Voce amica Voce amica» - Parrocchia di Tarzo · role furono profetiche, perché il patriarca Sarto...

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V Il Papa del catechismo 21 agosto Giuseppe Melchiorre Sarto nasce a Riese di Treviso (oggi Riese Pio X) il 2 giugno del 1835, secondo di 10 gli di Giovanni Battista e Margherita Sanson. Sin da ragaz- zo dimostrò forza di carattere e te- nace volontà e sopportò i sacrici imposti dalla condizione povera della famiglia, per anni ogni gior- no a piedi, spesso scalzo, percorse la strada da Riese a Castelfranco per poter frequentare la scuola. Fu aiutato da alcuni sacerdoti e poi dal patriarca di Venezia, anch’egli originario di Riese, che gli offrì un posto gratuito nel Seminario di Pa- dova, a quell’epoca uno dei miglio- ri d’Italia. Anche qui ben presto si notò la ricchezza della sua indole, dotata di notevole equilibrio. A 17 anni gli morì il padre e gli ammi- nistratori del Municipio di Riese, per aiutare la famiglia, offrirono al giovane Giuseppe l’impiego occupato dal padre. Ma la madre, riutò l’offerta, perché il ‘Bepi’ doveva seguire la sua vocazione sacerdotale; avrebbe pensato lei con il suo lavoro di sarta, a portare avanti la famiglia, lavorando notte e giorno. Fu ordinato sacerdote a 23 anni (settembre 1858) e subito nominato cappellano a Tombolo (PD), dove giunse il 29 novembre 1858. Qui profuse le giovani forze nell’apostolato e nel ministero sa- cerdotale per ben 9 anni. Nel 1867 fu nominato parroco a Salzano (VE), dove rimase per circa nove anni e curò in maniera particolare la catechesi ai bambini. Dotato di una salute di ferro, di un’energia che non conosceva debolezza e di una sorprendente capacità di rapportarsi con gli altri, si diede anima e corpo all’attività parroc- chiale, suscitando l’ammirazione dei parrocchiani e dei confratelli sacerdoti. Nel novembre 1875 il vescovo di Treviso lo nominò Ca- nonico della Cattedrale, Cancellie- re della Curia Vescovile, Direttore spirituale del Seminario. Incarichi di prestigio per il giovane sacerdo- te. Il suo modo di agire, e in par- ticolare il suo amore per i poveri, gli guadagnarono l’affetto e la stima di tutti, cosicché nessuno si meravigliò quando nel 1884, papa Leone XIII lo nominò vescovo di Mantova. Qui Giuseppe Sarto, co- Luglio-Agosto 2012 - Anno XLIX - numero 4 www.parrocchiaditarzo.it Bollettino Parrocchiale di Tarzo Arfanta Corbanese Voce amica Sommario Comunità cristiana 1-5 Cronaca locale 6-7 Notizie dal Comune 8-9 Arfanta: paese mio 10-12 Voce di Corbanese 13-15 Parrocchia di Tarzo 16-19 Pro Loco 20 Alpini 21 Ricordi dott. Pancot 22 Anagrafe 23 Offerte 24 Il cuore dell’uomo cerca l’infinito Scorrendo i fatti della storia si scopre che l’uomo non è mai sazio di potere, di denaro, di gloria, e spesso succube del vizio finché il corpo non si consuma. “Dammi mille baci, poi cento, poi mille altri….” .Così scriveva in un suo carme il poeta latino Catullo. Sapeva che la natura umana non si sazia mai, e la misura è la “non misura”, cioè l’infinito. Anche San Bernardo scrisse: la misura dell’amore e la non misura, ma quanta differenza fra i due concetti di amore! Lo stile di vita cambia se scopriamo i valori morali. La cultura moderna presenta ad uomini dei “pacchetti preconfezio- nati” che hanno la pretesa di supplire questa tensione verso l’Infinito. E possono essere: la notorietà, la giovinezza prolungata, l’arrivismo, la ricerca del denaro e del piacere, qualche ideologia o i diritti ancorché giusti. Ma nessuno di questi pacchetti soddisfa l’animo. E l’uomo conti- nua a cercare, ad agitarsi o si irrigidisce in uno scetticismo che appare saggio ed invece è solo mortifero. E questo scetticismo toglie speranza ed energia anche nei giovani. Una persona che non conosce quello che la soddisfa pienamente fini- sce per concepire la vita come una sventura che viene addolcita solo da momenti di euforia dai quali cerca di trarre il massimo godimento, ma che poi lasciano una scia di amare conseguenze. La scomparsa dei valori morali è spesso causa delle nevrosi moderne. Il nostro sguardo è rivolto alle cose terrene, proviamo, anche, ad alzare gli occhi. Il Metastasio scriveva: Ovunque il guardo io giro immenso Dio ti vedo, nell’opere Tue ti ammiro, ti riconosco in me. E Pascal: “C’è un vuoto a forma di Dio nel cuore di ogni persona e non può mai essere riempito da nessuna cosa”. Il cuore umano è un abisso e vanamente cerchiamo di riempire questa sorta di buco con le cose materiali, i piaceri, le distrazioni, lo svago. Queste realtà possono placare lo stomaco e i sensi, ma poi ne sentiamo la vacuità e rimaniamo delusi. Siamo fatti per l’Infinito, per Dio. Gesù ci ricorda che due sono i comandamenti più importanti:“amare Dio con tutto te stesso e il prossimo come se stessi” e i veri cristiani con Pietro dovrebbero dire “tu solo hai parole di vita eterna”. Perfino l’economista Adam Smith scriveva: “La preoccupazione per la nostra felicità dovrebbe raccomandarci la virtù del discernimento e farci ca- pire che essa dipende dalla nostra preoccupazione per quella degli altri”. Il filosofo inglese David Hume racconta di un contadino che parla con un suo vicino: “Il tuo grano è maturo oggi il mio lo sarà domani. Sarebbe utile per en- trambi se oggi io lavorassi per te e tu domani dessi una mano a me. Ma io non provo nessun particolare sentimento di benevolenza nei tuoi confronti e so che neppure tu lo provi per me. Perciò io oggi non lavorerò per te per- ché non ho alcuna garanzia che tu domani lavorerai gratuitamente nei miei confronti. Così ti lascio lavorare da solo oggi e tu ti comporterai allo stesso modo domani”. Ma il maltempo sopravviene ed entrambi finiscono per perdere i loro raccolti. Oggi, molti rapporti umani si svolgono con questa ottica per man- canza di empatia. Facciamo un esame sul nostro relazionarsi con il prossimo e vediamo se si può cambiare. d.F. San Pio X UN SANTO AL MESE

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«Voce amica»

Il Papa del catechismo

21 agosto

Giuseppe Melchiorre Sarto nasce a Riese di Treviso (oggi Riese Pio X) il 2 giugno del 1835, secondo di 10 fi gli di Giovanni Battista e Margherita Sanson. Sin da ragaz-zo dimostrò forza di carattere e te-nace volontà e sopportò i sacrifi ci imposti dalla condizione povera della famiglia, per anni ogni gior-no a piedi, spesso scalzo, percorse la strada da Riese a Castelfranco per poter frequentare la scuola. Fu aiutato da alcuni sacerdoti e poi dal patriarca di Venezia, anch’egli originario di Riese, che gli offrì un posto gratuito nel Seminario di Pa-dova, a quell’epoca uno dei miglio-ri d’Italia. Anche qui ben presto si notò la ricchezza della sua indole, dotata di notevole equilibrio. A 17 anni gli morì il padre e gli ammi-nistratori del Municipio di Riese, per aiutare la famiglia, offrirono al giovane Giuseppe l’impiego occupato dal padre. Ma la madre, rifi utò l’offerta, perché il ‘Bepi’ doveva seguire la sua vocazione sacerdotale; avrebbe pensato lei con il suo lavoro di sarta, a portare avanti la famiglia, lavorando notte e giorno. Fu ordinato sacerdote a 23 anni (settembre 1858) e subito nominato cappellano a Tombolo (PD), dove giunse il 29 novembre

1858. Qui profuse le giovani forze nell’apostolato e nel ministero sa-cerdotale per ben 9 anni. Nel 1867 fu nominato parroco a Salzano (VE), dove rimase per circa nove anni e curò in maniera particolare la catechesi ai bambini. Dotato di una salute di ferro, di un’energia che non conosceva debolezza e di una sorprendente capacità di rapportarsi con gli altri, si diede anima e corpo all’attività parroc-chiale, suscitando l’ammirazione dei parrocchiani e dei confratelli sacerdoti. Nel novembre 1875 il vescovo di Treviso lo nominò Ca-nonico della Cattedrale, Cancellie-re della Curia Vescovile, Direttore spirituale del Seminario. Incarichi di prestigio per il giovane sacerdo-te. Il suo modo di agire, e in par-ticolare il suo amore per i poveri, gli guadagnarono l’affetto e la stima di tutti, cosicché nessuno si meravigliò quando nel 1884, papa Leone XIII lo nominò vescovo di Mantova. Qui Giuseppe Sarto, co-

Luglio-Agosto 2012 - Anno XLIX - numero 4 www.parrocchiaditarzo.it

Bollettino Parrocchiale di

TarzoArfantaCorbanese

Voce amica

S o m m a r i o

Comunità cristiana 1-5Cronaca locale 6-7Notizie dal Comune 8-9Arfanta: paese mio 10-12Voce di Corbanese 13-15Parrocchia di Tarzo 16-19

Pro Loco 20Alpini 21Ricordi dott. Pancot 22Anagrafe 23Offerte 24

Il cuore dell’uomo cerca l’infinito

Scorrendo i fatti della storia si scopre che l’uomo non è mai sazio di potere, di denaro, di gloria, e spesso succube del vizio fi nché il corpo non si consuma.

“Dammi mille baci, poi cento, poi mille altri….” .Così scriveva in un suo carme il poeta latino Catullo. Sapeva che la natura umana non si sazia mai, e la misura è la “non misura”, cioè l’infi nito.

Anche San Bernardo scrisse: la misura dell’amore e la non misura, ma quanta differenza fra i due concetti di amore! Lo stile di vita cambia se scopriamo i valori morali.

La cultura moderna presenta ad uomini dei “pacchetti preconfezio-nati” che hanno la pretesa di supplire questa tensione verso l’Infi nito. E possono essere: la notorietà, la giovinezza prolungata, l’arrivismo, la ricerca del denaro e del piacere, qualche ideologia o i diritti ancorché giusti. Ma nessuno di questi pacchetti soddisfa l’animo. E l’uomo conti-nua a cercare, ad agitarsi o si irrigidisce in uno scetticismo che appare saggio ed invece è solo mortifero.

E questo scetticismo toglie speranza ed energia anche nei giovani. Una persona che non conosce quello che la soddisfa pienamente fi ni-sce per concepire la vita come una sventura che viene addolcita solo da momenti di euforia dai quali cerca di trarre il massimo godimento, ma che poi lasciano una scia di amare conseguenze. La scomparsa dei valori morali è spesso causa delle nevrosi moderne. Il nostro sguardo è rivolto alle cose terrene, proviamo, anche, ad alzare gli occhi.

Il Metastasio scriveva: Ovunque il guardo io giro immenso Dio ti vedo, nell’opere Tue ti ammiro, ti riconosco in me. E Pascal: “C’è un vuoto a forma di Dio nel cuore di ogni persona e non può mai essere riempito da nessuna cosa”. Il cuore umano è un abisso e vanamente cerchiamo di riempire questa sorta di buco con le cose materiali, i piaceri, le distrazioni, lo svago. Queste realtà possono placare lo stomaco e i sensi, ma poi ne sentiamo la vacuità e rimaniamo delusi.

Siamo fatti per l’Infi nito, per Dio.Gesù ci ricorda che due sono i comandamenti più importanti: “amare

Dio con tutto te stesso e il prossimo come se stessi” e i veri cristiani con Pietro dovrebbero dire “tu solo hai parole di vita eterna”.

Perfi no l’economista Adam Smith scriveva: “La preoccupazione per la nostra felicità dovrebbe raccomandarci la virtù del discernimento e farci ca-pire che essa dipende dalla nostra preoccupazione per quella degli altri”.

Il fi losofo inglese David Hume racconta di un contadino che parla con un suo vicino:

“Il tuo grano è maturo oggi il mio lo sarà domani. Sarebbe utile per en-trambi se oggi io lavorassi per te e tu domani dessi una mano a me. Ma io non provo nessun particolare sentimento di benevolenza nei tuoi confronti e so che neppure tu lo provi per me. Perciò io oggi non lavorerò per te per-ché non ho alcuna garanzia che tu domani lavorerai gratuitamente nei miei confronti. Così ti lascio lavorare da solo oggi e tu ti comporterai allo stesso modo domani”. Ma il maltempo sopravviene ed entrambi fi niscono per perdere i loro raccolti.

Oggi, molti rapporti umani si svolgono con questa ottica per man-canza di empatia.

Facciamo un esame sul nostro relazionarsi con il prossimo e vediamo se si può cambiare.

d.F.

San Pio XUN SANTO AL MESE

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pagina 2 Luglio-Agosto 2012«Voce amica»

nosciuto per la fama di oratore brillante e per la sua grande carità, rivelò le sue doti di organizzatore. Papa Leone XIII apprezzando il suo operato, lo elevò alla dignità cardinalizia il 12 giugno 1893 e il 15 giugno lo destinava alla sede patriarcale di Venezia. Il suo in-gresso avvenne solo il 24 novem-bre 1894, perché mancava il be-neplacito del Governo Italiano. Il re Umberto I°, sosteneva di avere il diritto di scelta del patriarca per un antico privilegio della Re-pubblica Veneta. Incurante delle critiche e dello stupore di alcuni, non esitò ad indurre i cattolici ve-neziani ad allearsi con i liberali moderati, per far cadere l’ammi-nistrazione comunale massonica, che aveva soppresso il catechi-smo nelle scuole e fatto togliere il crocifi sso negli ospedali. Mobi-litò i parroci e i gruppi di Azio-ne Cattolica, governò la stampa cattolica. Il suo avvicinamento all’Italia uffi ciale, era dettato da un realismo pastorale e non per simpatia all’ideologia liberale e modernista che rifi utò sempre. A Venezia ci fu una fi oritura della vita religiosa, gli adulti venivano istruiti nella fede e organizzati in Associazioni religiose; i bambi-ni venivano preparati alla Prima Comunione e Cresima con parti-colare impegno, le celebrazioni liturgiche presero nuovo decoro con la solennità dei canti sacri. In-contrato il giovane Lorenzo Pero-si, ne ammirò il talento musicale, lo aiutò e incoraggiò a diventare sacerdote, gli affi dò la riforma del canto liturgico prima a Venezia e poi a Roma. Amò i poveri, ai qua-li donava tutto quello che posse-deva. Giunto a Venezia non volle una porpora cardinalizia nuova, ma fece riadattare dalle sue so-relle quella vecchia del suo pre-decessore, donando ai poveri la somma risparmiata. Pur essendo ostile al socialismo e al liberali-smo, non mancò, come a Manto-va, di preoccuparsi di tutto quanto potesse migliorare le condizioni di vita degli operai. Incoraggiò le Casse Operaie parrocchiali, le So-cietà di Mutuo Soccorso, gli uffi ci di collocamento popolare e per in-dirizzare il clero in questa direzio-ne, istituì nel 1895 una cattedra di scienze economiche e sociali nel Seminario. A Venezia amò tutti ed era amato da tutti. Nell’ottobre del 1893 l’anziana madre stava per morire, ed aveva espresso il desiderio di vedere il fi glio vesti-to dei suoi abiti cardinalizi e lui volle accontentarla. Un mattino si presentò all’improvviso e la ma-

dre vedendolo esclamò con stupo-re: “Ah Bepi, se tutto rosso!…” e lui: “E vu mare, se tutta bianca!”. Il 20 luglio 1903 ad oltre 93 anni, muore papa Leone XIII; il patriar-ca di Venezia parte per Roma, alla stazione ferroviaria una gran folla lo circondò per salutarlo ed egli commosso rassicurò loro “Vivo o morto ritornerò”. (Quelle pa-role furono profetiche, perché il patriarca Sarto non tornò più a Venezia da vivo; ma papa Gio-vanni XXIII, anch’egli patriarca di Venezia, autorizzò il ritorno dell’urna con il corpo del santo Pio X, che avvenne accolto trion-falmente il 12 aprile 1959. L’urna esposta nella Basilica di San Mar-co, rimase a Venezia per un mese a ricevere il saluto e la venerazio-ne dei suoi veneziani. Il conclave durato quattro giorni designò il 3 agosto 1903, il patriarca di Vene-zia nuovo pontefi ce, nonostante le sue implorazioni a non votar-lo, alla fi ne accettò prendendo il nome di Pio X. Il suo pontifi ca-to durò 11 anni, rompendo la sua personale cadenza negli incarichi ricevuti che furono stranamente sempre di nove anni; 9 anni in Seminario, 9 come cappellano a Tombolo, 9 anni come parroco a Salzano, 9 come canonico e di-rettore del Seminario a Treviso, 9 come vescovo di Mantova e 9 come patriarca di Venezia.

Con l’enciclica “Pascendi” del 1907 condannò il modernismo, un atteggiamento teologico cede-vole al razionalismo e al soggetti-vismo. In campo politico riprese la linea intransigente di Pio IX, egli considerava la separazione della Chiesa dallo Stato come un sacrilegio, gravemente ingiuriosa nei confronti di Dio al quale biso-gna rendere non solo un culto pri-vato, ma anche uno pubblico. Pio X che amava presentarsi come un “buon parroco di campagna” ave-va in realtà notevoli doti e non era affatto sprovvisto di cultura, par-lava e leggeva il francese, posse-deva un gusto artistico e protesse i tesori d’arte della Chiesa. Cultore della musica, amò il canto liturgi-co. Uomo di grandezza morale, viveva in Dio e di Dio, esercitava le virtù cristiane fi no all’eroismo, con una umiltà diventata la sua seconda natura senza la minima ostentazione; una effettiva pover-tà e una carità che destava la me-raviglia dei dignitari del Vaticano; una fede e una fi ducia nella Prov-videnza origine di quella serenità interiore che si poteva ammirare nel suo volto.

“Instaurare omnia in Chri-

sto” era il suo motto e con la for-za e la costanza che gli erano pro-prie, cercò di attuare in tutti campi questa restaurazione della società cristiana a partire dalla Chiesa. Riformò profondamente la Curia Romana e le varie Congregazioni, fece redigere un nuovo Codice di Diritto Canonico. Applicò le nor-me per la Comunione frequente e per i bambini in tenera età; rifor-mò la Liturgia togliendo dal Mes-sale molte cose inutili; sollecitò il canto e la musica nelle funzioni sacre. Istituì l’obbligo del cate-chismo a piccoli e grandi e che da lui si chiamò “Catechismo di Pio X” e che tutti i bimbi dovevano imparare a memoria. Con i pel-legrini fu sempre affabile e umile. Verso la fi ne del suo pontifi cato, sull’Europa si addensavano le nubi minacciose della guerra, che avrebbe coinvolto molti Stati cat-tolici. Dopo l’attentato di Saraje-

vo all’arciduca ereditario France-sco Ferdinando, seguì il 28 luglio 1914 l’attacco dell’Austria alla Serbia e iniziò la Grande Guerra. Per papa Pio X, già da tempo sof-ferente fu l’inizio della fi ne, morì “di dolore” nella notte tra il 20 e il 21 agosto 1914, accorgendosi di non riuscire a impedire l’inutile carnefi cina. Il suo ultimo docu-mento, fi rmato ai primi di agosto, era stato appunto un invito ai cri-stiani di tutto il mondo a pregare per la pace minacciata. In vita era indicato come un “Papa Santo”, perché correva voce di guarigioni avvenute toccando i suoi abiti, ma lui sorridendo correggeva: “Mi chiamo Sarto non Santo”. Fu be-atifi cato il 3 giugno 1951 da papa Pio XII e proclamato santo dal-lo stesso pontefi ce il 29 maggio 1954; la sua urna si venera nella Basilica di S. Pietro.

(Segue dalla prima pagina)

184. ADRIANO V, 11.7.1276 -18.8.1276Eletto dopo diciotto giorni di vivacissimo conclave con

il nome di Adriano V, il cardinale genovese Ottobono Fie-schi ebbe un pontifi cato brevissimo. Di salute cagionevole,

morì il 18 agosto 1276 a Viterbo dove si era recato per sot-trarsi all’afa estiva di Roma. Fu papa per soli 39 giorni.

185. GIOVANNI XXI, 8-9-1276 – 20.5.1277Dopo due secoli e mezzo tornando al nome Giovanni, il nobile porto-

ghese Pietro Iuliani si sarebbe dovuto chiamare Giovanni XIX. Solo alla fi ne del secolo XII era stato compiuto l’errore di spartire tra due papi di nome Giovanni il pontifi cato di Giovanni XIV (anni 983-984) e poi di computare entro la serie dei pontefi ci legittimi anche l’antipapa Giovanni XVI (anni 997-998) e così si contavano due papi Giovanni in più dei reali. Il portoghese Pietro Iuliani, conosciuto come Pietro Ispano, assunse il nome di Giovanni XXI. Si impegnò a ricomporre l’unione tra la Sede apostolica e la Chiesa greca, secondo la decisione del Concilio di Lione del 1274. Intervenne per comporre i confl itti tra Rodolfo d’Asburgo e Carlo d’Angiò, Alfonso X di Castiglia e Filippo III di Francia. Prima di morire il 20 maggio 1277, a Vi-terbo, Giovanni XXI lanciò una ammonizione di condanna nei confronti del vescovo di Parigi, Stefano Tempier, macchiatosi delle tendenze aceroistiche che si andavano diffondendo. Fu anche autore di trattati scientifi ci e fi loso-fi ci. Dante lo colloca fra i teologi nel “cerchio del Sole” (Paradiso XII, 134).

186. NICCOLO’ III, 23.XI/26.XII1277 – 22.8.1280Dopo sei mesi di sede vacante fu eletto Giovanni Gaetano, fi glio del se-

natore romano Matteo Rosso Orsini. Assertore convinto di una politica di equilibrio, cerco di limitare la tendenza dello strapotere di Carlo D’Angiò e operò perché venisse privato del vicariato di Toscana. Nell’in-tento di togliergli anche l’uffi cio di senatore a Roma, lo avocò a se nel 1278 in veste di pacifi catore, stabilendo che tale carica fosse esercitata a turno annualmente da uno o due senatori. Favorì il matrimonio fra Carlo Mar-tello, nipote di Carlo d’Angiò e Clemenza, fi glia di Rodolfo d’Asburgo, dal quale riuscì a ottenere il riconoscimento dei diritti della Chiesa negli Stati di Romagna. Operò per ristabilire un clima di serenità tra guelfi e ghibellini, inviando a Firenze e Bologna il cardinale Latino Malabranca e in Emilia Bertoldo Orsini, entrambi suoi nipoti. Questo spinse Dante ad accusarlo di nepotismo e a collocarlo tra i simoniaci (Inferno, XIX, 31-120). Nicolò III venne ricordato anche la Bolla Exiit qui seminat con la quale rese più severa la regola france-scana. Morì il 22 agosto 1280 a Soriano, vicino a Viterbo.

I PAPI DELLA CHIESA

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«Voce amica»

Margherita aveva ascoltato con rispetto le parole del Parro-co, ma dentro di sé aveva sen-tito crescere una grossa ama-rezza. Dunque il Parroco aveva creduto fi no a quel giorno che lei avesse aiutato Giovanni a diventare prete pensando a se stessa, alla sicurezza della propria vecchiaia. E dire che lei non ci aveva proprio mai pensato. Più ci rifl etteva, più l’amarezza cresceva. Il matti-no dopo, Margherita si avvolse bene nello scialle. Disse ai suoi che andava a trovare Giovanni. E affrontò, corona in mano, i quindici chilometri di strada verso Chieri.

«Presentatasi al fi glio col sorriso sulle labbra: Il parroco - disse a Giovanni - per sua bon-tà è stato da me per confi darmi che tu vuoi farti religioso. È vero? Sì, madre mia. «Come la mamma conobbe l’ultima determinazione del fi glio, si dimostrò ugualmente contenta, purché - essa diceva - si faccia la volontà di Dio».

Il fi glio in Seminario. Gio-vanni compie l’ultimo anno di scuola pubblica nel 1834-35. Nell’estate, prima di entrare in Seminario, si reca per le vacan-ze al Sussambrino, con la ma-dre, il fratello, la cognata e la prima nipotina.

Siamo in estate è il tempo del massimo lavoro per i contadini: si falcia il frumento, si trebbia sull’aia al sole rovente, si sepa-ra il grano dalla pula facendo saltare i chicchi come zampilli di fontane sui grossi vagli, ap-profi ttando di ogni fi lo d’aria. Poi è subito tempo di racco-gliere il granturco, di allineare le pannocchie gialle in lunghi festoni per farle maturare bene al sole. Per i bambini è la gran-de festa dell’estate: corrono tra i lavoratori portando le botti-glie d’acqua fresca, danno una mano a spingere i carretti vuoti che vengono riempiti di covoni e di pannocchie, raccolgono e ammucchiano i vimini che han-no stretto i covoni.

Giovanni, appena terminato l’ultimo esame, infi la la strada bianca che da Chieri porta a Buttigliera e poi si inerpica per i campi. Il Sussambrino gli dà il benvenuto con il chicchirichì dei galli e la gioia chiassosa dei parenti. Il grano biondeggia tra

i vigneti dove l’uva già si fa rossa. Giovanni impugna il fal-cetto ed entra nella fi la dei mie-titori. Il sudore gli gronda dalla fronte sotto il largo cappello di paglia.

La mamma di un semina-rista. Dopo le fatiche del rac-colto, mentre le ombre comin-ciavano ad allungarsi e nelle cantine si cominciava a prepa-rare la vendemmia, nella vita dei contadini del Monferrato c’era come una pausa, un «ti-rare il fi ato». In questa «pausa» tra l’estate e l’autunno, Mam-ma Margherita aiutò Giovanni (che il 16 agosto aveva com-piuto 20 anni) a prepararsi per il Seminario. Stava per diven-tare la «mamma di un semina-rista».

Occorrevano cose materiali: il corredo, la veste nera talare, il materasso (in Seminario non erano ammessi i pagliericci!). Appena a Castelnuovo si seppe che il fi glio di Margherita en-trava in Seminario, ci fu quasi una gara per aiutarlo. Don Bo-sco dirà: «Ho sempre avuto bi-sogno di tutti fi n dai primi anni. Quando dovevo vestire l’abito

chiericale, siccome mia madre non aveva mezzi per provvedere, vi fu chi mi provvide la veste, chi il cappello, chi il collare e chi in seguito il mantello». Nelle sue Memorie, Don Bosco ricorda «Il giorno 30 ottobre di quell’anno 1835 dovevo trovarmi in seminario. Il piccolo cor-redo era preparato. I miei pa-renti erano tutti contenti: io più di loro. Mia madre soltanto sta-va in pensiero e mi teneva tut-tora lo sguardo addosso, come volesse dirmi qualche cosa. La sera precedente alla partenza ella mi chiamò a sé e mi fece questo memorando discorso: “Giovanni, tu hai vestito l’abi-to del sacerdote. lo ne provo tutta la consolazione che una madre può provare per la for-tuna di un fi glio. Ma ricordati che non è l’abito che onora il tuo stato, è la pratica della vir-tù. Se mai tu avessi a dubitare di tua vocazione, ah per carità! non disonorare questo abito. Posalo subito. Preferisco ave-re un povero contadino che un fi glio prete trascurato nei

suoi doveri. Quando sei venu-to al mondo, ti ho consacrato alla Beata Vergine. Quando hai cominciato i tuoi studi ti ho raccomandato la devozio-ne a questa nostra Madre. Ora ti raccomando di esserle tutto suo. Ama i compagni devoti di Maria. E se diventi sacerdote, raccomanda e propaga sempre la devozione di Maria”.

Nel terminare queste parole, mia madre era commossa; io piangevo. “Madre - le risposi -, vi ringrazio di tutto quello che avete detto e fatto per me. Que-ste vostre parole non saranno dette invano e ne farò tesoro in tutta la mia vita”.

(Da “Mamma Margherita”, LDC Torino)

(Continua)

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MAMMA MARGHERITAMAMMA MARGHERITA continuazione

FUNZIONI DIACONALITriplice diaconia: Il mini-

stero del diacono è sintetizzato dal Concilio Vaticano II con la triade «diaconia della liturgia, della parola e della carità»

DIACONIA DELLA PAROLA Annunciatore del Vangelo: Il

Vescovo, durante l’ordinazio-ne, consegna al diacono il libro del Vangelo con queste parole: «Ricevi il Vangelo di Cristo del quale sei divenuto l’annunzia-tore».

Ministero della parola: è pro-prio del diacono proclamare il Vangelo e predicare la parola di Dio.

Omelia e catechesi: nei casi in cui presiedono una celebra-zione della parola con distri-buzione della comunione o su incarico del sacerdote nella Messa, a loro spetta l’omelia.

I diaconi devono porre soler-te attenzione alla catechesi dei fedeli nelle diverse tap-pe dell’esistenza cristiana, ad esempio nella preparazione ai sacramenti.

DIACONIA DELLA LITURGIA Il rito dell’ordinazione mette

in risalto un altro aspetto del ministero diaconale: il servizio dell’altare. Il ministero litur-gico del diacono differisce dal ministero ordinato sacerdotale. Ne consegue che nell’offer-ta del sacrifi cio eucaristico, il diacono non è in grado di com-piere il mistero. Secondo la tra-dizione della Chiesa e quanto stabilito dal diritto canonico, compete ai diaconi « aiutare il vescovo e i presbiteri nella ce-lebrazione dei divini misteri». Quindi essi si adopereranno per promuovere celebrazioni che

coinvolgano tutta l’assemblea, curando la partecipazione in-teriore di tutti e l’esercizio dei vari ministeri.

Battesimo: Il diacono, con il Vescovo e il presbitero, è ministro ordinario del battesi-mo. L’esercizio di tale facoltà richiede o la licenza ad agire concessa dal parroco, al qua-le compete in modo speciale battezzare i suoi parrocchiani, o che si confi guri il caso di ne-cessità. È di particolare impor-

(segue a pag. 4)

Ministero del diaconoTratto dal direttorio per il ministero e la vita dei diaconi permanenti

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pagina 4 Luglio-Agosto 2012

I Fioretti di Papa Luciani

Un benefattore consegnò al vescovo Luciani un assegno di denaro. Egli, ringraziò, e subito lo consegnò al responsabile delle opere di carità della Diocesi. Nelle Visite pastorali erano fre-quenti le sue personali offerte ai poveri che lo avvicinavano o che incontrava in ospedale. Aiu-

tava anche i sacerdoti che sapeva in qualche diffi coltà sia per le opere parrocchiali o, anche, per le personali necessità.

Un’offerta era spesso lasciata discretamente o sotto il cuscino nella visita in famiglia agli ammalati o la si ritrovava in mano dopo aver stretto la mano al vescovo,

Papa Luciani raccontaUn giorno, il sole ed il vento fecero una scommessa: chi sarebbe

riuscito a togliere il mantello che avvolgeva un passeggero.Incominciò il vento con tutto il suo furore: nulla da fare, anzi il

passeggero si stringeva attorno sempre di più il suo mantello.Provò poi il sole: mandò fuori caldo…e caldo…e piano piano il

passeggero si tolse il mantello ed anche…la giacca!Si ottiene di più con l’amore che non con la aspra violenza.

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Logo dell’Anno della fede. Su campo quadrato è simbolicamente rappresentata una barca, immagine della Chiesa, in navigazione su dei fl utti. Grafi camente solo accennati: l’albero maestro è una croce che issa delle vele le quali suggeriscono il trigramma di Cristo (IHS = Iesus Hominum Salvator, «Gesù Salvatore degli Uomini»). Lo sfondo sul quale si stagliano le vele è un sole che, associato al trigramma, rimanda all’Ostia santa

tanza il ministero dei diaconi nella preparazione a questo sa-cramento.

Eucaristia: nella celebrazione dell’Eucaristia, il diacono assi-ste e aiuta coloro che presiedo-no l’assemblea e consacrano il Corpo e il Sangue del Signore, cioè il Vescovo e i presbiteri, e manifesta così Cristo Servito-re. All’altare svolge il servizio al calice e al libro; propone ai fedeli le intenzioni della pre-ghiera e li invita allo scambio del segno della pace; in assenza di altri ministri, egli stesso ne compie, secondo le necessità, gli uffi ci. Non è compito suo pronunciare le parole della pre-ghiera eucaristica e le orazioni; né compiere le azioni e i gesti che, unicamente, spettano a chi presiede e consacra. In quanto ministro ordinario della sacra comunione, la distribuisce du-rante la celebrazione, oppure fuori di essa, e la reca agli in-fermi anche in forma di viati-co. Il diacono è pure ministro ordinario dell’esposizione del Santissimo Sacramento e della benedizione eucaristica. Tocca a lui presiedere eventuali cele-brazioni domenicali in assenza del presbitero.

Matrimonio: tocca anche al diacono, se ne riceve la facoltà da parte del parroco o dell’Or-dinario del luogo, presiedere la celebrazione del matrimonio extra Missam e impartire la be-

nedizione nuziale in nome della Chiesa.

Cura Pastorale degli infer-mi: Il conferimento del sacra-mento dell’unzione degli infer-mi è riservato al Vescovo e ai presbiteri, in relazione con la dipendenza di detto sacramen-to con il perdono dei peccati e la degna recezione dell’Euca-ristia. La cura pastorale degli infermi può essere affi data ai diaconi. L’operoso servizio per soccorrerli nel dolore, la cate-

chesi che prepara a ricevere il sacramento dell’unzione, la supplenza al sacerdote nel-la preparazione dei fedeli alla

morte e l’amministrazione del Viatico con il rito proprio, sono mezzi con cui i diaconi rendo-no presente ai fedeli la carità della Chiesa.

Liturgia delle ore: i diaconi hanno l’obbligo stabilito dalla Chiesa di celebrare la Liturgia delle Ore, con cui tutto il Corpo mistico si unisce alla preghiera che Cristo Capo eleva al Padre.

Sacramentali ed esequie: il diacono è ministro dei sacra-mentali, ossia i sacri segni isti-tuiti dalla chiesa il cui scopo è di preparare gli uomini a rice-vere il frutto dei sacramenti e di santifi care le varie circostanze della vita. Fra i sacramentali le benedizioni occupano un posto importante. Spetta a lui, inoltre, presiedere le esequie celebrate senza la santa Messa e il rito della sepoltura. Tuttavia, quan-do è presente e disponibile un sacerdote, deve essere affi dato a lui il compito di presiedere.

DIACONIA DELLA CARITA’ Servitori del popolo di Dio:

il loro compito, in comunione gerarchica con il Vescovo e con i presbiteri, è servizio di cari-tà e ha lo scopo di aiutare e di promuovere tutti i membri del-la Chiesa particolare, affi nché possano partecipare, in spirito di comunione e secondo i loro carismi, alla vita e alla missio-ne della Chiesa.

Servizio della carità: nel ministero della carità i dia-coni devono confi gurarsi a Cristo-Servo, che rappresenta-no. Perciò, nella preghiera di ordinazione, il Vescovo chiede per loro a Dio Padre: « Sia-no pieni di ogni virtù: sinceri nella carità, premurosi verso i

poveri e i deboli, umili nel loro servizio… siano immagine del tuo Figlio, che non venne per essere servito ma per servire». Con l’esempio e la parola, essi devono adoperarsi affi nché tutti i fedeli, seguendo il modello di Cristo, si pongano in costante servizio dei fratelli. Le opere di carità, diocesane o parrocchiali, che sono tra i primi doveri del vescovo e dei Presbiteri, sono da questi, secondo la testimo-nianza della Tradizione della Chiesa, trasmesse ai servito-ri nel ministero ecclesiastico, cioè ai diaconi.

LA MISSIONE CANONICA DEI DIACONI PERMANENTI

Esercizio della triplice dia-conia: i tre ambiti del ministero diaconale, a seconda delle cir-costanze, potranno certamente, l’uno o l’altro, assorbire una percentuale più o meno gran-de dell’attività di ogni diaco-no, ma insieme costituiscono una unità nel servizio al piano divino della redenzione: il mi-nistero della Parola conduce al ministero dell’altare, il quale, a sua volta, spinge a tradurre la liturgia in vita, che sboccia nel-la carità. Il ministero diaconale trova ordinariamente nei vari settori della pastorale diocesa-na e nella parrocchia il proprio ambito di esercizio.

Mario Introvigne

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I PRINCIPALI EVENTIGiovedì 11 ottobre 2012. Solenne

apertura dell’Anno della fede in Piaz-za San Pietro a 50 anni dall’inizio del Concilio Vaticano Il, con una messa concelebrata da tutti i Padri sinodali, dai presidenti delle Conferenze episco-pali del mondo e dai Padri conciliari ancora viventi.

Domenica 21 ottobre. Canonizza-zione di 6 martiri confessori della fede.

Venerdì 25 gennaio 2013. Celebra-

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Luglio-Agosto 2012 pagina 5«Voce amica»

zione ecumenica nella basilica di San Paolo fuori le Mura.

Sabato 2 febbraio. Celebrazione in San Pietro per tutte le persone che hanno consa-crato la loro vita al Signore.

24 marzo, Domenica delle Palme. Cele-brazione dedicata ai giovani che si preparano alla Giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro.

Domenica 28 aprile. Giornata dedicata a tutti i ragazzi e ragazze che hanno ricevuto il sacramento della confermazione.

Domenica 5 maggio Giornata dedicata alla celebrazione della fede che. trova nella pietà popolare una sua espressione iniziale attraverso la vita delle confraternite.

Sabato 18 maggio, vigilia di Pentecoste. Giornata dedicata a tutti i movimenti, col pellegrinaggio alla tomba di Pietro.

Domenica 2 giugno, festa del Corpus Do-mini. Solenne adorazione eucaristica con-temporanea nella cattedrale di ogni diocesi e in tutte le chiese del mondo (dove sarà pos-sibile, alla stessa ora).

Domenica 16 giugno. Giornata dedicata alla testimonianza del vangelo della vita.

Domenica 7 luglio. Conclusione a San Pietro del pellegrinaggio di seminaristi, no-vizie, novizi e di quanti sono in cammino vocazionale.

Dal 23 al 28 luglio. Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro (Brasile).

Domenica 29 settembre. Giornata dei catechisti. Sarà l’occasione per ricordare an-che il 20· anniversario del Catechismo della Chiesa cattolica.

Domenica 13 ottobre. Giornata per tutte le realtà mariane.

Domenica 24 novembre. Celebrazione conclusiva dell’Anno della fede.

La porta della fede è sempre aperta

Dall’ottobre di quest’anno, 50°anniver-sario dell’apertura del Concilio Vaticano II, fi no al 24 novembre 2013, solennità di Cristo Re, la chiesa cattolica celebrerà l’ anno della fede.

Indetto da Papa Benedetto XVI, è un espli-cito invito a tutti i credenti in Cristo a inten-sifi care la rifl essione sulla fede, rinvigoren-do «l’ adesione al vangelo, soprattutto in un momento di profondo cambiamento come quello che l’ umanità sta vivendo» (Porta fi -dei,8 ).

Una proposta per suscitare in ogni cre-dente l’aspirazione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fi ducia e speranza. L’attenzione sulla fede si presenta come il problema più urgente. «Una fede a volte tiepida e stanca, poco consape-vole, non è in grado di riscaldare il mondo moderno che, dopo tante illusioni, spera di ritrovare il cielo e di scoprire che non è di-sabitato».

La fede non si impone, ma si propone. Solo una fede autentica, convinta e credibile, non ottusa, superstiziosa o intollerante, può rispondere alle attese del mondo, «attese di trascendenza, di qualcosa che rompa il cer-chio soffocante del materialismo e liberi lo spirito, perché possa librarsi verso l’ alto e così meglio vivere il tempo ».

La fede è un dono che si può desiderare, cercare e chiedere per riceverlo, conservalo e, con l’aiuto di Dio, farlo crescere. Le indi-cazioni per riscoprire il cammino della fede sono: la parola di Dio, l’ eucaristia, la testi-

monianza della carità. Ritrovare il gusto di nutrirci della parola di Dio. Scrive il Papa: «La “porta della fede” che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi. (cf. At 14,27 ). E’ possibile oltrepassare quella soglia quando la parola di Dio viene annun-ciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma» (Porta fi dei, 1) .

Intensifi care la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell’ Eucaristia che è il culmine verso cui tende l’ azione del-la Chiesa e insieme la fonte da cui promana tutta la sua energia. E’ necessario riscoprire che la partecipazione alla messa festiva non è un obbligo, per rimettersi a posto con la coscienza, quasi fosse un tributo da pagare, ma una vera necessità, di cui non possiamo fare a meno.

Con l’esempio e con la parola, va trasmes-so anche in famiglia, ai ragazzi e ai nostri giovani, che non c’è domenica senza cele-brazione eucaristica, vissuta con gioia, per il piacere di incontrare il signore e i fratelli nella fede. L’anno della fede diventa anche un’occasione propizia per intensifi care la testimonianza della carità. La fede si rende operosa per mezzo della carità, diventa un nuovo criterio di intelligenza e di azione che cambia tutta la vita dell’ uomo. (cf. Gal 5,6). “La fede senza carità non porta frutto e la carità senza la fede sarebbe un sentimento in balìa costante del dubbio. E’ la fede che per-mette di riconoscere Cristo ed è il suo stesso amore che spinge a soccorrerlo ogni volta che si fa nostro prossimo nel cammino della vita”. (Porta fi dei, 14).

(Gusella, in “Il Portavoce padre Leopoldo, settembre ottobre 2012)

g gLuglioooo-AAAAgoooostttttto oooooo 20122222 VVocee aaama ica

zionnnnee ecceccccumumumumumumennnnniiicii a neeeeneellla aaaaa babababababbassssiss llllil caaaaaa d dddddi San Paooolololo oooo oofufufuffufuoriii ii leeeeee MMMMMMuururuuuu a.aaaaaa

SaSaSaSSS babababaabato 2 ffffffebebbebebbrrrrraaiaiiaiio. Celelellllebebebebebebrazionononnononneeeeee inininininini San PiPiPiPiPiP eeetetetetroooooo pp pper tutte le persone che hanno cocrato l l

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GLI ULTRASETTANTENNI IN FESTADomenica 16 settembre si svolgerà la 27^ Festa dell’anziano, indetta ed organizzata dalle Pro Loco

di Tarzo e Corbanese e dal Comitato di Arfanta.Questi incontri sono un’occasione per rivedere le persone con cui vennero condivisi giochi, gioie;

ma anche l’ansia di un futuro incerto ed, inoltre, una certa curiosità per chi non si più rivisto da tempo.La giornata inizierà alle ore 11 con la celebrazione della S. Messa nella Parrocchiale di Corbanese;

farà seguito alle ore 12.30 il pranzo comunitario presso lo stand della Pro Loco di quella frazione. Al convivio sono invitati anche le ospiti della Casa di riposo di Villa Bianca e quelli dell’Istituto Padre Pio. La giornata si chiuderà con l’estrazione dei premi della lotteria.

Il Paese invecchia sempre più. Quando nel 1986 venne istituita questa Festa, gli ultrasettantenni erano 530, ora sono 768, esclusi i ricoverati negli Istituti di Riposo, con una grande percentuale di persone anziane pari al 17,19%.

Le cause sono due: primo l’età della vita si è allungata, poi c’è la scarsità delle nascite. Negli anni 1920-‘30-‘40 il numero dei nati era di circa 250 l’anno, ora sono meno di 30.

Dimentichiamo per un giorno i problemi della vita e, seduti a tavola, tra un piatto ed un generoso bicchiere di vino che invita al dialogo, che apre il cuore e da speranza alla vita, che distende l’animo portandolo ad aprirsi alle confi denze, facciamo riemergere i ricordi e le vicende di una vita più o meno fortunata, più o meno bella, ma sempre interessante perché messaggera di grande saggezza.

Gli anziani sono da considerare i custodi della memoria collettiva e, pertanto, non possono essere esclusi dalla comunità, essi vanno accolti e assistiti valorizzando le loro esperienze che devono essere punto di riferimento per le nuove generazioni.

Un vivo ringraziamento all’Amministrazione Comunale ed alla Banca Prealpi che con l’erogazione dei loro contributi sostengono in modo determinante questa iniziativa, proposta quale atto dovuto alle persone di una certa età, la cui presenza alla Festa ci riempirà di grande gioia.

Antonio Pancot

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pagina 6 Luglio-Agosto 2012«Voce amica»

Anche quest’anno si è partiti per i soggiorni climatici! Le mete proposte dai 6 comuni organizzatori: Tarzo - Revine Lago - Cison di Valmarino - Follina - Miane - San Pietro di Felet-to, sono state diverse. Località marine (Igea Marina e Caor-le), montane (Folgaria) e termali (Abano Terme) nei mesi di

giugno, luglio e settembre. I partecipanti sono stati numerosi per tutte le destinazio-ni. Tuttavia i tarzesi hanno di gran lunga preferito il mare ed in particolar modo Caorle. Dei 38 soggiornanti sono stati, infatti, ben 17 i compaesani, la maggior parte di Corbanese, a fronte di un unico partecipante sia per Igea Marina che per Abano Terme e della sola coppia che è ha scelto la montagna.

Il soggiorno a Caorle è iniziato il nove giugno e i partecipanti hanno così avuto la possibilità di trascorrere 15 giorni in relax e godersi le bellezze della cittadina, della spiaggia e del mare.

Da subito si è formato proprio un bel gruppo che di “anziani” aveva solo il nome!

Con spirito giovanile e tanta voglia di fare e di divertirsi hanno trascorso le loro giornate a suon di partite a bocce, tornei di briscola, tombolate e ancora passeggiate, giri in trenino, escursioni e serate di mu-sica e danze. Il tutto è stato costantemente condito dall’allegria di canti tradizionali, barzellette e battute divertenti che hanno fatto gioire anche la giovane accompagna-trice, che, a suo dire, ha fatto un’esperien-za importante e signifi cativa ed ha cono-sciuto delle persone che le resteranno nel cuore.

La prima metà di luglio è stata invece dedicata al soggiorno montano a Folgaria. Anche in montagna i giorni sono trascorsi all’insegna del buon umore e del relax. I soggiornanti hanno potuto respirare l’aria fi ne dell’alta quota e godere dei bellissi-mi panorami. La temperatura fresca ha poi permesso di vivere dei giorni di pace e tranquillità in piacevole compagnia. Le passeggiate lungo i sentieri e per le vie della cittadina hanno rallegrato il cuore e l’anima, lontano dai pensieri quotidiani. Non resta che augurare un buon soggior-no alle terme ed invitare, per il prossimo anno, tutti coloro ne avessero voglia.

Soggiorni climatici

N° 407 gli allievi iscritti per l’anno scolastico 2012/13

ELEMENTARI I II III IV VTarzo 23 17 25 20 22 Tot. 107Corbanese 16 10 14 19 14 “ 73Revine L. 13 20 18 12 19 “ 82 Tot. 262MEDIE A B CI 25 24 tot. 49II 22 22 “ 44III 17 18 17 “ 52 tot. 145

Elenco alunni diplomati a.s. 2011/12

ISTITUTO COMPRENSIVO DI TARZO

Nella foto sono ritratti alcuni dei partecipanti, in visita ai Casoni della laguna di Caorle.

Ecco la foto dei partecipanti.

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Luglio-Agosto 2012 pagina 7«Voce amica»

GIOVANI CHE SI FANNO ONOREManuel Bitto di Dino e Stefania

Moschet, il 23 marzo 2012 presso l’Università degli Studi di Udine, facoltà di Scienze Matematiche Fi-siche e Naturali, ha conseguito la laurea Triennale in Tecnologie Web Multimediali, discutendo la tesi: Perfect place: un sistema per la vota-zione dei luoghi geografi ci. Relatore Prof. Stefano Mizzaro, Correlatore Dott. Stefano Maraspin.

Damiano De Bastiani il 13.07.2012 ha conseguito presso l’Università degli Studi di Udine la Laurea Specialistica in Ingegneria Civile con punteggio fi nale di 106/110 discutendo la tesi: “Sviluppo e applicazione dei Sistemi Informativi Territoriali nelle Pubbliche Amministrazioni locali: confronto tra la situazione della Regione Veneto e della Regione Friuli Venezia Giulia”, relatore prof. Fabio Crosilla, correlatori ing. Massimiliano Basso e ing. Roberto Piuzzo.

Congratulazioni dalla redazione di Voce Amica

L’arte del mangiar bene

E’ questo il titolo del libro di gastronomia curato e riportato alla luce da Antonio Pan-cot. A presentarlo sarà la dottoressa Martina Tonin il giorno 13 ottobre prossimo alle ore 17 nell’Aula Magna dell’edifi cio sco-lastico in via Trevisani nel Mondo.

Il ricettario, che risale alla fi ne degli anni 1800, comprende 439 piatti classici di una cucina genuina, spesso umile nelle scelta di ingredienti, dai sapori schietti, sempre ricca di fantasia.

Dagli antipasti ai dolci sono piatti che profumano di storia e di tradizione, di amo-re e nostalgia, di un tempo passato, quello delle nostre nonne, proposte per una cucina allegra e creativa, sana e irresistibile, che non si trastullano in questa nostra epoca con accostamenti stravaganti; ma portano in tavola sapori semplici che ci riportano al passato, al bisogno di ritornare a scoprire questi sapori. L’autore-curatore l’ha ripor-tato alla luce come atto dovuto alla nostra tradizionale cucina, affi nché non si perda nell’oblio della nostra memoria.

Banca Prealpi ha festeggiato gli ot-tant’anni dell’ex direttore, fi gura storica per l’Istituto di credito cooperativo di Tarzo. Per l’occasione, l’artista di Re-vine Lago Giuseppe Grava ha realizzato una medaglia che è stata donata a Ber-nardi dal Presidente Carlo Antiga e dal direttore generale Girolamo Da Dalto.

Un’occasione per ripercorrere, tra ricordi e aneddoti, la storia della BCC delle Prealpi, per la quale il rag. Bernar-di ebbe un ruolo strategico sin dalle sue origini.

«La nostra banca, per la sua storia, è sempre stata un punto di riferimento – ha spiegato il Presidente di Banca Pre-alpi Carlo Antiga - Ciò è stato possibile

grazie ad un impianto solido. Il nostro ringraziamento va a chi ha saputo co-struire da zero questa solidità, che oggi ci permette di portare avanti i principi e i valori del credito cooperativo e di distin-guerci come banca, anche in un contesto diffi cile come quello attuale».

Antonio Bernardi si è detto commosso per l’omaggio ricevuto e per le parole di elogio a lui riservate. «Non sono un eroe – ha voluto sottolineare - ho solo svolto il mio dovere. Ho creduto nel principio della solidarietà e nella valorizzazione dell’uomo, che sono quelli su cui si fon-da il credito cooperativo.

Quello che ho fatto qui, l’ho fatto col cuore». M.T.

Nella foto Antonio con il fi glio Angelo, il direttore ed il presidente, Giuseppe Grava e il vicedirettore Mario Marcon .

Società di Mutuo Soccorso NOI x NOI corso di primo soccorso

Per la prima volta, nel mese di settembre, la Società di Mutuo Soc-corso NOIxNOI con la collaborazione dell’Associazione Italiana Soc-corritori di Conegliano e il patrocinio del Comune di Tarzo organizzerà un corso di primo soccorso, completamente gratuito, in dieci lezioni, rivolto a tutti gli interessati a partecipare; età minima anni 16.

Da quando è nata, su iniziativa della B.C.C. Prealpi, NOIxNOI ha tra i principali obiettivi la promozione della prevenzione sanitaria nel territorio in cui opera ed è proprio con questo spirito che intende attuare il corso.

Le lezioni si terranno nell’aula magna dell’Istituto Comprensivo di Tarzo, a partire da lunedì 17 settembre, con inizio alle ore 20.30. Saran-no tenute da personale medico e si svolgeranno due volte alla settimana, nelle serate di lunedì e giovedì; ogni incontro durerà circa due ore. A fi ne corso, sarà possibile sostenere un esame fi nale teorico e una prova pratica, superati i quali verrà rilasciato un diploma.

Il principio su cui si basa il corso è quello del soccorso a mani nude, senza strumentario alcuno né uso di farmaci specifi ci, ma utilizzando quanto si ha a portata di mano.

Il numero massimo di partecipanti ammessi è limitato a 35/40 per-sone, al fi ne di permettere un insegnamento pratico individualizzato. A tutti i partecipanti NOIxNOI fornirà un “Manuale di Pronto Soccorso e Rianimazione” realizzato allo scopo dall’Associazione Italiana Soc-corritori. Per informazioni, contattare la segreteria di NOIxNOI tel. 0438/586873 o via mail all’indirizzo [email protected]

Martina Tonin

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Banca Prealpi Festeggiato il rag. Antonio Bernardi

V p g pagina 7

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pagina 8 Luglio-Agosto 2012«Voce amica»wwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww........cccccccooooooommmmmmmmmuuuuuuuuunnnnnnnnnnnnneeeeeeeee.....tttttttttttaaaaaaaaaaaaaaaarrrrrrrrrrzzzzzzzzzzooooooooooo........tttttttvvvvv....iiiitttttttttttt ssssiiiiiccccccccccccc@@@@@@@@@@@@ccccccccccccccoooooooooooooommmmmmmuuuunnnneeeee....tttttaaaaaaaarrrrrrzzzzzzzzzoooooooo....ttttvvvvv........iiiiiiitttttttttt

NUOVO SERVIZIO DI DOPOSCUOLA

Per il nuovo anno scolastico sarà attiva-to il servizio di doposcuola capace di offrire agli allievi dell’Istituto Comprensivo nuove opportunità formative. L’Amministrazione comunale ha raccolto le esigenze di ogni plesso scolastico attraverso il dialogo con le famiglie degli alunni e la distribuzione di un questionario. Durante l’estate è stato messo appunto un piano che prevede una coper-tura oraria di servizio di doposcuola diversa

da plesso a plesso. Per la scuola secondaria di primo grado le famiglie potranno sceglie-re di usufruire o meno del servizio mensa e di optare un pacchetto orario di servizio su uno o più giorni fi no alle ore 17. La stessa copertura oraria viene proposta alla scuola primaria di Tarzo, ossia la mensa facoltativa e una permanenza a scuola fi no alle ore 17. Per il plesso di Corbanese viene garantito il medesimo servizio, fornendo così anche per il venerdì la possibilità di confermare il tem-po pieno e la copertura fi no al pomeriggio. Il servizio che verrà offerto ha tenuto conto dei bisogni della famiglie e si articolerà in primis con lo studio assistito, seguiranno pacchetti di altre attività, quali sport, musi-ca, lingua e laboratori. L’iscrizione ad ogni attività sarà mensile. Nel mese di settembre è previsto un incontro informativo. L’occa-sione servirà anche a conoscere chi gestirà i gruppi degli allievi, gruppi che saranno for-mati con un minimo di 15 iscrizioni. Volendo investire sul futuro dei più e meno piccoli, cercando in qualche maniera di contrastare i tagli alla scuola e al personale si è ritenuto doveroso pensare di investire in un dopo-scuola come quello proposto. L’Amministra-zione ha predisposto un contributo orario che servirà ad abbattere i costi per ciascuna famiglia. Le attività avranno avvio dal 1 ot-tobre e saranno garantite fi no al termine dell’anno scolastico (8 giugno). Il servizio è stato pensato insieme al Dirigente scolastico e agli insegnanti in maniera tale da porsi continu-ità con gli obiettivi educativi e didattici della scuola

I nostri giovani sono il no-stro futuro, pensare a loro signifi ca contribuire ad una

scuola di qualità, fresca e vivace, capace di offrire sempre più occasioni per rinnovarsi e crescere.

Inoltre le famiglie hanno bisogno di qual-cuno che si occupi della cura dei propri fi gli e della loro formazione anche in fascia po-meridiana.

SCUOLE ELEMENTARI DI CORBANESE

Nelle prossime settimane partiranno i la-vori di adeguamento delle scuole elementari di Corbanese, a seguito di accurate indagini anche con una perizia sismico strutturale, è emerso che in realtà quell’edifi cio come mol-ti altri costruiti in quell’epoca non ha sicura-mente requisiti tali da potersi considerare adempiente rispetto alle esigenze delle nor-mative antisismiche introdotte dopo il 2010. L’Amministrazione comunale già da tempo aveva pensato a questa struttura richieden-do ed ottenendo dalla Regione Veneto un contributo per l’adeguamento sismico strut-turale. Sicuramente questo intervento, ab-bastanza invasivo sull’edifi cio richiederebbe, sia sotto il profi lo economico, che dei tempi di realizzazione una programmazione molto più lunga. Ritenendo importante la presen-za di una scuola primaria a Corbanese, che raccoglie un terzo della nostra popolazione, ma non essendoci in prospettiva indici di crescita demografi ca che consentissero di programmare un intervento molto consisten-te, l’Amministrazione ha deciso di percorre-re la strada del miglioramento sismico. È da precisare così come hanno detto anche tec-nici, che l’edifi cio pur non adempiendo alle normative antisismiche 2010, negli anni è rimasto pressoché integro non dimostrando alcun segno di cedimento rispetto agli even-ti che ci sono stati negli ultimi cinquant’anni, si è deciso pertanto di procedere con un in-tervento di miglioramento sismico; interven-to di minor spesa e mirato a risolvere quelle che sono le fonti di maggior rischio, quindi l’irrigidimento della struttura e il rinforzo dei solai. Questo intervento vedrà la sua conclu-sione entro la fi ne di ottobre, fi no ad allora gli alunni verranno trasferiti con un pulmino presso l’Istituto Comprensivo di Tarzo, gli eventuali oneri per il trasporto saranno a carico dell’Amministrazione comunale: Poi le lezioni riprenderanno regolarmente nella scuola di Corbanese.

In questo modo avremmo dato maggior

sicurezza ad una struttura che comunque mai aveva subito lesioni da eventi sismici, e nel contempo avremo modo di analizzare l’andamento demografi co sulla natalità per verifi care la sostenibilità dell’investimento di adeguamento sismico strutturale.

CENTRO POL IFUNZIONALE A breve partiranno anche i lavori, presso

il centro polifunzionale di Corbanese. Le opere già avviate da tempo erano state so-spese in quanto la Pro Loco di Corbanese, valutando bene la dislocazione degli im-pianti, chiedeva di concordare alcune mo-difi che. In questi giorni ci sarà un incontro

tra i tecnici comunali e il nuovo presidente della Pro Loco Renzo Perin, per defi nire i dettagli, dopodiché l’intervento essendo già fi nanziato, nel giro di poche settimane troverà il suo completamento. Sicuramente avrebbe fatto piacere all’Amministrazione comunale ed anche alla Pro Loco comple-tare i lavori prima della festa settembrina, ma cause contingenti purtroppo ci hanno costretti a tenere ferme le aziende che già avevano gli incarichi e in parte iniziati lavori per addivenire ad una soluzione che fosse più congeniale per tutti; non ultime le varie soluzioni ipotizzate per risolvere l’imprevi-sto problema delle scuole di Corbanese, per il quale si era valutato anche l’utilizzo di quella struttura.

PIÙ EFFICIENZA E RISPARMIO INVESTENDO.

Questa Amministrazione, visti i nuovi sa-crifi ci in termini di spesa pubblica e le con-dizioni economiche generali, ha deciso di investire risorse importanti per rendere più effi cienti gli impianti comunali. Nel prossi-mo mese saranno stanziati circa 25.000 euro per l’adeguamento di due tratti delle li-nee della pubblica illuminazione a Tarzo e a Corbanese. Saranno eliminati i vecchi cor-pi illuminanti al sodio, che oltre a produrre inquinamento luminoso disperdendo luce verso l’alto hanno anche maggiori consumi che saranno ridotti almeno del 30% avva-lendoci delle nuove tecnologie a Led. Inol-tre, sostituendo i sensori crepuscolari all’in-terno dei quadri con i sensori astronomici potremo evitare accensioni a volte ingiu-

Notizie dal Comune

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Luglio-Agosto 2012 pagina 9«Voce amica»

stifi cate ed inutili; il risparmio complessivo sarà di circa 10.000 euro l’anno. Altro inter-vento importante verrà realizzato presso la palestra comunale dove le vecchie caldaie a gasolio verranno sostituite con impianto a pompa di calore. L’investimento sarà abba-stanza cospicuo, intorno ai 100.000 euro, però ci consentirà di ottenere un duplice ri-sultato: in primis un risparmio in quanto riu-sciremo a ridurre il costo per il riscaldamen-to delle strutture scolastiche della palestra dagli attuali circa 50.000 l’anno a poco più di 13.000 , in secondo luogo anche a seguito degli investimenti fatti nel passato con l’installazione di impianti fotovoltaici presso le due strutture, avremo la possibi-lità di eliminare completamente i combusti-bili fossili. Con l’energia prodotta dai nostri impianti fotovoltaici attraverso le pompe di calore che hanno una resa che triplica l’energia prodotta dai pannelli, le scuole e la palestra saranno riscaldate interamente con energia fotovoltaica. Con questo tipo di impianto si ridurranno, anche, le spese di manutenzione degli impianti. La crisi eco-nomica ci stimola a rendere più effi cienti i servizi erogati e la gestione dell’ente.

APERTURA AL CONFRONTO CON LA COMUNITA’ SENEGALESE

Il giorno 18 luglio presso la struttura della Pro Loco di Corbanese, il Sindaco Bof con l’Assessore al Sociale Antonella Pol ed alla

presenza del me-diatore culturale Thiam Masamba, ha incontrato una rappresentanza delle famiglie Se-negalesi del Co-mune. Lo scopo dell’incontro è

stato quello di creare un ponte di dia-logo con la comunità africana (la più nu-merosa nel nostro Comune) al fi ne di fa-cilitarne l’integrazione, capire meglio usi e costumi, conoscere la loro cultura e le loro problematiche in modo da evitare scontri di convivenza.

“Infatti siamo convinti, spiega l’Asses-sore Pol, che alcune diffi coltà di rapporto possono nascere o essere nate proprio per il fatto di non conoscerci fi no in fondo.”

L’esito della serata è stato molto positi-vo, le famiglie senegalesi arrivate all’incon-tro molto chiuse e titubanti nei confronti dell’Amministrazione, una volta compreso il vero scopo della serata, sono tornate a casa soddisfatte e ben disposte a collabo-rare. Questo, infatti, è solo il 1° di diversi incontri che l’Amministrazione ha in pro-gramma di organizzare, l’obiettivo è quello di attivare una continua collaborazione e di realizzare progetti per l’integrazione socio-culturale.

Il 25 Agosto presso la Sala consiliare del Comune di Conegliano l’Assessore Pol è stato invitato dalla FAST (Federazione del-

le Associazioni Senegalesi del Triveneto), insieme a tutte le rappresentanze associa-tive senegalesi del Triveneto, alla cerimonia per l’accoglienza del Console Generale del Senegal di Milano. L’incontro è stato anche l’occasione per una rifl essione sulle modalità di collaborazione tra Enti locali ed Associazioni in favore degli immigrati, per accompagnarli nel processo di accoglien-za nella nostra comunità, di inserimento nel mondo del lavoro ed eventualmente nel rientro in patria. La FAST e il Console Ge-nerale hanno dato al nostro Comune la loro totale disponibilità per interventi di media-zione mirati al superamento di problemati-che relative alla convivenza e alla burocra-zia che saranno sicuramente sfruttate e, per questo, rivolgiamo loro un ringraziamento.

A questo primo incontro ne seguiranno altri, in quanto l’Amministrazione Comunale vuole incontrare, anche, le altre comunità straniere presenti nel Comune.

PROGETTO LAVOROdal 1 settembre 2012:

Il progetto consiste nel dare un contributo aIl progetto consiste nel dare un contributo alle aziende che decideranno di assumere persone residenti nel Comune di Tarzo che sono fuori dal sistema produttivo a cau-sa di crisi aziendali o occupazionali.

I principali obiettivi del pro-getto sono:

- Incentivare le dinamiche di assunzione al fi ne di diminuire la disoccupazione.

- Ridurre il costo di lavoro per le imprese in modo da renderle più competitive.

- Creare una politica del lavoro locale per migliorare le condizioni dei cittadini.

- Ridurre le spese per sus-sidi sociali a carico del Co-mune favorendo chi non ha

lavoro.I benefi ciari di tale progetto sono le Im-

prese e le Società Cooperative locali e non.I destinatari sono uomini e donne resi-

denti in Comune, iscritti ai Centri per l’im-piego della Provincia di Treviso, inoccupati o disoccupati da almeno 5 mesi o soggetti in mobilità.

Per ogni lavoratore assunto verrà con-cesso un contributo fi no ad un massimo di euro 3.000.

L’erogazione avverrà come segue: per il primo anno di assunzione il 40% pari ed euro 1.200, se l’assunzione poi si trasfor-merà a tempo indeterminato verrà erogato il restante 60%.

Se l’assunzione è a tempo indetermina-to verrà erogato subito l’intero l’incentivo.

Il Comune ha stanziato per questo pro-getto 20.000 euro.

“L’intento del progetto, spiega il Sindaco Bof, non è tanto dare un contributo sociale a fondo perduto che si limita a tampona-re una situazione di disagio economico, quanto a risolvere il problema. Il costo del lavoro a carico delle aziende in Italia è su-periore a quello di altri stati europei, da qui l’idea di un incentivo a chi vorrà assumere un nostro residente.”

Assessorato Cultura - Biblioteca Comunale

Giovedì 13 Settembre alle ore 20.30 nella Corte interna del-la sede municipale presentano il libro: “BORA” di Anna Maria Mori e Nelida Milani. Con relazione intro-duttiva di Coriolano Fagarazzi Pre-sidente del Comitato Provinciale di Vicenza dell’Associazione Naziona-le Venezia Giulia e Dalmazia (www.anvgd.it). E con la testimonianza di Anna Fagarazzi esule istriana Info: [email protected] Tel. 0438.9264208

Gara ciclisticaDomenica 5 agosto, deposizione della corona di alloro al Monumento ai Caduti, prima della Corsa ciclistica 46° Trofeo Martiri per la Libertà che si è svolta nel classico cir-cuito dei nostri laghi. Nella foto giovani in rap-presentanza degli atleti, il Direttore di gara, l’asses-sore De Polo, il presidente della Pro Loco Piaia e Gianfranco De Bastiani.

Page 10: Voce amica Voce amica» - Parrocchia di Tarzo · role furono profetiche, perché il patriarca Sarto non tornò più a Venezia da vivo; ma papa Gio-vanni XXIII, anch’egli patriarca

pagina 10 Luglio-Agosto 2012«Voce amica»

È arrivato agosto per molti è tempo di ferie, per noi è il momento di riunirci, mol-ti sono i dubbi, tante le cose da fare e da decidere… piacerà o non piacerà? Nella speranza di aver accontentato tutti e sfi -dando le superstizioni venerdì 17 abbiamo iniziato la 25^ festa di S. Bartolomeo nel corso della serate grande è stata la nostra soddisfazione nel vedere tanta gente arrivare, gente che magari con l’oc-casione si ritrova ad Arfanta a far do ciacole e a magnar na costesina e così ci piace che sia… un momento di svago in un clima di festa! Abbia-mo sudato anche venerdì 24, giorna-ta dedicata al nostro Santo patrono Bartolomeo, in molti sono venuti ad assaggiare il nostro spiedo e tra una pescata e l’altra al pozzo di S Patrizio sperando de ciapar qualcosa de bon, sono arrivati gli attesi fuochi che hanno

tenuto grandi e piccini con gli occhi al cielo. Infi ne abbiamo concluso con la giornata dedicata agli ex Arfante-si, un pranzo che riunisce tutti colo-ro che hanno Arfanta nel cuore! È stata una bella festa grazie a tutti voi che siete venuti a trovarci, chi per la prima volta e chi invece ritorna ogni anno, un grazie infi nito alle persone che fanno parte del gruppo ricreativo. Persone che hanno messo da parte i loro “mestieri” per venir a darci una mano prima… durante…. e dopo la festa, perché dietro ogni manifesta-

zione c’è una grande squadra!! Un partico-lare ringraziamento a tutti gli sponsor che ogni anno si ricordano del nostro piccolo paese. Grazie di cuore a tutti voi!

Tania M.

«VVoce amica» Arfanta Paese mio

Merotto Cristiano di Gino e Fabia Cecchella, nato a Vittorio Veneto il 27 di-cembre 2011, ha ricevuto il battesimo nella chiesa parrocchiale di Arfanta domenica 1 luglio 2012. Padrini: Pierluigi Geneletti e Sonia Casagrande della parrocchia di Tarzo.

Batte

simo

Emilio Dalle Crode, era nato a Tarzo l’8 giugno 1932.

Da giovane emigrò per lavoro prima in Francia, come muratore, e poi in Piemonte. Coniugato con Rita Faraon ebbe la gioia della nascita delle fi glie. Ritornato nel 1974 andò ad abitare a Casotto di Ba-gnolo. Dopo varie sofferen-ze, dovute ad una caduta ac-cidentale, terminò la sua vita terrena.

Il suo funerale fu celebra-to nella chiesa parrocchiale di Arfanta e al termine della celebrazione venne accom-pagnato nel locale cimitero dove riposa a fi anco del fra-tello Alfredo.

Nella casa del Signore

Sabato 4 agosto alle ore 16.00 nella nostra Chiesa Parrocchiale, il Presidente del Gruppo Ricrea-tivo ANDREA DE MARCHI e NICOLE CHIAREL si sono detti “si” per la vita creando una nuova famiglia. Testimoni: Tommasella Daniele della Parrocchia di S. Fior e Citron Marica della Parrocchia di S. Vendemiano.

Ai due sposi le congratulazioni, dalla Comunità tutta, per una vita ricca di salute, gioia e tanta felici-tà. Auguri|

Matrimonio25ª Festa di S. Bartolomeo

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Luglio-Agosto 2012 pagina 11g g p gLuglio-Agosto 2012 pagina 11

Studenti arfantesiNel pieno dell’estate vogliamo fare i

complimenti agli studenti che nell’anno scolastico appena terminato si sono distinti: Elaine Petri che ha conseguito il diploma di ragioneria con il punteggio di 75/100 e Alessandro Bianchet, che lo scorso giu-gno ha partecipato all’Università “Bocco-ni” di Milano ai campionati matematici con buoni risultati. Ad entrambi questi ragazzi, qualsiasi sia il percorso di studio o lavoro che intraprenderanno le congratulazioni della Comunità tutta.

Pozzo di San PatrizioLa festa di San Bartolomeo anche

quest’anno si è conclusa domenica 26 ago-sto, con il consueto appuntamento del pran-zo con gli Ex Arfantesi.

Ringraziamo Dio che ci ha dato bel tem-po, la festa è stata sempre affollata di gente, con un buon risultato, anche, per il Pozzo di San Patrizio e vogliamo in questa sede cogliere l’occasione, visto che Voce Ami-ca arriva in tutte le famiglie, di ringraziare tutti gli offerenti: chi ha donato oggetti e chi denaro, permettendo l’acquisto di ricchi premi. Rimarrete sempre nel cuore di chi con fatica ha raggiunto lo scopo di racco-gliere per sostenere i costi dei lavori della Chiesa.

A tutti il nostro grande grazie!Teresa e collaboratrici

San Bartolomeo I festeggiamenti per San Bartolomeo si

sono chiusi nel segno del sole!Iniziati presso gli stands, preparati per la

festa, venerdì 17 agosto con la serata Gio-vani, sono proseguiti sabato 18 e domenica 19 e poi giovedì 23 con il torneo di calcet-to; venerdì 24 il giorno di San Bartolomeo il grande spettacolo pirotecnico e si sono conclusi sabato 25.

Domenica 26 Agosto, al termine della Santa Messa, il tradizionale pranzo degli ex Arfantesi, al quale hanno partecipato molti simpatizzanti della zona, autorità del Co-mune e rappresentanti della Banca Prealpi. Il gruppo ricreativo ringrazia tutti gli spon-sor e quanti hanno lavorato e contribuito al buon esito della manifestazione!

Grazie e arrivederci al 2013

Il Gruppo Ricreativo Arfanta

Brevi di cronaca

GIOVANI e...LA CHIESA OGGINel giugno scorso, a tutti i giovani della nostra forania, dai 16 ai 20 anni, è stato distribuito un questionario dal titolo “I giovani e…la Chiesa oggi, per avere una panoramica attuale delle esigenze in ambito cristiano, dei bisogni e delle aspettative dei giovani del nostro territorio. Riportiamo i dati emersi. Sono stati distribuiti 75 Questionari e ne sono stati restituiti 64. Alle domande proposte hanno risposto 9 par-rocchie su 12.

Parte Iª

Io e la religione cristiana:

D: Di fronte alla religione cristiana come ti consideri?R a) interessato 24 37.5% b) critico 18 28.1% c) indifferente 18 28.1% d) contrario 4 6.3%

D: Hai mai letto, rifl ettuto sui Vangeli?R: a) spesso 6 9.4%b) qualche volta 22 34.4%c) raramente 25 39.1%d) mai 10 15.6%e) nulla 1 1.5%

D: Credi in Gesù Cristo morto e risorto? R: a) si, credo 33 51.5%b) ho qualche dubbio 18 28.1%c) ho molti dubbi 9 14.1%d) no, non credo 4 6.3%

D: Partecipi alla vita cristiana della tua parrocchia?R: a) si, con costanza 17 26.6%b) in modo alterno 37 57.8%c) no, non partecipo mai 10 15.6%

D: Ti consideri cristiano? R: a) si 49 76.6%b) no 9 14.1%c) forse 2 3.1%d) a volte 2 3.1%e) nulle 2 3.1%

D: Come esprimi e vivi il tuo essere cristiano? Indica due tuoi modi:

R: andare a messa 23 35.9% pregare 14 21.9%

Parte IIª

Io e la mia formazione:

D: Sei interessato/a a partecipare ad un cammino di forma-zione,

con altri giovani, per riscoprire, approfondire, rinvigorire la tua fede?

R: a) si 24 37.5%b) no 38 59.4%c) nulle 2 3.1%

D: Quali argomenti/temi riguardanti la fede ritieni importanti da approfondire?

Indicane due, specifi candoli.R: la vita vissuta da Gesù 5 7.8%l’esistenza di Dio e la veridicità delle Sacre Scritture 4 6.3% il rapporto tra Chiesa e fedeli nella storia 4 6.3% i martiri 4 6.3%D: Con quale cadenza temporale?R. a) settimanale 4 6.3%b) quindicinale 8 12.5%c) mensile 30 46.8%d) nulli 22 34.4%

D: Ritieni che sarebbe importante per te partecipare a momen-ti di preghiera guidata,

una volta ogni due mesi?R: a) si 24 37.5%b) no 36 56.2%c) nulli 4 6.3%

D: Se fossi invitato/a a partecipare a dei ritiri (fi ne settimana o domenica),

di tipo formativo/spirituale, parteciperesti?R: a) si 22 34.4%b) no 38 59.4%c) forse 2 3.1%d) nulle 2 3.1%

D: Eventualmente, oltre ad una formazione di tipo religioso/spirituale,

che cosa ti interesserebbe? Indica due preferenzeR: formazione culturale 8 12.5%visitare luoghi sacri e di cultura 7 10.9%

D: Indica le tue eventuali proposte o osservazioni sui quesiti proposti

R: domande non chiare ed invadenti 4 6.3%

Page 12: Voce amica Voce amica» - Parrocchia di Tarzo · role furono profetiche, perché il patriarca Sarto non tornò più a Venezia da vivo; ma papa Gio-vanni XXIII, anch’egli patriarca

pagina 12 Luglio-Agosto 2012«Voce amica»

Rocco di Montpellier, univer-salmente conosciuto come San Rocco; venerato dalla Chiesa Cattolica è patrono di numero-se città e paesi. E‘ il Santo più invocato, dal Medioevo in poi, come protettore del terribile fl a-gello della peste. Il suo patronato si è diffuso progressivamente al mondo contadino, agli animali, alle grandi catastrofi come i ter-remoti, alle epidemie e malattie gravissime.

In ambito più moderno è un grande esempio di solidarietà umana e cristiana.

La vita di San Rocco non ci è dato conoscerla bene, perchè le fonti storiche non sono chia-re. San Rocco è il Patrono della nostra Diocesi dopo San Tiziano e, fi n da epoca remota venerato nella nostra chiesetta.

Fino a qualche anno fa questa data era un appuntamento im-portante per la nostra comunità, ma lentamente l’avvento della modernità ci ha portato a perdere alcune tradizioni che una volta ritornavano puntuali ogni anno.

Era da tanto tempo infatti che nella piazzetta non si respirava un’aria carica di condivisione. Dopo la Santa Messa, infat-ti, quasi tutti gli abitanti (e non

solo) del nostro paesino si sono ritrovati a festeggiare in modo alquanto insolito la ricorrenza della “sagra”.

In piazza era stata preparata una lunga tavola che piano pia-no si è riempita di una grande quantità di cibi succulenti: pizze, torte dolci e salate, affettati, pane fatto in casa, pasta e riso freddi, patatine, pop corn, del buonissi-mo vino dei nostri colli, birra e bibite varie.......

C’erano perfi no gustosissime specialità straniere. Ognuno ha portato qualcosa da condividere con gli altri!

Molti hanno preso posto in-torno alla tavola imbandita, al-tri sono rimasti in piedi (perchè le sedie erano poche) e insieme abbiamo cominciato a gustare questi invitanti piatti. E’ stato proprio un momento di serenità e di armonia conviviale: tutti si chiacchierava chi dei tempi pas-sati, chi dei problemi presenti, chi del tempo ....

Inoltre, era stata preparata una piccola lotteria che ha avuto un grande successo e tutti i bambi-ni presenti (anche i non italiani) facevano a gara per avere la pos-sibilità di estrarre un biglietto dal sacchettino e vedere il premio

corrispondente.Ci hanno onorato della loro

presenza anche il Sindaco Gia-nangelo ed altri rappresentanti del Consiglio Comunale che si sono complimentati per l’inizia-tiva, suggerendo di ripeterla in futuro, e ciò ha fatto veramente piacere. Anche il tempo ha dato una mano visto che i temporali di questa giornata sono indimen-ticabili. Alla fi ne tutti i presenti sono rimasti soddisfatti di que-sta occasione e in molti hanno

suggerito di ripeterla il prossi-mo anno magari arricchendola di qualche particolare! Grazie a tutti per la partecipazione!

Carla, Paola, Martina.

RicordiPILAT IDA13.12.1921 – 12.07.2009)

“…Cara mamma, sono già trascor-si tre anni da quando te ne sei an-data. In silenzio e sempre con molta pazienza hai dovuto sopportare il male che, pian piano ti ha spento come una candela. Mi manca il tuo sorriso e la tua voce con la quale spesso mi chiamavi, anche per pic-cole cose, e mi facevi sempre salire e scendere le scale, però io lo facevo sempre volentieri…Mamma ti voglio bene e spero che tu da lassù mi aiuti a proseguire il mio cammino. Un saluto caro…”

Tua fi glia Silvia, genero, nipoti e pronipoti

RESERA LUIGI11.10.1936 – 23.08.2004

Nell’8° anniversario dalla tua scomparsa, parenti ed amici ti ri-cordano con affetto ed un pizzico di malinconia.

I tuoi cari

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scm

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SAN ROCCO A RESERA

Page 13: Voce amica Voce amica» - Parrocchia di Tarzo · role furono profetiche, perché il patriarca Sarto non tornò più a Venezia da vivo; ma papa Gio-vanni XXIII, anch’egli patriarca

Luglio-Agosto 2012 pagina 13«Voce amica» ppppppppppppppppppppppppp ggggggggggggg 1313131313133131313131313131313311313131313131313331313133313313313111333331333333313333333333333133333333333333333331133333333333333333113333333333333333311333333333333311113111113333333333331111111111333333333333333331111111113333333333311111111133333333333111113333333333113333333331111133333333311133333333333333VVoce amicaLa Voce di Corbanese SCUOLA DELL’INFANZIA

“S. ANTONIO”Sta per iniziare una nuova avventura e

noi siamo prontissime, tra pochi giorni riapriranno le porte della nostra scuola! Non vediamo l’ora di accogliere con un sorriso i nostri bambini…vecchi e nuo-vi! A loro dedichiamo questa fi lastrocca di Bruno Tognolini, per augurare un se-reno e ricco anno scolastico insieme!

Le maestre Laura e Michela

Maestra, insegnami il fi ore e il frutto- Col tempo, ti insegnerò tuttoInsegnami fi no al profondo dei mari- Ti insegno fi n dove tu impariInsegnami il cielo, più su che si può- Ti insegno fi n dove io soE dove non sai?- Da lì andiamo insieme Maestra e scolaro, un albero e un semeInsegno ed imparo, insieme perchéIo insegno se imparo con te.

Dal 2 al 27 luglio ha visto protagonisti i bambini dai 3 ai 7 anni (dalla scuola dell’in-fanzia alla prima elementare). Le maestre che hanno con-dotto il Baby Grest sono state Marta e Francesca. Il tema del nostro percorso educativo è stato “Pollicino in vacanza”. Il racconto è stato tratto dalla storia dei Fratelli Grimm e ri-visto da noi educatrici perché fosse più vicino alla nostra re-altà.

Pollicino, il nostro personag-gio itinerante, ha dimostrato coraggio anche se piccolo. Ci ha insegnato che si può essere amati nonostante le diversità. E proprio at-traverso l’amore, la fi ducia, si può diven-tare forti, quella forza non fi sica, ma che ci aiuta a superare con fi ducia le diffi coltà della vita. Pollicino ogni martedì nel la-boratorio di cucina ha regalato ai bambini una ricetta attraverso una fi lastrocca: la prima settimana ha suggerito la macedonia di frutta; la seconda il pane; la terza i biscotti e crostate e, infi ne, la quarta settimana la piz-za. Noi grazie al panifi -cio di Corbanese siamo riuscite a cucinare tutte queste delizie.

Inoltre, abbiamo rea-lizzato le magliette nel

laboratorio di pittura con la stampa dell’an-guria, simbolo dell’anguriata avvenuta in una delle nostre passeggiate, e la manina dei bambini come simbolo di Pollicino. Al-tro laboratorio è stato quello di bricolage, nel quale abbiamo manipolato materiali di riciclo per costruire Pollicino. Non sono mancate attività come il disegno libero, pit-tura a tempera, canti, bans e danze. Le pas-

seggiate sono state possibili grazie all’aiuto di mamme disponibili che ci hanno scortato per la strada. Le nostre mete presso due fa-miglie che possiedono un agriturismo e che ci hanno accolte e “sfamati”…

Nelle quattro settimane, i bam-bini hanno preparato con gioia la festa conclusiva. Il fi nale è stato molto bello: i bambini, ognuno con la maglietta indossata per l’occasione, si sono esibiti sul palco con semplicità, ma con tan-ta energia ed entusiasmo!!

La festa è avvenuta in piazza a Corbanese insieme ai ragazzi del Grest. E’ stata una bella esperien-za di condivisione e unione tra grandi e piccini, e tra le famiglie.

Il giorno dopo, tutti in pas-seggiata presso il tendone della Proloco, per una pastasciutta as-sieme ai ragazzi e animatori del Grest. Tanto caldo, ma tanto di-vertimento!!

Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del Baby Grest. Tutti coloro quindi che credono nell’azio-ne educativa cristiana e che hanno dato un contributo alla crescita di ogni singolo bambino.

Grazie a tutti, un saluto ed un abbraccio Francesca e Marta

esperienza meravigliosa!!!

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pagina 14 Luglio-Agosto 2012«Voce amica»

GREST 2012Come ogni anno è arrivato il tempo d’estate, tempo di GREST!

Ad accompagnarci in quest’av-ventura è stata Stella. (Stella una ragazza che aiutata dagli amici Marco e Lele è stata alla ricerca di un antico e pre-zioso manoscritto che racconta la storia di Ester, regina che riuscì a salvare il proprio popolo dallo sterminio). Storia proposta dall’associazione “Noi Veneto” e adottata anche dalla Diocesi di Vittorio Veneto. Que-sta meravigliosa esperienza è iniziata il 2 lu-glio ed è terminata il 27 luglio. Ogni mattina dalle 7.30 alle 8.15 noi animatori eravamo pronti ad accogliere i bambini con giochi (venivano allestite piccole partite di calcetto, alcune bam-bine invece giocavano a pallavolo mentre i più piccoli preferivano divertirsi con i giochi accanto all’oratorio).

La giornata inizia-va con il momento dedicato alla preghie-ra, quest’anno gestito dalle signore Giulietta e Edi, durante il quale veniva letto un passo del Vangelo oppure una storia, poi seguiva un momento di rifl essione per ricavare degli in-segnamenti per la giornata. Era poi la volta della storia che, giorno per giorno, ci accom-pagnava raccontandoci le vicende di Stella e dei suoi amici. Quindi, prima dei laboratori, ci scatenavamo un po’ tra balli di gruppo e balli con la kinect. Alle 9.30 tutti andavano nei propri laboratori: Braccialetti con perli-ne di carta, coniglietto con l’asciugamano,

marionette e argilla. Per due martedì si in-terrompevano i laboratori e tutti i bambini partecipavano all’attività di cucina sotto la formidabile direzione della signora Luigi-na, i nostri ragazzi hanno preparato in modo molto eccellente la pizza. Alle 11.30 arriva-va il momento più atteso da tutti i bambini: i giochi a squadre. Quattro squadre (Verona, Treviso, Venezia e Padova) si sfi davano ogni giorno sia nei giochi che hanno fatto e con-tinuano a fare la storia del Grest di Corbane-se, sia in nuovi giochi che abbiamo voluto

per provare. E quando si parla di grandi clas-sici come non pensare ai giochi con l’acqua? Inizialmente erano sta-ti pensati molti giochi ma subito i bambini (e non solo loro) han-no iniziato a tirarsi l’acqua l’un l’altro, conclusione eravamo tutti felicemente ba-gnati. Grazie al sup-

porto di alcuni genitori abbiamo avuto la possibilità di fare un’uscita al Col di Stella dove, dopo la preghiera mattutina e qualche gioco libero, ci è stato offerto il pranzo dal signor Paolo Moret. La passeggiata ha mes-so a dura prova la resistenza di bambini e animatori, tutti gli sforzi si sono rivelati utili per il divertimento fi nale di grandi e piccini.

Dopo una gita così faticosa abbiamo vo-luto viziare i nostri ragazzi portandoli alle piscine “Plavilandia” a Falzè di Piave, ab-

biamo trovato una giornata fantastica e tutti, bambini ed animatori, si sono divertiti e non si sono risparmiati dando il meglio di se. Giovedì 26 luglio si è tenuta la serata fi nale del nostro Grest nella Piazza di Corbanese. Quest’anno abbiamo voluto osare e dobbia-mo dire che gli ostacoli da superare per la realizzazione di questa serata erano tanti, ma ce la siamo cavata egregiamente. I nostri ragazzi si sono cimentati in quattro scenette realizzate da ognuna delle quattro squadre in cui erano divisi i bambini; ognuna di que-ste è stata creata con lo scopo di divertire il pubblico accorso tanto numeroso. Termi-nata l’esibizione le quattro squadre si sono impegnate nel gioco fi nale che decretava il vincitore. Per concludere la serata abbiamo allestito un piccolo rinfresco.

Domenica 29 luglio si è celebrata una Santa Messa, durante la quale con diver-si gioiosi canti abbiamo voluto ringraziare Gesù per la splendida esperienza che, an-che quest’anno, ci ha fatto vivere. Noi ani-matori vogliamo ringraziare quanti hanno reso possibile il Grest: le signore Luigina e Miranda, sempre disponibili per coordinare i laboratori; le signore Giulietta e Edi per aver coordinato il momento di preghiera; il Panifi cio da Ermes per aver cucinato le nostre prelibatezze; il consorzio De Polo, la ferramenta Lucchetta, l’edicola il Notes e la Crai di Corbanese per averci supportato in termini di materiale. Il signor Paolo Moret per averci ospitati e offerto il pranzo; la dit-ta Battistuzzi per la disponibilità dimostrata per il trasporto alla piscina di Falzè di Piave; la Pro Loco di Corbanese per averci fornito

gli spazi per la giornata conclusiva del Grest; il Gruppo Alpini di Cor-banese per averci preparato un’otti-ma pasta l’ultimo giorno e per averci reso possibile l’utilizzo di panche e tavole per la serata fi nale; il Gruppo Alpini di Tarzo per la concessione della loro sede dove abbiamo pas-sata una nottata con i bambini; le mamme che ci hanno accompagnato nelle nostre gite; il comune che ci ha dato una grossa mano nel recupero del palco e l’installazione dello stes-so in piazza; Lara che ci ha aiutato

nell’organizzazione del Grest. A tutti loro vanno i nostri più calorosi ringraziamenti sperando vivamente che queste collabora-zioni si possano rafforzare sempre più negli anni! Infi ne i ringraziamenti più importanti vanno a Don Angelo e ai bambini senza i quali tutto ciò non sarebbe stato possibile e così sorprendente!

Grazie veramente a tutti! Ci vediamo il prossimo anno!

Gli Animatori

PRO LOCOC’è un bene prezioso,

un investimento più sicuro dell’oro e di qualunque bene immobile, capace di resistere al crollo delle borse ed alla crisi dei mercati azionari. Un bene del quale la comunità di Corbanese va fi era: il patrimonio inestimabile del volontariato. Volti storici della Pro Loco e giovani leve impegnati nella realizzazione del ricco programma delle attività annuali, unisco-no l’esperienza degli uni all’entusiasmo degli altri, per creare occasioni di incontro, di svago e di aggregazione sociale. Lavorare gratuitamente con gli altri, per gli altri, è un generoso gesto d’amore verso la comunità che non è affatto scontato, perché implica capacità di sacrifi cio e disponibilità a sottrarre del tempo alle proprie attività ed al proprio relax, per accrescere il benessere collettivo. Una comunità vive anche grazie all’operoso impegno di tutti coloro che si attivano a preservarne le tradizioni, a celebrarne le ricorrenze, a valorizzarne le risor-se culturali e paesaggistiche. Grazie dunque a tutti i volontari della Pro Loco di Corbanese che, talora anche con piccol i gesti e semplici iniziative, rendono fertile di umanità il terreno del vivere.

Sara M.

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Luglio-Agosto 2012 pagina 15«Voce amica»

Ricordo

- Con buona partecipazione di fedeli è stato onorato San Anto-nio cui sono dedicati vari capitelli nel nostro territorio: a Borgo San Antonio, a Col di Stella, a Pra-pian, in Foltran e al Mondragon.

Così si è conservata la tradizio-ne di incontrarsi per festeggiare il santo di Padova e contempora-neamente condividere momenti di allegria nello scambiarsi opi-nioni e idee di fronte a dolci, torte e ad un bicchiere di vino..

- Il 2 settembre si celebra la fe-sta delle famiglie e gli anniversari di matrimonio con la partecipazio-ne della nostra schola cantorum.

- il 9 settembre, festa della Natività di Maria, santa Messa solenne e processione per le vie del paese. Nel prossimo numero daremo il resoconto delle varie manifestazioni settembrine cor-redate dalle fotografi e. Si confi da nella collaborazione dei parroc-chiani per arricchire la vita della nostra parrocchia con altre inizia-tive.

Notizie flash dalla parrocchia

Nella casa del Padre5. DAL MOLIN PATRIZIO di

anni 60 era nato a Conegliano il 29.3.1952 e coniugato con Carniel Carla. La sua vita, svolgendo l’atti-vità di commerciante di frutta, gli ha fatto conoscere ed incontrare tante persone, in particolare nel bellune-se. La sofferenza con l’alternarsi della speranza nella guarigione re-sero diffi cili i suoi ultimi anni di vita. Il suo passaggio al mondo di Dio avvenne il12 luglio 2012 a Pieve di Cadore e la santa Messa esequia-le a suo suffragio venne celebrata nella nostra chiesa il 23 luglio e poi tumulato nel nostro cimitero.

6. ANTONIAZZI GIUSEPPI-NA ved. Battiston Angelo. Donna forte, sempre accogliente, nell’ul-timo periodo fu assistita amorevol-mente dai famigliari. La ricordiamo nella solidarietà serena e costrutti-va nel saper operare il bene, e desi-derosa di fare la comunione in tanti primi venerdì del mese. La sua casa sempre ordinata e pulita. Improvvi-sa l’aggressione del male. Era nata a Refrontolo il 18 agosto 1913 e terminò la sua esistenza a Vittorio V. il 21.8.2012 a 99 anni da poco compiuti. Le sue esequie vennero celebrate con rito solenne nella chiesa di Corbanese in attesa delle resurrezione promessa da Gesù al servo buono e fedele.

7. DE POLO MARIA ved. di Dal Cin Giuseppe, era nata il 5 settem-bre 1926 ed abitava in via Calvario. La sua vita sempre impegnata nei lavori di famiglia e nelle quotidia-ne faccende domestiche. Grande la sua sofferenza per la perdita di un fi glio e poi a soli 35 anni del marito. Divenne con l’età fragile e bisognosa di attenzione cui hanno provvedute le sue due fi glie. La sua esistenza si concluse a 85 anni il giorno 24 agosto 2012. Il suo fu-nerale venne celebrato il giorno 25 e poi accompagnata al cimitero in attesa della resurrezione.

ANAGRAFE

Dal Consiglio affari economici Opere parrocchiali

Il 22 luglio in un incontro con vari parroc-chiani si sono valutati alcuni interventi da ese-guirsi nelle strutture parrocchiali.

ADEGUAMENTO VANO BRUCIATORI RISCALDAMENTO CHIESA

In seguito alle nuove normative in materia di sicurezza, i locali degli impianti, caldaie/

bruciatori, devono esse-re in possesso della cer-tifi cazione di conformità, rilasciata dopo un’attenta verifi ca dai W.FF. Affi n-ché sia possibile ottenere tale certifi cazione, sono stati avviati i progetti e le pratiche, che permet-teranno l’inizio dei lavo-ri nel prossimo mese di settembre. I lavori com-prenderanno l’adegua-

mento del vano bruciatore, con particolare attenzione all’isolamento e la messa a norma degli impianti elettrico e idraulico. Inoltre, sarà rimosso il tetto di Eternit, circa 50mq, con relativo rifacimento. Tutti questi interven-

ti dovranno essere terminati entro il 30 otto-bre, data di scadenza per l’adeguamento alla normativa vigente.

CHIESA E CAMPANILE, BEATA VERGINE DI LORETO.

L’iter progettuale e amministrativo, per l’intervento di manutenzione straordinaria al campanile e alla chiesa, è stato avviato già da qualche mese. Ad oggi non siamo ancora in grado di comunicare l’importo e i tempi di esecuzione. Tali dati saranno certi so-lamente quando ci sarà un capitolato di spesa per l’intervento e la relativa gara d’appalto, alla fi ne della quale il consiglio valuterà le offerte, per procedere all’assegnazione dei lavori che, si presume, potranno essere avviati la prossi-ma primavera.

ORATORIO PARROCCHIALEIl 12 giungo 2012 è stato effettuato un

sopralluogo preliminare si prevede di interve-nire con alcuni interventi a stralci, sulla base delle priorità che verranno individuate.

Carlet Cinzia23.9.1963 - 12.7.2010

Sono passati due anni da quan-do ci hai lasciati, tuo marito, le tue bimbe e tutti i tuoi cari vogliono ri-cordare sempre il tuo sorriso.

Il 24 giugno il Gruppo Alpini di Corbanese è andato a Canove di Roana (VI), sull’altipiano dei sette Comuni, per l’annuale gita alpina. Con una partenza molto mattiniera, erano da poco passate le 6, i due pullman si sono diretti verso Bassano dove si sono fermati per la prima sosta del-la merenda. Ripreso il viaggio alle 10.30 siamo arrivati a destinazione accolti dal gruppo Alpini di Canove di Roana che ci avevano allestito il posto per il pranzo e musica dal vivo. Un pullman, poi, è partito per Asiago per visitare l’os-sario. Dopo il pranzo chi voleva poteva visitare il bel museo della prima guerra mondiale. Durante il viaggio di ritorno ci siamo fermati a Pedavena per la cena ed accompagnati dagli ultimi raggi del sole sul far della sera siamo ritornati a Corbanese contenti della bella giornata trascorsa.

Il Capogruppo Meneghin Sergio

ALPINI Corbanese

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pagina 16 Luglio-Agosto 2012«Voce amica» www.parrocchiaditarzo.itwww.parrocchiaditarzo.it«VVoce amica»Voce Amica Tarzo

QUEST’ANNO IL BABY-GREST è PASSATO IN UN BATTIBALENO!

In effetti è stato esattamente così. Tutto è iniziato il 9 luglio ed è fi nito il 27 proprio

in un battibaleno. Il tema che quest’anno ha guidato Grest e Baby-Grest è stato il tempo e questo tema ci ha trasportato in una sto-ria misteriosa che abbiamo scoperto gior-no per giorno grazie a dei piccoli fi lmati, con protagonisti noi animatori, trasmessi ogni mattina dal televisore presente in asi-lo. Questa storia aveva come fulcro una vecchia abbandonata fabbrica di orologi che produceva uno strano ticchettio, ciò ha mosso due ragazzi a cercarne il motivo e grazie all’aiuto di uno scienziato presente in quella fabbrica i protagonisti riescono a comprendere l’importanza del non perdere tempo e quanto ogni secondo sia prezioso. È questo che quest’anno abbiamo cercato di trasmettere ai nostri ragazzi. Ogni gior-no, quindi, alle ore 9 Grest e Baby-Grest si trovavano in asilo, facendo un grande cer-chio in cortile, intonavamo bans e canzoni e poi lasciavamo a Don Francesco la parola perché ci augurasse “buona giornata”, in seguito veniva il momento del fi lmato e poi Grest e Baby-Grest si dividevano per le rispettive attività. A questo punto il Baby-Grest aveva un piccolo “break” fra giochi e merenda e poi si dedicava con intrepido in-teresse ai propri lavoretti: metri per segnare la propria altezza, orologi in cartoncino e magliette con il logo di quest’anno e in men

ff i è ì T è

Ed eccoci qua alla fi ne di un’altra avventura alla scoperta del tempo. Una fabbrica di oro-logi ormai in disuso. La notte, i suoi rumori, il mistero di un luogo abbandonato. Due ragaz-zi che cercheranno di scoprire un misterioso ticchettio che si riesce a sentire solo quando si alza la luna. Questi gli ingredienti della storia del Grest e del Baby Grest. Ogni porta della fabbrica immette in una stanza dove i protagonisti scopriranno una dimensione par-ticolare del tempo: il tempo che si è fermato, il tempo che si volge indietro, il tempo che rallenta e il tempo che corre. Tutto ciò, an-che grazie all’aiuto di Don Francesco, ci ha fatto rifl ettere sul valore del tempo. La nostra giornata iniziava alle 9.00 e tutti i ragazzi si riunivano per un momento di preghiera con Don Francesco e di alcuni bans (danze) assie-

me agli animatori. Guardavamo una puntata del video della storia realizzato da noi ani-matori per poi cominciare le varie attività e quindi i due gruppi si dividevano. Le quattro squadre del Grest, Futurama, Tempisti, Sfusi Orari e Sol Magna Ore si dividevano a sua volta delle proprie sedi. Qui si cimentavano nella creazione della maglia del Grest e nei braccialetti molto elaborati. Come tutti gli anni chi voleva si fermava a mensa il martedì e giovedì fornita dalla ristorazione Ottavian. Dopo la solita pausa di svago, con tornei di calcio e ping pong, le squadre rientravano nei vari laboratori di ballo, cucina e realizzazione di orologi ricavati da vecchie padelle decorate con la tecnica del decoupage. Naturalmente c’era anche il tempo per il gioco a punti, dove

((((( ))))

che non si dica arrivava l’ora di pranzo. Il pomeriggio continuava con giochi organiz-zati, fi lastrocche, bans e merenda fi nale.

Una volta a settimana poi c’era la gita fuori porta!

Il primo venerdì il tempo non fu dalla no-stra parte ed ha impedito una passeggiata fi no al parco giochi di Mura, ma ciò non ci ha affatto scoraggiati perché in mezzo a colori e cartapesta il tempo è veramente volato! Mentre il giovedì seguente fu tutto perfetto. Il Baby-Grest alle ore 10 è partito a bordo di un pulmino “Battistuzzi” ed è arrivato al “Pian dele Femene”! I bambini erano euforici in mezzo ai boschi facendo passeggiate e giri in cariola! Per questa fantastica gita è doveroso ringraziare l’agriturismo “Casera Vecia” per la cordialità, ospitalità e la tanta simpatia…Si-curamente cercheremo di ripetere questa esperienza anche il prossimo anno! Poi ad aprire l’ultima setti-mana c’è stata la gita a Lignano e a chiuderla la serata fi nale del 27 luglio nel piazzale della canonica, che a detta di tutti è stata veramen-

te semplice, divertente e coinvolgente! Insomma anche quest’anno il Baby-Grest è passato tra mille sorrisi e qualche ginoc-chio sbucciato. Per la buona riuscita del Baby-Grest anche quest’anno è importan-te ringraziare la veterana Suor Leontina, la sempre presente Luigina e tutte le anima-trici che hanno collaborato assieme. Spe-riamo nella presenza di altrettanti bambini (quest’anno erano circa una quarantina) il prossimo anno per divertirci ancor di più insieme! Michelon

Grest 2012

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Luglio-Agosto 2012 pagina 17«Voce amica»

le squadre si sfi davano per conquistare a fi ne Grest il titolo di campioni 2012. Quest’anno il tempo (quello atmosferico ) ci ha permesso di incamminarci per la tradizionale due gior-ni . La meta è stata il rifugio Pranolz in Val-morel. La camminata di ben 15 km. è stata dura, ma ce l abbiamo fatta e tutti i ragazzi, anche i più piccolini, sono arrivati soddisfat-ti. A differenza delle solite tende, ci siamo stanziati in comodi letti, anche se questo ci fa pensare di aver un po viziato i nostri ra-gazzi. Non è mancato il bagno rinfrescante al parco acquatico Acquasplash di Lignano. Anche qui i ragazzi si sono scatenati su e giù per gli scivoli e sicuramente si sono divertiti molto. La terza e ultima settimana ci ha oc-

cupato nella preparazio-ne della serata fi nale del 27 luglio, spettacolo per i genitori, parenti e ami-ci in diretta dal piazzale del Grest. I ragazzi si sono esibiti in balli, can-ti e hanno esposto i loro lavoretti. Tutto questo

dopo la tradizionale Messa di fi ne Grest. In questa piacevole serata non sono mancati il divertimento e le risate, ma anche un pizzico di tristezza, per la fi ne del Grest. Speriamo, in questo strepitoso mese insieme, di aver sa-puto valorizzare tutto quello che riguarda il tempo, perché noi animatori sappiamo per primi che ogni momento, ogni tic e ogni tac dell’ orologio sono preziosi!! Ecco gli esempi di chi ha speso bene il proprio tempo: un gra-zie particolare a Don Francesco, a Suor Spe-ranza e Suor Leontina, a Egle (in nome d’ar-te: Crudelia De Eglius) e Sabrina (Sabry), a Piero Simon, alle mamme-padelle, ai papà e a tutti quanti hanno

collaborato alla buona riuscita del Grest. Un saluto a tutti e vi aspettiamo il prossimo anno per una nuova avventura!

P.S.: PER IL PROSSIMO GREST 2013 CER-CHIAMO PERSONE DISPONIBILI CHE CURA-NO HOBBY PERSONALI, DA POTER OFFRIRE COME LABORATORI AI RAGAZZI. VI ASPET-TIAMO.

Elisa ed Elena

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Anche quest’anno, il 14 luglio, nella località di Prapian si è svolta la tradizionale Festa, nella ricorrenza della festività del-la Madonna del Carmine, organizzata dagli abitanti del posto. Al calar del sole numerose persone hanno partecipato alla San-ta Messa celebrata da Don Francesco nella chiesetta (come al solito ben preparata e pulita dal gruppo del Rosario) e subito

dopo, ancor più numerose si sono precipitate al ricco buffet dove c’erano le specialità culinarie portate dai partecipanti. Il diverti-mento non è di certo mancato: dopo cena tutti hanno avuto modo di dire la loro CANTANDO s’intende… animati dal karaoke di Nando!! Ogni anno si scoprono voci nuove ma la canzone più toccante rimane sempre FIUME AMARO soprattutto quest’an-no che ad intonarla non c’era Artemio.

Marco Cesca

PRAPIAN in festa

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pagina 18 Luglio-Agosto 2012«Voce amica»

Partenza da Tarzo alle ore 7 con il pul-lman al completo, 55 persone. Un cielo limpido, ci fa ben sperare in una bella gior-nata, anche se calda. “Lucifero” è ancora in circolazione con la sua temperatura pe-sante. Prima tappa Tai di Cadore, poi pro-seguiamo il viaggio, piuttosto scorrevole e parte l’ultimo tratto ripido e pericoloso con numerose curve. Bravo l’autista. Ma poi ci accoglie una verde vallata è la Val Vi-

sdende. Per entrare si paga un pedaggio. In una cappella particolare internamente tutta in legno assistiamo con devozione alla San-ta Messa.

Qui nel 1987 papa Giovanni Paolo II ha celebrato la S. Messa davanti ad una mol-titudine di persone, qui giunte per festeg-

giarlo. A pranzo, al ristorante “Gasperina”, abbiamo gustato i piatti tradizionali del posto. Alla fi ne la compagnia era al-legra anche perché il digesti-vo era gradevole.

Poi partenza per il lago di Braies (BZ). Superato il pas-so di monte Croce Comelico,

siamo scesi in Val Pusteria con i suoi acco-stamenti straordinari di fi ori meravigliosi. Superate San Candido e Dobbiaco siamo giunti al lago.

La zona è molto bella e ci è stata data an-che la possibilità di percorrere 4 km, l’iti-nerario a piedi attorno al lago. Una giornata tutta da gustare e di fronte ad una natura così bella, viene spontaneo rivolgere un pensiero di gratitudine al Creatore.

Rientro tranquillo, verso Carbonin am-miriamo le tre Cime di Lavaredo e poi superata la sella di Cimabanche si giunge a Cortina dove facciamo una breve sosta. Soddisfatti che tutto sia andato bene, dopo le 21 eravamo a Tarzo.

Come sempre grazie a don Francesco, una guida sicura, che ci da la possibilità di passare un giorno in amicizia ed in armo-nia. Arrivederci alla prossima.

Silvia F:

90 anniANTONIO PANCOT

Nato il 2 maggio 1922, studia al Balbi di Pieve di Soligo e a soli 20 anni, a fi ne ottobre del 1942, si ritrova in Russia sul Don con il 6° Reggimento Alpini. Dopo l’8 settembre 1943 è prigio-niero dei tedeschi a Bolzano e rimane in campo di concentra-mento fi no al settembre del 1945. Alla fi ne del 1950 inizia la sua attività nel Comune di Tarzo dove ha lavorato per 36 anni sino al raggiungimento della pensio-ne. Molteplici le sue attività nel sociale: segretario della Sezione Pescatori di Tarzo-Revine Lago 1955/57; segretario della Sezione Combattenti e Reduci dal 1958 (per 25 anni) e in seguito per 29 anni Presidente, incarico che ri-copre tuttora; segretario dal 1968 del ricostituito Gruppo Alpini di Tarzo, per 38 anni. Nel 1971 cancelliere del Giudice Concilia-tore, prima con il dott. Giuseppe Pivetta e, dopo la sua morte, con Francesco Moschet. Nel 1983 en-tra nel Consiglio della Pro Loco e diventa responsabile del settore socio-culturale; ricordiamo il suo interessamento per il Concor-so balconi, terrazzi e giardini fi oriti ed il Concorso fotografi co e, con la Biblioteca Comunale, per i viaggi all’Arena di Verona. Nel 1983 prende il via la “rassegna di poesia” dove collabora con la professoressa Carla Dalla Barba. Antonio continua ad

essere attivo in altre attività come la Festa dell’anziano e la Fe-sta degli alberi, Nel 2004 ha organizzato un corso di cucina con Patrizia Forlin: Nel 2009 con Bruno Michelon, Francesco Casagrande e Marco Franceschet la mostra di foto d’epoca con relativo catalogo dal titolo “Tarzo 1860-1960- Immagini della nostra storia”. Sempre partecipe alle Celebrazioni commemo-rative e come accompagnatore degli scolari a visitare i luoghi storici: i Sacrari di Redipuglia, di Nervesa e dell’Isola dei Mor-ti.

Nel 1990, istituita dai Salesiani l’Università della Terza Età con sede nel Castello Brandolini ed estesa ai 5 Comuni della

Vallata, Antonio entra a far parte del Consiglio Direttivo e collabora con il direttore prof. Don Gustavo Resi ed in seguito con don Giusep-pe Candido e, nel 2007, pubblica il libro “ I primi diciotto anni e il suo Magnifi co Rettore”.

Nel 2005 ha scritto il libro “ Per non dimenticare - storia del Grup-po Alpini di Tarzo” e poi nel 2006 il libro autobiografi co “Così scorre il fi ume della vita”. Infi ne, di pros-sima pubblicazione, la sua ultima fatica letteraria, il libro di cucina “L’arte del mangiar bene”.

90 anni! Non sembra e, comun-que, portati egregiamente, sempre

al lavoro.Interpretando i sentimenti di molti concittadini ed in parti-

colare della redazione di Voce Amica, con la quale ha sempre collaborato, gli faccio i più sentiti auguri. AD MAIORA!.

Nicola

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In val Visdende e al lago di Braies

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Luglio-Agosto 2012 pagina 19«Voce amica»

InvitoQuesto è un invito, rivolto a tutte le persone

appassionate di lavori di cucito, ricamo, unci-netto, maglia o altro che vogliono partecipare ai nostri incontri.

Il signor Sindaco, che ringrazio, metterà a di-sposizione una stanza per queste attività. Una bella opportunità da sfruttare. Saranno presen-ti persone esperte per insegnare e consigliare molte cose. Sarà bello trovarsi in compagnia

per scambiarci cose utili e soprattutto idee nuo-ve. Le giovani troveranno il modo di imparare ciò che nella vita servirà loro e per la famiglia. Si spera che questo invito venga accolto con entusiasmo.

Date la vostra adesione presso il negozio di Nadia Balbinot e per Corbanese a Miranda o Chiara. Accogliete questo invito che sarà utile a tutte.

Arrivederci a presto. Silvia F.

CANTICO DI UN ANZIANO

Benedetti quelli che mi guardano con simpatia

Benedetti quelli che comprendono il mio camminare stanco

Benedetti quelli che parlano a voce alta per minimizzare la mia sordità

Benedetti quelli che stringono con calore le mie mani tremanti

Benedetti quelli che si interessano della mia lontana giovinezza

Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi già tante volte ripetuti

Benedetti quelli che comprendono il mio bisogno di affetto

Benedetti quelli che mi regalano fram-menti del loro tempo

Benedetti quelli che si ricordano della mia solitudine

Benedetti quelli che mi sono vicini nella sofferenza

Beati quelli che rallegrano gli ultimi giorni della mia vita

Beati quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio.

Quando entrerò nella vita senza fi ne mi ricorderò di loro presso il Signore Gesù.

CARI PAPA’Una volta all’anno, precisamente in occa-

sione delle ferie, mando ai padri, con fi gli sui 14 anni, alcuni suggerimenti. Li ricavo dalla lunga esperienza che ho in campo educativo e dai tanti errori che ho fatto e che vorrei tanto loro non facessero. Niente di straordinario e, tanto meno, di scientifi co.

1 Rispettate sempre la madre dei vostri fi -gli. Un padre e una madre che si rispettano creano un ambiente sereno e accogliente in cui i ragazzi si sentono amati e rispettati.

2 Passate molto tempo con i fi gli. È il modo più concreto per dire loro che li ascoltate, che sono molto importanti per voi. I ragazzi cre-scono in fretta e le opportunità perdute lo sono per sempre.

3 Dedicate spazio alla parola. Occorre far-lo fi n da quando sono piccoli, per coltivare un aspetto della relazione che sarà effi cacissimo quando saranno cresciuti e gli argomenti di-venteranno più seri.

4 Educate sempre, ma con amore. I fi gli han-no bisogno di una guida che dia limiti e regole. Gridate poco! I padri che educano in modo au-torevole, paziente e calmo fanno percepire ai fi gli che ciò che conta è il loro bene.

5 Siate modelli validi. I padri insegnano ciò che è importante nella vita dimostrandolo in prima persona con il loro modo di essere.

6 Insegnate. Molti padri pensano che inse-gnare sia un mestiere che deve essere fatto da altri. Occorre che il padre insegni ciò che è giu-sto o sbagliato e quali siano le scelte migliori da fare, anche nelle attività quotidiane.

7 Create ogni giorno occasioni in cui la fa-miglia stia insieme: dal pranzo a determinate attività ludiche serali, ogni momento può es-sere ideale per lavorare, camminare, pianta-re fi ori, suonare la chitarra.

8 Leggete ai fi gli: in un mondo dominato da TV e nuovi media, è importante che il padre stia con i fi gli in compagnia di un buon libro. I ragazzi imparano meglio e di più se aiutati da un canale didattico in carne e ossa, che ol-tretutto li ama.

9 Guardateli intensamente: è nel calore dello sguardo del padre che i fi gli si sentono apprezzati e incoraggiati. Lo sguardo profon-do del padre è la radice su cui crescono auto-stima e sicurezza di sé dei ragazzi.

10 Il compito di un padre non è mai fi nito. Anche quando saranno cresciuti, i fi gli torne-ranno alla ricerca dei suoi consigli e della sua esperienza: studio, lavoro, matrimonio, preoc-cupazioni familiari e molti altri motivi li muo-veranno ripetutamente verso la fi gura paterna.

(don Antonio Mazzi)

Nel centenario della morte di Giovanni Pascoli e della nascita di Antonia Pozzi

X AgostoSan Lorenzo, io lo so perché tantodi stelle per l’aria tranquillaarde e cade, perché si gran piantonel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:l’uccisero: cadde tra i spini;ella aveva nel becco un insetto:la cena dei suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tendequel verme a quel cielo lontano;e il suo nido è nell’ombra, che attende,che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:l’uccisero: disse: Perdono ;e restò negli aperti occhi un grido: portava due bambole in dono.

Ora là, nella casa romita,lo aspettano, aspettano in vano:egli immobile, attonito, additale bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondisereni, infi nito, immortale,oh! d’un pianto di stelle lo inondiquest’atomo opaco del male! Giovanni Pascoli( S. Mauro di Romagna 1855 – Bologna 1912)

Saliremo sugli altipiani Saliremo sugli altipiani,dove vola la rondine dell’albache bagna nelle fontile ali d’oroed intesse il nidosulle case immense dei monti.Saliremo sugli altipianidove passan le nubi ad una ad unalente a fi or della nevecome velierisu di un lago pallido.Saliremo oltre i cembri, oltre i pini,dove si è soli sotto il cielo nudo,soli - se gridi nel silenzio il ventoil nostro nomedetto da Dioe sia l’ora di andare. Antonia Pozzi (Milano 1912-1938)

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pagina 20 Luglio-Agosto 2012«Voce amica»

A Fratta, con luglio, è arrivata la fe-sta dell’emigrante che è iniziata, sabato 21, con la terza edizione de “I CORTILI DELL’ARTE”. Buona la partecipazione di gente che è venuta a vedere le opere di oltre 70 artisti sparsi per le vie e i cortili di Fratta, resi disponibili grazie ai proprietari che ringraziamo di cuore. L’esposizione ha diffuso magia ed emozioni, specialmente all’imbrunire con la cornice della musica. A farci i dispetti domenica pomeriggio, si è messo il tempo con un temporale, che è durato qualche ora. Il brutto tempo ha quin-di condizionato il programma per le opere d’arte ed anche per la manifestazione di Green Volley prevista per il pomeriggio.

Sabato 21 luglio e sabato 28 sono state inaugurate altre 2 nuove opere della “Via dei Murales”, la prima dell’Artista Maria Benelli rappresentazione dell’importante famiglia Rossi e la seconda l’opera della nostra compaesana Maria Teresa Casagran-de, che ha rappresentato la “frasca” come luogo di svago e d’incontro, nello stesso edifi cio dove i suoi avi svolgevano proprio questa attività. Questo importante proget-to di valorizzazione turistica conta ora 11 opere, visitabili anche con guide messe a disposizione durante le manifestazioni.

La seconda domenica è stata dedicata agli appassionati delle moto d’epoca, con il 3° Motogiro dell’Emigrante, comple-tato quest’anno, sia dalla mostra delle stesse moto d’epoca, che dal mercati-no dei pezzi di ricambio dedicato agli appassionati del restauro.

Si è arrivati così all’ul-tima domenica: giorno dedico al ricordo degli emigranti. La giornata è iniziata con una S. Messa celebrata nella Chieset-ta di S. Martino dal no-stro Mons. Taffarel, con la partecipazione della Corale dei laghi; poi tut-ti in corteo, aperto dalla Banda di Cison e segui-to dai labari di oltre 20 rappresentanti delle se-zioni dei Trevisani nel Mondo, verso il monu-mento dell’Emigrante per la deposizione di una corona d’alloro. A coronare questo importante momento di ricordo, la poetes-sa Renata Sopracordevole ha letto una sua poesia e una della compianta Gina Piccin Dugo. Dopo il pranzo, a ricordo di questa giornata, sono state distribuite le pergame-ne dell’artista Elda Verongalli che ha anche

esposto le sue opere, per tutta la fest, nella saletta dedicata alle mostre d’arte.

La festa si è conclusa con il 46° “Trofeo Martiri per La Libertà”. Gara ciclistica dedicata alla categoria esordienti. Più di un centinaio di iscritti da tutto il triveneto. La gara ciclistica ha avuto luogo grazie all’im-pegno e alla collaborazione della società sportiva “Frare-De Nardi” a cui va un rin-graziamento particolare. I nostri più sinceri ringraziamenti anche all’Amministrazione comunale, presente a vari momenti delle nostre manifestazioni, a Banca Prealpi e a tutti gli sponsor per il loro sostegno. Un grande grazie ed un applauso a tutti i vo-lontari che lavorano in cucina, al banco, ai tavoli e in strada, senza i quali nulla di tutto ciò sarebbe realizzabile.

Per La ProLoco di TarzoLuciano P.

Marcia tra le colline e i castagni Si è andati di corsa il 22 luglio con la

39esima marcia. Splendida la mattinata di sole, non infi ciata dal caldo opprimente dei giorni scorsi. Al via circa 820 concorrenti, suddivisi nei tre percorsi, 6, 12 e 18 km, per tre quarti su sentieri o stradine bian-che con ampi tratti nel bosco di castagno. Angoli panoramici e suggestivi con attra-versamento di piccole borgate. Tra i gruppi vincono le Lepri di Sarano che hanno supe-rato i Laghetti di Savassa e San Giovanni

del Tempio. Nei 18 km la vittoria è andata a Davide Camerin, seguito da Alberto De Riz e Giuliano De Zanet e ad Ambra Vecchiato che ha tagliato il traguardo prima di Monia Capelli e Antonella Feltrin. Nei 12 km sul podio Dario Turchetto, Andrea De Martin e Francesco Zanette, tra le donne Marta Santamaria, Monserrat Poyatos e France-

sca Agostini. Nei 6 km (under 14) primo Riccardo Tonon, poi Damiano Cappellazzo e Oscar Segat.

Gruppi folkloristiciPronti?? Ecco a voi sul palco il primo

gruppo folkloristico!!..è così che mercole-dì 22 agosto ha inizio la serata di balli e folklore. Palestra gremita da appassionati di Tarzo, ma non solo.

Continua la collaborazione tra il Gruppo Folkloristico Trevigiano e la Pro Loco, per portare questo splendido spettacolo a Tar-zo, unica tappa per questi gruppi stranieri nella sinistra Piave.

Il primo gruppo ad esibirsi proviene dalla Russia: con balli e costumi tipici hanno portato una bella immagine della loro cultura, degli usi e costumi del popolo russo sottolineando la grande tradizione di ballerini tramandata fi n dalla tenera età.

Si esibisce, poi, il gruppo della Letto-nia, gruppo composto da ballerini di tutte le età poiché fondato da appassionati.

Altri colori, altre danze tribali con il gruppo proveniente dai Paesi Baschi, an-che qui un identità forte, e un gran legame con la propria terra, questo gruppo si è esi-bito, come anche i precedenti con musicisti di primissimo ordine e di gran talento.

Ed eccoci arrivati all’ultimo gruppo pro-veniente dal Perù che, con grande energia ha emozionato l’intera palestra, dimostran-dosi uno tra i più apprezzati.

In tutto oltre 100 ballerini e musicisti pro-venienti da 4 nazioni molto distanti tra loro,

ma uniti da orgoglio per le loro radici, i loro co-lori e le loro terre.

La serata si è conclusa con lo scambio di “doni tra i popoli”, consegnati dal Presidente della Pro Loco Luciano Piaia, dal Vice Sindaco Sacchet e dal direttore della fi liale della Banca Prealpi di Tarzo Walter Santinon, che hanno salutato tutti i presenti.

Sembra una scelta in-dovinata portare questo splendido spettacolo ogni anno, considerata la numerosa presenza di pubblico.

Le nostre attività continuano con la col-

laborazione per la Festa dell’Anziano che quest’anno si terrá presso gli amici della Pro Loco di Corbanese domenica 16 set-tembre e dal prossimo 5 ottobre con la 42^ Festa della Castagna.

Seguiteci sul web: www.prolocotarzo.com

PRO LOCO37ª Festadell’Emigrante

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Luglio-Agosto 2012 pagina 21«Voce amica»

Domenica 15 luglio sono stati com-memorati i Caduti sul Monte Piana, campo di battaglia dal maggio 1915 all’ottobre 1917. La cerimonia è stata organizzata dalle Sezioni ANA Cadore e di Padova con il contributo di Anto-nella Fornari, scrittrice e alpinista, e la collaborazione dei Comuni di Auronzo e Dobbiaco e dell’Associazione Amici di Monte Piana. L’alzabandiera italiana e austriaca e la deposizione delle corone all’altare della chiesetta di Maria San-tissima della Fiducia, hanno preceduto la S. Messa celebrata dal cappellano capo delle TT.AA., Cap. don Lorenzo Cottali. Il maltempo ha concesso una tregua permettendo lo svolgimento della cerimonia. Molti gli Alpini presenti con i vessilli delle Sezioni Cadore, Padova e Vittorio Veneto e vari Gagliardetti. Con il nostro Gruppo, guidato dal Vicario F. Introvigne, c’era anche il vice Sindaco Vincenzo Sacchet e per la prima volta una delegazione dei Fanti della Sezione di Tarzo, col Presidente Luciano Cesca. Presenza signifi -cativa per l’alto contributo di combattenti e di Caduti dato dai fanti trevigiani. Importante la presenza di numerose autorità: per l’A.N.A. il Presidente della Sezione Cadore, Antonio Cason, due Consiglieri della

Sezione di Padova, per le TT.AA. il Comandante del 6° Rgt. Alpini, Col. Luigi Rossi; rappresentati i Comuni di Auronzo, Dobbiaco e Treviso e, col Presidente Monti, l’Ass. Amici di Monte Piana, che continua a curare il recupero del museo storico all’aperto. Negli interventi conclusivi, il Col. L. Rossi ha evidenziato il comune dovere di servizio alla Patria che accumuna i Caduti in guerra a quelli più recenti delle missioni all’estero delle nostre FF.AA. e l’importante impegno che a tutti noi viene dal loro esempio. Il Presidente Cason della Sezione ANA Cadore ha messo in risalto la numerosa partecipa-zione di Alpini, anche da Sezioni lontane, ed ha evidenziato la maggiore importanza che ogni anno assume la cerimonia in ricordo della Grande Guerra in Cadore. Al termine,

Antonella Fornari, ha ricordato gli eventi bellici e le sofferen-ze patite dagli uomini di ambo le parti belligeranti sul “monte del pianto”: ulteriore motivazione a conoscere la storia e fare memoria, come previsto tra gli scopi della nostra Associazione, divulgandola fra le giovani generazioni … per non dimenticare, come ebbe a fare, lo ha ricordato l’Assessore di Auronzo nel suo saluto quando, da maestra, portava ogni anno lassù le sue scolaresche.

Franco I.

GRUPPO ALPINI TARZO

Alpini e Amministratori si sono dati ap-puntamento domenica 19 agosto scorso al poligono di tiro di Vittorio Veneto, per la 4^ edizione del trofeo “Città della Vittoria”, gara d’arma corta organizzata dalla loca-

le Sezione Alpini. Penne nere iscritte 170, provenienti dai 19 Gruppi ed 11 gli Am-ministratori. Presente il Vice Sindaco, V. Sacchet, la nostra Amministrazione è stata rappresentata al tiro dal Consigliere Mauro

Gava. Grande successo nella categoria “Amici degli Alpi-ni”, ove ha primeggiato Gior-gio De Polo (foto 1), primo as-soluto, con Oscar Dalle Crode 4° e Luca Franceschet 6°, su 40 partecipanti. La categoria Alpini ha visto piazzarsi al 16° posto Marco Franceschet, al 29° Francesco Introvigne ed al 30° Franco De Coppi, su un lotto di 108 tiratori. La graduatoria per Gruppi, ove è risultato vincitore Colle Um-berto (punti 234), ha visto

quello di Tarzo piazzarsi al 9° posto, su 19, con 283 punti (138 di Marco Franceschet e 115 di Francesco Introvigne)

Franco Introvigne

MONTE PIANA: Alpini e Fanti

di Tarzo ricordano i

14.000 caduti

Il vincitore Giorgio De Polo, a sx, premiato dal Presidente nazionale A.N.A. Corrado Perona, con

Marco Franceschet ed il Capogruppo Giovanni Liessi

Il gruppo di Tarzo col vice Sindaco V. Sacchet ed il Consigliere M. Gava

SFIDE E SUCCESSO AL POLIGONO

La celebrazione della S. Messa con sullo sfondo le Tre Cime di Lavaredo

il gruppo di Tarzo

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pagina 22 Luglio-Agosto 2012«Voce amica»

Margherita Dal Gobbo classe 1889 di Colmaggiore, ricordava nella sua vec-chiaia intorno agli anni ‘70 del No-vecento le parole dei suoi vecchi di Colmaggiore: .. e pura l’era stat un dottor Pancot ...

Ettore - Giobatta del Sr. Leonar-do Pancotto e di Annetta di Matteo Dal Molin nasce in Tarzo il 15 ot-tobre 1819, primo di 9 fi gli nati tra il 1819 ed il 1831, ha come padrino al battesimo il Sig. Giobatta Paludetti di S. Giacomo di Veglia.

Il padre Leonardo dall’iniziale mestie-re di famiglia di osti - bottegai, aggiunge quello di agrimensore e (da ricordi fami-gliari) quella di amministratore - agente dei Conti Brandolini di Cison (vedi Voce Amica di Nov-Dic. 2004).

Queste attività danno, al Leonardo, una consistenza economica tale da far fare un importante salto di qualità alla famiglia che nelle generazioni successive tra medici, far-macisti, ingegneri, insegnanti, sarà di rilie-vo nel panorama borghese del Vittoriese, un esempio tra i più evidenti del passaggio da mestieranti - artigiani (fi ne ‘700, primi dell’800) a professioni e carriere più “im-portanti” con il passaggio dei fi gli a studi universitari ed il conseguimento di lauree (medicina) e diplomi (farmacia) costituen-do assieme ad altre famiglie emergenti quell’elemento “nuovo” che lentamente so-stituì il declinante ceto “nobile” Serravalle-se e Cenedese. Sulla vita di Ettore ci viene in aiuto un memoriale scritto di suo pugno che racconta il suo percorso di vita, tenuto dalla D.ssa Franca Bacichetti sua discenden-te, che gentilmente ci ha concesso: Io feci il ginnasio dalle Marcelle, pagando 28 soldi al giorno; poi i 2 anni di fi losofi a pagando Aus: 400 all’anno; poi all’Università con l’assegno di franchi 2 al giorno. Oltre le dette spese in questo tempo io non ebbi mai che il puro strettissimo necessario. Laureato nel 1844 assunsi subito la Condotta medica di Revine Lago col domicilio in casa pater-na.

Dalla casa ricevei il vitto e il vestito ed io consegnai a mio padre tutto quanto percepi-vo dalla Comune trattenendomi solo i pochi incerti per ammogliato nel 1847, fu conse-gnata la dote a mio Padre, ed io continuai a dargli quanto percepivo per un altro anno. Nel 1848 vedendomi ad avere dei bisogni che prima non avea, incominciai a trat-tenermi tutto quanto ritraeva anche dalla condotta. Fino da quest’epoca però io non più ebbi più dalla famiglia che il solo vitto, tutte le altre spese tutte nessuna perfi no il .... alla biancheria di casa furono sostenute da me, e per semplice vitto e la famiglia ha goduto sempre l’interezza della dote e nel 1852 ebbi Leonardo, nel 1856 Francesco,

nel ‘57 il povero ora defunto Cesare, nel 59 Angelo, nel 61 la Giovannina, nel 64 l’Amalia. Questi fi gli furono fi n dalle prime scuole mantenuti fuori di spesa e tutte le spese tutte per intero sostenute da me senza alcun aggravio alla famiglia. Anche il cavallo fu da me spesato, anzi con vantaggio alla famiglia perchè io dava fi eno oltre il bisogno e la-sciando le grasse (?). Nel 1867 sono diviso da casa. In quest’epoca la mia condizione fu molto migliorata, perchè mi si ritornò la dote, e mi si diede mezzo il possesso di Confi n (circa 27 campi), un piccolo pezzo di terra in Tarzo, ed una piccola casa pure in Tarzo. D’aggravio mio padre nel tempo che vissi con esso pel semplice vitto per me moglie e fi gli io son certo che fu poco ....... in una famiglia numerosa come era la nostra, si trattava di mangiare piccoli ........ pel li quali (?) tutto dovea esser bastante e tutto dovea esser buono (se alle volte io aves-si creduto ciò non bastante facea io stesso provvista di altro); quando vennero grandi-celli non erano a casa che durante le vacan-ze scolastiche. Io sono convinto che la spesa venisse quasi pagata dall’interesse della dote a cui devesi aggiungersi anche i denari che io guadagnai a mio padre nei primi anni che fui medico....

Dopo le prime scuole fatte a Venezia (le marcelle), compì gli studi nel Seminario Vescovile di Ceneda, si iscrisse all’Univer-sità di Padova verso il 1838 e quì si laureò il 20 luglio 1843 con una tesi dal titolo De combustione spontanea stampata in Padova. In questo periodo l’Università di Padova ebbe un progressivo e notevole aumento di studenti su tutte le facoltà, se si pensa che nell’anno accademico 1813-14 il totale degli studenti era di 215 che passarono nell’anno 1843-44 a 1930, di conseguenza, i medici che nei periodi precedenti erano autentiche mosche bianche per l’esiguo numero (tra Seicento e Settecento, in 2 secoli, si ebbero tre medici tarzesi uno della famiglia Zam-baldi, uno della famiglia Corte ed uno dei Mondini), nell’Ottocento aumentarono con-siderevolmente di numero superando solo in pochi anni quel numero. Come medico

condotto iniziò a Revine, per rilevare suc-cessivamente la condotta di Tarzo verso il 1850 subentrando al Dr. Francesco Gajotti di Serravalle che la teneva dal 1817 (ed abi-tava con la famiglia in paese).

Sposò nel 1847 Maddalena Graziani del Sr. Francesco e della S.ra Anna Corradini di Ceneda, di importante e vecchia famiglia del ceto nobile cenedese, da cui ebbe 10 fi gli dal 1849 al 1865 di cui 4 morirono in tenera età, tutti nati in Tarzo dove la famiglia risie-dette (nel palazzo ora Xompero).

Nel periodo in cui tenne la condotta fece parte della commissione sanitaria del 1855 istituita per fronteggiare il diffondersi del colera, malattia epidemica, uno dei gravi problemi sanitari con cui avevano a che fare i medici di allora, fu medico in un periodo di consistenti migliorie a livello sanitario che portarono ad un forte incremento nel numero di abitanti. Nel 1870 per la condot-ta aveva uno stipendio annuo di £ 1481.48, lasciò l’incarico verso la metà degli anni ‘70 (non abbiamo elementi sulla data precisa del cambio di medico).

Successivamente si stabilì con la famiglia a Ceneda nel palazzo Graziani (della fami-glia della moglie Maddalena), negli ultimi 3 anni di vita soffrì di una paresi che lo me-nomò. Da ricordi tramandati tra i famiglia-ri si dice che non disdegnava l’aperitivo a mezzogiorno in Piazza Cattedrale, abitudine che tenne anche dopo la malattia facendo-si portare con la carrozza. Morì nel 1892 a Ceneda.

Bruno M.Ringraziamo per la collaborazione la

D.ssa Franca Bacichetti discendente del Dr. Ettore Pancotto

Le fi glie

IL DOTTOR Pancotto

I fi gli maschi

Maddalena Graziani Dr. Ettore Pancotto

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Luglio-Agosto 2012 pagina 23«Voce amica»

DEFUNTI25. CARPENE’ CAMILLO. Era nato a

Revine Lago 6 luglio 1935. La sua famiglia era composta da 7 persone.

Ogni giorno lasciava la casa per andare a lavorare in fabbrica esercitando la pro-fessione di metalmeccanico. Di questo notevole periodo della vita lo ricordano gli Amici del Circolo Anziani del lavoro della fabbrica dove lavorava. Si formò la sua fa-miglia celebrando il matrimonio con Della Colletta Giuseppina, 48 anni fa a S. Giu-stina di Vittorio Veneto, il giorno di S. Au-gusta il 22 agosto 1964. Ebbe la gioia dei suoi quattro fi gli: Laura, Elena, Gerardo e Alberto. Camillo si costruì la propria casa a Colmaggiore di Sotto. Vicino a casa si distende il lago e Camillo non perse mai la passione e l’amore alla pesca e sulle rive del lago passava lunghe ore in silenzio, in tranquillità. Faceva parte della Associazio-ne Alpini, della quale condivideva le fi nalità e il senso concreto dei fatti della vita. Con gli anni Camillo incontrò anche qualche fra-gilità che ridimensionò la sua vita e il suo vigore. Ricordava che si era trovato in fi n di vita e che la sua ripresa suscitò meraviglia. Alcuni mesi fa venne ospitato in Casa di Ri-poso all’Istituto Padre Pio per una qualifi ca-ta assistenza. Concluse la sua vita terrena all’Ospedale di Vittorio Veneto il 5.7.2012. Il funerale venne celebrato nella chiesa di Tarzo il giorno 7 luglio e poi accompagnato al cimitero. In attesa della resurrezione.

26. BORTOLUSSI ELIA TERESA Suor OLIMPIA delle Suore Francescane di Cristo Re. Era nata a San Vito al Taglia-mento (PN) il 3.maggio 1916 e venne bat-

tezzata lo stesso giorno nella sua chiesa parrocchiale. Ultima di 18 fi gli, sei dei quali morti molto piccoli. Il 24 dicembre 1925 fece la Prima Comunione e l’8 settem-bre del 1926 ricevette la Cresima. Aveva solo sei anni quando morì il padre e sedici anni quando morì la mamma. Il 3 ottobre 1938, a 22 anni, entrò nella congregazio-ne delle Suore Francescane di Cristo Re e fece la professione perpetua nel Natale del 1943. Esercitò apostolato tra i bambini e i giovani in diverse case dell’Istituto, an-che con incarichi di responsabilità. Animo delicato, intelligente, serena e generosa e sempre laboriosa. Marcata in lei era la leti-zia francescana e sapeva tenere allegra la comunità. Aveva il gusto per le cose di Dio e lo trasmetteva nell’ambiente in cui vive-va. Concluse il suo pellegrinaggio terreno andando incontro al Signore a Villa Bianca il 18.7.2012. La S. Messa esequiale ven-ne celebrata nella Chiesa di Villa Bianca il 20.7 e poi tumulata nel cimitero di Tarzo.

27. DELLA PIETA’ LAURETTA. Era nata a Tarzo il 6.5.1942 e iniziò il suo cammino in una famiglia numerosa assieme ai 9 fra-telli e sorelle, dei quali 4 sono ancora vivi. Come era necessario in quelli anni, anche Lauretta dovette oltrepassare le frontiere italiane e cercare lavoro in Svizzera e poi in Germania. Qui conobbe Luciano Ragaz-zon con il quale celebrò il matrimonio e si formò la sua famiglia ed ebbe la gioia dei fi gli Manuela e Davide. Con tanti sacrifi ci si costruirono la loro casa e Lauretta per-corse le varie tappe della vita a Pieve di Soligo. Le giornate potevano susseguirsi anche nella monotonia, ma sempre accom-

pagnate con tanto amore. Concluse il suo pellegrinaggio terreno all’Ospedale di Co-negliano il 7.8.2012. Il suo funerale venne celebrato nella chiesa di Tarzo il giorno 9 agosto e poi accompagnata nel cimitero di Tarzo in attesa della resurrezione, accanto alle persone care.

28. BRESSAN CLEMENTINA. Era nata a Moriago della Battaglia il 13.12.1923. Del paese natale aveva conservato sempre ricordo e tanta nostalgia. Ancora giovane lavorò in una fi landa e dagli anni 18 fi no agli anni 80 fu a Milano a servizio di una fami-glia; in questo servizio trascorse 62 anni, certamente un lungo periodo di vita, con tante esperienze, sacrifi ci e anche serenità di rapporti, come persona di famiglia. Poi fece ritorno a Moriago cercando di sistemar la sua casa per trascorrervi in tranquillità la vita e godere i frutti del suo lavoro, dei suoi risparmi. Era persona dal carattere forte e volitivo. Per lei poi arrivò il momento della sofferenza, della salute malferma. Trascor-se gli ultimi tre anni di vita all’Istituto Padre Pio, dove il 25.8.2012 concluse la sua esi-stenza. Il funerale venne celebrato a Tarzo il giorno 27 agosto e poi accompagnata al cimitero in attesa della resurrezione.

Anagrafe

Auguri

MATRIMONIOValentina Gandin e Andrea Giavarina si sono sposati il giorno 15 agosto 2012, nella parroc-chia della Beata Vergine Maria di Fatima di Parè di Conegliano.Testimoni Wilma Cancian e Mirko Mazzucco di Tar-zo, Anita Faccio e Leonardo Lovatin di San Bonifa-cio (VR).

NOZZE D’OROGraziella e Giacomo Mazzucco, residenti a Candelo (Biella) hanno celebrato ringra-ziando il Signore per tutti i benefi ci ricevuti il 50 di matrimonio, celebrato a Biella il 9 settembre 1962. Auguri tanti di ogni bene e li ringraziamo della loro offerta alla Chiesa di Tarzo e a Voce Amica.

Page 24: Voce amica Voce amica» - Parrocchia di Tarzo · role furono profetiche, perché il patriarca Sarto non tornò più a Venezia da vivo; ma papa Gio-vanni XXIII, anch’egli patriarca

Settembre3-6 A Roma Giovani e genitori5. Incontro Scuola Materna11. Consiglio Pastorale Parrocchiale12. S. Messa a Collaldrà14. Cattedrale: Inizio anno Pastorale16. a Lago: Incontro Consigli Pastorali Unità pastorale dei Laghi23. Inizio anno Catechistico29. P. Fedato: Recital Luciani

Ottobre4. Incontro sacerdoti della forania9. Incontro di preparazione al Battesimo11. Cattedrale: Inizio Anno della fede14. Luciani: ricordo nel centenario dalla nascita15. Cattedrale: Luciani: proposta musicale17. Pellegrinaggio diocesano a Canale d’Agordo: ricordo di Luciani22. Corbanese: Incontro per tutti Anno della fede28. Celebrazione della Cresima30. Redazione di Voce Amica

Calendarietto appuntamenti

O F F E R T EALLA CHIESA dalla benedizione delle famiglieSacchet Gianfranco 10 €, Cesca Joe-le 20, NN 50, Faraon Maria 10, Faraon Luciano 10, Gardenal Antonio 15, Me-neguz Celestino 15, Costacurta Gianni 10, Miraval 20, Santyan 20, Cancian Lina 50, Gusatto Antonio 50, Zuanella Lucia-na 20, Pol Rino 20, De Zanet Silvana 10, Perenzin Giuseppe 5, Pol Antonio 15, Su-permercato Gava 40, Perenzin Paolo 20, Tomasi Luisa 10, Zandonella 10, De Bor-toli Antonio 20, De Zanet Bruno 20, Ge-ronazzo Flavio 100, NN 30, Fattorel Lin-da 20, Fontana Ida 20, Foltran Mario 20, NN 20, Cancian Caterina 25, Meneguz Erminia 10, Rusalen Albino 20, Rusalen Tullio 20, Michelon Paolina 50, NN 20, Franceschet Enrico 10, Furlan Luciano 20, Zanetti Renato 10, Zanetti Saverio 10, Zanetti De Polo 10, NN 15, Toma-si Ennio 15, Tomasi Moreno 20, Tomasi Federico 10, Favero Rodolfo 10, Longo Natale 50, Dal Cin 20, Foltran Giovanni 20, Trevisanello 20, Da Dalto Antonio 10, Zanetti Pietro 10, Zanetti Angelo 10, Za-netti Tarcisio 20, Bitto Moschet 20, Re-nosto Carlo 30, Pagotto Luigino 10, NN 20, Bottega Adriana 20, Faraon Clemen-tino 20, NN 15, Franceschet Giacomo 20, Resera Antonio 10, Braido Maria 10, NN 50, NN 50, Costa Alberto 20, NN 20, Pizzin Leonida 10, Pin Lino 10, Pin Doroteo 10, NN 20, Cecchin Sergio 10, Della Pietà Pietro 20, Zuanella Teresa 25, Dal Gobbo Mario 10, Carpenè Nello 20, Carpenè Camillo 5, Casagrande Giovan-ni 20, Casagrande Stefano 10.

ALLA CHIESAFunerale di Tomasi Ezio 46,29 € e per opere parrocchiali 44.40; Funerale di Carpenè Camillo 59,53, per opere par-rocchiali 79 e la famiglia 100; Funerale di Gregoletto Andrea 100, Matrimonio Magagnin-Balbinot 42.74, la Famiglia Bal-binot 50 e gli sposi 80; Gruppo Alpini di Tarzo 60, Prapian festa patronale 40,20, NN 50. In memoria di Toffoli Giuseppe 300, sposi Nardi-Dalla Bona 50, Funera-le Della Pietà Lauretta 32.64, per opere parrocchiali 64.25 e in memoria di Del-la Pietà Lauretta 100; Mazzucco Maria 100, Dalle Crode Giacomo 30, Cadalt Elio 10, Casagrande Giovanni 30, Pra-dal Augusta 30, Faraon Maria 15, sposi Giavarina Andrea e Gandin Valentina 40, Introvigne Zanetti Angela 30, Biz Paolina 30, Franceschet Ottilia 5, Da Riz Gina 30, Mazzucco Maria 200, Roncolato Ma-ria 10, Dalle Crode Sante 10, Mazzucco Giacomo e Graziella (Biella) nel 50 an-niversario di Matrimonio 25, In memo-ria di Bressan Clementina 150. Offerte Festivo 692.83, Feriale 154.53, stampa 83.89, candele 384.25.Spese: Revisione libretto caldaia riscal-damento 200. Stampa 173.14. Particole

36.10. Offerte Imperate alla Curia 1.049. Candele votive 620. riparazione rasaer-ba e benzina 30. Restituzione prestito grazioso 700, Energia elettrica 601.27, ONPPI 26,62, Cancelleria bolli 12..

SCUOLA MATERNA Regione del Veneto 11.967,96 €, Ban-ca Prealpi per corso nuoto 500, Uffi cio Scolastico di Treviso 6.593,37, Comu-ne di Tarzo Contributo ordinario anno 2012: 21.500,80.Spese: Personale 13.086,16 €, Revi-sione libretti caldaia riscaldamento 120, Riviste Scuola d’Infanzia 58.10, Alimenta-ri 981.06, Varie 159.35, Borghetto mon-tacarichi 286,35, CESA 692.96, Energia Elettrica 411,05, Riscaldamento 429.40..

CHIESA di NOGAROLOOfferte: Cadalt Elio 10 €, Spese: Ener-gia Elettrica 60.79

CHIESA di FRATTA Offerte 60,€, Spese: Energia elettrica 65.24

LAMPADA del SS:MOMerlin Adele 10 €

VOCE AMICATarzo: Sacchet Gianfranco 109 €, Si-mon Anna Maria 20, Dal Vecchio Ge-noveffa 100, Dalle Crode Carlo 25, Casagrande Roberto 30, Favero Franco 20, Favero Celeste 20, Dal Gobbo Aure-lio 10, NN 50, De Coppi Flavio 20, De Coppi Tiziano 20, Zandonella Luciano 10, Venchierutti Renzo (VE) 30, Merli Caterina (MI) 40, Meneguz Erminia 20, Casagrande Antonio 10, Casagrande Vit-torino 5, NN 60, Da Re Ugo 30, Grandi Emmanuela (VE) 20, Pizzin Anna 20, Pan-cot 10, Pradella Lucio 10, Cadalt Elio 10, Andreon Maria 5, Mazzucco Giacomo e Graziella (Biella) nel 50 anniversario di Matrimonio 25, Braido Angelo 10, De Nardi Angelo 20, De Bastiani Giuliana 10, Mattiuz Giacomo 15, Introvigne Pa-olo 10, Faraon Giulia (VR) 20, Andreon Maria (Seveso) 20, De Coppi Iginio (Au-stralia) 50, Zillo M. Luigia (Torino) 10, Pante Michieletto Angela (Torino) 25, De Nardi Mario (Maslianico) 25, Edicola Pol Nicola 100, Famiglia Hubli De Martin 100, Gregoletto Mario 50. Totale 1194 €Corbanese: via Madonna 10 €, vie S. Giuseppe, Siviglia e B.go Madonna 40, Fratelli Dal Col 20, Morandin Giuliano 20, Dalle Crode Luisa 20, Gallon Sante 10, Zanette 5, Chiarel 5, via Olimpia 48, Antoniazzi Alfi o 10, Salone Liviana 37. Totale 225 €Arfanta: 210 €. Totale entrate 1629 €.Spese: Bolli spedizione emigran-ti 220,62, Tipografi a 1.398,76. Totale 1619,38

“VOCE AMICA”Direttore responsabileDon Mario Fabbro

Direttore:Mons. Francesco Taffarel

Iscriz. Al n. 705 Reg. StampaTribunale TV 1-6-88

Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto

Redazione e Collaboratori di questo numeroParrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, An-

tonio Pancot, Franco Introvigne, Bruno Michelon, M. Tonin, Silvia F. Mario Introvigne, Mario Cesca. Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, Sara Meneguz, S. Mene-

ghin, Francesco Borsoi, Francesca e Marta, Laura e Michela.Parrocchia di Arfanta: don Angelo, Valentina Resera, Maria Teresa Tomasi, Carla Da Paré, Milva

Faraon.

Angolo dei ricordiTarzo 5 e 6 gennaio 1985.Bellissima nevicata di oltre 50 cm di neve.