Germania dove gestivano una at-tività nella quale tutti si sentivano impegnati, compreso il nonno di 82 anni. Nel 1979 ave-va scelto di risiedere nella località di Prapian dove si era costruita la casa. In questi anni incontrò la malattia che richiese attenzio-ne ed assistenza per la fragilità della salute. Concluse la sua esistenza su questa terra a 58 anni a Essen (Germania) il 4.9.2010. Il suo funerale venne celebrato nella Chiesa di Tar-zo il giorno16 settembre e poi accompagnato al cimitero affi dato al Signore Risorto.

23. DELLA BELLA CLEMENTINA era nata a Fratta il 7 marzo 1923. Trascorse gli anni della sua giovinezza con la mamma e le tre sorelle, ora tutte passate nel mondo di Dio.

Celebrò il matrimonio con Mene-ghin Antonio nel 1945 ed ebbero la gioia della vita di Pierangelo e Mauro e di vedere i quattro nipoti rallegrare la loro casa. Nella sua esistenza ha fatto varie esperien-ze. Ha educato e custodito per anni tanti bambini durante il servizio in varie famiglie italiane lasciando un

buon ricordo. Dopo la morte del marito av-venuta nel 2007 entrò in lei un senso della solitudine che affi evolì la sua forza d’animo. La salute poi limitò la sua indipendenza e fu ospitata nell’Istituto Padre Pio dove concluse la sua vita il 24 settembre 2010. Il suo fune-rale venne celebrato nella chiesa di Tarzo il 27 settembre e poi accompagnata al cimitero nella fede del Signore Risorto.

24. ANTONIAZZI TULLIO. Era nato a Tarzo il 26.1.1925 e risiedeva in via Rujo. Trascorse molti anni della sua esistenza come operaio specializzato in una grande azien-da della zona. Si distinse abile e qualifi cato professionista e questa sua professionalità e competenza gli venne uffi cialmente ricono-sciuta. Tutti lo potevano vedere sul primo banco della chiesa, partecipare ogni domeni-ca alla Messa. Ha amato tanto i nipoti con i quali si trovava bene e da questi ricambiato in amore e attenzione rispettosa. Amava anche trascorrere il tempo libero andando per colli-ne e prati ricercando quanto poteva renderlo felice. La Comunione, che egli aveva abitudi-ne di fare spesso, è stata il suo Viatico verso il mondo di Dio. I familiari sono stati con-tenti per aver dato a Tullio la possibilità del conforto religioso del Sacramento dell’Olio Santo e di essere stati attorno al suo letto in preghiera nel momento del suo addio, il 9 ot-tobre 2010, presso l’Istituto Padre Pio. Lascia nel dolore i fratelli Gino e Ugo oltre ai fami-liari e le tante persone che gli volevano bene. Il suo funerale venne celebrato nella nostra chiesa l’11 ottobre e poi accompagnato nel cimitero accanto alle persone care nell’attesa della resurrezione.

25. BEDIN AMELIA – Suor:MARIA FE-LICIANA. Era nata a Castelfranco Veneto il 22 dicembre 1922. Entrò nella Congregazio-ne delle Suore Francescane di Cristo Re nel 1940 e nel 1945 fece la sua professione per-petua. Preparata per la Scuola Materna si de-dicò alla catechesi e all’insegnamento nelle scuole materne parrocchiali. Dopo gli studi fatti a Padova, prestò il suo servizio come in-segnante e collaboratrice parrocchiale a Cela-no (L’Aquila), a Nanno (TN), a Jesolo (VE), a S. Giovanni di Casarsa (PN), a Castello (VI), a Savorgnano e Cordovado (PN), a Dosson (TV). 50 anni di esperienza nel campo educa-tivo durante i quali, Suor Feliciana, espresse la sua capacità di accoglienza delle diverse realtà, con comprensione e benevolenza. Un’altra caratteristica fu la sua apertura mis-sionaria, specialmente con le consorelle del Brasile. Nel 2003 per motivi di salute ven-ne ospitata a Villa Bianca dove rispose alla

chiamata del Signore l’11 ottobre 2010. Il suo funerale venne celebrato nella chiesa di Tarzo il 14 ottobre e poi accompagnata piamente al nostro cimitero nell’attesa della resurrezione.

26. MARRA ADELE. Ha concluso il suo viaggio terreno a 94 anni. Visse la sua gio-ventù a Venezia dove era nata l’11 luglio 1916 in una famiglia di sei fratelli. Conser-vò sempre nel suo cuore l’amore per la sua città, unica al mondo, dove aveva, anche, celebrato il matrimonio con Pillon Pacifi co, nella grande e bella chiesa “Dei Frari”, sot-to lo sguardo della Madonna Assunta, dipin-ta dal Tiziano. Ebbero la gioia della nascita della fi glia Rita. Il marito Pacifi co lavorava come stimato e qualifi cato professionista nella redazione di un giornale molto diffuso nella Regione. Conosceva, quindi, le vicende e gli avvenimenti del giorno e li condivideva con la moglie quando, alla sera rientrando dal lavoro, discorreva sugli avvenimenti. Da Ve-nezia venivano spesso a trascorrere giornate a Tarzo che amavano per l’aria salubre ed il sole che rallegrava le giornate. Con la pen-sione presero dimora nella loro casa in Via Ortolina dove le giornate passavano nella let-tura del giornale, nel partecipare alla Messa quotidiana fi no a quando le forze sorressero il marito. Dopo la sua morte Adele ebbe la pre-senza e l’assistenza costante della fi glia Rita e delle nipoti. Infi ne, si ritenne opportuno ospitarla nella Casa di Riposo di Villa Bian-ca, dove venne seguita con amore, attenzione ed affetto fi no alla conclusione della sua vita avvenuta nell’Ospedale di Vittorio Veneto il 19.10.2010. Il suo funerale fu celebrato a Tar-zo il 21 ottobre e poi accompagnata al cimite-ro nell’attesa della resurrezione.

Anagrafe

DAL GOBBO GIUSEPPE 30 luglio 1935 - 07 settembre 2008

Nel secondo anniversario dalla tua scomparsa, ti ricordano con affetto.

Tua moglie, i fi gli, nipoti e nuora.Si uniscono al ricordo i tanti vecchi

amici delle Associazioni con le quali hai collaborato.

Ricordo

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Novembre1. Festa di Tutti i Santi2. Ricordo dei Defunti3. Incontro La Bibbia4. Incontro Catechisti7. - 40° di Matrimonio di Della

Bella Ennio e Cesca Angela Ricordo dei Caduti11. Festa di San Martino, Patrono

di Fratta13. Pellegrinaggio al Santuario del-

la Madonna della Salute a Vit-torio Veneto

14. Celebrazione del Battesimo15. Commissione Liturgica16. Consiglio Pastorale Parroc-

chiale19. A Valmareno: incontro Giovani21. Festa di Cristo Re, Festa degli

anniversari di Matrimonio Festa del Ringraziamento,

Giornata del Seminario

A Tovena: Incontro Catechisti22. Incontro Famiglie n. 126. Incontro aderenti all’Azione

Cattolica27. Incontro Famiglie n. 2.

Dicembre8. Festa della Madonna Immaco-

lata10. A Follina: incontro Giovani11. Assemblea Elettiva Azione cat-

tolica13. A Tarzo èquipe della “Unità

pastorale dei Laghi”15. Novena di Natale17. A Vittorio Veneto: Scuola di

Preghiera per Giovani18. Concerto di Natale24. Vigilia di Natale25. Natale del Signore28. Redazione di Voce Amica31. Ultimo giorno dell’anno: Rin-

graziamento a Dio.

Calendarietto appuntamenti

O F F E R T EPer la CHIESA dalla benedizione alle

famiglieTonin Giovanna 10 €, Carpenè Nello 20,

Carpenè Camillo 10, Bazzo Ivano 10, NN 10, Dal Gobbo Mario 10, Zuanella Luigina 20, Cec-chin D’Altoè Rita 10, Dal Gobbo Aurelio 30, NN 20, Casagrande Michelangelo 10, Baldassar Giacomo 20, Del Puppo 10, Salezze 25 e 3.42 fi glio Thomas, Da Riva Paolo 10, NN 50, Ca-sagrande Antonio 100, Casagrande Augusta 25, Stival 10, Casagrande Costantina 5, Casagrande Stefano 10, Casagrande Giovanni 20, Pjn Alber-to 20, Bernardini Favero Alma 15, Favero Gian-domenico 20, Pradal Leo 20, Favero Anna 10, Casagrande Mario 20, Spinazzè Elena 10, NN 30, NN 20, NN 10, Dal Gobbo Mirko 10, NN 20, Dal Gobbo Segat 20, Casagrande Giuseppe 15, Casagrande Luigi 20, De Coppi Giacomo 20, Dal Gobbo Mario 20, Pradal Michele 10, Pradal Roberto 15, Zuanella Rina 20, De Coppi Lino 30, Cadalt Elio 20, Cadalt Gianluca 10, De Cop-pi Tiziano 20, De Coppi Danilo 10, De Coppi Abramo 40, Pradal Margherita 10, Tomasi Dino 15, NN 10, Casagrande Dario 20, Casagrande Vittorino 20, De Coppi Luciano 20, Zuanella Luigina 20, Favero Luigi 50, Latteria Tarzo 40, Baldassar Domenico 10, Introvigne Paola 5, Bal-dassar Sergio 20, NN 20, Faraon 20, NN 5, Da Re Foltran 10, Simon Pietro 20, Zilli Marco 20, Franceschet Meris 5, Geneletti Rinca 10, Bian-chet William 10, Casagrande Maria 10, Pancot 20, NN 25, Grava Maria Teresa 10, Strazzer 20, NN 10, Franceschet Enrico 10, Favero Franco 20, Casagrande Ennio 30, Casagrande Lino 10, Stucchi Michele 20, Colonia 10, NN 35, NN 10, Tomasi Faustina 20, Franceschet Tiziano 20, NN 10, Baldassar Giovanni 10, NN 15, Fattorel Lin-da 50, Sartor 50, Trevisan Maria 20, NN 5, NN 15, NN 20, Faraon Daniela 10.

Per la CHIESA (offerte varie)Funerale di Favero Pierina 60.47 €, per ope-

re parrocchiali 10 e in memoria i fratelli e le sorelle 150, Faraon Maria 20, Suor Lorenza nel 60° di professione Religiosa 50, Tonel 10. Fune-rale di Gallina Silvio 48.90, per opere parroc-chiali 20 e in memoria 100. Funerale di Tomasi Carmela 55.40, NN 20, Favero 10. Funerale Della Bella Meneghin Clementina 100, offerte in Chiesa 17.55 e per opere parrocchiali 20. Pizzol Luisa 10,, Dal Gobbo Pietro 20, Introvi-gne Zanetti Angela 10, NN 100, NN 10, Fune-rale di Antoniazzi Tullio 100, Offerte in chiesa 41.29 e per la Scuola Materna 49.95. NN 100, Gruppo Alpini di Tarzo 30, Funerale di Suor Feliciana Bedin 80 e offerte in Chiesa 17.21. Offerte Messa per gli Alpini a S. Pietro 23.63. In memoria di Marra Adele, la famiglia Pilon 50 e offerte in chiesa 25.89, Cadalt Elio 10, Baldas-sar Giacomo 5, Casagrande Inna 10, Genitori dei Cresimati (14) 230, Offerte Festivo 840.94, Feriale 108.30, Stampa 312.59, Candele votive 406.24, Giornata Missionaria Mondiale 164.41, Comune di Tarzo, per il Grest 948.00, France-schet Roberto e Biz Carmen nel XXV° di ma-trimonio 50, Introvigne Valeriano 10, Della Bella Ennio e Cesca Angela nel 40° di Matrimonio 50, Introvigne Zanetti Angela 20, Rizzo Rosetta 10, Da Riz Gina 20, Da Riz Cesira 10, Franceschet Ottilia 5, Roncolato Maria 10, Sartor Elda 20.

Spese:Revisione libretto riscaldamento 200 €,

Luce:557.06, La Nostra Messa 89.10, Per i Ca-techisti 226.30, Cancelleria certifi cati emigranti

varie – carta fotocopie 278.62, Stampa – riviste 322.05, Tassa rifi uti 1 rata 165.13, lavori siste-mazione muro campo sportivo 650, ATS Servi-zio idrico 173.56.

Lampada SS.moPradella Lucio 5 €

Lampada S. AntonioBernardi Roma 10 €

Per la SCUOLA MATERNANN 10 €, In memoria di Antoniazzi Tullio

100, Genitori e Cresimati 225Spese: Personale: 7.353,00 €, Alimentari

1.282.45, CESA 572.10, Revisione riscaldamen-to 120, Cancelleria carta materiale didattico 507.54, Rivista L’ora di Religione 22.60, ATS Servizio idrico 833, Riparazione montacarichi 98.40, Volontari Servizio Scuola materna 34, Varie 273.80, Toner fotocopiatrice 30, ONPI 68.40.

Per la CHIESA di FRATTANella festa degli Emigranti 140 €, Offerte

raccolte in chiesa 160.Spse: Luce 152.47 €

Per la Chiesa di NOGAROLOIn memoria di Tomasi Carmela 100 €, offer-

te in chiesa 348.Spese: Luce 27.36 €, Gasolio per riscalda-

mento 22.

Per VOCE AMICATarzo:Favero Luigi 35 €, Favero Gianni 35, Pilat

Elda 10, Michelon Bruno 30, Zuanella Luciana 10, NN 20, Morandin Gino 20, NN 50 (Geno-va), Franceschet Giovanni 10, Pradella Lucio 10, Manuelo Marianna 10, Posocco Teresa 10, NN 15, Cazzetta Roberto (Svizzera) 20, Cazzetta Giuliano (CH) 20, NN 10, De Bastiani Anto-nella 10, Introvigne Sante 15, Pancotto Gigliola 30, NN 35, NN 5, Mattiuz Giacomo 15, Resera Luciana e Gabriella 50, Dal Dalto Gina 10, De Coppi Camillo (TS) 20, NN 10, NN 20, Famiglia Pradella 50, De Bastiani Giuliana 10, De Nardi Angelo 30, Tonin Giacomo (Francia) 30, Gallon Gino (Canadà) 30, De Nardi Irene (Como) 30, NN 10, Possamai Antonietta 50, Casagrande Lorenzo 20, Casagrande Franco (TV) 20, NN 5, Antoniazzi Ugo 10, Della Pietà Gianantonio 10, Michelon Cesarino 25, NN 10, Simon Angela (MI) 50, NN 30, NN 15, NN 10, Pilat France-schet 5, Pancotto Felice 5, NN 20, Mazzarolo Zuanella Anna (Svizzera) 25, Zuanella Rina 10, Dei Tos Pietro 20, In memoria di Antoniazzi Tul-lio 50, Cecchin Rita 10, NN 30, Pancot Augusta 20, Michelet Lina (Svizzera) 50, NN 50, De Polo Onorato 20, Antoniazzi Angelo e Lea (Canadà) 136.71, NN 20, NN 30, Gregoletto Mario 25. Totale 1476,71 €

Corbanese: Via Madonna 20 €, vie varie 15, Giuliano Salton 20, Dalle Crode 20, Casa-grande Virginia 22, Marcella 10, Meneguz Stefa-no 10, Pradal Maria 10, Possamai Maria Grazia 20, Anna Bella 10, N.N.34, Amiche Salone Livia-na 74. Totale 265 €

Arfanta: 93,50 €Totale entrate: 1835,21 €Spese: Tipografi a 1.438,10 € Da pagare residuo passivo pregresso:

Fattura 3 (Maggio-Giugno 2010) di 1,438,10 € e Fattura 4 (luglio-agosto 2010) di 1.438,10 €.

“VOCE AMICA”Direttore responsabileDon Mario Fabbro

Direttore:Mons. Francesco Taffarel

Iscriz. Al n. 705 Reg. StampaTribunale TV 1-6-88

Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto

Redazione e Collaboratori di questo numero Parrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande,

Antonio Pancot, Francesco Introvigne, Valentina Ceneda, Piero C., Luciano Piaia, Silvia F.. Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, De Nardo Davide, France-

sco Borsoi, Michela, Laura, J. Morandin.Parrocchia di Arfanta: Don Angelo, Valentina Resera, Maria Teresa Tomasi, Milva Faraon.

Angolo dei ricordiAlluvioni1966 - 2010Nel numero di V.A. di dicembre 1966 veniva ricordata l’alluvione del 4 novembre. Nelle cronache si ricorda solo Firenze, mentre parte del bellunese, mezzo Basso Veneto e Friuli fi nirono sotto acqua. Anche nel nostro comune i danni furono molto gravi. Riportiamo qualche cenno di quanto allora scritto. Frane e smottamenti sulla Arfanta-Rolle, Arfanta - Costa di Là, Zuel - Costa di Là, Corbanese – Foltran, Corbanese - Arfanta, Tarzo – Resera, Tarzo – Piadera - Vittorio Veneto. L’abitato di Introvigne è stato investito da una frana che ha sommerso parzialmente le case. Frane sul Mondragon hanno interessato un chilometro di acquedotto del Boccador che all’epoca alimentava l’abitato di Arfanta.L’alluvione di questi giorni, fi nora, fortunatamente ha arrecato nel nostro territorio solo danni in qualche casa e qualche frana. La pioggia caduta nel nostro territorio è stata di circa 300 mm, mentre nel versante di Revine Lago - Follina si parla di 500 mm in 65 ore, sta di fatto che il livello dei laghi si è alzato di oltre 2, 30 m, cioè 40 cm più alto del 1966.

N.D.P.